the desktop icons

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the desktop icons icone da scrivania @ studiodi architettura ®

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catalogo su oggetti da scrivania creati dallo studio d' architettura Gaut

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the desktop icons icone da scrivania

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Page 2: the desktop icons

CONCEPT and DESIGNstudio d’architettura G@ut . sesto fiorentinodi luca bolognese e silvia scuffi abati

GRAPHIC DESIGNstudio d’architettura G@utcoll. valeria franci

PHOTOSstudio mek7 . firenze

© 2010 APRILstudio d’architettura G@ut . sesto fiorentino

PRINTED BY tipografia il bandino . firenze

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the desktop icons icone da scrivania

Collezione di complementi di arredo per ufficio. La scrivania dove si ricevano clienti ha le sue icone e sono rappresentate da porta-penne, porta scotch, poggiamani, tagliacarte e lampade. Un desktop tridimensionale e soprattutto reale, le cui icone sono que-sti complementi ad alto contenuto estetico, non più l’avatar colorato del monitor del pc. Il pregio di questa collezione è nella scelta progettuale dei materiali che conferiscono all’ ambiente lavoro, una calda accoglienza e un chiaro segno distintivo di classe.

Collections of complementary furnishings for the office are called “The Desktop Icons.” The desk where clients station themselves have “icons” including penholders, scotch tape holders, hand rests, paper cutters, and lamps. A three-dimensional desktop and above all real, but not more than the PC monitor computer screen, whose icons are these same complements of a high aesthetic content. The value of this collection in the choice of planned materials confers to each work field, a warm acceptance and a clear sign, distinctive of class.

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Il più grande desktop messo in commercio: 70 pollici di lunghezza per 30 di altezza; il più grande tavolo da lavoro sul merca-to; la più grande opera dell’ingegno umano: una scrivania informatizzata che non aveva eguali; sistema operativo Medusa, la tentacolare Corporation che aveva trasformato la Mac di Steve Jobs in una “mela marcia” ed aveva tolto di “vista” la Windows di Bill Gates. Questo Pc di nuova generazione si accendeva con un tasto on/off e dopo un breve lasso di tempo apparivano le icone... niente di nuovo!.... In realtà la novità era che queste icone non erano più disegni più o meno grafici su un desktop virtua-le luminoso, erano dei veri e propri oggetti tridimensionali in scala 1:1 che potevano essere toccati dall’utilizzatore; icone perciò, tridimensionali emergenti da questo ipertecnolgico desktop. L’utente le muoveva e da esse si aprivano le sottocartelle, che sviluppavano i loro contenuti sul piano. Le icone di questo sistema operativo erano i porta penne, i tagliacarte, i portascotch, e tutti quelli oggetti che caratterizzano la scrivania di lavoro del nostro capo. Apparentemente a chiunque poteva sembrare una normalissima scrivania da ufficio: 4 gambe, un piano e una serie di complementi di arredo tipici, in realtà era un potente pc. Queste icone 3D così materiche, di pura qualità italiana potevano perfino essere personalizzate con loghi o frasi ad effetto.

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The largest desktop put on the market: 70 inches long for every 30 inches high, the largest work table on the market, the biggest work of human talent: a computerized desk that doesn’t have anything like it. Medusa operating system, the tentacular corporation that had transformed Steve Job’s Mac into an “apple march” and Bill Gate’s Windows had been removed from “sight”. This Pc of the new generation was turned on with an on/offbutton and after a short period of time, the icons appeared….. nothing new!.... In reality, the novelty was that these icons weren’t more designed or more or less graphic on the luminous virtual desktop, but rather they were of the true three-dimensional 1:1 scale of the actual objects and were able to be touched by the user. The icons therefore three-dimensionally emerged from this hypertechnical desktop. The user moved them and from them, the subfolders opened, which they developed their contents onto the floor. The icons of this operating system were penholders, paper cutters, scotch tape hoders, and all the objects that characterize the work desktops of our boss. Apparently to anyone it would seem like a normal office desk with 4 legs, a tabletop, and a series of typical complementary furnishings, but in reality it was a powerful Pc. These 3D icons of this material, of pure Italian

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CONCEPT and DESIGNstudio d’architettura G@ut . sesto fiorentinodi luca bolognese e silvia scuffi abati

GRAPHIC DESIGNstudio d’architettura G@utcoll. valeria franci

PHOTOSstudio mek7 . firenze

© 2010 APRILstudio d’architettura G@ut . sesto fiorentino

PRINTED BY tipografia il bandino . firenze

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the desktop icons icone da scrivania

Collezione di complementi di arredo per ufficio. La scrivania dove si ricevano clienti ha le sue icone e sono rappresentate da porta-penne, porta scotch, poggiamani, tagliacarte e lampade. Un desktop tridimensionale e soprattutto reale, le cui icone sono que-sti complementi ad alto contenuto estetico, non più l’avatar colorato del monitor del pc. Il pregio di questa collezione è nella scelta progettuale dei materiali che conferiscono all’ ambiente lavoro, una calda accoglienza e un chiaro segno distintivo di classe.

Collections of complementary furnishings for the office are called “The Desktop Icons.” The desk where clients station themselves have “icons” including penholders, scotch tape holders, hand rests, paper cutters, and lamps. A three-dimensional desktop and above all real, but not more than the PC monitor computer screen, whose icons are these same complements of a high aesthetic content. The value of this collection in the choice of planned materials confers to each work field, a warm acceptance and a clear sign, distinctive of class.

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Il più grande desktop messo in commercio: 70 pollici di lunghezza per 30 di altezza; il più grande tavolo da lavoro sul merca-to; la più grande opera dell’ingegno umano: una scrivania informatizzata che non aveva eguali; sistema operativo Medusa, la tentacolare Corporation che aveva trasformato la Mac di Steve Jobs in una “mela marcia” ed aveva tolto di “vista” la Windows di Bill Gates. Questo Pc di nuova generazione si accendeva con un tasto on/off e dopo un breve lasso di tempo apparivano le icone... niente di nuovo!.... In realtà la novità era che queste icone non erano più disegni più o meno grafici su un desktop virtua-le luminoso, erano dei veri e propri oggetti tridimensionali in scala 1:1 che potevano essere toccati dall’utilizzatore; icone perciò, tridimensionali emergenti da questo ipertecnolgico desktop. L’utente le muoveva e da esse si aprivano le sottocartelle, che sviluppavano i loro contenuti sul piano. Le icone di questo sistema operativo erano i porta penne, i tagliacarte, i portascotch, e tutti quelli oggetti che caratterizzano la scrivania di lavoro del nostro capo. Apparentemente a chiunque poteva sembrare una normalissima scrivania da ufficio: 4 gambe, un piano e una serie di complementi di arredo tipici, in realtà era un potente pc. Queste icone 3D così materiche, di pura qualità italiana potevano perfino essere personalizzate con loghi o frasi ad effetto.

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The largest desktop put on the market: 70 inches long for every 30 inches high, the largest work table on the market, the biggest work of human talent: a computerized desk that doesn’t have anything like it. Medusa operating system, the tentacular corporation that had transformed Steve Job’s Mac into an “apple march” and Bill Gate’s Windows had been removed from “sight”. This Pc of the new generation was turned on with an on/offbutton and after a short period of time, the icons appeared….. nothing new!.... In reality, the novelty was that these icons weren’t more designed or more or less graphic on the luminous virtual desktop, but rather they were of the true three-dimensional 1:1 scale of the actual objects and were able to be touched by the user. The icons therefore three-dimensionally emerged from this hypertechnical desktop. The user moved them and from them, the subfolders opened, which they developed their contents onto the floor. The icons of this operating system were penholders, paper cutters, scotch tape hoders, and all the objects that characterize the work desktops of our boss. Apparently to anyone it would seem like a normal office desk with 4 legs, a tabletop, and a series of typical complementary furnishings, but in reality it was a powerful Pc. These 3D icons of this material, of pure Italian

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harmony.jpg Perfino i materiali usati per la loro realiz-zazione erano

pregiatissimi. Non era un pc per tutti, solo in pochi se lo potevano

permettere. Era stato fino a quel momento inattaccabile dai virus, in molti

avevano provato a violare il suo sistema, ma nessuno vi era mai riuscito. Le

icone della scrivania più intelligenti che l’informatica avesse mai conosciuto.

Ma qualcosa accadde.

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quality, could even be personalized with logos or effective phrases. Even the

materials used for their creation were most valuable. It wasn’t a PC for everyone, only for the few that could afford it. Up to that

moment, it had not been attacked by viruses; many had tried to violate the system, but no one was ever successful. The desktop icons

were more intelligent than

porta penne in ottone lucidato e smalto neropen holder in brasspolished and black enamel

lar. width 18 cm lun. length 10 cmalt. height 15 cm

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curiosity.tiffFu un breve momento. Uno sconvolgimento informatico che non durò molto, ma che ancora oggi, tutti i componenti dell’ufficio ricordano con terrore; la poltrona ne parla ancora, la libreria trema ancora dalla paura al solo pensiero, l’attaccapanni ogni volta che gli ritorna in mente si mimetizza nel angolo più remoto della stanza. Ma cosa era successo di così terribile?

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information technology had ever known. But something happened… it was a short moment. A computer science upheaval that did not last long, but that still to this day, all the members of the office remember with terror. The armchair still talks of it, the bookcase still shakes from the fear of the single thought, every time that it returns to the hanger’s mind, it camouflages itself to themost remote corner of the room. But what

porta nastro adesivo

in ottone lucidato e

smalto neroscotch tape in

polished brass and black

enamel

lar. width18 cmlun. length12 cmalt. height 8 cm

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harmony.jpg Perfino i materiali usati per la loro realiz-zazione erano

pregiatissimi. Non era un pc per tutti, solo in pochi se lo potevano

permettere. Era stato fino a quel momento inattaccabile dai virus, in molti

avevano provato a violare il suo sistema, ma nessuno vi era mai riuscito. Le

icone della scrivania più intelligenti che l’informatica avesse mai conosciuto.

Ma qualcosa accadde.

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quality, could even be personalized with logos or effective phrases. Even the

materials used for their creation were most valuable. It wasn’t a PC for everyone, only for the few that could afford it. Up to that

moment, it had not been attacked by viruses; many had tried to violate the system, but no one was ever successful. The desktop icons

were more intelligent than

porta penne in ottone lucidato e smalto neropen holder in brasspolished and black enamel

lar. width 18 cm lun. length 10 cmalt. height 15 cm

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curiosity.tiffFu un breve momento. Uno sconvolgimento informatico che non durò molto, ma che ancora oggi, tutti i componenti dell’ufficio ricordano con terrore; la poltrona ne parla ancora, la libreria trema ancora dalla paura al solo pensiero, l’attaccapanni ogni volta che gli ritorna in mente si mimetizza nel angolo più remoto della stanza. Ma cosa era successo di così terribile?

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information technology had ever known. But something happened… it was a short moment. A computer science upheaval that did not last long, but that still to this day, all the members of the office remember with terror. The armchair still talks of it, the bookcase still shakes from the fear of the single thought, every time that it returns to the hanger’s mind, it camouflages itself to themost remote corner of the room. But what

porta nastro adesivo

in ottone lucidato e

smalto neroscotch tape in

polished brass and black

enamel

lar. width18 cmlun. length12 cmalt. height 8 cm

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sympathy.docQuale era stata la causa di questo

interminabile momento di débacle? Nessuno pensò a un virus, perché

il fenomeno durò pochissimo, e fino ad oggi non si presentò più.

Gli oggetti della scrivania forse stanchi di essere posti in maniera disordinata, sul

desktop, iniziarono a comportarsi in modo come dire, alquanto alternativo e a

pronunciare frasi senza senso.

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was it that happened that was so terrible? What was the cause of this interminable mo-

ment of debauchery? No one thought a virus, because the phenomenon lasted the shor-

test time and at the end of the day it wasn’t present anymore. Maybe the objects of the

desktop tired of being placed in a disorganized manner.

On the desktop, they began to behave in a

lampada da tavoloin ottone lucidato e cristallo nerotable lamp in polished brass and blak cystal

lar. width 22 cmlun. length 15 cm alt. height 30 cm

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sympathy.docQuale era stata la causa di questo

interminabile momento di débacle? Nessuno pensò a un virus, perché

il fenomeno durò pochissimo, e fino ad oggi non si presentò più.

Gli oggetti della scrivania forse stanchi di essere posti in maniera disordinata, sul

desktop, iniziarono a comportarsi in modo come dire, alquanto alternativo e a

pronunciare frasi senza senso.

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was it that happened that was so terrible? What was the cause of this interminable mo-

ment of debauchery? No one thought a virus, because the phenomenon lasted the shor-

test time and at the end of the day it wasn’t present anymore. Maybe the objects of the

desktop tired of being placed in a disorganized manner.

On the desktop, they began to behave in a

lampada da tavoloin ottone lucidato e cristallo nerotable lamp in polished brass and blak cystal

lar. width 22 cmlun. length 15 cm alt. height 30 cm

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empathy.psdIl porta scotch lanciava frasi come: “eviterò di scocciarti solo se mi verserai uno scotch wisky”; un portapenne credendo di essere a una festa vip: “tu porta chi ti pare, io porto le penne”; il tagliacarte in preda a raptus da escapologo voleva tagliare la corda e diceva a tutti che l’aveva già fatto senza tagliarsi niente; un altro vanitoso

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way known as somewhat alternative and to pronounce phrases that made no sense. The scotch tape holder launched phrases such as, “I will avoid bothering you if you pour me a scotch whisky.”A penholder believed he was a VIP party saying, “you bring who you want, I am bringing the pens.” The paper cutter, in a fit of madness from an illusionist, wanted to cut a string and said to

porta penne e porta biglietti

da visita lucidato in ottone con

inserti in pelle nera

penholder and business card

holder in polished brass

with black eather insert

lar. width 25 cmlun. length 11 cm alt. height 13 cm

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portapenne pensava di essere un pavone e faceva la ruota; il poggiavano,

raccoglieva al suo interno tutti i fogli di carta che trovava e ne faceva coriandoli;

la lampada voleva che qualcuno la strofi-nasse bene bene perché era sicura di

avere dentro di sé del genio; un altro porta penne in

preda a un delirio da guerriero urlava: “vi attaccherò domani all’alba!”.

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everyone that it had already done so without cutting anything itself. Another vain penholder

thought to be a peacock and did a cartwheel. They rested there, it collected all the

pieces of paper that it found within its insides and made confetti from it.

The lamp wanted for someone to rub it really well because it was sure of having a genie insi-de it. Another penholder, taken by a warrior

portapenne in ottone lucidato con lamina in ottone stampata effetto pelle e smalto nero interno rivestito in pellepen holder in polished brass, with sheet in printed brass skin effect and black enamel, with inside covered in blak skin

lar. width 8,5 cm lun. length 8,5 cm alt. height 9,5 cm

generosity.ai

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luxury.dwg Tutti sembravano impazziti e uscirono di senno all’unisono; per fortuna rinsavirono velocemente, riprendendo le loro corrette

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delirium, screamed, “I will attack you until dawn tomorrow!” Everyone seemed as if they were crazy and went mad in unison.

porta penne in ottone lucidato, rivestito in pelle

lucida stampata effetto cocco,

completo di porta penne in

cristallo soffiato e alloggio per

biglietti da visitapenholder in

polished brass covered in glossy

black crocodile skin effect, comple-

te of penholders i blown crystal and

polished brass, with lodging for

business cards and post-it covered in

lucid black skin crocodile effect

lar. width 18 cmlun. length 41 cmalt. height 20 cm

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Page 10: the desktop icons

animosity.inddfunzioni. Nessuno protestò rimane solo un

dubbio: forse queste icone avevano dato i primi segnali di autocoscienza?

… e se così fosse stato, quanti anni sarebbero passati prima che

si completasse questo processo evolutivo? Solo i posteri avrebbero potuto svelarcelo,

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Fortunately, they came to their senses quickly, retaking their correct

functions. No one protested, it remained only a question: maybe these icons

had given the first signs of self-consciousness?... And if it was this, how many years would

pass before this process of evolution completed itself? Only the

descendants would be able to reveal it to us.

tagliacarte in ottone lucidato, decorato con perle swarovsky coloratepaper cutter in polished brass and black enamel decorated with colorful swarovsky pearls

lar. width 6 cmlun. length 1,2 cm alt. height 23 cm

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animosity.inddfunzioni. Nessuno protestò rimane solo un

dubbio: forse queste icone avevano dato i primi segnali di autocoscienza?

… e se così fosse stato, quanti anni sarebbero passati prima che

si completasse questo processo evolutivo? Solo i posteri avrebbero potuto svelarcelo,

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Fortunately, they came to their senses quickly, retaking their correct

functions. No one protested, it remained only a question: maybe these icons

had given the first signs of self-consciousness?... And if it was this, how many years would

pass before this process of evolution completed itself? Only the

descendants would be able to reveal it to us.

tagliacarte in ottone lucidato, decorato con perle swarovsky coloratepaper cutter in polished brass and black enamel decorated with colorful swarovsky pearls

lar. width 6 cmlun. length 1,2 cm alt. height 23 cm

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For now we only appreciated them for what they were, of the precious icons from the desktop of the Desktop Icons.

complicity.dxfporta nastro

adesivo in ottone lucidato e cristallo nero

scotch tape in polished brass

and black enamel

lar. width 9 cmlun. length 24 cmalt. height 19 cm

per adesso le apprezzavamo solo per quello che erano, delle preziose icone da scrivania delle Desktop Icons.

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creativity.new

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poggiamano con vano

interno portafogli in

ottone lucidato e pelle nera

handrail with interior potfolios in polished

brass covered with black leather

lar. width 39 cmlun. length 52 cm alt. height 3,5 cm

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creativity.new

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poggiamano con vano

interno portafogli in

ottone lucidato e pelle nera

handrail with interior potfolios in polished

brass covered with black leather

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fidelity.pdfporta oggetti da tavolo in ottone

lucidato con lamina in ottone lucidato

con intradosso rivestito in

pelle nera, completo di bic-

chieri porta penne in ottone lucidato e

smalto nero, con alloggio per biglietti e post-it, rivestito in

pelle nerastorage desk

in polished brass with lower surface covered in

black skin ,complete of

penholeders in polished brass and black enamel,

with lodging for business cards or

postit covered in black skin

lar. width 20 cm lun. length 32 cm

alt. height16 cm

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Page 14: the desktop icons

studio di architettura g@utL’architetto Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati dal 1992 al 2004 si dedicano allo studio delle zanzare africane, alla collezione delle sabbie degli atolli polinesiani, alla caccia al koala sulle Alpi italiane, alla coltivazione della rosa del Caucaso, alla contemplazione dell’aurora boreale sulle sponde dell’Arno. Nel 2004 fondano lo studio di architettu-ra G@UT; si occupano di design, interiors design, urban design, progettazione architettonica, exhibit design, graphic design, visual design e di sovrarealtà letteraria. Si dedicano anche ad eventi fieristici, reali e sovrareali: partecipano al SET-Salone dell’Edilizia e del Resturo, insieme alla Scuola Professionale Edile di Firenze con l’installazione de La piazza magica e il giardino incantato e con Ingranaggi urbani: le rotatorie del divenire alla Fortezza da Basso di Firenze (2005). Organizza-no l’evento I sensi residui - le risorse oltre la vista progettando uno spazio alberghiero idoneo all’accoglienza dei disabi-li visivi e non, con il patrocinio dell’Unione Italiana Ciechi di Firenze al SIA di Rimini (2005). Organizzano l’evento Il fitness dell’OKA in collaborazione con Stile Arreda in occasione del Festival del Fitness di Firenze (2006). Presentano il primo manifesto ideologico del “sovrarealismo” con una Commedia teatrale con protagonisti arredi e complementi di arredo parlanti in due atti, scrit-ta dallo Studio stesso, con il patrocinio di LILA - Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, e la mettono in scena in un teatro Milanese in occasione del Salone del Mobile di Milano 2006. Progettano eventi di edilizia in occasione delle Mostre convegno sull’edilizia a Fi-renze. Su iniziativa del Comune di Firenze in collaborazione con I+ organizzano per due edizioni l’evento “‘La casa del futuro”’ in oc-casione del Salone del Mobile di Firenze 2007, 2008. Progettano insieme allo studio fotografico SMPHOTOART, lo spazio YOU CREA per il festival della Creatività di Firenze 2007 e 2008. Curano l’evento fuorisalone Milano 2008 “Emotion Design Experience”, che crea si-nergie sovrareali tra oggetti di design e cinema; per l’ occasione compongono e cantano canzoni aziendali a sottolineare il forte im-patto comunicativo che un oggetto deve avere per imporsi sul mercato. Curano l’evento alla fiera “‘Immagine Casa”’, Fortezza da Basso Firenze, illustrando le nuove potenzialità di uno spazio vendita –edizione 2008 e 2009. Lo studio G@UT disegna lampade per Me-chini, Il Paralume Marina, Marioni, Martinelli Luce; collabora con Hotech design, Savil, Paronarredamenti. Nel gennaio 2009 presenta in occasione di Pitti Immagine Uomo un anello con biglie intercambiabili, comunicando il marchio a firma Gaut nel panorama della moda italiana; collabora con Generali Arredamenti nella realizzazione di RSA; allestisce discoteca fiorentina Tenax; realizza progetti di interiors design per casa Berti, casa Borgioli, casa Bernocchi, casa Bessi, casa Scaf-fai, casa Trippitelli; progetta allestimenti fieristici per Batignani, Berti Sisto, Biokolor, Mechini, Il paralume Marina, Ringiovani-re, 14 Ora Italiana; vede pubblicati i suoi lavori su Allestire, DDN, DDBagno, Italian Lighting, Urban Decoration, Bar Giornale, Opere, IQD, MAC, Home Wellness e altre testate di settore. Dal maggio 2007 l’architetto Luca Bolognese è direttore responsabile di una rivista trimestrale sull’edilizia e sue tecnologie “‘Jet Set”’. Tiene lezioni presso l’accademia di Brera. Tiene lezioni all’Istituto professionale per i servizi commerciali turistici sociali Luigi Einaudi di Pistoia, con lezioni sulla domotica. Lo studio G@UT è direttore artistico di ALT Service; scrive racconti per bambini; progetta allestimen-ti per discoteche; programma l’uomo al divertimento; vince concorsi teatrali; vince ed è segnalato in alcuni concorsi di architettura e design; si avvale di collaboratori entusiasti; lavora in Russia, collaborando con entità locali; scrive rac-conti di progettazione. Dal 2004 l’architetto Luca Bolognese si occupa di reinterpretare bastoni da passeggio in chiave contemporanea; questo gli avvale nel 2008 l’invito a Parigi alla conferenza internazionale sui bastoni da passeggio come uni-co uomo al mondo che tratta l’ argomento. Nel giugno 2009 un suo bastone è esposto al club dell’ antico tiro al volo di Roma, in occasione dell’ evento alto profilo organizzato dalla regione Piemonte, sempre nello stesso mese, presenta sempre a Roma una collezione di bastoni da passeggio con tema il golf reinterpretando questo sport al Parco Golf di Roma. Lo studio G@UT ha fatto “cose”, fa “cose” e continuerà a far “cose”. Si muove in ogni direzione nello spazio e nel tempo, ma soprattutto insegue sogni liquidi, pensa idee gassose, progetta “fantasie” solide.

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Questo progetto ha come unici proprietari dei diritti di proprietà intellettuali i progettisti arch. luca bolognese e silvia scuffi abati. Ogni riproduzione e/o realizzazione di esso o di parti di esso dovrà avvenire previo consenso e autorizzazione dei progettisti. Qualsiasi violazione dei diritti di autore sarà perseguibile secondo i termini di legge.

This project has the designer arch. luca bolognese e silvia scuffi abati as the sole owners of the intellectual property rights. Every reproduction and/or production in part or as a whole requies previous consent and autorization of the designers .Any violation of the rights of the designers are prosecutabile according to the ters of the law.

g@ut architecture studioThe architect Luca Bolognese and Silvia Scuffi Abati from 1992 to 2004 are dedicated to the study of mosqu-toes African sands of the collection of Polynesian atolls, the hunt koala on the Italian Alps, the cultivation of roses in the Caucasus, to contemplation dell’aurora Boreal on the banks dell’Arno. In 2004 founded the study of architecture G@UT; dealing with design, interiors design, urban design, architectu-ral design, exhibit design, graphic design, visual design and literary sovrarealtà. The study G@UT has done “things”, do “things”and will continue to do “things”. It moves in all directions in space and time, but especially chases dreams liquid, gaseous thinks ideas, designs “fantasies” sound.

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studio di architettura g@utL’architetto Luca Bolognese e Silvia Scuffi Abati dal 1992 al 2004 si dedicano allo studio delle zanzare africane, alla collezione delle sabbie degli atolli polinesiani, alla caccia al koala sulle Alpi italiane, alla coltivazione della rosa del Caucaso, alla contemplazione dell’aurora boreale sulle sponde dell’Arno. Nel 2004 fondano lo studio di architettu-ra G@UT; si occupano di design, interiors design, urban design, progettazione architettonica, exhibit design, graphic design, visual design e di sovrarealtà letteraria. Si dedicano anche ad eventi fieristici, reali e sovrareali: partecipano al SET-Salone dell’Edilizia e del Resturo, insieme alla Scuola Professionale Edile di Firenze con l’installazione de La piazza magica e il giardino incantato e con Ingranaggi urbani: le rotatorie del divenire alla Fortezza da Basso di Firenze (2005). Organizza-no l’evento I sensi residui - le risorse oltre la vista progettando uno spazio alberghiero idoneo all’accoglienza dei disabi-li visivi e non, con il patrocinio dell’Unione Italiana Ciechi di Firenze al SIA di Rimini (2005). Organizzano l’evento Il fitness dell’OKA in collaborazione con Stile Arreda in occasione del Festival del Fitness di Firenze (2006). Presentano il primo manifesto ideologico del “sovrarealismo” con una Commedia teatrale con protagonisti arredi e complementi di arredo parlanti in due atti, scrit-ta dallo Studio stesso, con il patrocinio di LILA - Lega Italiana per la Lotta contro l’Aids, e la mettono in scena in un teatro Milanese in occasione del Salone del Mobile di Milano 2006. Progettano eventi di edilizia in occasione delle Mostre convegno sull’edilizia a Fi-renze. Su iniziativa del Comune di Firenze in collaborazione con I+ organizzano per due edizioni l’evento “‘La casa del futuro”’ in oc-casione del Salone del Mobile di Firenze 2007, 2008. Progettano insieme allo studio fotografico SMPHOTOART, lo spazio YOU CREA per il festival della Creatività di Firenze 2007 e 2008. Curano l’evento fuorisalone Milano 2008 “Emotion Design Experience”, che crea si-nergie sovrareali tra oggetti di design e cinema; per l’ occasione compongono e cantano canzoni aziendali a sottolineare il forte im-patto comunicativo che un oggetto deve avere per imporsi sul mercato. Curano l’evento alla fiera “‘Immagine Casa”’, Fortezza da Basso Firenze, illustrando le nuove potenzialità di uno spazio vendita –edizione 2008 e 2009. Lo studio G@UT disegna lampade per Me-chini, Il Paralume Marina, Marioni, Martinelli Luce; collabora con Hotech design, Savil, Paronarredamenti. Nel gennaio 2009 presenta in occasione di Pitti Immagine Uomo un anello con biglie intercambiabili, comunicando il marchio a firma Gaut nel panorama della moda italiana; collabora con Generali Arredamenti nella realizzazione di RSA; allestisce discoteca fiorentina Tenax; realizza progetti di interiors design per casa Berti, casa Borgioli, casa Bernocchi, casa Bessi, casa Scaf-fai, casa Trippitelli; progetta allestimenti fieristici per Batignani, Berti Sisto, Biokolor, Mechini, Il paralume Marina, Ringiovani-re, 14 Ora Italiana; vede pubblicati i suoi lavori su Allestire, DDN, DDBagno, Italian Lighting, Urban Decoration, Bar Giornale, Opere, IQD, MAC, Home Wellness e altre testate di settore. Dal maggio 2007 l’architetto Luca Bolognese è direttore responsabile di una rivista trimestrale sull’edilizia e sue tecnologie “‘Jet Set”’. Tiene lezioni presso l’accademia di Brera. Tiene lezioni all’Istituto professionale per i servizi commerciali turistici sociali Luigi Einaudi di Pistoia, con lezioni sulla domotica. Lo studio G@UT è direttore artistico di ALT Service; scrive racconti per bambini; progetta allestimen-ti per discoteche; programma l’uomo al divertimento; vince concorsi teatrali; vince ed è segnalato in alcuni concorsi di architettura e design; si avvale di collaboratori entusiasti; lavora in Russia, collaborando con entità locali; scrive rac-conti di progettazione. Dal 2004 l’architetto Luca Bolognese si occupa di reinterpretare bastoni da passeggio in chiave contemporanea; questo gli avvale nel 2008 l’invito a Parigi alla conferenza internazionale sui bastoni da passeggio come uni-co uomo al mondo che tratta l’ argomento. Nel giugno 2009 un suo bastone è esposto al club dell’ antico tiro al volo di Roma, in occasione dell’ evento alto profilo organizzato dalla regione Piemonte, sempre nello stesso mese, presenta sempre a Roma una collezione di bastoni da passeggio con tema il golf reinterpretando questo sport al Parco Golf di Roma. Lo studio G@UT ha fatto “cose”, fa “cose” e continuerà a far “cose”. Si muove in ogni direzione nello spazio e nel tempo, ma soprattutto insegue sogni liquidi, pensa idee gassose, progetta “fantasie” solide.

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Questo progetto ha come unici proprietari dei diritti di proprietà intellettuali i progettisti arch. luca bolognese e silvia scuffi abati. Ogni riproduzione e/o realizzazione di esso o di parti di esso dovrà avvenire previo consenso e autorizzazione dei progettisti. Qualsiasi violazione dei diritti di autore sarà perseguibile secondo i termini di legge.

This project has the designer arch. luca bolognese e silvia scuffi abati as the sole owners of the intellectual property rights. Every reproduction and/or production in part or as a whole requies previous consent and autorization of the designers .Any violation of the rights of the designers are prosecutabile according to the ters of the law.

g@ut architecture studioThe architect Luca Bolognese and Silvia Scuffi Abati from 1992 to 2004 are dedicated to the study of mosqu-toes African sands of the collection of Polynesian atolls, the hunt koala on the Italian Alps, the cultivation of roses in the Caucasus, to contemplation dell’aurora Boreal on the banks dell’Arno. In 2004 founded the study of architecture G@UT; dealing with design, interiors design, urban design, architectu-ral design, exhibit design, graphic design, visual design and literary sovrarealtà. The study G@UT has done “things”, do “things”and will continue to do “things”. It moves in all directions in space and time, but especially chases dreams liquid, gaseous thinks ideas, designs “fantasies” sound.

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studio di architettura g@ut • via giotto 150019 sesto fiorentino fi • t+f +39 055 440881

www.gaut.it • [email protected]

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