Effetti precoci del siero an ti-N erve Growth F actor...

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Effetti precoci del siero an ti-N erve Grow th F actor (anti-NG F) sulla cellula nervosa . \'lARIA T. SABATINI ("), RITA LEVI-MONTALCINI (" ") e PIETRO U. ANGELETTI Laboratori di Chimica Biologica, Cen tro di Neurobiologia Riassunto. - È stata studiata l' azione del Sie ro anti-NGF valuta ta mediante l' incorporazione di uridina-C 14 in gangli cervicali s uperiori di topi neonati in prove in vitro e in vivo. I risultati (Tabella l e 2) dimostrano una rapida inibizione della sint esi di RN A nelle prove sperimentali cui corri- s pond e morfolog icamente una alt e razione primaria a livello nucleare pre- ce dent emr nte descritta. Viene ino lt re dis cussa la specificità d'azion e di tale siero anti-NGF quando paragonato ad altri sieri citotossici. Summary. (Early e ffects of NGF-antiser um on the nerve cells). - Pre- vious s tudi es by CoHEN (1960) and LEVI-MONTALCINI & ANGELETTI (1961) have shown that a s pe cific antiserum to the Nerve Growth Fa c tor (NGF ) calls forth th e nt>ar total destruction of th e sy mpath etic ganglia wh en inj ected into newborn mammals . The c arly cy totoxic cff ec ts of this antiserum on the r esp onsi ve n er ve ce lls, in vitro• (T ah le l) as well as in vivo (Table 2), ha ve now been investigate d. El ec tron micros c opi c s tudie s indi ca te that th e first changes induced by the a ntise rum are in the nuclear compartment and consi st of folding of th e nudear m embrane and modification of th e cromatin s tru ct un· (Figs. 2, 3, 4) . At the s ame time s ignificant impairment of RNA sy nthe sis is observed in th e tr eate d ganglia . The incorporation of uridine-C 14 is signifi can tl y and consistently re duc cd in th e ga nglia treated with serum anti-NGF. Th e effect of serum anti-NGF on RNA sy nth esis is dt>arly evident alre ady after 3 hours of in cubation. The data ar e discussed in co nnec tion with the hypothesis that th e NGF pla ys an essen tial rol e in the li fe of lhe responsive ner ve cd ls. Re ce nti ricerche {LEvi-MONTALCINr, 1964) h an no dimostrato che la cre scita e la diff erenz i azione della ce llula ne rvo sa s impati ca sono s otto il co ntrollo di una prote ina sp ec ifica dt>nominata Ne rve Growth Factor (NGF). (*) Borsista d ei Laboratori di Chimica Biologica. ("") Pr ofessore pre sso il Department o.f Biology. Wa shington. Univer.-ùy, U.S.A . . l illl. h.:l. SII}Jf'r . Suoilrì CI Hfifi ) 2. :t.tH-:l:"; .) .

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Effetti precoci del siero an ti-N erv e Grow th F actor (anti-NGF) sulla cellula nervosa

.\'lARIA T. SABATINI ("), RITA LEVI-MONTALCINI (" ") e PIETRO U. ANGELETTI

Laboratori di Chimica Biologica, Centro di Neurobiologia

Riassunto. - È stata studiata l'azione del Siero anti-NGF valutat a mediante l' incorporazione di uridina-C 14 in gangli cervicali superiori di topi neonati in prove in vitro e in vivo. I risultati (Tabella l e 2) dimostrano una rapida inibizione della sintesi di RN A nelle prove sperimentali cui corri­sponde morfologicamente una alterazione primaria a livello nucleare pre­cedentem rnte descritta. Viene inoltre discussa la specificità d'azione di tale siero anti-NGF quando paragonato ad altri sieri citotossici.

Summary. (Early effects of NGF-antiserum on the nerve cells). - Pre­vious studies by CoHEN (1960) and LEVI-MONTALCINI & ANGELETTI (1961) have shown that a specific antiserum to the Nerve Growth Factor (NGF) calls forth the nt>ar total destruction of the sympathetic ganglia when injected into newborn mammals. The carly cytotoxic cffects of this antiserum on the responsi ve n er ve cells, in vitro• (T ah le l) as well as in vivo (Table 2), ha ve no w been investigated. Electron microscopic studies indicate that the first changes induced by the antiserum are in the nuclear compartment and consist of folding of the nudear membrane and modification of the cromatin structun· (Figs. 2, 3, 4). At the same time significant impairment of RNA synthesis is observed in the treated ganglia . The incorporation of uridine-C14 is significantly and consistently reduccd in the ganglia treated with serum anti-NGF. The effect of serum anti-NGF on RNA synthesis is dt>arly evident already after 3 hours of incubation. The data are discussed in connection with the hypothesis that the NGF plays an essential role in the life of lhe responsive ner ve cdls.

Recenti ricerche {LEvi-MONTALCINr, 1964) hanno dimostrato che la crescita e la differenziazione della cellula nervosa simpatica sono sotto il controllo di una proteina specifica dt>nominata Nerve Growth Factor (NGF).

(*) Borsista d ei Laboratori di Chimica Biologica.

("") Professore presso i l Department o.f Biology. Washington. Univer.-ùy, U.S.A .

. l illl. h.:l. SII}Jf' r . Suoilrì CI Hfifi ) 2. :t.tH-:l:"; .) .

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350 ESPERIENZE E RICt :RCII E

La sommmtstrazione di questo fattore in animali neonati produce una marcata ipertrofìa ed iperplasia dei gangli simpatici, cu1 fa seguito una imponente iperinnervaziont> d«>i v isceri e del sistema vascolare (LEVI­MoNTALCINI, 1962). L'effetto stimolante del NGF si verifica anche in vitro sui gangli embrionali trapiantati e coltivati in mezzi sintetici (LEVI-MON­

TALCINI, MEYER & HAMBURGER, 1954). Data la natura proteica del NGF è st a to possibile preparare un siero

specifico capact• di bloccare l'attività biologica di questo fattore (CoHEN, 1960). L'iniezione di piccolt' quantità di sit>ro anti-NGF in animali neonati causa la distruzione pressoehè completa di tutto il sistema gangliare sim­patico (LEVI-MONTALCINI & ANGELETTI, 1961). La distruzione del sistema

simpatico è rapida, permant>nte t~ completa . A livello morfologico, le prime lesioni prodotte dal siero sui neur01u

simpatici sono osservabili al microscopico ottico a 12 ore di distanza dal trattamento e divengono via via più evidenti con il passare del t empo (LEVI

-MoNTALCINI & BooKER, 1960) . Al microscopio elettronico (SABATINI, PELLEGRI NO DE IRALDt & DE

RoBERTIS, 1965) gli effetti nocivi del siero anti-NGF sono già rilevabili dopo 2-3 ore in vitro e in vivo . Queste altera~ioni precoci dell' ultrastruttura del neurone simpatico consistono principalmente in un ripiegamento della membrana nucleare, modificazione della struttura cromatinica, comparsa di vescicole pinocitosiche. Successivamente compaiono e si r endono piì• evidenti alterazioni citoplasmatiche.

Il rilievo di alterazioni così precoci a livello nucleare fa supporre che la reazione antigene-anticorpo a vven ga in tale compartimento o comunqul' fa ccia risentire primariamente a tale livello il suo effetto nocivo . Allo scopo di m eglio chiarire questo punto sono state eseguite una serie di esperienze volte a correlare le alterazioni ultrastrutturali , che si osservano appunto nei nuclei dei n euroni simpatici esposti all'azione dell'antisiero, con eventuali alterazioni di una attività m etabolica tipicamente nucleare, quale la sintesi del RNA. l risultati ottenuti sono riportati nella presente nota.

MATERIALE E METODI

Gangli cervicali superiori di topi neonati erano rapidamente prelevati con l'aiuto del microscopio da dissezione. Gruppi di sei gangli cervicali della stessa nidiata di topolini erano incubati per diverse ore in Eagle Basal M e­dium a 37oc in incubatore con flu sso cost ante di C02 al 5 %· Nelle colture di controllo si aggiungeva siero fresco di coniglio normale (0,2 mi per ogni mi di m ezzo). Nelle colture sperimentali invece si aggiungeva la stessa quan­tità di siero anti-NGF pròdotto nel coniglio secondo il metodo di CoHEN (1960) . L 'attività dell 'antisiero usato negli esperimenti era di l :1000.

A1111. 1.•1. Su, ,r,·. 8 uuilti ( 11Hl6) 2 , 34!1·:l5!L

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"ABATIN I. LEVI·MO:"'TALCINI E A:"'GF.LETTI

In esperimenti di incorporazione, uridina-C•• (Amersham LTD) è stata aggiunta ai mezzi di coltura nella quantità di 5 [ic/ ml. I gangli prelevati a vari intervalli di t empo sono stati lavati tre volte in soluzione salina fredda I'Ontenente uridina l mM, precipitati in acido perclorico 7 % con aggiunta di 2,5 mg di albumina. I campioni erano trattati secondo FLEXNER et al. ( 1962), con l' omissione dei passaggi in acido p erclorico caldo e etanolo caldo. Il precipitato finale era disciolto in l ml di formammide {20 ore a 120o. ), mescolato quindi con etanolo (8,6 ml) e con 10,4 mi di liquido di scintilla ­zione (NE 213) (N uclear lnterprices GB-Ltd) .

La radioattività era misurata quindi con un apparecchio a basso fondo (Liquid Scintillation lnterprices System 725 N uclear, Chicago).

P er la de terminazione di proteine era usato il m etodo di LowRY et al. (1951).

Le procedure adottate per le osservazioni al microscopio elettronico, sono descritte in un lavoro precedente (SABATINI, PELLEGRINO DE JRALDI & DE ROBERTIS, ] 965) .

RISULTATI

fncorporazione di uridina-C'•. - Gangli cervicali immediatamente pre­le-vati dal topino neonato e ml'ssi ad incubare in vitro in mezzo sintetico, eon aggiunta di siero normale di coniglio, incorporano attivamente il pre· cursore marcato t' la velocit à di incorporazione si mantiene pressochè li­neare nel tt>mpo fino a 6-8 ore. N ella Tabella l sono riportati i risulta ti dt>·

TABELLA l.

Effetto • In vltro" del siero anti-NGF sull 'lncorporazlone di uridlna-C11 ,

In gangli cervicali superiori di toplnl neonati.

Jo:ttve t·iJnl·nt.n ( :\ •)

2 :l

P < O,OI

Irwor' JJora~dnrw c.l ì uridinn-Ct ..

111 ~nngU incHhHti con :o0it••·o

,·ontrollo

(t: JJIII /I(!LIII(Iin )

854 1180 1020 980

1235 Ili Cd i a 1053 :L 69

In ~ungli inruhnt i t•nu Joìit•ro anti-NUF

(<:JIIll /!illlll(l io)

420 635 762 - ~35

776 media 605 ± 75 •

Gru ppi eli 4 gangli prcincubati 4 ore con e s1'11za • ie ro anti-NGF. Marcatura l'on uri­

di nn-C14 (5 !Lcf ml) per 3 ori'. I topi ni usati in o~ni esperimt>nto apparlen~ono alla s tessn nidiata .

• ln11. J.,/. Suwr. Stwilti ( IUUU ) 2. :11!1-J:i;,.

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~:~I'ERI F.NZF. E RI CF.IICIH.

gli t'Sp<' rimf'nti di incorporar. iont· eon uridina-C 14 di gangli preincuba t i 4 nrt• con t' senza sir ro anti-NGF prima drll'add iziont· dd l' isotopo . L'aggiuntu di it>ro an ti-NGF a l mt•zzu di incubaziotw pt•r un Jl l'riotlo di 4 orP prima dell a somministrazione d<'ll ' il'o topo , detf' rmina in tutti i casi t'Saminati una ma r­cata diminuziont• dcll'in corporaziont• di uridina. La vt"locità di incorporn­r.ione, inoltrt·, nei gangli trattati tt•nde a diminuir!' con r aumt>ntart' d r i tt·mpi di ine.orporazione. Assumt"ndo i 'alori rdativi a lla vt·locità di incorpora­ziont· com!' un incli et> cl t•lla sintesi di acido rihonucleico n1•i gangli coltivati in vitro. i dati ottt>nut i indicano chiaramentt' clw la rcar.ionr antigt•nr-a n­ticorpo (NGF-sit•ro anti -NGF) nr llt· cellule gangliari produci' un l:'ff('tto clt·­prt'ssi,·o quasi immr cliato sulla sintc i di HNA. L' aziont' del siero appa rt• altrl' ttanto rapid a in vir•o, comt· si osst•rva nrlla Tahrlla 2. OYI' sono ripor­tati i dati rela ti vi a lrincorporazione di uridina ma rcata in gangli di t opolini controllo (iniettati con siero norma li:' di coniglio) t' in gangli sperimf'ntali (di topolini iniettati con sit>ro anti-NGF, trt> or t' primu del sacrificio) .

TAII E I.I.A 2.

Effetto • In vivo • del siero antl-NGF sull'lncorporazlone di uridlna-C1 ' ,

In gangli cervicali superiori di topin1 neonati Inietta ti con siero anti-NGF o con s iero no rmale.

~~OotJ)(_•r·inu-ut ~ •

~ ~ ·· ,

• P < O.OJ.

l tl<'fH'IWt·nzintu• eli ltt·ltlinu·( 'l'

~-.-., topi n l t r·utlull r·ur1 :-.il·r·o l u tOJlint tJ·uttutl t·nu ~h· r·n l t·ontl'o ll" unti-:\'ll t-' j (e llln l~ull~l i" l h •fllll /l{ungli")

480

562

52(1

mcd iu 500 _ 42

21!;

31!l

media 255 _ 30 •

Gruppi di 6 gangli inc ubnti per dn~ ore ron uridinu-C:14 (!l fL<' mi). l tupini usnti in O!(llÌ

esper imf.'nlo apparlen~tono a li n stl'~sn nidi n tu .

Sintesi proteica . - Dati i brn noti rapporti fra 8intesi di R NA t• sintesi proteica, in un'altra serit> di esperimenti è s tato studiato l't·A.t'tto del siero anti-NGF sulla sintesi nt>tta di pro tt•im· n!'i ~angli simpatici.

Topolini della st essa nidiata erano divisi in tr!' gruppi c un gruppo era init•ttato con NGF (0,1 mi. cioè circa 30 (J-g) dut' volti' a l giorno, un sr-

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-iA BAT IN I . LEVI - MONT A LCI:'II E ANGELETTI 353

condo gruppo con a nttstero attivo l :1000 {0,05 mi/ anima le, due volte a l giorno) ed un t er zo con una soluzione fisiologica com e controllo. A vari intervalli di t empo d ue animali per gruppo venivano sacrificati, i gangli cer vicali superiori accurata mente dissezionati cd usati per la determinazione delle proteine to ta li . Co me si osser va nella Fig. l , m entre nei gangli tra ttati con NGF si verifica un ra pido e marcato aumento del contenuto in proteine per ganglio (aument o dovuto all 'effetto iperplastico cd ipertrofico del fattore eli crescita), nei gangli esposti all'azione del siero anti-NGF il contenuto proteico del ganglio diminuisce gradatam ente col t empo in parallelo agli imponenti fenomeni di necrosi e lisi dei neuroblasti che praticamente scom­paiono dopo due o tre giorni di trattam ento.

o .,., 40 c .. .,.,

....... .,., ::>...

.. c .. 30 ~

o ò:

20

10

12

- NGF

- Controllo

74 )6 48 Tttmpo i n ore

Fig. l. - V nriazioni nel t empo delle prote ine tot ali d ei gangli cervica li superiori di t opi­ni neonati, trattati con NGF e con siero ant i­~GF.

0 8servazioni all'ultramicroscopio. - Lo studio ultramicroscopico dei gangli trattati con siero anti-NGF (V. anche : 5ABAT I N I , P E LLEGRI NO DE

IRALDI & D E ROBERTIS , 1965) d imostra che le prime a lterazioni osserva­bili dopo esposizione in vitro e in vivo a ll'azione del siero anti-NGF sono a carico dell'appara to nucleare. ella Fig. 2 si osser va una sezione di ganglio cer vicale superiore d i controllo, dopo 4 ore di incubazione, dove si not a l'or­ganizzazione norma le del t essuto ; la m embrana nucleare (m. n.) ha contorni regolari e la cromatina è distribuita in fini granuli (n. n .). Nella F ig. 3, già rlopo due ore da ll' iniezione del siero specifico anti-NGF sono evidenziabili rarattt>ristiche lf'sioni ul t rastrutturali a carico dei nt>uroblasti nei gang li

. l n u. / gl . S u JJl'l". S unilù ( I !UH;) 2 . :nU -:$55. fl

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:l 5 1 E S I'ERIE'iZE ~; RI C:EIICll Jo.

simpatici. T n particolare· si ossen ano deformazion i (p . n.) della mt·mhrana nucleare· che presenta contorni ir regolari. mentrt• la struttu ra croma tinica appart· rwtcvolmf'nte a lterata qu ando an cora le stru tture eitoplasmati cht· (m.) appaiono sostanzialmt•nlt• indt·nni. Alte razioni simili si ossen·ano in gangli esposti a ll'aziorw clt•ll 'antisiPro i n 1•it ro ( Fif!. 4).

DISCllSSlO!\ 1·:

L 'azione cito tossica di antisini specifici è st a ta oggetto di numerosi studi , condot Li sia in vitro che in r i l'o, a li' t• llo morfologieo e biochimico. Lt· alterazioni osst•ryate e dt•8critt !' sono moltt·pli ei t• variano in genere a seconda d r l sist ema s perimentalt- in esame. Tn una seri t· dettagliata d i ri­cerche, GoLDBEHG & G nEEN (J959) hanno messo a fuoco le alterazioni strut­turali t• lt· mod ifieazioni chimiche di cdlult· tumo rali t•spos te in t>itro a lra­ziont• di un antisicru specifico. L'ana lisi ultram icrosco pica dimost ra che i l primo punto d 'attacco degli anticorpi è sulla m embrana cellular e t' solo in seguito all'aggiunta di compleml'n t o si rivelano lesioni ca ratteristiche della matrict• citoplasmatica, dei mi toeo ndri l' del reticolo t•ndopla mico . Hisul­tano pratica mente asst·nti, a lrm·no nelle fasi iniziali precnlenti la lisi cel­lula re, alterazioni visibili a livPIIo delle struuurt' nucleari. L'ana lisi chimica di vari componenti cellulari dimostra nt•llo st esso sistt'ma una rapida pl'r­rlita di cirea il 90 % dc•l potas~ i o , circa tre quarti dd HNA t• p t> rditt• di circa il 30-60 % dellf' prot eine cellulari (G nEEN l'l al. , l 9:19) . l"essuna modifica ­zione f' r a osservata dagli Stt'8si Au tori pt'r quanto riguarcla il eontf' nllto in DNA.

I risultati dt>lle nos tre ricerche sembrano in vece indica re una sequenza di f'V('nti sost a nzia lmcntt' di' ersa p er quanto r ig uarda l't'fJ'e tto citotossico df' l siero a nti-NGF sulla cellula nervosa sim patica. LI' primt• a lter azioni OR!lervabili a ll'ultramicroscopico sono infatti a ca rico dell 'a pparato nucleari'.

Gli espt•rimen ti di incorporaziorw di uridina dimostrano p arallelamentt• una marcata diminuzione dell 'attività sintetica del nucleo ; tt·nemlo infatti presente che nel sistt~ma sperimentale da noi studiato (gangli cerv icali in toto) la po polazioni.' glia re rimant· appar!'ntemente ind enni.' a ll'azion e prl· ­cocP del siero anti-NGF (LEVI-MONTALCINl & BooKEH, 1960), la diminuita incorporazione di uridina apparr imputabile a ri un blocco quasi totalt' della sin tesi di H NA nei nuclei delll' cellule nervosi'. Espt·rimenti autoradiogra ­fici tuttora in corso sembrano con,·alida re quest a ipotesi.

La possibilità che l'azionf' le iYa del siero anti -NGF sulle cellule ner­vose simpatiche si s\·olga in modo diver so da quanto osservato nel caso di altri sieri citotossici, appa re verosimile se si tie rw conto della sost anziale differenza fra i dut· . fenomeni. P er i RiPri citotossici !'Ì t ratta infatti della r eazione t ra uua misura p iir 'o mPno r.umplel"sa di anticorpi prodotti da una

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SABATINJ, LEVI·M ONTALCI!'>I E ANGELETTI

Fig. 2. - Fotografia al microscopio elettronico di un ganglio cervicale superiore di topi­no neonato. Controllo muntenuto 4 ore in v itro in mezzo di Eagle. Si possono osservare tre neuroblasti ed una cellula satellite in basso. Si nota l'organizza­zione compatta del t essuto. con i processi cellulari (principalmente assoni), fru i neuroni. X 17.000. n. n. nucleo di n euroblasto ; m . n. membrana nucleare; r.e . reticolo cudo­plasrnico; n.c.s. nucleo di cellula sutcllite; n. s. assone

. lnn . 1111. Super. Sftnilit (1966) 2, 3411-355.

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~ABATI:-11, Lf:VI·MONTAl.C.INI E ANGELETTI

Fil(. :t - Neurone di un ~;anglio cervicale ~upcriorl' a duf' ore .ti distanza dall'iniezione

<li siero unti- "GF {0.1 mi di antisit•ro l : 1000). i osserva la membrana nucleare

irre~~;olarmente ripiegata (p. n.). la cromatina cnmlensata in masse e le <· ist t>rn e perinucleari (r. p.) molto dilatai<'. m. mitoeonclrio. 17000.

Fig. •t. - Neurnne di un !(Un~lio cervicale Sttpcriorc onantrnuto 111 vitro per ·~ or e in pre­senza di siero anti-i'IGF {0,2 mi per o~n i mi di oowzzo). La ooo embrana nuclcan• si pn•se11la a <'Ontorni molto irrl'golari (p. n.). La cromatina ha nn a>pctto !(rtlllll·

larc, t•ondf'n<ata in piccole mass~ irrl'~olari. 111. oooiloeooulrio. 17.000.

~ 1 1111. J..ol. SIIJU' I'. Suni/ti ( I!Hifi ) 2 , :H!I -3.'i .J .

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SABATINI , I,"EVI-MONTALCINI E ANGELE'M'l 355

varietà di antigeni estratti dalle stesse cellule, mentre il siero anti-NGF è praticamente rappresentato da un unico tipo di anticorpo, det erminato da una proteina purificata ed isolata da un organo completamente diverso e da animali di specie diverse. Esistono dunque nel caso del siero anti-NGF una specificità ed una selettività d 'azione tali da renderne difficile una omo­logazione con i sieri citotossici, preparati con estratti d'organo o di popola­zioni cellulari.

Quest a ricerca è stata eseguita con un contributo del C.N.R .

l o aprile 1966.

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Azione del testosterone sulla ghiandola sottomascellare del topo

MARIA L. SALVI (0) e PtETRO U. ANGELETTl

Laboratori di Chimica Biologica, Centro di Neurobiologia

Riassunto. - Esperimenti di incubazione di uridina e amminoacidi nella ghiandola sottomasccllare, nel rene e nel fegato di topini femmina, dopo trattamento con t estosterone, dimostrano una stimolazione evidente alla sintesi di RNA e proteine da parte dell' ormone. L'azione del testost e­rone sembra svolgersi a livello genetico, sulla sintesi di RNA messaggero.

Sono riportati i dati sull'effetto nel tempo dell'ormone su due protein<' contenute nella ghiandola sottomascellare, con alcune considerazioni sulla • cinetica delle due attività biologiche .

Summary. (Action of testosterone on the submaxillary gland of mou­se). - We have prcviously shown that male hormones specifically sti­mulate the tubular portion of the mouse submaxillary glands. lnjections of testosterone propionate into female mice cali forth a strik.ing increase of some enzyme and other biologica! activities endowed in the secrctory tubuli of thc glands.

The data reported h erein demonstrate that t estost erone greatly sti­mulates RNA synthcsis and protein synthesis.

The protease and NGF (Nerve Growth Factor) activity of the gland are markedly increased by tcstosterone treatment; the results of kynetic studies are consistent with the hypothesis that the hormone stimulates the synthesis of new enzyme molecules. The rate of synthesis and the rate of degradation of both protease and NGF, under testosterone stimulation, have been calculated.

Fra i vari organi sensibili all'azione degli ormoni androgeni, la ghian­dola sottomascellare di topo presenta un particolare interesse a causa del suo marcato dimorfismo sessuale, sia morfologico che biochimico (LA CAs-

(0

) Ospite dei Laboratori di Chitbica Biologica.

A m1. / si . Su per. Salli i<Ì (1966 ) 2, 356·362 .

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SALVI E ANGEI-ETTI 357

SAGNE, 1940; J uNGUERIA et al., 1949; RAYNAUD & REBEYROTTE, 1949). In lavori precedenti nel nostro laboratorio è stato dimostrato che l'effetto anabolico dell'ormone maschile è ben localizzato in una sola componente della ghiandola (parte tubolare) e può essere facilmente evidenziato dalla marcata induzione di alcuni enzimi e di alcune proteine biologicamente attive (LEVI-MONTALCINI & ANGELETTI, 1962; CARAMIA, ANGELETTI & LEVI-MONTALCINI, 1962). È stato inoltre dimostrato che l'azione del t esto­sterone sulla ghiandola femminile può essere bloccata dalla contemporanea somministrazione di Actinomicina-D (ANGELETTI, SALVI & TACCHINI, 1964). Nel presente lavoro sono riportati i risultati di altre esperienze condotte allo scopo di meglio chiarire la sequenza degli eventi metabolici che seguono l'azione df'l t estosterone sulla ghiandola sottomascellare di topo femmina.

MATERIALE E METODI

In ogni esperimento si usavano topi femmina di ceppo Swiss, di 18-20 g. Mentre gli animali controllo venivano iniettati con soluzione fisiologica, gli sperimentali ricevevano 2 mg i. m. di testosterone-propionato. A vari intervalli di t empo (3, 6, 24 ore), i due gruppi di animali ricevevano uri­dina-C•• (5 tJ.C/~nimale) oppure DL-leucina-Cu (2,5 tJ.C/animale) i. p ..

Dopo 90 min. gli animali venivano sacrificati e se ne prelevavano le ghiandole salivari , i reni e il fegato. Ogni organo veniva omogeneizzato in soluzione salina fredda ed un 'aliquota veniva subito precipitata con acido tricloroacetico al 6% e dopo successivi la vaggi, secondo lo schema di Flex­ner (FLEXNER et al., 1962), • sata per il conteggio della radioattività in uno scintillatore per liquidi della Nuclear Co. Sui campioni totali venivano inol­tre misurate le proteine secondo il metodo di Lowry (LoWRY et al., 1951), e, negli esperimenti con uridina, si misurava l'RNA con il metodo all'or­cinolo (VoLKIN & CosN, 1954).

In altri esperimenti , topi femmina di 25 giorni (circa 18 g) ricevevano 2 mg di testost erone-propionato e ogni giorno venivano sacrificati animali controllo e animali trattati, per il prelievo delle ghiandole sali vari: negli estratti totali venivano quindi misurate le proteine, la proteasi [met odo eli K uNITZ (1955)] e l'attività NGF (Nerve-Growth-Factor) (LEvr-MONTAL­CINI, MEYER & HAMB URGER, 1954).

RISULTATI

I nostri esperimenti tendevano a chiarire l'effetto del t cstost erone sulla ghiandola sottomascellarc di topo femmina sotto tre aspetti diversi: l' incor­porazione di uridina ncll'RNA, l' incorporazione di ammino-acidi nelle pro­tt·ine f' la variazione di alcune attività enzimatiche della ghiandola st essa.

A1111. I st. Su]Jer. ì:;uuilù (l!JUH) 2. 356·3112.

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358 ESPERIENZE E RICERCII E

Nt•l caso d<'ll"incorporazione di uriùina P.dl'R NA, oltre alla ghiandob !<ottomascellan·. t>rano prt>si in considerazione anche il r en t' c il fegato. A 24 ore di distanza dal trattamento con tcstosteronc è possibile constatare un sen sibile auml·nto della sintesi di R NA nella ghiandola sottomascellare e nt·l rene ed un aumento m eno eviùente (dd 30 %) nel fegato (Fig. l). In

<t ~ 6000

"' E ........_ E sooo Q v

4000

3000

2000

1000

50TTOMA5CELLAR( RE NE FEGATO

c 5 c 5 c 5

Fi~t. l . - E ffetto del lestostcronc (2rng i. m. • 24 ore) sull'incorporazion e di uridinn·CI' nella ghiandola sottomasccllare, nel .r en e e nel fegato di topo f emmina . Marca­tura per 90 rnin' (5 (.LCfanimale). C = controllo, S = sperimentale.

esperiml'nti seguiti a distanza di tempo ravv1cmata dal trattamento con testosterone era possibile osservare che la stimolazionc della sintesi di RNA nella ghiandola sottomascl'llar<' e nel ren e è già del l 00 % a 3 ore di distanza dall ' iniezione dell'ormone.

L'effetto dd testosterone nella incorporazione di ammino-acidi mar­cati sia n ella ghiandola sottomascellarc come nel r ene appariva invece più ritardato, tuttaYia era b en evidente alla ventiquattresima ora (Fig. 2).

In una serie di esperimenti , l' Aetinomicina-D era somministrata contem ­poraneamente al t estosterone n ella dose di 15 (J.g/animale, 2 volte al giorno. Come appare n ella Tabella l , l'inibitore bloccava quasi completamente l'in­corporazione di uridina nell'RNA, m entre aboliva l'effetto del testost erone sulla incorporazione di ammino-acidi.

D a tali risultati appare pertanto che l'azione dell'ormone sulla sintesi prot eica nella ghiandola è in qualche modo mediata da un'azione primaria sul metabolismo dell' RNA, probabilmente risultante nella sintesi di R NA m essaggero.

Nella Fig. 3 è illustrata l'azione nel t empo del t estosterone sulla sintesi di due proteine specifiche presenti nella porzione tubolare della ghiandola.

A 11 11 . l sl . :Supcr. Scmilù (196G) 2 , 350 ·302.

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,:ALVI 1:. A 'iGt;LETTI :159

Come si può osservare, le curve di attività delle due proteine sotto l'azione del testosterone sono molto simili. P er quanto non sia possibile una precisa valutazione dci dati riguardanti la cinetica delle due attività biologiche sotto lo stimolo ormonale a causa dei diversi ·metodi di misura (semiquanti­tativo nel caso dcll'NGF), alcune considerazioni riguardanti la velocità di

o Q. 500

O> E 'E' 400 Q. u

300

200

100

SOHOMASCELLARE RENE FEGATO

c s c s s

Fig. 2. - Effetto del testosterone (2 mg i. m. - 24 ore) suU'incorporazione di OL-Ieucina nella ghiandola sottomasccllarc, nel rene e nel fegato di topi ft>rnm ina. \'[a rca­tura p er 90 mi n' . (2,5 p.cfanimale). C = controllo, S = sperimentale.

sintesi dell'enzima possono anche essere c·stese a ll'NGF. Cume si osserva n ella fi gura, l'attività basai~ dell'enzima è notevolmentr aumentata nel trat­tamento ormonalc e la massima stimolazionc viene osservata a circa 5 giorni

'I'Ant: LLA l.

Effetto dell'Actinomlclna-D sulla incorporazione di urldlna-Cl' e di DL-leucina-Cl' nella ghiandola sottomascellare di topi femmina controllo e tratta ti con testoste­

rone (24 ore prima del sacrificio) . Actlnomiclna 5 fLg/ animale (2 volte in 24 ore).

( ncorpor·aziont' l ll('t.H·porut'.iont.· -~ 1\ .: g i u n t c t li uridinn.·UI.I di JH r ll'ueina-4. •t a

___ ______________ :.._ __ <_r_P_"'_''_"_g_n_:-.:_• ._\> _ _ c__ < c_· v m/m!-( prot('in~-~

Nessuna . .

Testosterone (2 m~t)

Actinomicina (5 p.g)

Actinomicina + Testoste ron e

1. ·17 l

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. t uu. 181. /:}liJJI'r. Sunilù ( l !HIG) 2. :l.;{i-362.

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360 E~ I'ERIF.N7.E E RIC:EIICIIE

dall'iniezione di testosterom·. Supponendo chP ogni vanazionP del li vello dell'enzima risulti dalla somma algebrica di un processo di sintesi secondo un'equazione di ordine zero e un processo di degradazione, secondo un 'equa­zione di I ordine, può essere usato il seguente calcolo:

d (E) ---d t

e quindi quando l'enzima raggiungi' il plateau s1 avrà :

K 1 - K 2 (E).

Riportando quindi in ascisse il t empo t e in ordinate il In (E0 ) - (E) , mentre l'attività d!'lla prot easi o del NGF aumenta verso il massimo di s ti­molazione ormonale, si può calcolare la costante di degradazione per le

"' "' ., ~ e n.

6

4

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~(l o 2 4 6 8 • L__ TESTOSTERONE 2 mg i.p.

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-t- -t--------l,

10 12 14

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600

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200

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Fig. 3. - Azione nel tempo del t estosterone sull' GF e sulla proteasi della ghiandola sottomascellarc di topo femmina.

due proteine e la loro velocità di sintesi sotto stimolo del testosterone. Da questi calcoli risulta che il tasso (K2) di degradazione, sia per l'NGF come per la proteasi, si aggira intorno al 25 % per giorno, mentre il tasso di sin­t esi sotto stimolo ormonale appare essere per la proteasi di 2,29 Ufmg/giorno e per l'NGF di circa 200 Ufmg/giorno.

DISCUSSIO E

Da un esame anche sommario della più recente letteratura (KARLSON,

1965) appare evidente come l 'attenzione degli studiosi di problemi inerenti al meccanismo d 'azione degli ormoni sia stata accentrata sulle possibili

A11u. 181. :SIIPCI'. Sauilà (1966) 2, 356·362.

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~Al,VI E A:"'GEI. I::TT I 361

azioni dell' ormone a l livello nucleare e particolarmente sui processi di tra· scrizione. Per quanto riguarda gli steroidi, la massima parte dei dati speri­mentali raccolti suggerisce indubbiamente _l'ipotesi di un'azione immediata se non diretta dell'ormone sulla sintesi di RNA messaggero, da cui seconda­riamente deriverebbero le altre modificazioni del metabolismo cellulare (WILLIAMS·ASHMAN, 1965 ; KARLSON, 1963 ; M UELLER, 1965). Anche i ri­sultati delle nostre ricerche sugli effetti metabolici dovuti al testosterone sulla ghiandola sottomascellare del topo femmina sembrano deporre in fa­\'Ore di questa ipotesi.

L'incorporazione di uridina aumenta marcatamente già a poche ore di distanza del trattamento ormonale, quando ancora non è osservabile alcun effetto sulla sintesi proteica.

La somministrazione di Actinomicina, contemporan ea al t est ost erone, blocca l'induzione di NGF della ghiandola (ANGELETTI, SALVI e TACCHINI,

1964), probabilmente inibendo la sintesi di RNA DNA-dipendente. Appare dunque verosimile che l'azione del t estosterone sulla ghiandola si eserciti accelerando notevolmente i processi di trascrizione al livello genetico con il risultato di una aumentata sintesi di proteine specifiche. Il meccanismo attraverso il quale tale effetto si produce rimane ancora un problema da risolvere.

P er quanto riguarda la risposta sia delle proteasi come dell'NGF al t estosterone, i presenti dati confermano an cora un marcato para llelismo n el comportamento di queste due proteine, dotat e tuttavia di attività bio­logiche così diverse.

L'ipotesi che la prod~zione di NGF nella ghiandola sottomascellare possa essere in qua lche modo correla ta o dipendente dall'atti vità prot ea· sica è tuttora oggetto di studio.

Questa r icerca è st a ta eseguita con un contributo del C. .R .

l o aprile 1966.

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