SM PREVIEW 2014
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Collezioni BRIDAL 2014
ANTONIO RIVAIl tratto dell'eleganza
RENATO BALESTRAAmbasciatore di stile
ANNO 5 N° 4 | 2014WWW.SPOSIMAGAZINE.IT
CONTENT SSPOSI MAGAZINE V EDITION
INTERVIEW
INTERVIEW
INTERVIEW
ANTONIO RIVA
Bridal | her
148
92
43
58
walkajustIt’ s not
mariage56
81
Bridal | him139
130
Eaude
“I DO” IN A SWIMSUIT
Chi veste
INTERVIEW
RENATOBALESTRA
la sposa?
jewels
CONTENT S
INTERVIEW
VINCENT BILLECI
Fashion177
358
HOME
Check-in
ANGELO GARINI
401
298 CHIARA MACI
INTERVIEW
168
387
GIOVANNI VITALE INTERVIEW
195wishlist
INTERVIEW
215
Wedding party319
Abiti che raccontano la tradizione, che sorprendono nelle forme, che tratteggiano i contorni
di una donna elegante e raffinata. Abiti senza tempo, belli e preziosi come delle opere
d’arte. Antonio Riva, da vent’anni indiscusso protagonista delle passerelle di tutto il mon-
do dedicate alla sposa, svela alla nostra redazione quelle che, secondo lui, sono le nuove
tendenze per il 2014, mostrando una collezione che attinge a piene mani dagli Anni Cin-
quanta, composta da abiti dai volumi strutturati, con gonne ampie e strascichi lunghi. E ci racconta perché
il velo è un accessorio che non deve mancare mai.
Le sue spose non hanno tempo
né spazio. I suoi abiti sono figli di
una modernità che nasce dagli
insegnamenti del passato, capi ogni
volta ricercati e preziosi. Lo stilista apre ai
lettori di Sposi Magazine le porte del suo atelier e li conduce lì dove il suo tratto prende forma. La forma
dell’eleganza.
ANTONIO
RIVAil tratto dell’ eleganza
di P
aola
Pizz
o
58 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
“Mi sono ispirato agli anni
Cinquanta. Ho dato forma ad
una collezione che si muove in
direzione di abiti ampi, le cui
forme ricordano quelli da ballo.
Si tratta di capi che si sviluppano
su volumi diversi, le gonne si
ampliano e gli strascichi si allun-
gano, pur mantenendo la pulizia
delle forme. Una collezione che,
comunque, non perde mai di vi-
sta quelle caratteristiche, come la
semplicità, che sono prerogativa
di tutte le mie creazioni”.
“In questi ultimi tempi si avverte,
come non mai, una gran voglia
di tornare alle origini. Perché
secondo me c’è una gran voglia
di tornare alle origini. Arriviamo
da un periodo in cui il minimal ha
dominato, caratterizzato da spose
che all’altare si sono presentate
prive di qualsivoglia infrastruttu-
ra. Adesso, invece, le donne desi-
derano qualcosa in più: sono alla
ricerca di quei dettagli in grado di
farle sognare in quello che, anco-
ra oggi, è sentito e vissuto come
un giorno diverso dagli altri”.
01.
02.
03.
COSA DEVE ASPETTARSI LA SPOSA CHE QUEST’ANNOSCEGLIE DI INDOSSARE UNO DEI SUOI ABITI?
PERCHÉ UN RITORNO AGLI ANNI CINQUANTA?
I TESSUTI SU CUI HA PUNTATO?“Sono preziosi. Ho optato per organza e mikado. Proprio
quest’ultimo è nobile e pesante, due caratteristiche che per-
mettono di realizzare abiti particolarmente strutturati”.
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SPOSIMAGAZINE 59
INTERVIEW
SI NOTA UNA CERTA TENDENZA AD ACCORCIARE GLI ORLI, ANCHE LEI HA DATO UN TAGLIO ALLE GONNE?“No, anzi. Come dicevo, ho aumen-
tato i volumi e allungato gli strascichi.
L’abito resta rigorosamente lungo, così
come quasi impone la tradizione del
matrimonio celebrato in chiesa”.
“La sposa che si rivolge a noi è quella
che, insieme al proprio partner, orga-
nizza matrimoni curati in ogni detta-
glio. Chi opta per una cerimonia reli-
giosa, poi, lo fa perché lo sente davvero.
In questo caso, si tratta di una donna
che non vuole né deve trascurare due
elementi essenziali: l’abito e il velo”.
IL MATRIMONIO IN CHIESA, DUNQUE, NON PERDE IL SUO APPEAL?
IL VELO CONTA COSÌ TANTO?“Un abito senza velo è come un quadro
senza cornice. Si tratta di un elemento
che completa l’immagine, oltre ad ave-
re un forte significato religioso”.
04.
05.
06.
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60 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
MI VIENE DA PENSARE, A QUESTO PUNTO, CHE NELLA SUA LINEA ACCONCIATURE E ALTRI TIPI DI DETTAGLI SI RIDUCONO AL MINIMO. SBAGLIO?“Io sono per la semplicità assoluta.
In questa nuova collezione tutto si
riduce al minimo, perché la ragazza
deve restare se stessa anche mentre
indossa il suo abito da sposa”.
IL MATRIMONIO, DUNQUE, RESISTE ALLA CRISI DI QUESTI ULTIMI ANNI?“In un certo senso. C’è, però, un approccio diverso al costo.
Adesso la sposa guarda al prezzo dell’abito ed è per questo che
abbiamo rivisto ed ottimizzato i costi di produzione e vendita.
Ciononostante, la qualità resta quella dell’alta sartoria che da
sempre è al centro della nostra produzione”.
IMMAGINO CHE LA TRADIZIONE TORNI ANCHE NELLA SCELTA DEI COLORI…“Quest’anno abbiamo optato per
il bianco latte, un colore non ottico
e molto caldo. Una sfumatura che
piace molto alle nostre clienti e che
perciò abbiamo proposto nella colle-
zione 2014, è quella del color cipria:
una nuance impalpabile che, però,
conferisce una nota di freschezza
all’abito”.
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SPOSIMAGAZINE 61
INTERVIEW
Dovrete sedurlo ogni giorno, perchè la passione non deve mancare mai.
Non importa se il vostro fidanzamento è durato due mesi o dieci anni, la prima notte di nozze non
si può sbagliare. In tutti i sensi. Mentre gli uomini piombano nella loro ansia da prestazione,
per le donne l’errore non è concesso nella scelta della lingerie da indossare. Il colore è il primo dettaglio da cui partire
per creare la mise più giusta. La palette, come da tradizione, spazia dal bianco al nero, passando attraverso le diverse
tonalità di avorio e cipria. Tutto dipende da che tocco vorrete dare alla serata. Per chi desidera non perdere quell’alone
di purezza che si è messa su con l’abito da sposa, il bianco è la nuance giusta: estremamente delicato, conferisce alla sposa quel tocco di
sexy Lolita. Il nero, al contrario, è per chi vuole stupire il partner e trascorrere con lui ore di puro divertimento: della serie, per annoiarci
con i conti di fine mese c’è ancora tempo.
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di Paola Pizzo
72 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
SexNIGHT
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Effetto vedo non vedo,
trasparenze sensuali
e chic, invece, sono
garantite a coloro
che opteranno per
leggere sottovesti o
ridottissimi baby doll.
Va benissimo, però,
anche tutta la gamma
di reggiseni e slip in
coordinato. In questo
caso, il consiglio è di
optare per completi più
particolari, con qualche
lavorazione o in tessuti
pregiati.
Qualsiasi sia il
vostro stile, però,
solo una cosa non
dovrete dimenticare.
Una chiccosissima,
smaliziata, e perché no
divertente, giarrettiera.
E per la prima notte di nozze scegliete la mise più giusta per svelargli che sposa sarete.
E poi c’è il nude
look di colori come
cipria e avorio,
scelta perfetta per
le donne che non
amano i fronzoli
e vogliono essere
le protagoniste
assolute, in
grado di sedurre
il loro uomo a
prescindere da
ciò che indossano.
Deciso il colore,
bisogna stabilire
cosa indossare.
E anche in questo
caso c’è solo
l’imbarazzo della
scelta. Per chi ci
tiene a definire
la silhouette –
anche se, in linea
di massima, lo
sposo conosce
alla perfezione il
corpo dell’amata
– il consiglio è di
puntare su body,
corpetti e bustini.
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>La
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SPOSIMAGAZINE 73
BRIDALHER
c’è
Hanno un piglio decisamente più sbarazzino, ma non per questo
mancano di eleganza. E probabilmente, sono la soluzione migliore
per chi decide di non sposarsi in chiesa, o magari convola a nozze
per la seconda volta. Certo, restano anche la scelta più azzeccata
per tutte quelle donne che non temono di osare e hanno nelle loro
corde una certa autoironia (e un pizzico di sicurezza in più) che si traduce in
sfrontatezza e voglia di sorprendere. A tutte queste future spose, le collezioni
2014 propongono gli abiti corti. I tessuti preziosi riducono il loro spazio di
azione, gli orli si accorciano anche fin sopra il ginocchio e protagoniste diventano
le forme inusuali, i tagli inaspettati e le applicazioni più ricercate.
Perchè, però, non mostrarle?
Il 2014 è l’anno degli orli che si accorciano,
di abiti pregiati ed eleganti ma nello
stesso tempo inaspettatamente sexy.
oltre leGambe di più
Ammaliante,
seducente e
anche un po'
eccentrica, è
la donna che
indossa uno
degli abiti più
corti della linea
firmata Lusan
Mandongus.
E ad essere
scoperta è anche
la schiena...
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122 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Gioca tutto sul vedo
e non vedo la donna
di David Fielden, per
un look al limite tra il
castigato e il malizioso.
La maison, infatti,
affida tutto alla scelta
del pizzo sangallo: da
un lato, il tessuto è
adattato ad un abito
corto al ginocchio, che
copre le spalle e il collo
e si contraddistingue
per le sue forme
rigorose; dall’altro,
però, è lasciato intatto
nella sua consistenza,
così da celare appena le
gambe della sposa.
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SPOSIMAGAZINE 123
BRIDALHER
Tra le proposte più
gettonate di questa
stagione ci sono,
certamente, gli abiti
corti davanti e lunghi
sul retro. Lo stilista
Giuseppe Papini
opta per un modello
dalla forma semplice,
che alla vista appare
leggero da indossare.
Il corpetto è a forma
di cuore e la vita è
delineata da una
semplicissima fascia di
tessuto ton sur ton.
Da lì, poi, si apre una
gonna molto morbida,
che lascia le gambe
scoperte davanti e il cui
orlo è bordato in pizzo.
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saita
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124 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Divertente, elegante,
fuori dagli schemi.
È la sposa che sceglie
di vestire gli abiti della
stilista parigina
Suzanne Ermann.
I suoi vestiti corti al
di sopra del ginocchio
sono di un bianco
splendente e le loro
linee rette vengono
spezzate da insoliti e
stravaganti riccioli di
tulle. A dare quell’irre-
sistibile tocco bon ton
ci pensano i lun-
ghissimi guanti velati
che coprono quasi tutto
il braccio. Il risultato
è un effetto optical,
ma decisamente
ammaliante. Très chic.
>Abito di Suzanne Ermann
>>
SPOSIMAGAZINE 125
BRIDALHER
wa lkajust Che non sarà una semplice passeggiata (o una passeggiata
semplice, scegliete voi il senso) lo sapete tutte. Non cadere
mentre attraverserete la navata non è un’impresa da poco. E
soprattutto non lo sarà non inciampare durante il percorso
della vostra nuova vita in due. Le cose, però, si affrontano un
passo alla volta e allora, per cominciare, facciamo il primo:
approfittiamo di questo spazio per scegliere la scarpa giusta
per le vostre nozze! Tutto dipende dal carattere, da quanto
vorrete essere estrose o, al contrario, semplici.
It’ s notSpopolano, ad esempio, le scarpe impreziosite da applicazio-
ni di strass, Swarovski, piccole gemme che ricordano i cri-
stalli: è il caso delle preziose collezioni firmate Greymer. La
maison propone sandali importanti per le loro forme quasi
barocche, accompagnate da applicazioni che danno luce alla
calzatura.
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di Paola Pizzo
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130 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
wa lkRicami, Swarovski e applicazioni ton sur ton smorzano i calmi toni del bianco. Ampia la scelta per chi non sa decidersi tra open toe e décolleté, scarpe con plateau o senza.
Cristalli e Swarovski,
però, si fanno spazio
tra i pizzi e i tulle delle
scarpe firmate Serrese.
Caratteristica di diver-
si modelli pensati per
la sposa, quest’anno, è
il ricamo. Può impre-
ziosire tessuti velati
che al piede conferi-
scono un effetto nude
look, come nel caso
di Nando Muzi; può
essere realizzato nello
stesso tessuto della
scarpa, per un allure
decisamente più classi-
ca e bon ton, si pensi
a Menbur; o, ancora,
può essere il risultato
di un effetto ottico
che nasce da una
pregiata pelle traforata
a dovere, come nella
proposta dei
Fratelli Rossetti.
Decisamente roman-
tica, poi, tutta la serie
di scarpe monocromo,
che affidano l’esercizio
dell’estro all’applica-
zione di fiocchi e fiori
ton sur ton. Anche in
questo caso maestra è
la collezione Menbur,
ma non è affatto da
meno l’elegantissima
scarpa disegnata da
Pura Lopez.
Tra le decine di
proposte di maison e
designer comunque
non temete, troverete
tutte una risposta
agli eterni dilemmi
delle fortunate in
procinto di scegliere
le loro scarpe: open
toe o décolleté? Con
plateau o senza? Tacco
a spillo o kitten heel?
Non vi resta solo che
chiedere!
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>Greymer
>Nando Muzi
>Fratelli Rossetti | Zalando
>Menbur | Zalando
>Pura Lopez | Zalando
SPOSIMAGAZINE 131
BRIDALHER
feetFunNy
Nell’era dell’unconventional, dove
sorprendere è diventato un diktat e non
passare inosservati anche, c’è una tendenza
che comincia a spopolare tra le fanciulle in
procinto di raggiungere l’altare: sotto l’abito,
a sorpresa, indossare un paio di scarpe
originali, che possano attirare l’attenzione e
far parlare le invitate per la stravaganza di
colori e forme.
Ecco, così, che accanto ai modelli nelle tinte
più disparate e lontane dal bianco, fanno la
loro comparsa le scarpe in cui la pacatezza
del colore per eccellenza delle spose è
smorzata da disegni, stampe e applicazioni
quanto mai azzardate. Basti pensare, ad
esempio, a due modelli della linea Iron First:
nelle “Digi Skull”, ad esempio, i protagonisti
sono dei teschi optical, composti da una serie
di coloratissime micro paillettes; l’unicità
delle “Distant Memory”, invece, sta nelle
borchie applicate su tutta la scarpa, un’open
toe con plateau e con dei teschi stampati
sulla pelle.
Per chi vuole essere particolare ma non
spingersi così oltre, è possibile virare verso
un altro modello eccentrico però dai toni
più sobri: quello di Jean Michael Cazabat.
La scarpa, rigorosamente in pelle bianca, è
caratterizzata dalla presenza di una serie di
applicazioni in metallo dorato. Sembrano
quasi parti di una normalissima zip.
Quest'anno, però, si respira anche un'aria
retrò, che si traduce in scarpe dal taglio
decisamente vintage. E, per i tempi di oggi,
abbastanza inusuali.
È il caso, ad esempio, del modello "Nakama"
di Chie Mihara: un paio di mocassini con
tacco basso e quadrato, resi più eleganti e
femminili dall'applicazione di un fiocco in
punta. Da non sottovalutare, infine, neppure
i modelli con tacco d'Orsay: lasciano scoperti
entrambi i lati del piede o solo uno, nella
maggior parte dei casi quello interno. Lodi
ne propone un paio impreziosito da alcuni
eleganti Swarovski.
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>Chie Mihara
di Paola Pizzo
Sotto l'abito, a sorpresa, compaiono scarpe quanto mai azzardate, con disegni, stampe e applicazioni decisamente originali. Ne abbiamo scelti alcuni modelli per voi, insieme al team di Zalando.
134 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
“I DO” SWIMSUIT
IN A
Lingerie bella ma
scomoda? Tulle
ingombranti
e gonne così
pesanti da far
sentire caldo ad un esquime-
se? Se decidete di sposarvi
al mare, tutto questo sarà
soltanto un brutto spaurac-
chio. Soprattutto se avrete il
coraggio di farlo in bikini!
Per le spose meno tradizio-
naliste e – ammettiamolo
– con dei fisici scolpiti come
un’opera d’arte, belli da moz-
zare il fiato, arriva una nuova
proposta: il bridal bikini.
Negli Stati Uniti è di gran
tendenza già da qualche
tempo, ma sono sempre di
più le maison che propongo-
no collezioni di costumi da
bagno interamente dedicate
alle spose. È il caso, ad
esempio, dell’italianissima
Emamò, azienda nata nel
2001, capitanata dal diretto-
re creativo Emanuela Corvo.
Il look di base è, naturalmen-
te, total white. Un bianco
puro protagonista di tessuti
pregiati come la mussola, i
pizzi e il macramè.
Fondamentali, però,
diventano i dettagli:
pietre e Swarovski sono
applicati soprattutto
sulla parte superiore dei
costumi. E da padrone,
inevitabilmente, la fanno
anche i modelli proposti:
si va dal due pezzi a
fascia fino al più ridotto
bikini, anche se non
mancano gli interi che,
lasciando strategicamen-
te scoperti diversi punti
del busto, diventano i
modelli più eleganti e
sexy.
Si chiamano Bridal Bikini e sono la soluzione per tutte quelle spose che tengono più all’abbronzatura
che all’abito bianco!
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SPOSIMAGAZINE 81
BRIDALHER
Si può giocare con i tessuti, le nuance o il nodo della
cravatta, ma il tight e lo smoking restano quegli intra-
montabili classici che hanno il potere di trasformare
ogni sposo in uno stupendo principe azzurro. Il
loro stile senza tempo fa capolino nelle collezioni
disegnate dalle maggiori maison del settore. E ognuna, a suo
modo, li rivede da prospettive sempre nuove.
Le linee seguono la
figura e la delineano
con decisione.
I colori variano
dal grigio al nero,
passando per un
blu che può essere
cina o notte. Il vero
protagonista degli
abiti firmati
Pal Zileri, però,
è il tessuto: la maison
opta per lane dalle
finezze elevate
con tocchi leggeri
di calandratura,
lane viscosa
per lucentezze
tridimensionali e
sete naturalmente
brillanti.
Il risultato è un uomo
decisamente bello
da vedere, lo sposo
che tutte vorremmo
trovare all’altare.
Gli abiti hanno fit sofisticati, che seguono le linee del corpo e si sviluppano su tagli inediti. I veri protagonisti diventano i tessuti.
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>Abito di Pal Zileri
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142 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Ha una personalità
forte l’uomo che
indossa gli
abiti realizzati
dalla maison
Luciano Soprani.
L’atelier punta
tutto su un fit
sofisticato, dove
le proporzioni
accompagnano le
linee del corpo e i
tagli decisamente
inediti svelano la
ricerca stilistica
che sta alla base
della collezione.
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SPOSIMAGAZINE 143
BRIDALHIM
Elegante e ricercato,
ma con un tocco
moderno che lo
rende irresistibile.
È l’uomo che nel
giorno delle sue
nozze sceglie di
indossare un capo
Lebole. L’azienda
propone completi
a tre pezzi, che
giocano tutto sul
contrasto tra il taglio
classico delle forme
e l’accostamento
di nuance anche
assai diverse tra
loro. Così, la giacca
del tight si colora
di nero, mentre il
pantalone è proposto
in grigio e per il
gilet si predilige
un bianco sporco
rigorosamente en
pendant con la
camicia e la cravatta.
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144 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Linee
unconventional per
lo sposo pensato
da Carlo Pignatelli.
I netti contrasti
di colore, i tagli
delle giacche dal
piglio moderno
e i dettagli così
ricercati disegnano
i contorni di un
uomo sofisticato e
alla moda, che per
il suo look guarda al
futuro, rinnovando
la tradizione.
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SPOSIMAGAZINE 145
BRIDALHIM
Il colore a servizio
dell’eleganza e del
glamour firmato
Renato Balestra.
La vera novità della
collezione sposo
dello stilista è la
palette di nuance
impiegata nella
realizzazione degli
abiti. I toni dei blu
sfumano da quello
polveroso al blu
aperto, arrivando fino
all’intramontabile
blu Balestra, e si
accompagnano a
grigi cangianti
e grigi medi che
creano quella
giusta sfumatura,
per arrivare poi
al classico ed
intramontabile nero.
Il fascino è quello
del dandy, di un
uomo attento ad
ogni dettaglio: dal
fazzoletto che sbuca
fuori dal taschino,
al bastone con
l’impugnatura color
argento e un cilindro
poggiato sulla testa.
Archetipo pensa
proprio a tutto
quando disegna
il suo sposo,
contemporaneo per
la voglia di osare e
così magicamente
d’altri tempi per
l’immagine finale
che ne viene fuori.
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146 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Igioielli in un matrimonio sono prerogativa della sposa?
Niente di più sbagliato! Anche lo sposo vuole essere
impeccabile nel gran giorno. Basta seguire alcune
semplici regole di bon ton e scegliere accessori semplici,
che esaltino lo stile e diano un tocco glamour al futuro
marito. Promossi per lo sposo, di sicuro, i gemelli, che spesso
vengono regalati dalla sposa, dalla madre oppure rappresentano
un’eredità di famiglia, che viene tramandata di padre in figlio.
Si tratta di due “bottoni” che vengono accoppiati per allacciare
i polsini della camicia. Veri e propri gioielli che dall’Ottocento a
ora rimangono tra i pochi ornamenti concessi all’uomo.
Di solito, i gemelli da polso vanno abbinati al modello della
camicia indossata ed è preferibile che siano piccoli, raffinati e
che non siano smaltati, ma che abbiano possibilmente lo stesso
colore dell’orologio. Per chi indossa una camicia stile classico e
non è abituato a portare gemelli, esistono anche i copribottone,
che danno un tocco di eleganza alla camicia. Promosso come
gioiello per lo sposo anche l’orologio da polso, mentre quello da
taschino è ammesso soltanto se si tratta di un gioiello di famiglia.
L’orologio da polso è di solito il regalo classico che la sposa fa allo
sposo. Per questo motivo, così come la sposa porterà l’anello di
“PREZIOSO”UNO
SPOSO
fidanzamento, dovrà essere indossato il giorno delle nozze. Ma
come deve essere lo stile dell’orologio? Discreto ed elegante, in
metallo oppure in oro bianco. Molto raffinati si presentano anche
i cinturini in pelle che esaltano il pregio del quadrante, qualora
sia di particolare valore.
Simpatica anche la soluzione dell’orologio da taschino. Se ben
portato, infatti, dona un tocco di eleganza retrò, ma l’abbi-
gliamento deve esserne all’altezza, molto raffinato o spiritoso, ma
sempre elegante.
Chi non intende rinunciare alla tradizionale cravatta per il
gran giorno, può indossare un esclusivo fermacravatta oppure,
in alternativa, lo sposo che decide di indossare lo stravagante
plastron, cioè una cravatta più larga, può portare una spilla in
oro bianco con perla a goccia.
Bandito qualsiasi tipo di piercing, braccialetto, collana e anello
per lo sposo che vuole avere un look impeccabile e di classe.
Per finire, la fede nuziale, prezioso gioiello da portare per tutta la
vita al proprio anulare, ma soprattutto simbolo dell’amore eterno
tra i due innamorati, rappresenta l’ultimo gioiello da incorporare
al look finale dello sposo.
Quelli giusti, se indossati senza eccessi, sono concessi anche a Lui. Stiamo parlando dei gioielli per il grande giorno.
>Salvini
>Salvini
>Salvatore Ferragamo
di Ann
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208 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
di Marco Mazzola
REN
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BALESTRA
AMBASCIATOREDI STILE“Stupire è facile, rinnovarsi nella tradizione è un’ impresa”.
Così lo stilista ci racconta la sua moda. E sullo sposo non ha alcun dubbio: “Anche lui deve essere in perfetta sintonia con l’atmosfera della cerimonia.
Se vuole sorprendere non deve strafare”.
148 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Assolutamente no. Non era previsto se non per scom-
messa, appunto, e come tale non prevedeva alcuna
lungimiranza. Volevo soltanto vincerla e fermarmi là.
Essendo comunque una persona ambiziosa, non inizio
mai una cosa che so di non poter portare a termine e
adoro dedicarmi con entusiasmo a quello che faccio,
per farlo sempre meglio. Così, quando capii che con
la moda potevo andare avanti e non fermarmi ad una
semplice scommessa, mi sono buttato senza indugio.
L’arte, sicuramente. In qualsiasi forma: dall’architettu-
ra alla pittura, dalla scultura alla musica. Soprattutto
la musica. Il mio sogno era diventare concertista, tant’è
che ho studiato pianoforte per moltissimi anni.
Qualcosa si è aggiunto, certo. C’è più coscienza della
storia e dell’arte, più raffinatezza. Oggi non si finisce
mai di raffinare qualcosa con i mezzi di cui si dispone.
Poter viaggiare ovunque si voglia è un gran bene nonché
interminabile fonte d’ispirazione. Andare in Oriente, in
Sud America, esplorare posti diversi, le loro culture, la
loro vita e, appunto, la loro arte. Tutti questi elemen-
ti diventano nozioni per imparare nuove cose e nuovi
modi di vedere. La mia conoscenza prima era pretta-
mente di natura “accademica”, per così dire, e non di
vita vissuta e sensazioni. Ecco, oggi il modo di ispirarmi
è sicuramente più completo.
Strano pensare che il suo primo abito fu realizzato così, quasi per scommessa. Avrebbe mai sospet-tato che la sua firma sarebbe diventata un grande classico della moda?
Mantiene da sempre le stesse fonti di ispirazione?
Qualcosa, oggi, la ispira particolarmente?
˜
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È arduo “difendersi” in questi tempi dove l’unico diktat imposto dai trend sembra quello di dover per forza stupire con soluzioni tra le più disparate?
È la cosa più difficile. Stupire è facile, rinnovarsi nella tradizione è un’impresa. Fare qualcosa di nuovo senza stravolgere il classico è
difficile, ma è quello che mi soddisfa di più. Ogni collezione non deve rivoluzionarsi di volta in volta passando da uno stile ad un altro.
Bastano alle volte alcune variazioni ben pensate, piccole rielaborazioni e rivisitazioni. >>
SPOSIMAGAZINE 149
INTERVIEW
Lo sposo ideale è esattamente come la sposa ideale,
occorre capire il tipo di cerimonia che si vuole creare.
I matrimoni possono essere di diversi tipi, tra i più
disparati: fastosi, fiabeschi o semplici. Mai lanciarsi a
priori in imprese titaniche, poiché il rischio di non otte-
nere ciò che si desidera è dietro l’angolo. Bisognerebbe
piuttosto partire da un’idea o una fonte d’ispirazione
molto semplice e su questa creare tutto ciò che ren-
derebbe personale ed originale la cerimonia in base al
proprio modo d’essere. Una volta deciso il mood della
cerimonia si possono scegliere tutte le altre cose, se-
guendo piccole e semplici regole: non sarebbe carino
presentarsi con un vestito molto pomposo in un conte-
sto semplice, così come non sarebbe opportuno un ve-
stito semplice in un contesto molto curato ed elaborato.
Anche la figura dello sposo, quindi, deve essere in per-
fetta sintonia con l’atmosfera della cerimonia.
Potrebbe descriverci lo sposo ideale secondo Renato Balestra?
˜150 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Quali sono le pecche di stile degli sposi di oggi?
Se ne vedono di tutti i colori. Vogliamo parlare dello
smoking? Lo smoking è l’abito da sera per eccellenza, e
non è per nulla adatto ad un matrimonio, è sbagliatis-
simo! Stesso discorso vale per il tight: a meno che non
sia un matrimonio molto, molto sontuoso, evitiamolo o
preferiamo un mezzo tight, sempre a patto che l’atmo-
sfera del matrimonio lo permetta.
L’abito bianco per l’uomo, poi, supera davvero qual-
siasi immaginazione! Ho visto addirittura sposi con
accessori in pelliccia. Incommentabili.
Lo sposo, certe volte, compie l’errore di mettersi in
testa di voler strafare per non essere da meno rispetto
alla sposa, rovinando tutto con lustrini inutili. Se
l’uomo vuole stupire non deve strafare. Molto meglio
un abito semplice, dal taglio classico, elegante e magari
di colore blu scuro.
Basta giocare con un bell’accessorio, come la cravatta
o il panciotto dal colore differente, con una trama non
invasiva per spezzare. Si può ricorrere anche ai tessuti
nuovi, più moderni.
Poi ricordiamoci che il matrimonio deve essere un
evento allegro: tutti questi neri e grigi, così piatti, fanno
sembrare l’evento quasi un funerale, non conferiscono
un aspetto da festa. Il nero, ad ogni modo, potrebbe
anche andare, a patto che sia accostato ad una cravatta
di colore diverso, o damascata nei toni del grigio perla
o del bianco. ˜
Per me, ovviamente, in blu. Un bel blu scuro, quasi
nero per essere precisi.
Lascerei il nero che tutto sommato allo sposo si può
perdonare, ma preferirei un blu per dare luce e non
dare un tono pesante alla cerimonia.
A questo punto possiamo azzardare un’ipotesi in merito alla sua risposta, ma vogliamo comunque porle la domanda: sposo in nero o in blu?
SPOSIMAGAZINE 151
INTERVIEW
La parola chiave è colore. E non c’è stagione che tenga.
Le maison, quest’anno, hanno fatto a gara di fantasia
per portare in passerella (e nei negozi) collezioni niente
affatto noiose, che stupiscono per la scelta di nuance e
grafiche, ma soprattutto che sembrano creare un legame
tra i mesi freddi e quelli caldi.
color
techni life inAbiti che farebbero invidia a Monet,
Picasso nel suo periodo cubista e anche Mirò. I tessuti di quest’anno
diventano tele per fare da sfondo ad un’incredibile palette colori.
>Just Cavalli
>Lau
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>Kriz
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>Aig
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180 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Torna negli armadi,
dunque, ancora una
volta, la tendenza
al color-blocking,
mentre le stampe
di capi e accessori
scivolano dall’optical
fino al tribale, in un
gioco di eccessi assai
piacevole.
Nei mesi invernali
la protagonista è una
palette di nuance che
sfuma dal bordeaux
intenso al fucsia, ma
che lascia spesso il
campo al blu elettrico,
al profondo e scuro
verde bosco e al rosso.
L’estate, neanche a
dirlo, sancisce il vero
tripudio di colori.
Accesi, però.
Così, nelle
collezioni
dominano il
giallo canarino,
l’arancione, il
rosa e, ancora,
il turchese e il
verde.
Per la serie “non
farsi mancare
mai nulla”,
quest’anno i
colori si fondono
con le stampe,
dando vita ad
una confusione
di simboli, motivi
patchwork,
grafiche geo-
metriche e
optical, figure
tribali.
>Guc
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>Aig
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>Bur
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ry >Missoni
>Mas
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>Aig
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SPOSIMAGAZINE 181
FASHION
Cominciamo proprio dall’inizio: chi è Vincent Billeci?Un ragazzo con le idee chiare su cosa avrebbe voluto fare nella sua vita già da quando era bambino: lo stilista. Quando ho terminato l’Accademia di Belle Arti, a Palermo, ho sentito il bisogno di raccontare le meraviglie della mia città e dare forma alla mia personale visione della Sicilia, nell’unico modo che conoscevo. Così, con la Spring/Summer 2013 è iniziato ufficialmente il mio percorso nel mondo della moda.
" Vi presentiamo Vincent Billeci, uno dei nuovi talenti della moda italiana. Eclettico ed esteta, attinge a piene mani dalla
tradizione siciliana per poi, però, destrutturarla e darle un taglio decisamente unconventional".
In effetti, osservando le tue creazioni sembra di assistere al trionfo della sicilianità...Se non fossi nato in Sicilia, il mio modo di approcciarmi alla moda sarebbe stato diverso. La mia terra è sicuramente il punto centrale da cui parte tutto: i ricordi d’infanzia, i suoni e gli odori emergono naturalmente ogni volta che mi accingo a progettare. Si mescolano alle suggestioni più recenti, all’arte contemporanea e all’esperienza per poi contaminare il mio immaginario.
"È L’IDEATORE DI DUE BORSE DESTINATE
A SEGNARE I PROSSIMI TREND: LA SILVERCOWBAG E LA
ROSALIEBAG.CONTESE DA
MOLTISSIME DONNE DEL JETSET NOSTRANO,
ENTRAMBE NASCONO DAL SUO PROFONDO
LEGAME CON LA FEDE E LA SIMBOLOGIA DELLA
SUA TERRA"
>Rosaliebag
>Silvercowbag
di Paola Pizzo
182 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Per questa stagione fredda hai lanciato sul mercato un accessorio da capogiro,
la Rosaliebag. Bellissima. Dove hai preso l’idea?
Solitamente mi capita di disegnare gli accessori della collezione quando questa
è per metà realizzata. Nella Fall/Winter 13-14 non avevo le idee chiare su quale accessorio potesse esprimere al meglio il concept della collezione. Così, in uno dei tanti pomeriggi palermitani, mi sono
recato al santuario di Santa Rosalia, a Montepellegrino. Non appena mi sono
inginocchiato sulla bara della Santa, il mio sguardo è stato rapito dai grandi boccioli di rosa che ne impreziosiscono il capo. Lì
ho subito capito che quello sarebbe stato il tratto distintivo della mia borsa.
Quali altri soggetti sono al centro della tua collezione di accessori?
In collezione è presente la Silvercowbag, una clutch da portare a mano e a cui sono molto legato perché mi ha fatto conoscere
al grande pubblico. Anche questa è nata in un modo inaspettato. Qualche tempo fa,
entrando in una bottega, insieme a delle
Hai mai pensato di disegnare abiti da sposa? Non ho mai pensato di disegnare abiti da sposa, però mi piacerebbe che la sposa Vincent fosse minimale nelle forme ed essenziale nelle decorazioni. Credo che utilizzerei ricercati pizzi e macramè, mantenendo la silhouette abbastanza lineare.
Chiudiamo con un paio di dritte per lo sposo e le invitate. Il consiglio che posso dare allo sposo è quello di scegliere colori e silhouette abbastanza classiche, magari giocando su piccoli dettagli. Agli invitati, invece, suggerisco di optare per abiti che permettano loro di essere a proprio agio.
classiche forme votive, mi sono trovato davanti alla statua di una mucca. L’anziana artigiana mi raccontò che nell’antichità, e ancora oggi in alcune zone dell’entroterra siculo, questa scultura viene donata dai credenti a Dio come segno di devozione. Un profondo legame con la fede che ho voluto fosse subito mio.
Passiamo agli abiti: la leggerezza dei tessuti, da un lato; e la prepotenza dei colori, dall'altro. Cosa ti ha ispirato? Il mood della collezione attinge e prende forma dai miei ricordi legati all’infanzia, quelli delle fabbriche di Murano, fatte di vetri leggeri e soffiati, e delle bancarelle delle feste siciliane piene di dolci colorati e caramelle gommose.
SPOSIMAGAZINE 183
INTERVIEW
CAMBIA
Adatta per gli outfit di ogni
momento della giornata,
quest’anno è indispensabile
avere almeno un capo in pelle
nel proprio armadio.
Total look per le più audaci, dettagli di stile per chi non vuole rinunciare a stare al passo con la moda ma senza
strafare. È arrivato il momento di cambiare… pelle. Proprio così, perché questo materiale è uno dei principali
protagonisti delle collezioni portate in passerella dalle maggiori maison dell’alta moda internazionale.
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188 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
CAMBIA Non resta,
dunque, che
rivedere il
guardaroba
e portare un
po’ di novità
nell’armadio.
Spazio a biker
jacket, gonne
anni Settanta
possibilmente
bordeaux, abiti
e pantaloni
dalla silhouette
slim.
Adattata per completi da
ufficio, outfit da aperitivo,
mise per un pomeriggio di
shopping con le amiche
o per un appuntamento
con il proprio uomo, la
pelle non è mai stata tanto
versatile e perfetta per ogni
momento della giornata.
Se Burberry e Aigner la
propongono in versione
animalier, Krizia opta
invece per un look più
sbarazzino, fatto di colori
chiari e trasparenze.
Ferragamo, invece, sceglie
di smorzare il rigore del
nero lavorando una pelle
lucida che torna nei
cappotti come negli
accessori.
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>Salvatore Ferragamo>Aigner
>Kriz
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>Kriz
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SPOSIMAGAZINE 189
FASHION
È un uomo attento ad ogni dettaglio quello che va in scena in questo 2014.
Armato di borse over size, indossa senza esitare scarpe che sfumano dal
maculato (Burberry ne offre un’ampia scelta) al giallo fluo di Rodolphe
Menudier. Gli accessori, infatti, sono la sua arma vincente: al collo si
alternano maxi sciarpe e cravatte ton sur ton o a fantasia, come quelle pro-
poste dalla maison Ferragamo; ed è un gran sfoggio anche di occhiali dalle
montature decise, di estrosi porta iPad e iPhone e di giacche e cappotti dai
tagli più disparati.
MAN’SIn mano borse oversize e ai piedi scarpe maculate. L’uomo quest’anno osa, soprattutto negli accessori.
ATTITUDE
>Burberry
>Sal
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>Salvatore Ferragamo
>Burberry
>Burberry
>Burberry
>Rodolphe Menudier
di M
arco
Maz
zola
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192 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
L’estro non viene a
mancare neppure
quando si parla dei
colori. I tessuti si
dipingono di rosso
Burgundy, di beige,
verde militare e blu.
Non mancano, natu-
ralmente, le pennel-
late di nero e, per chi
ha una forma fisica
da invidiare, ottima
la scelta del grigio, so-
prattutto se sfumato
nel più chiaro color
ghiaccio.
>Bur
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>Burberry
>Roberto Cavalli
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>Salvatore Ferragamo
>Salvatore Ferragamo
194 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
jewelslovelyUn paio di pendenti o
una parure? E i bracciali?
Nel giorno del sì ecco cosa
indossare per non sbagliare.
Qual è il gioiello
giusto per il giorno
del matrimonio? La
domanda è naturale
per tutte, la risposta
forse un po’ meno. Tra i tanti pre-
parativi, nella frenetica corsa a che
tutto sia perfetto, c’è anche questo
dettaglio (non proprio di poco
conto) a cui la sposa deve necessa-
riamente pensare. E lo deve fare
considerando l’abito che indosserà e
il tipo di acconciatura che sceglierà
per i suoi capelli. Qualche dritta,
allora, non guasta mai.
>Salvini Collezione Atelier
>Stroili
>Stroili >Stroili
>Stu
dio
tri
ple
V ©
Car
tier
di Flavia Perricone
204 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Per la sposa che vuole
apparire semplice,
il consiglio è di non
indossare più anelli o
bracciali vistosi, così da
lasciare alla fede il ruolo
di unica protagonista.
Meglio, dunque,
impreziosire il viso o il
collo. La domanda è: un
filo di perle stile bon ton
o un paio di orecchini
chandelier decisamente
più vistosi? Un punto
luce, un collier, un
pendente o una parure?
Una delle nuove
tendenze è quella
di far indossare alla
sposa il gioiello. C’è un
indiscusso ritorno ai
monili semplici, piccoli,
discreti, ma veri.
Molto dipende
dall’acconciatura
della sposa e dalla
scollatura dell’abito.
Gli orecchini sono
un accessorio da non
sottovalutare. Piccoli
o grandi poco importa,
ciò che conta è che ci
siano: perle, pendenti
e orecchini bottone,
vanno tutti benissimo,
soprattutto se abbinati
ad una pettinatura
raccolta perchè
doneranno luce e
raffinatezza al viso.
È il caso di quelli
proposti da Salvini
o da Swarovski:
pendenti super
brillanti che ingen-
tiliscono il viso.
Nella scelta dei gioielli dovrete tener conto dell’acconciatura e della scollatura dell’abito.
>Salvini Collezione Infinity
>Stroili
>Str
oili
>Stroili
>Swarovski
>Sal
vini
| C
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>V. Wulveryck © Cartier
>>
SPOSIMAGAZINE 205
JEWELS
Sceglieteli, però,
montati con pietre
colorate da abbinare
alla tonalità del vestito o
degli altri accessori.
Un bel collier, non
troppo vistoso,
arricchisce un abito
molto scollato riem-
piendolo e richiamando
l’attenzione verso
un collo sottile ma
attraente allo stesso
tempo. Sicuramente
un gioiello che non
passa inosservato è
consigliato per quelle
spose sofisticate e appa-
riscenti.
Non dimenticate che la fede resta l’anello più importante e gli altri dovranno fare solo da cornice.
Con uno scollo totale o quasi,
troveranno spazio catenine
medio-lunghe in oro bianco o
giallo con preziosi pendenti,
come quelle Swarovski,
arricchite da punti luce
per esaltare ancora di più il
decolleté. Per la sposa che
non sa rinunciare agli anelli
nemmeno nel giorno del
matrimonio, il consiglio è
di indossare dei modelli in
oro bianco e brillanti, come i
solitari di Cartier e Stroili o
i trilogy di Salvini. L’anello
più importante, infatti, deve
restare la fede e gli altri
dovranno fare soltanto da
cornice. .
>Str
oili
>Stroili
>Studio Triple V © Cartier
>K. Riou © Cartier >Stroili
>Swarovski
206 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
perlefiordiPassepartout
di eleganza, le perle sono
il gioiello perfetto per le spose che non
vogliono passare inosservate ma
senza rinunciare alla loro
semplicità.
A Si dice che le perle, se regalate, portino lacrime. Un detto
impietoso, che non rende giustizia ad una pietra dal fascino
unico e inimitabile e che in realtà fa solo sorridere e gioire chi
la indossa.
Una delle pietre più preziose che la natura possa offrire, la
perla regala luce e si presta perfettamente ad ogni montatura: su anelli,
bracciali, orecchini e collane. Un gioiello semplice, chic ed elegante in
tutte le sue inclinazioni, le perle sono perfette in ogni loro forma e colore.
E sia che si tratti di perle di fiume, d'allevamento, rosa o bianche, non ha
importanza: sono il candore e la perfezione di questo raffinato gioiello a
renderlo un passepartout di eleganza.
Protagonista del maggior numero di matrimoni, sono sempre di più le
spose che decidono di impreziosire il proprio abito nuziale con un collier
di perle, un pendente o un paio di orecchini. Una scelta spontanea per la
sposa che non vuole passare inosservata mantenendo, però, un tocco di
semplicità. Con la sua forma sferica, infatti, la perla esalta la bellezza e la
forma del volto, soprattutto se l’acconciatura del grande giorno prevede
che i capelli siano tenuti raccolti, illumina il colore della pelle senza
appesantire ed è abbinata al colore dell’abito.
Le perle, però, possono andare anche sul vestito o addirittura sulle scarpe!
Abiti che segnano il punto vita con un filo di perle, perle nell’acconciatura
e nel velo. Dunque, basta con i pregiudizi e i luoghi comuni: le perle, oggi,
portano solo felicità e gioia.
>Stroili
>Str
oili
>Stroili
di F
lavia
Per
ricon
e
200 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
GUESTSPARKLING
Dai brillanti alle soluzioni in acciaio, vi sveliamo come impreziosire l’outfit di un’invitata perfetta.
Anche le invitate dovranno preoccuparsi del proprio aspetto nel giorno più bello dei
propri amici e parenti. Superata la fase “Cosa devo indossare?”, piccole e grandi
dovranno concentrarsi su quel dettaglio che non deve mai essere trascurato o sotto-
valutato: i gioielli. Un monile, non importa se semplicissimo o più sofisticato, sarà in
grado di impreziosire, e a volte stravolgere, lo stile di un abito che non si indossava più
da tempo e che era stato relegato in un angolo dell’armadio.
>Salvini Collezione Multicolor
>Salvatore Ferragamo
>Stroili
>Louis Vuitton | Collezione Lockit
di F
lavia
Per
ricon
e
210 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Un unico consiglio alle
signore, però, è d’obbligo:
non agghindatevi troppo,
la semplicità viene sempre
premiata. Inoltre, rischiereste
di essere guardate più della
sposa e questo non deve
assolutamente accadere.
Il rischio, scegliendo di
indossare troppi gioielli,
infatti, è di appesantire il
viso e il decolleté, creando
non poca confusione in chi
guarda. Meglio, dunque,
concentrarsi anche su unico
dettaglio, ma che verrà di
certo notato e apprezzato.
Così, c’è chi punta sui gioielli
in acciaio, come quelli
della linea Louis Vuitton e
Salvatore Ferragamo: anelli
semplici, ma di un’ eleganza
sopraffina, utili anche per
altre occasioni importanti.
Adattabili a qualsiasi stile,
costituiscono un piccolo
tocco di eleganza non
invasiva. Per chi, invece,
mira ad uno stile più da
Lolita, Pandora propone i
suoi bracciali coloratissimi
in argento Sterling o in oro
puro 14 carati, in pelle o
tessuto, per creare e dare
forma alla fantasia. Salvini
pensa a coloro che non
riescono a rinunciare al
classico gioiello prezioso.
Il brand opta per una linea
di anelli assolutamente
originale, un gioiello di valore
che, puntando sui colori, non
rinuncia ad essere prezioso
ma senza per questo risultare
noioso. Ecco, così, il tris di
anelli pieni zeppi di pietre
colorate, il Black Wawe in
oro e diamanti bianchi e neri.
Cromatismo, quest'ultimo,
che torna anche negli anelli
Stroili.
Per uno stile tutt’altro che
formale, una libellula al collo
è la proposta di Rebecca.
Un tocco di leggerezza per
raffinare l'immagine con
originalità.
>Salvini Collezione Charade
>Salvini Collezione Paraiba
>Salvini Collezione Montmartre
>Pandora
>Rebecca Collezione N.14
>Rebecca | Collezione Soleil
>Stroili
>Stroili
SPOSIMAGAZINE 211
JEWELS
MODE RNtimes
Cade
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sico.
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tre an
cora
si co
mpi
e.
Uno sguardo avanti, al futuro. Un soffermarsi al presente, al contemporaneo e continuo evolversi di forme e materia. Scegliere la
lista di doni a cui gli invitati potranno attingere per renderti ancor più felice nel giorno delle nozze è solo scegliere un punto di
vista. È un dito puntato verso qualcosa, una scelta di campo per circondarti di cose belle, utili, funzionali e di rilievo. Cade il
tabù del classico, la casa si tinge di nuovo: modernità significa aderire a ciò che si è appena compiuto mentre ancora si compie,
manifestare tendenze, gusti del mondo, i tuoi. Il bianco rigoroso e le linee squadrate di un servizio Villeroy & Boch, il colore
allegro ma d’effetto delle ceramiche quotidiane realizzate da Villa d’Este, l’acciaio dal design funzionale di Alessi. Dalla colazione al pranzo,
dal tè alla cena formale, ogni elemento contribuisce ad arricchire la tua casa, fornire uno spunto ai tuoi ospiti e parlare di te, di ciò che ti piace.
Un design che guarda al classico, che cerca il passato per reinterpretarlo e renderlo attuale e vivo, come Gan-Rugs, per esempio, azienda
spagnola (con rivenditori autorizzati anche in Italia) produttrice di stupendi tappeti di design: i colori, le lavorazioni e l'integrazione
armoniosa delle forme rendono questi rettangoli intessuti adatti agli ambienti più moderni, intrecci di fili e lavorazioni differenti creano
l’effetto patchwork degli antichi pavimenti mediterranei, come nel modello “Siracusa”, opera d’arte contemporanea ai tuoi piedi. Un animo
mediterraneo che ritorna reinterpretato in un’esclusiva collezione di tele fra cui scegliere, per esempio, un capezzale neutro per le coppie
>Calligaris | Omnia Glass
di Antonella Giovinco
224 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
MODE RNlaiche: sono i quadri nati dall’estro antropologico di Francesco Bondì,
siciliano di origine e d'orgoglio (www.fbondi.it). Le Edicole Volitive
sono l’opera d’arte che impreziosisce la tua casa senza appesantirla, il
capezzale inedito che non pensavi di avere. Nicchie dei santi vuote
che sono segno della festa: interessante l’idea di accostarne due, diverse
ma complementari. Con esse - o in un ambiente diverso della casa - un
altro oggetto perfetto per una lista nozze moderna sono gli specchi “Per
Grazia Ricevuta” di OJI, celebrano la tradizione degli ex voto, intreccio
di credenze religiose e folklore che ancora oggi trova suggestive estrin-
secazioni. La serie è composta da un pezzo più grande, che rivisita il
disegno del classico cuore in argento col bordo intarsiato, e quattro
sagome più piccole, che possono essere sfruttate come singoli elementi
riflettenti o accostate per ottenere effetti decorativi.
Una lista di nozze può essere fatta di pezzi che si ricompongono tra le
mura della tua nuova casa, ora che ti fai uno con la tua metà, e che si
completano in un convivio, specie con la tavola dei tuoi sogni. Riunisci
chi ami attorno ad un tavolo moderno, ad esempio, come l’Omnia Glass
di Calligaris (storico brand che nel 2013 ha festeggiato il suo novantesimo
compleanno): quadrato, versatile, col piano in vetro temprato e il
basamento in legno; un effetto ottico di sospensione mostra il piano leg-
germente sollevato rispetto alla struttura. E anche i tuoi ospiti potranno
sentirsi ad un metro da terra, quando sono a casa tua.
>Villa d'Este >Gan-Rugs | Siracusa
>Alessi | Graves Ph. Giacomo Giannini
>Villeroy & Boch | Modern Grace
SPOSIMAGAZINE 225
WISH LIST
Angelo Garini
ARCHITETTOECCO COME TI
IL MATRIMONIOIl minimalismo e l'estrema essenzialità non fanno proprio per lui. Angelo Garini è una delle firme indiscusse nel mondo dell'ideazione e organizzazione di matrimoni. Un architetto - wedding planner romantico, dall'allure ottocentesca.
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Maz
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298 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Angelo Garini
La tua professione oggi rispecchia ciò che ti aspettavi quando hai iniziato?Ho iniziato ad occuparmi di matrimoni per caso, su richiesta di una mia cliente a cui avevo appena ultimato la casa e la cui figlia si sposava di lì a qualche mese, quindi non avevo aspet-tative, ma ho accolto la richiesta con piacere e come una nuova sfida. In fondo, allestire eventi e occuparmi della sceno-grafia della tavola o della decorazione floreale è da sempre parte del mio percorso personale. Quando poi ho affiancato alla mia attività di architetto quella di progettista di eventi, ho desiderato creare eventi nei luoghi più belli che potessi imma-ginare. Oggi posso dire dunque, di aver realizzato moltissimi di quei desideri: Venezia, Capri, Palermo, i laghi, la Costa Azzurra, Parigi, Ibiza sono solo alcuni dei posti nei quali ho avuto l’onore di porre la mia firma.
Inizi la carriera come architetto, adesso sei un afferma-to wedding planner: quali le differenze e le similitudini tra queste due professioni?In realtà resto un architetto che, oltre ad occuparsi dello spa-zio della vita, cioè la casa e i luoghi della convivialità e del-lo stare bene, si occupa dello studio degli eventi. Non sono quindi due professioni diverse, bensì la stessa che si orienta in campi di azione diversi.
Già da diversi anni la figura del wedding planner si è affermata anche in Italia. Cosa è cambiato da allora? È vero, la figura del wedding planner si sta diffondendo in ma-niera esponenziale e, purtroppo, ma è doveroso dirlo, l’offerta è oggi decisamente superiore alla domanda. C’è molta im-provvisazione e altrettanta confusione. Non esiste un ricono-scimento ufficiale di questa professione, sebbene l’Associa-zione Wedding Planner ci stia lavorando da tempo e quindi chiunque può svolgere questo lavoro senza alcuna prepara-zione specifica. Basti dire che mi capita spesso di trovare siti di “wedding planner” che usano le mie foto per promuovere la loro attività, il che non ha bisogno di alcun commento.
Cosa rende unico e inconfondibile un matrimonio fir-mato Garini?La differenza sta nel fatto che il wedding planner è colui che si occupa di organizzare il matrimonio, fornendo e coordinan-do servizi, fornitori, prodotti e accompagna gli sposi in tutte le scelte proponendo ciò che di meglio il mercato possa offrire. Io mi occupo, invece, del progetto di “messa in scena” dell’e-vento, partendo dallo studio dello spazio e valorizzandone le caratteristiche. Tutto ciò che disegno è realizzato in esclusiva da un team di persone che fa parte della mia struttura e che mi segue in qualunque parte del mondo. Non scelgo tra ciò che già c’è, ma progetto e realizzo qualcosa di assolutamen-te unico.
"Tutto ciò che realizzo è in esclusiva. Non scelgo tra ciò che già c'è, ma progetto qualcosa di unico"
ARCHITETTO >>
SPOSIMAGAZINE 299
INTERVIEW
E la clientela, è cambiata? Non è tanto la clientela che cambia, quanto il mio desiderio di rinnovarmi ad ogni nuovo incarico. Dico sempre che il mio primo concorrente sono io stesso, perché devo cercare di cre-are situazioni nuove che possano proseguire quel percorso di creatività e ricerca iniziato ormai qualche anno fa.La mia clientela è fatta di persone che hanno sicuramente uno spiccato gusto per il bello, che desiderano l’unicità, ma che non devono stupire e sorprendere nessuno, amano quindi immergersi in situazioni raffinate ma dove tutto è in perfetto equilibrio e senza eccessi.
Quali soluzioni stilistiche vengono richieste più spesso?Ogni evento è una storia a sé e non ci sono quindi richieste che vanno per la maggiore, c’è però un dettaglio che ricorre spesso nei miei allestimenti e che gli sposi richiedono sempre, al punto che ormai lo considero un po’ la mia cifra stilistica.Si tratta di una serie di candelabri in legno tornito, realizzati su modello di alcuni acquistati da un antiquario a Parigi, accom-pagnati da bobeche in cristallo a gocce.
Quali sono i nuovi trend per la scenografia nuziale che vedremo durante il 2014?Ripeto sempre che il matrimonio è un evento di tradizione e come tale va trattato, esistono quindi delle tendenze, molto lente, che si diffondono tra gli sposi. Un esempio per tutti, la durata e il numero di portate del pranzo nuziale. Oggi anche al sud la richiesta degli sposi è quella di abbreviare questo mo-mento a favore del cocktail aperitivo e della festa post torta. Ogni anno, poi, mi piace proporre una nuova palette colori per gli allestimenti floreali. La prossima sarà arancio e rosa.
Potresti descriverci quelli che, secondo te, sono gli stili migliori nella scelta delle scenografie?Amo molto la storia e in particolare il periodo che va dal Ba-rocco al Neoclassico. Mi riferisco, quindi, molto spesso a quelle epoche per trovare ispirazione; ma anche il periodo rinasci-mentale, epoca degli eventi organizzati da Leonardo da Vinci per Ludovico il Moro, ha tanto da insegnare. Allo stesso tem-po, però, mi piacciono molto allestimenti di gusto romantico e quindi realizzati facendo uso di porcellane e rose quasi sfatte, come si faceva nell’800. Sicuramente il minimalismo e l’estre-ma essenzialità non fanno per me.
E se non volessimo restare sul classico, quali opzioni?Propongo atmosfere campestri, da “festa in borgo”, con la realizzazione di momenti in cui si esprime, tramite la presenza di personaggi in costume, lo spirito del posto; oppure atmosfere rarefatte, che riportano alla mente ambienti newyorkesi carat-terizzati da colori e luci soffuse.
Hai mai avuto a che fare con degli sposi siciliani? Cosa ti piace e cosa no della nostra Isola?Certo che sì. Ho realizzato alcuni eventi tra cui ricordo con grandissimo piacere un matrimonio svoltosi a Bagheria, nell' in-cantevole cornice di Villa Palagonia. La cerimonia ha avuto luo-go nella cappella della villa e il ricevimento si è svolto nei saloni. Le tovaglie erano tutte antiche e facevano parte del corredo di famiglia. In un’altra occasione, invece, ho realizzato un ma-trimonio a Mondello, la cerimonia si è svolta nella Cappella Pa-latina, il ricevimento a casa della sposa, in giardino, dove tutti sedevano ad un unico tavolo intorno alla piscina. Esperienze splendide e ricordi cari, persone davvero speciali con le quali sono ancora in contatto. Mi piace lavorare nel sud Italia e in Sicilia ho sempre trovato una calorosissima accoglienza. Poi, la mia collaboratrice più fidata è siciliana, che altro dire quindi…
Angelo Garini
300 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
HIT ECHNella lista nozze compaiono tv di ultima generazione, reflex e persino le console per videogiochi: roba da riuscire a coinvolgere persino Lui.Indispensabili, però, anche gli accessori per agevolare la vita di cuochi alle prime armi.
Se dici lista nozze pensi subito agli sposi in giro tra cristalli e ninnoli eleganti, ma se aggiungi hi-tech ecco venire alla mente
cristalli… di tutt’altro genere: gli Lcd, per esempio, tra l’altro ormai quasi del tutto soppiantati da Led e Smart tv, in grado
di connettersi a Internet e a tutti i dispositivi mobili, dal pc al tablet, fino al cellulare.
Nell’era della tecnologia social, come si può pensare di prescindere da una casa 2.0? Ed ecco allora entrare in lista nozze
oggetti hi-tech che spaziano dai mega tv agli home-cinema, dall’impianto stereo professionale al set di videocamera e
fotocamera (magari reflex) digitale. Roba da riuscire a coinvolgere persino il lui della coppia nell’organizzazione del
matrimonio, senza far venir meno l’interesse di lei, che non mancherà di scegliere una serie di piccoli prodotti di elettronica
e grandi elettrodomestici anche per la cucina e il benessere personale.
Molte grandi catene di settore offrono anche la possibilità di aprire la lista nozze on-line previa registrazione al sito dello store, chiedendo
di scegliere username e password: il primo servirà agli invitati per consultare la lista e scegliere il regalo (o la quota libera con cui con-
tribuire all'acquisto), mentre con la seconda gli sposi potranno accedere e monitorare l'andamento della lista comodamente da casa.
Tipicamente la coppia sceglie una serie di prodotti di cui ha bisogno per la nuova casa: gli elettrodomestici sono ormai indispensabili e
rappresentano una percentuale importante del budget da investire quando si dà inizio a una convivenza; per questo molte coppie lasciano
che siano gli invitati alle nozze a regalarli, risparmiando così su una spesa necessaria. È anche vero che, al giorno d'oggi, sempre più spesso
le coppie che si sposano hanno già una convivenza alle spalle, quindi hanno già tutto (o quasi) ciò che serve per la vita insieme. Per questo
motivo non è raro che, piuttosto che su frigoriferi, lavatrici e lavastoviglie, la scelta dei regali ricada su prodotti di tecnologia che gli sposi
desiderano avere. Anche se non mancano le coppie che pensano di mettere in lista i climatizzatori o i navigatori e, perché no, persino
la console per i videogiochi. Divertimento e relax, ma anche funzionalità creativa: d’altronde cucinare, si sa, non sempre è così facile...
Ecco perché le future spose ritengono sia indispensabile pensare a una lista nozze ricca di "accessori" che possano agevolare la loro vita
di cuoche esperte o alle prime armi! Così sfilano davanti agli occhi gli ultimi ritrovati tecnologici per impastare, frullare, tostare, tritare,
mixare in modo semplice e veloce. Perché anche preparare una guacamole per uno stuzzicante aperitivo, accompagnare il salmone con
una deliziosa crema di basilico e concludere la cena con una cremosa mousse al cioccolato diventa molto più semplice a farsi che a dirsi,
se la tecnologia è dalla vostra parte. E con le nuove e modernissime macchinette per l’espresso, tra extra-funzioni e iper-design, nessuno
potrà dire che non sapete fare nemmeno un caffè. Certo che sì, ma rigorosamente con un click.
MANIA
>De' Longhi
>De' Longhi
>Braun
di Antonella Giovinco
238 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
CHIARA maciil tuo talento per la scrittura è nato prima o dopo la passione per la cucina?Per la scrittura è nato davvero da piccolissima. Volevo fare la giornalista, leggevo Oriana Fallaci ogni
giorno e il mio primissimo libro “Piccole poesie” risale al ‘90-91, avevo 7 o 8 anni. La cucina, invece,
non è stata una scoperta, era la normalità in casa. Mia madre cucinava e cucina sempre. Quindi
noi tre figli siamo cresciuti con l’amore per la tavola. E dal semplice amore è nata, poi, la voglia di
sperimentare.
Dai tomoni di diritto ai tomini alla piastra: il salto dalla laurea in legge ai fornelli era meditato? Giurisprudenza è stata la scelta “condizionata”. Volevo fare Scienze della comunicazione per
diventare giornalista, ma agli occhi della mia famiglia non era una professione molto sicura. Da lì,
legge. I tomoni di diritto, per quanto affascinanti fossero, però, non sono mai stati la mia passione.
Volevo scrivere, non cucinare. Niente di meditato, quindi.
©Alberto Zanetti
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ti
di Antonella Giovinco
Tacchi a spillo, capelli lisci, bionda naturale e finta castana. Timida, simpatica, buffa. Furba, sensuale,
emotiva. Si descrive così, Chiara Maci, nel suo food blog che in poco tempo ne ha fatto una vera e
propria star del settore: giurato in programmi tv dedicati alla cucina su La7 e La5, ma soprattutto
attivissima su Internet e social network dove, giorno per giorno, ha conquistato sempre più ammiratori
e svelato poco a poco tratti inediti del suo carattere. Nata negli anni Ottanta in Campania da papà
pugliese e mamma emiliana, oggi - archiviata la laurea in Giurisprudenza - lavora come consulente per
le aziende food e ha scritto il suo primo libro di ricette con la sorella Angela (con cui gestisce Sorelle
in Pentola).
358 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
E se il matrimonio fosse un piatto, quale sarebbe?Sarebbe il piatto preferito degli sposi, è troppo soggettivo. Il mio
sarebbe un piatto bianco provenzale, con uno spaghettone al
dente, pomodori datterini, melanzane e ricotta di bufala. Ecco, mi
è già venuta voglia.
Dallo schermo di un pc a quello televisivo: prima con “Cuochi e Fiamme", poi con “The Chef". Com’è stato il primo impatto con le telecamere?Pessimo! Nelle prime due edizioni di "Cuochi e Fiamme" non ho
mai parlato. Ero tremendamente imbarazzata dalle telecamere e
mi vergognavo ogni volta mi veniva rivolta una domanda. Ma ci si
abitua anche a quello. Oggi mi sento più “confident”, ma se devo
essere sincera il mio futuro è scrivere, non lavorare in tv.
A chi ti vede troppo bella per mettersi ai fornelli, rispondi con il tuo libro “Pomodori verdi fritti e sentimenti al vapore". Ricette per dare gusto agli alti e bassi della vita: Ci racconti un aneddoto e un abbinamento mood/food?Il mio licenziamento, momento topico. Quando ho dato la lettera
di dimissioni mi sono tremate le gambe, ho preso per l’ultima
volta il treno da Rogoredo e ho mangiato un cupcake ipercalorico
per tirarmi su di morale. I grassi, che cosa meravigliosa in alcuni
momenti della vita.
Infine uno sguardo alla Sicilia: ci sei stata di recente, c’è qualcosa di quest’Isola che porti nel cuore? Il mio amico e collega nel programma "The Chef", Filippo La
Mantia, da bravo siciliano, orgoglioso della sua terra, mi ha
fatto conoscere San Vito Lo Capo e me ne sono innamorata.
Esattamente come la zona del Trapanese. Quello che porto nel
cuore della Sicilia è la gente. L’accento, il sorriso, la solarità,
l’odore nell’aria di pane e panelle e di arancine fritte. Qualcuno ci
ha scritto un libro “Siciliani si nasce” e forse aveva ragione...
Campana “emigrata” a Bologna: ti senti più una donna del Sud o del Nord?Mi sento donna del Sud totalmente. Dalle scelte degli ingredienti,
ai valori familiari, ai gusti in fatto di uomini! Ma il Nord, se
vogliamo dividere l’Italia in due, mi ha dato e mi ha offerto quello
che non avrei potuto cercare altrove: le strutture, l’organizzazione, il
metodo, la disciplina e il rigore lavorativo di cui sono quasi maniaca.
Poi con una madre bolognese, un padre pugliese e me campana, il
mix è stato perfetto.
Il blog che ti ha reso famosa è “Sorelle in Pentola". e l’altra Maci?Mia sorella cucina da ancora prima di me. Lei era quella più vocata
ai fornelli, io ero quella più “donna manager” fino al momento del
licenziamento, quando ho capito di aver voglia di rivoluzionare la
mia vita.
se la buona cucina è un “vizio” di famiglia, quanto è stata importante la tradizione enogastronomica familiare?La mia famiglia non è stata importante, è stata fondamentale, è
indispensabile. Senza la cultura culinaria che si è sempre respirata
in casa Maci, mai avrei fatto questo lavoro. E ancora oggi, prima
di parlare di cibo, mi consulto con mio padre e mia madre, i veri
maestri in questo settore.
da bimba quali erano i tuoi capricci a tavola?Capricci? Vivevo di mais in scatola, mozzarella di bufala e
cioccolato. Ero la disperazione di mia madre.
a proposito di “voglie", Sei in attesa di Bianca e da quando l’aspetti sei ancora più radiosa: che mamma sarai?Sono felice come mai prima d’ora. Dopo le nausee e momenti di
down, dal quarto mese ho scoperto che davvero la gravidanza
cambia tutto: cambia il rapporto con il proprio corpo, il carattere,
i lineamenti del viso, ma soprattutto mette per la prima volta
un’altra persona al centro della tua vita. E tu perdi di importanza.
Ed è bellissimo. Che mamma sarò non so dirlo ora, ma ho fatto una
promessa a Bianca: non mi vedrà mai triste. Le voglie? Ormai è
risaputo (ride, ndr), mangio spaghettoni al pomodoro dal secondo
mese, come se non ci fosse un domani.
In tanti si chiedono se sei single o in coppia, ma tu pensi mai al giorno del tuo matrimonio?Ci penso spesso. E penso che vorrei tutta la mia famiglia accanto,
vorrei mio padre emozionato mentre mi accompagna all’altare
e vorrei avere gli occhi lucidi di gioia nel guardare l’uomo che mi
aspetta lì, nel luogo della promessa. Ma ahimè ci vuole fortuna a
incontrare l’uomo giusto e io lo sto ancora cercando.
Com’è il tuo cuore ora? E qual è il vero piatto dell’amore?Il mio cuore è pieno di gioia e il piatto dell’amore sarà la prima
pappa che cucinerò a Bianca, la persona che mi ha già cambiato la
vita.
Quale potrebbe essere il menu perfetto per un matrimonio?Odio i matrimoni infiniti con menu anni '80: preferisco un
matrimonio con menu semplice e che rispecchi gli sposi. Il giorno
delle mie nozze, ad esempio, vorrei tanti piccoli stand, come in
un mercatino di Natale, e in ognuno prodotti tipici campani ed
emiliani. In fondo sarebbe la mia vita.
©A
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anet
ti
SPOSIMAGAZINE 359
INTERVIEW
di Angela Abbate
Distese di finissima sabbia e mari dalle acque cristalline. Un viaggio di nozze indimenticabile può essere in un’isola da sogno, magari italiana. Per non
sbagliare, affidatevi al parere di altri viaggiatori, quelli di casa su Tripadvisor.UN
TUFFODOVEL ’ ACQUA È PIÙ BLU
Paradisi incontaminati dove la natura mantiene intatto il suo fascino, luoghi incantevoli per il relax del corpo e dell'anima. È Tripadvisor,
il più grande sito di recensioni di viaggio al mondo, a stilare annualmente la classifica delle migliori spiagge in Italia, in Europa e a livello
mondiale sulla base dei commenti che milioni di viaggiatori lasciano sul portale.
Eccovi le mete italiane da non perdere per un viaggio di nozze indimenticabile, che non ha niente a che invidiare ai noti paradisi tropicali.
Si trova proprio nel Belpaese, infatti, e in Sicilia in particolare, quella che è stata incoronata dai navigatori del portale come il litorale
più bello a livello mondiale. Si tratta della spiaggia dei Conigli, incastonata nel meraviglioso arcipelago delle isole Pelagie, sull’isola di
Lampedusa (Agrigento). La spiaggia rappresenta una meta apprezzata non solo dai viaggiatori internazionali, ma anche dalle tartarughe
marine caretta caretta che ogni anno vengono a deporre le loro uova nella sua finissima sabbia. Per questo motivo la spiaggia dei Conigli,
Iso
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usa
396 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
così come l’intera isola, sono state dichiarate riserva naturale
per preservarne la bellezza incontaminata. I viaggiatori l’hanno
incoronata come la più bella in assoluto grazie al suo mare
cristallino e alla sabbia bianchissima. Un paradiso per gli occhi
e per il cuore.
Si trovano in Sardegna, invece, ben cinque delle migliori spiagge
italiane. Al secondo posto della classifica c'è, infatti, la spiaggia
della Pelosa, a Stintino, in provincia di Sassari, di fronte all’isola
Piana e all’Asinara. Il litorale domina il paesaggio con il candore
del suo arenile e la trasparenza delle sue acque, con sfumature
cromatiche che vanno dal turchese all’azzurro. Sempre in
Sardegna Cala Mariolu, nel golfo di Orosei, a Baunei, nella
provincia dell’Ogliastra: il suo nome è legato alla foca monaca,
chiamata dai pescatori “mariolu” (ladra) in quanto rubava il
pescato dalle reti. Le acque sono limpide, la sabbia è mista a
sassolini tondi di colore rosa. E ancora nell’isola si trovano la
spiaggia di Tuerredda, nel comune di Teulada, in provincia
di Cagliari, al quinto posto della classifica, circondata dalla
Per tuffarvi in un mare in contaminato al di fuori dei confini nazionali, in Spagna c’è la Playa de las Catedrales, a Ribadeo, nella Galizia
(seconda posizione nella top 10 delle spiagge europee). La fama di questa spiaggia è dovuta a particolari conformazioni rocciose e ad
archi naturali che riecheggiano quelli delle cattedrali gotiche, da cui il nome appunto, alti fino a 10 metri, particolarmente suggestivi
durante la bassa marea che consente di passeggiare in spiaggia e soffermarsi nelle grotte che la costellano e lungo i Faraglioni. Se c’è
alta marea si può imboccare un sentiero panoramico che cinge tutta la spiaggia per una bella passeggiata. In Galles, invece, c’è Rhossili
Bay, a Swansea, nel Regno Unito, dove una scogliera verdeggiante cala a picco sul mare e su una spiaggia lunghissima, mentre i surfisti
coraggiosi sfidano le onde dell’oceano. Quarto posto nella top dei lidi d’Europa di Tripadvisor è una delle spiagge più frequentate di
Formentera, nelle Baleari, in Spagna, paradiso di vacanzieri e della movida vip, Playa de ses Illetes. La sabbia è soffice e chiara, il litorale è
lungo circa 500 metri ed è quasi completamente circondato dal mare. Le distese di posidonia sui fondali di questo tratto marino sono state
dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco e sono meta per appassionati sub di tutto il mondo. E tornando in Inghilterra non può
mancare una visita alla spiaggia di Woolacombe, nei pressi di Devon, un lungo litorale di sabbia piatta, perfetta per lunghe camminate
e per fare giocare i bambini nelle piccole piscine naturali create dalla roccia. La posizione e la vista incantevole sulla baia da Mortehue
è sbalorditiva. Nella stessa nazione, in Cornovaglia, a St. Ives, l’appuntamento è a Porthminster Beach, una spiaggia ideale per famiglie
con sabbia bianca, acque poco profonde e cristalline protette dalle onde atlantiche dal porto. Numerosi i servizi offerti nelle vicinanze e
i luoghi di ristoro come ristoranti e pub.
In Grecia, una tappa è alla spiaggia di Elafonissi, una delle più belle e famose della nazione, nelle vicinanze di Chania: il mare è trasparente
e la sabbia ha riflessi rosa. Si trova nella parte sud-occidentale dell’isola, a circa un’ora d’auto da Paleochora ed è formata da una serie di
insenature spettacolari. Altra meta da non perdere, sempre in Grecia, è la spiaggia di St Pauls Bay, a Rodi. Un luogo da cartolina: una
baia che è un gioiellino, pace immensa e, di contorno, una piccola chiesetta bianca per matrimoni da favola. In Turchia, invece, domina
la delicata spiaggia di Iztuzu, a Dalyan, una distesa di finissimi granelli di sabbia che incornicia l’acqua limpida e cristallina del mare che
l’ha levigata nei secoli.
vegetazione verdeggiante della macchia mediterranea e con
un isolotto antistante a qualche centinaia di metri dalla riva;
Cala Brandinchi, a San Teodoro, in provincia di Olbia-Tempio
(ottavo posto in classifica), che vanta un litorale di sabbia
chiara finissima, circondato da dune e pinete e bagnato da un
mare turchese, trasparente e dal fondale basso. La spiaggia ha
un aspetto esotico per i colori che la contraddistinguono e per
questo è nota anche col soprannome di Tahiti; e Cala Goloritze, a
Baunei, in provincia di Ogliastra, al decimo posto della classifica,
assolutamente unica nel suo genere, perché formata da una
miriade di sassolini bianchi e con la temperatura dell’acqua un
po’ più fredda delle altre cale a causa della presenza di numerose
correnti di acqua ghiacciata provenienti dal vicino fiume.
Tra le spiagge top d’Italia c’è, al quarto posto, la baia del
Silenzio, a Sestri Levante, in provincia di Genova, un luogo
magico abbracciato da una scia di case colorate che si riflettono
nell’acqua del mare. Sesto posto per la spiaggia di San Vito Lo
Capo, in provincia di Trapani, in Sicilia, racchiusa in una piccola
baia compresa tra la splendida riserva naturale dello Zingaro e la
riserva del monte Cofano, un litorale bellissimo, lungo e molto
largo, di finissima sabbia bianca, punteggiato da palme e bagnato
da un mare turchese, limpido e trasparente. La spiaggia di Tropea,
in provincia di Vibo Valentia, in Calabria (settima posizione),
oltre ad un mare cristallino vanta anche fondali stupendi che
cambiano aspetto faunistico in pochi metri, quindi per i sub è
una tappa obbligata. Infine la spiaggia del Fornillo, a Positano, in
provincia di Salerno, è incastonata come un gioiello prezioso fra
la costa di Amalfi e di Sorrento, fra il Parco dei Monti Lattari e la
Riserva Marina di Punta Campanella. Già dimora di Clavel, ha
ispirato artisti, poeti e fotografi di tutto il mondo.
In giro per il mondo
SPOSIMAGAZINE 397
CHECK-IN
Strani, anzi stranissimi. Ma assolutamente da provare. Sono alcuni
degli hotel più bizzarri costruiti in giro per il mondo. Luoghi per
chi è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo, per chi vuole stupirsi
e stupire il partner, forse un po’ meno adatti a chi pensando alle
proprie vacanze punta tutto sul comfort e sul lusso.strani
Ice HotelJukkasjärvi, Kiruna (Lapponia svedese)Per soggiornarvi avete a disposizione appena 4 mesi all’anno, perché poi si scioglie. Questo hotel, infatti, è realizzato interamente con ghiaccio e all’interno la temperatura è di -15°. Il lato positivo, per i suoi proprietari, è che ogni anno possono dargli forme nuove.
+
Hotel Luna SaladaSalar Uyuni, sud-ovest della Bolivia (Sud America)Si tratta di una struttura costruita interamente con blocchi di sale, così come parte dei mobili (divani e letti) che si trovano all’interno delle sue stanze. Chi vi alloggia potrà godere della vista del deserto di Uyuni e visitare le celebri miniere di sale della zona.Luna Salada
Ice
di Paola Pizzo
398 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Kolarbyn Eco-Lodge
Sul lago di Skärsjön, vicino
Göteborg (Svezia)
Dodici stanze che sem-
brano più delle tane di ani-
mali. È la caratteristica di
questo hotel, perfetto per
chi vuole recuperare il suo
rapporto con la natura:
niente doccia o acqua
corrente, perché ci si lava
nel torrente; la luce è solo
quella delle candele e di
notte si dorme sotto delle
coperte di pelo.
Kakslauttanen HotelSaariselkä (Lapponia finlandese)È il posto giusto per osservare l’aurora boreale, ma senza morire dal freddo. Questo villaggio di igloo in vetro termico vi permetterà di non perdere il contatto con la fredda e innevata natura finlandese, garantendovi temperature confortevoli nonostante le rigide condizioni atmosferiche del posto.
Igloo, botti in legno e stanze che
sembrano delle tane. Ecco dove
trascorrere delle vacanze fuori dal
comune.
De Vrowe van Stavoren HotelStavoren, in Olanda (Paesi Bassi)Se siete degli amanti del vino, è il posto giusto per voi. Quest’hotel, infatti, è stato ricavato da quattro enormi vecchie botti in rovere di Beaujolais che all’interno sono arredate con materiali riciclati.
De
Vro
we
van
Stav
oren
Kolarbyn Eco-Lodge
Kakslauttanen
SPOSIMAGAZINE 399
CHECK-IN
Spazioal COLORE
Le pareti si tingono di nuance sgargianti. Sempre più padroni di casa liberano l’estro e le
stanze diventano piccoli capolavori d’arte.
>Calligaris
di Sabrina Raccuglia
410 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
per i più estrosi, anche il viola. L’importante è non esagerare. Creare ambienti tutti di un colore molto acceso potrebbe porta-
re soltanto tanta confusione e quindi anche i mobili più costosi e alla moda a lungo andare potrebbero stancare. A volte basta
veramente poco per fare della propria casa un capolavoro. Il segreto è quello di “spezzare” le tinte mantenendo lo stesso stile
nella scelta dei mobili. In un ambiente arredato in stile moderno con mobili bianchi e tortora, abbinare un tappeto rosso o a
fantasie geometriche è la mossa giusta per dare un tocco di colore. Stessa cosa per le tende o i quadri o i cuscini da mettere sui
divani: in questi ultimi mesi vanno sempre più di moda quelli patchwork, ricavati con ritagli di varie stoffe.
Anche le pareti vengono ricoperte di colori spesso sgargianti. Nei negozi di ferramenta sono sempre più ampie le gamme di
nuance, con innumerevoli sfumature.
Esplode il colore in casa. Gli
elettrodomestici, i divani, le
cucine, le tende e i tappeti si
coprono di tinte travolgenti
per non passare di certo inos-
servati. Sono sempre di più,
infatti, i padroni di casa che
decidono di liberare il pro-
prio estro creando ambien-
ti che rispecchiano la loro personalità. Le grandi
aziende produttrici di mobili per la casa creano col-
lezioni estrose e soprattutto variopinte. L’esigenza
del colore probabilmente nasce dopo tanti anni in
cui lo stile moderno e le tinte tenui hanno fatto la
parte del leone nel campo dell’arredamento. Adesso
c’è voglia di spezzare la monotonia dei colori neutri
e di rinnovare gli ambienti di casa. Molto richieste le
diverse sfumature di rosso, arancione, nero, verde e,
>Cal
ligar
is
>Viva | Dolceamaro
>>
SPOSIMAGAZINE 411
HOME
Molto richieste le diverse sfumature di rosso, arancione e verde. Ed ogni colore ha un suo effetto sull’umore.
Mescolando le varie tinte è possibile anche
creare colori unici che sarà quasi impossibi-
le riprodurre. Il blu, ad esempio, è il colore
che più sprigiona il senso di relax e che ben
si abbina al giallo o al bianco. Il rosa, in ogni
sua sfumatura e tonalità, è un colore di gran
moda e decisamente giovane e glamour se
abbinato al grigio o al nero. Il verde, il gial-
lo e l’arancione più acidi sono molto attuali
quando accostati a mobili in rovere moro,
miele o naturale. Se poste a contrasto su fon-
do bianco o molto scuro, poi, queste tonalità
spiccano ancora di più, mentre un arreda-
mento bianco o in tinta neutra si presta ad
ogni tipo di accostamento, soprattutto se lo
spazio a disposizione non è molto
(i colori più scuri tendono a rimpic-
ciolire gli ambienti, ndr). Nello sce-
gliere le tinte sia per le pareti che
per i mobili, valutare attentamente
anche l’esposizione della casa alla
luce solare: in un ambiente poco
luminoso è meglio scegliere nuance
più chiare, mentre quelle più scure
si potranno azzardare in stanze che
dispongono di luce naturale.
>Calligaris
412 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Tanti oggetti, apparentemente secondari
in casa, possono rendere più semplice
la vita di tutti i giorni. Poi se riprendono
l’arredamento dell' abitazione e sono di
alto design, tanto di guadagnato perché,
si sa, anche l’occhio vuole la sua parte.
Quante volte è capitato di perdere tra
le mura domestiche le chiavi di casa o
della macchina e di impiegare preziosissimi minuti a cercarle?
Per i più sbadati vanno di gran moda i molto essenziali
svuotatasche, che riprendono il rigoroso stile minimal che
l’azienda Minotti ha proposto in tonalità sia chiare che scure.
Anche un bel vaso in casa può rendere più allegro l’ambiente.
Quelli in stile moderno sono spessissimo in tinta unita, meglio
se sgargiante, oppure di materiali trasparenti come quelli
realizzati da Calligaris. Sicuramente attireranno l’attenzione
di chi guarda e i regali floreali avranno un posto assicurato.Tr sJolieè
Impossibile dimenticare i centro tavola che,
spesso, rappresentano un tocco in più per
completare l’arredamento del salotto e della
cucina. Anche in questo caso, la parola d'ordine
è essenzialità. Quelli della Schiavon, ad esempio,
sono realizzati rigorosamente in materiali
metallici.
Vasi, svuotatasche, centro tavola. Piccoli oggetti apparentemente secondari, ma che ci aiutano nella vita di ogni giorno.
>Schiavon | Indonesia
>Calligaris | Flavour
>Calligaris | Millie
>Calligaris | Margo
>Minotti | Raymond
>Cal
ligar
is |
Dre
am
>Calligaris
>Minotti | Mik
di S
abrin
a Rac
cugl
ia
230 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
In
La cucina perfetta? È quella più confortevole e
che soprattutto rappresenta la personalità di
chi la vive. Perché, si sa, questo luogo della casa
è da sempre il cuore di un'abitazione e, secondo
diversi studi, la stanza più “vissuta” da tutti i
componenti della famiglia.
Gli architetti lo sanno bene. Se si deve scegliere una stanza
a cui destinare più spazio in casa si predilige la cucina, che
negli open space ingloba anche il salotto formando una
“living room” dai contorni più a stelle e strisce.
L’importante è che la cucina, oltre ad avere tutti i comfort
per una preparazione dei pasti veloce e pratica, sia bella da
vedere e quindi anche alla moda.
cucina conpiù gusto
>Ern
esto
med
a | I
con
>Snaidero | Code
di S
abrin
a Rac
cugl
ia
426 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Per risparmiare spazio, gli elettrodomestici sono rigorosamente
ad incasso e diventano un tutt’uno con pensili e piani di lavoro.
Impossibile rinunciare alla lavastoviglie, sbaglia chi pensa che sia
un lusso avercela: se ne trovano, infatti, di tutti i prezzi.
In una cucina che si rispetti è assai importante la luminosità,
meglio se naturale. Le finestre sono molto ampie e permettono
ai raggi del sole di entrare, risparmiando diversi euro in bolletta
sull’energia elettrica.
Tante le tendenze che arrivano da oltreoceano. Gli americani,
infatti, in materia di cucine sono sempre stati all’avanguardia:
dilagano le “isole”, banconi per la colazione posti al centro della
stanza; al posto delle sedie compaiono i più pratici sgabelli; ci si
sbizzarrisce anche con la scelta dei pavimenti, particolarissimo e
decisamente optical quello a scacchi.
Unico comune denominatore di tutte le cucine che vanno di
moda in questo periodo è il colore, rigorosamente neutro. Le
tonalità più scelte sono il grigio, il tortora, il bianco ed il nero. I
tocchi di colore possono essere dati dai complementi di arredo,
come tavoli, lampadari, tende e tappeti. Accostando piccoli
elementi in tinte forti quali rosso, blu, verde e arancione alle
tonalità neutre il rischio di sbagliare è veramente basso.
gusto Le case produttrici di arredamento in questi anni hanno proposto innumerevoli stili per accontentare i gusti di tutti
i clienti. La parola d’ordine anche in questo caso è praticità. I materiali devono essere facili da pulire e soprattutto
devono favorire l’igiene. Forse è per questo che al momento vanno per la maggiore i metalli, che fanno la parte del
leone nel caso di case in stile minimal. Anche se la classicità e la versatilità del legno sono difficili da dimenticare.
La parola d’ordine è praticità. Gli elettrodomestici sono ad incasso, gli sgabelli prendono il posto delle sedie e al centro delle stanze compaiono le isole.
>Sna
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>Sna
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o | L
ux
SPOSIMAGAZINE 427
HOME
Il dettaglio fa la differenza, nella moda come nell’arredamento.
Oggetti colorati e dalle forme più strane
per completare l’arredamento della casa
e soprattutto regalare all’ambiente un
tocco di personalità.
Perché, si sa, la casa deve
sempre esprimere l’estro
di tutti i componenti
della famiglia che
la vivono quotidia-
namente. Forse è
proprio per questo
motivo che le
aziende produttrici di
complementi di arredo
da qualche anno a questa
parte propongono sempre più
quadri, orologi, divani e sedie
assai particolari, per spezzare
l’arredamento minimale che
spopola un po' ovunque. Per
completare una stanza, quindi,
a volte basta veramente poco
perché fondamentale è non
esagerare.
>Minotti | Denny Pouf
>Calligaris | Factory
>Giorgetti | Hug di Rossella Pugliatti
>Gio
rget
ti |
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olo
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>Minotti | White
>Minotti | Owens armchair
>Calligaris | Seven
di Sabrina Raccuglia
434 SPOSIMAGAZINE | V EDIZIONE
Orologi, sedie, letti e tavoliniparticolari sono la mossa giusta per stupire.
Sempre più belli,
funzionali e divertenti
sono gli orologi. Addio
a quelli tradizionali, in
commercio se ne trovano
di adatti per la cucina
o la living room. Da
quelli più scherzosi che
riprendono le forme di
animali o piante a quelli
che ricordano motivi
astratti, come alcuni
quadri del ‘900. Non ci
sono limiti alla fantasia.
Se poi la creatività
diventa anche
funzionale, tanto di
guadagnato. È proprio
il caso dei divani con la
chaise longue. Vengono
riempiti di cuscini,
foulard e spesso peluche
se in casa ci sono i più
piccoli.
Un mini paradiso del
relax dopo il pranzo o la
cena. Anche le sedute
diventano super colorate.
Se, per assurdo, per i
tavoli vanno fortissimi i
materiali trasparenti, per
le sedie le tonalità più
sgargianti sono sovrane.
Via quindi di turchese,
arancione, celeste, fucsia
per le sedie che di certo
in cucina non passano
inosservate, una
soluzione perfetta nel caso
in cui l’intero arredamento
della stanza abbia colori
rigorosamente neutri
come il bianco, il nero e le
varie tonalità del tortora.
Il vantaggio è che queste
sedute potranno essere
rivestite con tessuti diversi
per cambiare continua-
mente aspetto.
L’estro incontra la praticità
anche per quanto riguarda
il letto. Quelli matrimoniali
più scelti sono quelli con il
cassettone sotto. Un doppio
ripiano che permette di
riporre la biancheria del
cambio stagione o le coperte.
Una manna dal cielo per
gli spazi sempre più ridotti
degli appartamenti di città.
Le testate sono in stile moderno, come le forme del letto, rigorosamente
geometriche. Colori sgargianti combinati o in tinta unita quindi per
le testate che diventano il centro della camera da letto. Un tocco di
colore non può mai far male all’ambiente da vivere. L’importante è
non esagerare. I colori forti, soprattutto se accostati in maniera audace,
possono finire per stancare. E poi è risaputo che il “troppo storpia”.
>Alessi | Firenze Ph. Elena Datrino
>Giorgetti | Minerva di Carlo Colombo
>Giorgetti | Solemyidae di Rossella Pugliatti
>Minotti | Dalton
>Cal
ligar
is |
Cla
ire
>Calligaris | Match
>Min
otti
| Sp
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