Sustainable development - Landscape & Nutrition in Trasimeno Area
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Sustainable development in the Trasimeno Area
Workshops and activities with teachers and students
LandscapeNutrition
CULTURA
NATURA
ECONOMIA
La provenienza locale del cibo, associata al rispetto della qualità ambientale e paesaggistica, può avere un importante effetto sinergico anche per la gestione del territorio e del paesaggio.
Identità, alimentazione, culturaL’alimentazione non è solo la risposta a un bisogno dell’organismo, ma ha valenze economiche, sociali e culturali. Paesaggio e alimentazione sono legati da molte relazioni che permettono di comprendere la cultura materiale, il sistema sociale e molti elementi del sistema culturale del territorio.
I comportamenti alimentari hanno a che vedere con i paesaggiperché incidono sulla scelta delle colture agricole e degli animali da allevare.
Un paesaggio agrario può quindi darci informazionisulle abitudini alimentari di una popolazione, ma anche sulle sue attività economiche.
L’alimentazione lega gli individui agli usi di un gruppo (famiglia, comunità, popolo, nazione), trasmette il senso di appartenenza e molti aspetti della cultura.
L’atto di cucinare è un aspetto importante del rapporto tra uomo e natura. Nel passato il cibo distingueva anche nettamente gli strati sociali, in quanto c’erano cibi che potevano permettersi solo i ricchi e altri considerati “del popolo” come ad esempio la zuppa di pane.
“Non esiste una nazione meglio attrezzata per affrontare un futuro di economia sostenibile. Siamo il
Paese più bello del mondo e la bellezza è oggi la merce più
ricercata»
Così si è espresso Renzo Piano, architetto di fama internazionale e neo-Senatore a vita, in una intervista recente.
La Convenzione EUROPEA definisce il paesaggio una parte di territorio «così come è percepita dalle popolazioni», risultato di interrelazioni tra fattori umani e naturali.
Il paesaggio è un bene fondamentale delle comunità umane e la sua qualità contribuisce a migliorare le condizioni di vita delle persone. Ha, dunque, valore sociale.
In Italia gli effetti della Convenzione europea sono entrati nella legislazione nel 2004, attraverso il Codice dei beni culturali e del paesaggio.Il Codice chiarisce che «il patrimonio culturale è costituito dai beni culturali e dai beni paesaggistici». Il patrimonio culturale comprende quindi i beni considerati «testimonianze di civiltà», come gli oggetti archeologici e le biblioteche, e i beni paesaggistici (aree e costruzioni) «costituenti espressione che i beni di appartenenza pubblica devono essere destinati alla fruizione della collettività. Il patrimonio culturale, dunque, appartiene a tutti e lo Stato si impegna a tutelarlo, ma anche a renderne possibile la fruizione.
Il Codice dei beni culturali e del paesaggio
Come scrive il geografo Eric Dardel nel libro L’uomo e la Terra: «E’ attraverso il suo modo di abitare, la sistemazione dei campi, delle vigne, delle praterie, attraverso il suo genere di vita, la circolazione delle cose, delle persone, che l’uomo esteriorizza la sua relazione fondamentale con la Terra».
«Dimenticare come scavare la terra e prendersi cura del suolo è dimenticare noi stessi».
Mohandas K. Gandhi
DAL PUNTO DI VISTA PIU’ ALTO DEL NOSTRO COMUNE: POGGIO SANTA MARIA
Lago di Montepulciano
Lago di Chiusi
Lago Trasimeno
La nostra scuolaPoggio S.Maria
attraverso anche l’antica cartografia
Studio idrologico della Valdichiana - Leonardo da Vinci
Lago TRASIMENO
POGGIO S.MARIA in ottobre
LAGO DI CHIUSI
LAGO TRASIMENO
CASTIGLIONE DEL LAGO
POGGIO S.MARIA in primaveraCampi di grano e foraggio
Aziende Agricole
Il paesaggio e l’arte…
Percorso di studio del paesaggio attraverso le opere d’arte e la fotografia.
Rielaborazione in chiave artistica delle peculiarità del nostro territorio.
Il Paesaggio in Evoluzione La percezione dello spazio
Mappe e Arte
Il territorio del nostro comune – Castiglione del Lago
a
Il paesaggio suscita emozioni e sentimenti…
IL PAESAGGIO :UN MANDALA VIVENTE
Il nostro paesaggio a 360°
Il paesaggio è per noi….
In Umbria le città etrusche più importanti furono Perugia e Orvieto
Qui nel Castiglionese,territorio di confine tra
Umbria e Toscana, le città principali erano
Perugia, Chiusi e Cortona
Il nostro era un territorio fertile,
mitigato dalla presenza del Lago
Trasimeno, ricco di raccolti e di fauna.
Le attività principali degli Etruschi furono l’Agricoltura(cereali, viti, olivi)l’Allevamentola Caccia e la Pesca
Si trattava di case raggruppate tra loro,
disposte lungo le strade di collegamento tra i
paesi di Castiglione del Lago, Villastrada e
Petrignano
Paesaggio: la storia e le antiche tradizioni agricoleRICERCA, ESCURSIONI, TOMBE ETRUSCHE E PAESAGGI STORICI
I villaggi realizzati con materiali altamente deperibili sono scomparsi
Gli archeologi invece hanno ritrovato moltissime sepolture etrusche ed
intere Necropoli
Trasimeno Terra Etrusca… percorso di studio e approfondimento sulle “PIETRE ETRUSCHE”
La campagna di scavo (luglio 2012) ha rimosso arbusti, rovi e tutto il terreno che ne avevano reso impossibile l’accesso
La SCOPERTA (1907) avvenne per caso mentre un contadino dissodava un terreno
La porta è in pietra di travertinoliscia e pesante
Nella camera sepolcrale, sul pavimento furono ritrovate due anfore di argilla grezza
sopra una specie di muretto di pietra, addossato alla parete di fondo due urne cinerarie di tufo con
coperchio decorato
L’Anfora vinaria conteneva vino.
Il vino veniva usato mischiato con acqua, miele o aromatizzato
con spezie, mirto, petali di fiori.
Visita all’azienda agraria «Madrevite» di Vaiano
Sono presenti anche molti genitori
La signora Chiuccurlotto ci illustra la produzione della fagiolina, del vino e
dell’olio di oliva.
Dall'inizio del '900 si susseguono le citazioni della Fagiolina del Trasimeno, tra cui:"... la fagiolina del lago, piccoli fagioli biancastri con occhio bruno, di facile cottura e saporitissimi" Guida Gastronomica d'Italia del Touring Club Italiano, Prima Edizione 1931
Sembra verosimile che si continuò a coltivare la Fagiolina sul lago Trasimeno, oltre che ad avere ragioni strettamente legate al territorio fertile ed irriguo, sia dovuta anche alla particolarità del periodo di semina della Fagiolina: il seme viene messo a dimora a giugno-luglio, dopo la mietitura dei cereali. Questo consentiva ai coloni di avere un prodotto di largo consumo senza per questo doverne dare la metà al padrone come avveniva in mezzadria.
La prima testimonianza scritta della coltivazione della Fagiolina del Trasimeno risale al 1876 ad opera dell'Ingegnere Monaldi sul Giornale Agrario Italiano:
"... nei pressi del Trasimeno coltivasi abbondantemente la cosiddetta fagiolina del lago, che credo sia una varietà del dolichos cathiang"Dopo il Monaldi testimonianze della coltivazione della Fagiolina del Trasimeno si hanno nella cosiddetta "inchiesta Jacini" del 1885:"... nei terreni che limitano il lago Trasimeno, quando nell'estate ritirandosi le acque, smaltite dell'emissario, od evaporate, vengono a scoprirsi notevoli estensioni di terreno, in allora dei coloni corrono subito per ridurle a coltura e prosciugandole con enormi fosse di scolo, vi seminano la cosidetta fagiolina dall'occhio, la quale trovando quelle terre fertilizzate dai depositi di sostanze vegetali rende un prodotto favoloso tanto da poter raggiungere anche i 20 ettolitri per ettaro; ma più spesso, in caso di piogge prolungate, le acque tornano a coprire questi terreni e distruggono in un momento ogni prodotto, e le dure e pericolose fatiche (per le febbri che vi regnano) di quei laboriosi coloni."
La storia della Fagiolina del Trasimeno
Da molti anni sono chiuso in questo
barattolo!
FATEMI USCIRE !!! Voglio i miei
fratellini!
Eccovi !!!Siamo tutti fratelli…della famiglia VIGNA
UNGUICOLATA
Cioè…FAGIOLINA DEL TRASIMENO !
Vigna è un genere di pianta della famiglia delle
Leguminose
Unguicolata perché mi
inserisco nella terra con una
specie di unghietta
Era meglio tempo fa, quando i contadini ci
seminavano…Eravamo un
alimento importante per la
famiglia che ci coltivava.
C’è UNA NOVITàCC’è una novità:
alcuni agricoltori ci hanno riscoperto e ci vogliono seminare!
Siamo così importanti che anche la Facoltà di Agraria di Perugia ha fatto di tutto per
salvarci e mantenerci in «forma smagliante»… D’altra
parte noi deteniamo il primato di unicità
Il ciclo di vita della FAGIOLINA
La Fagiolina del Trasimeno viene piantata tra fine maggio - i primi di Luglio. Dopo un primo periodo di accrescimento (circa 60 giorni) la Fagiolina inizia a portare a maturazione i primi baccelli che vengono raccolti quando sono già parzialmente essiccati. La Fagiolina del Trasimeno ha andamento scalare: fiorisce e produce i baccelli in maniera continua fino al mese di Ottobre, obbligando ad una raccolta manuale anch'essa "scalare".
I baccelliUna volta raccolto il baccello viene messo ad essiccare al sole per poi essere battuto per permettere ai semi di fuoriuscire. I semi vengono ancora messi ad essiccare e, una volta persa completamente la componente umida.
La sgranaturaL’essiccatura
Informazioni nutrizionali
La Fagiolina del Trasimeno presenta, rispetto alle varietà commerciali della stessa specie, un maggior contenuto di ceneri e di fibre e un minor contenuto di amido e di zuccheri totali. Alcune specie selezionate negli anni, nell'area del Trasimeno, presentano elevati contenuti di pregio dal punto di vista nutrizionale quali emicellulose, cellulose, lignina, tannini e sostanze pectiche. In particolare è molto alto il contenuto in fibra alimentari solubili è componente pregiata della categoria delle fibre alimentari per l'azione pro-biotica che svolge.
Le nostre ricette
Come cucinare la Fagiolina del Trasimeno
Cucinare la Fagiolina del Trasimeno è semplice e veloce: non necessita dell'ammollo, è sufficiente infatti sciacquarla e cuocerla in acqua bollente per circa 45 minuti. Si possono preparare gustose pietanze, dalle tradizionali bruschette e zuppe, a fantasiosi piatti, in abbinamento anche al pesce di lago.
Bruschetta di Fagiolina del TrasimenoIngredienti: Fagiolina del Trasimeno, pane, olio extra vergine di oliva, sale e pepe.Lessare la Fagiolina del Trasimeno in acqua bollente salata, poi scolarla. Tostare il pane, disporvi sopra la Fagiolina del Trasimeno e
DALLA PRODUZIONE AL COMMERCIO: PRESIDIO SLOW FOOD
La zona di produzione della Fagiolina del Trasimeno è quella racchiusa all'interno del territorio comunale dei Comuni intorno al lago Trasimeno. Si tratta di una realtà molto piccola: la struttura delle aziende agricole è di tipo familiare e gli addetti non superano le tre unità, producendo, complessivamente, sette, otto quintali di fagiolina.
Il Presidio sta lavorando per far conoscere questo prodotto, permettendogli di uscire dal mercato locale (oggi la vendita è perlopiù diretta) e stimolando così un piccolo incremento produttivo.
I piccoli produttori che ancora seminano e raccolgono manualmente questo fagiolo policromatico si sono riuniti in un’ associazione e si sono dotati di un disciplinare che distingue la produzione del Presidio dalle altre, monocromatiche, che si trovano sempre più spesso in vendita riprendendo alcuni aspetti della coltivazione tradizionale come la raccolta esclusivamente manuale.
Negli ultimi anni l’associazione italiana Slow Food, che ha sedi in più di cento Stati, ha riportato al centro dell’attenzione culturale la questione dell’alimentazione. Essa si contrappone alla standardizzazione del gusto, difende la necessità di informazione da parte dei consumatori, tutela le identità culturali legate alle tradizioni alimentari e gastronomiche.
LA BIODIVERSITA’L’agricoltura biologica ha privilegiato il vino di qualità, l’olio DOP e alcuni prodotti agroalimentari di nicchia come la fagiolina. Tutto questo è stato facilitato anche dall’ambiente rurale che presenta poche pianure e prevalenti terreni collinari .La battaglia per salvare la biodiversità non è una battaglia qualsiasi.È la battaglia per il futuro del pianeta.Tutti possiamo fare qualcosa, nei nostri territori, ogni giorno.Non concentriamoci su ciò che abbiamo perso, ma su ciò che possiamo ancora salvare.
Esperienza a scuolaLa Fagiolina si caratterizza per avere i semi di vari colori e screziature. In alcuni casi è presente anche un occhio. Ha una buccia sottile.
La semina
Dopo solo pochi giorni
Descrivo la piantina
L’oro verde del Trasimeno
I nostri laboratori artistici sull’Ulivo
OlioL’olio è uno dei prodotti più antichi e tipici dell’area del Trasimeno. I vasti oliveti collinari, che caratterizzano il nostro paesaggio, consentono di produrre un’ottima qualità di olio extra vergine, certificato e garantito dal marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) “Umbria” e dalla menzione geografica “Colli del Trasimeno”.La varietà tipica dell’area del Trasimeno conferisce all’olio un colore dal verde al giallo dorato ed una sensazione di fruttato medio - leggero con note leggere di amaro e piccante, rendendolo particolarmente indicato per tutte le pietanze delicate e per il pesce. La creazione della “Strada dell’Olio Extra Vergine d’Oliva DOP Umbria”, di cui fa parte il Trasimeno, intende collegare olio, olivo e cultura di questo prodotto, alla storia e alle tradizioni dei territori interessati.
VINO
I vigneti e la prodizione di VINOIl Vino D.O.C. “Colli del Trasimeno”
Nel gennaio 1997 nasce il "Consorzio Tutela Vini Colli del Trasimeno" con il suo marchio che, riproducendo il particolare di una tela del "Perugino”, richiama le dolci colline che circondano il lago. Il Consorzio ispirandosi alle bellezze del territorio ha l’obiettivo della valorizzazione dei vini grazie al contributo dei viticoltori che da anni si impegnano per la qualificazione del prodotto.
L’agricoltura al Trasimeno
Agricoltura di ieri e di oggi
Il grano
Laboratori artisticiCome Van Gogh: «Il
seminatore»
La rivoluzione agricolaLa nascita dell’agricoltura e dell’allevamento (10 000 anni fa)costituisce il passaggio cruciale dell’evoluzione del rapporto tra uomo e natura, in quanto l’uomo diventa stanziale, e inizia a lasciare un segno sempre più profondo sul paesaggio terrestre.
Lo sviluppo dell’agricoltura e dell’allevamento porta con séinnovazioni architettoniche, per la necessità di costruire spazi per le lavorazioni e per la conservazione. Altri progressi tecnologici sono legati all’esigenza di migliorare e aumentare i terreni coltivabili, con terrazzamenti, bonifiche, argini, filari.
Crisi dell’agricolturaDa sempre l’Italia è identificata con il suo paesaggio rurale, fonte di prodotti preziosissimi (olio, vino, verdure, pane, pasta, formaggi). Sempre meno campi sono dediti all’agricoltura, soppiantati da campi di pannelli fotovoltaici (energia al posto del cibo), attraverso l’edificazione dei terreni agricoli, attraverso l’inquinamento dei vari territori.
Dopo la crisi mondiale, è sulla terra e sul paesaggio che bisogna puntare attraverso una politica economica europea che rivaluti il valore dell’agricoltura come risorsa fondamentale per l’economia.
I pericoli di perdita dei paesaggi agrari, che abbiamo rilevato, sono molti:1.i territori agricoli abbandonati, incolti2.L’abbandono delle campagne3.i monumenti e le testimonianze storiche dell’agricoltura antica abbandonati e degradati4.L’inquinamento che devasta l’agricoltura con le discariche e gli sversamenti incontrollati5.La perdita delle agro-biodiversità (ovvero la tendenza delle aziende agrarie a standardizzare i processi produttivi)6.le leggi sbagliate che annullano le nostre colture specifiche7.lo spreco dell’acqua8.i disboscamenti e gli incendi9.la perdita delle coltivazioni a causa delle nuove destinazioni a produzione di energia (vedi ad es. fotovoltaico a terra)10.la cementificazione una volta ricoperto di asfalto o di edifici il territorio agricolo sarà perduto per l’agricoltura e l’ambiente chissà per quante generazioni.
- Ridare valore alla terra: la campagna è vita, è cibo, la terra vale per il futuro;
- Più terra e meno cemento
- Sostenere gli agricoltori innovatori; i giovani e le famiglie che tornano alla terra;
- Valorizzare i nuovi stili di vita per il risparmio energetico e l’economia sostenibile;
- Sostenere e finanziare i prodotti agricoli e alimentari di qualità e identitari dei nostri paesaggi;
- Sostenere l’agricoltura sostenibile;
- Recuperare, conservare, rigenerare la biodiversità; e sostenere le ricerche sulla biodiversità.
Alcune conclusioni per un’economia agricola sostenibile:
UN ESPERITO PERITO AGRARIO CI INFORMA RIGUARDO ALLA SITUAZIONE DELL’AGRICOLTURA DEL NOSTRO TERRITORIO…
C’ERA UNA VOLTA… UN MOLINO POPOLARE
DEL TRASIMENO
L’incontro con……UN FONDATORE, UN PRESIDENTE!