Atlasorbis n. 18

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Allegato al quotidiano Italia Sera e Il Giornale del Lazio Organo Ufficiale dell’Associazione Internazionale Argos Onlus - Forze di Polizia Giugno/Luglio 2012 n. 18 www.atlasorbis.it FOTO: MARCO RAVAGLI INFORMAZIONE Difesa dei consumatori. Parliamone con l'U.Di.Con GEOPOLITICA Incontro con l’Ambasciatore d’Albania S.E. dott. Kola SICUREZZA Palazzo Chigi. Intervista con il dott. Raffaele Micillo Il bracciale elettronico I Baschi Verdi della Guardia di Finanza Il Nucleo Artificieri Polizia della Questura di Venezia Roma e la nuova Tangenziale Est Sicurezza internazionale in U.S.A. – Russia Brasile e India Copertina numero 18:Copertina ATLASORBIS 12/06/12 16:54 Pagina 1

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Atlasorbis - Periodico di Geopolitica Sicurezza e Informazione

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Allegato al quotidiano Italia Sera e Il Giornale del Lazio

Organo Ufficiale dell’Associazione Internazionale Argos Onlus - Forze di Polizia

Giugno/Luglio 2012 n. 18www.at lasorbis . i t

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INFORMAZIONEDifesa dei consumatori.Parliamone conl'U.Di.Con

GEOPOLITICAIncontro conl’Ambasciatored’Albania S.E. dott. Kola

SICUREZZAPalazzo Chigi.Intervista con ildott. Raffaele Micillo

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� I Baschi Verdi della

Guardia di Finanza

� Il Nucleo Artificieri

Polizia della Questura

di Venezia

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internazionale

in U.S.A. – Russia

Brasile e India

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Editoriale

Giugno Luglio 2012 3rbisrbisAAtlastlas

R edditi insufficienti per arrivare afine mese, pensioni di povertà,

nuove tasse su altre tasse, suicidi acatena per l'impossibilità di fronteg-giare i debiti, e nonostante tutto que-sto, le agenzie di riscossione applica-no, a dire della Suprema Corte diCassazione, con la sentenza del 16/2/2007, n. 3701, una percentuale d'inte-ressi illegittima! Infatti tale pronunicadel 2007 che sancisce un principio didiritto tanto sintetico quanto deva-stante, “ha statuito che gli interessidel 10 per cento semestrale applicatida Equitalia sono illegittimi”!Lo scenario tanto crudele quanto

reale rievoca la disperazione, l'impo-tenza e la perplessità di coloro chestanno pagando sotto varie forme, lac.d. crisi. Se pensiamo alle cause eco-nomiche della crisi argentina e diquella greca, riscontriamo molte ana-logie con la storica rivoluzione fran-cese del 1789, ovvero sia con la Mi-croeconomia francese (economia del-le famiglie), sia la Macroeconomia(economia dello Stato). In sostanza, i

raccolti andati a male, le carestie ed ilclima avverso, portarono ad una forteinflazione. Le tasse elevate pesavanosul Terzo Stato (il quale era l'unico apagarle) e, dato che non producevapiù beni commerciabili, lo Stato nonriusciva ad arricchirsi attraverso latassazione. Per lo più una classe poli-tica che non rinunciava a benefit eprivilegi economici, così come LuigiXVI e la sua incontentabile consorte,ignorarono le difficoltà e la gravità incui lo Stato versava. Tutti noi sappiamo quanto sta ac-

cadendo in Italia; ci sono già stati al-cuni focolai sparsi di ribellione e diprotesta che non fanno comunquepresagire nulla di buono per il futuro!Ma vediamo quali sono notoria-

mente le 3 cause della crisi economi-ca italiana: 1) i debiti pubblici, 2) mancanza di crescita dell’econo-mia,

3) la scarsa credibilità dei governanti,che hanno affrontato la crisi tardi,in modo incerto e poco coerente. Alla base di tutto c’è il debito ac-

cumulato dallo Stato italiano che haraggiunto i 1.946 miliardi di euro, cioèil 120% della ricchezza prodotta dalnostro Paese in un anno, il cosiddettoPil. Non credo sia più un problema dichi governa oggi o di chi ha governa-to in passato, il problema principale ècostituito dai 2.000 miliardi di debitoaccumulato negli anni!Per fronteggiare tale emergenziale

situazione, lo Stato chiede troppi pre-stiti; il debito è costituito dai vari tipidi “titoli di Stato” (come i bot e i btp:buoni del tesoro) emessi dallo Stato agaranzia di prestiti da cittadini, ban-che, altri Paesi. Ma oggi l’italia è menocredibile (è stata degradata dalleagenzie che valutano la capacità deidebitori di restituire i prestiti) e perfarsi prestare soldi deve offrire inte-ressi sempre più alti. Questo accrescei debiti, e si comincia a temere chenon potremmo pagarli.

Ma per fortuna c’è ancora qualchevia d’uscita.Poichè lo spread è la differenza o

“allargamento” (spread in inglese) direndimento tra i titoli di Stato (comei btp) italiani e quelli tedeschi(“bund”), meno l’Italia è credibile, piùalti sono gli interessi che deve pagare.Ma quali sono i possibili rimedi?Certamente un governo credibile

e capace di imporre a tutti, in modoequo, i sacrifici necessari per ridurreil debito e riavviare l’economia, conun coraggioso e drastico taglio aglisperperi e agli eccessi che sicuramen-te non lambiscono la maggioranzadelle famiglie italiane e degli onesti la-voratori pubblici e privati, che tutti Igiorni lottano per garantire sopravvi-venza per I loro figli, spesso con mu-tui ipotecari a carico, che non con-sentono più nemmeno quest'ultimagaranzia.

Ricetta anticrisiIniziamo a ridurre gli eccessi e i privilegi dando respiro alle famiglie e alle piccole e medie imprese

Fabrizio LocurcioDirettore Responsabile

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4 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Anno VII N. 18 - GIUGNO/AGOSTO 2012

SOMMARIO

3 L’EDITORIALERicetta anticrisiFabrizio Locurcio

6 A PROPOSITO DITutela dei consumatoriGianluca Guerrisi

8 PUNTI DI VISTAQuale futuro ci aspetta?Gino Falleri

9 PUNTI DI VISTAForze di Polizia più anzianeMassimo D’Anastasio

10 PRIMO PIANOLa riforma ForneroAnna Attias

14 GEOPOLITICAIncontro con l’Ambasciatore d’AlbaniaTerenzio D’Alena

Direttore responsabile e fondatoreFabrizio Locurcio

Vice direttoreMassimo D’Anastasio

Direttore editorialeGianluca Guerrisi

Relazioni estereNicola Zichella

Coordinamento di redazioneGuglielmo Frasca

Relazioni esterneDaniele Alessandro

Responsabile Comitato dei Saggi AtlasorbisDott. Gino Falleri –Vice PresidenteOrdine dei Giornalisti del Lazio

Hanno collaboratoSonia Mangia, Andrea De Meo, Franca Brusa,Fabio Locurcio, Andrea Baiocchi, Mirco Infussi,Marino D’Amore, Enzo Poluzzi, Paolo De Donato

Collaborazioni dall’esteroIlias Syridonidis (Grecia)

Cristopher Locke (Regno Unito)Kevin Gordon (U.S.A.)

Vladimir Kislukhin (Kirov-Russia)Clement Sava (Romania)

Anita Sayer-Hickson (Sud-Africa)Carlos Alberto Rossi (Argentina)

Indirizzo redazioneVia Valdagno nr. 32 – 00191 Roma - Tel. 389.9892631Mail: [email protected] - Web: www.atlasorbis.it

Grafica e StampaAbilgraph srl

Via Pietro Ottoboni, 11 – 00159 RomaTel. 06.43.93.933 – [email protected]

AtlasorbisPeriodico di geopolitica,sicurezza e informazione

Registrazione del Tribunale di Romanr. 161/2005 del 22/04/2005

Pubblicazione distribuita:Presidenza del Consiglio dei MinistriMinisteri e Dipartimenti Istituzionali

Comuni e Regioni d’ItaliaAssessorati Regionali, Provinciali e ComunaliComandi Forze dell’Ordine, Enti Ecclesiastici

Autorità Politiche, Civili e MilitariAssociazioni e Comitati di Quartiere

Enti e Aziende Industriali, Attività Commerciali

Edito Associazione ARGOSForze Polizia Onlus

Allegato con Italia Sera e il Giornale del Lazio

I costo di stampa di questo numero sono stati finanziati dalla società che compare all’interno della rivista. Qualsiasi altra pubblicità è a titolo gratuito. La responsabilità degli articoli pubblicati è dei singoli autori, Previo accordi scritti con la Presidenza Argos, la collaborazione a questoperiodico è gratuita e non retribuita. La partecipazione alla realizzazione del periodico persegue le finalità statuarie dell’Associazione Argos Onlus. I materiali inviati non verranno restituiti. La riproduzione è vietata a norma di legge.

Atlasorbis - Organo Ufficiale dell'Associazione Internazionale Argos Onlus Forze di Polizia e Forze Armate – www.associazioneargos.com

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Giugno Luglio 2012 5rbisrbisAAtlastlas

16 GEOPOLITICAUn’ipotesi per lo sviluppoSalvatore Sfrecola

23 SICUREZZAColloquio con il dott. Raffaele MicilloMarino D’Amore

24 SICUREZZANucleo Artificieri Questura di VeneziaMario Vilardi

26 SICUREZZAI Baschi Verdi della G.di F.Mario Vilardi

30 SICUREZZALa sicurezza in tempo di crisiGuglielmo Frasca

32 INFORMAZIONEIl bracciale elettronicoEdoardo Mori

38 ESTEROThe BOPEJames Makino

39 ESTEROAffairs bodies in the Russian FederationVladimir Kislukhin

– La rivista è gratuita e pertanto non inviamo personale a richiedere sottoscrizioni di abbonamenti a pagamento –

PRESIDENTE: DR. FALLERI GINO VICE-PRESIDENTE DELL’ORDINE GIORNALISTI DEL LAZIO

Dr. Addonizio Felice Dirigente Superiore della Polizia di Stato

Prof. Caccamo Domenico Direttore del Master di Geopolitica - La Sapienza

Prof. Caputo Rino Lazzaro Presidente Facoltà Lettere Univiersità Tor Vergata Roma

Prof. Casciani Carlo Umberto Preside Universitario

Prof. Castorina Giuseppe Direttore Dipartimento Lingue - La Sapienza

Prof. Avv. Ciufo Franco delegato per il Lazio Sacro Ordine Costantiniano

Dr. Cuomo Giovanni Dirigente Generale Medico della Polizia di Stato

Dr. Del Greco Antonio Dirigente Superiore della Polizia di Stato

Prof. Gui FrancescoOrdinario di Storia d’Europa - La Sapienza

Prof. Kassapi Elena Docente Università Aristotele-Salonicco

Dr. Lucchetti Luigi Dirigente Superiore Medico della Polizia di Stato

Dr. Malesci Baccani Alessandra Dirigente presso la P.C.M.

Prof. Masi MauroAministratore Delegato CONSAP

Prof. Mele Vittorio Ufficio Affari Penali del Ministero degli Esteri

Prof. Mezran Karim Direttore Centro Studi Americani

Dr. Mori Edoardo Consigliere Corte di Cassazione

Dr. Nicotra FrancescoVice Presidente Niaf Italia

V. Pref. Passerotti Mauro Direttore Sorveglianza Grandi Opere Infrastrutture

Dr. Pedde Nicola Direttore del Globe Research

Prof. Pisano VittorfrancoDirettore Scientifico Università Unintess

Ing. Rocchi Luigi Direttore Strategie Tecnologiche e Sviluppo Bussiness RAI

Prof. Rossi Gianluigi Presidente della Facoltà Scienze Politiche - La Sapienza

Dr. Santucci Massimo Vice Direttore Commissione Tributaria del Lazio

Cons. Sfrecola Salvatore Presidente Sezione Corte dei Conti Piemonte

Cons. Sapora Ilva Direttore Ufficio Onorificenze e Araldica presso la P.C.M.

Prefetto Zarilli Emilia Prefetto della Provincia di Fermo

Avv. Zeman Paola MariaAvvocato dello Stato

IL COMITATO SCIENTIFICO

Periodico con il patrocinio della Presidenza del Consiglio della Regione Lazio

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quanto non fosse in passato, e nonsto pensando solo al fatto che siamaggiormente istruito, anche se cer-tamente questo contribuisce in buo-na parte, ma molto dipende dalleesperienze di vita che dopo un po’portano il singolo a tentare un riscat-to sugli enti e le istituzioni che fino aquel momento non aveva avuto l’op-portunità di avanzare. Chi in fondonon si è mai trovato nella condizionedi dover purtroppo cedere davanti al-le pretese di pagamenti a volte ancheillegittimi, pur di non dover affrontareulteriori problemi? Il cittadino ora,consapevole delle tutele che vigono ariguardo, è diventato il nuovo prota-gonista, ed è giusto che sia più esigen-te alla luce del fatto che in gioco cisono i suoi diritti.

Perché scegliere l’UDiCon?L’U.Di.Con è certamente la migliorsoluzione in questo periodo. Abbiamouna visione molto ampia di tutti quelliche sono i problemi che attualmentecostringono i consumatori a sacrifici,non pochi alla luce del momento ne-gativo per il nostro Paese, schiacciatotra tasse e imposte che hanno ridot-

to fortemente i consumi e la crescitanazionale. Il nostro punto di forza è la cono-scenza profonda del territorio, moni-torato costantemente dalle sedi pre-senti in modo capillare in tutte le Re-gioni, cosa fondamentale per un lavo-ro che deve tener conto di particola-rità proprie di ogni Comune. Un’as-sociazione che si occupa di difesa deiconsumatori deve prima di tutto es-sere uno strumento a disposizionedel cittadino, ma anche un occhio vi-gile in grado di perlustrare e denun-ciare disagi e disservizi che coinvolgo-no gli utenti, a volte andando anchecontro i giganti dei diversi settori. Premesso tutto ciò, scegliere l’Udiconvuol dire entrare in un mondo cheoffre assistenza a 360 gradi non soloper ciò che concerne la sfera legale; ilnostro lavoro mira a informare e sen-sibilizzare i cittadini, al fine di renderlipartecipi della società in continuaevoluzione.

Ritiene che lo sviluppo mediati-co sia un problema o un vantag-gio per i cittadini?Ritengo che lo sviluppo in ogni setto-

Intervista a cura diGianluca GuerrisiDirettore Editoriale

A proposito di

6 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Tutela dei consumatoriParliamone con Denis Domenico NesciPresidente dell'U.Di.Con – Unione per la Difesa dei Consumatori

INTERVISTA AL PRESIDENTEDELL’UDICONPresidente Nesci, cosa è cambia-to rispetto al passato nella tute-la dei consumatori?Bisogna innanzitutto partire dal pre-supposto che la tutela dei consuma-tori nella giurisprudenza italiana si af-ferma negli anni ‘80, quindi è una ma-teria ancora in fase di evoluzione cheproprio negli ultimi 5 anni ha avutoun notevole sviluppo, grazie anche alcontributo delle associazioni consu -matori, impegnate quotidianamentenella difesa di quei diritti che a voltevengono calpestati da soggetti che, invirtù della loro posizione di forza ne-goziale tendono ad assumere un ruo-lo predominante. Passi avanti se nesono fatti, a partire dal 1998, annod’istituzione del Consiglio rappresen-tativo che riconosce l’attività delle as-sociazioni di difesa e tutela, ma forseil momento di maggior rilievo è statol’entrata in vigore del Codice delConsumo nel 2005, che è andato adisciplinare un tema molto ampio, co-m’è d’altronde quello relativo al con-sumo, e rompendo con ogni norma elegge fino a quel momento esistenti,raggruppando buona parte dei settoriall’interno di un unico testo.

Il cittadino è oggi più esigente?Più che esigente direi che il cittadinoora è più attento e consapevole di

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re sia una risorsa in più per la collet-tività, anche se a volte si potrebbe ri-velare un’arma a doppio taglio: tuttosta nel conoscerlo e imparare a ge-stirlo. Il mondo mediatico poi è tal-mente tanto complesso che fuoriesceda ogni logica. Oggi il cittadino puòpubblicare foto su quotidiani per mo-strare ciò di cui non va di certo fiero,oppure inviare a emittenti televisivefilmati che immortalano situazioniche tanti avrebbero interesse a nondivulgare; se il progresso mediatico èconcepito come strumento di infor-mazione, beh esso può essere sicura-mente un vantaggio per tutti.

Quanti ostacoli si incontrano nelcammino che caratterizza l’atti-vita’ di una associazione dei con-sumatori?A volte gli ostacoli maggiori si incon-trano laddove ci si trova a dover af-frontare problematiche attinenti set-tori che si basano proprio sullo svi-luppo tecnologico, pensiamo peresempio al mondo delle telecomuni-cazioni: prima i cellulari, poi internet,ora smartphone e tablet, queste nuo-ve dotazioni, certamente utili ai citta-dini, diventano d’altro canto una sfida,in quanto non esistendo norme ag-giornate in merito, si rischia molte

volte di trovarsi nella condizione diempasse, con la conseguenza di doverdiscutere quotidianamente per far sìche vengano inserite in un codice,con tutte le lungaggini del caso. Nonsolo: a volte gli ostacoli riguardano itempi troppo lunghi della giustizia,mentre i cittadini che si rivolgono allanostra associazione vorrebbero ve-der da subito riconosciuti i propri di-ritti, e non aspettare anni prima di ri-cevere la sentenza definitiva di un giu-dice.

Le istituzioni secondo Lei, posso-no fare di più?Le istituzioni dovrebbero ascoltare dipiù i cittadini, perché solo la voce delpopolo permette di comprendere i li-miti e le difficoltà insite in una socie-tà, in fondo non ci vuole tanto, bastaprendere alcune norme vigenti neglialtri Paesi e adattarle al nostro conte-sto nazionale.

I lettori di Atlasorbis sono inmaggioranza appartenenti alleforze di Polizia. E’ nota la stimae il rispetto che Lei ha sempreavuto nei riguardi della catego-

ria. Come Presidente dell’UDi-Con e dell’Epas cosa consiglie-rebbe all’attuale Ministro dell’In-terno?Non può esserci che stima nei con-fronti di coloro i quali sono quotidia-namente impegnati nella difesa e pro-tezione dei cittadini, in questi lavora-tori che d’altronde rappresentano unbaluardo per la Nazione. Continuere-mo a schierarci a fianco della Polizia,come abbiamo fatto in più di un’occa-sione, affinché possa svolgere nel mi-glior modo il duro lavoro a cui sonochiamati, un lavoro che, lo ricordia-mo, consiste nel tutelare i cittadini.

A proposito di

Giugno Luglio 2012 7rbisrbisAAtlastlas

BIOGRAFIANesci Denis Domenico, è nato a Polistena (RC) nel 1981. Dal 2003 ricopre la carica di Segretario Nazionale di un Sindacato dei Pensionati. Presidente Nazionale e componente del consiglio d’amministrazione di un Entedi Patronato. Per le cariche ricoperte si è da sempre impegnato a sostenere e favorire le ca-tegorie rappresentate ed evidenziare le problematiche sociali e assistenziali cheda sempre le suddette categorie si trovano a fronteggiare. Persona intraprendente, dal carattere dinamico, sempre pronto a proporre osostenere iniziative volte a perseguire gli interessi delle parti “deboli”. Le qualitàintellettuali, associate ad un’elevata esperienza gli hanno permesso di raggiunge-re diversi traguardi molto gratificanti in campo professionale e non solo. Infatti èattivamente impegnato a coltivare interessi di tipo sportivo, sociale e culturalein generale. Dal 2003 è coordinatore di un periodico a tiratura mensile di carattere cultura-le e sociale.

Denis Domenico NesciPresidente Nazionale U.Di.Con

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minciati a scendere e questa circostan-za ha fatto dire a coloro che si inten-dono di economia che siamo entrati instagnazione e quindi in recessione. IlPil non cresce e mancano iniziative perrilanciare il paese. Sono in itinere. Perquesto motivo non è raro sentire fareriferimenti a John Maynard Keynes, uneconomista inglese ed alle sue teorie. Siamo nel bel mezzo di una crisi di

grandi dimensioni, che nasce da lonta-no, non ultimo anche a causa della nonflessibilità della Germania e le dimis-sioni di Jean Claude Junker, il presiden-te dell’Eurogruppo, ne sono una testi-monianza. Allo stato attuale non è faci-le pronosticare quando potrà termina-re. Quello che è a conoscenza di tuttiè che sta mettendo in ginocchio i solitinoti. Quelli che non possono sfuggirealle tasse ed ai controlli dell’Agenziadelle entrate e, se non hanno onoratole cartelle esattoriali, sono soggetti alleazioni di recupero di Equitalia. Una so-cietà di riscossione non amata daicontribuenti e che alcuni sindaci stan-no valutando se non sia più produttivorinunciare ai suoi servizi. Sempre gli esperti di economia,

pronti come sono a fare riferimentoai precedenti storici per meglio inter-pretare, ritengono di non aver ancora

a disposizione tutti gli elementi ne-cessari per affermare se quanto stavivendo l’Unione europea, ed in parti-colare i paesi dell’area mediterranea,possa o no essere equiparato a quellache ha sconvolto dal 1929 gli StatiUniti, dopo il venerdì nero della Bor-sa di New York. La cui conseguenza èstata la Grande Depressione, cheRoosevelt ha risolto con il New Deal.Con interventi interni e non con lacollaborazione internazionale. Per risanare e per rimettere in

moto l’economia necessitano inter-venti non solo sul fronte delle entra-te, ma in maniera particolare su quel-lo della spesa, cominciando a ridurregli alti costi della politica, che risulta-no unici nel mondo occidentale. Co-sti e privilegi che Sergio Rizzo e GianAntonio Stella avevano già anticipatocon il loro libro dal titolo “La Casta”e si potrebbe anche aggiungere quellodi Mario Giordano dall’emblematicotitolo “Sanguisughe. Se poi si dovessecredere a tutto quello che circolanella rete i nostri politici, quelli cheda anni calcano la scena, non ne esco-no per niente bene. Se è indispensabi-le fare dei sacrifici perché non sono ipolitici a subirne per primi le conse-guenze?

Punti di vista

8 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Quale futuro ci aspetta?

di Gino FalleriVice PresidenteOrdine Giornalisti Lazio

C ome oramai tutti sanno stiamoattraversando un momento ol-

tremodo difficile. Non ultimo perchéabbiamo vissuto per anni al di sopradelle nostre possibilità e per far que-sto abbiamo accumulato un debitopubblico stratosferico. Negli anni Set-tanta dell’altro secolo Ugo La Malfa,uno degli uomini politici di spicco delpentapartito, diceva che noi italianinavigavamo in un oceano di debiti.Ora siamo nel 2012 ed il debito pub-blico è restato, anzi è talmente cre-sciuto che siamo arrivati all’iperbolicacifra di due milioni di miliardi. Secon-do alcuni il 56,4 per cento sarebbe inmano a soggetti italiani, ed è una sor-prendente notizia, mentre il restante43,6 per cento in quelle straniere.E’ indispensabile ridurlo. Non solo

perché lo chiedono le autorità di Bru-xelles per i patti a suo tempo sotto-scritti, ma soprattutto per non farciconsiderare un paese non molto affi-dabile. Una sorta di maglia nera. Datoche siamo in un momento difficile tuttisono chiamati a contribuire per far sìche la situazione muti. E’ necessariorientrare in acque tranquille. Per riu-scirci sono indispensabili adeguatiprovvedimenti, che altro non sono chesacrifici. Ed i primi a sentire il loro pe-so sono stati i pensionati. Niente riva-lutazione per recuperare l’inflazione.Per via di una “grandinata” di tasse,

imposte ed addizionali, al fine di evita-re la bancarotta, i consumi sono inco-

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la pensione in anticipo, ma solo dellestime soggette a continue revisioni.La riforma Monti - Fornero,

L.214/2011 ha introdotto il sistema dicalcolo contributivo pro rata a decor-rere dal 1-1-2012 per tutti coloro cheavevano mantenuto il sistema retribu-tivo, cioè coloro che al 31-12-1995avevano 18 anni di contribuzione. Conla riforma si elimina la pensione di an-zianità, si elevano i requisiti anagraficiper la pensione di vecchiaia, si introducela pensione anticipata, con la previsionedi numerose penalizzazioni di deterrenzaa lasciare il lavoro in anticipo, si riducea 2 anni la cadenza dell’incrementodei requisiti pensionistici in ragionedelle aspettative di vita Istat. La stessariforma prevede l’armonizzazione, conregolamento da adottarsi entro il 30giugno 2012, dei requisiti di accessoalla pensione del personale del Com-parto sicurezza e difesa attraverso unprocesso di incremento dei requisitiattualmente previsti, tenendo contodelle peculiarità ordinamentali e dellespecifiche esigenze. Un intervento sulle pensioni che

fino ad oggi è stato portato avantisenza contraddittorio; il Governo chefin dalle prime battute disse di esserepronto ad andare avanti anche senzaaccordo con le parti sociali così hafatto, limitando e di molto, le occasionidi confronto. Questa chiusura unita dauna blanda azione di tutela posta inatto del Viminale ha fatto sì che ilcomparto sicurezza rischia di esserequello maggiormente penalizzato e dalfuturo più incerto.Spiegano gli esperti che la normativa

così come formulata dal Governo èstata recepita dall’Inps con un concettodi cancellazione della massima anzianitàcontributiva, la circolare esplicativa del-l’istituto nazionale di previdenza socialela illustra con la perifrasi “aver fattovenir meno il concetto di massima an-zianità contributiva”, un parametro in-dispensabile per valutare l’assegno diquiescenza ed il trattamento di Fine

Servizio degli appartenenti al compartosicurezza. Inoltre la mancata previsionedi un limite di età certo, ossia non con-dizionato dall’aspettativa di vita, darebbevita ad un perverso meccanismo nelquale l’operatore nazionale della sicurezzache prolunga l’età di servizio percepiràuna pensione più cospicua, senza tenerconto che le attività di polizia per laloro specificità devono far affidamentosu personale nel pieno delle forze edella lucidità psico-fisica.Questo aspetto non è marginale

ma incide sulla qualità del servizio chesi fornisce al cittadino, ma l’accoppiataMonti – Fornero e la maggioranza chela sostiene in Parlamento non voglionotenerne conto, con il concreto rischiodi sacrificare sull’altare della crisi eco-nomica anche gli standard di sicurezza.

N ell’ambito di una revisione delleforme contrattualistiche del lavoro

nel nostro paese, che vede impegnato ilGoverno da qualche mese, desta fortepreoccupazione il riassetto del sistemaprevidenziale e pensionistico in ambitodel Pubblico Impiego e di riflesso anchesul comparto sicurezza.I temi della salvaguardia di un bene

prezioso come la sicurezza attraversoadeguate motivazioni professionali edeconomiche ormai naufragano di frontead un debito pubblico che cresce diora in ora e che i primi interventi delGoverno, dedicati esclusivamente adun incremento delle entrate attraversol’imposizione di nuove tasse, non scal-fiscono minimamente. L’esecutivo dei tecnici a Palazzo

Chigi fa professione di temporeggia-mento annunciando al più presto misureper la crescita che però tardano adarrivare e che allo stato delle cose ap-paiono molto lontane, e si sono allon-tanate ulteriormente dopo l’ultimatornata elettorale che ha punito il par-tito di maggioranza.Una revisione contabile che sta in-

teressando anche il calcolo della pen-sione che è divenuta una operazioneprobabilistica con numerose variabili.Il tasso di sostituzione, cioè il rapportotra pensione ed ultima retribuzioneinfatti dipendendo dal tasso di crescitadel reddito, dall’andamento del ProdottoInterno Lordo e dall’allungamento dellavita media, non consente di calcolare

Punti di vista

Giugno Luglio 2012 9rbisrbisAAtlastlas

Forze di Polizia più anziane Per potersi garantire una pensione adeguata

Massimo D’AnastasioVice direttore responsabile

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C on la L. 335/95, nota come leggeDini, si è stabilito e formalizzato

il passaggio dal metodo di calcolo del-la pensione di tipo retributivo, cioè infunzione del salario, a quello contri-butivo, cioè in funzione dei contributiversati nell’arco della vita lavorativa.Vale a dire per coloro che al31.12.1995 avevano meno di 18 annidi contribuzione la pensione è calco-lata pro-rata, cioè retributiva fino aquella data, contributiva dal 1° genna-io 1996. Per i possessori di un’anzia-nità superiore o uguale ai 18 la pen-sione risultante è completamente re-tributiva. E’ viceversa totalmente con-tributiva per chi inizia a lavoraredall’1.1.1996.La legge Fornero, L. 214 del 22 di-

cembre 2011, decreto Salva Italia

201/2011, sulla scorta della Dini, sta-bilisce che, a decorrere dal 1° genna-io 2012, è applicabile esclusivamenteil metodo di calcolo contributivo, fat-to salvo il diritto al retributivo matu-rato a questa data, cioè abolisce il re-tributivo pieno.A decorrere dal 2012 i trattamen-

ti pensionistici sono la pensione divecchiaia e la pensione anticipata, eli-

minando dalla logica le c.d. “finestredi uscita” denominate bizantine, inmodo pittoresco ma efficacie, dal mi-nistro Fornero.L’anzianità contributiva minima

per maturare il diritto alla pensione èdi 20 anni. Il requisito di età anagrafi-ca, pensato nella logica di raggiungerein un tempo non troppo lontano laparità di genere (come già richiesto

di Anna AttiasPrimo Piano

10 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Riforma Fornero: come cambianole pensioni degli italiani

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Prof.ssa Anna AttiasProfessore Associato di:Elementi Matematici di Finanza PrevidenzialeMatematica per le Assicurazioni SocialiSapienza Università di RomaFacoltà di EconomiaDipartimento di metodi e modelli per l'economia, ilterritorio e la finanza MEMOTEF

Il Ministro del Lavoro Elsa Fornero e il Presidente del Consiglio dei Ministri Prof. Mario Monti

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dalla Comunità Europea nel 2008 conuna procedura di infrazione versol’Italia, per la disparità di trattamentoriservata agli uomini del pubblico im-piego rispetto alle donne) è fissatoper tutte le categorie di lavoratori a66 anni nel 2018, prevedendo che di-vengano almeno 67 nel 2021, in rela-zione all’aggiornamento dell’aspettati-va di vita. Questo avviene con gradua-lità: per il lavoratori dipendenti, uomi-ni e donne, è 62 anni fino al 2013, 63anni e 6 mesi dal 1° gennaio 2014, 65anni dal 1° gennaio 2016; per le lavo-ratrici autonome è 63 anni e 6 mesifino al 2013, 64 anni e 6 mesi dal 1°gennaio 2014, 65 anni e 6 mesi dal 1°gennaio 2016; per i lavoratori autono-mi è da subito 66 anni.È tuttavia possibile un’uscita posti-

cipata fino ai 70 anni, con degli incen-tivi, ed una anticipata, con una ridu-zione sul rateo, purché si possanovantare come contribuzione effettiva42 anni e 1 mese per gli uomini e 41e 1 mese per le donne (per entrambiil dato è innalzato di un ulteriore me-se per ogni anno dal 2013).

L’adeguamento automatico dei re-quisiti pensionistici in relazione allasperanza di vita e quindi l’adeguamen-to dei coefficienti di trasformazioneavrà cadenza biennale a decorrere dal1° gennaio 2019.Per coloro che sono addetti a la-

vori usuranti permangono regole di-verse, continuando a valere il sistemadelle quote con un’anzianità minimatra i 35 e i 36 anni, ma l’anticipo mas-simo sul pensionamento non può su-perare i tre anni.È previsto inoltre un incremento

delle aliquote contributive di compu-to e di finanziamento fino al 24% perle gestioni artigiani, commercianti,coltivatori diretti, mezzadri e coloni,nonché un contributo di solidarietàsui trattamenti pensionistici che ecce-dono determinati ammontari (dai 90mila euro lordi annui).Per gli anni 2012 e 2013 è sospesa

la rivalutazione automatica delle pen-sioni di importo superiore a tre volteil trattamento minimo INPS.

Scopo di questi interventi è, tra

l’altro, garantire la sostenibilità di me-dio/lungo periodo del nostro sistemapensionistico gestito a ripartizione.Ciò in conformità ai principi ed ai cri-teri, enunciati nell’art. 24, di equità econvergenza intragenerazionale e in-tergenerazionale, flessibilità nell’ac-cesso ai trattamenti pensionistici, for-te attenzione ai mutamenti nelleaspettative di vita con conseguentepeso sulla misura delle prestazioni,semplificazione, armonizzazione edeconomicità.

Quello che non trova quasi men-zione nel decreto Salva Italia è la que-stione dell’adeguatezza della presta-zione pensionistica che viene sempli-cemente richiamata come “principio”nel comma 28 dell’art. 24 della 214.Adeguatezza e sostenibilità devo-

no essere viceversa figlie di una stes-sa madre soprattutto nelle logiche disolidarietà ed equità intragenerazio-nale ed intergenerazionale. Coloro che sono andati e andran-

no in pensione con un calcolo esclu-sivamente o quasi esclusivamente re-

Primo Piano

Giugno Luglio 2012 11rbisrbisAAtlastlas

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tributivo godono e godranno di unarendita pensionistica superioreall’88% del loro ultimo salario, cioè illoro tasso di sostituzione, inteso co-me rapporto tra primo rateo di pen-sione e ultima retribuzione, consentee consentirà al lavoratore divenutopensionato di mantenere il propriotenore di vita.Non tra molti anni avremo figli

del pro-rata, riferibili alla Dini, contassi di sostituzione tra il 47% ed il72%, seguiti a ruota da figli del con-tributivo che vedranno la loro rendi-ta pensionistica attestarsi a percen-tuali di tasso di sostituzione tra il31% ed il 40% (dati questi dellaCommissione Ministeriale per la va-lutazione e la verifica degli effetti del-la legge 335/95), senza quindi nessunalogica di continuità di reddito inquiescenza. Tali percentuali non ten-gono conto peraltro della revisionesui coefficienti di trasformazione digennaio 2010 che provoca inevitabil-mente un’ulteriore penalizzazione suiratei di pensione e quindi sull’indica-tore tasso di sostituzione. I pensiona-

ti saranno i futuri veri poveri del no-stro Paese. Sono anni ormai che sollevo il

problema dell’adeguatezza, nato iericon la legge Dini e rinvigorito oggidalla legge Fornero, in consessi nazio-nali ed internazionali. In un mio arti-colo del 2007 evocavo l’assalto ai for-ni della Milano affamata in cui si trovacoinvolto, suo malgrado, Renzo Tra-maglino del Romanzo manzoniano…..ci attendono anni nei quali se alla irri-soria consistenza delle pensioni con-tinuerà ad affiancarsi la crisi economi-ca le immagini delle nostre città nonsi allontaneranno di molto da quellaofferta al “nostro Renzo”.

Secondo l’Unione Europea unarendita pensionistica può considerarsiadeguata se, oltre a prevenire l’esclu-sione sociale, consente il manteni-mento del tenore di vita nella fase diquiescenza. In realtà l’Unione Europeanon ha mai legiferato in materia diadeguatezza pensionistica in quanto,in base ai trattati UE, la competenzaprevidenziale resta dei singoli stati

membri, ha però dato indicazioni pre-cise nel Consiglio di Lisbona del 2000perché in relazione alla previdenza gliStati garantiscano “la sostenibilità fi-nanziaria a medio e lungo termine deisistemi pensionistici”, ma anche “….l’adeguatezza delle pensioni…”. Nellarelazione 2009 del Comitato Econo-mico e Sociale Europeo, si specificache: “… la strategia post 2010 dev’es-sere maggiormente orientata verso ilprogresso sociale, il rafforzamento ela sostenibilità dei sistemi di sicurezzasociale e la lotta contro la povertà…”. Appare dunque necessario, anchesulla scorta delle indicazioni comuni-tarie, intervenire oggi per garantirealla popolazione pensionata un futurodi stabilità e dignità nel rispetto deiprincipi di equità e solidarietà.

Dal dicembre 2010 è depositatauna proposta di legge a firma Cazzo-la-Treu che nel suo impianto prevede,tra l’altro, “…trattamenti pensionisti-ci obbligatori complessivi non inferio-ri al 60% della retribuzione…” a fron-te di un’aliquota contributiva del 26%

Primo Piano

12 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

I leaders dei sindacati CGIL, CISL e UIL – Camusso, Bonanni e Angeletti

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per tutte le categorie di lavoratori.Un tasso di sostituzione del 60%

rappresenta a mio avviso una vera epropria clausola sociale di garanzia edè dunque fortemente auspicabile.Questo anche perché se si riuscisse afar decollare il secondo pilastro (an-che tramite una più forte ed incisivaeducazione pensionistico/previdenzia-le) per il quale si ipotizza una sogliaminima del 16% di tasso di sostituzio-ne, il pensionato si troverebbe ad ave-re un rateo di pensione complessivoprossimo ad importi accettabili, cioècon garanzie non lontane a quelle dicui hanno goduto le generazioni pre-cedenti.Perché una tale ipotesi non è con-

siderata? Perché la problematicadell’adeguatezza pensionistica non èdi fatto mai affrontata?

Mario Giordano con il suo “San-guisughe” ci ha palesato dati pesantis-simi e profondamente imbarazzantiper un Paese civile. Non sono peròd’accordo sull’ipotesi che mi prospet-tate di tagliare le superpensioni cheoltrepassano la soglia dei 20 mila eu-ro mensili: se si sono versati contri-buti per tale importo nell’arco dellavita lavorativa, questi 20 mila sono undiritto!La novità potrebbe essere quella

di limitare il principio del diritto ac-

quisito ricalcolando, con logica con-tributiva, tutte le pensioni di importosuperiore ad una certa soglia, più bas-sa, per esempio 5 mila euro, ed ero-gando le conseguenti pensioni contri-butive per tutti!!!!A fianco di ciò, apparirà banale, ma

vanno necessariamente tagliati e so-prattutto mai più creati, vitalizi di pri-vilegio legati a situazioni che si accen-dono e si spengono al ritmo di vita diuna farfalla: un giorno in parlamentovale una pensione di 3.108 euro lordial mese, a vita!Questo è solo un esempio di una

questione morale di proporzioni tra-volgenti per il sistema Paese, a cui siaffianca un’altra questione morale, ap-parentemente di meno impatto, masicuramente estremamente grave: latrasparenza dei dati.Una riflessione su problematiche

pensionistiche rischia di essere asso-lutamente demagogica e non costrut-tiva se non si hanno i dati a disposi-zione… ed i dati di fatto non si han-no!Mi chiedete degli esodati…nean-

che il nostro governo, a quanto ripor-ta la stampa, riesce ad avere informa-zioni precise.È il ministro Fornero stesso che

dichiara: “al momento non abbiamoné i numeri degli esodati, né gli accan-tonamenti. E’ un problema che stu-

dieremo ma cifre esatte non sono ar-rivate né dal ministero del lavoro, néda quello dell’economia”.Come si può pensare di risolvere

un problema del quale non si cono-scono le proporzioni? Come si fa adelaborare in concreto un pensiero,una logica, un modello se i dati di unPaese sono un segreto di Stato????

A mio avviso, stabilito che il man-tra pensionistico è, come deve esse-re, adeguatezza – adeguatezza – ade-guatezza, e quindi non si deve e nonsi può rinunciare alla soglia minimadel 60% di tasso di sostituzione, si de-ve sapere come raggiungerla, si deb-bono conoscere con esattezza i sacri-fici che ci attendono, deve esserechiaro nel dettaglio il quadro com-plessivo politico, economico e tecni-co. È necessario pianificare una stra-tegia che parta da basi tecnico attua-riali rigorose, che non veda la previ-denza come una monade isolata, checonsideri per esempio la non efficien-za del mercato del lavoro un elemen-to fondante del sistema pensionisticoe che fotografi la situazione demogra-fica presente e futura per quello cheè, senza pericolose sottovalutazioni,non dimenticando mai che il nostrosistema finanziario di gestione è a ri-partizione: le rendite pensionistiche sipagano con i contributi degli attivi.

Primo Piano

Giugno Luglio 2012 13rbisrbisAAtlastlas

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“L a dittatura dell’incuria” titola-va Gian Antonio Stella in un

fondo recente sul Corriere della Sera,con un significativo occhiello, “Investi-re in cultura per la crescita”. L’hoscritto anch’io più volte1, certamentecon minore autorevolezza, segnalan-do l’insufficienza di un modello di svi-luppo economico che sembra ignora-re, o non considera nella misura giu-sta, l’apporto del patrimonio storicoartistico italiano al turismo, una risor-sa che, proprio per la ricchezza e lavarietà delle nostre opere d’arte co-stituisce è certamente unica, la moti-vazione effettiva di gran parte diquanti visitano l’Italia ogni anno, intutti i mesi dell’anno.È una constatazione, tutto som-

mato, banale. È evidente, infatti, chel’Italia, il bel Paese, è una meta turisticanon solo e non tanto per il sole chesplende sulle nostre contrade o suimari che bagnano le sue coste. Sole emare che sarebbe agevole trovare al-trove. Magari a condizioni più econo-miche.Quello che non si trova altrove

sono le meraviglie che la storia e l’ar-te hanno consegnato all’Italia nel cor-so dei secoli, caratterizzando le no-stre città e tutto il Paese che è un ve-ro e proprio museo all’aperto in uncontesto paesaggistico unico al mon-do. Un’arte, laica ma anche religiosa,che è più conosciuta al di qua e al dilà dell’oceano di quanto possiamo im-maginare, alla quale si aggiunge la cul-tura letteraria, storica e musicale. Per-ché la musica ha da sempre parlatoitaliano e i nostri conservatori ed al-cune scuole di specializzazione sonopunti di riferimento per gli artisti ditutto il mondo.Ecco dunque la riflessione di Gian

Antonio Stella e l’invito ad investire

in cultura, un settore sempre trascu-rato dalla nostra classe politica. Inproposito Stella richiama un titolo re-cente de Il Sole 24 Ore, “Niente cultu-ra, niente sviluppo”. Il giornale ha lan-ciato un appello per fare ripartire ilPaese puntando su una “costituente”che “riattivi il circolo virtuoso tra co-noscenza, ricerca, arte, tutela e occu-pazione”, partendo dall’esperienza diben 125 nazioni la quale dimostra chedove c’è più cultura c’è più innovazio-ne, più sviluppo, più ricchezza e menocorruzione.Senza andare lontano, la Francia

da sempre investe in cultura in patriae all’estero, con la scuole (i licei Cha-teaubriand) e le istituzioni che in tut-to il mondo parlano la lingua di Parigidiffondendo ovunque in ambienti col-ti uno spirito francofono che paga neltempo, istituzioni che costituisconoun biglietto da visita importante an-che in aree politicamente difficili, co-me nel medio e nell’estremo oriente,da sempre squassati da lotte politichespesso di origini tribali.Cosa intende fare il Governo

Monti per la cultura? Comprende ilnesso tra cultura e turismo? Sembradi sì. Il Ministro Gnudi ne ha fattocenno, mentre il collega Ornaghi hafatto presente che il bilancio del suoMinistero, che appunto si chiama deibeni e delle attività culturali, riesce afar poco, quando ha pagato gli stipen-di dei dipendenti.Ci vuole un po’ di fantasia. Occor-

re indurre i privati ad investire in cul-tura. C’è una disponibilità in tal senso,almeno si deduce da alcune iniziativecome quella del Il Sole 24 Ore che inun inserto “Domenica” titolava a tut-ta pagina La cultura come “materia pri-ma”, in margine al “Manifesto per lacultura” che continua a raccogliereadesioni. Il pezzo è di Pier Luigi Saccoche esordisce in modo significativo:“L’Italia, e in grande misura l’interaEuropa, deve oggi fronteggiare una sfi-da non semplice, quella di ritrovare la

via della crescita. È una sfida che nonpuò esaurirsi nella messa a punto divecchi modelli, e che richiede invecein larga misura un atto di coraggio edi visione: due ingredienti che manca-no ormai da troppo tempo nelle pen-tole in cui si cucinano le ricette dellapolitica economica nazionale e conti-nentale”.Torniamo al fondo di Stella: “dove

c’è meno cultura c’è meno innovazio-ne, meno sviluppo, meno ricchezza,più corruzione”. E dimostra, cifre allamano, che dal 2001 l’Italia investesempre meno in cultura, solo lo0,19% del PIL. E si chiede: “è statosaggio?” Non sembra se, sono ancorasue parole, “investendo nel “Guggen-heim”, spiega uno studio di Kea Euro-pean Affairs per la Ue, Bilbao ha recu-perato in 7 anni i soldi spesi “molti-plicati per 18”, con la parallela crea-zione di migliaia di posti di lavoro”.La citazione è importante, ma è

certo intuitivo che una maggiore of-ferta di cultura, nel quadro dello svi-luppo di un turismo che sia attentoalle ragioni che spingono milioni dicittadini stranieri a soggiornare in Ita-lia, si trasforma inevitabilmente in unmotivo di sviluppo in infrastrutturestradali, portuali e aeroportuali, oltre-ché ricettive. Alberghi e ristoranti inalcune regioni d’Italia lasciano moltoa desiderare. Spesso vengono agli“onori” delle cronache per servizi

di Salvatore Sfrecola*Geopolitica

14 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Un’ipotesi concreta per lo sviluppo?Ripartire dalla cultura e dall’arte

* Presidente della Sezione giurisdiziona-le della Corte dei conti per la RegionePiemonte

1 Di recente il 4 marzo 2012 suwww.unsognoitaliano,it “La cultura e

l’arte per la ripresa”.

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scadenti, prezzi eccessivi rispetto ainostri concorrenti, dalla Spagna allaGrecia, quando non si tratta di vere eproprie truffe di cui sono vittime turi-sti che porteranno nel loro paese ilricordo di queste disavventure. Inmolti paesi c’è la polizia turistica a ga-rantire lo straniero che soggiorna. InItalia è ancora insufficiente la preven-zione e la repressione di questi illecitiche danneggiano l’immagine del Pae-se. Chi truffa un turista, al di là delprofilo penale dello specifico illecito,dovrebbe essere privato della licenza,una prima volta per un tempo signifi-cativo (che non può essere di pochigiorni), in caso di recidiva per sem-pre. In più la sanzione va fatta cono-

scere in Italia e nel mondo, in modoche il turista truffato possa, di ritornonel suo paese, dire che l’Italia è unpaese serio.Quel turista che è un messaggero,

anzi un ambasciatore, della nostracultura e del nostro mondo, anchedelle ceramiche, dei tessuti e degli al-tri prodotti dell’artigianato che ha ac-quistato, dei cibi, dei vini degli oli cheha gustato dei quali porta con sequalche campione e che cercherà neinegozi del suo paese. Quanto coste-rebbe ai nostri esportatori una cam-pagna promozionale gratuitamenteeffettuata dai turisti?Capisce qualcuno questi proble-

mi?

Investire in cultura, dunque. Machi investe, se lo Stato non ha un eu-ro? È certo possibile stimolare i pri-vati con agevolazioni fiscali, ad esem-pio e/o contributivi per chi investenel turismo nei termini che si sonodetti, di infrastrutture e di posti di la-voro.Non è facile, ma neppure difficile.

Occorre solo mettere intorno ad untavolo esperti e rappresentanti delleregioni e delle categorie imprendito-riali per definire un piano di sviluppoche assegni alla cultura ed al turismoil ruolo che spetta loro, un postocentrale. Perché la cultura nelle suevarie forme è per l’Italia come il pe-trolio per l’Arabia saudita.

Geopolitica

Giugno Luglio 2012 15rbisrbisAAtlastlas

Dalla scuola alla vita

U n libro per far crescere buonicittadini e bravi professionisti,

attenti all’etica civile e del lavoro. È“Dalla scuola alla vita”, scritto con ilcontributo di 22 protagonisti dellavita istituzionale e delle professionied il coordinamento di Paola MariaZerman, avvocato dello Stato. Lapresentazione è di Lorenzo Ornaghi,Ministro per i beni e le attività cultu-rali.L’idea è nata nell’ambito delle ini-

ziative dell’Assessorato all’istruzionedella Provincia di Reggio Calabria,che ha voluto, a completamento deicorsi curriculari delle scuole superio-ri, come tema dell’anno scolastico2011 – 2012, l’etica del lavoro e delleprofessioni, per far riflettere i giovanisulla loro esperienza scolastica diret-ta a formarli, per farne buoni cittadi-ni e bravi professionisti. Di qui il tito-lo del volume “Dalla scuola alla vita”,alla cui stesura hanno contribuitopersonalità della società civile, comesi usa dire: Giuseppe Acocella, Retto-re della LUSPIO e Vicepresidente delCNEL; Natale Forlani, Direttore ge-nerale dell’immigrazione; EdoardoGiardino, Docente di diritto ammini-strativo nella Facoltà di Giurispru-denza della LUMSA, Avvocato; MariaVittoria Grazini, Avvocato; Silvia Lu-

cantoni, Avvocato; Laura Lunghi, Av-vocato; Raffaello Lupi, Ordinario didiritto tributario, avvocato; FrancescaMaiorano, Avvocato; Maurizio Mira-bella, Procuratore regionale dellaCorte dei conti per la Regione Mar-che; Fiammetta Palmieri, Magistratoordinario, in servizio presso il Dipar-timento per gli affari giuridici e legi-slativi della Presidenza del Consigliodei Ministri; Maria Cristina Pasanella,Avvocato; Michelangelo Palàez, Pro-fessore di etica nel Campus biomedicodi Roma; Rosi Perrone, PortavoceForum dell’APMC; Donatella Pinto,Human Resources, Vice Presidentedella Camunu spa; Salvatore Sfrecola,Presidente della Sezione giurisdizio-nale della Corte dei conti per la Re-gione Piemonte; Silvano Treu, Ordina-rio di Diritto del lavoro, avvocato;Antonio Vallebona, Ordinario di Di-ritto del lavoro, Avvocato; MicheleVietti, Vice Presidente del ConsiglioSuperiore della Magistratura; AntonioZerman, Ingegnere, dirigente d’azien-da; Paola Maria Zerman, Avvocatodello Stato. Giustizia come leit motiv anche con

riguardo al rapporto con il datore dilavoro ed i colleghi, laddove vengonoin rilievo il dovere di corrispondere alproprio impegno professionale, ma

anche di trattare il collega come per-sona, col rispetto che si deve a chi hai diritti ed i doveri del cittadino lavo-ratore. Giustizia, dunque, in tutti i mo-

menti della vita, personale e sociale,per dare a ciascuno il suo, a comin-ciare dalle istituzioni pubbliche chedevono dare in servizi quel che pren-dono in termini di imposte, tasse etariffe.

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L ’Ambasciatore d’Albania pressolo Stato Italiano dr. Llesh Kola si è

laureato in Albania in Storia e in Peda-gogia ed ha ottenuto varie specializza-zioni. Ha prestato la sua attività pro-fessionale diplomatica anche in Spagnaed in Algeria prima di approdare allaprestigiosa sede di Roma. Parla cor-retttamente cinque lingue.

Signor Ambasciatore, in una ma-nifestazione che si è tenuta re-centemente al Palazzo dei Con-gressi di Tirana è stata rievocatala figura di Terenzio Tocci, un pa-triota italo-albanese che dedicòtutta la sua vita al Paese delleAquile e fu ucciso dagli aguzzinidi Enver Hoxhja alla fine dell’ulti-ma guerra mondiale; fu uno deipochi Arbresh se non l’unico cheaiutò concretamente la patria diorigine, ed è morto da martireed eroe. Non può al momentoattuale esserci la preoccupazioneche intorno a lui posizioni ideolo-giche opposte cerchino di appro-priarsi della sua figura per farneun personaggio storico di parte?Assolutamente sì. Abbiamo un obbligoistituzionale di rivalutare i grandi del-l’Albania del passato, uno di questi èTerenzio Tocci, un grande albanese, ungrande intellettuale, che ha fatto tantoper l’Albania e gli albanesi e purtroppoè morto anche per le sue idee. Non èl’unico che è morto per l’Albania, maè un simbolo della bandiera, della indi-pendenza, delle relazioni con l’Italia eil mondo occidentale cui voleva affian-care la sua Nazione. Ripeto, io credoche non abbiamo fatto ancora tuttoper tante nostre glorie del passato.

Una cerimonia molto bella edelegante si è tenuta a Roma loscorso novembre per l’annualefesta dell’Indipendenza, a curadell’Ambasciata d’Albania. Potreb-be sembrare che dopo quel 1912vi sia stata una inconciliabilità fra

quella proclamazione e le continueaggressioni di Serbia e Grecia diquei tempi, così come l’imposi-zione di un principe tedesco. Cosane pensa?Fu un’indipendenza fatta in condizioninon facili, ma la proclamazione ebbeun valore forte dopo 500 anni di oc-cupazione ottomana. Mi piace ricor-dare che la indipendenza stessa fuaiutata dall’Italia. Festeggiamo ognianno, è una festa per tutti gli albanesi,anche per quelli che vivono in Paesivicini. Disgraziatamente per colpa dipregressi giochi delle grandi potenzeoggi non tutti gli albanesi sono riuniti.Attualmente, però, riguardo questoproblema, posso dire nella politicaalbanese non c’è un progetto di riu-nificazione.

Il 17 gennaio del 1468 moriva ilgrande “capitano” Skanderbeg,capace di tante vittorie contro iTurchi; questa ricorrenza è stataricordata in piazza Albania aRoma, come negli anni passati.Ne approfitto per domandarle sein generale i libri di testo dellescuole albanesi recitano con im-parzialità la storia nazionale pas-sata e recente. Gli italiani sonointeressati a questo argomentoperché qui si dibatte lo stessoproblema. Skanderbeg é il maggior valore e losarà sempre per gli albanesi. Tra l’altroera un amico della Chiesa di Roma.Oltre a questo “Eroe delle due spon-de”, Madre Maria Teresa è l’altra grandefigura storica di riferimento, ed è unsimbolo cristiano per tutto il mondo.È proprio per l’importanza di Skan-derbeg che quel giorno in piazza c’eranoalbanesi, italiani, arbresh, kossovari, ma-cedoni, cioè rappresentanti di tutte lenazioni albanesi. Per quanto riguarda ilibri di scuola, si sa che la storia èscritta dai vincitori. Purtroppo noi inpiù abbiamo vissuto sotto una dellepiù feroci dittature del mondo; ora c’è

un impegno ufficiale per una riscritturadella vera storia dell’Albania.

Vorrei ricordare la figura di RamizAlia, il successore di Hoxhja. ComeGorbaciov fece un timido tentativodi apertura al multipartitismo. Incompenso restò in galera con l’ac-cusa di corruzione fino al ‘95,quando fu liberato. Cosa pensa diquesto contraddittorio personag-gio?Parlo sempre come rappresentantedello Stato albanese. Non era Alia unafigura di transizione, ma l’ultimo ditta-tore del regime. La rivoluzione l’hannofatta gli studenti e i fondatori del plu-ralismo politico.

È morto recentemente Leka, undiscendente del re. Che spazi cisono per un partito monarchico,visto che l’eco della sua morte èstata alta in Albania?C’è un partito politico in Albania, con ivalori della monarchia. Durante il co-munismo questa parte della storia èstata ricordata in senso assolutamente

di Terenzio D’AlenaGeopolitica

16 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Geopolitica dei BalcaniIncontro con l’Ambasciatore d’Albania S.E. dott. Llesh Kola

Ambasciatore d’Albania s.e. dott. Kola

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deteriore. Questa negatività assomigliaall’affermazione dell’ateismo nella Co-stituzione della precedente Albania,quando l’unica pseudodivinità era il nostrodittatore.

La nostra è una rivista di geopoli-tica che si occupa di sicurezza.Quale è il livello del crimine oggiin Albania? Sappiamo che si è ab-bassato molto, quali sono stati imezzi e le strategie utilizzati?Vi sono eccellenti rapporti tra poliziaalbanese ed italiana nel campo dellasicurezza pubblica e nel coordina-mento contro la criminalità orga-nizzata, la corruzione, le bande, conrisultati ottimi. Due ufficiali di con-tatto in Ambasciata collaboranocon la polizia italiana. Abbiamo fir-mato accordi fra le due polizie, ela curva del miglioramento della si-curezza in Albania è così alta da nonessere prevedibile fino a poco tempo fa;ora il nostro modello è divenuto d’esempioper alcuni altri Paesi del Mediterraneo. Ringrazioil ruolo del Ministero dell’Interno e dell’ex-ministro Maroni per la liberalizzazione dei visti e

la politica estera in generale. Gli italiani sonooggi i migliori difensori della politica albanesesui banchi della CEE. Questa cooperazionecontinua perché il confronto con il crimine èpermanente.

Pensa che in futuro i due Paesi potrannocollaborare in istituzioni internazionali im-portanti, o bilateralmente, anche fuori delComunità Europea?La cooperazione bilaterale già esiste e funzionabenissimo.

Cosa spinge molti italiani a risie-dere in Albania oggi? Quali sonole loro attività prevalenti? E’vero che in qualche norma l’ita-liano è considerata la secondalingua?

Questo è un segnale di un Albanianormale, sviluppata, di eccellenti rapporticon l’Italia in tutti i campi. È un segnale di unriavvicinamento storico. Molti italiani sonocommercianti, spesso cooperano con albanesiche risiedono in Italia. Dunque c’è un clima ot-

timo per l’integrazione reciproca. La lingua italiana èstoricamente la più diffusa, e noi quasi tutti la parliamosenza difficoltà.

Geopolitica

Giugno Luglio 2012 17rbisrbisAAtlastlas

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G li ultimi tre anni l’Europa viveprobabilmente la più profonda

crisi economica della sua storia con-temporanea dopo la fine della secon-da guerra mondiale e la fondazionedella Comunità Europea pochi annidopo. Tutto il continente europeo vie-ne provato dalle conseguenze dellacrisi finanziaria e in paricolare i paesi-membri della zona euro. Questi anninel quadro dei paesi-membri della zo-na euro si sono formate due tenden-ze politiche-economiche contraddito-rie: da una parte il direttorio dell’asseBerlino-Parigi che promuove una po-litica economica intransigente che sipotrebbe anche caratterizzate quasicentrifuga e dall’altra parte i paesi-membri della zona euro che hannobisogno di soluzioni finanziarie imme-diate, come il rilascio dell’Eurobonddirettamente dalla Banca CentraleEuropea, il rafforzamento delle istitu-zioni economiche, etc.In realtà, come nasce la crisi finan-

ziaria globale che ha provocato la cri-si finanziaria europea e cosa succedenella zona euro e in paricolare neipaesi del Sud come la Grecia? Lamaggioranza degli economisti non haormai dubbi: secondo loro la causafondamentale della crisi finanziariamondiale è la diminuzione di un indi-catore economico molto importante,il calo del rendimento medio del pro-fitto che ha generato negli ultimi anniuna reazione a catena e l’ammonta-mento del capitale finanziario. Perquanto riguarda il caso greco, il dott.Bogiopoulos nel suo ultimo libro de-scrive le caratteristiche economichee sociali del problema concludendoalla sua analisi che praticamente sitratti di una crisi sistemica del capita-le monetario e finanziario.L’economia greca si trova nel

quarto anno di una depressione pro-fonda come risultato non solo dellacrisi finanziaria globale e della crisi didebito nelle economie della zona eu-ro, ma anche di scelte politiche ed

economiche sbagliate del governo diAtene dettate nella loro maggioranzadal Fondo Monetario Internazionale,dalla Commissione Europea e dal Eu-rogroup. Secondo Michel Rocard, exPrimo Ministro della Francia (1988-1991), mentre la FED e la BCE pre-stano alle banche private enormi ca-pitali con un tasso di 0,01%, gli Statieuropei come l’Italia, la Grecia, laSpagna etc. stipulano accordi di pre-stito che costano 600 o addiritura1000 volte di più con un tasso del 6%circa.In Grecia, tutto è iniziato con gli

incontri di Papandreou con Domini-que Strauss-Can alcuni mesi primadelle elezioni nazionali del settembre2009, quando ancora c’era nel gover-no la destra di Karamanlis. Nel otto-bre 2009 Papandreou diventa primoministro di un governo che ha fattopraticamente di tutto pre rallentarel’economia greca e preparare sostan-zialmente il suo ingresso del FMI po-chi mesi dopo nel maggio del 2010. Ilprimo memorandum con il FMI el’EFSF ha cambiato radicalmente ilvolto della Grecia nell’arco di pochimesi:- da 50-60% la diminuzione degli sti-pendi nel settore pubblico (in me-dia da 1600 euro al mese a 800 eu-ro),

- da 40-60% i tagli delle pensioni,- da 30-50% i tagli degli stipendi nelsettore privato,

- il secondo memorandum ha porta-to il ribasso del costo del lavoro elo stipendio minimo da 780 eurooggi non supera i 560 euro lordi,

- forte calo del consumo,- migliaia di piccole e medie impreseterminano questi tre anni la loroattività e chiudono,

- la disoccupazione dal 10% arriva uf-ficialmente al 21% (circa 1.500.000persone), ma molti studiosi calco-lando i non registrati, il lavoro nero,i precari, i part time etc. parlano ad-diritura di più di 2 milioni di disoc-

cupati effettivi che in un paese di 12milioni di abitanti costituiscono piùdel 25% della forza lavoro,

- a livello sociale, i dati parlano di undecollo nel numero dei senza tettoche arrivano o addiritura superanoi 100 mila, soprattutto ad Atene,

- scuole, ospedali e servizi socialichiudono

- aumento delle tasse a tal punto chela famiglia media non ha la possibili-tà di pagare (un dato caratteristicocostituisce il fatto che lo scorso an-no migliaia di persone hanno depo-sitato le targhe delle loro auto datoche non potevano pagare le tasse),-forte crescita dei suicidi. L’elencodelle conseguenze è molto probabi-le che sia infinito per l’economia ela società greca. Il caso greco peròfunziona a livello comunicativo ecostituisce a livello europeo un pa-radigma negativo per il controllodella psicologia di massa.

di Ilias SpyridonidisGeopolitica

18 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

La crisi sistemica del capitalee il caso ellenico

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di Marino D'AmoreSicurezza

Giugno Luglio 2012 23rbisrbisAAtlastlas

I l Dott. Raffaele Micillo guida l’Ispet-torato di Pubblica Sicurezza dellaPresidenza del Consiglio dei Ministri econ estrema disponibilità ci ha fattoconoscere, grazie alla sua testimonian-za, gli aspetti professionali, le responsa-bilità, l’impegno continuo profuso cheoccorre per dirigere un ufficio tantoprestigioso all’interno della sede istitu-zionale del governo. Un impegno che,oggi più che mai, richiede massima al-lerta e prevenzione alla luce del perio-do delicato che il nostro Paese sta vi-vendo, scosso da proteste sociali, figliedella crisi, e istanze terroristiche che siripropongono con ciclica puntualità.

Dott. Micillo, rispetto al suo ruolodi Questore svolto nei suoi pre-cedenti incarichi, quali differenzeha riscontrato alla guida del-l’Ispettorato di P.S. Della Presi-denza del Consiglio dei Ministri?Sicuramente il mio incarico attualecomporta meno compiti di tipo terri-toriale. Nella sostanza il grande presti-gio di rappresentare la Polizia pressola Presidenza del Consiglio dei Ministriprevede, oltre agli aspetti relazionali eformali che il contesto istituzionale

impone, una grande senso di responsa-bilità, di discrezione, di riservatezza eattenzione sempre ai massimi livelli;caratteristiche finalizzate a difendere ea prevenire eventuali pericoli per unobbiettivo istituzionale sensibile, so-prattutto in un periodo delicato, sottomolteplici aspetti, come quello attuale.

Direttore, secondo lei esistonoalcune peculiarità che deve pos-sedere un poliziotto che prestaservizio presso il suo Ufficio ri-spetto ad un operatore di poliziache lavora sul territorio?Un lavoro come il nostro, oltre allaprofessionalità e alle grandi responsa-bilità di cui parlavo prima, presupponeanche una grande preparazione cultu-rale, elemento imprescindibile in unarealtà professionale come questa.

L’Italia sta attraversando un mo-mento molto complesso; a suoavviso, quanto è cambiato oggil’impegno di responsabile dellasicurezza di Palazzo Chigi?Rispetto a qualche mese fa la situazioneè sicuramente diversa: le tensioni socialiconseguenti alla crisi economica mon-

diale, le minacce terroristiche che nederivano e ne rappresentano una terri-bile esasperazione, per non parlare degliepisodi emulativi che accrescono il pro-blema in modo sostanziale, tutti questielementi caratterizzano l’attuale scena-rio che il nostro team affronta con ca-denza quotidiana. Scenario che trovauna ferma risposta in una maggiore al-lerta rispetto a questi fenomeni e, so-prattutto, in una prevenzione efficace.

Dottore per l’attività che svolgecome Dirigente Generale di P.S.,quanto è costretto a sacrificaredella Sua vita privata?La vita di un poliziotto è estrema-mente complessa e assolutamentevotata al servizio dello Stato: un im-pegno che si struttura in 12 ore quo-tidiane di lavoro. Tutto questo ovvia-mente comporta delle rinunce e deisacrifici che intaccano anche la sferaprivata. Ma con lo stesso impegno ela medesima abnegazione riusciamosempre a conciliare tutti i nostri im-pegni, anche quelli familiari. Questo èil vero significato del nostro lavorocostruire un Paese più sicuro per tut-te le famiglie e quindi anche per lenostre: questa è una delle nostre piùgrandi soddisfazioni.

Sicurezza nei Palazzi IstituzionaliIncontro con il Direttore dell’Ispettorato di P.S. “Palazzo Chigi” Dott. Raffaele Micillo

Il Dirigente Generale della Polizia di Stato dott. Raffaele MicilloDirettore Ispettorato di P.S. “Palazzo Chigi”

Il Presidente Mario Montie il Sottosegretario Antonio Calatricalà.Momenti del Consiglio dei Ministri

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L’ operatività del Nucleo Artificie-ri Antisabotaggio di Veneziaopera in maniera eccellente in un ter-ritorio arduo, ricco di storia, calli estrade d’acqua, portando a terminebrillanti risultati. Abbiamo rivolto alcune domande

al Comandante Ispettore Superiores.u.p.s. Romolo CALDERAN.

Cosa è cambiato dopo la tra-gedia delle torri gemelle? Dopol’attentato alle torri gemelle, il Dipar-timento della P.S. si è attivato per fareuna selezione di quanti operatori del-le Forze di Polizia fossero in possessodella specializzazione di ArtificiereEOD e Artif iciere IEDD,qualifiche considerate dal Ministerodell’Interno tra le “5 Alte Specia-lizzazioni”. La situazione politica internaziona-

le, dopo l’attacco alle Torri gemelle, ènotevolmente cambiata: la guerra alterrorismo ha fatto si che tutto ilpersonale acquisisse nuove informa-zioni sulla tipologia degli attentati. E’maggiormente cambiata per gli Artifi-cieri dell’Esercito, che sono stati chia-mati a svolgere servizio all’estero incooperazione con altre forze armatedi altri paesi. In queste occasioni c’èstato uno scambio di informazioniche ha permesso di acquisire nuoveconoscenze e predisporre nuovi data-base di materiale. L’esperienza cosìacquisita è stata trasmessa attraversoi corsi successivi che si sono tenutialla Scuola del Genio per la formazio-ne di Artificiere EOD/IEDD, tenutipertanto da personale con moltaesperienza sul teatro di guerra. L’approccio è cambiato in quanto

ora si presta molta più attenzione allasicurezza ed incolumità anche deglioperatori, cercando il più possibile dilavorare a distanza dall’eventuale or-digno. La forma mentis dell’artificieredel 2011 è sempre proiettata adun continuo scambio d’informazioni

con artificieri di altri paesi dell’Unio-ne Europea. Così facendo, si migliorala professionalità: analizzare i casi ve-rificatisi in altri paesi, consente di pre-disporre una più efficace azione dicontrasto.Allo scambio di informazioni ha

certamente contribuito internet, maanche la scrupolosa attenzione che laDirezione Centrale competente per iReparti Speciali ha avuto nel com-prendere che le capacità operativedell’artificiere dovevano giovarsi dellepiù attuali conoscenze tecnologiche.

Qual è la differenza operativarispetto ad altri Nuclei attivi inaltre città italiane? In primis la logi-stica di Venezia che impone un’atten-zione massima rivolta, non solo neiconfronti degli operatori, ma altresìalla salvaguardia dei Beni Artistici eArchitettonici. Anche il trasporto del

materiale deve avvenire attraversocontenitori che lo proteggano dal-l’ambiente umido e salmastro comequello della laguna veneta, fattori chedeteriorerebbero le parti elettroni-che degli strumenti e i tessuti specialidelle combinazioni. La città di Venezia ha inoltre nelle

vicinanze un polo chimico d’impor-tanza nazionale come Porto Marghe-ra. Per questo al Nucleo abbiamo dueoperatori formati come Istruttori perla Difesa CBRN che all’occorrenzasono indispensabili in caso di attenta-to in una delle fabbriche. La loro pre-parazione sulle sostanze che sono iviprodotte è molto utile al personaleche deve decidere sulle misure di si-curezza da attuare. (Questa ulteriorespecializzazione comporta periodicicorsi di aggiornamento). L’operatore di Polizia, una volta

formato Artificiere IEDD, oltre a fareil corso CBRN , deve formarsi“Esperto Manovratore di Corde”,qualifica che si ottiene alla scuola alpi-na di Moena (TN). Inoltre viene mes-so in lista il corso di specializzazionenell’impiego degli esplosivi che si tie-ne c/o il 17° Stormo Incursori del-l’Aeronautica Militare presso Furbara(RM). In particolare, in una città dovesi tengono numerose “convention“con personalità politiche molto im-portanti, i servizi di bonifiche ai palaz-zi e nelle sale delle riunioni, sono al-l’ordine del giorno. Tutte queste ope-razioni vengono svolte in sinergia conla Sezione Mare, che deve organizzareil trasporto del personale e dei nostrimateriali. C’è da dire che il NucleoArtificieri, nei servizi di bonifica si av-vale della collaborazione delle UnitàCinofile Antiesplosivo della Poli-zia di Frontiera, ubicati c/o lo scalomarittimo ed aeroportuale di Venezia,e qualche volta di quella dei Carabi-nieri Cinofili Antiesplosivo di Pa-dova.

di Mario VilardiSicurezza

24 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

il Nucleo artificeri antisabotaggio

della Questura di venezia:Un reparto d’eccellenza della Polizia di Stato

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In una città unica per le opered’arte come Venezia, avere l’ausiliodelle Unità Cinofile, rappresenta unasicurezza maggiore sul risultato finaledelle bonifiche.Altre situazioni in cui vengono

svolte bonifiche sono:- il varo di grosse navi da crociera

presso i cantieri di Porto Marghera;- grandi concerti che si tengono

nel parco “San Giuliano”;- oltre le particolari situazioni che

richiedono l’intervento del personalequalificato.Molto importanti sono anche i

servizi di controllo che si effettuanoall’aeroporto in occasione di voli sen-sibili delle compagnie aeree dei paesiche sono oggetto di attentati da par-te di organizzazioni terroristiche.Altri importanti Servizi riguardano

i grandi eventi che si svolgono in lagu-na come il Carnevale di Venezia, cherichiama ogni anno tantissimi visitato-ri, rendendo necessario un servizio diOrdine e Sicurezza Pubblica straordi-nario; la Mostra del Cinema che sitiene ogni anno nel periodo di set-tembre al Lido di Venezia con l’arri-vo di moltissime personalità.

Con gli Artificieri dell’Eserci-to che rapporti avete? I rapportisono ottimi ed efficienti, abbiamocompetenze diverse, anche se a volteci capita di operare per primi noi suordigni bellici che una volta messi insicurezza consegniamo ai militari. Ca-pita spesso che il residuato bellico,

venga rinvenuto in operazioni di sca-vo nei centri abitati, e la presenza de-gli Artificieri della Polizia di Stato incittà garantisce un più celere inter-vento, finalizzato ad una prima valuta-zione, attraverso l’accertamento sultipo di ordigno bellico e le conse-guenze che potrebbe generare nel-l’abitato una sua probabile esplosio-ne. Eseguite le operazioni, si comuni-ca con l’ufficio specializzato della Pre-fettura, che, avuto conoscenza delluogo e della pericolosità, può decide-re di affidare la rimozione e la distru-zione direttamente agli Artificieri diPolizia di Stato.Il Genio Guastatori dell’Esercito è

specializzato nel disinnesco e brilla-mento degli ordigni bellici sopratuttodi grandi dimensioni, tipo bombe diaereo o grossi proietti di artiglieria, inquanto sono forniti di attrezzature emateriali adatti alla bonifica di ordigniesplosivi regolamentari di grosse di-mensioni. Ciò non toglie che qualchevolta artificieri dell’Esercito chiedanola cooperazione degli Artificieri di Po-lizia e viceversa, perché unire le siner-gie, significa fornire al cittadino unamaggiore tempestività, sicurezza etranquillità da qualsiasi ordigno ine-sploso.

Il Team di sei Operatori a vo-stra disposizione, crede sia suffi-ciente a coprire l’intera area re-gionale di competenza? In effetti,siamo a metà della forza necessaria,comunque la Regione è ben copertacon due Unita a Padova e altre due aVerona c/o l’aeroporto. Un altro arti-ficiere si trova a Belluno. Il personale attualmente in servi-

zio al Nucleo è fortemente motivato,con squadre composte da due ele-menti si riesce a fare molto. Il Team èimportante per tutti noi, per me sa-pere che nel mio Team ho gente mol-to motivata e operativa è fonte di or-goglio, perché nonostante siamo inpochi, l’ufficio non rimane mai impre-senziato e almeno un operatore èsempre presente oltre ad un’altroche effettua la reperibilità settimana-le. Va evidenziato che la specializza-

zione di Artificiere I.E.D.D. (che a Ve-

nezia possiedono solo due operatori)è molto ambita da giovani agenti cheprima di entrare in polizia hannosvolto il servizio di V. F. P. pressol’Esercito, entrando in contatto con iloro Artificieri e apprezzandone ilprestigio, cercando di farne una moti-vazione personale e riproporla poinella Polizia di Stato.

Esiste una specializzazioneper gli ordigni di tipo NBCR? At-tualmente non esiste una specializza-zione CBRN per l’Artificiere dellaPolizia di Stato. Esiste la specializza-zione BC-IEDD che è posseduta daalcuni istruttori della Scuola del Ge-nio dell’Esercito. Mi auguro che in fu-turo vengano attuati corsi analoghiper gli Artificieri della Polizia di Stato.Nel frattempo, l’Artificiere, dopo averconseguito la qualifica di IEDD, vieneinviato alla Scuola Interforze di Rietiper la specializzazione di “Istruttoreper la Difesa CBRN“. E’ molto im-portante che l’Artificiere sia formatoCBRN, perché in caso di attentato“Misto” (esplosivo più aggressivo chi-mico o fonte radioattiva), può far sal-vare molte vite per le tempestive in-formazioni sull’area di sgombero daeffettuare e tutte le altre operazionida mettere in atto.

Il “Pronti a Muovere” avvie-ne …? Di norma in 5 minuti siamopronti già sui mezzi, diverso è se l’at-tivazione avviene per la città di Vene-zia, abbiamo un ulteriore “perditem-po” di una manciata di minuti in più, acausa della logistica che richiede loscarico del materiale necessario dal-l’auto ed il successivo carico presso ilmolo sul natante in attesa, che nonsempre è disponibile in tempi adegua-ti per la cronica carenza di natanti epersonale. Ovviare questo problemaè possibile, assegnando al Nucleo diVenezia un’imbarcazione che sia ingrado di alloggiare le attrezzature e lestrumentazioni necessarie a qualsiasitipo di intervento con la possibilità dicaricare il veicolo remotizzato PED-SCO RMI 94, che in certi tipi di inter-venti il suo utilizzo è indispensabile. Testi e foto Mario Vilardi www.mi-

litarzone.itSi ringraziano il dr. Petril lo e

l’Isp. Cosson per la collaborazione.

Sicurezza

Giugno Luglio 2012 25rbisrbisAAtlastlasGiugno Luglio 2012 25rbisrbisAAtlastlas

Nella foto parte del Personale del Nu-cleo Artificieri Antisabotaggio di Veneziacon al centro il Comandante Calderan.

Imp. numero 18:Imp. ATLASORBIS 12/06/12 16:58 Pagina 25

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Intervista al Comandante del Nu-cleo operativo di Venezia

Parliamo con il Comandante –Capitano Jacopo Allera - a cui su-bito chiediamo: “Cosa caratterizzala vostra “attività” rispetto ad al-tre situate in altre città italiane? Come correttamente dice, la caratte-ristica della nostra attività è la città diVenezia. Da sempre città d’arte, storiae vie di mare, unica nel suo genere.Altrettanto unico è svolgere la nostramissione istituzionale in questa cittàcostruita “sull’acqua”. Tutto, a partiredagli spostamenti, è profondamenteinfluenzato da questo elemento. Infattibisogna completamente abbandonarela classica concezione delle pattugliea bordo di autovetture operative checontrollano il territorio. A Venezia glispostamenti sono garantiti dalla per-fetta sinergia con la componente navaledel Corpo e le pattuglie sono appie-date. Baschi Verdi che, ogni giorno,percorrono in lungo e in largo le calliveneziane per promuovere la legalità:

dal contrasto al commercio ambulanteabusivo al servizio di pubblica utilità117.

Dopo l’attentato alle Torri Ge-melle del 2001, le “regole del gio-co” sono cambiate. Come e cosaè cambiato per voi? Quali modifi-che ha causato anche all’attivitàordinaria ?L’attività operativa ha visto crescerel’attenzione verso gli obiettivi cosiddetti“sensibili”. Di conseguenza il ruolodella componente AT-PI è diventatosempre più importante, in quanto latipologia di servizi prerogativa di talepersonale specializzato ha registratouna crescita importante.

Gli avvenimenti nel Nord Africae la recente rivolta in Libia, hannoper voi in qualche motivo influitosulla normale attività, maggioreattenzione e/o conseguenze perl’arrivo di qualche ospite “indesi-derato”? Capisco lo spirito bonario di tale do-

manda e voglio cogliere l’occasioneper sottolineare che nessuno è pernoi “indesiderato”. Ciò che rileva nellanostra attività è se le persone vivanoo meno nella legalità. Tali eventi hannosenza dubbio richiesto un ulterioreimpegno da parte dei Baschi Verdi che,oltre ad assicurare i servizi operativisul territorio veneziano, hanno altresìgarantito dei contingenti di OrdinePubblico impegnati in missioni fuorisede.

Come sono i rapporti di collabo-razione tra le varie strutture pre-poste all’ O.P. in caso di grandieventi?Ottimi. In tal sede, mi preme sottoli-neare che nella gestione dei grandieventi è necessario, affinché tutto vadaper “il verso giusto”, andare ben oltreil mero concetto di collaborazione ar-rivando a creare una vera e propria si-

di Mario VilardiSicurezza

26 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Baschi Verdi della Guardia di FinanzaIl reparto operativo delle Fiamme Gialle

Capitano Jacopo Allera

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nergia. Un esempio di grande evento,sicuramente noto a tutti, è stato lavisita a Venezia del Santo Padre Bene-detto XVI agli inizi di maggio u.s.. IlCorpo, tra l’altro, ha avuto l’onore diaccompagnare su un proprio natanteil Sommo Pontefice, per tutta la duratadella visita pastorale.

Vi è concorrenza ( AT-PI / UnitàCinofile / Comparto Aeronavale)con le altre specialità?No. Ognuno svolge una parte specificadell’attività istituzionale e, spesso, levarie specialità costituiscono il naturalecompletamento dell’attività di poliziain corso. Un chiaro esempio può esserela pattuglia di Baschi Verdi che, a bordodei natanti del Corpo, si reca ad ese-guire un’attività di contrasto al trafficodi sostanze stupefacenti, avvalendosidel prezioso “fiuto” dei cani anti-droga.

L’addestramento del Repartocome e dove viene svolto? L’addestramento viene svolto pressoil Centro Addestramento di Specia-lizzazione di Orvieto dove si forma lacomponente specializzata AT-PI attra-verso un corso, della durata di 2 mesi,al termine del quale viene conseguitol’onore d’indossare il tanto desideratocopricapo “Basco Verde” e d’appuntaresull’uniforme la tanto ambita spillacon il falco che cavalca un fulmine.Questi simboli sono così profonda-mente caratterizzanti la specialità daaver dato ai finanzieri specializzati gliappellativi di “Baschi Verdi” e “Falchi”.Il corso si articola con attività teorichee, soprattutto, pratiche volte a prepa-rate i futuri Baschi Verdi a disimpegnarei servizi alla specialità demandati, qualiOrdine Pubblico, vigilanze anti-terro-rismo e servizi di protezione.

In cosa consistono gli equipaggia-menti specifici del Reparto?La natura dei servizi demandati com-porta la necessità di prevedere per ilpersonale AT-PI un equipaggiamentodiverso da quello del contingente or-dinario. Tutto, a partire dall’arma indotazione individuale, è diverso. Questonon riguarda solo l’armamento maanche tutto ciò che è necessario perdisimpegnare i servizi demandati come,per citare due esempi noti a tutti, leprotezioni individuali per i servizid’Ordine Pubblico e le autovettureblindate per le scorte a persone pro-tette.

Si ringraziano tutti i militari del NucleoOperativo Pronto Impiego del I° GruppoGuardia di Finanza di Venezia il CapitanoAllera, e l’Ufficio Stampa del ComandoGenerale della Guardia di Finanza.

Sicurezza

Giugno Luglio 2012 27rbisrbisAAtlastlas

Fonte: New

sAbruzzo.it

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L a vera indagine comincia con ri-trovamento del cadavere, perché

è difficile pensare che possa esistereomicidio senza cadavere o possa esi-stere un omicidio senza l’assassino.Le indagini penali dovrebbero es-

sere ancorate a criteri di scientificitàed è qui che ogni investigatore mettea dura prova se stesso e la propriaprofessionalità .La relazione con i media dovrebbe

essere, per quanto possibile, corretta,giacché basata sulla fiducia e rapportoreciproco: il diritto di informare e ildiritto di fare indagini nel riserbo. Bisognerebbe anche mostrare una

particolare cura per i dati più riserva-ti del caso, quelli che potrebberomettere in guardia il delinquente,istruirlo, diciamo. Se il rapporto, tra il diritto dell’in-

vestigazione con riserbo e il dirittodei mass media ad informare, non vie-ne gestito correttamente, può inne-scarsi una “crisi mediatica’’1 dalla qua-le difficilmente si potrà uscire perchéspettacolarizza il tutto minando la se-renità d’animo e danneggiando seria-mente il corretto svolgimento delleindagini.E’ curioso che, finora, non si parla

di ‘’circostanze contraddittorie’’ rela-tivamente al luogo del crimine; adogni modalità operativa corrispondeun certo tipo di tracce formate, inmodo che, nella ricerca sul posto, do-vrebbero essere evidenziate. L’assen-za di queste tracce o la presenza, nelperimetro, di altre tracce, non speci-fiche, crea una situazione contraddit-toria. Una valutazione ed interpreta-zione corretta di tali circostanze,consentono agli investigatori, in alcu-ni casi, di stabilire la simulazionedell’omicidio, con riferimento al fat-to, ma anche al comportamento ulte-riore del colpevole. Tale decisione siriflette nel fatto che l’autore cerca,fin dal’inizio, conoscendo le circo-stanze in cui ha agito, di dare un’altraspiegazione al meccanismo che ha

causato la morte e quindi di modifi-care il movente.Regole e procedure forensi,

metodologiche e criminologiche,rappresentano per l’investigatorestrumenti per ottenere le prove ochiarire alcuni aspetti poco chiari delcaso.La letteratura specializzata2, per

l’omicidio, ad esempio, ha mostratouna griglia di requisiti ai quali, l’indagi-ne scientifica di questo tipo di reato,dovrebbe tentare di dare delle rispo-ste :1. Che cosa è successo sulla scena

del crimine e perché?senso giuridico - la qualificazionegiuridica del reato (stupro, omici-dio, suicidio, ecc.)senso psicologico (soddisfazionesessuale, la soppressione della vita,la proprietà, ritorsione, intenzionale,rapina, interessi patrimoniali, ecc.)

2. L’omicidio è stato commessosul luogo dove è stato trovato ilcorpo?Senso forense (tracce traseologi-che e interpretazione dinamica);

3. Chi è stato ucciso?Senso legaleSenso forense (identità della vitti-ma)

4. Quando è stato commesso ilcrimine?Senso legale (controllare ogni alibipossibile)Senso forense (variazioni cadave-re, ecc.)

5. In che modo è stato commessol’omicidio?Senso legalesenso psicologico (in termini di la-to soggettivo. Intenti, senso di col-pa, l’auto-difesa, ecc)

6. L’assassino ha provveduto a dis-simulare l’omicidio e che cosaè?senso psicologico (il profilo psico-logico dell’autore, l’esperienza cri-minale, doppiezza, l’intelligenza, si-mulazione, ecc.)

7. L’omicidio è stato commessoda una sola persona sola o dapiù persone?senso giuridico (autore, coautore,complicità, ecc.)

di Elisa Cocolos (Consulenza Tecnica Forense Bologna)Sicurezza

28 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Analisi criminologicadella scena del crimine

Imp. numero 18:Imp. ATLASORBIS 12/06/12 16:58 Pagina 28

Page 29: Atlasorbis n. 18

senso forense (numero e tipo dilesioni, il rapporto di causalità: le-sione - l’arma di attacco o di dife-sa, la resistenza della vittima, la di-namica e la disposizione delle le-sioni, ecc.)

8. Quali sono, per il criminale, levie di accesso al campo del cri-mine, in che modo e uscito dalcampo, come si è comportato,per quanto tempo è rimasto lì eche tipo di azioni ha commes-so?Senso forense ( interpretazioni di-namiche e traseologiche)senso psicologico (sicurezza, pre-cipitazione, la logica del comporta-

mento nello svolgimento dellascena del crimine)

9. Chi è il colpevole?significato giuridico (responsabilitàe la determinazione delle sanzioni)direzione forense (identificazionedel’autore)

10.Quali sono le esperienze positi-ve e i limiti della ricerca scienti-fica del caso?Senso legaleSenso forensesignificato psicologico (l’interpre-tazione del modo di operare, ades.: si tratta di un omicida seria-le?)Il risultato del profilo criminale

dovrebbe offrire una descrizione al-meno teorica del probabile colpevolee della sua probabilità personalità conriferimento: all’ età, sesso, etnia; allecaratteristiche fisiche (peso, altezza);stato sociale (occupazione o attivitàlavorativa, stato civile, situazione eco-nomica); stato biologico (eventuali se-gni di identificazione, età); situazioneambientale (il tipo di alloggio più pro-babile, il tipo di vettura che potrebbe

guidare, eventuali conflitti intercultu-rali, comportamentali, ecc.).

I metodi di sviluppo del criminalprofiling sono: il metodo FBI (CrimeScene Analysis); il metodo

Canter (Investigative Psychology);e il metodo di analisi delle provecomportamentali (Behaviour AnalysisEvidence-BEA)3. Cosi, Turvery sostie-ne che BEA è l’analisi del crimine ese-guita in quattro distinte fasi: EquivocalForensic Analysis (analisi forenseequivoci); Victimology (vittimologia);Crime Scene Characteristics (le ca-ratteristiche della scena del crimine);Offender Characteristics (le caratte-ristiche del reo)4.

Sicurezza

Giugno Luglio 2012 29rbisrbisAAtlastlas

“Governo mantenga impegni assunticon gli uomini in divisa” Comparto Sicurezza On. Pino Palmieri* (LP):Governo mantenga impegni assunti con gli uomini in divisa

“Giugno è vicino ma il regolamentoche disciplina i requisiti per

l’accesso alla pensione del personaledel Comparto sicurezza e difesa non èstato ancora concertato, al pari dellealtre classi di lavoratori pubblici e pri-vati.

Eppure la concertazione con le rap-presentanze sindacali è stata esplicita-mente richiamata nei decreti emanatidal Governo proprio per la specificitàdel lavoro del personale militare, delleForze di polizia e dei Vigili del fuoco,peculiarità riconosciuta in tutti i Paesieuropei che fissano limiti di età inferioria quelli stabiliti per il personale italia-no.

Voglio ricordare che gli uomini in di-visa se da una parte hanno le funzioni ditutela delle istituzioni democratiche edi difesa dell’ordine e della sicurezza in-terna ed esterna, dall’altra hanno l’obbligodi mantenere rigidi requisiti di efficienzaoperativa e addestrativi. La perdita diquesti requisiti comporta la cessazionedal servizio attivo. Di fianco al manteni-mento di questi standard operativi, chene rappresentano l’aspetto usurante, laspecificità si realizza anche in tutto uncomplesso di limitazioni e obblighi avulsida qualunque altra categoria lavorativa.

È quindi doveroso da parte del Go-verno convocare immediatamente un ta-volo di concertazione, unico vero segnale

che la politica può dare a chi, tutti igiorni, è chiamato ad assicurare il benedella vita a tutela della collettività, anchea rischio della propria incolumità perso-nale.”

* Vice Presidente Commissione Si-curezza ed integrazione sociale, lottaalla criminalità,

1 C-tin Duvac, V.Lapadusi, criminalitateaviolenta, ed.Little Star, Bucuresti, 2010

2 Tudorel Butoi, op.cit.,p.151 – vezi art.Palcu in Romania

3 Emilian Stancu, op.cit., p.35 4 Turvey Brent 2002-2003. Criminal Mo-

tivation. În Brent Turvey E.. Criminalprofiling. An introduction to behavioralevidence analysis, p. 280-304 – citat deOctavian Rujoiu, op. cit. p. 142.

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di Guglielmo FrascaSicurezza

30 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

P er sostenere l’intento propostodal decreto che dovrebbe risolvere

il sovraffollamento carcerario tutti isindacati di polizia si sono detti contrarisia per ciò che riguarda coloro che sitrovano agli arresti domiciliari sia perciò che concerne coloro che si trovanonelle camere di sicurezza delle Que-sture; in questo secondo caso si tieneconto del degrado che subirebbero gliarrestati. Trasferire dal controllo delterritorio un numero eccessivo diagenti per impegnarli a funzioni dipolizia carceraria e senza dubbio di-sdicevole. Lo stesso corpo di poliziacarceraria, pur non criticando il decreto,offre un sostegno per la risoluzionedei problemi proponendosi per coa-diuvare le forze dell’ordine anche neicontrolli fuori dalle carceri. Le propostedell’ex Ministro dell’Interno per mo-dificare la legge 121 sono state molte-plici: «Ritengo ormai maturi i tempi, dopoquasi trent’anni, per procedere alla revisionedell’ordinamento dell’amministrazione dellaPubblica sicurezza definito dalla legge121 del 1981». Con queste paroledette a piazza del Popolo per la ceri-monia in occasione del 157esimo an-niversario della fondazione della Poliziadi Stato, Roberto Maroni, ex ministrodell’Interno, fa pensare di voler modi-ficare l’assetto delle Forze dell’ordineponendo sotto il controllo del Viminalesia i poliziotti sia i carabinieri. Chequalsiasi altra forza adibita alla sicurezza,obiettivo: «Adeguare l’organizzazione distrutture e servizi delle nostre Forze del-l’ordine alle nuove sfide della sicurezzaglobale e ai mutati scenari che oggi si an-nunciano sulla scena internazionale». Inun’altra occasione l’ex Ministro hadetto “Questa legge va aggiornata, oggiè un altro mondo rispetto a 30 anni fa.Per questo entro giugno farò una com-missione ministeriale che lavorerà al LibroBianco sulla sicurezza ed indicherà lecriticità, come ad esempio, dell’organiz-zazione dei presidi sul territorio. Ci sonotroppe caserme dei carabinieri che alle 8di sera staccano i telefoni ed attaccano la

segreteria telefonica e questo non vabene”, Maroni aveva fatto pensare chefinalmente si era giunti all’accorpamentodelle forze di polizia e ad una moder-nizzazione degli organici, ma purtroppole difficoltà economiche attuali nonfanno ben sperare. Già due anni fa ilcomandante generale dei carabinieri,Leonardo Gallitelli, in una audizionealla Commissione Difesa del Senatoaveva affermato che erano solo “argo-menti giornalistici le ipotesi di fusionecon la polizia di Stato”. Piuttosto ilgenerale si era lagnato per la mancanzain organico di più di 6.000 militari.Aveva poi ribadito, contrastando le in-tenzioni di chi è favorevole ad unaunificazione tra le forze di polizia ed icarabinieri che L’Arma non si può as-solutamente fondere ed è e resteràsempre orgogliosa delle stellette.Sempre il Ministro Maroni solo un

anno fa aveva affermato, in occasionedi un’operazione congiunta in Calabria:‘’La cosa che più mi piace è aver vistomolte operazioni fatte da Carabinieri,Polizia e Guardia di Finanza, ciascunocontemporaneamente specializzato inun’azione sua propria. I carabinieri chearrestano un latitante che stava nascostoin un anfratto o in una cantina sottoun palazzo, la polizia che e’ andata aprendere i gruppi che stavano insan-guinando la città e la Guardia di Finanzache nella stesse notte metteva i sigillie sequestrava beni alle famiglie mafiose:questa e’ la forma migliore del coordi-namento che porta a risultati positiva-mente sorprendenti ‘’ . Purtroppo ilMinistro aveva preventivato la riformadella legge 121/81 nel 2013, ma anchequesta volta sarà difficile che il nuovoinquilino del Dicastero porti a termineil progetto del suo predecessore. Met-tere mano alla legge 121, aggiornandolaai tempi, considerando che e’ una leggedi 30 anni. porterebbe ad un modellodi Forze di polizia unificate, sottoun’unica guida . Questo modello già inuso da molte democrazie europee, tracui la Francia e la Spagna, garantisce

economia ed efficienza e rende il ser-vizio meno costoso e più efficiente.L’attuale Ministro dell’Interno Cancellieriha nuovamente, come il suo predeces-sore Maroni, insistito sulla necessità dipervenire ad una revisione dei presididelle Forze di polizia sul territorio, af-fermando di essere già all’opera perevitare sprechi e per poter razionaliz-zare le risorse umane e finanziarie.Appellandosi anch’ella alle necessarieesigenze di contenimento della spesapubblica, ha sottolineato che nell’attualestato di cose è necessario ottimizzarele risorse disponibili attraverso unaseria analisi delle possibilità finanziariee della loro funzionalità mantenendocomunque la garanzia di idonei livellidi sicurezza per i cittadini. L’ondata dicriminalità che ha colpito ultimamentela penisola, è una prova che è ormaiimpossibile rimandare ancora la razio-nalizzazione delle forze per la sicurezza,un reale coordinamento delle forze dipolizia in campo, un indispensabile au-mento di agenti e mezzi ed un’elimina-zione di sprechi sono le azioni neces-sarie per fronteggiare il momentocritico e tutelare la sicurezza dei citta-dini.

La sicurezza in tempo di crisiRazionalizzare i presidi o unificare le forze di Polizia?

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Sicurezza

I l destino dell’Italia sembra ciclica-mente collegato agli attentati, nonsolamente esplosivi, ed alla minaccia ter-roristica tanto quanto quello statuniten-se appare legato alla triste tradizionedegli assassinii dei Presidenti, tra i quali,per carenza di conoscenza, ci si ricordaquasi esclusivamente di J. F. Kennedy.Così, nell’ultimo periodo, sulla pe-

nisola s’è nuovamente allungata l’om-bra del terrore: per mano anarchicache ha colpito l’ingegnere RobertoAdinolfi, amministratore delegato del-l’Ansaldo Nucleare, e sotto la vesteignota che a Brindisi, il 19 u.s., con unordigno artigianale ha provocato lamorte d’una giovane studentessa ed ilferimento di tante altre. Si tratta di due episodi diametral-

mente opposti che in alcuni osservato-ri hanno riproposto alla memoria ana-logie e circostanze già affrontate nelpassato, quando gli strumenti d’indagi-ne erano meno sofisticati e non si po-teva fare affidamento su videoripresee tracce lasciate da telefoni cellulari. Del primo attentato sappiamo

quasi tutto, se si esclude la responsa-bilità del feritore e dei complici diret-tamente coinvolti, del secondo, inve-ce, disponiamo da giorni esclusiva-mente di ipotesi, ognuna delle quali sisostituisce alle precedenti, senza, pe-rò, individuare ancora l’esecutore edil movente. Forse troppo prematura-mente è stata accusata del gesto lacriminalità, non solamente autoctona,poiché la scuola nei pressi della qualeè esploso l’ordigno risulta intitolata aFrancesca Laura Morvillo Falcone,magistrato, più nota in quanto mogliedi Giovanni Falcone, insieme al qualefu uccisa a Capaci (Pa), il 23 maggio1992, a seguito d’un attentato dinami-tardo di straordinaria potenza. Poi s’èpensato anche al terrorismo più qua-lificato, ma l’ipotesi è subito decaduta.La prima tesi sembrava rafforzata

dalla presenza della criminalità organiz-zata in terra di Puglia, dove la Sacra Co-rona Unita rappresenta una realtà ben

strutturata e determinata a mantenereinalterato il proprio prestigio, ma pro-prio per tali ragioni appare difficile cre-dere ad una sua responsabilità del gesto.Se così fosse si alienerebbe simpatie econnivenze, interromperebbe la conti-nuità emotiva con la popolazione edavrebbe attirato un’eccessiva attenzioneda parte di inquirenti ed investigatori,aspetto, quest’ultimo, che non giova cer-tamente a coloro che vivono nell’illegali-tà. Nella malavita, inoltre, esistono codicicomportamentali e regole ben definite,ragion per cui stride anche la possibilitàche qualcuno giunto da altre regioni ab-bia potuto colpire in modo così anoma-lo senza chiedere l’autorizzazione a co-loro che controllano quei territori. La matrice terroristica sembra im-

possibile, sia che ci si riferisca a quellaislamica, ancor più se pensiamo alla na-tura politica, poiché un tale agire nonrientra nelle tradizioni né nelle strate-gie della sinistra, mentre non avrebbesenso per la destra moderna. È assen-te, inoltre, la rivendicazione, cioèquell’attestazione di paternità che hasempre accompagnato gli episodi piùcupi della nostra storia recente, cherappresentano la complementarità diuna piattaforma ideologica che cercasempre di spiegare l’azione inquadran-dola in un contesto storico e politico.Il gesto isolato di un pazzo è pos-

sibile e se così fosse sarebbe forse

più facile individuarlo, poiché in as-senza di motivazioni politiche il singo-lo attentatore desidera catalizzarel’attenzione sul suo operato, si inor-goglisce seguendo le cronache deimedia, quasi indirizza gli investigatorisulla traccia giusta per confermare lapropria abilità, anche nel sottrarsi alleindagini. Il nostrano unabomber, cheper tanti anni s’è cimentato con ordi-gni artigianali, ne è una riprova, seb-bene sia rimasto sconosciuto nono-stante una equipe d’investigatori ap-positamente costituita abbia lavoratoanni per identificarlo. Un’altra ipotesipotrebbe essere l’intrusione d’unaforma di criminalità straniera, chetenta di radicarsi sul territorio ed al-l’interno di scontro carsico con i riva-li locali già strutturati decide di colpi-re un punto critico, nevralgico e sen-sibile, lanciando un ammonimentoche possono decriptare solamente idestinatari, non del gesto ma del mes-saggio simbolico che l’accompagna.

Maurizio CarboniVittorfranco Pisano

DocentiDipartimento di Scienze Informative

per la SicurezzaU.P. UNINTESS

Università Internazionale di ScienzeSociali

Giugno Luglio 2012 31rbisrbisAAtlastlas

Ombre minaccioseIl destino dell’Italia tra attentati e minacce terroristiche

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L a pena ha, da sempre, avuto l’ov-vio scopo di servire da deterren-

te. Diceva Platone “Nessuno punisceun reo perché ha sbagliato, in quantociò che è avvenuto non può essere ri-mediato, ma in vista del futuro, in mo-do che non faccia egual danno né ilreo né chi vede la sua punizione”.Principio accettato anche dalla no-

stra Costituzione la quale vi ha ag-giunto solo la precisazione che la pe-na deve tendere anche alla rieducazio-ne del reo; principio anche questo ov-vio perché è nell’interesse di tutti cheil reo si ravveda, impari che cosa vuoldire lavorare, impari che cosa vuol di-re rispettare i beni altrui, possa man-tenersi quando uscirà dal carcere.Questa lineare chiarezza della Co-

stituzione è stata stravolta dalla CorteCostituzionale che si è letteralmenteinventata fantasie sociologiche secon-do cui se il reo in carcere si è ravve-duto non occorre protrarre la pena,secondo cui l’ergastolo è illegittimoperché è inutile rieducare uno se poinon lo si mette di nuovo in circolazio-ne (se uccide nuovamente si ha laprova che non si era rieducato!). La conseguenza è stata che la pe-

na è divenuta una cosa virtuale: il co-dice commina dieci anni, ma se nescontano solo quattro; commina lagalera, ma essa si sconta a casa; com-mina multe milionarie ma il nullate-nente non le pagherà mai. Ormai ilreo teme molto più la carcerazionepreventiva che non con la condannaperché sa che con essa di solito escedal carcere e non vi tornerà più.La Corte avrebbe fatto molto me-

glio ad occuparsi della violazione deidiritti umani dovuta alla inadeguatez-za del sistema carcerario in cui gli in-dagati in attesa di giudizio sono ben ilben il 40% del totale (contro il 10-20% degli altri paesi e di cui ben la metàverrà poi assolta) vengano sbattuti in-sieme ai condannati come se fosserogià colpevoli, in cui non vi è possibilitàdi lavoro, in cui l’affollamento impedi-

sce di insegnare regole di rispetto edi convivenza, in cui il criminale puòsolo peggiorare.Eppure la tecnica moderna mette

a disposizione degli Stati un sistemache consente di risolvere i problemidel nostro sistema carcerario in me-no di un anno, persino risparmiandosui costi e persino accontentando laCorte Costituzionale! È il sistema del bracciale elettroni-

co (in effetti un bracciale da caviglia),già applicato a 100.000 detenuti negliUSA ed a 60.000 in Inghilterra, previ-sto in Spagna e Svezia e che entreràin funzione in Germania nel 2012.La tecnica è molto semplice. Si

tratta di un trasmettitore GPS fissatoalla caviglia del detenuto che trasmet-te ad un server centrale la sua posi-zione. Il server è in grado di control-lare automaticamente ogni violazionedelle regole imposte (uscita di casa,superamento dei confini, percorsi,orari imposti, avvicinamento a luoghivietati, tentativo di manomissione,ecc.). L’apparecchio può persino es-sere munito di un sensore cutaneoche segnala l’assunzione di alcool e,

forse, anche di droghe. Ogni violazio-ne viene immediatamente rilevata esegnalata e consente anche immediatiinterventi di polizia.In Germania hanno calcolato che

tenere un detenuto in carcere gli vie-ne a costare, tutto considerato (per-sonale, edilizia, mantenimento, buro-crazia), 800 euro al giorno; sorve-gliarlo sul territorio con il sistema delbracciale viene a costare 20 euro algiorno. Il solo bracciale viene fornitodal produttore per un costo di 7 eu-ro al giorno e il resto va ad una dittaprivata che ha vinto l’appalto per lagestione del servizio informatico. Il bracciale elettronico è più utile

del carcere in una infinità di situazionie può essere utilizzato in ogni caso incui si ritenga che il soggetto abbia tan-to autocontrollo per capire che nonpuò commettere un reato in un luogodove egli risulta trovarsi con provaelettronica incontestabile. Quindi:- indagati di cui si vogliono con-

trollare i movimenti; noi abbiamo tan-ti indagati in carcere solo perché lagiustizia ha calpestato le norme cheimpongono pene detentive solo in ca-

di Edoardo Mori (Consigliere Corte di Cassazione)Informazione

32 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Il bracciale elettronico

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si limitati solo in presenza di esigenzecautelari ben precise. - indagati per stalking ai quali si vuo-

le impedire di avvicinarsi alla vittima;- tifosi che alla domenica devono

restare casa;- facinorosi che debbono stare

lontano da pubbliche riunioni;- persone agli arresti domiciliari

che debbono stare a casa o che pos-sono uscire solo per lavorare in zonee tempi prestabiliti (sempre ricordan-dosi che nel 90% dei casi questi arre-sti sono inutili e vengono applicati so-lo per smania punitiva; i nostri PMche nei processi importanti si vedonoregolarmente sfuggire di mano i loroindagati per la dappochezza dei me-todo istruttori, tendono a compen-sarsi con l’anticipo della pena!- detenuti in permesso premio o

affidati ai servi sociali;- condannati che debbono sconta-

re la pena in casa o svolgere lavori diutilità sociale;- nomadi a cui viene interdetto

l’accesso in zone ove possono rubare;- minorenni a cui è opportuno

imporre il coprifuoco serale;- clandestini da controllare prima

dell’espulsione;- persone soggette a misure di

prevenzione e a cui va limitata la li-bertà di circolazione.

Sono tutti soggetti che potrebbe-ro fare a meno del carcere e che sa-rebbero indotti a tenere una buonacondotta se la violazione della barrie-

ra elettronica venisse punita con san-zione assolutamente drastica (penasevera e impossibilità di uscire dalcarcere fino alla espiazione di tutte lepene inflitte, senza sconti).

Qualcuno ha detto che con ilbracciale elettronico si corre il rischiodi mettere il libertà persone che po-trebbero commettere reati: obiezionesciocca perché il rischio (che è quasiuna certezza) vi è già con il nostro si-stema attuale e perché il bracciale èun validissimo deterrente.Adottando il sistema del bracciale,

le carceri e il personale che abbiamosarebbero più che sufficienti, si po-trebbero trovare spazi per far lavora-re chi deve espiare la condanna incarcere e deve essere preparato alreinserimento sociale.

Non è chiaro quanto costi allo Sta-to italiano tenere un detenuto in carce-re; secono le statistiche ufficiali si spen-dono 115 euro la giorno, esclusa l’edili-zia carceraria. Se si prende questo otti-mistico importo per buono (ma altriconteggi arrivano al doppio), si ha cheapplicando il bracciale a 20.000 detenu-ti (cosa del tutto ipotizzabile visto cheè inferiore al numero degli indagati iquali, per principio, non dovrebberostare in carcere!) si risparmierebbeogni anno quasi un miliardo di eurocontro una spesa di circa 150.000 euro. Sembra chiaro che il rapporto co-

sti-benefici sia tutto a vantaggio delbracciale elettronico e che ciò che ci

blocca è solo il noto misoneismo del-la burocrazia.

Di fronte a questa situazione vi èun chiaro ostruzionismo da parte deiministeri della Giustizia e dell'Interno.Non appena apparsa sulla stampa lanotizia dei costi del bracciale in Ger-mania e dei possibili risparmi, i funzio-nari dei ministeri s sono affrettati adire che non è vero che il serviziocosta così poco e che non è vero checi può essere un grande risparmio“perché i costi fissi per il personale eper gli edifici non diminuirebbero”.Frase che dimostra chiaramente cheessi non hanno alcun interesse a di-minuire i costi fissi!È chiaramente una scusa perché:- è ovvio che il costo pro capite

del servizio di controllo cala se au-menta il numero dei controllati;- è ovvio che molte guardie po-

trebbero essere occupare in altri ser-vizi ( ad esempio a controllare i por-tatori di bracciale ed a recuperali incaso di violazioni) e, con tempo, ri-dotte;- è ovvio che se si smette di co-

struire carceri, si risparmia sugli inve-stimenti futuri - è ovvio che i costi per l'ammini-

strazione carceraria non crollano da ungiorno all'altro, ma che occorre fare uncalcolo sul lungo tempo in termini diminori investimenti edilizi e di personalee di mantenimento. Se un carcere èmezzo vuoto, si spenderà la metà perelettricità, insegnanti, psicologi, riscalda-mento, manutenzione, cucine … se sistudia come fare. E i soldi che si incassa-no se si costringono i detenuti a lavora-re? E i soldi che si spendono per mante-nere in carcere i figli delle detenute?- è ovvio che qualche delinquente

con il bracciale si sottrarrà al control-lo, ma ciò avviene ancora più facil-mente con gli arresti domiciliari; percontro se il delinquente commette unreato con il bracciale, la sua catturasarà immediata. Sarebbe ora di finirla di pensare

che gli italiani sono così intelligenti danon dover prendere esempio da altriStati! Se la cosa funziona bene in Ger-mania ed Inghilterra perché mai nondeve funzionare in Italia?

Informazione

Giugno Luglio 2012 33rbisrbisAAtlastlas

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A d aprile scorso è stata inaugura-ta la Nuova Circonvallazione In-

terna (Tangenziale Est), infrastrutturastradale che collegherà l’AutostradaA24 con la Batteria Nomentana, aper-ta al traffico.A tagliare il nastro simbolico il sin-

daco di Roma Capitale, Gianni Ale-manno, l’amministratore delegato Fer-rovie dello Stato Italiane, Mauro Mo-retti, l’assessore capitolino al Lavoripubblici, Fabrizio Ghera. I lavori sonostati realizzati da RFI per conto diRoma Capitale e rientrano nel piùampio progetto del “Piano di assetto”per la riqualificazione complessivadell’ area della Stazione Tiburtina: 4anni di lavori per un totale di 168 mi-lioni di euro. La Nci è stata costruitada Rete Ferroviaria Italiana (GruppoFs Italiane) per collegare Batteria No-mentana allo svincolo della A24, spo-stando sul lato Pietralata il percorsodell’attuale Tangenziale Est che, da ar-teria di scorrimento, diventerà unastrada a servizio del quartiere. Gli in-terventi sono iniziati nel 2008 e ter-minati ad aprile 2012. Il nuovo troncostradale è complessivamente lungocirca 3200 metri, dei quali circa 2100

metri in galleria artificiale e i restanti1100 in sede stradale all’ aperto. L’in-tero tronco stradale è costituito dadue carreggiate monodirezionali fisi-camente separate, la galleria da duecanne indipendenti a singolo senso dimarcia con due corsie di transito perciascuna canna. La galleria artificialenel suo percorso consente di sotto-attraversare il fascio di binari della ra-dice Nord della stazione Tiburtina diFs. Su entrambi i fornici della galleriaè presente un camminamento pedo-nale di servizio di larghezza variabile,con un minimo di 70 centimetri, oltreuna corsia di emergenza che iniziadall’ imbocco della galleria sottostan-te Ponte Tiburtino ed è interrotta al-la’ altezza del sottopasso ferroviario.Per quanto riguarda i dispositivi di si-curezza, la galleria è dotata di uscitedi sicurezza pedonali, protette conporte tagliafuoco a unico battentecon maniglione antipanico, segnalatecon segnaletica luminosa e targhe bi-facciali luminose, le uscite sono dota-te di scale che conducono all’ ester-no.«La nuova circonvallazione interna

– ha commentato l’assessore ai

Lavori pubblici di Roma CapitaleFabrizio Ghera - è un’opera digrande ingegneria la cui realizzazione,insieme alla nuova Stazione Tiburtina,consentirà un miglioramento dellaqualità della vita per residenti e citta-dini e per tutto il quadrante interes-sato. Nel frattempo - ha spiegatol’assessore capitolino - proseguo-no anche gli interventi di riqualifica-zione della parte antistante la nuovastazione, in particolare dell’area checollega la zona di Pietralata con ilquartiere Nomentano-Tiburtino. E’stato affidato alla facoltà di Architet-tura La Sapienza di Roma lo studio difattibilità, attraverso la procedura del-la finanza di progetto, per i lavori direalizzazione della sistemazione delpiazzale Ovest della Stazione».

Rassegna StampaInformazione

34 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

Tiburtina: aperta la nuova NCI adesso riqualificazione del piazzale ovest”

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N el XIII secolo a.C.il faraone Ramsesordinò che tutti i neonati ebrei

fossero gettati nel Nilo ma per il piccoloisraelita Mosè, di soli tre mesi il destinofu diverso, perché fu salvato dalla sorelladello stesso faraone che voleva uccideretutti i neonati maschi al fine di eliminaregli israeliti arrivati in Egitto quattrocentoanni prima. Le dodici tribù israelitiche, acausa della carestia, furono condotte inEgitto nel XVII secolo a.C. dal PatriarcaGiacobbe al quale Dio aveva dato ancheil nome di Israele. Egli fu accolto da suofiglio Giuseppe, ministro del faraoneche il padre credeva morto ma in realtàvenduto dai fratelli a Potifar, ufficiale delfaraone. Per quattro secoli tutto andòper il meglio ma poi gli israeliti sani eprolifici furono perseguitati dai faraoni.Con Mosè tutto cambiò e straordinariacoincidenza sia in entrata che per l’esododue ebrei eletti si trovarono nei palazzidei faraoni. E Dio come aveva fattocon Israele aiutò anche Mosè rivelandosi

a lui così’:EGO SUM QUI SUM. ovverol’Ente Superiore andava incontro a Mosècapo del popolo prediletto dal Signo-re.Ego sum era usato nell’antica Roma

dai Gentili e dai Patrizi per sottolinearepotere e ricchezza.Con il Cristianesimo le supremazie

si affievolirono al punto che l’ego evi-denziava l’essere umano sic et simpli-citer comunque dotato di coscienza,anima, come ritenuto da Platone econfermato da Sant’ Agostino. In Oc-cidente, nel XVII sec. d.C . Descartesevidenziò nell’Ego, la simbiosi tra fisicoe mente con questa riflessione: cogitoergo sum – ovvero – penso dunquesono. La certezza di vivere è data dallaconsapevolezza di poter esercitare lafacoltà della mente.L’io è identità dicoscienza ma anche il risultato di tuttele sensazioni vissute e ricordate. La fi-losofia apre ancora nuovi orizzonti chedifferenziano l’io assoluto –se stesso-

dal Non io ovvero il mondo degli og-getti.Una svolta epocale sublimata dallo

studio psicoanalitico si ha nel XXsec. d.C.perchè Sigmund Freud ha sud-diviso l’ego in: Es_ frutto dell’ambientesociale e dall’eredità genetica, - nell’Ioche è disciplinato dalla realtà e nelSuper Io ovvero la parte più profondadella nostra psiche. Conoscersi bene,significa indagare il nostro alter egoper avere più fiducia in se stessi epotere apprezzare chi incontriamo nelnostro cammino terreno. Sia la Bibbiache il Vangelo raccomandano di amareil prossimo tuo come te stesso. Ogginel XXI secolo con la semplificazionee sintesi conseguenti al tecnicismo laforza dell’io si conferma nella percezioneindividuale dell’Ego, al punto che l’io siidentifica con la voce quando contat-tando parenti,conoscenti e amici contelefoni e cellulari ci presentiamo così:Ciao! Sono IO!

di Franca BrusaInformazione

Giugno Luglio 2012 35rbisrbisAAtlastlas

Dall’ Ego all’Iocosì è cambiata l’interpretazione dell’EgoViaggio nel tempo dell’identità dell’essere

1) Egr. Avvocato, sono un pensionatodell’aeronautica militare: ultimamen-te, ho ricevuto la notifica di un provve-dimento della Corte dei Conti con ilquale mi si chiede la restituzione dellesomme erroneamente liquidatemi atitolo di arretrati perché non sarebbe-ro state applicate le ritenute in contoentrata Tesoro. Io non ero a conoscen-za di nulla, cosa devo temere (Giusep-pe da Nettuno)?

A quanto è dato comprendere dal que-sito, il credito erariale si sarebbe costituitoin ragione delle maggiori somme attribuitesenza le prescritte ritenute.

La questione attiene, dunque, alla ripeti-bilità di tali somme. La giurisprudenza dellaCorte dei conti, sul punto, ha chiarito che itrattamenti pensionistici liquidati con pro-cedure automatizzate hanno, per espressadefinizione normativa, carattere provvisoriosino alla scadenza del termine di un anno

dalla trasmissione da parte del competentecentro di calcolo dei risultati delle lavora-zioni e dei controlli automatici eseguiti, tra-sfusi in appositi tabulati che vanno riscon-trati entro il detto termine annuale (contutte le connesse implicazioni in tema di ri-petibilità di indebiti pensionistici corrisposticon carattere di provvisorietà), restandoperaltro “impregiudicata l’azione dell’Ammini-strazione per il recupero, anche dopo tale ter-mine, delle somme indebitamente corrisposte“. In ragione di ciò se l’errore è generalizzato,dopo la scadenza del termine annuale lesomme erogate sono irripetibili.2) Egr. Avvocato, sono un imprendito-re che da almeno due anni non riescead ottenere dal Comune un permessodi costruire, posso chiedere il risarci-mento del danno biologico per l’ag-gravamento del mio stato di salute ol-tre che per l’ingiustificato ritardo?All’imprenditore che a causa della cronica

lentezza “burocratica” rischia di ammalarsi,gli deve essere riconosciuto il diritto al ri-sarcimento del danno biologico. E’ quanto ha stabilito il Consiglio di Stato,con la sentenza 28 febbraio 2011, n. 1271con la quale si precisa come sia propriol’ordinamento, con la legge n. 69/2009, adaver introdotto l’obbligo costituito in capoall’ente di concludere il procedimento entroil termine prefissato e le disposizioni relati-ve alla durata massima dei procedimenti. Se-condo il Consiglio di Stato anche il “tempo”è un bene della vita per il cittadino e il ritar-do nella conclusione di un qualunque pro-cedimento, è sempre un costo (incide anchesulla convenienza economica dell’operazio-ne).Occorrerà ovviamente dar prova di aver su-bito un danno alla salute, consistente comenel caso citato, da una sindrome d’ansia so-matizzata con disturbi dermatologici.E-mail: [email protected]

L’AVVOCATO RISPONDEA cura dell’Avv. Gianluca Piccinni

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W hen police officers fromaround the world visit the

United States, they are often amazedof how many different police agenciesthere are in the US. More than oncewhen I have picked up visiting officersat the airport, the conversation turnsto comments about the various po-lice jurisdictions in the area and ques-tions such as “how does an officerknow where his area stops and an-other agency starts”. This article willattempt to give officers a better ideaof the how and why of police agen-cies in the America. Generally there are five jurisdic-

tions of US police agencies: Federal,State, County, Municipal and Special.There are an estimated 700,000 po-lice officers in the country with about450,000 uniformed and on patrol.These officers work for about 18,000different agencies. This article willprovide a brief overview.

FederalWhile many, if not mostcountries, have some form of nationalpolice agency, the US does not. Wehave officers who work at the federallevel but they are not a national po-lice agency. Due to constitutional re-strictions, federal law enforcementofficers are prohibited from exercis-ing general police powers. Federal of-ficers enforce federal statutes, usuallyonly those specific to their assignedtask. While the most commonly rec-ognized federal agencies include FBI,ATF, DEA etc., there are federal lawenforcement officers in most US De-partments including the Departmentsof Agriculture, Commerce, Defense,Education, Energy, Health and HumanServices, Homeland Security, Housingand Urban Development, Interior, Jus-tice, Labor, State, Transportation,Treasury and Veterans Affairs. Jurisdic-tion covers the entire US.

State The US consists of 50states, and each of those states hasthe authority to provide police serv-ices. Forty-nine states have such

agencies, with Hawaii the only onewho does not. States title their stateagencies differently including StatePolice, Highway Patrol and PublicSafety. Officers of these agencies en-force state statues but specific dutiesvary from state to state. The originalterm Highway Patrol was used be-cause that was their jurisdiction, thehighways in that state. Over the yearsthe agencies have evolved and may in-clude full law enforcement activitiesand criminal investigations, state leveldignitary protections (such as thegovernor), Crime Scene Services,Forensic labs, police academies, andspecialized task forces etc. Withsome exceptions, jurisdiction is limit-ed to the state borders.

County In the US, a county is thename for geographic divisions of thestate. While Alaska uses the termboroughs and parish is used byLouisiana, all the rest of the statesuse the term county. The Sheriffheads the Sheriff’s Department andthere are a little more than 3,000Sheriff’s Departments in the US. Thecounty voters elect most Sheriffs fora 2 or 4-year term. The officers arereferred to as the Sheriff’s Deputies.The duties of the Sheriff’s office arebroad and vary from state to state.The agency may provide full law en-forcement activities and criminal in-vestigations or may choose to pro-vide none. Like the state they mayprovide crime scene services and

task forces and correctional acade-mies. Some agencies sole purpose isto operate and staff the county jail.Jurisdiction is limited to the countyborders.

Municipal (City, Village, Town)Any municipality may decide to pro-vide police protection but they arenot required to. Like all other levelsof US police, what the police agencyprovides also differs. The primaryfunction of the agency is the patrolfunction. Many smaller communitiesprovide only the Patrol functions andrely on the county or state agencyfor assistance in investigations, crimescene investigations etc. What servic-es they add depends on the size ofthe jurisdiction and agencies in theUS run from only 1 officer to NYPD,the countries’ largest agency, withover 40,000 officers. Generally juris-diction is city limits. There are ap-proximately 13,000 local agencies.

Special This category includesagencies that provide police servicesto a specialized limited jurisdictionsuch as Transit Police, Port Police, andAirports etc. As with all the cate-gories, it is up to the jurisdictionwhat type of service will be provided.An Airport for example, may have itsown police department, may use theofficers from the local agency or acombination of the two. Jurisdictionis usually limited to the actual are andthere are about 2,000 such officers inthe country.

by Colonel Kevin Gordon –Illinois Police Estero

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American Policing

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C an you tell us about your lifeand your study in Ancient sci-

ences? R. Ravisankar. from Tamilnadu,India. Designation: Research Service

Provider, Mind trainer, Spiritual prac-tise trainer, environment lecture, pos-itive vibration research and socialservice.Educational Qualification : Bache-

lor of Science - Chemistry MaduraiKamarajar University /Tamilnadu/In-dia.Spiritual Experience: Undergoing

Various Religion Studies from 1996onwards with the guidance of VariousSpiritual & Religious masters.Work Experiences:Past 15years I

met many religious and spiritual lead-ers, different Scientist, younger gener-ation, woman’s org, children’s, busi-ness and etc.,Contact many motiva-tion, mind innovation, stress manage-ment, ancient positive hypnotism,mind coach for sports players and all.Ancient Science already mentionthrough songs, quotation about ourall modern technology, tele communi-

cation, environment and all type ofcurrent problem solutions.When did you start your reserach

into Ancient sciences?I join with my Master 1992 learn

all type of ancient methods. 2008 westart research with scientific org. atIndia.How can Ancient sciences be in-

troduced for the benefit of workers?Ancient science already given so-

lution for modern disease like cancer,stress, tension problems, space, earthproblems, humanity problems andetc., after research in this subject weteach to police, army, scientist, chil-dren, youth, political leaders and etc.,based on the situation and personmind status. through this trainee classevery body get Inner Energy, Increasebrain efficiency, Intution power, Mindbalance, stress balance, positivethoughts, balance angry, ego, arro-gance, fear and etc.Can you tell italian police forces

what consists your work for the po-lice service on teaching Ancient prac-tices? I study about italian police

forces, they are really brillant to han-dle any case easily with hard work,talent. at present police have differenttype of stress like work load increase,negative vibration increase in aroundsituation. so italian police need moremind power to tackle such situations.How did you find fundamental

support police institutions and helpthem to reduce stress? yoga is bestmethod to reduce stress, particularlymind yoga, because stress create byus only, so we only solve or reducestress or make good positive friend-ship with stress.What benefit police service re-

cives from your work?We are giving very special training

through positive hypnotism, increasevoice powers, increase concentration,increase creativity, increase body andmind powers. Have you collaboratedin yoga sessions for european policeforces and universities?Yes 2010, 2011 i visit europe con-

duct mind yoga, mind management/bio data and mind yoga website men-tion this.India police service is already

practicing yoga sessions how manyyears ago started this programme? Indian Police already start yoga in

every parts. India many yoga centreteach yoga to police, army and every-body.Why do you find important intro-

duce yoga sessions to police forces?Yoga teach so many best methods

for body, mind happy, stress free. atpresent police face so many problemsso yoga is must.

Intervew of Nicola Zichella to Vedaravi Shangar yoga teacher Estero

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Yoga teacher for stresss managementin Indian army and police service

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T he BOPE was created on Janu-ary 19, 1978, the Military Po-

lice Bulletin No. 014 of the samedate [1] as the core of the Societyof Special Operations (NuCOE),through a project developed andpresented by the then CaptainPaulo Cesar Amendola Souza of theGeneral Commander of PMERJ,Colonel Mário José Sotero deMenezes. Working on the premisesof CFAP-31 volunteers and opera-tionally subordinate to the Chief ofStaff of PMERJ. At the Bol AM No.33, April 7, 1982, by resolution ofthe General Commander of the PM,the company’s core special opera-tions started to work on the prem-ises of the special forces battalion,organic part of that unit and receiv-ing the designation of Special Oper-ations Company - COE. On June27, 1984, through publication in theBol AM No. 120, the COE was re-named the Center for Special Oper-ations Independent Company - Nu-CIOE, operating in the physical fa-cil ities of the Regiment MarshalCaetano de Farias, being subordi-nate only to the administrativeBPChq, returning its subordinationto the operating head of the EMG.Subsequently, Decree-Law No.11094 of March 23, 88, was createdSpecial Operations IndependentCompany - CIOE, with their own

missions throughout the state ofRio de Janeiro, that would be deter-mined by the Commandant Gener-al. Finally, by Decree No. 16374 of01 Mar 91 came the creation of theSpecial Police Operations Battalion- BOPE, the CIOE getting extinct. In2000 won its own facilities, locatedin the Morro do Pereirão in theneighborhood of Orange, in thesouth of Rio de Janeiro. Currentlythe use of the BOPE in critical situ-ations or special missions is gov-erned by the instruction note No.004/02 - EMG, with the administra-tive and operational unit subordi-nate to the Specia l OperationsCommand PMERJ.Special focus groups in Rio and SaoPaulo COT (Federal) - COMMANDOF OPERATIONS TACTICShttp://www.policiamilitar.sp.gov.br/unidades/1bpchq/boinas.htmSubordinated to Federal and head-quartered in Brasilia, this group actsaround the country investigating hi-jacking, bombings and suspected ofterrorism. It is one of the most re-quested troops to combat traffickingand smuggling, and are professionalescorts and removals of high risk.GARRA (SP) - A group of armedrobbery and assault REPRESSIONThis Sao Paulo Civil Police Battalionspecializes in crimes that can turninto tragedies, such as burglary ortheft of bomb explosives. The Clawalso has a subdivision, the SpecialRescue Group (GER), which usuallytake action in cases of theft or hi-jacking with hostages.COE (SP) - Specia l Operat ionsCommand The other specialty ofthis elite squad linked to PM Cali-fornians are acting within the for-est, in rescue operations involvingmissing persons and chase bad guys.Experts in camouflage and junglesurviva l , members of the COEcourses on its performance forboth police and to civilians.

GAT (SP) - TACTICAL ACTIONGROUPAnother strength of the MilitaryPolice of São Paulo specializing inevents involving hostages or inva-sions dominated by local bandits, asbank robberies. To address thesesituations, police officers receivespecial training to deal with crimi-nals, and rely on experts in kidnap-ping-lightning.BOPE (RJ) - Special Operations Bat-talion To fight organized crime, drugdealers occupy slums and face, themembers of this mil itary groupclimb the hills of Rio heavily armed,opening the way for joint militarypolice.

James Makino Federal Police IPA Sao Paolo Brasil Estero

38 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas38 Giugno Luglio 2012rbisrbisAAtlastlas

The BOPE (Batalhão de Operações Policiais Especiais) The special Police of Brazil

James Makino

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R ussian police were created in1718 by the emperor Peter I.

In 1917 as a result of revolutions“the police” were renamed into“militia”. In Sovjet Russia militia offi-cers stood honestly guard rest ofcitizens, struggled against crime,protected safety of the people. Mili-tia service was honorable and re-spected among citizens of the SovjetUnion. After breakup of the Sovjet Union

the leaders of the new country werenot concerned about internal affairsbodies. In 2004 the Parliament passedthe law according which all privilegesgiven to internal affairs bodies werecancelled.The wage of militiamen was very

low at that time. And the number ofcrimes was constantly increasing.The best and the most experiencedofficers left their positions in mili-tia. They were replaced by peoplewho didn’t want to work well butused their position for their per-sonal enrichment. As a result therewas decrease in personnel disci-pline and increase in the number ofcrimes committed by officers of in-ternal affairs bodies. The citizenswere afraid of employees of militiamore than criminals. People con-stantly wrote letters to the presi-dent Dmitry Medvedev with com-plaints about bad work of militiaand lawlessness. That’s why in De-cember 2009 the president of theRussian Federat ion DmitryMedvedev announced about the ne-cessity of urgent reform of internalaffair bodies. He said that in thefirst place this reform aims at pro-tection of values of democracy,rights and freedoms of citizens, pro-vision of law and order and safetyof a person, society, state. The law“About police” came into effect oninitiative of Dmitry Medvedev on 1March 2011. This law contains thebest terms of laws of Italy, Ger-

many, Belgium, the Netherlands andother countries. According to thelaw “militia” were renamed into“the police”. The main duty of po-licemen since then is protection oflife, health, rights and freedoms ofcitizens of Russia and foreign citi-zens from criminal offences. Nowthe police must come to rescue topeople who need their protection.During the reform almost 200thousand employees of militia weredismissed, that is 22% of the per-sonnel. Those who have continuedtheir service in the police, are get-ting wages two times higher since 1January 2012 than during previousyears. There was also increase insocial guarantees and pension pro-vision. The state supplied the policewith new cars, computers and oth-er technical equipment. Now citi-zens of Russia may expect good re-sults of work of police in struggleagainst criminality, safe protectionof rights and freedoms of citizensfrom unlawful violence .

Colonel Vladimir Kislukhin,member of International Police Association

Colonel Vladimir Kislukhin I.P.A. Kirov-RussiaEstero

Giugno Luglio 2012 39rbisrbisAAtlastlas

About results of forming of internalaffairs bodies in the Russian Federation

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