Resurrexi ed adhuc tecum sum, alleluia Sono risorto e sono
sempre con te, alleluia
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Posuisti super me manum tuam, alleluia Hai posto la tua mano su
di me, alleluia
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Mirabilis facta est scientia tua, alleluia Grande e mirabile la
tua sapienza, alleluia
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Benedetto XVI ha dedicato lUdienza Generale di mercoled 7
aprile 2010 in Piazza San Pietro alla Pasqua di Cristo
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La "notizia" della vita nuova in Cristo deve risplendere nella
vita del cristiano, deve essere viva e operante in chi la reca,
realmente capace di cambiare il cuore, lintera esistenza. Essa viva
innanzitutto perch Cristo stesso ne lanima vivente e
vivificante.
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Ce lo ricorda san Marco alla fine del suo Vangelo, dove scrive
che gli Apostoli "partirono e predicarono dappertutto, mentre il
Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni
che la accompagnavano" (Mc 16,20).
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Saremo davvero e fino in fondo testimoni di Ges risorto quando
lasceremo trasparire in noi il prodigio del suo amore; quando nelle
nostre parole e, pi ancora, nei nostri gesti, in piena coerenza con
il Vangelo, si potr riconoscere la voce e la mano di Ges
stesso.
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Dopo il sabato, all'alba del primo giorno della settimana,
Maria di Mgdala e l'altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed
ecco, vi fu un gran terremoto. Un angelo del Signore, infatti,
sceso dal cielo, si avvicin, rotol la pietra e si pose a sedere su
di essa.
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Il suo aspetto era come folgore e il suo vestito bianco come
neve. Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e
rimasero come morte.
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L'angelo disse alle donne: "Voi non abbiate paura! So che
cercate Ges, il crocifisso. Non qui. risorto, infatti, come aveva
detto; venite, guardate il luogo dove era stato deposto. Presto,
andate a dire ai suoi discepoli: " risorto dai morti, ed ecco, vi
precede in Galilea; l lo vedrete". Ecco, io ve l'ho detto". Matteo
28, 1-7
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Una gioia che si prolunga non soltanto nellOttava di Pasqua, ma
si estende per cinquanta giorni fino alla Pentecoste. Dopo il
pianto e lo sgomento del Venerd Santo, e dopo il silenzio carico di
attesa del Sabato Santo, ecco lannuncio stupendo: "Davvero il
Signore risorto ed apparso a Simone!" (Lc 24,34). Questa, in tutta
la storia del mondo, la "buona notizia" per eccellenza, il
"Vangelo" annunciato e tramandato nei secoli, di generazione in
generazione.
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La Pasqua di Cristo latto supremo e insuperabile della potenza
di Dio. un evento assolutamente straordinario, il frutto pi bello e
maturo del "mistero di Dio". cos straordinario, da risultare
inenarrabile in quelle sue dimensioni che sfuggono alla nostra
umana capacit di conoscenza e di indagine. E, tuttavia, esso anche
un fatto "storico", reale, testimoniato e documentato.
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I tre Vangeli sinottici ci raccontano che quellannuncio "
risorto!" viene proclamato inizialmente da alcuni angeli. ,
pertanto, un annuncio che ha origine in Dio; ma Dio lo affida
subito ai suoi "messaggeri", perch lo trasmettano a tutti. E cos
sono questi stessi angeli che invitano le donne, recatesi di buon
mattino al sepolcro, ad andare con prontezza a dire ai discepoli: "
risorto dai morti, ed ecco, vi precede in Galilea; l lo vedrete"
(Mt 28,7).
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In questo modo, mediante le donne del Vangelo, quel mandato
divino raggiunge tutti e ciascuno perch, a loro volta, trasmettano
ad altri, con fedelt e con coraggio, questa stessa notizia: una
notizia bella, lieta e portatrice di gioia.
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E noi, oggi, vogliamo dire a Dio la nostra profonda gratitudine
per le innumerevoli schiere di credenti in Cristo che ci hanno
preceduto nei secoli, perch non sono mai venute meno al loro
fondamentale mandato di annunciare il Vangelo che avevano ricevuto.
La buona notizia della Pasqua, dunque, richiede lopera di testimoni
entusiasti e coraggiosi. Ogni discepolo di Cristo, anche ciascuno
di noi, chiamato ad essere testimone.
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questo il preciso, impegnativo ed esaltante mandato del Signore
risorto. La "notizia" della vita nuova in Cristo deve risplendere
nella vita del cristiano, deve essere viva e operante -in chi la
reca, realmente capace di cambiare il cuore, lintera esistenza.
Essa viva innanzitutto perch Cristo stesso ne lanima vivente e
vivificante. Ce lo ricorda san Marco alla fine del suo Vangelo,
dove scrive che gli Apostoli "partirono e predicarono dappertutto,
mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con
i segni che la accompagnavano" (Mc 16,20).
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questo un fatto che possiamo riconoscere ogni qualvolta vediamo
spuntare i germi di una pace vera e duratura, l dove limpegno e
lesempio di cristiani e di uomini di buona volont animato da
rispetto per la giustizia, da dialogo paziente, da convinta stima
verso gli altri, da disinteresse, da sacrificio personale e
comunitario. Vediamo purtroppo nel mondo anche tanta sofferenza,
tanta violenza, tante incomprensioni.
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La celebrazione del Mistero pasquale, la contemplazione gioiosa
della Risurrezione di Cristo, che vince il peccato e la morte con
la forza dellAmore di Dio occasione propizia per riscoprire e
professare con pi convinzione la nostra fiducia nel Signore
risorto, il quale accompagna i testimoni della sua parola operando
prodigi insieme con loro. Saremo davvero e fino in fondo testimoni
di Ges risorto quando lasceremo trasparire in noi il prodigio del
suo amore; quando nelle nostre parole e, pi ancora, nei nostri
gesti, in piena coerenza con il Vangelo, si potr riconoscere la
voce e la mano di Ges stesso.
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In questo incontro personale con il Risorto stanno il
fondamento incrollabile e il contenuto centrale della nostra fede,
la sorgente fresca e inesauribile della nostra speranza, il
dinamismo ardente della nostra carit. Cos la nostra stessa vita
cristiana coincider appieno con lannuncio: "Cristo Signore
veramente risorto".
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Lasciamoci, perci, conquistare dal fascino della Risurrezione
di Cristo. La Vergine Maria ci sostenga con la sua protezione e ci
aiuti a gustare pienamente la gioia pasquale, perch sappiamo
portarla a nostra volta a tutti i nostri fratelli.