Post on 14-Jan-2015
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Prof. Gianfranco D’Aversa Esperto in Tecnologie della Comunicazione Digitale
Responsabile Divisione Formazione DMC Italia
•Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare generica-
mente uno stato di evoluzione di Internet rispetto alla con-
dizione precedente (in particolare del World Wide Web).
Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quel-
le applicazioni online che permettono uno spiccato livello di
interazione sito-utente (blog, forum, chat, siti e piattafor-
me di condivisione foto e video quali Youtube e Flickr, si-
ti e piattaforme di Social Networking quali Wikipedia, Fa-
cebook, Myspace, Twitter oppure servizi e applicazioni
web quali Gmail, Wordpress, ecc.)
Dal Web al Web 2.0
Dal Web al Web 2.0
Internet nasce a metà degli anni 50’ (dal 1957 i primi pre-
supposti) per connettere più computer insieme e facilitare
la comunicazione tra i diversi nodi della rete. In buona par-
te Internet nasceva da “necessità militari” al fine di ga-
rantire sempre una comunicazione anche in caso di guerra.
Ma in breve tempo si passò allo sviluppo tecnologico per fa-
cilitare l'uso e la diffusione di internet in termini di scambio
di documenti, ma soprattutto di collegamenti tra documenti
diversi.
Nascono così il TCP/IP, l'HTML e l'HTTP.
Dal Web al Web 2.0
Il TCP/IP è il protocollo alla base di Internet e permette la
comunicazione tra i vari computer.
L'HTML è un linguaggio di programmazione che permette
la creazione di documenti e di collegarli tra di loro. Un do-
cumento HTML è anche detto IPERTESTO. Da un docu-
mento, cliccando su un link, si passa a un altro documento
o ci si muove all'interno dello stesso.
L'HTTP è il protocollo che permette la ricezione dei pac-
chetti TCP/IP e la lettura / codifica del linguaggio HTML.
L'HTTP ci permette di ricevere e leggere l'IPERTESTO cosi
come è stato creato a centinaia di KM di distanza.
Dal Web al Web 2.0
I protocolli alla base di Internet nel 2011 sono sempre gli
stessi degli anni 50’: TCP/IP e HTTP per la divulgazione e
HTML per la programmazione / formattazione.
Il concetto di base delle relazioni tra contenuti rimane quin-
di ancora l’ipertesto, che permette di dare una struttura ai
documenti ipertestuali.
Quindi, non è il web che è cambiato!
Dal Web al Web 2.0
E’ cambiato l'accesso al web: col tempo Internet è diventa-
to non solo alla portata di tutti, ma anche accessibile da
qualsiasi luogo. Da casa, ma anche da luoghi specifici
(come università o in ufficio), per strada (wifi) e in versio-
ne mobile (smartphone). Con l'aumentare dell'accesso a
internet, di conseguenza dell'utenza “potenzialmente atti-
va”, sono aumentate anche le necessità e, di conseguenza,
le potenzialità.
I nuovi linguaggi di programmazione, però, si sviluppano
ancora una volta basandosi sui 3 pilastri funzionali di cui si
è parlato prima: TCP/IP, HTTP e HTML.
Dal Web al Web 2.0
La "grande" svolta avviene grazie a due fattori: i database
e i motori di ricerca.
I database permettono di immagazzinare dati al di fuori
delle singole pagine HTML. I motori di ricerca rendono
migliaia di volte più semplice l'interazione tra documenti e
persone.
Da questi presupposti - e con una velocità quasi senza
precedenti - iniziano a susseguirsi una serie di inven-
zioni e idee che porteranno a ridefinire il web in
Web 2.0.
Dal Web al Web 2.0
Il Web 2.0 si basa su nuove "tecnologie" di programmazione
(come AJAX, FLASH, ADOBE FLEX) che rendono molto più fa-
cile, veloce e intuitivo per programmatori e utenti:
l'interazione all'interno di un sito/portale/piattaforma
l'interazione tra siti/portali/piattaforme.
E i limiti?
I siti e le piattaforme social soffrono in termini di organizzazione
del contenuto. Una conseguenza diretta è la scarsa indicizzazio-
ne e archiviazione di molti contenuti. Inoltre, le piattaforme so-
cial sono disorganizzate a livello contenutistico, mentre il resto
generalmente è più "accessibile e usabile" (vedi blog, forum,
etc...).
E’ possibile usare i Social Networks per:
Rendere più efficace la comunicazione didattica ?
Valorizzare le abilità dei singoli alunni ?
Migliorare la collaborazione nell’attività didattica ?
Sfruttare le potenzialità della multimedialità ?
Come fare per integrarli nella didattica? Condividendo sapere, materiale didattico, opinioni e riflessioni ecc.
Collaborando: docente/studente, studente/studente, gruppi di studenti ecc.
Interagendo e usando la multimedialità come alter-nativa alla lezione classica
Utilizzandoli come punto di accesso alla conoscenza in rete (risorse, relazioni, informazioni, eventi).
Twitter nella didattica (con soli 140 caratteri!!) Chat di classe e canale comunicativo Avere il senso di ciò che accade nel mondo Tenere traccia di una parola chiave (tag) Seguire un evento Ottenere feedback immediato Seguire un esperto o una persona famosa Prendere appunti pubblici, collettivi Assegnare compiti
Essere Retwittati significare che qualcuno ha letto quello che ab-biamo scritto nel nostro account Twitter, l’ha trovato interessante ed ha deciso di ‘ripubblicarlo’ nella sua rete di contenuti (attenzione: corrisponde al “condividi” e non al ‘mi piace’ di Fa-cebook).
In questo modo quello che scriveremo si diffonderà velocemente.
Il fatto che i nostri Tweet siano spesso ReTwittati, significa che scriviamo cose interessanti o autorevoli. Ovviamente, molto dipende dai nostri "Followers", ossia la picco-la community che siamo stati capaci di creare/attrarre.
Re-tweet??
Youtube nella didattica (canale video) Contenuti video preparati dal docente (tutorial) Visione di contenuti di altri, di esperti Documentazione di progetti didattici Esercitazioni Elaborati video degli studenti Ricerca Produzione Creatività
www.schooltube.com
www.teachertube.com
‘linkare’ o ’incorporare’ un filmato?
ESEMPIO DI LINK http://www.youtube.com/watch?v=xWNCHG-xB9o
ESEMPIO DI CODICE <object width="560" height="315"><param name="movie" value="http://www.youtube.com/v/xWNCHG-xB9o?version=3&hl=it_IT"></param><param name="allowFullScreen" value="true"></param><param name="allowscriptaccess" value="always"></param><embed src="http://www.youtube.com/v/xWNCHG-xB9o?version=3&hl=it_IT" ty-pe="application/x-shockwave-flash" width="560" height="315" allowscriptac-cess="always" allowfullscreen="true"></embed></object>
Modificare un filmato. Come si fa a...
INSERIRE L’AUTOPLAY? http://digilander.libero.it/corso_html/blog/autoplay2.htm
SALVARLO SU DISCO? http://keepvid.com/
CAMBIARE IL SUO FORMATO? http://format-factory.softonic.it/
ESTRAPOLARE SOLO L’AUDIO? http://keepvid.com/
Creare un tutorial.
Creare una galleria di immagini. http://format-factory.softonic.it/
Link gallery Embed gallery
Facebook nella didattica (perchè no?) Non è uno strumento di apprendimento ma un luogo do-ve gli studenti possono “anche” apprendere. Contesto d'apprendimento da costruire insieme. Strumento privilegiato di comunicazione fuori dall'aula scolastica. Gruppi ad hoc in cui discutere, approfondire gli argo-menti trattati in classe
Cosa vuol dire… POSTARE? Significa “pubblicare” qualcosa sulla propria bacheca, di propria ini-ziativa o per commentare post (articoli) di altre persone. LINKARE? Significa creare un “collegamento” ad un contenuto. TAGGARE? Significa “etichettare” qualcuno in una foto. Facebook ti permette di caricare moltissime foto e ti lascia poi “etichettare” ogni persona presente nella stessa foto, affinché gli altri sappiano chi è ognuno dei presenti in questa foto.
FBML statico
Mobile OS Social Networks Applications
Social Reputation
La social reputation è da intendere come “ciò che tu dici di te stesso, sommato a quello che gli altri dicono di te”. Ma se fino a qualche anno fa, l’identità e la reputazione cambiavano lentamente perchè erano tipi-camente “gestite” dal passaparola, internet ha ora aperto le porte all’ac-cesso istantaneo ai dati e alle informazioni, cambiando le carte in gioco.
Internet ha accelerato e semplificato la scoperta della reputazione di ognuno di noi: basta infatti “googolare” il nome di una persona (o di un’azienda o di un prodotto) per trovare cosa dice di se stessa e cosa gli altri dicono di lei. La reputazione può essere creata e distrutta in giorni o, sempre più di frequente, in poche ore.
Blog, forum e social network sono sempre di più e i contenuti veicolati su
queste piattaforme sociali è ogni giorno maggiore.
Utilizzando Google Alerts, iscrivetevi a tutte quelle parole che riconduco-no a voi e che volete monitorare. Google Alerts funziona tramite email.
E-learning Social Networks
www.edmodo.com