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    Anno I 11/2012 n.2

    Winterblattauf den ein Winterschatten fllt

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    LA

    TEX Literature Projectemail: [email protected]: http://federicofederici.netblog: http://leserpent.wordpress.comcover: The dark side of the room, F. Federici Silentium, Arvo Prt

    Studio su This is not my hour, Peter Russell (Foglio Clandestino, 2010)

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    Let art hide art, dissimulate the truth(s. 15)

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    1Al di l di ogni tentazione canonica, il sonetto rappresenta per Russell

    la capienza esatta entro cui disporre significati e suoni secondo un criteriounificante, dando vita a quella che chiamava forma-pensiero. Non unascelta di maggior letterariet, ma per esprimere attraverso un mec-canismo funzionale la propria disciplina interiore, elaborando soluzionimetriche diverse, quasi a tentazione di un mantra occidentale. La contesatra scrittura e forma ricalca quella tra individuo e societ, richiede lo stes-so carisma, la stessa dedizione allesperienza e abitudine allastrazione peressere risolta. Solo cos la parola poetica pu incarnare, nellestenuantereinterpretazione di una delle sue forme pi letterarie, la novit di una

    vera norma morale e la sua ambigua versatilit.Scrivere poesia significa esprimere laderenza dellessere alla parola,secondo una disposizione di s che non pu semplicemente accoglierlaquale termine ultimo di paragone, limitandosi a riflettere in essa la pro-pria interiorit, quasi fosse luce ben disposta su materia inerte, quasi fosseun fatto letterario inconfutabile, unillusione beatificante e consolatoria(Poetry for me is not just what I do,/ but what I am, perpetually. Dayspass., s. 23). Se il tempo tenta di corrompere persino la parola, di farleconoscere il dolore dei giorni e delle stagioni, la poesia, nella sua essen-

    za, stacca il significato della vita dalla precaria sostanza che la raffigura,riunisce gli elementi di una trascendenza. Nei Sonnets la parola divieneperci poeticaal di l del valore letterario, levandosi pi alta (cio piprofonda) dei processi per acclamazione della Storia, lacerando con me-todo la pratica diffusa del luogo comune come elemento di constatazioneoggettiva dei fatti.

    La trama pi minuta del testo un precipitato di citazioni, a volteridotte a poche scorie (i sette felini in s. 19, il sottile immaginario bota-nico in s. 32), altre costruite su inusuali ribaltamenti di mito e leggenda

    (il dono del fieno nellincontro tra limperatore Giuliano e San Basilio ins. 15, o Ulisse in s. 34, moderno leader carismatico che porta ad Itacaricordi e non onori). Tutto concorre a infittire le riflessioni sul senso deltempo e la tragedia della Storia, sulla contrapposizione antropologica traindividuo e Uomo, oltre le propaggini pi ostinate del pensiero occiden-tale.

    Il tono aspro, minaccioso, a tratti iniziatico e oscuro simprime con li-castica originalit di una parabola apocalittica, di un difficile vaticinio incui lautore-demiurgo simpegna per se stesso nel destino di tutti. La vi-

    1punto critico (Ottobre, 2010); Semicerchio. Rivista di poesia comparata(XLVII, 2013).

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    sione pu essere terrificante, non perch occupa lintero spazio della veglia

    o del sonno, ma perch il suo valore profetico si sostituisce completamen-te alla vita. Raramente la saggezza propone il valore consolatorio dellarivelazione come spesso accade nei classici dellantichit. Alcuni motti so-no perentori, ricordano proverbi biblici e rimangono come carichi sospesinelledificio del testo: Anguish, an evil passion apprehended, (s. 18);And man is made a regiment of mules., And the white light of con-sciousness put out, (s. 24); Rome feeds the goats and leaves the sheepto starve (s. 41). In passaggi in cui la parola sembra meno ispirarsial sacro e il simbolo rimanere sommerso, le cose conservano una doppia

    matrice, come la difficolt a prender sonno (s. 3), o il canto del gallo chedisperde nella luce le bestie a Pian di Sc (s. 19). in questa ambiva-lenza che si rendono simultaneamente accessibili una visione naturale euna spirituale del mondo. Spesso nella radice delle parole la chiave diaccesso ai significati altri. Emblematico il caso di anguish (s. 18), dallatinoanguis, serpente: la sua figura attraversa tutti i piani simbolici delsonetto, dallaccostamento al libro della Genesi nellultima terzina, in cuila disperazione serpe che infetta ogni fruitful ease, allambivalenzamedica e gnostica del farmaco, che medicina e veleno per il saggio, ri-

    medio temporaneo o definitivo. Oppure la ricerca del toponimo correttonel sonetto 13 (Gastra,Castra, Terre Gastele varianti), che accompagnala rappresentazione di una waste land toscana, o guasta landa cometraduce Bisso in aderenza alloriginale. Lapertura bucolica presenta lanatura come un almanacco gigantesco del tempo universale, in cui la vita misura di se stessa e non ci sono giorni, mesi, anni. Poi la decaden-za della stessa terra ha la figura di un corpo afflitto da vecchiaia (olivischeletrici, viti prostrate) e gli animali annidati in colture abbandonate ladevastano, sembrano i dolori che infestano la carne durante il giorno e le

    notti insonni. un lento disabitare il mondo, rendere le pietre di casa, ilegni del focolare, le proprie ossa. Unica eccezione il falcone, lanima che,pur nelloffuscamento delle facolt (angry clouds thick piled), con fierarisolutezza vigila, ultima presenza tra le rovine del corpo e del paesaggio.In chiave spirituale, laccumularsi dei nomi (rosa da siepe e malerbe, tal-pe, falconi, puzzole, porcospini e cinghiali) fonda il correlativo oggettivodi unascesi in cui lintrico dei tralci e le selvatiche creature assumono laforma di demoniache tentazioni o dubbi. Questa tecnica non peraltronuova in Russell, ma viene da lontano. InOn his painting of the eclipse of

    the sun (for Janko Brai), datata 4 agosto 1968 e presente inThe goldenchain, la pittura di un quadro fornisce gli elementi per descrivere lago-nia del mondo, sul quale si aggira solitaria una volpe rossa e la domanda

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    conclusiva va da s: Will the light come now?

    Se, come suggerisce Frye, creazione, caduta, distruzione, esilio, re-denzione e restaurazione sono archetipi biblici divenuti paradigmi dellaletteratura occidentale, per Russell la mente dellilluminato (il poeta, le-remita, il folle) deve attingere a un livello ancora pi profondo. Il poterecreativo dellimmaginazione risulta eredit divina nelluomo. Cos comeDio si svela come evento linguistico (Frye, The double vision), la let-teratura pu creare il mondo attraverso la parola, con ci condividendo,nella poesia specialmente, il principio biblico. Nel vero capolavoro sonoracchiusi mito (storia, narrazione) e metafora (figura del linguaggio). La

    ricerca di una continuit tra letteratura e vita attraverso la retorica dellareligione (Burke) non va per confusa con la rivelazione tout courtdi Dio,i cui molti appellativi sono altrettanti veli [...] e la distesa annunzialopera delle sue mani (Salmo XIX, 1). Linsieme delle percezioni delmondo concorre in ununica visione delle cose, che allunisono sensorialee spirituale, perch linvisibile ispirazione dietro lo schermo del visibile(True Spirit is the sense of everything, s. 4). Il Creato limmediataglorificazione di Dio e la solitudine e il silenzio, cari al poeta come al sal-mista, rappresentano condizioni ideali per rimuovere lostacolo e accedere

    col cuore allevidenza. Anche il solo manifestarsi di una nota pi acuta aisensi pu costituire uno strappo, confondere locchio del profeta. Ci nonsignifica accrescere la propria virt sotto lo sguardo giudice di un Dio an-tropomorfo, il Dio delle religioni rivelate. Laccurato studio e disposizionedei motivi biblici non tragga in inganno e valga a parziale contrappeso loscetticismo dellintonazione, la frequenza di ben altri temi e simbologiepagane (for all my guides are godlike Avatars, s. 21): le Dee Gatte ela piramide (s. 19), la Fenice, Orfeo e le Muse. Le figure del mito (tutte)costituiscono inevitabili attrattori per il poeta, sono cariche di disperata

    bellezza, specie quelle pi marginali o sfibrate nellimmaginario colletti-vo, la cui decifrazione impervia, vertiginosa. Riappropriarsene non riconciliare esteriormente parola e mito, ma vero esercizio di conoscenzae dichiarazione forte di poetica [...] anything arcane will beat the brow/of the most instructed scholars of today (s. 15).

    Nel sonetto 36 lambivalenza del sacro espressa in complessi intreccie rimandi alla simbologia mariana. La Virgin nakedness, clothed withthe wind and the stars/ beyond the thought of the poor banausic man Maria e il tabernacolo del divino Sole, il neonato in fasce, sono altrettan-

    te figure del Cristo. Lintera composizione racchiusa tra due immaginidi vento che annota Bisso non semplice agitazione di pulviscolo emolecole, ma motore di rinnovamento, musica e movimento cosmico,

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    manifestazione di un intelletto che ricorda il nouspresocratico e il soffio

    della creazione. La parola ispirata, [...] the demands of the Sublime (s.1), richiede fatica, percepita in societ come spreco di tempo, perch nongenera profitto, non distrazione utile allo spettacolo: Ive spent my allon poetry at a cost/ people consider crazed (s. 1) e ancora [...] wealthalone can keep misfortunes distant (s. 3). Essa non ha per valore soloteologale, ma il connettivo tra lo spirito delluomo e il tutto in cui sipongono le distinzioni. Lepifania non solo folgorazione neldistraction

    fiteliotiano, immediatezza nella percezione, ma piena fusione di luce emondo, intuizione sovrasensibile dellequivalenza delle parti (All things

    are simultaneous in the soul,/ but few at any time the things we feel, s.25). Molti si perdono nellattesa di una rivelazione che scopra agli occhipi minute cose, mentre la vera rivelazione toglie ogni cosa dal mondo, la pienezza della luce non il suo riflesso sullo schermo, la luce ordinatricedel caos primordiale, in cui versava la materia prima di ricevere ispirazio-ne.

    Il sonetto 19 si apre con un bestiario quasi arcimboldesco, secondo unatecnica gi registrata nel sonetto 13, il cui effetto sia di evocazione arcai-ca della scena attraverso il suono, sia di stratificazione mitica. Domina la

    figura di sette gatte a presidio della dimora solitaria del poeta, in unat-mosfera cesellata nellombra, nellopacit dei secoli, nelloffesa del tempoalla Luce. Ci prepara la seconda strofa in cui i termini di paragone, suscala diversa dal quotidiano, sono epifanie universali. La luce vibra dellaluce dentro luniverso, quella di milioni di stelle. luce rivolta allinte-riorit del mondo, perch nulla vi di conoscibile allesterno. Luniversostesso assume le sembianze di una casa su cui vegliano dee gatte controleccitazione nervosa della solitudine: quasi il Pound dei Cantos (thegreat periplum brings in the stars to our shore). Lo spessore simbolico

    del linguaggio si svela in alcuni termini portanti, che sfondano la superficiedel testo, aprendo varchi improvvisi, voragini la cui profondit appenasondabile con leco. Il primo verso (seven savage wild cats guard mylone abode) richiama nel 7 lanima mundiplatonica, la perfezione nel-lequilibrio, il rinnovamento compiuto in ogni ciclo. E sette sono le virte i peccati capitali, gli dei della felicit di shintoismo e buddhismo, gli at-tributi fondamentali di Allah, i doni dello Spirito Santo, i dolori di Mariae i sacramenti, le opere di misericordia, i chakra, i Rishi dellInduismo, imetalli nella trasmutazione alchemica, i mesi di trentuno giorni e i gior-

    ni della settimana, sette il numero dellApocalisse e, nellantico Egitto,della piramide (triangolo su quadrato), architettura legata alla geografiaceleste. Il gatto creatura della Luna per la sua chiaroveggenza nelle

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    tenebre, quindi tramite coi piani invisibili del mondo, cos come la pira-

    mide, il cui termine sembra significhi luogo dellascensione, rappresentail contatto tra lumano e il sovrumano, figura di una fiamma spiritualeche si alimenta nellinvisibile. I simboli cos si sdoppiano, si replicanoallinfinito, si ricongiungono lontano dalla superficie, prima di riaffiorarein un punto diverso del testo. Il tormento delluomo la dicotomia tralanima, sintesi del tutto, e la percezione delle cose separate, sempre pirarefatte nel mondo.

    Questa idea ritorna nel sonetto 21, nella deriva di elementi di natura emito verso il petto, linterno del corpo, accomunati dal tratto unico (reale

    o traslato) del fuoco, dellilluminazione (le stelle, le galassie, lEmpireosenza tempo, la Fenice, il monte delle Muse ecc.), come a ricercare inun crogiolo alchemico lunit del tutto oltre le passioni (where nothinghateful jars). Nellultima stanza la piramide per figura dellascesa,al cui vertice, catalizzatore non pi dellenergia dei cieli, ma delle voci edelle lingue del passato, si giunge per illuminazione (all language of thepast charges my pen).

    Levocazione leopardiana dellinfinito nel sonetto 23 (imagination isthe Unconfined) non nasce dalla pratica fantastica della lingua poetica,

    ma da un sogno che tiene la Ragione sempre pronta a cogliere le rivelazio-ni della mente universale, della divinit che soffia nella bocca delluomoe ispira poesia e vita. La fusione del tempo passato e del tempo futuro,gi elaborata da Eliot in apertura di Burnt Norton, ha qui nuova vestein un pezzo di vetro fuso, opera di fuoco e di illuminazione intensa, e co-struisce una complessa immagine dicroica della profonda asimmetria deltempo, opaco nella direzione in cui scorre (imprevedibile, incalcolabile),pi fulgido sul passato, pur offuscandosi a distanza nella memoria. Intui-re leternit richiede di scavalcare lesperienza delle ore e dei giorni come

    fatti separati e consequenziali. Quello che in The Dry Salvages occu-pazione per Santi (the point of intersection of the timeless/ with time[...]), o dato ai pi nei rari momenti di distrazione, deve invece fondareun diverso sentimento del tempo, estraneo a quello imposto dalla nascita(squalid events through which false time has run/ to the end, s. 36).When all is Balanced with the All, its balm (s. 25): La beatitudinesarebbe/ saper pesare il tutto con il Tutto (s. 25).

    In questa questa visione sintetica dellesperienza, coesistere con lideadella morte uno dei tratti che rende luomo tragicamente diverso dal-

    lanimale (nothing disturbs them, nothing more emphatic/ than needto feed and couple, life is static/for them[...], s. 25) e apre a unideagnostica della salvezza, che si stacca dai percorsi di rigida osservanza dei

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    mitzrotgiudaici o dalla dialettica cristiana di Fede, Opera e Grazia. Se,

    come osserva Bisso, [...] iSonnetssono, insieme, un testo di congedo, sipu forse trovare anche un contatto tra la simbologia della luce in Russelle quella dellombra nel Saenz di Percorrere questa distanza, dove lespe-rienza della morte in vita si rinnova in un continuo farsi addio attraversoil corpo.

    Come le donne di Canterbury presagiscono il futuro in una sorta dimalessere fisico, il sentimento del tempo sincarna in Russell nellangoscia,ossia dolore (nel presente) e paura (nel futuro) inscindibili, poich ognipresente posto in vista del futuro e lora specialmente illude (the hour

    is always threatening, anguished, baiting, s. 25). Altrove il passato ap-pare serbatoio di tutte le cose, risucchiate a ritroso dalla forza delladdio,mentre un presente impalpabile cancella il futuro (the trouble is thateverything is past,/ present impalpabe, the future non-existent, s. 3).

    Il sonetto 2 stabilisce chiaramente la non appartenenza del tempo al-luomo, nella tragica appartenenza delluomo al tempo, cos che qualsiasiimpresa resta incompiuta, qualsiasi promessa compiuta solo nellintenzio-ne e ogni cosa si sciupa per uno o molti difetti. Il contatto col tempoporta il peso della fine, frantuma gesti e luoghi in attimi e punti.

    Anche la libera associazione di entropia mentale e Caduta non creasolo un suggestivo cortocircuito tra fisiologia/fisica ed escatologia/mito,ma tenta di spostare la Storia su una linea del tempo che abolisce i con-cetti di anticipo, puntualit, ritardo (nothing in time and everythingtoo late, s. 2), quindi nuovamente le tre categorie di passato, presentee futuro (and to repose in time that is no time/ a spell [...], s. 9).Ci avviene in chiara contrapposizione alla logica della Resurrezione che,con un processo antientropico, ripristinerebbe lo status quo paradisiaco,rompendo il perpetuo ciclico di ritorno delle cose nelle cose.

    Luomo entra nella Storia con la disobbedienza di Adamo e la perfezio-ne diviene meta irraggiungibile: its not for us, like moralists, to bring/charges that only aggravate the Fall,/ Mankinds dark sojurn in the Uni-verse (s. 4). La condanna ribadita nella giusta contrapposizione trastato di natura e contratto sociale, in cui lorganizzazione in comunit ela separazione dei beni alimentano lavidit (possessions being undesira-ble, s. 40), solleticano i bassi istinti delle masse ([...] the life of manis crass,/ lived by the mass [...], s. 23 e ancora [...] so long as theresa roast to carve/ the workman thinks of nothing but its wages, s. 41).

    Allora its natural for Man to want the All (s. 2), mentre agli animali sufficiente avere abbastanza giorno per giorno cos che [...] they dontsee the whole,/ only whats present here and now, whats real,/ they

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    have no choice and therefore have no qualm (s. 25).

    Linvettiva contro le religioni di mercato e i loro materialistici valori discambio (all values now to market rates confined,/ and the white lightof consciusness put out, s. 24) si realizza nelle miniature caricaturali delsonetto 24, che ritrae lOccidente dellEuro come un luogo in cui la santi-t ha un prezzo, Dio battuto allasta nella Citt Santa e al posto dellecaverne degli eremiti stanno caveaublindati, non ci sono folli, vagabondi,dissidenti nei boschi, la diversit ricondotta a unordinata schiavit sen-za grazia a colpi di bastone e i soldati sono moderni pastori di unorda dimuli. La lingua poetica esaspera il gergo grottesco delleconomia. Il culto

    terminale dello Stato sostituisce la fervida aderenza dellimmaginazionealluniverso, esprime lirreversibile cecit di un individuo ormai senza ra-gione (blind as mole or bat to imagining, s. 31). Ai tanti affanni, aidolori, alle tristezze non v rimedio senza denaro (so may woes, so manysadnesses,/ so many debts, so many needs, so many/ hopes for tomorrow,blocked, and not a penny, s. 35): non resta che sparire o accelerare laresa dei conti muovendo controcorrente. una sentenza di condanna alsuicidio quella che Russell indirizza alluomo moderno, trapped in thegaudy wrapping he himself once span (s. 36).

    La sfiducia in una vera forma di progresso e rinnovamento dallinter-no della societ torna nel tema del sonetto 32. Il programma unico perlintera nazione, inquietante dicitura orwelliana, si realizza nellInghilter-ra delle classi, nellimitazione doverosa e ripetitiva della vita insegnata ascuola, che porta alla perfetta identificazione dellindividuo con il suddito-consumatore. La decomposizione sociale, intellettuale e spirituale sim-boleggiata dalla rosa coltivata in un vaso (quella bianca degli York, quellarossa dei Lancaster, quella mistica) e dalla quercia corrotta alle radici, ilcui legno indicava anticamente la porta esterna delle universit, ossia il

    sapere nella sua pi solida espressione. La scala dei valori fissata da unaburocrazia marcita (s. 35), i compiti assegnati servono solo a consolidareun sistema immutabile (the teachers merely press the stated knobs s.32) e la diversit consiste nellomologare individui incapaci di comunica-re. La persuasione alla libert subdola come per la tentazione di Eva,opera di un demiurgo inetto (un insegnante, un politico, un affabulatore)che forgia idee da quattro soldi senza essere a contatto con la matricespirituale delle origini. Ma la libert cos supinamente acquisita man-ca della viva autorit che le conferiscono le idee e la lotta, che chiedono

    almeno un confronto con la propria aspirazione. Lo sguardo via via siposa su una trafila di clienti, beccamorti, protettori, assessori, ciarlatani,sulle folle destinate a un pellegrinaggio senza premio (s. 40), su quelle

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    che anzich virt sono miserie umane, si fa impietoso senza distinzioni in

    theorists and professors of the low degrees/ writing absolute zeroes insmall rings e ancora in no one, it seems, has any purpose now/ unlessto pile up money, corner power,/ or to become the hero of an hour,/ thepassive victim of publicity (s. 39).

    quasi lesodo di unaltra Unreal city, dove [...] each man fixed hiseyes before his feet, fosca rappresentazione di una democrazia en masse,di un esercito di sconfitti, che scivola anonimo nellombra, decorato dallaStoria.