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    NICCOLÒCOPEANICO

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    LO SCIENZIATO E LA SUA OPERA

    Niccolò Copernico elabora la teoriaeliocentrica in una litografia di Jean-Leon Huens. A sinistra, copertinadi un'edizione del 1566 della Narratioprima, sintesi delle sue ricerche. V i:CYLE

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    CRONOLOGIA

    Un saggioerrante eriservato

    1473Niccolò Copernico nasce aTorún, una prospera cittadinamercantile che pochi anniprima era stata annessaal regno di Polonia.

    1491-1503Inizia a studiare legge emedicina a Cracovia, Bolognae Padova, ma i suoi interessipersonali lo portano versoil campo dell'astronomia,

    1503Consegue il dottorato indiritto canonico all'Universitàdi Ferrara e torna in Poloniaper entrare a serviziodello zio, vescovo di Varmia.

    1508 circaSvolge vari lavori per ladiocesi di Varmia e scriveil Commentariolus, la primaversione della sua teoria.Dopodiché va a Frombork.

    1539Conosce G.J. Retico,che lo incoraggiaa pubblicare la teoriaeliocentrica sviluppatanel corso dei decenni.

    1543Esce a Norimberga laprima edizione di Sullerivoluzioni. Copernico muorepoche settimane dopo,il 24 maggio.

    UNO DEI VOLUMI CHECOMPONGONO IL CAPOLAVORODI COPERNICO. SULLE RIVOLUZIONIDELLE SFERE CELESTI,PUBBLICATO A BASILEA NEL 1566.

    BRIDGEMAN/ACI

    90 STORICA NATIOM1AAL

    CROCEVIA

    DI STRADE

    Veduta di Torún, sullerive della Vistola, dovenacque Copernico.La cittadina era uncrocevia di rottecommerciali chefavorirono il fioriredella borghesia locale.

    ci ritratti di Niccolò Coper-

    nico si può vedere un uomodi mezza età, ben rasato, con icapelli scuri e ondulati, il na-so pronunciato e leggermente

    aquilino, e uno sguardo acuto e deciso. È unprofilo che non spiccherebbe in una galleriadi ritratti rinascimentali quello dell'autoredella teoria rivoluzionaria che scosse il sa-pere dei suoi contemporanei fin nelle piùintime fondamenta.Ma chi fu realmente il personaggio capace

    di trasformare l'idea dell'universo condivisadalla sua epoca?Copernico nacque il 19 febbraio 1473 da

    una famiglia borghese di Torún, in Polonia.Suo padre era un mercante appena arrivatoda Cracovia, capitale del regno, mentre suamadre apparteneva a un facoltoso casato lo-cale. Torún era uno dei principali centri ur-bani del nord del Paese, al quale appartenevadal 1466. Situata sulle rive della Vistola, lacittadina si trovava al centro di un croceviacommerciale che contribuiva alla prosperità

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    KRIVINISlGEIIYIMAf,ES

    dei suoi abitanti. Non si sa molto dell'e-ducazione giovanile di Copernico. Studiòprobabilmente presso la scuola parrocchialedella cattedrale di San Giovanni insieme alfratello minore Andrea, e poi in un istitutosecondario della vicina Chelmno. All'età didieci anni perse il padre. Da quel momen-to la figura maschile più importante dellasua vita sarebbe stata lo zio materno, LucasWatzenrode, che nel 1489 divennevescovo di Varmia.

    Una città cosmopolita

    Nel 1491 s'iscrisse all'Accademia diCracovia. Era l'unica università inPolonia e una delle poche in quellazona del continente. Fondata nel1364, era diventata famosa nella se-conda metà del quindicesimo seco-lo come importante centro di studimatematici e astronomici, grazie auna serie di professori d'eccezio-ne come Giovanni di Glogovia, cheaveva calcolato la posizione geo-

    ORBITE DI MERCURIO,DI VENEREE DELSOLE IN UN SISTEMAGEOCENTRICO.DISEGNO DEL /XVIII SECOLO.

    SEMPLIFICAZIONE GENIALEIL SISTEMA geocentrico tolemaico ipotizzava che le stelle com-pissero strani movimenti di avanzamento e retrocessione men-tre orbitavano intorno alla terra, la quale era situata al centrodell'universo. Copernico dimostrò che si trattava di una falsaimpressione ottica. Se la terra girava intorno al sole e ruotavasul suo asse, le orbite dei pianeti erano perfettamente regolari.

    L'UMANISTAITALIANOFilippo Buonaccorsi(qui sotto, alla suascrivania) sì stabilia Cracovia a metàdel XV secolo,dove contribuì alladiffusione delle ideeumanistiche.MERE EVANSE AGE FOTOSIOCK

    grafica di Cracovia, o Alberto Brudzewski.Quello si rivelò presto un ambiente propi-zio al fiorire di una nuova corrente cultu-rale che era arrivata in Polonia dall'Europameridionale: il Rinascimento.

    Cracovia era una città cosmopolita, af-follata di visitatori provenienti da ogniangolo del continente: mercanti, artigia-ni e intellettuali. Il precettore dei figli del

    monarca era l'umanista italianoFilippo Buonaccorsi, già membrodell'Accademia romana, dov'eraconosciuto con il soprannome diCallimachus. I suoi corsi universi-tari erano frequentati dagli espo-nenti di spicco dell'Umanesimoe le sue stamperie pubblicaronoalcuni tra i primi libri. Il fervoreintellettuale della città affascinòsicuramente il giovane Niccolò,che però non riuscì a terminare lìi suoi studi. Nel 1495, grazie allaprotezione dello zio vescovo, funominato canonico del municipio

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    L'ASTRONOMIAANTICA

    Tolomeo formulòla spiegazionedel cosmo chesarebbe rimasta invigore fino all'Etàmoderna. Muséedu Louvre, Parigi.

    di Frombork, sede del vescovado di Varmia.Ciononostante Lucas Watzenrode, con-sapevole del talento del nipote, decise dimandarlo a studiare legge a Bologna.

    Il viaggio in Italia, culla della cultura ri-nascimentale e luogo dove la modernità erain costante dialogo con il mondo classico,rappresentava la realizzazione dei sogni diogni intellettuale dell'epoca. Ma per il futuroastronomo significava anche qualcos'altro:un titolo conseguito in una delle più antichee prestigiose università europee era infattiil lasciapassare per una rapida ascesa nellegerarchie ecclesiastiche e, di conseguenza,nella corte reale. Invece di dedicarsi allo stu-

    dio del diritto, in Italia il giovanecontinuò a coltivare il suo in-

    teresse per le scienze. Benpresto entrò in contattocon il famoso astrono-mo ferrarese DomenicoNovara, che accompagnò

    nelle sue attività di osser-vazione in veste di assistente

    più che di discepolo. Nel 1500 Copernico an-dò a Roma per partecipare alle celebrazionidell'anno giubilare e anche per familiarizzarecon il diritto canonico presso l'amministra-zione pontificia. Nella città eterna tenne unao forse più lezioni di astronomia, anche seprobabilmente non si trattò di conferenzeufficiali ma di discorsi privati, tipici dell'am-biente rinascimentale. Forse presentò i ri-sultati delle sue osservazioni a una ristrettacerchia di luminari e conoscenti.In ogni caso furono eventi isolati: Coper-

    nico non espresse mai più pubblicamente lesue opinioni astronomiche.

    Tra Polonia e Italia

    Il suo soggiorno a Bologna non si conclusecon il conseguimento del titolo di studio,come ci si attendeva da lui. In ogni caso, alsuo rientro in Polonia ottenne dal municipiodi Frombork il permesso di tornare in Italia.S'impegnò a studiare medicina, una scienzamolto più empirica e che meglio si adattavaal suo vero interesse: l'osservazione della

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    ROSSHESEN/GETTYIMAGES

    natura. Così nel 1501 Niccolò fu nuovamentein Italia, e per la precisione a Padova, alloraconsiderata la mecca delle scienze naturali.Qui per due anni apprese le arti mediche. Allafine di questo periodo e dopo un decenniocomplessivo di studi in tre diversi centri, eraormai trentenne e aveva bisogno di un titoloufficiale. Lo ottenne sorprendentemente inuna quarta università, quella di Ferrara, dovel'ultimo giorno di maggio del 1503 superòl'esame di dottorato, non in medicina bensìin diritto canonico. A quel punto poté final-mente rientrare a Varmia. Non solo avevaassolto i suoi obblighi, ma aveva anche ac-cumulato una vasta conoscenza generale eun grande bagaglio di esperienza.

    Tornato in Polonia, trascorse i primi an-ni al fianco dello zio come suo segretario emedico personale nel castello di LidzbarkWarmiDski, residenza del vescovo, e accom-pagnandolo nei suoi viaggi per il Paese. Nel1509, in occasione di un soggiorno a Cra-covia, pubblicò una traduzione latina delleepistole dello storico bizantino Teofilatto Si-

    COPERNICO SLITTA TORRE DI FROMBORK.(110 DI JAIi'MATEJKO.1873.

    LA CASA DELL'ASTRONOMOFROMBORK non era un luogo ideale per l'osservazione del cosmo:Copernico si lamentava spesso dei «vapori nebbiosi della Visto-la». La leggenda vuole che svolgesse le sue osservazioni da unatorre; in realtà aveva una casa fuori dalle mura nel cui giardinoaveva fatto costruire il cosiddetto pavimentum, una superficieperfettamente piana e stabile su cui collocare i suoi strumenti.

    ALL'UNIVERSITÀDI BOLOGNAIl palazzodell'Archiginnasio erala sede dell'Universitàdi Bologna quandoCopernico vi studiò.Oggi ospita labiblioteca comunale.Nell'immagine,il chiostro.

    mocatta che, sebbene rivela qualche carenzanella padronanza del greco, è comunque unesempio dei suoi vasti orizzonti intellettuali.

    M servizio della cattedrale

    Intorno al 1510 zio e nipote iniziarono adallontanarsi. L'anziano Watzenrode, chesarebbe morto due anni più tardi, non con-divideva la passione scientifica di Niccolòe la sua apparente mancanza di ambizione aposizioni più importanti. L'astronomo lasciòLidzbark WarmiDski e si trasferì a From-bork. Qui fu nominato prima cancellieree poi amministratore dei beni della catte-drale. Durante la Guerra polacco-teutonicadel 1519-1521 guidò la difesa del castello diOlsztyn. In tutti quegli anni ebbe modo didimostrare la sua dedizione al consiglio mu-nicipale. L'organo ne riconobbe le capacitàe lo nominò amministratore temporaneodella diocesi in seguito alla morte di uno deivescovi, a metà degli anni venti del cinque-cento. Ciononostante Copernico non cercòmai di seguire le orme dello zio.

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    •Sfera armillareI vari anelli mostrano il percorsoapparente compiuto dal sole inun anno (eclittica), gli equinozi,i solstizi e lo zodiaco. XVI secolo.Pinacoteca ambrosiana, Milano.

    MISURAREIL COSMONELLE SUE osservazioni Niccolò Co-pernico utilizzò tre strumenti inventatidagli antichi greci e già usati dall'a-stronomo alessandrino Tolomeo nelll secolo a,C. per elaborare il suo si-stema cosmologico geocentrico.Due di essi erano relativamente semplicie permettevano di conoscere l'altezzaangolare dei sole e degli altri corpi celesti:il quadrante e la gran regola (triquetrurn).II terzo, la sfera armillare, era più com-plesso e serviva a mostrare il movimen-to apparente della volta celeste intornoalla terra durante l'anno nonché a sta-bilire la latitudine e la longitudine deipianeti e delle stelle.

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    Al contrario, notte dopo notte studiava ilfirmamento. Al suo soggiorno a Olsztyn ri-sale una tavola astronomica per osservare ilmovimento del sole, i cui resti è ancora pos-sibile scorgere su una delle pareti del chio-stro del castello. A Frombork fece costruireil pavimentum, una superficie perfettamen-te livellata dove collocò tutti gli strumentiastronomici che lui stesso si era costruito.Fino alla morte avrebbe scrupolosamenteannotato i risultati delle sue osservazionicostruendo un modello dell'universo sem-pre più elaborato.

    L'uomo dietro lo scienziato

    Della sua vita privata non ci sono moltenotizie. Il vescovo di Chelmno, TiedemannGiese, che era un suo caro amico, lo descrive-va come una persona poco socievole e sem-pre immersa nei suoi pensieri. Ma nel 1538apparve nella vita dell'astronomo polaccoun personaggio enigmatico, Anna Schilling,la sua governante. La presunta intimità trai due fu oggetto di continue maldicenze, al

    IL CAMBIAVALUTE E SUAMOGLIE. MARINUS VANREYMERSWAELE. MUSEODEL PRADO. MADRID.

    UN GENIOANCHE INECONOMA

    Copernico non s'interessava solodi astronomia e medicina, maanche di economia, anche se ilsuo contributo in questo cam-

    po è certo meno noto. Nel 1528 pubblicòun trattato sul conio delle monete in cuiesprimeva preoccupazione per la perditadi valore dei soldi in uso allora in Polonia.Le monete "buone", con un più alto conte-nuto d'oro o d'argento, tendevano a spariregradualmente dalla circolazione (perchépotevano essere riconvertite in metallo),mentre le monete "cattive", con un minorcontenuto di metalli preziosi, venivanolasciate sul mercato. Questa tendenzaosservata da Copernico fu descritta in-dipendentemente dall'inglese ThomasGresham decenni più tardi, ed è oggi co-nosciuta proprio come legge di Gresham.

    punto che il vescovo di Varmia, GiovanniDantisco, impose a Copernico di sostitu-irla. Anna Schilling fu costretta ad andar-sene da Frombork e lo studioso si ritrovònuovamente solo con i suoi obblighi e le suepassioni scientifiche.Nel 1539 conobbe la persona che si sa-

    rebbe rivelata più importante per la sua fu-tura fama: Georg Joachim Retico. Da unatrentina d'anni circolavanoper tutta Europa alcune copiemanoscritte di un breve trat-tato di Copernico, in cui veni-vano esposti (ma senz'ancoraprove matematiche a soste-gno) i principi generali dellateoria eliocentrica, secondola quale il sole era al centrodell'universo e la terra gli ruo-tava intorno. Il testo, intito-lato Commentariolus, divenneben presto molto popolare tragli astronomi. «Tutte le sfereruotano intorno al sole come

    LA POSIZIONEDELLE STELLESotto, paginedel libro Il diSulle rivoluzionidelle sfere celesticon le tavoleastronomichedelle osservazionicopernicane.SOCIETY PICTURE LIBRARY/GETIY IMAGES

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    CRACOVIA

    Nel periodo in cui Copernico vi studiò, Cracoviaera una città cosmopolita in cui fiorivano le ideeumanistiche, e la sua accademia rappresentavaun importante centro di studi astronomici.Nell'immagine, la basilica di Santa Maria,sulla piazza centrale.-HO« i GFrn IMAGfS

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    KEPLERO,

    IL SUCCESSORE

    Le leggi diGiovanni Keplero(1571-1630)descrivono ilmovimento deipianeti attornoal sole.E, LESSMG / ALBUM

    al loro punto centrale [...] Qualunque motoappaia nel firmamento, non deriva da unqualche moto dello stesso, bensì dal motodella terra», scriveva Copernico.

    Retico voleva conoscere personalmen-te l'autore di questa interessante teoria e

    imparare da lui. Fu con enorme sorpresache si rese conto che Copernico avevascritto un'opera molto più elaboratarispetto al Commentariolus, piena di

    osservazioni, calcoli e modelli ge-ometrici.

    Spinto dall'entusiasmo eP sostenuto dagli amici dell'a-

    stronomo, tra cui il già citatoTiedemann Giese, Reticoriuscì a convincere Coper-nico a dargli il permessodi scrivere e pubblicare laNarratio prima. Questaesposizione sempli-ficata delle ricerchedello studioso polac-co apparve a Dan-

    zica nel 1540. Nel 1543, grazie all'impegnopersonale di Retico, uscì a Norimberga laversione completa di Sulle rivoluzioni dellesfere celesti. In quel momento Copernicoera già sul punto di morte a causa dell'ictusche l'aveva colpito qualche mese prima. Sa-rebbe deceduto il 24 maggio.

    Un'opera sconvolgente

    Sulle rivoluzioni demoliva la teoria tole-maica che aveva dominato per millecin-quecento anni e secondo la quale il puntocentrale del cosmo, attorno a cui si svolge-vano le rotazioni delle sfere celesti, era laterra. Tuttavia gli errori del geocentrismoerano sempre più evidenti. Ispirato da al-cuni autori antichi che già avevano ipotiz-zato che la terra non fosse immobile e fortedelle sue osservazioni, Copernico offrì unsolido supporto matematico all'idea che ilcentro dell'universo fosse il sole e i pianetiruotassero intorno a esso in orbite circolari.Non solo la terra non era l'ombelico dell'u-niverso, ma compiva tre diversi movimenti:

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    SEDE PROTETTA

    II complesso della cattedrale di Frombork,situatosu una collina e circondato dallemura che comprendevano la torre in cui,secondo la leggenda, visse Copernico.

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    girava intorno al sole, ruotava sul suo asseed era soggetta a un moto di declinazioneangolare. L'astronomo suffragava e illu-strava le sue tesi con un copioso ricorso acalcoli e disegni.

    Nella prefazione di Sulle rivoluzioni, in-dirizzata a papa Paolo terzo, il suo autorescriveva: «E se tuttavia ci saranno dei ciar-latani i quali, pur ignorando tutte le scienzematematiche, pretendano di formulare giu-dizi sbrigativi sudi esse in virtù di qualchebrano della Sacra Scrittura di cui abbianomalamente stravolto il senso per i loro sco-pi, e osino attaccare e schernire questa miaopera, io non me ne curerò affatto [...] LaMatematica è scritta per i matematici, i qualisi renderanno conto che pure queste mie fa-tiche, se non mi sbaglio, saranno di qualchevantaggio anche alla comunità ecclesiastica,di cui la Vostra Santità ha il principato».

    Niccolò Copernico aveva ragione sia inmerito al movimento della terra sia alle re-azioni che ci sarebbero state alla sua ope-ra. Sulle rivoluzioni fu attaccato dai meno

    UN "SANTO" DELLA SCIENZAPROSTRATO SUL LETTO di morte, Copernico sembrava avereormai già perso i sensi quando gli misero tra le mani una copiadel suo trattato astronomico fresco di stampa. Secondo unaleggenda che sembra ispirata alle biografie dei santi, ripresecoscienza giusto in tempo per vedere il libro, e poi spirò.

    esperti, ma sedusse matematici e astrono-mi. Galileo Galilei, convinto sostenitoredell'eliocentrismo, disse di non conoscerenessuno che dopo avere letto il testo dell'a-stronomo polacco osasse ancora difenderela teoria geocentrica.

    Proprio per aver difeso le tesi copernica-ne, proibite nel 1616 dalla Chiesa, lo scien-ziato italiano dovette affrontare un processoper eresia di fronte al tribunale dell'Inquisi-zione. Fu condannato e costretto a ripudiarepubblicamente l'eliocentrismo. Cionono-stante subito dopo l'abiura guardò versoterra ed esclamò: «E pur si muove».

    Persapernedi più

    ERNEST KOWALCZYKISTITUTO POLACCO DI CULTURA (MADRID)

    TESTO

    La struttura del cosmoNiccolò Copernico. Olschki, Firenze. 2009.

    SAGGIO

    Il segreto di Copernico. La storia dellibro proibito che cambiò l'universoDava Sobel.Rizzo), Milano. 2012.

    ROMANZO

    La musica segretalohn Banville Guanda, Milano, 2016.

    L'AUTORE ELASUA OPERA

    Un Copernicomoribondo ricevenel suo lettouna copia diSulle rivoluzioni.Illustrazione diJosep Planella trattadal libro La cienciay sus hombres,pubblicato nel 1876.

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    Dl CERCHIE SFERE

    ; a teoria eliocentrica di Copernico si basavanon solo su osservazioni e calcoli mate-matici, ma anche su idee filosofiche che di

    scientifico avevano ben poco. Il modello circolaredell'universo, ad esempio, poggiava sulla convinzio-ne che il cerchio fosse la forma più perfetta di tutte.Sarebbe stato Keplero nel 1609 a dimostrare che leorbite dei pianeti non erano circolari ma ellittiche. Laposizione centrale assegnata al sole rimandava allacredenza di alcuni seguaci del filosofo e matematicogreco Pitagora in un fuoco posto al centro dell'interouniverso (ma i pitagorici ritenevano che anche il soleorbitasse intorno a tale fuoco). Copernico accettòinoltre l'esistenza delle sfere, otto cupole concentri-che situate intorno al sole, alle quali erano fissate lestelle come sostenuto dalla cosmologia medievale.Pensava quindi che l'universo fosse finito, in opposi-zione alla teoria dell'universo infinito che si sarebbeimposta di lì a breve. Credeva però che fosse moltopiù grande di quanto ritenuto nel Medioevo.

    UNIVERSO CHIUSO. QUESTO DISEGNO MOSTRA LE OTTO SFERECELESTI CHE CIRCONDANO IL SOLE NEL MODELLO COPERNICANO.

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