VIDEO MARKETING - Hole In One · come la strategia migliore per il content marketing (Iab) sia per...
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COME REALIZZARE UNA STRATEGIA DI SUCCESSO
DIGITAL TEMPTATION
VIDEO MARKETING:
cedi alla tentazione digitale: è il tuo business che te lo chiede!
Corporate & brand identity | Above the line | Below the lineWeb Marketing Consulting | Websites | Social Media Management | App & Digital Publishing
Immersive Virtual Experience | Augmented Reality | 3D Animation | 3D Design
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Video is the King
Il video marketing è da tempo al centro dell’attenzione. Il suo potere quale catalizzatore dell’attenzione, vitalità e coinvolgimento del pubblico ha continuato ad aumentare tanto da mettere d’accordo tutti gli analisti sul fatto che ormai si tratti dello strumento principale di ogni strategia digitale.
DAL LIVE STREAMING AL VIDEO MOBILE FRIENDLY, FINO ALLA REALTÀ VIRTUALE IN UNA STRATEGIA
DAVVERO VINCENTE DI DIGITAL MARKETING.
Tuttavia non tutte le aziende ne hanno pienamente compreso il potenziale e soprattutto poche ne hanno sperimentato le declinazioni di maggiore efficacia.Il cervello umano elabora le immagini molto più velocemente di quanto non elabori e memorizzi i testi.
ANNI
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Le immagini in movimento poi, rispetto a quelle statiche possiedono maggiori chance di rimanere impresse nelle mente e di colpire e fermare l’attenzione. Tuttavia il video marketing ha ormai fatto alcuni importanti passi avanti rispetto alla strategia base di creare e diffondere video nella speranza che divengano virali attraverso la diffusione nei social network in modo da fare breccia nel cuore degli utenti.Pianificare una campagna di video marketing significa oggi ottenere molto di più che semplici visualizzazioni: lo scopo è infatti la costruzione di un rapporto duraturo tra marca e cliente, la veicolazione di valori e contenuti oltre che di conoscenza del prodotto. Il video marketing fa entrare in un universo narrativo (storytelling) coinvolgente e avvincente dove gli utilizzatori
(guai parlare di “spettatori”), devono potersi sentire attivamente coinvolti. Lo scopo finale è quello di guidare il traffico verso il sito dell’azienda e in ultima analisi verso l’atto d’acquisto.Come? Progettando una strategia mirata che tenga conto dell’ottimizzazione SEO, del design grafico, della stesura di uno script avvincente, del montaggio delle immagini e del sonoro. Ma soprattutto la massima concentrazione deve essere messa sulla strategia, il target e i contenuti da veicolare. Perché se è vero che oggi i video dovrebbero far parte di ogni piano di comunicazione e che su di essi deve essere incentrato parte dell’investimento promozionale sia B2C che B2B, è altrettanto vero che siamo ormai fuori dalla fase del dilettantismo.
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• La metà dei navigatori su internet guardano i video di un prodotto prima di recarsi in negozio (ThinkWithGoogle);
• In media si resta il 3% del tempo in più su una pagina che offre video (Wistia);
• Il 45% spende un’ora al giorno guardando video sui social (HubSpot);
• Più del 50% dei video viene
Qualche dato per iniziare
“consumato” sullo smartphone (Ooyala, 2016);
• Secondo un recente sondaggio di HubSpot il 43% degli utenti digitali sono interessati a video mentre 6 su 10 iscritti a Youtube dichiara di seguire i consigli dei video delle loro marche preferite;
• Secondo Cisco tra il 2018-2019 i contenuti video costituiranno l’80% del traffico globale su
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internet. Non è un caso che il marketing aziendale e le agenzie di comunicazione spingano su questo settore individuandolo come la strategia migliore per il content marketing (Iab) sia per il brand awareness (52%)
che per il coinvolgimento del consumatore finale (82%);
• D’altronde una indagine VidYard sottolinea come le strategie basate sui video riescano a velocizzare la risposta a una campagna del 49%.
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Le nuove tendenze1.VIDEO LIVE STREAMINGI contenuti video stanno diventando sempre più live streaming: l’adattamento delle piattaforme aziendali allo streaming diventa dunque una risposta quasi obbligata a una richiesta da parte degli utenti di contenuti che siano live e diano la sensazione della presenza costante e “viva” sul web.Al brand non basta avere una personalità deve essere un amico sempre disponibile in grado di fornire aggiornamenti in diretta.La brand experience è dunque sempre meno legata alla artificialità dello spot pubblicitario. Il contenuto video in tempo reale crea invece il massimo del coinvolgimento insieme alla sensazione della autenticità e onestà.
I diversi social network da Facebook a YouTube si sono attrezzati per permettere l’upload di contenuti live e per rendere l’esperienza della loro fruizione sempre migliore e piacevole.
Conti alla mano:• Le prime statistiche di Facebook
mostrano come gli utenti del social network trascorrano, in media, 3 volte più tempo guardando un
video su Facebook Live rispetto ad un video che non è in diretta• Secondo Twitter un
video di un evento dal vivo aumenterebbe la preferenza del brand del 63%
• L’82% degli intervistati in un sondaggio di Livestream mostra di preferire i video in diretta ai post social di un brand.
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2. MOTION GRAPHICEfficaci per l’immediatezza del messaggio, per la facilità e universalità della lettura, per la dinamicità: i video in motion graphic sono brevi (a volte brevissimi) e divertenti, traducono in immagini, in movimento le immancabili e insostituibili infografiche. Come queste sono uno strumento davvero potente per far passare un messaggio, per spiegare una procedura, per dar conto di un fenomeno, per far digerire dati e percentuali.
3. VIDEO MOBILE FRIENDLYPoiché si consumano per la maggior parte su mobile i video devono essere pensati per lo smartphone. Per una fruizione ottimale sui dispositivi mobili, il video, che sia live o meno, deve essere di breve durata (circa 1 minuto) per non annoiare gli utenti e adattarsi al ritmo di utilizzo dei contenuti via smartphone. Video più lunghi di approfondimento (storytelling, tutorial, ecc) sono invece più adatti ad essere visti da desktop o da tablet e sono il prodotto più consumato su siti e blog.
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4. AUGMENTED REALITY & VIRTUAL REALITY VIDEO
Immergersi attraverso il video dentro mondi fantastici oppure vivere in bilico tra il nostro e altri universi: queste sono le nuovissime frontiere delle tecnologie digitali. Utilizzate da tempo soprattutto nei settori dei videogiochi per creare scenari avvincenti e offrire un’esperienza di gioco più coinvolgente e interattiva oggi queste strategie comunicative si impongono nel marketing.L’Augmented Reality da un lato dà la possibilità di sperimentare il brand in una maniera immersiva, giocosa, eccitante, offrendo per esempio
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all’utente la possibilità di vedere i prodotti di un’azienda nel contesto della propria realtà quotidiana. La Virtual Reality invece consente di entrare in universi paralleli, fare un tuffo in azienda, provare prodotti, indossare abiti, anche diventare protagonisti entro i mondi fantastici creati dal marchio. Una brand experience davvero a 360°.
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6 passi per una strategia di successo
1. START WITH WHYTattiche, tecniche e creatività vengono dopo una seria analisi del target, degli obiettivi, del messaggio. Non serve avere un video splendido se poi non raggiunge il risultato. La creatività ed anche la viralità non bastano senza una call to action chiara e potente. Quello che il video deve fare va oltre l’entertainment:
deve creare l’impulso a concludere il percorso da utilizzatore di contenuti a cliente reale.
2. MULTICANALE. OMNICANALE. TRANSMEDIALE
Il videomarketing ha senso se il potenziale cliente entra in contatto con le storie che l’azienda racconta attraverso più touch point, quando
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e dove gli è più congeniale. Scegliere solo una piattaforma o solo un canale rende sterile la strategia. Avere i video nel sito ma non su Facebook o Youtube riduce drasticamente le opportunità di contatto e coinvolgimento. Non solo. Il trend attuale propone l’utilizzo di tutti i canali in modo sempre più creativo e mirato spezzando e arricchendo i contenuti, articolando le storie, sviluppando racconti diversi, ma coerenti, per ciascun canale.
3. RACCONTARE UNA STORIA CON DENTRO MOLTE STORIE
La tecnica dello storytelling è la chiave di volta di una strategia video marketing. L’imperativo oggi è quello di fare entrare lo spettatore nel mondo del brand, coinvolgerlo
in una narrazione suggestiva articolata su più piattaforme (transmedia storytelling) con in più il coinvolgimento attivo degli users. Questo significa che un solo video per quanto bello non fa una strategia. Oggi il consumo di contenuti (sia video sia testi) è seriale. Questo significa pensare a una serie nutrita di brevi video (1 minuto) intercalati con altri più lunghi (2 minuti) capaci di portarci entro un mondo narrativo ricco, suggestivo, aperto, capace di suscitare commenti, condivisioni, interazione.
4. IL BELLO DELLA DIRETTAI principali social network hanno già messo a disposizione di tutti gli utenti, marchi e aziende comprese, la possibilità di trasmettere video
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in diretta. Ecco allora che un evento, un corso, un incontro, una conferenza, la presentazione di un prodotto o di una iniziativa solidale diventano altrettante occasioni per l’azienda di essere live sui principali canali video e parlare senza intermediazioni e “senza rete di protezione”, direttamente ai propri clienti. Una scelta coraggiosa, ma proprio per questo molto efficace. E apprezzata.
5. NON DIMENTICARE IL SITOSe i video aumentano il coinvolgi-mento è perché i loro contenuti (quando sono fatti bene, hanno una buona qualità e il giusto ritmo) attraggono l’attenzione e vengono memorizzati (non di rado condivisi). Tutte ottime ragioni perché il sito istituzionale ne faccia buon uso. Nel sito inoltre via libera a video tutorial o storie più lunghe e complesse. Chi vi è approdato ha già dimostrato una dose di interesse maggiore rispetto a chi incappa nei video attraverso i social. Si tratta di persone interessate ad avere maggiori informazioni e ad approfondire la conoscenza con il brand. Attenzione all’autoplay la maggior parte degli
utenti lo trova irritante.
6. LE EMAIL CON VIDEOL’email marketing resta sempre un’ottima strategia, ma cosa succede se si combina con il video-marketing? È quello che molte agenzie di comunicazione stanno verificando combinando due digital strategy apparentemente distanti, ma ben integrabili. Le newsletter hanno già avuto negli ultimi anni una evoluzione costante verso l’accorciamento dei testi e la predominanza di immagini e infografiche ora con i video stanno diventando di “poche parole” ma certamente sembrano attirare maggiori attenzioni.
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Una volta deciso di partire con una strategia di video marketing l’errore da evitare è “fare di ogni erba un fascio” e ritenere che un solo video possa girare su tutte le piattaforme.Per sfruttare al meglio le potenzialità del video marketing occorre procedere alla realizzazione di video diversi a seconda del social network di riferimento.Ogni piattaforma infatti ha il suo linguaggio, il suo pubblico di riferimento, il suo tipo di utilizzo. La brevità paga su Twitter mentre su Facebook “tengono” anche video più lunghi e articolati. Su Instagram i video non devono durare oltre un minuto ed essere emozionali,
Non tutti i social sono uguali
curiosi e di intrattenimento, mentre se vogliamo creare contenuti più lunghi o più seri il social più adatto è YouTube.
Le 4 strade maestre per un video marketing efficace sono l’utilità, la curiosità, l’emotività, la passione. Le tipologie di video che riscuotono maggior successo su YouTube sono infatti:• video capaci di creare stupore;• video che insegnano a fare
qualcosa (tutorial);• video che toccano corde sensibili
(amore, paura, umorismo);• video che riguardano le proprie
passioni (sport, musica, arte).
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Si può decidere di creare narrazioni che diano personalità al marchio, lo umanizzino o trasformino l’ordinario in straordinario. La ricerca della stupefazione, dell’insolito, del divertente non è sempre la strada giusta ma va imboccata in relazione al target e con sempre bene in vista gli obiettivi che ci si prefigge. Si può “agganciare” il navigatore della Rete anche con contenuti interessanti, seri o semplicemente utili. Non tutto si risolve con gattini o gag.Soprattutto se questo non corrisponde all’immagine aziendale.I video per esempio possono
essere uno strumento principe se lo scopo è far guadagnare all’azienda prestigio, serietà ed expertise. In questo caso sono molto efficaci contenuti formativi e istruttivi, tutorial e, come già accennato, i video in diretta che consento per esempio di mostrare il “dietro le quinte” di una azienda, di presentare chi vi lavora, ecc..Una strada interessante è quella di coinvolgere gli influencer forti del loro largo seguito sui social. Si tratta di voci autorevoli agli occhi della propria community con cui intessono relazioni di valore e
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sono quindi in grado di aumentare la portata della voce del brand condividendone e commentandone i video oppure possono esserne i testimonial.Infine, non bisogna mai dimenticare di sfruttare gli Analytics per monitorare il rendimento dei video con metriche e rapporti aggiornati.
DUE CASI PARTICOLARI Il turista digitale è videodipendenteSe l’industria turistica è stata la prima ad adattarsi alla trasformanzione digitale non stupisce che sia anche stata la prima a comprendere a pieno come la promozione delle destinazioni potesse guadagnare attraverso i video. I dati Google (The Traveler’s Road decision) indicano come sia ben il 66% degli utenti a guardare almeno un video quando comincia a pensare a un viaggio, il 52% quando ne sceglie la tipologia, il 66% quando deve scegliere una meta,
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il 63% quando vuol sapere cosa può fare una volta sul posto, il 54% quando deve scegliere la struttura dove alloggiare. BUSINESS TO BUSINESS: FACCIAMOLO VIDEOIl video marketing sembra essere “the king” anche nell’ambito del B2B. Si tratta anche in questo caso di valorizzare i contenuti delle aziende che vendono ad altre aziende. I video marketing in ambito B2B non sono solo quelli che presentano e mettono in risalto le qualità aziendali rispetto alla concorrenza. Si tratta di usare il potere di coinvolgimento di questo strumento per esempio utilizzando influencer o clienti, facendo un saggio uso dello streaming, giocando con il dietro le quinte della produzione...Video guide o sessioni di domande e risposte saranno ottimi per tessere nuove relazioni mentre video-tutorial che mostrino le caratteristiche e i benefici di prodotti e servizi possono servire per i clienti consapevoli, ma ancora non convinti del tutto. Al di sopra di tutto ci vuole qui un grande equilibrio tra la parte informativa e
quella più emozionale e una forte componente di call to action. Un grande aiuto la può dare anche la motion graphic: veloce divertente, chiara nel mettere a confronto costi, vantaggi, pro e contro.
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