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RESILIENZA LA RICERCA XYLELLA PARLA AL PUBBLICO 19 - 20 SETTEMBRE 2019 ACLI RACALE CONGRESSO SCIENTIFICO - DIVULGATIVO LIBRO DEGLI ABSTRACT PRESENTAZIONI ORALI & POSTERS

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PRESENTAZIONI ORALI

"Xylella fastidiosa: introduzione e diffusione in Salento e in Europa"Donato Boscia                                                                                                                   Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante del CNR, via Amendola 122/D BariIl primo ritrovamento in Europa di Xylella fastidiosa risale al 2013, ed è stato seguito dallaintensificazione dei controlli e individuazione di altri territori europei interessati da Xylella fastidiosa. Larelazione ripercorre le principali tappe della identificazione del batterio nel bacino del [email protected]  "La sfida di modellare la trasmissione di patologie emergenti: comprendere le dinamiche di nuovifocolai di Xylella fastidiosa e l’importanza della multidisciplinarità, dell’integrazione e dellacollaborazione col pubblico"Flavia Occhibove, Steven WhiteCentre for Ecology and Hydrology, Benson Lane Crowmarsh Gifford, Wallingford, OX10 8BB UKQuesto lavoro è una riflessione sulla sfida posta dal modellare patologie complesse come la Xylella.Questo fitopatogeno è a rischio emergenza in nuove aree e modellarne la potenziale diffusione è unprocesso molto articolato. Vogliamo evidenziare questa complessità e sottolineare l’importanza dellacollaborazione con pubblico e stakeholder. [email protected] "La resistenza a Xylella fastidiosa: dalla vite all’olivo e ritorno"Annalisa Giampetruzzi, Raied Abou Kubaa, Maria Saponari, Donato Boscia, Pasquale SaldarelliIstituto per la Protezione Sostenibile delle Piantedel CNR, via Amendola 122/D Bari e Dipartimento di Scienze del Suolo dellaPianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari, via Amendola 165/A BariL’analisi della risposta all’infezione da Xylella fastidiosa in olivo ha individuato geni potenzialmentecoinvolti nei caratteri di resistenza, alcuni di essi presenti in un locus genico di resistenza a Xylella invite (PdR1) oppure omologhi a geni descritti in mandarino, anch’esso resistente. Il lavoro riporta lo statodell’arte di questi [email protected]

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"Xylella fastidiosa in olivo: risposte di resistenza nella cultivar Leccino" Erika Sabella, Alessio Aprile, Carmine Negro, Eliana Nutricati, Francesca Nicolì, Marzia Vergine, AntonioMiceli, Luigi De Bellis, Andrea LuvisiDipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Università del SalentoSin dalle prime osservazioni in campo, è stata rilevata una evidente resistenza alla Xylella nella cultivarLeccino, caratterizzata da una lenta progressione della malattia rispetto alle altre varietà. Diversi sono imeccanismi identificati, attraverso approcci di metabolomica, microscopia e trascrittomica, chepotrebbero contribuire a spiegare tale resistenza: dalla maggiore produzione di lignina nei vasixilematici, per limitare il movimento del batterio nella pianta, ad una maggiore capacità di embolismnsing e refilling in risposta al patogeno. [email protected]  "Le occlusioni spontanee dei vasi xilematici possono rivelarsi un parametro utile allo screening dipiante di Olea europaea per la selezione di varietà tolleranti l’infezione di Xylella fastidiosa"Maria De Benedictis (1), Gianluca Bleve (1), Giovanni Mita (1), Gian Pietro Di Sansebastiano (2).(1) CNR, Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari (Unità Operativa Lecce). Campus ECOTEKNE, Lecce 73100, Italy. (2)DiSTeBA (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali), University of Salento, Campus ECOTEKNE, Lecce73100, Italy Gli autori suggeriscono la possibilità che la tolleranza all’infezione di X. fastidiosa dipenda dallacapacità delle piante di controllare il lume dello xilema bloccandolo con il processo di tillosi. Ilconteggio delle occlusioni spontanee potrebbe quindi contribuire allo screening di nuove varietà diOlea [email protected]; [email protected]; [email protected] "Volatolomica basata su HS-SPME-GC-MS ed analisi multivariata per la discriminazione di ulivi sani edinfetti da Xylella fastidiosa"A. Mentana (1), I. Camele (2), S. M. Mang (2), G. E. De Benedetto (3), S. Frisullo (1), D. Centonze (1)(1) Dipartimento di Scienze Agrarie, degli Alimenti e dell'Ambiente, Università degli Studi di Foggia, Via Napoli, 25 - 71122Foggia, Italia. (2) Scuola di Scienze Agrarie, Forestali ed Ambientali, Università della Basilicata, Via dell'Ateneo Lucano, 10 -85100 Potenza, Italia. (3) Dipartimento di Beni Culturali, Università del Salento, Centro Ecotekne Pal. M - S.P. 6, Lecce -Monteroni, Italia.I metodi analitici per la caratterizzazione delle interazioni olivo-Xylella fastidiosa e per il monitoraggiodello stato di infezione sono un indispensabile strumento di supporto di controllo e lotta alla malattia.In questo studio sono riportati i risultati di un approccio innovativo di volatolomica basato su HS-SPME-GC-MS ed analisi multivariata per la discriminazione di alberi di olivo infetti e l’individuazione dimarcatori di [email protected]

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"Accumulo di acido azelaico in olivi infetti da Xylella fastidiosa: un metabolita mobile per lo screeningdello stato di salute"Francesca Nicolì, Carmine Negro, Eliana Nutricati, Marzia Vergine, Alessio Aprile, Erika Sabella, GinaDamiano, Luigi De Bellis, Andrea LuvisiDipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Università del SalentoL’olivo in seguito ad infezione di X. fastidiosa attiva diverse vie metaboliche, una delle quali determinaun aumento considerevole di acido azelaico nei tessuti infetti ed un’espressione differenziale di duegeni coinvolti nella sua attività. Ciò suggerisce un suo possibile utilizzo come metodo alternativo discreening [email protected]  "Monitoraggio della risposta biochimica in Xylella fastidiosa strain ‘De Donno’ usando molecolelipidiche diffusibili di sintesi ed estratte"Danilo Vona (1), Giusy D’Attoma (2), Stefania Roberta Cicco (3), Massimiliano Morelli (2), PasqualeSaldarelli (2), Maria Saponari (2), Gianluca Maria Farinola (1)(1) Dipartimento di Chimica, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari, Italy. (2) Consiglio Nazionale delle Ricerche,Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Sede Secondaria di Bari, Bari, Italy. (3) Consiglio Nazionale delleRicerche, Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici, Sede Secondaria di Bari, Bari, Italy.Xylella fastidiosa usa acidi grassi cis-2-insaturi come specie lipidiche diffusibili. Queste molecolediffondono nell’ospite per comunicare con altre cellule e modulare risposte geniche relative aproduzione di biofilm e motilità. In questo lavoro presentiamo l’identificazione di DSFs estratti da terrenidi coltura in cui X. fastidiosa è stato propagato, e l’azione biologica che questi estratti, insieme ad acidigrassi di sintesi, esplicano sul batterio stesso. [email protected] "Differenze nel microbioma endofitico della cv Leccino, resistente a Xylella fastidiosa, rispetto alla cvsensibile Cellina di Nardò"Marzia Vergine (1), Joana B. Meyer (2), Erika Sabella (1), Martin Hartmann (3), Paolo Cherubini (4), Luigi DeBellis (1), Andrea Luvisi (1), Massimiliano Cardinale (1) (1) Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche ed Ambientali, Università del Salento, Lecce (Italy). (2) Federal Officefor the Environment FOEN - Ittigen (Switzerland). (3) Sustainable Agroecosystems, Institute of Agricultural Sciences,Department of Environmental Systems Science, ETH Zurich (Switzerland).  (4) WSL Swiss Federal Research Institute -Birmensdorf (Switzerland). Il microbioma totale ed endofitico di olivi infetti e non da X. fastidiosa è stato caratterizzatomediante metabarcoding. La cv resistente Leccino mostra un microbioma con maggiore diversità ela presenza di taxa specifici rispetto la cv sensibile Cellina di Nardò, rappresentando uno dei fattoripotenzialmente responsabili della resistenza a Xf. [email protected]

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"Studio dello ionoma associato alle infezioni da Xylella fastidiosa in olivo"Giusy D’Attoma (1), Leonardo De La Fuente (2), Massimiliano Morelli (1), Pasquale Saldarelli (1),Maria Saponari (1), Annalisa Giampetruzzi (3), Donato Boscia (1), Vito Nicola Savino (3), Paul A.Cobine (4)  (1) CNR, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Bari, Italia. (2) Department of Entomology and PlantPathology, Auburn University, Auburn, AL, USA. (3) Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti,Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari, Italia. (4) Department of Biological Sciences, Auburn UniversityAuburn, AL, USA.La determinazione del profilo ionico di foglie sintomatiche e asintomatiche è stata effettuata su duecultivar di olivo che rispondono in maniera diversa all’infezione di Xylella fastidiosa. Lo studio ha loscopo di esplorare i meccanismi coinvolti nello sviluppo dei sintomi e/o nell’interazione [email protected]  "Ruolo dei batteri endofiti nell’interazione con Xylella fastidiosa sub. pauca"Ilaria Antelmi, Pompea Gabriella Lucchese, Valentina Sion, Rossella Labarile, Franco NigroDipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti – Università degli Studi di Bari – Aldo Moro Il contenimento della diffusione di Xylella fastidiosa sub. pauca (Xfp), rappresenta una sfidaper i ricercatori. L’impiego di endofiti quali agenti di biocontrollo costituisce  un approccioecosostenibile e rispettoso dell’ambiente. Diverse specie di Methylobacterium spp., ottenuteda vasi xilematici di olivi sani o infetti, sono allo studio per comprenderne il tipo diinterazione con [email protected] "Potenzialità dell’impiego di un microorganismo antagonista per il controllo biologico diXylella fastidiosa in olivo"Massimiliano Morelli (1), Crescenza Dongiovanni (2), Giusy D’ Attoma (1), Annalisa Giampetruzzi(3), Giuliana Loconsole (3), Vito Montilon (2,3), Giuseppe Altamura (1), Maria Saponari (1),Pasquale Saldarelli(1) (1)CNR, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Bari, Italia. (2) Centro di Ricerca, Sperimentazione eFormazione in Agricoltura “Basile Caramia”, Locorotondo (Bari), Italia. (3) Dipartimento di Scienze del Suolo, dellaPianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari, Italia.Recenti investigazioni hanno mostrato l’efficacia del batterio Paraburkholderia phytofirmansPsJN nel ridurre gli effetti di Pierce’s Disease in vite. Il nostro studio intende verificare lepossibilità di impiego di PsJN come agente di controllo biologico di X. fastidiosa, valutando lesue modalità di colonizzazione e persistenza in olivo e misurandone gli effetti sul patogeno. [email protected]

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"L’equivoco pugliese sulla natura dell’olivo a salvare: un approccio socio-antropologico allacrisi Xylella in Puglia"Fiona PanzieraInstitut National de la Recherche Agronomique (INRA)  ; Dipartimento Science pour l’Action et leDéveloppement (SAD) ; Laboratoire Interdisciplinaire Science Innovation Société (LISIS).Questa comunicazione propone un’analisi socio-antropologica della crisi Xylella. Se per idiversi gruppi pugliesi l’obiettivo è di “salvare gli ulivi”, esiste un equivoco tra di lorosulla natura dell’olivo stesso. In funzione dei gruppi, l’olivo è a sua volta: un entità dellabiodiversità, uno strumento di produzione o un patrimonio vegetale. E queste visionidifferenti dell’entità olivo sono tra loro [email protected]  "Insetti vettori di Xylella fastidiosa: biologia, ecologia e trasmissione"Domenico Bosco (1,2) (1) Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli Studi di Torino, Grugliasco (TO),Italy. (2) Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, CNR, Torino, Italy.Gli insetti vettori di Xylella fastidiosa sono Emitteri succhiatori di linfa grezza. NelleAmeriche le cicaline hanno un ruolo preponderante nella diffusione del batterio. InEuropa, e in particolare in Puglia, la sputacchina Philaenus spumarius è invece il vettoreprincipale se non esclusivo in condizioni di campo. La relazione illustrerà le principalicaratteristiche del ciclo vitale, dell’ecologia e della biologia di trasmissione disputacchine e cicaline [email protected] "Studio dei segnali vibrazionali di Philaenus spumarius per un futuro controllo della suapopolazione"Sabina Avosani (1,3), Vincenzo Verrastro (2), Marco Ciolli (1), Valerio Mazzoni (3)(1) Università degli Studi di Trento. (2) CIHEAM International Center for Advanced Mediterranean AgronomicStudies. (3) Fondazione Edmund Mach (San Michele all’Adige, TN)La trasmissione di vibrazioni al fine di manipolare il comportamento di un insetto puòsupportare la gestione integrata delle colture. Abbiamo descritto le vibrazioni emessedalla sputacchina Philaenus spumarius al fine di sviluppare in futuro metodi di cattura odi  confusione sessuale che possano essere usati per diminuirne la popolazione incampo. [email protected]

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"Studio della percezione olfattiva in Philaenus spumarius per la messa a punto di nuovestrategie di controllo"Sonia Ganassi (1), Carmela Di Domenico (1), Sebastiano Delfine (1), Dalila Di Criscio (1),Giacinto Salvatore Germinara (2), Antonio De Cristofaro (1)(1) Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti. Università del Molise, Campobasso. (2) Dipartimento diScienze Agrarie, degli Alimenti e dell’Ambiente. Università di Foggia, Foggia.Le risposte antennali di Philaenus spumarius hanno dimostrato che vari oli essenzialistimolano il sistema olfattivo del fitomizo, e possono, quindi, influenzarne comportamento escelta della pianta ospite. Tali conoscenze possono contribuire alla messa a punto di nuovestrategie di controllo ecocompatibile del vettore di Xylella [email protected]  "La composizione del paesaggio determina la distribuzione di Philaenus spumarius,vettore di Xylella fastidiosa, negli oliveti"Giacomo Santoiemma, Giovanni Tamburini, Francesco Sanna, Nicola Mori, Lorenzo MariniUniversità degli Studi di Padova – Dipartimento di Agronomia, Animali, Alimenti, Risorse naturali e Ambiente(DAFNAE)Abbiamo identificato i fattori paesaggistici che determinano la distribuzione spaziale di P spumarius (potenziale vettore di X. fastidiosa) nella regione Abruzzo. Alte concentrazionidi oliveto attorno ai siti di monitoraggio favoriscono l’abbondanza dell’insetto, mentre lapresenza di vigneti ne contrasta lo [email protected] "Dinamiche spazio-temporali dei potenziali vettori di Xylella fastidiosa"Giacomo Santoiemma, Francesco Sanna, Nicola Mori, Lorenzo MariniUniversità degli Studi di Padova – Dipartimento DAFNAEAbbiamo monitorato l’abbondanza dei potenziali vettori di X. fastidiosa in differentitipologie di habitat abruzzesi nel 2018. Le maggiori catture sono state registrate inoliveto e prato; le minori in vigneto, bosco e coltivazioni annuali. P. spumarius risultaessere la specie più diffusa e presente in tutti gli [email protected]

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"Biologia della trasmissione di Xylella fastidiosa da parte del vettore Philaenus spumarius"Nicola Bodino (1), Vincenzo Cavalieri (2), Crescenza Dongiovanni (3), Giuseppe Altamura (2),Matteo Alessandro Saladini (4), Maria Saponari (2), Domenico Bosco (1,4) (1) CNR–Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, Strada delle Cacce, 73, 10135 Torino, Italia. (2) CNR–Istitutoper la Protezione Sostenibile delle Piante, SS Bari, Via Amendola 122/D, 70126 Bari, Italia. (3) CRSFA–Centro di Ricerca,Sperimentazione e Formazione in Agricoltura Basile Caramia, Via Cisternino, 281, 70010 Locorotondo (BA), Italia. (4)Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Università degli Studi di Torino, Largo Paolo Braccini, 2,10095 Grugliasco (TO), Italia. La biologia della trasmissione degli insetti vettori di Xylella fastidiosa è fondamentale percomprendere l’epidemiologia del disseccamento rapido dell’olivo. Diversi esperimenti sonostati effettuati in Salento per descrivere le caratteristiche di acquisizione, inoculazione epersistenza del batterio nel vettore Philaenus [email protected]; [email protected]  "Ricerca di nuovi insetti vettori di Xylella fastidiosa in Puglia"Vincenzo Cavalieri (1), Crescenza Dongiovanni (2), Nicola Bodino (3), Giuseppe Altamura (1), GiulioFumarola (2), Michele Di Carolo (2), Mattia Pegoraro (3), Maria Saponari (1), Domenico Bosco(3,4) (1) Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante, CNR, Bari, Italy. (2) Centro di Ricerca, Formazione eSperimentazione in Agricoltura “Basile Caramia” (CRSFA), Locorotondo (Bari), Italy. (3) Istituto per la ProtezioneSostenibile delle Piante, CNR, Torino, Italy. (4) Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari, Universitàdegli Studi di Torino, Grugliasco, Italy. La conoscenza degli insetti vettori di Xylella fastidiosa in Puglia e in Europa è di estremaimportanza per comprenderne l’epidemiologia e per attuare idonee misure di controllo.Esperimenti sono stati condotti per accertare se altri insetti, oltre a Philaenus spumarius, sianoin grado di acquisire e trasmettere il batterio. [email protected] "Valutazionede ll’efficacia di funghi entomopatogeni nel controllo di Philaenus spumarius,vettore di Xylella fastidiosa"Carmela Di Domenico (1), Sonia Ganassi (1), Pardo Di Cillo (2), Laura Pietrantonio (2), SoniaPetrarca (1), Antonio De Cristofaro (1)(1) Dipartimento Agricoltura, Ambiente e Alimenti, Università del Molise, Campobasso. (2) MS Biotech S.p.A., Roma. Isolati fungini dei generi Beauveria, Metarhizium e Lecanicillium sono stati utilizzati in prove dientomopatogenicità su Philaenus spumarius. I biosaggi sono stati eseguiti su adulti e stadigiovanili al fine di identificare i ceppi più efficaci suscettibili di impiego in strategie di controllobiologico o integrato di P. [email protected]

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"Le contraddizioni nel controllo dei vettori di Xylella fastidiosa pauca ST53"Francesco PorcelliDiSSPA UNIBA Aldo MoroPhilaenus spumarius, P. italosignus e Neophilaenus campestris (Hemiptera Aphrophoridae)trasmettono la Xfp ST53 che può indurre il DiRO. Contraddizioni nel controllo dei vettorisuggeriscono un errore nelle premesse. Nuove coerenti premesse originano una efficacestrategia di controllo dei [email protected]  "Risultati preliminari sull’incidenza e distribuzione spaziale di X. fastidiosa in un campovarietale di olivo in Puglia"F. Santoro, F. Valentini, S.A. Minutillo, D. Frasheri, M. Gallo, S. Gualano, G. Cavallo, A.M. D'OnghiaCentre International des Hautes Etudes Agronomiques Méditerranéennes – Istituto Agronomico Mediterraneo diBari Uno studio è stato condotto sulle principali cvs di olivo pugliesi (Cellina di Nardò, Frantoio,Cima di Melfi e Leccino) in un campo varietale infetto da X. fastidiosa. Tutte le piante sonostate georeferenziate con XylApp e sottoposte ad analisi DTBIA e real time LAMP. In questolavoro vengono presentati i risultati dell’analisi condotta sulla distribuzione spazialedell’infezione sia tra le piante in campo che sulla singola [email protected]  "Proprietà biochimiche e analisi metagenomica del microbioma batterico nel suolo di areeolivate affette da Sindrome del Declino Rapido dell'Olivo (OQDS)"Giordani M., Di Mattia E., Mazzaglia A., Balestra G.M.     Università degli Studi della Tuscia - ViterboPer studiare le proprietà del suolo negli oliveti malati di OQDS e caratterizzarne la diversitàmicrobica, sono stati analizzati due oliveti: uno con gravi sintomi della malattia e l'altro dicontrollo con assenza di sintomi. Sul suolo rizosferico sono state effettuate analisi fisico-chimiche, delle proprietà biochimiche e sulle comunità batteriche. I dati biochimici emetagenomici hanno evidenziato differenze significative tra i due oliveti: pur essendoentrambi in un contesto semi-arido, quelli dell’appezzamento sano sono collegabili ad unbuon indice delle attività di mineralizzazione. I risultati attuali suggeriscono che il verificarsidi OQDS in Puglia potrebbe essere favorito anche da un suolo "povero"[email protected]

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POSTERS "Fattori di difesa vegetale coinvolti nella resistenza dell’Olea europaea all’infezione da Xylella fastidiosa" Angelo Gismondi, Gabriele Di Marco, D’Agostino Alessia, Silvia De Rossi, Silvia Novelli, Antonella CaniniDipartimento di Biologia – Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” Il meccanismo di difesa alla Xylella fastidiosa attuato dall’olivo è stato investigato, confrontando individuiinfetti e sani appartenenti alla varietà resistente Leccino e suscettibile Cellina di Nardò. Il ruolo chiavedelle specie reattive dell’ossigeno, di specifici metaboliti secondari e di geni di resistenza vegetale sonostati chiariti. [email protected]  "Ruolo delle cicale nella trasmissione di Xylella fastidiosa"Daniele Cornara (1), Monica Marra (2), Biagio Tedone (2), Vincenzo Cavalieri (3), Francesco Porcelli (2),Alberto Fereres (1), Maria Saponari (3)(1) Instituto de Ciencias Agrarias. Consejo Superior de Investigaciones Cientificas. ICA-CSIC. Calle Serrano 115 dpdo, 28006 Madrid(Spagna). (2) Dipartimento di Scienze del Suolo della Pianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari, Italia.(3) Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante IPSP, CNR, Bari, Italia.Le cicale sono insetti xilemomizi abbondanti negli oliveti in Puglia; determinare il loro ruolo nellatrasmissione di Xylella fastidiosa è di cruciale importanza per la comprensione dell’epidemiologia delCoDiRO. I dati derivanti da tre anni di prove di infettività naturale e trasmissione suggeriscono che le cicalenon hanno un ruolo nella trasmissione del batterio negli oliveti [email protected]  "Valutazione delle occlusioni vascolari in vasi xilematici di cultivar di olivo infettate con Xylella fastidiosa"Vito Montilon (1,2), Donato Boscia (3), Vito Nicola Savino(1,2), Pasquale Saldarelli (3), Maria Saponari (3),Angelo De Stradis (3)(1) Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, Bari, Italy. (2) Centro diRicerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura “Basile Caramia”, Locorotondo (Bari), Italy. (3) CNR, Istituto per laProtezione Sostenibile dellePiante, Bari, Italy.  Per la comprensione dei meccanismi alla base delle differenziali risposte di cultivar di olivo ad infezioni diXylella fastidiosa è stata studiata la distribuzione delle occlusioni vascolari nelle cultivar Cellina di Nardò,sensibile, e Leccino e FS17, resistenti mediante osservazioni di microscopia di sezioni di ramo di pianteartificialmente [email protected]

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"Sviluppo di una tecnica di cattura su membrana di Xylella fastidiosa finalizzata alladiagnosi molecolare"Raied Abou Kubaa (1), Giuliana Loconsole (2), Maria Saponari (1)(1) CNR Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante (IPSP), UOS Bari, Via Amendola, 165/A 70126 Bari, Italia.(2) Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti Università degli Studi di Bari, Bari, Italy.Abbiamo testato la tecnica del printing su membrana Whatman di germogli di diverse pianteospiti di Xylella fastidiosa raccolte in area infetta. I prints su membrana sono stati poianalizzati tramite Lamp-PCR e Real-time PCR per verificare la presenza del batterio. I nostririsultati dimostrano l’efficacia della tecnica del printing su membrana per la detectionrapida di X. fastidiosa.  [email protected]  "Valutazione del germoplasma olivicolo pugliese e miglioramento genetico per la resistenzaa Xylella fastidiosa"Leonardo Susca (1), Annalisa Giampetruzzi (1), Monica M. Miazzi (1), Cinzia Montemurro (1),Vito Montilon (1), Oriana Potere (1), Pasquale Saldarelli (2), Maria Saponari (2), PasqualeVenerito (3), Sara Sion (1), Vito Nicola Savino (1)(1) Dipartimento di Scienze del Suolo, della Pianta e degli Alimenti, Università degli Studi di Bari Aldo Moro, ViaAmendola 165/A, 70126 Bari. (2) Istituto di Protezione Sostenibile delle Piante del CNR, Sezione Virologia Bari, ViaAmendola 165/A, 70126 Bari. (3) Centro di Ricerca, Sperimentazione e Formazione in Agricoltura "Basile-Caramia", Via Cisternino, 281, 70010 Locorotondo.L’attività di ricerca ha per oggetto la valutazione della suscettibilità di germoplasmaolivicolo pugliese alle infezioni di Xylella fastidiosa sia mediante la realizzazione di uncampo sperimentale nell’ area infetta, sia attraverso inoculazioni artificiali. Verranno avviati,altresì, un programma di breeding programmato e studi di [email protected] [email protected]

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La presente iniziativa congressuale è realizzata nell'ambito del progetto PonTE(Pest Organisms Threatening Europe-Horizon 2020).

Direttore Scientifico Progetto Resilienza: Daniele CornaraDirettore Amministrativo Progetto Resilienza: Michele Manni Responsabile di Progetto Acli-Racale: Enzo Manni Comitato Scientifico Congresso Resilienza: Donato Boscia, Domenico Bosco, Daniele Cornara Comitato organizzativo: Michele Manni, Daniele Cornara Si ringrazia per la gentile collaborazione: Milly BarbaSerena ChettaMarianna TasselliMatteo MilelliLucia Casto

Page 13: LIBRO DEGLI; ABSTRACT ACLI RACALE · 2019. 10. 23. · coinvolti nei caratteri di resistenza, alcuni di essi presenti in un locus genico di resistenza a Xylella in vite (PdR1) oppure

RESILIENZALA RICERCA

XYLELLA PARLA ALPUBBLICO

19 - 20 SETTEMBRE 2019ACLI RACALE

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CON IL PATROCINIO DI

Città di RACALE