Soul Running #1 - Nov 2011

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Soul RUNNING Alex Bellini - Coast to Coast Mario Poletti VS Marco De Gasperi Gross & Gross ITW Cesar Rosales - Huascaran tutto d’un fiato Connie Zamernik - Patagonia experience TDG People 2011 In esclusiva l’unico e reale Test trail shoes 2012 PERIODICITA’ TRIMESTRALE - NUMERO 1 - NOVEMBRE/DICEMBRE 2011 - Euro 5.00

description

Monografia dedicata al trail running

Transcript of Soul Running #1 - Nov 2011

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Soul

RUNNING

Alex Bellini - Coast to CoastMario Poletti VS Marco De Gasperi

Gross & Gross ITWCesar Rosales - Huascaran tutto d’un fiatoConnie Zamernik - Patagonia experience

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In esclusiva l’unico e reale Test trail shoes 2012

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PO

RTFO

LIO

Chi: Alex BelliniDove: nei pressidellA Us44,

A devil elBow, MissoUri. CliCk: MAUro TAlAMonTi

Durante la LA-NY Footrace 2011. 5139 km percorsi in 70 giorni. Negli stati centrali il dislivello è nullo per centinaia di chilometri. Lo sguardo cerca un punto di riferimento all’orizzonte per spingereil corpo ma soprattutto la mente ad andare avanti.

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“Sul filo di creste rosse alte fino ad 80 mt, vento caldo. Intorno l’infinito” .Edizione 2010 della 100Km of Namib Desert.

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PO

RTFO

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Dove: nAMiBiA CliCk: MAUro CoTTone

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“Sabbia finissima, nera, impalpabile. Si vola come su un enorme nevaio color pece, lungo i ripidi canaloni dell’Etna durante la Lafuma Sicily Volcano Trail”

Chi: Agne pUCkAiTeDove: eTnA

CliCk: peppe d’Urso

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PO

RTFO

LIO

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ed itor i a le

Comportamento etico, politicamente corretto, onestà intellettuale, fair

play. Tante sono le volte che ho sentito usare impropriamente queste

parole che non sono più sicuro del loro esatto significato e nemmeno so

se mi piacciono o non mi piacciono, per dirla alla Facebook. A volte la

mia amata e reiterata incoerenza mi fa somigliare al principe di Machia-

velli, a volte mi scopro paladino del fair play ed inorridisco dei miei stessi

pensieri. A volte primo a tutti i costi a volte ultimo con dignità..

sarà il momento politico, sarà che corro ma non sono quasi mai in

gara ....e forse ci vorrei essere...sarà un po’ tutto ma a me piace così.

si può dire che “corro alla giornata” , cerco già di programmare tutto:

il mio lavoro, la mia famiglia, le vacanze, i ri-

sparmi......anche la passione va programmata?

Che etica c’è nel praticare il running con uno

spirito freeride? esiste un codice di identifica-

zione per un’impresa, così da definirla libera da

schemi? Certo che se definisco qualcosa come

freeride, la incasello in una griglia. e’ corretto?

insomma cosa stiamo pubblicando sul nostro

magazine? Così è sorta la necessità di definire

cos’è freeride nella corsa e questa è la definizione

più vicina a ciò che in queste pagine abbiamo voluto

esprimere: osservare, individuare e correre, essere

liberi di correre perseguendo un’unica meta: la nostra

passione. A quel punto la prestazione è spontanea.

Tutto ciò che troverete di interessante o meno qui dentro e nato così.

Un giorno. Tanto tempo fa o domani. e’ nato perchè doveva nascere,

perchè era dentro a tutti coloro che hanno voluto scrivere, fotografare,

correre con noi. la magnifica incoerenza, il disordine non sapiente-

mente calcolato, la voglia di fare e di esserci che brucia dentro sempre

e porta a creare senza pensarci troppo, non sono pezzi di incoscienza,

sono solo parte essenziale di noi. la parte che odiamo et amiamo

ma che innegabilemente ci rende unici. la passione ci rende unici.

Questo magazine è unico. nel bene e nel male. nelle pagine che

seguono troverete prinicipalmente uomini e donne e le loro storie.

le storie che più rappresentano cìò che questo magazine vuole diven-

tare: un contenitore/laboratorio dove le idee arrivano per farne nascere

altre. Uomini come Alex Bellini e Cesar, donne come Connie speriamo

vi possano ispirare come hanno affascinato noi e guidarvi attraverso la

vostra passione al concepimento di nuovi obiettivi. vogliamo diventare

il vostro spunto creativo.

nella nostra volatilità abbiamo voluto zavorraci ben saldi a terra con

un pizzico di concretezza: oltre 30 pagine di Test prodotto, ovviamente

reale, io stesso con Andrea pizzi e roberto Terazzi (che imparerete a

conoscere in queste pagine) e l’aiuto dei fratelli gross, abbiamo messo

i nostri piedi e le nostre gambe al vostro servizio per potervi dare l’en-

nesimo spunto del tutto personale, ma vero, per guidarvi nella scelta

dell’unico attrezzo davvero fondamentale per un soul runner: la scarpa!

Un servizio che è solo un incipit. in fase di lavorazione con un nutrito

pool di esperti, vi è infatti un Trade Magazine che troverete in tutti i

negozi specializzati da marzo in poi. Un vademecum corso e scritto

per voi..... e per noi!

Criticate con gentilezza ma criticate (anche senza gentilezza) ascol-

teremo tutto con attenzione per crescere. già! perchè questo pez-

zettino di passione non rimarrà solo. Tanti correranno ancora con

noi dal prossimo anno. A Marzo ci rivedremo, ma ci riconoscerete?

sappiamo essere molto diversi.

davide orlandi

Una sola certezza: La passione. Genesi di un progetto. Evoluzione, dubbi ed involuzione di uno psico-runner di montagna

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Page 11: Soul Running #1 - Nov 2011

ed itor i a le

Una sola certezza: La passione. Genesi di un progetto. Evoluzione, dubbi ed involuzione di uno psico-runner di montagna

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RUBRICHE

14 Cover story - KJB18 Run for Free - Andrea Pizzi20 Psico Runner - Valentina Flenda22 Libri - Alex Bellini

EXTRA

58 Test Trail Shoes 2011/201285 Mr Rubber 89 Core

FOCUS

34 Prova a Prenderli - Gross Bross37 Le regole di Connie40 Di corsa dove nasce il mondo44 Tor People

SOMMAR IO

INTERVISTE

25 Alex Bellini - 4 Chiacchere in libertà28 Urban Zemmer - Urban Legend30 Mario Poletti VS Marco De Gasperi42 Cesar Rosales - Huascaran tutto d’un fiato

TEST TRAIL SHOES 2011/2012TOTAL MT 314.800 - TOTAL D+ 28.283 - TOTAL TIME 62h 22 MIN3 PAESI EUROPEI - 25 TRAIL ShOES TESTATE REALMENTE PER VOI 19 AzIENDE PRODUTTRICI COINVOLTE. 5 “TEST RUNNERS”

QUESTI I NUMERI DEL PRIMO “TRy FOR yOU” DEDICATO AL TRAIL.

TEST RUNNERS

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“QUESTA E’ LA PRIMA VOLTA CHE HO UN FEELING CON LA CORSA PIU’ EFFICIENTE E PERFORMANTE”

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SOMMAR IO

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KJB

SR - Com’è incominciato tutto? La tua passione per la montagna

e la corsa?

kJB- Quando ero piccolo vivevo con i miei genitori e mia sorella nei

pirenei Catalani, nella località sciistica di lles de Cerdanya.

e’ lì che io e mia sorella abbiamo iniziato a fare sci di fondo e ad

andare in montagna. Così è scoppiato l’amore per l’outdoor e la voglia

di fare questi sport per puro piacere.

SR - E’ tutta una questione di testa! Quanto conta la forza mentale

nelle tue performance sia in gara che in allenamento?

kJB - la mente è fondamentale, se sei motivato allora ti alleni bene e

il tuo fisico reagisce migliorando...se la tua mente dice “tu puoi!” allora

ci provi, prendi dei rischi e alla fine puoi anche vincere. e’ impossibile

dire in quale percentuale la mente incida sulle performance perchè

le variabili sono tante...non solo nella corsa ma anche nella vita.

SR - Tu stai correndo sulla Sharp end. Cosa vedi oltre, qual’è il

livello successivo nell’evoluzione di questo sport?

kJB - Andare avanti a questi livelli è davvero difficile. devo allenarmi,

prepararmi duramente e non mollare mai. Qual’è il prossimo passo?

il trail running e la corsa in montagna stanno cambiando di continuo

e velocemente per quanto riguarda le distanze, le tecnica, i percorsi...

ci sono tante vie da esplorare...anche se io preferisco gare tecniche e

sempre in montagna.

SR - Hai mai avuto paura di qualcosa?

kJB - il mio maggior timore è non aver più tempo per andare

in montagna. Quando ci si trova in pericolo e si ha paura

l’importante è essere consci delle condizioni, rispettosi e

non impauriti per pretendere sempre la decisione migliore.

SR - Hai fatto un sacco di record. Cosa ti spinge in questa direzione?

La vittoria, la soddisfazione personale, la fama? Oppure più

semplicemente cerchi di spingere più in là e tuoi limiti e nient’altro?

kJB - non lo faccio per essere famoso, non mi interessa.

paradossalmente vincere in montagna poi mi allontana dalla montagna

stessa. Cosa mi spinge? la scoperta delle montagne, delle culture e di

me stesso. proprio per questo devi spingere al massimo i tuoi limiti per

sapere chi sei veramente.

SR - C’è un record che vorresti battere?

kJB - Certo, ce ne sono tanti! Ma voglio procedere per gradi, quando

sono pronto per tentare lo faccio sapere, mai prima.

SR - Qual’è la cosa più folle a cui pensi mentre corri?

kJB - immagino di essere un soldato, o un pellerossa che insegue il

suo nemico...e quando la fatica diventa troppa allora mi ritrovo in una

sorta di bolla dove non ho più nemmeno le forze per pensare.

SR - Ti alleni in modo specifico studiando le tue caratteristiche e

attitudini o semplicemente corrì per correre?

kJB - Corro perchè voglio correre! Faccio 45 gare all’anno (ndr alcune

durano più giorni, fate voi i calcoli...), impossibile per

me pensare a giorni liberi al di fuori delle competizioni.

Cerco di trarre il maggior piacere ogni giorno stando

in montagna, seguendo le mie sensazioni.

SR - C’è un posto dove ti senti veramente bene?

kJB – Casa mia. Chamonix, il Monte Bianco, le Alpi. sono

montagne giovani, in movimento, tecniche e accessibili.

Hanno un’anima davvero forte.

Kilian Jornet Burgada è indiscutibilmente il numero uno per quanto riguarda skyrunning e sci alpinismo.

Catalano di nascita e francese di adozione, ha il Monte Bianco come terreno di allenamento e le montagne di tutto il Mondo come parco giochi.

Ha appena concluso trionfando una sua personale sfida: vincere 5 gare in 5 continenti diversi.

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e’ sabato mattina. la settimana di lavoro è alle spalle così come il ve-

nerdì sera, la serata che preferisco perchè mi fa tornare ai miei ritmi,

quelli di casa e quelli della mia famiglia. la sveglia non suona oggi ma

in ogni caso non si può dormire fino a tardi. Mio figlio di due anni alle

7,30 si fa sentire dalla sua cameretta e al grido di “pappa” io e la mia

compagna siamo pronti a rispondere alla chiamata. Così si incomincia

la giornata. in ogni caso non amo dormire fino a tardi, non mi definisco

un nottambulo, forse non ho più il fisico per reggere le ore piccole.

preferisco non tirar tardi per potermi svegliare presto e godere la gior-

nata. oltretutto siamo nella mia stagione preferita: l’autunno. Qualcuno

mi ha definito crepuscolare perchè amo questa stagione, soprattutto

il mese di novembre, quando le temperature finalmente diminuiscono,

i colori si accendono e i profumi cambiano. Mi

piace perfino l’odore di quella nebbiolina che al

mattino ricopre la superficie del lago, ancor di

più quello dei primi camini accesi. Colazione leg-

gera oggi perchè voglio uscire a correre, voglio

farmi un giro nei boschi dietro casa, quelli con

così tanti sentieri che non riesci mai a percorrerli

una seconda volta. Ma chi li avrà mai tracciati?

e perchè? Forse i boscaioli o i fungiat, così chia-

miamo i cercatori di funghi dalle mie parti. non

importa, sono il mio parco giochi. in estate li percorro in mountainbike,

in questa stagione preferisco correre perchè li posso vivere a una ve-

locità diversa, più lenta, e vedere cose che solitamente ti sfuggono di

fianco o sotto le ruote. Con la bici è tutto più rapido, con lo sguardo sei

sempre cinque metri avanti per impostare la traiettoria, non c’è tempo

per guardarsi attorno. in mountainbike è anche più facile, correndo

invece devi guardare non due ma tre volte dove metti i piedi. se poi

sono cadute molte foglie il gioco si fa duro, non parliamo di quando

ha anche piovuto… e i ricci della castagne che pungono sulle cavi-

glie? non importa, li perdono anche perchè sono goloso dei loro frutti!

raramente mi capita di incontrare qualcuno. se accade però non c’è

mai tempo per scambiare delle parole che vadano oltre un semplice

saluto, come se si avesse fretta di andare. Forse è un retaggio del

nostro vivere quotidiano? Mi sembra stupido ma è così. se incontro un

altro runner la prima cosa che guardo è con che scarpa sta correndo,

non so se è mania personale o una deviazione professionale. Capita di

vedere gente indossare scarpe improponibili, completamente inadatte

per correre sullo sterrato, però vanno avanti lo stesso. guardo allora

le mie, supertecnologiche e specializzate e mi chiedo: sono davvero

necessarie? non mi rispondo e continuo a correre. sali, scendi, de-

stra, sinistra, senza un percorso preciso in testa, voglio solo andare.

non sono qui per allenarmi, l’ho fatto per tanti anni e adesso sono

stufo, voglio solo far andare le gambe e l’orolo-

gio mi serve solo per sapere quando dirigermi di

nuovo verso casa. la corsa in solitaria mi serve:

fisicamente a giudicare dalle storte e dall’indo-

lenzimento muscolare forse non è il massimo,

ma la testa rinasce. riesco a vedere tutto con

occhi diversi, la maggior parte delle volte i pro-

blemi diventano più piccoli, forse anche perchè

sono un ottimista, e alla fine posso dire di star

bene davvero. Con me stesso, con la mia fami-

glia, con tutti. Quanti chilometri ho fatto? Fin dove sono andato? so

solo che ho corso, ma anche camminato, per quasi due ore. il resto

non importa. però nello zainetto ho infilato un bel po’ di castagne da

far andare nel pomeriggio sul camino, cosa potrei chiedere di più?

Correre. per alcuni significa mantenersi in forma, per altri dimagrire, altri

ancora corrono per scaricare energie e tensioni. Molti corrono per passio-

ne, per confrontarsi con sé stessi o con gli amici e avversari. Altri corrono e

basta, forse ce l’hanno scritto nel dna. per alcuni, i più fortunati, è un lavo-

ro. per qualcuno, purtroppo ancora oggi, correre significa sopravvivere.

INTROSPETTIVA- MENTE

Di Andrea Pizzi

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RUN

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R F

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Page 20: Soul Running #1 - Nov 2011

31 luglio 2007, il mio compagno a quattro

zampe Artù rischia grosso, un uomo di ferro lo

salva. e’ così che che incontro il triathlon che

mi lascia senza fiato, in tutti i sensi. senza fiato

perché ora è il mio uomo di ferro a praticarla.

senza fiato perché ci sono stati giorni in cui

soltanto sospendendo il fiato potevo attendere

il suo arrivo. il triathlon è uno sport o una

malattia? Una laurea in psicologia alle spalle, eppure ho passato 12

mesi a chiedermelo, osservando con sospetto ogni giornata dedicata

alla sua passione: alzarsi alle 5 d’estate, d’inverno con la pioggia, la

nebbia o il sole ed uscire ad allenarsi, correre, tornare a casa fare una

colazione da super eroe e andare al lavoro fresco come una rosa... ma

non basta, a mezzo giorno prendere la bici e fare almeno 30 km e di

nuovo lavoro e due sere a settimana nuotare.

Mi chiedevo: “ma è umano? Ma è completamente impazzito?” e poi

l’ho accompagnato alle gare e ho capito che non era follia... io stessa

da semplice spettatrice ero carica di entusiasmo, agitazione come se

fossi io a dover gareggiare, provavo emozioni così forti che spesso ho

avuto l’idea e la voglia di farlo anche io il Triathlon.

Questa è passione, questa la provano gli umani, questa non è una

malattia....questo è lo sport.

Tre anni dopo la mia vita si imbatte ancora in questo mondo di matti.

Questa volta è per lavoro ma di nuovo mi appassiono e comincio a

provare ancora quelle emozioni che ti fanno aver voglia di partire, per

esempio per il Tor des geants e far parte di tutte

quelle persone che non si fermano a guardare

ma vivono quelle sensazioni forti che soltanto

una passione può darti. Un’altra disciplina, il

trail running, diversa ma altrettanto fatta di

uomini e donne di ferro.

Assisto ancora una volta da spettatrice alla

preparazione di una gara da pazzi... e ancora

una volta mi stupisco e resto perplessa: perché lo fanno? Allenamenti

quasi quotidiani, corsa in montagna con dislivelli che nemmeno

pensavo potessero essere fatti camminando... figuriamoci correndo!

Ma quando hanno finito non parlano mai dello sforzo, della fatica ma

ti raccontano di come si sono sentiti bene, di quel senso di libertà che

hanno provato, soli in uno spazio tutto loro dove si ritrovano a contatto

con la parte di sé più profonda. vivono la fatica ma l’emozione è così

grande che la dimenticano e il giorno successivo ripartono.

Ho scandagliato libri e web alla ricerca di un filo psicologico accademico

che legasse insieme tutti gli sport, la letteratura è vastissima ma io

sono convinta che queste persone vadano a caccia semplicemente

di emozioni, una caccia aperta a tutti e che tutti praticano alla ricerca

di quelle sensazioni che ti fanno sentire bene, appagato, in una sola

parola “Felice”. Chi corre, fa triathlon, scia o pratica qualsiasi altro

sport ha semplicemente trovato una via alternativa, o ulteriore, per

arrivare alla sua meta.

[email protected]

Cacciatori di emozioniDi Valentina Flenda

20

PSIC

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NER

Page 21: Soul Running #1 - Nov 2011

COPYRIGHT© SALOMON SAS. TUTTI I DIRITTI RISERVATI. FOTOGRAFO: CHRISTOFFER SjOSTROM. LOCATION: ANNECY-LE-VIEUx, FRANCIA.

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“QUANDO TI ALLENI DURAMENTE TUTTO L’ANNOIL CAMbIO DI STAGIONE E DI CLIMA è MOLTO ECCITANTE.

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Page 22: Soul Running #1 - Nov 2011

perché corriamo, roberto weber, einaudi.

libro sulle ragioni per un cui un’attività così semplice, povera e dolorosa

coinvolge tanta gente in un’epoca dominata dalla sofisticazione. Correre,

come dice l’autore, è la strada più rapida che porta da sé a sé. la corsa

scava, svuota, prosciuga e restituisce in leggerezza quanto ha rapinato di

morbido e sinuoso. la corsa è sottrazione del meraviglioso superfluo che

anni di benessere ci hanno regalato. e produce ogni giorno eroi scono-

sciuti, che si aggiungono alle moltitudini che hanno percorso nel tempo le

stesse strade e compiuto gli stessi gesti.

l’arte di correre, Murakami Haruki, einaudi.

Forse il libro più bello sulla corsa mai scritto, o almeno mai letto. eccellente

riflessione sulla psicologia della corsa, questo libro è da consigliare, oltre a chi

ama correre, a chi ama qualsiasi sport o anche a chi ha semplicemente delle

passioni. rappresenta, infatti, il processo attraverso cui si progettano le proprie

intenzioni, le proprie passioni. e quindi la fatica della concentrazione, la pazienza

della costanza, l’irriducibilità verso l’obiettivo proposto.

Quando il corpo è stremato l’unica risorsa diventa quella mentale, una volontà

prodigiosa, che accumula tutte le risorse rimaste. “non sono una persona, sono

una pura e semplice macchina. e visto che sono una macchina, non ho bisogno

di sentire proprio nulla. devo solo andare avanti”.

rapida che porta da sé a sé. La

corsa scava, svuota, prosciu-

ga e restituisce in leggerezza

quanto ha rapinato di morbi-

do e sinuoso. La corsa è sot-

trazione del meraviglioso su-

perfluo che anni di benessere

ci hanno regalato. E produce

ogni giorno eroi sconosciuti,

che si aggiungonoSoul book by alex bellini

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rapida che porta da sé a sé. La

corsa scava, svuota, prosciu-

ga e restituisce in leggerezza

quanto ha rapinato di morbi-

do e sinuoso. La corsa è sot-

trazione del meraviglioso su-

perfluo che anni di benessere

ci hanno regalato. E produce

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BEvAndE E quELLO cHE SI IndOSSA dIvEnTAnO ESSEnzIALI E fAnnO LA dIffEREnzA. TRA cHI AffROnTA LE dIffIcOLTà E cHI InvEcE RIEScE

A SupERARLE.” - KILIAn JORnET

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Page 24: Soul Running #1 - Nov 2011

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Ogni presentazione inizierà alle ore 20 (Merano, Bressanone, Brunico, Bolzano) o ore 20.30 (Trieste, Udine, Silea/Treviso).La prevendita biglietti presso i punti vendita Sportler.Prevendita: 10,- /// Alle casse: 12,- /// Biglietti per Clienti Carta Vantaggi Sportler: 8 EuroUlteriori informazioni su www.sportler.com.

* sottotitoli in lingua ital. ** sottotitoli in lingua ted.

27.10.2011 20:30 Trieste * Cinema Ambasciatori28.10.2011 20:30 Udine * Auditorium Zanon29.10.2011 20:30 Pordenone * Auditorium Don Bosco01.11.2011 20:30 Paese (Treviso) * Cinema Mulitsala Manzoni02.11.2011 20:30 Torino * Galleria Arte Moderna GAM03.11.2011 20:30 Brescia * Auditorium Balestrieri04.11.2011 20:30 Trento * Cinema Nuovo Roma05.11.2011 20:30 Bolzano * Auditorio Joseph Haydn06.11.2011 20:00 Bruneck ** Casa Michael Pacher Haus07.11.2011 20:00 Meran ** KIMM, Raiffeisensaal08.11.2011 20:00 Brixen ** Forum Brixen

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Page 25: Soul Running #1 - Nov 2011

Alex Bellini è uno sportivo estremo e al tempo stesso introspettivo, come lo sono le sue sfide.

Chiacchierare con Alex è istintivo, così quando mi decido a tirare fuori il registratore,

stiamo già parlando, per cui non c’è un inizio logico.

Ci sono persone che parlano di cose fatte e da fare.

Di Richard Felderer e Andrea Pizzi - Immagini Mauro Talamonti

4 chiacchierein libertà

“Alex Bellini lungo linee d’asfalto tendenti al nulla” LA-NY footrace 2011 25

Page 26: Soul Running #1 - Nov 2011

di tutti i progetti che avevamo in mente di fare l’unico che siamo

riusciti a portare a termine era correre, che per me era la cosa

meno importante, perché non c’è uno sport più noioso della corsa

su strada! È limitante. non volevo correre per il piacere di correre,

così come non ho attraversato l’oceano per il piacere di farlo. È

stata una sorta di analisi. A me piace creare delle situazioni e dei

contesti nelle quali cercare di conoscermi più approfonditamente.

Questo è il concetto che ho del viaggio, dello sport.

Alex Bellini si presenta così, è un conversatore serio e

interessante. E dopo 5 minuti di chiacchiere informali

capisco che devo accendere il registratore di nascosto, per

non perdere la magia del “senza filtri”. Riusciamo subito a

trovare un’intesa. Ci accomuna il discorso del tramite. L’importante è cercare, esplorare, dentro e fuori.

Sport? io non potrei mai pensare ad un’attività agonistica, sono più introspettivo, trovo la sfida nel sopravvivere a me stesso, alle mie idee e ai

miei progetti.

Alex Bellini nasce a Edolo, in provincia di Brescia nel 1978, si trasferisce all’Aprica, quindi a Milano poco prima di sposarsi. Da qui muove verso

Trieste per due anni, torna all’Aprica e finisce (per adesso) in provincia di Verona. 49 di piede, mani come due badili e fisico asciuttissimo, è

sposato con due figlie, una di 22 mesi, altra di 45 giorni. L’ultima è nata quando era ancora negli Stati Uniti per la sua ultima avventura!

NO RIMORSE Abbiamo deciso io e mia moglie di non limitarci. e infatti abbiamo vissuto due avventure contemporaneamente! io in America a

correre, lei qui! siamo convinti che per noi la vita debba essere fatta di ricordi e non di rimpianti. Quello che mi dico è che prima o poi tornerai

ad essere un mucchio di carne per vermi, ma finché non ti buttano giù dalla fossa, fai quello che vuoi! se c’è uno sbaglio che riconosco in molti

è quello di programmare la propria vita in funzione “di”. di quello che le altre persone si aspettano da te, della tua compagna, della tua famiglia.

ovvio che con mia moglie spero di condividere tutto il resto della mia vita, però potrebbe succedere che per qualunque ragione con lei vada a finire

male, e in quel momento li, se avrò fatto delle rinunce per lei me lo rinfaccerò, mi dirò “Cazzo, ma io ho fatto questo per te!”. ecco, qualunque cosa

succeda io non voglio trovarmi in questa situazione e non voglio passare per quel sentiero minato che è quello delle rinunce.

MY FAMILY la famiglia è importante perché ti permette di creare attorno quella serenità di dire: andiamo, qualunque cosa succeda! no? io non ho riferimenti di

persone che vivono come vivo io. io ogni mattina mi sveglio e devo inventarmi la maniera per tornare a casa con quattro soldi, ho una famiglia, due figlie!

È chiaramente un grosso rischio, ma siamo sereni perché riusciamo a vivere la vita che abbiamo sempre voluto. Questo ci ripaga dei sacrifici che ogni tanto facciamo.

2ND LIFE io ho rischiato a 19 anni di vivere la vita di un altro, studiavo scienze Bancarie! Ma mi sono chiesto: “Ma chi sono io? Cosa voglio?”

e mi sono accorto che non stavo vivendo la mia vita, quindi ho cambiato strada, ho fatto qualche tentativo finché sono approdato sulla strada che

percorro tutt’oggi e che mi gratifica.

MY LIFE non ho un settore, l’unico denominatore comune delle cose che faccio è la ricerca personale. ogni progetto è una ricerca per scoprire

un piccolo pezzettino di me stesso, acquisire conoscenze nuove. Cosa faccio? Boh? non lo so? penso di essere il bambino cattivo che va dove gli pare

(cit.). Faccio quello che mi va di fare, che per me è l’unica maniera per dare un senso alla mia vita.

Compromessi Chiaro! io devo scendere a compromessi. Ho mille stimoli e riesco a vivere veramente con poco o niente. poi c’è mia moglie che

ha delle esigenze che io rispetto. devi poter dare un futuro alla famiglia! Allora il primo compromesso è fare qualunque cosa non mi costringa a

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Page 27: Soul Running #1 - Nov 2011

mettere in pericolo la mia vita o quella della mia famiglia, sia dal punto di vista fisico che economico. io arrivo fino dove riesco a fare le cose con

quel margine di sicurezza fisico mio ed economico degli sponsor, non avendo del mio da investire. Anche questo è un compromesso. infatti io non

faccio esattamente quello che voglio fare, ma riesco a togliermi talmente tante soddisfazioni che va bene così. per esempio adesso è da due anni che ho un

grosso progetto, ma non è ancora il momento e arriverà.”

SPEAKER MOTIVAZIONALE Questa è la mia attività, quella che svolgo quando sono “a terra”, fermo. Quando sono via, sono via, sono sulle nuvole,

su un altro pianeta! Quest’attività nasce da due esigenze, una prima che è quella di raccontarmi. dall’altra parte c’è la sensazione di tornare da

ogni viaggio un poco più saggio che mi ha spinto a raccontare le mie esperienze ad altre persone che vivono una vita differente dalla mia e che per

mille motivi fanno quello che non volevano fare! ecco, quello che mi dico sempre è che noi abbiamo il diritto di essere felici! Cioè, la felicità non

è un regalo, è un obbligo! io non capisco le persone che stanno dentro i loro clichè mentre non si rendono conto che hanno delle occasioni che

si stanno perdendo! Mi viene spesso risposo: “Ciccio, ma io devo

portare a casa i soldi!” e non si rendono conto di avere migliaia

di strade, di alternative. spesso solo perché non credono di avere

delle altre opportunità.

e’ tempo che la gente ritorni a fare quello che gli piace. Uno si

sente artista, un’altro scrittore? Fatelo, oggi! perché? perché a

livello storico questa è una società che forse da un lato fa schifo,

ma dall’altro è quella che ti da più opportunità! Ma solo se le sai

cogliere.

AVVENTURA Quanti contatti ci sono fra la mia vita di “avventuriero”

e la vita che vivono persone diverse, che so io? Un imprenditore

ad esempio. per poter essere competitivo e sopravvivere devi

avere uno spirito avventuroso, dove l’avventura è intraprendere un

viaggio dal risultato incerto! se nella tua natura c’è di fare business

e lavori 16 ore al giorno per farlo, sei contento, è la tua avventura.

EGOISMO io mi sono spesso chiesto se lo sono. per mia natura cerco sempre i posti più isolati per stare a contatto con me stesso. e prima o poi

emerge la domanda “ma che razza di persona sono?”. Una risposta è: si, cazzo, sono egoista! poi però c’è la voce della coscienza che è anche

quella di mia moglie che dice no, paradossalmente è quasi una forma di altruismo! Cercando di soddisfare il mio bisogno di libertà, tornare a casa

un po’ più maturato, un po’ più cresciuto, penso di poter essere una persona migliore! e quindi vivere meglio con me e le persone che ho intorno!

RINUNCIA il valore probativo della rinuncia l’ho imparato a 60 miglia da sidney, dopo aver attraversato l’oceano ho dovuto rinunciare! Ho

avuto pochi secondi, probabilmente sarei morto, non so, ma ho scelto e ho rinunciato. e ho imparato a non soffermarmi sul punteggio finale

per un successo! e ti dirò di più! da quando ho “fallito” ho cominciato a chiedere di più come speaker motivazionale, proprio perché ho imparato e

metabolizzato una cosa nuova! A differenza di molti ho portato un esempio molto utile alle persone cui mi rivolgo. non limitiamoci all’apparenza. il

fallimento può essere relativo, e magari dietro un piccolo fallimento si nasconde un trampolino verso un maggiore successo. io sono contento: benedico

il signore che mi ha messo di fronte a questa scelta! se fossi arrivato in fondo con le mie forze avrei qualcosa in meno! non avrei imparato una cosa.

Fai quello che vuoi

Quando mia figlia mi parlerà, magari mi chiederà “papà, dov’eri quando sono nata?” e la mia risposta sarà: io ero dov’ero per inseguire qualcosa

che era solo mio! Quindi il mio insegnamento è: non fare qualcosa perché credi che questo porti del bene agli altri, è molto complesso spiegarlo

senza essere “scorretti”. Ci riprovo, è ovvio che ad ogni decisione corrisponda al tempo stesso una rinuncia, ma se la decisione viene dal tuo cuore,

come attraversare gli stati Uniti di corsa, non c’è niente che ti posa fermare! Certo che non calpesterei i valori della famiglia, ma cerca di capire

le priorità, e soprattutto, fai quello che vuoi! ecco, è questo che direi a mia figlia!

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Page 28: Soul Running #1 - Nov 2011

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Di A

ndre

a Pi

zzi

URBAN LEGEND!!!URBAN ZeMMeR

5 LUGLIO 1970CAMPIONE DEL MONDO VERTICAL KILOMETERRECORD 33’ 16’’OBIETTIVO PER IL FUTURO: CONFERMARSI CAMPIONE IL PIÙ A LUNGO POSSIBILE

In una breve pausa lavorativa di Urban ci concediamo una chiacchierata breve ma molto intensa…come le sue imprese.

Una persona piacevole, modesta e concreta con un sorriso da prima stentato, per una sana timidezza, poi pieno e sincero.

Perchè questa disciplina tra tutte quelle che un appassionato di corsa in montagna può praticare ?

da sempre corro in montagna, perchè la amo, perchè mi ha visto nascere, correre il più velocemente pos-

sibile 1000 mt verticali è perfetto per me.....sono sempre davanti!!!

Scherza, ma non troppo Urban infatti questi sono i fatti, ma...poi ci guarda serio

Ma il vero motivo è la difficoltà ad avere una vita sociale “normale” intraprendendo attività come l’endurance o

sky marathon o ultra, gli allenamenti sono infiniti. io ho un lavoro, una fidanzata....e li voglio mantenere entram-

bi. il vertical mi permette di fare ciò che amo, vincere ed avere tempo. gli allenamenti sono relativamente corti.

Qual’è la caratteristica fondamentale di un atleta di vertical?

gambe e testa sono importanti, ma un cardio perfettamente allenato è il vero segreto.....correndo così le

pulsazioni impazziscono.

Qui nella tua magnifica Alpe di Siusi, qual’è il trail che più ami?

il tour completo del sasso piatto e sasso lungo, anche dopo 30 anni che lo faccio mi emoziona ogni volta

in modo diverso

Ed il tuo training trail preferito ed allenante?

la salita diretta al sasso piatto da saltria

.....ci mette poco meno di un’ora....

In bocca al lupo mitico Urban ed a presto.

incontrare Urban è scoprire la semplice e velocissima poesia di una disciplina che ti stupisce per quanto sia

a dimensione umana a dispetto di quanto sembri dall’esterno.URBA

Page 29: Soul Running #1 - Nov 2011

Correre in libertà. Dimenticare la monotonia della palestra, in piscina o sul solito tracciato nel parco e intraprendere una corsa all’Alpe di Siusi, nel cuore dell’Alto Adige. E’ qui che nasce la voglia di intraprendere una corsa! Aria fresca su medie al-ture e la sensazione di libertà su questi tracciati di corsa e Nordic Walking unici, sono il luogo ideale per tutti coloro che amano la corsa, dal principiante all’esperto corridore o Nordic Walker.

Vari dislivelli nel cuore delle Dolomiti. La parti-colarità da un punto di vista topografico, dell’ALPE DI SIUSI è rara, se confrontata con le altre regioni alpine. Nell’arco alpino sono poche le regioni al-pine che possono definirsi, turisticamente par-lando, come regione “dei dislivelli”, ovvero sono presenti profili leggermente ondulati in altitudine.Negli ultimi anni è stato scoperto soprattutto gli effetti che ne aumentano la prestazione del mo-vimento in altitudine. A causa della mancanza di ossigeno nelle altitudini, l’organismo umano è co-stretto ad adattarsi. I primi a risentirne gli effetti sono la respirazione, il sistema cardio-circolatorio e il sangue.Gli sforzi che il corpo fa per adattarsi ad un’alti-tudine ideale (pari a 1800 m) grazie ad un allena-mento efficace, per il fisico sono una sorta di “eli-

sir della giovinezza”. Essi migliorano le prestazione psico-fisiche sulla breve durata e una maggiore ca-pacità di sforzo durante l’allenamento nei luoghi pianeggianti.

Una corsa naturale sul terreno. Non c’è di me-glio, al fine di alleare la muscolatura delle gambe, che il su e giù dei tracciati nei prati e nei boschi dell’Alpe di Siusi. Grazie anche al terreno ondulato vengono allenate al meglio anche le capacità di co-ordinazione.La corsa su un terreno morbido e il continuo cam-bio della lunghezza dei passi costringono anche i muscoli delle gambe meno allenati a coordinarsi nel movimento, cosa che impedisce la formazione di squilibri muscolari e ne influenza la tecnica della corsa in modo positivo.Un corsa sul terreno rinforza anche il sistema car-dio-circolatorio. Grazie al continuo cambio d’in-tensità, il “gioco” con il terreno anche il muscolo del cuore viene allenato in modo ottimale. Questo modo di correre, il più antico è da sfruttare; e il cor-ridore si avvicina sempre più al modo di correre più naturale che ci sia.All’Alpe di Siusi, ogni corridore trova il proprio tracciato individuale e la giusta dose di energia gra-zie alla scelta individuale dei tracciati segnalati.

Natural High Running sull’Alpe di Siusi

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

PS: Sugli sci da fondo alla scoperta di paesaggi da favolaL’Alpe di Siusi, tutta imbiancata nella sua veste invernale, si propone tuttavia soprattutto come autentico paradiso per gli appassionati di sci da fondo e delle escursioni invernali. L’ampiezza apparentemente infinita di questo paesaggio assolato e lievemente collinare interrotto armoni-camente da ameni boschetti e circondato dalle Dolomiti (Patrimonio Naturale dell’Umanità) sembra nato apposta per essere scoperto con un’escursione a piedi o sugli sci da fondo. Un fit-tissimo reticolo di curatissimi sentieri e piste da fondo fa di ogni uscita un’esperienza che non potrebbe essere più bella. A disposizione degli amanti dello sci da fondo, circa 80 km di piste ot-timamente preparate anche per lo skating. Eccel-lente anche la segnaletica grazie ai grandi cartelli che, installati in tutti i punti principali, offrono una panoramica completa delle piste disponibili. Oltre 30 km di sentieri invernali segnati attendono in-vece gli escursionisti desiderosi di scoprire le bel-lezze paesaggistiche dell’Alpe in tutta tranquillitá e a contatto diretto con la natura.

Informazioni turisticheAlpe di Siusi Marketing | Via del Paese, 15Tel. +39 0471 709 600 | Fax +39 0471 704 199 [email protected] | www.alpedisiusi.info

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URBAN LEGEND!!!

In una breve pausa lavorativa di Urban ci concediamo una chiacchierata breve ma molto intensa…come le sue imprese.

Una persona piacevole, modesta e concreta con un sorriso da prima stentato, per una sana timidezza, poi pieno e sincero.

Page 30: Soul Running #1 - Nov 2011

Poletti VS De Gasperi

Chi sei?

Mario poletti, un runner.

descrivi cos’è per te correre con 3 aggettivi.

liberta’, sfogo, piacere.

Corri più veloce tu o l’altro?

l’altro!

Montagna e grattacielo emozioni diverse?

da una parte vedi il mondo come è nato, dall’altra come è

diventato.

Qual’è il tuo trail preferito?

indubbiamente l’orobieskyraid.

entrambi avete fatto tanto per la corsa, cosa deve avere un

progetto perchè tu te ne possa innamorare?

deve fare innamorare anche le persone che vi partecipano.

Qual’è la cosa più grande che ha fatto l’altro?

vincere la sierre-Zinal sotto i miei occhi!!

difetto peggiore dell’altro?

Beve troppo dopo le vittorie!!

pregio più grande?

offre da bere a tutti dopo le vittorie…

il tuo mito sportivo?

nessuno in particolare, ma tutti quelli che per tempo, possibilita’

e impegno raggiungono il proprio traguardo.

Chi sei?

Marco de gasperi, un altro runner amico di Mario poletti...

descrivi cos’è per te correre con 3 aggettivi.

passione, Fatica, soddisfazione

Corri più veloce tu o l’altro?

lui, in macchina pero’...

Montagna e grattacielo emozioni diverse?

la montagna e’ vera, il grattacielo e’ solo un’esibizione indoor dello

sport che pratichiamo.

Qual’è il tuo trail preferito?

non ne ho ancora corso alcuno, ma per popolarita’ direi che mi

piacerebbe fare l’UTMB.

entrambi avete fatto tanto per la corsa, cosa deve avere un progetto

perchè tu te ne possa innamorare?

deve essere stimolante per aprire vie nuove di sviluppo per la corsa

in un’ottica moderna, insomma puntare in alto.

Qual’è la cosa più grande che ha fatto l’altro?

essermi di supporto in molte competizioni quest’anno.

difetto peggiore dell’altro?

Beve troppo anche prima delle mie vittorie (e sconfitte)...

pregio più grande?

la generosita’.

il tuo mito sportivo?

stimo molto alcuni atleti con cui ho avuto la fortuna di correre

assieme e che sono stati degli esempi di grande sportivita’ per me,

fra cui il messicano ricardo Mejia e il neozelandese Jonathan wyatt.

Stesse domande diverse personalità.

Sdrammatizziamo l’ambiente con

i mitici campioni senza tempo che

hanno costruito, passo dopo passo,

un’inossidabile carriera sportiva

nella corsa in montagna!

Poletti VS De Gasperi

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Page 31: Soul Running #1 - Nov 2011

Poletti VS De Gasperi ALPINE FITTHE

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Page 32: Soul Running #1 - Nov 2011

Mi chiamo Cesar rosales, ho 29 anni e vivo a Marcarà

a 2760 m (perù, regione di Ancash). Fino a dieci anni

fa vivevo nella Cordillera negra (catena di fronte alla

Cordillera Blanca) a 3350 m; la mia famiglia si dedica

all’agricoltura, lavorando campi di alta quota. grazie al

padre missionario valtellinese Hugo de Censi, ispiratore

del movimento di volontariato operazione Mato grosso

(oMg) ora sono guida di alta montagna e posso

considerarmi una persona responsabile della mia vita.

CESAR ROSALES. HUASCARAN TUTTO D’UN FIATO. Correre soli su nevai a 6000 metri per una moltidudine di persone. Questo è pensare in grande.

Traduzione a cura di Franco Michieli

Immagini by Montura

“Cesar corre con passo sicuro, in scioltezza, sui nevai d’alta quota del Chopicalqui - gruppo Huascaran”

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Page 33: Soul Running #1 - Nov 2011

SR sei indubbiamente un atleta formidabile. l’altitudine è la tua dimensione.

come affronti gli allenamenti? ti segue un team o fai da solo?

Cr sono un andinista e al tempo stesso un atleta. Mi alleno sempre da solo,

anche se invito i miei amici a correre, però quasi mai qualcuno è venuto con me,

perché ancora da noi manca questa passione di correre in alta quota. non faccio

parte dunque di un team di runners, ma mi piacerebbe molto che si creasse un

gruppo con cui mettermi alla prova e confrontare la nostra resistenza. Ho ricevuto

però molta ispirazione e consigli per l’allenamento e per le corse sui nevados da

un esperto volontario italiano dell’oMg, la guida alpina valerio Bertoglio, pioniere

dell’alpinismo atletico e autore di corse incredibili. valerio o altri esperti italiani mi

hanno sempre seguito nei tentativi di record. in tutte le mie ascensioni di corsa

ho vissuto impressioni molto profonde; normalmente le affronto senza pensare

molto al cronometro, ma mi concentro sul muovermi in sicurezza, con fiducia nelle

mie capacità alpinistiche ma con molto rispetto per la montagna. la corsa del

Chopicalqui mi ha dato emozioni più forti delle altre, anche perché mi aspettavo

di compierla in un tempo un po’ superiore a quello poi realizzato; l’esperienza

raggiunta mi ha aiutato molto a correre con fiducia e serenità. l’aspetto più importante del controllo psicologico riguarda la mia sicurezza.

SR come descriversti il tuo rapporto con la natura così intensa e primoridiale dei tuoi monti?

Cr prima di cominciare la vita da alpinista non riuscivo a capire perché gli scalatori avventurosi ci tenessero tanto ad andare in montagna:

adesso lo so! la natura e la montagna significano molto per me, sono luoghi dove voglio fruire, godere e ammirare l’immensa opera di dio.

SR Operazione Mato Grosso. Cosa rappresenta per te fare parte di una organizzazione così impegnata? E’ importante sentirsi parte di un

movimento? Rappresentare idealmente tutti i traguardi che la tua polazione può e deve raggiungere cosa ti fa pensare?

Cr oMg significa molto per me, perché è un movimento che si preoccupa costantemente di aiutare i più bisognosi, i poveri. sono orgoglioso di

appartenervi. grazie all’oMg, per mezzo dei volontari italiani, mi è stato permesso di compiere un vero balzo in avanti, diventando guida alpina. in futuro

mi piacerebbe realizzare altri record di corsa per dare messaggi positivi e un esempio a tutti i giovani che non sanno che cosa fare della propria vita.

SR La prossima meta?

Cr la mia prossima meta sarà tentare un nuovo record sulla Cordillera Blanca. Ci sono diversi progetti a cui sto pensando, e la scelta dipenderà

da quale montagna sarà nelle migliori condizioni: il Huascaran 6768 m partendo dal villaggio di Musho 3000 m, oppure i nevados Copa 6188 m

o Tocllaraju 6034 m partendo dal nostro Centro Andinismo renato Casarotto a Marcarà 2760 m. l’obiettivo è dunque quello di cercare dislivelli

più grandi che in passato.

SR Abbiamo cambiato idea voliamo noi da te!! Dove ci portresti a correre? Qual’è il tuo trail preferito? Il tuo posto segreto dove vai a

correre quando hai bisogno di armonia?

Cr Molto volentieri se verrete! i miei luoghi preferiti per correre sono nella Cordillera Blanca e nella negra, non lontano e intorno a Marcarà. Mi

piacerebbe portarvi nella zona di pashpa e Collon, dove parte la valle che conduce al rifugio ishinca, sopra i 4000 metri.

CESAR ROSALES. HUASCARAN TUTTO D’UN FIATO. Correre soli su nevai a 6000 metri per una moltidudine di persone. Questo è pensare in grande.

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Page 34: Soul Running #1 - Nov 2011

PROVA A PRENDERLI

il nome dei fratelli gross è indissolubilmente legato a quello del Tor des

géants fin dalla nascita di questa manifestazione: nel 2010 Ulrich ha

vinto in 80 ore, 27 minuti e 13 secondi mentre Anne Marie ha trionfato

tra le donne giungendo al traguardo in quarta posizione assoluta con

un tempo di 91 ore, 19 minuti e 13 secondi. Quest’anno Ulrich si

è ritirato alle prime tappe, Anne Marie invece ha bissato il successo

dello scorso anno, ancora quarta assoluta, in 91 ore e 28 minuti. Fare

quattro chiacchere con loro non è cosa da tutti i giorni perchè non si

può farlo seduti davanti a un caffè, bisogna correre e prederli, se si

riesce!

per i fratelli gross correre sembra scritto nel dna, la loro storia li

accomuna a tanti sportivi di resistenza e soprattutto di fatica. per loro

correre è un rito quotidiano, non solo una passione, un allenamneto o

una gara. la vita di tutti i giorni ruota intorno alla corsa, la vita delle

loro famiglie è incentrata intorno a questo sport.

ed è proprio la fatica è il loro compagno di viaggio. Chiaccherando

però si intuisce quanto questa sensazione sia vissuta in modo positivo,

è la fatica che permette di superare quel limite oltre il quale dolore

e fastidio spariscono, allora si può anche star bene. «Quando la fatica

diventa troppa» svela Ulrich, «è come entrare in un tunnel in cui mi

sento più leggero, dolore e stanchezza spariscono, non sento più quello

che proviene dall’esterno, si va oltre la concentrazione e tutto diventa

più facile. A volte mi succede anche in allenamento». Una specie di

trance così intensa da far perdere la percezione di ciò che ci sta intorno

e di quello che stiamo facendo: «mi è successo quest’anno al Tor» ci

dice Anne Marie, «sono stata tanto da sola, specie di notte, e a volte

mi sono dovuta fermare perchè non avevo più la percezione di dove

fossi e di cosa stessi facendo, è un qualcosa di indescrivibile, che va

oltre la coscienza».

di fatica Ulrich e Anne Marie ne “mangiano” tanta, in gara e in

allenamento, fin da quando erano piccoli e dalla val sarentino

scendevano con il padre a Bolzano, 35 chilometri in tutto, a piedi,

per fare la spesa. oggi sono due specialisti nelle gare di ultra

endurance, i loro allenamenti durano anche più di dieci ore, sempre

insieme, legati da un filo invisibile, anche durante le gare quando a

Testo e Immagini Andrea Pizzi34 GROSS BROSS

Page 35: Soul Running #1 - Nov 2011

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Buff Italy

PROVA A PRENDERLIdividerli sono chilometri e addirittura montagne. Quest’anno Ulrich ha

deciso di ritirarsi al Tor des geants, dopo poche decine di chilometri.

All’inizio è stata per lui una decisione facile, poi invece è arrivato il

dispiacere, ma è stato giusto così. «Quest’anno ho capito di essere

un corridore» ci confessa, «le gambe non andavano come avrei voluto.

Ho capito che non solo non avrei vinto ma anche che non avrei potuto

correre come avrei voluto fare, correvo il rischio anche di farmi male,

non sarebbe stata né una gara né un allenamento per me. e’ stato

giusto così». Ulrich allora ha dedicato ogni ora dei giorni seguenti a

seguire la sorella, dormendo addirittura meno di lei. l’aspettava ai

punti di controllo, le mandava sms, passava ore alla base radio di Aosta

per ascoltare le comunicazioni di servizio. C’è un legame speciale tra

i due, il fatto di vivere gare e allenamenti sempre insieme li rende

quasi una singola entità. per loro correre è una passione fin da piccoli

quando seguivano le orme del fratello maggiore, anche lui esperto delle

lunghe distanze tanto da aver corso sulla Muraglia Cinese. Correre è

divertimento, sfogo dopo il lavoro, serve a Ulrich anche per riposare e

recuperare energie.

si corre perchè si ha voglia di farlo, solo per se stessi. le gare si

fanno per vincere, loro ne sono la testimonianza, ma diventano sempre

occasione di confronto positivo con gli altri, dove si corre affianco

all’avversario, non contro. Ulrich racconta sempre con piacere le ore

trascorse insieme a Marco gazzola, il vincitore morale del Tor 2011:

«mi ha aiutato quando ero in difficoltà, mi ha spronato ad andare

avanti. Ci siamo messi d’accordo per alternarci a fare il ritmo. Marco è

un grande atleta e un grande uomo».

Anne Marie e Ulrich vivono la corsa con uno stile tutto loro, stupisce

la naturalezza con cui raccontano di gare a allenamenti di oltre 10 ore

al giorno. Due atleti eccezionali che possono realizzare i loro obiettivi

agonistici grazie alle loro famiglie che accettano sacrifici, allenamenti e

gare in grande serenità perchè correre è divertimento e passione, la loro vita.

Page 36: Soul Running #1 - Nov 2011

“sono la Connie. non utilizzo titoli nella mia vita, sono

semplicemente qui per vivere e per affrontare “cose”.

non penso che raggiungendo un determinato livello

sportivo si riceva un titolo”.

le regole di Connie

la trochita: 168 km. vento gelido. pioggia. solitudine. Una sola guida: i binari di una ferrovia abbandonata.

pHoTo&words

Words Cornelia Zamernik

Photo by Arc’teryx

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Page 37: Soul Running #1 - Nov 2011

“non ho avuto molto tempo per pensare, sono sempre stata occupata con il posizionamento dei miei piedi. dovevo mantere l’equilibrio e riconoscere

i dislivelli prima che potessero sorprendermi loro. sono stata molto esposta a vento e pioggia, ma i binari sono stati i miei amici e mi hanno indicato

la strada. non ho mai avuto paura e ho sempre saputo che tra le Ande ed il Cile non c’e’ ferrovia, per cui ad esquel, ai bordi delle montagne

sarebbe finito tutto”.

“la Trochita è Un sogno che non pensavo di poter realizzare, ma che ho raggiunto attraverso la spontaneita’”

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Page 38: Soul Running #1 - Nov 2011

“non ho mai paura, sono concentrata sulla montagna o sull’avventura

che sto vivendo. non elaboro la mia concentrazione con la paura o con

l’adrenalina, ma mi affido alla mia esperienza, accumulata in 15 anni

di attivita’. il motore che mi spinge e’ la voglia di nuovo e la voglia di

vivere il nuovo! Quando la situazione diventa veramente dura, non hai il

tempo di elaborare nulla, devi semplicemente andare avanti “!

C’è posto nell’estremo, per le donne come per gli uomini. i percorsi

sono gli stessi che si corra o che si arrampichi. Molte donne cercano

pero’ di vendere “la donna” e non l’avventura. Questo e’ banale,

semplicistico e non corretto nei confronti degli uomini.

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Page 39: Soul Running #1 - Nov 2011

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Page 40: Soul Running #1 - Nov 2011

di corsa doveil primo ricordo che ho della corsa in montagna

non è alquanto piacevole, circa tre volte a

settimana mio padre obbligava me e mia

sorella a svegliarci un ora prima del normale

per andare a correre nei boschi dell’etna per

prepararci atleticamente alla stagione sciistica.

Un’oretta di corsa controvoglia per poi tornare

a casa, doccia superveloce e scuola: una vera

tortura! nonostante tutto con il passare degli

anni quest’esperienza non mi ha fatto odiare

la corsa ma ha preparato la mia mente e il mio

fisico a quella che poi sarebbe diventata una

delle mie più grandi passioni. non mi posso sicuramente definire un

atleta della corsa in montagna, nonostante la pratichi da diversi anni

sono sempre stato un pò incostante negli allenamenti, più che uno

sport per me correre è sempre stato un modo di sentirmi libero, cercare

i miei limiti e scoprire le montagne che avevo intorno. solitamente si

preferisce correre nell’ambiente che più ci è congeniale, per alcuni

la strada, per altri i sentieri, in riva al mare, sulle colline, su creste

esposte in montagna, per me sono stati i vulcani. Correre su un vulcano

attivo è un’ emozione unica, la difficoltà dell’ascesa, il terreno instabile

e l’orecchio sempre teso per cercare di carpire che cosa succede

sotto i nostri piedi. già, perché correre su un vulcano attivo significa

avvicinarsi (sempre con cautela) a contesti decisamente pericolosi! i

vulcani sono l’espressione più lampante che viviamo su un pianeta

in continua trasformazione, generano nuove rocce, colate di lava,

cenere, lapilli e bombe, esplosioni che possono cambiare l’aspetto del

paesaggio circostante. Mentre correndo sulle

Alpi o le dolomiti il rischio più grande che si può

correre è quello di beccarsi un temporale e un

fulmine in testa, correndo su dei vulcani attivi

bisogna considerare anche il rischio di esplosioni

e il conseguente “lapillo” sulla testa. non potrò

mai dimenticare l’esperienza che ho vissuto

durante l’eruzione dell’etna nel 2001, quando

insieme a Beppe ci siamo ritrovati a correre

più veloce di un centometrista giamaicano per

evitare una pioggia di lapilli che cadevano a

qualche metro da noi o come quando ci siamo

avvicinati troppo ad una colata lavica e ci siamo ritrovati senza le

suole delle scarpe. insomma correndo sull’etna non ci si annoia mai!

sullo stromboli invece correre guardando le esplosioni è all’ordine del

giorno, la corsa su iddu (così viene chiamato il vulcano dai siciliani) è

un esperienza mistica, si sale seguendo il ritmo delle esplosioni invece

che quello del tuo cardio, e a rendere questa esperienza ancora più

psichedelica ci pensano i gas che ogni tanto sei costretto a respirare e

ti mandano in debito d’ossigeno. la discesa invece è una vera goduria,

900m di dislivello in un pendio di 40° di finissima sabbia vulcanica

che in pochi minuti ti fionda fino in mare. sull’etna, quella che noi

siciliani chiamamo “a muntagna”, ho fatto la mia prima esperienza

agonistica di corsa in montagna, insieme a mio padre ho partecipato

alla traversata dell’etna, una gara a staffetta dal versante sud a quello

nord del vulcano, da lì mi sono cimentato in altre competizioni: la

red bull giant of volcano, il giro dei parchi d’italia, la vesuvio vertical

Testo Marco Tomasello

Immagini Beppe D’Urso

40

Page 41: Soul Running #1 - Nov 2011

nasce il mondodi corsa dovekilometer. l’esperienza accumulata in queste gare ha fatto crescere in

me la voglia di organizzare una competizione sui vulcani siciliani ma

con uno spirito diverso da una corsa prettamente agonistica, volevo

organizzare un evento che unisse la sensazione di libertà della corsa

con l’adrenalica sensazione di salire su una montagna “viva”.

grazie a gabriele, un altro “malato” di vulcani come me siamo riusciti

ad organizzare il primo trail running sui vulcani siciliani: il sicily volcano

Trail. Una corsa di 100km e 4500mt di dislivello in 5 tappe: vulcano,

salina, stromboli nell’arcipelago eoliano e le ultime due tappe sull’etna.

Quattro vulcani estremamente diversi l’un l’altro. vulcano affascina per

i colori variopinti, il giallo accesso dello zolfo e l’odore delle fumarole.

salina è un vulcano spento, è

per questo il più verde di tutti

mentre le esplosioni continue

e senza interruzione rendono

lo stromboli decisamente

unico, anche se si sale di

corsa e si scende come dei

razzi planando sulla morbida

sabbia nera, è frequente

ammirare durante la propria

ascesa di corsa un esplosione

di iddu. l’etna è il vulcano per

eccellenza, durante l’ascesa

la vista spazia dai fumanti

crateri sommitali fino alle isole

eolie e la Calabria, mentre il

terreno è a dir poco variegato: la sabbia vulcanica, la tagliente lava

delle ultime colate e la neve mettono a dura prova le suole degli atleti.

organizzare questo evento ma soprattutto vedere le facce sorridenti

ed entusiaste degli atleti a fine corsa che condividevano le mie stesse

sensazioni mi ha spinto a ideare un’altra competizione sui vulcani:

l’etna sky Marathon, una maratona di corsa in montagna lungo le

pendici dell’etna. grazie alla partecipazione di atleti del calibro di

Marco degasperi, sherpa dawa dachhiri, Mario poletti, Marco Zanchi,

Manuela Brizio e grazie anche al supporto tecnico di un veterano della

corsa in montagna come giorgio pesenti siamo riusciti a far diventare

questo evento la finale del circuito mondiale Mountain running

international Cup che si svolgerà

il 6 novembre sul versante nord

dell’etna. Queste competizioni

mi vedono protagonista in veste

di organizzatore e non più di

atleta ma rimane sempre un

atleta in famiglia che partecipa

a tutti gli eventi che organizzo,

è mio padre Umberto, che alla

veneranda età di 65 anni non si

è perso neanche un’edizione del

sicily volcano Trail. io ho solo

una gara che sogno di correre:

la diagonale de Fous, un raid

di 165km e quasi 10000m di

dislivello positivo che si svolge

41

Page 42: Soul Running #1 - Nov 2011

42

alle réunion sul piton de la Fournaise, uno dei vulcani più attivi del nostro pianeta, come dice il nome della gara una cosa da pazzi! il mare, le

esplosioni e la terra che ti trema sotto i piedi, i vapori di zolfo che ti fanno chiudere i polmoni, le rocce dai mille colori, le ripide discese sulla sabbia

vulcanica e la tagliente roccia lavica, tante sono le emozioni che si hanno correndo sui vulcani.

Marco Tomasello è nato 33 anni fa a Catania, lavora come maestro di sci in Francia e guida vulcanologica sullo

stromboli e l’etna. Assieme ad altri appassionati di corsa in montagna ha creato la skytribe, un’associazione che

organizza competizioni di trail running e corsa in montagna sui vulcani attivi della sicilia. e’ il direttore tecnico del sicily

volcano Trail e dell’etna sky Marathon. oltre alla corsa una sua grande passione sono i viaggi, con gli sci a piedi o in

bicicletta ha visitato diversi continenti.

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Page 43: Soul Running #1 - Nov 2011

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Diablo MAX

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Page 44: Soul Running #1 - Nov 2011

T O R PeopleA cura di Davide Orlandi

Immagini Lorenzo Belfrond

“Lo sguardo emblematico di Marco Gazzola rimarrà il simbolodi questa incredibile edizione del Tor des Géants”

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Page 45: Soul Running #1 - Nov 2011

il Tdg. Una manifestazione, chiamarla solo competizione sarebbe smi-

nuirla, di un intero territorio che si mostra in tutta la sua potenza.

sembra piccola la vallèe, vista sulla cartina o spostandosi in macchina:

un po’ di autostrada, qualche tornante e sei ovunque. Ma quando si

sorpassa la thuile dirigendosi a piedi, per sentieri, verso Cogne ci si

perde per 80 km nel magnifico nulla, in mezzo ad una natura forte,

incredibilmente integra. poi il parco naturale del Mont Avic e la risalita

da donnas fino a gressoney. gli spazi. Ho sempre lamentato la loro

assenza nel mio paese. Ho dovuto ricredermi.

il Tor des géants. e’ giusto chiamarlo “il Tor”? io credo di no, di Tor

ce ne sono tanti. Uno per ognuna delle persone che lo hanno pensato,

realizzato, amato, aiutato o corso.

C’è il Tor di chi lo ha concepito e permesso: la regione val d’Aosta con

il suo lungimirante Assessore Aurelio Marguerettaz, che per primo ha

visto e sfruttato al meglio la potenzialità insita nel territorio valdostano

e nei suoi orgogliosi abitanti. C’è il Tor di chi lo ha organizzato: Ales-

sandra nicoletti e i tutti i mitici volontari. Ci avete fatto sempre sentire

sicuri e a casa. non posso dimenticare, alla base vita di valgrisanche,

la magnifica nonnina che sorridente e piena di energia, mi ha servito

alle due di notte, prima di ripartire, una pasta in bianco al tavolo. l’ho

abbracciata e baciata con sincero affetto. C’è il Tor di chi crede nei

progetti quando ancora devono affermarsi e li aiuta a divenire unici:

grivel, gruppo Tecnica e 4810. Tre aziende che hanno ragionato an-

che con il cuore! C’è il Tor dei valdostani che ti incitano, ti aspettano

all’ingresso dei loro paesi a tutte le ore, ti aiutano a sentire meno la

fatica. Ci sono poi i 500 Tor dei 500 partecipanti. ognuno in gara con

se stesso. ognuno con la sua motivazione. ognuno con il suo amore

per la montagna. C’è il Tor dei forti, dei professionisti, degli atleti. Ma

si sono davvero sfidati? la risposta è si, ma con uno spirito differente.

Correndo con Ulrich gross (vincitore dell’edizione 2010) per fare i test

delle calzature per questo magazine, mi sono reso conto di una realtà

diversa. Mi ha raccontato di quanto aiuto si danno l’uno con l’altro.

Aspettandosi, ripartendo insieme dalle basi vita durante la notte, così

da essere più efficaci in due nelle risalite. Ho visto Ulrich sereno per

il suo ritiro, pur pronto a vincere ancora ed ammirato, al contempo,

dei vincitori di quest’anno, oltre che della mitica Annemarie (sorella

di Ulrich e vincitrice 2010 e 2011). Abbiamo imparato a conoscere

il significato di fair play reale con Marco gazzola. Ho visto le saux,

gabioud (il vincitore), Annemarie gross e gazzola stesso, al tavolino

del bar all’ingresso di via roma, applaudire, incitare ed accompagnare

all’arrivo, giorno dopo giorno, tutti i partecipanti, fino all’arrivo dell’ulti-

mo eroe: gianni savoia. Ho visto una regione intera in festa, in trepida-

zione. Ho visto partecipazione e coinvolgimento. no, non riesco proprio

a chiamarla solo gara. per me è stato amore a prima vista. per me è

“tutta gente del Tor” che nelle prossime pagine prende voce e vi farà

innamorare della propria esperienza.

People

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Page 46: Soul Running #1 - Nov 2011

“Come sarà mai possibile percorrere 334.536 metri con un dislivello

positivo di quasi 24.000 metri??? Questa domanda mi frullava per la

testa dall’aprile 2010...

Benché spesso provassi a pensarci per trovare una risposta, la so-

luzione non arrivava, anzi la soluzione non era decisamente alla mia

portata, il dubbio, che talvolta ha rischiato di divenire un vero e proprio

tormento mi ha accompagnato per lunghi mesi, fatti ovviamente di alti,

di bassi, e di molto bassi... oggi però ho capito che la risposta è sem-

plicissima, e non l’ho trovata io, è lei che è venuta da me, si è palesata

in una fantastica camminata di 126 ore 12 minuti e 55 secondi, ed è

molto semplice: percorrendo un metro dopo l’altro, mettendo in fila

una serie di singoli, semplici, passi. ok, la serie potrà sembrare un po’

lunga, ma alla fine è stato proprio così, il mio Tor si è rivelato una stre-

pitosa avventura fatta da una serie di singoli passi, tutti meravigliosi,

UN PASSO DOPO L’ALTRO di Roberto Terazzi

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Page 47: Soul Running #1 - Nov 2011

semplici e perciò tutti alla mia portata, tutti goduti dal primo all’ultimo

e assaporati nella loro unicità e specificità.

lunghi mesi a domandarsi quale fosse il modo giusto di allenarsi per

una gara così speciale, unica, e poi d’un tratto, domenica 11 settembre

alle 10.00 mi sono ritrovato con davide sotto lo striscione della partenza.”

PRE-QUELAprile 2010 durante la lettura di Meridiani dedicato al Tdg edizione

“zero” mi venne spontaneo pensare: “io ce la farei a compiere un’im-

presa del genere?” per alcune settimane non ne feci parola con nes-

suno, ma dentro di me il desiderio di mettermi alla prova cresceva

giorno dopo giorno. ero reduce dalla partecipazione come volontario ad

uno progetto di ricerca del Cnr dal curioso titolo “lo stress ossidativo

negli allenamenti di resistenza”, nel corso del quale avevo avuto la

possibilità di conoscere ricercatori e preparatori atletici. Così decisi di

rivolgermi a loro per essere guidato nel cammino di avvicinamento al

tentativo di iscrizione all’edizione 2010 del Tdg. inutile raccontarvi lo

stupore e l’entusiasmo che invasero le persone da me contattate, ed

immediatamente ecco la posta elettronica piena di mail con tabelle con

la descrizione dei “lavori” da svolgere per una preparazione ottimale.

“lavori” è questa proprio la parola che non ha mai trovato la giusta

collocazione nella mia testa abbinata alla mia voglia di avventura.

Centinaia di chilometri, obiettivi precisi, miglioramento della mia ca-

pacità di resistenza, estremizzare la capacità di recupero. per farla

breve tre mesi di “lavori” al mare, in pianura e finalmente anche in

montagna. ero preparato fisicamente. Mancava solo l’iscrizione, entro

il 20 agosto 2010, ma non mi decidevo a farla, ho più volte compilato

il form elettronico sul sito del Tdg, e poi, chissà perché ho sempre

cliccato sul comando “Annulla”. nella mia testa, la paura di non farcela

mi ha condizionato a tal punto da non trovare il coraggio di iscrivermi.

l’avevo presa troppo seriamente, era diventato proprio un “lavoro” e

non un’affascinante avventura. dopo il 20 agosto 2010 ho passato

delle settimane decisamente buie, il mio morale era indiscutibilmente

sotto i piedi. non ero alla partenza.

Basta, nella mia testa il Tor non esisteva più, avrei voluto non aver mai

acquistato quel numero di Meridiani!

APRILE 2011 – UN ANNO DOPO - COLPO DI SCENAincolonnato sulla A4 dopo una normale giornata di lavoro, ricevo una

telefonata da davide, che mi annuncia la possibile “nostra” iscrizione

al Tdg 2011, così senza possibilità di riflettere, prendere o lasciare,

avevo avuto in dono, inaspettatamente, l’opportunità per la vera sfida.

Archiviato definitivamente e senza appello il termine “lavoro” mi sono

concesso solo meravigliose opportunità per fare tanti passi, ma tanti

davvero, con un’unica condizione: godere di ognuno di essi ogni qual-

volta avrei “potuto” e non “dovuto” uscire in allenamento

non mi importava più nulla di tabelle e “lavori”, “ogni singolo passo” è

diventato in fretta il mio motto.

effettivamente, mi rendo conto sia un po’ semplicistico sostenere che

per completare il Tor des gèants, sia sufficiente eseguire in ordinata

sequenza una serie di singoli passi, e che per compierli bastino i piedi

e la testa, ma il mio Tor mi piace ricordarlo così. Alla resa dei conti non

mi sembra di aver fatto nulla di eccezionale, anzi sono convinto di non

aver fatto proprio nulla di straordinario.

SEQUELil mio Tor, vissuto con la mia testa e i miei piedi a singoli passi, ora

costituisce una sorta di voragine spazio-temporale nella mia vita, nelle

mie esperienze, nella mia memoria. Tutto quello che è avvenuto prima

della partenza mi sembra lontanissimo, ad esempio i minuziosi pre-

parativi dello zainetto e del borsone giallo del sabato pomeriggio mi

sembra di averli fatti un secolo fa. Mi piace pensare al borsone giallo

con il mio numero di pettorale, anche lui ne ha fatta di strada, con lui

tutti gli altri borsoni, ognuno con il suo numero, sono stati puntualmen-

te trasportati dall’organizzazione in pulmino da una base vita all’altra,

e nel frattempo io e i miei compagni di avventura viaggiavamo a piedi,

passo dopo passo sui sentieri del Tor. solo pochi importantissimi ricordi

della mia vita hanno attraversato questa voragine praticamente inden-

ni, ovviamente non posso e non voglio raccontarveli qui, ma giusto per

darvi una idea sono del tipo “il mio primo bacio” e cose del genere per

intenderci.

i giorni, le ore, i minuti e i secondi vissuti lungo i sentieri del Tor e le

persone che ho incontrato hanno avuto per me una bellezza ed una

intensità tale da far letteralmente evaporare la fatica e da lasciarmi

solo lo stupore e la meraviglia di aver avuto il coraggio di intraprendere

una avventura del genere.

Mi è anche rimasta una convinzione: ognuno è in grado di fare un po’

di più di quello che è abituato a credere di poter fare. Anche l’impresa

più impegnativa può essere affrontata con umiltà e in serenità, sempli-

cemente “un passo dopo l’altro”.

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Page 48: Soul Running #1 - Nov 2011

“Il Tor des Géants è stata la prima grande competizione

sponsorizzata da Tecnica entrando nel trailrunning,

quando il TdG era amcora solo un progetto, e ha quindi

un posto speciale nel nostro cuore, come il primo

grande amore.

Il Tor des Géants non è una semplice gara di trail:

è soprattutto una eccezionale esperienza umana,

individuale e collettiva. La natura meravigliosa della

Valle d’Aosta è un palcoscenico unico al mondo, ma

la vera differenza la fanno gli attori, che sono i veri “giganti” del TdG:

i fantastici volontari dell’organizzazione, i runners di ogni livello, età e

provenienza che si ritrovano insieme per una settimana condividendo

fatica ed emozioni, vivendo insieme ad un’intera comunità che li accoglie

e li sostiene come se tutti fossero parte di un’unica, grande famiglia. Nel

TdG riescono a convivere la dimensione epica di un’impresa sportiva

straordinaria con la dimensione umana di una “normalità” fatta di amicizia,

condivisione, partecipazione aperta a tutti: è forse questa miscela che

rende unico il Tor des Géants, e che l’ha fatto diventare in così breve tempo

un appuntamento irrinunciabile per la comunità dei trailers”

Il Tor des Géants nasce da un sogno, organizzare una corsa di trail-running lungo i sentieri della Valle d'Aosta. Sono diversi anni che

organizziamo corse in montagna di lunga distanza e l'idea di far conoscere i sentieri valdostani, le nostre vallate e le nostre montagne

è sempre stato uno dei nostri desideri. Il percorso era già pronto: le Alte Vie della Valle d'Aosta. Un vero e proprio viaggio nel cuore della Vallèe, ai piedi di

tutti i maggiori 4.000 regionali. Il TDG è la vera espressione dello spirito trail, un'intera regione si riunisce per condividere un'esperienza unica insieme ai

corridori. Ogni concorrente viene riconosciuto, dai “montanari” valdostani, come un nuovo amico della montagna stessa. Questo spirito, che forse si era

andato perdendo, è ritornato con forza e rappresenta, secondo me, la vera forza del TDG.

Da parte mia, vedere la gioia di tutti i partecipanti, corridori o volontari, ogni volta che un atleta taglia il traguardo, è un'emozione immensa. La felicità che

si legge negli occhi di tutti, anche a distanza di tempo, nel raccontare la propria esperienza è il regalo più grande che il TDG potesse farmi.

Il Tor non è solo mettersi alla prova, non è solo ricercare dei limiti, è anche e soprattutto vivere intensamente sensazioni nuove

e scoprirle ancora più intense di quanto avessi immaginato. E’ però anche la possibilità, rara per uno sportivo dilettante, di

incontrarsi alla pari con i campioni di questa attività e scoprirli sorprendentemente veri e lontani dai cliché di quasi tutti gli altri

sport. E’ un sogno, un viaggio, una passione. Sono le notti di pioggia e quelle di luna, la solitudine, la solidarietà e la compagnia,

le lunghe file di luci nel buio, tutta la valle d’Aosta drogata di entusiasmo, il sonno, la fame, il dolore e la gioia. Insomma, intollerabile

non provarci almeno una volta. La cosa più sorprendente di tutte però, è che dopo due giorni ripartiresti per farlo di nuovo.

Per prima cosa s’impone una domanda, perché,

io che sono più un “climber” che un “runner”

ho scelto di fare questa gara? Innanzitutto sono

stato colpito dall’alto livello di avventura. C’è un

magico segreto nel TDG che è difficile da capire:

nonostante la sua lunghezza e gli spaventosi

dislivelli, è tutto sommato ragionevole chiuderla

in 150h. Forse “ragionevole” è la parola sbagliata,

forse “possibile” o “realistico” sono più adatte, e

se la durezza del percorso ti preclude una lunga

corsa all’aria aperta, ti mette nella condizione

di organizzarti una lunghissima camminata. Devi agire con saggezza,

munirti di grande entusiasmo e cameratismo. Quando sei un climber e uno

snowboarder come me, passi un sacco di tempo a riflettere sul tipo di terreno

e di montagne che dovrai affrontare e ad essere infastidito dal tempo che

sprechi per l’avvicinamento. Con il TDG è diverso, hai il tempo di riscoprire

i veri “fondamentali” di tutti questi sport: le montagne. Il TDG ha 32 grandi

vette e innumerevoli viste mozzafiato, che camminando lentamente ti fanno

riscoprire la natura olistica della montagna di cui ti sei innamorato. Un

altro plus di questa gara è lo spirito rilassato dei partecipanti. I runners di

montagna si aiutano e simpatizzano tra di loro. La competizione esiste ma è

più a livello personale, non ci sono manifestazioni esteriori di “ego”. Forse è

più facile da capire se vi dico che, in generale, le prime due tappe ti fanno

buttare fuori tutto l’ego e completare la gara, piuttosto che vincerla, diventa

il traguardo per chiunque. E così ritrovi la magia.

GENTE DEL TOR > GENTE DEL TOR > GENTE DEL TOR

Alessandra NicolettiResponsabile Organizzazione Tor Des Géants

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Page 49: Soul Running #1 - Nov 2011

Durante una delle notti di gara, credo la

terza, siamo passati sulla dorsale che divide

la Valle d’Aosta dal Piemonte nei pressi del

rifugio Coda. C’era una luna piena incredibile.

Nonostante fossimo in piena notte, nell’aria

tersa sulla sinistra distinguevi gran parte dei

principali rilievi valdostani: il Monte Rosa,

il Bianco, l’Emilius, la Tersiva, la Grivola. A

destra invece era visibile la distesa della

pianura: le luci di Biella e poi oltre, all’orizzonte, altre città. Ecco, credo

che la magia del Tor des Géants stia qui. In questi attimi che ti porti dietro

per mesi- forse per anni. I giorni dopo la fine del Tor mi è capitato quasi

tutte le notti di sognare la gara. E’ il segno che le emozioni continuano a

turbinare nel profondo delle interiora. Ma più che la gara – in quanto gara

- quelli che sogno sono i luoghi: infatti nelle visioni oniriche non ci sono

quasi mai gli altri – quelli che nella veglia chiamiamo “gli avversari”. Credo

che il Tor sia in gran parte una gara con sé stessi, qualcosa che ti mette

a nudo. E credo che questo valga per quasi tutti, perfino per quelli che la

gara la fanno per “vincerla “ e non per “finirla”. Anche loro si confrontano

con tutto ciò che il Tor ti muove dentro. Delle emozioni che sono andate

smarrite nella dimensione ordinaria della vita: quelle legate ai ritmi naturali

della vita, al contatto con il freddo, il maltempo, la paura, al rapporto con

un corpo limitato, mortale e dolorante. Cose che gare più brevi o ambienti

più circoscritti non possono darti. Rincantucciati in un mondo innaturale ed

auto-referenziale pensavamo di non avere più limiti, avevamo staccato il

cordone ombelicale con la realtà. Qui tutta la tua finitezza ti ritorna addosso

brutalmente e la natura ti ricorda la verità: che non sei niente, stupido

insetto pieno di te stesso. Non te lo ricordavi più, vero?

Eppure non fa così male. Si perde l’ego ma si ritrova un mondo infinito.

Il mio orizzonte quotidiano è fatto di

montagne che influenzano le mie azioni

Mi è capitato di decidere di fare il

Mezzalama, senza avere mai fatto una gara

di sci alpinismo, per sfida e perchè il Rosa

era li. Lo stesso col Tor: Il percorso passa

davanti a casa e la Vecchia e è da sempre nei

miei occhi eppure non ci ero mai stato. In 5

mesi ho cercato di diventare un ultra runner.

Chilometri e chilometri in primavera, tutto il percorso ad agosto, passavo

e ripassavo dalla Vecchia, pensavo che sarebbe stato bello solamente

chiuderlo, il Tor, certo che il fuoco della competizione mi avrebbe per una

volta lasciato in pace. Invece no, allenandomi in estate con Giancarlo è

ricomparso, prepotente. Scoprivo ogni giorno ed ogni notte qualcosa di

nuovo di me. Avrei corso il mio Tor, non sarei partito solo per finirlo, ma per

finirlo come volevo, abbastanza presuntuoso da seguire una tabella oraria,

per finire il giorno immaginato. E così è stato, ho camminato veloce in salita

e corso in discesa ed in piano, mi sono fermato solo a mangiare, non ho

dormito, ho continuato e per 100 chilometri stavo bene. Un tendine mi ha

fermato; mancava il resto dell’esperienza, ma quello che avevo percorso

nei mesi passati fino a quel momento è stato così forte da appagarmi,

almeno per quest’anno. Dopo un mese di riposo completo ho ripreso a

correre, due giorni fa sono salito al Pinter e faceva quasi caldo, oggi è tutto

bianco di neve Qualche giorno di gelo ed il Lazoney sarà pronto per gli sci

Betta e Gioacchino Gobbi titolari di Grivel, la più antica

fabbrica di materiali di alpinismo, raccontano il loro Tor.

Betta: Abbiamo deciso di essere sponsor del TDG con

il cuore! Perché quando l’assessorato al turismo ci ha

mostrato il progetto, abbiamo visto che l’obiettivo era di

parlare al mondo della nostra Valle d’Aosta. Grivel, che

esporta in tutti i paesi dove ci sono le montagne, ha sempre esportato

anche il nome del Monte Bianco e si è sempre scontrata con la “cre-

denza” che fosse un luogo solo francese. Non è vero! Oltretutto il lato

italiano del Bianco è quello con le temperature più miti, dove c’è più

sole! Un’ occasione unica di poter parlare finalmente della nostra terra

e di poter spiegare che è un luogo speciale dove ogni valle, anche la

più sconosciuta, ha una sua bellezza ed una sua peculiarità. Un mondo

tutto da scoprire fatto di natura, cultura e tradizione.

Gioachino: Sono nato a Courmayeur, da sempre per me il

posto migliore al mondo. Mi è sembrato importante poter

condividere le emozioni che vivo ogni giorno. Accanto a

questa parte emozionale, Grivel vive di montagna. Siamo

i più antichi fabbricanti di materiali d’alpinismo. Dal

1818! E proprio grazie alla diffusione di questo sport che è nato sotto il

Bianco siamo oggi un’azienda che esporta i suoi prodotti in tutto il mondo.

Da qualche anno Grivel ha una nuova sede, un’unità produttiva più gran-

de dove, ai materiali d’alpinismo, abbiamo affiancato la produzione di

ogni genere di bastoncino. Il bastone”Tor des Geants” è nato qui, dalla

sinergia con i runners locali. In questa sede, dove tutto è prodotto usando

l’energia del sole! Più ecologici e rispettosi dell’ambiente dove viviamo.

GENTE DEL TOR > GENTE DEL TOR > GENTE DEL TOR VOCI CHE COMPONGONO IL MANIFESTO DI UN MOVIMENTO EPICO,

POETICO, NUOVO CHE PUNTA DRITTO E DECISO ALL’ANTICO

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Page 50: Soul Running #1 - Nov 2011

paura: la regina dei sentimenti Lo spettro

Di Davide Orlandi

11 settembre 2011. partiti. Cordoni di folla che applaude. rido.

euforia. Attacca il sentiero. ritmo buono, veloce, ma non fluido: sarà

che mi devo scaldare. Comunque sono allenato, oppure non abbastan-

za? primo piccolo dubbio, ma sarà l’emozione e poi fa caldo, stranamen-

te caldo, umido. io l’umidità non la sopporto. voglio spezzare il fiato.

ritmo sempre buono ma ancora meccanico, legnoso. respiro male,

altro che spezzare il fiato. Fingo serenità, ma sono nervoso. spingo

ancora perchè spesso mi è successo e, quando ho spinto, mi sono

sbloccato, ma oggi no! proprio durante la mia impresa! Quella che

aspettavo, che ho voluto. Che nervi! Ma continuo pur non trovando

quell’armonia magica tra gambe e fiato che allenta la fatica.

Finalmente il primo valico e giù. in discesa, sono sempre stato una

scheggia, ma non è possibile! Anche qui niente! Mi sento legato. ri-

storo. Bevo molto. sudo, gocciolo, sono fradicio. Ma certo! non c’è

dubbio! e’ questa stramaledetta umidità che non ci dovrebbe essere e

invece sembra di stare nel Borneo, non in valle d’Aosta al Tor. io sono

un animale invernale! Continuo e finalmente cambia meteo: vento

freddo, pioggia, tuoni. Credo di essere l’unico che benedice il cam-

bio. e allora via. reagisco, o almeno ci provo, ma se per un attimo la

mia testa vede la luce dell’ottimismo, le mie gambe raccontano verità

differenti. e’ sera. Mi lamento anche del percorso, ce l’ho un po’ con

tutti, soprattutto con me stesso. Base vita. sto meglio. Forse. in effetti

non sono affatticato come sembrava. Cos’è stato allora? emozione?

si! deve essere stato quello, ci ho pensato troppo. via allora, alla luce

delle frontali. si viaggia bene di notte e finalmente sento il mio corpo.

primo dei tre colli della seconda tappa. Foto. discesa. dolore.

no! ginocchio destro esterno, dolore forte, punge. ogni passo punge.

vedi?! proprio adesso che andavo. e’ dura, non riesco, scendo lento e

questo mi frustra. piano piano non ascolto più il male, ma rimango ner-

voso. sonno, fame, caldo, ma quanto mi sto lamentando! Mi sto sulle

palle da solo, ma non riesco a farne a meno. primo pensiero negativo:

non ce la farò. ristoro. sto meglio generalmente ma le gambe non

girano come sanno fare, ma salgo ancora e siamo al secondo colle. Ma

forse ci siamo allora! in effetti ora c’è una discesa, poi lo spauracchio

del loson e poi sono fuori anche dalla seconda tappa. Ma quella che

dovrebbe essere il mio punto di forza, dove ho velocità, alta capacità

di recupero e scioltezza, mi devasta: una discesa infinita che arriva

addirittura a deprimermi ed il pensiero di ritiro a fondo valle mi invade

nuovamente, tra l’altro il caldo ora è canicola estiva. Trovo le forze e

riparto. la salita dovrebbe essere la più dura, la più alta, la più tutto

ed infatti così sarà. ritmo lentissimo e lo spettro che corre con me da

30 ore, ormai è dentro di me. io e robi, il mio amico, abbiamo anche

una divergenza, che all’inizio non mi da noia, poi diventa un tarlo che

nella discesa al buio mangia tutte le mie energie mentali. Arrivo a Cogne.

sono solo. e’ quasi mezzanotte, sono nervoso, stanco e arrabbiato con me

stesso con robi, con la gara, con tutto. notte, febbre, alta, tremo. e’ finita.

leggendo queste righe a distanza di un mese è stupefacente vedere quan-

to sono ancora vive in me quelle sensazioni, ma soprattutto sembra incre-

dibile pensare che tutto questo sia stato bellissimo. Masochista? Forse un

po’. Ma ciò che è intenso è sempre fondamentale per crescere ed oggi

mi sento bene sono contento del mio fallimento, sono felice di raccontarlo

senza peso, ho scoperto che la gara in sè sarebbe svilente per raccontare il

Tor. il mio Tor è fatto di persone, volti, parole, colori, sentimenti. il mio Tor è

stato tutto tranne che fallimentare. il mio Tor è stato incredibilmente unico.

il mio Tor l’ho concluso quando robi è arrivato 107 in 120 ore.

il mio Tor è stato un buon allenamento per quello del prossimo anno.

50

Page 51: Soul Running #1 - Nov 2011

Correre una gara di ultra trail è proprio una sfida, con gli altri runners

tra le montagne ma, prima di tutto, con se stessi. Correre un’ultra trail,

infatti, significa saper faticare, saper resistere, ma soprattutto sapersi

auto sostentare. Questa è la vera impresa dei giganti. Bisogna sa-

per scegliere non solo la tattica ma anche la strategia vincente, saper

gestire mente e corpo con la miglior saggezza ed esperienza, otti-

mizzare l’aspetto della nutrizione oltre che, ovviamente, quello

tecnico-logistico. non bisogna dimenticare l’importanza dell’idrata-

zione: bere regolarmente è indispensabile contro i disturbi digestivi e

favorisce il corretto funzionamento dell’organismo.

la disidratazione implica un abbassamento rapido della forza musco-

lare e della capacità di resistenza: una perdita del peso dovuta ad una

diminuzione dei liquidi corporei può portare ad una perdita di perfor-

mance fino al 10%.

la lotta contro la disidratazione è una priorità assoluta della gestione

del Tor des géants: in caso di squilibrio si può avere un aumento della

temperatura corporea e il corridore, pertanto, deve sapersi idratare

preventivamente e costantemente.

il consiglio è quello di bere 150 ml di acqua (in termini pratici mezzo

bicchiere) ogni mezz’ora-quaranta minuti, senza attendere la sensa-

zione di sete. l’acqua, infatti, oltre che essere eliminata in maniera

evidente attraverso le urine, viene consumata dal nostro corpo per

favorire il corretto funzionamento muscolare, viene smaltita con la

sudorazione in quantità più o meno consistente e attraverso il vapo-

re acqueo della respirazione. Quando l’organismo è in riserva di liquidi

tende a preservare l’acqua e lo stimolo ad espellere liquidi viene meno.

Una verifica dello stato di idratazione è il controllo delle urine: se sono

troppo scure significa che l’atleta si trova in uno stato di carenza

idrica. per quanto riguarda la miscela è bene alternare borracce di

sola acqua a borracce di acqua e sali minerali. e’ importante che que-

ste ultime siano piuttosto diluite durante la corsa in modo da facilita-

re l’assorbimento dei micronutrienti. Una miscela troppo concentrata

potrebbe creare problemi a livello gastrointestinale, oltre che gene-

rare ulteriore sensazione di sete. il manifestarsi di eventuali disturbi

digestivi potrebbe esser dovuto, oltre che all’intensità della gara ed

allo stress, all’importante volume di liquidi ingeriti e a tratti di gara in

forte pendenza corsi velocemente, con conseguente vasocostrizione

dell’apparato digestivo. ecco perché è consigliabile moderare l’an-

datura in questi tratti, evitare di alimentarsi prima di discese lunghe e

impervie e prevedere successivamente delle piccole pause di recupero.

per limitare il più possibi le questo genere

di disturbi assai diffusi tra i corridori e limitare

lo stress è consigliabile mangiare in un

ambiente tranquillo, masticare minu-

ziosamente gli alimenti senza fretta e

lasciare il punto di ristoro camminando,

prima di riprendere la corsa. nei punti di ri-

storo è bene anche sapersi orientare nella

scelta degli alimenti da assumere: la prima

regola è quella di lasciarsi guidare dall’i-

stinto ma con moderazione, risulta molto

vantaggioso limitare le porzioni e scegliere

alimenti a basso contenuto di grassi, poi-

ché rallenterebbero la digestione richia-

mando sangue allo stomaco e sottraendolo

ai muscoli. in questo caso gli integratori

energetici potrebbero essere d’aiuto du-

rante il percorso: essi contengono tutti gli

alimenti necessari ad un’alimentazione

efficace e bilanciata. Qualora la nausea la

facesse da padrona sull’apparato digerente

è consigliabile attendere che si attenui e successivamente assumere ali-

menti in forma liquida come, per esempio, minestre leggermente salate o

bevande gassate tipo cole. Questi sono solo piccoli avvertimenti di cui

far tesoro per imparare a s.o.s.tentarsi in una delle gare più belle ed

eroiche del mondo dell’ultra trail.

“ComeS.O.S. tentarsial Tor des Géants”

paura: la regina dei sentimenti

51

Page 52: Soul Running #1 - Nov 2011

MENO UNODi Davide Orlandi

52

Affrontare il Tor des géants per la prima volta è un’avventura imme-

diata. già! dal minuto zero i dubbi ti si accumulano nel cervello.

la gara di otto, dodici. venti ore è una cosa, gestirsi per una

settimana è un altro sport. Anche solo nell’organizzazione.

Una domanda ti rimbalza per giorni nella testa: cosa mi porto?

Mi sono sentito come quattro anni fa in nepal, non avevo idea di cosa

avrei trovato. la prima volta nasconde dentro l’avventura fin da subito.

da buon milanese fighetto, ormai mi prendo in giro da solo, sono infatti

famoso per essermi presentato con il “beauty” anche a quote ed in

luoghi insospettabili, sai non si sa mai chi puoi incontrare!! insomma,

da buon meneghino, mi trovo a portarmi tutto e di più a Courmayeur

e poi, borsone giallo davanti (te lo da l’organizzazione e solo quello

dovrai usare!) e l’osservazione degli altri, mi diranno cosa scegliere.

ritiro il pettorale, stringo la mano ad Ulrich gross, saluto due amici

valdostani, mi giro e mi allungano il borsone. Bello. visibile. piCColo!

indiscutibilmente piccolo!

Ciò che ritenevo impossibile si realizza con estrema facili-

tà: ci sta praticamente tutto, anche una bella “dose di futile”,

che non si sa mai! (tanto non lo porto io sulle spalle, una

volta tanto). Qualche ora dopo consegno il suddetto all’orga-

nizzazione, che puntuale me lo recapiterà ovunque io mi trovi.

inizio a riflettere sul fatto che per la prima volta in vita mia ho fatto

stare tutto in un borsone ed avanzava anche spazio.

impossibile! Certamente la roba che ho non basterà. ne sono certo, ma

Come vivere meglio il Tor con un problema in meno

“2857mt Passo Alto prima di scendere verso Valgrisanche,investiti dal temporale”

Page 53: Soul Running #1 - Nov 2011

53

Come vivere meglio il Tor con un problema in meno

sono altrettanto certo che non posso ormai farci nulla. via! Alla partenza!

di questa gara ho corso “solo” 102 km in 37 ore (notte, doccia,

pasti, soste e cambi d’abito compresi). già! Cambi d’abito: in un

così breve lasso di tempo il clima è variato in maniera sostanziale

almeno quattro volte non solo a seconda della quota: dalla par-

tenza di Courmayeur umida e calda, al vento gelido del colle Arp,

alla pioggia fredda della discesa in valgrisa, fino al caldo secco

di un sole caraibico della salita al loson del giorno seguente.

Avere l’attrezzatura corretta è fondamentale per affrontare un’impresa

come questa. ed io ero molto dubbioso che in quel misero spazio

potessi avere tutto. Montura, invece, mi ha stupito, non c’è stato un

secondo in cui non avessi tutto il necessario: canotta ipetraspirante

e ciclisti fermi e morbidi addosso per il caldo umido, un’impalpabile

giacca e gilet antivento (con quel gilet potrei viverci) che a 3000 mt

sotto la tempesta mi hanno protetto come fossero un enorme piumo-

ne, maglie con o senza cerniera, con taschine tattiche per barrette

od altro ed asciugabili in tempo zero, pantaloni 3/4 sui quali avevo

dubbi in merito all’utilità e mi sono dovuto, come sempre, ricredere,

con il freddo riparano come i lunghi ma sei più libero. Affrontare

queste gare vuole dire affrontare svariati problemi e risolverli o quan-

tomeno conviverci, che dire, questi intoppi possono essere davvero

tanti, con un in meno in testa viaggi più leggero! poi c’è chi diventa

un finisher e chi no.... ma questo l’abbiamo già detto mi pare!

Fighetto milanese

“lungo gli infiniti e selvaggi 11km di salita al Loson tra branchi di stambecchie caprioli, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Paradiso”

“Roberto Terazzi, Soul Running Team By Montura,

Finisher del TDG 2011”

Page 54: Soul Running #1 - Nov 2011

A pochi passi dal cielo

ALPE DI SIUSIRUNNING PARK

Di Marcella Magliucci

54

Page 55: Soul Running #1 - Nov 2011

Fascino training e competizione si coniugano nello spettacolare Running Park del comprensorio dell’Alpe di Siusi, luogo d’elezione insostituibile per trail runners, maratoneti e scattisti, nonchè teatro del primo Test delle Scarpe di Soul Running.

55

Page 56: Soul Running #1 - Nov 2011

Clima, altitudine e conformazione geografica eccezionale fanno

dell’Alpe di siusi un luogo meravigliosamente adatto per un allenamento

in grado di soddisfare anche i runners più esperti, come nel caso dei

professionisti kenioti che, per il quinto anno consecutivo, hanno scelto

il comprensorio dell’Alpe di susi come loro campo di allenamento

estivo per la stagione 2011. indiscutibilmente gli atleti più forti del

mondo, i corridori kenioti con le loro sessioni di work-out hanno

ispirato la nascita, nel 2010, del running park Alpe di siusi, un perfetto

intreccio di sentieri composto da otto tracciati circolari che si snodano

attorno all’Alpe di siusi e da dodici percorsi che incorniciano i paesi di

Castelrotto, siusi e Fiè allo sciliar. Tutti ben bilanciati e perfettamente

segnalati, con distanze a difficoltà diverse, danno vita a un totale di 180

chilometri di parco con sentieri che corrispondono alle direttive dell’oiss

– istituto austriaco per la costruzione di scuole e impianti sportivi.

Classificati, segnalati e apprezzati dai runners di tutti i livelli, i tracciati

sono divisi in tre categorie: tracciati in piano, adatti ai principianti,

tracciati di difficoltà media con dislivello rivolto soprattutto ai corridori

di livello avanzato e tracciati difficili, con dislivello soprattutto per

corridori esperti con esigenze specifiche. il grado di difficoltà dei

sentieri è indicato dai colori blu, rosso e nero ed è quindi di facile,

immediata e universale comprensione. Bello, stimolante e molto vario

l’Alpe di siusi running park può contare anche su un ulteriore e

insostituibile atout: una posizione unica al mondo che fa si che, otto

dei percorsi proposti, si trovino ad un’altitudine compresa tra 1800

e 2300 metri e che, i restanti dodici, siano situati tra 900 e 1100

metri s.l.m: un saliscendi non asfaltato, immerso in un paesaggio

56

Page 57: Soul Running #1 - Nov 2011

mozzafiato, dove la severa regolamentazione del traffico contribuisce

all’assenza di elementi di disturbo e amplifica il fascino di questo sport.

ideale per la maratona, ma altrettanto perfetto per un allenamento che

ha come obiettivo il dislivello, infatti concatenare i circuiti a diverse quote

è automatico, semplice e risulta un training di un’efficacia assoluta per

runners che si cimentano nelle discipline più disparate: dall’endurance

alle sky race fino al vertical kilometer (il mitico Urban da noi intervistato

nelle pagine precedenti e campione mondiale di questa disciplina, è un

local ed è su questi pendii che costruisce quotidianamente le sue vittorie)

da quota 800 metri dell’incatetevole Fiè allo sciliar fino ai 3000 metri

della cima del sasso piatto, tutto è percorribile di corsa. Basta volerlo!

Con queste caratteristiche uniche, è assolutamente logico che questi

luoghi si confermino il palcoscenico ideale per la v edizione dell’Alpe

di siusi running, gara amatoriale in programma il 22 luglio 2012 (data

da confermare). Appuntamento imperdibile per tutti gli appassionati di

running, la gara si svolgerà lungo un percorso di 12,7 chilometri che

si snoderà tra saliscendi montani e paesaggi da mille e una notte. i

partecipanti, divisi in categorie maschile e femminile previste dal FidAl,

saranno accompagnati e motivati durante tutta la gara dai professionisti

kenioti. Un’occasione da non perdere dunque, per conoscere da vicino

alcuni tra i più grandi atleti del mondo e per innamorarsi perdutamente

di un luogo magico e incontaminato, dove si corre a pochi passi dal cielo.

PER INFORMAZIONI:

Alpe di Siusi Marketing Soc. ccop. Via del Paese 15 I-39050 Fiè allo

Sciliar - Tel. 0471 709600 – Fax 0471 704199 - www.alpedisiusi.info

57

Page 58: Soul Running #1 - Nov 2011

TEST TRAIL SHOES 2011/2012TOTAL MT 314.800 - TOTAL D+ 28.283 - TOTAL TIME 62h 22 MIN3 PAESI EUROPEI - 25 TRAIL ShOES TESTATE REALMENTE PER VOI 19 AzIENDE PRODUTTRICI COINVOLTE. 5 “TEST RUNNERS”

QUESTI I NUMERI DEL PRIMO “TRy FOR yOU” DEDICATO AL TRAIL.

Nelle prossime 38 pagine il magazine cambia volto, per fornire un servizio ad hoc per i lettori e i negozianti. I primi potranno trovare informazioni dettagliate sulle scarpe che vorranno acquistare, i secondi sapranno indirizzare meglio nell’acquisto i loro clienti. Il nostro ambizioso obiettivo è essere utili anche alle aziende che, attraverso i nostri giudizi, a volte anche severi, possano trovare spunti utili al miglioramento della propria gamma, per adattarsi alle molteplici esigenze di un settore in grande evoluzione ed espansione.In quest’ultimo anno si sono moltiplicati i prodotti in quest’ambito, al pari dell’aumento vertiginoso delle gare e degli adepti. Abbiamo provato, quindi, a fare un po’ d’ordine. Questo è solo l’inizio, però, dato che dopo un inverno di corse, dal 15 Marzo 2012, sarà disponibile in tutti i negozi di settore (outdoor, running, montagna, grandi catene) il Trade Mag dedicato alla scarpa “fuoristrada” e a tutte le sue declinazioni. Ci metteremo ai piedi oltre 50 paia di scarpa!Le prime 25 le abbiamo già testate: Un pool di esperti (giornalisti, amateur e professionstii) che si sta rimpinguando in questi giorni, ha lavorato per voi, correndo realmente per quattro mesi, ogni volta che il tempo ed il clima lo hanno permesso, per portare un concreto servizio ai lettori ed alle aziende stesse, che da oggi avranno a disposizione un vero banco di prova e non solo una semplice vetrina.Con un pizzico di coraggio e tanta passione noi proviamo a cambiare le regole. Potrete leggere i nostri giudizi e non trovarvi d’accordo, potremmo avere divergenze, potremmo pensarla diversamente, ma non potrete mai dire che non sono vissuti, veri e incondizionati. Sono le aziende stesse ad avercelo chiesto. Il settore è sano produce ottime scarpe. La professionalità deve essere riconosciuta e riconoscibile e l’unico modo è valutare i prodotti e le loro differenze con distacco.Eccoci, quindi, a presentarvi una carrellata dei modelli 2012 provenienti da più conosciuti produttori, oltre a qualche gradita novità che abbiamo incontrato lungo i sentieri percorsi per testare queste scarpe. Dieci gambe e altrettanti piedi hanno corso e lavorato per creare questa guida, tra queste quattro molto illustri e veloci: Anne Marie e Ulrich Gross sono stati infatti i nostri “test guest star”L’Arco alpino ma non solo, viste le piacevoli digressioni nella Alpi Apuane, lungo l’Appennino ligure, in Svizzera e Germania, è stato lo scenario del test di Soulrunning. “Qual-che” centinaia di chilometri e svariate migliaia di metri di dislivello per raccontare le nostre sensazioni, in presa diretta e certamente soggettive, per darvi delle indicazioni il più possibile utili sulla scelta della scarpa da utilizzare in gara o in allenamento. Senza la presunzione di dare dei giudizi assoluti abbiamo semplicemente messo a vostra disposizione la nostra passione e voglia di correre.Troverete le informazioni relative al percorso dove è stato eseguito ciascun test, un’immagine della scarpa e in particolare della sua suola, uno degli aspetti più importanti per un modello da trail. Abbiamo deciso anche di redigere una tabella con tanto di punteggio, da 1 a 5 stellette, per ognuno degli aspetti che abbiamo ritenuto importanti.

ORLANDI & PIZZI

LEGENDA TEST SOUL RUNNING

NB: PER COMPRENDERE AL MEGLIO E UTILIZZARE LE NOSTRE VALUTAZIONI LEGGERE ATTENTAMENTE LA SPIEGAZIONE CHE SEGUE ED INCROCIARE SEMPRE I GIUDIZI ED I VOTI CON LA DESCRIZIONE

DEL PERCORSO. COSì DA CAPIRE AL MEGLIO LA RISPOSTA DI QUEL PRECISO ATTREZZO SU QUEL DETERMINATO TERRENO E POTER, QUINDI, ACQUISTARE UN PO’ PIù CONVINTI.

GRIP: QUANTO LA SCARPA OFFRE IN TERMINI DI TENUTA SUL TERRENO, SIA IN SALITA CHE IN DISCESA

COMFORT: NON SOLO COMODITà NELLA CALZATA MA ANCHE QUANTO LA SCARPA ASSECONDA LA RULLATA DEL PIEDE

DESIGN: ANCHE L’OCCHIO VUOLE LA SUA PARTE...

STABILITà: DIPENDE DA QUANTO IL PIEDE è SALDO ALL’INTERNO DELLA SCARPA, DALLA RIGIDITà TORSIONALE DELLA SUOLA E DAL SUPPORTO DATO ALLA CAVIGLIA

ADATTABILITà AL TERRENO: COME LA SCARPA SI DEFORMA PER ADATTARSI AL TERRENO SENZA INFLUIRE SULLA STABILITà.

ASSORBIMENTO DEGLI URTI: FONDAMENTALE IN DISCESA E NEI TRATTI DOVE SI CORRE PIù VELOCEMENTE. NON SOLO A LIVELLO DEL TALLONE MA ANCHE SULL’AVAMPIEDE PER NON SENTIRE

LE ASPERITà DEL TERRENO

CHIUSURA: CARATTERISTICHE DELLA LINGUETTA, PASSAGGIO DELLE STRINGHE E AVVOLGIMENTO DEL COLLO DEL PIEDE

TRASPIRABILITà: DIPENDE MOLTO DAI MATERIALI UTILIZZATI (MESH, GORE TEX...)

TEST RUNNERS

ROBERTO TERAZZI

ANNEMARIE GROSS

ANDREA PIZZI

ULRICH GROSS

DAVIDE ORLANDI

58

Page 59: Soul Running #1 - Nov 2011

ADiDASkANADiA 4 TR

UN MARCHIO CHE ALLO SNOBISMO DEI “SALOTTI BENE” DEL TRAIL FARà STORCERE IL NASO. ADIDAS? MA FIGURATI...

FA PRODOTTI COMMERCIALI. SORPRESA! COSì NON è!! LA SCARPA SI PRESENTA CON UN LOOK ACCATTIVANTE ED UNA

SCELTA DI COLORI A DIR POCO MAGNIFICA, MA QUESTO DALL’AZIENDA TEDESCA CE LO ASPETTAVAMO; DOVE STUPISCE

SUBITO è NEL GRIP. LA SUOLA PERMETTE, INFATTI, DI CORRERE SICURI ANCHE SU TERRENI TECNICI, ROCCIOSI, RIPIDI

ED UMIDI. FAVOLOSA LA TRASPIRABILITà. LA PECCA è NELLA CALZATA: MOLTO COMODA E MORBIDA: TROPPO! NE VA

DELLA STABILITà E NELLA ECCESSIVA RIGIDITà DELL’INTERSUOLA. COMUNQUE IL PRIMO ESPERIMENTO CI PIACE ASSAI!!

BENARRIVATI IN MONTAGNA!

PESO DICHIARATO: 340 G

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

4

5

3

3

3

4

5

BBBBB

BBBB

BBBBB

BBB

BBB

BBB

BBBB

BBBBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello.

FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo.

poi SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

59

Page 60: Soul Running #1 - Nov 2011

ASiCSgel UpTeRRA 2

BASTA GUARDARE LA SUOLA DELLA GEL UPTERRA2 PER IMMAGINARE COME SARANNO GRIP E STABILITà IL DISEGNO DEL

BATTISTRADA E LE SPESSORE DELLA GOMMA RENDONO QUESTA ASICS DAVVERO COMODA E ATTACCATA AL TERRENO.

LA STRUTTURA AVVOLGE MOLTO BENE IL PIEDE E LO TIENE STABILE AL SUO INTERNO PERMETTENDO UN APPOGGIO

SEMPRE SICURO: MOLTO PARTICOLARE IL GUSCIO ESTERNO PLASTICO CHE AVVOLGE IL TALLONE E CHE, COLLEGATO

ALL’ULTIMA ASOLA DELLE STRINGHE, CHIUDE PERFETTAMENTE IL PIEDE.

IDEALE PER TRAIL MEDIO LUNGHI MA ANCHE IN QUELLE GARE DOVE NON SI CERCA UNA SCARPA LEGGERISSIMA MA

COMUNQUE PERFORMANTE. IL SISTEMA DI COPERTURA DEI LACCI SOPRA LA LINGUETTA DAVVERO UTILE ED

ESTETICAMENTE INTERESSANTE. PESO DICHIARATO: 300 G

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

4

5

5

3

4

5

3

BBBB

BBBB

BBBBB

BBBBB

BBB

BBBB

BBBBB

BBB

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Percorso: FIè ALLO SCILIAR MALGA SESSEL

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo

e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di DiSlivello.

FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo.

poi SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

60

Page 61: Soul Running #1 - Nov 2011

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

4

4

3

4

3

4

3

BBBB

BBBB

BBBB

BBB

BBBB

BBB

BBBB

BBB

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello.

FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo.

poi SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

61

BRookSCASCADiA 6

LA CASCADIA SENZA DUBBIO E’ UNA SCARPA DA GARA, FORSE NON PER LUNGHISSIME DISTANZE. APPENA CALZATA SI

HA LA SENSAZIONE CHE IL TALLONE SIA POCO FASCIATO E STABILIZZATO, UNA SCARPA CHE SPINGE AD AUMENTARE LA

VELOCITA’ GRAZIE ALLA LEGGEREZZA E A UN BUON AVVOLGIMENTO DEL COLLO DEL PIEDE, DOVUTO AL PARTICOLARE

POSIZIONAMENTO ASIMMETRICO DELLE ASOLE PER I LACCI. IL GRIP BUONO ANCHE SE IL DISEGNO NON PROFONDO, IN

CASO DI FANGO PERDE IN GRIP. E’ UNA SCARPA ADATTA A CHI VUOLE CORRERE VELOCE IN ALLENAMENTI O GARE NON

TROPPO LUNGHE ED E’ DISPOSTO A SACRIFICARE UN POCO DI COMFORT E SOSTEGNO. BUON AMMORTIZZAMENTO A

LIVELLO DEL TALLONE, SULLE LUNGHE DISTANZE SI SENTONO I SASSI SOTTO L’AVAMPIEDE.

PESO DICHIARATO: 317 G

Page 62: Soul Running #1 - Nov 2011

DYNAFiTFeliNe gTX

UNA MARCA “NUOVA” (OVVIAMENTE PER IL SETTORE) CHE EVOCA PROFESSIONALITA’ E PRECISIONE. E’ NEL SUO DNA.

ED IN EFFETTI NON DELUDE AFFATTO QUESTO ESORDIO, ANZI! LE DyNAFIT A GUARDARLE SEMBRANO SUBITO USCIRE DA

CIO’ CHE SI E’ GIA’ VISTO, PROPONENDO UNA LINEA AFFUSOLATA ED ESSENZIALE, NON SEMBRANO SCARPE DA TRAIL.

IN AZIONE CI SI ACCORGE SUBITO CHE LA LEGGEREZZA E L’AFFIDABILITA’ SONO LA PRIMA PREROGATIVA: DOVE METTI

IL PIEDE, STA!

LA SUOLA VIBRA E’ BEN STUDIATA. UN UTILE “DENTINO” PROPRIO SULLA PUNTA AIUTA E NON POCO, SU ERRENO INFIDO

E INSTABILE. E’ UNA SCARPA PER “PIEDI VELOCI”, MAGARI NON TROPPO ADATTA ALLE LUNGHISSIME DISTANZE.

LA CALZATA UN PO’ RIGIDA, TESA.....ANCHE SE AIUTA NELLA SENSAZIONE DI PRECISIONE CHE LA SCARPA POSSIEDE.

PESO DICHIARATO: 300 G

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

3

3

5

4

3

5

2

BBBBB

BBB

BBB

BBBBB

BBBB

BBB

BBBBB

BB

Percorso: DA MiTTeNwAlD A CARweNDel SpiTZe MT

2385 (geR)

sviluPPo: 9,8 kM

D+: 1462 MT

D-: 1462 MT

Descrizione salita: iNiZio SU STRADA BiANCA MolTo

RipiDA peR poi pRoSegUiRe A Zig ZAg SU FRANA peR

300 MT Di DiSlivello, MolTo RipiDo. BReve FAlSopiANo

SegUiTo DA UNA NUovA iMpeNNATA SU ghiAioNe FiNo A

UNA lUNgA gAlleRiA NellA RoCCiA (FReDDo polARe!).

UlTiMi 100 MeTRi iN SAliTA SU RoCCiA CoN TRATTi

ATTReZZATi CoN CATeNe FiNo Alle veTTA

Descrizione Discesa: Dopo il pRiMo TRATTo CoN ATTeNZio-

Ne peR l’eSpoSiZioNe e lA peNDeNZA Si lASCiANo ANDARe le

gAMBe SU UNo SpleNDiDo ghiAioNe, RipiDo, TeCNiCo e DiveR-

TeNTiSSiMo. Ci Si RiCoNgiUNge iNFiNe AllA STRADA BiANCA.

temPo Di salita: 1h50’

temPo Di Discesa: 34’

62

Page 63: Soul Running #1 - Nov 2011

hokA oNe oNe MAFATe

CHE DIRE....DOPO AVER CORSO IL TOR GUARDANDO I TALLONI DI TANTISSIMI STRANIERI CHE INDOSSAVANO LE “ZEPPE” NON

VEDEVAMO L’ORA DI TESTARLE!! EFFETTIVAMENTE SIAMO IN ODOR DI INNOVAZIONE!! PRIMA SENSAZIONE: A DISCAPITO DELLE

DIMENSIONI SONO DEI PESI PIUMA. SUBITO DOPO, INEVITABILMENTE, TUTTA L’ATTENZIONE VA ALLA SUOLA: IN SALITA SIA TEC-

NICA CHE FACILE NON SEMBRA AVERE PROBLEMI. LA DISCESA SU TERRENO ANCHE RIPIDO MA FACILE E REGOLARE E’ LA PER-

FEZIONE: VOLI E NON FATICHI!! QUANDO IL FONDO SI FA INSIDIOSO: ROCCE E RADICI, LE DIMENSIONII NON CONSENTONO UNA

VELOCITA’ D’AZIONE ALTA. IL CERVELLO DEVE RECEPIRE CHE NON HA PIIU’ IL 42 MA UN 44 ABBONDANTE ED ALTO. BISOGNA

AFFIDARSI ALL’ATTREZZO PASSO DOPO PASSO PERCHE’ NON SARA’ UNA SCARPA VELOCISSIMA, MA REGALA SODDSIFAZIONI

INASPETTATE. TRUST IT!!

UNA DRITTA IN ESCLUSIVA : UNA VOLTA USATE PER UN PAIO DI USCITE, RENDERANNO MOLTO DI PIU’. AUMENTA IL GRIP E SI

AMMORBIDISCE LA SUOLA, ADERENDO AL TERRENO SEMPRE MEGLIO.

PESO DICHIARATO: 320 G (8)

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

5

5

4

4

5

3

4

BBBB

BBBBB

BBBBB

BBBB

BBBB

BBBBB

BBB

BBBB

Percorso: vAlle CiAMiN. pARTeNZA DAll’iNgReSSo

Del pARCo NATURAle Dello SCiliAR Di SAN CipRiANo

FiNo Al RiFUgio CiTTA’ Di BeRgAMo MT 2165

sviluPPo: 10 kM D+: 950 MT

D-: 950 MT

Descrizione salita: iNiZiAleMeNTe SeNTieRo TeCNi-

Co e RipiDo SU FoNDo ANChe RoCCioSo e pReSeNZA

Di RADiCi. SegUe lUNgo TRATTo SU STRADA BiANCA

FiNo All’Alpeggio DA Dove iNiZiA UN SeNTieRo piU’

TeCNiCo, RipiDo e RoCCioSo.

Descrizione Discesa: DiSCeSA TeCNiCA, veloCe e

DiveRTeNTe NellA pRiMA pARTe FiNo AllA STRADA

BiANCA

temPo Di salita: 1h17’

temPo Di Discesa: 40’

63

Page 64: Soul Running #1 - Nov 2011

iNov8XTAloN 212

LE SI PRENDE IN MANO E SI E’ CONVINTI DI SOFFRIRE PER TUTTO IL GIORNO TANTO SONO MINIMALI, LEGGERE E CON

UNA SUOLA INESISTENTE COME SPESSORE (2CM SUL TALLONE, DA 1 A 0,7 SULLA PIANTA...DAVVERO POCO) ED INVECE

NO! IL NOME DELLA MARCA E’ AZZECCATISSIMO: DIVERSA SUL SERIO! SI TORCE E SI PIEGA COME UNA SCARAPETTA DA

CLIMBING, MA AMMORTIZZA COME LE MIGLIORI FRA LE SUE COLLEGHE. HA UN GRIP AGGRESSIVO (MEGLIO ALLA SECON-

DA USCITA...L’USO GLI FA BENE) ED E’ LA SCARPA PIU’ PRECISA IN ASSOLUTO.

SE SI E’ IN FORMA E LA VELOCITA’ E’ L’OBIETTIVO, INNOVATE E’ LA SCARPA! OTTIMA! INFINE LE IMMANCABILI NOTE

STONATE DEL NOSTRO OCCHIO CRITICO: LA LEGGEREZZA DEI TESSUTI FA SI CHE I VOSTRI PIEDI SI RICORDERANNO BENE

DI ALCUNI SASSI VOLANTI (POCA PROTEZIONE) E LE GARE LUNGHE NON SONO CERTO L’AMBIENTE IDEALE PER QUESTO

PRODOTTO (OK L’AMMORTIZZAZIONE INCREDIBILE IN POCO SPESSORE MA I MIRACOLI ANCORA NO).

PESO DICHIARATO: 212 G (8)

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

5

3

4

3

5

5

4

BBB

BBBBB

BBB

BBBB

BBB

BBBBB

BBBBB

BBBB

Percorso: DA vAlBoNDioNe (900 MT) Al RiFUgio

CoCA (1898 MT)

sviluPPo: 2,9 kM

D+: 1000

D-: 1000 MT

Descrizione salita: TeATRo DA UN ANNo Di UNA

gARA Di veRTiCAl kiloMeTeR iDeATA DAll’iNeSAURi-

Bile MARio poleTTi, il peRCoRSo SAle RipiDiSSiMo e

DiReTTo FiN DA SUBiTo pRiMA SU TeRReNo TeCNiCo e

BoSChivo e poi RoCCioSo e gRADiNATo FiNo Al RiFUgio. Descrizione Discesa: MASSiMA ATTeNZioNe peR

QUANTo RigUARDA lA FASe DiSCeNDeNTe SpeCie Nei

TRATTi RoCCioSi, A volTe iNSTABili. ARTiColAZioNi

SeMpRe SolleCiTATe ANChe DAlle gRADiNATURe

ARTiFiCAli SpeSSo MolTo AlTe.

temPo Di salita: 1h02’ temPo Di Discesa: 38’

64

Page 65: Soul Running #1 - Nov 2011

iNov8RoCliTe 295

CALZATA ECCEZIONALE, CHIUSURA TRADIZIONALE BEN POSIZIONATA SUL COLLO DEL PIEDE E BEN PROTETTA DALLA

LINGUETTA: IL PIEDE E’ DECISAMENTE SEMPRE AL SUO POSTO. LEGGERE E FLESSIBILI SONO ADATTE A SALITE AGILI E

VELOCI, LA PARTICOLARE SUOLA GARANTISCE UN BUON GRIP, MA NON IN TUTTE LE CONDIZIONI DI TERRENO COME PER

ESEMPIO ROCCIA LISCIA INCLINATA E ZONE UMIDE. PERTANTO LA DISCESA DEVE ESSERE AFFRONTATA CON ATTENZIONE,

SCEGLIENDO BENE GLI APPOGGI. AMMORTIZZAZIONE ACCETTABILE. BUONA LA TRASPIRABILITà

PESO DICHIARATO: 295 GR (8)

FielD TRiAl BY Roberto Terazzii

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

5

5

4

3

3

4

4

BBB

BBBBB

BBBBB

BBBB

BBB

BBB

BBBB

BBBB

Percorso: DA vAlBoNDioNe (900 MT) Al RiFUgio

CoCA (1898 MT)

sviluPPo: 2,9 kM

D+: 1000

D-: 1000 MT

Descrizione salita: TeATRo DA UN ANNo Di UNA

gARA Di veRTiCAl kiloMeTeR iDeATA DAll’iNeSAURi-

Bile MARio poleTTi, il peRCoRSo SAle RipiDiSSiMo

e DiReTTo FiN DA SUBiTo pRiMA SU TeRReNo TeCNiCo e

BoSChivo e poi RoCCioSo e gRADiNATo FiNo Al RiFUgio. Descrizione Discesa: MASSiMA ATTeNZioNe peR

QUANTo RigUARDA lA FASe DiSCeNDeNTe SpeCie Nei

TRATTi RoCCioSi, A volTe iNSTABili. ARTiColAZioNi

SeMpRe SolleCiTATe ANChe DAlle gRADiNATURe

ARTiFiCAli SpeSSo MolTo AlTe.

temPo Di salita: 1h02’ temPo Di Discesa: 38’

65

Page 66: Soul Running #1 - Nov 2011

lA FUMA SpeeDTRAil

LA CASA FRANCESE PRESENTA UN PRODOTTO CHE RUGGISCE AI PIEDI FIN DA SUBITO, OTTIMO IL GRIP DELLA SUOLA

VIBRAM, MOLTO BEN CONCEPITA! SU TERRENO TECNICO PERMETTE DI DIVERTIRSI E GODERSI LE SENSAZIONI POSITIVE.

UN’ ORIGINALE CHIUSURA DOPPIA REGOLA LA CALZATA COSI’ CHE IL PIEDE SIA FERMO E IL PASSO ACQUISTI IN PRECI-

SIONE. OTTIMA LA TRASPIRABILITà

PAGA QUALCOSA IN RIGIDITA’. MEGLIO, QUINDI, SU PERCORSI BREVI E MEDI CHE SU LUNGHE DISTANZE.

PESO DICHIARATO: 250 (5)

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

3

2

4

3

3

3

3

BBBBB

BBB

BB

BBBB

BBB

BBB

BBB

BBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo. poi

SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42

66

Page 67: Soul Running #1 - Nov 2011

lA SpoRTivA C-liTe 2.0

IL GRIP DELLA C-LITE E’ ECCEZIONALE IN QUALUNQUE CONDIZIONE, IL DISEGNO DELLA TASSELLATURA MANTIENE LA

SUOLA SEMPRE PULITA ANCHE IN CASO DI FANGO. APPENA CALZATA SI NOTA CHE IN PUNTA RIMANE DELLO SPAZIO

VUOTO NONOSTANTE LA CALZATA SIA PRECISA: VI ACCORGERETE NELLA LUNGHE DISCESE QUANTO QUESTO SPAZIO SIA

UTILE PER PRESERVARE LE DITA! LA GHETTA INTEGRATA ANCHE SE RENDE DIFFICILE L’ACCESSO ALLA PARTE INFERIORE

DELLA STRINGHE FA DIVENTARE QUESTA SCARPA IDEALE IN CASO DI CONDIZIONI CLIMATICHE DIFFICILI, LEGGERMENTE

CALDA IN ESTATE. LA C-LITE SPINGE IL RUNNER A CORRERE IN MODO AGGRESSIVO, IDEALE PER ALLENAMENTI E GARE

DI MEDIA LUNGHEZZA, ANCHE IN CONDIZIONI METEO DIFFICILI.

PESO DICHIARATO: 290 G

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

5

4

5

4

4

4

3

BBBBB

BBBBB

BBBB

BBBBB

BBBB

BBBB

BBBB

BBB

Percorso: vAlle CiAMiN. pARTeNZA DAll’iNgReSSo

Del pARCo NATURAle Dello SCiliAR Di SAN CipRiANo

FiNo Al RiFUgio CiTTA’ Di BeRgAMo MT 2165

sviluPPo: 10 kM D+: 950 MT D-: 950 MT

Descrizione salita: iNiZiAleMeNTe SeNTieRo TeCNi-

Co e RipiDo SU FoNDo ANChe RoCCioSo e pReSeNZA

Di RADiCi. SegUe lUNgo TRATTo SU STRADA BiANCA

FiNo All’Alpeggio DA Dove iNiZiA UN SeNTieRo piU’

TeCNiCo, RipiDo e RoCCioSo.

Descrizione Discesa: DiSCeSA TeCNiCA, veloCe e

DiveRTeNTe NellA pRiMA pARTe FiNo AllA STRADA

BiANCA

temPo Di salita: 1h17’

temPo Di Discesa: 40’

67

Page 68: Soul Running #1 - Nov 2011

lA SpoRTivA RApToR

OTTIME, LEGGERE, REATTIVE, UNA CALZATA FORMIDABILE. LE DUE ALETTE IN CARBONIO DIETRO AL TALLONE BLOCCANO

IL PIEDE ALLA PERFEZIONE, ANCHE QUANDO NON SI ECCEDE NELLO STRINGERE I LACCI. MOLTO BENE SUI TRATTI TEC-

NICI, IL GRIP E’ OTTIMO SUI TUTTI I TIPI DI TERRENO, LA STABILITA’ BUONA, ANCHE SE IN ALCUNI CASI E’ NECESSARIO

AVERE CAVIGLIE BEN SALDE. LA REATTIVITA’ CONSENTE DI SPINGERE BENISSIMO NEI TRATTI PIU’ SCORREVOLI, A SCAPI-

TO A VOLTE DELL’AMMORTIZZAZIONE. QUESTE CARATTERISTICHE LA RENDONO PIU’ ADATTA A PERCORSI MEDIO-CORTI.

BUONA LA TRASPIRABILITA’

PESO DICHIARATO: 325 G

FielD TRiAl BY Roberto Terazzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

4

3

4

4

2

4

3

BBBBB

BBBB

BBB

BBBB

BBBB

BB

BBBB

BBB

Percorso: RiFUgio MeZZAlAMA vAl D’AYAS

sviluPPo: 7,8 kM

D+: 1400 MT

D-: 1400 MT

Descrizione salita: pAllA piAZZeTTA Di SAiNT JAQUeS,

SeDe Di pARTeNZA DellA SToRiCA e RiMpiANTA MeZZA-

lAMA SkYRACe Si SAle SUBiTo DeCiSi lUNgo il SeNTieRo

Che poRTA Ai piANi Di veRRA, TeCNiCo e RipiDo. DA QUi Ci

Si DiSTeNDe SU STRADA BiANCA peR CiRCA UN ChiloMe-

TRo peR poi RigUADAgNARe QUoTA SU SeNTieRo FACile

FiNo Al lAC BleU, Al QUAle SegUe UN BReve FAlSopiA-

No. DA QUi pRiMA peR pRATi e poi SUllA CReSTA DellA

MoReNA il SeNTieRo SAle SeMpRe piU’ TeCNiCo e RipiDo

FiNo Al MiTiCo e pANoRAMiCo RiFUgio MeZZAlAMA. Descrizione Discesa: TeCNiCA e iMpegNATivA, RiChieDe

ATTeNZioNe iN MolTi TRATTi pUR RiMANeNDo veloCiSSiMA e

DiveRTeNTe: FoRSe lA DiSCeSA peRFeTTA! NDR: UN AMiCo vAl-

DoSTANo iMpiegò “CoMoDAMeNTe” MeZZ’oRA peR SCeNDeRe...

temPo Di salita: 1h48’

temPo Di Discesa: 57’ 68

Page 69: Soul Running #1 - Nov 2011

lA SpoRTivA eleCTRoN

ATTENZIONE ALLA SUOLA!! COMPLETAMENTE LISCIA!! SOLO MORBIDE ONDE DI GOMMA DEVONO TENERE IN EQUILIBRIO

SU BAGNATO O RIPIDO O ROCCIA LISCIA....O TUTTE TRE INSIEME?? SI! E LO FANNO IN MANIERA ECCELLENTE. STUPEFA-

CENTE! UN OTTIMO GRIP, QUINDI, ACCOMPAGNATO DA UNA CALZATA D’ECCEZIONE CHE AVVOLGE IL PIEDE, LO FERMA,

RENDENDO IL MOVIMENTO PRECISO E SICURO SIA IN SALITA CHE IN DISCESA.

CALZATURA ADATTA SIA A GARE MISTE E VELOCI CHE SU LUNGHE DISTANZE. LA PERFEZIONE, SI SA, NON E’ DI QUESTA

TERRA E SE PROPRIO DOBBIAMO TROVARE UNO SPAZIO PER MIGLIORARE (L’ENNESIMA SFIDA CHE LASPORTIVA PROVERA’

A VINCERE??) L’AMMORTIZZAZIONE....QUALCHE SASSO SI FA SENTIRE OGNI TANTO, RICORDANDO AL RUNNER CHE NON

STA CORRENDO LA MARATONA DI NEw yORK.

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

5

3

5

5

2

4

3

BBBBB

BBBBB

BBB

BBBBB

BBBBB

BB

BBBB

BBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo. poi

SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42

69

Page 70: Soul Running #1 - Nov 2011

MAMMUT CYCloN DlX MAN

SCARPA, QUELLA DELLA CASA SVIZZERA, CHE HA CARATTERISTICHE DIVERSE DAGLI ALTRI PRODOTTI DA COMPETIZIONE.

ADATTA PIU’ PER SESSIONI DI ALLENAMENTO, QUINDI PER RESISTERE NEL TEMPO E PROTEGGERE IL PIEDE, CHE PER

VOLARE SUI SENTIERI. E’ UNA SCARPA RIGIDA CHE IN DISCESA SU TERRENO TECNICO E’ LENTA MA SICURA.

MOLTO BUONO IL GRIP, NON ANCORA AL MASSIMO L’AMMORTIZZAZIONE.

OTTIMA LA CALZATA, COMODA ED ACCOGLIENTE GRAZIE ANCHE AI TESSUTI ED I MATERIALI USATI. SICURAMENTE NON

ECCELLE NELL’AFFRONTARE SKy RACE OD ALTRE DISCIPLINE VELOCI. MOLTO MEGLIO PER LE LUNGHE DISTANZE

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

2

3

4

2

3

4

3

BBB

BB

BBB

BBBB

BB

BBB

BBBB

BBB

Percorso: DA pASSo SellA Al RiFUgio viCeNZA

pASSANDo peR il RiFUgio DeMeTZ

sviluPPo: 8,5 kM

D+: 922 D-: 922

Descrizione salita: ANDATA SU SeNTieRo Di ghiAiA e

RoCCe iNiZiAleMeNTe FACile MA SUBiTo Dopo RipiDo

e A Zig ZAg FiNo AllA FoRCellA Del RiF. DeMeTZ.

SegUe DiSCeSA TeCNiCA SU RoCCe e ghiAioNe iNiZiAl-

MeNTe MolTo TeCNiCA e RipiDA, poi piU’ veloCe e

DiveRTeNTe FiNo Al RiFUgio viCeNZA.

Descrizione Discesa: RiToRNo iN SAliTA veRSo il

RiFUgio DeMeTZ iNiZiAlMeNTe CoRRiBile e poi DeCi-

SAMeNTe piRipiDo e TeCNiCo, pRiMA SU ghiAiA e poi

SU RoCCiA. DiSCeSA DAl DeMeTZ Al pASSo SellA CoN

UN pRiMo TRATTo RipiDo SU SeNTieRo A Zig ZAg, poi

piU’veloCe e viA viA piU’ FACile DA CoRReRe.

temPo totale: 1h46’

70

Page 71: Soul Running #1 - Nov 2011

MoNTRAil MASoChiST

A DISPETTO DEL NOME QUESTA “MASOCHIST” NON RISULTA PER NIENTE SCOMODA, ANZI LA CALZATA è BUONA FIN DAI

PRIMI PASSI E TUTTO SI TRADUCE IN SENSAZIONE DI GRANDE STABILITà. LEGGERMENTE RIGIDA E QUINDI PIù ADATTA

AD ALLENAMENTI LUNGHI E TRAI. MENO INDICATA QUANDO SI CERCA LEGGEREZZA E REATTIVITà. NON ENTUSIASMANTE

L’ASSORBIMENTO DEGLI URTI DOVUTO ALLA RIGIDITà DELLA SUOLA. BEN DISEGNATA LA CHIUSURA, PERMETTE IL GIU-

STO AVVOLGIMENTO DEL COLLO DEL PIEDE ANCHE SENZA ESAGERARE NELLA TENSIONE DEI LACCI. TRASPIRABILITà

MIGLIORABILE.

PESO DICHIARATO: 306 G

FielD TRiAl BY Annemarie gross

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

4

3

5

4

3

4

3

BBB

BBBB

BBB

BBBBB

BBBB

BBB

BBBB

BBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo,

SeNTieRo e STRADA BiANCA NellA pARTe

CeNTRAle, SeNTieRo TeCNiCo e MolTo

RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di DiSlivello.

FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl

SeNTieRo “Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo

e TeCNiCo. poi SeNTieRo, STRADA BiANCA e

FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42

71

Page 72: Soul Running #1 - Nov 2011

New BAlANCe MT10gY

DECISAMENTE MINIMALE. QUESTA NEw BALANCE E’ UNA SCARPA ESTREMA IN TERMINI DI LEGGEREZZA FACENDO SE-

GNARE OLTRE 100 G IN MENO RISPETTO ALLE CONCORRENTI. LA LEGGEREZZA E’ DOVUTA PRINCIPALMENTE AL MINOR

MATERIALE IMPIEGATO: IL PIEDE E’ AVVOLTO DA UN MORBIDO MESH CHE RENDE OTTIMA LA TRASPIRABILITA’ E LA SEN-

SAZIONE DI CALZATA, MOLTO NATURALE, QUASI COME ESSERE SCALZI. IL CONTRO E’ LA MANCANZA DI SUPPORTO CHE

SUI PERCORSI STERRATI E’ IMPORTANTE. LA SUOLA VIBRAM HA UN OTTIMO GRIP, L’INTERSUOLA RIDOTTA AL MINIMO FA

VENIR MENO L’ASSORBIMENTO DEGLI URTI.

UTILIZZO: CI SENTIAMO DI CONSIGLIARE QUESTA “MINIMUS” SOPRATTUTTO PER LA SALITA DOVE SE NE APPREZZERA’ LA

LEGGEREZZA E DOVE, VISTA LA SCARSA VELOCITA’ SI PUO’ FARE A MENO DELL’AMMORTIZZAZIONE A LIVELLO MEDIANO

E DEL TALLONE. NON ADATTA A PERCOSRI MOLTO LUNGHI E TECNICI.

PESO DICHIARATO: 201 G

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

2

3

2

3

1

4

5

BBBB

BB

BBB

BB

BBB

B

BBBB

BBBBB

Percorso: gRigNA MeRiDioNAle MT 2177 DAi piANi

Dei ReSiNelli (leCCo) peR il SeNTieRo “DiReTTiSSiMA”

sviluPPo: 4 kM

D+: 877 MT

D-: 877 MT

Descrizione salita: SAliTA DeCiSA MA SU TeRReNo

NoN TeCNiCo e CoN FoNDo ghiAioSo e RegolARe. gli

UlTiMi 50 MeTRi SoNo SU RoCCeTTe Dove oCCoRRe

pReSTARe UN po’ Di ATTeNZioNe.

Descrizione Discesa: il pRiMo TRATTo DA peR-

CoRReRe CoN ATTeNZioNe, poi il SeNTieRo DiveNTA

SCoRRevole peR UNA CoRSA SCiolTA e DiveRTeNTe

FiNo All’ARRivo. temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

72

Page 73: Soul Running #1 - Nov 2011

Nike AiR pegASUS+ 28 TRAil

STIAMO PARLANDO DI UNA PEGASUS, DA SEMPRE UNO DEI MODELLI PIPOLIVALENTI DELLA LINEA NIKE INDICATA PER

APPOGGI NEUTRI. LA VERSIONE TRAIL PRESENTA UNA STRUTTURA ESTERNA A FASCE CHE PARTENDO DAL TALLONE PER-

METTONO UNA CHIUSURA PRECISA E MOLTO AVVOLGENTE. LA SUOLA MORBIDA, ASSECONDA BENE LA RULLATA E OFFRE

UN ASSORBIMENTO DEGLI URTI MOLTO VALIDO. LA NOTEVOLE MORBIDEZZA PERO’ FA SI CHE LE ASPERITA’ DEL TERRENO

SI SENTANO PARECCHIO SOTTO LA PIANTA DEL PIEDE E CHE SI PERDA UN PO’ DI RIGIDITA’ SULLE SCONNESIONI, DOVE CI

VORREBBE MAGGIOR PRECISIONE. IN COMPENSO IL GRIP RISULTA OTTIMO. IDEALE PER ALLENAMENTI LUNGHI SU TER-

RENI NON TROPPO ROCCIOSI E TRAIL INVERNALI: IL GRIP E’ OTTIMO ANCHE SUL BAGNATO MA CON ALTE TEMPERATURE

LA TRASPIRABILITà NON è IL MASSIMO.

PESO DICHIARATO: 331 G

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

5

3

4

3

5

4

3

BBBBB

BBBBB

BBB

BBBB

BBB

BBBBB

BBBB

BBB

Percorso: Fiè llo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo. poi

SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

73

Page 74: Soul Running #1 - Nov 2011

peARl iZUMi SYNCRo FUel TRAil 2

GRAZIE ALLA SUOLA DECISAMENTE LARGA LA SyNCRO FUEL OFFRE UN’OTTIMA SUPERFICIE D’APPOGGIO CHE SI TRA-

DUCE IN UN BUON GRIP. E’ STABILE E PRECISA IN DISCESA, SULLE LUNGHE PERCORRENZE, SPECIE PER CHI HA IL PIEDE

SOTTILE, SI AVVERTE UNA LEGGERA MANCANZA DI SOSTEGNO IN QUANTO IL DISEGNO DELLA PIANTA E’ LARGO. GRAZIE

ALLA PARTICOLARE LINGUETTA, CHE PARTENDO DALL’INTERSUOLA AVVOLGE TUTTO IL PIEDE, LA CALZATA COMUNQUE

E’ CONFORTEVOLE E PRECISA. LA CHIUSURA E’ COMODA NONOSTANTE LA LINGUETTA SIA MOLTO LEGGERA. DISCRETO

L’AMMORTIZZAMENTO SULL’AVANPIEDE, MEGLIO A LIVELLO DEL TALLONE. NON SI SENTONO MOLTO I SASSI SOTTO LA

SUOLA. IDEALE PER TRAIL MEDI O ALLENAMENTI MEDIO/LUNGHI.

PESO DICHIARATO: 309 G

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

3

3

4

3

3

5

3

BBBB

BBB

BBB

BBBB

BBB

BBB

BBBBB

BBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo. poi

SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

74

Page 75: Soul Running #1 - Nov 2011

pATAgoNiA TSAli SToRM

MARCHIO STORICO, PRODOTTO NUOVO. PRIMA SPONTANEA RIFLESSIONE “NELL’ASSAGGIARLO”: SOLIDITà E DURATA

NEL TEMPO. INSOMMA NOVITà PER QUESTE CALZATURE CHE HANNO DESTINII SOLITAMENTE PIù BREVI.

PATAGONIA SI PRESENTA INFATTI CON TESSUTI ROBUSTI, QUASI DA TREKKING PER QUESTO MODELLO DAL GRIP PIù CHE

SODDISFACENTE E DAL LOOK SOBRIO.

SCARPA RIGIDA E NON MOLTO AMMORTIZZATA, NON PERFETTA PER GARE E VELOCITà MA MAGNIFICA PER CORSE

“PLAISIR” DOVE L’AMBIENTE ED IL PIACERE DELLA CORSA FINE A SE STESSA SONO GLI OBIETTIVI.

PESO NON DICHIARATO

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

4

3

4

3

3

4

4

BBB

BBBB

BBB

BBBB

BBB

BBB

BBBB

BBBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo.

poi SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

75

Page 76: Soul Running #1 - Nov 2011

SAloMoN XT wiNgS S lAB4

TUTTI ABBIAMO INIZIATO A CORRERE IN MONTAGNA LUNGO I SENTIERI CON LE SALOMON AI PIEDI. SONO ANNI CHE MA-

CINANO CHILOMETRI E CONTINUANO A STUPIRE E MIGLIORARSI.

ALLA VISTA: LOOK AGGRESSIVO E COLORI FORTI NON LASCIANO DUBBI SULL’USO CHE BISOGNA FARNE ED ECCOCI QUINDI

AD AFFRONTARE SALITE TECNICHE E RIPIDE E DISCESE A CAPOFITTO. LA SCARPA RISPONDE OGNI VOLTA CHE NE HAI

BISOGNO. LASCI CORRERE LE GAMBE SENZA PENSIERI PERCHE’ SAI CHE LEI C’è E CHE TIENE, CHE è STABILE, CHE SI

TORCE MA TI LASCIA IL PIEDE IN ASSE, CHE ADERISCE AL TERRENO QUANTO BASTA E TI ACCOMPAGNA A CASA SENZA

ERRORI. E’ LA SCARPA PERFETTA PER BREVI E MEDIE DISTANZE, “SOLO” BUONA PER LE LUNGHE; INFATTI SE IL TALLONE

è BEN AMMORTIZZATO NON SI PUò DIRE LO STESSO PER L’AVAMPIEDE CHE SUBISCE I CONTRACCOLPI DEL TERRENO UN

PO’ TROPPO (SOLO ALLA LUNGA!!).....INSOMMA ABBIAMO TROVATO IL PELO NELL’UOVO!!

NB ATTENZIONE AI NUMERI SONO LEGGERMENTE CAMBIATI RISPETTO AGLI ALTRI MODELLI, PROVARE, PROVARE E

PROVARE ED INEVITABILEMENTE ACQUISTARE.

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

4

4

4

4

3

5

4

BBBBB

BBBB

BBBB

BBBB

BBBB

BBB

BBBBB

BBBB

Percorso: DA CoMpATSCh Alpe Di SiUSi MT 1825 Al Ri-

FUgio Alpe Di TiReS, viA pANoRAMA e FoRCellA Di TiReS

sviluPPo: 5,7 kM

D+: 700 MT

D-: 700 MT

Descrizione salita: iNiZiAlMeNTe SU ASFAlTo,

poi SeNTieRo SU pRATo CoN FoNDo FACile e poCo

peNDeNTe Che iNviTA AllA CoRSA veloCe. veRSo lA

FoRCellA Zig ZAg piU’ RipiDo e TeCNiCo e CoN FoNDo

Di ghiAiA e RoCCiA.

DeSCRiZioNe DiSCeSA: pRiMA pARTe RipiDA , MolTo

veloCe e DiveRTeNTe. plAiSiR peR TUTTo il ReSTo

DATo ANChe DAl FAvoloSo pANoRAMA

temPo Di salita: 48’

temPo Di Discesa: 25’

76

Page 77: Soul Running #1 - Nov 2011

SAloMoN S-lABFeelCRoSS

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

5

4

5

5

4

3

4

4

BBBBB

BBBB

BBBBB

BBBBB

BBBB

BBB

BBBB

BBBB

PURTROPPO DURANTE IL PERIODO DEI NOSTRI TEST, COMPLICE LA MANCANZA ASSOLUTA DI PIOGGIA, NON ABBIAMO

MAI TROVATO LE CONDIZIONI MIGLIORI PER PROVARE QUESTE SALOMON. VOLEVAMO IL FANGO, QUELLO PER CUI SONO

STATE STUDIATE QUESTE SCARPE. CI SIAMO DOVUTI ACCONTENTARE EVITANDO I PERCORSI DI MONTAGNA PREFERENDO

INVECE PRATI E BOSCHI IN VESTE AUTUNNALE.

ABBIAMO TROVATO IN QUESTE S-LABFEELCROSS DELLE OTTIME COMPAGNE DI VIAGGIO: MOLTO STABILI E AVVOLGENTI

SUI PIEDI E CON UN GRIP DAVVERO IMPRESSIONANTE, SOPRATTUTTO IN DISCESA QUANDO SI PUò “MOLLARE” DAVVERO

IN COMPLETA SICUREZZA. RISPETTO ALLE XT wINGS ABBIAMO NOTATO UN MINOR ASSORBIMENTO DEGLI URTI, SPECIE

A LIVELLO DELL’AVANPIEDE; MA D’ALTRA PARTE SONO STATE STUDIATE PER TERRENI MORBIDI E QUINDI CI PUò STARE.

IL DISEGNO DEI TACCHETTI, MOLTO APERTO, è FORMIDABILE CON IL FANGO MA SE SI CORRE SUI SASSI SI AVVERTONO

MOLTO LE ASPERITà SOTTO LA PIANTA DEL PIEDE. MA COME GIà DETTO NON SONO PENSATE PER SASSI E TERRENI DURI.

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Percorso: TRAil Delle TeRRe Di MeZZo, DAveRio

(vA)

sviluPPo: 14 kM

D+: 400 MT

D-: 400 MT

Descrizione Percorso: UN SUSSegUiRSi Di pRATi

e BoSChi lUNgo le pReAlpi vAReSiNe, UN CoNTiNUo

SAliSCeNDi CoN poChiSSiMi TRATTi ASFAlTATi. FoNDo

SFoRTUNATAMeNTe MolTo ASCiUTTo e SABBioSo.

temPo Di Percorrenza: 1h18’

77

Page 78: Soul Running #1 - Nov 2011

SAUCoNY XoDUS 2.0

DALLA STRADA AL TRAIL IL PASSO LUNGO, MA DA UNA CASA CHE HA UN DNA TECNICO IMPORTANTE CI SI ASPETTA

TANTO. SAUCONy NON DELUDE.

LA SUOLA CONCEPITA DA VIBRAM E’ AGGRESSIVA E PERFORMANT. CON LA SUA LINEA AFFUSOLATA, LA SCARPA, DA

SUBITO L’IDEA DI SICUREZZA E VELOCITà. LA CALZATA è OTTIMA.

DA MIGLIORARE IL PESO E LA RIGIDITà CHE LA RENDONO POCO VERSATILE E DIFFICILE DA GESTIRE SULLE LUNGHE

DISTANZE. QUALCHE PASSO IN AVANTI ANCHE CON LA TRASPIRABILITà AIUTEREBBE (ANCHE A PERDERE QUALCHE GRAM-

MO). IN ULTIMO IL LOOK: RIMASTO SUL TRAGUARDO (SEPPUR SEMPRE VINCENTE) DI QUALCHE MARATONA CITTADINA,

MA UN PO’ POCO “DA RIFUGIO” DI MONTAGNA. AGGERSSIVA!!

PESO DICHIARATO: 337 G

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

4

2

3

3

3

4

5

BBBB

BBBB

BB

BBB

BBB

BBB

BBBB

BBBBB

Percorso: Fiè Allo SCiliAR MAlgA SeSSel

sviluPPo: 8,6 kM

D+: 1060 MT

D-: 1060 MT

Descrizione salita: pRiMA pARTe ASFAlTo, SeNTieRo

e STRADA BiANCA NellA pARTe CeNTRAle, SeNTieRo

TeCNiCo e MolTo RipiDo Negli UlTiMi 400 MT Di

DiSlivello. FoNDo RoCCioSo e BAgNATo Nell’UlTiMA

pARTe

Descrizione Discesa: pRiMA pARTe SUl SeNTieRo

“Dei poNTiCelli” MolTo BAgNATo e TeCNiCo. poi

SeNTieRo, STRADA BiANCA e FiNAle SU ASFAlTo

temPo Di salita: 1h28’

temPo Di Discesa: 42’

78

Page 79: Soul Running #1 - Nov 2011

SCoTT eRiDe gRip iM

LA CARATTERISTICA CHE COLPISCE DI PIù IN ASSOLUTO è L’OTTIMO EFFETTO AMMORTIZZANTE DOVUTO AL PARTI-

COLARE MATERIALE DELLA SUOLA, LO SI APPREZZA MOLTISSIMO DURANTE LA DISCESA. OTTIMO ANCHE IL GRIP E LA

STABILITà DEL PIEDE SIA PER LA SALITA CHE PER LA FASE DISCENDENTE, CI SI SENTE SEMPRE SICURI. LA CALZATA è

AVVOLGENTE, LA LINGUETTA SOTTILISSIMA E LA POSIZIONE DELLE ASOLE PER I LACCI MOLTO ALTA SUL COLLO DEL

PIEDE, SE SI STRINGONO TROPPO POSSONO DARE FASTIDIO. TRASPIRABILITà NELLA MEDIA, ANCHE SE PROVATE IN UNA

GIORNATA MOLTO CALDA.

PESO: NON DICHIARATO

FielD TRiAl BY Roberto Terazzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

BBBBB

BBB

BBB

BBBB

BBBB

BBBBB

BB

BBB

5

3

3

4

4

5

2

3

Percorso: MoNTe ReSegoNe DAl pARCheggio DellA

FUNiviA Dei piANi D’eRNA (leCCo)

sviluPPo: 9 kM

D+: 1266 MT

D-: 1266 MT

Descrizione salita: Dopo UNA BReve DiSCeSA peR

CollegARSi Al SeNTieRo Si RiSAle SUBiTo DeCiSi SU

RoCCiA, RADiCi e SCAliNATo FiNo A poCo Dopo l’ATTAC-

Co Del CANAloNe CoMeRA Dove DeviANDo A SiNiSTRA

DeCiSi veRSo lA CiMA Si peRCoRRoNo 350 MeTRi Di

DiSlivello SU SeNTieRo RipiDiSSiMo, iNSTABile e MolTo

TeCNiCo. giUNTi iN CReSTA lA Si SCAvAlCA pRoSe-

gUeNDo SUl CANAloNe pRiNCipAle, RoCCioSo, RipiDo e

TeCNiCo FiNo Al RiFUgio AZZoNi e QUiNDi iN veTTA.

Descrizione Discesa: CANAloNi, CReSTe e RipiDi

peNDii FRANoSi, iNSTABili e TeCNiCi peR i pRiMi 600

MeTRi Di DiSlivello, poi RieNTRATi Nel BoSCo Si RieSCe

A CoRReRe CoN piU’FACiliTA’ MA CoN ATTeNZioNe peR il

FoNDo SCoNNeSSo Del SeNTieRo.

temPo Di salita: 1h33’

temPo Di Discesa: 40’ 79

Page 80: Soul Running #1 - Nov 2011

SCoTT eRiDe iCe RUNNeR

LA PARTICOLARE FORMA DELL’INTERSUOLA, CON IL TALLONE LEGGERMENTE RIALZATO, FIN DA SUBITO FORNISCE UNA

SENSAZIONE DI COMODITà E LA RULLATA DEL PIEDE RISULTA NATURALE E AGEVOLATA. QUESTA SCOTT E’ STUDIATA

PER LE CONDIZIONI INVERNALI: IL MATERIALE DELLA SUOLA RENDE AL MEGLIO CON FREDDO E PIOGGIA, LA COPERTURA

SUPERIORE AIUTA A TENERE IL PIEDE CALDO E ASCIUTTO. NOI PERò L’ABBIAMO PROVATA AL CALDO RISCONTRANDO UNA

DISCRETA TRASPIRABILITà. BUONO IL GRIP. MOLTO CONFORTEVOLE ANCHE SE LA COPERTURA SUPERIORE PUò DARE

UN SENSO DI COSTRIZIONE A CHI HA IL COLLO DEL PIEDE ALTO. BUONO IL SUPPORTO E L’AMMORTIZZAZIONE. E’ UNA

SCARPA DA TRAIL CHE PERò PERMETTE UN’OTTIMA CORSA ANCHE SU STRADA.

PESO: NON DICHIARATO

Percorso: ChAMUeS – ChAMUeS AD ANello viA vAl

ChAMUeRA, vAl pRUNA, FUoRClA MURAgl, MUoTTAS

MURAgl, BeveR. eNgADiNA (Svi)

sviluPPo: 30,6

D+: 1300 MT

D-: 1300 MT

Descrizione Percorso: DAl pAeSe Di ChAMUeS Si

iMBoCCA lA lUNgA e RipiDA STRADA BiANCA Che

SeNZA DiFFiColTà TeCNiChe poRTA FiNo A SeRlAS

e DA lì CoNTiNUA peR lA MAgNiFiCA vAl pRUNA. A

QUoTA 2300 Si ATTRAveRSA il ToRReNTe e Si RiSAle

RipiDi pRiMA peR pRATi poi SU RoCCe iNSTABili FiNo A

FUoRClA MURAgl, 2891 MT.

DiSCeSA RipiDiSSiMA e MolTo TeCNiCA peR RoCCe e

NevAi FiNo A leJ MURAgl. BReve e RipiDA RiMoNTA Di 100

MT Di DiSlivello peR poi CoRReRe SU FoNDo FACile e

SCoRRevole FiNo A BeveR iN FoNDo vAlle. DA QUi STRA-

DA STeRRATA piANeggiANTe RieNTRANDo A ChAMUeS

temPo totale: 5h40’

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

4

5

3

3

4

4

3

3

BBBB

BBBBB

BBB

BBB

BBBB

BBBB

BBB

BBB

Percorso: ChAMUeS – ChAMUeS AD ANello viA vAl

ChAMUeRA, vAl pRUNA, FUoRClA MURAgl, MUoTTAS

MURAgl, BeveR. eNgADiNA (Svi)

sviluPPo: 30,6

D+: 1300 MT

D-: 1300 MT

Descrizione Percorso: DAl pAeSe Di ChAMUeS Si

iMBoCCA lA lUNgA e RipiDA STRADA BiANCA Che

SeNZA DiFFiColTà TeCNiChe poRTA FiNo A SeRlAS

e DA lì CoNTiNUA peR lA MAgNiFiCA vAl pRUNA. A

QUoTA 2300 Si ATTRAveRSA il ToRReNTe e Si RiSAle

RipiDi pRiMA peR pRATi poi SU RoCCe iNSTABili FiNo A

FUoRClA MURAgl, 2891 MT.

DiSCeSA RipiDiSSiMA e MolTo TeCNiCA peR RoCCe e

NevAi FiNo A leJ MURAgl. BReve e RipiDA RiMoNTA Di 100

MT Di DiSlivello peR poi CoRReRe SU FoNDo FACile e

SCoRRevole FiNo A BeveR iN FoNDo vAlle. DA QUi STRA-

DA STeRRATA piANeggiANTe RieNTRANDo A ChAMUeS

temPo totale: 5h40’

80

Page 81: Soul Running #1 - Nov 2011

TeCNiCADiABlo

USCITA MARITTIMA PER LE DIABLO, SU UNO DEI PERCORSI PIù PANORAMICI E SUGGESTIVI DEL MONDO: IL PROMONTO-

RIO DI PORTOFINO (TEATRO DI UNO SPLENDIDO TRAIL NOVEMBRINO). IL PERCORSO è VARIO, UMIDO, TECNICO, RIPIDO

E PIENO DI SALSEDINE IN VARI PUNTI. LA SCARPA HA SUBITO UN TEST SENZA DUBBIO PROBANTE, RISPONDENDO BENE

PER QUANTO RIGUARDA L’AMMORTIZZAZIONE E LA RESA IN VELOCITà, NONOSTANTE LE DIMENSIONI. MIGLIORE IL GRIP

RISPETTO ALLE INFERNO, PEGGIORE INVECE LA CALZATA CHE NON DA UNA SENSAZIONE DI SICUREZZA SU TERRENO

TECNICO. OTTIMA LA SCELTA DI COLORI E VALIDO IL DESIGN CHE SEGUENDO IL PROFILO DELLA SUOLA FA CAPIRE SUBITO

PER COSA SONO STATE CONCEPITE : GAREGGIARE!

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

4

4

3

3

4

3

4

BBB

BBBB

BBBB

BBB

BBB

BBBB

BBB

BBBB

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Percorso: DA pARAggi A pARAggi, peRCoRSo AD

ANello. CiNQUe TeRRe

sviluPPo: 15 kM

D+:1300 MT

D-: 1300 MT

Descrizione Percorso: DAllA SpiAggiA Si SAle SU

CioTTolATo SpeSSo RipiDo, MA RegolARe, peR CiRCA

4 kM, Si CoNTiNUA SU STRADA BiANCA FiNo Al MoNTe

Di poRToFiNo e poRToFiNo veTTA. DiSCeSA peR

BoSChi RipiDA e TeCNiCA FiNo A S. RoCCo Di CAMogli.

SAliTA pANoRAMiCA A MeZZA CoSTA, FACile, SU

FoNDo Di ghiAiA e TeRRiCCio FiNo A BASe ZeRo. DA QUi

DiSCeSA TeCNiCA, RipiDA e MolTo BAgNATA FiNo AllA

SpiAggiA Di S. FRUTTUoSo. UlTiMA SAliTA SU TeRReNo

iNSTABile FiNo A pieTRe STReTTe peR poi RipeRCoRReRe

iN DiSCeSA UNA STRADA BiANCA veloCe FiNo A pARAggi temPo totale: 2h10’

81

Page 82: Soul Running #1 - Nov 2011

TeCNiCA iNFeRNo

USCITA IMPEGNATIVA ED ALTERNATIVA PER TESTARE LE INFERNO: MTB + TRAIL FINO AD UNA DELLE CIME PIù BELLE

DELLE APUANE. TANTI CHILOMETRI PER APPREZZARE LEGGEREZZA, AMMORTIZZAZIONE, CALZATA AVVOLGENTE E STABI-

LE, DI UNA DELLE NOVITà DEL MERCATO.

GRUPPO TECNICA SI AFFACCIA IN UNO SCENARIO NUOVO, PORTANDO SUBITO NUOVA BREZZA.

PRESERVARE LE ARTCOLAZIONI CON L’ABBONDANTE STRATO CHE SEPARA DAL TERRENO IL PIEDE, SENZA PERDERE NUL-

LA IN VELOCITà D’AZIONE. QUESTO L’OBIETTIVO RAGGIUNTO DA QUESTO MODELLO CHE PECCA UN PO’ DI PRECISIONE

(NON SI PUò AVERE TUTTO!!). MIGLIORABILE IL GRIP SU BAGNATO.

NB LA PARTICOLARE CONFORMAZIONE DELLA SUOLA AD ARCO INVITA ALLA CORSA VELOCE : “SE NE HAI LE GODI ANCORA DI PIù”

FielD TRiAl BY Davide orlandi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

5

4

4

4

4

5

4

BBB

BBBBB

BBBB

BBBB

BBBB

BBBB

BBBBB

BBBB

Percorso: DA FoRTe Dei MARMi A pANiA DellA CRo-

Ce 1858, pASSANDo peR il pASSo CRoCe

sviluPPo: 75 kM ToTAli Di CUi 47 iN BiCiCleTTA e 28

Di CoRSA

D+: 2466 MT ToTAli Di CUi 1100 iN BiCi e i ReSTANTi A

pieDi

D-: 2466 MT ToTAli Di CUi 1100 iN BiCi e i ReSTANTi A

pieDi

Descrizione salita: SeNTieRo CoN FoNDo FACile e

RegolARe, SUCCeSSivAMeNTe RipiDo, ABBASTANZA

TeCNiCo e RoCCioSo FiNo AllA CiMA. Descrizione Discesa: DiSCeSA TeCNiCA NellA pRiMA

pARTe e piU’ veloCe Nel FiNAle

temPo Di salita: 2h20’ Di BiCi, 3h15’ A pieDi

temPo Di Discesa: 2h A pieDi, 1h5’ Di BiCi

82

Page 83: Soul Running #1 - Nov 2011

The NoRTh FACe DoUBle TRACk gTX XCR

LA DOUBLE TRACK E’ UNA SCARPA CHE SI DIMOSTRA SUBITO PIù ADATTA A LUNGHE MARCE PIUTTOSTO CHE ALLA COR-

SA: PESO E STRUTTURA LA RENDONO MOLTO PROTETTIVA, ANCHE DALL’ACQUA GRAZIE ALLA MEMBRANA IN GORE TEX

XCR. CONFORTEVOLE NELLA CAMMINATA E ABBASTANZA RIGIDA. IL GRIP IN SALITA NON SI è DIMOSTRATO ECCELLENTE,

MOLTO MEGLIO IN DISCESA. SE SI DECIDE DI CORRERE SI TROVA UNA SCARPA CON UN BUON ASSORBIMENTO DEGLI

URTI MA POCO ELASTICA NELL’ASSECONDARE LA RULLATA DEL PIEDE, PIUTTOSTO RIGIDA E DI CONSEGUENZA POCO

PERFORMANTE. QUESTA NORTH FACE è CONSIGLIATA PER PASSAGGIATE, ANCHE A BUON RITMO, ALLENAMENTI LUNGHI

INVERNALI E AVVICINAMENTI IN MONTAGNA.

PESO DICHIARATO: 340 G

FielD TRiAl BY Andrea pizzi

Grip

comfort

desiGn

stabilità

adattabilità al terreno

assorbimento urti

chiusura

traspirabilità

3

3

3

4

3

4

3

3

BBB

BBB

BBB

BBBB

BBB

BBBB

BBB

BBB

Percorso: DA CoMpATSCh Alpe Di SiUSi MT 1825 Al

RiFUgio Alpe Di TiReS, viA pANoRAMA e FoRCellA Di

TiReS

sviluPPo: 5,7 kM

D+: 700 MT

D-: 700 MT Descrizione salita: iNiZiAlMeNTe SU ASFAlTo,

poi SeNTieRo SU pRATo CoN FoNDo FACile e poCo

peNDeNTe Che iNviTA AllA CoRSA veloCe. veRSo lA

FoRCellA Zig ZAg piU’ RipiDo NoN TeCNiCo e CoN

FoNDo Di ghiAiA e RoCCiA. Descrizione Discesa: STeSSo iTiNeRARio peRCoRSo

All’ANDATA. DiSCeCA piACevole e veloCe, e TeCNiCA

NellA pRiMA pARTe. poi veRo plAiSiR.

temPo Di salita: 48’

temPo Di Discesa: 25’

83

Page 84: Soul Running #1 - Nov 2011

durante una gara, un allenamento o più semplicemente una lunga

escursione il numero degli appoggi a terra dei nostri piedi sono

tantissimi. ogni contatto con il terreno rappresenta un urto che

inevitabilmente, attraverso le strutture moscolo-tendinee e ossee, si

trasferisce come un’onda a tutto il corpo.

immaginate correre i 330 km del Tor des geants, con i suoi 24.000 metri

di dislivello, quasi interamente sterrati: la stanchezza si accumula, sonno

e recupero diventano un lusso, si corre, si cammina e i dolori a piedi,

gambe e schiena diventano compagni di viaggio con cui convivere.

durante questa nostra esperienza abbiamo avuto l’opportunità di testare

sotto i nostri piedi le nuove solette noene con tecnologia nexus. per chi

non conoscesse il materiale si tratta di un elastomero in grado di neutra-

lizzare, anche con solo 1 mm di spessore, il 98% delle onde d’urto che

provengono dall’appoggio del piede a terra. Tutto ciò si tramuta

ovviamente in un maggior comfort ma soprattutto in una forte riduzione dei

microtraumi che inevitabilmente, specie in corse così lunghe, si traducono

in infiammazioni osteo articolari, tendiniti e persino fratture da fatica.

la nuova soletta optimum Footpad è arricchita dalla fibra nexus

es, un filato contenente micro polveri metalliche che produce una

naturale e costante emissione infrarossa. Questa benifica radiazione,

da sempre utilizzata a scopo terapeutico, è in grado di determinare

un aumento della temperatura che induce rilassamento muscolare,

aumenta la vasodilatazione e il flusso sanguigno con conseguente

miglior apporto di ossigeno e sostanze nutritive.

in una gara come il Tor des geants l’infiammazione muscolare e tendinea

è un problema in cui si incorre con grande facilità, evitarlo può

siginificare la differenza tra un ritiro e il poter terminare l’intero percorso.

il nostro roberto Terazzi ha concluso il suo Tor, alla prima partecipazione,

in poco più di 126 ore: la stanchezza fisica e le pochissime ore di

sonno sono stati i suoi compagni di viaggio. durante l’intero percorso

roberto ha utilizzato la soletta noene all’interno della calzatura da

corsa, grazie al ridotto spessore non ha inciso sulla calzata: «per me

è stata una prima volta, non ho mai utilizzato questo tipo di solette

anche se ne avevo già sentito parlare», racconta roberto,

«solitamente non utilizzo mai un nuovo prodotto in gara ma il timore

di incorrere in dolori o infortuni mi ha convinto. oltre a ciò il ridotto

spessore della soletta non cambiava la calzata nella scarpa.

devo dire che durante il percorso ho avvertito spesso stanchezza

muscolare, nulla può evitare tutto ciò, niente a cui non si possa

rimediare con un po’ di riposo. però non ho mai accusato fastidi e

indolenzimenti ai piedi o ai tendini; anche la schiena, punto debole

spesso per molti atleti, non mi ha mai creato problemi, nemmeno durante

i giorni successivi alla gara, quando solitamente vengono fuori i dolori».

Correre a lungosenza danni>

84

Page 85: Soul Running #1 - Nov 2011

senza danni

85

Chi sei e nome della tua azienda:

Mi chiamo nino Flenda e sono il Ceo della rubber&plastic Foams,

affiliata italiana della rubber and plastics Corporate Usa. la nostra

compagnia è leader nel settore dei semilavorati in schiume espanse

reticolate a celle chiuse e gomma espansa cellulare. si presentano sot-

toforma di rotoli e lastre, realizzati in differenti polimeri di base come

xlpe-eva Copolymer, epdm e Cr, usati nel settore della calzatura.

Quali sono le parti che compongono una suola di una scarpa da

running o trail running moderna?

Una suola da running moderna è composta da: suola in poliuretano

(vibram per esempio), intersuola in eva, tomaia in sintetico (Fabrics),

sottopiede anatomico in xlpe/Foam - eva Copolymer e materiali anti-

shock come il nostro prodotto extrastop, la cui caratteristica è quella di

assorbire gli urti al 98 % di valore dissipato

Quali sono i materiali più utilizzati oggi per la intersuola?

Copolimero di Eva espanso o gomme sintetiche

Tutti li usano, ma nel modo giusto? o solo per seguire la tendenza?

i produttori di scarpe da running utilizzano questi materiali in modo

tutto sommato corretto. potrei però dire che pur essendoci un’ampia

offerta di validi materiali non sempre i produttori scelgono materiali

“corretti”, questo dipendente dal livello dei prezzi dei semilavorati oltre

che dai costi di produzione che determinano il grado di competitività

dell’impresa.

Quale di questi materiali è il migliore rispetto alla sua funzione?

indubbiamente il poliuretano, il polietilene e l’etilene vinile acetato garan-

tiscono un alto livello qualitativo e di garanzia per i manufatti in oggetto.

Qual’è il migliore nel rapporto costi benefici?

nei rispettivi campi d’impiego – suola, intersuola e sottopiede ana-

tomico - i polimeri sopra citati detengono un positivo rapporto costo/

beneficio.

Quanto incide la presenza o meno di questi/o materiali sul costo del

prodotto finito?

indubbiamente è una componente di costo molto importante.

Il materiale viene sempre usato nella giusta quantità dalle aziende?

Assolutamente si poichè è parte integrante dell’attivita di produzione,

stiamo parlando sempre di materia prima.

Fa davvero la differenza usare o meno questi materiali?

Certamente perchè una scelta sbagliata di uno di questi componen-

ti può generare problemi tecnici del manufatto sopratutto a livello di

prestazione tecnica. Utilizzare una densità di materiali non idonea per

l’applicazione del sottopiede anatomico può determinare dei problemi

tecnici legati al livello di resistenza sia alla lacerazione che alla com-

pressione, oltre che flessione a cui il sottopiede sarà sottoposto duran-

te la corsa. sorprese per il futuro? (materiali nuovi e nuovi impieghi)

il campo dei semilavorati espansi è molto vasto, la ricerca e lo svilup-

po legati a questi materiali sono in continuo movimento, i rumors di

mercato dicono che a breve ci sarà qualche cosa di nuovo.

Aspettiamo e vediamo.

nino Flenda

Ceo at rubber&plastic foams

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Sono Mr Rubber e risolvo problemi

Nino Flenda Dritto al cuore della scarpa

Page 86: Soul Running #1 - Nov 2011

86

48.10 VESTE L’ITALIA.

i materiali più evoluti e performanti, modellati per chi la montagna la divora correndo, danno vita ai capi della collezione TrAil

rUnning di 48.10; il marchio specializzato in abbigliamento per la montagna e già apprezzato da tutti gli atleti del Tor des géants,

sarà, a partire da oggi, anche il fornitore della squadra nazionale di sky running, giovane disciplina sportiva sempre più popolare. i

migliori atleti italiani infatti indosseranno durante le gare (gara d’esordio il 04/11/11 a valencia in spagna) i capi studiati apposita-

mente per esaltare al massimo le loro prestazioni, grazie alla combinazione di tessuti altamente tecnologici.

pAnTAloni ergonoMiCi dA CorsA 3/4

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Page 87: Soul Running #1 - Nov 2011

87

Un’estate che non vuole finire, un amico, attrezzatura nel borsone (quello del Tor che ormai è un optional

del mio sporchissimo 4x4), una veloce scorsa in internet la sera prima per vedere dove dirigersi. la scel-

ta non è mai facile, i parametri sono cambiati da due anni fa quando non ero ancora padre, infatti per

non perdersi neanche un attimo per stare con giacomo ottimizzo tutto, ho persino creato una tabella:

Raggiungibilità 1h30’ max (compresa previsione traffico) - Dislivello max 1500 mt - Sviluppo max 12 km

Indice di gradimento (ovviamente mio personale) che si divide in due: voglia di esplorazione o attac-

co nostalgico per luoghi d’elezioni dei miei pellegrinaggi montani del passato.

la mia odiata e amata Milano da questo punto di vista aiuta, in un raggio di un’ora d’auto trovi

tutto quello che cerchi, anche verso sud! la scelta questa volta è caduta sul rifugio Coca, me ne

ha parlato il poletti che ha organizzato una gara di vertical kilometer, proprio quest’anno. Tra l’altro

da testare ci sono oggi i capi da trail running di 48.10, andiamo quindi a provarli a casa loro nella

“bergamaschissima” valle seriana. sentiero perfetto per un vertical, da subito fa capire che oggi si

allena la fase cardio! si sale e si scende sempre su ripido e tecnico, il sentiero non molla mai! e se

la voglia d’estate non finisce in bassa valle a valbondione dove ci sono sole e 22°, in quota le cime

reclamano la giusta stagione e in un’ora di corsa ci ritroviamo sottozero con vento forte e nevischio.

Beh! così i capi d’abbigliamento li testiamo tutti! Corriamo infatti con ciclisti io e lunghi robi ed en-

trambi ci troviamo molto bene per la morbidezza del tessuto e, nel caso di quelli lunghi, un’inserto di

tessuto nell’incavo del ginocchio che rende davvero aderente e comodo il pantalone. Maglie tecniche

di buon livello. ottimi i piumini fatti a gilet, aderenti ed esteticamente magnifici. efficaci (credetemi

era il primo vento freddo della stagione) le giacche anti vento. e poi impariamo dai francesi che giu-

dicano anche i vini in base al rapporto qualità prezzo, infatti l’azienda bergamasca mantiene questo

coefficiente ad un livello davvero ottimale rendendo molto appetibile il prodotto. Bravi! devo un saluto

all’accogliente rifugio Coca ed al suo gestore Fabrizio, simpatico, giovane e pieno di iniziative, ci invita

anche a fare una serata da loro in primavera per raccontare un po’ di esperienze. non macheremo!

dimenticavo: nella mia personalissima scala di valutazione ecco i voti del Coca. lo so che siamo in

tanti con il più bel problema del mondo e magari vi sarà utile :

Raggiungibilità 1h30’ - Dislivello 1000 mt - Sviluppo 3km - Indice di gradimento 8

Cari mamme e papà runner a pranzo sarete già a casa, doccia e giochi con il vostro campione per

tutto il pomeriggio.

lat. N 46°3’19,95’’long E 10°0’28,83’’h 1892D+ 1000 mt

“a cura del Soulrunning Team”

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Page 88: Soul Running #1 - Nov 2011

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diletto,hai bisogno di un orologio su cui puoi contare. Con il Suunto Quest, puoi personaliz

zare e scaricare i tuoi programmi di allenamento. Monitorizza la tua velocità, frequenza

cardiaca, distanza, cadenza della corsa e giri in tempo reale. E condividi, pianifica e analizza

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Page 89: Soul Running #1 - Nov 2011

Studiati in collaborazione con gli atleti del team Salomon

la maglia e il pantalone exo sono pensati per fornire un

sostegno alla muscolatura durante l’attività, migliorando

così la circolazione sanguigna e la postura.

la maglia è realizzata in tessuto exo Sensifit Stability in

grado di sostenere la muscolatura e aiutare la respirazione

sotto sforzo. Confortevole anche grazie alla cuciture piatte

e al materiale Softshell. ideale l’abbinamento con il panta-

lone realizzato in materiale exo Sensifit Motion che durante

la corsa facilita il lavoro muscolare e attiva la circolazione.

ideali anche per il recupero dopo lo sforzo.

gli inserti riflettenti rendono visibili anche in condizioni di

scarsa luminosità.

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Attrezzatura – Salomon

Salomon – Maglia e pantaloni exo Slab89

Page 90: Soul Running #1 - Nov 2011

Con questo prodotto Dynafit reinventa lo zaino da

trail running con un prodotto estremamente tec-

nico e funzionale con 12 litri di capienza e

soli 340 grammi di peso. Si trasforma

rapidamente in marsupio con la

parte superiore che scompare in

una tasca, la sua forma ergono-

mica lo fa aderire alla schiena

per il massimo comfort. Con

due protaborraccia, di cui uno

romovibile sullo spallaccio, e

la predisposizione per la sac-

ca idrica facilita il trasposto

dei liquidi fondamentali per

l’idratazione durante lo sforzo,

anche durante le competizioni o

gli allenamenti più lunghi.

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Frequenza cardiaca, altitu-

dine e calorie consumate in

tempo reale. Ma la caratteri-

stica più interessante di que-

sto Suunto è la misurazione

dell’epoc (consumo di ossi-

geno post esercizio): fornisce

un’indicazione del recupero

post esercizio e dell’effetto

reale dell’allenamento sulla

nostra forma fisica.

la fascia cardio Dual comfort

bell è inclusa. opzionale il

sensore per avere i dati in

tempo reale relativi a velocità e distanza. Sulla piattafor-

ma Movescount.com è possibile visualizzare, analizzare e

archiviare tutte le informazioni relative agli allenamenti.

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Page 91: Soul Running #1 - Nov 2011

Nel nuovo modello 004 di Salice il disegno del

telaio e della lente sono studiati per assicurare una calzata stabile

anche quando si corre. i terminali e il nasello in gomma antiscivolo

e il sistema di ventilazione garantiscono il comfort necessario per

potersi concentrare solo sulla corsa.

la grafica tricolore indica l’orgoglio dell’azienda comasca di

realizzare questo prodotto interamente in italia.

lo 004 è disponibile con lenti specchiate Raimbow, fotocromatiche

Chromolex in tre colori o polarizzate polar Flex, le più adatte per la

corsa in montagna. la confezione comprende un paio di lenti inter-

cambiabili trasparenti e un panno in microfibra.

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in doppio strato di Coolmax

extremeperformance la bandana Buff trasferisce

rapidamente il sudore dalla fronte offrendo una grande

traspirabilità. Molto utile durante l’attività sportiva non

solo per il sudore ma anche per proteggere dal vento e dai

raggi Uv (protezione del 95%).

la fibra con cui è realizzata offre dei tempi di asciugatura

molto ridotti rispetto alla microfibra tradizionale

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Grazie alla sua composizione Agisko Gel permette una durata dell'ap-porto energetico circa doppia rispetto a quella offerta dai prodotti concorrenti.

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Page 92: Soul Running #1 - Nov 2011

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colloide, materiale studiato per chi fa sport,

in grado non solo di evitare lo sfregamento

ma anche di offrire una protezione alle

notevoli pressioni e sollecitazioni a livello

del tallone. elastici e flessibili questi cerotti

si adattano alla pianta del piede riducendo

la pressione, favorendo la guarigione delle

vesciche e prevenendo anche le infezioni.

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Page 94: Soul Running #1 - Nov 2011

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Page 95: Soul Running #1 - Nov 2011

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PERIODICITA’ TRIMESTRALE NUMERO 1 - NOVEMBRE 2011530 25 OTTOBRE 2011

Page 96: Soul Running #1 - Nov 2011

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