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ieri a milano la seconda edizione di web analytics strategies

i trend del futuro e l’importanza delle misurazionidai social network ai video online, dal mobile ai cambiamenti demografici in atto in rete

S ocial network, innanzi-tutto, ma anche mobi-le, video online e cam-

biamenti demografici al centro della seconda edizione del Web Analytics Strategies, di scena ieri a Milano, per l’intera giorna-ta presso il Crowne Plaza di San Donato. D’altro canto «internet riveste un ruolo cruciale per le aziende – ha spiegato in aper-tura Daniele Bologna, diretto-re Netforum e DailyNet – anche se la crisi ha un po’ stroncato le potenzialità della rete. Le impre-se hanno allora bisogno di es-sere aiutate nel comprendere le potenzialità di questo mez-

zo e la misurazione può rivesti-re un ruolo importantissimo for-nendo dati certi dai quali partire. Ben vengano, dunque, appunta-menti come questo». Social net-work si diceva, l’argomento ha praticamente permeato tutta la mattinata perché crea nuovi pa-radigmi comunicativi tra aziende e consumatore, «anche se il dia-logo non è ancora così sviluppa-to come potrebbe – ha spiega-to Giuseppe Fragola, chairman Was – ma qualche timido espe-rimento in tal senso comincia a vedersi. Come ad esempio le fan page create dai grandi marchi su Facebook: operazioni a costo

Un momento della seconda edizione del Web Analytics Strategies, tenutosi ieri presso il Crowne Plaza di Milano San Donato. Social network, video online, rap-porto con il consumatore e abitudini di fruizione in rete tra i temi maggiormen-te discussi, insieme a quelli relativi alle misurazioni in internet

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zero che portano un grande ri-torno. Basti vedere, cito un caso tra tanti, l’esempio di Kinder & Ferrero: in tre settimane la fan page su Facebook ha registrato 20 mila iscritti. Secondo gli ulti-mi dati, inoltre, per alcuni giorni ultimamente negli Usa Facebo-ok ha superato Google per nu-mero di utenti connessi: segnale che il web sociale si sta affian-cando sempre più al web clas-sico». E il fenomeno non si può certo trascurare dal momento che «in Italia l’88% degli uten-ti internet è iscritto a Facebook – ha proseguito Andrea Da Ve-nezia, managing director Zed Digital e consigliere Iab Italia –

Brian clifton: «Focus sul sentiment online»Alla misurazione si è dedicato Brian Clifton nel suo intervento. Anche lui è partito dal crescente fenomeno dei social media per poi illustrare come tenerne traccia. «Il social networking è un fenomeno in fortissima espan-sione in tutto il mondo – ha detto -. Si prevede che il search, vero fenomeno di questi anni con un boom ini-ziato nel 2007 e ancora in atto, vedrà diminuire la propria crescita da qui al 2011 a vantaggio di community, enternainment, communication ed e-commerce. Come si misurano tutti questi cambiamenti? Innanzitutto bi-sogna fare attenzione a non sommare i dai provenienti dai vari Facebook, Twitter, LinkedIn, YouTube, Wor-dpress e così via. Aggregazione di dati va bene, la semplice somma no, anche perché ogni media ha i suoi specifici strumenti di misurazione e le sue metriche. Attenzione, dunque, al data overload. Si può misurare il successo di un’attività social? La campagna elettorale di Barack Obama dimostra che è possibile: ha fat-to un grande utilizzo dei nuovi media e ha raggiunto tutti gli obiettivi che un attore online può porsi, aumentare l’attenzione degli utenti, educare, vendere, assistere ed essere connessi. Il tutto monitora-to e misurato, e proprio la misurazione dei risultati ha permesso di notare il divario con i concorrenti». L’ultimo appunto è sulla natura dei commenti espressi sul web: «Si può misurare anche il sentiment online, per esempio su Twitter si può sapere se un commento è positivo, negativo o neutro. Ma at-tenzione, la lingua è complicata e talvolta i sistemi automatici possono restituire risultati fallaci».

BrianClifton

Nell’immagina a sinistra il pubblico segue uno degli interventi che hanno animato la giornata nella sala plenaria per tutta la giornata, dal mattino al tardo pomeriggio. In alto la sala espo-sizione dove era possibile incontrare gli sponsor presenti e fare una pausa caffé o godersi il pranzo

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L’esperienza di Vodafone Lab e i suggerimenti di Webtrends

e il 20% si connette ormai anche da mobile (+11%). Il gioco è sempre lo stesso ma stanno cambiando le regole». Il mobile, appunto: l’al-tra grande direttiva del cambiamento in atto. «Insieme ai cambiamenti demografici e ai vi-deo online rappresenta uno dei driver del fu-turo – ha detto Guido Mazzoccola di Nielsen -. Cresce in Italia la fruizione dei video online e il tempo speso, con YouTube leader del set-tore con l’82% di share. Ma i video online sono più simili a internet o alla tv tradizionale? In-ternet ha un prime time di circa 12 ore, dalle 9 di mattina alle 21, la tv tradizionale ha il pri-me time verso le 20-21; i video online hanno un prime verso le 20 ma la curva di fruizione comincia a salire già dal pomeriggio, si crea quindi un’ibridazione tra i due mezzi. Cosa si guarda online? La maggior parte delle perso-ne rivede in rete serie tv o programmi che ha perso in tv mentre la modalità di fruizione è opposta rispetto alla tv tradizionale: l’84% de-gli utenti guarda filmati web da solo, rispet-to al 57% della tv, per definizione momento di aggregazione». Tutti questi cambiamenti in atto come si traducono all’interno dell’argo-mento della giornata, la web analytics? «Biso-gna ripensare l’utente – ha concluso Cosimo Accoto -, considerarlo come un integratore di risorse perché, con i suoi comportamenti so-ciali online, può integrare la comunicazione di un’azienda. Ecco perché è importante che si parli bene di un brand online. Come si misura-no i social media? Ogni piattaforma ha le sue metriche specifiche».

Domenico Fabbricini

Daniela Trifone, senior on-line business analyst – web analytics di Vodafone, ha parlato dell’approccio me-todologico dell’azienda nel social media marketing: «Un anno e mezzo fa Vodafo-ne ha lanciato un sistema di social media marketing, Vo-dafone Lab, per mettersi in gioco e ascoltare i clienti via web. Una community per dialogare con loro, magari in risposta a lanci di prodotti o per raccogliere idee nuove. Per noi è stato un progetto sperimentale. Nell’ambito della community, misurare per Vodafone significa indi-viduare i Kpi e le metriche di successo, magari scovando argomenti o contenuti ap-

prezzati nella community stessa. Ma misurare signifi-ca andare oltre, identifican-do e implementando uno strumento di misurazio-ne ad hoc per ogni fonte di dati. Siamo dotati di Omni-ture Site Catalyst, ma spes-so servono altre fonti di dati, come gli strumenti di Niel-sen o altre piattaforme di Cms. Il mio invito nei con-fronti di questo universo è di fare attenzione, perché a volte serve qualcosa di più specifico di un classico stru-mento di misurazione. Mi-surare significa innanzitutto darsi un obiettivo, valutan-do poi i risultati anche in base alle risorse messe sul campo. Nel caso di Vodafo-

ne, a fronte di un impegno importante, i risultati sono stati altrettanto significati-vi, basti pensare ai circa 75 mila iscritti alla communi-ty, che non necessariamen-te sono clienti Vodafone. La vera sfida è sintetizzare i dati provenienti da una molte-plicità di fonti: non è det-to che svolgendo attività su molti canali, si riesca a misu-rare sempre tutto». Germa-no Marano, consultant di Webtrends per l’Italia, ha poi parlato di ottimizzazio-ne del business online, indi-cando le fasi e i metodi che consentono di impiegare al meglio i contenuti, le pagi-ne web o il traffico, in base alle necessità dell’edito-re o dell’investitore. L’aspet-to che bisogna prendere in considerazione è che l’inve-stimento in questi processi, per cui non bisogna atten-dere troppo, oltre ad au-mentare le conversioni, può contribuire alla fidelizzazio-ne degli utenti.

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per informazioni: Licia Guastelluccia e-mail liciag@ediforum.it tel. 02-53598229

L’intervento di Daniela Trifone

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