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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 1 di 137 Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19 Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI PREPARAZIONE E RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19 ASL VITERBO Rev. 0 Edizione 1 Data 6/3/2020 Rev. 1 Data 10/4/2020 Edizione 2 Data 10/4/2020 Distribuito in forma X cartacea X informatica A A Copia controllata (soggetta ad aggiornamento) Copia non controllata Copia riservata DATA di ricezione FIRMA Redatto Gruppo Territoriale Emergenza COVID-19 (vedi pagina 3 per le collaborazioni) Valutato da Direttore Dipartimento cure primarie - Dr. Giuseppe Cimarello Direttore Sanitario Polo Dr. Viti Claudio Verificato dal Risk Manager ASL Viterbo Dr. Franco Bifulco APPROVATO DA Direttore Sanitario della ASL VT - Dott.ssa Antonella Proietti Direttore amministrativo ASL VT Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Emergenza COVID-19

PIANO TERRITORIALE DI PREPARAZIONE E RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19

ASL VITERBO

Rev. 0 Edizione 1 Data 6/3/2020

Rev. 1 Data 10/4/2020 Edizione 2 Data 10/4/2020

Distribuito in forma □ X cartacea □X informatica

A

A

□Copia controllata (soggetta ad aggiornamento) N°

□Copia non controllata

□Copia riservata

DATA di ricezione FIRMA

Redatto

Gruppo Territoriale Emergenza COVID-19

(vedi pagina 3 per le collaborazioni)

Valutato da

Direttore Dipartimento cure primarie - Dr. Giuseppe Cimarello

Direttore Sanitario Polo – Dr. Viti Claudio

Verificato dal Risk Manager ASL Viterbo

Dr. Franco Bifulco

APPROVATO DA

Direttore Sanitario della ASL VT - Dott.ssa Antonella Proietti

Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi

Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti

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Indice

Collaborazioni

Indice degli aggiornamenti

Pag. 02

Pag. 03

I. Oggetto Pag. 04

II. Razionale Pag. 04

III. Ambito di intervento Pag. 04

IV. Gruppo Territoriale per l’emergenza COVID-19 Pag. 04

V. Manuale operativo per la prevenzione, gestione e sorveglianza dell’emergenza COVID-19 Pag. 06

I.O. 01- Comportamenti e misure igienico sanitarie fondamentali Pag. 07

I.O. 02- Definizione di caso di COVID-19 Pag. 08

I.O. 03- Area territoriale - Percorso per accessi o segnalazioni in ambito delle cure primarie e della

continuità assistenziale (MMG, PLS, SA, MCA e PAT)

Pag. 10

I.O. 04 - Raccomandazioni per i pazienti in isolamento fiduciario sul territorio Pag. 14

I.O. 05 - Attività di igiene e sanità pubblica – Istituzione team operativo COVID-19 (TOC) Pag. 15

I.O. 06 - Area ospedaliera - Percorso per accessi in pronto soccorso Pag. 18

I.O. 07 - Esecuzione e trasferimento campioni biologici per la diagnosi Pag. 21

I.O. 08 - Percorso della donna in gravidanza con sintomi simil-influenzali o respiratori Pag. 23

I.O. 09 – Percorso dei pazienti che necessitano di intervento chirurgico in emergenza/urgenza o

urgenza differibile con sintomi simil-influenzali o respiratori

Pag. 25

I.O. 10 - Area ospedaliera - Gestione percorsi per la terapia intensiva e le malattie infettive Pag. 26

I.O. 11 - Misure igieniche e disinfezione degli ambienti Pag. 28

I.O. 12 - Flussi di notifica Pag. 31

I.O. 13 - Definizione di paziente guarito e di paziente che ha eliminato il virus SARS- COV- 2 Pag. 32

I.O. 14 - Medicina penitenziaria – gestione dei casi in ambito carcerario Pag. 33

I.O. 15 - Ridefinizione delle attività in ambito territoriale

I.O. 16 - Ridefinizione delle attività in ambito ospedaliero

Allegato I.O. 15 e 16 - Gestione dei percorsi di accesso e riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme

igieniche

I.O. 17 - Indicazioni per un utilizzo dei dispositivi personali di protezione

I.O. 18 - Organizzazione delle agende

I.O. 19 - Sorveglianza attiva degli operatori classificati come “contatto a rischio” e contatto stretto

I.O. 20 - Gestione delle attività svolte da ditte esterne e lavoratori autonomi all’interno delle

strutture della ASL di Viterbo-rischio biologico COVID-19

I.O. 21 - Percorso per i pazienti con malattia cronica renale

I.O. 22 - Modalità operative per trasferimento/dimissione dei pazienti COVID-19

VI. Misure di prevenzione tutela del personale dipendente Pag. 37

VII. Piano di formazione, informazione e comunicazione

6.1 Il piano di informazione e comunicazione

6.2 Piano di formazione in merito all’emergenza COVID 19

Pag. 42

VIII. Piani di gestione e monitoraggio

7.1 Monitoraggio e comunicazione dei casi: procedure per il rispetto della privacy e il trattamento dei dati

7.2 Piano di gestione dei fabbisogni, l’approvvigionamento e la dotazione dei DPI e rendicontazione dei costi

Pag. 44

IX. Dimensionamento organizzativo e funzionale in previsione di incremento dello stato di allerta Pag. 48

X. Allegati

Scheda SERESMI

Questionario operatori Sanitari

Moduli per trasferimento Regione Lazio

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PO Filo diretto con l’ostetrica

PO Counselling telefonico UOSD terapia del dolore e cure palliative

POAttivazione Linea telefonica/counseling sociale di supporto a persone e famiglie fragili

PO Emergenza coronavirus: supporto psicologico agli operatori sanitari

Hanno collaborato alla stesura del documento:

Alesini Angelo

Angelini Daniele

Aquilani Silvia

Bifulco Franco

Caterini Luciano

Carofei Oriana

Cassano Annamaria

Cavasino Sergio

Cimarello Giuseppe

Curzi Mario

Di Carlo Assunta

Dionisi Annarita

Doganiero Rocco

Federici Anna

Feriozzi Sandro

Ferrarini Nicola

Fiore Michele

Foglia Massimo

Fulgheri Anna

Giacomini Simona

Gianferro Roberta

Ialungo Anna Maria

Isabella Angelo

Lazzaroni Elettra

Menghini Alessandro

99Napoli Raffaella

Nedi Gianluca

Nicolanti Giorgio

Paoletti Alberico

Pazzaglia Maria Chiara

Poleggi Luca

Priori Francesca

Salvatori Nicoletta

Schirra Giulia

Siena Giovanni

Viti Claudio

Zocchi Fabrizio

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Indice degli aggiornamenti

Titolo Stato aggiornamenti

I.O. 01- Comportamenti e misure igienico sanitarie

fondamentali

I.O. 02- Definizione di caso di COVID-19 Aggiornata 12/3

I.O. 03- Area territoriale - Percorso per accessi o

segnalazioni in ambito delle cure primarie e della

continuità assistenziale (MMG, PLS, SA, MCA e PAT)

Aggiornata 12/3

Aggiornata 26/3

Aggiornata 31/3

I.O. 04 - Raccomandazioni per i pazienti in isolamento

fiduciario sul territorio

I.O. 05 - Attività di igiene e sanità pubblica – Istituzione

team operativo COVID-19 (TOC)

In aggiornamento (nuova IO?) modificare titolo

I.O. 06 Area ospedaliera - Percorso per accessi in pronto

soccorso

Aggiornata 12/3

In aggiornamento

I.O. 07 - Esecuzione e trasferimento campioni biologici

per la diagnosi

Aggiornato 12/3

In aggiornamento

I.O. 08 - Percorso della donna in gravidanza con sintomi

simil-influenzali o respiratori

Aggiornata il 6/4 con titolo Percorso della donna in

gravidanza nell’ambito dell’area ostetrico –neonatologica

in risposta all’emergenza COVID – 19

I.O. 09 – Percorso dei pazienti che necessitano di

intervento chirurgico in emergenza/urgenza o urgenza

differibile con sintomi simil-influenzali o respiratori

I.O. 10 - Area ospedaliera - Gestione percorsi per la

terapia intensiva e le malattie infettive

Aggiornato 12/3

In aggiornamento

I.O. 11 - Misure igieniche e disinfezione degli ambienti Aggiornata 9/3

Aggiornata 12/3

I.O. 12 - Flussi di notifica

I.O. 13 - Definizione di paziente guarito da COVID-19 e

di paziente che ha eliminato il virus SARS- COV- 2

I.O. 14 - Medicina penitenziaria – gestione dei casi in

ambito carcerario

I.O. 15 - Ridefinizione delle attività in ambito territoriale Prima edizione il 9/3 con titolo “Gestione dei percorsi di

accesso e ridefinizione delle attività territoriali”

modificata con nuovo titolo e aggiornata il 16/3

I.O. 16 - Ridefinizione delle attività in ambito ospedaliero Prima edizione il 9/3 con titolo “Gestione dei percorsi di

accesso e ridefinizione delle attività territoriali”

modificata con nuovo titolo e aggiornata il 16/3

Allegato I.O. 15 e 16 - Gestione dei percorsi di accesso e

riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme

igieniche

I.O. 17 - Indicazioni per un utilizzo dei dispositivi

personali di protezione

Prima edizione 12/3

Aggiornamenti 26 e 2/4 (ultimo invio)

I.O. 18 - Organizzazione delle agende Prima edizione 16/3

I.O. 19 - Sorveglianza attiva degli operatori classificati

come “contatto a rischio” e contatto stretto

Prima edizione 16/3 con successiva integrazione pag.2 e 6

(16/3 ore 15,30)

Aggiornata 25/3

I.O. 20 - Gestione delle attivita’ svolte da ditte esterne e Prima edizione 26/3

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

lavoratori autonomi all’interno delle strutture della asl di

viterbo-rischio biologico COVID-19

I.O. 21 - Percorso per i pazienti con malattia cronica

renale

Prima edizione 2/4

I.O. 22 - Modalità operative per trasferimento/dimissione

dei pazienti COVID-19

Prima edizione 2/4, aggiornata per errata corridge 2/4 ore

16,28

Aggiornata il 6/4

In aggiornamento

I.O. 23 - Modalita’ di accesso dei pazienti in RSA in corso

di epidemia da COVID 19

Prima edizione 6/4

I.O. 25 - Indicazioni alle strutture semi residenziali e

residenziali sanitarie, socio sanitarie e socioassitenziali

In stesura

I.O. 24 - Percorso salme di pazienti COVID-19 positivi In stesura

I.O. 26 - Unità territoriali tamponi In stesura

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

I. Oggetto

Vista la situazione epidemiologica in costante evoluzione e alla luce delle nuove evidenze scientifiche,

nonché in risposta alla nota Regione Lazio prot. n. 182372 del 28 febbraio 2020 avente per oggetto “Linee

di indirizzo per la predisposizione dei piani territoriali di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19”

si redige un documento unico denominato Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19

della ASL Viterbo che:

- determina ruoli e funzioni del Gruppo Territoriale per l’Emergenza COVID‐19 aziendale

- raccoglie tutte le procedure e le istruzioni operative per la gestione dei casi nei vari ambiti di

intervento e per i diversi cluster di soggetti,

- stabilisce il piano di diffusione delle informazioni verso l’esterno nonché le modalità di

protezione dei dati trasmessi

- stabilisce il piano della formazione e dell’informazione rivolto agli operatori interni e le misure

di protezione e tutela dei dipendenti

- stabilisce il processo di determina dei fabbisogni, le modalità di approvvigionamento e la

dotazione dei DPI e del monitoraggio e la rendicontazione dei costi

Detto documento verrà tempestivamente aggiornato e revisionato in accordo

- con le disposizioni e le raccomandazioni emanate dalla Regione Lazio

- con le raccomandazioni fornite dal Ministero della Salute, i Decreti‐Legge e i Decreti del Presidente del

Consiglio dei Ministri

- le linee d’indirizzo dell’Istituto superiore di sanità

e considerando l’evoluzione della situazione epidemiologica nazionale e locale, le nuove evidenze

scientifiche e le indicazioni degli organismi internazionali quali l’OMS e ECDC (vedi bibliografia).

Il documento è strutturato per Istruzioni Operative (I.O.) riferite a target specifici.

II. Razionale

Il 9 gennaio 2020 l’OMS ha dichiarato che le autorità sanitarie cinesi hanno individuato un nuovo ceppo di

coronavirus mai identificato prima nell'uomo, provvisoriamente chiamato 2019-nCoV e classificato in

seguito ufficialmente con il nome di SARS-CoV-2. Il virus è associato a un focolaio di casi di polmonite

registrati a partire dal 31 dicembre 2019 nella città di Wuhan, nella Cina centrale. L’11 febbraio, l’OMS ha

annunciato che la malattia respiratoria causata dal nuovo coronavirus è stata chiamata COVID-19 (Corona

Virus Disease). Allo stato attuale la situazione epidemiologica è in rapida evoluzione e può mutare nel

tempo, vista l’alta contagiosità della malattia pertanto si rende necessario attivare tutti percorsi/processi atti

alla preparazione e risposta all’emergenza COVID-19.

La stesura di un unico documento condiviso consente di evitare la dispersione di informazioni e garantire

un costante aggiornamento visto la rapida evoluzione della situazione.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

III. Ambito d’intervento

Il presente documento si applica a tutte le articolazioni della ASL, in ambito ospedaliero, territoriale ed in

quanto interessata.

Area ospedaliera:

- Presidio ospedaliero di Belcolle (HUB) e padiglione di Montefiascone

- Presidio ospedaliero Tarquinia (Spoke)

- Presidio ospedaliero Civita Castellana (Spoke)

- Presidio ospedaliero Acquapendente (Spoke)

Area territoriale per le singole linee di competenza

- Medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale

- Punti di assistenza territoriali (PAT) di Montefiascone e Ronciglione

- Ambufest e ambufest pediatrico presso la Cittadella della salute Viterbo

- Specialistica ambulatoriale

- Assistenza domiciliare

Distribuiti nei contesti

- Distrettuali con i relativi Centri di salute:

A - Montefiascone

B - Viterbo

C - Civita Castellana

- Case della salute

Soriano nel Cimino

Bagnoregio

Ronciglione

IV. Gruppo Territoriale per l’emergenza COVID-19

In seguito alle Linee di indirizzo emanate dalla Regione Lazio per la predisposizione dei piani territoriali di

preparazione e risposta dell’emergenza COVID-19 sono stati individuati i componenti del Gruppo

territoriale dell’emergenza COVID-19.

Il gruppo è coordinato dal Direttore Generale della ASL che rappresenta il referente per le attività del

proprio territorio nei confronti della Direzione Salute dell’Assessorato e si avvale della collaborazione del

Direttore Sanitario aziendale.

I coordinatori hanno individuato i componenti del gruppo tenendo conto degli indirizzi esplicitati nella nota

inviata dalla Regione Lazio che prevedevano tra i componenti il irettore del Dipartimento di Prevenzione o

un suo delegato e almeno un rappresentante delle seguenti aree: SISP, diagnosi e cura malattie infettive,

direzione sanitaria di presidio, emergenza e urgenza ospedaliera, distretti, Cure Primarie.

Il Gruppo Territoriale per l’emergenza COVID-19, della ASL di Viterbo è definito con nota protocollo n.

16116 del 29 febbraio 2020 e aggiornato con l’inserimento di un componente per il monitoraggio della

spesa farmaceutica, come definito nel presente documento in questo documento, ed è così composto:

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Coordinatori del gruppo

Diretto re Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti

Direttore Sanitario della ASL VT - Dott.ssa Antonella Proietti

Delegato del Direttore del Dipartimento di prevenzione e addetto alla

sorveglianza, prevenzione e controllo delle malattie infettive

Dr.ssa Silvia Aquilani

Risk manager e coordinatore dei distretti Dr. Franco Bifulco

Direttore Dipartimento emergenza accettazione e terapia del dolore Dr. Alberico Paoletti

Direttore UOC cure primarie Dr Giuseppe Cimarello

Direttore UOC malattie infettive Dr. Luciano Caterini

Direttore UOC Farmacia Dr. Cavaliere Arturo

Dirigenti medici Direzione sanitaria Polo ospedaliero Dr.ssa Anna Maria Cassano

Dr. Gianluca Nedi

Rappresentante dei MMG Dr. Michele Fiore

Disaster manager Dott. Alessandro Menghini

Responsabile area della comunicazione Dott. Luca Poleggi

Il gruppo locale per l’emergenza COVID-19 ha il compito di:

1. predisporre e aggiornare il Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19;

2. garantire nel rispetto degli indirizzi regionali una corretta comunicazione ed informazione con le

istituzioni enti ed associazioni del territorio (Prefetture, Provincie e Comuni);

3. predisporre i Piani di Formazione, informazione e comunicazione;

4. identificare le strutture di ricovero e cura utilizzabili;

5. identificare le strutture, le responsabilità ed i percorsi operativi necessari per la rapida attivazione delle

misure utili;

6. identificare il repertorio di materiali farmaci presidi e DPI necessari e predisporre

l’approvvigionamento;

7. monitorare l’efficacia e l’efficienza del sistema.

Inoltre nelle more delle linee d’indirizzo vengono individuati i referenti come di seguito elencati:

Referente unico per la sorveglianza e il controllo dell’infezione SARS-CoV-2

(nota protocollo n. 16598 del 2 marzo 2020)

Dr.ssa Aquilani Silvia

Referente unico fabbisogni DPI

(nota protocollo n. 16592 del 2 marzo 2020)

Dr. Cavaliere Arturo

Referente unico per la formazione Dr.ssa Federici Anna

Il referente unico per la sorveglianza e il controllo dell'infezione da SARS-CoV-2 deve garantire la

collaborazione e la comunicazione, in maniera rapida ed univoca, tra le figure sanitarie coinvolte che

operano sul territorio (strutture sanitarie, MMG, PLS, MCA) della propria ASL, i rapporti con le altre ASL

della Regione e con i referenti regionali.

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V. Manuale operativo

PIANO TERRITORIALE DI PREPARAZIONE E RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19 ASL VITERBO

MANUALE OPERATIVO COVID 2019

MOC- 19

Oggetto. Il presente manuale riporta le indicazioni operative relative alla modalità di gestione e

sorveglianza dei casi di infezione da nuovo coronavirus 2019-nCOV nella Asl di Viterbo, in accordo con

quanto emanato dal Ministero della Salute con circolare 0001997 del 22/01/2020, dalla Regione Lazio il

27/01/2020 e dall’aggiornamento indicazioni operative per la gestione e la sorveglianza dei casi sospetti di

infezione da nuovo coronavirus COVID-19 (dove "CO" sta per corona, "VI" per virus, "D" per

disease e "19" indica l'anno in cui si è manifestata).

AVVISO IMPORTANTE E PRELIMINARE

1. Qualunque operatore sanitario che nel corso della propria attività, in qualsiasi contesto essa si

svolga (struttura ospedaliera, territoriale o domicilio del paziente), venga in contatto con una

persona che, indipendentemente dall’età, presenti sintomi simil influenzali e/o respiratori e che

risponde ad uno dei criteri definiti nella I.O. 02 (indipendentemente dalle procedure rivolte a

figure professionali e ambiti di attività specifici) deve seguire gli accorgimenti indicati nelle

procedure.

2. Qualora l’operatore sanitario si trovi di fronte a pazienti gravi giunti in ospedale per patologie

tempo dipendenti o traumi importanti e sia impossibilitato ad effettuare una corretta/completa

indagine epidemiologica, deve sempre indossare i DPI previsti, e fare indossare al paziente la

mascherina chirurgica (salvo che al paziente non sia stato già applicato un dispositivo

respiratorio). Devono essere seguite le indicazioni descritte nelle procedure per i percorsi di

trasferimento del paziente da un setting all’altro.

3. Gli operatori sanitari che operano nella rete territoriale (ambulatori) e gli operatori che

operano in strutture dove si possono verificare momenti di sovraffollamento (esempio CUP)

qualora in presenza di soggetti affetti da patologie simil influenzali devono invitare gli utenti a

vestire la mascherina chirurgica e seguire le norme di comportamento indicate dal Ministero e

le indicazioni contenute nelle disposizioni aziendali.

Inoltre si può contattare il numero 344 0524731che corrisponde all’Unità di Crisi, attivo dalle

ore 08,00 alle ore 20,00 per qualsiasi chiarimento

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Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 01 (MOC-19 - I.O. 01)

COMPORTAMENTI E MISURE IGIENICO SANITARIE FONDAMENTALI

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 02 (MOC-19 - I.O. 02)

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

DEFINIZIONE DI CASO DI COVID 19

Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione - revisionata secondo la Circolare del

ministero della salute del 9/3/2020

Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con

sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in

quell’area o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale*.

La definizione di caso si basa sulle informazioni attualmente disponibili e può essere rivista in base

all’evoluzione della situazione epidemiologica e delle conoscenze scientifiche disponibili.

Caso sospetto di COVID 19 che richiede esecuzione di test diagnostico

1. Una persona con infezione respiratoria acuta (insorgenza improvvisa di almeno uno tra i

seguenti segni e sintomi: febbre, tosse e difficoltà respiratoria)

E senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica

E constoria di viaggi o residenza in un Paese/area in cui è segnalata trasmissione locale *

durante i 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi;

Oppure

2. Una persona con una qualsiasi infezione respiratoria acuta e che è stata a stretto contatto

con un caso probabile o confermato di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza

dei sintomi;

Oppure

3. Una persona con infezione respiratoria acuta grave (febbre e almeno un segno/sintomo di

malattia respiratoria – es. tosse, difficoltà respiratoria)

E che richieda il ricovero ospedaliero (SARI)

E senza un'altra eziologia che spieghi pienamente la presentazione clinica.

*Secondo la classificazione dell’OMS, consultare i rapporti quotidiani sulla situazione relativa al COVID19 disponibili al seguente

link: https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/situation-reports/

Per l’Italia, ove si renda necessaria una valutazione caso per caso, si può tener conto della situazione epidemiologica nazionale

aggiornata quotidianamente sul sito del Ministero della Salute

http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioContenutiNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&id=5351&area=nuov

oCoronavirus&menu=vuoto

e, per l’esecuzione del test, tenere conto anche dell’applicazione del “Documento relativo ai criteri per sottoporre

soggetti clinicamente asintomatici alla ricerca d’infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test

diagnostico” elaborato dal Gruppo di lavoro permanente del Consiglio Superiore di Sanità (sessione LII).

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Caso probabile

Un caso sospetto il cui risultato del test per SARS-CoV-2 è dubbio o inconcludente utilizzando protocolli

specifici di Real Time PCR per SARS-CoV-2 presso i Laboratori di Riferimento Regionali individuati o è

positivo utilizzando un test pan-coronavirus.

Caso confermato

Un caso con una conferma di laboratorio per infezione da SARS-CoV-2, effettuata presso il laboratorio di

riferimento nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) o da laboratori Regionali di Riferimento che

rispondano ai criteri indicati in Allegato 3, indipendentemente dai segni e dai sintomi clinici.

Contatto stretto

Il contatto stretto di un caso probabile o confermato è definito come:

o una persona che vive nella stessa casa di un caso di COVID-19;

o una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un caso di COVID-19 (per esempio la stretta

di mano);

o una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un caso di COVID-19

(ad esempio toccare a mani nude fazzoletti di carta usati);

o una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso di COVID-19, a distanza

minore di 2 metri e di durata maggiore a 15 minuti;

o una persona che si è trovata in un ambiente chiuso (ad esempio aula, sala riunioni, sala d'attesa

dell'ospedale) con un caso di COVID-19 per almeno 15 minuti, a distanza minore di 2 metri;

o un operatore sanitario od altra persona che fornisce assistenza diretta ad un caso di COVID19

oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso di COVID-19 senza

l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei;

o una persona che abbia viaggiato seduta in aereo nei due posti adiacenti, in qualsiasi direzione, di un

caso di COVID-19, i compagni di viaggio o le persone addette all’assistenza e i membri dell’equipaggio

addetti alla sezione dell’aereo dove il caso indice era seduto (qualora il caso indice abbia una

sintomatologia grave od abbia effettuato spostamenti all’interno dell’aereo, determinando una maggiore

esposizione dei passeggeri, considerare come contatti stretti tutt i passeggeri seduti nella stessa sezione

dell’aereo o in tutto l’aereo).

Il collegamento epidemiologico può essere avvenuto entro un periodo di 14 giorni prima

dell'insorgenza della malattia nel caso in esame.

N.B - La positività riscontrata per i comuni patogeni respiratori potrebbe non escludere la co-infezione da

SARS-CoV-2 e pertanto i campioni vanno comunque testati per questo virus.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19- ISTRUZIONE OPERATIVA N. 03 (MOC-19- I.O. 03)

AREA TERRITORIALE: PERCORSI PER ACCESSI O SEGNALAZIONI NELL’AMBITO DELLE CURE

PRIMARIE E DELLA CONTINUITÀ ASSISTENZIALE

TARGET: Medici di Medicina Generale (MMG), Pediatri di Libera Scelta (PLS), Medici della Continuità

Assistenziale (MCA), Specialisti Ambulatoriali (SA) e operatori dei PUNTI DI ASSISTENZA TERRITORIALE (PAT)

E AMBUFEST ADULTI PEDIATRICI

I MMG, PLS, MCA PAT e SA rappresentano il primo livello di accesso al SSR e offrono un contributo

fondamentale alla prevenzione, diagnosi e cura, della malattia. Hanno inoltre un ruolo fondamentale

nell’informazione agli assistiti, che deve essere assicurata con ogni mezzo e tempestiva in funzione

all’evoluzione delle direttive emanate, rappresentando un canale privilegiato con la popolazione, in virtù del

rapporto fiduciario instaurato tra medico curante e cittadino assistito.

Di seguito vengono definite le misure precauzionali da adottare al fine di prevenire il possibile contagio

nelle sale d’attesa e negli studi/ambulatori/poliambulatori:

1. Si raccomanda di invitare la popolazione assistita ad accedere presso gli studi/ambulatori nei casi

strettamente necessari; in particolare se manifestano sintomi respiratori (tosse, rinorrea, starnuti, etc.)

e/o simil‐influenzali, invitandoli a colloquio telefonico per consentire una valutazione clinica preliminare

e, congiuntamente, del rischio di infezione da SARS‐CoV‐2.

Nel corso della telefonata il medico procede a un triage come previsto nelle linee d’indirizzo, qualora

dall’intervista non si ravvisino i criteri di “caso in valutazione”, il medico deciderà se necessario

effettuare la visita.

Se invece si ravvisano i criteri di caso sospetto adotterà i seguenti accorgimenti:

Il caso in valutazione (sospetto) va segnalato al Team Operativo Covid-19 (TOC) - tel. 3440524731 o 3669341925 dalle 8.00 alle 20.00 o alla mail [email protected],

[email protected]) tramite apposita scheda

- “SCHEDA DI NOTIFICA CASI CONFERMATI O PROBABILI DI INFEZIONE DA SARS-COV-2” (vedi

allegato) correttamente compilata che verrà poi trasmessa al SERESMI dal medico del Ser vizio di Igiene

e Sanità Pubblica (SISP) della ASL.

Il TOC è a disposizione anche per una ulteriore valutazione congiunta o per chiarimenti, in particolare per

verificare la necessità di un eventuale trasferimento presso i reparti COVID-19, attivando il servizio

112/118.

Se le condizioni della persona lo permettono è preferibile la gestione a domicilio, attivando la sorveglianza

attiva e l’isolamento fiduciario. Il caso a domicilio sarà gestito dal TOC in raccordo con il curante.

In alternativa si può contattare il numero regionale 800 118 800o l’INMI al numero 06 55170.

Nell’eventualità in cui un paziente con sintomi respiratori o simil‐influenzali si presenti direttamente presso

lo studio/ambulatorio/poliambulatorio, il medico deve

- rassicurare il paziente e allontanarlo almeno di un metro dalle altre persone presenti (meglio se in una

stanza da solo) facendo indossare allo stesso una mascherina e facendogli igienizzare le mani

- mettere in atto le misure standard di prevenzione della trasmissione da contatto, droplet e aerea

comunemente adottate ed utilizzare i DPI come definito nella I.O. n. 17 ASL/VT

- dargli la priorità d’accesso, procedere con l’indagine epidemiologica e la segnalazione del caso

- attuare azioni che consentano di rintracciare altri pazienti/accompagnatori presenti

contemporaneamente in sala d’attesa conservando la lista con i nominativi degli astanti per fornirli alla

ASL se il caso viene confermato

- educare i pazienti e le famiglie sul riconoscimento precoce di sintomi e sulle precauzioni da utilizzare

- non compete al MMG né la richiesta né l’effettuazione di tampone diagnostico

Oltre alle consuete procedure di pulizia e sanificazione dello studio, si raccomanda di disinfettare tutte le

superfici con ipoclorito di sodio (0.1%‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), dopo pulizia

con un detergente neutro e smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291).

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 14 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

2. Per evitare il sovraffollamento nella sala d’attesa il medico farà ricorso alle modalità di televisita (linee di

indirizzo nazionali per la telemedicina recepite con DCA U00458/2015) attraverso le tecnologie ICT a

disposizione dei professionisti e degli assistiti, in particolare il medico curante, nel rispetto

dell’ordinanza e compatibilmente con le sue competenze ed i mezzi a sua disposizione, adotterà

l’utilizzo della app LAZIODOCTOR per COVID (vedi Procedura per la telesorveglianza ed il

telemonitoraggio domiciliare) quale strumento di consultazione/informazione per tutti i cittadini e quale

strumento di telesorveglianza e telemonitoraggio per gli assistiti esposti al rischio di contagio o COVID-

19 positivi, per i quali è stato disposto l’isolamento domiciliare. Ovviamente l’app potrà essere utilizzata

per le persone in possesso di smartphone (sia con sistema operativo apple che android) e che abbiano

le competenze all’utilizzo di tale applicazione, altrimenti si farà ricorso ad un teleconsulto telefonico.

A seguito della televisita, se necessario, potrà:

a. rilasciare l’attestato di malattia e/o la certificazione d’infortunio, in caso di quarantena, si

raccomanda di apporre chiaramente nel campo diagnosi i termini quarantena, isolamento fiduciario,

febbre con sospetto di corona virus, o in alternativa il codice V29.0 corrispondente a quarantena

obbligatoria o volontaria,aggiungendo il codice univoco DBASLVT23022020 che conferma la presa

in carico dei pazienti da parte del SIS

b. richiedere eventuali esami e/o visite specialistiche, limitando le richieste ai soli casi urgenti e non

differibili (priorità U prenotate direttamente grazie a Doctorcup e le priorità B da prenotare agli

sportelli CUP

c. procedere con l’invio della prescrizione dematerializzata in modo digitale, comunicando all’assistito

il NRE, grazie al quale il cittadino potrà ritirare farmaci presso le farmacie mostrando la tessera

sanitaria

d. limitare se possibile gli accessi al Pronto Soccorso, in particolare di soggetti con sintomatologia

sospetta.

Dotazione e corretto utilizzo dei DPI nell’ambito delle attività dell’UCP e dell’USCA

In caso di indisponibilità di DPI da parte dei MMG e PLS, la ASL si impegnerà a fornire i kit specifici alle

necessarie esigenze secondo le disponibilità presenti in azienda e alla luce dei criteri di priorità previsti

anche dalle disposizioni ministeriali e regionali. Per i medici di C.A. degli Ambulatori di Cure Primarie e per

gli Specialisti Ambulatoriali sarà garantita, oltre la fornitura dei Kit, la rimozione dei rifiuti speciali e la

disinfezione quotidiana dell’ambulatorio come da ordinaria gestione.

1) Referente COVID-19 dell’Unità di Cure Primarie

I Medici di Medicina Generale associati in Unità di cure Primarie (UCP) devono individuare un referente

COVID-19 per ogni singola UCP e comunicarlo al [email protected].

Ogni UCPavrà a disposizione un kit completo di DPI con possibilità di reintegro dello stesso

settimanalmente, da utilizzare qualora tra le visite risultasse un caso sospetto o confermato COVID-19.

Il referente individuato (che può essere un unico soggetto o più soggetti in turnazione per ogni UCP):

- sarà responsabile della dotazione del kit, che sarà posto in giacenza nel locale individuato ed

accessibile a tutti i soggetti interessati,

- provvederà a concordare con il MMG dell’utente che ha necessità di una visita domiciliare chi

condurrà la stessa e/o definire quali precauzioni andranno adottate (standard o per caso

sospetto/confermato), ogni MMG potrà utilizzare il Kit consegnato al referente COVID -19 per

visitare i propri assistiti ritenuti meritevoli di visita domiciliare,

- provvederà a rifornire la UCP con un nuovo Kit qualora lo stesso sia stato adoperato.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

2) Attivazione delle Unità Speciali di continuità Assistenziale per l’assistenza a domicilio

nei pazienti COVID positivi

In riferimento al D.L. n. 14 del 9/3/2020 è prevista l’attivazione delle USCA attive tutti i giorni (7/7) dalle

ore 8:00 alle 20:00 a cui spetta la gestione domiciliare dei pazienti affetti dal COVID 19 che non necessitano

di ricovero. Lo standard previsto è quello di un presidio ogni 50.000 abitanti, con sede generalmente

coincidente con una sede della CA.

I medici facenti parti delle USCA saranno reclutati con le modalità previste dal D.L. 14/2020 e ai medici per

le attività svolte nell'ambito della stessa è riconosciuto un compenso lordo di 40 euro ad ora.

Ogni postazione dovrà garantire per il territorio di competenza l’eventuale visita dell’assistito a domicilio,

se la situazione non può essere gestita telefonicamente o in teleconsulto. La visita va garantita anche ai casi

sospetti o confermati COVID-19 osservando le dovute misure precauzionali.

Ogni USCA verrà dotata di un kit di completo dei DPI per le visite domiciliari al caso sospetto o

confermato, con possibilità di reintegro dello stesso.

Qualora la Regione individui strutture di ospitalità protetta per pazienti non critici o in via di guarigione si provvederà

ad organizzare la gestione delle attività di continuità assistenziale.

Sorveglianza sanitaria per gli operatori

Tutti i MMG, PLS e MCA che hanno una storia di contatto stretto/rischio devono compilare il

Questionario per la valutazione del rischio di esposizione al virus COVID‐19 ed inviarlo alla Direzione

del distretto di competenza.

Come previsto dalle normative vigenti, sarà cura delle Direzioni di Distretto raccogliere e valutare i

questionari (inviati via mail) inserendoli nel registro di sorveglianza ed inviando al TOC, le schede dei

soggetti risultati ad alto e basso rischio.

L’operatore adotta i comportamenti come definiti nella MOC-19-I.O. 19 “Sorveglianza attiva degli operatori

classificati come “contatto a rischio” e “contatto a rischio” aggiornata al 24 marzo contenente il questionario

citato in allegato.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Triage e riconoscimento precoce e screening sintomatologico ambulatoriale

Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con sintomatologia di

infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti.

Si ricorda che per inquadrare correttamente il caso è necessario considerare la zona di provenienza, il link

dei contatti e i sintomi manifestati

1. La persona presenta almeno uno dei seguenti segni e sintomi:

presenza di febbre, tosse, difficoltà respiratoria?

Se SI, sono presenti le seguenti caratteristiche

- Non ha altra eziologia che spieghi tali sintomi ma ha una

storia di viaggi o residenza in un area/paese in cui è

segnalata trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti

l’insorgenza dei sintomi

Richiede esecuzione di

test diagnostico

con isolamento

domiciliare e

sorveglianza attiva

No

Passa al punto 2

2. La persona presenta una qualsiasi infezione respiratoria acuta ed

è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato

di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi

Si

Richiede esecuzione di

test diagnostico

con isolamento

domiciliare e

sorveglianza attiva

No

Passa al punto 3

3. La persona presenta un’infezione respiratoria acuta grave

(febbre e almeno un segno / sintomo di malattia respiratoria

quali tosse, difficoltà respiratoria) e richiede ricovero

ospedaliero (SARI) e non ha altra sintomatologia che spieghi

pienamente la presentazione clinica

Si

Richiede esecuzione di

test diagnostico con

isolamento domiciliare

e sorveglianza attiva

No

Esce dal percorso

Paziente asintomatico ma con risposta ai criteri di contatto stretto

<14 gg

Resta nel protocollo

con isolamento

domiciliare e

sorveglianza attiva

>14 gg.

Esce dal protocollo

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 04 (MOC-19 I.O. 04)

RACCOMANDAZIONI PER I PAZIENTI IN ISOLAMENTO FIDUCIARIO SUL TERRITORIO

Il medico di Sanità Pubblica di competenza per il domicilio in raccordo con il medico curante provvede a:

Istruire adeguatamente sia il paziente che i familiari sulle precauzioni da mettere in atto per la

prevenzione della trasmissione da contatto, droplet e aerea;

Monitorare quotidianamente la temperatura corporea e seguire l’evoluzione clinica del paziente

avvalendosi del referente clinico individuato;

Concordare con il medico infettivologo dell'INMI Spallanzani le modalità di gestione clinica del caso ed

il termine dell'isolamento se caso probabile o confermato (tampone risultato positivo);

Se il tampone è negativo il SISP attiva quanto previsto per il mantenimento della sorveglianza sanitaria in

isolamento fiduciario fino al termine dei 14 giorni;

Gli eventuali conviventi devono essere considerati contatti e la loro salute deve essere monitorata;

Se un membro della famiglia sviluppa sintomi di infezione respiratoria acuta, tra cui febbre, tosse, mal di

gola e difficoltà respiratorie, seguire le raccomandazioni già previste per la gestione dei contatti

sintomatici (casi in valutazione).

Sarà opportuno rispettare, nell’isolamento domiciliare, le seguenti indicazioni:

Posizionare il paziente in una stanza singola ben ventilata;

Non consentire l’accesso di visitatori;

I membri della famiglia o altre persone che dovessero entrare in contatto con il paziente devono

mantenere una distanza di almeno 1 m dalla persona malata;

Se possibile mettere a disposizione un bagno ad uso esclusivo del paziente e dare indicazioni perché i

pasti vengano consumati nella camera assegnata al paziente; qualora non sia possibile, limitare,

comunque, i movimenti del paziente all’interno dell’abitazione e ridurre al minimo lo spazio condiviso.

Assicurarsi che gli spazi eventualmente condivisi (es. cucina, bagno) siano ben ventilati (es. le finestre

aperte).

Il personale sanitario che si reca presso il domicilio del paziente deve indossare adeguati DPI;

Eseguire l'igiene delle mani dopo ogni contatto con il paziente (anche prima e dopo aver rimosso i

guanti) o il suo ambiente di vita.

Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei.

L'igiene respiratoria deve essere praticata da tutti, specialmente dal malato, in ogni momento. L'igiene

respiratoria si riferisce alla copertura della bocca e del naso durante la tosse o lo starnuto con

mascherina, fazzoletti o gomito flesso, seguita dall’igiene delle mani.

Gettare i materiali utilizzati per coprire la bocca o il naso o igienizzarli in modo appropriato dopo l'uso

(ad es. lavare i fazzoletti con sapone o detergente e acqua).

Gli utensili da cucina e i piatti utilizzati dal paziente devono essere puliti con acqua e sapone dopo l'uso. Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici più frequentemente toccate dal paziente come

comodini, telai e altri mobili della camera da letto e il bagno con comuni disinfettanti quali ipoclorito di

sodio (0.1% ‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto

adeguato.

Pulire vestiti, lenzuola, asciugamani e altri effetti personali dei pazienti con un normale detersivo, in

lavatrice a 60–90 °C e asciugare accuratamente. Evitare il contatto diretto della pelle e dei vestiti con

biancheria sporca.

Usare guanti monouso e indumenti protettivi (es. grembiuli di plastica) per pulire o toccare superfici,

indumenti o biancheria sporchi di fluidi corporei. Eseguire l'igiene delle mani prima e dopo aver rimosso

i guanti.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 18 di 137

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 05 (MOC-19 I.O. 05)

ATTIVITÀ DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA – ISTITUZIONE DEL TEAM OPERATIVO COVID-19

Percorso Team Operativo COVID-19 (TOC) Il coordinamento del percorso è attribuito al referente unico per la sorveglianza e controllo della infezione

SARS–Cov-2, individuato nella

- dr.ssa Silvia Aquilani, cellulare 342 672 4186, mail [email protected],

che ha il compito di

- gestire direttamente il personale ASL coinvolto nella sorveglianza sul territorio (TOC: Team

Operativo Cov-2 ASLVT),

- collaborare con MMG e PLS impegnati nella medesima attività,

- interagire con le omologhe figure referenti delle ASL del Lazio, con i referenti regionali,

- curare tempi e modalità dei flussi di notifica previsti per la segnalazione dei casi,

- monitorare la corretta applicazione delle procedure di seguito rappresentate.

Il TOCASLVT (Team Operativo Co-2 ASL VT), costituito da Medici Igienisti e Infettivologi, Infermieri,

Tecnici della Prevenzione ha le seguenti competenze:

I Medici, registrano la presenza in servizio con il codice 73, sono operativi e reperibili per l’intera settimana,

dalle ore 8.00 alle ore 20.00 al

- n. mobile 344 052 4731,

- fisso 0761/339560,

- fax 0761/339451,

-mail [email protected]

con sede (dove sono presenti i DPI e il materiale per eseguire i tamponi) in stanza dedicata c/o la Direzione

Sanitaria Belcolle.

Valutano le schede redatte dal n. verde regionale 800118800, da ARES-118, e da altri fonti, formali ed

informali, contattando telefonicamente i casi segnalati, richiedendo informazioni dettagliate sulla zone di

soggiorno negli ultimi 14 gg. e su frequentazioni con persone positive per Covid-2, per valutazione

appropriatezza criteri clinico-epidemiologici, definizione corretta dei casi, individuazione dei percorsi

da attivare, contattano, se necessario, l’INMI Spallanzani per consulto clinico allo 06/551701.

Collaborano con MMG/PLS/Medici Continuità Assistenziale, Ambufest Adulti e Pediatrico, operatori

sanitari di strutture pubbliche e private, ARES-118 che ricevono segnalazioni generiche di casi con le

finalità sopra riportate

Prescrivono e sorvegliano la corretta attuazione dell’“Isolamento Fiduciario”, della “Gestione

Domiciliare dei casi”, effettuano a domicilio il prelievo del campione per coronavirus quando previsto,

con il personale infermieristico.

Ricevono la “scheda di segnalazione di casi di infezione da virus respiratori”, la trasmettono

immediatamente al SERESMI c/o INMI Spallanzani ([email protected]), alla ASL di residenza, se

diversa da quella di VT, e ad altre ASL eventualmente interessate (es. luogo di lavoro, strutture

ricettive, eventi o collettività frequentate ecc..), avviano l’indagine epidemiologica, condividendola con il

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 19 di 137

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

SERESMI (recapiti tel 06 55170934-955-990-930-780 cell. 3290577810 il sabato, domenica e festivi ore

9-19, fax 06 56561845, mail seresmi.inmi.it) e con le altre ASL coinvolte, prescrivono “l’isolamento

domiciliare” ai contatti individuati e la “gestione domiciliare” ai casi con sintomatologia lieve.

Gli Infermieri, registrano la presenza in servizio con il codice 73, reperibili per l’intera settimana, dalle ore

8.00 alle ore 20.00, sono interpellati dai medici del TOC, qualora si renda necessario procedere alla

esecuzione di un tampone diagnostico a domicilio. Collaborano con il medico nella corretta informazione

comportamentale e di igiene respiratoria, indicata nelle istruzioni operative definite Isolamento e Gestione

Domiciliare

I Tecnici della Prevenzione, in base alla reperibilità ordinaria SISP, (feriale 14.00 - 8.00 del giorno successivo

e festivo 8.00 – 8.00 del giorno successivo), registrano la presenza in servizio con il codice 13, sono

interpellati dai medici del TOC, qualora si renda necessario valutare in maniera approfondita l’idoneità

logistico-abitativa di un caso in Isolamento Fiduciario o di un paziente in Gestione Domiciliare. Per tale

valutazione il Tecnico della Prevenzione deve indossare i DPI ed eseguire un sopralluogo dell’abitazione con

attenzione ai seguenti requisiti:

a. Situazione generale igienico sanitaria dell’abitazione

b. Rapporto superficie finestrata apribile /superficie pavimentata > = 1/8 della stanza dove il caso

soggiorna

c. Disponibilità di un bagno da riservare esclusivamente al paziente

Qualora la situazione venga giudicata inadeguata deve essere allertata la Protezione Civile.

A. Istruzione isolamento domiciliare fiduciario

Si effettua nei casi in cui

- Il soggetto, asintomatico, comunica al TOC di aver soggiornato negli ultimi 14 giorni in aree a

rischio epidemiologico identificate dall’ECDC (https//www.ecdc.europa.eu/en/areas-presumed-

community-transmission-2019-ncov), costantemente aggiornato, o nei Comuni in cui è stata

dimostrata trasmissione locale del virus CoVid-2

- Il soggetto, asintomatico, è stato individuato come contatto stretto dal TOC di un caso sospetto o

confermato.

Il medico del TOC, con la collaborazione del MMG ed eventualmente dell’infermiere provvede a:

- Prescrivere al soggetto che non può uscire di casa per 14 gg. dall’inizio dell’isolamento

- Istruire adeguatamente sia il soggetto che i famigliari sulle precauzioni da mettere in atto per la

prevenzione delle malattie a trasmissione respiratoria mediata da droplets

- Prescrivere la misurazione della temperatura 2 volte al giorno

- Monitorare i conviventi, considerati come contatti, e valutare il loro stato di salute

- Spiegare la tipologia di sintomi respiratori a cui prestare attenzione e le caratteristiche di

contagiosità della malattia da CoVid-2

- Individuare nella abitazione una stanza singola e ben areata riservata al soggetto in isolamento, dove

lo stesso consumerà anche i pasti

- Ridurre al minimo lo spazio condiviso con gli altri abitanti della casa, che dovranno mantenere

sempre la distanza minima di 1 metro dal caso

- Non consentire l’accesso dei visitatori

- Individuare un bagno riservato esclusivamente al caso

- Prescrivere l’attenzione rigorosa all’igiene delle mani

- Prescrivere la necessità di evitare ogni contatto diretto con i fluidi corporei

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- Nell’eventualità di superfici contaminate, indossare guanti monouso (da gettare in contenitori

chiusi) ed effettuare la disinfezione con ipoclorito di sodio (0,1- 0,5 %), alcool (etanolo 62-71% o

acqua ossigenata (perossido di idrogeno 0,5%)

- Prescrivere il lavaggio della biancheria del caso con normale detersivo e temperatura a 60 -90 °C,

utilizzando guanti monouso nella manipolazione degli abiti ed effetti personali.

- Chiamare giornalmente il caso per verificare lo stato di salute; il caso deve essere informato che,

qualora diventi sintomatico, deve chiamare il medico TOC, allontanarsi da tutti i famigliari e

indossare la mascherina chirurgica

- Attivare l’équipe medico/infermiere per l’effettuazione del tampone diagnostico a domicilio

- Concordare con il medico INMI Spallanzani (n. 06/551701) la modalità di gestione clinica del caso

se questo risulti probabile o confermato dopo l’esecuzione del test, in base alle condizioni cliniche

B. Istruzione gestione domiciliare

Viene disposta nei casi probabili e confermati, con sintomatologia lieve e concordata con il Medico INMI-

Spallanzani (n. 06/551701)

Diventano ancora più cogenti le seguenti specifiche:

- Prescrivere al soggetto che non può uscire di casa per 14 gg. dall’inizio dell’isolamento e deve

mantenere la mascherina chirurgica

- Istruire adeguatamente sia il soggetto che i famigliari sulle precauzioni da mettere in atto per la

prevenzione delle malattie a trasmissione respiratoria mediata da droplets

- Monitorare i conviventi, considerati come contatti, e valutare il loro stato di salute

- Individuare nella abitazione una stanza singola e ben areata riservata al soggetto in isolamento, dove lo

stesso consumerà anche i pasti

- Ridurre al minimo lo spazio condiviso con gli altri abitanti della casa, che dovranno mantenere sempre

la distanza minima di 1 metro dal caso, che deve sempre indossare la mascherina chirurgica

- Non consentire l’accesso dei visitatori

- Individuare un bagno riservato esclusivamente al caso

- Prescrivere l’attenzione rigorosa all’igiene delle mani

- Nell’eventualità di superfici contaminate, indossare guanti monouso (da gettare in contenitori chiusi) ed

effettuare la disinfezione con ipoclorito di sodio (0,1- 0,5 %), alcool (etanolo 62-71% o acqua ossigenata

(perossido di idrogeno 0,5%)

- Prescrivere il lavaggio della biancheria del caso con normale detersivo e temperatura a 60 -90 °C,

utilizzando guanti monouso nella manipolazione degli abiti ed effetti personali.

- Chiamare giornalmente il caso per verificare lo stato di salute; qualora la sintomatologia diventi

importante, concordare con il medico INMI Spallanzani la modalità di gestione clinica del caso ed un

eventuale ricovero

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 06 (MOC-19-I.O. 06)

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

AREA OSPEDALIERA – PERCORSI PER ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO

Per inquadrare correttamente il caso è necessario considerare la zona di provenienza e i sintomi

1. La persona presenta almeno uno dei seguenti segni e sintomi:

presenza di febbre, tosse, difficoltà respiratoria?

Se SI, sono presenti le seguenti caratteristiche

- Non ha altra eziologia che spieghi tali sintomi ma ha una

storia di viaggi o residenza in un area/paesein cui è segnalata

trasmissione locale durante i 14 giorni precedenti

l’insorgenza dei sintomi

Richiede esecuzione

di test diagnostico

No

Passa al punto 2

2. La persona presenta una qualsiasi infezione respiratoria acuta ed

è stata a stretto contatto con un caso probabile o confermato

di COVID-19 nei 14 giorni precedenti l’insorgenza dei sintomi

Si

Richiede esecuzione

di test diagnostico

No

Passa al punto 3

3. La persona presenta un’infezione respiratoria acuta grave

(febbre e almeno un segno / sintomo di malattia respiratoria

quali tosse, difficoltà respiratoria) e richiede ricovero

ospedaliero (SARI) e non ha altra sintomatologia che spieghi

pienamente la presentazione clinica

Si

Richiede esecuzione

di test diagnostico

No

Esce dal percorso

Paziente asintomatico ma con risposta ai criteri di contatto stretto <14 gg

Resta nel

protocollo con

isolamento

domiciliare e

monitoraggio attivo

>14 gg.

Esce dal protocollo

Nell’ambito dell’assistenza primaria o nel pronto soccorso ospedaliero, tutti i pazienti con

sintomatologia di infezione respiratoria acuta devono essere considerati casi sospetti se in

quell’area o nel Paese è stata segnalata trasmissione locale.

Si può contattare il seguente numero di telefono che corrisponde al Team Operativo Coronavirus (TOC), attivo

dalle ore 08,00 alle ore 20,00 per qualsiasi chiarimento: 344 0524731

Oppure il numero regionale 800 118 800

Al fine di rendere ottimale la capacità assistenziale del PS e ridurre i rischi di diffusione di patologie infettive

determinati dalla permanenza dei pazienti si farà riferimento agli interventi ordinari e straordinari previsti

nel Piano aziendale per la gestione del sovraffollamento in pronto soccorso (del. 2424 del

2/12/2019)nonché a quanto segnalato con disposizioni delle Direzioni sanitarie.

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CHI Caso COSA BISOGNA FARE

Pazienti con

sintomi

respiratori

e/o simil

influenzali

PO Belcolle

Il Pronto Soccorso è dotato di tre ambienti di isolamento tra cui la Tensostruttura

esterna fornita dalla Protezione Civile.

Percorso da seguire:

Area del Pre Triage (area antistante il triage):

A)Paziente che deambula:

Su orientamento della cartellonistica già istallata, e del Personale di accoglienza

indossa la mascherina chirurgica;

Il Personale di accoglienza avverte il Triagista che accompagna il Paziente nella zona

dedicata al Triage respiratorio (zona di isolamento) dove effettua l’indagine

epidemiologica usando la scheda (Allegato 1).

B)Paziente in ambulanza (che già indossa la mascherina) zona della camera calda:

L’Operatore sanitario che lo trasporta si reca al Triage e trasferisce le informazioni

in suo possesso al Triagista;

il Triagista accompagna il Paziente nella zona dedicata al Triage

respiratorio(zona di isolamento) dove effettuata l’indagine epidemiologica

usando la scheda (Allegato 1).

Solo in caso di paziente sospetto, il medico di Pronto Soccorso contatta il medico di

accettazione di INMI Spallanzani al n. 06551701 per ulteriore valutazione del

soggetto ed eventualmente invia il paziente al’INMI Spallanzani attivando l’ARES 118

il Medico esegue la notifica del caso secondo la scheda (Allegato 2) alla casella di

posta elettronica “[email protected]” specificamente attivata

PO Acquapendente- Civita Castellana- Tarquinia

Nell’area pre-triage già individuata, dove sono disponibili le mascherine chirurgiche e le

istruzioni operative, i pazienti con sintomatologia respiratoria e/o simil-influenzale

indossano le mascherine chirurgiche

L’infermiere di triage con i DPI previsti, accompagna il paziente nelle zone di isolamento

dove effettua l’indagine epidemiologica usando la scheda prevista. Solo in caso di

paziente sospetto, il medico di Pronto Soccorso contatta il medico di accettazione di

INMI Spallanzani al n. 06551701 per ulteriore valutazione del soggetto ed

eventualmente invia il paziente al’INMI Spallanzani attivando l’ARES 118.

DESTINAZIONE E FLUSSI DEI PAZIENTI

Se il rischio di diffusione del Covid-19 e la numerosità dei pazienti che necessitano di ricovero per

insufficienza respiratoria sono tali da non consentire l’attesa del risultato del tampone avviare

immediatamente i percorsi di ricovero (a meno di rapida disponibilità dell’esito). Lo stesso vale per i

pazienti con indicazione a ricovero in TI e indisponibilità di posti nell’Ospedale di presentazione. Per quadri

sindromici simili i pazienti vanno ricoverati applicando l’isolamento per coorte da subito, anche senza il

risultato tampone. Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni

standard oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto. La destinazione di ricovero è

definita dall’INMI Spallanzani, dal bed manager della rete regionale delle malattie infettive.

In caso di impossibilità di utilizzo dell’INMI, sono disponibili due percorsi:

A. verso la UOC di Malattie Infettive pazienti gravi ma che non necessitanti di assistenza respiratoria,

B. verso l’area di Terapia intensiva di coorte (TI COVID-19) per pazienti che necessitano di assistenza

respiratoria.

Sono predisposti specifici percorsi per la radiologia in funzione della definizione diagnostica dei casi

(percorso sporco/pulito e procedura per la sanificazione dei locali predisposti all’esecuzione diagnostica dei

casi sospetti).

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Linee d’indirizzo SIMEU

PERCORSI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI IN PS/DEA

Diagnostica Tampone naso-faringeo per Covid-19 in tutti i casi sospetti (da ripetere eventualmente a 72 ore se negativo)

EGA in aa al triage o al più presto, impiegabile per l’inquadramento iniziale dei pazienti (ossiemia normale, ipossia modesta > 60 mmHg, ipossia moderata-grave < 60 mmHg)

Rx Torace, specifico, ma con sensibilità limitata

Eco torace più sensibile rispetto a Rx Torace (impegno interstiziale con linee B multiple > “white lung”) e predittivo per necessità di IOT (in presenza di consolidamenti multipli)

TAC più sensibile rispetto a Rx Torace, ma con problemi logistici

LAB: emocromo, PCR, creatinina, glicemia, albumina, AST ALT, bilirubina, Ag urinari pneumococco e legionella, PT-INR, troponina

DEFINIZIONE DEI FENOTIPI CLINICI E GESTIONE 1. Febbre senza insufficienza respiratoria (EGA e walking test normali) e Rx Torace normale > dimissibile con

indicazione per auto quarantena in attesa dell’esito del tampone

2. Febbre con Rx torace ed EGA indicativi per focolaio e/o insufficienza respiratoria modesta (PO2 > 60 mmHg in aa) > O2 terapia – OBI o ricovero in degenza ordinaria

3. Febbre con insufficienza respiratoria moderata-grave documentata da EGA in aa al triage (PO2 < 60 mmHg in aa) > O2 terapia / CPAP – ricovero in degenza ordinaria o TSI

4. Insufficienza respiratoria con sospetta ARDS iniziale o polmonite complicata > O2 terapia / CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI

5. ARDS franca all’esordio > CPAP / IOT e ventilazione invasiva – ricovero in TSI o TI I fenotipi 4 e 5 sono valutati congiuntamente dal medico d’urgenza e dal rianimatore. I ricoveri in TI sono da

considerare quanto l’età e le condizioni generali dei pazienti siano compatibili con trattamento intensivo.

Terapia

- O2 terapia – nei pazienti ipossici

incremento progressivo FIO2 (fino al reservoir) se la saturazione resta o scende al di sotto del 90%

nei pazienti con BCO, e del 94% negli altri pazienti

- CPAP – nei pazienti che non rispondono adeguatamente all’O2 terapia (considerare inizio precoce della CPAP,

con SaO2 < 94% in O2 terapia e FR elevata)

PEEP fino a 12-15 cm H2O, con trial di 1 h

- IOT e ventilazione invasiva – nei pazienti che non rispondono adeguatamente alla CPAP

alta PEEP, fino a 16-18 cmH2O, e TV 6 ml/Kg IBW; questa modalità di ventilazione previene il

volotrauma che si instaura dopo lunghi trial di CPAP e limita i consolidamenti posteriori difficili poi

da risolvere.

Durante i picchi di afflusso adottare modelli flessibili per garantire la somministrazione di O2 a tutti i pazienti con

indicazione a O2 terapia e non procrastinare il posizionamento di una CPAP a tutti coloro che mantengano una

saturazione < 90 % con reservoir 15 L/m’.

I pazienti che rispondono alla CPAP sono quelli trattati precocemente e con quadro ecografico di impegno interstiziale

ma senza consolidamenti multipli postero-basali.

Monitoraggio

Il monitoraggio della pulsossimetria correlata alla FiO2 somministrata, insieme alla FR, identifica con sufficiente

precisione la stabilità del quadro clinico o l’evoluzione della patologia; indicato anche il controllo di FC, PA e

temperatura (le fasi di instabilità critica sono precedute spesso da disfunzione cardiaca e da fibrillazione atriale)

Vanno effettuati i prelievi arteriosi per EGA solo se strettamente necessari (anche per ridurre le difficoltà

successive nel posizionamento di un catetere arterioso stabile in TI); dopo la prima EGA in aa (per la corretta

assegnazione del setting gestionale), la seconda quando il paziente desatura sotto 90% in O2 con reservoir 15

L/m’, la terza quando il paziente presenta una saturazione < 90% in CPAP 12-15 cmH2O e FiO2 60%

Utile il monitoraggio con ecografia polmonare dell’impegno parenchimale

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 (MOC-19 -I.O. 07)

ESECUZIONE E TRASFERIMENTO CAMPIONI BIOLOGICI

L’esecuzione del tampone è indicato solo nel caso sospetto sintomatico

Invio campioni biologici per diagnosi di infezione di COVID 19. I campioni devono essere inviati a:

Policlinico Universitario A. Gemelli

Orari

Dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle18.00

Il sabato dalle 8.00 alle 16.00

Contattare il microbiologo reperibile per concordare orario di ricezione nelle

fasce orarie che vanno dalle 18.00 alle 8.00 dal lunedì al venerdì e dalle

16.00 del sabato fino alle 8.00 del lunedì

Prima di inviare i campioni contattare il Laboratorio

Contatti

06 30154218

06 30154964

Sono individuate due classi di priorità: urgente e standard. L’individuazione della classe di priorità rientra

tra le responsabilità del medico che pone il sospetto diagnostico ed è funzionale alla definizione del

percorso del paziente ad alla prevenzione della diffusione in ambienti ospitanti persone in condizioni di

fragilità.

- Urgenti: test richiesti per pazienti in attesa di ricovero o già ospedalizzati che quindi sono collocati

nei PS, nei reparti di degenza ordinaria e di terapia intensiva nonché per persone ospiti in strutture

territoriali residenziali. Tali test, opportunamente segnalati, devono essere eseguiti nel tempo più

rapido possibile al fine di destinare i pazienti al setting assistenziale più appropriato.

- Standard: i test per i pazienti già isolati e mantenuti in regime di sorveglianza, assistenza

domiciliare

Modalità di prelievo. I campioni biologici raccomandati per la diagnosi di laboratorio per il nuovo coronavirus sono prelievi di:

alte vie respiratorie (es. tamponi nasofaringeo e/o orofaringeo, aspirato nasofaringeo) basse vie respiratorie, se possibile (es. sputum, aspirato endotracheale)

Preferibile l’invio dei due tamponi (nasale e/o faringeo) più se possibile un campione di espettorato o

sputum.

Altri esami sono a discrezione del medico accettante.

Tecnica: eseguire il tampone NF (nasofaringeo) o OF (orofaringeo) avendo cura di raccogliere una buona

quantità di secrezione, utilizzando i tamponi associati agli appositi kit di trasporto virale o con tamponi

secchi da inserire in provette con liquido di trasporto virale sterile o in alternativa con soluzione fisiologica

o PBS o terreno MEM RPMI (volume pari a 2 ml). Per arricchire il campione ripetere il campionamento più di una volta, utilizzando almeno due tamponi

differenti e stemperando i tamponi in una unica provetta.

La raccolta dei campioni deve essere effettuata utilizzando le precauzioni standard oltre a

quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto.

Etichettatura dei campioni. Su ogni campione apporre etichetta riportante in modo chiaro:

Nome e cognome del paziente. Tipologia di campione (tampone faringeo, tampone nasale, etc.).

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Data di prelievo. Ogni campione deve essere accompagnato da modello Allegato 3 e dalla “Scheda per la segnalazione di

casi di infezione da virus respiratori” Allegato 2. Confezione e trasporto del campione.

Confezionare il campione utilizzando contenitori a norma di legge a triplo imballaggio, formato da

un imballo esterno, uno intermedio e uno interno a tenuta stagna; Sul pacco devono essere riportati i dati del mittente e del destinatario; I campioni devono essere mantenuti refrigerati (+4 – 8°C) prima dell’invio e durante il

trasporto; I campioni prelevati e confezionati in Pronto Soccorso devono essere inviati

tempestivamente attraverso l’attivazione del servizio SLOTA al laboratorio accettante. Il trasporto deve essere effettuato comunque al massimo entro 24 ore.

In attesa dei risultati, che saranno comunicati nel più breve tempo possibile, il soggetto rimane sempre nella

stanza di isolamento. Se il risultato risulta POSITIVO:

Il medico di PS contatta il medico di accettazione di INMI Spallanzani al 06551701 per concordare

eventuali modalità di trasporto coordinato da INMI con ARES 118 per il ricovero.

In caso di mancata disponibilità posti letto presso l’INMI Spallanzani: Se il caso accertato è critico, con insufficienza respiratoria e necessita di ventilazione meccanica

assistita, deve essere trasferito presso la Terapia intensiva di coorte (TI COVID-19) per pazienti

che necessitano di assistenza respiratoria

Se il caso accertato è critico ma non necessita di ventilazione meccanica assistita, può essere

ricoverato presso la U.O.C. di Malattie Infettive.

Criteri per la conferma di laboratorio di casi di sospetta/probabile infezione da SARS-CoV-2

(operativi dal 01/03/2020)

In considerazione dell’evoluzione dell’epidemia di COVID-19 sul territorio nazionale, al fine di semplificare le

procedure di conferma diagnostica di casi sospetti/probabili di infezione da SARS-CoV-2, si specifica che nelle Regioni

con evidenza di una sostenuta trasmissione locale o diffusa del virus ed in cui sia stata evidenziata una piena

concordanza nell’ultima settimana tra i test di conferma specifici per SARS-CoV-2 effettuati nei Laboratori Regionali di

Riferimento (eseguiti secondo le indicazioni fornite dal Laboratorio Nazionale di Riferimento, ISS) ed il test di

conferma presso il Laboratorio di Riferimento Nazionale in ISS, si possono considerare casi confermati di infezione da

SARS-CoV-2 tutti i casi positivi rilevati con test di conferma effettuato dal/i laboratorio/i di riferimento Regionale.

Viene richiesto, in questi casi, il solo invio di un numero rappresentativo di campioni clinici, concordato con il

Laboratorio di Riferimento Nazionale in ISS, al fine di monitorare l’epidemiologia molecolare di SARS-CoV-2. Si

richiede inoltre di continuare l’invio al laboratorio di riferimento nazionale in ISS di tutti i campioni risultati positivi in

pazienti deceduti per la conferma della diagnosi di laboratorio.

Per la numerosità e consistenza dei dati forniti, al momento rispondono a questo criterio le Regioni Lombardia,

Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Liguria, Umbria, Campania, Provincia

autonoma di Bolzano e Provincia autonoma di Trento per i soli laboratori di Riferimento Regionale indicati (all’allegato

4. Circolare ministero della salute del 9 marzo 2020) In tutte le Regioni che non rientrino nei criteri suddetti,

permangono le indicazioni fornite nelle precedenti Circolari.

Ove possibile, si raccomandano i Laboratori di Riferimento Regionali di fornire il supporto e le indicazioni necessarie

per la diagnosi di SARS-CoV-2 ai laboratori aggiuntivi indicati dalle Regioni e conseguentemente dare conferma della

diagnosi di laboratorio.

PER IL LAZIO

Unità Operativa Complessa Laboratorio di Virologia e Laboratori di Biosicurezza I.N.M.I. - I.R.C.C.S.

"Lazzaro Spallanzani" - Via Portuense, 292 00149-Roma Tel. 06/55170666 Fax: 06/5594555

Dott.ssa Maria R. Capobianchi Tel: 3283705132

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Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 08 (MOC-19 - I.O. 08)

PERCORSO DELLA DONNA IN GRAVIDANZA NELL’AMBITO DELL’AREA OSTETRICO –

NEONATOLOGICA IN RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID – 19

Le conoscenze disponibili sono limitate e in costante aggiornamento. La pandemia da SARS-CoV-2 presenta

marcate differenze rispetto alle precedenti epidemie da altri coronavirus (SARS-CoV nel 2002 e MERS-CoV

nel 2012): le informazioni fino a ora raccolte mostrano che nelle donne in gravidanza l’evoluzione

dell’infezione è generalmente lieve-moderata, similmente a quella delle donne che non sono gravide; anche

per neonati e bambini l’evoluzione sembra benigna, anche se un approccio prudenziale è conveniente.

1. La contagiosità di SARS-CoV-2 è elevata, anche in considerazione della totale assenza di immunità verso

questo virus nella popolazione. Gli ospedali in particolare, ma anche gli ambulatori territoriali, sono un

nodo importante nella diffusione dell’infezione: ogni azione deve essere implementata per contenere al

minimo accesso e permanenza in questi luoghi di assistenza e cura e ridurre così il rischio di contagio

per la popolazione, le professioniste e i professionisti.

1. La gravidanza non rappresenta, per sé, una indicazione all’esecuzione del tampone naso-faringeo per la

ricerca del virus. Al momento del ricovero o di una richiesta di consulenza di una donna gravida che

non si è preventivamente rivolta al medico di base e in presenza di sintomi respiratori acuti (insorgenza

improvvisa di almeno uno tra: febbre, tosse o difficoltà respiratoria) non altrimenti spiegabili,

considerata la situazione epidemiologica il tampone naso-faringeo deve essere eseguito.

2. Vista l’evoluzione dell’epidemia, nell’ambito dell’assistenza primaria, nel pronto soccorso ostetrico e

durante il ricovero per il parto, tutte le donne gravide con sintomi di infezione respiratoria acuta

devono essere considerati casi sospetti. Se le condizioni generali sono stabili e non si è in prossimità

del parto, la donna deve rimanere a casa fino alla risoluzione dei sintomi e tutti i controlli che possono

essere posticipati vanno rimandati. In tutti i casi in cui non sia possibile posticiparlo, il controllo va

organizzato adottando le necessarie misure per minimizzare il rischio di contagio.

3. I farmaci attualmente indicati per la popolazione generale in caso di infezione con interessamento

polmonare o sistemico sono le associazioni lopinavir/ritonavir, darunavir/ritonavir, darunavir/cobicistat,

la clorochina e suoi analoghi: l’associazione lopinavir/ritonavir e clorochina e analoghi sono ritenuti

sicuri in gravidanza e allattamento.

4. La trasmissione di SARS-CoV-2 è tramite droplet e contatto: nelle donne gravide sintomatiche

durante visita e parto vanno applicate quindi le misure di sicurezza standard (5 momenti

dell’igiene delle mani) più quelle specifiche per droplet (aereazione dei locali ogni 10 minuti,

mascherina chirurgica alla donna, pulizia delle superfici, mascherina chirurgica + protezione occhi +

guanti + camice monouso per il professionista, FFp2 o FFp3 assistenza al parto).

5. Il parto è una procedura che in alcune circostanze genera aerosol, la stessa considerazione si applica al

neonato o lattante positivo o sospetto positivo

6. In caso di infezione da SARS-CoV-2 durante la gravidanza vanno programmati controlli della

gravidanza con monitoraggio della crescita fetale ogni 4-6 settimane.

7. L’infezione da SARS-CoV-2 al momento del parto non rappresenta, in sé, una indicazione al parto con

taglio cesareo.

8. L’infezione da SARS-CoV-2 al momento del parto o nei giorni successivi non rappresenta, in sé, una

controindicazione all’allattamento al seno, purché la madre rispetti l’igiene delle mani prima e dopo la

poppata e l’uso della mascherina chirurgica durante la poppata.

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GESTIONE IN PS DELLA PAZIENTE OSTETRICA IN POSSESSO DEI CRITERI DEFINITI

PER IL CASO IN VALUTAZIONE PER COVID – 19

In base all’allegato suddetto (allegato 2 Regione Lazio del 23/3) la UOC di Ostetricia e Ginecologia

Ospedale Belcolle ASL Viterbo, in quanto, centro dotato di malattie infettive, è identificata come centro

di riferimento per la gestione della gravidanza a rischio con sintomi influenzali e/o respiratori.

Come previsto nelle linee di indirizzo generali, le gravide che manifestano sintomi respiratori e/o simil

influenzali devono essere accolte presso l'area di pre-triage e seguire il percorso definito nelle indicazioni

generali in cui vengono descritti tutti i presidi di protezione e i criteri per identificare il caso in valutazione.

In caso la gestante non presenti i criteri per essere considerata un caso sospetto viene inviata al fast track e

si attiva la procedura già in essere.

La gestante definita come caso in valutazione viene inserita in un percorso dedicato, e posta

immediatamente in una stanza di isolamento (stanza C del pronto soccorso) attrezzata; la stanza deve

possedere requisiti inerenti il ricambio d’aria (60 l.min), non sono ammessi visitatori, si mantiene distanza di

oltre un metro, oppure si accede con gli opportuni DPI. In questa fase viene presa in carico dal medico di

PS, dal ginecologo di turno e l’ostetrica ove necessario, ognuno per le proprie competenze e per i bisogni

della paziente.

Si distinguono le seguenti ipotesi

A) Gestanti in attesa dell’esito del test considerate sospette in base alla sintomatologia

In assenza di rischio ostetrico

In buone condizioni di salute, può attendere presso il proprio

domicilio l’esito del test secondo le procedure previste per la

popolazione generale

Condizione respiratoria da attenzionare o severa, ricovero presso il

reparto di Malattie Infettive

Paziente con condizione

ostetricada monitorare

(patologia ostetrica o avvio del

travaglio)

Il ginecologo valuta le condizioni e decide il ricovero presso la UOC

di malattie infettive se sospetta, o presso il reparto Covid se positiva

accertata, dove la gestante può essere assistita da sanitari formati e

dotati di DPI previsti dalle circolari aziendali

Necessità di parto in urgenza

sia esso spontaneo o

operativo.

La paziente viene trasportata dal Pronto Soccorso alla Sala Operatoria

stanza 6/7, nel trasporto vanno mantenute tutte le misure di

isolamento respiratorio indicate per il trasporto protetto della

paziente, il personale dovrà indossare i DPI previsti. Qui si assiste il

parto avendo cura di considerare che il periodo espulsivo genera

aerosol. Una volta partorito la puerpera trascorse le due ore del post

partum viene trasportata presso la UOC di malattie infettive con il

proprio bambino, immediatamente dopo l’uscita della diade dalla sala

questa viene sottoposta alle procedure di sanitizzazione e pulizia

previste. Se il bimbo necessita di trattamento neonatologico o di

terapia intensiva, in incubatrice e con personale dotato di DPI, viene

trasportato in TIN.

Al fine di ridurre il rischio di trasmissione verticale dell'infezione, NON sono raccomandati il ritardato

clampaggio del cordone ombelicale e il "bonding" ("skin-to-skin contact") madre-neonato.

Indicazioni per l'assistenza ostetrica al parto vaginale:

1. Considerare l'assistenza ostetrica al parto vaginale come "manovre assistenziali che possono

produrre aerosol": utilizzare filtro facciale FFP2/FFP3, camice monouso idrorepellente in TNT a

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

maniche lunghe, doppi guanti, visiera/occhiali a maschera, copricapo monouso, calzari e procedere

allo smaltimento in conformità alle appropriate norme,

2. la donna deve indossare mascherina chirurgica ove possibile,

3. non procedere ad aspirazione con mucosuttore,

4. garantire presenza del neonatologo al parto,

5. effettuare gli accertamenti su campioni biologici previsti.

B) Gestanti con test positivo

Per tutte le gestanti risultate positive al test, oltre a tutte le misure standard, vanno raccolti i seguenti

materiali biologici:

a) Tampone placentare: pulire bene il lato membranoso fetale con garza sterile e soluzione fisiologica,

inserire il tampone, sollevare la membrana fetale e inserire il tampone in obliquo per circa 2 cm

senza superare il lato materno;

b) Conservazione degli annessi fetali, per eventuale analisi presso il Centro di Anatomia Patologica dei

due centri di riferimento

c) Per il neonato andrà raccolto il seguente materiale biologico: tampone naso-faringeo per rt PCR

per 2019 nCoV.

L’assistenza di donna sospetta o accertata COVID-19 necessita della presenza di un Ginecologo (2 nel caso

di parto operativo vaginale o addominale) una ostetrica + il personale di sala operatoria nel caso di parto

operativo addominale.

Tutti i percorsi di mamma e neonato con sospetto COVID-19 devono essere differenziati rispetto

agli altri. La mamma dovrà indossare la mascherina chirurgica, il neonato andrà trasportato

all’interno di una incubatrice ed il personale che li accompagna indosserà i DPI.

Nel caso di ricovero preso le malattie infettive dei casi sospetti sia per motivazioni legate alla infezione

sospetta Covid sia per motivazione ostetriche (in corso di gravidanza o pueperali) è necessario mantenere

presso il reparto di malattie infettive una figura ostetrica che controlli il buon andamento della gravidanza o

del puerperio e comunichi eventuali variazioni. Qualora il neonato sia in stanza con la mamma la

neonatologia dovrà garantire il monitoraggio clinico e la presa in carico assistenziale per quanto di

competenza.

Precauzioni per il personale che assiste il neonato

Entro 1 metro di distanza: protezione per infezioni trasmesse attraverso droplet.

- Il personale dovrà utilizzare le precauzioni standard (igiene delle mani) e le precauzioni da contatto con

i DPI: camice, cuffia, mascherina chirurgica con visiera, guanto singolo. Le precauzioni da contatto

impediscono la trasmissione diretta e indiretta da contatto con superfici o apparecchiature

contaminate.

- Indossare i DPI quando si entra nella stanza e rimuoverli quando si esce, praticando l'igiene delle mani

dopo la loro rimozione. Gli operatori sanitari debbono astenersi dal toccare gli occhi, il naso e la bocca.

- Evitare di contaminare le superfici ambientali che non sono direttamente correlate alla cura del

paziente (ad es. maniglie delle porte e interruttori della luce). Evitare spostamenti non necessari.

- Nel caso si debbano eseguire procedure in grado di generare aerosol (ad es. aspirazione aperta delle

vie respiratorie, intubazione, broncoscopia, rianimazione cardiopolmonare) occorre utilizzare DPI

adeguati, inclusi camici a maniche lunghe, doppio guanto, mascherina FFP2/FFP3, occhiali.

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La gestione e collocazione del neonato devono tener conto della collocazione della mamma:

Assistenza al neonato di gravida positiva o sospetta per Covid-19 (vedi tabella linee d’indirizzo Regione Lazio nota 0237102 del 20/3/20 a pag. 6)

Assistenza isola

neonatale

Il neonatologo lo gestirà come caso sospetto tenendo conto che sia il parto che il

neonato generano aerosol (anche in considerazione al fatto che si possa

manifestare necessità di rianimazione cardio-polmonare).

Assistenza

neonatale

In attesa della risposta al tampone il neonato va posto in quarantena in stanza

dedicata singola, anche non a pressione negativa o comunque è necessario

mantenere una distanza tra le culle di almeno 2 metri. Ciascun neonato dovrà

essere assistito utilizzando materiale dedicato al fine di ridurre il rischio di cross

contaminazione (es stetoscopio, termometri etc). I neonati saranno sottoposti ad

indagini clinico-laboratoristiche, monitoraggio cardiorespiratorio continuo,

monitoraggio della temperatura cutanea ed a tamponi di sorveglianza.

Neonato

asintomatico con

mamma positiva

o sospetta ma

asintomatica o

paucisintomatica

ricoverata in

malattie infettive

In caso di puerpera positiva o sospetta asintomatica o paucisintomatica o in via di

guarigione l’opzione da privilegiare è quella della gestione congiunta di madre e

neonato ai fini di facilitare l’interazione e l’avvio all’allattamento.

Se la mamma, sulla base del suo stato fisico ed emotivo, acconsente, è quindi

possibile mantenere il neonato in stanza con lei, mantenendo la culla ad una

distanza di 2 m dal suo letto, non essendo al momento disponibili chiare evidenze

circa la trasmissione del virus al neonato. Il ricovero in regime di rooming-in, può

avvenire comunque dopo le prime due ore di osservazione transizionale. Al

momento dell'allattamento al seno la mamma dovrà indossare la mascherina

chirurgica ed avere eseguito la corretta igiene delle mani. Nell’assistere il neonato,

posto a distanza dalla mamma, verranno seguite le procedure del caso sospetto ed

il personale che si avvicina alla mamma indosserà i DPI secondo quanto già sopra

riportato.

Qualora per espressa richiesta della madre il neonato non è in romming in la

mamma verrà invitate a tirarsi il latte con un tiralatte dedicato (al fine di favorire la

montata lattea) per l’alimentazione del neonato. Al momento della risoluzione

dell’infezione potrà continuare con l’allattamento al seno. In questo caso il neonato

verrà ricoverato in un’area allestita per la quarantena, anche non a pressione

negativa in attesa di risposta tampone.

Neonato

asintomatico con

mamma

francamente

sintomatica

Con test positivo: madre e neonato vanno gestiti separatamenteseguendo

rigorosamente le misure per prevenire l’eventuale trasmissione per contatto con le

secrezioni.

Con test negativo: è applicabile il rooming in stanti le normali prevenzioni delle

malattie respiratorie per contagio aereo

Va comunque se possibile aiutata la madre a mantenere la produzione del

latte che potrà essere somministrato al neonato.

NB. La compatibilità dell’allattamento con eventuali farmaci assunti va valutata caso

per caso.

Neonato

sintomatico o con

tampone positivo

Per quel che riguarda i pazienti pediatrici sono disponibili 48 PL di terapia intensiva

pediatrica presso l’OPBG (32 PL), PUI (8 PL) e Gemelli (8 PL) che svolgono

funzione di HUB pediatrico. Il neonato va gestito in camera a pressione negativa

con filtro.

La dimissione del neonato asintomatico, con tampone negativo si accompagnerà a quella della mamma con

programmazione di follow-up successivo; nel corso del follow-up ripetere il tampone per ricerca SARS-

CoV-2 a 7, 14 e 28 giorni di vita. Nel caso in cui la mamma necessitasse di degenza prolungata, è possibile

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continuare la quarantena di almeno 14 giorni del neonato asintomatico con tampone negativo presso il

domicilio, se la famiglia è disponibile.

Tabella tratta da Linee d’indirizzo in area ostetrico-neonatologica Regione Lazio

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Flow chart del percorso

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Allegato 1 Sintesi dei dati di letteratura

Sintesi dei dati della letteratura

Informazioni generali (10 articoli): il nuovo coronavirus si trasmette da uomo a uomo, tramite goccioline di

saliva (droplets) e per contatto diretto [Chan JF; Ralph R; Jang X]. Appare essere estremamente

contagioso, come rilevato dal numero di cluster intra-familiari osservati [Han Y]. Il contagio è possibile

anche attraverso la mucosa oculare [Han Y]. Il virus ha un tropismo per i recettori ACE2, maggiormente

presenti nei polmoni e nel tratto gastrointestinale (questo spiegherebbe la presenza del virus nelle feci) e

più concentrati in soggetti maschi asiatici [Cheng ZJ; Lu Q]. È possibile essere infetti e asintomatici; la

trasmissione dell’infezione è possibile anche da un soggetto asintomatico, pur essendo meno probabile

rispetto alla trasmissione da soggetto sintomatico [Bai Y]. Su questo tema le conoscenze sono però incerte

e in continua evoluzione: una più recente revisione di 24 casi asintomatici [Hu Z] rileverebbe una capacità

di trasmettere l’infezione, causando anche casi con sintomatologia grave. Il tempo medio di incubazione (dal

momento del contatto alla manifestazione dei sintomi) è stimato in 4.9 giorni (da 4.4 a 5.5): la misura di

restrizione di 14 giorni viene ritenuta corretta [Jang X]. Il basic reproductive number R0, variamente

quantificato a causa della non conoscenza esatta degli asintomatici, è compreso fra 2 e 3; il tempo di

raddoppio dei casi è stimato in 1.8 giorni [Cheng ZJ]. I casi occorsi in Cina fuori dall’epicentro di Wuhan

sembrano avere un decorso più lieve [Xu XW]. È possibile che l’uso di alcuni antivirali ad ampio spettro sia

utile in casi gravi [Rothan HA]. Il virus è poco resistente (al calore e a disinfettanti) [Lu Q]. I sintomi in età

pediatrica sembrano più lievi [Chan JF; Lu Q; Ralph R]. Dati su donne in gravidanza (10 articoli): si presume

una maggiore gravità di CoVID-19 in gravidanza per analogia con influenza stagionale, suina e precedenti

epidemie di SARS e MERS, per cui le indicazioni generali sono improntate alla cautela [Chua MSQ; Favre G;

Liang H; Rasmussen SA; Schwartz DA; Yang H]. In particolare, per la donna in gravidanza positiva, se i

sintomi sono lievi può rimanere a domicilio fino a negativizzazione, ma deve successivamente sottoporsi a

controlli ogni due mesi per verificare la crescita fetale [Yang H]. Il RCOG a questo proposito indica la

necessità di un monitoraggio con controllo generale ed ecografia per accrescimento fetale [RCOG]. I casi

riportati fino ad ora (9 donne che hanno partorito poco dopo essersi infettate descritte in un articolo in

lingua inglese, oltre ad altre 9 descritte esclusivamente in un articolo in lingua cinese che non abbiamo

potuto includere) non hanno mostrato una evoluzione grave [Chen H]; anche per tutte le donne gravide

che hanno partorito in Cina fra gennaio e febbraio (stimate essere oltre 100) non è stato riportato nessun

decesso [Liang H]. Le donne sono guarite e hanno partorito figli sani; tutti i parti sono avvenuti con taglio

cesareo per indicazioni non sempre evidenti (la polmonite da coronavirus è stata spesso l’unica indicazione

al TC). Alcuni ricercatori ritengono che la sola infezione da nuovo coronavirus non possa costituire

indicazione al TC [Yang H], posizione condivisa da RCOG. In nessun caso il virus è stato isolato nel liquido

amniotico, sangue cordonale, latte materno, feci o tampone faringeo del neonato [Chen H; Schwartz DA].

Anche casi di parto pretermine (uno a 30 settimane di gestazione e uno a 35 settimane in madre con

polmonite) hanno avuto esito positivo [Li Y; Wang X]. Una recente segnalazione potrebbe fornire la

spiegazione della sostanziale benignità del decorso in gravidanza e della assenza di trasmissione verticale: il

recettore del virus, identificato nella proteina umana ACE2, non sembra essere presente nell’interfaccia

materno-fetale (a differenza di quanto avvenne invece in corso di infezione da Zika virus con la proteina

umana AXL) [Zheng QL]. La cautela va comunque mantenuta, dal momento che fino ad ora non sono stati

riportati casi di donne infettate precocemente in gravidanza e il cui feto sia stato esposto più lungamente al

virus. L’assenza di trasmissione verticale, documentata nei casi osservati e descritti in letteratura e per

similitudine con altre infezioni respiratorie a trasmissione tramite droplet o per contatto [Chen H;

Schwartz DA; Wang X], rendono improbabile una contaminazione del feto durante il passaggio nel canale

da parto. Sulla base delle conoscenze disponibili, CoVID-19 non costituisce indicazione al taglio cesareo. Il

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rischio per il neonato deriva eventualmente dalla non osservazione di strette misure di controllo

ambientale. Dati sulla popolazione 0-18 anni (11 articoli): diverse serie di casi di infezione con nuovo

coronavirus SARS-CoV-2, in soggetti da 1 mese a 17 anni, mostrerebbero che in età pediatrica, anche in

neonati, la malattia evolve più benignamente rispetto agli adulti, senza casi gravi o ricoveri in TIN [Chen

ZM; Shen K]. Una descrizione di 10 neonati (9 parti di cui uno gemellare) nati da madri positive al virus,

conferma che tutti i neonati sono negativi; solo uno dei 6 neonati prematuri sviluppa immediatamente una

difficoltà respiratoria e un quadro che in 8° giornata peggiora con shock, insufficienza multiorgano, CID e

morte in 9° giornata [Zhu H]. Dalla descrizione non si capisce se la gravità del quadro sviluppato dal

neonato sia ascrivibile all’infezione materna, anche se appare improbabile. Si nota una maggiore durata della

eliminazione virale, rispetto agli adulti, tramite feci e secrezioni nasofaringee, anche in soggetti

completamente asintomatici [Cai J; Kam KQ]. Anche il quadro di interessamento polmonare sembra

diverso rispetto agli adulti: in 20 bambini (età fra 1 giorno e 14 anni e mezzo) positivi al virus e con segni

respiratori si vede che la gran parte (65%) si infetta dai familiari, presenta sintomi quali febbre e tosse (60%-

65%), mostra quadri clinici lieve-moderati, ha coinfezioni virali e batteriche (come Influenza A e B,

Mycoplasma), nel 30% dei casi la TAC mostra un interessamento unilaterale, nel 50% bilaterale, nel 20%

nessun interessamento: oltre al classico quadro a vetro smerigliato possibili anche consolidamenti con alone

circostante e altri quadri meno tipici [Xia W]. Tutti guariscono senza sequele dopo un ricovero di circa 13

giorni in media. In caso di positività dei genitori è utile ricercare il virus, proprio perché i bambini possono

essere asintomatici, ma in grado di trasmettere il virus [Wei M]. È in ogni caso necessario fare diagnosi

differenziale con influenza stagionale [Cai J; Chen ZM; Kam KQ; Shen K]. Non è indicata la terapia antivirale

in bambini con sintomi lievi [Cai J]. Una proposta di organizzazione di TIN in corso di SARS-CoV-2

definisce i criteri diagnostici di infezione neonatale: 1. almeno un sintomo fra instabilità della temperatura

corporea, ipoattività, scarsa capacità di alimentarsi o tachipnea e 2. radiografia del torace positiva, inclusi

quadri di opacità a vetro smerigliato uni o bilaterale, o area di consolidamento subsegmentale o lobulare

multipla e 3. rischio anamnestico per infezione da nuovo coronavirus: un membro della famiglia o una delle

persone che si prende cura del neonato ha ricevuto la diagnosi di malattia CoVID-19, è stato in contatto

stretto con un soggetto con infezione probabile o confermata, o in contatto stretto con soggetto con

polmonite da causa sconosciuta, o abita o viaggia in aree epidemiche, o è stato in un mercato di animali vivi

o a contatto stretto con animali selvatici nei 14 giorni precedenti l’esordio dei sintomi. In presenza di questi

criteri il caso probabile diventa confermato sulla base del riscontro di laboratorio. Tutti i casi di neonato

con infezione probabile o confermata dovrebbero essere ricoverati in TIN [Wang J]. Indicazioni simili sono

proposte in una lettera, che si basa sull’osservazione di 12 casi di infezione neonatale: parto in sala a

pressione negativa per la donna positiva, se neonato positivo isolamento, possibilmente in stanza a

pressione negativa [Li F]. I farmaci antivirali, poiché non vengono escreti nel latte e sono scarsamente

assorbiti per via orale, non rappresentano una controindicazione all’allattamento [Anderson PO].

Sull’opportunità di proseguire l’allattamento le posizioni divergono fra quelle di chi, in assenza di prove di

efficacia, raccomanda la separazione del neonato dalla madre per due settimane [Li F; Wang J], e quelle di

chi, in analogia con quanto avviene in caso di altre infezioni che si trasmettono tramite droplet e in

considerazione del passaggio di anticorpi da madre positiva a lattante, raccomanda invece la prosecuzione

dell’allattamento, in accordo con i desideri della madre e se le sue condizioni lo consentono, seguendo

scrupolosamente le precauzioni igieniche previste (igiene delle mani della madre prima e dopo la poppata e

utilizzo della mascherina durante la poppata) [Eidelman AI]. In nessuno dei casi osservati c’è stato

isolamento del virus nel latte materno [Chen H; Lu Q; Kam KQ; Schwartz DA]. Sulla base di queste

osservazioni anche agenzie di salute e società professionali ritengono che il rapporto beneficio/danno

dell’allattamento in questa condizione sia favorevole [CDC; Eidelmn AI; ISS Epicentro; WHO, RCOG].

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 34 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 09 (MOC-19 -I.O. 09)

PERCORSO DEI PAZIENTI CHE NECESSITANO DI INTERVENTO CHIRURGICO

IN EMERGENZA /URGENZA E URGENZA DIFFERIBILE CON SINTOMI SIMIL-INFLUENZALI O

RESPIRATORI

1) Gestione in PS del paziente chirurgico in emergenza/urgenza in possesso dei criteri

definiti per il caso in valutazione per COVID-19

I pazienti chirurgici che manifestano sintomi respiratori e/o simil-influenzali devono essere accolti presso

l’area di pre-triage, secondo il percorso interno e le procedure previste per pazienti con sintomatologia

respiratoria.

In questa fase viene preso in carico dal medico di PS e dal Chirurgo di turno.

Il medico di PS, in relazione alla valutazione clinica effettuata, identifica i casi per cui dovrà contattare il

medico di accettazione dell’INMI Spallanzani, al numero 06551701, per la valutazione specialistica e

l’indicazione all’esecuzione del test.

2) Pazienti Chirurgici in urgenza differibile in attesa dell’esito del test

a) Il paziente, dopo la valutazione del Chirurgo, non ha condizioni di rischio:

- È in buone condizioni di salute, può attendere, nell’area dedicata, l’esito del test;

- Ha una condizione respiratoria severa, viene gestito, in accordo con l’INMI e secondo le

procedure di trasporto vigenti, presso uno dei centri di riferimento;

b) Necessità di intervento chirurgico in emergenza: il paziente viene trasportato verso il Nuovo

Blocco Operatorio mantenendo tutte le misure di isolamento respiratorio indicate per il trasporto

protetto del paziente. Il paziente verrà fatto transitare per corridoio del PS con personale dedicato

(Chirurgo, Infermiere e Ausiliario di PS) fino ad arrivare ai montalettighe n.26 e n.27, posti subito

sulla destra la porta scorrevole nell’atrio tra la radiologia del PS e la Rianimazione. Arrivati al terzo

piano, tramite il montalettighe, il paziente verrà trasportata fino all’ingresso del Nuovo Blocco

Operatorio. La sala dedicata sarà la Sala Operatoria n.9.

La sala operatoria dovrà essere sottoposta alle procedure di pulizia e sanitizzazione, immediatamente dopo

aver espletato il parto.

Al termine della procedura, se il paziente risulta positivo al test, verrà trasferito presso la UO di Malattie

Infetti di Belcolle.

L’ambulanza del servizio SLOTA effettuerà il trasporto fino al reparto di malattie infettive. Il paziente

durante il trasporto, sarà accompagnato dal Chirurgo e dall’Infermiere

Al termine del trasporto di pazienti verso i reparti dedicati, il personale della Ditta delle pulizie, attivato

dalla DS di presidio, effettuerà la pulizia e sanitizzazione dell’ambulanza e del vano ascensore nonché degli

ambienti/superfici presumibilmente contaminati come indicato, lo stesso faranno gli operatori dei servizi

interessati per le superfici di lavoro ed i presidi utilizzati.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 35 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 10 (MOC-19-I.O. 10)

AREA OSPEDALIERA - GESTIONE DEI PERCORSI PER LA TERAPIA INTENSIVA DI COORTE E LE

MALATTIE INFETTIVE

Paziente che necessita ricovero

Le strutture sanitarie sono tenute al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard oltre a

quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto.

Il medico che ha in carico il paziente che necessita ricovero procederà a contattare l’INMI Spallanzani che si

avvarrà del supporto dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per la gestione ospedaliera dei casi pediatrici.

In caso di impossibilità di utilizzo dell’INMI, sono disponibili due percorsi:

A. verso la UOC di Malattie Infettive (pazienti gravi ma non necessitanti di assistenza respiratoria)

B. verso l’area di Terapia intensiva di coorte (per pazienti che necessitano di assistenza respiratoria).

I trasferimenti di questi pazienti sono a cario di ARES 118 attivato dal medico di PS (in caso di

trasferimento da altro PS per continuità assistenziale) o del servizio S.Lo.TA. (Servizio logistico trasporto

aziendali) per il PS Belcolle MI e MITI di Coorte.

Il percorso da seguire per malattie infettive: l’equipaggio di ambulanza preleva il paziente e si reca

presso il Corpo E con accesso al Piano Terra accanto alla Medicina Protetta e previa apertura della

sbarra. Seguire il corridoio di servizio ed Ascensore che arriva direttamente UO MI. Una volta

lasciato il paziente e riposizionato la barella in ambulanza, gli operatori possono cambiarsi presso la

stanza n. 038 (accanto ingresso interno UO Medicina Protetta) appositamente allestita.

Percorso da seguire per recarsi presso l’area di terapia intensiva di coorte con partenza sia da PS

che da Malattie infettive: l’equipaggio di ambulanza preleva il paziente e si reca all’ingresso del

Blocco E accanto alla morgue, utilizza l’ascensore n 05 utilizzando ogiva dedicata e si reca al IV

piano dove è situata l’area di terapia intensiva di coorte. Una volta lasciato il paziente e

riposizionato la barella in ambulanza, gli operatori possono cambiarsi presso la stanza n. 093 di

fronte montalettighe n. 02 appositamente allestita.

La sanificazione del mezzo viene effettuata dell’equipaggio ambulanza.

Al termine del trasporto di pazienti verso i reparti dedicati, il personale della Ditta delle pulizie, attivato

dalla DS di presidio, effettuerà la pulizia e sanitizzazione del vano ascensore nonché degli ambienti/superfici

visibilmente contaminati come indicato, lo stesso faranno gli operatori dei servizi interessati per le superfici

di lavoro ed i presidi utilizzati.

Si raccomanda agli operatori del 118 di osservare le regole e seguire eventuali indicazioni date dal personale

dei reparti essendo l’attività e le procedure di lavoro in continua evoluzione.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

N.B

Gli operatori sanitari interessati, così come gli addetti alle pulizie, devono indossare

sempre i DPI e seguire tutte le procedure di vestizione /svestizione di seguito descritte Vanno seguite le procedure corrette di disinfezione delle superfici e dei presidi e dello smaltimento dei

rifiuti e rispettare rigorosamente le procedure standard e quelle previste per via aerea-da droplets -e

da contatto

Tutte le persone che debbono venire a contatto con un caso confermato di COVID-19 devono

indossare appropriati DPI, devono essere registrate e monitorate per la comparsa di sintomi nei 14

giorni successivi all’ultima visita al caso confermato.

Non sono consentite visite al paziente con COVID-19 salvo situazioni assolutamente eccezionali

valutate singolarmente dal responsabile dell’unità operativa di ricovero. Si raccomanda che tutte le procedure che possono generare aerosol siano eseguite solo se

strettamente indispensabili ed eseguite in una stanza d’isolamento con pressione negativa.

I CASI COVID-19 DEVONO RESTARE IN ISOLAMENTO FINO ALLA GUARIGIONE ( assenza di

sintomi-tampone naso/faringeo ripetuto due volte a distanza di 24 ore e risultati negativi per presenza

di SARS- COV-2 prima della dimissione.

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Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 11 (MOC-19-I.O. 11)

SANIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI E MISURE IGIENICHE DA OSSERVARE ANCHE PER I SERVIZI ESTERNALIZZATI E L’ ISOLAMENTO DOMICILIARE

Pulizia e sanificazione degli ambienti

Oltre alle consuete procedure di pulizia e sanificazione, in caso di paziente che risponda ai criteri di

caso in valutazione si raccomanda di disinfettare tutte le superfici con ipoclorito di sodio

(0.1%‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), dopo pulizia con un detergente

neutro.

Comunque e utile una disinfezione addizionale con ipoclorito di sodio al 0,5% delle superfici almeno

una volta al giorno.

Se possibile utilizzare il materiale monouso.

Smaltire i rifiuti come materiale infetto categoria B (UN3291). Alla dimissione la stanza va sanificata ulteriormente con soluzione di ipoclorito di sodio al 0,5%.

Evitare di spruzzare il disinfettante direttamente sugli eventuali spandimenti di materiale biologico

per evitare la formazione di aerosol.

Al termine del trasporto di pazienti verso i reparti dedicati, il personale della Ditta delle pulizie,

attivato dalla DS di presidio, effettuerà la pulizia e sanitizzazione del vano ascensore nonché degli

ambienti/superfici visibilmente contaminati come indicato, lo stesso faranno gli operatori dei servizi

interessati per le superfici di lavoro ed i presidi utilizzati.

La sanificazione del mezzo viene effettuata dell’equipaggio ambulanza.

Per l’uso dei DPI vedi I.O. n.17

Il servizio esternalizzato a cui è affidato il servizio di pulizia, sanificazione e smaltimento dei rifiuti urbani

qualora attivato per effettuare pulizie straordinarie in ambienti contaminati farà riferimento alla procedura

emanata dal proprio datore di lavoro (RKP.IS.04.46) conforme a quanto sopra indicato.

Smaltimento rifiuti sanitari pericolosi.

Per il corretto smaltimento dei rifiuti sanitari pericolosi provenienti dall’ isolamento e la gestione

degli effetti letterecci contaminati, si rimanda ai protocolli ospedalieri in vigore.

Gestione della salma.

Durante la mobilizzazione della salma vanno indossati i DPI;

L’autopsia è sconsigliata, se non strettamente necessaria.

I servizi in outsourcing

Per gli ambienti ordinari dove non si manifesta la presenza di persone contagiate, i dipendenti delle ditte in

outsourcing debbono osservare le usuali norme di igiene e sicurezza, già stabilite dal proprio Datore di

Lavoro concordate con la stazione appaltante nelle figure del RUP e DEC e con l'accettazione delle stesse

tramite il DUVRI elaborato dalla stazione appaltante e accettato dalla ditta esecutrice dei lavori.

Si esorta il rispetto delle misure di comportamento indicate dal Ministero della salute.

Per gli ambienti della ASL classificati di Isolamento per le vie respiratorie le ditte esecutrice dei lavori

debbono adottare Misure di Prevenzione per i propri dipendenti dettati dai decreti Ministeriali e quindi

utilizzare i DPI e le fondamentali regole di vestizione e svestizione previste.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Per quanto riguarda il servizio di ristorazione rimane invariata la procedura di consegna dei pasti attuata ad

oggi nelle aree di degenza con isolamento per infezioni respiratorie: il carrello sosterà al di fuori del reparto

COVID-19, il pasto sistemato in contenitori monouso sigillati verrà servito ai pazienti dagli operatori

dell’unità di degenza, senza l’uso del vassoio. Tutti gli scarti verranno collocati nei contenitori per i rifiuti

speciali.

L'accesso ai reparti deve essere regolato da indicazioni dettate dai responsabili di reparto (coordinatori

infermieristici e dirigenti medici) e comunque vanno limitati al massimo gli interventi e gli ingressi nelle aree

indicate. Qualora si creasse la necessità di revisione dei percorsi indicati si procederà alla tempestiva

revisione degli stessi.

In caso di isolamento domiciliare fiduciario.

Il Responsabile Profilassi Malattie Infettive deve:

Istruire paziente e famigliari sull’applicazione delle precauzioni di trasmissione da droplet, aerea e da

contatto;

Far rilevare la temperatura corporea quotidianamente e provvedere a valutare clinicamente il paziente

avvalendosi dell’infettivologo di guardia dalle ore 8,00 - 20,00 e reperibile dalle ore 20,00 -8,00;

Concordare con il medico infettivologo dell’INMI Spallanzani la gestione clinica e il termine

dell’isolamento.

Gli eventuali conviventi devono essere considerati contatti e la loro salute deve essere monitorata;

Sarà opportuno rispettare, nell’isolamento domiciliare, le seguenti indicazioni:

Posizionare il paziente in una stanza singola ben ventilata.

Non consentire l’accesso di visitatori.

I membri della famiglia o altre persone che dovessero entrare in contatto con il paziente devono mantenere una d

istanza di almeno 1 m dalla persona malata.

Se possibile mettere a disposizione un bagno ad uso esclusivo del paziente e dare indicazioni perché i pastivengan

o consumati nella camera assegnata al paziente; qualora non sia possibile, limitare, comunque, i movimenti

del paziente all’interno dell’abitazione e ridurre al minimo lo spazio condiviso.

Assicurarsi che gli spazi eventualmente condivisi (es. cucina, bagno) siano ben ventilati ( finestre aperte).

Il personale sanitario che si reca presso il domicilio del paziente deve indossare adeguati DPI;

Eseguire l'igiene delle mani dopo ogni contatto con il paziente (anche prima e dopo aver rimosso i guanti) o il suo

ambiente di vita.

Evitare il contatto diretto con i fluidi corporei.

L'igiene respiratoria deve essere praticata da tutti, specialmente dal malato, in ogni momento.

L'igiene respiratoria si riferisce alla copertura della bocca e del naso durante la tosse o lo starnuto con mascherina

, fazzoletti o gomito flesso, seguita dall’igiene delle mani.

Gettare i materiali utilizzati per coprire la bocca o il naso o igienizzarli in modo appropriato dopo l'uso (ad es. lav

are i fazzoletti con sapone o detergente e acqua).

Gli utensili da cucina e i piatti utilizzati dal paziente devono essere puliti con acqua e sapone dopo l'uso

Pulire e disinfettare quotidianamente le superfici più frequentemente toccate dal paziente come comodini, telai e a

ltri mobili della camera da letto e il bagno con comuni disinfettanti quali ipoclorito

di sodio (0.1% ‐0,5%), etanolo (62‐71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.

Pulire vestiti, lenzuola, asciugamani e altri effetti personali dei pazienti con normale detersivo, in lavatrice a 60-

90 °C e asciugare accuratamente.

Evitare il contatto diretto della pelle e dei vestiti con biancheria sporca.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Usare guanti monouso e indumenti protettivi (es. grembiuli di plastica) per pulire o toccare superfici, o

indumenti e biancheria sporchi di fluidi corporei.

Eseguire il lavaggio delle mani prima e dopo aver rimosso i guanti.

Gestione dei contatti***

I contatti devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria per 14 giorni dall’ultimo contatto con il caso

indice.Il Responsabile Profilassi Malattie Infettive deve svolgere tempestivamente una indagine

epidemiologica ai contatti del caso pertanto deve indicare:

La condizione di rischio;

Sintomi di esordio della malattia;

Modalità di trasmissione;

Opportunità di evitare farmaci antipiretici;

Comunicare numero telefonico da chiamare in caso dubbio o di comparsa dei sintomi

Inoltre il contatto dovrà provvedere alla:

Misurazione della temperatura corporea due volte al giorno per 14 giorni;

Identificare insorgenza di sintomi;

Comunicare al medico di base in modo particolare una sintomatologia a carico dell’apparato

respiratorio.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 12 (MOC-19- I.O. 12)

FLUSSI DI NOTIFICA

Il medico che pone il sospetto (Medico di Pronto Soccorso, MMG, PLS, MCA) deve dare immediata

segnalazione del caso trasmettendo entro 12 ore la “Scheda per la segnalazione di casi di

infezione da virus respiratori” (Allegato 3) al SISP (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica) al n° di

fax 0761236732; il medico di P.S. deve inviare la stessa scheda anche alla Direzione Sanitaria del

Presidio Ospedaliero.

Il Responsabile Profilassi Malattie Infettive trasmette la segnalazione al SERESMI

([email protected]);

Il SERESMI provvede all’invio al Ministero della Salute Direzione Generale della Prevenzione

sanitaria(Ufficio 5 – Prevenzione delle Malattie Trasmissibili e Profilassi Internazionale) e all’Istituto

Superiore di Sanità (Dipartimento di Malattie Infettive) all’indirizzo

https://www.iss.it/Site/FLUFF100/login.aspx e agli indirizzi [email protected] e

[email protected] .

Per procedure per il rispetto della normativa sulla privacy e il trattamento dei dati vedi capito 8.1 a

pagina 30 ed ai relativi allegati.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 41 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 13 (MOC-19- I.O. 13)

DEFINIZIONE DI PAZIENTE GUARITO DA COVID-19 E DI PAZIENTE CHE HA ELIMINATO IL VIRUS SARS-COV-2

Paziente che dopo essere stato sintomatico può essere considerato guarito da Covid-19

Si definisce clinicamente guarito da Covid-19 un paziente che, dopo aver presentato manifestazioni cliniche

(febbre, rinite, tosse, mal di gola, eventualmente dispnea e, nei casi più gravi, polmonite con insufficienza

respiratoria) associate all’infezione virologicamente documentata da SARS-CoV-2, diventa asintomatico per

risoluzione della sintomatologia clinica presentata.

Il soggetto clinicamente guarito può risultare ancora positivo al test per la ricerca diSARS-CoV-2.

Il paziente guarito è colui il quale risolve i sintomi dell’infezione da Covid-19 e che risulta negativo in due

test consecutivi, effettuati a distanza di 24 ore uno dall’altro, per la ricerca di SARS-CoV-2.

Si ritiene opportuno suggerire ritestare il paziente risultato positivo, a risoluzione dei sintomi clinici e, in

caso di persistenza della sintomatologia, non prima di 7 giorni dal riscontro della prima positività.

Paziente con “clearance (eliminazione)” del virus SARS-CoV-2

La “clearance” del virus indica la scomparsa di RNA del SARS-CoV-2 rilevabile nei fluidi corporei, sia in

persone che hanno avuto segni e sintomi di malattia, sia in persone in fase asintomatica senza segni di

malattia. Tale eliminazione solitamente si accompagna allacomparsa di anticorpi specifici di tipo IgG per il

virus SARS-CoV-2 prodotti dall’organismo.

Per ilsoggetto asintomatico, si ritiene opportuno suggerire di ripetere il test per documentare

lanegativizzazione non prima di 14 giorni (durata raccomandata del periodo d’isolamento/quarantena)dal

riscontro della positività.

La definizione di scomparsa dell’RNA virale è attualmente data dall’esecuzione di due test molecolari,

effettuati normalmente a distanza di 24 ore, aventi entrambi esito negativo. La negatività del test deve

accompagnarsi alla scomparsa dei sintomi della malattia eventualmente presenti.

NB. Da indicazioni risulta opportuno che l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) prosegua la validazione dei

campioni positivi attualmente eseguita sui campioni inviati dai Centri diagnostici abilitati, e sulla base delle

evidenze attuali si ritiene ad oggi che due test molecolari consecutivi per il SARS-CoV-2, con esito negativo,

accompagnati nei pazienti sintomatici dalla scomparsa di segni e sintomi di malattia nei pazienti sintomatici,

siano indicativi di “clearance” virale dall’organismo. L’eventuale comparsa di anticorpi specifici rinforza la

nozione di eliminazione del virus e di guarigione clinica e virologica.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 42 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 14 (MOC-19-I.O. 14)

MEDICINA PENITENZIARIA – GESTIONE DEI CASI IN AMBITO CARCERARIO

Analisi del contesto La struttura penitenziaria di Viterbo rappresenta una realtà dove convivono, alla

data di oggi, 575 detenuti alloggiati in più padiglioni che si estendono su una superficie di circa 14 ettari.

I detenuti residenti sono suddivisi, in base alla pericolosità in: massima sicurezza (art. 41 bis dell'O.P.), alta

sicurezza, casa di reclusione, casa circondariale, semiliberi. I padiglioni principali sono denominati D1, D2,

Massima Sicurezza, Corpo centrale e servizi, Semiliberi. Lavorano all’interno delle strutture citate 350

agenti di polizia penitenziaria e circa 100 operatori amministrativi, dell’area trattamentale, e dei vari servizi.

Gli ingressi di visitatori per colloqui e/o per ufficio (famigliari, avvocati, magistrati, volontari, ecc) sono circa

200 in ore antimeridiane. Circa 70 gli operatori ASL ( medici , infermieri, specialisti) che si alternano nelle

24 ore.

Tanto premesso si indicano le seguenti misure di prevenzione della diffusione della SARS – Cov 2,

concordate con la Direzione della Casa Circondariale di Viterbo.

È stata istituita un’unita di crisi interna all’Istituto comprendente la Direttrice dell’Istituto, il responsabile

della UOS Medicina Penitenziaria, il responsabile della matricola, il responsabile amministrativo e la

responsabile dell’area trattamentale per coordinare qualsiasi evenienza. Tale unità si è già riunita e sono

programmate ulteriori riunioni.

Fase di ingresso

- A Tutti gli operatori che accedono per servizio non dipendenti dall’amministrazione penitenziaria o

dalla ASL Viterbo viene distribuito prima dell’ingresso in Istituto, in locali individuati dalla Direzione

della C.C., un questionario (vedi allegato 1) su carta intestata dell’istituto, datata e firmata, con la

quale l’operatore/ visitatore attesti di non presentare sintomi (T° 37,5 tosse , difficoltà respiratoria)

e di non provenire o di non aver soggiornato negli ultimi quattordici giorni in paesi ad alta endemia

o territori nazionali sottoposti a misure di quarantena, di non essere comunque a conoscenza di

aver avuto contatti con persone affette da SARS – Cov . Utile in questa prima azione di prevenzione

sarà anche l’ausilio, là dove possibile, dei mediatori culturali in caso di non comprensione della lingua

italiana.

Stesso dicasi per i famigliari e le altre persone aventi diritto al colloquio con detenuti. In caso di

questionario positivo viene interdetto l’accesso in Istituto. Si consiglia di limitare l’accesso ad una sola

persona per detenuto.

Attualmente sono stati annullati tutte le manifestazioni e le attività ricreative che comportano e

assembramento.

Tutte le strutture front-office sono state dotate di barriere per ridurre al minimo eventuale contagio.

In questo periodo sono sospesi i trasferimenti da altri Istituti penitenziari.

Detenuti nuovi giunti dalla libertà

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 43 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- È stata individuata un’area interna all’istituto, ma al di fuori delle strutture detentive, denominata

pre-triage, adibita a zona filtro. In tale sede un operatore sanitario sottoporrà un questionario

(allegato 1). In caso di autodichiarazione positiva anche ad un solo punto l’accesso in Istituto dovrà

essere interdetto e si dovrà contattare l’Unità di crisi dell’Azienda ASL Vt. per il successivo percorso.

In tale circostanza si provvederà inoltre alla misurazione della temperatura corporea. Tale area è

dotata di bagno, e armadio per la conservazione dei DPI.Se valutazione negativa il soggetto

procederà alle normali procedure di ingresso.

Detenzione

- E’ stata Individuata e creata una sezione di isolamento distaccata dalle altre, consistente in cinque

stanze munite di bagno interno, e di una stanza adibita ad infermeria dotata di strumentazione e di

deposito per DPI necessari. Tale stanza è necessaria per evitare qualsiasi spostamento degli isolati

all’interno dell’Istituto. Per i detenuti già presenti in caso di sospetta infezione da SARS – Cov 2 il

medico penitenziario procederà all’immediato isolamento del caso, munendo il paziente di

mascherina chirurgica, all’interno della sezione isolamento precedentemente descritta. Il personale

medico in servizio contatterà quindi l’unità di crisi dell’Azienda ASL Viterbo (tel. 3440524731

0761339560 oppure tramite email [email protected]) per le successive procedure.

Si ricorda che non è ammessa l’esecuzione del test per persone asintomatiche. Solo nei casi

sintomatici si procederà a cura dello staff dell’Unità di crisi all’esecuzione del test (tampone). La stessa

procederà in base alla gravità dei sintomi a porre indicazioni al ricovero secondo le procedure previste

(richiesta di intervento a 118 ARES) o al proseguimento dell’isolamento presso la struttura penitenziaria. In

caso di necessità di ricovero l’INMI Lazzaro Spallanzani opportunamente allertato, secondo le procedure

aziendali, valuterà se avvalersi dei posti letto in camera a pressione negativa presenti presso la U.O.C.

Medicina Protetta - Malattie Infettive Ospedale Belcolle (in caso di occupazione delle stesse i pazienti

dovranno essere spostati in altre stanze, possibilmente nello stesso reparto). Nel caso venga disposta la

permanenza in isolamento presso la struttura penitenziaria il personale medico del penitenziario attuerà la

sorveglianza clinica quotidianamente fino alla durata del periodo di quarantena (14 gg dall’ipotetica

esposizione indipendentemente dal tempo di comparsa dei sintomi) e ne darà comunicazione

quotidianamente all’unità di crisi aziendale.

Il personale sanitario e di polizia penitenziaria addetto, ognuno per le rispettive competenze, ai casi

sospetti/accertati di SARS – Cov 2, dovrà essere limitato nel numero (presa in carico di una singola unità

medica, infermieristica e di polizia penitenziaria per turno), indossare gli idonei D.P.I. forniti per il

personale sanitario dall’Azienda e per il personale di polizia dall’Amministrazione penitenziaria. I locali di

isolamento debbono essere approvvigionati di dispenser con antisettici e raccoglitori per lo smaltimento di

rifiuti speciali.

In caso di casi accertati o sospetti di infezione da SARS – Cov 2 tra la popolazione detenuta e/o il personale,

ogni traduzione in entrata ed in uscita ed ogni colloquio deve essere inibito.

Personale di polizia penitenziaria o altro personale

È fatto divieto di accesso all’Istituto:

- al personale sintomatico (T° 37,5; tosse, difficoltà respiratoria) non in servizio

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 44 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- al personale asintomatico proveniente negli ultimi quattordici giorni da paesi ad alta endemia o

territori nazionali sottoposti a misure di quarantena o contatto stretto di persona con infezione da

SARS – Cov 2

Il personale sintomaticoin servizionon è idoneo a proseguire il lavoro.

Tutti i casi elencati sopra dovranno immediatamente seguire le procedure indicate per tutti i cittadini dalle

procedure aziendali a cui si rimanda.

In caso di personale posto in isolamento fiduciario, soggiornante presso alloggi della struttura penitenziaria

lo stesso e le relative famiglie non dovranno assolutamente lasciare gli alloggi. Il personale sarà seguito

dall’Unità di crisi Azienda ASL Viterbo. Gli addetti agli approvvigionamenti necessari dovranno essere muniti

di DPI.

nformazione –Formazione

Sono stati affissi agli ingressi principali di ogni Sezione, Uffici, Direzione, le linee guida di igiene sul lavaggio

mani, i consigli del Ministero della Salute, e informazioni principali sul Coronavirus. Al di sotto di essi sono

stati applicati dei dispenser con sostanza igienizzante.

Sono programmati degli incontri con le singole aree, dipartimentale, cautelare, trasporto, massima sicurezza

con il Responsabile UOS per le informazioni e gli aggiornamenti del caso.

Al fine di limitare eventuali tensioni tra la popolazione detenuta e preoccupazioni tra il personale tutto, la

Direzione di istituti e la Direzione ASL predisporranno incontri tramite audiovisi condotti da esperti della

materia, al fine di evitare allarmismi, paura e mis / disinformazione sull’argomento.

Le direzioni degli istituti debbono munirsi dei mezzi protezione individuale (maschere FFP2 (FFP3 DP2,

utilizzo di guanti usa e getta, gel igienizzante ecc.) e mascherine chirurgiche in numero sufficiente per il

personale.

UOC Medicina Protetta Malattie Infettive

La UOC di Medicina Protetta-Malattie Infettive (UOMP) dispone di 8 stanze di degenza con disponibilità di

10 posti letto e possibilità di 2 stanze di isolamento respiratorio. Facendo riferimento al documento: “Linee

di indirizzo per la predisposizione dei piani territoriali di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19”

Allegato1 dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 26.02.2020: “Misure per la prevenzione e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell'art. 32, comma 3, della

legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica”, si programma quanto segue in caso di

richiesta di posto letto al ricovero per paziente con diagnosi di SARS -Co2

1) la richiesta deve essere inviata e valutata dall’IRCCS Lazzaro Spallanzani di Roma, individuato

come HUB regionale.

2) in caso di indicazione al ricovero presso questa UOC autorizzata dall’IRCCS, sarà predisposto

un posto letto al ricovero con allocazione dei pazienti in una delle due stanze di degenza

provviste di isolamento respiratorio e predisposto quanto previsto dallle procedure aziendali in

caso di ricovero ospedaliero.

3) nel caso in cui fossero occupate precedentemente le stanze di degenza in isolamento

respiratorio e le altre stanze di degenza fossero occupate dai pazienti:

a. i pazienti ricoverati precedentemente nelle stanze di isolamento respiratorio saranno

sottoposti a rivalutazione ed eventualmente trasferiti in stanza singola del reparto in

isolamento respiratorio;

b. sarà valutata la possibilità di allocazione di due pazienti non in isolamento in un’unica

stanza di degenza

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 45 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

4) in caso di impossibilità di attuare quanto previsto al punto 3 sarà valutata la possibilità di

trasferimento dei pazienti ricoverati in altro reparto

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 15 (MOC-19 - I.O. 15)

RIDEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ IN AMBITO TERRITORIALE

Si definiscono a seguire le linee d’indirizzo ed i criteri generali secondo cui rimodulare i percorsi in ambito

territoriale nonché la riorganizzazione delle attività al fine di garantire la sicurezza di utenti ed operatori ed

evitare la concentrazione di persone negli spazi comuni. Gli interventi da porre in essere riguardano

sia aspetti organizzativi che strutturali, nonché azioni volte al recupero di risorse umane e

materiali.

A. Blocco delle attività programmate e differibili:

1. Sospensione temporanea di tutte le prestazioni ambulatoriali con priorità D e P, comprese le ordinarie,

i Ritorni o Controlli e le attività di day service e di chirurgia ambulatoriale, attivando dove possibile

un servizio di counselling telefonico per valutare particolari situazioni.

2. Sospensione delle attività in intramoenia

3. Sospensione delle attività collettive

4. Sospensione delle attività dei centri, pubblici o privati, semiresidenziali sanitari e sociosanitari per le per

persone non autosufficienti, anche anziane e per persone disabili, senza che ciò comporti decadenza del

diritto alla prestazione(“fino al 3 aprile 2020, è disposta, con Ordinanza Z0006 del 10 marzo 2020 con

riferimento ai centri di riabilitazione per soggetti disabili, la facoltà di differimento delle terapie, su richiesta

dell’interessato, del tutore o del legale rappresentante, senza che ciò comporti decadenza dal diritto alla

prestazione”).

Vanno garantite:

1. le prestazioni ambulatoriali in fascia U e B

2. le attività vaccinali e di screening

3. il percorso nascita

4. le attività in ambito oncologico (terapie, follow up se ritenuti improcrastinabili)

5. altre terapie mediche e altre prestazioni ritenute improrogabili e improcrastinabili (quali le terapie

trasfusionali, le terapie antalgiche, terapie per patologie autoimmuni)

N.B. tutte le attività di cui sopra vanno valutate caso per caso previo counselling telefonico e appuntamenti

distanziati in modo da regolare l’afflusso dei pazienti osservando le misure precauzionali descritte a seguire

ed i criteri generali esplicitati in allegato.

6. la prosecuzione dell’attività dei centri semiresidenziali, pubblici o privati, che assistono persone con

disturbi psichiatrici, neuropsichiatrici, del neurosviluppo, autistici, minori e con disturbo da abuso di

sostanze e/o addiction è assicurata, limitatamente alle persone che potrebbero avere un grave danno

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 46 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

dall’interruzione del trattamento in essere, secondo specifica valutazione rimessa al

direttore/responsabile sanitario della struttura privata, ovvero a cura del responsabile servizio pubblico

di riferimento (in caso di prestazioni erogate da struttura pubblica), d’intesa con l’interessato, con il

tutore o il rappresentante legale dell’utente; l’attività deve essere garantita assicurando l’uso dei DPI e

modalità organizzative che consentano di rispettare le misure di prevenzione della diffusione del virus

COVID 19

7. l’assistenza sociosanitaria limitatamente alle prestazioni reputate urgenti ed indifferibili secondo

specifica valutazione a cura del direttore/responsabile sanitario della struttura privata ovvero del

responsabile della struttura pubblica che eroga il servizio ambulatoriale, d’intesa con l’interessato, con il

tutore o il rappresentante legale dell’utente :

a) ai minori, alle donne, alle coppie, alle famiglie (art. 24);

b) ai minori con disturbi in ambito neuropsichiatrico e del neurosviluppo (art. 25);

c) alle persone con disturbi mentali (art. 26);

d) alle persone con disabilità (art. 27);

e) alle persone con dipendenze patologiche (art. 28);

f) tra le prestazioni indifferibili e urgenti rientra la certificazione per l’IVG;

Vanno altresì garantite le prestazioni di sportello indifferibili, se non regolamentate da specifiche

direttive nazionali e regionali (consegna farmaci, certificazioni, consegna presidi).

Le attività di ricevimento del pubblico o di erogazione diretta, sono prioritariamente garantite con modalità

telematica o comunque con modalità tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici (ad es.

appuntamento telefonico o assistenza virtuale). Nei casi in cui il servizio non possa essere reso con le

predette modalità, gli accessi nei suddetti uffici devono essere scaglionati, anche mediante prenotazioni di

appuntamenti, e deve essere assicurata la frequente areazione dei locali.

È disposta un’accurata disinfezione delle superfici e degli ambienti e va mantenuta un’adeguata distanza (c.d.

distanza droplet) tra gli operatori pubblici e l’utenza.

N.B. DEROGHE SU SCADENZE PIANI TERAPEUTICI

I piani terapeutici dell’AIFA web-based o cartacei già sottoscritti dai medici ed in scadenza nei medi di marzo e aprile e

maggio sarà estesa a 90 giorni a partire dal momento della scadenza. Si ricorda che il rinnovo automatico non esime il

medico prescrittore da una verifica di eventuali modificazione delle condizioni cliniche ne dall’esecuzione degli

accertamenti connessi al monitoraggio. Per tanto i servizi dovranno attivare un sistema di teleconsulto che gli utenti

possano usare in caso di necessità. Ulteriore proroga è prevista per i PT on line di dispositivi ed alimenti aproteici.

Al termine della proroga se non ci sono ulteriori comunicazioni il rinnovo dovrà avvenire secondo le consuete

modalità.

B. Rimodulazione delle attività ambulatoriali

Revisione degli orari di attività al fine di evitare fasce orarie di intenso afflusso alle aree dedicate

all’accoglienza degli utenti. La redistribuzione delle attività dovrebbe garantire una ripartizione degli accessi

nell’arco dell’orario di attività (ad esempio spostare attività dalla mattina al pomeriggio o al sabato mattina,

anticipare l’apertura del servizio, ecc). Per i servizi/ambulatori ad accesso libero

- Painf/ambulatorio stomie o altra ambulatorio con organizzazione similare: è necessario far accedere

solo i casi che abbiano necessità improcrastinabili e dare orari di appuntamento distanziati chiedendo

agli utenti il rispetto dell’orario indicato, gli orari devono prevedere dei margini per consentire spazi

liberi a chi arriva senza appuntamento prefissato

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 47 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- Laboratorio analisi, fermo restando che sono consentite solo le prestazioni urgenti, attivare una delle

seguenti soluzioni organizzative in base alle possibilità:

1. dare orari indicativi di esecuzione della prestazione in modo da evitare la concentrazione degli

utenti, (fasce orarie o appuntamento), avvalersi della collaborazione del CUP

2. attivare più postazioni di lavoro per accelerare l’esecuzione dei prelievi e limitare i tempi di

attesa e allargare la fascia oraria di apertura, anticipandola

3. procedere con l’attivazione di entrambe le soluzioni se le condizioni lo consentono

4. limitare le attività dei punti prelievi esterni, se e dove possibile, per recuperare il personale da

convogliare nelle sale prelievo individuate

- Per tutti i servizi che prevedono il ritiro di referti, dove possibile consegnarlo al momento stesso della

prestazione, altrimenti separare l’orario di accesso per l’erogazione delle prestazioni da quello del ritiro

referti che sono relativi solo alle prestazioni effettuate nell’ambito dell’urgenza U e B ed esigere il

rispetto della norma

- Per tutti i servizi che ne abbiano la possibilità potenziare le azioni di telemedicina e monitorare il

paziente al proprio domicilio - Tutte le attività di sportello (rilascio dei farmaci/presidi, protesica,

medicina legale) verranno garantite se considerati inderogabili, facendo in modo da rispettare le norme

comportamentali e garantendo il rispetto della distanza interpersonale, lavorando sulla delega per

consentire che le pratiche o i ritiri vengano condotti con soggetti non a rischio

C. Provvedimenti volti a regolare l’accesso ai luoghi di cura a garanzia di utenti e operatori

Vanno previste zone filtro per l’accesso ai servizi e alle aree ristoro. Vanno rimodulati gli spazi per garantire

le distanze di sicurezza definendo istruzioni chiare sui percorsi da seguire e i comportamenti igienici da

tenere. Gli operatori devono vigilare affinchè le norme vengano rispettate. Vedi Allegato Gestione dei

percorsi di accesso e riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme igieniche.

D. Revoca di ferie e permessi

Si estende a tutto il personale sanitario e di supporto, recupero delle unità assegnate ai servizi con

cessazione/riduzione delle attività e ricollocazione provvisoria a supporto di altre attività. È consentito lo

smart working come da regolamento aziendale e la fruizione di permessi e ferie a discrezione del

responsabile del servizio nel caso di personale amministrativo o soggetti con particolari prescrizioni.

Assistenza domiciliare

L’operatore domiciliare deve agire secondo quanto previsto dalle direttive sulle buone norme

comportamentali e seguire tutte le misure igieniche indicate, qualora si trovi di fronte ad un caso sospetto

si attiverà come previsto dalle procedure e allerterà sia il MMG che la Direzione di Distretto e la Direzione

della UOC Cure primarie.

Strutture sociosanitarie e socio-assistenziali territoriali

Tutte le strutture sanitarie, pure rientranti nella tipologia di residenza sanitaria o sociosanitaria, di

riabilitazione post acuzie di assicurare inderogabilmente il rispetto della distanza di sicurezza e di tutte le

misure di protezione, come richieste dalle disposizioni normative nazionali e regionali in materia di

prevenzione emergenziale COVID 19.

Si raccomanda l’accesso di parenti e visitatori degli utenti ospiti delle strutture sia limitato ai soli casi

indicati dalle Direzioni e che vengano osservate le misure descritte nell’allegato Gestione dei percorsi di

accesso e riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme igieniche per garantire la sicurezza di

utenti ed operatori. È necessario inoltre valutare la comparsa di eventuali sintomi di infezione respiratoria

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

attivando i percorsi previsti dalle procedure e dalle I.O. Per le attività di Hospice al fine di meglio

sostenere le attività, in deroga a quanto prevede la normativa vigente sulle cure palliative domiciliari, è

consentita la rimodulazione del PAI dei pazienti in cure palliative domiciliari, in accordo con la ASL

competente, limitatamente ai bisogni clinico-assistenziali essenziali dei pazienti, assicurando comunque

non meno di tre giornate di effettiva assistenza alla settimana, il monitoraggio telefonico

giornaliero, la reperibilità e la pronta disponibilità a domicilio H 24.

NB.Si prega ogni UO o servizio di presentare alla Direzione di Distretto e alla Direzione Cure primarie la rimodulazione delle

attività qualora fossero necessarie particolari misure o eccezioni alle disposizioni emanate.Si ricorda che qualsiasi provvedimento

va preso in accordo con il Gruppo territoriale per l’emergenza COVID-19.

Si prega di informare l’URP e l’area della comunicazione in merito all’attivazione di servizi di counsellling, linee telefoniche

dedicate o sistemi di teleconsulto in modo da darne pronta diffusione all’utenza.

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 16 (MOC -19 - I.O. 16)

RIDEFINIZIONE DELLE ATTIVITÀ IN AMBITO OSPEDALIERO

Si indicano le linee d’indirizzo ed i criteri generali secondo cui ridefinire i percorsi in ambito ospedaliero

nonché la riorganizzazione delle attività al fine di garantire la sicurezza di utenti ed operatori ed evitare la

concentrazione di persone negli spazi comuni. Gli interventi da porre in essere riguardano sia

aspetti organizzativi che strutturali, nonché azioni volte al recupero di risorse umane e

materiali.

Attività di ricovero

Sulla base della recente ordinanza della Regione Lazio l’Ospedale di Belcolle è individuato quale Ospedale

di intervento quindi entra a pieno titolo nella rete per la gestione dei casi confermati di COVID-19; gli

spoke aziendali, Acquapendente, Civita Castellana e Tarquinia devono supportare il Presidio Centrale di

Belcolle nella gestione dei casi di media e bassa complessità (non affetti da CONVID-19).

In considerazione di questa evenienza si sollecitano i Direttori delle UUOO a limitare l’uso del servizio

trasporti aziendale ai casi strettamente necessari.

I servizi diagnostici devono garantire l’esecuzione delle prestazioni ai ricoverati a tempo zero

per consentire un turn over veloce nella gestione dei posti letto.

Altresì vanno garantiti veloci percorsi di dimissione e trasferimento dai reparti ad alta

intensità di cura verso la media e bassa intensità anche nelle strutture convenzionate.

A. Blocco delle attività programmate e differibili:

1. Sospensione di tutta l’attività chirurgica in elezione e ambulatoriale

2. Sospensione dei ricoveri programmati in area medica (day hospital e week hospital)

3. Sospensione delle attività di pre-ospedalizzazione

4. Sospensione temporanea di tutte le prestazioni ambulatoriali con priorità D e P, comprese le Ordinarie

e i Ritorni o Controlli, le attività di day service e di chirurgia ambulatoriale, attivando dove possibile

un servizio di counselling telefonico per valutare particolari situazioni.

5. Sospensione delle attività in intramoenia

Vanno garantite:

1. le urgenze in ogni ambito di attività comprese le urgenze mediche, chirurgiche, ostetriche e di natura

traumatologica

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 49 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

2. le attività dei servizi di dialisi

3. le prestazioni ambulatoriali in fascia U e B

4. le attività vaccinali e di screening

5. il percorso nascita

6. le attività in ambito oncologico (terapie, follow up se ritenuti improcrastinabili)

7. altre terapie mediche e altre prestazioni ritenute improrogabili e improcrastinabili (quali le terapie

trasfusionali, le terapie antalgiche, terapie per patologie autoimmuni)

N.B. tutte le attività di cui sopra vanno valutate caso per caso previo counselling telefonico e appuntamenti

distanziati in modo da regolare l’afflusso dei pazienti osservando le misure precauzionali descritte a seguire

ed i criteri generali esplicitati in allegato.

Vanno altresì garantite le prestazioni di sportello indifferibili, se non regolamentate da specifiche

direttive nazionali e regionali (consegna farmaci, certificazioni).

Le attività di ricevimento del pubblico o di erogazione diretta, sono prioritariamente garantite con modalità

telematica o comunque con modalità tali da escludere o limitare la presenza fisica negli uffici (ad es.

appuntamento telefonico o assistenza virtuale). Nei casi in cui il servizio non possa essere reso con le

predette modalità, gli accessi nei suddetti uffici devono essere scaglionati, anche mediante prenotazioni di

appuntamenti, e deve essere assicurata la frequente areazione dei locali.

È disposta un’accurata disinfezione delle superfici e degli ambienti e va mantenuta un’adeguata distanza (c.d.

distanza droplet) tra gli operatori pubblici e l’utenza.

N.B. DEROGHE SU SCADENZE PIANI TERAPEUTICI

I piani terapeutici dell’AIFA web-based o cartacei già sottoscritti dai medici ed in scadenza nei medi di marzo

e aprile e maggio sarà estesa a 90 giorni a partire dal momento della scadenza. Si ricorda che il rinnovo

automatico non esime il medico prescrittore da una verifica di eventuali modificazione delle condizioni

cliniche ne dall’esecuzione degli accertamenti connessi al monitoraggio. Per tanto i servizi dovranno attivare

un sistema di teleconsulto che gli utenti possano usare in caso di necessità.

Ulteriore proroga è prevista per i PT on line di dispositivi ed alimenti aproteici.

Al termine della proroga se non ci sono ulteriori comunicazioni il rinnovo dovrà avvenire secondo le

consuete modalità.

B. Rimodulazione delle attività ambulatoriali

Revisione degli orari di attività al fine di evitare fasce orarie di intenso afflusso alle aree dedicate

all’accoglienza degli utenti.

La redistribuzione delle attività dovrebbe garantire una ripartizione degli accessi nell’arco dell’orario di

attività (ad esempio spostare attività dalla mattina al pomeriggio o al sabato mattina, anticipare l’apertura

del servizio, ecc).

Per i servizi/ambulatori ad accesso libero

- Painf/ambulatorio stomie o altro ambulatorio con organizzazione similare: è necessario far accedere

solo i casi che abbiano necessità improcrastinabili e dare orari di appuntamento distanziati e chiedere

agli utenti il rispetto dell’orario indicato, gli orari devono prevedere dei margini per consentire spazi

liberi a chi arriva senza appuntamento prefissato

- Laboratorio analisi attivare una delle seguenti soluzioni organizzative in base alle possibilità:

1. dare orari indicativi di esecuzione della prestazione in modo da evitare la concentrazione degli

utenti, (fasce orarie o appuntamento), avvalersi della collaborazione del CUP

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

2. attivare più postazioni di lavoro per accelerare l’esecuzione dei prelievi e limitare i tempi di

attesa e allargare la fascia oraria di apertura, anticipandola.

3. procedere con l’attivazione di entrambe le soluzioni se le condizioni lo consentono

4. limitare le attività dei punti prelievi esterni per recuperare il personale da coinvogliare nelle sale

prelievo individuate

- Per tutti i servizi che prevedono il ritiro di referti, dove possibile consegnarlo al momento stesso della

prestazione, altrimenti separare l’orario di accesso per l’erogazione delle prestazioni da quello del ritiro

referti ed esigere il rispetto della norma.

- Per tutti i servizi che ne abbiano la possibilità potenziare le azioni di telemedicina e monitorare il

paziente al proprio domicilio

- Tutti gli specialisti devono attivarsi per il rilascio di piani terapeutici on line, in accordo con il paziente ,

il MMG e la farmacia aziendale.

- Tutte le attività di sportello (rilascio dei farmaci/presidi, protesica, medicina legale) verranno garantite

facendo in modo da rispettare le norme comportamentali e garantendo il rispetto della distanza

interpersonale, lavorando sulla delega per consentire che le pratiche o i ritiri vengano condotti con

soggetti non a rischio

C. Provvedimenti volti a regolare l’accesso ai luoghi di cura a garanzia di utenti e operatori

Vanno previste zone filtro per l’accesso ai servizi e alle aree ristoro .

Vanno rimodulati gli spazi per garantire le distanze di sicurezza definendo istruzioni chiare sui percorsi da

seguire e i comportamenti igienici da tenere.

L’accesso al Pronto Soccorso è limitato alle sole condizioni strettamente necessarie, è interdetto

l’accesso al PS dei parenti accompagnatori.

Si raccomanda l’accesso di parenti e visitatori degli utenti sia limitato ai soli casi indicati dalle Direzioni e

che vengano osservate le misure descritte nell’allegato

Gli operatori devono vigilare affinchè le norme vengano rispettate. Vedi Allegato Gestione dei percorsi di

accesso e riorganizzazione degli spazi nel rispetto delle norme igieniche.

D. Revoca di ferie e permessi

Si estende a tutto il personale sanitario e di supporto, recupero delle unità assegnate ai servizi con

cessazione/riduzione delle attività e ricollocazione provvisoria a supporto di altre attività.

È consentito lo smart working come da regolamento aziendale e la fruizione di permessi e ferie a

discrezione del responsabile del servizio nel caso di personale amministrativo o soggetti con particolari

prescrizioni.

NB.

Si prega ogni UUOO o servizio di presentare alla Direzione di distretto e alla Direzione Cure primarie la

rimodulazione delle attività qualora fossero necessarie particolari misure o eccezioni alle disposizioni emanate.Si

ricorda che qualsiasi provvedimento va preso in accordo con il Gruppo territoriale per l’emergenza COVID-19.

Si prega di informare l’URP e l’area della comunicazione in merito all’attivazione di servizi di counsellling, linee

telefoniche dedicate o sistemi di teleconsulto in modo da darne pronta diffusione all’utenza.

NB Si fa presente che anche le attività di sorveglianza sanitaria saranno differite rispetto alle

scadenze, ma devono essere garantite le visite per i nuovi assunti e quelle a carattere di urgenza ivi

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

compresi il rientro al lavoro dopomalattie superiori a 60 giorni consecutivi. Il dipendente

contatterà il servizo preposto e si atterrà alle istruzioni che verranno comunicate.

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 18 (MOC-19 - I.O. 18)

ORGANIZZAZIONE E GESTIONE AGENDE CUP

Modalità operativa

1. Messa in esclusiva di tutte le agende di prenotazione movimentate solo dai Cup aziendali o da

operatori di UO e Specialisti muniti di login e PW per le agende di loro pertinenza.

2. Le prestazioni con priorità D e P, Controlli etc. già prenotate vengono rinviate dagli specialisti sia

ospedalieri che territoriali titolari dell’ambulatorio, con il supporto dei coordinatori infermieristici o

altro personale sanitario assegnato, mediante chiamata telefonica agli assistiti e presa in carico della

problematica con il differimento della prestazione annotata sui piani di lavoro giornalieri se praticabile.

3. Vanno attivate azioni proattive durante le attività di recall valutando particolari condizioni dell’utenza e

le particolari necessità espresse (piani terapeutici), ogni situazione che non presenti carattere di

effettiva necessità deve essere rinviata informando l’utenza che verrà ricontattata non appena cessata

l’emergenza e verrà assicurata la riprogrammazione della prestazione.

4. I piani di lavoro con le annotazioni effettuate devono essere inviati settimanalmente al Servizio Gestione

Agende e liste d’attesa per la riprogrammazione dell’attività da concordare con la Direzione Aziendale

e gli Specialisti ambulatoriali o con sedute aggiuntive o negli spazi individuati vuoti sul ReCup.

5. I piani di lavoro inseriti in busta chiusa e depositati presso i Cup aziendali sul territorio, devono essere

raccolti a cura dei team leaders GPI per essere consegnati al Servizio Gestione Agende e Liste d’Attesa

con cadenza settimanale.

N.B. DEROGHE SU SCADENZE ESENZIONI E PIANI TERAPEUTICI

Il differimento dei termini di cui al punto 7. dell’ordinanza Z0005 del 9 marzo 2020 al 30 giugno 2020 per il rilascio del

certificato di esenzione per reddito E02 è esteso ai codici E01, E03, E04 e si applica anche all’esenzione per patologia.

Per qualunque esigenza possono essere contattati

il Counseling 0761/236777 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 17 dal lunedì al venerdì

i numeri 0761/236687- 0761/236829 sempre in orario d’ufficio

Sabato e Domenica dalle ore 9 alle ore 13 può essere contattato lo 0761/236777 per ogni

informazione necessaria.

Servizio Counseling:sospensione del front office fino a nuova disposizione il Front office resta operativo

per assistenza telefonica o invio richieste con priorità B tramite mail, per ogni eventuale criticità che possa

insorgere

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Valutazione impattoLa riorganizzazione va ad influire sulla mobilità dell’utenza riducendo gli spostamenti

riservati solo ad esigenze non rinviabili (es. piani terapeutici per malati cronici o altra tipologia di

urgenza).La riprogrammazione delle attività al termine della sospensione può essere attuata mediante la

verifica i piani di lavoro giornalieri, gestiti allo stato attuale da ogni reparto/unità erogante anche

ambulatoriale sul territorio, che verranno inviati al Servizio di Gestione Agende e Liste d’Attesa per la

creazione di nuovi spazi o ricollocazione su quelli già esistenti qualora utilizzabili, concordandone

l’ampliamento con i responsabili di UU.OO e la Direzione Strategica Aziendale.

Postazioni CUP È stata trasmessa ai CUP la disposizione sulle procedure di prenotazione di cui sopra.Gli

sportelli CUP aziendali proseguono nell’attività di prenotazione delle Urgenze B, fornendo supporto ai

servizi aziendali per prenotazioni e spostamenti delle urgenze nelle agende esclusive e ricollocazione delle

prenotazioni differite, nonché per tutte le operazioni di sportello polifunzionale ove attivato (scelta e

revoca del medico, Sistema TS etc). Forniscono informazioni sulla sospensione temporanea del rinnovo

delle esenzioni, da diffondere anche a mezzo di comunicato stampa a cura del responsabile comunicazione

aziendale.

Manuale operativo COVID -19 – ALLEGATO A (I.O. N. 15 E 16)

GESTIONE DEI PERCORSI DI ACCESSO E RIORGANIZZAZIONE DEGLI SPAZI

NEL RISPETTO DELLE NORME IGIENICHE

Provvedimenti volti a regolare l’accesso ai luoghi di cura a garanzia di utenti e operatori, regole

generali:

1. Se possibile definire un unico percorso di accesso in entrata o due separati (uno per utenti ed uno per

gli operatori) mantenendo la garanzia degli accessi secondari come via di fuga

2. Attivare un sistema di verifica all’ingresso individuato, attivo nella fascia oraria di apertura al pubblico, o

almeno nella fascia oraria di maggior afflusso che applichi azioni di filtro e orientamento quali:

- verificare la prenotazione (data ed orario) e limitare l’accesso al solo utente interessato e nella

fascia oraria in cui è prevista l’erogazione della prestazione

- i soggetti che necessitano di aiuto dovranno essere accompagnati solo da una persona

- orientare l’utenza affinché segua il percorso più lineare e attenda nella sala d’attesa indicata

- consigliare all’utenza il lavaggio delle mani indicando dove possibile effettuarlo

- l’utente aspetterà il suo turno nel locale indicato e verrà chiamato dal personale dell’ambulatorio al

momento opportuno, qualora il personale rilevi un afflusso di persone in sovrannumero potrà farle

spostare l’utenza distribuendola in altri locali attigui

3. Riorganizzare le sale d’attesa in modo che ci sia garanzia del rispetto delle distanze interpersonali

consigliate e verificata la vicinanza con i bagni che devono essere sempre dotati di sapone igienizzante e

carta asciugamani, altrimenti dotare i locali di gel/soluzione detergente.

4. Riorganizzare gli spazi ambulatoriali e gli spazi degli sportelli al pubblico e degli uffici al fine di garantire il

rispetto delle misure di sicurezza con filtro all’ingresso che limiti l’accesso ad una persona alla volta,

doppia scrivania o comunque seduta operatore e utente distante almeno un metro, dove possibile

utilizzare gli spazi provvisti di vetro (ottimizzando gli orari delle attività come al punto B).

5. Per chi si svolge attività che prevedono spostamenti in automobile se possibile viaggiare singolarmente,

altrimenti in un massimo di due operatori, uno al posto di guida e l’altro nei sedili posteriori.

Per gli accessi alle degenze ospedaliere e delle strutture

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- Si raccomanda l’accesso di parenti e visitatori degli utenti ospiti delle strutture sia limitato ai soli casi

indicati dalle Direzioni e che vengano osservate le misure descritte in questa I.O. per garantire la

sicurezza di utenti ed operatori.

- La dove ci fosse necessità di far accedere i visitatori per motivate esigenze definite dal coordinatore e

dal direttore di UUOO, si farà rispettare l’orario di accesso concordato e si farà accedere nelle stanze

di degenza un solo visitatore per paziente e comunque in un numero che consenta di mantenere le

distanze di sicurezza definite dalle buone norme di comportamento, i visitatori dovranno sostare per un

breve tempo salvo diverse disposizioni.

- Vietare in ogni situazione l’accesso ai bambini e agli anziani e alle persone con condizioni di salute

compromesse.

- Assicurarsi che nei bagni sia dei visitatori che dei pazienti sia sempre presente il sapone igienizzante e la

carta asciugamani.

Importante: Affiggere in tutti i locali le indicazioni ministeriali e i cartelli con le precauzioni da attuare come indicato

dalla direzione sanitaria.Tra le segnalazioni da apporre quella riguardante l’avviso di segnalare eventuali sintomi

influenzali presentati agli operatori di modo che questi possano mettere in atto le misure necessarie.

Manuale operativo COVID -19 – ALLEGATO B (I.O. N. 15 E 16)

DISPOSIZIONI DPO

A seguito delle disposizioni contenute Ordinanza della Regione Lazio del 6 marzo 2020 n. Z00003 di cui al

punto 20) e vista la necessità di avvisare tempestivamente i pazienti della chiusura degli ambulatori si

propone la seguente procedura, al fine di non interrompere il percorso assistenziale dei pazienti prenotati

presso le strutture aziendali, per garantire il superiore diritto costituzionale di tutela della salute del

cittadino e della collettività e nel rispetto della protezione dei dati personali e particolari.

1. Il personale sanitario provvederà a contattare telefonicamente tutti i pazienti quotidianamente

prenotati e dopo essersi accertato della loro identità, comunicherà la temporanea chiusura

dell’ambulatorio, valuterà la situazione clinica, prenderà visione, attraverso e-mail dedicata o altro

strumento informatico “protetto”, degli esami clinici e/o diagnostici che il paziente avrebbe portato

alla visita prenotata;

2. il personale sanitario comunicherà al paziente, con le medesime modalità di cui al punto 1.,

eventuali variazioni terapeutiche e/o la necessità di ripetere esami in tempi stabiliti;

3. nel caso in cui non emergano urgenze e la situazione clinica sia di stabilità il paziente potrà essere

ri-prenotato, altrimenti si stabilirà un nuovo appuntamento telefonico, sempre nel rispetto delle

cautele di cui al punto 1.;

4. nel caso di urgenza non differibile, sarà previsto un accesso controllato in ambulatorio.

RISERVATEZZA - Le informazioni trasmesse sono da intendere solo per la persona cui sono indirizzate,

possono contenere documenti confidenziali o materiale riservato. Qualsiasi modifica, inoltro, diffusione o

altro utilizzo, relativo alle informazioni trasmesse, da parte di persone diverse dai destinatari indicati, è

proibito ai sensi del D.Lgs 196/03. Se ha ricevuto questa e-mail per errore, per favore contatti il mittente e

cancelli queste informazioni da ogni computer.

Protezione dei dati ai sensi e per gli effetti del Reg. UE n. 2016/679.

CONFIDENTIALITY NOTICE- According to Italian law D.lgs 196/2003 concerning privacy, if you are not

the addressee you are hereby notified that any disclosure, reproduction,

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 54 di 137

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distribution or other dissemination or use of this communication is strictly prohibited. If you have received

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Data Protection - GDPR.

TRATTAMENTO DEI DATI EFFETTUATO NEL CORSO DI ATTIVITA’ ANAMNESTICA

CONNESSA AL RISCHIO COVID-19

Azienda Sanitaria Locale di Viterbo

Informativa ex art. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 del Parlamento europeo e del

Consiglio del 27 aprile 2016 (Regolamento generale sulla protezione dei dati)

Egregia Signora, Egregio Signore, il Regolamento Generale sulla Protezione dei dati UE 2016/679 riconosce e disciplina

il diritto alla protezione dei dati personali, nel rispetto dei Suoi diritti e libertà fondamentali e della Sua dignità

personale.

Nella presente informativa sono riportate le informazioni relative al trattamento dei dati personali, particolari nonché

idonei a rivelare lo stato di salute, effettuati da questa Azienda secondo il cennato Regolamento in occasione

dell’attività anamnestica di screening pre-triage e per l’eventuale compilazione di una dichiarazione spontanea

finalizzata al contenimento del rischio epidemiologico da COVID-19.

I. TITOLARITÀ DEL TRATTAMENTO DEI DATI E RESPONSABILE DELLA PROTEZIONE

DEI DATI

a) Titolare del trattamento è l’Azienda Sanitaria Locale di Viterbo con sede in Viterbo alla Via Enrico Fermi,

15 in persona del Direttore Generale pro-tempore, contattabile ai seguenti riferimenti: E-mail:

[email protected], PEC: [email protected], Tel.: 07613391

b) Responsabile della Protezione dei Dati personali (c.d. Data Protection Officer D.P.O.) ai sensi dell’art.

37 del Regolamento UE 2016/679 domiciliato per la funzione presso i medesimi Uffici e contattabile ai

seguenti riferimenti: E-mail: [email protected], PEC: [email protected], Tel.: 07613391

II. FINALITÀ E BASE GIURIDICA DEL TRATTAMENTO

L’Azienda Sanitaria Locale di Viterbo è Azienda del Servizio Sanitario Regionale del Lazio deputata ad erogare

prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione ed è autorizzata a trattare i Suoi dati per lo svolgimento delle funzioni

istituzionali demandate all’Azienda stessa.

Nello specifico nei pressi del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Belcolle è stata predisposta una struttura finalizzata ad

accertare le sue condizioni di salute, far diagnosi con riferimento alla patologia denominata COVID-19.

Il trattamento dei dati personali e particolari da parte dell’Azienda è finalizzato al fine esclusivo del monitoraggio e del

contenimento del rischio epidemiologico da COVID-19.

Base giuridica: articolo 9 paragrafo II lettera i del Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo

nonché articoli 75 e successivi ed articolo 2 septies del D. Lgs. 196/03 cosi come modificato dal D. Lgs.

101/18.

III. MODALITÀ DI TRATTAMENTO

I dati personali, particolari nonché quelli idonei a rilevare lo stato di salute che La riguardano saranno trattati in

conformità con quanto previsto e disciplinato dal Regolamento mediante strumenti manuali, informatici e telematici,

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

con logiche strettamente correlate alle finalità già esplicitate, in modo lecito e secondo correttezza nonché nel

rispetto del principio di minimizzazione, raccolti esclusivamente per gli scopi indicati in questa informativa o previsti

dalla legge, da regolamenti o dalla normativa comunitaria o, ancora, per gli scopi od il raggiungimento di finalità

necessarie e indispensabili nell’esecuzione dell’attività svolta e/o richiesta.

Quando Lei accede alla citata struttura, deputata allo screening e per erogarLe la prestazione sanitaria di diagnosi di

eventuale COVID-19, Le vengono chiesti da parte degli operatori i dati personali (nome, cognome, codice fiscale, tipo

di esenzione, etc.) necessari ed obbligatori per provvedere a fornirLe la prestazione. Oltre ai sopra citati dati

personali, Le potrà essere richiesto anche un numero di telefono personale, fisso o cellulare ed un indirizzo e-mail che

potranno essere utilizzati, fino a Sua diversa indicazione, per finalità di prevenzione e di tutela di sanità collettiva e per

l’igiene pubblica.

Le potrà essere richiesto di sottoscrivere una dichiarazione spontanea finalizzata ad acquisire dati necessari al

contenimento del rischio epidemiologico da COVID-19.

I dati da Lei rilasciati all’Azienda verranno trattati esclusivamente dal personale debitamente autorizzato ed istruito dal

Titolare e saranno conservati in luogo idoneo ed appropriato, tutelandone la riservatezza, nel rispetto del segreto

professionale e d’ufficio. Saranno trattati da imprese esterne, previamente nominate quali “responsabili esterni” ai

sensi dell’art. 28 del Regolamento, alle quali è affidato il compito di svolgere specifiche operazioni necessarie per

garantire i servizi dell’Azienda, nei limiti strettamente pertinenti alle finalità di cui sopra.

Si informa che non esiste presso l’Azienda alcun processo decisionale automatizzato, compresa la profilazione.

IV. CONFERIMENTO DATI

Il conferimento dei dati personali richiesti da parte dell’Azienda Sanitaria Locale di Viterbo è indispensabile per la

finalità di monitoraggio e di contenimento del rischio epidemiologico da COVID-19.

Fatto salvo il superiore diritto alla salute dell’individuo, l’eventuale rifiuto di conferire in tutto o in parte i dati rich iesti

potrebbe comportare per l’Azienda l’impossibilità di eseguire, in tutto o in parte, l’attività richiesta o comunque

inerente e/o conseguente allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali.

V. COMUNICAZIONE DEI DATI

I suoi dati potranno essere comunicati, quando ciò risulti necessario in relazione alla patologia in oggetto o allo

svolgimento dei compiti istituzionali attribuiti all’Azienda, ad altri soggetti così come previsto dalla normativa vigente e

nello specifico dal D.P.C.M. del 8 marzo 2020 e ss. nm. ii. nonché dalla O.C.D.P.C. del 3 febbraio 2020 n. 630e ss. nm.

ii e dall’Ordinanza Z00005 della Regione Lazio del 8 marzo 2020 e ss. nm. ii

I Suoi dati in ogni caso non potranno essere oggetto di diffusione né verranno trasferiti in Paesi Terzi o organizzazioni

internazionali.

VI. TEMPO DI CONSERVAZIONE DEI DATI

I dati personali, particolari nonché quelli idonei a rivelare lo stato di salute da Lei forniti e/o prodotti dall’Azienda

verranno conservati per il tempo previsto dall’attuale normativa.

In particolare la documentazione acquisita ed i dati ivi contenuti per la suddetta finalità verranno conservati per un

tempo di almeno 60 giorni dalla raccolta, ove non si sia verificato alcun caso sospetto, così come previsto dalla

Ordinanza del Ministro della Salute del 21 febbraio 2020 e ss. nm. ii.

Diversamente i tempi di conservazione dei documenti seguiranno la normativa vigente e nello specifico quelli indicati

nella delibera DG n. 387 del 8 marzo 2019 (Massimario di conservazione e scarto dei documenti)

VII. I SUOI DIRITTI

In ogni momento potranno essere esercitati i diritti, ove previsto, secondo le modalità e le condizioni ivi indicate,

indicati dal Regolamento UE 2016/679 agli articoli 15 (Diritto di accesso dell’interessato), 16 (Diritto di rettifica), 17 (Diritto

alla cancellazione ovvero diritto all’oblio), 18 (Diritto di limitazione di trattamento), 20 (Diritto alla portabilità dei dati)

Per far valere i propri diritti, gli interessati potranno inviare una richiesta al Titolare del trattamento, all’indirizzo della

sede aziendale oppure contattando il Responsabile della protezione dei dati personali, presso l’Azienda Sanitaria Locale

di Viterbo Azienda, ai riferimenti sopra indicati.

Gli interessati che ritengono che il trattamento dei dati personali a loro riferiti effettuato dall’Azienda San itaria Locale

di Viterbo avvenga in violazione di quanto previsto dal Regolamento hanno il diritto di proporre reclamo al Garante

per la protezione dei dati personali, come previsto dall’art. 77 del Regolamento UE 2016/679, o di adire le opportune

sedi giudiziarie ai sensi dell’art. 79 del Regolamento UE 2016/679.

La versione sempre aggiornata di questa informativa è sempre rinvenibile sul sito web istituzionale www.asl.vt.it

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QUESTIONARIO ANAMNESTICO

Gentile Signora e Gentile Signore come noto a causa dell’emergenza sanitaria in atto (c.d. Coronavirus

/COVID-19) ed al fine di garantirLe la migliore assistenza e a titolo precauzionale, chiediamo di

collaborare, fornendoci le dichiarazioni che seguono.

Il sottoscritto/a ______________________________________________, nato a __________________

(Provincia di ________________), il ____/____/_________, residente in

____________________________________(Provincia di _______________) alla Via/Piazza

____________________________________________________________, n._____,

sotto la propria responsabilità,

DICHIARA1

1. che a partire dal 1 febbraio 2020 non ha fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in Cina, Giappone,

Corea del Sud, Iran ovvero nelle zone che l’Organizzazione Mondiale di Sanità abbia identificato o

identifichi a rischio epidemiologico da COVID-192;

2. che non è residente o domiciliato in Lombardia e nelle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio

nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova,

Treviso, Venezia ovvero in uno dei Comuni che, in forza di qualunque disposizione adottata alla data

della presente dichiarazione nell’ambito delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza

epidemiologica da COVID -19, siano inseriti nella c.d. zona rossa, per la quale è stabilito il divieto di

allontanamento dal territorio comunale;

3. che dal 21 febbraio 2020 non si è recato in uno dei Comuni della Regione o delle provincie di cui al

punto 2, né vi ha transitato, sostato od ivi dimorato3;

1Il trattamento dei dati particolari viene effettuato nel rispetto dell’articolo 9 paragrafo 2 lettera i) del regolamento ue 2016/679

“il trattamento è necessario per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce

per la salute a carattere transfrontaliero o la garanzia di parametri elevati di qualità e sicurezza dell'assistenza sanitaria e dei

medicinali e dei dispositivi medici, sulla base del diritto dell'unione o degli stati membri che prevede misure appropriate e specifiche

per tutelare i diritti e le libertà dell'interessato, in particolare il segreto professionale;” 2DPCM 8 marzo 2020 e ss. mm. ii. 3Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z.00004 8 marzo 2020 e ss. mm. e ii.

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4. che dalla medesima data non è venuto a contatto con persone che abbiano soggiornato nelle zone di cui

al punto 1 e 2;

5. che non è venuto in contatto con persone affette da COVID-19, per quanto a mia conoscenza, ovvero di

avere osservato il periodo di quarantena prescritto di 14 giorni.

6. di non accusare, ad oggi, alcun sintomo influenzale, per quanto lieve;

7. che risulta informato che il mancato rispetto degli obblighi indicati nei punti che precedono è punito ai

sensi dell’art. 650 del codice penale ed ai sensi dell’art. 452 del codice penale, salvo che il fatto costituisca

più grave reato.

Viterbo,

Firma

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 17 (MOC - 19 - I.O. 17)

INDICAZIONI PER UN UTILIZZO DEI DISPOSITIVI PERSONALI DI PROTEZIONE

Estratto dalle linee guida ministeriali

Le presenti indicazioni sono emanate in attuazione di quanto disposto, sulla base delle ultime evidenze

scientifiche, l’art. 34, comma 3, del DL n. 9/2020 (“In relazione all’emergenza di cui al presente decreto, in

coerenza con le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

(https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/331215/WHO-2019-nCov-IPCPPE_use-2020.1-eng.pdf) e in

conformità alle attuali evidenze scientifiche, dove è chiarito che è consentito fare ricorso alle mascherine

chirurgiche, quale dispositivo idoneo a proteggere gli operatori sanitari).

È documentato che i soggetti maggiormente a rischio d’infezione da SARS-CoV-2 sono coloro che

sono stati a contatto stretto con paziente affetto da COVID-19senza l’impiego e il corretto

utilizzo dei Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI

non idonei. In primis quindi gli operatori sanitari impegnati in assistenza diretta ai casi e il personale di

laboratorio addetto alla manipolazione di campioni biologici di un caso di COVID-19.

Nell’attuale scenario epidemiologico COVID-19 e nella prospettiva di una carenza globale di disponibilità di

DPI è importante recepire le seguenti raccomandazioni relativamente all’utilizzo corretto dei DPI e

l’adeguata sensibilizzazione e addestramento alle modalità relative al loro uso, alla vestizione, svestizione ed

eliminazione, tenendo presente che alla luce delle attuali conoscenze, le principali modalità di trasmissione

del SARS-CoV-2 avvengono attraverso droplet e per contatto, ad eccezione di specifiche procedure a

rischio di generare aerosol.

Selezione del tipo di DPI

Deve tenere conto del rischio di trasmissione di COVID-19 e questo dipende da:

1. tipo di trasmissione (da droplets e da contatto);

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2. tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali pazienti

indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la contagiosità si

riduce notevolmente;

3. tipo di contatto assistenziale: il rischio aumenta quando

a. il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti)

b. il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il tempo complessivo di

esposizione sia in ospedale che in altri ambiti assistenziali territoriali (come ad esempio

operatori del territorio coinvolti nella assistenza medica ripetuta e/o continuata di casi sospetti

e confermati di COVID-19)

c. si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del paziente

(esempi: rianimazione cardiopolmonare, intubazione, estubazione, broncoscopia, induzione di

espettorato, terapie in grado di generare nebulizzazione, NIV, BiPAP, CPAP, tampone

nasofaringeo, anche effettuato in comunità), che riporta le evidenze ad oggi disponibili sulle vie

di trasmissione, indispensabili per stabilire le priorità.

In questo contesto emergenziale e di carenza di DPI, i filtranti facciali devono prioritariamente essere

raccomandati per gli operatori sanitari impegnati in aree assistenziali dove vengano effettuate procedure a

rischio di generazione di aerosol.

L’attività assistenziale prolungata e/o continuata con pazienti sospetti/probabili/confermati, in via

precauzionale è considerata a maggiore rischio, e come tale, è necessario valutare l’uso dei filtranti facciali

in base alla disponibilità e in base alla valutazione del rischio della struttura, effettuata dal datore di

lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico

competente.

Riorganizzazione dell’attività lavorativa

É necessario attuare tutte le strategie utili a ridurre il rischio di contatto e il consumo di DPI rivedendo

l’organizzazione del lavoro.

Raccomandazioni

- evitare che gli operatori entrino nella stanza in cui sia ricoverato un caso sospetto/accertato

di COVID-19 se ciò non è necessario a fini assistenziali.

- è opportuno considerare di raggruppare le attività e pianificare le attività assistenziali al letto

del paziente per minimizzare il numero di ingressi nella stanza (ad esempio, controllo dei

segni vitali durante la somministrazione di farmaci oppure distribuzione del cibo ad opera di un

operatore sanitario che deve eseguire altri atti assistenziali)

Inoltre, in caso di disponibilità limitata, è possibile programmare l’uso della stessa mascherina chirurgica o

del filtrante per assistenza di pazienti COVID-19 che siano raggruppati nella stessa stanza, purché

la mascherina non sia danneggiata, contaminata o umida. Alle stesse condizioni i filtranti possono essere

utilizzati per un tempo prolungato, fino a 6 ore. A tale scopo è opportuno raggruppare i pazienti COVID-

19 in aree dedicate.

Molto importante è fare indossare tempestivamente a tutti i pazienti che presentino sintomi

respiratori acuti una mascherina chirurgica, se tollerata.

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Inoltre, quando le esigenze assistenziali lo consentono, rispettare sempre nelle relazioni col paziente la

distanza di almeno un metro.

Si allegano le tabelle revisionate

1. Tabelle sul corretto utilizzo DPI

2. Tabelle e figure sul corretto lavaggio delle mani

3. Tabelle e figure sulla vestizione e svestizione

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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE REGOLE GENERALI

Possibilmente svolgere le procedure di vestizione e svestizione con l’osservazione di un altro

operatore addestrato per verificare la corretta osservazione della sequenza degli atti.

Durante la procedura di svestizione è importante:

1) Evitare il contatto tra i DPI ed il viso, le mucose e la cute (il più possibile)

2) Smaltire i DPI nell’apposito contenitore (rifiuti sanitari pericolosi)

3) Decontaminare i DPI riutilizzabili (come occhiali o schermo protettivo)

4) Al termine della svestizione l’operatore deve rispettare le norme d’igiene e di sicurezza previste

per lo svolgimento dell’ordinaria attività lavorativa oltre che le misure indicate dalle apposite

normative COVID-19

Nello specifico per il personale ADI

1. Recarsi al domicilio con Kit dei DPI, contenitore dei rifiuti sanitari pericolosi, soluzione idroalcolica

per igienizzazione delle mani e altro materiale utile al caso

2. Individuare con i fiduciari del paziente un area dedicata alla vestizione/svestizione dedicata che non

deve essere in comune con altre aree frequentate da persone estranee dai familiari del paziente 3. Dopo la svestizione smaltire i DPI nell’apposito contenitore (rifiuti sanitari pericolosi) nell’area

sopra indicata

4. Dopo la svestizione e l’igienificazione delle mani l’operatore indossa nuovamente i guanti e la

mascherina

5. Il contenitore dei rifiuti deve essere sigillato, disinfettato con ipoclorito di sodio, e riposto nel

portellone dell’autovettura e consegnato al deposito dei materiali infetti dell’Ospedale di

appartenenza del paziente

6. I DPI sanificati per il riutilizzo devono essere posti in un contenitore apposito, poi ben sigillato

7. All’uscita dal domicilio l’operatore deve rispettare le norme d’igiene e di sicurezza previste per lo

svolgimento dell’ordinaria attività lavorativa oltre che le misure indicate dalle apposite normative

COVID-19

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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE (CON CAMICE)

Vestizione da effettuare nell’antistanza /zona filtro.

Seguenza atti:

1. Togliere monili e oggetti personali;

2. Praticare igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica;

3. Controllare la integrità dei dispositivi (evitare quelli non integri);

4. Indossare un primo paio di guanti;

5. Indossare sopra la divisa il camice mono uso;

6. Indossare il Facciale FFP2 (con prova di tenuta);

7, Indossare gli occhiali di protezione ( se non sono disponibili schermo protettivo);

8. Indossare la cuffia di protezione (copricapo);

9. Indossare i calzari;

10. Indossare il secondo paia di guanti.

Svestizione da effettuare nell’antistanza/zona filtro:

Seguenza atti.

1. Evitare il contatto tra i DPI ed il viso, le mucose e la cute;

2. Smaltire i DPI nell’apposito contenitore nell’area filtro;

3. Decontaminare i DPI riutilizzabili (verificare con ditta);

4. Rimuovere il camice monouso e smaltirlo nel contenitore;

5. Rimuovere il copricapo;

5. Rimuovere il primo paio di guanti e idem;

6. Rimuovere gli occhiali e sanificarli (o schermo protettivo);

7. Rimuovere la maschera FFP2 maneggiandola dalla parte anteriore e smaltirla nel contenitore;

8. Rimuovere il secondo paia di guanti;

9. Praticare l’igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica.

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ISTRUZIONE PER LA VESTIZIONE E SVESTIZIONE (CON TUTA)

Vestizione da effettuare nell’antistanza /zona filtro, seguenza degli atti.

Seguenza atti.

1. Togliere monili e oggetti personali; 2. Praticare igiene delle mani con sapone o soluzione alcoolica; 3. Controllare l’integrità dei dispositivi (evitare quelli non integri)

4. Indossare un primo paio di guanti (anche non sterili) 5. Indossare il Facciale FFP2; 6. Indossare gli occhiali di protezione (o schermo protettivo); 7. Indossare la Tuta (classe III); 8. Indossare i calzari sopra la tuta; 9. Indossare il secondo paia di guanti sopra la tuta;

Svestizione nell’antistanza/zona filtro

Sequenza degli atti:

1. Lavare le mani guantate (secondo paia di guanti); 2. Slacciare i calzari senza toglierli;

3. Slacciare la Tuta e calarsela partendo dall’alto verso il basso; 4. Togliere la Tuta, avvolgendola insieme con i calzari e il primo paia di guanti;

5. Lavare le mani guantate (primo paia di guanti);

6. Rimuovere gli occhiali e sanificarli (o schermo protettivo);

7. Rimuovere la maschera FFP2 maneggiandola dalla parte anteriore e smaltirla nel contenitore;

8. Lavare le mani guantate (primo paia di guanti);

9. Rimuovere il primo paia di guanti;

10. Praticare l’igiene delle mani lavaggio antisettico.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL Livello 3 ASL VT Gruppo territoriale per l’emergenza COVID 19

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 (MOC-19) ISTRUZIONE OPERATIVA N.19 (MOC- I.O. -19) SORVEGLIANZA ATTIVA DEGLI OPERATORI CLASSIFICATI COME

“CONTATTO A RISCHIO” E “CONTATTO STRETTO”

Contatto a rischio: Un operatore delle Strutture del SSR ivi inclusi MMG, PLS e MCA od altra persona

che ha fornito assistenza diretta ad un caso di COVID‐19 oppure personale di laboratorio addetto alla

manipolazione di campioni di un caso di COVID‐19 senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante

l’utilizzo di DPI non idonei.

Struttura organizzativa della istruzione

CHI COSA FA

Direzione

sanitaria

/ di Distretto e di

Cure primarie

Istituisce e gestisce il registro dei contatti a rischio per gli operatori che hanno

segnalato esposizione ad un caso di COVID‐19 tramite questionario allegato A

(Scheda di segnalazione e questionario per la valutazione del rischio di esposizione

al virus COVID‐19 per operatori sanitari)

Definisce le modalità di trasmissione delle segnalazioni tra i vari attori interessati, in

particolare il flusso dei dati dalla piattaforma del TOC da e verso la Direzione e dalla

Direzione verso il Medico competente.

Operatore

sanitario

con storia di

contatto a

rischio

e/o

con storia di

contatto stretto

e/o

Sintomatico e

senza storia di

contatto a

rischio

Segnala subito l’avvenuto contatto compilando in maniera completa l’Allegato A, che

dovrà possibilmente essere inviato via mail:

1. alla Direzione sanitaria/di Distretto e delle Cure primarie (vedi allegato 2)

2. al proprio MMG

Il questionario viene valutato dalla Direzione sanitaria che segnala al TOC il caso

classificato come alto rischio o basso rischio (trasmissione allegato A alla mail

[email protected] con interpretazione delle informazioni).

L’operatore risultante ad alto rischio (dopo somministrazione questionario) è

sottoposto a test diagnostico (tampone) e se:

- esito positivo: l’operatore interrompe l’attività lavorativa e va gestito come

un caso confermato (isolamento fiduciario o ricovero)

- esito negativo: prosegue la propria attività lavorativa, e rimane in

sorveglianza attiva osservando le norme di prevenzione e protezione per

l’esposizione al rischio e le regole descritte per l’isolamento domiciliare (vedi

MOC-I.O-04 e MOC-I.O.-11 aggiornate).

L’operatore risultante a basso rischio (dopo somministrazione di questionario)

prosegue la propria attività lavorativa e rimane in sorveglianza attiva osservando le

norme di prevenzione e protezione per l’esposizione al rischio e le regole descritte per

l’isolamento domiciliare (vedi MOC-I.O. -04 e MOC-I.O.-11 aggiornate).

NB: per gli operatori in isolamento domiciliare che proseguono l’attività

lavorativa è consentito il transito solo dal proprio domicilio al posto di lavoro e

ritorno.

L’operatore in sorveglianza attiva effettua il controllo della temperatura due volte al

giorno e comunica tempestivamente l’eventuale comparsa di febbre e /o sintomi come

di seguito descritto:

NOTA 1

In caso di comparsa di febbre > 37,5° e/o di sintomi respiratori acuti, anche se fuori

dall’orario di servizio, deve contattare la Direzione sanitaria e il TOC E NON DEVE

RECARSI SUL POSTO DI LAVORO.

NOTA 2

Se la sintomatologia comparedurante l’orario di servizio l’operatore DEVE

ESSERE IMMEDIATEMENTE ALLONTANATO e deve essere allertata la

Direzione sanitaria e il TOC.

L’operatore avvisa il proprio MMG sin dall’inizio del periodo di sorveglianza attiva,

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aggiornandolo sulla comparsa dei sintomi e dell’esito del tampone.

Direttore o

medico di

Direzione

sanitaria

Direttore o

medico di

Distretto

Contatta e comunica costantemente con il TOC per la gestione dei casi.

In caso di segnalazione pervenuta di un caso di positività nell’ambito della

struttura diretta (eccezione fatta per le aree dedicate ai pazienti COVID-19) la DS

dovrà comunque indagare anche gli eventuali contatti riferiti ad operatori delle

ditte esternalizzate che hanno frequentato il reparto/servizio interessato e li segnala

al TOC e al RSPP.

Aggiorna il registro dei contatti a rischio sulla base delle informazioni pervenute dal

TOC.

Fornisce l’elenco aggiornato dei dipendenti in sorveglianza attiva al Medico

competente.

Segnala al TOC l’elenco degli operatori ad alto rischio e a basso rischio.

Gestisce le situazioni a basso rischio segnalando prontamente al TOC i casi se

compaiono sintomi.

TOC Gli operatori del TOC contattano il dipendente di cui è pervenuta segnalazione per la

gestione del caso.

Medico

competente

Effettua le valutazioni per la riammissione in servizio su tutti i casi sotto riportati:

Operatore asintomatico con tampone negativo: al termine dei 14 giorni di

sorveglianza attiva è possibile la riammissione in servizio senza restrizioni e l’uscita

dall’isolamento domiciliare.

Operatore asintomatico o sintomatico con tampone positivo: l’operatore

per essere dichiarato guarito dovrà:

- non presentare segni e sintomi clinici per almeno sette giorni

- al termine dei quali dovrà eseguire due tamponi a distanza di 24/48 ore l’uno

dall’altro, che dovranno risultare entrambi negativi

Le due condizioni consentono la riammissione in servizio.

Operatore sintomatico con contatto a rischio o stretto ma con

tampone negativo: oltre alla guarigione clinica osserva i 14 giorni di isolamento

domiciliare in sorveglianza attiva, dopo la quale potrà essere riammesso in servizio.

La valutazione del medico competente si baserà sui criteri sopra riportati e sulla

comunicazione di fine quarantena segnalata dal TOC. Sarà cura del medico

competente organizzare la visita dei dipendenti interessati in tempi utili per il rientro in

servizio.

Operatore sintomatico simil influenzale in malattia per motivi

indipendenti dal COVID-19

Se il medico curante non reputa necessario sottoporre il caso al TOC, certificherà

l’avvenuta guarigione dell’operatore. Sarà cura dell’operatore contattare il medico

competente per la riammissione in servizio.

Avvertenze Il dipendente alla scadenza del periodo di sorveglianza attiva, se non ancora

contattato dal medico competente, avrà cura di chiamarlo per avere conferma della

riammissione in servizio.

UOC CURE

PRIMARIE

La UOC Cure primarie invita tutti i MMG, PLS e MCA che hanno una storia di

contatto stretto/rischio a compilare il Questionario per la valutazione del rischio di

esposizione al virus COVID‐19.

Sarà cura delle Direzioni di distretto raccogliere e valutare i questionari (inviati via

mail) inserendoli nel registro di sorveglianza ed inviando al TOC le schede dei

soggetti risultati ad alto e basso rischio.

L’operatore adotta i comportamenti come definiti a pag. 2

SISP Comunica alla ASL di competenza il caso qualora il dipendente ASL VT sia

residente in altra Provincia o Regione.

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Certificazione di malattia o infortunio dopo contatto

Chi Cosa deve fare

TOC Comunica al dipendente l’esito del tampone telefonicamente

Invia il referto alla UO screening per la notifica formale dello stesso a mezzo

raccomandata da indirizzare all’interessato

Operatore

dipendente

Contatta il MMG per il rilascio della certificazione:

- di malattia se il contatto è avvenuto fuori dell’orario di servizio

- ed “eccezionalmente” di infortunio se il contatto è avvenuto in orario di

servizio per evitare che la persona debba accedere al PS

sarà cura del dipendente trasmettere al MMG la documentazione che attesta

l’eventuale infortunio (scheda allegato A e referto tampone)

MMG Emette certificazione on line di malattia o di infortunio sul lavoro ed invia on line la

certificazione all’Ente e al dipendente.

Operatore

dipendente

Per la certificazione di malattia segue la procedura ordinaria già in vigore

Per l’infortunio invia denuncia alla mail [email protected] (UOC Risorse

umane)

Risorse umane

ASL VT

Attiva procedura di denuncia on line dell’infortunio

Esecuzione dei tamponi al personale sanitario

Nel caso l’operatore sia sintomaticoil tampone andrà possibilmente eseguito entro 24 h. In tal caso

l’operatore dovrà rimanere a casa e non recarsi a lavoro.

In assenza di sintomatologia il tampone va eseguito in terza/ quarta giornata dall’ultimo contatto (sulla base

delle evidenze scientifiche che prevedono la positivizzazione in caso di contagio intorno alla terza giornata).

In attesa del tampone l’operatore continua a lavorare osservando le precauzioni e le adeguate misure di

contenimento del contagio.

Screening degli operatori che lavorano in UUOO considerate a rischio medio/alto

Fermo restando l’opportunità, come chiarito in premessa, di effettuare la valutazione di rischio solo ai

contatti con paziente COVID-19, al fine di mappare l’area di rischio più generale la strategia prevede che si

effettuerà uno screening tramite somministrazione del questionario sugli operatori sanitari e di

supporto. Sarà data priorità alle UUOO a rischio alto/medio.

UUOO considerate ad alto/medio rischio

a. Terapia intensiva

b. Malattie infettive

c. Pronto soccorso

d. Laboratori analisi

e. Radiologia

NB. Si consiglia agli operatori, in particolare quelli che prestano servizio presso le UUOO alto

rischio di monitorare attentamente la comparsa di febbre ed eventuali sintomi simil

influenzali.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 77 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Operatore con storia di contatto a rischio o contatto stretto

Operatore COVID-19

positivo e asintomatico

Rimane a casa e osserva le regole dell’isolamento domiciliare e della sorveglianza

attiva da parte del TOC

Operatore COVID-19

negativo e asintomatico

Continua l’attività lavorativa con le restrizioni previste (lavora osservando le

misure precauzionali e limitando i contatti) ed osserva l’isolamento domiciliare e

la sorveglianza attiva da parte del TOC. Gli è preclusa la possibilità di recarsi in

altre sedi se non il domicilio e il lavoro.

Operatore sintomatico Deve lasciare il servizio e rimane in isolamento domiciliare e in sorveglianza

attiva da parte del TOC anche se con tampone risultato negativo

Operatore risultante a

basso rischio

Effettua autocontrollo giornaliero e rafforza le precauzioni e l’osservanza delle

norme di prevenzione e protezione per l’esposizione al rischio come indicato:

- effettuare autocontrollo giornaliero della temperatura e dei sintomi

respiratori per 14 giorni dopo l'ultimo giorno di esposizione al COVID‐19.

Gli operatori sanitari avvisano il TOC e la Direzione della struttura qualora

compaiano sintomi

- rafforzare le precauzioni standard e specifiche e l’osservanza delle norme di

prevenzione e protezione per l’esposizione al rischio

- rafforzare l'uso razionale, corretto e coerente dei Dispositivi di Protezione

Individuale

- applicare "My 5 Moments for Hand Hygiene" dell'OMS prima di toccare un

paziente, prima di qualsiasi procedura pulita o asettica, dopo esposizione al

fluido corporeo, dopo aver toccato un paziente.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 78 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Allegato A Modulo per la segnalazione di contatto a rischio /stretto da parte dell’operatore sanitario

(compilare in tutte le sue parti) Da inviare a:

- Direzione sanitaria /di Distretto/Cure primarie

- Medico di medicina generale

Io sottoscritto Cognome

Nome Data di nascita

Residenza/domicilio

Telefono Cellulare

□ medico □ infermiere □ ausiliario □ tecnico □ altro

In servizio presso la UUOO/servizio

di

Ospedale di □ Acq.te □ Belcolle □ C. Castellana □ M. Fiascone □ Ronc. □ Tarquinia

Distretto di □ A □ B □ C Sede di

UOC CURE PRIMARIE SEDE DI

Al momento non presento sintomi presento i seguenti sintomi

□ febbre > 37,5° □ tosse □ mal di gola □ Dispnea □ altro

Segnalo alla Direzione sanitaria di

Ospedale di □ Acq.te □ Belcolle □ C. Castellana □ M. Fiascone □ Ronc. □ Tarquinia

Distretto □ A □ B □ C Sede di

Segnalo il soggetto/oggetto con cui ho avuto il contatto a rischio

□ operatore

san.

□ paziente □ utente □ campione di lab.rio □ altro

Generalità del contatto

Cognome Nome Indirizzo e telefono

Luogo del contatto

UUOO Ambulatorio/altro Domicilio

Data dell’ultimo contatto

La presente comunicazione è inviata alla DS sopraindicata a mezzo :

□ FAX □ E-mail □comunicazione verbale □ W.UP □altro

Data

Ora Firma

Nota I dati devono essere registrati e gestiti sempre nell’assoluto rispetto della normativa sulla privacy e delle norme di pari

argomento riportate nel manuale COVID-19 già emanate

Segue:

Questionario per la segnalazione del rischio di esposizione al virus COVID - 19 DA COMPILARE

Allegato C- riferimenti

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Riferimenti per le comunicazioni Sedi Tel. fax e-mail w.up

D.S. H

Belcolle

0761

339361

0761 228234 [email protected]

D.S. H.C.

Castellana

0761

592215 -218

0761 592217 [email protected] 339 5461432

D.S. H

Tarquinia

0766846349 [email protected] 3421241765

D.S. H

Acquapen.te

0763735279 0763735225 [email protected]

Distretto A 0766

846205

0766846205 [email protected]

Distretto B 0761

236726

0761236766 [email protected]

Distretto C 0761

592422

0761592589 [email protected]

UOC Cure

primarie

0761

236789

0761236825 [email protected]

Team operativo

COVID-19 -

TOC

3440524731 3669341925

[email protected] [email protected]

Risk Manager

ASL VT

3355282861 0761236766 [email protected]

Supporto

psicologico

3669342020 Per gli orari vedi procedura “Emergenza coronavirus: supporto

psicologico per gli operatori ASL VT” del 20 marzo 2020

Allegato C

Modulo di comunicazione del Medico Competente per rientro in servizio

Alla Direzione sanitaria/di Distretto

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Al Direttore/Coordinatore UUOO

Al Dipendente

In riferimento al caso di contatto stretto segnalato si comunica che

L’operatore Cognome Nome

Afferente alla

UO/servizio

di

Ospedale di □ Acquap.te □ Belcolle □ C.Castel

□ Montfiasc

□ Roncig. □ Tarquinia

Distretto di □ A –sede

□ B- sede □ C-sede

Posto in quarantena dal TOC dalla data del e fino al

Al momento, come comunicato dal TOC , nella condizione clinico-epidemiologica di

□ asintomatico

□ tampone 1 negativo

□ tampone 2 negativo □ guarito □ sintomatico

in condizioni cliniche □ compatibili □ non compatibili con l’attività svolta nell’ambito della UO/servizio di appartenenza e della Struttura Sanitaria di riferimento sopraindicata

e’ da considerarsi

□ idoneo □ non idoneo

al rientro nella propria UO di servizio a far data dal

Data

Firma

Flow chart

Operatore sanitario

Contatto stretto con caso

COVID 19 NO

1

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Nota : Gli operatori anche asintomatici che hanno avuto contatti stretti con caso di COVID

19 , devono sempre segnalare tali contatti al TOC e al MMG

SI

SEGNALA

TOC

inserisce

In elenco

attiva

sorveglia

nza

Operatore

presenta

criteri per

rientro in

servizio

no

Resta in

quarantena o

in ricovero

NO

2 3

4

5

SEGNALA

MMG

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Allegato F

Direzione Sanitaria - Registro di sorveglianza degli operatori sanitari - Pag. 1/1

Ospedale Distretto O

Acquap.te

O

Belcolle

O C.

Castellana

O

Montefiasc

O

Ronciglione

O

Tarquinia

O A O B O C

pr.

Cognome e

nome

operatore

UO di

appartenenza

Ospedale/

distretto/CDS

Segnalazione

contatto

pervenuta in

data

Rischio Allertati

TOC.

MC In

data

Data Inizio

quarantena

Data fine

quarantena

Idoneo

al

rientro

Data

prevista

rientro in

servizio

Alto Basso

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

SI NO

Legenda per sigle da utilizzare

Per gli ospedali : A = acquapendente B= Belcolle C= Civita Castellana M= Montefiascone R= Ronciglione T

= Tarquinia

Per i Distretti : 1 = Distretto A 2 = Distretto B ; 3 = Distretto C

Per Casa della salute (CDS) : Ba = Bagnoregio ; So = Soriano

Per Cittadella della salute : CSV = Viterbo ; CSC = Civita castellana

Per i Distretti è utile inserire dopo il numero di identificazione ad esempio 1 per Distretto A

anche la sede ( es.- MF(montefiascone)-ACQ(acqua pendente)-TQ(tarquinia)-

VAL(valentano)-etc. in questo modo il caso verificatosi a Montefiascone assume la sigla 1MF :

1 che sta per Distretto A e MF per la sede di Montefiasone MOC 19 – I.O. 20 - GESTIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DA DITTE ESTERNE E LAVORATORI

AUTONOMI ALL’INTERNO DELLE STRUTTURE DELLA ASL DI VITERBO-RISCHIO

BIOLOGICO COVID-19

Si rammenta che le I.O. sono sempre in aggiornamento in base alle evidenze del fenomeno che

vengono segnalate dalle istituzioni preposte

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 20 (MOC - 19 - I.O. 20)

GESTIONE DELLE ATTIVITA’ SVOLTE DA DITTE ESTERNE E LAVORATORI AUTONOMI

ALL’INTERNO DELLE STRUTTURE DELLA ASL DI VITERBO-RISCHIO BIOLOGICO COVID-19

SCOPO

Gestire le interferenze tra le attività svolte dalle ditte esterne alla ASL VT o dai lavoratori autonomi e

quelle svolte dal personale della ASL di Viterbo anche alla luce dell’emergenza CoVid-19.

PREMESSA

Ogni qualvolta una nuova ditta (appaltatrice) espleta le proprie attività nell’ambito delle articolazioni

organizzative della ASL di Viterbo tali da interferire con le attività svolte dai dipendenti della stessa ASL di

VT, il D.L. della ASL di Viterbo nella persona del Direttore Generale con la collaborazione del RSPP

elabora il DUVRI in base all’art. 26 del D. Lgs. 81/08 c. 3 .

Con il DUVRI (Documento di Valutazione dei Rischi da Interferenze) il DL adotta Misure di Prevenzione

necessarie ad eliminare i rischi da interferenza tra le attività dei propri dipendenti e le attività dei dipendenti

della ditta appaltatrice; tale documento non esime sia il committente che la ditta dal valutare i rischi propri

e scrivere il DVR.

Per attuare l’applicazione delle Misure di Prevenzione e vigilare che le stesse vengano rispettate dai

lavoratori della ASL di Viterbo e dai lavoratori delle ditte appaltatrici onde eliminare i rischi da interferenza

il DL nomina un proprioincaricato, in possesso di formazione, esperienza e competenza professionali

identificato nel RUP e con la supervisionedi ogni Dirigente di Area, Struttura e Servizio coinvolti

nell’appalto.

Il DUVRI viene aggiornato dal DL ogni qualvolta che viene modificato il ciclo lavorativo sia proprio che della

ditta appaltatrice o interviene un evento straordinario (es emergenza da Coronavirus)

Le indicazioni riportate nella seguente Istruzione sono considerate come aggiornamento dei DUVRI

conseguenza delle indicazioni Istituzionali (DPCM e indicazioni regionali: epidemia da Covid-19 indirizzi in

merito alla gestione dei rischi lavorativi delle ditte esterne operanti all’interno delle Aziende Sanitarie)

I datori di lavoro delle ditte appaltatrici, come sopra riportato, non sono esonerati dall’aggiornare i DVR

propri delle attività che svolgono all’interno delle strutture della ASL di Viterbo, in relazione al rischio

Biologico come riportato nel Titolo X del D.Lgs. 81/08 ed in rispetto dell’emergenza da Coronavirus.

ACRONIMI

D.L. Datore di Lavoro;

RSPP Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;

DUVRI Documento Unico di Valutazione dei Rischi per

Interferenza;LA Lavoratori autonomi;

RUP Responsabile Unico del Procedimento;

DPCM Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri;

DVR Documento di Valutazione dei Rischi;

MPP Misure di Prevenzione e Protezione;

DPI Dispositivi di Protezione Individuali;

VR Valutazione dei Rischi,

DVR Documento di Valutazione dei Rischi.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 84 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

ISTRUZIONE OPERATIVA

I riferimenti normativi sono :

la nota del 09/03/2020 prot. 18571 del SPPP redatta sulla base dei DPCM emanati sino al 09/03/2020.e del

14/03/2020 il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento

della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” ai quali si rimanda.

A. Ogni Ditta deve adottare il proprio protocollo in linea con normative vigenti (DPCM e parti

sociali del 14/03/2020) e con i protocolli adottati dalla azienda ASL di Viterbo per gli ambienti di

Lavoro.

B. La procedura adottata da DL delle ditte appaltatrici per la gestione delle lavorazioni in

appalto all’interno delle strutture della ASL di Viterbo deve essere accettata e vigilata dal RUP così

come dai Dirigenti delle aree oggetto della procedura stessa.

C. La Ditta darà assicurazione di avvenuta condivisione delle MPP in particolare con gli RLS e

gli RLST, tenendo conto della specificità di ogni singola realtà produttiva.

IL DL DELLA DITTA APPALTATRICI

Deve informare tutti i propri lavoratori: attraverso le modalità più idonee ed efficaci, circa le

disposizioni delle Autorità, consegnando, appositi depliants informativi, in particolare, le informazioni

riguardano:

• l’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di febbre (oltre 37.5°) o altri sintomi

influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria;

• la consapevolezza e l’accettazione del fatto di non poter fare ingresso o di poter permanere

presso le strutture della ASL di VT dove svolge la propria attività lavorativa, di doverlo dichiarare

tempestivamente laddove, anche successivamente all’ingresso o sosta, sussistano le condizioni di

pericolo (sintomi di influenza, temperatura, provenienza da zone a rischio o contatto con persone

positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc) in cui i provvedimenti dell’Autorità impongono di

informare il medico di famiglia e l’Autorità sanitaria e di rimanere al proprio domicilio;

• l’impegno a rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del datore di lavoro nel fare

accesso in azienda (in particolare, mantenere la distanza di sicurezza, osservare le regole di igiene

delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene);

• l’impegno a informare tempestivamente e responsabilmente il datore di lavoro della

presenza di qualsiasi sintomo influenzale durante l’espletamento della prestazione lavorativa, avendo

cura di rimanere ad adeguata distanza dalle persone presenti e con le adeguate MPP.

Deve adottare le seguenti procedure:

regolare l’accesso dei propri dipendenti alle aree, reparti, strutture, dove svolge l’appalto

attivando procedure concordate con il RUP e approvate dei Responsabili delle aree in modo da

stabilire anche i percorsi così da eliminare il contatto con altri lavoratori;

Se possibile, gli autisti dei mezzi di trasporto devono rimanere a bordo dei propri mezzi,:

non è consentito l’accesso ai reparti per nessun motivo. Per le attività di carico scarico, il

trasportatore dovrà attenersi alla rigorosa distanza di un metro;

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 85 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Per i fornitori/trasportatori e/o altro personale esterno non possono utilizzare locali igienici

o altro ancori se utilizzati dal personale dipendente della ASL di VT o altri dipendenti di altre ditte

appaltatrici;

Deve assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali e degli ambienti

dategli in dotazione dalla ASL di VT per lo svolgimento dell’appalto così come locali igienici,

spogliatoi ecc..;

nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali dove svolge la

propria attività , deve procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della

circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonché alla loro ventilazione.

occorre che faccia garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di attrezzature

e arredi necessari per svolgere l’appalto.

Ha l’obbligo di:

Far adottare le misure di igiene ai propri dipendenti di fornire dei DPI valutati nella propria VR in

conformità ai DPCM emanati per l’emergenza da coronavirus e stabiliti dalle procedure della ASL di

Viterbo per i relativi reparti ed aree di appartenenza, rispettando i protocolli di utilizzo e vestizione e

svestizione dettati dal Ministero della Salute, dall’Organizzazione mondiale della Sanità, conformi alle

disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie per l’emergenza Coronavirus.

INDICAZIONI SPECIFICHE PER I TECNICI VERIFICATORI

La raccomandazione del Mistero della Salute n° 9268 del 18/03/2020, detta delle Raccomandazioni di

comportamento agli operatori tecnici che svolgono attività di verifica e di manutenzione delle

apparecchiature elettromedicali e di laboratorio per eliminare il rischio da contagio biologico durante gli

interventi in ambito ospedaliero.Pertanto le indicazioni che il tecnico verificatore deve tenere sono:

• sospendere le attività di verifica non indispensabili e urgenti;

• oltre alle istruzioni sopra riportate nei capitoli ISTRUZIONI OPERATIVE e ULTERIORI

INDICAZIONI deve essere formato nel corretto utilizzo e smaltimento dei DPI e sulle modalità di

vestizione e svestizione (dettate dal Ministero della Sanità);

• valutare se le attrezzature da verificare generano aresol e se in tale ambiente sono presenti

elementi strutturali e persone che possono generare areosol (tramite procedure e indicazioni date

dai responsabile della ASL di Viterbo), per individuare gli eventuali DPI da indossare;

• tutti gli strumenti utilizzati per la verifica devono essere preventivamente decontaminati,

così come le superfici ambientali al termine della procedura devono essere sottoposti a pulizia con

acqua e detergente seguita da applicazione di comuni disinfettanti quali ipoclorito di sodio.

Esempio di utilizzo dei DPI per i tecnici verificatori

Ambiente DPI

dove è presente apparecchiature da verificare che non

possono generare Aresol in cui è ricoverato caso di COVID-

19 l’operatore tecnico verificatore deve indossare

mascherina chirurgica o FFPP2 , protezione facciale, camice

impermeabile a maniche lunghe e guanti, con l’accortezza che

il pazienti indossi la mascherina chirurgica

dove è presente apparecchiature che possono generare

Aresol in cui è ricoverato COVID - 19

mascherina FFPP3 , protezione facciale con sotto occhiali,

camice impermeabile a maniche lunghe e guanti, con il

pazienti deve indossare la mascherina chirurgica

Verifica di apparecchiature in una stanza di una persona in

isolamento domiciliare

Mascherina Chirurgica

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 86 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Verifica di apparecchiatura in laboratorio che effettua test per

Sars-Cov-2

Mascherina chirurgica, camice impermeabile e maniche lunghe,

guanti, protezione facciale.

ULTERIORI INDICAZIONI

L’accesso a spazi comuni, presenti all’interno delle strutture della ASL di Viterbo deve essere contingentato,

con la previsione di una ventilazione continua dei locali, con un tempo ridotto di sosta all’interno di tali

spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano.

IL DL deve assicurare ai lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee

condizioni igieniche sanitarie si deve garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi

detergenti.

In riferimento al DPCM 11 marzo 2020, punto 7, limitatamente al periodo della emergenza dovuta al

COVID-19, le imprese potranno, avendo a riferimento quanto previsto dai CCNL e favorendo così le

intese con le rappresentanze sindacali aziendali, adottare alcuni strumenti concordati con la stazione

appaltante:

• il funzionamento mediante il ricorso allo smart working, o comunque a distanza, con la

procedura ad una rimodulazione dei livelli produttivi, favorire piani di turnazione dei dipendenti

dedicati all’appalto con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi,

distinti e riconoscibili;

• favorire orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il più possibile contatti nelle

zone comuni (ingressi, spogliatoi, sala mensa), dove è possibile, occorre dedicare una porta di

entrata e una porta di uscita dalle aree strutture dove viene svolto l’appalto locali e garantire la

presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni;

• Gli spostamenti all’interno delle aree dove viene svolto l’appalto devono essere limitati al

minimo indispensabile e nel rispetto delle indicazioni aziendali dettai dal RUP e dirigenti di area

reparto;

• non sono consentite le riunioni in presenza. Laddove le stesse fossero connotate dal

carattere della necessità e urgenza, nell’impossibilità di collegamento a distanza, dovrà essere

ridotta al minimo la partecipazione necessaria e, comunque, dovranno essere garantiti il

distanziamento interpersonale e un’adeguata

pulizia/areazione dei locali;

• sono sospesi e annullati tutti gli eventi interni e ogni attività di formazione in modalità in

aula, anche obbligatoria, anche se già organizzati; è comunque possibile, qualora l’organizzazione

aziendale lo permetta, effettuare la formazione a distanza, anche per i lavoratori in smart work;

• Il mancato completamento dell’aggiornamento della formazione professionale e/o abilitante

entro i termini previsti per tutti i ruoli/funzioni aziendali in materia di salute e sicurezza nei luoghi di

lavoro, dovuto all’emergenza in corso e quindi per causa di forza maggiore, non comporta

l’impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione (a titolo esemplificativo:

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 87 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

l’addetto all’emergenza, sia antincendio, sia primo soccorso, può continuare ad intervenire in caso

di necessità);

• È costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del

protocollo di regolamentazione con la partecipazione delle rappresentanze sindacali aziendali e del

RLS.

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 21 (MOC-19 - I.O. 21)

PERCORSO PER I PAZIENTI CON MALATTIA CRONICA RENALE

La malattia renale cronica rappresenta un notevole fattore di rischio in caso di infezione da coronavirus per

molteplici motivi: in genere i soggetti affetti da MCR hanno patologie croniche preesistenti (quali diabete e

cardiopatie che aumentano la mortalità in caso di COVID-19), sono soggetti immunodepressi (in

particolare i trapiantati) e sono sottoposti a procedure che aumentano il rischio di contagio. Le procedure

dialitiche, terapia salvavita per i pazienti con insufficienza renale cronica o acuta, non possono essere

sospese e sono a rischio di trasmissione e disseminazione del COVID-19 per molteplici aspetti procedurali

e logistici:

1. prolungato periodo di assistenza continuativa (>5 ore)

2. elevato rischio di esposizione del personale (fasi di attacco/stacco del circuito ematico, puntura fistola

AV, gestione dei CVC, manovre di emergenza in caso di ipotensione e di altre complicanze) con fasi di

contatto fisico diretto e comunque a distanza ravvicinata in corso di gestione della seduta

3. elevato rischio clinico ed infettivologico per pazienti multi-comorbidità immunodepressi e spesso

anergici (e pertanto paucisintomatici).

4. contiguità tra pazienti per i lunghi periodi di tempo necessari al trattamento all’attesa prima della dialisi

e ai trasporti collettivi

Agli aspetti epidemiologici va aggiunta la non sostituibilità di personale infermieristico altamente

specializzato in tempi brevi (>3 mesi di addestramento) in caso di contagio o allontanamento per periodo

di quarantena

È pertanto necessario, oltre ad osservare le precauzioni standard, attuare particolari misure di prevenzione

predisponendo un percorso dedicato ed un iter procedurale per i diversi target di pazienti.

Tab.1 - Iter operativo

Attore Azione

Infermiere e

medico di

accettazione

Pre-triage

Predispone l’elenco degli utenti che dovranno eseguire dialisi nel turno successivo e

dispone un pre-triage in sala d’attesa organizzato con infermiere e medico di turno.

Vengono fatti indossare guanti e mascherine pulite agli utenti

In caso di negatività il paziente verrà invitato ad accedere all’ambulatorio attraverso il

percorso individuato per i pazienti non rientranti nei casi sospetti o certi e dovrà

attenersi alle norme indicate nella tabella 2 a pagina successiva.

In caso di sospetto si attiveranno i percorsi dedicati descritti nella tabella 3, 4 e 5.

Viene effettuata la misurazione della temperatura corporea prima dell'inizio e alla fine della sessione di dialisi, preferibilmente con termometro digitale

Infermiere e

medico

Counselling telefonico e teleconsulto

Per i casi sospetti, i contatti non stretti o persone con particolari fragilità, si attiverà un

counselling telefonico per monitorizzare la situazione e valutare volta per volta le

idonee strategie assistenziali.

Il medico valuterà le condizioni del paziente verificando la possibilità di riduzione delle sedute. Inoltre per tutti i pazienti seguiti in ambulatorio si limiteranno le visite ai casi non differibili utilizzando se necessario azioni di teleconsulto.

Utente In caso di febbre o altri sintomi (tosse e dispnea) il paziente, o il suo famigliare deve

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avvisare il Centro di riferimento senza aspettare l’accesso successivo, il servizio

procederà con anticipo ad attivare i percorsi dedicati.

Durante il trasporto vanno osservate le misure e le distanze di sicurezza, sia l’operatore

che il paziente devono utilizzare mascherine di tipo chirurgico per tutto il viaggio

durante la dialisi e durante il viaggio di ritorno.Il personale dei mezzi si assicura che il

paziente non sia febbrile prima di accettarlo, altrimenti contatta il centro e valuta le

azioni da attuare Tab.2 - Norme generali

Per utenti a. Gli utenti devono sostare in sala d’attesa per il minor tempo possibile, quindi si prega di non recarsi al servizio oltre i dieci minuti prima dell’inizio della seduta

b. Tutti i pazienti devono effettuare l’igiene delle mani con soluzione alcolica, possibilmente prima di entrare nello spogliatoio (pazienti autonomi) o

comunque prima di entrare in sala dialisi (pz accompagnati con ambulanza), è fatto divieto di toccare oggetti e dispositivi sanitari se non dopo il lavaggio delle mani

c. L’igiene con soluzione idroalcolica va estesa anche al braccio con la fistola d. Utilizzare fazzoletti di carta in caso di rinite e gettarli nei conteniotori dei

rifiuti sanitari a rischio infettivo e. È opportuno che tutti i pazienti indossino una mascherina chirurgica durante

il tragitto per raggiungere il Centro Dialisi, in sala di attesa e durante il trattamento dialitico

f. È necessario ridurre al minimo la presenza di accompagnatori g. Nelle sale d’aspetto antistanti il Centro dialisi i pazienti o i loro

accompagnatori devono rispettare le distanze previste di almeno un metro, pertanto vanno riorganizzate le sedute al fine di garantire tale misura precauzionale

Per operatori a. I membri dello staff medico-infermieristico devono auto-monitorare il

proprio stato di salute e informare immediatamente il Direttore e/o la

Coordinatrice nel caso in cui essi o i loro familiari sviluppino sintomi

indicativi di infezione da COVID-19 e no devono recarsi sul posto di lavoro

(vedi MOC-19- I.O.n.19).

b. Osservare rigorosamente le avvertenze e le ristrettezze imposte dalla

normativa vigente in materia di coronavirus, anche al di fuori dell’orario di

lavoro, evitando tutte le situazioni che potrebbero comportare rischio di

contagio

c. Devono porre particolare attenzione alle misure universali previste ed

indossare mascherine chirurgiche, guanti, occhiali o mascherina con la

visiera, copricapo durante l’assistenza diretta al paziente e le procedure di

ricambio della biancheria e di manipolazione e sanificazione degli strumenti di

lavoro

d. L'igiene delle mani deve essere rigorosamente implementata: lavarsi

accuratamente le mani con acqua e sapone (come previsto dalle indicazioni

OMS) e usare sistematicamente soluzioni alcoliche. La divisa va cambiata

frequentemente

Operatori che

prestano assistenza

Tutto il personale coinvolto nella cura diretta dei pazienti con insufficienza

renale cronica in dialisi affetti da COVID-19 deve avere una protezione completa

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diretta a dializzati

COVID-19 positivi

compresi camici idrorepellenti, cuffie per capelli, occhiali, guanti e mascherine.

Tale dotazione protettiva deve essere utilizzata indipendentemente dalla sede di

trattamento ed estesa ai pazienti altamente sospetti in attesa di referto del

tampone, ai pazienti rimasti positivi dopo la dimissione, a pazienti ad alto rischio

di contagio posti in quarantena.

Tab. 3 - Percorso per i pazienti con MRC COVID 19 positivi o sospetti

1. Per i pazienti COVID-19 positivi, i pazienti altamente sospetti in attesa di referto del tampone, i pazienti

rimasti positivi dopo la dimissione e i pazienti ad alto rischio di contagio posti in quarantena, sarà

individuata una stanza presso la UOC malattie infettive (2/3 posti tecnici secondo i pazienti) per

effettuare la dialisi bed-side.

2. La stessa procedura verrà attuata per i pazienti in rianimazione o in isolamento al PS.

3. Nella dialisi ubicata nel presidio periferico di Civita Castellana si esegue il solo screening con pre-triage

se si individuano casi sospetti giunti al Centro vanno segnalati all’Unità di crisi ed eventualmente

dializzati in una sala separata e con DPI per il personale. In caso di conferma (vedi punto 1) il paziente

va inviato a Belcolle in Malattie Infettive dove verrà dializzato.

Si assicura l’attività h 24/365 gg presso il presidio di Belcolle per rispondere a tutte le urgenze, ivi

comprese quelle per i casi positivi o sospetti.

NB. Le tecniche dialitiche bed side non necessitano di osmosi per il trattamento delle acque. La

strumentazione utilizzata va sanificata come previsto nella I.O.

Tab. 4 – Gestione dei casi

1. Caso sospetto Il caso sospetto intercettato telefonicamente viene indirizzato all’Unità di

crisi entra nel percorso dedicato ai casi sospetti o dei contatti stretti. Solo

dopo valutazione può venire al Centro, se non rientra nei casi sopra indicati,

altrimenti entra nel percorso dedicato. In caso sospetto va evitato il

trasporto con mezzi collettivi.

Il caso sospetto intercettato al pre-triage in accettazione il personale in

servizio segnalerà il caso all’unità di crisi (che darà indicazioni per la gestione

del caso) e procederà con la dialisi nella sala dedicata, il personale indosserà

appositi DPI.

2. Caso confermato Rimane in carico al centro dialisi ospedaliero di Belcolle e il trattamento

viene eseguito a letto del paziente presso la stanza individuata in malattie

infettive dove il paziene verrà ricoverato. Gli operatori osserveranno le

precauzioni previste per i reparti COVID-19. È bene che un numero minimo

di personale entri nell’area operativa di isolamento. Qualora il numero superi la capienza della struttura si potrà trasferire il

paziente presso gli ospedali COVID-19, il Policlinico Tor Vergata o il

Columbus

3. Paziente con distress

respiratorio

Il medico nefrologo eseguirà consulenza se chiamato indossando appositi

DPI, attivando i percorsi di cui sopra.

4. Pazienti dializzati in

centri accreditati

Osserveranno tutte le misure indicate comprese le azioni di pre-triage, se

questo risulta negativo si prosegue con le azioni al punto 1, altrimenti

contatta il proprio centro di riferimento presso l’ospedale di Belcolle e

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concorda la strategia da seguire.

5. Pazienti con MRC

IV/V stadio e

trapiantati

I casi presi in carico negli ambulatori dedicati effettueranno pre-triage

telefonico e se necessario teleconsulto, recandosi in ambulatorio solo per le

visite di controllo ritenute non differibili

Per i pazienti trapiantati è consigliabile un isolamento domiciliare preventivo

6. Pazienti con dialisi

peritoneale

Verranno gestiti continuando il trattamento domiciliare e riducendo il più

possibile gli accessi in ospedale per le visite di controllo. In caso di infezione

accertata il paziente verrà ricoverato e si seguiranno le indicazioni al punto

2

7. Paziente positivo con

IR acuta

Analogamente, in caso di pazienti Covid positivi che sviluppino una

insufficienza renale acuta con necessità di supporto dialitico, il trattamento

deve essere eseguito nel reparto dove il paziente è ricoverato adottando

tutte le misure precauzionali.

Tab. 5 – Misure per la sorveglianza sanitaria attiva ai pazienti esposti a caso confermato

Il paziente esposto accidentalmente (durante il trasporto o la permanenza al centro dialisi) o ha avuto un

contatto stretto al di fuori del contesto sanitario osserverà l’isolamento domiciliare come previsto per la

comunità, evitando qualsiasi contatto anche con i conviventi ma potrà ovviamente recarsi presso il centro

per effettuare la dialisi nei modi e nei tempi concordati con il servizio e accompagnato

dall’autocertificazione.

Come tutti i soggetti in isolamento entrerà nell’elenco delle persone seguite della sorveglianza attiva del

TOC.

Il TOC potrà confrontarsi con il Centro dialisi di riferimento per eventuali necessità.

L’area per il trattamento dei dializzati in quarantena è una stanza dedicata, non utilizzata per la dialisi di

routine. ( 1 a Viterbo e 1 a Civita)Il paziente verrà inviato nelle stanze dedicate del PS e verrà dializzato bed-side

In caso di trattamento urgente, non potendo effettuare indagini epidemiologiche e pre tiage, il

paziente va trattato sempre come sospetto.

Il direttore del centro dialisi qualora si sia verificata esposizione accidentale ad un caso COVID-19

confermato o probabile segnala al TOC e alla Direzione sanitaria i nominativi dei pazienti esposti, il

personale esposto effettuerà segnalazione come da apposita I.O.: (MOC-19- I.O. 19).

Se nel centro dialisi è stato sottoposto a trattamento dialitico un caso poi risultato affetto da infezione da

Coronavirus le aree utilizzate vanno rese disponibili per altri pazienti solo dopo adeguata sanificazione.

La Fondazione italiana del rene (Fir), in collaborazione con la Società italiana di nefrologia (Sin)

e il patrocinio del Centro nazionale trapianti,

ha attivato il numero verde 800 822 515, per rispondere alle domande e ai dubbi dei pazienti nefropatici

sull’emergenza coronavirus (come devono proteggersi e cosa fare in presenza di sintomi sospetti).

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Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 22 (MOC-19 - I.O. 22)

MODALITÀ OPERATIVE PER IL TRASFERIMENTO/DIMISSIONE DEI PAZIENTI COVID-19

Al fine di decongestionare le strutture ospedaliere COVID-19 si stabiliscono i percorsi attivabili per il

trasferimento/dimissione dei pazienti COVID-19 positivi. Alcuni di questi percorsi sono attivabili in

alternativa al ricovero qualora questo non si renda necessario.

Il paziente può essere dimesso senza aver raggiunto la completa guarigione e si possono verificare i seguenti

casi:

TRASFERIMENTO IN ASSISTENZA DOMICILIARE

Paziente COVID-19 già in ADI/ADIAI per

problemi clinici pre-esistenti Si riprendono le attività già previste dal PAI o si

rimodula lo stesso in funzioni delle condizioni cliniche

attuali.

Paziente COVID-19 non noto in cui si richiede attivazione ADI/ADIAI viste le condizioni cliniche che

consentono la gestione domiciliare

Tali casi seguono la procedura in vigore per l’attivazione ADI nei pazienti dimessi.

U.O. di ricovero del

paziente

In raccordo con il servizio sociale invia la richiesta di attivazione ADI/ADIAI al

PUA del Distretto di competenza in modo tempestivo.

PUA ATTIVA IMMEDIATAMENTE la UVMD prioritaria per tali pazienti (anche in

conference call con il MMG di riferimento) per accelerare la prassi di valutazione

del caso. Si dovrà prestare particolare attenzione ai criteri di eleggibilità anche

sulla base di quanto descritto sopra.

Il paziente COVID-19 o sospetto COVID -19 (in isolamento domiciliare) che necessita di accessi

prestazionali per particolari esigenze (ad esempio controlli ematici per terapia anticoagulante) è valutato

dal MMG (anche attraverso il servizio di telemedicina e utilizzo della app LAZIODOCTOR per COVID

“procedura per la sorveglianza ed il telemonitoraggio domiciliare” ordinanza del presidente regione lazio

n°z00009 del 17.03.2020) come di seguito indicato.

Modalità esecutive tele-monitoraggio DOCTORCOVID

Il tele-monitoraggio è previsto per:

1. pazienti COVID-19 con sintomi lievi per i quali, dopo la valutazione delle condizioni cliniche del paziente

e della situazione logistica/abitativa da parte del MMG/PLS e del SISP della ASL territorialmente

competente, viene disposto l’isolamento domiciliare o presso altra sede;

2. pazienti dimessi dai reparti di ricovero ospedaliero perché clinicamente guariti, ancora COVID-19

positivi.

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Criterio fondamentale per l’arruolamento dei pazienti è la capacità dell’assistito e/o del

caregiver di utilizzo di dispositivi elettronici.

Per tutti i pazienti che necessitano di

assistenza domiciliare è opportuno

Limitare il più possibile il numero degli accessi, regola ancor

più stringente nei COVID positivi, anche al fine di limitare le

occasioni di rischio di contagio.

PAZIENTI COVID-19 NON AUTOSUFFICENTI CHE NECESSITANO DI ASSISTENZA

IN AMBIENTE PROTETTO

STRUTTURE RESIDENZIALI DI LIVELLO ESTENSIVO PER PAZIENTI PARZIALMENTE O

NON AUTOSUFFICENTI

Criteri di eleggibilità

Pazienti anche anziani non autosufficenti parzialmente non autosufficenti

COVID-19 positivi, non assistibili a domicilio, che non necessitano di ricovero

in strutture di tipo ospedaliero, ma necessitano di assistenza sanitaria e

tutelare sulle 24 ore.

Provenienza I pazienti possono provenire dai loro domicili, da altre strutture sociosanitarie,

da case di riposo e da strutture di ricovero ospedaliere per acuti. Il ricovero

avrà la durata utile alla completa guarigione da COVID-19.

Come fare

Paziente ricoverato Il medico della UUOO valutata l’idoneità del paziente invia la richiesta

debitamente compilata (modulo allegato 1) e con eventuale documentazione

sanitaria utile allegata all’indirizzo [email protected].

Il coordinamento

regionale

Valuta la richiesta e se necessario contatta il richiedente per ulteriori

informazioni ed in caso di accoglimento della richiesta comunica la struttura di

destinazione e le modalità di trasferimento.

Paziente del territorio La richiesta formulata dal MMG deve essere validata ed inviata dal SISP con le

stesse modalità di cui sopra (modulo allegato 2)

La conclusione dell’ospitalità avverrà alla completa guarigione clinica e virologica, il paziente potrà tornare al

proprio domicilio o presso la destinazione d’origine

PAZIENTI COVID-19 POSITIVI ASINTOMATICI, NON CRITICI O IN VIA DI

GUARIGIONE

Tipologia di struttura Tipologia di paziente

Strutture alberghiere di

ospitalità protetta

COVID-19 positivi, asintomatici, non critici o in via di guarigione,

potenzialmente assistibili al domicilio, che, in ragione del necessario

isolamento e in mancanza di un caregiver, di supporto famigliare e/o

idoneità dell’abitazione, possono essere assistiti presso tali strutture

Se paziente dimesso dalla

struttura ospedaliera Il medico responsabile del reparto valuta l’idoneità clinica ed il

coordinatore infermieristico in raccordo con il servizio sociale valuta

l’idoneità del contesto domiciliare (possibilità di figure di supporto ed

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

abitazione idonea al proseguimento dell’isolamento)(modulo allegato 3)

Se paziente in isolamento

domiciliare

La valutazione clinica viene effettuata dal personale del TOC che si avvale

del servizio sociale territoriale per valutare l’idoneità dell’ambiente

domiciliare (come contesto abitativo e come supporto famigliare)

(modulo allegato 4)

L’attività del Servizio sociale si svolge tramite interviste telefoniche ed uso di chek list .

Il reparto dimettente o il SISP per i casi territoriali trasmette la richiesta debitamente compilata (vedi

allegato 2 e 3 ) alla Centrale operativa aziendale (COA) alla mail [email protected] nella fascia oraria

( 8.30 - 9.30 e 13.30 – 14.30)

COA REGIONALE

La COA

REGIONALE

Nella fase di valutazione della richiesta se necessario contatta il proponente per

ulteriori notizie. In caso di più richieste provenienti dalla stessa struttura/territorio si

potranno allegare le richieste ad un’unica mail di trasmissione.

I nominativi vengono inseriti in lista d’attesa e al momento della disponibilità di posto. il

COA comunica al richiedente la struttura di destinazione

La struttura

richiedente

Comunica tramite mail alla struttura di destinazione dell’imminente ingresso del

paziente che dovrà avvenire nelle seguenti fasce orarie : 8.30-10.30 o 15.30–17.30 e

comunque si comunicherà l’orario di arrivo alla struttura di modo che il personale

possa prepararsi all’accoglienza con gli appositi DPI

Ospite

proveniente da

ospedale

Arriverà alla struttura con la terapia farmacologica sufficiente per i primi sette

giorni.Nella dimissione va specificato dose e modalità di assunzione dei farmaci

Ospite

proveniente

da territorio

Il MMG provvede al rilascio della ricetta dematerializzata per i farmaci da assumere nel

periodo indicato

Il TOC Dovrà comunicare in ogni caso la data di termine dell’isolamento e l’esito del tampone

se ancora in corso

Per altre

necessità

mediche

Si farà ricorso all’ASL di competenza territoriale, ivi compreso la necessità di effettuare

i tamponi di verifica su mandato del SISP (di provenienza dell’ospite) che comunica la

conclusione dell’isolamento fiduciario

Il SISP competente e il MMG dovranno comunque essere informati della destinazione del paziente

La conclusione del soggiorno avviene alla completa guarigione, l’utente potrà rientrare autonomamente a

domicilio oppure con il supporto del comune di residenza.

DIMISSIONE A DOMICILIO

Criteri di eleggibilità COVID-19 positivi, asintomatici, non critici o in via di guarigione assistibili al

domicilio, grazie ad un buon supporto famigliare e un’abitazione con spazi

idonei all’isolamento dal resto del nucleo famigliare

Paziente dimesso dalla La UO, dopo aver verificato che esistono le condizioni per il rientro al

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

struttura ospedaliera domicilio del paziente, informa la DS della dimissione.

Il paziente che, a domicilio, dovrà osservare un periodo di quarantena verrà

informato sulle raccomandazioni igienico sanitarie da rispettare e a tale

scopo verrà contattato:

- dal servizio sociale, che effettuerà un monitoraggio socio sanitario in

continuità assistenziale

- dagli operatori addetti alla sorveglianza attiva per il monitoraggio del

periodo d’isolamento.

La Direzione Sanitaria

dell’ospedale

Da tempestiva comunicazione, attraverso il sistema informativo

#andràtuttobene, al TOC del rientro a domicilio del paziente. Comunica i

dati utili alla presa in carico da parte degli operatori addetti alla sorveglianza

attiva, generalità e contatti, data di dimissione, esito accertamenti eseguiti,(

tac e/o tampone).

Addetti alla

sorveglianza

Verificano se caso noto già inserito nel database oppure aprono una nuova

scheda utente.

TRASPORTI : COME AVVENGONO

Pazienti in uscita dalla struttura ospedaliera sono trasportati dall’ARES 118 ( nota 7232 del 27/3/2020)

Pazienti a domicilio che necessitano di

essere trasferiti presso strutture

alberghiere di ospitalità protetta

provvede la ASL con mezzi propri o con servizio

esternalizzato.

INDICAZIONI PER L’ASSISTENZA DOMICILIARE

I pazienti con malattie

respiratorie lievi

possono essere trattati a domicilio e seguire le indicazioni fornite dalla

Regione Lazio.

Gli operatori sanitari Praticano l’igiene delle mani ed indossano gli opportuni DPI durante le

manovre clinico assistenziali

Educano il paziente su come limitare l’esposizione agli altri componenti

famiglia. Insegnano loro anche l’etichetta respiratoria e la corretta

igiene delle mani;

Educano i caregiver sulle modalità di assistenza sicure al malato e

forniscono

al paziente e alla famiglia sostegno continuo, educazione e supporto

I caregiver Devono essere informati sul tipo di assistenza che dovrebbero fornire e

sull’uso delle protezioni disponibili per coprire il naso e la bocca;

Se non prestano assistenza, assicurano la separazione fisica (tenere il

malato in una stanza singola ad almeno 1 metro di distanza dagli altri

componenti della famiglia). Ricordano al paziente di indossare una

mascherina chirurgica in presenza di altri familiari.

Per tutte le informazioni inerenti i comportamenti e le procedure di sicurezza igienico sanitarie si fa

riferimento al manuale COVID 19 ED A TUTTE LE ISTRUZIONI OPERATIVE EMANATE E DIFFUSE in

particolare la MOC-19- I.O. 17 revisionata 30/3/2020.

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(vedi allegata modulistica a fine pagina)

Manuale operativo COVID -19 - ISTRUZIONE OPERATIVA N. 23 (MOC-19 - I.O. 26)

MODALITA’ DI ACCESSO DEI PAZIENTI IN RSA IN CORSO DI EPIDEMIA DA COVID 19

Per limitare i rischi di trasmissione del rischio di diffusione del contagio nell’ambito di comunità chiuse si

definisce a seguire le avvertenze da seguire in caso di richiesta di accettazione/trasferimento o rientro in

Strutture Residenziali/Semiresidenziali sia in ambito ospedaliero che extraospedaliero.

Si ricorda che il paziente COVID positivo non potrà rientrare in ambito di comunità fino alla guarigione

virologica oltre che clinica, e seguirà il percorso dedicato alle dimissioni dei casi COVID-19.

Ferme restando le procedure già in atto per le modalità di richiesta e valutazione della domanda si

definiscono particolari accorgimenti da adottare in corso di emergenza COVID-19.

Il clinico richiedente (medico ospedaliero / MMG / UVMD/ UVC Aziendale), prima di procedere alla

compilazione della modulistica utile al fine della domanda, effettua l’indagine epidemiologica come

da allegato I,

- se l’indagine è negativa procederà con l’invio della richiesta al PUA

- se l’indagine è positiva procederà con la segnalazione del caso al TOC/SISP

L’UVMD procede con la valutazione dell’idoneità per inserimento in RSA / EX art 26 /

Semiresidenziale, attivando le procedure di telemedicina (televisita/teleconsulto) adottate per far

fronte al periodo emergenziale e limitando le visite ai soli casi in cui strettamente necessario

Se il paziente è idoneo all’ingresso nella struttura l’UVMD attiva il TOC - Unità territoriale test

diagnostici per effettuare il tampone a domicilio /ospedale/ Case di riposo (allegato 2 e 3)

Se tampone negativo

Si autorizza ingresso in struttura (Ufficio Ricoveri)

Si procede ad osservare 14 gg di isolamento precauzionale all’interno della struttura accreditata ,

nell’apposita area individuata per l’isolamento

Se non compare sintomatologia al termine dell’isolamento l’utente può essere inserito nei

programmi di socializzazione della struttura ospitante

Se compare sontomatologia sospetta va avvisato immediatamente il SISP

Se tampone positivo

Vanno valutate le situazioni strettamente necessarie (paziente ricoverato che non può tornare al proprio

domicilio) e si fa riferimento allaMOC- 19- I.O. 22 aggiornata al 7/4/2020.

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VI. Misure di prevenzione e tutela per i dipendenti

Il personale sanitario si attiene alle appropriate misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per le

vie respiratorie previste dall’Organizzazione Mondiale della sanità e applica le indicazioni per la sanificazione

e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della salute.

Gli operatori della Asl di Viterbo, sono tenuti al rispetto rigoroso e sistematico delle precauzioni standard,

oltre a quelle previste per via aerea, da droplets e da contatto, così come previsto nelle “Misure generali di

prevenzione e protezione per esposizioni a rischio biologico” e nel “Vademecum di comportamento per la

prevenzione del rischio biologico” presenti sul sito internet della Asl. Quanto di seguito è parte integrante

del DVR generale della ASL di Viterbo definito come richiesto dalla nota della Regione Lazio con Protocollo

ASL di Viterbo n° 9500 del 06/02/2020, nella quale si richiede di porre attenzione sugli adempimenti in

tema di salute e sicurezza sul lavoro alle specifiche condizioni in cui operano i dipendenti, in modo da

mettere in atto tutte le misure idonee ed efficaci di contrasto del rischio da contagio di coronavirus in

coerenza con la normativa vigente.

Ove, nel corso dell’attività lavorativa, si venga a contatto con un soggetto che presenta un’infezione

respiratoria acuta con insorgenza improvvisa di almeno uno dei seguenti sintomi: febbre, tosse, dispnea, il

lavoratore deve fornire ed invitare il soggetto ad indossare una mascherina di tipo chirurgico.

Si rammenta, inoltre, che chiunque sia transitato e abbia sostato in aree a rischio ha l’obbligo di comunicare

tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione della ASL di Viterbo.

I responsabili di commessa delle attività svolte all’interno degli ambienti della ASL di Viterbo da ditte terze o

da lavoratori autonomi, devono richiedere le procedure di gestione del rischio biologico e nello specifico

dell’aggiornamento a seguito dell’infezione da Coronavirus, ed i nominativi di dipendenti o collaboratori che

negli ultimi quattordici giorni siano stati in aree a rischio, come previsto nel Comunicato n. 85 del Ministero

della Salute del 21/02/2020.

Gli operatori sanitari e tutto il personale sono invitati a collaborare attenendosi alle raccomandazioni

diffuse dalle autorità competenti.

Si fa inoltre presente che secondo il DPCM del 4 Marzo art. 2 comma c) “nei servizi educativi per l’infanzia di

cui al decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, nelle scuole di ogni ordine e grado, nelle università, negli uffici delle

restanti pubbliche amministrazioni, sono esposte presso gli ambienti aperti al pubblico, ovvero di maggiore

affollamento e transito, le informazioni sulle misure di prevenzione igienico sanitarie” che di seguito elenchiamo:

Misure igienico-sanitarie:

1) lavarsi spesso le mani. Si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre,

supermercati, farmacie e altri luoghi di aggregazione, soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani;

2) evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute;

3) evitare abbracci e strette di mano;

4) mantenimento, nei contatti sociali, di una distanza interpersonale di almeno un metro;

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5) igiene respiratoria (starnutire e/o tossire in un fazzoletto evitando il contatto delle mani con le

secrezioni respiratorie);

6) evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;

7) non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani;

8) coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce;

9) non prendere farmaci antivirali e antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico;

10) pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol;

11) usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.

A seguire uno schema più dettagliato:

Luoghi di lavoro Azioni Misure

Uffici amministrativi

non a contatto con il

pubblico

Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i dispenser (Soft care foam)

presenti nei servizi igienici;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro, in caso

contrario segnalare e richiedere

ulteriore pulizia

Uffici amministrativi a

contatto con il

pubblico

Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute;

Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una

programmazione precisa e attenta degli

appuntamenti con gli utenti;

Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,

ovvero di maggiore affollamento e transito, le

informazioni sulle misure di prevenzione igienico

sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;

Dotare l’utente di mascherina chirurgica se

presenta sintomi respiratori, come sopra riportato

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i dispenser (Soft care foam)

presenti nei servizi igienici;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro, in caso

contrario segnalare e richiedere

ulteriore pulizia;

Chiedere rifornimento di mascherine

chirurgiche;

Laboratori non a

contatto con il

pubblico

Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute;

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i disinfettanti in dotazione;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro e relative

attrezzature, in caso contrario

segnalare e richiedere ulteriore pulizia;

Chiedere rifornimento di dispositivi di

protezione individuale e disinfettanti

per il personale sanitario;

Laboratori a contatto

con il pubblico

Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute;

Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una

programmazione precisa e attenta degli

appuntamenti con gli utenti;

Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,

ovvero di maggiore affollamento e transito, le

informazioni sulle misure di prevenzione igienico

sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;

Attenersi alle appropriate misure di prevenzione

per la diffusione delle infezioni per via respiratoria

previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,

come l’utilizzo dei dispositivi di protezione

individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle

mani;

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i disinfettanti in dotazione;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro e relative

attrezzature, in caso contrario

segnalare e richiedere ulteriore pulizia;

Chiedere rifornimento di dispositivi di

protezione individuale e disinfettanti

per il personale sanitario e di

mascherine chirurgiche per gli utenti;

Page 98: Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI ......Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti Piano territoriale

Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 98 di 137

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Dotare l’utente di mascherina chirurgica se

presenta sintomi respiratori, come sopra riportato

Ambulatori Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute;

Gestire l’affollamento nelle sale di attesa con una

programmazione precisa e attenta degli

appuntamenti con gli utenti;

Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,

ovvero di maggiore affollamento e transito, le

informazioni sulle misure di prevenzione igienico

sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;

Attenersi alle appropriate misure di prevenzione

per la diffusione delle infezioni per via respiratoria

previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,

come l’utilizzo dei dispositivi di protezione

individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle

mani;

Dotare l’utente di mascherina chirurgica se

presenta sintomi respiratori, come sopra riportato

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i disinfettanti in dotazione;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro e relative

attrezzature, in caso contrario

segnalare e richiedere ulteriore pulizia;

Chiedere rifornimento di dispositivi di

protezione individuale e disinfettanti

per il personale sanitario e di

mascherine chirurgiche per gli utenti;

Attività sanitaria sul

territorio e/o

domiciliare

Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute

Attenersi alle appropriate misure di prevenzione

per la diffusione delle infezioni per via respiratoria

previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,

come l’utilizzo dei dispositivi di protezione

individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle

mani;

Dotare l’utente di mascherina chirurgica se

presenta sintomi respiratori, come sopra riportato

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i disinfettanti in dotazione;

Chiedere rifornimento di dispositivi di

protezione individuale e disinfettanti

per il personale sanitario e di

mascherine chirurgiche per gli utenti.

Reparti di degenza Attenersi a quanto previsto nei “Dieci

comportamenti da seguire” del Ministero della

Salute;

Gestire l’accesso di parenti e visitatori in base alle

indicazioni dalla Direzione Sanitaria della struttura;

Esporre presso gli ambienti aperti al pubblico,

ovvero di maggiore affollamento e transito, le

informazioni sulle misure di prevenzione igienico

sanitarie di cui all’allegato 1 DPCM 4/3/2020;

Attenersi alle appropriate misure di prevenzione

per la diffusione delle infezioni per via respiratoria

previste dall’Organizzazione Mondiale della Sanità,

come l’utilizzo dei dispositivi di protezione

individuale e dei disinfettanti per il lavaggio delle

mani;

Dotare l’utente di mascherina chirurgica se

presenta sintomi respiratori, come sopra riportato

Aumentare l’igienizzazione delle mani

con i disinfettanti in dotazione;

Verificare l’avvenuta pulizia ordinaria

degli ambienti di lavoro e relative

attrezzature, in caso contrario

segnalare e richiedere ulteriore pulizia;

Chiedere rifornimento di dispositivi di

protezione individuale e disinfettanti

per il personale sanitario e di

mascherine chirurgiche per gli utenti;

Attenersi alle indicazioni della

Direzione Sanitaria.

Reparti di area critica Attenersi a quanto riportato nel MANUALE

OPERATIVO COVID-19 realizzato dall’Unità di

crisi della Asl di Viterbo e in continuo

aggiornamento.

Riportate nel MANUALE

OPERATIVO COVID-19

Tutti gli ambienti di

lavoro della ASL

di Viterbo

Richiedere al Responsabile Unico del

Procedimento (RUP) della ditta esterna che

interferisce nelle proprie attività lavorative,

l’aggiornamento del DVR a seguito dell’emergenza

da COVID-19

Verificare se le misure previste dalla

ditta appaltatrice vengono attuate nel

proprio ambiente di lavoro

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 99 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Procedura finalizzata alla tutela dei dipendenti a seguito dell’emergenza epidemiologica da

COVID-19 e riferita all’ordinanza ai sensi dell’art.32 comma3 legge 833/78 in materia di igiene e sanità pubblica.

La presente procedura disciplina le misure preventive finalizzate a garantire la tutela dei dipendenti e

conseguentemente a garantire la funzionalità dei servizi aziendali.

In conseguenza dell’attuale emergenza epidemiologica nazionale da COVID-19 vengono introdotte le nuove

e specifiche causali di assenza dal servizio retribuite e dei permessi retribuiti straordinari con i relativi

codici, che sono i seguenti:

a. DCOV011G - Allontanamento da luogo di lavoro per disposizione pubblica autorità:

La suddetta causale di assenza sarà utilizzata dall’Azienda nel caso in cui la pubblica autorità emani un

apposito provvedimento che vieta al personale di allontanarsi dai luoghi individuati come zone rosse. In

tale caso l’Azienda attraverso la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti

finalizzati all’applicazione di quanto disposto.

b. DCOV021G - Allontanamento da luogo di lavoro per ragioni sanitarie:

La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il proprio personale sia

destinatario di provvedimenti da parte del Servizio prevenzione o del Pronto Soccorso o da altra

autorità sanitaria che ne disponga l’allontanamento dal luogo di lavoro. In tale caso l’Azienda attraverso

la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati all’applicazione di

quanto disposto.

c. DCOV031G - Prestazione non dovuta per sospensione attività:

La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale operi in

unità operative la cui attività istituzionale sia stata sospesa, e per tutta la durata in cui la prestazione

lavorativa non può essere dedicata ad altre attività istituzionali. In tale caso l’Azienda attraverso la UOC

Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati all’applicazione di quanto

disposto nei confronti del personale interessato.

d. DCOV041G - Malattia provvisoria ordinanza regionale:

La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale risulti

positivo al test di virus COVID-19 (e per il quale va attivata, nel contempo, la pratica all’INAIL per il

riconoscimento dell’infortunio sul lavoro per l’intero periodo di assenza). In tale caso l’Azienda

attraverso la UOC Politiche e Gestione Risorse Umane emanerà provvedimenti finalizzati

all’applicazione di quanto disposto, salvaguardando le disposizioni in materia di protezione dei dati

personali.

e. DCOV051G - Smart working:

La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda nel caso in cui il personale è costretto

a rimanere in casa per accudire i figli minori o anziani a proprio carico, a causa della chiusura delle

scuole ovvero delle strutture di accoglienza e che può comunque rendere la propria prestazione

lavorativa da casa, in modalità smart working, previa autorizzazione del responsabile.

La richiesta del dipendente interessato dovrà essere indirizzata al dirigente responsabile del servizio cui

afferisce, il quale, qualora esprima parere favorevole, invia al Direttore della UOC Politiche e Gestione

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 100 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Risorse Umane la documentazione necessaria allo stesso, al fine di poter assumere i provvedimenti

consequenziali all’attuale procedura.

f. DCOV061G - Permesso eccezionale per ordinanza regionale:

La suddetta causale di assenza potrà essere utilizzata dall’Azienda (UOC Politiche e Gestione Risorse

Umane) nel caso in cui il personale è impegnato nell’ assistenza a figli minori (anche in relazione alla

chiusura delle scuole), ovvero ad anziani a carico (in caso di chiusura delle strutture di accoglienza

diurne), nei casi in cui l’attività lavorativa non risulti compatibile con lo smart working.

Il permesso in questione è da ritenersi diverso e distinto da ogni altro previsto dalle vigenti normative

legislative nazionali e contrattuali. Lo stesso può essere fruito da parte del dipendente dopo aver

fruito ogni altro permesso previsto in materia di assenza dal servizio, di cui all’art. 37 personale del

comparto sanità CCNL 2016-2018 e di cui all’art. 37 dell’Area Sanità CCNL 2016-2018 e di cui all’art.

22 Area Dirigenza SPTA CCNL 1994-1997.

Il permesso in esame è un permesso ulteriore e può essere fruito per un massimale di 18 ore.

La fruizione di tutti i permessi sopra menzionati non comporta la riduzione del trattamento economico,

devono essere espressamente autorizzati dai dirigenti della struttura di afferenza e vengono concessi con determina dirigenziale della UOC Politiche e Gestione Risorse Umane.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 MOC-IO-19 Aggiornato al 24/03/2020 Pag. 101 a 125

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 3 Gruppo territoriale per l’emergenza COVID 19

VII. Piano di comunicazione, informazione e formazione

7.1 Il piano di informazione e comunicazione

Il piano di comunicazione ed informazione va declinato nelle sue dimensioni, quali la comunicazione interna

ed esterna interna ed esterna:

- Comunicazione interna cioè rivolta ai dipendenti aziendali, che a sua volta si caratterizza tra

informazioni generiche per tutti i dipendenti e informazioni mirate agli specifici ambiti di attività (vedi

anche piano formativo e manuale operativo)

- Comunicazione esterna (verso il pubblico, le istituzioni e le altre organizzazioni) anche in questo caso

caratterizzata dal target di riferimento su un ambito di vasto pubblico con notizie utili e di

sensibilizzazione al problema o indirizzata ad un pubblico esperto/partners attraverso comunicazioni

ufficiali nel rispetto della normativa sulla privacy e le indicazioni specifiche per l’emergenza COVID-19

(vedi anche comunicazione dei casi)

Nel primo caso tutte le informazioni utile al personale interno dell’Azienda sono contenute nel presente

documento che dovrà avere la massima diffusione. Sarà compito dei dirigenti medici e del comparto con la

collaborazione dell’area della comunicazione assicurare la diffusione delle procedure operative e delle

avvertenze di carattere generale. Per favorire tale processo e determinare il passaggio da una fase

informativa ad un livello di consapevolezza più profonda negli operatori si definisce un piano formativo da

attuare con metodica FAD (formazione a distanza) obbligatorio.

Inoltre anche per i dipendenti vale l’osservazione del decalogo delle buone norme che verrà ampiamente

diffuso con tutti i mezzi di comunicazione a disposizione.

Per quanto riguarda la comunicazione esterna si fa rifermento a quanto previsto dalla Regione Lazio nelle

linee d’indirizzo:

È attivo numero di pubblica utilità 1500 a cui rispondono dirigenti sanitari e mediatori culturali H

24 dalla Sala operativa del Ministero della Salute.

Inoltre sono stati istituiti a livello regionale i numeri utili per rispondere alle richieste di

informazioni sul virus SARS-CoV-2 e sulle misure urgenti per il contenimento del contagio:

Per Roma e Provincia (distretto telefonico 06): numero 112 e 800.118.800;

Per le altre Province: numero 800.118.800

A tali numeri inoltre le persone che provengono dalle zone a rischio epidemiologico potranno comunicare

le proprie generalità e i propri contatti, che saranno immediatamente trasferiti ai SISP competenti per

territorio, così come previsto dall’ordinanza Z0002 del 26.02.2020.

L’azienda come sollecitato dalla Regione Lazio ha dato e darà ampia comunicazione e diffusione all’utenza di

tali canali informativi, in merito ha già attivato un banner sul portale aziendale che rimanda ad appositi link:

Inoltre il decalogo delle buone prassi (ultima versione) viene costantemente diffuso tramite tutti i canali

social a disposizione. Si è già proceduto ad affiggere i manifesti informativi con il decalogo in tutti gli

ambienti sanitari, sale di attesa, punti di ingresso e stalli ascensore. Altresì nelle sale di attesa dei servizi

territoriali sono state affisse specifiche note informative, volte ad evitare assembramenti e sono state

dotate di mascherine e igienizzante (nei bagni e/o negli spazi comuni).

In tutti i pronti soccorsi aziendali sono stati apposti gli appositi cartelli come indicazioni pervenute.

L’ufficio stampa monitora attentamente l’opinione pubblica e la rassegna stampa e tiene i contatti con i

media locali interfacciandosi con la Regione per valutare i comportamenti da seguire e l’utilità delle

informazioni da divulgare.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 102 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

6.2 Piano di formazione in merito all’emergenza COVID 19

La formazione rivolta al personale della ASL VT verrà svolta in tipologia FAD attraverso la Piattaforma E

learning alla quale già il 95%, dei dipendenti, compresi MMG e PLS, è registrato.

Target: tutte le professioni sanitarie, del comparto e mediche (anche MMG, PLS, MCA, SA), e tutto il

personale amministrativo, per circa 2500 unità.

Obiettivi

- Conoscere il manuale operativo aziendale sul Covid -19

- Conoscere le procedure aziendali sul Covid -19

- Adottare i comportamenti richiesti nelle attività operative

Articolazione

Il percorso formativo sarà articolato in 11 moduli

Il I modulo riguardante il piano operativo aziendale è rivolto a tutti gli operatori

I moduli seguenti delle procedure avranno come discenti le figure professionali coinvolte nei rispettivi

setting:

- Decalogo da seguire in caso di sindrome respiratoria

- Definizione di caso di COVID-19 per la segnalazione epidemiologica

- Medici di medicina generale (MMG), Pediatri di libera scelta (PLS), Medici di continuità assistenziale

(MCA) specialisti ambulatoriali (SA), Punti di assistenza territoriali (PAT) Ambufest adulti e

pediatrico

- Percorso pronto soccorso

- Esecuzione e trasferimento campioni biologici per la diagnosi

- Percorso della donna in gravidanza con sintomi simil-influenzali o respiratori

- Gestione dei casi in terapia intensiva e malattie infettive

- Misure igieniche e disinfezione degli ambienti

- Definizione di paziente guarito da covid-19 e paziente che ha eliminato il virus Sars- Cov- 2

- Gestione dei casi in ambito carcerario

Tempi di iscrizione e svolgimento

I dipendenti verranno invitati all’iscrizione in piattaforma attraverso la posta elettronica aziendale

I dipendenti potranno iscriversi al corso a partire dal 07/03/2020

Durata del I modulo: 1 ora

Durata moduli successivi: 1 ora a modulo.

Saranno possibili aggiornamenti su ogni modulo.

Sarà possibile attivare su ogni modulo una Faq e il relativo Forum.

Valutazione dell’apprendimento attraverso test a risposta multipla su ogni modulo e test finale.

Dalla piattaforma E learning è possibile monitorare gli accessi e lo svolgimento di ogni singolo dipendente.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 103 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

VIII. Piano di gestione e monitoraggio

8.1 Monitoraggio e comunicazione dei casi: procedure per il rispetto della

normativa sulla privacy e il trattamento dei dati

Ai fini di una corretta gestione della comunicazione, in particolare in merito alla segnalazione dei casi si

raccomanda di mantenere la massima riservatezza relativamente alla gestione e alla sorveglianza dei casi.

A tale scopo è stata definita una procedura e la relativa modulistica utile per garantire il trattamento dei

dati personali e particolari in relazione al contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da

COVID-19 che interessa la comunicazione tra ASL e MMG/PLS, la comunicazione tra ASL, MMG, datore di

lavoro e INPS e la comunicazione tra ASL e altre istituzione.

Come noto il quadro normativo attinente alla questione in oggetto è in continua evoluzione, negli ultimi

giorni si sono susseguiti provvedimenti di natura emergenziale adottati dalle autorità centrali (Presidenza

del Consiglio dei Ministri, Ministero della Salute e Protezione Civile) e dalle autorità regionali (Presidente

della Regione Lazio). In data 1 marzo 2020 è stato emanato un nuovo DPCM che va a sostituire i

precedenti provvedimenti governativi e che dispone all’articolo 3 misure di informazione e prevenzione

sull'intero territorio nazionale. In data 2 marzo 2020 il Garante per la protezione dei dati personali,

accogliendo l’invito delle istituzioni competenti a un necessario coordinamento sul territorio nazionale delle

misure in materia di Coronavirus, ha invitato tutti i titolari del trattamento ad attenersi scrupolosamente

alle indicazioni fornite dal Ministero della salute e dalle istituzioni competenti per la prevenzione della

diffusione del Coronavirus, senza effettuare iniziative autonome che prevedano la raccolta di dati anche

sulla salute di utenti e lavoratori che non siano normativamente previste o disposte dagli organi competenti.

In data 4 marzo 2020 è stato emanato un nuovo DPCM che va a sostituire il precedente del 1 marzo 2020

e che dispone all’articolo 2 “Misure di informazione e prevenzione sull’intero territorio nazionale” e precisa

che la comunicazione di stato di quarantena deve essere fatta dalla ASL.

Ciò premesso dalle norme vigenti possiamo ricavare tre diverse tipologie di flusso di dati personali e

particolari rispetto alle quali possono essere ricavate altrettante procedure da adottare.

Procedure per il trattamento dei dati personali e particolari in relazione al contenimento e

gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

Scopo di questa procedura è quello di coordinare e razionalizzare le disposizioni in materia di protezione

dei dati personali e particolari ed elaborare delle procedure aziendali in ossequio a tali norme.

A. Comunicazione generale di soggetto esposto a zona di contagio da ASL Viterbo a

MMG e PLS

La comunicazione da parte della ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta della

circostanza che il soggetto è stato negli ultimi 14 giorni in zona di contagio. [procedura normata dall’art. 2

paragrafo 1 lettera i) del DPCM 4 marzo 2020 e dagli articoli 7 ed 8 dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio

del 26 febbraio 2020]

Tale procedura consiste nella ricezione da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria di

Viterbo, competente per territorio, dell’obbligo dichiarativo a cura di chiunque abbia soggiornato nelle zone

a rischio o sia transitato o abbia sostato in zona di contagio nei 14 giorni precedenti al DPCM 4 marzo

2020. Le medesime modalità valgono per informazioni comunicate all’ASL dal numero unico dell’emergenza

112 o il numero verde appositamente istituito dalla regione.

Successivamente gli uffici competenti dell’ASL provvedono a comunicare detta circostanza al MMG o al PLS

a mezzo PEC (modello allegato 4)

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 104 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

B. Informazione da ASL Viterbo a MMG e PLS di soggetto sottoposto a sorveglianza

sanitaria ed isolamento fiduciario

a) L’informazione da parte dell’ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta che il

cittadino viene sottoposto a sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario anche ai fini dell’eventuale

certificazione INPS. [procedura normata dall’art. 2 paragrafo 2 lettera c) del DPCM 4 marzo 2020 e dall’articolo 9 lettera

c) dell’Ordinanza del Presidente della Regione Lazio del 26 febbraio 2020]

Tale procedura consiste nell’informazione da parte del dipartimento di prevenzione dell’Azienda

Sanitaria di Viterbo, competente per territorio, al MMG o al PLS che il cittadino viene sottoposto a

sorveglianza sanitaria ed isolamento fiduciario, ciò anche ai fini dell’eventuale certificazione di stato di

quarantena da inviare all’INPS.

Trasmissione dall’ASL al MMG o al PLS a mezzo PEC (modello allegato 5)

b) La dichiarazione da parte dell’ASL al medico di medicina generale o al pediatra di libera scelta che il

cittadino, per motivi di sanità pubblica, è stato posto in quarantena, specificando la data di inizio e di

fine. [procedura normata dall’art. 2 paragrafo 2 lettera d) del DPCM 4 marzo 2020 e dall’articolo 9 lettera c) dell’Ordinanza

del Presidente della Regione Lazio del 26 febbraio 2020]

Tale procedura consiste in una dichiarazione, indirizzata all’INPS, al datore di lavoro e al medico di

medicina generale o al pediatra di libera scelta in cui si dichiara che per motivi di sanità pubblica è stato

posto in quarantena, specificandone la data di inizio e fine.

Trasmissione dall’ASL all’INPS, al MMG o al PLS, al datore di lavoro a mezzo PEC (modello allegato 5- bis)

C. Interscambio di dati tra istituzioni individuate dagli articoli4 e 13 del D. LGS. 2

gennaio 2018, n. 1

Le comunicazioni e l’interscambio dei dati tra le istituzioni individuate nella norma istitutiva del servizio di

protezione civile (forze dell’ordine e autorità locali) di informazioni, relative a dati personali e particolari,

può avvenire solo ove richiesto ed ove ritenuto necessario. [procedura normata dall’art. 5 paragrafo 1 e 2 dell’Ordinanza

del Capo del Dipartimento della Protezione civile (O.C.D.P.C.) n. 630 del 3 febbraio 2020]

a) Tale procedura consiste nella trasmissione e nell’interscambio dei dati da parte dell’ASL di Viterbo con

soggetti terzi individuati dall’art. 5 paragrafo 1 dell’O.C.D.P.C. n. 630. (modello allegato 6). La suddetta

trasmissione dei dati dovrà avvenire usando la massima cautela ed applicando misure tecniche ed

organizzative adeguate:

- utilizzando modulistica all’uopo predisposta

- crittografando il documento da inviare (con software win rar o similari)

- inviando il documento a mezzo PEC (appositamente creata)

- trasmettendo la chiave creata al punto b) mediante separata comunicazione.

b) Tale procedura consiste nella trasmissione e nell’interscambio dei dati da parte dell’ASL di Viterbo con

soggetti terzi individuati dall’art. 5 paragrafo 2 dell’O.C.D.P.C. n. 630 quando ciò risulti indispensabile, ai

fini dello svolgimento delle attività di cui alla presente ordinanza. (modello allegato 7 ). Tale procedura

deve seguire le medesime cautele di cui al punto sub A)

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 105 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

NORME GENERALI DI RIFERIMENTO

a. Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 marzo 2020 “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23

febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da

COVID-19.” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 52 del 1 marzo 2020;

b. Ordinanza del Presidente della Regione Lazio “Misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da

COVID-2019. Ordinanza ai sensi dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità

pubblica”, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Lazio n.17 del 27 febbraio 2020;

c. Circolare del Ministero della Salute numero 5443 del 22 febbraio2020;

d. Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione civile (O.C.D.P.C.) n. 630 del 3 febbraio 2020, “Primi

interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di

patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.” pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n.32 dell'8 febbraio 2020.

NORME PARTICOLARI DI RIFERIMENTO SULLA PROTEZIONE DEI DATI

a. articolo 9 paragrafo 2 lettera i) del Regolamento UE 2016/679 “il trattamento è necessario per motivi di interesse

pubblico nel settore della sanità pubblica, quali la protezione da gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero o la

garanzia di parametri elevati di qualità e sicurezza dell'assistenza sanitaria e dei medicinali e dei dispositivi medici, sulla

base del diritto dell'Unione o degli Stati membri che prevede misure appropriate e specifiche per tutelare i diritti e le libertà

dell'interessato, in particolare il segreto professionale;”

b. parere favorevole dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali n. 15 del 2 febbraio 2020 al

trattamento dei dati personali relativi al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti

virali trasmissibili

c. comunicato dell’Autorità Garante per la protezione dei dati personali per la protezione dei dati del 2 marzo 2020

7.2 Piano di gestione dei fabbisogni, l’approvvigionamento e la dotazione dei

DPI e rendicontazione dei costi

L’approvvigionamento e la dotazione dei DPI avviene secondo le procedure di urgenza già previste

nell’ambito della ASL VT e nel rispetto delle indicazioni fornite dalla Regione. Nella fattispecie la ASL di

Viterbo ha individuato un Referente unico fabbisogni DPI, il Dr. Cavaliere Arturo.

Il monitoraggio e la rendicontazione avverrà con appositi atti già previsti nelle procedure aziendali e nel

rispetto delle indicazioni fornite dalla Regione.

Ogni lunedì le spese sostenute nella settimana precedente attraverso la modulistica indicata che verrà

inviate all’indirizzo di posta elettronica [email protected].

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 106 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

IX. Dimensionamento organizzativo e funzionale in previsione di incremento

dello stato di allerta

In considerazione dell’accelerazione dell’emergenza nazionale e territoriale riguardo la diffusione del

COVID-19, si ritiene necessario ridimensionare l’attività ospedaliera del P.O. Belcolle e dei padiglioni di

Montefiascone e Ronciglione al fine di garantire l’accoglienza dei casi, si dispone quanto segue con

decorrenza immediata:

Interventi di natura organizzativa strutturale

blocco delle attività chirurgiche in elezione ad eccezione dei pazienti oncologici, rimane invariata

l’attività chirurgica d’urgenza e traumatologica;

blocco dei ricoveri programmati di area medica;

conversione progressiva dei 24 posti letto di Week Surgery in posti letto di area medica;

trasferimento progressivo dei pazienti della UOC Malattie Infettive che non necessitano di

isolamento respiratorio presso la Week Surgery;

chiusura delle attività di Day Surgery e chirurgia ambulatoriale presso Montefiascone e Ronciglione

e impiego del personale sanitario presso il Presidio di Belcolle;

apertura di 2pp.ll. di terapia intensiva presso il vecchio blocco operativo a decorrere dal

07/03/2020;

apertura di ulteriori 4pp.ll. di terapia intensiva presso il vecchio blocco operatorio a decorrere dal

16/03/2020;

attivazione tenda pre-triage.

Interventi a garanzia della sicurezza degli utenti

rimodulazione delle attività ambulatoriali e degli accessi ai servizi di radiologia e centro prelievi secondo

un piano da redigere a cura della Direzione Sanitaria Polo e UU.OO. coinvolte al fine di ridurre l’attesa

e la concentrazione di utenti negli spazi comuni;

provvedimenti per regolare l’accesso all’ospedale da emanare a cura della Direzione Sanitaria Polo.

Interventi di recupero risorse umane

chiusura nella fascia oraria 21,00/7,00 dei P.A.T. di Montefiascone e Ronciglione;

revoca di ferie e permessi di tutto il personale sanitario e di supporto;

chiusura del servizio di preospedalizzazione e impiego del personale nel Presidio di Belcolle;

considerata la chiusura dei corsi di laurea da parte di “Sapienza”, il personale sanitario aziendale attivo

presso i corsi di laurea in convenzione ASL/Sapienza verrà impiegato nel rispetto della specifica qualifica.

Gli interventi di recupero risorse umane sono strettamente necessari per le linee di attività di

ridimensionamento sopra elencate e definite in rispetto alla emergenza attuale e sono stati raccolti in una

disposizione inviataai tutti i Direttori di Dipartimento, i Direttori UU.OO.CC. e alle OO.SS.

Si valuteranno a seguire le ulteriori disposizioni per i P.O. di Acquapendente, Civita Castellana, Tarquinia.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 107 di 137

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Circolari e ordinanze dell'area Nuovo coronavirus

Regione Lazio

- Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z00002 del 26/02/2020Misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

- Ordinanza del Presidente n. Z00003 del 06/03/2020 – Misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza

epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00004 del 08/03/2020 – Misure per la prevenzione e gestione dell’emergenza

epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00005 del 09/03/2020 – Modifiche e integrazioni all’ordinanza Z00004 dell’8 marzo

2020

- Ordinanza del Presidente n. Z00006 del 10/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00008 del 13/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00009 del 17/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019. – Ordinanza del Presidente della Regione Lazio n. Z00009 del

17/03/2020. Allegato 2. Integrazione.

- Ordinanza del Presidente n. Z00010 del 17/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00011 del 18/03/2020 – Modifiche e integrazioni all’Ordinanza del Presidente della

Regione Lazio 17 marzo 2020, n. Z00010

- Ordinanza del Presidente n. Z00013 del 20/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-19

- Ordinanza del Presidente n. Z00017 del 26/03/2020 – Ulteriori misure per la prevenzione e gestione

dell’emergenza epidemiologica da COVID-2019

- Ordinanza del Presidente n. Z00022 del 01/04/2020 – Ricorso temporaneo a forme speciali di gestione dei rifiuti

con ricorso a regimi straordinari

- Ordinanza del Presidente n. Z00024 del 09/04/2020 – Modifica e Integrazione all’Ordinanza del Presidente della

Regione Lazio 17 marzo 2020

- LINEE DI INDIRIZZO PER LA PREDISPOSIZIONE DEI PIANI TERRITORIALI DI PREPARAZIONE E

RISPOSTA ALL’EMERGENZA COVID-19 - Revisione 1.2 del 2.3.2020 e relativi allegati e successive note

- Circolare – numero 220203 del 12/03/2020

- Circolare – numero 0231746 del 18/03/2020

- DPCM 9 marzo 2020 – DPCM 10 marzo 2020 – Ordinanze Presidente della Regione Lazio. Chiarimenti modalità

operative a seguito dell’emergenza epidemiologica COVID-19

- Circolare – numero 242069 del 24/03/2020

- RACCOLTA delle Ordinanze del Presidente della Regione Lazio in materia di contenimento e gestione

dell’emergenza epidemiologica COVID-19 e delle Circolari dell’Area Risorse Umane in materia di reclutamento

del personale – Aggiornato al 2 aprile 2020

Ministero

- 8/04/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteCovid19: Aggiornamento Elenco Dispositivi Diagnostici

- 08/04/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteIndicazioni emergenziali connesse ad epidemia COVID-19

riguardanti il settore funebre, cimiteriale e di cremazione

- 07/04/2020 ERRATA-CORRIGEComunicato relativo alla ordinanza 3 aprile 2020 del Ministero della salute,

recante: «Ulteriori misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da

COVID-2019». (Ordinanza pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 91 del 6 aprile 2020)

- 05/04/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

- 03/04/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteUlteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019

- 03/04/2020 CIRCOLARE del Ministero della SalutePandemia di COVID-19 Aggiornamento delle indicazioni sui

test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità . Aggiornamento delle indicazioni

relative alla diagnosi di laboratorio

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 109 di 111

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Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- 02/04/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteUlteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19

- 01/04/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 659)

- 01/04/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIDisposizioni attuative del decreto-

legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19,

applicabili sull'intero territorio nazionale.

- 01/04/2020 CIRCOLARE del Ministero della SalutePolmonite da nuovo coronavirus COVID-19 ulteriori

precisazioni su utilizzo dei dispositivi di protezione individuale da parte degli operatori di Polizia locale

- 31/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteCOVID-19: indicazioni per gravida-partoriente, puerpera,

neonato e allattamento

- 31/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteProroga al 31 luglio 2020 dei termini relativi agli adempimenti

previsti dell'art. 40(1) del d.lgs. 81/2008

- 30/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteChiarimenti Rif. Linee di indirizzo per la rimodulazione

dell'attività programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19

- 30/03/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapiantiAggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e

cellule

- 30/03/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapiantiAggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e

cellule

- 29/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteIndicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni

per infezione da SARS-CoV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19)

nell'attuale scenario emergenziale SARS-COV-2 - aggiornato al 28 marzo 2020

- 28/03/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteUlteriori misure urgenti di contenimento e gestione

dell'emergenza epidemiologica da COVID-19

- 27/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteRaccomandazioni per la gestione dei pazienti immunodepressi

residenti nel nostro Paese in corso di emergenza da COVID-19

- 26/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita'Centro Nazionale Sangue. Integrazione ed aggiornamento

delle misure di prevenzione indicate nella circolare prot. n. 0653.CNS.2020 del 09 marzo 2020 "Aggiornamento

misure di prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS CoV 2) mediante la

trasfusione di emocomponenti labili"

- 25/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteAggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi

ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19

- 25/03/2020 DECRETO-LEGGE n. 19Misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19

- 25/03/2020 DECRETO del Ministero dell'economia e delle finanzeEstensione della dematerializzazione delle

ricette e dei piani terapeutici e modalita' alternative al promemoria cartaceo della ricetta elettronica

- 25/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteAggiornamento delle linee di indirizzo organizzative dei servizi

ospedalieri e territoriali in corso di emergenza COVID-19

- 22/03/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteUlteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale

- 22/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.

- 20/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

- 20/03/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteUlteriori misure urgenti in materia di contenimento e

gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. (20A01797)

- 18/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteCOVID-19. Raccomandazioni operative per i tecnici

verificatori

- 18/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SalutePolmonite da nuovo coronavirus COVID-19 - ulteriori

informazioni e precauzioni ed indicazioni operative su utilizzo DPI

- 17/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteIndicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni

per infezione da SARSCoV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19)

nell’attuale scenario emergenziale SARS-COV-2

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 110 di 111

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- 17/03/2020 DECRETO-LEGGE n. 18Misure di potenziamento del Servizio sanitario nazionale e di sostegno

economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19

- 16/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteLinee di indirizzo per la rimodulazione dell’attività

programmata differibile in corso di emergenza da COVID-19

- 16/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita'Centro Nazionale Sangue. Integrazione alla circolare

Prot. n 0653.CNS.2020 del 09 marzo 2020 "Aggiornamento misure di prevenzione della trasmissione

dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS CoV2) mediante la trasfusione di emocomponenti labili"

- 15/03/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteDisposizioni urgenti per l'importazione di strumenti e

apparecchi sanitari, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale.

- 13/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteMascherine in TNT - Circolare informativa emergenza

epidemiologica

- 12/03/2020 ORDINANZA del Ministero della SaluteDeroga all'ordinanza 30 gennaio 2020, recante «Misure

profilattiche contro il nuovo Coronavirus

- 11/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale

- 10/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteEmergenza epidemiologica da Covid-19: donazioni di sangue ed

emocomponenti

- 10/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita'Integrazione alla circolare Prot. n. 0653.CNS.2020 del 9

marzo 2020 "Aggiornamento misure di prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus

(SARS-CoV-2) mediante la trasfusione di emocomponenti labili"

- 10/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteRaccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e

onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19

- 09/03/2020 COMUNICATO della Presidenza del Consiglio dei MinistriComunicato relativo al decreto del

Presidente del Consiglio dei ministri 8 marzo 2020, concernente: «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-

legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19

- 09/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita'Aggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) mediante la trasfusione di emocomponenti labili

- 09/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale.

- 09/03/2020 DECRETO-LEGGE n. 14Disposizioni urgenti per il potenziamento del Servizio sanitario nazionale in

relazione all'emergenza COVID-19.

- 09/03/2020 ORDINANZA del Regione LazioModifiche e integrazioni all'ordinanza Z00004 dell'8 marzo 2020,

recante: "Misure per la prevenzione e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-2019. Ordinanza ai sensi

dell'art. 32, comma 3, della legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica indirizzate alle

persone provenienti dalle zone indicate dal DPCM 8 marzo 2020 e rientranti nella Regione Lazio e ulteriori

misure di prevenzione"

- 09/03/2020 CIRCOLARE del Ministero della SaluteCOVID-19. Aggiornamento della definizione di caso

- 09/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 648)

- 08/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

- 08/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

- 08/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19

- 08/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

Page 111: Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI ......Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti Piano territoriale

Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 111 di 111

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- 06/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita'Centro Nazionale Sangue. Integrazione alla circolare

Prot. n. 0567.CNS.2020 del 02 marzo 2020 "Aggiornamento misure di prevenzione della trasmissione

dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS CoV 2) mediante la trasfusione di emocomponenti labili"

- 05/03/2020 LEGGE n. 13Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante

misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19

- 05/03/2020 DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriore stanziamento per la realizzazione degli

interventi in conseguenza del rischio sanitario connesso all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali

trasmissibili

- 04/03/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civileUlteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili.

- 04/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIUlteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19, applicabili sull'intero territorio nazionale. (20A01475)

- 4 marzo 2020DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRIcon misure riguardanti il contrasto e

il contenimento sull'intero territorio nazionale del diffondersi del Coronavirus.

- 03/03/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapianti Aggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e

cellule

- 02/03/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanità Centro Nazionale Sangue - Aggiornamento delle misure

di prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-Co-2) mediante la trasfusione di

emocomponenti labili

- 02/03/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapianto Aggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e

cellule

- 02/03/2020 COMUNICATO della Presidenza del Consiglio dei Ministri Comunicato relativo al decreto del

Presidente del Consiglio dei ministri 1° marzo 2020, concernente: «Ulteriori disposizioni attuative del decreto-

legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19». (20A01412)

- 01/03/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Ulteriori disposizioni attuative del

decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19.

- 28/02/2020 DOCUMENTO del Ministero della Salute Documento relativo alla definizione di "Paziente guarito da

Covid-19" e di "Paziente che ha eliminato il virus SARS-CoV-2"

- 27/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Precisazioni in ordine all'ordinanza del Ministero della Salute

del 21 febbraio 2020 recante "Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della malattia infettiva COVID-19

- 27/02/2020 NOTA del Centro nazionale trapianti Aggiornamento delle misure di prevenzione della trasmissione

dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS CoV 2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e cellule

- 27/02/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civile Ulteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 640).

- 27/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Documento relativo ai criteri per sottoporre soggetti

clinicamente asintomatici alla ricerca d'infezione da SARS-CoV-2 attraverso tampone rino-faringeo e test

diagnostico

- 27/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute COVID-19. Aggiornamento

- 25/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Richiamo in ordine a indicazioni fornite con la circolare del 22

febbraio 2020

- 25/02/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita' Centro nazionale sangue - Aggiornamento delle misure

di prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) mediante la trasfusione di

emocomponenti labili

- 25/02/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civile Ulteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 639).

- 25/02/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI della Presidenza del Consiglio dei

Ministri Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia

di contenimento e gestione dell'emergenza epidemiologica da COVID-19.

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Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 112 di 111

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

- 25/02/2020 CIRCOLARE dell'Istituto superiore di sanita' Centro nazionale sangue - Aggiornamento delle misure

di prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) mediante la trasfusione di

emocomponenti labili

- 24/02/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapianti- Aggiornamento delle misure di prevenzione della

trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia attraverso il trapianto di organi, tessuti e

cellule

- 23/02/2020 DECRETO-LEGGE n. 6 - Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

- 23/02/2020 DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Disposizioni attuative del decreto-

legge 23 febbraio 2020, n. 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell'emergenza

epidemiologica da COVID-19.

- 22/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Circolare del Ministero della salute. COVID-2019, nuove

indicazioni e chiarimenti

- 22/02/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civile Ulteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 638).

- 22/02/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civile Ulteriori

interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso all'insorgenza

di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. (Ordinanza n. 638).

- 21/02/2020 ORDINANZA del Ministero della Salute Ulteriori misure profilattiche contro la diffusione della

malattia infettiva COVID-19.

- 20/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute COVID-2019: indicazioni per la gestione degli atleti che

provengono da aree affette

- 20/02/2020 CIRCOLARE del Centro nazionale trapianti Nuove misure di prevenzione della trasmissione

dell'infezione da nuovo coronavirus (2019 nCoV) nella Repubblica Popolare Cinese

- 20/02/2020 NOTA dell'Istituto superiore di sanita' Centro nazionale sangue - Aggiornamento delle misure di

prevenzione della trasmissione dell'infezione da nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2) mediante la trasfusione di

emocomponenti

- 08/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Aggiornamenti alla circolare ministeriale prot. del 01.02.2020

con riferimento alle indicazioni per la gestione nel settore scolastico degli studenti di ritorno dalle città a rischio

della Cina

- 03/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Indicazioni per gli operatori dei servizi/esercizi a contatto con

il pubblico

- 03/02/2020 ORDINANZA della Presidenza del consiglio dei ministri dipartimento della protezione civile n. 630

Primi interventi urgenti di protezione civile in relazione all'emergenza relativa al rischio sanitario connesso

all'insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili

- 01/02/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Indicazioni per la gestione degli studenti e dei dicenti di

ritorno o in partenza verso aree affette della Cina

- 31/01/2020 CIRCOLARE del Ministero della Salute Potenziali casi di coronavirus (nCoV) e relativa gestione

- 31/01/2020 NOTA del Ministero della Salute Nuove misure di prevenzione della trasmissione dell'infezione da

nuovo coronavirus (2019-nCoV) in Cina

- 31/01/2020 NOTA del Ministero della Salute Estensione delle misure di prevenzione della trasmissione

dell'infezione da nuovo coronavirus (2019-NcoV) mediante la trasfusione di emocomponenti labili,

Inoltre Ordinanze del ministero della salute d’intesa con le Regioni Lombardia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,

Piemonte, Veneto

Rapporti ISS COVID-19

Rapporto ISS COVID-19 n. 8/2020 - Indicazioni ad interim per un appropriato sostegno delle persone nello spettro

autistico nell’attuale scenario emergenziale SARS-COV-2. Versione del 30 marzo 2020.

Rapporto ISS COVID-19 n. 7/2020 - Raccomandazioni per la disinfezione di ambienti esterni e superfici stradali per la

prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2. Versione del 29 marzo 2020.

Rapporto ISS COVID-19 n. 6/2020 - Procedura per l’esecuzione di riscontri diagnostici in pazienti deceduti con

infezione da SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020.

Rapporto ISS COVID-19 n. 5/2020 -Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in

relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2. Versione del 23 marzo 2020.

Rapporto ISS COVID-19 n. 4/2020 - Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-

CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie. Aggiornato al 16 marzo 2020

Page 113: Emergenza COVID-19 PIANO TERRITORIALE DI ......Direttore amministrativo ASL VT – Dott.ssa Maria Luisa Velardi Direttore Generale della ASL VT - Dott.ssa Daniela Donetti Piano territoriale

Piano territoriale di preparazione e risposta all’emergenza COVID-19 Aggiornato al 4/04/2020 Pag. 113 di 111

Gruppo di riferimento del documento Classificazione del documento Editore del documento

Procedure e istruzioni operative Interno ASL VT livello 2 Gruppo territoriale emergenza COVID-19

Rapporto ISS COVID-19 n. 3/2020 Rev. - Indicazioni ad interim per la gestione dei rifiuti urbani in relazione alla

trasmissione dell’infezione da virus SARS-COV-2. Aggiornato al 31 marzo 2020

Rapporto ISS COVID-19 n. 2/2020 Rev. - Indicazioni ad interim per un utilizzo razionale delle protezioni per infezione

da SARS-COV-2 nelle attività sanitarie e sociosanitarie (assistenza a soggetti affetti da COVID-19) nell’attuale scenario

emergenziale SARS-COV-2. Aggiornato al 28 marzo 2020

Rapporto ISS COVID-19 n. 1/2020 - Indicazioni ad interim0 per l’effettuazione dell’isolamento e della assistenza

sanitaria domiciliare nell’attuale contesto COVID-19 Gruppo di Lavoro ISS Prevenzione e Controllo delle Infezioni.

Aggiornato al 7 marzo 2020