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ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE PARITARIO “ENRICO FERMI” INDIRIZZO ECONOMICO “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING” DDG n. AOODRCAL988 DEL 22/01/2013 Via Bellini, 8 89013 Gioia Tauro (RC) Tel./ Fax 0966/421197 mail: [email protected] PEC: [email protected] Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è “il documento fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale” dell’Istituto Tecnico Commerciale Paritario “E.Fermi” di Gioia Tauro. La sua funzione fondamentale è quella di: Informare sulle modalità di organizzazione e funzionamento dell’Istituto; Presentare la progettazione educativa che l’Istituto mette in atto per raggiungere gli obiettivi educativi e formativi; Orientare rispetto alle scelte fatte, a quelle da compiere durante il percorso ed al termine di esso. Completano il documento il regolamento di Istituto e il PECUP, griglie di valutazione, quadro orario, attività ed insegnamenti generali. L’intero PTOF si caratterizza come progetto unitario ed integrato, elaborato professionalmente nel rispetto delle reali esigenze dell’utenza e del territorio, con l’intento di formare persone in grado di pensare ed agire autonomamente e responsabilmente al’interno della società. Principi del PTOF Libertà d’insegnamento, nel quadro delle finalità generali del servizio, nel rispetto della promozione della piena formazione degli alunni e della valorizzazione della progettualità individuale e di istituto. Centralità dell’alunno, nel rispetto dei bisogni formativi e dei suoi ritmi di apprendimento. Progettualità integrata e costruttiva, per garantire agli alunni maggiori opportunità d’istruzione, di apprendimento, di motivazione all’impegno scolastico. Responsabilità, centrata su competenze disciplinari e relazionali.

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ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE PARITARIO

“ENRICO FERMI” INDIRIZZO ECONOMICO “AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”

DDG n. AOODRCAL988 DEL 22/01/2013

Via Bellini, 8 89013 Gioia Tauro (RC) Tel./ Fax 0966/421197

mail: [email protected] PEC: [email protected]

Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è “il documento

fondamentale costitutivo dell’identità culturale e progettuale” dell’Istituto

Tecnico Commerciale Paritario “E.Fermi” di Gioia Tauro.

La sua funzione fondamentale è quella di:

Informare sulle modalità di organizzazione e funzionamento

dell’Istituto;

Presentare la progettazione educativa che l’Istituto mette in atto per

raggiungere gli obiettivi educativi e formativi;

Orientare rispetto alle scelte fatte, a quelle da compiere durante il

percorso ed al termine di esso. Completano il documento il

regolamento di Istituto e il PECUP, griglie di valutazione, quadro

orario, attività ed insegnamenti generali.

L’intero PTOF si caratterizza come progetto unitario ed integrato,

elaborato professionalmente nel rispetto delle reali esigenze dell’utenza e

del territorio, con l’intento di formare persone in grado di pensare ed agire

autonomamente e responsabilmente al’interno della società.

Principi del PTOF

Libertà d’insegnamento, nel quadro delle finalità generali del servizio,

nel rispetto della promozione della piena formazione degli alunni e

della valorizzazione della progettualità individuale e di istituto.

Centralità dell’alunno, nel rispetto dei bisogni formativi e dei suoi

ritmi di apprendimento.

Progettualità integrata e costruttiva, per garantire agli alunni maggiori

opportunità d’istruzione, di apprendimento, di motivazione

all’impegno scolastico.

Responsabilità, centrata su competenze disciplinari e relazionali.

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Trasparenza e accordo dei processi educativi, nella continuità e

didattica in senso verticale e orizzontale (scuola e territorio).

Documentazione della progettualità scolastica, cercando la

partecipazione di un numero sempre maggiore di soggetti. Ricerca

didattica e aggiornamento per l’innovazione e la valorizzazione della

professionalità docente ed ATA.

Verifica e valutazione, accurate in base a precisi indicatori elaborati

all’interno dell’istituto.

Assicurare l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo

l’educazione alla parità tra i sessi, la prevenzione della violenza di

genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di

sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori.

Presentazione della scuola

PREMESSA

La scuola è, per molte ragioni, il luogo in cui le differenze personali devono

essere vissute come ricchezza, come lo “spazio” dove operano persone reali,

portatrici di cultura, storie, progetti ed esperienze diverse con un bisogno di

attenzione per le varie specificità.

Da tutto ciò nasce la necessità di offrire a tutti gli studenti le stesse

opportunità e la stessa cura.

La principale sfida cui rispondere diventa allora quella di costruire e

sperimentare metodologie capaci di collegare tutta l’azione didattica ai

vissuti e alle storie individuali rivalutandone le potenzialità.

Il POF, Piano dell’Offerta Formativa documento fondamentale dell’Istituto,

chiarisce ciò che è e ciò che tende ad essere, non solo in rapporto alla

specificità degli indirizzi attivati, ma anche alla sua cultura (clima, regole,

organizzazione, patrimonio di esperienze del suo personale) e al suo

progetto (ciò che si vuole diventare, in cosa si vuole migliorare).

L’identità culturale che il PTOF vuole esprimere è in linea con la cultura

dell’autonomia che rifiuta un’idea di scuola costruita su modelli rigidi.

Tale identità la si vuole costruire a partire dagli obiettivi generali ed

educativi ed il loro rapporto con il territorio che sono i confini

dell’autonomia scolastica entro i quali agiscono le opzioni metodologiche

intese come scelta di quale didattica privilegiare, di quali strategie e

strumenti adottare per migliorare la qualità complessiva della scuola.

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Gli obiettivi della nostra azione educativa sono orientati:

• a migliorare la qualità dell’insegnamento,

• a favorire il successo scolastico,

• a rendere gli studenti sempre più protagonisti ed inseriti nel tessuto sociale

come cittadini e persone di cultura.

Il raggiungimento degli stessi obiettivi non è scontato; l’azione quotidiana,

la costruzione di una collegialità diffusa ed una più responsabile

consapevolezza dei soggetti (dirigenza, docenti, alunni) sono i processi che

saranno messi in atto.

Gli operatori della Scuola si ispireranno a questo documento, le famiglie

potranno farvi riferimento per meglio seguire la vita scolastica dei loro figli,

gli studenti vi troveranno le linee guida che riguardano la scuola cui

appartengono.

L’ISTITUTO ED IL SUO TERRITORIO

Le origini dell’Istituto

L’Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Fermi” nasce a Gioia Tauro

nell’anno scolastico 2012-2013, rappresentando una novità rilevante nella

realtà scolastica dell’istruzione di secondo grado di tutta la vasta area della

Piana di Gioia Tauro, caratterizzata da una forte identità professionale e

tecnica.

La sede centrale di via Bellini 8, che ospitava gli uffici di presidenza, la

segreteria, 5 aule, 1 laboratorio di informatica, una sala professori, una

biblioteca è stata trasferita per l’avvio dell’anno scolastico 2017/2018, in via

Nunziante 23.

La “mission” è quella di educare i giovani, aiutandoli a costruire la loro

personalità e la loro concezione del mondo e della vita facendo sì che

ciascuno consegua delle competenze, conoscenze e abilità che lo integrino

nel miglior modo possibile nel tessuto sociale, e che gli consentano di

orientarsi nel mondo del lavoro vivendo responsabilmente nel rispetto di sé

e degli altri.

L’Istituto risponde altresì alla crescente domanda di una formazione

scolastica superiore nell'area tecnico-commerciale, esigenza molto sentita

all'interno di una realtà sociale che, come molte altre, vede affiancarsi alla

tradizionale vocazione agricola in forte declino, crescenti livelli di

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industrializzazione che interpretano l’area portuale ed il retroporto come

volano di crescita per l’intero territorio.

Nuovo obbligo scolastico

Il DM 139 del 2007, regolamento recante norme in materia di adempimento

dell’obbligo di istruzione, esteso al biennio della scuola superiore, così

recita:

L’elevamento dell’obbligo di istruzione a sedici anni intende favorire il

pieno sviluppo della persona nella costruzione del sé, di corrette e

significative relazioni con gli altri e di una positiva interazione con la realtà

naturale e sociale.

Il comma 1 dell’art. 2 del predetto regolamento fa poi riferimento esplicito

a saperi e competenze, articolati in conoscenze e abilità, con l’indicazione

degli assi culturali di riferimento.

I saperi sono articolati in abilità/capacità e conoscenze, con riferimento al

sistema di descrizione previsto per l’adozione del Quadro europeo dei Titoli

e delle Qualifiche (EQF).

L’EQF contiene le seguenti definizioni:

• “Conoscenze”: indicano il risultato dell’assimilazione di informazioni

attraverso l’apprendimento.

Le conoscenze sono l’insieme di fatti, principi, teorie e pratiche, relative a

un settore di studio o di lavoro; le conoscenze sono descritte come teoriche

e/o pratiche.

• “Abilità”: indicano le capacità di applicare le conoscenze e di usare know-

how per portare a termine compiti e risolvere problemi; le abilità sono

descritte come cognitive (uso del pensiero logico, intuitivo e creativo) e

pratiche (che implicano l’abilità manuale e l’uso di metodi, materiali,

strumenti).

• “Competenze”: indicano la comprovata capacità di usare conoscenze,

abilità e capacità personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro

o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; le competenze sono

descritte in termine di responsabilità e autonomia.

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Il D.M. 139 stabilisce anche le competenze chiave di cittadinanza da

acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria:

• Imparare ad imparare: organizzare il proprio apprendimento,

individuando, scegliendo ed utilizzando varie fonti e varie modalità di

informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in

funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo

di studio e di lavoro.

• Progettare: elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle

proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per

stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i

vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando

i risultati raggiunti.

• Comunicare: comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano,

letterario, tecnico, scientifico) e di complessità diversa, trasmessi

utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico,

ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali);

rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure,

atteggiamenti, stati d’animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi

(verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze

disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali).

• Collaborare e partecipare: interagire in gruppo, comprendendo i diversi

punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la

conflittualità, contribuendo all’apprendimento comune ed alla realizzazione

delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli

altri.

• Agire in modo autonomo e responsabile: sapersi inserire in modo attivo e

consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e

bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i

limiti, le regole, le responsabilità.

• Risolvere problemi: affrontare situazioni problematiche costruendo e

verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo

e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di

problema, contenuti e metodi delle diverse discipline.

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• Individuare collegamenti e relazioni: individuare e rappresentare,

elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni,

eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e

lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica,

individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze, cause ed effetti

e la loro natura probabilistica.

• Acquisire ed interpretare l’informazione: acquisire ed interpretare

criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi

strumenti comunicativi, valutandone l’attendibilità e l’utilità, distinguendo

fatti e opinioni.

Gli indirizzi di studio

Con il DDG n. A00DRCAL 988 del 22/01/2013 viene riconosciuta

all’Istituto la parità scolastica per l’intero quinquennio (dalla classe I alla

V).

Il nuovo indirizzo “Amministrazione, Finanza e Marketing” offre al

diplomato le competenze generali nel campo dei macrofenomeni economici

nazionali ed internazionali, della normativa civilistica e fiscale, dei sistemi

e processi aziendali (organizzazione, pianificazione, programmazione,

amministrazione, finanza e controllo), degli strumenti di marketing, dei

prodotti assicurativo-finanziari e dell’economia sociale.

Integra inoltre le competenze dell’ambito professionale specifico con quelle

linguistiche e informatiche per operare nel sistema informativo dell’azienda

e contribuire sia all’innovazione sia al miglioramento organizzativo e

tecnologico dell’impresa inserita in un contesto internazionale.

A conclusione del percorso quinquennale, il diplomato nell’indirizzo

Amministrazione, finanza e Marketing sarà in grado di:

- rilevare le operazioni gestionali utilizzando metodi, strumenti, tecniche

contabili ed extracontabili in linea con i principi nazionali ed internazionali;

- redigere e interpretare i documenti amministrativi e finanziari aziendali;

- gestire adempimenti di natura fiscale;

- collaborare alle trattative contrattuali riferite alle diverse aree funzionali

dell’azienda;

- svolgere attività di marketing;

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- collaborare all’organizzazione, alla gestione e al controllo dei processi

aziendali;

- utilizzare tecnologie e software applicativi per la gestione integrata di

amministrazione, finanza e marketing.

Avrà inoltre conseguito, in termini di competenze, i risultati di

apprendimento come di seguito specificati:

Riconoscere e interpretare:

- le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le

ripercussioni in un dato contesto;

- i macrofenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla

specificità di un’azienda;

- i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica

attraverso il confronto fra epoche storiche e nella dimensione sincronica

attraverso il confronto fra aree geografiche e culture diverse.

Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale

con particolare riferimento alle attività aziendali.

Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi

informativi con riferimento alle differenti tipologie di imprese.

Riconoscere i diversi modelli organizzativi aziendali, documentare le

procedure e ricercare soluzioni efficaci rispetto a situazioni date.

Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla

gestione delle risorse umane.

Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di

programmi di contabilità integrata.

Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del

controllo di gestione, analizzandone i risultati.

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Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e

realizzare applicazioni con riferimento a specifici contesti e diverse

politiche di mercato.

Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo-finanziari, anche per

collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose.

Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti

comunicazione integrata d’impresa, per realizzare attività

comunicative con riferimento a differenti contesti.

Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale

e ambientale, alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale

d’impresa.

Sbocchi professionali

Al termine del regolare corso di studi, lo studente consegue il Diploma in

Amministrazione, Finanza e Marketing che permette di:

Iscriversi a qualunque facoltà universitaria, anche se in genere i

diplomati tendono a iscriversi alla facoltà di Economia e Commercio,

Giurisprudenza, e alle Facoltà tecnico-scientifiche.

Accedere alla libera professione di ragioniere commercialista dopo

aver conseguito il diploma di laurea triennale ad indirizzo economico,

aver completato il tirocinio triennale presso un professionista abilitato

e infine aver superato l’esame di abilitazione professionale.

Partecipare ai concorsi pubblici: presso enti locali, INPS, Camera di

Commercio.

Inserirsi nelle seguenti aree di interesse:

- aziende private (area amministrativa, area vendite, gestione del personale,

contatti con il pubblico).

- istituti bancari (front office, gestione incassi e pagamenti, gestioni titoli,

back office, contabilità).

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- studi di notai e avvocati (cura della documentazione legata a pratiche legali

varie).

- agenzie di assicurazioni (pratiche inerenti a vari tipi di contratti

assicurativi).

- agenzie di viaggi (contatti con il pubblico e tour-operator).

- studi di commercialisti e consulenti del lavoro (vari settori della contabilità

aziendale, dichiarazione dei redditi, paghe e contributi.

I dipartimenti disciplinari istituiti per il SETTORE ECONOMICO sono i

seguenti:

AREA LINGUISTICA

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1 Italiano

2 Inglese

3 Spagnolo

4 Francese

4 Religione (o attività alternative)

5 Storia

6 Geografia

AREA LOGICO-MATEMATICA

1 Informatica

2 Matematica

AREA TECNICO-SCIENTIFICA

1 Scienze Integrate

2 Scienze motorie e sportive

AREA ECONOMICO-SOCIALE

1 Diritto

2 Diritto ed economia

3 Economia Aziendale

4 Economia Politica

ATTIVITA’ DIDATTICA E PROGETTI PIANO DI

MIGLIORAMENTO

Orario delle lezioni

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Le lezioni curriculari sono organizzate al pomeriggio su sei giorni

settimanali (dal lunedì al sabato) dalle ore 14.00 alle ore 18.00 ad eccezione

del sabato, in cui è prevista la prosecuzione delle attività didattiche fino alle

ore 18.50, adottando come unità oraria 50 minuti .

Il Piano Triennale dell'Offerta Formativa dell’Istituto, in linea con il

Regolamento dell’autonomia scolastica e in coerenza con gli obiettivi

globali indicati nella Politica della Qualità dell’Istituto, privilegia i seguenti

aspetti:

1. innovazione dell'attività didattica, con particolare attenzione alla

progettazione curricolare e all’uso delle nuove tecnologie;

2. adeguamento della didattica alle indicazioni della Riforma in particolare

per quanto riguarda la programmazione per dipartimenti e per competenze;

3. potenziamento delle azioni di formazione e orientamento in vista della

prosecuzione degli studi e dell'inserimento nell'attività lavorativa;

4. miglioramento della qualità del servizio e promozione della cultura della

valutazione;

5. caratterizzazione per ogni anno di corso con particolari specificità

didattiche e allargamento del “cooperative learning” anche tra studenti di

annualità diverse.

L’azione formativa viene concepita come un accompagnamento dello

studente in un percorso articolato e flessibile, che corrisponde alle varie fasi

della sua crescita personale.

- inizia in continuità con le scuole secondarie di primo grado del

territorio con attività finalizzate all’accoglienza;

- prosegue con iniziative mirate alla promozione del successo

formativo ed alla prevenzione del disagio e della dispersione;

- è potenziato dall’uso didattico delle nuove tecnologie multimediali e

da progetti ed iniziative culturali complementari e integrative.

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PERCHÉ SCEGLIERE L'ISTITUTO TECNICO?

- Perché la formazione tecnica è la porta di accesso a molte professioni

e studi superiori.

- Perché la formazione tecnica è fortemente richiesta dal mondo del

lavoro.

- Perché la cultura tecnica e scientifica è fondamentale per lo sviluppo

economico e sociale del nostro Paese, oltre ad aver reso grande l’Italia

nel mondo e a renderla grande tuttora.

I nostri studenti

La popolazione studentesca proviene da un bacino d’utenza molto esteso per

lo più racchiuso nella Piana di Gioia Tauro, ed appartiene a famiglie di

diversa estrazione sociale con una scolarizzazione diversificata tendente ad

un livello medio-basso.

L’elemento economicamente trainante e di eccellenza del territorio, era

l’agricoltura da tempo in profonda crisi per le difficoltà degli sbocchi di

mercato in cui versa il settore, e per la forte crisi internazionale che non la

rende più economicamente appetibile.

Storicamente la zona della Piana di Gioia Tauro era considerata tra le più

fertili d’Italia e forniva forza-lavoro a migliaia di contadini.

Oggi, il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) ridefinisce

la stessa area ridefinendo un’ampia zona industriale e conferendogli grande

rilevanza nell’intero territorio regionale, per la presenza del più grande porto

del Mediterraneo.

L’area è stata oggetto di uno sviluppo economico squilibrato recando con sè

una pseudo-industrializzazione che ruota intorno all’area portuale di Gioia

Tauro, che ne ha determinato forti squilibri di natura socio-economica

stravolgendo l’originaria struttura contadina.

Il nostro istituto è in grado di accogliere studenti diversamente abili che

richiedono interventi didattici specializzati, per i quali è previsto un ampio

ventaglio di opportunità formative, con strategie e contenuti disciplinari

adeguati a favorirne l’integrazione e l’autonomia personale.

Mercato del lavoro

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L’insediamento di complessi industriali nell’area portuale ASI (Area di

Sviluppo Industriale) non ha minimamente scalfito il problema

occupazionale. L’emergenza lavoro nell’area ha raggiunto livelli mai

osservati in precedenza: il fenomeno della disoccupazione influisce infatti

non solo sulla crescita economica ma anche sulla stessa convivenza

consenso sociale. La mancanza di una cultura proiettata al nuovo mercato,

la carenza di centri sociali e culturali, l’assenza di risposte positive alla

formazione giovanile, hanno spesso determinato situazioni di disagio che

sono sfociate nella criminalità diffusa e nell’ abbandono scolastico.

Rispetto al resto della Regione è possibile avanzare l’ipotesi di una

stagnazione sociale che grava pesantemente sul bacino di utenza servito

dalla scuola, con una struttura occupazionale rigida e ristretta ed una grande

massa di persone che si offrono sul mercato del lavoro, senza avere alcuna

prospettiva di incontrare una domanda corrispondente.

I valori record del tasso di disoccupazione, con particolare riferimento alla

disoccupazione giovanile, imputabili a molteplici fattori di carattere

internazionale, inducono ad alcune considerazioni sull’esistenza diffusa del

lavoro sommerso. L’economia sommersa è, infatti, largamente presente

nell’area e si configura come una vera e propria economia parallela, con il

suo mercato, i suoi finanziamenti, il suo collocamento.

Scuola e Famiglia

Una scuola in quanto servizio non può prescindere dall’identificare la

propria utenza, dal rappresentarne i bisogni, dal riconoscerne i diritti, dal

sollecitarne ed accoglierne le proposte.

I genitori partecipano al contratto educativo condividendone responsabilità

ed impegni nel reciproco rispetto di competenze e ruoli.

Si ritiene pertanto determinante, al fine del successo scolastico degli alunni,

concordare tra insegnanti e genitori modalità di relazione improntate a

chiarezza, collaborazione basata sulla fiducia, trasparenza, dialogo e rispetto

delle competenze.

Le scelte educative e didattiche dell’Istituto

In una realtà territoriale che denota precarietà culturale e sociale, l’Istituto

“Enrico Fermi” di Gioia Tauro si pone come centro propulsivo di iniziative

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atte ad educare gli allievi alla cittadinanza attiva, alla flessibilità e alla

imprenditorialità, creando anche valide occasioni per recuperare le radici

territoriali.

La nostra Scuola si propone, infatti, di formare soggetti responsabili,

consapevoli di sé e del mondo esterno, in possesso di una buona cultura di

base e di specifiche competenze tecnico-professionali, che siano anche

duttili e flessibili, per rispondere alla richiesta di mobilità del mercato del

lavoro e per una adeguata prosecuzione efficace degli studi.

Essa mira pertanto a superare la dicotomia fra istruzione e formazione,

educando così alla complessità, alla responsabilità delle scelte, alla

partecipazione attiva, ai processi di apprendimento, al rispetto delle

diversità in una visione europea e mondiale, ritenendo anacronistica

un’istruzione solo tecnicistica che non veicoli valori fondamentali e legati

al territorio.

L’Istituto “Enrico Fermi” intende dunque offrire un contributo più fattivo

all’educazione anche dell’alunno più svantaggiato, affinché si realizzi la sua

piena maturazione umana, sociale e culturale.

Il Cuore dell’Autonomia

Evidentemente l’attenzione alla didattica da parte dei docenti comporta un

impegno di continua formazione in servizio, di sicuro arricchimento per gli

insegnanti ma anche carica di valori esistenziali come l’umiltà, lo studio, la

cultura, la formazione integrale della persona, trasmessi agli allievi con il

semplice esempio, contribuendo già così ad una convivenza civile sempre

più esperita in una comunità scolastica dove non si educa per valutare ma si

valuta per educare.

Educare alla convivenza civile

In un contesto sociale nel quale è ampiamente avvertito un vuoto che non

riguarda solo la classica buona educazione, ma che si traduce in un vero e

proprio deficit di rispetto di se stessi, degli altri, della cura e della

conservazione della propria salute, di attenzione per la “res publica” e per

il bene comune e di tutela dell’ambiente, la scuola non può mostrarsi sorda

al richiamo dell’opinione pubblica, che ne sottolinea sempre il suo ruolo di

importantissima agenzia formativa.

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Il nostro istituto, quindi, lungi dal considerarsi una panacea di tutti i mali e

sottolineando che risulta indispensabile la collaborazione con la famiglia,

non può ignorare che sempre più frequentemente, anche in ambito

scolastico, si consumano atti vandalici di minore o maggiore entità, verbali

o gestuali, minacciati o praticati, piccoli e grandi litigi, piccoli furti, spesso

riconducibili a fenomeni di bullismo o di intolleranza, che se trascurati,

possono produrre la diffusione di una subcultura negativa nel gruppo dei

pari (“ il branco”) e tradursi in violenze dalle conseguenze irreparabili.

Da qui nasce l’esigenza di considerare l’educazione alla convivenza civile

un obiettivo primario e trasversale, da raggiungere non solo con le attività

progettuali specifiche - “Educazione ambientale”, “Educazione alla

salute”, “Educazione alla solidarietà”- ma anche e soprattutto attraverso

l’attenzione che ogni docente dedicherà alla costruzione dell’autostima dei

singoli allievi e alla promozione di un clima scolastico cooperativo, aperto

al dialogo e al pluralismo, disponibile all’accoglienza, all’interazione

sinergica e al confronto, attento a osservare e a far osservare le regole del

vivere insieme civilmente e del sentirsi bene, in equilibrio fisico,

psicologico, emotivo ed affettivo.

I valori condivisi

I valori che sono alla base di tutta l’attività della scuola hanno come fonte

di ispirazione fondamentale gli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione Italiana

e trovano riscontro nei principi fondamentali che si riportano qui di seguito.

UGUAGLIANZA

Il servizio pubblico è ispirato al principio di uguaglianza dei diritti degli

utenti. Le regole che disciplinano i rapporti tra utenti e Scuola sono uguali

per tutti. Nessuna discriminazione nell’erogazione del servizio scolastico

può essere compiuta per motivi riguardanti sesso, razza, etnia, religione,

opinioni politiche, condizioni pisico-fisiche e socio-economiche.

IMPARZIALITA’ E REGOLARITA’

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I soggetti erogatori del servizio scolastico agiscono secondo criteri di

obiettività, equità ed imparzialità. La Scuola utilizza le risorse disponibili

per garantire, nell’ambito delle proprie competenze, la continuità e la

regolarità del servizio e delle attività educative, anche in situazioni di

conflitto sindacale, nel rispetto dei principi e delle norme sancite dalla legge

e in applicazione delle disposizioni contrattuali in materia.

ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE

La Scuola si impegna a favorire l’accoglienza dei genitori e degli alunni,

l’inserimento e l’integrazione di questi ultimi, specie nelle classi iniziali e

nelle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è rivolto alla

soluzione delle problematiche relative agli studenti lavoratori, agli stranieri,

a quelli degenti in ospedali, a quelli in situazione di handicap, a quelli

presenti nelle istituzioni carcerarie. Nello svolgimento della propria attività,

ogni operatore ha pieno rispetto dei diritti e degli interessi dello studente.

DIRITTO DI SCELTA

L’utente ha la facoltà di scegliere fra le istituzioni che erogano il servizio

scolastico. La libertà di scelta si esercita fra le istituzioni scolastiche dello

stesso tipo, nei limiti della capienza obiettiva di ciascuna di essa. In caso di

eccedenza di domande va, comunque, considerato il criterio della

territorialità (residenza, domicilio, sede di lavoro dei familiari, ecc.).

L’obbligo scolastico, il proseguimento degli studi superiori e la regolarità

della frequenza sono assicurati con interventi di prevenzione e controllo

dell’evasione e della dispersione scolastica da parte di tutte le istituzioni

coinvolte.

PARTECIPAZIONE

Istituzioni, personale, genitori e alunni sono protagonisti e responsabili

dell’attuazione del Piano dell’offerta formativa, attraverso una gestione

partecipata della scuola, nell’ambito degli organi e delle procedure vigenti.

I loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli

standard generali del servizio. Le istituzioni scolastiche e gli enti locali si

impegnano a favorire le attività extra-scolastiche che realizzino la funzione

della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile.

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EFFICIENZA E TRASPARENZA

La legge 241/90 (nuove norme in materia di procedimento amministrativo

e di diritto di accesso a documenti amministrativi) è assunta quale

riferimento fondamentale nella regolamentazione del servizio. L’istituzione

scolastica promuove ogni forma di partecipazione e garantisce la massima

semplificazione delle procedure ed un’informazione completa e trasparente.

L’attività scolastica, ed in particolare l’orario di servizio di tutte le

componenti, si informa a criteri di efficienza, di efficacia, di flessibilità e

trasparenza.

LIBERTA’ DI INSEGNAMENTO ED AGGIORNAMENTO DEL

PERSONALE

La programmazione assicura il rispetto delle libertà di insegnamento dei

docenti e garantisce la formazione dell’alunno, facilitandone le potenzialità

evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità, nel

rispetto degli obiettivi formativi nazionali e comunitari, generali e specifici,

recepiti nei piani di studi di ciascuno indirizzo.

L’aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il

personale scolastico e un compito per l’Amministrazione che assicura

interventi organici e regolari.

L’istituzione scolastica garantisce ed organizza le modalità di

aggiornamento del personale in collaborazione con istituzioni ed enti

culturali, nell’ambito delle linee di indirizzo e delle strategie di intervento

definite dell’Amministrazione.

ORIENTAMENTO L’orientamento si articola in:

Attività di informazione e orientamento degli alunni delle scuole

secondarie di primo grado;

Accoglienza delle prime classi;

Orientamento in ingresso

Orientamento presso le scuole medie

L’orientamento nelle scuole medie prevede le seguenti attività:

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Identificazione dei bacini d’utenza e delle scuole medie;

Realizzazione di brochure, materiale multimediale, locandine,

siti web per presentare le attività del nostro istituto;

Disponibilità di docenti, per la presentazione dell’Istituto nelle

scuole medie;

Organizzazione di “Open Day” per accogliere intere classi,

singoli alunni e genitori nell’Istituto;

Orientamento in itinere

Le passerelle

Per garantire il diritto al successo formativo di ciascun allievo e fare

acquisire le conoscenze le competenze necessarie agli studenti che chiedono

il passaggio per frequentare proficuamente nell’anno successivo un altro

indirizzo sono previste apposite passerelle.

I destinatari sono sia gli allievi del nostro Istituto che quelli non

appartenenti, che chiedono il passaggio ad un altro indirizzo di studio.

Procedure:

Convocazione del consiglio di classe per:

Prendere atto della richiesta di convocazione;

Effettuare l’analisi comparata dei curricoli di provenienza e

destinazione;

Comunicazione della richiesta alla scuola di destinazione;

Intesa con la scuola di destinazione;

Comunicazione alle famiglie sulle modalità di svolgimento della

passerella;

Svolgimento dei moduli integrativi di raccordo;

Certificazione delle competenze acquisite;

Scrutinio.

L’INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI Le modalità di attuazione dell'integrazione sono indicate nei commi 5, 6, 7,

8, dell'art.12, nonché negli artt.13 e 14, L.104/92.

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Sono però gli accordi in sede locale che pongono le basi per un progetto più

ricco possibile, in cui i diversi soggetti firmatari devono sottoscrivere gli

impegni finanziari concreti, atti a garantire la realizzazione della piena

integrazione scolastica dei ragazzi con deficit.

L’integrazione scolastica, fa parte di un progetto più ampio, globale ed

individualizzato al tempo stesso, che coinvolge non solo il singolo individuo

ma anche tutte le realtà del territorio. Una vera integrazione si realizza

unicamente se al centro dell’attenzione si pongono non soltanto i bisogni

della persona con deficit, ma anche i suoi desideri, le sue risorse e le

potenzialità nell’ambito dell’apprendimento, della comunicazione, delle

relazioni e della socializzazione.

Essa deve intendersi, come un processo dinamico, dialettico, di sviluppo

delle potenzialità soggettive, e si deve basare sul rispetto e la valorizzazione

della diversità della persona con deficit, che deve essere vista come risorsa,

piuttosto che solo come portatrice di bisogni.

In quest’ottica assume una particolare rilevanza la costruzione di progetto

educativo, derivante dal confronto di tutte le Istituzioni e basato sulla messa

in rete delle risorse umane e strumentali offerte dal territorio, il cui

coordinamento è necessario anche per evitare interventi frazionati ed inutili

dispersioni.

Tra queste risorse, un ruolo sempre più attivo deve essere riconosciuto alle

famiglie, sia nella formulazione del Profilo Dinamico Funzionale e del

Piano Educativo Individualizzato, sia nella loro verifica in itinere.

L’adeguamento del sistema scolastico ai bisogni di formazione e crescita

della persona con handicap, la flessibilità organizzativa e di contenuti,

aperta alla sperimentazione di strategie multidisciplinari, la progettazione

congiunta, la realizzazione di progetti di orientamento e di continuità

educativa, l’attenzione alla prospettiva della vita adulta, diventano elementi

essenziali per la qualificazione del percorso di integrazione.

Si devono, in conclusione, porre in essere tutte le condizioni, secondo le

diverse competenze istituzionali, per rendere effettivo il diritto allo studio

dell’alunno con deficit, rimuovere in definitiva, tutti quegli ostacoli che,

limitando di fatto il pieno sviluppo della persona, impediscono

l’uguaglianza dei cittadini, art.2, 3 e 4 della Costituzione.

Insomma, una maggiore aderenza dell'intervento al bisogno e alle finalità

dell'integrazione scolastica.

L’integrazione scolastica coinvolge tutte le componenti, dai docenti

curricolari e personale ATA alla componente studentesca.

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Il docente di sostegno è un insegnante specializzato, previsto dalla Legge

517/77, che viene assegnato, in piena contitolarità con gli altri docenti, alla

classe in cui è inserito il soggetto portatore di handicap per attuare "forme

di integrazione a favore degli alunni portatori di handicap" e "realizzare

interventi individualizzati in relazione alle esigenze dei singoli alunni"

inoltre, sono una risorsa cui fanno riferimento tutti gli alunni dell’Istituto.

La costituzione di un gruppo di lavoro per ogni alunno Gruppo Lavoro

Handicap (GLH), formato dal Dirigente scolastico, da tutti i docenti della

classe, curriculari e di sostegno, da uno o più membri dell’equipe

specialistica dell’ASL, da un rappresentante dei servizi sociali, dai genitori

degli alunni, consente di individuare gli obiettivi, i tipi di intervento,

l’interazione tra i docenti e gli strumenti didattici, permette di stilare il Piano

Educativo Individualizzato (PEI), commisurato alle capacità e potenzialità

di ciascun alunno diversamente abile. I GLH si riuniscono all’inizio ed al

termine dell’anno scolastico, nonché ogni qualvolta se ne ravvisi la

necessità.

Le modalità operative GLH:

Raccolta dei dati relativi all’anamnesi personale, alla storia familiare

e scolastica dell’alunno;

Osservazione sistematica diretta e indiretta;

Individuazione dei bisogni e delle difficoltà di relazione e

apprendimento;

Individuazione delle capacità possedute e delle capacità presenti;

Gli obiettivi educativi e didattici a lungo termine individuati sono:

Favorire la socializzazione e lo sviluppo dell’autostima;

Favorire la crescita culturale, suscitando interesse per la scuola e

potenziando la responsabilità, l’autonomia e l’impegno personale;

Far leva sulle potenzialità dell’alunno per aiutarlo a raggiungere

risultati positivi che lo motiveranno ulteriormente;

Sviluppare le capacità di attenzione, concentrazione, memorizzazione.

LE FINALITA’ EDUCATIVE FORMATIVE

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L’autonomia scolastica ed una autentica libertà di insegnamento fondata sul

senso di responsabilità di ogni operatore consentirà alla nostra scuola di

modulare il lavoro secondo le peculiari capacità di chi studia, insegna,

collabora, apprende.

E’ un’operazione che si sforza di coniugare la tradizione con l’innovazione,

privilegiando la qualità, con l’obiettivo di costruire una scuola che guardi al

futuro.

Agli Istituti Tecnici, presidio della cultura tecnologica sono attribuiti:

Una nuova identità fondata sulla cultura tecnica e scientifico-

tecnologica;

Le quote di flessibilità dei percorsi di studio per rispondere alle

esigenze del territorio, del mondo del lavoro e delle libere professioni;

Utilizzo diffuso dei laboratori a fini didattici in tutte le discipline,

soprattutto dell’area di indirizzo per un apprendimento efficace e

attraente per gli studenti;

Più stage, tirocini e alternanza scuola-lavoro, strumenti didattici

fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di

apprendimento attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo

del lavoro e delle professioni, compreso il volontariato ed il privato

sociale.

Insegnamento potenziato dell’inglese (al quinto anno potrà essere

insegnata in inglese una disciplina non linguistica);

Possibile collaborazione con esperti esterni per arricchire l’offerta

formativa e sviluppare competenze specialistiche;

Previsione di un organico potenziato dei docenti su base territoriale in

relazione alle risorse disponibili, soprattutto per le attività di

laboratorio, linguistico.

Tale clima è finalizzato al raggiungimento delle seguenti finalità ed

obiettivi:

FINALITA’ EDUCATIVE

Favorire la stima di sé e la consapevolezza delle proprie capacità;

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Potenziare il rispetto della propria persona, degli altri, dell’ambiente

di lavoro e delle regole, secondo i principi di legalità e della non

violenza;

Favorire la socializzazione e la rimotivazione degli studenti al fine di

ridurre in modo significativo l’insuccesso scolastico anche attraverso

l’apertura pomeridiana dell’istituto con l’organizzazione di attività

formative;

Sviluppare la capacità di collaborazione e di interazione nel gruppo,

anche con persone di culture diverse;

Migliorare la capacità di integrazione all’interno della comunità

scolastica degli studenti diversamente abili;

Sviluppare una critica curiosità intellettuale collegata ad un corretto

orientamento scolastico e professionale;

Promuovere l’autonomia nello studio e nella riflessione professionale;

Promuovere una viva conoscenza Europea mediante il miglioramento

delle competenze linguistiche con insegnanti madrelingua, progetti

comunitari e stage;

Favorire i rapporti con il mondo del lavoro attraverso stage aziendali;

Sviluppare il senso della solidarietà e della coscienza civile;

ASSI CULTURALI

Il concetto di asse culturale meglio esprime il modo con cui deve essere

riorganizzato e offerto il sapere per perseguire tale risultato. Si parla di assi

e non di aree perché un asse insiste più sulla verticalità dei saperi finalizzati

all’acquisizione di competenze.

È stato stabilito che gli assi culturali dell’istruzione, impartita nella scuola

dell’obbligo fino a 16 anni, sono quattro: asse dei linguaggi, matematico,

scientifico – tecnologico, storico – sociale.

Ciò presuppone che tutto il sapere, di cui si sostanzia la cultura di un popolo,

possa “ruotare” attorno ad essi e che si possano rendere finalmente

confrontabili tra loro gli esiti dei percorsi di istruzione e di formazione di

tutti i bienni.

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ASSE DEI LINGUAGGI

_ Padronanza della lingua italiana;

_Padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per

gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti;

_ Leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo;

_ Produrre testi di vario tipo in relazione a differenti scopi comunicativi;

_Utilizzare una lingua straniera per i principali scopi comunicativi ed

operativi;

_Utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del

patrimonio artistico e letterario;

_Utilizzare e produrre testi multimediali;

ASSE MATEMATICO

_Utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico,

rappresentandole anche sotto forma grafica;

_Confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e

relazioni;

_ Individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi;

_Analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli

stessi anche con l’ausilio di rappresentazioni grafiche, usando

consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte da

applicazioni specifiche di tipo informatico;

ASSE SCIENTIFICO - TECNOLOGICO

_Osservare, descrivere ed analizzare fenomeni appartenenti alla realtà

naturale e artificiale e riconoscere nelle sue varie forme i concetti di sistema

e di complessità;

_Analizzare qualitativamente e quantitativamente fenomeni legati alla

trasformazione di energia a partire dall’esperienza;

_Essere consapevole delle potenzialità e dei limiti delle tecnologie nel

contesto culturale e sociale in cui vengono applicate;

ASSE STORICO - SOCIALE

_Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una

dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una

dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e

culturali;

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_Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul

reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela

della persona, della collettività e dell’ambiente;

_Riconoscere le caratteristiche essenziali del sistema socio economico per

orientarsi nel tessuto produttivo del proprio territorio;

METODOLOGIA DI LAVORO

Lavorare con spirito di imparzialità ed accoglienza;

Favorire i rapporti scuola-famiglia;

Sperimentare nuove forme di organizzazione nella scuola

dell’autonomia;

Lavorare per progetti e processi sia nell’ambito dell’offerta

curriculare che extracurriculare;

DIDATTICA LABORATORIALE Come prassi ordinaria, ma ancor più alla luce del nuovo ordinamento

dell’istruzione tecnica, i docenti ricercano strategie di insegnamento e

promuovono stili di apprendimento volti a creare l’unitarietà del sapere,

cercando di affiancare un’educazione formale, intesa come insieme di

conoscenze disciplinari, a un’educazione informale, dove il bagaglio di

conoscenze si sviluppa in forme diverse attraverso l’esperienza.

In quest’ottica ampio spazio viene riconosciuto al laboratorio, considerato

come metodologia innovativa della didattica utile a facilitare un processo di

insegnamento/apprendimento necessario per “acquisire il sapere attraverso

il fare”.

Operando in laboratorio gli studenti diventano protagonisti, e riescono a

modificare l’atteggiamento di passività caratterizzante le lezioni frontali; il

laboratorio, quindi, come occasione per riconsiderare i diversi stili cognitivi,

e momento per riconvertire il sapere astratto in contesti applicativi.

Nell’attività laboratoriale, ricorrendo frequentemente a simulazioni, si

utilizzano diverse strumentazioni, oltre alle apparecchiature informatiche.

METODOLOGIE E DIDATTICHE COMUNI

L’Istituto adotta una metodologia didattica flessibile centrata sui bisogni

formativi delle singole classi.

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La didattica calata nella realtà quotidiana richiede capacità di adattamento

alle specifiche esigenze che si presentano nelle diverse fasi

dell’apprendimento e necessita continuamente di stimoli nuovi.

Ove possibile è adottata una struttura modulare della programmazione.

Nell’ambito delle proprie competenze, i gruppi interdisciplinari, i Consigli

di classe e i singoli docenti pianificano strategie di intervento atte a

raggiungere gli obiettivi prefissati in funzione delle diverse situazioni e

degli obiettivi didattici.

I docenti possono far ricorso a varie modalità di lavoro:

Lezione frontale;

Lezione - discussione;

Insegnamento individualizzato;

Lavoro di gruppo;

“Problem solving” e attività di laboratorio;

Lezione interattiva con strumenti multimediali;

Scoperta guidata, simulazione e giochi did

IL RECUPERO NELLA PROGRAMMAZIONE

L’Istituto considera l’individuazione dei percorsi formativi come una

strategia centrale della programmazione didattica.

I tempi dell’apprendimento possono essere differenziati a causa delle

diverse attitudini, a causa della variabilità dell’interesse e della motivazione,

a causa di circostanze di vita e contesti socio-culturali diversi.

La valutazione serve a controllare l’efficacia dell’azione educativa e

fornisce informazioni utili ad evitare che nessuno rimanga indietro. Il

recupero costituisce quindi una strategia fondamentale che si articola nelle

forme seguenti:

1) RECUPERO MOTIVAZIONALE

a) Avverrà attraverso un’attività di accoglienza nelle classi

e di coordinamento ad opera dei tutor di classe.

2) RECUPERO COGNITIVO

1. In itinere

Per tutta la classe

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Per gruppi di lavoro

A classi aperte

2. Pomeridiano

Con il proprio docente o con altro docente

dell’istituto e della stessa materia attraverso

attività di sportello.

3) RECUPERO ESTIVO

a) Giugno - Luglio: consegna compiti estivi mirati.

b) Entro l’inizio dell’anno scolastico: verifica del

superamento del debito scolastico.

ATTIVITA’ DI RECUPERO E SOSTEGNO

Ai sensi delle innovazioni introdotte dal D. M. 3 ottobre 2007, n.80 e

dell’O.M. n.92 del 5/11/2007 le attività di recupero costituiscono parte

ordinaria e permanente del Piano dell’offerta formativa.

Sono programmate dai consigli di classe sulla base di criteri didattico-

metodologici definiti dal collegio dei docenti e delle indicazioni

organizzative approvate dal consiglio di Istituto. Nelle attività di recupero

rientrano gli interventi di sostegno, che hanno lo scopo fondamentale di

prevenire l’insuccesso scolastico e si realizzano, pertanto, in ogni periodo

dell’anno, a cominciare dalle fasi iniziali.

Esse sono tendenzialmente finalizzate alla progressiva riduzione di quelle

di recupero dei debiti e si concentrano sulle discipline o sulle aree

disciplinari, per le quali si registri nella scuola un più elevato numero di

valutazioni insufficienti.

La scuola promuove la partecipazione attiva degli studenti alle iniziative di

sostegno, dandone periodicamente notizia alle famiglie. Le attività di

recupero, realizzate per gli studenti che riportano voti di insufficienza negli

scrutini intermedi e per coloro per i quali i consigli di classe deliberino di

sospendere il giudizio di ammissione alla classe successiva negli scrutini

finali, sono finalizzate al tempestivo recupero delle carenze rilevate.

Nell’ambito dell’autonomia l’Istituto individua le discipline e/o le aree

disciplinari che necessitano degli interventi e ne determina

l’organizzazione, la realizzazione, i tempi, la durata, i modelli didattico-

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metodologici, le forme di verifica dei risultati conseguiti dagli studenti e le

modalità di comunicazione alle famiglie.

In particolare, nella determinazione del numero e della consistenza oraria da

assegnare a ciascuno di essi, ha cura di commisurarne la definizione in modo

coerente rispetto al numero degli studenti ed alla diversa natura dei relativi

fabbisogni, nonché all’articolazione dei moduli prescelti ed alla

disponibilità delle risorse.

I consigli di classe, su indicazione dei singoli insegnanti delle materie

oggetto di recupero, mantengono la responsabilità didattica nell’individuare

la natura delle carenze, nell’indicare gli obiettivi dell’azione di recupero e

nel certificare gli esiti ai fini del saldo del debito formativo.

Il collegio dei docenti definisce i criteri per la composizione dei gruppi di

studenti destinatari degli interventi didattico-educativi di sostegno e

recupero, adottando tutti i modelli didattici e organizzativi suggeriti

dall’esercizio dell’autonomia.

Il collegio dei docenti, tenendo conto delle innovazioni introdotte dal

Decreto ministeriale 3 ottobre 2007, n. 80, determina i criteri da seguire per

lo svolgimento degli scrutini, al fine di assicurare omogeneità nelle

procedure e nelle decisioni di competenza dei singoli consigli di classe.

Per gli studenti che in sede di scrutinio intermedio, o anche a seguito di altre

verifiche periodiche previste dal Piano Triennale dell’offerta formativa della

scuola, presentano insufficienze in una o più discipline, il consiglio di classe

predispone interventi di recupero delle carenze rilevate, avendo cura di

procedere ad un’analisi attenta dei bisogni formativi di ciascuno studente e

della natura delle difficoltà rilevate nell’apprendimento delle varie

discipline.

Il consiglio di classe tiene conto anche della possibilità degli studenti di

raggiungere autonomamente gli obiettivi formativi stabiliti dai docenti.

L’organizzazione delle iniziative di recupero programmate dal consiglio di

classe è portata a conoscenza delle famiglie degli studenti destinatari delle

attività.

Questi ultimi sono tenuti alla frequenza degli interventi suddetti, salvo nel

caso in cui le famiglie non intendano avvalersi di tali iniziative e ne diano

alla scuola comunicazione formale.

Al termine delle attività di recupero sono effettuate verifiche, volte ad

accertare l’avvenuto recupero, del cui risultato l’Istituto dà puntuale notizia

alle famiglie.

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Sia che ci si avvalga o che non ci si avvalga delle iniziative di recupero, gli

studenti hanno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche programmate dal

consiglio di classe, che ne comunica l’esito alle famiglie.

PROGETTI PER GLI ADULTI DEL TERRITORIO

I seguenti progetti perseguono specifici obiettivi in risposta ai bisogni

dell’utenza e in coerenza con le risorse del territorio.

Le attività previste dai progetti consentono di raggiungere una serie di

obiettivi formativi inerenti lo sviluppo armonico della personalità di ciascun

allievo, valorizzandone le capacità e le potenzialità.

Informazioni ritenute necessarie

per la spiegazione delle scelte di

miglioramento

dovendo scegliere le piste di

Miglioramento su cui articolare le

azioni d’intervento si è tenuto conto

di alcuni fattori per individuare

l’iniziativa prioritaria.

il grado di priorità è stato

individuato in base all’impatto che

l’area di miglioramento ha sui

fattori critici di successo e in base

alla capacità/fattibilità della scuola:

tempi, risorse e autonomia

operativa

Modalità di condivisione e

didattica tra insegnanti,

attenzione alle dinamiche tra

pari, gestione della scuola, sistemi

di comunicazione

L’Istituto è nato nel 2012 e dalla sua

apertura ha cercato di coinvolgere il

più possibile i genitori degli alunni

attraverso una comunicazione attiva

e costante. La scuola promuove la

partecipazione attiva degli studenti

mediante lavori di gruppo e

ricerche. L’istituto presta attenzione

alle dinamiche tra allievi ed

insegnanti e tra pari: sono, infatti, in

atto politiche miranti a favorire le

relazioni e l’integrazioni mediante

un patto di corresponsabilità e un

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sistema di regole condivise, ma

anche mediante la collaborazione

dei ragazzi in svariate attività e

progetti per i quali si sentono

motivati. Si avverte la necessità di

progettare in modo più articolato e

di formalizzare in un definitivo

piano di lavoro le varie attività

realizzate.

IDEE GUIDA DEL PIANO DI MIGLIORAMENTO

Ciclo di PDCA – PLAN-DO-CHECK-ACT: Modello studiato per il miglioramento

continuo delle qualità in un’ottica a lungo raggio. Dall’analisi delle debolezze e dei

punti di criticità emersi nel Rapporto di Autovalutazione , il nucleo di Miglioramento

ha individuato le priorità da perseguire. I punti di forza rilevati e i suggerimenti

ricevuti, costituiscono le strategie d’indirizzo da adottare e perseguire.

Descrizione dei processi che

hanno portato alla scelta degli

obiettivi di miglioramento.

A seguito della restituzione della

valutazione esterna ci sono stati

momenti formali di riflessione

nell’ambito del Collegio Docenti E

del Consiglio d’Istituto. È stata

realizzata inoltre una riflessione a

livello di staff del coordinatore

didattico. La scuola finora non ha

partecipato a Reti tra Scuole e non

ha avuto collaborazioni con soggetti

esterni. Esistono solo gruppi di

lavoro che nascono spontaneamente

dai docenti e le proposte formative

incontrano solo parzialmente i

bisogni dei professori.

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Elenco dei Progetti di Miglioramento

Patente europea del computer

(ECDL)

Istruzione di base

Saper usare il computer è ormai un

requisito indispensabile per lavorare.

La Patente Europea del Computer

(ECDL) è una certificazione

riconosciuta nel mondo del lavoro.

Il suo possesso può quindi favorire

l’inserimento o la riqualificazione in

ambito lavorativo.

L’istituto offre quindi ai suoi studenti

la preparazione agli esami ECDL,

articolati secondo i moduli e le

strategie previsti dall’AICA, sia allo

scopo di migliorare in generale le

competenze nel settore delle tecnologie

dell’informazione (ICT, Information

and Communication Technology), sia

allo scopo in particolare di favorire un

percorso di qualificazione che conduca

all’acquisizione della Patente europea

del computer.

E’ rivolto agli alunni di tutte le classi

e ad adulti del territorio.

Il progetto si pone lo scopo di

migliorare i sistemi di apprendimento

durante tutto l'arco della vita,

attraverso interventi formativi

flessibili finalizzati al recupero

dell'istruzione di base per giovani e

adulti.

Il progetto prevede interventi

finalizzati al recupero dell'istruzione

di base e di competenze in area

storico-sociale ed economica,

necessarie per la comprensione delle

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dinamiche tipiche dei contesti

lavorativi e per il rafforzamento di

alcune competenze chiave.

E’ destinato agli alunni di tutte le

classi e ad adulti del territorio.

Alternanza scuola / lavoro

La scuola avvierà degli

Accordi d’Intesa con alcuni

Studi Commerciali e con altre

eventuali realtà lavorative del

posto. Scopo del progetto è

quello di far conoscere ai

discenti il mondo del lavoro

attraverso visite guidate

presso gli studi suddetti.

Preparazione alla certificazione

KET, PET, First Certificate

Il progetto sviluppato su

conoscenze ampiamente acquisite

della lingua inglese, mira a far

comprendere le dimensioni della

società civile oltre i confini

nazionali, con le diverse

implicazioni nella sfera personale e

relazionale, anche alla luce della

dimensione di una cittadinanza

senza confini geografici.

Attraverso l’analisi dei principali

eventi e fenomeni storici, sociali ed

economici che caratterizzano il

mondo contemporaneo, anche in

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relazione alle diverse culture, lo

studente sarà in grado di

promuovere e diffondere sul campo

la consapevolezza della life long

learning, oltre ad analizzare gli

aspetti fondamentali del tessuto

economico del territorio e a

comprendere i principi economici di

base.

Le linee metodologiche dovranno

tenere conto delle caratteristiche

dell’aula, che sarà composta da

corsisti con esperienze pregresse di

diverso tipo, diverse capacità di

apprendimento e diverse attitudini

personali e professionali.

Pertanto, la metodologia didattica

sarà fondata il più possibile su

sistemi interattivi, sarà dato, ampio

spazio alla discussione, guidata

dagli esperti, dai docenti e dal tutor,

saranno utilizzate letture tratte da

riviste e testi specializzati, saranno

effettuate numerose esperienze di

ricerca e navigazione guidata in

Internet e, per riepilogare i concetti

fondamentali, saranno realizzate

schede di sintesi e brevi lavori di

raccolta e commento della

documentazione del corso, per poter

disporre, al termine dello stesso, di

prodotti riutilizzabili in successive

esperienze formative e divulgabili

sul territorio.

Fondamentale sarà l’apporto del

tutor, che dovrà sostenere, fornire

supporto individualizzato e

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motivare i partecipanti ad

intraprendere ulteriori esperienze di

formazione.

La proposta progettuale ha come

scopo primario quello di favorire

l'acquisizione di competenze

comunicative basilari in lingua

inglese, per potersi proporre in

ambiti lavorativi dove ciò è

richiesto; intende altresì orientare i

destinatari all’ingresso nel mondo

del lavoro, attraverso l’assunzione

di ruoli attivi e consapevoli

nell’ambito della società civile,

l’acquisizione di informazioni, lo

sviluppo di capacità relazionali e la

proposizione di un approccio

positivo con il mondo del lavoro.

E’ destinato agli alunni di tutte le

classi e ad adulti del territorio.

Summary of what’s the exam

Reading and writing

Listening

Speaking

Musica a scuola

Altro corso cui potranno partecipare

i discenti è quello musicale per poter

imparare l’utilizzo di uno strumento

e conoscere meglio l’arte della

musica.

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Obiettivi

I discenti coinvolti studieranno i

momenti più importanti della storia

musicale. Le lezioni convoglieranno

anche sulla pratica di diversi

strumenti.

Imparare Sicuri IMPARARE SICURI è un

programma nazionale di

informazione e sensibilizzazione

sulla sicurezza nelle scuole ed ha tra

i suoi obiettivi quelli di contribuire

alla messa in sicurezza delle scuole

italiane e della salute tra i più

giovani, creare collegamenti stabili

tra le scuole e il territorio per la

gestione comune dei rischi legati al

comune di appartenenza.

In occasione della Giornata

nazionale della sicurezza nelle

scuole, promossa da Cittadinanza

attiva, i docenti hanno dedicato

delle ore di lezioni per questo

importante e delicato tema. Come è

noto, la legge 107/2015, la

cosiddetta “Buona Scuola”, ha

previsto l’istituzionalizzazione

della giornata nazionale della

sicurezza, a partire dal 2016. Questa

occasione non solo rappresenta un

importante riconoscimento

dell’Operato di Cittadinanza attiva

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ma, anche, ribadisce l’importanza e

la necessità di investire sulla

diffusione della cultura della

sicurezza nei più giovani, a partire

dall’anno scolastico.

Laboratori territoriali

Considerato che il collegamento in

Rete tra le scuole autonome

pubbliche, statali e non statali, è

finalizzato alla realizzazione di un

sistema formativo integrativo, al

potenziamento del servizio scolasti

sul territorio, evitando la

frantumazione delle iniziative e la

dispersione delle risorse; vista la

normativa nazionale e regionale in

materia di formazione

professionale, di stages e tirocini

nell’ambito dei processi formativi,

l’Istituto ha firmato una

dichiarazione d’impegno con l’

Istituto di Istruzione Superiore

“U.Boccioni-Fermi” di Reggio

Calabria. Si intende costituire, in

caso di ammissione al

finanziamento/contributo del

progetto relativo ai laboratori

territoriali di cui in premessa, una

rete che ha come Istituzione

scolastica capofila l’Istituto

Boccioni-Fermi, con sede in Reggio

Calabria.

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Finalità

La collaborazione tra le Istituzioni

scolastiche ha come scopo quello di

favorire la conoscenza,

l’inserimento dei giovani nel mondo

del lavoro mediante la

valorizzazione delle specificità e

delle vocazioni territoriali nonché la

transazione dei giovani diplomandi

e diplomati dal sistema

dell’istruzione e della formazione al

sistema di lavoro promuovendo

l’occupabilità nonché tutte le

opportunità tendenti a favorire il

raggiungimento di tali finalità.

Oggetto

Tale accordo ha per oggetto

l’organizzazione del laboratorio di

diffusione marketing e pubblicità

dei prodotti cosmetici secondo le

indicazioni progettuali che saranno

approvate.

Convenzione

In caso di ammissione al

finanziamento/contributo del

progetto relativo ai laboratori

territoriali di cui in premessa, le

Istituzioni scolastiche si impegnano

a formalizzare e definire l’accordo

con una Convenzione successiva.

L’adesione ai corsi sarà su base volontaria e la partecipazione alle lezioni

sarà gratuita.

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LA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI

La valutazione è un processo che accompagna lo studente per l’intero

percorso formativo, perseguendo l’obiettivo di contribuire a migliorare la

qualità degli apprendimenti. I processi valutativi mirano a sviluppare nello

studente una sempre maggiore responsabilizzazione rispetto ai traguardi

prefissati e a garantire la qualità del percorso formativo in coerenza con gli

obiettivi specifici previsti per ciascun anno dell’indirizzo seguito.

I criteri di valutazione adottati

Il collegio dei docenti, vista la necessità che all’interno dell’Istituto i criteri

di giudizio e di valutazione degli allievi siano omogenei, fissa i sotto elencati

livelli di profitto con la relativa scala di misurazione di Bloom cui tutti i

consigli di classe sono invitati a far riferimento nell’ambito della propria

programmazione.

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Page 39: ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE PARITARIO · Verifica e valutazione, accurate in base a precisi indicatori elaborati all’interno dell’istituto. Assicurare l’attuazione dei principi

GRIGLIA DI VALUTAZIONE VERIFICHE ORALI

CONOSCENZA

COMPETENZA

CAPACITA’

VALUTAZIONE

Impreparazione totale

dichiarata e accertata

anche attraverso domande

di natura semplice

1/3

Esposizione non adeguata e

contenuti lacunosi Commette gravi errori

4

Produzione frammentaria dei

contenuti trattati nell’ultima

unità didattica e/o nelle

precedenti..

Dimostra una parziale

conoscenza dei processi

richiesti

Episodica autocorrezione degli

eventuali errori e

delle eventuali

imprecisioni.

5

Sufficiente esposizione dei

contenuti trattati nell’ultima

unità didattica e/o nelle

precedenti.

Padronanza dei concetti

essenziali degli argomenti. Autocorrezione degli eventuali

errori e delle

eventuali

imprecisioni.

6

Discreta argomentazione dei

contenuti trattati nell’ultima

unità didattica .

Rielaborazione dei contenuti

di precedenti unità didattiche

e loro collegamento, su

sollecitazione, con i contenuti

più recenti. Padronanza del

linguaggio specifico della

disciplina.

Qualche collegamento con i

contenuti delle altre

discipline.

7

Esposizione dei contenuti

trattati nell’ultima unità

didattica e collegamento

con le unità precedenti

con

significativi

approfondimenti personali.

Padronanza del linguaggio

specifico della disciplina. Esprime giudizi critici

8

Esposizione dei contenuti

trattati nell’ultima unità

didattica e collegamento

con le unità precedenti con

significativi

approfondimenti personali.

Padronanza assoluta del

linguaggio specifico della

disciplina.

Collegamento autonomo

dei contenuti di altre discipline. Presentazione

di una propria

prospettiva critica.

9-10

N.B.

Se la valutazione dell’alunno dovesse collocarsi tra una fascia e l’altra sarebbe opportuno utilizzare i mezzi voti.

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE VERIFICHE SCRITTE

CONOSCENZA COMPETENZA CAPACITA’ VALUTAZIONE

Commette errori molto gravi

anche in compiti semplici.

Ignora le regole fondamentali

Commette errori frequenti e

gravissimi anche in prestazioni

semplici

1/3

Conoscenze superficiali, poco

precise e talvolta lacunose Commette gravi errori

4

Conoscenze superficiali, poco

precise e talvolta frammentarie Dimostra una parziale

conoscenza dei processi

richiesti

Identifica regole e teorie in

modo superficiale

5

Svolge compiti semplici e sa

orientarsi in quelli di media

difficoltà

Applica le regole ma

talvolta commette qualche

errore

Identifica regole e teorie in

modo essenziale

6

Svolge compiti semplici e sa

orientarsi in quelli di media

difficoltà

Applica le regole ma

talvolta commette qualche

imprecisione.

Individua i singoli elementi,

analizza funzioni e riesce a

dedurre semplici modelli

7

Comprende con disinvoltura e

svolge compiti anche di media

difficoltà

Riesce con padronanza a

svolgere contenuti di

difficoltà medio alta

Formula correttamente i

criteri, elabora tecniche e

lavori in modo esauriente

8

E’ in grado di svolgere in

modo efficace compiti

complessi

Sa applicare con proprietà le

procedure e le metodologie

apprese

Elabora teorie, leggi, modelli.

Riesce ad astrarre e a

rielaborare i concetti in

prospettiva critica

9/10

I CRITERI PER L’ATTRIBUZIONE DEL CREDITO

SCOLASTICO E FORMATIVO

Criteri per l’attribuzione del credito scolastico

(nell’ambito della banda di oscillazione individuata dalla media aritmetica

dei voti)

Assiduità nella frequenza: un tasso di assenteismo superiore al 25%

in assoluto e comunque superiore alla media della classe

determinerà, per gli studenti del Triennio, l’attribuzione del credito

minimo associato alla banda individuata dalla media dei voti (se

non in presenza di motivazioni di salute o di famiglia certificabili);

per tutti gli studenti, tale condizione determinerà l’esclusione dalle

attività extracurricolari, ivi compresi i viaggi di istruzione e le visite

guidate.

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Interesse

Impegno

Partecipazione al dialogo educativo

Partecipazione ad attività complementari ed integrative con

positiva ricaduta sugli obiettivi didattici delle discipline

Particolare impegno e merito dimostrati nel percorso didattico-

educativo

Criteri per l’attribuzione del credito formativo

1) Attività da sottoporre alla valutazione del Consiglio di classe entro il 15

maggio:

Corsi di Lingua straniera (Inglese, Spagnolo)

Corsi di Informatica

Attività culturali e formative

Attività legate alla cultura dell’ambiente

Attività di volontariato e solidarietà sociale

Attività sportive

Nel valutare le attività sopra elencate per l’attribuzione del credito

formativo, il Consiglio di classe terrà conto della:

idoneità della certificazione (comprendente la descrizione

dell’esperienza, la durata, l’effettiva frequenza, i risultati e le

competenze acquisite);

la coerenza con le finalità del corso di studi;

la compatibilità con l’impegno di studio e le capacità dell’alunno di

conciliare scuola ed extra-scuola.

Per le esperienze in coerenza del corso di studio, con risultati documentabili

in termini di dimostrata ricaduta sulle competenze relative ed ampliamento

della formazione culturale, il Consiglio di classe potrà assegnare al massimo

un punto.

Per le attività che producono, per loro natura, risultati difficilmente

documentabili (es. attività di volontariato), è richiesta la durata di almeno

due anni ed il Consiglio di classe potrà attribuire al massimo un punto.

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Per le attività sportive extra-scolastiche non sarà sufficiente la semplice

partecipazione, ma sarà valutata, con il contributo del docente di Educazione

fisica, la ricaduta sul raggiungimento degli obiettivi educativi, con

riferimento alla formazione della personalità; sarà valutata, altresì,

l’eventuale eccellenza nei risultati agonistici.

In considerazione delle attuali disposizioni ministeriali si riporta la tabella

di misurazione del credito scolastico (D. M. n°99 del 16/12/2009)

.

CREDITO SCOLASTICO

Candidati interni (terzo, quarto, quinto anno)

Media dei

voti

Credito

scolastico

(PUNTI)

I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9 < M ≤10 7-8 7-8 8-9

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE DEL VOTO DI CONDOTTA

INDICATORI:

Rispetto delle regole e della convivenza civile, come stabilito dal

Regolamento di Istituto

Comportamento responsabile:

• nel rapporto con tutto il personale ( docenti , non docenti e

compagni di scuola);

• nell’utilizzo delle strutture e del materiale scolastico;

• durante tutte le attività scolastiche ed in ogni ambito formativo

(viaggi e visite guidate , partecipazione ad iniziative fuori dalla

scuola);

Frequenza e puntualità

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Impegno e regolarità nel lavoro a scuola e a casa

Alcune precisazioni sull'uso dei termini:

COMPORTAMENTO è l'insieme delle manifestazioni direttamente

osservabili con cui l'alunno risponde a diverse situazioni o condizioni

scolastiche

PARTECIPAZIONE è la manifestazione dell'interessamento dell'alunno

che prende parte alla vicenda scolastica nella sua globalità e complessità

INTERESSE è la disponibilità dell'alunno all'incontro tra le sue personali

esigenze e la proposta educativo-disciplinare

IMPEGNO è il diligente impiego da parte dell'alunno della volontà e delle

proprie forze intellettive nello svolgimento regolare dei doveri scolastici

richiesti in base a quanto disposto dal DM 5 del 16/01/2009, la votazione

insufficiente sarà attribuita "solo in presenza di comportamenti di

particolare e oggettiva gravità e dovrà essere adeguatamente motivata.

CORRISPONDENZA DEL VOTO RISPETTO AGLI INDICATORI

DI COMPORTAMENTO

Attribuzione

Voto

Tenendo conto della classe di frequenza, lo studente si

segnala per la presenza dei seguenti elementi

INDICATORI DI COMPORTAMENTO

10 (dieci)

Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto

Comportamento irreprensibile per responsabilità e

collaborazione nel rapporto con tutti coloro che operano

nella scuola, in ogni ambito ed in ogni circostanza

Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di

assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi

di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per

motivi sportivi)

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Vivo interesse e partecipazione costruttiva alle lezioni

Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne

9 (nove)

Rispetto scrupoloso del Regolamento d'Istituto

Comportamento responsabile e collaborativo nel rapporto

con tutti coloro che operano nella scuola, in ogni ambito ed

in ogni circostanza

Frequenza assidua alle lezioni (un numero minimo di

assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi

di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per

motivi sportivi)

Costante interesse e partecipazione attiva alle lezioni

Impegno serio e regolare svolgimento delle consegne

8 (otto)

Rispetto del Regolamento d'Istituto

Comportamento corretto per responsabilità e collaborazione

Frequenza regolare alle lezioni (un limitato numero di

assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi

di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per

motivi sportivi)

Interesse e partecipazione generalmente attiva alle lezioni

Proficuo svolgimento, nel complesso, delle consegne

scolastiche

7 (sette)

Episodiche inadempienze nel rispetto del Regolamento

d'Istituto

Comportamento complessivamente accettabile per

responsabilità e collaborazione

Frequenza abbastanza regolare alle lezioni (un limitato

numero di assenze, escluse quelle certificate per malattia; e

di permessi di ingresso in ritardo e di uscita anticipata,

escluse quelle per motivi sportivi)

Selettivo interesse e partecipazione alle lezioni

Sufficiente svolgimento, nel complesso, delle consegne

scolastiche

6 (sei)

Frequenti inadempienze nel rispetto del Regolamento

d'Istituto

Comportamento incostante per responsabilità e

collaborazione

Frequenza irregolare alle lezioni (un elevato numero di

assenze, escluse quelle certificate per malattia; e di permessi

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di ingresso in ritardo e di uscita anticipata, escluse quelle per

motivi sportivi)

Poco interesse e partecipazione passiva alle lezioni

Discontinuo svolgimento delle consegne scolastiche

5 (cinque)

Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con

conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per un

periodo superiore a quindici giorni

Comportamento scorretto e riprovevole connotato da

disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e

delle regole poste a fondamento della convivenza civile

Frequenza alle lezioni sporadica (inferiore a 120 giorni, fatta

esclusione per motivi di salute)

Disinteresse e occasionale partecipazione alle lezioni

Mancato svolgimento delle consegne

4 (quattro)

Grave inosservanza del Regolamento di Istituto con

conseguente allontanamento dalla comunità scolastica per

periodi superiori a quindici giorni

Comportamento scorretto e riprovevole connotato da

disvalore sociale, da mancanza di rispetto della persona e

delle regole poste a fondamento della convivenza civile

Frequenza alle lezioni inferiore a 100 giorni (fatta esclusione

per motivi di salute)

Totale disinteresse e disturbo del regolare svolgimento delle

lezioni

Mancato svolgimento delle consegne

ORGANI COLLEGIALI

La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un congruo

avviso (di massima non inferiore ai 5 giorni) rispetto alla data di riunione e

solo per documentati ed eccezionali motivi tale procedura potrà essere

modificata.

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La convocazione deve essere effettuata con lettera ai singoli membri

dell’organo collegiale e mediante affissione all’albo di apposito avviso.

La lettera e l’avviso devono contenere gli argomenti all’O.d.G. da trattare

nella seduta. Di ogni seduta dell’organo collegiale viene redatto processo

verbale, firmato dal Presidente e dal Segretario incaricato della stesura dello

stesso su apposito registro a pagine numerate.

1. Il Consiglio di Istituto ove le rappresentanti di tutte le componenti -

scuola (dirigenza, docenti, genitori, alunni, personale ATA) trovano

la propria espressione nella definizione di indirizzi generali, nella

gestione e nell’amministrazione dell’Istituto.

2. Il Presidente del Consiglio d’Istituto è eletto tra i rappresentanti dei

genitori. All’interno del Consiglio d’Istituto viene eletta una giunta

esecutiva composta da un docente, un non docente, un genitore, un

alunno, il Dirigente Scolastico, che la presiede, e il Direttore dei

servizi generali e Amministrativi della scuola.

Funzioni del Consiglio d’Istituto:

a) Elabora e adotta gli indirizzi generali per l’offerta formativa;

b) Fissa i programmi generali dell’offerta formativa;

c) Stabilisce i criteri per la programmazione delle visite e dei

viaggi di istruzione;

d) Adotta il Piano dell’Offerta Formativa;

e) Stabilisce i criteri per la programmazione e l’attuazione delle

attività extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di

recupero e di sostegno;

f) Stabilisce le sanzioni disciplinari da adottare, nel rispetto delle

norme contenute nello statuto degli studenti, da inserire nel

Regolamento interno.

g) Elabora e adotta il Regolamento interno dell’Istituto.

3. Il Collegio dei Docenti è composto dal Dirigente Scolastico e dal

personale docente in servizio nella scuola. È convocato ogni qualvolta

il Dirigente ne ravvisa la necessita, oppure quando almeno un terzo

dei suoi componenti ne fa richiesta. Il Consiglio dei docenti ha le

seguenti funzioni:

a) Cura la programmazione del Piano dell’Offerta Formativa e ne

valuta periodicamente la validità;

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b) Elabora la programmazione educativa e didattica;

c) Progetta i percorsi formativi correlati agli obiettivi e alle finalità

delineate nei programmi di studio;

d) Formula proposte per la formazione e la composizione delle

classi e l’assegnazione ad esse dei docenti;

e) Stabilisce i criteri di valutazione e verifica;

f) Delibera la suddivisione dell’anno scolastico in periodi;

g) Elegge le Funzioni Strumentali;

4. Il Consiglio di classe è composto da tutti i docenti, da due

rappresentanti dei genitori e da due rappresentanti degli studenti. Può

essere aperto a tutti i genitori e a tutti gli studenti.

Il consiglio di classe ha le seguenti funzioni:

a) Formula proposte in ordine all’azione educativa e didattica e a

iniziative di sperimentazione;

b) Irroga le sanzioni disciplinari in base al Regolamento

d’Istituto;

c) Agevola i rapporti fra docenti, genitori e alunni;

d) Propone l’adozione dei libri di testo;

e) Si riunisce, con la Presidenza del Direttore Scolastico per

deliberare le valutazioni periodiche, intermedie e finali.

5. Il Comitato di valutazione è convocato dal Dirigente Scolastico alla

conclusione dell’anno di formazione e del periodo di prova dei

docenti immessi in ruolo.

6. Le Assemblee degli studenti sono di classe e d’Istituto, gestite

autonomamente dagli studenti, e costituiscono occasione di

partecipazione ai problemi della scuola e della società. Vi possono

assistere il Dirigente e i docenti che lo desiderino.

Non possono aver luogo nei trenta giorni precedenti la fine dell’anno

scolastico.

Le assemblee sono di due tipi:

a) Assemblea di classe:

Cos’è?

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È la riunione di tutti gli studenti di una stessa classe durante le ore

di lezione. L’insegnante di servizio nell’ora di lezione in cui si

svolge l’Assemblea di classe, può assistere.

A cosa serve?

Le assemblee possono occuparsi di problemi della classe, o della

scuola, o dell’attualità sociale, politica, ecc.

Quando si riunisce?

Nelle ore di lezione, possono durare al massimo due ore, non più

di una assemblea al mese. L’autorizzazione va richiesta al

Dirigente dei rappresentante di classe, i quali devono comunicare

il giorno e le ore, unitamente all’ordine del giorno. Non può essere

tenuta sempre lo stesso giorno della settimana. La sorveglianza

degli studenti è affidata al docente in servizio nell’ora in cui si

svolge.

b) Assemblea d’Istituto: riunisce tutti gli studenti della scuola; può

essere svolta una volta al mese nel limite delle due ore di una

giornata. Può essere convocata dal comitato studentesco o da

almeno il 10 % degli alunni della scuola. Alle assemblee d’Istituto

svolte durante l’orario delle lezioni, e in numero non superiore a 4,

può essere richiesta la partecipazione di esperti di problemi sociali,

culturali, artistici e scientifici che deve essere autorizzata dal

Consiglio d’Istituto. La data di convocazione e l’ordine del giorno

devono essere presentati al Dirigente scolastico almeno 5 giorni

prima. La sorveglianza degli studenti è affidata ai docenti delegati

dal Dirigente Scolastico.

7. Assemblea dei genitori. I genitori degli studenti possono riunirsi in

assemblea, di classe o d’Istituto. I rappresentanti dei genitori nei consigli di

classe possono esprimere un comitato dei genitori. Qualora le assemblee si

svolgano nei locali dell’Istituto, la data e l’orario di svolgimento di ciascuna

assemblea devono essere concordati con il Direttore Scolastico.

Quest’ultimo, sentita la Giunta esecutiva, autorizza la convocazione, e i

genitori promotori ne danno comunicazione mediante affissione di avviso

all’albo, rendendo noto anche l’ordine del giorno. L’Assemblea si svolge

fuori orario delle lezioni.

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8. Comitato Studentesco. Il comitato studentesco è un organismo che

riunisce tutti i rappresentanti di classe degli studenti.

A cosa serve? La legge non pone limiti scritti ai temi che può trattare, anche se sembra

abbastanza ovvio che dovrebbe occuparsi di problemi o iniziative

scolastiche. Può essere molto utile come organismo perché spesso le

assemblee di Istituto sono caotiche, mentre il comitato studentesco è un

organismo più ristretto e dove dunque si può parlare meglio raggiungendo

più rapidamente degli accordi.

Un’Assemblea di Istituto preceduta da una riunione del Comitato

Studentesco ha più possibilità di essere gestita bene, perché si arriva

all’Assemblea con le idee un po’ più chiare.

Il Comitato Studentesco inoltre può presentare proposte al Consiglio di

Istituto e questo è obbligato ad esaminarle.

Quando si riunisce?

Non ci sono limiti. Però la legge non garantisce il diritto di riunione del

Comitato Studentesco nelle ore di lezione. I presidi però, se vogliono,

possono autorizzare le riunioni nelle ore di lezione. Dunque non si tratta di

un diritto, ma di una possibilità.

Calendario scolastico delle festività

In conformità alle disposizioni vigenti, il calendario delle festività è

annualmente determinato come segue:

- tutte le domeniche;

- il 1° Novembre, festa di tutti i Santi;

- l’8 Dicembre, Immacolata Concezione;

- il 25 Dicembre, Natale;

- il 26 Dicembre, Santo Stefano;

- il 1° Gennaio, Capodanno;

- il 6 Gennaio, Epifania;

- il giorno di lunedì dopo Pasqua,

- il 25 Aprile, Anniversario della Liberazione;

- il 1° Maggio, Festa del Lavoro;

- il 2 Giugno, Festa Nazionale della Repubblica

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- festa del Santo Patrono.

Oltre al suddetto calendario, al fine di permettere all’Istituto Tecnico

Commerciale, l’adozione in tempo utile dei relativi provvedimenti per

l’organizzazione e la pianificazione delle proprie attività, e alle famiglie di

programmare i propri impegni, tenuto conto che, nel rispetto del disposto

dell’art.74 c.3 del D.lgs n. 297/94 le attività didattiche devono essere

garantite per almeno 200 giorni, e considerato opportuno nella

determinazione dei giorni utili, prevedere un più ampio margine temporale

(208 rispetto al minimo dei 200 giorni obbligatori di lezioni), per

consentire alla scuola di organizzare l’offerta formativa in modo più

rispondente alle esigenze della comunità di riferimento; ritenuto che il

periodo più aderente a soddisfare le predette esigenze nonché le disposizioni

normative sopra richiamate sia riconducibile ad un totale di 208 giorni di

attività didattica, sono fatte salve le determinazioni che possono essere

assunte autonomamente da parte delle istituzioni scolastiche nell’ambito

della propria autonomia, ai sensi del D.P.R. n. 275/99, concernenti

adattamenti al calendario scolastico in relazione alle esigenze derivanti dal

Piano dell’Offerta formativa, con criteri di flessibilità che possono

riguardare la sospensione delle attività didattiche ed educative, prevedendo

modalità e tempi di recupero delle stesse, dando comunicazione all’Ente

Locale, alla Regione e all’USR Calabria.

REGOLAMENTO DI ISTITUTO

Art. 1

L’Istituto Scolastico “Enrico Fermi”, costituisce una comunità formata da

alunni, docenti, personale non docente e genitori, che interagisce con la più

vasta comunità sociale e civica.

Art. 2

Tutti i membri della comunità hanno pari dignità e sono investiti, ognuno

nel proprio ruolo, di eguale responsabilità per il retto funzionamento

dell’istituzione scolastica e per il raggiungimento dei fini di cui al seguente

articolo.

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Art. 3

La comunità scolastica dell’Istituto, in clima di libertà, democrazia e

solidarietà si propone di promuovere:

L’attuazione del diritto allo studio;

Il pieno sviluppo delle capacità critiche ed intellettive degli allievi;

Le relazioni interpersonali quali fondamento dell’azione educativa;

La formazione culturale e professionale degli allievi;

Il perfezionamento e l’aggiornamento culturale e professionale dei

docenti;

La formazione civica di tutti i suoi membri;

L’attuazione di iniziative unitarie atte a sviluppare lo spirito di

collaborazione e di comunità e a prevenire il disagio giovanile;

L’integrazione di studenti stranieri;

La valorizzazione dell’identità di genere.

TITOLO II° - DIRITTI

Art. 4

La Scuola garantisce agli studenti i seguenti diritti:

Una formazione culturale e professionale qualificata ed orientativa

dell’identità personale dei giovani;

Solidarietà tra i componenti della comunità scolastica e tutela del diritto

dello studente alla riservatezza;

Adeguata informazione sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita

della scuola;

Partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola;

Libera associazione ed utilizzo degli spazi disponibili;

Rispetto della vita culturale e religiosa della comunità cui appartengono;

Valutazione trasparente e tempestività della correzione delle prove, per

favorire il processo di autovalutazione;

Servizi per il recupero delle situazioni di svantaggio;

Strumentazioni tecnologiche aggiornat

TITOLO III° - DOVERI

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Art. 5

Gli studenti hanno l’obbligo dell’assidua e fruttuosa presenza alle lezioni.

Le assenze debbono essere giustificate dal docente della prima ora di lezione

del giorno del rientro, previa presentazione di apposito tagliando

debitamente compilato in ogni sua parte e firmato da uno dei genitori o da

altro soggetto legittimato a farne le veci o dallo studente stesso, se

maggiorenne. Nel caso in cui la motivazione non sia ritenuta idonea

l’assenza sarà ritenuta ingiustificata. Le assenze per periodi superiori a

cinque giorni consecutivi devono essere giustificate allegando al consueto

tagliando il certificato medico. Nel caso di assenze dovute ad astensioni

collettive degli studenti, i genitori dovranno attestare di essere a conoscenza

di tale assenza. Lo studente che si presenti al rientro senza giustificazione

viene ammesso con riserva e invitato a regolarizzare la sua posizione il

giorno successivo col docente della prima ora. In caso di mancata

presentazione della giustificazione per due giorni consecutivi, lo studente

dovrà essere accompagnato da un genitore. Le assenze non consecutive

devono essere giustificate separatamente. Il computo e il controllo delle

assenze e dei ritardi vengono effettuati con regolare periodicità dal

Consiglio di classe che, ove riscontri situazioni di irregolarità, le comunica

alle famiglie e fa menzione delle stesse nel fascicolo personale dell’alunno

a tutti gli effetti di legge.

Si rammenta a questo proposito, che il limite massimo ammissibile di

assenze è quantificato nel 25% sul totale; il superamento di tale limite

comporterà le seguenti sanzioni:

- esclusione dalla partecipazione a visite guidate e viaggi di

istruzione (senza preclusioni per il resto della classe);

-

- attribuzione di credito scolastico al minimo nella fascia di merito

(classi del triennio);

-

- elemento negativo di valutazione nello scrutinio finale di

promozione (tutte le classi).

Tale limite non verrà tenuto in considerazione dai consigli di classe nel caso

di assenze dovute a gravi problemi di salute o di famiglia, debitamente

documentati.

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Art. 6

All’inizio di ogni anno scolastico i competenti organi interni stabiliscono

l’orario delle lezioni che sarà debitamente pubblicato. Per la

regolamentazione dei ritardi e delle uscite anticipate si fa rinvio al

disciplinare che si allega sub “A” al presente Regolamento si da formarne

parte integrante. In caso di indisposizione sopravvenuta durante le ore di

lezione, viene tempestivamente informata la famiglia e chiamato il medico,

se necessario.

Art. 7

E’ rigorosamente vietato uscire, senza autorizzazione, dalla propria aula

durante il cambio delle ore di lezione; il permesso di uscita deve essere

perciò chiesto al docente subentrante.

Art. 8

Gli studenti non devono uscire dall’aula durante le prime due ore di lezione

se non in casi di estrema urgenza. Gli insegnanti sono tenuti a far rispettare

tale disposizione e, in ogni caso, a non fare uscire dall’aula più di un alunno

per volta, se non nei casi richiesti o consentiti dalla Presidenza. Nel caso di

inadempienza si riterrà responsabile il docente della classe interessata. Il

personale ausiliario (bidelli) dovranno comunque sorvegliare i corridoi e

rinviare subito in classe gli studenti.

Art. 9

Tutte le componenti della Comunità Scolastica sono tenute al rispetto delle

suppellettili e rispondono personalmente degli eventuali danni provocati. I

rappresentati di classe sono responsabili di avvertire immediatamente

l’Ufficio di Presidenza nel caso in cui, all’entrata in classe, si rilevassero

danni all’aula. I collaboratori scolastici, alla fine di ogni giornata di lezione,

controllano le aule di rispettiva competenza. I docenti tutti collaborano, con

azione di prevenzione educativa e di controllo, alla buona tenuta e al rispetto

della pulizia delle aule, segnalando immediatamente danneggiamenti. Gli

alunni individuati come responsabili dei danneggiamenti saranno oggetto di

provvedimento disciplinare e saranno inoltre obbligati a risarcire l’eventuale

danno arrecato, per il tramite dei genitori.

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Art. 10

Gli studenti sono tenuti ad avere, nei confronti del personale della Scuola e

dei loro compagni, lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se

stessi e sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con

le regole richieste dalla convivenza rispettosa dell’altrui personalità.

Art. 11

Gli studenti sono tenuti ad osservare le norme organizzative, di sicurezza e

igiene dettate dalle disposizioni vigenti; essi, inoltre, condividono la

responsabilità di rendere accogliente l’ambiente scolastico come importante

fattore di qualità. In tutti i locali scolastici è assolutamente vietato fumare,

come previsto dalla vigente normativa concernente gli ambienti destinati

all’uso pubblico. In materia di divieto di fumo si applicano integralmente le

norme previste dalla legge 584/75, del DPCM 14-12-1995 e della legge

448/01.

Allegato A

Disciplina inerente ritardi e uscite anticipate

(art. 6 del Regolamento)

1. L’Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Fermi” si configura come una

Comunità Scolastica che propone la formazione intellettuale, morale e

fisica dei giovani, per la quale costituisce requisito fondamentale

l’obbligo dell’assidua e fruttuosa presenza alle lezioni da parte degli

studenti, tutte le componenti della scuola si impegnano, nell’ambito di

tale patto educativo, al rispetto scrupoloso dell’orario scolastico come

determinato all’inizio di ciascun anno.

2. Pertanto le famiglie in particolare sono tenute a collaborare affinché

l’attività didattica non sia interrotta se non per inevitabili, seri e gravi

motivi debitamente comprovati, rinviando alle ore pomeridiane qualsiasi

impegno che interferisca in tal senso.

3. Tuttavia possono essere concessi permessi di entrate posticipate e di

uscite anticipate per le seguenti tassative cause:

accertato ritardo o disservizio dei mezzi pubblici di trasporto;

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analisi e visite mediche;

attività sportive;

altri casi particolari affidati al prudente apprezzamento dell’Ufficio di

Presidenza.

4. Gli alunni ritardatari a causa dei disservizi dei mezzi pubblici di trasporto

potranno essere ammessi alle lezioni della prima ora, direttamente dal

docente entro i primi dieci minuti dall’inizio delle lezioni, e dopo tale

limite, dall’Ufficio di Presidenza all’inizio delle ore successive, ma non

oltre l’inizio della terza ora. Gli insegnanti dovranno annotare il ritardo

sul registro di classe e il personale ausiliario ha l’obbligo di chiudere

la porta alle ore 14.35 e di attenersi a quanto sopra esposto.

5. Le entrate posticipate per analisi e visite mediche devono essere richieste

da un genitore o dagli alunni maggiorenni almeno due giorni prima

facendo uso dell’apposito modulo del libretto delle giustificazioni.

6. Analogamente le uscite anticipate devono essere richieste due giorni

prima da un genitore e dagli alunni maggiorenni facendo uso

dell’apposito modulo del libretto delle giustificazioni. Della

autorizzazione alla uscita sarà fatta annotazione sul registro di classe. Gli

studenti minorenni saranno ammessi all’ uscita solo se prelevati da un

genitore che sollevi in tal modo la scuola da ogni responsabilità. Per gli

studenti maggiorenni, l’uscita anticipata, senza accompagnamento di un

genitore, sarà autorizzata solo per motivi debitamente documentati.

7. Le uscite anticipate per attività sportiva saranno autorizzate (ed annotate

sul registro di classe come le altre) solo in base al calendario della società

sportiva interessata sottoscritto anche dal genitore. Gli studenti

minorenni saranno ammessi all’ uscita solo se prelevati da un genitore

che sollevi in tal modo la scuola da ogni responsabilità.

8. Solo nei casi di grave emergenza gli alunni potranno chiedere di uscire

anticipatamente nella stessa mattinata al Preside o ai suoi collaboratori a

ciò delegati ai quali spetta l’obbligo di verificare le condizioni di effettiva

necessità e la facoltà di concedere il permesso. Dovranno essere

comunque osservate le forme e condizioni previste per le altre uscite.

9. Saranno concessi un massimo di 3 uscite anticipate per quadrimestre;

in caso di richieste ulteriori, l’alunno potrà essere prelevato solo in caso

di presentazione di certificato medico o sarà consegnato al genitore senza

l’autorizzazione della scuola.

10. Poiché la puntualità nell’orario di entrata è considerato un obiettivo

educativo fondamentale, si stabiliscono i seguenti limiti di tolleranza:

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- ritardi brevi (entro i 10 minuti): n.3 per quadrimestre;

- ritardi oltre i 10 minuti: n.3 per quadrimestre.

Ogni ritardo superiore ai 10 minuti dovrà essere giustificato sul libretto

personale.

Il superamento di tali limiti comporterà la convocazione dei genitori per

ogni ritardo ulteriore e inciderà negativamente sulle valutazione generale

dello studente in sede di scrutinio. Non incideranno sul limite di

tolleranza i ritardi giustificati personalmente da un genitore per motivi di

salute, debitamente documentati (es. visite specialistiche, analisi

cliniche).

I docenti coordinatori di classe sono delegati al controllo del superamento

dei limiti previsti dal presente articolo; all’uopo sarà consegnato alla

Presidenza ogni quindici giorni un prospetto riepilogativo di classe, con

l’indicazione degli alunni che hanno superato il limite e che non possono

perciò essere ammessi in classe senza giustificazione.

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA

Di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n.249 modificato ed integrato con

D.P.R. 21 novembre 2007, n. 235 (art. 4) e (art.5)

1. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere

sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere stato prima invitato a

esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al

comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

2. In nessun caso può essere sanzionata, ne direttamente ne

indirettamente, la libera espressione di opinione correttamente

manifestata e non lesiva dell’altrui personalità. Le sanzioni sono

sempre temporanee, proporzionate all’infrazione disciplinare e

ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del

danno e allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle

in attività in favore della comunità scolastica.

3. Costituiscono mancanza ai doveri sopra descritti:

Esprimersi in modo arrogante o utilizzando un linguaggio

scurrile;

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Imbrattare l’ambiente scolastico, danneggiare strumenti della

scuola e attrezzature didattiche dei compagni;

Esercitare qualsiasi comportamento di violenza fisica o

psicologica atta a intimidire i compagni e a limitare la libertà

personale;

Mancare di rispetto alla religione, alla cultura, alle caratteristiche

etniche o individuali di docenti e compagni;

Assumere comportamenti che possono offendere le altrui

convinzioni morali;

Assumere comportamenti che ostacolino il sereno e produttivo

svolgimento delle lezioni.

Abbandonare la classe e riversarsi nei corridoi.

Creare “schiamazzo” nei corridoi della scuola durante le ore di

lezione.

Vestire in modo poco rispettoso dell’ambiente scolastico.

4. Il docente, nel caso riscontri i comportamenti sopra descritti, potrà

segnalarli alla famiglia dello studente e pretenderne la firma per presa

visione sulla comunicazione.

5.

6. L’organo collegiale di disciplina è costituito dal consiglio di classe, in

seduta allargata, con la presenza dei rappresentanti dei genitori e degli

studenti.

7. Tipologia delle sanzioni da irrogare allo studente.

Punizioni

disciplinari

Natura delle mancanze Organo che infligge la

punizione

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a) Ammonizione

verbale

o Mancanza ai

doveri scolastici

o Negligenza

abituale

o Assenze

ingiustificate

Insegnante di classe,

coordinatore di classe,

Dirigente Scolastico

b) Ammonimento

scritto

o Reiterata

mancanza ai

doveri scolastici

o Reiterata

negligenza

abituale

o Reiterate assenze

ingiustificate

Dirigente Scolastico e

Consiglio di classe che

adotta le sanzioni e i

provvedimenti che

comportano

l’allontanamento dalla

comunità per un periodo

inferiore a 15 giorni.

Durante il suddetto

periodo è previsto un

rapporto con lo studente

e con i suoi genitori al

fine di preparare il

rientro dello studente

sanzionato nella

comunità scolastica.

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c) Allontanamento

dalle lezioni per un

periodo fino a tre

giorni (la punizione

può essere

eventualmente con

richiesta di

riparazione del danno

o con attività a

favore della

comunità scolastica)

Durante il suddetto

periodo è previsto un

rapporto con lo

studente e con i suoi

genitori al fine di

preparare il rientro

dello studente

sanzionato nella

comunità scolastica.

o Violazione del

Regolamento di

Istituto

o Reiterarsi dei casi

previsti nelle

lettere a) e b)

o Fatti che turbino

il regolare

andamento della

scuola

Consiglio di classe

d) Allontanamento

dalle lezioni per un

periodo fino a

quindici giorni (la

punizione può essere

eventualmente con

richiesta di

riparazione del danno

o con attività a

o Per offesa al

decoro personale,

alle religioni, alle

istituzioni

o Per offesa alla

morale, per

oltraggio

all’Istituto, al

corpo insegnante,

agli studenti

o Per danni alle

cose o al

Consiglio di classe

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favore della

comunità scolastica)

Durante il suddetto

periodo è previsto un

rapporto con lo

studente e con i suoi

genitori al fine di

preparare il rientro

dello studente

sanzionato nella

comunità scolastica.

patrimonio

scolastico

e) Allontanamento

dalla comunità

scolastica fino al

permanere della

situazione di pericolo

o delle condizioni di

accertata

incompatibilità

o

o Reati di

particolare

gravità,

perseguibile

d’Ufficio o per il

quale l’Autorità

giudiziaria abbia

avviato un

procedimento

penale

Se vi sia pericolo

per la incolumità

delle persone

Il Consiglio d’Istituto

che adotta le sanzioni

che comportano un

allontanamento

superiore ai 15 giorni

(La scuola promuove,

in coordinamento con la

famiglia dello studente

e, ove necessario, con i

servizi sociali e

l’autorità giudiziaria, un

percorso di recupero

educativo mirato

all’inclusione, alla

responsabilizzazione e

al reintegro, ove

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possibile, nella

comunità scolastica)

f) Allontanamento

dalla comunità

scolastica fino al

termine dell’anno

scolastico

Atti di tale

violenza da

determinare seria

apprensione a

livello sociale

Consiglio d’Istituto

g) Esclusione dallo

scrutinio finale o la

non ammissione

all’esame di Stato

conclusivo del corso

di studi

Casi più gravi di

quelli indicati ai

punti e - f

Consiglio d’Istituto

7. Le sanzioni disciplinari vengono inserite nel fascicolo dell’alunno e il

cambiamento di scuola non esaurisce il procedimento disciplinare in corso;

esso segue il suo iter fino alla conclusione.

8 Ai fini della corretta applicazione delle norme contenute nello Statuto

delle studentesse e degli Studenti e per l’esame di eventuali impugnazioni

(art. 5) contro le sanzioni disciplinari irrogate ai sensi del presente

regolamento, è istituito un Organo di Garanzia interno alla Scuola.

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L’Organo di Garanzia è costituito con decreto del Dirigente Scolastico, una

volta acquisite le designazioni dei singoli componenti.

Esso è presieduto dal Dirigente Scolastico ed è composto da altri 5 membri

così ripartiti: due docenti designati dal Consiglio di Istituto; due

rappresentanti eletti dagli studenti; un rappresentante eletto dai genitori nel

Consiglio di Istituto. L’Organo di garanzia, una volta insediatosi,

provvederà a dotarsi di un proprio regolamento, che disciplinerà le modalità

di convocazione e di funzionamento. Si dovranno comunque precisare le

procedure di elezione e subentro dei membri, nonché la possibilità di

nominare membri supplenti, in caso di incompatibilità o di dovere di

astensione. L’impugnazione non pregiudica l’esecutività della sanzione

comminata.

9. La competenza a decidere sui reclami contro le violazioni dello Statuto è

attribuita all’organo di Garanzia Regionale.

Detto organo, presieduto dal Direttore dell’Ufficio Scolastico regionale o da

un suo delegato, è composto, di norma, da due studenti designati dal

coordinamento regionale delle consulte provinciali degli studenti, da tre

docenti e da un genitore designati nell’ambito della comunità scolastica

regionale.

L’organo di garanzia regionale procede all’istruttoria esclusivamente sulla

base della documentazione acquisita o di memorie scritte prodotte dal

proponente o dall’Amministrazione. Non è consentita l’audizione del

ricorrente o di altri contro interessati.

L’organo di Garanzia Regionale deve esprimere il proprio parere entro il

termine perentorio di 30 giorni con eventuale ulteriore proroga di 15 giorni.

Decorsi tali termini il Direttore dell’Ufficio scolastico Regionale può

decidere indipendentemente dal parere.

PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA

Visto il D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla

cittadinanza democratica e legalità”

Visti i D.P.R. n.249 del 24/6/1998 e D.P.R. n.235 del 21/11/2007

“Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della

scuola secondaria”

Visto il D.M. n.16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni

a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”

Visto il D.M. n.30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in

materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici

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durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di

vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”

si stipula con la famiglia dell’alunno il seguente patto educativo di

corresponsabilità, con il quale LA SCUOLA SI IMPEGNA:

a fornire una formazione culturale e professionale qualificata, aperta

alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;

ad offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona,

garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo

sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel

rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;

ad offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e

di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la

dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le

situazioni di eccellenza;

a favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili,

promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti

stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la

realizzazione di iniziative interculturali, stimolare riflessioni e attivare

percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;

a garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle

comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie,

anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto

della privacy;

a comunicare alle famiglie l’andamento didattico e disciplinare allo

scopo di favorire il percorso formativo dello studente.

LO STUDENTE SI IMPEGNA:

a prendere coscienza dei propri diritti-doveri rispettando la scuola

intesa come insieme di persone, ambienti e attrezzature;

a rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il

raggiungimento del proprio curricolo, impegnandosi in modo

responsabile nell’esecuzione dei compiti richiesti;

ad accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi

a comprendere le ragioni dei loro comportamenti;

a rispettare l’orario di inizio delle lezioni;

a spegnere i telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici durante

l’attività didattica;

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ad essere rispettosi nei confronti di tutto il personale della scuola e dei

propri compagni;

ad esprimersi con un linguaggio consono all’ambiente educativo di

appartenenza;

ad evitare di creare danni che dovranno essere poi indennizzati alla

Scuola.

LA FAMIGLIA SI IMPEGNA:

a valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di

dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre

ad un atteggiamento di reciproca collaborazione con i docenti;

a rispettare l’istituzione scolastica, favorendo una assidua frequenza

dei propri figli alle lezioni, partecipando attivamente agli organismi

collegiali e controllando quotidianamente le comunicazioni

provenienti dalla scuola;

ad informarsi costantemente sull’andamento didattico e disciplinare

del proprio figlio nei giorni e nelle ore di ricevimento concordati con i

docenti;

ad esortare i propri figli a tenere spenti i telefoni cellulari in classe e

di non portare con sé altri dispositivi elettronici o audiovisivi;

a risarcire la scuola per i danneggiamenti arrecati agli arredi e alle

attrezzature o per ogni altro danneggiamento in concorso con altri;

a discutere, presentare e condividere con i propri figli il patto educativo

sottoscritto con l’Istituzione scolastica.

Rapporti Interni di Istituto

Ogni Commissione o gruppo di lavoro produce verbali delle proprie attività

a disposizione di tutti coloro che sono interessati alle iniziative, insieme alla

predisposizione di uno spazio comune (bacheca) per mettere in evidenza le

comunicazioni ufficiali dei lavori in itinere e dei risultati conclusivi.

Rapporti Scuola – Famiglia

L’Istituto Tecnico Commerciale “Enrico Fermi” riconosce alla famiglia il

ruolo di uno dei principali interlocutori del dialogo educativo. Sostiene

l’importanza di dedicare spazi e tempi al dibattito, alla proposizione, al

confronto culturale ed operativo attraverso momenti di informazione anche

assembleari. Attribuisce, inoltre, ai colloqui individuali la funzione primaria

di raccogliere dati ed esperienze di ciascun alunno, necessari ad elaborare

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strategie di intesa per rendere efficaci le azioni formative, e relazionare sui

relativi risultati didattici e comportamentali.

I colloqui strutturati e le assemblee sono calendarizzati e tempestivamente

comunicati insieme ad eventuali ulteriori colloqui individuali, su richiesta

delle stesse famiglie o del coordinatore di classe in veste di rappresentante

del consiglio.

Il rapporto con le famiglie merita particolare attenzione ed ecco che l’Istituto

promuove contatti non solo in particolari occasioni (inizio anno,

presentazione di progetti e proposte, colloqui, consegna pagelle) ma tenta

anche di coinvolgere più attivamente alunni e genitori nella costruzione

dell’identità della scuola. Il rafforzamento dell’apprendimento dei principali

nuclei disciplinari viene operato attraverso strategie di intervento mirate

(IDEI) e metodologie di approccio variegate.

ASPETTI GENERALI

Il disegno complessivo del P.T.O.F., in quanto si riconduce al progetto

unitario che la scuola intende realizzare, non può prescindere

dall’assunzione di scelte organizzative di tipo collegiale.

L’autonomia scolastica, infatti, impone il definitivo abbandono di tutte le

logiche individualistiche radicate nei comportamenti, le quali hanno

determinato, in passato, una concezione dell’organizzazione altrettanto

ritagliata sulle esigenze dei singoli, volta per lo più a governare la

conduzione dell’attività didattica o la gestione dei tempi di lavoro, ma priva

di reali riferimenti e soluzioni per una struttura come quella scolastica, che

funziona, oggi, come vero e proprio “sistema”.

Pertanto, ancora prima di progettare la propria organizzazione, l’Istituto

avverte la necessità di costruire la propria “cultura organizzativa”,

indispensabile per comprendere ed interpretare secondo la logica della

qualità i ruoli che ciascuno intende assumere all’interno del sistema, nel

quadro complessivo del coordinamento e della gestione collegiale.

Tutto ciò implica la valorizzazione delle risorse umane e la riaffermazione

della professionalità docente, sinonimo da sempre di competenza didattica

e disciplinare, ma proiettata, da oggi, anche e soprattutto verso una nuova

sfera di competenze organizzative.

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Ciò perché l’efficacia dell’azione educativa implica la collaborazione ed il

coordinamento delle azioni individuali che, sinergicamente, si legano ed

ottimizzano il successo dell’azione stessa.

L’organizzazione scolastica impone, allora, profili professionali più

articolati, permeati da competenze nuove, aperti, flessibili e disponibili ad

un processo continuo di valutazione ed autovalutazione delle proprie

prestazioni.

L’assetto organizzativo che l’Istituto ha adottato è funzionale al

perseguimento dei seguenti obiettivi, chiaramente dichiarati nelle linee di

indirizzo del proprio Piano dell’Offerta Formativa:

- Migliorare la qualità dei processi di insegnamento/apprendimento;

- Ampliare ed innovare l’offerta formativa;

- Creare un sistema di relazioni interne ed esterne proficue e positive;

- Attuare un monitoraggio delle proprie attività che consenta di realizzare il

miglioramento continuo del livello del proprio servizio attraverso

l’esperienza.

La realizzazione dei suddetti obiettivi impone il superamento del modello

organizzativo tradizionale, di tipo gerarchico, ormai inconciliabile con le

esigenze di flessibilità operativa e di distribuzione della leadership.

Anche il più agile modello funzionale non appare più adeguato, soprattutto

in considerazione della intervenuta necessità di gestire la scuola “per

processi”: questi ultimi “attraversano” le funzioni e si scompongono in

attività generatrici di valore per tutta l’organizzazione.

Se ciò è vero, l’attenzione va diretta soprattutto a migliorare le attività, e

non più solo a strutturare le funzioni, tanto più che le recenti innovazioni

normative affermano la necessità di mettere a punto veri e propri organi di

staff che, in un certo senso, “vanno al di là” delle funzioni, assumendo

competenze trasversali.

Per descrivere correttamente il modello organizzativo al quale l’Istituto

Tecnico Commerciale intende conformarsi, si può solo fare riferimento ad

una “organizzazione basata sulla conoscenza” (knowledge based

organization), con i seguenti requisiti di base:

- Possesso di un patrimonio di conoscenze, che contribuisce a generare

valore all’interno dei processi;

- Forte orientamento verso i risultati;

- Valorizzazione dei comportamenti cooperativi;

- Condivisione delle conoscenze;

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- Stili di comportamento improntati ad una comunicazione diffusa tra le

persone.

L’Istituto, pertanto, non intende l’organizzazione come un insieme di

regole, procedure e legami entro i quali, in modo reiterativo, sviluppare le

singole funzioni; al contrario, si professa come una “learning organization”,

ossia una organizzazione che favorisce l’apprendimento e lo sviluppo di tutti

i suoi membri, mentre è impegnata a trasformarsi in continuazione.

E’ così che la crescita individuale determina la crescita dell’organizzazione,

fino a costruire giorno dopo giorno quella che si può definire la sua

“memoria storica”, garanzia della permanenza nel tempo di idee e

convinzioni di fondo, non mutabili anche in presenza di avvicendamenti del

personale o di eventuali cambiamenti della leadership, ma sulle quali si

innestano continuamente i processi evolutivi.

In questo modo, l’obiettivo non è certo quello di raggiungere un mero

efficientismo organizzativo ma, semmai, di apprendere dalle esperienze –

anche quelle negative – che nel tempo la scuola vivrà e sperimenterà,

attribuendo all’empowerment il ruolo di vera e propria risorsa strategica.

VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

La valorizzazione delle risorse umane verrà attuata attraverso le seguenti

iniziative:

1. Sensibilizzazione e coinvolgimento, il più ampio possibile, delle

risorse umane a disposizione, in particolare di quelle, non poche nella

scuola, a vario titolo demotivate.

2. Articolazione del Collegio, con incarichi specifici, connessi ad

obiettivi altrettanto specifici.

3. Responsabilizzazione, attraverso l'istituto della delega, da esercitare

sempre, in particolare fino ad acquisizione degli strumenti richiesti

dall'incarico, in stretta collaborazione con il dirigente scolastico.

4. Iniziative, in raccordo con il D.S.G.A., finalizzate all’organizzazione

e razionalizzazione dei servizi amministrativi, all’ottimizzazione della

produttività.

5. Sensibilizzazione e formazione del personale ATA ausiliario

nell'ambito della tenuta dell'edificio e della vigilanza sugli alunni.

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Iniziative di aggiornamento per tutto il personale ATA: collaboratori

scolastici, assistenti amministrativi, assistenti tecnici.

6. Gratificazione, attraverso gli incentivi previsti dal contratto.

Per quanto concerne la situazione relativa ai laboratori e delle aule

speciali, l’Istituto “Enrico Fermi” dispone di:

Laboratori di Informatica

Biblioteca

Laboratorio linguistico multimediale

Laboratorio multimediale a disposizione dei docenti.

L’istituto dispone inoltre di apparecchiature e attrezzature di uso

comune: computers con connessione WI-FI ad Internet, proiettori,

fotocopiatrici, fax, scanner, televisori, fotocamera digitale.

RISORSE ESTERNE

Piena disponibilità di Operatori ed Esperti sulla base di accordi di

programma, di protocolli di intesa, convenzioni e contratti.

IL PROFILO CULTURALE, EDUCATIVO E PROFESSIONALE

L’identità degli istituti tecnici è connotata da una solida base culturale a

carattere scientifico e tecnologico in linea con le indicazioni dell’Unione

Europea. Costruita attraverso lo studio,l’approfondimento, l’applicazione di

linguaggi e metodologie di carattere generale e specifico, tale identità è

espressa da un numero limitato di ampi indirizzi, correlati a settori

fondamentali per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.

Il profilo del settore economico si caratterizza per la cultura tecnico-

economica riferita ad ampie aree:l’economia,l’amministrazione delle

imprese,la finanza,il marketing, l’economia sociale.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, conoscono le tematiche

relative ai macrofenomeni economico-aziendali, nazionali ed internazionali,

alla normativa civilistica e fiscale,ai sistemi aziendali, anche con riferimento

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alla previsione, organizzazione, conduzione e controllo della gestione, agli

strumenti di marketing.

Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, sono in grado di:

analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare

generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e

collettivi in chiave economica;

riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche,

sociali e istituzionali attraverso le categorie di sintesi fornite

dall’economia e dal diritto;

riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali,

istituzionali, culturali e la loro dimensione locale/globale;

analizzare, con l’ausilio di strumenti matematici e informatici, i

fenomeni economici e sociali;

orientarsi nella normativa pubblicistica, civilistica e fiscale

intervenire nei sistemi aziendali con riferimento a previsione,

organizzazione, conduzione e controllo di gestione;

utilizzare gli strumenti di marketing in differenti casi e contesti;

distinguere e valutare i prodotti e i servizi aziendali, effettuando

calcoli di convenienza per individuare soluzioni ottimali;

agire nel sistema informativo dell’azienda e contribuire sia alla sua

innovazione sia al suo adeguamento organizzativo e tecnologico;

elaborare, interpretare e rappresentare efficacemente dati aziendali

con il ricorso a strumenti informatici e software gestionali;

analizzare i problemi scientifici, etici, giuridici e sociali connessi agli

strumenti culturali acquisiti.

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RISULTATI DI APPRENDIMENTO

A conclusione del percorso quinquennale il Diplomato consegue, in termini

di competenze, i risultati di apprendimento di seguito specificati.

Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema

di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte

internazionali dei diritti umani.

Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana

secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali,

scientifici, economici, tecnologici.

Stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed

internazionali, sia in prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità

di studio e di lavoro.

Utilizzare gli strumenti culturali e metodologici per porsi con

atteggiamento razionale, critico e responsabile di fronte alla realtà, ai

suoi fenomeni, ai suoi problemi, anche ai fini dell’apprendimento

permanente.

Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente

naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche,

economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso

del tempo.

Riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali,

per una loro corretta fruizione e valorizzazione.

Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e

multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli

strumenti tecnici della comunicazione in rete.

Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua

comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali

relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti

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professionali, al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento

per le lingue (QCER).

Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali

dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica

dell’attività motorio–sportiva per il benessere individuale e collettivo.

Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per

organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e

quantitative.

Utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e

algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando

opportune soluzioni.

Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per

investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio,

ricerca e approfondimento disciplinare.

Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per

la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei

luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del

territorio.

Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e

all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

Correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze,

delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di

riferimento.

Identificare e applicare le metodologie e le tecniche della gestione per

progetti.

Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di

gruppo relative a situazioni professionali.

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Individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team

working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e

professionali di riferimento.

PROFILO PROFESSIONALE DEL DIPLOMATO

“AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”

Il Diplomato nell’indirizzo “Amministrazione, finanza e Marketing”

consegue i risultati di apprendimento di seguito specificati in termini di

competenze:

Riconoscere e interpretare:

- le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le

ripercussioni in un dato contesto;

- i macrofenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla

specificità di un’azienda;

- i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica

attraverso il confronto fra epoche storiche e nella dimensione sincronica

attraverso il confronto fra aree geografiche e culture diverse.

Individuare e accedere alla normativa pubblicistica, civilistica e fiscale con

particolare riferimento alle attività aziendali.

Interpretare i sistemi aziendali nei loro modelli, processi e flussi informativi

con riferimento alle differenti tipologie di imprese.

Riconoscere i diversi modelli organizzativi aziendali, documentare le

procedure e ricercare soluzioni efficaci rispetto a situazioni

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date.

Individuare le caratteristiche del mercato del lavoro e collaborare alla

gestione delle risorse umane.

Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di

contabilità integrata.

Applicare i principi e gli strumenti della programmazione e del controllo di

gestione, analizzandone i risultati.

Inquadrare l’attività di marketing nel ciclo di vita dell’azienda e realizzare

applicazioni con riferimento a specifici contesti e diverse politiche di

mercato.

Orientarsi nel mercato dei prodotti assicurativo - finanziari, anche per

collaborare nella ricerca di soluzioni economicamente vantaggiose.

Utilizzare i sistemi informativi aziendali e gli strumenti comunicazione

integrata d’impresa, per realizzare attività comunicative con riferimento a

differenti contesti.

Analizzare e produrre i documenti relativi alla rendicontazione sociale e

ambientale, alla luce dei criteri sulla responsabilità sociale d’impresa.

Sbocchi professionali

Al termine del regolare corso di studi quinquennale, il titolo di diplomato in

Amministrazione, Finanza e Marketing permette di:

Iscriversi a qualunque facoltà universitaria, anche se, in genere, i

diplomati tendono a iscriversi ad Economia e Commercio,

Giurisprudenza, e alle Facoltà tecnico-scientifiche.

Accedere alla libera professione di ragioniere commercialista dopo

aver conseguito il diploma di laurea triennale ad indirizzo

economico,dopo aver completato il tirocinio triennale presso un

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professionista abilitato e aver superato l’esame di abilitazione

professionale.

Partecipare ai concorsi pubblici: presso enti locali,INPS,Camera di

Commercio.

Inserirsi in: aziende private (area amministrativa, area vendite,

gestione del personale, contatti con il pubblico) - banche (front office,

gestione incassi e pagamenti, gestioni titoli, back-office, contabilità) -

studi di notai e avvocati (cura della documentazione legata a pratiche

legali varie) - agenzie di assicurazioni (pratiche inerenti a vari tipi di

contratti assicurativi) - agenzie di viaggi (contatti con il pubblico e tour

operator ) - studi di commercialisti e consulenti del lavoro (vari settori

della contabilità aziendale, dichiarazione dei redditi, paghe e

contributi).

FINALITA’ EDUCATIVE

Promuovere capacità, competenze e conoscenze per imparare ad

imparare.

Favorire la crescita educativa, culturale e professionale dei giovani per

trasformare la molteplicità dei saperi in un sapere unitario, dotato di

senso, ricco di motivazione.

Sviluppare la cultura della legalità, della convivenza civile e

democratica, della difesa del territorio e del proprio patrimonio

culturale.

Accogliere la diversità come ricchezza e valorizzare le pluralità

culturali.

Promuovere la capacità di orientarsi nel contesto sociale e di operare

scelte consapevoli e personali.

Favorire il pensiero libero e creativo, l’espressione dell’originalità e

dell’autonomia di giudizio.

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Obiettivi di Lisbona per la scuola (2000-2010)

Sviluppare le competenze di base.

Sviluppare l’insegnamento delle lingue.

Migliorare l’accesso alle tecnologie dell’informazione e della

comunicazione.

Potenziare le conoscenze nella matematica e nelle scienze

Formare alla cittadinanza attiva.

Riconoscere gli apprendimenti non formali ed esperenziali.

Migliorare la preparazione degli insegnanti e dei formatori.

OBIETTIVI FORMATIVI E COGNITIVI - SCANSIONE IN 3 FASI

PRIMO BIENNIO

Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità (“iniziale”)

Prima maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo.

Assolvimento obbligo di istruzione (DM 139/2007).

SECONDO BIENNIO

Approfondimento e sviluppo delle conoscenze e abilità.

Maturazione delle competenze caratterizzanti l’indirizzo.

Percorsi di alternanza scuola – lavoro; moduli studio – lavoro per

progetti.

QUINTO ANNO

Piena realizzazione del profilo educativo, culturale, professionale.

Completo raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento.

Orientamento agli studi successivi e all’inserimento nel mondo del

lavoro.

Insegnamento di una materia non linguistica in lingua straniera.

OBIETTIVI FORMATIVI

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PRIMO BIENNIO

Rispetto delle regole e assunzione di comportamenti responsabili.

Approccio corretto con la realtà territoriale.

Sviluppo progressivo di autovalutazione.

Consolidamento degli obiettivi formativi previsti.

SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO

Sviluppo progressivo dell'attenzione, dell'interesse, rispetto ai caratteri

storici, sociali, economici e territoriali della realtà in cui lo studente

vive.

Capacità di attingere direttamente alle fonti o di usare gli strumenti

disponibili.

Sviluppo della capacità di assumersi le proprie responsabilità rispetto

alla parte di lavoro collettivo affidato ai singoli e ai piccoli gruppi.

Sviluppo della capacità di valutare gli aspetti positivi e negativi del

proprio processo di crescita scolastica, culturale e personale.

Capacità di orientarsi rispetto alle caratteristiche di alcuni settori

lavorativi, in base alla consapevolezza delle proprie attitudini ed

aspirazioni.

Capacità di programmare il proprio impegno rispettando le scadenze.

OBIETTIVI COGNITIVI

PRIMO BIENNIO

Accoglienza ed integrazione nella comunità scolastica.

Motivazione all’apprendimento.

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Prevenzione e recupero del disagio.

Acquisizione di un valido metodo di studio.

Acquisizione delle capacità trasversali e delle competenze culturali

di base indispensabili per il proseguimento nel curriculum.

Acquisizione dell’autonomia personale e della capacità di

valorizzare le proprie aspirazioni e potenzialità

SECONDO BIENNIO E QUINTO ANNO

Potenziamento delle capacità di analisi e di sintesi.

Miglioramento del metodo di studio.

Acquisizione di conoscenze, capacità e competenze specifiche del

curricolo professionale.

Sviluppo ed ampliamento delle competenze di base.

Creazione di un ponte verso il mondo del lavoro.

Creazione di presupposti adeguati al successo degli studi universitari.

ASPETTI TRASVERSALI

L’integrazione delle scienze

Le scienze integrate (scienza della terra e biologia, chimica, fisica) e le

scienze applicate (tecnologie informatiche, tecnologie e tecniche di

rappresentazione grafica), così come presentate nei nuovi quadri orari degli

istituti tecnici, richiedono espressamente un cambiamento del metodo di

approccio nella progettazione e programmazione didattica e curriculare.

Nel primo biennio, l’integrazione delle scienze, pur non disperdendo la

specificità degli apporti disciplinari, mira a potenziare e sviluppare l’intima

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connessione del sapere scientifico di base, a partire da quanto acquisito nella

scuola secondaria di primo grado e in vista di orientare progressivamente gli

studenti alla scelta degli studi successivi a livello post - secondario.

Legalità, cittadinanza e Costituzione

Educare alla legalità significa elaborare e diffondere un'autentica cultura

dei valori civili, cultura che intende il diritto come espressione del patto

sociale, indispensabile per costruire relazioni consapevoli tra i cittadini e

tra questi ultimi e le istituzioni.

Consente l'acquisizione di una nozione più profonda ed estesa dei diritti di

cittadinanza, a partire dalla reciprocità fra soggetti dotati della stessa dignità;

aiuta a comprendere come l'organizzazione della vita personale e sociale si

fondi su un sistema di relazioni giuridiche; sviluppa la consapevolezza che

condizioni quali dignità, libertà, solidarietà, sicurezza, non possano

considerarsi come acquisite per sempre, ma vanno perseguite, volute e, una

volta conquistate, protette.

La conoscenza dell’ambiente e del territorio

La geografia, quale scienza che studia processi, segni e fenomeni, derivanti

dall'umanizzazione del nostro pianeta,sviluppa competenze che riguardano

sia l’area di istruzione generale sia quelle più specifiche di indirizzo.

Tale insegnamento, trattando tematiche relative alla sfera dell'uomo e della

natura, può essere concepito, simultaneamente e/o alternativamente, come

"umanistico" e come “scientifico”,configurandosi come ponte e snodo tra i

diversi saperi e mappa di riferimento per l’acquisizione di competenze

linguistiche, storiche, economiche, sociali e tecnologiche.

La formazione per la sicurezza

In tutti i percorsi dell’istruzione tecnica, la sicurezza è un valore da

perseguire attivamente, attraverso le attività di progettazione, produzione,

costruzione, gestione e organizzazione, svolte nel rispetto di criteri, regole

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e leggi dello Stato, secondo il principio che la sicurezza è un valore

intrinseco e non complementare o addizionale alle attività.

Il riferimento a tale principio può avere effetti di grande efficacia,

specialmente se viene introdotto fin dalla fase dell’obbligo di istruzione, che

si compie nel primo biennio.

ASPETTI SPECIFICI

Scienze motorie e sportive

L’insegnamento di scienze motorie e sportive negli istituti tecnici fa

riferimento a quanto previsto dall’art. 2, comma 2, del Regolamento.

Esso costituisce un ambito essenziale per favorire negli studenti il

perseguimento di un equilibrato sviluppo e un consapevole benessere

psicofisico.

Tale insegnamento concorre a far conseguire allo studente, al termine del

percorso quinquennale, risultati di apprendimento che lo mettono in grado

di avere consapevolezza dell’importanza che riveste la pratica dell’attività

motoria sportiva“ per il benessere individuale e collettivo e di saperla

esercitare in modo efficace”. Si tratta di una prospettiva finalizzata a

valorizzare la funzione educativa e non meramente addestrativa delle

scienze motorie e sportive.

Dato che tuttavia nell’obbligo di istruzione non sono indicate specifiche

competenze al riguardo, può essere opportuno segnalare, nel rispetto

dell’autonomia scolastica e didattica, alcune concrete conoscenze e abilità

perseguibili al termine del primo biennio.

Esse riguardano non solo aspetti collegati alla pratica motoria e sportiva,

come ad esempio quelli relativi all’esecuzione di corrette azioni motorie,

all’uso di test motori appropriati o ai principi di valutazione dell’efficienza

fisica, ma anche quelli relativi alla consapevolezza del ruolo culturale ed

espressivo della propria corporeità in collegamento con gli altri linguaggi.

Inoltre in questo insegnamento assume speciale rilevanza la dimensione

delle competenze sociali o trasversali, in particolare quelle collegabili alla

educazione alla cittadinanza attiva, tra cui si possono prevedere fin nel

primo biennio le seguenti:

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- Utilizzare le regole sportive come strumento di convivenza

civile,partecipare alle gare scolastiche, collaborando

all’organizzazione dell’attività sportiva anche in compiti di arbitraggio

e di giuria;

- riconoscere comportamenti di base funzionali al mantenimento della

propria salute;

- riconoscere e osservare le regole di base per la prevenzione degli

infortuni adottando comportamenti adeguati in campo motorio e sportivo.

Sul piano metodologico, il percorso didattico – in coerenza con queste

valenze educative – è finalizzato a colmare eventuali lacune nella

formazione di base, ma soprattutto a valorizzare le potenzialità di ogni

studente in ordine alla integralità del proprio sviluppo.

STRUMENTI ORGANIZZATIVI E METODOLOGICI

Le metodologie sono finalizzate - a valorizzare il metodo scientifico e il

pensiero operativo - analizzare e risolvere problemi - educare al lavoro

cooperativo per progetti - orientare a gestire processi in contesti organizzati.

Educano, inoltre, all’uso di modelli di simulazione e di linguaggi specifici,

strumenti essenziali per far acquisire agli studenti i risultati di

apprendimento attesi a conclusione del quinquennio.

Tali metodologie richiedono un sistematico ricorso alla didattica di

laboratorio, in modo rispondente agli obiettivi, ai contenuti

dell’apprendimento e alle esigenze degli studenti, per consentire loro di

cogliere concretamente l’interdipendenza tra scienza, tecnologia e

dimensione operativa della conoscenza.

Gli stage, i tirocini e l’alternanza scuola/lavoro sono strumenti didattici

fondamentali per far conseguire agli studenti i risultati di apprendimento

attesi e attivare un proficuo collegamento con il mondo del lavoro e delle

professioni, compreso il volontariato ed il privato sociale.

Per realizzare nel concreto gli obiettivi individuati, i docenti si avvalgono di

metodologie e tecniche che si rifanno essenzialmente a tre stili di

insegnamento, ciascuno scelto a seconda della particolare situazione

formativa al fine di ottenere i migliori risultati:

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stile comportamentista, corrispondente alla cosiddetta lezione

frontale; prevede la trasmissione unidirezionale delle informazioni in

una strategia realizzata con la metodologia dello stimolo-risposta e la

tecnica della spiegazione; consente di trasferire - in tempi

relativamente brevi - un consistente bagaglio di informazioni al

gruppo classe e costituisce la base necessaria per la riflessione

personale e/o di gruppo per il consolidamento delle acquisizioni e la

comprensione dei procedimenti applicativi;

stile cognitivista, in una lezione di questo tipo l’informazione viene

trasmessa parzialmente, lasciando all’allievo - tramite la metodologia

del “problem-solving” - il compito di pervenire alla conoscenza;

stile costruttivista, si avvale della ricerca pura in cui l’informazione

non viene data dall’insegnante (che assume il ruolo di tutor) mentre

l’allievo costruisce mediante procedimenti euristici di tentativi ed

errori la conoscenza.

Sarà favorito anche il lavoro in gruppi eterogenei per potenzialità in modo

da incoraggiare attività di tutoring, scambio di informazioni e favorire la

collaborazione tra gli studenti.

STRATEGIE MESSE IN ATTO PER IL CONSEGUIMENTO DEGLI

OBIETTIVI - COMPETENZE

Attività di carattere comunicativo in cui le abilità linguistiche di

base sono sviluppate in una varietà di situazioni adeguate al

contesto nel quale l’allievo si trova ad operare.

Osservazione diretta dei fenomeni aziendali per cogliere la logicità

e le caratteristiche sottoposte a successive analisi.

Osservazione, conoscenza e gestione del territorio.

Lavori di ricerca – azione.

Realizzazione di progetti miranti all’ampliamento dell’offerta

formativa.

Partecipazione a concorsi, conferenze, spettacoli teatrali, visite

guidate e viaggi d’istruzione.

Rapporti con le Istituzioni e il mondo del lavoro.

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Scambi culturali.

Visite a cantieri.

I docenti adotteranno griglie di valutazione che dovranno essere approvate

annualmente dal Collegio dei docenti e dai Consigli di classe che le fanno

proprie eventualmente con modifiche ed adattamenti in seguito a situazioni

documentate anche pregresse o in itinere.

- QUADRO ORARIO -

“AMMINISTRAZIONE, FINANZA E MARKETING”

Il percorso di studio è strutturato in 1.056 ore di lezione annuali, suddivise tra

attività e insegnamenti comuni a tutti gli indirizzi e attività ed insegnamenti di

indirizzo.

In particolare si prevede la seguente ripartizione oraria:

Biennio

Attività ed insegnamenti generali 660 ore

Attività ed insegnamenti di indirizzo 396 ore

Triennio

Attività ed insegnamenti generali 495 ore

Attività ed insegnamenti di indirizzo 561 ore

L'anno scolastico ha una durata di 33 settimane, ed ognuna delle quali prevede

lo svolgimento di 32 ore di lezione.

Discipline 1° biennio 2° biennio 5° anno

1° 2° 3° 4° 5°

Attività e insegnamenti generali

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Lingua e Letteratura Italiana 4 4 4 4 4

Storia 2 2 2 2 2

Lingua straniera (Inglese) 3 3 3 3 3

Matematica 4 4 3 3 3

Diritto ed economia 2 2

Scienze Integrate (Scienze della terra e

biologia) 2 2

Scienze motorie e sportive 2 2 2 2 2

Religione Cattolica (o attività

alternativa) 1 1 1 1 1

Attività ed insegnamenti di indirizzo

Scienze integrate (Fisica) 2

Scienze integrate (Chimica) 2

Geografia 3 3

* Informatica 2 2 2 2

Seconda lingua comunitaria 3 3 3 3 3

Economia Aziendale 2 2 6 7 8

Diritto 3 3 3

Economia Politica 3 2 3

32 32 32 32 32

* le ore indicate con l’asterisco sono riferite ad attività di laboratorio con la

compresenza degli insegnanti.

Disciplina non linguistica in lingua straniera (CLIL)

Dall’anno scolastico 2014 – 2015 sono andate a regime le norme inserite nei

Regolamenti di riordino (DPR 88 e 89/2010) e nella Nota Ministeriale del

25/07/2014 che prevedono l’obbligo al quinto anno degli Istituti Tecnici di

insegnamento di una disciplina non linguistica (DNL) in lingua straniera

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secondo la metodologia CLIL.

Tale disciplina compresa nell’area di indirizzo del quinto anno sarà veicolata

in lingua inglese. L’insegnamento scelto in autonomia dal Collegio Docenti

dell’Istituto sarà individuato per i docenti in possesso di certificazioni in

lingua straniera di livello C1 o - in attesa delle conclusioni delle attività di

formazione dei docenti sul fronte linguistico – di livello B2. Nel caso di totale

assenza di docenti di DNL (disciplina non linguistica) saranno sviluppati dei

progetti interdisciplinari in lingua straniera con la sinergia tra docenti di

disciplina non linguistica, il docente di lingua straniera e ove presenti, il

conversatore di lingua straniera e eventuali assistenti linguistici.

PROGETTO EDUCATIVO

La nostre scuola è un luogo in cui si vive e si propone un’esperienza.

Educare è introdurre ad un rapporto appassionato con la realtà per

riconoscerne il significato. La curiosità e lo stupore dell’alunno vengono

sollecitati a un paragone critico con la propria esperienza. La verifica

dell’alunno è così più libera e l’alunno è introdotto alla conoscenza

attraverso i diversi linguaggi della realtà: le discipline.

IN PRIMO PIANO LA PERSONA

Ogni ragazzo è unico e irripetibile con il suo temperamento, le sue

inclinazioni e le sue esigenze. La scuola che vogliamo è un luogo capace di

accogliere tutta la persona per realizzare le naturali potenzialità e stimolare

l’interesse per la realtà nei suoi molteplici aspetti.

SCUOLA E FAMIGLIA INSIEME

Gli insegnanti collaborano con la famiglia nell’accompagnare il ragazzo nel

cammino di crescita. Per questo la scuola è strumento pedagogico al servizio

della famiglia che sceglie per i propri figli una proposta formativa e didattica

a cui aderisce e con cui si implica.

GLI INSEGNANTI: UN PUNTO DI RIFERIMENTO AUTOREVOLE

L’ipotesi culturale si esprime attraverso un certo modo di lavorare che parte

dal momento scolastico per giungere a coinvolgere la vita intera. Il docente

perciò concepisce il proprio compito non limitato al ruolo di istruire e

fornire informazioni ma è chiamato a vivere l’avventura dell’incontro tra la

propria esperienza e l’umanità di ogni singolo alunno.

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UNITARIETA' DELLA PROPOSTA EDUCATIVA

Introdurre alla realtà significa offrire una proposta educativa unitaria che si

presenti solida, intensa, sicura e,via via che il ragazzo diventa più grande,

verificabile.

FINALITA’ EDUCATIVE L’attività educativa della Scuola Secondaria di Secondo Grado ha come

obiettivo fondamentale la promozione della personalità dell’adolescente,

favorendo la maturazione della coscienza di se stessi e della realtà. Il

percorso educativo è un’esperienza della persona. Esso si attua se da parte

della comunità educante vi è un’ipotesi che viene chiaramente proposta e

offerta ai giovani che frequentano la scuola. Scopo dell’attività scolastica è

mettere l’alunno nella condizione di verificare l’ipotesi di significato

indicata. L’attività scolastica tende dunque:

- a ricercare il significato delle cose, cioè ad educare ad un uso corretto della

ragione, come apertura alla realtà in tutti i suoi fattori, attraverso la verifica

dell’ipotesi educativa proposta da un “maestro” che appassioni l’alunno a

ciò che lo circonda, stimolandone curiosità e stupore.

- alla scoperta e alla valorizzazione della tradizione nella quale si è inseriti

come ipotesi interpretativa del reale per aiutare a guardare con attenzione il

presente in quanto carico della ricchezza del passato.

- alla formazione di una coscienza critica per costruire personalità mature

che, dal paragone tra sé e tutta la realtà, siano in grado di giudicare ed agire,

provvedendo così con il proprio contributo al bene di tutti.

Gli obiettivi che la scuola si propone sono:

- aiutare l’alunno a prendere coscienza di sé e della realtà circostante così

da indurlo a rapportarsi ad essa utilizzando al meglio le proprie potenzialità;

- promuovere il suo senso di responsabilità di fronte alle circostanze,

valorizzando ogni istante, ogni gesto, ogni rapporto;

- favorire le conoscenze e la coscienza di sé per la maturazione di capacità

e abilità in vista dell’orientamento personale;

- promuovere l’apertura agli altri nella loro diversità, stimolando la crescita

di un ambiente in cui l’affronto della realtà sia vissuto comunitariamente e

in cui si impari il rispetto reciproco;

- trasmettere il sapere in maniera unitaria educando e appassionando

l’alunno alla ricerca della verità.

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La Scuola Secondaria di Secondo Grado è la scuola del passaggio

dall’adolescenza all’età adulta e quindi questo quinquennio scolastico è di

fondamentale importanza nell’esperienza formativa di un ragazzo che inizia

un’avventura nella quale si mette in gioco personalmente in modo sempre

più cosciente e responsabile. La Scuola, attraverso il delinearsi delle diverse

discipline, cioè dei diversi linguaggi e metodi di approccio alla realtà,

propone un lavoro culturale finalizzato in particolare all’apprendimento di

un metodo di studio. Il compito educativo viene attuato dagli insegnanti

attraverso un percorso comune, realizzato in ogni classe secondo il metodo

dell’interdisciplinarità.

IMPOSTAZIONE METODOLOGICA

Le esperienze vissute ogni giorno sono condivise dall’educatore, così che il

ragazzo possa essere indotto a interagire con esse, utilizzando al meglio le

proprie risorse. Per questo, anche il docente non è chiamato solo a

programmare delle risposte a delle domande, ma soprattutto a vivere

l’avventura dell’impatto con una persona diversa dall’adulto che può dare

risposte impreviste, dalle quali l’insegnante stesso non può prescindere per

definire il passo successivo. Il ragazzo, con la curiosità e la voglia di

conoscere ed imparare, proprie della sua età, è aiutato a guardare

all’insegnante non come ad un modello da imitare, ma come punto di

riferimento, di stimolo e di verifica di tutte le acquisizioni ed è invitato a

partecipare attivamente a tutte le proposte della scuola.

IL RAGAZZO PROTAGONISTA ATTIVO DELLA PROPRIA EDUCAZIONE

A chi sceglie di frequentare la scuola viene richiesto non la condivisione, a

priori, di lavoro proposta, ma la serietà nel verificarla. Il ragazzo è infatti il

protagonista della propria formazione. Come membro della comunità

educante, egli partecipa attivamente al suo cammino formativo, secondo i

modi più idonei alla sua età. Sperimenta i valori dell’amicizia, del dialogo e

della socialità; instaura rapporti sempre più allargati che gli consentono di

fare esperienze di condivisione e fraternità; si apre gradualmente

all’accoglienza della diversità dell’altro. GLI INSEGNANTI, ANIMATORI DELL’AZIONE EDUCATIVA

I docenti concepiscono la propria funzione come impegno prima di tutto

personale, come avventura educativa nella quale, mettendo in gioco la loro

vita con quella degli alunni, fanno si che il loro compito non si esaurisca nel

fornire semplici nozioni/informazioni. Gli insegnanti educano a partire da

una proposta chiara che si presenta come ipotesi educativa verificabile. Il

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collegio dei docenti, con le specifiche competenze professionali e con la

creatività di ogni singolo insegnante, vive il proprio compito educativo in

unità di intenti e di azione, realizzando un clima di amicizia e di accoglienza.

Gli insegnanti integrano, con la loro opera, l’azione educativa dei genitori.

Ad essi è richiesto:

- di vivere la passione educativa come scelta;

- la disponibilità ad attuare il ruolo educativo secondo lo stile proprio della

scuola;

- le competenze professionali di tipo culturale, didattico, organizzativo,

all’interno delle quali acquista particolare importanza la capacità di

progettazione personale e collegiale.

I GENITORI PRIMI EDUCATORI E CORRESPONSABILI CON LA SCUOLA

I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli. La scuola si

pone come strumento pedagogico che affianca la famiglia nel compito

educativo. La famiglia è tenuta a partecipare all’attività scolastica, aderendo

alla proposta educativa della scuola e collaborando alla realizzazione del

suo progetto. Ad essa è richiesto di conoscere e condividere i principi di

fondo di questo documento per evitare qualsiasi frattura tra l’intento

scolastico e quello familiare.

VERIFICA E PROSPETTIVE

L'attenzione ai segni dei tempi, l'adeguamento alle continue e complesse

mutazioni della nostra società, esigono una continua verifica dell'attività

svolta e della qualità educativa della stessa. Pertanto la Comunità Educante

è costantemente sollecitata a interrogarsi sulla fedeltà di quanto intende

realizzare e sulla coerenza dei suoi percorsi sia per quanto riguarda il

presente Piano Educativo d’Istituto sia sulla rispondenza ai suoi principi

ispiratori. In particolare sarà attuata una valutazione del servizio offerto

sugli aspetti educativi specifici e sugli aspetti organizzativi, didattici,

strutturali. A tale verifica sono tenuti i vari organismi Collegiali, ciascuno

secondo le proprie competenze. Essa è attuata periodicamente attraverso

strumenti che permettano di fare il punto sulla situazione, facendone

emergere con chiarezza le mete perseguite o da perseguire. La verifica

perciò diventa un momento essenziale per collocare l'azione educativa della

Scuola all'interno di una progettualità dinamica in dialogo costante con la

realtà e, nello stesso tempo, attenta alla costruzione di una società dal volto

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più umano, aperta all'Europa e al mondo, attraverso la formazione integrale

dei suoi futuri cittadini.

PATTO FORMATIVO

Nell’ambito del Patto Educativo che vede docenti, genitori ed allievi impegnati

nel comune processo di formazione in un rapporto di fiducia e nel rispetto dei

ruoli e delle specifiche competenze, viene sottoscritto il Patto Formativo tra i

Genitori e la Direzione dell’Istituto che assicura, attraverso i propri docenti

e formatori, la realizzazione del Progetto Educativo stesso. La relazione

educativa verrà tenuta in particolare dal Coordinatore, in intesa e

collaborazione con i vari docenti. Attraverso il dialogo e il confronto

costanti, il Coordinatore introduce gli alunni a fare sintesi dei vari

insegnamenti, li educa a crescere, mantiene i rapporti costanti con le

famiglie e si occupa delle problematiche quotidiane degli allievi della

Classe.

I GENITORI, presa attenta visione del Progetto Educativo d’Istituto e del

regolamento, dichiarano di:

conoscere l’offerta formativa;

di essere disponibili ad esprimere pareri e proposte;

collaborare alle attività.

L’ALLIEVA/O, presa visione del Progetto Educativo d’Istituto e dei

regolamenti che lo riguardano, si impegna:

a collaborare per il raggiungimento degli obiettivi educativi del suo

curricolo;

a rendersi protagonista attivo dell’attività didattica;

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