Valeria Cozzarini

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PORTFOLIO 2012

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Valeria Cozzarini

Le immagini che creo sono partenze e arrivi di percorsi progettuali che riflettono su aspetti della realtà quotidiana. Nei segni della ge-ografia umana del presente, cerco quella linea sottile tra l‘abitudine che stabilizza e i sintomi di trasformazione sociale. I dettagli del quotidiano incontrano lo spazio interno di riflessioni e memorie: da questo dialogo scaturiscono composizioni e narrazioni visive fatte di accostamenti spaesanti. A partire da un nucleo tematico e conflittuale, raccolgo appunti, schizzi, referenze, per poi tradurre il tutto in una rielaborazione finale. La sfida è quella di accompagna-re un ipotetico visitatore nel set di un film immaginato, il cui finale non chiude né soddisfa, ma apre dei canali di pensieri ed emozioni.

Reflections on some aspects of daily life, are departure and ar-rival points for projects paths, developed through different media. Fleeting details of reality underline the border between stability and transitiveness, habits and extraordinariness. Experiences of the external world meet the inner landscape of feelings and memories; this encounter generates unusual visual compositions. Starting from references and sketches, the projects lead to a final output. The challenge is to accompany the virtual audience in the set of an imaginary film, that doesn’t satisfy with its end or bring to a conclu-sion, but generates a channel to emotions and reflections.

Come ci si sente ad abitare in una zona di transito? Ad avere come armadio una valigia e come casa un mezzo di trasporto? Che cosa accade nell‘attesa? […] I disegni, schizzati su una mole-skine e poi utilizzati per realizzare delle sequenze video, sono appunti veloci di dipartite fisiche e mentali e di oggetti che formano un giardino di simboli composto da telefoni, computer, valige. O ancora da bagni pubblici, scale e sale d‘aspetto. Ambienti che rappresentano non solo le zone di passaggio ai margini del visibile, divenute la nuova abitazione dell‘uomo contemporaneo, ma anche i “non luoghi” che evocano la perdita di uno stato e di uno spazio, legati alla storia e all‘infanzia. Il concetto di viaggio diviene pertanto inteso non solo come esperienza esistenziale volta alla ricerca del sè, quanto come traslazione nello spazio. Come esperienza che parte dai riti del quotidiano, dagli automatismi omologati della ripetizione, per cercare un tempo nuovo attra-verso il racconto del vissuto o del semplicemente visto.

Eva Comuzzi (dal catalogo di “In alta quota FVG – premio di pittura”, p.18)

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Spaces of Solitude

2011Progetto Multimediale | Multimedia projectsviluppato presso | developed at ZKM | Zentrum für Kunst und MedientechnologieKarlsruhe (Germania | Germany)

Il progetto Spaces of solitude è una ricerca sul linguaggio incon-scio del corpo in spazi pubblici, sviluppata attraverso disegni, foto e video. I gesti documentati vanno a delineare una mappa di segni corporei delle persone nei momenti di attesa e di passaggio. Partendo dal materiale girato in luoghi pubblici, ne è stata ricavata una coreografia di gesti, montati in un flusso continuo, che un’at-trice ha ripetuto come se fosse di fronte ad uno specchio. Una retro-proiezione in una stanza buia mostra un collage di gesti e posture di persone in attesa o in transito, l’attrice ripete i movimenti visualizzati come se fosse diretta dall’inconscio quotidiano delle persone riprese a loro insaputa.

Spaces of solitude is a visual research on unconscious body lan-guage in public spaces, carried out through drawings, photos and video footage. The documented gestures, draw a map of body movements as signs that people convey unintentionally in their waiting time of when passing by. The collected footage of people in public spaces has been edited into a flow of movements that creates choreography of gestures, which an actress imitated as in front of a mirror. In a dark room, a back-projection displays the collage of gestures and postures of people waiting or transiting, the actress repeates those move-ments as if she was directed by the unconscious of people in their daily life.

Nella pagina a fianco | Opposite page:Sketchbook for Spaces of Solitude

matita e acquerello su carta graphite and watercolour on paper

Sketchbook 13 × 21 cm

Dettaglio di | Detail from Sketchbook for Spaces of Solitude

matita e acquerello su carta graphite and watercolour on paper

Sketchbook 13 × 21 cm

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In questa e nella pagina a fianco | This and opposite page:Spaces of Solitude, Gestures foto digitale a colori | digital picture, color

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Sketchbook for Spaces of Solitude matita e acquerello su cartagraphite and watercolour on paperSketchbook 13 × 21 cm

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Studio per il setting di | Setting design for Spaces of Solitude

collage digitale | digital collage

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Spaces of Solitude

Durata/Duration: 7 min 25 secTecnica/Technique: HD Digital videoFormato/Format: 16:9, colAudio: stereo 2.0

Regia di/Directed by: Valeria CozzariniMusica di/Music by: Esther Alzate Romero and Juan Alzate RomeroCamera: Valeria Cozzarini and Eleonora Sarasin

Performer: Sara Giannini

Stills da | Stills from Spaced of Solitudedigital video HD 16:9, color

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link al video: http://vimeo.com/2899723

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link all‘essay: http://issuu.com/valeria_cozzarini/docs/spaces_solitude

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Il Mondo in Città2011Installazione multimediale /Multimedia installationProgetto di/ Project by Elisa Pantano, Valeria Cozzarini ed Estevan Bruno

IL MONDO IN CITTA’ | Volti e voci della Venezia che cambia è il titolo di una raccolta illustrata di fiabe narrate da persone che pro-vengono da diversi luoghi del mondo e, attraverso svariati percorsi esistenziali, hanno scelto di vivere a Venezia. Questa città-palafitta magica e labirintica da sempre ha ospitato genti provenienti dai luoghi più disparati, disegnando un mappamondo umano che mo-stra una città vissuta e condivisa fin dall’antichità. Il libro „in costruzione“ si è trasformato per l‘occasione espositiva, in un‘installazione multimediale. I visitatori dell‘esposizione hanno avuto modo di ascoltare dentro a pentole sospese, la voce dei protagonisti del progetto che narrano la propria storia personale in relazione con la città di Venezia e una fiaba in lingua originale tipica del paese da cui provengono. Per ascoltare questa trama di suoni che narrano, è necessario avvicinarsi, chiedersi cosa c‘è dentro, cosa si nasconde nel fondo. L‘installazione nel suo com-plesso crea una coralità di voci diverse, restituendo un‘impressio-ne acustica che ricorda quella delle calli veneziane, dove vivono i suoi cittadini.

“IL MONDO IN CITTA’ | Volti e voci della Venezia che cambia” is the title for an illustrated children storybook. The stories have been col-lected in Venice asking people living here, but coming from al lover the world, to tell us a fairy tale from their country/their childhood. Venice has always been a multicultural city, from his foundation in the early age, and this project aims to highlight how multiple cul-tures enriches a place and its citizens. The project for this book, still in progress, was presented in an exhibition. The result consisted of a multimedia installation with 4 old pots, where the spectator can hear the real voice of the new citizens of Venice who tell their stories and a fairy tale from their country (in the original language). To listen carefully, the audience has to get closer, show curiosity about what there is inside, what is hidden in the bottom of the pot. The installation in the whole cre-ates an acoustic atmosphere that reminds the soundscape in the little calli (streets) in Venice, where people live.

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Il vecchio e la vecchia | The old couplestampa digitale su tela digital print on canvas

diametro 25 cm

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Il mondo in cittàInstallazione multimediale | Multimedia installation

4 pentole sospese con audio interno, video a monitor4 hunged pots with sound installation, video display

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Mappa immaginaria di Venezia |Imaginary map of Venicestampa digitale su tela | digital print on canvas

90 x 160 cm

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Il Mondo in Città - TrailerDurata/Duration: 2 minTecnica/Technique: animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 16:9, colAudio: stereo 2.0

Animazione/Animated by: Valeria CozzariniMusica/Music by: Moulaye Niang

Sound mixing: Atej Tutta

Stills da | Stills from Il mondo in città - traileranimazione 2D | 2D animation

HD 16:9

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Il Mondo in Città - TrailerDurata/Duration: 2 minTecnica/Technique: animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 16:9, colAudio: stereo 2.0

Animazione/Animated by: Valeria CozzariniMusica/Music by: Moulaye Niang

Sound mixing: Atej Tutta

Un pesciolino della laguna scopre una pentola piena di fiabe e voci diverse: la destinazione di questo bagaglio di fiabe provenienti da diverse culture sarà un libro che le pesca dal fondo della memoria per riportarle alla luce nelle sue pagine.

A little fish in the Venice lagoon discovers a pot full of stories. As he gets closer, the voices come out from the pot and get to the surface of the water, where a book fishes them, and become our children story book.

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link al video: http://vimeo.com/24389765

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link al progetto:http://mondoincitta.blogspot.it/

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Non poter uscire da circoli di pensiero: cerco di trasmutare questa di-

namica mentale in gesto tangibile attraverso il segno. I pensieri circolari

nascono da ciò che segna dentro, io cerco (e cerchio) segnando fuori,

con un gesto che è fisico. La sua traccia rimane come testimonianza

e apre la possibilità allo spettatore di sbirciare dentro al processo stes-

so. Questo progetto mette in discussione la funzione statica del luogo

espositivo come contenitore di forme estetiche date, il processo creativo

entra nella galleria nei panni di rituale dove il risultato è ciò che rimane di

un’azione circolare ossessiva.

Cerchi fa parte di una serie di atti creativi che riconducono il gesto del

segnare alla dimensione arcaica del rituale. Attraverso l’interazione con-

sequenziale di diversi supporti, dalla carta al monitor, il disegno si tra-

sforma in immagine digitale proiettata in loop e poi ripresa su nastro

magnetico.

Nella pagina a fianco | Opposite page:dalla serie | from the series Cerchimatita su carta | graphite on paper

14,85 × 21 cm

2010Performance e installazione multimedialeMultimedia installation with performanceThe Exchange Gallery, Penzance (UK)

Drawing circles becomes a metaphor for the irrational process of the

mind going back ever and ever again on the same thought: so does

the hand that draws circles. The internal obsessions find a pathway to

get out, through a physical gesture. Repetition in our mind is provoked

by something painful that leaves a trail insides, the action of drawing

circles exports this outside in a concrete movement and in a sensorial

perception. Through the pencil trace, the audience get an opportunity to

look into the process of expression. Involving different media, from draw-

ing to video, this project wants to cross the border of the art space as

content of given aesthetical shapes, by transferring the creative process

to the territory of rites where the aesthetic aspects comprehend a social

dimension.

Cerchi

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„E’ normale che la concentrazione si distacchi dalla mano e la mente si perda nel vuoto.“The rational focus is detached from the drawing hand and reaches somehow a place of emptiness.

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TracciareCon una matita appuntita traccio linee circolari concentriche su un foglio bianco liscio 70×100 cm, fino a che la punta della matita non si è consumata. Tempero la matita e passo al foglio successivo. Ripeto l’operazione fino all’esaurimento delle energie. Risultano 121 fogli tracciati.

RegistrareFotografo tutti i fogli tracciati posizionando i fogli sempre sullo stes-so riquadro, vengono fotografati secondo la sequenza cronologica di realizzazione.

TracingThe performance consists of tracing circular lines with a sharpened pencil on a 70x100 white sheet, until the graphite cannot trace anymore. The gesture will be repeated, sheet-by-sheet and pencil-by-pencil until the physical and mental resistance allows it. The result consists of 121 sheets of circles.

DocumentingAll the drawn paper with the circular traces are photographed one by one, positioned in the same spot, following a chronological se-quence of realisation.

In questa e nella pagina a fianco | This and opposite page:Documentazione di | Documentation of

Performance 2 - 6 febbraio/february 2010The Exchange Gallery, Penzance (UK)

foto digitali a colori | digital photos, color

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Rielaborare Monto in sequenza le 121 immagini digitali creando un loop di 5 minuti con un numero di fps crescente e poi decrescente. Con un proiettore e un dvd player, proietto le immagini dei cerchi montate in loop.

RitornareRiprendo la proiezione digitale con una videocamera vhs, la cas-setta ha una durata di 45 minuti e per tutta la durata sullo stesso foglio appoggiato sopra ad un bancale, traccio linee circolari con-centriche producendo il suono che va ad accompagnare la ripresa della videoproiezione. Un monitor collegato ad un videoregistratore per vhs mostra la sequenza ripresa con il suono dell’atto del trac-ciare.

ElaborationThe images are cut together creating a video loop that last 5 min-utes, by increasing and decreasing the fps. This loop is projected on a wall.

FInal OutputThe final act of the performance consists of tracing circles on the same sheet for the all length of a VHS camera. The result is the recording of the digital projection and the sound of the tracing ges-ture. This is presented to the audience in a TV monitor.

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Giacca e cravatta | Suit and tiemodellino di carta | paper model30 × 7 × 1,5 cm

2010Installazione multimedialeLa stanza

dei Tic2010

I personaggi in perenne attesa, scandita dalla lancetta imperterrita di un orologio, e una goccia che continua a riformarsi, rivelano tic, lapsus del corpo, che divengono i reali atti della recitazione.Nella gestualità inconsapevole del tic si lasciano intravedere mes-saggi che il corpo cerca di reprimere ma non può contenere, vi si riflette il conflitto tra la volontà di non mostrare e la presenza fisi-ca imprescindibile nel mondo esterno. La stanza dei Tic è fatta di azioni molto piccole, fragili dove l’accento si posa sulla minutezza dei gesti.

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A clock beats each second, a water tab keeps leaking, four characters in this room of tickings, are waiting: nothing happens except of their twitches, inconsist-ent movements of the body becoming performing actions. “Tics” are unconscious movements of some parts of the body and they reveal something, hidden in the internal state of mind of people, which slips form control. The body itself is speaking and expressing a necessity of communication, these movements reflect a conflict between the individual the external world. The atmosphere is tense and defined by small and fragile movement of the body that are repeated endlessly and obsessively.

Fototesserefoto b/n | b/w photo

7 × 5 cm

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Giacca e cravatta - Tic | Suit and tie - Ticcollage digitale | digitale collage

Nella pagina a fianco | Opposite page:Still da Prove tecniche per La Stanza dei TicStill from a video sketch for La Stanza dei Ticvideo digilale | digital video

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29 | PORTFOLIO 2012 | Valeria Cozzarini 9 | La stanza dei Tic | Valeria Cozzarini

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Animazione personaggi | Characters animation matita su carta da fax | graphite on fax-paper20 × 21 cm

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Prove di Tic | Twich rehearsalfotocopia | photocopies21 × 29,7 cm

Installazione di | Installation of La stanza dei Ticdisegni e video su monitor | drawings and video displayGalleria Care of/Viafarini, Milano, Gennaio | January 2010

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La Stanza dei TicDurata/Duration: 1 minTecnica/Technique: animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 16:9, colAudio: stereo 2.0

Animazione/Animated by: Valeria CozzariniSound mixing: Atej Tutta

Nella pagina a fianco | Opposite page:Studio di composizione | Study for the Composition matita su carta, Adobe Photoshop graphite on paper and digital collage

Stills da | Stills from La stanza dei Ticanimazione 2D | 2dD animation

HD 16:9

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Nella pagina a fianco | Opposite page:Studio di composizione | Study for the Composition matita su carta, Adobe Photoshop graphite on paper and digital collage

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Via Molini 79/b

Lottare contro i mulini a vento è un’espressione che descri-ve il folle tentativo di opporsi a qualcosa che è impossibile da sconfiggere. Don Chisciotte al femminile, la protagonista di Via molini 79/b è una sognatrice che tenta di lottare, con la sua matita gialla, contro ciò che ha fatto irruzione nel suo mon-do d’infanzia, portandole via la spensieratezza del disegno di bambina e intrappolandola in un mondo grigio.

Fighting against windmills is an italian idiom that refers to the insane effort of fighting against something that is impossible to defeat. A little girl with a red dress is busy giving shape to her innocent world, when something suddenly breaks in. As a modern Don Chisciotte she decides to fight against this abrup-tion that interrupted her childhood, her naivety, her dreamlike world.

2008cortometraggio animato | animation short filmprodotto presso | produced atInternational Academy of Media and Arts, Halle (Germania | Germany)

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Schizzi | Sketches matita su carta | pencil on paper

10 × 10 cm

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Mulini a vento | Windmillcolllage digitale | digital collage

Uccellino | Little birdmodellino di carta | paper model

10 x 15 cm

Nella pagina a fianco | Opposite page:Still da | Still from Via Molini 79/b

animazione 2D | 2D animationHD 16:9

Via Molini 79/bDurata/Duration: 2 min 55 secTecnica/Technique: animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 16:9, colAudio: stereo 2.0Prodotto/Produced by: International Academy of Media and Arts e.V., Halle (Saale), Germany

Animazione/Animated by: Valeria CozzariniSound mixing: Christian Schunke

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Still da | Still from Via Molini 79/banimazione 2D | 2D animationHD 16:9

Nella pagina a fianco | Opposite page:Braccio di macchina | Machine‘s armtecnica mista su carta | mixed media on paper 25 x 35 cm

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Still da | Still from Via Molini 79/banimazione 2D | 2D animationHD 16:9

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link al video: http://vimeo.com/6605667

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Stay or go, work

Stay or go, work racconta la contraddittorietà di un luogo, l’aero-porto Frankfurt Hahn, destinazione e punto di partenza di voli con collegamenti in tutta Europa, situato in una zona rurale del sud della Germania. La presenza di un tale snodo di spostamenti “low cost”, fa oscillare il paesaggio attorno tra il ritmo lento della natura e la velocità degli spostamenti dell‘era moderna.Le situazioni animate si riferiscono a sette interviste fatte a persone che lavorano nell’aeroporto: i loro racconti tradotti in brevi situa-zioni, creano un percorso che si svolge nell’arco di una giornata, dal risveglio degli aerei, i loro primi movimenti, alla fase di decollo. Emerge il punto di vista di chi vive l’aeroporto non come luogo di arrivi/partenze ma come parte della propria vita quotidiana.

Stay or go, work questions the identity of a place such as the Frankfurt Hahn Airport, located in a rural area in the south of Ger-many. As a main connection point for flights to all over Europe, the airport, as phisical and social place, creates a surreal impression in the middle of the countryside. The opposition between the slow rythm of nature and the high speed of airplanes is overall present in the region, on a social, economical and cultural level. The short animated video is based on and inspired by interviews with 7 people working in the airport. The interviews have been translated into situation, where something or nothing happens, as a “tipical day” in this area. The interviews happened to be a filter of vision, to discover and feel the soul of this area, giving depth and humanising the perception of it.

Nella pagina a fianco | opposite page:Airplane

acrilico e collage su acetato acrylic and collage on transparent foil

13 × 18 cm

Flyer One Restaurantmatita su carta | pencil on paper

21 x 29,7 cm

2007cortometraggio animato | animation short filmA(irpo)RT-Reloaded 2007, Artist in residenceHahn (Germania | Germany)

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Nella pagina a fianco | Opposite page:Storyboard di Stay or go worktecnica mista su carta | mixed media on paper14,85 × 21 cm

Terrazza Belvedere | Viewpoint terracefoto digitale a colori | digital picture, color

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Storyboard di Stay or go worktecnica mista su carta | mixed media on paper14,85 × 21 cm

Nella pagina a fianco | Opposite page:Storyboard di Stay or go worktecnica mista su carta | mixed media on paper14,85 × 21 cm

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Nella pagina a fianco:Stills da | still from Stay or go work

animazione 2D | 2D animation SD pal 4:3

Storyboard di Stay or go worktecnica mista su carta | mixed media on paper

14,85 × 21 cm

2007Durata/Duration: 3 min 54 secTecnica/Technique: animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 4:3, colAudio: stereo 2.0Prodotto come risultato di A(irpo)RT reloaded, un progetto di residenza per artisti in Hunsrueck (Germania) nel 2007 / Produced as final output of A(irpo)RT reloa-ded, an artist in residence project in Hunsrück (Germany) in 2007Animazione/Animated by: Valeria CozzariniMusica/Music by: Roland Unger

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link al video: http://vimeo.com/33396841

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Due Storie Vere

Due storie vere racconta il difficile vissuto familiare di due ragazzi minorenni, Mario e Madlene, nell’intrecciarsi delle loro storie con l’intervento dei servizi sociali. Le animazioni, integrate nella struttu-ra narrativo-simbolica del film, si sviluppano sulla base dei racconti scritti.Ogni segno custodisce il tentativo di toccare senza ferire, scava-re in un terreno che nasconde ciò che non si vorrebbe vedere. Rimane la consapevolezza di immaginare senza la possibilità di conoscere mai davvero.

Due storie vere is a video project, commissioned by Social As-sistance Council of Pordenone (North-east of Italy), which aimed to tell the true stories of Mario and Madlene, two disadvantaged young people. The animated clips are integrated with the video footage, in a symbolic and narrative structure.The film deals with the lack of consciousness around some cov-ered social issues that are difficult to be recognised in their deep importance.

Durata/Duration: 22 minTecnica/Technique: digital video, animazione 2D/2D Animation Formato/Format: 4:3, colAudio: stereo 2.0Commissionato dai Servizi Sociali del commune di Pordenone (Italia)/ Commissi-oned by the Social Council of the Municipality of Pordenone (Italy)

Regia/Directed by: Enrico ZanettiAnimazione/Animated by: Valeria CozzariniMusica/Music by: Teho Teardo

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ìBackground 03 Storia Madleneacrilico e matita su carta | acritilc and watercolor on paperdimensioni variabili

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Comunità 01acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper17 × 12 cm

Comunità 02acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper17 × 12 cm

Comunità 03acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper17 × 12 cm

Comunità 04acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper17 × 12 cm

Comunità 05acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper17 × 12 cm

Nella pagina a fianco | opposite page:Stills da | Stills from Due Storie Vere

SD video,pal 4:3‘

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Fogne 01acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper15 × 18 cm

Fogne 02acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper 15 × 18 cm

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Fogne 03acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper13 × 18 cm

Fogne 04acrilico e matita su cartaacrylic and graphite on paper15 × 18 cm

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Camere della

Memoria

Nei trasferimenti da una casa all’altra si perdono non solo oggetti fisici ma anche immagini, frammenti visivi che instaurano legami d’appartenenza ai luoghi. Cosa ricordiamo di luoghi che hanno fatto parte della nostra vita in un contatto così quotidiano e per-sonale? La serie di grafiche è uno scavo archeologico dentro alla stratificazione di ricordi; avviene in parallelo alla pratica meditativa delle fasi di stampa per portare sulla superficie immagini sbiadite di quelle stanze lontane nel tempo e nello spazio interno.

Camera mia V | My bedroom Vlitografia | lithography

33,5 × 48 cm

2004 - 2005Grafica

Moving from one place to another, something gets lost: not only physical objects but also memories and images of those rooms that have been part of our previous private life. What does our mind keep and retain of the ambient of intimacy for long? Camere della memoria consists of a series of lithog-raphy and etchings where the trace is dig into the metal plate as well as into the pool of memories of the bedrooms, to get to the surface of visibility those images that have been lost in the passage of time.

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Prime camere II | Frist bedrooms IIincisione a tecnica mista | Etching29,2 × 49,4 cm

Prime camere I | First bedrooms Iincisione a tecnica mista | etching29,7 × 48,8 cm

Nella pagina a fianco | Opposite page:Prime camere III | First bedrooms

incisione a tecnica mista | Etching29,7 × 48,8 cm

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