LA RIVISTA TECNICA PER ESSERE SEMPRE INFORMATI … · Militare, Aeronautica e Vigili del fuoco....

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LA PALESTRA LA RIVISTA TECNICA PER ESSERE SEMPRE INFORMATI SULLE TENDENZE DEL MERCATO N°4 LA PALESTRA - N°4 - maggio/giugno 2006 - Tariffa a regime libero - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB Milano “In caso di mancato recapito si prega inviare al CMP Roserio (MI) per la restituzione al mittente, che si impegna a pagare il diritto fisso dovuto”. Un pratico strumento di informazione spedito gratuitamente in 8.000 Centri Fitness di tutta Italia Saremo presenti al padiglione A5 - stand 11

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LA PALESTRALA RIVISTA TECNICA PER ESSERE SEMPRE INFORMATI SULLE TENDENZE DEL MERCATO

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Saremo presenti al

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La stagione calda è alle porte e le attività legate al fitness aumentano vertiginosa-mente: convention, esibizioni, fitness day, fiere e anche la nostra rivista è entrata

nel vortice!Questo numero de La Palestra infatti avrà una diffusione più ampia grazie alla pre-senza a RiminiWellness con un nostro stand, dove saremo pronti ad accogliervi, ascoltare consigli e soprattutto a distribuire ulteriori copie gratuite della rivista.Inoltre, a partire da settembre aumenteremo il target di distribuzione andando a spe-dire la rivista anche presso le maggiori catene alberghiere in Italia, sempre più in-teressate a sviluppare un proprio centro fitness, andremo in abbonamento gratuito anche ai centri sportivi delle forze armate italiane, quali Carabinieri, Esercito, Marina Militare, Aeronautica e Vigili del fuoco. Siamo in contatto con le Compagnie di Navi da Crociera, anche loro attente al servizio fitness offerto a bordo delle proprie navi.Le idee che abbiamo sono tante e state pur certi che con il passare dei mesi le mette-remo in pratica tutte.Intanto siamo concentrati sul grande fermento suscitato dal nuovo scenario fieristico che si sta sviluppando in Italia.Con il trasferimento dello storico Festival del Fitness a Firenze all’interno della For-tezza da Basso, dal 24 al 28 maggio, e la prima edizione di RiminiWellness, all’in-terno della Fiera di Rimini dal 18 al 21 maggio, inevitabilmente sono emersi dubbi, perplessità e tanta confusione sia tra le Aziende espositrici che tra il pubblico, opera-tori e utenti finali.Due location così diverse e due date così vicine e cercare oggi un’identità di queste due manifestazioni è quasi impossibile, “sulla carta” non si possono esprimere giudi-zi o dare dei voti, purtroppo dovremmo aspettare la fine del mese di maggio per poter fare ognuno le dovute considerazioni. Grande attesa è soprattutto per l’edizione 2006 del FIBO, in Germania, la fiera tecni-ca di settore che raccoglie le più importante realtà a livello europeo e dove vengono presentate in anteprima tutte le novità del fitness. Produttori, distributori, responsabili tecnici infatti si ritrovano ad Essen, quest’anno dal 27 al 30 aprile, per aggiornarsi e allacciare nuove collaborazioni, una piattaforma che raccoglie oltre 360 espositori coinvolgendo in modo professionale sia gli utenti “business” che i “consumer”. Chissà se in Italia saremo mai in grado di mettere in piedi una fiera di pari livello?

di Veronica Telleschi

Arriva la primavera…il fitness si risveglia!

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Arriva la primavera…il fitness si risveglia!

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LA PALESTRALA RIVISTA TECNICA PER ESSERE SEMPRE INFORMATI SULLE TENDENZE DEL MERCATO

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LLLP Sommario

Le nostre rubriche:Novità & curiosità21. Elchim: Non sai dove appoggiare il phon? Ci ha pensato

23. Geko Fitness: il nuovo software per la gestione di Centri Sportivi e Palestre

23. Qualità tecnicità in casa Hyper: Createch

24. Speciale Novità: GENESIS… il modello di benessere!

Eventi & fi ere44. RiminiWellness e Festival del Fitness: due appuntamenti imperdibili

Cerco & vendo49. Sezione dedicata agli annunci di settore

7. Lo stato dell’arte dell’allenamento a circuito10.Organizzazione della sala attrezzi14. Fitness senza “barriere”

16. La musica nelle attività di gruppo18. AcquaFitBike, una proposta divertente e funzionale20. Nuovo look alla tonificazione

28. Arriva l’estate! Integratori per dimagrire30. La glicemia e l’indice glicemico degli alimenti

33. L’importanza della comunicazione 36. Personale di contatto38.Organizzare lo staff 40. I centri estivi la gioia di bambini e genitori

40. Questione di organizzazione43. Reception: la porta del business

46.Una ricca vetrina di macchinari nuovi ed usati

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LP Sala AttrezziIn questo numero:7. Lo stato dell’arte dell’allenamento a circuito

10. Organizzazione della sala attrezzi

14. Fitness senza “barriere”

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Sala attrezziSala AttrezziLo stato dell’arte dell’allenamento a CIRCUITO

Riscoperto nelle palestre alla fine degli anni ottanta, soprattutto dagli

amanti del cardiofitness, l’al-lenamento a circuito ha ori-gini antichissime e sta viven-do una ritrovata giovinezza grazie all’iniziativa di alcune aziende del settore che hanno immesso sul mercato nuovi sistemi di macchine dedicate.

L’essenza del circuitoIl presupposto principale del-l’allenamento a circuito con-siste nel prevedere più “sta-zioni”: in ciascuna di esse si trova un esercizio program-mato che deve essere eseguito per un certo numero di ripe-tizioni, o per un tempo deter-minato, prima di poter passare alla stazione successiva.Spesso, l’allenamento a cir-cuito (chiamato anche circuit training) prevede tempi di recupero molto brevi, oppu-re non li considera affatto. In questo modo si elimina la densità, uno dei parametri del carico d’allenamento, presen-

te invece nelle tecniche a “in-termittenza”.Gli obiettivi del circuit trai-ning sono diversi: incremento dell’efficienza cardiovasco-lare (come nel cardiofitness), miglioramento della resisten-za, del tono muscolare, o di-magrimento.In palestra, l’allenamento a circuito ha trovato ampio con-senso nel cardiofitness che, at-traverso l’uso di più macchine cardiovascolari, in sequenza, rende il programma tanto effi-cace e stimolante da sollecita-re capacità cardiorespiratorie o generare un calo ponderale.

Piuttosto che usare la stessa macchina, anche per lunghi periodi di tempo, si cerca di suddividere l’allenamento su più attrezzi. Questo porta a una diversificazione della sol-lecitazione dal punto di vista biomeccanico, rendendo il programma meno monotono. Intensità e durata del circuito

consentono di raggiungere un determinato obiettivo, stabi-lito in base a tabelle riportate spesso sulle macchine stesse. L’intensità viene determinata da uno specifico range cardia-co che dev’essere rispettato durante l’allenamento. È pos-sibile modificare questo range per ottimizzare il consumo di

Sempre valido, il circuit training

vive un’interessante evoluzione con

l’avvento di nuove macchine speciali

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Sala attrezziSala attrezziLP

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grassi oppure per innalzare la soglia anaerobica.

Macchine isotonicheLe macchine isotoniche e i piccoli attrezzi vengono usati meno di frequente nell’allena-mento a circuito per l’incre-mento di capacità. Possiamo però trovarli più comunemen-te in corsi di gruppo, nell’ae-robica, nel total body training, nel body tonic ecc.In sala attrezzi risultano molto efficaci ed apprezzati i circuit training che prevedono più esercizi con sovraccarichi in serie, spesso senza soluzio-ne di continuità, o con brevi recuperi di poche decine di secondi tra l’uno e l’altro, e con l’alternanza, in certi casi, di brevi periodi sui simulatori aerobici.Il circuito programmato può essere eseguito una sola vol-

ta o venir ripetuto in funzione della durata dell’allenamento.Per quanto riguarda un lavoro di dimagrimento, sappiamo che l’allenamento deve durare abbastanza da poter prevede-re anche un’ottimizzazione del consumo dei grassi (pari a circa 20 minuti). L’intero al-lenamento risulterà in questo caso piuttosto lungo, intorno ai 40/60 minuti circa.Nel caso di un miglioramen-to della forza resistente di un distretto muscolare, l’allena-mento potrà, durare di meno, in base anche alla natura del distretto stesso.Uno dei vantaggi più evidenti consiste nel risparmio di tem-po rispetto all’allenamento ad intermittenza. Lo svantaggio è rappresentato dalla neces-saria presenza di determinate attrezzature.Infatti in sala attrezzi è possi-bile gestire l’allenamento di più persone contemporanea-

mente, grazie all’applicazione del già citato sistema ad in-termittenza. Questo sistema è costituito da un’alternanza di serie di ripetizioni e tempi di recupero, durante i quali l’at-trezzo impiegato è disponibile per altre persone. L’allena-mento a circuito con i normali attrezzi richiede la disponibi-lità esclusiva di quelli previsti dal programma, per tutto il tempo dell’allenamento. Ap-pare superfluo sottolineare la difficoltà di gestione di un simile lavoro nelle ore più fre-quentate della palestra.In quest’ottica risulta quindi particolarmente interessante l’idea di alcune aziende pro-duttrici di attrezzature: desti-nare speciali macchine all’al-lenamento di questo tipo.

Novità per i circuit trainingLe nuove macchine per il circuit training sono general-mente a resistenza elettroma-gnetica, dotate di controllo elettronico delle impostazio-ni, e costituiscono strumenti dove razionalità e design sono stati curati nei minimi parti-colari.Di solito uno spazio specifico della palestra viene dedicato a queste macchine da circuito. Ognuna di esse è capace di stimolare un particolare di-stretto muscolare e nel com-plesso riescono a erogare un allenamento completo.Con queste macchine può al-lenarsi contemporaneamente un numero di persone pari al numero di macchine disponi-bili. Infatti al termine della serie eseguita con un attrez-zo, ogni utente può passare alla stazione successiva, se-condo la logica dell’allena-mento a circuito.La personalizzazione del programma è garantita dal controllo elettronico delle impostazioni, modificabi-li grazie alle informazioni contenute in una card indi-viduale, programmata nel

rispetto delle caratteristiche ed esigenze di ogni soggetto. In pratica, prima di eseguire la serie prevista, si inserisce la propria card nell’apposi-ta fessura della macchina da utilizzare, questa regola im-mediatamente la resistenza e le altre variabili contemplate, in risposta alle informazioni recepite. Al termine della se-rie si sfila la card e si passa alla macchina successiva.Talvolta questi allenamen-ti possono essere coordinati da un trainer che funge da animatore e che scandisce il tempo avvalendosi di un supporto musicale, rendendo ancora più accattivante la se-duta.La durata dell’allenamento è sostanzialmente ridotta ri-spetto a quella dei programmi tradizionali e ciò permette di gestire un maggior flusso di persone per unità di tempo.Se da una parte appaiono evidenti i vantaggi generati da questa soluzione, è anche doveroso precisare che que-sta tipologia di allenamen-to non può sostituire quella rappresentata dal sistema ad intermittenza. Si tratta però di un’ottima soluzione com-plementare.Un lavoro per l’incremento della forza muscolare o per l’ipertrofia, per esempio, non può prescindere dal rispetto di tempi di recupero più o meno consistenti tra le serie, dovendo poi privilegiare l’in-tensità del carico. Esistono inoltre vari benefici, in ter-mini di coordinazione moto-ria, derivanti dall’utilizzo di attrezzi liberi.Senza dubbio, però, possiamo eleggere a pieno titolo questa evoluzione tecnologica del-l’allenamento a circuito tra quelle migliori per efficacia e razionalità, in un’ottica di allenamento fitness, specie per tutti coloro che praticano avendo poco tempo a disposi-zione.

Dario Sorarù

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Sala attrezziSala attrezziLP

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Organizzazione della sala attrezzi

Quello che segue è il primo di una serie di articoli dedicati all’or-

ganizzazione e alla gestione della sala pesi. Lo scopo di questi articoli è fornire, in base all’esperienza degli au-tori, una serie di accorgimen-ti e suggerimenti di ordine tecnico-pratici, per ottimiz-zare la gestione della strut-tura, garantendo la massima soddisfazione del cliente, del personale tecnico, e la mas-sima resa economica in virtù dell’investimento realizzato. Il primo argomento trattato in questa sede è la disposizione ottimale delle attrezzature. Certamente la possibilità di equipaggiare al meglio una sala pesi è strettamente lega-ta all’entità del budget eco-nomico a disposizione per la realizzazione del centro. Le considerazioni da farsi, in merito all’entità dell’investi-mento, saranno condizionate dalla localizzazione geo-grafica, dal bacino di uten-za, dal livello delle strutture concorrenziali già esistenti, e

da tanti altri fattori che per-metteranno di stimare la pos-sibilità di rientrare della cifra investita nei tempi previsti. Appare quindi indubbio come la quantità e la qualità dell’at-trezzatura sia condizionata da una serie di valutazioni che sfoceranno nella definizione del budget più appropriato. Una volta stabilita la cifra da investire, e quali attrezzature acquistare, un grosso margi-ne di qualità sarà determinato dalle capacità di chi dovrà di-sporre nel migliore dei modi i prodotti acquistati, curando l’ambiente da attrezzare, in modo da renderlo il più pos-sibile accogliente e funzio-nale. In questo contesto una precisa e razionale dispo-sizione degli attrezzi gioca

un ruolo chiave. Per tale ra-gione è importante che, alla figura dell’architetto, o di chi è preposto alla cura del-l’ambiente dal punto di vista estetico, sia affiancata quella di un valido professionista di settore, in grado di garantire l’adozione di quegli accorgi-menti che permetteranno agli istruttori e utenti di sfruttare le potenzialità della sala. A tale scopo sarà necessario che egli prepari un proget-to funzionale, che rispetti le norme di sicurezza e garanti-sca un ottimo impatto visivo. Un centro dotato di una sala pesi piacevole, con attrezza-ture all’avanguardia, ma di-sposta in maniera tale da non consentire il mantenimento dell’ordine, della pulizia, e lo

svolgimento di programmi di allenamento vari ed efficaci, perde gran parte della propria forza. Il layout delle attrezza-ture nella sala attrezzi deve conciliare la funzionalità con l’estetica.

Attenzione ai dettagliGli attrezzi cardiofitness do-vrebbero essere subito visi-bili all’ingresso in sala, pos-sibilmente disposti in zone apposite. L’ideale è averli in luoghi luminosi, spaziosi e con una buona aerazione, ma assolutamente non esposti a correnti d’aria che possano creare disagio agli utenti. In virtù dei tempi di perma-nenza sulle macchine aero-

Studiamo la disposizione

migliore di macchine e

attrezzi, con un occhio alle

prestazioni degli utenti e uno alla

funzionalità

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Sala attrezzi

biche, mediamente superiori al tempo di fruizione degli attrezzi isotonici, è buona norma curare l’aspetto sce-nografico della zona cardio, scegliendo colori e arredi. Quando possibile è opportu-no disporre le macchine aero-biche in una zona dominante nei confronti dell’intera sala, eventualmente ponendole so-pra un soppalco rialzato. Ciò consentirà all’utente una lun-ga permanenza sugli attrezzi cardiofitness, senza sentirsi alienato dal resto della sala, ma partecipe alla vita della stessa. In virtù della forte su-dorazione indotta dall’allena-mento aerobico, è bene assi-curarsi che vi siano sempre a disposizione dei clienti rotoli di carta e disinfettante, con lo scopo di consentire la pulizia degli attrezzi. È opportuno che i clienti siano invitati, mediante cartelli, o appositi adesivi applicati sul pannel-lo comandi delle macchine cardio, a detergere le stesse dal proprio sudore al termine dell’uso. La zona cardiofit-ness potrebbe essere dotata di monitor o di uno schermo gigante, allo scopo di allie-

tare la permanenza durante l’allenamento. Le macchine aerobiche devono essere frui-bili da tutti i clienti della sala; potrebbe perciò essere neces-sario imporre limitazioni sul tempo massimo di permanen-za sul singolo attrezzo, negli orari ad alta frequentazione del centro. Nel caso in cui la palestra non sia di nuova apertura, ma ab-bia subito, durante il periodo di chiusura estiva, un parziale rinnovo del parco macchine, è bene porre in rilievo le nuo-ve attrezzature appena acqui-state. I visitatori avranno così l’impressione di una sala tec-nologicamente all’avanguar-dia, mentre i vecchi clienti saranno in grado di notare ed apprezzare immediatamente le novità. In seconda battuta dovrebbe-ro essere visibili le macchine isotoniche a pacco pesi, men-tre gli attrezzi più datati, le macchine caricabili a dischi, le panche, i bilancieri ed i manubri, dovrebbero essere disposti nell’area meno visi-bile della sala. In particola-re è consigliabile confinare panche, bilancieri, manubri,

multipower, e macchine ca-ricabili a dischi, in un’unica regione della stanza. Questo eviterà che piastre e manubri debbano essere trasportati da una parte all’altra della sala, compromettendo la si-curezza, o che possano ri-manere in giro per la stessa creando disordine e disagio. La disposizione degli attrez-zi deve essere razionalizzata al punto da far sì che l’am-biente resti il più possibile ordinato nell’arco degli orari di apertura, e che l’eventuale ripristino dell’ordine da parte degli istruttori risulti agevole

e veloce. La disposizione in sala delle macchine isotoni-che dovrebbe rispettare le se-guenti caratteristiche:- per settore muscolare, - per marca, modello e colo-re, - per altezza e forma, - per la necessità o meno di avere uno specchio di fronte all’attrezzo.

Ottimi risultatiNon sarà sempre possibile soddisfare tutti i criteri con-temporaneamente, e sarà quindi necessario privile-giarne alcuni. L’importante e che gli utenti abbiano sem-pre l’impressione di una sala accogliente, pulita, ordinata, tecnologicamente all’avan-guardia, e dotata di tutti gli accorgimenti necessari a ren-dere agevole l’utilizzo degli attrezzi. Le rastrelliere porta piastre dovrebbero essere nu-merose e disposte in prossi-mità di bilancieri, panche e macchine caricabili a dischi. Si suggerisce inoltre di indi-care, mediante l’apposizione di opportuni numeri adesi-vi, il peso delle piastre che dovranno essere collocate su ogni spuntone della ra-strelliera, garantendo così il massimo ordine e la massima facilità nell’appropriarsi del carico desiderato. Dovrebbe essere inoltre prevista una zona riservata all’esecuzio-ne di esercizi a corpo libero.

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Sala attrezziSala attrezziLP

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Tale spazio dovrebbe esse-re situato il più possibile in prossimità delle macchine cardiofitness, per consentire la comoda esecuzione di cir-cuiti basati sull’alternanza di macchine aerobiche ed eser-cizi a corpo libero. La zona a corpo libero non dovrà risul-tare eccessivamente in vista, o perlomeno essere in parte riparata mediante il posizio-namento di piccoli muretti, fioriere, ecc.Di tanto in tanto risulta utile ridisporre gli attrezzi, in modo da offrire ai clienti l’impres-sione di una struttura in conti-nua evoluzione, evidenziando l’interesse da parte dello staff nel rendere i programmi di allenamento proposti sempre più vari e differenziati, e nel ricercare una disposizione della sala sempre più funzio-nale. Se le dimensioni della sala, ed il numero di attrez-zi in dotazione alla stessa lo consentono, è estremamente utile creare “isole” riserva-te all’allenamento a circuito, composte da: - alcune stazioni cardiofitness,- almeno una postazione iso-

tonica per la stimolazione di ciascun settore muscolare principale, - alcune panchette regolabili,- alcuni bilancieri pre-cari-cati,- una serie di manubri leggeri, - materassini, cavigliere ed elastici per esercitazioni a corpo libero. Questa zona può essere usata anche da eventuali personal trainer, facenti parte dello staff od esterni allo stesso, per lezioni singole o di grup-po, da tenersi in orari non troppo frequentati. Sarà in tal modo possibile sfruttare pienamente la struttura, sen-za intralciare l’allenamento degli altri utenti. Qualora di-mensioni della sala, attrezzi, e politica aziendale del cen-tro lo consentano, sarà pos-sibile adibire uno spazio ri-servato all’uso esclusivo dei personal trainer. Tale spazio potrebbe inoltre essere equi-paggiato con una linea di at-trezzi diversa rispetto a quel-la del resto della sala, magari dall’aspetto particolarmente accattivante ed all’avanguar-dia. Si andrà così a creare una

zona privilegiata, dedicata ai clienti disposti ad un maggior esborso in termini economi-ci, in cambio di un servizio personalizzato.

Accorgimenti utiliFondamentale è studiare le distanze fra le diverse attrez-zature, per agevolare la salita e la discesa dalla macchina, il posizionamento sulla stes-sa, e l’effettuazione di tutte le regolazioni necessarie. Assicurarsi in particolare di valutare con cura tutte le possibili traiettorie di parti in movimento dell’attrezzo, di bilancieri e di manubri, in relazione ai vari esercizi eseguibili su una specifica stazione, assicurando così un posizionamento delle macchine tale da garantire la massima sicurezza. È do-veroso prevenire ogni possi-bilità di incidente. È molto importante anche misurare le dimensioni e le capacità di manovra degli strumenti utilizzati per la pulizia della sala, quali aspirapolvere e macchine per il lavaggio dei

pavimenti, in modo da garan-tirne un passaggio agevole fra gli attrezzi. Spesso macchine posizionate troppo vicine fra loro, o vicino alle pareti della sala, non consentono di ef-fettuare un’accurata pulizia degli spazi più ristretti. Per garantire la massima puli-zia ed igiene, è necessaria la collaborazione da parte de-gli istruttori che si occupano della chiusura serale, che do-vranno garantire le migliori condizioni di lavoro possibile a chi si occuperà della pulizia del locale il mattino seguente. In particolare i tapis roulant dovrebbero essere lasciati posizionati alla massima in-clinazione possibile, al fine di rimuovere la polvere che inevitabilmente si deposita sul pavimento sotto il nastro. Un ulteriore controllo del-l’ordine della sala dovrebbe essere garantito dall’istrutto-re che si occupa dell’apertura mattutina. Lo stesso dovreb-be essere fatto al termine del turno di ogni istruttore che, una volta rimpiazzato dal so-stituto, dovrebbe soffermarsi qualche minuto in maniera da lasciare al collega la palestra in perfette condizioni. Ogni istruttore dovrebbe adoperar-si per mantenere gli attrezzi in perfetto ordine e stato di manutenzione, segnalando tempestivamente qualunque anomalia di funzionamento. Infine, un ulteriore importan-te compito degli istruttori è assicurarsi che gli utenti curi-no la propria igiene personali, nel rispetto degli altri clienti e delle attrezzature. In parti-colare ogni utente dovrebbe entrare in sala indossando calzature pulite e portando con sé un asciugamano pulito da posizionare fra il proprio corpo e gli attrezzi. Potrebbe essere utile valutare di avere una piccola scorta di salviette e asciugamani da “prestare” a utenti che ne fossero momen-taneamente sprovvisti.

Fabio Zonin & Luca Franzon

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ST Net Communications S.r.l.Cascina Visconta sn - 20063 Cernusco sul Naviglio (MI) - Tel. 02.92.487.67 - Fax 02.92.111.550

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Fitness senza “barriere”

Alle porte di Bolo-gna, oltre 1.000 mq divisi tra pa-lestra, piscina

e zona relax, il Wellness Team compie 10 anni di at-tività e noi abbiamo sentito Veraldo, uno dei titolari, per farci raccontare la loro esperienza.

- “Fin dall’inizio abbiamo puntato sulla professionilità del nostro staff tecnico, per poter garantire una consulen-za di qualità ai nostri soci. Io personalmente sono massofi-sioterapista e qui, nel nostro centro, abbiamo dato molto spazio all’aspetto riabilita-tivo-terapeutico del fitness, dalle attività in palestra a quelle in acqua.La nostra idea era proprio quella di creare un centro in cui tutti potessero essere ascoltati e seguiti in manie-ra personale, sulla base delle singole necessità. Abbiamo quindi inserito, oltre alle at-tività “tradizionali” come lo spinning, il total body e l’estetica, un servizio di con-sulenza personalizzata con valutazioni di massa corpo-rea, consigli alimentari, pro-grammi di allenamento mi-rati. Abbiamo poi ampliato i nostri corsi a tutta la famiglia, a partire dai corsi di nuoto

neonatale, l’aquabuilding, la thalasso terapia, i massag-gi laser, l’elettroterapia e un variegato orario di lezioni in sala corsi.L’estate poi, grazie al giardino di oltre 300 mq, i nostri istrut-tori portano le tradizionali le-zioni all’aperto.”

- Quindi nel vostro centro non manca proprio nulla, dal fitness al benessere, dal-le attività dedicate ai neonati a quelle per gli adulti, siete riusciti a coinvolgere tutte le fasce d’età…

- “Si, ma l’aspetto forse più interessante è rappresenta-to dai corsi per i disabili. La mia esperienza professionale, nata nel mondo del ciclismo professionistico, mi ha per-messo di lavorare con atleti quali Marco Pantani, Stefano Garzelli e soprattutto Fabri-zio Macchi. Fabrizio, oltre ad essere uno splendido esem-pio di sport è sicuramente una persona di grandi valori umani che mi ha fatto entrare in prima linea nel mondo del-lo sport per disabili.Grazie alla spiazzante natu-ralezza e alla profonda tena-cia di Fabrizio ho veramente capito che non ci sono “dif-ferenze” e che lo sport può essere un ottimo strumento per superare le barriere sia fisiche che psicologiche di ognuno di noi. Sin dall’ini-zio, nella fase progettuale, io e i miei collaboratori ab-biamo studiato gli ambienti per poter consentire da subi-to pieno accesso a tutti i tipi di disabili sia autosufficienti che non. Abbiamo poi pro-posto corsi, sia in acqua che fuori, adatti alle diverse di-sabilità avvicinando ragazzi di ogni età all’attività fisica. Le emozioni che ti regalano sono veramente indescrivi-bili e la sorpresa più gran-

de è stata data anche dalla reazione positiva da parte degli altri soci del centro che hanno apprezzato mol-to il nostro impegno e dedi-zione”.

- Quali consigli potrebbe dare ai colleghi che si trova-no a gestire centri sportivi o palestre in Italia?

- “I consigli sono sempre difficili da dare, anche per-ché ognuno di noi deve fare i conti con la realtà circostante ed essere sempre attento ad ascoltare le necessità (…pos-sibilmente anticipandole!) dei propri clienti, tuttavia posso dire che aprire le “porte” del fitness ai disabili potrebbe essere un ottimo presuppo-sto per un centro sportivo di successo. Purtroppo in Italia è molto difficile trovare strut-ture che offrano servizi per il tempo libero o per lo sport ac-cessibili a tutti e quindi credo che per le palestre potrebbe essere un plus interessante. Noi abbiamo visto nel nostro piccolo che, solamente grazie al passaparola, ad oggi contia-mo numerosi iscritti che rie-scono a fare della sana attività fisica senza problemi. Posso sicuramente consigliare a tutti di non trascurare al-cuni accorgimenti tecnici durante la fase progettuale o di lavori per rinnovo locali durante i quali, affidandosi ad architetti o periti, posso-no rendere le strutture ac-cessibili anche alle persone non autosufficienti. Abbatte-re le barriere per una società migliore dipende da ognuno di noi…e non ci dimentichia-mo che lo sport è un diritto per tutti!”.

Per contattare Veraldo Valdré: www.wellnessteam.it

di Veronica Telleschi

Sala attrezziSala attrezziLP

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La Palestra Wellness Team un ottimo esempio di diversifi cazione della clientela per ampliare il proprio business e arricchire l’esepe-rienza umana

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LP Sala Corsi

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In questo numero:16. La musica nelle attività di gruppo

18. AcquaFitBike: una proposta divertente e funzionale

20. Nuovo look alla tonificazione

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Sala corsiSala corsiLP

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La musica nelle attività di gruppo

La musica ha il gran-de potere di suscitare sensazioni emotive sia in chi la produ-

ce che in chi l’ascolta e può essere usata per fare dan-zare e muovere le persone. L’aspetto che maggiormente ci interessa è quello legato al movimento fisico è più speci-ficatamente il Fitness e Wel-lness . Per questo è di grande importanza lavorare e giocare con la musica, per instaurare un intimo legame tra i suoni ascoltati e i movimenti effet-tuati.Per utilizzare al meglio la musica è fondamentale ave-re un valido impianto audio ed effettuare scelte musicali adatte alle situazioni propo-ste.Anche il volume gioca un ruolo molto importante e può - anzi, deve - essere sfrutta-to e utilizzato al meglio. Ci sono momenti di alta inten-sità fisica che possono essere superati con minor difficoltà se la musica è altamente mo-tivante e se il volume viene adeguato a queste situazioni.

Attenzione però: un volume eccessivamente intenso o alto può infastidire, quindi è im-portante gestirlo con accor-tezza. Si può alzare il volume della musica anche per sole poche decine di secondi, nel momento della massima in-tensità, per poi prontamente abbassarlo subito dopo.Anche l’utilizzo dei toni bas-si, medi ed acuti gioca un ruolo importante. Ogni brano musicale è diver-so da un altro, ogni cd ha vo-lumi di registrazione diversi,

ogni impianto stereo ha sono-rità e caratteristiche differen-ti. Diventa quindi importante adattarsi a tutte le suddette situazioni per tirare fuori il meglio da ogni circostanza. Utilizzare al meglio l’impian-to stereo in dotazione, e gioca-re con la musica stessa, sono valori aggiunti di qualità. La musica (sarebbe meglio dire “il suono”), ha la proprie-tà di fungere da convogliato-re di energia lungo i canali fisici (vene, capillari e nervi) e di portare a galla le più sva-

riate emozioni sia a livello psichico che fisico. Abbiamo quindi un potentissimo stru-mento a nostra disposizione e se impariamo a usarlo in tutte le sue componenti e caratte-ristiche, faremo un grande salto di qualità. Dedicare un po’ del proprio tempo libero all’ascolto e alla scelta dei brani musicali da utilizzare per una lezione di aerobica, spinsoul, tonificazione ecc. ci permette di prendere “con-fidenza” con la musica, per gestirla al meglio in seguito. Altro consiglio utile è ascol-tare la musica con la mas-sima attenzione lasciando emergere emozioni e sensa-zioni cercando in seguito di trasmettere queste emozioni e sensazioni percepite ai pro-pri allievi\clienti. Il risultato sarà sicuramente ottimo!

Comunicare è importanteAnche la comunicazione ver-bale e non verbale gioca un ruolo di primaria importanza nel contesto musicale della lezione. Se si ha la possibilità di utilizzare un radio micro-fono cercate di usarlo al me-glio senza urlarci troppo den-tro, imparando ad enfatizzare la musica stessa. Comunicate il più possibile: il suono del-la voce sarà come musica ed una guida importante durante tutta la lezione. Comunicare con enfasi nei momenti mu-sicali enfatici, comunicare rilassamento durante le fasi di relax, comunicare “con-centrazione” durante le fasi di consapevolezza. Anche in

Una buona colonna sonora

costituisce un ottimo supporto

per qualunque attività:

impariamone i segreti

e i funzionamenti

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17La Palestra

Sala corsi

questo caso utilizzate i toni musicali degli alti e bassi per modulare il suono della pro-pria voce e renderla gradevo-le per chi l’ascolta.

Anatomia musicaleIl tempo è la misura del brano musicale ed è una pulsazione costante (BPM).2) RITMO:il ritmo è la successione di accenti forti e deboli posizio-nati sul tempo e costituisce le fondamenta per la realiz-zazione di una canzone, oltre costituire la struttura stessa del brano.3) MELODIA:La melodia è una successio-ne di suoni facilmente rico-noscibili che caratterizzano il brano. In musica si dice Nota dopo Nota.L’anima di una canzone è la sua melodia e può essere considerata come il ritornello della canzone stessa.4) ARMONIA:L’armonia è il risultato di una combinazione di due o più suoni contemporaneamente e si definisce con il termi-ne “accordo”. L’armonia è l’aspetto di un brano, il suo vestito.

Gli accordi fungono da so-stegno alla melodia e da con-torno al ritmo colorando la canzone e creando i vari stili (jazz, pop, rock, blues, funky ecc.). Possono divenire una soluzione per brani carenti di atmosfera.L’armonia è come i pavimen-ti, i serramenti, i rivestimen-ti della musica e gli accordi sono una magia nella mani di chi fa musica.Saper riconoscere e utilizza-re al meglio questi quattro elementi ci permette di inter-pretare la musica attraverso il movimento in maniera eccel-lente.Altro importante elemento da conoscere ed imparare ad utilizzare è il: BATTERE E LEVARE.In genere il battere è accom-pagnato da un forte accento ed il levare da uno più debo-le. Tutto ciò crea il fraseggio musicale, molto importante per non rendere un brano mo-notono ed insignificante.Il battere cade sempre all’ini-zio di battuta.In alcuni generi musicali come il blues ,il funky e la musica africana si avverte il controtempo che indica che l’accento è portato sui tempi più deboli e si solfeggia facil-

mente in questo modo: unTà, un Tà, un Tà...L’insieme di più battute in musica forma il periodo e l’insieme dei periodi forma la struttura della canzone. In genere un periodo è com-posto da 8 battute ma possia-mo trovare periodi da dodici, dieci battute vedi il blues IL CLASSICO GIRO DI BLUES DA 12 .

La musica viene contata in base alla velocità in BPM (battute per minuto).

Un brano musicale può es-sere considerato:- “lento” (approssimativa-mente 50-80 BPM);- “media velocità” (approssi-mativamente 80-120 BPM);- “veloce” (approssimativa-mente 120-160 BPM);- “velocissimo” (approssima-tivamente 160-200 BPM).

Da alcune ricerche effet-tuate è stato riscontrato che ascoltando musica la ten-denza delle persone è me-diamente la seguente:- Musica rilassante = meno forza.- Musica stimolante = forza aumentata.- Silenzio = forza aumentata

(Concentrazione).

Da tutto ciò si può afferma-re che:- La musica è un elemento importantissimo di motiva-zione.- La musica può stimolare il piacere dell’allenamento.- La musica può stabilire un’atmosfera prima, durante ed a fine lezione.- Lo stile di musica scelto può influire sulla prestazione e mascherare le sensazioni di fatica e disagio fisico durante le lezioni.- La scelta della musica è inoltre collegata ai propri gusti, esperienze e culture musicali ed è strettamente personale.

Inoltre la musica ci permette di: Stimolare emozioni.Trasmettere messaggi legati a diversi stati fisici.Viaggiare con la propria fan-tasia.Entrare in sintonia con il cor-po attraverso il ritmo.Evocare ricordi.Divertire e far sorridere.Entrare in empatia con il tem-po musicale.Rilassare, stimolare, concen-trare.Entrare in Euritmia.(EURITMIA è un termine antico già in uso presso la ci-viltà Greca e sta ad indicare la coordinazione fra: Suoni - Ritmi – Movimento-.)

ConclusioniAbbiamo quindi attraverso l’utilizzo della musica enor-mi potenzialità e possibilità di fare divertire, allenare e far raggiungere un benesse-re globale alle persone che frequentano corsi di attività motorie musicali. È compito di ciascun istruttore creare le giuste atmosfere per far sì che ogni lezione sia spe-ciale.

David Cardano

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Le attività legate al “mondo acquatico” stanno aumentando, ma non tutte si rivela-

no veramente utili, soprattut-to per le difficoltà legate agli spazi ridotti e al trasporto fuori e dentro la piscina.In occasione del forum di Ve-rona abbiamo assistito alla presentazione dell’AcquaFi-tBike, una soluzione innova-tiva di ginnastica in acqua, realizzata dal Prof. Stefano Fontanesi.

- “La mia specializzazione nel settore nuoto e recupe-ro funzionale mi ha dato la possibilità di collaborare con molti medici, e in particolare con il Dott. Giovanni Battista Cimurri, Direttore di Medici-na Fisica e Riabilitativa del-l’Ospedale Santa Maria Nuo-va di Reggio Emilia. Lavoro al progetto ACQUAFITBIKE dal 2002, e posso dire che si tratta di un rivoluzionario attrezzo da piscina: come tutte le idee rivoluzionarie, anche questa è nata da una necessità pratica…durante una seduta di riabilitazione con una paziente che, per un grave problema al ginocchio era costretta ad affrontare la pedalata in acqua rimanendo in piedi, fui costretto ad im-provvisare una struttura che

fosse in grado di sostenere il corpo della paziente stes-sa. Così, prendendo spunto dallo spinning in acqua, ma eliminando alcuni presuppo-sti, quali la sella (inutile in un ambiente dove non c’è peso corporeo) e l’indiscutibile in-gombro, abbiamo realizzato un attrezzo composto da due parallele, alle quali è stato abbinato il sistema della pe-dalata.”

- Che tipo di applicazione trova ACQUAFITBIKE nei centri sportivi? E che van-taggi potrebbe avere rispetto alle tradizionali bike in ac-qua?

- A differenza delle hydro-bike, il meccanismo della pedalata è removibile e que-sto consente ad ACQUAFIT-

BIKE di essere destinato ad altri innumerevoli utilizzi. ACQUAFITBIKE garanti-rà la continuità nei corsi di acquagym e sarà anche un supporto prezioso nella ria-bilitazione, uno strumento di completamento didattico nei corsi di nuoto adulti e una struttura ludica nei corsi di nuoto per bimbi. Inoltre sarà un attrezzo da piscina molto stimolante per la costruzione di spettacoli... sarà sufficien-te togliere i pedali perché le parallele diventino un sup-porto per acrobati.

Per la RIABILITAZIONE, ACQUAFITBIKE è impor-tantissimo, in quanto permet-te di lavorare sulle patologie del ginocchio, dell’anca e della schiena. Anche la spal-la potrà essere trattata, grazie

agli elastici presenti nel kit in dotazione. Pedalare in acqua senza il vincolo della sella, e con la tranquillità di una buo-na presa manuale, è di grande utilità anche per pazienti con inabilità motorie importanti. Eliminando poi il meccani-smo della pedalata è possi-bile sistemare le parallele in linea, creando un corridoio dotato di un comodo e sicuro corrimano. Saranno così pos-sibili tutte le esercitazioni in scarico sulla colonna verte-brale: flessioni, estensioni ed allungamenti.

Per le attività di ACQUA-GYM, ACQUAFITBIKE è la risposta alla necessità di innovazione e all’esigenza di proporre esercizi che stimo-lino la clientela. Infatti, con un solo attrezzo da piscina e

Sala corsiSala corsiLP

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AcquaFitBike, una proposta divertente e funzionale

Un attrezzo interessante

e multiruolo che porta una nuova dimensione agli

esercizi acquatici

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Sala corsi

qualche accessorio, si soddi-sfano tutti gli allievi...ed in pochi metri quadri d’acqua! ACQUAFITBIKE vi darà la possibilità di proporre ai vostri clienti esercizi di in-tensità muscolare elevata, senza che siano necessarie coreografie che troppo spes-so penalizzano la tecnica. ACQUAFITBIKE favorisce

la tonificazione e la circola-zione negli arti inferiori gra-zie al suo meccanismo della pedalata. Sulle parallele si effettuano piegamenti in ap-poggio (riescono anche gli obesi) e si creano condizio-ni ottimali per uno sviluppo estetico del tricipite brachiale e dei pettorali. In condizione di sospensione, sono innu-

merevoli gli esercizi che si possono effettuare che coin-volgono muscoli addominali alti, obliqui e traversi; per gli addominali bassi ottima la posizione di appoggio con flessione al petto degli arti inferiori.

ACQUAFITBIKE, ha trovato immediatamente applicazio-ne nel NUOTO adulti e per bambini. Il caso in cui anche utenti adulti si fanno pren-dere dal terrore all’idea di abbandonarsi in acqua non è poi molto raro… ebbene, con un nuovo attrezzo da piscina queste persone avranno un supporto per scivolamenti e galleggiamenti. L’ambienta-mento dei bambini sarà mol-to più semplice: ACQUAFIT-BIKE sarà un alleato prezioso dell’istruttore per dare auto-nomia, indipendenza e sicu-rezza alla libera esplorazione

dei propri allievi. Le immer-sioni saranno facilitate dai correnti verticali delle paral-lele, che accompagneranno il bambino nell’immersione. Raggiungere un altro corren-te, poi, sarà un’impresa diffi-cile ma divertente.”

A questo punto non rimane che provare di persona e quale migliore occasione del Festival del Fitness di

Firenze, in cui sarà allestita una piscina al centro della

Fortezza da Basso dal 24 al 28 maggio, nell’attesa potete visitare il sito www.acquafi-tbike.com oppure telefonare

al n. 0522/944244.

Per avere informazioni sui corsi per Istruttori

di Acquafitbike contattare Fit One Promotiontel. [email protected]

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Sala corsiSala corsiLP

20 La Palestra

Nuovo LOOK alla TONIFICAZIONE

L’ho provato per-sonalmente e vi garantisco che sono uscita

dalla sala in ginocchio per la fatica, ma soddisfatta perché ho trovato una lezione diver-tente, dinamica, intensa ma soprattutto “allenante”.Ho conosciuto personalmen-te l’ideatore del programma: Ivan Robustelli, e ho seguito un suo workshop per capire meglio di che cosa si tratta e su quali principi si basa il Double Fit.La lezione è precoreografa-ta grazie agli studi fatti con la telemetria si è giunti alla conclusione che, rispettando le porzioni di lavoro e gli in-crementi di intensità, si crea il giusto mix per mantenere sempre il battito cardiaco nel range prestabilito, e per dar tempo agli allievi di concen-trarsi sull’esecuzione, anche negli esercizi di tonificazione

funzionale. L’obiettivo prin-cipale che questa tipologia di allenamento si pone, è il miglioramento della capaci-tà cardiovascolare, il lavoro è caratterizzato dalla possi-bilità di aumentare l’intensi-tà con la variazione di passi base in passi di power step, alternandolo con un lavoro di

tonificazione funzionale che permetterà di incrementare l’attivazione muscolare e di migliorare l’equilibrio, la sta-bilità e la coordinazione neu-romuscolare.La lezione ha una durata di circa 58’: dopo un breve ri-scaldamento sarà divisa in tre fasi di allenamento di tonifi-cazione funzionale alternate tra loro, tra una fase e l’altra ci sarà sempre un momento di recupero attivo, che servirà ad assumere la posizione corretta per il lavoro successivo.Double Fit è una lezione di semplice esecuzione, adatta anche ai principianti, in quan-to prevede una gestione per-sonalizzata delle intensità sia nella parte cardio che in quel-la di tonificazione funzionale.Il risultato e il divertimento sono garantiti da Ivan…l’in-tensità posso garantirla perso-nalmente e credevo di essere allenata…Info: 335-881651

Rachele Cirri

L’esperienza diretta di Double

Fit ci parla di alta qualità e

preparazione accurata

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21La Palestra

Novità & curiositàTutto ciò che avreste voluto sapere

sul mondo del fi tness e non avete mai osato chiedere...Ve lo offriamo noi tra le pagine della nostra rivista: una panoramica sulle novità del mercato e su tutto ciò che fa tendenza nel mondo del fi tness. Un universo costantemente in evoluzione, avido di novità tecniche e non solo, che possono migliorare il lavoro dei Personal Trainer e la qualità della nostra vita. In questo primo numero abbiamo raccolto alcune notizie che ci sono

giunte dall’ambiente, le abbiamo selezionate e pubblicate per voi. Confi diamo, con questa rubrica, di offrire un valido contributo agli addetti ai lavori. Per fare questo abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. V’invitiamo, quindi, a segnalare alla nostra redazione tutto ciò che ritenete

sia d’utilità per chi legge e opera nel mondo fi tness. Scriveteci al nostro indirizzo di posta elet-tronica [email protected] Chi non ha gran simpatia per la posta elettronica può telefonare al

numero 06.30896070 o inviare un fax al numero 06.30892212. Fatevi sentire, ci contiamo.

LPNovità & curiosità

Elchim ha realizzato una nuova serie di supporti

da parete per asciugacapelli adatti ad alberghi, comunità, centri sportivi e nuclei fami-liari. I nuovi asciugacapelli HOT 2000 e HOT 3000 sono costruiti a norme CEE con certificazione di prodotto, offrono la massima garanzia

di sicurezza.Sono costruiti in doppio isolamento, (quindi adatti ad essere installati nei bagni); il motore è protetto da un limitatore termico e l’ele-mento riscaldante ha una doppia protezione termica di sicurezza, dispositivi che intervengono in caso di

guasto. Le potenze sono state studiate per offrire il massi-mo rendimento termico con contenimento dei consumi energetici e dell’inquinamen-to elettromagnetico.Il sistema filtrante dell’aria consente una perfetta effi-cienza per molti anni.Sono costruiti in materiale

plastico pregiato ad alta resi-stenza termica e meccanica.Disponibili in 2 versioni.

Elchim S.p.A.Via Tito Livio, 320137 MilanoTel. 02.5511144Fax 02.55185141www.elchim.it

HOT 3000- Asciugacapelli da parete particolarmente adatto per hotel e luoghi pubblici- Supporto con fissaggio anti furto, presa rasoio e selettore di tensione (110/230) - Asciugacapelli con calotte in acciaio cromato (5/10) – impugnatura in nylon- Supporto in policarbonato- Interruttore luminoso- 1 velocità – 3 temperature - Motore a collettore A.C. , professionale, di lunghissi-ma durata- Cavo estensibile- Speciale filtro removibile- Potenza : 1400 W (230 V ~ 50/60 Hz)

HOT 2000- Asciugacapelli da parete particolarmente adatto per hotel e luoghi pubblici- Supporto fissaggio anti furto - Calotte asciugacapelli e supporto in policar-bonato - Interruttore luminoso- 1 velocità – 3 tempe-rature - Motore a corrente continua- Leggerissimo- Cavo estensibile- Speciale filtro remo-vibile- Potenza : 1100 W (230 V ~ 50/60 Hz)

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23La Palestra

Novità & curiosità

Createch è una delle più importanti ed

avanzate formule per assumere la creatina ottenendo e massimiz-zando al massimo i risultati ed i vantaggi che l’assunzione di creatina può apportare.Gli ingredienti di Createch sono di pri-ma qualità e studiati per operare in comple-ta sinergia tra di loro, per evitare carenze e fornire il massimo risultato nel periodo più breve.L’ingrediente più im-portante è sicuramente la creatina, integra-tore notissimo per le sue proprietà ed in grado di fornire energia elevata per allenamenti più duri ed intensi. Per veicolare

al meglio la creatina nel tessuto muscolare è stato

scelto di utilizzare l’acido alfa lipoico, fantastico nutriente ed eccellente antiossidante, ma che ha anche la proprietà di ottimizzare l’abilità dell’insulina per imma-gazzinare la creatina nel tessuto muscolare.Alla miscela viene aggiunta anche una miscela di glutammina e taurina che oltre ad avere un’importante azione anticatabolica permettono un’eccel-lente recupero oltre che favorire una notevole voluminizzazione cel-lulare.Createch viene comple-

tato dall’aggiunta di coe-nzima q10 che contribuisce all’azione sinergica con gli altri ingredienti svolgendo la sua fondamentale azione

nella produzione di energia oltre che esplicare un’im-portante azione antiossi-dante e protettiva contro i radicali liberi che si forma-no durante l’allenamento ad alta intensità.Createch è quindi un pro-dotto completo ed i suoi ingredienti possono aiutare, abbinati ad un adeguato allenamento ed ad una op-portuna dieta a :

- incrementare la massa muscolare- aumentare la forza- aumentare la voluminizza-zione cellulare- aumentare l’energia- favorire il recupero post allenamento

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Qualità tecnicità in casa Hyper: Createch

Geko Fitness, il nuovo software per la gestione di centri sportivi e palestre

Un software gradevole alla vista e agile nel

comportamento. GekoFitness è basato sulla semplicità di utilizzo e apprendimento fin

dal primo incontro con il personale Geko Software che provvede all’installazione.Il Software Gestionale nato per accogliere le attività di

palestre e centri sportivi, raccogliendo ed archiviando dati sugli iscritti, sui corsi, sugli abbonamenti venduti e fornendo in modo immediato l’esatto andamento di tutte le attività. GekoFitness si rivol-ge alle strutture che necessi-tano di controllare l’accesso degli iscritti negli impianti, l’ottimizzazione di spazi e attrezzature, la vendita diretta al pubblico.Altamente modellabile su mi-sura del cliente, GekoFitness si rivolge a:- palestre- fitness club- centri sportivi polifunzio-nali- piscine- società sportive

Gekofitness permette di gestire una grande quantità di dati, fra cui:- anagrafica utenti- anagrafica istruttori- gestione abbonamenti- gestione corsi- piano vasca / planning on- line- scadenziario abbonamenti- gestione vendite / incassi- analisi statistiche- prenotazioni - controllo accessi

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GENESIS… il modello di benessere!Arriva in Italia un “laboratorio di studio e analisi del movimento” grazie ad una partnership tra professionisti del settore sportivo e riabilitativo.

Novità & curiositàNovità & curiositàLP

Dare una definizione di benessere diven-ta sempre più diffi-cile, poiché i nostri

atteggiamenti quotidiani e le nostre necessità sono inconsa-pevolmente ma profondamen-te condizionate da tendenze, proposte commerciali, “status symbol” ai quali è molto diffi-cile sfuggire.L’attività sportiva intesa come potenziamento della massa muscolare o come strumento per smaltire qualche chilo di troppo è stata ormai superata a favore di una definizione di più ampio respiro: oggi si fa attività per sentirsi bene ma soprattutto per scaricare le tensioni di una vita sempre più frenetica. Il movimento ci rilassa, ci dà piacere, ci ri-mette in armonia con il nostro spirito…ci dà “benessere”!Il benessere quindi potrebbe essere definito come quel-l’insieme di fattori psicofi-sici che generano in noi uno stato di soddisfazione e salu-te. Bene, questa è esattamente la mission di Genesis, un luo-go dove scoprire il concetto

olistico di “corpore sano” e trovare tutti gli strumenti ne-cessari al raggiungimento.

La nascita di Genesis“Ogni singolo individuo ha una propria storia e una pro-pria identità, ecco perché noi puntiamo solo ad una consu-lenza personalizzata” ci spie-ga Manuela Di Cori, giovane Presidentessa del Genesis “Genesis oggi rappresenta un centro di professionisti in cui ogni cliente viene ac-colto e accompagnato in un percorso di valutazioni che ci permettono di elaborare un piano esclusivo di terapia. I nostri servizi vanno dalla chi-ropratica alla fisioterapia, dal personal trainer al massaggio

shiatsu, dallo yoga alla medi-cina sportiva, dal preparatore atletico al nutrizionista. Ecco perché la prima fase, dedicata alle valutazioni, è senza dub-bi la più delicata e importan-te, solo così possiamo vera-mente offrire una consulenza su misura. I nostri specialisti sono tutti altamente qualifi-cati e in continuo aggiorna-mento professionale”.La nascita del Genesis è da attribuire ai 4 soci fondatori: Manuela Di Cori, Presidente dell’Associazione Sportiva e anima pulsante del Cen-tro, Alessio Donnini, atleta agonista nella formazione italiana dell’Atletica Legge-ra, preparatore atletico, non-ché titolare da oltre 6 anni di un’avviata palestra nel centro di Roma, Savino Trafican-

te, diplomato ISEF con una forte esperienza nel nuoto e nell’aerobica competitiva, oggi svolge la professione di Personal Trainer nei centri più esclusivi della Capitale, Daniele Barbieri, dopo aver studiato la chiropratica per oltre 10 anni in Inghilterra lavora oggi in Italia ed è tra gli unici chiropratici italiani laureati operante a Roma.Il Centro Genesis si sviluppa su una superficie di circa 150 mq divisa tra zona allenamen-to, con una decina di macchi-nari isotonici e cardio, una zona fitness, in cui si svolgo-no lezioni di massimo due/tre persone ogni ora, una stanza dedicata alla chiropratica e alle valutazioni medico/spor-tive e un angolo ristoro, dove oltre a un leggero snack, tutti

24 La Palestra

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i soci possono accedere alla consulenza del nutrizionista per avere un programma ali-mentare ad hoc.

Molto più di un centro“In realtà Genesis non è solo un centro, ma molto di più; direi: una concezione nuova dell’attività motoria, un ap-proccio esclusivo alla pre-parazione fisica, una cura particolare alle esigenze del cliente” ci spiega meglio Alessio Donnini “Noi quat-tro soci, infatti, stiamo lavo-rando non solo per far cre-scere il nostro centro – che comunque sta andando già molto bene in questi primi 3 mesi di vita – ma soprattut-to per creare una coscienza profonda del lavoro che svol-giamo e una consapevolez-za che troppo spesso viene trascurata nelle “tradizionali palestre”. Purtroppo il mer-cato del fitness sta puntando sempre di più alla quantità e meno alla qualità e questo crea sempre più confusione tra i frequentatori di centri sportivi. Schede di allena-mento standardizzate, scarsa o assente attività di monito-ring dei risultati, pochissima attenzione allo stato di salute del cliente quando arriva in palestra… sono solo alcuni dei motivi che generano in-soddisfazione nei clienti. Al-

l’interno di Genesis il cliente non è mai solo, viene seguito in ogni momento e valutato in ogni performance. Inoltre, grazie al lavoro in sinergia svolto dai nostri professioni-sti, il cliente può beneficiare dell’insieme dei trattamenti offerti e noi possiamo sempre garantire un “benessere” a tutto tondo ai nostri soci! Ma come stavo dicendo Genesis in realtà sta già lavorando come consulente tecnico per altre strutture sportive: pa-lestre, centri sportivi, centri riabilitativi. Il nostro team è in grado di fornire studi di settore e consulenze a 360° a partire dalla scelta dei mac-chinari alla formazione del personale tecnico con proto-colli e metodologie all’avan-guardia. A partire dal mese di settembre avrà anche ini-zio una serie di appuntamenti dedicati ai personal trainer di tutta Italia, grazie al suppor-to del CONI e della LIBER-TAS, avremo la possibilità di creare una scuola di forma-zione altamente qualificata in partnership con la ICS-SPORT (Istituto di Cultura e Sviluppo per lo Sport) e il Tudor Bompa Institute”.

Per saperne di più potete vi-sitare il sito www.genesispts.com oppure chimamare il nu-mero 06.45438930

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LP AlimentazioneIn questo numero:28. Arriva l’estate! Integratori per dimagrire

30. La glicemia e l’indice glicemico degli alimenti

27La Palestra

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Da sempre l’arrivo della bella stagione segna l’inizio della ricerca della forma

fisica, del dimagrimento o, se vogliamo rimanere in termini “palestrati” della definizione.Diamo per scontato che il rag-giungimento di questa metà preveda un attento piano ali-mentare associato a un alle-namento sia aerobico a bassa intensità e sia di hi-low, con obbiettivo di aumentare il me-tabolismo nel post esercizio (EPOC).Accanto a questi 2 irrinun-ciabili capisaldi ci possono essere alcuni integratori con la finalità di aumentare il con-sumo calorico, di drenare, di limitare l’assorbimento di grassi e carboidrati, di evitare la trasformazione in grassi dei carboidrati in eccesso.Abbiamo quindi 3 grandi fa-miglie, i termogenici, gli ini-bitori di assorbimento (com-presi i bloccanti enzimatici) e i drenanti.Cercheremo di focalizzare l’attenzione sui termogenici, partendo da un’analisi gene-rale del loro funzionamento.

Apporto misuratoLe regolazioni del sistema

metabolico sono mediate da molti parametri. I più impor-tanti sono l’andamento tiroi-deo e l’attivazione del sistema nervoso simpatico (legato ai livelli di molte catecolamine come adrenalina, noradrenali-na e altre). Queste molecole hanno più o meno direttamente un’azione termogenica, ossia un aumen-to di quel particolare processo metabolico che consiste nella produzione di calore da parte dell’organismo, soprattutto nel tessuto adiposo e musco-lare: ne consegue una lipolisi con utilizzo dei grassi di de-posito. Le esperienze e le evidenze accumulate, soprattutto negli ultimi 10 anni, hanno eviden-ziato come l’utilizzo di sup-plementi ergogenici naturali possa stimolare in modo posi-

tivo il metabolismo fornendo un supporto termogenico che, soprattutto se coadiuvato da una giusta attività fisica e ido-nea alimentazione, porta a un aumentato utilizzo energetico dei depositi di grasso. Negli anni passati molti inte-gratori termogenici contene-vano Mha Uang o comunque derivati dell’efedra (principio attivo efedrina) ma queste sono ora al bando in tutta la Comunità europea e anche negli USA si sta eliminando questa molecola da tutti i pro-dotti a causa della sua pesante attività stimolatrice su sistema nervoso e cardiaco.

Sostanze amicheRimanendo all’interno dei prodotti naturali ammessi dal-la legislazione, fra i compo-

nenti più efficaci e da ricercare in un termogenico abbiamo:- La caffeina, una xantina nor-malmente presente in molte sostanze come il Guaranà e che risulta essere fra i più co-nosciuti stimolatori del siste-ma nervoso centrale di quel-lo cardiaco e muscolare. La molecola porta benefici alla concentrazione, al tono psi-co-fisico ed al metabolismo permettendo migliori perfor-mance con minore fatica e consentendo maggiore facili-tà all’utilizzo dei grassi come energia. - La Sinefrina e l’Octopamina sono le 2 molecole più effi-caci contenute normalmente nel Citrus Aurantium. Que-ste 2 amine andrenergiche sembrano potere migliorare il rapporto fra massa magra e massa grassa grazie all’incre-

AlimentazioneAlimentazioneLP

28 La Palestra

Arriva l’estate!Integratori per dimagrire

Una rassegna di integratori

e prodotti che possono aiutarci nel corso di allenamenti

sani e mirati

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Alimentazione

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mento della beta ossidazione dei grassi a livello muscolare. La stimolazione metabolica avviene in modo mirato e se-lettivo solo sui recettori del grasso limitando di interegire a livello nervoso e cardiaco- La Teobromina di cui è ric-co anche il cacao, è una me-tilxantina che migliora il tono nervoso e dell’umore, dimi-nuisce il tempo di risposta agli stimoli nervosi, stimola la muscolatura liscia, le fun-zioni renali (diuresi contro la ritenzione idrica) e migliora le prestazioni muscolari ed il senso di fatica (agendo positi-vamente anche sulla dilatazio-ne bronchiale). La Teobromina sembra stimo-lare la lipolisi tramite un’at-tività di blocco sull’enzima chiamato fosfodiesterasi. Questo enzima normalmente inibisce l’attività del AMP-ci-clico (Adenosinmonofosfato ciclico) che serve invece ad aumentare la lipolisi all’in-terno delle cellule adipose. Bloccando la fosfodiesterasi si prolunga l’azione del AMP-c che di conseguenza incre-menta l’attività demolitrice sui grassi di deposito. - Le Catechine sono dei flavo-noidi, principali componenti attivi del Thè verde, che ri-sultano essere interessanti dal punto di vista metabolico e dotate anche di una potentissi-ma azione antiossidante e ipo-tensiva. Sembra che dal punto di vista dimagrante le catechi-ne hanno la funzione di ridur-re la sintesi di grasso corporeo derivato da carboidrati iniben-do l’attività dell’amilasi. Vie-ne inoltre favorito l’utilizzo energetico degli zuccheri e contemporaneamente si nota una riduzione di Trigliceridi e LDL. - La Naringina è un Flavo-noide estratto dal pompelmo che, accanto a funzioni epa-toprotettive e gastroprotettive, può influenzare la biodispo-nibilità e l’emivita di molte molecole fra cui quelle delle amine simpaticomimetiche

(Caffeina, Sinefrina, Octopa-mina). Questa caratteristica consentirebbe di migliorarne l’utilizzo, l’assimilazione e la prolungata modulazione tem-porale dei benefici indotti da queste molecole. - La Tirosina è un aminoacido che viene utilizzato dal nostro organismo per produrre dopa-mina (un ormone che induce un senso di benessere) ma anche catecolamine termoge-niche come adrenalina e nora-drenalina. La Tirosina stimola anche la funzionalità delle ghiandole surrenali, dell’ipofisi (GH) e della tiroide. Circa il 90% dei neurotrasmettitori del cervel-lo è sintetizzato dalla L-tiro-sina e quindi si pensa che una sua carenza possa impedire un corretto contatto mente-mu-scolo e il conseguente calo del metabolismo e decremento delle performance muscolari. - Lo Iodio è un minerale trac-cia molto presente in diverse alghe marine (Fucus, Kelp). Il corpo ne contiene circa 40 mg ed il 60% di questi è nel-la tiroide (il rimanente nelle ovaie, nel sangue, nei musco-li). La carenza di iodio porta a un malfunzionamento della tiroide con calo della triiodo-tironina (T3) e tiroxina (T4), i due ormoni che influenzano il metabolismo Questo minerale risulta co-munque un’importante fon-te di prevenzione e salute in quanto è un fattore di prote-zione e promuove anche il perfetto funzionamento del-l’equilibrio cellulare

Limitatori di assorbimentoAnche nella categoria dei li-mitatori di assorbimento tro-viamo una serie di principi attivi di particolare pregio che si associano ad altri prodotti che inducono anche il senso di sazietà. Fra questi si evidenzia: - ll Chiosano, che è un poli-saccaride derivato dalla che-

tina e si ricava dal guscio dei crostacei. Ha una struttura con la quale cattura nell’intestino i grassi introdotti in una percentuale pari al 30%. In pratica agisce intrappolan-do queste sostanze, impeden-done l’attacco da parte degli enzimi digestivi stimolandone poi l’evacuazione con le feciIl chitosano riesce anche a sequestrare i sali biliari, e il fegato ricorre (per riformar-li) all’utilizzo del colesterolo LDL, che tende così ad ab-bassarsi a favore del coleste-rolo HDL. Per questi motivi è indicato per abbassare il livello di colesterolo, trigli-ceridi e della glicemia. - Il Guggul che con i suoi steroli ha la capacità di inter-venire positivamente nel me-tabolismo dei lipidi, contri-buendo ad abbassare il livello del colesterolo cattivo (LDL) e dei trigliceridi nel sangue, parallelamente si registra un aumento delle HDL. I guggulsteroni sembrereb-bero in grado di stimolare direttamente l’attività della ghiandola tiroidea. - Il glucomannano che è un polisaccaride in grado di as-sorbire più di 100 volte il suo volume in acqua per formare nello stomaco un gel vegeta-le neutro Il suo meccanismo d’azione, comincia un quar-to d’ora dopo l’ingestione e raggiunge il massimo valore dopo circa un’ora. Favorisce il senso di sazietà. Rallenta e diminuisce l’assimilazione dei glucidi, dei lipidi, dei sali biliari. Aiuta ad abbassare il tasso di colesterolo nel san-gue.- La Garcinia Cambogia, ric-ca di acido idrossicitrico e Pectine e che inibisce l’azione dell’enzima responsabile della trasforma-zione dei carboidrati non con-sumati in grassi e, dunque, limita l’immagazzinamento delle calorie e la conversione degli zuccheri in grassi, La Garcinia stimolando la

sintesi epatica di glicogeno, contribuisce ad inibire il nu-cleo ipotalamico della fame e, al contrario, stimolando quello della sazietà.- Il Bacello di Fagiolo che agisce, grazie alle fibre che lo costituiscono, sia riducen-do lo stimolo dell’appetito, sia accelerando il transito intestinale; di conseguenza amidi, grassi e colesterolo vengono, quindi, assorbiti in misura ridotta.Accanto alla sua azione ipo-glicemizzante si somma an-che la capacità diuretica.- La Gymnema silvestre con-tenente acido gymnemico in grado di ridurre l’assorbi-mento del glucosio. La pian-ta agisce anche sui recettori posti sulla lingua, annullando la sensazione gustativa del dolce, senza però modificare quella del salato e dell’ama-ro. Agisce sui recettori intesti-nali specifici degli zuccheri modificando l’assorbimento degli stessi e modificando così il tasso di glicemia. A questo già ampio elenco si aggiungono poi i drenanti che servono per “sgonfiare” ed eliminare l’acqua in eccesso ma che tratteremo in un’altra occasione.

Un consiglio praticoCiascuno di questi principi attivi ha una sua logica, ma spesso le aziende contano sull’azione sinergica ampli-ficata derivata dall’unione di molti di questi. Tutto può contribuire al suc-cesso finale, ma l’importan-te è non attribuire a questi prodotti “poteri magici”. Per quanto sofisticato possa es-sere un prodotto, non può in nessun modo sostituire il ri-sultato ottenuto con una sana, personalizzata e mirata dieta associata a un allenamento. Che la forza sia con voi!

Dott. Marco Neri

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La glicemia e l’indice glicemico degli alimenti

La sorte dei carboidrati, in seguito ai processi digestivi, è quella di essere convertiti più o

meno velocemente in glucosio, che rappresenta lo zucchero fi-siologico dell’organismo uma-no. La concentrazione di gluco-sio nel sangue è piuttosto stabile (all’incirca 1 grammo per litro di plasma) e viene definita glice-mia. Questa stabilità è garantita dall’insulina, ormone che viene secreto dal pancreas ogni qual-volta si verifica un’elevazione della glicemia (iperglicemia) e dal glucagone, ormone secreto in concomitanza con un calo della glicemia (ipoglicemia). Si tratta di un meccanismo omeo-statico, l’alterazione del quale può portare a gravi problemi di salute. Una leggera, persistente iperglicemia può portare alla glicosuria (glucosio nelle urine). L’insulina permette al glucosio di penetrare e diffondersi nelle cellule adipose e muscolari, ab-bassandone la concentrazione nel sangue. Una secrezione trop-po elevata di questo ormone può provocare l’ipoglicemia, cioé un tasso glicemico troppo basso nel sangue (meno di g. 0,8 per litro

di plasma), dando origine, in casi estremi (meno di g. 0,5 per litro di plasma) a stanchezza, su-dorazione, vertigini, tachicardia, disturbi digestivi, fino ad arriva-re al coma ipoglicemico ed alla morte. Il sintomo più comune dell’ipoglicemia è la fame, que-sto perché il glucosio è l’unico alimento di cui si nutre il cervel-lo, il quale in condizione di ne-cessità invia al corpo il segnale di mangiare.

La dipendenza dagli zuccheriQuando si ingeriscono degli zuccheri rapidi, in condizioni normali, si provoca una poten-te secrezione di insulina ed una conseguente ipoglicemia reatti-va, che spinge a mangiare altri zuccheri, creando un circolo vi-zioso che porta inevitabilmente all’obesità. Questo può diventa-re un meccanismo di dipenden-za da cui occorre liberarsi (in effetti molte persone si posso-no definire “drogate da dolci”). Non è sufficiente un’attività fi-sica regolare, perché l’insulina è un ormone di immobilizzazio-ne, impedisce cioé che le riserve di glicogeno e gli acidi grassi di deposito vengano utilizzati, mentre il glucagone è un ormo-ne di mobilizzazione, permette cioé l’utilizzo delle riserve di glicogeno e degli acidi grassi di deposito a scopo energetico; per dimagrire è quindi indispensabi-le tenere a bada la secrezione di insulina.Sono potenti stimolatori del glu-cagone l’ipoglicemia e le protei-ne. L’eccesso di carboidrati vie-ne immagazzinato sotto forma

di lipidi di deposito (grasso sot-tocutaneo). Questo meccanismo è molto veloce con l’ingestione di carboidrati ad elevato indice glicemico. L’insulina permette la penetrazione nelle cellule del glucosio, ma anche agli aminoa-cidi e agli acidi grassi. È come una chiave che apre diverse por-te e, trovandosi con un eccesso di materiale, apre prima l’in-gresso delle cellule adipose per immagazzinarne l’eccedenza.Questo ormone ha quindi una potente azione anabolica, ma ha anche un notevole effetto ingras-sante.Il modo migliore di comportarsi per il raggiungimento ed il man-tenimento del peso corporeo ot-timale, e per la salute, è quello di mantenere sotto controllo l’insu-lina ed evitare gli sbalzi glicemi-ci, ingerendo carboidrati a basso indice glicemico abbinati alle proteine, in diversi piccoli pasti nell’arco della giornata. Inoltre gli zuccheri rapidi concorro-no ad un aumento dei valori di trigliceridi, colesterolo Ldl ed acido urico e favoriscono l’in-sorgenza della carie dentaria.Tutto ciò sarebbe già sufficien-temente negativo, ma non basta! L’effetto peggiore dell’insulina è che interagisce nello schema di trasformazione degli acidi grassi essenziali (E.F.A.), dando origine ai cattivi eicosanoidi e predisponendo a gravissime ma-lattie quali il diabete, il cancro, l’infarto ecc.Quei pazzi che utilizzano l’insu-lina a scopo dopante stanno pre-notando un prematuro viaggio nell’Aldilà.Come ho già detto, tutti gli zuccheri, per essere utilizzati

dall’organismo, devono essere convertiti in glucosio: la velocità di conversione è detta indice gli-cemico: più è elevato tale indice, più uno zucchero sarà rapido e provocherà un picco di secre-zione di insulina; viceversa, a un indice basso corrisponderà uno zucchero lento, che provoche-rà una secrezione molto meno marcata di insulina.Come parametro di riferimento, al glucosio è stato dato un valore di 100.Attenzione! Zucchero semplice non vuol dire rapido, il fruttosio è un monoso, ma ha un indice glicemico molto basso.Alcuni autori utilizzano come riferimento il pane bianco, per-ché è l’alimento di più largo uti-lizzo, al quale danno un indice di 100. Personalmente non lo ri-tengo corretto, sia perché il pane bianco non è l’alimento di base per tutti i popoli della terra, sia perché il glucosio è lo zucchero fisiologico del sangue; se la sor-te di tutti i carboidrati ingeriti, compreso il pane bianco, è di essere degradati a glucosio, che senso ha prendere un altro para-metro di riferimento?Il serio istruttore di palestra, come chiunque sia motivato ad ottimizzare la propria alimen-tazione, farebbe bene a tenere sempre a portata di mano questo indice, per gestirsi i carboidrati in modo appropriato nell’eco-nomia della propria dieta. Il mio consiglio, come ho già detto in precedenza, è quello di suddivi-dere l’alimentazione in diversi pasti durante la giornata, ognu-no dei quali dovrebbe contenere i 3 macronutrienti: carboidrati a basso indice glicemico e protei-

30 La Palestra

AlimentazioneAlimentazioneLP

Tratto (e liberamente adattato) dal libro “L’alimentazione vincente “- dello stesso autore

Una guida alla gestione

intelligente degli apporti glicemici

può essere vantaggiosa per la salute

e la forma fi sica

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ne, per evitare oscillazioni della glicemia e picchi di insulina ( tale modo di comportarvi vi ga-rantisce inoltre di non patire la fame) e acidi grassi essenziali per la produzione corretta degli eicosanoidi… in definitiva, i consigli della dieta a zona.Ci sono tuttavia dei momenti della giornata in cui è possibi-le utilizzare carboidrati ad alto indice glicemico, senza grossi problemi: sono quelli in cui l’organismo è in ipoglicemia, vale a dire al mattino a cola-zione e dopo un allenamento intenso. Durante la prima co-lazione possiamo soddisfare i nostri peccati di gola senza eccedere nelle quantità, perché l’organismo è reduce da circa 8 ore di sonno, durante le qua-li si è creata una situazione di ipoglicemia . Dopo un intenso allenamento anaerobico – latta-cido ( il meccanismo energeti-co che sfrutta prevalentemente i glucidi) si apre quella che viene definita “la finestra ana-

bolica”, fase in cui l’organismo è affamato di tutto ciò di cui è andato in carenza, vale a dire aminoacidi e zuccheri, per cui l’utilizzo di carboidrati ad ele-vato I.G. in questa fase non solo non è dannoso, ma addirittura produttivo, perché permette un recupero più rapido.

Attenzione agli eccessiIn conclusione ritengo che l’ec-cessivo consumo di carboidrati sia il problema alimentare più grosso dei paesi industrializza-ti, tant’è vero che il diabete sta dilagando e sta diventando una vera e propria piaga sociale.Chiunque abbia a cuore la pro-pria forma fisica e la propria salute (due parametri che do-vrebbero essere strettamente correlati) deve cercare di gestire con intelligenza l’utilizzo degli zuccheri.

Roberto Calcagno

Alimentazione

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Glucosio 100

Carote 92

Miele 87

Patate 80

Corn flakes 80

Riso 72

Pane bianco 69

Riso integrale 66

Muesli 66

Pane integrale 64

Uvetta sultanina 64

Banane 62

Mais dolce 59

Saccarosio 59

All bran 51

Patate fritte 51

Pasta 50

Fiocchi d’avena 49

Succo d’arancia 46

Uva 44

Pasta integrale 42

Pane integrale di segale 42

Arance 40

Fagiolini in scatola 40

Mele 39

Succo di pomodoro 38

Ceci 36

Gelato 36

Yogurt 36

Latte 34

Pere 34

Piselli 33

Lenticchie 29

Fagioli bianchi 29

Pesche 29

Pompelmo 26

Prugne 25

Ciliegie 23

Fruttosio 20

Soia 15

INDICE GLICEMICO (I.G.) DI ALCUNI ALIMENTI

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GestioneLP Gestione

In questo numero:33. L’importanza della comunicazione nei Centri Fitness

36.Personale di contatto: uno strumento per aumentare le iscrizioni

38. Procedure operative

40.I centri estivi, una soluzione che mette d’accordo bambini, genitori e palestre!

32 La Palestra

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33La Palestra

L’importanza della comunicazione nei Centri Fitness

Una sfida affasci-nante attende gli operatori del setto-re fitness: attrarre

sempre nuove fasce di clien-tela e contemporaneamente consolidare quella acquisita. Ciò significa cercare di ren-dere il prodotto fitness accat-tivante e piacevole.Non sempre ci si rende conto di quanto è faticoso per una persona comune mantenere costante la sua frequenza in palestra e, contemporanea-mente, tenere sufficientemen-te alti motivazione ed entusia-smo rispetto all’allenamento, soprattutto quando magari i risultati fisiologici rallentano, oppure quando la giornata la-vorativa diventa più impegna-tiva del solito. La tendenza diffusa porta il cliente medio ad abbandonare la palestra in questi periodi, rendendo improbabile un suo ritorno a breve, e suscitando in lui sensi di colpa e sensazioni di fallimento che lo portano ad associare alla palestra l’idea di un’attività troppo impegnativa e incompatibile con le proprie

esigenze. Bisogna cominciare ad intendere l’attività fisica in maniera completamente diver-sa considerandola alla stregua di un qualsiasi comportamento umano; abituarci a riconoscere questa equazione: ATTIVITÀ FISICA = COMPORTAMEN-

TO UMANO. Ciò significa che come tale segue le leggi della psicologia del comportamento le quali indicano principi di motivazione che sono applica-bili a tutta la sfera dell’agire umano. Quindi la domanda che bisogna porsi non è più su cosa

motiva le persone ad allenarsi e come incrementare questa motivazione, ma cosa moti-va le persone a compiere una scelta piuttosto che un’altra, e come rendere l’allenamento congruente alle spinte motiva-zionali dell’essere umano.

Scopriamo quali sono le leve

del nostro comportamento e

solleveremo le sorti del nostro

allenamento

Gestione

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34 La Palestra

Abitudine al trainingSpesso ci capita di sentire che l’attività fisica deve essere uno stile di vita, un’abitudine, si dice: “come lavarsi i den-ti”. Cosa ci spinge realmente a costruire un’abitudine come quella di lavarsi i denti?1) La consapevolezza della sua importanza.2) La mancanza di impegno.3) La semplicità dell’azione.4) La bella sensazione che ci dà lo svolgere tale atto.Allo stato attuale quasi nessu-no di questi elementi caratte-rizza l’attività fisica né si può pensare che possano essere due gesti uguali. Al contrario se l’obiettivo è quello di crea-re abitudine all’attività fisica si deve fare in modo che:1) L’istruttore si impegni ad accrescere la consapevolezza dei benefici riguardanti l’at-tività motoria con elementi concreti e tangibili.2) L’istruttore crei programmi di allenamento che alleggeri-scano il più possibili la pres-sione/impegno sul cliente e si adattino alle esigenze non solo fisiologiche del soggetto ma anche a quelle psicologi-che e di stile di vita (lavoro, impegni, abitudini ecc.).3) Si rendano gli esercizi il più semplici e gratificanti possibili.4) Si renda il più piacevole possibile l’allenamento, evi-tando di proporre esercizi noiosi, frustranti e che fanno sentire inadeguata la persona.A sostegno di quanto dico c’è da aggiungere che nell’ambito della motivazione sono due le leve che ci spingono ad agire: il piacere e il dolore.“Ogni azione è finalizzata a perseguire il piacere ed evi-tare il dolore”.“Delle due forze è prepon-derante quella che rifugge il dolore.”L’allenamento classico ten-de a proporre un dolore certo oggi (allenamento) per perseguire un piacere ipote-

tico futuro (obiettivo fisio-logico). Da un punto di vista psicologico quest’approccio risulta contrario alle basi della motivazione ed è per questo che, tranne nei casi in cui il soggetto ha una forte motiva-zione personale (sulla quale si può interagire solo parzial-mente), la maggior parte del-le persone che intraprendono attività fisica continuativa non riescono a mantenere a lungo questo impegno.

Tecnica o psicologiaIl nuovo modo di intendere la professione dell’istruttore deve necessariamente consi-derare la problematica della motivazione del cliente nel proprio vocabolario. La ri-flessione deve essere orien-tata non solo su quale sia il miglior esercizio da proporre ma anche su come organizza-re l’allenamento,in modo da renderlo motivante al punto che il cliente possa essere sti-molato a rendere continuativo il suo impegno fino a creare

una vera abitudine. Perché ciò avvenga sono necessari quat-tro requisiti: 1) L’allenamento deve esse-re vissuto come un momento piacevole sotto tutti gli aspetti e non come una pillola amara da ingoiare perché “fa bene”. Ciò significa intendere i pro-grammi di sotto una nuova luce devono assecondare oltre che le esigenze fisiologiche dell’individuo anche quel-le psicologiche proponendo esercizi che il cliente svolge volentieri e chiedendo fre-quentemente feed bach sul proprio operato al cliente.2) L’istruttore deve essere di sostegno al cliente rendendolo consapevole di quello che sta facendo e sensibilizzandolo sui benefici invisibili (benes-sere percepito) dell’attività fisica. Coinvolgerlo per dare stimoli e renderlo consapevo-le gradualmente sul valore di quello che sta facendo.3) Successivamente ci si con-centra sul trasferire la cultura legata all’attività fisica ma questo può avvenire solo se il cliente già attribuisce pia-

cevolezza all’allenamento e ha acquisito una buona con-sapevolezza su come la sua giornata acquisti qualità se si svolge attività fisica regolar-mente.4) Se il cliente è riuscito a co-struire una buona consapevo-lezza di base è possibile che l’abitudine a svolgerla rego-larmente, percependone i van-taggi, si consolidi e che diventi uno stile di vita.Tutto questo percorso ha, come denominatore comune, la capa-cità di instaurare una relazione positiva da parte dell’istrutto-re perché è sulla fiducia che si basa la relazione e ci si fida solo quando c’è empatia.In questo contesto rientrano le conoscen-ze teoriche e tecniche del no-stro settore utilizzate non solo come strumento per costruire il programma di allenamento migliore ma anche come ap-prodo teorico per supportare in maniera efficace la motivazione e la consapevolezza dell’impor-tanza dell’attività fisica da parte del cliente.

Francesco Iodice

GestioneGestioneLP

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Personale di contatto: una base importante per una solida piramide

Quando nel numero precedente abbia-mo analizzato il concetto di media

cliente abbiamo visto che la crescita di questo valore rap-presenta la possibilità primaria per avere ricavi migliori.Ora vedremo come agire sulla possibilità secondaria offerta dalla crescita della media clien-te: l’aumento del numero di clienti.Alcune riflessioni ci possono aiutare, vediamole insieme…Recenti ricerche di mercato mostrano altre due categorie di utenti oltre al tradizionale po-polo di frequentatori di centri fitness. Queste due categorie sembrano avere un potenziale quasi analogo a quella tradizio-nale e possono essere coinvolte da chi riuscirà a utilizzare for-me di comunicazione innovati-ve e adatte alla situazione.Iniziative di marketing opera-tivo, comunicate da personale preparato e con nuove capacità di linguaggio, possono portare a un aumento dei frequentatori. È comunque importante capire che solo chi saprà modificare il proprio modo di lavorare potrà beneficiare da questa grande risorsa. Chi riuscirà in questo intento, però, potrà distaccare eventuali competitori sul piano dei risultati. Un distacco di que-sto tipo avverrà grazie a pro-cessi di crescita: si tratta di una soluzione vincente, al contrario delle politiche di riduzione dei prezzi, spesso sterili e suicide.Con questa nuova vision, unita a flessibilità e spirito di iniziati-va, il manager del centro dovrà

ricercare e “formare” collabo-ratori con grandi doti di comu-nicazione. Questi collaboratori dovranno essere aiutati con un marketing efficace, che possa sostituire gli obsoleti modelli di riferimento tipici del nostro settore.

La logica del fioccoTra il bacino di utenza e la struttura di fitness esi-ste una “porta” che troppo

spesso funziona come bar-riera: il nostro personale di contatto. Per riuscire a com-prendere la natura di questo concetto ci viene in aiuto la “logica del fiocco”.Iniziative di marketing mi-rate e attente, comunicate da personale qualificato, coinvolgente e abile, pos-sono permettere di raggiun-gere obiettivi altrimenti inarrivabili. Un dettaglio importante è che queste ini-ziative vengano seguite sta-

Iniziative di marketing,

personale preparato

e attenzione per il servizio offerto

sono alla base di centri fi tness

di successo

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tisticamente, con un occhio di rigurado alla percentuale dei contatti che sfociano in un successo.Per un’analisi più chiara dobbiamo spostarci sul pia-no dei numeri e vedere come si comportano gli aumenti di frequentatori in relazione alla crescita dei nostri cen-tri, anche relativamente alle percentuali di conclusione e alla media cliente.

Principi importantiAlla luce di quanto detto, dallo specchietto possiamo trarre importanti considera-zioni.

- La colonna gialla è incre-mentabile con operazioni

di marketing strategico e operativo, “pescando” nelle nuove fasce di popo-lazione.

- Le colonne bianche sono migliorabili con la forma-zione del personale com-merciale e il monitorag-gio dei risultati di tutti gli operatori.

- Nel primo caso, per au-mentare il fatturato, sono necessarie ulteriori ini-ziative diversificate di marketing, nel secondo serve un’accelerazione della formazione del setto-re commerciale

Non dimentichiamo mai che anche nel fitness è valida la regola generale del “è mi-

gliorabile solo ciò che è misurabile”.

Possiamo quindi affermare:rilevare e analizzare gli indici aziendali permette un intervento adeguato da parte del manager!

ConclusioniAbbiamo dimostrato in che modo sia possibile interve-nire sui risultati delle nostre strutture, con la consapevo-lezza di essere efficaci come il nostro ruolo richiede. Non sapere dove intervenire per invertire situazioni poco soddisfacenti genera spesso frustrazione: ebbene, ora ab-biamo degli strumenti per ri-solvere questo problema alla radice.

Concludiamo ricordando che i risultati si costruiscono sul tavolo del manager, attraver-so un importante passaggio mentale: la riorganizzazio-ne. Un momento di Business Process Reenginering (la riorganizzazione dei proces-si aziendali) può modificare il servizio erogato grazie a un riposizionamento delle fi-gure professionali, studiando le loro prestazioni, al fine di sviluppare un processo pro-duttivo efficace.Nel prossimo articolo vedre-mo nel dettaglio i principi generali di questo processo, elementi che dovranno co-munque essere personalizza-ti da centro a un altro.

Dott. Roberto Angeletti [email protected]

Gestione

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Organizzare lo staff per agevolare il lavoro

Ci siamo lasciati dicendo che ave-re metodi e pro-tocolli all’interno

della gestione di un centro vuol dire ottenere risultati migliori. Come si può mette-re in pratica questa filosofia? Occorre realizzare manuali di procedure: delle specie di “codice civile” da far rispet-tare a tutto lo staff di un cen-tro.I manuali non sono carta stampata totalmente inutiliz-zabile, ma bensì strumenti di lavoro per tutti: i manua-li devono essere studiati ed elaborati attraverso le consi-derazioni e le osservazioni di tutti i componenti dello staff. Gli istruttori devono racco-gliere le informazioni neces-sarie e segnalarle attraverso il responsabile tecnico, la re-ception deve fare altrettanto e così anche il reparto vendita e il settore medico. Una volta raccolti tutti i dati, i responsabili del centro pos-sono elaborare il manuale, che rispecchierà tutto il lavo-

ro eseguito giornalmente dal-lo staff e costituirà la proce-dura di gestione del centro.Tutto ciò sembra un metodo di lavoro semplice e sconta-to, ma in realtà difficilmente si riesce a realizzarlo e ancor più a rispettarlo.

Segreti del mestiereIl manuale deve raccogliere e regolamentare le informazio-ni proveniente dai vari setto-ri, le informazioni però a loro volta devono essere ricche di contenuti: per esempio nella procedura iniziale è fonda-mentale inserire la visita me-

dica, ed è importante che la visita sia uno strumento effi-cace per il successivo lavoro dei tecnici e per il controllo serio dello stato di salute del cliente.Molti centri ancora oggi non hanno capito che la visita me-dica non è una seccatura in più ma bensì uno dei passag-gi fondamentali del percorso da proporre al cliente. E’ poi fondamentale che la visita abbia una connotazione utile per il cliente e per il centro.Se la visita medica è costi-tuita da esami utili (elettro-cardiogramma, un esame di analisi della composizione corporea, valori pressori e

anamnesi clinica) ottiene maggior credibilità anche da parte dei medici di base della zona che allora sicuramente si sentiranno più sicuri nel consigliare la palestra ai loro pazienti.Ci si lamenta spesso che i medici di base non reputano importante consigliare la pa-lestra, ma occorre anche pen-sare che se il medico della zona sa che nei centri fitness la gente non viene controlla-ta, e che gli operatori non si preoccupano di avere infor-mazioni cliniche inerenti alle attività che il centro propone, difficilmente riterrà che il proprio consiglio venga os-servato e rispettato.Ecco che allora si crea la fa-mosa spaccatura tra i medici di base e le palestre. Non è vero che il medico della zona rifiuta a priori la collabora-zione con i centri per motivi puramente economici, il mo-tivo l’abbiamo detto è dettato dalla poca credibilità che i centri fitness hanno nei con-fronti della classe medica in generale.Creiamo e sosteniamo le metodologie e le procedure appena descritte: il rapporto con il medico di zona cam-bierà. Il medico di base non può e non deve sostituirsi al medico della palestra, in quanto non conosce da vi-cino le attività del centro e non è presente all’interno del centro; può però diventare un ottimo collaboratore esterno solo se conquistiamo la sua fiducia.Un altro punto che coinvolge il settore medico è la frequen-tazione del medico stesso del

Creare un manuale operativo

permette di integrare processi e dinamiche,

rendendo un centro una vera

“macchina” funzionale

GestioneGestioneLP

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centro. Mi capita spesso di scoprire che il medico che presta servizio nella palestra non può frequentare il centro, se non pagando come tutti gli altri clienti. Mi sorge allora un dubbio: o il medico fa parte dello staff (come dovrebbe essere) e allora può frequentare, o il medico non viene conside-rato operatore specializzato del centro e allora si torna al punto di partenza. Il settore medico è uno dei settori che compongono l’organizzazio-ne della palestra: non com-prendere questo concetto è molto grave.Tra l’altro, se il medico non conosce le attività del cen-tro, se non prova su se stesso come lavorano gli istruttori e non utilizza gli strumenti e le macchine, come può essere una figura utile per il sistema benessere? Spesso sento fare delle critiche ai medici che danno consigli errati ai clien-ti e che non sono integrati con il resto dello staff: ma come può integrarsi se non viene considerato componen-te dello staff?Il manuale quindi deve rac-chiudere al suo interno i con-tenuti essenziali del servizio proposto al cliente.

Elementi di rilievoStesso discorso vale per gli istruttori, che devono avere un metodo di lavoro basato su un colloquio iniziale con il cliente. Questi, dopo essere stato visitato, deve portare i suoi dati all’istruttore: l’esito dell’elettrocardiogramma può essere essenziale per l’istrut-tore per impostare il primo al-lenamento. I dati dell’analisi della composizione corporea sono utilissimi per impostare il primo programma di pale-stra. (problemi cardiaci limi-tano determinate attività, un impoverimento della massa muscolare segnala una dieta alimentare errata o sedenta-

rietà, ecc.) Ecco che la visita medica acquista importanza anche per il cliente e non è più una semplice seccatura o un problema legale-assicura-tivo da risolvere rapidamen-te. L’istruttore che visiona i dati rilevati dalla visita me-dica (ovviamente con il per-messo del cliente in modo da non violare la privacy) e che incontra il cliente prima di elaborare il programma, ottiene grande credibilità dal cliente e dal medico della pa-lestra. Questo offre credibili-tà a tutto il centro, ottenendo quel rispetto tanto agognato dai medici di base. La dia-triba storica tra gli istruttori ed il medico del centro si è sempre basata sul fatto che i medici non conoscevano mai il lavoro svolto dagli istrutto-ri e spesso non impostavano la visita su esami utili e stan-dardizzati (era quasi sempre un semplice certificato con la frase istituzionale di sana e robusta costituzione) e gli istruttori non crescevano professionalmente limitan-dosi così al semplice ruolo di guardia palestra. Capita addi-rittura che entrano in compe-tizione con i medici sulle va-rie metodologie applicate: es. il bio-impedenziometro con-tro il plicometro. Nulla può essere più sbagliato. Medici ed istruttori fanno parte dello stesso staff e devono colla-

borare confrontandosi sulle metodologie e arricchendo il servizio al cliente (bio-im-pedenziometro e plicometro non sono in contrapposizione ma bensì due diversi metodi che si completano uno con l’altro). Gli istruttori devono utilizzare i dati raccolti dal medico e i medici devono impegnarsi a rilevare dati da fornire agli istruttori.

Servizi di qualitàTutto ciò si ottiene solo se esistono delle procedure e dei metodi standard che ven-gono regolamentati e scritti nel manuale cosicché non si lavori sull’improvvisazione e tutto possa essere monitorato costantemente. Questo genera continuità nel servizio e ne de-termina la qualità. La qualità del servizio di un centro deve poter essere misurata su con-tenuti concreti e non sui sem-plici sorrisi della signorina alla reception: un centro strut-turato con al suo interno un or-ganigramma di lavoro, con un manuale di procedure ha in sé la possibilità di essere monito-rato ed è questo che permette di essere giudicato qualitativa-mente ed è questo che lo diffe-renzia e lo eleva permettendo anche di dare maggior valore al listino prezzi.

Fabio Swich

39La Palestra

Gestione

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GestioneGestioneLP

40 La Palestra

I centri estivi, una soluzione che mette d’accordo bambini, genitori e palestre!

Nel periodo estivo, le sale di centri sportivi e pale-stre tendono a

svuotarsi, i soci preferisco-no le attività all’aperto, ma soprattutto, le scuole sono chiuse e con i bambini a casa è molto difficile tro-vare il tempo per allenarsi. Abbiamo incontrato il club manager e responsabile im-pianti natatori dei centri sportivi Dabliu: Alessandro Patitucci, che ormai da anni organizza durante il perio-do di chiusura delle scuole, attività che coinvolgono i bambini e facilitano la vita dei genitori.

- Che tipo di attività organiz-zate all’interno delle vostre strutture?- Abbiamo la fortuna di ave-re degli impianti polivalenti, con piscina, palestra, campi da tennis e calcio, quindi or-ganizziamo dei centri estivi prevalentemente sportivi, per bambini di tutte le età.

- Come vengono impegnati durante la giornata?

- Con attività sportive di ogni genere: nuoto, calcio, cal-cetto, tennis, atletica, baby dance, organizziamo gare e tornei e alla fine di ogni set-timana i vincitori vengono premiati con una cerimonia ufficiale.

- Quali sono secondo lei i pro per i ragazzi e per la fa-miglia?- I ragazzi passano la loro giornata in un ambiente sano, si divertono e interagiscono con i coetanei, mentre i geni-tori possono andare a lavoro con la tranquillità di lasciare i propri figli con del persona-le qualificato o possono alle-narsi o anche solo prendere il

sole in piscina mentre i pro-pri figli si divertono.

- Che consigli darebbe a chi ha spazi minori a disposizio-ne?- Credo sia importante sfrut-tare ogni luogo disponibile: nelle sale Fitness si possono organizzare lezioni dedicate ai bambini, per familiarizza-re con l’attività fisica e il mo-vimento. Gli spazi all’aper-to possono essere sfruttati durante i momenti di pausa, oppure per organizzare attivi-tà di bricolage e disegno per i più piccoli. Inoltre sarebbe interessante poter affittare, solo per il periodo estivo, le piscine con strutture autopor-

tanti, in modo da installarle temporaneamente e creare nuovi spazi di attività in ac-qua. Chi non avesse spazio esterno, potrebbe avviare collaborazioni con piscine o centri sportivi nella propria zona, in modo da ottenere valide convenzioni per il pe-riodo estivo.

A quanto sembra le attività estive per i ragazzi mettono d’accordo tutti, genitori, fi-gli e impianti sportivi, che in questo modo hanno la possi-bilità di incrementare gli in-cassi e sfruttare le strutture a 360°!

Rachele Cirri

I centri estivi costituiscono una soluzione

che mette d’accordo

bambini, genitori e palestre!

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41La Palestra

LP ArredoIn questo numero:42. Questione di organizzazione

43. Reception: la porta del business

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ArredoArredoLP

42 La Palestra

Questione di organizzazione

L’Architettura e la progettazione sono elementi fondamen-tali in ogni proces-

so produttivo. Guai a darli per scontato!Sia nella residenza (ambienti che ogni giorno viviamo inti-mamente) che nei processi pro-duttivi (sedi aziendali, negozi, ristoranti, ecc.), l’architettura e il design, sono ormai un bigliet-to da visita immediato, un’im-magine che non si deve fermare all’aspetto esteriore ma che deve essere protagonista nella suddivisione degli spazi, nel-l’interazione dei servizi, nella riuscita degli obbiettivi. Deve rendere le attività fruibili senza mai creare ostacoli nel-la comprensione da parte dei clienti.L’ambiente del fitness/benesse-re vive ormai da qualche anno uno sviluppo molto dinamico e mutevole.In questo contesto la “Palestra” di un tempo diventa una vera e propria azienda, dove la bon-tà delle scelte iniziali riguardo funzioni, dimensionamento e gestione, sono fondamentali per la buona riuscita dell’ope-razione, degli investimenti e per la vita stessa del centro.Tutto ciò assume un valore ag-

giunto se si pensa che l’inve-stimento stesso comporta cifre importanti e che i margini di guadagno non sono così “faci-li” in un contesto di forte con-correnza.Ecco perché l’imprenditore che decide di entrare in questo set-tore, aprendo un centro fitness, si deve appoggiare a proget-tisti specializzati, conoscitori del mercato e delle logiche di funzionamento, in possesso di un know-how in grado di ana-lizzare tutte le sfumature che differenziano un centro fitness vincente.

Analisi della situazioneUna progettazione attenta deve prendere in considerazione in-nanzi tutto:

- La location, cioè gli spazi disponibili e verificare che le funzioni necessarie a soddisfa-re il potenziale cliente possano essere organizzate e dimensio-

nate secondo il bacino d’utenza previsto.Per la scelta del luogo si pro-cederà ad un’analisi attenta, sia dell’aspetto demografico (nu-mero di possibili clienti suddi-visi per età, interessi, ecc.) sia di quello urbanistico, dividendo quest’ultimo principalmente in 2 elementi: Il Luogo circostan-te e la Sede.Il Luogo è l’insieme delle strut-ture urbanistiche quali strade, vie d’accesso, congestione via-ria, che consentono ai clienti di accedere in modo rapido, di-retto al nostro centro; la Sede è la capacità del nostro centro di offrire parcheggi, servizi in ma-niera semplice e adeguata.

- La Struttura, Un sovradimen-sionamento (molto frequente!) o un sottodimensionamento della struttura e relative fun-zioni sono handicap che spesso dopo poco portano anche a forti perdite di investimenti.Su questa analisi e sul tipo di utente previsto si fanno delle

scelte importanti, come inserire l’attività di nuoto, la vasca per acquagym, il numero di sale corsi, l’inserimento dell’area terme, la tipologia degli spo-gliatoi…

Attenzione e coraggioNon sempre l’imprenditore che investe recuperando un centro già esistente, o aprendone uno nuovo, è una persona del set-tore e spesso la voglia di fare, l’ansia del momento lo posso-no portare a scelte contropro-ducenti, utilizzando somme notevoli per finiture meno im-portanti e risparmiando laddo-ve l’importanza delle aree lo richiederebbe.La figura del progettista spe-cializzato deve diventare per l’imprenditore un punto di rife-rimento e confronto, in una fase che non può essere affrettata e che ha bisogno di attente valu-tazioni. Importante è una figu-ra professionale e oggettiva, in grado di supportare le decisio-ni dell’imprenditore. Troppo spesso, in questa “nuova era del fitness”, si vedono progettisti improvvisati, grazie a un mer-cato in crescita e a prospettive di lavoro interessanti.Il “progetto del club e del cen-tro sportivo” è un complesso di idee e valutazioni degli spazi che non può essere visto come una qualsiasi altra azienda o area commerciale. La fideliz-zazione del cliente dipende da come esso vive il club e non può prescindere da scelte orga-nizzative attente e complete.

Marco Vismara

Sono molte le scelte che

devono essere operate

al momento di aprire una

nuova attività

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43La Palestra

Arredo

Reception: la porta del business

Entrando in palestra si nota molto spes-so la mancanza di spazi adeguati alla

reception. Si tratta di un’area a cui non viene dato il giusto peso perché la nostra attenzio-ne viene rivolta in particolar modo alla zona pesi, corpo li-bero, e spazio benessere. La zona reception, invece, è fondamentale, perché costi-tuisce il luogo in cui l’attività prende forma oltre a essere il luogo dove convinciamo il cliente a scegliere la no-stra palestra. Si tratta inoltre dell’area dove teniamo sotto controllo la gestione, i paga-menti, i corsi ecc.Spesso non si trovano spa-zi reception. Peggio ancora, capita di trovarli sguarniti. È un vero peccato, perché sono questi spazi la porta d’ingres-so della redditività della pale-stra.

Elementi essenzialiPer creare una zona reception non c’è bisogno di effetti spe-ciali, ma di alcune soluzioni di base essenziali.La zona dovrebbe essere di almeno 15/20 mq. ed essere dotata dei seguenti elementi:bancone reception- sedute di attesa

- totem o bacheche - controllo accessiper il banco reception è suffi-ciente un piccolo spazio che possa contenere agevolmen-te tutti i documenti cartacei, sistemi di pagamento (carta di credito o strumento fi-nanziario, tipo finanziamen-to personale) e un computer per la gestione dei clienti. È necessario avere una perso-na qualificata che spieghi nel dettaglio le attività, i corsi e le tariffe del centro. L’ideale sarebbe avere un buon vendi-tore, non certo un istruttore che prima chiede soldi e poi gestisce il cliente.I materiali per creare recep-tion sono molteplici: dalla muratura al vetro. Ultima-mente si utilizzano reception prefabbricate in legno, con possibilità di vetro come ap-poggio. Questo offre una cer-ta facilità di montaggio e la possibilità di personalizzare la struttura con colori e forme particolari (vedi foto), oltre a un costo accessibile.Per quanto riguarda lo spazio

dedicato alle sedute, è suffi-ciente creare un piccolo an-golo con tre/quattro poltrone e un tavolino, per dare un mi-nimo confort al cliente in at-tesa di ricevere informazioni. I totem o le bacheche danno tutte quelle informazioni che anche il buon venditore non riesce a trasmettere al clien-te finale e completano il più possibile la panoramica del-l’attività. Un ottimo corredo è costituito da fotografie del centro e delle sue attività.

Programmi utiliOltre al buon venditore, la cosa essenziale è utilizzare un programma o un sistema di controllo dei clienti. Esistono in commercio tante soluzioni e tanti programmi, ma in un’at-tività come la palestra non è necessario avere programmi complicati (che rischiano di far perdere tempo), quanto piuttosto un programma con i requisiti di base: anagrafica clienti, statistiche ingressi, gestione abbonamenti, ge-

stione pagamenti, e facilità di utilizzo. In alternativa si pos-sono utilizzare sistemi senza software, che garantiscono solo il controllo degli accessi in palestra, ma estremamente semplici da utilizzare.In uno spazio reception impor-tante si vanno ad aggiungere le varie vetrine dei prodotti, dal food all’abbigliamento, e dove non c’è possibilità di avere lo spazio o le licenze per il ristoro, possono figura-re bene dei distributori auto-matici di bevande-alimenti.

Occhio alla privacyIn ultima analisi, un consiglio da chi le palestre le vede gior-nalmente per lavoro: create-vi un piccolo ufficio/spazio dedicato alla vostra clientela più affezionata, oppure per trattare situazioni particolari, perché non c’è cosa più brut-ta che sentire chi sta dietro alla reception dire “a te che sei cliente faccio un super sconto”, quando magari, nel-le vicinanze si trova un nuovo potenziale cliente. Un altro caso da evitare è quello delle lamentele aperte al pubblico. Per quanto un cliente abbia diritto di lamentarsi in caso di mancato sevizio, questo deve essere un rapporto privato: il rischio di vedere la palestra messa erroneamente in cattiva luce agli occhi di altri clienti è troppo grave per non essere affrontato con le dovute pre-cauzioni… In fondo basta un po’ di privacy!

Emiliano Costagli

Consigli pratici per allestire

un’area troppo spesso

sottovalutata

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Anno II - N. 4maggio/giugno 2006

Api Grafiche Multimediali Viale Michelangelo, 6

20060 Cassina de’ Pecchi (MI) [email protected]

Comitato redazionale Cesare Salgaro,Veronica Telleschi

Direttore ResponsabileSandra Pinato

Hanno collaboratoDott. Roberto Angeletti,

Roberto Calcagno, David Cardano, Rachele Cirri, Emiliano Costagli, Luca Franzon, Francesco Iodice, Dott. Marco Neri, Dario Sorarù, Fabio Swich, Marco Vismara,

Fabio Zonin.

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ImmaginiLA PALESTRA archivio.

Si ringrazia il Centro Wellness Club di Casatenovo (LC) per la disponibilità

al servizio fotografico.

In copertinaxxxxx

TipografiaIGL - S.Martino b.a. (VR)___________________

LA PALESTRAPubblicazione bimestrale registrata

al Tribunale di Milano il 21.09.2005 con il numero 643. Iscrizione al R.O.C. con il

N° 13029. Gli articoli contenuti in questa rivista non hanno scopo didattico, ma espri-mono opinioni e nozioni personali da parte

di esperti del settore. Gli articoli firmati impegnano esclusiavamente gli autori. Dati e caratteristiche tecniche sono generalmen-

te forniti dalle case produttrici, non sono comunque tassativi e possono essere soggetti

a retifiche. Le Api Grafiche Multimediali declinano ogni responsabilità circa l’uso

improprio delle tecniche che vengono descritte al suo interno. L’invio di fotografie alla redazione ne autorizza implicitamente la pubblicazione gratuita su qualsiasi supporto cartaceo e su qualsiasi pubblicazione anche

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Domu Sport 338.3775036 www.integratoriperlosport.it

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