Daniele Dell’Angelo Custode

Steel Sculptures and Wall Pieces

Daniele Dell’Angelo Custode shows a way to incorporate the expressive potential of the metallic element, the communication of man with his environment and his response against the everyday world.His works are dynamically charged, contorting the material with a state-ment of intent; Experimenting with the art of the evolution of sculpted steel.

The approach to creating such works is frenetic and fearless. Daniele urges the materials, causing friction, physical and visual to the surface. He burns, breaks, cuts, hammers, contracts, expands, shocks and dis-turbs as a sequence of continuous clashes in progress; in effect to re-mould the subject now charged with intent.

The work of Daniele Dell’Angelo Custode follows an original way of composition and design to interpret the ‘consumption of raw material’. Corroding the elements, to translate into variants, seeking renewed and essential expression.

“It ‘metal’ s soul of the world” - Daniele Dell’Angelo Custode

Front page: Germinazioni, Stainless Steel, 45.5x86.5 cm, £1400

Daniele Dell’Angelo Custode

Feticcio Futurista (detail), 16x155x16 cm, Stainless Steel and Marbel, £1250

Velo Nel Vento Stainless Steel

and Wood 74 x 47 cm

£1950

Contamina Stainless Steel and Soft Steel

r. 84 cm £1500

Nostagia Di Higss Soft Steel and Corten

r. 75 cm £1500

Flow SE1Stainless Steel 124 x 69 cm £2450

Flow SE2 Stainless Steel

122,5 x 67,5 cm £2250

Flow SE4 Stainless Steel

79,5 x 149,5 cm £1400

Flow SE3Stainless Steel 180 x 124 cm

£2750

Idea Ripiegata, Stainless Steel, Soft Steel and Stone, 43x220x32 cm, £1950 Feticcio Futurista, Stainless Steel and Marble, 16x155x16 cm, £1250

Riflessi Lunari Stainless Steel and Corten

73 x 186 cm £2100

Percorso Stainless Steel and Stone40x 212x28 cm £1950

Doppia Faccia Stainless Steel and Stone

29x196x26 cm £2350

Flutti SA1Soft Steel

199,5 x 75,5 cm £1950

Daniele Dell’Angelo Custode Born in 1961 at Mettman, Germany, he lives and works in Nardò, Italy.

He began early on to experience the working of metal. The very early contact with that material meant he had the opportunity to be dynamic and diversified in his designs. His first experiments in fact date back to the 80’s. From the beginning of his early works it shows a convincing way of under-standing the potential of the metallic element that contains all the possible experimental variations. There are several opportunities for collaboration and confrontation with professionals in the architec-ture and urban design. From there the unmistakable experience in the management of the metal, in its updated technological developments and expressiveness.

Increasingly clear is the growth of the systematic approach to the component material from which he continues to investigate the essence and communication. Daniele Dell ‘Angelo Custode already elabo-rates in the 90s, some previous ideas to create aluminous lines into the structure are of great interest, the tubes become twisted, crossed and in a ‘linear’ series.

Today the artist continues to ‘interrogate’ the matter of his work, and he participates in collective art exhibitions but always engaged in continuous research through contemporary art installations, in order to better understand the structural characteristics and to capture the reactions, even in social ‘inclusion’ of his works. Some consisting of treated metal, chipped, scratched and abraded. However, there is certainly a characteristic of this latter period in the way the steel is ‘affected’, folding its luster studying the reverberation. By intervening on the material the artist is changing the space around it.The ‘functional’ component is becoming ever more evident in the manner in which the artist identifies it’s in formalness in the working of the sculpture and metalwork. Recent works show that there is a real maturity in the use of iron exposed to various stresses. The artist avoids classifications, therefore is able to freely create bodies of metal.His works have been directed towards the informal art which spatially evokes the contamination of the avant-garde, but from which the author manages to create new expressions. The works become interesting because of their cultured processing, while they enter the world of art, for which Daniele Dell ‘Angelo Custode, really shows that he has a lot to say on the subject.

Daniele Dell’Angelo Custode DENSITA’ IN_MATERIALI Testo critico a cura diPaolo Marzano Un limpido riflesso d’acciaio, come lampo, sbianca lo spazio. Rapido e rilucente il bagliore improvviso illumina e costruisce l’ambito dell’evento espressivo in atto. Un brillante sfolgorio metallico, sonoramente si contorce e, per un attimo, si propaga rischiarando l’ambientazione. Frenetica e intrepida la lavorazione, nella fucina di Daniele Dell’Angelo Custode. Ad osservarne i veloci ritmi, non si immaginerebbe un meditato processo di trasformazione del ‘freddo metallo’, ma invece appare chiara la procedura affinata, dello ‘spiegamento’ di forze e utensili capaci di elaborare “… uno dei migliori strumenti di comunicazione che la realtà offre. Duttile e plasmabile certamente idoneo per comporre linguaggi con cui confrontarsi continuamente”, dice l’artista.Sottili profili direzionali, come rigidi segni tracciati, strutturano linee di fuga, ‘sostengono’ volumi e fissano significati. Un creativo, quanto dinamico, criterio di dis-tribuzione delle consistenze materiche, diviene elemento essenziale per lo sviluppo formale della composizione. “Il ferro, lo convinci… ma non del tutto. Le regole sono e rimarranno le sue”, così dichiara l’autore. Daniele Dell’Angelo Custode con meticolosità, compone e dosa forme, ricerca accostamenti, ri-assesta pesi, spessori, distanze. Sollecita la materia provocandone at-triti, fisici e visivi. Disloca dilatazioni, contrazioni, urti, lacerazioni, distribuendole su piani irregolari. Poi ustioni e rotture, tagli e martellature, come sequenze di con-tinui scontri in corso e, nel ripiegarsi repentino delle superfici, varia la gamma delle sfumature e dei colori della materia lavorata. Passa velocemente il ‘pennello/cannello’ della fiamma ossidrica sulle contorte superfici metalliche. Una sosta, poi un’altra ancora. Si arroventa il solido strato e la ma-teria reagisce d’istinto. Prima s’accende di rosso vivo, e dopo, si affievolisce smorzandosi l’incandescenza. Il fluido magmatico ‘risponde’ all’azione dell’artista assottigli-andosi, con accelerate ossidazioni e raffreddanti annerimenti. Lo sfrigolio scintillante, delle saldature si alterna a mirati e frastornanti colpi di martello. Cresce un’opera. E’ questa la paziente costruzione del ‘senso’; ogni colpo inferto, elenca funzioni e concetti a venire.Plasmare il ferro, per Daniele Dell’Angelo Custode è forgiare densità. Allora ecco realizzarsi la fusione di piastre irregolari, mai adattabili e mai coincidenti. L’artista sovrappone le scabre superfici dove la ruggine e l’ossidazione conferma-no la realtà di quel tempo che si evolve e diventa testura. E poi, ancora drammi materici, lacerazioni, abrasioni e deformanti torsioni. Implosioni e piegature, superfici corrugate trattate come piani, pronte a rivestirsi di elaborate compromissioni luminose e riverberanti inattese tensioni al limite, sia del punto di rottura visiva che dello snervamento percettivo.L’arte per prima, può riconoscere e assorbire dal mondo, secondo Daniele Dell’Angelo Custode, la sua tragica materica realtà… deteriore. Per cui appaiono le serie di vibranti squarci e tagli ‘informali’ inferti, oppure le sequenze progressive di ossidazioni secondo venature, quasi marmoree. Trascrive fitti e labirintici segni continui, sia su piastre arrugginite sia su lamiere contorte e sia su sottili tubolari. Graffi come testi, forse ispirati da messaggi rinvenuti, appartenenti ad antiche civiltà (o a quella prossima !?). Incisioni che rimangono come solchi in superficie, mentre altri passano oltre, distaccando frammenti metallici, come fossero schegge di ‘tempo’, versi di nenie, tatuate sul corpo della terra, mai più recuperabili. Le origini dell’interessante e complesso modo/metodo artistico, nell’approcciare la materia, hanno alla base una ricerca e sono traducibili dalle commistioni grafiche o materiche di un Mathieu, di Burri o di un Capogrossi, ma anche di Wols, Consagra, Hartung, e di quell’arte informale, inclusiva e spazialmente attraversata dalle avan-guardie. Il lavoro di Daniele Dell’Angelo Custode segue un’originale strada compositiva e progettuale; è capace di interpretare quel ‘consumo della materia’, che cor-rode gli elementi, e tradurlo in una serie di varianti, ricercandone contemporaneamente le rinnovate, essenziali e colte espressività.

Genesi, Soft Steel and Wood, 19 x 77 cm, £1200