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L'impiego degli Ultrasuoni Cavitazionali,
della Luce Pulsata ad Alta Intensità e
della Radiofrequenza nella Salute Estetica
By
Michela Bergozza
Supervised by
Prof. Salvatore Fava Ph.D
A DISSERTATION
Presented to the Department of
Natural Health of Sciences
program at Selinus University
Faculty of Natural Health of Sciences
in fulfillment of the requirements
for the accelerated degree of Bachelor
DECEMBER 2018
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L’impiego nella salute estetica di sofisticati macchinari ha
permesso di ottenere significativi risultati e di risolvere varie
tipologie di inestetismi della pelle.
Scopo di questo elaborato è quello di analizzare ed
approfondire le metodiche più utilizzate in questo settore.
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CAPITOLO 1
ULTRASUONI CAVITAZIONALI
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Gli Ultrasuoni: elementi costitutivi
Gli ultrasuoni sono delle onde meccaniche sonore. A
differenza dei fenomeni acustici propriamente detti, le
frequenze che caratterizzano gli ultrasuoni sono superiori a
quelle mediamente udibili da un orecchio umano.
La frequenza convenzionalmente utilizzata per
discriminare onde soniche da onde ultrasoniche è fissata in
20 kHz (2000 Hz). Lo stesso termine indica ciò che è al di là
(ultra) del suono, identificando con suono solo il fenomeno
fisico udibile.
Gli ultrasuoni possono generare, nei tessuti in cui si
propagano, diversi effetti biochimici e biologici, oltre ad
effetti meccanici dovuti alla forza esercitata dalle onde sonore
sulle cellule che così subiscono microspostamenti verso zone
a minor pressione, andando incontro a fenomeni di torsione e
rotazione, con la formazione di piccoli vortici nei liquidi
interstiziali (streaming).
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Queste variazioni di pressione generano possibili
alterazioni della permeabilità delle membrane cellulari e, ove
si tratti di cellule adipose, la liberazione di molecole
complesse quali i grassi in esse contenute, che vengono poi
immessi nel sistema circolatorio e, in gran parte, smaltiti
attraverso il sistema linfatico e il microcircolo.
Per quanto concerne gli effetti micromeccanici, essi
determinano uno spostamento ed una traslocazione delle
molecole organiche intracellulari, con rottura di cromosomi e
di macromolecole, conglomerazione molecolare per rottura di
ponti di legame e infine modificazione della struttura spaziale
delle proteine.
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Gli Ultrasuoni cavitazìonali
La cavitazione è un fenomeno fisico indotto da ultrasuoni
che generano alternativamente onde d’urto di depressione e
di pressione ad altissima velocità, le quali provocano la
formazione di bolle (o cavità) fra i liquidi che circondano gli
adipociti e nelle cellule stesse. L’enorme pressione esercitata
sulla bolla causa la sua implosione (detto altrimenti essa
collassa su se stessa) e l’elevata energia che si sprigiona è tale
da distruggere gli adipociti.
Dalla rottura degli adipociti si libera il grasso che viene poi
metabolizzato dal fegato ed eliminato dai reni.
É necessario considerare che il corpo umano è costituito
per il 60% di acqua (anche se nel tessuto adiposo è presente
solo per il 18%). Pertanto, l’infiltrazione di acqua nel tessuto
e l’immediata applicazione degli ultrasuoni, determina la
cavitazione del liquido, la formazione di microbolle, la
implosione di queste ultime e, infine, il danno del materiale
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biologico circostante.
Sono stati condotti numerosi studi per controllare gli effetti
biologici indotti dall'applicazione di ultrasuoni, e dalla
conseguente trasmissione di energia ai tessuti e ai liquidi del
corpo umano. Si è così visto che a seconda della frequenza,
intensità e impatto delle onde sonore, l'energia assorbita può
determinare modificazioni tissutali secondarie sia
all'innalzamento termico, sia all'azione biochimica e
meccanica, che allo sviluppo di fenomeni di cavitazione.
La cavitazione viene impiegata anche in estetica per
eliminare o ridurre le adiposità, una tecnica che ha preso il
nome di liposuzione non chirurgica o intralipoclassica non
cruenta.
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Descrizione strumento
L'apparecchiatura usa degli ultrasuoni a 36 Khz, quindi
molto lontani dalla capacità di percezione dell'orecchio.
Gli ultrasuoni determinano delle azioni meccaniche che
rompono le membrane adipocitarie e un movimento
molecolare con effetto Joule ( effetto termico).
Il calore determina un incremento dell'attività della lipasi
con scissione del tessuto adiposo in glicerolo ed acidi grassi
( effetto chimico).
Si ha una variazione del pH con un incremento della
permeabilità della membrana cellulare.
Il drenaggio del glicerolo e degli acidi grassi riservati nella
matrice avviene per:
- Drenaggio venoso
- Drenaggio linfatico
- Drenaggio da parte dell'emuntore epatico
- Drenaggio da parte dell'emuntore renale.
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Il fegato trasforma i trigliceridi in colesterolo, ormoni
steroidei e lipoproteine.
Il rene elimina gli acidi grassi in 24-36 ore.
Le indicazioni al trattamento corrispondono alle zone di
adiposità localizzate nelle successive zone anatomiche.
Per adiposità localizzata si intende l'accumulo di tessuto
adiposo bianco di aspetto normale n parti precise del corpo
indipendentemente dall'esistenza di obesità.
La maggior quantità di tessuto adiposo localizzato è
determinato da una ridotta attività lipolitica elipoclasica
legata all'attività dell'insulina e degli estrogeni: spesso si
associa ipotonia muscolare.
Le zone anatomiche che possono essere trattate con questa
tecnologia sono le seguenti:
- i trocanteri
- le cosce
- l’addome
- i fianchi
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- le ginocchia
- le caviglie
- le braccia
- i glutei
La cavitazione ultrasonica prodotta può procurare diversi
effetti sulle parti del corpo sopra indicate:
- azione adipocitolitica (distruzione delle cellule di
grasso) e progressivo rimodellamento del profilo
corporeo;
- riduzione dell'aspetto a buccia d'arancia ed
eliminazione dei fibro-noduli adiposi della cellulite;
- ossigenazione e miglior vascolarizzazione del sottocute;
- drenaggio dei liquidi di ristagno;
- riattivazione della circolazione periferica distrettuale;
- miglioramento del tono e dell'elasticità del tessuto
cutaneo.
La cavitazione ultrasonica può quindi essere considerata
un metodo non invasivo, innovativo ed estremamente efficace
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per ottenere un progressivo rimodellamento del profilo
corporeo e una riduzione della consistenza del tessuto
adiposo, con miglioramento degli inestetismi legati alla
cellulite.
Gli ultrasuoni invece non possono essere applicati
all’incavo ascellare, al cavo popliteo ,all’inguine, ai testicoli, al
seno, alle mani, al collo, al viso e, in generale, alla testa.
Non può essere utilizzato su soggetti cardiopatici, affetti da
patologie vascolari attive, portatori di pacemaker, su pazienti
con trombosi e/o tromboflebiti, su pazienti trattati con
anticoagulanti, trapiantati, portatori di grandi protesi
metalliche, donne gravide.
Il dispositivo viene fornito con due trasduttori:
* transdermico per piccoli distretti e addome con diametro
di 60 mm
* transedermico per glutei e arti inferiori con diametro di
80 mm
In tutti trasduttori è prevista la funzione Eco Scan Detector
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per la determinazione della potenza e frequenza ottimale
calcolate in base al tessuto bersaglio. Il sistema rileva e
quantizza l'assorbimento sonico per cui, in base ai parametri
rilevato, modula la potenza e la frequenza e consente di agire
in maniera ottimale sia nella struttura fibrotica del “grasso”
sia nei piani più superficiali del pannicolo adiposo, senza
interferire con il sistema linfatico vascolare.
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Ultrasuoni cavitazionali e loro impiego nella pratica
estetica
La prima parte della seduta comprende, oltre ad una
anamnesi clinica approfondita, una visita medica per
escludere la presenza di eventuali controindicazioni al
trattamento, una misurazione volumetrica pre-trattamento
della zona anatomica, un’anamnesi farmacologica Viene
infine applicata una miscela, costituita dal gel necessario per
la corretta veicolazione degli ultrasuoni, accompagnata da
una fiala di Levocarnicel ricca di principi attivi quali L-
carnitina al 20% ad azione bipolitica sopra citata, sulla zona
anatomica del corpo affetta da adiposità localizzate.
Dopo aver impostato l’apparecchiatura si procede
all’applicazione dello strumento ad ultrasuoni sul paziente,
per un tempo limitato compreso tra i 3 e i 5 minuti.
Siffatta procedura può considerarsi un pre-trattamento,
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poiché l’utilizzo degli ultrasuoni in queste particolari
condizioni, ha lo scopo di assicurare l’assorbimento dei
principi attivi della sostanza mescolata al gel, garantendo una
migliore prestazione per la parte successiva dell’impiego
della cavitazione.
Espletata la suddetta operazione, si passa all’applicazione
strumentale terapeutica, atto finale del trattamento estetico. I
parametri strumentali di lavoro sono variati in base alla
quantità di tessuto adiposo presente nella zona da trattare,
della durata complessiva di 40 minuti. Il trattamento consiste
in un numero di sedute variabile tra 4 e 10.
Ciascuna seduta ha una durata pari a 20-30 minuti e, a
seconda dei casi, si richiede una frequenza di almeno una
volta alla settimana.
Alcuni giorni prima del trattamento si prescrive ai pazienti
di bere circa 2 litri di acqua, in aggiunta alla normale
idratazione e di proseguire il trattamento idrico per le
successive 48 ore.
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Dopo ogni trattamento viene consigliato di effettuare un
massaggio linfodrenante, per un migliore effetto terapeutico.
Al termine di ogni ciclo di trattamento, per garantire il
mantenimento dei benefici ottenuti, il paziente deve essere
sottoposto a 1-2 sessioni di ulteriore trattamento ogni 4-6
mesi. Nell’applicazione di tale metodica sono stati riscontrati
i seguenti effetti collaterali:
- la zona trattata assume un colore purpureo;
- il paziente può percepire una sensazione di calore nella
zona trattata;
- nel caso di trattamento al trocantere il paziente può
avvertire dei ronzii all’orecchio, causati dalla
formazione di onde stazionarie, senza alcun trasporto di
energia (l’ultrasuono accelera quando incontra il tessuto
osseo)
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Effetti collaterali
Durante il trattamento si possono verificare se pur
raramente arrossamenti, eritemi cutanei e/o irritazione
cutanea, risolvibili comunque nel giro di alcuni giorni. Il
ronzio avvertito durante il trattamento può talvolta
perdurare fino a qualche giorno dopo il trattamento stesso.
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Risultati
L’utilizzo dell’apparecchio ultrasonico permette di ottenere
risultati molto buoni dal punto di vista estetico, riducendo le
adiposità localizzate. Prima dello sviluppo di tale tecnologia
all’avanguardia, non era possibile intervenire su piccole zone
del corpo ricche di adipe, riducendo il loro volume.
La cavitazione ad ultrasuoni permette di ottenere validi
risultati in diverse aree dell’organismo colpite da adiposit{
localizzate evitando il ricorso al bisturi, inoltre senza creare
effetti collaterali gravi a chi si sottopone a tale trattamento.
Va sottolineato che, anche per l’utilizzo di siffatta
apparecchiatura, è necessaria una mano esperta. Per ottenere
risultati ancora più soddisfacenti si richiede, da parte del
paziente, costanza e cura scrupolosa nel seguire i consigli.
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CAPITOLO 2
LUCE PULSATA AD ALTA INTENSITÀ
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La luce pulsata ad alta intensità (IPL- Intense Pulsed Light)
è un dispositivo comunemente utilizzato per praticare
trattamenti di fotoepilazione, fotoringiovanimento e
trattamenti diversi per alterazioni a livello vascolare e della
cute. Questo tipo di tecnologia ha iniziato il suo sviluppo alla
fine degli anni '90 ed è la più sicura evoluzione del laser, da
tempo impiegato a tale scopo.
Il vantaggio di questa tecnologia rispetto al laser sta nel
fato che essa consente di trattare zone molto più ampie con
maggiore sicurezza, versatilità e velocità di esecuzione.
Le caratteristiche specifiche cambiano in base al modello
ma sostanzialmente la luce pulsata è costituita da un
accumulatore energetico e una speciale lampada allo xeno di
elevata potenza, e di un'apposita ottica, in grado di generare
un fascio di luce molto intenso che illumina la zona da
trattare.
L’erogazione della luce non è continua, ma avviene
attraverso brevissimi impulsi. Uno specifico filtro ottico,
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intercambiabile perviene ogni possibile danneggiamento
della pelle da parte di raggi UV.
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Controindicazioni
I trattamenti con la IPL non vanno utilizzati nelle seguenti
situazioni:
- pelle abbronzata
- ipopigmentazione (vitiligine)
- qualsiasi situazione infiammatoria della pelle ( eczema,
herpes simplex…) nell'area di trattamento
- tumori cutanei
- malattie cutanee attive caratterizzate da fotosensibilità
(LES, porfiria, ...)
- uso di farmaci e/o erbe foto sensibilizzanti
- pregressa formazione di cheloidi
- epilessia
- gravidanza
- diabete con complicanze vascolari e/o nervose
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Effetti indesiderati del trattamento
Normalmente l'arrossamento temporaneo che si manifesta
sulla cute a seguito del trattamento con luce pulsata
scompare nel giro di pochi minuti o alcune ore (max. 24).
Tra gli effetti indesiderati che si possono invece
manifestare nel corso del trattamento vi sono:
- dolore eccessivo nella zona trattata
- persistenza di calore ed arrossamento nella zona
trattata oltre le 24 ore (in tal caso raffreddare l'area con
gel rinfrescanti ad evitare ulteriore esposizione al sole)
- edema e possibile ecchimosi
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Modalità di trattamento
La luce pulsata consiste in una sorgente di energia
luminosa pulsata policromatica. Questo significa che genera
più lunghezze d'onda coprendo uno spettro più ampio. É
necessario quindi applicare un filtro davanti alla sorgente di
luce con il aule è possibile selezionare la specifica lunghezza
d'onda che si vuole utilizzare.
La possibilità di muoversi in un così ampio spettro di
frequenza luminosa ha reso la luce pulsata uno strumento
estremamente versatile, utilizzabile anche in campo elettrico
per ritrattamenti di inestetismi.
Ad ogni lunghezza d'onda corrisponde infatti una diversa
profondità di penetrazione dell'energia con la possibilità cioè
di adattare lo strumento a luce pulsata al trattamento di
diversi inestetismi e patologie cutanee.
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Test della pelle
Per impostare i parametri di trattamento è necessario
utilizzare la scala di Fitzpatrick sulla classificazione della
quantità di melanina presente nella pelle attraverso
l'identificazione di 6 fototipi diversi. Mediante tale scala è
possibile individuare il fototipo per impostare correttamente
i parametri di trattamento ed evitare possibili danni termici
alla pelle,
Per questo si utilizza il PDC- Photo Dremal Control- che è
un sensore in grado di indicare e suggerire il fototipo e
permette di eseguire il test direttamente sulla cute del
soggetto in esame. IL test viene eseguito sull'area interessata
e al termine verrà indicato in maniera automatico il fototipo
di Firzpatrick.
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Campi di applicabilità
1. Acne vulgaris
Utilizzando il filtro da 400-1200nm la gamma di luce
pulsata colpisce le porfirine fotosensibile che sono
normalmente prodotte dai batteri dell'acne vulgaris.
I propioni batteri dell'acne sono un tipo di batterio che
colonizza e ostruisce le ghiandole sebacee.
Una reazione fotochimica indotta dalla porfirina colpita
dalla luce alla lunghezza d'onda di 400-1200 nm, induce un
processo di foto eccitazione con la conseguente distruzione
del batterio stesso.
Sono necessari impulsi molto lunghi di energia per il
trattamento a livello del viso, mentre si utilizzano impulsi
brevi per regioni localizzate, utilizzare sempre uno strato di
gel prima del trattamento e raffreddare il manipolo.
Saranno necessari da 5 a 6 trattamenti per assicurare un
risultato esteticamente valido.
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2. Lesioni vascolari superficiali
Utilizzando un filtro 520-1200nm è possibile trattare in
modo non invasivo le lesioni vascolari piccole e superficiali.
La gamma di luce filtrata viene assorbita nella zona in cui è
presente la lesione vascolare determinando un innalzamento
di temperatura e la chiusura dei piccoli vasi sanguigni
superficiali, L'assorbimento della luce filtrata interesserà solo
la zona contenente una concentrazione di emoglobina
superiore alle aree di cute circostanti.
3. Lesioni vascolari profonde e discromie
Utilizzando un filtro da 550-1200nm è possibile trattare in
modo efficace, sicuro e non ablativo le lesioni vascolari e i
problemi di pigmentazione. La gamma di luce filtrata viene
assorbita dalle componenti più scure della cute (melanina e/o
emoglobina) determinante un innalzamento della
temperatura e il riassorbimento del pigmento da parte del
sistema immunitario.
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É importante sottolineare che l'assorbimento della luce
filtrata interesserà solo ed esclusivamente la zona contenete
una concentrazione anomale di melanina e/o emoglobina
lasciando inalterata sia nel colore che nella trama la cute
circostante.
L'utilizzo del filtro 550-1200nm consente il trattamento di
melasma, eritema profondo, teleangectasie, macchie cutanee
iperpigmentate, ecc..
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CAPITOLO 4
FOTORINGIOVAMENTO
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Utilizzando un filtro da 570-1200nm è possibile trattare in
modo efficace, sicuro e non ablativo i segni
dell'invecchiamento cutaneo.
Nel fotoringiovanimento la gamma di luce filtrata viene
trasformata in calore che determinando un innalzamento di
temperatura provoca una leggera e controllata lesione dello
strato superiore del derma senza tuttavia causare alcun
danno all'epidermide (Photodamage).
In tal modo viene stimolata l'azione dei fibroblasti che
inducono la produzione di nuove fibre di collagene,
migliorando il tono delle pareti vasali e determinando il
riempimento delle rughe sottili.
Dal punto di visto clinico, l'effetto della neoformazione del
collagene si evidenzia alcuni mesi dopo il primo trattamento
globale.
Un ciclo di 3-5 trattamenti a seconda della zona interessata
e dalle caratteristiche individuali assicura un risultato
esteticamente valido.
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CAPITOLO 5
FOTOEPILAZIONE
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Utilizzando un filtro da 640-1200nm si può trattamento in
modo efficace, sicuro ed indolore la ricrescita del pelo.
Questo processo è basato sulla fototermolisi selettiva,
mediante la quale la luce fortemente assorbita dalla melanina
del pelo raggiunge alte temperature.
Il calore accumulato è trasmesso alle strutture del follicolo
e per la termocoagulazione interrompe il ciclo del pelo.
La conseguenza pratica è la riduzione duratura del numero
dei peli, rallentamento globale della ricrescita tanto più
evidente ed efficace su peli più grossi e scuri che sono il
maggior problema estetico.
La selettività dell'assorbimento consegue un risultato
senza danni all'epidermide.
Poiché la luce pulsata è efficace solo nella fase di crescita
del pelo sono necessarie più sedute (da 10 a 12) a seconda
della zona interessata, caratteristiche individuali e tali sedute
devono essere effettuate in tempo di 3-4 settimane.
Ad un ciclo iniziale di trattamento, intervallato da 1 o più
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mesi, seguiranno delle sedute di mantenimento. Zone come
inguine ed ascelle che hanno peli più grossi e scuri
rispondono più rapidamente di altre.
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CAPITOLO 6
RADIOFREQUENZA
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Cosa è e come funziona la radiofrequenza
La radiofrequenza è una metodica che sfrutta l'azione di un
campo elettromagnetico variabile sui tessuti del corpo umano.
Con questa metodica si ottengono due effetti:
1. effetto biologico biostimolante tramite la produzione di
una serie di citochine capaci di stimolare la produzione di
fibroblasti e tramite essi di nuovo collage, elastina ed acido
ialuronico.
2. effetto termico dovuto ai movimenti browniani delle
molecole eccitate dal campo magnetico variabile che urtando
il tessuto target ed urtandosi tra loro, producono calore
endogeno, che il paziente avverte e che è responsabile della
vasodilatazione, del incremento della velocità di circolo del
sangue arterioso, venoso, linfatico con effetto drenante sulle
zone edematose.
L'aumento della temperatura tissutale dai circa 37 gradi
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centigradi ai 43 gradi centigradi crea un aumento del
metabolismo dei fibroblasti, una denaturazione delle proteine
del collageno di tipo 1 che "raggomitolandosi" occupano
maggiore spazio verticale risollevando la ruga.
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La radiofrequenza lavora quindi su due fronti
L'effetto induce la liberazione dei fattori di crescita dei
fibroblasti (FGF) tramite la secrezione di interleuchina
(4,9,10,13) TGF, alfa e beta che permette di ottenere nuovi
fibroblasti nei casi in cui quest'ultimi scarseggiano o per l'età
o per danni biologici della cute, mentre un altro effetto si
ottiene per miglioramento del metabolismo di quei fibroblasti
ancora in grado di funzionare, facendoli secernere nuovo
collageno e nuova elastina.
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La radiofrequenza funziona con due modalità:
Capacitativa ed Resistiva
La Modalità capacitativa sfrutta il principio del
condensatore ed è adatta sui tessuti a bassa impedenza
quindi il derma, muscoli e in tutte le situazioni dove è
presente edema di primo e secondo grado.
La Modalità resistiva invece è adatta sui tessuti poveri d'
acqua come osso, cartilagini, tendini e legamenti.
È utile con micro e macro noduli quindi terzo e quarto
stadio di edema. Esistono due modalità di trasmissione del
segnale: il monopolare dove si usano due elettrodi posti vicini
e contrapposti il più possibile mentre la modalità bipolare gli
elettrodi sono posti sullo stesso manipolo per cui non c'è la
piastra neutra ed il campo elettromagnetico si sviluppa tra
questi.
Il trattamento di radiofrequenza non è invasivo è indolore,
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senza traumi e non debilitante.
È ottimo per il rimodellamento dei tessuti, in particolare il
rilassamento muscolo cutaneo del viso e del corpo.
È indicato quindi:
- Attenuazione delle rughe
- Ripristino tono cutaneo
- Ripristino tono muscolare
- Riduzione cellulite
- Stimolazione microcircolo e cellulare
- Stimolazione linfatica
- Eliminazione contratture muscolari
- Acne in fase attiva.
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Utilizzo Radiofrequenza
Seguendo i protocolli da manuale a seconda
dell'apparecchio disponibile, dopo aver deterso la cute da
trattare e tolti gli oggetti metallici alla persona da trattare, si
pone uno strato di crema specifica, si utilizza un elettrodo
adatto alla zona interessata ed impostato il programma
indicato, con movimenti lenti e circolari si tratta la zona
interessata per un tempo di dieci/venti minuti a seconda
dell'inestetismo e dei risultati richiesti.
Talvolta si può palesare un lieve e transitorio arrossamento
indice di attività positiva sulla regione trattata.
La radiofrequenza con elettroporazione è una veicolazione
transdermica non invasiva di principi attivi.
Applicando su una superficie biologica dei particolari
impulsi elettrici si creano dei canali acquosi nelle membrane
cellulari detti "elettropori".
Questo fenomeno rende più alta la concentrazione di
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sostanza negli inestetismi con nessuna tossicità e profondità
predefinita.
Questa metodica è usata con grande successo in medicina
estetica e fisioterapia.
In questi trattamenti si possono adoperare anche sostanze
naturali e le modalità di utilizzo, dopo aver riempito il
contenitore di principio attivo naturale, sempre seguendo il
manuale di utilizzo come da protocollo dell' apparecchio in
uso, si effettua il trattamento similmente alla radiofrequenza
classica.
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CONCLUSIONI
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Il benessere estetico e fisico è fondamentale per molti e di
primaria importanza per alcuni c si configurano sulla base
dell’ aspetto esteriore.
Questo sentirsi bene trova in molte situazioni dei nemici:
l’età, le malattie e lo stile di vita.
Lo scopo dei trattamenti estetici mediante apparecchiature
sofisticate è di aggredire “i tessuti come nella chirurgia
estetica.”
Le diversità di questi due approcci sono molteplici:
La chirurgia ha una azione drastica, non sempre perfetta e
difficilmente modificabile .
I suoi risultati sono talvolta immediati e trovano l’utilizzo
laddove non è possibile agire se non aggredendo i tessuti con
tagli, perdite di sostanze sangue compreso.
Ciò comporta, nonostante le procedure siano sempre più
affinate, spesso ottimi risultati, non certi ed anche la
possibilità di errori, cattive guarigioni, insomma risultati
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irreversibili non voluti.
Il trattamento mediante trattamenti non invasivi allo scopo
di salvaguardare tutte le strutture interessate, modificandole
solo positivamente per un tempo più o meno lungo, allo scopo
di creare una sorta di “ringiovanimento” dei tessuti senza
“aggressione” senza creare quindi le possibilità di temibili
complicanze.
Questi trattamenti sono scrivi da effetti collaterali e l'unico
effetto avverso è l'inefficacia del trattamento che però non
può aver creato danni.
La radiofrequenza ha scopo di attivare positivamente i
tessuti trattati in un certo senso “ringiovanendoli” perché
crea un vero e proprio rilancio del tessuto.
La luce pulsata riesce ad effettuare un azione peeling sulla
pelle ed eliminare i peli che per alcuni, molte donne, possono
creare grandi imbarazzi ed inutili e dolorosi modi di
asportazione.
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La cavitazione ha uno scopo drenante, quindi snellente
perché agisce anche sugli adipociti che sono le cellule
depositarie del grasso.
Tutte queste azioni combinate in modo sapiente, grazie agli
insegnamenti appresi in numerosi corsi, adiuvati da parte
della persona che vi si sottopone, di un corretto stile di vita,
possono modificare in modo importante e molto
positivamente l’aspetto per dare all’individuo felicit{
sentendosi e vedendosi in forma.
Il fatto che questi trattamenti che siano “completamente
mancanti di rischio” porta ad una massima sicurezza ,insieme
ad effetti grandiosi che stanno portando innovazioni a queste,
come altre metodiche del campo estetico.
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46
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