Leadership e management a confronto con il cambiamento di Gianpiero Collu, Life & Executive Coach

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2012 Gianpiero Collu Life, executive & Corporate Coach Leadership e Management a confronto con il cambiamento

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L’idea di realizzare un progetto di formazione di coaching e team coaching/ training di gruppo suddiviso in sette giornate tematiche nasce dal desiderio di unire e smembrare al tempo stesso il macro concetto del cambiamento, strutturandolo in sette interventi separati tra loro ma connessi, ben inseriti in questo vasto scenario. I sette diversi argomenti vengono declinati attraverso il tema della Leadership e del Management, con metodologie simili tra loro ma con diversi tagli e approfondimenti. Ogni singola giornata è un percorso d’esplorazione che approccia a un tema diverso, ma che al tempo stesso segue una sorta di fil-rouge non visibile ma consistente, tanto da poterle tenere unite dando una ad esse una singola identità e al tempo stesso facilitarle come se si trattasse di un unico workshop. Qui metto a disposizione la possibilità di scaricare gratuitamente il mio Ebook di 27 pagine in cui descrivo questo progetto di formazione, dando la possibilità a tutti di confrontarsi su queste tematiche in forma aperta e in un’ottica di condivisione. Troverete i miei contatti sul sito www.gianpierocollucoach.it

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Gianpiero Collu

Life, executive & Corporate Coach

Leadership e Management a confronto con il cambiamento

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Sommario

Introduzione ............................................................................................... 3

1. L'ascolto ............................................................................................... 13

2. La relazione ......................................................................................... 15

3. La comunicazione ............................................................................. 17

4. Leader e manager ............................................................................. 19

5. La persona e il professionista ...................................................... 21

6. Gestione dei conflitti ....................................................................... 23

7. Gestione del team ............................................................................. 25

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Introduzione L’idea di realizzare un progetto di formazione di coaching e team coaching/ training di gruppo suddiviso in sette giornate tematiche nasce dal desiderio di unire e smembrare al tempo stesso il macro concetto del cambiamento, strutturandolo in sette interventi separati tra loro ma connessi, ben inseriti in questo vasto scenario. I sette diversi argomenti vengono declinati attraverso il tema della Leadership e del Management, con metodologie simili tra loro ma con diversi tagli e approfondimenti. Ogni singola giornata è un percorso d’esplorazione che approccia a un tema diverso, ma che al tempo stesso segue una sorta di fil-rouge non visibile ma consistente, tanto da poterle tenere unite dando una ad esse una singola identità e al tempo stesso facilitarle come se si trattasse di un unico workshop. Si può partire dalla prima, quella sull’ascolto, arrivare all’ultima, quella sul lavoro in Team, in modo da coprirle

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tematicamente tutte con una sorta di equilibrio di contenuti mantenendo per ognuna un uguale ritmo di percorso . Possono essere valutate come sette giornate a tema che richiamano il concetto olistico del tutto nel tutto; ogni immersione nel singolo argomento produce specifici apprendimenti e disegna un percorso che porta a una comprensione generale del senso, dell’efficacia e della necessità di saper gestire il cambiamento, sia esso ricercato o indotto. Se volessimo utilizzare una semplice metafora potremmo immaginare d’essere invitati in un attraente ristorante formativo, dove ci sia proposto un variegato menù che offra opportunità di crescita cognitiva ed esperienziale, con scelta di opzioni, tempi e contenuti diversi, con la garanzia di uscirne soddisfatti e appagati. Il progetto ha così una finalità formativa a tutto tondo, trasmettendo e privilegiando una metodologia d’apprendimento da laboratorio sperimentale piuttosto che una “classica” formazione d’aula. È coaching trasformazionale e transazionale; contiene il modello di una relazione costruita su uno scambio di reciproca fiducia che ne rappresenta in qualche modo l’anima. Coaching, qui inteso come: “ L’arte di facilitare lo sviluppo del potenziale di una persona, della sua capacità d’apprendimento,

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del suo pieno utilizzo delle competenze, del rafforzare le prestazioni professionali” (da Coaching di John Whitmore ). Coaching che diventa lo strumento principe utilizzato per facilitare tutte le giornate. Il coaching come stile e arte, permette che fantasia e intuizione esprimano, nella persona e nel professionista, le competenze acquisite nei più svariati dei colori e delle forme sino a nascondere ogni tecnicismo. L’uso del linguaggio e l’approccio universale lo rendono accessibile a tutti coloro che vedono nella consapevolezza e nella responsabilità i due cardini portanti su cui fondare ogni possibile processo di cambiamento e trasformazione. Il progetto prevede che argomenti o punti di vista concettuali diventino concreti spunti di riflessione e leve efficaci per mantenere i cambiamenti ottenuti piuttosto che confronti di idee e opinioni alla ricerca del “torto” o della “ragione”. Coraggio, paura, successo e fallimento sono visti come aeree dove occorre fare ed avere chiarezza in modo da sgombrare il campo da controproducenti interferenze.

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La proposta delle sette giornate deve coincidere con la visione che aziende, organizzazioni liberi professionisti hanno maturato. Visione che ha reso esplicito in un modo o nell’altro la necessità di ricevere sostegno per crescere e potenziare risorse e apportare cambiamento nella cultura aziendale. Sono assimilabili come intero pacchetto formativo o come moduli a sé stanti. Sono favorevoli in un clima di evidenti change management, così come in situazioni organizzative, dove occorra fare una messa a fuoco su ruoli, funzioni, riconoscimenti e responsabilità. Sono ottimi indicatori che mostrano la miglior rotta da seguire e gli obiettivi più coerenti da porsi e le conseguenti performance da migliorare. Le giornate sono propositive più che risolutive; in un certo qual modo tendono a privilegiare soluzioni e cambi di prospettiva per poi arrivare ad azioni e relative soluzioni. Aprono finestre e allargano campi di visione consentendo d’estendere le opzioni a diposizione, motivando persone, professionisti ed organizzazioni a fare scelte precise e realistiche in accordo con il contesto e le situazioni oggettive di riferimento.

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Eccole in breve : Ascolto- Relazione-Comunicazione È la triade portante dell’intero progetto. Tre dimensioni di vita continuamente presenti in ogni singola attività che svolgiamo, in ogni aspetto che coinvolga l’essere, il fare e l’avere. Tre in uno, che si separano solo per poter potenziare i singoli punti che ogni specificità veicola, rimanendo fortemente interconnessi. È uno scambio continuo di riflessione e azione. Fare crescere e potenziare ognuna di queste tre dimensioni offre pratici strumenti di lavoro, crea valore aggiunto, facilita l’interazione e unisce persone e organizzazioni. L’efficacia del Leader e l’efficienza del manager. “Una Leadership che sia capace d’affrontare il cambiamento e un management capace d’affrontare la complessità” (da La differenza tra Management e Leadership di John Kotter), è da considerarsi attualmente come una delle sfide più evidenti che ogni organizzazione deve affrontare. Il tema che coinvolge singole aspirazioni e obiettivi organizzativi. Due aspetti molto complementari ma che spesso sono in contraddizione tra loro se non in aperto conflitto.

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La giornata di formazione evidenzia le diverse caratteristiche e qualità che questi due figure richiedono senza attribuire all’una o all’altra maggior peso o valore. La ricerca dell’equilibrio tra le funzioni, il riconoscimento delle distinte qualità sono il motore di questo modulo. Persona e professionista. Probabilmente è l’approfondimento più affascinante e più delicato dei sette proposti. Attrattivo perché offre un’opportunità di riflessione su un tema raramente proposto; delicato perché si occupa un po’ più da vicino della parte “soft” dell’individuo cercando di evidenziare cosa sia utile e cosa disfunzionale nella relazione tra queste due realtà. Ogni impegno lavorativo, ogni professione dalla più “riconosciuta” a quella più “ingrata”, vede costantemente in azione due attori principali nella persona e nel professionista. Due in uno che sollevano una sorta di dicotomia che influenza il modo di vivere gli impegni professionali e l’ambiente lavorativo di riferimento, intaccando la sfera personale e viceversa. Diventarne consapevoli ed eventualmente ricongiungere queste due parti è un obiettivo di questo segmento formativo. Molti professionisti han testimoniato di una maggiore libertà e leggerezza raggiunta al termine di questo percorso.

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Gestione dei conflitti. È il tema apparentemente più scottante, e probabilmente il più diffuso in ogni ambiente: da quello familiare, a quello aziendale, politico ,religioso e sportivo. Difficile parlare di relazione senza scivolare in possibili conflitti. L’ultimo Dalai Lama, Tenzin Gyatso, afferma che: “La vera soluzione al conflitto e al disaccordo, sta nello spirito di riconciliazione”. Nella stragrande maggioranza delle aziende oggi si considera che un Project Manager, colui che gestisce i progetti, sia diventato un Conflict Manager, colui che gestisce i conflitti. Questo è un vero e proprio riflesso di una condizione presente in tutte le organizzazioni. Possedere competenza e capacità di gestire conflitto sta diventando un requisito fondamentale per chi si trova in posizione di responsabilità e di coordinamento risorse. Gestire un conflitto può significare molto più che rappacificare, trovare compromessi tecnici o ignorarne l’impatto; spesso una vera gestione del conflitto ci costringe ad “attraversarlo” ed uscirne al meglio a beneficio del numero maggiore di attori coinvolti. Gestione di un Team “Ogni uomo considera i limiti del proprio campo di visione come i limiti del mondo”. L’affermazione del filosofo Schopenauer evidenzia egregiamente una delle tante difficoltà e resistenze

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che si devono affrontare quando si parla di creare o far crescere un team. Le singoli convinzioni e i paradigmi di riferimento fanno da potenti filtri che determinano il nostro modo di vedere le cose e di supporre che proprio quello, il nostro, sia il modo giusto. Un team è composto da infinite varietà di convinzioni individuali e al tempo stesso è involucrato nei tessuti dei processi organizzativi. Un team vive le pressioni che le strutture e i modelli propongono, il modo che i capi hanno di gestirne il flusso e tutte le richieste relative ai risultati attesi. Nello scenario di mercato generale sta diventando evidente che l’epoca dei soli talenti individuali stia per lasciar il passo ad un’altra caratterizzata da una mentalità di lavoro di squadra con diversi talenti e competenze, dove il contributo individuale diventa l’elemento essenziale per il successo dell’intera squadra.

Concludendo: Il progetto s’inserisce avvantaggia in particolar modo il Leader e il Manager, coloro che per ruolo o per scelta esercitano una posizione di comando e di responsabilità e generalmente si trova a guidare o gestire persone e gruppi di lavoro.

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Negli ultimi anni ho cercato di mettere a fuoco in special modo la figura dei Leader attraverso la lettura, le mie esperienze personali e professionali, gli incontri e le relazioni che arricchiscono da sempre la mia esistenza. Sono arrivato alla provvisoria conclusione che la più grande mancanza sia proprio nell’ambito della Leadership. Mancanza e necessità di potenziamento in termini di valore, coraggio, chiarezza, autostima, consapevolezza e molto altro ancora. Le sette giornate brevemente descritte sono pillole motivazionali che cercano di sollevare interesse, curiosità e nuove visioni per riprendere in mano quello che la natura della Leadership ci può offrire, integrare queste qualità per diventare Leader capaci di influenzare e sostenere positivamente molte vite e relative organizzazioni. Io credo che i Leader d’oggi si confrontino con uno straordinario livello di cambiamento che richiede un modo di pensare e di agire senza precedenti. La sfida è quella gestire il cambiamento per creare nuove opportunità L’intero percorso è improntato a valori etici che costituiscono “le sponde” entro le quali si vive

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l’esperienza e si sviluppano gli argomenti; vuole fornire un contributo importante al trasferimento delle caratteristiche di trasformazione dell’individuo, alle realtà delle organizzazioni e delle comunità d’appartenenza. È proprio in questo senso che è pensato per persone che abbiano un particolare potere d’influenza e di azione all’interno delle organizzazioni: imprenditori, manager, responsabili, soci d’associazioni, consulenti di direzione. Questo processo di apprendimento è stato descritto da John Seely Brown, il Vice Presidente della Xerox, così: “Invece di cercare di riversare conoscenze dentro la testa della gente, c’è bisogno di aiutarli a procurarsi una nuova gamma di occhiali per vedere il mondo in nuovi modi. Questo porta a sfidare tutti i pregiudizi che hanno dato forma e guidato il modo in cui la gente guarda il mondo”.

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1. L'ascolto

La cultura di un'organizzazione vive nelle sue conversazioni e, più precisamente, nell'aspetto della conversazione chiamato 'ascolto'. È l'ascolto che forma il 'collante' della cultura, ed esso è già presente prima che qualsiasi persona dell'organizzazione inizi a parlare Barbara Fittipaldi

L'ascolto all'interno di un'organizzazione è lo strumento principale che facilita e snellisce ogni tipo di processo produttivo e lavorativo in generale. La giornata di formazione è focalizzata sull'importanza e sulla centralità dell'ascolto: dilata l'dea comune e limitante che si ha dell'ascolto e apre diverse e nuove prospettive.

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Il corso propone una verifica delle reali disponibilità individuali, facilita la comprensione e l'utilizzo di un nuovo modo pratico di viverlo, come stile personale e professionale. L'intervento offre una possibilità di crescita e d'affinamento della capacità individuale d'ascolto di se stessi, dell'altro e di un gruppo. Fornisce gli strumenti per individuare e rimuovere gli ostacoli che ne impediscono la piena attuazione. Facilità un'ampia comprensione di tutto ciò che un buon ascolto può positivamente produrre o negativamente evitare. Evidenzia la costante necessità di crescita e messa in pratica di questo strumento, sino a farlo divenire una vera e propria arte. Destinatari: Responsabili e collaboratori in ogni tipo di organizzazione produttiva o di servizio. Tutti coloro che desiderano incrementare questa capacità.

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2. La relazione

Ogni organizzazione riproduce in piccolo un intero mondo fatto di legami e relazioni. Come ogni organismo l'organizzazione che non è capace di comprendere e sovrintendere a tutti questi legami, è destinata a vita breve. Ludwig Von Bertalanffy

La relazione all'interno di un'organizzazione rappresenta il collante principale che unisce le risorse presenti, consente di utilizzare al meglio le diverse caratteristiche e potenzia ogni tipo di processo produttivo. Un sano tessuto relazionale favorisce il monitoraggio ed il raggiungimento dei risultati attesi. La giornata di formazione è una messa a fuoco sulla complessità e sulla ricchezza contenute nel mondo della relazione. La proposta è quella di considerarla non solo come un obbligo che il lavoro impone, ma come una possibile chiave risolutiva delle problematiche che normalmente scaturiscono dai vari meccanismi organizzativi. Una sorta di causa e di antidoto del problema .

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L'intervento è teso a valutare e rivalutare l'importanza e la necessità primaria di quest'aspetto fortemente interconnesso con ogni altro aspetto della vita che unisce o separa, rafforza o indebolisce l'intero tessuto delle risorse umane. La relazione è la cerniera, il "trait-d'union" che tiene collegato tutto il sistema in cui ognuno di noi è inserito. È cruciale darle il giusto peso, l'attenzione necessaria e definirne il valore. Destinatari: Responsabili e collaboratori in ogni tipo di organizzazione produttiva o di servizio.

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3. La comunicazione

Nella comunicazione la cosa più importante è sentire ciò che non viene detto. Peter F. Drucker

La comunicazione all'interno di un'organizzazione è lo spazio comune, il terreno d'interazione tra individuo e individuo. Oltre che essere il principale strumento per ogni tipo di trasmissione e passaggio d'informazione è il vero atto sociale di reciproca partecipazione. La giornata di formazione è una valida opportunità per esplorare il variegato mondo della comunicazione, guardandolo da diverse e nuove prospettive. Non potendo vivere senza comunicare, l'intervento potenzia nel farlo le capacità individuali e propone modi e modelli efficaci che facilitano le interazioni, piccole e grandi, nella quotidianità lavorativa. Imparare a comunicare nel modo più efficace in qualsiasi clima lavorativo, d'armonia o di stress, è la sfida che tutti devono affrontare. La comunicazione è in questa sede intesa come la continua ed ininterrotta conversazione con quale ci si confronta e di cui noi facciamo parte. Verbale o non verbale è lo strumento che consente maggiormente di snellire, semplificare tutti gli

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ingranaggi e i procedimenti che strutturano un'intera organizzazione. Potenziare, migliorare e trasformare i modelli culturali di comunicazione spinge verso nuove e inattese mete personali e professionali. Destinatari: Responsabili e collaboratori in ogni tipo di organizzazione produttiva o di servizio.

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4. Leader e manager

Leadership significa affrontare il cambiamento, Management significa affrontare la complessità John Kotter

Leadership e Management rappresentano attualmente una delle sfide più evidenti che ogni organizzazione deve affrontare. Due aspetti molto complementari, ma che spesso si ritrovano in contraddizione, se non in pieno conflitto tra loro. La giornata di formazione rileva le diverse caratteristiche e qualità che queste due funzioni per natura dovrebbero avere, senza attribuire all'una o all'altra un maggior peso o valore. L'intervento pone l'accento sulla necessità di possedere questi due aspetti all'interno di una qualsiasi organizzazione, e di saperli utilizzare nel modo più adeguato. Si mettono in luce le diversità delle qualità necessarie, delle richieste, delle competenze e delle pressioni esercitate sui relativi ruoli. Maggiore è il riconoscimento e l'equilibrio tra queste due figure professionali, maggiore è il raggiungimento degli obiettivi per l'intera organizzazione e la conseguente crescita di un positivo clima lavorativo.

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Leader e Manager sono considerati come uno dei punti di forza, coesione e fonte motivazionale per tutte le risorse coinvolte nella performance e negli obiettivi aziendali. Chiarire queste due caratteristiche porta inevitabilmente un rafforzamento dei vari professionisti coinvolti, d'interi settori lavorativi e di tutta la rete organizzativa. Destinatari: Figure professionali che ricoprono ruoli di responsabilità o che aspirino a ricoprirli. Professionisti in generale che devono gestire team, piccoli o grandi, di collaboratori. Dirigenti o quadri desiderosi di fare chiarezza su questo attualissimo argomento.

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5. La persona e il professionista

Non tutto ciò che può essere contato necessariamente conta e non tutto ciò che conta può essere necessariamente contato. Cerca di diventare non un uomo di successo, ma un uomo di valore. Albert Enstein

Ogni impegno lavorativo, ogni ruolo che si ricopre, ogni professione, dalla più "riconosciuta" socialmente a quella più "ingrata", vede in azione due attori principali: la persona ed il professionista. La giornata formativa esamina a fondo la compatibilità tra questi due possibili personaggi, la distanza che si crea tra loro, le conflittualità che questo posizionamento può creare. Le contraddizioni che emergono sono i validi spunti per un miglioramento. Attraverso l'intervento si analizza l'influenza esercitata dall'ambiente lavorativo, la pressione sulla persona e le richieste sul professionista.

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L'esplorazione dinamica del corso apre al tempo stesso riflessioni sulla responsabilità individuale e spinge verso la ricerca del livello più armonico ed efficace raggiungibile. Si affronta questo tema innovativo partendo dalla convinzione che ognuno di noi abbia il suo modo "più giusto" per vivere la professionalità. L'obiettivo è quello di avvicinare le due dimensioni per incrementare le capacità e il talento della persona con conseguente ricaduta sulla performance del professionista. Tutti in un modo o in un altro sono coinvolti e vivono questa sottile dinamica senza averne consapevolezza; una volta acquisita si può utilizzare al meglio le potenzialità che ne derivano. Destinatari: Tutti coloro che sono socialmente impegnati e coinvolti nel mondo lavorativo. Persone e professionisti desideri d'approfondire un tema poco pubblicizzato ma cruciale sia per i necessari riscontri economici sia per la qualità stessa della vita.

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6. Gestione dei conflitti

La vera soluzione al conflitto e al disaccordo sta nello spirito di riconciliazione. Non esiste vincitore al cento per cento così come non esiste perdente al cento per cento: c'è solo mezzo e mezzo. Questa è la via pratica, l'unica via. Tenzin Gyatso

Nella stragrande maggioranza delle aziende oggi si considera che la figura del Project Manager, colui che gestisce i progetti, sia diventata la figura del Conflict Manager, colui che gestisce i conflitti. Questo passaggio culturale non è un mero gioco linguistico, bensì un vero e proprio riflesso di una condizione presente in tutte le organizzazioni. Possedere la capacità o il dover acquisire competenza nella gestione dei conflitti è sempre meno un optional e sempre più un "must" all'interno delle competenze aziendali previste. La giornata formativa oltre a fotografare lo scenario di fondo che solitamente attiva i conflitti, propone alcune semplici metodologie per affrontare e superare al meglio questi spinosi e spesso deleteri terreni.

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Attraverso il corso si ha l'opportunità di considerare in un modo nuovo la parte "sana" del conflitto, e le possibili fasi per attraversarlo. Il corso rende evidente tutti gli ostacoli e le giustificazioni che normalmente si adottano per non affrontarli. Molti progetti di lavoro sono boicottati da conflitti irrisolti e lunghi periodi d'impasse sono molte volte la conseguenza del non averli superati, con una risonanza negativa sull'individuo e sull'intera organizzazione. Crescere nella capacità di gestire i conflitti non produce automaticamente la soluzione agli stessi, ma apre nuove opportunità e possibilità per poterlo fare e accresce le capacità individuali per cercare accordi, negoziazioni e possibili soluzioni. Destinatari: Tutti colori impegnati in ogni tipo d'ambiente di lavoro. Specialmente destinato a responsabili d'imprese, organizzazioni che si trovano a gestire collaboratori e gruppi di lavoro.

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7. Gestione del team

Ogni uomo considera i limiti del proprio campo di visione come i limiti del mondo A. Schopenauer

La complessità dell'organizzazione e le molteplici funzioni che la strutturano richiedono alle persone diversità di ruolo e di competenze; diverse attitudini mentali e comportamentali. A volte queste utili diversità diventano un ostacolo nelle relazioni tra i colleghi, alterano la serenità dell'ambiente di lavoro e producono effetti indesiderati con clienti e fornitori.

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Nello scenario produttivo generale diventa sempre più diffusa l'idea che l'epoca dei soli talenti individuali stia per finire e si debba entrare in un'altra caratterizzata dalla presenza di team di lavoro diversi e coesi. Il percorso formativo proposto è progettato per risolvere e trasformare le difficoltà del team di lavoro in occasioni di miglioramento individuale e organizzativo. Nella giornata si fa luce su quanto sia fondamentale il contributo individuale di tutti quelli che appartengono al gruppo di lavoro. Contributo indispensabile sia per il pieno raggiungimento dei risultati attesi, sia per dare forza, energia e creatività d'insieme al progetto lavorativo, o alla fase organizzativa che si sta attraversando. Alcuni degli obiettivi che il corso propone sono l'individuazione e la rimozione degli ostacoli più evidenti, la ricerca d'intesa nelle diversità, il divenire consapevoli che solo attraverso la somma delle risorse presenti si ottiene il miglior risultato.

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Destinari: Tutti coloro che vivono condizioni lavorative di gruppo, che devono collaborare e interagire con altri, confrontandosi quotidianamente con la necessità di condividere spazi, progetti, finalità e obiettivi comuni a tutta l'organizzazione.