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Alexander, Thompson, Sociologia, Il Mulino, 2010 Capitolo quattordicesimo. Le città e la popolazione 1 Le città e la popolazione 6 Urbanizzazione Il processo storico-sociale con cui le città sono cresciute di dimensioni e sono diventate il centro/riferimento guida della vita sociale.

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Alexander, Thompson, Sociologia, Il Mulino, 2010Capitolo quattordicesimo. Le città e la popolazione

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Le città ela popolazione

6

Urbanizzazione

Il processo storico-sociale con cui le città sono cresciute di

dimensioni e sono diventate il centro/riferimento guidadella vita sociale.

UNITED NATIONS UNITED NATIONS Department of Economic and Department of Economic and Social AffairsSocial Affairshttp://esa.un.org/unpd/wup/index.htmhttp://esa.un.org/unpd/wup/index.htm

World Urbanization ProspectsWorld Urbanization ProspectsThe 2009 RevisionThe 2009 RevisionAnno 2010Anno 2010

Le Nazioni Unite, a partire dal 1988, elaborano un rapporto annuale sui trend evolutivi della popolazione urbana mondiale.Il documento offre uno sguardo di sintesi sui principali indicatori demografici per macro-aree geografiche.

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La popolazione urbana mondialedovrebbe aumentare dell’84 per cento entro il 2050, da 3,4 miliardi nel 2009 a 6,3 miliardi nel 2050.

Praticamente tutta la crescita prevista della popolazione mondiale saràconcentrata nelle aree urbane delle regioni meno sviluppate, la cui popolazione dovrebbe aumentare da 2,5 miliardi nel 2009 a 5,2 miliardi di 2050.

A livello globale, il livello di urbanizzazione è previsto in aumento dal 50 per cento del 2009 al 69 per cento nel 2050. Le regioni più sviluppate si prevede che aumentino il loro livello di urbanizzazione dal 75 per cento al 86 per cento nello stesso periodo; le regioni meno sviluppate dal 45 per cento del 2009 al 66 per cento nel 2050.

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Tokyo, la capitale del Giappone, è oggi il

più popoloso agglomerato urbano

(comprende 87 città). La sua

popolazione, stimata a 36,5 milioni nel

2009, è superiore a quella di 196 paesi.

Se fosse un paese, si tratterebbe del

35° nella graduatoria mondiale per

dimensioni della popolazione,

superando ad esempio le popolazioni di

Algeria, in Canada o in Uganda .

Nel loro insieme, le città con meno di

500.000 abitanti rappresentano il 51,8

per cento della popolazione urbana.

La distribuzione della popolazione

urbana per classe di ampiezza varia tra

le regioni più importanti. In Europa, per

esempio, il 67 per cento della

popolazione urbana vive in centri urbani

con meno di 500.000 abitanti e solo l'8

per cento vive in città con 5 milioni o più

di abitanti .

Al contrario, le 21 megalopoli del

mondo, ciascuna con almeno 10 milioni

di abitanti, rappresentano il 9,4 per

cento della popolazione urbana

mondiale. Il numero delle megalopoli si

prevede in aumento a 29 nel 2025, fino

a rappresentare il 10,3 per cento della

popolazione urbana mondiale.

In relazione alla popolazione

complessiva del mondo, la quota delle

megalopoli è stata del 4,7 per cento nel

2009, il che implica che solo circa una

persona ogni venti sulla Terra vive in

megalopoli.5

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Megacittà

Grandi aree urbane che comprendono un insieme di città in precedenza separate. Un classico esempio è “Los Angeles”, che comprende non solo Los Angeles in senso stretto, ma anche le città vicine, come Long Beach

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La città ha una delle popolazioni etnicamente più

diversificate del mondo

Los Angeles – città sprawl

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San Paolo – città della segregazione spaziale

Avenida Paulista, il principale centro

finanziario della città

San Paolo, favela di

Morumbi

Le 11 megaregions emergenti individuate dal programma “America 2050 - A common future”

La configurazione dell’Europa urbana

BLU BANANA e SUN BELT - la dorsale economica e demografica

dell’Europa Occidentale

Reclus DatarReclus DatarAnno 1989Anno 1989

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la Diagonale Europea – “the diamonds”: Milano, Marsiglia, Barcellona, Madrid, Lisbona

La Regione padana: una megalopoli a geometria variabile

Il termine Padania deriva dal latino Padus (Po) e dal greco Pados (pianura)

La Megalopoli Padana – Eugenio Turri

LL’’agglomerazione urbana agglomerazione urbana di Milanodi Milano

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La città postmoderna

Una delle sue caratteristiche principali è la concentrazione geografica di persone affini, per es. i single nei centri città

Per i giovani single, i gruppi di affini sono quasi come delle tribù

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Neotribalismo

Secondo il sociologo Michel Maffesoli si tratta di una forma caratteristica delle relazioni nelle città postmoderne

Il neotribalismo (da “tribù”) si riferisce a reti di persone che condividono affinitàe stili di vita simili

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Decentramento urbano

•Lo spostamento delle classi medie verso i quartieri residenziali•La necessità di recarsi in centro ècalata quando i suburbi si sono dotati dei propri servizi•I centri città sono diventati sinonimo di problemi sociali

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Solidarietà organica

Solidarietà organica: relazioni sociali caratteristiche delle città moderne. Secondo Durkheim, gli individui che partecipano a relazioni organiche svolgono ruoli specializzati e la loro interdipendenza si fonda sullo scambio di servizi specializzati. Questo tipo di relazione è debolmente legata a mentalità condivise o legami collettivi

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Solidarietà meccanica

Solidarietà meccanica: relazioni sociali caratteristiche della vita sociale tradizionale premoderna. Le relazioni meccaniche si fondavano sulla condivisione della medesima mentalità e comportavano una bassa specializzazione dei ruoli

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Le città del futuro/1

Secondo Richard Florida gli elementi chiave della crescita urbana sono 3T “tecnologia, talento e tolleranza”

Florida sostiene che l’indicatore più affidabile del successo tecnologico e culturale di una città èl’ampiezza della sua popolazione gay, seguito

dalla concentrazione di artisti, scrittori

1. la “dotazione iniziale” (in termini di amenities), che costituisce l’insieme dei fattori

in grado di configurare un contesto favorevole allo svolgimento di una vita

creativa, ma anche alla connessione in rete e all’estensione delle informazioni;

2. un “ambiente sociale urbano”, che si fonda sulla tolleranza e sull’interazione tra gli

individui, oltre che sui nessi culturali, sociali e tecnologici, in grado di agevolare

nuove occasioni di apprendimento professionale;

3. la “qualità della vita”, che è contraddistinta dalla presenza diffusa e dal

funzionamento, quanto più prolungato, di attività per il tempo libero e la persona,

come auditorium, gallerie d’arte, cinema, spazi teatrali, librerie, ristoranti, caffè,

impianti sportivi, centri commerciali, locali notturni

(cfr. Richard Florida, L’ascesa della nuova classe creativa: stile di vita, valori e professioni, 2003)

• .

Le 3 C di Richard Florida : Cultura – Comunicazione - Cooperazione

La città creativa si alimenta

dell’interazione di Cultura,

Comunicazione e Cooperazione.

Ciascuna di esse è per i decisori, i

progettisti e gli attuatori

indispensabile guida per generare

innovazione, per produrre qualità,

per equilibrare le libertà e le

iniziative e per alimentare il

benessere delle comunità.

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Le città del futuro/2

Avendo due stipendi e nessun figlio, le famiglie gay hanno

spesso grandi possibilità economiche

Ma anche le coppie senza (o senza ancora) figli

“DINKY” is an acronym and can stand for any of the following:

Dual (or double) income, no kids.

�Dual (or double) income, no kids yet.

�Dual (or double) income, no kids yuppie.

Le industrie creative si sviluppano in una cultura urbana aperta

e ricca di differenze

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Comunità recintate/1

Comunità recintate (gated community): si tratta di aree residenziali con accesso controllato e privatizzazione dello spazio pubblico

Le gated community sono un paradosso della società postmoderna. Perché?

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Comunità “stile di vita”

Sono espressione dei consumi vistosi delle nuove classi agiate

Esempi sono le comunità per pensionati, le comunità di giocatori di golf e le new town

Co-housing

Gated community

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Comunità “prestigio”

Riflettono il desiderio di status dei benestanti e dei nuovi ricchi

La finalità è quella di distinguersi dagli abitanti delle aree limitrofe

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Comunità “zona di sicurezza”

Sono state descritte come “recinti della paura”: sono caratterizzate da muri, cancelli, strade chiuse al traffico, sistemi di sicurezza come protezioni contro il crimine e gli estranei

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Critica alle comunità recintate

Pur producendo forti legami comunitari al proprio interno, le comunità recintatepraticano l’esclusione in base alla classe, la razza e le differenze culturali, danneggiando gli ideali della comunitàcivica e le connessioni tra quartieri

http://www.unhabitat.org/

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