Verso il futuro: i manager protagonisti del...

52
NOVEMBRE 2015 ANNO LXVIII Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - Decreto Legge 24/12/2003 n.353 (convertito in Legge 27/2/2004 n.46) Art.1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano - euro 1,03 (abbonamento annuo euro 15,00). Verso il futuro: i manager protagonisti del domani

Transcript of Verso il futuro: i manager protagonisti del...

Page 1: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

novemBRe 2015 anno LXVIII

Post

e Ita

liane

S.p

.A. -

Spe

dizi

one

in a

bbon

amen

to p

osta

le -

Dec

reto

Leg

ge 2

4/12

/200

3 n.

353

(con

vert

ito in

Leg

ge 2

7/2/

2004

n.4

6) A

rt.1

, com

ma

1. P

ubbl

. inf

. 45%

DCB

/Mila

no -

euro

1,0

3 (a

bbon

amen

to a

nnuo

eur

o 15

,00)

.

Verso il futuro:i manager protagonisti

del domani

Page 2: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DIB Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 3: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 1Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Romano AmbrogiPresidente

DItorIALee

Un passo verso la competitivitàPer lungo tempo l’Italia è stata la Cenerentola delle classifiche internazionali su temi come la competitività e l’attrattività degli investimenti. Una terra straordinaria, con il più grande patrimo-nio culturale del pianeta e una qualità di vita invidiata da tutti. Un Paese però frenato, bloccato, spinto indietro da un velenoso cocktail di fattori: burocrazia, debito pubblico, scarsa concorren-za, veti e tabù. Eppur qualcosa, finalmente, si muove.Nella classifica mondiale 2015-2016 sulla competitività curata dal World Economic Forum (WEF) di Ginevra, l’Italia risale posi-zioni. Restiamo ancora lontanissimi dal podio, ma la ruota si in-verte e la situazione migliora. Nella nuova edizione della classi-fica, infatti, l’Italia si colloca al 43° posto, rispetto al 49° dell’anno precedente. Il merito della risalita di sei posizioni va soprattutto al Jobs Act e alle riforme che hanno liberalizzato il mercato del lavoro. In questo campo specifico, infatti, l’Italia ha guadagnato dieci posizioni in un solo colpo.In termini di efficienza del mercato del lavoro siamo passati al 126° posto su 140 Paesi presi in esame, lasciando così la coda. «Sebbene l’Italia abbia iniziato a migliorare i fondamentali ne-cessari per una crescita a lungo termine - sottolinea il rapporto del WEF - la sua ripresa è ancora fragile». Il nostro Paese annove-ra, peraltro, alcune punte di eccellenza, come le dimensioni del mercato (che ci collocano al 12° posto globale), la salute e l’edu-cazione primaria (che ci vedono al gradino 26) e le infrastrutture (che ci collocano al posto 26).Il risveglio della competitività italiana è stato spinto anche da una migliore capacità di innovazione (per esempio sul versante della ricerca e sviluppo) e dall’elevata specializzazione delle aziende, specie nel vasto comparto delle piccole e medie imprese.Insomma, ci sono buone premesse perché l’Italia raggiunga, pri-ma o poi, i partner europei nella classifica della competitività. Resta comunque ancora molto da fare. I dirigenti industriali pos-sono giocare un ruolo chiave per contribuire alla crescita del-le imprese e allo sviluppo del Paese, come è stato evidenziato durante l’evento che ha celebrato i 70 anni di Federmanager, in occasione del Consiglio Nazionale del 9-10 ottobre scorso.

L’impegno FedeRmanageRIn tale contesto di iniziale ripresa della competitività italiana, l’avvio della nuova stagione Federmanager, salutato dai nume-rosi ospiti al 70°, è stato completato dalle recenti nomine negli enti bilaterali e nelle altre istituzioni collegate. È un passo che ripropone con forza l’esigenza di recuperare le ragioni fondanti dell’impegno nella nostra Associazione per lo sviluppo indu-striale italiano.ALDAI ha proposto un contributo di leadership negli enti Fede-rali, basato su spirito di servizio e merito dei candidati, insieme all’esperienza in ruoli di rappresentanza e responsabilità. Rap-presentanti della Lombardia, la regione più industrializzata

d’Italia sono stati scelti per la Presidenza di Fasi e Assidai e sono impegnati a lavorare per la crescita delle organizzazioni nazio-nali di categoria in armonia con le scelte della Federazione.Le persone, i colleghi, che hanno affrontato le recenti tornate elettorali hanno lavorato per innescare il circolo virtuoso dello sviluppo piuttosto che per l’affermazione di una supremazia territoriale. E sono convinto che questo sforzo corale e coeso da parte della nostra squadra ha portato ad un cambiamento reale nel modo di “fare” azione di rappresentanza. Una virtù, nel senso proprio e letterale del termine, declinata in forma di competen-te generosità manageriale.Generosità vuol dire in primo luogo capacità di generare: gene-rare forme nuove, capacità di far nascere, crescere, sviluppare opere, siano esse imprese o forme di assistenza e tutela. Gene-rosità vuol dire non guardare al proprio immediato, circoscritto, piccolo tornaconto, ma saper guardare ad orizzonti larghi, inclu-sivi e magnanimi. Significa saper apprezzare benefici sociali pro-priamente umani, costruttori di relazioni salde e durevoli. Vuol dire entrare consapevolmente nelle crisi e nelle difficoltà, con una razionalità capace di non cedere alle illusioni della menta-lità comune o alle provocazioni degli antagonisti. Di perseguire indefettibilmente un proprio obiettivo di bene comune.L’azione di Federmanager si esplicita nelle forme tipiche dei vari enti previdenziali, assistenziali, di formazione e fornitura di ser-vizi di cui si riferisce nelle pagine di questo numero di “Dirigenti Industria”. Chi ha ricevuto dal Consiglio Nazionale la responsabi-lità di gestione di questi Enti è legato in primo luogo al mandato ricevuto di perseguire l’interesse e le indicazioni della Federazio-ne di cui è espressione, e di mettere le proprie capacità e com-petenze con generosità a disposizione del disegno comune.Inoltre è bene ricordare che la storia stessa di questi enti è il ri-sultato di una creatività ed in ultima analisi di una generosità, da parte delle imprese e dei dirigenti, per mettere a disposizione risorse e strumenti di solidarietà intergenerazionale, di suppor-to professionale, di aiuto concreto per le necessità dei manager.Con questo non ci nascondiamo le esitazioni, le difficoltà e tal-volta gli errori e le deviazioni che hanno percorso la storia stessa di queste iniziative e la loro gestione; che rappresentano tutta-via esempi di dedizione e managerialità rispetto al malcostume del Paese. Proprio per questo riponiamo nei colleghi democra-ticamente eletti la piena fiducia affinché sappiano guidare con lungimiranza, per rappresentare un esempio per il Paese. Vogliamo, conoscendo le qualità delle persone che abbiamo scelto, sostenerli con realismo e pragmaticità nella quotidiana lotta per un mondo migliore, valorizzando la generosità del loro impegno con il costante, vigile supporto della nostra Associa-zione, in pieno accordo con la Federazione, all’interno della qua-le continueremo le nostre battaglie per conseguire gli obiettivi programmatici condivisi. ■

Page 4: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI2 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

S

Page 5: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 3Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015DI

ommarioSnovemBRe 2015 anno LXVIII

editoRiaLe 1 Un passo verso la competitività Romano ambrogi

notiZie da FedeRmanageR 4 Protagonisti del domani Stefano Cuzzilla

6 Lettera del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

7 Federmanager nel XXI Secolo Mario Cardoni

notiZie Cida10 Il nostro valore Giorgio ambrogioni

FoCUS Completamento rinnovo cariche enti Federali11 • Assidai • Fasi • Federmanager Academy • Fondazione Fondirigenti • Fondazione IDI • Praesidium • Progetti Manageriali • Fondo Dirigenti PMI

FoCUS Completamento rinnovo cariche sociali aLdai 20 Una rinnovata avventura Sergio De Masi

21 Proviamoci ancora... repetita iuvant Mario Giambone

management 28 EXPO 2015 ha mostrato l’Italia che funziona Romano ambrogi

30 La formidabile opportunità del biotech Leonardo Vingiani

LavoRo 33 Ricerca esperti per la valutazione tecnica di progetti Franco Del Vecchio

pRevidenZa 34 Sempre aperti i cantieri delle pensioni antonio Dentato

36 Il supplemento di pensione e la pensione supplementare Salvatore Martorelli

vita aSSoCiativa 38 I Quaderni Tecnici

39 Gli studenti insegnano il web agli over 60 Roberto De Mattia

opinioni 41 Le grand bleu Giuseppe Colombi

CULtURa e tempo LiBeRo 43 52° Golf Day & Trophy ALDAI Vladimiro Sacchetti

44 i libri di novembre 2015 • Fregoléte Recensione di Serena Grigolli • Il tempo della leadership Recensione di Franco Del Vecchio • Come mettersi in proprio con il franchising • Etica, pane quotidiano Recensione GdL Cultura aLDaI

FoCUS

îCompletamento rinnovo cariche Enti FederaliîCompletamento rinnovo cariche sociali AldAi

© James Thew - Fotolia.com

a CentRo RiviSta

inSeRto aSSidai WeLFaRe 24

Page 6: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI4 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIe DAnProtagonisti del domaniEstratto del discorso del Presidente federaleStefano Cuzzilla - Roma, 9 ottobre 2015

icordare la storia deve servire a porre le premesse per un futuro tangibile. Non è un’operazione semplice, ma l’unica davvero utile a evitare di ripetere gli errori che

pure si compiono e, allo stesso tempo, ad alzare l’asticella dei propri propositi verso il conseguimento di risultati più elevati. Ruggero Bacone affermava che esistono due tipi di conoscen-za, per argomenti e per esperienza. Le discussioni portano a conclusioni e ci costringono a convenire, ma non provocano la certezza né eliminano i dubbi. A meno che - diceva Bacone - non intervenga l’esperienza. Federmanager ha maturato esperienza in questi 70 anni in cui ha attraversato, accanto ai manager industriali, le trasforma-zioni più rapide e rivoluzionarie della storia di Italia. Vogliamo averne memoria, ma soprattutto aprire una riflessione sulla nostra identità e su ciò essa esprime: una collettività presente, coesa, collaborativa, responsabile e innovativa che continua a contribuire allo sviluppo del Paese. “Protagonisti del domani”, abbiamo scritto a chiare lettere sui manifesti di questa che è innanzitutto la nostra festa affinché quell’esperienza in cui dobbiamo riconoscerci possa essere rilanciata anche all’ester-no, verso sfide ulteriori.Il momento attuale è delicatissimo. Ho assunto la Presidenza di questa Federazione quando l’esistenza stessa dei corpi in-termedi è messa in discussione, mentre si affrontano ipotesi di riforma strutturale dell’ordinamento e si tenta di portare avan-ti scelte decisive per dare stabilità ai timidi segnali di ripresa dell’economia interna. Nelle sedi istituzionali sto ribadendo l’importanza cruciale che i manager devono avere in una fase in cui si sta agendo su grandi orizzonti del cambiamento: sanità, pensioni, rifor-ma del welfare state. Federmanager intende dimostrare cosa significa fare buona rappresentanza, offrendo al Paese gli out- put e le proposte che emergeranno dal nostro lavoro e dalle Commissioni che ho costituito dedicate in particolare al tema della sanità e delle politiche industriali, che sono gli asset cru-ciali su cui si misurerà il nostro grado di progresso e di civiltà nel prossimo futuro.La scorsa settimana abbiamo concluso importanti incontri istitu-zionali, sperimentando un’apertura convincente da parte di alcu-ni membri del Governo e del Parlamento che auspichiamo inizi a fare breccia. L’esecutivo sostiene la ripresa del Pil ed è convinto di tagliare la tassa sulla prima casa. Gli esponenti del governo che abbiamo incontrato hanno espresso attenzione verso il tema della valorizzazione del management come volano per la ripresa industriale e ciò mi fa confidare in un’interlocuzione positiva in vista della definizione della Legge di Stabilità.

In Commissione di Vigilanza sull’A-nagrafe Tributaria, dove siamo stati audìti nell’ambito dell’indagine co-noscitiva in cor-so, finalizzata alla razionalizzazione delle banche dati della Pubblica Am- ministrazione, ab-biamo riscontrato attenzione verso gli esempi che il nostro sistema sta portando avanti in tema di ottimizzazione delle risorse, investimento dell’lCT, innovazione. Ci hanno chiesto di tornare per approfondire l’analisi con l’Agenzia delle Entrate, con la quale abbiamo già interagito in passato per l’attuazione del progetto di dematerializzazione avviato al Fasi, dimostran-do che lavorando insieme e in modo propositivo e costruttivo si possono raggiungere risultati eccellenti. Abbiamo ribadito la nostra volontà di partecipare a un gruppo di lavoro per con-dividere le soluzioni più opportune che consentano alla P.A. di conseguire il suo obiettivo di interazione delle sue banche dati, tenendo conto, al contempo, delle implicazioni che pos-sono generarsi sui Fondi integrativi, ognuno dei quali ha delle proprie specificità. Celebriamo dunque questi 70 anni di attività in un contesto di accelerazione: vanno prese in fretta scelte consapevoli e strutturali. È un fatto che negli ultimi anni abbiamo sofferto la perdita di un numero cospicuo di manager validi e preparati, mentre chi stava perfezionando un percorso di studi universi-tario di alto livello ha scelto l’espatrio. L’emorragia è valoriale, non solo quantitativa. Lavoriamo pertanto per consolidare e certificare le competenze dirigenziali, per precorrere le esigen-ze del mercato globale, per offrire idee e proposte concrete per lo sviluppo e la competitività dell’Italia. Dal mio osservatorio di Presidente risulta evidente che se si in-veste nella categoria manageriale, ne derivano benefici diretti più generali nell’economia e nella società, creando un circo-lo virtuoso di cui siamo particolarmente orgogliosi. In questi anni abbiamo messo in campo progetti che hanno coinvolto i nostri manager in operazioni di recupero del patrimonio se-questrato alla criminalità organizzata, come è avvenuto con “Manager White List” in Lombardia. A Napoli prima, in Piemon-te ora, abbiamo scelto di portare in quartieri particolarmente difficili corsi di formazione erogati dai nostri associati in favore

rCeLeBrAzIone DeL 70° AnnIverSArIo DI feDerMAnAger

Page 7: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 5Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIe DAndi progetti di autoimprenditorialità in cui competenze e cono-scenze sono trasferite con spirito di liberalità. Nella Capitale, nella factory di Luiss En-Labs, è possibile trovare i nostri ma-nager che offrono gratuitamente interventi di mentoring a so-stegno delle start-up giovanili e, nei casi di sviluppo, operano come “Business Angels” con propri investimenti diretti. I nostri Enti e le realtà del nostro sistema, partendo da quelle espressioni di bilateralità virtuosa che rappresentano un’eccel-lenza nell’ambito della previdenza e dell’assistenza sanitaria integrativa e dell’education, hanno dato origine a modelli di in-tervento e di servizio che oggi sono presi a riferimento sia dalla macchina pubblica sia dal settore privato. Lo sviluppo del cosid-detto “secondo welfare” noi lo abbiamo prefigurato decenni fa e, oltre ad immaginario, lo abbiamo sperimentato con successo. Il Fasi tutela la salute dei manager industriali da quasi 40 anni, Previndai è una realtà consolidata di grande affidabilità in tut-to il panorama della previdenza complementare, Fondirigenti finanzia con lungimiranza la formazione di qualità, l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, i progetti di ricerca e sperimen-tazione per il futuro delle imprese e dei loro manager. Anche nell’ambito dell’interlocuzlone con il mondo delle PMI sono state messe in campo strategie parallele che hanno portato alla costituzione di formazioni fondamentali per i nostri manager come Previndapi, Fasdapi, Fondo Dirigenti PMI, Fondazione IDI. Infine, all’interno della nostra Organizzazione, vantiamo espe-rienze che agiscono a supporto di un sistema già forte, offrendo ai nostri associati ulteriori strumenti. Va ricordato l’essenziale contributo che diamo in tema di welfare e di “people care” con Assidai che garantisce una tutela sanitaria di qualità e che opera anche a integrazione delle prestazioni coperte dal Fasi, e con Praesidium che è il nostro broker assicurativo. Penso alla nostra management school, Federmanager Academy, alle iniziative di CDI Manager per il temporary management e al lavoro essen-ziale di amministrazione svolto da Progetti Manageriali.

Infine, realtà emergenti come Federprofessional, che invece parla al mondo della libera professione e del lavoro autonomo, stanno dimostrando di intercettare bisogni reali e, su questa base, di orientare servizi e proposte efficaci. Nella mia visione, pertanto, tra le priorità vi è anche quella di trasmettere anche all’esterno il messaggio di eticità della no-stra condotta e il contributo in termini di concretezza, innova-zione e sapere manageriale che, grazie ai colleghi, continuia-mo ad esprimere. Penso in particolare alle nuove generazioni, a chi sta seguendo un percorso professionale puntando a rag-giungere un ruolo apicale nell’impresa e a chi, giovanissimo, sta perfezionando la sua formazione manageriale. Avvertiamo la necessità di un nuovo patto generazionale come strumento reale di crescita. La frattura tra senior e junior è stata approfon-dita da riforme legislative che hanno calcato le differenze ed è stata finora penalizzata da un modello gestionale che non ha ancora saputo sperimentare adeguatamente le potenzialità dell’incontro intergenerazionale di esperienze lavorative.Invece, è proprio dalla diversità delle storie professionali e uma-ne che si può innescare una reale ripresa. La minaccia del “crash generation”, di cui parla Marc Lazar, rischia di accentuare la crisi del mondo produttivo. Certamente non possiamo nascondere che nel nostro Paese il dialogo tra le diverse generazioni, sia nella società, sia nelle imprese, si esprime a singhiozzo quando, invece, altrove è riconosciuto quale ingrediente fondamentale per garantire il giusto mix di esperienza e propensione al cam-biamento, di cui l’economia reale può sicuramente beneficia-re. Bisogna pertanto cercare meccanismi incentivanti capaci di coniugare la legittima aspirazione delle giovani generazioni a trovare spazi di realizzazione, con la possibilità di sfruttare il patrimonio di conoscenza dei lavoratori senior. Questo ponte tra generazioni deve agevolare i processi di open innovation, di digital improvement e di progettualità integrata.Quando si parla di riorientare in modo strategico le politiche industriali bisognerebbe chiedersi innanzitutto come scon-figgere l’approssimazione e premiare la qualità, valorizzando la presenza della componente femminile in azienda. Quando sono state scritte le regole di Lisbona, l’Europa sembrava aver preso coscienza di alcuni fattori determinanti per lo sviluppo delle economie dei Paesi membri. Si è detto: investiamo nell’e-conomia digitale, crediamo in una società basata sul primato della conoscenza, rafforziamo know-how e produzioni made in Italy e non rinunciamo alla sfida della competitività sui nuo-vi market, specialmente gli asiatici.II tema che ci poniamo è chi guiderà questa evoluzione. Come sapremo esercitare la nostra leadership, soprattutto quando si parla di innovazione sociale: governare i fenomeni agevolan-do la fortificazione di un clima identitario che dà significato alle iniziative che mettiamo in atto. Quali modelli aziendali ri-conosciamo vincenti e quale tipo di welfare intendiamo pro-muovere. In definitiva, reinterpretiamo la mission della rappre-sentanza, posizionandoci come soggetto proattivo capace di esercitare un’azione propulsiva a vantaggio del Sistema Paese.In questo progetto collettivo, qual è quello di Federmanager, nulla può essere calato dall’alto. Solo con l’impegno di tutti si potrà conquistare un orizzonte di crescita e di effettivo pro-gresso, che è poi quello che tutti desideriamo, per noi, ma so-prattutto per le generazioni a venire. ■

Le Sedi Federmanager: ieri e oggi

Page 8: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI6 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIe DAn

TELEGRAMMA

Rivolgo il mio caloroso saluto a lei, Presidente Cuzzilla, e a tutti i partecipanti alla celebrazione del settantesimo anniversario della fondazione di FEDERMANAGER. La storia del vostro sodalizio ini-zia nel 1945 con la rinascita democratica del nostro Paese, liberato dalla barbarie e dalla devastazione della Seconda Guerra Mondiale e l’avvio della ricostruzione e del miracolo economico.Questa significativa ricorrenza cade oggi in un momento in cui in Italia si registrano segnali di ripresa dopo un lungo e difficile periodo di crisi. La situazione impone uno sforzo comune per consolidare la fiducia e la crescita, attraverso l’aumento della competitività e il rilancio dell’occupazione.

In questo contesto, i manager dell’industria svolgono un ruolo cruciale, da protagonisti, nel sostenere lo sviluppo del-le imprese, favorirne l’internazionalizzazione, facilitare il passaggio generazionale. In un mondo sempre più aperto alla concorrenza, agire con professionalità, competenza e capacità di innovazione è essenziale per anticipare e gestire i cambiamenti, a volte in condizioni di estrema incertezza. I dirigenti hanno la responsabilità di valorizzare il me-rito, far crescere le persone, esaltandone le potenzialità e motivandole per il raggiungimento di uno scopo comune. È la squadra che ne determina il successo.

Oggi più che mai non c’è impresa senza etica.Per questo è importante che, oltre ai codici di condotta, nel bagaglio culturale di un manager siano ben radicati solidi valori: onestà, integrità, trasparenza, lealtà e senso di responsabilità sociale. L’etica civica e professionale significa anche respingere ogni forma di corruttela, rifiutare ogni convivenza con la criminalità organizzata e denunciare i suoi tentacoli sul sistema economico del Paese. Sono queste le condizioni irrinunciabili per gestire correttamente un’im-presa, tutelarne la reputazione e mantenere alta la fiducia dei consumatori e della collettività, riducendo così il rischio di gravi conseguenze negative anche per l’interesse generale. Sono certo che in questo senso e in questa direzione si muove la classe manageriale italiana oggi qui rappresentata.

Con questo spirito, rivolgo il mio augurio di buon lavoro a tutti i convenuti, dedicando un pensiero particolare alle donne manager: una presenza vitale e in espansione anche grazie a una legislazione lungimirante che ha favorito il rafforzamento della presenza femminile nei consigli di amministrazione. Un passo importante nella nostra società, una strada ancora da percorrere fino in fondo per dare in questo campo piena e concreta attuazione al principio delle pari opportunità che la nostra costituzione tutela e garantisce.

Sergio Mattarella

Page 9: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 7Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIe DAnFedermanager nel XXi SecoloSintesi del discorso del Direttore federale Mario Cardoni - Roma, 9 ottobre 2015

anni, una storia fatta di grandi intuizioni e di iniziative di successo, di momenti critici e di scelte coraggiose. Le nostre

radici traggono la forza dai nostri valori identitari: i valori della responsabilità e del merito, ma anche della solidarietà in-tergenerazionale e della trasparenza; poi ci sono la passione e l’altruismo che da sempre animano le donne e gli uomini che scelgono di impegnarsi in Federmanager.Questa ricorrenza cade nell’anno in cui, qualche effettivo se-gnale di fragile ripresa emerge dai dati ISTAT che va sostenuta. Gli ultimi dati sulla disoccupazione segnano un’importante in-versione di tendenza a conferma che il Paese si è rimesso in movimento. Anche la categoria dei dirigenti ha pagato a caro prezzo, con una contrazione di circa il 10%, la più alta in ter-mini percentuali, che costituisce un segnale molto negativo perché rischiamo di disperdere un patrimonio di competenze, già rare in questo Paese. È pur vero che interpretando fino in fondo i cambiamenti sus-seguiti all’avvento della moneta unica e alla globalizzazione, si avrebbe intuito che la sfida della competitività si sarebbe spostata sul terreno della qualità, dell’innovazione e dell’inter-nazionalizzazione. Non deve sorprendere, quindi, il clima di sfi-ducia verso la politica, le istituzioni e anche quello nei confron-ti delle organizzazioni sindacali, in particolare verso le grandi confederazioni, sceso ai minimi storici in quanto considerate compartecipi delle scelte o delle mancate scelte che hanno portato il Paese sull’orlo di un default.Il Paese dispone ancora di tante risorse ed energie che non riesce però a mettere a sistema per l’assenza di una visione e di un’azione strategica. Avremmo bisogno di stimolare le energie migliori e di remare tutti nella stessa direzione.Il sindacato è un’organizzazione di rappresentanza che non può esimersi dal collocare le sue strategie in un disegno più ampio di interessi generali del Paese. La sua azione di rappre-sentanza sarà tanto efficace quanto più riuscirà a capire ed in-terpretare per tempo le dinamiche dell’evoluzione della socie-tà e del mondo del lavoro, altrimenti rischia di far pensare alle imprese di poter gestire meglio direttamente la relazione con i propri dipendenti. Per essere un’associazione di rappresentanza del XXI Seco-lo, occorre invece avere visione, essere aperti e trasparenti. Con Internet il mondo è profondamente cambiato. Il ritardo del digital divide e sulla banda larga sono il segno tangibile che anche culturalmente siamo indietro. La sfida tecnologica, dell’innovazione e dell’internazionalizzazione impongono alle imprese un approccio aperto al mondo e la necessità di rive-

dere e adattare le proprie strategie alle continue evo-luzioni del merca-to e ai mutamenti dei bisogni dei clienti/consuma-tori. È la strada da perseguire anche per modernizzare la nostra Pubblica Amministrazione e vincere la resistenza della burocrazia, che trascina con sé la piaga della corruzione e della collusione.Finalmente si sono resi strutturali i percorsi di alternanza scuo-la lavoro per facilitare l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, ma la disciplina sull’apprendistato, in particolare quel-lo di alta formazione, andrebbe ulteriormente migliorata. Per chi è inserito nell’impresa è la formazione continua la strada maestra. I fondi di formazione continua interprofessionale, come Fondirigenti e il Fondo Dirigenti PMI, sono l’esempio di come si possono utilizzare proficuamente le risorse che af- fluiscono dall’Inps, ma che provengono dalle imprese. Occor-rerebbe averlo bene a mente e attestarne in modo chiaro la loro natura perché la trasparenza gestionale non è solo pubbli-ca e non può essere l’alibi per reiterare l’inaccettabile “scip-po” per destinare tali risorse ad altre finalità. Per chi invece il posto di lavoro lo ha perso, le risorse disponibili andrebbero ripartite molto diversamente dando maggior peso alle politi-che attive, perché l’obiettivo non deve essere assistere le per-sone, ma di riorientarle professionalmente verso soluzioni che abbiano una prospettiva occupazionale. È il lavoro che garan-tisce la dignità delle persone, ma occorre avere un mercato del lavoro che funzioni davvero.Questa è la vision sulla quale Federmanager ha rinnovato pro-fondamente in questi anni la sua politica sindacale. Con corag-gio e senso di responsabilità ha saputo innovare un modello di relazioni industriali e un impianto contrattuale ancora unico. La nostra specificità contrattuale per essere salvaguardata do-veva essere attualizzata per tenere conto di ciò che avviene fuori dai confini nazionali, dove le nostre imprese sono sempre più presenti. Abbiamo rinunciato da tempo agli automatismi retri-butivi e puntato sulla produttività mettendo al centro del con-tratto collettivo il dirigente come persona. La valorizzazione del welfare contrattuale e aziendale ha assunto progressivamente nel nostro contratto collettivo un ruolo centrale ed è la chiave di

70CeLeBrAzIone DeL 70° AnnIverSArIo DI feDerMAnAger

Page 10: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI8 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIe DAnvolta per la modernizzazione delle relazioni industriali verso un modello collaborativo e non più conflittuale. Abbiamo rea-lizzato in questi anni importanti iniziative: Fasi e Previndai sono eccellenze nel panorama nazionale e siamo stati antesignani sui temi dell’assistenza e della previdenza integrativa. Di Fon-dirigenti, la Fondazione in memoria di Giuseppe Taliercio, col-lega ucciso tragicamente dalle Brigate Rosse, voglio ricordare i progetti dedicati alla diffusione della cultura manageriale nelle PMI, riuscendo anche a mettere attorno allo stesso tavolo im-prenditori e manager: quelli dedicati a facilitare il reinserimento lavorativo dei dirigenti disoccupati, di cui siamo stati precursori; il progetto IMO per rafforzare i rapporti scuola-impresa, un pro-getto concreto di alternanza scuola lavoro.Il futuro va verso un modello di contrattazione collettiva di prossimità in quanto maggiormente in grado di risponde-re agli effettivi bisogni di aziende e dirigenti di cui è sempre più difficile tracciare una sintesi collettiva su base nazionale. Occorre puntare più decisamente sulla produttività perché le retribuzioni non possono essere una variabile indipendente rispetto agli andamenti dell’impresa, ma siamo ancora distanti da un modello di democrazia economica che contempli forme di partecipazione dei lavoratori nel capitale e nella governance dell’impresa. La nostra mission è dare alla categoria il giusto ruolo e la cor-retta immagine nel contesto economico e sociale. Attori pro-tagonisti del cambiamento e del successo sia nelle imprese in cui operano in modo socialmente responsabile, sia fuori dalle imprese, nel processo di modernizzazione del Paese. Vogliamo e dobbiamo sfatare l’errata immagine di egoismo e privilegio che contorna mediaticamente la figura del manager, creata da pochi singoli casi che si ripercuotono ingiustamente su quelle centinaia di migliaia di colleghi che si impegnano, prendono decisioni e ne rispondono sulla propria pelle.Va dato atto che la concertazione è stato uno strumento che ha consentito di superare momenti complicati per il Paese. Tuttavia, due sono le critiche che ci sentiamo di fare: la prima è avere tradotto la concertazione in condivisione, andando oltre un sano confronto, mentre spettava al Governo prender-si la responsabilità della decisione; il secondo è stato lascia-re fuori dal dialogo sociale pezzi importanti di società civile. È altrettanto sbagliato però ora non accettare il confronto con le associazioni di rappresentanza. Avremmo evitato la legge Fornero di riforma del sistema previdenziale che ha messo in forte difficoltà centinaia di migliaia di lavoratori. Le soluzioni ai problemi del Paese non si trovano con gli sterili dibattiti nei talk show televisivi, che hanno anche il demerito di accentuare la faziosità e il clima di conflittualità, ma attraverso un confron-to sano e continuo con chi i problemi reali li tocca con mano nell’agire quotidiano.Siamo tutti stanchi di approfondimenti e di analisi, i proble-mi reali sono sotto gli occhi di tutti da anni, abbiamo bisogno di passare all’azione, al fare. Vogliamo esserci, perché queste sono le nostre peculiari caratteristiche e vorremmo contami-nare con la nostra cultura, le nostre competenze ed esperienze acquisite e praticate sul campo quotidianamente. La selezione del mercato in questi anni è stata durissima. Migliaia di piccole aziende non ce l’hanno fatta. Rischiamo di disperdere un patrimonio del Paese. Si pensi al piccolo im-

prenditore che si trova nella necessità di affrontare importanti cambiamenti nella sua azienda familiare: passaggi generazio-nali, operazioni di merger & acquisition, progetti di internazio-nalizzazione o di reti d’impresa o un progetto d’innovazione di prodotto o di processo. Ebbene abbiamo un vero paradosso! Ci sono migliaia di professionalità che non attendono altro che avere una nuova opportunità di lavoro e migliaia di pic-cole aziende che sono costrette a chiudere perché non sono competitive in mancanza di necessarie competenze. Le azien-de, infatti, se non crescono muoiono. È la legge del mercato e incrementare la quota di lavoratori ad alta qualifica è necessa-rio per puntare sull’innovazione e sulla internazionalizzazione: questo è il percorso che altri Paesi industrializzati hanno da tempo avviato, mentre da noi è successo l’esatto contrario.Il nostro modello di riferimento sono le circa 4.000 aziende di media dimensione, cosiddette multinazionali tascabili, dina-miche, strutturalmente attrezzate, che hanno saputo in questi anni reagire innovandosi e a volte trasformandosi profonda-mente. Sono le aziende che in questi anni difficili hanno pun-tato sulla qualità, hanno innovato la governance creando un connubio virtuoso tra imprenditore e un buon manage-ment, quelle che hanno consentito un forte incremento delle esportazioni e hanno tenuto a galla il Paese. È giunto il momento di rilanciare una vera politica industria-le. Fare politica industriale significa innanzitutto riconoscere all’industria il ruolo strategico che ha nel nostro Paese, il mo-tore dell’economia italiana, il principale strumento di sviluppo tecnologico, di creazione e di diffusione di conoscenze e di innovazione. Essa costituisce il principale veicolo delle nostre esportazioni e determina una richiesta di servizi qualificati. Il mondo economico nel frattempo è diventato più grande e connesso. Il passaggio alla rivoluzione digitale ha determinato mutamenti epocali nel modo di fare impresa, sui sistemi orga-nizzativi aziendali, ormai catene globali del valore che vanno oltre la dimensione territoriale.Se vogliamo rendere le aziende italiane più competitive, oc-corre ridurre il cuneo contributivo e fiscale, ma è necessaria anche una politica industriale che consenta al nostro tessuto industriale di adattare le proprie caratteristiche e capacità ai cambiamenti tecnologici e del mercato. Il progetto “Indu-strial 4.0” va in questa direzione. Non esistono più le catene di montaggio, ma impianti moderni che saranno sempre più caratterizzati dalla tecnologia e dalla richiesta di lavoratori a più elevato livello professionale. Occorre puntare quindi sul-lo sviluppo delle infrastrutture digitali e digitalizzare la nostra economia con l’introduzione di dosi massicce di innovazioni nelle nostre imprese manifatturiere, favorendo la creazione di aziende di servizi digitali e lo sviluppo delle digital capabilities. I Fondi pensione possono essere un attore importante nel ruolo di investitori di lungo periodo a sostegno dello svilup-po di iniziative per l’economia reale del nostro Paese, ma gli investimenti in infrastrutture sono determinanti, specie per il Sud. Il mercato è importante, lo dimostra la nuova primavera dell’industria farmaceutica che sembra vivere il nostro Paese, ma bisogna sviluppare una vera politica industriale moderna e coerente con i tempi, che faccia della ricerca e dello sviluppo, nonché della formazione delle competenze, i suoi driver, per favorire l’attrazione di imprese medio grandi, italiane ed este-

Page 11: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 9Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

re, che potrebbero offrire opportunità di lavoro qualificato e determinare un effetto virtuoso sull’indotto.C’è chi sostiene che la migliore politica industriale sia l’assenza di una politica industriale ed è la tesi che è prevalsa negli ultimi decenni. Il vero timore è che attraverso la politica industriale lo Stato torni ad avere un ruolo influente nell’economia. Se Oba-ma non fosse intervenuto, con tutta probabilità, la Chrysler sarebbe fallita e non sarebbe nata FCA. Le aziende sono en-tità vive in cui l’anima è costituita dalle persone che vedono in quell’impresa la costruzione del proprio futuro e nelle quali cresce giorno dopo giorno un elevato senso di appartenenza. Tra queste c’è sicuramente il middle management.Creare le condizioni per stimolare la nascita di nuove impre-se, soprattutto nei giovani è fondamentale per un Paese che ha un’insufficiente offerta di lavoro. Un programma perma-nente che favorisca l’accesso nelle piccole imprese dei talenti e giovani laureati agevolato dalla presenza di tutor, è un’altra proposta che avrebbe il duplice obiettivo di dare maggiori opportunità a chi ha investito nella propria formazione, senza dover seguire i propri sogni all’estero e creare le condizioni per accrescere il livello qualitativo delle piccole imprese. Infine, il fisco. Il tema dell’evasione fiscale non è più rinviabile e va affrontato senza pregiudizi ideologici o demagogici. Una piaga che non è più accettabile. non si possono continuare a premiare i furbi e a tartassare gli onesti. Il livello della pressio-ne fiscale in Italia è troppo elevato e sottrae eccessive risorse al sistema economico. Di questo ne è conscio anche il Presidente del Consiglio che ha annunciato una serie di interventi a partire dalla prossima Legge di Stabilità. Quello che è più grave però

è che le imposte gravano su pochi: prevalentemente lavorato-ri dipendenti e pensionati. I dati delle dichiarazioni dei redditi che annualmente vengono pubblicati sono sconcertanti ed è inammissibile che questo venga ancora tollerato. È inammissi-bile che su 60 milioni di italiani, i contribuenti siano solo la metà e che oltre 10 milioni di questi versino appena 55 euro l’anno dichiarando un reddito medio di 7.500 euro, mentre il 4,01% dei contribuenti versa il 32,6% del gettito complessivo. Tra questi lo 0,7%, rappresentato da dirigenti in servizio e in pensione, versa oltre il 12% del totale. Non può essere la fotografia reale del nostro Paese. La nostra difesa delle pensioni è una batta-glia di giustizia e di verità. Cominciamo a fare vera trasparenza, non propaganda come il Presidente dell’Inps. Cominciamo a distinguere la previdenza dall’assistenza che grava impropriamente sull’Inps e la cui con-fusione ha l’evidente scopo di giustificare i tagli alla previden-za e soprattutto alle pensioni di importo più elevato. Occorre garantire autentica equità possibile solo riequilibrando il get-tito contributivo e fiscale tra lavoratori dipendenti e pensionati da una parte e tutti gli altri dall’altra e se si darà effettivamente conto di cosa un cittadino dà e cosa riceve. Guardiamo i nume-ri e finiamola con la demagogia, solo in questo modo si potrà incidere sui veri privilegi. Abbiamo bisogno di semplificare il nostro Paese, di renderlo governabile e con una Pubblica Am-ministrazione e una giustizia più efficiente. Se vogliamo cam-biare davvero occorre puntare sui migliori, rimettendo al cen-tro la persona e l’interesse comune. Federmanager sta cambiando per essere protagonista del domani e lancia la sfida per i prossimi 70 anni. ■

otIzIe DAn

Page 12: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI10 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

otIzIenil nostro valoreGiorgio AmbrogioniPresidente CIDA

ualche tempo fa Ernesto Galli della Loggia soste- neva che la decadenza di un Paese si misura anche

dall’incapacità della propria classe dirigente a ri- flettere con onestà intellettuale sulla sua storia, dal saper vedere e riconoscere i propri errori, a di- scuterne, a correggerli. E fu molto chiaro nel sot-tolineare che quando parlava di classe dirigente non si riferiva solo ai politici ma anche al variegato mondo delle alte profes-sionalità: in sostanza a tutte quelle categorie che costituiscono o dovrebbero costituire la borghesia produttiva del Paese.

Personalmente condivido molto questa analisi sommariamen-te richiamata: penso che il nervo scoperto del nostro Paese sia l’eclissi di una classe dirigente che si ponga e proponga come driver di una Società che vuole cambiare, innovare, riscoprire un forte senso etico dello Stato. C’è bisogno di una classe di-rigente che ritrovi la propria missione, contrasti la tendenza a rifugiarsi nel privato creando un vuoto in “cabina di regia”.

Quasi in parallelo qualificati osservatori sociali hanno comin-ciato ad occuparsi del ruolo dei sindacati per evidenziarne le crescenti difficoltà a comprendere ed interpretare le nuove dinamiche politiche, economiche e sociali; a capire i cambia-menti in atto nel mondo del lavoro.

È ovvio che tali osservatori hanno sviluppato le loro considera-zioni guardando alle grandi Confederazioni ma non penso sia motivo valido per chiamarci fuori, per sottrarci ad una riflessio-ne che riguardi il nostro essere dirigenti sul piano individuale, categoriale ed Associativo.

Penso che tutta la dirigenza abbia il problema di ripensare il proprio ruolo, avverta il bisogno di una rilettura dei criteri di selezione e formazione, di un rafforzamento della propria le-gittimazione sociale. Penso che anche chi la rappresenta (As-sociazioni, Federazioni e Confederazione) debba seriamente valutare la possibilità di affermare nuovi modelli operativi, di governance, di politiche.

Personalmente ritengo che questo duplice e parallelo proces-so di autoanalisi sia necessario: a cominciare dalla CIDA con la sua esigenza di rafforzamento strategico e di revisione orga-nizzativa, sia al centro sia sul territorio. Per quanto ci riguarda stiamo cercando di farlo gestendo al meglio le problematiche connesse alla Legge di Stabilità, al fisco e al welfare. Lo fac-ciamo sapendo però che solo questo non basta più: occorre superare la logica difensiva e di reazione agli stimoli esterni per tentare la difficile strada della proposizione autonoma ed originale; dobbiamo farlo sapendo che solo così, specie con questo Governo, possiamo crescere in credibilità, visibilità e protagonismo sociale.

Il Paese chiede managerialità diffusa: nella sanità, nella scuola, nella PA sono in atto cambiamenti irreversibili di cui dobbiamo farci carico.Ci stiamo preparando a questo dotando la CIDA di supporti adeguati per avanzare proposte di politica economica, fiscale e sociale; per monitorare l’iter parlamentare dei provvedimen-ti di interesse Confederale e favorire l’interlocuzione istituzio-nale; per promuovere all’esterno le nostre posizioni.

Attraverso CIDA vogliamo offrire alla Categoria un nuovo pro-tagonismo sociale e dobbiamo farlo partendo da un presup-posto: rappresentiamo una quota rilevante di quel capitale umano, portatore di conoscenze, senza il quale - come ben sottolineato da Ignazio Visco - diventa vano parlare di innova-zione, competitività, efficienza.

Ebbene, il nostro valore, il valore di CIDA e delle sue Federazioni sta qui, sta nel far percepire al Paese quanto possiamo e voglia-mo dare per la sua crescita ed il suo sviluppo armonico. ■

q

Page 13: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 11Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015DI diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015 11

oCUS rInnovo CArIChe entI feDerALI

ASSidAi (Fondo Sanitario integrativo)

ANNO 2 NUMERO 5

www.assidai.it

24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Fondi integrativi, il futuro chiamaIl dm Lorenzin è destinato a cambiare lo scenario della sanità italiana. E anche Assidai può giocare un ruolo importante

D al dibattito molto vi-vace sul dm Lorenzin, quello sull’appropria-tezza prescrittiva del-

le prestazioni di assistenza spe-cialistica, dipenderà il percorso del Servizio sanitario nazionale (Ssn) nei prossimi anni. Non solo, in questo scenario anche il ruolo dei fondi sanitari integrativi come Assidai è destinato ad assu-mere una nuova importanza viste le crescenti difficoltà del Ssn a livello di sostenibilità finanziaria. Parlare di appropriatezza in medicina è un tema molto de-licato: dovrebbe infatti avere un significato univoco, poi-ché è riferito all’ammalato. Non va tuttavia dimenticato che quest’ultimo appartiene a una comunità, nello specifico il Servizio sanitario naziona-le, che utilizza risorse pubbli-che, che a loro volta, specie negli ultimi tempi, sono tutto fuorché illimitate. Anzi, come evidenziato dai pareri espres-si anche in questa newsletter (per esempio Roberto Scrivo, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero della Salute) il Ssn rischia di incorrere in seri problemi di sostenibilità eco-

nomica in assenza di correttivi. Ecco dunque che il termine ap-propriatezza, in qualche modo, deve contemplare anche una sfaccettatura di carattere eco-nomico. In sostanza: un inter-vento medico appropriato offre al paziente la miglior cura che esiste sul mercato, ma a parità di condizioni bisogna tenere conto del costo. Un ragiona-mento, secondo alcuni esperti, che vale sia per gli esami dia-gnostici (la tesi è che il medico di base, a fronte di una proble-

matica posta dal paziente, lo indirizzi ad uno specialista, che avrà a sua volta il compito di scegliere i test più opportuni) sia in campo farmacologico. In questo scenario, tuttavia, non va sottovalutato il ruolo che possono svolgere i fondi sanitari integrativi come Assi-dai. Anche uno studio di Ipsos, da noi commissionato in occa-sione dei 25 anni di Assidai, ha di recente evidenziato che il settore dell’assistenza sani-taria integrativa è ancora poco conosciuto e poco diffuso ma che ha potenzialità enormi, an-che e soprattutto alla luce delle difficoltà del Servizio sanita-rio nazionale. I fondi sanitari integrativi non devono essere un’alternativa a quest’ultimo, ma piuttosto devono rappre-sentarne un’integrazione che ne favorisce la sostenibilità nel lungo periodo. Nel campo delle aziende, uno dei principali segmenti in cui opera Assidai, emanazione di Federmanager, l’assistenza sani-taria integrativa rappresenta an-che una forma di benefit, sempre più apprezzata dai dirigenti nel contesto del welfare aziendale,

perché non c’è nulla di più im-portante che non sia la salute. Due note finali: innanzitutto un grande augurio di buon la-voro a Stefano Cuzzilla, nuovo Presidente di Federmanager (di cui riportiamo un’intervista in questa newsletter). La sua esperienza come Presidente Fasi sarà indispensabile per un confronto produttivo con Con-findustria nella costruzione di un nuovo e più moderno siste-ma di welfare aziendale. In secondo luogo (ultima pagi-na della newsletter) ricordo che è ufficialmente iniziata la cam-pagna per il rinnovo dell’iscri-zione ad Assidai, un passaggio importante che ci traghetterà verso un 2016 in cui vogliamo continuare ad offrirvi, se possi-bile migliorandolo, un servizio che già ora è molto apprezza-to dagli iscritti, come emerge dall’indagine Ipsos. Per tutti co-loro che ancora non conoscono i servizi offerti da Assidai segnalo il nostro sito www.assidai.it e il Customer Care al numero diretto 06 44070600 attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00.

Giangaetano Bissaro

Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Far conoscere i fondi di assistenza sanitaria: ecco la prossima grande sfida di AssidaiDa un’indagine Ipsos emerge che i responsabili HR non hanno una visione approfondita del tema

EditORiAlE

L’88% dei responsabili delle risorse umane (HR) italiani sa che l’assistenza sanita-

ria è una tutela che integra le prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale, ma ben il 33% ammette di avere una co-noscenza superficiale del tema. Il 79% degli HR italiani sa invece dell’esistenza di fondi sanitari non contrattuali che funziona-no da integrazione all’assisten-za offerta dai fondi sanitari di primo livello garantiti dal Ccnl, anche se solo il 39% ritiene di conoscerli in modo approfondi-to. Il quadro emerso dall’indagi-ne svolta da Ipsos (in occasione dei 25 anni di Assidai, festeggia-ti lo scorso 6 maggio) interpel-lando un ampio campione di re-sponsabili delle risorse umane non lascia spazio a equivoci: in Italia la conoscenza dei fondi di assistenza sanitaria integrativa contrattuali e dei fondi sanitari non contrattuali lascia ancora a desiderare. Del resto, si tratta di coperture e garanzie che sem-pre più spesso vengono utilizza-tiecome benefit e contribuisco-

no dunque alla cosiddetta “total compensation” di un manager.A ciò si aggiunge un’altra statistica, proveniente sem-pre dalla ricerca di Ipsos, che traccia idealmente la strada da percorrere in futuro. Ben il 34% dei dirigenti interpellati dichiara che come strumento di welfare offerto dall’azienda vorrebbe un’assistenza sani-taria: una voce che, in questa speciale classifica, stacca net-tamente la seconda preferita e cioè le pensioni, ferme al 12%. Un dato, ancora una volta, elo-quente che evidenzia quanti e quali margini di sviluppo ha l’assistenza sanitaria integrati-va stessa in Italia.

I numeri non men-tono. E la ricerca che Ipsos ha svolto in occasione dei nostri 25 anni, ap-puntamento che abbiamo festeggiato alla Camera dei deputati il mese scorso, ci indica la di-rezione in cui dobbiamo muoverci se vogliamo migliorare ulteriormente il ruolo e la conoscenza di Assidai. Qua-si metà dei responsabili risorse umane italiani intervistati da Ipsos ammette di non conoscere o di conoscere solo parzialmente l’assistenza sanitaria in-tegrativa nonché i fondi sanitari non contrattuali. Una situazione che fa riflettere molto, anche se le intervi-ste condotte in questa newsletter ci inducono a un maggiore ottimismo. L’indagine di Ipsos evidenzia tuttavia un altro numero da non sottovaluta-re: soltanto il 32% dei Responsabili Risorse Umane italiani intervistati co-nosce Assidai. Un dato che si può leg-gere in due modi: positivamente se si pensa che il secondo fondo in classi-fica è al 16%, negativamente visto che ben il 44% degli intervistati non conosce alcun fondo. L’obiettivo pri-mario di Assidai per il prossimo futuro è farsi conoscere da tutti, consolidan-do la propria leadership sul mercato.

salute

qualitàassistenza

welfare

www.assidai.it

benefit

lorena capoccia

di GianGaetano BissaroPresidente assidai

stEfANO CUzzillA ElEttO pREsidENtE di fEdERMANAgER

Stefano Cuzzilla, manager Techno Sky - Gruppo Enav, è il neoe-letto Presidente nazionale di Fe-dermanager, designato dal Congresso federale lo scorso 22 maggio.Classe 1965, già alla guida del FASI (Fondo di Assistenza Sanitaria Integra-tiva), Cuzzilla conferma il suo impe-gno in favore dei manager industriali. “Impiegherò ogni energia – ha dichia-rato – per posizionare Federmanager al centro del sistema delle relazioni industriali, del dibattito istituzionale, politico, della società”.

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/quadri  

ResponsabiliHR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/  quadri  

ResponsabiliHR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/quadri  

Responsabili  HR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

valori %

ASSIDAI_giugno-bozza-01.indd 1 06/07/15 16:10

ANNO 2

Welfare24I l V a l o r e d e l l e P e r s o n e p e r A s s i d a i

Far conoscere i fondi di assistenza sanitaria: ecco la prossima grande sfida di AssidaiDa un’indagine Ipsos emerge che i responsabili HR non hanno una visione approfondita del tema

EditORiAlE

L’88% dei responsabili delle risorse umane (HR) italiani sa che l’assistenza sanita-

ria è una tutela che integra le prestazioni offerte dal sistema sanitario nazionale, ma ben il 33% ammette di avere una co-noscenza superficiale del tema. Il 79% degli HR italiani sa invece dell’esistenza di fondi sanitari non contrattuali che funziona-no da integrazione all’assisten-za offerta dai fondi sanitari di primo livello garantiti dal Ccnl, anche se solo il 39% ritiene di conoscerli in modo approfondi-to. Il quadro emerso dall’indagi-ne svolta da Ipsos (in occasione dei 25 anni di Assidai, festeggia-ti lo scorso 6 maggio) interpel-lando un ampio campione di re-sponsabili delle risorse umane non lascia spazio a equivoci: in Italia la conoscenza dei fondi di assistenza sanitaria integrativa contrattuali e dei fondi sanitari non contrattuali lascia ancora a desiderare. Del resto, si tratta di coperture e garanzie che sem-pre più spesso vengono utilizza-tiecome benefit e contribuisco-

no dunque alla cosiddetta “total compensation” di un manager.A ciò si aggiunge un’altra statistica, proveniente sem-pre dalla ricerca di Ipsos, che traccia idealmente la strada da percorrere in futuro. Ben il 34% dei dirigenti interpellati dichiara che come strumento di welfare offerto dall’azienda vorrebbe un’assistenza sani-taria: una voce che, in questa speciale classifica, stacca net-tamente la seconda preferita e cioè le pensioni, ferme al 12%. Un dato, ancora una volta, elo-quente che evidenzia quanti e quali margini di sviluppo ha l’assistenza sanitaria integrati-va stessa in Italia.

I numeri non men-tono. E la ricerca che Ipsos ha svolto in occasione dei nostri 25 anni, ap-puntamento che abbiamo festeggiato alla Camera dei deputati il mese scorso, ci indica la di-rezione in cui dobbiamo muoverci se vogliamo migliorare ulteriormente il ruolo e la conoscenza di Assidai. Qua-si metà dei responsabili risorse umane italiani intervistati da Ipsos ammette di non conoscere o di conoscere solo parzialmente l’assistenza sanitaria in-tegrativa nonché i fondi sanitari non contrattuali. Una situazione che fa riflettere molto, anche se le intervi-ste condotte in questa newsletter ci inducono a un maggiore ottimismo. L’indagine di Ipsos evidenzia tuttavia un altro numero da non sottovaluta-re: soltanto il 32% dei Responsabili Risorse Umane italiani intervistati co-nosce Assidai. Un dato che si può leg-gere in due modi: positivamente se si pensa che il secondo fondo in classi-fica è al 16%, negativamente visto che ben il 44% degli intervistati non conosce alcun fondo. L’obiettivo pri-mario di Assidai per il prossimo futuro è farsi conoscere da tutti, consolidan-do la propria leadership sul mercato.

salute

qualitàassistenza

welfare

www.assidai.it

benefit

lorena capoccia

di GianGaetano BissaroPresidente assidai

stEfANO CUzzillA ElEttO pREsidENtE di fEdERMANAgER

Stefano Cuzzilla, manager Techno Sky - Gruppo Enav, è il neoe-letto Presidente nazionale di Fe-dermanager, designato dal Congresso federale lo scorso 22 maggio.Classe 1965, già alla guida del FASI (Fondo di Assistenza Sanitaria Integra-tiva), Cuzzilla conferma il suo impe-gno in favore dei manager industriali. “Impiegherò ogni energia – ha dichia-rato – per posizionare Federmanager al centro del sistema delle relazioni industriali, del dibattito istituzionale, politico, della società”.

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/quadri  

ResponsabiliHR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/  quadri  

ResponsabiliHR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

VI  SONO  FONDI  SANITARI  NON  CONTRATTUALI  CHE  FUNGONO    DA  INTEGRAZIONE  ALL’ASSISTENZA  OFFERTA  DAI  FONDI  INTEGRATIVI    PREVISTI  DAL  CCNL.  LEI  NE  ERA  A  CONOSCENZA?    

23  

valori  %  

29  

39  

51  

40  

14  

15  

6  

6  

Dirigen_/quadri  

Responsabili  HR  

Sì,  ne  ho  una  conoscenza  approfondita  Sì,  ne  ho  una  conoscenza  superficiale  Ne  ho  sen.to  parlare  ma  non  so  bene  di  cosa  si  tra9  Non  ne  ho  mai  sen.to  parlare  

Base:  totale  intervista.  (dirigen./quadri  =  2943,  responsabili  HR  =  260)  

Conoscitori:  79%  

Conoscitori:  80%  

Il   livello   di  notorietà   è   più  elevato   tra   gli  imprenditori  

la  conoscenza  dei fondi sanitari  non contranuali  è  ancora  più superficiale,sia tra  i dirigen_  e  i  quadri sia tra  i responsabili  delle  risorse umane

valori %

ASSIDAI_giugno-bozza-01.indd 1 06/07/15 16:10

GIANGAETANO BISSARO> Presidente Assidai

ASSIDAI_AGOSTO-SETTEMBRE_2015_10.indd 1 30/09/15 15:49

tiziano neviani

www.assidai.it

Dal 1990 Assidai è un Fondo di assisten-za sanitaria integrativa che ha natura giuridica di ente non profit.

Nato su iniziativa di Federmanager, è attivo da venticinque anni e si rivolge ad aziende, manager, quadri, professio-nisti e loro familiari offrendo assistenza sanitaria integrativa, consulenza e tutela degli imprevisti che possono compro-mettere il tenore di vita della famiglia. Assidai opera anche ad integrazione delle prestazioni coperte dal Fasi, am-pliando i servizi assistenziali e i rimborsi delle prestazioni sanitarie.

Oggi Assidai conta una base di oltre 52.000 nuclei familiari iscritti e 120.000 persone assistite ed è punto di riferimen-to per 1.500 aziende che hanno scelto di sottoscrivere un piano sanitario.

Opera adottando principi di mutualità e solidarietà: ciò permette l’accesso e la permanenza nel Fondo senza limiti di età. L’assenza di selezione del rischio e l’im-possibilità di recesso della copertura da parte di Assidai, garantiscono, inoltre, la tutela degli iscritti durante l’intero arco della loro vita.

Assidai garantisce prestazioni sanitarie di eccellenza, fruibili anche in convenzio-ne diretta presso strutture specializzate, oltre a servizi di assistenza, prevenzione e consulenza a livello internazionale.

Dal 2011 l’ente ha attivato la certificazio-ne del sistema di gestione della qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008; certifica annualmente, su base volonta-ria, il proprio bilancio; è iscritto all’Ana-grafe dei Fondi Sanitari presso il Ministe-ro della Salute e ha adottato un Codice Etico e di Comportamento in linea con il D. Lgs. 231/2011.

Il Fondo mette a disposizione dei propri iscritti un’ampia rete di strutture con-venzionate composta da ospedali e case di cura, centri diagnostici, poliambula-tori, studi odontoiatrici e medici profes-sionisti operanti nelle strutture sanitarie, distribuita su tutto il territorio nazionale.

Assidai si occupa inoltre di welfare ed è in grado di fornire assistenza alle perso-ne non autosufficienti con la copertura Long Term Care (LTC) a protezione dei manager più giovani e offrendo presta-zioni infermieristiche, specializzate per gli iscritti over 65 anni.

pReSidente aSSidai Tiziano Neviani (Cremona)

ConSigLieRi Maurizio Bressani (Friuli)Silvana Menapace (Milano)

CoLLegio dei ReviSoRi dei Conti Carla Ortolani (Bologna)Alessandra Falzoni (Torino)supplente Franco Pedone (Salerno)

Page 14: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI12 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 201512 diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

oCUS rInnovo CArIChe entI feDerALI

FASi (Fondo Assistenza Sanitaria integrativa)

marcello garzia

www.fasi.it

Il recente rinnovo del Contratto Colletti-vo Nazionale di Lavoro dei Dirigenti In-dustriali ha conferito centralità al tema del welfare integrativo. “Solidarietà, professionalità, responsabilità, moderniz-zazione della governance, sostenibilità, equilibrio finanaziario, incentivazione” sono le parole chiave che ricorrono nel testo del CCNL. Queste parole saranno le linee guida Fasi per il prossimo futuro.L’obiettivo è quello sia di proseguire e portare a compimento il cambiamento nei rapporti tra struttura centrale e assi-stiti, già avviato nella precedente legisla-tura, sia di porre nel contempo la mas-sima attenzione per affrontare le sfide di un mercato sanitario privato sempre più articolato, in continua evoluzione e con importanti margini di crescita (ad integrazione di una offerta pubblica in continua contrazione), mantenendo alta l’attenzione ai nostri valori fondativi che ci hanno consentito di rappresen-tare da sempre un modello autorevole di assistenza nel panorama della sanità italiana:î la non selezione del rischio clinico;î il patto intergenerazionale tra la com-

ponente senior e quella dei dirigenti in servizio;î l’attenzione alla non autosufficienza;î l’assenza di qualsiasi scopo di lucro.Le sfide certo non mancheranno:î l’adeguamento delle norme statutarie

consentirà di disporre di una nuova governance al servizio degli assistiti e darà una decisa spinta in favore della semplificazione dei rapporti tra il Fon-do e gli iscritti garantendo, con il livello di affidabilità e solidità che il Fasi ha sempre mostrato di possedere, un’assi-stenza sanitaria di qualità ai dirigenti e alle loro famiglie;

î mantenere e possibilmente innalzare ulteriormente la qualità dei servizi sa-nitari e appropriatezza delle prestazio-ni erogate, in uno scenario economico nazionale di progressiva difficoltà, as-sicurando stabilità ed equilibrio finan-ziario di gestione di sistema;î reggere l’impatto dell’invecchiamento

della popolazione, che sta cambiando la propria domanda di assistenza, man-tenendo intatto il requisito dell’univer-salità delle cure e il rapporto tra qualità e quantità delle prestazioni;î continuare, anzi intensificare, il cam-

biamento organizzativo già avviato - passaggio da una gestione tradizio-nale a una gestione digitale - per assi-curare maggior efficienza ed efficacia nei processi operativi e di controllo.

Tutto ciò con un occhio attento ed inte-ressato alle novità che l’innovazione di-gitale porterà nel prossimo futuro; la ge-stione del cambiamento tecnologico nel settore sanitario può svolgere un ruolo chiave sia nell’evoluzione dei modelli as-sistenziali, sia in quelli organizzativi.Gli assistiti potranno interagire in ogni mo-mento con chi presta i servizi, e lo possono fare anche in qualità di assistiti del Servizio Sanitario, diventando così “pazienti 2.0”. Le nuove tecnologie possono infatti esse-re messe al servizio dei pazienti che utiliz-zando il PC, lo smartphone o il tablet per collegarsi via Internet al centro sanitario di loro interesse, possono prenotare o disdi-re la visita, pagare il ticket, ritirare referti e girarli online e quant’altro la tecnologia ci permetterà nel prossimo futuro.Alla telemedicina il Fasi dedicherà la mas-sima attenzione al fine di cogliere tutte le opportunità in termini di tempestivi-tà d’azione, di equità delle prestazioni e, non ultimo, contenimento di costi.

pReSidente FaSi Marcello Garzia (Milano)

ConSigLieRi nominati da FedeRmanageR Andrea Alfieri (Roma), Francesco Belelli (Siena), Silvio Grimaldeschi (Parma),Maurizio Toso (Padova e Rovigo)

CoLLegio dei SindaCi Giangaetano Bissaro (Verona)Giovanna Fantino (Torino)

Page 15: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 13Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015DI diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015 13

Federmanager Academy

Helga Fazion

www.federmanageracademy.it

Federmanager Academy (FMA) è una Management School per le figure di-rettive che intendono acquisire nuove competenze e soft skill orientate alla qualità e all’efficacia, in un’ottica di life long learning.

Creata da Federmanager alla fine del 2010, FMA è una srl che agisce in raccor-do con questa e con le 58 Associazioni territoriali. La formazione, in un’econo-mia knowledge based, si pone come un asset decisivo e FMA si propone per la creazione di Piani Formativi miranti al raggiungimento dei fabbisogni azienda-li e in grado di rispondere alle specifiche esigenze espresse dalle aziende. Con questionari e interviste, FMA analiz-za il profilo aziendale e propone ai diri-genti un percorso formativo altamente personalizzato.

Gli incontri sono svolti attraverso diverse modalità di formazione, come seminari, docenze d’aula, esperienze in e-Lear-ning o attività di Study Tour in luoghi di eccellenza mondiale.

Fra questi il New York StudyTour, un percorso realizzato nel 2011 e 2014 e

riproposto per il 2016: i partecipanti po-tranno vivere un’esperienza formativa presso la New York University e avranno la possibilità di confrontarsi con docenti di livello internazionale.

Un’esperienza analoga è stata costruita in Giappone con un partner di FMA, e sarà replicata nel 2016 con visite in Toyo-ta e altre aziende di eccellenza.

veRSante e-LeaRning Con la tecnologia Lectron, una intranet dedicata alla formazione, il manager po-trà approfondire con vari corsi le tema-tiche relative alla Finanza e al Business Plan al Project Management e all’Inno-vazione o all’internazionalizzazione ed entrare in contatto con i docenti di quei corsi.

Le aziende iscritte a Fondirigenti pos-sono ottenere quanto qui indicato in maniera gratuita, grazie ai fondi degli Avvisi o del conto formazione mes-si a disposizione da Fondirigenti. Allo stesso tempo, FMA organizza percorsi finanziati da Fondazione IDI e Fondo Dirigenti PMI.

pReSidente FedeRmanageR aCademy Helga Fazion (Verona)

ConSigLieRi Fabio Gambino (Roma)Mirella Tronci (Torino)

Page 16: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI14 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 201514 diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

oCUS rInnovo CArIChe entI feDerALI

Fondazione Fondirigenti “G. Taliercio”

Carlo poledrini

www.fondirigenti.it

La Fondazione Fondirigenti “G. Taliercio”, promossa da Federmanager e Confindu-stria per favorire lo sviluppo della cul-tura manageriale, offre un sistema inte-grato di servizi per la competitività delle aziende, l’occupabilità e la crescita della classe dirigente.

L’impegno di Fondirigenti è volto ad accrescere le competenze professionali dei manager fornendo alle imprese e al sistema formativo gli strumenti di orien-tamento e valorizzazione dei processi professionali e degli investimenti in ca-pitale umano, per rispondere alle sfide della concorrenza globale.

La mission di Fondirigenti è quella di operare per la costruzione di un siste-ma di formazione continua intervenen-do sul manager, promuovere il reale coinvolgimento delle parti sociali nella condivisione dei risultati, contribuire ad innovare le relazioni industriali nelle aziende e nelle organizzazioni, adope-rarsi a far crescere contemporaneamen-te le persone e le aziende in modo non conflittuale ma armonico.

La Fondazione svolge dal 1998 un’in-tensa attività di ricerca e diffusione sulle competenze manageriali e sulle caratte-ristiche del sistema formativo.

Dal 2003 Fondirigenti è anche Fondo Interprofessionale per la Formazione

Continua dei dirigenti e utilizza la quota dello 0,30% del monte salari nazionale versato dalle imprese per la formazione del management resasi disponibile a seguito dell’avvio del sistema dei Fondi bilaterali per il finanziamento della for-mazione continua e dell’accordo siglato da Federmanager e Confindustria il 23 maggio 2002. Ad oggi circa 15.000 im-prese che impiegano 80.000 dirigenti hanno aderito al Fondo.

Per la formazione del proprio manage-ment, ogni azienda aderente può dispor-re delle risorse costituite dallo 0,30% del monte salari trasferite dall’Inps sul pro-prio conto aziendale. Fondirigenti mette a disposizione delle imprese aderenti un ventaglio di servizi e strumenti per finanziare piani formativi su misura di ciascuna azienda.

Presso Fondirigenti è attiva anche l’A-genzia del Lavoro, autorizzata defi-nitivamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali l’8 settembre 2008, per lo svolgimento delle attività di intermediazione per dirigenti disoc-cupati o dipendenti di aziende in liqui-dazione.

L’Agenzia del Lavoro offre servizi diretti a fornire concrete opportunità di reinse-rimento lavorativo ai dirigenti e a sod-disfare le esigenze delle aziende nella ricerca di elevate professionalità.

pReSidente FondiRigenti Carlo Poledrini (Cagliari)

ConSigLieRi nominati da FedeRmanageR Marco Bertolina (Torino)Mauro Marchi (Roma)

CoLLegio dei SindaCi Roberto Nobilio (Pavia)supplente Massimo Brignolo (Torino)

Page 17: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 15Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015DI diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015 15

Fondazione idi

Cinzia giachetti

www.fondazioneidi.it

La Fondazione IDI guarda avanti per co-niugare memoria e futuro, tradizione e innovazione, come dimostra la struttura del nuovo “catalogo a matrice”, che oltre a tematizzare le grandi sfide della forma-zione nell’era della competitività globale, declina una rete di servizi avanzati alle imprese. “Intendiamo quest’anno dare particolare incisività - spiega Aldo Burat-ti, Presidente uscente della Fondazione - alle iniziative territoriali. Stare il più vicino possibile a manager e imprenditori è una precisa vocazione della “Casa delle PMI”. Per questo ci stiamo avvalendo degli stru-menti della comunicazione digitale a co-minciare dal nostro sito (www.fondazio-neidi.it), nel contempo con il contributo degli iscritti abbiamo creato la Newsletter tematica “Idinforma”, potenziato i Social network e la Videoteca digitale, che sono progettati allo scopo di informare la pla-tea sempre più vasta dei nostri clienti e stakeholders, sulle novità normative e sui trend evolutivi che riguardano l’universo della formazione manageriale.I percorsi interdisciplinari disegnati per quest’anno accademico vanno ad intrec-ciarsi con sei aree funzionali, le cui temati-che sono calendarizzate periodicamente. Punto di forza dell’offerta è, infatti, la for-mazione personalizzata, attuata attraver-so la progettazione di una molteplicità di percorsi formativi, “taylor made”, pensati a misura delle esigenze concrete degli iscritti, delle singole imprese e degli spe-cifici comparti produttivi. Se si prova a dare una scorsa ai titoli si può in effetti avere la misura dell’origina-lità della proposta formativa: Dirigere per potenziare, Vendere di più, ma soprattut-to vendere meglio, Sales transformation, Social e human Marketing, Agire strate-gico, Organizzazione snella, Innovazione sostenibile. Ma le novità non finiscono qui. Fra gli altri strumenti che saranno messi a disposizione delle PMI vanno ri-cordati: Il bilancio di competenze, la cui

adozione servirà a dare un “peso” al cur-riculum, mappando abilità, attitudini ed esperienze. L’orientamento giovani, è un punto focale per il futuro del Sistema Pae- se, ed ha un nome: “Crescendo”, il percor-so di mentoring, lanciato già lo scorso anno con successo, che vuole dare voce ai giovani. Con questo progetto speciale la Fondazione IDI allarga di fatto il suo campo di azione, offrendo occasioni di formazione alle risorse “junior”.La neo Presidente Cinzia Giachetti ha di-chiarato: “Sono molto lusingata per que-sto incarico che accetto con forte senso di responsabilità, confidando di poter offrire un valido contributo sui temi della formazione manageriale e delle crescita delle PMI, mettendo a disposizione la mia esperienza di oltre 25 anni sui temi del-la formazione, fabbisogni delle Piccole e Medie Imprese e servizi per la loro cresci-ta e innovazione. L’esperienza mi ha inse-gnato che non si deve mai avvicinare le imprese con la presunzione di avere una soluzione pronta per soddisfare le loro esigenze, ma con la modestia di ascolta-re, capire e solo successivamente propor-re soluzioni. Ci sono imprese artigianali che hanno esigenze ben diverse da quel-le cosiddette high-tech. Troppe volte le nostre PMI sono sollecitate a partecipare ad iniziative per le quali non sono pronte e non ne ottengono alcun beneficio. La Fondazione IDI, già oggi offre percorsi formativi idonei per il personale e per lo sviluppo delle diverse tipologie di impre-se ed auspico di migliorare e valorizzare il portafoglio di competenze della Fonda-zione in modo da fornire sempre un’of-ferta formativa qualificata per la crescita delle imprese di CONFAPI.Ringrazio i Consiglieri Nazionali di Feder-manager per la fiducia mostrata e per il prestigioso incarico che mi hanno asse-gnato, consapevole del momento diffici-le che le imprese italiane stanno vivendo, soprattutto le medio piccole”.

pReSidente deLLa FondaZione idi Cinzia Giachetti (Pisa)

ConSigLieRi Antonino Lo Biondo (Torino) Giuseppe Sant’Unione (Modena)

ReviSoRe dei Conti Gaetano Melucci (Sicilia Occidentale)

Page 18: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI16 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 201516 diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

oCUS rInnovo CArIChe entI feDerALI

pReSidente pRaeSidiUm Salvatore Carbonaro (Roma)

ConSigLieRi Roberto Casini (Genova)

ReviSoRe dei Conti Annarita Succi (Bologna)supplente Guido Brazzoduro (Milano)

Praesidium

Salvatore Carbonaro

Stefano Cuzzilla e Bruno villani

www.praesidiumspa.it

Praesidium Spa opera nell’articolato si-stema Federmanager con la funzione strategica di welfare specialist oltre che di broker assicurativo.

Interlocutore di riferimento delle impre-se nell’elaborazione di piani assicurativi completi a tutela dell’intero manage-ment aziendale, la società, nata dalla joint-venture tra Federmanager, Assidai e AON Italia opera su tre grandi versan-ti: la salute, la vita professionale e quella privata. Integrare le coperture contrattuali attra-verso iniziative assicurative di carattere collettivo, erogare servizi “personalizza-ti”, capaci di rispondere al bisogno degli associati e delle loro famiglie, sono pun-ti di riconosciuta eccellenza che hanno sostanziato in termini di qualità e di competenza il nostro primo decennio di attività.

“Il segreto è quello di saper mantenere la persona al centro di ogni ragionamento. - spiega il Presidente uscente Bruno Vil-lani - semplici la filosofia e i valori di fon-do cui ci ispiriamo, riassumibili nel termi-ne people care, che vuoi dire: massima attenzione per il benessere individuale e organizzativo, senso etico, trasparen-za ed onestà intellettuale, rispetto dei fatti e delle persone, ascolto del cliente, tensione da parte di tutte le componen-ti dell’organizzazione verso il migliora-mento continuo”.

La necessità di “ricalibrare” il welfare sta-te pubblico è oggi resa ancor più forte dalla crisi economica che sta dominan-do questa fase della storia. Di fronte a questa realtà Praesidium vuo-le far sentire la sua presenza, consape-vole del momento delicato che stiamo attraversando.

Occhi puntati anche sui giovani. Praesidium Spa e l’Ateneo Pontificio Re-gina Apostolorum hanno, infatti, stretto un accordo che ha portato all’istituzione del Premio: “Welfare aziendale - innova-zione organizzativa per una nuova cul-tura flessibile del lavoro”, che si rivolge ai giovani laureati. Non basta affermare che il welfare è ne-cessario e che per tale ragione va garan-tito. Serve una nuova cultura d’impresa, a tal fine il mondo del lavoro va ripensa-to in chiave di flessibilità.

In questa logica l’Istituto di Studi Supe-riori sulla donna dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum ha costituito, in collaborazione con l’Istituto di Etica So-ciale ed Economica Fidelis, un tavolo di lavoro composto da esperti sulla Flessi-bilità Oraria e Organizzativa, che vede Praesidium attivamente impegnata in-sieme ad altri rappresentanti di istitu-zioni, aziende e associazioni di settore. Obiettivo dell’iniziativa è la creazione di un nuovo modello per l’adozione di in-novative soluzioni organizzative.

Page 19: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 17Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015DI diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015 17

Progetti Manageriali

Fondo dirigenti PMi

gregorio mirone

La società Progetti Manageriali Srl è sta-ta costituita a Roma nel1989, nel corso degli anni ha potenziato e sviluppato quei servizi che rispecchiano le nuove esigenze e le strategie di Federmanager, seguendo quindi le evoluzioni della fi-gura del manager. Attualmente la società è il braccio ope-rativo di Federmanager e le attività si ar-ticolano su tre filoni principali:

î Progetto Manager, elaborazione, rea-lizzazione e pubblicazione della testata storica di Federmanager che dal 2014, è stata “ripensata” come strumento di-gitale per offrire una informazione det-tagliata sulle tematiche categoriali, ma anche un ventaglio di contenuti multi-mediali, immagini video ecc.

î Organizzazione di eventi, elaborazio-ne di studi e ricerche: la società svolge, per conto di Federmanager, studi e ri-cerche curando sia gli aspetti tecnici sia organizzativi ed organizzazione di eventi quali convegni e conferenze.

î Centro servizi amministrativi e logisti-ci per Federmanager, Praesidium Spa, Assidai, Federmanager Academy Srl, Fe-dermanager Real Estate Srl e Prioritalia.

La Società presta, sia attraverso le pro-prie strutture organizzative, sia trami-te consulenti e strutture specializzate esterne, una serie di servizi amministra-tivi/contabili:

î servizio di gestione amministrativo/contabile, con la tenuta dei libri contabili obbligatori, dei registri fiscali e lo svolgimento e adempimento di tutti gli obblighi di natura fiscale;

î pianificazione e controllo di gestione con approntamento budgets, bilanci consuntivi, situazioni economico patrimoniali periodiche, reporting, comparazioni, analisi statistiche e indici, amministrazione e gestione del personale, dei contratti di lavoro e dei relativi rapporti con U.ci, Enti e Organismi preposti, training e formazione;

î approvvigionamenti con gestione rapporti con fornitori ed Enti erogatori per alcune tipologie di servizi;

î servizio di tesoreria con gestione di rapporti di conto corrente e prima nota cassa.

Fondo per la formazione professionale continua, finanzia azioni di formazione per sviluppare, potenziare e innovare le competenze di dirigenti e quadri supe-riori delle PMI.

Il Consiglio Federmanager ha nominato Pietro Masoero (Asti) componente del CDA Fondo Dirigenti PMI.

www.fondodirigentipmi.it

pReSidente pRogetti manageRiaLi Gregorio Mirone (Sicilia Orientale)

ConSigLieRi nominati da FedeRmanageR Corrado Carrara (Roma)Silvia Gardini (Bergamo)

Page 20: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI18 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Vi aspettiamo all’incontro del ciclo di serate“SAPER SCEGLIERE” di BANCA GENERALILunedì 16 Novembre alle ore 18.00 presso la Sala Viscontea in ALDAI - Via Larga 31 Milano“I MERCATI ASIATICI: RISCHI E OPPORTUNITÀ PER L’INVESTITORE EUROPEO”Con la partecipazione di MARCEL ZIMMERMANN esperto di Mercati Asiatici della Società LEMANIK.

Page 21: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 19Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 22: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI20 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Una rinnovata avventuraSergio De MasiPresidente Commissione Previdenza e Assistenza Sanitaria e Consigliere ALDAI

olte cose si sono succedute dall’ulti-

mo mio intervento apparso su queste colonne. Eravamo nello scorso mese di aprile quando, a chiusura dell’anno e in particolare del triennio della Consilia-tura, tracciavo un breve bilancio della Commissione Previdenza ed Assistenza Sanitaria da me presieduta. Beh, da allo-ra molte cose sono cambiate.Il rinnovato Consiglio Federmanager e la nuova Presidenza, a valle dell’interessan-te e proficua Conferenza Programmatica di Abano dove si erano ampiamente tracciate le indicazioni per la nuova Fe-derazione; la sentenza della Corte Co-stituzionale sul tema delle mancate pe-requazioni e la confusa ed imbarazzata risposta del Governo.Contemporaneamente, per quello che riguarda più da vicino noi, il rinnovo del Consiglio Direttivo ALDAI che ha defini-to strutture ed organismi collegati.Bene, per quello che concerne la Com-missione Previdenza ed Assistenza Sani-taria ho colto con molta gioia e soddisfa-zione la fiducia del Consiglio Direttivo che ha creduto nel lavoro svolto riaffi-dandomi l’incarico di presiedere, per un secondo mandato, la Commissione.Ricandidandomi, oltre ad aver colto fa-vorevolmente l’invito di molti colleghi, avevo ritenuto opportuno non disper-dere le energie profuse e le esperienze acquisite per dare invece continuità e profitto nel successivo triennio. La con-comitante nomina, in ambito nazionale, a membro della Commissione Previ-denza di Federmanager avrebbe, a mio avviso, conferito le giuste sinergie tra i due incarichi garantendo una diretta ed efficace rappresentazione, in ambito nazionale, delle aspettative dei nostri associati.Ed eccoci qui di nuovo allora. I tempi che stiamo vivendo meritano sempre di più un’attenta riflessione. Il dinamismo con il quale si rincorrono fatti, cambiamen-

ti, pareri e giudizi fa si che anche il ruolo del nostro sindacato debba essere pro-fondamente rinnovato.Uno spirito, se si può dire, ancor più di servizio per garantire un attento presi-dio per la nostra categoria: a sua salva-guardia ma ancor più per un suo defi-nitivo rilancio al di là delle sempre più diffuse false interpretazioni che hanno finora gettato più di un’ombra su chi ha, invece, forte nel suo DNA il lavorare per l’obiettivo comune. Ed allora anche tutti gli organismi legati alla Federazione ed alle sue emanazioni territoriali devono adeguarsi. Snellezza, rapidità di inter-vento e chiara focalizzazione alle priorità devono essere la chiave interpretativa di tutti gli organismi, Commissioni incluse.Gli associati e i non ancora associati devono percepire questi valori, ricono-scendo alla nostra Associazione la capa-cità di recepire i loro desiderata ed i loro disagi intervenendo puntualmente e in modo fattivo per tentare di risolverli.Nel caso della nostra Commissione già nel recente passato si è iniziato a decli-nare il ruolo in questo modo e credo for-temente nella necessità di continuare a perseguire queste modalità di interven-to. Bisognerà, più di prima, stabilire un

profondo legame con i nostri associati, con le RSA e le rappresentanze delle più svariate realtà industriali nonché con i pensionati e i nostri colleghi “atipici”, questo per definire, grazie ai loro spunti, la materia di cui occuparci e le reali prio- rità. Interpretare la Commissione come lo “sportello” cui rivolgersi per tutte le tematiche d’interesse, facilitare il più possibile un canale comunicativo con i nostri colleghi che, sin da adesso, invito a contattarci anche solo per fornire pare-ri ed opinioni. Siamo consapevoli della centralità che i temi previdenziali e dell’assistenza sani-taria rivestono nel panorama delle criti-cità della nostra categoria, in particola-re per l’evoluzione che essi potrebbero avere nel breve e medio tempo. I ripetu-ti attacchi al sistema previdenziale e gli appetiti che si affacciano al nostro fiore all’occhiello per il Fondo Assistenza Sa-nitaria Integrativa (FASI) necessitano un nostro attento controllo ed una forte e convinta reazione.A nome anche dei colleghi membri di Commissione non posso che conferma-re la nostra disponibilità a dare il massi-mo contributo in questa rinnovata av-ventura. ■

moCUS rInnovo CArIChe SoCIALI ALDAI

Page 23: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 21Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

oCUS rInnovo CArIChe SoCIALI ALDAI

Proviamoci ancora… repetita iuvantMario GiambonePresidente Comitato Pensionati e Consigliere ALDAI

ella recente seduta del Con-siglio Direttivo ALDAI, sono

state rinnovate le previste Commissioni Consultive ed il relativo Comitato Pen-sionati. Per quest’ultimo sono stato desi-gnato a presiederne le attività e pertan-to ritengo utile darne comunicazione a tutti i colleghi invitando coloro che lo desiderassero a far pervenire le proprie considerazioni utili per una proficua prosecuzione delle molteplici iniziative per rappresentarci nelle sedi più oppor-tune. Mi sia consentito iniziare questa mia comunicazione con un aforisma di-retto a sollecitare la migliore attenzione

sul delicato tema che da tempo non ha mai cessato di turbare le coscienze di co-loro che, come noi, dopo una vita di ono-rata e costante presenza nelle aziende si vedono sistematicamente additati come portatori di pseudo benefici immeritata-mente acquisiti. Non è questa la sede per rivangare o rammentare quanto ci si è adoperati per opporre valide argomentazione per far fronte alle molteplici e sistematiche provocazioni cui siamo periodicamente chiamati; al riguardo non sono mancate iniziative di colleghi che si sono adope-rati singolarmente in azioni concrete e vanno quindi ringraziati per il loro im-pegno. A livello nazionale sia la nostra

Federazione sia la CIDA, Confederazione che aggrega e rappresenta un’ampia consistenza di soggetti portatori delle nostre medesime rivendicazioni, conti-nuano a mantenere alta l’attenzione su questo tema. Gli sforzi per sensibilizzare le forze par-lamentari ad azioni atte a rispettare lo spirito della sentenza della Corte Costi-tuzionale, pronuncia che ha riguardato l’osservanza a riconoscere la legittimità delle perequazioni di tutti gli assegni pensionistici, non generano evidenti progressi. L’adempimento totale del riconoscimento richiesto, non ha avuto pratico seguito mentre si sono verificati solo parziali rivalutazioni. Senza voler ironizzare sulle espressioni che spes-so ci vengono elargite, non ci garba per nulla (per dirla alla toscana) quello che “spiritosamente” è stato chiamato “simpatico bonus”. Qui non si parla né di bonus né tantomeno di elargizio-ni, chiediamo il rispetto di quanto era alla base del patto sociale con il quale abbiamo operato con assidua applica-zione nello svolgere il nostro dovere e versato inesorabilmente i relativi con-

n Con la ripresa delle attività del Comitato Pensionaticontiamo di proseguire

e, se possibile, incrementare tutte le azioni

utili già messe in atto lodevolmente dai colleghi che ci hanno preceduti.

Page 24: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI22 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

tributi, ivi compresi anche tutti quelli di solidarietà! Con la ripresa delle attività del nostro Comitato contiamo di proseguire e, se possibile, incrementare tutte le azioni utili già messe in atto lodevolmente dai colleghi che ci hanno preceduti. Seguiamo democraticamente l’alter-nanza nell’avvicendamento all’interno del nostro Sodalizio, contando sullo slancio ed abnegazione di quanti riten-gono di poter, validamente ed in manie-ra spontanea, offrire il proprio contribu-to a beneficio di tutti nel rappresentarci. L’attenzione posta sui soggetti maturi, non più giovanissimi e senza per que-sto definirci vecchi, suggerisce ritener-ci senior, (dal latino senex) che foneti-camente rende più gradevole essere comunque ritenuto “anziano” e quindi in una posizione di particolare delica-tezza.Nelle realtà organizzate e quindi in tutte le nazioni, aumenta in maniera significa-tiva l’aspettativa della vita determinan-do imprevisti mutazioni tra le differenti fasce di età, generando fenomeni col-legati; l’impegno cui è chiamata la con-vivenza in una corretta realtà sociale, non può e non deve discriminare i vari soggetti. Oggi le crescenti necessità che gravano sui soggetti più giovani, specie

poi se genitori di pargoli, hanno di fatto rovesciato il cono geometrico raffigu-rante la composizione anagrafica delle società come tradizionalmente ritenute. Sempre più spesso non sono più i sog-getti giovani ad occuparsi degli anziani, anzi sempre più frequentemente avvie-ne quasi il contrario; non solo nei feno-meni di prolungata permanenza nel nu-cleo familiare di giovani inoccupati, ma anche nella partecipazione attiva dei “nonni” specie nell’ausilio della cura dei piccoli. Questi trainanti fenomeni gene-rano senz’altro differenti effetti, chiama i senior ad una maggiore partecipazione attiva per la quale devono anche mante-nersi in “forma” e questo è un bene, ma non manca anche di incidere sulla ne-cessità di ottenere un’assidua assistenza sanitaria. Questa è necessariamente un’altra fac-cia della medaglia, che riguarda l’at-tenzione da porre nella gestione della nostra “vita associativa”. Per tutti noi ap-partenenti alla categoria, in maniera in-dipendente ed indifferenziata tra il ruolo attivo e non, dobbiamo porre corretta attenzione alle sorti che ne discendo-no dal mantenimento del “Contratto di Lavoro” da cui viene disciplinata alcuni effetti che riguardano il “post-attività” tra cui la opportuna sussistenza di una

regolarizzata “Assistenza Sanitaria”. La mia esperienza vissuta come Presidente del Fasi, il nostro Fondo sanitario inte-grativo, mi ha consentito di approfon-dire le molteplici implicanze che tale attività richiede e le immancabili insidie, sempre latenti verso tali tipi di iniziative. Si ricordi le forti ingerenze della “Riforma Bindi” cui dovemmo tenera testa, per evitare che si generasse una strisciante sterilizzazione.Sarebbe errore da evitare quello di rite-nere come inattaccabile anche questa nostra particolarità, quindi l’attenzione da tenere alta nel quadro dei lavori che il Comitato è vocato a dedicare, deve esse-re ampia e diversificata. Il costo che deri-va dal mantenimento di valide iniziative sanitarie integrative verso il “popolo dei maturi”, è argomento di frequenti inter-rogativi. Previdenza ed Assistenza sono pertanto due aspetti intersecanti la cui coesistenza è assolutamente indispen-sabile. L‘impegno che noi colleghi ci accingia-mo a svolgere, sarà quello di esercitare la dovuta attenzione ed informazione, ma sarebbe anche auspicabile riscuo-tere l’interesse di chi ci ha delegati at-traverso il voto e che ci auguriamo non vorrà osservarci e giudicarci, rimanendo “indifferenti”. ■

oCUS rInnovo CArIChe SoCIALI ALDAI

Gdl AldAidirigenti per l'EuropaSi rende noto che il “Gruppo Dirigenti per l’Europa” proseguirà la propria attività per il prossimo triennio, alla sua guida è stato designato il collega vanni nastari.

Si rivolge un sentito ringraziamento a giorgio Corradini ideatore e sostenitore di questa iniziativa.

Chi desiderasse partecipare attivamente od offrire apprezzati suggerimenti può inviare una e-mail a: [email protected]

Page 25: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 23Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 26: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI24 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 27: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 25Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 28: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI26 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 29: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 27Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Page 30: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI28

EXPO 2015 ha mostratol’italia che funzionaRomano AmbrogiPresidente ALDAI

l successo, ammoniva Winston Churchill, è l’abilità di passare da un fallimento all’altro senza perdere mai l’entusiasmo.

L’Italia è stata spesso il teatro di grandi fallimenti. Ma quest’anno, una volta tan-to, possiamo essere orgogliosi di un gran-de successo tricolore: Expo Milano 2015.L’Esposizione Universale ospitata a Rho dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 è stata una manifestazione straordinaria sotto molti punti di vista.Innanzi tutto è stato il più grande even-to mai realizzato al mondo sull’alimen-tazione e la nutrizione. Ed è bene che sia stato ospitato in Italia, culla della “dieta mediterranea” e di tante prelibatezze del gusto che ci rendono celebri e unici nel pianeta. Milano, capitale industriale del Paese, è stata per sei mesi il cuore pul-sante del mondo: una vetrina globale in cui i Paesi di tutti i continenti hanno mostrato il meglio delle proprie risorse e tecnologie per garantire cibo sano, si-curo e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto dell’ambiente. Centinaia di Capi di Stato e di Governo sono passati dal- l’Esposizione, creando occasioni di dia-logo e incontro e visitando l’Italia.

Con un’area espositiva di 1 milione e 100.000 metri quadrati EXPO ha messo in mostra i padiglioni di oltre 140 Paesi e organizzazioni internazionali. I visitatori sono stati oltre 20 milioni. Lunghe file di persone hanno affollato il decumano e il cardo, i due viali lungo i quali si susse-guivano i padiglioni. Una folla oceanica di uomini, donne, ragazzi, bambini, che in certi giorni ha reso quasi impossibi-le l’accesso ai saloni di molte nazioni. Milano è stata invasa per sei mesi da un fiume di stranieri che si potevano incro-ciare nelle carrozze dei tram e della me-tropolitana.

Innumerevoli eventi e spettacoli hanno arricchito il menu della manifestazione, toccando tutti i temi legati all’alimen-tazione. Chi ha visitato EXPO ha potuto constatare in prima persona che, una volta tanto, l’Italia funziona ed è in grado di giocare un grande ruolo sulla scena internazionale. Certo, ci sono stati ritardi e lacune, ma nessuno potrà negare che in questa circostanza il “Sistema Pae- se” ha funzionato alla grande. Diversi e variegati organi pubblici, locali e nazio-

AnAgeMentm

iL’Albero della Vita

lambito dalle acque del Lake Arena

L'identità italiana è fatta da 1000 sfaccettature.

Dobbiamo continuare a “guardare in alto” guardare qualcosa

che sia sopra tutto...Marco Balich

Direttore Artistico di Padiglione Italia

diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

Page 31: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 29Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

AnAgeMentmPalazzo Italia, l’orgoglio italianonali, hanno collaborato per un obiettivo

comune. Centinaia di imprese, italiane e multinazionali, hanno partecipato all’iniziativa. Migliaia di persone hanno lavorato, alcune a titolo volontario, per garantire il regolare svolgimento dell’e-vento, superando difficoltà e intoppi. Una accurata regia manageriale ha di-retto con maestria la complessa macchi-na organizzativa. EXPO ci lancia ora una grande duplice sfida. Innanzi tutto è un modello che va ripetuto ed esteso. La partnership fra pubblico e privato, nel rispetto dei ruoli, contribuisce alla crescita del Paese. Il grande patrimonio di esperienza di chi ha lavorato in EXPO va valorizzato al me-glio nelle imprese e nella Pubblica Am-ministrazione innovativa.Si apre ora il capitolo del dopo-EXPO, ovvero di come riconvertire l’area espo-sitiva per trasformarla in un bacino per-manente di progetti per il futuro.In entrambe queste sfide i dirigenti in-dustriali giocano un ruolo da protago-nisti. Con l’orgoglio di esserci stati e di esserci anche in futuro. ■

Page 32: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI30 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

la formidabile opportunità del biotechUna risorsa per lo sviluppo del PaeseLeonardo Vingiani Direttore di Assobiotec - Associazione Nazionale per lo sviluppo delle biotecnologie

sempre più diffusa l’opinione che il nostro Paese, per ripren-

dere a crescere in termini quantitativi e qualitativi non possa rinunciare a pro-durre innovazione, campo nel quale le biotecnologie in tutte le loro aree di applicazione - che spaziano dalla salute al benessere, dalla medicina veterinaria alla zootecnia, dall’agricoltura all’ali-mentazione, dall’ambiente ai processi industriali, dai biomateriali alle bioener-gie fino all’edilizia e al restauro - giocano certamente un ruolo chiave. Oggi l’Italia è il terzo Paese in Europa per numero di imprese dedicate alle biotec-nologie. Secondo i dati del Rapporto “Le imprese di biotecnologie in Italia” elabo-rati dal Centro Studi Assobiotec, il setto-re, nonostante la crisi è costantemente cresciuto raggiungendo una quota di 384 imprese. Il valore complessivo de-gli investimenti in R&S del comparto ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, producen-do grandi eccellenze che hanno attratto investimenti esteri verso il nostro Paese.

Red Biotech(biotecnologie della salute)Anche in Italia a trainare l’intero com-parto è il segmento delle biotecnologie della salute. L’eccezionale apporto dato dalle red biotech alla salute dell’uomo è sotto gli occhi di tutti. I farmaci bio-tecnologici permettono di affrontare in modo radicalmente nuovo il trattamen-to di importanti malattie prive di una cura efficace e rappresentano già oggi circa il 50% dei medicinali in fase di svi-luppo.

In quest’area ci sono un numero cre-scente di progetti, sia sul fronte della diagnosi, sia della terapia, volti a miglio-rare l’intero percorso di cura dal punto di vista clinico e di sostenibilità economica. Anche il potenziale della ricerca è ele-vatissimo ed è in grado di competere a livello internazionale. Il fatturato com-plessivo è cresciuto, in un anno, del 4,3%, mentre gli investimenti in R&S am-montano a 1.413 milioni di euro (+4,2% rispetto all’anno precedente) con un’in-cidenza sul fatturato che, per le pure biotech italiane, raggiunge il 33%. Il red biotech è un settore capace di sviluppare prodotti e creare valore: basta pensare che sono 9 le pure biotech italiane che hanno ottenuto almeno una Orphan Drug Designation e che, sotto il profilo

finanziario, alcune operazioni societarie hanno generato negli ultimi due anni un valore complessivo di oltre 5 miliardi di euro a fronte di investimenti di alcune centinaia di milioni.

Green biotech(biotecnologie agroalimentari)Sono un centinaio le imprese biotech italiane che operano nel segmento del-le biotecnologie agroalimentari (green biotech) e circa due terzi di queste sono pure biotech di micro o piccola dimen-sione che operano all’interno dei par-chi scientifici o incubatori. Le attività in quest’area spaziano dal miglioramento della produzione agricola e della qualità, sicurezza e sostenibilità dell’intera filiera

AnAgeMentm

è

Page 33: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 31Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

alimentare, alla produzione di sostanze bioattive limitatamente disponibili in natura (biopharming). Grazie alla biotec-nologie agroalimentari è oggi possibile, senza il trasferimento di geni da una specie all’altra, aumentare le produzioni agricole senza estendere le superfici col-tivate, preservare la biodiversità, ridurre i consumi di acqua e contenere l’effetto serra, tutte applicazioni che rispondono direttamente ad un’esigenza sempre più sentita sia a livello ecologico, sia sociale.

White Biotech (biotecnologie industriali)Anche il settore delle biotecnologie in-dustriali si compone prevalentemente di piccole realtà: start up o spin off ac-cademici che si affiancano tuttavia a grandi imprese leader a livello mondia-le. Queste realtà sviluppano tecnologie innovative per ottimizzare la trasforma-zione delle biomasse in biocarburanti e biomateriali ecosostenibili o per miglio-rare la resa e la sostenibilità ambientale dei processi produttivi tradizionali. Le white biotechnology vengono oggi im-piegate per la bonifica di siti industriali e non, ambientalmente compromessi, per migliorare le produzioni industriali ridu-cendo l’impatto ambientale in termini di produzione di rifiuti, di consumo ener-getico, di riduzione dei processi e quindi dei costi complessivi. Servono inoltre a produrre energia e vengono largamen-te utilizzate in tanti settori che spaziano dalla farmaceutica al cartario, dal tessile alla concia e perfino nel restauro. Il settore biotech, nel suo complesso, rappresenta dunque una formidabi-le opportunità per introdurre nel no-stro sistema economico innovazione e quindi competitività destinata a durare nel tempo. Sono ormai una quindicina d’anni che il comparto cresce in numero di imprese, occupazione qualificata, in-vestimenti e capacità di generare nuovi prodotti. Al potenziale applicativo delle biotecnologie l’Europa associa un mo-dello di crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, basato sull’uso di risorse bio-logiche rinnovabili, in grado rilanciare il proprio sistema industriale e creare nuova occupazione. Lo sviluppo della Bioeconomia costituisce un obiettivo prioritario delle politiche europee, su cui concentrare risorse e investimenti a

AnAgeMentm“Oggi nel mondo globale la sfida si chiama innovazione,

ricerca, competitività. È una sfida che riguarda tutti: il rinnovamento scientifico, tecnologico e industriale, è la migliore risposta alla crisi economico-finanziaria”

Giorgio Napolitano al VII Simposio Cotec Europa

Page 34: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI32 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

AnAgeMentmsostegno della ricerca, della formazione, della crescita di nuovi mercati. Già oggi, in termini di produzione, la Bioecono-mia vale in Italia quasi 240 miliardi di euro, pari al 7,6% del valore totale della produzione nazionale, dando lavoro a oltre 1,5 milioni di persone, pari al 6,9% degli occupati, e contribuendo, con circa 44 miliardi di euro, al 12% dell’ex-port totale. Uno straordinario modello di sviluppo per riagganciare la crescita, non solo per le imprese biotech, ma per l’intero sistema italiano della ricerca e dell’industria innovativa. Perché questo accada però è necessario mettere a punto una strategia nazionale di lungo periodo, che definisca una vi-sione condivisa del progetto di rilancio del sistema italiano dell’innovazione. In questo contesto, valorizzare meglio le non poche eccellenze italiane nel mon-do, creare una governance chiara e uni-taria attorno ai temi dell’innovazione e della ricerca, incentivare gli investimenti in R&S e aumentare la massa critica dei finanziamenti destinati all’innovazione e alla nascita di nuove imprese, così come non disperdere risorse e identificare strumenti di accelerazione per favorire la crescita (fiscali, formativi, agevolativi) rappresentano la linfa per la crescita e la competitività dell’Italia. ■

La Bioeconomia rappresenta un valore italiano:

per produzione, esportazione ed occupazione:

240 miliardi di eurodi produzione pari al 7,6%,

44 miliardi in export, pari al 12% del totale e

oltre 1,5 milioni di occupati. Siamo terzi in Europa per

produzione dopo la Germania e subito dopo la Francia,

mentre siamo secondi alla Germania per numero

di addetti.

Page 35: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 33Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Avoro�Ricerca esperti per la valutazione tecnica di progettiFranco Del VecchioConsigliere ALDAI - [email protected]

Finlombarda - Regione Lombardia ha pubblicato un avviso per la ricerca di esperti nella valutazione tecnica di progetti che rappresenta una occasione per i colleghi interessati.

Finlombarda Spa è la società finanziaria di Regione Lombar-dia con il compito istituzionale di concorrere all’attuazione dei programmi regionali di sviluppo economico, sociale e del ter-ritorio, e a tal fine: progetta, realizza e gestisce prodotti e ser-

vizi finanziari innovativi - a valere su risorse proprie, regionali e dell’Unione Europea - a favore di imprese, cittadini e ammini-strazioni pubbliche lombarde, anche in co-finanziamento con altri intermediari finanziari o bancari.

Nell’ambito delle proprie iniziative Finlombarda intende isti-tuire un elenco di esperti che la supportino nelle attività di: valutazione tecnica ex ante, monitoraggio tecnico in itinere, valutazione tecnica ex post e controlli in loco in merito a pro-getti presentati da imprese o organismi di ricerca o altri sog-getti, quali ad esempio Enti pubblici, relativi alle macro-aree individuate in coerenza con le “aree di specializzazione” previ-ste all’interno del documento “Smart Specialisation Strategy” di Regione Lombardia.

Possono presentare domanda di partecipazione: le persone fisiche munite di partita IVA; le ditte individuali; gli studi pro-fessionali associati; le società tra professionisti.I soggetti interessati possono presentare domanda sino alle ore 12 del 31 gennaio 2016 esclusivamente attraverso il por-tale Finlombarda secondo le modalità dettagliate nel testo dell’Avviso disponibile sul sito www.finlombarda.it proce-dendo alla preliminare registrazione ed alla successiva compi-

lazione ed invio della domanda in via telematica. Un’occasione per i colleghi che desiderano contribuire con le proprie com-petenze ai programmi di sviluppo della Regione Lombardia. ■

I portali di Finlombarda indicano le mol-teplici attività realizzate per la Regione:î Bat - Best Available Techniques “mi-

gliori tecniche disponibili” raccoglie un repertorio di procedure, tecniche, tecnologie per il miglioramento degli standard energetici degli edifici;î decò - DEsign è COmpetitività che ha

lo scopo di unire la creatività dei gio-vani designer con l’esperienza delle aziende lombarde, al fine di realizzare prototipi di design;î Finlombarda gestioni SgR - società

di gestione del risparmio partecipata da Finlombarda Spa;î Factor 20 - Progetto europeo che pre-

vede la definizione di un set di stru-

menti di supporto alla pianificazione delle politiche regionali e nazionali per realizzare la riduzione dei gas ad effetto serra, alla riduzione dei consu-mi energetici e la diffusione delle fonti energetiche rinnovabili;î impratica - Portale per tutte le im-

prese lombarde e i professionisti che presenta i passi da seguire per avvia-re, ristrutturare, ampliare, modifica-re un’impresa nell’intero ciclo di vita, semplificando così, la vita alle imprese.î miur - Bando per la presentazione di

Progetti di Ricerca Industriale e Svilup-po Sperimentale nei settori strategici di Regione Lombardia;î ppp Lombardia - Portale sul Partena-

riato Pubblico Privato per lo sviluppo locale della Lombardia rivolto sia agli Enti Locali lombardi, sia agli operatori privati che hanno interesse a parteci-pare alle gare;î programma eRgon – Eccellenze Re-

gionali a supporto della Governance e dell’Organizzazione dei Network di imprese;î Simplernet - SIMPLER (Servizi per

l’innovazione e la competitività del-le imprese in Lombardia e in Emilia Romagna) è il punto di accesso per la Lombardia e l’Emilia-Romagna alla Enterprise Europe Network, la più im-portante rete europea a supporto delle imprese.

Page 36: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI34 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

revIDenzApSempre aperti i cantieri delle pensioniAntonio DentatoComponente Sezione Pensionati Assidifer - Federmanagern on solo i cantieri di opere co-

minciate, mai finite. Ruderi abbandonati. Denaro pub-

blico buttato al vento (Spending review dove sei?!). Ma anche i cantieri legislativi. Restano sempre aperti. Tra i tanti, spic-ca il “cantiere normativo” delle pensio-ni. Che costringe a percorsi tortuosi, durante e dopo la vita lavorativa. Nei tempi che viviamo, è l’incertezza la con-notazione della vita sociale. Particolar-mente quella che riguarda i lavoratori e i pensionati, ai quali è resa improbabile un’efficace protezione dalle continue in-cursioni sui loro diritti. Perché alla politi-ca che gestisce la vita collettiva manca la cultura della pianificazione. Andiamo avanti per approssimazioni successi-ve. Cercando di fronteggiare ricorrenti emergenze. Ora si riapre il “cantiere nor-mativo” delle pensioni future (esempio flessibilità in uscita). Necessaria. Si di-scute sull’urgenza, i costi. E si continua a lavorare per arginare le frane provocate dai mal impiantati “cantieri” precedenti (esempio esodati). Né si è mai chiuso il “cantiere delle pensioni” già in atto. Perfino quelle liquidate da anni. Si ac-cresce così il lavoro di giudici, avvocati, esperti previdenziali.Ormai numerosi sono i “cantieri giudiziari”. Quelli relativi ai c.d. “contributi di solidarie-tà”. I media non ne parlano più tanto. Ep-pure, i “cantieri giudiziari” su questi prov-vedimenti sono tuttora aperti. Ma non fanno notizia. Nei talk show non alzano lo share; i titoli di giornali non si prestano al clamore (a meno che le notizie non rive-lino fatti scandalosi). Sono argomenti che interessano solo una minoranza della po-polazione: i pensionati sui trattamenti dei quali da anni vengono effettuati prelievi illegittimi, come li ha definiti la Corte Co-stituzionale. Illegittimi, in quanto ritenuti di “natura tributaria” a carico di “una sola categoria di cittadini” e, pertanto, “irragio-

nevoli e discriminatori”. Sul contributo di solidarietà per sei anni (2012-2017) pen-dono tre cause pilota dinanzi ai Tribunali di Modena, Bologna, Vicenza (P.n.1 Tab.). Per l’altro contributo di solidarietà i cui prelievi si effettuano dal 2014 al 2016, si è in attesa della Pronuncia delle Corte Costituzionale (P.n.2 Tab.). E, intanto, si è riaperto il grande “cantiere giudiziario” sulla perequazione. Nell’arco degli ultimi 24 anni sono interve-nute diecine di modifiche nei meccanismi e criteri d’indicizzazione delle pensioni. Tutte in senso peggiorativo. Tranne che per le pensioni minime. Le altre pensio-ni hanno subito frequenti blocchi totali o parziali. Per ben sei volte negli anni più recenti, con effetti di trascinamento disa-strosi per tutto il corso della vita degli in-teressati e dei superstiti. Un cantiere che avrebbe dovuto chiudersi una volta per tutte, a seguito delle numerose successi-ve Pronunce della Corte Costituzionale. Ma non è andata così. Le Pronunce ammonivano il Governo a non abusare di ripetuti provvedimenti sospensivi dell’adeguamento delle pen-sioni al costo della vita. La penultima, in ordine di tempo, (Sent. n. 316 del 3 no-vembre 2010) avvertiva in termini ben chiari che: “la frequente reiterazione di mi-sure intese a paralizzarlo (l’adeguamento n. d. r), esporrebbero il sistema ad evidenti tensioni con gli invalicabili principi di ra-gionevolezza e proporzionalità perché le pensioni, sia pure di maggiore consisten-za, potrebbero non essere sufficientemen-te difese in relazione ai mutamenti del potere d’acquisto della moneta”. Quella Sentenza era appena oggetto di lettura e commenti, (pubblicazione in G.U. 17 novembre 2010 n.46). Era avvertita, con soddisfazione, come un segnale di stop definitivo ai provvedimenti sospensivi in materia di adeguamento delle pensioni al costo della vita. E, invece, no! Ecco la legge 22 dicembre 2011, n.214, art.24, comma 25 che azzera nuova-mente la perequazione automatica

delle pensioni. Questa volta addirittura di quelle appena superiori a tre volte il trattamento minimo Inps. A correzione interviene la Sentenza della Corte Co-stituzionale n.70/2015. Che ripristina il regime ordinario della perequazione, perché “l’assenza di rivalutazione impedi-rebbe la conservazione nel tempo del va-lore della pensione, menomandone l’ade-guatezza… il blocco della perequazione lederebbe il principio di proporzionalità tra la pensione, che costituisce il prolunga-mento della retribuzione in costanza di la-voro, e il trattamento retributivo percepito durante l’attività lavorativa… la mancata rivalutazione, violando il principio di pro-porzionalità tra pensione e retribuzione e quello di adeguatezza della prestazione previdenziale, altererebbe il principio di eguaglianza e di ragionevolezza, causan-do un’irrazionale discriminazione in dan-no alla categoria dei pensionati…”.Il Governo però non se ne dà per inteso. Interpreta a suo modo la Sentenza, (sinto-mo pericoloso di decadenza nei rapporti fra Organi costituzionali). Né convoca le parti sociali per condividere interventi che, formalmente rispettosi della Pronuncia, fossero sostenibili per il pubblico bilancio. Niente. Emana il Decreto legge n.65/2015 e successiva conversione con legge n.109/2015. Ripristina una perequazione ordinaria, ma solo parzialmente fino a sei volte il minimo Inps. Niente per le altre.Immediata la reazione. Si riapre un nuo-vo “cantiere giudiziario” sulle pensioni in parte o in tutto escluse dall’adegua-mento al costo della vita (P.n.3 Tab.). E, nel frattempo, ecco aprirsi anche “can-tieri locali di manutenzione giudizia-ria”. Ineccepibili sul piano procedurale. Il Tribunale di Napoli, il 29 maggio scor-so ha emesso un decreto ingiuntivo nei confronti dell’Inps per il pagamento a un pensionato della somma derivante dal ricalcolo della pensione secondo la Sent. n.70/2015 della Corte Costituzio-nale. Alcuni messi dopo, il 4 settembre,

Page 37: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 35Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

revIDenzAp

Come ti riduco la pensione

il giudice del lavoro di Genova ha inti-mato all’Inps di versare a un pensionato la parte mancante dell’adeguamento secondo la sentenza Cost. n. 70/2015. E anche il Tribunale di Santa Maria Ca-pua Vetere, il 10 settembre scorso, ha accolto un analogo ricorso, disponendo decreto ingiuntivo nei confronti dell’I-stituto previdenziale. Al quale l’Inps non ha fatto opposizione nei termini. Al riguardo “Newsletter” CIDA del 21/25 settembre 2015, acquisite le necessarie informazioni, segnala che l’Istituto pre-videnziale è intervenuto il 18 settembre

2015 con una nota di chiarimento, nella quale è detto che lo stesso si opporrà a tutti i ricorsi. Secondo la nota di chiari-mento, l’Inps, “presenterà opposizione ancorché in un momento successivo”. Va detto subito, comunque, che trattasi di casi particolari e che solo le sentenze della Corte Costituzionale che dichiarano l’illegittimità costituzionale di una legge hanno efficacia generale. Non finisce qui. Perché alle vertenze giudiziarie esposte, va aggiunta la sequela di provvedimenti che tuttora attaccano le pensioni (P.n.4 Tab.) o ipotizzano di ridurne l’integrità (P.n.5

Provvedimenti che riducono le pensioni

Prelievi sulle pensioni (in corso o allo studio) (aggiornamento al 21 ottobre 2015) Azioni in corso

Contributo di solidarietà per 6 anni (2012-2017) (Legge n. 214 del 22 dicembre 2011, Art. 24, comma 21).

Contributo di solidarietà per gli anni 2014-2016 (Legge di Stabilità 2014, n. 147 del 27 dicembre 2013, Art. 1 comma 486).

Sospensione perequazione (Art. 24, comma 25, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201).

Sportello pensionandi

Contributo di equità

pensione di reversibilità. Legge n.335/95 Riduzioni previste dall’Art. 1, comma 41, tabella F.

trattenute tra lo 0,3% e l’1% su pensio-ni imponibili di chi al 31 dicembre 1995 aveva all’attivo almeno cinque anni di anzianità contributiva presso i fondi Volo, Telefonici, Elettrici, Ferrovieri Ferro-tranvieri, Inpdai, (confluiti nell’Inps).

trattenute pari a:î 6% sui trattamenti pensionistici

compresi tra € 91.251,16 e € 130.358,80;î 12% sui trattamenti compresi

tra € 130.358,80 e € 195.538,20;î 18% sui trattamenti superiori

a € 195.538,20.

pronuncia di incostituzionalità: Cor-te Costituzionale n.70/2015 su mancata perequazione 2012-2013 pensioni supe-riori a 3 volte il minimo. Decreto appli-cativo n.65/2015. Conversione in legge con L.109 del 17 luglio 2015. Parziale pe-requazione da 3 a 6 volte il minimo Inps. Esclusi trattamenti superiori a 6 volte il minimo.

applicazione del sistema retributivo se il sistema contributivo genera pensio-ni d’importo superiore al primo. Legge Stab. 2015 Art. Unico, commi 707 e 708.

Ritenute su differenza fra trattamento calcolato con metodo retributivo e meto-do contributivo. Ipotesi prelievo su trat-tamenti al disopra di 2 mila euro il mese, sommando tra loro le pensioni ricevute da una stessa persona. (Notizie stampa).

Riduzione: in alcuni casi i titolari di re-versibilità percepiscono meno di un terzo dell’importo del trattamento del de cuius.

In corso tre cause pilota: Tribunali di î Modena (2° udienza 11 maggio 2015); î Bologna (2° udienza 29 ottobre 2015); î Vicenza (2° udienza 11 ottobre 2015).

Attesa Pronuncia Corte Costituzionale.Seguito Ordinanza Corte dei Conti di Venezia (16 gennaio 2015), Tempi della Pronuncia non prevedibili.

Promossi giudizio incostituzionalità da Tribunali, Corte Conti. Causa pilota dinanzi al Tribunale di Avellino rinvia-ta al 21 marzo 2016. Il 28 ottobre 2016 discussione altra causa pilota su blocco 2012-2013 dinanzi Tribunale di Palermo. Le cause pilota per mancata applica-zione della Sentenza Costituzionale n.70/2015, sono riassunte da CIDA, per conto di tutte le Federazioni aderenti.

Effetto retroattivo. Dal 1° gennaio 2012.

Sono, per ora, solo ipotesi di prelievo, in relazione a tabelle pubblicate dall’Inps sotto il titolo: Operazione porte aperte. (Notizie stampa).

Presentate numerose proposte di legge per modifica tabella F - Art. 1 comma 41 Legge n. 335/95.

1.

2.

3.

4.

5.

6.

Per gentile concessione della rivista “Ferrovie e Servizi” - Periodico dell’Assidifer - Federmanager - N. 4-2015.

Tab.). Ovvero disposizioni che decurtano fortemente i trattamenti; ma che nessuno s’incarica più di modificare, nonostante le numerose leggi a più riprese annunciate e poi abbandonate nel polveroso dimentica-toio di proposte che non varcheranno mai l’emiciclo delle aule parlamentari. Ci riferia-mo, in special modo, alla perversa legge relativa alle pensioni di reversibilità. Norme che possono determinare la riduzione fino al 75% del trattamento del de cuius. (P. n.6 Tab.). Sempre più spesso, alla solitudine di chi resta, e alle difficoltà degli anni, si ac-compagneranno nuove incertezze… ■

Page 38: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI36 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

revIDenzApil supplemento di pensione e la pensione supplementareSalvatore MartorelliGiornalista - Consulente Previdenziale

il supplemento di pensioneSono ancora tanti i nostri colleghi che continuano dopo la pensione a lavorare come dipendente o autonomo e a versa-re per questo motivo i contributi all’Inps. In questa ipotesi la contribuzione che si è aggiunta a quella già utilizzata per la pensione non è buttata al vento ed è uti-le per liquidare un supplemento rispetto alla pensione che già si riscuote.Questa integrazione è determinata con lo stesso criterio utilizzato per il calcolo della pensione. Per le pensioni calcolate con il sistema retributivo il conteggio dei versamenti anteriori al 2012 si fa in base agli stipendi percepiti e al numero

di settimane di versamento maturate successivamente alla decorrenza della pensione. Per chi è andato in pensione con il calcolo contributivo o misto op-pure, se il calcolo è stato retributivo ma i versamenti sono successivi al 2012, si considera l’importo complessivo dei contributi versati. L’importo maturato per effetto di un supplemento si somma alla pensione e ne costituisce parte inte-grante. Se i versamenti sono stati fatti nella ge-stione dei lavoratori dipendenti, il sup-plemento può essere richiesto solo dopo 5 anni dalla decorrenza della pensione o dal precedente supplemento oppure, in alternativa e per una sola volta, dopo 2

anni dalla decorrenza della pensione o dal precedente supplemento purché l’interessato abbia superato l’età pensio-nabile pari, dal 2015, a 66 e 3 mesi anni per gli uomini e 63 e 9 mesi per le donne lavoratrici dipendenti e 64 anni e 9 mesi per quelle autonome. Se, invece, i contributi da utilizzare sono stati versati nelle Gestioni dei Lavorato-ri autonomi (artigiani, commercianti o coltivatori diretti) il supplemento si può chiedere solo dopo aver compiuto l’età pensionabile per vecchiaia.

la pensione supplementareLa pensione supplementare è, invece, una prestazione economica erogata a domanda ed al compimento dell’età pensionabile ai titolari di pensione a ca-rico di un Fondo diverso dall’Inps per i contributi versati all’Inps o - è il caso più frequente - alla cosiddetta Gestione Se-parata.La Legge 1338/62 riconosce, infatti, a coloro che non hanno raggiunto un nu-mero di contributi Inps necessari per il diritto a una pensione autonoma, e che sono titolari di altra pensione diretta erogata da un altro ente (ex INPDAP o altro Fondo obbligatorio), la possibili-tà di chiedere il riconoscimento di una pensione. Insomma, questi pezzetti di contributi possono conferire il diritto a

Mi spetta un supplemento di pensione o ho diritto ad una pensione supplementare? Nonostante, in ambedue le frasi, ricorra una parola che ha la stessa radice linguistica - tale da far pensare che si tratti della stessa cosa - la differenza, in materia previdenziale, tra i due termini è notevole perché essi indicano prestazioni del tutto diverse tra di loro. L’assonanza crea spesso confusione e, talvolta, è fonte di equivoci tra i nostri amici pensionati. Ecco, allora, tutto quello che c’è da sapere su queste due prestazioni.

Supplemento di pensione e pensione supplementare sono prestazioni diverse.

Page 39: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 37Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

revIDenzApuna vera pensione: non sarà una grande cifra, ma è in ogni modo un peccato non approfittarne. L’unica condizione richie-sta per ottenere la “micro-pensione” di cui stiamo parlando è quella di essere già titolare di un altro trattamento pen-sionistico a carico di un Fondo diverso dall’Inps. È possibile, poi, per i pensiona-ti Inps chiedere la pensione supplemen-tare per i contributi versati come para-subordinato nella Gestione Separata, qualora quest’ultima contribuzione non sia sufficiente a maturare il diritto a una pensione autonoma.

CHi pUò RiCHiedeRLaQueste pensioni possono riguardare si-tuazioni diverse.î pensioni supplementari di vecchiaia.

È l’ipotesi più frequente. Gli assicurati dell’Inps che non hanno acquisito il di-ritto alla normale pensione di vecchiaia, se sono titolari di un trattamento pensio-nistico diretto a carico di un altro Fondo previdenziale, al compimento dell’età pensionabile possono chiedere la pen-sione supplementare di vecchiaia.

î pensione supplementare ai super-stiti. La pensione supplementare può essere riconosciuta anche ai superstiti dell’assicurato deceduto, se quest’ulti-mo era titolare di pensione presso altro Fondo e poteva far valere nell’Inps altri contributi non ricongiunti.

a qUanto ammonta e da qUando deCoRReLa misura della pensione supplemen-tare è legata al numero e al valore dei contributi. Attenzione, però, le pensioni supple-mentari non sono integrabili al cosid-detto “trattamento minimo”. La pensione supplementare scatta non solo dal raggiungimento dei requisiti anagrafici ma anche dal momento del-la presentazione della domanda, te-nendo conto, fino al 31 dicembre 2011, delle finestre di accesso introdotte dalla Legge 247/07 che si applicava-no anche in caso di liquidazione della pensione di vecchiaia supplementare e che, dal primo gennaio 2012 non esi-stono più. Occhio, comunque, a non

lasciar passare troppo tempo per inol-trare la richiesta, se non si vuole per-dere qualche rata.

Le eSCLUSioniSono esclusi dal diritto alla pensione supplementare per contributi versati nell’assicurazione generale obbliga-toria:î i titolari di pensione a carico di Casse e

Fondi per liberi professionisti;î i titolari di pensione a carico dell’EN-

PALS (le norme che regolano i rapporti tra l’Inps e l’ENPALS prevedono l’eroga-zione di un solo trattamento pensioni-stico per tutta la contribuzione versata presso i due Enti);î i titolari di pensione estera di un paese

non convenzionato con l’Italia;î i titolari di pensione estera di un paese

convenzionato (in quanto godono del diritto alla totalizzazione dei periodi di lavoro svolti all’estero o in Italia e alla conseguente liquidazione della pen-sione pro-rata); î i titolari di pensione a carico della Ge-

stione Separata. ■

37DI diRigenti indUStRia GIUGNO 2015

Via San Paolo, 1 - 1° pianoang. C.so Vittorio EmanueleMilanoTel. 02 874 192Tel. 02 7200 1396

www.oculus3000.itE-mail: [email protected] trovi su Facebook alla pagina Ottica Oculus SrlOrari: lunedì 15.00-19.00Da martedì a sabato 10.00-14.00 - 15.00-19.00

Da Oculus ho visto la differenzaSconti40% su lenti e montature20% su montature firmate30% su occhiali da sole10% su lenti a contatto usa e getta

20% su liquidi per lenti a contatto10% su accessori di ottica30% su lenti a contatto tradizionali

Gli sconti Oculus sono validi per i Dirigenti dell’ALDAI, i loro familiari e i dipendenti.

Page 40: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

ItA ASSoCIAtIvAvCommissione StudiComitato ITL - Infrastrutture Trasporti e Logistica

i Quaderni TecniciI Quaderni ALDAI, nati nell’ambito delle attività del Comitato, sono realizzati con il proposito di mettere a disposizione, degli associati e non, le conoscenze di temi ed argomenti derivanti dalle loro esperienze professionali.

Il taglio divulgativo, pur nel rispetto della precisione insita nel-la pratica ingegneristica, li rende potenzialmente adatti anche all’utilizzo da parte di studenti interessati agli specifici argo-menti.

Cod.

01

02

03a

03b

04

05

06

07

0809

10

11

1213

titoLo

Le strade ferrate dalle origini all’inizio della gestione pubblica e lo sviluppo economico all’interno dell’area tra l’Adda e il Ticino.

Le gallerie di valico con imbocco in Italia per le principali vie di comunicazione transalpine e per le strade lombarde dello Spluga e dello Stelvio.

Il San Gottardo c’è… Parte I^: La linea storica di montagna, ovvero il San Gottardo di ieri e di oggi.

Il San Gottardo c’è… ed ha una lunga storia da raccontare Parte II^: La nuova linea di pianura, il progetto AlpTransit, ovvero il San Gottardo di domani.

Il Corridoio Genova-Rotterdam …e il terzo valico dei Giovi

Considerazioni ed integrazioni al Piano d’azione per l’Energia (PAE) della Regione Lombardia.

Le reti stradali, autostradali e ferroviarie italiane e le principali vie di comunicazione transalpine: ieri - oggi - domani.

Le strade di accesso ai valichi alpini dello Spluga e dello Stelvio: le porte della Lombardia. Progetti stradali e ferroviari che nel tempo sono stati proposti per migliorare queste vie di comunicazione transalpine che risalgono ai primi dell’Ottocento.

I servizi di trasporto pubblico locale (TPL).

Dalle fonti primarie di energia alla trasformazione, trasporto e distribuzione dell’energia elettrica per la trazione ferroviaria.

Le metropolitane di Londra e di New York: le prime ferrovie urbane realizzate nel mondo.

Le vie d’acqua interne nell’Italia settentrionale: navigazione fluviale, lacuale e nei canali.

Le ferrovie a dentiera.

Sistemi di trasporto a fune.

aUtoRe/i

S. Farnè

S. Farnè

G. FregoS. FarnèP. Visigalli

A. BarbieriG. Bernardo

Autori vari

S. Farnè

S. Farnè

S. Farnè

E. Massara

Autori vari

S. Farnè

S. Farnè

P. Visigalli

E. Massara

pRima ediZione

2006

2007

2014

2015

2007

2008

2009

2012

2010

2011

2013

2012

nUmeRo pagine

79

170

60

64

27

291

140

86

180

246

62

86

nUmeRo immagini

60

94

51

74

12

101

9

57

49

54

77

35

La gestione e la distribuzione dei Quaderni del Comitato ITL sono curate dal volontariato VISES, Onlus di riferimento di Federmanager (www.vises.it).

Il socio ALDAI, a semplice richiesta ([email protected]), indicando il COD del testo ed il numero della propria tessera ALDAI, può riceverne copia in formato elettronico. Per i non associati ALDAI, VISES mette a disposizione i testi a fronte di un libero contributo a sostegno dei propri progetti umanitari in corso.

Le donazioni, fiscalmente detraibili, vanno effettuate su IBAN IT28 X033 5901 6001 0000 0072 807 di VISES MI.

per informazioni aggiuntive, richieste di indici, acquisizioni su altri supporti (Cd, dvd, pen drive USB...) scrivere a [email protected]

38 DIdiRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

In preparazionePrevisione di pubblicazione dicembre 2015

In preparazionePrevisione di pubblicazione marzo 2016

Page 41: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

39DI diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

ItA ASSoCIAtIvAvABCDigitalGli studenti insegnano il web agli Over 60

Roberto De MattiaSocio ALDAI e VISES

Auditorum Gio Ponti di Assolom-barda è gremito! Si festeggia la premiazione che celebra la con-clusione della prima edizione del

progetto ABCDigital ed il lancio della nuova edizione 2015/2016. In platea parecchi partecipanti hanno i capelli brizzolati ma la parte del leone la fanno i tantissimi giovani presenti, tutti molto attenti e partecipi.Oltre 550 studenti di 21 scuole superiori delle provincie di Milano, Lodi e Monza in veste di formatori/docenti hanno “al-fabetizzato al digitale” circa 1.700 citta-dini Over 60. La rivoluzione di porre “in cattedra” giovani studenti e sui banchi di scuola maturi cittadini nasce da un’ini- zitiva di Assolombarda che ha posto i ragazzi sotto un nuovo piano di re-sponsabilità che ben si integra con gli obiettivi di alternanza scuola-lavoro, che fanno parte delle nuove tematiche di insegnamento. Il progetto ha per-messo agli studenti/docenti di acquisi-re competenze (insegnare, comunicare, gestire un’aula...) che saranno loro utili nel mondo del lavoro ed ha avvicina-to gli Over 60 non digitali all’uso del tablet, alla scoperta di Internet e della posta elettronica.VISES (Gruppo di Milano, la Onlus di ri-ferimento di Federmanager ALDAI), si è attivata con i suoi volontari per svol-gere, assieme ai rappresentanti delle varie aziende partecipanti al progetto, il ruolo di Tutor degli studenti formato-

ri, sia affiancandoli come consiglieri nel loro compito didattico, sia agendo come osservatori e valutatori del loro operato.Nel corso della manifestazione, che ha avuto luogo il 28 settembre scorso, sono state premiate le scuole che hanno rag-giunto i migliori risultati in termini di numero di Over 60 formati e di efficacia della formazione erogata. Gianfelice Rocca, Presidente di Asso-lombarda e Valentina Aprea, Assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia, si sono alternati alla premiazione che si è svolta in un clima di grande entusiasmo e di caloro-sa attenzione e che ha visto la presen-

�Al via la seconda edizione del Progetto Assolombarda VISES Gruppo Milano partner associativo del progetto.

Page 42: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

za di due partecipanti novantenni che hanno testimoniato come “non sia mai troppo tardi” (a dirla con le parole del famoso Maestro Manzi) per avvicinarsi al digitale.Nel corso della manifestazione è sta-ta presentata l’Edizione 2015/2016 del progetto che vedrà VISES partecipare come Partner Associativo.I soci VISES che hanno coperto il ruolo di Tutor nell’edizione appena conclusa hanno trovato tale esperienza molto stimolante e motivante. Il Gruppo VISES Milano sarà lieto di accogliere quei soci ALDAI che volessero partecipare alla nuova edizione di questa affascinante avventura.

per avere maggiori informazioni scri-vete a “[email protected]” citando il progetto aBC digital e sarete ricon-tattati. ■

40 DIdiRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

Conversazione con Roberto Satolli

VISES - Gruppo di Milano organizza un incontro con Roberto Satolli, medico e giornalista, che ha svolto attività clinica come cardiologo per un decennio, poi si è dedicato all’informazione nel campo della salute e della scienza, fondando l’agenzia edi-toriale Zadig e dirigendo alcune testate scientifiche.Lo scorso anno, quando tutto il mondo ha tremato di fronte al virus Ebola, Roberto Satolli è volato in Sierra Leone per colla-borare con Gino Strada che con l’ospedale di Emergency si è trovato improvvisamente in prima fila ad affrontare la difficilis-sima guerra scatenata da questo ancora misterioso virus.

Da questa esperienza è nato il libro “Zona Rossa”, scritto a quat-tro mani da Roberto Satolli e Gino Strada, che racconta l’epi-demia di Ebola in Africa Occidentale, come l’hanno vissuta gli autori stando in Sierra Leone, da quando è esplosa nell’ottobre del 2014 a quando ha cominciato a spegnersi nel febbraio del 2015.Questa è stata la prima volta in cui la medicina contempo-ranea ha guardato finalmente in faccia una malattia tuttora

sconosciuta ed ha provato a fare ricerca in corso di epi-demia, una cosa mai tenta-ta prima. Dopo questa pro-va, nonostante i fallimenti siano stati più pesanti dei successi, la medicina non sarà più la stessa. Dovrà ripensare tutti i suoi fondamenti di conoscenza ed etici e rispondere anche ad una domanda cruciale: la scienza medica ha verso un malato di Ebola in Africa

gli stessi obblighi che ha verso i malati trasferiti nel Nord del mondo? ■

eBoLA vISto DA vICIno

L’incontro si terrà in ALDAI - sala Viscontea - via Larga 31 - Milanogiovedì 3 dicembre 2015 alle ore 18.15

MODALITÀ DI PRENOTAZIONEGli interessati possono prenotarsi online attraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e compilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Le date pubblicate potrebbero variare successivamente alla stampa della rivista; invitiamo pertanto i lettori a prendere visione delle periodiche newsletter e del sito per dettagli e conferma degli incontri. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione online è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Ebola visto da vicino”.

ItA ASSoCIAtIvAv

Page 43: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

41diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

le grand bleu

a lettura di “Riflessioni azzurre”, l’a-cuta analisi sviluppata da Edoardo Lazzati nel corso delle sue vacan-ze provenzali e comparsa il mese

scorso sulla rivista, mi induce ad interve-nire per rincarare la dose.Io le vacanze le trascorro ad Amorgos, l’isola greca che deve oggi la sua no-torietà al fatto che vi è stato girato un film francese piuttosto conosciuto, “Le grand bleu”, dove il blu è quello del mare Egeo.Inevitabile dunque che nel mio caso il blu, un colore più forte, si sovrapponga all’azzurro della Provenza di Lazzati.Per uscire di metafora, io credo che in generale per il sistema delle rappresen-tanze in Italia si ponga oggi una vera e propria questione di sopravvivenza e che Confindustria, come Federmanager, ma anche le confederazioni del lavoro dipendente ed altri organismi rappre-sentativi professionali e categoriali, non possano sfuggire a questo interrogativo di fondo.

Il governo, in particolare nella persona del suo premier, non sembra propenso a mantenere spazio e ruolo ai cosiddetti “corpi intermedi” e anzi pare caldeggiar-ne l’inesorabile rottamazione. Si può capire: certe pratiche rituali dei “tavo-li” negoziali non sono più tollerabili da parte di chi fa della tempestività e del decisionismo il principale strumento di intervento politico. Meglio dunque can-cellare tutto e semplificare le relazioni fino a ridurle ad un rapporto diretto tra datore e prestatore di lavoro, pur nel ri-spetto della legge.E poco importa se, nel caso dei dirigenti, come bene sottolineava Edoardo, così agendo si perde la protezione del rap-porto tra imprenditore e manager, che è non conflittuale per definizione e che anzi è caratterizzato per sua natura dalla collaborazione e dalla complementarie-tà. Ma anche dall’autonomia e dall’indi-pendenza, oltre che dalla valorizzazione della competenza, dalla visione strate-gica e dall’attenzione al bene comune; tutte cose che non è inutile trovare ri-flesse nel contratto nazionale!

Io penso che oggi si rischi di sfasciare tutto, senza avere alcuna visione del fu-turo che si prefigura: e che questo si ap-plichi sia a livello delle istituzioni (vedi i recenti confronti sulla forma del Senato o sulla Legge Elettorale), sia su altri piani e potremmo citare le tematiche inerenti al welfare (esodati, età pensionabile, pe-requazione e diritti più o meno consoli-dati, mutualità, etc.).Incidentalmente, non da oggi, sostengo che Federmanager dovrebbe preoccu-parsi di sviluppare una propria proposta di testo legislativo sulla disciplina del-le organizzazioni sindacali: si tratta di qualcosa che in Italia si aspetta da quasi settant’anni e che potrebbe davvero ve-derci protagonisti autorevoli.Lazzati, con la prudente maestria che lo caratterizza, prefigura tutti questi temi ed in sostanza ci trasferisce il messag-gio che dobbiamo fare in fretta a porli al centro della nostra attenzione come organizzazione dei dirigenti e che il no-stro interlocutore Confindustria, prima e ancora più di noi, dovrebbe affiancarci in questo sforzo.

Giuseppe ColombiConsigliere ALDAI

PInIonIo

In generale per il sistema

delle rappresentanze in Italia si pone oggi una vera e propria

questione di sopravvivenza.

Page 44: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

Io spero molto che a livello nazionale su questo ci si concentri ed ho personal-mente operato in questo senso (anche a costo di qualche bastonata). E que-sto riguarda tutti, sia che siamo anziani fortunatamente pervenuti al traguardo pensionistico, sia che siamo tuttora ope-rativi in ambito aziendale ed il tema si estende anche a chi è oggi inoccupato.Invece le recenti vicende del rinnovo del contratto dei dirigenti e dei ricorsi alla Consulta sulle tematiche perequati-ve ci dicono che negli ultimi tempi non abbiamo ottenuto apprezzabili risultati materiali, né su un fronte né sull’altro.Da questo punto di vista il rinnovamen-to del vertice di Federmanager, nel qua-le in molti abbiamo creduto e che ci sia-mo sforzati di materializzare, costituisce un’opportunità da non perdere, anche perché potrebbe essere l’ultima.Personalmente credo che al nostro in-terno ci sia troppa attenzione per le piccole posizioni di rilievo nell’ambito degli enti, per le cariche e per le ritualità organizzative interne alla Federazione, quasi che nella visione di molti finisse

per prevalere l’aspetto di una Feder-manager vissuta come dispensatrice di prebende e sinecure, trasformata in una sorta di “poltroncinificio” di micropoteri cui aspirare, magari spacciando questa bramosia per “spirito di servizio”.Anche perchè, guarda caso, quasi sem-pre si tratta di cariche esercitate non cer-to a titolo gratuito.Ugualmente, mettere al centro dell’at-tenzione dell’organizzazione temi quali la formazione dei colleghi inoccupati e la loro “certificazione professionale” (come se si trattasse di natanti), in un Pae- se dove in modo demenziale ormai si certifica anche l’aria che si respira e dove il business “formazione” interessa preci-puamente le procure giudiziarie, non è molto comprensibile, da parte della Fe-dermanager dell’ultimo periodo.Anche così si spiega, come diceva Edoar- do, la crisi e la caduta di adesione da par-te dei colleghi, sui quali, con buona pace delle “campagne di sviluppo associati-vo”, mi risulta che faccia sempre meno presa il tono encomiastico e celebrativo delle nostre pubblicazioni, in stridente

contrasto con la realtà che tutti verifi-chiamo quotidianamente.È tempo di scelte coraggiose, di traspa-renza vera e non millantata, di confronto serio e sostanziale: altrimenti possiamo continuare a raccontarci favole, ma sa-ranno sempre meno quelli che ci daran-no retta. Quanto a Confindustria, come mi è ca-pitato di scrivere lo scorso anno, essa potrà trovare futuro solo se sarà capace di ridarsi respiro strategico coinvolgen-do in un disegno complessivo anche la categoria dirigenziale.Se ci limiteremo alla pura gestione del quadro esistente rischiamo tutti di spa-rire nel volgere di pochi anni, dopo aver liquidato una per una le attività in corso. E a quel punto, proseguendo sulla stra-da di oggi, avverrà che gli interrogativi esistenziali profondi che qualche colle-ga continua da decenni ad agitare, qua-li quello se Federmanger (o ALDAI) “si debba considerare un sindacato o un’as-sociazione professionale”, cesseranno davvero di porsi. Perché non esisterà più nulla. ■

PInIonIo

in antepRima la rivista del mese.in aRCHivio le riviste precedenti dal gennaio 2014.

Consultarle è semplicissimo:➔ www.aldai.it ➔ clicca “Rivista”➔ “dirigenti industria on line” e...

tUtti gLi aRtiCoLi aRCHiviati neL tUo pC!on-line

...buona lettura

Page 45: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

52° Golf day & Trophy7° tappa del Circuito Golfmanager 2015

9 settembre 2015Gara Stableford 18 buche con partenza Shot Gun

Presso il Golf Margara

vinCitoRi deLLa Coppa manageR1° Categoria punti Circolo1° NETTO Buschi Bruno 42 Golf Villa Paradiso2° NETTO Sangiorgi Giorgio 31 Golf Albenza1° LORDO Angiulli Francesco 23 Golf Zoate2° Categoria punti Circolo1° NETTO Dacò Federico 38 Golf Crema2° NETTO Gaudio Gigi 34 Golf Margara3° NETTO Arosio Luigi 34 Golf Brianza3° Categoria punti Circolo1° NETTO Marelli Angelo 39 Golf Villa Paradiso2° NETTO Cavallet Silvano 38 Golf Orsini3° NETTO Tresoldi Angelo 38 Golf AsiagoCategoria amici punti Circolo1° NETTO Gatti Pierandrea 38 Golf Benessere2° NETTO Gazzetta Federico 36 Golf CTL3premi speciali punti Circolo1° LADY Cipolletti Marina 36 Golf VareseNearest to the Pin Lady - Ciambellotti Paola - 0,63 mtNearest to the Pin Man - Ricci Paolo - 4,60 mtPremi a estrazione: Augusto Cantù, Alfredo Didoni, Giovanni Polin, Umberto Cabianca, Giuseppe Passerini, Giovanni Giussani, Riccardo Caldarella, Stefano Robba, Emilio Colombo, Maryse Chiaverina, Luigi Lanfossi, Luigi Vacchini, Massimo Clerici.

52° Golf day & Trophy AldAiGolf Club Margara

Un’uscita dal bunker di sabbia

La premiazione e i vincitori al Golf Margaram ercoledì 9 settembre 2015 si è

svolta la seconda gara del cir-cuito 2015 presso l’esclusivo Margara Golf Club.Il Golf Margara è uno splendido 36 buche che si stende sulle dolci colline del Monferrato. Il per-corso rosso (18 buche par 72, 6.000 metri per gli uomini 5.400 per le signore), per tradizione il più importante e bello dei due, è immerso tra alberi ad alto fusto. I drives e swings avvengono tra bel-lissimi esemplari di querce, salici ed aceri. È un percorso dolcemente ondulato, che va gio-cato con estrema attenzione nonostante gli ampi fairwais: i numerosi bunkers, posizionati strategi-camente, sono sempre in agguato così come gli ostacoli d’acqua.Dopo la gara si è tenuta al tramonto sulla spet-tacolare terrazza del circolo la cerimonia di pre-miazione dei vincitori e infine una squisita cena presso il ristorante dei Golf Club ha visto riuniti tutti i colleghi ed i loro familiari.Sponsor della giornata: Banca generali private Banking. Si può vedere il programma del Circuito 2015 dal sito www.aldai.it cliccando sulla scritta “golf manager”. ■

Vladimiro SacchettiCoordinatore Gruppo Golfisti [email protected]

ULtUrA e teMPo LIBeroc

43diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

Page 46: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI44 diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

Sandro Crosara (Socio ALDAI)Maria (Dindina) Pierdicchi (Top-Manager)FRegoLÉte - BRiCioLe di memoRiaGabrielli Editorepagine 188 più inserto a colori di 14 pagineeuro 15,00

La seconda metà del Novecento, nella favolosa decade degli anni Sessanta, fervono sfide e ideali per ricostruire e crescere pacificamente. C’è ottimismo, sviluppo, lavoro. Contraddizioni e osta-coli non fermano la corsa e lo sfrutta-mento del territorio ma sono ancora le famiglie a tenere in mano il tessuto di paesi e città. La pedemontana veneta e la valle operosa sono il teatro delle scene di vita quotidiana degli autori di questo libro (soci ALDAI) e degli anni della gioventù di cui sono stati prota-gonisti: un periodo irripetibile, quello delle braghéte curte e dei grembiuli neri a scuola.Nei racconti brevi del come eravamo, e non solo, di Fregoléte, scritti indipenden-ti l’uno dall’altro, appaiono sequenze di percezioni, di rievocazioni libere di muo-versi nella mente del lettore senza dover obbedire a vincoli di fila o di riga. Come briciole di pensieri in noi. Fregoléte, ap-punto. Le scene illuminate della narrazione di-pingono ambienti, tradizioni, musiche, mode e modi, personaggi straordinari e indimenticabili di un passato prossimo divenuto remoto all’improvviso, appor-tando colorazioni vive, odori, suggestio-ni, stravaganze e dialoghi di cui possia-mo sorridere con realistico disincanto. In tutto quel daffare, i protagonisti pren-dono forma. Gli incisi dialettali si armo-nizzano divenendo parte integrante del testo. Grande cura è infatti stata data alla stesura di tali incisi, coerenti con l’idio-ma usato dallo scrittore Luigi Meneghel-

lo, con la supervisione di Bepi De Marzi: un elemento di gran pregio del libro che concorre a valorizzare queste “fregoléte” (briciole di memoria) con maggior reali-smo e vivezza. Il testo sviluppa un mix di ironia e umorismo, ma per dire in modo serio da dove veniamo. L’umorismo è un po’ il nostro sesto senso che ci aiuta a dare senso agli altri cinque e alla nostra storia.Immersi in uno scenario onirico, si ritor-na al passato in un modo innovativo per ripercorrerlo con realistico disincanto. I due autori ricostruiscono pagine dove si attribuisce agli anni Sessanta e Settan-ta la funzione di una catarsi epocale, ma rinvenuta nella fisicità di un idioma loca-le contaminato e infettante nello stesso tempo, come ad esempio nella sezione “Le arti, le mode, i sogni”, una delle più godibili del libro. Lì ritroviamo “Kesstìve” per Cat Stevens, “Peri Mezo” per Perry Mason, i “loplèi” nel giù-bòss (per long playing nel juke box) “Gièin Bèrkin” per Jane Birkin di “Xé tèm... muà-non-plù” (“Je t’aime mais non plus”).Oggi che viviamo nell’era della comuni-cazione senza più filtri, bombardati da informazioni, troviamo in questo libro parole autentiche, quelle che hanno influenzato il nostro modo di vedere la realtà, le priorità delle nostre scelte ed i nostri valori. Quelle che ciascuno può trovare nella propria storia, senza rim-pianto ma come un letto d’infanzia da cui ripartire.

Serena grigolli

i libri di novembre 2015

“…se c’è vita,c’è necessariamente memoria”.

(dalla presentazione inizio libro titolata “Tracce di vita nelle

nostre tasche”)

I manager sanno anche sorridere dei loro ricordi.

ULtUrA e teMPo LIBeroc

vademeCUm peR gLi aUtoRiteStII testi devono pervenire alla redazione battuti in formato Word. Una pagina della rivista, composta di solo testo, corrisponde a circa 4.000 battute (spazi inclusi). Per gli articoli superiori alla singola pagina le battute vanno moltipli-cate di conseguenza. Se è previsto l’inserimento di grafici, immagini, foto, figu-re, ecc., il numero di battute va proporzionalmente ridotto. Per l’ottimizzazione dei tempi e per non creare disguidi nell’iter della lavorazione tecnica della rivi-sta invitiamo cortesemente ad inviare alla Redazione i testi in versione definitiva. Il titolo fornito dall’Autore può essere modificato dalla redazione per uniformità, come lunghezza e stile, ai titoli degli altri articoli della rivista.

ILLUStrAzIonILe immagini non devono essere inserite nel documento Word di testo, bensì inviate separatamente in file ad alta risoluzione per la stampa. Formato per le immagini: JPG, TIFF, PDF.

Per ULterIorI ChIArIMentIGabriella Canuti - Segreteria di Redazionevia Larga, 31 - 20122 MilanoTel. 02.58376.237 - Fax 02.5830.7557E-mail: [email protected]

Lettere e articoli firmati impegnano tutta e sola la responsabilità degli Autori e non rispecchiano necessariamente l’opinione dell’ALDAI. gli articoli sono pubblicati a titolo gratuito.

Page 47: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

ULtUrA e teMPo LIBeroc

45diRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015DI

Giuseppe Bonani (socio ALDAI)Come metteRSi in pRopRio Con iL FRanCHiSingFranco Angeli Edizioni - 3^ edizione 2015 pagine 207euro 27,00Disponibile anche in formato e-book (PDF) per PC, Mac, Tablet

Con questo nuovo libro, giunto alla 3^ edizione, l’Autore si prefigge di rispon-dere alle molte domande di chi intende mettersi in proprio e scegliere, in modo consapevole e ponderato, il migliore franchisor. Oggi, con il persistere della crisi econo-mica nella Penisola e con il mercato del lavoro che non si è ancora pienamente ripreso, chi vuole cambiare lavoro (gio-vani alla ricerca di un futuro di auto-im-prenditore, dirigenti espulsi dalle gran-di aziende, pensionati che desiderano mettersi in gioco) può oggi valutare varie opzioni di attività autonome, tra cui la formula del franchising. L’Autore affronta, con taglio pratico e operati-vo, il percorso che ogni individuo deve seguire e sviluppare per giungere alla migliore decisione sul proprio futuro di neo imprenditore in franchising. La par-te più importante della guida è quella dedicata al percorso proposto al candi-dato all’affiliazione. Si tratta di una “road map”, ricca di schemi pratici e di utilissi-me liste di controllo.La parte più innovativa è il test attitudi-nale, studiato in modo da permettere, attraverso un esame attento e sincero

di se stessi, di capire se si possiedono le attitudini e le inclinazioni per diventare “capo di se stessi” e di entrare con suc-cesso in una rete di franchising. Il lettore che voglia approfondire ulteriormente la materia e addentrarsi nel mondo del franchising deve consultare le Appendi-ci, che chiudono questa guida: termino-logia del franchising, retail, e-commerce e distribuzione, i testi integrali della legge italiana sul franchising e i codici deontologici del franchising.

giuseppe Bonani, che si occupa di fran-chising da molto tempo, è autore di vari libri e di importanti articoli. Nel 1971 è tra i fondatori dell’Associazione Italiana del Franchising, ricoprendo la carica di Presidente. Nel 1990 fonda una società di consulenza e nel 2004 contribuisce allo sviluppo di un portale per la ricerca di affiliati (www.betheboss.it). Nel 2011 lancia la rivista digitale www.beesness.it,che tratta di franchising, retail e impren-ditoria. Per la Franco Angeli ha pubblica-to, con Giovanni Adamo: “Il franchising: una formula di successo per la tua im-presa”.

Alessandro Chelo iL tempo deLLa LeadeRSHipEdizioni Guerini Next Srlpagine 128euro 15,00www.alessandrochelo.comwww.guerininext.it

Oggi più che mai servono competenze manageriali per superare la crisi e vincere le sfide globali.

Vivendo alla giornata non ci rendiamo conto dei cambiamenti epocali che stia-mo vivendo, ma basta riflettere sul con-testo lavorativo di 20 anni fa per capire quanto le tecnologie abilitanti abbiano influito sulla società e i processi econo-mici accelerando la globalizzazione e proiettandoci sempre più velocemente nel futuro. Per navigare con successo in mercati turbolenti le competenze manageriali devono arricchirsi continuamente per creare vantaggio competitivo e svilup-pare una diffusa leadership organizza-tiva.Nel suo recente libro Alessandro Chelo ha saputo riassumere, con la lungimi-ranza necessaria a superare le inevitabili difficoltà del cambiamento, i principali fattori del nuovo paradigma manageria-

le: l’ecoleadership come nuova modalità per lo sviluppo della leadership collet-tiva, l’evoluzione del “talent” manage-ment verso il talent leadership, l’evolu-zione delle tecniche di vendita verso la vendita esperienziale e un nuovo atteg-giamento personale, più consapevole del percorso che si vuole compiere.Ho avuto modo di apprezzare la forza morale e il valore della leadership uma-nistica di Alessandro Chelo, consulente di direzione, formatore e autore di diver-se opere sui temi della leadership e del talento che ispirano i manager delle più importanti realtà industriali italiane.In tempi tumultuosi il libro è un eccel-lente ricostituente per la propria salute professionale.

Franco del vecchio

Page 48: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

ULtUrA e teMPo LIBeroc

Claudio AntonellietiCa, pane qUotidianoFranco Angelipagine 120euro 18,00

Nel nostro vivere quotidiano la parola “etica” viene spesso pensata e pronun-ciata, meno praticata consapevolmente. Forse perché il concetto non è ben chiaro, anche se essa è all’origine di ogni nostra azione. Essa determina i nostri comporta-menti quotidiani anche se essi ci sembra-no dettati da altri fattori. Non pensiamo che il nostro agire sia sempre determina-to dal confronto con le idee, i principi e le azioni altrui che sono in grado di limitare i nostri. L’etica, che non corrisponde alla legge e neppure alla morale è un patto sociale di coesione ed integrazione che si rivela nei comportamenti di ogni giorno; è un modo di espressione del singolo nel comportamento sociale. Il singolo, infatti, regola la propria libertà di azione per vi-vere in un mondo di tutti, sulla base di un insieme di valori comuni. Anche in ogni professione l’etica deve stare l’elemento indispensabile di chi fornisce e di chi riceve prestazioni. Essa garantisce la soddisfazione di ogni ele-mento coinvolto quando sia alla base

del lavoro comune nel quale tutti siano consapevoli della sua necessità, neces-sità, dunque, di un sistema etico come metodo che possa far raggiungere obiettivi utili e vantaggiosi per gli atto-ri e per tutta la società. Da questo pre-supposto nasce l’idea della presentazio-ne in ALDAI di “Etica, pane quotidiano”. Chi, infatti, più di un manager è a con-tatto in ogni momento con una realtà diversificata nella quale le scelte sono spesso al bivio di una decisione difficile? Quali sono le scelte convenienti?L’autore risponde che solo una scelta è conveniente: quella che permette all’a-zione di arrivare al bene comune, bene, cioè, non solo di tutti i soggetti coinvolti, ma anche di quelli che dall’azione saran-no coinvolti in modo più o meno diretto. Anche la natura e le sue componenti.Nel libro sono, poi, elencati alcuni modi di agire secondo etica, specifici alle relazioni di lavoro, fornendo infine indici dello svi-luppo etico come derivanti da un proces-so di continua evoluzione e maturazione.

Il Gruppo Cultura, proseguendo nell’iniziativa di proporre libri scritti dai soci e pubblicati, presenterà il testo “Etica, pane quotidiano” di Claudio Antonelli.

L’incontro si terrà in ALDAI (sala Viscontea - via Larga 31 - Milano) martedì 1° dicembre 2015 alle ore 17.30

Gli interessati possono prenotarsi online attraverso il sito www.aldai.it, sezione “ALDAI Eventi”, selezionando dal calendario la data interessata e com-pilando gli appositi spazi alla voce “iscriviti”. Le date pubblicate potrebbero variare successivamente alla stampa della rivista; invitiamo pertanto i lettori a prendere visione delle periodiche newsletter e del sito per dettagli e conferma degli incontri. Per chi non avesse la possibilità di effettuare la prenotazione online è possibile inviare un fax al numero 02/5830.7557 indicando nell’oggetto “Etica, pane quotidiano”.

46 DIdiRigenti indUStRia NOVEMBRE 2015

“milano città aperta 2015-2016” - visite guidate a cura di mario ContiPer il settimo anno consecutivo il grup-po Cultura promuove l’attività profes-sionale di mario Conti, Socio ALDAI e Guida della Provincia di Milano, che met-te a punto per l’Organizzazione un ricco programma di visite guidate a siti artisti-ci e storici, a mostre e musei, riservate a Soci, familiari ed aggregati.La nuova stagione 2015-2016 è già ri-presa dopo la tradizionale riunione di presentazione del programma, che si è tenuta nella nostra Sede di via Larga 31 in Sala Viscontea, lo scorso 21 settembre. Il parere dei partecipanti ha consentito di qualificare e perfezionare il programma. Tra le iniziative (una quindicina circa a sta-

gione, tra settembre e i primi di giugno) si segnalano: molte tra le mostre di Palazzo Reale (la prima, su Giotto), Palazzo Marino, Corona Ferrea e Duomo di Monza, Museo delle Culture, Darsena, City-Life, Certosa di Garegnano e varie chiese cittadine. Una versione costantemente aggiornata è disponibile nel sito www.aldai.it tra le attività dei Gruppi di Lavoro (Cultura).Chi volesse maggiori informazioni sulle iniziative di Mario Conti per ALDAI può mettersi in contatto al seguente indiriz-zo e-mail: [email protected], oppure al numero 335/1419481, specificando cognome, nome, recapito telefonico e indirizzo e-mail. ■

grUPPo CULtUrA ALDAI - vISIte D’Arte

Le torri del Progetto CityLife

reCenSIone Con PreSentAzIone • gDL CULtUrA ALDAI

Page 49: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI 47Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

MenSILe DeLL’aSSoCIaZIone LoMBaRDa DIRIGenTI aZIenDe InDUSTRIaLIDIrettore reSPonSABILe Romano ambrogi

SegretArIA DI reDAzIone Gabriella Canuti

CoMItAto DI reDAzIone Franco Del Vecchio, Mario Giambone, annalisa Sala, Francesco Soletti,Chiara Tiraboschi, Sergio Zeme.

SoCIetà eDItrICe aRUM S.r.l., Via Larga 31, 20122 Milano Partita IVa 03284810151Tel. 02.5837.6237 - Fax 02.5830.7557PeC: [email protected] al Registro nazionale della Stampa con il numero 5447, vol. 55, pag. 369, del 20.11.1996.Società soggetta alla direzione e coordinamento dell’aLDaI (associazione Lombarda Dirigenti aziende Industriali).

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamento postale Decreto Legge 24/12/2003 n.353 (convertito in Legge 27/2/2004 n.46) art.1, comma 1. Pubbl. inf. 45% DCB/Milano euro 1,03.

autorizzazione del Tribunale di Milano, 20 novembre 1948, numero 891.

Art DIreCtIon Raffaella Castelli, Milano

StAMPA Rotolito Lombarda S.p.a. Pioltello - Milano www.rotolitolombarda.it

PUBBLICItà e ProMozIone Ideaplan S.r.l. Via Caracciolo 90/a - 20155 MilanoInfo: www.ideaplan.it/dirigentiindustriaTel. 02.3310.1692e-mail: [email protected]

rACCoLtA PUBBLICItArIA Dimetec Srl - via Puglie, 75 - 37139 VeronaInfo: www.dimetec.it/dirigentiindustriaTel. 045.5116.015e-mail: [email protected]

forMAto DeLLe InSerzIonIPagina intera 210x297 mmMezza pagina verticale 104x297 mmMezza pagina orizzontale 210x145 mmPiedino interno 60x190 mmSovra copertina (allegato) 210x297 mmDoppia sotto copertina 420x297 mmInserto PI - quartino 210x297 mm (fronte retro)

hAnno CoLLABorAto A qUeSto nUMeroRomano ambrogi, Giorgio ambrogioni, Mario Cardoni, Giuseppe Colombi, Stefano Cuzzilla, Sergio De Masi, Roberto De Mattia, Franco Del Vecchio, antonio Dentato, Mario Giambone, Serena Grigolli, Salvatore Martorelli, Vladimiro Sacchetti, Leonardo Vingiani.

qUeSto nUMero è StAto ChIUSo In tIPogrAfIA IL 26 ottoBre 2015

associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

L’editore garantisce la massima riservatezza dei dati in possesso - DLGS 196/2003 (Tutela Dati Personali) che sono utilizzati al solo scopo di inviare il mensile “Dirigenti Industria”, nonché la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo direttamente a:arum - Via Larga, 31 - 20122 Milano

Per esercitare i diritti di cui all’art. 7 del DLGS 196/2003 inviare un fax al numero02.5830.7557 o inviare una e-mail a: [email protected] indicando un recapito presso cui essere contattati.

Dichiarazione di tiratura resa al Garante per l’editoria, ai sensi del comma 28 della Legge 23.12.96 n. 650:n. 29.900 copie.

Costo abbonamento 11 numeri: euro 15,00.

Il pagamento della quota associativa aLDaIcomporta automaticamente la sottoscrizionedell’abbonamento a “Dirigenti Industria”.

Page 50: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -

DI48 Dirigenti inDustria NOVEMBRE 2015

Chi siamo e che cosa facciamoL’ALDAI (Associazione Lombarda Dirigenti Aziende Industriali) con circa 16.000 iscritti è il maggiore tra i Sindacati territoriali che fanno capo alla Federazione Nazionale (FEDERMANAGER). Al fine di perseguire i propri scopi istituzionali di tutela e promozione dell’immagine e del ruolo dei dirigenti indu-striali, l’Associazione si occupa delle problematiche collettive e individuali della categoria, nelle situazioni più diverse, offrendo servizi nei vari settori agli iscritti quale che sia la loro condizione: dirigenti in servizio, inoccupati, in pensione o che svolgono attività di tipo professionale. Tra i vari servizi, prestati gratuitamen-te, ricordiamo:î il Servizio Sindacale rivolto a fornire ai dirigenti iscritti supporto

ed assistenza nell’ambito di tutte le problematiche relative all’instaurazione, svolgimento e cessazione del rapporto di lavoro nonché ad aspetti di carattere fiscale e previdenziale;

î il Servizio FASI/ASSIDAI che fornisce consulenza ed assistenza in merito alla stesura ed alla presentazione delle pratiche di rimborso oltre che di iscrizione ai due Fondi;î il Servizio Orientamento e Formazione per i dirigenti interessati:

alla ricerca di nuove opportunità professionali, al bilancio delle competenze e ai percorsi formativi di sviluppo professionale, all’analisi delle criticità manageriali con il “Tutoring” dei colleghi Senior al Servizio Multibrand e alle iniziative di riqualificazione e ricollocazione per i dirigenti inoccupati.

Ricordiamo infine le convenzioni sanitarie, commerciali e formative, le ini- ziative di carattere culturale (organizzazione di conferenze, convegni, corsi, concerti, visite guidate) e ricreativo tendenti a favorire l’aggregazione tra i soci (viaggi). Di tutti i servizi riportiamo le necessarie indicazioni per poter stabilire gli opportuni contatti.

Sede e UFFiCiVia Larga, 31 - 20122 MilanoM1 Duomo - M3 MissoriMezzi di superficie: 12 - 15 - 27 - 54

CentRaLino 02.58376.1Fax 02.5830.7557

apeRtURaLunedì / VenerdìDalle ore 8.30 alle ore 12.30e dalle 13.30 alle 17.30

Sito WeB www.aldai.it - FoRUm aLdai DirigentinsiemepeC [email protected]

Servizi e contattiALDAI

Presidenzaî Presidente: ROMANO AMBROGI - [email protected]î Vicepresidente: SILVANA MENAPACE - [email protected]î Vicepresidente: BRUNO VILLANI - [email protected]î Tesoriere: PATRIZIA GIORGETTI

Direzione - [email protected]î Direttore: ANNALISA SALAî Segreteria Presidenza e Direzione - [email protected] Silvia Romagnoli 02.58376.204 î Comunicazione e Marketing - [email protected] Chiara Tiraboschi 02.58376.208

Servizio Sindacaleî Consulenze sindacali su appuntamento ANNALISA SALA - [email protected] Cristiana Bertolotti - [email protected] - [email protected] Lorenzo Peretto - [email protected]î Segreteria sindacale Valeria Briganti 02.58376.221 Francesca Sarcinelli 02.58376.222 Maria Caputo 02.58376.225

Su appuntamento:î Salvatore Martorelli - Consulenze previdenziali 1°, 2°, ultimo lunedì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30 3° mercoledì di ogni mese dalle 8.00 alle 15.30î Rosanna Versiglia - Consulenze previdenza complementare / INPS martedì e giovedì dalle 9.00 alle 14.00î Silvia Barbieri - Consulenze convenzione ENASCO / INPS Tutti i venerdì dalle 9.00 alle 12.00 3° lunedì di ogni mese dalle 14.00 alle 17.00 solo domande di pensioneî Gabriele Astolfi - Consulenze fiscali - martedì pomeriggio

Servizio FASI/ASSIDAIî Ricevimento degli iscritti su appuntamento CRISTIANA SCARPA 02.58376.224 - [email protected] Benedetta Pisto 02.58376.229 - [email protected] (mar. mer. gio.)î Consulenze telefoniche martedì, giovedì e venerdì ore 14.00-17.00

Servizio Orientamento e FormazioneSilvia Romagnoli 02.58376.204 - [email protected] Bondi 02.58376.220 - [email protected]

Servizio Amministrazione - Organizzazione - [email protected] BITETTI - [email protected] Cernuschi 02.58376.227Laura De Bella 02.58376.231 Stefano Corna 02.58376.234 Giordano Bergomi 02.58376.235

Gruppo Giovani Dirigenti - [email protected]: LUIGI NAPOLI

ARUM S.R.L. SOcIetà eDItRIce e SeRvIzI ALDAIî Presidente: FABIO PANSA CEDRONIOî Redazione “Dirigenti Industria” - [email protected] Gabriella Canuti 02.58376.237

cOMItAtO NAzIONALe DI cOORDINAMeNtO DIRIGeNtI PeNSIONAtIî Presidente: MINO SCHIANCHI - [email protected]î Pres. Onorario: SERGIO ZEME 02.58376.209 - [email protected]

FONDIRIGeNtIî Agenzia Lavoro - [email protected]

UNIONe ReGIONALe FeDeRMANAGeR LOMbARDIAî Presidente: TIZIANO NEVIANI 0372.535411 [email protected] - [email protected]

cOORDINAMeNtO cIDA LOMbARDIAî Presidente: ROMANO AMBROGI - [email protected]

MenSILe DeLL’aSSoCIaZIone LoMBaRDa DIRIGenTI aZIenDe InDUSTRIaLI

Page 51: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -
Page 52: Verso il futuro: i manager protagonisti del domanistatic.sevendaysweb.com/.../2017/01/16/95387/10-novembre.pdf · 2019-04-11 · novemBRe 2015 anno LXVIII Poste Italiane S.p.A. -