Costantino Magro - la stima degli asset
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Transcript of Costantino Magro - la stima degli asset
Milano - venerdì 14 febbraio 2014
“A startup is an organization formed to search for a repeatable and scalable business model“ Steve Blank
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO
I. Quattro ambiti nei quali la misurazione del valore è necessaria
1. Le garanzie societarie
2. Le strategie di sviluppo
3. La formazione del bilancio
4. Le stime di performance periodiche
II. La creazione di valore : un obiettivo di validità generale
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO
LE TIPOLOGIE
VALUTAZIONI
ASSOLUTE RELATIVE
LA TEORIA DEL PROCESSO VALUTATIVO
IL PROCESSO
1.Le basi informative
2. L’analisi fondamentale
3. L’analisi patrimoniale
4. Gli intangibili
A. RAZIONALITA’ B. OBIETTIVITA’ C. NEUTRALITA’ D. STABILITA’
P O S T U L A T I
I CRITERI
CRITERI ASSOLUTI / INDIRETTI
a. Modello Reddituale
b. Modello Finanziario c. Modello Misto Patrimoniale - Reddituale
CRITERI RELATIVI / DIRETTI
a. I Multipli
b. Multipli Equity e multipli Asset Side c. Multipli di transazioni comparabili
Basano la valutazione su dati oggettivi e su basi di razionalità, obbiettività e neutralità. Vi rientrano i metodi: patrimoniali, reddituali, finanziari e misti.
Basano la valutazione su dati di mercato e deducono il valore direttamente da osservazioni di parametri e indicatori, nel presupposto che rappresentino una stima corretta del valore dell’azienda.
• EV/ Ebit
• EV/Ebitda
• EV/UFCF
• EV/S
• EV/O
• EV/ Customers
Valore di mercato del capitale operativo
(Enterprise value/ asset value)
Indebitamento finanziario netto
(debt)
Valore di mercato del patrimonio netto
(equity value)
• P/E
• P/FCFE
• P/CE
• P/S
• P/O
• P/Customers
• P/BV
• P/AV
• P/NAV
I DIVERSI MOLTIPLICATORI ASSET SIDE ED EQUITY SIDE
Oggetto della stima Variabile chiave del
multiplo Grandezza di riferimento
Multiplo
E (Equity Value)
Risultato reddituale Utile netto P/E (Price to
Earning)
Risultato finanziario
Flusso di cassa disponibile per gli
azionisti (utili netti + ammortamenti - investimenti di mantenimento)
P/FCFE (Price to Free Cash Flow to
Equity)
Flusso di cassa della gestione reddituale
(utili netti + ammortamenti)
P/CE (Price to Cash Earnings)
Dimensione aziendale
Fatturato P/S (Price to
Sales)
Volumi di output, espressi in quantità
P/O (Price to Output)
Numero clienti P/Customers
(Price to Customers)
Valori contabili
Patrimonio netto P/BV (Price to Book Value)
Totale attivo P/AV (Price to Asset Value)
Valori di rimpiazzo Patrimonio espresso a
valori di rimpiazzo P/NAV (Price to Net Asset Value)
EV (Enterprise Value)
Risultato reddituale Utile operativo (Ebit) EV/Ebit
(Enterprise Value to Ebit)
Margine operativo lordo (Ebitda)
EV/Ebit (Enterprise Value
to Ebit)
Risultato finanziario
Flusso di cassa operativo netto
(Ebitda - investimenti di mantenimento del
capitale fisso)
EV/UFCEF (Enterprise Value to Unlevered Free
Cash Flow)
Dimensionie aziendale
Fatturato EV/S (Enterprise Value to Sales)
Volumi di output, espressi in quantità
EV/O (Enterprice Value to Output)
Numero clienti
EV/Customers ( Enterprise Value to Customers)
TIPOLOGIE DI MULTIPLI
“Errori di Metodo”
“Gli Errori all’origine della bolla speculativa
della New Economy” (L.Guatri)
Ha messo in crisi la combinazione tipica delle valutazioni d’impresa nel mondo anglo-sassone
(DFC-MOLTIPLICATORI)
“Errori di Metodo”
Il metodo che definisce il valore dell’impresa sulla base: • di una pura formula finanziaria che attualizza i flussi di cassa attesi per il futuro (Discounted cash flow) •Affiancata da controlli e integrazioni basata su moltiplicatori dedotti dai mercati (transazioni comparabili)
“Errori di Metodo”
Le strette formule finanziarie sono poco adatte ad interpretare il valore dell’azienda in termini adeguati;
L’inettitudine dei dati contabili che stanno alla base di tali criteri ad esprimere la dinamica dei Beni intangibili;
I valori sono determinati da valori «proiettati» lontani nel tempo e perciò di previsione sempre più incerta;
La poca attenzione data alla distinzione tra valore di “capitale economico” e “valori potenziali”;
La sempre crescente difficoltà nell’analisi dei moltiplicatori
LE FRAGILITÀ DEL METODO
La previsione dei flussi condotta sul lungo e lunghissimo termine spesso assume ipotesi indimostrabili sui tassi di crescita “g”;
L’impossibilità di applicare le regole della “previsione efficiente”;
L’inettitudine dei tassi di attualizzazione dei flussi cassa attesi di tradurre in termini quantitativi eventuali rischi futuri difficili da stimare e prevedere;
Utilizzo di variabili aziendali troppo grossolane (ad es. il numero dei subscriber di un sito internet) ;
Utilizzo di imprese comparabili non effettivamente tali.
GLI USI IMPROPRI E PRINCIPALI ERRORI CONNESSI ALL’UTILIZZO DEL DCF-MOLTIPLICATORI NELLA NEW ECONOMY
Mancanza di una STORIA alle spalle
L’assenza di qualsiasi esperienza derivante dal passato rende la redazione dei piani difficilmente giudicabili
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET
Difficoltà nell’Analisi Strategica
Derivante dalla difficoltà di tenere sotto controllo un settore complesso e in continua evoluzione.
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET
Dubbi sulla capacità di implementazione dei piani
Legata alle capacità del management , alla cultura aziendale,alla struttura organizzativa, alle esperienze cumulate delle quali poco o nulla si conosce in una start-up
IMPOSSIBILE APLLICARE LE REGOLE DELLA “PREVISIONE EFFICIENTE” ALLE AZIENDE DI INTERNET
IN CONCLUSIONE
La qualità della valutazione è frutto della qualità del processo valutativo, la quale è riconducibile alla capacità di catturare le reali fonti di Valore, le quali potrebbero essere: - Barriere all’ingresso - Il brand - La quota di mercato - Il team Elementi (tangibili o intangibili ) pe rla generazione del prospettica del reddito o dei flussi di cassa. La valutazione della impresa deve muovere da interrogativi più fondamentali di quelli richiesti da criteri di valutazione meramente finanziari.
(Luigi Guatri)
Prime considerazioni: Individuare le componenti dell’ impresa
Individuare i criteri più adatti
Nel caso delle start up è probabile che si tratti di beni immateriali o concept di prodotti ma ……………
Il PROCESSO VALUTATIVO
Il rigore valutativo richieste la sussistenza di alcune condizioni per esprimere un valore autonomo del bene, scindibile dal complesso aziendale.
Devono sussistere le seguenti caratteristiche: • Trasferibilità; • Generalità di benefici economici; • Utilità futura per i potenziali acquirenti
I Metodi di Valutazione possono essere basati su: 1. I costi; 2. I flussi differenziali; 3. comparazioni.
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI
Metodo del costo
storico
Metodo del costo
storico adeguato
Metodo del costo di
riproduzione
Metodo dell’attualizzazione dei
risultati differenziali
Metodi basati su comparazioni
Metodo dei tassi di royalities
comparabili
Metodo dei
multipli
Metodo del valore delle relazioni
con i clienti
Metodo del costo
della Perdita
Condizioni per esprimere un valore autonomo
Trasferibilità del bene Misurabilità dei benefici Utilità per acquirenti
Metodologie applicabili
Metodi basati sui costi Metodi basati sui flussi differenziali
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI
I Costi
I flussi differenziali
Si basano sull’assunto che il costo sostenuto esprima teoricamente i vantaggi futuri generati dalla presenza del bene. I metodi sono: 1) del Costo Storico; 2) del Costo Storico adeguato; 3) del Costo di Riproduzione.
Si basano sull’approccio reddituale e finanziario, rispettivamente in termini di valore attuale dei flussi reddituali o di cassa attesi che il bene immateriale può generare. I metodi sono: 1) dell’attualizzazione dei risultati differenziali; 2) del costo della perdita.
LA VALUTAZIONE DEI BENI IMMATERIALI
Comparazioni
Si basano sull’approccio di mercato e desumono il valore dei beni immateriali sulla base delle transazioni avvenute tra terzi indipendenti. I metodi sono: 1) dei tassi di royalties comparabili (ossia quello che un possibile
acquirente sarebbe disposto a pagare) ; 2) dei multipli (che valorizza i beni sulla base di indicatori e moltiplicatori che derivano dall’analisi empirica); 3) del valore delle relazioni con i clienti (ossia in base alla capacità di generare nuove risorse di fiducia e conoscenza per l’azienda.
LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO
Procedura
Indiretta
Diretta Confronto tra valore di
cessione e patrimonio netto
Con metodo sintetico
Metodo
reddituale
Metodo della stima
autonoma dell’avviamento
Con metodo analitico
Valutazione distinta
dei singoli componenti
dell’avviamento
Valutazione
rapportata a costi
capitalizzati e sospesi
Valutazione
media dei
redditi dichiarati
Valutazione media dei ricavi
realizzati moltiplicati per un
coefficiente compreso tra 2 e 3
Metodi
empirici
Fiscali Aziendali e di mercato
LA VALUTAZIONE DELL’AVVIAMENTO
Una definizione avviamento
Differenza tra valore e prezzo
Complesso di condizioni immateriali prorpie della azienda (ubicazione, organizzazione, qualità tecniche e morali del personale, esperienza accumulata, tradizione produttiva clientela, credito, prestigio, ecc.) che concorrono a conferire alla gestione una data redditività in base alla quale attribuire al capitale economico un valore superiore rispetto a quello di bilancio stimando analiticamente i diversi componenti del patrimonio stesso. (Pietro Onida)
Anche i Brevetti sono suscettibili di una autonoma valutazione. Possono essere distinti in: 1. Brevetti innovativi; 2. Brevetti di perfezionamento; 3. Brevetti applicativi.
Il Brevetto può essere valutato con metodi: 1. basati sui costi; 2. economico reddituali; 3. comparativi.
LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI
DIRITTO ALL’UTILIZZO ECONOMICO DI INVENZIONI
Metodi basati sui costi
Attualizzazione dei costi sostenuti
Costi storici Costi di riproduzione (A,B e C)
A) Costi di Invenzione B) Costi di Formalizzazione C) Costi Procedurali
Metodi comparativi
Multipli di applicazione empirica
Mercati regolati
Moltiplicatori Indicatori percentuali
Metodi economico reddituali
Attualizzazione dei risultati differenziati Attualizzazione delle royalities
Problema della Durata Economica
LA VALUTAZIONE DEI BREVETTI
LA VALUTAZIONE DEI MARCHI
Il Marchio è il segno distintivo cui è delegata la funzione di consentire l’identificazione e il riconoscimento da parte della clientela. Il valore è in funzione della notorietà o più specificatamente sul: • potenziale di differenziazione; • potenziale di relazione; • potenziale di estensione; • potenziale di apprendimento.
Il Marchio può essere valutato con metodi diretti, in modo autonomo ai sensi dell’art. 2573 del c.c., o con metodi indiretti quali quelli: 1. basati sui costi; 2. economico reddituali; 3. comparativi.
LA VALUTAZIONE DEI MARCHI
BENE IMMATERIALE GIURIDICAMENTE TUTELATO
Metodi basati sui costi
Attualizzazione dei costi
sostenuti
Costi storici
Costi storici adeguati
Costi di riproduzione
Metodi comparativi
Multipli di
applicazione
empirica
Valore delle relazioni
con i clienti
(fidelizzazione)
Moltiplicatori Indicatori percentuali
Metodi economico reddituali
Attualizzazione dei
risultati differenziati
Attualizzazione
delle royalities
Differenziale
diretto
Costo della
perdita
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE
La quantificazione del Software richiede la conoscenza di: • ciclo di sviluppo (analisi fattibilità, funzionale, tecnica, collaudo); • imputazione dei costi alle singole fasi di sviluppo; • imputazione con criteri oggettivi di costi pluriennali; • adeguate tecniche di ammortamento; • valutazione congrua e classificazione corretta dei costi in bilancio.
Inoltre occorre considerare: 1. l’estensione dell’applicazione (programmi personalizzati); 2. eventuale collegamento ad una marca di hardware; 3. Modificabilità del sistema operativo usato dal cliente; 4. Necessità di un sistema operativo specifico.
Da ultimo la valutazione non può prescindere dalla quantificazione/valutazione del capitale umano impiegato.
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE
La valutazione può essere fatta con metodi qualitativi quali: modello di Likert, il quale chiarisce ed esplica le interrelazioni tra
l’organizzazione ed i risultati economici; modello di Flamholtz, il quale invece identifica le variabili che
determinano il capitale umano senza però quantificarle.
Oppure possono essere utilizzati i metodi quantitativi, basati sui costi e sui risultati economici, quali: costo storico; costo di sostituzione; risultati economici empirico-comparativo.
Ovviamente qualora trattasi di “Software House” la valutazione non potrà prescindere dai contratti di manutenzione e di assistenza periodica.
LA VALUTAZIONE DEL SOFTWARE
Capitale umano
Qualità degli operatori professionali
Metodi qualitativi
Modello di Likert
Modello di Flamholtz
Metodi quantitativi
Metodo basato sul costo storico
Metodo basato sul costo di sostituzione
Metodo basato sui risultati economici
Metodo empirico-comparativo
Diritti d’autore
Programmi creati o modificati in azienda
Metodo basato sul costo di sostituzione
Costi di ricerca e sviluppo
Altri costi
inerenti
Per un quinquennio
Con coefficienti di
rettifica
VALUTAZIONE DEL SOFTWARE IN SEDE DI VALUTAZIONE D’AZIENDA
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Mogliano Veneto (TV) Padova
Costantino Magro Socio Tel. + 39 041 430164 [email protected]