Corso di Laurea specialistica in Sociologia e Ricerca Sociale
Percorsi lavorativi al femminile: quale mobilità sociale per le donne migranti?
Relatrice:
Correlatrici:
Laureanda:
Dott.ssa Francesca Decimo
Dott.ssa Barbara Poggio
Dott.ssa Francesca Sartori
Giulia Cavallo
Trento, 14 Settembre 2010
2
1960 1970 1980 1990 2000 2008
46,6% 47,2% 47,4%47,9%
48,8%
51,8%
La femminilizzazione dei flussi migratori
Fonte: elaborazione su dati OCSE (2008)
Evoluzione dei flussi migratori femminili nei paesi OCSE (%)
Incidenza nel 2010 dei flussi migratori femminili nel mondo
(%)
Fonte: elaborazione su dati UN (2010)
Europa OceaniaAmerica Africa Asia
52,3%51,2%
50,1%
46,8%44,6%
3
Flussi migratori in aumento in Trentino
Popolazione straniera residente in Trentino
1990 1992 1994 1996 1998 2000 2002 2004 2006 20080
10.000
20.000
30.000
40.000
50.000
2.715
42.577
8,2% dei residenti in Trentino
Fonte: elaborazione Cinformi su dati ISTAT e Servizio Statistica- PAT
4
Provenienza dei flussi migratori in Trentino
Fonte: elaborazione Cinformi su dati ISTAT e Servizio Statistica- PAT
Primi paesi con maggiore incidenza dei flussi migratori femminili
Ukraina
Moldova
Polonia
Romania
Femmine 64%
Maschi 36%
Femmine 77%
Maschi 23%
Femmine 67%
Maschi 33%
Femmine 57%
Maschi 43%
5
La ricerca sul campo
Indagare i possibili percorsi di mobilità sociale delle migranti in Trentino
Obiettivo
Metodo
Campione
Interviste semi-strutturate analizzate grazie alla creazione di macro-etichette
20 donne in Trentino: 10 badanti e 10 lavoratrici inserite in un settore differente da quello della cura
Selezione attraverso: Cinformi, Casa della Giovane, Associazione Culturale Agorà, Bar/esercizi pubblici cittadini e campionamento a valanga
6
Principali macro-aree di indagine
• L'estrazione sociale di partenza
• La scelta migratoria e il viaggio
• I percorsi lavorativi in Italia
• Le condizione abitative
• Le condizioni lavorative
• Le prospettive future
7
L’estrazione sociale di partenza
Formazione scolastica
Fonte: elaborazione su interviste del campione
Diploma 50%
Licenza media 20%
Laurea 30%
• Da agronoma in Bulgaria a badante in Italia
• Da economista in Romania a colf in Italia
• Da bancaria in Ucraina a badante in Italia
• Da impiegata in Romania a cameriera in Italia
• Da contabile in Bulgaria a badante in Italia
• Da operaia in Moldavia a colf in Italia
8
La scelta migratoria
Scelta familiare Scelta individuale
Condivisa dai membri della famiglia come strategia di miglioramento per il conseguimento di maggiori aspirazioni o per risolvere condizioni economiche critiche
“mio figlio sempre diceva mamma «varda altri donni ha[nno] già cominciato andare all'estero», lui diceva: «mamma varda vanno tutti. Anche me piacerebbe che tu vai, varda quello vestito, io non ne ho». E sempre pensato: «ma dove prendo soldi? Come vado? Chi lascio?» Quello [il figlio non ha] ancora 12/13 anni.”
Maria, 47 anni, Ucraina, badante
Miglioramento e/o emancipazione a livello soggettivo
“L’idea fondamentale perché sono venuta qua è soprattutto quella per cercare una vita migliore. È per quello che uno si sposta, per migliorare, per cambiare (…) per migliorare dal punto di vista economico, ma non solo economico, anche l'altro punto di vista, sociale o come posso dire, contava molto.”
Daniela, 40 anni, Rumena, tuttofare in un agriturismo
Fonte: elaborazione su interviste del campione
9
La condizione di irregolaritàPer molte immigrate iniziale condizione di irregolarità →
mancanza dei minimi diritti civili e sociali e impossibilità di un rientro in patria
“E’ questo dolore mio, che io non potevo andare a casa, lui si sentiva abbandonato. Piangeva tanto quando ho iniziato a telefonare, è stato zitto, piange. Piange perché è abituato a stare tutta la vita con me, era molto legato con me”
Roberta, 57 anni, Ucraina, badante
“Quando non avevo i documenti, avevo i problemi con i reni, con i calcoli, tutte queste cose. E per andare a farmi un prelievo di sangue, non avevo la dottoressa, non avevo residenza, non riuscivo avere un medico. Sono andata, mi ricordo San Camillo a un derma[tologo], per i brufoli, su nome di lei [la sua datrice di lavoro]. (...) Non le ho detto mio nome, ho detto il nome di questa ragazza, la mamma di bambino [presso cui lavorava]. Così riuscito a farmi la visita.”
Michela, 24 anni, Rumena, addetta al bar in un ristorante
Fonte: elaborazione su interviste del campione
10
L’importanza delle reti
“Era un'amica mia che mi ha detto: «guarda se voi venire io ti spiego come sono le cose. Vieni qua. Devi leggere un po' italiano, perché devi spiegare in qualche modo, devi capire qualcosa e poi c'è quel lavoro per badante, sempre in nero che si trova.» ”
Elena, 43 anni, Bulgara, badante
“Praticamente io vivevo male, è venuta la seconda zia di mio marito e mi ha detto che qua in Italia si fa dei bei soldi, insomma e poi un giorno o l'altro mi sono decisa di partire anch'io per l'Italia.”
Lidia, 28 anni, Moldava, colf
Ruolo fondamentale delle reti:
•accrescono il bagaglio informativo di chi è in procinto di partire
•offrono una prima accoglienza in Italia
•procurano contatti per il primo impiego
Fonte: elaborazione su interviste del campione
11
Le traiettorie lavorative delle migranti
Canali per trovare il
primo impiego
Dopo il primo
impiego
• Reti
• Pagamento di un intermediario
• Reti
• Presentazione del proprio CV in esercizi pubblici
• Pagamento di un intermediario
• Inserimento nel settore cura
• Ragione principale di cambiamento del posto di lavoro decesso dell'anziano accudito
• Cambiamento del datore di lavoro ma non delle mansioni svolte
• Inserimento come colf e/o babysitter
• Cambiano numerosi posti di lavoro grazie alle risorse relazionali e all'intraprendenza
• Principale motivo di cambiamento dell'occupazione: fattore economico + ricerca tempo libero
• La maggior parte delle intervistate oggi è impiegata nel settore della ristorazione
BadantiAltre
lavoratrici
Fonte: elaborazione su interviste del campione
12
Le condizioni lavorative
Lamentano il mancato rispetto delle condizioni lavorative pattuite. Costrette spesso a lavorare 24 h su 24 e a non avere né tempo libero, né un proprio spazio personale
BadantiAltre
lavoratrici
Si dichiarano soddisfatte per il trattamento contrattuale. Tuttavia lamentano episodi di razzismo e frustrazione per le mansioni svolte
“A tutti diciamo che italiani sono furbi. Perché non ti dà dovuto. Non rispetta l'orari, vogliono di più. Dice questa ora, questa ora si deve finire non quando [vogliono loro], tu vai in fabbrica cominci alle 8 alle 5 devi uscire. Hai finito lavoro. Così. Quando fai badante no è così. Ti fa un contratto e no così. Tu perché sei pagato? Per quelle ore, non per altro. (...) 24 ore non può lavorare nessuno. Io non sono rispettata mai.(...) …ti chiedono tutto..”
Gemma, 33 anni, Rumena, badante
“Hai a che fare con delle persone a volte molto pesanti.(...) Sai, il cliente è sempre difficile. (...) Bisogna rispettare anche chi hai di fronte, il lavoro degli altri. Per molto basso che sia il livello di questa persona o meno, è una persona e quindi va rispettata. Faccio la cameriera, si ok, ma sono una persona come te. Ho la pelle nera, va benissimo, ma sono una persona come te. E' difficile quindi farlo capire alle persone che io devo essere rispettata.”
Lia, 31 anni, Cubana, baristaFonte: elaborazione su interviste del campione
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É possibile parlare di mobilità per le donne migranti a Trento?
Rassegnazione delle badanti. Secondo loro non è possibile trovare occupazione differente
BadantiAltre
lavoratrici
Maggiori cambiamenti per le altre lavoratrici → per alcune + responsabilità e competenze
Disponibili e vogliose di intraprendere nuovi percorsi lavorativi e formativi
“Non c'è altre tante possibilità per fare altro lavoro per noi. Non c'è. No, non c'è niente di lavoro. Noi possiamo fare solo lavoro di badante, anche per altre, non solo per me (...) Ma noi solo badante possiamo trovare.”
Silvia, 50 anni, Rumena, badante
“Spetta a me, far migliorare il mio futuro. (...) il futuro non migliora da solo, se non gli dai l'input, se non fai qualcosa te stessa. (...) Forse anche quello che mi ha fatto stare bene qua, la mia spontaneità, la voglia di imparare, di andare avanti, conoscere.”
Lia, 31 anni, Cubana, barista
Fonte: elaborazione su interviste del campione
14
In conclusione ...
Badanti
• Non emergono consistenti processi di mobilità → le donne presentano carriere semplici e la maggior parte delle badanti che si inserisce nel lavoro di cura vi rimane
• Intera carriera lavorativa → processo di dequalificazione professionale e mobilità discendente rispetto alle occupazioni svolte nel paese di origine e alle qualifiche possedute
• Prospettive future → ritorno in patria Altre lavoratrici
• Le lavoratrici non impiegate nel settore della cura sono in costante ricerca di una crescita a livello professionale e personale
• Si osserva una generale difficoltà per le donne migranti di trovare occupazioni in grado di offrire prospettive di carriera significative
• Prospettive future → volontà di stabilirsi in Italia
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