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L’equilibrio finanziarioGli indici di bilancio
Analisi Economico-Finanziaria delle P.M.I.
Prof. Andrea Calabrò
E-mail: [email protected]
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Prof. Andrea Calabrò Anno Accademico 2010-2011
GLI INDICI DI BILANCIO
� Gli indici sono rapporti tra grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico riclassificati.
Schema di analisi :� riclassificazione di conto economico e stato patrimoniale� individuazione e calcolo dei quozienti (indici) più
significativi� analisi attraverso sistemi di coordinamento
� confronto con valori di riferimento → segnali
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Analisi su:
Bilanci consuntiviBilanci consuntivi → “sintomi ed indizi” per interpretare la gestione passata – l’analista ha soprattutto l’obiettivo di interpretare la gestione passata, risalendo agli eventi che hanno portato alla situazione fotografata in bilancio.
Bilanci previsionaliBilanci previsionali → misurare le conseguenze delle scelte delladirezione sulla situazione complessiva d’impresa
Supporto al processo decisionale
GLI INDICI DI BILANCIO
Capire la situazione nella quale l’impresa si trova ad operare, definire gli obiettivi verso i quali condurla ed individuare le azioni da intraprendere per raggiungere gli obiettivi prefissati.
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GLI INDICI DI BILANCIO
Gli indici sono suddivisi in categorie (CLASSI) a seconda dello scopoconoscitivo principale per il quale vengono calcolati.Possiamo avere:
- INDICI DI REDDITIVITA’
- INDICI DI PRODUTTIVITA’- INDICI DI LIQUIDITA’ E CAPITALE CIRCOLANTE
- INDICI DI STRUTTURA FINANZIARIA
- INDICI DI SVILUPPO
Per ogni quoziente sono indicate le denominazioni più comuni, la modalità di calcolo, il significato ed una chiave interpretativa :
ValoreValore sogliasoglia delldell’’areaarea cheche
rappresentarappresenta un un segnalesegnale didi
pericolo/disequilibriopericolo/disequilibrio
ValoreValore sogliasoglia delldell’’areaarea didi
eccellenzaeccellenza
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Classi di indici:
�� redditivitredditivitàà
� produttività� liquidità e capitale circolante� struttura finanziaria � sviluppo
GLI INDICI DI BILANCIO
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INDICI DI REDDITIVITA’
Sinteticamente illustrano:
� il livello complessivo di redditività dell’impresa
� il contributo delle diverse aree della gestione.
Evidenziano il livello di profittabilità dell’impresa e illustrano ilcontributo delle diverse aree della gestione alla determinazionedel rendimento del capitale investito in azienda.
Grazie al giudizio sulla redditività complessiva si ricava anche unaprima indicazione sull’efficienza (operativa) e l’efficacia (strategica) con la quale l’alta direzione manovra le leve a sua disposizione.
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Risultato nettoROE % = –––––––––––––––––
Capitale proprio
� Indica la redditività complessiva dei mezzi propri poiché il risultato netto comprende i risultati realizzati sulle diverse aree della gestione.
� Approssima il livello di autofinanziamento poiché rappresenta in modo sintetico l’ammontare delle risorse generate dall’attivitàcomplessiva dell’impresa.
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROE)
ROE (Return On Equity) – Redditività dei mezzi propri
Esprime la redditività complessiva dei mezzi propri, ossia quanti € di utile netto l’impresa ha saputo realizzare per 100€ di capitale di rischio (il patrimonio netto).
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INDICI DI REDDITIVITA’ (ROE)
� Consente di effettuare una prima valutazione dell’investimentonell’impresa → confronto con i rendimenti sperati e con i rendimenti di investimenti alternativi.
� È un indicatore particolarmente significativo se inserito all’interno di un sistema di coordinamento con gli altri indici.
ROE < 2%ROE < 2% ROE > 6%ROE > 6%
Il valore del ROE, se elevato, influenza positivamente la capacitàdell’impresa di reperire nuove risorse a titolo di capitale proprio!!
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Risultato operativoROA % = ––––––––––––––––––
Totale attivo
� Esprime l’economicità della gestione caratteristica ed il contributo che questa area apporta al ROE.
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROA)
ROA (Return On Asset)
Esprime il flusso di reddito prodotto dalla gestione caratteristica per 100€ di capitale complessivamente investito in attività. Sintetizza quindi l’efficienza con la quale è governato il capitale impiegato
nell’impresa, prescindendo dalle modalità di finanziamento e dai sistemi di imposizione fiscale.
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� È influenzato dal tasso di crescita dei nuovi investimenti e dal grado di ammortamento dell’attivo. Le società in crescita con progetti di investimento recenti hanno un ROA inferiore rispetto a società non in crescita che ottengono uguale reddito operativo.
� Inserendo al denominatore le sole attività operative (impieghi che non hanno contribuito alla formazione del reddito operativo) si ottiene un’indicazione più specifica della redditività della gestione caratteristica ���� si ottiene un “ROA operativo in senso stretto”che può essere confrontato con il “ROA globale” per verificare l’incidenza degli eventi extra-gestionali.
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROA)
ROA < 5%ROA < 5% ROA > 10%ROA > 10%
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Risultato operativoROI % = –––––––––––––––––––––––––––––-–––––––-
Fonti di copertura del fabbisogno finanziario
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROI)
ROI (Return On Investment) – Redditività del capitale investito
Esprime la massima remunerazione che la gestione caratteristica è in grado di produrre per 100€ di risorse finanziarie raccolte a titolo di debito o di capitale di rischio.
� Il numeratore considera il risultato della gestione caratteristica che quindi non tiene conto delle gestioni straordinarie e fiscale e degli oneri e proventi finanziari.
� Il denominatore comprende le risorse di natura finanziaria raccolte dall’impresa sotto forma di debito e di capitale di rischio.
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INDICI DI REDDITIVITA’ (ROI)
� Nel complesso rappresenta la remunerazione che la gestione caratteristica è in grado di produrre per le risorse finanziarie raccolte.
� È indice di equilibrio economico che la remunerazione offerta dalla gestione caratteristica ai capitali investiti in CCN e in attività fisse sia superiore al relativo costo.
ROI < 7%ROI < 7% ROI > 15%ROI > 15%
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Risultato operativoROS % = ––––––––––––––––––––
Ricavi netti
INDICI DI REDDITIVITA’ (ROS)
ROS (Return On Sales) – Redditività delle vendite
Esprime la redditività delle vendite. Indica quanti € di reddito operativo sono stati prodotti per 100€ di ricavo (ossia, quanta parte di ricavi residua dopo la copertura dei costi della gestione caratteristica).
� È la diretta espressione dei legami tra prezzi di vendita, volumi e costi operativi, dato il fatturato netto realizzato.
� Il margine sui ricavi contribuisce a determinare il livello del ROA attraverso i legami con il turnover.
�
� Tende a variare notevolmente a seconda del settore di appartenenza dell’impresa.
ROS < 2%ROS < 2% ROS > 13%ROS > 13%
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Classi di indici:
� redditività� produttività
� liquidità e capitale circolante� struttura finanziaria � sviluppo
GLI INDICI DI BILANCIO
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INDICI DI PRODUTTIVITA’
� Esprimono la quantità di output ottenuto in relazione alle risorse impiegate per ottenerlo
� Sono indicatori di efficienza dell’impiego dei fattori produttivi
� Sono più significativi se affiancati a:� confronto con i valori di altre imprese dello
stesso settore� analisi dei trend nel tempo
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Ricavi nettiRicavi pro capite = –––––––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Ricavi pro capite
Esprime il ricavo mediamente attribuibile ad ogni dipendente. L’indice si riferisce alla sola attività caratteristica dell’impresa riassunta dai ricavi netti; il numeratore infatti non comprende i risultati delle gestioni finanziaria, straordinaria e fiscale poiché si manifestano per esempio sotto forma di oneri o proventi finanziari, ecc.
� Il confronto deve avvenire tra imprese con caratteristiche omogenee.
� Un valore crescente è sintomo di miglioramento nelle modalità diutilizzazione dei fattori produttivi; un valore decrescente può esseresintomo di una fase di crisi che si riflette in minori ricavi complessivi.
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Valore aggiuntoValore aggiunto pro capite = ––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Valore aggiunto pro capite
Esprime il valore aggiunto riferibile ad ogni dipendente. Questo indice consente di ridurre parte delle distorsioni (relative al ricavi pro capite) derivanti dal diverso grado di integrazione verticale poiché il valore aggiunto deriva dalla differenza tra valore della produzione e costi complessivi a essa relativi.
� Risente di alcuni elementi come le politiche di valutazione delle scorte o il grado di automazione che influenza direttamente la produttività del lavoro.
� Un valore crescente è sintomo di miglioramento nelle modalità diutilizzazione dei fattori produttivi.
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Costo del lavoroCosto del lavoro pro capite = ––––––––––––––––––––
Numero medio di dipendenti
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Costo del lavoro pro capite
È un approfondimento del valore aggiunto pro capite. Analizzando congiuntamente i due quozienti è possibile comprendere, in prima approssimazione, il peso del costo del lavoro sulla formazione del risultato economico.
� Non è un vero e proprio indice di produttività, ma soprattutto un indicatore di costo.
In In aumentoaumento In In diminuzionediminuzione
� Tale interpretazione considera la forza lavoro come un costo e assume una prospettiva tradizionale. Se si considera invece la forza lavoro come una risorsa, l’incremento del costo del lavoro può essere legato a una opportunità politica di qualificazione del personale.
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Ricavi NettiTurnover = –––––––––––––––
Totale Attivo
INDICI DI PRODUTTIVITA’
Turnover (Rotazione del Capitale Investito)
Rappresenta il numero di volte in cui il capitale investito ritorna in
forma liquida per effetto dei ricavi di vendita. Esprime quanti € di vendite sono stati prodotti per ogni € di attività investite nell’impresa.
� Il reciproco (Totale attivo/Ricavi netti) esprime l’intensità (tasso di intensità) di capitale: il volume di investimenti effettuati per produrreun’unità di vendita.
� Ipotizzato che il ROS sia positivo, maggiore è il tasso di rotazione del capitale investito, maggiore è il risultato economico complessivamente ottenuto.
Turnover < 1%Turnover < 1% Turnover > 2%Turnover > 2%
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Classi di indici:
� redditività� produttività� liquidità e capitale circolante
� struttura finanziaria � sviluppo
GLI INDICI DI BILANCIO
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INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Per apprezzare il rischio finanziario è necessario analizzare due diversi aspetti della solvibilità:
� Solvibilità nel breve termine:���� indici di liquidità
� Solvibilità nel medio-lungo termine: � indici di solidità patrimoniale
La solvibilità influenza la capacità di ottenere dai creditori il rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la concessione di nuovi prestiti.
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INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Una prima valutazione del rischio finanziariorischio finanziario
� Solvibilità nel breve termine:���� indici di liquidità
� Solvibilità nel medio-lungo termine: � indici di solidità patrimoniale
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Liquidità:
� capacità dell’impresa di onorare le obbligazioni che scadono nel breve termine attraverso le risorse finanziarie che si rendono disponibili nello stesso arco temporale
� se c’è equilibrio: non è necessario, per far fronte alle obbligazioni di prossima scadenza, ricorrere allo smobilizzo di attività permanentemente vincolate all’azienda
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
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Attività a breve - DisponibilitàLiquidità immediata % = –––––––––––––––––––––––––
Passività a breve
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Indice di liquidità immediata (Quick ratio o Acid test)
Rappresenta la capacità dell’impresa di far fronte alle obbligazioni scadenti
nel breve termine attraverso le risorse che si rendono effettivamente disponibili in forma liquida nello stesso arco temporale.
� Al numeratore sono esclusi il magazzino e gli eventuali lavori in corso su ordinazione, elementi che si ritiene siano di difficile liquidabilità rispetto ai crediti o alle liquidità immediate.
� Un andamento crescente del quoziente è generalmente considerato come un sintomo positivo della solvibilità a breve dell’impresa.
Acid test < 80%Acid test < 80% Acid test > 100%Acid test > 100%
� Gli stessi concetti possono essere rappresentati in mod alternativo utilizzando il margine di tesoreria: att. a breve – Magaz. – Passiv. A breve
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Attività a breveLiquidità corrente % = –––––––––––––––––
Passività a breve
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Indice di liquidità corrente (Current ratio)
Indica se l’ammontare delle attività che ritorneranno in forma liquida
entro un anno è superiore ai debiti che nello stesso arco temporale
diventeranno esigibili. Il numeratore comprende la somma delle liquiditàimmediate e differite e delle giacenze di magazzino; il denominatore è dato dalle passività a breve termine.
Current ratio < 90%Current ratio < 90% Current ratio > 110%Current ratio > 110%
� Se current ratio > 110% il giudizio sulla situazione di liquidità dell’impresa è positivo essendoci equilibrio tra attività e passività con scadenza entro lo stesso periodo. Un trend crescente dell’indice è considerato come un segnale favorevole.
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CCNfin = Attività a breve - Passività a breve
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Capitale circolante netto finanziario
È un modo alternativo per esprimere gli stessi concetti del current ratio.
� Poiché il capitale circolante netto finanziario è considerato come un serbatoio di valori potenzialmente capaci di generare liquidità, il giudizio migliora all’aumentare della differenza.
� Tuttavia attraverso il calcolo del CCNfin, che è espresso in termini assoluti, si perde il senso della proporzione esistente tra le due poste di stato patrimoniale; il suo utilizzo risulta quindi poco immediato e piùadatto ad un’analisi basata sui flussi.
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INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Liquidità corrente operativa
Dal rapporto sono escluse tutte le poste che non hanno pertinenza con la gestione caratteristica dell’impresa, ma che hanno carattere prettamente finanziario, oltre alle poste ricomprese negli immobilizzi.
� Numeratore: crediti commerciali verso i clienti, il magazzino, disponibilitàdi cassa e conto corrente necessarie allo svolgimento del ciclo produttivo.
� Denominatore: debiti commerciali verso fornitori, debiti legati alle operazioni ricorrenti (indipendentemente dalla scadenza).
� Un aumento del quoziente operativo indica che l’ammontare delle vendite a credito cresce più velocemente degli acquisti finanziati attraverso il debito di fornitura. La conseguenza immediata è un incremento del fabbisogno finanziario.
Att. caratteristiche correntiLiquidità corrente operativa = –––––––––––––––––––––––––––––
Pass. caratteristiche correnti
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� Crediti commercialiGiorni di credito ai clienti = ––––––––––––––––––––� Fatturato / 360
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni di credito ai clienti (tempo medio di incasso)
È il rapporto tra le vendite ancora da riscuotere e le vendite effettuate in un giorno. Fornisce, dunque, il numero di giorni di dilazione mediamente accordata ai clienti.
� Il divisore 360 è utilizzato per convezione.
� Dalla liquidità derivante dai crediti dipende la capacità dell’impresa di saldare gli impegni assunti con i fornitori.
� È calcolato come rapporto tra valori non omogenei, poiché i crediti diversamente dal fatturato sono comprensivi di IVA.
� All’aumentare del quoziente, a parità di fatturato, aumenta il fabbisogno finanziario. Indice troppo alto = clienti in difficoltà, inaffidabili, insolventi.
GiorniGiorni didi creditocredito aiai clienticlienti > 250> 250 GiorniGiorni didi creditocredito aiai clienticlienti < 180< 180
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� MagazzinoGiorni di scorta media = –––––––––––––––� Acquisti / 360
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni di scorta media (giacenza media del magazzino)
Esprime il numero medio di giorni di permanenza delle scorte in magazzino. L’aumento dei giorni di scorta media determina un incremento dell’investimento in disponibilità e quindi del fabbisogno di capitali.
� I valori a numeratore e denominatore non sono omogenei (diversi tipi di rimanenze)
� All’aumentare del quoziente, aumenta il tempo di permanenza delle attività in magazzino. Cause: cambiamenti nel processo produttivo (materie prime); scelte di carattere commerciale o obsolescenza dei prodotti (prodotti finiti).
GiorniGiorni didi scortascorta media > 200media > 200 GiorniGiorni didi scortascorta media < 100media < 100
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� Debiti commercialiGiorni di credito dai fornitori = ––––––––––––––––––� Acquisti / 360
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Giorni medi di credito dai fornitori (tempo medio di pagamento)
Indica il giorno medio di dilazione di pagamento dei fattori produttivi acquistati.
� Il quoziente è calcolato come rapporto tra i debiti comprensivi di IVA e gli acquisti che invece sono al netto di IVA � valori non omogenei
� Un valore troppo elevato del quoziente può essere indice dell’incapacitàdell’impresa a saldare i propri debiti. Porre attenzione anche ai valori troppo contenuti � tempi di pagamento brevi comportano un sostanziale assorbimento di liquidità (espansione del capitale circolante netto operativo).
GiorniGiorni medimedi didi creditocredito daidai
fornitorifornitori > 200> 200GiorniGiorni medimedi didi creditocredito daidai
fornitorifornitori < 150< 150
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Ciclo del circolante =
gg di credito ai clienti + gg di scorta media – gg di
credito dai fornitori.
INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Ciclo del circolante
Esprime i giorni medi che intercorrono tra il momento in cui vengono pagati i fornitori ed il momento in cui vengono incassati i crediti dai clienti per la vendita dei prodotti.
CicloCiclo del del circolantecircolante > 80> 80 CicloCiclo del del circolantecircolante < 30< 30
� L’allungarsi del ciclo del circolante determina un crescente fabbisogno finanziario
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Classi di indici:
� redditività� produttività� liquidità e capitale circolante� struttura finanziaria
� sviluppo
GLI INDICI DI BILANCIO
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INDICI DI LIQUIDITA’E DI CAPITALE CIRCOLANTE
Una prima valutazione del rischio finanziariorischio finanziario:
� Solvibilità nel breve termine:� indici di liquidità
� Solvibilità nel medio-lungo termine:
� indici di solidità patrimoniale
La solvibilitsolvibilitàà influenza la capacità di ottenere dai creditori il rinnovo dei finanziamenti in scadenza e la concessione di nuovi prestiti.
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INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
� Misurano la solvibilità a medio-lungo termine, o solidità patrimoniale, che dipende da:
� Coerenza tra fonti di finanziamento stabili ed impieghi durevoli
� Grado di indebitamento, cioè dipendenza da terzi finanziatori
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Totale attivo TALeverage = –––––––––––––––––– = ------------
Capitale proprio CN
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
Leverage (leva finanziaria o rapporto di indebitamento)
Esprime indirettamente la proporzione esistente tra risorse proprie e risorse di terzi utilizzate per finanziare gli impieghi.
Leverage > 5Leverage > 5 Leverage < 3Leverage < 3
� Il denominatore è costituito dal capitale proprio espresso dal patrimonio netto (quindi non dal solo capitale sociale).
� Se il leverage è molto alto, l’impresa è percepita dai potenziali creditori come rischiosa � più oneri finanziari (aumenta il costo di capitale di terzi)
� L’indice tende ad aumentare al crescere della dipendenza da terzi finanziatori, quindi è utile per valutare il grado di capitalizzazionedell’impresa.
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Capitale proprioGrado di capitalizzazione % = ––––––––––––––––
Debiti finanziari
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
Grado di capitalizzazione
Indica la proporzione esistente tra mezzi propri (non richiedono una remunerazione esplicita) e mezzi di terzi acquistati a titolo di finanziamento (onerosi).
� Indica il grado di copertura che il capitale proprio garantisce ai mezzi forniti da terzi finanziatori � Esprime il loro rischio di investimento.
� Una riduzione del rapporto determina un aumento degli oneri finanziari che incidono negativamente sul reddito di esercizio.
GradoGrado didi indebitamentoindebitamento < 60%< 60%
GradoGrado didi indebitamentoindebitamento > 100%> 100%
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EBITDA / OF
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
EBITDA/OF
Esprime il grado di copertura che il MARGINE OPERATIVO LORDO (Earning
Before Interest,Taxes, Depreciation and Amortization) è in grado di fornire agli oneri finanziari complessivamente pagati dall’impresa.
� È utile per apprezzare gli effetti della struttura finanziaria sul risultato economico aziendale (è la copertura che residua per la remunerazione del capitale a prestito (e per gli ammortamenti) dopo aver remunerato il personale e sostenuto i costi per i beni e servizi acquistati.
� L’EBITDA precede gli ammortamenti e le svalutazioni � costi e ricavi che concorrano alla sua formazione no hanno manifestazione monetariaimmediata � indicazioni imprecise sul flusso di cassa della gestione corrente
EBITDA/OF < 2EBITDA/OF < 2 EBITDA > 5,5EBITDA > 5,5
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EBIT/OF
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
EBIT/OF
Il quoziente indica il grado di copertura che il reddito operativo è in grado di fornire al costo delle risorse finanziarie. Al numeratore è indicato il reddito operativo (Earnings Before Interest and Taxes), rapportato agli oneri finanziari.
� Quando l’indice è minore di 1, EBIT è minore di OF � Il reddito generato dalla gestione caratteristica non è sufficiente a remunerare il capitale acquisito per produrlo.
EBIT/OF < 1,7EBIT/OF < 1,7 EBIT/OF > 4EBIT/OF > 4
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� Ma quanto sarebbero tollerabili….… innalzamenti del debito;
… peggioramenti dei margini operativi;… aumenti del tasso medio di interesse?
che probabilità ci sono, in prospettiva, di compromettere la solvibilità dell’impresa?
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
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� L’indicatore è molto chiaro ed efficace; permette di impostare un ragionamento preciso e convincente;
� Se è basso, l’analista deve scoprire, sulla base di altri indicatori, quali sono le aree in cui ha origine il problema
� In altri termini, se EBIT / OF è basso ….
… è la redditività operativa (margine) che è bassa ?
… o è la gestione finanziaria che è appesantita: èelevato il debito o il costo del denaro ?
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
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Il pregio dell’indicatore sta nell’analizzare congiuntamente:
- il profilo finanziario (sostenibilità del debito)
- la dimensione patrimoniale (ammontare del debito)
- ed economica (livello dei tassi e dei margini operativi)
L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
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L’approfondimento dell’analisi di EBIT/OF
Lo schema di analisi del problema è il seguente:
Lo schema relaziona l’indice di tensione finanziaria EBIT/OF con
• un indice di redditività delle vendite ROS = EBIT/V• un indicatore di indebitamento (rapportato alle vendite)
V/PFN• l’onere finanziario del debito OF/PFN.
PFN
OF
PFN
V
V
EBIT
OF
EBIT×
=
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Capitale proprio
Copertura delle immob. tecniche = ––––––––––––––––––––Immob. tecnici netti
� Esprime il grado di coerenza tra le forme di raccolta e forme diimpiego del capitale
MARGINE DI STRUTTURA
= Capitale proprio – Immobilizzi tecnici netti
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
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Copertura delle attività immobilizzate
Debiti a lungo termine + Capitale proprio= –––––––––––––––––––––––––––––––––––––––
Totale attivo immobilizzato
� la composizione delle fonti deve essere coerente con la tipologia degli impieghi
� deve esserci un’adeguata relazione costo-rendimento tra fonti e impieghi
INDICI DI STRUTTURA E DI PERFORMANCE FINANZIARIA
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Classi di indici:
� redditività� produttività� liquidità e capitale circolante� struttura finanziaria � sviluppo
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TASSI DI SVILUPPO
� Variazione % ricavi� Variazione % CCN
� Variazione % costo dei dipendenti� Variazione % valore aggiunto
� Variazione % reddito operativo� Variazione % attivo netto