Smith Penelope - Parlare Con Gli Animali

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Titolo originale dell'opera: Animal Talk Traduzione di Lucia Panelli Copyright © 1999 by Penelope Smith Copyright © 2000, 2003 Gruppo Editoriale Armenia S.p.A. Via Valtellina, 63 Milano email: [email protected] sito web: http://www.armenia.it Stampato da AGGEP S.a.s. per conto del Gruppo Editoriale Armenia S.p.A Introduzione Due parole agli amanti degli animali Adoro gli animali e non riesco nemmeno a immaginare l'esistenza senza quelle miriadi di forme e stili di vita che accrescono la bellezza del mondo e arricchiscono il nostro modo di guardare la vita. Più che pensare ad animali e persone come «loro» e «noi», considero ogni forma vivente, incluse piante, rocce, acqua, aria e tutto ciò che ci circonda, come un tutt'uno simbiotico. Lavoriamo e ci inuoviamo insieme secondo un ciclo sviluppatosi nel corso dei millenni; una rappresentazione nella quale recitiamo, osserviamo e impariamo ad apprezzare maggiormente la vita e il contatto con gli altri. Creiamo un'armonia che si infrange quando crudeltà, abuso e incomprensione si sostituiscono alla comunicazione, evento che purtroppo accade spesso nel rapporto dell'uomo con il restante regno animale. Fortunatamente, esistono da sempre uomini che rispettano e trattano gli animali come fratelli e sorelle spirituali. Quello della comunione e della comunicazione con altre specie non è un concetto nuovo, è infatti un filo intessuto in ogni tradizione religiosa e, come elemento basilare della vita, nelle comunità tribali di molti paesi. Individui straordinari come San Francesco, Albert Schweitzer, Mahatma Gandhi, Jane Goodall e Francine (Penny) Patterson ne sono un perfetto esempio. L'obiettivo di questo libro è quello di sviluppare, risvegliare e favorire il legame fra le specie per tutti coloro che lo cercano e lo desiderano. Ovviamente, chi ha scelto questo testo prova una certa affinità con gli animali o è per lo meno spinto dalla curiosità di saperne di più sul rapporto con essi. Nelle pagine che seguono troverete le indicazioni su come avvicinarvi di più agli animali, migliorando le vostre capacità di comunicare con loro. Che gioia e comprensione fra gli esseri di questo pianeta possano prosperare ! 1 La natura della comunicazione con gli animali 10 Il termine animale deriva dal latino anima, il cui significato è principio di vita, respiro, aria, anima, essere vivente. Sia gli animali umani che non umani sono una combinazione di corpo e spirito, owerossia forme biologiche animate da esseri o essenze spirituali. Per molti individui è difficile accettare l'esistenza di un aspetto spirituale negli animali, poiché in loro è radicata la convinzione secondo la quale gli animali sono oggetti o comunque esseri inferiori, addirittura creature robotiche guidate esclusivamente dall'istinto e prive di capacità razionali, sentimenti o possibilità di scelta. Ed è proprio a causa di queste convinzioni che molti uomini giustificano o scusano trattamenti crudeli o insensibili nei confronti degli animali. Per molti esseri umani il tutto nasce dalla considerazione di loro stessi come semplici corpi, o prodotti genetici privi di essenza spirituale. Una simile concezione può indurre mancanza di rispetto e comportamenti disumani anche nei confronti di altri individui. Per chi vive con una simile convin 13 zione diventa estremamente difficile, se non impossibile, riconoscere la natura spirituale di altre forme di vita. ) Prova della natura spirituale di creature umane e non umane è il miglioramento della totalità dell'essere vivente, se trattato con rispetto e comprensione. Concetto fondamentale alla base della mia professione è il riconoscimento dell'animale individuale come essere spirituale che abita, o anima, una forma particolare. Utilizzando questa prospettiva nella comunicazione è possibile risolvere i turbamenti e i problemi comportamentali, guarire più velocemente

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Manuel pour communiquer avec les animaux

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Titolo originale dell'opera: Animal TalkTraduzione di Lucia PanelliCopyright © 1999 by Penelope SmithCopyright © 2000, 2003 Gruppo Editoriale Armenia S.p.A.Via Valtellina, 63 Milanoemail: [email protected] sito web: http://www.armenia.itStampato da AGGEP S.a.s.per conto del Gruppo Editoriale Armenia S.p.AIntroduzioneDue parole agli amanti degli animaliAdoro gli animali e non riesco nemmeno a immaginare l'esistenza senza quelle miriadi di forme e stili di vita che accrescono la bellezza del mondo e arricchiscono il nostro modo di guardare la vita.Più che pensare ad animali e persone come «loro» e «noi», considero ogni forma vivente, incluse piante, rocce, acqua, aria e tutto ciò che ci circonda, come un tutt'uno simbiotico. Lavoriamo e ci inuoviamo insieme secondo un ciclo sviluppatosi nel corso dei millenni; una rappresentazione nella quale recitiamo, osserviamo e impariamo ad apprezzare maggiormente la vita e il contatto con gli altri. Creiamo un'armonia che si infrange quando crudeltà, abuso e incomprensione si sostituiscono alla comunicazione, evento che purtroppo accade spesso nel rapporto dell'uomo con il restante regno animale.Fortunatamente, esistono da sempre uomini che rispettano e trattano gli animali come fratelli e sorelle spirituali. Quello della comunione e della comunicazione con altre specie non è un concettonuovo, è infatti un filo intessuto in ogni tradizione religiosa e, come elemento basilare della vita, nelle comunità tribali di molti paesi. Individui straordinari come San Francesco, Albert Schweitzer, Mahatma Gandhi, Jane Goodall e Francine (Penny) Patterson ne sono un perfetto esempio.L'obiettivo di questo libro è quello di sviluppare, risvegliare e favorire il legame fra le specie per tutti coloro che lo cercano e lo desiderano. Ovviamente, chi ha scelto questo testo prova una certa affinità con gli animali o è per lo meno spinto dalla curiosità di saperne di più sul rapporto con essi. Nelle pagine che seguono troverete le indicazioni su come avvicinarvi di più agli animali, migliorando le vostre capacità di comunicare con loro. Che gioia e comprensione fra gli esseri di questo pianeta possano prosperare !1La natura della comunicazione con gli animali10Il termine animale deriva dal latino anima, il cui significato è principio di vita, respiro, aria, anima, essere vivente.Sia gli animali umani che non umani sono una combinazione di corpo e spirito, owerossia forme biologiche animate da esseri o essenze spirituali. Per molti individui è difficile accettare l'esistenza di un aspetto spirituale negli animali, poiché in loro è radicata la convinzione secondo la quale gli animali sono oggetti o comunque esseri inferiori, addirittura creature robotiche guidate esclusivamente dall'istinto e prive di capacità razionali, sentimenti o possibilità di scelta. Ed è proprio a causa di queste convinzioni che molti uomini giustificano o scusano trattamenti crudeli o insensibili nei confronti degli animali.Per molti esseri umani il tutto nasce dalla considerazione di loro stessi come semplici corpi, o prodotti genetici privi di essenza spirituale. Una simile concezione può indurre mancanza di rispetto e comportamenti disumani anche nei confronti di altri individui. Per chi vive con una simile convin13zione diventa estremamente difficile, se non impossibile, riconoscere la natura spirituale di altre forme di vita. )Prova della natura spirituale di creature umane e non umane è il miglioramento della totalità dell'essere vivente, se trattato con rispetto e comprensione. Concetto fondamentale alla base della mia professione è il riconoscimento dell'animale individuale come essere spirituale che abita, o anima, una forma particolare. Utilizzando questa prospettiva nella comunicazione è possibile risolvere i turbamenti e i problemi comportamentali, guarire più velocemente

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ferite e malattie e rendere l'individuo più felice, consapevole e vitale. Tutto ciò non sarebbe possibile se assumessi un atteggiamento behaviorista, secondo il quale l'animale è un insieme di comportamenti automatici e istintivi ed è privo di raziocinio. Al contrario, considerando ogni aspetto del suo essere (fisico, emotivo, mentale e spirituale), si sviluppa un atteggiamento di assoluta comprensione nei confronti di tutte le creature.Come specialista nella comunicazione animale, dedico la mia attenzione a tutti gli esseri viventi, in particolar modo a quelli a quattro zampe ricoperti di pelo, a quelli a due zampe con le piume o con altre caratteristiche fisiche diverse da quelle del 14 * ^['Homo sapiens. Le migliaia di incontri con gli animali e i loro compagni umani, mi hanno aiutato ad affrontare e risolvere problemi comportamentali e di turbamento emotivo, a favorire la guarigione in caso di malattia (naturalmente in accoppiata con le nccessarie cure veterinarie), a migliorare la comuni( azione con gli animali e la comprensione di essi, a stabilire delle linee guida per una corretta alimentazione e a equilibrare l'energia corporea. Conferenze e workshop nascono con l'obiettivo di aiutare gli individui a ritrovare la loro capacità di comunicare i on gli animali.La capacità innata di comunicareLa domanda che mi viene invariabilmente rivolta all'inizio di ogni conferenza è quando ho iniziato a comunicare con gli animali e come ho imparato o ho capito di possedere la capacità di comprendere ciò (lie pensano e provano.Come la maggior parte dei bambini, anch'io da piccola adoravo accarezzare e osservare gli animali. Avvertivo per istinto ciò che provavano e capivo15immediatamente le loro necessità. Potevo «essere» loro. Crescendo, mi resi conto di essere in grado di parlare con loro ad alta voce, o tramite il pensiero, e di ottenere mentalmente una loro risposta. Era un processo naturale; sapevo che mi amavano quanto io amavo loro e che potevano pensare e parlarmi.Tutti gli esseri viventi possiedono la capacità innata di comunicare e di comprendersi reciprocamente. Tutti, o comunque la maggior parte dei bambini, vivono esperienze di comunicazione mentale o telepatica con altre specie. Insieme alla gestualità, è quello il loro modo di comunicare prima di imparare a parlare.Tuttavia, quando imparano a parlare, tendono a soffocare la loro capacità di comunicazione attraverso il pensiero, poiché l'espressione verbale viene maggiormente riconosciuta e incoraggiata dagli adulti e ottiene più attenzione. È così che le capacità telepatiche iniziano a diminuire, come accade a ogni funzione quando non viene utilizzata. A ciò si aggiunge la derisione di cui diventa oggetto, da parte degli adulti, il bambino che fa affermazioni del tipo «il cane mi ha detto che ha mal di pancia». Frasi del genere vengono classificate come espressioni di una fervida immaginazione o addirittura come bugie, per colpa delle quali il piccolo può 16 ;anche essere punito. Logicamente, la maggior parte dei bambini impara in fretta che la capacità di percepire e comprendere i pensieri degli animali non è catalogabile come «desiderabile» poiché, in effetti, non esiste. Così, soffocano questa loro capacità o finiscono per perderla naturalmente, poiché non è possibile conservare una capacità che si ritiene impossibile da gestire o addirittura inesistente.Giunge così il momento in cui i bambini non considerano più gli animali come esseri pensanti e senzienti. A ciò si aggiunge una generale incapacità a insegnare ai più piccoli a trattare con dolcezza gli animali e a scoprirne le esigenze fondamentali. Nel momento in cui maltrattano gli animali, i bambini sopprimono totalmente il desiderio di conoscere o comprendere il loro legame spirituale con i loro amici a quattro o a due zampe. Anche quando sono ancora piccoli, può accadere che i bambini prendano in giro chiunque faccia riferimento a esperienze mentali o spirituali che vadano al di là di ciò che viene rigidamente concepito come «normale». I più giovani non fanno altro che

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applicare quelle convinzioni e quei comportamenti che sono stati loro trasmessi come accettabili.Nel corso della vita alcuni fortunati individui accetteranno l'esistenza di qualità o di dimensioni17mentali e spirituali al di là di ciò che viene considerato «normale» e seguendo i metodi applicati da altri uomini nel corso della storia, potranno riacquistare quella che un tempo era una capacità innata di comunicazione mentale.La mia esperienzaPer quanto mi riguarda, non ho mai perso la capacità di comunicare con gli animali. Poiché gli adulti e i miei coetanei mi deridevano quando affermavo di ricevere messaggi telepatici dagli animali, decisi che era meglio non parlare più con gli altri di quelle mie esperienze. Mia madre affermava spesso che possedevo «una fervida immaginazione» e che ero «testarda come un mulo». Chissà, forse proprio queste due qualità mi hanno permesso di conservare le mie capacità!Non volevo perdere la fiducia, l'affetto e la comprensione dei miei amici animali o tradire la reciproca consapevolezza della loro intelligenza e capacità comunicative. Ritenevo tutto ciò troppo importante perché potesse venire distrutto dall'incom18prensione altrui. Così continuavo ad accoccolarmi con Fritzi, il mio gatto e a divertirmi con Winkie, il mio parrocchetto che, seduto sui miei occhiali, mi lisciava delicatamente le sopracciglia mentre facevo i compiti. Trascorrevo ore e ore nel parco a parlare a uccelli e farfalle per convincerli a posarsi sulla mia ni ano. Cercavo di fare capire a quei piccoli esseri che non avrei fatto loro del male e quando finalmente mi si avvicinavano, non stavo più nella pelle dalla gioia.Dopo avere lasciato la casa dei miei genitori, per anni non potei tenere degli animali poiché al college era vietato. In quel periodo non prestavo molta attenzione alla mia capacità di comunicazione, che restava così nascosta sotto la superficie, come la conoscenza di una lingua straniera, che riaffiora solo quando si incontra una persona che parla quella lingua.Studiai scienze sociali con la speranza di imparare a capire di più i miei simili e potere migliorare le loro condizioni. Nel 1971, mi trovai nella condizione di potere avere nuovamente degli animali. Inoltre, lavorando come consulente, avevo acquisito la tanto desiderata conoscenza e metodologia pratica per aiutare la mente e lo spirito umano.La mia capacità di comunicare con gli animali si19arricchì di una nuova dimensione: oltre a essere in grado di parlare con essi, avevo acquisito gli strumenti necessari per aiutarli. Scoprii infatti che le tecniche utilizzate per aiutare gli uomini a superare i traumi passati, a liberarsi da turbamenti emotivi e ad affrontare problemi e blocchi mentali, si adattavano anche per gli animali.Peaches, una gattinà bianca e nera, è stata la mia prima cliente. Mi era stata affidata da quella che avrebbe dovuto essere la sua padrona, ma che in realtà non aveva più nessuna voglia di interessarsi alla bestiola. Peaches era terrorizzata: si nascondeva appena si avvicinava un essere umano e rifuggiva il contatto con i suoi simili.Poche settimane dopo il suo arrivo, si presentò con un morso sulla schiena: era stata attaccata da un altro gatto. Pulii e medicai la ferita, convinta che si sarebbe rimarginata facilmente. Tuttavia, Peaches aveva in mente qualcos'altro. Non appena la ferita si chiudeva, la riapriva con gli artigli. Bende e calmanti erano inutili, poiché la gatta riusciva sempre a scoprire la ferita. Quello che inizialmente era un taglio di un paio di centimetri si era esteso in modo considerevole e l'animale aveva iniziato a perdere il pelo nella zona circostante la ferita. Aveva un aspetto così orribile che gli amici mi esortarono a prendere provvedimenti. 20 —:Così misi Peaches su una sedia e decisi di comportarmi come avrei fatto con un essere umano che si fosse rivolto a me in cerca di aiuto. Le posi domande

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specifiche sul trauma fisico e su ciò che provava e lei mi rispose telepaticamente. Mi trasmise immagini mentali di gatti che la minacciavano e l'aggredivano. Rivivendo quei terribili episodi della sua vita, la gatta si liberò di un pesante carico emotivo, sentendosi finalmente meglio.Proseguendo nella seduta, capii che per Peaches peggiorare lo stato della ferita costituiva la soluzione al problema della paura che provava nei confronti di uomini e animali. Aveva infatti immaginato che rendendosi orribile, avrebbe tenuto lontani gli esseri umani e i propri simili. E il sistema funzionava, sebbene la facesse stare male. Una volta compresa e portata in superficie quella decisione inconscia, la gatta divenne incredibilmente tranquilla e iniziò a fare le fusa soddisfatta.Il mattino successivo alla seduta, mi accorsi con stupore che la ferita si era rimarginata e nel giro di una settimana il pelo crebbe nuovamente coprendo ogni traccia del taglio. Ma ciò che più mi sorprese fu il cambiamento della gatta. Sembrava un'altra! Non solo non scappava più quando uno sconosciuto entrava nella stanza, ma gli si accoccolava addirittu21ra in grembo a fare le fusa. Inoltre, i gatti del quartiere non la facevano più oggetto dei loro attacchi, poiché ormai non attirava più su di sé un simile comportamento.Scoprii così che non solo gli animali pensano, provano emozioni, comprendono e comunicano, ma che i principi e i metodi applicati per alleviare i blocchi mentali degli uomini e favorire un giusto equilibrio psicoemotivo potevano essere di grande aiuto anche per altre specie viventi.Naturalmente non aprii immediatamente uno studio professionale con la targhetta «specialista in comunicazione animale», ma proseguii studi e pratica sugli «umani». Nel 1976, riscoprii una passione abbandonata da lungo: quella per la danza e ne feci la mia principale occupazione. Tuttavia, dopo avere curato con successo gli animali di alcuni amici, iniziò a spargersi la voce sulle mie capacità comunicative e giorno dopo giorno, il lavoro con gli animali diventò più che un'attività secondaria. Nel 1977, divenni ufficialmente una professionista e specialista nella comunicazione con gli animali e iniziai a emettere regolari parcelle per le mie prestazioni.Fino al 1979, la danza restò comunque la mia occupazione prioritaria. Insegnavo ad altri istruttori22Ir mie particolari tecniche di movimento e scrissi .niche diversi libri sulla danza.Mentre l'attività con gli animali prendeva piede e Li conoscenza dei risultati del mio lavoro si diffondeva, venni intervistata da svariate stazioni radiofoniche, partecipai a numerosi programmi televisivi e In mia fotografia apparve su molti giornali. Scrissi anche degli articoli per alcune riviste. Da allora ho lavorato con migliaia di animali e con i rispettivi padroni e ho tenuto innumerevoli conferenze e workshop sulla comunicazione con gli animali.Come comunicano gli animaliLa psicologia divulgativa ha diffuso alcune nozioni che potremmo definire alquanto superficiali: poiché la struttura cerebrale di molti animali è meno complessa di quella umana, se ne deduce che gli animali sono meno intelligenti, non provano vere emozioni, sono privi di raziocinio e comunicano solo in modo rudimentale, ricorrendo a grugniti, latrati, fischi e altre espressioni fisiche non articolale. Tali convinzioni stanno però cambiando, man23mano che gli scienziati scoprono la complessità di significati presenti nei suoni e nelle gestualità delle creature animali, dalle api e gli uccelli alle scimmie. Molti studiosi, liberatisi di pregiudizi «umani», hanno iniziato a osservare le complicate ma intelligenti risposte comportamentali degli animali. Naturalmente, si potrebbe imparare molto di più direttamente dagli animali, attraverso cioè la comunicazione telepatica, la lingua universale. E ciò sarà possibile mediante un potenziamento delle capacità di osservazione.Sul vocabolario, il termine intelligenza viene così definito: capacità di imparare o comprendere dall'esperienza, o capacità di reagire velocemente e positivamente a una nuova situazione. Rifacendovi a questa definizione, sono

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sicura che tutti voi troverete svariati esempi di intelligenza animale; basta pensare a quante volte vi sarà capitato di sentire raccontare di cani e gatti che hanno viaggiato per centinaia di chilometri per raggiungere i padroni che li avevano abbandonati in seguito a un trasloco, o alle incredibili risorse di ratti, procioni, coyote e altri animali selvatici per sopravvivere fra le abitazioni umane dopo che l'uomo ha occupato il loro ambiente naturale.Misurare l'intelligenza degli animali basandosi 24 sulla maggiore o minore somiglianzà del comportamento animale rispetto a quello umano, non ha senso. Gli animali hanno patrimoni genetici e capai uà fisiche diverse da noi. Le loro reazioni variano a seconda del tipo di struttura fisica, dell'ambiente e dell'esperienza.Una delle principali differenze fisiche che permette all'uomo di compiere svariate attività e di esprimere la propria intelligenza in modi impossibili agli altri appartenenti al regno animale è dovuta ai sistemi estremamente flessibili e sviluppati di nervi e mani, che permettono all'uomo di cimentarsi in un'ampia gamma di attività manipolative. Ma il Luto che gli animali non possano scrivere o suonare Li chitarra non significa che non siano intelligenti.Gli uomini sono forse considerati meno intelligenti perché non possono volare come gli uccelli o correre veloci come i ghepardi? Si tratta di differenze dovute alle diverse strutture corporee e non alle ( opacità mentali. Lo stesso essere spirituale che vive in un corpo umano e lo utilizza per progettare e iostruire case, creerebbe un nido di rami e foglie se dimorasse nel corpo di un uccello. Si tratterebbe comunque dello stesso essere intelligente, che però userebbe un corpo diverso secondo le capacità fisiche di quest'ultimo. 25Se il corpo umano può offrire modi svariati e complessi per esprimere l'intelligenza, bisogna convenire che la molteplicità e la diversità dell'espressione di altre creature non è meno sorprendente. L'esistenza di differenze fra le svariate specie è innegabile; ma ciò non implica necessariamente superiorità o inferiorità. È infatti proprio la diversità che rende la vita tanto affascinante.Gli esseri sviluppano e utilizzano il loro corpo secondo le loro potenzialità genetiche e le situazioni che devono affrontare, e alcuni lo fanno meglio e più intelligentemente di altri. Molti animali domestici sono stati capaci di assoggettare l'arte di vivere con gli uomini così bene da giungere a influenzare e, in alcuni casi addirittura a controllare, l'attività umana.Come gli esseri umani, ogni singolo animale si differenzia da un suo simile per livello di intelligenza, sensibilità e capacità di comunicare. Alcuni sono più consapevoli e interessati di altri e con loro è più facile stabilire un rapporto di comunicazione.Vi sono animali che non sono nulla di più che cani, gatti o cavalli e seguono scrupolosamente gli impulsi fisici e l'eredità genetica. Altri creano un loro stile come individui che si va ad aggiungere alla naturale tendenza del loro fisico. Queste creature: 26 :desiderano e sono in grado di controllare gli impulsi del corpo e di adattarsi alla situazione nella quale vivono, per esempio, esseri più simili agli individui i miani che li circondano.Molti animali sono ansiosi di stabilire un rappori ( > più stretto se vengono capiti per quello che sono e avvicinati dal loro livello di consapevolezza. In alcuni casi sono addirittura più ricettivi o consapevoli degli uomini che cercano di capirli.Gli animali non comunicano solo attraverso il movimento, ma anche mediante il pensiero, le emozioni, le intenzioni e le immagini mentali, sia fra di loro sia con gli esseri umani. Gli uomini ricevono il messaggio telepatico nella misura in cui sono capaci di ascoltare, di sintonizzarsi o di percepire ciò che viene loro inviato.Sebbene spesso io ricorra al contatto fisico per instaurare un rapporto e per aiutare un animale in difficoltà, in linea di massima comunico telepaticamente o mediante la trasmissione del pensiero e delle emozioni, verbalmente o in silenzio. Nonostante molti animali capiscano il linguaggio verbale, grazie alla

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loro familiarità con la lingua umana, comprendono spontaneamente le nostre intenzioni, emozioni, immagini o pensieri nascosti dietro le parole, anche se non comprendono totalmente le:— 27 parole stesse. Poiché gli animali non vengono spinti a credere che le parole o i simboli costituiscano l'unico modo per comunicare, non perdono la loro innata sensibilità e capacità telepatica, come invece accade alla maggior parte degli uomini.Quando mi trasmettono i loro pensieri e le loro emozioni, afferro ciò che vogliono dire e solitamente traduco in parole il loro messaggio, così come siamo abituati a fare noi umani. Quando descrivono un episodio della loro vita, vedo la scena dal loro punto di vista, percependo mentalmente i suoni, le emozioni e qualsiasi sensazione essi abbiano provato. Se vi è capitato qualche volta di sapere perfettamente ciò che sta pensando un'altra persona, di esprimere a voce alta lo stesso pensiero simultaneamente, di provare le emozioni o percepire le immagini mentali di un altro, allora per voi sarà più facile capire come comunico con gli animali e come potreste farlo anche voi.Gli animali capiscono ciò che dite o pensate, naturalmente se vi prestano attenzione e se hanno voglia di ascoltarvi (proprio come noi umani). Spesso gli animali si sbarazzano dell'obbligo di fare ciò che voi volete, facendo finta di non capire. Accade che siano gli uomini stessi a favorire questo loro comportamento affermando che il loro cane28t(f.atto, uccello, cavallo, tartaruga...) è stupido e non e apisce niente. Molti animali, come molti bambini, interpretano il ruolo che noi ci aspettiamo da loro e '.i comportano da stupidi. Cosi, si liberano del peso 111 dovere ubbidire alle nostre richieste.L'aspetto più interessante è che più si rispetta l'intelligenza degli animali, si parla loro, li si coinvolge nella propria vita e li si considera come amici, più questi reagiscono con intelligenza e affetto. Non dimentichiamo infatti che tutti gli esseri viventi tendono a prosperare quando vengono fatti oggetto di amore e comprensione.Un giorno, mentre visitavo un collegio, ho avuto prova di quanto ho appena affermato. Nell'istituto viveva un pastore irlandese e mi bastò un'occhiata per capire che l'animale era perfettamente consapevole di ciò che accadeva intorno a lui. Tuttavia, era • i uivinzione generale che fosse uno stupido e che non ne combinasse una giusta. Ubbidiva raramente, si trascinava per i locali dell'istituto e si sdraiava su tappeti e divani, sebbene fosse stato sgridato ripetuta mente.Quando in sua presenza mi dissero che era veramente tonto, mi trasmise immediatamente un pensiero, «Non rivelargli ciò che sto facendo, mi diverto». (Naturalmente queste parole sono la mia tradu29 :zione del concetto trasmessomi dal cane. A volte gli animali trasmettono frasi che hanno imparato, ma la maggior parte delle volte le parole sono un'approssimazione nella lingua umana del pensiero e delle emozioni inviati). Scoppiai a ridere, poiché quel cane era pienamente consapevole di ciò che la gente pensava di lui e della vita che conduceva, faceva solo quello che voleva, osservando chi lo circondava e imparando dal loro comportamento.Nonostante la sua preghiera, mi sentii in dovere di chiarire quali erano le sue effettive capacità mentali e così spiegai che era molto intelligente e che capiva perfettamente che cosa accadeva intorno a lui e che cosa gli diceva la gente. Il cane si adirò con me per avere svelato la sua vera natura, ma non sopportavo che quella menzogna sulla sua supposta stupidità continuasse ancora a lungo. Più tardi, quando lui ne ebbe voglia, comunicammo ancora e mi spiegò che, dopo tutto, assecondare le aspettative di chi lo circondava poteva anche essere piacevole, soprattutto se fosse servito a rendere la loro vita più felice.Ripensando al modo in cui si era fatto gioco di tutti quegli esseri umani, non riesco a trattenere un sorriso. E quello non era un cane intelligente?Naturalmente, gli animali, come d'altronde gli 30

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«¦.seri umani, possono interpretare male un messaggio e non capire ciò che si sta cercando di dire loro, ••I n'cialmente se non si è più che chiari su quello che m vuole. Oppure possono essere distratti da quanto li circonda, soprattutto da ciò che attira i loro bisogni fisiologici, come l'odore del cibo o di altri anim.ili. Perché prestino attenzione al messaggio invialo e lo comprendano è necessario mantenersi all'inini io del regno della loro esperienza.( Chiedere a un gatto di suonare il pianoforte proI umilmente non ha per lui alcun significato e così non reagirà alla richiesta nel modo desiderato. È inoltre importante amare gli animali e rispettarli per i (nello che sono: esseri viventi con loro scelte e loro desideri e influenzati, entro un certo livello, dalla Imo particolare eredità genetica. Proprio come noi.Prendiamo esempio dai nostri amici animali, che < chiedono solo ciò che siamo in grado di dare loro. i accettano e ci amano per quello che siamo.¦reniamo di comunicare con loro e facciamolif,etto di affetto e comprensione.Alla domanda che spesso mi viene rivolta su i |i lale sia l'animale più intelligente, è difficile rispondere in modo esauriente, poiché ogni corpo ha una propria funzione e corpi diversi hanno funzioni diverse. Ciò che potrebbe essere considerato intelli31gente per una specie animale potrebbe non esserlo per un'altra. Corpi più complessi con cervelli maggiormente sviluppati sembrano avere più scelte programmate nel loro «computer», sebbene abbia riscontrato forme di comunicazione «avanzata» in specie cosiddette «inferiori», quali gli insetti.Ciò che gli animali fanno con le limitazioni del loro tipo di programma corporeo varia fra gli individui di ogni specie. In generale, gli animali più grandi e quelli che dimostrano con maggior facilità il desiderio di comunicare con gli umani vengono spesso considerati più flessibili, sensibili o intelligenti (per esempio, balene, delfini, elefanti, scimmie, cavalli, cani, gatti e altri animali domestici). Tuttavia, è possibile trovare esseri molto intelligenti o saggi anche in forme meno complesse. Per esempio, chi mi viene a trovare resta sbalordito dall'acume e dall'intensità della comunicazione di alcuni miei piccoli amici, quali una tartaruga scatola, una lucertola anolide e un porcellino d'India.Due balene, due cani o due gatti non presentano mai lo stesso livello di intelligenza, di capacità comunicativa o di risposta emotiva. Inoltre, la capacità personale di percepire gli animali come esseri simili a noi e di stabilire un certo tipo di rapporto può generare giudizi completamente diversi. Ani 32 \± ,..,.»nli giudicati lenti e stupidi da alcune persone, da i iv possono essere ritenuti estremamente ricettivi'¦vegli.I ,a cosa meravigliosa è che possiamo imparare gli Lui dagli altri e ognuno di noi può dimostrare la lupria intelligenza nel desiderio di osservare e di'prendere a capire meglio gli animali.332Ristabilire la comunicazione telepaticaChe cos'è la comunicazione telepatica fra specie? Il termine tele è legato alla distanza, mentre patia al sentimento. Comunicare teleli.ideamente significa quindi essere capaci di sentire I e capire a distanza pensieri ed emozioni di un'altra persona. Non si tratta di una prova di agilità o capacità mentale riservata a una percentuale ridotta di popolazione particolarmente dotata o sensibile. Al contrario, è una capacità innata in tutte le specie, i|iiella umana inclusa. Più di ogni altra cosa, la telepatia è un legame diretto con l'anima di tutti gli esseri. È una comprensione attenta, ma al contempo irrazionale; un sapere ciò che un altro individuo sta pensando, provando e vivendo in modo così diretto da divenire un tutt'uno con l'altro.

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Un simile contatto si basa sul riconoscimento che lutti gli esseri sono intelligenti e in grado di comprendere, mettersi in relazione l'uno con l'altro e comunicare telepaticamente. Significa ricevere una trasmissione diretta di pensieri, immagini, sentimenti e concetti da individui appartenenti ad altre specie, indipendentemente dalla distanza. La comu37

nicazione telepatica può infatti avvenire tra individui lontani anche migliaia di chilometri, e muri, o altre barriere, non possono ostacolarla. Dipende soltanto dallo stabilire la connessione, sintonizzarsi e sapere con chi si sta comunicando (un po' come fare il numero di telefono della persona con la quale si desidera parlare o sintonizzarsi sulla stazione radio preferita).Dove esseri umani e non umani camminano insieme nella comprensione reciproca, vengono a galla nobiltà e individualità di entrambi. Armonia, dignità e rispetto reciproco solitamente prendono il posto di paura e aggressività. Persino i più scettici riescono a vedere la differenza dopo un vero scambio telepatico avvenuto fra umani e altre specie.Tutto ciò differisce enormemente dallo stato disperatamente bisognoso di molti esseri umani nei confronti dei loro animali cosiddetti «domestici».Qualche anno fa partecipai a un talkshow televisivo a New York. La conduttrice del programma aveva due Lhasa con i quali avrei dovuto «dialogare» nel corso della trasmissione. Giunta agli studi, incontrai immediatamente i due cani e la conduttrice mi chiese che cosa pensavo di loro. La donna li38¦ ' >usiderava alla stregua di figli e, come una madre, < 'leva che fossero e apparissero perfetti. La sua • >oe tradiva un'ansia profonda quando mi disse che I >rrava che i suoi «tesori» non avrebbero parlatoni.ile di lei in trasmissione. I cani erano il suo amore, l,i sua vita e non poteva esserci niente di sbagliato in li irò. Avvertii che i cani cercavano di soddisfare i lisogni della padrona e che dipendevano totalmeni ¦ ¦ da lei, mentre quest'ultima cercava in loro ciò che mancava alla sua vita, frenetica e caotica. L'interista venne tagliata per mancanza di tempo prima • 1 io i cani avessero la possibilità di comunicare e ¦ lire tutto».Gli animali possono soffrire degli stessi squilibri ilei padroni a causa della loro dipendenza ma anche¦ liI loro profondo desiderio di servire e aiutare i loro unici umani. Ecco così che la malattia può colpire l'ani male quando cerca di fare scomparire quello stato >li agitazione o tristezza mentale che ha colpito il padrone o, ancora, quando cerca di rispecchiare tale slato. Solitamente, gli animali domestici non hanno la possibilità di condurre un'esistenza secondo la loro natura. Non sono in grado di liberarsi facilmente di eventuali squilibri se non possono correre all'aria aperta, seguire una dieta corretta, esplorare il mondo naturale e godere della loro indipendenza. Allon39tanati dal loro ambiente «naturale» possono soffrire degli stessi disturbi lamentati dai padroni.Le cose cambiano quando gli animali vengono considerati come esseri spirituali diversi da noi solo nella forma e quando possono vivere la loro vita ed esprimere la loro dignità, pur continuando a godere della compagnia dell'uomo. Chi viene a trovarmi resta spesso sorpreso da quanto i miei animali siano rilassati, felici e indipendenti. Sono infatti liberi di andare e venire e di instaurare nuovi rapporti con chi vogliono, animale o umano che sia.I miei amici animali sono individui saggi e intelligenti ma soprattutto, sono lo spirito, l'anima e l'essenza della vita. Si comportano come esseri individuali completi, caratterizzati dalla loro dignità, dai loro capricci, dai loro diritti, dalle loro esigenze, dalle loro espressioni e dalla comprensione dell'equilibrio della nostra famiglia o comunità. Ci adattiamo e cambiamo secondo la crescita e la comprensione reciproche. Prestiamo attenzione gli uni agli altri e giungiamo alla soluzione dei rispettivi problemi in rispetto alle necessità reciproche.Allontanandosi dalla natura, da quell'essenza spirituale che inonda la vita e ponendo l'enfasi sulla caccia ai beni materiali, molti individui tra

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40 jormano il rapporto con gli animali, degradandolo a un rapporto padronesottoposto. Senza il piarne spirituale, anche quando dichiarano di Jrovare affetto per i loro animali, sono spinti a fvrcare di trarre da questi ultimi ciò che hanno Abbandonato per perseguire la loro ricerca materi.ile. E il risultato è che gli animali rispecchiano il litro tormento.Ma se agli animali viene dato il giusto riconosci. dito, ecco che riprendono forza e vigore e collaII"nano maggiormente. Man mano che i «padroni» n .coprono la capacità di ascoltare i loro amici a I, attro o a due zampe, i problemi vengono risolti l.icilmente senza dovere ricorrere a soluzioni drasti( In, quali immergere il muso della bestiola nei suoi (¦¦.(.Tementi o picchiarla.Instaurare un rapporto basato sulla comunicazione richiede tuttavia un certo sforzo, poiché significa nhbandonare uno stile di vita frenetico e materialisi ico per adottarne uno dove prevalgano tranquillil,i, pace e attenzione per gli altri. Per molti individui si tratta sicuramente di un salto «nel buio», ma i lienefici di tale cambiamento sono indubbiamente immensi.41Aprirsi alla telepatiaEro ancora bambina quando capii di essere in grado di avvertire ciò che le persone pensavano, come erano interiormente e perché lo erano. Già allora mi ero accorta che gli individui spesso si chiudono in se stessi rifiutandosi di vedere ciò che hanno davanti agli occhi. Sapevo che gli animali sono esseri intelligenti in grado di capirsi fra di loro e di capire me e che, a eccezione della forma fisica, eravamo uguali.Per mia madre la mia era solo fervida immaginazione. E in un certo senso aveva ragione. Ero infatti capace di «vedere» pensieri, intenzioni e immagini al di là delle parole e delle forme fisiche. Mi sentivo circondata da un mondo di spiriti (angeli, guide, santi, fate e altre entità incorporee) e mi chiedevo come mai gli altri non riuscissero a vederli o non volessero vederli. Io ero spirito e sapevo che lo spirito era ovunque intorno a me.I ricordi della mia infanzia sono legati a molti animali (pesci rossi, tartarughine, parrocchetti, gatti e cani), ma in modo particolare a Winky, un pappagallino blu e a Fritzi, un adorabile gattino.Quando avevo circa undici anni, Winky e io era.. 42vanio inseparabili. Ricordo che, mentre facevo i rompiti, si appollaiava sui miei occhiali e si lisciava le piume strofinandosi sulle mie sopracciglia. Trascorrevamo insieme ore e ore e adoravo prendermi cura di lui. Un giorno, Winky mi morse sul naso e per il dolore e lo shock reagii colpendolo con violenza. Ma mentre la bestiolina finiva contro il muro, già mi pentivo del mio gesto. Cercai di farmi I Kirdonare, ma Winky non dimenticò mai la mia rea,'ione violenta e da allora il nostro rapporto non fu più lo stesso.Pochi giorni dopo quell'infelice episodio, Winky incominciò a comportarsi in modo strano, ad agitali le ali in modo forsennato e a sputare sangue. Lo portai al negozio dove lo avevo acquistato, dove gli prescrissero delle medicine e mi fecero spendere 11itti i miei risparmi. Ma fu tutto inutile. Winky conlinuava infatti ad avere strani attacchi. Un giorno, mi morse nuovamente e il distacco fra di noi aumeni o ancora di più.Pur non avendo l'esperienza che ho oggi nello scoprire le cause emotive di una malattia, capii che nlla base di tutto c'era il nostro «litigio». Mio fratello accettò di prendersi cura di Winky e lo portò a vivere a casa sua. In breve tempo, il mio piccolo amico si ristabilì e visse ancora per molti anni. Non_. 43 ho mai dimenticato i giorni allegri e felici trascorsi con Winky e con il passare del tempo l'astio fra di noi scomparve.Fritzi, il nostro gatto, amava tutti gli otto membri della famiglia, ma aveva un debole per mio padre. La mamma non faceva che ripetere che noi bambini in realtà non gli volevamo bene, visto che non ci preoccupavamo mai di cambiargli la lettiera, compito che lei detestava. Quando decisi di assumermi l'incarico e trasferii la lettiera nella mia stanza, io e Fritzi diventammo amici per la pelle. Ci accoccola' vamo sul letto nella stessa posizione e dormivamo insieme

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per tutta la notte. ( )gni volta che mamma e papa litigavano, ci rifugiavamo in camera e così il nostro rapporto divenne sempre più profondo.Quando me ne andai di casa per frequentare il college, iniziarono i guai di l'ritzi. Dal giorno successivo alla mia partenza cominciò a soffrire ai reni e all'intestino e in pochi mesi morì.Anni dopo, seguii un corso di psicologia che presentava il comportamento animale (quello umano incluso) da un punto di vista meccanicistico e fecalizzava l'attenzione su esperimenti condotti su ratti chiusi in labirinti e cani che salivavano. Decisi di adottare il punto di vista materialistico sostenuto dal corso e dagli studenti che frequentavo. Non solo44ivrei eliminato la «psiche» (spirito) dalla psicologia, niine insegnatomi, ma avrei eliminato lo spirito ¦ l;illa vita, dando per scontato, come facevano molti, < he tutti gli animali, di qualsiasi specie fossero, non '•rano altro che forme materiali create dalla collisioni accidentale di particelle e la cui morte non era niente più che una dissoluzione di molecole.Avendo negato lo spirito, avvertii immediatamente quella disperazione, quella monotonia dell'esistenza lamentata da molti individui appartenenti alla nostra cultura. Sentivo che niente aveva uno scopo, la vita era priva di colore, di sentimento; ciò che mi circondava non era altro che movimento fortuito. Compresi perché molti studenti si precipitavano al bar per riempirsi dello «spirito» della bottiglia. Si sentivano vuoti e la vita era amara e senza senso. Avevano bisogno di una via di fuga, di un qualche modo per lasciarsi andare e ricongiungersi con il disegno universale, anche se tutto ciò significava l'oblio. Capii perché i miei genitori, che avevano negato loro stessi come esseri spirituali e vivevano nella paura e nell'odio, fossero degli alcolizzati. Compresi perché mia madre fosse spesso così turbata dalla mia presenza, soprattutto quando cantavo e ballavo, poiché era in quei momenti che veniva a galla la mia vera essenza, quell'essenza che lei cer45cava di negare. Capii anche che cosa spingesse molti uomini alla disperata ricerca del successo materiale o addirittura al suicidio: una prospettiva che rendeva la vita squallida e triste.Sopportai quell'atteggiamento materialistico solo per pochi giorni. Quindi ripresi a vedere il mondo infuso di spirito, ritrovai l'amore per la vita e la speranza nell'armonia. È per questo che non potei rinunciare alla comunicazione telepatica con gli animali e con gli spiriti. Era vera, era reale, era divertente e non potevo tradire i miei amici animali negando quella loro vita intcriore, quei pensieri e quelle emozioni che dividevano con me.Per chi ha dimenticato da tempo l'innata capacità di comunicare telepaticamente e ha accettato il condizionamento culturale secondo il quale tutto ciò non è possibile perché non è scientificamente provato, ci vorranno tempo ed esercizio per ritrovare quell'atteggiamento nei confronti della vita che conduce alla comunicazione con altre specie. Imparate dai bambini ad aprire il cuore e la mente; imparate dall'amore degli animali e dalla vita che vi circonda.Dovrete intraprendere un cammino spirituale nel corso del quale dovrete abbandonare e rivedere molte abitudini e schemi mentali condizionati dalla.. 46 :

¦ocietà. Sebbene oggi sempre più persone riscoprano la capacità di comprendere altre specie, ciò non lenifica che verrete accolti con gioia, in casa o in ni lido, per questa vostra ritrovata abilità. Infatti, ¦ hi vi sta vicino potrebbe sentirsi minacciato, poii he il fatto che siete in grado di percepire il pensie10 di altri animali, significa che siete più ricettivi anche ai pensieri, alle emozioni e alle intenzioni < legli altri esseri umani e quindi meno controllabili. Sono convinta che tutti gli uomini possono crescere spiritualmente e giungere ad abbracciare la vita in tutte le sue forme con maggiore comprensione, compassione, benevolenza e saggezza.Prepararsi alla comunicazionePer riappropriarsi della propria capacità di comunicazione telepatica è necessario demolire quegli ostacoli della cultura prevalente che bloccano la

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capacità innata di comunicare e comprendere gli animali. Aprite la porta e lanciatevi alla riconquista del vostro potenziale.Per essere ricettivi e ascoltare individui di qual 47 siasi specie, sono necessarie quell'attenzione e quella tranquillità che molti uomini, nella frenesia della vita moderna, hanno ormai dimenticato. Viviamo nell'era della velocità, dove riceviamo uno stimolo dietro l'altro. Il traffico, la folla, la televisione e la pubblicità intasano il nostro apparato ricettivo, spingendoci così a sopprimere la sensibilità per cercare di sopravvivere.Impariamo a chiudere i contatti. Il mondo in cui viviamo ci aggredisce ripetutamente e continuamente di informazioni, spingendoci così a erigere muri psichici e a smettere di vedere e sentire ciò che ci circonda. Non prestiamo più attenzione a nessuno, spesso nemmeno a noi stessi.Gli animali possiedono la capacità innata di sintonizzarsi telepaticamente con qualsiasi specie. Se lo desiderano, sono in grado di ricevere pensieri, immagini mentali, emozioni, intenzioni e messaggi. E gli esseri umani? Come possiamo riacquistare quel nostro diritto di nascita, perso a causa del condizionamento sociale? Quella capacità di comunicare telepaticamente, di inviare e ricevere messaggi al di là dei confini del linguaggio umano?Da bambini eravamo aperti al mondo, ai suoni, alle emozioni e ai pensieri di chi ci circondava. Eravamo curiosi e avidi di scoprire ogni cosa.. 48 li il atti, i bambini parlano spesso ai loro amici animali e sanno che questi ultimi li capiscono e sono a loro volta in grado di comunicare.Che cosa è accaduto agli adulti che non riescono .1 «sentire» gli animali?Di tutte le specie, quella umana è la più condizionata da un punto di vista sociale. Nella nostra < ultura, la comunicazione telepatica solitamente non è accettata. Impariamo un linguaggio verbale che viene ritenuto sufficiente per comunicare. Non ci viene richiesto di sapere nient'altro al di là di ciò che riceviamo attraverso la conferma delle parole. E strano, poiché se non capiamo i pensieri e i sentimenti al di là delle parole (owerossia il vero significato di ciò che un individuo vuole comunicare), ceco che non capiamo realmente le parole. Nella vera comunicazione fra esseri umani, le definizioni dei dizionari non bastano.Per essere completo, il linguaggio umano deve permettere di recepire pensieri ed emozioni. Ogni individuo, che se ne renda conto o meno, comunica a un determinato livello telepaticamente con un suo simile. L'uomo perde o cela le sue capacità telepatiche nella misura in cui le ritiene impossibili o comunque indesiderate.E poiché la società ci spinge a credere che gli ani 49 mali non possano pensare (per lo meno non come facciamo noi) e siano inferiori a noi, perdiamo contatto con essi. Altre specie, che non conoscono restrizióni sociali, non perdono la capacità di comunicare telepaticamente fra di loro e con noi. Noi chiudiamo i contatti della comunicazione telepatica, risultando così i perdenti, i meno dotati. Con il nostro atteggiamento limitiamo noi stessi e poiché non capiamo gli animali, definiamo limitati il loro comportamento e la loro intelligenza.La vita moderna ci spinge a negare la nostra sensibilità e le realtà più sottili, quali la comunicazione del pensiero e delle emozioni. Finiamo con l'essere preda di un impulso maniacale che ci spinge a cercare di non deludere le aspettative della società e ci impedisce di aprire la mente a una calma ricettività.Il primo passo per imparare a comunicare è quindi quello di placare quel brusio di pensieri che affollano la mente. È necessario rallentare, lasciare che i pensieri seguano il loro corso e divenire tranquillamente consapevoli dell'ambiente che ci circonda e degli individui che lo popolano. Non è possibile ' ricevere il pensiero di un altro se la propria mente è troppo «occupata». Se si è costantemente impegna ¦ ti ad analizzare e proiettare i propri pensieri e le proprie immagini, è impossibile vedere al di là di>¦.&

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¦ ssi, ricevere e imparare dagli altri e comprendere i punti di vista di un proprio simile. È quindi necesirio abbandonare quell'atteggiamento frenetico > on il quale si affronta il mondo e conquistare unoiato di quiete. Tutto ciò che aiuta un individuo a 11lassarsi e a divenire consapevole (l'esercizio fisico, piuttosto che la meditazione o la musica) può condurre sulla strada della ricettività.Rallentando e sintonizzandovi, vi scoprirete più consapevoli nei confronti della natura e della vita intorno a voi (il comportamento, le abitudini, le • ¦mozioni, le energie e lo spirito o l'essenza delle lorme di vita). Restando tranquilli e ricettivi nei confronti di altre specie, vi accorgerete che queste ultime iniziano a comunicare con voi. Solitamente, intatti, quando uno ascolta, gli altri adorano «parlargli».I canali sensorialiGli animali sono allenati a percepire i nostri pensieri, le nostre immagini o intenzioni. Ma noi come possiamo afferrare ciò che loro «dicono»? La comu51nicazione telepatica avviene in modi diversi. Possiamo infatti rilevare emozioni, immagini, impressioni, pensieri, intenzioni, messaggi, sentimenti o energie in forme diverse, che si spiegano in modi che possiamo imparare a interpretare o comprendere.Ogni individuo possiede dei canali sensoriali attraverso i quali accede più velocemente alla comunicazione fra specie. Molte persone sono in grado di percepire sentimenti o emozioni di altri e sentire che cosa accade loro. Altre hanno un orientamento più visivo e ricevono immagini mentali o impressioni di colori, scene, oggetti o eventi. Altri ancora «sentono» messaggi, suoni, voci, parole, ricevono cioè impressioni uditive. Oppure c'è chi afferra i pensieri o i concetti espressi da un animale e quindi li traduce in parole; chi avverte gli odori, i gusti, le sensazioni tattili e fisiche che prova l'animale con il quale sta comunicando; chi semplicemente «sa» ciò che prova o pensa l'animale (trae cioè una percezione diretta che poi traduce in parole, immagini e sentimenti).È possibile vivere tutti i tipi di ricezione durante la stessa comunicazione come un pacchetto completo di impressioni sensoriali. Nell'esercitarsi alla ricezione telepatica, è facile scoprire che più canali sen 52sori si aprono all'individuo e ricevere quindi la comunicazione in alcune o in tutte le forme. Più la ricezione della comunicazione da un altro animale è completa, e più è semplice comprenderne il vero significato.Il messaggio telepatico non sempre viene tradotto nella stessa forma utilizzata da chi lo invia. Se un animale invia immagini visive, ma chi lo accoglie è più ricettivo alle emozioni o ai sentimenti, probabilmente afferrerà e comprenderà il messaggio in modo emotivo. Oppure può capitare che l'animale invii un messaggio col pensiero e che il ricevente lo percepisca come impressioni e sensazioni. Potremmo paragonare questo sistema di traduzione a quello della radio, che è progettata per ricevere segnali e tradurli in suoni. Le modalità di traduzione non hanno tuttavia alcuna importanza, a patto che quanto trasmesso venga compreso.Il modo di trasmettere degli animali non costituisce necessariamente una funzione di predisposizioni fisiche tipiche della loro singola specie, quali un maggiore sviluppo della vista o dell'olfatto. La telepatia è una capacità mentale, o spirituale, non limitata agli organi corporei.Quando si impara a comunicare telepaticamente spesso si ha l'impressione di non sapere come inter53pretare quanto ricevuto anche perché, solitamente, appare frammentato. È importante lasciare che ciò che si percepisce prenda forma. Inoltre, è possibile chiedere all'animale maggiori spiegazioni sui mezzi di comunicazione utilizzati o su altri dettagli. Nell'accrescere la propria esperienza con una moltitudine di esseri, si diventa più abili nel dare un senso a ciò che si riceve, inserendolo nel quadro complessivo.Ogni comunicazione e ogni essere sono unici e non dovrebbero essere ammassati con tutti gli altri o etichettati come quelli precedenti, se si desidera

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comprendere totalmente quell'istante e l'espressione unica di quell'individuo. È inoltre fondamentale mantenersi aperti alla sorpresa per non correre il rischio di negare a se stessi la comprensione smettendo di ascoltare veramente.Ricettività e proiezioneVLa maggior parte delle persone che cercano di imparare a comunicare con gli animali mi chiedono come si fa a capire che si sta realmente comunicali54¦ lo e che il messaggio che si riceve non è soltanto una proiezione dei propri pensieri o sentimenti.Innanzitutto è necessario essere tranquilli, non pensare o aspettarsi niente di particolare, ed essere ricottivi mantenendo cuore e mente aperti. Soltanto • osi, quando qualcuno desidererà comunicare con voi, avvertirete pensieri ed emozioni del vostro interlocutore, non i vostri. I vostri pensieri non si intrometteranno, ma resteranno in sottofondo, alloro posto.Naturalmente, per mantenere una tranquilla ricettività è necessario allenarsi. La maggior parte di noi viene addestrata per utilizzare prevalentemente II capacità dell'emisfero cerebrale sinistro: capacità di analisi, di classificazione, di giudizio e di proiezione, per mantenere il passo e avere una mente acuta e perspicace. In molte persone queste qualità non sono bilanciate dall'apertura mentale dell'emisfero destro.Per favorire il processo di ricezione e trasmissione è necessario rilassarsi, respirare lentamente e profondamente, avvertendo i ritmi di altri esseri e l'universo intorno a noi. Ecco allora che pensieri ed emozioni altrui ci giungono come onde sulla spiaggia e senza opporre alcuna resistenza, li accogliamo con tranquilla accettazione, comprensione e desiderio di55imparare di più. Nel momento in cui si cerca disperatamente di ricevere una comunicazione o ci si aspetta che arrivi in una determinata forma, si corre il rischio di perderne la semplicità e l'immediatezza. È necessario che il processo sia semplice e tranquillo come lo scambiare quattro chiacchiere con un amico. Sussurrate come il vento, spalancate le braccia e aprite il cuore, e tutte le creature parleranno con voi. Risponderanno alle vostre domande su loro stessi e sulla natura dell'universo.Abbattere i blocchi emotiviMolte persone scoprono che i turbamenti emotivi provocati dalla perdita di animali, subita in passato, bloccano, nel presente, la comunicazione telepatica. Hanno infatti paura che riawicinandosi agli animali, questi possano dire cose che risveglerebbero quel dolore ormai sepolto o forse mai affrontato. Aprirsi agli altri a un livello diretto e profondo costituisce un processo di crescita, che richiede il rilascio del bagaglio emotivo accumulato.Maureen Hall racconta la sua esperienza: 56 —Partecipare al seminario lo scorso settembre mi ha fatto capire di avere veramente bisogno di fare questo lavoro e non di usarlo solo occasionalmente come ho sempre fatto.Mi sentivo a mio agio e comunicare con i tuoi animali era naturale. Tuttavia, in quei giorni mi sono scontrata con un esercizio che mi ha particolarmente coinvolto emotivamente. Allora non sono riuscita a parlartene. Quando ci recammo nel bosco, in quel posto che chiami la Cattedrale di Alder, ci dicesti di convocare una guida animale. Pensai che sarebbe stato simpatico farsi accompagnare dallo spirito del volpino rosso che aveva vissuto con me per sedici anni. Ma lui non si fece sentire. Allora chiamai il procione che avevo avuto anni prima. Si mostrò per alcuni minuti, quindi scomparve. Al suo posto apparve un cane che avevo avuto da bambina e al quale ero stata molto affezionata. Una consulente spirituale una volta mi disse (sebbene non avessi rivelato di avere avuto un cane) che quando da piccola ero stata gravemente malata, un cane mi aveva salvato la vita semplicemente con la sua presenza e che avevo perso quel cane in modo traumatico e per questo, da allora, avevo rifiutato le mie capacità psichiche. Temevo di affezionarmi ancora così tanto.57

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LIl cane mi accompagnò fino alla sommità della collina ma non scese con me dall'altra parte. Lo chiamai, ma lui mi disse, «Non posso, devo tornare. Sappi però che va tutto bene e che è giunto il momento di imparare ad accettare il passato e portare avanti il tuo lavoro».Così ora, ogniqualvolta provo un'esitazione, ripenso a quelle parole e continuo per la mia strada. È bello aiutare i propri simili ed è incredibile come tutti siano disposti a imparare.Le mie conferenze attraggono i più svariati amanti degli animali e quando parlo a un gruppo, adatto argomenti ed esempi ai pensieri che ricevo dai presenti e a ciò che vorrebbero sapere e da cui trarrebbero giovamento. Ricordo una conferenza alla quale erano intervenute circa sessanta persone dove un uomo se ne stava seduto in fondo alla sala con le braccia conserte. Il suo viso era contratto; nei suoi occhi leggevo una forte resistenza. Mentre parlavo citai l'esempio, rivolto in modo particolare a quell'uomo, di persone che durante l'infanzia erano state particolarmente vicine agli animali e avevano comunicato telepaticamente con loro ma che con il raggiungimento dell'età 58 tuta avevano negato e quindi dimenticato tale ¦ apacità. Terminata la conferenza, venni sottopola il un fuoco di fila di domande e quando finalmente mi liberai, mi accorsi che l'uomo se n'eranudato.Il giorno seguente lo dedicai a visitare persone rlie avevano richiesto la mia consulenza a domicilio e andai da una donna che possedeva numerosi cani. I ,a signora si congratulò per la conferenza del giorno precedente che aveva prodotto un cambiamento miracoloso nel marito.Di ritorno dalla conferenza, lui aveva iniziato a parlarle degli animali che aveva amato da bambino i\ fra un pianto e l'altro, era finalmente riuscito a liberarsi di emozioni represse da anni. La donna mi spiegò che il marito era un poliziotto e lavorava in un quartiere dove la criminalità la faceva da padrona; per riuscire ad affrontare quel lavoro estremamente duro aveva dovuto sopprimere i suoi sentimenti. In diciassette anni di matrimonio non lo aveva mai visto piangere e ora sentiva che, grazie all'episodio della sera precedente, il loro rapporto era diventato molto più profondo.Il marito era l'uomo seduto in fondo alla sala della conferenza a braccia conserte.59La paura degli animali e di ciò che potrebbero fare a un individuo può inibire il desiderio di aprirsi alla comunicazione con essi. Se si è portati a pensare che serpenti e ragni siano fuori dalla porta pronti ad attaccare, è difficile rilassarsi in loro compagnia. Ho provato che cosa significhi essere condizionati culturalmente quando vidi per la prima volta uno scorpione. Ci eravamo appena trasferiti in campagna e stavo disponendo un mucchio di legna nella caldaia, quando vidi quello che di primo acchito mi sembrò uno scarafaggio. Mi piegai per osservarlo meglio e notando la coda rivolta verso l'alto capii che era uno scorpione. Su quegli animali sapevo solo che il loro veleno era mortale. Mi sentii attraversare da un brivido di paura e le gambe divennero molli come gelatina.Nel frattempo, lo scorpione se ne stava là, immobile sul pavimento. Feci forza su me stessa, riacquistai il controllo e ritrovai la calma necessaria per comunicare con l'animale. Gli chiesi che cosa ci facesse nella caldaia, e lo scorpione mi spiegò che cercava luoghi umidi e immersi nell'oscurità. Non intendeva farmi male ed era curioso di sapere che cosa avrei fatto. Cercai una tazza e gli dissi che lo avrei raccolto e portato fuori dove avrebbe potuto vivere nel bosco. L'animale non oppose resistenza e 60 .|i|ii,uulo rovesciai la tazza sul terreno se ne andò persua strada.Più tardi, dopo avere letto in un libro che gli Eoi pioni di quella zona non erano più pericolosi di lina vespa, quel poco di paura che ancora avevo, Hvmiiì. Da allora, ogni volta che vedo uno scorpione Udii mi lascio più prendere dal

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panico, sapendo che l,i loro natura è tranquilla e non hanno nessuna intenzione di farmi del male.( Comunicare permette di comprendere e dissolve l.i paura. Ad eccezione di alcune razze potenziali predatóri di esseri umani, o di quegli esemplari che agiscono in difesa di loro stessi, della loro prole, o del territorio, solitamente se gli animali vengono avvicinati con tranquillità e rispetto non rifuggono il «dialogo».Molte persone sostengono che gli animali che detestano, ai quali sono allergici o di cui hanno semplicemente paura, sembrano attirati da loro. Ciò di cui si ha paura o a cui si resiste tende infatti a perseguitare. Quando ci si ritrae da qualcosa, si crea un vuoto che sembra attrarre quello che si cerca di evitare.Gli animali avvertono le emozioni di chi è loro vicino, soprattutto la paura. Ma se alcuni reagiscono desiderando confortare la persona e aiutarla a supe61rare la paura, altri percepiscono un eventuale pericolo, giungendo persino ad attaccare. Ci sono poi quelli che accettano l'individuo per quello che è e cercano di accoglierlo con affetto e calore.Se non si nascondono i propri sentimenti o timori, solitamente l'animale reagisce mostrandosi sincero e desideroso di collaborare. Quando iniziai a comunicare con i cavalli non avevo mai avuto a che fare con essi, se si esclude quell'unica volta in cui ancora bambina ero salita in groppa a un pony. Ammettendo la mia ignoranza nei loro riguardi, reagirono positivamente e mi insegnarono moltissimo. Gli animali conoscono e rispondono all'intenzione al di là delle parole o dell'apparenza, perciò conviene essere onesti e diretti fin dal principio e stabilire subito un buon rapporto.Molte persone hanno scoperto che modificare il loro atteggiamento nei confronti degli animali è il primo passo per divenire aperte a ciò che gli animali hanno da comunicare. Si sono rese conto che dopo avere accettato l'idea degli animali non come cose o esseri inferiori, bensì come fratelli e sorelle, non solo il rapporto con gli animali è migliorato, ma anche questi ultimi si sono dimostrati più ricettivi. Gli atteggiamenti negativi nei confronti degli animali possono essere incredibilmente pervasivi._ 62 Accade spesso che soltanto dopo avere sentito parlare dell'intelligenza e della sensibilità degli animali, molti uomini si rendono conto di quanto incuranti, irrispettosi e a volte persino violenti siano stati nei loro confronti. Che cosa meravigliosa è stabilire o lare rinascere un rapporto di comunione profonda con i nostri compagni di viaggio di altre specie!Il ruolo della dietaNel corso degli anni ho osservato come anche una dieta scorretta, soprattutto in caso di consumo recessivo di zuccheri, blocchi la ricezione telepatica. Persone che amano realmente gli animali possono avere difficoltà nel ricevere i loro messaggi perché non seguono una dieta bilanciata o consumano un quantitativo spropositato di cibi dolci. Nel momeni<> in cui cercano di sintonizzarsi con un animale, '¦eco che sprofondano in uno stato di incredibile spossatezza mentale se non addirittura di black out.Esistono individui convinti di potersi concentrare su esercizi spirituali o di progredire spiritualmente, ignorando il loro corpo. Solitamente si tratta di.63 persone che tendono a considerare il corpo e i suoi impulsi come un aspetto inferiore o meno importante dell'essere, o semplicemente non lo amano e * vogliono negare la loro natura fisica. Atteggiamenti simili possono essere alla base di un'esistenza triste e dolorosa. Parte del nostro compito spirituale consiste nel prenderci cura del nostro tempio dello spirito e godere del tempo sulla terra. Per chi ama gli animali può essere utile considerare il proprio corpo come il più caro degli animali che ha bisogno di amore, attenzioni, di un'alimentazione sana e di esercizio fisico per essere felice e carico di energia. Molte persone devono affrontare particolari condizioni emotive o mentali che influiscono sulle loro decisioni alimentari, prima di potere cambiare definitivamente. Tuttavia, tutti i consigli mentali e spirituali di questo mondo non hanno effetti profondi o duraturi se non vengono prese in considerazione le necessità fondamentali del fisico in relazione alla dieta e

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all'esercizio. Conoscenza del corpo e disciplina sono indispensabili per migliorare a tutti i livelli.Una dieta sana, studiata per le proprie caratteristiche fisiche e bisogni individuali permette di mantenere l'equilibrio personale ed essere costanti e chiari nelle comunicazioni telepatiche con gli ani64mali. Chi ignora il proprio corpo e si concentra ¦•elusivamente sul regno spirituale tende a diventai irritabile, lunatico, stravagante.Consumare regolarmente elevati quantitativi di uccheri è un sistema sicuro per indebolire il flusso li energia corporea e il sistema immunitario. Se un¦ onsumo limitato di zuccheri aumenta i livelli energetici, mangiare un quantitativo spropositato di cibi < lolci debilita gli organi vitali, il cui compito è quello di mantenere bilanciato il livello di zucchero nel.mgue. L'energia viene bloccata, prosciugata o > lispersa nel sangue, fenomeno che scatena la malatii.i. Il flusso di energia attraverso i chakra (i vortici¦ li energia) dalla base della spina dorsale alla sommità del capo viene ostacolato, impedendo così una • hiara percezione e ricezione.Un eccessivo consumo di caffeina può limitare la I >ercezione, rendendo difficile comprendere il senso ".onerale del messaggio trasmesso dall'animale. Altreostanze non nutritive provocano effetti che posso: io pregiudicare il livello qualitativo della comunicaione.Per comunicare con gli altri esseri è necessario che vi sia un libero flusso di energia dal corpo alla lerra e attraverso tutti i canali nervosi, il cervello e j;li organi sensori; in questo modo, la comunicazio65ne non è staccata dal corpo. Il consumo regolare di zucchero, di prodotti trattati o di qualsiasi alimento che provoca una reazione allergica, affatica il sistema nervoso e può determinare condizioni fìsiche, emotive e spirituali negative.Per ottenere il successo nella comunicazione telepatica, o in qualsiasi altro settore che richieda una certa sensibilità nei confronti dello stato emotivo, mentale e spirituale degli altri, è necessario prendersi cura di se stessi a tutti i livelli. Trovare il giusto equilibrio fra alimenti sani e freschi adatti al proprio organismo, fra esercizio fisico e contatto con tutti gli elementi della natura, è fondamentale per imparare e fare bene questo lavoro.Nostro compito è sentirci esseri completi, dove corpo, mente e spirito si uniscono. Se non mi credete, provate a chiedere agli animali, soprattutto a quelli selvatici, la cui dieta e il cui stile di vita non sono stati alterati dagli esseri umani. Vi insegneranno come godere del vostro corpo apprezzandone contemporaneamente la natura spirituale. Impariamo dalla loro vitalità, dal loro equilibrio e dalla loro capacità di comunicazione con la Madre Terra.66Amore e telepatiaNel visitare Toby, il parrocchetto bianco e azzurro di Nancy Sondel, scherzando gli chiesi, «Toby, quali sono i Segreti dell'Universo?».Mi rispose, «L'amore. Nient'altro. Soltanto l'amore».Pungolandolo ancora, domandai, «Nessun altro segreto?».«Solo l'amore. Ti faccio vedere». Toby mi circondò allora di una calda luce bianca e avvertii amore dentro e intorno a noi.Che cos'ha a che fare l'amore con la comunicazione telepatica fra specie?All'università escogitai un esperimento psicologico sulla telepatia mentale per dimostrare che la telepatia spontanea riguarda individui psicologicamente vicini e che il loro legame emotivo fornisce un canale per la comunicazione telepatica. 11 legame emotivo fra individui e i loro amici animali può creare una profonda conoscenza telepalica. Tuttavia molte persone, mentre lavorano per cercare di riacquistare la loro capacità telepatica, scoprono di fare più fatica a ricevere messaggi—. 67 telepatici dai loro animali che da quelli di amici. Perché?

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Torniamo alla parola amore. Considerare l'amore come accettazione, rispetto, amicizia, attenzione, fratellanza e anche devozione è importante per creare la connessione necessaria per promuovere la sensibilità indispensabile per il contatto telepatico. Toby mi trasmise amore come una sensazione di legame, riconoscimento di fratellanza e unità di spirito.Ma alcuni individui sono emotivamente così bloccati che temono ciò che i loro animali potrebbero comunicare. Il loro concetto e dimostrazione d'amore è una miscellanea di dipendenza emotiva, simpatia simile a pietà, o condiscendenza nei confronti degli animali visti come esseri inferiori. Avvinghiarsi a loro o soffocarli con attenzioni o affetto può umiliare gli animali e ostacolare la loro crescita. Sono questi i blocchi che impediscono una chiara ricezione di ciò che gli altri provano o pensano realmente.Questo lato oscuro o aspetto nevrotico dell'«amore» può rendere impossibile per alcune persone accettare gli animali come esseri indipendenti, owerossia come spiriti che possiedono sentimenti, pensieri e proprie responsabilità. Questi individui 68Ss*sono quindi incapaci di prendere in considerazione il latto che gli animali possiedono una mente o che I xissano instaurare con loro un legame telepatico.Spesso è necessario un profondo lavoro introspettivo per modificare tali atteggiamenti e creare un rapporto più equilibrato con gli altri. Se vi accin¦Tte ad aiutare i vostri simili ad affrontare la comunicazione telepatica fra specie, è necessario che raggiungiate quella maturità emotiva e spirituale che vi permetterà di riconoscervi come esseri completi. A< |tiel punto, potrete fare in modo che tale maturità si manifesti anche negli animali che incontrerete.D'altro canto, non è possibile mantenere un .iiieggiamento di freddo distacco. È necessario provare amore per gli altri sotto forma di rispetto, iccettazione, bontà d'animo e considerazione,< osi da potere interpretare e trattare la comunicazione che si riceve con equilibrio, compassione e saggezza.Solitamente chi ama veramente gli animali è molto premuroso e aperto al resto del mondo. Tuttavia, molte persone affermano di riuscire a comunicare meglio con gli animali che con gli esseli umani o di non sentirsi a proprio agio con i loro simili.La cosa più difficile è amare coloro che rifletto_69 no le nostre problematiche irrisolte. Quando vediamo i nostri errori, i nostri problemi, le nostre sfide e i nostri conflitti rispecchiati in altri esseri umani, tendiamo a criticare o addirittura a rifiutare quelle persone e a cercare qualcuno che non susciti in noi tali sentimenti. Lo strano è che spesso gli animali fanno e rispecchiano i nostri errori o le nostre malattie, o siamo addirittura noi ad attirare quegli esseri in forma animale che hanno i nostri stessi problemi. Nei confronti di questi animali spesso nascono in noi risentimento e disagio, che permangono fino a quando non proviamo il desiderio di aiutarci vicendevolmente per affrontare e risolvere i problemi.Una delle più grandi sfide dell'umanità è quella di rispettare, accettare e provare compassione l'uno per l'altro. Nell'apprendere il funzionamento della comunicazione telepatica e nell'approfondire il legame con gli animali, spesso si scopre che questa capacità porta con sé conoscenza di se stessi, comprensione e maggiore compassione per gli amici animali.Inoltre, si realizza che sviluppo telepatico non significa fare nascere nuove capacità mediante esercizi mentali, ma semplicemente aprire il proprio cuore.70Le parole di Kate SolistiMattelon descrivono la riscoperta della sua capacità di comunicazione con [li animali:Da bambina sentivo le piante, gli animali e i minerali parlarmi. Ero convinta che tutti potessero sentirli, ma imparai presto che così non era. Sentirmi ripetere continuamente che era solo «la mia immaginazione», mi portò a dubitare delle mie percezioni. Per potere essere «accettata» da amici e parenti, soffocai

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le mie capacità e cercai di dimenticare ciò che avevo sentito, anche se in qualche modo ricordai sempre le conversazioni con il mio gatto.Divenuta adulta scoprii in me un profondo desiderio di «sentire» ancora i miei amici animali, ma non avevo idea di come risvegliare tale capacità. Un amico mi parlò di Penelope e del suo libro, che lessi avidamente. Ricordo che pensai, «Se lo può fare lei, posso farlo anch'io». Fu allora che capii che la comunicazione con gli animali è una questione di cuore.Cominciai a lavorare da sola, cercando di eliminare quei blocchi emotivi che mi impedivano di aprire il cuore. Non fu facile cancellare tutti quegli anni in cui71non avevo fatto altro che sentirmi ripetere, «Non puoi», «È impossibile», «Non essere ridicola». Superati i trent'anni, insieme a mio marito mi avviai lungo un cammino di crescita personale per cercare di«curare» il nostro matrimonio (anche quello era un'altra questione di cuore). Trascorremmo sette lunghi mesi a cercare di eliminare la rabbia, il dolore emotivo e antiche convinzioni. La nostra vita e il nostro matrimonio migliorarono sensibilmente e finalmente la felicità, un tempo così inafferrabile, divenne realtà.Nel gennaio 1992, mentre seguivo un corso di Reiki, conobbi un sensitivo professionista che mi chiese di affiancarlo nella sua professione. Non potevo crederci! Eppure sembrava proprio che il mio lavoro di crescita personale avesse risvegliato le capacità psichiche. Nel lavorare insieme, restai sbalordita da ciò che riuscivo ad avvertire. Permisi a me stessa di ricevere dettagli sull'infanzia di sua madre e sulle origini dei suoi cristalli preferiti. Quindi instaurai un forte legame con il mio spirito guida. Infine, il mio amico e maestro mi chiese, «Che cosa vuoi fare con le tue capacità?». Risposi, «Voglio sentire nuovamente piante e animali». Mio marito e il sensitivo mi avevano dato il sostegno e l'incoraggiamento di cui avevo bisogno, ora era tempo di mettersi all'opera. __ 72fII mio primo incarico fu presso una signora che voleva capire che cosa stesse accadendo al suo golden retriever. Con mio sommo piacere, riuscii a sentire il rane che mi mise a conoscenza di un avvenimento traumatico del suo passato. Ne parlai alla sua padrona e, finalmente, i pezzi andarono al loro posto. Una volta chiarito il malinteso, il cane perdonò immedialamente la padrona e il suo stato di salute iniziò a migliorare. Ce l'avevo fatta! Riuscivo nuovamente a comunicare! E ora?Per sfruttare la mia rinata capacità, decisi di offrirmi come volontaria presso una clinica veterinaria. Là applicavo la terapia Reiki e comunicavo con gli animali convalescenti. Fu un ottimo sistema per mantenermi in esercizio. Gli animali non desideravano altro che potere parlare con qualcuno, e io li ascollavo, li rassicuravo e li aiutavo tìsicamente con la Reiki. Divenni sempre più sicura di me stessa e il lavoro iniziò ad aumentare. Ben presto i proprietari di animali domestici iniziarono a chiamarmi. Persino un quotidiano a diffusione nazionale pubblicò un articolo su di me. Ora mi dedico alla comunicazione con gli animali a tempo pieno e non sono mai stata così felice. Se posso farlo io, lo può fare chiunque. Basta avere73pazienza, esercitarsi ad ascoltare e liberarsi di eventuali blocchi emotivi. È sufficiente un po' d'impegno per risvegliare le proprie capacità e influire sul futuro aiutando animali e persone a * capirsi l'un l'altro.Jeri Ryan mi ha scritto per raccontarmi un'esperienza che illustra il ruolo dell'amore e della fede nei miracoli:Invoco sempre l'aiuto di San Francesco d'Assisi affinchè mi assista nel processo di comunicazione con gli animali e aiuti questi ultimi in ciò di cui hanno bisogno.Un giorno, mentre ero impegnata in una sessione di psicoterapia, ricevetti la chiamata di una donna che mi telefonava per una questione di vita o di morte. Un colibrì, entrato per sbaglio in casa, cercava disperatamente di uscire attraverso un lucernario sigillato che sembrava offrirgli la via verso la libertà, ma in realtà costituiva una barriera invisibile. La donna aveva tentato inutilmente di guidare l'uccello verso una finestra aperta.

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Si trattava di un colibrì giovane, disorientato, che notò appena il mio tentativo di comunicazione. Si mise brevemente in sintonia con me solo per farmi74avvertire la sua paura e quindi riprese la ricerca disperata di una via di salvezza. Mi sentivo inutile e impotente. Invece di lasciarmi assalire dai dubbi, feci un ultimo tentativo invocando San Francesco o chiunque altro fosse in grado di mostrare a quella piccola creatura la via verso la salvezza e la libertà.A quel punto, il processo venne interrotto dall'arrivo del mio cliente successivo. Non avevo il coraggio di chiamare la signora che si era rivolta a me, certa che il colibrì fosse ormai morto di stanchezza o si fosse schiantato contro il lucernario. Tuttavia, fu la donna a telefonarmi per dirmi che l'uccello si era fermato e aveva improvvisamente cambialo direzione di volo prima che riagganciassimo e che se n'era andato attraverso una finestra aperta appena avevamo riappeso. Con un certo timore, mi disse anche che aveva avuto l'impressione che mani invisibili avessero guidato il colibrì verso la finestra aperta. Anch'io provo un certo timore. Alla donna non ho rivelato di avere invocato l'aiuto di San Francesco. Ho ricevuto il dono della fiducia e della fede nella guida dell'universo, in questo processo di comunicazione telepatica universale e in me stessa. E un altro dono, tutt'altro che insignificante, è la sicurezza dell'esistenza dei miracoli nell'universo, 75che potrebbero essere più comuni di quanto si pensi.Qualche consiglio su come potenziare la comunicazione telepaticaI consigli che seguono sono stati studiati per aiutare a diventare e a restare ricettivi alla comunicazione telepatica con gli animali. Utilizzate questi suggerimenti per rimuovere i blocchi che impediscono la comunicazione e per sviluppare il vostro potenziale mentre metterete in pratica gli esercizi del prossimo capitolo.1. Più di qualsiasi altro fattore, è l'atteggiamento verso gli animali a influenzare il vostro grado di ricettività alla loro comunicazione e al loro desiderio di interagire con voi.Rispettate gli animali come esseri simili a voi (diversi fisicamente ma con la stessa essenza spirituale e lo stesso potenziale).Nel rivolgervi agli animali con condiscendenza, rite76neri doli inferiori in intelligenza e consapevolezza, limitate la vostra capacità di percepire e capire la loro vera essenza. Se invece li considerate e li trattate come esseri ugualmente intelligenti, permettete loro di esprimersi a un livello più profondo, sviluppando, maturando, elevando ed espandendo il vostro rapporto con essi.localizzarsi esclusivamente sull'aspetto biologico di un animale, per quanto affascinante e meraviglioso possa essere, può farvi precipitare nel mare delle nozioni convenzionali della psicologia divulgativa e impedirvi la percezione della vera essenza spirituale e della saggezza presenti al di là della forma fisica.Ammirare le qualità spirituali di un animale (sincerità, fiducia, amore, devozione, lealtà, bontà d'animo, onore, onestà, pazienza, integrità, umiltà, gioia, altruismo, saggezza) vi aiuterà a trasformare il vostro rapporto con esso, migliorando la comunicazione e la comprensione reciproca.Siate umili e ricettivi e lasciate che gli animali siano vostri maestri.2. Abbiate fiducia nella vostra capacità intuitiva di inviare e ricevere messaggi telepaticamente. Non sottovalutate impressioni, immagini o messaggi in qualsiasi forma vi pervengano.3. Siate pronti, ricettivi, mentalmente tranquilli e vigili. Se la vostra mente è affollata di pensieri non potete né sentire, né ricevere. Per raggiungere questo stato mentale avrete bisogno di esercizio e dovrete sicuramente apportare alcuni cambiamenti al vostro stile di vita. Evitate sostanze e condizioni ambientali che offuscano la mente o la agitano troppo. Adottate abitudini che riducono lo stress e aumentano la tranquillità, come dieta equilibrata, esercizio fisico, riposo, yoga e meditazione e cercate di trascorrere un po' di tempo in compagnia dei vostri amici animali e in comunione con la natura.

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4. Coltivate la flessibilità, owerossia siate pronti a imparare da tutti gli esseri e a cambiare idea. Guardatevi da giudizi e preconcetti che limitano la ricettività a ciò che l'animale vi sta comunicando. Siate aperti all'inaspettato. Liberatevi delle nozioni comuni sulla comunicazione uomoanimale. Siate pronti a comunicare con gli animali e ponete loro domande di ogni genere (che cosa mangiano, che cos'hanno da insegnarvi per migliorare la vostra vita, quali ritengono siano le verità più profonde...)..5. Siate emotivamente tranquilli. Farsi coinvolgere emozionalmente da ciò che dicono gli animali o 78 da come potrebbero essére, può influenzare ciò che ricevete. Se pretendete che gli animali vi abbiano in simpatia o che vi vogliano bene prima di comunicare con loro, correte il rischio di disturbarli, bloccare i loro veri sentimenti od offuscare la vostra ricettività. Nell'esercitarvi per migliorare la comunicazione con gli animali, non investite questi ultimi di emozioni, amore, paura, tristezza o rabbia. Se comunicate una forte emozione, difficilmente sarete ricettivi e in risposta non riceverete altro che la vostra stessa emozione o la reazione a essa dell'animale.6. Siate vigili e tranquilli. Non forzate la comunicazione. Osservate la postura e la tensione del vostro corpo: vi sporgete verso l'animale, aggrottate la fronte o tendete i muscoli facciali, ansimate, stringete i pugni o vi muovete per manipolare o controllare l'animale.Assumete un atteggiamento ricettivo: sedetevi comodamente, respirate lentamente e profondamente, aprite i pugni, rilassatevi e ascoltate.7. Lasciate che la comunicazione assuma una propria forma, che siano immagini, emozioni, 79 impressioni, pensieri, messaggi verbali, suoni,altre sensazioni o semplice conoscenza.Assimilate la vostra modalità di ricezione, così dapoterla riconoscere e accettare. * Lasciate che il significato del messaggio si sveli da sé. Non analizzate, valutate o criticate. Non giudicate. Accettate ciò che ricevete e «accusate ricevuta». Se avete dei dubbi, rilassatevi e ponete nuovamente la domanda, ma non continuate a dubitare o a rifiutare di accettare l'impressione di una comunicazione, poiché una simile resistenza porta a innalzare delle barriere intorno a voi.Siate pronti a correre dei rischi; non abbiate paura di accettare qualsiasi comunicazione riceviate. Non preoccupatevi per quello che gli altri, o addirittura voi stessi, penserete.8. Esercitatevi con molti animali in svariate situazioni. Allontanatevi dalla consueta routine e dalle normali aspettative e siate pronti a imparare e a scoprire.Buon divertimento! 3Guida alla comunicazione con gli animali80Che tecniche dobbiamo utilizzare per riacquistare la capacità di comunicare telepaticamente con gli animali? Nel corso dei miei workshop, i partecipanti si¦ .ercitano con i loro animali secondo le fasi descrit• in questo capitolo. Naturalmente nessuno può• kfinirsi un esperto al termine di un seminario o di una sessione di esercizi. Per ritrovare una certa abilità sono necessarie sensibilità ed esperienza. Alcune l'àrsone capiscono di essere loro stesse a bloccare la¦ omunicazione e individuano istintivamente che• osa devono fare per sbloccare la situazione. È que,10 un passo importante per riconquistare la propria innata capacità. La maggior parte degli individui• onquistano così maggiore consapevolezza e sicuzza riguardo alle loro capacità, consapevolezza e scurezza che aumentano man mano che mettono in : ratica quotidianamente le giuste tecniche di comu¦ ìicazione.Se eseguirete gli esercizi illustrati, con attenzione e pazienza lasciando via libera alle vostre percezioni, rimarrete piacevolmente stupiti dai risultati.

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Fase 1: osservazioneUna delle principali barriere alla comunicazione con gli animali è costituita dalle interferenze attuate da pensieri, distrazioni o preconcetti. E necessario ricevere con tranquillità ciò che gli animali desiderano comunicare, se infatti modificate il loro messaggio vi sarà impossibile comprenderlo realmente. Il primo passo per superare questa pessima abitudine è quello di trovare un momento della giornata in cui possiate starvene con il vostro amico animale in un luogo tranquillo. Sedetevi comodamente a un metro di distanza l'uno dall'altro, o alla distanza che l'animale preferisce. Non cercate di attirare l'attenzione e non fate niente che possa distrarvi. Limitatevi a guardare l'animale in tutta tranquillità. Lasciate che distrazioni, pensieri o immagini di altre cose si dissolvano e concentratevi sull'animale. Continuate fino a quando vi sentirete calmi e rilassati e la vostra mente sarà relativamente libera.Dopo esservi esercitati per qualche tempo, probabilmente conquisterete una maggiore consapevolezza e avrete percezioni più chiare riguardo voi stessi e gli animali. Non dimenticate inoltre che 84 fil lassarsi e liberarsi dei pensieri più pressanti può rivelarsi un vero toccasana.A questo punto vi sentirete tranquilli e più vicini e comprensivi nei confronti dei vostri amici animali. Se lo desiderate, potete ripetere l'esercizio con iiliri animali.Inizialmente, o anche dopo un certo periodo di isercizio, potreste avvertire solo la vostra attività mentale. Potreste inoltre scoprire di non riuscire a > limare la miriade di pensieri e immagini che vi ili oliano la mente o di non ricevere nuove osservazioni o percezioni sull'animale. Potrebbe anchecadérvi di fissarvi sul corpo dell'animale e di non mscire così a percepire il suo essere completo, o non avvertire la sua essenza spirituale, i suoi pensieii, le sue emozioni o afferrare chi sia veramente.Siate pazienti. Il potenziamento della propria 1< msapevolezza e la personale ricezione telepatica non avviene dall'oggi al domani. Molte persone ( levono prima liberarsi degli anni di «ruggine» accumulati, ma il continuo esercizio aiuta a ritrovare la «brillantezza» di un tempo.Esercitandovi con costanza, porterete a galla i giudizi o pregiudizi sugli animali. Siate pronti a libera rvene e ad accettare nuove osservazioni basate su una chiara connessione con l'animale davanti a voi.IScoprirete inoltre che la vostra ricettività ai pensieri, alle emozioni, ai concetti e alle immagini è in aumento.Ricordate che quello descritto è il primo passo da realizzare per potere progredire nella comunicazione; è ciò che fa sentire sicuro un animale (umano e non) quando si apre a voi e lo aiuta a capire che lo ascoltate e lo capite. Esercitatevi giornalmente, o quando necessario, per minuti od ore, con persone, animali, alberi, rocce o con chiunque desideriate stabilire un legame più profondo.Prima di passare alla seconda fase, assicuratevi di avere ben assimilato la prima.Fase 2: consegnare il messaggioAttenzioneMolte persone mi hanno chiesto perché spesso gli animali non ricevono i loro messaggi. In che cosa sbagliano?Possono essere molti gli errori che commettete nell'inviare un messaggio. Vi è mai capitato di porre una domanda quando il vostro interlocutore

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¦ ia con la mente da un'altra parte e così distratto <l.i sentirvi appena o da non sentirvi affatto? Lalessa cosa può avvenire nella comunicazione con ".li animali.Perché vi ascoltino avete innanzitutto bisogno • liIla loro attenzione, del loro desiderio e della loro¦ .ipacità di prestarvi attenzione. A volte basta chiamarli perché siano «tutto orecchie»; altre è suffi< icnte una carezza per fare sentire la vostra p reseli .1. Ma spesso accade che gli animali prestino attenione soltanto quando vi vedono rilassati e tran'liiilli, proprio come descritto nell'esercizio precedente.Se in molte occasioni gli animali vi guarderanno per farvi capire che stanno ascoltando, purtroppo <|itesta non è la regola. Ho infatti notato che con molti animali riesco a intavolare lunghe conversaioni mentre i loro occhi vagano per l'ambiente cir¦ ostante, attenti a ciò che accade intorno a loro,¦ ome d'altronde vuole la loro natura.Ciò che è necessario è sentire che vi stanno ascoltando. Solitamente le persone riescono a sentire» se l'interlocutore è con «loro» o è menlalmente da un'altra parte. Se la vostra intenzione di comunicare è chiara, non dovreste incontrare alcun problema._ 87 L'unica volta in cui ho bisogno che gli animali mi guardino mentre parlo è quando cerco di correggere determinati atteggiamenti e l'animale ha deliberatamente opposto resistenza nel prestarmi attenzione. Per esempio, quando i miei cani si comportano male, tengo i loro musi voltati verso di me per enfatizzare ciò che ho da dire.Una volta che avete imparato a essere veramente rilassati, sarà facile percepire quando gli animali sono pronti e desiderosi di ascoltarvi. Logicamente, non cercate di comunicare quando il vostro interlocutore è distratto dal cibo, da altri animali o dai rumori. Eliminate innanzitutto il motivo della distrazione e quindi concentratevi insieme.ChiarezzaE ora parliamo di come consegnare il messaggio. Innanzitutto, perché giunga a destinazione deve essere chiaro, verbale o muto che sia. Assicuratevi quindi che non si confonda con altri pensieri o immagini mentali.Prendiamo come esempio il padrone che cerca di insegnare al cane dei semplici comandi di obbedienza. Quando dice «vieni» mentalmente immagina già l'animale che si allontana da lui. Il cane capisce perfettamente il comando e sta per obbedire,Iquando l'immagine mentale del padrone lo confon' le. Ne risulta che l'animale resta immobile, confuso mi ciò che deve fare, oppure scappa via, convinto «¦he sia ciò che il padrone vuole da lui.Ricordate che gli animali afferrano i pensieri o il •¦ignificato al di là delle parole e imparano ad assodare queste ultime all'azione che state immaginando. Non confondeteli. Cercate di mantenere immagine mentale e parole allineate. Il pensiero, l'immagine o l'emozione che trasmettete nel pronunciare le parole sono più importanti delle parole stesse. Ecco perché gli ammali sono in grado di individuare le persone false: ciò che quelle persone dicono non corrisponde a ciò che pensano o provano e gli animali, percependo il pensiero o l'emozione, agiscono di conseguenza.Più di una volta mi è capitato di avere a che fare con animali ai quali i padroni non riuscivano a insegnare niente e che sembrava non prestassero alcuna attenzione alle parole degli interlocutori. Ma una volta dissipata la confusione mentale riguardo a ciò che i padroni volevano realmente, gli animali si sono rivelati docili e ubbidienti.Cercate perciò di essere mentalmente chiari quando parlate. Intendete ciò che dite. U suono aiuta ad attirare l'attenzione degli animali. Comunicare i vostri89pensieri a voce alta può avere un maggior effetto, poiché è ciò a cui siamo abituati. Tuttavia, quando siete vicini ad animali che si fidano di voi e vi ascoltano realmente, la comunicazione mentale è meravigliosa. Con i miei animali

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spesso comunico a voce alta, poiché amano sentire la mia voce e a me piace comunicare in questo modo. Il suono permette inoltre di enfatizzare le istruzioni che si debbono dare. Quando invece sono in veste professionale, buona parte della conversazione con i «clienti» è mentale, poiché in quel modo è più facile e veloce parlare di problemi e di passate esperienze traumatiche.Anche accarezzare gli animali mentre parlate può facilitare la comunicazione. Il contatto fisico aiuta a calmare gli animali quando preferirebbero non affrontare qualcosa di cui invece è necessario parlare. Li fa sentire protetti e al sicuro, tutti particolari che possono influire positivamente sulla comprensione della comunicazione.La proceduraPer facilitarvi nelle «esercitazioni» ho diviso la procedura in sette punti.1. Visualizzate un oggetto o una scena e osservateli mentalmente. È un'azione che facciamo tutti abi 90 rtualmente perciò non dovrebbe crearvi alcun problema.2. Visualizzate un oggetto e inviatelo in aria, a qualche metro da voi. Proiettate l'immagine come se fosse una palla che avete calciato in aria. Le immagini mentali sono sotto il vostro controllo.3. Visualizzate un oggetto e inviatelo in un punto specifico della stanza (per esempio, sul muro o sulla libreria).4. Visualizzate un oggetto e inviatelo al vostro amico animale. State tranquilli: la vostra immagine giungerà a destinazione. Potete anche verbalizzare l'immagine mentre l'inviate. Esercitatevi sia a voce alta che in silenzio.5. Attirate l'attenzione del vostro animale. Chiamatelo per nome, accarezzatelo o concentratevi intensamente su di lui per fargli capire che siete lì e desiderate comunicare.6. Salutatelo con un «ciao». Assicuratevi che abbia ricevuto il messaggio. Se necessario, ripetete il saluto.917. Visualizzate un semplice desiderio o un'immagine che possa interessare il vostro animale (per esempio, una persona cara o una passeggiata sulla spiaggia), fate corrispondere le parole al pensiero e inviate il messaggio all'animale. Ripetete il procedimento fino a quando vi sentirete sicuri e vi accorgerete di essere riusciti nell'intento. (Attenzione: non ripetete troppo le stesse immagini, poiché l'animale potrebbe annoiarsi e quindi distrarsi).Quando vi sarete esercitati a sufficienza e vi sentirete in grado di accordare perfettamente parole e significato, non sarà più necessario che vi sforziate per visualizzare mentalmente ciò che dite; parole e immagini si presenteranno simultaneamente in modo naturale.Rivedete questa seconda fase per controllare eventuali punti deboli nella consegna di un messaggio e, se necessario, correggete la procedura.A questo punto vi chiederete come fare per capire se l'animale ha ricevuto il messaggio e per percepire la sua risposta. Niente paura, è ciò di cui si occupa la fase tre.Fase 3: ricevere la rispostaÈ la parte più temuta, poiché se inviare il messaggio sembra facile, ottenere e comprendere una risposta appare estremamente difficile.Molto dipende da come viene applicata la prima lase. Osservate con tranquillità, percepite chiaramente e ascoltate l'animale, o non fate altro che pensare e ripensare a tutto ciò che l'animale potrebbe o dovrebbe dire? Da tutto ciò dipende l'apertura, o la chiusura, del vostro «canale di ricezione».Naturalmente, se avete dato un ordine sarà facile vedere la risposta dell'animale nella sua reazione I isica. Ma se ponete una domanda, come fate a capiiv se avete ricevuto una risposta?ImmaginazionePer prepararci, lavoriamo con l'immaginazione. Il termine immaginare deriva da imago e significa «farsi un'immagine mentale di, formarsi un'idea di; concepire nella mente». L'immaginazione è ritenuta compagna della fantasia e di quel creare oggetti o situazioni non «reali» o comunque non presenti nel regno

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fisico. Spesso viene addirittura derisa, come esemplifica l'espressione, «È solo la tua immaginazione».9293IliTuttavia, senza la capacità di immaginare, n.. individuo non sarebbe in grado di procedere con un piano d'azione o di percepire la comunicazione altrui. Chi non è capace di immaginare, o di creare immagini mentali di un oggetto, spesso è incapace di vederlo, sentirlo o avvertirlo in altro modo. Quell'oggetto può letteralmente non esistere per quella persona, come nell'espressione, «Non riesco nemmeno a immaginarlo». Logicamente, chi non è capace di immaginare di ricevere un messaggio da un animale (o da chiunque altro), non sarà effettivamente in grado di riceverlo. Per ricevere immagini mentali e pensieri è necessario saperli creare per se stessi e percepirne l'esistenza.E ora passiamo alla pratica: •1. Sedetevi accanto al vostro animale e ottenete la sua attenzione. Salutatelo con un «ciao» e immaginate che lui vi risponda con un altro «ciao». In questa fase non è necessario ricevere realmente una risposta. State infatti aprendovi all'idea di ottenere una risposta dal vostro amico. Immaginate di sentire il suo «ciao». Esercitatevi fino a quando sarete sicuri di riuscire a immaginarlo. Potreste persino scoprire che il vostro animale vi risponde, o potreste percepire un suo saluto in—: 94 11,posta. Limitatevi a esercitarvi e abituatevi all'idea ¦ III icevere un flusso di comunicazione permettendo i i|iiest'ultima di tornare a voi. Utilizzate la forzaI II'immaginazione. Create l'immagine mentale e i i ccpite il «ciao» o qualsiasi saluto di ritorno, l'esercitatevi con diversi animali prima di passare• punto 2.f, Una volta risvegliati desiderio e capacità di ricezione di una comunicazione mentale, attirate l'attenzione dell'animale (se non l'avete ancora) e chiedetegli, «Come stai?». '*. Ascoltate e accettate ciò che ricevete.I pensieri sono immediati. Non hanno bisogno di molto tempo per coprire una distanza e la loro veste \)on è necessariamente costituita da parole. Potreste ricevere la risposta sotto forma di idea, concetto, impressione, immagine o emozione. Accettatela perquello che è.Solitamente si è più bravi ad afferrare i pensieri e le emozioni degli animali o delle persone che ci sono vicini. Dubitare della propria capacità di stabilire un contatto e delle proprie intuizioni, costituisce una delle maggiori barriere alla comunicazione. Credetemi, possedete le capacità necessarie. Per95 _sentirvi più sicuri non dovete fare altro che esercitarvi.Nel corso di una seduta, spiego ai proprietari ciò che gli animali mi dicono su un determinato argomento e spesso mi sento rispondere frasi del tipo, «Mi era sembrato che fosse proprio quello che cercava di dirmi», oppure, «Avevo percepito qualcosa del genere».Invece di fidarsi delle loro percezioni e riconoscere il messaggio ricevuto, quelle persone mettono in dubbio il collegamento instauratosi e così non riescono a comprendere totalmente che cosa accade. Spesso è sufficiente spiegare in che cosa hanno sbagliato per aiutarle a migliorare la percezione e a trovare maggiore sicurezza in loro stesse.Invece di pensare di non esserne capaci, convincetevi di averne la capacità e accettate ciò che ricevete. Esercitandovi migliorerete la qualità e la chiarezza della percezione.Non preoccupatevi se le vostre percezioni non sempre corrispondono a concetti universalmente accettati o si differenziano dalle idee altrui. Prima di tutto dovete iniziare ad avvalorare le vostre percezioni. Continuando a esercitarvi, migliorerete la vostra capacità di comprendere ciò che percepite. Inoltre, vi accorgerete che nell'imparare ad accetta 96 < io che ricevete, il vostro rapporto con gli anima

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' migliorerà.In situazioni diffìcili, aiuta avere accanto una perii, i che non sia emotivamente coinvolta e che ci Midi in un'analisi oggettiva. Il turbamento emotivo > .rituisce infatti una barriera alla ricezione mentaI Se mi arrabbio o mi agito, come accadde quando 'I mio cane sparì lungo un sentiero di montagna, è ¦li tanto se riesco a vedere ciò che mi si para davani ì I iguriamoci se riesco a mettermi in contatto con • 111 animale e a percepire i suoi pensieri. Restare ilini e tranquilli è quindi indispensabile.Preparatevi ad accettare qualsiasi pensiero, immagine mentale o emozione trasmessa dal vostro ii limale in risposta alla vostra domanda; aggiungere i vostri pensieri non farebbe altro che rendervi la ¦ila più difficile. Per esempio, se domandate al cane notizie sulla sua salute e in replica ricevete qualcosa ¦ lei tipo «triste e fiacco», limitatevi ad accettare la i isposta per quello che è, evitando di lasciarvi andau; a personali osservazioni sul suo stato di salute ( pensieri del tipo, «No, non può avere pensato una rosa simile. Ha un ottimo aspetto, il pelo è bello, mangia regolarmente. Deve stare bene»), poiché così non fate altro che aggiungere i vostri pensieri o le vostre immagini alla risposta, negando la comuni97cazione dell'animale e la vostra capacità di ricevere ulteriori messaggi.Molti animali cercheranno di farvi comprendere mèglio il messaggio se porrete nuovamente la domanda. Tuttavia, come succede agli esseri umani, potrebbero gettare la spugna e immaginare che non siete veramente interessati a ciò che hanno da dire, visto che continuate ad aggiungere la vostra personale interpretazione. Se un animale vi vuole bene sarà felice di sapere che siete interessati a ciò che ha da dirvi e si rallegrerà quando inizierete a lavorare con lui.Se un animale rifiuta di rispondere e inizialmente non sembra interessato ad ascoltarvi, la causa di un simile comportamento potrebbe essere un vecchio rancore nei vostri confronti. Dopo essere stato fuori sintonia per tanto tempo, potrebbe decidere di non volersi sintonizzare e collaborare. Non dimentichiamo infatti che gli animali, come gli esseri umani, imparano a comportarsi secondo quelle che sono le aspettative e quindi potrebbero non rispondere a un improvviso cambiamento di queste ultime.Non gettate la spugna e date loro la possibilità di rispondervi. Potreste restarne piacevolmente sorpresi. La comunicazione, se sincera, può abbattere ogni resistenza.98•I. Accusate ricevuta di ciò che l'animale vi ha comunicato. Sorridete, ringraziate o date al vostro amico una pacca amichevole per fargli capire di avere ricevuto il suo messaggio. Non statevene seduti a rimuginare su ciò che nvete percepito in risposta. Fare capire di avere ricevuto il messaggio è una parte importante della i nmunicazione, poiché permette all'animale di ci imprendere che lo stavate ascoltando e che vi sforzine di capire.'» Se non capite ciò che l'animale vi ha comunicato, rifate la domanda. Per chiarire ciò che avete percepito come risposta potete anche porre altre domande.Anche quando parliamo con i nostri simili ci può capitare di non sentire o di non capire ciò che il nostro interlocutore ha detto e così abbiamo bisogno di porre nuovamente la domanda. Se siete arrivati a questo punto, il vostro amico animale sarà lieto di ripetere la risposta. Chiedere non costa nulla.(i. Se gli animali con i quali dialogate vogliono comunicarvi qualcosa che non ha niente a che lare con la vostra domanda, accettate ugualmen99te ciò che vi dicono e comportatevi di conseguenza. Soltanto alla fine tornate all'argomento originale.Potrebbero pensare improvvisamente a qualcosa che desiderano dirvi da anni. In questo caso, non snobbateli e non mettetevi in testa che stiano cercando di eludere la vostra domanda. Ma se anche fosse, non irritatevi e considerate attentamente ciò che vi dicono. Più tardi potrete tornare all'argomento di partenza. Se affronterete il problema che distrae l'animale, potenzierete l'armonia nella vita di entrambi.

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7. Soltanto quando sarete soddisfatti della risposta ricevuta in relazione alla prima domanda, ponetene un'altra, per esempio: «C'è qualcosa che vuoi dirmi?».Seguite tutti i passaggi descritti. Esercitatevi con il vostro o con altri animali, scoprirete così che animali diversi reagiscono in modi diversi. Alcuni sono dei «chiacchieroni», altri sono di poche parole. Alcuni sono allegri, altri tristi o annoiati. Accettate ciò che ricevete, indipendentemente dalle vostre aspettative.Alcuni animali fanno chiaramente capire che100.,i vogliono o che cosa provano attraverso le loro oni. Osservare il loro linguaggio corporeo e Mancarlo alla comunicazione telepatica può perttere di comprendere con maggiore accuratezza significato del messaggio ricevuto. Tuttavia, nel lamento in cui instaurate una conversazione teleaica, non aspettatevi anche una continua espres•iie «gestuale». Nel momento in cui instaurerete il ¦ usto contatto, probabilmente raggiungerete enunbi uno stato di calma e tranquillità. Non dimeni' diamo infatti che spesso quando vi è reciproca e mi ale comprensione, la dimostrazione fisica del i ",'nsiero non è necessaria.Un altro sistema per potenziare il desiderio di • omunicazione e aggiungere nuove dimensioni di unorevole comprensione è trasmettere agli animali un sentimento di ammirazione e apprezzamento. Sedetevi tranquilli e ammirate le meravigliose qualità, fisiche e spirituali, dell'animale. Potete esprimere anche verbalmente la vostra .iinmirazione e il vostro rispetto. In questo modo, liducia e affetto reciproci non potranno che .lamentare. Ed è questo il nostro obiettivo. Non potete sbagliare. Perciò non dovete fare altro che esercitarvi costantemente sia con animali domestici che selvatici.101 Riassunto dei sette punti"Ecco un breve riassunto dei punti principali:1. Osservate in tutta tranquillità l'animale vostro amico, lasciando che la vostra mente si calmi e si prepari a percepire e a ricevere chiaramente.2. Visualizzate un'immagine ed esercitatevi a inviarla in svariati posti, incluso il corpo del vostro animale.3. Ottenete l'attenzione dell'animale e inviate un messaggio di saluto.4. Salutate con un «ciao» e immaginate che l'animale vi risponda a sua volta con un «ciao».5. Ponete una domanda e accettate qualsiasi messaggio riceviate.6. Accusate ricevuta della risposta.7. Esercitatevi con altri animali e altre domande. Buon divertimento !: 102 Innanzitutto, semplicitàLa comunicazione telepatica con gli animali è .... naturale e semplice che può accadere di non jscire nell'intento perché convinti di dovere cerre qualcosa di molto più difficile. Comunicare >n gli animali è come chiacchierare con un nostro iiile. A volte non capiamo ciò che l'animale ci sta imunicando, oppure ne comprendiamo solo una dite per poi riempire i vuoti in un secondo tempo, jando veniamo a conoscenza dei dettagli mancanI e capiamo così l'intero significato, proprio come jcade nella normale conversazione con un altro •ssere umano. Man mano che si migliorano le per.oliali capacità di ascoltatore e si comprende più a londo ciò che si riceve telepaticamente, percepire il messaggio completo diventa più facile e veloce. dome sempre, per migliorare è necessario esercitarsi.Guardatevi dai preconcetti culturali secondo i i|uali gli ammali non sono intelligenti, o sono meno intelligenti, e non sono assolutamente in grado di comunicare o possono percepire solo oggetti rudimentali o un ambiente limitato. Tali convinzioni vi [impediranno di ricevere ciò che gli animali vogliono103comunicarvi e di credere in ciò che ricevete. Lasciate che siano gli animali stessi a educarvi. Credete nelle immagini, nei pensieri, nelle impressioni e nelle parole che ricevete da loro. Accusate ricevuta di ogni comunicazione e continuerete a crescere.

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Se commettete degli errori e non sempre capite correttamente, non disperatevi. Non accade forse anche nella comunicazione fra esseri umani? Fatevi coraggio: la comunicazione telepatica ha come risultato un impatto così diretto di emozioni e concetti da renderla meno soggetta a interpretazioni scorrette rispetto al linguaggio verbale.A ciò che riceviamo aggiungiamo sempre qualcosa di nostro, mentre i migliori «comunicatori» sono coloro che aggiungono ben poco di personale al messaggio. Si mettono «in disparte» per essere buoni ascoltatori, per lasciare che il messaggio fluisca e per esprimerlo ricorrendo al linguaggio umano alterandolo il meno possibile e facendo in modo che emozioni e intenzioni dell'animale trovino piena espressione. Solo quando il proprio canale di ricezione è pulito e si è mentalmente aperti e ricettivi è possibile ricevere chiaramente pensieri ed emozioni di un altro essere.104La provaI risultati parlano da soli. Se gli esseri coinvolti nella comunicazione diventano più irritabili e contusi e non cambiano in meglio, allora le vostre interpretazioni sono scorrette. Se, al contrario, ne risulta una maggiore armonia, collaborazione e felicità, allora avete decifrato correttamente il messaggio, permettendo così l'attuarsi di cambiamenti positivi. Gli animali attendono con ansia che diveniate ricettivi ai loro messaggi. Man mano che vi esercitale, la loro reazione alla vostra comprensione telepai ica vi permetterà di capire se siete sulla buona strada. Quando si riceve bene una comunicazione e si rende partecipi di ciò il proprio interlocutore, ecco flie nasce un senso di verità, compassione e comprensione che favorisce la collaborazione reciproca. Quello della comunicazione telepatica non è un esperimento di laboratorio che può essere emarginato dal flusso della vita e ripetuto più e più volte per ottenere sempre lo stesso risultato. La comunirazione e la comprensione fra esseri è infatti un ! l'nomeno fluido e in continua mutazione. La prova dell'efficacia della comunicazione è da rilevare nel cambiamento del comportamento dell'animale e di 105 tutti gli esseri coinvolti, che divengono più felici ed equilibrati.Imparate a fidarvi, a saltare il fosso. Non etichet tate il risultato della comunicazione come mera coincidenza e non cercate di darne spiegazione ricorrendo a motivazioni di carattere «scientifico». Imparate a sentire con tutto il vostro essere: attraverso le emozioni, i sensi, il corpo e non solo mediante la funzione analitica della mente, così da riuscire ad accettare e capire ciò che percepite. Apritevi all'abbondanza con il cuore, la mente, il corpo e lo spirito. Comprenderete e crescerete e anche altri intorno a voi ne beneficeranno.Quello che segue è un esempio su come funziona la comunicazione telepatica, anche se non credete in essa. A volte le persone non credono nemmeno a ciò che vedono e tendono a spiegare il fenomeno come una semplice coincidenza o una pura fortuna.Erano i primi di dicembre e un uomo stava pulendo la stia dei polli per prepararla per l'inverno. Possedeva due galline e un gallo. Era circa un mese che le galline non deponevano uova, così l'uomo disse loro che come ringraziamento per tutto quello che stava facendo per loro si aspettava almeno un uovo a testa per Natale. Altrimenti, un bel pollo ripieno sarebbe comparso sulla sua tavola natalizia.>.* * ¥ *isl il ruralmente stava scherzando e aveva già n Monticato le sue parole, quando il mattino di il.ile andò a controllare la stia e là vide due uova, prime da circa due mesi.Non poteva credere ai propri occhi; si guardòi mediatamente intorno alla ricerca di tracce sulla¦ ve per scoprire se qualcuno gli avesse fatto unoherzo. Ma il manto di neve intorno alla stia erammacolato. Da allora, tutti i giorni le galline deposero un< IVO.Diventare l'animale

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Un altro modo per vivere pienamente l'esperienza della comunicazione con gli animali è quello di i rasformarsi in questi ultimi; owerossia, assumere il loro punto di vista, vedere con i loro occhi, sentire con le loro orecchie, annusare con il loro naso, percepire e pensare attraverso il loro corpo e la loro niente. È questa la forma più diretta di comunicazione, una forma che non necessita di traduzione, una fusione dell'essere completa e totale.106107Provate il seguente esercizio leggendolo a un amico o registrandolo e quindi mettetelo in pratica. Presto potreste scoprire che ogni volta che eseguite l'esercizio, migliorate la vostra capacità di assumere il punto di vista di un animale e di capirne la prospettiva.Meditazione sul divenire un animaleSedetevi con la pianta dei piedi bene appoggiata al suolo e la schiena diritta. Chiudete gli occhi. Inspirate ed espirate lentamente. Continuate la respirazione lenta e profonda, rilassate mente e corpo. Lasciate che la tensione che avvertite nel corpo (nel collo, nella testa, nel torace...) fluisca da voi al suolo mentre espirate. Continuate a respirare profondamente e liberatevi di ogni distrazione fisica o mentale. Dovrete sentirvi calmi e tranquilli nel corpo e nella mente. Se durante l'esercizio doveste sentirvi distratti o confusi, respirate lentamente e profondamente.Siate aperti e ricettivi e lasciatevi andare alla visualizzazione. Scegliete un animale. Immaginatelo 10811 miramente e osservate le sue caratteristiche fisiche. Notate un particolare che prima non avevate mai i .lo. Rilevate un altro particolare che prima non r evate mai osservato.Percepite le qualità mentali e spirituali dell'animale, i suoi pensieri e la sua essenza di essere vivenie. Osservate il ritmo respiratorio dell'animale e sincronizzatevi con esso. Mentre inspirate ed espirate in sincronia con l'animale, lasciatevi andare lentamente fino a scivolare nell'animale.Guardate attraverso i suoi occhi. Sentite i vostri piedi sul terreno o il vostro corpo in contatto con rambiente circostante. Concentratevi sulle diverse parti del corpo (zampe, testa, pelle, pelliccia...) e su quello che provano. Osservate la vostra altezza, il vostro peso, la temperatura e la struttura del vostrocorpo.Muovetevi nel corpo di animale. Osservate i vostri movimenti, riflettete su ciò che provate. Ora, raggiungete il luogo che preferite. Come vi sentite? Che cosa vorreste fare? Che cosa vi interessa?Esprimete le emozioni attraverso il corpo dell'animale (tristezza, paura, rabbia, noia e gioia). Che cosa fate? Sempre sotto forma di animale, scoprite che cosa si prova ad annusare, a vedere, a sentire, a toccare, ad assaggiare e a pensare sotto tali spoglie.109Incontrate un animale uguale a voi e poi un altro ancora. Come reagite? Avvicinatevi a una zona dove vedete degli esseri umani, o vedete alcuni uomini avvicinarsi a voi. Che cosa provate nei loro confronti? Stabilite un contatto con essi.Come percepite i loro pensieri, emozioni, intenzioni e azioni? Che cosa provano nei vostri confronti? Ponete una domanda o cercate di ottenere ciò che volete da un umano. Come vi comportate? Vi capisce? Che cosa fa?In che cosa siete diverso dagli esseri umani? In che cosa siete simile a loro? Che cosa sono le cose più importanti per voi? A che cosa vi piace giocare? Qual è la differenza fra essere un umano ed essere un animale? Il vostro corpo influenza il vostro modo di agire, reagire, pensare, sentire e vivere? Come vi sentite?Tornate nel vostro angolo preferito. Godetevi il vostro corpo di animale. Rilassatevi, mangiate, riposate e giocate. Lanciatevi in ciò che vi piace fare veramente nei panni di quell'animale.Concentrandovi sulla respirazione, scivolate lentamente fuori dal corpo dell'animale e riacquistate il vostro punto di vista, mantenendo lo sguardo

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fisso sull'animale. Riflettete su ciò che provate ora nei confronti di quell'animale.Quando siete pronti, aprite gli occhi, guardatevi intorno, stiracchiatevi e sorridete.iI progressiRiconquistare la capacità di comunicare telepaticamente con gli animali può ancora sembrarvi difficile. Quelli che seguono sono alcuni fra gli ostacoli incontrati da diverse persone e le soluzioni adottate per superarli:A quanto pare ho una certa facilità a comunicare con i cani. Il problema è che non riesco a liberarmi di pensieri ingannevoli sufficientemente a lungo per permettere ai loro pensieri di raggiungermi. Starmene fermo e tranquillo non è mai stato, purtroppo, il mio forte.Da tempo cerco disperatamente di percepire i pensieri dei miei amici animali, ma per quanto mi impegni i risultati sono ancora scarsi. Tuttavia, il consiglio di «accusare ricevuta» mi è stato utile.110111Ho una grande notizia: da quando ho partecipato al workshop sono in grado di comunicare con gli animali. Non me l'aspettavo proprio. Immagino che quei due giorni mi abbiano aiutato ad aprire la porta e a fidarmi delle mie antenne. Parte di questa mia capacità è forse da attribuire anche alla mia lunga esperienza di terapeuta e di paziente. L'atteggiamento di ascolto (ricezione) è infatti simile.Ho scoperto che basta cambiare canale. Ora lo faccio con i miei animali e anche con quelli che incontro per strada. Grazie per avermi aiutato in questa meravigliosa scoperta. La mia percezione degli animali e il rapporto con loro sono cambiati radicalmente.Mi sono giunte testimonianze anche sul potere di trasformazione della comunicazione telepatica diretta con gli animali scoperto dai numerosi partecipanti ai miei workshop:Ho capito che gli animali amano giocare, renderci felici e leggeri, ma devo ricordarmi di trattarli come esseri saggi e intelligenti e non come graziosi giocattoli.112II workshop ha spalancato le porte di un nuovo mondo. È stato entusiasmante, sorprendente, stimolante.Secoli di condizionamento ci impediscono di credere che la telepatia è accessibile a tutti. Il workshop di Penelope mi ha aiutato a fare ciò che istintivamente ¦gnuno di noi sa di potere fare. È stato fantastico.oII workshop non mi ha aiutato solo ad accrescere la fiducia in me stesso e nella mia capacità di comunicare con gli animali, ma ha migliorato anche il mio rapporto con i miei simili e la mia vita in generale.Il workshop ha risvegliato in me un sentimento di gratitudine nei confronti degli animali che vivono accanto a noi.Provate a immaginare di diventare una rana.... di nuotare in uno stagno, di saltare su un tappeto di gigli, di catturare un insetto, di osservare gli umani che si divertono a osservare te. E quello che ho fatto durante il workshop, grazie al quale sono riuscito a riappropriami della mia capacità di comunicare con gli animali. Sono stati momenti magici.113II workshop mi ha reso consapevole di quanto riuscissi già a comunicare. Non era la mia mente che vagava. Ho imparato a dirigere i messaggi e a «codificarli».Il workshop mi ha incoraggiato a rilassarmi e ad ascoltare gli animali intorno a me.Un giorno, terminato il workshop, stavo giocando con un gattino randagio quando esclamai, «Ehi, così mi fai male!». L'animale ritrasse immediatamente i piccoli artigli. Un altro giorno mi accorsi che un cavallo si voltava verso di me ogni volta che formulavo il desiderio di potergli parlare. Altri episodi simili mi hanno spinto a scoprire sempre di più su questo «nuovo» modo di comunicare.

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Ho l'impressione che ora tutti i miei amici animali si aspettino che li capisca meglio. Effettivamente comprendo meglio chi loro sono veramente e sicuramente mi diverto di più e sono convinta che loro provano lo stesso sentimento. La settimana successiva al workshop ero così carica di energia e così felice che giunta al fine settimana ero persino stanca a causa dì tanta felicità.All'inizio del primo esercizio nel corso del workshop mi accorsi che lo schiamazzare dei pappagalli, l'abbaiare dei cani, il saltellare di topi e gatti era cessato. In quel silenzio e in quella calma assoluta di esseri umani e animali vi era un'energia che non avevo mai avvertito prima e conquistai uno stato diverso di consapevolezza. Divenimmo un tutt'uno; compresi che facevamo tutti parte della stessa coscienza, che la nostra essenza di esseri era uguale'. Venni pervasa da un senso di gioia e di pace indescrivibili.Dire che il tuo seminario mi ha cambiato la vita è persino riduttivo! Non avevo idea che i miei animali avessero tanto da dirmi. Che sorpresa meravigliosa!Partecipare al tuo workshop è stata un'esperienza indescrivibile. Non solo per avere riscoperto le mie rapacità telepatiche, ma soprattutto per avere ritrovato l'unità perduta con l'intero universo.Animada dove proviene questa comunicazione telepatica? da quel corpo? Non sembrerebbe. Attento, addormentato? Anche là? A chi importa?114115Quanto è grande l'anima?Se ci mettiamo in contatto con la loro anima attraverso il tempo e lo spazio dove ci troviamo noi? E quando? «Innocenza» è quello che sussurri mentalmente.Ascoltare ciò che un altro ha da diresembra di ascoltareciò che la nostra anima pensa.Apriamoci a un altro e ci apriremo a noi stessi!Per sentire la loro verità, dobbiamo sentire la nostra.Ah, che tecnica meravigliosa!Un sorriso per ciò che dici.Dall'immenso stagno della conoscenza sembra giungere ogni cosa.Insisti.insisti.ROY POUCHERAprirsi alla comunicazione telepatica con altre specie è un cammino che ci aiuta a scoprire chi siamo veramente. È un cammino di unione universale. Buon viaggio a tutti! 116 4Mostrare che capisconoProbabilmente vi starete ancora chiedendo come fare a capire se la comunicazione telepatica è effeti ivamente in corso, se l'animale capisce e se voi stessi state ricevendo in modo corretto il messaggio tramessovi.Non dimeticate mai che gli animali possono capirvi, che sono in grado di afferrare pensieri,ignificati, emozioni e intenzioni al di là delle parole. Se rispetterete la loro intelligenza, le probabilitàche rispondano saranno maggiori e, soprattutto, vi dimostreranno che capiscono. Non dimenticate inoltre che anche voi, come esseri spirituali, siete in grado di ricevere e comprendere ciò che gli altri vi comunicano. Ecco un esempio:Sherry era rientrata al maneggio dopo una cavalcata sul suo nuovo stallone arabo. Tolse la sella dal cavallo e la mise al suo posto. Quindi si allontanò per giocare con l'animale. Quest'ultimo, tuttavia, non mostrò alcun interesse a seguire Sherry quando la ragazza lo chiamò. Così, Sherry proiettò mentalmente un'immagine nella quale il cavallo si voltava verso di lei, si avvicinava, abbassava il muso per per119 :

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metterle di togliere le briglie. L'animale sollevò il muso, fissò la ragazza sorpreso e fece ciò che lei aveva pensato. Non aveva mai conosciuto un essere umano che cercasse di comunicare con lui in quel modo.Comprensione e obbedienzaComprensione non è sinonimo di obbedienza, come invece sembriamo dare spesso per scontato. Infatti, siamo convinti che se un animale ci capisce, farà quello che vogliamo. Se non obbedisce, lo bolliamo come stupido e incapace di comprendere.Più di una volta mi è stato chiesto se i miei cani sono molto obbedienti, visto che riesco a comunicare direttamente con loro. La risposta è che non sono cani addestrati in modo classico e quindi molto obbedienti. E nemmeno mi aspetto che lo siano. Risolviamo i problemi insieme e tenendo presenti le rispettive necessità e quelle della società umana, raggiungiamo un accordo. Comprendere ciò che un individuo di un'altra specie dice può avere come risultato l'esatto opposto dell'obbedienza, se l'ani interessato non vede un buon motivo perMini^^Mobbedire. ^^H Nel 1979 nella mia vita entrò Pasha, un cucciolo HHPcii afgano di sei mesi che era un vero concentrato di | esuberanza, allegria, voglia di vivere, curiosità e I timore per l'avventura. Aveva otto mesi quando parI limmo per un viaggio in compagnia di Popiya, l'alI irò mio afgano, a bordo di un vecchio camper. I Dalle spiagge della costa occidentale raggimimmo le Montagne Rocciose e quindi le coste del ( w England. Ovunque andassimo cercavo ampie Mie verdi dove i cani potessero correre liberameli i< Popiya non si allontanava mai troppo e dopoI ¦¦ »co tornava da me. Pasha, al contrario, correva per <>ie inseguendo gabbiani e scoiattoli. Avevo ben i " >co controllo sul suo orario di ritorno, poiché non ¦¦li avevo insegnato a obbedire ai comandi. Adoravo¦ |uel suo spirito di libertà e sapevo che sarebbe rienI1 ito quando fosse stato pronto. Ma quando lo chiamavo o lo visualizzavo nell'atto di rientrare, presta.1 attenzione al messaggio e poco dopo tornava al¦ unper.Questo mio atteggiamento di laissezfaire funzionava perfettamente, poiché apprezzavo quel suo nuore per la vita e niente mi spingeva a cambiare le cose. Un giorno, andammo a trovare una donna e120121appena la vide, Pasha le saltò addosso per farle le feste, suscitando lo sdegno della padrona di casa. Era un'addestratrice di cani e ricordo ancora le sue parole, «Questo cane non è stato addestrato all'obbedienza, vero?».Mi ritrovai a riflettere su quella frase. Le parole «addestrato all'obbedienza» avevano suscitato in me l'immagine di un rapporto schiavopadrone. Che orrore! Sentivo che, dopo tutto, Pasha non faceva del male a nessuno e ci piaceva com'era la nostra vita. Tuttavia capii anche il punto di vista dell'addestratrice. Pasha non possedeva infatti quelle maniere che la società umana richiedeva a un cane e io avevo ben poco controllo sulle sue azioni.Così, quando tornammo dal nostro viaggio e Pasha aveva ormai quattordici mesi, gli dissi che avrei dovuto addestrarlo all'obbedienza per insegnarli quelle maniere che gli avrebbero permesso di vivere in mezzo agli uomini senza spaventarli o disturbarli. Avendo deciso di educarlo io stessa, lessi numerosi libri sull'argomento e presto iniziammo le lezioni. Non seguii il metodo ripetitivo e soffocante che a quei tempi consigliavano molti addestratori, ma mi limitai a spiegare a Pasha ciò che volevo facesse e a utilizzare i comandi verbali e gestuali per dirigerlo a eseguire l'ordine.Dopo due giorni di svariate lezioni di quindici minuti ciascuna, Pasha aveva imparato a obbedire ai comandi fondamentali quali «seduto», «resta», ¦<giù», «resta giù» e aveva addirittura imparato a non toccare un pezzo di formaggio davanti al suo naso fino a quando io non gli avessi dato il permessi di farlo. Per un cane così goloso tutto ciò aveva del miracoloso!Dopo avere imparato a obbedire alla perfezione nel giro di due giorni, Pasha mi chiese, «allora, adesso basta?». Gli dissi che se restava seduto e tranquillo

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quando io o altre persone ne avevamo bisogno, il corso poteva considerarsi concluso. Gli spiecai inoltre che avrebbe dovuto osservare gli uomini e prestare attenzione ai loro pensieri e alle loro emozioni e comportarsi di conseguenza.Pasha adorava saltare addosso alle persone e appoggiare sulle loro spalle le sue grosse zampe in segno di benvenuto. Gli dissi che poteva continuare a farlo a patto che agli altri facesse piacere e lo trovassero divertente. Di fronte a chi invece non lo gradiva doveva starsene seduto e aspettare il saluto senza saltare addosso. Raramente gli capitava di sbagliare nel giudicare le persone e quando era il caso, si comportava molto educatamente, anche se adorava fare ridere e divertire con i suoi buffi atteg122123giamenti. Aveva un modo di fare che conquistava tutti.Tornare quando veniva chiamato era un altro discorso. Gli afgani sono segugi nati per correre per chilometri e chilometri e cacciare sfruttando la vista più che l'olfatto. Per la maggior parte degli afgani la parola «vieni» significa «ci vediamo più tardi». Insieme a Pasha lavorammo per settimane sul comando «vieni», ma con pochi risultati. Era un comando che alle orecchie del cane non suonava ragionevole.Ogni giorno permettevo a Pasha di correre liberamente, ma naturalmente aveva dei limiti di tempo. Perché le cose funzionassero, con Pasha era necessario fare appello alla sua intelligenza e scendere a patti. Prima di slacciargli il guinzaglio nel parco, gli dicevo quanto tempo potevamo stare fuori e quando doveva tornare. Lo informavo dei miei impegni e del perché doveva tornare a una determinata ora. Gli spiegavo inoltre che se non fosse tornato in orario, il giorno dopo sarebbe rimasto sempre al guinzaglio. Solitamente, rispettava i tempi. Quando intuiva che non avevo appuntamenti allora se la prendeva comoda, perché sapeva che se anche avesse tardato non sarebbe successo niente di grave. Io stessa cercavo di essere abbastanza elastica, perché124jmescevo l'importanza dell'esercizio fisico per la m;i salute fisica ed emotiva. Sebbene abbia corso l'i rischi che forse non correrei più, e più di una olia abbia dovuto intervenire il nostro angelo nstode, il sistema funzionava.L'addestramento all'obbedienza è benefico quando viene effettuato con un'ottima comunicazione e umprensione del cane. Se invece si ricorre alla lorza e al dolore per ottenere obbedienza, il prezzo ¦ la pagare è molto alto. Ho conosciuto un uomo che per insegnare l'obbedienza al suo afgano, lo scuoteva per il collo e lo buttava a terra sul dorso, probaliilmente in imitazione del comportamento dei lupi din metodo utilizzato in alcune scuole per l'adde.1 lamento all'obbedienza).In realtà, nessun lupo capobranco getta a terra (in suo simile quando esige sottomissione; i diversi individui accettano di sottomettersi per il rispetto clic portano al leader, rispetto rafforzato dalla comunicazione telepatica e dal linguaggio corporeo, che raramente è violento. Certo, con quel sistema l'uomo alla fine ottenne l'obbedienza del cane, ma quest'ultimo si rinchiuse in se stesso e da allora rifiutò qualsiasi comunicazione con il suo padrone. L'uomo aveva stabilito i termini del loro rapporto, termini che il cane aveva accettato offrendogli l'ob125pbedienza superficiale che chiedeva, ma rifiutandogli di condividere il suo io più profondo.Alcuni allevatori e addestratori mi hanno spiegato che per ottenere obbedienza e rispetto da alcune razze o individui è necessario picchiarli. C'è anche chi, per obbligarli ah"obbedienza, consiglia di appendere i cani per il collare fino a quando stanno per soffocare o svengono. I cani, come tutti gli animali, avvertono le vostre aspettative ed emozioni e imparano a giocare al vostro gioco. Se pensano di non dovervi prestare ascolto a meno che non usiate un certo livello di forza, non lo fanno. Indubbiamente alcune razze richiedono una certa forza fisica per potere essere contenute, ma più metodi violenti si usano, e più

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i cani ricorrono alla forza bruta per trattare con voi, invece di sviluppare un rapporto basato sul ragionamento.Ritengo che se si è in grado di placare le paure e le aspettative negative dell'animale e fare appello alla sua intelligenza, alla lunga si costruisce un rapporto più equilibrato, felice e appagante. Cercare di imitare il comportamento del cane leader per diventare il capo del branco può illudere il cane che voi siate come loro, invece di essere una specie diversa caratterizzata da comportamenti e punti di vista diversi. Mi sembra quasi ridicolo che degli uomini j¦linno cercare di apparire come capibranco,ce di rapportarsi al cane come esseri intelligenti¦attenenti alla specie umana e in quanto tali desii osi di mostrare al cane ciò che desiderano da luime animale domestico. Riconoscendo le diversei cezioni e realtà del cane e lavorando insieme peri < >lvere il problema, rispetteremo le sue e le nostrei i ussita così come la sua e la nostra intelligenza.I lo conosciuto dei cani che, a causa del modo inmi erano stati allevati o per colpa di sempliciM. ompTensioni, avevano bisogno di una continuaIhnostrazione di forza fisica da parte degli umani¦¦ r obbedire loro. In realtà esistono sistemi più gen111 per trattare quegli ammali che pensano di avere¦'¦¦ugno della forza: il colloquio, la terapia fondata' i un affettuoso contatto fisico e dei buoni metodili comunicazione. Sono infatti pochi i cani che non¦ l< siderano, o ritengono impossibile, modificare leli>io abitudini aggressive.Il giorno in cui andai a trovare la donna che dove va sponsorizzare una mia conferenza, non avevoancora suonato il campanello di casa che mi ritrovaiil muso di un immenso Rottweiler tra le gambe1 acrobazia che riuscì a fare con fatica a causa dellasua altezza spaventosa) e la schiena appiccicata almuro. La donna scusandosi, ma ridendo come una126127pazza, mi spiegò che era solo un cucciolo e che quello era il suo modo di dare il benvenuto. Avevo la schiena dolorante e nel comportamento di quel «cucciolo» non ci trovavo niente di divertente. Appena mi sedetti, il cane iniziò a masticarmi polso e mano, un'altra delle sue divertenti abitudini, come mi spiegò la padrona. Quest'ultima gli lanciò un gioco di gomma ma Max, così si chiamava il «cucciolo», sembrava preferire gli arti umani. Più tardi conobbi il marito della donna, un ingegnere e ufficiale dell'esercito ormai in pensione. Ogni volta che il cane si comportava male, l'uomo gli urlava degli ordini e, di tanto in tanto, otteneva ciò che voleva. Ma per la maggior parte del tempo non faceva altro che lanciare ogni sorta di giocattolo al suo immenso Rottweiler. Riuscii a percepire il pensiero del cane riguardo al gioco che stava giocando. Max sapeva che non gli veniva richiesto veramente di comportarsi in un dato modo a meno che gli ordini non venissero impartiti con un certo tono di voce.Vedendo che Max continuava a darmi noia, gli dissi che sapevo che era intelligente e che era perfettamente in grado di capirmi e che per questo non avevo nessuna intenzione di alzare la voce. Lo avrei ignorato ed evitato fino a quando non si fosse deciso ad ascoltarmi e non avesse smesso di spingermiYper tutte le parti. Quando andai a letto, chiusi la porta e gli spiegai che quando avesse avuto voglia di di mostrare la sua intelligenza e avesse rispettato i miei desideri, lo avrei lasciato entrare.dopo due giorni in cui Max non aveva fatto altro che comportarsi in modo insopportabile, soprattutto quando in casa c'era il padrone, il terzo mattino me lo trovai sdraiato davanti alla porta della mia camera. Attraverso i suoi

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pensieri e il suo comportamento mi fece sapere che era pronto ad ascoltarmi e a comportarsi come l'essere intelligente che io avevo percepito in lui. Lo feci entrare e il cane si sedette sul pavimento, senza saltarmi addosso o leccarmi. Parlammo a lungo del suo ruolo nella vita e mentre «chiacchieravamo», lo massaggiai delicatamente. Da quel giorno e per tutto il tempo che restai in quella casa, si comportò in modo irreprensibile. Sentivo di essere riuscita a instaurare un vero legame e speravo che ora che qualcuno aveva capito e portato in superficie parte del suo io, la sua vita sarebbe stata migliore, anche se il padrone non era ricettivo alla comunicazione telepatica. Anche Jake, un altro Rottweiler, resterà sempre nel mio cuore per la sua incredibile simpatia. Lucy, la sua padrona, si era rivolta a me per scoprire che cosa stesse accadendo al cane, che aveva raggiunto uno stadioI 128 129

avanzato di addestramento. Quando si allenavano .1 casa Jake non commetteva un errore, perciò lei sap< va che A cane capiva perfettamente e poteva eseguii' qualsiasi comando. Ma quando partecipavano ami concorso, ne faceva di tutti i colori, dal lanciare m aria l'osso di plastica invece di riportarlo alla padre > na ad alzarsi e scodinzolare felice invece di aspettare l'ordine della donna. Ma se il suo buffo comportamento attirava sempre molte persone, curiose di vedere che cos'altro avrebbe combinato, provocava un senso di frustrazione nella sua padrona.Quando parlai con Jake, mi rivelò che la padrona gli aveva detto che quando avesse conquistato il titolo non avrebbe più dovuto partecipare ai concorsi. Ma Jake sentiva che il suo ruolo nella vita era di essere un clown, di fare ridere e divertire le persone e, inoltre, adorava sentirsi al centro dell'attenzione e suscitare in chi lo vedeva dei sentimenti positivi. Non voleva assolutamente smettere di partecipare ai concorsi. Lucy mi confermò quanto rivelatomi dal cane; era infatti convinta che Jake non ne potesse più di fare gare e concorsi e non desiderasse altro che starsene a casa.Altri cani con i quali avevo «dialogato» mi avevano confessato di essere stanchi di partecipare a tutte le mostre cariine e di non volere nient'altro che1 n "yBotarsene nella loro cuccia. Alcuni di essi erano ni Miniati per la ripetitività richiesta da quei concorsi , >esso avevano già conquistato diversi titoli. Altri i levano i concorsi troppo stressanti. Altri ancora li ivevano trovati divertenti all'inizio, ma poi si • i .ino resi conto che i padroni li prendevano troppo il serio e che quindi perdevano ciò che di piacevo! esisteva in quelle competizioni. Jake era diverso. Gli piaceva quando le persone si dilavavano intorno a lui e ridevano. Sapeva come Icntare la tensione e fare ridere. Quando comunili a Lucy l'opinione di Jake, la donna ne fu sorpree al contempo sollevata. Parlandone, trovammo ila soluzione che soddisfaceva entrambi. Prima ella gara, Lucy avrebbe portato Jake in giro per il ng così che il cane potesse rallegrare tutti con la na simpatia. A sua volta, quando fosse venuto il [momento della competizione, Jake avrebbe eseguito lillà perfezione ogni esercizio, se non sempre, almeno qualche volta. Così, tutti si sarebbero accorti di quanto era bravo, la sua padrona sarebbe stata orgogliosa di lui e avrebbe ottenuto il premio che, se per Jake non aveva alcuna importanza, per lei ne aveva molta. Alcune settimane più tardi, Lucy mi raccontò che Jake si era divertito un mondo a girovagare prima e dopo il concorso e che aveva vinto facil130131mente il titolo. Visti i risultati, gli aveva promesso di portarlo alle gare fino a quando avesse voluto.Dopo avere seguito un corso di base su «come * comunicare con gli animali», Helene Jaillet si era iscritta a un corso di addestramento con Mimi, il suo cucciolo maltese di sei mesi. Avendo perso la prima lezione e non essendosi esercitate, Helene non pensava certo di riuscire a fare eseguire in modo corretto il comando «sedutoresta» quando quella sera lei e Mimi sarebbero andate

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a «scuola». Helene cercò di comunicare con il cane per pregarlo di collaborare, poiché sapeva che ne era capace. In risposta ebbe la netta sensazione che Mimi le dicesse che trovava l'intera faccenda estremamente umiliante e che non aveva nessuna intenzione di rendersi ridicola. Helene replicò, «Beh, sarà molto più umiliante se saremo le uniche a non riuscire a farlo! Tutti pensano che tu sia il cucciolo più carino; non vorrai che pensino che sei stupida». Le spiegò inoltre che tutti, persino i bambini umani, vanno a scuola per imparare a comportarsi in un certo modo. Ma ancora una volta ebbe l'impressione che Mimi le rispondesse che ci avrebbe pensato.Quella sera, a scuola, i padroni impartirono l'ordine «sedutoresta», mentre l'istruttore passava davanti a tutti i cuccioli facendo rimbalzare una132palla davanti al loro naso per sondare la loro ubbidienza. In fondo alla fila, Helene era convinta che limi non sarebbe rimasta seduta nemmeno fino a quando l'istruttore fosse giunto da loro. Mentre elene guardava Mimi, pregandola silenziosamente di restare ferma, Mimi scoppiò a ridere. Stava guardando gli altri cani che facevano di tutto, tranne starsene fermi e seduti, mentre i loro padroni cercavano disperatamente di farli obbedire. Divertita, la cagnolina guardò Helene. Quindi giunse alla conJlusione che quello fosse un gioco e che loro avrebbero vinto. Helene non poteva crederci e promise a Mimi un bellissimo premio non appena fossero tornate a casa. Mimi trovò divertente condividere un segreto con la sua padrona. Quando l'istruttore le si presentò davanti facendo rimbalzare la palla, si limito, a guardare distrattamente il giocattolo per poi posare nuovamente uno sguardo divertito su lelene. Quest'ultima condivideva il sentimento di limi e fece fatica a non scoppiare a ridere.L'esercizio venne completato e secondo il proramma doveva essere ripetuto altre due volte. La seconda, Mimi restò seduta praticamente fino alla .line, ma alla terza volta decise che ne aveva abbastanza e che quel gioco stava diventando noioso. A quel punto, a Helene non importava molto se Mimi 133 stava o non stava seduta, poiché comunicare con la sua cagnolina era stata per lei l'esperienza più bella Quanto riportato non vuole essere un consiglio assoluto da seguire per addestrare il vostro cane Ogni cane infatti ha bisogno di un trattamento diverso. Ma perché la società funzioni al meglio e necessario che animali e umani siano addestrati cor rettamente. Utilizzare la comunicazione telepatica può aiutare nel fare dell'addestramento all'obbc dienza un compito più intelligente, efficace e diver tente, sia per gli uomini che per gli animali.Il gatto che sapeva troppoSpesso vengo consultata per risolvere il problema di gatti che urinano o defecano fuori dalla lettiera. Dixon era un soriano castrato di tre anni e quando venni contattata dai suoi padroni, sporcava per tutta la casa da un paio di mesi. I proprietari non sapevano più che pesci pigliare e visto lo stato in cui l'animale aveva ridotto la casa, avevano persino preso in considerazione l'ipotesi di farlo sopprimere.Comunicando a distanza, Dixon mi spiegò che 134 ¦f,ando i suoi padroni uscivano, davanti alla porta casa compariva uno strano cane selvatico. Dixon Recava per tutta la casa per segnalare che quello 'a territorio suo e della sua famiglia. Inoltre, un .nile comportamento gli permetteva di alleviare la insione e la paura che lo assalivano alla vista del 'edatore.I padroni confermarono che i vicini avevano visto ji coyote nel loro giardino. Dixon mi disse che i mi della famiglia vivevano in un canile adiacente ,a casa, ma invece di abbaiare per scacciare l'injso, sembravano agire in accordo con lui, limitanisi a osservarlo mentre gironzolava intorno all'edijio. Dixon era l'unico a fare la guardia. Aveva cerjto di avvertire i suoi padroni del pericolo, ma non li avevano prestato ascolto, così aveva dovuto iminciare a sporcare per attirare la loro attenzione. , .._ aveva raggiunto lo scopo. Fortunatamente, i uscirono a capire il suo punto di vista prima di Incidere di disfarsene. Suggerii che riconoscessero » buone intenzioni di Dixon e il suo aiuto nel pròleggere casa e famiglia e che perlustrassero i dintorni prima di

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uscire al mattino e al momento del rien'0. Chiesi a Dixon se una simile soluzione gli parecorretta e l'animale si mostrò enormemente sollevato.135Ogni giorno, i padroni facevano il giro della casa per controllare che non vi fossero coyote Dixon, tranquillizzato, riprese a utilizzare la let tiera.Il taglio degli artigli: l'incubo dei gattiJackie richiamò Muffili, la gatta, che non faceva altro che mordere e graffiare tutti. Muffili era stata affettuosa e allegra fino a quando non era stata con temporaneamente sterilizzata e privata degli artigli. Quando mi misi in contatto con lei, la trovai gravemente traumatizzata. La pancia e le zampe le dolevano terribilmente ed era pervasa da una profonda rabbia per la crudeltà dimostrata dagli umani nei suoi confronti. Non capiva il motivo che aveva spinto i suoi padroni a sottoporla a entrambe le operazioni, e sentendosi estremamente vulnerabile e debole, reagiva attaccando.Per aiutarla a sbloccarsi, feci rivivere a Muffili il momento della sterilizzazione e del taglio degli artigli. Era stata una prova straziante per la povera gatta. I suoi padroni non le avevano spiegato che i sarebbe successo e non si erano resi conto cheilio degli artigli non è un'operazione necessarialue accompagnata da un profondo dolore fisico1 • motivo. Solitamente la sterilizzazione non è par¦1.irniente traumatica e il gatto recupera senzaI ili collaterali e con chiari benefici. Ma in queli ¦ >, il dolore causato dal taglio degli artigli aveva• nato Muffili a trattenere nell'addome il dolore136Spiegai ai padroni di Muffili che, al contrario di punto sostengono alcuni veterinari, tutti i gatti ¦ "M i quali avevo comunicato si erano lamentati, .iliormando che l'eliminazione degli artigli costituisce un'operazione dolorosa ed emotivamente dannosa. Privato degli artigli anteriori, owerossia della sua prima linea di difesa, il gatto si sente debole e vulnerabile. Non è raro che il gatto privo di artigli morda chi gli sta vicino, anche in viso. Oliando i gatti con gli artigli intatti graffiano un .libero o un apposito oggetto, affondano gli artigli, .iliungano e allineano la spina dorsale, rilasciando l'energia trattenuta e favorendo la circolazione corporea, assicurandosi così un buono stato di salute. Ma un gatto privo di artigli posteriori non può certo lanciarsi in un simile esercizio. Le zampe restano indolenzite per mesi, a volte per137anni. Molti gatti privati degli artigli defecano fuori dalla lettiera, poiché graffiare quest'ultima con le zampe estremamente sensibili è doloroso e i gatti solitamente grattano per coprire le feci. In segno di protesta e per denunciare il loro disagio, alcuni tendono a urinare ovunque.Non è difficile insegnare ai gatti a utilizzare gli oggetti appositi per «farsi le unghie», l'importante è che questi ultimi siano sistemati vicino a dove l';i nimale dorme. I gatti solitamente amano «graffia re» appena svegli e preferiscono materiali nei quali possano affondare gli artigli, quali la corteccia degli alberi, le corde in fibra d'agave o la parte posteriore dei tappeti, invece dei morbidi tappetini che vengono generalmente venduti per questo scopo. Può essere d'aiuto avere mobili dalle superfici lisce, invece di superfici nodose alle quali i gatti difficilmente resistono. Ma anche dove il mobilio sembra fatto apposta per essere graffiato, con un po' di pazienza è possibile insegnare al gatto a «farsi le unghie» dove gli è consentito. I miei quattro gatti spesso grattano la corteccia degli alberi in giardino, ma in casa ho comunque dei tappetini apposta per loro, disposti in punti strategici, così che non abbiano scuse per graffiare o rovinare i miei mobili.138di,. luil'rovate a immaginare se, per punizione, vi venisi agliata la prima falange delle dita. Oltre al doloi vostri movimenti sarebbero terribilmente pacciati.

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Lo stesso vale per i gatti. Potete comuire con loro e loro possono imparare dove grato. La mutuazione di parte del corpo degli animai ( taglio degli artigli o della coda e delle orecchie) " t comodità umana o a fini estetici è un atto di cruI'Ita pura e molti animali sottoposti a simili operali >ni, in seguito lamentano disturbi psicologici, fisii o comportamentali.La comunicazione a distanza con Muffili diede i i i alitati sperati. La gatta riuscì a rilasciare il dolore ¦ la frustrazione emotiva e riprese una serena coesiitnza con i suoi padroni. Questi ultimi l'aiutarono ¦ ittoponendola a delicati massaggi e dedicandole particolari attenzioni, ma soprattutto, comprendendo il suo punto di vista.II gatto selvaticoDave curava svariati gatti selvatici del suo quarl iere e, di tanto in tanto, ne adottava qualcuno per139loche vivesse in casa con lui. Nutriva quelli selvatici nel giardino e li catturava per sterilizzarli, in mod da evitare un aumento eccessivo della popolazione felina. Si rivolse a me perché era preoccupato pei una giovane gatta incinta per la seconda volta e che, nonostante i suoi tentativi di catturarla, continuava a sfuggirgli. Evitava accuratamente la gabbia contenente il cibo.Quando mi misi in contatto con l'animale, percepii in lei un vero terrore nei confronti della trappola. Quella gabbia per lei era come la morte. Essere catturata dagli uomini era la peggiore tortura che potesse immaginare. Per tranquillizzarla e renderla ricettiva nei confronti di ciò che stavo per dirle, l'ascoltai e le feci comprendere di capire la sua paura. Le spiegai a che cosa serviva la trappola: una volta catturata, Dave l'avrebbe fatta sterilizzare e così non avrebbe più avuto una gravidanza dietro l'altra, cosa che a lungo andare l'avrebbe sfinita e fatta morire prematuramente. Dave l'avrebbe portata in ospedale per l'operazione, ma le assicurai che al termine avrebbe riacquistato la sua libertà. Per qualche giorno avrebbe sentito un po' di dolore, ma poi sarebbe stata veramente libera e non avrebbe più avuto gravidanze. Era terrorizzata all'idea di potere essere tenuta «prigioniera» nella casa. Le assicurai che140JX.I >ave l'avrebbe lasciata andare e non l'avrebbe ¦ 'lihligata a restare in casa contro la sua volontà.La gatta non mi diede alcuna risposta precisa,; noti sembrava totalmente convinta. Ma il giornoMìuiente, Dave mi chiamò incredulo. «Non so cheiosa le abbia fatto», mi disse, «ma già ieri sera lanatta è entrata nella trappola». La fece sterilizzare ele ridiede la libertà.Quando ci trasferimmo nella nostra casa attuale, un gatto selvatico che girovagava nel quartiere terrorizzò i nostri gatti ferendone due. Mi misi in conlatto con lui per fargli capire che il suo modo di (.•(importarsi non andava bene. Non avevo nessuna intenzione di fargli del male, ma non volevo nemmeno che lui importunasse i miei gatti. Ricordai all'animale che i nostri vicini avevano catturato e ucciso un gatto che attaccava gli uccellini che andavano a mangiare nel loro giardino e se avesse continuato a comportarsi in quel modo, anche lui correva lo stesso rischio. Sentii che mi ascoltava.Da quel giorno, diradò le sue visite ma quando attaccò nuovamente uno dei miei gatti, lo minacciai seriamente mostrandogli una trappola pronta per ingabbiarlo. Da allora non ci importunò più.141I cavalli e il doloreDopo avere comunicato con migliaia di cavalli, sono giunta alla conclusione che la maggior partedei problemi esistenti nel rapporto uomocavallo deriva dall'incapacità degli esseri umani di capire realmente i sentimenti e i pensieri dei cavalli. I proprietari spesso si lamentano perché i loro cavalli sono cocciuti, irritabili o improvvisamente si mettono a opporre resistenza. Solitamente il problema viene risolto forzando il cavallo ad andare avanti, ma

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si tratta di una vittoria di breve durata. Dopo averlo obbligato ad agire contro la sua volontà, l'animale spesso diventa intrattabile, scalcia, indietreggia e si impenna.Più di una volta i cavalli mi hanno spiegato che il dolore arriva a un punto tale da non poterlo più sopportare. Dolore dovuto a ferite, nuove o riapertesi a causa della pressione fisica o dello stress emotivo, o aggravate da abitudini scorrette del cavallerizzo, da selle inadatte o da qualche squilibrio fisico. Solitamente le persone non sanno riconoscere i primi segni di disagio di un cavallo o i suoi tentativi di comunicare che qualcosa non va. Provate a immaginare come vi sentireste se aveste una terribi 142 ,1 emicrania, male al collo o alla schiena e qualcuno iistesse per farvi andare avanti come se niente ise. Non diventereste irritabili, cocciuti, spaventaJ Sicuramente sì!f Dopo che il cavallo ha descritto il punto e la Sutura del dolore, della tensione o dello squilibrio i he provoca il suo strano comportamento, insieme .11 padroni solitamente troviamo un metodo delica10 e sensibile per risolvere il problema. A volte busta una sella nuova, degli zoccoli più bilanciati, qualche seduta chiropratica o di agopuntura, dei uimbiamenti nella dieta, un modo di cavalcare più equilibrato da parte del cavallerizzo, un po' di riposo o una combinazione di più elementi. Continuare t a cavalcare come al solito non risolve certo il problema.Laura mi spiegò che Gator, il suo purosangue da dressage di dieci anni, si rifiutava di girare quando lei tirava il morso e il più delle volte andava dritto. Gator mi comunicò di soffrire di una forte tensione al collo e di un dolore alla fronte. Gli chiesi spiegazioni riguardo al dressage e al problema riferitomi dalla sua padrona e avvertii in lui il chiaro desiderio di compiere in modo corretto l'esercizio. Il problema era che quando si innervosiva per cercare di capire che cosa volevano da lui o se stava andando143bene, tendeva la mascella e comprimeva il collo, cosa che ostacolava il movimento della spalla e gli impediva di muoversi liberamente.Sebbene Gator avesse sofferto in precedenza di disallineamento del collo, problema curato con successo ricorrendo all'agopuntura, non era quella la causa dell'attuale disturbo. Lo stato di tensione emotiva autoindotta di cui soffriva lo portava a bloccarsi e a perdere connessione con il corpo. Al contrario, quando era rilassato era perfettamente in grado di eseguire l'esercizio. Ma quando comprimeva mascella e collo, provocava un aumento del nervosismo e non era più in grado di pensare chiaramente e restare in contatto con l'amazzone. Desiderando comportarsi bene e abusando delle sue possibilità diventava sempre più turbato e angosciato.Per interrompere il ciclo vizioso, suggerii a Laura di massaggiare i punti dolenti del corpo del cavallo per aiutarlo a rilassarsi. Quindi avrebbe dovuto parlargli, in tono calmo e rilassato, del programma del giorno e di che cosa si aspettava da lui. Una volta in sella, avrebbe dovuto cercare di evitare che Gator tendesse collo e mascella, ricordandogli di rilassarsi e di allungare il collo, spiegandogli ciò che desiderava da lui e aiutandolo dolcemente a girare il collo.'¦••¦\. 144pò la cavalcata, le consigliai di massaggiare nuo! icnte Gator e di complimentarsi con lui per i cessi ottenuti al fine di accrescere la fiducia in sei SSO.Gator mostrò un immediato miglioramento dopoia seduta di agopuntura, che diminuì la tensionel'I collo e migliorò l'equilibrio generale; inoltre, iiiei consigli permisero a Laura di aiutare l'animale< rilasciare lo stress emotivo e a liberarsi delle vec• lite abitudini fisiche.Un caso abbastanza simile vide come protagoniia un cavallo di nome Maxwell. I proprietari si

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lamentavano perché l'animale era molto rigido e< ipponeva resistenza quando cercavano di farlo giraie, in particolar modo verso sinistra. Maxwell mi •.piegò che il collo e la schiena gli dolevano in seguilo a un incidente avvenuto su un van e quando lo montavano cercava di reagire al dolore tendendo i muscoli. Gli massaggiai il corpo, aiutandolo a capire dove erano concentrati dolore e tensione. Il cavallo mi mostrò, con immagini mentali, come tendeva il corpo quando lo montavano. Spiegai ai proprietari di massaggiarlo prima di montarlo e, una volta in sella, di ricordargli di rilasciare la tensione, così da rilassarsi ed evitare di provocare un fastidioso dolore.145£?.Oltre a vedere come Maxwell seguiva le mie istruzioni mentre lavoravo con lui, i proprietari restarono piacevolmente sorpresi per come l'animale reagiva ai loro consigli mentre lo cavalcavano. Quando gli ricordavano di rilasciare la tensione nel collo o nella schiena, l'animale si rilassava notevolmente e modificava le vecchie abitudini, permettendo ai proprietari di cavalcarlo con maggiore facilità e piacere. Nel giro di un paio di settimane, dopo anni di tensione, Maxwell sembrava un altro. La comunicazione diretta, che aveva richiesto il suo aiuto e la sua comprensione, potenziò l'efficacia del lavoro effettuato sul corpo.Dominici, un imponente purosangue, scalciava e s'imbizzarriva una volta sellato. Mi spiegò che gli doleva la parte centrale della schiena. Lo esaminai attentamente e mostrai al proprietario il punto in cui, a causa della compressione delle vertebre, l'animale provava fitte di dolore. Il cavallo mi fece capire di sentire il bisogno di muoversi per rilassarsi e alleggerire la tensione della spina dorsale. Il proprietario lo portò in un recinto dove il cavallo potè correre e muoversi a piacimento. In seguito, riuscì a montare Dominici con estrema facilità.Mi sono resa conto che quando si spiega agli animali qual è la causa del dolore e si visualizza o146si illustra in che modo possono risolvere il problema, sono gli animali stessi a fare la maggior parte del lavoro, senza dovere ricorrere a esercizi complicati. Quando si utilizzano delle particolari tecniche di intervento sul corpo è utile spiegare che cosa si sta facendo, poiché in questo modo si stimola l'animale a collaborare, proprio come accade con gli esseri umani, e l'intero processo di guarigione diviene più rapido e piacevole. Ricorrere a tecniche imposte con la forza senza ottenere la comprensione o la collaborazione dell'animale può provocare resistenza, dolore, senso di oppressione lisica o un miglioramento che però svanisce in breve tempo.Jim Dietz mi confessò che dopo avere imparato a comunicare con gli animali nel corso di un seminario, i suoi animali avevano iniziato a guardarlo in modo diverso e lui aveva avvertito che il loro rapporto si era in qualche modo trasformato per il meglio. Un giorno, un cavallo selvaggio che aveva adottato, aveva iniziato ad agitarsi e a mordersi il fianco; era chiaramente nel bel mezzo di una colica, firn gli aveva messo le briglie, cosa che normalmente il cavallo non gli avrebbe permesso di fare, e lo aveva portato a fare una passeggiata. Ma poiché le condizioni dell'animale non erano migliorate, aveva147chiamato il veterinario, che avrebbe dovuto arrivare nel giro di un'ora.Il cavallo non mangiava e continuava a dibattersi, rotolandosi per terra e mordendosi il fianco. Jim temeva di perderlo. Spinto dalla disperazione, aveva messo le braccia intorno al collo dell'animale e gli aveva sussurrato parole di affetto, spiegandogli quanto fosse importante per lui. Nel giro di pochi minuti, il cavallo si era alzato, aveva incominciato a mangiare e si era liberato dei gas intestuiali. Jim aveva disdetto la visita del veterinario, poiché il cavallo sembrava nuovamente in perfetta forma.Il canarino che non voleva cantareFrodo, il nostro canarino, cantava stupendamente, soprattutto al mattino e ogni volta che mio marito suonava alla chitarra o al liuto un brano musicale che gli piaceva particolarmente. Frodo viveva in una grande gabbia in soggiorno in

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compagnia di Sultan, un bengalino comune, del quale era diventato buon amico dopo la morte della compagna di quest'ultimo. Improvvisamente, un mattino d'estate, Frodo: 148smise di cantare. Inizialmente non mi preoccupai, poiché era entrato nel periodo della muda e spesso i canarini smettono di cantare per dedicare ogni loro energia alla crescita di un nuovo piumaggio. Passarono parecchi mesi e Frodo continuava a restare silenzioso, mentre gli anni precedenti aveva ripreso le sue abitudini canterine dopo un paio di mesi dal termine della muda. Decisi di interrogarloin proposito.Sentiva che qualcosa non andava con la gola, ma era sicuro che sarebbe passato tutto e sarebbe tornato a cantare presto. Restai sorpresa, poiché era sempre stato un uccello sano ed estremamente attivo. Trascorsero diverse settimane e Frodo ancora non cantava, decisi allora di interrogarlo nuovamente. Frodo sentiva che c'era ancora qualcosa che non andava con la gola che gli impediva di cantare. Ricevetti le immagini di cicatrici sul tessuto della gola. La scoperta mi lasciò perplessa, poiché Frodo non aveva mai mostrato alcun segno di malattia.Gli domandai se ci fosse qualche altra ragione che gli impediva di cantare. Mentre mi rispondeva sembrava imbarazzato. Quando Frodo cantava allegramente e frequentemente, solitamente interrompeva il canto di Sultan. E se il bengalino osava riprendere a cantare, Frodo lo cacciava dal posa 149 toio. Sultan poteva cantare senza essere interrotto solo quando l'altro era impegnato a mangiare. Sebbene per la maggior parte del tempo i due volatili fossero buoni amici non riuscivano a risolvere la questione del canto. Mentre ne parlavamo, Frodo si rese conto di avere smesso di cantare per permettere a Sultan di farlo ogniqualvolta lo desiderasse e ora sentiva la gola fisicamente bloccata. Gli dissi che saremmo stati felici di sentirlo cantare ancora e che con Sultan avrebbero potuto cantare a turno.Il mattino seguente, Frodo iniziò a trillare nuovamente, sebbene non avesse ancora riacquistato l'esuberanza di un tempo. Lo ringraziammo e lo incoraggiammo a continuare. Ma l'uccello smise di cantare e dopo un paio di giorni tornai da lui. Mi spiegò che se avesse ripreso a cantare a «pieni polmoni», il senso di predominio e di territorialità si sarebbe nuovamente impadronito di lui, spingendolo a bloccare Sultan. E lui non voleva fare niente di tutto ciò.Il problema di Frodo era imparare a esprimere pienamente se stesso senza sentire il bisogno di soffocare l'amico. Essendo convinta che ce l'avrebbe fatta, lo incoraggiai a cantare in un altro modo. Qualora avesse sentito crescere in lui il senso di predominio nei confronti di Sultan, avrebbe dovuto volare per la gabbia liberandosi così di quel senti 150 ; mento senza dirigerlo sull'amico. Poteva ascoltare Sultan cantare e imparare a «esibirsi» a turno.t Rispose che ci avrebbe provato.Il mattino seguente lo sentimmo nuovamente cantare, sebbene ancora in modo incerto ed estre). mamente tranquillo. Nel frattempo, anche Sultan aveva cambiato atteggiamento. Non più sottomesso e timoroso di Frodo, aveva iniziato a cantare più liberamente. Giunse il giorno in cui cominciarono a cantare insieme, cosa mai accaduta prima.Un vecchio uccello impara nuovi trucchiMi regalarono Pirouette, il mio primo cacatua, quando aveva due anni e mezzo. Non era stato abituato a posarsi sulla mano o ad appollaiarsi su un posatoio e solitamente se ne stava nella gabbia. Emetteva un fischio tipico degli esemplari della sua razza e non parlava. Ogni mattina mi divertivo a salutarlo dicendogli, «Sei fantastico, Pirouette». Nel giro di poche settimane, l'uccello non faceva che ripetere «sei fantastico».Iniziai a fischiettare alcuni motivi e in breve151la dimostrazione di quanto sia limitata tale nostra concezione.

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Danzando con un lamaVidi per la prima volta dei lama nel 1976, durante una visita allo zoo di Los Angeles. La loro gabbia era sulla sommità di una collina e raramente veniva visitata a causa della faticosa passeggiata necessaria per raggiungerla. Mi ero fermata all'inizio della salita e osservavo i tre lama in cima alla collina accanto alla mangiatoia. Chiesi loro se potevano avvicinarsi così che potessi vederli meglio. In risposta avvertii un senso di disdegno, quasi disgusto. Loro dovevano venire giù per me, una misera umana?Così iniziai a cantare. Incuriositi, mi osservarono meglio, ma non si mossero. Allora cominciai a ballare sul vialetto e il capo dei tre si precipitò verso di me correndo. Anche gli altri si avvicinarono, ma il primo intimò loro di allontanarsi dicendo, «E soltanto per me».Il lama si unì al ballo, muovendosi lungo il recinto. Avvertivo il suo piacere e la nostra unione men154 Jtre danzavamo. Gli altri due erano affascinati e sebbene fossero tentati di unirsi a noi, rispettarono l'ordine ricevuto. Continuammo a cantare e a ballare per circa quindici minuti, fino a quando suonò la campana di chiusura dello zoo.Spiegai al mio compagno di ballo che dovevo andare. Mi rispose che dovevo continuare. Obbedii (ino a quando la campana suonò una seconda volta. «Torna un'altra volta», mi ordinò il lama in tono imperioso. Gli dissi che lo avrei fatto. Mi voltai per guardarlo mentre mi avviavo lungo il sentiero: l'animale restò immobile a fissarmi per qualche minuto, quindi si voltò e si avviò lungo la collina.I guardiani dei polliII 6 dicembre 1991, un sogno divenne realtà: ci vennero finalmente consegnati Regalo e Raindance, due splendidi lama. Uno dei benefici della loro presenza derivava dalla loro capacità di guardiani. Prima del loro arrivo, ogni anno perdevamo qualche pollo a causa delle volpi e delle donnole che riuscivano a infilarsi nel pollaio. I cani sentivano e riusci 155 vano sempre a cacciare via i procioni ma erano impotenti davanti a predatori di dimensioni più piccole, a causa della loro velocità e silenziosità.Il recinto dei lama circondava il pollaio e io feci capire ai due animali che uno dei loro compiti era fare la guardia ai polli. Grazie alla prontezza, alla curiosità e alla vigilanza dei lama, sentivo che i polli erano al sicuro da qualsiasi attacco.Un anno dopo, mentre mostravo ad alcuni amici il recinto dei lama, notai dei procioni svignarsela dal pollaio uscendo dalla parte opposta rispetto al rifugio dei lama. Restai sorpresa, poiché non avevo più visto un procione da quando i lama erano diventati i guardiani ufficiali dei polli. Ero preoccupata e dissi agli amici che speravo che i lama avrebbero continuato a tenere orecchie e occhi aperti. Non ne parlai mai direttamente con Regalo e Raindance.Quella sera, non vedendo i lama dormire vicino al loro rifugio, andai a controllare. Erano entrambi sdraiati vicino al punto in cui avevo visto sgattaiolare via il procione. Non li avevo mai visti dormire là. Restarono sorpresi quando si accorsero che li stavo cercando; entrambi avevano infatti capito che volevo che facessero la guardia proprio in quel punto. Da allora, quando lo ritengono necessario, trascorrono la notte in quel punto vicino al pollaio.r;,.,. jII serpente a sonagliLe mie nozioni sui serpenti a sonagli si limitavano a ciò che avevo visto nei film western, dove i reti ili venivano uccisi da un colpo di fucile o venivano schiacciati dagli zoccoli dei cavalli, prima di avere il tempo di colpire. Quando nel 1982 vidi per la prima volta un serpente a sonagli, scoprii aspetti totalment e diversi della sua natura.Stavamo camminando lungo i sentieri collinosi del Griffith Park di Los Angeles insieme ai nostri cani. Rana, la femmina di afgano, correva qualche metro davanti a noi, quando udii quel crepitio inconfondibile. Mettemmo immediatamente il guinzaglio a Pasha e quindi raggiungemmo Rana, che all'epoca non aveva

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nemmeno un anno. La trovammo che saltellava e abbaiava a un grande crotalo pronto ad attaccare. Preso dal suo eccitamento, il cane non prestava attenzione alle mie preghiere di allontanarsi.Sapevo che se avessi afferrato Rana in tutta fretta, il serpente avrebbe potuto mordermi. Così, con calma, dissi al rettile che non intendevamo fargli del male. Rana era solo un cucciolo che voleva giocare. Spiegai all'animale che mi sarei avvicinata al156 157" ¦<**£?r* tcane per portarlo via e che ci saremmo allontanati nella direzione opposta alla sua. Quindi afferrai il collare di Rana e l'allontanai. Il serpente smise di sibilare e si allontanò in direzione opposta alla nostra.Convivenza con le vespeQuando nel 1988 ci trasferimmo nella nostra nuova casa, notai delle vespe infilarsi in un buco sotto la palizzata di legno. Avendo sempre saputo che le vespe costruiscono i loro nidi sotto le gronde delle case, mi chiesi che cosa facessero nel terreno. Mi avvicinai lentamente e chiesi loro se potevo dare un'occhiata per capire che cosa stessero facendo. Ottenuto il permesso, mi inginocchiai e sbirciai nel buco. Le vespe entravano e uscivano volando intorno al mio viso, mentre osservavo ammirata il loro favo. Prima di andarmene le ringraziai e ottenni una risposta del tipo, «È stato un piacere, ma d'ora in avanti vedi di stare alla larga».Qualche giorno dopo lessi un articolo sull'astiosità delle vespe che, anche senza essere provocate,[attaccano l'uomo. Non potevo certo trovarmi d'act cordo con quanto scritto sul giornale, visto che ogni • giorno lavoravo in giardino fianco a fianco con quegli insetti e non ero mai stata punta.Ogni estate, le vespe facevano il nido in giardino ogni volta in un posto diverso e andavano e venivano senza problemi. Nel 1992, scelsero un ceppo marcio a circa una decina di metri dalla mia zona di lavoro, vicino all'acquaio e alla manichetta per innaffiare. Un giorno, mentre bagnavo il prato, non mi accorsi che il tubo di gomma scivolava davanti all'ingresso del loro nido. Una sentinella inviperita mi fece chiaramente capire che non gradivano tutto ciò: fu la mia prima puntura.Così scoprii sulla mia pelle la loro natura bellicosa e andai su tutte le furie. Cominciai a condividere ciò che avevo letto sul giornale. Il mattino seguente passai alla rappresaglia: riempii il loro buco con terra e detriti. Mentre ero in giardino, una vespa guerriera mi raggiunse. Riuscii ad allontanarla prima che mi pungesse e, imbarazzata per il mio comportamento, mi scusai. Avevo provato le emozioni che spingono alla guerra e ne avevo percepito la futilità. Spiegai la mia posizione alle vespe e chiesi una tregua. Io avrei rispettato la loro casa, ma loro mi avrebbero rispettato come padrona del giardino158159

e come colei che faceva crescere quei fiori che lon» tanto amavano.Dopo quell'episodio tutto andò per il meglio Ogni volta che passavo vicino al nido rivolgevo loro parole di pace e rispetto. Nonostante il mio impiglio, devo ammettere che non era facile trascinare l.i manichetta per tutto il giardino senza farla passaiv davanti all'ingresso della loro casa. Quando accadeva, sciamavano fuori inviperite e dovevo benedirlicon pace e rispetto per poi sparire fino a quando non si fossero calmate. Mio marito passò davanti al nido un giorno in cui avevo usato la manichetta e il loro livore non si era ancora placato completamente: non ci pensarono due volte e lo punsero. Quella volta fu lui ad andare su tutte le furie e a volerle eliminare. Capivo la reazione di entrambi e avvertii la necessità di una tregua per tutti gli esseri umani che transitavano davanti all'alveare. Vivere in pace con vicini così irascibili necessitava di calma e di un grande controllo di sé.La convivenza proseguì per sei mesi ma con l'avvicinarsi del freddo, ero convinta che se ne sarebbero andate. Giunse dicembre, la colonnina del mercurio

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precipitò, ma le vespe erano sempre là. Chiesi loro di andarsene, mi risposero che se ne andavano un po' alla volta, ma se disturbate, continuavano a sciamare160IM d11.mo ni. Dovevamo avvertire sempre della loro presenza n veniva a trovarci e numerosi amici ci suggerirono iriati modi per ucciderle, chiedendosi come mai ni lo avessimo ancora fatto. Ogni volta ci ritrovava a spiegare la nostra politica di coesistenza. Superai il mio limite di tolleranza, quando l'.illina, la mia coniglietta, venne inseguita dalle ¦ spe mentre se ne andava a spasso per il giardino, l 'uà di esse riuscì a pungerla e altre lo avrebbero I ilio se non fossi intervenuta per scacciarle e portai ' Pallina al riparo. Per evitare una reazione allergi• .1, la curai con un rimedio omeopatico contro le IH alture. Si riprese in fretta, ma la mia tolleranza nei ¦ onfronti delle vespe si era esaurita. Avremmo «lovuto vivere in armonia, ma l'equilibrio era deci. unente sbilanciato. Io inviavo loro messaggi di pace e rispetto e quelle mi rispondevano con pretese, attacchi e irritabilità.Dissi loro che ne avevo avuto abbastanza e che le vrei aiutate ad andarsene per sempre. Quella notte empii l'entrata della loro casa con della diatomite, n abrasivo che ha un effetto disidratante sul corpo egli insetti, ma è innocuo per l'ambiente circostane e costituisce un nutrimento per il suolo. Le vespe continuarono a uscire indisturbate, ma dopo continue applicazioni, una bella gelata e un mucchio di161 sassi davanti all'ingresso, divennero sempre più deboli finché morirono. Non fu facile prendere una simile decisione, ma a volte la comunicazione non r sufficiente per risolvere i problemi.Il mistero delle «rimirine»Nella mia vita sono sempre riuscita a stabilire un buon rapporto di coesistenza con gli insetti che abitano o abitavano nella mia casa. Eliminando qualsiasi alimento potesse attirarli, tributando loro il dovuto rispetto, mercanteggiando e offrendo loro qualcosa in cambio, sono sempre riuscita a convincerli ad andarsene.Quando nel 1990 venni travolta da un'invasione di piccoli insetti nella credenza, restai sorpresa nello scoprire che quei piccoli esseri non rispondevano all'abituale e tranquilla comunicazione che fino ad allora aveva sempre funzionato. Non riuscendo a ricevere alcun messaggio, mi chiesi se fossero esseri alieni o appartenenti a specie mutate, poiché sembravano particolarmente attratti da sacchetti e contenitori di plastica, anche da quelli privi di tracce di'¦vi >•.,», f162ilimenti. Poiché nessuno riuscì a capire che cosa i ¦ >ssero, li soprannominai le «cimicine».Per principio non uso veleni e anche quella volta non ricorsi ad altri deterrenti chimici, limitandomi a ii porre gli alimenti in contenitori. Ma le cimicine ¦ ontinuavano ad aumentare. Non riuscendo a < omunicare con loro per trovare un'altra soluzione, iniziai a buttarle nel lavandino dove le annegavo. 1 Continuai così per settimane senza peraltro ottenere grandi risultati.Esasperata, dissi agli insetti che avrei messo della diatomite nelle credenze, una sostanza che, se non se ne fossero andati, li avrebbe fatti morire disidratati. Dopo quell'ultimatum, mentre schiacciavo un pisolino, mi apparve l'immagine di un'entità che capii essere la leader delle cimicine. Domandai perché quegli insetti fossero venuti nella mia casa e l'entità rispose che erano stati attratti dall'incredibile energia che sprigionava la mia dimora e che desideravano diventare parte della nostra famiglia ed essere di aiuto nella comunicazione fra specie.Dopo avere ringraziato per il messaggio, misi bene in chiaro che dal mio punto di vista avere la cucina invasa da milioni di insetti non era il massimo della vita. Non potevano essere presenti in spiri

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163pto? La leader afferrò l'idea e mi disse che le cimicine avrebbero risolto la situazione infilandosi nei contenitori nei quali avevo messo la diatomite. Nelle settimane successive, orde di insetti marciarono nei contenitori, dove i loro corpi si seccarono e scomparvero tìsicamente. Ancora oggi sento la loro affettuosa presenza spirituale potenziare l'energia e l'armonia della mia casa.Il ritorno delle baleneHo sempre avuto una particolare affinità con le balene, le antiche e sagge guardiane del mare. Sono convinta che senza la loro presenza sulla terra, armonia ed equilibrio ecologico verrebbero distrutti, l'uomo si sentirebbe spiritualmente abbandonato e morirebbe in breve tempo.Nel 1979, ricevetti una lettera nella quale mi veniva chiesto di intervenire per fermare lo sterminio delle balene. Comunicai a distanza con il capo delle balene, il quale mi disse che per loro era giunto il momento di lasciare la terra. Loro erano guardiane e maestre di saggezza per l'umanità e il resto della164terra, ma ora sentivano di non riuscire più a dialogare con gli esseri umani, poiché questi ultimi continuavano a decimare le balene e gli altri animali. Feci capire loro che c'era ancora speranza e che ogni giorno sempre più persone scoprivano la loro natura spirituale e cercavano nuovamente la saggezza perduta nel mondo naturale. Potevano restare?Conversai e pregai con loro. All'epoca mi esibivo come ballerina solista e promisi di dedicare dei balletti alle balene e al loro ritorno per mantenere intatta la fratellanza fra animali ed esseri umani. Nei mesi e negli anni seguenti, mentre danzavo, sentivo la loro vicinanza e avvertivo la loro decisione di riunirsi, ripopolarsi e tornare. Sono sicura che la danza e le preghiere di molti altri si sono unite alle mie e che insieme siamo riusciti a ristabilire la protezione delle balene, così necessaria per un'esistenza armonica.Non potrei vivere se animali e piante fossero morti. Non potrei vivere in un ambiente artificiale, dove la terra fosse arida e vuota. Il mio essere è unito a quello di tutti gli altri; il mio lavoro con gli esseri umani non sarebbe possibile senza il sostegno e la forza degli animali e di ogni altra specie vivente.Le balene mi onorano della loro presenza durante le spedizioni di whalewatching e più di una volta gli amici mi hanno confessato che quando ci sono io165sono sicuri che i grandi mammiferi si faranno vedere. Forse questo accade perché mi sento più vicina a questi cetacei che a qualsiasi altra specie animale. Le balene comprendono infatti la condizione umana e hanno rinnovato il loro impegno per aiutarci.Oh giganteschi esseri meravigliosi che ingentilite l'immensità dell'oceano e che a ogni creatura della terra portate il vostro messaggio.Navigate in questo mare al nostro fianco eppure l'ignoranza umana vi ha colpito voi che non ci avete provocato alcun dolore e che perfino nell'ira siete maestre.Non ci lasciate,aiutateci a completare la vostra missione di saggezza. Per voi spargo le mie lacrime. State con noi, compagne gigantesche fino a quando questa terra brillerà in spirito rinnovato e i piccoli giochi meschini saranno soltanto un brutto ricordo.lo resto accanto a voiin movimento parallelo. :FSpiriti delle acque create le onde necessarie per ridare vita alle aride terre.State con noi, o spiriti nobiliMostratemi come rendere più efficace la mia missioneGrazie per la vostra presenza, o sorelle.Q che la pace si diffonda dal blu dell'oceanoal blu del cielo.

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Nel 1985, Humphrey, una balena grigia, ebbe l'onore delle prime pagine in tutto il mondo quando ittraversò la baia di San Francisco e risalì il fiume Sacramento dirigendosi verso quelle acque basse che probabilmente avrebbero decretato la sua fine. Gli uomini cercarono in mille modi di spingere quella balena, apparentemente persa o disorientata, verso il mare aperto.Quando mi misi in contatto con Humphrey, mi disse di essere un'inviata speciale scelta dalla comunità delle balene per risvegliare la coscienza umana. Sapeva di mettere a rischio la sua vita, ma non sarebbe tornata indietro fino a quando un numero sufficiente di uomini non si fosse reso conto di ciò che stava facendo alle balene, agli oceani e alla vita sulla terra, e non avesse cambiato atteggiamento. Per settimane, giornali e televisioni descrissero l'a166 167gonia dell'animale e gli infruttuosi sforzi umani per salvarlo. Quando fu raggiunto un certo livello di contatto e di consapevolezza, Humphrey permise agli uomini di aiutarla. Avvertii la gioia che pervase animali, oceani e l'intera comunità mondiale, quando la balena ebbe portato a termine la sua missione. Nel 1991, Dawn Hayman si mise in contatto con tre balene intrappolate sotto i ghiacci al largo della costa dell'Alaska:Ogni giorno i media informavano il mondo sullo stato delle balene, mentre gli uomini lavoravano freneticamente per perforare il ghiaccio e permettere ai cetacei di salire in superficie a respirare. Ma le balene continuavano ad allontanarsi da quegli spiragli di salvezza. Bonnie, la mia compagna, mi chiese di parlare alle balene spiegando loro che se avessero raggiunto le aperture nel ghiaccio, sarebbero state aiutate. Mi misi in contatto con gli animali e restai alquanto sorpreso da ciò che mi dissero. «Non siamo qui per essere salvate», mi spiegarono. «Siamo state scelte per insegnare agli esseri umani una lezione importante. Non siamo intrappolate qui sotto contro la nostra volontà». Dissi loro che se , avessero continuato ad avanzare sotto il ghiaccio sarebbero morte. Mi risposero, «Dovremo morire 168 ...,» >per insegnare la nostra lezione di vita. Non siamo tristi; siamo onorate di essere state scelte per questa importante missione».Non capii, ma accettai le loro parole. Ogni mattina, prima di ascoltare le notizie, Bonnie mi chiedeva di contattare le balene. Un giorno, mi dissero che una di loro era morta e che loro si sarebbero spinte oltre. Quando chiesi che lezione gli uomini avrebbero dovuto trarre dal loro sacrificio, mi dissero soltanto che presto lo avremmo scoperto. Le notizie diffuse dalla radio confermarono ciò che già sapevo: una balena era morta e le altre due si stavano allontanando dalle aperture per l'aria. Tristi per ciò che sapevamo sarebbe accaduto, Bonnie e io ci chiedevamo quale lezione ci avrebbero insegnato con il loro sacrificio.Il mattino seguente, Bonnie mi chiese come sempre di contattare le balene: mi aspettava una piacevole sorpresa. «Vivremo!» esclamò felice la balena. «Voi umani non solo avete recepito il nostro messaggio, ma siete andati ben oltre rispetto a quanto ci aspettassimo. Ora possiamo insegnare meglio la nostra lezione vivendo». Non stavamo più in noi dalla gioia. Le balene erano così orgogliose, eccitate e onorate per qualcosa che avevamo fatto o capito. Ci chiedevamo di che cosa si trattasse. Accendemmo la_____ 169 _Lradio. I russi avevano inviato un rompighiaccio. E anche gli americani. Si sarebbero incontrati e insieme avrebbero aperto un canale nel ghiaccio. L'operazione avrebbe richiesto molte ore, ma se le balene si fossero avvicinate alle aperture per l'aria ce l'avrebbero fatta. Quel mattino stesso, le balene cambiarono rotta e si dissero verso le aperture. I rompighiaccio continuarono il loro lavoro fino a quando il canale fu aperto e i cetacei poterono tornare in mare aperto.Alcuni mesi dopo, io e Bonnie capimmo il significato della lezione impartitaci dalle balene. Due rompighiaccio appartenenti a paesi antagonisti, che non avevano mai collaborato, avevano unito le loro forze per salvare delle vite. E

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le nostre maestre, le balene, lo sapevano. Grazie a Dio, noi uomini avevamo compreso il loro messaggio e il loro sacrificio non era più stato necessario.Prevenzione e miglioramentoDELLA VITA170j " 'Ammali e bambini vengono spesso lasciati in disparte nei momenti in cui la famiglia deve prendere delle decisioni. Spesso gli adulti apportano dei cambiamenti che influenzano anche la vita dei più piccoli e degli animali senza tuttavia metterli al corrente di ciò che sta accadendo. Tutto ciò a volte può provocare gravi disagi, sia a livello fisico che mentale.Ecco un esempio:Tara era uno sconsolato setter irlandese che da alcune settimane presentava una lieve febbre continua e rifiutava il cibo. Quando mi misi in contatto con lei, su richiesta del padrone, tutto quello che mi seppe dire fu che era triste. Chiesi al proprietario se prima del mutamento di atteggiamento, Tara avesse perso qualcuno o qualcosa. L'uomo mi disse di avere rotto con la sua fidanzata da un paio di settimane.Sentendo quelle parole, Tara iniziò a parlarmi, confessandomi di sentire molto la mancanza della ragazza. Scoprii inoltre che il cane si riteneva colpevole per la rottura del fidanzamento. Era stata felice 173 con i suoi amici fino al giorno in cui avevano chiuso la porta e avevano discusso per ore, lasciando Tara all'oscuro di ciò che stava accadendo. In seguito a quella discussione, la ragazza aveva fatto le valigie e se n'era andata. Non sapendo che cosa fosse accaduto fra i due, Tara era sprofondata in uno stato di disperazione, incolpando se stessa e convincendosi di averne combinata una veramente grossa per provocare un simile disastro.Nessuno si era preso la briga di spiegarle la situazione, non pensando che anche lei ne avrebbe risentito o avrebbe semplicemente avuto bisogno di esserne messa al corrente. Alcuni genitori si comportano nello stesso modo con i figli. Pensando che tanto i bambini non capirebbero, non fanno nemmeno la fatica di spiegare che cosa sta accadendo nella loro vita. Ma bambini e animali possono poi sentirsi responsabili per l'accaduto e precipitare in uno stato d'ansia, di confusione o persino di disperazione.Nel raccontare l'accaduto e altri precedenti equivoci, Tara si rianimò e ritrovò il suo abituale entusiasmo quando scoprì che cosa era accaduto realmente e quando le venne promesso che avrebbe rivisto la ragazza.Naturalmente non tutti gli animali sono ugual 174 mente sensibili o hanno bisogno di essere tenuti costantemente al corrente di ciò che accade. Cercate però di capire i vostri amici a quattro o a due zampe. Non dite loro che va tutto bene quando non è vero (lo stesso discorso naturalmente vale anche per i bambini). Nello scoprire la verità potrebbero restare scioccati o confusi, oppure potrebbero formulare una loro personale interpretazione della situazione.Con onestà e semplicità, spiegate come stanno le cose e date loro modo di assorbire il cambiamento, lìssere lasciati in uno stato confusionale può essere pericoloso per la salute mentale e fisica dell'animale. Una perdita non motivata può provocare l'insorgere di malattie o persino il coinvolgimento in incidenti provocati dalla tensione emotiva. Assicuratevi che i vostri animali comprendano la situazione per evitare loro inutili angosce.Mettere al corrente il vostro animale del fatto che vi allontanerete qualche giorno da casa lo aiuterà a trascorrere con tranquillità le ore in cui sarete assenti. Non preoccupatevi di ciò che pensa la gente quando vi sente parlare con gli animali. Il vostro comportamento potrebbe anche abbattere i loro preconcetti sull'intelligenza degli animali e renderli più rispettosi e comprensivi nei confronti dei nostri amici a quattro o a due zampe. Le critiche dovreb175bero essere messe da parte quando è in gioco la felicità vostra e dei vostri amici animali.Obiettivi

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Le pagine che seguono potrebbero aiutarvi a modificare totalmente il vostro rapporto con gli animali. Ciò che dovete fare è assicurarvi che ciascuno dei vostri amici a quattro o a due zampe abbia, conosca e persegua un obiettivo.In questo modo, potreste evitare problemi comportamentali e quindi aumentare la vostra e la loro felicità. Tenderete inoltre a rispettare e a trattare maggiormente gli animali come esseri intelligenti. Questi ultimi si sentiranno a loro volta più felici, responsabili e comprensivi, poiché contribuiranno o aiuteranno realmente come membri della famiglia.Vorrei raccontarvi la storia di Zor, un grazioso barboncino. Il padrone di Zor non sapeva come affrontare la furia devastatrice che si impossessava del cane quando, dovendo andare a lavorare, lo lasciava in cortile. Zor saltava e si lanciava contro la porta di servizio e le finestre fino a quando riusciva176a entrare in casa. Il proprietario non voleva lasciarlo nell'appartamento per paura che urinasse ovunque e distruggesse i mobili.Zor fu molto diretto nella sua comunicazione. Mise subito in chiaro che ciò che voleva era sentirsi vicino al suo padrone anche quando quest'ultimo era in ufficio e lo poteva fare stando in casa a guardia delle sue cose. Essere lasciato nel cortile era per lui fonte di grande frustrazione; temeva infatti che qualcuno si infilasse in casa e manomettesse lo stereo e l'attrezzatura fotografica tanto cari al suo padrone.In precedenza, aveva urinato e morsicato svariati oggetti per marcare le proprietà del padrone, spinto dall'ansia che qualcuno le toccasse mentre lui non c'era. Non comprendendo il comportamento di Zor e pensando che il cane non capisse, il padrone non gli aveva mai spiegato esattamente che cosa dovesse fare. Inoltre, era convinto che Zor sarebbe stato molto più felice all'aria aperta e non si era mai dato pena di capire realmente i desideri del cane.Comunicando con cane e padrone, risolvemmo tutte le incomprensioni e il sorriso illuminò gli occhi di entrambi. (Anche i cani sorridono, sebbene non sempre con la bocca come gli umani!). Il padrone decise di lasciare Zor in casa tutto il giorno. Ne177risultò un cane decisamente più allegro e responsabile, oltre a un essere umano più comprensivo e soddisfatto.L'episodio riportato spiega perché è tanto importante stabilire l'obiettivo o la posizione del vostro animale all'interno della famiglia. Nelle prossime righe vi spiego come fare.Innanzitutto, osservate quello che il vostro gatto, cavallo, cane, tartaruga o uccello ama fare, ciò a cui è geneticamente portato e quale attività migliora la vostra convivenza. Per esempio, il vostro gatto siamese ama tenere pulito il suo territorio, il vostro pastore tedesco adora curare i bambini, o il vostro chihuahua si gonfia di orgoglio quando può fare la guardia alla casa e abbaiare agli sconosciuti che si avvicinano.Parlatene con i vostri animali e stabilite quale obiettivo o compito possono svolgere in relazione a voi stessi e all'ambiente in cui vivete. Assicuratevi che le funzioni si adattino alle capacità fisiche dell'animale. Non chiedete alla tartaruga di rispondere al telefono e prendere i messaggi, sebbene lei voglia comunicare con i vostri amici. Chiedetele invece di curare l'appartamento irradiando la sua presenza calda e luminosa. Chiedete al gatto siamese di aiutarvi a tenere la casa allegra e pulita e al pastoretedesco di controllare i bambini mentre giocano incortile.Non punite gli animali quando sembra che non tacciano esattamente ciò che volete. Siate pazienti e chiarite ogni malinteso o disaccordo. Stabilite ciò di cui c'è bisogno e affidate all'animale compiti che possa effettivamente assolvere e che siano consoni alle naturali inclinazioni fisiche e individuali.Ecco altri esempi di obiettivi o compiti che molti animali perseguono e assolvono con gioia: rendervi felici; rallegrarvi quando siete giù di morale; intrattenere la famiglia con salti e capriole; creare un ambiente caldo e accogliente dove tutti si sentano i benvenuti; aumentare la bellezza dell'ambiente con il loro aspetto fisico, la loro educazione, i loro canti o le fusa; fare la guardia; creare un senso di sicurezza così che nessuna influenza

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negativa possa entrare; portarvi fuori per un po' di moto; tenervi calmi e placare le vostre tensioni; ampliare la vostra visione della vita; condividere o migliorare un'attività che vi piace, quale la corsa, il nuoto o l'equitazione; assistervi spiritualmente nel vostro lavoro o in altre attività.Dopo avere assistito a una mia conferenza, il proprietario di quattro cuccioli di cane decise di seguire il mio consiglio. I quattro cuccioli solitamente facevano a gara per avere la sua attenzione e ogni178179¦

Ivolta che entrava in casa facevano una gran confusione. Decise allora di comunicare con uno alla volta mettendolo al corrente di quello che avrebbe dovuto essere il suo compito e complimentandosi per la sua abilità quando avesse fatto quanto dettogli. Con sua grande sorpresa, i cani si calmarono, divennero più responsabili e l'intera famiglia fu molto più felice.Prima di uscire di casa, se non avevo intenzione di portare con me Pasha, il mio afgano, gli dicevo dove andavo, quanto sarei stata fuori, perché non poteva venire anche lui e che cosa mi aspettavo che lui facesse nel corso della mia assenza (ad esempio, fare la guardia alla casa o controllare i gatti). Rientrata a casa, controllavo l'appartamento e ringraziavo Pasha per la sua collaborazione. Sebbene lui avrebbe preferito venire con me, il mio apprezzamento per ciò che aveva fatto faceva svanire un eventuale disappunto, poiché anche lui contribuiva al benessere della famiglia e si sentiva perciò utile e amato.Se il vostro animale è abituato a comunicare direttamente con voi, i saluti prima di una partenza non hanno bisogno di trasformarsi in un lungo rituale. Basta un pensiero veloce e tutto è chiarito. Con Pasha non avevo bisogno di dilungarmi nei dettagli quando uscivo, poiché sapeva che cosa mi aspettavo da lui e lui adempiva al suo compito pér( ertamente.Un altro esempio su come gli animali reagiscono di fronte a un incarico «di responsabilità» è rappresentato dal caso di Anna, un cavallo. Anna era di proprietà di una signora che, a causa di una brutta esperienza vissuta con un altro cavallo, aveva paura a risalire in sella e per questo non aveva mai montato Anna.Anna aveva la reputazione di essere testarda e irrequieta. Appena mi misi in contatto con lei capii che si trattava di un essere saggio e che era stata trattata senza rispetto dalle persone che avevano una bassa opinione di lei. Quando le spiegai che la proprietaria aveva paura dei cavalli a causa di una brutta esperienza e che per questo aveva bisogno di ritrovare la fiducia perduta, Anna si mostrò dolce e comprensiva. Quando finalmente tornò in sella, la signora ne fu felicissima e ritrovò la sicurezza perduta.La maggior parte degli esseri solitamente reagisce positivamente all'onestà e alla sincerità. Gli animali avvertono la paura, la rabbia o qualsiasi altro sentimento in chi gli sta davanti, perciò è assolutamente inutile cercare di nasconderli. È meglio parlare180181apertamente delle proprie emozioni, in modo da stabilire una solida base per la reciproca collaborazione e comprensione.Là prima volta che sono salita in sella ho vissuto un'esperienza simile con una puledra famosa per il suo nervosismo. Era la cavalla dell'istruttore e rispondeva soltanto ai suoi comandi: e io avrei dovuto fare una lezione in sella a lei. Rispettando la sensibilità e l'intelligenza dell'animale, appena montai le dissi che ero una pivellina e che le sarei stata grata se mi avesse trattato con gentilezza.Mentre cavalcavo, l'istruttore restò allibito per come la puledra obbediva al mio desiderio di rallentare quando la sua direttiva era di accelerare. Sebbene i due avessero un ottimo rapporto, grazie alla comunicazione che avevo stabilito

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con l'animale quest'ultimo era diventato sensibile alle mie esigenze, aiutandomi così a divertirmi.Se il compito di un animale viene stabilito chiaramente, riconosciuto e apprezzato, ecco che può sorgere una collaborazione meravigliosa con quello che in precedenza era un animale lunatico, triste o dalle tendenze distruttive. Quegli animali che vivono già in felice armonia con gli uomini sono membri produttivi della loro famiglia o società, che sa, apprezza e facilita i loro obiettivi. Tutti noi siamo felici di182potere contribuire al bene dei nostri simili dando il meglio di noi stessi.Libertà, controllo e obbeàìenzaNon avete le idee chiare riguardo a quanta libertà dovreste dare ai vostri amici animali? Le parole regole, controllo e obbedienza vi mandano in crisi?Alcune persone pretendono che i loro animali siano sempre sotto il loro stretto controllo, pronti e obbedienti e non evitano di punirli qualora questi cerchino di sfuggire al loro rigido regime. Loro sono i padroni e gli animali sono gli schiavi. Entrambi si comportano reciprocamente come robot, l'uomo in una posizione di dominio e l'animale di sottomissione.All'altro opposto troviamo chi consente al proprio amico animale di fare tutto. Per questi individui non esistono regole. Se l'animale vuole camminare sul tavolo durante la cena o urinare nel letto può farlo, non importa quanto un simile comportamento possa essere fastidioso per gli altri. In questo caso, è l'animale a dominare l'uomo.183Fra i due estremi, si colloca naturalmente il giusto mezzo, costituito dalla maggior parte delle persone che possiedono animali e che si chiedono quanta libertà dovrebbero concedere e quali regole dovrebbero applicare.Non esiste un'unica risposta che possa adattarsi a tutti i casi, poiché molto dipende dalle preferenze individuali e dalle circostanze. Per il bene di tutti gli interessati, regole e libertà dovrebbero essere stabilite con il consenso di entrambe le parti. Non dimentichiamo infatti che gli animali hanno bisogno di una certa libertà per soddisfare la loro natura, come per correre, giocare ed essere parte della famiglia.Devono esserci delle regole che stabiliscono i limiti di comportamenti accettabili e non. Tali regole varieranno a seconda del tipo di vita e delle esigenze; in assenza di norme chiare e definite, la confusione e l'imprevedibilità si impossessano dell'animale, che non saprà come comportarsi come membro della famiglia. In questi casi, si corre il rischio che l'animale riempia il vuoto con schemi derivanti dal suo background genetico o con altre azioni che voi non gradite e che loro hanno assimilato da altri animali (umani inclusi). Tutto ciò può provocare un diffuso senso di disagio e infelicità sia negli animali che negli uomini. 184 ¦"Ho parlato con numerosi cani divenuti aggressivi nei confronti delle persone, che rincorrevano giungendo persino a morderle. Così molte famiglie iniziarono a non volere più un cane che proteggesse loro e le loro proprietà. Ma un simile comportamento era il risultato dell'atteggiamento assunto dagli stessi padroni, che approvavano l'aggressività dei cani ed evitavano di correggerli, o se lo facevano, in realtà dentro di loro erano orgogliosi dei loro animali, particolare che naturalmente i cani avvertivano.Quelle persone non avevano stabilito dei limiti riguardo a quale fosse un comportamento protettivo accettabile. I cani, individui solitamente intelligenti e decisi, avevano trasformato il loro livello di protezione in comportamento aggressivo al di là del controllo dei padroni. Quindi, quando dopo una continua mancanza di controllo o messaggi di segreta approvazione, i cani vennero sgridati perché terrorizzavano le persone, quelli non capirono in che cosa sbagliassero. In fin dei conti, facevano solo ciò che pensavano volessero i padroni.Chi ha un animale deve stabilire determinate regole. C'è chi ritiene che il cane possa accedere solo a una parte della casa e chi gli permette di salire sul divano e sui letti.185

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Le regole devono essere realistiche, poiché se sono innaturali, l'animale potrebbe non capire perché gli si chiede un certo comportamento (come: aspettarsi che il cane non abbai o impedire al gatto di «farsi le unghie» dove più gli aggrada se non gli si è mai fornito un luogo adatto a tale scopo).Le regole e le libertà concesse devono essere comunicate sia agli animali che agli umani e devono essere rispettate, onde evitare sconcerto e confusione. Mostrate al vostro amico a quattro o a due zampe che cosa volete e ricordateglielo finché non otterrete ciò che desiderate. Siate calmi e comunicativi piuttosto che impazienti o violenti. Non dimenticate che gli state chiedendo di imparare qualcosa che potrebbe essere alieno alla sua natura. Se applicherete i consigli contenuti in questo libro, il vostro amico capirà ciò che volete e si dimostrerà pronto a collaborare.Una volta che le regole sono state capite e stabilite, dovete mantenere il controllo della situazione, e di voi stessi, in caso di infrazione di tali regole. Andare su tutte le furie o fare finta di niente non è l'atteggiamento migliore per vivere in armonia.Prendiamo l'esempio del gatto che urina sul tappeto. Il metodo più diretto è quello di portarlo dove ha bagnato, dire un «no» deciso, metterlo nella let186i iera od ovunque vogliate che urini e quindi lodarlo quando si comporta correttamente. Assicuratevi che la lettiera sia sempre pulita e in un posto facilmente accessibile per il gatto, altrimenti sarete voi stessi a spingerlo a infrangere le regole; la maggior parte dei Inatti non sopporta le lettiere maleodoranti o andare di corpo in situazioni scomode o pericolose. Se l'azione correttiva deve essere ripetuta spesso, e nel frattempo avete pulito accuratamente la zona così che la stimolazione dell'odore non spinga il gatto a urinare di nuovo sul tappeto, sarà meglio che vi sediate a fare due chiacchiere per scoprire la causa che porta il vostro amico a comportarsi in quel modo.Urinare sul tappeto potrebbe essere un modo per comunicare il suo disappunto per un cambiamento all'interno della casa. Ascoltate i vostri animali e cercate di risolvere al meglio il problema con la comunicazione e la comprensione. Potrete quindi ribadire le regole e mostrare facilmente al vostro gatto ciò che volete, poiché fra voi non vi saranno più barriere mentali. Chiarite voi stessi il problema o con l'aiuto di uno specialista nella comunicazione con gli animali. Solo allora potrete essere severi e intraprendere le azioni necessarie per fare arrivare il messaggio a destinazione e ottenere la collaborazione desiderata.187Per creare un ambiente armonioso e ordinato non avete bisogno che di un po' di buon senso. Non esiste un metodo che funziona sempre. La «punizione» dipende dalla sensibilità dell'individuo, dal grado di disciplina necessario per ottenere quanto desiderato e dalla gravita dell'infrazione.Solitamente, se si è veramente in sintonia, uno sguardo di disapprovazione è sufficiente. Un rimprovero verbale con voce ferma ma tranquilla facendo capire perché non siete soddisfatti e quindi ripetendo l'azione positiva che vi aspettate, è spesso il comportamento giusto. Se scoprite l'animale in flagrante, uno scappellotto sul di dietro e un «no» deciso sono solitamente sufficienti.A volte negare la vostra presenza, mettendo l'animale fuori dalla porta o in un'altra stanza, è il modo migliore per ottenere collaborazione. Utilizzate un tono sufficientemente enfatico per sottolineare che il suo comportamento è scorretto e per fargli capire che non scherzate. Soltanto dove è in gioco la vita si può intervenire con la violenza.Utilizzare metodi strani e irrazionali per fare capire all'animale che ha sbagliato spesso provoca malintesi, paura o altri sentimenti negativi. Un esempio di quello che considero un metodo pessimo è ciò che uno psicologo degli animali consigliò aun amico. Per correggere il gatto che sporcava sul divano, lo specialista gli consigliò di chiudere gatto ed escrementi in un cassetto, per un paio di ore. Invece di risolvere il problema, il gatto divenne più confuso e alienato e il padrone più frustrato. Non solo dovemmo lavorare per eliminare l'iniziale sconvolgimento emotivo che aveva portato l'animale a defecare sul divano, ma dovemmo anche affrontare il problema aggiuntivo del trattamento crudele.

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Alcuni testi sull'addestramento degli animali consigliano di spingere il muso dell'animale nei suoi escrementi quando si libera nel posto sbagliato, oppure di cacciarglieli in bocca. Ritengo questi metodi stupidi e inefficaci, basati sulla concezione irrazionale degli animali come automi.Se l'animale continua a infrangere le regole dopo avere utilizzato metodi di controllo e correzione ragionevoli, significa che qualcos'altro aggrava il suo comportamento. Forse ha frainteso qualcosa o vuole protestare, o forse qualche sconvolgimento emotivo, qualche paura o una particolare condizione fisica lo portano a perdere il controllo. Se la causa sottostante a un simile comportamento non viene portata a galla, forzare l'animale a mantenere un certo atteggiamento può essere solo una soluzione temporanea o può addirittura provocare un peg188189gioramento nel comportamento già nevrotico della bestiola. La fonte del problema deve essere individuata ed eliminata per consentire il diffondersi di un'armonia generale.A volte, la resistenza continua di una persona o la paura di un certo comportamento creano forti immagini mentali che spingono l'animale a comportarsi proprio in quel modo. Per esempio, Pasha aveva la tendenza ad allontanare e ad attaccare gli altri cani di sesso maschile. Se io restavo calma e mantenevo un atteggiamento neutrale, prestando poca attenzione al suo incontro con gli altri cani, lui si limitava ad annusarli velocemente per poi continuare per la sua strada. Se al contrario mi spaventavo perché temevo che lui si mettesse nei guai, il più delle volte schizzava come un razzo verso «il nemico».Ciò che pensate e provate influenza le reazioni degli animali e delle persone che vi sono vicine. Ci avete mai pensato?Se fate del vostro meglio, giungendo a consultare anche un professionista, ma il problema comportamentale persiste, forse è perché è diventato un'abitudine che l'animale trova in qualche modo confortante. Per risolvere il problema probabilmente dovrete prestare particolare attenzione al vostro190 amico a quattro o a due zampe e forse dovrete anche ricorrere a misure diversive.Cercate di conoscere a fondo il vostro animale. Usate il buon senso. Non reagite facendo ricorso a metodi violenti, strani, estremi. Forse dovrete dire al vostro amico, con tono deciso, che avete fatto del vostro meglio per risolvere il problema e che ora dipende da lui collaborare, altrimenti...Scegliete una misura disciplinare chiara e semplice in modo che l'animale afferri il messaggio. Per esempio, spesso si rivela efficace mettere gli animali fuori di casa o in un'altra stanza da soli, fino a quando capiscono il loro errore e sono pronti a rimediare. Comunicate. Fate in modo che il vostro animale sappia che cosa state facendo e perché e che cosa vi aspettate da lui. Dategli la possibilità di capire che infrangere le regole non serve.Nella maggior parte dei casi, ricorrere a questo espediente una o più volte piega anche il più refrattario. Non esagerate, ma cominciate con il minacciare l'animale di totale esclusione. Siate decisi. Capirà l'antifona, a meno che in precedenza non ci sia stato un tale conflitto per cui ora l'animale non desidera più stare con voi e sarebbe più felice altrove. Sta a voi giudicare.Per i cani, l'addestramento all'obbedienza effet191tuato con il proprio padrone è un momento importante per stabilire un buon rapporto di squadra, che darà gioia e soddisfazione a entrambi. Trascinare il cane in modo violento per obbligarlo all'obbedienza non è un buon sistema. L'isolamento forzato, l'inganno o qualsiasi metodo che sottintenda il cane come un essere privo di sensibilità e raziocinio è inaccettabile.Fate dell'addestramento all'obbedienza un gioco e applicate i principi fondamentali della comunicazione, illustrati in precedenza. La maggior parte dei cani si diverte durante le ore di addestramento, a patto che sia assistita con sollecitudine e affetto. Quello dell'addestramento è infatti un modo per avvicinare il cane al padrone, per aiutare l'animale a capire le regole che

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dovrà rispettare per vivere fra gli uomini, per farlo sentire più importante e soddisfare le sue esigenze di collaborazione in modo positivo.Questi principi possono naturalmente essere applicati anche ad altri animali oltre ai cani. Il raggiungimento di buoni risultati dipende dalla vostra pazienza e abilità, dalla vostra amicizia con gli animali e dalla loro volontà e capacità fisica di partecipare. La collaborazione fra uomini e amici animali ha spesso dato risultati eccezionali. 192 _______________.II punto di vista degli animaliÈ importante capire l'intenzione di un animale al di là di un comportamento che potrebbe essere definito strano o scorretto. Non punite gli animali per azioni che loro considerano positive per voi. Riconoscere e reagire all'obiettivo del proprio animale può fare meraviglie. Ecco alcuni esempi.Tip, un simpatico cagnolino, aveva preso l'abitudine di liberarsi l'intestino su un tappetino in soggiorno. Inoltre, aveva cominciato a portare in giro o a mangiare le feci del gatto. Il padrone aveva tentato di correggerlo in vari modi (dalla sgridata all'infilargli il muso negli escrementi), ma inutilmente.Il padrone mi spiegò che i guai erano iniziati quando aveva portato in casa la lettiera del gatto che un tempo lasciava in giardino. Chiesi a Tip di spiegarmi che cosa stava succedendo. Il cane aveva notato il padrone raccogliere gli escrementi del catto dalla lettiera e immaginando fosse un gioco divertente, aveva voluto imitarlo, convinto di fargli piacere.Inoltre, poiché il padrone si era dimostrato così soddisfatto di ciò che faceva il gatto, aveva pensato di fargli un regalo e di lasciare i suoi escrementi193dove lui avrebbe capito che erano un dono del suo cane e non del gatto. Era convinto che il padrone sarebbe stato felice di raccogliere le sue feci quanto lo era raccogliendo quelle del felino.L'unica cosa che non capiva era perché venisse sgridato, quando invece il gatto non veniva mai ripreso. Comunque, non aveva dato peso alla cosa e aveva continuato a depositare il suo «pensiero», convinto che prima o poi il padrone ne sarebbe stato felice.Nonostante la mia ormai provata esperienza, resto ancora sorpresa da ciò che gli animali mi comunicano. Tuttavia, è normale che quando l'intenzione al di là dell'azione non viene compresa, si dia per scontato, o per lo meno si speri, che continuando a ripetere l'azione, l'intenzione venga compresa.Dopo avere assicurato Tip di avere capito il suo obiettivo, spiegai le motivazioni dell'animale al padrone, che scoppiò a ridere divertito e al contempo sollevato per avere finalmente capito la situazione. Ringraziò quindi Tip per la sua intenzione e quest'ultimo finalmente capì che il suo messaggio era stato ricevuto. Quindi spiegai al cane ciò che il padrone faceva con la lettiera e che non dovevi! defecare in casa, in quanto un simile comportameli194to non faceva piacere al suo padrone, il quale sarebbe stato felice se lui avesse ripreso a sporcare all'aperto.Per rafforzare l'azione corretta, suggerii al proprietario di lodare diffusamente il cane, quando nei giorni seguenti sarebbe andato fuori a sporcare. In breve tempo, Tip non lasciò più «ricordini» in casa.Quello che segue è un caso nel quale comprensione e riconoscimento dell'intenzione avrebbero salvato una vita. Chiacchierando con una signora al ristorante, questa mi raccontò di un gatto che le era Stato regalato da un'amica. Lei e il marito si erano affezionati alla bestiola, fino a quando non aveva rominciato a uccidere gli uccelli e a portarli a casa per mangiarseli. La donna aveva trovato tutto ciò orribile. Nonostante fosse ricorsa a svariati sistemi I >er dissuadere l'animale, questo era giunto al punto ' li portare in casa fino a tre uccelli morti al giorno e• li non mangiare più il cibo per gatti che la padrona "li dava. Quello era stato il punto di rottura. La «lonna aveva provato un tale dispiacere per gli uccellini che aveva deciso di fare sopprimere il iatto.Sebbene avessi capito i sentimenti della donna, il ¦¦no era chiaramente un caso di fraintendimento• Ir]le intenzioni del gatto. Mi sono resa conto che gli

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195 ,animali domestici, che amano il loro padrone, cercano di compiacerlo nel modo a loro connaturale. Per un gatto cacciare è un'azione naturale; è infatti l'espressione più elevata del suo retaggio genetico. Portare a casa un uccello significa volere rendere partecipe il padrone delle proprie capacità e condividere con lui la propria soddisfazione; non può capire perché il padrone resta interdetto e lo punisce. È come sgridare un bambino per avere fatto delle formine di terra in giardino quando ha appena imparato a farle e vuole mostrare le sue creazioni. Il piccolo non riesce a capire perché mamma e papa non sono contenti.La prima cosa da fare quando si comunica con qualcuno è capire ciò che ci sta dicendo. In questo caso, il gatto probabilmente era orgoglioso delle sue capacità di cacciatore e voleva renderne partecipe la sua padrona, pensando che ne sarebbe stata soddisfatta.Quando mi trasferii in campagna, Peaches, il mio gatto, prese l'abitudine di farmi trovare ogni mattina, ai piedi del letto, uccelli o topi morti. Sebbene ne fossi un po' disgustata, mi trattenevo dall'urlare e, al contrario, mi complimentavo per l'abilità dimostrata dall'animale e lo ringraziavo di cuore per il dono. Quando fui sicura che il gatto si sentivaapprezzato, gli chiesi di portare fuori casa il «cadavere», altrimenti avrei dovuto farlo io, poiché gli spiegai che avrei preferito che avesse tenuto le sue prede all'esterno. Il gatto capì e dopo pochi giorni non portò più in casa animali morti. Se non fossi stata d'accordo sulla caccia in generale, avrei potuto parlargli o attaccargli un campanellino al collare per mettere in guardia uccelli e topi del suo arrivo. La donna nel ristorante mi spiegò che più sgridava il gatto e più questo diventava frenetico nella sua caccia, aumentando di giorno in giorno il numero delle vittime. Avete mai notato che quando non capite, la persona interessata continua a provare a farvi pervenire in qualche modo il messaggio? Quando si desidera essere capiti e apprezzati solitamente le intenzioni sono buone. Ma se si viene rifiutati o ignorati troppo spesso, ecco che i messaggi possono diventare disperati o per lo meno«strani».Anche le vostre paure e le vostre immagini mentali aiutano a suggerire all'animale ciò che desiderate e quindi possono essere utili nel creare la situazione. Ogni volta che sentiva il gatto fuori dalla porta, quella donna veniva colta dalla paura di trovarsi davanti uccelli morti o martoriati. Se avesse avuto una simile informazione, forse quella donna196197avrebbe potuto evitare a se stessa e al gatto tanto dolore e sofferenza.Più tardi ripensai alla conversazione avuta al ristorante e mi resi conto che la donna stava mangiando del pollo. Probabilmente non si era mai resa conto che, indirettamente, aveva ucciso un volatile per sfamarsi. Il gatto per lo meno si prendeva la responsabilità di uccidere direttamente le sue prede.Quante persone mangerebbero la carne se fossero loro a dovere uccidere la mucca, il pollo o il maiale? Probabilmente quella donna non lo avrebbe fatto. Eppure aveva voluto che il suo gatto morisse (facendolo uccidere naturalmente da qualcun altro), perché l'animale mangiava gli uccelli; è un particolare su cui riflettere.Sebbene l'attuale ordine naturale dei corpi che consumano i corpi di altri animali potrà forse essere rivisto in futuro, la realtà è che attualmente tutto ciò è considerato necessario o auspicabile per la sopravvivenza. Applicare i principi di comunicazione e comprensione a questo settore significherebbe mettersi in comunicazione con gli esseri che animano i corpi e stipulare un accordo in relazione alla loro fornitura di cibo per gli uomini, prima di appropriarci dei loro corpi da utilizzare come alimenti.Ed è proprio così che si comportavano gli india198ni d'America quando si rivolgevano al bisonte, o a qualsiasi altra forma di vita dalla quale dipendevano, con rispetto e gratitudine. Comunicavano con gli spiriti legati a quelle forme di vita e facevano loro capire che avrebbero usato quei corpi per un fine onorevole, ovverossia la loro sopravvivenza. Nella

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maggior parte dei casi, dopo una simile spiegazione, gli esseri animali erano probabilmente desiderosi di dare i loro corpi. Corpi che non venivano rubati o violentati e loro, in forma di spiriti, potevano migrare tranquillamente nella loro successiva vita come bisonti o altri esseri.La maggior parte dei metodi moderni per allevare e quindi macellare gli animali si discosta ampiamente da questo ideale e spesso è caratterizzata dalla crudeltà e dalla mancanza di rispetto e di comunicazione. Ogni uomo deve giudicare secondo la propria etica come viene ottenuto il cibo per nutrire il suo corpo e la personale responsabilità a quel riguardo.Quando cercate di comprendere il comportamento animale, spiccate un salto e provate a vedere, sentire e percepire come fanno gli animali. Per scoprire ciò che mi interessa, io vedo letteralmente con i loro occhi e sento con le loro orecchie. In caso non ne foste capaci, cercate di ottenere informazioni sul199l'animale mediante l'osservazione e la ricerca personale. Scoprire le caratteristiche fisiche e il background genetico della razza a cui appartiene il vostro cane, gatto, cavallo, può essere estremamente utile. Naturalmente non basatevi esclusivamente su informazioni di quel tipo, poiché ogni animale fonde le qualità fisiche, mentali e spirituali della sua razza con la propria personalità e il proprio modo di affrontare la vita.Per comprendere pienamente un individuo, il metodo migliore è quello di mettersi nei suoi panni. Per esempio, una donna voleva scoprire perché il suo terrier, una volta salito in macchina, continuava a saltare da una parte all'altra invece di starsene tranquillo a guardare fuori dal finestrino. Era convinta si trattasse di nervosismo.Guardai con gli occhi del cagnolino e vidi ciò che lui vedeva. Invece di avere un'ampia visuale del paesaggio, riusciva a vederne solo una parte. Per non perdersi niente di ciò che gli passava sotto gli occhi, doveva saltare da una parte all'altra e girare continuamente la testa. Quella era la soluzione che quel cane aveva adottato per risolvere quel piccolo problema e probabilmente è per quello stesso motivo che molti cani, una volta in macchina, diventano irrequieti. Per cercare di spiegare200determinati comportamenti, è quindi importante scoprire ciò che gli altri vedono dalla loro angolazione.Anche per capire il comportamento di Pasha, il mio cane, ho dovuto più di una volta «calarmi nei suoi panni». Ricordo la prima volta che andammo a New York. Cresciuto a Los Angeles, era abituato a passeggiare in giardini, parchi o lungo sentieri montagnosi e non certo lungo strade intasate dal traffico, dove il rumore è assordante.Di tanto in tanto, mentre camminavamo, Pasha si voltava improvvisamente e si mordeva la schiena. Quel comportamento, quasi nevrotico, raggiungeva livelli addirittura convulsivi ogniqualvolta si udivano clacson o sirene. Mi fermai e, sentendo con le sue orecchie, scoprii che il rumore assordante era caratterizzato da un ronzio di sottofondo, come se uno sciame di api stesse per attaccare. I nervi della colonna vertebrale del cane registravano in modo doloroso quegli intensi impulsi. Ce n'era a sufficienza per fare impazzire chiunque.Risolsi il problema indicando a Pasha da dove provenivano i diversi rumori. Quando infatti il cane iniziò a localizzare la fonte dei rumori, la cacofonia iniziò a diminuire e lui si tranquillizzò. Ogni volta che faceva un salto, gli facevo capire201 che lo stridio dei freni proveniva dal camion o il forte colpo di clacson dal furgoncino e così si calmava. Gli dissi inoltre di diminuire la sua sintonia con i rumori, poiché era troppo sensibile per quell'ambiente. Così, dopo un paio di giorni, Pasha fu in grado di passeggiare per le strade di New York senza venire disturbato dal frastuono della metropoli.In generale, il modo migliore per affrontare animali spaventati è indicare o spiegare l'origine del disturbo. In questo modo, si elimina la paura che la

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causa dello spavento sia qualcosa di orribile, che non può essere affrontato e si prevengono eventuali future reazioni negative a quel particolare rumore.Essere capaci di assumere il punto di vista di un animale può essere di aiuto anche nella scelta di un compagno a quattro o a due zampe in linea con le proprie esigenze e l'ambiente in cui si vive. È inoltre un ottimo sistema per risolvere qualsiasi situazione senza ricorrere a una formula meccanica non sempre applicabile ed è sicuramente il modo migliore per saperne di più sul proprio animale.202Litigi fra animaliUn problema frequente che devo affrontare è quello dell'ostilità fra animali all'interno di una stessa famiglia. Sebbene per ogni caso si debbano applicare soluzioni adatte alle circostanze, vorrei fornire alcuni esempi e linee guida di base.Oro, un cucciolo di afgano, era così possessivo nei confronti del cibo da giungere ad allontanare la sorella Zoya dalla sua pappa. Sempre per questioni alimentari, fra i due ogni tanto scoppiava una baruffa. Per tutto il resto, i cuccioli andavano splendidamente d'accordo.Inizialmente, i padroni decisero che i due cuccioli avrebbero dovuto risolvere da soli il loro problema. Un po' come quando si permette a due bambini di picchiarsi e farsi male senza intervenire. Così facendo, le liti dei cani diventarono sempre più frequenti e violente. I padroni iniziarono allora a sgridarli e a separarli, spiegando loro che non dovevano comportarsi in quel modo. Sebbene ottenessero il risultato desiderato, la quiete aveva breve durata e con il passare dei giorni, i cani divennero sempre più litigiosi al punto che anche Zoya iniziò a innescare quel gioco pericoloso.203Un giorno, mi capitò di essere presente allo scoppio di una lite provocata da un pezzetto di cibo praticamente invisibile. Li afferrai per il collare separandoli e, in tono deciso, dissi, «Adesso basta!». Erano entrambi così immersi nella colluttazione che continuarono a ringhiare e a cercare di colpirsi vicendevolmente. Tenendoli stretti e scuotendoli, ripetei, «Adesso, basta!». Finalmente ottenni la loro attenzione. Li rimproverai con tono calmo ma deciso, facendo loro capire che quel comportamento non era ammissibile e che se volevano essere lasciati, avrebbero dovuto scusarsi l'uno con l'altra.Zoya ammise subito di avere istigato Oro e chiese scusa. Oro impiegò più tempo ad ammettere le sue colpe, ma alla fine si scusò anche lui.Per risolvere al meglio la questione, parlai individualmente a ogni litigante per chiarire la causa che aveva innescato il comportamento aberrante e assicurarmi che entrambi si impegnassero a controllarsi per impedire che avvenissero ancora liti simili. Consigliai inoltre ai padroni di incoraggiare il nuovo comportamento con lodi e dimostrazioni di affetto.In questo modo, il problema venne risolto e le poche volte che si presentò nuovamente, i padroni riuscirono ad affrontarlo con facilità.Ogniqualvolta si verifica un malinteso fra i miei204animali, mi assicuro sempre che entrambe le parti si assumano le loro colpe. Può essere necessario separarli perché si calmino e pensino a ciò che hanno (atto, prima di ottenere il risultato sperato con le scuse del caso e la promessa di non farlo mai più. Perché quel comportamento non si ripeta mai più deve esserci un «lieto fine».Andate alla radice del problema e affrontatelo. Dovete trovare una soluzione che ottenga il consenso di entrambe le parti e stabilire una politica chiara e decisa per impedire che la situazione si ripresenti. Per fare ciò, potrebbe essere necessario modificare una situazione ambientale che contribuisce a scatenare il problema, quale la mancanza di una ciotola personale o di spazio sufficiente, situazioni che portano gli animali a invadere lo spazio l'uno dell'altro. Prestate attenzione alle esigenze del vostro amico animale e ricorrete al vostro buon senso.Reiterate gli obiettivi degli animali come membri della famiglia. Lodate il comportamento desiderato. Complimentatevi per il loro atteggiamento. Allentate

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il controllo se si comportano in modo corretto. Introducete nuovamente quei privilegi che sono stati eliminati come parte dell'insegnamento.Ci sono volte in cui potete lasciare che siano gli animali stessi a risolvere il problema, limitandovi a205controllare che tutto proceda correttamente. Prendiamo come esempio l'ingresso in famiglia di un nuovo animale. Per un certo periodo, l'ultimo arrivato verrà probabilmente tenuto a distanza e guardato con sospetto, fino a quando gli animali di casa e il nuovo avranno imparato a comunicare correttamente e avranno stabilito le reciproche posizioni. Lasciate che facciano amicizia secondo i loro tempi. Intervenite se la situazione si inasprisce e insegnate a entrambi a capire qual è il loro posto o la loro funzione in famiglia.Fate capire agli animali più anziani che non avete intenzione di rimpiazzarli e che continuate a voler loro bene. Considerate il nuovo arrivato come amico o compagno di giochi di chi già vive con voi e non come il vostro nuovo amico a quattro, o due, zampe. Sottolineate questo particolare mentre parlate con loro. Spiegate al più anziano che sareste felici se si prendesse cura e aiutasse il nuovo arrivato a diventare un buon membro della famiglia. Chiedetegli di insegnare al più giovane i «segreti del mestiere» e fategli capire di avere piena fiducia in lui, poiché è un animale affidabile e intelligente. L'ammirazione sincera aiuta ad addolcire un cuore offeso e a smussare gli angoli.Insegnate al nuovo arrivato, soprattutto se giova: 206 fcs*.ne e impaziente, a rispettare i diritti del più anziano e a osservare le sue esigenze. Frenate un'eccessiva esuberanza nei confronti del più vecchio, soprattutto se non è desiderata. Tutti i membri della famiglia devono essere incoraggiati a mantenere il loro posto e a contribuire con le loro qualità e capacità al bene della comunità. Ancora una volta saranno necessari rispetto, comprensione e buon senso.Anche ai cani che solitamente cacciano i gatti e ai gatti che cacciano i topi si può insegnare a rispettare il diritto di vivere del «nemico». Spingeteli a considerarli come esseri e non come corpi o prede, così che possano imparare a controllare l'impulso genetico alla caccia. Con alcuni cani si tratta di un processo semplice. Dopo un breve periodo, li troverete addormentati vicino al gatto. E per quanto riguarda quest'ultimo, si mostrerà sempre interessato al pappagallino di casa, ma non cercherà più di acchiapparlo. Naturalmente non sarà così facile con tutti i cani o i gatti. Ci saranno infatti quelli che non vorranno controllare i loro impulsi genetici e invece di ascoltarvi, preferiranno godersi le emozioni della caccia e/o dell'uccisione di altri animali.Più di una volta mi sono trovata ad affrontare casi difficili proprio con i miei cani. Per esempio con Popiya, una femmina di afgano che avevo preso dal 207 canile. Popiya non faceva altro che rincorrere inferocita tutti i gatti del quartiere. Ogni volta che ne vedeva uno, nella sua mente affiorava l'immagine di un leopardo e nei suoi occhi appariva lo sguardo intenso della cacciatrice. L'immagine del leopardo faceva parte del suo retaggio genetico, poiché in alcune parti del mondo gli afgani venivano allevati per cacciare i leopardi.Affrontai la soluzione bloccandola ogni volta che, vedendo un gatto comune, nella sua mente scattava l'immagine del leopardo. Tenendola al guinzaglio la facevo avvicinare al gatto e la esortavo a vedere quell'animale come un essere spirituale e non come una preda. Le dicevo, «Guarda quell'essere» e la gratificavo quando obbediva, finché si calmava e non sentiva più il bisogno di assecondare quella reazione automatica. A quel punto, le ricordavo chiaramente che non doveva cacciare i gatti e nemmeno pensare di ucciderli, poiché né io né i nostri vicini la ritenevamo un'azione accettabile.Più tardi, quando presi un gatto, nel giro di una settimana potei lasciarlo tranquillamente in compagnia di Popiya, che sebbene non arrivò mai a volere bene ai felini, per lo meno imparò a ignorarli. Da parte sua, il gatto la rispettava e la lasciava in pace, pur non avendone paura. Popiya smise di cacciare i

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208gatti, un vero successo, considerato il suo retaggio di afgano.Un altro caso difficile fu Miei, un'altra femmina di afgano che mi regalarono quando era un cucciolo. Pasha, il mio afgano maschio, aveva sempre cacciato i gatti, ma solo per amore della caccia e non certo per uccidere quelle bestiole, che, peraltro, amava molto. Quando era cucciolo gli avevo infatti spiegato che non doveva uccidere gli altri animali. Una volta, lo vidi acchiappare uno scoiattolo per poi lasciarlo subito andare e spingerlo a riprendere la corsa, così che lui potesse continuare la caccia.Miei, al contrario, aveva in lei un forte istinto alla caccia a cui non desiderava rinunciare. Sebbene l'avessi istruita seguendo lo stesso sistema utilizzato con Pasha, continuava a uccidere topi, ratti, opossum e uccelli.Un giorno la beccai mentre uccideva un gatto. Andai su tutte le furie. L'afferrai e la picchiai sul didietro per farle capire che quel comportamento era inaccettabile e che facevo sul serio. Quindi la lasciai sola un paio d'ore a pensare. In seguito, lacemmo una lunga chiacchierata, al termine della quale Miei comprese la scorrettezza della sua azione.Tenendola al guinzaglio, ci esercitammo a vedere i gatti del quartiere come esseri e non solo come209corpi, così che lei potesse imparare a controllare i suoi istinti. Non fu facile per Miei rinunciare al piacere della caccia e dell'uccisione. Portare in casa dei gatti ci permise di lavorare al problema tutti i giorni e dopo qualche mese, Miei era in grado di passare loro accanto senza scaldarsi o avere intenzione di attaccarli. Al contrario, restava calma, limitandosi ad annusarli e leccarli.Ma la tranquillità non durò a lungo, infatti, quando pensava di essere sola, riprendeva ad assumere un atteggiamento feroce nei confronti dei gatti. Per quanto mi fossi data da fare, Miei non rinunciava a seguire il suo istinto. Ottenere quell'ideale rapporto armonico fra animali non sempre è facile e nemmeno possibile. Tutto dipende dalla vostra pazienza e capacità di giudizio, oltre che dalla forza dell'istinto dell'animale e, soprattutto, dalla sua volontà.Forse se avessi avuto dei gatti quando Miei era un cucciolo sarebbe stato più facile stroncare subito l'atavico istinto alla caccia. Rana, l'altro mio afgano, è stato allevato fin da cucciolo insieme ai gatti e ha imparato facilmente a giocare con loro con delicatezza, sebbene rincorra gli animali selvatici con intenzioni bellicose. Ogni animale, così come ogni situazione, è unico e in quanto tale deve essere affrontato in modo diverso.210Ho seguito lo stesso sistema anche per ricordare ai gatti di considerare canarini, fringillidi, parrocchetti e cacatua come esseri viventi di cui rispettare i diritti. L'istinto di caccia nei gatti è molto forte, tuttavia è possibile insegnare loro a dominare tale istinI o nei confronti degli altri membri della famiglia e a slogare la loro voglia di caccia in altre direzioni.Sono contraria ai metodi violenti per scioccare gli animali e ridurli all'obbedienza. Questi sistemi vengono spesso considerati l'ultima spiaggia prima di passare, in caso di insuccesso, alla soppressione dell'animale indomabile. In queste situazioni è difficile decidere quale sia la soluzione migliore. In molti animali l'istinto distruttivo sorge in seguito a episodi di violenza e privazione.I metodi di addestramento brutali solitamente instillano nell'animale un senso di apatia o di paura nevrotica. Sistemi simili sono naturalmente ben lontani dal rispettare la scelta di un essere, la sua intelligenza e la sua natura spirituale. Se un controllo fermo e deciso degli animali selvatici o eccessivamente nervosi è necessario, la brutalità non lo è.Nel trattare gli animali è necessario equilibrare la consapevolezza che abbiamo di loro come esseri spirituali infinitamente capaci (come d'altronde211 siamo tutti) con la loro individualità, caratterizzata anche dalla loro forma fisica. A volte è difficile capire come il nostro meraviglioso amico possa fare cose stupide, ma d'altronde lo stesso accade agli esseri umani. Considerate gli animali come esseri amici e cercate di comprendere la loro natura

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fisico/spirituale. Incoraggiate un atteggiamento di collaborazione e rispetto reciproci.Gli animali selvaticiMi scrisse una donna, «Ho bisogno di aiuto per cercare di capire il comportamento del mio gatto, figlio di una gatta randagia. Sebbene sia con noi da quando aveva sei settimane, non ha mai smesso di attaccarci alle caviglie e alle mani... Quando è sul grembo di uno di noi e lo accarezziamo, fa le fusa soddisfatto ma poi, all'improvviso, inizia a mordere le mani che lo nutrono».Situazioni come questa si presentano quando le persone cercano di addomesticare animali selvatici o di avvicinarsi a individui che hanno un sacro terrore degli uomini. Per capirne il comportamento, la212prima cosa da fare è considerare il carattere genetico dell'animale.Negli animali selvatici scatta una reazione istantanea a qualsiasi stimolo che segnali una minaccia alla loro vita. I loro sensi sono altamente sintonizzati per avvertire il più piccolo rumore, movimento e odore e per permettere loro di scappare, nascondersi o attaccare immediatamente. Non possono fermarsi per valutare se lo stimolo proviene da una fonte amica, poiché nel mondo in cui vivono anche la più piccola esitazione potrebbe costare loro la vita.Anche movimenti lenti, apparentemente amichevoli o innocui di altri animali, umani inclusi, in passato possono avere dato luogo a serie minacce. I sopravvissuti hanno imparato prima a reagire, a guadagnare una posizione sicura e quindi, se ce n'è l'opportunità, a studiare i motivi o gli interessi dell'assalitore. Se trasportati in ambienti meno ostili, il loro comportamento può non sembrarci razionale, a meno che non capiamo che l'animale è ancora sintonizzato per la sopravvivenza in un ambiente affollato di pericoli potenziali.Vivendo con gli umani in un ambiente tranquillo e sicuro, gli animali selvatici si abituano lentamente ai movimenti e alle abitudini degli uomini e impara213 :no che non è necessario fuggire o attaccare al più piccolo rumore o movimento. Tuttavia, il retaggio genetico può renderli sospettosi nei confronti di movimenti sconosciuti. Il loro meccanismo sensorio può essere ancora perfettamente attivo, facendo apparire il più lieve movimento della mano come un pugno mirato per colpirli.A causa della loro sensibilità, determinati livelli di suono possono trasformarsi in campanelli d'allarme e innescare l'immediata reazione degli ammali, portandoli anche a mordere. Anche un cambiamento dell'energia emotiva nel padrone può metterli sul chi vive.Nel caso del gatto di cui sopra, sebbene vivesse in quella famiglia da quando aveva sei settimane, era già troppo influenzato dal suo background per potere essere sempre perfettamente rilassato quando era circondato da esseri umani. Probabilmente, la madre gli aveva già insegnato come sopravvivere nel mondo e forse, avendole disubbidito, aveva vissuto qualche brutta avventura. Perciò, anche dopo avere trascorso sette anni in compagnia degli uomini, quando suonava un campanello d'allarme, l'istinto alla sopravvivenza aveva la meglio.Alcuni movimenti, suoni od odori, impercettibili agli uomini, possono fare percepire all'animale sel214fvatico un possibile pericolo, sebbene nell'ambiente domestico quel pericolo non sussista. Naturalmente, non è detto che l'animale debba reagire sempre allo stesso modo, poiché tutto dipende da quanto si sente sicuro in quel nuovo ambiente o se in quel momento avverte l'influsso dell'esperienza passata o del retaggio genetico.Un minuto è tranquillamente spaparanzato sul grembo del padrone e poi, improvvisamente, reagisce meccanicamente a qualcosa che ha richiamato in lui un pericolo del passato. A quel punto, la carezza del padrone potrebbe addirittura scatenare un senso di imprigionamento o il bisogno di stare all'erta. Reazioni simili sono registrabili in molti animali, umani inclusi.Per controllare la situazione, alcuni animali potrebbero avere bisogno di instaurare un dialogo con una persona sensibile e paziente, che li aiuti a

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esaminare le loro paure e il nuovo ambiente in cui vivono. Ma se il metodo da applicare e le reazioni variano da individuo a individuo, esistono alcune misure da prendere per facilitare la convivenza con un animale selvatico o timoroso.Innanzitutto, è necessario creare un ambiente tranquillo e sicuro, privo di rumori estranei o distrazioni. Muovetevi lentamente, parlate dolcemente e....... 215 spiegate quale sarà la vostra prossima mossa, visualizzandola chiaramente. Ricordate che movimenti o cambiamenti improvvisi mettono l'animale in allarme. Mettetevi in modo tale che l'animale possa vedervi perfettamente e non spaventatelo cercando di avvicinarvi quando è timoroso od ostile. Dategli il tempo di sentirsi sufficientemente al sicuro per accettare la vostra presenza e per avvicinarsi a voi. Consentitegli di imparare a conoscervi (il vostro corpo, il vostro modo di muovervi, la vostra voce, il vostro odore) e di percepire che non avete intenzione di ferirlo o intrappolarlo. Allontanatevi quando sembra avere acquisito una certa tranquillità anche in vostra presenza.Nel caso del gatto sopra riportato, i padroni avevano già stabilito un rapporto con lui, ma forse l'animale reagiva a qualche loro specifico movimento. Essere accarezzati troppo a lungo o meccanicamente può provocare una diminuzione di energia fisica o un senso di irritazione. Forse anche voi avete provato sensazioni simili quando qualcuno vi accarezzava distrattamente. Per un animale estremamente sensibile può essere ancora più fastidioso. Trattate sempre gli animali con attenzione, allo scopo di potenziare l'armonia. Reagiranno positivamente alle vostre intenzioni e se le vostre azioni non verranno216percepite come una minaccia, inizieranno a fidarsi di voi.Una volta che avete conquistato la fiducia del vostro animale nel suo ambiente, potete avvicinarvi lentamente. Se reagisce nervosamente, allontanatevi lentamente, lasciandogli il suo spazio. Non reagite con movimenti bruschi, rimproveri o punizioni, poiché non solo non raggiungerete l'obiettivo di farlo sentire al sicuro con voi, ma potreste anche risvegliare in lui antiche paure.Dopo avervi conosciuto a distanza, l'animale potrebbe tentare di avvicinarsi o di saltarvi in grembo. Lasciate che esplori e si abitui a voi, ma non obbligatelo a fermarsi. Quando si sentirà sufficientemente sicuro da permettervi di toccarlo, appoggiategli lentamente, ma con decisione, il palmo della mano e non le dita; inoltre, evitate tocchi troppo leggeri (a meno che non abbiate a che fare con animali minuscoli, come gli insetti). Un simile comportamento può infatti stimolare il suo apparato sensorio e innervosirlo fino a spingerlo ad attaccarvi. Stabilite il contatto fisico sollevando gradualmente la mano e appoggiandola su una parte del corpo in modo delicato, ma deciso. Iniziate dalla schiena per poi spostarvi ad altre zone del corpo. Mentalmente, o verbalmente, trasmettete pensieri colmi d'affetto e217 Aldi dolcezza. Terminate la «lezione» quando l'animai le è calmo e sereno e non mentre scappa o si rivolta contro di voi. Se reagisce negativamente, allontanatevi con calma, e mantenete un atteggiamento tranquillo; aspettate che si sia calmato, dopo di che lasciatelo solo.Non forzate l'animale a fare qualcosa che lo spaventa in modo eccessivo. Quando avrete conquistato la sua fiducia e quindi il suo permesso al contatto fisico, nel caso si innervosisse mentre lo tenete in braccio, lasciatelo andare soltanto dopo che si sarà calmato.Per stabilire un buon rapporto sono necessarie discrezione, sensibilità, esperienza, un atteggiamento affettuoso e paziente e la voglia e il desiderio di osservare attentamente e di capire le reazioni dell'animale. Molto dipende dal vostro atteggiamento, che naturalmente viene percepito dall'animale. Se il vostro obiettivo è aiutarlo senza forzarlo, si sentirà sicuro in vostra compagnia e farà notevoli progressi; ma se, al contrario, non avete a cuore il suo bene, allora manterrà nei vostri confronti un distacco guardingo e reagirà in modo negativo. Non cercate di «conquistare» un animale selvatico, ma lavorate per migliorare la comprensione di entrambe le parti.Riuscire ad avvicinarsi e a stabilire un buon rap218

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iI torto con un animale selvatico è un privilegio con< esso a pochi e la fiducia reciproca fra uomo e animale è una delle più grandi soddisfazioni della vita. Nel caso temiate che il sistema di «avvicinameli io» qui descritto possa risultare pericoloso per voi o i vostri cari, poiché l'animale potrebbe attaccarvi mentre lavorate con lui, create una sorta di palizzata che, pur mantenendovi lontani dall'animale, permetta di stabilire il contatto sperato. Ricordate infatti che la comunicazione può avvenire anche senza il contatto fisico.In seguito, quando ormai l'animale si sentirà al sicuro in compagnia umana, nel caso ricomparissero atteggiamenti «selvatici», potrete affrontarli e risolverli come fareste per qualsiasi altro membro animale della vostra famiglia. A volte basta ricordare che quella particolare azione non è accettabile per ottenere la collaborazione dell'animale. Comunicate sempre con il vostro amico a quattro o a due zampe per scoprire che cosa lo irrita e affrontate la situazione tenendo presente il suo punto di vista. Potreste accorgervi che nel momento in cui ricompare quello sguardo vitreo, solitamente presente in un animale che si sente in un ambiente pericoloso, l'animale non riesce a percepirvi completamente. In tal caso, fategli vedere gli oggetti dell'ambiente in219cui vive ora, indicandoglieli a uno a uno; in questo modo, l'animale ritornerà nel presente e si calmerà.A volte gli animali, come d'altronde gli esseri umani, hanno bisogno di essere trattenuti con la forza per dominare i loro istinti. Giudizio e capacità di osservazione sono necessari per stabilire come agire nelle diverse situazioni per il bene dell'animale. Solitamente il ricorso alla violenza non è un sistema rieducativo efficace, poiché può provocare diffidenza e desiderio di rivalsa sull'essere umano. Tuttavia, può essere necessaria per arginare una situazione pericolosamente fuori controllo e per catturare l'attenzione dell'animale e quindi spingerlo a reagire correttamente ricorrendo a metodi più gentili.Ricordo ancora un'avventura incredibile vissuta con un animale selvatico. In quel periodo abitavo in una casetta circondata da un grande giardino. Quando uscivo, lasciavo sempre la porta socchiusa per permettere ai miei cani di entrare e uscire a piacimento. Un giorno, mentre rientravo, i cani mi corsero incontro felici, ma appena ci avvicinammo alla casa, scattarono dentro, abbaiando e saltando intorno a un armadietto. Mi piegai per vedere che cosa attirasse la loro attenzione e vidi un piccolo opossum, fermo e rigido come se fosse morto.Dopo avere mandato fuori i cani, mi inginocchiai220vicino all'animaletto e gli dissi che sapevo che era vivo e che quindi non doveva più fingere. Aprì gli occhi fissandomi con diffidenza. Gli spiegai dolceniente che non poteva stare in quella casa e che avrei dovuto portarlo fuori senza che i cani se ne accorgessero ed evitare così che lo attaccassero.Presi un sacchetto di carta e nel dirgli che doveva entrarci, visualizzai l'immagine di me stessa mentre lo portavo fuori e lo deponevo sano e salvo nel giardino dei vicini. Descrissi dettagliatamente ciò che volevo facesse, sottolineando che non doveva assolutamente mordermi. Gli assicurai che non avevo intenzione di fargli del male e che non avrei permesso ai cani di avvicinarsi. Restò dove si trovava, fissandomi sospettoso. Così, allontanai il sacchetto e gli rispiegai la situazione. Cercai di fargli capire che non aveva altra scelta se non fidarsi di me. I cani, che nel frattempo abbaiavano e grattavano alla porta, lo avrebbero catturato se io non lo avessi aiutato a uscire, perciò gli conveniva entrare nel sacchetto.Continuò a guardarmi con circospezione, ma quando appoggiai nuovamente il sacchetto per terra, vi entrò. Raccolsi il sacchetto e piegai l'estremità superiore, spiegandogli a ogni passo ciò che stavo per fare e assicurandogli che tutto sarebbe andato bene. Appena aprii la porta, i cani si precipitarono in casa 221 seguendo l'odore dell'animale. Tenendo il sacchetto in alto, chiusi la porta e mi avviai verso la staccionata. Dissi all'opossum che avrei aperto il sacchetto

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e che non avrebbe dovuto mordermi ma saltare nel giardino dei vicini e non farsi vedere mai più. L'animaletto si precipitò fuori e scomparve fra l'edera.Fu la mia prima esperienza con un opossum ed ebbe successo dato che avevo reso l'ambiente il più sicuro possibile, perché gli avevo assicurato in tono calmo e tranquillo che poteva fidarsi di me e gli avevo spiegato ciò che doveva fare. Non lo avevo messo nella posizione di dovermi mordere e avevo ottenuto la sua collaborazione tramite una tranquilla comunicazione e una chiara visualizzazione della situazione, oltre ad avergli assicurato che i cani non lo avrebbero toccato. Nel corso di quel breve incontro avevamo stabilito un ottimo rapporto ed entrambi avevamo vissuto una bella esperienza.Un altro sistema per rendere il nuovo ambiente dell'animale selvatico sicuro e confortevole è attraverso una dieta corretta, che dovrebbe essere il più vicino possibile a quella naturale. Nel prossimo capitolo approfondirò l'argomento. Se lo desiderate, per calmare il vostro amico animale potete mettere nella sua pappa, o nella sua acqua, alcune erbe dalle proprietà calmanti, quali la camomilla, il lup222polo, il trifoglio rosso, la menta, il rosmarino, la salvia, la valeriana, la lobelia, la radice dell'altea, la scuicllaria o la ciliegia dolce. Anche l'esercizio fisico, l'aria fresca e il sole sono importanti per evitare che l'animale (come d'altronde anche l'uomo) diventi nervoso, irritabile o si ammali.Non vi preoccupate se il vostro animale selvatico non risponde subito alla vostra offerta di fiducia e comprensione. Alcuni animali, come gli uomini, non vogliono cambiare e oppongono resistenza ai tentativi di comunicazione. Accettateli per quello che sono. Non potete obbligarli a reagire positivamente alla vostra offerta di aiuto. A volte, ritirarsi è la tattica giusta per suscitare la loro curiosità e il loro desiderio di contatto. Per quanto riguarda invece gli animali che desiderano cambiare, applicando i metodi descritti dovreste ottenere buoni risultati in breve tempo.Riassunto dei principiPrescrivere un sistema specifico per affrontare ogni possibile problema comportamentale o cercare di spiegare l'ampia varietà di comportamenti, è pra 223ticamente impossibile. Tuttavia, quello che segue è un riassunto dei principi che possono essere applicati, con un po' di fantasia, a ogni situazione:• Conoscere le esigenze fisiche ed emotive del proprio animale e comprendere la loro relazione con il rapporto di convivenza uomoanimale.• Essere in grado di vedere con gli occhi dell'animale. Vedere e includere il suo punto di vista nello stabilire o rafforzare delle regole. Essere ricettivi e concreti.• Comunicare chiaramente ciò che si desidera e assicurarsi che l'animale abbia capito.• Essere coerenti. Ripetere le dimostrazioni fino a quando l'animale non avrà afferrato il significato, senza tuttavia pretendere che comprenda in una sola volta.• Essere affettuosi e onesti. Rispettare l'animale e se stessi.• Riconoscere e lodare un comportamento accettabile.• Nel caso sia necessario dire «no» per bloccare un comportamento scorretto, offrire all'animale qualcosa di positivo da fare e per il quale possa essere lodato. Lasciarlo con un nota positiva e usare il «no» con parsimonia.• Mantenere la calma nel correggere l'animale. Urlare o punire spesso è inutile e può provocare reazioni nevrotiche.224Chiarire la causa alla base del comportamento scorretto per ristabilire la comprensione reciproca.Ricorrere al proprio buon senso e utilizzare tutto ciò che può essere utile per creare un rapporto fondato sull'armonia.2256Esigenze fisicheE PROBLEMI COMPORTAMENTALI

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Più di una volta è stato richiesto il mio intervento per aiutare un animale afflitto da un problema o da una malattia comportamentale < he, all'apparenza, sembrava provocata da una parucolare condizione mentale, ma che non scompariva nemmeno mediante la comunicazione e l'esame di turbamenti o esperienze traumatiche a essa connesse. Disturbi della pelle, artriti, iperattività, epilessia, diarrea, fiacchezza, timidezza e altro ancora, spesso sono causati da fattori mentali o emotivi, ma per ottenere una guarigione completa è necessario prendere in considerazione anche gli elementi fisici delle deficienze alimentari e dello stress ambientale, particolari così importanti che consiglio sempre di analizzarli in prima battuta.I farmaci possono sopprimere i sintomi, ma non eliminano le radici fisiche o mentali del disturbo, come invece possono fare la comunicazione e una corretta dieta alimentare. È assolutamente vero che le medicine annientano il dolore fisico e spingono il corpo a chiamare a raccolta tutta la sua forza per sopravvivere, ma è anche vero che provocano effet 229ti collaterali che indeboliscono ulteriormente lo stato di salute generale dell'animale.Ricordo di essere stata chiamata per visitare un cane al quale il veterinario, alcuni mesi prima, aveva diagnosticato l'epilessia e gli aveva prescritto dei farmaci per tenere la malattia sotto controllo. Con il passare dei giorni, nel padrone era cresciuta la preoccupazione, poiché il cane pur non avendo più avuto crisi convulsive aveva perso qualsiasi interesse per ciò che lo circondava e viveva in uno stato di costante apatia. La pelle era diventata molto secca e aveva cominciato a perdere il pelo.Le prime convulsioni erano comparse al rientro del padrone da una vacanza. Il cane mi spiegò lo shock provato quando il padrone era partito e chi avrebbe dovuto occuparsi di lui lo trattava in modo ostile, sgridandolo e chiudendolo in camera se osava abbaiare. Aveva trascorso intere giornate in completa solitudine, senza sapere se qualcuno si sarebbe preso cura di lui. Quando finalmente, attraverso la comunicazione, chiarimmo il motivo del disappunto, il cane ritrovò parte dell'antico entusiasmo, scodinzolando soddisfatto a me e al padrone.Per il benessere fisico dell'animale, consigliai una dieta a base di cereali, carne fresca e verdura integrata con calcio, magnesio, farina di ossa, olio di230Yl'jyato di merluzzo e complessi vitaminici B, E e C, il tutto per calmargli i nervi e ristabilire l'equilibriolisico.Grazie a questa dieta, il padrone potè ridurre leni amente il dosaggio dei farmaci prescritti per l'epilessia. In meno di tre settimane, era stata interrotta la somministrazione delle medicine senza che si lesse presentata alcuna recidiva. In breve tempo, riacquistò completamente l'abituale vivacità.Quelli che seguono sono alcuni consigli per la cura degli animali (principalmente di cani e gatti) che possono esservi d'aiuto nella prevenzione di malattie e problemi comportamentali:• Offrite al vostro amico a quattro zampe aria fresca, luce naturale, esercizio fisico, affetto, comunicazione e comprensione.• Evitate il consumo di cibi trattati con conservanti artificiali, coloranti e condimenti, di zucchero raffinato in tutte le sue forme (zucchero scuro, destrosio, saccarosio, sciroppo d'amido ecc.) e dicibi in scatola.• Lasciate che il cane/gatto digiuni, beva liquidi e mangi erba quando non si sente bene. Si tratta di un sistema naturale che l'animale adotta per liberarsi di scorie e sostanze tossiche. Non obbligate231fcrf.lo a mangiare, a meno che non sia stato prescritto dal veterinario per la cura di una determinata malattia.• Incoraggiate una dieta a base di alimenti crudi, il più vicino possibile a ciò che l'animale consumerebbe se fosse un randagio.

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Contrariamente a ciò che si pensa, i carnivori non si nutrono solo di carne. Quando uccidono un altro animale per nutrirsi, per prima cosa mangiano lo stomaco e l'intestino, che contengono verdure e granaglie parzialmente digerite, e soltanto dopo passano agli altri organi interni, al sangue, alle cartilagini, alle ossa e alla pelle. Inoltre, mangiano erba, radici, frutta, noci e uova.La carne in scatola o cotta, se consumata troppo frequentemente, tende a decomporsi nell'intestino e a lasciare residui tossici, creando così il terreno per la crescita di parassiti e provocando disfunzioni fisiche. Utilizzate per lo più carne cruda o appena scottata (se possibile, usate carne organica), oppure lasciatela perdere del tutto, nel caso il vostro cane, o gatto, cresca sano e robusto anche con una dieta vegetariana. Tuttavia, allevare un gatto con una dieta priva di carne potrebbe essere pericoloso, poiché quest'animale ha bisogno del 232 e.l'amminoacido taurina, che si trova esclusivamentenella carne.Altre fonti di proteine che si possono utilizzare sono gli ossibuchi crudi, il pesce poco cotto, il formaggio, lo yogurt, le nocciole, il burro di nocciolina e i prodotti a base di soia. Per i gatti, il fabbisogno proteico deve essere pari al sessanta/ottanta percento della dieta, mentre per i cani, al venticinque/quaranta percento. Le verdure crude o bollite aiutano l'organismo a liberarsi delle tossine e forniscono il giusto quantitativo di vitamine, minerali ed enzimi e possono costituire il venticinque percento della dieta. I cereali (riso non brillato, avena, frumento, miglio ecc.) asciutti, germogliati o cotti per aumentarne la digeribilità, o il cibo essiccato privo di additivi chimici, forniscono buona parte delle sostanze nutritive necessarie e ammontano al cinquanta percento della dieta per i cani e al dieci/venti percento per i gatti. La frutta e le noci sono ottimi per gli spuntini.• Aggiungete gli integratori alimentari per controbilanciare gli effetti dell'inquinamento ambientale, dei cibi privi di nutrimento, di uno stato di salute precario e della notevole tensione derivante dal vivere a contatto con gli uomini e per esse 233 re sicuri che tutte le esigenze nutritive del vostro amico a quattro zampe siano soddisfatte. Utilizzate l'olio di fegato di merluzzo, il macrocistide, l'erba medica e altre polveri o compresse d'erbe, farina di ossa e oli vegetali. Aggiungete zinco, lecitina e complesso vitaminico B se l'animale ha problemi alla pelle e la vitamina C per la prevenzione e la cura di organismi debilitati. Regolate il dosaggio in base alla corporatura e alle esigenze.Naturalmente esistono moltissimi libri che trattano diversi aspetti della cura degli animali con le erbe, con l'omeopatia, con la dieta e con altri metodi curativi e che vi aiuteranno a comprendere e a creare un ambiente e una dieta più naturali, al fine di eliminare molti problemi comportamentali e di salute.Sebbene comprare il cibo in scatola per animali sia estremamente comodo e pratico, pensate che così facendo potreste aprire la strada a future malattie, tensioni o strani comportamenti, dovuti al consumo degli avanzi non idonei all'alimentazione umana provenienti dai mattatoi e degli additivi tossici contenuti in tali cibi. Il tempo in più che dedicherete a preparare alimenti naturali per il vostro234rane, vi permetterà di risparmiare non poco in spese veterinarie e vi eviterà mal di testa, preoccupazioni e sensi di colpa. Considerate la dieta come l'assicurazione sulla salute per il vostro amico a quattro zampe.La sterilizzazioneMolte persone si chiedono che cosa provino gli animali dopo essere stati sterilizzati. La maggior parte degli ammali con i quali ho comunicato, fra cui cani, gatti, cavalli, conigli, capre, mucche e pecore, si sentono sollevati e felici per la soppressione della loro fecondità, poiché spesso il flusso ormonale interferisce con la capacità di soddisfare il loro desiderio di stare con gli amici umani. Tuttavia, è naturale chiedersi come sia possibile che

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accettino un simile cambiamento, poiché avere gli organi riproduttivi intatti fa parte del loro stato naturale.Gli esseri che scelgono coscientemente di vivere con gli uomini solitamente lo fanno per amarli, servirli e rallegrarli nel modo migliore. Gli animali selvatici generalmente evitano gli esseri umani e condi 235 —vidono l'esistenza con altri esemplari della loro specie. Gli animali domestici, al contrario, cercano la compagnia degli uomini e li considerano la loro famiglia. Stringono amicizia persino con appartenenti ad altre specie, con i quali non si legherebbero mai allo stato selvatico.Molti animali mi hanno rivelato di essere venuti nel nostro mondo per servire alcuni individui, donando il loro affetto e insegnando che cosa sia l'amore incondizionato. Sebbene questi animali apprezzino la compagnia di individui della loro specie, spesso desiderano ancora di più quella degli uomini, poiché ritengono di appartenersi gli uni agli altri. Quando gli ormoni sessuali li spingono a inseguire un compagno, o quando vengono inseguiti dagli animali dell'altro sesso, provano frustrazione, risentimento e persino paura, poiché tutto ciò li allontana da quello che è il loro obiettivo, owerossia stare con gli uomini.Ricorrere alla sterilizzazione permette inoltre ad animali di sessi opposti di farsi compagnia senza lo stress della monta e della riproduzione continua. Gli stalloni spesso conducono un'esistenza di solitu dine, poiché nella maggior parte dei maneggi vengono tenuti lontani dagli altri cavalli, ad esclusionedei periodo della monta. In realtà molti stallonisono contenti di potere stare vicino ai loro simili e agli uomini dopo essere stati castrati.George, un delizioso coniglio nano, adorava stare con la sua compagna, Elfie, ma dopo due figliate dovetti separarli, poiché piazzare i piccoli non era facile. George, solitamente dolce e gentile, si arrabbiò moltissimo, sebbene gli avessi spiegato la motivazione di quell'allontanamento e lui potesse toccare e comunicare con Elfie attraverso la gabbia. Gli dissi che se voleva tornare con Elfie avrebbe dovuto essere sterilizzato, il che significava che non avrebbe più potuto accoppiarsi. Ma il desiderio di stare con la compagna era tale che acconsentì all'operazione. Trascorso un primo periodo durante il quale Elfie si aspettava che George si unisse a lei e lo incoraggiava, i due ripresero a coccolarsi teneramente, felici di essere nuovamente insieme.La sterilizzazione dovrebbe essere eseguita quando l'animale è ancora giovane (subito dopo la pubertà), poiché si riprende più velocemente e non deve combattere con la confusione o l'abitudine derivanti dal comportamento sessuale passato. Dopo avere provato la confusione e lo stravolgimento ormonale dei primi calori, buona parte dei miei animali mi hanno sempre ringraziato di essere stati sterilizzati.236237I proprietari di animali spesso si identificano con i loro amici a quattro zampe e tremano all'idea di potere essere «sterilizzati». Le donne spesso pensano a come sarebbe bello se la loro cagnolina avesse dei piccoli e potesse cosi provare le gioie della maternità. Mentre gli uomini, terrorizzati al solo sentire la parola «castrazione», rifiutano sdegnosamente la sterilizzazione per i loro cani. Spesso provano soddisfazione nel vedere il loro cane aggredire i suoi simili e temono che la sterilizzazione trasformi il loro amico in una «femminuccia».Ma il vostro amico a quattro zampe è diverso da voi. Il comportamento sessuale animale è determinato dai cicli ormonali, mentre gli uomini solitamente possono scegliere se appagare il loro eccitamento sessuale. Con l'esclusione di pochi individui, ciò non è possibile per gli altri animali, provocando così un conflitto intcriore per quegli esemplari che desiderano restare vicini ai loro amici umani. Non dimentichiamo infatti che l'istinto all'accoppiamento può causare un comportamento considerato inaccettabile dagli uomini che, per esempio, vedono il loro cane scappare via all'improvviso, litigare con altri individui del suo sesso, marcare il territorio, ululare e arrampicarsi sui muri, inseguire le femmine, essere iperattivo e aggressivo.

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238 ¦¦La proprietaria di un setter irlandese femmina si rivolse a me per sapere perché la cagnetta aveva delle gravidanze isteriche e si comportava in modo molto strano al termine del periodo del calore. Il veterinario le aveva consigliato di sterilizzare il cane, poiché le gravidanze isteriche spesso indicano possibili problemi futuri per la riproduzione. Tuttavia, la padrona non accettava la sterilizzazione, poiché le sembrava un atto violento e contro natura.Il setter mi si avvicinò e sospirando mi chiese di abbracciarla. Non fu facile per lei confessarmi di non volere dei cuccioli, poiché non desiderava indispettire la sua padrona che invece desiderava esattamente il contrario. Ogni volta che entrava in calore, la cagnolina era colta da turbamenti emotivi e il suo corpo reagiva in modo incontrollabile. Come poteva fare capire alla padrona che desiderava soltanto essere una sua amica, fedele e affettuosa? Lo avrebbe accettato?Mi trovavo ad affrontare un tipico caso di individuo che proiettava il proprio desiderio di maternità sul cane, complicando così l'esistenza di quest'ultimo. Riferii alla donna i sentimenti del setter, augurandomi che si decidesse a farla sterilizzare, poiché quella sarebbe stata la soluzione migliore.Molte persone si danno un gran da fare, spesso239inutilmente, per cercare di fare coprire i loro cani, non sapendo che sono loro stessi a non desiderare dei cuccioli e quindi a opporre resistenza alla monta. Esistono inoltre cani che, avendo vissuto la gravidanza come un'imposizione, finiscono per rifiutare i piccoli e altri che sviluppano disturbi dell'apparato riproduttivo. Simili messaggi sembrano indicare che individui simili non sono nati per accoppiarsi. Forse molti animali domestici stanno perdendo la capacità di riprodursi, perché le strade sono affollate di cani e gatti randagi.Spesso i proprietari fanno coprire i loro cani perché loro stessi o i loro amici desiderano un cane proprio come il loro Coco o Max. Tuttavia, non c'è garanzia che la figliata sia l'immagine dei genitori. Molte delle caratteristiche che amate nei vostri amici a quattro zampe sono qualità dell'individuo e non tratti ereditari. Nel mio lavoro, ho incontrato migliaia di animali incredibili. Gli esseri dal carattere meraviglioso sembra riescano a farsi strada nel mondo in un modo o nell'altro e tutti hanno bisogno di una casa. Non sta quindi a voi incrementare il numero dei cuccioli che si affacciano alla vita.Mi è capitato di conoscere un uomo che voleva fare coprire la sua adorata golden retriever, nonostante presentasse, fin da cucciolo, una chiara displasia dell'anca unita a una forte artrite. Che cosa può giustificare la sofferenza della deformità fisica trasmessa coscientemente di generazione in generazione? Gli animali selvatici devono essere forti e sani per sopravvivere. Chi fa accoppiare il proprio cane deve essere sicuro che sia sano e non presenti tare ereditarie, poiché farlo coprire per seguire il capriccio del momento o la moda, può dare risultati disastrosi.Chi fa fare i cuccioli al proprio cane, o gatto, afferma sempre che ha tantissimi amici pronti ad accogliere i piccoli. Eppure soltanto negli Stati Uniti, nascono all'anno circa venticinque milioni di cani e gatti randagi, di cui circa quindici milioni vengono uccisi o donati ai laboratori di ricerca. Il rimanente soffre la fame o viene colpito da malattie, se non addirittura ucciso lungo le strade. Per ogni animale che trova una casa, ce n'è un altro che vagabonda senza meta.La sterilizzazione pone fine allo scompiglio emotivo e fisico provocato dai cicli ormonali, senza rendere l'animale pigro o privarlo del suo entusiasmo e della sua vivacità. Inoltre, lo protegge dalle malattie legate agli ormoni che spesso colpiscono gli animali non sterilizzati, allungandogli così la vita.240241Per motivi etici, umani, comportamentali ed emotivi, è quindi meglio fare sterilizzare i nostri amici a quattro zampe. Loro stessi ne saranno felici.Comunicare con le pulci

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Affronto questo argomento perché spesso, durante i seminari, mi viene chiesto in tono disperato se so comunicare e fare qualcosa per risolvere il problema delle pulci (o di mosche, api, zanzare, zecche ecc).Le pulci possono costituire una fonte di tensione emotiva e fisica per gli animali (e gli uomini) e poiché ho dedicato loro parecchio del mio tempo, desidero mettervi a parte delle mie scoperte.Che emozioni suscitano questi resistenti parassiti? Soltanto l'idea di queste creature apparentemente disgustose che succhiano il sangue del vostro amico a quattro zampe, può rendervi isterici e disperati. Che cosa si può fare per tenerle alla larga? Le soluzioni sono infinite, dal circondare la casa con rami e gemme di eucalipto alla guerra nucleare, che242probabilmente creerebbe le condizioni ideali per un aumento spropositato di parassiti.Volete sapere che cosa faccio per combattere le pulci dei miei animali? Piango, sudo, grido e gratto! Per dire la verità ho provato svariati metodi, senza tuttavia ottenere grandi risultati. Quello che segue è un elenco dei rimedi che io stessa ho provato, o di cui ho sentito parlare, compresi di aspetti negativi e positivi.Veleni chimici. I disinfettanti contro le pulci, gli shampoo, le polveri, gli spray, i collari o la disinfestazione professionale uccidono o stordiscono le pulci a contatto, ma presentano lo svantaggio di essere tossici anche per altre forme di vita, quali cani, gatti e uomini. In alcuni animali, in modo particolare nei gatti, sostanze simili possono essere fatali, soprattutto se sovraccaricano gli organi di purificazione (fegato, reni, polmoni, intestino) e si accumulano nell'organismo. È buona cosa limitarne l'utilizzo o evitarlo totalmente, nel caso voi o il vostro animale siate di salute cagionevole, poiché simili trattamenti non farebbero che aggravare il vostro stato. Volendo, potreste ricorrere alle più innocue pozioni contro le pulci, per esempio quella contenente piretro. 243 Desiderare di apportare sollievo al vostro amico a quattro zampe colpito da grave irritazione a causa delle pulci, è assolutamente normale. La maggior parte dei veleni non attaccano le uova delle pulci, che una volta schiuse ricreeranno il ciclo infestante, a meno che non utilizziate nuovamente il veleno nel giro di un paio di settimane. Indubbiamente sapere che il proprio cane e l'ambiente in cui si vive sono privi di pulci è di grande conforto e sollievo. Ciò che dovete fare è valutare bene i vantaggi e gli svantaggi dei veleni chimici, tuttavia esistono altri metodi meno tossici.La pulizia. Uova di pulci, larve e pulci adulte sono molto resistenti ai lavaggi e per combattere il veloce processo di riproduzione è necessario pulire giornalmente la casa utilizzando l'aspirapolvere. Quello dell'aspirazione è infatti uno dei metodi più efficaci ed è inoltre privo di effetti collaterali per uomini e animali. Dopo l'utilizzo, buttate via il sacchetto dell'aspirapolvere o aspirate un po' di polvere contro le pulci o di diatomite prima di riporre l'elettrodomestico, onde evitare che le pulci si riproducano e si spargano nuovamente.Un altro sistema consiste nello spruzzare del sale o della polvere di borace su tappeti e pavimenti e 244 ,sotto e dietro mobili e cucce, lasciando il prodotto per un giorno e due. Dopo avere aspirato e pulito è necessario spruzzare nuovamente il sale o il borace. Queste sostanze seccano le uova e le larve di pulci, interrompendone il ciclo riproduttivo. Continuate il trattamento per diversi mesi per liberare completamente la casa dalla presenza dei parassiti.Pulizia dell'animale. Spazzolare e pettinare il vostro animale aiuta a tenere lontano le pulci, soprattutto se utilizzate l'apposito pettine per intrappolare i parassiti e se li buttate in acqua alla quale avrete aggiunto del detersivo per impedire loro di saltare fuori. Naturalmente non è un'impresa facile, soprattutto se il vostro amico a quattro zampe ha il pelo lungo, ma quest'azione, combinata a una quotidiana pulizia dell'ambiente domestico, risulta veramente efficace.

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"Evitare. Tenete il vostro animale lontano da zone infestate da pulci, quali campi e giardini. Così facendo, limiterete però i movimenti del vostro amico e il tempo trascorso all'aria aperta e alla luce naturale. Tuttavia, se tenete casa e animale ben puliti, difficilmente vi ritroverete con le pulci.245Rimedi naturali. Ne esistono moltissimi: collari antipulci a base di erbe, polvere a base di erbe, foglie o gemme di eucalipto, finocchio fresco o foglie di alloro sparse intorno alla cuccia, chiodi di garofano, olio di eucalipto, citronella, menta puleggio, vetiver, ruta, canfora, arancia, limone, sassifraga, verbena, senape, timo, anice, lavanda, pino, salvia, cardamomo, cedro. Massaggiate il vostro animale con dell'olio naturale, che usato singolarmente o in combinazione e aggiunto allo shampoo o all'acqua del bagno e spruzzato intorno alla cuccia, sui tappeti e i pavimenti, tiene lontano le pulci. Nelle lettiere possono essere utilizzati i trucioli o l'olio di cedro, mentre le polveri naturali possono essere spruzzate su tappetini e pavimenti.Gli shampoo e i disinfettanti, la maggior parte dei quali contengono oli di agrumi, possono essere utili per rimuovere le pulci e lenire l'irritazione della pelle. Se lo desiderate, potete preparare voi stessi il disinfettante immergendo un limone tagliato a fettine sottili in una pentola di acqua bollente e lasciandolo in infusione per una notte. Un'altra ricetta prevede l'utilizzo di aceto di sidro e acqua.Personalmente adoro il profumo degli oli naturali, soprattutto di quello alla citronella, ma non è così per tutte le persone o gli animali. Ricordate che gli 246 oli possono irritare la pelle se utilizzati in concentrazioni troppo forti. Il tempo di durata della protezione data dagli oli naturali è solitamente breve, sebbene dipenda anche dall'esposizione a infestazioni e dalla resistenza delle pulci nelle vostre zone. Oli, spray e shampoo naturali sono reperibili nelle erboristerie e nei negozi di animali.Piantare nel vostro giardino delle piante che allontanino gli insetti può essere un'altra buona idea. Oltre a quelle da cui vengono estratti gli oli sopra menzionati, potete provare con l'aglio, la cipolla, l'albero dei paternostri e la baptisia.Rimedi meccanici. Esistono degli apparecchi agli ultrasuoni che emettono dei suoni ad alta frequenza, impercettibili alle orecchie umane, che dovrebbero tenere lontani insetti e roditori o per lo meno disorientarli al punto da impedirne la riproduzione. Tuttavia, è stata provata la loro inefficacia nello scacciare le pulci all'interno della casa. Inoltre, sembra che non disturbino le pulci già presenti sull'animale o prese all'aperto, a meno che l'apparecchio a ultrasuoni non sia indossato intorno al collo. Poiché questi apparecchi possono avere leggeri effetti negativi sugli uomini e su altri animali, dovranno essere sottoposti a ricerche più approfondite.247Sul mercato esiste una trappola per pulci da utilizzare in casa di notte; i parassiti vengono attirati da una luce e finiscono per restare intrappolati su un cuscinetto appiccicoso. Potete creare una versione faidate di questa trappola, riempiendo un piatto piano di acqua saponata e ponendovi accanto una lampada con lampadina da 25 watt, disposta in modo tale da illuminare l'acqua. Le pulci salteranno verso la luce e cadranno nell'acqua, dove annegheranno. Non utilizzate acqua pura, perché le pulci sanno galleggiare e quindi potrebbero uscire dall'acqua. Utilizzate la trappola in diverse stanze durante la stagione delle pulci e libererete la casa dalla presenza indesiderata dei parassiti. Quello descritto è indubbiamente un metodo nontossico, che ha inoltre il vantaggio di agire mentre dormite.La dieta. Una dieta a base di cibi naturali e verdure crude per mantenere l'intestino sano e pulito, aiuta a prevenire l'attacco delle pulci. Complesso vitaminico B (soprattutto Bj) e aglio fresco grattugiato od olio all'aglio aggiunti alla dieta possono potenziare la resistenza dell'animale e allontanare i parassiti. Queste sostanze sono prive di effetti collaterali, a meno che l'animale non sia allergico proprio a esse.248A

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Alcuni veterinari distici ritengono che un'alimentazione corretta sia la misura preventiva più efficace contro l'assalto delle pulci. Gli animali sani diventano naturalmente immuni a pulci e ad altri parassiti, che solitamente vengono attratti da animali deboli e malati o molto giovani. Un trattamento che rafforza il sistema immunitario aiuta gli animali a liberarsi delle pulci. I cibi trattati, i veleni contro le pulci o qualsiasi altro tipo di veleno ambientale indeboliscono l'animale e alla lunga possono aumentare la suscettibilità alle pulci.Poiché ogni animale ha una propria costituzione fisica e una resistenza ai parassiti diversa, per alcuni individui gli integratori alimentari sembrano sufficienti per risolvere il problema delle pulci, mentre per altri un tale rimedio può risultare inefficace. In questi casi, sarà necessario utilizzare un insieme di metodi diversi. Tuttavia, non dimenticate che dieta, pulizia, esercizio, benessere fisico e mentale contribuiscono a mantenere un animale sano e libero dalle pulci.La prevenzione è indubbiamente la miglior difesa. Nel caso di una grave infestazione di parassiti, solitamente è necessario ricorrere a un utilizzo paziente, persistente e preciso di più metodi. Quando abitavo in una zona di Los Angeles pesan249temente infestata da pulci, nonostante la dieta naturale, gli integratori e la pulizia degli animali e della casa, dovevamo ricorrere costantemente anche ad altri sistemi per mantenere controllata l'invasione dei parassiti. Risultato: i miei animali non si grattavano molto, non sembravano particolarmente tormentati dai morsi delle pulci e non svilupparono quelle reazioni topiche e quelle allergie che spesso colpiscono gli animali.L'approccio spirituale. Un'estate, dopo avere utilizzato tutti i rimedi naturali possibili e anche qualche soluzione chimica, mi ritrovai ancora in aperta battaglia con le pulci. Decisi così di tentare di comunicare con quei parassiti per scoprire il loro punto di vista e cercare la loro collaborazione per evitare che divorassero i miei cani e i miei gatti.Qualsiasi cosa chiedessi o dicessi loro ricevevo un solo messaggio, «Ho fame». Forse mi ero messa in contatto con loro all'ora di pranzo, quando erano troppo concentrate sul cibo. Comunque, mi convinsi che il loro era un ritornello senza fine, così persi la pazienza e rinunciai a quel sistema di approccio.Più tardi decisi di cambiare atteggiamento, mettendo da parte la mia resistenza e cercando invece di250yassumere il loro punto di vista e di accettare il loro diritto alla vita. Immaginai di essere una pulce, che insieme a migliaia di altri piccoli esseri neri saltava a destra e a sinistra, provando un gran piacere nel mordere i mammiferi. Quando ebbi eliminato ogni resistenza e mi fui calata perfettamente in loro, le sentii scomparire. Non credevo ai miei occhi: un minuto prima dovevo scacciarle dalle gambe e ora erano scomparse.Il problema era che i cani non erano in grado di imitarmi e perciò le pulci continuavano a tormentarli. In realtà, i cani non sentivano un bisogno urgente di bloccare i parassiti; combatterli li teneva impegnati quando non avevano niente di meglio da fare. Avevo infatti notato che raramente si grattavano quando si divertivano sulla spiaggia o correvano nel bosco; soltanto quando venivano assaliti dalla noia iniziavano a «fare andare» le zampe.Le pulci non mi lasciarono in pace per molto, poiché non mantenevo costantemente un atteggiamento di nonresistenza nei loro confronti e anche perché ero circondata da persone che continuavano a odiarle. Tuttavia scoprii che, se necessario, ero in grado di liberarmene; il trucco stava solo nel non farsi influenzare dalla resistenza degli altri.251Altri insettiComunicando sinceramente con insetti che vi arrecano disturbo, quali mosche, api, blatte o formiche, potete raggiungere ottimi risultati. Personalmente, considerando gli insetti come esseri intelligenti con i quali è possibile coUaborare, ho sempre ottenuto ciò che desideravo.

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Dopo avere ascoltato i motivi che spingono gli insetti a comportarsi in un certo modo e avere acconsentito ad aiutarli a soddisfare le loro esigenze, chiedo loro di andarsene dal mio cibo o dalla zona del giardino dove lavoro e solitamente ricevo la massima collaborazione. Potete rivolgervi ai singoli individui oppure al «capo», o spirito in carica del gruppo.L'elemento più importante è l'atteggiamento. L'assenza di resistenza e il desiderio di ascoltare e comprendere realmente il loro punto di vista sono essenziali al fine di trovare una soluzione accettabile per entrambe le parti. Per quanto sia difficile considerarli al di là di esseri dalle forme repellenti, anche gli insetti provano emozioni, hanno degli obiettivi e delle interazioni sociali. E infatti, insetti sociali, come le api o le formiche, sono molto più252simili a noi di molti altri animali. Avvicinandovi a loro senza pregiudizi, potreste scoprire di non provare più il bisogno di respingerli e di potere vivere «fianco a fianco».Un giorno, mentre me ne stavo all'aperto a meditare, ho vissuto un'interessante esperienza che illustra perfettamente la natura degli insetti come esseri pensanti. Una mosca continuava a posarsi sulla mia mano e dopo avere tentato varie volte di scacciarla, decisi di parlarle. L'avvicinai al viso e le dissi che se voleva continuare a toccarmi, allora doveva lasciare che anche io la toccassi. Avvertii la sua sorpresa di fronte a un essere umano che le parlava. Restò sufficientemente a lungo perché le toccassi delicatamente la schiena con un dito e poi volò via. Tornò dopo poco e ripetemmo il gioco altre cinque volte.Avvertii la sua curiosità e la sua fiducia nei miei confronti. Se ne andò avendo acquisito un atteggiamento diverso nei confronti degli uomini, o per lo meno uno di essi. Fu per entrambe un'esperienza fantastica. Restai in collegamento telepatico con lei mentre se ne andava e raccontava ad altre mosche ciò che era accaduto. Come sarebbe successo a degli esseri umani, erano incredule, a causa soprattutto della loro esperienza che le por 253 tava a ritenere gli uomini creature pericolose e insensibili.È sempre fantastico ottenere un cambiamento di punti di vista quando si comunica con un'altra specie, soprattutto con una per la quale la comprensione umana non è disponibile a causa di antichi preconcetti. In quei momenti, l'armonia e l'unione con tutti gli esseri diventano una realtà più vicina.Ferite e malattieOltre alle cure naturali e di pronto soccorso citate in precedenza e a quelle veterinarie, esistono altri metodi per aiutare un animale a riprendersi più velocemente e totalmente da una malattia o in seguito a una ferita.Alcune tecniche fisiche richiedono anni di studi prima di potere essere praticate (agopuntura e chiropratica), altre invece possono essere apprese tramite i libri o frequentando brevi corsi (digitopressione e riflessologia). Desidero illustrare alcune semplici tecniche che utilizzo per calmare animali turbati e favorire il recupero di un buono stato di salute.254 iPrima di procedere con una tecnica, comunicate con l'animale interessato, spiegategli che cosa desiderate fare e assicuratevi di ottenere il suo consenso. Più di una volta mi è capitato di vedere persone imporre il loro sistema di guarigione ad animali che non avevano chiesto, né volevano, il loro aiuto. Per ottenere i migliori risultati, l'animale deve collaborare con voi; la volontà è infatti un elemento essenziale nel processo di guarigione. Se l'animale non vuole guarire o essere aiutato, nessuno strumento magico vi permetterà di vincere la sua resistenza. Nel trattare con qualsiasi essere vivente, utilizzate sempre il buon senso, l'umiltà e il rispetto.La tecnica più semplice è una variante dell'arte antica della digitopressione e poggia su principi orientali basati sul flusso di energia nel corpo. Appoggiate delicatamente, ma con decisione, la mano su diverse parti del corpo, sollevandola lentamente dopo alcuni secondi; evitate le zone troppo sensibili.Le parti ferite o malate bloccano il flusso energetico e questa tecnica favorisce il ripristino di tale flusso. Di conseguenza, l'animale si sentirà più

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in contatto con il proprio corpo, aumentando così la circolazione e il nutrimento delle zone interessate.Un altro metodo consiste nel collegare diverse255parti del corpo con le mani, come un circuito elettrico. Per esempio, se il vostro cavallo lamenta un dolore all'addome, appoggiate una mano sulla parte dolente e l'altra sulla parte posteriore della testa dell'animale. Evitate i punti troppo sensibili o che fanno trasalire l'animale, spingendolo a opporre resistenza al vostro tocco. Potrebbe capitarvi di sentire uno scambio di energia fra i due punti. Tenete le mani appoggiate fino a quando notate che il corpo è più tranquillo o avvertite una pulsazione sincrona in entrambi i punti. Soltanto allora spostate la mano in un altro punto, per esempio la parte opposta dell'addome. Continuate fino a quando l'animale vi sembrerà più rilassato o felice. Alcuni animali cadono in un profondo sonno guaritore, altri arrivano ad alzarsi e a camminare dopo giorni di totale immobilità. Quella che segue è una tecnica di massaggio per sbloccare la tensione accumulatasi lungo la spina dorsale e favorire il recupero del funzionamento di muscoli e organi. Massaggiate con il pollice e l'indice di una mano entrambi i lati della colonna vertebrale, dalla testa alla coda. Delicatamente, effettuate una leggera pressione sui muscoli, rispettando il grado di tolleranza dell'animale. Massaggiate attentamente l'osso iliaco per ristabilire il corretto equili. 256 brio di fondo schiena, anche e muscoli dellezampe.Molti animali adorano essere massaggiati intorno al collo, alle orecchie e alle spalle. Quello del massaggio è un buon sistema per mettersi in contatto con il vostro amico a quattro o a due zampe e controllarne la condizione fisica.A volte una condizione fisica soggiacente può aggravare o persino provocare un problema comportamentale. Una volta venni chiamata per «visitare» un cane di nome Frodo, il cui continuo abbaiare disturbava tutto il vicinato. Il cane e la sua padrona si erano appena trasferiti in quel nuovo appartamento e sebbene la proprietaria cercasse di calmare l'animale, quest'ultimo saltava e abbaiava al più piccolo rumore. Inoltre, secondo i vicini, quando la padrona era assente, abbaiava continuamente.Quando entrai in casa, Frodo iniziò ad abbaiarmi e smise soltanto quando mi fui seduta. La sua padrona mi spiegò che si comportava così con tutti. Parlandogli, iniziai a toccargli delicatamente il corpo alla ricerca di zone sensibili. Quando giunsi a metà schiena, Frodo voltò la testa bruscamente e con il pensiero e un leggero ringhio mi proibì di toccarlo. A quel punto la padrona mi spiegò che si lasciava toccare solo sulla testa e sulle spalle. 257 IDai movimenti del cane capii che nella parte inferiore della spina dorsale vi era un blocco di energia. Le vertebre sembravano ammassate e fuori allineamento. Inoltre, le zampe e la parte posteriore di Frodo non sembravano sviluppate completamente e apparivano rigide, come se i muscoli si fossero atrofizzati.Il cane mi trasmise l'immagine di una macchina e di riflesso, domandai alla padrona se Frodo fosse finito sotto un'automobile. La donna ricordò che il cane era caduto da un'auto in movimento circa sette anni prima e che dopo un periodo in cui aveva zoppicato, era guarito senza bisogno di ricorrere ad alcuna cura.Le chiesi quando Frodo avesse cominciato a essere così sensibile al tatto e ad abbaiare tanto. Ero quasi sicura che tutto risalisse al periodo immediatamente successivo all'incidente. La padrona non ci aveva mai fatto molto caso, poiché allora abitavano in una casa abbastanza isolata, dove nessun vicino poteva venire disturbato dall'abbaiare del cane.I rumori o l'avvicinarsi di qualcuno aggravavano il dolore alla schiena che Frodo si portava dietro dai tempi dell'incidente. Abbaiava a chiunque osasse avvicinarsi per paura che gli toccasse la parte dolorante. Dopo che gli ebbi parlato e lo ebbi aiutato a 258 liberarsi dalla tensione mentale, riuscì a rilassarsi e a sentirsi decisamente meglio.

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Il suo corpo aveva ancora bisogno di aiuto, ma Frodo continuò a guardarmi con sospetto mentre cercavo di toccargli la schiena. Utilizzai una tecnica estremamente utile con animali feriti o spaventati e che tendono a mordere o a rivoltarsi se li si tocca direttamente. Dopo avergli spiegato ciò che stavo per fare (passo fondamentale prima di procedere), accarezzai l'aria a pochi centimetri dal suo corpo, dall'inizio alla fine della spina dorsale e in altre parti del corpo, seguendo il flusso naturale di energia. Così facendo, riuscii a fare rilasciare parte dell'energia bloccata e a diminuire la tensione della colonnavertebrale.Il problema di Frodo non poteva tuttavia essere risolto in una sola seduta; tornai da lui altre tre volte. Lentamente, riuscii a toccargli la schiena senza che lui obiettasse e così potei allentare la tensione dei muscoli, per permettere loro di funzionare in modo più equilibrato, particolarità che spinse le vertebre a trovare un migliore allineamento.Dopo la prima visita, la padrona notò che l'appetito del cane era aumentato e che svuotava la ciotola avidamente. Le consigliai di aggiungere alla pappa degli integratori alimentari, quali la farina di: 259 ossa e la vitamina E per calmarlo e favorire la guarigione di muscoli e ossa.Nel giro di poche settimane, il cambiamento nel fisico del cane divenne evidente. La parte terminale della schiena e le zampe posteriori si erano irrobustite e non appoggiava più tutto il peso del corpo in avanti.La cosa più incredibile fu che si calmò moltissimo, abbaiando solo quando degli sconosciuti entravano in casa. Durante l'ultima visita, si lasciò toccare in tutto il corpo. Era decisamente rilassato e felice, come d'altronde lo erano la sua padrona e i vicini.I risultati di queste cure casalinghe possono essere stupefacenti, soprattutto se affiancate da attenzione allo stato di salute generale, cure veterinarie e «chiacchierate» per localizzare e chiarire il lato mentale o spirituale del problema.Nel seguire questi procedimenti, siate comprensivi ma cercate di mantenere il giusto distacco emotivo per potere essere efficaci. Proiettare la vostra ansia può prolungare la malattia aumentando la dipendenza da voi dell'animale. Rispettate l'individualità e la capacità del vostro amico a quattro (o due) zampe di curare il proprio corpo, con il giusto aiuto, e osservatene le reazioni positive.2607II futuro delle forme di vita sulla terraAnimali e bambiniI bambini perdono la capacità infantile di comunicare con gli animali anche a causa dell'atteggiamento negativo degli adulti e della mancanza di esposizione positiva agli animali. Anche quando i genitori amano realmente gli animali e li trattano come esseri simili a loro, la capacità di comunicazione del bambino può essere ostacolata dall'abuso o addirittura dall'assenza di utilizzo di tale capacità, oppure dalla mancanza di un insegnamento adeguato su come comunicare con gli animali.In un centro immaginario di insegnamento alla comunicazione con gli animali per genitori e figli, bambini e ammali verrebbero incoraggiati a seguire le loro tendenze naturali, owerossia il loro interesse nella comunicazione con altre forme di vita. A uomini e animali verrebbe insegnato a comunicare in modo corretto e a comportarsi positivamente nei confronti l'uno dell'altro.Quella che segue è l'esposizione di alcuni risulta263ti derivanti dal rapporto naturale instauratosi fra bambini e animali.Nel 1978, ai miei corsi di danza e movimento corporeo partecipava anche Debbie, una giovane donna in dolce attesa. Pochi mesi dopo la nascita della bambina, Debbie riprese le lezioni, portando con sé la neonata. Pasha, il mio afgano che ai tempi aveva sei mesi, era sempre felice di vedere la piccola e la salutava saltellando da una parte all'altra. Dal canto suo, Samantha, così si chiamava la

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bimba, cercava di ricambiare come poteva l'entusiasmo del cane e allungava una manina per accarezzarlo. Quando erano insieme erano entrambi allegri e gioiosi.La prima volta che Samantha vide Miei, si buttò addosso a quest'ultima, un tenero cucciolone di otto mesi... Spiegammo allora alla bimba che Miei era piccola come lei e che doveva essere trattata con delicatezza. Era il primo incontro di Miei con un bambino e volevo che tutto andasse bene. Sotto la nostra guida, Miei e Samantha iniziarono a stringere amicizia.Anche Joan, un'altra amica che seguiva i corsi di danza, adorava i miei cani. Reme, il suo bimbo, aveva circa cinque mesi quando vide Pasha per la prima volta (il cane era invece intorno ai quindici 264mesi). Fu amore a prima vista, anche se dovemmo frenare l'ardore di Pasha per evitare che con la sua grande mole travolgesse il piccolo. Un giorno, quando Joan venne per una lezione, Reme raggiunse a gattoni Pasha, che dopo avere salutato il bimbo con la solita esuberanza, se ne stava sdraiato tranquillo. Reme guardò Pasha e Pasha guardò Reme, comunicando totalmente come esseri viventi, indifferenti alle loro diversità come specie animali. A un certo punto, Reme battè la mano sulla zampa di Pasha e quest'ultimo imitò il bambino battendogli a sua volta la zampa sulla mano. Era un piacere osservare quanto si divertissero.Naturalmente è necessario insegnare sia al bambino che all'animale come comportarsi vicendevolmente, onde evitare di farsi del male lasciandosi trasportare dall'affetto e dall'entusiasmo. Un giorno, Miei, che all'epoca aveva pochi mesi, iniziò a guaire improvvisamente: Reme le stava tirando il pelo. Mostrammo al piccolo come accarezzare delicatamente il cane e spiegammo a quest'ultimo che non era obbligato a sottostare alle angherie, per quanto affettuose, del bambino e che se lo desiderava, poteva allontanarsi.È necessario rispettare sempre le differenze fra le specie e regolarsi di conseguenza. I cuccioli di uomo amano afferrare e tirare ed esplorare il mondo che li 265 circonda, mentre altri piccoli amano annusare, leccare, saltare, masticare e giocare. In mancanza di supervisione, il primo incontro fra due specie diverse può concludersi in un fiasco completo. È necessario tenere in considerazione gli schemi comportamentali di ogni specie e le esigenze individuali. Mostrare a un bambino come avvicinarsi a un animale in modo accettabile per entrambi, significa mettere le basi per la nascita di una grande amicizia. La comunicazione telepatica sulla quale si fonda il rapporto bambinoanimale crescerà con il bambino, a patto che venga stimolata e rispettata.I risultati del contatto precoce di Samantha e Reme con gli animali saltarono all'occhio nel corso di una festa a casa mia. Erano presenti numerosi bambini, fra i quali Samantha, che allora aveva poco più di due anni, e Reme, che ne aveva uno e mezzo. Anche Miei aveva superato l'anno e perciò i bambini avevano a che fare con due cani di notevole stazza. Quando Samantha voleva qualcosa da mangiare, avvertiva i cani di non toccare ciò che era suo e si avvicinava al tavolo facendosi largo gentilmente fra i due amici a quattro zampe. Anche Reme parlava e si muoveva fra i cani con estrema sicurezza.Mi resi conto di quanto i due bambini fossero! 266 ^ormai in sintonia con i cani, quando vidi una bimba di due anni e mezzo circa, avvinghiarsi alla madre appena i cani si avvicinavano, nonostante lo facessero con delicatezza. Era chiaro che la piccola non aveva un rapporto positivo con gli animali.Grazie all'educazione giusta, ho visto una bimba di dodici mesi camminare e giocare fra nove cani senza che vi fosse bisogno di controllo. E possibile incoraggiare la comunicazione dei bambini con gli animali mostrando un atteggiamento positivo nei confronti degli appartenenti ad altre specie. Iniziate con animali di cui potete fidarvi e lasciateli gradualmente in compagnia dei piccoli, limitandovi a controllare.Non permettete che i bambini, spinti dall'entusiasmo, facciano del male agli animali o non mettete questi ultimi in situazioni dove, per sfuggire alle eccessive dimostrazioni di affetto dei piccoli, si vedano obbligati a mordere o

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graffiare. La paura di bambini o adulti per gli animali o di questi ultimi nei confronti dei bambini può essere superata creando situazioni di contatto sicure.Spiegate a bambini e animali ciò che desiderate da entrambi nei confronti gli uni degli altri. Siate pazienti e appellatevi alla loro collaborazione e comprensione: rimarrete stupiti dai risultati.267AUomini e animali coesistono in questo mondo e per comprendersi meglio reciprocamente è necessario creare le opportunità per comunicare in sicurezza. Credo fermamente che arriverà il giorno in cui tutte le specie saranno più vicine grazie alla reciproca collaborazione e quel giorno non esisteranno più barriere. Vivremo gli uni accanto agli altri liberamente. Riuscite a immaginare quest'era di totale armonia fra le specie? • ;?L'uomo e il suo complesso di superiorità «Preparatevi a un salto spirituale in regioni inesplorate. Se ciò che leggerete vi sembrerà eccessivamente irreale, non consideratelo, o accettatelo come mia esperienza personale per stimolare ulteriori riflessioni. Forse le mie parole vi aiuteranno a capire un paio di cose che riguardano il vostro amico a quattro zampe o a due e che fino a oggi non vi sono state ancora chiare.Alcune persone trovano estremamente difficile assumere il punto di vista di un animale o immaginare come sarebbe la loro vita se non appartenessero alla, 268 —^r«specie umana. La classica domanda che mi pongono è, «Perché mai un uomo dovrebbe volere essere un cane, un gatto o un uccello? È degradante». Questi individui considerano la forma umana la più intelligente e avanzata e ritengono inferiori gli esseri nonumani.Un simile concetto nasce forse dalla teoria della reincarnazione o da filosofie e religioni secondo le quali gli esseri si evolvono da forme corporee più semplici (inferiori) a forme più complesse (superiori) o secondo le quali non è possibile raggiungere la completezza spirituale finché si è umani. Il presupposto alla base di tali concezioni è la visione dell'uomo come essere prescelto e di tutti gli altri come esseri relativamente inconsapevoli della loro identità o semplicemente inconsci.La mia esperienza con gli animali mi ha insegnato che niente di tutto ciò è vero. Esseri che hanno avuto corpi umani ora potrebbero avere forme animali, o viceversa, per svariati motivi e senza schemi generali applicabili a tutti i casi.Alcune persone, incapaci di vedere il rapporto di interrelazione che unisce tutti gli esseri, ritengono inoltre che animali, piante e minerali contribuiscano ben poco alla vita. Sono convinti che gli uomini creino i giochi migliori e più grandi, che abbiano più scelte a disposizione e si divertano di più, e per 269—questo sarebbe noioso se non limitante essere qualcosa di diverso da ciò che è l'uomo.Questo «complesso di superiorità» impedisce all'uomo di osservare e capire realmente ciò che sono gli animali e inibisce l'apprendimento e l'arricchimento che potrebbe trarre da uno stretto legame con essi.Prima di esporre il mio punto di vista e le mie esperienze sul perché gli esseri assumano forme animali, vorrei farvi vivere un'esperienza che potrebbe ampliare la vostra opinione su questo argomento.Immaginate di essere al di fuori dell'universo fisico (per esempio, a duemila chilometri dalla terra) impegnati a osservare il mondo materiale sotto di voi e a fecalizzare la vostra attenzione sui corpi che voi, e altri esseri, guidate da un posto all'altro su pianeti come il nostro. Osservate come assomiglino a microscopici puntini. E ora ditemi, qual è la differenza fra fare funzionare puntini umani e non umani? Da questa angolazione più estesa, dove sta l'affare nell'essere umani?

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Ora eseguite l'operazione contraria e invece di allontanarvi, avvicinatevi alla terra ed entrate in una colonia di formiche. Osservate la loro attività e prestate attenzione al loro scambio di comunicazioni. Notate la complessità dell'interazione sociale, della collaborazione e della rivalità. Avvertite le emozioni270se la varietà dell'influenza reciproca sul pensiero. Tutto ciò vi ricorda qualche altra specie alla quale siete particolarmente legati?Spingetevi oltre e scoprite l'influenza reciproca e gli umori di esseri microscopici quali i microbi. Osservate le differenze e le affinità con la vostra esperienza umana.Nel momento in cui ci si cala nella vita di altre creature (animali, piante o minerali) è meraviglioso scoprire quanto la vita possa essere affascinante anche da quelle diverse prospettive. La vita umana non è l'unica forma di vita; è parte della rete di esperienze. Lo spirito fluisce in tutte le forme di vita, e una volta liberati da ogni travestimento, abbiamo tutti la stessa essenza.Di vita in vitaQuello che segue è un elenco di motivazioni per assumere, da una vita all'altra, forme di vita diverse.1. Familiarità con il gioco. Per esempio, l'essere stato un cavallo per secoli e per questo essere in_,— 271 ¦grado di adottare facilmente come propri quello stile di vita e quell'identità.2. Desiderio di essere vicino ad altri esseri (per esempio, come amico dell'uomo). Essere nati sotto forma di cane, gatto o cavallo è un modo semplice per riunirsi su una base diversa, o più vantaggiosa, rispetto al nascere bambini. Alcuni esseri che appaiono come cani, gatti o uccelli degli uomini sono guardiani o compagni fedeli e vogliono servire i loro «padroni» in ogni modo. Potrebbero avere vissuto insieme in precedenza come amici, fratelli, amanti o coniugi. Ho notato che gli individui più consapevoli spiritualmente attraggono animali altamente consapevoli e che spesso sono stati con loro in passato, a volte come esseri umani.Un gatto che conobbi aveva il compito di guidare la crescita spirituale del suo padrone. Quando quest'ultimo si allontanava dal cammino che gli avrebbe permesso di crescere spiritualmente, il gatto si ritraeva, rifiutava di comunicare e si comportava quasi da «nemico» fino a quando il padrone non riprendeva la retta via.Quando vivevo a Los Angeles, ogni mattina Pasha entrava in camera mia e mi appoggiava una'¦ 272 :____zampa sul viso all'ora che avevo stabilito la sera precedente per assicurarsi che rispettassi il programma. Se lo mandavo via perché volevo dormire ancora un po', tornava indietro dopo dieci minuti pronto a svegliarmi.Molti animali desiderano aiutare e persino illuminare altri esseri e si dedicano totalmente al benessere del loro compagno umano.3. Situazione di blocco a causa di passati eventi traumatici e obbligo ad assumere quel determinato corpo.Un particolare aspetto di ciò è quando degli esseri che sentono di avere trasgredito nei confronti di una persona o di un animale fanno penitenza apparendo in quella particolare forma nella vita successiva. Il ricco tiranno potrebbe così diventare un poveraccio. Conobbi un coniglio estremamente infelice per dovere vivere rinchiuso in una gabbia. Nella sua vita precedente era stato una volpe, uccisa mentre aggrediva un coniglio in una gabbia. Si era sentito in colpa per avere attaccato una preda che non aveva possibilità di fuga, ma un attimo dopo si era ritrovato dietro le sbarre ad agitare il naso e a fissare gli umani che si prendevano cura di lui.In uno zoo, vidi un giaguaro passeggiare nervosa273mente avanti e indietro all'interno della gabbia. Provai una grande pena, così mi sedetti su una panchina davanti alla sua prigione e gli chiesi perché si trovasse là. Mi giunsero immagini di caccia di frodo a svariati felini, fra cui anche i giaguari, in quella che era stata la sua vita passata sotto forma di

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uomo. Sebbene provassi compassione per il suo stato di sofferenza, capii che era stato lui stesso la causa del suo male. Le ruote di quel grande ingranaggio che è la vita sembrano girare per aiutarci a scoprire e imparare i mille modi per sperimentare l'esistenza con comprensione e compassione.4. Desiderio di vivere svariate esperienze o semplicemente di divertirsi volando per un paio d'anni come un'aquila, guizzando leggeri come una lucertola o correndo a più di cento all'ora come un ghepardo, apprezzando ogni avventura e il lato estetico delle diverse forme di vita. Turni, il mio amico criceto, verso un anno e mezzo di età venne colpito da una fastidiosa tosse che sapevo preludeva a una sua rapida fine. Gli chiesi se volesse farsi un giro nel bosco, invece di morire lentamente nella gabbia. Quando disse che sarebbe stato divertente, lo avvertii che correva il rischio di essere catturato da svariati predatori. 274 fQuella sera, lo sentii frusciare fra le foglie, mentre fra un colpo di tosse e l'altro si allontanava dalla sicurezza della gabbia. Lo seguii per assicurarmi che fosse consapevole del fatto che probabilmente stava andando incontro a una morte violenta. Lui capì e si diresse verso di me ma poi, all'ultimo momento, cambiò idea e puntò deciso verso il iitto degli alberi.Al mio risveglio, il mattino successivo, sentii che era stato ucciso dopo essersi divertito per poche ore nel bosco. Appena mi misi in contatto con lui, mi trasmise l'immagine di un procione, che l'aveva mangiato. Il procione l'aveva catturato e lui aveva lasciato il suo corpo e dall'alto osservava ciò che accadeva sulla terra. Era rimasto così incantato dalla bellezza del procione, che aveva deciso che quella sarebbe stata la sua prossima forma fisica.5. Confusione in seguito a una morte dolorosa o improvvisa che porta a calarsi nel più vicino corpo disponibile.6. Desiderio di osservare la vita da un punto di vista comodo e sicuro, di prendersi insomma una pausa.Ho conosciuto dei cani felici di avere dei padroni che li consideravano come niente di più di sem275piici «cani» e che per questo non nutrivano particolari aspettative nei loro confronti. Un simile atteggiamento permetteva ai cani di rilassarsi e di avere il tempo per riprendersi o per meditare sulla loro ultima esperienza di vita. Alcuni esseri tirano le somme nel regno spirituale fra le vite, mentre altri lo fanno nell'incarnazione successiva, quando ormai sono «fuori dalla mischia».Mi è capitato di incontrare un cavallo che non voleva fare nessuna delle attività che gli uomini si aspettavano da lui. Quando era un uomo e dal suo punto di vista osservava i cavalli, pensava conducessero una bella vita, impegnati a pascolare e a meditare. Ed era quella la vita che voleva fare ora. Si ritrovava invece a dovere venire nuovamente a patti con gli uomini, sebbene fosse proprio ciò a cui aveva voluto sfuggire.7. Inconsapevolezza o desiderio di nascondersi. Molti esseri non hanno possibilità di scelta riguardo alla vita che conducono. Non hanno idea del perché si trovano qui, chi sono o che cosa fanno.Esistono infiniti motivi per assumere una forma animale piuttosto che un'altra e sono tutti validi e indiscutibili.276Armonia e unitàGli animali hanno molto da insegnarci e nell'osservarli possiamo restare stupiti dal loro desiderio di adempiere un compito, di aiutare gli uomini con devozione e lealtà, di donare amore e di essere amati, di accettare gli uomini per quello che sono, di divertire con i loro giochi e il loro amore per la vita e di rendere felici chi li circonda.È per me un privilegio essere amica di animali saggi e meravigliosi. È sorprendente come molti animali dalle forme possenti (cavalli, elefanti, balene ecc.) scelgano di collaborare con gli umani, nonostante siano spesso oggetto di abuso proprio da parte di questi ultimi. La loro capacità di perdonare e continuare a insegnare e aiutare è spesso al di là dell'umana comprensione. Gli animali selvatici possono essere apprezzati anche per la loro bellezza, per la

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meravigliosa esperienza di capire i loro schemi di vita e i loro punti di vista, per il loro ruolo nel mantenere l'equilibrio e l'unità della vita sulla terra e per la completezza e l'appagamento che proviamo nel legarci a loro.In generale, non posso dire di avere scoperto che gli animali nonumani siano esseri inferiori. Ho277Tinfatti conosciuto molti animali più intelligenti, sensibili e decisi degli uomini e in grado di godersi pienamente la vita, a differenza di molti esseri umani. Inoltre, è divertente calarsi in corpi diversi e lanciarsi in nuove esperienze; per esempio, saltare come una rana per potenziare le proprie capacità ginniche, o essere agile e feroce come una tigre per controllare meglio il gioco umano. Ognuno di noi è importante per completare l'altro.Gli animali sono individui con storie personali e comunicando con loro ed «essendo» loro, possiamo imparare molto. Più comprendiamo e apprezziamo la vastità dell'esperienza delle infinite forme presenti nell'universo e più partecipiamo all'immensità della creazione, dove lo spirito si esprime nella sua completezza.La mia speranza è che nel mondo si diffondano sempre più comprensione, illuminazione, armonia e gioia di vivere insieme. Siamo tutti anima.IndiceIntroduzione. Due parole agli amatili degli animali pag. 71. La natura della comunicazione con gli ani mali . . » 112. Ristabilire la comunicazione telepatica........ » 353. Guida alla comunicazione con gii animali ..... » 814. Mostrare che capiscono ................... » 1175. Prevenzione e miglioramento della vita....... » 1716 Esigenze fisiche e problemi comportamentali ... » 2277. Il futuro delle forme di vita sulla terra........ » 261278279