Slow medicine palermo per internet , medicina difensiva
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Slow medicine:
•Prof a contratto in Pediatria amb.•Presidente Ass. Pediatri Liguri;•Vice Presidente della sez.ligure SIP•GARANTE INFANZIA UNICEF•Seg. Soc. It Alcologia ligure
Dr. Alberto Ferrando•Pediatra di famiglia
Palermo 20 Giugno 2015
Slow Medicine versus medicina difensiva. A. Ferrando, D. Colimberti
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“Trentamila denunce e dodicimila processi penali intentati nell’ultimo anno da parte di pazienti a carico di medici per presunta responsabilità colposa derivante dall’attività professionale. I drammi professionali dei medici e le tragedie dei pazienti si consumano tra liti e processi interminabili, perizie e consulenze contraddittorie, sospetti di connivenze e corruzioni, in un clima generale di sospetto e diffidenza che avvelena la sanità e ostacola la giustizia”.
Dall’inchiesta de L’Espresso del 29/05/2008 “Dottore ti denuncio”).
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In Italia, in venti anni di attività, un medico chirurgo ha ottanta possibilità su cento di ricevere un avviso di garanzia o di essere citato in giudizio per lesioni.
Circa 15.000 medici all’anno vengono accusati di malpractice e sottoposti a richieste di risarcimento per danni.
Ma i due terzi vengono assolti per non aver commesso il fatto.
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Le dimensioni del fenomenoCirca il 53% dei medici dichiara di prescrivere farmaci per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni sono il 13% circa di tutte le prescrizioni.•· il 73% e oltre dei medici dichiara di prescrivere visite specialistiche per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il 21% di tutte le prescrizioni.•· circa il 71% dei medici dichiara di prescrivere esami di laboratorio per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono il 21% circa di tutte le prescrizioni.•· circa il 75,6% dei medici dichiara di prescrivere esami strumentali per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni rappresentano il 22,6% circa di tutte le prescrizioni.•· circa il 49, 9% dei medici dichiara di prescrivere ricoveri per ragioni di medicina difensiva e, mediamente, tali prescrizioni costituiscono l’11% circa di tutte le prescrizioni
Ordine provinciale di Roma dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri. I dati della prima ricerca nazionale sulla medicina difensiva. Roma, 23 Novembre 2010, Senato della Repubblica
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•il 77,9% degli operatori intervistati ha adottato almeno un comportamento di medicina difensiva durante l’ultimo mese di lavoro;• l’82,8% ha inserito in cartella clinica annotazioni evitabili;•il 69,8% ha proposto il ricovero di un paziente gestibile ambulatorialmente;•il 61,3% ha prescritto un numero maggiore di esami diagnostici rispetto a quello necessario;•il 58,6% ha richiesto un consulto non necessario di altri specialisti;•il 26,2% ha escluso pazienti “a rischio” da alcuni trattamenti;
Centro Studi Federico Stella sulla Giustizia Penale e la Politica Criminale. Pisa, 2010.
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Incidenza per età dei medici che dichiarano di ricorrere a comportamenti difensivi
32-42 anni 92,3%
63-72 anni 67,4%
• Centro Studi Federico Stella sulla Giustizia Penale e la Politica Criminale. Pisa, 2010.
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Il problema della medicina difensiva nell’urgenza.
•il 90,5% dei medici intervistati ammette di aver adottato almeno un comportamento di medicina difensiva durante l’ultimo mese di lavoro;•il 77,7% ha richiesto esami di laboratorio non necessari;•il 72,8% ha inserito annotazioni inutili in cartella clinica;•il 67,3% ha richiesto consulenze di altri specialisti non necessarie;•il 64,1% ha richiesto esami invasivi inutili per non contrastare il parere delconsulente interpellato;•il 63,3% ha richiesto un ricovero non necessario solo per assecondare le pressioni dei familiari del paziente;•il 61,2% ha richiesto un ricovero per un paziente gestibile ambulatorialmente;•il 51,8% ha enfatizzato alcuni aspetti clinico-anamnestici per giustificare lacorrettezza della propria diagnosi.
Dipartimento di sociologia e ricerca sociale. Università degli studi di Milano-Bicocca.Ottobre 2010.
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I COSTI Da un’indagine presentata dall’Ordine dei Medici di
Roma, si stima che la spesa sanitaria conseguente al fenomeno della medicina difensiva in Italia ammonterebbe a circa 13 miliardi l’anno; questa cifra che corrisponderebbe all’11,8% della spesa sanitaria totale (pubblica e privata) è la conseguenza di un aumento nella prescrizione di farmaci, visite, esami e ricoveri.
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•Ricette farmaceutiche: la medicina difensiva incide tra il 10,5% e il 17,2% della quantità/costo totale. In cifre assolute, il costo oscilla tra i 122,5 e i 199,8 milioni di euro.
•Visite specialistiche: la medicina difensiva incide tra il 19 e il 28,7% sul totale del settore; il suo costo oscilla tra i 116,6 e i 176,0 milioni di euro.
•Accertamenti: la medicina difensiva va dal minimo del 20,3% al massimo del 30,7% con un incidenza di costo che oscilla tra i 351,3 e i 530,3 milioni di euro.
•Ricoveri: la percentuale dei ricoveri difensivi va dal 9,5 al 15,6% di tutti i ricoveri. L’incidenza del costo oscilla tra i 543,9 e gli 893,2 milioni di euro.
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I dati comuni alle tre ricerche indicano:
•Un’elevata incidenza della medicina difensiva nella pratica clinica
•Un maggior utilizzo della medicina difensiva da parte dei giovani medici
•Il ricorso alla medicina difensiva è dettato principalmente dal timore dei medici di avere ripercussioni legali
•Timore di pubblicità negativa
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Legge 08.11.2012 n° 189 G.U. 10.11.2012 (Legge Balduzzi)
«Art. 3 c.1. L'esercente la professione sanitaria che nello svolgimento della propria attività si attiene a linee guida e buone pratiche accreditate dalla comunità scientifica non risponde penalmente per colpa lieve. In tali casi resta comunque fermo l'obbligo di cui all'articolo 2043 del codice civile. Il giudice, anche nella determinazione del risarcimento del danno, tiene debitamente conto della condotta di cui al primo periodo»; .
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- uso appropriato delle risorse: EVITARE SOVRAUTILIZZO di indagini e trattamenti
- dare valore alla STORIA DEL PAZIENTE: la “voce della vita”- riappropriarsi della SEMEIOTICA FISICA, ridare importanza
all’esame obiettivo e su quella base richiedere gli esami appropriati
- NON RITENERE CHE IL NUOVO SIA SEMPRE MEGLIO, in particolare riguardo ai farmaci e ai dispositivi medicali
Nasce la Slow Medicine. Io c’ero.Ferrara | Castello Estense| 29 giugno 2011
Fra acuzie e cronicità: curare malati, curare malattie
Sandra Vernero
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I professionisti sanitari debbono ripristinare il percorso logico che la medicina scientifica ha tracciato e utilizzato per decenni di fronte a una persona che lamenta un disagio, e che seguiva tappe ben precise
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Gli esseri umani hanno alcuni bisogni fondamentali, vitali. Fra questi c’è il bisogno di essere accolti, accuditi, curati. Quando un bisogno così importante non ottiene risposte adeguate, succede quello che tutti i professionisti sanitari descrivono: parte una escalation, si cerca di farsi sentire gridando più forte.
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La minaccia di denunce («Se il bambino peggiora perché lei non ha voluto dargli l’antibiotico», «Se ….) sta diventando una regola nella relazione fra i cittadini e il sistema della cura. È così che la medicina diventa difensiva. Ma è così che l’escalation continua: perché a cittadino minaccioso corrisponde un medico (infermiere, ostetrica, fisioterapista) arroccato in difesa. Senza che ciò serva per far sentire meglio il paziente o il professionista.
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SLOW MEDICINE1) Ascolto (anamnesi)2) Osservazione (la visita medica); 3) Costruzione di un’ipotesi diagnostica; 4) Verifica di questa ipotesi con appropriate indagini cliniche; 5) Intervento di cura (non solo farmacologico); 6) Valutazione dei risultati. MEDICINA DIFENSIVA1)Fare esami per escludere l’ipotesi peggiore
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Nasce Slow medicine
Torino - Gennaio 2011
Il manifesto di Slow medicine
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www.slowmedicine.it https://www.facebook.com/groups/219867934738443/
http://www.ebookecm.it
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Ne parla la stampa
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Che cos’è Slow Medicine?Slow medicine è una rete di professionisti della salute e di cittadini che si
riconoscono nei principi di una medicina, caratterizzata da tre parole chiave:
SobriaFare di più non vuol dire fare meglio
RispettosaValori, aspettative e desideri delle persone sono inviolabili
GiustaCure appropriate e di buona qualità per tutti
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Sobria: fare solo le cose utili
Il 51% di oltre 3.000 trattamenti di uso corrente non è didimostrata efficacia. Clinical Evidence Handbook- BMJ 2012
L`80% dei «nuovi» farmaci immessi sul mercato sono
copie di quelli già in commercio; solo il 2,5%
rappresenta un progresso terapeutico. Prescrire 2012
Il 50% delle angioplastiche eseguiteangina stabile sono inappropriate.
su pazienti conJAMA 2011
Il 33% delle TAC non sono clinicamente giustificate e leirradiazioni provocano l`1,5-2% dei tumori. NEJM 2007
Il 20-40% della spesa sanitaria è rappresentata daprestazioni senza benefici per i pazienti. WHO 2010
Non è poi così complicato, lei ha avuto il trattamento per cui ha pagato.
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In nome della salute: ti dichiaro malato
Moynihan: BMJ 2 june 2012
Vi sono prove consistenti che la medicina danneggi
le persone sane, attraverso l’individuazione precoce
di malattie e anomalie che sarebbero rimaste silenti, creando nuove patologie e abbassando le soglie di
normalità di molti parametri biologici: pressione
arteriosa, glicemia, colesterolemia, densità ossea, ….
I Check-up non riducono la mortalità, nonprevengono alcuna malattia, non evitano ricoveri,
disabilità o ansia. Cochrane Database Syst Rev: BMJ 2012
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Rispettosa: con il coinvolgimento dei pazienti
•In media al paziente è concesso di parlare per18 secondi prima di essere interrotto.
Beckman: Annals of Internal Medicine: 1984
LE DECISIONI DEVONO ESSERE
PARTECIPATE E CONDIVISE:
SCELGA, TESTA O CROCE?
•Solo il 40% dei pazienti ritiene che le curericevute tenessero conto delle loro preferenze.
Covinsky: J Am Geriatr Soc 2000
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Il paziente informato è il miglior decisore
• i pazienti terminali affetti da tumorescelgono interventi meno invasivi e a paritàdi sopravvivenza, conseguono una qualità di vita migliore e a costi più bassi.
Zhang: Arch Intern Med 2009
•Contesto di cura, empatia,beneficio,
rispetto,possono
aspettativamodificare il
di undecorso della malattia, in modo
indipendente dal principio attivo che vienesomministrato.Benedetti F: Il cervello del paziene 2012
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Ti sono rimasti solo sei mesi, ma con un trattamento aggressivo ti sembreranno molti di più.
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Quello che vogliamo contrastare, ridurre, cambiare è: • La medicalizzazione della vita quotidiana. • Il ricorso a farmaci e cure di non provata efficacia. • L’accanimento preventivo. • L’esclusione e le diseguaglianze nell’accesso alle cure. • L’illegalità e la corruzione. • L’aziendalizzazione selvaggia della sanità (valutazione dei costi senza una contemporanea valutazione dei benefici delle cure per i singoli e per la popolazione). • L’orientamento della ricerca in base a ragioni puramente economiche. • La conflittualità fra pazienti e sanitari (accuse di malasanità, medicina difensiva).• La moltiplicazione di malattie inventate ( disease mongering : letteralmente, «vendere malattie»). • La convinzione che fare di più significhi fare meglio.
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Corso di deontologia(comunicazione) PROPOSTA MIAA NEOLAUREATI
RICHIESTA DEI NEOLAUREATI:VOGLIAMO INCONTRO CON:-Commercialista-Assicuratori-Avvocato
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L’AVVOCATO:DOVETE STABILIRE UNA RELAZIONE E COMUNICARE ADEGUATAMENTE !!!!!A NULLA SERVE UN CONSENSO INFORMATO SENZA UNA COMUNICAZONE EFFICACE!!!!
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…..Io ero un corpo: un corpo ammalato da guarire.
E avevo un bel dire: ma io sono anche una mente, forse sono anche uno spirito e certo sono un cumulo di
storie, di esperienze, di sentimenti, di pensieri ed emozioni che con la mia malattia hanno probabilmente
avuto un sacco da fare
Nessuno sembrava volerne o poterne tenere di conto. Neppure nella terapia. Quel che veniva attaccato era il cancro, un cancro ben descritto nei manuali, con
le sue statistiche di incidenza e di sopravvivenza, il cancro che può essere di
tutti. Ma non il mio!
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… Ci dicono i “nuovi medici”, siamo stufi d’incarnare agli occhi dei degenti l’idea dell’angelo consolatore. Il malato ha bisogno di ben altro che del buffetto sulla guancia. Di diagnosi corrette, di terapie adeguate, di queste sì ha bisogno.Abbiamo così un terapeuta d’umore né gaio né triste, di temperamento né pessimista né ottimista, incline a tagliar corto sulle narrazioni sintomatologiche del paziente, più attento a vetrini, lastre, reperti.Difficile cavargli parola di bocca, le spiegazione ch’egli dà, ma di rado, sono misteriosofiche: sicchè, in pratica non capisci se stai migliorando o avvicinandoti rapidamente all’epilogo
G. Ghirotti. Il lungo viaggio nel tunnel della malattia, 1973
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Giusta: a tutti quelli che ne hanno bisognoPiù prestazioni sanitarie o più salute?
La medicina si comporta come se tutte le malattie avessero una causa biologica e fossero trattabili con farmaci e chirurgia.
I servizi sanitari spiegano solo il 10% della mortalità prevenibile. Il rimanente 90% è associata a stili di vita, fattori ambientali, sociali e culturali, predisposizione genetica e … caso.Stephen M: bridging the divide between health and health care - JAMA 2013
Michael Crow, Presidente dell’Arizona State University, haproposto una radicale riforma del National Institute of Health
(NIH), trasferendo parte dei finanziamenti, prevalentemente centrati sugli aspetti molecolari e genetici delle malattie,
verso lo studio delle componenti sociologiche ecomportamentali della salute.
Crow M: Time to rethink the NIH - Nature 2012
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“L’health literacy indica le abilità cognitive e sociali che motivano gli individui e li rendono capaci di accedere, comprendere e utilizzare le informazioni in modo da promuovere e preservare la propria salute.L’health literacy implica il raggiungimento di un livello di conoscenze, di capacità individuali e di fiducia in se stessi tali da spingere gli individui ad agire per migliorare la propria salute e quella della collettività, modificando lo stile e le condizioni di vita personali. Pertanto, health literacy non significa solo essere in grado di leggere opuscoli e prendere appuntamenti, ma è un’importante strategia di empowerment che può migliorare la capacità degli individui di accedere alle informazioni e di utilizzarle in modo efficace”.Fact sheet n.4, gennaio 2012[WHO Health Promotion Glossary, 1998]
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Fast e Slow medicine: i sette veleni e i relativi antidoti1.Nuovo è meglio2.Tutte le procedure utilizzate nella pratica clinica sonosicure
efficaci e
3.L’uso di tecnologie sempre più sofisticate risolverà ogniproblema di salute4.Fare di più aiuta a guarire e migliora la qualità della vita5. Scoprire una “malattia” prima che si manifesti attraverso isintomi è sempre utile6. I potenziali “fattori di rischio” devono essere trattati con ifarmaci7.Per controllare meglio le emozioni e gli stati d’animo è utileaffidarsi alle cure mediche
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Richard Smith sostiene che l’azione più urgente e utile da intraprendere è quella di agire sulle attese che la società ha verso l'efficacia, ai confini del miracolo, della medicina, comunicando all'opinione pubblica anche che:- la morte è inevitabile- le malattie più gravi sono incurabili- gli antibiotici non curano l’influenza- le protesi artificiali possono rompersi- gli ospedali sono luoghi pericolosi- i farmaci hanno effetti collaterali- la maggior parte delle cure mediche raggiungono solo benefici marginali e alcune non funzionano affatto- gli screening producono falsi negativi- ci sono modi migliori per spendere denaro che comprare più strumentazione medica Smith, R The NHS: possibilities for the endgame BMJ, 1999;318;209-210
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-Difendere i pazienti dalla sovramedicalizzazione
promuovendo la «prevenzione quaternaria»
PREVENZIONE QUATERNARIAInterventi che mirano ad identificare i
pazienti a rischio di sovramedicalizzazione al fine di proteggerli dalla nuova invasione medica e proporre loro interventi eticamente accettabili.
WONCA Dictionary of General /Family Practice, Copenhagen 2003
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… non ho dubbi che
Slow medicine sia la migliore medicina del 21°secolo. Richard Smith
The case for Slow medicine
Sandra Vernero
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Per una pratica clinica più centrataSULLA PERSONA :
- ridare valore ad ANAMNESI e ESAME OBIETTIVO
- aggiungere una breve STORIA del paziente
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- porsi ogni volta la domanda se un esame oun trattamento sono di DIMOSTRATAin quel particolare paziente
EFFICACIA
- favorire pratiche MENO INVASIVE
- favorire cambiamenti di STILI di VITA
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- imparare ad ASCOLTARE pazienti e familiari: la“voce della vita”
- attribuire un RUOLO ATTIVO a pazienti e familiari
- SUPERARE GLI STECCATI tra diverse specialità eprofessionalità e lavorare davvero in gruppo
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Gestione delle Organizzazioni sanitarie:
valutare i RISULTATI CLINICO-ASSISTENZIALI
e non solo costi e volumi di prestazioni
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Sapere comunicare Perche’ ?
• Per raccogliere l’anamnesi• Per comunicare con il paziente• Per comunicare la diagnosi• Per ottenere consenso informato• Per migliorare la compliance terapeutica• Per instaurare un rapporto Medico-Paziente
MALASANITA’ - COMUNICAZIONELa maggior parte delle denunce sono in
rapporto a “mala comunicazione”
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ACOG Recommends Partnering With Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011
Raccomanda di coinvolgere attivamente i pazienti nella pianificazione dei servizi sanitari per ridurre i rischi e migliorare i risultati. Per una interazione positiva tra medico e paziente si deve creare una “ALLEANZA” basata sulla comunicazione con i pazienti, ascoltando le loro preoccupazioni, e facilitando una loro partecipazione attiva
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ACOG Recommends Partnering With Patients to Improve Safety Obstet Gynecol. 2011
….per facilitare la comunicazione con i pazienti si consiglia anche di parlare lentamente in un linguaggio semplice e comprensibile, limitando la quantità di informazioni fornite, ripetendo i concetti , utilizzando tecniche di teach back, incoraggiando a fare domande e fornendo materiale scritto”L’alleanza con i pazienti attraverso il miglioramento della comunicazione si traduce in soddisfazione del paziente, aumento della accuratezza diagnostica e terapeutica e una migliore qualità delle cure. "
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Superamento del concetto “paternalistico” del Medico e sostituzione della “cultura dellamalattia” con la “cultura della salute”
To cure
To care
integrare il tradizionale modello bio- medico (processi di diagnosi e terapia)
con un più articolato modello di medicina centrata sul bambino e la famiglia (Patient -and Family- Centered Care o PFCC).
Ruolo del Pediatra di Famiglia
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L'essenza del PFCC è la certezza che ogni persona ha il diritto di essere integralmente rispettata e considerata, avendo al contempo la consapevolezza che la relazione di cura efficace si fonda sull’alleanza tra il medico, il bambino e la famiglia
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° Sessione “Disease Mongering”Negoziare con i cittadini patti di salute etici ed efficaci, richiamando gli abusi, vigilando sull’appropriatezza delle prestazioni e denunciando apertamente il disease mongering, ovvero tutte quelle strategie che puntano ad aumentare il numero dei malati e di malattie con il solo scopo di allargare il mercato della salute.Modera e conclude Antonio Bonaldi Intervengono: Gianfranco Domenighetti, Alberto DonzelliGuido Marinoni, Alberto Ferrando
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La NONMalattia
-Passiva : si segue la corrente senza alcun vantaggio per sé e per il pz.
-Attiva: si “vende una malattia” per guadagno (DISEASE MONGERING)
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La gestione della formazione medica dovrebbe essere completamente nelle mani della professione medica e i finanziamenti non dovrebbero compromettere, o mettere in dubbio, l’integrità e l’indipendenza di quanto si insegna o del medico stesso.Vendere farmaci, d’altra parte, è l’obiettivo dell’industria. All’industria piace chiamare ciò educazione ma non è così. E’ marketing.
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I medici non possono più affidarsi alla letteratura medica per informazioni valide e affidabili. Questo è quanto posso affermare al termine di due decadi di “editor” del New England Journal of Medicne
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una grossa Azienda si è inventata persino una rivista, l’”Australasian Journal of Bone and Joint Medicine”, con la complicità della più grande editrice scientifica mondiale (7000 dipendenti in 24 Paesi).L’azienda ha potuto così propagandare per 7 anni, dal 2002 al 2009, su una rivista falsa e compiacente travestita da pubblicazione prestigiosa, i farmaci da essa commercializzati con conseguente aumento delle vendite, come se l’efficacia delle proprie medicine fosse avallata da studi clinici indipendenti approvati da “veri” esperti del comitato scientifico.
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Published 22 August 2008, doi:10.1136/bmj.a119Cite this as: BMJ 2008;337:a119
Editorials
Continuing medical education in the 21st centuryNeeds to recapture professionalism in lifelong learning
Robert F Woollard, Royal Canadian Legion professor and head UBC Department of Family Practice, Vancouver, BC, Canada V6T 1Z3
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I legami dei medici con l’industria sono tali da minare la loro indipendenza e la capacità di fare il meglio per il
pazienteNegli USA si assiste ad un richiamo a mantenere una maggior “distanza” nei rapporti con l’industria e per
avviare forme di formazione e aggiornamento indipendenti.
L’Università della California richiama gli studenti americani a fare una attenta valutazione del codice
deontologico che proibisce di accettare denaro, regali e ospitalità. Questo dovrebbe essere fatto da tutti i
medici del mondo. Kamran Abbasi, deputy editor , BMJ
Richard Smith, editor , BMJ
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TRE FORZE CHE INFLUENZANO LA SANITÀ:•Informatica•Genomica: da medicina preventiva a medicina predittiva?•Consumerismo: tendenza dei consumatori a organizzarsi in associazioni per difendersi dalla pubblicità indiscriminata e per tutelare i propri interessi nei confronti dei produttori
Massmediaticità
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BMJ 31 maggio 2003(Volume 326, Issue 7400) No more free lunchesKamran Abbasi and Richard Smith
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1) La malattia per la quale viene prescritto un farmaco è, di fatto, una reazione avversa ad un altro farmaco
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2: Viene utilizzato un farmaco per trattare un problema che, anche se necessita talora di soluzioni farmacologiche, dovrebbe essere trattato, in prima battuta con buoni stili di vita. (Insonnia, dolori addominali, ipertensione, obesità, ansia, depressione reattiva)
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3: La malattia è “auto-limitante” e non necessita di terapie (es. antibiotici)
Vis Sanatrix Naturae
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4: Si preferisce una terapia con un farmaco (“Do Not Use drug”) invece di un altro farmaco, spesso più sicuro, efficace, e spesso meno caro
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1.Diffidare. «Nella maggioranza dei casi l’aumento del consumo di farmaci rappresenta una induzione di malattia e non è giustificato da un aumento della patologia»
Che fare quando vi prescrivono una medicinaUn decalogo per sapere come utilizzare correttamente i farmaci e cosa chiedere al vostro medico.
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2. Cambiare atteggiamento quando si va dal medico.
«I farmaci non sono sempre e solo portatori di benefici. Ma anche di rischio. È molto
importante che il paziente lo sappia e non spinga il medico a prescrivere qualcosa»
“ma devo proprio prendere questo farmaco?” Insomma, far sentire al medico che non c’è la richiesta di farmaci ad ogni costo. E quando un medico dice che per quella malattia non c’è farmaco, bisogna credergli e non insistere».
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3. Fare domande. - perchè, quanto deve prenderne, quando, se quel farmaco interagisce con gli altri farmaci che si stanno assumendo, con altri integratori alimentari-quando si va alla visita portare con sé l’elenco dei farmaci che si assumono, con le dosi e chi e perché li ha prescritti. -Chiedere inoltre al medico quali sono gli effetti collaterali di quel farmaco, -se quei farmaci interagiscono con alcuni cibi che saranno da eliminare dalla dieta; -se assumendoli è controindicata la guida o altre attività che richiedono attenzione; -quando smettere e soprattutto se quel farmaco è essenziale, necessario, non si può proprio fare a meno di prenderlo.
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4. Preferire ai farmaci i cambiamenti di stile di vita che spesso danno gli stessi risultati se non migliori rispetto ai farmaci. In molti casi si potrebbero ottenere risultati con cambiamento dello stile di vita o di comportamento, come mangiando in modo diverso, o facendo moto, o smettendo di fumare. È vero, costa un po’ di fatica, ma i risultati sono più duraturi e ne trae beneficio tutto l’organismo.
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5. Chiedere al medico se ci sono altre possibilità terapeutiche.
6. In molti casi basta aspettare e la malattia passa da sola, comunque, con o senza farmaci.
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10. Preferite i farmaci più vecchi, sono quelli più collaudati e quindi più sicuri.L’ultimo uscito è anche il farmaco meno sperimentato, che ancora deve dimostrare gli effetti negativi: Vioxx, Celebrex e ora il Bextra ed altri farmaci ritirati dal mercato erano gli ultimi aggiunti alla serie degli antiinfiammatori, e anche I più costosi. Siete sicuri di voler fare voi da cavie?
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Ray Moynihan, è uno dei più autorevoli scrittori al mondo nell’ambito della ricerca sulla salute. I suoi lavori sono comparsi su The Age, Sydney Morning Herald, The Australian Financial Review, The British Medical Journal, Lancet e New England Journal of Medicine.Alan Cassels è un ricercatore canadese che opera nell’ambito dello studio delle politiche adottate rispetto ai farmaci.
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«"Quando mi sono venduto?" mi interruppe con una delle sue gran risate. "Oppure, diciamo, quando mi sono lasciato comprare? Quando ho capito che la ricerca è al servizio del potere e che il ricercatore è un’oca che produce uova d’oro e che quell’oro andava tutto sulla tavola di chi comanda".»
Renzo Tomatis ha lavorato a Chicago e a Lione e ha diretto per oltre un decennio l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tornato in Italia, ha deciso di dedicarsi alla pratica clinica della medicina.
Hanno scritto di lui: «Nei suoi libri il lettore trova forse più domande che risposte; le risposte sono da ricercare nella sua vita, condotta con rigore scientifico e integrità morale».
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- Valutare con «sano scetticismo» i risultatidella ricerca sponsorizzata dall`industria.
MARCIA ANGELL
L`INAFFIDABILITÀ(BIAS) PERMEAL`INTERO SISTEMADELLA RICERCA
I MEDICI NON POTRANNO PIÙ A LUNGOFIDARSI DELLA LETTERATURA MEDICA PERDISPORRE DI VALIDE ED AFFIDABILIINFORMAZIONI SCIENTIFICHE
2008
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Tre decenni fa Henry Gadsen, direttore generale di una delle principali case farmaceutiche al mondo – la Merck – rilasciò una sconcertante dichiarazione alla rivista Fortune: “Il mio sogno è creare farmaci per
le persone sane, così da poter vendere proprio a tutti.”
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Rapporto tra Sanità e industria
Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d'inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono le spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l'uno dall'altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell'altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali, finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione. (A. Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, II, 2, cap. 30, 396)