LA DISLESSIA TRAI BANCHI DI SCUOLA
LA DISLESSIA A SCUOLA:
QUALI INTERVENTI, QUALE DIDATTICA
Dott.ssa Fanny BellioNeuropsicologa
Master in psicopatologia dell’apprendimento
Poliambulatorio LOGOS
La dislessia è un disturbo “invisibile”
Disturbo Specifico di Apprendimento
Difficoltà di apprendimento
E’ opportuno distinguere:
Difficoltà di apprendimento
Con il termine Difficoltà di apprendimento si fa riferimento
a qualsiasi tipo di difficoltà incontrata da uno studente
durante la sua carriera scolastica
e che è causa di scarso
rendimento.
Le difficoltà di apprendimento possono essere DOVUTE A:
• Disturbi affettivi primari (emotivo-relazionali,familiari, …)
• Deficit intellettivi (ritardo o insufficienza mentale, ..)
• Non opportunità di imparare
• Deficit sensoriali (sordità, cecità, ..)
Definizione di dislessia
LA DISLESSIA È UNA DISABILITÀ SPECIFICA DELL’APPRENDIMENTO DI ORIGINE
NEUROBIOLOGICA. ESSA È CARATTERIZZATA DALLA DIFFICOLTÀ A
EFFETTUARE UNA LETTURA ACCURATA E/O FLUENTE.
Basi neurobiologiche della dislessia
I dislessici dimostrano una relativa sottoattivazione di alcune parti cerebrali
Sassuolo - settembre 2006
La caratteristica fondamentale del Disturbo della Lettura è data dal fatto che il livello di capacità di leggere raggiunto si situa sostanzialmente al di sotto di quanto ci si aspetterebbe data l'età cronologica del soggetto e dalla sua scolarizzazione (Criterio A).
L'anomalia della lettura interferisce notevolmente con l'apprendimento scolastico o con le attività della vita quotidiana che richiedono capacità di lettura (Criterio B).
Non deve essere presente un deficit sensoriale, una condizione neurologica o un'altra condizione medica patologica a livello cognitivo, in questi casi le difficoltà nella lettura sono secondarie a tali deficit, e quindi non più specifiche (Criterio C)I.
Nei soggetti con Disturbo della Lettura, la lettura orale è caratterizzata da distorsioni, sostituzioni o omissioni; sia la lettura orale che quella a mente sono caratterizzate da lentezza ed errori di comprensione.
CARATTERISTICHE DIAGNOSTICHE
CRITERIO A:
il problema di lettura può riguardare la VELOCITÀ (lettura molto lenta e stentata),la CORRETTEZZA (lettura caratterizzata da errori frequenti),la COMPRENSIONE (gravi difficoltà a capire il significato del testo letto), sia una combinazione qualsiasi di questi tre elementi.
CRITERIO B:
la persona con tale disturbo non si limita a leggere male, soffre per questo, si trova a disagio in alcune situazioni scolastiche e ha bisogno di aiuto per imparare in modo adeguato materie come la storia, la geografia, le scienze, ecc. , inoltre incontra le medesime difficoltà nella vita quotidiana, laddove venga richiesta l’abilità di lettura.
CRITERIO C: Si tratta di un Disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità, in modo significativo ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale (CRITERIO DELLA DISCREPANZA).
In altri termini:
LENTI A LEGGERE MA INTELLIGENTI E SANI
Errori di lettura Errori di lettura
Errori di suoniErrori di suoni :•Scambi di vocali es. sole x sale•Scambi di consonanti : - es. fento x vento - es. chilurgo x chirurgo - es. dando x bando•Omissione di suoni es. deuncia x denuncia•Aggiunta di suoni es. sfrogo x sfogo•Riduzione di gruppi es. potta x porta•Riduzione di dittonghi es. pede x piede•Errori di linea ( inversioni migrazioni) es. rase x resa
Errori di letturaErrori di lettura
Errori di recupero errato dei di/trigrammi Errori di recupero errato dei di/trigrammi eses. magnone x maglionemagnone x maglioneErrori di omissione/ aggiunta di doppieErrori di omissione/ aggiunta di doppie es. cerro x cero, distaco x distacco.Errori di recupero del lessico ortograficoErrori di recupero del lessico ortografico es. pesce x paceErrori di accentazioneErrori di accentazione es. margìne x màrgine
Omissioni di parolaOmissioni di parolaSalti di righeSalti di righeErrori di anticipazione:Errori di anticipazione:•Lessicale es. contributi sanitari x contributi previdenziali•Morfosintattica es. mangiavano x mangiano
MODELLI INTERPRETATIVI
IPOTESI DEL DOPPIO DEFICIT
IPOTESI DELLE DUE VIE
MOVIMENTI OCULARI
IPOTESI DEL DOPPIO DEFICIT
Deficit fonologico (conversione grafema – fonema, consapevolezza fonologica e memoria di lavoro fonologica)
Deficit nei processi sottostanti la denominazione rapida
IL MODELLO A DUE VIE DELLA LETTURAColtheart, Rastle, Perry, Langdon & Ziegler, 2001
Il processo di lettura può avvenire attraverso due procedure:
via fonologicavia lessicale
Le due vie hanno in comune la prima componente e l’ultima
Via FONOLOGICA Permette di leggere una parola grazie alle regole di conversione grafema-fonema.
Via lessicale la pronuncia di una parola viene recuperata dal lessico mentale dopo che ne è stato recuperato il significato
Sistema Semantico
LessicoOrtograficoin entrata
ConversioneG/F
LessicoFonologico
in uscita
AnalisiVisivo
Ortografica
Buffer Fonemico
cane
/kane/
Il Sistema semantico è una componente
separata
La via non lessicale E’ indispensabile per leggere parole sconosciute. E’ grazie a questa procedura che riusciamo a leggere parole nuove, mai incontrate prima.
PERCHE’ DUE VIE?
La via lessicale E’ indispensabile per leggere parole irregolari, come yacht, che può essere letta correttamente solo attraverso l’attivazione della rappresentazione fonologica della parola nel lessico fonologico, attivata a sua volta dalla rappresentazione ortografica.
ACCESSI FONOLOGICI
Lapido munato bacuto miotra notole ecchiu lapiro quodre amizio gamapi falaso tigomo nivaba barloma giagna dagumi buglia strova defito fromopu irrole scorpi pilcone tifola beniro enchea vostia fucido avelli vicepo chiore digato
ACCESSI LESSICALI
Socdno una riccrea dlel’Unvrsetiià di Carbmdgie l’oidrne dlele lertete all’iternno diuna praloa non ha imprtzaona a ptato che la pimra e l’ulimta saino nllea gusita psoizoine. Anhce se le ltteere snoo msese a csao una peonrsa può leggere l’inetra fasre sneza poblremi. Ciò è dovuto al ftato che il nstoro celverlo non lgege ongi sigonla leterta ma tiene in cosinaderzione la prolaa nel suo inesime.
Icnrebidile he?
Dislessia fonologicaNella dislessia fonologica si osserva una corretta lettura delle parole sia regolari sia irregolari ma vi è una lettura deficitaria delle non-parole
Secondo il modello a due vie, ciò si può spiegare postulando un disturbo selettivo delle componenti fonologiche e una preservazione delle componenti lessicali
Il modello a due vie e i disturbi acquisiti della lettura
Il modello a due vie e i disturbi acquisiti della lettura
•Dislessia lessicale– I pazienti dislessici lessicali tendono a leggere
le parole regolari meglio di quelle irregolari e a regolarizzare queste ultime
– Questi sintomi possono essere spiegati postulando un disturbo selettivo della via lessicale di lettura con preservazione della via non-lessicale
Questa teoria, detta del deficit magnocellulare indicherebbe che molte persone con DE presentano lievi anomalie in una specifica parte del sistema visivo chiamata appunto “magnocellulare” costituito da neuroni specializzati nel controllo del movimento oculare e quindi nella rilevazione degli stimoli visivi e dei suoi cambiamenti.
MOVIMENTI OCULARI
MOVIMENTI OCULARI DI UN NORMOLETTORE
MOVIMENTI OCULARI DI UN DISLESSICO
DALLA TEORIA ALLA PRATICA
IL NORMOLETTORE E IL CATTIVO LETTORE
EVOLUZIONE NEL TEMPO DELLA DISLESSIA
IL NORMOLETTORE
DATI DA CONOSCERE
• I TEMPI DI LETTURA MIGLIORANO FINO ALLA TERZA MEDIA
• E’ PIU’ FACILE CORREGGERE GLI ERRORI CHE AUMENTARE LA VELOCITA’
• PER POTER STUDIARE CON SUCCESSO TESTI DI UN CERTO LIVELLO (MEDIE E SUPERIORI) E’ NECESSARIA UN VELOCITA’ DI LETTURA DI 3 SILLABE AL SECONDO
• LA MEDIA DI LETTURA DI UN BAMBINO NORMODOTATO DI QUINTA ELEMENTARE è DI CIRCA 3.5 SILLABE AL SECONDO
VELOCITA’ DI LETTURA IN TERZA MEDIA
• NORMODOTATO 5-6 SILLABE/SEC
• DISLESSICO MEDIO LIEVE 3 SILLABE/SEC
• DISLESSICO SEVERO 1.5/2 SILLABE/SEC
• DISLESSICO MOLTO SEVERO 1 SILLABA/SEC
Prime Riflessioni
• E’ molto importante allora conoscere le sillabe al secondo (velocità di lettura) del singolo soggetto.
• Le sill/s. DOVREBBERO APPARIRE IN CHIARO SU OGNI CARTELLA CLINICA
• Ciò faciliterebbe la comprensione della vera difficoltà che deve sostenere il Bambino..
• Sempre per quanto riguarda la velocità lettura bisogna valutare che, senza opportuna e costante stimolazione, i soggetti con difficoltà possono guadagnare 0,29 sillabe al secondo l’anno; Mentre i normolettori guadagnano circa 0,5 sillabe al secondo all’anno (Stella Faggella Tressoldi, 2001).
Medie dati relativi alla velocità di lettura di Medie dati relativi alla velocità di lettura di un brano. Medie calcolate in sill/ sec un brano. Medie calcolate in sill/ sec
classe II III IV V I m.
II m. III m.
Popol.
Norm.1,5 2 2,5 3 3,5 4 4,5
Popol.
Disles.0,8 1,2 1,5 1,9 2,3 2,6 3
I DISLESSICI DA ADULTII DISLESSICI DA ADULTI
20% recuperati ampiamente
45% compensati; sanno leggere bene, possono proseguire gli studi senza mezzi di compenso, ma in alcune occasioni manifestano difficoltà.
35% disturbo persistente.
Dislessia compensata(caratteristiche neuropsicologiche)
• È in grado di leggere con discreta fluenza (> 3 sill/sec)
• Legge stimoli significativi senza commettere errori – Compenso lessicale
• Gli errori compaiono negli stimoli a bassa frequenza (non parole, lessici specialistici, ecc.)
• Permane deficit di automatizzazione (prontezza nella risposta)
Dislessia compensata(conseguenze funzionali)
• Difficoltà di comprensione e di studio
• Difficoltà con la lettura delle lingue straniere
• Difficoltà nelle prove a tempo
• Affaticabilità, cefalee
• Bassa autostima
Dislessia persistente
• Lettura molto stentata, lenta (< 3 sill/sec)
• Lettura inaccurata (< 5° centile)
• Rifiuto della scolarizzazione
• Disturbi di socializzazione
Il processo di lettura nel normolettore
• Utilizza prevalentemente la via lessicale
• Ricorre alla via fonologica per le parole nuove (lessici speciali)
• Ricorre ad una verifica per via fonologica quando coglie incongruenze nella ricostruzione del significato
Il processo di lettura nel normolettore
• Richiede capacità di balancing tra – strategia guidata linguisticamente (via
lessicale)– strategia analitica (via fonologica)
• Senza balancing la comprensione del testo diviene conferma delle attese
• Senza balancing risulta difficile lo studio
Lo studio disciplinare
• Viene effettuato quasi esclusivamente attraverso la lettura
• Richiede continui processi di controllo (comprensione)
• I processi di controllo si realizzano attraverso la ri-lettura
• La ri-lettura utilizza la via fonologica
CARATTERISTICHE DISLESSIA
• Per riuscire a leggere e scrivere devono impegnare al massimo le loro capacità e la loro energia, si stancano molto ed impiegano molto tempo, sono lenti, troppo lenti, commettono errori, saltano parole e righe.
Dislessia
• Molti dislessici hanno difficoltà a memorizzare
sequenze, termini difficili imparare procedure, formule,
tabelle, …
Dislessia
• Anticipano troppo e inventano la parola:
sono ipoanalitici
Dislessia
• Praticamente tutti i dislessici hanno grosse difficoltà ad
apprendere le
lingue straniere, in particolare scritte.
La difficoltà maggiore è rappresentata dalla lingua
inglese
- a causa delle differenze molto accentuate tra
scrittura e pronuncia delle lettere e
pronuncia e scrittura di una stessa lettera
in parole diverse
Lo studio nel dislessico
• Tendenza a leggere solo una volta
• Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale
• Tendenza a “riparare” le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la ri-lettura
• Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale (parole chiave, sintesi..)
Disturbo Specifico di Lettura
COMPRENSIONE
Comprensione del testo
Comprendere un testo: risultato di un’attività che prevede livelli multipli di rappresentazione del testo non semplicemente legando il significato di una frase a quello della successiva, ma integrando le informazioni contenute nel testo all’interno delle strutture di conoscenza possedute dal lettore.
Comprendere un testo non significa solo mantenere delle
informazioni
Comprendere un testo significa:• considerare la relazione fra parole, frasi
e periodi che si susseguono• costruire una coerente e significativa
rappresentazione del contenuto, integrando le informazioni nuove con quelle vecchie
• aggiornare la rappresentazione del testo in caso di informazioni in contraddizione
Comprensione del testo
Aspetti coinvolti nella comprensione:
– fare inferenze;– individuare le incongruenze all’interno
del testo;– crearsi una rappresentazione del testo;– di monitorare il livello di comprensione.
Nella comprensione sono implicate varie aree di competenza
• individuare personaggi, luoghi e tempi• individuare fatti e sequenze• comprendere la struttura sintattica• saper effettuare dei collegamenti• fare inferenze• essere sensibili al testo• individuare la gerarchia del testo• inserire il testo all’interno dei propri modelli mentali• mostrare flessibilità• individuare errori e incongruenze
COSA PUO’ FARE LA SCUOLA…
LINEE DI INTERVENTO
I problemi correlati ai disturbi dell’apprendimento riguardano la demotivazione, la mancanza di autostima, di autoefficacia, lo stile di attribuzione; ciò è essenzialmente dovuto ad etichettamento e Rinforzamento negativo.
LINEE DI INTERVENTO
Ne consegue che una linea di intervento trasversale ed irrinunciabile è quella di un corretto uso del Rinforzamento, atto a sottolineare i progressi e il raggiungimento di sottomete, anche se ancora distanti dal raggiungimento della capacità di lettura.
• Collaborare alle iniziative di screening
• Individuare casi a rischio
• Indirizzare i casi a rischio alla valutazione diagnostica
• Cercare la collaborazione di servizi e famiglia
• Modificare la didattica tenendo conto dei dati forniti dai servizi sanitari
• Favorire l’autostima
• Attuare provvedimenti compensativi e dispensativi
Chi deve fare, che cosa:INSEGNANTI
Cosa possiamo fare sul piano dell’organizzazione personale?
Chiedere allo studente che cosa potrebbe aiutarlo
SUGGERIMENTI:le cose da fare
• Incoraggiare e lodare
• trovare qualcosa in cui è bravo
• scrivere le parole importanti alla lavagna
• dare molto tempo per copiare dalla lavagna
• metterlo in prima fila;
• lasciarlo lavorare con il testo aperto
• alleggerire il carico cognitivo;
• assegnare meno compito.
Le cose da fare
• Fornire schemi , mappe concettuali, tabelle e tutti quei
mediatori che aiutano l’apprendimento visivo, che sollecitano
le generalizzazioni e realizzano un quadro d’insieme
dell’argomento.
• Brainstorming dell’argomento poichè sollecita i processi di
pensiero e di riflessione.
• Lettura di immagini, lettura silenziosa, parole-chiave
Le cose da fare
• Valutare le risposte orali.
• Valutare il percorso, il contenuto e non la forma.
Osservazioni
• Un dislessico si stanca più facilmente ed ha perciò
bisogno di molta più concentrazione
•Può leggere un brano correttamente e
non cogliere il significato
•Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la
musica o qualsiasi cosa che necessita di simboli da
interpretare
Osservazioni
• La sua performance è incongruente
•Può scrivere una parola due volte o non scriverla
affatto
•Un dislessico soffre di incertezze che lo tormentano
continuamente
Sempre osservazioni
• Non riesce a prendere bene gli appunti perché non sa ascoltare e scrivere contemporaneamente PERCHE’ Si possono svolgere più compiti associativi contemporaneamente.
Si può svolgere un compito cognitivo per volta.
INFATTI Per un dislessico quelli che per noi sono compiti associativi, sono
cognitivi.
Sempre osservazioni
• Quando si distrae da ciò che sta scrivendo o leggendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto.• Un dislessico lavora lentamente a causa delle sue difficoltà, perciò è sempre pressato dal tempo.
Ancora osservazioni
• E’ demotivato
• Ha una bassa autostima
CONTINUA…
• Normativa
• Casi clinici
• Indicazioni pratiche
• SE AVETE ALUNNI DISLESSICI…PARLEREMO DEI VOSTRI ALUNNI…
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