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ISSN 1974-7152 Agfa-Gevaert Ansa Askanews Atex Barenschee Denex Systems Technology EidosMedia Exelis Ferag Fujifilm GMDE Goss International Grafikontrol Hugo Beck Interstrap Kalfass Kodak Lithosol Italia manroland Miles 33 Mima films Napp Systems Nela NTG Open QIPC RG Segbert Schuite & Schuite Sitma SMB SchwedeMaschinenbau Sun Chemical Group Technotrans Telpress Tera Tolerans Visita il nostro sito Internet: http://www.ediland.it Filo diretto Le aziende informano Numero 83 - dicembre 2014 TecnoMedia Periodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali - Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali L’Espresso+: informazione e business on line il Gruppo Espresso ha avviato L’Espresso+, una nuova te- stata digitale integrata al prodotto stampato, per proporre ai lettori contenuti originali, sviluppando una redazione multi- mediale ed un modello di business a pagamento originale ed innovativo. a pagina 7 Informazione personalizzata a El Mundo Alla Calprint di Medina del Campo (Valladolid) è da poco entrata in funzione la prima linea di produzione ibrida offset-digitale per la stampa di prime pagine “personalizza- te”, con uno spazio di informazioni che può cambiare in fun- zione dell’area distributiva. a pagina 3 Le Rubriche Filo diretto............................................................................................................... da pagina 47 Askanews, agenzia per editori multimediali La nuova agenzia propone agli editori contenuti in forma- to video, audio, fotografico e testuale per un flusso di in- formazioni multimediali, in grado di raggiungere i lettori ventiquattr’ore al giorno attraverso qualsiasi canale di co- municazione. a pagina 37 Periodico mensile. Anno XXI n. 83 - D.L. 353/03 (conv. in L. 27/02/04 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma - Reg. Trib. Roma n. 21 del 27-01-2010 - Iscrizione ROC n. 4753 La pubblicità che si “annusa” La pubblicità digitale sul web è solo audiovisiva, ma sulle pagine dei giornali è possibile miscelare fragranze agli in- chiostri di stampa, e veicolare al consumatore supporti olfat- tivi oltre che visivi, tattili o acustici. Gli editori esteri già lo fanno... a pagina 31 World Publishing Expo 2014 Fra gli stand di una fiera che resta uno dei punti di incon- tro privilegiati per i professionisti internazionali dell’edito- ria quotidiana, tecnici e manager sono andati alla ricerca di nuovi spunti per trasformare le soluzioni tecnologiche in va- lore aggiunto per l’industria e per i lettori. a pagina 40 Nuove iniziative d’impresa Reinventarsi imprenditori in epoca di crisi? Si può, e qual- cuno lo ha fatto. A Bologna, in uno dei capannoni che ospi- tavano il centro stampa Niber, è nata la Becmet, società specializzata nel recupero, lavorazione e vendita all’ingrosso ed al dettaglio dei materiali ferrosi. a pagina 34 Il prodotto quotidiano sta sperimentando nuove idee – multisensoriali - per trovare una migliore integrazione con i nuovi canali on line, web e piattaforme mobili. In Italia ed all’estero si moltiplicano le esperienze che indicano nella valorizzazione delle caratteristiche proprie della stam- pa la strada da seguire. da pagina 10 WAN-IFRA Italia 2014 XVII edizione - Padova, 18-19 settembre 2014 Il ruolo della stampa nell’epoca della “global audience”

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Periodico dell'ASIG, Associazione Stampatori Italiana Giornali

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ISSN 1974-7152

Agfa-Gevaert

Ansa

Askanews

Atex

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EidosMedia

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SMB SchwedeMaschinenbau

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Technotrans

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Visita il nostro sito Internet:http://www.ediland.it

Filo direttoLe aziende informano

Numero 83 - dicembre 2014

TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

L’Espresso+: informazione e business on lineil Gruppo Espresso ha avviato L’Espresso+, una nuova te-stata digitale integrata al prodotto stampato, per proporre ai lettori contenuti originali, sviluppando una redazione multi-mediale ed un modello di business a pagamento originale ed innovativo. a pagina 7

Informazione personalizzata a El MundoAlla Calprint di Medina del Campo (Valladolid) è da poco entrata in funzione la prima linea di produzione ibrida offset-digitale per la stampa di prime pagine “personalizza-te”, con uno spazio di informazioni che può cambiare in fun-zione dell’area distributiva. a pagina 3

Le RubricheFilo diretto ...............................................................................................................da pagina 47

Askanews, agenzia per editori multimedialiLa nuova agenzia propone agli editori contenuti in forma-to video, audio, fotografico e testuale per un flusso di in-formazioni multimediali, in grado di raggiungere i lettori ventiquattr’ore al giorno attraverso qualsiasi canale di co-municazione. a pagina 37

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La pubblicità che si “annusa”La pubblicità digitale sul web è solo audiovisiva, ma sulle pagine dei giornali è possibile miscelare fragranze agli in-chiostri di stampa, e veicolare al consumatore supporti olfat-tivi oltre che visivi, tattili o acustici. Gli editori esteri già lo fanno... a pagina 31

World Publishing Expo 2014Fra gli stand di una fiera che resta uno dei punti di incon-tro privilegiati per i professionisti internazionali dell’edito-ria quotidiana, tecnici e manager sono andati alla ricerca di nuovi spunti per trasformare le soluzioni tecnologiche in va-lore aggiunto per l’industria e per i lettori. a pagina 40

Nuove iniziative d’impresaReinventarsi imprenditori in epoca di crisi? Si può, e qual-cuno lo ha fatto. A Bologna, in uno dei capannoni che ospi-tavano il centro stampa Niber, è nata la Becmet, società specializzata nel recupero, lavorazione e vendita all’ingrosso ed al dettaglio dei materiali ferrosi. a pagina 34

Il prodotto quotidiano sta sperimentando nuove idee – multisensoriali - per trovare una migliore integrazione con i nuovi canali on line, web e piattaforme mobili. In Italia ed all’estero si moltiplicano le esperienze che indicano nella valorizzazione delle caratteristiche proprie della stam-pa la strada da seguire. da pagina 10

WAN-IFRA Italia 2014 XVII edizione - Padova, 18-19 settembre 2014

Il ruolo della stampa nell’epoca della “global audience”

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“… e il futuro dei giornali stampati sarà la copia personalizzata, con le notizie che interessano preci-si target di lettori…”: alzi la mano chi non ha mai sentito questa previsione a Conferenze e Seminari internazionali. Per anni questa idea ha solleticato la fantasia degli editori, ma finora non si era mai andati più in là di generici scenari tecnologici e giornalistici.

Finora, perché dal 1° giugno del 2014 l’ipotesi di trovare in edicola, o a casa, la copia del proprio quotidiano "personalizzata" si è trasformata in realtà, almeno per i lettori del giornale spagnolo El Mundo.

Lo stabilimento Calprint di Medina del Campo (Valladolid), ad un’ora e mezzo di viaggio dal centro di Madrid, ha cominciato a produrre le copie del quotidiano del gruppo Unidad Editorial con una nuova tecnologia ibrida, offset e digitale, in grado di imprimere sulla prima pagina del giornale una o più notizie “ a misura di lettore”. La tecnologia è quella delle teste Prosper S20 di Kodak per la stampa del dato variabile, che in sé non è una novità, visto il numero di installazioni in Europa e nel resto del mondo.

La vera novità è che per la prima volta, nell’in-dustria della stampa quotidiana, l’impianto è stato integrato sulla rotativa offset non per produrre lotterie o cartelle per il Bingo, ma per stampare contenuti editoriali personalizzati.

Un lettore, “due teste”La nuova produzione ibrida è stata presentata

ad un nutrito gruppo di editori e stampatori inter-

nazionali di qualità – per l’Italia era presente il CSQ di Erbusco (Bs) – che hanno accettato l’invito a seguire dal vivo le fasi dell’ impressione digitale “su misura” delle informazioni, durante un’open house promossa dalla stessa Calprint, da Unidad Editorial e dalla Kodak.

Per comprendere la portata della nuova inizia-tiva del gruppo editoriale, bisogna conoscere usi, e tradizioni, del giornale spagnolo.

El Mundo – oltre 187.000 copie di diffusione nel giorno medio, oltre 243.000 la domenica, 1.077.000 lettori, dei quali 684.000 esclusivi, che non leggono nessun altro quotidiano generalista – si pubblica in cinque edizioni. Il giornale propone un inserto nazionale ed uno locale, all’interno, con richiamo in prima pagina, nella colonna di destra, dei con-tenuti più importanti per il lettore regionale. Per ogni edizione cambia il frontespizio, può cambiare la indicazione del prezzo, i codici a barre ed altre informazioni di tipo amministrativo.

A Calprint, El Mundo è stampato assieme alle altre due testate quotidiane di Unidad Editorial, Marca, il giornale sportivo, ed Expansiòn. Il volume complessivo di copie prodotte a notte è, in media settimanale, attorno alle 80.000, alle quali vanno poi ad aggiungersi i volumi relativi alle altre pub-blicazioni che si producono in offset.

“L’ipotesi di introdurre un ciclo di stampa misto, offset e digitale, è nata quasi per caso”, racconta Pedro Antonio Iglesias, direttore di produzione di Unidad Editorial, durante una rassegna espositiva per l’industria grafica spagnola. Poi, da ottobre 2013 alla fine di maggio del 2014, è stato un rapido

Informazione “personalizzata”sui quotidiani stampati?El Mundo ha già cominciatoAlla Calprint di Medina del Campo (Valladolid) è da poco entrata in funzione la prima linea di produzione ibrida offset / digitale per la stampa di prime pagine “personalizzate”, con uno spazio di informazioni che può cambiare in funzione dell’area distributiva. Una coppia di teste per l’impressione del dato variabile modifica in tempo reale, durante la stampa offset, la prima pagina del quotidiano spagnolo El Mundo. Siamo solo agli inizi di un’esperienza che potrebbe cambiare radicalmente il futuro del giornale stampato, che fa del mix fra informazione nazionale e inserti di cronaca radicati sul territorio locale la strategia vincente per affermarsi sul mercato.

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succedersi di decisioni, di installazioni tecnologiche e di modifiche, minime, del progetto grafico della prima pagina, dove è stata ricavata una zona funzio-nale all’impressione della testa digitale Prosper S20 di Kodak per la stampa dei richiami ai contenuti locali nelle pagine interne o a contenuti di diverso interes-se, per esempio per creare connessioni con la rete dei social network.

“L’installazione delle te-ste digitali al centro stam-pa”- annota soddisfatto il direttore di produzione dei Calprint, José Luis Peregri-na –“è stata molto veloce e non ha richiesto particolari modifiche alla rotativa of-fset. Soprattutto… funzio-na. Fin dall’inizio, e senza inconvenienti lungo il ciclo di produzione”.

Le due teste installate sulla banda di carta dove viene impressa la prima pagina, provvedono, rispet-tivamente, alla impressione dei dati variabili relativi alla parte amministrativa, alla modifica della testata, che deve riportare la zona di distribuzione locale del prodotto, ed alla impres-sione dei contenuti “perso-nalizzati” , in funzione del target zonale.

Le due Prosper S20 lavo-rano alla stessa velocità del-la banda di carta stampata in offset, e tutto il ciclo pro-duttivo delle edizioni locali avviene in tempo reale, con il dato variabile relativo alla testata, al codice a barre, al prezzo ed alle informazioni amministrative sincronizza-to in funzione del piano di diffusione giornaliero. Per “agganciare” questo dato è stata introdotta una “marca” sul giornale, che viene letta dai sensori durante la produzione.

Le Prosper S20 possono essere spostate lungo tutta la larghezza della banda di carta, andando ad

impressionare diverse zone della pagina. “Per il momento il posizionamento principale delle teste si effettua manualmente” – sottolinea José Luis Pere-grina-“ma prevediamo di rendere gestibile questa funzione direttamente dal pulpito di controllo, che già provvede alle funzioni di microcentratura, au-

Personalizzare i quotidiani con tecnologia ibrida offset - digitale

Il montaggio della doppia testa digitale Prosper S20 di Kodak sulla banda di carta della rotativa offset di Calprint permette una personalizzazione molto sofisticata della prima pagina del quotidiano El Mundo. L'edizione prodotta nella tiratura test per dimostare il funzionamento dell'impianto, è uscita con il nome del "lettore" -

partecipante alla open house - stampato accanto alla testata (foto sopra, a destra) e con lo spazio destinato alla personalizzazione delle notizie prima lasciato vuoto, e poi riempito con i dettagli della presentazione.A notte inoltrata, la tiratura reale del quotidiano è stata prodotta utilizzando le teste digitali per stampare, accanto alla testata, il nome dell'edizione locale (in questo caso Cantabria e Diario de Castilla y Leon). Modificando il posizionamento delle teste, il dato variabile può essere utilizzato in altre aree del giornale per completare, in produzione, i contenuti stampati in offset.

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tomatizzando tutto il processo in un prossimo futuro”.

Cosa cambia per l’editore e lo stampatore?“Per adesso

cambia un’ora”, rispondono all’uni-sono Iglesias e Peregrina. Già, i sessanta minuti che mediamen-te si risparmia-no ogni sera in produzione, per l’aggiornamento della prima pagi-na, sono la prima, consistente, voce del conto economico che è stata abbattuta dopo l’introduzione delle due teste digi-tali. La impressione del dato variabile, che ha ridotto il tempo globale della produzione delle singole edizioni regio-nali, ha consentito an-che un risparmio sulla diffusione di alcuni lotti di copie, grazie al fatto che ad un distri-butore avviato verso il nord del Paese basta effettuare una sosta di soli tre minuti, sincro-nizzata con il lavoro in rotativa, per caricare le copie “personalizzate” con la testa di stampa digitale.

E’ il principio della “drop distribution”, ov-vero della produzione delle copie di giornale su macchina digitale pilotata dal network di distribuzione nelle edicole sul territorio, applicata per la prima volta al ciclo di pro-duzione ibrida offset-digitale.

Cosa cambia per il lettore?“Per ora nulla, per

il futuro, proba-bilmente, moltis-simo” spiegano i responsabili di Unidad Editorial. La possibilità di stampare il richia-mo sulla prima pagina nazionale delle notizie lo-cali interne, uti-lizzando la testa digitale, è del tutto “trasparente” per il lettore. Chi era abituato a trovare questa informa-zione grazie alla stampa offset, non vede in pratica la

differenza della nuova tecnologia. Ma la vedrà, e sarà molto visibile, quando la personalizzazione

consentirà sia di tener conto di eventuali no-tizie dell’ultima ora, ovvero di utilizzare lo spazio per “l’informa-zione digitale” per of-frire i primi dettagli relativi ad eventi sul territorio che non è stato possibile coprire con il flusso produt-tivo normale, sia per offrire altri spazi di personalizzazione sul giornale.

E non solo, perché la tecnologia ibrida offset-digitale rende assolutamente possibili livelli di personalizza-zione ancora più spinti, con richiami ad infor-mazioni microzonali che prima erano sem-plicemente impossibili da realizzare.

Da qui ad immagi-nare un rimando alla notizia interna che più interessa il singolo let-tore abbonato, forse il passo è lungo, ma i dirigenti spagnoli non si stancano di ripetere “siamo solo agli inizi”.

Da sin.: José Luis Peregrina, Responsabile produzione Calprint, Pedro Antonio Igesias, Direttore di Produzione Unidad Editorial, El Mundo

I partecipanti alla open house spagnola hanno cercato con attenzione la copia con impresso il proprio nome e cognome, prima di effettuare i tradizionali controlli sulla qualità di stampa ottenuta dalla linea ibrida offset - digitale.

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Altre frontiere“La pubblicità è una delle prossime frontiere”,

non nascondono i responsabili di Unidad Editorial. “Con la tecnologia di stampa digitale, la strada della personalizzazione è spalancata” sottolineano Iglesias e Peregrina.

I possibili ambiti di intervento? Promozioni e sorteggi a premi, sulla falsariga dei successi rac-colti dalla Bild (gruppo Axel Springer) e dal SUN (gruppo Murdoch, come si legge anche in altra parte di questo numero della rivista), ma anche personalizzazione di inserzioni pubblicitarie o di sconti e promozioni attive solo in alcune zone del Paese, presso punti di distribuzione di catene nazionali.

I clienti di queste opzioni, inseriti nella pre-sentazione ufficiale realizzata in occasione della open house, vanno dai negozianti locali alla grande distribuzione, passando per le marche interna-zionali che potrebbero inserire richiami zonali in occasione dell’apertura di nuovi punti vendita. Le teste digitali, nella versione installata a Calprint, viaggiano ad una velocità di 600 metri al minuto, hanno una risoluzione di 600*300 dpi e, nell’appo-sita configurazione, possono stampare sia il nero che il colore.

Già oggi la tecnologia è adatta ad interagire con la stampa in quadricromia della pubblicità, e

la possibilità, prevista a breve, di pilotare tutto il posizionamento automaticamente, aprirà a Calprint la strada alla variazione dell’area di stampa sulla banda di carta durante il ciclo di produzione. Una flessibilità assolutamente impensabile per la sola stampa offset.

E spingere la personalizzazione fino nella casa del lettore? El Mundo ha circa il 30% di abbonati sul volume delle copie diffuse, e l’ipotesi potrebbe essere realistica.

Durante la dimostrazione dell’impianto, tutti i partecipanti hanno visto uscire dalla linea di stampa una copia con il proprio nome e cognome in prima pagina. Non è fantascienza, “è solo l’applica-zione della stampa del dato variabile” commentano i dirigenti spagnoli.

Ma qual è la portata di questa opportunità? “Siamo solo agli inizi”, è la risposta. Se dovessimo giudicare dall’impegno con il quale i partecipanti, tutti “veterani” della stampa di giornali, hanno rovistato fra i lotti stampati alla ricerca della “pro-pria” copia di giornale, quella indirizzata con nome e cognome, dovremmo pensare che questo piccolo “dettaglio” in prima pagina potrebbe avere un ef-fetto di fidelizzazione tutt’altro che trascurabile.

Ma anche per noi, come per tutti, vale la rispo-sta degli spagnoli: “siamo solo agli inizi”.

Poi vedremo.

Avvenire premiato per l’innovazione

Il quotidiano nazionale di ispirazione cattolica Avvenire ha vinto il Premio Giovannini “Nostalgia di Futuro” 2014 all’Innovazione nell’Editoria. Il riconoscimento, intitolato allo storico presedente della Fieg Giovanni Giovannini, da sempre sostenuto dalla Federazione Editori, e che gode dell’adesione della Presidenza della Repubblica, è stato assegnato per il modello informativo proposto dal quoti-diano, che sviluppa l'interazione fra il prodotto stampato e l’edizione digitale. Per ogni articolo pubblicato sull’edizione digitale del giornale, sul sito o nell’App, Avvenire ha reso disponibile un sofisticato sistema di lettura automatica, tramite un sintetizzatore vocale di ultima generazione, che rende molto piacevole e “umano” l’ascolto delle notizie. Il servizio è utilizzabile già da mezzanotte, quando viene pubblicata online le prima edizione digitale del quotidiano. Tra le altre, recenti, innovazioni introdotte dalla testata, la disponibilità della prima edizione del quotidiano già dalla mezzanotte, nella versione digitale su pc e app. Alle 6 del mattino, a tutti gli utenti registrati - che oggi ammontano a circa 8.500 - viene inviata una newsletter via mail che contiene la prima pagina del giorno e l’elenco di tutti i titoli, con link attivo che rimanda alla lettura nel sito (n. per i

dettagli cfr. TecnoMedia nr. 82). “Avvenire”- ha commen-tato Marco Tarquinio, Direttore responsabile –“propone un “modello informativo” che mira a mantenere attivo il legame con il lettore nell’arco delle 24 ore, mettendo al centro la qualità dell’informazione, offerta secondo diverse modalità di fruizione, che comprendono il giornale cartaceo, il sito internet, i social network, la newsletter e le app”.

Da sin.:Paolo Nusiner, Dir. gen. Avvenire, Marco Tarquinio, Dir. Responsabile, Maurizio Costa, Presidente Fieg

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Il primo “esperimento” del Gruppo Espresso su internet data 1996. “In occasione delle elezio-ni politiche”- racconta Marco Pratellesi, respon-sabile dell’edizione digitale del magazine diretto da Luigi Vicinanza - “Repubblica inaugurò il sito Internet per offrire ai lettori informazioni in tempo reale”. Fu un autentico successo.

Quell’esperienza segnò l’inizio delle attività on line del Gruppo, fondate, allora come oggi, su un semplice concetto: il web è un canale da uti-lizzare per fare informazione, esattamente come lo è la carta stampata nei confronti del giornale quotidiano o del settimanale. Non ha senso utiliz-zare la nuova tecnologia solo per distribuire delle “repliche digitale” di altri prodotti: su internet bisogna sviluppare prodotti originali, e sostenerli con modelli di business innovativi.

Prodotti e lettori fra stampa e online “Pubblicare su internet” - racconta Pratel-

lesi - “è la scelta fatta nel 1996 dal Gruppo, e non è mai più cambiata”. Ma cosa ha significato, in concreto, questa decisone per i lettori, per i prodotti stampati, e per l’organizzazione reda-zionale?

Il settimanale l’Espresso è stato uno dei primi magazine italiani a esplorare le possibilità del web. Dopo diversi aggiustamenti, l’ultimo, e più importante, restyling è arrivato nel corso del 2014. Il 14 maggio è stato lanciato Espresso+: qualità e originalità dell’informazione, sostenuta da un modello di business a pagamento e dall’in-tegrazione redazionale fra prodotto stampato e digitale.

“Il lettore del magazine” - spiega Pratellesi - “è abituato al giornalismo di inchiesta di qualità. Sul settimanale, così come on line, cerchiamo di approfondire tutte le tradizionali aree di inte-

resse”: inchieste sui diritti civili, analisi sociali, reportage economici, indagini sui “palazzi” della politica italiana. Questa “qualità” del brand, que-sto giornalismo documentato hanno costi molto alti e un pubblico di lettori molto selezionato, che desidera approfondire gli argomenti, che è interessato a questo tipo di giornalismo ed è quindi disposto a pagare per ottenerlo: in edicola o sul web non c’è alcuna differenza.

Il Gruppo Espresso ha deciso di proporre ai lettori un modello di business originale, evi-tando di copiare le soluzioni di paywall finora sperimentate da altre testate internazionali, dal New York Times a El Mundo, dove si offrono un certo numero di articoli gratuiti ai lettori, e poi si chiede loro di pagare.

“Noi manteniamo un’area free, a libero acces-so per tutti, ed un’area a pagamento” decidendo si volta in volta, a seconda degli argomenti e dell’approfondimento dei temi, che cosa offrire gratuitamente e che cosa offrire ai soli abbo-nati.

Chiunque si fosse collegato alla home page dell’Espresso il giorno 16 dicembre (www.le-spresso.it) avrebbe trovato, fra le altre notizie impaginate, due articoli per scoprire i “10 ma-nager più amati del web” e per scoprire “come Juncker e il Lussemburgo hanno attirato i giganti della Silicon Valley”. Cliccando sul primo si leg-geva il contenuto, e tutto il corredo infografico; cliccando sul secondo si accedeva alla pagina di registrazione dell’abbonamento. Il nuovo cliente avrebbe avuto quindici giorni di prova gratuita, e poi avrebbe potuto confermare o rinunciare.

Nell’area a pagamento finiscono inchieste ed articoli originali, oppure materiali destinati alla pubblicazione doppia, on line e cartacea, e che quindi si acquistano comunque, o sul web o in

L’Espresso+:informazione e businessper l’editoria on lineInternet non è uno strumento per diffondere “repliche digitali” di prodotti stampati, ma è una piattaforma autonoma per sviluppare contenuti multimediali. Seguendo questo principio il Gruppo Espresso ha avviato L’Espresso+, una testata digitale integrata al prodotto stampato, per proporre ai lettori contenuti originali, sviluppando una redazione multimediale ed un modello di business a pagamento originale ed innovativo.

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edicola. L’ a b b o n a t o

a Espresso+ ha diritto, nel pac-chetto, alla ver-sione digitale del prodotto cartaceo – che non è una “digital replica”, ma è un maga-zine comunque a r r i c c h i t o d a contenuti multi-mediali che non potrebbero tro-vare spazio sulla carta – e quattro film al mese in vi-sione gratuita. Le pellicole, scelte dalla redazione, restano visibili dal momento del-la “pubblicazio-ne” ai successivi trenta giorni.

L’abbonato ha accesso gratuito anche agli eBook dell’Espresso, che invece sono disponibili in vendita per gli utenti non abbonati. Il modello di business sviluppato prevede un solo accesso a tutti i materiali, con scadenze mensili o annuali. L’accesso ai nuovi contenuti è disponibile sia via computer che attraverso tablet.

I redattori multimedialiIl “brand” Espresso è unico, come unico è

lo stile giornalistico e la linea editoriale. La “declinazione” dei contenuti tiene, invece, conto della specificità del web e della carta stampata, ma in linea di principio chi lavora “prevalente-mente” per un canale produce anche per l’altro. Non esistono redazioni “esclusive” né comparti separati fra i settori produttivi di un’organizza-zione redazionale che conta poco meno di una quarantina di giornalisti.

Il nuovo modo di lavorare, sempre più inte-grato, si è sviluppato in parallelo con gli inve-stimenti nella nuova piattaforma editoriale. Il Gruppo ha introdotto le soluzioni Atex, Hermes per la parte stampata e Polopoly per l’area web. I due applicativi, specializzati, “dialogano fra loro” – sottolinea Pratellesi – così come dialogano sui contenuti i due staff che sviluppano la stampa e il digitale. L’azienda ha realizzato corsi di ag-giornamento cross media, e chiunque lavori

in redazione sa ormai utilizzare tutti gli stru-menti del sistema. I giornalisti, in linea di prin-

cipio, producono sia informazioni testuali che con-tenuti in audio e in video. Poi ci sono redattori in grado di utilizza-re benissimo sia i linguaggi testuali, sia le narrazio-ni in video. Altri col leghi dimo-strano spiccate preferenze per un media o per un altro, come è giu-sto che sia. “Non necessariamen-te tutti devono saper fare bene tutto” - sottolinea Pratellesi, e se in linea di principio il redattore deve essere preparato

a far fronte ad ogni situazione, sia con i testi scritti che con i contenuti audio e video, la prati-ca poi può essere diversa. Né va sottovalutato che “il redattore multimediale unico può funzionare molto bene su alcune storie, ma può non essere adatto in altre situazioni”.

Qualche esempio? Espresso+ ha proposto, nell’area a pagamento, esperienze di imprendi-tor che hanno riportato le attività produttive in Italia. Chi si è occupato di questo tema, ha potuto fare un ottimo lavoro, sviluppando contempora-neamente sia i testi che gli arricchimenti video, realizzati intervistando gli imprenditori.

L’inchiesta sulla “Terra dei fuochi” non ha offerto la stessa opportunità. Il giornalista ha dovuto cercare sul territorio le informazioni, mentre un altro professionista si è occupato di filmare immagini e inquadrature che avessero il “ritmo” giusto per raccontare una storia con la telecamera che potesse vivere anche in modo autonomo. “L’argomento, ovviamente, è lo stesso”, ma per questa copertura giornalistica abbiamo ritenuto che “due professionisti, con caratteristiche specifiche, funzionassero meglio di uno”. I lettori hanno dimostrato di apprezzare l’impegno dell’editore.

La dimensione del successoLe norme generali vanno bene, ma è poi la

pratica sul campo a determinare quale sia la miglior organizzazione per pubblicare speci-fici contenuti su internet. Lo stesso vale per

Marco Pratellesi, responsabile dell’edizione digitale del magazine L'Espresso

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la costruzione delle pagine di Espresso+. La piattaforma editoriale Atex propone strumenti integrati con i quali i giornalisti possono, in linea di principio, arricchire l’architettura della pagi-na in assoluta autonomia, integrando i contenuti testuali e video con estrema semplicità.

“Non è detto che questa sia sempre la solu-zione migliore”, ma il Gruppo dispone anche di Kataweb, struttura di tecnici specializzati, dove sviluppatori, informatici, programmatori, grafici e web designer supportano la redazione per le attività particolarmente complesse.

Atex ha provveduto a sviluppare l’architettu-ra di tutto il sistema con le funzionalità richieste per il progetto editoriale specifico del Gruppo. Altre “personalizzazioni” della piattaforma sono state sviluppate direttamente dallo staff tecnico interno, sia per la pubblicazione su web che per l’accesso via tablet. Il Gruppo Espresso, consa-pevole della rapida crescita dell’utilizzo degli smartphone per accedere alle informazioni, sta lavorando a nuovi progetti in questa direzione.

“Nel 1997, quando cominciammo a sperimen-tare il giornalismo su internet, avevamo avuto una vera intuizione”, racconta Marco Pratellesi, che in quell’anno ha cominciato la sua attività sul web “per curiosità”, come racconta lui stes-so, fondando con Marco Bardazzi – oggi digital

editor de La Stampa – un perio-dico on line, Reality Magazine, per declinare il giornalismo su internet. In quegli anni, da cronista di giudiziaria de La Nazione, seguiva le vicende del mostro di Firenze. Quasi vent’anni dopo, “siamo tutti più consapevoli dell’importanza di internet per il giornalismo”, soprattutto quegli editori che hanno capito quanto sia fonda-mentale sviluppare un’editoria originale sul web.

Espresso+ sta crescendo con numeri interessanti. “Ol-tre il 90% dei nuovi lettori che decidono di provare l’edizione premium conferma, dopo i primi quindici giorni gratuiti, l’abbonamento a pagamento” conclude Pratellesi. La scelta di proporre ai lettori un model-lo di business dove la qualità, l’esclusività e l’autorevolezza dei contenuti digitali si paga, on line come in edicola, funzio-na. E può portare lontano.

La Home page de L'Espresso on line, che propone al lettore sia i contenuti free che quelli a pagamento.

TecnoMediaPeriodico della ASIG

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Via Sicilia 125, 00187 Romatel. 06 / 4883566 - fax 06 / 4883489

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Direttore responsabileLuca Michelli

ha collaborato a questo numeroSalvatore Curiale, Giulia Leone

Segreteria di RedazioneElga Mauro

Registrazione del Tribunale di Roma n. 21 del 27-01-2010© ASIG Service S.r.l. - 2014 - Tutti i diritti riservati

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Stampa digitaleCSQ - Via dell'Industria 52 - 25030 Erbusco (BS)

Questo numero è stato chiusoin redazione il 30 dicembre 2014

TecnoMedia è consultabile in Internet http://www.ediland.it

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“Editori e stampatori lasciate correre la fanta-sia, e puntate sulla forza della stampa: il lettore potrà avere una “user experience” davvero unica dal media più tradizionale, con grandi benefici anche per gli inserzionisti pubblicitari”. La carta, e le interazioni con tutto ciò che è tridimensiona-le, tattile, di grande formato e di grande impatto visivo ed emotivo sul lettore sono opportunità ancora uniche, da valorizzare nell’epoca delle sinergie fra mezzi di comunicazione, e contenuti, analogici e digitali, e fra media e pubblici eventi strettamente collegati fra di loro.

Questo invito, rivolto in apertura dei lavori da Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori di giornali, è stato il principale motivo conduttore dei due giorni di lavori della XVII edizione di WAN-IFRA Italia, la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, mai come quest’anno alla ricerca di nuove esperien-ze e nuove proposte per ritrovare e valorizzare la forza del quotidiano nell’epoca della global audience.

I problemi sono ampiamente noti: i giornali quotidiani sono incalzati da web e piattaforme mobili, che ne insidiano i lettori, letteralmente “avvolti” da una nuova di informazioni nell’ar-co dell’intera giornata. L’industria editoriale di tutto il mondo è alla ricerca di nuove sinergie fra media, in grado di offrire al lettore, ed agli inserzionisti, nuove opportunità di informazio-

ne, di intrattenimento e di efficace promozione pubblicitaria.

Un giornale “multi sensoriale”La tesi di Manfred Werfel è che, se si lascia

libera la fantasia, la stampa è in grado di offrire esperienze davvero ancora uniche, in grado di coinvolgere i lettori in un’esperienza di consumo del media stampato ancora molto competitiva nei confronti dei canali on line.

E’ però indispensabile uscire dagli schemi per sviluppare prodotti più innovativi e più in-teressanti. Sui mercati internazionali, gli esempi non mancano.

In Germania i formati pubblicitari “speciali” sono molto diffusi e raggiungono il 19% dell’inte-ra pubblicità su stampa. Tutti gli editori offrono gli annunci “panorama”, cioè apribili su almeno due pagine; moltissimi offrono gli annunci “sa-tellite” (3 o più annunci in una pagina) e gli annunci “shadow” (quelli che si sovrappongono al testo editoriale come un’ombra).

Ci sono poi gli annunci “silhouette”, dove la pubblicità è evidenziata nei suoi contorni rispetto al testo editoriale, i “floating ads”, che con una linea collegano la pubblicità ai due estremi di una pagina, gli “inner circle”, dove si trova al centro della pagina evidenziata da un cerchio e gli “half cover” che sovrappongono una metà pagina di annuncio alla pagina del giornale, in orizzontale o in verticale.

Industria della stampa e global audience: prospettive, esperienze, scenari

La XVII edizione di WAN-IFRA Italia, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana (Padova 18 e 19 settembre) si interroga sulle prospettive della stampa nell’epoca della global audience. Il prodotto quotidiano sta sperimentando nuove idee – multisensoriali - per trovare una migliore integrazione con i nuovi canali on line, web e piattaforme mobili, ed in Italia ed all’estero si moltiplicano le esperienze che indicano nella valorizzazione delle caratteristiche proprie della stampa la strada da seguire.

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Si può operare con fantasia anche nella scel-ta della carta, utilizzando supporti translucidi di diversi colori, anche metallici, oppure carta ecologica per promuovere prodotti naturali, e già si usano inchiostri “profumati” (n. argomento al quale abbiamo dedicato un ampio articolo in al-tra parte della pubblicazione) o altri componenti particolari, come nel caso dello Sri Lanka.

Qui, nell’inchiostro utilizzato per la stampa dei giornali, ma anche per la realizzazione dei poster, viene disciolto un insetticida alla citro-nella che ferma le zanzare portatrici di dengue, malattia endemica e molto pericolosa. “

E’ anche un modo di promuovere la lettura ”commenta Werfel, visto che nelle stesse pagine del “gior-nale insetticida” si descrivono i metodi per prevenire e cura-re per tempo questa terribile malattia.

Oltre agli sticker autoade-sivi, già utilizzati da tempo anche in Italia, una delle ultime novità novità sono le pubblicità “commestibili”, utili a far pro-vare direttamente i prodotti, staccando il foglietto sigillato che contiene ad esempio il sapore di una nuova bevanda da provare.

Anche il giornale indiano che “parla” quando si aprono le pagine, sull’esempio dei cartoncini augurali, è sicura-mente una novità; il formato 3D invece si può usare soprattutto

in occasioni speciali, ma in questo caso occorre che il let-tore abbia in dotazione occhiali rossi e blu.

La “pubblicità funzionale” di Nivea è rimasta impressa a chi ha il problema di trovare, ovunque si trovi, una fonte di energia per ricaricare lo smar-tphone. Apparsa su diverse riviste, l’inserzione propone-va un mini pannello solare – funzionante - per catturare l’energia in spiaggia, durante l’abbronzatura, naturalmente “protetta” da prodotti Nivea.

Vista, udito, tatto, gusto e odorato: il giornale si ripropo-ne, in piena era digitale, come il “media” multisensoriale per eccellenza.

“Personalizzare” il prodottoL’impiego di tecnologie offset e digitali abbi-

nate per la stampa dei giornali, in fase già avviata di sperimentazione e di utilizzo in diversi Paesi europei, fra i quali Germania, Inghilterra e, più di recente, Spagna (n. come si legge anche nell’ar-ticolo che abbiamo dedicato, in questo numero di TecnoMedia, a El Mundo) propone ad editori, inserzionisti e lettori nuove opportunità interes-santi per la “personalizzazione” del prodotto.

Una delle opzioni più diffuse, già oggi, è quella della stampa del dato variabile per creare lotte-rie, bingo ed altri giochi a premi per “fidelizzare”

Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA

Rob Hedges, The Sun

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Italia 2014: gli scenari e le prospettive nelRapporto annuale dell’Osservatorio Tecnico

Quali scenari e quali prospettive per l’industria dei giornali in Italia? Il rappor-to annuale dell’Osservatorio Tecnico “Carlo Lombardi”, presentato anche quest’anno dal Presidente dell’organismo paritetico Alberto di Giovanni e dal Direttore dell’Asig Salva-tore Curiale, ha proposto tutti i dati più aggiornati relativi alla stampa italiana.I numeri analitici non lasciano spazio a facili entusiasmi. Se il 2013 è andato male, Il 2014, i cui dati definitivi saranno noti nel corso del prossimo anno, sarà ancora peggiore per il no-stro Paese, dove si sta verifican-do una recessione totale, e negli ultimi due anni si è registrata una discesa del reddito medio pro capite di 1000 euro e una crescita del tasso di disoccupa-zione dall’8% al 12%. Oggi in Italia si stampano 3.700.000 copie di quotidiani stampate al giorno, cioè un milione in meno rispetto al 2009. La free press, in passato presente con 65 testate, anche locali, per una produzione giornaliera di 4,5 milioni di copie, oggi registra solo 2 testate per un totale di 500.000 copie circa. Cifre molto lontane dei sette milioni di copie giornaliere che qualcuno prevedeva negli anni della speranza. La pubblicità ha registrato nel solo 2013 un calo del 12%, che si somma al calo degli anni precedenti; nel dettaglio, il mercato pubblicitario italiano è diminuito del 43% rispetto al 2000, ma il calo fatto registrare dalla carta stampata è stato molto più accentuato rispetto agli altri mezzi: nella famosa “torta” pubblicitaria, dal 2000 a oggi la “fetta” della carta stampata si è ridotta dal 25% al 15% per i quotidiani, e dal da 15% al 9% per i periodici. E’ in aumento solo la pubblicità su internet, la cui rilevazione è partita nel 2004.Per quanto riguarda le vendite, dalle 4.800.000 copie di diffusione giornaliera del 2009 si è passati alle 2.372.000 copie del 2013. Tra il 2011 e il 2013 hanno chiuso i bat-tenti ben 50 testate quotidiane. Da gennaio 2013 ADS rileva l’aumento di diffusione di copie digitali, stimate a 209.721 in quella data e salite oggi a quasi 500.000 al

giorno: purtroppo però il ricavo che si ottiene da una copia digitale, secondo una ricerca AGCOM, è pari a circa un terzo rispetto ad una copia su carta.Il 50% dei rapporti di lavoro giornalistici sono nell’edito-

ria, però i prodotti poi vengono ripresi a costo zero (legittima-mente o no) su altri mezzi, che registrano un numero molto inferiore di occupati. La so-vrabbondanza di informazione, con troppi mezzi a disposizione degli utenti, ha fatto “saltare” gli equilibri della economicità gestionale delle imprese. Molti vorrebbero avere l’informa-zione a costo zero e – come succede quando si fa il pieno di benzina all’auto – cercano quella che costa meno, senza notare la differenza che esiste tra i quotidiani, la televisione, il web e le altre piattaforme di comunicazione. Le copie stampate calano, ma aumen-tano gli utenti web: purtroppo questo scenario, che si verifica in Italia come in quasi tutti gli altri mercati internazionali, si traduce nel ricupero di solo il 10% della perdita totale. Come si può invertire la rotta? In attesa di risposte sul fronte dei ricavi, le aziende hanno dovuto procedere ad interven-ti di riduzione dei costi, che hanno portato nell’area della produzione alla chiusura di 20

stabilimenti di stampa, con una contrazione del 15% della capacità produttiva complessiva. Una soluzione, teorica-mente possibile, potrebbe essere quella di consorziarsi, concentrando i poli produttivi in pochi stabilimenti di grandi dimensioni. L’occupazione totale continuerebbe, nel breve periodo, a calare, ma sarebbe in prospettiva molto più stabile e più qualificata per chi rimane in questo settore.Nell’area che una volta si definiva di prestampa, il modello tecnico-organizzativo che regolava le relazioni all’interno del quotidiano è stato scardinato: battitura, impaginazione e ricerca fotografica non sono più fatte da persone ma da un pacchetto software, e con questo spariscono intere fasi di lavorazione. Eppure, osserva Di Giovanni, non ci si preoccupa di capire in che senso si muove questa tecnolo-gia, e nemmeno di capire quali e quante persone possono essere riqualificate e, soprattutto, per fare che cosa. Dopo i poligrafici, falcidiati dalla crisi negli anni scorsi, toccherà, molto probabilmente, ai giornalisti.

Dall'alto: Alberto Di Giovanni, Presidente Osservatorio Tecnico, Salvatore Curiale, Direttore Asig

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il lettore. Oltre a loro si possono poi sviluppare barcode, QR Code, ed altri “portali analogici” che creino il legame immediato, grazie allo smartpho-ne, fra la pagina stampata ed il sito web.

Rob Hedges, dirigente del Sun – gruppo Murdoch – ha raccontato l’iniziativa avviata lo scorso anno dal più diffuso quotidiano inglese per riunire i clienti della carta stampata con i nuovi clienti digitali, offrendo loro i vantaggi offerti dalla produzione ibrida del giornale. Un

primo esempio sono gli inserimenti dei QR Code nelle pagine del giornale contenente gli annunci pubblicitari. Il codice è utilizzato per attivare abbonamenti a prodotti editoriali o per offrire altri vantaggi agli utenti.

Dicendo al lettore “usa il tuo codice oggi” lo si convince a una prova gratuita sull’online per 30 giorni, periodo che è possibile prolungare inse-rendo, successivamente, altri codici. Hedges ha poi ricordato il “ Sun Bingo”, che ha portato per

Gli sponsordi WAN-IFRA Italia 2014

Agfa, Atex, Bwebsy-stems Italia / man-roland, EidosMedia, Exelis, Ferag, Fujifilm, Gmde, Goss Inter-national, HP, Kodak, Intercart / Perlen Pa-pier, Müller Martini, SunChemical Group e Tecnavia sono le azien-de che hanno deciso di investire nella XVII edi-zione della Conferen-za internazionale per l'industria editoriale e della stampa italiana, partecipando in qualità di Sponsor. A loro la platea ha ri-volto un ringraziamento caloroso, come nelle migliori tradizioni della Conferenza. La fiducia concreta nei confronti dello sviluppo industriale è sempre un gesto molto apprez-zabile.In momenti come que-sti, dove gli scenari sono caratterizzati da preoccupazioni e da dati negativi, lo è an-cora di più.

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anni alti ricavi. Il funziona-mento era molto semplice: inserendo il codice nel sito il lettore era sicuro di rice-vere in cambio un premio. L’impiego della stampa dei codici variabili durante la tiratura del giornale, ha of-ferto ulteriori opportunità al quotidiano inglese, che premi a i lettori più fedeli nell’arco della settimana grazia ad un sistema di raccolta delle cartelle in un arco temporale suffi-ciente a non stancare il lettore e ad avere, con-temporaneamente, effetti positivi sulla vendita in edicola delle copie. Il “Sun Lotto” permette al vincito-re l’accesso gratuito al sito, e distribuisce altri premi ritenuti dai lettori inglesi di quotidiano sufficien-temente interessanti per applicarsi con cura alla raccolta delle copie.

Dall’Italia, e più pre-cisamente dal Cittadino di Lodi, arriva invece un’esperienza che invita gli editori ad utilizzare la stampa digitale per creare supplementi tematici e pa-gine iperlocali con le quali arricchire un prodotto che, per sua propria natura, è già indirizzato al lettore locale.

Roberto Savarè, diret-tore generale della testata, ha raccontato come grazie alla stretta collaborazione con il proprio centro stam-pa, il CSQ di Erbusco, sia stato possibile avviare la produzione di un numero di copie limitate di inserti iperlocali. Questi veri e propri “speciali di paese”, stampati in digitale ed allegati al prodotto prin-cipale stampato in offset, non solo hanno la funzione di fidelizzare il lettore, raccontandogli le storie

che accadono accanto a lui, ma funziona anche da traino molto efficace per la raccolta della pubblicità da parte di inserzionisti che troverebbero poco vantag-gioso affrontare i costi per una pubblicità sul prodotto principale destinata ad una diffusione in zone dove, certamente, non si trove-rebbero clienti. I risultati, oltre che nell’entusiasmo del relatore, sono nei nu-meri: nel 2013, per una sagra di Paese, si realiz-zava un inserto speciale di una pagina con quattro inserzionisti.

Dodici mesi dopo, lo stesso inserto era di quat-tro pagine, ed gli inserzio-nisti erano saliti a quat-tordici. Poi gli speciali di quartiere, con otto pagine di informazioni che, nel giorno successivo alla di-stribuzione del giornale, erano consegnati in mol-teplici copie a tutti gli esercizi commerciali che avevano aderito all’ini-ziativa.

Quindi gli “speciali istituzionali”, come Lodi sotto Natale, o numeri spe-ciali dedicati ad aziende locali che investono sul prodotto cifre che, altri-menti, avrebbero rischia-to di andare altrove. Nel 2013 escono quindici pub-blicazioni di questo tipo, con un’ottantina di pagine stampate in digitale. Nel 2014 le pubblicazioni arri-vano a trentadue, con 220 pagine stampate. Il fattu-rato da “eventi stampati in digitale” cresce nei primi dodici mesi del 300%, ed in quelli successivi ancora della metà.

“Fantasia, voglia di pro-vare, ottimismo nonostante le difficoltà”: il mix vin-cente dell’imprenditoria

Roberto Savarè, Direttore generale Il Cittadino di Lodi

Harald Werth, CEO Divisione Stampa di Athesia Druck

Jussi Pekkarien, Alma Manu

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Il pubblico di WAN-IFRA Italia

Oltre duecento partecipanti hanno seguito i due giorni della Conferenza internazionale WAN-IFRA Italia 2014, che si è svolta allo Sheraton Hotel di Padova il 18 e 19 settembre scorsi. Come sempre un parterre formato da imprenditori, dirigenti, tecnici, giornalisti e pubblicitari dell’industria dei giornali.

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editoriale è sempre quello, in Italia come nel Regno Unito e negli altri Paesi internazionali. L’utilizzo “creativo” delle tecnologie e le capacità di giornalisti, tecnici e pubblicitari fanno poi il resto.

Investire in efficienzaMa vale la pena di continuare ad investire

ancora sulla carta stampata? C’è che, con i fatti, risponde di sì. Produrre con maggiore efficienza e minori costi è una strategia che ripaga sempre. Harald Werth, CEO della Divisione Stampa di Athesia Druck, editore del Dolomiten di Bolzano ha raccontato come l’editore, posto di fronte al dilemma se avviare una complessa attività di retrofitting sulle macchine da stampa installate, o investire su nuove soluzioni ad alta automazio-ne, abbia deciso per questa seconda soluzione. Nuovo edificio, nuova rotativa offset, tecnologie con una forte componente di automazione, fra l’altro introducendo il primo impianto al mondo per la gestione del ciclo di stampa da tablet, e i risultati non si sono fatti attendere. Dopo l’av-viamento della nuova linea produttiva sono stati drasticamente ridotti i tempi di avviamento, i co-sti di manutenzione, e la produzione complessiva è aumentata a fronte di una riduzione di addetti su ogni singolo turno. Per il quotidiano gli scarti di produzione sono calati dal 7% all’1%, e per gli altri prodotti sono scesi fino al 2% massimo.

L’introduzione di nuove pieghe specializzate per i formati “creativi” ha offerto alla concessiona-ria del gruppo l’opportunità per proporre agli inserzionisti nuove occasioni per promuovere i prodotti sulle pagine del quotidiano di lingua tedesca.

La fiducia nella carta stampata, e nella sua “forza” pubblicitaria, ha guidato anche le scelte dello stampatore finlandese Alma Manu. Jussi Pekkarien ha tracciato i contorni dei numerosi investimenti in automazione industriale effet-tuati dalla società stampatrice, che produce una cinquantina di testate a settimana per un totale di circa cinquanta milioni di copie.

Fondamentale, in questa scelta, l’analisi di tutto il flusso di lavoro, la valutazione delle aree nella quale era possibile intervenire per offrire maggiore flessibilità ai clienti con una significa-tiva riduzione dei costi, e, soprattutto, la fiducia incrollabile nel mezzo stampato.

Dopo gli investimenti in automazione, gli addetti si sono concentrati sulla supervisione dell’impianto e sull’analisi dei risultati, abban-donando quasi integralmente le attività manuali, grazie, fra l’altro, ad un sistema che provvede alla gestione automatica di tutti i parametri della rotativa durante il ciclo di stampa, verificando in tempo reale la “qualità” del prodotto ed regolan-do, di conseguenza, tutti i sistemi di inchiostra-zione e di gestione della banda di carta.

Da sin.: Alberto Di Giovanni, Presidente Osservatorio Tecnico "Carlo Lombardi", Andrea Comin, Amm.del. Centro Servizi Editoriali, Dario De Cian, Dir. generale CSQ

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Quali prospettive per l’industria italiana?In apertura dei lavori, e pur di fronte a dati

di settore non certo tranquillizzanti (vedi il ri-quadrato dedicato alla ricerca dell’Osservatorio Tecnico) Fabrizio Carotti, Direttore generale della Fieg – Federazione Italiana Editori Giornali, che con l’Associazione Stampatori promuove la Conferenza internazionale fin dalla sua prima edizione – non aveva mancato di sottolineare come il mercato italiano della stampa quotidiana non sia l’unico a soffrire.

L e d i f -ficoltà, ed i problemi, s o n o p u r -t r o p p o i m e d e s i m i in tutto i l mondo, ma ovunque, e cer tamen-te anche in Italia, non m a n c a n o r i s o r s e e volontà per r e s i s t e r e alla crisi e per provare a superarla. L’inventiva i m p r e n d i -t o r i a l e è “nel nostro DNA”, e gli editori ita-l i a n i n o n restano con le mani in mano aspet-t a n d o g l i eventi.

S u l l e prospettive di sviluppo per il nostro Paese è tor-nato anche il Presidente dell’ASIG – Associazio-ne Stampa-tori Italiana Giornali – Gianni Pao-lucci, che ha coordinato

una tavola rotonda dove ha chiesto ai rappresen-tanti delle aziende internazionali che producono macchine per la stampa offset ed impianti per la spedizione, quali prospettive vedono all’oriz-zonte per l’industria dei giornali, e come queste prospettive possono essere coniugate nel nostro Paese.

La stessa domanda l’ha rivolta agli stampatori di giornali, rappresentati sul palco da Dario De Cian, Direttore del CSQ di Erbusco (Bs), primo stabilimento italiano per giornali a dotarsi di

una macchi-na da stam-pa digitale, e da Andrea Comin, Am-ministratore Delegato del Centro Ser-vizi Edito-riali di Gri-signano di Zocco, che ha r i leva-to, da pochi mesi, le at-tività della Galeati.

“ C e r -c h i a m o strade che diversifichi-no la nostra offerta”- ha s p i e g a t o Comin-“per o f f r i r e a l mercato ser-vizi a ciclo c o m p l e t o , in grado di soddisfare le richieste di una com-mittenza la più ampia possibile”.

Raziona-lizzare, rive-dere i flussi d i l avoro , integrare le tecnologie presenti nei due poli di stampa sul territorio, e

Enrico Caruso, Ferag Trino Barnabò, Bwebsystems Italia

Gianni Paolucci, Presidente Asig Jennifer N’guyen,Goss International

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La serata WAN-IFRA Italia 2014

Villa Foscarini Rossi (Stra -Venezia) ha ospitato quest’anno la tradizionale serata di WAN-IFRA Italia, offerta a tutti i partecipanti in collaborazione con il gruppo Centro Servizi Editoriali di Grisignano di Zocco e Galeati. Realizzata nel ‘600 dall’architetto Vincenzo Scamozzi lungo le suggestive rive del fiume Brenta, Villa Foscarini Rossi costituisce uno dei migliori esempi di dimore di campagna della nobiltà veneziana. L’attiguo museo Rossimoda della calzatura, uno dei più importanti al mondo, ospita circa 1.700 numerosi pezzi unici esemplari di calzature d’alta moda creati dal Calza-turificio Rossimoda dagli anni ‘60 ad oggi per i più famosi brand internazionali.

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proporre un’offerta competitiva: come dire, che in tempi veramente difficili, gli imprenditori devono continuare a fare il loro lavoro, magari con una maggiore percentuale di innovazione e di creatività.

La stessa spinta all’innovazione che ha seguito il CSQ, quando ha deciso di investire in una nuova macchina da stampa digitale. “Il lavoro dello stampatore è più difficile ed impegnativo rispetto a dieci anni fa”- ha sot-tolineato De Cian. Allora c’erano due rotative per quattro testate quotidiane, oggi ci sono quattro rotative per dieci giornali, oltre a quelli stampati in digitale. Cosa serve? Serve automazione – è stato di recente implementato il sistema di controllo automatico della densità in stampa - un’organizzazione del lavoro più efficiente, nuovi servizi da offrire al mercato. Le copie sono calate per tutti, gli stampatori devono attrezzarsi, parte con una revisione in profondità delle abitudini produttive e parte con nuovi investimenti.

“Macchine nuove se ne continuano a ven-dere”- osserva Jennifer N’guyen, di Goss In-ternational, ma i volumi sono ridotti, e ci sono enormi differenze fra i mercati europei e l’In-da, per esempio, dove le vendite sono ancora in crescita. Il fattore di maggior criticità sem-bra essere la produzione di un sempre maggior numero di testate in tirature sempre più basse. A rendere ancora più strategico il momento del cambio lastre in macchina, ci sono poi le edizioni locali, che puntano alla “personalizzazione” del prodotto.

Macchine come quelle proposte di recente da Goss, caratterizzate da dimensioni minori ri-spetto al passato e da configurazioni studiate per abbattere i tempi del cambio lastre in macchina – così ridotti da essere competitivi, su alcuni lotti di copie, anche con gli impianti digitali – sono una possibile risposta per gli editori e stampatori che non si rassegnano al declino.

Il problema principale, osserva Trino Barnabò di Bwebsystems Italia, rappresentante della stori-ca manroland, sono sempre i formati. “In Italia la standardizzazione non ha mai preso piede” come invece è successo in altri Paesi, quali la Ger-mania, dove gli editori hanno progressivamente ridotto i formati dei giornali all’interno di pochi standard industriali. Assieme alle macchine di minori dimensioni, e ad alta automazione, il pro-duttore tedesco ha puntato anche allo sviluppo

di pieghe in grado di lavorare, anche offline, qualsiasi formato, e destinate, in prospettiva, ad aziende impegnate in produzioni ibride, ossia quotidiani e periodici su tecnologie analogiche e digitali.

La vera sfida, per tutti, resta creare “nuove idee”. Enrico Caruso di Ferag, azienda svizzera fra i leader mondiali nella fornitura di linee per sale di spedizione e finishing, ricorda come an-che nella Confederazione Elvetica due industrie che sembravano condannate alla decadenza, l’orologeria e gli sci, hanno dovuto “reiventarsi”. La prima ha proposto al mondo i nuovi orologi di basso costo e di estetica raffinatissima – gli Swatch – mentre la seconda ha cominciato a cavalcare l’onda dello snowboard e degli sci corti da carving. Entrambe sono rifiorite. Oggi la lettura è insidiata da tablet e web: i giornali devono proporre nuove soluzioni attraenti per i lettori e per l’industria della pubblicità.

Quotidiani “multisensoriali”, prodotti a stampa ibrida, nuovi modelli di organizzazione industriale e nuove tecnologie: “reinventare il prodotto” è la strategia per affrontare con suc-cesso le sfide della “global audience”.

Fabrizio Carotti, Direttore generale Fieg

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Pierangela Fiorani, direttore responsabile del Mattino di Padova, che ha portato a tutti i partecipanti il saluto del gruppo Editoriale L’Espresso, ha ribadito la ferma convinzione che la carta stampata abbia di fronte ancora una vita molto lunga. Il gruppo editoriale ha di recente rinnovato il sistema editoriale, ed ha avviato, già da molto tempo, attività sulle altre piattaforme on line disponibili. Il web e i tablet offrono a tutto il settore “potenzialità molto interessanti”, e per i giornalisti con anni di esperienza nella carta stampata rappresentano strumenti di lavoro sempre più importanti.

Il vero obiettivo, per tutti i professionisti dell’informazione quotidiana, giornalisti, editori, stampatori e pubblicitari, è quello di trovare un nuovo equilibrio, e nuove sinergie, fra i canali on line e quelli più tradizionali.

Come organizzarsi nell’era della “global au-dience”? A questo argomento è stata dedicata la seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2014, la Conferenza internazionale per l’indu-stria editoriale e della stampa italiana promossa da Fieg, Federazione Italiana Editori Giornali, da Asig, Associazione Stampatori, e da WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori di giornali.

Coinvolgimento del lettore ed “infonews”2.5 miliardi di persone al mondo, pari al 49%

della popolazione adulta, leggono i giornali stam-pati, mentre 800.000 persone, pari al 46% di tutti

gli utenti internet, li leggono on line.La circolazione di copie di quotidiani è dimi-

nuita del 2% negli ultimi 5 anni ed è cresciuta del 2% nell’ultimo anno; la pubblicità su carta stam-pata è diminuita del 13% negli ultimi cinque anni, e del 6% soltanto nell’ultimo anno. La circolazione “digitale” è aumentata del 2091% negli ultimi 5 anni e del 60% soltanto nell’ultimo anno.

Secondo Zenith Openmedia, le quote della spesa pubblicitaria nel 2013 sono state, a livello globale: TV 40%, internet 20,7%, quotidiani 16,9%, periodici 7,9%, pubblicità esterna 7%, radio 6,9% e cinema 0,5%. Le stime per il futuro sono ancora in crescita per la pubblicità televisiva e web, soprattutto per quanto riguarda i dispositivi mobili, mentre sono in calo per tutti gli altri tipi di pubblicità.

“Ciò nonostante” - sottolinea Sergio De Oliveira, Direttore Expo di WAN-IFRA –“in un momento in cui tutto è in decrescita – i mercati, i ricavi, la circolazione, il consumo di media, la pubblicità - il 93% dei ricavi proviene pur sempre dalla stampa: in particolare si tratta di 78 miliardi di dollari derivanti dalla circolazione di copie e 85 dalla pubblicità.

Nel mondo, a fronte di 87 miliardi di fatturati dalle produzioni cinematografiche e di 50 miliar-di dalle incisioni musicali, dalla carta stampata arrivano 163 miliardi.

L’Asia e l’America latina registrano ancora un aumento del numero di lettori, e le nuove audience digitali- in forte crescita nell’ultimo

Il marketing dei lettorie la pubblicità nell’epocadella global audienceQuali abitudini di consumo dei media esibiscono i lettori nell’epoca della global audience? In che modo conviene intercettarli? Come proporre i contenuti, dove proporli, ed in che modo renderli interessanti? Per i giornali rispondere a queste domande è vitale, ma lo è anche per i nuovi canali digitali, se desiderano attirare i nuovi investimenti pubblicitari, in un mercato dove le vecchie certezze sono sempre più spesso sostituite dai dubbi, e dove la sperimentazione deve prendere, spesso, il sopravvento sulle abitudini consolidate. La seconda giornata dei lavori di WAN-IFRA Italia 2014 ha offerto spunti molto interessanti a tutti i partecipanti.

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anno - si stanno sempre più convincendo che oc-corre pagare per avere contenuti di qualità. La lettura diventa sempre più veloce e la fruizione del giornale digitale è diversa da quella su carta: la car-ta resta sempre utile per approfondire e analizzare, la tv o il web per ottenere notizie velocemente.

E i giornali come si devono organizzare? “In questo scenario è opportu-ni che anche la carta stam-pata vada verso un mag-gior coinvolgimento del lettore” sostiene Oliveira, curando l’interazione con i social media per costruire il brand, ed analizzando le pagine più viste per dare maggiore enfasi a quelle che interessano di più i lettori.

Tra le nuove tendenze del mercato, osserva Sergio Vitelli, Segretario dell’Asig, c’è una vera e propria “mutazione del concetto di notizia,” che in precedenza era rigorosamente separata dall’informazione pubblicitaria. Ora la divisione sparisce e si parla di “infonews”, con i suoi sino-nimi “sponsored news”, “sponsored content”. Le infonews digitali sono quelle preferite in quanto sono personalizzabili, condivisibili con gli amici, è possibile geolocalizzarle, ci raggiungono ovun-que siamo, etc.

Nel passaggio dell’editoria tra i l XX e i l XXI secolo, sembra-no esserci alcuni punti fermi: la carta continuerà a perdere copie e si stabilizzerà in una bassa quo-ta di audience, la pubblicità si stabilizzerà gra-dualmente ad un livello più basso del precedente, e i clienti saranno ancora poco di-sponibili a pagare le tradizionali in-fonews erogate in

modalità digitale. Da queste premesse consegue che i ricavi digitali cresceranno molto lentamen-te, senza compensare la diminuzione di quelli cartacei. La transizione richiederà forti risparmi sui costi produttivi delle news, grande creatività su nuovi contenuti e servizi e un’attenta armoniz-zazione delle strategie crossmediali.

La diffusione dei quotidiani negli Stati Uniti mostra che vengono premiate le testate più at-tive nel campo digitale: USA Today, New York Times, Los Angeles Times, New York Newsday, Chicago Tribune.

I “nuovi editori” statunitensi, da parte loro, hanno dato prova di grande attivi-smo, pensando in modo “globale” ma anche “gloca-le” e soprattutto “diverso”. Alcuni esempi ? Omid-yar, fondatore di Ebay, è diventato editore globale investendo 250 milioni di dollari nel nuovo insie-me di siti First Look Media; Jeff Bezos ha acqui-sito nel 2013 il Washington Post per 250 milioni di dollari, e ci si

Da sin.: Gianni Paolucci, Presidente Asig, Pierangela Fiorani, Direttore responsabile de Il Mattino di Padova

Sergio De Oliveira, Direttore Expo di WAN-IFRA

Alberto Borgarelli, Direttore tecnico gruppo Il Sole 24 ore

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Il pubblico di WAN-IFRA Italia 2014

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domanda se vorrà mescolare la rete commerciale con l’informazione. C’è allo studio un giornale globale da leggere su Kindle e sui nuovi telefo-nini di Amazon, tanto che si parla di un possibile “Amazon Post”, anche se già oggi, come notano i lettori più smaliziati, il Wahington Post risulta essere piuttosto “amazonizzato” .

Warren Buffet è un esempio di pensiero glo-bale ma anche locale, il cosiddetto “glocale”: ha comprato testate piccole e medie, con un relativo mercato di monopolio in una determinata zona, puntando su quelle più remunerative per ottenere buoni profitti.

Aaron Kushner con Freedom Communica-

I “desk” degli sponsor

Alcune delle quindici aziende fornitrici che hanno sponsorizzato la XVII edizione della Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, hanno anche allestito, all’ingresso della sala Conferenze dell’hotel Sheraton di Padova, che ha ospitato i lavori, alcuni desk per distribuire i materiali informativi e per realizzare demo delle versioni dei software più aggiornati.

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tion è invece l’esempio del “pensare diverso”: dopo Orange County Register ha creato tre nuovi giornali cartacei a Santa Ana, Los Angeles, Long Beach, e gli osservatori si chiedono in-curiositi se la sua strategia avrà successo.

John Herry ha compra-to il Boston Globe, visto che era già proprietario di squadre sportive locali, coniugando in questo modo autorevolezza e sentimenti popolari.

Nuove idee italianeLe nuove idee non man-

cano neppure in Italia, an-che se ai protagonisti con maggiore esperienza, come ricorda Alberto Borgarel-li, direttore tecnico del Gruppo Il Sole 24 ore, che ha coordinato un panel di esperienze italiane, alcuni anni fa era richiesto quasi tutti i giorni, “di fare di più. Più copie da stampare, più pagine a colori da pro-durre, più edizioni locali e più inserti tematici.” Oggi ci si concentra sui costi da tagliare e sulle sinergie da attivare, in uno scenario dove tutto sembra calare anziché crescere.

Ed allora benvenute le nuove idee e le nuove sperimentazioni editoriali, per raggiungere con mag-giore efficacia i “nativi digitali” senza perdere di vista il pubblico abituato alla lettura.

Avvenire è un quotidia-no italiano in controten-denza, come racconta il Di-rettore tecnico Alessandro Belloli. La diffusione ed i lettori sono in aumento, e le stime per 2014 sono di segno positivo. L’editore ha deciso di avviare l’”edizio-ne di mezzanotte”, renden-do disponibile la copia di-

gitale del giornale all’inizio del nuovo giorno. E’ stata sviluppata un’App per of-frire al lettore accesso a tutti i contenuti distribuiti digitalmente, integrando l’offerta degli abbonamenti all’interno del pacchetto di opportunità proposte tradizionalmente al lettore del giornale stampato, che prevede oltre 250 diverse tipologie (cfr. anche Tec-noMedia nr. 82).

Guido Ottaviani, diret-tore tecnico di Media Pro-getti – società del gruppo Amodei che segue tutta l’area di innovazione tec-nologica - spiega come l’ottimizzazione del flusso produttivo sia indispensa-bile per la creazione di un quotidiano multi edizione e multicanale. Il gruppo è specializzato in infor-mazione sportiva. I soli quotidiani, Corriere dello Sport / Stadio e TuttoSport, hanno un totale di 16 edi-zioni locali, alle quali si devono aggiungere i pe-riodici della Conti Editore, Austosprint, Motosprint, AM e InMoto.

Solo per i giornali, 60-80 pagine al giorno devono essere create o rilavorate in modo sostanziale; la maggior parte della produ-zione avviene in 3 ore.

Il gruppo ha di recen-te investito in un nuovo sistema editoriale, dove tutta l’attività grafica è stata racchiusa in “regole” interne al sistema. Attra-verso una organizzazione a blocchi (cfr. TecnoMedia nr. 82) il redattore si con-centra solo sui contenuti, con l’assoluta sicurezza che alla fine della giornata la pagina sarà perfetta-mente corrispondente al design sviluppato dall’edi-tore. Il sistema a blocchi

Dall'alto: Alessandro Belloli, Avvenire, Dario Martelli, Askanews, Guido Ottaviani, Media Progetti, società del gruppo Amodei

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grafici consente “il mon-taggio e lo smontaggio” delle pagine in funzione delle edizioni locali, con-sentendo una straordinaria razionalizzazione dei flussi di lavoro.

Anna Matteo, Direttore Marketing del Sole 24 Ore e Vicepresidente di Edico-la Italiana, aggiorna il pub-blico su questo consorzio tra i sei principali editori italiani (Caltagirone Edito-re, Gruppo 24 ORE, Grup-po Editoriale L’Espresso, La Stampa, Mondadori e RCS Media Group) nato per creare una piattafor-ma di distribuzione dei propri prodotti editoriali digitali (quotidiani, perio-dici, e-books) con un’am-pia selezione dei migliori quotidiani e riviste. Aperto ad altri editori, anche internazionali, fra poco Edicola Italiana avrà il suo debutto e rappresenterà un’opportunità per innovare prodotti e non solo per rendere disponibili contenuti. Per gestire lo sviluppo del prodotto e la commercializzazione è stata scelta tramite gara la tecnologia avanzata della piatta-forma proprietaria Premium Store, in modo da sfruttare appieno le forti potenzialità di crescita del mercato digitale di quotidiani, periodici e e-books. Su Edicola Italiana ci saranno offerte in bundle personalizzate e proposte “all you can

read” anche di diversi brand, a 9,99 Euro per i mensili e 14,99 Euro per i mensili e i settimana-li. Un unico account con profili personalizzabili permetterà l’accesso a tutta la famiglia, ciascu-no secondo i propri gusti e le proprie esigenze. Sono fondamentali per Edicola italiana la geolo-calizzazione, la possibilità di ricerca full text e il sistema evoluto di pagamento “media wallet”, che ha l’obiettivo di diventare lo strumento di ri-ferimento nazionale nella gestione dei pagamenti e dei diritti acquisiti in ambito editoriale sia web

che mobile: renderà possibile l’acquisto sicuro da qualsiasi dispositivo, la consultazione dell’elenco degli acquisti ef-fettuati, l’accesso App di tutte le testate e la gestione di tutti i tipi di pagamento.

Anche le agenzie di informa-zione stanno cavalcando l’onda lunga della “global audience”. Dario Martelli, Responsabile marketing innovazione e in-ternazionalizzazione di Aska-news, ha presentato le nuove strategie dell’agenzia, protesa verso il mercato degli editori multicanale. Askanews, nata dalla fusione dei Asca – Agen-zia Stampa Cattolica Associata – e TM News, propone ai clienti una notizia corredata di imma-

Da sin: Giovanna Maggioni, Direttore generale UPA, Fabrizio Carotti, Direttore generale FIEG, Anna Matteo, vice presidente Edicola Italiana, Direttore

Marketing gruppo Il Sole 24 ore

Sergio Vitelli, Segretario Asig

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gini fotografiche ed inserti video per la copertura sia dei giornali che ei canali on line. Parte del materiale è autoprodotto dalla redazione, parte è acquisito all’estero ed editato successivamente per il pubblico italiano. Askanews dispone di un proprio sito internet che ha la doppia fun-

zione di arrivare, con le notizie più importanti, direttamente al pubblico dei lettori finali, e di studiare, a partire dalla navigazione degli utenti, usi, abitudine e preferenze del consumatore della “global audience”, per meglio tarare l’offerta di servizi agli editori.

Al foyer

Lo Sheraton Hotel di Padova dispone di un doppio foyer, interno ed esterno, in mezzo al verde, dove durante le pause della Conferenza gli incontri sono proseguiti all’insegna dell’informalità.

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Nuove idee, nuovi supporti tecnologici e voglia di innovazione sono, anche per il nostro Paese, il giusto mix con il quale affrontare, dal punto di vista editoriale, il nuovo mercato “globale”.

E la pubblicità?

Dove vanno gli investimentiChi vuole comunicare al pubblico i propri

servizi e prodotti non ha – oggi - che l’imbarazzo della scelta. Giovanna Maggioni, Direttore gene-rale dell’UPA, osserva come il moltiplicarsi di piattaforme abbia già avuto ed abbia, molto spes-so, il risultato di creare una notevole confusione fra i ruoli. Gli inserzionisti spesso diventano loro stessi editori, grazie ai contenuti sul loro web, e gli editori sono sempre più spesso tentati da commistioni fra notizie e pubblicità, soprattutto sul web.

“E’ forse più opportuno parlare di comuni-cazione che di pubblicità”, visti anche i livelli ai quali è calata negli ultimi anni, e non solo in Italia. Purtroppo nel nostro Paese la discesa è stata molto significativa – la pubblicità è tornata quella che era quattordici anni orsono – e la stam-pa ha sofferto in modo particolare, visto anche la preferenza dei grandi inserzionisti per abbinare la televisione con Internet, “una scelta quasi ob-bligata”. E’ qui, sul web, che secondo la Nielsen è ormai allocato il 23% del mercato pubblicitario. Non è in discussione, anche per l’industria della pubblicità, la “autorevolezza della stampa”: nel mercato tedesco assorbe il 24% degli investimen-ti. Il problema sono i nuovi “format” del digitale:

nel 2014 il mercato native advertising (è il nuovo nome dei publiredazionali) è stimato a 2,85 mi-liardi di dollari, e questo classico esempio del “te lo consiglio io” vale molto anche sulla carta stampata, che pure con tutta l’autorevolezza che le viene riconosciuta non è stata esente da qual-che errore. Un esempio? L’e-commerce: i grandi editori si sono lasciati scappare, almeno finora,

il business della integrazione con le ricerche degli annunci immobiliari e con quelle del personale.

Gli investimenti rischiano di sfuggire sempre di più di mano all’editoria tradizionale, così come sono “sfuggenti” i nuovi consumatori on line. Forse anche le personalizza-zioni potrebbero non bastare più: gli editori che vorranno avere successo on line, e quindi acquisire quote di mercato, e volumi di investimenti, non più marginali, dovranno ripensare integralmente gli strumenti da utilizzare sul web, ed il modo con il quale utilizzarli.

Le concessionarie e la “global audience”

Massimo Martellini, Presi-dente dell’ACP, Associazione

Massimo Martellini, Presidente FCP e Amm. Del. Sport Network

Da sin.: Massimo Colombo, Dir. gen. Publikompass, Coordinamento Commerciale e marketing La Stampa, Paolo Salvaderi, Dir. Gen. Mediamond Divisione Stampa e radio (Gruppo Mondadori)

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Concessionaria di Pubblicità, ha invitato alcuni associati, che rappresentano altrettante, diverse, realtà editoriali, a raccontare esperienze, iniziati-ve e punti di vista su come, concretamente, cana-lizzare gli investimenti in direzione dell’editoria quotidiana multicanale. Argomento tutt’altro che semplice o scontato, come hanno avuto modo di verificare i partecipanti alla Conferenza.

Prima di internet la stampa era l’unico cana-le ad avere tre caratteristiche fondamentali nel mercato della comunicazione: accesso esclusivo alle fonti, la capacità di comprendere il signi-ficato dell’informazione e la distribuzione del prodotto finito al consumatore finale.

Il web è stato, nelle parole di Marco Cancel-liere, Direttore generale advertising di Hearst Magazine, il “paper killer” contemporaneo, sot-traendo la capacità di accesso a tutte le fonti di informazione e offrendo una distribuzione mon-diale e capillare ai contenuti. Con l’avvento dei nuovi Social Network, i contenuti on line hanno avuto un formidabile moltiplicatore: le “notizie” pubblicate in rete si copiano, si ritrasmettono, si condividono e si commentano. Con le cattive notizie, fortunatamente, anche qualche spiraglio positivo: gli editori potrebbero cavalcare questi nuovi format di comunicazione multicanali ed interattivi. Il caso di Giallo Zafferano, il sito de-dicato alla cucina, è un esempio: l’iniziativa on line troverà sbocchi a breve in televisione. Non si capisce perché un argomento per eccellenza “interattivo” – che si presta a condivisioni testo, audio e video con tutti gli appassionati – non possa essere ricreato, e migliorato, dagli edito-

ri di riviste specializzate nell’alimentazione.

Un esempio, piuttosto significativo, delle rela-zioni da “reinventare” fra carta stampata e web è il sito di abbigliamento di lusso “Net a porter”, che ha cominciato a pubblicare anche un periodico di carta perché, evidentemente, per quel genere di consumi la stampa è ancora indispen-sabile.

“L’acquirente del gior-nale è un cliente molto fidelizzato”, sottolinea Massimo Colombo, Coor-dinatore Commerciale e Marketing de La Stampa, è un “target prezioso perché culturalmente elevato”, attivo socialmente ed è

un riferimento per il resto della popolazione. Una ricerca KPCB condotta nel 2013 ha messo a confronto la percentuale del tempo speso su ciascun mezzo in rapporto alla percentuale spesa pubblicitaria.

I giornali raccolgono il 19% degli investimenti contro il 5% del tempo speso dai consumatori, mentre i dispositivi mobili occupano il 20% del tempo contro il 4% degli investimenti. E’ evidente che le nuove piattaforme hanno potenziali di cre-scita altissima rispetto alla carta stampata, anche se va considerato che la "qualità" della fruizione è diversa, e il digitale di solito, comporta tempi più lunghi a fronte di una attenzione, e capacità di concentrazione, molto più bassa.

I quotidiani italiani sono molto lontani dalla esperienza della global audience che si registra altrove. Il New York Times raggiunge 30 milioni di lettori sul web al mese negli Stati Uniti, 20 milioni su dispositivi mobili, sempre al mese, 13,5 di lettori nelle alert news, 11,3 milioni di followers su Twitter, 6,5 milioni di sottoscrittori alle newsletter via email, 5,7 milioni di followers su FaceBook, 1,25 milioni di abbonati alla versio-ne cartacea e 760.000 alla versione digitale. “Il quotidiano è come una mongolfiera: destinata a perdere quota se non è leggera a sufficienza e se non sfrutta i venti favorevoli”. La carta ha ancora dei vantaggi importanti sul piano della pubblicità – canale consolidato, audience propensa all’acqui-sto del media, scarsa concorrenza – si tratta di valorizzarli quando si deve convivere con media digitali dove la concorrenza è fortissima, i clienti non hanno particolare propensione all’acquisto

Da sin.: Ivan Ranza, Dir. gen. System - gruppo Il Sole 24 ore, Raimondo Zanaboni, Dir. gen. Div. pubblicità, RCS Mediagroup

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dei contenuti e dove la valorizza-zione degli spazi per l’advertising c lass ico non è semplice.

Class Editori è un gruppo che ha già avviato da tempo la diversi-ficazione, svilup-pando con la car-ta stampata anche cinque prodotti televisivi e sette testate web. Una possibile strate-gia? Sviluppare iniziative per tar-get culturali, e linguistici, mira-ti e diversificati. Class Editori ha avviato la pubbli-cazione di nuovi canali informativi in lingua russa e cinese per il sempre maggior numero di visitatori che da quei Paesi si recano in Italia. Dalla Russia è arrivato, nel corso dell’anno, oltre un milione di persone.Interpretare il mercato di lettori specializzati, sviluppare nuovi prodotti e nuovi servizi su tutti i canali a disposizione per costruire nuovi punti di contatto fra lettori – professionisti ed altri target di elevato livello – e aziende inserzioniste: è’ la strategia attuata dal gruppo del Sole 24 Ore, specializzato in informazione economica e finanziaria. Il gruppo ha un’audience “globale” di dimensioni assolutamente rilevanti: 3.420.000 lettori per il “canale” cartaceo – imprenditori, commercialisti, manager, quadri, avvocati, diri-genti, con una forte presenza anche femminile, nell’ordine del 40% - 2.046.000 ascoltatori della radio nel giorno medio, in crescita di oltre il 10% negli ultimi dodici mesi, ed un sito web che conta 347.000 utenti unici in rapida crescita.

“Intercettare i nuovi fenomeni culturali, eco-nomici, di consumo e di comunicazione” è una strategia condivisa con Mediamond, concessiona-ria nata nel 2009 per la vendita della pubblicità sulle properties digitali di Mediaset e Mondadori, cioè televisione e stampa periodica.

Il femminile Grazia, ha ricordato il Diretto-re generale Paolo Salvaderi, è nato in Italia ed oggi ha 23 edizioni nel mondo: “la competizione è globale”.

Il web può so-stenere il lancio di nuove inizia-tive editoriali su carta, e viceversa. La pubblicazio-ne “Il mio Papa”, con 170.000 co-pie in edicola in Italia e 19 Paesi già in attesa del-la prossima loca-lizzazione, è nata dalla consapevo-lezza che la pa-rola più cliccata come keyword di ricerca sul web era, appunto, il capo della Chiesa Cattolica. “non ci si deve arenare davanti a numeri che non indicano crescita, ma ave-

re reazioni innovative che si trasformeranno in risultati positivi”.

Il cliente pubblicitario ha un obiettivo fon-damentale, che Raimondo Zanaboni, Direttore generale Pubblicità RCS Media Group, sintetizza così: “raggiungere il consumatore ovunque sia”. Tutto sommato il canale è relativamente impor-tante, conta molto di più la sua misurabilità.

Nel digitale la pubblicità video è molto in aumento, sul mobile vengono realizzati molti investimenti ma non è ancora chiaro come si possano monetizzare al meglio.

Per vincere una competizione sempre più aggressiva ci sono quattro parole da non di-menticare mai: consapevolezza, coinvolgimento, azione e lealtà. Se i media, stampa, web. Mobile, sviluppano assieme queste forze, l’investitore troverà sempre utile e vantaggioso investire sui canali. Altrimenti, poco importa soffermarsi nella discussione se sia meglio la carta stampata o il digitale: il lettore consumatore è ovunque, e ovunque va raggiunto, coinvolto convinto e por-tato alla fidelizzazione con i prodotti.

Idee innovative, nuovi prodotti, nuovi sevizi, supporti tecnologici adeguati e, soprattutto, la fiducia nel futuro, potranno fare la differenza fra un settore in ripresa ed uno rassegnato ad un lento, ma inesorabile declino.

E gli editori, ha concluso Martellini, sono imprenditori che non si rassegnano.

Marco Cancelliere, dir. ge. Advertising, Hearst Magazine Italia

Domenico Ioppolo, COO Mf Servizi Editoriali, Class Editori

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Un “panettone” lo possiamo vedere in tele-visione, sul web o sui giornali, ma è solo sulle pagine stampate che possiamo anche sentirne il “profumo”. Basta addizionare agli inchiostri per la quadricromia l’essenza della “vaniglia”, ed il lettore troverà la fragranza direttamente in edi-cola. Viene da sorridere? Forse, l’ipotesi diventa di colpo estremamente interessante laddove si consideri che nelle scelte del consumatore finale, dopo la vista, è l’olfatto il senso che pesa di più, attorno al 45%. L’espressione “fare acquisti a naso” è un po’ meno fantasiosa di quanto sembri, e a ricordarlo, anche molto di recente, al mercato ita-liano è stato uno dei massimi esperti internazionali di stampa e tecnologie applicate all’industria dei giornali. Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori, in occasione della XVII edizione della conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana – WAN-IFRA Italia, Padova, 18 e 19 settembre – ha messo uno in fila all’altro le capacità “uniche” della stampa per proporre al let-tore un’esperienza coinvolgente, ed estremamente efficace, come mezzo per la pubblicità.

Periodici e quotidiani offrono grandi formati “creativi”, con pagine superpanorama di dimen-sioni doppie rispetto a quelle normali, chip audio che emettono messaggi sonori quando si sfoglia la pubblicazione, Qcode per l’interazione con il web, sovra copertine in carta semi trasparente, campioni di merce da promuovere incollati con strisce autoadesive alle pagine e pubblicità agro-

alimentari … profumate.

Come si profuma la pubblicità?All’estero già lo fanno, e da molto tempo.

Alcuni quotidiani, fra i quali Metro, The Daily Telegraph, The Sun, Grimsby Telegraph propon-gono ai lettori inserzioni “profumate”, dove le essenze raccontano all’olfatto una dimensione dei prodotti assolutamente sconosciuta all’industria dell’audiovisivo sul web o in televisione. Essenze al profumo di rosa per promuovere addobbi flo-reali in particolari circostanze, aromi di vaniglia, di rosmarino o salvia per prodotti agroalimentari e fragranze identiche a quelle dei nuovi prodotti disinfettanti per la casa: sempre Werfel ci ricorda che il 75% delle lettrici dichiara di apprezzare moltissimo i campioni di profumi allegati alle riviste femminili. E allora, perché non profumare direttamente la pubblicità stampata in grande formato sui giornali?

“Si può fare, certamente”- racconta a TecnoMe-dia il direttore tecnico di SunChemical Giampaolo Ferrara- “i procedimenti che si possono seguire sono diversi”, come diversi i risultati. Ma in ogni caso, siamo di fronte ad un impiego della tecnolo-gia ancora piuttosto sofisticato e complesso.

Per addizionare le essenze profumate agli in-chiostri ci sono fondamentalmente due strade: o addizionarle in fase di utilizzo, ovvero durante il procedimento di stampa, o “incapsularle” all’in-terno egli inchiostri direttamente in fabbrica.

Nel primo caso, quando il giornale esce dalla

La pubblicità che si “annusa”?Sui giornali si può stampare,ma a condizione che….La pubblicità digitale sul web è solo audiovisiva, ma sulle pagine dei giornali è possibile miscelare fragranze agli inchiostri di stampa, e veicolare al consumatore supporti olfattivi oltre che visivi, tattili o acustici. Gli editori esteri già lo fanno, per promuovere profumi, addobbi floreali, prodotti disinfettanti, ma anche per sostenere campagne pubblicitarie legate a prodotti agroalimentari, dove “essenze” al profumo di basilico, di vaniglia o di roastbeef si miscelano con gli inchiostri per la stampa. Di questo argomento si è tornato a parlare in occasione di WAN-IFRA Italia 2014, la Conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana. Se è vero che, dopo la vista, è l’olfatto a “pesare” – per il 45% dei casi - nelle scelte finali del consumatore, è altrettanto certo che addizionare essenze agli inchiostri richiede conoscenze, tecnologie e flussi di lavoro ancora parecchio sofisticati.

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rotativa, la pagina già profuma. Nel secon-do caso, è il lettore che deve “grattare” con l’unghia l’annun-cio pubblicitario per frantumare la capsu-la, di dimensioni pari ad alcuni micron, e sprigionare l’essenza profumata.

“Detto così è piut-tosto semplice” – sot-tolinea Ferrara-“ ma la pratica è più com-plessa”.

Aggiungere le es-senze direttamente in fase di produzione, non solo è un procedimento complesso, ma si ri-schia di compromette-re la stampabilità degli inchiostri in macchina, con conseguenze facil-mente immaginabili. Altri problemi riguar-dano gli addetti alla rotativa, che possono avere disagi dal lavoro a stretto contatto con gli additivi, soprat-tutto se questi sono presenti in gradi quan-tità (volatilizzazione di sostanze, persistente presenza di odorosità negli ambienti, “in-quinamento” di altri stampati per i quali la presenza dell’aroma non è gradita, neces-sità di lavaggi accurati delle parti meccaniche degli impianti).

La soluzione da preferire è quella di incapsulare le essenze prima di addizionarle agli inchiostri.

“Le capsule” spie-ga Enrico Casarotto della ricerca e svi-luppo di SunChemical Group – “hanno dimen-sione nell’ordine dei micron”, sono quindi

visibili solo al micro-scopio, e si presenta-no sotto forma di una polvere abbastanza densa, tipo farina per usi alimentari. Una volta “incapsulata”, l’essenza è miscelata all’inchiostro e, in pro-duzione, non genera alcun odore partico-lare, o molto limitato. Questa tecnologia – se la percentuale della sostanza addizionata non oltrepassa deter-minate soglie - non crea problema alla stampabilità degli in-chiostri, perché le mi-cro capsule resistono perfettamente al pro-cesso offset (dall’han-dling dell’inchiostro alla distribuzione della copia stampata). Il let-tore, quando desidera “annusare” l’annuncio, sfrega con l’unghia so-pra la pubblicità stam-pata, rompe le capsule e queste sprigionano le essenze.

“In Europa ci sono alcune società specia-lizzate nell’opera di incapsulamento degli aromi” che successiva-mente sono addizionati agli inchiostri. “Di so-lito è preferito giallo”- spiegano i tecnici di SunChemical-“perché questa è la tinta della quale c’è il maggior consumo” e di conse-guenza è quella che garantisce una miglior distribuzione delle mi-crocapsule.

Tecnologie e gioco di squadra

Profumare, con successo, l’inserzione pubblicitaria richiede l'impegno di tutta la

Dall'alto in basso: Giampaolo Ferrara, direttore tecnico, Enrico Casarotto, ricerca & sviluppo di SunChemical Group. Le essenze profumate da addizionare agli inchiostri vanno "preincapsulate" in contenitori della dimensione di alcuni micron, visibili solo al microscopio, e che hanno l'aspetto di una polvere molto densa, tipo farina.

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squadra che concorre alla produzione del giornale, l'editore, lo stampatore, la con-cessionaria e l'agenzia creativa.

Un conto è predi-sporre l’essenza per coprire un’intera pagi-na di pubblicità – im-maginiamo un panetto-ne natalizio stampato in full color ed in pa-gina centrale – dove l’inchiostro addizio-nato con le capsule va a coprire oltre il 90% della superficie, altra cose è andare a “pro-fumare” un limone la cui pubblicità copra una superficie non su-periore al 10%.

Nel primo caso, tut-ti gli ugelli inchiostra-tori sono alimentati dall’inchiostro addi-zionato.

Nel secondo caso occorre evitare, per quanto possibile, di-spersioni. La soluzio-ne tecnologicamente migliore è quella di “sezio-nare” gli ugelli che spruzzano inchiostro, creando un’alimentazione specializzata nella zona della banda di carta interessata alla pubblicità olfatti-va. Non serve immaginare investimenti enormi, di solito basta una cisterna da 1.000 Kg con una linea di alimentazione autonoma ed un sistema di suddivisione dei calamai.

L’editore può comunque decidere di utilizzare l’inchiostro addizionato su qualsiasi area della banda della pagina. L’essenza olfattiva si sprigiona solo dopo lo sfregamento dell’unghia del lettore. Chi è interessato andrà comunque a "grattare" sul-la zona della pagina indicata come “profumata”.

In questo secondo caso, il vantaggio è il rispar-mio sull’investimento, mentre nel primo caso, se si decide di settorializzare gli ugelli, si può poi usare quel gruppo per inchiostri speciali di tipo diversi, non necessariamente addizionati con capsule olfattive.

E’ fondamentale informare di queste oppor-tunità l’ufficio grafico e creativo che inventa la pubblicità, ed indirizzare quelle specifiche competenze all’interno di un sistema produttivo industriale.

“Nella pubblicità da annusare, è la squadra che vince, perché è dal lavoro di squadra che si ottengono i risulta-ti più efficaci” – sot-tolineano i tecnici di SunChemical Group. Più le conoscenze sono diffuse e condivise, e meglio è per l’intero processo e per i risul-tati finali.

Possibili rischiGeneralmente, gli

aromi presentano un limite tossicologico intrinseco, che varia in funzione del tipo di essenza.

La loro presenza può quindi essere se-gnalata nelle sche-de di sicurezza della sostanza, ai Punti 3 (composizione) e 12. Come esempio, uno dei componenti dell’aroma lavanda (2,6 Dimetil-7-octanol-2 ) è classi-ficato come xi, quindi

l’inchiostro finale riporterà verosimilmente la sua presenza al Punto 3.

E’ opportuno inoltre evidenziare che queste sostanze possono, nel caso di soggetti sensibili, dare luogo a reazioni allergiche anche intense.

E’ difficile immaginare che l’”universo dei profumi” possa invertire drasticamente l’attuale trend – negativo – della diffusione delle copie di giornale e della pubblicità stampata che, negli ultimi 5 anni, ha ricordato Manfred Werfel sempre in occasione di WAN-IFRA Italia 2014, sono calate, Ma neppure si può tacere il dato che riguarda la raccolta della pubblicità “digitale” che, in ter-mini quota di mercato, a livello mondiale e nelle economie avanzate, solo nel 2% dei casi arriva ad assorbire oltre il 50% del fatturato, restando, nel 66% dei casi, ad occupare una quota parte di fatturato compresa fra l’1% ed il 10% del totale degli investimenti di pubblicità nell’industria della comunicazione multimediale.

In questo scenario, il giornale ha ancora delle risorse in esclusiva da giocare, soprattutto nei confronti di quei lettori che, quando entrano in un negozio, decidono di fare la spesa valutando “a naso” le offerte.

La copertina di un periodico con un'immagine "profumata" ottenuta con il metodo della "preincapsulazione" delle essenze. Quando il lettore gratta con l'unghia la superficie del limone, le capsule si rompono e rilasciano l'essenza dell'agrume.

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“Lo stampatore? E’ un imprenditore che of-fre servizi all’industria editoriale”, e quando il mercato del prodotto stampato si riorganizza su volumi così ridotti da costringere alcuni centri stampa a fermare la produzione, niente vieta all’imprenditore di “reiventarsi” una nuova attività, tanto meglio se al servizio degli stessi clienti.

“Reinventarsi un’azienda” – racconta Rober-to Beretta a TecnoMedia-“ è stato quello che abbiamo deciso di fare dopo aver constatato, numeri alla mano, che i volumi di produzione del Corriere della Sera e di Finanza & Mercati presso il centro stampa Niber di Bologna non avrebbero più consentito all’azienda di soprav-vivere.”

Invece di chiudere e dedicarsi ad altro, Ro-berto ha deciso di trasformare le attività in un moderno centro servizi per la raccolta, la lavo-razione ed il recupero industriale di materiali e semilavorati ferrosi, e per la commercializ-zazione all’ingrosso ed al minuto di materiale di recupero, con specializzazione nell’area del ferro.

La RG, azienda fondata dal padre Riccardo Beretta per la commercializzazione di macchine e materiali di consumo per l’industria grafica, sempre attiva sul mercato italiano, ha dato vita alla Becmet – Beretta Ceroni Metalli – allean-dosi con uno dei gruppi italiani più attivi del settore, la Nuova RFM, società specializzata nel recupero e nel commercio dei materiali ferrosi.

La sede operativa è all’interno di uno dei

capannoni della Niber di Bologna, prontamente attrezzato con un escavatore gommato ed una cesoia a motore ibrida, e già dotato di tutte le certificazioni di qualità dell’Unione Europea.

“Nei 3.600 metri quadrati coperti”, con un’altezza media di 10 metri, come racconta l’amministratore Paolo Landi, già responsabile della Niber “un tempo stoccavamo le lastre di stampa nuove, oggi immagazziniamo quelle usate, da ricuperare al mercato degli oggetti ferrosi”.

Dismettere senza distruggereL’idea di creare una nuova azienda risale

all’agosto del 2013. Da aprile di quest’anno la Becmet è diventata operativa, privilegiando, almeno nei primi mesi di attività, i rapporti con i clienti dell’area grafica e della stampa. RCS Mediagroup, gruppo Editoriale L’Espresso, gruppo Ciancio, STS Catania, gruppo Amodei, gruppo Farina e gruppo Comin sono stati fra i primi clienti a rivolgersi al nuovo centro servizi di Bologna.

“Con le nostre attività”- continua Paolo Landi-“copriamo già oggi tutto il territorio na-zionale, compresa la Sicilia”. La Becmet opera in due principali segmenti di mercato: il recu-pero dei materiali di consumo e la dismissione degli impianti industriali.

Nel primo caso, e con specifico riferimento ai clienti delle arti grafiche, si tratta di re-cuperare essenzialmente le lastre usate. “Per quanto riguarda le tempistiche e le modalità dei ritiri, siamo estremamente flessibili cercando

Reinventarsi imprenditorial servizio della stampae dell’editoria

Reinventarsi imprenditori in epoca di crisi? Si può, e qualcuno lo ha fatto. A Bologna, in uno dei capannoni che ospitavano il centro stampa Niber, è nata la Becmet, società specializzata nel recupero, lavorazione e vendita all’ingrosso ed al dettaglio dei materiali ferrosi, una nuova azienda che nei primi otto mesi di attività ha già acquisito in portafoglio numerosi clienti dell’industria grafica, di stampa ed editoriale, e grandi aziende di altri comparti.

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di assecondare nel modo miglio-re le esigenze dei clienti”.

D i v e r s o d i -scorso per quan-to riguarda gli interventi sugli impianti da so-stituire o da di-smettere.

“ I l n o s t r o principio è opera-re senza distrug-gere, cercando d i r e c u p e r a r e quanto più pos-sibile dai mac-chinari industria-li.” La Becmet è già intervenuta su alcune rotative dismesse procedendo con personale e tecnologie specializzate. “Quando un impianto arriva a fine vita, il nostro compi-

to è recuperare quanto possibi-le in termini di componenti anco-ra utilizzabili, ed avviare il resto dei materiali fer-rosi al loro riu-tilizzo nel ciclo industriale”.

In soli tre mesi sono state smon-tate le macchine da stampa della Niber, per fare posto ad altre at-tività imprendi-toriali. Una parte dei componenti è stata riposta nel magazz ino de i

pezzi di ricambio, il resto della dismissione recuperato secondo la normale catena di smon-taggio.

Roberto Beretta, titolare della RG e cofondatore della Becmet

ASIG e Osservatorio Tecnico traslocano…

… e cambiano sede. L’Associazione Stampatori Italiana Giornali e l’Osservatorio Tecnico per i quotidiani e le agenzie di informazione “Carlo Lombardi” traslocano gli uffici romani da via Sicilia a via Sardegna.“Cambiano isola…” commentano i partecipanti alla inau-gurazione dei nuovi uffici, avvenuta pochi giorni prima di Natale, presenti i Presidenti, gli staff di Asig, Osservatorio Tecnico e Fieg, alcuni soci ed altri ospiti.La nuova sede, che dista dalla vecchia poche decine di metri, offre spazi più funzionali e moderni per le attività delle due organizzazioni, e più razionali per quanto riguarda la logistica, con un’ampia sala riunioni e uffici collegati in rete wireless ad alta velocità.Non cambiano i numeri di telefono, il numero di fax e, naturalmente, restano immutati tutti gli indirizzi “digitali” dell’Asig e dell’Osservatorio Tecnico intitolato a “Carlo Lombardi”, il Presidente che, proprio negli stessi uffici dove si è trasferita l’associazione, lanciò, a metà degli anni Ottanta, la nuova riorganizzazione e la nuova struttura operativa della Associazione Stampatori.

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“E’, natural-mente, un lavoro molto più com-plesso e delicato”, sottolinea ancora Paolo Landi, per il quale, nel caso di impiant i da stampa arrivati a fine vita, il know how precedente-mente acquisito fa la differenza con imprese non specializzate.

I l risparmio sui tempi di ese-cuzione dei la-vori si traduce, per il cliente, in un risparmio dei costi e per il nuo-vo acquirente del materiale ferroso rimesso in cir-colazione in una offerta più com-petitiva.

E i c l i e n t i hanno dimensio-ni, e volumi di affari, tali da ap-prezzare molto questi “dettagli” economici.

Becmet ha già cominciato a la-vorare con for-nitori dell’Anas p e r r i t i r a r e i g u a r d r a i l c h e vanno sostituiti, ed è impegnata in una gara, per lo smaltimento di vagoni e loco-motori arrivati al termine del ciclo di utilizzo, indetta da Ferrovie Nord, il network ferroviario regionale lombardo.

Anche il mercato delle materie prime risente della crisi economica internazionale. Oggi, ad essere apprezzati, sono “la qualità dei materiali offerti e le lavorazioni di prim’ordine” spiega Beretta, che si traducono in un vantaggio sul prezzo competitivo per chi acquista da società specializzate nel recupero dei materiali ferro-si.

O l tre ad un k n o w h o w d i prim’ordine e alla posizione strate-gica del magaz-zino bolognese, la Becmet propo-ne una struttura molto snella – tre addetti full time più manodopera esterna – e so-luzioni di avan-guardia, fra le quali un moder-nissimo impianto per l’energia con tecnologia foto-voltaica.

“ P r e v e d i a -mo la chiusura in pareggio dopo soli otto mesi di attività”- sottoli-nea Roberto Be-retta, e a parti-re dal prossimo anno saranno si-stematicamente analizzati tutti i flussi produttivi, per valutare dove convenga concen-trarsi maggior-mente nel recu-pero dei materia-li ferrosi.

R e i v e n t a r s i imprenditori va bene, se poi si riescono a man-tenere le radici laddove si è, pro-fessionalmente, nati, tanto me-glio.

“C’è un ultimo aspetto del nostro lavoro”- conclude Roberto -“al quale pensiamo sempre volentieri”. Da stampatori “facevamo il tifo” per volumi di stampa di prodotti editoriali sempre maggiori. Oggi, da imprenditori di materie prime, “facciamo lo stesso”: “più edizioni si tor-neranno a stampare, più lastre si utilizzeranno, e più noi avremo opportunità”.

E se qualcuno volesse rinnovare anche gli impianti per la stampa? “Tanto meglio!” con-clude Beretta.

Paolo Landi, amministratore della Becmet, nel capannone dove è stato allestito il centro operativo della nuova società per il ricupero dei materiali ferrosi.

Anche gli spazi esterni dello stabilimento che ospitava la Niber sono destinati ad una profonda revisione architettonica, con il nuovo marchio commerciale della Becmet (in alto) interpretato nell'insegna industriale con un design che richiama la lavorazione del ferro battuto.

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“La nostra mission è la notizia, la nostra forza è la multimedialità”. Dario Martelli, neo respon-sabile marketing di Askanews, l’agenzia nata dalla fusione di Asca e di TMNews, va diretto alla specificità dei nuovi servizi offerti all’editoria italiana ed internazionale.

“I lettori oggi sono ovunque”, e gli editori de-vono seguirli, anzi “inseguirli” nell’arco di tutta la giornata, offrendo loro informazione su tutti i dispositivi utilizzati per comunicare.

“E’ finita l’epoca dei muri fra i canali di comu-nicazione”, osserva Martelli, che ha presentato la nuova agenzia all’industria italiana proprio in occasione della XVII edizione di WAN-IFRA Italia, la conferenza internazionale per l’industria editoriale e della stampa italiana, che si è svolta a Padova il 18 e 19 settembre scorsi.

E la “comunicazione multicanale”, ed i conte-nuti da distribuire sulle piattaforme digitali e su quelle stampate, sono le frontiere da conquistare per tutti, editori, giornalisti, pubblicitari e, natu-ralmente, agenzie di informazione.

Solide radici “multimediali”Askanews ha radici molto solide: la tradizione

alla copertura di tutti gli eventi nazionali e locali di Asca, e l’offerta di contenuti redazionali in formato video di TMNews.

“Dal 2007” – racconta Martelli-“TM News è stata una first mover per la videoinformazione di agenzia indirizzata agli, allora, pionieri della

comunicazione quotidiana sul web”. Da allora ad oggi è stato accumulato un patrimonio di oltre 45.000 video clip, che rappresentano una formi-dabile memoria storica-digitale a disposizione dei clienti.

E la tradizione continua. I giornalisti dell’agen-zia, un centinaio ripartiti fra le due redazioni principali di Roma e Milano, ai quali si aggiun-gono collaboratori esterni in ogni parte d’Italia, sono equipaggiati con computer e telecamera per raccogliere sul territorio le notizie già in formato “multimediale”.

Askanews ha poi rapporti stretti di partner-ship con l’agenzia francese AFP (France Presse) e con la russa RIA Novosti. Dai loro canali arri-vano quotidianamente una grande mole di notizie, sia in formato testo che video, che vengono edi-tate dai professionisti italiani e poi distribuite ai portali web ed alle testate abbonate ad Askanews. “Produciamo oltre 1.100 al giorno”, pronte sia per essere rielaborate dalle redazioni o sempli-cemente avviate alla pubblicazione su testate e siti nazionali e locali.

Imparare dal webNon solo in Italia, ma in tutto il resto del mon-

do, per gli editori sono anni di attenta gestione dei bilanci. Gli obiettivi sono sempre gli stessi: massimizzare i risultati comprimendo i costi.

“Per noi, come agenzia, significa avere una enorme attenzione alla qualità dell’offerta, sia

Askanews: un’agenzia di stampaper gli editori multimediali

Nata nel luglio 2014 dalla fusione di ASCA e TMNews, la nuova agenzia propone agli editori contenuti in formato video, audio, fotografico e testuale per un flusso di informazioni multimediali, in grado di raggiungere i lettori ventiquattr’ore al giorno attraverso qualsiasi canale di comunicazione, dalla stampa al web fino agli smartphone ed alla tavolette iPad. E fra pochi mesi saranno potenziati i nuovi servizi per l’estero, con un focus specifico in direzione di EXPO 2015, un’occasione storica per raccontare al mondo le eccellenze del Made in Italy su portali web e testate di tutto il mondo.

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ai contenuti che allo stile giornalistico”. Non è affatto detto che il contributo video che funziona in televisione funzioni poi altret-tanto bene sul web, e meno che mai sullo schermo, piccolissimo, ma ovunque presente, dello smartphone.

Per “testare” i l mercato degli uten-ti finali, Askanews utilizza la “vetrina” del proprio sito web, all ’ indirizzo www.askanews.it.

Qui non è solo pos-sibile avere, per tutti i consumatori, un pano-rama multimediale ag-giornato delle notizie dall’Italia e dell’estero – naturalmente tesi ed immagini video – ma è possibile, per gli spe-cialisti dell’agenzia, verificare in prima persona “che cosa” sceglie l’utente, a “quale ora del giorno”, con quale frequenza, e attraverso quale piattaforma, se web, tavoletta o smartphone.

“Per noi”- spiega Martelli-“è fondamentale ascoltare i clienti diretti, ovvero gli editori”, ma “non abbiamo rinunciato ad approcciare, scien-tificamente, anche la domanda del consumatore finale” che, per tutta l’ industria, è sempre e solo il lettore.

L’ultimo trimestre di quest’anno è cominciata l’analisi puntuale della “domanda” dei lettori, dalla quale l’agenzia si aspetta di avere, già a partire dal 2015, preziose informazioni per rendere i contenuti più aderenti alle modalità di consumo.

Appuntamento al 2015Come deve essere proposto il contributo video

che il lettore “consuma” sullo smartphone? Come va scritto un testo che viene prevalente letto sul tablet? Rispondere a queste, ed altra, domande, è di importanza fondamentale per avere successo nell’industria dei contenuti multimediali, un’area che nel 2015 avrà un’opportunità storica.

“L’EXPO di Milano è un evento mondiale che si svolge in Italia”- osserva Martelli. Per Aska-news sarà un’occasione straordinaria per “rac-

contare le eccellenze del Made in Italy” ad una platea interconti-nentale. L’agenzia sta lavorando in questa direzione, con l’obiet-tivo di sviluppare la produzione di conte-nuti – non solo in lin-gua Italiana – legati all’EXPO di Milano.

Moda, arredamen-to, design, arte, cultu-ra e, naturalmente, il focus dell’evento, ov-vero nutrire il Pianeta ed energie per la vita, saranno altrettanti ca-nali tematici e di ser-vizio per i contenuti redazionali indirizzati a testate stampate, network televisivi e portali web di tutto il mondo.

E non solo per loro. Askanews è attiva-mente presente sui social network. “Pre-sidiamo FaceBook,

Twitter, Googleplus, Instagram e Youtube” e li utilizziamo come canali di agenzia. Sui social abbiamo una pagina “dove raccontiamo, con lo stesso stile impersonale ed imparziale con il quale trattiamo tutti i nostri contenuti” i fatti principali della giornata ad una platea enorme di giovani e meno giovani.

I social sono, per un sempre maggior nume-ro di persone, il primo contatto con l’esterno, il primo canale sempre acceso dal quale ricevere informazioni. “Le breaking news che offriamo” sono un sistema efficace per invitare gli utenti ad approfondire i contenuti attraverso i media, stampa e web prima di tutto.

La piattaforma tecnologicaI contenuti di testo, video, audio e immagini

fotografiche sono acquisiti e lavorati dalla reda-zione all’interno di un sistema produttivo unico, dove coesistono, integrate, due piattaforma.

La prima è costituita dalle soluzioni Norma e Tosca, di Telpress, fornitore storico dell'agenzia, dove si elaborano i testi e si gestisce il flusso di lavoro fotografico.

La seconda piattaforma è il software Pro Mo-vie, elaborato internamente dallo staff tecnico, guidato da Gaetano Sancilio, per la lavorazione

Dario Martelli, responsabile marketing di Askanews

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del flusso dei video. La piattaforma di

Telpress è in grado di gestire tutti i formati IPTC. Per i propri clienti, e per i redatto-ri, Askanews ha adot-tato un unico formato della notizia testuale, chiamato News ML derivato specialistico per le agenzie di stam-pa in linguaggio XML, al quale si allegano immagini e clip video, gestite dal flusso di la-voro come componenti multimediali.

Tutti i giornalisti sono abilitati a lavo-rare per ogni supporto digitale, e sono equi-paggiati con una tele-camera per le riprese video.

Nel caso in cui l'evento abbia caratte-ristiche di particolare complessità o rilevan-za, al giornalista si affianca un supporto specia-lizzato nelle riprese video.

In taluni casi, per "allegati" multimediali che debbano essere trasmessi solo sul web, si può utilizzare anche lo smartphone. I giornalisti che lavorano sul campo hanno telecamere digitali per la ripresa in alta definizione.

Il flusso di lavoro prevede che il supporto video, così come il fotografico, venga "normaliz-zato" prima di arrivare sul desk della redazione. Chi lavora ai contenuti non deve in alcun modo preoccuparsi per i formati digitali, che vengono gestiti dal sistema in modo assolutamente auto-matico.

Oltre ai contenuti prodotti autonomamente, Askanews distribuisce anche materiali di agen-zie internazionali, ma l'impostazione del lavoro redazione non cambia. I giornalisti rieditano tutti i contenuti originali, che ai clienti arrivano già pronti all'uso.

Tutto il flusso produttivo è suddiviso fra le sedi di Milano e Roma, dove i redattori dispon-gono anche di uno studio di produzione per rea-lizzare interviste.

“Lungo l’anno”“Crediamo moltissimo all’integrazione fra i

canali di comunicazioni”, e gli sforzi, conclude

Martelli -“vanno tutti nella direzione di accre-scere ulteriormente l’autorevolezza della nostra agenzia e l’efficacia dei nostri servizi”, in modo particolare nei confronti dei nuovi canali digi-tali.

Sempre in concomitanza con l’EXPO, Aska-news sta sviluppando un paio di canali tematici specializzati per offrire al mercato italiano no-tizie in tempo reale, ed approfondimenti, dalla Russia e dalla Romania, due Paesi che, per ragioni diverse, sono sempre più al centro degli interessi imprenditoriali.

Un’altra iniziativa, sempre proiettata al 2015, è lo sviluppo di un nuovo prodotto, che si chiama “Lungo l’anno”, e che avrà l’obiettivo di pianifica-re la copertura capillare dell’agenzia in occasione di una serie di eventi che già si sa accadranno nell’arco dei dodici mesi.

Notizie brevi, approfondimenti mirati e con-tributi audiovisivi saranno sempre al centro del focus editoriale di Askanews.

L'agenzia è giovane, con radici antiche, e ha molta voglia di crescere ancora come fornitore di qualità per tutte le iniziative editoriali, su carta stampata e on line, in corso di sviluppo da parte dei clienti tradizionali della stampa e dei nuovi editori che vorranno affacciarsi in rete nei prossimi mesi.

L'home page del sito di Askanews si presenta come una vetrina di contenuti a forte impatto visivo per il lettore, che vi trova, aggiornati in tempo reale, i flash di agenzia con le notizie più importanti. Il sito è anche uno strumento di ricerca per la ottimizzazione dei contenuti da proporre ai clienti editori dell'agenzia.

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“Da un punto vista tecnico, oggi si può fare qualsiasi cosa. Il vero quesito è che cosa sia meglio fare dal punto di vista del mercato”, ed è questa, probabilmente, la ragione che ha spinto i profes-sionisti dell’editoria e della stampa dei giornali - 7000 visitatori da 100 Paesi - a varcare, ancora una volta, gli ingressi del RAI di Amsterdam, il centro fieristico che ha ospitato l’edizione 2014 del World Publishing Expo (WPE- 13/15 ottobre), l’appuntamento annuale con le tecnologie per l’editoria quotidiana.

L’opinione di Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA, l’associazione mondiale degli editori che organizza l’Expo, che in questo momento il problema non sia quello di trovare la miglior so-

luzione tecnologica possibile, quanto quella che abbia l’impatto più positivo ed efficace possibile sul mercato, era ampiamente diffusa fra visitatori ed espositori.

Del tutto inutile cercare, nell’edizione 2014, spunti destinati a rivoluzionare il mercato della comunicazione quotidiana.

Interessante, come sempre, aggirarsi per i padiglioni alla ricerca di quelle singole soluzioni che, calate nell’adeguato contesto produttivo e di mercato, possono davvero fare la differenza.

La stampa ibrida offset e digitaleIn un momento di particolare difficoltà per le

nuove commesse, prende consistenza la strategia del retrofitting, ovvero l’ag-giornamento tecnologiche sulle macchine da stampa offset. Come osservato in occasione dell’Expo, l’aggiornamento delle rotative procede con la richiesta ai fornitori di lavorare in team sull’installato. Non è più tabù l’ipotesi di adattare sistemi di controllo automatico, sviluppati per l’impianto di un fornitore, a macchina da stampa di altre case costruttrici.

Diverso è, naturalmente, il caso di chi decide di sviluppa-re automazione con l’impiego di componenti specializzate di terze pareti. QIPC, la società olandese fra i leader mondiali nei sistemi di controllo automa-tico della qualità, rappresentata

World Publishing Expo 2014:tecnologie per il mercatodella stampa quotidiana

Fra gli stand di una fiera che, nonostante le difficoltà, resta uno dei punti di incontro privilegiati per i professionisti internazionali dell’editoria quotidiana, tecnici e manager sono alla ricerca di nuovi spunti per trasformare le soluzioni tecnologiche, con le quali è ormai possibile fare qualsiasi cosa, in vero valore aggiunto per l’industria e per i lettori.

Lo staff di Tecnavia

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in Italia da Gmde, ha presentato al WPE il nuovo sistema per il controllo automatico del colore e del registro IDS-3D, capace di rilevare in tempo reale eventuali difetti nella tiratura offset. La telecamera digitale del sistema “legge” la banda stampata in offset e la compara con l’immagine della pagina in Tiff, pilotando tutti i sistemi-qualità della rotativa di conse-guenza. Il risultato è un ciclo di produzione industriale dove il prodotto impresso su carta è perfettamente coincidente con il risultato atteso dall’editore, con un abbattimento dei costi impensabili nella gestione ma-nuale del processo di controllo qualità, e con la possibilità di razionalizzare l’impiego delle risorse umane.

Definitivamente uscita dalla procedura di protezione dai cre-ditori, e ristrutturata in funzione degli utenti BtB, Kodak affronta il mercato grafico mondiale con offerte sia nell’area analogica

che digitale. L’azienda americana sta espandendo in Europa e negli Stati Uniti il concetto di ciclo di stampa “ibrida” offset/digitale, proponendo agli stampatori sia le unità a bobina inkjet della famiglia Versamark che le teste digitali per la

La serata EidosMedia fra imbarcazioni e mappe geografiche

Anche ad Amsterdam EidosMedia ha tenuto fede alla propria tradizione, organizzando una piacevole serata in una delle sedi più originali ed interessanti della capitale olandese, il Museo Marittimo Na-zionale, ospitato all’interno di un edificio storico, progettato dall’architetto Daniel Stalpaert come magazzino per l’Ammiragliato.I numerosi ospiti, dopo una mini crociera fra i canali della città, sono arrivati alla sede del Museo accolti, all’ingresso, dall’Amsterdam!, una copia esatta della famosa imbarcazione della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, perduta nel 1749 lungo le coste meridionali dell’Inghilterra causa una violenta tempesta del Mare del Nord. Durante la visita al Museo, è stato possibile ammirare, fra le altre sale, quella dedicata agli Atlanti, dove sono esposte alcune delle più impor-tanti mappe prodotte fra il 1482 ed il 1665 da editori che, con la loro attività, hanno cambiato per sempre il modo di “vedere” il mondo.

Da sinistra: Kurt Naef e Bernd Volken di Müller Martini

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Riportare la redditivitàsui prodotti stampati

E’ possibile riportare il prodotto stampato alla redditività del passato? Forse non ai massimi storici, ma certamente è possibile ripensare il prodotto in modo da renderne sia più conveniente la realizzazione che più interessante l’appeal per lettori ed investitori pubblicitari.Ne è convinto Philip Cullimore, direttore di Kodak per Europa, Africa e Medio Oriente, che assieme ai colleghi della casa americana era presente ad Amsterdam per proporre agli editori internazionali, assieme alle lastre ed ai CtP per la stampa offset, le soluzioni digitali per la stampa diretta e le teste per la impressione del dato variabile all’interno delle rotative tradizionali.

TM- C’è speranza di ripresa per il quotidiano stampato?Philip Cullimore – Certamente si. L’industria della stampa ha milioni di dollari investiti in rotative offset, ed è semplicemente impensabile, da un punto di vista industriale, abbandonare la carta stampata nei prossimi anni. Il problema, per tutti, è come riportare i profitti sul mezzo di comunicazione.

TM- Esattamente. E come si può fare?PC- Una delle nostre proposte è integrare la convenienza, e la capacità produttiva, dell’offset tradizionale con la forza dinamica della stampa del dato variabile. Quest’anno ad Amsterdam c’è stato molto interesse per l’esperienza del Sun (n. gruppo News International / Murdoch) che ha integrato in produzione le nostre teste Prosper S30 per la stampa dei numeri delle cartelle della lotteria. Il Sun ha sviluppato un modello molto simile all’esperienza di un altro grande gruppo internazionale, Axel Springer, con la Bild. Anche in questo caso l’editore ha proposto copie di giornali stampate in offset “arricchite” con dati variabili. I lettori hanno molto apprezzato le nuove lotterie, ed è crescita la fidelizzazione al prodotto e la diffusione.

TM- Non è un po’ limitata come prospettiva?

PC- Lo è sempre meno. Le nostre teste, che presentiamo ad Amsterdam, oggi stampano anche in quattro colori, e possono essere utilizzate per personalizzare la pubblicità locale all’interno di pagine “nazionali” standard. Con l’uso della tecnologia digitale stimiamo che fino al 40% della pubblicità potrebbe essere stampato in modo personaliz-zato, per il lettore locale. E un altro trend è la stampa ad alta velocità.

TM- Ovvero?PC- La possibilità di stampare l’intero prodotto con macchine a tecnologia inkjet, come le nostre Versamark. Non è facile stimare il punto di break even rispetto alla tiratura offset. L’inkjet è sempre più veloce, ma soprattutto consente di fare cose che non si possono fare con l’offset, come le micro tirature zonali o gli inserti riservati a zone distributive particolari. In alcuni casi il digitale può essere comunque conveniente, a prescindere dal costo/copia, per il valore aggiunto che offre allo stampatore e all’editore. Per riportare il profitto sui giornali è indispensabile ripensare la forza della carta stampata, e la sua penetrazione capillare, anche in funzione di ciò che le nuove tecnologie digitali ad impressione diretta possono offrire.

Philip Cullimore

stampa del dato variabile in rotativa (cfr. riqua-drato). Partito già da alcuni anni, questo mercato ha guadagnato la fiducia di gruppi del calibro di Axel Springer (Bild) e News International (Sun) che hanno cominciato a produrre lotterie ed altri giochi a premi a cadenza settimanale combinando la produzione dei grandi volumi offset con il dato personalizzato prodotto dalle teste della famiglia Prosper. Al World Publishing Expo si parlava anche delle prime sperimentazione di stampa del dato variabile in funzione non più delle lotterie a premi, ma dei contenuti editoriali, grazie alla esperienza appena avviata dal giornale spagnolo

El Mundo, alla quale dedichiamo un articolo in altra parte di questo numero di TecnoMedia.

Ovunque si trovino, cresce presso gli stam-patori la richiesta di soluzioni tecnologiche che aumentino la flessibilità e la qualità, riducendo i costi industriali. Fujifilm ha portato al WPE la nuova linea di CtP, Luxel News WMAX, la terza generazione di sistemi a tecnologia violet che combinano una elevata produttività, da 100 a 400 lastre ora, ad un’architettura modulare. Lo stampatore, dopo aver configurato l’investimento iniziale, può modificarne le componenti, sosti-tuendo, per esempio, gli alimentatori, da manuali

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a totalmente automatici. Quando il CtP viene uti-lizzato con la famiglia di lastre Brillia low-chem PRO-VN e PRO-VN2 è, come spiegano allo stand Fujifilm, “il più veloce sistema CtP disponibile sul mercato”. Naturalmente il Luxel News VMAX può trattare lastre di diverso formato, e può arrivare ad una configurazione fino a due autoloaders automatici in linea. La soluzione, presentata in anteprima la scorsa edizione del WPE, è arrivata in soli dodici mesi ad avere oltre 130 ordini nel mondo. In Europa ne sono già stati installati 17, ed altri 12 ordini lo saranno a breve.

Anche Fujifilm dispone di una linea completa di macchine da stampa con tecnologia inkjet, fra le quali soluzioni per la stampa a bobina, adat-te quindi alla produzione di giornali quotidiani full color e relativi inserti.

Lo stand Agfa era diviso in due zone: P come Print, ovvero stampa, ed M come Mobile, per indicare che l’azienda ha deciso di puntare allo sviluppo di una linea di soluzioni software in grado di sostenere lo sviluppo editoriale in direzione della integrazione fra media stampati e nuovi canali digitali.

L’azienda si sta muovendo con buoni riscontri soprat-tutto nel mercato americano ed in quello tedesco, mentre altre aree, fra le quali l’Italia, sembrano essere già sufficien-temente rappresentate da solu-

zioni di aziende concorrenti.Per l’area Print, ovvero per la stampa, Agfa

ha presentato la nuova versione di Arkitext, il workflow per i giornali quotidiani. L’aggiorna-mento, che è una revisione in profondità di uno dei prodotti di settore maggiormente diffusi, ha già ricevuto ordini dagli editori di molti Paesi, inclusa l’Italia, dove il software è rappresentato ed assistito da Gmde.

Nell’ambito della complessa riorganizzazione del mercato internazionali dei fornitori di impianti per la stampa, Müller Martini e Heidelberg hanno raggiunto un accordo sul trasferimento del settore service di Heidelberg per accavallatrici-cucitrici e brossuratrici. In Italia, e nel resto del mondo, Mül-

Pascal Schait, Fotoware

Ci vediamo ad Amburgo

L'edizione 2015 del World Publishing Expo si svolgerà ad Amburgo dal 5 al 7 ottobre prossimi. La Fiera della città anseatica ospiterà, come di consue-to, i padiglioni dedicati agli espositori, e gli incontri che faranno da cornice all'Expo. L'appuntamento, nonostante tutte le difficoltà del settore, resta una delle occasioni più interessanti di incontro per tutti professionisti internazio-nali dell'industria editoriale e della stampa. Lo staff del World Publishing Expo 2014. Da sin.: Gordon Steiger, Christin Herger, Linda

Naumann, Sergio De Oliveira (neo direttore del WPE) Viginia Melero e Teresa Vannicola

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ler Martini rileverà l’area del service e dei pezzi di ricambio e il completo know-how delle macchine prodotte a Lipsia, entro la fine del 2014. Il trasferimento dell’area service a Müller Martini è una buona soluzione per i clienti Heidelberg, dato che il confezionamento degli stam-pati è il core business di Müller Martini e l’azienda svizzera dispone di una rete di vendita globale con un’alta disponi-bilità di pezzi di ricambio e una rete di tecnici ben strutturata. “Noi faremo tutto il possibile per trasferire il know-how in modo efficiente alla nostra organizzazio-ne, poiché vogliamo garantire ai clienti Heidelberg un affidabile supporto servi-ce, senza intoppi e interruzioni,” afferma Bruno Müller, CEO di Müller Martini.

Ferag, che già da tempo ha intrapreso la strada di diversificare le attività, sviluppando soluzioni per il trasporto e la movimentazione di prodotti anche in altri settori industriali, era presente al WPE con panorama completo delle soluzioni per le sale spedizioni. Fra le proposte, la XtraWin,

soluzione di dimensioni estremamente ridotte per il taglio trilaterale di precisione delle copie in uscita dalla rotativa.

Integrazione digitaleI maggiori fornitori di sistemi editoriali, come

Atex ed EidosMedia, si confrontano ormai con

QIPC: un successo (quasi) inaspettato....

QIPC, leader delle soluzioni per l'automazione dei processi di stampa su rotativa offset, rappresen-tato in Italia da Gmde, ha voluto festeggiare un anno ricco di successi organizzando una serata in crociera sui canali di Amsterdam, seguita dalla visita alla nuova installazione realizzata presso il centro stampa del gruppo Persgroep.Erano attese un'ottantina di persone, ne sono arrivate più del doppio. Un successo - quasi - inaspettato, che ha riempito di legittimo orgoglio gli organizzatori, ma che ha creato anche qualche problema alla logistica.Impossibile, con quel numero di persone, andare in giro per il centro stampa, oltretutto in orario di produzione. Ragioni di sicurezza hanno obbligato gli or-ganizzatori a cancellare la visita guidata. I partecipanti hanno comunque potuto vedere, su appositi schermi, i dettagli della tecnologia installata dal gruppo Persgroep, e partecipare ad una crociera sui canali che, complice anche un tempo clemente, non sarà dimenticata.

Presentazione allo stand Fujifilm del nuovo CtP Luxel News VMAX

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editori di tutto il mondo. Ovunque si è alla ricerca di soluzioni che trasformino le opportunità tecno-logiche in vero valore aggiunto sia per le imprese che per i consumatori finali. A differenza di quan-to successo in passato, oggi è chiaro che non ci sono soluzioni condivise da tutti, ma ogni editore deve trovare nel proprio target di consumatori gli spunti per consolidare i nuovi canali digitali, integrati con i media tradizionali.

E questa norma vale per tutti. Più l’offerta di soluzioni tecnologiche è flessibile, maggiori sono le possibilità di acquisire nuove commesse sui mercati internazionali. Fotoware, una delle società leader internazionali nel software per la gestione di archivi digitali fotografici, ha presentato la nuova versione della piattaforma per il workflow fotografico dove sono stati sviluppati strumenti per la gestione del contenuto del file.

L’editore può decidere di usare l’applicativo solo per il database immagini, oppure per ela-borare le fotografie esattamente come se avesse una camera oscura digitale. Le funzionalità nella gestione dei metadati e nella organizzazione del-le query per trovare ciò che serve sono quelle tipiche dell’applicativo, ma il software, a partire dalla versione presentata al WPE, è come se si

“sdoppiasse”: gestione dei dati e loro elaborazio-ne in termini di inquadratura, curve tonali, etc. I professionisti trovano un ambiente di lavoro comunque adatto alle diverse esigenze.

Con oltre 130 comunità locali servite con giornali, siti web e pubblicazioni di nicchia, la CNHI, Community Newspaper Holdings, con sede a Montgomery, in Alabama, è una delle aziende americane leader nella pubblicazione di notizie locali. Il loro obiettivo è di essere i primi in ogni mercato servito, e con loro sta lavorando la Tecnavia che ha sviluppato App specializzate a rendere disponibili su tutte le piattaforme digitali, computer, tablet e smartphone, contenuti editoriali facilmente consultabili. La tecnologia sviluppata, e proposta in fiera, “atomizza” il Pdf della pagina in altrettante componenti grafiche indipendenti, che possono essere lette dai consumatori come se fossero state sviluppate, fin dall’origine, per la piattaforma digitale.

Quello che vale per i contenuti vale, natural-mente, per la pubblicità, che dopo il processo, automatico, di “atomizzazione” dal Pdf, può essere linkata, nella versione digitale, al sito dell’inser-zionista. Con la App dell’azienda svizzera, la CNHI ha già in gestione circa mezzo milione di email e

Color Quality: ancora vincitori L’Arena, il Giornale di Vicenza e BresciaOggi

L’Arena, Il Giornale di Vicenza e BresciaOggi, del gruppo Editoriale Athesis, hanno conquistato l’In-ternational Color Quality Award di WAN-IFRA per il biennio 2014/2016. Il premio è stato consegnato ad Amsterdam, in occasione del World Publishing Expo 2014. Altri 75 editori e stampatori da 26 Paesi del mondo hanno conquistato il riconoscimento che certifica la qualità di stampa a colori nell’in-dustria dei quotidiani, assegnato dopo una dura selezione basata su test e misurazioni effettuate sulle copie prodotte. La qualità certificata è quella relativa alla produzione quotidia-na, ripetibile nel tempo. Per i tre quotidiani, tutti prodotti nel centro stampa del gruppo a Caselle di Sommacampagna (Vr), il Color Quality Award non è una novità. In particolare, per l’Arena di Verona è il riconoscimento numero 4, ad un passo quindi dalla

“stella della qualità”, il riconoscimento assegnato alle testate che hanno visto certificata la qualità nell’arco di una decina d’anni, in pratica per cinque edizioni del concorso.

Da sin.: Stefano Bigarelli, Responsabile Qualità e Sicurezza, Paolo Ciapetti, Responsabile di Produzione, Manfred Werfel, Deputy CEO di WAN-IFRA

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contatti al giorno, destinati a crescere.Sull’approccio “non monolitico”, ovvero estre-

mamente flessibile, ad un mercato difficile da inquadrare con le categorie tradizionali insiste an-che EidosMedia. Integrare i social networks nella piattaforma produttiva, potenziare gli analytics, ovvero le statistiche reali sulle preferenze dei lettori on line, e su tutti i comportamenti dei navi-gatori su Internet, e creare una base di conoscenza che consenta agli editori, ed alle redazioni, un ap-proccio bilanciato all’offerta di informazioni, sono alcuni dei filoni di sviluppo dell’azienda. Nello stand era in dimostrazione Swing, la nuova web App per l’accesso a tutte le fonti di informazione on line dell’ambiente editoriale.

I redattori possono facilmente creare notizie te-stuali arricchite da feeder di immagini, commenti dai social, e pubblicarli, se hanno i permessi, automaticamente verso gli stessi network, o verso blog od altre destinazioni. Se il nuovo applicativo è configurato per il giornalista che lavora sul campo, offre automaticamente lo spazio per scrivere, la ri-cerca delle fonti e la messaggistica interattiva con la redazionale centrale, relativamente al compito che sta svolgendo. E’ un canale di pubblicazione e di messaggistica privato molto più efficiente e veloce delle tradizionali email.

Nell’universo, sempre più ricco, delle web App, Atex si è alleata con Applix, società nata nel 2009 per lo sviluppo di soluzioni Apps Mobile per i sistemi operativi Apple e Android, e relativi smar-tphone e tablet. Anche loro, come altre aziende, sono sempre più orientate a sviluppare sul web, piuttosto nell’ambito della vec-chia visione delle licenze client. E’ un trend che sembra affer-marsi sempre di più. Nel 2005 – ricordano molti dei partecipanti al WPE – sembrava che i clienti privilegiassero i “motori di im-paginazione” standard, e prime fra tutte le release di InDesign di Adobe.

In pochi anni, questa perce-zione è cambiata radicalmente, ed oggi gli editori sembrano sempre più convinti che tornare verso soluzioni “proprietarie”, e basate sul web, sia la strada giusta da seguire, a discapito degli impaginatori standard, abbandonati alle scelte, qual-cuno dice anche ai capric-ci, di pochissime aziende che non sembrano più in grado di orientare il mercato, almeno in questa fase così confusa come

quella che sta vivendo l’editoria internazionale, a cavallo fra media stampati e nuovi canali di comunicazione.

Le decisioni concrete che saranno prese dagli editori internazionali a partire dal prossimo anno, diranno, meglio di qualsiasi analisi, quali trend, quali App e quali soluzioni integrate emerge-ranno dal complesso, e più che mai articolato, panorama delle tecnologie per l’industria della comunicazione quotidiana.

7.000 visitatori da 100 Paesi hanno incontrato i fornitori al World Publishing Expo 2014 di Amstardam

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Swing è una nuova applicazione web che per-mette di accedere alle funzioni di content manage-ment di Méthode da qualunque browser e da tutte le piattaforme, Mac, Windows o tablet.

Creare contenuti e arricchirli con immagini, vi-deo, social media, widget diventa semplice e imme-diato, grazie a un’interfaccia disegnata in funzione della usabilità e di una moderna user experience. Questa facilità di utilizzo, che sicuramente sarà apprezzata da redattori e blogger, è comunque integrata con i flussi editoriali “canonici”, e inclu-de tutte le possibilità di accesso ai contenuti e di collaborazione tra gli utenti.

“Libertà e flessibilità per chi crea contenuti edi-toriali e ne gestisce la pubblicazione: questa è l’idea alla base di Swing”, così presenta la app Massimo Barsotti, Direttore Marketing EidosMedia. “Oggi le redazioni devono poter incorporare contributi di diversa natura provenienti sia dall’interno ma sempre più dall’esterno dell’or-ganizzazione. Méthode Swing nasce per supportare un modello di lavoro distribuito”.

Swing fornisce accesso con-trollato a tutte le fonti di infor-mazione, come feeds, archivi e flussi di produzione, in un unico ambiente semplificato. Il materiale proveniente dalle fonti esterne può essere utilizzato per arricchire gli articoli, che, dispo-nendo dell’autorizzazione appro-

priata, possono essere pubblicati online e promossi sui social network.

Dal momento che i vari utenti hanno esigenze diverse in base allo specifico flusso di lavoro, Swing è stato pensato per essere altamente personalizzabi-le: l’home page della app, per esempio, è costituita da “widget” interscambiabili per soddisfare le più svariate necessità. Ideale per lavorare da remoto, Swing presenta un’interfaccia che combina editing e ricerca con funzioni di messaggistica e di workflow, permettendo di utilizzarlo in maniera proficua an-che nella redazione centrale. La web app funziona in tutti i browser e utilizza tecnologie HTML5, CSS3 e JavaScript garantendo un layout “responsive” che si adatta automaticamente alle dimensioni dello schermo del dispositivo dell’utente.

“Questa prima release di Swing introduce un set di funzionalità già molto ampio”, aggiunge Massi-mo. “Siamo comunque riusciti a bilanciare questa ricchezza di opzioni con una grande accessibilità e rapidità di utilizzo. “Ogni utente di Swing ha a portata di mano solo le funzioni di cui ha bisogno, senza essere “distratto” da altre in quel momento meno rilevanti”.

Swing offre anche un modo semplice per con-sentire ai collaboratori esterni e ai freelance di contribuire al flusso di lavoro: “il sistema consente un accesso per i collaboratori applicando determi-nate restrizioni”, ha detto Massimo Barsotti. “con il vantaggio che la loro interazione diventa molto più rapida e semplice, superando così il consueto scambio di e-mail o messaggi.”

Méthode Swing: una nuova web app leggera e potente per redattori e blogger

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. «Vent’anni e non sentirli», sembra dire Massimo Pioli, amministratore delegato di Exelis, mentre taglia la torta durante la breve festa tenutasi in sede con i suoi dipendenti e collaboratori. Vent’anni e, nonostante la crisi, avere anco-ra voglia di guardare avanti e pensare sem-pre al bicchiere come mezzo pieno, questo dice nel rapido brindisi a conclusione. La storia di Massimo Pioli è la storia delle sue società, un filo conduttore lungo vent’anni, che da cinque si chiama Exelis, la storia di un imprendi-tore che ha saputo non cedere alle sirene della im-provvisata diversificazione e che ha investito tutta la sua carriera nel mercato delle concessionarie di pubblicità, senza per questo rimanere indietro o ancorarsi a schemi e modelli di business superati. «Vent’anni sono molti, sono un traguardo impor-tante per un’azienda, soprattutto con i chiari di luna ai quali ci ha abituato questo periodo di crisi, costellato da aziende che chiudo-no o che si fondono senza un pro-getto comune, solo per far fronte alle difficoltà. Sono orgoglioso di quanto fatto fin ora. Sono orgo-glioso del gruppo di collaboratori e dipendenti che ho, ai quali va la mia stima per il lavoro svolto e per l’impegno quotidiano, sia con i nostri clienti, sia nello sviluppo dei prodotti - ha commentato Massimo Pioli - Stiamo muo-vendoci su più fronti, senza mai uscire da un mercato, quello delle concessionarie di pubblicità, che

conosciamo bene. Stiamo anticipando le esigenze del mercato, che da qualche tempo dà segni di spo-starsi più verso uno scenario contraddistinto da una nuova figura: l’editore concessionario dei propri mezzi. Stiamo mettendo in campo nuovi modelli di business e consolidando partnership strategiche, una tra tutte quella con GMDE, azienda che vanta anch’essa una lunghissima esperienza nel mercato dei giornali quotidiani.»

Il 2014 di Exelis è stato caratterizzato da alcuni importanti momenti: il rilascio della nuova versione del prodotto gestionale Presnet che è stato installa-to presso la concessionaria siciliana GDS Media & Communication, Libertà di Piacenza ed il Cittadino di Lodi, il consolidamento presso alcuni importanti clienti, quali Visibilia, Giornale di Brescia e Media Alpi Pubblicità, oltre all’ampliamento del servizio di impaginazione in outsourcing, lanciato nel 2013. È di queste settimane la fornitura del “neonato” Aster, il nuovo palinsesto radio-televisivo Exelis, a Radio24 ed una ulteriore nuova installazione Presnet presso Iniziative Editoriali di Frosinone. «Il 2015 sarà un anno chiave per noi - ha aggiunto Pioli - nel quale ci aspettiamo di concludere alcu-ne importanti trattative nate nell’ultimo trimestre del 2014. I segnali, anche se ancora flebili, di una ripresa ci sono tutti: voglio essere assolutamente ottimista e cavalcarli.»

Exelis celebra i suoi vent’anni di attività

EXELIS Srl A Socio UnicoVia Alle Rotte, 13-1542011 Bagnolo in Piano (RE) Strada del Drosso 33/8 10135 TorinoTel: +39 0522 953867 Fax: +39 0522 953869www.exelis.it

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La produzione: innovazione per la qualitàLa produzione nello stabilimento Schuite &

Schuite di Amt Wachsenburg, in Germania, è unica nel suo genere e fra le avanzate in Europa. Schuite & Schuite produce da sé tutta la vernice, non per ebollizione ma, molto più efficacemente, per estrusione. Questo processo continuo permet-te di produrre fino a 5 tonnellate all‘ora con una qualità molto elevata.

Ogni linea produce identici risultati qualitativi per i quattro colori di base.

Attualmente l’impianto è dimensionato per una capacità di 50.000 tonnellate, in atto il rad-doppio della capacità produttiva. Ogni linea pro-duttiva contiene una delle più moderne stazioni di pre-miscelazione (miscelatore PSI di NETZSCH) e 2 sistemi di macinazione per ottenere un pro-dotto ultra fine.

Gruppi di 10-11 tonnellate sono testati dopo la miscelatura in laboratorio e corretti fino alla specifica desiderata. Successivamente vengono filtrati e pompati nei serbatoi di stoccaggio dove avviene un ulteriore omogeneizzazione.

Da qui si possono riempire direttamente containers, camion cisterna o barili. L‘intera produzione viene realizzata con un minimo di addetti - grazie all’altissima automazione - sette giorni a settimana e 24 ore al giorno.

Inchiostri Schuite & Schuite:innovazione e qualità arrivano in Italia Grazie ad un accordo di distribuzione in esclusiva, Lithosol Italia propone ai centri stampa quotidiani e commerciali inchiostri offset coldset e heatset di Schuite & Schuite, che hanno nell'innovazione, nella qualità e nell'efficienza logistica i propri punti di forza.

La logistica: al servizio del clienteL’efficienza e la qualità delle linee di produzione

è la stessa che Schuite & Schuite propone ai clienti nella logistica. Con un moderno sistema di controllo centralizzato, l'azienda rifornisce i clienti esclusi-vamente con mezzi propri. L’impegno di Schuite & Schuite è quello di arrivare ai clienti in un lasso di tempo di 24-72 ore se si tratta di consegna di camion completi, pur rimanendo disponibili 24 ore al giorno per tutta la settimana.

Schuite & Schuite è proprietaria di 7 camion, ognuno con una capacita di 20 tonnellate nette, di 5 camion cisterna, ciascuno con capacità da 20 a 22 tonnellate nette, oltre a container di diversa capienza: 1,96m / 2,02m. con capacita di 1100 kg. per ciano/giallo e 1150 kg. per magenta e nero. Altri container di 1,65m con una capacita di 1000 kg. sono disponibili per tutti i colori.

Colori eco-compatibili senza oli mineraliI ricercatori che lavorano nei laboratori di Schui-

te & Schuite hanno sviluppato alcune famiglie di inchiostri “green”, totalmente prive di oli minerali. Bionomic 300 e 500 sono le soluzioni per stampa offset heatset da utilizzare sulle carte patinate e sulla carta da giornale.

In attesa di ottenere il brevetto industriale, gli inchiostri "green" consentono un funzionamento della rotativa assolutamente paragonabile a quello che si ottiene con soluzioni tradizionali. La velocità della macchina non deve essere ridotta, e le pagine escono dalla piega perfettamente asciutte e con una qualità visiva – dopo aver superato i tests in produzione – perfino superiore a quella offerta dagli inchiostri che utilizzano oli minerali.

Da oggi Schuite & Schuite parla anche in italiano: tutti i prodotti sono distribuiti in esclusiva dal rap-presentante unico per l’Italia, Lithosol Italia S.r.l.

Lithosol Italia S.r.l. via della Pace, 7

20098 S.Giuliano Milanese (MI)Tel. 02 98490621

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Atex, il fornitore leader nel mondo delle soluzioni informatiche per il settore editoriale, è lieta di an-nunciare che il quotidiano Libero è andato definitiva-mente in produzione con la soluzione editoriale Atex Content H-Series. Libero, fondato da Vittorio Feltri nell’anno 2000 e diretto oggi da Maurizio Belpietro, è un quotidiano di carattere nazionale che diffonde giornalmente circa 100.000 copie.

La scelta della soluzione Atex Content H-Series da parte di Libero è stata effettuata, dopo una attenta analisi e comparazione con altre soluzioni di mercato, per le sue peculiarità di ottimizzazione e automa-zione delle modalità di lavoro, sia redazionali che tipografiche, necessarie all’Editore per raggiungere gli obiettivi di riorganizzazione dei flussi di lavoro editoriali. Un’approfondita analisi dei costi e dei ritorni degli stessi ha completato la valutazione e la scelta definitiva che ha favorito la soluzione Atex che viene erogata in modalità Managed Services dalla società Uni-One, storico partner di Atex che già svolge tale servizio per altre testate Italiane. Tale modalità di servizio prevede da parte di Uni-One la completa gestione in remoto dell’architettura hardware e software che è installata in produzione presso la sede di Milano dell’Editore.

Marco Parini, Amministratore Delegato della Società Uni-One, commenta: “Grazie alla qualità del prodotto Atex Content H-Series, alla sua efficacia e alla qualità del nostro servizio, otteniamo la con-ferma della bontà tecnico/economica della nostra proposta”.

Anche il sito di Fondazione Don Gnocchi, ente non profit nel settore della riabilitazione e dell’as-sistenza a disabili, anziani e malati terminali, è live con Atex CMS Web Polopoly. Fondazione Don Gnoc-chi, istituita sessant’anni fa dal beato don Gnocchi per assicurare cura, riabilitazione e integrazione sociale a mutilatini e poliomielitici, è oggi una re-altà di primo piano nel panorama sociosanitario del nostro Paese. Svolge le proprie attività in regime di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale in 29 Centri e una trentina di ambulatori territoriali diffusi in 9 Regioni italiane, con 3602 posti letto accreditati ed operativi di degenza piena e day hospital e oltre cinquemila operatori tra personale dipendente e collaboratori professionali. Obiettivo di Fondazione Don Gnocchi è quello di rilanciare la propria strategia on line, con un radicale restyling della presenza web per garantire maggior eviden-za ai servizi erogati dalle numerose strutture sul territorio.

La ricerca di un CMS Web semplice, robusto, scalabile e che permettesse di estendere nel futuro la medesima soluzione anche ad altre realtà di Fonda-zione Don Gnocchi mediante una gestione multi-site avanzata ha portato dopo una accurata selezione alla scelta di Atex CMS Web Polopoly. Il sito di Fonda-zione Don Gnocchi (www.dongnocchi.it) è inoltre erogato in modalità Cloud da Atex permettendo una ottimizzazione dei costi di struttura e la massima garanzia di efficienza.

«La scelta di rinnovare la presenza e la strategia di comunicazione on line e di fornire con nuove tecnologie un servizio sempre migliore agli oltre diecimila utenti che ogni giorno si rivolgono alle nostre strutture – commenta Emanuele Brambilla, responsabile del Servizio Comunicazione e Relazioni Esterne di Fondazione Don Gnocchi - ci ha portati alla scelta di affidarci ad una soluzione particolar-mente avanzata quale Atex CMS Web Polopoly, che ci permetterà di raggiungere gli obiettivi che la sfida di questi anni sta ponendoci».

«Siamo orgogliosi di partecipare ad un progetto che, nato 70 anni orsono, continua ad occuparsi al massimo livello dei più deboli e di chi in un mo-mento particolare della vita ha bisogno del corretto supporto - aggiunge Filippo Basso, Atex Professional Services Manager Italy».

Libero e Fondazione don Gnocchi: Atex continua a crescere nel mercato italiano

Atex Via Degli Artigianelli 10 20159 MilanoTel: +39 02 86 801 Fax: +39 02 86 801 [email protected]

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Filo direttoLe aziende informano

Numero 83 - dicembre 2014

TecnoMediaPeriodico della ASIG - Associazione Stampatori Italiana Giornali -

Tecnologie, Prodotti & Mercati editoriali

L’Espresso+: informazione e business on lineil Gruppo Espresso ha avviato L’Espresso+, una nuova te-stata digitale integrata al prodotto stampato, per proporre ai lettori contenuti originali, sviluppando una redazione multi-mediale ed un modello di business a pagamento originale ed innovativo. a pagina 7

Informazione personalizzata a El MundoAlla Calprint di Medina del Campo (Valladolid) è da poco entrata in funzione la prima linea di produzione ibrida offset-digitale per la stampa di prime pagine “personalizza-te”, con uno spazio di informazioni che può cambiare in fun-zione dell’area distributiva. a pagina 3

Le RubricheFilo diretto ...............................................................................................................da pagina 47

Askanews, agenzia per editori multimedialiLa nuova agenzia propone agli editori contenuti in forma-to video, audio, fotografico e testuale per un flusso di in-formazioni multimediali, in grado di raggiungere i lettori ventiquattr’ore al giorno attraverso qualsiasi canale di co-municazione. a pagina 37

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La pubblicità che si “annusa”La pubblicità digitale sul web è solo audiovisiva, ma sulle pagine dei giornali è possibile miscelare fragranze agli in-chiostri di stampa, e veicolare al consumatore supporti olfat-tivi oltre che visivi, tattili o acustici. Gli editori esteri già lo fanno... a pagina 31

World Publishing Expo 2014Fra gli stand di una fiera che resta uno dei punti di incon-tro privilegiati per i professionisti internazionali dell’edito-ria quotidiana, tecnici e manager sono andati alla ricerca di nuovi spunti per trasformare le soluzioni tecnologiche in va-lore aggiunto per l’industria e per i lettori. a pagina 40

Nuove iniziative d’impresaReinventarsi imprenditori in epoca di crisi? Si può, e qual-cuno lo ha fatto. A Bologna, in uno dei capannoni che ospi-tavano il centro stampa Niber, è nata la Becmet, società specializzata nel recupero, lavorazione e vendita all’ingrosso ed al dettaglio dei materiali ferrosi. a pagina 34

Il prodotto quotidiano sta sperimentando nuove idee – multisensoriali - per trovare una migliore integrazione con i nuovi canali on line, web e piattaforme mobili. In Italia ed all’estero si moltiplicano le esperienze che indicano nella valorizzazione delle caratteristiche proprie della stam-pa la strada da seguire. da pagina 10

WAN-IFRA Italia 2014 XVII edizione - Padova, 18-19 settembre 2014

Il ruolo della stampa nell’epoca della “global audience”