STRUMENTAZIONE Misura e controllo i numeri del...
Transcript of STRUMENTAZIONE Misura e controllo i numeri del...
s 4
,50
- In
cas
o di
man
cato
rec
apito
invi
are
al C
MP
/CP
O d
i Ros
erio
-Mila
no p
er la
res
tituz
ione
al m
itten
te p
revi
o pa
gam
ento
res
i - IS
SN
000
5-12
84
STRUMENTAZIONE
Misura e controllo
i numeri del 2013
SPECIALE
PROCESSO
L’Enterprise Control
System di Invensys
CONTROLLO
Le novità Siemens
a SPS di Norimberga
Novembre/Dicembre 2013
Anno LXI - N. 9
Manutenzione predittiva
per l’industria
PRESSO LA SEDE DI:
OFFERTO DA:
Come arrivare alla sede di Bologna Congressiin auto: autostrada• A1 Milano/ Firenze/ Roma/ Napoli
• A13 Padova/ Venezia• A14 Ancona/ Bari• A15 La Spezia/ Genova• A22 Verona/ Trento/ Brennero
Imboccando la tangenziale si deve uscire allo svincolo n.7 (Via Stalingrado). In direzione “Centro Città” e a 1,5 Km si trova il Palazzo dei Congressi.
in treno: dei Congsi trova aCentrale
Per aderireon line all’indirizzo www.mostreconvegno.it/mc4
La partecipazione ai seminari e alla mostra è gratuita, così come la documentazione e il buffet
Mostra Convegno
1 DAY EVENT40 A Z I E N D E ESPOSITRICI25 SESSIONI DI PRESENTAZIONE PIÙ DI 800 VISITATORI
Non perdere la più importante occasione di aggiornamento
professionale e partecipa anche tu all’appuntamento con
l’unica mostra convegno italiana interamente dedicata alle
tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento.
Scegli tra le decine di seminari tecnici quelli che più ti
interessano e completa la tua esperienza di visita entrando
in contatto diretto con le aziende leader del settore, le loro
proposte tecnologiche, la loro esperienza nei più disparati
settori applicativi: dal packaging al food & beverage,
dalla meccanica all’elettronica, dai grandi impianti al
mondo dell’energia. Passando per l’acquisizione dati, la
comunicazione e il mondo dell’interfacciamento.
Motion Control for si rivolge a tecnici e progettisti
operanti in ambito industriale e nel settore energetico
(impiantistica produttiva, macchine automatiche, macchine
utensili, manutenzione ecc.) che utilizzano:
- motori e motoriduttori
- servomotori
- azionamenti e regolatori di velocità
- controllo assi
- sistemi di posizionamento
- comandi e attuatori
- sensori e comunicazione
LA MOSTRA
In uno spazio specifico sarà allestita un’esposizione a cura delle aziende partecipanti, in cui sarà possibile con-frontarsi con l’attuale offerta commer-ciale.
IL CONVEGNO
Nel corso della giornata si susseguiran-no seminari tecnici tenuti dalle aziende espositrici della durata di 30 minuti cia-scuno.
I CONTENUTI
Il programma, l’agenda e i titoli dei semi-nari saranno aggiornati, man mano che verranno confermati, sul sito www.mostreconvegno.it/mc4
(dati riferiti all’edizione 2013)
MOTION COVivi da protagonista il più importante evento italiano ded
MARTEDÌ 18 MARZO 2014Palazzo dei Congressi di Bolognadalle ore 9.00 alle ore 17.00
Per informazioni: Tel. 02 49976533 - 335 276990 -Fax 02 49976572
[email protected] - www.mostreconvegno.it/mc4
Il Palazzo ressi 2 Km dalla Stazione FS.
NTROL FORdicato al mondo del motion control
©2013 National Instruments. Tutti i diritti riservati. National Instruments, NI e ni.com sono marchi commerciali di National Instruments. Altri prodotti e nomi aziendali citati sono marchi commerciali delle rispettive aziende. 14487
Fare ingegneria in un mondo complesso porta ogni giorno nuove sfi de. Cambia
approccio per affrontarle al meglio. Riprogramma il tuo mondo ingegneristico con
la piattaforma integrata hardware e software di National Instruments. Supera la
complessità dei sistemi di misura e controllo.
Riprogramma il mondo.
>> A te l’idea, a noi gli strumenti. Visita italy.ni.com
02.413091
PERFORMANCEMADE
SMARTERAnalogico oggi,digitale in futuroLa nuova interfaccia 4511 removibile consente la comunicazione digitale su tutti i dispositivi della serie 4000 e 9000 dei sistemi attuali e futuri.
Ora è possibile aggiungere la comunicazione Modbus alle unità PR electronics installate
semplicemente collegando un’interfaccia di comunicazione 4511 a ciascuna unità. Il segnale
analogico originario in uscita viene mantenuto per garantire la ridondanza, mentre la nuova
interfaccia 4511 fornisce la programmazione onsite e in remoto, la simulazione degli ingressi e le
funzioni di moni toraggio. L’accesso all’interfaccia 4511 è consentito tramite Modbus, via Ethernet
mediante il nuovo gateway PR electronics o in remoto attraverso l’app PPS (Portable Plant
Supervisor) disponibile per varie piattaforme, tra cui iOS, Windows e Android. Con l’integrazione
della nuova interfaccia 4511 e dell’app PPS nei dispositivi in uso, si ottiene un’alternativa più
intelligente, semplice e conveniente ai sistemi AMS (Asset Management System), che supporta
anche l’aggiunta futura di nuovi protocolli di comunicazione nella base installata.
Scopri la potenza del digitale sul sito web prelectronics.com
TEMPERATURA | INTERFACCE I.S | INTERFACCE DI COMUNICAZIONE | MULTIFUNZIONE | ISOLAMENTO | DISPLAY
GE Measurement & Control
Sicurezza prima di tutto
SILCer tified
La sicurezza di chi lavora negli ambienti pericolosi delle raffinerie è sicuramente la prima preoccupazione. Allo stesso tempo
è necessario evitare costose femate di impianto mentre si cerca di ottenere il massimo dal processo.
Panaflow HT è il primo misuratore di portata ultrasonico accreditato SIL. Questo significa funzionamento ultra-sicuro ad elevate temperature con accuratezza da ultrasuono, velocità e nessuna manutenzione. La sicurezza prima di tutto.
Nelle aree pericolose la sicurezza viene prima di tutto
PanaFlow HT Misuratore di portata ultrasonico SIL
Tel: +39 039 6561407Email: [email protected]
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
sommario 7NOVEMBRE/DICEMBRE 2013
EDITORIALE L’importanza di un buon inizio di Michele Maini, Massimiliano Veronesi 11 BREAKING NEWS L’attualità in breve a cura di J. Di Blasio 12 MERCATI Un 2013 sostanzialmente stabile per automazione e strumentazione di processo di U. Ce 20 CONTROLLO Obiettivo evoluzione per l’automazione di processo di M. Gargantini 24 Come produrre al meglio. La ricetta di Siemens di F. Canna 28 Più potenza di calcolo per trasporti e industria di J. Di Blasio 32 MECCATRONICA Gli strumenti dell’engineering efficiente di J. Di Blasio 36 IDENTIFICAZIONE Un caso italiano di innovazione programmata di J. Di Blasio 38 POWER Interruttori aperti e quadri di distribuzione. L’innovazione made in Italy di ABB di F. Canna 40 PROCESSO Un’unica Fondazione per Foundation Fieldbus e Hart Communication di F. Canna 44
PROGETTAZIONE La progettazione 3D per tutti di J. Di Blasio 46 TELECONTROLLO Teleassistenza di macchine e impianti. La proposta di Asem di F. Canna 48 MANUTENZIONE Previsioni produttive e manutenzione dei motori di T. Osterholm, C. T. Pinto 50 HMI Un’interfaccia per ogni esigenza. La proposta di HMI e PC Industriali di Phoenix Contact di F. Canna 52 CONTROLLO Transitori virtuali per benefici reali di M. Veronesi 56 DIZIONARIO Telecontrollo di A. Martin 58
AUTOMOTIVE Un trasloelevatore a elevate prestazioni in Brasile di G. Testa 60 SENSORI Sensori Hall sotto esame di J. McKenna 62
primo piano
approfondimenti
applicazioni
novità
speciale
tecnica UTILITY Smart Utility Meters e l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza di F. Cascetta, S. Campana 84
Foxboro Evo è il nuovo Enterprise Control System di Invensys, con la sicurezza integrata nel controllo.
Pagina 24
IN VETRINA Schneider Electric - Un HMI controller semplice e compatto di J. Di Blasio 94 Flir - Termocamere per ogni occasione di J. Di Blasio 96 SolidWorks - Progettazione 3D semplice e innovativa di F. Canna 98 Siemens - Uno strumento intelligente per lo sviluppo del prodotto di B. Vernero 100 Freescale Semiconductor - MCU miniaturizzato con Arm core di B. Vernero 102 PRODOTTI E SOLUZIONI News a cura della redazione 104 APPUNTAMENTI Eventi da segnare in agenda 113
MANUTENZIONE PREDITTIVA Manutenzione predittiva, gli strumenti di controllo di A. Martin 64 Rassegna di prodotti e applicazioni a cura di F. Gornati 68 La manutenzione predittiva nell’industria dei semiconduttori di G. Fazio 76
Pagina 64
La manutenzione predittiva comporta che l’intervento sui macchinari sia eseguito solo in seguito al riscontro di parametri specifici, quando un guasto è probabile.
Pagina 28
Alla fiera SPS IPC Drives 2013 di Norimberga, le novità Siemens: il software TIA Portal v13, le CPU della serie Simatic S7 1500, gli HMI basic panel Simatic e i motori Simotics FD.
sommario8
contatti
ORGANO UFFICIALE DI
[email protected] www.automazionestrumentazione.itwww.automazione-plus.itwww.tech-plus.it www.fieramilanomedia.itwww.mostreconvegno.it
NOTIZIARIO ANIPLA 80 NOTIZIARIO AIS/ISA 114 AZIENDE E INSERZIONISTI 116
rubriche
[email protected] - www.anipla.it
KELLER ITALY Srl
Via M. Gonzaga, 7
20123 Milano
Tel. 800 781717
Fax 800 781718
www.keller-druck.com
in copertina
Siamo su
www.linkedin.com/groups/Automazione-Strumentazione-4301593
Sede legale - Piazzale Carlo Magno, 1 - 20149 MilanoSede operativa ed amministrativa:
SS. del Sempione 28 - 20017 Rho (MI)tel: +39 02 4997.1 - fax +39 02 49976.570
Direzione Giampietro Omati Presidente Antonio Greco Amministratore Delegato
Comitato Scientifico Luca Ferrarini (Presidente) Leone D’Alessandro, Italo Di Francia, Mario Gargantini, Fausto Gorla Michele Maini, Carlo Marchisio, Regina Meloni, Alberto Rohr, Alberto Servida, Massimiliano Veronesi, Antonio Visioli
Redazione Antonio Greco Direttore Responsabile Franco Canna Responsabile del Coordinamento [email protected] - tel: 02 49976.502 Jacopo Di Blasio
[email protected] - tel: 02 49976.505 Cristina Turra Segreteria [email protected] - tel: 02 49976.515
Collaboratori: Andrea Cattania, Angelo Corrieri, Giuseppe De Palma, Francesco Ferrari, Daniela Garbillo, Mario Gargantini, Franco Gornati, Gian Carlo Lanzetti, Armando Martin, Francesco Marri, Gabriella Oldani, Michele Orioli, Piero Pardini, Antonella Pellegrini, Bruno Vernero, Stefano Viviani
Grafica e Cristina Turra Progetto grafico - Impaginazioneproduzione [email protected] - tel: 02 49976.515 Franco Tedeschi Coordinamento grafici [email protected] - tel: 02 49976.569 Alberto Decari Coordinamento DTP [email protected] - tel: 02 49976.561 Prontostampa Srl uninominale Zingonia (BG) - Stampa Nadia Zappa Ufficio Traffico - [email protected] - tel: 02 49976.534
Pubblicità Giuseppe De Gasperis Sales Manager [email protected] - tel: 02 49976.527 - Fax: 02 49976.570 Vinicio Giampaoli tel: 02 55181842
International Sales
U.K. - SCANDINAVIA - NETHERLAND - BELGIUM: Huson European Media
Tel +44 1932 564999 - Fax +44 1932 564998 Website: www.husonmedia.com SWITZERLAND: IFF Media
Tel +41 52 6330884 - Fax +41 52 6330899 Website: www.iff-media.com USA: Huson International Media
Tel +1 408 8796666 - Fax +1 408 8796669 Website: www.husonmedia.com GERMANY - AUSTRIA: MAP Mediaagentur • Adela Ploner
Tel +49 8192 9337822 - Fax +49 8192 9337829 Website: www.ploner.de TAIWAN: Worldwide Service co. Ltd
Tel +886 4 23251784 - Fax +886 4 23252967 Website: www.acw.com.tw
Abbonamenti N. di conto corrente postale per sottoscrizione abbonamenti:
48199749 - IBAN: IT 61 A 07601 01600 000048199749 intestato a: Fiera Milano Media SpA, Piazzale Carlo Magno,1, 20149 Milano. Si accettano pagamenti con Carta Sì, Visa, Mastercard, Eurocard Tel. 02 252007200 - Fax 02 49976.572 E-mail: [email protected]
Abbonamento annuale E 49,50 Abbonamento per l’estero E 99,00 Prezzo della rivista: E 4,50 - Arretrati: E 9,00 Spedizione in abbonamento postale art. 2 comma 20/B legge 662/96
Fiera Milano Media è iscritta al Registro Operatori della Comunicazione n° 11125 del 25/07/2003. Registrazione del tribunale di Milano n° 5180 del 29/01/1960. Tutti i diritti di riproduzione degli articoli pubblicati sono riservati. Manoscritti, disegni e fotografie non si restituiscono. Automazione e Strumentazione ha frequenza mensile. Tiratura: 11.800 - Diffusione: 11.525.
tel. 02 49976.515fax 02 49976.570
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
www.automazione-plus.itwww.tech-plus.it www.fieramilanomedia.it
more choice. less risk.
To learn more visit www.honeywellprocess.com
Honeywell S.r.l., Via Philips 12, 20900 Monza MB, [email protected], Phone 39 039 2165608
© 2013 Honeywell International, Inc. All rights reserved.
An integrated approach to reaching first production andoptimizing the automation lifecycle.
Honeywell’s integrated approach to main automation contracting projectexecution helps you quickly reach first and full production with predictablecosts, reduced cycle times, low capital expenses and project risk mitigation. This holistic approach delivers an integrated automation strategy from thefield to the boardroom that brings value during the entire life of your asset.Only Honeywell has the expertise and breadth and depth of portfolio to offerthis comprehensive solution to industrial plants.
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
EDITORIALE
primo piano 11
’
EDITORIALE
‘primo piano
Michele MainiConsulente industriale
Consigliere Anipla -
Sezione di Milano
di un sistema di automazione, alle fasi di concezione, progettazione e implementazione seguono quelle non meno importanti di collaudo e messa in servizio, che di fatto costituiscono, rispetto al cliente finale, il vero e proprio “inizio vita” dell’impianto. Nonostante esse rappresentino la vera validazione del sistema e il primo momento di confronto con la sua reale applicazione, ad esse viene riservata una attenzione non sempre proporzionata al rigore con il quale vengono invece affrontate ed alle ricadute in termini di costi e tempi, tanto che, per evitare sorprese, gli standard applicabili e le prove da superare fungono spesso da guida per le fasi iniziali di concepimento e design.Molti aspetti risultano infatti da considerare quali ad esempio i criteri e le procedure di collaudo, l’impiego di strumenti hardware e software (simulatori) dedicati e specifici alle varie tecnologie implementate (tradizionale o bus di campo), gli accorgimenti ( ad esempio le prove indiciali) per il tuning dei parametri e la messa in servizio dei loop critici, la formazione degli operatori, ed anche la mai del tutto liscia verifica delle funzionalità ove più sistemi/sottosistemi sono coinvolti nell’anello. In questa fase inoltre intervengono spesso problemi di convivenza/integrazione con sistemi preesistenti che, per vari motivi, non possono esser rinnovati, e ciò spesso implica sia una accurata revisione/ridefinizione delle interfacce HW/SW sia una attività di “reverse engineering” per identificare le interazioni funzionali fra tali sistemi ed il nuovo progetto. Speciale attenzione deve essere dedicata alle delicate ed attuali esigenze relative alla verifica dei requisiti di safety (SIL) e di cyber-security; e non meno importanti sono infine le modalità di assistenza remota alla messa in servizio (telecommissioning, determinante nella attivazione di impianti che hanno dinamica di giorni/settimane) e al successivo esercizio (manutenzione remota).Notevole in ambito di collaudi e commissioning il ruolo giocato dai System Integrators che grazie alla loro familiarità con i sistemi più diversi, rendono possibile quell’integrazione di funzionalità eterogenee e distribuite che i clienti finali ed i contractors richiedono sempre maggiormente nei vari ambiti, dal controllo alla sicurezza, dal monitoraggio degli asset all’ottimizzazione delle prestazioni.In un recente workshop Anipla tenutosi in occasione della manifestazione fieristica SAVE, tutti questi temi sono stati affrontati e dibattuti da affermati professionisti del settore, confermando la attualità con la quale si riconosce l’importanza delle fasi di collaudo e commissioning e risultando in un interessante momento di confronto e arricchimento professionale reciproco, com’era negli intendimenti degli organizzatori e come è giusto che sia per queste iniziative di una delle più attive associazioni di categoria del settore.
Nella realizzazione
L’importanza di un buon inizio
11
Massimiliano VeronesiProduct Manager, Process
Control and Management
Systems, Yokogawa Italia Srl
Consigliere Anipla -
Sezione di Milano
BREAKING NEWS
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
12
PROCESSO
Endress+Hauser acquisisce Analytik Jena
Endress+Hauser è intenzionata ad aumentare la propria parte-
cipazione in Analytik Jena, azienda attiva nella strumentazione
analitica classica, così come nel settore delle biotecnologie e della
diagnostica molecolare. Da inizio autunno, Endress+Hauser
detiene il 47,33% delle azioni della tedesca Analytik Jena, il
22,99% in forma diretta e il 24,34% indirettamente. Di conse-
guenza, il Gruppo Endress+Hauser sta preparando un’offerta
obbligatoria per gli azionisti della società.
A seguito della recente approvazione da parte dell’ufficio fede-
rale tedesco preposto al controllo dei cartelli e della concorrenza,
Endress+Hauser può acquisire le azioni originariamente dete-
nute dal Gruppo Verder, che ha sede nei Paesi Bassi, con azioni
non sottoscritte dal recente aumento del capitale sociale.
Il prezzo offerto, di 13,75 euro per azione, si trova al di sopra
dei prezzi pagati dal gruppo Endress+Hauser per la partecipa-
zione in Analytik Jena nel periodo precedente all’offerta. Ma Luc
Schultheiss, CFO del Gruppo Endress+Hauser, ha dichiarato di
ritenere che si trat-
ti di un’offerta equa
e corretta, alla luce
della posizione at-
tuale della società e
delle prospettive fu-
ture.
Sia il governo del-
la Turingia, uno dei
lander della federa-
zione tedesca, che
Klaus Berka, fon-
datore e Ceo di
Analytik Jena, han-
no accolto con fa-
vore la maggiore
partecipazione di
Endress+Hauser. Lo
Stato Libero di Tu-
ringia attualmente
possiede 17,79% di
Analytik Jena tramite un fondo gestito da una società di investi-
mento, mentre Klaus Berka detiene il 9,93% della società. In un
secondo momento entrambi gli azionisti negozieranno sulla ven-
dita delle loro rispettive quote e la discussione si concentrerà sul
futuro della società e sulla sua integrazione nel Gruppo.
Endress+Hauser si è espressamente impegnata a mantenere la
posizione di Jena. Klaus Endress ha sottolineato la volontà di fare
in modo che Analytik Jena rimanga una società indipendente.
Possedendo già una posizione consolidata nella strumentazione
di processo, con questa acquisizione il Guppo Endress+Hauser
mira a sviluppare una sua presenza anche nell’ambito dell’ana-
lisi di laboratorio.
Endress + Hauser rafforzerà ed estenderà le vendite di Analytik
Jena a livello mondiale per il settore del laboratorio. Inoltre,
Klaus Endress ha dichiarato di vedere delle potenziali applica-
zioni promettenti per la tecnologia della strumentazione di labo-
ratorio nella strumentazione di processo e viceversa.
CONNESSIONI
Weidmüller crea la divisione Electronic Interface Technology
Weidmüller ha fondato una nuova divisione chia-
mata “Electronic Interface Technology”, che si
occupa dello sviluppo, del marketing e dei servizi
per prodotti e soluzioni per l’automazione. La
divisione è guidata da Timo Berger, che in pas-
sato ha ricoperto varie posizioni di responsabilità
in Weidmüller, dal 2006. Berger ha dichiarato
che, con le sue soluzioni e i suoi prodotti innova-
tivi, Weidmüller si posiziona come partner nel
campo nell’automazione. Per questo, i sistemi di
I/O remoti e le interfacce con i dispositivi di con-
trollo rivestono una particolare importanza. Infatti,
le soluzioni Weidmüller sono create sulla base del
sistema di I/O remoto “u-remote”, dei sistemi di
I/O remoto SAI Active con grado di protezione IP
67 e dei sistemi di interfaccia per PLC. Queste soluzioni possono
essere integrate nella topologia della macchina o dell’impianto
d’automazione, per accrescere le prestazioni in quell’area.
Il nuovo sistema modulare di I/O remoto “u-remote” è caratte-
rizzato da un collegamento ad innesto senza utensili ed elevata
densità dei componenti ed è progettato per garantire alti livelli di
efficienza e produttività.
Il web server integrato semplifica la messa in funzione e riduce
i tempi di manutenzione. Tra le caratteristiche significative di
questi prodotti, Weidmüller sottolinea la progettazione lineare,
la semplice installazione, la veloce messa in funzione e la pre-
venzione dei tempi morti.
MERCATI
Gefran sul mercato turco
Gefran ha aperto una nuova filiale in Turchia, ad Istanbul, con l’obiettivo di ampliare la copertura commerciale a livello globale e garantire un supporto tecnico, qualificato, veloce ed efficiente, ai clienti locali. Gefran, azienda italiana che progetta e produce sensori, componenti per l’automazione e drive per il controllo dei processi produttivi, ha cominciato a puntare al mercato turco circa quattordici anni fa, quando ha iniziato a collaborare con distributori della zona e ha potuto approfondire la conoscenza del mercato locale, intrecciando relazioni commerciali soprattutto con i costruttori di macchine per la lavorazione delle materie plastiche e impianti di sollevamento civile (lift).Per Gefran, la Turchia rappresenta una meta commerciale strategica, anche in considerazione del fatto che è tra le prime venti potenze emergenti mondiali, accanto a Cina, Brasile e India in cui Gefran è presente da anni con importanti programmi di sviluppo. In particolare, Gefran intende sviluppare le opportunità offerte dal mercato turco mantenendo la collaborazione con i propri partner locali storici, in modo da garantire continuità con il passato e allo stesso tempo migliorare in termini di qualità e servizio le collaborazioni per il futuro.
A CURA DI JACOPO DI BLASIO
La sede di Analytik Jena in Turingia
Timo Berger è alla guida della nuova divisione di Weidmüller
Perfection in Automationwww.br-automation.comwww.br-automation.com/automationstudio
Ingegneria del software con Automation Studio 4
L'automazione
Perfection in Automation
Protezione degli investimenti grazie a un sistema aperto e compatibile
Riduzione dei tempi di sviluppo attraverso una progettazione software parallela e modulare
Riduzione dei costi di sviluppo grazie alla totale riutilizzabilità del software su hardware differenti
Un'unica soluzione software completamente integrata lungo tutto il ciclo di vita del sistema
Prototipazione virtuale per una simulazione completa della macchina
BREAKING NEWS
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
14
SOFTWARE
Autodesk punta ad acquisire Delcam
Autodesk, che opera nello sviluppo di software per la proget-
tazione e nei servizi, ha annunciato l’intenzione di acquistare
Delcam, fornitore di software per il mercato manifatturiero.
Dal punto di vista finanziario, Autodesk prevede di acquistare
Delcam per 20,75 sterline per azione o circa 172,5 milioni di
sterline. La transazione, che sarà strutturata come un’offerta in
denaro contante per tutte le azioni in circolazione di Delcam,
dovrebbe concludersi nel primo trimestre dell’anno fiscale 2015
di Autodesk.
Carl Bass, president e Ceo Autodesk, ha dichiarato che insieme,
le due aziende, contribuiranno allo sviluppo e all’implementa-
zione di tecnologie per la produzione digitale. Clive Martell,
CEO di Delcam, si è detto entusiasta delle opportunità derivanti
dalla combinazione tra Delcam e Autodesk. Martell sostiene che
questo permetterà di creare una piattaforma all’avanguardia
con cui servire al meglio gli utenti dei prodotti di entrambe le
aziende. Martell ha anche dichiarato che l’offerta riconosce il
potenziale di Delcam e offre un’interessante opportunità affin-
ché gli azionisti traggano valore dalle
loro attuali partecipazioni, creando anche
nuove opportunità per il personale dell’a-
zienda e per i partner che operano all’in-
terno della piattaforma Autodesk.
Con sede a Birmingham, Inghilterra, Del-
cam è un fornitore di soluzioni Cad/Cam
e di misurazione industriale avanzate per
il settore manifatturiero. La gamma di
software Delcam per la progettazione, la
produzione e il controllo offre soluzioni
Cad/Cam automatizzate per diversi settori, che vanno da quello
aereospaziale a quello dei giocattoli e delle attrezzature sportive.
La società ha oltre 30 uffici in tutto il mondo, circa 600 dipen-
denti, un fatturato di 47,1 milioni di sterline registrato nell’anno
fiscale 2012, e le sue azioni sono quotate nella borsa inglese.
IDENTIFICAZIONE
Cash back per le etichettatrici industriali
Elcart Distribution anche quest’anno supporterà Dymo nella pro-
mozione valida fino a fine 2013. L’offerta comprende diversi
prodotti di Dymo per l’etichettatura industriale e, in particolare, è
disponibile su una selezione di prodotti della serie
Rhino, per i quali Dymo riconosce un rimborso fino
al 50% del prezzo pagato.
La promozione relativa alle macchine industriali
Rhino è valida fino al 31 Dicembre 2013 per acqui-
sti effettuati in Italia dei modelli Rhino 4200, Rhino
5200, Rhino 5200 Kit e Rhino 6000 Kit.
Maggiori informazioni sui termini e le condizioni
dell’offerta sono disponibili sul sito web di Dymo
(www.dymo.com).
SOFTWARE
Spac Automazione con i prodotti Chint
Chint Group Corporation, produttore cinese di apparecchiature elettriche, e SDProget Industrial Software, produttore italiano di applicativi per la progettazione elettrica, hanno collaborato per inserire i dati dei prodotti di Chint nel software di SDProget. Grazie alla collaborazione tra le due aziende, il database del software per la progettazione elettrica Spac Automazione è stato aggiornato, inserendo al suo interno i dati di tutti i materiali di Chint. Chint è attiva in Cina nella produzione di apparecchiature elettriche per le applicazioni di bassa, media, alta ed altissima tensione, nonché per l’automazione industriale. Le linee principali di prodotto di Chint in italia comprendono: sistemi modulari, interruttori scatolati, interruttori aperti, automazione industriale, carpenteria e sistemi di protezione per fotovoltaico.La linea di prodotti Chint, che è composta da 100 serie di prodotti per oltre 10.000 specifiche applicazioni, è sia per grandi applicazioni che per l’uso generico. Chint ha superato la certificazione di gestione della qualità Iso 9001, la certificazione del sistema di gestione ambientale Iso 14001 e la certificazione di gestione del sistema della sicurezza e della salute dei lavoratori OHSAS 18001. Inoltre i prodotti Chint hanno ottenuto certificazioni da oltre 150 organi internazionali come: UL, Cebec, Kema, Semko, PCT, VDE, FL, Esc, RCC, CCC ecc.
SAFETY
Siemens rinnova il sito Safety Integrated
Siemens Safety Integrated ha completamente rinnovato la
veste grafica del suo sito web (www.siemens.it/safety),
dove è illustrata l’intera offerta dell’azienda. I prodotti sono
suddivisi secondo il tipo di utilizzo, considerando il punto di
vista dell’utente. Inoltre, il nuovo sito web contiene più pagine
e informazioni in lingua italiana ed è corredato di immagini,
video e testi esplicativi, utili anche a visitatori non specializzati.
Come organizzazione dei contenuti, il sito è suddiviso in
tre parti: rilevamento, analisi e reazione. I sottosistemi di
rilevamento, che hanno il compito di acquisire dal campo i
segnali necessari, comprendono prodotti come i finecorsa e i
dispositivi comando e segnalazione.
I sottosistemi di analisi, che hanno il compito di verificare i
segnali acquisiti oppure di valutarli con operazioni logiche
progettabili, includono dispositivi come: i controllori failsafe
Simatic, periferia decentrata failsafe Simatic, Safety Relays
Sirius, 3RK3 Modular Safety System, dispositivi di sicurezza
3TK28 e 3SK1, motor management, Sinumerik Safety
Integrated , comunicazione failsafe.
Infine, i sottosistemi di reazione, che attuano sul macchinario le
azioni previste dal progettista oppure richieste dal sottosistema
di “Analisi”, comprendono: gli azionamenti Sinamics G,
azionamenti Sinamics S, Sinumerik Safety Integrated, Motor
Starter Sirius.
Autodesk è interessata a Delcam che è anche un fornitore di soluzioni Cad/Cam
Rhino 5200 è uno dei prodotti Dymo in offerta
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
BREAKING NEWS
primo piano 15
MERCATI
ABB: cambio al vertice e acquisizione nel ferroviario
Il nostro Paese è stato al centro di alcune delle più recenti ope-
razioni di ABB, che ha effettuato un avvicendamento al vertice
della sua struttura in Italia e ha completato l’acquisizione di un
ramo d’azienda italiana nel settore ferroviario. Alla guida di
ABB Italia e della regione mediterranea è stato chiamato Mat-
teo Marini, che ora è Country Manager di ABB Italia e Ammi-
nistratore Delegato di ABB SpA. Marini assume anche il ruolo
di responsabile della Mediterranean Region, che ha la sua
sede in Italia e di cui fanno parte, oltre al nostro, 17 Paesi tra
cui Francia, Spagna, Grecia, Turchia, Portogallo, Paesi Balca-
nici, Malta, Israele e Maghreb. La carriera di Matteo Marini
in ABB ha avuto inizio nel 1991 e dal marzo 2012 ricopre
anche la carica di Presidente di Anie Energia.
Sul versante delle operazioni finanziarie, ABB ha comple-
tato la fusione per incorporazione di RGM Polycontrol, ramo
d’azienda dell’italiana RGM S.p.A. con sede a Genova spe-
cializzato nei sistemi di alimentazione ausiliaria per veicoli
ferroviari. L’acquisizione, partita a settembre 2012, è volta a
rafforzare la posizione di ABB come fornitore per i costruttori
di treni e gli operatori ferroviari. RGM Polycontrol è attiva in
Italia nella progettazione e nella produzione di convertitori
per servizi ausiliari di bordo per veicoli metropolitani, tram,
carrozze trasporto passeggeri e locomotive. In poco più di un
anno, durante il quale l’azienda ha temporaneamente con-
servato il vecchio marchio, il processo di integrazione è stato
completato e oggi la nuova realtà è parte del Product Group
Transportation di ABB: la sua gamma di convertitori ausiliari
costituirà una nuova linea di prodotti nell’ambito dell’unità di
business Power Conversion della Divisione Discrete Automa-
tion & Motion.
L’acquisizione rafforza ulteriormente la base industriale di
ABB in Italia e nel polo di Genova in particolare. La struttura
di ABB Italia per il business ferroviario si avvia quindi ad assu-
mere una valenza mondiale grazie alle capacità di ricerca e
sviluppo dell’unità genovese, focalizzate sulla realizzazione
di prodotti modulari ad alto contenuto tecnologico ad elevata
efficienza e affidabilità.
L’integrazione in ABB ha rafforzato le potenzialità di crescita
dell’unità sui mercati esteri: ABB ha comunicato che, dall’ac-
quisizione, la quota di esportazione è apparsa in netta cre-
scita, grazie a ordini importanti come quello di recente acqui-
sito per un nuovo treno ad alta velocità. Nella strategia di
ABB, l’apertura di nuovi e più vasti mercati consentirà anche
di ottimizzare ulteriormente i prodotti.
ABB si rafforza nel ferroviario con acquisizione di RGM Polycontrol
BREAKING NEWS
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
16
EVENTI
Control Techniques celebra il 40° anniversario
Control Techniques, che produce soluzioni e tecnologie per il
motion control, ha celebrato il suo 40° anniversario. La società,
che è parte del gruppo Emerson Industrial Automation e ha sede
nel Regno Unito, è stata fondata il 4 ottobre 1973 con la deno-
minazione sociale KTK.
KTK è diventata poi Control Techniques il 9 dicembre 1985 e, il
30 novembre 1994, è stata acquisita da Emerson.
In occasione di questo anniversario, Enrique Miñarro Viseras,
Presidente di Control Techniques, dopo aver ringraziato tutti i
dipendenti dell’azienda, ha ricordato che lo
scorso anno Control Techniques ha lanciato
Unidrive M, la famiglia di convertitori dedi-
cata in modo specifico al mercato dell’auto-
mazione della produzione e che, in un pros-
simo futuro, immetterà sul mercato nuove
gamme di prodotti mirate a ciascuno degli
altri principali mercati di riferimento. Miñarro
Viseras ha anche espresso la ferma convin-
zione che l’attenzione costante, che Control
Techniques riserva all’innovazione tecnolo-
gica, continuerà ad assicurarle successi anche
in futuro.
Control Techniques è attiva a livello globale
nella produzione e vendita di azionamenti a
velocità variabile per il controllo dei motori elettrici. La strategia
dell’azienda è di incentrare i propri sforzi nella progettazione di
azionamenti e soluzioni che possono incrementare la produttività
delle macchine e dei processi degli utenti di prodotti e tecnologie
di Control Techniques.
La società dispone di centri di produzione, engineering e proget-
tazione nel Regno Unito, negli Stati Uniti, in Francia, in Cina e in
India, nonché sedi commerciali in oltre 100 paesi. Attualmente,
la società conta un organico di circa 1.971 persone.
ROBOTICA
Baroncelli eletto Presidente dell’IFR
Arturo Baroncelli, dirigente di Comau
Robotics, è stato nominato nuovo Pre-
sidente dell’International Federation
of Robotics (IFR) durante il Consiglio
di Amministrazione dell’ente, tenutosi
a Seoul. Nel corso dell’Assemblea
Generale, Baroncelli ha ringraziato
il suo predecessore, Shinsuke Saka-
kibara, di Fanuc, per l’ottimo lavoro
svolto durante i due anni di mandato.
Sakakibara si dimetterà dal CdA e
dall’Assemblea Generale dell’IFR ma
continuerà a rappresentare Fanuc all’interno del Robot Suppliers
Group. Joe Gemma, dell’azienda americana Staübli, è stato
invece eletto Vice-Presidente dell’IFR
Baroncelli ha espresso la volontà di continuare il lavoro di Saka-
kibara e di voler migliorare l’immagine positiva della robotica e
diffondere una maggiore consapevolezza di questa tecnologia.
Baroncelli ha spiegato che i robot creano lavoro, aumentano la
competitività e la produttività delle aziende manifatturiere di tutto
il mondo, contribuendo alla creazione di aziende di successo,
che a loro volta danno vita a nuovi posti di lavoro. I robot, ha
aggiunto Baroncelli, sono sempre più semplici da utilizzare e
per questo sono in grado di migliorare i processi di produzione
anche delle piccole e medie aziende.
Arturo Baroncelli ha iniziato ad operare nel campo della robo-
tica nel 1985 e dal 1988 lavora in Comau, azienda in cui oggi
ricopre la carica di Segments Management Director di Comau
Robotics. Dal 2008 è membro del CdA dell’IFR e dal 1998 del
CdA della Siri (Associazione Italiana di Robotica e Automa-
zione); nel 2005 è stato insignito a Tokyo del prestigioso Joseph
Engelberger Award. Baroncelli è autore di 27 testi letti in diverse
conferenze e pubblicati in numerose riviste ed è titolare di due
brevetti nel campo dell’automazione interpresse e della saldatura
laser robotizzata.
Arturo Baroncelli è il nuovo presidente della International Federation of Robotics
Il Presidente di Control Techniques, Enrique Miñarro Viseras
MECCATRONICA
Nasce l’associazione europea dei produttori di motori, inverter e UPS
Si è tenuta a Roma l’Assemblea costitutiva del CEMEP, l’Associazione Europea dei Costruttori di Macchine Elettriche e dell’Elettronica di Potenza. Nel corso dell’incontro, sono stati nominati i vertici, che vedono alla Presidenza Juergen Sander di Vem e in qualità di Segretario Generale Andrea Solzi, già Segretario di Anie Energia. All’incontro di Roma erano presenti e hanno contribuito tre capigruppo: Maurizio Russo, Presidente del Gruppo Motori (nonché Vice Presidente Anie Energia), Paolo Colombo, che presiederà il Gruppo Inverter (Presidente del Gruppo Azionamenti Elettrici di Anie Automazione), e Alberto Sciamè, Presidente del Gruppo UPS (Presidente dell’omonimo gruppo interno ad Anie Automazione).L’evento è stato anche l’occasione per le aziende di Anie Energia e Anie Automazione per fare il punto su alcune tematiche alla
base del rilancio della competitività dell’industria nazionale: innovazione tecnologica, efficienza energetica e sorveglianza del mercato.Il regolamento 640/2009 della Commissione Europea che stabilisce i requisiti di progettazione ecocompatibile per l’immissione sul mercato e per la messa in servizio dei motori elettrici, prescrive che dal 1° gennaio 2015 i motori con una potenza nominale compresa tra 7,5 e 375 kW devono soddisfare il livello di efficienza IE3 o, in alternativa, soddisfare il livello di efficienza IE2 ed essere dotati di un variatore di velocità. Per i vertici del CEMEP l’industria italiana è da sempre all’avanguardia nella produzione di macchine elettriche, si è già adeguata in anticipo alle regole comunitarie e sta collaborando con le Istituzioni affinché l’immissione nel mercato dei motori elettrici ad alta efficienza sia sufficientemente monitorata in modo da garantire gli standard individuati dal regolamento europeo.
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
BREAKING NEWS
primo piano 17
PROCESSO
Nuova sede Emerson a Padova
Emerson Process Management ha inaugurato la sua nuova sede di
Padova. La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza
dei clienti e del management della multinazionale.
Emerson ha precisato che i venditori e gli specialisti di stanza a
Padova saranno in grado di affrontare le nuove esigenze del mer-
cato con un approccio consulenziale strategico e saranno in grado
di suggerire ai clienti le soluzioni con migliori prestazioni. Grazie
ad una formazione continua e ad elevate competenze in differenti
settori industriali, il personale di Emerson si propone nel ruolo di
consulente che diventa partner.
In generale, l’Italia è un mercato importante per Emerson e il
Veneto lo è in modo particolare, con il suo ruolo trainante in molti
settori tecnologici. Le aziende attive nei settori oil & gas, chimico,
petrolchimico, power, cartario e metallurgico, che operano sul ter-
ritorio o che sono in grado di esportare alta tecnologia in tutto il
mondo, potranno beneficiare del supporto locale di Emerson per
la realizzazione di soluzioni all’avanguardia. Emerson potrà aiu-
tare le aziende a progettare, realizzare ed installare soluzioni ad
elevato valore aggiunto, in grado di garantire produttività, effi-
cienza, tutela dell’ambiente ed un più rapido ritorno economico
degli investimenti.
MERCATI
Accordo tra Datalogic e IDEC Corporation
Datalogic, attiva nell’acquisizione automatica dei dati e nell’automazione industriale, ha concluso un accordo con la giapponese IDEC Corporation incentrato sul mercato nipponico. Già partner di Datalogic nell’ambito dell’industrial automation attraverso una joint venture paritetica in IDEC Datalogic, IDEC Corporation è sul mercato giapponese dell’Industrial automation con un fatturato annuo equivalente a circa 217 milioni di euro (al 31 marzo 2013).L’accordo permetterà a Datalogic di rafforzarsi sul mercato giapponese: IDEC diventerà il distributore esclusivo di Datalogic per il Giappone in cui opererà sia in virtù di un contratto di distribuzione che di licenza potendo utilizzare, limitatamente al mercato domestico, il portafoglio IP e compiere tutte le modifiche necessarie per rendere i prodotti adatti alle esigenze giapponesi. Il radicamento territoriale e la penetrazione di mercato di IDEC permetteranno a Datalogic di guadagnare posizioni in un mercato tradizionalmente chiuso agli operatori stranieri. L’accordo prevede inoltre il rafforzamento della partnership con IDEC Corporation attraverso l’ingresso di Datalogic nel capitale della Società giapponese; al termine dell’operazione, Datalogic deterrà circa l’1,2% di IDEC Corporation giapponese (pari a 477.640 azioni). Questa partecipazione verrà ottenuta in cambio del conferimento, da parte di Datalogic, delle partecipazioni attualmente detenute in Giappone (50% di IDL e di Datalogic ADC KK). Lo scambio di azioni è stato effettuato sulla base di una valutazione di IDL/ADC pari a circa 3,1 milioni di euro e di una valutazione delle azioni IDEC sulla base del prezzo medio di mercato dei mesi di marzo, aprile e maggio 2013.
THE ORIGINALPUSH-PULL CONNECTORS
Ambienti ostiliLe serie F, M e H (ermafrodite) a bloc-caggio Push-Pull o a vite con corpo in lega d’alluminio di colore antracite. Alta resistenza alle vibrazioni (gunfire) e agli idrocarburi. Disponibili in più di 20 modelli, da 2 a 114 contatti.
Coassiali Nim-Camac La serie 00 coassiale (50Ω) conviene per le applicazioni di misura, sistemi dicontrollo e di ricerca nucleare (Normativa Nim-Camac CD/N 549). Sono disponibili più di 40 modelli.
Serie B, S, K e EConnettori Push-Pull standard. Multipolari da 2 a 64 contatti, termo cop-pie, alta tensione, fibra ottica, per fluidi, e misti. Disponibili in 8 taglie e più di 60 modelli.Serie K e E stagne IP68/66 secondo la normativa CEI 60529.
REDEL PLa serie REDEL P é disponibile in tre taglie : 1P, 2P e 3P. Corpo del connettore in plastica (PSU o PEI) vastascelta di colori. Disponibili da 2 a 32 contatti bassa tensione, coassiali, misti e per fluidi.
CoelverSerie VAA, SAA e TAA. Connettori coassiali 50Ω e 75Ω secondo la normativa CECC 22220 e DIN. Disponibili in più di 56 diversi modelli.
LEMO Italia srl
Tel (39 02) 66 71 10 46 Fax (39 02) 66 71 10 [email protected]
BREAKING NEWS
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
18
CONNESSIONI
Conrad distribuisce i prodotti di connettività Weidmüller
Conrad Electronic, fornitore di prodotti e servizi nell’ambito dell’elettronica e della strumentazione, ha firmato un accordo di collaborazione con la società specializzata in prodotti di connettività industriale Weidmüller. L’accordo consente a Conrad di offrire l’intera gamma Weidmüller. Questi prodotti per la connessione soddisfano le esigenze di numerose applicazioni di alimentazione e trasmissione di segnali e dati in vari ambiti industriali. I prodotti offerti da Conrad comprendono: morsetti, connettori per circuito stampato, connettori industriali, relè, moduli di interfaccia, trasmettitori, connettori per reti, interfacce per sensori e connettori di vario tipo. Sono disponibili anche alimentatori, dispositivi di protezione, prodotti per l’automazione, fusibili, utensili, custodie e una vasta gamma di accessori per il cablaggio.Questo particolare accordo rafforza la collaborazione tra Conrad e Weidmüller già avviata nel 2011 e permette a Conrad di proporsi come fornitore unico in grado di offrire l’intera gamma di prodotti Weidmüller affiancata da servizi di supporto tecnico e consulenza.Commentando l’accordo, Stefan Fuchs, responsabile del dipartimento acquisti di componenti di Conrad Electronic, ha affermato che per Conrad poter offrire l’intera gamma dei prodotti Weidmüller significa garantire la più ampia scelta ai propri clienti, che possono ridurre il numero di fornitori a cui rivolgersi.
EVENTI
Nasce il polo del food processing&packaging
Fiere di Colonia (Koelnmesse), Fiere di Parma e Ucima (Unione
Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento
e l’Imballaggio) hanno stipulato un accordo strategico per promuo-
vere in tutto il mondo l’industria delle tecnologie di processo e di
confezionamento alimentare italiana.
La partnership creerà una piattaforma internazionale che vedrà
lavorare in sinergia: la rassegna delle food tecnologies di Colonia
“Anuga FoodTec”, il salone delle tecnologie meccano-alimentari
“Cibus Tec” e “Food Pack”, la neo-nata
Joint Venture espositiva creata da Fiere
di Parma e Ucima.
L’accordo strategico supporterà le
aziende non solamente sviluppando
le attività presso le due fiere Anuga
FoodTec e Cibus Tec-Food Pack ma
anche attraverso la condivisione di
nuove iniziative overseas rivolte ai
mercati a più elevato potenziale già a
calendario come Brasile ed India.
I partner dell’accordo puntano ad
offrire ai produttori di tecnologie alimentari concrete opportunità
di promozione del proprio business in una vetrina internazionale a
partire da Anuga 2013, per proseguire a Cibus 2014 dal 5 all’8
maggio, culminare a Cibus Tec & Food Pack 28-31 ottobre 2014 e
proseguire ad Anuga FoodTec 24-27 marzo 2015.
HMI
RS distribuisce i pannelli touch di Schneider
RS Components (RS) ha annunciato che distribuirà i nuovi pan-
nelli operatore della gamma Magelis GTO di Schneider Electric.
Si tratta di una delle più recenti aggiunte all’offerta di RS, marchio
commerciale di Electrocomponents plc, che è attiva nella distribu-
zione via catalogo e web di prodotti di elettronica e manutenzione.
I terminali Magelis GTO ampliano l’offerta di soluzioni avanzate
proposte da Schneider Electric per realizzare interfacce uomo-mac-
china (HMI) con una famiglia di prodotti dalle caratteristiche otti-
mizzate per fornire prestazioni elevate e display adatti all’impiego
in un una vasta gamma di applicazioni industriali, dalle macchine
automatiche compatte, ai sistemi di movimentazione, fino alla linee
di produzione delle industrie farmaceutiche ed alimentari.
I pannelli operatore Magelis GTO sono disponibili con schermi in
cinque diversi formati (3,5”, 6,7”, 7”, 7,5” e 10,4”), tutti con un
display touchscreen TFT a 65K colori che garantisce una chiara
riproduzione grafica per gli operatori in linea di produzione. La
retroilluminazione a Led permette di regolare la luminosità in base
alle condizioni ambientali e di risparmiare energia. Lo schermo da
7” offre un’area di visualizzazione del 40% più grande rispetto a
quella di un modello standard da 5,7”. Grazie al tastierino esterno
con tasti funzione, i modelli con display da 3,5” e 7” offrono un
maggiore spazio di visualizzazione rispetto a quelli dei pannelli
operatore standard delle stesse dimensioni.
Le comunicazioni sono ottimizzate dalla presenza di due linee
seriali e di una connessione ethernet integrata, presente in tutti i
modelli della famiglia Magelis GTO, che garantisce l’accesso a
una gamma completa di servizi internet, tra cui webgate, server
FTP, server diagnostico ed e-mail. La presenza di porte di inter-
faccia moderne (USB 2.0, schede SD) semplifica le operazioni di
installazione e manutenzione dando la possibilità di collegare altre
periferiche. Inoltre, il nuovo pacchetto software applicativo, Vijeo
Design’Air, permette di collegarsi da remoto al pannello operatore
tramite una rete Wi-Fi per riprodurre le informazioni visualizzate a
monitor su un tablet o uno smartphone.
I pannelli operatore Magelis GTO sono semplici da installare e
sono stati progettati per garantire la completa compatibilità con gli
esistenti terminali operatore Magelis HMI, che possono essere sosti-
tuiti senza necessità di modifiche al progetto della macchina che
li ospita. La nuova famiglia di prodotti funziona con temperature
fino a 55° C ed è certificata secondo le norme internazionali per
l’utilizzo in ambienti pericolosi, come quelli tipici del settore navale.
Sono anche disponibili pannelli operatore con cornice in acciaio
inossidabile, particolarmente adatti nelle applicazioni tipiche del
settore alimentare e farmaceutico.
I pannelli Magelis GTO di Schneider
L’edizione 2012 di Anuga FoodTec a Colonia
www.festo.it
CPX: il futuro, oggi!La piattaforma Festo CPX, con I/O remoti,
massima modularità e flessibilità,
pneumatica innovativa e controllo preciso
del movimento, è già oggi l’automazione
integrata del futuro.
MERCATI
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
20
L’ AUTOREU. Ce, Cogent
Umberto Ce
Un 2013 sostanzialmente stabile per automazione e strumentazione di processo
I DATI DELL’OSSERVATORIO COGENT SULL’INDUSTRIA DI PROCESSO
Giunge alla quinta edizione l’Osservatorio
Cogent sul settore degli strumenti e dei sistemi
di automazione e di controllo destinati all’indu-
stria di processo.
I segmenti di mercato analizzati sono:
- Strumentazione industriale di misura in
campo (misure di pressione, di temperatura,
di livello e di portata)
- Analizzatori di gas e analizzatori di liquidi
- Valvole di regolazione
- Attuatori (pneumatici, idraulici ed elettrici)
- Sistemi di controllo (a base DCS)
- Service
L’indagine ha coinvolto come ormai da tradi-
zione i principali competitor che operano in
questo mercato.
Continua a crescere il panel di aziende intervi-
state. Quest’anno sono state 33 le imprese coin-
volte per un totale di circa 50 interviste, tutte
condotte face to face e rivolte generalmente ai
responsabili di prodotto e/o ai responsabili ven-
dite delle aziende campione.
L’indagine è stata condotta nel periodo maggio-
luglio 2013 e pertanto i dati raccolti sull’anno
solare sono previsionali e possono essere sog-
getti a variazioni.
Dimensioni e tre nd del mercatoLe previsioni per il 2013 sono di una sostan-
ziale stabilità del mercato totale analizzato, che
dovrebbe attestarsi attorno ai 1.250 milioni di
euro.
In particolare si rileva un calo significativo delle
vendite Italia, compensato tuttavia da una cre-
scita dell’export (che ha raggiunto ormai l’80%
circa del mercato totale), sia indiretto (effet-
tuato attraverso EPC, OEM ecc.) che diretto.
La strumentazione Per il mercato della strumentazione industriale,
stimato attorno ai 210 milioni di euro, si pre-
vede un calo del 3% circa. All’interno del mercato della strumentazione
il segmento principale è rappresentato dalle
misure di portata, valutato 75-80 milioni di
euro e in crescita del +5% rispetto al 2012.
Massici e magnetici rappresentano i segmenti
di mercato più rilevanti, pari rispettivamente a
32 e 28 milioni di euro. Più contenuto risulta
invece il mercato dei vortex, pari a 6 milioni di
euro. Il segmento degli ultrasuoni è valutato
attorno ai 10-12 milioni di euro, suddivisi più o
meno equamente tra ultrasuoni per gas e ultra-
suoni per liquidi.
Nel segmento dei massici il principale settore di
sbocco è costituito da petrolchimico+chimico,
seguito da food & beverage, oil & gas,
pharma, raffinazione e power. Nei magnetici
il principale mercato di destinazione rimane
invece il food & beverage, seguito dal water,
petrolchimico+chimico, power.
Registrano invece una flessione le misure di
pressione (-5-6% il calo previsto rispetto al
2012). Questo mercato dovrebbe attestarsi
nel 2013 intorno ai 65 milioni di euro. La più
importante industry di sbocco è rappresentata
dall’oil & gas, seguita da raffinazione, petrol-
chimico, chimica, power e food & beverage.
Diminuisce sensibilmente il mercato delle
misure di livello (- 12% rispetto al 2012), che si
Cogent è una società di servizi
professionali alle imprese. L’a-
zienda si occupa di ricerche e
analisi di mercato, formazione
manageriale e consulenza stra-
tegica. Cogent aiuta i propri
Clienti nei processi di crescita e di
miglioramento interno fornendo
un supporto di analisi, proget-
tazione, implementazione e di
affiancamento.
In esclusiva per i lettori di questa rivista la quinta edizione dell’Osservatorio Cogent sul settore degli strumenti e dei sistemi di automazione e di controllo destinati all’industria di processo. Secondo i dati raccolti da Cogent, che ha intervistato i principali competitor che operano in questo mercato, il 2013 chiuderà con una sostanziale stabilità complessiva, su un valore che dovrebbe attestarsi attorno ai 1.250 milioni di euro.
© Vasyl Helevachuk | dreamstime.com© Vaasylsyl Helevachuk || dreamstamstimeime.comcom
www.bannereurope.comrooooooooooooooppTurck Banner rl
Via S. Domenico 5
20010 Bareggio (MI)
www.turckbanner.it
Wireless I/OTermocoppie, Sensori di umidità e temperatura, PT100
Sistema wireless industriale
affidabile basato su una frequenza
Spectrum)
Custodia IP67 robusta e
Collegabili in topologia a stella
fino a 56 Nodes per Gateway
e illimitati ID di rete (Gruppi di
nodi e Gateway ) nella stessa
locazione senza interferenze
Massima distanza 3 km (linea
diretta) tra i Nodi e il Gateway,
con visualizzazione diretta
dell’intensità del segnale
Le opzioni di alimentazione
includono alimentazione diretta
da 10 a 30 VDC, Batteria al litio
o pannello solare
Vita della batteria tipicamente
5 anni (dipendente
dall’applicazione)
Semplice mappatura degli
I/O usando un tool software
liberamente scaricabile
Accetta differenti tipi di segnale:
analogico (0-10 VDC, 4-20 mA)
e discreto (PNP, NPN, contatto
pulito)
Tre specifici tipi di temperature in
input sul nodo:
- 4 inputs per PT100
- 3 inputs per Termocoppie più
1 Termistore
- 2 inputs per sensori di
Temperatura e umidità
Monitoraggio wireless temperatura e umidità
MERCATI
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
22
colloca attorno ai 40 milioni di euro. I principali
settori di sbocco sono costituiti ex equo da food
& beverage e raffinazione, seguiti nell’ordine
da chimica, oil & gas e water.
Si mantiene infine sostanzialmente stabile il
segmento dei misuratori di temperatura, mer-
cato valutato anche per il 2013 in 27 milioni
di euro. Il principale settore di destinazione è
costituito dall’oil & gas, seguito da petrolchi-
mico, raffinazione, chimica, power e food &
beverage.
Gli analizzatori Il mercato dell’analitica è valutato in circa 100
milioni di euro. Per il 2013 si prevede un calo intorno al -3-4%.
Il segmento di mercato più rilevante in ter-
mini di valori rimane quello degli analizzatori di gas, stimato attorno ai 65 milioni di euro,
ripartiti tra analizzatori di gas di processo (-5%
rispetto al 2012) ed analizzatori di gas di emis-
sione (-1,5%).
Raffinazione e petrolchimico costituiscono
le principali industry di sbocco nei processi,
mentre nelle emissioni è il power che veicola i
volumi maggiori (50% circa del totale).
Il segmento degli analizzatori di liquidi è sti-
mato per il 2013 attorno ai 35 milioni di euro,
con un calo atteso del -4-5% rispetto al 2012.
I principali settori serviti rimangono power e
water, seguiti da food & beverage, petrolchi-
mico, pharma e chimica.
Valvole e attuatoriIl segmento delle valvole di regolazione è valu-
tato attorno ai 150 milioni di euro e, rispetto al
2012, registra una flessione del -3-4%.
La principale industry di destinazione si con-
ferma ampiamente l’oil & gas, seguita da raffi-
nazione, power, chimica, petrolchimico, metal,
food & beverage, water e pulp & paper.
Rilevante, in termini di valore, è il mercato
degli attuatori (idraulici, elettrici e pneuma-
tici), stimato attorno ai 430 milioni di euro, con
un incremento rispetto all’anno precedente del +
7-8%. Solo il 10% del business è realizzato sul
mercato italiano, mentre il restante 90% è costi-
tuito da ordinato estero (diretto e indiretto). Gli
attuatori pneumatici rappresentano il 60% circa
del mercato totale, il restante 40% è suddiviso
più o meno equamente tra elettrici ed idraulici.
Sistemi di controllo DCS Il mercato dei sistemi di controllo DCS è sti-
mato per il 2013 in 160 milioni di euro (esclusa
la parte service), di cui quasi 60 milioni sono
costituiti da sistemi destinati al settore power.
Rispetto al 2012 si prevede nel complesso un
calo del 2%.
Oltre al power, le altre principali industry ser-
vite sono, nell’ordine, oil & gas, raffinazione,
petrolchimico, chimica, pharma, pulp & paper
e metal.
ServiceUna componente sempre più importante della
filiera è rappresentata dal service. Nel 2013 il
mercato del service dovrebbe raggiungere i
200 milioni di euro, registrando una crescita attorno al +6-7% rispetto all’anno precedente.
La maggior parte del service è a supporto dei
sistemi di controllo (circa 120 milioni di euro),
ed è indirizzata prevalentemente nel power e
nella raffinazione.
Tendenze di mercato
Il mercato italianoPer il mercato italiano le aziende intervistate
prevedono per i prossimi anni un tendenziale calo della domanda.
Nel settore petrolchimico/raffinazione la pro-
gressiva cessazione dell’attività da parte dei siti
italiani determinerà una flessione degli ordini.
Le opportunità sono legate prevalentemente
alla trasformazione dei siti produttivi in depo-
siti (maggior domanda di strumenti collegata
all’aumento dei serbatoi, richiesta di maggior
manutenzione, sicurezza, integrazione e consu-
lenza).Il progetto più importante in Italia legato
all’oil & gas è Temparossa, diventato esecutivo
e dal quale potrebbero nascere nuove opportu-
nità. Altri progetti in prospettiva interessanti
sono quelli di Taranto (riconversione di un vec-
chio impianto di raffinazione) e di Porto Mar-
ghera (green-refinery).
Nel settore chimico le previsioni sono meno
pessimistiche rispetto al recente passato. Alcune
aziende intervistate ritengono che possa esserci
Ripartizione del mercato tra Italia ed export
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
MERCATI
primo piano 23
qualche sviluppo a medio-lungo termine, legato per es.
alla sicurezza, al rinnovo degli impianti, all’ottimizza-
zione dei processi, ecc.. Le opportunità più interessanti
riguardano i massici e le misure di livello.
Per quanto riguarda il power tutte le aziende intervistate
non prevedono per i prossimi 2-3 anni investimenti signi-
ficativi. Se a ciò si aggiunge una maggior convenienza ad
acquistare energia da produttori esteri e la diminuzione
dei consumi energetici che caratterizza il nostro Paese, le
previsioni non possono che essere negative.
Nel food & beverage le previsioni sono complessiva-
mente di stabilità/leggera crescita. I driver di sviluppo
sono legati all’andamento anticiclico del mercato finale e
all’apertura di nuovi impianti. Le opportunità più interes-
santi riguardano magnetici e vortex.
Nel pharma le previsioni sono di tendenziale crescita del
mercato, trainata soprattutto dalla preparazione dei prin-
cipi attivi.
Calerà invece nei prossimi anni il pulp & paper; la
produzione da anni si sta ormai trasferendo progressiva-
mente dall’Italia verso altre aree geografiche (Asia, Sud
America, Russia) comportando una diminuzione della
domanda da parte degli end user nazionali.
Per quanto riguarda infine il water l’andamento futuro
del mercato è strettamente legato ai provvedimenti nor-
mativi. La maggior parte delle aziende prevede una certa
stabilità, con un potenziale di crescita a medio-lungo ter-
mine legata ad interventi legislativi.
L’exportPer quanto riguarda invece l’export, le aziende intervi-
state prevedono per i prossimi anni una tendenziale cre-scita della domanda, trainata soprattutto dal mercato
dell’oil & gas.
Le previsioni di crescita dei prossimi anni relative all’oil & gas sono nell’ordine del + 4-5% medio annuo, con un
incremento più sostenuto a partire dal 2015, soprattutto
nell’upstream. Interessanti risultano inoltre le prospet-
tive legate al midstream, un mercato relativamente più
ristretto la cui crescita è legata ai grandi progetti inter-
nazionali.
Più difficili le previsioni per quanto riguarda refinery e
petrochem, la cui crescita sarà comunque mediamente
più contenuta rispetto all’upstream. A livello geografico,
si prevedono grosse opportunità dalla Russia (legate al
gas) e dal Sud America.
Per quanto riguarda il power, le previsioni variano note-
volmente tra le varie aree geografiche. Nel complesso le
aziende intervistate prevedono una crescita abbastanza
contenuta, attorno al +2-3% medio annuo.
Nel settore chimico sono previsti investimenti a livello
mondiale. Il problema, secondo gli intervistati, è preve-
dere quanto delle opportunità che nasceranno saranno
colte dai contractor nazionali. In generale le aspettative
sono di leggera crescita.
Infine, per food & beverage e pharma la tendenza previ-
sta è verso una stabilità/leggera crescita della domanda.■
CONTROLLO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
24
Obiettivo evoluzione per l’automazione di processo
FOXBORO EVO È IL NUOVO ENTERPRISE CONTROL SYSTEM DI INVENSYS
Mario Gargantini
È all’insegna dell’evoluzione nella continuità il nuovo sistema di Process Automation presentato da Invensys. Con Foxboro Evo la sicurezza è integrata nel controllo, l’integrità operativa degli impianti viene protetta, la comprensione operativa dei dipendenti migliora. Un’infrastruttura adeguata e completa per guidare e anticipare i cambiamenti. Ne parliamo con Chris Lyden e Steve Elliott.
“Qui Houston, a voi San Antonio”: que-
sto il segnale dal quartier generale di
Invensys Foxboro nella capitale texana
per dare il via, lo scorso settembre, al
“lancio” mondiale del sistema di auto-
mazione di processo di nuova genera-
zione. Svelando anzitutto il nome, sul
quale c’era una curiosa attesa nei giorni
precedenti l’evento, quando si era saputo
che era in arrivo qualcosa di veramente
nuovo. Il nome è breve, incisivo e carico
di significati: Evo.
La carrellata di video e immagini stori-
che, introdotta in apertura della Foxboro & Triconex Global Client Conference
di San Antonio (TX) dal Ceo di Invensys Mike Caliel, aiuta subito a cogliere un primo signifi-
cato del termine Evo: evo come evoluzione. Oltre
cento anni di innovazioni tecnologiche e di solu-
zioni per il mondo industriale, in un crescendo
spettacolare: dai primi strumenti di misura e con-
trollo, fino all’era dell’elettronica e dei computer
e poi i DCS con il fortunato sistema I/A Series e
infine la piattaforma InFusion e l’epoca dell’En-
terprise Control.
Ma c’è una seconda accezione di evoluzione:
quella che vede il cambiamento proiettato nel
futuro e, in qualche misura, lo anticipa offrendo
alle aziende sistemi in grado di mettere al sicuro
il loro domani a diversi livelli: proteggendo l’in-
tegrità operativa degli impianti, migliorando la
comprensione operativa dei dipendenti e permet-
tendo loro di adattarsi facilmente e in maniera
adeguata ai mutamenti.
Come ha spiegato ad Automazione e Strumen-tazione, durante la convention di San Antonio il
Senior Vice President di Invensys Chris Lyden:
“Mentre il ritmo dell’economia globale accelera,
la tecnologia dell’automazione diventa sempre
più funzionale ed efficace nell’aiutare i produttori
a concentrarsi sulla ricerca di un valore aggiunto
all’interno delle loro operazioni e delle attività di
automazione. Se gli utenti nella sala controllo e
sul campo possono interpretare meglio il volume
crescente e la complessità delle informazioni che
ricevono in un contesto adeguato di procedure
e rischio operativo, i loro contributi al business
saranno ancora più preziosi. Il sistema Foxboro
Evo è ricco di nuove funzionalità che permette-
ranno di fare tutto ciò ed è strutturato per evolvere
insieme alle aziende mentre queste cambiano e
crescono”.
Questo è possibile perché per Invensys anche il
nuovo traguardo innovativo è l’esito di un pro-
cesso di ascolto attento delle necessità degli ope-
ratori, individuate con precisione e secondo le
diverse mansioni e i diversi ruoli nella dinamica
produttiva. Così Lyden passa in rassegna i cin-que ambiti principali di un’industria di processo;
a cominciare dalle operation, dove bisogna far
Un momento della Foxboro & Triconex Global Client Conference di San Antonio‘
Foxboro Evo è l’equivalente di un DCS ma con un’infrastruttura che gli consente di diventare un ECS
Chris Lyden, Senior Vice President di Invensys
CONTROLLO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
26
fronte ai cambiamenti del mercato,
alla variabilità dei costi, all’affidabi-
lità del personale; il tutto con l’obiet-
tivo di massimizzare il valore della
produzione.
Lyden considera poi gli operatore di
Control room, che si confronta tutti
i giorni con la sfida del possibile
errore umano, che pesa fino al 40%
nelle situazioni anomale dell’indu-
stria di processo e dipende in modo
rilevante da fattori conoscitivi e di
semplicità di gestione per impianti
che, negli ultimi decenni sono cre-
sciuti in complessità.
Per quanto riguarda l’engineering, c’è da con-
siderare la grande varietà dei sistemi e la sfida
delle tempistiche, che può essere molto facili-
tata da una semplicità e disponibilità dei tool di
progettazione, configurazione e aggiornamento.
La varietà di modelli e strumenti gioca un ruolo
importante anche nell’ambito della manuten-
zione, dove è essenziale cogliere rapidamente
quali sono le informazioni rilevanti sulle quali
intervenire.
Infine, c’è il discorso della sicurezza, dove la
trentennale esperienza di Triconex è ormai per
Invensys un punto di forza stabile. Le risposte
alle esigenze di Safety e Security sono ben evi-
denziate da Steve J. Elliott, Product Director di
Triconex, che sottolinea gli elementi di novità di
questo lancio. Anzitutto l’integrazione dei sistemi
di sicurezza Triconex nel sistema Evo. “Abbiamo
fornito dei moduli per la connessione diretta del
nostro sistema di sicurezza con la nuova rete di
controllo: ciò significa che tutti i tool del sistema
ingegneristico diventano i nodi di una rete attra-
verso i quali possono fluire tutti i dati informa-
tivi. Questa integrazione avviene sia secondo
un approccio software sia secondo quello har-
dware, per tener conto delle preoccupazioni delle
aziende che non possono permettersi sospensioni
nell’attività degli impianti”.
Elliott indica le principali esigenze delle aziende
relativamente alla sicurezza: sono il problema
delle normative e degli standard e del loro conti-
nuo aggiornamento nel tempo; poi c’è il problema
della visibilità delle performance di sicurezza
soprattutto in un contesto di collaborazione tra
aziende e di moltiplicazione delle partnership che
richiede però una maggior confidenza e garanzie
reciproche; infine c’è il tema dell’opinione pub-
blica, sempre più sensibile al tema della sicurezza
(anche perché incidenti continuano ad accadere).
“Le soluzioni messe a punto da Triconex per
Evo rispondono a queste necessità; e si spingono
ancor più avanti, nella prospettiva di utilizzare
più estesamente i dati di impianto per elaborare
analisi in grado di attuare una reale manutenzione
predittiva e di anticipare il più possibile la dia-
gnosi di malfunzionamenti e rischi”.
L’infrastruttura adatta per un efficace Enterprise Control SystemCiò che consente a Foxboro Evo di rispondere
adeguatamente alle richieste delle industrie di
processo, oltre a una serie di miglioramenti tec-
nologici sul versante della velocità e della affi-
dabilità dei componenti, è il quadro unitario e integrato che così si viene a configurare . “La
nostra proposta – continua Lyden - viene incon-
tro alle esigenze di controllo a livello enterprise e
accompagna la nuova visione delle aziende, che
non è più centrata sui processi ma va verso una
ottimizzazione della business performance all’in-
terno di una continua attenzione alla sicurezza
delle operazioni. In questa ottica, devo dire che
Evo contiene l’infrastruttura fondamentale neces-
saria per costruire il più generale sistema InFu-
sion; direi che Evo è l’equivalente di un DCS
Il nuovo controller FCP 280
Componente di punta del sistema Foxboro Evo è il nuovo controller ad alta velocità FCP 280, pensato per rispondere a una serie di esigenze degli impianti di ogni tipo, in particolare alla necessità di
gestire una gran quantità di dati provenienti dalle apparecchiature intelligenti e di integrare un numero crescente di
dispositivi e strumenti; il tutto, naturalmente, con la preoccupazione di minimizzare i costi, semplificando l’architet-
tura del sistema e ottimizzando le connessioni.
Il nuovo FCP 280 si presenta con queste specifiche, potenziate rispetto
al precedente modello FCP 270: un processore ARM a 32 bit; velocità
del clock di 500 MHz (contro i 100 del FCP 270); potenza 8.5 W;
memoria Flash da 128 MB (contro i precedenti 32); numero di bloc-
chi equivalenti raddoppiato, da 4000 a 8000; 200 connessioni IPC
(contro le 100); 4 fieldbus indipendenti (era solo uno nel FCP 270);
un’infrastruttura di rete che prevede sia fibre ottiche che cavi in rame,
mentre prima era possibile solo l’opzione della fibra ottica.
Per quanto riguarda il software, c’è una ampia libreria di blocchi fun-
zione, con oltre 80 tipi di blocchi. I blocchi funzione ad alta velocità nei
moduli I/O comprendono: moduli Fieldbus (FBM) con logica ladder a
20 ms; algoritmi di controllo PID adattativi (PIDA) che danno risposte veloci in real time per loop ad alta velocità;
blocchi MDact (Motor Driven Actuator) per il controllo a ciclo chiuso di valvole a motore e dispositivi simili.
Anche la suite per l’engineering ha potenziato gli aspetti di praticità e facilità d’uso: i tool di configurazione sono
chiari e consentono di risolvere in tempi brevi le situazioni più complesse.
Infine c’è la piena compatibilità col precedente sistema I/A Series: gli attuali utenti DCS di Foxboro
I/A Series possono passare al sistema Foxboro Evo con tempi d’inattività minimi o nulli, a seconda della versione
attualmente utilizzata. Gli utenti dei sistemi concorrenti di automazione di processo, i cui collegamenti sono ancora
in funzione, possono passare a Foxboro Evo senza smantellare e sostituire l’infrastruttura, riducendo significativa-
mente i costi e i tempi di fermo, proprio come erano in grado di fare con il sistema I/A Series.
L’immissione sul mercato della prima release del controllore FCP 280 è programmata per il dicembre 2013.
Confronto tra FCP280 e i controllori della precedente generazione FCP270
Steve J. Elliott, Product Director di Triconex
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
CONTROLLO
primo piano 27
ma con un’infrastruttura che gli consente
di diventare un ECS (Enterprise Control
System)”.
Stiamo quindi parlando di un sistema che
sviluppa tutto ciò che era contenuto nella
fortunata I/A Series ma va oltre, sia per i
nuovi elementi che compongono Foxboro
Evo (nuovo controller ad alta velocità,
strumenti di gestione dei dispositivi da
campo, un centro d’intervento per la
manutenzione, uno storico aziendale, un
rafforzamento della componente di Cyber
Security), sia per la più ampia
prospettiva verso la quale è
orientato. Tra l’altro, va notato
che c’è una piena compati-
bilità col precedente sistema
Foxboro I/A Series: gli attuali
utenti di I/A Series possono
passare al sistema Evo con
tempi d’inattività minimi o
nulli, a seconda della versione
attualmente utilizzata. Gli
utenti dei sistemi concorrenti
di automazione di processo, i
cui collegamenti sono ancora
in funzione, possono passare
a Foxboro Evo senza smantellare e sosti-
tuire l’infrastruttura, riducendo significati-
vamente i costi e i tempi di fermo, proprio
come erano in grado di fare con il sistema
I/A Series. Lyden, riprendendo il senso del
nome del nuovo sistema, preferisce parlare
di “evoluzione nella continuità”.
È una convinzione che non viene scalfita
neppure dalla inevitabile domanda proble-
matica circa la ormai certa acquisizione di
Invensys da parte di Schneider Electric:
“Non ci sarà nessuna sovrapposizione, se
non molto marginalmente, col portfolio
di Schneider e non vedo come la propo-
sta di Evo possa essere indebolita dall’ac-
quisizione. Anzi, è una vera occasione,
che può permettere alla nostra proposta di
ECS di aprirsi maggiormente su mercati
come quello europeo e cinese e anche di
ampliare l’offerta a livello di aree indu-
striali, rafforzando la presenza nel manu-
facturing discreto e ibrido”. Insomma,
l’accordo Invensys-Schneider ha tutti i
connotati di quello che si dice un’opera-
zione win-win.
Ora, nella roadmap per la diffusione
di Foxboro Evo i nuovi componenti
del sistema verranno introdotti via via
seguendo gli step di seguito indicati. Nel
dicembre 2013 verranno rilasciati il con-
trollore FCP280, il nuovo Historian e si
completerà l’integrazione del software
Triconex; entro sei mesi saranno disponi-
bili il Maintenance Response Center, gli
I/O ad alta densità, la sicurezza integrata;
entro un anno sarà la volta della Control
Network Interface (CNI) e del nuovo
Gateway Processor. Quindi la parola passa
al mercato. ■
Il nuovo sistema Foxboro Evo
CONTROLLO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
28
LE NOVITÀ SIEMENS ALLA SPS IPC DRIVES 2013 DI NORIMBERGA
Come produrre al meglio La ricetta di Siemens
Franco Canna
Dal 26 al 28 novembre 2013 Siemens partecipa alla SPS IPC Drives 2013 di Norimberga presentando, nel padiglione 2, lo stand più grande della manifestazione. Le parole d’ordine di quest’anno sono: meno costi, più efficienza, più qualità.
L’edizione 2013 della SPS IPC Drives di
Norimberga, in calendario dal 26 al 28 novem-
bre, si preannuncia ricca di novità. Nei prossimi
numeri della rivista vi daremo contro di tutte le
principali innovazioni di prodotto, ma già oggi
siamo in grado di anticiparvi quello che Siemens
porterà in fiera.
Lo stand al padiglione 2 – il più grande tra quelli
in fiera – sarà suddiviso in cinque aree tematiche
nelle quali saranno presentate le novità di pro-
dotto: Software, Efficienza della progettazione,
Integrated Drive Systems, Energy Efficiency
e Data Driven Services. In quest’ultima area
Siemens presenterà i servizi a valore
aggiunto dedicati all’energia (Energy
Analytics), alla sicurezza (Industrial
Security) e alla manutenzione predit-
tiva (Condition Monitoring).
HMI e controlloLe novità più interessanti sono, a
nostro avviso, quelle legate al mondo
del controllo de dell’interfacciamento
uomo macchina.
La prima notizia è l’espansione della
gamma di CPU della serie Simatic S7 1500 con
due nuovi prodotti: la CPU 1518-4 PN/DP (high
end) e la CPU 1515-2 PN (mid level).
Per tutti i controllori della serie è inoltre in arrivo
un aggiornamento firmware (v1.5).
La CPU 1518-4 PN / DP per applicazioni high-
end dispone di una memoria utente di 13 MB e
offre quattro interfacce di comunicazione: una
interfaccia Profinet con switch a 2 porte per la
comunicazione a livello di campo, due inter-
facce Profinet e una interfaccia Profibus . Le
elevate prestazioni e la grande memoria consen-
tono di collegare fino a 128 assi di ottenere un
funzionamento in sincronia con un clock di 250
microsecondi . La CPU 1518 ha una “bit perfor-
mance” di 1 nanosecondo.
La CPU 1515-2 PN è pensata per il controllo
di applicazioni di medio livello di complessità.
È dotata di una memoria utente di 3,5 MB (500
kilobyte di memoria di programma e 3 MB per i
dati) ed è dotata di due interfacce : un’interfac-
cia Profinet IO per la comunicazione al livello
di campo e un’interfaccia che può essere invece
utilizzata anche per l’integrazione nella rete
aziendale. La CPU 1515 ha una “bit perfor-
mance” di 30 nanosecondi.
Per il comparto HMI Siemens presenta la
seconda generazione dei pannelli Simatic HMI basic panel. Si tratta di soluzioni basate su
schermi widescreen con dimensioni da 4 a 12”
con 64.000 colori. Questi nuovi pannelli sono
dotati di serie di tutte le più comuni funziona-
TIA Portal v13
Le nuove CPU della serie Simatic S7 1500
Simatic HMI basic panel
RICHIEDI UNA QUOTAZIONE
it.farnell.com/produzione
Prezzi competitivi su oltre 11.000 prodotti ‘Tape and Reel’
Servizio quotazioni e supporto alle vendite dedicato
‘Date and LOT Code’ disponibili per oltre 80.000 prodotti
DI PIÙ A MENO
CONTROLLO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
30
lità come ad esempio la gestione degli allarmi, la
gestione delle ricette, la possibilità di cambio lin-
gua “al volo”. Il software HMI è la nuova release
di Simatic WinCC V13 HMI, integrato natural-
mente nel TIA Portal.
E proprio TIA Portal, l’infrastruttura unica
che Siemens propone per progettare da un solo
punto di partenza tutte le principali funzioni di
automazione: controllo, HMI e azionamenti,
giunge alla release. TIA Portal v13 integra ora
il supporto per gli inverter G110M che offrono
motore e azionamento in un unico chassis, per
le nuove CPU della serie S7 1500 e per i nuovi
basic panel. Sono inoltre disponibili vari nuovi
tool per semplificare la collaborazione nel team
di progettazione.
Motori e inverterSiemens ha un’idea molto chiara sull’integra-
zione dei sistemi di azionamento, che deve avve-
nire a tutti i livelli: tra i componenti dell’azio-
namento (integrazione orizzontale), con le solu-
zioni di controllo (integrazione verticale) e nel
ciclo di vita della macchina, grazie all’utilizzo di
software e servizi dedicati.
Le principali novità di prodotto in questa area
sono i nuovi motori Simotics FD con raffredda-
mento interno e gli inverter Sinamics G120P in
Cabinet.
I Simotics FD sono caratterizzati da un nuovo
design del motore, con potenze che vanno da 200
a oltre 1.600 kW nella configurazione massima.
I motori sono progettati come sistema modulare
intelligente, con un design innovativo che sfrutta
delle alette di raffreddamento interne. Il raffred-
damento è efficacemente posizionato vicino alla
fonte di calore all’interno del telaio rendendo
possibili tutti i diversi tipi di raffreddamento.
Ciò consente diversi tipi di raffreddamento e di
posizioni di montaggio, il che aumenta la fles-
sibilità di progettazione dell’impianto e molti-
plica le possibilità delle applicazioni per i motori
di pompe, ventilatori e compressori , così come
i sistemi di movimentazione, sollevamento e
ascensori.
La morsettiera fino al 230 percento più grande
con setti obliqui è particolarmente facile da
usare. Il telaio in ghisa grigia rende i motori di
servizio flessibili robusti e resistenti anche in
condizioni ambientali difficili.
Gli inverter Sinamics G120P in Cabinet sono
dedicati al controllo di pompe, ventole e com-
pressori con potenze fino a 200 kW. Se utilizzati
in combinazione con i motori Simotics, il sistema
risultante è in grado di offre ire un livello di effi-
cienza del 98%. Gli inverter sono in grado di
eseguire funzioni di controllo PID e sono dotati
di interfaccia Profienergy, consentendo quindi la
gestione centralizzata e coordinata del carico.
Sinamics G120P ha un design studiato per gli
ambienti più difficili ed è semplice da installare e
mettere in funzione.
Altra novità è l’estensione del sistema di gestione
motori Simcode pro con la nuova serie entry
level Simcode pro S che offre le più comuni
funzioni di protezione, monitoraggio e controllo
per i motori
in un unico dispositivo di base e un modulo mul-
tifunzione opzionale.
L’apparecchio di base, sottile 22,5 millimetri,
offre non solo le funzioni di avviamento diretto
e invertito, ma anche una termo resistenza e fun-
zioni di protezione di sovraccarico. Viene fornito
con quattro ingressi digitali e due uscite relè. Il
sistema comunica con i controlli di livello supe-
riore tramite l’interfaccia di comunicazione inte-
grata Profibus. Il modulo multifunzione corri-
spondente, anch’esso caratterizzato da un design
compatto, aggiunge quattro ingressi digitali per
collegamenti a 24 V o anche a 110-240 V, oltre a
due uscite a relè.
SoftwareLa principale novità software è probabilmente
Comos v10.1. La nuova versione della suite
pensata per aumentare l’efficienza della gestione
di impianto nell’industria di processo presenta
numerose novità tra le quali segnaliamo: un
nuovo database contiene un maggior numero
di funzioni dedicate a specifici settori applica-
tivi, cosicché gli utilizzatori devono inserire
un minor numero di caratteristiche specifiche
dell’impianto; Comos v10.1 è maggiormente
integrato con il sistema di controllo di processo
Simatic PCS7; da ultimo, è stata implementata
la visualizzazione 3D con Comos Walkinside:
utilizzando occhiali per la realtà virtuale e game-
I nuovi motori Simotics FD
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
CONTROLLO
primo piano 31
pad per controllare i personaggi virtuali gli utenti possono
avere un’impressione realistica di quello che succede
sull’impianto. Comos Walkinside può essere utilizzato per
le revisioni di progetto, per la simulazione e può essere uti-
lizzato per la formazione prima della messa in funzione di
un impianto.
Sempre in tema software, segnaliamo la nuova release di
Simit v7.1, il tool di Siemens per il virtual commissioning
dei programmi di automazione.
NetworkingInteressante novità in arrivo sono gli switch ethernet Sca-lance XM-400. Disponibili due modelli base per 16 (Sca-
lance XM416-4C) o 8 (Scalance XM408-8C) stazioni di
rete; oltre a questi modelli sono poi parte della gamma
anche due box per estendere il numero di porte. Questi
dispositivi sono dotati di connettività NFC per la trasmis-
sione del proprio indirizzo IP per le operazioni di diagno-
stica e manutenzione.
Presentata inoltre una soluzione RFID per la gestione
veloce e senza errori dei tool delle macchine utensili, basata
sull’uso di transponder MDS D117 e MDS D127 e del
nuovo lettore per installazione stabile Simatic RF250R o di
quello per uso su palmare Simatic RF310M. ■
Scalance XM-400
La soluzione RFID per gestione dei tool
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
32CONTROLLO
Jacopo Di Blasio
CONTROLLORI PC INTEGRATI E RESISTENTI DA ADVANTECH
Esistono molti punti di vista su come potrebbe-
ro essere i futuri mezzi di trasporto, ma è certo
che comprenderanno una maggiore quantità di
sensori, di apparati di comunicazione, di siste-
mi di trasmissione dati e di elettronica di con-
trollo in grado di gestire dispositivi e flussi di
informazioni. Proprio in questo ambito Advan-
tech ha recentemente presentato delle soluzio-
ni tecnologiche adatte ad applicazioni di con-
trollo e supervisione. Una in particolare è mi-
rata per quello che è
il mezzo di trasporto
tecnologico più antico
e che, paradossalmen-
te, si sta dimostrando
quello più adatto a re-
cepire l’innovazione e
le nuove tecnologie: il
treno.
Il nuovo prodotto
Advantech destinato
al settore ferroviario
è un controllore inte-
grato, basato su un’ar-
chitettura PC evoluta, che rappresenta un ele-
mento fondamentale di un insieme di tecnologie
destinate a svolgere un ruolo di primo piano nel
panorama industriale del prossimo futuro. Si
tratta del V2X, che rappresenta l’insieme del-
le tecnologie di comunicazione comprenden-
ti i collegamenti da veicolo a veicolo (vehicle
to vehicle o V2V) e tra veicolo e infrastruttura
(V2I). In pratica costituirà l’anello di congiun-
zione tra la strumentazione a bordo dei veico-li e la building automation delle infrastrutture.
Una delle caratteristiche più importanti del
nuovo box PC per applicazioni ferroviarie di
Advantech, denominato ARS-2510T3, è quella
di combinare i più potenti processori Intel di
terza generazione per piattaforme PC, le CPU
basate su Core i7, in un hardware che è in grado
di resistere alle temperature previste per la cer-
tificazione ferroviaria T3 (da -25 °C a +70 °C,
con la capacità di resistere 10 minuti a +85 °C).
Il nuovo Box PC è progettato per applicazioni
che richiedono un’architettura scalabile e fles-sibile, specialmente quando vi sia la necessità
di un controllore che possieda la velocità e la
capacità di calcolo necessarie per gestire funzio-
nalità multiple, anche di tipo molto sofisticato,
con grandi moli di dati da elaborare. Anche per
questo ARS-2510T3 è dotato di 8 GB di Ram e
di capacità di connessione comprendenti inter-
facce Usb 3.0, due PCIe, SMBus, Sata 2 e SPI.
Questa nuova macchina prevede di poter inte-grare dei moduli I/O di espansione all’interno
del suo box fanless protetto (IP50+), che è ali-
mentato attraverso una connessione M12 (con
tensioni da 12/24/48/72/96/110 V). Tra i moduli
che possono essere imbarcati sono previsti
dall’inizio dei modelli che forniscono doppia
GigaLan, o due porte isolate RS-232/422/485
(con connettori DB9), o due porte isolate Can
(DB9), oppure un modulo con driver Sata (per
SSD da 2,5") e I/O digitali isolati.
Le capacità in termini di acquisizione dati e di
gestione I/O rendono questo prodotto partico-
larmente adatto ad applicazioni di supervisione
e controllo, che sono facilitate anche dalla com-
pleta connettività wirless, che prevede GSM-R,
3G o 4G, WiFi e GPS.
Il nuovo box PC ARS-2510T3 si inquadra in
una proposta di Advantech più ampia che arriva
a comprendere anche una gamma completa di
piattaforme embedded basate sui processori
Intel di quarta generazione (CPU Intel Core
U). Questi prodotti, con schede madri a bassa dissipazione (15 W), sono capaci di fornire
una potenza di calcolo esuberante e di gestire
applicazioni industriali con disinvoltura. La
Le tecnologie di comunicazione tra veicoli e tra il veicolo stesso e l’infrastruttura (V2X) stanno diventando sempre più importanti e pervasive, acquisendo importanza anche per l’industria. Advantech ha recentemente proposto diverse soluzioni integrate adatte al V2X e alle applicazioni di automazione industriale con specifiche più severe.
A FIL DI RETEwww.advantech.it
Più potenza di calcolo per trasporti e industria
La vista posteriore del box PC fanless ARS-2510T3 da un’idea della flessibilità di questa macchina
CONTROLLO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
34
proposta di Advantech basata su processori di
quarta generazione comprende: computer on
module (designato SOM-6894), schede madri
industriali (Mini ITX AIMB-230), single board
computer (MIO-5271) e unità complete box PC
fanless (ARK-1550). I processori di questi pro-
dotti incorporano la tecnologia PCH (Platform
Controller Hub) che consente di gestire sul chip
sia il clock che diverse interfacce
grafiche. Per esempio, il modulo
SOM-6894 è dotato di un processore
Intel Celeron 2980U che opera a 1,6
GHz, con capacità grafiche integrate
e memoria fino a 16 GB (DDR3L).
Advantech, che in pratica controlla
tutta la filiera tecnologica dei suoi
prodotti, dall’assemblaggio della
scheda alla produzione dell’unità di
controllo, si trova in una situazione
favorevole dal punto di vista tecno-
logico.
Questo produttore è posizionato
in maniera strategica in un settore,
quello delle tecnologie V2X, che
può contare su investimenti concreti e già asse-
gnati a livello europeo.
Advantech molto probabilmente continuerà ad
espandere la sua offerta in questa direzione,
visto che può gestire un insieme di tecnologie
che si stanno evolvendo in maniera estrema-
mente veloce, sia nel V2X che nell’automa-
zione industriale. ■
Advantech lancia “Factory of the Future”A 100 anni dalla prima catena di montaggio per la produzione di massa di automobili, realizzata da Henry Ford all’Highland Park plant il 1° Dicembre 1913, le
aziende dell’automotive sono impegnate nella ricerca di nuove soluzioni per vincere le sfide della qualità, dell’efficienza e della flessibilità.
L’approccio Factory of the Future consiste nello sviluppare un modello di cooperazione tra componenti di business ed operative focalizzato su obiettivi di maggiore
produttività, sostenibilità e performance economica. Per raggiungere questi obiettivi, è indispensabile coniugare tecnologie efficaci a spazi ed operazioni gestite in
modo intelligente.
In questo contesto, la gestione intelligente della linea di assemblaggio diventa strategica: all’incremento della velocità di produzione e della qualità, deve corrispondere
la riduzione dell’ingombro della linea e l’aumento della capacità produttiva.
La soluzione Advantech per incrementare la flessibilità e la capacità produttiva della linea, riducendo al contempo l’error ratio, valorizza l’addetto all’assemblaggio,
rendendolo capace di assumere in tempo reale decisioni basate su dati affidabili.
Consentire all’operatore, ad esempio, di scegliere componenti alternativi a quelli non disponibili, richiede l’adozione di Touch Panel Computer multi-touch con software
HMI dedicato: in caso di failure in qualsiasi punto della linea di assemblaggio, l’operatore può risolvere il problema utilizzando il Touch Panel Computer per visualizzare
i dati elaborati dal software Scada ed evitare la propagazione di errori o il congestionamento della linea stessa.
I nuovi TPC-1840WP e TPC-2140WP, premiati con l’IF award per il loro design moderno, offrono un’intuitiva interfaccia operatore capace di fornire in modo semplice
e veloce le informazioni necessarie.
Gli schermi da 18.5” e 21” e soprattutto il rapporto 16:9, mettono a disposizione il 40% in più di area display rispetto ai formati 4:3. Inoltre, la capacità multi-touch
migliora il controllo e l’usabilità. L’utilizzo di processori AMD T56E 1.65 GHz con CPU indipendente, garan-
tisce la fruibilità di grafiche ad alte performance, come Windows 8 e DirectX11. Infine, la predisposizione
all’attacco VESA consente di posizionare i TPC ottimizzandone l’ingombro.
L’abbinamento dei TPC-1840WP / 2140WP con SUSIAccess, l’innovativo software di remote device
management di Advantech, rende il sistema più efficiente, creando una piattaforma intelligente e intercon-
nessa nel sistema produttivo.
Infine, la possibilità di integrazione con WebAccess, lo Scada web-based di Advantech, realizza la soluzione
completa, efficiente, dinamica e affidabile per realizzare la Factory of the Future.
Le ultime implementazioni di questa soluzione sono avvenute in Italia e Germania, dove Advantech ha
offerto le più avanzate tecnologie software, il supporto locale per l’avvio del progetto e soprattutto una
soluzione che assicura funzionamento continuo e life cycle prolungato.
Diversi moduli aggiuntivi aumentano le capacità di ARS-2510T3 in termini di I/O
KELLER Italy srl. Tel. 800 78 17 17 www.keller-druck.com
La combinazione unica tra dimensioni minime, prestazioni eccezionali e compatibilità con vari elementi.
MECCATRONICA
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
36
SOFTWARE DI SVILUPPO MODULARE E MOTORI SMART DA LENZE
Jacopo Di Blasio
Un approccio efficiente per ideare e realizzare sistemi meccatronici è la proposta di Lenze per i costruttori di macchine e sistemi d’automazione. Questo approccio si concretizza in nuove tecnologie e prodotti del Gruppo Lenze, che comprendono gli strumenti modulari di sviluppo software per le macchine e i motori smart di ultima generazione.
I costruttori di macchine, che notoriamente rap-
presentano una realtà manifatturiera trainante
per l’economia Italiana, si trovano ad affron-
tare sfide sempre più complesse per mantenere
competitivi i loro processi produttivi e i loro
prodotti, con un mercato globale che richiede
un numero sempre maggiore di varianti di pro-
dotto, con tempi di sviluppo sempre più stretti
e costi competitivi.
Per venire incontro
a questo tipo di esi-
genze, il Gruppo
Lenze ha messo a
punto un insieme di
soluzioni hardware
e software mirate a
semplificare l’ide-azione e la realiz-zazione di sistemi di automazione e di controllo del movimento, pro-
ponendo un approccio inteso a rendere più effi-
ciente il lavoro dei costruttori di macchine e dei
produttori di sistemi d’automazione.
L’idea, la progettazione e la realizzazione di
soluzioni di meccatronica e automazione si
sviluppano, secondo Lenze, attorno al concetto
di Motion Centric Automation, che partendo
dal livello più fondamentale dell’automazione,
costituito dagli azionamenti e dalle soluzioni
di movimento, considera centrale il ruolo del
controllo e arriva a comprendere lo sviluppo
standardizzato e modulare del software per le
macchine, in un processo che può essere defi-
nito come engineering efficiente.
Erhard Tellbüscher, Amministratore Dele-
gato di Lenze SE (la holding che controlla il
Gruppo Lenze), ha affermato: “L’engineering
efficiente sta diventando sempre più un fattore competitivo fondamentale per i costruttori di macchine e di sistemi in tutto il mondo. Lenze
sta dando un contributo sostanziale in questo
settore”. Nello specifico Tellbüscher si è detto
particolarmente soddisfatto dei prodotti del
Gruppo Lenze di più recente concezione, come
i motori della serie Smart Motor e il nuovo
software, denominato Lenze Fast, apposita-
mente ideato in moduli riutilizzabili e basato
su un template applicativo che permette ai
costruttori di macchine e agli OEM di mante-
nere un elevato grado di standardizzazione ed
efficienza nello sviluppo del software.
Moduli per la flessibilitàIl pacchetto di sviluppo prodotto da Lenze è
pensato per consentire la realizzazione di un
sistema meccatronico completo partendo dallo
sviluppo modulare del sistema di controllo,
che gestisce il movimento della macchina, per
mezzo dell’aggiunta di singoli moduli software
indipendenti, adatti a diverse tipologie di appli-
cazioni, che sono integrabili nel sistema attra-
verso un loro apposito template applicativo.
Il pacchetto software Lenze Fast è progettato
con lo scopo di ottenere dei sensibili migliora-
menti nei tempi di sviluppo, che il produttore
stima siano riducibili dell’80%, con una sostan-
ziale semplificazione e una maggiore flessibi-
lità nella progettazione dell’applicazione.
Il template applicativo comprende un’interfac-cia di comunicazione che garantisce la stan-dardizzazione del software e fornisce anche
un insieme di strutture fondamentali per la rea-
lizzazione dell’applicazione, come la diagno-
stica e la macchina a stati.
I moduli software ottenuti attraverso i template
applicativi possono essere combinati tra loro
A FIL DI RETEwww.lenze.com
Anche per lo sviluppo di soluzioni per il Packaging, sono previsti appositi moduli del software Lenze Fast
Gli strumenti dell’engineering efficiente
MECCATRONICA
primo piano
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
37
creando dei sistemi più complessi, ma comun-
que basati su elementi semplici da compren-
dere, utilizzare e riutilizzare.
In pratica, attraverso il pacchetto Fast di Lenze,
i tecnici dell’automazione possono lavorare con
un’architettura base a cui possono essere incor-
porate delle funzioni di moduli specifici, che
sono autonomi, pre-testati e intercambiabili.
Per esempio, con l’apposito modulo e conside-
rando il caso di una macchina per il confeziona-
mento, sono disponibili funzioni predefinite in
grado di gestire l’alimentazione, lo svolgimento
delle bobine di semilavorato, la formatura di
confezioni o buste, la sigillatura e lo scarico del
prodotto.
Tra i diversi moduli per il motion control, il
pacchetto di Lenze ne comprende numerosi
molto specifici, come: quello dedicato alle tra-
smissioni elettriche con sincronizzazione degli
assi e controllo preciso di velocità e posizione,
quello di controllo tensione con regolatore PI
adattativo, quello pick&place, quello per le
macchine da taglio in linea ecc.
L’utilizzo di moduli standard è pensato allo
scopo di rendere possibile, oltre agli aspetti
strettamente economici di riduzione dei costi
di sviluppo, una diminuzione sostanziale del
tempo necessario a realizzare il software di
controllo della macchina, tempo che invece può
essere impiegato per ideare e verificare nuove
caratteristiche o funzioni del sistema, rendendo
disponibili maggiori risorse per l’innovazione.
Motori versatiliNel quadro dello sviluppo di strumenti di
engineering efficiente, la continuazione ide-
ale dell’impegno di Lenze è nella proposta di
dispositivi hardware capaci di integrarsi alla
perfezione con le evolute funzionalità del sof-
tware. Infatti, lo stesso concetto di versatilità
e flessibilità è alla base dei nuovi motori CA trifase (400...460 V) della serie Lenze Smart Motor, nei quali il produttore ha voluto coniu-
gare la semplicità di un motore CA con i van-
taggi di un controllo elettronico del motore. I
prodotti Smart Motor dispongono di numerose
funzioni integrate, particolarmente adatte per
le applicazioni di movimentazione, e permet-
tono di impostare la velocità costante più adatta
all’applicazione (tra 500 e 2.600 rpm). Lenze ha
calcolato che un potenziale utilizzatore di que-
sta nuova serie di motori potrebbe ridurre del
70% il numero delle varianti di azionamenti che
utilizza, diminuendo di conseguenza i costi di
stoccaggio.
Molte applicazioni di movimentazione richie-
dono che i motori siano in grado di fornire dei
picchi significativi in termini di cop-
pia massima, per esempio in partenza
per vincere l’inerzia, e questo è uno
dei motivi per cui la serie Smart Motor
comprende due modelli di motore in
grado di fornire 7 Nm (mod. MBE 063-
L4E) e 20 Nm (mod. MBE 080-L4E)
di coppia massima. Inoltre, gli Smart
Motor di Lenze sono disponibili con
diverse opzioni, anche con riduttori integrati (i nuovi riduttori g500) e con
sistemi frenanti di lunga durata.
Anche dal punto di vista della facilità di
utilizzo i motori di questa serie presen-
tano degli aspetti innovativi, visto che
incorporano tecnologie RFID e possono essere
gestiti per mezzo di uno smartphone, grazie alla
app di Lenze.
ConclusioniComplessivamente, considerando la creazione
di un novo software basato su un concetto
modulare e la realizzazione dei più recenti
dispositivi con intelligenza integrata, si tratta
di obiettivi che il Gruppo Lenze ha raggiunto
grazie a una importante quota di investimenti,
che l’azienda riserva per le attività di ricerca
tecnologica e di sviluppo di nuovi prodotti.
La strategia del Gruppo è bene illustrata dalle
parole di Tellbüscher, che dichiara: “Siamo
certi che i nostri nuovi prodotti e la continua
espansione mirata del nostro portafoglio di pro-
dotti ci aiuteranno a mantenere la nostra buona
posizione di mercato e la stabilità a lungo ter-
mine”. Infatti, in termini finanziari, in base ai
dati recentemente divulgati dal Gruppo Lenze,
gli investimenti in ricerca e sviluppo si sono
dimostrati una scelta strategica pagante e questa
azienda, nell’anno fiscale 2012-2013 (per l’e-
sattezza dal 1 marzo 2012 al 30 aprile 2013), ha
registrato un incremento nelle vendite di 10,9
milioni di euro, passando dai 576,9 milioni del
2012 al più recente dato 2013 di 587,8 milioni
di euro. ■
Erhard Tellbüscher, Amministratore Delegato di Lenze SE
La movimentazione del materiale è un settore applicativo di riferimento per la serie Smart Motor di Lenze
IDENTIFICAZIONE
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
38
Jacopo Di Blasio
LA STRATEGIA R&D DEL GRUPPO DATALOGIC
Il contesto economico e normativo del nostro
Paese non sempre è in grado di assecondare la
pianificazione dell’innovazione e la program-
mazione dello sviluppo tecnologico che sono
ormai dei requisiti fondamentali per le imprese
che operano nel settore industriale. Ma, nono-
stante l’ambiente che a volte sembra ostacolare
l’innovazione (è sufficiente ricordare la comples-
sità della normativa italiana sui brevetti), ci sono
aziende che nel nostro Paese riescono a program-
mare ed eseguire degli impegnativi programmi di ricerca e sviluppo e che sono in grado di
proporre prodotti tecnologicamente competitivi
con la migliore produzione presente sul mercato
globale.
Datalogic è una di quelle aziende che ha avuto
e che mantiene un’attenzione particolare per le
nuove tecnologie e lo sviluppo di prodotti che
siano in grado di anticipare le esigenze dei mer-
cati. In particolare, Datalogic è una realtà italiana
presente e attiva a livello globale nell’ambito della
tecnologia e molto nota, soprattutto tra il grande
pubblico, come produttore di lettori di codici
a barre, mercato in cui si colloca tra i principali
marchi al mondo e che la vede spesso giocare un
ruolo di primo piano anche con i giganti mondiali
della grande distribuzione. Il Gruppo Datalogic
opera da tempo anche nell’ambito delle tecno-
logie industriali dell’acquisizione automatica dei
dati, dei computer mobili, dei sensori, dei sistemi
di visione e dei dispositivi di marcatura laser.
L’attenzione per l’innovazione, da parte di questo
produttore, si è recentemente concretizzata nella
nascita della divisione Business Development, una struttura espressamente dedicata allo svi-
luppo. Nel dettaglio, la nuova divisione è organiz-
zata in tre branche: “New needs and application scouting” è la sezione che funziona da interfaccia
con gli utilizzatori dei prodotti e delle tecnologie
del gruppo, raccogliendone le segnalazioni e gui-
dandoli nel rapporto con le altre sezioni; i “Data-logic Labs” si occupano direttamente dell’attività
di ricerca di nuove tecnologie e di sviluppo di
nuove applicazioni; infine, la sezione “Mergers & Acquisitions” svolge attività di esplorazione
e valutazione nell’ottica di operazioni che garan-
tiscano al gruppo di crescere sia in termini di
dimensioni che come capitale tecnologico.
Per quanto riguarda il modo attuale di gestire l’in-
novazione, da parte di questo gruppo, sono anche
e soprattutto i numeri che devono parlare: Datalo-
gic attualmente può contare su una forza lavoro di
oltre 2.400 persone di cui 350 sono direttamente
impegnate in attività di ricerca e sviluppo e l’a-
zienda può vantare un portafoglio di oltre 1.000
brevetti.
Un aspetto finanziario importante è stato eviden-
ziato da Romano Volta, fondatore di Datalogic
(nata a Bologna nel 1972) e attualmente Presi-
dente e Amministratore Delegato del Gruppo,
che, in occasione della presentazione del piano industriale dell’azienda, ha sottolineato la deci-
sione di aumentare gli investimenti in ricerca e sviluppo, fondamentali per la crescita e per man-
tenere la posizione del gruppo sul mercato: inve-
stimenti che salgono all’8% annuo dei ricavi, rispetto al 7% che era stato previsto dal piano
precedente.
Lo sviluppo di Datalogic è stato caratterizzato
anche da importanti acquisizioni motivate, più
che da criteri finanziari contingenti, da una con-
creta strategia tecnologica e produttiva che nel
tempo ha premiato il gruppo. Un esempio lam-
I prodotti per il settore industriale hanno un’importanza crescente per la strategia di sviluppo di Datalogic
Un caso di riuscita pianificazione nello sviluppo, da parte di un’azienda del nostro Paese, è quello del Gruppo Datalogic che, con investimenti in ricerca tecnologica e acquisizioni mirate, ha progressivamente ampliato la sua presenza sui mercati internazionali. L’azienda ha recentemente presentato il piano industriale 2013-2015.
A FIL DI RETEwww.datalogic.com
Un caso italiano di innovazione programmata
I lettori di codice sono tra i prodotti più conosciuti di Datalogic
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
IDENTIFICAZIONE
primo piano 39
pante è l’acquisizione dell’americana Photographic Sciences
Corporation (PSC), che fu storicamente la prima a realizzare
lettori di codici a barre e che è stata acquisita da Datalogic
nel 2005, rafforzando il Gruppo sia dal punto di vista tecno-
logico che commerciale, stabilendo una posizione di prima-
ria importanza sul mercato nord americano.
Come accennato in precedenza, il Gruppo Datalogic ha
recentemente reso noto il suo il Piano Industriale 2013-
2015, un impegno programmatico ufficiale che è stato
approvato dal Consiglio di Amministrazione del Gruppo. Il
Piano Industriale ha naturalmente dovuto tenere conto dello
scenario economico globale e del momento critico per i set-
tori di riferimento. Datalogic ha previsto, basandosi sui dati
di società indipendenti di ricerca del settore che, per quanto
riguarda i mercati in cui opera, dopo la contrazione degli
ultimi anni, molto probabilmente seguirà una ripresa a par-
tire dal 2014.
In ogni caso, l’azienda ha motivi di ottimismo, infatti il
Gruppo Datalogic prevede di continuare a crescere a ritmi
superiori a quelli attesi dal mercato, puntando molto sulle
sua capacità di innovazione. Grazie ai suoi 12 centri di svi-
luppo sparsi nel mondo, il gruppo ha mantenuto la capacità
di proporre una ventina circa di nuovi prodotti all’anno.
Ritornando alle cifre: nell’anno 2012 Datalogic ha lanciato
22 nuovi prodotti e depositato 100 brevetti. Un impegno
che, come era prevedibile, ha ripagato in pieno lo sforzo,
con il 25% delle vendite che è stato garantito a Datalogic
proprio dai nuovi prodotti.
Il 2012 ha portato al Grupppo 462,3 milioni di euro di ricavi,
che sono composti al 64% dal mercato dell’acquisizione automatica dei dati e dal 28,2% da quello dell’automa-zione industriale. Infatti, anche in base a quanto stabilito
nel piano industriale, nei prossimi anni il gruppo ha inten-
zione di rinforzarsi in questi settori di riferimento, acqui-
sizione automatica dei dati e automazione industriale, con
investimenti mirati all’innovazione tecnologica, oltre che
nella distribuzione, in settori che comprendono il manifattu-
riero, il medicale, i trasporti e la logistica.
Da quanto emerge dai dati presentati nel suo piano, l’a-
zienda ha stimato che a livello globale il mercato dell’ac-
quisizione automatica dei dati sarà caratterizzato da un tasso
di crescita annuale composto (CAGR), sul periodo 2012-2015, dell’1%, mentre per il mercato dell’automazione industriale è prevista una crescita del 7%.
Nell’ambito del settore manifatturiero, che conta per il 35%
del fatturato di Gruppo, Datalogic prevede di recuperare
quote di mercato nell’ambito della Factory Automation,
investendo nell’ambito delle tecnologie di acquisizione di immagini, di visione automatica e sensori miniaturiz-
zati. Particolare rilievo avranno i dispositivi mobili per la
logistica e le tecnologie laser che, nel caso di queste ultime,
vedranno anche l’apporto di Multiwave Photonics, azienda
acquisita di recente.
Tra i principali obiettivi economici e finanziari che il gruppo
si è posto nel suo piano industriale, nell’arco temporale che
va dal 2013 al 2015, c’è quello di arrivare a dei ricavi com-
presi tra i 535 e i 545 milioni di euro. ■
Sabik: la linea CAD che garantisce la massima completezza
nella creazione di schemi elettromeccanici e fluidici in un
ambiente di lavoro completamente integrato.
OFFERTE A PARTIRE DA 290€
CAD PER SCHEMIELETTRICIE FLUIDICI
w w w. p r i s m a 1 0 0 . i tVia Canapa 54 - 44042 Cento [Fe] - Tel. 0516835841
SabikPer chi ama primeggiare
POWER
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
40
I NUOVI INTERRUTTORI APERTI SACE EMAX 2 E IL QUADRO SYSTEM PRO E POWER ABB
Franco CannaCon il suo roadshow “ABB re-set 2013” partito
da Brescia e organizzato in altre undici tappe
(Torino, Milano, Padova, Verona, Bologna,
Firenze, Ancona, Roma, Bari, Napoli, Palermo),
ABB ha presentato al mercato le più recenti inno-
vazioni tecnologiche di prodotto sviluppate dalla
sua divisione Low Voltage Products, che vanta
un approccio di cooperazione innovativa con le
università di tutto il mondo e investimenti in Ricerca e Sviluppo pari al 2,5% del fatturato.
Protagonisti sulla scena la serie di interruttori aperti Emax 2 e la famiglia dei quadri System pro E Power fino a 6300A, un binomio che rin-
nova profondamente la realizzazione dei quadri
di distribuzione di energia per l’industria e il ter-
ziario.
Questi prodotti, destinati a essere installati in oltre
100 Paesi, sono il frutto di anni di ricerche inno-
vative e l’esperienza nel campo elettromeccanico
dei centri di sviluppo ABB di Bergamo, Frosi-none e Garbagnate Monastero (LC) che hanno
portato alla concezione e allo sviluppo di una
soluzione che sfrutta ben nove brevetti sia mec-
canici sia software.
“Grazie ai nuovi prodotti e agli investimenti
effettuati, ABB emerge nello scenario econo-
mico attuale”, ha commentato Alessandro Palin,
responsabile della divisione Low Voltage Pro-
ducts di ABB. “Gli interruttori Emax 2 e i quadri
System pro E Power sono frutto dell’innovazione
tecnologica targata Italia, capace di sostenere le
idee e di fornire l’energia con cui ripartire sul
mercato insieme ai nostri clienti”.
Interruttori aperti Sace Emax 2La serie di interruttori aperti Sace Emax 2 supera
i “confini” applicativi di un normale interruttore
per proporsi come un vero e proprio Power
Manager.
Gli interruttori Sace Emax 2 e la loro gamma di
sganciatori Ekip con i relativi accessori offrono
un’ampia serie di funzioni per soddisfare effica-
cemente qualsiasi esigenza applicativa.
La serie Sace Emax 2 è composta da quattro
taglie di prodotto:
E1.2, 1600A con Icu fino a 66kA a 440V e Icw
fino a 50kA per 1s in 210 mm di larghezza
E2.2, 2500A con Icu fino a 100kA a 440V e Icw
fino a 85kA per 1s in 276 mm di larghezza
E4.2, 4000A con Icu fino a 150 kA a 440V e Icw
fino a 100kA per 1s in 384 mm di larghezza
E6.2, 6300A con Icu fino a 200kA a 440V e Icw
fino a 120kA per 1s in 762 mm di larghezza.
Tutti i prodotti Emax 2 dispongono della funzio-
nalità Ekip Power Controller che utilizza un
algorit mo brevettato per determinare la potenza
media assorbita in un periodo di tempo definito
e quindi controllare un elen co di utenze al fine
di mantenere i consumi al di sotto del massimo
limite di potenza specificato dall’utente. L’elimi-
nazione di misure su base istantanea e la capacità
di sincronizzazione con i dispositivi di misura
dell’ente distributore creano una condi zione di
efficienza che consente notevoli risparmi sui costi
fatturati in bolletta senza che siano necessari ulte-
riori sistemi di controllo.
Il sistema Ekip Link ed il pannello operatore
Ekip Control Panel garantiscono il controllo
centralizzato degli interruttori e delle relative fun-
zioni sia dal quadro stesso che da remoto. Essi
non richiedono alcuna programmazione e sono
disponibili anche con il modello base dello sgan-
ciatore di Emax 2; costituiscono quindi un modo
Il nuovo interruttore ABB Sace Emax 2
Un interruttore in grado di eseguire le più complesse funzioni di gestione dei carichi e un rivoluzionario quadro dedicato alla distribuzione primaria. Sono le due novità di prodotto sviluppate da ABB Sace con l’ausilio dei centri di eccellenza di Bergamo, Frosinone e Garbagnate Monastero. Scopriamoli in dettaglio.
Interruttori aperti e quadri di distribuzioneL’innovazione made in Italy di ABB
Grazie ad un’estrema modularità meccanica e un’ar-
chitettura di programmazione completamente aperta,
AC drive ADV200 proposto da Gefran offre fl essibilità
di integrazione e semplicità di programmazione.
Disponibile in gamme di potenza da 0,75kW fi no a
1,5MW, ADV200 è frutto della migliore tecnologia
italiana al servizio delle specifi che esigenze applicative.
ADV200 INVERTER PER APPLICAZIONI INDUSTRIALIHall 4 Stand 260
YOU KNOW WE ARE THERE
POWER
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
42
economico e vantaggioso di accrescere le possi-
bilità di monitoraggio in un piccolo impianto e di
semplificare la supervisione e la manutenzione in
loco nel caso di impianti più grandi.
Sace Emax 2 offre ampi display touchscreen a colori. Chiarezza e semplicità di navigazione
sono così garantite per un rapido acces so alle
informazioni e immediatezza nelle regolazioni,
caratteristiche estremamente preziose in caso
di guasto o emergenza. Gli sganciatori sono in
grado di gestire dieci lingue, eliminando così il
bisogno di un training approfondito. Inoltre, la
lettura e l’utilizzo sono immediati e diretti, senza
la necessità di costose unità di interfaccia. Se lo
si desidera, la programmazione e la con sultazione
sono anche possibili da tablet, smart phone o PC
grazie all’applicazione Ekip Connect.A richiesta, sugli interruttori Sace Emax 2è dispo-
nibile anche la funzione Network Analyzer, in
grado di controllare in tempo reale e con estrema
precisione la qualità dell’energia, in confor-
mità con le norme CEI EN 50160 e
IEC 61000-4-30. Di conseguenza è
possibile identificare le cause di un
aumento di perdita di potenza o una
riduzione della vita elettrica di cavi
e condensatori senza che sia necessa-
rio installare costose strumentazioni
ester ne. Il Network Analyzer di Sace
Emax 2 consente di prevenire i mal-
funzionamenti e di aumentare l’effi-
cienza delle installazioni e la vita elet-
trica delle apparecchiature.
Tutti gli interruttori Sace Emax 2, in
qualsi asi momento, possono essere
equipaggiati con moduli multipli di comunicazione del tipo a cartuccia.
Questi moduli consentono l’integra-
zione diretta degli interruttori nei sistemi di auto-
mazione e gestione dell’e nergia attraverso i sette
protocolli globali più diffusi, incluso lo standard
di comuni cazione IEC 61850 per la creazione di
reti intelligenti (Smart Grid). L’accesso a tutte le
funzioni avviene via internet, in completa sicu-
rezza, grazie al sistema di supervisione quadri
Ekip Link.
I terminali posteriori di Sace Emax 2 possono
essere ruotati, passando dalla posizione orizzon-
tale a quella verticale, ma sono anche stati pro-
gettati ad hoc per adattarsi alle configurazioni di
sbarre più diffuse. Il modulo Ekip Supply può
essere collegato a qualsiasi tensione in corrente
alternata o continua, per fornire dall’interno,
l’alimenta zione ausiliaria agli sganciatori ed ai
moduli connessi alla morsettiera. In tal modo
viene meno la necessità di qualsiasi altra fonte di
alimentazione esterna localizzata nella cella del
quadro, con un conseguente risparmio in termini
di spazio e costi.
La posizione del neutro per gli interruttori Sace
Emax 2 può essere invertita da destra a sinistra
per garantire la massima flessibilità. Inoltre,
la taglia E6.2 è disponibi le con il conduttore di
neutro di dimensioni pari al 50% o al 100%, per-
mettendo così il corretto dimensionamento delle
sbarre ed una riduzione dei costi di realizzazione.
Sace Emax 2 grazie alla tecnologia a innesto rapido (“push in”) per la connes sione alla mor-
settiera rende il cablag gio semplice e senza l’ausi-
lio di alcun attrezzo. Tale caratteristica garantisce
l’immediatezza e la sicurezza delle ope razioni.
Inoltre, le morsettiere di Emax 2 e le configura-
zioni di cablaggio sono comuni per tutta la fami-
glia di interruttori e gli sganciatori sono intercam-
biabili in loco: sono così garantite la flessibilità e
potenzialità necessarie per effettuare modifiche di
upgrade rapide, semplici e senza costi aggiuntivi
per gli interventi dei tecnici del service.
Quadri di distribuzione System Pro E PowerNella nuova famiglia di quadri di distribuzione System pro E Power, disponibili per correnti fino a 6300 A, trovano la loro naturale collocazione
gli interruttori modulari della serie System pro M,
gli interruttori scatolati della serie Tmax T e XT e
i nuovi interruttori aperti della serie Emax 2.
Severe prove condotte sull’intera configurazione
(carpenteria, interruttori e sistema di barre) hanno
permesso a System pro E Power di ottenere
la certificazione secondo la nuova norma interna-
zionale IEC 61439-1-2 e la IEC 60439-1-2. I qua-
dri hanno inoltre superato i test di vibrazione pre-
visti dalla norma IEC 60068-2-57 e i test di tenuta
antisismica previsti dalla norma IEE Std 693.
Grazie all’ampia varietà di accessori e di configu-
razioni disponibili, System pro E Power permette
di raggiungere un elevatissimo standard tecno-
logico. Le principali caratteristiche includono:
- innovativa modalità di fornitura in kit dei
montanti e delle traverse di profondità e lar-
Interagire con Emax 2 con Ekip Connect
L’Emax 2 ha anche funzionalità di Power Meter
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
POWER
primo piano 43
ghezza, che permette tramite un numero
limitato di codici di ottenere fino a 120 configurazioni dimensionali differenti;- disponibilità di una vasta gamma di dimensioni funzionali: altezza 1.800
o 2.000 mm, larghezza da 300 a 1.250
mm e profondità da 200 a 900 mm;
- grado di protezione per ogni tipo di
applicazione da IP 30 fino a IP 65.
Montanti e traverse, inoltre, presen-
tano importanti novità che conferiscono
alla struttura robustezza e stabilità:
nuovo giunto a tre vie brevettato da ABB per fissare insieme montanti e tra-
verse, identico profilo chiuso saldato con
tecnologia laser che esclude ogni possi-
bilità di errore di montaggio e due livelli
di superficie di fissaggio che permettono
il montaggio di accessori differenti. La
foratura superficiale presenta fori alternati
a distanza di 25 mm, in modo da soddi-
sfare la normativa Din tipica del mercato
tedesco.
System pro E Power offre inoltre
un nuovo zoccolo brevettato dotato
di sistema antirotazione, che può essere
fissato dall’esterno e dall’interno della
struttura. Il quadro può essere utilizzato
senza zoccolo e sono possibili diffe-
renti combinazioni di ingresso e uscita
cavi grazie alle nuove soluzioni a flangia
cieca o scorrevole disponibili per il tetto
e il fondo della struttura. La porta con
nuovo design asimmetrico è disponi-
bile sia in versione a vetro che cieca con
angolo di apertura fino a 135° estendibile
fino a 180° con apposito accessorio per
facilitare il cablaggio del quadro. La porta
può essere montata con apertura verso destra o verso sinistra grazie alla nuova
maniglia ergonomica “ruotabile”, che ha
la possibilità di alloggiare diversi inserti di
apertura e chiusura (doppia aletta, Ronis).
I pannelli di colore RAL 7035 sono fissati
tramite viti Torx.
System pro E Power consente di rispar-
miare tempo nelle fasi precedenti alla
messa in funzione del quadro. Ogni ele-
mento che si compone all’interno di qual-
siasi configurazione è stato progettato per
ottenere il massimo della rapidità di mon-
taggio e cablaggio grazie all’introduzione
di rapide ed efficaci soluzioni per il fissag-
gio dei kit e del sistema di distribuzione.
System pro E Power, infine, semplifica le
fasi di montaggio grazie all’introduzione
di soluzioni innovative sia nell’assemblag-
gio dei kit per interruttori che nel sistema
di barre di distribuzione. ■
Il nuovo quadro System pro E Power
Alcuni diranno che noi stessi abbiamo ormai gli occhi rossi
per la grande passione con cui ci dedichiamo ai sensori
optoelettronici. Se questo è il segno di decenni di know-
how applicativo e della ricerca di soluzioni ottimali, allora ne
siamo lieti.
Benvenuti dagli specialisti di sensori optoelettronici – Benvenuti dai «sensor people»
Con la nostra ampia gamma di sensori a fi bre
ottiche e amplifi catori, il campo di impiego dei
sensori optoelettronici, soprattutto in caso di
situazioni di montaggio limitate, si estende
notevolmente.
Potrete trovare ulteriori informazioni e dettagli
sul prodotto su www.leuze.com
Leuze electronic S.r.l. – Via Soperga 54 – 20127 Milano
Tel. +39 02 26110643 – www.leuze.it
Occhi laser
PROCESSO
primo piano
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
44
FIELDBUS FOUNDATION E HART COMMUNICATION FOUNDATION VALUTANO UNA POSSIBILE FUSIONE
I consorzi Fieldbus Foundation e Hart Communication Foundation stanno valutando l’opportunità di fondersi in un’unica organizzazione che supporti congiuntamente i protocolli di comunicazione Foundation Fieldbus, Hart e Wireless Hart. Obiettivo dichiarato dell’operazione è offrire maggiori vantaggi agli utenti finali e ai fornitori.
Franco Canna Fieldbus Foundation e Hart Communication
Foundation stanno valutando l’opportunità di
fondersi in un’unica entità a supporto di tutti gli
standard supportati dalle attuali organizzazioni. Lo
hanno reso noto a fine settembre i due consorzi.
L’accordo stipulato prevede che ciascuna orga-
nizzazione crei un gruppo di studio per valutare la
possibilità di una fusione “tra eguali”, senza quindi
predominanza di una delle due organizzazioni
sull’altra.
La finalizzazione della fusione dipenderà dal buon
esito di una procedura che prevede tre passaggi:
per prima cosa, ciascun gruppo di studio stilerà
una relazione con le proprie raccomandazioni e
la presentarà al consiglio d’amministrazione della
propria Fondazione; il secondo step prevede che
i due consigli votino sulla fusione; da ultimo, se
entrambi i consigli si saranno pronunciati a favore,
la proposta sarà sottoposta al voto delle assemblee
dei soci di entrambe le organizzazioni. L’intera
procedura dovrebbe concludersi a metà del 2014.
Che cosa cambieràUn primo risultato della fusione sarebbe l’armo-
nizzazione di molti aspetti dei due protocolli, che
semplificherebbe agli utenti finali e ai fornitori il
compito di implementare ciascuna tecnologia e
gli permetterebbe di sfruttarne appieno i benefici.
Un’organizzazione unica offrirebbe ai membri
maggiore efficienza, una semplificazione delle
attività e una conseguente riduzione dei costi com-
plessivi. Il vantaggio più rilevante riguarderà le
procedure di test, registrazione e similari.
“Riteniamo che far confluire le risorse e le funzio-
nalità di ciascuna Fondazione in un’unica organiz-
zazione offrirebbe grandi benefici sia agli utenti
finali sia ai fornitori”, hanno sottolineato i consi-
glieri delegati delle due organizzazioni, Gunther
Kegel di Fieldbus Foundation e Mark Schumacher
di Hart Communication Foundation, parlando a
nome dei rispettivi consigli di amministrazione.
“Per quanto riguarda gli utenti finali, un’organiz-
zazione che riunisca in sé le capacità di Fieldbus
Foundation e Hart Communication Foundation
offrirebbe una soluzione completa, in grado di
rispondere a ogni aspetto della gestione dei dispo-
sitivi intelligenti e della comunicazione di campo
nelle industrie di processo. Per quanto riguarda
invece i fornitori, la nuova organizzazione aumen-
terebbe l’efficienza in termini di utilizzo delle
risorse e uniformità dei processi e delle procedure,
oltre a migliorare in modo significativo i servizi e
il supporto per i membri”.
In passato Fieldbus Foundation e Hart Communi-
cation Foundation hanno già collaborato in occa-
sione dello sviluppo dell’EDDL, il linguaggio di
descrizione dei dispositivi elettronici, e delle spe-
cifiche per l’integrazione dei dispositivi di campo
(FDI).
Che cosa non cambieràIn ogni caso le specifiche Foundation Fieldbus e
Hart continueranno a esistere e a svilupparsi indi-
vidualmente. Nome commerciale, marchi deposi-
tati, brevetti e diritti d’autore di ciascun protocollo
sarebbero mantenuti e tutelati.
Se la fusione diventerà realtà, i membri delle due
Fondazioni diventeranno soci della nuova orga-
nizzazione con gli stessi diritti e benefici di cui
godono attualmente. “Naturalmente i membri
attuali delle due associazioni che supportano solo
una delle due tecnologie potranno continuare a
supportarne una sola, se questo è il loro desiderio.
Né vi saranno vincoli tali da obbligare coloro che
vorranno aderire ex novo alla nuova Fondazione
a supportare entrambe le tecnologie Foundation
Fieldbus e Hart”, spiega Larry O’Brien, Global
Marketing Manager di Fieldbus Foundation. ■
Un’unica Fondazione per Foundation Fieldbus e Hart Communication
Affidabilità e semplicità anche nelle applicazioni più complesse?
ABB SpAMeasurement ProductsField Instruments and Devices, Flow MeasurementTelefono: 0344 58111Fax: 0344 [email protected]
Sicuramente.
Trasmettitore di pressione 266. Ancora più semplice e intuitivo nella gestione, con la possibilità dell’innovativatecnologia TTG (Through The Glass), che permette di programmare il trasmettitorein un gesto, evitando l’utilizzo di costosi configuratori esterni, il nuovotrasmettitore di pressione 266 presenta elettronica e housing innovativi.Continuità ed esperienza tecnologica sono alla base del 266 che fa dell’efficienza,della sicurezza e dell’usabilità i suoi punti di forza. www.abb.it/measurement
PROGETTAZIONE
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
46
Jacopo Di Blasio
UN APPLICATIVO GRATUITO PER LA PROGETTAZIONE MECCANICA 3D DA RS COMPONENTS
Un nuovo applicativo online offerto da RS Components per la progettazione meccanica 3D ha diversi aspetti innovativi. Non solo DesignSpark Mechanical è un software di livello professionale offerto gratuitamente, ma si tratta anche di un applicativo la cui semplicità di utilizzo può portare la progettazione 3D a un più ampio numero di utilizzatori.
L’attività del distributore di prodotti e compo-
nenti, che costituisce un supporto fondamentale
per l’industria manifatturiera e di processo, è noto-
riamente complessa e richiede una forte sinergia
tra competenze tecniche e capacità finanziarie,
caratteristiche che si concretizzano nella capacità
di offrire alle imprese un supporto tecnologico
sempre più evoluto e una gestione affidabile delle forniture. Ottenuti questi obiettivi, RS Compo-nents ha fatto un ulteriore passo in avanti nella
proposta di servizi tecnologici evoluti per i tecnici
che operano nel settore industriale, offrendo del
software di progettazione di livello professio-nale in modo totalmente gratuito.
DesignSpark Mechanical è
un nuovo software di proget-
tazione meccanica 3D e rap-
presenta anche la più recente
aggiunta all’offerta di applica-
tivi software online di RS, che
compongono una vera e pro-
pria suite completa per la pro-
gettazione industriale. Infatti,
insieme al nuovo DesignSpark
Mechanical, RS mette a dispo-
sizione anche altri applicativi
specifici per la progettazione di circuiti elettronici
e schede PCB, tutti accessibili gratuitamente attra-
verso il sito designspark.com, dedicato agli stru-
menti di sviluppo che RS mette a disposizione dei
progettisti elettronici e industriali.
DesignSpark Mechanical costituisce un prodotto
fortemente innovativo e di grande impatto non
solo per il fatto che, per la prima volta, viene for-
nito un software di progettazione meccanica 3D
di livello professionale in modo gratuito, ma è
rilevante anche per la caratteristica di essere un
software espressamente progettato con l’intento
di ottenere un prodotto di facile utilizzo. Rispetto
ai Cad tradizionali, a cui DesignSpark Mechani-
cal può essere vantaggiosamente affiancato, l’in-
terfaccia grafica intuitiva ne permette l’utilizzo da
parte di una porzione più ampia di figure profes-
sionali, favorendo il passaggio alla progettazione
in 3D, garantendo anche un importante contributo
formativo.
Infatti questo software dispone di un’interfaccia
basata su comandi familiari e immediati per chi utilizza un PC, in modo da poter essere uti-
lizzabile anche da parte dei progettisti che non
sono pratici di applicazioni CAD. Questo rende
DesignSpark Mechanical uno strumento partico-
larmente adatto per la migrazione dal 2D al 3D.
In pratica, DesignSpark Mechanical consente di
generare solidi e superfici attraverso una meto-
dologia di modellazione diretta che, partendo
da forme semplici, permette di creare superfici e
insiemi complessi. Questo è possibile attraverso
delle modalità di interazione prevedibili e fami-
liari, che ricordano il modo di operare dei comuni
software grafici, cioè utilizzando le funzioni tra-
scina, sposta, riempi e unisci. Per garantire la mas-
sima flessibilità, le funzioni trascina e sposta pos-
sono essere utilizzate per operare modifiche sia
sulle facce che sugli spigoli dei modelli generati.
Il software è anche in grado di fornire suggeri-
menti per realizzare geometrie con pareti sottili
speculari, concentriche, rotonde e smussate.
Una volta creato il modello tridimensionale del
pezzo in progetto, DesignSpark Mechanical può
fornire una dettagliata documentazione con i
dimensionamenti per la produzione. I diversi uti-
lizzatori possono configurare e salvare il proprio
insieme di quote e parametri, che possono essere
stabiliti senza bisogno di impostare complicati sistemi di vincolo. Infatti i valori delle dimensioni
possono essere modificati semplicemente selezio-
nando l’elemento di interesse.
L’applicativo permette la creazione automatica della distinta base (Bom). Durante tutto il pro-
cesso di progettazione l’applicativo tiene traccia
della Bom e in qualsiasi momento consente di
A FIL DI RETEdesignspark.com
La progettazione 3D per tutti
Studio ergonomico di un pannello operatore con DesignSpark Mechanical
PROGETTAZIONE
approfondimenti 47
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
avere una quotazione immediata con il dettaglio dei costi
dei prodotti e dei componenti, in base alle quotazioni di RS
Components o Allied Electronics (che come RS fa parte del
Gruppo Electrocomponents plc).
I progetti possono utilizzare i componenti 3D dalla libre-
ria ModelSource di RS Components e Allied Electronics
e DesignSpark Mechanical può importare oltre 38.000
modelli di componenti, parti e prodotti dal Catalogo di que-
ste aziende. Una caratteristica utile ai progettisti elettronici è
che l’applicativo consente di importare file di layout PCB in
formato IDF.
Un ulteriore aspetto innovativo è che DesignSpark Mecha-
nical da la possibilità di esportare i progetti in formato STL
per la realizzazione di oggetti in prototipazione rapida con stampanti tridimensionali. Questa tecnologia apre interes-
santi possibilità per le aziende che hanno sviluppato i loro
modelli tridimensionali con DesignSpark Mechanical, che
potrebbero presto avere la possibilità di rivolgersi a servizi
di terze parti che, utilizzando delle stampanti tridimensio-
nali industriali, realizzino in poco tempo i prototipi fisici e li
consegnassero pronti per l’utilizzo al committente. La stessa
RS Components offre un servizio molto simile, producendo
e consegnando a richiesta le schede modellate con Design-
Spark PCB e non è escluso che un giorno possa fare la stessa
cosa con DesignSpark Mechanical.
Questo nuovo software si interfaccia con gli altri applicativi
della famiglia Spark, DesignSpark Electrical per lo sviluppo
di circuiti e DesignSpark PCB per le schede elettroniche,
presentando anche delle modalità di utilizzo simili e confer-
mando la convergenza di questo versatile pacchetto per la
progettazione.
Infatti, DesignSpark Mechanical ha creato una forte aspet-
tativa tra il pubblico di tecnici e progettisti che già avevano
avuto modo di conoscere i precedenti applicativi Spark.
Calcolando solo le prime due settimane che sono seguite
al lancio di DesignSpark Mechanical, questo software ha
fatto registrare oltre 50.000 download da tutto il mondo, con
una diffusione istantanea a livello planetario, da 150 Paesi
diversi. Il fatto che RS con questo nuovo prodotto software
abbia centrato un’esigenza molto sentita nell’ambito della
progettazione industriale è testimoniato dal fatto che i primi
giorni seguiti al lancio di DesignSpark Mechanical hanno
registrato un vero picco di interesse, con un’adozione quasi
istantanea: il 75% dei download è avvenuto nella prima set-
timana dopo l’annuncio.
In ultima analisi, oltre ad offrire un catalogo di prodotti estre-
mamente fornito, RS è riuscita a realizzare un insieme di
servizi ad elevato valore aggiunto, con un’offerta completa
di strumenti particolarmente utili per le attività industriali di
progettazione e di produzione. ■
Il modello di un quadro elettrico
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
48TELECONTROLLO
Franco Canna
UBIQUITY È LA SOLUZIONE ASEM PER L’ASSISTENZA REMOTA DI MACCHINE E IMPIANTI
La tappa milanese degli Asem Ubiquity Days, a fine ottobre, è stata l’occasione per approfondire la conoscenza della soluzione per la teleassistenza sviluppata dalla Casa italiana e per scoprire in anteprima gli sviluppi della piattaforma per il 2014.
Fondata nel 1979 con un acro-
nimo che sta per Automazione
Sistemi Elettrici Microcompu-
ter, Asem nasce come società
di engineering per poi passare
alla produzione di PC (e a fine
anni Ottanta detiene il 6% del
mercato italiano dei PC). Tren-
taquattro anni dopo la fonda-
zione, la Casa friulana fattura
circa 22 milioni di euro, occupa
130 dipendenti, di cui il 30%
dedicato a R&D, ha due fabbri-
che ad Artegna, in provincia di Udine, due sedi
per sviluppo e ricerca a Giussano (MB) e Verona
e un ufficio vendite in Germania a Stoccarda.
L’azienda è tutt’ora di proprietà della famiglia
del fondatore, Renzo Guerra, ma l’anno scorso
il 25% dell’azienda è stato acquisito dalla fami-
glia tedesca proprietaria della Keb, a concretiz-
zazione di una partnership commerciale di lungo
corso tra due aziende concentrate su business
complementari (motion e HMI).
La partnership “sociale” avrà presto significativi
riscontri anche nell’offerta di prodotti, visto che
le due aziende hanno messo in comune alcune
attività di ricerca e sviluppo per realizzare nuovi
controllori.
Con l’obiettivo di completare anche nel servi-
zio la propria offerta orientata al mercato dei
produttori di macchine e di impianti, già ricca
di soluzioni per il controllo e l’interfacciamento
uomo-macchina, Asem ha deciso di sviluppare
nel 2011 una soluzione per la teleassistenza di macchine e impianti.
UbiquityUbiquity nasce con l’obiettivo di offrire una
soluzione completa, semplice, robusta e sicura
per l’assistenza remota. Affidabile e facile da
installare, usare e mantenere Ubiquity consente
di organizzare il parco macchine in maniera
gerarchica mantenendo una suddivisione logica per agevolare la ricerca dei dispositivi e
assegnarli ai diversi utenti.
Compatibile con le piattaforme Windows CE,
Windows a 32 e 64 bit, Ubiquity è costituito
da: Ubiquity Control Center, un software da
installare sui PC che faranno la teleassistenza;
Ubiquity Runtime va sui dispositivi remoti;
Ubiquity Server Infrastructure, l’infrastrut-
tura che serve per identificazione e connes-
sione; Dominio Ubiquity, l’account aziendale
con utenti e sistemi.
Come funzionaUbiquity Control Center e Ubiquity Runtime si
“parlano” grazie a un’infrastruttura di rete che
richiede la connessione sicura SSL/TLS. Un
meccanismo di certificati presenti sui disposi-
tivi remoti e l’utilizzo di uno specifico nome di
dominio sul PC di teleassistenza garantiscono
l’instaurazione di una connessione sicura sulle
L’architettura di Ubiquity
Teleassistenza di macchine e impianti La proposta di Asem
TELECONTROLLO
approfondimenti
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
49
porte 80, 443 o 8888.
Ci sono due livelli di teleassistenza. Il primo
prevede l’interazione tra PC e sistema HMI
tramite strumenti come il desktop remoto, il
trasferimento file, la visualizzazione e gestione
dei task di processo in esecuzione, la chat con
operatore locale e il supporto multisessione.
La seconda modalità è la creazione di una (o più)
sottorete, per la quale viene utilizzata una vir-tual private network industriale robusta che
incapsula il livello data-link del modello ISO/
OSI e si pone quindi al di sotto del livello IP.
Questa modalità supporta messaggi broadcast
e non richiede né configurazione di gateway né
regole di routing. Il PC di assistenza ottiene un
IP reale compatibile con la sottorete. È possibile
configurare anche più sottoreti distinte dedicate
ad esempio ai diversi tipi di dispositivi (PLC,
drive ecc.).
La sicurezza è garantita a più livelli: dalle con-
nessioni SSL/TLS tra PC e dispositivi agli audit
trail che registrano le sessioni, dalle applica-
zioni firmate con certificato digitale al firewall
residente sulle macchine locali e non sul PC di
assistenza. Il firewall integrato prevede un set
di regole predefinite (sempre aggiornabili) utili
per segmentare gli accessi.
L’infrastruttura di Ubiquity è scalabile e garan-
tisce continuità del servizio. I server su cui
poggia l’infrastruttura sono ridondati e dislocati
in sei webfarm, due delle quali in Europa, due
negli USA e due in Asia. È possibile, in fase
di configurazione, scegliere il server più vicino
e performante oppure selezionarne due distinti.
Non esiste un limite alla quantità di connessioni
che si intende stabilire.
Un router “intelligente”Da quest’anno Ubiquity è disponibile anche
in versione completa di hardware e software.
L’hardware è un router “intelligente” capace
di ospitare il runtime di Ubiquity. Questa solu-
zione consente di utilizzare Ubiquity anche
laddove le piattaforme remote non siano aperte
all’installazione del runtime.
Il router è configurabile da Ubiquity Control
Center o da browser web (in rete locale), ma
anche tramite usb key. Supporta segnalazioni
sullo stato di funzionamento sia tramite led sia
tramite uscite digitali a relè con feedback di
avvenuto comando.
Ubiquity Router offre anche ingressi digitali per comandi esterni, un pulsante per il restore
delle impostazioni di fabbrica, la possibilità di
aggiornamento firmware “one click” e la virtua-lizzazione della porta seriale RS-232/422/455
e MPI.
L’evoluzioneLa piattaforma Ubi-
quity arriva a no-
vembre 2013 alla
versione 3 che of-
fre le seguenti novi-
tà: interfaccia uten-
te rinnovata, vista
tabellare, nuova ge-
stione utenti e per-
messi e firewall in-
tegrato.
Ma le principali no-
vità sono in arrivo
sul fronte Router: al-
la SPS/IPC/Drives di
Norimberga saran-
no presentati (esor-
dio commerciale a
dicembre) nuovi mo-
delli di Ubiquity Router con connessione wire-less WAN: all’RK10 – il nuovo nome che pren-
derà l’attuale modello – si affiancherà l’RK11
con modem 2g/3g che arriverà a velocità di
scambio dati fino a 5,76 Mbit/s in upload e 14,4
Mbit/s in download.
A questi due modelli si affiancheranno altre due
versioni, RM10 e RM11, evoluzioni rispettiva-
mente di RK10 e RK11 con in più la funzione
di data monitor: data logging in locale con
esportazione via Ubiquity Control Center; fun-
zioni di visualizzazione HMI da Control Center,
web browser e Premium HMI Mobile (app);
funzione di segnalazione di allarmi via email o
browser. Queste funzioni sono tutte pro-
grammabili con Premium HMI Studio.
I successivi step sono attesi per la primavera
2014. Ad aprile arriva sui router la possibilità
di virtualizzare la porta USB oltre alla porta
seriale. A maggio 2014 infine arriveranno quat-
tro nuovi modelli del router: RK40 ed RK41
che sono le versioni dell’RK10 e dell’RK11 con
in più uno switch ethernet a 4 porte, e RM40 e
RM41 che sono la versione con funzione data
monitor di RK40 e RK41. ■
Ubiquity Router
Ubiquity Router RK40 e RK41 con funzione switch a quattro porte
MANUTENZIONE
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
50
L’ AUTORET. Osterholm, C. T. Pinto - ABB
Motors and Generators, Service
Tobias OsterholmCajetan T. Pinto
IL PROGRAMMA ABB LEAP È PENSATO PER PREVENIRE I GUASTI AGLI AVVOLGIMENTI STATORICI
L’analisi dell’aspettativa di vita degli avvolgimenti statorici migliora la gestione della manutenzione dei motori e dei generatori ad alta tensione. Un guasto dell’avvolgimento statorico nei motori o nei generatori ad alta tensione può dare molti problemi. Come fa il programma ABB Leap a prevedere la vita utile dell’avvolgimento?
Un fattore cruciale da prendere in considerazione
quando si deve pianificare la manutenzione dei
motori e dei generatori ad alta tensione (HV),
in particolare di quelli utilizzati in applicazioni industriali critiche, è l’aspettativa di vita dell’avvolgimento statorico. I motori e i gene-
ratori HV, di solito, vengono realizzati su ordi-
nazione e, pertanto, quando si verifica un guasto,
non sono sempre immediatamente disponibili.
Questo significa che la manutenzione correttiva
richiede molto tempo e che l’operatore potrebbe
subire lunghi periodi di fermo macchina impre-
vedibili e costosi. Ma come è possibile prevedere
ed evitare questi problemi? Il programma ABB Leap per motori e generatori HV è in grado di
fornire la risposta. Grazie alla combinazione di diversi tipi di dati, questo servizio rende possi-
bile analizzare la condizione e la vita previstadi un avvolgimento statorico. Si tratta di una
parte importante del concetto di ciclo di vita di un
motore e di un generatore, che richiedono piani di
manutenzione ottimizzati per assicurare all’utente
il massimo valore possibile. In altre parole, il pro-
gramma ABB Leap consente una manutenzione preventiva ottimizzata, che assicura all’utente
i migliori benefici sul lungo termine se compa-
rati, per esempio, a una strategia di manutenzione
basata sulla sola manutenzione correttiva.
Guasti di motori di grandi dimensioniI motori e i generatori di grandi dimensioni da
2 MW sono destinati ad applicazioni ad alta
potenza. Presentano una possibilità di gua-
sti dell’avvolgimento relativamente maggiore
rispetto ai sistemi a bassa potenza. In base alle
cifre di un’indagine IEEE, il 33% di tutti i gua-sti rilevati durante il normale funzionamento è
connesso all’avvolgimento statorico. Tuttavia,
la cifra corrispondente relativa ai guasti rilevati
durante le procedure di manutenzione e di prova
è solo l’8%. I valori per i cuscinetti sono, rispet-
tivamente, 37% e 61%. Da ciò si può dedurre la
necessità di migliorare la previsione dei guasti
all’avvolgimento, e che il programma ABB Leap
è in grado di risolvere un problema critico nei
processi di manutenzione dei motori e dei gene-
ratori elettrici.
Il programma ABB Leap prende in considera-
zione l’invecchiamento dell’isolamento dell’av-
volgimento statorico dovuto a fattori termici, elettrici, meccanici e ambientali e indica un’a-
spettativa di vita prevista con un’affidabilità dell’80%. Il risultato è la possibilità di ottimiz-
zare i piani di manutenzione e di eseguire le
azioni necessarie durante i periodi di fermo pro-
grammati. In ogni caso il programma ABB Leap
non è solo un pacchetto d’ispezione. È anche
uno strumento per la gestione sistematica della manutenzione. Inoltre, i semplici dati, non sono
un elemento chiave in quanto il fattore davvero
importante è la loro interpretazione e analisi. Alla base di questo approccio di gestione del
ciclo di vita di un motore e di un generatore vi è la
A FIL DI RETEwww.abb.com
Il programma ABB Leap prevede l’ispezione e la gestione sistematica della manutenzione dei motori
Previsioni produttive e manutenzione dei motori
MANUTENZIONE
approfondimenti
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
51
comprensione di come lo stress elettrico e la resi-
stenza di isolamento possano variare nel tempo
e quali siano i loro possibili effetti sui materiali
della macchina.
La degradazione dell’isolamento di un avvol-
gimento statorico può essere descritta, in ter-
mini generali, usando due curve che dimostrano
come lo stress e la resistenza cambino nel corso
del tempo. La curva relativa allo stress mostra il
carico combinato sull’isolamento dell’avvolgi-
mento generato dal suo funzionamento, comprese
le condizioni irregolari come i transitori. La curva
che rappresenta la resistenza mostra come le
condizioni operative e l’invecchiamento siano in
grado di influenzare la resistenza dell’isolamento
dell’avvolgimento. I guasti si verificano nel
momento in cui queste due curve si intersecano.
Il programma ABB Leap consente all’utente di
motori o generatori elettrici di prevedere i gua-
sti. Un’analisi tempestiva consente di prevedere
la vita residua dell’avvolgimento statorico per-
mettendo così di programmare la manutenzione
per evitare guasti prematuri e costosi periodi di
fermo macchina non pianificati. La conoscenza
della vita residua originaria e dell’aumento della
vita generato dalle operazioni di manutenzione fa
sì che le curve dello stress e della resistenza non
s’incontrino inaspettatamente.
Metodi di misurazioneLa previsione scientifica della vita residua di un
isolamento dell’avvolgimento statorico richiede
vari passi.
Prima di poter fare un’analisi sul futuro di un motore o di un generatore, sarà necessario deter-
minarne le condizioni presenti. Questa opera-
zione prevede di avere a disposizione i parametri
base, come le ore di esercizio, il carico, il numero
di avviamenti, il ciclo, le temperature, lo storico
delle manutenzioni ecc. Tutti questi fattori hanno
un impatto sull’aspettativa di vita e dovranno
essere rilevati e inseriti nell’analisi.
Tuttavia, non tutti i dati sono rilevabili dalle
specifiche e dai registri del motore o del genera-
tore. Un isolamento dell’avvolgimento statorico,
nei vari stadi del processo d’invecchiamento,
ha proprietà che possono essere analizzate solo
servendosi di misurazioni. Il programma ABB
Leap comprende quattro metodi principali di misurazione che forniscono informazioni sulle
condizioni superficiali e interne dell’isolamento
dell’avvolgimento: analisi della corrente di pola-
rizzazione e depolarizzazione (PDCA); analisi
Tan e di capacità elettrica; analisi delle scariche
parziali (PD); analisi del comportamento di isola-
mento non lineare (NLIBA).
Questi diversi sistemi di misurazione si sovrap-
pongono parzialmente uno all’altro per quanto
riguarda la loro capacità di rilevazione. Il risultato
è che l’indicazione della presenza di un difetto
rilevato da una misurazione potrà essere confer-mato dall’altra. I risultati vengono anche influen-
zati dai fattori ambientali come la temperatura
e l’umidità che devono anch’essi essere presi in
considerazione.
Mentre il metodo PDCA è una
prova in CC, gli altri si basano
su CA. Le prove in CC sono sen-
sibili alle condizioni della super-
ficie, mentre le prove in CA for-
niscono altre informazioni sul
volume dell’isolamento.
AnalisiUna volta ottenute le informa-
zioni di cui sopra, insieme ai
dati raccolti, il passo successivo
del programma ABB Leap è l’a-
nalisi. Ciò mette a disposizione
un’immagine totale dell’avvol-
gimento dello statore basata
sull’esperienza e sui calcoli che utilizzano un software pro-
prietario dotato di alcuni algo-
ritmi sviluppati e perfezionati da
ABB. Nel tempo, ABB ha creato un database di
misurazioni e di analisi effettuate su più di 5.000
motori e generatori installati in tutto il mondo.
Questo database offre una solida base per deter-
minare le condizioni dell’avvolgimento statorico,
per effettuare i calcoli di stress e per stimare la
vita residua attesa. Di conseguenza, il programma
ABB Leap non dipende da vecchi dati di misu-
razione provenienti da un determinato motore o
generatore elettrico.
I calcoli e le analisi vengono effettuati da esperti
in un centro di eccellenza ABB Leap e non si limitano ai soli motori e generatori prodotti da ABB. I fruitori del servizio ricevono rapporti
esaustivi contenenti i risultati delle analisi, le rac-
comandazioni per le azioni da intraprendere e il
calcolo della vita residua.
Ottimizzazione del valoreIl programma ABB Leap mette a disposizione
degli operatori di motori e generatori elettrici
strumenti di manutenzione “predittiva” molto
precisi che consentono di massimizzare il valore
del proprio capitale di motori e generatori. In un
momento in cui il tempo di operatività dell’im-
pianto e i costi generali diventano sempre più
critici, il programma ABB Leap contribuisce
ad assicurare il raggiungimento degli obiettivi
dell’operatore. ■
I servizi del programma ABB Leap comprendono anche le misure effettuate sul campo
HMI
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
52
Franco Canna
TUTTE LE NOVITÀ NELLE SOLUZIONI DI INTERFACCIAMENTO PHOENIX CONTACT
Pannelli operatore touch, ben quattro famiglie di panel PC, soluzioni box, tablet e una ricca dotazione software. L’offerta HMI di Phoenix Contact si arricchisce di nuove soluzioni. Vediamo nel dettaglio le novità introdotte più recentemente.
Si fa presto a dire HMI: da quando Phoenix Con-
tact ha deciso di investire direttamente in questo
settore allestendo un centro di sviluppo dedicato
negli Stati Uniti ed entrandovi da protagonista
negli anni Duemila, l’offerta di soluzioni per
l’interfacciamento uomo-macchina si è costante-
mente sviluppata arricchendosi non solo di nuovi
modelli ulteriormente aggiornati dal punto di vista
tecnico, ma anche di nuove soluzioni studiate per
centrare nella maniera più precisa possibile le
diverse esigenze dei clienti.
Lasciando parlare i numeri, nel corso del 2013
Phoenix Contact ha aggiornato con nuovi modelli
gran parte delle serie esistenti e ha introdotto ben
due famiglie di prodotti completamente nuove per
completare il proprio catalogo anche con solu-
zioni mirate alle esigenze di particolari applica-
zioni.
Touch PanelPer l’interfacciamento con tutti i PLC più diffusi
sul mercato (non solo quindi con le proposte a
marchio Phoenix Contact) la gamma di prodotti
è composta dai client della serie Touch Panel
TP3000 e TP5000.
La serie TP3000 è basata su processori Intel
XScale con display da 5,7" monocromatico a 256
livelli di grigio o a colori, da 7", 10,5" e 12,1"
a 65 mila colori con risoluzioni fino a 800x600
pixel. Caratteristica di questa serie è un modulo
opzionale per comunicazioni su bus Profibus,
MPI, CANopen o seriale (Modbus RTU) che si
aggiunge all’interfaccia Ethernet disponibile “di
serie” e dotata di driver per dialogare con appa-
recchiature su protocolli Modbus TCP, S7 TCP,
Ethernet IP.
La serie TP5000 copre invece le esigenze di
chi richiede display di maggiori dimensioni, da
12", 15" o 17" con risoluzioni che arrivano fino
a 1280x1024. La base hardware in questo caso è
costituita da processori Intel Atom o Celeron M e
le porte di comunicazione disponibili sono due di
tipo Ethernet gigabit e una seriale. Altra caratteri-
stica di questa serie è la disponibilità di una porta
DVI (per il modello con Celeron) in aggiunta alla
VGA e la disponibilità di una doppia memoria
Compact Flash.
Come nel caso della serie TP3000, anche per i
prodotti TP5000 il sistema operativo è Windows
CE. Entrambe le serie comprendono nel prezzo la
licenza runtime di Visu+, lo SCADA di Phoenix
Contact.
Panel PC Designline
Touch Panel serie TP3000
Un’interfaccia per ogni esigenza La proposta di HMI e PC Industriali di Phoenix Contact
Scopri tutto questo alla paginawww.mathworks.it/accelerateschede prodotto
video
richiesta di software di prova
�
©2012 The MathWorks, Inc.
MODELLASISTEMIFISICI
Simulinkin
con Simscape
Elettrici
e molti altri
™
di un sistema embedded.Applica al tuo modelloun’interfaccia grafica, o importa modelli fisicida sistemi CAD. Utilizza componenti built-ino creane di nuovicon il linguaggio Simscape.
®
®
HMI
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
54
Embedded Panel PCL’innovativa famiglia PPC Embeddedline è
stata lanciata nel corso del 2013. “Questi pro-
dotti rappresentano il ‘trait d‘union’ tra il mondo
dei pannelli operatore e i PC industriali”, spiega
Marco Caliari, responsabile Phoenix Contact per
l’Italia di questa linea di prodotti. Si tratta infatti
di soluzioni compatte, quasi come un semplice
pannello touch, ma con una dotazione hardware
in grado di supportare Windows 7 embedded. Il
cuore computazionale è rappresentato da proces-
sori Intel Atom Z530 da 1,6 GHz oppure AMD
serie G modello T40R o T40E (rispettivamente
single core e dual core). “I processori AMD (in
particolare la versione T40E dual core) consen-
tono di raggiungere prestazioni migliori nel com-
parto grafico”, sottolinea Caliari. I display sono
retroilluminati a LED, in formato widescreen 16:9
con risoluzioni da 800x480 per le taglie da 7" e 9"
e da 1280x800 per le taglie da 12" e
15,4". Completano la dotazione due
porte gigabit ethernet, quattro USB,
un disco allo stato solido interno
e uno slot per schede SD card. In
opzione possono essere richieste
due porte COM per comunicazioni
su bus seriali RS-232 e RS-485.
Come i prodotti Touch Panel, anche i PPC
Embeddedline offrono protezione IP 65 sul lato
frontale.
I Panel PCI primi prodotti lanciati da Phoenix Contact nel settore dei PC industriali con pannello erano parte della serie Valueline IPC, tutt’ora a cata-logo. Ai primi prodotti di questa gamma, dotati di processore Celeron M o Atom N270 o Core 2 Duo L7400, sono stati aggiunti i modelli VL IPC P7000 con i processori Intel Core i7 che, a partire da quest’anno, sono disponibili con due nuove dimensioni di display (18,5" e 21,5" con risolu-zione 1366x768), in aggiunta ai prodotti esistenti con display 4:3 da 12", 15", 17" e 19" e al 24” 16:9 full HD.I Panel PC Valueline offrono una completa dota-zione di porte per la comunicazione e lo storage e una serie di opzioni tra cui segnaliamo l’unità ottica e, sulla versione con processore Core i7, la ventola di convezione esterna. Quest’ultima si può collocare alle spalle del “case” fanless,
andando ad aggiungere un sistema di dissipazione attiva del calore a un’architettura già dotata di dissipazione passiva, tutto senza intaccare l’elettro-nica di base. “In questo modo, essendo sempre comunque
presente il dissipatore al di sotto del corpo ven-tole esterno, non c’è il rischio che polveri ed altri agenti contaminanti possano entrare a contatto con l’elettronica del PC danneggiandola. In altre parole, le ventole agiscono come sistema di con-vezione esterno aggiuntivo che migliora lo scam-bio termico del dissipatore”, spiega Caliari.Nel 2013 Phoenix Contact ha introdotto la nuova famiglia PPC Basicline con la serie BL PPC 1000 (processore Atom) a cui han fatto presto seguito due nuove serie: BL PPC 3000 e BL PPC 7000.I nuovi modelli della serie BL PPC 3000 sono dotati dei nuovi processori Celeron dual core (Celeron 1020E), mentre quelli della serie BL PPC 7000 offrono i processori Core i7 di terza generazione (3555LE). Come i modelli della famiglia Valueline, anche i Panel PC Basicline sono configurabili seppure in modo misura più contenuta: display da 12", 15" e 17", una porta video VGA e assenza di slot di espansione. In compenso offrono ben tre porte seriali: una RS-232/422/485 e due RS-232. “Pertanto, pur trattandosi di una serie appunto basic, i Panel PC Basicline offrono quindi caratteristiche di tutto rispetto, dai processori Intel di Terza Generazione alla doppia porta Ethernet Gigabit, del resto pre-sente su tutta la gamma di PC di Phoenix Con-tact”, commenta Caliari.Altra novità 2013 è l’arrivo della nuova serie Designline. Come suggerisce il nome, questi pro-dotti puntano su un design particolarmente curato, ma offrono anche delle caratteristiche di sicuro interesse. In primo luogo i prodotti della serie DL PPC 1000 offrono protezione IP 65 su tutte le superfici e si prestano quindi all’uso anche su braccio VESA. L’elevato grado di protezione è stato ottenuto senza rinunciare alla possibilità di espandere il sistema e a dotarlo di tutte le porte necessarie. Sono infatti facilmente accessibili lo slot contenente l’hard disk o il disco allo stato solido, la batteria tampone e le connessioni: 4 USB, 2 gigabit ethernet, 1 COM RS-232/422/485 nella parte inferiore e una USB nella parte supe-riore. I fori di accesso alle porte sono protetti da cappucci con guarnizioni. Grazie al grado di pro-tezione IP 65, i PC Designline sono protetti dalla polvere e resistenti all’acqua e supportano tem-perature operative tra -20°C e +55°C, risultando quindi adatti all’impiego anche in condizioni ope-rative estreme. Sono al momento disponibili due modelli: DL PPC15 1000 e DL PPC 15M 1000, entrambi spinti da un processore Intel Atom E680T da 1,6 GHz. La principale differenza tra i due modelli risiede nel display (in entrambi i casi da 15" con risoluzione 1024x768 e retroilluminato a led) che nel secondo caso è capacitivo e multitouch.
Panel PC Embeddedline
Panel PC Valueline con modulo di raffreddamento a ventola opzionale
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
HMI
approfondimenti 55
La gamma Designline è destinata ad espandersi ulterior-mente in futuro con nuovi modelli che mireranno a offrire processori più potenti e display di maggiore diagonale e for-mato 16:9.
I box PCPer le soluzioni che non richiedono un display integrato sul computer, Phoenix Contact offre anzitutto versioni derivate dalla gamma Valueline IPC con processore Atom, Celeron M, Core2Duo o con Core i7. Sono disponibili inoltre altre due soluzioni “blind” dedicate: VL BPC 1000 (dimensioni 155x145x49 mm) e VL BPC MINI (155x125x49 mm), mossi rispettivamente da un Atom N455 e un Atom Z510PT. “Il VL BPC MINI, in particolare, è destinato ad un utilizzo in condizioni gravose, grazie al range di temperatura esteso (da -40 a +65 gradi) e all’elevata resistenza agli urti (25g)”, spiega Caliari.
La linea mobileOltre ai pannelli da incasso o per braccio VESA, Phoenix Contact offre, ormai da qualche anno, anche dei tablet “rug-ged” da 13,3" widescreen con risoluzione 1280x800, dotati di connettività wireless WiFi (802.11 a/b/g) e Bluetooth. Questi prodotti sono spinti da processori Intel Meron o Atom Z530P e offrono tre porte USB (una delle quali adatta a inte-grare un token), una Ethernet e ben due batterie removibili a caldo. Sono poi disponibili due docking station dedicate, una passiva e una attiva dotata di alimentazione e porte aggiun-tive. Il sistema operativo adottato è Windows 7 Ultimate o Embedded.
Il softwareTre sono i software che Phoenix Contact propone a corredo della propria gamma di prodotti HMI. Il primo è Visu+, una soluzione Scada composta da un ambiente di sviluppo ed eseguibili runtime. Si tratta di una soluzione avanzata che consente di creare con semplicità e ricchezza di parti-colari delle interfacce per il comando, la supervisione, la gestione degli allarmi e la raccolta dati. Visu+ rappresenta un ambiente software comune sia ai sistemi HMI che ai pc industriali: “In questo modo è possibile sviluppare l’appli-cazione di supervisione sia su pannello operatore che su PC utilizzando lo stesso ambiente, con tutti i vantaggi derivanti da questo tipo di approccio”, afferma Caliari. La seconda proposta è il SoftPLC PC Worx, una soluzione che consente di trasformare qualsiasi PC in una stazione di automazione e controllo real-time utilizzando, in caso di piattaforme multi core, un core del processore esclusiva-mente per le funzioni di PLC.La terza proposta (novità 2013) è Portico, un innovativo strumento software che consente di trasferire il segnale video da un server a un massimo di 16 client tramite Ethernet. “In questo modo è possibile realizzare soluzioni multi monitor distribuite senza la necessità di dovere ricorrere a soluzioni hardware dedicate”, spiega Caliari. Il tool di configurazione integrato permettedi gestire i diritti di accesso al server per evitare azioni di comando contempor anee. ■
www.contradata.com/[email protected]: 039 2301492
ethernet industrialesenza rischi
d’interruzione
ethernet industrialesenza rischi
d’interruzione
affidabilità da condividereaffidabilità da condividere
Switch Ethernet industriali- Fino a 28 porte Gigabit- Managed o unmanaged- Versioni Layer 3 stackable- Ridondanza ad anello multiplo,recovery < 5ms
- Porte Combo SFP fibra e rame- Temperatura estesa e versioni IP/68
Power Over Ethernet- Fino a 24 porte PoE- Managed o unmanaged- Standard IEEE802.3af e IEEE802.3at- Versioni PoE + Gigabit + Fibra- Versioni power boost 12-24 to 48V PoE- Temperatura estesa e versioni rugged
Network Management SoftwareConfigurazione dispositivi ed eventiGestione fino a 1024 nodiVisualizzazione topologiaFreeware fino a 64 nodi
CONTROLLO
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
56
GLI AUTORIM. Veronesi, Yokogawa Italia
Srl; C. Paganessi, Laureando
Università di Brescia
UN SOFTWARE PER SIMULARE I TRANSITORI E VALUTARE IL SISTEMA DI CONTROLLO
Per valutare le prestazioni degli anelli PID, il software permette di simulare i transitori ottenibili con diverse impostazioni e di confrontare i dati reali con i modelli. Uno di questo tool, PIDTutor, è utile nel commissioning dei sistemi di controllo e nella regolazione in corso di esercizio.
Non molto tempo fa sono state presentate su
queste pagine [1] alcune efficaci tecniche per la
valutazione delle prestazioni degli anelli di rego-
lazione PID che, grazie a un rapporto costi/bene-
fici potenzialmente soddisfacente per la maggior
parte dei processi sotto controllo, presidiano più
del 90% degli anelli di regolazione in ambito
industriale [2]. Alcune di esse sono state imple-
mentate con successo in un comodo pacchetto software realizzato con un noto linguaggio di
programmazione grafico, attraverso il quale è
possibile anche simulare i transitori ottenibili con diverse tarature dei parametri e con-frontare dati reali con semplici modelli. Grazie alla virtualizzazione dell’ascissa
temporale, l’impiego di questo genere di
strumenti può essere utile per abbreviare i
tempi di commissioning dei sistemi di con-
trollo e quelli di valutazione di potenziali
ritarature da effet-
tuarsi durante il nor-
male esercizio.
Il tool, denominato
PIDTutor, è distri-
buito insieme a un
testo sulla rego-
lazione PID ed è
disponibile in com-
mercio.
Simulazione in anello apertoPIDTutor supporta solo due generi di modelli,
quello autoregolante del primo (FOPDT) o
secondo (SOPDT) ordine e quello di tipo inte-
grale (IPDT). La selezione viene effettuata attra-
verso i pulsanti disponibili nel pannello ripor-
tato nella figura 1, ove anche i parametri dei
modelli sono evidentemente impostabili: se la
costante di tempo T1 viene impostata minore di
T2 esse vengono scambiate mentre selezionando
IPDT, T2 viene disabilitata.
Viceversa è possibile anche aprire un file txt
di dati e chiedere a PIDTutor di identificare il
modello del primo ordine che meglio li rappre-
senta.
Una volta che i parametri sono stati impostati
(o identificati), è possibile simulare la risposta
in anello aperto sia al gradino di setpoint (step)
che all’impulso (pulse) di durata impostabile,
attraverso i controlli riportati in figura 2,
insieme alla rappresentazione grafica del transito-
rio disponibile sulla destra. Inizio, fondo-scala ed
eventuale off-set sono altresì impostabili.
Simulazione in anello chiusoI parametri della simulazione in anello chiuso si
impostano attraverso i controlli visualizzati nella
figura 3. Si tratta naturalmente del tipo di control-
Figura 2 - Il set-up dell’impulso della simulazione
Transitori virtuali per benefici reali
Massimiliano Veronesi Cristian Paganessi
CONTROLLO
approfondimenti
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
57
lore (PI oppure PID, con azione derivativa calco-
lata sulla variabile di processo e non sull’errore)
e dei parametri proporzionale (Kp), integrale (Ti)
e derivativo (Td) che possono essere impostati
manualmente o selezionando una delle regole
di taratura disponibili in libreria. PIDTutor sup-
porta le più note tecniche tra le quali anche quelle
basate su metodologie di ottimizzazione o quelle
più tradizionali basate sull’impostazione di pul-
sazione critica e margine di fase; alcune di esse
fanno differenza tra inseguimento del riferimento
e reiezione del di-sturbo per cui è possibile anche
selezionare quale dei due transitori privilegiare.
Sono a disposizione dell’utente anche il filtro
sull’azione derivativa (attraverso il parametro
N) e il peso sul setpoint, per impiegare un PID a
due gradi di libertà, in modo da poter perseguire
indipen-dentemente l’inseguimento e la reie-
zione. Infine, anche la costante di tempo dell’ac-
corgimento anti-windup è accessibile attraverso il
relativo pulsante.
Una volta selezionata la taratura dei parametri
PID è possibile lanciare la simulazione in anello
chiuso, preceduta da un pop-up giallo (sempre
nella figura 3) che richiede di impostare la
durata del transitorio, il tempo-ciclo e la presenza
o meno del disturbo a gradino sul carico (che
viene simulato a metà del transitorio) e la relativa
ampiezza. Essendo il tempo non reale, in pochi
secondi viene simulato un transitorio di molti
minuti, consentendo così all’utente di fare rapida-
mente varie prove.
L’evoluzione delle variabili viene visualizzata
“in progress” come dal pannello di controllo di
un controllore reale, in modo che l’utente possa
essere sufficientemente familiare con l’interfac-
cia e, fino a quando la durata della simulazione
non termina, possa anche effettuare variazioni
successive di setpoint o addirittura passare in
modo Man per variare manualmente l’uscita del
regolatore.
Passando poi al Tab “Analysis”, è possibile
anche visualizzare l’andamento della variabile
di controllo (MV), limitata tra i valori minimo
e massimo impostati nel pannello di controllo a
fianco (si veda la
figura 4).
Selezionando
“Performance”,
infine, appare un
pop-up giallo ( figura 5) nel quale sono pre-
sentati gli indici di prestazione relativi sia all’in-
seguimento del setpoint che alla reiezione del
disturbo sul carico. In particolare sono riportati
lo IAE (Integrale dei valori assoluti dell’errore, o
deviazione), il Setpoint Following Performance Index (SFPI), l’Idle-Index e il Load-Rejection Performance Index (LRPI), definiti come in [1].In questo modo l’utente può confrontare oggetti-
vamente e quantitativamente le prestazioni otte-
nute con degli obiettivi che per un PID possono
essere ragionevolmente ritenuti soddisfacenti.
ConclusioniSemplici pacchetti di simula-
zione dei loop di regolazione
PID possono essere utili per
ridurre sia i tempi di commis-
sioning che quelli di retuning
nel corso del normale esercizio.
Fornendo all’utente una inter-
faccia più simile a quella su
cui si trova quotidianamente ad
operare si facilita la sua familia-
rizzazione con gli anelli di controllo, rappresen-
tando così un ausilio anche in fase di training del
personale. Disponendo anche di indici di presta-
zione risulta più agevole fare valutazioni ogget-
tive e confrontarsi con obiettivi ragionevoli.
Riferimenti[1] M. Veronesi, “Quanto valgono i vostri
anelli?”, Automazione e Strumentazione, Fiera
Milano media, n. 9, Nov./Dic. 2012.
[2] M. Veronesi, Regolazione PID. Tecniche di taratura, schemi di controllo, valutazione delle prestazioni, FrancoAngeli, 2011. ■
Figura 4 - Visualizzazione delle variabili di controllo (MV), di processo (PV) e set point (SV)
Figura 3 - L’impostazione dei parametri della simulazione in anello chiuso
Figura 5 - Pop-up delle performance
DIZIONARIO
approfondimenti
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
58
Il telecontrollo, inteso sia come automazione e
gestione remota di impianti, sia come sistema di
raccolta, elaborazione e contabilizzazione di dati
e informazioni prelevati dal campo, è diventato
uno strumento insostituibile nell’ambito della
modernizzazione delle reti di pubblica utilità.
Public company e gestori di reti sono fortemente
orientati alla ricerca e all’applicazione di tecnolo-
gie in grado di assicurare qualità dei servizi eroga-
ti, redditività degli impianti e risparmio energeti-
co. Negli ultimi anni si è assistito a una forte cre-
scita su scala nazionale e internazionale dei siste-
mi di telemisura, telecontrollo e telesorveglianza
nei settori – tutti attraversati da forti spinte all’e-
spansione e all’innovazione delle energie rinno-
vabili, delle infrastrutture, del mercato dell’ener-
gia e del gas.
Le tecnologie del telecontrolloLe aziende del settore utility sono interessate da
restrizioni normative e ambientali, da pressioni
competitive del mercato e dall’ingresso di nuovi
attori. La principale leva tecnologica per miglio-
rare i servizi e ridurre i costi di gestione è rappre-
sentata dall’ICT (Information Communication
Technology). In questo contesto lo Scada (Super-
visory Control And Data Acquisition) è la tecno-
logia di controllo dominante.
Nelle reti di pubblica utilità le architetture Scada
devono conformarsi a esigenze di funzionamento
in rete e di integrazione con altri sistemi per l’a-
nalisi dei dati. La maggior parte degli Scada nelle
public utility gira infatti su reti LAN (Local Area
Network) e WAN (Wide Area Network) che col-
legano processori e RTU (Remote Terminal Unit),
scalando dai dispositi-
vi locali di stabilimen-
to, macchina o impian-
to, fino alla copertura
di grandi aree attraver-
so architetture di tipo
client/server, nelle qua-
li sussistono connessioni dirette o dedicate tra ser-
ver e nodi client/remoti. Nell’ambito dei telecon-
trolli delle reti elettriche, le misure delle grandezze
operative di rete trattate dagli Scada/EMS (Energy
Management System) sono fornite dagli apparati
RTU (Remote Terminal Unit) e trasmessi ai cen-
tri di controllo con l’ausilio di protocolli di comu-
nicazione specifici quali IEC 60870-5-104 e IEC
60870-5-101.
Le applicazioni di telemisura e telecontrollo sono
parte fondante del wireless industriale, soprattutto
al fine di assicurare letture e comandi a distanza
nelle reti di distribuzione e verso impianti non pre-
sidiati.
Le prime applicazioni di telegestione impiegavano
ponti radio, con segnali di potenza e canali di tra-
smissione concordati con le autorità competenti.
Le novità normative e tecnologiche degli ultimi
decenni hanno consentito la standardizzazione dei
segnali e dei protocolli, nonché la riduzione delle
dimensioni e dei costi degli apparati.
Ad imporsi velocemente su scala globale è stato
il sistema GSM (Global System for Mobile Com-
munications) e le sue evoluzioni 2,5G e 3G. In
particolare, le tecnologie EDGE (Enhanced Data
rates for GSM Evolution), GPRS (General Packet
Radio Service), UMTS (Universal Mobile Tele-
communications System), HSDPA (High Speed
Downlink Packet Access) hanno permesso un
flusso di maggiori quantità di dati e applicazioni
basate su Internet. Di recente nei telecontrolli si
sono diffuse diverse tecnologie che operano a 2,4
GHz, tra cui lo standard Bluetooth per la trasmis-
sione seriale con modalità punto-punto o multi-
punto. Vale infine la pena elencare le tecnologie
di rete emergenti nella gestione dei telecontrolli,
dove ottimizzazione dei consumi e gestione di
grandi quantità di dati vanno di pari passo: Inter-
net of Things, piattaforme Cloud, sistemi virtuali,
WSN (Wireless Sensor Network), Energy Mana-
gement e Big Data Management, Smart Grid e
Smart City. ■
La definizione che riportiamo in
questa pagina è tratta e parzial-
mente rielaborata dall’autore a
partire dal “Dizionario di Automa-
zione e Informatica Industria le”,
a cura di Armando Martin, pagg.
288, Editoriale Delfino
(www.editorialedelfino.it).
Ringra zia mo autore ed editore per
la collaborazione.
Il “Dizionario di Automazione e Informatica Industriale” è
anche su facebook…
https://www.facebook.com/groups/dizionario.automazione/
…e su automazione plus
http://automazione-plus.it/focus/dizionario-di-automazione-e-informatica-industriale/
Armando Martin
TelecontrolloIl concetto di telecontrollo è molto vasto. Comprende la semplice lettura o modifica a distanza dei dati, l’automazione e la gestione da remoto degli impianti preposti a reti di pubblica utilità e i sistemi di raccolta, elaborazione e centralizzazione di dati prelevati dal campo.
LE PAROLE CHIAVE DELL’AUTOMAZIONE
Soluzioni per la movimentazione orizzontale e verticale nell'Automotive.Sinistra, destra, su e giù – è semplice far fronte alle richieste sempre più esigenti del settore Automotive quando puoi contare su un partner che è in grado di progettare la tua soluzione ad alta efficienza energetica, su misura, avanzata e flessibile. Che si tratti di applicazioni per la movimentazione orizzontale o verticale, la nostra ampia scelta di prodotti scalabili per l'automazione e gli azionamenti ti offre tutto ciò di cui hai bisogno. Visita http://www.lenze.com/it-it/specialisti-nel-settore-industriale/intralogistica/
Per maggiori informazioni: tel. 02.270.98.1, [email protected], www.lenzeitalia.it
AUTOMOTIVE
applicazioni
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
60
IL KNOW-HOW DI LENZE DALL’ITALIA AL BRASILE
Giuseppe Testa Essere fornitori di applicazioni in tutto il mondo
significa per Lenze avere un know-how e una
replicabilità internazionali. Pur operando sul suolo
italiano, l’innovazione e la tecnologia di Lenze
sono globali e le soluzioni di questa azienda sono
replicabili ovunque, persino in Brasile.
Proprio per un impianto in Brasile progettato per
un’azienda di automotive, Lenze si è occupata di
un trasloelevatore installato nell’area buffer per gli
skid del body-shop.
Questo trasloelevatore doveva
essere aggiornato e potenziato
per consentire la gestione di 66
autovetture/ora: circa il 20% in
più delle aspettative che erano
raggiungibili. L’azienda cliente
di Lenze ha deciso di affrontare
questo impegno e ha proposto con
forza l’adozione della sua tecnolo-
gia in alternativa a quanto prescritto dal capitolato.
Questa sfida è partita da subito direttamente con il
dimensionamento e con l’architettura da adottare:
il software DSD è stata la scelta di riferimento che
ha permesso la proposta di un progetto completo.
Una massa di oltre 10.000 kg si muove sull’asse orizzontale alla velocità di 3,67 m/s con rampe di accelerazione pari 1 m/s2 grazie ai due motori-duttori GFL11-2M-132C32, controllati da altret-
tanti azionamenti serie 9400 Ty E94ASHE0474.
Per quanto riguarda l’asse di sollevamento, era
previsto che 2.000 kg arrivassero a 20 metri di altezza con una velocità di 1 m/s e rampe di
accelerazione di 0,5 m/s2. Anche in questo caso
la forza e il basso gioco angolare del motoridut-tore GKS09-3M-132C32 pilotato dal drive Ty E94ASHE0474 hanno rappresentato l’arma vin-
cente.
Definita la parte di motorizzazione, era necessario
architettare un progetto di pilotaggio e controllo
dei drive capace di garantire il rispetto dei tempi
ciclo e delle prestazioni di sistema.
I progettisti sono stati ancora una volta agevolati
dai blocchi funzione disponibili nei drive Lenze.
La lettura di un telemetro laser ha fornito al drive
9400-Master il reale posizionamento del traslo
sull’asse X; il controllo in coppia adottato sul
9400-Slave ha garantito un perfetto e armonico
inseguimento. Nessuna vibrazione, nessuna per-
tubazione di coppia nel movimento orizzontale.
Sull’asse di sollevamento il 9400-Master, che
funziona da posizionatore, controllava in albero
elettrico il 9400-Slave ed entrambi hanno portato
il carico in quota con un perfetto allineamento. Il
modulo memoria MM330 ha contenuto tutte le
informazioni del progetto.
Le accelerazioni richieste dall’applicazione hanno
imposto l’adozione di motori a elevate presta-
zioni e bassa dinamica. I motori serie MF erano
la soluzione ideale, integrando ridotte dimensioni,
elevato rendimento e modularità: all’altezza d’asse
132 si è sviluppata una potenza di 22kW pari a una
grandezza 180 di motore asincrono tradizionale.
Oltre alle prestazioni è stato necessario dare assi-
curazione circa la qualità dei prodotti e la capacità
di soddisfare in sicurezza lunghi tempi di lavoro.
Lenze ha quindi avuto modo di esprimere l’affida-
bilità dei propri prodotti esibendo MTBF sorpren-
denti e disponibili per l’intera gamma dei compo-
nenti costituenti la motorizzazione.
Il trasolelevatore ha preso forma ed è diventato
un sistema completo e funzionante: i risultati rag-
giunti sono assolutamente in linea con le aspetta-
tive e i rilievi effettuati confermano la progetta-
zione compiuta con DSD.
Possiamo concludere quindi questa storia di
revamping oltreoceano con il seguente pensiero:
uomini e strumenti di lavoro quali DSD e L-force
Engineer sono stati una squadra efficace ed effi-
ciente, all’altezza di un ricondizionamento labo-
rioso e non proprio “dietro l’angolo”. ■
Un motore serie MF di Lenze
L’ AUTOREG. Testa, Sales Director di Lenze
Italia.
Tabella - Affidabilità espressa in tempo medio fra i guasti (mean time between failures o MTBF)
A FIL DI RETEwww.lenze.com/it-it/prodotti
Un trasloelevatore a elevate prestazioni in Brasile
In un impianto brasiliano, l’utilizzo della tecnologia Lenze ha permesso di aggiornare e potenziare un sistema di traslazione e sollevamento di parti di autoveicoli. I motori impiegati, pur con dimensioni ridotte, hanno permesso un sostanziale miglioramento delle prestazioni.
applicazioni
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
62SENSORI
Sensori Hall sotto esame
DIVERSI SENSORI A EFFETTO HALL SONO STATI MESSI A CONFRONTO DA HONEYWELL
James McKenna
Honeywell ha effettuato dei test su dei sensori a effetto Hall bipolari con ritenuta stabilizzati e non stabilizzati con circuito chopper. I risultati dei test mostrano che è possibile ottenere prestazioni significativamente maggiori impiegando un elemento quad Hall e programmazione proprietaria senza stabilizzazione con circuito chopper.
Honeywell Sensing and Control ha sviluppato
un nuovo sensore a elevata sensibilità, ripe-
tibilità e risposta veloce, tutti fattori che con-
tribuiscono a un efficiente design del motore
BLDC. Il sensore raggiunge queste caratteri-
stiche impiegando un elemento quad Hall e
programmazione proprietaria senza stabiliz-
zazione con circuito chopper.
Per dimostrare l’efficacia di questo design,
Honeywell ha verificato le prestazioni del pro-
dotto testandolo a confronto con un numero di
prodotti “tradizionali” stabilizzati con circuito
chopper, compresi quelli con elevata sensibilità.
Impostazione della configurazione dei testLo stesso test includeva un bersaglio circolare
con 48 coppie di poli magnetici utilizzati per
attivare i campioni di prodotto. I campioni sono
stati posti in un campo magnetico il più vicino
possibile tra loro e centrati rispetto all’asse Y. I
test sono stati eseguiti con un traferro di 0,020
pollici. Tutti i risultati sono stati misurati su
un innesco Top Dead Center (TDC) che ha un
tempo di risposta molto veloce.
Tempo di risposta stimatoPer calcolare il tempo di risposta, il bersaglio
è stato fatto ruotare con frequenze diverse, in
senso orario e antiorario, con intervallo di rile-
vamento di 0,020 pollici. L’angolo di rotazione
del bersaglio è stato misurato al punto di com-
mutazione dell’output del sensore.
Quando il bersaglio è sufficientemente lento,
il tempo di risposta è molto più veloce del
campo magnetico del bersa-
glio in movimento, quindi la
latenza prevista tra l’angolo
del livello gauss 0 e l’angolo
di rilevazione del campo
dipende dall’impostazione
del test e dalla sensibilità
del prodotto. Quando il ber-
saglio è più veloce, l’angolo
registrato è una combina-
zione della latenza del campo
magnetico e del tempo di
risposta del sensore.
I risultati mostrano che l’an-
golo della transizione rimane
abbastanza stabile alle fre-
quenze più basse da 500
RPM a 2.000 RPM. A 4.000 RPM, l’angolo
varia a causa del tempo di risposta del sensore,
aumentando di circa 0,06° lungo l’intero angolo
della transizione. A 4.000 RPM, 0,06° equivale
a 2,5 μs (0,06°/360°/4.000 RPMx60 s). Il tempo
di risposta stimato, quindi, è pari alla metà
dell’aumento della transizione o circa 1,25 μs in totale.
Il bersaglio circolare impiegato nel test
L’ AUTOREJ. McKenna, Responsabile Mer-
cato Italia, Honeywell Sensing
and Control
A FIL DI RETEsensing.honeywell.com
SENSORI
applicazioni
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
63
Risposta al campo magneticoI campioni sono stati montati e centrati in modo
che condividessero lo stesso ambiente. Il ber-
saglio ruotava a 5.000 RPM e per osservare la
reazione del sensore al bersaglio sono state ese-
guite più misurazioni tramite un oscilloscopio.
Le forme d’onda dei campioni mostrano come
la commutazione dei campioni non sia avvenuta
nello stesso punto e che i loro tempi di rispo-
sta sono stati più lenti; il campione Honeywell,
comunque, non mostra alcuna variazione,
indice di una buona ripetibilità. Il tempo di
risposta ritardato è da attribuire al processo di
stabilizzazione del chopper. Per convalidare il
test, i campioni sono stati invertiti e poi nuova-
mente analizzati utilizzando lo stesso metodo.
I risultati hanno confermato i risultati originali.
Il traferro è considerato una parte significativa
del tempo totale di risposta del sensore, e quindi
anche questo è stato testato.
ConclusioneIl test comparativo di affidabilità e tempo di
risposta dimostra che il campione non
stabilizzato con circuito chopper ha un’u-
scita ripetibile con un tempo di risposta
da 10 μs a 20 μs più veloce dei prodotti
stabilizzati con circuito chopper, inclusi i
campioni ad elevata sensibilità.
Il test indica che la stabilizzazione con
circuito chopper può causare la ripeti-
bilità a causa di differenze nell’aziona-
mento. La frequenza più alta della sta-
bilizzazione con circuito chopper può
risolvere questo problema, ma anche se
i sensori stabilizzati con circuito chopper
mostrano un’elevata sensibilità, conti-
nuano ad avere tempi di risposta più lenti.
Il livello di sensibilità dipende dal posi-
zionamento del sensore relativamente a
magnete, traferro e forza del magnete. Mentre
il magnete ruota oltre il sensore, un sensore
con ripetibilità elevata cambia stato alla stessa
posizione angolare ogni volta che il magnete vi
passa di fronte, fornendo un tempo di risposta
costante che manterrà praticamente uguali tutte
le misurazioni angolari. Una risposta ritardata
al bersaglio avrà un effetto negativo sull’effi-
cienza della commutazione del motore. Qualsi-
asi errore nel punto di commutazione di un sen-
sore a effetto Hall ridurrà la coppia del motore,
con conseguente riduzione dell’efficienza.
Inoltre, il test di sensibilità al traferro mostra
come le prestazioni del sensore non stabilizzato
mantengano tempi di risposta migliori all’au-
mentare del traferro.
Un tempo di risposta più veloce alla variazione
del campo magnetico garantisce una maggiore
efficienza nella commutazione di un BLDC. Se
un sensore commuta in corrispondenza di un
livello del campo magnetico diverso da quello
richiesto a causa di risposta lenta o di ritardo,
potrebbero verificarsi errori di precisione. ■
Dettaglio ingrandito del sistema per il confronto dei campioni
Il tempo di risposta del sensore hall di Honeywell (tracciato blu) confrontato con quello di altri cinque campioni (tracciato verde)
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale64
SISTEMI, SENSORI E TECNOLOGIE PER AZZERARE I GUASTI
Tra le molteplici strategie di manutenzione, quella predittiva viene eseguita quando la conoscenza dello stato del sistema indica il verificarsi di un guasto imminente. Questo approccio, uno dei più stimolanti e complessi dal punto di vista ingegneristico, porta con sé l’impiego di sistemi, sensori e tecnologie avanzate. La manutenzione predittiva è inoltre vantaggiosa dal punto di vista economico, in quanto prevede interventi solo in seguito al riscontro di specifici parametri.
Manutenzione predittiva Gli strumenti di controllo
Molte imprese industriali sono impegnate a rico-
stituire i processi aziendali esterni, riorganiz-
zando le responsabilità del personale, facendo
crescere il focus sui risultati e sulla capacità di
adattarsi rapidamente ai cambiamenti. La manu-
tenzione, e il suo stretto legame con le attività
produttive, diventa dunque un fattore strategico
per la gestione del ciclo di vita di macchinari,
impianti e installazioni.
La manutenzione predittiva si definisce, secondo
la norma UNI 10147.3.9.2, come quel tipo di
manutenzione preventiva effettuata a seguito
dell’individuazione di uno più parametri e dell’e-
strapolazione, secondo modelli appropriati, del
tempo residuo intercorrente prima del guasto.
Più in generale la norma UNI 10366 (Criteri di
progettazione della manuten-
zione) suggerisce alcuni criteri
di scelta delle politiche di manu-
tenzione. Nella realtà operativa
si verifica spesso che le stesse
macchine, operanti in contesti
diversi, richiedano strategie e fre-
quenze di manutenzione diverse.
A questo aspetto si aggiungono
anche la necessità di valutare in
termini di efficacia ed efficienza
la strategia adottata e i vincoli
relativi al personale di manutenzione.
Nei casi migliori sono gli indici di prestazione(KPI, Key Performance Indicator) a decretare
il successo delle strategie adottate, ma perlopiù
a posteriori. Occorre quindi dotarsi a monte di
strumenti di supporto alle decisioni in grado di
fornire un’indicazione oggettiva sui risultati attesi
dalla politica manutentiva prescelta.
Dal punto di vista pratico la manutenzione pre-
dittiva consiste nel monitorare i componenti critici nel tempo per cogliere l’insorgenza di un
segnale rilevatore.
Una variazione delle misure effettuate rispetto
allo stato di normale funzionamento indica l’au-
mentare del degrado, permettendo in definitiva la
previsione del guasto.
Predire un guasto incipiente di un componente
elettrico, meccanico o idraulico è fondamentale
per pianificare un intervento correttivo, evitare
incidenti e disservizi dell’impianto, prolungare il
tempo di vita residuo delle apparecchiature, otti-
mizzare l’efficienza della manutenzione preven-
tiva.
Lo scopo della manutenzione predittiva è quello
di minimizzare, attraverso lo sviluppo di metodo-
logie flessibili e affidabili, il numero di ispezioni
o di revisioni che potrebbero a loro volta dare
luogo a guasti o deterioramenti. Questo approc-
cio porta ad un notevole risparmio economico, in
quanto i componenti vengono sfruttati fino all’i-
nizio della loro usura.
Vanno fatte ulteriori precisazioni. In primo luogo
l’applicazione di politiche di manutenzione pre-
dittiva non è affatto semplice in quanto richiede
sia personale molto qualificato, sia la definizione
aggiornata e accurata dello stato dei parametri
critici del sistema manutenzionato.
In secondo luogo vanno attentamente vagliate
numerose metodologie, come ad esempio le ana-
lisi tribologiche sui lubrificanti, la misura delle
vibrazioni, la termografia, l’analisi delle correnti
assorbite.
Infine, una distinzione più sottile prevede che si
parli di “manutenzione predittiva” quando è
possibile calcolare con relativa esattezza il tempo
residuo prima di un guasto.
Figura 1 - Trend di intervento manutenzione predittiva in relazione al tempo
Armando Martin
alle soluzioni offerte dai sensori SICK, che garantiscono processi senza intoppi, evitano costose avarie e fermi macchina, riducono i tempi di collaudo e prevengono incidenti e danni alle persone. Tutto ciò in ogni settore
scanner, dispositivi di protezione optoelettronici e ai servizi SICK, quando si tratta della sicurezza della produzio-ne, tutto il mondo ricorre allo spirito innovativo ed ingegneristico SICK. Noi la troviamo una scelta intelligente.
IN TEMPI INCERTI LA SICUREZZA DELLA PRODUZIONE È ANCORA PIÙ IMPORTANTE.
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale66
Si parla invece di “manutenzione su condi-zione” quando non si riesce a determinare con
esattezza il tempo residuo e si assume quindi
un intervallo temporale più ampio entro il quale
intervenire.
Misure di vibrazioni, rilievi a ultrasuoni, analisi lubrificantiIn base all’applicazione sono disponibili nume-
rose tipologie di sensori e trasduttori per il sup-
porto alla manutenzione predittiva, tipicamente
quelli di velocità, accelerazione e spostamento; in
particolare quelli dedicati alle misure e all’analisi
delle vibrazioni.
Le vibrazioni sono un parametro fondamentale
per l’analisi del funzionamento delle macchine
rotanti, in quanto consentono di diagnosticare problemi meccanici come l’usura dei cuscinetti,
il disallineamento, lo squilibrio e
gli accoppiamenti fuori tolleranza.
L’analisi vibrazionale permette di
individuare i difetti prima che si
manifestino, di evitare arresti di
produzione non programmati e di
identificare le condizioni correnti
della macchina o dell’impianto.
L’analisi vibrazionale è eseguita
nel dominio delle frequenze e fa
riferimento a una specifica “firma”
vibrazionale. Una volta identifi-
cata e confermata l’origine di un problema, ven-
gono individuate le opportune azioni correttive.
Le cause di vibrazione modificano lo spettro in
maniera peculiare consentendone l’identifica-
zione. Gli accelerometri piezoelettrici miniaturiz-
zati e capacitivi risultano particolarmente adatti a
questo scopo, grazie a doti di robustezza e a una
banda operativa adeguata per catturare gli eventi
più significativi ai fini diagnostici.
Anche la rilevazione a ultrasuoni e l’analisi sui
lubrificanti sono attualmente riconosciute come
strategie decisive di manutenzione predittiva.
In ambito meccanico e impiantistico, la rileva-
zione a ultrasuoni si basa sull’uso di strumenta-
zione in grado di rilevare perdite (relative ad aria
compressa, vapore, vuoto, fluidi gassosi, valvole
e sistemi idraulici) ed effettuare vari tipi di ispe-
zione elettromeccanica (applicata ad esempio
a scaricatori di condensa, cavitazioni di pompe,
medi e alti voltaggi, blocchi interni di macchinari,
condizioni di cuscinetti e altri componenti mec-
canici).
L’analisi degli oli lubrificanti permette invece
l’individuazione dei guasti attraverso la compo-
sizione chimica degli olii che lubrificano e scor-
rono nei motori e nelle utenze elettromeccaniche.
I vantaggi di queste analisi chimiche sono la
riduzione dei tempi di fermo-macchina e delle
emergenze, il calo dei consumi di lubrificante,
l’aumento della vita utile dei componenti e della
disponibilità dell’impianto, con risparmi evidenti
su tutti i costi di gestione.
L’analisi dei lubrificanti si basa su un monito-
raggio proattivo che fornisce informazioni sui
lubrificanti in senso stretto (frequenza ottimale
di ricambio, qualità chimica dell’olio, contamina-
zione particelle) e su un monitoraggio di tipo pre-
dittivo per la determinazione del grado di usura e
di efficienza delle macchine.
TermografiaLa termografia a infrarossi è uno dei più validi
e utilizzati strumenti diagnostici per la manuten-
zione predittiva. Le termocamere sono gli stru-
menti ideali per le ispezioni di installazioni elet-
triche, attrezzature meccaniche, livelli dei serba-
toi, installazioni con materiale refrattario, condut-
ture, torce industriali e molte altre applicazioni.
Rilevando anomalie solitamente invisibili ad
occhio nudo, la termografia ad infrarossi permette
Manutenzione Descrizione
Correttiva (reattiva)
Manutenzione eseguita a seguito della rilevazione di una avaria ed è volta a riportare un’entità nello stato in cui possa eseguire una funzione richiesta.
Migliorativa (proattiva)
Insieme di azioni di miglioramento intrapreso allo scopo di migliorare l’affidabilità e la manutenibilità del bene, mediante l’eliminazione delle cause di guasti sistematici e/o la riduzione della probabilità di com-parsa di altri guasti.
Preventiva (programmata)
Ciclica Manutenzione preventiva periodica in base a cicli di utilizzo predeterminati. È un tipo di manutenzione programmata, ovvero eseguita in accordo con un piano temporale stabilito
PredittivaManutenzione preventiva effettuata a seguito dell’individuazione e della misurazione di uno o più parametri e dell’estrapolazione secondo i modelli appropriati del tempo residuo prima del guasto.
Secondo condizione Manutenzione preventiva subordinata al raggiungimento di un valore limite predeterminato.
Tabella 1 - Strategie di manutenzione
Figura 2 - Esempio di vibrome-
tro portatile per analisi in situ
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale 67
di intraprendere azioni
correttive prima che
si verifichino costosi
guasti ai sistemi.
In sostanza la termo-
grafia a infrarossi offre
la possibilità di cono-
scere la temperatura
presente in tutti i punti
di un impianto senza bisogno di un contatto con l’impianto
stesso. Le misure termografiche fanno parte delle cosiddette
“prove non distruttive”, cioè di quelle prove che non provo-
cano alterazioni in seguito alla verifica. Le rilevazioni ven-
gono quindi effettuate a impianto o macchina in funzione,
cioè sotto carico in quanto è necessario che i componenti
siano attraversati da corrente per generare calore. Questo
permette di non bloccare o ridurre l’operatività dell’impianto
durante la verifica. D’altra parte è possibile analizzare sia il
funzionamento dell’impianto a regime termico raggiunto, sia
il comportamento durante il transitorio, cioè durante le fasi di
avvio e fermata.
Un’immagine termica che includa dati accurati di tempera-
tura fornisce ad un esperto di manutenzione importanti infor-
mazioni sulle condizioni dei dispositivi ispezionati. Queste
ispezioni possono essere svolte con il processo produttivo in
azione a pieno regime, e, in molti casi, l’uso di una termoca-
mera può ottimizzarlo.
Sistemi informativiNelle aziende dove la manutenzione degli impianti è un fat-
tore strategico vengono utilizzati software CMMS (Compu-
terized Maintenance Management System), sistemi di tele-
controllo e simulatori. Questi sistemi consentono alle aziende
di aumentare la visibilità delle performance mediante l’a-
nalisi dei dati relativi a trend e anomalie principali, di pre-
vedere eventuali problematiche di affidabilità e di assumere
decisioni volte a incrementare gli utili sulla base di proiezioni
future.
In genere oltre alla manutenzione in senso stretto, questi
sistemi consentono la pianificazione delle attività, la gestione
degli asset, il controllo di magazzino, funzioni avanzate di
reporting e analisi. I CMMS, i sistemi di telecontrollo e i
simulatori di impianto fanno parte in sostanza del più ampio
concetto dei sistemi informativi di manutenzione e delle stra-
tegie di manutenzione predittiva.
Il sistema informativo può dare un contributo importante
nella progettazione e nella rimodulazione delle politiche di
manutenzione. Un sistema informativo orientato alla gestione
della manutenzione preventiva, all’individuazione delle ano-
malie e al monitoraggio delle prestazioni è fondamentale per
gestire i processi critici.
Allo stato attuale tali processi sono sempre più supportati
anche da sistemi diagnostici integrati negli impianti, da sistemi
esperti e dalle più recenti tecnologie web/cloud. ■
Figura 3 - Esempio di termocamera utilizzata per manutenzione predittiva
Sensori di spostamento a correnti parassite
Principio di misura a correnti parassite, senza contattoCampi di misura da 0,4 a 80 mmRisoluzione < 0,02 micrometriBanda passante 100 kHzStabilità in temperatura 0,015%/°C
Campi di misura da 50 mm a 50 mPer ambienti industriali ostiliUscite encoder, potenziometro, corrente, tensioneFacile installazioneVersioni speciali per OEM
Principio di misura capacitivo, senza contattoCampi di misura da 0,05 a 10 mmRisoluzione a partire da 0,15 nanometriBanda passante 50 kHzTemperatura da -50 a 200°C
Sensori capacitivi di spostamento
www.luchsinger.it
Più precisione
24035 CURNO (BG) - Via Bergamo, 25Tel. 035 462 678 - Fax 035 462 [email protected] - www.luchsinger.it
Misure di spostamento
1963 20135
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale68B&
RA CURA DI FRANCO GORNATI
Macchine sempre in perfetta efficienzaCon un buon monitoraggio della macchina è possibile
evitare danni irreparabili, minimizzare i costi e i tempi
di manutenzione e massimizzare il tempo di attività. Le
vibrazioni, in particolare, sono un parametro critico da
monitorare, perché offrono indizi significativi sullo stato
di funzionamento nel tempo e in funzione delle velocità
della macchina. B&R ha appositamente sviluppato dei
moduli di I/O, a cui è possibile connettere fino a 4 acce-
lerometri, per l’acquisizione dal campo di misure di vibra-
zioni. Sfruttando le stazioni di I/O X20, già presenti nel
sistema di automazione, è possibile misurare, raccogliere
ed elaborare i dati necessari per comprendere quale sia lo
stato fisico della macchina, correlandolo con la logica di
controllo e il processo in atto.
Attraverso Automation Studio, l’ambiente di sviluppo
standard di B&R, è possibile configurare in modo sem-
plice e intuitivo i
moduli per il Condi-
tion Monitoring che
effettuano l’analisi in
frequenza del segnale,
fornendo all’operatore
direttamente l’informa-
zione necessaria. Que-
sti dati, raccolti dai sen-
sori e opportunamente
processati dal modulo,
possono poi essere
visualizzati a schermo
con grafici significativi per gli operatori di manutenzione,
che sono quindi in grado di rilevare per tempo le devia-
zioni dal comportamento ottimale e possono pianificare
opportuni interventi di manutenzione preventivi.
A livello di controllo della macchina è inoltre possibile
agire da programma sul comportamento delle parti in
movimento durante l’operatività di ogni giorno. Rego-
lando opportunamente le velocità delle parti meccaniche
in gioco è infatti possibile lavorare in aree di funziona-
mento sicure e per la macchina (lontani dalle frequenze di
risonanza). In questo modo si evitano rotture o danni irre-
parabili, si minimizzano gli sprechi e i fermo-macchina,
si riduce il rumore e si mantiene la macchina sempre in
perfetta efficienza garantendo la massima disponibilità.
Diagnostica e manutenzione preventiva Bosch Rexroth ha sviluppato uno strumento semplice
ed efficace utile al miglioramento dell’OEE (Overall
Equipment Effectiveness), che permette una riduzione dei
costi e del pay-back degli impianti grazie alla riduzione dei
costi di manutenzione (fino al 30%), dei fermi macchina
(35-45%) e dei fermi produzione (fino al 75%). Rexroth
Productivity Agent è uno strumento in grado di rilevare e
analizzare informazioni relative alle variazioni meccatro-
niche dei sistemi quali ad esempio attriti, bloccaggi, giochi
o indurimenti meccanici. È un potente supporto di dia-
gnostica preventiva e una base per analisi predittive, che
permette di pianificare
la manutenzione degli
impianti, eliminando
così costosi fermi di
produzione. Le analisi
si basano sul concetto
di drive intelligente,
che utilizza il motore
come sensore di rile-
vamento e il servo
drive/controller come
elaboratore dei segnali
e delle informazioni che verranno poi messe a disposi-
zione dell’utente o dei sistemi superiori.
Il tool funziona in parallelo al normale processo di fun-
zionamento produttivo e non necessita né di dispositivi
aggiuntivi esterni (sensori) né di software esterni. Può
inoltre essere utilizzato su tutte le piattaforme di aziona-
menti Indradrive (compatti, modulari e motori con aziona-
mento integrato) e controller MLC. Sono disponibili inol-
tre analisi meccaniche per quanto riguarda attrito, gioco,
rigidità e relativa definizione delle soglie di tolleranza;
analisi della risposta in frequenza, particolarmente adatta
al rilevamento di minime variazioni meccaniche ed elettri-
che; monitoraggio curve d’inviluppo, cioè il monitoraggio
di un qualsiasi segnale (coppia o corrente) durante l’intero
ciclo produttivo, definizione soglie di tolleranza e una fun-
zione di monitoraggio, analisi e riduzione delle vibrazioni
in grado di eliminare o attenuare in realtime le vibrazioni
del sistema rilevate attraverso algoritmi dinamici di rego-
lazione dei parametri di controllo. Tutte le funzioni preve-
dono la possibilità di definire soglie e limiti per la genera-
zione automatica di messaggi di warning.
Acquisizione dati ed analisi ancora più rapide La nuova generazione di strumenti portatili per l’analisi
delle vibrazioni delle apparecchiature critiche di Emerson
Process Management è in grado di rilevare tempestiva-
mente eventuali problemi prima che si ripercuotano in fer-
mate non pianificate. L’analizzatore CSI 2140 Machinery
Health Analyzer di Emerson Process Management incre-
menta le funzionalità dello strumento Emerson CSI 2130.
Permette di raccogliere simultaneamente dati da quat-
tro canali, di ritrasmetterli con comunicazione wireless e
Bluetooth e dispone di un touch screen a colori.
Lo strumento consente di acquisire dati provenienti dal-
le ronde di analisi con minori tempi di acquisizione. La
forma ergonomica e il ridotto peso rendono più facile l’u-
tilizzo da parte degli utenti. La raccolta dati è più rapida
del 50% rispetto agli altri strumenti. Questo riduce il tem-
po da trascorrere in luoghi pericolosi e permette ai tecni-
ci di completare i rilievi più rapidamente. Lo schermo è
di facile lettura, sia con sole diretto sia in aree buie grazie
alle funzioni di auto-adattamento basate sul rilevamento
della luce ambientale. Dal momento che oltre il 50% dei
problemi meccanici sono causati dall’usura di cuscinetti, il
monitoraggio dello stato di salute dei cuscinetti è un com-
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
BO
SCH
REX
RO
TH
Rexroth Productivity Agent sviluppato da Bosch Rexroth
EMER
SON
PRO
CES
S M
AN
AG
EMEN
T
Condition Monitoring di B&R
Utilizzare il tempo in attività ad elevato valore, rendendo la raccolta dati più veloce. L’analizzatore di vibrazioni CSI 2140 è il più rapido ora disponibile. Grazie all’utilizzo di un accelerometro triassiale ed alla capacità di monitoraggio a quattro canali è ora possibile completare le routine di analisi delle vibrazioni in metà tempo. Il tempo prezioso sarà utilizzato per risolvere i problemi invece che per raccogliere dati. Per saperne di più, utilizzate il codice qui sotto o visitate il sito: www.EmersonProcess.com/WorkFaster
ORA E’ POSSIBILE
Le routine di analisi delle vibrazioni sembrano non finire mai. E’ necessario acquisire i dati più velocemente in modo da poter utilizzare il tempo disponibile nella risoluzione dei problemi.
Il logo Emerson è un marchio di proprietà di Emerson Electric Co. © 2013 Emerson Electric Co.
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale70
FLU
KE
EWO
N
ponente chiave nei
programmi di affi-
dabilità. Con lo stru-
mento che acquisi-
sce dati da quattro
canali, si possono ottenere letture in senso assiale, vertica-
le ed orizzontale contemporaneamente.
Grazie anche alla tecnologia PeakVue di Emerson, i tecni-
ci responsabili dell’affidabilità possono rilevare le presta-
zioni dei cuscinetti compromessi con anticipo rispetto ad
altre tecnologie. Inoltre, la diagnostica avanzata, di cui il
CSI 2140 è dotato, permette di effettuare direttamente l’a-
nalisi delle cause dei problemi meccanici.
Prevenzione tempestiva e conveniente Il router ADSL industriale 2104/4104 di eWon, azienda
belga distribuita in esclusiva in Italia da Efa Automazione,
fornisce una connettività ADSL a banda larga sicura tra-
mite VPN, per accedere a sistemi e risorse remoti via Inter-
net. In questo modo è possibile effettuare attività di manu-
tenzione predittiva efficaci e tempestive a costi contenuti.
Sono disponibili un modem ADSL 2/2+ e un modem
opzionale PSTN o 3G (UMTS). Integrando i principali dri-
ver di comunicazione dei PLC, il router eWon 2104/4104
monitora le variabili e raccoglie i dati in un database
interno, anche durante l’attività di manutenzione.
Il router dispone di server Web e FTP
incorporati, nonché di un sistema di
gestione degli allarmi indipendente.
È predisposto per il funzionamento
con Talk2M, il servizio cloud per la
manutenzione remota e l’accesso alle
macchine. Il router eWon 2104/4104
risponde alle più rigide direttive rela-
tive alla sicurezza. Viene impiegato in
diverse applicazioni di manutenzione
predittiva e ha ottenuto ottimi riscontri
nella gestione acque.
Mentre in passato veniva monitorato
solo il risultato di un guasto, grazie
all’introduzione dei router eWon si
è potuto accedere in tempo reale alle
informazioni di diagnostica, riuscendo
così ad anticipare i guasti e le inter-
ruzioni di servizio e a prendere deci-
sioni importanti in situazioni critiche.
Il ruolo del dispositivo eWon è quello di fornire accesso
remoto sicuro e resiliente tramite Internet, a PLC/disposi-
tivi RTU, utilizzando una combinazione di ADSL a banda
larga e GPRS/3G. L’unità eWon può inoltre essere control-
lata dal PLC, assicurando così un’integrazione totale tra i
processi e la rete di comunicazione degli stabilimenti. Una
soluzione conveniente ed efficiente, che consente di offrire
un servizio di qualità elevata garantendo connettività e
visibilità delle informazioni importanti in tempo reale.
La potenza della comunicazione Hart in uno strumento di misura compattoFluke presenta il calibratore di loop di precisione Hart
Fluke 709H, uno strumento facile da usare con un’inter-
faccia intuitiva e funzionalità Hart, che velocizzano le ope-
razioni di misura o generazione di tensione o corrente e
l’alimentazione dei loop. Hart Fluke 709H è un calibratore
di loop che unisce alla precisione (allo 0,01%) un potente
dispositivo di comunicazione Hart, integrati in un unico
strumento compatto, robusto e affidabile. Il modello 709H
supporta un gruppo selezionato di comandi Hart univer-
sali e di uso comune. Nella modalità di comunicazione,
si possono visualizzare le informazioni di base del dispo-
sitivo, eseguire test diagnostici
e regolare la calibrazione della
maggior parte dei trasmettitori
compatibili con Hart.
In passato queste operazioni
erano possibili solo con un
dispositivo di comunicazione
dedicato, un calibratore mul-
tifunzione di fascia alta o un
computer portatile dotato di
modem Hart. Lo strumento è
inoltre dotato di resistore inte-
grato da 250 ohm selezionabile
per la messa a punto del loop
ai fini della comunicazione
Hart. I modelli 709H e 709
non Hart si contraddistinguono
per la loro interfaccia intuitiva
con tasti dedicati, l’encoder
rotativo con manopola Quick-
Set e l’agevole collegamento a due fili per effettuare le
misure in modo rapido e semplice. L’intervallo 0-100%
e i pulsanti con step del 25% facilitano e velocizzano l’e-
secuzione dei test. Le funzionalità di rampa e step auto-
matici consentono di eseguire test in remoto e di essere
contemporaneamente in due posti. Il software 709H/Track
opzionale fornito con cavo di comunicazione consente di
documentare le misure in milliampere e i parametri del tra-
smettitore Hart e di caricarli su un PC.
Tecnica di misura per condizioni ambientali critichePer poter utilizzare la tecnica di misura anche in condizioni
ambientali critiche è necessario che anche l’hardware sia
ugualmente robusto. Per questo tipo di applicazioni HBM
ha ampliato il sistema di misura QuantumX con moduli
di misura dotati del grado di protezione IP 67, capaci di
resistere a vibrazioni, urti e temperature alte e basse. Il
Il calibratore di loop di corrente di precisione Fluke 709H con funzionalità Hart
Router ADSL industriale 2104/4104 di eWON distribuito da Efa Automazione
HBM
Nuova generazione di analizzatori di vibrazione CSI 2140 di Emerson Process Management
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale 71
NA
TIO
NA
L IN
STRU
MEN
TS
sistema di misura universale QuantumX consente di otte-
nere risultati di misurazione affidabili in modo semplice
e rapido. La struttura modulare e la robusta connessione
a spine riducono le operazioni di installazione, dato che i
moduli possono essere distribuiti a piacimento all’interno
dell’applicazione. Gli amplificatori di misura sono dispo-
nibili pressoché per tutte le grandezze di misura e per i più
comuni tipi di sensori.
Con la nuova linea di prodotti, HBM offre da subito quat-
tro moduli per l’impiego in condizioni ambientali criti-
che. Sono disponibili amplificatori di misura con 4, 8 o
16 ingressi universali e un modulo con 4 ingressi di fre-
quenza. Tutti i moduli di misura hanno il grado di prote-
zione IP 67, possono essere impiegati in un ampio campo
di temperature compreso fra -35 °C e +80 °C e, inoltre,
sono resistenti a urti fino a 50 g e a vibrazioni fino a 10 g.
Applicazioni tipiche dei nuovi moduli sono le misurazioni
durante le prove su strada, su macchine mobili, nel settore
marino o in generale nelle misurazioni all’esterno.
Sistemi avanzati per il controllo e il monitoraggio condizioni macchinaIl monitoraggio delle condizioni delle macchine consente
di evitare interruzioni di corrente impreviste, ottimizzare
le prestazioni della macchina e ridurre i tempi riparazione
e i costi di manutenzione. National Instruments offre
sistemi di monitoraggio delle condizioni embedded online
e sistemi industriali di test più avanzati. I software e har-
dware NI sono utilizzati con successo in una grande varietà
di turbine, compressori, generatori e altri dispositivi indu-
striali. National Instruments offre strumenti avanzati per
sviluppare sistemi industriali embedded per il controllo
e sistemi di monitoraggio. I sistemi di Condition-Based
Maintenance permettono di ridurre i periodi di inattività
dei sistemi e di ottimizzare le prestazioni, riducendo allo
stesso tempo i costi di riparazione e manutenzione.
I prodotti NI permettono di effettuare analisi online con
algoritmi sviluppati in ogni linguaggio di programma-
zione, implementare piattaforme aperte e modulari per una
facile scalabilità ed espansione futura, integrare facilmente
gli strumenti NI in sistemi di monitoraggio già esistenti
e sistemi SCADA e di utilizzare piattafome compatibili
disponibili per misure portatili con monitoraggio embed-
ded e test. Per esempio, il sistema portatile per il moni-
I nuovi moduli QuantumX si possono utilizzare anche in condizioni ambientali critiche
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale72
SIEM
ENS
SCH
NEI
DER
ELE
CTR
IC
toraggio basato su USB ed Ethernet NI-DAQmx è consi-
gliato per il monitoraggio delle vibrazioni basato su USB e
per soluzioni a basso costo per il monitoraggio condizioni
macchina con notebook. Presenta una selezione di input
per un’ampia gamma di sensori per ogni tipo di applica-
zione industriale ed è possibile massimizzare il rapporto
segnale rumore (SNR) con risoluzione a 24 bit e intervallo
dinamico da 102 dB.
Per il monitoraggio industriale embedded online invece
sono più indicate le soluzioni NI CompactRIO o NI PXI
che consentono analisi e misure continue, da 4 a oltre 1000
canali, presentano sistemi operativi real-time per maggiore
affidabilità del sistema ed permettono di analizzare i dati
direttamente online per un controllo più efficace e una
manutenzione più tempestiva.
Un sistema scalabile, flessibile per qualsiasi controllo di automazione industrialeScada Vijeo Citect 7.30, integralmente incorporato nel
sistema di Process Automation PlantStruxure, offre
potenti capacità di visualizzazione e capacità operative che
consentono di avere una visione globale del processo e di
controllare velocemente allarmi e problematiche miglio-
rando le performance di produttività. Si tratta di un sistema
scalabile, flessibile e con prestazioni affidabili per qualsi-
asi controllo di automazione industriale, che alla potenza
e flessibilità di Scada unisce la possibilità di integrare in
modo completo il sistema di supervisione con le apparec-
chiature Schneider Electric. Vijeo Citect è sincronizzato
con le applicazioni Unity PLC per offrire una visualizza-
zione oggettiva e coerente del sistema.
Il sistema offre ridondanza completa per applicazioni
scalabili per problematiche di tipo hardware che possono
portare a una diminuzione della produzione e a situazioni
di pericolo. La nativa ridondanza di Vijeo Citect permette
un pieno controllo dei guasti hardware impendendo per-
dita di produzione o di performance. Centralizzazione e
localizzazione delle informazioni sono riconciliate uti-
lizzando cluster. I costi delle centrali di controllo e della
manodopera sono così ottimizzati senza compromettere la
funzionalità del sistema in prossimità del processo. L’uti-
lizzo di cluster può inoltre ridurre la suddivisione dei siti
in sottocluster affidabili per aumentare la capacità globale
del sistema o suddividerne il carico.
Il sistema include VijeoCitect Project Analysis. Si tratta di
uno strumento di visualizzazione intuitivo per l’analisi di
allarmi e dati di trend integrato nel sistema, che offre all’o-
peratore un’analisi approfondita e la possibilità di inter-
venire in modo più rapido. Tutte le applicazioni risultano
sempre aggiornate, grazie alle tecnologie Windows. Vijeo
Citect, infatti, è completamente integrato nell’offerta Win-
dows Panel PC di Schneider Electric.
La manutenzione intelligente raddoppia il risparmioI moduli software dedicati di Siemens per le attività di
monitoraggio meccanico negli impianti di processo con-
sentono la manutenzione preventiva con tempi di fermo
macchina ridotti e contribuiscono a una maggiore sicu-
rezza. I moduli software dedicati di Siemens sono in grado
di determinare e valutare lo status degli asset meccanici
direttamente dai dati di processo già disponibili nel sistema
di controllo. A tal fine, gli strumenti compilano e valutano
valori digitali e binari rilevanti, stabiliscono connessioni
logiche e inviano all’operatore un corrispondente mes-
saggio predefinito di manutenzione tramite un’interfaccia
di comunicazione. In questo modo, i moduli riescono a
inviare degli allarmi per prevenire il danneggiamento di
un asset causato da uno stato operativo sfavorevole o per
raggiunti limiti di usura.
Per monitorare lo stato degli asset meccanici con Simatic
PCS 7 Plant Asset Management, Siemens ha sviluppato
una serie di moduli di diagnostica per pompe, valvole e
scambiatori di calore. Questo approccio si basa su una
valutazione intelligente dei segnali dei sensori che sono
già disponibili nel sistema di controllo e non ne richiede di
addizionali come sensori per il rumore o di accelerazione.
Il modulo di diagnosi PumpMon determina la violazione
dei valori limite di funzionamento nominale delle pompe
e le deviazioni dalla curva caratteristica attesa, li segnala
all’utente, e li rende disponibili per ulteriori elaborazioni.
Il modulo ValveMon monitora lo stato della valvola sulla
base di corrispondenti valori di
processo e consente di indivi-
duare un malfunzionamento e
guasti imminenti, supportando
l’ottimizzazione della pianifi-
cazione della manutenzione e
contribuendo a una maggiore
disponibilità di tutto l’im-
pianto. HeatXchMon deter-
mina le deviazioni dal flusso
di calore di riferimento per il
calcolo preciso e la visualiz-
zazione del grado attuale di
sporcizia, perdita di energia
e costi giornalieri. Il modulo
CompMon calcola gli indica-
tori chiave di prestazioni (per Simatic PCS 7
NI offre anche soluzioni per monitoraggio macchine sul campo
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale74
esempio, trasporto o efficienza) ed emette un avviso se
i valori corrispondenti indicano danno al compressore,
accumulo di particelle di sporco sul disco rotore, o ero-
sione delle lame.
Il servizio di telemonitoraggio non-stop che protegge il businessDall’attenta analisi delle esigenze degli IT Manager e
Facility Manager nasce Link-Ups di Socomec, il nuovo
servizio che garantisce il costante monitoraggio dell’at-
tività degli UPS, identificando in tempo reale eventuali
anomalie di sistema. La soluzione di controllo Link-Ups
monitora il funzionamento degli UPS. La sua core activity
è il controllo continuo dei valori dei principali parametri
elettrici. Quando uno o più di questi parametri escono
dalla scala di tolleranza, il sistema identifica un’anomalia
e genera automaticamente un allarme che viene subito tra-
smesso al più vicino Centro di Assistenza Tecnica Soco-
mec. Al ricevimento della notifica, il tecnico specialista
Socomec avrà accesso diretto da remoto alla dashboard
dei parametri in modo da poter effettuare una vera e pro-
pria tele-diagnosi. Il tecnico specialista avrà quindi molte
più chance di identificare preventivamente il problema e
di proporre le azioni correttive necessarie alla sua risolu-
zione.
Ultima evoluzione è la capacità del sistema di trasmet-
tere i dati via Lan e in ridondanza via GPRS, in modo da
assicurare una connessione continua e senza rischi d’in-
terruzione di comunicazione. Il servizio, inoltre, fornisce
report periodici sul funzionamento degli UPS, contenenti
sia i dati generati dal dispositivo, sia l’analisi degli stessi
effettuata dallo staff tecnico. Questa diagnosi permette di
identificare comportamenti anomali dei prodotti e di porre
immediatamente in atto delle azioni correttive anche da
remoto. Grazie alla costante attività di controllo da parte
di tecnici qualificati, è possibile prevenire i malfunzio-
namenti e ridurre la necessità d’interventi di riparazione.
Questo si traduce in una riduzione dei costi operativi
(Opex) e dei rischi di fermo. Infine, la redazione di perio-
dici resoconti consente di ottenere una conoscenza appro-
fondita degli UPS e di ridurre pertanto il tempo di ripara-
zione degli stessi (MTTR).
La stazione di manutenzione per gestire la diagnostica avanzataPlant Resource Manager è la piattaforma Yokogawa per la
gestione degli asset. La piattaforma PRM è basata sul data-
base SQL della strumentazione e dei dispositivi in campo
con numerose funzioni di esplorazione e diagnostica. È
infatti possibile avere la visualizzazione on-line della stru-
mentazione installata per tipologia di trasmettitore, tipolo-
gia di bus di campo e nome del vendor, la verifica delle
tipologie di guasto ed è possibile eseguire tutte le configu-
razioni, le tarature e le calibrazioni degli strumenti. PRM
consente la gestione degli eventi e analisi storiche (Audit
Trail) per singolo strumento e per area d’impianto, la com-
parazione della configurazione di più strumenti (funziona-
lità molto efficace in caso di sostituzione di uno strumento
con un altro presente a magazzino di cui non si sanno le
caratteristiche) e una programmazione delle attività di
manutenzione periodica con una manutenzione predittiva
della strumentazione attraverso l’impostazione di soglie sui
contatori dei flags di allerta. Il Field Communication Ser-
ver può interfacciarsi direttamente attraverso i protocolli
Hart (attraverso DCS o via seriale), Foundation Fieldbus
e Profibus (attraverso DCS). Sono supportate le moda-
lità d’interfacciamento FDT/DTM oppure EDDL. I client
PRM possono attingere informazioni da server diversi,
attraverso una commutazione manuale. Il PRM server può
inoltre essere OPC A&E server per i pacchetti di gestione
allarmi come il Cams (Consolidated Alarm Management
System).
Basandosi sulle statistiche delle principali attività di manu-
tenzione eseguite sugli strumenti di pressione, Yokogawa
ha corredato la sua strumentazione intelligente con nume-
rose funzioni di diagnostica avanzata. Nella serie EJX, ad
esempio, è stato implementata una funzione, denominata
ILDB, che rileva e previene l’intasamento delle linee d’im-
pulso. Un algoritmo fa un confronto in continuo fra dati
di riferimento allo start-up (pressione differ./pressione sta-
tica) e i dati in real-time che arrivano dal processo e, se
viene rilevato uno scostamento tra i valori, lo strumento
va in allarme indicando la linea d’impulso intasata. Que-
sta funzione consente di prevenire i blocchi dell’impianto e
fare manutenzione preventiva sulla singola linea d’impulso
che si sta intasando consentendo una notevole riduzione
dei costi e dei tempi di manutenzione. ■Telemonitoraggio continuo Link-Ups di Socomec
SOCO
MEC
YO
KO
GA
WA
Serie EJX Yokogawa con funzione di diagnostica avanzata ILDB
Italia: Tel +39 059 [email protected]
Germany:Tel +49 7721 [email protected]
United States:Tel +1 888 [email protected]
International:Tel +41 91 [email protected]
Per maggiori informazioni, visitate www.progea.com o contattate i nostri uffici
Progea presenta Automation Platform.NExT ™la nuova era della supervisione industriale.
Automation Platform.NExT ™ è una architettura software pensata per costituire la base dei moderni sistemi d’automazione. E’ una piattaforma aperta e scalabile, basata su .NET e sulle più moderne tecnologie software, e basata su concetti modulari con tecnologia “plug in”, per rendere le architetture software industriali più aperte e scalabili, integrando moduli funzionali in grado di gestire efficacemente tutte le esigenze di impresa. I professionisti dell’automazione possono così disporre di una soluzione modulare ed aperta quale piattaforma per Supervisione, HMI, Controllo, Historian, MES ed Analisi industriale.
Piattaforma 64 bit basata su WPFFramework .NET con tecnologia Plug-inInformation Model basato su OPC UAGrafica 2D e 3D accelerata, basata su XAMLSupporto Multitouch e KinectNuove librerie grafiche di eccezionale qualitàModulo Report ManagerLinguaggio VB.NET integratoModulo I/O Data ServerSQL Server e provider DB con supporto Cloud DBWeb Client su HTML5 e Silverlight- APP per Win8RTSicurezza e performances ai massimi livelli
La nuova piattaforma softwareper tecnologie d’eccelenza
Provate la differenza. Preparatevi al futuro.
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale76
La manutenzione predittiva nell’industria dei semiconduttori
ALGORITMI COMPUTAZIONALI PREDITTIVI MIGLIORANO PRODUZIONE E MANUTENZIONE
Giuseppe Fazio
La manutenzione predittiva è un argomento di forte interesse anche nell’industria dei semiconduttori. La metodologia consente di rendere più efficiente l’intervento manutentivo e ottimizzare il lifetime delle parti con conseguente riduzione dei costi e migliore utilizzo delle macchine di produzione. Di seguito è data una breve classificazione e descrizione dei differenti tipi di manutenzione nell’industria dei semiconduttori, è descritta la manutenzione predittiva in questo settore, ed è descritto un esempio applicativo. Del caso di studio sono messi in evidenza i vantaggi e i guadagni stimati.
Nel mercato competitivo di oggi, i produttori di
semiconduttori hanno bisogno di metodi di pro-
duzione flessibili, efficienti e ottimali.
Uno studio dell’Ismi (International Sematech
Manufacturing Initiative) mostra che l’Overall
Equipment Effectiveness (OEE) si trova general-
mente nell’intervallo compreso dal 40% al 60%.
Questi valori sono molto bassi se si considerano
i costi dei processi produttivi e degli strumenti di
metrologia. Migliorare l’utilizzo delle apparec-
chiature, quindi, rappresenta una grande opportu-
nità per migliorare la produttività di fabbrica.
Incrementare l’OEE migliorando la disponibi-
lità delle macchine di produzione tramite metodi
predittivi permette di contribuire direttamente
al miglioramento della produttività e alla ridu-
zione dei costi. L’approccio predittivo è quindi
un aspetto molto importante per una fabbrica più
efficiente e competitiva.
La manutenzione predittiva è un’iniziativa che
consente di ottimizzare e migliorare i programmi
di manutenzione e questo permette di migliorare
le performance della fabbrica.
Migliorare l’uptime e la disponibilità dell’attrezzaturaIl costo delle attrezzature è elevato, è quindi fon-
damentale che l’utilizzo delle stesse sia elevato.
Ciò può essere ottenuto eliminando o riducendo
il verificarsi di guasti imprevisti. Gli eventi di
manutenzione programmata possono essere otti-
mizzati basando le attività di manutenzione sui
dati specifici delle attrezzature. Gli sforzi per
ridurre la variabilità dell’attrezzatura, il tempo
medio di riparazione (MTTR), e aumentare il
tempo medio fra i guasti (MTBF) sono essenziali
per il flusso di produzione.
Ridurre il costo operativoIl costo dei materiali di consumo è una parte
molto significativa dei costi. Attraverso l’analisi
dei dati, i responsabili delle attrezzature hanno
una migliore comprensione della vita delle parti
di consumo, consentendo loro di usare questi
componenti fino alla fine, riducendo al minimo
gli eventuali tempi di fermo imprevisti a causa di
un errore di tali componenti.
Incrementare la qualità del prodottoLa qualità del prodotto è sempre un aspetto molto
importante della produzione. È importante quindi
che la camera di produzione abbia un comporta-
mento il più stabile e ripetibile possibile. L’ap-
parecchiatura di produzione è in grado di garan-
tire la qualità del prodotto quando un sistema in
real-time di rilevamento fornisce un feedback se i
parametri macchina sono fuori specifica.
Classificazione ManutenzioniLe manutenzioni possono essere classificate
in funzione del tipo di approccio adottato. Di
seguito una breve classificazione:
- Run-to-Failure. Quando le riparazioni o azioni
di ripristino sono eseguite solo dopo il verifi-
carsi di un guasto.
- Preventive Maintenance. Una schedulazione
di interventi di manutenzione programmata al
fine di prevenire gli unscheduled equipment
down time. Tradizionalmente si base sul tempo
trascorso (ore, giorni ecc.) o numero fissato di
unità di utilizzo (ore RF, ore lavorate ecc.).
- Condition-based. Vengono definiti, program-
L’ AUTOREG. Fazio, Micron Technology
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale 77
mati ed eseguiti dei test periodici e mirati a
determinare lo stato della macchina di produ-
zione. I risultati dei test consentono di schedu-
lare interventi manutentivi.
- Predictive Maintenance. Le azioni di manuten-
zioni sono eseguite solo quando è necessario.
La PdM stima lo stato futuro della macchina di
produzione utilizzando i dati storici e le cono-
scenze del sistema nel suo insieme.
Caso Reale: Electro Static Chucks (ESC)L’ESC è una parte importante e presente nella
maggior parte dei reattori al plasma. Quando
alcuni punti critici dell’ESC sono stati erosi dal
plasma, nuovi canali sono formati e permettono
al gas “Backside Helium” di fluire nella camera
di attacco. Il flusso di gas diminuisce negli spazi
tra la parte posteriore wafer e la parte in ceramica
dell’ESC. Quando questo si verifica, l’ESC deve
essere sostituito perché il flusso di elio non con-
trolla più la temperatura della superficie del wafer
come desiderato.
La sostituzione di un ESC è un intervento di
manutenzione molto impegnativo. Ogni sostitu-
zione richiede 8 ore di inattività, la camera deve
essere aperta e una procedura di calibrazione
deve essere eseguita prima che la camera possa
essere rilasciata in produzione.
Preventive MaintenanceGli interventi di manutenzione sono necessari per
mantenere i processi di produzione stabili, e con
livelli di qualità definiti. Tuttavia, nella macchina
di produzione ci sono parti che si degradano e/o
usurano con un forte impatto sui risultati del processo stesso. Per questo motivo
sono eseguite delle manutenzione (manu-
tenzione preventiva), che consente di ripri-
stinare o sostituire le parti.
Gli interventi di manutenzione preventiva
è prevista in base al ciclo di vita (durata)
della parte. Questo vale anche naturala-
mente nell’industria dei semiconduttori.
Per quanto riguarda le piattaforme di Dry
Etching, il tempo di vita dei componenti
che sono esposti al plasma dipende, in
generale, dai tipi di processi utilizzati. Per-
tanto, la definizione dei loro tempi di vita
richiede una attenta valutazione, che si concentra
principalmente su come le loro caratteristiche (ad
esempio, proprietà dielettriche) degradano.
Per un corretto calcolo del tempo di vita dei com-
ponenti va tenuto in considerazione che ogni
componente deve garantire una prestazione uni-forme durante l’intero tempo di utilizzo. Come
conseguenza la sostituzione di ogni componente
deve avvenire prima del ciclo vita al fine di evi-
tare qualsiasi problema o uno spostamento del
processo relativo al suo degrado. Pertanto tempi
di vita sono spesso sottovalutati.
Ad esempio, l’Electro Static Chuck (ESC) ha
uno strato di protezione di polimero attorno alla
circonferenza dell’ESC immediatamente sotto
il disco di ceramica. Questo strato di protezione
dei bordi, generalmente di resina epossi-
dica, protegge dall’esposizione al plasma il
legame tra la ceramica e la piastra di base.
Lo strato di protezione al bordo è a sua
volta protetto dal bombardamento diretto
di ioni di plasma da un anello: l’anello di
bordo è esposto al bombardamento ionico.
Lo strato di protezione può erodersi rapida-
mente e può causare un guasto prematuro
dell’ESC a causa del flusso elevato di elio.
Quindi, la vita dell’ESC sarà gravemente
e negativamente influenzata dell’erosione
dello strato di protezione del bordo indotta
dal plasma. E l’usura dipenderà dall’atti-
vità stessa dell’ESC.
L’approccio preventivo che si basa sul
lifetime delle parti sembra avere diversi
inconvenienti. Questo è dovuto al fatto che
Figura 1 - Classificazione Manutenzione
Figura 2 - L’ESC è eroso dall’azione aggressiva del plasma prodotto all’interno della camera di processo
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
MANUTENZIONE PREDITTIVA
speciale78
i diversi target di attività di manutenzione sono
rigidamente definiti indipendentemente dalla
reale condizione delle attrezzature e dallo stato
reale dei pezzi.
L’approccio preventivo, quindi, non permette di
utilizzare i vari componenti fino al loro completo
esaurimento e non tiene conto delle esigenze di
produzione.
Predective MaintenanceCome abbiamo visto in precedenza, la Preventive
Maintenance sottostima o sovrastima lo stato
delle parti. Per superare queste difficoltà la Pre-
dective Maintenance sembrerebbe una metodolo-
gia molto promettente. Infatti, questo approccio
fornisce un metodo per monitorare in real-time il
reale status delle macchine
di produzione e delle loro
parti, consentendo una pia-
nificazione della manuten-
zione più appropriata.
L’approccio è basato su
algoritmi computazionali predittivi (che possono
essere di tipo statistico) che
riguardano lo stato delle
parti della macchina e le
informazioni che proven-
gono direttamente dai sen-
sori montati sulla macchina
stessa di produzione.
Nel caso di approccio statistico, generalmente
si cercano correlazioni tra la durata del pezzo e
una o più variabili dell’apparecchiature di produ-
zione.
Predictive Maintenance applicata all’ESCLa durata dell’ESC e degli anelli di quarzo sono
misurate in minuti o ore di esposizione al pla-
sma reattivo, spesso chiamato “minuti RF” o
“ore RF”. Si osserva che
il flusso di “elio Backside”
riflette l’usura dell’ESC
della camera di processo.
Pertanto, il flusso di elio
dovrebbe presentare un
andamento monotono cre-
scente nel tempo misurato
in minuti o ore RF.
Come già detto, l’approc-
cio di manutenzione pre-
dittiva passa attraverso la
correlazione delle variabili
che in questo caso sono:
flusso di elio e ore-RF.
Le due variabili presen-
tano una correlazione
con le seguenti caratteristiche (cfr figura 3):
andamento monotono; alta rumorosità; outliers;
campionamento non uniforme; derivata non sta-
zionaria.
Sebbene sia un semplice problema bidimensio-
nale con caratteristiche note, dal punto di vista
computazionale non è così banale determinarne il
modello. L’andamento caratteristico della varia-
bile presa in considerazione, rendono lo studio
del modello difficile da affrontare con semplici e
standard tecniche statistiche.
Per questo caso di studio l’Università di Pavia ha
proposto l’utilizzo di una metodologia statistica
più avanzata: lo State-space gamma filtering.
Rimandiamo ad alcuni articoli specifici per i det-
tagli del metodo studiato e valutato [2].
L’algoritmo fornisce la predizione dello stato del pezzo da cambiare e una funzione di rischio
(cfr figura 4). In questo modo gli addetti alla
manutenzione possono ottimizzare le manuten-
zioni per la sostituzione della parte.
Per il caso di studio sono stati stimati i seguenti
vantaggi e guadagni: gli eventi di manutenzione
posso essere schedulati con maggior precisione;
lifetime dell’ESC aumentato; riduzione dell’un-
scheduled Down Time; riduzione dei costi.
L’algoritmo potrebbe essere applicato ad altri
dati di fabbrica che hanno andamenti simili,
aggiungendo ulteriori benefici.
Riferimenti[1] Ismi Predictive and Preventive Maintenance Implementation Guidelines, International Semat-
ech Manufacturing Initiative (Ismi).
[2] A. Schirru, S. Pampuri, G. De Nicolao, “Par-
ticle filtering of hidden Gamma processes for
robust Predictive Maintenance in semiconduc-
tor manufacturing”, in Automation Science and Engineering (Case), 2010 IEEE Conference on,
pp. 51–56, 2010. ■Figura 3 - La figura rappresenta un esempio dell’insieme di dati con le caratteristiche correlate alle due variabili
Figura 4 - Predizione e funzione di rischio
168
41 S
.05
.13 in
.stu
dio+ p
artn
ers
CONTROLLORI DI FLUSSO
MISURATORI DI LIVELLOMISURATORI DI PORTATA
INTERRUTTORI DI LIVELLO
24010 PONTERANICA BG - ITALY - VIA SERENA 10 - TEL. +39 035 4530211 [email protected] - www.officineorobiche.it
OFFICINE OROBICHE S.p.A.
MISURA, CONTROLLO E GESTIONE DEI FLUIDI DI PROCESSO
Da oltre 50 anni le OFFICINE OROBICHE, con la
propria gamma di strumentazione, offrono, ai
propri clienti in Italia e nel Mondo tutte le garanzie
dove è necessaria la massima affidabilità e tutte
le funzioni che qualunque tipo di impianto possa
richiedere, anche le più complesse e performanti e
nelle situazioni più estreme.
ISO 9001:2008 PED 97/23/CE Atex Gost R
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
GIORNATA DI STUDIO
anipla80
Nuove applicazioni sono sempre più utilizzate nel mondo industriale per svi-luppare l’ingegneria, velocizzare l’integrazione delle varie fasi di sviluppo e dei team di lavoro, favorendo le procedure di esercizio e manutenzione e le attività di training.La possibilità di accedere facilmente - con applicazioni multimediali - ad infor-mazioni contenute in manuali operativi, planimetrie, rapporti, contratti, specifi-che, permette di migliorare le attività dei team di lavoro che operano in impianti produttivi e/o sono sparsi sul territorio. La navigazione in documenti permette ri-cerche mirate per apparecchiatura o per aree geografiche, visualizzando detta-gli tecnici, dati, immagini, schemi, foto, filmati di formazione alla manutenzione. Piani di lavoro (aggiornati in real time) permettono di ottimizzare le attività di diversi gruppi di lavoroI file possono essere archiviati su server con soluzioni cloud (utilizzando ser-ver condivisi aziendali o pubblici molto performanti e ad alta affidabilità). Le soluzioni cloud conseguono benefici di prestazioni, spazi, consumi di energia, manutenibilità rimarchevoli e permettono l’accesso ai file (quali gli archivi di documentazione) o a programmi applicativi (quali ad esempio quelli di simu-lazione) in maniera sicura con tecniche consolidate di “cyber security”, via in-ternet, utilizzando labtop o comuni smartphone. Esistono poi collaborative tool che permettono la comunicazione e la condivisione di documenti in tempo reale tra diversi utenti. Tecniche di virtualizzazione permettono inoltre di migliorare l’architettura hardware e la fruibilità delle informazioni da parte dell’utente finaleGrazie anche a queste tecnologie innovative, “l’ambiente di lavoro” sta diven-tando qualunque luogo in cui sia possibile accedere ad internet. La giornata di studio si propone di fare una panoramica su come queste nuove tecnologie sono utilizzate in campo industriale cercando di indagare possibili sviluppi futuri.
LA QUOTA DI PARTECIPAZIONE: Per i Soci ANIPLA, AIS, GISI, ISA, la quota è fissata in € 185,00 E.La quota include un pranzo e due coffee break (importo non soggetto a IVA). Per i non soci la quota di partecipazione è fissata in € 240,00 e include un pranzo, 2 coffee break (importo non soggetto a IVA) e una quota di adesione ad ANIPLA fino al 31.12.2014. Si prega di preannunciare la partecipazione alla Sig.ra Gabriella Porto della Segreteria ANIPLA (tel. 02.76002311, Fax 02.76013192): la segreteria è a di-sposizione per ulteriori chiarimenti e precisazioni circa le modalità di iscrizione alla giornata.
PROGRAMMA PROVVISORIO IN ORDINE ALFABETICO
Intervento iniziale Cloud e Virtualizzazione - F. CapuanoABB L’ottimizzazione dell’hardware e della manutenzione
attraverso la virtualizzazione dei server - M. BrianzaACTOR R. MaccioniB&R Diagnostica dei sistemi di controllo?
Non serve programmare, basta un browser! - D. PoliEndress Hauser Soluzioni cloud per Life ed Energy management - A. IcardiENEA Una applicazione di Cyber Enterprise alla Tecnologia
Solare termodinamico di F. Fontana, Usability & Media Lab, ENEA (UTMEA-CAL)ENI Il web 2.0 al servizio dell’automazione - N. PaglieriHoneywell Virtualizzazione hardware degli Operator Training
simulator - A. ManciniInvensys Industrial applications of cloud computing - A. GalmuzziSaipem Virtualizzazione: reale opportunità o trend
tecnologico del momento? - M. Pessina, L. FerrarioYokogawa Competence/Coaching Management System:
an application for drilling rig - M. Kelder
RINUNCE
In caso di eventuali rinunce non pervenute per iscritto almeno 10 gg prima dell’inizio della manifestazione, sarà trattenuto il 50% della quota di partecipa-zione. La documentazione sarà spedita. Anipla si riserva la facoltà di annullare l’iniziativa o di modificare il programma dandone tempestiva comunicazione.
Ing. Regina Meloni - SAIPEM ([email protected])
Ing. Fausto Gorla - PANEUTEC ([email protected])
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria
dell’associazione:
ANIPLA
P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano
Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192
E-mail: [email protected]
Soluzioni cloud e virtuali per l’Automazione
Maggio 2014
Università la Sapienza
Dipartimento di Ingegneria informatica, automatica e gestionale
Via Ariosto 25 - Roma
con il patrocinio dicon la sponsorizzazione di
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
GIORNATA DI STUDIO
anipla 81
Automazione per i Data Center
4 febbraio 2014 - Milano
Fino a poco tempo fa, i Data Center non erano considerati come un settore indu-striale. Anche il termine è relativamente nuovo, le stesse strutture, fino agli anni ’90, erano conosciute semplicemente come CED (Centri Elaborazione Dati). La rapida crescita delle dimensioni, il numero e la complessità dei Data Center negli ultimi 20 anni è impressionante. Questo offre l’opportunità di rifocalizzare l’inte-resse dei maggiori fornitori di sistemi di automazione su questo nuovo settore di mercato.I data center non sono semplicemente delle “Computer Room” su scala più ampia ma sono impianti industriali altamente specializzati, non diversi da impianti chi-mici o raffinerie di petrolio in termini delle loro particolari esigenze comunque clas-sificate come “mission critical”.A seguito di ciò, la giornata di studio proposta vuole approfondire quale è l’im-patto delle nuove soluzioni di automazione per i Data Center e verificare lo stato dell’arte di possibili soluzioni integrate ad “alto valore aggiunto”.Infatti, nei Data Center, occorre gestire problematiche di monitoraggio e di auto-mazione delle infrastrutture intese come utilities elettriche (trasformazione, gene-razione, UPS e distribuzione elettrica), condizionamento, sistema antincendio e monitoraggio CCTV. In più occorre gestire contestualmente problematiche tipicamente IT quali ad esempio la gestione e la distribuzione del carico di lavoro e di memoria dei server e della rete
dati, oltre a problematiche di efficienza energetica e di gestione degli assets, intesi come infrastrutture di IT, Reti e Server Mission Criticals.Un altro aspetto rilevante è la gestione integrata e ottimizzata di più siti, ora pos-sibile grazie alle nuove tecnologie, in termini di massimizzazione dell’efficienza e riduzione dei costi di esercizio. La giornata svilupperà questi temi attraverso case stories e testimonianze tenute da esperti del settore e da chi può proporre soluzioni complete e integrate.La proposta di interventi, con indicazioni degli autori, affiliazione e una sintesi dell’intervento proposto (massimo due pagine), devono essere inviati entro il 30
ottobre 2013 ([email protected]).Entro il 30 novembre 2013 aspettiamo copia della presentazione e della rela-zione da inserire negli atti della manifestazione.
M. Banti: [email protected]: [email protected]
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione:
ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano
Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192
E-mail: [email protected]
Il Controllo Avanzato nell’Industria di Processo metodologie, tecnologie ed innovazioni
18 Febbraio 2014 - Milano
La moderna industria di processo richiede agli impianti produttivi di fornire presta-zioni sempre più elevate per garantire flessibilità della capacità produttiva, consi-stenza e stabilità nella qualità del prodotto, massimizzazione nello sfruttamento di materie prime ed energia, riduzione delle emissioni e dell’impatto ambientale. Per far fronte a questi nuovi scenari risulta sempre più evidente la necessità di disporre di nuove tecnologie e filosofie di Controllo, capaci di rispondere in modo più rapido e flessibile alle molteplici condizioni operative che si possono presen-tare al variare dei parametri di produzione e delle condizioni esogene, quali quelle ambientali.Sotto il nome di Controllo Avanzato (comunemente indicato come APC-Advanced Process Control) è racchiusa una vasta gamma di discipline e tecnologie, che lo rendono interdisciplinare per natura. La progettazione di un sistema di Controllo Avanzato raccoglie ed integra pertanto differenti competenze che (tra le altre) spaziano dalla statistica, alla teoria delle decisioni, ai modelli di identificazione, al controllo ottimo, alla modellazione dinamica, al trattamento dei segnali e all’intel-ligenza artificiale.Per raggiungere i propri obiettivi il controllo avanzato è spesso chiamato a lavo-rare in modo connesso e coordinato al sistema di controllo distribuito d’impianto (DCS), attraverso soluzioni ad-hoc o integrate nel sistema di controllo stesso. Per loro natura, i sistemi APC trovano naturale applicazione nei problemi multi-va-riabile, il che li rende particolarmente interessanti in una grande varietà di settori dell’industria, ove tale approccio consente di ridurre in modo sensibile la variabi-lità nel processo così da operare l’impianto quanto più vicino alla sua capacità nominale. Molte sono le tecnologie che sono state sviluppate in questo settore (metodi euristici, reti neurali, modelli predittivi, filosofie di controllo ottimo etc.), il costante aumento delle capacità computazionali dell’hardware ad oggi comu-nemente disponibile ha reso queste tecnologie applicabili ai sistemi real-time ed
economicamente sostenibili, anche all’interno di un progetto “standard”. La selezione di una tecnologia di Controllo Avanzato è spesso orientata dalle pro-blematiche e dalle esigenze produttive e di processo dello specifico settore indu-striale, particolare attenzione è inoltre posta sulla manutenibilità degli applicativi sviluppati, che devono poter essere aggiornati ed adattati alla corrente situazione di esercizio dell’impianto.Particolarmente critica è inoltre la fase di messa in servizio delle applicazioni di Controllo Avanzato e la sua accettazione da parte degli operatori di sala controllo. La giornata di studio si propone di presentare lo stato dell’arte delle tecnologie e metodologie disponibili e delle diverse esperienze operative evidenziando i diffe-renti approcci alle problematiche di progettazione e messa in servizio di sistemi di Controllo Avanzato, in funzione della tipologia di impiantiLa proposta di interventi, con indicazioni degli autori, affiliazione e una sintesi dell’intervento proposto (massimo due pagine), devono essere inviati ai coordina-tori considerando queste scadenze: 10 ottobre 2013 Titolo e relatore
4 novembre 2013 Abstract
15 gennaio 2014 Slight
Maria Regina Meloni, SAIPEM: [email protected] Cristofori, ACT-OR: [email protected] Pedone, SAIPEM: [email protected]
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione:
ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano
Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192
E-mail: [email protected]
con il patrocinio di
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
CORSO
anipla82
Direttiva Macchine: Come valutarne l’impatto sugli impianti di produzione
11-13 marzo 2014 - Milano
A Milano, l’11-13 marzo, un corso dedicato alla progettazione di elementi di sicu-
rezza dei sistemi di comando
La progettazione e la costruzione del sistema di comando per garantire un funzio-
namento sicuro e affidabile delle macchine o di un impianto industriale sono fattori
chiave in termini di sicurezza delle macchine o dell’impianto nel loro complesso.
Le specifiche per la progettazione di elementi di sicurezza dei sistemi di comando
sono fornite dalle norme armonizzate EN ISO 13849-1/2 e dalla norma EN 62061.
Su questi argomenti Anipla e Bureau Veritas organizzeranno un corso di aggiorna-
mento professionale, che si terrà a Milano dal 12 al 14 marzo 2013.
Il corso è suddiviso in due moduli didattici: il Modulo Base, e il Modulo Tutorial.
Il Modulo Base, è articolato in quattro mezze giornate distribuite su due giorni.
L’obiettivo del modulo è fornire un inquadramento alle procedure della direttiva
Macchine 2006/42/CE, applicata ad insiemi complessi di macchine e impianti au-
tomatizzati, e le basi fondamentali ed applicative delle norme armonizzate EN ISO
13849-1 ed EN 62061 per la progettazione, integrazione e convalida dei sistemi di
controllo relativi alla sicurezza per le macchine.
Una sezione particolare sarà dedicata all’applicazione della EN 62061, derivata
dalla norma IEC 61508, che utilizza i livelli di integrità della sicurezza (SIL) e fissa
l’approccio generale per tutte le attività del Ciclo di Vita della Sicurezza per sistemi
di tipo E/E/PE (Elettrici /Elettronici/Elettronici Programmabili) utilizzati per eseguire
funzioni di sicurezza.
Il Modulo Tutorial si propone di illustrare l’applicazione delle procedure di confor-
mità della direttiva Macchine 2006/42/CE e delle norme EN ISO 13849-1 e EN
62061, illustrando lo sviluppo di un progetto di automazione per le macchine o im-
pianti complessi, dalla valutazione dei rischi alla verifica dei livelli di integrità della
sicurezza (SIL) o del Performance level (PL).
I partecipanti acquisiranno le conoscenze per valutare l’impatto dell’applicazione
della Direttiva e delle norme armonizzate sui nuovi impianti e su quelli esistenti
nelle fasi di progettazione, installazione e gestione. I contenuti sono indirizzati prin-
cipalmente a progettisti e tecnici di automazione e strumentazione, manutentori e
responsabili di produzione.
Ai partecipanti del Modulo Base verrà rilasciato un attestato di partecipazione
spendibile come credito formativo e verrà fatto omaggio di una copia del libro E.
Grassani “La direttiva macchine 2006/42/CE. Guida all’interpretazione e all’ap-
plicazione della direttiva e del S.Lgs. 17/2010”, sesta edizione, Editoriale Delfino
(2010).
Per ulteriori informazioni si prega di contattare la segreteria dell’associazione:
ANIPLA - P.le R. Morandi, 2 - 20121 Milano
Tel. 02 76002311 - Fax. 02 76013192
Campagna Iscrizioni 2014ANIPLA, Associazione Italiana Per L’Automazione, è l’associazione nazionale di riferimento per gli operatori che lavorano nel set-tore dell’automazione industriale. L’associazione si propone di favorire e divulgare, a livello nazionale, la conoscenza, lo studio e l’applicazione dell’automazione industriale in tutti i suoi aspetti tecnologici, scientifici, economici e sociali. Per garantire una migliore presenza capillare sul territorio nazionale, ANIPLA si è organizzata in Sezioni Territoriali: Sezione di Milano e di Torino.
CINQUE BUONI MOTIVI PER ASSOCIARSI AD ANIPLA1. realizzare un continuo aggiornamento professionale attraverso la partecipazione alle iniziative (giornate di studio, workshop, corsi, convegni…) usufruendo di quote di registrazione ridotte;2. ricevere gratuitamente la rivista Automazione e Strumentazione, organo ufficiale di informazione dell’Associazione; 3. ricevere regolarmente le informazioni relative alle iniziative organizzate da ANIPLA e dalle associazioni con le quali ANIPLA ha stretto rapporti di collaborazione (Aidic, Aiman, Ais-Isa, Assofluid, Clui-Exera, Clusit…);4. partecipare alle iniziative delle Associazioni, con le quali ANIPLA collabora, usufruendo di quote di registrazione ridotte; 5. usufruire di facilitazioni su pubblicazioni (tramite il distributore M.e.B.S.), di servizi (Best Western Hotel) e di associazioni incrociate (Aidic, IEEE…).
ESSERE SOCI COLLETTIVI E SOSTENITORI CONSENTE DI• indicare fino a cinque dipendenti che riceveranno una copia personale della rivista Automazione e Strumentazione;• inserire il proprio logo, una breve descrizione dell’azienda e il link alla propria pagina web nella sezione Soci Sostenitori e Collettivi del sito web ANIPLA.I Soci Sostenitori possono iscrivere gratuitamente un loro dipendente a tutte le Giornate di Studio organizzate dalla Sezione Territo-riale di appartenenza. Quote sociali Soci Juniores 10,00 € Soci Individuali 55,00 € Soci Collettivi 275,00 € Soci Sostenitori 825,00 €
Per le iscrizioni si suggerisce di contattare la segreteria (tel. 02 76002311, e-mail: [email protected]).Per maggiori dettagli sulle agevolazioni previste per i soci si rimanda al sito dell’associazione: www.anipla.it
Custom Vision Solutions
M0-XPthe smart eXPerience
www.tatt i le.com
M0-XP è un sistema di visione integrato che con una potente CPU, unita a una FPGA ad alte prestazioni, è in grado di eseguire in maniera effi ciente le più complesse elaborazioni di immagini e gestire le funzioni real-time.
È compatibile con Windows e Linux e supporta le librerie software di image processing fornite da Tattile o da terze parti.
Con involucro IP67, per resistere ai più diffi cili ambienti industriali, M0-XP è la soluzione intelligente per ogni necessità di visione artifi ciale.
UTILITY
tecnica
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
84
In questo articolo vengono sinteticamente ripercorsi gli sviluppi tecnologici che i misuratori di acqua (fredda/potabile e calda) e di gas (detti appunto utility meters) hanno avuto negli anni, dall’origine ai nostri giorni. Viene tracciata una breve storia dei contatori d’utenza, collegando la loro genesi a quella delle reti distributive cittadine. Nascono prima le reti gas e poi quelle idriche, per cui i primi contatori d’utenza sono quelli del gas, nella prima metà del XIX secolo, e successivamente quelli idrici, nella seconda metà del XIX secolo. Attraverso l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza, si presentano le tecnologie moderne, gli smart utility meters degli attuali contatori di acqua e gas, evidenziando il passaggio dai metodi tradizionali (misura meccanica e quindi analogica) ai metodi moderni ed innovativi (misuratori elettronici e quindi digitali). Vengono infine presentati gli aspetti tecnici e metrologici degli smart meters oggi disponibili, evidenziandone anche il percorso di miglioramento e di superamento dei limiti iniziali.
Furio CascettaStefano Campana
Smart Utility Meters e l’evoluzione tecnologica dei contatori d’utenza
È evidente che la genesi dei contatori d’utenza di
acqua e gas è indissolubilmente legata all’origine
delle rispettive reti distributive cittadine. L’e-
sigenza di misurare i consumi dei singoli utenti
nasce quando la rete distributiva cittadina viene
realizzata, ramificandosi all’interno del territorio
urbano, collegando le fonti approvvigionamento
(sorgenti/serbatoti e relativa rete di adduzione o
trasporto) alle singole utenze (nasce il servizio
distributivo). Il contatore d’utenza rappresenta
quindi il terminale della rete distributiva, dove la
risorsa (acqua e gas) viene consegnata (venduta)
all’utente/consumatore.
Ovviamente la genesi delle reti gas è molto
diversa da quella delle reti idriche, per cui gli
argomenti vanno trattati separatamente.
Le reti idricheGli acquedotti, soprattutto quelli di adduzione o
trasporto (ovverosia quelli costruiti per portare la
risorsa idrica dalle fonti/sorgenti ai luoghi di uti-
lizzo), sono indubbiamente un primato italiano e
costituiscono un vanto dell’ingegneria idraulica
a livello mondiale. I Romani, infatti, sono rico-
nosciuti come gli artefici di tale primato, avendo
costruito (e lasciato ai posteri) molti esempi di
evoluti acquedotti adduttori, ancor’oggi sor-
prendenti per la qualità delle realizzazioni fatte
in epoche di limitate conoscenze tecniche e di
mezzi tecnologici. A solo titolo di esempio, nella
figura 1 si riporta l’immagine di uno dei tratti
più famosi e meglio conservati di acquedotto
romano.
Purtroppo gli acquedotti romani, alla caduta
dell’Impero, vengono nel tempo distrutti e/o
abbandonati, motivo per il quale nel medioevo il
consumo d’acqua veniva effettuato localmente,
realizzando le città e gli agglomerati abitativi
direttamente in prossimità della risorsa idrica,
oppure attraverso un rozzo sistema di trasporto
dell’acqua.
Nel XVII secolo cominciano a costruirsi prototipi
di acquedotti di adduzione realizzati in tubazioni
di ghisa (nel 1613 viene inaugurato l’acquedotto
d’Arcueil). L’esigenza comune in questi secoli,
GLI AUTORIF. Cascetta, Dipartimento di
Ingegneria Industriale e dell’In-
formazione (D.I.I.I.), Seconda
Università di Napoli, Aversa (CE).
Figura 1 - Pont du Gard, ponte di 49 metri di altezza e 273 di lunghezza, costruito intorno al 19 a.C. dai dominatori Romani della colonia Gallica di Nemasus (attuale Nimes). Inserito nel tracciato di un acquedotto di 50 km che convogliava l’acqua della sorgente carsica di Uzès alla colonia di Nemasus, permetteva l’attraversamento del fiume Gardon mantenendo la pendenza graduale di 1 metro ogni 3.000 (0.3%, ovvero appena 17 metri di dislivello sull’intera estensione di 50 km).
tecnica
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
85UTILITY
fino all’800, è quella della qualità dell’ac-
qua trasportata attraverso le infrastrutture.
Spesso l’acqua è contaminata, favorendo
epidemie di tifo e di colera. Nel XVIII
secolo con l’inizio della microbiologia,
la qualità delle acque migliorò grazie alle
tecniche di decantazione e di filtrazione.
Occorre attendere la fine del XVIII e l’i-
nizio del XIX secolo per assistere alla
realizzazione di reti idriche distributive,
ramificate nelle principali città europee,
che attivano un servizio di fornitura idrica
fornendo direttamente agli utenti nella
case (a pagamento) l’acqua.
In questi anni vengono formate le prime
e più importanti società di gestione e di
distribuzione della risorsa idrica, per
esempio la Compagnia delle Acque di
Parigi del 1778.
Si può affermare che le reti idriche si
sviluppano prevalentemente nella prima
metà dell’800, mentre i contatori idrici
vedono la loro nascita circa nella seconda
metà dell’800. Analogamente i contatori
gas risalgono già al 1815 (Clegg, Londra),
mentre i primi contatori idrici sono instal-
lati a Parigi nel 1880.
Non c’è da stupirsi che il contatore idrico
abbia un’origine relativamente tardiva
rispetto alla storia e allo sviluppo delle
reti idriche. Infatti l’acqua ha sempre
avuto un carattere “sociale”, per cui le
forniture pubbliche spesso erano “gratu-
ite” o forfettarie. Le forniture “a tariffa”
hanno inizialmente risentito delle antiche
tradizioni romane, per cui la fornitura
idrica era determinata da un regolatore di
flusso (cannula: tubo di rame con orifizio
tarato) piuttosto che da un dispositivo di
misura vero e proprio. Tale tradizione
è stata ancora adottata fino ai primi del
‘900, tramite l’utilizzo della cosiddetta
lente metrica tarata ( figura 2).
Le reti gasDurante il ‘700 viene dato un notevole
impulso agli studi e ai progressi chimico-
fisici per lo sfruttamento del gas. Viene
attribuito ad Alessandro Volta, nel 1776,
il grande merito di aver “scoperto” il gas
naturale (miscela composta principal-
mente da gas metano), da lui stesso deno-
minato come “aria infiammabile nativa
delle paludi”.
Un ulteriore apporto verso lo sfruttamento
del gas viene fornito (verso la fine del
XVIII secolo) dall’uso industriale del gas
come sottoprodotto della tecnologia del
carbone (cokeria), per la produzione di un
combustibile solido artificiale denominato
coke (tipicamente utilizzato in metallur-
gia). Si tratta della decomposizione ter-
mica del carbone per riscaldamento ad
oltre 1.000 °C in assenza di aria (pirolisi
o distillazione secca): in tali condizioni
si forma il prodotto coke ed il sottopro-
dotto gas coke (entrambi combustibili).
Inizialmente (e paradossalmente), il gas
coke non veniva utilizzato. Solo dopo il
1784 si comincia a promuovere l’utilizzo
del gas coke come combustibile: nasce
quindi l’era dell’illuminazione pubblica
a gas (in Inghilterra nel 1790). La prima
città a dotarsi di un sistema diffuso di illu-
minazione pubblica con gas coke è Parigi
(1801).
Le officine per la produzione di gas illu-
minante (nella figura 3 ne vengono
rappresentate alcune versioni) e la relativa
rete di distribuzione rappresentano quindi
l’inizio dell’era del gas e del suo sfrutta-
mento ai fini civili e industriali.
Il ciclo produttivo del cosiddetto gas di
Figura 2 - (a) ‘Cannula romana’. Al termine degli acquedotti si trovavano i grandi serbatoi di distribuzione o ‘castella’ dai quali appunto l’acqua veniva ripartita per mezzo di calices bronzei, che presso i Romani erano lunghi 12 dita ed avevano un diametro rigorosamente calibrato. Da essi l’acqua passava poi nei condotti plumbei o fittili: il calibro base era per i Romani quello della fistula quinaria che aveva un diametro di dita 1,51/224 (m. 0,022 circa), col centro posto a 12 dita sotto il livello costante dell’acqua. Il consumo dell’acqua era dunque calcolato in quinarie ( 0.48 litri al secondo) o nei sottomultipli di 1/12 (oncia), 1/48 (sicilico) o 1/288 (scrupolo). (b) Un allacciamento idrico tipo di inizio del secolo XX con un ingrandimento del particolare della lente idrometrica.
(a)
(b)
Figura 3 - (a) Processo produttivo di una cokeria per la produzione di gas combustibile (gas coke) e del combustibile solido (coke). (b) Officine del gas alla Villette, Parigi, 1820 ca. (da Figuier L., Il gas e le sue applicazioni, Milano 1888). (c) Veduta generale degli apparecchi per la produzione del gas.
(b) (c)
(a)
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
UTILITY
tecnica86
città (gas di cokeria) favorisce l’impiego
dei contatori di gas con il doppio scopo di
tenere sotto controllo il processo stesso di
produzione del gas (efficientamento della
cokeria) e di determinare i consumi di gas
all’utenza servita.
Si può comunque affermate che lo svi-
luppo del contatore gas, sin dall’inizio,
abbia preceduto (di svariati anni) lo svi-
luppo del contatore idrico. Tale gap,
sebbene di origine ottocentesca, rimane
tutt’oggi.
Il fatto che il contatore gas sia nato prima
di quello dell’acqua può a prima vista
apparire curioso, visto il carattere origina-
riamente “primitivo” dell’acqua rispetto a
quello del gas.
In realtà, invece, non c’è da stupirsi per-
ché la prevalenza del gas sull’acqua trae le
sue origini innanzitutto da motivi econo-
mici e di contesto sociale (sfruttamento del
gas per fini commerciali, rispetto al ruolo
dell’acqua nativamente “pubblico”). In
particolare, il gas coke per illuminazione,
essendo un prodotto industriale, ha un
suo costo di produzione legato anche agli
investimenti necessari per realizzare tali
impianti: ne scaturisce l’esigenza di una
attenta determinazione (misura) dei quan-
titativi di gas prodotti e venduti per l’ido-
nea ed appropriata riscossione economica.
Successivamente, lo sfruttamento dei gia-
cimenti sotterranei di gas naturale rende-
ranno obsolete le officine di cokeria, ma
rimarranno centrali le esigenze di misura
del gas estratto, trasportato, distribuito ed
utilizzato.
Il primato temporale del contatore del gas
su quello dell’acqua è anche spiegabile
con le conoscenze scientifiche dell’epoca:
le leggi fondamentali dei gas sono state
scoperte già da Boyle-Mariotte nel 1662
(a temperatura costante, la pressione di un
gas perfetto è inversamente proporzionale
al suo volume), rispetto alle leggi fonda-
mentali dell’idrodinamica, scoperte da
Daniel Bernoulli nel 1738. Nel 1807, Gay
Lussac completa le leggi fondamentali dei
gas, correlando -a pressione costante- il
volume di un gas alla sua temperatura, in
maniera lineare.
I primi sviluppi dei contatori d’utenzaSi possono individuare due aspetti tecnici
per un generico contatore d’utenza: il prin-cipio fisico di misura (sulla cui scelta si
basano le caratteristiche metrologiche di
accuratezza e affidabilità nel tempo); la tecnologia realizzativa (soluzioni tecniche
e materiali utilizzati).
Un generico contatore tradizionale è costi-
tuito da tre stadi: la camera di misura vera
e propria (primo stadio); il sistema di tra-smissione (secondo stadio),detto anche
orologeria, che ha lo scopo di trasmettere
all’unità di lettura il movimento dell’or-
gano di misura presente nel primo stadio;
il totalizzatore o unità di lettura (terzo sta-
dio).
Il “cuore” di un contatore è dunque rappre-
sentato dall’elemento primario o camera
di misura che realizza il principio fisico
di funzionamento del misuratore. Al di là
del principio fisico di misura che caratte-
rizza il primo stadio, c’è da osservare che
le tecnologie e le soluzioni adottate per il
secondo e per il terzo stadio sono simili
e condivise tra i contatori acqua e gas. In
sostanza l’orologeria è costituita da una
serie di ingranaggi (rotismi, ingranaggi,
leverismi) che hanno lo scopo di ridurre
(rapporto di riduzione di velocità) e tra-
smettere a valle il movimento dell’organo
principale di misura. Analogamente, il
totalizzatore o visualizzatore (sia a lan-
cette che a rulli o tamburelle) dei contatori
d’utenza tende ad assumere una configura-
zione generale condivisa, da considerarsi
praticamente uno “standard”.
I principi fisici di misura scelti per i con-
tatori d’utenza alla loro origine (nel XIX
secolo) erano inevitabilmente legati alle
limitate conoscenze tecnico-scientifiche
del tempo. Questo è il motivo per cui ini-
zialmente i contatori d’utenza (sia di gas
che di acqua) sfruttano due principali tec-
nologie di misura, entrambe di tipo mec-
canico/dinamico:
- A) misuratori volumetrici (positive displacement meters). (A1) a rota-
zione di pistoni (rotary piston meters),
per acqua e gas; (A2) a traslazione
di pistoni, solo per i vecchi contatori
idrici; (A3) a parete deformabile o a
diaframma (diaphragm meters), solo per
gas.
- B) misuratori di velocità (inferential meters). (B1) a turbina per acqua; (B2)
a turbina per gas.
Quindi sia la misura primaria (primo sta-
dio), che la trasmissione (secondo stadio)
e la lettura (terzo stadio), sono affidati a
componenti meccanici e dinamici, ovvia-
mente soggetti ad usura nel tempo e con-
seguente a deterioramento.
Circa i materiali utilizzati per realizzare i
contatori d’utenza (in tutte le loro parti),
la tecnologia conosciuta dell’epoca era
prevalentemente quella delle lavorazioni
meccaniche dei metalli, in virtù della loro
duttilità e quindi della relativa facilità di
lavorazione (fonderia, macchine utensili
quali torni, frese, trapani, ecc.).
Attraverso i decenni del XX secolo, poche
sono state le migliorie e le evoluzioni tec-
nologiche apportate ai contatori d’utenza.
Nel campo del gas, si è passati dal conta-
tore volumetrico a tenuta di liquido (1815)
a quello a secco (1820). Nella figura 4 viene riportata una rassegna di alcuni con-
tatori gas storici.
Altre novità hanno riguardato la tipologia
delle membrane utilizzate per le camere
di misura del gas, inizialmente in pelle
animale (più facilmente deteriorabile
per essiccamento e quindi con perdita di
tenuta) e successivamente in materiale sin-
Figura 4 - (a) Contatore gas a tenuta di liquido (acqua) per la misura del gas Continent Brunt sistema duplex invariabile,1914 (derivante dal brevetto Clegg nel 1815). (b) Contatore per la misura del gas, sistema a secco modello Vulcan con membrane in rame (brevettato da Malm nel 1820). (c) Contatore campione per la verifica dei contatori gas, 1867. (d) Contatore per la misurazione del gas con sistema a olio con cassa in ghisa, 1900.
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
UTILITY
tecnica 87
tetico.
Ulteriori adeguamenti tecnologici, nella
seconda metà del ‘900, hanno riguardato
l’evoluzione del totalizzatore (dalla ver-
sione a lancette alla versione a rulli o tam-
burelle) e una crescente attenzione verso
l’impiego di materiali plastici in luogo dei
metalli (la plastica è più leggera, riduce gli
attriti relativi e quindi l’usura), soprattutto
nella parte trasmissione del segnale pri-
mario (rotismi od orologeria). Inoltre ven-
gono inseriti accorgimenti per il blocco del
flusso inverso.
Successivamente, per le taglie superiori, i
misuratori gas utilizzano principi fisici di
misura diversi: nascono i contatori volu-
metrici a pistoni rotanti e i contatori a tur-
bina (o di velocità).
Tra le curiosità si può annoverare la
nascita, agli inizi del ‘900, dei primi con-
tatori prepagati (tramite inserimento di
una moneta all’interno della meccanica
del contatore), nonchè la realizzazione di
primordiali contatori meccanici a doppia
tariffazione (tariffa bioraria), figura 5.
Analogamente i contatori idrici vengono
concepiti, nella seconda metà del XIX
secolo, in modo simile a quelli del gas,
sfruttando il principio di misura volume-
trico (a pistoni), figura 6.
Solo successivamente (nei primi decenni
del ‘900) i contatori idrici vengono realiz-
zati con un principio fisico di misura infe-
renziale (misuratori a turbina), figura 6.
Nel corso del XXI secolo, anche ai conta-
tori idrici vengono apportate quelle miglio-
rie sul quadrante di misura (totalizzatore
a tamburelle, quadrante asciutto invece
di quadrante bagnato), sull’impiego cre-
scente di materiali plastici, sull’adozione
del blocco del flusso inverso e sull’otti-
mizzazione della camera di misura (dai
contatori a turbina a getto singolo, a quelli
a getto multiplo).
Nel seguito si riporta una tabella nella
quale vengono sintetizzati i principali
limiti e le relative soluzioni migliorative
proposte nel tempo delle tecnologie di
misura meccanica/dinamica (contatori
acqua e gas).
Nuove tecniche di misura (Utility Smart Meters): l’era della “misura digitale”Il recente quadro normativo (direttiva
MID o Direttiva 2004/22/CE) ha riportato
una certa vivacità ed attenzione (sebbene
con una tradizionale differenza a sfavore
del settore acqua rispetto al più dinamico
settore gas) nel settore del metering, ossia
nel campo delle tecnologie di misura in
uso nella filiera dell’industria dell’acqua
e del gas.
I contatori d’utenza, denominati anche
utility meters, sono stati per molti decenni
classificati, omologati e prodotti sulla base
Figura 5 - (a) Contatore in grado di misurare in maniera diversificata al fine di poter applicare la tariffa bioraria. Nella sinistra era presente un orologio che veniva programmato sulle fasce previste al fine di poter suddividere nei due numeratori predisposti, numeratore bianco per il giorno e numeratore nero per la notte. Questo consentiva di incentivare i consumi nei momenti di minor consumo con tariffe agevolate. (b) In questo contatore si vede la fessura entro la quale si dovevano inserire le monete, dopo aver spinto il pistone a destra si ricaricava il sistema in maniera proporzionale all’importo inserito ed il contatore erogava quanto previsto dopodiché si bloccava. Le monete cadevano in un contenitore (mancante) chiuso che un incaricato provvedeva a ritirare periodicamente.
Figura 6 - (a) Contatori volumetrici: nella II metà del XIX secolo appaiono i primi contatori meccanici a settori mobili (pistoni). (b) Contatori a turbina: si andranno ad imporre nel XX secolo. (c) Contatori a mulinello: per i consumi maggiori si afferma invece il modello Woltmann (con girante a profilo elicoidale).
Tabella - Analisi comparata tra i contatori idrici e i contatori gas
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
UTILITY
tecnica88
del principio fisico di misura e sulla loro
applicabilità a determinati settori della
metrologia legale.
Il recepimento in Italia (G.U. n.64 del
17/3/2007) della Direttiva sugli strumenti
di misura (meglio nota come “MID:
Measuring Instruments Directive”, diret-
tiva 2004/22/EC) introduce una notevole
novità: il concetto che le misurazioni
nel campo fiscale (metrologia legale) si
basano sul principio di indipendenza dalla tecnologia di misura. Si tratta di un nuovo
approccio denominato metrological tech-nology independent: “A manufacturer may choose to use any technical solution that complies with the essential require-ments referred to in Annex I and in the rel-evant instrument-specific Annexes MI-001 to MI-010”. La Direttiva Europea sugli strumenti di
misura 2004/22/CE
(comunemente indi-
cata con l’acronimo
MID) è entrata nel
vivo della sua appli-
cazione. Essa, basan-
dosi sul principio
del nuovo approc-cio, è molto diversa
rispetto alle prece-
denti direttive “ver-
ticali”, specifiche per
ciascun tipo di stru-
mento di misura. In
particolare, le princi-
pali novità introdotte
dalla direttiva MID
sono: (i) conferire la massima responsa-
bilità ai Costruttori Metrici; (ii) assicu-
rare il rispetto consapevole delle norme
attraverso l’importante opera svolta dagli
Organismi Notificati; (iii) garantire la tra-
sparenza del mercato attraverso l’azione
delle Autorità di sorveglianza.
Da un punto di vista tecnico-metrologico,
quindi, è possibile costruire ed omologare
contatori d’utenza (acqua e gas) non più
basati su rigide tecniche di misura (pre-
valentemente di tipo meccanico, come nel
passato), ma fabbricati utilizzando qual-
sivoglia principio fisico di misura che il
Costruttore abbia verificato come affida-
bile per la specifica applicazione, purché
vengano garantite le necessarie prestazioni
metrologiche, ossia il rispetto degli Errori
Massimi Tollerati (MPE: Maximum Per-
missible Errors).
Questa “liberalizzazione” del principio
fisico di misura consente pertanto di bene-
ficiare delle nuove opportunità offerte dalle
più moderne tecnologie di misura, basate
anche sull’impiego dell’elettronica, ed in
particolare dell’utilizzo di microprocessori
(tecnologie smart o sensori digitali).
In particolare, vengono alla ribalta i misu-
ratori elettronici basati su un principio di
misura di tipo statico, con i seguenti van-
taggi intriseci:
- misuratori elettronici o digitali;
- misuratori dotati di micro-processore,
con capacità di elaborazione dei segnali
(diagnostica);
- misuratori muniti di un sistema di comu-
nicazione bidirezionale (connettività), in
grado di essere inseriti all’interno di un’
architettura di sistema AMR (sistemi
evoluti di tele lettura), figura 7;
- il principio di misura statico implica
assenza di parti in movimento (assenza
di manutenzione), e quindi assenza
di attrito, di invecchiamento e di sca-
dimento delle prestazioni (la curva di
errore si mantiene praticamente costante
durante l’intera vita del misuratore);
- il principio di misura statico implica
migliori prestazioni metrologiche, e in
particolare una certa linearità della curva
di errore;
- il principio di misura statico tipicamente
comporta una maggiore sensibilità in
tutto il campo di portata, ed in partico-
lare una notevole sensibilità anche ai
flussi molto piccoli (e quindi una insen-
sibilità ai fenomeni inerziali).
Un misuratore smart necessita di alimenta-
zione elettrica (a batteria), sia per il funzio-
namento del modulo di misura (metrolo-
gia), sia per l’opzione telelettura (modulo
radio per la trasmissione a distanza dei dati
di consumo).
La batteria, anche se spesso viene garantita
una vita media di 10-15 anni, tipicamente
ha una durata inferiore alla vita media del
contatore stesso.
Con i misuratori elettronici, statici e
smart, si entra nella nuova era della
misura digitale.
Smart Water MetersSono stati sviluppati contatori idrici (resi-
denziali) basati su un principio fisico di
misura innovativo, di tipo statico. Tra que-
sti vanno citati: il contatore idrico ad oscil-
lazione fluidica ( figura 8); il contatore
idrico elettromagnetico ( figura 9).
In particolare, i contatori idrici a principio
elettromagnetico rappresentano una tec-
nologia molto conosciuta ed apprezzata
per le misure nelle reti idriche (adduttive e
distributive). Non è stato facile realizzare
dei contatori magnetici per uso domestico
(residenziale), in virtù del fatto che tali
contatori elettronici (smart water meters)
richiedono una batteria come fonte ener-
getica fondamentale per il loro funziona-
mento. Per superare tale limite, si è pensato
Figura 8 - Misuratore idrico ad oscillazione fluidica, di tipo residenziale (Elster mod. SM700)
Figura 7 - Generica architettura di sistema AMR (Automatic Meter Reading) o telelettura
Poco più di dieci anni fa, è stato lanciato sul mercato mondiale PNOZmulti: il primo modulo di sicurezza confi gurabile. La forza di un’idea e la capacità tecnologica di Pilz hanno dato inizio a un successo che sta continuando.
Come per altri prodotti, Pilz ha anticipato i tempi e, bruciando le tappe, ha defi nito un nuovo stan-dard de facto: il modulo confi gurabile di sicurezza, che oltre ad avere stimolato l’ampliarsi della domanda, ha generato nel tempo una serie di imitazioni, ma di cui PNOZmulti continua a essere il punto di riferimento.
In tutte le parti del mondo sono in funzione automazioni nelle più disparate applicazioni in cui la parte di sicurezza è affi data a PNOZmulti! Questo grazie alla sua disponibilità, semplicità d’impiego e affi dabilità.
Il segreto della longevità di PNOZmulti è da ricercarsi nel know-how di Pilz, e nella capacità di interpretare i bisogni del mercato, ma soprattutto nella sua capacità di tradurle in soluzioni pratiche.
Un forte ringraziamento ai nostri clienti che hanno creduto in Pilz e nel corso degli anni hanno continuato a scegliere PNOZMulti applicandolo alle loro macchine.
Dieci anni di applicazionicon un mondo di clienti soddisfatti.
Anche i falsi d’autore sembrano belli… Ma la magia è solo nell’originale!
Pilz Italia srl - Società con unico socio - Via Gran Sasso, 1 - 20823 Lentate sul Seveso (MB) - ItalyTel. +39.0362.1826711 - Fax +39.0362.1826755 - [email protected] - www.pilz.it
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
UTILITY
tecnica90
di utilizzare dei magneti permanenti per la
creazione del campo magnetico di densità
B: tale soluzione riduce drasticamente i
quantitativi di energia rispetto ai modelli
precedenti, con campo magnetico creato da
bobine alimentate elettricamente.
Pertanto, risolto il problema energetico, i
misuratori elettromagnetici di taglia resi-
denziale/domestica presentano una elevata
sensibilità ai bassi flussi, dell’ordine di 3
l/h (portata minima rilevabile dallo stru-
mento decisamente inferiore a quella dei
contattori meccanici). La curva degli errori
(curva caratteristica) risulta essere molto
“piatta”, il che è sinonimo di accuratezza
ed affidabilità di misura. Infine, la natura
statica del principio di misura garantisce la
insensibilità all’azione del tempo (non c’è
usura).
Un contatore basato su un principio di
misura statico, oltre ad essere privo di
usura e di manutenzione, mostra due van-
taggi di particolare rilevanza:
- possiede dei costi cumulativi (life cycle
cost) decisamente inferiori ai corrispon-
denti costi dei contatori meccanici tradi-
zionali ( figura 10): la curva dei costi
di un misuratore smart è decisamente più
“piatta” di un misuratore tradizionale; al
maggior costo di acquisto iniziale si de-
ve aggiungere il costo (irrilevante) della
sostituzione della batteria durante l’inte-
ra vita del misuratore (15 anni); al termi-
ne della vita utile del contatore smart si
ha un notevole risparmio in termini di
acqua contabilizzata che invece non ver-
rebbe registrata (a causa della spiccata
tendenza a sottostimare durante l’invec-
chiamento) da un contatore meccanico
tradizionale nel medesimo intervallo di
vita;
- la curva dell’errore dei misuratori smart
è decisamente “più piatta” e lineare di
quella dei contatori tradizionali ( figu-
ra 11): ciò significa che un misuratore
smart conserva inalterata nel tempo la
sua qualità metrologica in tutto il campo
di portata (soprattutto ai bassi flussi).
Smart Gas MetersAnche i contatori elettronici di gas pos-
sono basarsi su un principio di misura sta-
tico (senza parti in movimento).
I contatori di gas statici, oggi prodotti e
commercializzati per uso residenziale,
appartengono alle due seguenti categorie: i
misuratori ad ultrasuoni; i misuratori mas-
sici termici.
In entrambe tali categorie di misuratori,
il gas transita all’interno di opportune
“sezioni” (o camere) di misura, senza che
ci siano organi in movimento interposti nel
flusso di gas.
Tali misuratori statici, presentano alcuni
vantaggi: ridotta interferenza nella misura
(misuratori non intrusivi) tra flusso di gas
ed il contatore stesso; assenza di usura/
fatica dei componenti; ridotte perdite di
carico.
I misuratori gas ad ultrasuoniI primi pioneristici tentativi di utilizzare
gli ultrasuoni per la misura della portata di
fluidi risale addirittura alla fine degli anni
’20: al tedesco Rütten viene attribuito il
primo brevetto (1928-1931).
Già nei primi anni ‘60 vengono studiati
e prodotti i primi esemplari di misuratori
ad ultrasuoni per uso industriale. Delle
due categorie di misuratori ad ultrasuoni
(“transit-time” e “doppler-effect”), quelli
che prevalgono nello sviluppo tecnologico
per la migliore qualità della misura sono i
cosiddetti misuratori “a tempo di transito”
(transit-time, time-of-flight flowmeters).
In letteratura tecnica, già alla fine degli
anni ’70, sono presenti numerosi libri e
pubblicazioni sui misuratori di portata ad
ultrasuoni, con ampia rassegna delle carat-
teristiche tecniche e metrologiche di que-
sta famiglia di misuratori.
Largamente utilizzati, a partire dagli anni
’70, per il controllo di numerosi processi
industriali, i misuratori ultrasuoni godono
di un immediato successo grazie alle loro
principali qualità: principio di misura sta-
Figura 9 - Misuratore idrico elettromagnetico, di tipo residenziale (Sensus mod. iPerl)
Figura 10 - Curva dei costi cumulativi: confronto tra un misuratore smart e un misuratore tradizionale
Figura 11 - Confronto tra la tipica curva di errore di un misuratore smart (statico) e quella di un misuratore tradizionale (dinamico). Si noti la linearità della curva caratteristica di un misuratore smart al variare della portata
Consumare meno energia?Si può.
Come?Monitorando
i consumi.
Energy efficiencyand environmentalmanagement
Via Raffaello Sanzio 520090 - Cesano Boscone (MI)Tel. +39 02 [email protected]
Soluzioni semplici ed efficaciper Energy Management
Real-Time Insightfor ReducingConsumption
È attivo il nostro nuovo Servitecno Web Storewww.servitecnowebstore.it
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
UTILITY
tecnica92
tico (assenza di usura e di perdite di cari-
co); elevata versatilità (consentono la mi-
sura bi-direzionale di flusso, in una gam-
ma molto estesa di tubazioni e di porta-
te); buone funzioni di diagnostica e pos-sibilità di montaggio dei trasduttori all’e-sterno dei tubi (i primi
prototipi di trasduttori
“clamp-on” risalgono al
1954).
Inizialmente (negli anni
‘70 e i primi anni ‘80) i
misuratori ad ultrasuoni
del tipo transit-time tro-
vano impiego principal-
mente nei liquidi e meno
nei gas: ciò è dovuto alla
differente densità tra i
due fluidi e alla conseguente diversa velo-
cità di propagazione del suono nel mezzo
(fluido di misura).
Successivamente (fine anni ‘80/inizio an-
ni ‘90) gli sviluppi tecnologici, dell’elet-
tronica asservita alla misura ed al control-
lo, consentono di produrre misuratori ad
ultrasuoni specificatamente dedicati alla
misura di flussi gassosi. Le prime appli-
cazioni al gas naturale risalgono al 1987
(Scelzo e Munk).
Ancorché impiegati con successo nelle
misure di gas in campo industriale, i mi-
suratori ad ultrasuoni in applicazioni fi-
scali (custody transfer) si affermano con
un leggero ritardo .
I continui miglioramenti apportati, grazie
alla spinta della ricerca e dello sviluppo,
consentono ai misuratori ad ultrasuoni
di implementare numerose generazioni
di sensori, arrivando (verso la fine degli
anni ’90) ad una evoluta generazione di
sensori per la misura di flussi gassosi,
affidabile e ad alte prestazioni.
I successi conseguiti dalle recenti gene-
razioni di misuratori ad ultrasuoni, hanno
spinto i Costruttori Metrici a sviluppare
ed implementare (già nei primi anni del
2000) contatori gas per misure fiscali
anche nel campo delle piccole taglie
(residenziali/domestici) ( figura 12 e
figura 13).
I misuratori massici termiciI primi prototipi di misuratori massici ter-
mici (thermal mass flowmeters) risalgono
ai primi anni ‘80. In realtà alcuni ricer-
catori, già negli anni ’70, avevano avuto
l’intuizione di estendere le conoscenze
raggiunte nel campo dell’anemometria a
filo caldo (thermo-anemometers) per la
realizzazione di un misuratore massico
per gas, basato sullo scambio termico
(convettivo, forzato) tra un riscaldatore
ed un flusso di gas.
Lo schema di base
di tali misuratori
è costituito da tre
elementi: un riscal-
datore elettrico, che
dissipa una potenza
termica nel flusso
di gas con cui è a
contatto, e due ter-
mosonde (a monte e
a valle del riscalda-
tore stesso).
I primi misuratori
massici termici (ini-
zialmente detti anche calorimetric o hea-
ted grid flowmeters) vengono prodotti in
svariate configurazioni di misura (metà
degli anni ‘80): con gli elementi interni
alla tubazione; con gli elementi esterni al-
la tubazione; ad inserzione; a by-pass ca-
pillare (per piccole por-
tate).
Le loro iniziali appli-
cazioni riguardavano
il comparto industria-
le, specificatamente per
medio-piccole portate di
aeriformi.
Successivamente, so-
no state sviluppate ed
implementate numero-
se versioni di misurato-
ri massici termici, non tutte con il mede-
simo livello di successo e di penetrazione
sul mercato.
Con riferimento alle portate medio-pic-
cole per applicazioni residenziali sono
stati sviluppati ed implementati i misu-
ratori termo-massici a by-pass capillare
(capillary thermal mass flowmeters).
Il loro principio fisico di funzionamento
è schematicamente riportato di seguito
( figura 14):
Figura 12 - Schema di misura di un misuratore gas ad ultrasuoni, con propagazione diretta dell’onda ultrasonora (Yazaki Corp.-Matsushita Co. Ltd.)
Figura 13 - Schema di misura di un misuratore gas ad ultrasuoni, con propagazione indiretta dell’onda ultrasonora (Landis+Gyr, serie Libra)
Figura 14 - Schema di misura di un misuratore statico termo-massico con circuito di by-pass capillare
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
UTILITY
tecnica 93
Qel = RI2 = Qth = mccp T
avendo indicato con:
mc portata massica nel circuito di by-pass
capillare [kg/s],
cp calore specifico a pressione costante
del gas [J/(kg K)],
T = T2 – T1 è la differenza di tempe-
ratura, tra monte e valle dell’elemento
riscaldatore [K],
T1 è la temperatura misurata a monte del
riscaldatore [K],
T2 è la temperatura misurata a valle
dell’elemento riscaldatore [K].
Uno dei punti di criticità di questa cate-
goria di misuratori di gas consiste nel
problema della conoscenza e della
costanza delle proprietà termofisiche del
gas. Infatti, il calore specifico a pressione
costante del gas di misura (cp) dipende
dalla composizione del gas stesso e dalla
sua temperatura. Variazioni significative
di cp implicano conseguenti variazioni
della conduttività termica ( ) del gas e,
conseguentemente, della diffusività ter-
mica del gas [ = /(cp . )].
Pertanto, l’aspetto fisico più delicato di
questa categoria di misuratori è rappre-
sentato proprio dal potenziale problema
del “riconoscimento del gas di misura”
(gas sensitivity or gas identification).
Per questi motivi, inizialmente, a questa
categoria di misuratori in letteratura tec-
nica veniva attribuita la denominazione
“not-true-mass-flowmeters”.
Successivamente, sono stati messi a
punto sofisticati ed efficaci sistemi HW/
SW per il riconoscimento del gas (tecni-
che di “auto-apprendimento”) e per rela-
tiva compensazione della misura.
Nella figura 15 sono riportati alcuni
esempi commerciali di misuratori termo-
massici a by-pass capillare.
ConclusioniNegli ultimi anni, si registra una grande
attenzione ed un gran fermento intorno
ai concetti di smart grid e di smart mete-ring. Questi concetti trovano una con-
creta corrispondenza con le apparecchia-
ture digitali prodotte e già disponibili per
il mercato elettrico. Non altrettanto può
dirsi nelle reti gas e nelle rete idriche,
dove ancora non è avvenuta una com-
pleta migrazione su apparti basati su tec-
nologie e piattaforme digitali.
Occorre quindi promuovere la diffusione
delle tecnologie smart nell’industria del
gas e dell’acqua a tutti i livelli, soprat-
tutto nei confronti della misura e dei
requisiti di interoperabilità.
È auspicabile che, in un futuro prossimo,
il mercato degli utility meters si orienti
verso l’uso delle tecnologie di misura
innovative.
Occorre ribadire che l’impiego degli
smart meters consente di migliorare com-
plessivamente la qualità delle prestazioni
di misura nelle reti di pubblica utilità
(migliorando l’attendibilità dei bilanci
fisici e quella della determinazione delle
perdite).
A fronte di investimenti (costi di acqui-
sto) che inizialmente possono apparire
una barriera alla loro diffusione, ad una
più attenta analisi economica gli smart
meters risultano senz’ altro competitivi,
grazie: alla migliore determinazione dei consumi (a garanzia delle Utility e
degli utenti/consumatori); all’assenza di manutenzione; alla intrinseca (nativa)
capacità di comunicazione a distanza ed
integrazione in sistemi avanzati di tele-
lettura o AMR (fornitura di servizi post-
contatore all’utenza, tariffazione bioraria
ecc.).
È convinzione ormai diffusa che la
disponibilità commerciale di smart
meters possa accrescersi nel breve-medio
periodo, migliorando la competizione tra
i players (costruttori metrici), favorendo
una riduzione dei costi di acquisto, e
garantendo efficienza e qualità dei ser-
vizi a tutti i clienti e agli operatori del
comparto.
Bibliografia[1] F. Cascetta, L. Zotti, “La misura
dell’acqua per uso potabile: situazione
attuale, quadro normativo e prospettive
future”, Eidos-La rivista del metering
(ISSN 1972-6988), n.4, pp. 42-50, Anno
2004.
[2] F. Cascetta, “Strumenti per la misura
di grandezze idrauliche”, capitolo 4 in
Ricerca e controllo delle perdite nelle reti di condotte, ISBN 978-88-251-
7332-1, Città Studi Edizioni (UTET Uni-
versità), 1a edizione, novembre 2008,
pp.120-160, 2008.
[3] F. Cascetta, “Automatic Meter Read-
ing For Residential Natural Gas”, Pipe-line & Gas Journal, pp. 37-40, July 2009.
[4] F. Cascetta, M. Di Natale, A. Di
Nardo, “La telelettura e la telegestione
dei contatori d’utenza: una tecnologia
matura a supporto della compilazione
dei bilanci fisici di una rete di distri-
buzione idrica”, Atti IV Seminario La ricerca delle perdite e la gestione delle reti di acquedotto, Aversa 17-18 set-
tembre 2009, Facoltà di Ingegneria della
Seconda Università di Napoli, pubblicata
nel Supplemento della rivista L’Acqua,
ISSN 1125-1255, marzo/aprile 2010, n.2,
pp. 69-72, 2010.
[5] F. Cascetta, “Una panoramica sullo
stato dell’arte delle tecnologie di Smart
Meter Gas”, CH4 Energia Gas, ISSN
1972-6376, n. 3, pp. 52-54, 2011.
[6] F. Cascetta, L. Zotti, “Riflessioni sui
contatori d’acqua nel regime della diret-
tiva europea 2004/22/CE (MID)”, Uni-ficazione e Certificazione, ISSN 0394-
9605, n. 10, pp. 28-30, 2011.
[7] F. Cascetta, “Futuro e prospettive nel
settore degli utility meters”, CH4, ISSN
1972-6376, n.4, pp. 46-57. 2012. ■
Figura 15 - Alcuni esempi di misuratore termo-massici commerciali: a sinistra mod. Metersit, a destra mod. Diehl
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
novità94
Jacopo Di Blasio
IN VETRINA
Magelis SCU
Un HMI controller semplice e compatto
Schneider Electric, specializzata nella
gestione dell’energia, ha presentato una
nuova gamma di controller HMI, deno-
minati Magelis SCU, dedicati alla ge-
stione di piccoli macchinari e processi industriali semplici. Questi controller
sono caratterizzati da un design integrato
e sono pensati per consentire un rispar-
mio che può arrivare fino al 15% dei co-
sti di installazione e di proprietà.
I controller Magelis SCU includono in
una unica soluzione modulare tutte le
funzionalità fondamentali per la gestio-
ne di macchine e processi semplici, con
l’obiettivo di ridurre in modo sensibile i
costi.
I display a tecnologia crystal-clear sono
caratterizzati da un’elevata intensità lu-
minosa, per consentire di operare in mo-
do comodo e senza problemi di visualiz-
zazione. Gli schermi, dotati di funzione
touch e utilizzabili anche con i guanti,
sono TFT a 65.000 colori e disponibili in
due diverse taglie da 3,5" o 5,7".
Questi nuovi prodotti sono basati sugli
stessi schermi e sono caratterizzati dalla
stessa semplicità d’installazione della se-
rie HMI STU di Schneider Electric. Gli
HMI controller Magelis SCU sono carat-
terizzati da un’elevata potenza di elabo-
razione logica e sono particolarmente cu-
rati anche per quanto riguarda la connet-
tività.
Infatti, la comunicazione avviene trami-
te porta USB, con possibilità di collega-
mento a colonne luminose e interruttori
biometrici, e sono anche presenti: porta
seriale, ethernet e CANopen.
Dal punto di vista dell’interconnessione
con le periferiche, su questi controllori
è presente un ingresso I/O digitale com-
prendente HSC, PTO/PWM, un ingres-
so I/O analogico e vi sono anche ingres-
si dedicati alla temperatura. La memoria
imbarcata comprende 128 MB di Flash
Eprom.
Questi dispositivi sono programmabili e
compatibili con i linguaggi IEC, infat-
ti i Magelis SCU sono parte integrante
di SoMachine, la piattaforma software
conforme alla norma IEC 611131-3 che
offre ai costruttori di macchine sei lin-
guaggi di programmazione (FBD, ST,
SFC, LD, IL, CFC).
La configurazione dei controller Magelis
SCU è semplificata grazie alle opzioni di
montaggio rapido del modulo controller,
che può essere posizionato direttamente
in un foro con diametro di 22 mm o su
una guida DIN con cavo remoto (dispo-
nibile nelle lunghezze di tre o 5 metri).
Il cavo I/O può essere collegato attraver-
so una morsettiera rimovibile a molla. Il
modulo display si monta in un foro stan-
dard e l’installazione non richiede par-ticolari operazione di predisposizione.
Risparmiando lo spazio che normalmen-
te è riservato al PLC, i controller Ma-
gelis SCU sono ideali per applicazioni in spazi limitati e per macchine uten-sili e macchinari da imballaggio sem-
plici: con comando remoto con funzione
CANopen Master e compatibilità este-
sa; con comando monoasse con contatori
100kHz e uscita PTO/PWM 50kHz.
I Magelis SCU permettono di effettuare
diverse operazioni di monitoraggio re-moto dei processi. L’app mobile Vijeo
Design’Air, già disponibile per sistemi
iOS e Android, sarà a breve resa compa-
tibile anche con la gamma SCU in mo-
do da operare in remoto anche su tablet
o smartphone. La visualizzazione remota
si ottiene anche con Webgate, tramite un
PC con browser internet. ■
SEDE DI VERONA:
Via E. Fermi, 15/A - Z.A.I. - 37135 VERONATel. 045.50.88.88 r.a. - Fax 045.50.88.59
www.teleindustriale.it - [email protected] DI PADOVA:
Viale dell’Industria, 70/5 - 35129 PADOVATel. 049.780.16.13 r.a. - Fax 049.780.87.54
Il vostro partner idealeper crescere insieme.
Your ideal partner to grow together.
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
novità96
Jacopo Di Blasio
IN VETRINA
Flir Serie Ex e Serie Exx
Termocamere per ogni occasione
Flir Systems, marchio di riferimento della
termografia ad infrarossi, ha recentemente
annunciato il lancio di due nuove famiglie
di termocamere, la Serie Ex e la Serie Exx.
La Serie Ex comprende termocamere a partire da 995 euro (IVA esclusa) parti-
colarmente adatte per le ispezioni di com-
ponenti elettrici e meccanici. La Serie Ex
ha la capacità di rilevare guasti e permette
di ispezionare gli impianti in modo sem-
plice e veloce. Le termocamere Serie Ex
sono semplici ed intuitive e costituiscono
un’alternativa ai pirometri, fornendo una
soluzione capace di produrre immagini
termografiche con informazioni termiche
per ciascun pixel.
Grazie all’obiettivo fisso che non richiede
messa a fuoco, queste termocamere sono
molto facili da utilizzare. Progettate per gli
utenti che desiderano avvicinarsi alla Ter-
mografia, le Serie Ex sono in grado di mi-surare temperature fino a +250 °C, pro-
ducendo istantaneamente immagini termo-
grafiche in formato Jpeg con tutti i dati ne-
cessari alla misura della temperatura. Tutte
le versioni della serie Ex di Flir pesano so-
lo 575 grammi e si trasportano facilmente
in una custodia da cintura.
Invece, le termocamere Serie Exx di FLIR sono dotate di auto-orientamento e sono in
grado di misurare temperature fino a 650 °C, producendo immediatamente im-
magini termiche Jpeg e anche registrazio-ni o streaming video che comprendono
tutti i dati di temperatura. La funzione di
auto-orientamento ruota automaticamente
le informazioni di misura sul display in re-
lazione alla posizione verticale o orizzon-
tale. Le termocamere Serie Exx, con una
nuova interfaccia utente, sono degli stru-
menti ricchi di funzioni per usi industria-
li, per manutentori ed elettricisti. Tutti i
modelli della serie Exx sono provvisti di
connessione Meterlink e Bluetooth per
effettuare ispezioni più rapide e precise.
La connessione delle termocamere con al-
tri dispositivi o strumenti di misura facili-
ta lo scambio di informazioni e la tecno-
logia MeterLink consente il trasferimento
alla termocamera, tramite Bluetooth, dei
dati acquisiti da una pinza amperometrica
Extech o da un misuratore di umidità mul-
tifunzione. Inoltre, si possono facilmente
trasferire le immagini in modalità wireless
ad uno smartphone o tablet PC.
Il modello di punta della serie Exx, la ter-
mocamera E60, si colloca ai livelli più
elevati, tra queste nuove offerte Flir, in
termini di risoluzione dell’immagine ter-
mica (320x240 pixel) e di sensibilità
nel rilevare differenze di temperatura (da
0,05 °C).Sia le Ex che le Exx sono dotate di fotoca-
mera, per immagini nello spettro visibile,
e dispongono della tecnologia MSX bre-
vettata Flir. La fotocamera integrata rende
più semplice interpretare i dati acquisiti e
comprendere le caratteristiche e la posizio-
ne effettiva dell’oggetto dell’indagine, vi-
sto che l’immagine visiva può essere usata
come ulteriore riferimento per analizzare
l’immagine termica. La tecnologia MSX
è stata messa a punto da Flir per produrre
immagini di qualità elevata in tempo reale,
aggiungendo maggiori dettagli alle imma-
gini termografiche, consentendo maggio-
re rapidità nell’inquadratura del soggetto e
anche nella produzione di rapporti che ri-
sultino più ordinati e comprensibili. ■
Flir serie Exx E40 E50 E60
Qualità immagine termica 160x120 pixel 240x180 pixel
320x240 pixel
Rileva differenze di temperatura da
0,07 °C 0,05 °C 0,05 °C
Fotocamera visiva integrata 3,1 Mpixel 3,1 Mpixel 3,1 Mpixel
Tecnologia Flir MSX Sì Sì Sì
Funzione di auto-orienta-mento
Sì Sì Sì
MeterLink e Wi-Fi Sì Sì Sì
Flir serie Ex E4 E5 E6 E8
Qualità immagine termica 80x60 pixel 120x190 pixel 160x120 pixel 320x240 pixel
Rileva differenze di temperatura da 0,15 °C 0,10 °C 0,06 °C 0,06 °C
Fotocamera visiva integrata Sì Sì Sì Sì
Tecnologia Flir MSX Sì Sì Sì Sì
Analisi Misuratore spot
Misuratore spot Area con max./min.
Misuratore spot Area con max./min. Allarme colore;ImpostazioneTemperatura blu sotto/rosso sopra
Misuratore spotArea con max./min. Allarme colore; Impostazione temperatura blu sotto/rosso sopra
www.sew-eurodrive.it
Tanti settori industriali. Tante sfide. Un unico partner: SEW-EURODRIVE. Le nostre tecnologie più innovative
vi offrono la miglior qualità a un basso costo di gestione. Qualità, efficienza e sicurezza girano da sempre
sulla ruota di SEW per tutti i comparti industriali: costruzioni, alimentare, automobilistico, logistico …
Per noi ogni cliente è unico e unico il sistema di automazione sempre studiato ad hoc; dall’esigenza più
piccola ai grandi impianti produttivi SEW-EURODRIVE ha la soluzione giusta ad attendervi!
No Matter What You Move: We Drive It.
SEW-EURODRIVE–Driving the world
Siamo presenti a SPSPAD 2 – Stand G 056
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
novità98
Franco Canna
IN VETRINA
SolidWorks 2014
Progettazione 3D semplice e innovativa
SolidWorks 2014, la ventiduesima relea-
se della soluzione per la progettazione 3D
di Dassault Systèmes, presenta oltre 200 migliorie derivanti da sviluppi avviati sul-
la base delle richieste degli utenti. Que-
sta soluzione comprende nuovi strumenti
che consentono di accelerare il processo di
progettazione, ottimizzare la collaborazio-
ne e migliorare la produttività.
Scendendo nel dettaglio degli strumen-ti di progettazione, la nuova funzionali-
tà Style Spline, il ridimensionamento au-
tomatico degli schizzi (Sketch Picture) e i
nuovi controlli dei raccordi conici permet-
tono agli utenti di creare superfici com-
plesse e forme organiche in modo più ve-
loce, semplice e preciso. Le operazioni
di disegno dei particolari sono state ulte-
riormente automatizzate e velocizzate. Le
nuove funzioni per la progettazione di par-
ti in lamiera consentono di creare più rapi-
damente le geometrie e generare dati più
precisi per la produzione.
Quanto all’integrazione dei flussi di lavo-ro, SolidWorks Enterprise PDM consen-
te una gestione agevolata di una maggio-
re quantità di dati grazie alla nuova inte-
grazione con Microsoft Office e al client
web ottimizzato con anteprima grafica.
SolidWorks Electrical è poi maggiormente
integrato con SolidWorks Enterprise PDM
e con eDrawings e permette agli utenti di
ottimizzare, condividere e tracciare i pro-
getti elettrici in maniera più semplice, per
una migliore collaborazione sui progetti.
My.SolidWorks è il nuovo strumento uni-
co per accedere a tutta la base dati di infor-
mazioni disponibili nelle varie community
(forum ecc.) sulle feature di SolidWorks.
Capitolo produttività. Il sistema risponde
più rapidamente e richiede minori intera-
zioni da parte dell’utente. È stato sempli-
ficato l’accesso alle configurazioni, intro-
dotta possibilità di eseguire lo switch tra
assieme flessibile e rigido; sono stati in-
trodotti miglioramenti negli accoppiamen-
ti; semplificata la messa a punto di una vi-
sualizzazione dell’esploso con rotazioni;
velocizzate le ripetizioni nell’assieme; in-
trodotta l’integrazione di SolidWorks Pla-
stics. Grazie inoltre a report e stime di co-
sto semplificati, gli utenti possono preven-
tivare il costo delle parti più velocemente e
impostando meno parametri, quindi condi-
videre i dati in maniera più efficiente con
tutta la filiera.
Passiamo infine alla visualizzazione po-tenziata. Una nuova user interface offre
maggiori possiblità di personalizzazio-
ne, sfrutta nuove icone, offre una cartella
cronologia, la possibilità di salvare come
copia, delle viste di sezione, la possibilità
di salvare come PNG, nuovi sfondi e am-
bientazioni, il tool PhotoView 360 per il
rendering con una nuova SunLight e altri
miglioramenti.
La simulazione è stata semplificata: So-
lidWorks Simulation sfrutta automatica-
mente i dati per il riutilizzo nelle simula-
zioni, evitando inutili duplicazioni e mi-
gliorando la collaborazione nella proget-
tazione. Per la gestione degli assiemi arri-
va invece la nuova barra contestuale degli
strumenti Quick Mate e Slot Mate (accop-
piamento rapido e di gole). Nelle viste in
sezione degli assiemi, gli utenti possono
includere o escludere determinati compo-
nenti per creare velocemente viste in se-
zione di grande impatto.
Infine, i tool eDrawings per PC e edra-
wings per iPad supportano da questa ver-
sione maggiori funzionalità. È inoltre in
arrivo una app per Android. ■
L‘automazione per l‘industria ti aspetta in fi era
+39 02 880 [email protected]
Prodotti e SoluzioniSistemi e componenti di azionamento
Componenti elettromeccanici e dispositivi periferici
Sensori
Tecnologia di controllo
IPC
Software industriale
Tecnologia d’interfacciamento
Dispositivi di commutazione in bassa tensione
Dispositivi di interfaccia uomo-macchina (HMI)
Comunicazione industriale
Formazione e consulenza
Advisory PanelMitsubishi Electric
Omron Electronics
Panasonic Electric Works Italia
Pepperl+Fuchs FA Italia
Phoenix Contact
Pilz Italia
Rittal
Rockwell Automation
Schneider Electric
Sew-Eurodrive
Sick
Siemens
Steute Italia
ABB
ANIE - Automazione
B&R Automazione Industriale
Beckhoff Automation
Bonfi glioli Mechatronic Drive Solutions
Bosch Rexroth
Eaton
Esa Elettronica
Festo
Gefran
Heidenhain Italiana
Lapp Italia
LTi Italia
Oltre 220 aziende hanno già aderito, consulta l’elenco aggiornato su www.sps-italia.net
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
novità100
Bruno Vernero
IN VETRINA
Siemens NX 9
Uno strumento intelligente per lo sviluppo del prodotto
NX 9, la nuova versione del software NX
di Siemens, introduce nuove tecnologie e
funzionalità nello sviluppo industriale dei
prodotti. La tecnologia sincrona per il 2D
è studiata per migliorare l’utilizzo di dise-
gni bidimensionali, mentre la tecnologia
di progettazione 4G (quarta generazio-
ne) è mirata ad aumentare la produttività
sui grandi assiemi e il software NX Rea-lize Shape mette a disposizione un nuo-
vo pacchetto avanzato per la progettazione
di forme libere. NX 9 offre anche un’inte-
grazione più stretta con il PLM attraverso
l’ambiente Active Workspace di Siemens
e numerose migliorie CAD/CAM/CAE.
La Synchronous Technology per il 2D im-
mette “intelligenza” nei dati 2D in modo
che gli utenti possano modificare file mul-
ti-CAD, senza bisogno di conversioni, in
maniera intuitiva e fino a cinque volte più
velocemente. Il sistema “capisce” le rela-zioni geometriche intrinseche dei dise-gni 2D e applica regole predefinite dall’u-
tente nei punti di intervento, allo scopo di
realizzare modifiche intelligenti. Le stesse
regole vengono applicate localmente inve-
ce che globalmente per assicurare presta-
zioni più veloci.
NX Realize Shape di NX 9 permette la
progettazione di forme libere o superfici complesse in maniera integrata con il pac-
chetto software CAD/CAM/CAE, elimi-
nando molti passaggi legati all’utilizzo di
strumenti separati per la progettazione di
forme libere e la fase di ingegnerizzazione.
Centinaia di migliorie di NX 9 toccano tut-
ti gli aspetti del pacchetto CAD, CAM e
CAE. La tecnologia 4GD, migliora la col-
laborazione e la progettazione contestua-
lizzata, accelerando lo sviluppo di pro-
dotti complessi di grandi dimensioni con
milioni di componenti. Grazie all’integra-
zione di Active Workspace 2.0, l’interfac-
cia innovativa verso il software Teamcen-
ter di Siemens, gli utenti possono trovare
velocemente tutte le informazioni rilevan-
ti (parti, attività, workflow, requisiti e spe-
cifiche), attingendo anche a diverse fonti
esterne di dati.
Nel CAE di NX, un nuovo solutore termi-
co parallelo migliora le prestazioni sui mo-
delli di grandi dimensioni, fornendo i ri-
sultati dell’analisi in tempi più rapidi. Le
migliorie al software NX Nastran, il so-
lutore FEA, dimezzano i tempi di simula-
zione di rumorosità, vibrazioni e ruvidità
(NVH).
Altre novità funzionali per l’industria ma-
nifatturiera consentono una gestione più
efficiente, veloce e flessibile della pro-
grammazione CAM e CIMM. Nella la-
vorazione di stampi, la nuova funzione di
gestione dell’area di fresatura mette a di-
sposizione un’interfaccia grafica per l’in-
terazione con l’utente che rende più effi-
ciente la programmazione e aumenta la
precisione nel controllo delle strategie di
lavorazione. Con la nuova funzionalità per
la programmazione di parti multiple, i pro-
grammatori possono riutilizzare sequenze
di lavorazione su diverse parti simili nel-
lo stesso setup. Così, un setup con sei par-
ti identiche può essere programmato fino
a quattro volte più velocemente. Il nuovo
MRL Connect for NX collega NX CAM
direttamente alla Manufacturing Resource
Library (MRL) di Teamcenter per fornire
ai programmatori facile accesso a una li-
breria condivisa di utensili, fissaggi e ma-
schere standard. Le funzionalità di pro-
grammazione e ispezione CMM sono state
estese anche alle parti in lamiera fornen-
do una soluzione altamente automatizza-
ta per la programmazione delle attività di
ispezione. ■
CONVEGNO
Per informazioni:Elena Brusadelli Tel. 335 276990
SENSORS & PROCESS INSTRUMENTATION
E’ la mostra - convegno dedicata alla sensoristicae alla strumentazione di processo.
Rappresenta un’esclusiva vetrina di prodotti, sistemi e soluzioni che trovano applicazione negli impianti
e macchine per l’industria manifatturiera e di processo. Accanto alle soluzioni per le misure di processo uno spazio
speciale è dedicato alla strumentazioneper l’analisi e il laboratorio.
MACHINE AUTOMATION
Machine Automation è la mostra - convegno dedicata a tecnici, progettisti e specialisti che operano
nel mondo delle macchine automatiche.Spazio espositivo e sessioni tecniche consentiranno agli utenti di scoprire
in anteprima le tendenze tecnologichedel settore.
MC4 MOTION CONTROL FOR
E’ la mostra - convegno interamente dedicata alle tecnologie e ai prodotti per il controllo del movimento.
L’evento si rivolge a tecnici e progettistioperanti in ambito industriale e nel settore energetico
che utilizzanomotori e motoriduttori, servomotori, azionamenti e regolatori di velocità,
controllo assi, sistemi di posizionamento, comandi a attuatori, sensori e comunicazione.
INDUSTRIAL TECHNOLOGY EFFICIENCY DAY
Industrial Technology Efficiency day, la mostra convegno nata per offrire
un quadro quanto più completo possibile per la realizzazione
di soluzioni ad elevata efficienza in ambito di impiantistica
e automazione industriale.
Dicembre 2014
Martedì 18 marzo 2014 Giugno 2014
Ottobre 2014
2014
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
novità102
Bruno Vernero
IN VETRINA
Freescale Kinetis KL02
MCU miniaturizzato con Arm core
Freescale Semiconductor ha prodotto Ki-
netis KL02, un nuovo microcontrollo-re (MCU) di dimensioni estremamente ridotte con integrato un processore Arm.
KL02 è particolarmente interessante per
prodotti di piccole dimensioni in applica-
zioni quali dispositivi portatili a batteria,
nodi di rilevamento remoto, dispositivi
indossabili e sensori medicali ingeribi-
li. Il microcontrollore Kinetis KL02, che
misura solo 1,9 x 2 mm, integra al suo in-
terno il processore Arm Cortex M0+ 32
bit, un’avanzata funzionalità di riduzione
dei consumi energetici e una serie di pe-
riferiche analogiche e di comunicazione.
Questo MCU ha 32 kB di memoria flash,
4 kB di Ram e un processore Arm che
opera a 48 MHz e funziona con tensioni
1,71-3,6V.
Questo dispositivo permette di ridurre
drasticamente le dimensioni di schede e
prodotti pur mantenendo le caratteristi-
che fondamentali in termini di prestazio-
ni, integrazione di funzioni e consumo
energetico dei dispositivi finali. Inoltre,
applicazioni con vincoli di spazio che
in passato non potevano incorporare un
MCU possono adesso passare alla cate-goria delle applicazioni intelligenti, per esempio nell’ambito della Internet of
Things (internet degli oggetti).
Kinetis KL02 è un MCU CSP (chip scale
package) a livello di wafer. I microcon-
trollori CSP Freescale utilizzano un’a-
vanzata tecnologia di produzione del
package per collegare il die direttamen-
te alle interconnessioni delle solder ball
e, di conseguenza, alla scheda dei circu-
iti stampati (PCB). Viene quindi meno
la necessità di disporre di fili di collega-
mento (bond wire) o di collegamenti di
interposer, con conseguente riduzione al
minimo dell’induttanza die-PCB e incre-
mento della conduzione termica e della
durata del package in ambienti caratteriz-
zati da condizioni fisiche difficili. Il di-
spositivo KL02 è il terzo MCU CSP del
portafoglio Kinetis e va ad aggiunger-
si alle varianti di maggiori dimensioni
Kinetis K series K60/K61 120-143 pin.
Nel corso Freescale ha previsto ulterio-
ri MCU CSP Kinetis con opzioni di in-
cremento di prestazioni, memoria e fun-
zionalità.
Avvalendosi dell’efficienza energetica
del core Cortex M0+, il microcontrollo-
re Kinetis KL02 abbassa ulteriormente la
soglia di consumo energetico della serie
Kinetis L ed è ideale per applicazioni a
bassa dissipazione e per sistemi miniatu-
rizzati.
KL02 dispone di periferiche autonome
ottimizzate in termini di consumo dell’e-
nergia, come: un convertitore analogi-
co-digitale (ADC ad alta velocità da 12
bit), un UART, timer potenti per un’am-pia gamma di applicazioni (compreso il
controllo motore), 10 modi di alimenta-
zione flessibili e un ampio clock gating
e power gating per ridurre al minimo la
dispersione di corrente. Un boot mode a
basso consumo riduce le punte di corren-
te durante la sequenza di boot o il riav-
vio da uno stato “deep sleep”, utile nei
sistemi con corrente di picco limitata dal-
la chimica delle batterie (per esempio io-
ni di litio).
Il microcontrollore Kinetis KL02 com-
prende, tra l’altro, un BME (Bit manipu-
lation engine) per una gestione più rapida
e più efficiente in termini di codice dei
registri delle periferiche e un comparato-
re analogico ad alta velocità. Sono inte-
grate SPI e 2x IICI2C a basso consumo.
Il prezzo di vendita consigliato da Fre-
escale è di 75 centesimi di dollaro per
quantitativi di 100.000 unità. ■
Per maggiori informazioni: eonews@fi eramilanomedia.ittel. 02 499 76 516
Le News in rete Le News in rete corrono di piùcorrono di più
Oltre 28.000 lettori per l’edizione on line di EONewsUnico mensile italiano di informazione e ana-lisi dei mercati dell’e-lettronica ad essere
spedito in formato digi-tale ad una lista di dif-fusione oltre la soglia di 28.000 nominativi.
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
104 A CURA DELLA REDAZIONE
CONTROLLO
Controllori di potenza con protezione veloce
Gefran ha presentato i controllori di potenza serie Xtratm, una soluzione per ambito industriale con protezione ultra-veloce da sovracorrenti incorporata. I controllori della serie Xtra prevengono interruzioni ai processi di produzione che utilizzano sistemi di riscaldamento, causati da guasti intermittenti della alimentazione elettrica.Questa funzione, infatti, elimina la necessità di sostituire i fusibili o di resettare protezioni magnetotermiche nell’impianto, intervenendo istantaneamente ad azzerare la corrente in caso di eventi di sovracorrente e corto circuito. In questo modo si prevengono guasti distruttivi ai dispositivi e al prodotto in lavorazione nell’impianto.L’operatività può essere ripristinata, sia manualmente sia automaticamente. I controllori di potenza Gefran serie Xtratm dunque aumentano la redditività degli impianti, mantenendo la produzione in caso di guasti intermittenti dei sistemi riscaldanti, prevenendo il tempo perso causato da un blocco completo delle linee produttive.I controllori di potenza serie Xtra sono disponibili nelle versioni GTF Xtra da 25 a 60 Ampere, con tensione 480 Vac e nelle versioni GFW Xtra da 40 a 100 Ampere, per sistemi mono/bi/trifase, con tensione 480 Vac.Le applicazioni sono molteplici, dai forni elettrici sotto vuoto e a pozzo per trattamenti termici alle linee di formatura e indurimento lamiere, dagli impianti di produzione vetro fino alle macchine soffiatrici per le bottiglie in Pet.
SENSORI
Fotocellule multitensione a elevata portata
Delle nuove fotocellule multitensione ad elevata distanza di rilevamento sono state realizzate da Omron. Sono le nuove E3JK, che sostituiscono le vecchie E3JK dopo più di 20 anni di servizio. Con le nuove E3JK, Omron ha riprogettato completamente i sensori fotoelettrici multitensione. Alcuni dei vantaggi dei nuovi modelli comprendono: maggiore distanza di rilevamento, sino ad 8 volte la serie precedente (modello a sbarramento sino ai 40 m); Led rosso come le E3FA; indicatore di funzionamento di grandi dimensioni; due indicatori (output e stabilità); un nuovo modello a tasteggio con distanze sino ai 2,5 m; L/on-D/on selezionabile nello stesso modello.La luce rossa, in particolare, semplifica notevolmente l’allineamento durante il montaggio e gli indicatori di stato luminosi a Led integrati sono facilmente visibili anche a grandi distanze.Le versioni con uscita a relè sono alimentate in CA o in CC (24…240 V). Nella nuova linea sono però previsti anche modelli con uscita a transistor NPN/PNP alimentate in CC (10… 30 V). Le nuove E3JK sono completamente compatibili con la vecchia serie sia a livello di dimensioni sia di fori di montaggio. Sono realizzate nel formato 50x50
mm, con cavo pre-cablato di 2 m. La famiglia comprende modelli a sbarramento con distanze di rilevamento fino a 40 m, i modelli a riflessione con catarifrangente per distanze fino a 7 m (o 6 m con polarizzazione) e modelli reflex per distanze fino a 2,5 m.
SOFTWARE
Historian si espande nel cloud
Invensys ha presentato la nuova versio-ne cloud di Wonderware Historian Onli-ne Edition che permetterà agli utenti di aumentare la condivisione sicura dei dati d’impianto con gli operatori senza gravare sull’IT. Costruito sulla base di oltre 70.000 licenze Wonderware Historian installate, il nuovo Historian Online Edition può aiutare a ridurre i tempi d’implementazione, oltre a fornire un accesso universale e mo-delli di pricing alternativi per un maggiore utilizzo in ambito in-dustriale.La nuova offerta, basata su un approccio ‘Software as a Servi-ce’, utilizza un’architettura multi-strato del database Historian, ar-chiviando dati da uno o più Historian locali a livello d’impianto all’interno di un’istanza cloud a livello enterprise. Il flusso di dati è unidirezionale, dagli historian locali all’historian online, ed è protetto da intrusioni informatiche in modo da poter essere reso disponibile in sicurezza a diversi utenti per migliore le attività di troubleshooting, reportistica e analisi. La soluzione, che utilizza i servizi cloud di Windows Azure di Microsoft, non richiede l’in-stallazione o la configurazione di alcun software, risparmiando
così risorse IT e riducendo l’investimento.In pratica, la disponibilità di un Historian onli-ne semplifica la configurazione, l’installazio-ne e la manutenzione, oltre a migliorare l’u-sabilità per l’utente finale grazie alla disponi-bilità in completa sicurezza delle informazio-ni, in qualsiasi luogo e in qualsiasi momento sia necessario. Gli utenti possono crescere di pari passo con le loro esigenze, senza do-versi preoccupare dell’infrastruttura, dei costi hardware o software, degli upgrades o del
supporto.Questo servizio verrà offerto con una sottoscrizione annua, ba-sata sul numero di utenti che accedono ai dati. Le funzioni di reportistica e analisi sono disponibili con Histo-rian Online Edition attraverso strumenti standard, incluso il client di reporting e analisi di Invensys, Wonderware Historian Client, oltre a Wonderware SmartGlance mobile reporting solution. Gli utenti possono visualizzare i dati attraverso diversi dispositivi, inclusi PC desktop, laptop, tablet e smart phone. Wonderware Historian Online Edition è la prima offerta com-merciale risultante dalla partnership tra Invensys e Windows Azure di Microsoft, in base alla quale le due società sviluppe-ranno congiuntamente software per le operations manifatturie-re che possano essere ospitati su piattaforma Windows Azure.
Historian con il pacchetto di reporting migliora le performance on-demand
Le nuove fotocellule E3KJ Omron
Gefran Xtratm protegge da sovracorrenti e corto circuiti
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
105
MECCATRONICA
I finecorsa robusti e wireless
Honeywell propone la gamma di di finecorsa e dispositivi di controllo wireless della famiglia Limitless di Honeywell, distribuiti via catalogo e web da RS Components Italia. I prodotti della serie Limitless combinano i sensori di posizione e finecorsa Honeywell, inseriti in involucri a media e ad alta resistenza, con la tecnologia di comunicazione wireless di ultima generazione. I dispositivi wireless possono essere montati al posto di quelli tradizionali in sistemi e apparecchiature
esistenti. I finecorsa wireless sono particolarmente adatti per indicare la posizione e la rilevazione di presenza/assenza in applicazioni di monitoraggio remoto. I prodotti della serie Limitless sfruttano il protocollo di trasmissione wireless 802.15.4 Wpan su una banda di frequenza di libero utilizzo senza licenza in tutto il mondo, che garantisce una portata in condizioni di visibilità senza l’utilizzo di ripetitori fino a 305 m, in funzione del tipo di antenna, e che prolunga la durata delle
batterie grazie a una tecnologia di gestione avanzata della potenza. I finecorsa possono essere configurati per far comunicare fino a sedici dispositivi con un solo modulo di ricezione. I prodotti hanno le stesse caratteristiche di durata meccanica, temperature di funzionamento ed ermeticità dei finecorsa tradizionali, ma con il vantaggio offerto da un sistema di comunicazione senza fili. Il segnale radio viene captato da un ricevitore per montaggio a pannello, oppure da un modulo per montaggio su guida DIN, che lo converte in un segnale in uscita. Le uscite possono essere indicazioni luminose a LED, segnalazioni sonore con cicalini oppure segnali elettrici. Vi è anche la possibilità di interfacciarsi con reti di comunicazione standard, come CAN, ProfiBus ed Ethernet. Tutti i prodotti della serie Limitless integrano le funzionalità diagnostiche sullo stato della batteria e del segnale.I finecorsa Honeywell serie Limitless sono disponibili da RS e possono essere ordinati attraverso il sito rswww.it con consegna in 24/48 ore.
MECCATRONICA
Servo drive per il motion control semplice
La Divisione Drive Technologies di Siemens ha
lanciato Sinamics V90, un nuovo servo drive
per applicazioni semplici di motion control.
Sinamics V90 è disponibile in combinazione con i Simotics S - 1FL6, i
nuovi membri della famiglia di motori Simotics, adatti per applicazio-
ni di posizionamento velocità e coppia.
Come prodotto cost-effective, il Sinamics V90 ha integrato diverse mo-
dalità di controllo, tra cui il posizionamento con treno di impulsi (PTI),
il controllo della posizione tramite setpoint interno (IPos), la modalità
di controllo della velocità e della coppia. Il controllo del freno e la re-
sistenza di frenatura sono integrati in tutta la gamma di potenze (da
400 W a 7 kW).
Sinamics V90 è progettato per consentire alle macchine di raggiun-
gere elevate prestazioni dinamiche e un funzionamento armonioso, in
una vasta gamma di applicazioni, attraverso la funzione di auto otti-
mizzazione dei parametri degli anelli di regolazione.
Inoltre, Sinamics V90 è in grado di gestire un ingresso a treno di im-
pulsi ad alta frequenza, fino a 1 MHz, e può supportare un encoder
assoluto ad alta risoluzione a 20 bit. Queste funzioni permettono al
sistema di raggiungere un’elevata precisione di posizionamento e una
bassa fluttuazione della velocità. Le prestazioni servo ottimizzate di Si-
namics V90 insieme alla caratteristica di sovraccarico fino a tre volte
la coppia nominale, dei motori Simotics S-1FL6, creano una combina-
zione finalizzata ad assicurare un’elevata produttività alle macchine.
Una caratteristica importante di Sinamics V90 è che è stato realizzato
con l’intento di renderne facile l’utilizzo. Con il software Sinamics V-
Assistant è possibile la configurazione, la parametrizzazione, la ricer-
ca guasti con la funzione di Trace, utilizzando la porta USB.
La laccatura della scheda di controllo (PCB) del Sinamics V90 e il livel-
lo di protezione IP65 del Simotics S-1FL6 assicurano un’elevata robu-
stezza del sistema. La funzione di sicurezza integrata STO (Safe Tor-
que Off) impedisce al motore movimenti inaspettati.
MISURA
Trasduttore di coppia robusto e preciso
Il sistema magnetico integrato di misura HBM della velocità permet-te di conciliare robustezza, precisione e affidabilità: grazie a un impulso di riferimento, il livello del sistema integrato viene ulterior-mente innalzato. Nel settore dei banchi di prova si possono così realizzare regolazioni della velocità e della posizione.La gamma d’impiego dei sistemi di misura ottici può essere limitata da umidità, condensa, polvere, olio e grasso; il sistema di misura magnetico integrato per la famiglia T40 di HBM è stato apposita-mente progettato per superare tali limitazioni ed è adatto per con-dizioni estreme del campo di impiego.Per coprire diverse applicazioni, sono disponibili campi di misura ridotti fino a 50 Nm (con flangia di misura T40B) e campi massimi opzionali fino a 80 kNm (con flangia di misura T40FM). Il numero di impulsi di partenza per tutti i campi è di 1.024 impulsi per gi-ro. In questo modo, nell’elettronica a valle, si può raggiungere una risoluzione massima di 12 bit, a seconda del processo di analisi (per esempio la quadruplicazione dell’impulso). Il segnale di rife-
rimento (indice 0) viene generato mediante un campo magnetico sepa-rato comprensivo di sen-sore. Il sistema integrato fornisce un segnale per l’integrazione della velo-
cità e dell’angolo di rotazione nel circuito di regolazione di un con-trollo posto a valle. Come segnale di partenza, sono disponibili sul-lo statore due segnali rettangolari con spostamento elettrico di fase di 90° per il riconoscimento del senso di rotazione. Grazie alla distanza radiale o assiale massima di 2,5 mm fra sen-sore e anello magnetico, il sistema di misura della velocità presen-ta un’elevata tolleranza verso le vibrazioni dovute all’applicazio-ne. In questo modo, è possibile sfruttare interamente la velocità nominale massima del trasduttore in abbinamento al sistema di mi-sura della velocità.
I nuovi Sinamics V90 con i motori Simotics
I finecorsa Limitless di Honeywell
Un misuratore di coppia T40 di HBM
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
106
CONTROLLO
Fanless Panel PC con Atom dual-core
Asem ha rilasciato le nuove famiglie di fanless Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 con processori Atom di terza generazione. Interamente progettate e realizzate nel proprio stabilimento produttivo di Artegna (UD), la nuova linea di PC industriali rappresenta una soluzione cost-effective in grado di garantire affidabilità ed elevate prestazioni per qualsiasi requisito di visualizzazione e controllo.Con una temperatura di funzionamento compresa tra 0 e 50° C, i Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 sono dotati di processore dual-core Intel Atom D2550 di terza generazione e dispongono di quattro porte USB 2.0 ad accesso posteriore, una porta USB 2.0 sul pannello frontale con protezione IP65, due reti LAN 10/100/1000 Mbps con supporto funzionalità “Jumbo Frame” e “Wake on Lan”, un’interfaccia seriale RS-232, uno slot per CFast ad accesso esterno e la possibilità di configurare la memoria RAM di sistema a 1 GB, 2GB o 4 GB con un modulo Sodimm DDR3 a 1.066 MHz. È possibile inoltre collegare un monitor supplementare grazie a un’uscita VGA o DVI.I.(opzionale). Per quanto riguarda i sistemi operativi, questi prodotti si basano sull’ultima famiglia di processori Atom capaci di supportare Windows XP. I nuovi Panel PC HT2000 e Box PC PB 2000 sono basati su sistemi operativi Windows Embedded Standard 2009 (32 bit) e Win7 (32 bit) e Win Embedded Compact 7 e possono supportare anche Linux.La gamma di display della famiglia HT 2000 include i seguenti formati in diverse dimensioni, tutti dotati di LCD TFT Led Backlight a 16 milioni di colori: 16/9 (con diagonali da 15,6”, 18,5”, 21,5”); 4/3 (10,4”, 12,1” e 15); 5/4 (17” e 19”). Le famiglie di Panel PC HT2000 e Box PC PB2000 sono conformi ai “New ASEM Standards”, che contraddistinguono tutte le nuove famiglie di PC e Monitor Industriali Asem. Questi standard includono: un unico cut-out per ognuno dei diversi formati di LCD; pannelli frontali in quattro diverse varianti, Alluminio, Alluminio True Flat, Inox True Flat con touch screen resistivo e Alluminio True Flat con Multitouch capacitivo retroproiettato; alimentatore a 24 V DC isolato galvanicamente; UPS integrato nell’alimentatore con isolamento galvanico (opzionale); due slot mini PCI per il supporto dei fieldbus più diffusi e di eventuali schede aggiuntive.Come memorie di massa, oltre alla CFast è possibile installare in alternativa un HDD o un SSD da 2,5” Sata 2 e come opzione un secondo slot CFast ad accesso esterno.La scheda madre offre in via opzionale uno slot PCI standard o in alternativa uno slot PCIe (PCIe x1). Inoltre è disponibile una seconda interfaccia seriale con standard fisici RS 232/422/485 (anche optoisolata) con supporto del protocollo MPI.
CONTROLLO
Le novità Eaton alla SPS di Norimberga
Eaton ha recentemente presentato, nella cornice della fiera SPS IPC Drives di Norimberga, diverse nuove soluzioni di automazione progettate per i costruttori di macchine, per gli impianti di processo e le infrastrutture. Tra le ultime novità Eaton ha interfacciato al suo sistema di cablaggio e comunicazione SmartWire-DT ai nuovi dispositivi come gli avviatori elettronici per motori EMS, gli azionamenti a frequenza variabile intuitivi PowerXL, le colonnine di segnalazione SL e i quadri xEnergy in versione iMCC. Altre novità di Eaton includono l’ampliamento della gamma di Industrial PC e di PLC touch-screen multi touch, con misure del display fino a 21,5”. La nuova serie XP-500 risponde alla crescente domanda di soluzioni ad alta precisione, ma economicamente convenienti. I dispositivi sono adatti non solo per l’uso in applicazioni industriali, ma anche nelle applicazioni più impegnative nel settore petrolchimico, grazie anche alle specifiche approvazioni disponibili. Un elemento di rilievo è il nuovo GeCma Pathfinder, un terminale operatore per la visualizzazione di processo, con misure del display da 15 a 24”, che può essere utilizzato come thin client remoto e variante del PC per ambienti industriali ed ambienti Ex. La sua concezione modulare permette una rapida configurazione. Oltre al cablaggio tradizionale, il pannello può comunicare attraverso cavi a fibra ottica che permettono distanze di trasmissione più lunghe, mantenendo l’immunità ai disturbi. Con il brand FHF è il nuovo telefono “Voice Over IP” con certificazione a prova di esplosione ExResistTel IP2, adatto per l’uso nelle zone 1 e 2, nonché in tutte le installazioni indoor e outdoor. I dispositivi ExResistTel (analogici e VoIP) sono dotati virtualmente di tutte le funzioni di un telefono di tipo tradizionale, combinato con un resistentissimo tastierino di acciaio, un dispositivo vivavoce integrato e un display LCD.Gli interruttori NZM di Eaton, non solo possono commutare e proteggere, ma ora forniscono importanti informazioni diagnostiche e di misura con la connessione a SmartWire-DT. Il sistema di visualizzazione e registrazione BreakerVisu rende ora possibile valutare automaticamente i datidiagnostici da un interruttore NZM Energy e fornire all’operatore informazioni sullo stato dell’interruttore. Nelle applicazioni con interruttori NZM, salvamotori PKE e moduli XMC, tutti collegati tramite SmartWire-DT, è possibile registrare direttamente e valutare tutti i singoli valori di consumo di corrente, requisito fondamentale per l’ottimizzazione efficiente dei consumi di energia.
I nuovi Panel PC HT2000 di Asem
Le novità Eaton sono destinate a macchine, infrastrutture e impianti di processo
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità 107
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
Gas & Liquid flow sensors
Miniature pumps and proportional valves
www.repcomsrl.com
REPCOM fornisce sensori e componenti
tecnologicamente all’avanguardia, le APPlicazioni
sono di vostra competenza
CONTROLLO
Controllori Hvac per il mondo OEM
Schneider Electric, attiva nella gestione dell’energia e nel-le soluzioni per il mercato manifatturiero industriale e civi-le, ha presentato la gamma di controllori per sistemi Hvac Modicon M168. Questi prodotti sono basati su controllori dedicati. Infatti, un componente chiave della soluzione è un software dedicato, SoHvac, che permette di realizzare ap-plicazioni complete attingendo ad una libreria di architettu-re testate, validate e documentate, utilizzabili senza partico-
lare esperienza di pro-grammazione. La gamma Modicon M168 include con-trollori generici adatti ad applicazioni quali: gruppi di produzione acqua fredda, pompe di calore, unità com-pattate da tetto aria/aria, unità trattamento aria, climatizzatori, ve-trine refrigerate e com-
pressori a rack. Inoltre, la nuova gamma comprende con-trollori già preconfigurati che sono una soluzione completa dedicata a unità di trattamento aria e gruppi di produzione acqua fredda (piccoli e medi chiller).La nuova gamma Modicon M168 è progettata per offrire il massimo del confort per i costruttori, per gli installatori e per gli utilizzatori finali. I controllori Modicon M168 permettono di realizzare appli-cazioni caratterizzate da robustezza, semplicità di manuten-zione, risparmio energetico e dal buon rapporto qualità/prezzo.Schneider prevede una riduzione del 50% del “Time to mar-ket”: i tempi di progettazione e installazione delle macchine sono ridotti grazie alle soluzioni pre programmate che sono solo da parametrizzare, basate su blocchi funzione dedicati ad applicazioni complete. L’algoritmo predittivo di cui sono corredati tutti i controllori della gamma Modicon M168 fornisce un controllo innovati-vo della macchina, attraverso una gestione avanzata basata sulla “funzione predittiva”, che consente migliori performan-ce nelle funzioni di regolazione PID, migliore resistenza ai disturbi e minore consumo energetico (con un risparmio che può arrivare al 30% del consumo di energia delle installa-zioni). Un ulteriore miglioramento delle performance opera-tive si può ottenere tramite i function block applicativi di ef-ficienza energetica Una riduzione del 15% dei tempi di cablaggio è ottenibile grazie ai morsetti estraibili.I controllori Modicon M168 sono progettati per consentire una semplice integrazione delle macchine nelle architetture di Building Management System (BMS). In particolare, sono le numerose porte di comunicazione di-sponibili sui controllori che consentono l’immediata integra-zione nei sistemi BMS. I controllori Modicon M168 sono cer-tificati Bacnet (BTL Bacnet Testing Laboratories).
La nuova gamma Modicon M168 di Schneider Electric
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
108 CONTROLLO
CPU configurabili con SD card
Vipa Italia, azienda con sede a San Zeno Naviglio (BS) che produce e commercializza sistemi e componenti di automazione industriale, ha annunciato che la gamma Slio di Vipa si arricchisce di nuove CPU di taglia media. Le nuove Slio CPU Vipa 014 e 015 si collocano nella fascia coperta dai sistemi 1200/1500 e 151-8 del produttore di riferimento di PLC programmabili con Step7 e Tia. Basate sulla tecnologia Speed7 col nuovo Asic 7100 di Profichip, hanno una memoria di lavoro espandibile dai 32kB fino ai 512 kB, una velocità di elaborazione per operazioni a bit 0,02 μs, per operazioni word 0,012 μs, per operazioni a virgola fissa 0,01 μs, per operazioni a virgola mobile 0,06 μs, caratteristiche offerte dalla tecnologia Speed7. L’innovazione riguarda soprattutto le configurazioni delle CPU: le due versioni hardware base danno origine a 24 tipi di configurazioni possibili semplicemente acquistando un codice installato su SD card. Quidi, in un momento successivo possono essere implementate le funzioni di espansione memoria o le connessioni fieldbus. In pratica la CPU, che ha a bordo una flash interna per la ritenzione del programma e dei dati, può accogliere una SD card per un ulteriore backup esterno, nella quale Vipa può caricare un particolare codice che amplia le caratteristiche della CPU come memoria o interfacce disponibili.L’hardware delle CPU si inserisce nel bus di collegamento con le I/O di Slio, che può sostenere fino a 64 moduli in linea alla velocità di 48 Mbit/s, con numerosi moduli digitali, analogici e funzionali. Le CPU vengono fornite col modulo di alimentazione incorporato e removibile.
La CPU denominata 014 include tre interfacce: una porta Ethernet PG/OP e due porte seriali RS 485, una con MPI isolata e un’altra configurabile come MPI o Modbus o Profibus M/S o USS master; la memoria base di 64 kB (50% programma + 50% dati) espandibile fino a 192 kB.La CPU denominata 015 include quattro interfacce: una porta Profinet Controller fino a 128 users, una porta Ethernet PG/OP e due porte seriali RS-485, una con MPI isolata e un’altra configurabile come MPI o Modbus o Profibus M/S o USS master; la memoria base di 256 kB (50% programma + 50% dati) espandibile fino a 512 kB. La programmazione può avvenire via Simatic Manager o TIA Portal di Siemens o Speed7 Studio di Vipa; le CPU, inoltre, dispongono all’interno di una Web interface che, oltre a mostrare le caratteristiche dell’oggetto, permette diagnosi e supporto.Luigi Bernardelli, Ceo di Vipa Italia, ha sottolineato come, con questi nuovi prodotti, sia possibile configurare la CPU esattamente secondo le proprie necessità e, con due sole versioni hardware, si abbia la possibilità di realizzare 24 diverse configurazioni con la VipaSetCard (VSC).
CONTROLLO
Controllore modulare all-in-one
Unitronics ha presentato Unistream, la sua nuova generazione di prodotti per il controllo. La nuova linea di prodotti, risultato di ol-tre 20 anni di esperienza nello sviluppo di PLC, è basata su un’ar-chitettura a doppia CPU, che permette un tempo di scansione più veloce. Questi nuovi controllori sono caratterizzati da oltre 2 MB di memoria per le variabili, un massimo di 2048 I/O, una serie di pannelli touch e da una struttura studiata per permettere una facile installazione dell’I/O sia locale sia remoto.Il sistema modu-lare “all-in-one” è pensato per forni-re a costruttori di macchine e inte-gratori minori in-gombri e tempo di programmazione. Unistream consen-te la personalizza-zione in base al tipo di applicazione: semplice o complessa, su piccola o larga scala. Per creare il proprio controllore “all-in-one” gli utenti devo-no soltanto selezionare il pannello preferito e aggiungere, con un semplice gesto, la CPU e gli I/O desiderati.Unistream utilizza Unilogic, il nuovo intuitivo ambiente di program-mazione per la configurazione hardware, per la programmazione del PLC e dell’HMI. Il software Unilogic consente il riutilizzo del codice scritto e per-mette al programmatore di creare una libreria di blocchi funzione e schermate HMI che possono essere importati in qualsiasi nuovo progetto e anche condiviso con altri utenti. I wizard del softwa-re consentono di risparmiare tempo sulla definizione dei punti di I/O, PID ecc. Le opzioni “drag and drop”, la creazione automa-tica della linea e il riutilizzo del codice esistente rendono la pro-grammazione semplice e veloce . Inoltre, Unilogic mette a dispo-sizione una libreria di elementi grafici e widget per realizzare pa-gine HMI.Unistream consente di configurare le diverse reti in modo sempli-ce e supporta RS-485, CANopen, UniCAN , Modbus Seriale e Modbus Ethernet. Porte USB host, SD card e porte seriali supportano dispositivi ester-ni quali modem, stampanti, lettori di codici a barre, chiavi USB per il download/upload dell’applicazione. Unistream si program-ma sia tramite porta USB Device sia via Ethernet.Unitronics con la piattaforma Unistream introduce le UniApps, del-le applicazioni sviluppate per Unistream inseguendo il concetto delle App nel mondo degli smartphone e tablet. Sfruttando le libre-rie di comunicazione, è possibile creare un’applicazione UniApps in base alle proprie esigenze e funzionalità e installarla nel con-trollore. Le UniApps, già integrate di default, consentono agli uten-ti di accedere ai dati, modificarli, monitorarli, risolvere i problemi, eseguire il debug del sistema e altro ancora. La piattaforma Uni-stream supporta il protocollo VNC e consente di collegarsi all’ap-parecchiatura attraverso PC, tablet e smartphone. Unitronics è rap-presentata in Italia da Telestar.
I controllori con HMI della serie Unistream
Le nuove Slio CPU 014 e 015 di Vipa
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
110
PROCESSO
Un software di reporting ancora più versatile
A un anno dall’ultimo aggiornamento, Copa-Data ha lanciato Zenon Analyzer 2.10, la nuova versione del suo software per il reporting. Il software permette l’analisi di dati storici ed in tempo reale riguardanti i consumi energetici e la produzione, nonché la rappresentazione grafica dei report. Zenon Analyzer 2.10 è progettato per essere facile da integrare, flessibile e conforme ISO 50001.Zenon Analyzer è utilizzabile come applicazione indipendente e liberamente configurabile o in combinazione con le altre soluzioni HMI/Scada di Copa-Data. Il software è facile da integrare in sistemi già esistenti, non va in nessun modo ad alterare o modificare le applicazioni Scada esistenti che non devono essere adattate o modificate. Non sono nemmeno necessari cambiamenti o adattamenti di macchine o impianti già installati. Questo è possibile grazie anche alla nuova funzionalità “archive emulation”, che crea, indipendentemente dal sistema Scada in uso, degli archivi interni a Zenon Analyzer. Questa funzionalità è utile alle aziende di settori severamente regolamentati, che devono validare i propri processi di produzione e per cui Zenon Analyzer può effettuare le analisi per cui è predisposto.Zenon Analyzer 2.10 offre tutta una nuova serie di modelli di report. L’esistente lista di report è stata migliorata e sono stati aggiunti report che supportano chi deve gestire l’energia e chi si appresta ad ottenere la certificazione ISO 50001 (per cui è disponibile una demo del percorso). Questi nuovi report sono stati creati appositamente tenendo conto delle linee guida definite dallo standard. È possibile visualizzare dai trend ai trend relativi, fino alla distribuzione dei costi, nonché aggregare dati archiviati.Sono stati considerati anche dati importanti per la gestione
operativa dell’energia come gli EnPIs (Energy Performance Indicator). Dalla versione 2.10, Zenon Analyzer supporta anche tutte le analisi basate su formule create appositamente dall’utente. Questo permette agli utenti di tirare nelle loro formule, usando il drag & drop da una lista precostruita, tutte le variabili e i parametri (come per
esempio: 1000 riempimenti) che permettono di ottenere un’analisi personalizzata e costruita su misura. Le nuove formule create o anche solo parti di esse, possono essere salvate e utilizzate per altre applicazioni. È possibile decidere, quali parametri devono essere visualizzati nel report e personalizzare le analisi in base alle esigenze del momento. Il nuovo “Manual Data Editor” permette di gestire prezzi e standard relativi a diverse variabili presenti nel sistem,. Variabili assegnate con lo stesso prezzo o lo stesso standard (per esempio, tutte le variabili definite con unità kWh) vengono riepilogate automaticamente.
PROCESSO
Integrare gli skid di processo con PlantPAx
L’ultima versione di PlantPAx Process Automation System di Rockwell Automation consente alle aziende di diversi settori in-dustriali di migliorare l’efficienza degli operatori grazie a pro-cedure automatizzate e a funzionalità avanzate di visualizza-zione e di integrazione con gli skid di processo (moduli struttu-ralmente autonomi dell’impianto di processo). Il nuovo Sequencer disponibile con la soluzione PlantPAx con-sente alle aziende di automatizzare in modo semplice le pro-cedure, di eseguire modifiche al sistema e azioni in sequenza tramite faceplate disponibili a livello di interfaccia uomo-mac-china (HMI). Ciò significa che in caso di modifiche al proces-so o di eventi anomali, la sequenza può essere modificata direttamente dalla pa-gina HMI da un utente in possesso dei diritti di accesso appropria-ti, senza dover atten-dere l’intervento di un esperto del sistema di controllo per modifica-re il codice della pro-cedura.Il nuovo Sequencer di-sponibile con la solu-zione PlantPAx, elimi-na la necessità di con-figurazioni custom-co-ded per automatizzare le procedure dei processi continui ed è pensato per essere utilizzato in modo intuitivo, con un’interfac-cia user-friendly che consenta agli operatori di individuare e comprendere le indicazioni necessarie rendendo le procedure ripetibili e più facili da tracciare.Il sistema PlantPAx è progettato per aumentare l’efficienza de-gli operatori grazie ad un HMI toolkit completo per la proget-tazione delle pagine grafiche e ad un sistema avanzato di ge-stione allarmi basato sullo standard ISA 18.2. Questo consen-te all’operatore di concentrarsi direttamente sul processo stes-so, riducendo così i tempi di fermo e gli incidenti di sistema. Questa nuova versione del sistema PlantPAx aggiunge all’O-perator Workstation in versione standalone, alcune nuove fun-zionalità di integrazione che permettono una maggiore flessi-bilità nella progettazione dell’impianto, in particolare nell’inte-grazione di skid dislocati in vari stabilimenti nel mondo.Per l’integrazione degli skid, PlantPAx non richiede una map-patura dei dati personalizzata o una duplicazione del codi-ce nel DCS. Con PlantPAx il controllore dello skid può esse-re aggiunto al sistema come controllore nativo. Le funzionali-tà avanzate dell’Operator Workstation in versione standalone consentono di ridurre i costi di integrazione permettendo allo skid di condividere le risorse infrastrutturali comuni, come ad esempio gli account utente e le impostazioni di sicurezza, sen-za nulla togliere all’indipendenza delle applicazioni. Questo consente alle aziende di sfruttare le competenze applicative specifiche dei diversi fornitori di skid e di disporre, nel contem-po, di una esperienza operatore coerente.
PlantPAx di Rockwell Automation ha funzionalità avanzate per gestire gli skid di Processo
Zenon Analyzer 2.10 è la nuova versione del software per il reporting di Copa-Data
La nuova piattaforma B2B per L’innovazione
tecnologica applicata.
TPA ITALIA. UN APPUNTAMENTO
DA NON PERDERE!
PRODOTTI E SOLUZIONI
novità
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
112
CONTROLLO
Interfaccia per accesso remoto
PR Electronics ha presentato l’interfaccia 4511, un dispositivo per operatori locali che consente agli ingegneri e al personale tecnico nel settore dei processi industriali di aggiungere la comunicazione Modbus ai dispositivi PR Electronics 4000 e 9000 esistenti, collegando semplicemente un’interfaccia di comunicazione 4511 a ciascun dispositivo. Il nuovo dispositivo è pensato per semplificare e favorire al massimo il passaggio dall’analogico al digitale. Il segnale analogico in uscita originario viene mantenuto per garantire la ridondanza, mentre l’interfaccia 4511 fornisce la programmazione onsite e in remoto, la simulazione degli ingressi e il monitoraggio. Grazie all’intuitiva interfaccia removibile per operatori locali, è possibile accedere e configurare i dispositivi in pochi secondi tramite Modbus, con una connessione ethernet al nuovo gateway di PR electronics o in remoto utilizzando l’app PPS (Portable Plant Supervisor) disponibile per varie piattaforme, tra cui iOS, Windows e Android.L’interfaccia 4511 removibile è progettata per consentire la comunicazione digitale su tutti i dispositivi PR della serie 4000 e 9000 attuali e futuri e l’accesso in remoto con l’app PPS.L’interfaccia 4511 e l’app PPS rappresentano un’alternativa semplice e conveniente ai sistemi ASM (Asset Management System) e abilitano per le funzionalità del futuuro i dispositivi serie della 4000 e 9000.
RETI INDUSTRIALI
Radiomodem wireless per applicazioni industriali
Api offre al mercato italiano diversi prodotti sviluppati sul layer fisico 802.15.4 in grado di ospitare vari protocolli di comuni-cazione, tra i quali quel-lo proprietario Api_net, e soddisfare il bisogno di trasferire dati senza fi-li da e verso il campo di applicazione.Lo standard è riconosciu-to universalmente ed è il più utilizzato per il trasfe-rimento sicuro dei dati dal campo a un rete lo-cale (Lan). Radiomodem wireless di questo tipo sono ideali per collega-menti a breve e grande distanza e supportano la riconfigurazione automatica della re-te in modo da ridurre la possibilità di perdita dei dati .Il design modulare dei radiomodem di Api è in grado di ospi-tare vari tipi di ingressi/uscite, analogici e digitali, senza bi-sogno di convertitori esterni. Grazie alla tecnologia “Multiple Hops”, ogni nodo della rete può agire come un ripetitore di segnale, con topologie: punto-punto, rete a stella e rete ad al-bero. Questi prodotti di Api sono progettati per essere flessibili e ac-cettano diversi formati di dati e segnali sul campo.Il contenitore di alluminio ed i test eseguiti per operare in am-biente ”Heavy Industrial” rendono questi radiomodem wireless una soluzione robusta ed affidabile per una vasta gamma di applicazioni.
Radiomodem wireless API in collegamento punto-punto
MANUTENZIONE
Un termometro ad infrarossi con schermo
Fluke Corporation ha introdotto il termometro a infrarossi con schermo Fluke VT04, per la ricerca guasti, con fotocamera digitale integrata e funzione di sovrapposizione di mappe termiche. Questo strumento si colloca in una nuova categoria di prodotti compresa tra i tradizionali termometri ad infrarossi e le termocamere. Basato sul modello Fluke VT02, il VT04 è inoltre provvisto della funzione PyroBlend Plus, con una risoluzione quattro volte maggiore rispetto al VT02, e di funzioni di allarme automatiche. È lo strumento ideale per la ricerca guasti sul campo nelle applicazioni di manutenzione elettrica, industriale, Hvac/R (ventilazione, riscaldamento, climatizzazione) e automobilistico. Il compatto Fluke VT04 è completamente automatico con funzione integrata per il rilevamento immediato dei problemi senza richiedere alcuna formazione. VT04 comprende funzioni di allarme per la ricerca dei guasti intermittenti difficili da individuare, inclusi un allarme di temperatura
alta o bassa, che lampeggia sullo schermo se la temperatura è al di fuori dell’intervallo selezionato, l’acquisizione di immagini time-lapse, che può essere impostata da 30 secondi a 1 ora, e la funzione di monitoraggio automatico su allarme di temperatura (grazie ad un treppiedi). Visualizza e salva le immagini in modalità digitale, ad infrarossi, o in tre modalità di sovrapposizione (25, 50 e 75%) con un campo visivo del 40% più ampio rispetto al VT02. I marcatori individuano i punti caldi e freddi visualizzando sullo schermo le temperature più calde e più fredde. La misura della temperatura viene riportata al centro. Le immagini vengono, quindi salvate nella scheda micro SD integrata. Il VT04 dispone di una
batteria ricaricabile agli ioni di litio.Le immagini ottenute con il VT04 possono essere importate nel software di analisi e creazione di report SmartView, fornito insieme allo strumento, per creare report professionali, che documentano i problemi rilevati o le riparazioni effettuate.
La nuova interfaccia 4511 si collega ai dispositivi PR Electronics serie 4000 e 9000
Fluke VT04 ha funzioni di allarme per ricerca guasti
PRODOTTI E SOLUZIONI
Automazione e Strumentazione ■ Novembre/Dicembre 2013
novità 113
SAFETY
Finecorsa di sicurezza e interruttore di emergenza
Ifm Electronic ha presentato due nuovi tipi di prodotti AS-i, si tratta dei finecorsa di sicurez-za e degli interruttori di emergenza. I nuovi fi-necorsa di sicurezza AS-i sono progettati per monitorare e vietare l’accesso. La nuova gam-ma di meccanismi di ritenuta AS-i di Ifm Elec-tronic semplifica il cablaggio dei finecorsa di sicurezza. Questi finecorsa sono adatti per la chiusura dei dispositivi di protezio-ne mobili come ad esempio gabbie di protezione, porte di si-curezza e altri ripari fintanto che sussiste una condizione peri-colosa.Con i finecorsa di sicurezza AS-i, l’utente ha a disposizione un interruttore di sicurezza con ingombro ridotto (solo 40 mm) e dotato di Led di diagnosi per consentire la realizzazione di di-spositivi di interblocco secondo la norma EN 1088.L’estensione Safety at Work permette la trasmissione dei segnali I/O di sicurezza e standard tramite lo stesso bus AS-i e può es-sere utilizzata per applicazioni di sicurezza fino a PL d secondo la norma EN Iso 13849-1. Data la compatibilità con le versio-ni precedenti, la gamma dei finecorsa di sicurezza AS-i di Ifm Electronic può essere installata negli impianti esistenti. La gam-ma è disponibile nelle versioni NO/NC con fermo orientabile in plastica o in metallo.
Invece, il nuovo interruttore di emergenza a cavo AS-i serve a rilevare gli stati di commutazione di sicurezza e permette la messa in sicurezza del-le zone di pericolo qualora non sia possibile la segregazione dell’impianto. Viene utilizzato in particolare nei sistemi di trasporto, nelle macchi-ne rotanti e in grandi zone pericolose. Una trazione sul cavo teso, il suo strappo o una
pressione sul pulsante per l’arresto di emergenza provocano la disattivazione della funzione di commutazione dell’apparec-chio. Il commutatore è dotato di un’indicazione che permette di monitorare la tensione corretta del cavo durante la regolazione o la manutenzione che sono così semplificate. La funzione arre-sto di emergenza è garantita da un meccanismo di bloccaggio fintanto che l’utente preme il pulsante blu di ripristino.L’interruttore di emergenza a cavo è dotato di un pulsante a fun-go integrato e di Led di funzionamento. È possibile installare an-che cavi fino a 125 m. Permette di integrare una scheda AS-i di sicurezza per un’installazione semplice sul bus AS-i. È conforme agli alti requisiti di sicurezza delle norme EN Iso 13849-1, EN Iso 13850, Iec/EN 60947-5-1 e Iec/EN 60 947-5-5.L’interruttore di emergenza a cavo in metallo è destinato alle applicazioni che richiedono componenti robusti. L’interruttore è quindi particolarmente adatto per cantieri, cementifici, silos, zuccherifici e per il trattamento dei rifiuti.
Industrial Technology Efficiency DayMostra convegno sulle tecnologie per l’efficienza
10 dicembrePero
TPA ItaliaSistemi di azionamento, fluidotecnica e automazione
6-9 maggio 2014Milano
Industrial Automation IndiaL’automazione elettricain India
17-20 dicembreDelhi
Embedded World Hardware e software embedded dal progetto all’applicazione
25-27 febbraio 2014Norimberga
NI Days Forum tecnologico sulla progettazione grafica di sistemi
5 marzo 2014Roma
MC4 - Motion Control forMostra convegno sul controllo del movimento
18 marzo 2014Bologna
I PROSSIMI EVENTI
I nuovi finecorsa di sicurezza AS-i di IfmElectronic
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
-
I principali eventi AIS e ISA Italy Section
AIS Associazione Italiana Strumentisti • ISA Italy Section
Via Giulio Carcano, 24 • 20141 Milano • Tel. 02 54123816 - 335 1505973 • Fax 02 54114628 • [email protected] • [email protected] - www.aisisa.it
Aggiornamento attività
- Giornata di Studio su Package di Strumen-
tazione - 14 Novembre: Mussone presenta
la locandina e la lettera per la minimostra che
verrà inviata ai Soci.
- Iniziativa ATI sulle Valvole: i C.D. concor-
dano nel considerare ottima la proposta rice-
vuta da Brancaleoni (Presidente ATI Sez.Lom-
bardia), per quanto riguarda l’organizzazione
di tre giornate sul tema “valvole” da svolgersi
a inizio 2014 in collaborazione con ATI. Verrà
confermato alla ATI il nostro interesse e si prov-
vederà quanto prima all’istituzione di un comi-
tato scientifi co/organizzativo congiunto ATI/AIS.
- Ripetizione Corso base per strumentisti -
Milano: i C.D. concordano nell’affi dare l’intera
edizione del Corso al Prof. Brunelli. Le date di
svolgimento del Corso sono dal 2 al 6 dicembre
2013 presso la FAST. Verrà distribuita al più
presto la locandina.
- Corso base per strumentisti - (Sicilia):
anche per questo Corso, che ci è stato chiesto
di svolgere presso una Raffi neria di Milazzo
entro fi ne anno, si conferma la docenza del
Prof. Brunelli. Il corso verrà ripetuto per tre volte
a diversi gruppi di strumentisti e ciascuna edi-
zione avrà la durata di quattro giorni.
- Gita Sociale 25 Ottobre 2013 - Raffi neria ENI
Sannazzaro de’ Burgundi: molto interessante
dal punto di vista tecnico.
Affl uenza limitata, dovendosi purtroppo svol-
gere nella giornata di venerdì per esigenze di
chi ci ospita.(V.foto)
- Istituzione nuova fi gura di Socio Soste-
nitore: il Consiglio Direttivo di A.I.S. decide di
introdurre una nuova fi gura di “Socio Sosteni-
tore”. Ciò si rende necessario per identifi care
quei soci che, soddisfatti delle iniziative dell’As-
sociazione e riconoscendo ad A.I.S. il valore di
contenuto delle iniziative stesse, decidano di
contribuire in modo signifi cativo alla vita dell’As-
sociazione. Il contributo potrà essere variabile e
commisurato alla portata dell’impegno.
Partecipazione a fi ere 2013
• CHEM-MED Milano 24/26 settembre:
durante questa edizione di CHEM-MED
abbiamo avuto al nostro stand un discreto
numero di persone che si sono dette interes-
sate all’associazione. Abbiamo distribuito la
documentazione anche a qualche socio collet-
tivo che non aveva rinnovato l’adesione ad AIS
e attendiamo i ritorni.
• Mecha-Tronika - Milano 23/26 ottobre;
buona affl uenza di pubblico interessato.
• SAVE - Verona 29/30 ottobre: Guardiano,
Coordinatore e Chairman del Convegno, ha
pronto il programma.
• Forum Telecontrollo - Bologna 6-7 novem-
bre: abbiamo dato il patrocinio delle Associa-
zioni.
• mcT Petrolchimico - 28 novembre: è pronto
il programma, che verrà fatto circolare ai soci al
più presto.
• abbiamo dato il patrocinio ad ACCADUEO
2014 che si terrà il prossimo anno dal 20 al 22
ottobre. La prossima edizione si svolgerà a
Bologna (anziché a Ferrara) e gli organizzatori
si aspettano un successo ancora maggiore.
Comunicazioni del Presidente ISA Italy
Section
- ISA Automation Week - Nashville (TN) 5-7
novembre: Pino Zani sarà a Nashville e, se
possibile, anche la sig.a Sanzeni parteciperà
alle riunioni. Nei prossimi giorni verrà approfon-
dita la proposta di ISA di modifi ca della Gover-
nance, che dovrà essere votata a Nashville.
- EMEA Conference - Damman (Saudi Ara-
bia) 7-11 dicembre: solleciteremo notizie al
Distretto 12.
Comitato Nomine: in vista del rinnovo dei
C.D. di AIS e ISA Italy Section in scadenza a
fi ne 2013, il Comitato Nomine avanzerà alcune
proposte in occasione della prossima riunione.
Calendario prossime riunioni C.D. Venerdì
15 novembre, 13 dicembre
Argomento Status Data Luogo Focal Point Note
Partecipazione a O.M.C. Effettuata 20/22 Marzo Ravenna [email protected] Notizie in Segreteria
Riunione Distretto 12 Effettuata 10/11 Maggio Lisbona [email protected] Notizie in Segreteria
Partecipazione a SPS/IPC/Drives Effettuata 21/23 Maggio Parma [email protected] Notizie in Segreteria
Forum Unesco” Trends in Global
Automation to the Year 2020” Effettuata 2/6 Giugno St.Petersburg [email protected] Notizie in Segreteria
S & PI Sensor & Processing Effettuata 26 Giugno Milano [email protected] Notizie in Segreteria
CHE-MED Effettuata 24/26 Settembre Milano [email protected] Notizie in Segreteria
MECHA-TRONIKA Effettuata 23/26 Ottobre Milano [email protected] Notizie in Segreteria
SAVE Effettuato 29/30 Ottobre Verona [email protected] Notizie in Segreteria
Isa Automation Week Pronta 5/7 Novembre Nashville [email protected] Notizie in Segreteria
Forum Telecontrollo Pronta 6/7 Novembre Bologna [email protected] Notizie in Segreteria
mcT Petrolchimico Pronto 28 Novembre S. Donato Milanese [email protected] Notizie in Segreteria
Corso Base per Strumenisti Pronto 2/6 Dicembre Milano [email protected] Notizie in Segreteria
NOTIZIARIO
114 ais/isa italy section
Attività AIS e ISA Italy Section
Visita Tecnica, ENI Sannazzaro de’ Burgundi
Novembre/Dicembre 2013 ■ Automazione e Strumentazione
aziende116
ABB ..............................15, 40
ABB Motors and Generators .50
Advantech............................32
Allied Electronics ..................46
Analytik Jena .......................12
Anie Energia ........................16
Anie ....................................16
Api ....................................112
Asem ...........................48, 106
Assoautomazione-Anie .........16
Autodesk ..............................14
B&R Automazione
Industriale ............................68
Bosch Rexroth .......................68
Chint Group Corporation ......14
Cogent .................................20
Comau Robotics ...................16
Conrad Electronics................18
Control Techniques ...............16
Copa-Data .........................110
Dassault Systemes .................98
Datalogic ADC .....................38
Datalogic .......................17, 38
Dymo ...................................14
Eaton .................................106
Efa Automazione ..................70
Elcart Distribution .................14
Electrocomponents PLC .........46
Emerson Process
Management ..................17, 68
Endress+Hauser ...................12
eWon ..................................70
Fieldbus Foundation .............44
Fiere di Parma ......................18
Flir Systems ..........................96
Fluke ............................70, 112
Foxboro-Invensys ..................24
Freescale Semiconductor .....102
Gefran .........................12, 104
Hart Communication
Foundation ...........................44
HBM ............................70, 105
Honeywell Sensing
and Control ..........................62
Honeywell ....................62, 105
IFM Electronic .....................113
International Federation
of Robotics ...........................16
Invensys Operations
Management ................24, 104
Joseph Engelberger .......Award
16
Koelnmesse ..........................18
Lenze .............................36, 60
Microsoft ............................104
National Instruments .............71
Omron Electronics ..............104
Phoenix Contact ...................52
PR Electronics .....................112
Renault .................................60
RGM Polycontrol ..................15
Rockwell Automation ..........110
RS Components ......18, 46, 105
Schneider
Electric ............ 18, 72, 94, 107
SDproget Industrial
Software ..............................14
Siemens Drive
Technologies ......................105
Siemens .. 14, 28, 72, 100, 105
Siri .......................................16
Socomec Elettrotecnica .........74
Solidworks ...........................98
SPS/IPC/Drives ....................28
Staubli .................................16
STMicroelectronics ................76
Telestar Automation ............108
Ucima ..................................18
Unitronics ...........................108
Univ. di Napoli.....................84
Univ. di Pavia .......................76
Vipa ..................................108
Weidmüller ....................12, 18
Yokogawa .....................56, 74
ABB ............................................ 45
Advantech ................................... 33
Asem ............................................ 9
Asita ........................................... 31
Aveva ...........................IV Copertina
B&R Automazione Industriale ....... 13
Camlogic .................................... 27
Conrad Electronic .......... III Copertina
Contradata.................................. 55
Emerson Process Management ..... 69
Farnell......................................... 29
Festo ........................................... 19
Flir Systems ................................. 25
GE Measurement&Control ............. 6
Gefran ........................................ 41
Hannover Messe
TPA Italia 2014 ......................... 111
Hilscher ....................................... 15
Honeywell ................................... 10
Keller ........................I Copertina/35
Lemo ........................................... 17
Lenze .......................................... 59
Leuze Electronic ........................... 43
Luchsinger ................................... 67
Mathworks .................................. 53
Messe Frankfurt
SPS Italia 2014 ........................... 99
National Instruments ....... II Copertina
Officine Orobiche........................ 79
PCB Piezotronics .......................... 23
Picotronic .................................... 73
Pilz ............................................. 89
PR Electronics ................................ 5
Prisma ......................................... 39
Progea ........................................ 75
Repcom ..................................... 107
Servitecno ................................... 91
Sew Eurodrive ............................. 97
Sick............................................. 65
Tattile .......................................... 83
Teledyne Lecroy ........................... 61
Teleindustriale ............................. 95
Turck Banner ............................... 21
Valcom ....................................... 47
Yokogawa .................................. 71
Gli inserzionisti di questo numero
Conradè qui.
Qui!
Qui!
Qui!Pneumatica e
lettromeccanica
Strumentazionee elettroutensili
Alimentatori, relè
e trasformatori
Qui! Strumentida pannello
Qui!Utensilie pulizia
Qui!Cablaggiostrutturato
Qui! Automazionee servocomandi
Qui! Pulsantie interruttori
Qui!Cavi econnettori
Produzione, controlloe manutenzione.
slas
h.it
Conrad Electronic Italia srl - P.I. IT02778790218 - Via IV Novembre 92, 20021 Bollate (MI) - Italy - [email protected] - 800 96 09 27
Troverai tutto quello che gli altri non hanno. La gamma di prodotti Conrad comprende il meglio della strumentazione ed elettronica.300.000 prodotti a magazzino, 10.000 articoli nuovi ogni mese, consegnabili in 24/h. Spedizione gratuita sopra i 90€.
www.conrad.it Progetta, costruisci, produci, controlla, ripara e divertiti.