Global Outlook 2012 - Rapporto finale

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RAPPORTO FINALE Andrea Renda Roma, 18 marzo 2013 GLOBAL OUTLOOK 2012

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RAPPORTO FINALE

Andrea RendaRoma, 18 marzo 2013

GLOBAL OUTLOOK 2012

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Agenda

• Introduzione: il Global Outlook 2012

• L’Europa nel contesto globale

• L’Italia nei mercati internazionali

• Altre raccomandazioni di policy

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Introduzione: il Global Outlook (I)

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• Nove incontri dedicati alle tendenze osservabili in aree del mondo in fase di transizione e trasformazione economica– Unione europea (2)– Paesi del Golfo– Russia– Cina– Turchia– Mediterraneo– Brasile– Italia e internazionalizzazione delle imprese

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Introduzione: il Global Outlook (II)

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• Macrotendenze– Globalizzazione dell’economia– Crisi economica e vincoli di spesa di molti governi– Austerità e “moltiplicatori”– Quali politiche per la crescita?– Presenza dello Stato nell’economia– Global value chains– Ritorno del protezionismo?– Nuove sfide per la trade policy (TPP, TTIP)

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Introduzione: il Global Outlook (III)

5Source: World Economic Forum, WESP (2013)

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Agenda

• Introduzione: il Global Outlook 2012

• L’Europa nel contesto globale

• L’Italia nei mercati internazionali

• Altre raccomandazioni di policy

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L’Europa: gigante dai piedi d’argilla?

• Il più grande mercato del mondo...–Maggior volume di scambi commerciali– Leader sia nell’import che nell’export

• ... Con i problemi più grandi del mondo– Un’età media avanzata– Un mercato interno non ancora del tutto integrato– Difficoltà di valorizzare il knowledge triangle– Produttività del lavoro “in picchiata”– .. più, ovviamente, la crisi dell’Euro

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Tendenze dell’occupazione

8Source: UNDESA (2012)

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Un futuro in declino?

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Fonte: OCSE (2012)

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Che succede all’Europa?

• Troppa concorrenza, poca industrial policy?• Le incertezze della politica dell’innovazione• L’Europa e le global value chains– “assembled in Europe”?

• Una risposta inadeguata– Protezionismo e trade policy: troppe occasioni

mancate?– Necessità dei FTAs– L’urgenza del TTIP?

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2004 2008 2012 2018

Japan

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India

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EU27

€ billion in PPS at 2000 prices and exchange rates, 1995-2008 (China excluding Hong Kong)

La deriva continentale nella ricerca...

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Come siamo arrivati fin qui?

1. Basso investimento privato in R&S 2. Un mercato dei capitali di rischio frammentato3. Regole per il trasferimento tecnoloigco poco chiare 4. Mancano gli “yollies”5. Istruzione e competenze e università in declino6. Chiusura all’attrazione di talenti dall’estero7. Politiche pubbliche non “innovation-friendly”8. Poca informazione e consapevolezza9. Governance troppo complessa10. Mancanza di infrastrutture di qualità (CEF??)

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Una risposta fin qui inadeguata• Problemi di “azione collettiva” tra Stati Membri

• Una trade policy confusa, spesso controproducente

• Una politica economica da ripensare: how much is enough?

• Timidi segnali di ripresa nella politica industriale e nelle politiche per la entrepreneurship

• Nessun vero segnale di ripresa nella politica dell’innovazione: è necessario cambiare paradigma e puntare su alleanze tra grandi e piccole imprese

• Decisioni preoccupanti sul bilancio UE, soprattutto per quanto riguarda la Connecting Europe Facility

• L’era della “regulatory fitness” promette molto, ma non dipende soltanto dalla Commissione

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La ricetta del global outlook

• Non basta il “six pack”...– politiche di austerità: the jury is out– Rafforzamento della governance e della resilienza

delle istituzioni UE• ...Bisogna essere “smart”– Innovazione (grandi imprese e PMI)– Politica industriale– Infrastrutture– Mercato interno– Smart regulation (multi-livello)

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Agenda

• Introduzione: il Global Outlook 2012

• L’Europa nel contesto globale

• L’Italia nei mercati internazionali

• Altre raccomandazioni di policy

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L’Italia

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• I problemi dell’Europa si ripresentano, in modo ancor più evidente, nel nostro paese– Età media molto elevata– Produttività e redditi in declino– Tessuto produttivo bisognoso di riqualificazione– Difficoltà ad entrare nelle GVCs– Un sistema universitario in declino– Eccessiva chiusura ai talenti stranieri– Una politica controversa e spesso contraddittoria per le grandi e

le piccole imprese– “Più realista del Re” nella politica industriale– Governance assai farraginosa a livello nazionale e locale– Mancanza di una visione di medio-lungo periodo

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L’Italia: raccomandazioni di policy (I)

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• Strategie di investimento pubblico e privato per rafforzare la dotazione infrastrutturale, in particolare la rete logistica, la banda larga, il cloud computing, le tecnologie satellitari

• Una chiara strategia per la riforma del sistema universitario

• Una visione multi-livello orientata alla “specializzazione intelligente” e al recupero dei distretti industriali nelle GVCs.

• Attrazione “intelligente” degli investimenti diretti esteri.

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L’Italia: raccomandazioni di policy (II)

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• Smart Italy?– Obiettivi di competitività di medio-lungo periodo,

misurabili nel tempo– Pianificazione legislativa annuale, orientata al

raggiungimento di tali obiettivi– Un vero sistema di AIR, trasparente e abbinato a

consultazioni pubbliche– Ridurre i costi e i tempi della burocrazia per le nuove

imprese e per quelle esistenti attraverso nuovi modelli di calcolo dei regulatory costs

– Coordinamento con il livello UE

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Agenda

• Introduzione: il Global Outlook 2012

• L’Europa nel contesto globale

• L’Italia nei mercati internazionali

• Altre raccomandazioni di policy

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us and them

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• Possibilità di cooperazione tecnologica con i Paesi del Golfo per le nuove tecnologie, le infrastrutture e l’istruzione

• Rafforzare il ruolo dell’Italia nel Mediterraneo, anche attraverso una politica dell’immigrazione intelligente

• Cooperazione tra PMI italiane e turche, sfruttare le sinergie e complementarietà e attaccare i mercati internazionali

• Cooperare con la Russia nel settore biotech e – per quanto possibile – per l’accesso al procurement nazionale

• Italia e Brasile: cooperare nelle tecnologie sostenibilie e nell’istruzione universitaria/R&S

• Italia e Cina: fare sistema nell’aggredire il colosso cinese, porsi come alleato e non preda, cooperare nella ricerca

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Il “productivity gap”

22Source: The Conference Board, Total Economy Database, January 2012

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R&D spending on GDP, 2000-2010

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China

South Korea

Japan

United States

European Union

Enabling tech: relative ICT specialization

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2001

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RAPPORTO FINALE

Andrea RendaRoma, 18 marzo 2013

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