Fabio Fichera Area Office Technology ECOGRAFIA - simg.it ECO MILZA FAST.pdf · ECOGRAFIA. LE MILZE...
-
Upload
trinhthuan -
Category
Documents
-
view
220 -
download
1
Transcript of Fabio Fichera Area Office Technology ECOGRAFIA - simg.it ECO MILZA FAST.pdf · ECOGRAFIA. LE MILZE...
LE MILZE ACCESSORIE
•Masserelle tondeggianti di parenchima splenico di diametro generalmente inferiore ai 3 cm adiacenti al versamente mediale splenico.•Ecostruttura ed ecogenicità uguali a quelle della milza. •Più frequente la sede peri ilare o contigua al polo splenico inferiore.
LE MILZE ACCESSORIE
•Condizione comune: prevalenza del 10% circa•Non ha significato patologico•Può creare problemi di diagnosi differenziale con masse di altra natura o linfonodi.
Quando osservi la milza ricorda di analizzare tutte le caratteristiche ecografiche !! All’inizio scrivile su un foglio per aiutarti a ricordarle. In seguito dovrai tenerle a mente in modo da seguire sempre uno schema predefinito che ti permetterà di ridurre le dimenticanze e gli errori!
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA ed ECOGENICITA’
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
Le alterazioni dei margini comprendono:
INCISURE
BOZZE
LOBATURE
Sono prive di significato patologico.Sono dovute a persistenza di aspetti della milza fetale.
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA ed ECOGENICITA’
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
I due parametri principali per valutare le dimensioni della milza sono:
IL DIAMETRO INTERPOLARE LONGITUDINALE
L’AREA DI SEZIONE MASSIMA
I due parametri principali per valutare le dimensioni della milza sono:
IL DIAMETRO INTERPOLARE LONGITUDINALE
L’AREA DI SEZIONE MASSIMA
Diam. interpolare < 12 cm
Area di Sezione< 45 cm2
IL DIAMETRO INTERPOLARE LONGITUDINALE
L’AREA DI SEZIONE MASSIMA
Vengono misurati nella sezione ecografica longitudinale passante per l’ilo
CAUSE DI SPLENOMEGALIA
FLOGISTICHE•Infezioni (brucellosi, mononucleosi, CMV, setticemie, epatite virale, tifo, tbc, ecc.•Parassitosi (malaria, leishmaniosi, schistosomiasi, ecc.)•Connettiviti
CONGESTIZIECirrosi epatica, scompenso cardiaco, s. di Budd-Chiari, Trombosi venosa portale
EMATOLOGICHEAnemia emolitiche (autoimmuni, emoglobinopatie, sferocitosi, daficit di G6PDH)
ONCO EMATOLOGICHELinfomi, Leucemie, M. di Vaquez.
INFILTRATIVETesaurismosi, Amiloidosi.
LESIONI FOCALI SPLENICHEPatologie cistiche, Ascessi, Tumori.
Dimensioni in eta’ pediatrica
ETA’ Diam. Long.
3 MESI 6 CM
6 MESI 6,5 CM
12 MESI 7 CM
2 ANNI 8 CM
4 ANNI 9 CM
6 ANNI 9,5 CM
8 ANNI 10 CM
10 ANNI 11 CM
12 ANNI 11,5 CM
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA ed ECOGENICITA’
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
3. ECOSTRUTTURA
L’ecostruttura normale è costituita da un omogeneo tappeto di echi fini, di intensità simile a quella del fegato normale.
3. ECOSTRUTTURA
L’ecostruttura normale è costituita da un omogeneo tappeto di echi fini, di intensità simile a quella del fegato normale.
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA ed ECOGENICITA’
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
Le lesioni focali spleniche posso essere divise in :
•ANECOGENE•IPOECOGENE•IPERECOGENE•MASSE COMPLEX
Tranne cisti e calcificazioni , l’ecografia spesso non consente di porre una sicura diagnosi differenziale !
La diagnosi potrà essere posta in relazione al contesto clinico e dall’ integrazione con altre metodiche di imaging.
MASSE COMPLEX
Gli ascessi splenici presentano aspetti ecografici variabili : area
ipoecogena, iperecogena o complessa
CALCIFICAZIONI
Le calcificazioni rapprentano spesso esiti di processi flogistici (granulomatosi, brucellosi, TBC, malaria, ecc.).
INFARTO
Da una lesione ipoecogena evolve in alcune settimane in una lesione
iperecogena di dimensioni ridotte
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
•LA VENA SPLENICA HA UN DIAMETRO NON SUPERIORE A 10 MM CON FLUSSO A BASSA VELOCITA’ SIMILE A QUELLO DELLA VENA PORTA.
1. FORMA e MARGINI
2. DIMENSIONI
3. ECOSTRUTTURA ed ECOGENICITA’
4. LESIONI FOCALI
5. VASI SPLENICI E VASCOLARIZZAZIONE
6. RACCOLTE FLUIDE PERISPLENICHE
1. Splenomegalia
2. Rallentamento- inversione di flusso della vena splenica
3. Ridotta- assente collassabilità della vena splenica
4. Circoli collaterali spleno renali (al polo inf. della milza)
5. Ascite ( anche in sede perisplenica)
6. Indice di Resistenza delle arterie intraspleniche aumentato (v.n.< 60)
EMATOMA INTRAPARENCHIMALE
Appare come un’area di parenchima disomogenea a contorni irregolari, mal definiti. Dopo pochi giorni assume un aspetto nettamente ipoecogeno per fenomeni di colliquazione
EMATOMA SUBCAPSULARE
Appare come una raccolta anecogena falciforme disposta perifericamentealla milza e delimitata dalla capsula che appare come una sottile linea ecogena.
EMATOMA SUBCAPSULARE
L’ematoma subcapsulare può rompersi successivamente (rottura della milza in due tempi) con conseguente emoperitoneo.
EMOPERITONEO
Appare come una raccolta liquida (anecogena o finemente corpuscolata) in sede perisplenicae/o nello spazio epato-renale e/o nella doccia parieto colica e/o del cavo del Douglas.
EMOPERITONEO
La frattura della milza può presentare quadri ecografici variabili da una semplice soluzione di continuo del profilo dell’organo a un complesso sovvertimento dell’ecostruttura della milza.