Visto da l'Altraitalia

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La rivista mensile dedicata agli italiani all'estero

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Leggendo i quotidiani, guardando latelevisione, ascoltando la radio, veniamo a conoscenza, rimanendonescossi, di avvenimenti terribili chestanno accadendo tutt'intorno a noi.

Le principali paure dell'umanità sono tutte presenti, e ci colpiscono condrammaticità, attraverso le immagini e le parole che la globalizzazione ela velocità delle comunicazioni portano dentro le nostre case.

A rendere più inquietante questasituazione, contribuiscono poi glieventi naturali: terremoti, uragani,eruzione di vulcani, fulmini, tempeste, straripamento di fiumi, siccità.

È difficile in questo momentoparlare di qualcosa senza essere superati dagli eventi. Lasciamo quindiai più innovativi mezzi di comunicazione il compito di aggiornarciquotidianamente sulle sventure nelmondo e, data la nostra natura diinterpreti del quotidiano, continuiamo a trattare tematiche della vita ditutti i giorni che, a ben rifletterci,richiamano gli avvenimenti o le finalità del mondo intero.

Questo mese abbiamo deciso di trattare uno dei temi più discussi negliultimi tempi: . Regolarmente assistiamo ai “gargarismi”dei rappresentanti del nostro governo con un prodotto sconosciuto: il“federalismo”. Li vediamo fare il“risciacquo” con un'altra sostanza, aloro, altrettanto sconosciuta: “riduzione delle spese”. Ma siamo propriosicuri che costoro abbiano tuttaquesta voglia di ridurre le spese?

Se così fosse perchè non concretizzano una delle proposte, andata letteralmente in soffitta, come quella diridurre il numero dei parlamentari?Sappiamo tutti che i costi della poli-tica sono esorbitanti!

E che fine ha fatto la proposta dieliminare le provincie?

Ora, per quanto attiene al federalismo devo dire, in tutta sincerità, diavere non poche difficoltà a capire ipro e i contro di una riforma così“tecnica”. Mi chiedo spesso se siaveramente la cosa più urgente a cuidedicare tempo e risorse da parte delGoverno e del Parlamento, in unmomento di crisi così grave per ilPaese e per il mondo intero.

Tanto più che c'è chi asserisce, tra gliaddetti ai lavori, che ... con il federalismo non si mangia. Ops ...scusate, volevo dire che gli onesti cittadininon mangiano!

Vorrei tanto sbagliarmi, ma non sonodel tutto convinta della bontà delfederalismo così come lo si vuolapplicare. Siamo sicuri che l'Italiapossa permettersi un serio federalismo fiscale?

Ci dicono che con il federalismo sieliminano gli sprechi; ma davverosarà lo “sprecare” meno che risolleverà le sorti del nostro Paese? Nonsarebbe meglio pensare ad investiredi più e bene? Non ci vorrebberoforse degli amministratori capaci edincorruttibili?

Rifletto e penso che, magari, come alsolito, sono io la pessimista! Cerco diconfrontarmi con altri su questaimportante riforma, ma non trovointerlocutori: materia ostica! Chi mipuò aiutare? Internet! Vado a cercarequalche statistica che mi possaindicare come la pensano gli italiani.

Una, recentissima, mi dice che il31,71% degli italiani pensa che ilfederalismo sia una cosa utile, il43,9% pensa che non serve a nulla edal 24,39% non gliene importa niente.Mi consolo, vista la percentuale dicoloro che pensano sia inutile, sonoin ottima compagnia!

Intanto il 3 marzo 2011 la Cameraconferma la fiducia al governoapprovando la risoluzione di mag

gioranza relativa al testo sul federalismo fiscale municipale. E qui vadoancora in crisi: cosa gliene importa algoverno di cosa pensiamo io e l'altro43,9% delle persone (quelli dellastatistica, per intenderci)?

È probabile che coloro che ritengonoinutile il federalismo (inteso comeunica medicina per porre rimedio atutte malattie dell'Italia) pensino,come me, che la Lega sembra essereun po' confusa: vuole il federalismo(dottrina che dovrebbe favorire l'unione tra le diverse regioni), ma sirifiuta di partecipare alla celebrazione dell’unità d’Italia (esempio palesedi questo grande disorientamento).

Non sarà che la cultura della Lega èinadeguata a un vero riformismofederale? Sarà forse questo il motivoper cui, dopo tanti anni di governo, ilfederalismo non c’è ancora (e se nevedrà (forse) solo una toppa)? Chi lopredica ha una vaga idea di cosa sia?

Intanto continuiamo ad assistere ai“gargarismi” ed ai “risciacqui” deipolitici i quali insistono nel dire che“ ”, chel'Italia ha tanti problemi e che ilfederalismo è l'unica via possibileper risolverli!

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-il federalismo

bisogna ridurre le spese

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Sono donna e, come tale, dovreisentirmi partecipe di questo nuovo“ ” che porta lemie coetanee nelle piazze a protestare contro lo sfruttamento del nostrocorpo, l’essere trattate come bamboline, usate per pochi soldi.

Tutta colpa dei maschi potenti chepossono offrirci posizioni di lavoroallettanti “ ” delle nostreprestazioni … povere noi, siamo tutte vittime di questo sistema che nonci rispetta come professioniste, donne , persone. Cattivi, cattivi, cattiviloro (i maschi), piccole innocenti edindifese noi. Ma per favore!

Io non mi rispecchio per nulla inqueste masse che scendono in piazzae non mi vergogno a dirlo: quello chefacciamo con il nostro corpo è unanostra scelta, perlomeno in questicasi!

Altro discorso per chi subisce l’inferno di uno stupro, con tutte le sueconseguenze, fisiche e psichiche, perle donne vittime di violenze domestiche (22,3% nel nostro Paese): inquesti casi non c’è libera scelta e l’unica cosa possibile da fare è trovare ilcoraggio di denunciare e provare adandare avanti con la propria vita,magari scendendo anche in piazza.

Sinceramente non capisco tuttaquesta bagarre: ragazze più o menofamose, (solitamente meno), più o

meno appariscenti e più o menointelligenti, ma sicuramente moltofurbe, fanno outing. Pentite, dimesse, con la lacrimuccia all’occhiodichiarano di essere cadute nellatrappola, di aver preso parte alle famose cene ad Arcore, dalle quali nonsi sarebbero mai e poi mai aspettateuscissero proposte di tipo sessuale.

O, peggio ancora, ragazze che dichiarano di essere state pagate e poisi pentono di aver preso i soldi, nelfrattempo diventano “ ” e disoldi ne guadagnano altri, vedisi ilcaso “ ”.

Insomma, siamo franchi, da chemondo è mondo il sesso è una mercedi scambio; sta a noi donne deciderese accettare il “ ” o meno. Ètroppo semplice entrare in partita,approfittate di tutti i vantaggi chepuò portare e poi farsi passare per lepovere verginelle raggirate dal luponero.

Giusto ieri leggevo le dichiarazionidi due aspiranti stelline, entrambeconcorrenti di qualche concorso dibellezza che, a 19 anni, mandano uncurriculum vitae alla redazione di

Già l’aspirare nella vita ad esserecome la Canalis la dice lunga sullapercezione del mondo di queste dueragazze … a loro non interessa diventare giornaliste ma solo apparire.

È opinione comune che in Italia sientra in televisone solo tramitequalche spintarella, vero o non veroche sia, non significa che lo si debbaaccettare per forza per poi piangersiaddosso e rimpiangere il modo in cuisi è entrate e vergognarsi.

Mi rivolgo alle varie Ruby chespuntano come funghi ad ogni pièsospinto: siete veramente indignate?Vi vergognate davvero dei vostri gesti e di essere andate a letto per soldi?

Bene, allora restituite tutto e tornatealle vostre “ ” vite, invece dipresenziare al ballo dell’Opera diVienna o di saltare da programmatelevisivo a programma televisivoper raccontare (pagate!) le vostreverità.

Non siamo tutte povere vittime. Adalcune fa piacere recitare il ruolo.

moto rivoluzionario

in cambio

famose

Ruby

gioco

normali

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rete quattro per candidarsi a lavorare

lì e “”.

diventare famose come la Canalis, la compagna di Clooney

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Conosciamo diverse esperienzestoriche di federalismo: le più notesono quella americana (Stati), quellatedesca (Länder) e quella svizzera(Cantoni).

Più recenti sono le esperienze dellaComunità europea, e gli Stati Federativi della ex-Unione sovietica (duerealtà ancora in via di completazionee perfezionamento).

La stretta attualità ci fa osservareoggi il progetto del federalismo italiano, la ricerca cioè della giusta e

condivisa concezione e concretizzazione della struttura di uno Statofederale.

A ben guardare, malgrado si vogliaparlare di "nuova idea" di cambiamento "epocale", l'idea federalista,per "ltalia" veniva discussa fin dal'500: non furono pochi i politiciitaliani che auspicavano la creazionedi una federazione di repubblichecittadine.

Il più noto esponente di tali idee fusenza dubbio il lucchese

, che pagò con la vita lasua lotta allo strapotere di edegli alleati .

Nell'ottocento, molti intellettuali,parlarono di "Risorgimento italico"fatto anche di libertà comunali, diautonomie medievali, di policentrismo culturale.

Lo stesso , forse più a paroleche con proposte e fatti concreti, nonsi oppose all'idea di una confederazione italiana che veniva dalle cortidi Napoli, Roma Firenze e dal Nordpadano. Alla nascita della Repubblica italiana, , fra itanti, non nascondeva le sue ideefederaliste ma, quasi fatalmente, fubloccato nelle sue iniziative.

Per finire furono create (1970) delleRegioni a statuto Ordinario ed altre astatuto Speciale che furono essenzialmente motivate dall'intento dievitare perdite territoriali o ingerenze da parte degli Stati limitrofi: peresempio la Francia (per la Valled'Aosta), e la Jugoslavia (Trentino eTrieste).

In fondo l'art. 5 della Costituzioneitaliana recita: "

".

E potremmo continuare ad elencarestorici momenti e battaglie combattute per concretizzare una realtàfederalista. Niente di nuovo sotto ilsole quindi: dove è la novità per laquale battersi pro o contro?

Ancora una volta, amici miei italiani,i vostri Capi combattono guerre mascherate di federalismo che in effettiservono solo a coprire gli interessi diparte, un posto al sole nel futuropanorama Istituzionale, trattamenti

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Francesco

BurlamacchiCarlo V

Medici

Cavour

Alcide De Gasperi

La Repubblica, una eindivisibile, riconosce e promuove leautonomie locali; attua nei serviziche dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo:adegua i principi ed i metodi dellasua Legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento

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di favore per le Regioni nelle qualil'elettorato della loro parte politica èpiù forte, dove si voglia salvaguardare le posizioni di favore, dove anchee purtroppo è radicato lo strapoteredella malavita organizzata.

Per farla breve: la solita minestra!D'altra parte vi sono già le Provincie,le Regioni; cosa volete di più dallavita? Ci si è detti: bella questapseudo novità del federalismo; è unprogetto eccellente non, per effettivamente strutturare un nuovo sistema di convivenza nell'interessedel'intero Popolo e della Nazione tutta, ma una deliziosa, incantevolemusica per mercanteggiare, in nomedell'idea in discussione, le atavicheed insaziabili voglie di potere, didenaro, di intrallazzi, di spartizioni,di storiche posizioni da mantenere,anzi da rafforzare.

Le semplificazioni burocratiche edIstituzionali, la ripartizione più equadelle risorse, le attività compensative fra Regioni più ricche e quellemeno fortunate, vivere tutti per unacomune, equilibrata crescita sonosolo slogans, parole vuote (cosi come ad oggi sembra apparire) perottenere il proprio regionale, quasifamiliare compenso!

Niente cambia nella Penisola. Ancora una volta richiamo il mio amico

che fa dire alsuo : perriproporre il concetto sempiterno:"

"! Banale? Forse, masicuramente, purtroppo, realtà vera!

Il Federalismo "leghista" trae originidalle proposte propugnate dal suostorico ideologo, il costituzionalista

che, fra l'altro,proponeva, sostanzialmente, unasoluzione organizzativa ed amministrativa in tutto e per tutto simile algià esistente esempio "svizzero".

Mi direte:

Miei Cari, non vi posso più nullanascondere, avete ragione ed alloravi dico: tempo fa, sul tema "federali-smo" interviene la mossa superlativadi che si è recato da Bossiper, in soldoni, dirgli: "

"

, da parte sua, opposizioneinterna del PD ed al segreterio, gli faeco : "

Queste "mosse", oltre che pessime alivello strategico-politico e dicredibilità nei confronti dei simpatizzanti del "Partito rosso" (ma lo èpoi ancora ?), sono la conferma chein Italia il tema del federalismo nonscaturisce da un sentimento di amorpatrio, di sviluppo del Paese, diterreno per far crescere delleopportunità di maturazione globaledella Penisola, ma, semplicemente ebrutalmente come merce di scambio.

Come già detto, purtroppo, nessunosente "patriotticamente", a prescindere l'impellenza di questa svoltaepocale. ".

", "", " "

... e via di questo passo.

A livello, diciamo diplomatico,sopratutto in questo momento, farela mossa messa in atto dal PD,

delegando (poverino!), èpuro masochismo! Il signor Escort(pardon, il signor Bersani) va aprostituirsi (pardon) in manierapalese, fa "un'apprezzabile aperturaal dialogo" in casa Leghista spiegando preventivamente che non é cometutti pensano, e cioè che va a farel'escort (pardon), ma che in effetti vaper confermare a Bossi che lui, ilsignor Escort (pardon, il signorBersani), per il bene del Paese tutto,vuole trovare a tutti i costi unasoluzione di prostituzione escortiana(pardon) "un compromesso di altoprofilo politico" per, assieme o/etrasversalmente, portare a compimento il progetto federalista.

E pensare che il signor Escort (pardon, il signor Bersani) - (a proposito:per le donne si dice Escort e per gliuomini ...? ... coglione?) - dovrebbeaver imparato (vana speranza la mia)che ogni sua, rara, iniziativa finiscesistematicamente per averne di ritorno un flop clamoroso per lui e peril Partito (ricordate le pluri medagliate primarie in Puglia, Milano,Napoli?) Ma tant'è!

Democratici riformisti, fermate ilsignor Escort!!! (pardon, il signorBersani) o tutto sarà perduto! Aquando Bersani, come lei chiede alBerlusca, il suo passo indietro (attento controlli bene la situazione ...posteriore ...!) signor Escort (pardon,signor Segretario)?

Benedico tutti quelli che hanno lapazienza, in questo caso veramentesanta, di tollerare come Segretario diPartito e comunista il signor Escort(pardon, il signor Bersani, da Bettola, provincia di Piacenza)!

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Tomasi di LampedusaPrincipe Fabrizio Salina

tutto deve cambiare perchè tuttoresti uguale

Gianfranco Miglio

caro Giovanni il Battista,adesso ti conosciamo perfettamente.Dicci quel che ti sta ‘sul cuore’, nongirarci intorno, non menare il canper l'aia, non stordirci con le tuearcinote conoscenze di storia. Cosati rode dentro?

Bersanicaro Umber-

to, vuoi il federalismo? OK, io tiappoggio, ma ad una condizione:che tu faccia cadere Berlusconi!

Veltroni

Bossi vuole il federalismo?OK, stacchi la spina!!!

.. ma che ce frega delfederalismo ... ! cosa ce ne vienein tasca? cosa ci guadagnamo?

Bersani

"

Umberto BossiMinistro delle Riforme per il Federalismo

On. Pier Luigi Bersani

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L'Italia diverrebbe il paese dellacuccagna per potenti e prepotentiovvero la sede ideale per gli intoccabili in virtù di disposizioni normative“ ” e di un originale sistema giudiziario ispirato ad unprincipio di uguaglianza di estrazione di incultura berlusconiana, se ildisegno di legge per la riforma dellagiustizia, approvato dal Consigliodei Ministri lo scorso 10e antecedentemente proposto dal ministro , ottenesse“ ” parlamentare, certamente nel precipuo interesse personale del “Premier” e di tutti i suoivassalli politici di partito e digoverno.

Una tale realtà giudiziaria italianacontemplerebbe un'anomala concezione di equità come con magistralestile ironico, configurata nella novella satirica “ ” ultimatadallo scrittore inglese George Orwelnel 1943.

Tra gli eventi che caratterizzano latrama del romanzo orwelliano,l'avvenimento più consono al patogeno senso di giustizia biscioniana èrappresentato dalla peculiare situazione della “question-time” in sede

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-ad personam

Angiolino Alfanol'imprimatur

animal farm

marzo 2011

di dibattito senatoriale nella repubblica della fattoria, dove i suini nelloro ruolo di parlamentari, replicanocon furberia alle aspre critiche dellabase popolare, formata dall'interacomunità di animali, nel modoseguente: “

” (tuttigli animali della comunità-fattoria

sono uguali, ma alcuni sono piùuguali degli uguali)

Nel corso di una presentazione delnuovo sistema giudiziario, effettuatalo scorso 10 marzo in sede diconferenza stampa dal Cavaliere alloscopo di illustrare agli italiani leintenzioni politiche della riforma, ilmedesimo ostentava ai giornalistiuna cartella bianca sulla quale il nuovo sistema giudiziario “in spe” veniva simboleggiato da due bilancine dicui, la prima pendente sul latosinistro, in riferimento all'attuale ingiusto monopolio giudiziario dei pme la seconda assolutamente equilibrata, significante l'assoluta obiettività della nuova normativa sullagiustizia “in fieri”; ovviamente tuttociò nella fantasia patologica delBiscione.

Durante tale presentazione il Premier, scagliando ingiurie e rimproveri contro la magistratura, ha

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all animals of the farm-community are equal, but some aremuch more equal then equals

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scientemente evidenziato la novitàportante della riforma implicante laseparazione delle carriere tra giudicie procuratori della repubblica, caratteristica distintiva che porrà l'accusaallo stesso livello della difesa, ed intal senso il premier con particolarevanto enfatizza che i Pm nella loronuova funzione “

.”

Berlusconi, recentemente in unapostura di arrogante e dittatorialeesibizionismo, proseguendo nellasua consueta critica contro la magistratura , afferma che “

” e per tale motivo ilmedesimo, nella consapevolezza di“ ”,con la sua epocale riforma intendeumanizzare e “democraticizzarel'ingiusto sistema giudiziario” nelprecipuo interesse di tutti i cittadiniitaliani. Sarà vero?????

Negando ipocritamente che taleepocale riforma costituisca un“ ”, ilcavaliere, incerottato per l'interventosubito ma sorridente, assicura chetrattasi di una ristrutturazione organica della Giustizia che non ha nullaa che fare con i suoi processi e sfidando i magistrati sul caso Rubyafferma testualmente: “

”.

Nel contesto di sfacciate pretese daparte del capo dell'esecutivo, ognicritico cittadino italiano, con attonitostupore, potrebbe porre il seguentequesito: “

”? Ma difendere l'Italia da qualecomunismo fantasma, non avendopiù i rimasugli del vecchio PCI unarappresentanza parlamentare?

L'attuazione dell'epocale disegno dilegge sulla giustizia prevede unadiminuzione del ruolo costituzionaledel “potere giudiziario”, e conseguentemente una consistente modifica costituzionale che renderebbela giustizia non più autonoma, madipendente dai rimanenti poteri come parlamento e governo.

Da tale revisione costituzionale neconseguirebbe una giustizia in funzione dei potenti parlamentari emembri dell'esecutivo ed a favore diuna crescente attività malavitosa edella galoppante incontrollatacorruzione.

L'iter parlamentare della riformadella magistratura ha avuto iniziosotto buon auspicio per i fautori dellamedesima in sede di commissionegiustizia della Camera; infatti loscorso 24 marzo è stata approvatol'emendamento presentato dallaLega Lombarda concernente la normativa disciplinante la responsabilità civile dei magistrati nell'even-tualità di palese violazione deldiritto. L'approvazione di tale normacostituisce una misura punitiva e dirivalsa da parte dei più potenti parlamentari del coro biscioniano, per la

maggior parte “plurinquisiti” come ilBerlusconi medesimo ed il suo cugino politico Dell'Utri, nei confrontidei pm.

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per essere ricevutidai giudici dovranno bussare allaloro porta

fra tutte ledittature la peggiore è la dittaturadei giudici

supremo giustiziere metafisico

provvedimento ad personam

Vogliol'assoluzione piena nell'aula deltribunale e non grazie ad una legge,sarò presente ai processi e miprenderò belle soddisfazioni.Spiegherò agli italiani come stannoveramente le cose

Fino a che punto il biscio

ne, nel suo presunto ruolo metafisicodi leader della nazione sia divinamente autorizzato a prendere in giroed ingannare gli italiani, affermandodi essere sceso in politica per difendere la sua amata patria dal comunismo

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Roma, 24.3.2011

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Parere favorevole dalla commis-sione giustizia all'emendamentoalla legge comunitaria 2010 sullaresponsabilità civile dei magi-strati. Ora si attende il via liberadella commissione politiche Uedella Camera.

Il parere favorevole all'emendamento di Gianluca Pini (LegaNord) è stato approvato giovedìcon i voti favorevoli della solamaggioranza, oltre a quello dellaradicale Rita Bernardini.

La Commissione Giustizia ha invece bocciato il parere formulatoda Pd, Idv e Udc che puntava a“limitare i danni” introdotti dallaproposta di modifica della Lega.L'emendamento modifica lalegge 117 del 13 aprile 1988(risarcimento danni cagionatinell'esercizio delle funzioni giudiziarie e responsabilità civile deimagistrati) e stabilisce che larichiesta di risarcimento puòessere avanzata non più se ilprovvedimento del magistrato èstato “emesso con dolo o colpagrave”, ma ad ogni “in violazionemanifesta del diritto”.

Giustizia, parere favorevolealla norma sulla responsabilità civile delle toghe

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Il killer, che ha già ucciso migliaia dipersone e continuerà ad uccidernefino al 2025, è, oramai, noto a tutti: sichiama .

È passato dalla multinazionalesvizzera Eternit, che all'inizio del'900 brevettò la miscela di cemento eamianto, all'ondulato grigio che neldopoguerra ha preso il posto deicoppi sui tetti. Quelle che si ritenevano qualità del minerale si sonotrasformate in catastrofi.

Migliaia di piccolissime particelle sisono insinuate nelle profondità dell'apparato respiratorio dei lavoratoriche hanno inalato le fibre d'amianto edei loro familiari, causando malattiemortali quali il mesotelioma, micidiale tumore alla pleura, il carcinoma polmonare e l'asbestosi.

Nonostante l'amianto sia stato messoal bando nel 1992 in Italia (già nel1989 in Svizzera), continuerà a presentarci il conto per molti anniancora.

Il picco dei tumori causati dall'amianto, usato come isolanteuniversale, dalle navi ai ferri da stiro,dai tetti ai freni, dalle carrozze deitreni fin addirittura ai tessuti, è attesonel prossimo decennio; si stima cheentro il 2025, in Italia, avrà fatto tra i20 e i 30mila morti.

Dal 2001 al 2007 si sono registrati, inItalia, circa 1000 casi di morti l'annoper mesoteliomi pleurici ai qualivanno aggiunti i carcinomi polmonari, che sono ca. 3000 ed una media di560 casi di asbestosi. Tra questi visono più di 2000 casi di italiani,emigrati in Svizzera, che hannolavorato alle dipendenze della dittaEternit a Niederurnen ed in quella diPayerne.

! Infatti, sin dal1962 il mondo sapeva che le fibre diamianto erano cancerogene. Ma,nonostante ciò, a Casale Monferrato(Alessandria), Cavagnolo (Torino) eBroni (Pavia) Eternit e Fibronitcontinuarono a produrre manufattisino al 1986 (1992 per Broni), tentando di mantenere i propri operai in

uno stato di totale ignoranza circa idanni (soprattutto a lungo termine)che le fibre di amianto provocano, alfine di prolungare l'attività dellostabilimento e quindi dei profitti.

In particolare a Casale Monferrato imorti e i contaminati da amiantosaranno migliaia, anche perché lostabilimento disperdeva con deipotenti aeratori la polvere di amiantoin tutta la città, causando la contaminazione anche di persone non legatealle attività produttive dell'eternit.

Ci sono due indagati nell'inchiestaEternit bis, condotta dalla Procura diTorino, che riguarda più di millepersone decedute dal 2008 a oggi permalattie provocate dal contatto conl'amianto: si tratta del miliardariosvizzero e delbarone belga ,considerati il vertice della multinazionale elvetica, i cui nomi già compaiono nel maxi processo di Torinoper disastro doloso. Gli imputati nonsi sono mai presentati in aula masono stati rappresentati da un collegio difensivo di decine di avvocati.

I processi, in Italia, seppur tra tantedifficoltà e con tempi necessariamente lunghi, vista la complessità el'enormità del caso, proseguono.

Ma cosa succede in Svizzera? Quantisono i casi di connazionali che sisono ammalati e vivono tuttora inSvizzera? L'associazione Viggianesiha organizzato una conferenza voltaad informare la collettività sullostato attuale che si è tenuta sabato,2 aprile, proprio a Niederurnen sededi uno degli stabilimenti Eternit.

Ha aperto il dibattito il Presidentedell’Associazione Viggianesi, VincenzoAmmattatelli. Sono intervenuti all'incontro il Dottor MartinBendel, l'avvocato Massimo Aliotta,il Console Genera le d'Italia aZurigo, Ministro Mario Fridegotto,il presidente del Comites di Zurigo,Paolo Da Costa e Dino Nardi,coordinatore UIM Europa, espertopatronato Ital-Uil.

“ ” ha spiegato l'avvocatoAliotta (rappresentante di numerosepersone toccate dalla tragedia)

amianto

Eppure, che l’amianto fosse un killerera cosa ben nota

Stephan SchmidheinyLouis De Cartier

In sostanza

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Fibre di amianto

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“le vittime dell’amianto che si ammalano più di dieci anni dopo l’ultimo contatto con questo pericolosominerale sono doppiamente sfortu

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nate: non possono più chiedere unrisarcimento danni al datore dilavoro visto che il Tribunale federaleelvetico (TF) fissa a dieci anni itermini di prescrizione per richiedere eventuali danni causati dall'amianto In sostanza, la malattiadeve presentarsi entro il decimoanno dall'ultimo contatto con ilpulviscolo minerale. Eppure, le fibredell'amianto, secondo gli esperti,possono rimare silenti per decenniper poi cominciare a manifestarsisotto forma di patologie spessoletali. Nel 2008 il Parlamentofederale aveva approvato unamozione volta a prolungare i terminidi prescrizione applicabili inmateria di responsabilità civile incasi come quelli concernentil’amianto

Poiché laSuva (Cassa nazionale dell´assicurazione infortuni svizzera) non puòintervenire direttamente in Italia”

ha concluso un accordocon il suo omologo italiano Inail, chesi è impegnato ad informare i medici,a registrare le loro segnalazioni e atrasmetterle. I lavoratori interessatipotranno così beneficiare, se necessario, di visite mediche preventive efar eventualmente valere il lorodiritto a prestazioni assicurative incontanti secondo la legge svizzera.Ottenere delle prestazioni dall'Isti

tuto in questione non è cosa facile,ma occorre non demordere e portareavanti con tenacia la battaglia

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.” L'avvocato Aliotta haperò esortato le persone coinvolte anon abbandonare, a non cedereperchè vi sono delle nuove viepercorribili e quindi nuove prospetti-ve per il futuro.

Si è poi tratto l'aspetto assicurativoesposto da Dino Nardi. “

hadetto Nardi “

”.

Dalla discussione è comunqueemerso che sulla questione non èstata intrapresa alcuna iniziativapolitica a tutela delle vittime e che viè stata, e vi è tuttora, molta omertà daparte delle autorità; tacciono persinoi diretti interessati, che lavoranoancora oggi presso l'Eternit.

Tacciono per il timore di perdere ilposto di lavoro, per sconforto, perpaura o semplicemente per la nonconoscenza dei loro diritti. Sonomolti i fatti strani che ruotano attornoa questa triste e penosa vicenda:infiltrati (ingaggiati da Eternit) nellevarie associazioni a difesa dellevittime dell'amianto, lavoratori licenziati in seguito ad una visitamedica, allontanamenti dalla fabbrica senza una precisa motivazioneed altro ancora!

Il killer è presente ancora fra di noi,ancora oggi che le attività sono cessate. Rimane un grave problema chefonda le sue radici in un patrimonioimmobiliare risalente agli anni delboom dell'amianto. Quanto amiantoè ancora contenuto nelle nostreabitazioni, nelle case di riposo, nellepiscine, nelle scuole?

Prova ne è che, ad esempio in Ticino,il SISA (Sindacato Indipendentedegli Studenti e Apprendisti) chiedeuna lista di tutti gli edifici pubblici

contaminati dall’amianto avendosegnalato già da tempo diversecostruzioni adibite a scuole costruiticon amianto.

La rete Info Amianto (l'ente cantonale che si occupa dei problemi legatiall’amianto e che detiene la lista coni nomi di tutti gli edifici pubblici delcantone costruiti con detto materiale) non ha mai voluto pubblicarel’elenco degli edifici costruiti conl’utilizzo di amianto, e questo con lascusa-copertura della legge sullaprotezione dei dati. Omertà, anche inquesto caso, omertà!

Forse, dopo aver risolto il problemaamianto, che avrà seminato migliaiae migliaia di morti, qualcuno scoprirà che vi è un altro minerale,utilizzato per la produzione di tetti,vernici, corde, cartoni, lavagne, quaderni o quant'altro, altrettanto nocivoalla salute, ma non ce lo dirà!

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Ecco alcuni indirizzi web utili:http://www.inail.it/Portale/appmanager/portale/desktop

http://www.forum-asbest.ch/it/index_fa.htm

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l’altraitalia 11

La parola “federalismo” è onnipresente nella stampa italiana. Un po’come “manovra” ed altri termini daicontorni evanescenti, creati dagli addetti ai lavori e usati a bizzeffe datutti.

Ma cosa significa questo “federalismo” cui la parte virtuosa dell’Italiaaspira con tutte le forze e da cui gliitaliani sono quotidianamente bombardati?

Nella maniera assai particolare in cuiè abitualmente usato in Italia, il termine “federalismo” ha assunto unsignificato in aperta contraddizionecol suo significato originario.

Anche perché solo in casi estremi allapidario “federalismo” viene aggiunto l’attributo “fiscale” che aiutaun po’ a far luce su questo strano“ ”.

Chi, per sapere cosa gli italianiintendano per “federalismo”, decidesse di consultare un dizionario,rischierebbe di rimanere sorpreso.

Il “De Felice-Duro”, ad esempio, dàquesta spiegazione: “

Il mai tramontato “DizionarioModerno” di Alfredo Panzini allavoce “federalismo” innalza quasi uninno all’unificazione italiana: “

.”

Se vigesse quindi la nozione classicadi “federalismo” (che è alla base delfederalismo europeo da cui è natal’EU) oggi Bossi, ardente federalista, andrebbe collocato nel Pantheondegli eroi dell’unità d’Italia; unitàche invece è di là da venire. Nellanormale lingua italiana, “federalismo”, dunque, esprime la nozione

del voler stringere i legami su cui sicostruisce una Nazione, e non delcontrario ossia del voler allentarliattraverso il decentramento con uncerto grado di autonomia.

Ma è proprio in quest’ultimo sensoche il “federalismo” viene inteso dall’Italia virtuosa che si dice stanca delforte accentramento amministrativo,

leparti meno produttive della penisola;le quali poi corrispondono a quelledell’ex Regno delle due Sicilie.

Il programma attuale “federalista”italiano di cui tutti parlano mirainsomma a “disfederare” l’Italia enon a federarla.

La Lega, che ha come cavallo dibattaglia il federalismo, vuole paradossalmente ciò a cui mirano nelcontesto canadese tanti “antifederalisti”, i quali, in opposizione ai sostenitori del federalismo, rivendicanoappunto un aumento del carattereautonomo del Québec, minacciandoin caso contrario l’indipendenza.

Il “federalismo” all’italiana, quindi,paradossalmente coincide con l’“antifederalismo” alla quebecchese,poiché in entrambi i casi si aspira aldecentramento, all’autonomia, minacciando altrimenti la separazione.

Anche negli USA, i termini “federal”, “federalism” evocano in primoluogo il legame federale unitario, esolo in via subordinata pongono l’accento su un certo grado di autonomiadelle singole parti. Ma cosa volete,dopo i western all’italiana di SergioLeone, dove trionfava l’individualismo anarchico dei cowboy “all’italiana” e dove era completamenteassente la componente “Nation building” (così presente invece nei veriwestern americani), abbiamo oggi ilfederalismo alla Bossi, dove non è il“legamento” ma lo “slegamento” aprimeggiare.

Il nostro, insomma, è un federalismoassai particolare che, in omaggio aLeone, potremmo addirittura definire “federalismo-spaghetti”.

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federalismo all’italiana

Federalismo:Dottrina e movimento intesiall’unione di due o più stati in unorganismo unico supernazionale, e

Nellastoria del Risorgimento italiano, latendenza di coloro che movendodalle ragioni dell’etnografia, dellastoria, dell’economia, ecc., inteserofondare l’unità mercé la federazionedelle varie parti della nazione (Car-lo Cattaneo, Giuseppe Ferrari)

cioè in una confederazione o in unostato federale.”

politico, fiscale che - sostengono intanti - va a vantaggio esclusivo del

di Claudio Antonelli

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In Italia si parla spesso di federalismo. Alcuni lo identificano con labandiera della Lega Nord, spesso loaffiancano al concetto di secessione.Ma in pochi sanno davvero di cosa sitratta. Lo spiegano Filippo Scuto,docente di Diritto pubblico all’Università di Milano, e MicheleAinis, docente di Diritto costituzionale all’Università Roma.

,in cui la Costituzione prevede ladivisione del potere tra un'autorità

governativa centrale e unità politiche di sottogoverno (province, regioni, i länder in Germania, gli statinegli Usa). I due livelli di governosono indipendenti e hanno sovranitànelle loro competenze.

la Germania e gli Stati Uniti. L’Italianon lo è, la Costituzione non prevedeil principio dello Stato federale. Nonesiste una seconda camera del Parlamento che sia una rappresentanzadelle regioni (come il Bundesrattedesco o il Senato statunitense).

Inoltre, le regioni italiane, a differen-za dei länder tedeschi, non hanno néuna Costituzione propria né ungoverno indipendente da quellocentrale.

, quindi, ci si riferisce alfederalismo fiscale, che significaautonomia finanziaria degli entilocali. Il principio è previsto dall’articolo 119 della Costituzione, modificato con la legge di riformacostituzionale 3/2001. La normativarelativa al federalismo fiscale èdisciplinata dalla legge 5 maggio2009 n.42 e dal maxi decretoattuativo del federalismo fiscaleapprovato dal Consiglio dei Ministriil 7 ottobre 2010.

, la n° 42 del 5 maggio 2009, èuna legge “delega al Governo”, fissacioè una serie di principi chedovranno essere attuati da decretilegislativi emanati dall'esecutivo.

vi sono il passaggio dalla spesa sanitaria dal costo storico al costostandard, la maggiore autonomia impositiva per gli enti locali, i meccanismi di perequazione per garantire lezone più povere del paese. E poi l'istituzione di Roma Capitale e di altreotto città metropolitane, gli incentiviper gli enti locali virtuosi e lesanzioni per quelli che non lo sono.

: il Senato approvò con 154 sì,6 no e 87 astenuti. A favore votaronoPdl, Lega Nord, Idv e i senatori dell'Svp-Autonomie. Contraria l'Udc,mentre il Pd si astenne dopo avercontribuito però alla sua modifica.

adottatifinora dal Governo in forza della

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Il federalismo è una forma di Stato

I Paesi federali più importanti sono

Quando si parla di federalismo inItalia

La cosiddetta legge sul federalismofiscale

Tra i punti principali del provvedimento

La legge fu votata ad ampia maggio-ranza

Sono due i decreti legislativi

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,

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legge 42: uno sul federalismodemaniale (decreto 28 maggio 2010,n. 85) e l’altro su Roma capitale (17settembre 2010, n. 156), entrambipromossi dal ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, della Lega Nord.

che anche gli enti locali debbanoavere il proprio patrimonio. Prevedeche alcuni beni pubblici (per esempio le spiagge, le acque dei fiumi, lecaserme in disuso, alcuni aeroporti)possano essere trasferiti dallo Statoagli enti locali. Sarà il Governo a stilare una lista dei beni, mentre iltrasferimento avverrà su richiestadegli enti. Questo decreto legislativointroduce il principio della valorizzazione funzionale del bene, cioè glienti dovranno investire nei beniricevuti dallo Stato affinché icittadini possano beneficiarne.

attual’articolo 114 della Costituzione econferisce lo status di ente speciale aRoma Capitale, con autonomia statutaria, amministrativa e finanziaria.Al comune romano vengono attribuite più funzioni in materie cardineper la gestione amministrativa (come i beni culturali, lo sviluppoeconomico legato al turismo, lapianificazione territoriale con particolare riferimento alle questioni della casa e poi i servizi, la mobilità e itrasporti). Più autonoma, con piùpoteri e risorse finanziarie, con unostatus a misura della sua nuovadimensione amministrativa e dellecompetenze attribuite al nuovo enteterritoriale.

è il cosiddetto maxi decreto,approvato dal Consiglio dei ministrie in attesa di ottenere il via libera delParlamento.

è il passaggio dalla formuladella spesa storica ai costi standardper il finanziamento delle funzionifondamentali delle Regioni e deglienti locali, come per esempio lasanità (che in media pesa per il 70%sulla spesa complessiva delleregioni). Attualmente, la somma dadestinare alle autonomie locali è

calcolata in base alle spese sostenutenell’anno precedente. Per esempio,se una Regione ha speso 50 milionidi euro per la sanità nel 2009,riceverà la stessa somma nel 2010.

locali non abbiano interesse a diminuire le proprie spese, anzi. Il maxidecreto modifica questa regola eintroduce le cosiddette “spese standard”: le somme da destinare aglienti locali saranno calcolate in base acosti standard uguali per tutte leregioni fissati prendendo a esempiole regioni virtuose e allineando i costi di tutte le altre ai loro livelli.

autonomia impositiva. Le tasse, peresempio l’Irpef, l'imposta sul redditodelle persone fisiche, o l’Irap (l'imposta sulle attività produttive)potranno essere aumentate oabbassate dagli enti locali, cheavranno anche la possibilità ditrattenere una percentuale maggiorenelle proprie casse.

responsabilizzati e avranno unamaggiore manovrabilità dellaricchezza prodotta sul proprio territorio. Non si può prevedere cosacambierà concretamente per i cittadini perché saranno i singoli enti adecidere sulle variazioni delle tasse.

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Il primo provvedimento stabilisce

Il secondo decreto legislativo

Il provvedimento cardine dellariforma

L’aspetto essenziale del provvedimento

Questo meccanismo fa sì che gli enti

Gli enti locali avranno maggiore

Gli enti territoriali saranno dunque

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Gli enti territoriali saranno dunque

Il federalismo inaugura il principio

Il principale rischio del federalismo

La Lega Nord rivendica la paternità

La riforma, realizzata dall'Ulivo

Ciò ha reso necessario il referendum

Se il maxidecreto non diventerà legge

responsabilizzati e avranno unamaggiore manovrabilità della ricchezza prodotta sul proprio territo-rio. Non si può prevedere cosacambierà concretamente per i cit-tadini perché saranno i singoli enti adecidere sulle variazioni delle tasse.

di responsabilità degli amministratori degli enti locali, più vicini aicittadini e alle problematiche dei territori. Sono previsti, inoltre, premi eincentivi per gli enti virtuosi e sanzioni per i non virtuosi.

è che le regioni meno ricche sianosvantaggiate dall’autonomia finanziaria. Come risposta a questo pro

blema, la legge (così come l’articolo119 della Costituzione) prevede ilcosiddetto “fondo di perequazione”.Si tratta di un contributo che migreràdalle regioni ricche a quelle piùpovere.

del federalismo. In realtà, il primopasso in questo senso (la legge chenel 2001 ha modificato 9 articolidella Costituzione, tutti contenutiall'interno del Titolo V relativo all'ordinamento territoriale italiano) fudi un governo di centrosinistra, guidato dal socialista GiulianoAmato.

sulla base di un testo approvato damaggioranza e opposizione nellaCommissione bicamerale per leriforme istituzionali presieduta daMassimo D'Alema, non raggiunseperò il quorum dei due terzi delParlamento, come richiesto permodificare direttamente la Costituzione.

confermativo. Il 7 ottobre 2001, il64,20% dei votanti (34,10% diaffluenza) confermò la riforma,entrata poi in vigore l'8 novembre2001. Fino al 2009, però, nessunalegge ha attuato i principi previstidalla "nuova" Costituzione inmateria di autonomia finanziariadegli enti locali. È stata la Lega,tornata al governo nel 2008, asostenere con forza l'approvazionedi leggi sul federalismo fiscale.

, nessuno dei cambiamenti previsti nel testo avverrà. Se invece l’iterparlamentare porterà all’approvazione della normativa, si prevedonodai 6 ai 9 anni affinché il nuovosistema entri a regime.

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Molti identificano il federalismocome “secessione” del Nord dalSud. Che cosa è davvero il federali-smo?

In estrema sintesi federalismo èresponsabilità e gestione delle risorse del territorio sul territorio.Colgo l'occasione di questa intervista per ricordare che se il federalismo

è entrato nell'agenda politica delnostro Paese, lo si deve soltanto auna persona, a Umberto Bossi che intempi non sospetti, con grande lungimiranza e intuito politico, ventianni fa ha iniziato a portare avanti labattaglia delle battaglie: la riformafederale dello Stato. È solo con ilfederalismo che il nostro Paese puòdavvero moderniz

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zarsi e rendere

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Marco Reguzzoni é cresciuto, ideologicamente e politicamente in senoalla Lega Nord, militante fin dallagiovane età, ha sempre rappresentato il pensiero leghista, scendendosul territorio e confrontandosi con icittadini; una vicinanza che vennericompensata quando, allora 31enne, venne eletto Presidente dellaProvincia di Varese: il più giovanePresidente d’Italia.

Sostenitore di numerose battaglie,ha disciplinato insieme all’On. Santo Versace il “Made in Italy” con lalegge 55/2010 che obbliga l’etichettatura e la tracciabilità dei prodotti tessili e calzaturieri in Italia.

Dal 2010 è Presidente dei Deputatidella Lega Nord alla Camera eVicesegretario Nazionale.

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“ ” erano i tratti fondamentali dellaideologia leghista per il professore universitario Gianfranco Miglio, cheteorizzò, insieme al leader Umberto Bossi, il . Ora, dopo quasi unventennio, il federalismo sta prendendo, sempre più, forma ... ergendosi asimbolo di un ideologia politica condotta con coraggio e determinazione.Ilfederalismo non può trovare tutti d’accordo, ma rimane la prosecuzione diun’ideologia che, concedetemi l’espressione, mancava nel nostro panoramapolitico ...

Ma che cos’é il federalismo che vuole attuare la Lega Nord? E dove ci vuoleportare? Lo abbiamo chiesto all’ .

Coraggio, idee forti, determinazione

Federalismo

On. Marco Reguzzoni

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efficiente la gestione della cosapubblica, lasciando ai cittadini il“controllo” diretto dei politici. Altroche divisione fra Nord e Sud: ilfederalismo è l'ultima occasione cheha questo Paese per restare davverounito e dare al Mezzogiorno l'opportunità di crescere e non vivere piùdi assistenzialismo.

Il federalismo - ormai è alle battutefinali - è quello che permette adognuno di essere padrone a casa propria e disporre delle proprie risorse.

Quello stesso già ipotizzato da Gianfranco Miglio e basato sul concettodi sussidiarietà orizzontale e verticale. In altre parole il livello più altonon deve fare ciò che può fare illivello più basso: la risoluzione deiproblemi e la gestione della cosapubblica deve essere vicina al cittadino. Purtroppo c'è ancora moltadisinformazione sul tema. Molti organi di informazione non riescono- o non vogliono - far filtrare il giustomessaggio, dipingendo la riformacome il peggiore dei mali per il Suddel Paese, ma così non è. Anzirappresenta la sua salvezza.

Esiste poi il cosiddetto fondo perequativo che ha proprio l'obiettivo difar sì che siano ridotte le differenzefra regioni più ricche e quelle piùpovere.

Semplicemente perché la riformaprevede un trasferimento di risorse enon di competenze. In altre parole leRegioni continueranno ad avere glistessi compiti, ma a differenza diquanto accade oggi i soldi, ovvero letasse che ognuno di noi paga peravere dei servizi in cambio, finiranno direttamente nelle casse delleRegioni che potranno utilizzarlecome meglio credono.

E se dovessero essere sprecate o utilizzate in maniera poco ortodossa,saranno gli stessi cittadini-elettori afare le loro valutazioni e al momentodel voto premiare i meritevoli e punire gli spreconi. Il federalismo introduce nel sistema sociale un fortecontrollo democratico e servirà aresponsabilizzare gli amministratoriche in alcune regioni del Sud non

hanno saputo far bene il loro mestiere. È nell'interesse degli stessi cittadini di quelle zone avere personecompetenti che sappiano anchespendere quanto è dato loro.

Perché non si tratta sempre dimancanza di risorse, molto spesso sitratta di incapacità di spesa. Certo èche per alcune regioni nella faseiniziale ci sarà qualche difficoltà inpiù, dovranno abituarsi a ricevere inbase ai costi standard e non più inbase alla spesa storica. Era troppofacile continuare a incassare in proporzione alle spese sostenute puressendo queste frutto di sprechi. Nonpossiamo più permetterci che unasiringa a Milano costi 50 centesimi ea Napoli costi 2 euro. E proprio nelSud, dove le Regioni hanno bilanciin rosso, specie nella sanità, ilfederalismo sarà un'opportunità.

Assolutamente no, anzi. La logicaconseguenza dell'applicazione delfederalismo è proprio l'abbassamento delle tasse. Diminuendo glisprechi sarà possibile abbassare lapressione fiscale che nel nostroPaese è fra le più alte al mondo. Nonè pensabile che un operaio o unimpiegato prendano mille euro inbusta paga, quando all'azienda necostano esattamente il doppio.

Secondo alcune analisi a fronte diuna compartecipazione dell'IVA deinostri Comuni di 160 euro pro capite

provincia di Crotone, in particolare)di 0,4 euro pro capite; tutto, semplicemente perché l'IVA non la pagano.Col federalismo municipale, questo,sarà un problema loro. Fra le altrecose l'Anci (Associazione nazionaledei comuni italiani) è contenta dellanostra proposta. Sarà molto utile peri nostri Comuni, molti Enti la smetteranno di fare assunzioni assurde,avranno maggiori responsabilità e sedecideranno di alzare le tasse, saràuna responsabilità loro e se la ved r a n n o c o i l o r o c i t t a d i n i .

Agli imprenditori del Nord dico dinon lasciarsi influenzare da chi remacontro questa riforma e vorrebbemantenere lo status quo. L'Imu non èaltro che l'accorpamento una dozzina di imposte e tasse locali giàesistenti. Quindi nessun soldo in piùda pagare. Non appena la riformadiventerà operativa i benefici saranno sotto gli occhi di tutti, imprenditori in primis.

Il Paese dove risiedete ha una tradizione e una storia federalista che dicerto non ha l’Italia, ma la Svizzera ècomunque per noi un modello che ciauguriamo di poter almeno in partericalcare.

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-Perché il federalismo non intaccherà le competenze regionali?

Non c'è il rischio che il federalismofiscale si trasformi in fiscalismo federale con un aumento della pressione fiscale da parte dei contribuenti?

Gli imprenditori del Nord sonodelusi perché dicono sognavano ilfederalismo e invece si trovano, conl'applicazione dell'Imu a pagare piùtasse

Secondo lei il modello svizzero èapplicabile in Italia?

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della Calabria (e di quelli della necorrisponda una per i Comuni

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Dal latino , “patto, alleanza”con il termine Federalismo si intendela condizione di un insieme di entitàautonome, legate però tra loro da unvincolo. Originariamente i membridi questo insieme erano caratterizzati dal riconoscersi nell'autorità di uncapo che li rappresentava (un

, un , o anche - inun contesto trascendente - una

), oppure dal convergere in unaassemblea generale.

Oggi, quando si parla di Federalismogli si da una connotazione fondamentalmente politica, ma l’originedel termine, questa spinta all’unionepur in un contesto di relativa autonomia, cozza con l’idea praticamenteopposta (di divisione anziché diunione) che si ha del Federalismo nelnostro Paese.

Di Federalismo si discute moltoultimamente, ma cosa realmente sia

e prevede, al di là di un ritrito immaginario leghista, in pochi lo sanno;fatto curioso questo soprattuttoconsiderando che sulla realizzazione(o meno) di un progetto federalistaper l’Italia si basa la permanenzadella Lega in un Governo già di suopiuttosto traballante.

Se il Federalismo è fra gli obiettiviprincipe della Lega, un partito politico nato come federazione di varimovimenti autonomisti regionali,che sembra aver rinunciato ultimamente ad una secessione totale dellaPadania (auspicata fino a qualcheanno fa), la sua reale attuazione è unmistero ancora da svelare. Ingenerale quando si parla di Federali-smo lo si distingue in politico efiscale, da un punto di vista politicole regioni acquisirebbero un’autonomia molto maggiore, dal punto divista fiscale si andrebbe ad

prelievo fiscale attualmente invigore; in sintesi le Regioni paganole tasse allo Stato che poi le ridistribuisce in base ai bisogni in tuttaItalia, quindi ad esempio la Lombardia paga 100 e la Calabria 30, laLombardia riceve 70 e la Calabria60, sulla base di una redistribuzioneappunto fondata sull’obiettivo disanare, o non far peggiorare, il divario nord-sud. Con il Federalismoogni regione andrebbe invece agestire autonomamente gli introitidelle proprie tasse.

Dal punto di vista politico la “devoluzione” prevede di decentrarealcune funzioni oggi gestite dalloStato a unità politiche di carattere piùo meno locale in primis le regioni(ma anche le province e i comuni),nonché di aumentare il peso politicodel Nord Italia, ritenuto non adeguato al peso demografico ed economico rispetto al resto d’Italia.

oedus

monarca capo di governo

divinità

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evitare laredistribuzione degli introiti del

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Certo a ben guardare il Federalismoin sé propone anche una valorizzazione delle caratteristiche e tradizionali delle singole regioni, ma questoaspetto culturale non ce la fa a nascondere del tutto uno stereotipomalevolo del nord laborioso e sanoche ha sulle proprie spalle un sud parassitario mafioso, e che sta da anniin soldoni alla base del pensieroleghista.

A tutto questo si vada ad aggiungereil classico, quanto populista “siamoin Italia” che lascia intendere comegli svantaggi di una gestione separata della cosa pubblica in molti casipotrebbero andare a superare i vantaggi. I vantaggi sono una conoscenza migliore, da parte di un apparatolocale dei problemi e le necessità delproprio territorio, che saranno moltodiverse da regione a regione, inoltreuno stato centralizzato risulta spessolento e inefficiente nel dare risposteai cittadini, quindi se la teoria di unapproccio federalista è sicuramentepositiva, la pratica, parlando di svantaggi, si andrebbe a scontrare concosti per una gestione locale dellostato in esponenziale aumento. Piùpoteri, più politici, più organi dunque più costi per non dire sprechi.

Ed è per questo che il Federalismo inItalia non può funzionare.

Il Federalismo nostrano sarebbecerto diverso da quello degli StatiUniti o della Germania, si tratterebbeinfatti di un Federalismo “dissociativo” cioè uno stato federale derivanteda un precedente stato unitario,mentre quello americano è “associa

tivo” cioè basato sull’unione di statigià di per sé sovrani; e simile èanche, nonostante le vicissitudineche hanno cambiato nel corso dellastoria l’assetto politico della Germania, il caso della repubblica federaletedesca, formata dall’unione di 16Länder.

Le prime teorie sul Federalismo sonostate molto influenzate da un autorebritannico Albert Dicey che giàallora identificò due condizioni perla formazione di uno Stato federale:l’esistenza di un gruppo di“vicine per luogo, storia, razza ecapaci di portare, negli occhi dei loroabitanti, uno spirito di nazionalitàcomune”; e il “desiderio di unitànazionale e la determinazione dimantenere l’ di ogniuomo, come di ogni stato separato”.

Qui il desiderio, laddove c’è, diseparazione non è controbilanciatoma una pari spinta a restare uniti,anzi il discorso leghista sembrasempre sottointendere che sarebbemeglio una secessione totale delNord. A questo proposito la terzacarica dello Stato, il presidente dellaCamera Fini, in un intervento recente, sostiene: “

- dice il presidente della Camera -

...”. “ - sostiene -

”. E conclude: “

Appare quasi schizofrenico poianche l’atteggiamento attuale delloStato italiano che da un lato festeggiaproprio in questi giorni con ampiorisalto i 150 anni delle sua Unità,dall’altro la vorrebbe ripensareradicalmente. “

- ha detto ilCapo dello Stato Napolitano (

) -

”.

E aggiunge: “ (nelsuperare le difficoltà del Paese)

". Bisognerebbefargli presente che non tutti lapensano così.

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nazioni

indipendenza

Non si può sostituireall'identità nazionale

quellaartefatta della Padania. Che non èuna identità culturale, è una pianura L’abilità della Lega

è stata di far rientrare con ilfederalismo ciò che non c’entranulla e cioè quell’orgoglio per leradici del focolare, per le piccolepatrie, che non è necessariamente inantitesi con la grande patria: è il tuo

gonfalone, il tuo comune. Il culto e ladifesa delle tradizioni locali che èuna ricchezza Checosa tiene insieme, infatti, Ventimiglia con il Cadore se non l’essereitaliani?

L’Unità d'Italia fuperseguita e conseguita

fotosotto attraverso la confluenza didiverse visioni, strategie e tattiche,la combinazione di trame diplomatiche, iniziative politiche e azionimilitari, l'intreccio di componentimoderate e componenti democraticorivoluzionarie. Fu davvero una combinazione prodigiosa, che risultòvincente perché più forte delle tensioni anche aspre che l'attraversarono

quest'impegnosi

nutre di un più forte senso dell'Italiae dell'essere italiani, di un rinnovatosenso della missione per il futurodella nazione. Ieri volemmo farlauna e indivisibile, come recita lanostra Costituzione, oggi vogliamofar rivivere nella memoria e nellacoscienza del paese le ragioni diquell'unità e indivisibilità comefonte di coesione sociale, come baseessenziale di ogni avanzamento tanto del Nord quanto del Sud in unsempre più arduo contesto mondiale.Così, anche nel celebrare il 150°,guardiamo avanti, traendo dalle nostre radici fresca linfa per rinnovaretutto quel che c’è da rinnovare nellasocietà e nello Stato

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Qualche settimana fa, il progettomandato avanti e voluto fortissimamente dal Partito del "Carroccio", hapassato l’esame della giunta bicamerale sul progetto: si è trattato di unpercorso di lavoro lungo ed estenuante che ha dato un’ulteriore vialibera all’attuazione di uno degliobiettivi preposti in campagnaelettorale dall’attuale maggioranza.

Federalismo non è un termine affattonuovo: tutta la linea politica dellaLega dal 1990 è incentrata su questoambizioso progetto.

(stessi protagonisti alGoverno): un’importante legge direvisione costituzionale (3/2001)andava a cambiare in manierasostanziale il rapporto tra Stato eRegioni:

, soprattutto in materia tributaria e sanitaria.

La stragrande maggioranza delle Regioni presenta bilanci con segnonegativo: in campo sanitario soprattutto, le manovre portate avanti daigoverni regionali sono state in alcunicampi disastrosi. Cosa porterà ilFederalismo fiscale e municipale?

Obiettivo della riforma è di concedere ai comuni il 30% del carico tributario: dal 2014 entrerà in vigore il

. La nuovaImposta Municipale Unica, l’ ,rimpiazzerà l’ per gli immobilidiversi dall’abitazione. Inoltre, lacedolare sugli affitti prenderà il posto dell’ sulle locazioni, previaopzione da parte del contribuente.

L’aliquota è fissata al 21% per icontratti a canone libero e al 19% perquelli a canone concordato. La gestione tributaria sarà gestita per lopiù dai Comuni: infatti si parla del50% dei profitti.

Nonostante l’umoristicoottimismo da parte dei promotori delprogetto, si può essere sicuri che leamministrazioni comunali sianodavvero all’altezza di gestire uncarico di entrate di tale grandezza?

La lotta all’evasione fiscale verràdavvero arginata da questi provvedi-menti? Oltretutto, diventando quindil’ente comunale una “

”, si è sicuri che non diventi un

Le contraddizioni nel testo nonfinirebbero qui: infatti si parla essenzialmente di “ ” ilcui bilancio non risulta affatto inperdita.

Ma le amministrazioni comunali

; il guardareuna faccia della medaglia, anche esoprattutto in termini di riforme delgenere, è una caratteristica del nostrobel Paese.

Alla fine il partito del “Carroccio” havinto.

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Ma le basi per una riforma del “rapporto centro-periferia” vanno ricercate nel 2001

il nuovo “Titolo V” dellaCostituzione prevede una maggioreautonomia legislativa da parte degliorgani regionali

Fondo di perequazioneImu

Ici

Irpef

miniera d’oro

Comuni meritevoli

“disastrose e disastrate”, vengonolasciate al loro destino

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La lotta all’evasione fiscale saràinteresse per lo più dell’entecomunale.

bacino dove prolificherà la criminalità organizzata?

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Stadtentwicklung

Vi preghiamo gentilmente di annunciarvi per posta, di persona o per telefono.Organizzazione: Integrationsförderung, Stadtentwicklung Zürich, Postfach, 8022 Zürich,

Stadthaus, Stadthausquai 17, 8001 Zürich - Telefon 044 412 37 [email protected]/integration -

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Estate 2011: tempo di concerti.Raduni per gli amanti della musicamemori delle passate esperienzemessianiche dove si adorava il diomusicale, primo tra tutti il deceduto

“l’alternativa a Sanremo” portavoce dei tormentoni estivisia nostrani che stranieri. Ma l’estatemusicale italiana oggi è molto di più!

Anche quest’anno occasioni per(quasi) tutti i gusti, si pensi alloscenario che ci offre l’Arena Fiera diRho, con il festival “ ”(15 giugno - Milano) dedicato alpubblico rock che mette in scalettatra gli altri

(gruppo “punk-folk-celtico”, quindi o il gruppo piùinteressante, o il peggiore, staremo avedere) e , e il

(dal 22 giugno) con (ancora dadefinire) gruppi come i

(credoesperimento sociale per con vincerei partecipanti che siamo negli anniottanta) e , cheinspiegabilmente continuano amietere consensi nel genere.

Per i più esigenti il 6 luglio suoneranno a Milano la prima volta da noi i“grandi quattro”, ovvero

, mentreper la 14° edizione consecutivaMestre ospiterà l’

(dal 9 al 11 giugno) con(che da solo

fa presupporre il tutto esaurito),(probabil

mente sponsorizzati da una ditta dimaterassi) e i , ovvero lozombie degli capitanato da

, che ha esiliato nellaterra di Nod del brit-pop il fratelloNoel.

A Roma suonano rispettivamente il16 luglio , uno deicantanti italiani più sottovalutati eintelligenti, commentatore ironicodelle contraddizioni del “bel” paese,

e il 6 gli con un rockitaliano “alternativo”.

Per gli amanti della musica italiana“di un certo spessore” è obbligatorioparlare del tour estivo sia di

, che dal 15luglio fino al 15 settembre gireràl’Italia partendo dalla capitale,passando per il nord, il sud e finendoa Torino, sia di che,insieme a , suonerà aSalerno il 26 giugno, e parte deiricavati andrà all’ Open Onlus perl’acquisto di materiale medico perl’ospedale Pausilipon di Napoli.

Ancora Milano e ancora San Sirosaranno protagonisti di due eventi:uno farà la gioia di molte ragazze chesono state adolescenti (ma non solo)negli anni novanta, infatti il 12 lugliosi esibiranno i redivivi ;mentre a data da definirsi suoneràl’instancabile .

Reggio Emilia, invece, ospiterà il 16luglio l’immancabile concerto estivodi che con buona probabilitàattirerà le stesse masse (sia nei numeri, sia proprio le stesse persone) diquello del Blasco.

Imperdibile come ogni anno ildi Lucca, occasio

ne unica per ascoltare del vero rock,funk e soul: suoneranno infatti tragiugno e luglio i (michiedo perché), gli ,

(o ciòche ne resta dopo anni di “pastonudo” a go go), (l’uomoche ha dichiarato di aver sventato laterza guerra mondiale, cercate suinternet se non ci credete),

con i (peruna serata che provocherà postumi

infine il cantante dal fascino surfista.

Se parliamo di tour che attraverseranno l’afosa penisola, ricordiamogli , che saranno aNapoli il 9 luglio, Udine il 6 luglio,l’ 8 a Pistoia, il 10 a Ferrara, il 19 aMilano, infine il 20 nella capitale;

che suonerà il 17 luglio aUdine (con prezzi che già sonopassati dall’abbordabile all’assurdo); il 6 luglio a Ferrara; il13 a Roma i , e il18 suoneranno i a Vero-na insieme ad un’orchestra all’Arena.

“The last but not the least”, a settembre dal 3 al 4 si terrà a Bolognal’ , palcoche quest’anno sarà solcato da

eper un’edizione decisa

mente sotto tono rispetto al passato.

Stranamente non si hanno ancoranotizie di date estive né per

, alias “sarei una novità se nonfosse mai esistita madonna”, nè per iprezzemolini della scena rock nonpiù tanto alternativa . Mac’è solo da attendere per entrambi.

Nel frattempo, non ci resta altro chemettere mano ai tanto sudati risparmiinvernali perché le occasioni perpassare l’ennesima estate all’insegna della musica non mancano.

Unica avvertenza prima dell’uso (odell’abuso): siate solo pronti adaffrontare l’insano vizio italiano didarci la zappa sui piedi, tradotto: co-de chilometriche ai cancelli, mezzipubblici che spariscono subito dopola fine del concerto (specialità questadel sindaco di Bologna), venditori dipanini che ti camminano davantimentre cerchi di guardare il concerto(San Siro docet), spostamenti dell’ultimo momento e cancellazioni didate che sfidano il pellegrino musicale di turno nella sua personalecrociata sotto il solleone.

Festival Bar

Rock in Idro

Iggy Pop, Foo Fighters,Flogging Molly

The Hives Gods ofMetal

Europe,Judas Priest, White Snake

Cradle of Filth

Metallica,Megadeth, Slayer, Anthrax

Heineken Jammin’FestivalCremonini, Vasco Rossi

Negramaro, Coldplay

Beady EyeOasis

Liam Gallagher

Caparezza

Afterhours

Battiato“Up patriots to arms”

Pino DanieleEric Clapton

Take That

Vasco Rossi

Ligabue

Summer Festival

Blink 182Arcade Fire

Elton John, Amy Winehouse

James Blunt

Jamiroquai, Joe Cocker B.B King

Ben Harper

Skunk Anansie

Bon Jovi

Pj HarveyChemical Brothers

Deep Purple

Independent Day Festival

Kasabian, Art ic MonkeysOffspring

LadyGaga

Subsonica

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post-sbornia senza toccare alcol) e

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La bellezza non è una qualità dellecose stesse: esiste solo nella menteche la contempla; e ogni mentepercepisce una bellezza diversa.(David Hume)

In un'epoca come la nostra, in cuiogni merce deve essere piazzata sulmercato e rapidamente consumataper poi rinascere più bella e desidera-bile (la cosiddetta “catarsi dellamerce”), il concetto di bellezza ed isuperlativi connessi all'aggettivo"bello" sono sottoposti ad una taleusura che si stenta a capire qualipossano essere, se esistono, i canonidi riferimento epocali che ci consen-tono di cogliere l'essenza transitoriadel bello. Per tentare di sbrogliarequesta intricata matassa ci sforzeremo di illustrare per sommi capi ilpercorso di tale concetto nelleepoche che ci hanno preceduto. Labellezza, pur essendo un fatto quasi

esclusivamente soggettivo legato algusto, implica una serie

"personale".

Un tempo si pensava che attraversodei canoni precisi (oggettivi), legatiad un determinato periodo storico,fosse possibile pervenire ad unadefinizione compatta del concetto di"bello". Oggigiorno quest'impresa cipare assai ardua, se non impossibile.Per quanto concerne la tradizioneoccidentale la bellezza e dunquel'arte, secondo alcuni, è l'antidotoche i greci produssero per contrasta-re la tragicità della vita.

Paradigmatico è il mito greco chenarra la nascita della dea della bel-lezza e dell'amore, Afrodite. Gea, lamadre terra, - prima realtà materiale

della creazione apparsa improvvisa-mente dal Caos informe e al di là deltempo e dello spazio - governava ilcreato assieme al suo sposo Urano.Urano, ossessionato dall'idea che isuoi mostruosi figli potesseroprivarlo un giorno del dominio del-l'universo vide bene di farli sprofon-dare al centro della terra.

Adirata per la sorte destinata ai figliGea estrasse del ferro dalle proprieviscere, forgiò una falce, radunò ifigli e chiese loro di ribellarsi alpadre. Solo il più giovane, il titanoCrono, ebbe il coraggio di farsiarmare la mano dalla madre. Sinascose nelle viscere della Terra eattese l'arrivo del padre che ogninotte discendeva dal cielo per unirsia Gea nell'oscurità. Crono sorprese ilpadre e dopo averlo immobilizzatolo evirò. I genitali di Urano cadderonel mare e dalla miscela di alcune

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ineludibiledi elementi culturali e psicologiciche finiscono per condizionareconsciamente e inconsciamente ilnostro giudizio

Venere allo specchio, Diego Velasquez 1644

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gocce di

" "

sperma e di spuma delleonde creatasi dalla loro caduta sigenerò Afrodite, la dea della bellezza, dell'amore, della sensualità, dellalussuria.

La nascita della bellezza, stando almito greco, è dunque indissolubilmente legata e connaturata allatragicità della vita, al dolore, al negativo, al male, cioè ai suoi opposti. Infatti, quando pensiamo alla bellezzaci vengono in mente il bene, l'armonia, il positivo.

Il mito, invece, s'incarica di portarealla luce la natura intrinseca dell'ideadi bellezza disvelandone la cifraoccultata: la compresenza degliopposti (bellezza / bruttezza, gioia/dolore, piacere /sofferenza, bene/male, armonia/disarmonia, simme-tria/asimmetria).

Platone, a sua volta gran inventore dimiti, pare non tenere in dovuto contola lezione dei suoi predecessori e siorienta verso la bellezza intelligibileche, com'è risaputo, è priva di forma,colore, sapore. Il filosofo ateniese,negando la dimensione sensoriale,finisce per sacrificare la bellezzasensibile sull'altare del mondo"iperuranico" delle idee, delle astrazioni. Arte e poesia trovandosi nellaposizione di essere rinviate oltre sestesse, al mondo delle idee, e in ultima analisi all'Uno, finiscono conl'essere conseguentemente e logicamente bandite dalla tirannica

ideale del filosofo.

Quale spazio possono infatti avere insifatta costellazione colori che imitano l'idea di colore in sé, forme che

non rappresentano altro che imitazioni dell'idea di forma, artisti chescatenano tra i giovani passioniinvece di governarle e via di questopasso? Nessuno, ovviamente!

Secondo la ben nota concezione platonica la realtà (il mondo naturale)non è altro che una copia, unaimitazione (mimèsis) del mondoperfetto delle idee. E l'opera d'arteessendo a sua volta imitazione dellanatura, si riduce ad essere unasbiadita copia della copia e quindinon è in grado di esprimere la veritàse non in grado infimo.

Il filosofo, infatti, individua nell'Uno(Plotino lo chiamerà poi Dio) ilcreatore del mondo delle idee cherappresentano l'essenza della realtàimmateriale (immutabile, eterna,universalmente valida) e dunque ilVero. L'artigiano, dal canto suo,forgiando un oggetto materiale,copia dal mondo delle idee.

Seguendo questo ragionamento untavolo, per esempio, non è altro cheuna copia materiale dell'idea assoluta di tavolo, dell'essenza dell'idea"tavolo”

In questa scala discendente, l'artistamimetico viene a trovarsi su ungradino ancora inferiore poiché nonsolo non è in grado di cogliere ilprimo riflesso dell'idea "tavolo"(colto invece dall'artigiano che lofabbrica), ma dipingendo un tavolofinisce per coglierne solo il riflessodel riflesso, la copia della copia,appunto.

. ( )

La bellezza nella dottrina platonicagioca un ruolo centrale soprattuttoper quanto attiene l'idea suprema delbene. Scopo fondamentale dell'esistenza dell'uomo è quello di elevarsiper mezzo dell'anima al mondoperfetto, immutabile ed eterno delleidee. Nel mondo delle idee il postocentrale è occupato dall'idea di beneche si rivela all'uomo tramite labellezza. Il medium che ci consentedi elevarci alla bellezza è l'amoreche, non a caso, per il filosofo ateniese è desiderio di bellezza e di bene.

ConAristotele il concetto di bellezzaassume altri contorni. La criticaradicale della teoria platonica delleidee da parte del pensatore di Stagira,secondo il quale non vi può essereuna separazione netta tra il mondointelliggibile e quello sensibile, finisce per investire anche l'idea dibellezza. Nella realtà concreta l'ideadi bellezza non esiste di per sé.

- Come può pensare Platone che essaesista in forma sostanziale? - Qualcuno di noi ha forse mai visto l'ideariflessa di bellezza a passeggio? PerAristotele l'opera d'arte non è ilsimulacro di un idea data, bensì creazione da parte di un individuo.

Attualizzando il pensiero diAristotele potremmo dire che nell'operaartistica individuale si fondono forma e materia non tanto come risultanti di un'idea immutabile quanto,invece, di una forma ideale scaturitadalla mente dell'artista che plasma lamateria secondo la sua idea.

Ma cosa facevano i disprezzatiartisti mentre i nostri filosofi pen

savano? Scolpivano corpi statuari,armonici e proporzionati, incantevoli divinità femminili, costruivanotempli ed edifici che sono al contempo belli e rispettosi delle regoleintrodotte dalla geometria e dallamatematica, dipingevano vasi di terracotta decorati con ornamenti dirara profondità e complessità espressiva, componevano dei suoniarmonici, producevano versi.

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RepubblicaBen lontana dal vero è

dunque l'arte mimetica, e perciò, aquanto pare, riesce a fabbricare ognicosa, perché coglie solo una piccola

parte di ogni singolo oggetto, e pergiunta una mera parvenza. Cosìdiciamo, il pittore ci dipingerà uncalzolaio, un falegname e gli altriartigiani, senza intendersi affattodell'arte di nessun di costoro 1

Afrodite ed ErosMuseo archeologico regionale di Palermo

Platone e AristoteleScuola di Atene

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In sostanza, pur rifiutando unavisione lineare sia della storia che deiconcetti che caratterizzano le varieciviltà, la realtà delle cose, e ciò valeper ogni epoca, è sempre più complessa, stratificata, ramificata,discontinua e contraddittoria di quelche possiamo immaginare o ricostruire tramite le scuole di pensiero chesi accavallano e susseguono, possiamo sinteticamente dire che per igreci - vuoi per gli influssi dellareligione, vuoi per quelli della vitapolitica - l'ideale della misura pareessere predominante in tutte lemanifestazioni della vita e dell'arte.

I greci, attraverso le espressioni incui si manifesta il loro bisogno dimisura (la bellezza, il bene, il vero),creano le fondamenta su cui poggeràl'edificio della cultura occidentale.Ma al contempo, come ha fattonotare Nietzsche, accanto alla bellezza "apollinea" che si fonda sullaarmonia, intesa come ordine emisura, e che trae probabilmente lasua forza dal tentativo di arginare ilCaos da cui è scaturito il mondo, èpresente un'altra forma di bellezza,la bellezza "dionisiaca".

Essa rappresenta il lato oscuro, folle,pericoloso, instabile, eccessivo,enigmatico, terribile, lacerante dellabellezza."Apollineo"e "Dionisiaco"giorno e notte, bene e male, lucentezza e tenebra, dialettica dei contrari,armonia e disarmonia che nel lorotitanico scontro si rafforzano a vicenda dominando la natura ellenica.

Già in Grecia, dunque, le cose nonpaiono seguire un'ordine così lineare, armonico e solare, anche se difatto non sarà dalla tradizione "dionisiaca", ma dall'ibrido Platone cheprenderanno le mosse le due concezioni principali della bellezza elaborate nei secoli successivi: la bellezzacome armonia e proporzione delleparti e la bellezza ideale, splendente,distinta dall'oggetto sensibile che laesprime.

Per Platone, ricordiamolo, il corpo èla prigione dell'anima e quindi, comesi intuisce leggendo la , osi studia la filosofia e si perviene aduna visione intellettuale della bellezza e si governano gli uomini e lecittà, oppure non resta che arruolarsinell'esercito dei guerrieri o fare gli

schiavi. Il problema qui è il mondosensibile! A lasciarci i genitali nonsono solo gli dei della mitologia greca per mano dei propri figli, maanche i Padri della Chiesa che, comenel caso di Origene, decidono dirisolvere di propria mano i problemilegati a tale sfera ( ).

Meno si ha a che fare con i sensi(mondo sensibile), più si ottiene nell'aldilà il mondo delle idee e le suetorsioni: l'Uno, Dio.

Nel Medioevo, soprattutto attraversola Scolastica, influenzata dall'ombralunga di Platone, il modello sviluppato a partire dai greci raggiunge ilsuo periodo aureo. Ora non sono piùsolo i filosofi, tramite l'intelletto, adessere in grado di pervenire all'essenza della bellezza, della verità, delbene ma, per mezzo della fede, tuttipossono accedere al mondo dell'aldilà, al mondo delle idee.

, anche nel Medioevo le sensazioni estetiche che siprovano in presenza della bellezzasensibile non si risolvono sul pianodell'universo sensibile in sé, ma vengono veicolate in direzione dellabellezza intelligibile, la Bellezza assoluta.

Ogni forma di bellezza viene cosìspogliata, deturpata, scannata, spolpata e condannata a recitare il ruolodi controfigura sensibile e spettraledella reale e unica essenza di tutte lecose (e dunque anche di tutte leforme di bellezza): l'Idea, l'Uno, Dio.L'arte medioevale, pur con tutti i suoigrappoli di teorie affascinanti, con

traddittorie, innovative e originaliresta nel suo complesso un'arte pedagogica votata alla sacralità. Un'arteche al di là dei suoi grandiosi sviluppi intrinseci s'incarica sostanzialmente di mettere in scena,narrandola, la Storia Sacra con il suocorteo di santi, madonne, martiri,bestiari, grifoni, torturatori di Cristo,Cristi torturati, esseri mitologici,creazioni fantastiche. Un'arte che,pur con tutte le sue tensioni, restafondamentalmente asservita alla volontà del suo principale committenteterreno, la chiesa.

Gradualmente, e grazie al concorsodi numerosi artisti tra i quali spiccano Cimabue e il suo probabilediscepolo Giotto, il mondo sensibilecomincia ad intrufolarsi nel marmoreo edificio artistico creando dellecrepe in cui si insinua il sentire dell'artista. Le figure idealizzate,ammantate di bellezza o bruttezzaextrasensoriale, irreale, mitologicacedono a poco a poco il passo a personaggi dai volti e dagli atteggiamenti realistici.

Personaggi dotati di sentimenti, emozioni, umanità. L'arte cominciaad intraprendere quel cammino chela porterà a celebrare non soltanto ildivino, ma anche l'umano. Il Rinascimento, con tutti gli eccessi e lecontraddizioni che accompagnano iperiodi rivoluzionari, s'incaricheràdi portare a compimento questo rovesciamento di prospettiva, mettendo al centro dell'universo non piùDio ma l'Uomo. L'uomo si libera dall'abbraccio fatale con la divina Provvidenza dando inizio ad un processodi autodeterminazione che lo porteràa divenire il vero soggetto delmondo, della storia, della storia.

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Repubblica

Mutatis mutandissua

2

Venere,dipinto di Francesco Hayez

(1)

(2)

Platone, , Libro X,Sansoni, Firenze, 1970, p. 352.

Come ha fatto notare MichelOnfray, , Pontealle Grazie, Milano 2009, Origene,forse il più grande teologo del IIIsecolo dopo Cristo, inciampa primanella lettura di questo versetto diMatteo: "vi sono eunuchi che si sonofatti eunuchi per il regno dei cieli"(Mt XIX, 12), poi in quello di Marco:"Se la tua mano ti scandalizza,tagliala" (Mc IX, 43). (N.d.R.).

La Repubblica

La cura dei piaceri

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Si è conclusa il 31 marzo 2011 lamostra di Ion Koman dal titolo“ ” ospitata negli spazi dellaBanca Immobiliare Suisse S.A. DiLugano. Una mostra che ha destatomolto interesse e sollecitato alcuneriflessioni.

Quando frequentavo le scuole medieinferiori era il '68. L'obbligo scolastico di frequenza della scuola mediainferiore approvato da poco e il conseguente afflusso di studenti, comesempre in Italia, avevano colto tuttidi sorpresa. Per questo, le nuoveclassi erano state raccapezzate all'ultimo momento, ritagliate tra le aulein eccesso di una scuola elementare ei locali dismessi di una fabbrica.

Stiamo parlando di una scuola mediadi uno dei tanti paesi sparsi per ilPiemonte, una scuola frequentata damolti ragazzi provenienti da famiglieallora considerate di "immigrati"(per lo più veneti o meridionali).

Eppure proprio in una scuola comequella, dove era piuttosto raro trovare insegnanti di ruolo, direttamentedalle università giungevano giovani

di

ente noi, poco più che ragazzini, sunuove esperienze ed argomenti di cuisi discuteva in quegli anni nel mondoe che investivano i campi più disparati: scientifico, letterario, sociologico, psicologico. Fu così che già daallora cominciai a convivere con unaidea molto relativa delle cose.

particolare ci fecenotare come, dalla preistoria in poi, iltema di una produzione artistica chesi presentava astratta o figurativa aseconda dei periodi fosse assaicontroverso. Gli studiosi cioè eranodivisi se considerare più avanzatal'arte inoggettiva in quanto segno diun'ulteriore capacità umana disintesi e astrazione oppure tutto ciòche imitando o attingendo dalla natura si trasformava in opera d'arte.

Sia la produzione artistica che ilgiudizio su di essa erano infattisempre oscillati fra l'una e l'altra ipotesi mentre l'intercalare dell'una edell'altra pratica artistica, in un panorama umano che si dava comunquein continua evoluzione, evidentmente contribuiva a non far trovare unaccordo definitivo sull'argomento.

Non solo, stando all'esperienza di unprimo Novecento non

periodo all'altroevidentemente non erano mai statemolto facili. Infatti gli stessi artistiche agli inizi del secolo scorsoavevano teorizzato l'astrazione inmolti casi avevano dovuto scendere

a compromessi per ragioni moltomeno creative ed idilliache di quantonon si possa immaginare.

Malevic ad esempio, condizionatodelle contingenze storiche - restaurazione e ritorno all'accademismo-dopo il “Quadrato nero”, supremoapprodo del suo percorso e svoltaartistica epocale ( in artenulla sarebbe più stato come prima),dipingerà tele figurative, nonchéintense, in cui saprà comunque faraffiorare molta della sua sensibilitàartistica e della sua ricca ereditàculturale.

Lo stesso Mondrian confesserà diessere stato costretto per sopravvivere a dipingere tele che non firmava eche non né arte né tantomeno la sua miglior produzione.

E mentre alcuni artisti più semplicemente non riusciranno a scrollarsi didosso i condizionamenti di unacultura ormai sorpassata, altri ancora, in un secolo come il Novecento, icui ritmi di vita avrebbero compresso a tal punto i tempi della dinamicaoscillatoria tra astrazione e figurazione da comprenderle nell'arco diuna sola vita, avrebbero sperimentato entrambe le ipotesi.

Ma se già negli anni Trenta il gruppo“Art Concret” affermava che "

" oggila questione si pone talvolta intermini talmente originali dasuperare le antiche categorie e

Assenze

Unquadrato, un cerchio, un colore sonoelementi concreti, non diversamenteche una mucca o un albero ...

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professori pieni di entusiasmo,sposti a dialogare e mettere al corr

Un insegnante in

così lontano,le transizioni da un

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dopo di che

considerava

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Breve introduzione personale

Figure sul fiume bianco (particolare)

Sole e nebbia in val Padana (particolare)

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forme del tutto inedite. Basti pensarealla produzione multimediale, all'arte concettuale o a forme d'artecome il cinema e la fotografia.

è un artista che negli anniNovanta ha realizzato il ciclo "Finestre", una tappa estremamente importante del suo percorso artistico, incui perviene ad un'astrazione priva dicompromessi. In quei casi la struttura ortogonale, risolta cromaticamente con contrasti duali molto forti,nella stesura non denuncia né manierismo né dogmatismi ma si nutredella concretezza della materia-colore (ad olio) e della forma compositiva.

In opere più materiche dello stessociclo, attraverso trame di assicellein legno e sovrapposizioni di cartedipinte, ottiene invece gradazionitonali cromaticamente molto espressive.

Come in un collage vengono allorainglobate e sovrapposte carte cheevocano atmosfere, luoghi, persone,dove l'originale funzionalità di unacarta assorbente (talvolta igienica)nel collegarsi al nostro vissutoquotidiano si mescola a potenzialitàmaterico-tonali inaspettate.

E mentre il potere del colore e dellaforma nella sua forte contrapposizione fanno pensare ad una opera in cuisi sia compiuta una sintesi tra interiorità ed esteriorità, tra un aspettopiù umano legato ad una profondaelaborazione psicologica e la sua

artistica; l'apporto materico conferisce invece alle tele una maggiorespressività con qualche inevitabilesconfinamento concettuale.

Ma a questa produzione Koman hasempre affiancato opere figurativeche gli derivano dalla sua raffinatapreparazione in campo grafico.

Una sensibilità e maestria che certohanno saputo attingere dalla culturae tradizione della sua terra, la Moldavia. Se infatti in alcune opere delciclo “Finestre” non è possibile nonpensare alla grande tradizione lascitodelle avanguardie russe, inparticolare ma anche per letrasparenze e microscopiche frammentazioni vibranti di luce, nelleopere grafiche e nelle illustrazionifantastiche di libri e fiabe per ragaz

meno rilevante. A questo propositobasti pensare alla “cruciale” importanza attribuita dal Suprematismo siaalla didattica che alla tradizionepopolare (come testimoniato dallaadesione di Malevic e molti altriartisti russi del tempo alle mostrerealizzate intorno al manifesto delNeo-primitivismo (1913).

Anche Koman illustra scene popolari in una composizione sovente policentrica e costruita in cui si snodanopaesaggi e personaggi fantastici,cortei favolistici di figure illuminateda luci e colori che solo una sapientescuola e sensibilità potevano riuscirea fissare con tanta intensità edequilibrio.

Nella sua ultima produzione dellaserie “ ” la spazialità esperibile del formato, uno spazio

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Ion Koman

MalevicFilonov

Presenze Assenze

restituzione quale colore e formavagliata da una sperimentata tecnica

zi, il rinvio è più indiretto ma non|

Ion Koman

Village fantoma, 1984

Della serie “Finestre”, Vista trasparente

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cioè tra il simbolico-percettivo e ilreale-pittorico, accoglie figure,patterns disposti geometricamentenello spazio. Un microcosmo delquotidiano, popolato da figure singole o in gruppo, rese attraverso unaiconografia che nel tratto riflettonola tradizione orientale russa.

L'antico schematismo che caratteriz-zava l'iconografia bizantina, le cuitracce sono ancora riscontrabili nelleicone di un'ortodossia russa più disponibile ad associarle alle caratterizzazioni psicologiche tipiche dellatradizione popolare, e che in seguito,non esenti da influenze cubiste, saranno riscontrabili anche nei trattidelle avanguardie russe, le ritroviamo nel disegno di un universopopolare che Koman riesce qui arendere in modo giocoso ed ironico.

Ma accanto all'equilibrio dellamodulazione cromatica di opere chenon hanno rinunciato alla poesia,vediamo affrontati anche problemiinerenti la composizione e la psicologia della percezione se pur informa promiscua in quanto applicatea elementi figurativi. In alcuni casiinfatti, la volumetria e i particolariinterni delle figure umane scompaiono del tutto per lasciar spazio ai solicontorni resi attraverso campiture dicolore uniforme.

Il rapporto figura-sfondo, positivo-negativo, spingono allora il fruitore amisurarsi con una percezionecomplessiva dell'opera, un livellosuperiore, più astratto e allo stessotempo di maggior intensità e dram

maticità. È il caso di “” e “ ”.

Un'opera quest'ultima il cui contrasto e tema rimandano all'epicità della“ ” diMalevic mentre il suo comporsi inuna superficie rettangolare moltoallargata (sempre della “Cavalleriarossa al galoppo”), la sua “profondi-tà di campo”, la sovrapposizione dilinee cromatiche orizzontali, che inMalevic avevano trovato sicuramente ispirazione nelle sconfinate steppeeuro-asiatiche, è un formato che nella serie “ ” possiamo ritrovare in alcune opere diKoman più atmosferiche quali“ ”.

Tavole come “ ”, “”, “

”, stupiscono invece siaper la loro disposizione nello spazioche per la loro capacità di sdrammatizzare la situazione. Si tratta dipoche figure isolate, funamboli inequilibrio in un'atmosfera rarefatta,una luce diffusa, ancestrale da cuisembrano emergere come dal nulla.

Infine anche in questo ciclo possiamo trovare alcune rare tele dovepoesia, atmosfere e luoghi di vita anoi familiari sono interpretati con lasensibilità e le capacità di un artistache vive in Italia ormai da molti anni.

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Figure solarisu fondo rosso Armata Rossa

Cavalleria rossa al galoppo

Figure sul fiume bianco

Figura solitaria Inattesa (eclissi) Figure sull'oggetto volante

Presenze|Assenze

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Ion Koman, 1954, Kharagish

Malagruzinskaya street artists

Kishinev DetroitGallery Center N545 Leira

Tradition ofRussian Painting

C/ostruzioniPresenze|Assenze

(Moldavia ex URSS). Studia arte edesign a Kishinev quindi lavora peralcuni anni come design politiconelle organizzazioni Sovietiche. Nel1978 si trasferisce a Mosca dove nel1983 conosce Elisa, interprete eallora studentessa italiana di linguarussa che sposerà nel 1985.

Nel 1986 con le maggiori opportunità offerte dalla Perestroika partecipaad una serie di esposizioni con il“ ” anche detti artisti anticonformisti.

Del 1988 è la prima personale inItalia, a Novara. Affianca il lavoroartistico a quello di illustratore grafico per diverse case editrici e libriper ragazzi. Dalla fine degli anniOttanta vive in Italia.

Lavora tra Novara e Mosca dove èmembro dell'Unione dei pittori e deigrafici. Tra il 1990 e il 1991 espone a

(Moldavia); al(USA); a

(Portogallo). E' invitato all'esposizione di gruppo “

” al Museo di Storiae Ricostruzione della città di Mosca.Del 2010 sono le mostre “

” al centro Performa di Ivrea e“ ” alla DeutscheBank di Biella.

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Figure nella giornata rosa n.1, 2005

Breve biografia

Armata rossa

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Terni, e in particolare la sua frazione Papigno, sono state locationsin dalla fine degli anni '90 per alcune delle più famose pellicole di

. Il comico toscanovi dirige, infatti, nella città umbra ilsuo (1997), vincendodiversi Oscar. Della ex-zona industriale di Papigno, Benigni utilizza icapannoni abbandonati della vecchia fabbrica della calciocianamideche ben si adattavano ad essere ilcampo di concentramento nazista.

A seguito di questo utilizzo, lastruttura diventa una vera e propriacittà del cinema, trasformandosi instudios che serviranno anche per isuccessivi (2002) e

(2005) e che attualmente sono sotto utilizzati da Cinecittà, che li gestisce.

Qui viene girato anche(2007) di DarioArgento.

Nella città di Terni vera e propria,sempre Dario Argento dirige parzialmente (1980), mentrealtri maestri ne sfruttano le locationper alcuni capolavori. Si pensi a

(1963) di LuigiComencini,(1969) di Luchino Visconti e

(1987) di Federico Fellini.

Anche il mondo della televisione haspesso adoperato edifici della cittàumbra per le proprie produzionicome nel caso della fiction Titanus-RAI (1999)con Monica Guerritore e AdrianoPappalardo, le cui riprese si svolgono presso l'Ospedale CittadinoSanta Maria, o(2001), completamente ambientataa Terni.

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Roberto Benigni

La vita è bella

Pinocchio Latigre e la neve

La TerzaMadre

Inferno

Laragazza di Bube

La caduta degli deiInter

vista

L'amore oltre la vita

Sei forte maestro

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Insieme a Tex Willer, altro grandiosoprotagonista della scuderia Bonelli,Dylan Dog è il personaggio piùfamoso del panorama fumettisticoitaliano.

Un eroe di culto per i giovani delBelpaese che collezionano ardentemente gli albi dell'eroe nato dallamacabra quanto geniale fantasia diTiziano Sclavi: un indagatore dell'incubo, londinese, disilluso che,con l'aiuto del fido e stramboassistente Groucho e del paterno

Unpersonaggio così avvincente si presta naturalmente al cinema e già datempo si era in attesa di un adattamento per il grande schermo.

Finalmente è avvenuto per manodell'americano Kevin Munroe, ma irisultati sono ben diversi da quelliche i fan hanno tanto sperato.

In , attualmente nelle sale, il confronto conl'originale fumetto appare del tuttoassente sia per motivi prettamenteeconomici che per altri di carattereartistico. Si parta dai primi.

Il regista Munroe, nel dirigere la suaversione, si è dovuto scontrare conproblemi di copyright e di un budgetrisicato che non ha permesso di averealcuni degli elementi più caratteristici del fumetto: l'azione è spostata dauna buia Londra a New Orleans, lacittà più misteriosa degli Stati Uniti,piena di tradizioni voodoo e di vampiri, e soprattutto meno dispendiosaper effettuarci le riprese.

Scompare il Maggiolino bianco diDylan, poiché la macchina è sottocopyright per il suo utilizzo in pellicole cinematografiche, diritti detenuti dalla Disney sin dagli anni '70 acausa dei film di “

”.

Stessi problemi quelli che non hannopermesso di inserire il personaggiodi Groucho, probabilmente il piùamato dai fan dell'eroe bonelliano,che lascia il posto all'assistente Marcus, effettivamente ben interpretatoda Sam Hugtinton. Se queste sonoscelte forzate da un budget non

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ispettore Bloch, si trova ad affrontaremisteri e mostri di ogni sorta.

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Dylan Dog - Dead of Night

Herbie, il maggio-lino mattoIl regista Kevin Munroe

Brandon Routh e Sam Hugtinton (Marcus) in una scena del film

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64° Festivaldel Cinema di Cannes

Cinema (IN)visibile

Brasil Festival

Dall’11 al 22 maggio 2011Cannes (Francia) - Sedi varie

Dal 10 maggio al 3 giugno 2011S. Giovanni La Punta (CT)

Dal 2 aprile al 28 maggio 2011Bologna (BO)

www.festival-cannes.org

Il Festival di Cannes non habisogno di presentazioni. Tra lechicche fra tutte l'anteprima mondiale della versione restaurata diArancia Meccanica di StanleyKubrick e la presenza di maestricome Wong Kar-wai, Lars VonTrier e David Cronenberg.

Si svolge quest'anno la terzaedizione della rassegna cinematografica annuale ideata dal criticoFranco La Magna dedicata alcinema non (o pochissimo) distri-buito. Ingresso libero fino adesaurimento posti. Nel corso delleserate verrà letto un appello,sottoscrivibile, per la liberazionedel regista iraniano Jafar Panahiincarcerato a Teheran.

La decima edizione del FestivalBrasiliano si svolgerà a Bologna,un festival a tutto tondo nelle artibrasiliane con concerti, spettacoli,gastronomia ... Al suo interno unarassegna cinematografica coordinata da Claudia Magnani con lacollaborazione di GVC e "Terra ditutti i filmFestival".Durante la Festa Junina dichiusura, il 28 maggio, proiezionidi cortometraggi brasiliani.

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troppo elevato, cui Munroe vorrebbeovviare in un ipotetico sequelriportando il tutto nella capi talebritannica e utilizzando la miriade difigure di contorno dell'ori ginale,altri elementi sono scelte stilistiche enarrative che tradiscono effettivamente lo spirito del fumetto. Lamaggiore discrepanza si riscontraproprio nel protagonista Dylan, cosìdiverso sul grande schermo da quelloche era sulla carta.

Sclavi, nel pensa-re al proprio eroe,si era basato sulle fattezze longilineeed anche un po' da dandy di RupertEverett, che, di fatti, fu protagonistadi (1994) diMichele Soavi, pellicola tratta da unromanzo di Sclavi. Munroe optainvece per il giovane e aitanteBrandon Routh, già protagonista di

(2006) di

statuario, dal grilletto facile, espertonella lotta corpo a corpo, che del veroDylan Dog mantiene solo il lato dalatin lover e la “passione” di costruire il modello di un veliero cheprobabilmente non concluderà mai.

Munroe, in effetti, si è sempre difesodalle critiche più accese degli appassionati, affermando come DylanDog sia un culto in Italia, ma non siacosì famoso negli Stati Uniti, ed egliha cercato semplicemente di adattarele vicende dell'indagatore dell'incubo al gusto e al mercato nordamericani. Dylan Dog - Dead of Night siconfigura, quindi, come un horror diroutine, di serie B probabilmente, divertente se si rinuncia a confrontarlocon il coltissimo fumetto di TizianoSclavi, pieno zeppo di citazioniletterarie e cinematografiche.

Cosa rimane del vero Dylan?

Poco o nulla. Forse solo una giaccanera con sotto una camicia rossa.

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DellaMorte DellAmore

Superman Returns BryanSynger. Il Dylan Dog della coppiaMunroe-Routh non è così problema-tico e malinconico, ma anzi sisviluppa come un giovane dal corpo

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La cicoria è una pianta erbaceaannale, biennale o perenne cheritroviamo in Europa, Asia, Africaboreale e America settentrionale emeridionale.

La pianta è caratterizzata dallapresenza di un rizoma che prosegue

con una radice a fittone, affusolatache rimane bianca all'interno.

Le foglie poste più in basso, portateda dei corti piccioli sono disposte arosetta, sono di forma variabile eseccano nel periodo della fioriturache avviene in estate.

Le foglie disposte lungo il fusto sonoinvece prive di picciolo ed avvolgen-ti il fusto che si presenta cavo esottile, alto anche 1,3 m.

I fiori sono numerosi, ermafroditi,disposti all'ascella delle foglie, dicolore azzurro-lillà ed hanno laparticolarità che si aprono all'alba esi richiudono la sera (pianta eliotro-pa) perdendo il colore (il coloreinfatti è dovuto ad un enzima che èattivo solo nelle ore calde dellagiornata) per cui ha colorazioni più omeno intense a seconda delle oredella giornata.

Il frutto è un achenio con l'apiceprovvisto di pappo.

La cicoria contiene numerosesostanze: inulina, sostanze quali lacicorina un glicoside amaro, mucillaggini, resine, oli essenziali epectine.

Altre sostanze presenti sono l'arsenico, la levulina, zuccheri; terpeni,acido acetico e stearico, sali mineraliquali sodio, potassio, magnesio,calcio, ferro, rame, fosforo; cloruri,vitamine quali la B, C, P, K; amminoacidi, lipidi e protidi.Tutte questesostanza rendono questa pianta unicanel suo genere.

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Cicoria selvatica in fiore

Proprietà

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Le sue foglie mangiate crude ininsalata o appena sbollentate sonoottime come stimolante dell'intestino, del fegato e dei reni quindi èdepurativa, disintossicante, diuretica, ipoglicemizzante ed un blandolassativo.

Il decotto della pianta intera è ottimonel caso di inappetenza e costipazione dovuta a problemi di fegatosvolgendo quindi un'azione diprotezione nei confronti dello stesso.

Le radici sono usate nei casi dianoressia, insufficienza biliare ediperglicemia.

Ha inoltre una spiccata azioneantidiabetica in quanto diminuisce iltasso di glicemia. È accertato chebere un infuso di cicoria placa la setedei diabetici e ne regolarizza lafunzione urinaria.

Della cicoria si utilizzano le foglie, ifiori ma soprattutto la radice.

Le radici si raccolgono in genere inautunno da piante che abbianoalmeno due anni di età. Dopo laraccolta bisogna pulirle, dividerle elasciarle essicare al sole e poiconservarle in sacchetti di tela.

Le foglie si raccolgono invece daagosto a settembre facendole essica

ventilati esuccessivamente conservati in sacchetti di tela.

I preparati di Cichorium intybussono risultati utili nel trattamentodelle inappetenze e nelle dispepsie.

Nella medicina popolare le radici dicicoria tostate sono impiegate comesalutare succedaneo del caffè. Pervia esterna, la radice è tradizionalmente impiegata come purificante cutaneo.

La dose giornaliera media suggeritaè di 3 gr di droga o la dose corrispondente delle varie preparazioni.

6 g di radice tagliata (1 cucchiaiocirca) in 200 ml di acqua bollente.Dopo 15 minuti filtrare ed assumereuna tazza prima dei pasti.

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re in luoghi bui, caldi e ben

Usi erboristici

Usi tradizionali

Uso interno

Infuso

L'uso dell'infuso della radicetostata ha origini molto antiche erisale al 1500, grazie a ProsperoAlpino (medico, botanico escienziato italiano, 1553-1617).

È diventato famoso nel periodonapoleonico e poi durante laseconda guerra mondiale comesurrogato del caffè di gustogradevole e privo di caffeina.

Le prime menzioni della cicoriarisalgono a 4000 anni fa essendostata ritrovata citata nel papiro diEbers. Nel 1300 il botanico tedescoConrad di Megenberg la chiamò"sponsa solis" ovvero

per il fatto che i suoi fiori siaprissero e chiudessero con il sole.

sposa delsole

Ingredienti

vedi foto a lato

400 gr di fave bianche secche1 kg di cicorie, 2 spicchi d’aglio

olio extra vergine d’olivapepe rigorosamente nero (o se viva anche del peperoncino ... al

posto del pepe naturalmente …)

Lavare bene le fave sotto l’acquacorrente, scolarle, e metterle a cuocere in acqua salata per circa 1 orafinché non sono tenere (l’acquadovrà superare le fave di due ditacirca).

Una volta cotte, frullarle con ilfrullatore ad immersione. La consistenza dovrà essere quella del purèdi patate. Se è troppo liquido lasciate cuocere ancora un po', setroppo denso aggiungete dell'acqua.

Lavare e mondare le cicorie,tagliarle a striscioline di circa 8 cm( ). Farle bollire inacqua salata per circa 10 minuti.Vanno scolate un po’ al dente,poichè, al momento di servirle,andranno saltate in padella con olioe aglio per 5 minuti.

Servire la purea di fave con a lato lecicorie. Un filo d’olio crudo e unaspolverata di pepe.

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Nella storia dell'alimentazioneeuropea, dominata in lungo e in largoda cereali e carni, vi sono alimenticomplementari che si sono ritagliatipiù di una citazione in ogni epoca.

E' il caso dell'una pianta dalla storia millenaria.

Le sue tracce conducono in Mesopotamia, 2000 anni fa. Mentre i grecinon sembra lo abbiano adottato, iromani già dal 200 a.c. ne fannomenzione nei loro manuali.

Apicio, in particolare, ne descrive siail metodo di coltivazione che di preparazione. Gli stessi romani apprezzavano anche il così detto asparagoselvatico per le sue proprietà medicamentose: un'eccezione, si può direconsiderato che le herbae erano

destinate all'alimentazione degli armenti, dei pastori e degli schiavi.Erano cibo miserabile, generalmenteinadatto agli uomini.

Gli arabi, la cui cucina influenzòsignificativamente i costumi europei, proposero gli asparagi come delicati accompagnamenti per la carne.E, proprio per la sua delicatezza,l'asparago riuscì a conquistare la

ingrediente fondamentale della cuci

reabbinato con salsa olandese o,alternativamente, con vinaigrette osalsa burro-bianco.

Ma se i buongustai lo adottarono dibuon grado, l'asparago non fu maidimenticato dai contadini: un viaggiatore francese, Maximilien Mis

son, notò nel 1688 che i contadinidella regione di Pavia ne erano cosìghiotti da mangiarli crudi. Il gustodell'asparago presenta alcunepeculiarità che lo rendono simile alcarciofo. Nel prodotto fresco igourmet vi notano chiaramente unsentore di spiga matura.

L'asparago è solito essere distintoper il suo colore: bianco, violetto,verde.

Il primo, germogliando inte ramentesottoterra in assenza di luce, ha unsapore decisamente delicato.

Il secondo, dal sapore molto fruttato,è in realtà un asparago bianco chefuoriesce dal suo sito e, in presenzadella luce, acquista un colore lilla. Adifferenza del primo è più amaro.

asparagus officinalis,

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Francia moderna, divenendo unna

moderna transalpina, in particola

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Il terzo, l'asparago verde, germogliaalla luce del sole come quello violetto, da cui si distingue per un sapore-più marcato e un germoglio dolciastro. È il solo che non ha bisogno diessere palato in fase di preparazione.

quello generalmente associato alleuova in tegame.

Per essere consumato, l'asparagoviene prima lessato a fiamma altacon acqua molto salata per brevetempo, oppure cotto a vapore nonoltre 20 minuti.

Secondo l'uso di molti chef, persalvaguardare la delicatezza delgermoglio i risultati migliori si ottengono facendo sì che solo la parteinferiore sia cotta in acqua bollente,mentre i germogli, fuoriuscendodall'acqua, si avvantageranno deibenefici di una semplice cottura avapore.

In Italia la coltivazione dell'asparagoè una produzione per lo più di nicchia, che disegna una geografiaframmentata ma che lega strettamente alcuni territori a questa pianta.

Come spesso accade, il nostro paesecompete, e bene, in termini di qualità, lasciando però ad altri - segnatamente Cina e Perù - i grandi numeri.Ad oggi esiste solo un disciplinare didenominazione di origine protetta,spettante all'Asparago Bianco diBassano, dal turione ben formato mache potrebbe presentare alcunespaccature trasversali.

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È

Lungi dall'essere un difetto, questaeventualità è un elemento di pregio edi identificazione a causa della bassafibrosità del prodotto, sua principalecaratteristica qualitativa.

Questo asparago ha un gusto dolce/amaro particolarmente tipico. La suacoltivazione nel bassanese ha originimolto antiche. Nel libro diAntonio F.Celotto, l'Asparago di Bassano, (Neri Pozza editore), si legge che “

(bianco, ndr)

”.

Tra le ricette migliori per esaltarne ilsapore spicca il risotto, un piattodecisamente semplice e rapido: inuna pentola si appassisca una piccolacipolla tritata e si aggiungano 8 ettidi asparagi tagliati a cubetti, tenendoda parte le punte.

Dopo aver aggiunto un brodovegetale, salare. Quando il compostoè a metà cottura si aggiunga il riso,attendendone la tostatura.

Si versi 1 bicchiere di vino bianco esi cuocia per circa 15 minuti aggiungendo ancora brodo. Si versino quindi le punte d'asparago e si termini lacottura nell'arco di circa 4 minuti.

Tolto dal fuoco, il risotto andràmantecato con 50 grammi di burro100 grammi di parmigiano reggiano.

Oltre all'asparago di Bassano DOP,l'Italia può vantare due IndicazioniGeografiche Protette, spettanti all'Asparago Bianco di Cimaldomo, inprovincia di Treviso, dove esiste unaapposita strada del sapore dedicataall'Asparago che si estende anche aicomuni limitrofi, e all'Asparago verde di Altedo, frazione del Comune diMalalbergo in provincia di Bologna.

Tra le produzioni italiane più caratteristiche spicca l'asparago violettodi Albenga, nel Ponente ligure, coltivato in asparagiaie di durataquinquennale. Con il passare deisecoli la selezione ha prodotto unavarietà di diametro consistente epriva di gusto amarognolo.

Negli anni 90 era assunto allecronache enogastronomiche per es-sere servito al tavolo della ReginaElisabetta d'Inghilterra.

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Lascoperta dell'asparagoè stata del tutto casuale. In dataimprecisata, pare nel cinquecento,una violenta grandinata avrebberovinato la parte aerea della pianta;il contadino cercò allora di coglierequello che rimaneva sottoterradell'asparago, cioè la parte bianca.Si accorse che era buona e da alloracominciò a cogliere l'asparago prima che spuntasse da terra

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400 g di taglatelle all'uovo350 g asparagi di Bassano

1 mela50 di noci sgusciate

1/2 cipollaprezzemolo

olio extra vergine di olivasale e pepe

Se si gradiscono tagliatelle freschefatte in casa, preparare la pastaall'uovo facendo riposare l'impastoper mezz'ora per poi ricavare leclassiche tagliatelle.

Per il condimento, tritare la cipollafacendola rosolare in padella con unfilo di olio; aggiungere gli asparagilavati, spellati e privati delle partipiù dure e legnose; salare, pepare ecuocere per circa 15 minuti.

Cuocere le tagliatelle in acqua salata, trasferirle in padella con burro,asparagi brasati, noci tritate e lamela tagliata a lamelle, mantencan-do il tutto per un paio di minuti.

Servire dopo una spolverata diprezzemolo tritato.

Di colore giallo paglierino, dall'odore vinoso, delicato e intenso, dalsapore asciutto, rotondo, fresco dicorpo, con o senza gradevole presenza di legno, il Breganze biancosuperiore è un vino DOC fermo lacui produzione è consentita nellaprovincia di Vicenza.

Prodotto con uvaggio Tocai friulano tra l'85% e il 100%, ha un titoloalcolometrico minimo di 12 gradi.

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Breganze BiancoSuperiore DOC

Tagliatelleagli asparagi

mele e noci(preferibilmente di Bassano)

Portè Disnè (Cuneo)29 maggio 2011

Cantine Apertedal 28 al 29 maggio 2011

Caldaro in Abito Bianco (Trentino Alto Adige)28 giugno 2011

De Gustibus - Piaceri della Tavola e della Vita all'aria aperta

Villa Malenchini - Carignano - Parma (PR)

www.portedisne.it

www.venditavinoitaliano.it

www.venditavinoitaliano.it

www.degustibus.parma.it

Passeggiata enogastronomica di 120 km tra le colline e le rocche da Montàa Canale, rievocando il rito contadino di portare il pasto ai famigliariimpegnati nel lavoro dei campi e delle vigne.

Costo: 35 €, gratuito per i ragazzi sotto i 14 anni.Partenza alle ore 10.00. Informazioni: +39.0173.977423

Con l'edizione 2011 di Cantine Aperte, l5 aziende partecipanti si anime-ranno con degustazioni, cene ad abbinamento, visite guidate e tanto altroancora. Con la 18a edizione, le aziende socie del Movimento Turismo delVino, apriranno le proprie porte al pubblico, favorendo così il contattodiretto con il vasto pubblico di appassionati. In ogni cantina troverete iproprietari ad aspettarvi a braccia aperte per mostrarvi la loro cantina efarvi assaggiare i loro migliori vini.

Sarà possibile acquistare i vini direttamente in azienda, partecipare adegustazioni guidate ed a ogni altra iniziativa suggerita dalla fantasia deititolari.

Caldaro in Abito Bianco 2011, giunto ormai alla sua quinta edizione,aprirà il Martedì 28 giugno, con il meglio della produzione vinicola dellazona: a partire dalle ore 18:00, nella splendida piazza di Caldaro sitroveranno decine di produttori, pronti a farvi degustare i loro vini,accompagnati dai prodotti alimentari tipici della gastronomia dellavallata, buona musica e tante occasioni di incontro e divertimento.

L'Associazione degliAlbergatori di Caldaro sta preparando per Caldaro inAbito Bianco, stand ricchi di prodotti tipici, in modo che possiateapprezzare non solo la qualità di vini di Caldaro, ma anche la ricchezza deiprofumi e dei sapori delle vallate altoatesine.

Sesta edizione della nota rassegna di prodotti alimentari di alta qualità,arricchita da iniziative collaterali che vanno dalle presentazioni di librigastronomici alle degustazioni di prodotti tipici sulla terrazza della villa.All'interno del parco vi sarà anche una zona riservata ai camper cheverranno da lontano per conoscere le prelibatezze della nostra terra.

Lo spazio giochi per i bambini, e le apprezzatissime aree pic-nic comple-teranno l'offerta delle attività proposte gratuitamente ai visitatori.Biglietto: Euro 7.00 Ridotto 6.00

dal 21 al 22 maggio2011

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Per voi del Toro, que-sto maggio 2011 è ilvostro mese, in tutti isensi. Festeggiare ilvostro compleannosarà per voi valida occasione per metterein evidenza ciò che la vostra perseveranzae le vostre capacità vi hanno portato,motivo per cui essere, senz'altro,orgogliosi di voi stessi. Maggio 2011 èinnegabilmente il vostro mese perchè,soprattutto quest'anno la vostra rinascitasociale sarà tangibile da parte di molti.Tanta la forza fisica di questo periodo.

Anche il mese di maggio 2011 è arrivato pervoi dell'Ariete: contutto quello che dipositivo vi poteteaspettare. Il vostro periodo sì continua agonfie vele e non è certo questo il periodoopportuno per interrompere la scia positiva che state seguendo. Viaggi, sposta-menti e nuove esperienze saranno le lineeguida di questo mese primaverile.

Siate vicini alla vostra famiglia: la troppalontananza non è un buon motivo pertrascurare chi a voi pensa sempre.

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Un periodo in cuiverranno chiarite tantedelle vostre incertezze. Questo maggio2011 per voi del segnozodiacale dei Gemelli potrebbe portarecon sé tante novità, e starà solo a voi, conil vostro conclamato ingegno, saperlesfruttare. Attenti alla vostra salute: ipiccoli acciacchi vanno sempre tenutisotto controllo, anche qualora si tratti dibanalità. La stabilità affettiva saràprobabilmente il primo obbiettivo da perseguire per il prossimo periodo: per oraforse non siete ancora maturi.

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Il mese di maggio2011 porterà con sé,per voi del segnozodiacale del Cancro,tante frizzanti novità esicuramente degne della vostra attenzione. Stop alla monotonia e al passatoche ha talvolta frenato il vostro entusiasmo: è finalmente giunto il momento divivere la vostra vita al pieno delle vostrepossibilità.Non abbiate paura di essere pacchiani emondani: sfruttate le possibilità che vi sipongono innanzi e siate fieri di essere voistessi in ogni occasione.

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La vostra primavera2011 è entrata nel periodo caldo, e questomaggio 2011 ne saràper voi del segno zodiacale del Leone, la pratica dimostrazione. Siete arrivati a dimostrare ilmeglio di voi stessi in qualsiasi occasione,la tanta e frequente vita mondana non vi ècerto mancata ed è finalmente giunto ilmomento di dedicarvi a voi stessi e aquello che desiderate veramente. Il lavorovi sta dando grandi soddisfazioni, ma è ilmomento giusto per dare una svoltapositiva alla vostra vita.

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Maggio 2011 è quicon le sue brillanti no-vità anche per voi delsegno zodiacale Ver-gine, e dovete sicura-mente esserne felici.Passione è la parola chiave di questo meseprimaverile: avete trovato quello che cer-cavate e state riversando in esso tutta lapassione di cui siete capaci. Cercate dinon essere troppo possessivi verso chitiene a voi: un buon rapporto non neces-sariamente comporta questo. Molti stan-no apprezzando la vostra positività e iltanto bene che avete fatto in passato nonpuò che tornare a vostro favore.

State uscendo felicemente da un periododi incertezze e avetefatto luce su quello acui puntare per i prossimi mesi: la stabilità. Per voi del segnozodiacale Bilancia la massima aspettativain questo periodo è la stabilità infatti.

Cercate, mai come in questo periodo, diessere in pace con voi stessi e di nonessere presi dall'ansia di fare qualcosa chemagari per voi non è il massimo. Prenderepoche ma decise prese di posizione saràper voi un toccasana.

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Il vostro periodo for-tunato al lavoro saràdavvero proficuo eporterà con sè tantinuovi contatti dasfruttare, sarà la vostraabilità a farvi cogliere le occasioni. La vostra vita sentimentale è davvero tranquilla: non tante le novità e i cambiamenti, ma la tranquillità e la stabilità delvostro modo di essere e dei vostri rapportista dando i suoi frutti: il feeling col vostropartner non è mai venuto meno e statevivendo al meglio il vostro rapporto.Attenzione alle allergie e a piccolissimiacciacchi.

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Il tanto ambito mesedi maggio 2011 è arri-vato anche per voi delsegno zodiacale Ca-pricorno. State senzadubbio vivendo un periodo sì e sietedavvero in forma: dopo tante riflessionisapete finalmente quale potrebbe essere ilvostro indirizzo per il futuro e ne sietedavvero soddisfatti. Ora la vostra strada èsenz'altro in discesa.Cercate di non stressarvi troppo e di nonabusare del vostro fisico: siete in forma sì,ma non per questo dovete “strafare”.

Il tanto sospirato mesedi maggio 2011 è arrivato, ed è qui persoddisfarvi. Siete davvero brillanti in questoperiodo voi dell'Ac-quario, e non state affatto cercando dinasconderlo: chi vi è attorno lo sta osservando e ne sta traendo conclusioni positive. La famiglia vi è vicino e voi statedavvero dando il meglio: chi vi vede lo sa,ne è soddisfatto e non esiterà a ricompensarvi al momento giusto; maggio 2011vi vedrà davvero al top.Cercate, come sempre di non trascurare ilvostro benessere e la vostra salute.

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Neanche in questoperiodo voi del segnozodiacale Pesci potetecerto lamentarvi. Il richiamo della famigliasi fa quanto mai sentire e avete l'esigenza di essere più presenti:con chi vi vuole bene. La vostra vitasentimentale è davvero molto attiva esiete nel pieno delle vostre possibilità:non approfittate di chi ha in voi riposto lapropria fiducia e cercate di non deluderele aspettative di chi ha puntato su di voi.La salute non vi manca, ma non tralasciatele piccole allergie e i lievi malanni che nelmese di maggio capitano a chiunque.

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Il mese di maggio2011 è un periodopositivo anche per voidel segno zodiacaleScorpione. La vostraottima forma fisicafarà da guida ai vostri successi in ogniambito, a partire da quello lavorativo.Tanti i vostri impegni: sarà questo unperiodo di grande movimento e spostamento, ma lo saprete affrontare congrande positività tanto da esserneinaspettatamente entusiasti. La vostrastabilità sentimentale deve invece essereper voi dello Scorpione motivo di vanto enon di ricerca di fugaci avventure.

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visto da

die Stimme und das Image der Italiener in der Welt

www.laltraitalia.eu

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l’altraitalia 1

Was soll man eigentlich sagen? Unddenken? Und behaupten?

In Italien häufen sich die unerklärten, unverständlichen Morde anjung und alt, sie werden zum Medienspektakel, noch schlimmer alsdie Horrorfilme von Carpenter undRomero.

Die wackelige Bühne der Politikwird immer unwirklicher und es istmittlerweile sehr schwierig, zwischen Realität und Fiktion zuunterscheiden.

Der “menschliche Tsunami” (Neologismus unseres Ministerpräsidenten) droht uferlos zuzunehmen unddas Pulverfass Lybien erweckt alteGespenster unangenehmer Erinnerungen.

Bella Italia scheint seinen Charme zuverlieren, welcher eine Weile langeine unbestrittene Konnotationdieses Landes war. Was nun? Leidersind wir Italiener keine begabten“Farbbekenner” und lassen unsdorthin ziehen, wo wir meinen, dassdie Listigen und die Besserwisserdas sagen haben: das heisst WIR!

Wir betrügen gerne den Staat, dennder Staat betrügt uns und aus demGanzen wird ein Kinderspiel, welches sich aber unbewusst als Wahlstrategie bewährt hat.

Wir weigern uns heute noch, dieTeam-Arbeit willkommen zu heissen, denn wir sind noch der Ansicht,dass Individualismus, Egoismus und

Ich habe nicht dies alles aufgelistet,um ein schlechtes Licht auf das Landzu werfen, denn all diese Umständeund Zustände treffen mich - als imAusland lebender Italiener - tief undverursachen in mir einen sehrtraurigen Seelenschmerz.

Ich frage mich, wie wir Italiener mitall der Kreativität, der Phantasie, dervielfältigen kulturellen Eigenschaften unseres Landes umgegangensind, um das Image so zu demontieren, dass die Glaubwürdigkeit vonAussen stets abnimmt und dieserMangel uns als Marionetten von unsselbst darstellt.

Ich schlage vor, wir engagieren einen Ghostwriter und lassen ihn vonnun an unsere Geschichte neuschreiben: Ein bisschen ehrlichersollte sie werden, ein bisschenkonstruktiver und schlussendlichauch ein bisschen schöner.

Wir Protagonisten würden sicherlichdavon profitieren und uns vielleichtdoch ein bisschen ändern: Dies könnte sogar zu besseren Gefühlen führen und zu einem besseren Leben.

Das ist doch der Wunsch von allen,oder … ?

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--Egozentris mus die Schlüssel des

Erfolgs seien.

Jede Region hat die Gabe, über eineandere zu witzeln, jedoch nie über

sich selbst zu lachen und die alten,unverarbeiteten Themen unsererkomplizierten Geschichte werdenregelmässig verdrängt und bagatelli-siert.

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l’altraitalia

Genua 2

Traditionelleligurische Rezepte 5

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Die faszinierende Geschichtedes Olivenbaumes

“S'Füdli im Honignapf” oder“die Kunst der Dankbarkeit”

Verlegerl'altraitalia

CH - 8965 Wald (ZH)0041 (0)56 535 31 [email protected]

Gianni Lorenzo Lercari

Johannes SchleicherBruno Ackermann

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l’altraitalia 2

Genova la Superba Genua die Stolze

Francesco Petrarca

Du wirst eine königliche Stadt zuFüßen der Alpenhügel sehen, stolzwegen ihrer Menschen und Mauern,deren bloßer Anblick sie als Herrinder Meere auszeichnet

Warum eigentlich ein Tor

Palazzo Lercari

Megollo Lercari

,. Verantwortlich für diese Bezeich

nung ist der italienische Dichter, der in einer

Reisebeschreibung aus dem Jahre1358, dem “Itinerarium Siriacum”die ligurische Stadt so darstellte:“

.”

Diese lebendige Beschreibung Genuas hatte ein unvorgesehenesGlück, indem sie von Feder zu Federan fast alle Besucher und Reisendeüberliefert wurde, bis sie schluss-endlich zu einem Gemeinbegriffwurde. Ihrerseits rechtfertigte dieStadt in den vergangenen Jahrhun-derten - die goldene Zeit der mächtigen Seerepublik war längst vorbei -das Adjektiv “stolz”, da das historische Zentrum, wenn man vom Meerkommt, ein einzigartiges Schauspielbietet, theatralisch, imposant, vollvon hochragenden Türmen, prunkvollen Palästen und Villen, Kirchen,Mauern, die wie Festungen aussehenund einem Labyrinth von Gassen.

Die ganze Stadt wirkt wie eineBühne, nicht nach den Prinzipien derinneren Harmonie erbaut, sondernfür das raue und gleichzeitig reicheLeben eines Volkes, das im Nordendie einschränkendenApenninen

hatte und im Süden die endloseWeite des Meeres; eine Bühne desAlltags, wo das Publikum zu Schauspielern wird und die Schauspielerzum Publikum.

Genua gilt eigentlich als Tor zumMeer. Man kann sich wohl fragen:“ ?” Vielleicht um denjenigen Glauben zuschenken, die als Vermutung betonen möchten, dass Genua seinemlateinischen Namen “janua” - Tor -entspricht oder um ein Bild darzustellen, das für die Stadt die größteBedeutung hat und das am meistenseiner Geschichte und der Wirklich-keit entspricht?

Gewiss ist der etymologische Vorschlag ebenso sympathisch wie dieTatsache, dass Genua sowohl Zwischenstation für den internationalenHandel als auch Verbindung für denIdeenaustausch zwischen Orient undOkzident war, eine Art offenes Torvon der Mittelmeersonne erwärmtund von den Winden gestreichelt,egal ob es der warme Scirocco war,der die Düfte Afrikas mitbrachte,oder der kalte Tramontana, der dieGeheimnisse derAlpen enthüllte.

Zwischen den Botschaften der Winde leben die Genuesen mit ihrertausendjährigen Tradition, welchevorsieht, dass sie sofort das, was sieerhalten, zurückerstatten.

Darin liegt vielleicht ihre besondereNeigung zum Tourismus, da sie dieKunst - und Kulturschätze der Stadtauswerten aber keinen Handel damittreiben. Sie sind eigentlich allenzugänglich: an den Hausfassadenund Hausgiebeln, in den vom Lichtverborgenen Gassen und in den Vierteln wo es der Vergangenheit nichtgelungen ist, die zarte Helligkeit derFarben zu verwischen.

Um sie zu sehen braucht man nurdurch das “Tor” zu gehen und die“Stolze” zu betreten, denn das ist sie,ohne Hochmut, sondern ihrerErhabenheit und Vielfalt wegen.

Genua hat viele Welten zu entdecken. Wenn man amvorbeikommt, sieht man eine alteStatue mit einer abgesplittertenNase. Ihre Geschichte geht auf vieleJahrhunderte zurück, als 1316 derAdelige , der alsGast eines türkischen Sultans inhohem Ansehen stand, mit einemPagen stritt, der ihn backfeilte.

Man hinderte diesen daran, sich zuwehren und um den stolzen Genuesen zu beruhigen, reichte die Entschuldigung des Sultans wohl nichtaus. Megollo kehrte dann nachGenua zurück, rüstete zwei Galeerenund belagerte damit Trebisonda, woer allen, die er gefangennahm, Nasenund Ohren abschnitt.

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Palazzo Lercari

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Erst nach langer Zeit gab der Sultannach und übergab ihm den Pagen,der ihn beleidigt hatte. Als Lercariihn vor sich hatte, gab er ihm einengehörigen Fusstritt und liess ihndann laufen; kurz danach wurde dieBelagerung aufgehoben.

Warum sind die Säulen der Domfassade so unterschiedlich und welcherwar der Anlass, das 17. Jh als dasJahrhundert der Genuesen zubezeichnen? Es genügt, nach Genuazu reisen um die Antwort darauf zufinden.

Bei der Entdeckung dieser Stadtbekommt man das Gefühl, eine echteAbenteuerreise durch eine Stadt zumachen, die es verstanden hat, eineVerbindung zur Vergangenheit aufrechtzuerhalten; Kultur, Kunst undGeschichte werden durch dieAnwesenheit des Hafens bestimmt,beeinflusst und gesteigert.

Eigentlich hatte Genua schon seitseinem Entstehen einen Hang zumMeer und der Hafen stand immer imMittelpunkt seiner wirtschaftlichen,handelsbezogenen und späterindustriellen Ereignisse. Der Hafenversorgte seit Jahrhunderten einHandelsgebiet, welches sich weitüber regionale und nationale Grenzen erstreckte.

Die Stadt entstand an alten natürlichen Anlegeplätzen und entwickeltesich immer in Abhängigkeit des Hafens. Durch den Handelsplatz wurdeGenua mächtige internationale Seerepublik, Stützpunkt der Galeerendes und Ausgangspunkt des Passagierverkehrs.

Heute ist der Hafen nicht mehr sowichtig, da andere Möglichkeitendes Handels vorhanden sind, aberdie riesigen Kräne sind immer nochda eben so wie die Masten vonunzähligen Schiffen und die ragende“ ”, Symbol der Stadt undeiner der schönsten Leuchttürme derWelt. Er wurde im 12. Jh. auf einemantiken Turm errichtet und auf seinerSpitze zeigte man einst mit Hilfe vonFeuern den einfahrenden Galeonendie Hafeneinfahrt an.

Ihm gegenüber liegt der alte Pier unddie Bogengänge von mitihren eindeutigen mittelalterlichenStrukturen, welche heute noch dendamaligen eindrucksvollen Anblickdes ursprünglichen Handelsplatzesbewahren.

Genua ist bekannt als die Stadt dertausend Farben, die sich nicht nur jenach Stimmung des Himmelsverwandeln, sondern auch vonAugenblick zu Augenblick. Eigentlich ist die Stadt aber von schwarzund weiß geprägt: das Eine durchden fügsamen Schiefer und dasAndere durch den Carraramarmor.

Kirchen, Adelspaläste, Brunnen undVillen sind gestreift: einmalschwarz, einmal weiß. Die

zum Beispiel, diegotische ,zahlreiche Gebäude, die geheimnisvollen Kreuzgänge und Klöster sindalle schwarz-weiß und weisen eineMischung von byzantinischem Stilauf, mit arabischen Einflüssen,gotischen Elementen und romanischen Strukturen. Alle Bauten sindschlicht und ohne barocken Überfluss; vielleicht weil die Genuesen

immer als Sparer galten, auch wennsie immer reichlich für die Errichtung neuer Kirchen, Stiftungen oderInstitute spendeten.

Genua war nämlich die erste StadtEuropas, die Armenhäuser undSpitäler für die weniger Begütertenbaute. Im Laufe der Generationenwurde sie immer mehr mit einemschönen aber kargen Land konfrontiert, zwischen Meer und Bergeeingeengt, in dem man sich alles erkämpfen musste; daher verteilten dieGenuesen mit vollen Händen aberstreng wie schwarz und weiß denErtrag ihrer Erfolge an ihre Stadt.Die Gassen sind der wichtigsteBestandteil des historischen Kernes.

Sie bildeten Stadtbezirke, in denenvor einem Jahrhundert ca. 1000Heiligenbilder der Madonna zufinden waren: Diese hingen an denHauswänden, sie waren in Nischenversteckt, sie schmückten fast jedeHaustür.

Eine weitere Besonderheit Genuaswird von den “ ” dargestellt: Sie sind Schieferskulpturenreligiösen Inhalts, welche meistensvon den Handwerkerkörperschaftenerrichtet wurden. Man findet Engel,Madonnen, Jesus, den Teufel, St.Georg, den Drachen, Krippen, Bäume, Landschaften, Sterne, Himmel,Puttis alle als Glaubensbekundungen zu interpretieren.

Dazu gibt es Mosaiken auf den Straßen, welche hauptsächlich vonSeemännern gelegt wurden und ausganz einfachen runden Steinenverschiedener Farben bestehen. Dasist die sogenannte “arme Kunst”.

Sie ist gleichzeitig Integrierung undGegensatz zu der offiziellen desreichen Genuas. Seine Paläste sindalle mit Freskomalereien verziert,welche in perfekter Harmonie zumInneren stehen, zu den Wandtapetenund Wandteppichen, zu dem Samt,Gold- und Silberbrokat der Vorhänge, zu den versteckten Höfen, indenen immer ein springender Brunnen zu finden ist.

Zu dem besass Genua auch eine“Schule” der Malerei und zwar im17. Jh., als die Wichtigkeit der genuesischen Künstler eine europäische

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-Dogen Andrea Doria

Lanterna

Sottoripa

Kathedrale San Lorenzo

Kirche von St. Agostino

Sovrapporta

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Der Doge Andrea Doria

Genua, Die “Lanterna”

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Dimension bekam. Diese entscheidende Wende ist besonders dem Einfluss der flämischen Maler zu verdanken, welche vom 14. bis 17. Jh. inder Stadt tätig waren. Diese Schulewar schon im 16. Jh. durch die Kunstvon undrelativ berühmt und bekam dazunoch die Unterstützung von Persönlichkeiten wie und .

Die Spuren der flämischen Künstlersind in allen Kirchen, Palästen undMuseen zu finden und ihre Lehreermöglichte Malern wie ,

, , undeinen gewissen Berühmtheits

grad zu genießen.Auch ,und waren da; von

ihnen gibt es im Palazzo Rosso undim Palazzo Bianco noch zahlreicheMeisterwerke.

Genua ist auch die Stadt von C, dem Entdecker

Amerikas. Aber schon vor ihm undauch nach ihm gab es einen regelrechten “Stamm” von Seefahrernund Abenteurern, welche die damalige unbekannte Welt erforschten.

zum Beispielentdeckte 1455 die Mündung desGambia, die erforschten die WestküsteAfrikas,

gelangte als Ersterzu den Kanarischen Inseln,

entdeckte die Azorenund segelte bisNeufundland und Labrador.

Colombo bereiste für einige Zeit dasMittelmeer, bis er 1492 zu seinemhistorischen Unternehmen auf dieSuche Indiens startete, zwar für diespanische Krone aber von dengenuesischen Bankiers finanziert.So gewann Genua durch die Entdec-kung der neuen Welt immer mehr anSeefahrerbedeutung und in denSchlachten nach 1512 gelang esAndrea Doria, König der Meeregenannt, sich in den Vordergrund zustellen. Doria erreichte sogar, dass

die mächtigen Spanier einen einzigartigen Vertrag unterschieben,wodurch die vollständige Unabhän-gigkeit Genuas, die Souveränität Savonas und die Freiheit in allen vonSpanien beherrschten Gebieten Handel zu treiben, gewährleistet wurde.

Dadurch erlangte die stolze Seerepublik ihren höchsten Glanz, denman auch mit dem Errichten vonAdelspalästen bezeugen wollte. Biszum 13. Jh. wurden die Häuser in derStadt aus Holz gebaut und erstdanach entstanden schöne Gebäudebis fünf Stockwerke hoch, derenDächer mit Schiefer ausbedeckt waren. Nochmals von ganzanderer Art sind die Patrizienhäuser:Einmal gesehen, bleiben sie einemauch heute noch in unvergesslicherErinnerung.

Der Palast des Fürsten Doria stelltein typisches Beispiel der genuesischen Architektur dar: Laubengängedie bis zum Meer reichen, Strukturen, die als Selbstdenkmal gelten,Säulen, Gärten, Parks, Brunnen undleuchtende Farben waren die Elemente, die mit dem milden Klimaverschmolzen und einen Hauch vonEwigkeit in sich bargen.

Zu Beginn des 17. Jh. entstand in derStadtmitte die sogenannte “

”, welche die ständige Erneuerungslust der Genuesen zum Ausdruck brachte.entwarf den Großteil der Gebäude,welche als “würdigfür einen königlichen Kongress”bezeichnete.

sie von ihrer Vergangenheit und

verteidigen kann. GenuasGeschichte ist vielfältig und reichund ist beseelt von Kriegern,Päpsten, Seefahrern, Kaufleuten,Handwerkern,Adeligen und Bauern.Es ist aber vor allem eine Geschichte, die mit dem Kontrast zwischendem, was die Genuesen geliebt undbekämpft haben, eng verbunden ist.

Der Preis der Seerepubliken, der historische Umzug, die zahlreichenJahrmärkte, die Turniere, die Frühlingsfeste und die Prozessionenbilden nur den äußeren und sichelichverführerischsten Aspekt von demVerlangen, auf das zurückzublicken,was die Genuesen in sich bergen,ohne es zuzugeben, fast aus Schüch-ternheit. Vielleicht liegt der Zauberdieser Stadt, die nicht zu den be-rühmten Kunststädten Italiens zählt,gerade in diesem Kontrast, denman auf den ersten Blick garnicht wahrnehmen und begreifenkann.

Genua ist gewachsen, ist zur Grossstadt geworden mit all ihren hässlichen Vierteln der Peripherie, mit denProblemen eines modernen Industrielles Zentrum, hat aber ihrenursprünglichen Charakter bewahrt.Als etwas Antikes ohne alt zu sein,etwas von Klasse ohne aristokratischzu wirken, etwas Dörfliches ohne einDorf zu sein.

Genua ist eine Stadt der Stille: Diemeisten Schätze offenbaren sich imVerborgenen aber man kann siedurchaus entdecken; mit Geduld,Ausdauer und ein bisschen Abenteu-erlust.

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Raffaello Perin del Vaga

Rubens Van Dyck

CastelloBiscaino Benso Carbone Vassallo

CaravaggioTizian Veronese

ristoforo Colombo

Antoniotto Usodimare

Gebrüder VivaldiLanza

rotto MaroncelloNicolo

sio da ReccoGiovanni Caboto

Lavagna

ViaNuova

Bartolomeo Bianco

Madame de Stael

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Die Kultur der Gegenwart misst sich in Genua an dem, was

Geschichte an sich selbst annehmenund

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Eines Tages brach auf dem Olympein bitterer Kampf zwischen Athena,der Göttin der Weisheit, und Poseidon, dem Gott des Meeres, aus inBezug auf den Besitz der HalbinselAttika. Wie es in solchen häufigenFallen üblich war musste Zeuseinschreiten, und er schlug daher denbeiden Gegnern Folgendes vor: Werder Menschheit das nutzvollsteGeschenk brachte, welches esüberhaupt gab, war der Sieger.

Der zornige Poseidon stieß seinenDreizack in den Felsen derAkropolisund lockte eine riesige salzigeFontäne hervor;Athena hingegen

brachte Zeus eine kleine immergrüne Pflanze mit silbernen Blättern undsetzte sie dort, wo es lange heißeSommer und wenig Regen gab: Eshandelte sich um den unsterblichenOlivenbaum, welcher dem Menschen den außergewöhnlichen Saftseiner Früchte schenkt, aus dem erNahrung, Kraft, Gesundheit undSchönheit gewinnen kann.

So entschied Athena den Zwist fürsich und wurde von Zeus belohnt, indem er ihr Attika schenkte. Abernicht nur in der griechischen Mythologie gibt es Geschichten undLegenden, in denen der Olivenbaum

eine große Rolle spielt; als diebiblische Urflut beendete und Noaheine Taube aus der Arche ließ, kamsie am Abend zurück und trug inihrem Schnabel einen frischenOlivenzweig. Dieser deutet auf denBund, welcher zwischen Gott undallen Wesen aus Fleisch auf der Erdegeschlossen wurde.

Der Olivenbaum, das “Geschenk derGötter”, beinhaltet eine ausgeprägteSymbolik, die unerschüttert die Zeitder historisch-kulturellen Transformationen überlebt hat: Von denStämmen aus Israel in der Wüste biszu den Versammlungen der Bürgervon Athen, von der Macht desRömischen Reiches bis zu denmittelalterlichen Abteien, die alsHüter des Wissens in den dunklenJahrhunderten dienten, von derIndustriellen Revolution bis zu denschweren Krisen der Weltkriege hatder Olivenzweig immer seine tiefeBedeutung beibehalten.

Ikonographisch ist er auf den Torendes Tempels Salomons dargestellt,aus Oliven- und Zederholz war nachder christlichen Tradition das Kreuz,das Jesus trug, und für die Ismaelitensymbolisierte dieser “HeiligeBaum” ewige Gastfreundschaft unddas Paradies.

Einer der wichtigsten Aspekte derkulturellen Kraft des Olivenbaumsist seine geographischen Verbreitung, obwohl er auch schaffte,außerhalb des Mittelmeerraumesgewisse Einflüsse auszuüben.

Antike Kulturen, welche keinenOlivenbaum hatten, beweisen, dasser immer etwas Positives vermittelte; nach einer alten chinesischenTradition wirkt Olivenholz gegenGifte, in Japan symbolisiert er Sieg,Erfolg beim Lernen und in jeder Artvon Unternehmen, und in derShintoistischen Mythologie ist Öldas ursprüngliche “Wasser”, ausdem Welt und Mensch entstanden.

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In den Zivilisationen des Mittelmeeres hatte das Olivenöl eher dieKonnotation eines Mittels zwischenMensch und Gott: Es wurde in denRiten angewendet, um die Anerkennung der Macht Gottes über denMenschen zum Ausdruck zubringen, die Ägypter verwendetenihn als Balsam, die katholische undjüdische Liturgie schrieben vor, alleLampen, welche die AnwesenheitGottes in den Kirchen und Synagogen bezeugten, mit Olivenöl zuspeisen.

Das Olivenöl stellt aber auch eineGeschichte gewöhnlicher, alltäglicher Gegenstände der Antike dar,

welche Vasen für aromatischeParfüme sind, Lampen und Ölständer mit wunderschönen dekorativenElementen und Behälter aus Tonoder Keramik.

Ihre Verzierungen beinhalteten alteZeichen, die symbolische Funktio-nen hatten und die über Jahrhunder-te gleich blieben.

Wahrheit und Mythos verleihen demOlivenöl die Faszination und dieWichtigkeit, die es heute in unseremLeben hat: Es ist im Grunde genommen nicht so wichtig, ob einigeMenschen es lediglich als Nahrungsmittel betrachten und andere ihmvieles mehr zuschreiben, ob dieTrends der Mode es als so begehrtwie einen Spitzenwein betrachtenoder man ihm ein gewöhnliches

Pflanzenöl vorzieht; Tatsache ist,dass seine aufregende Geschichte,die majestätische Größe der Bäume,die Langlebigkeit die sich derEwigkeit nähert - man behauptet,dass die Bäume auf dem Getsemani,dem Ölberg bei Jerusalem, untergebetet hat, immer noch die gleichen sind - und sein ausgezeichneterGeschmack und Aroma es zu einemder Renner unserer Zeit gemachthaben. Die Prozedur der Ernte istsehr mühselig da es notwendig ist,alle Oliven mit der Hand zu pflücken; eine Variante besteht aberdarin, sie mit Stangen von den Ästenzu schlagen und auf Auffangnetzefallen zu lassen.

Innerhalb von 24 bis 48 Stundennach der Ernte müssen die Olivenzur Ölmühle gebracht werden,wo sie zuerst gereinigt werdenund dann zwischen zwei schwerenMarmor- bzw. Granitwalzen zueinem Brei zermahlen werden;heute verwendet man vorwiegendhydraulische Pressen, ohne aberHitzezufuhr oder Chemikalien. Diedurch dieses Verfahren erstgewonnene Emulsion aus Öl und eigenemWasser wird in eine Zentrifugegebracht, die beiden Bestandteilevoneinander trennt.

Das Produkt das dadurch entsteht istungefiltertes, leicht trübes undgeschmacksintensives kaltgepresstes Olivenöl. Anschließend wird esgefiltert.

Folgende Merkmale muss das Ölhaben, um als erstklassig bezeichnetwerden zu können: Es darf maximal1 Gramm freie Fettsäure pro 100Gramm enthalten, sollte in dunklenFlaschen aufbewahrt werden, da essehr lichtempfindlich ist und seineoptimale Farbe ist goldgelb.

Grüne Öle weisen darauf hin, dassman entweder Olivenblätter mitge

mischt hat oder dass die Erntestattfand, als die Früchte noch nichtganz reif waren, mit der Folge einesbitteren Geschmacks.

Keinen Einfluss auf die Qualität desOlivenöls hingegen nimmt dieeigentliche Densität (Grad derFlüssigkeit); es werden nämlich, jenach Klimazonen, Bodenbeschaffenheit und Olivenart, verschiedeneOlivenöl sorten erzeugt, welche sichdurch Dickflüssigkeit, Aromen undDuftvarianten unterscheiden.

Was den Geschmack anbelangt gibtes mildere, saurere und intensivereÖle, wiederum von der Baumsorteund der Produktionsgegend abhängig; jedenfalls sollte ein gutes Ölmild und weich sein, ohne dass einesder Geschmackselemente dominiertund seine Eigenschaften müssenerlauben, dass bei den Gerichten diedas Olivenöl begleitet, es niemalsderen Eigengeschmack übertönt.

Im Mittelmeerraum sind ca. 150verschiedene Olivenbaumsortenvorhanden: Sie erreichen eine Höhevon 16 m, können 1000 Jahre altwerden, brauchen ca. 20 Jahre bevorsie die begehrten Früchte tragen,deren Fleisch 15 bis 35% Öl enthältund reich an ungesättigten Fettsäuren, Vitaminen (hauptsächlichVitamin E), Mineralstoffen undSpurenelementen ist.

Solche wichtigen Bestandteilewirken gesundheitsfördernd aufunseren Organismus: Sie senkennämlich den Cholesterinspiegel imBlut mit der Folge eines geringerenRisikos des Herzinfarkts und derArterienverkalkung, verlangsamenden Alterungsprozess, lindernSchmerzen, glätten und schützenempfindliche Haut und fördern dasGedächtnisvermögen.

Athena behielt doch Recht: DerOlivenbaum ist sicher eines der nutzvollsten Geschenke für die Menschheit, das es überhaupt gibt.

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denen Jesus mit seinen Jüngern

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Olive Blumen

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Bei einem meiner zahlreichen Spaziergänge in der herrlichen Umgebung von Flüeli Ranft OW traf ich aneinem sonnigen und klaren Sonntag-nachmittag einen “echten” Flüeler,nennen wir ihn Willi (Name geändert).

Mitten in unserem small talk drehteer sich um, zeigte mit seinen Armenauf die Obwaldner Berge über demSarnersee und rief: “Mir hend dochs'Füdli im Honignapf” (auf Hochdeutsch, obwohl es nicht zu übersetzen ist: Wir haben doch unser Gesässin einem Gefäss für Honig), willsagen:

Dieser Ausruf von Willi geht mirseither nicht mehr aus dem Herzenund aus dem Sinn: “Mir hend dochs'Füdli im Honignapf”. Recht hat er,der Willi. Von Menschen wie ihmkann ich eine echte, unideologischeLiebe zur Heimat lernen, zur Patria,also einen Patriotismus, der ansteckend wirken kann.

Und noch etwas: Aus Willys Ausruf“

” höre ich eine tief empfundeneDankbarkeit heraus, die auf michgenauso ansteckend wirkt.

Eine Dankbarkeit, die mir bewusstmacht, wo ich leben darf. EineDankbarkeit, die mich aber auchsolidarisch macht mit Menschen,denen es nicht annähernd so gut gehtwie mir, die durch Erdbeben, Tsunami und die Atomkatastrophe inJapan alles verloren haben, die durchden Bürgerkrieg in Libyen schmerzhaft begreifen müssen, dass einDiktator fähig ist, das eigene Volk zuzerbomben, usw usw.

Meine Dankbarkeit macht keinUnglück und kein Unrecht in derWelt ungeschehen, aber es hilft mir,es - wenn auch in sicherer Entfernung - auszuhalten und mit denMenschen dort zu leiden. Mit leiden.Dieser Begriff heisst im Fremdwort(aus dem Griechischen): “sympathein”, von dem wiederum unserWort “Sympathisch” stammt. Dankbare Menschen sind sind mitleidende Menschen, sind sympathischeMenschen. Ich wünsche Ihnen WillisDankbarkeit, seine Sympathie, damit auch Sie irgendwann sagenkönnen: “

”!

So weit so gut. Bis hierher wollte icheigentlich schreiben. Da erreichtemich die Nachricht der Redaktion,

dass der Artikel zu kurz sei, manbrauche “mehr”, etwas zum Thema“ ”.

Zuerst war ich geschockt, aber jetztfinde ich Gefallen daran. Ich habemehr Platz zum Schreiben, und“Spiritualität” ist sowieso meinThema, das ich - nachdem Sie, verehrte Leserinnen und Leser, obeneine “ ”lesen konnten - gerne noch ausführe.“Spiritualität”, das Wort kommt vomLateinischen “spirare”: “spiro”= ichatme, ich hauche. Ein spirituellerMensch ist also ein Mensch, deratmet. Und da jeder Mensch atmet,ist jeder Mensch spirituell. Ist Ihnendas zu banal? Mir nicht, mich freutes, wird dem Begriff “Spiritualität”so doch das Exklusive genommen.

Auch Willi - Sie erinnern sich, derMann mit dem “

” ist ein spiritueller Mensch, einMann, der die Luft, den Charmeseiner Obwaldner Heimat atmet undauf ihre Schönheit hinweist. Gehenwir einen Schritt weiter. In der altgriechischen Wurzel von “Spiritualität” kommt das Wort “Psyche” vor,und das wiederum heisst “Hauch,Atem, Lebenskraft, Leben”, unddann als zweite Bedeutung: “Seele,Gemüt” und ist so die Bezeichnungdes Kostbarsten, des Wertvollsten,was der Mensch besitzt.

Diese Bedeutung ist mir nochsympathischer als die Lateinische,weil es uns hilft, zum Wesentlichenhin zu kommen, zu dem, was unsMenschen zu Menschen macht.Bestimmt haben Sie auch schondarüber nach gedacht, was dasEigentliche ist, das Ur-Menschlichein uns. Haben Sie schon?

Dann können Sie sich mit Fug undRecht als “spirituellen Menschen”bezeichnen. Spüren wir gemeinsamdieser Frage nach:

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Wir wohnen doch in einerunwahrscheinlich schönen Natur.

Mir hend doch s'Füdli im Honig-napf

Mir hend doch s'Füdli imHonignapf

Spiritulität

Spiritualität der Dankbarkeit

Füdli im Honignapf

Was ist das Kost

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barste, das Wertvollste, in unsMenschen?

Sarnersee

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Ist es unser Besitz, das, was wirhaben? - wohl kaum, immer hinleben 5/6 der Menschheit in grosserArmut und alle 2 Sekunden verhungert ein Mensch auf unseremPlaneten.

Geld (allein) macht nicht glücklich,aber es beruhigt (ungemein) (dieNerven), sagt man - und hat wohlRecht, denn wir in den reichen Ländern müssen uns viel weniger umden alltäglichen Überlebenskampfbemühen, wie unsere Mitmenschenjenseits derArmutsgrenze.

Ist es unser Ansehen, Ruhm, Ehre? -wohl auch nicht, denn “

”, “”, heute voll beschäftigt, morgen

arbeitslos, heute von allen geachtet,morgen wegen irgendetwas verach-tet. Zu wankelmütig, zu unsicher istdas alles! Das kann es nicht sein.

Ist es unsere Leistung, das, was wir“bringen”, was wir anderen nützen?- spüren Sie, dass es eine Herausforderung ist, sich diesen Fragenernsthaft zu stellen? Wenn michjemand liebt, mich achtet, nur, weilich eine bestimmte Leistung vollbringe, liebt er nicht mich, sondernmeine Leistung, meine Schaffens-kraft, von der er profitieren, die erausbeuten kann. Und wenn ich krankwerde oder behindert? Was wirddann sein?

Geliebt sein vor aller Leistung, dasist eine der grössten Sehnsüchte derMenschen, und genau das ist es, wasder Gott der Bibel uns immer wiederzu sagt.

Wie oft wünscht man sich zu einemFest “Gesundheit”, man stösst aufsie an. Ganz bestimmt ist sie einesder höchsten Güter, die wir haben.Was aber, wenn ich krank werde ?Herzinfarkt, Krebs, Unfall, Burnout,Depression, Behinderung?

Habe ich dann das Kostbarste, das,was mich zum Menschen macht,verloren? Manche denken so, vielleicht auch Sie! Für mich ist es mehr,denn ich habe schon todkrankeMenschen begleitet, die ein strahlen-des Gemüt hatten, die wahre Perlenwaren und aus den Begegnungen mitihnen ging ich gestärkt heraus.

Eine solch persönliche Frage traueich mich nicht allgemein zu beantworten. Aber ich vertraue darauf,dass Sie ES spüren, das Wertvollste,das Kostbarste, das sich in Ihnenbefindet.

Für mich ist es ganz einfach dasLEBEN mit allen Sinnen und - fastnoch wichtiger: Das und

vor aller Leistung. Mit jedemAtemzug (spirare ...)kann ich diese Bewusst sein in michhinein ziehen und kann mir so bewusst werden, dass ich ein spiritueller Mensch bin, ein Mensch, der eineSeele, ein Gemüt hat, der dankbarsein kann, der sym-pathisch ist.

Menschen, die so denken, die so insich hinein horchen können, sindspirituelle Menschen. Und genau soentstand im Laufe der Zeit einanderer Begriff von Spiritualität, einspeziellerer: Er meint dann die Ausrichtung eines Menschen, auf das,was unsere Wahrnehmung übersteigt(Transzendenz), auf Gott, der ja - sosteht es bildlich im ersten Buch derBibel - in unser Wesen den Lebensodem gehaucht hat.

Für spirituelle Menschen ist das einHinweis darauf, dass in jedemMenschen der Hauch, der Atem Got-tes weht, anders formuliert, dass injedem Menschen Gott selbst wohnt.In jedem Menschen, diese Formulie-rung ist viel weiter als “in jedemChristen”! Ein spiritueller Menschverdankt sein Leben Gott, aus Gottkommt er, zu Gott kehrt er wiederzurück.

Mit dem Tod ist nicht alles aus, undvor der Geburt war nicht Nichts. Wirsind eingebettet in das Ganze derSchöpfung, die - bei aller Evolutionund Entwicklung - von Gott ausgehtund zu ihm zurückkehrt.

Für mich ist das eine wunderbareFeststellung: Ich bin nicht alleine,die Natur, meine Mitmenschen, dieMitgeschöpfe umgeben mich. DieseErfahrung kann ich genau so beieiner Bergtour, am Meer, in derWüste, oder in einem Gottesdienstam Sonntag machen. Ich habe eineHeimat, eine geographische und einespirituelle, in sie bin ich hineingeboren und aus ihr werde ichdereinst wieder hinaus gehen, amEnde meines irdischen Lebens.

Ich wünsche Ihnen, liebe Leserin,lieber Leser, dass Sie jetzt imFrühling diese Erfahrungen immerwieder machen dürfen, egal, ob esbei einer Wanderung z'Berg derBergfrühling ist oder in der Grosstadt die Tulpe im Vorgärtchen, ob Sieden Duft der blühenden Veilchenschmecken oder den blühendenKirchenbaum vom fahrende Zug auserahnen können, ob Sie die Frühjahrsmüdigkeit spüren oder die neuaufkeimende Lebenskraft in Ihnen,ob Sie einen Vogel zwitschern hörenoder den Lärm derAutobahn.

Immer und überall können wir Gotterahnen, ja spüren, erfahren, auch inunseren Mitmenschen, dort am allermeisten, denn wir alle sind Geschöpfe Gottes, uns allen hat er denLebensodem eingegeben, wir alle,Sie und ich - sind spirituelle Men-schen!

Herzlichen Glückwunsch!

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Ruhm istvergänglich heute hui, morgenpfui

Ist es unsere Gesundheit,unsere Fitness?

Aber was ist es, das Wertvollste inuns Menschen?

LIEBENGELIEBT WERDEN

Johannes SchleicherDiplomtheologe, Bildungsleiter im VIA

CORDIS-Haus St. DorotheaCH-6073 Flüeli - Ranft.

www.viacordis.ch

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