Storytelling de "La Civetta"

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    Estratto da La Civetta della Liguria dOccidenteAnno XVI N. 1/2011 bimestrale glocal delCircolo degli Inquieti (www.circoloinquieti.it)

    Linda Finardi

    SSttoorryytteelllliinnggddee LLaa CCiivveettttaa

    Gennaio 2011

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    Storytelling de La Civetta dellaLiguria dOccidente

    Chi non volesse chiamare romanticamente La Civettadiario di bordo pu chiamarla, pi tecnicamente, houseorgan. E da qui che partiamo per ripercorrere i quasi 15anni de Il Circolo degli Inquieti. Per ricordare i momentivissuti insieme, per riflettere sul nostro esserecontemporanei, per ricomporre lidentit di questoCircolo e soprattutto per ripartire verso il Futuro, comela prossima Festa dellInquietudine ci invita a fare.

    Contenuti

    1. La Civetta: un diario di bordo per navigatori inquieti.

    2. La graficae il tocco di Ugo Nespolo.

    3. La sostanza: suggeriva Italo Calvino

    4. Se fosse cucina sarebbe fusion. Se fosse musica, unavoce fuori dal coro.

    Note sullAutore

    Tag: Circolo degli inquieti, inquietudine,La Civetta,FestadellInquietudine 2011.

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    1. La Civetta: un diario di bordo per navigatori inquieti

    Il Circolo degli Inquieti nasce nella primavera del 1996

    e cresce allinsegna delle tendenze che andavanodelineandosi di fronte al nuovo millennio e di coloro che,sempre pi inquieti, iniziavano in esse a navigare, in attesadello sviluppo di nuovi scenari.

    Con il Circolo nasce La Civetta, una sorta di diario dibordo, dove in questi anni sono rimasti impressi i dubbi,le proposte, le discussioni e le persone che hannoaccompagnato il passaggio di millennio.

    Chi non volesse chiamare romanticamente La Civettadiario di bordo pu chiamarla, pi tecnicamente, houseorgan. E da qui che partiamo per ripercorrere i quasi 15anni de Il Circolo degli Inquieti. Per ricordare i momentivissuti insieme, per riflettere sul nostro esserecontemporanei, per ricomporre lidentit di questo Circolo esoprattutto per ripartire verso il Futuro, come la prossimaFesta dellInquietudine ci invita a fare.

    2. La grafica e il tocco di Ugo Nespolo.

    Iniziamo dalla veste grafica. Siamo nel 1996 ericorda quella dei quotidiani dellOttocento e comunquenon distante da quelli attuali: inchiostro nero su carta

    bianca, pulito, stile Times New Roman daltri tempi,nessuna immagine, impaginazione classica. E come se LaCivetta avesse ancora avuto addosso un tradizionale abitopremoderno.

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    Dal 2001, la grafica classica stat

    per fare posto alle sperimentazioni del cfont e delle immagini: si ha limpressione csuccessivi La Civetta stesse andando alla ricpi coerente con la finalit del Circolo dimodo divertente.

    Dalla met del 2006 il nostro diardefinitivamente e ordinatamente colorato.

    Sullo sfondo bianco risalta il magentprobabilmente pi un pubblico femminile. Pefare spicciola sociologia volesse fare un po dcolore, il magenta ricorda il colore del sanMa ancora, nelleconomia del suo pi frumagenta un colore capriccioso, come laalcuni inquieti almeno, che cambia astrumento con cui si stampa.

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    abbandonata

    lore, di nuovie per i 5 annirca di un abitofare cultura in

    o di bordo

    , che avvicinar chi, invece dii psicologia delue, della vita.ale utilizzo, ilvita forse, di

    seconda dello

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    E cos anticipiamo che il colore principale scelto per ilfuturo de La Civetta sar un colore meno volubile esicuramente pi caldo, accogliente e socievole: larancione.

    Nella storia del bimestrale far prima o poi capolinoun marchio: leggendo il numero di febbraio del 1998 si sache rappresentato dal Barone di Munchausen. Questo pernon apparir se non nel numero 3 dellanno successivo, efino al 2003, anno di presentazione di un nuovo logo, nonmarchier mai in maniera continuativa e decisiva lidentitdel Circolo.Insomma, ilbarone conle suevicendeimpossibiliverr sparatolontano sullasua palla di

    cannone condisinvoltura,che quasinon c neaccorgevamo neppure, per fare posto allocchio de LaCivetta, aperto, che con un rinnovato senso della vistaguarda con interesse il mondo e allo stesso tempo si faguardare.

    Non mancher nel futuro de La Civetta questocchio,attento scrutatore, uscito dalla mano dellamico UgoNespolo, che per rafforzare lidentit inquieta questanno sirinnover anchesso.

    Se il logo finora, con la sua freccia rivolta a destra,guardava ad un futuro da raggiungere, il prossimo sar piraccolto, con la freccia rivolta verso lalto: indica forse un

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    esserci qui ed ora, immersi a pieno titolo in questacontemporaneit, dove le tendenze non sono pi daindagare perch oramai evidenti nelle nostre abitudini e nei

    nostri pensieri.

    Il futuro arrivato, per chi non se ne fosseancora accorto.

    3. La sostanza: suggeriva Italo Calvino

    La trasformazione di questo abito grafico sembracorrispondere anche ad un mutamento nei contenuti.

    I primi numeri del bimestrale sono dedicatichiaramente al tentativo di definire il concetto diinquietudine, di ri-conoscere un numero sempre maggioredi Altri uguali a noi con cui condividere questo comunesentire.

    Inoltre, fino al 2000 i temi ricoprono pi unadimensione locale e offrono una sorta di giornalismoprovocatore rivolto alle amministrazioni locali.

    Dal 2000 lo stile giornalistico verr abbandonato afavore di un taglio pi vicino alla saggistica. Sebbenenotizie locali non mancheranno anche in numeri successivi epi recenti, gli articoli di prima pagina, dapprima semprededicati al contesto savonese verranno dedicati a temiglobali.

    Questo momento coincide con la sperimentazione

    grafica, la quale sembra anche andare in parallelo ad unalinea editoriale un po confusa, da riprogettare. Certo,nomi pi illustri fanno capolino tra le pagine de La Civetta egli eventi sono frequenti e ben accolti dagli aficionados delCircolo, ma sembra trasparire una indecisione sulla stradada seguire, sul modo in cui farlo e sulla scelta dei prossimicompagni di viaggio.

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    In questo stesso periodo la ricerca sinquieti, attuata attraverso leclettismo disNew Age, si fa preponderante rispetto ai s

    articoli dedicati al locale e si alternano invectemi di interesse sociale e generale.

    Larticolo sul paradigma olistico applidella medicina, pubblicato in prima pagina n emblematico e decreta definitivamente, sepassaggio a qualcosa di nuovo, sicuramente

    superamento della vecchia impostazione esegnale innovativo si pu cogliere, sempre nenella comparsa per la prima volta in un titoglobale, riferito ai prodotti gastronomici.

    Qualcosa cambiava nella Civetta e inma qui poco importa se la ruota gira e conche la fanno girare.

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    pirituale degliciplinare dellaempre pi rari

    e ad articoli su

    ato nel campoel n.6 del 2000non ancora un

    un tentativo di

    itoriale. Altrollo stesso anno,lo della parola

    torno ad essa,ssa le persone

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    4. Se fosse cucina sarebbe fusion. Se fosse musica, unavoce fuori dal coro

    Ci che importa che La Civetta arrivata al nuovomillennio in piena forma, a tutti gli effetti glocal, comese avesse intenzionalmente accolto le proposte di Calvinoper il prossimo oramai non pi prossimo - millennio (inLezioni americane).

    Abbiamo chiesto al nostro amicomusicista Dario Caruso diimmaginarsi che musica potrebbeessere La Civetta di oggi.Se la foto a destra non vi basta,potete scoprire la rispostaallindirizzo youtube che segue:

    http://www.youtube.com/watch?v=WSH9sVjpy8g&feature=related

    La vivacit e mobilit delle intelligenzecaratterizzante fin da subito il bimestrale si affianca alla pur

    leggera struttura dei pezzi, pi brevi, ora non oltre le 7-8000 battute, permettendo cos al lettore di muoversi conrapidit, precisa e determinata, nellampia scelta didiscipline e strumenti con cui guardare il mondo. Rapidit dilettura, e quindi di pensiero, in risposta ad una rapidasuccessione dei continui cambiamenti in corso.

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    La Civetta oggi esatta: grafica definattesa di sviluppi altrettanto pensati; immvivace e memorabile; temi e stili d

    dellimmaginazione delluomo contempormentalmente, locale fisicamente.

    La molteplicit dei temi, delle disciplicon le loro differenti formazioni ed espeprincipale ricchezza de La Civetta perch cHugo von Hofmannsthal, a cavallo tra Otto eche pi conta per luomo contemporaneo nmolte cose, ma la capacit di metterle in nuonutrirle di immaginazione e spirito esploratidel lettore di Ezio Raimondi).

    Infine, La Civetta d il giusto valorenon solo come dispensatrice di immagini. Cinteressante, come certe persone, certacibo, sarebbe un peccato se non lo facesse.

    Linda Finardi, laureata nScienze della ComunicaIstituzionale.

    Si interessa principalmezione mass-mediaticaattenzione ad internetcomunicazione di impresa

    e culturale in [email protected]

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    ita e curata, inagine generalel pensiero e

    neo, globale

    ne, degli autoriienze sono laome sostenevaNovecento, cion di sapereve relazioni, dio (in Unetica

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