The school of Bernini and the Roman Baroque. Masterpieces ......Bernini’s School and the Roman...
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PALAZZO CHIGI IN ARICCIA TESTIMONIAL DELLA CULTURA ITALIANA IN NAZIONI
DELL’EST EUROPEO
Bernini e il Barocco romano: il linguaggio della modernià. Opere da Palazzo Chigi in Ariccia, Sofia
(Bulgaria), National Gallery, 15 maggio – 15 luglio 2018
Bernini’s School and the Roman Baroque. Artworks from Palazzo Chigi in Ariccia, Tblisi (Georgia),
National Gallery, 10 settembre – 26 novembre 2018
The school of Bernini and the Roman Baroque. Masterpieces from Palazzo Chigi in Ariccia, Yerevan
(Armenia), National Gallery, 6 dicembre – 18 febbraio 2018
The school of Bernini and the Roman Baroque. Masterpieces from Palazzo Chigi in Ariccia, Belgrado
(Serbia), National Museum, 7 marzo – 26 maggio 2019
Bernini’s School and the Roman Baroque. Masterpieces from Chigi Palace in Ariccia, Sarajevo
(Bosnia-Erzegovina), National Museum, giugno – settembre 2019
La mostra itinerante Bernini e il Barocco romano, costituita esclusivamente da opere provenienti da
Palazzo Chigi in Ariccia, dopo le tappe di Sofia (Bulgaria), Tbilisi (Georgia) e Yerevan (Armenia),
ha raggiunto il National Museum di Belgrado (Serbia).
La mostra, realizzata in collaborazione con ambasciate italiane e istituti di cultura italiani all’estero,
organizzata dalla Glocal Project e sostenuta dall’amministrazione comunale di Ariccia, è curata
scientificamente dall’arch. Francesco Petrucci Conservatore di Palazzo Chigi.
L’evento ha un carattere pionieristico, trattandosi della prima mostra tenuta sul tema in tali nazioni,
con un enorme risvolto promozionale e di prestigio per Ariccia, selezionata in tal caso come testimone
della cultura italiana all’estero.
Slava Ivanova Direttrice della National Gallery, l’Ambasciatore S. E. Stefano Baldi, sullo sfondo Luigina Peddi
Direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura e l’arch. Petrucci, all’inaugurazione della mostra a Sofia (Bulgaria), 16
maggio 2018.
Inaugurazione della mostra nel Palazzo Reale di Sofia (Bulgaria), sede della National Gallery, 16 maggio 2018
L’esposizione propone un panorama completo dei generi e degli stili pittorici che definirono l’estetica
barocca, ricca di colori brillanti, effetti teatrali e contrasti chiaroscurali. Un’esposizione tematica su
Roma e sul suo stile caratterizzante, simboleggiato dall’esponente di punta, Giovan Lorenzo Bernini,
che dominò con la sua arte un secolo intero.
La mostra muove dai progetti architettonici del sommo artista per Ariccia, eseguiti su commissione
di Alessandro VII e della famiglia Chigi - di cui il centro dei Castelli Romani costituiva il principale
feudo -, volti ad esportare a scala paesistica e in ambito periferico le sperimentazioni urbanistiche
della capitale, trasformando Ariccia in “città ideale barocca”. Sono inoltre esposti manufatti e oggetti
di arte decorativa berniniana presenti in Palazzo Chigi.
Oltre a collaboratori in pittura del Bernini, come Baciccio, Borgognone, Maratta, Giacinto e Ludovico
Gimignani, figurano dipinti di maestri come il Cavalier d’Arpino, Pietro da Cortona, Mattia Preti,
Andrea Pozzo e altri, in un'esposizione rara per vastità e completezza. Oltre alla pittura storica,
allegorico-religiosa e mitologica, sono in mostra anche esempi dei vari generi dell’epoca: il ritratto,
il paesaggio e il bozzetto preparatorio per grandi affreschi.
Le opere selezionate provengono dalla collezione Chigi, ma anche delle prestigiose donazioni
pervenute al museo di Ariccia con le donazioni Fagiolo, Lemme, Laschena, Ferrari, Peretti.
Fanno parte dell’allestimento pannelli tematici, mentre viene proiettato a ciclo continuo un video con
sottotitoli in inglese o nella lingua nazionale, su Ariccia, Palazzo Chigi e le sue raccolte.
L’arch. Francesco Petrucci con l’Ambasciatore Antonio Enrico Bartoli e Mikheil Batiashvili, Ministro dell’Istruzione,
Cultura e Scienza della Georgia. Tbilisi (Georgia), National Gallery, 10 settembre 2018
Come riporta nella prefazione al catalogo di Yerevan S. E. Vincenzo del Monaco, Ambasciatore
d’Italia in Armenia e promotore dell’ultimo evento in corso, “La mostra rappresenta altresì un
omaggio all’Armenia, nel centenario dalla Prima Repubblica, nel Giubileo di Yerevan che festeggia
il 2800° anno dalla sua fondazione. Essa è al tempo stesso un ulteriore tassello che impreziosisce
quest’anno così speciale per le relazioni diplomatiche tra Italia e Armenia, a pochi mesi dalla storica
Visita di Stato del Signor Presidente della Repubblica Italiana, S. E. Sergio Mattarella, e del Ministro
degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Prof. Enzo Moavero Milanesi. Un evento
pienamente coerente rispetto alla priorità che l’Italia annette alla cultura in ambito internazionale e
nel quadro della Presidenza di turno dell’OSCE. Una mostra frutto della fattiva collaborazione tra il
Ministro della Cultura di Armenia, Signora Lilit Makunts, il Direttore della Galleria Nazionale,
Signor Arman Tsaturyan, i Loro diretti collaboratori, l’Ambasciata d’Italia. Il mio grazie si estende
al Capo Delegazione dell’Unione Europea, Ambasciator Piotr Switalski, e alla società Renco che
hanno creduto nel progetto, sostenendolo. Senza la professionalità e l’efficienza della Glocal Project
Consulting s.r.l e la consulenza scientifica del Curatore la mostra non avrebbe luogo”.
Infatti la mostra è stata individuata per essere inclusa nell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale e
il catalogo è stato finanziato dall’Unione Europea.
Arman Tsaturyan Direttore della National Gallery di Yerevan, l’arch. Petrucci, l’On.le Paolo Taverna Vicepresidente
del Senato, S. E. Vincenzo del Monaco Ambasciatore d’Italia in Armenia. Yerevan (Armenia), National Gallery, 6
dicembre 2018
L’evento espositivo è stato preceduto il 3 dicembre da una conferenza stampa organizzata
dall’Ambasciata d’Italia, presenti l’Ambasciatore, Tigran Galstyan Deputy-Culture Minister
d’Armenia, l’arch. Francesco Petrucci, vari giornalisti e reti televisive armene, tra cui la prima rete
nazionale. Il ministro Tigran Galstyan ha dichiarato: “Mai prima così tanti capolavori artistici italiani
sono stati portati in Armenia. Questo è un grande evento per il nostro paese!”.
La mattina del 4 dicembre l’Ambasciatore e Petrucci sono stati intervistati alla trasmissione televisiva
“Uno Mattina Armeno”, molto seguita a livello nazionale.
Nel pomeriggio il Conservatore di Palazzo Chigi ha tenuto una lectio magistralis presso la National
Gallery di Yerevan su “Bernini e il Barocco romano”, che ha avuto un notevole successo con la
partecipazione entusiastica di un vasto pubblico, compresi molti giovani, autorità armene e personale
dell’ambasciata.
La terza tappa della mostra è stata inaugurata presso la National Gallery di Yerevan il 6
dicembre 2018, ore 18,00, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia, del Deputy-Culture Minister
d’Armenia Vahe Budumyan, del Direttore della National Gallery Arman Tsaturyan, del presidente di
Glocal Project Alessia Autuori e di una delegazione di parlamentari italiani presieduta dal Sen. Paola
Taverna, Vice Presidente del Senato, compresi alcuni ambasciatori di nazioni estere.
Oltre alle varie autorità citate, hanno preso la parola il Sen. Taverna, sottolinenando l’orgoglio
dell’Italia per tale evento, e l’Arch. Petrucci che ha portato i saluti dell’amminstrazione comunale di
Ariccia, onorata per il coinvolgimento.
L’arch. Petrucci accompagna in visita privata alla mostra presso la National Gallery di Yerevan (Armenia), il Presidente
della Repubblica Armena Prof. Armen Sarkissian e una delegazione di senatori italiani
Il 7 decembre l’arch. Petrucci ha accompagnato in visita privata alla mostra il Presidente della
Repubblica Armena, Prof. Armen Sarkissian, accompagnato dalla moglie Mrs. Nune Sarkissian, il
quale è rimasto molto colpito dalla qualità dell’esposizione e ha raccomandato al direttore del museo
e al ministro di dare il massimo risalto all’iniziativa perché il suo popolo visiti la mostra.
Erano presenti anche il Sen. Taverna e vari senatori italiani tra cui Gianluca Castaldi, Mauro Del
Barba, Vito Vattuone.
Il 7 marzo 2019 è stata inaugurate la quarta tappa della mostra presso il Museo Nazionale di
Serbia a Belgrado, appena riaperto al pubblico dopo un lungo restauro durato un decennio, di cui la
mostra rappresenta a tutti gli effetti il più significativo evento inaugurale.
Un bellissimo museo, avente sede in uno degli edifici più prestigiosi della città, ben allestito e
organizzato, molto visitato dalle scuole e dalla popolazione balcanica, che potrà consentire il rilancio
culturale di Belgrado e una sua valorizzazione turistica, dopo i danni materiali e morali della guerra,
cui è seguito il suo recupero urbanistico e architettonico in corso positivamente da alcuni anni.
La mostra, che si è aperta in concomitanza con la visita a Belgrado del Presidente del Consiglio
Giuseppe Conte, è considerata un atto di distensione e scambio culturale tra le due nazioni.
L’arch. Francesco Petrucci, conservatore Palazzo Chigi in Ariccia, alle 15.30 del 7 marzo è stato
intervistato al museo dai giornalisti della RTS (tv nazionale serba) per il Telegiornale. Ha tenuto poi
alle 17.00 una conferenza in inglese su Bernini e il barocco romano, mettendo anche in evidenza i
lavori per Ariccia.
Allestimento della mostra a Belgrado, National Museum, 7 marzo 2019
Alle ore 19.00 si è svolta l’inaugurazione della mostra, con una cerimonia di apertura ove hanno preso
la parola Bojana Borić Brešković, direttrice Museo Nazionale, S.E. Carlo Lo Cascio, Ambasciatore
d’Italia, Gabriele Pace, vicepresidente del consiglio esecutivo Banca Intesa (co-finanziatrice
dell’evento), l’arch. Francesco Petrucci ed infine Vladan Vukosavljević, Ministro della Cultura e
Informazione.
Alle ore 20.40 l’Arch. Petrucci ha tenuto in diretta un’intervista in inglese con traduzione simultanea,
per il Tg Cultura della RTS.
Vladan Vukosavljević, Ministro della Cultura e Informazione della Serbia e l’arch. Petrucci alla inaugurazione della
mostra a Belgrado, National Museum, 7 marzo 2019.
Visitatori alla mostra di Belgrado dopo l’apertura, 8 marzo 2019
Sito del Minisero degli Esteri, con la mostra di Belgrado
La prossima tappa sarà il National Museum di Sarajevo in Bosnia-Erzegovina, a partire dal
mese di giugno.