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LA CONDIVISIONE DEI DATI – L’ESPERIENZA IN SSD PESCA E RITMARE . PhD Gianfranco Pazienza 1 “La condivisione dei dati nell’esperienza di SSD Pesca utilizzando il sistema Cigno Venezia, la Data Policy di Ritmare e il supporto dei software Open Source”. Gianfranco Pazienza (Ismar CNR – U.O.S. Lesina FG) – Relazione Assegno 2013 Abstract La produzione di mappe geo referenziate, a partire da informazioni geografiche nel Golfo di Manfredonia, sono alcuni degli argomenti trattati in questo lavoro svolto con l’Assegno di ricerca 2013. L’utilizzo parziale di alcuni dati del Progetto SSD Pesca e la collaborazione tra diversi WP: WP2 (Campagne oceanografiche) e il WP5 (studio delle correnti marine superficiali), ha permesso di testare l’iniziale accesso condiviso ai dati geografici utilizzati per lo svolgimento di determinate fasi di progetto. L’interazione delle attività è stata inizialmente favorita e supportata dal sistema Cigno (Ismar Venezia), per l’archivio e la condivisione di dati e prodotti. Esso, oltre alla visualizzazione rapida dei dati archiviati, consente un monitoraggio costante del lavoro svolto nelle varie fasi di progetto. Le possibili sinergie derivanti dalla condivisione e interazione dei dati dei singoli WP di progetto, e dei permessi associati che li sottendono, secondo le regole previste nel documento della Data Policy di Ritmare (altro argomento del lavoro), sono state focalizzate in collaborazione con altri Enti della Comunità scientifica italiana coinvolti nel Sottoprogetto (SP7): Infrastruttura Interoperabile del Progetto Ritmare, nel percorso di definizione della struttura di DP. Un lavoro teso alla diffusione della pratica di Open Data, finalizzato a valorizzare ulteriormente il lavoro svolto dai ricercatori, consentendo il confronto e lo sviluppo di altre idee progetto, rafforzando le collaborazioni nazionali e internazionali (Horizon 2020). Il processo di Open Data e di condivisione e divulgazione dei dati derivanti dai progetti finanziati pubblicamente, oltre a comunicare una maggiore portata del valore “sociale” dei risultati ottenuti, facilita l’accesso a tali informazioni consolidando la rete di relazione con i decisori, i portatori di interesse e gli Utenti istituzionali coinvolti. Questo supporto è previsto venga progettato realizzato con il Data Center Operativo (DCO) di SSD Pesca la creazione dei DCO regionali, obiettivo finale di progetto. The production of geo-referenced maps, using field and remote sensing data, and the creation of an index of metadata using shared access to data stored on the system CIGNO- Ismar Venezia, is the purpose of the present work. The possible interaction of the activities carried out under the project between different SSD Pesca WP, WP2 and WP5 in particular favors the archive system of the various products and display them quickly. This allows you to monitor the progress of the work done in the various stages envisaged by the individual WP. The development of synergies arising from the sharing and interaction of the individual WP data, the purpose of the Data Policy, can enhance the value of the work done, allow a further development of project ideas and collaborations among researchers, as well as a greater range of communicative value of the results themselves to recipients and beneficiaries of the projects . INTRODUZIONE: Il tema degli Open Data sta progressivamente conquistando interesse nel dibattito scientifico anche in Italia; come testimonia il convegno “Open Science 2020: Harmonizing Current OA practices with H2020 Guidelines”, organizzato dal CNR-ISTI presso

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LA CONDIVISIONE DEI DATI – L’ESPERIENZA IN SSD PESCA E RITMARE . PhD Gianfranco Pazienza 1

“La condivisione dei dati nell’esperienza di SSD Pesca utilizzando il sistema Cigno Venezia, la Data Policy di Ritmare e il supporto dei software Open Source”.

Gianfranco Pazienza (Ismar CNR – U.O.S. Lesina FG) – Relazione Assegno 2013

Abstract

La produzione di mappe geo referenziate, a partire da informazioni geografiche nel Golfo di Manfredonia, sono alcuni degli argomenti trattati in questo lavoro svolto con l’Assegno di ricerca 2013. L’utilizzo parziale di alcuni dati del Progetto SSD Pesca e la collaborazione tra diversi WP: WP2 (Campagne oceanografiche) e il WP5 (studio delle correnti marine superficiali), ha permesso di testare l’iniziale accesso condiviso ai dati geografici utilizzati per lo svolgimento di determinate fasi di progetto. L’interazione delle attività è stata inizialmente favorita e supportata dal sistema Cigno (Ismar Venezia), per l’archivio e la condivisione di dati e prodotti. Esso, oltre alla visualizzazione rapida dei dati archiviati, consente un monitoraggio costante del lavoro svolto nelle varie fasi di progetto. Le possibili sinergie derivanti dalla condivisione e interazione dei dati dei singoli WP di progetto, e dei permessi associati che li sottendono, secondo le regole previste nel documento della Data Policy di Ritmare (altro argomento del lavoro), sono state focalizzate in collaborazione con altri Enti della Comunità scientifica italiana coinvolti nel Sottoprogetto (SP7): Infrastruttura Interoperabile del Progetto Ritmare, nel percorso di definizione della struttura di DP. Un lavoro teso alla diffusione della pratica di Open Data, finalizzato a valorizzare ulteriormente il lavoro svolto dai ricercatori, consentendo il confronto e lo sviluppo di altre idee progetto, rafforzando le collaborazioni nazionali e internazionali (Horizon 2020). Il processo di Open Data e di condivisione e divulgazione dei dati derivanti dai progetti finanziati pubblicamente, oltre a comunicare una maggiore portata del valore “sociale” dei risultati ottenuti, facilita l’accesso a tali informazioni consolidando la rete di relazione con i decisori, i portatori di interesse e gli Utenti istituzionali coinvolti. Questo supporto è previsto venga progettato realizzato con il Data Center Operativo (DCO) di SSD Pesca la creazione dei DCO regionali, obiettivo finale di progetto.

The production of geo-referenced maps, using field and remote sensing data, and the

creation of an index of metadata using shared access to data stored on the system CIGNO-

Ismar Venezia, is the purpose of the present work. The possible interaction of the activities

carried out under the project between different SSD Pesca WP, WP2 and WP5 in particular

favors the archive system of the various products and display them quickly. This allows

you to monitor the progress of the work done in the various stages envisaged by the

individual WP. The development of synergies arising from the sharing and interaction of

the individual WP data, the purpose of the Data Policy, can enhance the value of the work

done, allow a further development of project ideas and collaborations among researchers,

as well as a greater range of communicative value of the results themselves to recipients

and beneficiaries of the projects .

INTRODUZIONE:

Il tema degli Open Data sta progressivamente conquistando interesse nel dibattito scientifico anche in Italia; come testimonia il convegno “Open Science 2020: Harmonizing Current OA practices with H2020 Guidelines”, organizzato dal CNR-ISTI presso

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l’Auditorium dell’Area di Ricerca del CNR a Pisa. Successivamente Alessandro Sarretta in: “Obiettivo Open Science: conquistare i cuori e le menti” (http://openscience.it/2014/04/09/obiettivo-open-science-conquistare-i-cuori-e-le-menti/#sthash.nQDY4tyC.dpuf. – 2014); ha dato un’anima a questo dibattito. Sarretta, partendo dalle regole fissate per i progetti Horizon 2020 (H2020) riguardo l’accesso aperto ai dati disponibili e da acquisire, cerca di focalizzare vari problemi vista la scarsa propensione fino ad ora nell’utilizzarare l”Open Access” per le pubblicazioni e la messa a disposizione dei dati della ricerca. Temi declinati principalmente alla situazione italiana, con una sensazione generale: (…) “anche in Italia, partendo dalle opportunità date dall’”Open Access”, si sta riuscendo a fare gruppo nella consapevolezza delle opportunità e delle sfide per il mondo scientifico. E’ questo un tentativo di fare massa critica nel proporre soluzioni ai problemi principali (vedi ad es. un ripensamento generale della valutazione dei ricercatori e della loro ricerca) (…).

La messa a disposizione dei dati scientifici è uno specifico WP del Progetto “Sistema di supporto alle decisioni per la gestione sostenibile della pesca nelle regioni del Mezzogiorno d’Italia” (PON SSD-Pesca 2012-2015). Nel WP4 si prevede la: “Progettazione e realizzazione di Data Centers Operativi (DCO) Regionali a supporto della gestione della pesca”, a partire da una analisi contestuale delle necessità dei diversi utenti istituzionali, operatori della pesca, coinvolti e beneficiari del progetto, per realizzare tale sistema. A tale impostazione ha cercato di dare risposte la tematica dell’assegno di ricerca 2013 (responsabile di WP4, il dr. Raffaele D’Adamo - Ismar CNR): “Allestimento e implementazione dei siti osservativi fissi (boe oceanografiche, radar) secondo un sistema informativo che li integri, utilizzando la piattaforma CIGNo sviluppata da ISMAR Venezia”. Il lavoro ha trattato, senza entrare nello specifico, i temi definiti nella Task 4.2 del WP4, ovvero “Definizione delle caratteristiche dei dati e loro accesso (tramite portale web) per utenti istituzionali, dedicati al monitoraggio e al controllo dello sforzo di pesca nell’ambito dei Piani di Gestione, perseguendo obiettivi specifici definiti.”. Dove gli attori/utenti, oltre agli enti di ricerca, sono gli Assessorati alla pesca delle regioni, le Capitanerie di Porto e le associazioni di pesca delle varie marinerie.

PROGETTAZIONE DI UN DATA CENTER OPERATIVO (DCO): STRUMENTI OPEN SOURCE E DATA POLICY.

Il confronto sull'utilizzo della Piattaforma Cigno (http://cigno.ve.ismar.cnr.it/), si è focalizzato principalmente sulla necessità di stabilire criteri di acquisizione e formato dei dati. Si è pure affrontato marginalmente l’argomento: definizione e caratteristiche del portale di accesso alle informazioni prodotte dal Progetto, per la diversa tipologia di utenti: utenti istituzionali, utenti finali e utenti interni, altra specifica attività del WP4. A riguardo è stato ritenuto esemplificativo il modello scaturito dall’esperienza “Atlante della Laguna di Venezia” (Fig.1). Il tema della condivisione dei dati, è stato sviluppato in vari incontri a partire da una conferenza con i ricercatori di varie sedi di Ismar, coinvolti in SSD Pesca (in specie Lesina, Ancona, La Spezia). Successivamente con una riunione dell'intero WP4 di SSD Pesca convocata dal responsabile di WP Angelo Bonanno, presente Fabio Fiorentino responsabile di SSD Pesca, con tutti i ricercatori (Ismar, Isac e Iamc.) Qui è stato presentato il sistema Geonodo Cigno quale ipotesi di lavoro per definire un Data Center Operativo di SSD Pesca secondo lo schema seguente:

a) definizione del data set e dei prodotti da rendere accessibili agli utenti istituzionali per fini di monitoraggio e controllo dello sforzo di pesca (Fig.2);

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b) definizione di formati ottimali dei dati satellitari e di indicatori ambientali per retrieval (I.R. Informazioni di recupero) da portale web, finalizzati alle esigenze specifiche degli utenti istituzionali.

Fig.1 Schema software e interconnessione utenti in Cigno

Fig.2 Definizione della struttura dell’archivio dei dati e dei prodotti da rendere accessibili tramite portale web di Cigno.

Tale impostazione di DCO si ritrova in: “Wise Lagoon nuove tecnologie, scienza e ambiente: percorsi e sfide verso un quadro di conoscenza condivisa” (Fig.3) (Menegon 2013). Il lavoro aiuta a schematizzare il sistema delle relazioni e delle interconnessioni necessarie a definire la struttura teorica di un Data Center Operativo. Menegon analizza

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l’esperienza maturata nel corso dell’attività svolta con ISMAR in collaborazione con il CORILA e il Comune di Venezia per l’Atlante della Laguna (http://www.silvenezia.it), nonché la sua trasduzione sulla “Piattaforma Cigno”, il geonodo per l’archiviazione di documenti, metadati, layers e mappe, quale sistema di condivisione.

Il lavoro propone, inoltre, un percorso e un modello innovativi per meglio definire e cristallizzare i ruoli e i contributi propri della ricerca scientifica in campo ambientale, partendo dallo scambio e il coinvolgimento con le istituzioni e i cittadini (o altri specifici portatori di interesse, i pescatori nel caso di SSD Pesca).

Fig.3 Wise Lagoon: community di condivisione. (Menegon 2013)

Seguendo un percorso bottom-up le comunità locali e i portatori di interesse, in fase di progetto e di pianificazione, presentano le loro esigenze e ne argomentano le aspettative (Fig.4). Nel caso di decisioni in campo ambientale, la domanda di innovazione viene generalmente intercettata dalla ricerca scientifica che la sostanzia sul piano delle conoscenze. Molto spesso la rete di relazioni si sviluppa proprio a partire dai prodotti scientifici e tecnologici che il mondo della ricerca riesce a mettere a disposizione del sistema produttivo e/o a supporto delle scelte dei decisori. In “SSD Pesca: Sistema a Supporto dei Decisori della Pesca”, il titolo del Progetto spiega bene il ruolo proprio, occupato nel progetto, dalla ricerca scientifica e tecnologica. Alla struttura piramidale si associa un software che consente la condivisione dei dati ambientali: esso deve soddisfare i criteri logici del flusso di informazioni, anche con la rappresentazione geografica: l’origine dove questi dati vengono presi e le iniziative progettuali dove agiscono, supportando gli attori coinvolti. Lo schema teorico della figura 5 mostra lo scheletro utilizzato per strutturare l’Atlante della Laguna

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Fig. 4 Bottom- middle-out: Nello schema a Piramide le istituzioni si collocano al vertice (sistema dei decisori). (Menegon 2013)

.

Fig. 5 Esempio di esplorazione del thesaurus GEMET, a partire dal concetto 4589 “laguna”, utilizzando l’RDF browser LodLive (Camarda et al., 2013)

Identico approccio è stato utilizzato nel lavoro di Elisabetta Ballarini (2013), per la redazione del Rapporto sullo stato della Laguna di Lesina, nell’ambito dello Studio europeo ARCH “Architecture and roadmap to manage multiple pressures on lagoons”. A questo prodotto hanno contribuito il R. D’Adamo e altri colleghi di Lesina, i colleghi S. Guerzoni e L. Zaggia di Venezia.

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Il modello di “Spatial Data Infrastructure”, utilizzato per la condivisione dei dati spaziali tra enti pubblici che li producono, viene regolata dall’apposita Direttiva INSPIRE (2007/2/EC del 14 marzo 2007) del Parlamento Europeo e del Consiglio (INfrastructure for SPatial InfoRmation in the European Community). La Direttiva, allo scopo di dare vita a sistemi uniformi, stabilisce le: “norme generali volte all’istituzione dell’Infrastruttura per l’informazione territoriale nella Comunità Europea per gli scopi delle politiche ambientali comunitarie e delle politiche o delle attività che possono avere ripercussioni sull’ambiente” (European Union, 2007 Recepita in Italia nel 2010, D. Lgs.32 del 27/10 ), e definisce la tipologia dei dati di interesse con le seguenti caratteristiche:

dati territoriali che la direttiva definisce come “i dati che attengono, direttamente o indirettamente, a una località o un’area geografica specifica”;

dati detenuti dalle pubbliche amministrazioni a tutti i livelli di governo (centrale, regionale e locale);

dati utili alle politiche ambientali comunitarie.

La direttiva anticipa come necessaria, la definizione e l’adozione di appositi protocolli di Data Policy, per stabilire formati e criteri di condivisione di dati, garantendo la proprietà intellettuale del ricercatore e l’obbligo di divulgare i risultati della ricerca finanziata pubblicamente. Questo documento è stato preparato con il WP3, AZ2: “piano comune di politica dati per l'intero progetto e creazione di un organismo di controllo”, collaborando con i colleghi del SP7 di Ritmare.

Lavoro preparatorio per la progettazione della struttura di un Data Center Operativo (DCO) è stato sviluppato inizialmente su tre livelli:

a) discussione interna ad Istituto di Scienze Marine del CNR (Ismar) sulle problematiche relative all’Open Data;

b) confronto con altri Istituti del CNR ed altri enti di ricerca;

c) primo approccio verso le altre istituzioni dello Stato.

a) Discussione in Ismar sulle problematiche relative all’Open Data:

i) Confronto con i ricercatori sui possibili vantaggi della condivisione dei dati maturi, la definizione dei criteri e dei permessi di tali condivisioni, le opportunità per nuove collaborazioni che ne possano derivare;

ii) Una prima verifica di tale disponibilità, acquisita con i colleghi di Lesina e la Spezia per una prova esercizio: la condivisione di dati per creare sinergie sui sistemi attuali operanti nell’area del Golfo di Manfredonia con il progetto SSD Pesca, in specie per la rete radar H/F per la misura delle correnti marine superficiali, utilizzando piattaforme GeoData “open surce”, e utilizzando il GeoNodo Cigno di Ismar Venezia, previa una ulteriore verifica della compatibilità dei vari formarti dei dati sorgenti.

iii) Un Confronto con i colleghi di Venezia, Bologna, Ancona, La Spezia e Lesina sulle problematiche della proprietà dei dati e delle problematiche di interoperabilità dei dati, derivanti da sistemi di acquisizione diversi e differenti per formato, frequenza etc.

b) Confronto con altri Istituti del CNR ed altri enti di ricerca:

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i) Discussione con i colleghi di Ritmare (SP7) Maurizio Ribera d’Alcala’ della Stazione Zoologica di Napoli, Anna Rampini e Paola Carrara dell’ IREA-CNR, Alessandro Sarretta, Stefano Menegon e Raffaele D’Adamo di ISMR-CNR, per la redazione dei documenti preparatori della Data Policy di Ritmare;

ii) Approfondimento con i colleghi di IAMC, ISAC e ISMAR sui contenuti di un Data Center Operativo Informativo, Interoperabile e Collaborativo, destinato agli operatori e agli attori istituzionali del settore della pesca, coinvolti nel Progetto SSD Pesca;

iii) Confronto presso l’Università di Foggia – Progetto FP7 “Star AgroEnergy”: strumenti e opportunità per promuovere e valorizzare i prodotti della ricerca tra Carta dei Ricercatori e Proprietà Intellettuale; confronto con le potenzialità di Open Data e il D.C.O. quale strumento di diffusione delle attività di ricerca finanziate.

c) Confronto con Altre Istituzioni dello Stato

Con lo Stato Maggiore della Marina Militare, il confronto è stato avviato nel corso delle azioni preparatorie per l’individuazione dei siti idonei alle installazioni del sistema Antenne H/F, nell’ambito del WP5 di SSD Pesca. Per la definizione del “contratto di permuta” con lo Stato Maggiore, in cambio dell’ospitalità è stato proposto tral’altro da parte del Direttore Fabio Trincardi e dalla responsabile del WP5 Annalisa Griffa, la messa a disposizione dei dati raccolti per poter interagire con il sistema Dati informativo della Marina, riguardo anche la sicurezza della navigazione.

STRUTTURA DELLA DATA POLICY: il Documento della Data policy di RITMARE

Il documento di Data Policy di RITMARE (http://www.ritmare.it/data-policy) descrive le potenzialità e le regole (Carrara et al., CoastExpo - Ferrara, 19 settembre 2013) di accesso ed utilizzo dei dati, secondo criteri di condivisione. Il documento costituisce la base di accordo tra i partecipanti al Programma Bandiera di Ritmare: la Ricerca Italiana per il Mare, www.ritmare.it (finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca). Stabilisce regole condivise sulle modalità di condivisione dei dati e dei prodotti generati dalle attività, o derivati da attività precedenti e ritenuti utili per il raggiungimento delle finalità del Programma. La proposta è stata elaborata facendo riferimento a tre contesti:

1. La comunità scientifica internazionale adotta regole che favoriscano il più possibile una rapida condivisione delle informazioni, anche quando concede al generatore un periodo di tempo per un uso esclusivo dei dati e dei prodotti

2. L’Unione Europea in numerose direttive indica come irreversibile la prospettiva di un accesso libero a dati e prodotti generati con fondi pubblici

3. L’Agenda Italiana Digitale sta via via formulando regole di accesso ai dati in possesso o generati da strutture della Pubblica Amministrazione sempre più aperte e sta individuando i tipi di licenze da associare ad essi.

Nel testo di DP si fa riferimento ai possibili tipi di licenze, già codificate e che potrebbero essere utilizzate per la condivisione di dati e prodotti secondo poche premesse:

1. sono dati prodotti con fondi pubblici e pertanto ne va favorito un uso pubblico anche oltre la comunità RITMARE;

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2. la condivisione aperta permette un avanzamento più rapido delle conoscenze con un effetto positivo sui risultati del progetto ed in generale della ricerca. Come avviene con altre piattaforme di condivisione, questo consente – tenuto conto delle regole concordate - una migliore organizzazione del lavoro scientifico e di coordinamento tra i vari SP di Ritmare

3. la condivisione dei dati, contrariamente ad un percezione diffusa, favorisce anche la visibilità e la produzione scientifica dei singoli che li hanno generati;

4. la condivisione permette anche il riutilizzo da parte di altri che possono avere obiettivi parzialmente diversi dagli “acquisitori” (portando a un maggiore utilizzo dei dati acquisiti) e/o possono mirare meglio le ricerche successive alla luce di tali dati (es. disponibilità di una batimetria in fase di progetto di una nuova ricerca biologica, oceanografica, geologica).

Su queste basi il gruppo di lavoro ha ritenuto di poter fare riferimento ad un insieme di poche regole, chiaramente definito e condivise:

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DESCRIZIONE E MAPPA SITI FISSI NEL GOLFO DI MANFREDONIA:

L’attuale rete dei siti osservativi fissi nell’area del Golfo di Manfredonia, è stata realizzata con il progetto SSD Pesca. Questa “focus area” del progetto, sarà monitorata in continuo dalla “Meda Gargano” (WP1), completando la rete e la dotazione di boe e mede oceanografiche (multiparametriche) presenti in Adriatico e gestite da Ismar CNR (rete oceanografica - siti osservativi). Inoltre con il WP5 è stata installata una rete di antenne Radar H/F (WP5) per lo studio delle correnti marine superficiali, lavoro svolto in collaborazione attiva con i colleghi di La Spezia. (Fig.15).

La “Meda Gargano” – il cui varo è avvenuto a giugno 2012 (triangolo giallo - Fig.15), è una particolare e sofisticata struttura di acciaio attrezzata di strumentazioni per la ricerca scientifica marina. È una meda elastica fornita dalla ditta Floatex; la struttura portante è rappresentata da un palo in acciaio di oltre 25 metri, di questi 18 metri sono immersi in mare. Il palo è ancorato ad un corpo morto in cemento armato di circa 30 tonnellate adagiato sul fondo. I dati oceanografici e della centralina meteo trasmettono da un computer “embedded” ad un server remoto, con una SIM Dati 3G . Essa è stata progettata nell’ambito di SSD Pesca, frutto della collaborazione tra Istituto di Scienze Marine (ISMAR) e l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero (IAMC). La gestione della meda e della banca dati è curata dell’ISMAR (UOS Lesina e UOS Ancona), inizialmente in collaborazione con la UOS Messina dell’ IAMC.

Le Antenne radar H/F fornite dalla ditta CODAR (nell’immagine di fig.15 i siti sono contrassegnati con una stella verde) emettono onde a bassa frequenza e misurano le correnti marine superficiali, quando funzionano accoppiate. Sono state impiegate in fasi successive, su tre precise aree di copertura (sei siti) per tutto il promontorio del Gargano. L’area nord della costa garganica, prospicente le Isole Tremiti, è stata studiata per il progetto CoCoNet. Le altre due aree riguardano l’area del Golfo nell’ambito del progetto SSD Pesca. . Le installazioni sono avvenute in più fasi tra febbraio e agosto 2013.

MATERIALI E METODI:

Prove elaborazioni dati ed esercizi di georeferenziazione realizzate utilizzando il sistema open source

Per le elaborazioni qui riportate, sono stati utilizzati dati prelevati presso le 42 stazioni delle campagne oceanografiche (WP2 SSD Pesca); si riferiscono ai 42 punti (Fig. 7) per la completa copertura del Golfo di Manfredonia. Le coordinate e la strategia di campionamento sono quelle utilizzate in precedenti esperienze (CNR-Progetto Sardone – 2007-2010). I parametri misurati si riferiscono alla colonna d’acqua (SeaBerd 19) per la clorofilla e il fitoplancton e ai paramentri ambientali. Un transetto costituito di sole 12 stazioni, viene testato prelevando campioni di sedimenti e benthos (Box corer). Altre 7 stazioni, differenti dalle 42, riguardano un transetto costa/largo, e vengono testate con maggiore frequenza. I dati trattati per essere inseriti sulla piattaforma Cigno sono stati messi a disposizione dai colleghi dell’U.O.S. di Lesina, acquisiti nel corso della crociera marzo 2012. Le crociere sono tutte realizzate dai colleghi di Ismar Lesina, in collaborazione con l’ U.O.S. di Ancona.

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Per la gestione dei dati geografici si è utilizzato “Quantum GIS (QGIS)” (Boffi 2008; Casagrande et al. 2012). Successivamente i vari layes e le mappe sono state caricate sul sistema Cigno (http://cigno.ve.ismar.cnr.it/) (Software Open source, personalizzato, Ismar Venezia). Tale sistema si presenta particolarmente utile nella gestione dei dati e nella creazione di metadati, per il loro archivio e condivisione, nonché nella produzione di mappe. I dati di progetto SSD Pesca analizzati sono riferiti alla colonna d’acqua e ai dati di benthos, acquisiti nel corso delle Campagne oceanografiche effettuata nel 2012 con la N/O Dalla Porta, e con altro mezzo nautico, sempre nell’ambito del WP2 di SSD Pesca: Sviluppo di indicatori ambientali e modellistica per l'ottimizzazione e la gestione sostenibile dello sforzo di pesca.

Una rappresentazione spaziale del sistema complesso sulla Piattaforma Cigno ha permesso di riportare, integrandole, tutte le varie attività svolte nel Golfo di Manfredonia per SSD Pesca riferite ai vari WP: WP1-WP2-WP5. Nella figura 15 oltre alle 42 posizioni geografiche utilizzate per campagne oceanografiche (WP2), vi sono rappresentate le aree indicative di copertura dei siti Radar H/F (WP5) e la posizione della Meda (WP1).

Alla creazione di queste mappe hanno concorso varie Applicazioni dei sistemi di software libero: programma open source QGIS, mappe del PCN-Portale Cartografico Nazionale (http://www.pcn.minambiente.it) oltre al Sistema Informativo territoriale SIT della Regione Puglia (Portale Ambiente - http://www.sit.puglia.it/); quindi l’utilizzo della piattaforma Cigno quale sistema di archiviazione, gestione e condivisione di file, di metadati e di mappe, con il supporto dai colleghi Ismar di Venezia.

RISULTATI

Produzione di mappe geo referenziate e metadati

In figura 6 si riporta un esempio di prodotti ottenuti: mappe geo referenziate e relativi

metadati utilizzando il Geonodo Cigno sul server di Ismar Venezia, mappe ottenute

con software open source (QGIS) per la gestione dei dati spaziali, e altri shape file e

mappe fornite con i servizi WMS dal PCN o dal (SIT) Puglia.

Fig.6 Elenco risorse caricate su Cigno, ascritte nel profilo di G. Pazienza

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Dati del Progetto SSD Pesca delle 42 stazioni (Fig. 7), forniti dai colleghi di Ismar Lesina, sono stati utilizzati e in parte elaborati: abbondanza di fitoplancton e clorofilla (Figg. 8-9); (Specchiulli et al. - SIBM 2013). Di questi è stata realizzata una mappa sul sitema cartografico Cigno (Fig.10). La mappa con i dati di un diverso transetto di 12 stazioni (Fig. 11) è stata ricavata con i valori della sostanza organica presente nei sedimenti (percentuale di peso secco su umido, campioni essiccati in muffola).

Fig. 7 Mappa coordinare delle 42 stazioni Campagne Oceanografiche nel Golfo di Manfredonia.

Fig. 8 Progetto relaizzato con QGis - distribuzione fitoplancoton Golfo Manfredonia. Interpolazione dati colonna d’acqua: abbondanza fitoplancton (n. cellule/litro) - (R. D’Adamo, A. Specchiull, A. Deolo - campioni prelevati nella Campagna SSD Pesca 2012 da L.Cilenti e T. Scirocco)

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Fig. 9 Distribuzione Clorofilla: Interpolazione dati colonna d’acqua distribuzione ChlA (µg/litro e valori n.cell./litro (R. D’Adamo, A. Specchiulli ,A. Deolo, L.Cilenti e T. Scirocco)

Fig. 10 Mappa : distribuzione di clorofilla ottenuta dai dati della colonna d’acqua

Fig. 11 Interpolazione GIS dati della S.O (%) contenuta nei sedimenti; compioni prelevati nelle 12 stazioni del transetto (L. Cilenti, T. Scirocco – Campagna oceanografica marzo 2012).

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Siti osservativi

Gli studi effettuati in collaborazione con i colleghi di Ismar Spezia, Annalisa Griffa, Carlo

Mantovani, Lorenzo Corgnati, riguardano la misura delle correnti marine superficiali (WP5

di SSD Pesca). In aggiunta si è svolta la Campagna Drifter Maggio 2013 (CoCONET),

ripetuta per SSD Pesca nel Golfo a fine novembre 2013. I drifter sono derive dotate di

sensore di posti ai dati dei radar, ne consentono la validazione, sovrapponendole le

mappe tracciate dai drifter con quelle ottenute dai dati registrati con i radar.

Fig. 15 Punti campionamento e Siti osservativi fissi nel Golfo di Manfredonia-testa del Gargano (la figura

riporta a titolo esemplificativo le aree di copertura radar).

La presentazione visiva del modello idrodinamico, validato nel corso della campagna

dirfters - maggio 2013 è stata seguita dal sistema Tosca – (http://toscagis.univ-

tln.fr/TOSCA/squel.php?content=displayDrifters.php) (Figura 16) Università di Tolone, ed

è visibile ora anche in real time con e mappe delle correnti marine superficiali, realizzate

con i dati trasmessi ed elaborati ogni ora dalle antenne H/F (http://radarhf.ismar.cnr.it/)

(Fig. 17).

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Fig. 16 COCONET: Campagna drifters -testa del Gargano Maggio 2013.

Fig. 17 SSD PESCA WP5: Mappe real time correnti marine superficiali, dati acquisiti e trasmessi ogni ora

dal sistema antenne H/F.

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CONCLUSIONI

La produzione di mappe geo referenziate elaborate con il software open source QGis,

sono state ottenute utilizzando dati di campo, nell’ambito del progetto SSD Pesca;

dimostrano la possibile interazione del lavoro svolto e condiviso tra diversi WP2 e il WP5.

La creazione di un indice dei metadati e l’accesso condiviso ai dati oggetto dello studio,

depositati sul sistema Cigno, ha consento un primo approfondimento sul modo di

organizzare il sistema di archivio dei vari prodotti e di visualizzarli rapidamente. Questo

consente il monitoraggio continuo dei progressi del lavoro via via svolto nelle varie fasi

previste dai singoli WP. Lo sviluppo delle sinergie derivanti dalla condivisione e

interazione dei dati, finalità della Data Policy, valorizzando maggiormente il lavoro svolto

dai ricercatori, lascia intravedere ulteriori, possibili, sviluppi di idee progetto e

collaborazioni. Altro tema è la maggiore portata del valore comunicativo dei risultati

verso i destinatari e beneficiari dei progetti (Ritmare e SSD Pesca in questo caso). Con la

realizzazione del Data Center Operativo si intende favorire, principalmente ai portatori di

interesse e agli utenti istituzionali, l’accesso a quei dati raccolti nel corso di progetti

realizzati con finanziamenti pubblici, tramite portale e sevizi web. Per SSD Pesca il lavoro

svolto con l’assegno sulla realizzazione del DCO si è limitato alle primissime fasi di

progettazione; purtuttavia nel suo stato embrionale il lavoro ha comunque contribuito,

alla redazione di un Documento di Data Policy, condiviso con altri enti della Comunità

scientifica italiana, coinvolti nel progetto Ritmare.

LA CONDIVISIONE DEI DATI – L’ESPERIENZA IN SSD PESCA E RITMARE . PhD Gianfranco Pazienza 16

Bibliografia

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Carrara P., Giorgetti A., Oggioni A., Ribera d’Alcalà M., Sarretta A., Adamo M.P., Alberico I., Altenburger A., Basoni A., Bastianini M., Bordogna G., Brosich A., Criscuolo L., D’Adamo R., Forneris V., Fugazza C., Grilli F., L’Astorina A., Manzella G., Menegon S., Minuzzo T., Partescano E., Pavesi F., Patti F.P., Pazienza G., Pepe M., Rampini A., Sanges R., Toccu M., Tronconi C., Scardi M., Simoncelli S., Villa P., Vinci M “Verso la condivisione interoperabile di dati, osservazioni e strumenti per la ricerca marina italiana” CoastExpo -Ferrara, 19 settembre 2013

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Wise Lagoon, Nuove tecnologie, scienza e ambiente: percorsi e sfide verso un quadro di conoscenza condivisa by Stefano Menegon is licensed under a Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia License - 2013

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