The making of apulia film commission l'intervista con il direttore silvio maselli - by

87
1 The Making of Apulia Film Commission La Storia, I Sogni, I Progetti. L’intervista con il Direttore Silvio Maselli www.rinoscoppio.it

Transcript of The making of apulia film commission l'intervista con il direttore silvio maselli - by

Page 1: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

1

The Making of

Apulia Film Commission La Storia, I Sogni, I Progetti.

L’intervista con il Direttore Silvio Maselli

www.rinoscoppio.it

Page 2: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

2

“IL CINEMA E’ UN INVENZIONE SENZA FUTURO”.

Così Louis Lumière definì la sua scoperta più importante…

Ed è questa la scritta che campeggia a caratteri cubitali all’ingresso della sede barese dell’Apulia Film Commission.

Una frase che vuole esorcizzare le tante VITE del cinema….le sue crisi e sue rinascite.

Apulia Film Commission e’ formata da un gruppo di ragazzi molto giovani…la foto in copertina lo dimostra chiaramente.

Sorridono apparentemente spensierati…ma in realtà sanno di avere compiti molto gravosi:

� Devono dimostrare con i RISULTATI che la scelta temeraria di Nichi Vendola e Silvia Godelli nel 2007 è stata azzeccata.

� Far diventare la Puglia ….la miglior location d’Italia per le produzioni audiovisive.

In questa intervista il Direttore Silvio Maselli ci racconta in dettaglio la storia e l’evoluzione della Apulia Film Commission.

Poche ore prima dell’intervista ha ricevuto una notizia importante:

la riconferma del suo incarico per un altro quadriennio.

In 4 anni in Puglia si possono fare molte cose interessanti….teniamo d’occhio lui e il suo staff.

Page 3: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

3

R- Qual è il ruolo delle Film Commission in Italia?

S - Le Film Commission sono uno strumento di cui si dotano i territori per attrarre e

sostenere le produzioni cinematografiche e audiovisive.

Il convincimento è che l’arrivo sul proprio territorio di una produzione, ingenera

indotto economico e ricadute sociali e formative per le proprie maestranze.

Non ultimo provoca un fattore indotto di Cineturismo.

Cioè promuovendo l’immagine del territorio, si sviluppa anche la percezione nel

turista che questo sia non soltanto bello ma anche utile e comodo da visitare.

R - Puoi raccontarci la nascita “giuridica” di Apulia Film Commission?

Page 4: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

4

S - L’Apulia Film Commission è prevista da una legge regionale pugliese del 2004.

Il Presidente di Regione dell’epoca era Raffaele Fitto.

Scrive la legge dopo aver ascoltato il partenariato, come previsto dalla Legge

regionale sullo spettacolo, la n. 6 del 2004.

Fitto però non ha modo di costituirla; non trova le necessarie sinergie sul territorio

per dare vita a questa fondazione.

Bisognerà aspettare l’avvento della prima giunta

Vendola e l’arrivo dell’assessore Silvia Godelli per

dare vita ad un’intensa attività con le parti sociali per

costruire lo statuto.

Nel dicembre del 2006 viene costituita la Fondazione Apulia Film Commission.

Davanti al notaio si presentano la Regione Puglia, i rappresentanti dei comuni di

Bari, Brindisi, Lecce, la Provincia di Lecce.

Questi sono i 5 soci fondatori.

Page 5: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

5

Bisognerà aspettare qualche mese ancora perché si costituisca il Consiglio di

Amministrazione e subito dopo perché venga scelto il primo direttore, quello che

poi di fatto costituirà l’Apulia Film Commission….perchè ovviamente non c’era nulla,

neanche la sede.

Il 2 luglio del 2007 in Consiglio di Amministrazione vengo indicato come Direttore

dell’Apulia Film Commission.

R - Silvio, tu all’epoca quanti anni avevi?

S – Avevo 32 anni.

R - Quando faceste quella famosa conferenza stampa a Venezia di presentazione

dell’Apulia Film Commission, come reagirono gli addetti ai lavori nel vedere un

direttore così giovane?

Page 6: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

6

S - Bè, chiaramente stupore.

Ovviamente io non ero proprio un signor nessuno per molti dei presenti.

Io ho lavorato a Roma subito dopo la mia formazione che è avvenuta qui a Bari.

Dopo la laurea ho fatto un master in Management Culturale.

Subito dopo decisi di andare a provare la mia prima esperienza di lavoro a Roma.

Dopo lo stage fui assunto a tempo indeterminato dalla Fandango, una grossa società

di produzione cinematografica.

Page 7: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

7

Ho lavorato a Roma quasi sette anni.

Con la Fandango ho fatto un excursus di tutti i ruoli che può vivere un professionista

all’interno del mondo della produzione .

Ho sempre lavorato dal lato produttivo, nel cuore della creazione filmica.

All’inizio mi sono occupato di marketing e comunicazione, poi di distribuzione, di

esercizio e di eventi.

In particolare mi sono occupato di eventi internazionali; ho seguito tutta la parte di

promozione dei film nei festival.

Nell’ultimo anno sono stato

l’assistente del direttore generale

di Fandango;

un’esperienza più da executive.

E’ stata quella più intensa per quanto concerne l’acquisizione degli strumenti di

management.

Page 8: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

8

In quegli anni su Roma ho conosciuto molti addetti ai lavori.

In quella conferenza stampa a Venezia del 1 settembre 2007 molti mi guardarono

con stupore ma anche ovviamente con affetto.

Quando si vede un giovane, si prova verso di lui un moto di incoraggiamento.

Assumevo un ruolo che allora non era di responsabilità perché di fatto …non

esisteva ancora nulla dell’Apulia Film Commission.

Io avrei potuto sbagliare tutto.

E dunque va dato atto, merito e onore più che a me (perché non voglio giudicarmi)

sicuramente a chi mi ha scelto.

In particolare l’assessore Silvia Godelli, che all’epoca era il Presidente del Consiglio di

Amministrazione della fondazione….e attraverso il suo tramite, il Presidente della

Regione Puglia Nichi Vendola.

Loro hanno deciso di investire su una risorsa giovane che potesse in poco tempo

dare il giusto slancio e l’energia necessaria per raggiungere dei risultati immediati.

I primi tempi non furono facili.

Page 9: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

9

Ricordo che chiamavamo gli enti locali per avere le location…

Ci rispondevano i funzionari comunali ”…….Apulia Film che??!...”

Giustamente era un nome talmente nuovo …non veniva percepita come

un’istituzione.

R – Molti invidiano la tua professione.

Se un giovane oggi volesse lavorare nel settore della produzione cinematografica,

quali consigli ti sentiresti di dare?

S - Intanto stabilire una differenza.

Il mondo della produzione si divide in due grandi famiglie: da un lato c’è il

management audiovisivo.

Quindi chi lavora in produzione

e costruisce, raccoglie,

intercetta storie….

ne comprende le potenzialità

…. e cerca di trasformarle

in un prodotto audiovisivo

…dopo aver acquisto un budget.

Page 10: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

10

Dall’altro c’è il settore tecnico.

Quindi tutte le maestranze che lavorano in un set.

Per la prima “famiglia” è necessaria avere una cultura la più possibile vasta.

Non fare distinzione sugli indirizzi di studi di laurea.

Bisogna avere competenze sulla storia contemporanea e moderna,

la politica economica, la politica aziendale e dunque anche l’economia aziendale.

Page 11: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

11

Se non si ha tutto questo, puoi essere un bravissimo “tecnico” , ma ti mancherà il

“SACRO FUOCO”.

Perché quello che non dobbiamo dimenticare è che chi fa questa professione sia dal

lato tecnico che produttivo, deve necessariamente avere un forte convincimento

che questo lavoro è un modo per interpretare e dunque anche cambiare il mondo.

Dato questo per acquisito, per il settore produttivo è necessario avere grandi

competenze teoriche e poi possibilmente seguire uno o più corsi di management per

l’audiovisivo.

Per il settore tecnico invece …da tempo mi interrogo su questo.

Credo che valga soprattutto l’esperienza sul campo.

Per quanto tu possa e debba seguire

corsi di approfondimento su come

si cambia la pellicola dentro

la macchina da presa…o su che ottica

si debba usare per fare un campo lungo

…vale soprattutto l’esperienza sul campo.

Page 12: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

12

Solo questa ti spiega davvero come funziona questo mondo.

Essere sgridato da un direttore della fotografia o essere incoraggiato da un

assistente o un aiuto regista, ti può davvero far capire se stai andando bene oppure

no.

Per me …è stato il classico esempio di SERENDIPITY.

Io sono partito con il convincimento fortissimo di fare l’organizzatore culturale, il

manager della cultura.

Ho incrociato nella mia esperienza la Fandango….che ovviamente mi ha cambiato la

vita e la percezione che avevo di questo mestiere.

La Fandango allora era un’azienda in fortissima ascesa perché era reduce dal grande

successo del film l’Ultimo Bacio di Gabriele Muccino.

Io sono arrivato esattamente

in quei mesi lì.

Ho dovuto imparare tutto

in pochissimo tempo.

Page 13: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

13

La Fandango si stava ristrutturando sulla base di questo successo… grazie anche ad

una visione rinascimentale dell’impresa che ha Domenico Procacci.

Più che impresa manageriale, un’impresa artigiana.

Che è un po’ l’ossimoro su cui si costruisce tutta la filiera produttiva e industriale

dell’audiovisivo nel mondo.

Il cinema non è un industria matura …

è prevalentemente di natura artigianale.

Il mix tra competenze tecnologiche

e competenze artistiche è

talmente stretto che non puoi scappare.

R - Qui in Puglia credi che sia possibile creare una grande Accademia di Produzione

Digitale dell’Audiovisivo?

S – Non solo è possibile …è una cosa sulla quale stiamo lavorando.

Non mi fare dire di più.

R – Va bene…appena ci sono novità ci aggiornerai ;-)

Torniamo al 2007.

Page 14: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

14

S - Il 28 agosto del 2007 viene nominato Oscar Iarussi come Presidente della

Fondazione.

Ai primi di settembre andiamo

al Festival di Venezia per presentare

il primo pacchetto di film girato

con la collaborazione dell’Apulia Film Commission.

Tra l’altro, ironia della sorte, il primo film che annunciammo in quella occasione era

“Il passato è una terra straniera” prodotto da Fandango …

Tu per questa intervista arrivi oggi qui da noi proprio quando abbiamo in sede il

regista di quel film Daniele Vicari.

Page 15: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

15

R – Quale fu nel primo anno il lavoro di Apulia Film Commission?

S – Il primo anno ho applicato le teorie del management.

Quando fai una start up….e lo puoi fare con fondi pubblici e con una Missione

politica precisa, ti trovi di fronte a 2 scelte:

una è sbagliata, una è giusta.

Per cui avevo soltanto il 50% delle probabilità di errore.

Da questo punto di vista, al di là di ogni autoesaltazione che pure ogni tanto mi

concedo, la verità è che potevo permettermi di sbagliare veramente poco.

La prima cosa che abbiamo fatto è stata selezionare un’assistente del direttore …un

qualcuno che potesse fare da interfaccia con eventuali potenziali richieste dei

produttori.

Page 16: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

16

La seconda cosa è stata quella di studiare uno schema di organizzazione interna .

La terza è stata quella di trovare ulteriori risorse per andare a rafforzare la nostra

attività.

La quarta ma non l’ultima è stata quella di darci un profilo comunicazionale

strategico il più possibile mirato al target di riferimento.

In altri termini noi dobbiamo comunicare l’importanza e l’utilità per i produttori di

girare in Puglia .

Non dobbiamo comunicare quanto

è bella la Puglia da venire a visitare in vacanza.

Il nostro target sono i produttori di cinema.

Per cui abbiamo deciso di partire

da Venezia, perché chiaramente

è il momento più importante

nel quale i produttori si incontrano.

Siamo partiti da Venezia, non dall’estero …perché comunicare un territorio all’estero

è molto più complesso….senza una STRATEGIA PAESE di penetrazione e promozione

sui mercati esteri…che l’Italia continua a non avere.

Page 17: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

17

La cosa che abbiamo ritenuto più importante in quel momento è stata quella di

presentarci a Venezia, comunicare la nascita di questo nuovo soggetto.

Soggetto che all’inizio non aveva molti soldi, non avevamo ancora il Film Fund.

A Venezia noi abbiamo presentato solamente un pacchetto di film finanziati con

qualche spicciolo.

Il film “Il Passato è una terra straniera” è stato finanziato con 48.000 euro di

contributi…per un film che è costato quasi 4 milioni di euro.

Il film “Galantuomini” che fu presentato in quella sede ha avuto un contributo di

36.000 euro.

La cosa bella di quella presentazione fu che sentimmo subito il calore intorno a noi.

Quell’iniziativa fu molto partecipata da decine di cineasti, registi, amici che si

riconobbero intorno alla possibilità che una regione come la Puglia potesse attirare

produzioni cinematografiche attraverso la Film Commission.

Page 18: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

18

R – Silvio, spieghiamo concretamente come si svolge il vostro lavoro.

Immaginiamo una società di produzione italiana o straniera che intenda girare un

film in Puglia.

Che tipo di assistenza offre l’Apulia Film Commission?

S – Il nostro lavoro consiste innanzitutto nel cercare nuovi produttori e penetrare in

nuovi mercati…. quelli dai quali non ti aspetti che vengano qui a chiamarci

Noi andiamo a cercare i produttori lì dove operano.

O a casa loro oppure presso i festival cinematografici o presso le fiere professionali

dell’audiovisivo.

Chi manifesta l’interesse a girare in Puglia, ci chiama e noi mettiamo in moto una

RETE DI SOSTEGNO.

Di solito le esigenze sono tre:

La prima è quella di capire

se è possibile girare in Puglia.

E allora noi leggiamo la sceneggiatura, cerchiamo di individuare quali sono le

migliori location e consigliamo la produzione su quale può essere il miglior location

manager per quel film.

Page 19: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

19

Abbiamo una rete di location manager che non sono nostri dipendenti, sono dei

free-lance che vengono pagati direttamente dalle produzioni …e noi li mettiamo in

contatto.

Secondo: ci chiedono se possono

avere da noi risorse economiche.

E quindi li indirizziamo al nostro Film Fund.

Il Film Fund è un fondo a sostegno dell’audiovisivo che ha delle sue regole proprie,

molto trasparenti, facilmente accessibili e quasi automatiche nel meccanismo di

erogazione dei fondi.

Per il 2010 il budget di questo Film Fund è stato di un 1 milione e seicentomila euro

ripartito su una quarantina di produzioni tra cortometraggi, documentari e

lungometraggi.

R – Che cosa chiedete a una società di produzione per concedere i finanziamenti?

S – Chiediamo 4 cose:

La Prima: che la società di produzione sia costituita almeno da 3 anni, abbia cioè una

sua storia, un’affidabilità e un riconoscimento dal mercato

La Seconda: che la produzione si impegni a spendere in Puglia almeno il 200% del

nostro contributo.

Page 20: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

20

Quindi se gli diamo 1….lui deve spendere 2.

Terzo: che la produzione si impegni ad assumere almeno il 35% di troupe e/o cast di

cittadini nati o residenti in Puglia.

Quarto: a chi gira da noi dei lungometraggi, chiediamo che la produzione sul

territorio rimanga almeno 3 settimane.

Più settimane gira, più soldi ha da noi.

Il contributo massimo erogabile è di 150mila euro a fondo perduto

cui si aggiungono un contributo massimo di 100mila euro in ospitalità che

eroghiamo grazie ai fondi FESR comunitari.

In quel caso però paghiamo soltanto le “spese vive” realmente sostenute in termini

di vitto, alloggio, trasporti in Puglia.

Page 21: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

21

R – Immaginiamo che un comune pugliese voglia ospitare una produzione

cinematografica per fare Marketing Territoriale.

Con chi deve interagire questo comune?

Con l’Apulia Film Commission o direttamente con la società di produzione?

S - Sicuramente con noi per cominciare.

E’ molto raro che un produttore, un regista o uno scenografo vengano qui e ci

dicano “vogliamo girare a ….Minervino, a Incoronata o a Novoli…”

Loro ci dicono “…vorremmo girare in una tale zona della Puglia…”.

Noi dobbiamo indirizzarli e aiutarli a capire qual è la zona migliore per loro.

Quella che più si confà alle esigenze di sceneggiatura e scenografia.

Fatto questo, individuato il posto tramite il location manager o tramite i nostri stessi

uffici, a quel punto interveniamo chiamando il sindaco, gli amministratori locali, il

comandante dei vigili urbani.

Page 22: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

22

R – Vi è capitato mai che qualche amministrazione comunale abbia deciso di darvi

dei contributi economici per far girare un film sul loro territorio?

S – No, perché i comuni possono associarsi all’Apulia Film Commission.

Noi ci siamo costituiti presso il notaio nel dicembre del 2006 e solo a luglio del 2007

diventiamo operativi.

Lo statuto ha previsto la costituzione di una Fondazione “a partecipazione”.

Il che vuol dire che oltre alla

Regione Puglia sono soci 22 fra comuni

e province della Puglia.

Quindi un comune o una provincia attualmente non associati possono farlo,

versando una quota in ragione del numero degli abitanti.

E questo ci consente di avere un approccio molto istituzionale e un “affetto” da

parte dei nostri amministratori.

Perché e’ chiaro che chi si associa “pretende” che il suo territorio venga considerato

tra quelli in cui facciamo far visita nel caso di sopralluoghi di registi.

Page 23: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

23

R – Parliamo di questi sopralluoghi.

Immaginiamo che un regista voglia girare una scena in Piazza S. Oronzo a Lecce.

Concretamente Apulia Film Commission come aiuta le società di produzione sul

fronte burocratico?

S – Noi svolgiamo un ruolo di interfaccia tra l’amministrazione comunale e la

produzione.

Perché molto spesso le produzioni hanno difficoltà a svolgere questo compito e

chiedono all’Apulia Film Commission di farlo per loro.

Molto più spesso le amministrazioni non vogliono interfacciarsi con le produzioni.

Preferiscono avere un interlocutore di natura istituzionale.

Per cui abbiamo un Ufficio Accoglienza Produzioni …la nostra Product Manager

Raffaella Del Vecchio che si occupa esclusivamente di questo.

Cioè lei ha il compito di interfacciarsi con tutti gli amministratori locali di ogni ordine

e grado.

Page 24: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

24

Ad esempio Ferzan Ozpetek ha girato la scena iniziale di Mine Vaganti nella Masseria

Ceppano ..che è di proprietà pubblica ..appartiene alla Regione Puglia.

Abbiamo lottato tantissimo con

il dirigente della regione

e con i funzionari per averla.

Siamo riusciti ad avere il permesso

pochissime ore prima che iniziassero a girare.

E’ quello è un lavoro che la produzione ha chiesto a noi di seguire.

R – E’ un lavoro molto impegnativo perché non penso che tutti gli enti locali sono

“aperti” e ricettivi…

S – Purtroppo non basta mandare un fax…occorrono diverse caratteristiche ..saper

gestire “le carte burocratiche” e “saperci fare” .

Cioè avere uno staff di persone in gamba che capiscano le esigenze della produzione

…e che sappiano in tempo reale risolvere i problemi.

Quest’ultima è un’attitudine e un talento che si può migliorare nel tempo.

Page 25: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

25

R – Dal 2007 ad oggi puoi darci qualche numero?

In Puglia quante produzioni ci sono state?

S- Le opere sostenute dal nostro Film Fund sono state 103 in totale di cui:

2007: 9 produzioni

2008: 27 produzioni

2009: 39 produzioni

2010: 40 produzioni

Le 103 produzioni finanziate dal Film Fund sono così ripartite:

- 40 Lungometraggi

- 17 Cortometraggi

- 37 Documentari

- 4 film per la Tv

- 3 Videoclip

- 1 Videogioco

- 1 serie televisiva

R- Credi che nei prossimi anni questi numeri si possano incrementare?

Page 26: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

26

S- Io penso che più che incrementare ..noi dobbiamo provare a consolidare.

Mi spiego meglio.

In Puglia abbiamo sostenuto dal 2007 ben 40 lungometraggi.

La media dei film prodotti in Puglia prima del 2007 era di….. 1,3 l’anno.

Di questi 40 film non tutti sono usciti nelle sale e probabilmente non usciranno.

R – Perché tanti film italiani non escono nelle sale?

S – Perché il mercato ha delle soglie di sbarramento potentissime sia in entrata che

in uscita.

Si può anche riuscire a fare un film con capitali propri o pubblici/privati.

Il film però per arrivare al mercato ha bisogno di un distributore.

Cioè di un soggetto che si assuma completamente il rischio di arrivare al mercato

stampando delle copie del film …che rappresenta un costo.

Page 27: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

27

Deve sobbarcarsi i costi di una campagna di comunicazione e marketing che arrivi a

un pubblico più vasto possibile per convincerlo a vedere il film.

Perché se il pubblico non si convince prima…è molto difficile che i titolari delle sale

cinematografiche decidano di fare un contratto con il distributore per avere una

copia del film.

Ci sono molti film che purtroppo hanno avuto una debolezza ad arrivare a

quest’ultimo passaggio; cioè a convincere gli esercenti e i distributori a prendere il

film e proiettarlo nella propria sala.

In assenza di questo, il film rimane nei cassetti del produttore.

Per noi di Apulia Film Commission questo rappresenta veramente un danno.

Certo la produzione è venuta in Puglia, ha avuto un impatto economico.

Quello che viene meno è la gamba del cosiddetto Cineturismo, cioè della

promozione della nostra immagine all’estero e in Italia.

Se la fai la tara con un film come

“Che bella giornata” o “Cado dalle nubi”

con Checco Zalone e Gennaro Nunziante,

si capisce il ritorno economico.

Page 28: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

28

Sono stati film che da parte nostra hanno previsto contributi minimi ma che ci

hanno garantito una visibilità esponenziale.

R – Parliamo dell’ultimo anello della filiera: i cinema.

Qui in Italia tante monosala hanno chiuso a favore dei multiplex.

L’Apulia Film Commission ha creato un circuito di Sale di Qualità …ce ne vuoi

parlare?

S - Si, l’idea è molto semplice.

Qualche anno fa ci si è resi conto del declino delle monosale ..che innervano il

tessuto di un paese …che consentono alla comunità di vivere il cinema.

E allora ci siamo inventati questo progetto che si chiama Circuito Sale d’Autore che

consiste nel mettere in rete in un circuito oltre 21 sale equidistribuite sul territorio

regionale.

Noi curiamo l’intera programmazione ..cioè scegliamo noi i film.

Page 29: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

29

In cambio eroghiamo alle sale un contributo di 36.00 euro l’anno netti per due anni.

In più realizziamo campagne di comunicazione mirate sui territori dove sono

presenti queste sale.

E organizziamo anche degli eventi come anteprime, rassegne dedicate etc.

R – Quando è nato questo circuito?

S- Nella Primavera del 2010 e terminerà a fine 2011 salvo rinnovo …come noi ci

auguriamo grazie anche alle risorse dei fondi regionali e del FESR.

R – Dimmi la verità ..in queste sale d’Autore….

gli spettatori ci sono?

I biglietti sono staccati?

S – Assolutamente si …è questa la novità.

Questo è uno dei nostri progetti più belli, perché dimostra che i fondi europei di

sviluppo regionale (FESR) hanno senso quando danno una spinta all’innovazione .

Poi però devono consentire ad un progetto di camminare sulle proprie

gambe..anche senza i fondi.

Page 30: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

30

Quando finiranno le risorse del FESR nel 2015 e la regione dovesse decidere di non

erogare più contributi per il Circuito d’Autore, io sono convinto che magari non tutte

ma una buona parte di quelle sale avrà nel frattempo fidelizzato il pubblico.

Avrà abituato la propria comunità al cinema di qualità; pensiamo soltanto a

S. Giovanni Rotondo oppure Calimera in provincia di Lecce..

E dunque non potrà fare a meno di rimanere nell’alveo del circuito di qualità

chiedendo alle altre sale di federarsi e continuare a far vivere il circuito.

Se vuoi una risposta davvero convincente alla tua domanda bisogna andare a parlare

con Don Peppino, titolare della sala Il Piccolo di S. Spirito (frazione di Bari).

Lui sta registrando dei numeri straordinari rispetto alla sua precedente esperienza

di esercente.

Page 31: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

31

Molte delle nostre sale afferenti il circuito prima erano delle sale di 2^visione,

cioè non riuscivano ad avere accesso al prodotto mass market….perchè erano

ritenute sale periferiche.

Il pubblico “vive nelle periferie” e quindi l’idea di avere un circuito di sale

“di prossimità” è secondo me un’idea vincente.

I numeri ci stanno dando conforto.

L’idea piace molto ai distributori che finalmente trovano uno sbocco ai loro film di

qualità che non sempre sono da considerarsi film di nicchia o necessariamente

“pesanti” ☺.

R – Come Apulia Film Commission state promuovendo in questi mesi

la costituzione del Distretto Produttivo della Puglia Creativa.

In questo distretto voi volete coinvolgere tutte le organizzazioni che in Puglia

si occupano di audiovisivo, spettacoli dal vivo, musica,

creatività artistico culturale.

Dunque la creatività può essere un vero e proprio DISTRETTO INDUSTRIALE?

Page 32: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

32

S – Nel 2007 la Regione Puglia ha approvato una legge sull’istituzione dei Distretti

Industriali per FILIERE PARALLELE.

Un distretto cioè configurato in maniera diversa rispetto a quello degli anni 70-80.

Questa legge prevede che il distretto può essere formato ad esempio da un’azienda

che si trova a Trepuzzi in provincia di Lecce che si unisce con un’impresa di Vieste in

provincia di Foggia.

Sulla scorta di questa legge noi abbiamo riflettuto moltissimo… cercando di capire

cosa si stesse muovendo in questi anni nel settore della produzione e distribuzione

di prodotti di natura culturale, artistica e creativa.

Ci siamo messi intorno a un tavolo noi di Apulia Film Commission con i colleghi del

Consorzio Teatro Pubblico Pugliese e con i colleghi che si occupano del progetto

regionale Bollenti Spiriti/Principi Attivi.

Abbiamo verificato che molte delle aziende nate sotto l’egida di Principi Attivi

avevano a che fare con la creatività artistica e audiovisiva.

Molte aziende che si occupano di audiovisivo

hanno avuto a che fare con il mondo teatrale

o dello spettacolo dal vivo.

Allora abbiamo provato a immaginare la possibilità di costituire

un Distretto della Creatività, di concerto con la Regione Puglia.

Page 33: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

33

Cioè un luogo all’interno del quale tutte queste sfaccettate visioni della produzione

si potessero mettere insieme all’insegna di un principio:

NON PRODUCIAMO BENI MATERIALI…. MA BENI IMMATERIALI.

Questi ultimi sono alla base di questa “parola magica”:

L’ECONOMIA DELLA CONOSCENZA.

Non più il “saper fare” ma il “saper pensare” .

E allora il Distretto della Creatività è l’esito naturale di questo percorso che è stato

molto accellerato.

I progressi fatti da Apulia Film Commission in 3 anni e mezzo sono molto simili a

quelli realizzati dal Teatro Pubblico Pugliese.

Quest’ultimo è una realtà esistente da molti anni ma di recente, sotto la sapiente

amministrazione dell’assessore Godelli, ha inventato delle esperienze

straordinarie…basti pensare ai Teatri Abitati.

Page 34: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

34

Una volta che questo distretto sarà stato riconosciuto dalla Regione Puglia

(come noi auspichiamo), le imprese potranno contare su di 3 tipi di benefici:

1) La formazione

2) La promozione delle attività delle imprese aderenti al distretto

3) L’internazionalizzazione.

Quest’ultimo è un tema che ci sta molto a cuore.

Uno dei problemi più rilevanti delle imprese dell’audiovisivo in Puglia è che soffrono

di “nanismo”.

Cioè vengono qui tanti imprenditori con delle bellissime idee ma a queste persone

manca una “capacità di connessione” nazionale e internazionale tale da consentire

di “riempire il budget” e di poter fare il film.

Per cui i film che noi stiamo ospitando in Puglia continuano ad essere prodotti da

società romane o milanesi o straniere e non da pugliesi.

Questo è il vero obiettivo che io ho per il prossimo quadriennio del mio mandato:

CONSENTIRE A SOGGETTI PRODUTTIVI LOCALI DI ARRIVARE A PRODURRE UN FILM

CHE SIA PENSATO, COSTRUITO E GIRATO IN PUGLIA.

Page 35: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

35

R – Nell’Apulia Film Commission avete una banca dati di tutti coloro che lavorano

nel settore dell’audiovisivo; come funziona?

S – La banca dati si chiama Production Guide ed è un data base a disposizione delle

produzioni cinematografiche.

Queste devono osservare il principio del 35% di maestranze pugliesi da utilizzare

nelle produzioni che ricevono il contributo dell’Apulia Film Commission .

Noi non diamo nomi e cognomi al produttore.

Noi diciamo:

“….cara produzione di cosa hai bisogno?

Quali ruoli ti servono? …”

Sulla base di questa lista di ruoli, ci limitiamo a dare loro una chiave di accesso

automatica alla Production Guide.

E loro in base al profilo ricercato, si scaricano il curriculum.

E scelgono loro chi è il migliore.

Perché non sempre su un set lavora “il migliore” in assoluto.

Comporre una troupe è un’alchimia molto delicata.

Page 36: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

36

Spesso i produttori scelgono di avere un equilibrio tra chi è molto esperto

( e guadagna molto) e chi non lo è.

Lasciamo dunque libera la scelta ai produttori di fare il proprio “melange” come

meglio preferiscono.

Page 37: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

37

R – Parliamo ora dei Cineporti.

Apulia Film Commission ne ha due, a Bari e a Lecce.

Che ruolo svolgono?

Page 38: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

38

S – I Cineporti sono stati pensati come luoghi a disposizione delle produzioni

cinematografiche perché queste possano trovare senza alcuno sforzo e in forma

gratuita degli uffici di produzione pronti all’uso.

Una troupe viene qui al Cineporto di Bari ( o di Lecce) e trova stanze attrezzate per

allestirvi i propri uffici, una cabina di montaggio dove trova un nostro operatore

pronto a dare assistenza, una sala di proiezione, una sala di scenografia, una di

trucco e parrucco, una sala costumi.

Page 39: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

39

Abbiamo anche ospitato dei casting.

Ad esempio abbiamo accolto tutta la produzione e il casting del film di Ermanno

Olmi “Il villaggio di Cartone”.

Olmi è venuto qui e non ha dovuto portarsi nulla…aveva solo con sè il suo computer

portatile.

Tutto il resto glielo abbiamo fornito noi.

Questo ci consente di avere un rapporto molto più stretto con le produzioni.

Permette alle nostre maestranze, ai semplici interessati, agli appassionati… di avere

a portata di mano autori importanti.

Page 40: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

40

R – Parliamo ora degli investimenti che la Regione Puglia fa sui grandi eventi.

Si è tenuto di recente qui a Bari il Bif&st.

Alcuni esponenti politici contestano il fatto che la giunta regionale pugliese investa

troppe risorse per organizzare questi grandi eventi….affermando che i soldi

potrebbero essere spesi in maniera diversa.

Ti chiedo: un evento come il Bif&st quali ricadute economiche ha prodotto

secondo te sul nostro territorio?

Quale visibilità ha dato alla nostra regione?

Page 41: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

41

S – Io non posso entrare nella polemica politica…

Quello che posso dire è: quando utilizzano l’argomento

“…avrebbero potuto utilizzare quei soldi in maniera DIVERSA…”

…chi lo dice è quasi sempre un consigliere regionale …che è stato a sua volta

assessore regionale.

Per cui sa benissimo di dire una cosa TECNICAMENTE sbagliata.

E’ diverso se mi dicono che i soldi si potevano usare in maniera MIGLIORE.

..ma dire DIVERSA è una fesseria.

Dico questo perché il FESR – Il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale con cui tutte

queste attività sono state svolte in questi anni, sono fondi che vengono organizzati

per ASSI ed ATTIVITA’.

L’Asse che finanzia le attività culturali è il n. 4.

La dotazione economica viene decisa a monte

con una deliberazione della giunta regionale.

Queste risorse vengono destinate dopo aver fatto una durissima contrattazione con

l’Unione Europea.

Page 42: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

42

Una volta che l’U.E dice

“…ok, sull’asse 4 hai destinato 100 milioni di euro da spendere in 6 anni…”,

quelli sono.

Poi le modificazioni le puoi fare INTERASSE, modificando eventualmente le diverse

Azioni, non puoi spostare risorse tra un Asse e un altro.

Quei soldi sono DESTINATI e DEDICATI alle attività culturali.

Fanno parte di una STRATEGIA, giusta o sbagliata.

Questa è stata decisa dalla giunta regionale pugliese eletta democraticamente dal

popolo.

Fuor di contesa, io penso che il Bif&st sia stato per noi un’attività DECISIVA.

Page 43: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

43

Lo penso, nonostante all’inizio il mio personale rapporto con Felice Laudadio sia

stato abbastanza “shocking” .

Perché Felice è un professionista ovviamente molto distante da me per età con

modalità di lavoro molto diverse dalle mie per ragioni banalmente generazionali.

Ma è anche una persona che ha un peso specifico enorme nel nostro settore.

Quando Felice Laudadio è arrivato qui io avevo 33 anni.

Ero il “piccolo Silvio Maselli”, che provava a fare una buona Film Commission.

Page 44: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

44

Lui era già un “mostro sacro” dell’organizzazione cinematografica mondiale:

già Direttore della Mostra del Cinema di Venezia, Direttore della Casa del Cinema di

Roma, Direttore di Taormina….

E quindi all’inizio c’è stato un momento di vero panico.

Lui è arrivato qui muovendosi come l’elefante nella cristalleria…com’è normale che

accadesse.

Adesso invece con Felice abbiamo un rapporto splendido.

Io ho imparato da lui come si fanno i grandi eventi.

E lui ha imparato da noi che anche qui ci sono delle professionalità all’altezza della

sfida che lui aveva in mente:

quella di portare a Bari un grande evento cinematografico LOW COST.

Perché è questa la vera novità.

Page 45: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

45

Il Bif&st dura 8 giorni e coinvolge oltre 40.000 spettatori, con un pubblico

prevalentemente giovane e non necessariamente acculturato.

Quindi non I SOLITI NOTI…quelli che a Bari e dintorni frequentano le manifestazioni

culturali.

Un pubblico di massa, vasto, ampio che conosce in quegli 8 giorni il GRANDE

CINEMA.

E questo aumenta la propensione a seguire il cinema tutto l’anno.

Page 46: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

46

Il Bif&st produce innanzitutto degli impatti materiali (hotel, turisti, ristorazione,

etc.)…ma c’è tutto un indotto di comunicazione.

I nostri ospiti tornano a casa e raccontano a Roma e ovunque ”…sono stato a Bari

al Bif&st e sono stato bene…ho avuto una grande accoglienza…”.

La Fondazione Rosselli ci ha appena

consegnato un rapporto sull’impatto

economico del nostro Film Fund.

Il Bif&st lo abbiamo fatto studiare dall’ARTI che è l’Agenzia Regionale Pugliese per la

Ricerca e la Tecnologia.

Già l’anno scorso fece uno studio sull’impatto del Bif&st.

Fra pochi giorni daremo i risultati finali della manifestazione.

Page 47: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

47

R – Non tutti sanno che qui in Puglia è arrivata Bollywood.

Cioè alcune delle società di produzione di Bombay.

L’India è diventato oramai il primo paese al mondo come numero di film girati e

spettatori.

Ci racconti questa esperienza?

Page 48: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

48

S – Con un po’ di furbizia e fortuna siamo riusciti in questa impresa.

Il lavoro, come diceva un mio professore dell’università, è composto al 90% da

sudore e il 10% da fortuna.

Il sudore è rappresentato dal NETWORKING.

Noi siamo infaticabili uomini e donne “di lobbying”.

Ci muoviamo nei Festival non per andare ai cocktail e alle feste ma per conoscere

persone e tessere relazioni.

In uno di questi eventi ho conosciuto una persona che si occupa di fare la

produttrice esecutiva per le produzioni indiane, si chiama Giulia Salvadori.

E’ una milanese che ho conosciuto al Festival di Venezia.

Ha una società che si chiama SCRIX.

Page 49: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

49

In quel periodo si occupava di un film molto importante che la produzione indiana

chiedeva di portare in Grecia.

Lei aveva un amico qui in Puglia, un location manager, che gli ha parlato delle

bellezze pugliesi.

Noi l’abbiamo ospitata, si è innamorata dei nostri luoghi, ha mandato le foto agli

indiani e loro hanno dato l’ok a girare da noi.

Tra la Grecia e la Puglia hanno scelto quest’ultima.

Hanno girato a Mattinata, Vieste e ai Trulli di Alberobello…che li hanno fatti

veramente impazzire.

Per loro sono una cosa talmente particolare e unica…

Page 50: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

50

R – Come lavorano questi indiani sul set?

S – Sono completamente pazzi.

Pensa che una troupe media di un film europeo è composto fra le 50 e le 60

persone.

Una troupe media americana …è composta da 80-110 persone.

Una troupe indiana può essere anche di 200 persone.

Loro si portano il cuoco, l’aiuto cuoco, il trovarobe, il loro cibo.

Ogni attore ha un personal trainer, acconciatore personale, truccatore.

In India lo Star System è una cosa seria.

Page 51: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

51

Nel film “Housefull”, che è stato il terzo film indiano che abbiamo ospitato,

la troupe era enorme.

Loro lavorano con mansioni iperparcellizzate.

E’ folle dal nostro punto di vista perché naturalmente non abbiamo tutti i soldi che

hanno loro.

Il mercato indiano ha un bacino di circa 600 milioni di spettatori.

Page 52: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

52

R – Secondo te quante persone hanno visto in India questo film girato qui da noi in

Puglia?

S – Io penso intorno ai 2-300 milioni di persone.

Pensa che in Italia in un anno stacchiamo circa 100 milioni di biglietti.

R - .. ..ci auguriamo che questi spettatori si siano innamorati della Puglia e

vengano in vacanza da noi…

S- In questo momento la cosa bella della Puglia è che al di là di quello che appare

fuori, c’è un ottimo livello di collaborazione istituzionale.

Ad esempio, a settembre noi abbiamo ospitato 2 educational di Tour Operator

indiani che sono venuti apposta in Puglia per visitare innanzitutto i luoghi del film

Housefull.

Hanno fatto foto, preso informazioni e le hanno ribaltate alle agenzie di viaggi

indiane.

Page 53: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

53

Questa è una delle cose più belle del nostro mestiere.

Fare qualcosa che non rimane INTERNA al circuito cinematografico degli addetti ai

lavori e degli spettatori.

Dobbiamo far diventare il cinema UNA STORIA DI TUTTI, una storia sociale.

R – C’è un sito web che si occupa di Cineturismo: www.movieinpuglia.it

S – Si, è un piccolo sito che crescerà nei prossimi mesi.

E’ stato realizzato dall’APT del Salento.

Page 54: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

54

Ha l’obiettivo di GEOREFERENZIARE le location del film girati in Puglia.

In questo modo un turista può scaricarsi un plug-in sul proprio navigatore e andare

sulla location del film e conoscerne la storia.

Ci tengo comunque a dirti che il Cineturismo è un NONSENSE.

Ci riempiamo la bocca nei convegni del Cineturismo .

Io penso che il Cineturismo non esiste.

Per una ragione semplice.

Il mio lavoro non è fare dei bei film che parlano della Puglia, di quanto sia bella.

Il mio mestiere è fare cinema.

Un film come “Mar Piccolo” girato a Taranto

e che di certo non ne racconta delle sue bellezze,

anzi la devastazione che produce l’Ilva…

non è certo un motore per produrre incoming turistico.

Però quel film è bellissimo, meritava di essere fatto.

Page 55: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

55

Aiuta anche noi pugliesi a capire meglio il nostro territorio.

E’ come la riflessione che è stata fatta sul film Gomorra.

R – Non a caso Nichi Vendola, nella conferenza stampa di presentazione

dell’Apulia Film Commission disse queste parole testuali:

“…non vogliamo fare delle cartoline.

Vogliamo che in questi film girati in Puglia si parli anche dei nostri problemi.

Ci devono servire per migliorare….”.

Parliamo ora di formazione.

L’Apulia Film Commission ha rapporti con il mondo della scuola e dell’università?

S – Con l’università si.

Il nostro Consiglio di Amministrazione ha previsto la costituzione di un centro studi

in ottemperanza a quanto previsto dallo Statuto; avrà sede all’interno del nostro

Cineporto di Bari.

Ci sarà la collaborazione di alcuni dipartimenti dell’università pugliese allo scopo di

fare un lavoro di documentazione e soprattutto di alimentare un dibattito

sull’audiovisivo.

Page 56: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

56

I temi sono infiniti:

dal diritto d’autore alla pirateria e così via.

Per quanto concerne la formazione delle maestranze, noi stiamo già facendo a Lecce

un lavoro molto importante in collaborazione con delle aziende che hanno aperto

delle filiali qui in Puglia e che si occupano di noleggio di apparecchiature per

l’audiovisivo.

Sono corsi di aggiornamento per gli addetti ai lavori.

Nel nostro settore il livello

di aggiornamento tecnico

delle apparecchiature è altissimo.

Ci stiamo ponendo il problema

di implementare un’attività istituzionale

di formazione professionale

agli Arti e Mestieri della Creatività.

Lo stiamo studiando proprio in queste settimane convinti che i tempi siano maturi.

Fatto questo credo che avremo compiuto il nostro percorso e potremo dedicarci ad

altro.

Page 57: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

57

R - Quali sono le Linee Guida Strategiche di Apulia Film Commission per il 2011?

S – La prima cosa sulla quale io voglio lavorare pancia a terra è portare PRODUZIONI

TELEVISIVE qui in Puglia.

Noi ci siamo resi conto che l’impatto economico che garantisce la fiction televisiva è

incomparabile rispetto al cinema.

Una troupe cinematografica rimane qui 8 settimane.

Una fiction importante può rimanere molto di più.

Non è facile portare qui le serie televisive ….per 1000 ragioni….

…ma abbiamo la nostra strategia nel cassetto.

Page 58: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

58

R – Da poche ore hai avuto la riconferma come Direttore per il prossimo

quadriennio.

Al termine di questo nuovo mandato…cosa ti piacerebbe fare?

S - Io vorrei fare qualcos’altro già adesso….;-)

Bari, 4 marzo 2011

Page 59: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

59

La Photogallery

Page 60: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

60

Page 61: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

61

Page 62: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

62

Page 63: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

63

Page 64: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

64

Page 65: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

65

Page 66: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

66

Page 67: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

67

Page 68: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

68

Page 69: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

69

Page 70: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

70

Page 71: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

71

Page 72: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

72

Page 73: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

73

Page 74: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

74

Page 75: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

75

Page 76: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

76

Page 77: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

77

Page 78: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

78

Page 79: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

79

Page 80: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

80

Page 81: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

81

Page 82: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

82

Page 83: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

83

Page 84: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

84

Page 85: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

85

Page 86: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

86

Page 87: The making of apulia film commission   l'intervista con il direttore silvio maselli - by

87