Standards in Pillole - Il Blues - Parte2
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Standards in pillole – terza puntata: il bluessoloingWritten by Antonio Antetomaso on 13 dicembre 2013. Posted in Tutorial
E veniamo alla parte di assolo: sulla mano sinistra, block chords a quattro voci o posizioni quartali modali(conto un intervallo di 4 voci dalla nota di partenza seguendo un modo preciso) a partire ancora dalla terza odalla settima.
Di Antonio Antetomaso
E sulla destra, rullo di tamburi, fa da sovrana la fantomatica scala blues. Trattasi di una scala a 6 suoni,ottenuta dalla pentatonica minore aggiungendo la nota blue, la 5 diminuita.
Vediamo quella di F (dimenticavo di dirvelo, i blues più comunemente suonati, specie se ci sono fiati, sonoquelli in F e Bb, tonalità predilette dei sassofonisti).
Il modo di improvvisare più semplice prevede l’utilizzo di due scale blues, quella relativa alla “tonalità”principale e quella relativa al secondo cardine. Nell’esempio riportato di sopra, il blues in F, le scale bluesda usare sono quella di F e quella di Bb.
Tutto qui? Naturalmente no, come vi dicevo nel blues ne succedono di cotte e di crude e non si finisce maidi sperimentare. Permettetemi di dirvi come cerco di cavarmela io rompendo la “monotonia” delle scaleblues avanti e indietro. Ovviamente, ripeto, questa è solo la mia esperienza; contribuite pure all’articoloraccontando la vostra esperienza e i vostri trucchi del mestiere, sarebbe un valore aggiunto davveronotevole.
Orbene, ecco gli accorgimenti da me adottati:
1. Uso le scale blues delle relative minori degli accordi di dominante e sottodominante, quindi la blues diD e la blues di G. Se eseguiamo queste scale partendo dai cardini otteniamo le cosiddette scale bluesmaggiori;
2. Contamino con il modo dorico sugli accordi di m7;3. Uso pattern sulle progressioni II-‐V-‐I;
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4. Costruisco fraseggi sfruttando le tensioni degli accordi, i cromatismi e i frammenti di scala;5. Trascrivo i soli più belli reperiti dai dischi o da esecuzioni visionabili su Youtube;
In merito al punto 5 vi suggerisco l’ottima risorsa costituita dai video di Roger Friedman aka Lot2learn.Date un’occhiata al sito www.lot2learn.com, a questo video e a questo video.
Per non scontentare nessuno e per par condicio con il mondo “Hammond”, vi suggerisco questo videomozzafiato avente come protagonista lo stupefacente Joey DeFrancesco. Anche qui c’è molto da attingere,anche perchè il video è dall’alto.
Ovviamente per “dare un’occhiata” io intendo mettere il video sotto “Trascribe” o affini e trascrivere tuttoil trascrivibile.
Vi lascio con un piccolo omaggio della casa: una base mp3 “play along” da usare per esercitarvi con quantodescritto fino ad ora e le trascrizioni presentate, sia in formato Musescore (scaricatelo, è un ordine) sia inPDF. Trovate tutto qui.
Felici “yeah” a tutti.
Tags: Blues, Soloing, standard
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Comments (6)
Marco15 dicembre 2013 at 15:36 | #
continuate su questa strada!
Reply
Enrico Cosimi15 dicembre 2013 at 20:36 | #
…ci proviamo
Reply
Antonio Antetomaso15 dicembre 2013 at 21:38 | #
Grazie Marco,
questa serie di articoli richiede un bel po’ di lavoro, ma devo ammettere che offre anchesoddisfazioni. E sapere che viene apprezzata è la spinta giusta per proseguire.
A presto.
Reply
Maurizio Fiori16 dicembre 2013 at 15:07 | #
L’appuntamento quotidiano con ACM mi è diventato ormai irrinunciabile…ho riesumato il mio vecchio D5fermamente deciso a metterci le mani per tirar fuori qualcosa di meglio di quel di cui lo dotò matrignaRoland…e ho scoperto i synth iPad che invogliano a metterci le mani come non mai…grazie e continuateforti così!
Reply
Enrico Cosimi16 dicembre 2013 at 19:15 | #
bene bene…
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Enrico Cosimi19 dicembre 2013 | #
probabilmente, si riferisce allapossibilità di modulare lafrequenza del delay (cioè lavelocità delle ribattute ol’intonazione dei picchirisonanti) suonando sullatastiera del sintetizzatore…
è abbastanza divertente
Enrico Cosimi19 dicembre 2013 | #
Carissimo Manfredo,possono esserci diversespiegazioni:
a) la scheda CV/Gate del MAQnon tira fuori perfettamente1V/Oct, ma qualcosa di meno;in questo caso, però,risulterebbe scordato anche ilDark Energyb) il circuito di lettura tensionenel MiniTaur non èperfettamente regolato inrapporto ai segnali esterni;probabilmente, è una cosa chesi regola con un semplice giro dicacciavite sul trimmer giusto,ma eviterei di stare ad aprire lamacchina per una cosa che infondo è solo fastidiosa e nonimpossibile da superare; delresto, tutte le macchineanalogiche hanno semprerisposte diverse tra loro neiconfronti delle tensioni esterne
(c’è un motivo per il quale, adun certo punto, si è passati adusare il MIDI)
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17 dicembre 2013 at 07:00 | #
Grazie Maurizio, ci proviamo
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a margine, perché non usare il
MIDI Out del MAQ per
controllare intonazione e
articolazione (cioè Pitch e
Gate) del MiniTaur, magari
usando un’altra linea analogica
del MAQ per controllare Filter e
Volume?
a presto
Enrico Cosimi19 dicembre 2013 | #
puoi tirare giù il secondo
oscillatore di un’ottava rispetto
al primo; ma il primo suonerà
sempre all’ottava sopra
possibile che nella MPC non ci
sia un transpose?
LKZ19 dicembre 2013 | #
Ciao ragazzi, ho acquistato da
poco um moog mini taur, e ho
già un problema da risolvere…
Praticamente lo uso pilotato da
um akai mpc 2500, il problema
si presenta quando voglio far
suonare delle note super basse
siccome l’akai non va sotto l’A0
… suonando il moog con una
tastiera midi riesco andare in
un ottava basssissima,
attaccando l’akai nn ottengo lo
stesso effetto..
C’è qualche modo per tirare giù
di un ottava il minitaur?
Grazie per l’aiuto..
fede19 dicembre 2013 | #
Geniale! Da batterista
condannato al flagello del click
devo dire che è una gran
dritta… purtroppo gestisco su
cubase basi audio quindi, a
meno che Steinberg non
implementi un timestretch in
tempo reale, temo non ne
potrò usufruire!!! Comunque
bellissimo
mirko18 dicembre 2013 | #
Grazie troppo gentili.
Un’altra curiosità: ho da poco
acquistato il More Feedback
Machine 2 della U-‐he.
Nel manuale c’è scritta una
cosa che non capisco:
“MFM2 is one of those rare
effect plug-‐ins that simply begs
to be fed with MIDI control
data.
Especially notes from a MIDI
keyboard or a MIDI track in your
sequencer can significantly
expand MFM2’s already massive
capabilities. For instance, you
can use the ‘KeyFollow’
modulation source to play its
filters and delay lines “in
tune”.
Cosa vuol dire suonare un delay
“In tune”? Esiste un modo per
intonare un delay?
Grazie a tutti
Enrico Cosimi18 dicembre 2013 | #
la meccanica dovrebbe essere
quella synth action Roland,
quindi sufficientemente ferma
per poter sgranchire le dita –
ma non così pesata come la
classica master “a peso
lanciato”; ovviamente, se la
trasportabilità è fondamentale,
le altre considerazioni passano
in secondo piano…
Jacopo Mordenti18 dicembre 2013 | #
Segnalo a questo proposito
questa simpatica paginetta
(fantozzianamente in tedesco),
che permette il download di
alcuni programmi piuttosto
utili. L’ultimo, WizCalc, sembra
perfetto per far andare a
braccetto millisecondi e BPM:
http://www.bjoernbojahr.de/index.html
Enrico Cosimi17 dicembre 2013 | #
eh eh eh eh eh eh eh eh eh
la formuletta
60.000 / BPM
ti fornisce il valore IN
MILLISECONDI di un quarto sul
tuo BPM; da questo valore,
calcoli tutti gli altri
ovvio che se il tuo delay non ha
visualizzazione del tempo in
millisecondi, o se non sai il BPM
del tuo brano, sei combinato
male…
Attilio De Simone17 dicembre 2013 | #
Con un’equazione molto
semplice:
Delay (ms) = 60000(ms) / n bpm
(60000 ms sono 60 secondi ossia
un minuto a cui si rapportano i
bpm, cioè i beats per minute).
Se per es. il pbm è 120 il
numero di ms del delay è pari a
60000:120=500 ms.
Ti invito ad andare a
visualizzare questa pagina
http://www.sengpielaudio.com/calculator-‐
bpmtempotime.htm
che contiene anche un counter,
grazie al quale otterrai anche il
calcolo di figurazioni ritmiche
non “quadrate”, cioè gliandamenti terzinati e puntati.Spero di esserti stato di aiuto.
mirko17 dicembre 2013 | #
Colgo l’occasione per chiedereuna cosa riguardo al temadelay: come diavolo si calcola iltempo di ritardo persincornizzare il delay al pezzo?
Grazie
Carlo17 dicembre 2013 | #
Salve prof. Cosimi,
stavo valutando l’acquisto diuna master 49 tasti“economica” dalla meccanicanon poi così economica, chiedotroppo? In quanto studentefuori sede, lo scopo sarebbe diutilizzarla quando torno a casaper le “feste comandate” senzavoler rinunciare a pigiare tasti,e tutto ciò che ne consegue…Sono abituato bene (o male,dipende dai punti di vista) conla meccanica Fatar dellaNovation Sl MkII che tuttavianon vorrei scarrozzarmi in giro…Avendo la comodità di poterscendere in treno solo con ilMac questa a49 rimanecomunque di meccanicadecente rispetto allaconcorrenza? La meccanica è lastessa delle varie Juno Di, G,Stage, ecc…???
Grazie per la sua risposta
Antonio Antetomaso17 dicembre 2013 | #
Ciao Mauro,
sono contento che il lavoro siastato di tuo gradimento.Grazie degli apprezzamenti.
Un saluto.
Antonio.
Antonio Antetomaso17 dicembre 2013 | #
Grazie Maurizio, ci proviamo
Nico17 dicembre 2013 | #
Figata li ho visti suonare aLondra l’anno scorso , epici
Mauro Pianebrune16 dicembre 2013 | #
p.s.ma quanto mi piace questosito!
Mauro Pianebrune16 dicembre 2013 | #
Non capisco perchè ci si ostini(e non solo qui purtroppo) neldilungarsi in critiche senzaaggiungere una bricciola delproprio a favore di unacomprensione collettiva piùprofonda.Ben vengano le critiche, maquesto è asilo nido.Poi che le armonie non sianointerssanti cimancherebbe..nessuno si sognanel jazz di interpretare unindicazione di accordo come sefosse una partitura scritta,forse al pari di un bassocontinuo.il buon Bach sicuramentesarebbe stato più tollerante,non per nulla.In ogni caso
Enrico Cosimi16 dicembre 2013 | #
bene bene…
Maurizio Fiori16 dicembre 2013 | #
L’appuntamento quotidianocon ACM mi è diventato ormaiirrinunciabile…ho riesumato ilmio vecchio D5 fermamentedeciso a metterci le mani pertirar fuori qualcosa di meglio diquel di cui lo dotò matrignaRoland…e ho scoperto i synthiPad che invogliano a mettercile mani come non mai…grazie econtinuate forti così!
Antonio Antetomaso15 dicembre 2013 | #
Grazie Marco,
questa serie di articoli richiedeun bel po’ di lavoro, ma devoammettere che offre anchesoddisfazioni. E sapere cheviene apprezzata è la spintagiusta per proseguire.
A presto.
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