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Sped. in Ap. - 45% - art 2 Comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Palermo «Taxe percue» - Tassa riscossa - Filiale Palermo

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10 maggio_10 giugno 2008

Transcript of sikania 257

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Tesori nascosti Hidden treasuresC’era una volta e c’è ancora > Once upon a time - and now tooVilla del Tellaro: ne parliamo con la Soprintendente Mariella MutiVilla del Tellaro: we talk about it with the Superintendent Mariella Muti di Emilia Gatti pag. 58

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L’Area Marina Protetta Isole CiclopiThe Isole Ciclopi Protected Marine Area

Fra lava e mare Between lava and sea

Quando non ci si sposava a maggioWhen people didn’t get married in May

Il mito in Sicilia (XIII) Myth in Sicily (XIII)

Il teatro greco di SiracusaThe Greek theatre in Syracuse

Una conchiglia di pietra con vista sul mareA stone shell with a view of the sea

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Copertina > Cover: ph. Hanne Carstensen > AMP Isole Ciclopi

Rubriche Surveyspag. 4In breve > Briefly

pag. 14Libri > Books

pag. 18Attualità > News

Week-endpag. 64Per San Filippo… a rotta di collo> For St. Phillip… at breakneck speedpag. 67Fra storia e fede> History and faithpag. 69Una festa dai sapori decisi> A feast with well-defined tastes

I consigli di SikaniaSikania advicespag. 66Dove dormire > Where to sleep

pag. 68Dove mangiare> Where to eat

pag. 70Ristorante > RestaurantGiardino di Bacco

pag. 72Albergo > HotelLocanda Cos

pag. 74Lo scaffale di Sikania> Da bere agli assetati

di Anna Li Vigni

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Happy birthday, Puccini! > The Teatro Massimo in Palermo is celebrat-ing the 150th anniversary of the birth of Giacomo Puccini by staging

the three one-act operas Tabarro, Suor Angelica and Gianni Schicchi(from 17 to 25 Mary) and, after an interval with the Petite Messe

Solennelle by Gioacchino Rossini performed by the Choir of the operahouse (only on 1 June), from 13 to 19 June is doing Manon Lescaut, one of

the most refined works by the Tuscan musician. Information: tel. 091 6053111 - www.teatromassimo.it

IN BREVE>BRIEFLY

Il Teatro Massimo di Palermo festeggia il 150° anniversario della nascitadi Giacomo Puccini mettendo in cartellone la rappresentazione dei tre

atti unici del Tabarro, di Suor Angelica e Gianni Schicchi (dal 17 al 25maggio) e, dopo un intermezzo con la Petite Messe Solennelle diGioacchino Rossini interpretata dal Coro del teatro lirico (solo il 1°giugno), va in scena dal 13 al 19 giugno la Manon Lescaut, tra le operepiù raffinate del musicista toscano. Informazioni: tel. 091 6053111 - www.teatromassimo.it

Buon compleanno, Puccini!

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Il Vino in un MuseoPalazzo Fici, a Marsala, si starifacendo il “trucco” per ospi-tare, una volta terminati i la-vori di restauro, il nuovoMuseo del Vino. Sarà così recuperata alla frui-zione pubblica una delle piùantiche residenze nobiliaricittadine, che suggellerà an-cor più fortemente il legamedel territorio con il più famo-so vino siciliano.

Wine in a MuseumPalazzo Fici, in Marsala, ishaving a “facelift” to house,once the restoration workis finished, the new WineMuseum. There will thus be restored topublic enjoyment one of theoldest noble residences in thetown, which will more stron-gly seal the bond of the terri-tory with the most famousSicilian wine.

Bonton, a festival in honour of the tuna > From 6 to 8 June the tuna stationsof Bonagia (Valderice) and Favignana - in Trapani province on theisland - are hosting Bonton, an oenological and gastronomic festivaldevoted to the red tuna, the king of these seas. During the festival, tast-ing sessions, guided visits to the tuna stations, exhibitions and showswill alternate with conferences and meetings to “honour” what hasbeen the pivot of the economy of Trapani province since remote times.Information: tel. 0923 538789 - www.rassegnabonton.it

Dal 6 all’8 giugno le tonnare di Bonagia (Valderice)

e Favignana - nella provincia trapanese dell’Isola - ospitano

Bonton, rassegna enogastronomicadedicata al tonno rosso,

il re di questi mari. Nel corso di questi tre giorni,

degustazioni, visite guidate alle tonnare, mostre e spettacoli

si alterneranno a convegni e incontri per rendere “onore”

a quello che è stato il perno dell’economia trapanese fin dalla notte dei tempi.

Informazioni: tel. 0923 538789www.rassegnabonton.it

Bonton, una rassegnain onore del tonno

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Boom EcoturismoDal 5 al 7 giugno, Cefalù o-spita la Conferenza Interna-zionale sull’Ecoturismo Me-diterraneo, settore che ha se-gna un trend in constante cre-scita, soprattutto in Sicilia. L’incontro nella cittadina nor-manna sarà un utile confron-to per gestire al meglio la ri-sorsa siciliana. Informazioni:tel. 091 6622261 www.ecoturi-smomediterraneo.net

Eco-tourism boomFrom 5 to 7 June, Cefalù willbe hosting the InternationalConference on MediterraneanEco-tourism, a sector thatshows a trend in constantgrowth, especially in Sicily.The meeting in the Normantown will be a useful exchan-ge for managing the Sicilianresource to the best. Information: tel. 091 6622261www.ecoturismomediterra-neo.net

The centre of Noto in flower > Thecentral Via Nicolaci, in Noto, isto be turned into a carpet of pic-tures, works of art that havenothing to do with colours andbrushes, but only with multi-coloured flower petals. It is the“Infiorata”, which from 15 to 18May will bring to the narrowstreet in Noto the usual unbe-lievable number of tourists,amazed at and bewitched by thecleverness of the artists that, in asuccession of pictures with un-believable composition, paytribute to the beauty of the townin Syracuse province. Informa-tion: www.comune.noto.sr.it

The first Marathon in Messina > The most spectacular among the runs, themarathon, has conquered Messina, which on 18 May will have its firstcity marathon. The route - 42.195 kilometres - will run along the mostcharacteristic streets, reaching the coast road, via Consolare Pompea,using the pylon as a buoy to undertake the return route, with the fin-ishing line marked under the gaze of the Cathedral. Information: A.D.Polisportiva Odysseus Messina, via dei Mille, 181, tel. 090 9432518 -380 3032011 - fax 090 9430760 - www.messinamarathon.com

IN BREVE>BRIEFLY

La più spettacolare tra le corse, la maratona, conquista Messina, che orga-nizza il 18 maggio la sua prima maratona cittadina. Il percorso - 42,195chilometri - si snoderà tra le strade più caratteristiche, raggiungendo lalitoranea, la via Consolare Pompea, utilizzando il pilone come boa perintraprendere la strada del ritorno, con il traguardo segnato sotto losguardo del Duomo. Informazioni: A.D. Polisportiva Odysseus Messina,via dei Mille, 181, tel. 090 9432518 - 380 3032011 - fax 090 9430760 -www.messinamarathon.com

La centralissima via Nicolaci, a Noto, sta per essere trasformata

in un tappeto di quadri, opered’arte che nulla hanno a che fare

con colori e pennelli, ma solo con variopinti petali di fiori. È l’Infiorata, che dal 15 al 18

maggio richiamerà nella stretta via di Noto il solito, incredibile,

numero di turisti, sorpresi e ammaliati dalla bravura degliartisti che, in un susseguirsi di

quadri dalla incredibile composi-zione, rendono omaggio alla

bellezza della cittadina siracusana. Informazioni:

www.comune.noto.sr.it

1ª maratona di Messina

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Fiorisce il centro di Noto

ph. frederic de villamil

ph. pallotron

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IN BREVE>BRIEFLY

Jovanotti, the Sicilian stages of Safari Tour 2008 > Starting from a few albums back, calling him Jovanotti seemsalmost reductive. And to speak of his latest album, Safari, we prefer to refer to Lorenzo Cherubini, a singer-songwriter who is more and more “committed”, more and more a juggler with words, more and more in lovewith the emotion to be conveyed, light years away from the hammering and empty rhythms of the amusingpieces of the early years.It is true, so many years have gone by. Jovanotti has grown, he has started a family and he has discoveredwrinkles on his face, he touches with his own hand the loneliness of adults and he banishes it with the refrainof Fango (Mud), before finding shelter in the warmth of his family, writing A te (To you), a ballad honouringhis abilities as an author of texts. The whole album, however, is one discovery after another, a discovery thatthe Sicilian public can share in the two live concerts in Acireale and Palermo, on 20 and 22 May. Information: Call Center TicketOne, tel. 892101 - ticket 29 €.

Da qualche album in qua, chiamarlo Jovanotti sembra quasi riduttivo. Eper parlare del suo ultimo album, Safari, preferiamo fare riferimento aLorenzo Cherubini, cantautore sempre più “impegnato”, sempre più gio-coliere con le parole, sempre più invaghito dall’emozione da trasmettere,anni luce lontano dai ritmi martellanti senza sostanza dei divertentissimipezzi dell’esordio.È vero, sono passati tanti anni. Jovanotti è cresciuto, ha messo su famigliae si è scoperto le rughe sul viso, tocca con mano la solitudine degli adultie la bandisce con il refrain di Fango, prima di trovare rifugio proprio nelcalore della sua famiglia, scrivendo A te, ballata che rende onore alle suecapacità di autore dei testi. Tutto l’album è, però, una scoperta dietro l’altra, una scoperta che il pub-blico siciliano potrà condividere nelle due tappe live di Acireale e Pa-lermo, il 20 e il 22 maggio prossimi.Informazioni: Call Center TicketOne, tel. 892101 - biglietto 29 €.

Jovanotti, le tappe sicilianedel Safari tour 2008

Scommetti sull’emozione, vieni all’ippodromo.

Dove la natura fa spettacolo

Ippodromo della Favorita

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IN BREVE>BRIEFLY

I tasti del pianoforte sono 88, eppure quando a pigiarli ci sono le dita di Michael

Nyman sembrano molti di più, e le note si trasformano in onde musicali che

sembrano giungerci da orizzonti lontanissimi,onde che si infrangono su chi le ascolta,

coinvolgendo nel suo moto liquido di emozionianche l’uditorio più distratto. Solo per citare gli esempi più conosciuti, Nyman è l’autore

della colonna sonora di film quali Lezioni di pianodi Jane Campion e di altri capolavori come

La Tempesta di Peter Greenaway, per non parlaredi Wonderland di Michael Winterbottom.

Insomma, un’emozione da provare, approfittandodel concerto catanese del 22 maggio

al Teatro Metropolitan. Informazioni: biglietti da22 a 33 € - www.cataniajazz.com

La magiadella tastierabianco&nero

di MichaelNyman

8th cycle of classical plays at the Tindari theatre > On 22 May there willstart the eighth Festival of the Theatre of the Two Seas, a cycle of per-formances in the splendid setting of the ancient theatre at Tindari. Thisyear’s programme includes Oedipus by Sophocles (22, 23, 25, 27, 29, 31May and, at 9 pm, 2, 4, 6 and 7 June) and Shakespeare’s Julius Caesar(24, 26, 28 and 30 May and 1, 3, 5, 7 June - at 7 pm - and 8 June).Information: Associazione Teatro dei Due Mari, tel. 090 674593 - 3392745387 - 340 8930880 - fax 090 714911. Tickets from 15 to 30 €.

Avrà inizio il 22 maggio l’ottavo Festival del Teatro dei Due Mari, ciclo di rappresentazioni nello splendido scenario del teatro antico

di Tindari. In cartellone quest’anno l’Edipo di Sofocle (giorni: 22, 23, 25,27, 29, 31 maggio e 2, 4, 6 e 7 - alle 21 - giugno) e il Giulio Cesare

Shakespeare (giorni: 24, 26, 28 e 30 maggio e 1,3,5,7 alle 19, e 8 giugno).Informazioni: Associazione Teatro dei Due Mari,

tel. 090 674593 - 339 2745387 - 340 8930880 - fax 090 714911. Biglietti da 15 a 30 €.

VIII ciclo di rappresentazioni classiche al teatro di Tindari

The magic of the keyboard: Michael Nyman’s black and white > The keys of the pianoare 88, yet when they are pressed by the fingers of Michael Nyman they seem tobe a lot more, and the notes are transformed into musical waves that seem tocome to us from distant horizons, so that that they break on the listener, involv-ing in the liquid motion of emotions even the most distracted audience. Just tomention the best-known examples, Nyman is the author of the soundtracks offilms like The Piano by Jane Campion and other masterpieces like The Tempest byPeter Greenaway, not to mention Wonderland by Michael Winterbottom. In short,it is an emotion to be experienced, taking advantage of the concert in Catania on22 May at the Teatro Metropolitan. Information: tickets from 22 to 33 € - www.cataniajazz.com

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ph. close_up

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Le ambiguità evocative della Gandini > Opere in cui la “purezza el’armonia dei vegeatili o dei corpi umani sembrano evocare laclassicità e la plasticità delle forme, percorse da una inquietudi-ne del tutto moderna”. Questo, in estrema sintesi, è quello che siammira, fino al 27 luglio, alla Galleria Luigi Ghirri di Caltagi-rone (in via Duomo, 11), elegante contenitore della mostra dedi-cata all’arte di Antonella Gandini. Informazioni: tel. 334 3358978

The evocative ambiguities of Antonella Gandini > Works in which the“purity and harmony of plants or human bodies seem to evokethe classicality and plasticity of forms, shot through by a whollymodern restlessness.” This, extreme briefly, is what is to be seen,until 27 July, at the Luigi Ghirri Gallery in Caltagirone (ViaDuomo, 11), the elegant container of the exhibition devoted tothe art of Antonella Gandini. Information: tel. 334 3358978

IN BREVE>BRIEFLY

A journey through emotions in ahundred works by Bonanno at Ra-calmuto > There are 100 worksby Totò Bonanno that equip thevillage of Racalmuto as illustra-tions called on to “mark out” atext written with stones, withair, with the smell of an earththat lends itself well to servingas a foil to the artistic expressionof a painter whose consistencyhas been stressed by Giorgio Se-gato as the “expression of afidelity that originates in thegaze and in the heart, in pro-found feelings and in his pecu-liar, and a very recognizableway of looking and painting,which has never been portray-ing, representing or re-present-ing reality, but instead a feeling,participation, crossing it andbeing crossed by it.”The biggest corpus of works iscollected at the ChiaramonteCastle, and the Maestri d’Arteassociation, organising the exhi-bition, runs guided visits insidethe castle, but also to other placesat Racalmuto in which the worksare displayed. Information: tel.091 6764297 - 333 756 3411 [email protected] - up toJune 15

Ci sono 100 opere di Totò Bonanno che corredano la città di Racalmuto,come illustrazioni chiamate ad “impaginare” un testo scritto con le pietre,con l’aria, con l’odore di una terra che ben si presta a far da contraltareall’espressione artistica di un pittore la cui coerenza è stata sottolineata daGiorgio Segato come “espressione di una fedeltà che ha origine nellosguardo e nel cuore, nei sentimenti profondi e nel suo peculiare, ben rico-noscibile modo di guardare e dipingere, che non è mai stato un ritrarre, unrappresentare o ripresentare la realtà, bensì un sentire, un partecipare, unattraversare e farsi attraversare”.Il corpus più consistente di opere è raccolto al Castello Chiaramontano, el’associazione Maestri d’Arte, curatrice della mostra, organizza visite gui-date all’interno del maniero, ma anche negli altri spazi di Racalmuto in cuisono esposte le opere. Informazioni: tel. 091 6764297 - 333 7563411 - [email protected] - fino al 15 giugno.

Viaggio attraverso le emozioni in cento opere di Bonanno a Racalmuto

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Andy Warhol 1957-1987. History ofmyth through images > From May10 to 29 June the former Log-giato San Bartolomeo in Paler-mo will be hosting Andy Warhol- History of myth through images,an important exhibition organ-ized by the Mare associationand by Argomenti, and spon-sored by the Regional Provinceof Palermo. There will be over a hundredworks by the artist of pop-art,works coming to a great extentfrom the Rosini-Gutman col-lection: unique pieces, graph-ics, multiples, objects, photos,videos, autographs drawings,signed covers of records byVelvet Underground and theRolling Stones; and also num-bered examples of Marilyn, twoCampbell’s soup dresses from 1968and a lot of other serigraphs de-voted to the famous Americansoup; part of the Space fruit col-lection, a portrait of Liza Min-nelli (1978) and one of Liz Tay-lor (lithography, 1962), a por-trait of Enzo Cucchi (1978) andone of Renée Rauschenbusch(1979).Information: tel. 091 341119. Opening times: Tuesday toThursday 4-9, Friday to Sunday4-12, closed on Mondays.

IN BREVE>BRIEFLY

For Salvo Palazzolo “they all lived happy and fetishistic” > Set up in the Palabspace in Palermo, the contemporary art exhibition of the works of SalvoPalazzolo tells of the contemporary world through the pretext of the fable,revisited with an ironic and desecrating eye. From a lost Pinocchio to thedreams of a Nigerian Sleeping Beauty, when they say that art is such whenit makes you reflect... Information: Palab, via del Fondaco - Palermo - tel.091 6538204 - admission free Tuesday to Sunday from 6 to 12 - until 1 June.

Dal 10 maggio al 29 giugno l’ex Loggiato San Bartolomeo di Palermo ospi-ta Andy Warhol - Storia del mito per immagini, importante esposizione orga-nizzata dall’Associazione Mare e da Argomenti, e patrocinata dalla Pro-vincia regionale di Palermo. Esposte nel capoluogo siciliano oltre cento opere dell’artista della pop-art,provenienti in gran parte dalla collezione Rosini-Gutman: pezzi unici,grafiche, multipli, oggetti, foto, video, disegni autografi, copertine firma-te di dischi dei Velvet Undergound e dei Rolling Stones; e ancora, esempidella Marilyn numerati, due Campbell’s soup dress del 1968 e molte altreserigrafie dedicate alla famosa zuppa americana; parte della collezionedegli Space fruit, un ritratto di Liza Minnelli (1978) e uno di Liz Taylor(litografia, 1962), un ritratto di Enzo Cucchi (1978) e uno di Renée Rau-schenbusch (1979). Informazioni: tel. 091341119. Orari: da martedì a gio-vedì 16-21, da venerdì a domenica 16-24, lunedì chiuso.

Allestita nello spazio palermitano di Palab, la mostra d’arte contempora-nea delle opere di Salvo Palazzolo racconta il mondo contemporaneoattraverso il pretesto della favola, rivisitata con occhio ironico e dissa-crante. Da uno sperduto Pinocchio ai sogni di una Bella Addormentatanigeriana, quando si dice che l’arte è tale quando fa riflettere...Informazioni: Palab, via del fondaco, Palermo - tel. 091 6538204, ingressolibero dal martedì alla domenica dalle 18 alle 24 - fino al 1° giugno.

Per Salvo Palazzolo “tutti vissero feticci e contenti”

AndyWarhol

1957-1987

Storia del mitoper immagini

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Sapori mediterraneiSi inaugura il 30 maggio la cu-riosa mostra fotografica allesti-ta alla galleria Fiaf di Valverde(in c.so V. Emanuele, 214) inse-rita nell’ambizioso progettodella Federazione “Immaginidel gusto”. La mostra, che re-sterà esposta fino al 2 giugno,si compone di 50 immagini cheraccontano, a colori o in bian-co&nero, il patrimonio me-diterraneo di sapori. Informa-zioni: www.fotoclublegru.it

Mediterranean flavoursOn 30 May there is the inaugu-ration of a curious photogra-phic exhibition at the Fiaf galle-ry at Valverde (corso V. Ema-nuele, 214) inserted in the am-bitious project of the Federa-tion “Images of taste.” Theshow, which will be open until2 June, is made up of 50 imagesthat in colour or black andwhite reveal the Mediterraneanpatrimony of flavours. Infor-mation: www.fotoclublegru.it

Mondo Babonzo, foam rubber to speak of Africa > With 52 sculptures creat-ed by Altan and Stefano Benni and made in foam rubber by PietroPerotti, Amref - the biggest non-profit health organization for Africa -intends to bring the Africa “case” to the attention of the biggest possi-ble number of people. So a Museum of Imaginary Creatures has been created to support theproject for the improvement of the environmental and health condi-tions of the Masai communities of Namanga and Mashuri, hit hard inthe last few years by drought. The project contemplates the construc-tion of wells and other water sources, the setting up of health and pre-vention programmes, uniting the fun of seeing these funny sculptures(with amusing names like Baobab, Camullo, Babonzo...) with commit-ment, so that the image of Africa can be experienced in a less “fanci-ful” way than on television. At the Modern Art Gallery in Palermo until 23 June, admission 5 €,Tuesday to Sunday 9.30 am to 6.30 pm.

Con 52 sculture create da Altan e Stefano Benni e realizzate in gommapiuma da Pietro Perotti, l’Amref - la maggiore organizzazione no-profitsanitaria per l’Africa - intende portare all’attenzione del maggior nume-ro possibile di persone il “caso” Africa. È stato così realizzato un Museo delle Creature Immaginarie che possa so-stenere il progetto per il miglioramento delle condizioni ambientali esanitarie delle comunità masai di Namanga e Mashuri, duramente colpi-te negli ultimi anni dalla siccità. Il progetto prevede la costruzione dipozzi e di altre fonti idriche, la realizzazione di programmi sanitari e diprevenzione, unendo il divertimento della visione di queste buffe scultu-re (dai divertenti nomi di Baobab, Camullo, Babonzo...) con l’impegno,affinché l’immagine dell’Africa sia vissuta in modo meno “fantasy” diquanto disegnato dalla televisione. Alla Galleria di Arte Moderna di Palermo fino al 23 giugno con ingressoa 5 € dal martedì alla domenica dalle 9,30 alle 18,30.

Mondo Babonzo, la gommapiuma per parlare di Africa

IN BREVE>BRIEFLY

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Maria Rosa Cutrufelli

D’amore e d’odio462 pagg. 18 €

Ogni appuntamento con il commissario Montalbano haormai, per i suoi fan, il sapore dell’evento. Si seguel’evoluzione del personaggio, si fanno congetture sullosviluppo della vicenda “gialla”, si teme che possaessere l’ultimo libro, visto che l’autore ha dichiarato,qualche tempo fa, che la signora Sellerio ha già l’ulti-mo manoscritto “del commissario” nella sua cassafor-te. La storia, in questo caso, prende le mosse dal ritro-vamento, in un campo d’argilla, di un cadavere sezio-nato, ucciso con le modalità che, secondo un’arcaicalegge mafiosa, vengono riservate a chi si macchia ditradimento. Il campo, di fatto, diventa un luogo di tradi-menti, perché in questo romanzo tutti tradiscono tutti eperfino il commissario verrà tradito prima di riuscire adipanare il mistero grazie a un libro di Camilleri, che sitroverà fra le mani in un originale gioco di rimandi.

Alla sua seconda prova da scrittore di romanzi, il catane-se Buttafuoco si è cimentato con un tema decisamentespinoso: l’incontro fra Cristianesimo e Islam. Argomentoserio e non facile, che l’autore affronta però con il suoconsueto spirito, con la scrittura goliardica che lo con-traddistingue e che ne fa uno scrittore decisamente suigeneris. Il libro ha come protagonista il cardinale TaddeoReda di Giugliano che si vede fare da un demone d’al-tissimo rango, Nick Mac Pharpharel, una curiosa richie-sta: che venga rovesciato dagli altari il monaco Bahira,che per primo riconobbe il segno della profezia in un gio-vane Maometto - così attestando l’iniziazione cristianaall’Islam. Uno scandalo, che serve all’autore per soste-nere la sua teoria di un incontro tra Islam e Cristiane-simo. «Per questo libro mi sono fatto turco - ha dichiara-to l’autore -. E più mi sono infilato nell’Islam, più ho tro-vato qualcosa delle mie radici e della mia educazione».

Andrea Camilleri

Il campo del vasaioSellerio editore280 pagg. 12 €

Un romanzo per ragazzi, ma godibile anche dagli adul-ti per i toni da commedia nera con cui affronta i temi,la più recente prova di Albertazzi, che si cala nei pannidel giallista, ci porta a Catania, descritta senza luoghicomuni ma nella sua realtà spesso scomoda. Il prota-gonista è un giovane volontario, Giani, a cui tocca ilterribile destino di trovare il corpo senza vita del coor-dinatore dell’oratorio, uomo ambiguo sospettato dipedofilia.Le voci della storia che, a dispetto del tema crudo, nonindulge in inutile violenza, sono tre: quella dello stessoGiani, coinvolto nell’indagine e non esente da sospet-ti; del commissario Pulvirenti, e dell’assassino, un se-rial killer che incombe sullo sfondo della storia.

Ferdinando Albertazzi

Il bonificatore di cuori

Salani147 pagg. 11 €

Pietrangelo Buttafuoco

L’ultima del diavoloMondadori262 pagg. 18 €

Sette voci, sette “tempi” per un’unica storia, incornicia-ta in quella del Novecento: in questo romanzo, la mes-sinese Cutrufelli intreccia con mano felice le vicende disette donne dal 1917 al 1999, creando un unico affre-sco. Da un ospedale del Cadore (dove incontriamoNora, la prima protagonista) all’entroterra di Taormina,da Roma a Torino e fino a Milano, dove la storia si con-clude, nella notte di Capodanno, seguiamo drammi,speranze e utopie private che si specchiano nei dram-mi, nelle speranze e nelle utopie di un secolo intero. Iltutto attraverso lo stile personalissimo e avvincentedella Cutrufelli che, pur presentando una quantità dipersonaggi variamente collegati fra loro da vincolifamiliari, lascia che a narrare le diverse vicende siasempre un’unica voce, tenendo insieme i “tempi” conpoche pagine narrative.

LIBRI>BOOKS

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Sikania non è una semplice rivista! Ogninumero è un volume da collezionare e daconsultare più volte.

Una vera biblioteca sulla Sicilia, la suastoria, i suoi ambienti naturali, la cultura,l’arte, il folklore.

Le splendide foto, i testi semplici, accatti-vanti e mai banali vi trasmetteranno l’im-magine più sincera della Sicilia, con tuttii suggerimenti per visitarla al meglio,anche nelle sue zone più sconosciute.

In 24 anni non siamo mai mancati al no-stro appuntamento mensile in edicola eciò ci rende orgogliosi per il primato rag-giunto nel campo dell’editoria siciliana.

I numeri di Sikania costano molto poco,ma valgono tanto!

Vi offriamo la raccolta di tutti i numeriancora disponibili (150) con l’abbona-mento per un anno a Sikania (11 numeri).

Sikania is not a mere magazine! Everyissue is a volume to collect and to consultagain and again.

It is a true library on Sicily, its history, itsnatural environments, culture, art andfolklore.

The splendid photos, the clear texts, capti-vating and never banal, will convey toyou the sincerest image of Sicily, with allpossible suggestions about the best wayto visit it, including its least known areas.

In 24 years we have never missed ourmonthly appointment at newsagents’ andthis makes us proud of the record reachedin the field of Sicilian publishing.

The issues of Sikania do not cost verymuch, but they are worth so much!

We are offering you the collection of allthe issues still available (150) with a one-year subscription to Sikania (11 numbers).

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165 €estero > abroad(+ spese di spedizione con corriere espresso > courier express expenses)

Piazza Don Bosco, 6 - 90143 Palermo Tel. 091 543506 - Fax 091 6373378

Conoscere e amare la Sicilia > To know and love Sicily

Una biblioteca sulla SiciliaA library on Sicily

Sul sito www.sikania.it è possibile consultare l’elenco completo degli arretrati disponibili.

On the site www.sikania.it it is possible to look up the complete list of available back numbers.

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...........

Novembre 89November 89

Dicembre 89December 89

Gennaio 90January 90

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...........

Aprile 90April 90

Maggio 90May

Giugno 89/90June 89/90

Luglio 89/90July 89/90

A-S 89/90A-S 89/90

Ottobre 89/90October 89/90

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1991

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MarzoMarch

MarzoMarch

AprileApril

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NovembreNovember

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1994

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2008

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MaggioMay

MaggioMay

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GiugnoJune

GiugnoJune

GiugnoJune

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LuglioJuly

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OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

OttobreOctober

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NovembreNovember

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NovembreNovember

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NovembreNovember

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DicembreDecember

DicembreDecember

DicembreDecember

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DicembreDecember

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FebbraioFebruary

FebbraioFebruary

MarzoMarzo

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MaggioMay

FebbraioFebruary

FebbraioFebruary

MarzoMarzo

MarzoMarzo

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AprileApril

MaggioMay

MaggioMay

2006

GennaioJanuary

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LuglioJuly

FebbraioFebruary

MarzoMarch

MarzoMarch

AprileApril

AprileApril

Marzo 89March 89

GiugnoJune

AprileApril

MaggioMay

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ATTUALITÀ>NEWS

Primi in Italia per investimenti culturali

web > www.touringclub.it/ricerca/annuario.asp?area=annuario

> Sicilia

We are the first in Italy for cultural investments

18

Nel 2006 laRegione Siciliana

ha investito 611milioni di euro inattività turistiche

e culturali

In 2006 theSicilian Regionhas spent 611

million euros forinvestments in

tourist and cul-tural activities

L’Annuario del Turismo e della Cultura -edizione 2008 - pubblicato per i tipi delTouring Club Italiano riporta, in modo chiaroe semplice il quadro nazionale in merito al-l’andamento delle attività turistiche e cultura-li nella Penisola. Un dato si evidenzia in mo-do lampante: la Regione Siciliana è prima perinvestimenti in cultura. Nel 2006 ha speso nelsettore “cultura, istruzione e sport” ben 611milioni di euro: 432 per “organizzazione dellacultura”, 163 per “istruzione e diritto allo stu-dio”, 16 per “sport”, 0 euro per studi e ricer-che. Tanto per intenderci, il Piemonte, che pu-re ha ospitato i giochi olimpici invernali (tuttinel mese di febbraio 2006) ha speso 259 milio-ni di euro (55 per lo sport, 90 per la cultura e114 per istruzione e diritto allo studio). È an-che vero che, forse, tutte le spese di allesti-mento per gli impianti sportivi sono stateinserite nel bilancio 2005... Vediamo allora ilLazio. Notti bianche e Festival Internazionaledel cinema inclusi sono stati coperti con la“modica” spesa di 109 milioni euro (per unaspesa complessiva di 310, di cui 189 per istru-zione e diritto allo studio).

Cosa sia successo nel 2006 di tanto eclatan-te da giustificare ben 432 milioni di euro spesiper le nostre manifestazioni culturali, onesta-mente non ne abbiamo memoria. C’è qualcu-no che può aiutarci a ricordare?

Informazioni >Information

L’Annuario del Turismoe della Cultura -

a cura del CentroStudi TCI - Touring

Club Italiano Editore> The Yearbook of

Tourism and Culture -published by the

TCI Study Centre - Italian Touring Club

Publishing Companypagg. 440 - 24,00 €

The Yearbook of Tourism and Culture -2008 edition- published by the Italian TouringClub, shows in a clear and simple way thenational picture regarding the pattern oftourist and cultural activities in the peninsula.

One datum is very evident: the SicilianRegion is the first for investments in culture.In 2006 in the sector of “culture, educationand sport” it spent no less than 611 millioneuros: 432 for “organization of culture”, 163for “education and the right to study”, 16 for“sport”, 0 euros for studies and researches.

Just to be clear, Piedmont, which has alsohosted the Winter Olympic Games (in Fe-bruary 2006) spent 259 million euros (55 forsport, 90 for culture and 114 for educationand the right to study). It is also perhaps truethat all the expenses for preparing the sport-ing facilities were inserted in the 2005 budg-et... Then let’s see Lazio. White nights andInternational Festival of Cinema includedwere covered with the “moderate” expenseof 109 million euros (for a general expense of310, 189 of which for education and the rightto study).

What happened in 2006 that was so out-standing as to justify no less than 432 millioneuros spent for our cultural events, we hon-estly don’t remember. Is there anyone thatcan help us to remember?

ph. mafalda ph. yfm

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ATTUALITÀ>NEWS

L’oasi che ha conquistato i turisti> Vendicari (SR)

The oasis that has conquered tourists

19

web > www.oasivendicari.net

There was an increase of no less than 30%in the number of tourists that in 2007 visit-ed the Vendicari fauna oasis, a splendid re-serve in Syracuse province.

At least 100,000 tourists walked - withthe greatest respect - on its luxuriant soil,with a quite unexpected boom, and thephenomenon was also confirmed in thefirst months of 2008 (though the warmestmonths are April, May, September andOctober).

In the Vendicari reserve, about an hourand a half from Catania by car, you can dobird-watching, an activity that also drawsresearchers of international renown to thespecial huts; you can make excursions,going along the four paths that start fromthe four entrances to the reserve and eachhold in store a unique and unrepeatableemotion.

Or you can go snorkelling in the trans-parent waters of its sea, and sunbathe onthe white beaches along the coast...

If no fewer than 20,000 foreign touristshave chosen it as a destination, there mustbe a reason.

Fa segnare addirittura un +30% il numerodei turisti che nel 2007 ha visitato l’oasi fau-nistica di Vendicari, splendido angolo protet-to nel siracusano.

Almeno 100.000 i turisti che ne hanno cal-pestato - con il massimo rispetto - il rigoglio-so suolo, facendo registrare un boom di gra-dimento davvero inaspettato, gradimentoche si conferma anche nei primi mesi di que-sto 2008 (anche se i mesi più “caldi” sonoquelli di aprile, maggio, settembre e ottobre).

Nella riserva di Vendicari, a circa un’ora emezzo di auto da Catania, è possibile prati-care birdwatching, attività che richiama neicapanni appositamente allestiti anche ricer-catori di levatura internazionale; si può fareescursionismo, seguendo i quattro sentieriche prendono avvio dai quattro punti diaccesso alla riserva e che “riservano” (scusa-te il gioco di parole) ciascuno un’emozioneunica, irripetibile. Oppure si può fare snorke-ling tra le acque trasparenti del suo mare, sipuò prendere il sole sulle bianche spiaggedella costa...

Se ben 20.000 turisti stranieri l’hanno scel-ta come méta, un motivo deve pur esserci.

Sono 100.000 i visitatori che nel 2007 sono stati a Vendicari

In 2007 100.000 visitors are been in Vendicari

Informazioni >InformationLa riserva si raggiun-ge, partendo daCatania, procedendoin direzione diSiracusa, uscitaCassibile. Da qui, sipercorre la SS115,uscita per Noto e siprosegue in direzionePachino. La Riservasi trova a circa 8 kmda Noto.> You can get to thereserve, setting outfrom Catania, procee-ding in the direction ofSyracuse, Cassibileexit. From here yougo along statehighway SS 115, Notoexit, and continue inthe direction ofPachino. The Reserveis about 8 km fromNoto.

ph. pallotron

Page 22: sikania 257

ATTUALITÀ>NEWS

Just outside Villagrazia di Carini, leavingon your left the road that leads to Cariniand on your right Piazza delle Vittorie, pro-ceeding just a few hundred metres in thedirection of Trapani, on the left you meetVia Morello and one of those walls that insuch country places - generally - delimit thesummer houses of holidaymakers.

In this case it is not quite this way: behindthat wall there lies the area of the palaeo-Christian catacombs, the second site for size and importance in the whole of Sicily(after Syracuse), and second only for what isknown, considering that since their discov-ery (1899) the 1000 square metres occupiedby the archaeological site have not entirelybeen explored. What we know is that it is a settlement from the Roman-Byzantineepoch, belonging today, as contemplated bythe 1929 Concordat between State andChurch, to the Vatican.

In order to complete the recovery of thesecatacombs, the Sicilian Region, on a requestfrom Carini Council, recently put up350,000 euros, a figure that should allownew excavation for the purpose of extend-ing the exploration of the tunnels (useduntil 1999, at least in the access caves, as ashelter for cattle) and of the galleries stillinvaded by alluvial material.

Scavi alle catacombe di Villagrazia di Carini

web > www.comune.carini.pa.it - www.patrimoniosos.it

> Carini (PA)

Excavations in the Villagrazia di Carini catacombs

Appena fuori Villagrazia di Carini, la-sciando a sinistra la strada che conduce aCarini e a destra la piazza delle Vittorie,procedendo solo qualche centinaio di metriverso Trapani, a sinistra si incrocia la viaMorello e un muro perimetrale di quelli chein queste campagne - in genere - delimitanole case estive dei villeggianti.

In questo caso non è affatto così: dietroquel muro si estende l’area delle catacombepaleocristiane, il secondo sito per grandezzae importanza di tutta la Sicilia (dopo Sira-cusa), e secondo solo per quanto se ne cono-sce, visto che dalla loro scoperta (1899) i 1000metri quadrati occupati dal sito archeologi-co non sono stati del tutto esplorati. Quelloche si sa è che si tratta di un insediamento diepoca romana-bizantina, oggi, secondoquanto previsto dal Concordato tra Stato eChiesa del 1929, di proprietà proprio delVaticano. Proprio per completare il recuperodi queste catacombe, la Regione Siciliana, surichiesta del Comune di Carini, ha recente-mente stanziato 350.000 euro, una cifra chedovrebbe consentire nuovi lavori di scavo alfine di estendere l’esplorazione dei cunicoli(fino al 1999 utilizzati, almeno negli antridelle grotte di accesso, come ricovero perovini) e delle gallerie ancora invase da mate-ria alluvionale.

Informazioni >Information

Comune di Carini> Carini Council tel. 091 8611111

È il secondo sitoin Sicilia per

importanza

It is the secondsite for impor-tance in Sicily

20

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ATTUALITÀ>NEWS

Mare pulito, mare siciliano> Sicilia

Clean sea, Sicilian sea

21

web > www.regione.sicilia.it/sanita/default.asp?pg=295

Il Servizio di Igiene Pubblica dell’Assesso-rato regionale alla Sanità ha reso noti i datirelativi alla balneabilità delle coste dell’Isola.Dei 1484 chimoletri di costa siciliana, 234 ri-sultano non inquinati, ma ben 940 risultanoperfettamente balneabili, riducendo così a soli310 i chilmetri di costa non praticabili permotivi igienici, anche se circa 151 chilometridi queste coste bocciate potrebbero essererecuperate prima dell’apertura della stagione(1° maggio) poiché l’inquinamento registratoè a carattere provvisorio. Dei restanti 150fanno parte le coste “proibite” di riserve natu-rali, quelle delle aree portuali e quelle inacces-sibili, riducendo così drasticamente l’effettivochilometraggio delle coste inquinate.

Sono state promosse a pieni voti (il dipar-timento regionale parla di “qualità eccellen-te”) le spiagge di San Vito Lo Capo e Castel-lammare del Golfo (TP); quella di San Leone(AG) e di Marina di Ragusa; il lido Arenellaa Siracusa, le spiagge Granelli e Margella aPachino (SR), la scogliera e la plaia di Ca-tania; le coste di Gioiosa Marea, Capo d’Or-lando, Sant’Alessio e di San Saba, (Me); tuttala zona balneare di Mondello (Pa) e le costedelle isole minori.

It is perfectly fit for swimming the 80%of the Sicilian coastlines

Perfettamente balneabile l’80% delle coste siciliane

Informazioni >InformationAssessorato Regionale Sanitàtel. 091 7075710Numero Verde800164444

The Public Hygiene Service of the RegionalHealth Ministry has made known the datarelating to the fitness of the coasts of the islandfor swimming. Of the 1484 kilometres of Si-cilian coastline, 234 prove to be unpolluted,but no fewer than 940 prove to be perfectly fitfor swimming, thus reducing to just 310 thekilometres of coastline to be avoided for healthreasons, though around 151 kilometres of therejected coasts could be recovered before theopening of the season (1 May) since the pollu-tion recorded is of a provisional character. Theremaining 150 include the “forbidden” coastsof nature reserves, and those of port areas andinaccessible ones, thus drastically reducing thereal number of kilometres of polluted coasts.

Fully positive judgments were expressed(the regional department speaks of “excellentquality”) on the beaches at San Vito Lo Capoand Castellammare del Golfo (Trapani pro-vince); San Leone (Agrigento province) andMarina di Ragusa; the Arenella beach inSyracuse, the Granelli and Margella beaches at Pachino (Syracuse province), the rock andbeach in Catania; the coasts of Gioiosa Marea,Capo d’Orlando, Sant’Alessio and San Saba,(Messina province); the whole bathing area ofMondello (Palermo province) and the coastsof the smaller islands.

ph. mariano brusca

ph. hanne carstensen

Page 24: sikania 257

ATTUALITÀ>NEWS

La guerra dei parchi

web > www.camera.it/parlam/leggi/07222l.htm

> Sicilia

The war of the parks

22

La Legge 29 novembre 2007, n. 222, ripor-ta all’art. 26 le “Disposizioni in materia diambiente”.

Qui, al capo 4-septies si legge: “Con decre-to del Presidente della Repubblica, su propostadel Ministro dell’Ambiente e della Tutela delTerritorio e del Mare, d’intesa con la Regione esentiti gli enti locali interessati, sono istituiti iseguenti parchi nazionali: Parco delle Egadi edel litorale trapanese, Parco delle Eolie, Parcodell’Isola di Pantelleria e Parco degli Iblei.L’istituzione ed il primo avviamento dei dettiparchi nazionali sono finanziati nei limiti massi-mi di spesa di 250.000 euro per ciascun parconazionale per l’anno 2007 a valere sul contribu-to straordinario previsto dal comma 1”.

Una bellissima notizia, si potrebbe esulta-re. E invece no. La Giunta regionale sicilia-na ha approvato la proposta di conflitto diattribuzione per illegittimità costituzionale,visto che l’art. 14 dello Statuto siciliano diceche “L’Assemblea, nell’ambito della Regio-ne e nei limiti delle leggi costituzionali delloStato, senza pregiudizio delle riforme agra-rie e industriali deliberate dalla Costituentedel popolo italiano, ha la legislazione esclu-siva sulle seguenti materie: (...) turismo,vigilanza alberghiera e tutela del paesaggio;conservazione delle antichità e delle opereartistiche (...)”.

Parchi Nazionali:lotta all’ultimo

comma

National Parks:it is an hard

law fight

Informazioni >Information

Legge per lo sviluppoe l’equità sociale,

pubblicata nellaGazzetta Ufficiale279/ 30 novembre

2007 - Suppl.Ordinario n. 249/L

> The law for deve-lopment and social

equity is published inOfficial Gazette

279/30 November2007 - Ordinary

Supplement 249/L

The Law of 29 November 2007, no. 222,gives at art. 26 the “Dispositions on the subject ofthe environment.” Here, at section 4-septies weread: “With a decree of the President of the Re-public, on a proposal by the Minister for the En-vironment and Tutelage of the Territory and the Sea,by agreement with the Region and having consult-ed the local bodies affected, the following nationalparks are founded: Park of the Aegadean Islands andthe coast of Trapani province, Park of the AeolianIslands, Park of the island of Pantelleria and Park ofthe Iblei. The institution and starting of the saidnational parks are financed in the maximum limitsof expense of 250,000 euros for each national parkfor the year 2007 to be met out of the extraordinarycontribution contemplated by paragraph 1.”

Beautiful news, one could really be excitedabout it. And instead it is not so. The SicilianRegional Junta has approved the proposal ofconflict of attribution due to constitutional ille-gitimacy, seeing that art. 14 of the SicilianStatute says that “The Assembly, within theRegion and in the limits of the constitutionallaws of the State, without prejudice to the landand industrial reforms deliberated by theConstituent Assembly of the Italian people, hasexclusive legislation over the following sub-jects: ... tourism, hotel vigilance and defence ofthe landscape; conservation of antiquities andartistic works...”

ph. melo minnella

ph. melo minnella

Page 25: sikania 257

ATTUALITÀ>NEWS

Un milione di euro per riqualificare Cefalù> Cefalù (PA)

A million euros to improve Cefalù

23

web > www.parlamento.it/leggi/home.htm

Interventi di manutenzione alla villa e all’ex ufficio postale

Interventions for maintenance of the villa and the former postal office

Informazioni >InformationLegge 23.12.1999 n. 488; legge23.12.2000, n. 388;legge 17.12.2002, n. 289. Decisionedella Corte Costitu-zionale al linkwww.giurcost.org/decisioni/1987/0087s-87.html > Law of 23.12.1999no. 488; law of23.12.2000, no. 388; law of17.12.2002, no. 289.Decision of theConstitutional Court at the link www.giurcost.org/decisioni/1987/0087s-87.html.

La perla turistica della provincia paler-mitana sta per ricevere un incentivo peruna sua ulteriore valorizzazione turistica.

A Cefalù, infatti, sta per arrivare un mi-lione di euro (1.100.000,00 euro, per essereprecisi), attinti dagli “ex fondi dell’art. 38dello Statuto”, per “interventi di manu-tenzione della villa”, ridefinizione dellevie limitrofe e per la valorizzazione del-l’area dell’ex ufficio postale di largo DiGiorgio.

Se tutti gli interventi di “ulteriore riqua-lificazione” devono essere accolti con unfragoroso benvenuto, è bene che si sappia,però, che questi “fondi ex art. 38 delloStatuto” sono versati dallo Stato a titolo disolidarietà nazionale, con l’obbligo di im-piegare queste somme “nell’esecuzione dilavori pubblici”, il cui ammontare deveessere tale da tendere "a bilanciare il mino-re ammontare dei redditi di lavoro nellaRegione in confronto alla media nazionale".

Non si potrebbe spendere ciò che restaper riqualificazioni, per così dire, “ordina-rie”, come strutture scolastiche, ospedalie-re, e per servizi ai meno abbienti?

The tourist pearl of the province ofPalermo is about to receive an incentivefor further tourist valorisation.

Cefalù is going to receive about a mil-lion euros (1,100,000 euros, to be exact),from the former funds of art. 38 of theStatute, for “interventions for mainte-nance of the villa”, redefinition of theneighbouring streets and valorisation ofthe area of the former postal office ofLargo Di Giorgio.

Though all interventions for “furtherimprovement” are to be welcome enthusi-astically, it should be realised that these“former funds of art. 38 of the Statute” arepaid out by the state in the name of nation-al solidarity, with the obligation to employthese sums “in the execution of publicworks”, the amount of which must be suchas to tend to “make up for the loweramount of work incomes in the Region incomparison to the national average.”

Couldn’t what is left be spent for “ordi-nary” improvements, so to speak, likeschools and hospitals, and for services tothe less well-to-do?

ph. hanne carstensen

Page 26: sikania 257

The Greek theatre in Syracuse A stone shell with a view of the sea

Page 27: sikania 257

Il teatro greco di SiracusaUna conchiglia di pietra con vista sul mare

Page 28: sikania 257

26

Il genio architettonico ellenico non ha mailasciato nulla al Caso, nessuna concessione, nes-suno spazio a quel Fato che pure era così egemo-ne ed ineluttabile in tutti i campi della vita umanae che tale risultava perfino per i numerosi ospitidell’Olimpo. E frutto di tale genio è certamente ilteatro greco di Siracusa che venne costruito nellaMagna Grecia nel V secolo a.C., lo stesso secolofelice in cui nacque all’Umanità la “ grande triadeattica”, Eschilo, Sofocle, Euripide, i più grandidrammaturghi del mondo antico. In una parola: ilTeatro. E di certo nessuna concessione fece al Casol’architetto Damocopos che lo progettò: pensatoesattamente perché destinato a nascere in quelluogo, sul colle Temenite, sotto quella luce, da cuil’arco del porto e l’isola di Ortigia cominciano adoffrirsi alla vista, esattamente in quel punto d’in-contro delle energie contenute nell’otre di Eolo:perché avesse proprio quel riverbero, quella capa-cità di restituire i suoni, perché potesse dare quel-la forza all’immaginazione. Fatto con quelle pie-tre, eccelsa espressione dell’architettura teatrale e

A sinistra, il teatro durante le Rappresentazioni, a destra, durante l’allestimento > Left, the theatre during the Classical Plays, right, during the staging

Adesso in teatroPer il 44° ciclo di spettacoli classici, l’Inda mettein scena fino al 22 giugno l’Orestiade, trilogiascritta da Eschilo nel 458 a.C., che consta di treparti: Agamennone, Coefore e Eumenidi. L’opera, anche se ha quasi 2500 compleanni,rispecchia ancora perfettamente la condizioneumana e i conflitti tra verità e giustizia.Informazioni: tel. 800 542644 - botteghino tel. 0931 487248 - www.indafondazione.org;biglietti da 29 a 50 euro. Il calendario completo è al link www.indafonda-zione.org/stagione/2008/calendario.php

For the 44° cycle of the classical plays, Indais staging until the 22 of June the Oresteia,the trilogy written by Aeschylus in 458 BC, awork that consists of three parts: Agame-mnon, Choéphoroi (Libation Bearers) andEumenides. The work, even if it counts almost 2500 birth-days, still perfectly mirrors the human conditionand the conflicts between truth and justice.Information: tel. 800 542644 - ticket office tel. 0931 487248 - www.indafondazione.org;tickets from 29 to 50 euro. The complete calendar is at the link www.inda-fondazione.org/stagione/2008/calendario.php

ph. digitaluke

Now at the theatre

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della tecnica scenica, è il mirabile risultato di unampliamento di un primo armonioso incunea-mento, in un’insenatura naturale creata dalla roc-cia nel punto in cui l’altipiano dell’Epipoli guardaverso la costa, che Ierone commissionò su un pro-getto di Agatocle, nel III secolo a.C. La cavea siestende su un diametro di 138 metri ed ha la capa-cità di accomodare 15.000 spettatori; i secoli cihanno consegnato solo 46 dei 61 maestosi ordinidi gradini che in origine lo incoronavano.

Dunque, da una sapiente ferita nella roccia nac-que il Teatro Greco di Siracusa, con una ampiezzasul fronte di 35 metri chiusa ai lati da pareti per-fettamente perpendicolari; crebbe dall’edificioscenico e dall’orchestra avvitandosi verso l’altofino a creare la concavità del koilon. L’ordine supe-riore delle gradinate è separato da quello inferio-re dal diazoma, un vasto ambulacro sulla cui corni-ce Ierone fece eternare i nomi delle divinità e di

Hellenic architectural genius never left any-thing to Chance, and made no concession to thatFate that was so dominant and ineluctable in allfields of human life and was even such for thenumerous guests of Olympus. And one fruit ofthis genius is certainly the Greek theatre inSyracuse, built in Magna Graecia in the 5th cen-tury BC, the happy century in which humanitywas given the “great Attic triad”, Aeschylus,Sophocles and Euripides, the greatest play-wrights of the ancient world. In a word: theTheatre. And certainly the architect Damocoposthat planned it made no concession to Chance: itwas conceived exactly because it was destined toarise in that place, on the Temenite hill, in thatlight, from which the arch of port and the islandof Ortygia start to appear, exactly at that meetingpoint of the energies contained in the windbag ofAeolus: so it would have the right reverberation,

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ph. carla costa silva

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alcuni membri della sua famiglia, prezioso ausi-lio, quest’ultimo, per la collocazione cronologicadell’opera e dei successivi interventiAll’epoca di Ierone appartiene la realizzazione diun camminamento scavato sotto l’orchestra, cui siaccede da una piccola gradinata dal palcoscenico,e che culmina in uno stanzino sotterraneo; si trat-ta delle “scale carontee” che consentivano inopi-nate scomparse o apparizioni degli attori: il teatronon ha mai saputo rinunciare alla magia.

Esistono ancora le tracce di una fossa per il sipa-rio e quelle di ciò che molto probabilmente sor-reggeva una piccola scena mobile, irrinunciabiledeus ex machina, pardon, apò mekanés theòs. La ca-vea è sormontata da una terrazza, anch’essa rica-vata dalla roccia, protetta da portici che potevanoaccogliere gli spettatori in caso di intemperie, cuisi accedeva da una lunga trincea detta “Via deiSepolcri” a causa della presenza lungo le suepareti di edicole votive e sepolcri incastonati nellaroccia; dietro alla terrazza è una grotta artificialedetta “ninfeo”, dedicata alle Muse.

the right ability to return sounds, so that it couldgive that strength to the imagination. Made withthose stones, a sublime expression of theatricalarchitecture and stage technique, it is theadmirable result of an enlargement of a first har-monious wedging, in a natural inlet created bythe rock at the point at which the plateau of theEpipolis looks toward the coast, which Hieroncommissioned on a project done by Agathocles,in the 3rd century BC. The pit has a diameter of138 metres and can accommodate 15,000 specta-tors; the centuries have handed down to us only46 of the 61 majestic tiers of steps that originallycrowned it.

Thus from a skilful cut in the rock the GreekTheatre in Syracuse was born, with a breadth onthe front of 35 metres, closed off to the sides byperfectly perpendicular walls; it grew from thestage building and from the orchestra screwingupwards to create the concavity of the koilon.The upper level of the tiers of steps is separatedfrom the lower one by the diazoma, a vast ambu-

Il teatro è ancora oggi la magnifica quinta di spettacoli classici > The theatre is still today a lovely scene for classical plays

ph. josh clark

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Sembra che la famosissima tragedia“ I Persiani”di Eschilo abbia visto proprio su queste pietre lasua prima messa in scena e nel 476 a. C. vi furonorappresentate “Le Etnee”, scritte per commemo-rare la fondazione di Etna (Catania) da parte diIerone I l’Etneo.

Nel 1526 la parte superiore delle gradinate el’edificio scenico furono inghiottite dall’ottusanecessità delle truppe al seguito di Carlo V chetrovarono quei blocchi di pietra ideali per le forti-ficazioni che intendevano erigere intorno adOrtigia. Il teatro era ormai abbandonato e isolatodall’area abitata che si era concentrata nell’isola diOrtigia. Verso la fine dello stesso secolo un nobilesignore del luogo, tale marchese Pietro Gaetani,fece riattivare l’acquedotto che raggiungeva lasommità del teatro e diversi mulini sorsero sullacavea, dove ancora si trova la “casetta deimugnai”. Contestualmente fu avviata una campa-gna di scavi che si ripetè nei primi anni del-l’Ottocento con Francesco Saverio Landolina; l’at-tività e l’attenzione degli archeologi e del mondoaccademico furono pressocché ininterrotte, ma imomenti più significativi si ebbero con Heinrich

latory around which Hieron caused the names ofthe divinities and some members of his family tobe immortalized, a precious aid for the chrono-logical placing of the work and of subsequentactions. From the epoch of Hieron there dates thecreation of a walkway dug out under the orches-tra, which you get to by means of a small flight ofsteps from the stage and which culminatesin a small underground room; these are the“Charontean flights of steps,” which permittedunexpected disappearances or appearances of theactors: the theatre has never been able to resistthe charm of magic.

Traces still exist of a pit that was for the curtainas well as traces of what very probably support-ed a small mobile stage, the indispensable deus exmachina, or we should say, apò mekanés theòs. Thepit is surmounted by a terrace, also hewn out inthe rock, protected by porticos that could accom-modate spectators in case of bad weather; yougot into it via a long trench known as the “Streetof Sepulchres” because of the presence along itswalls of votive aedicules and sepulchres set in therock; behind the terrace is an artificial cave

Il montaggio della scena > The installation of the scene

ph. carla costa silva

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Bulle, subito dopo la Grande Guerra, e con CarloAnti subito dopo il secondo conflitto mondiale.

Furono infine la ripresa delle rappresentazionidi teatro classico grazie all’iniziativa dell’INDA (il16 aprile del 1914 vi fu rappresentato “Aga-mennone” di Eschilo) e l’istituzione del ParcoArcheologico, negli anni Cinquanta, a riportaredefinitivamente “in vita” il teatro di pietra abban-donato per secoli sotto il cielo di una terra chetutti vogliono, ma che pochi hanno la forza diamare.

Un teatro nasce dalla necessità più elevata cheabbia mai spinto gli uomini alla costruzione diun’opera, la voglia di imitare la vita terrena e diraggiungere quella celeste: origine della tragediagreca fu il ditirambo, il veemente canto coralededicato al dio del vino e della gioia, il più divi-no fra gli dei perché così vicino all’umano e, se sei nato per questo, le pietre di cui sei fatto sa-pranno per sempre commuovere chi le sta calpe-stando. Per tutto questo ed indipendentementeda tutto questo, il teatro greco di Siracusa conser-va ai propri visitatori la sua prima essenza: quel-la di un tempio consacrato ad un dio trasgressivo che seppe riconquistare attraverso i suoi corteiorgiastici un ordine “altro”, dove l’umanità vive appieno la grandezza della propria anima.(anna gelsomino)

known as the “Nymphaeum”, dedicated to theMuses.

It seems that the very famous tragedy“Persians” by Aeschylus was first staged on thesestones and in 476 “The Women of Etna” was per-formed, written to commemorate the foundationof Etna (Catania) by Hieron I, the Etna Man.

In 1526 the upper part of the flights of stepsand the stage building were destroyed by theobtuse need of the troops with Charles V, whofound the blocks of stone ideal for the fortifica-tions that they intended to erect around Ortygia.The theatre was now abandoned and isolatedfrom the inhabited area, which was assembled onthe island of Ortygia. Towards the end of thesame century a noble gentleman of the place, onemarquis Pietro Gaetani, had the aqueduct reacti-vated that reached the top of the theatre, and var-ious mills arose on the pit, where there is still“the millers’ cottage.” At the same time a diggingcampaign was set going that was repeated in thefirst years of the nineteenth century withFrancesco Saverio Landolina; the activity andattention of archaeologists and the academicworld were almost continuous, but the most sig-nificant moments came with Heinrich Bulle,immediately after the Great War, and with CarloAnti, immediately after World War Two.

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Lastly, the performances at the classical theatrestarted again thanks to the initiative of INDA (on16 April 1914 Aeschylus’ “Agamemnon” was per-formed); this and the creation of the Archa-eological Park, in the fifties, once and for allbrought back to life the stone theatre abandonedfor centuries under the sky of a land that everyonewants but few have the strength to love.

A theatre is born of the highest need that hasever driven men to build a work, the desire to imi-tate earthly life and to reach celestial life: the ori-gin of the Greek tragedy was the dithyramb, thevehement choral song dedicated to the god ofwine and joy, the most divine among the godsbecause so close to man and, if you are born forthis reason, the stones which you are made of willsucceed forever in moving those who walk onthem.

Because of all this and independently of all thisthe Greek theatre in Syracuse preserves its firstessence for visitors to it: that of a temple consecrat-ed to a transgressive god that succeeded throughhis orgiastic processions in conquering “another”order, in which humanity fully experiences thegreatness of its own soul. (anna gelsomino)

Luce all’arteUn piano della Sovrintendenza, che sarà attua-to per step successivi (dipendenti dall’eroga-zione dei finanziamenti), prevede la realizza-zione di un impianto che consentirà l’illumina-zione artistica per le visite notturne. Dovrebbeessere completato entro il 2008. Attualmente ilavori sono rallentati per far spazio alle rappre-sentazioni classiche di maggio e giugno.

Light to artA plan of the Superintendence, which will beenacted through successive steps (dependingon the arrival of financings), contemplates thecreation of plant that will allow artistic illumina-tion for night-time visits. It should be comple-ted within 2008. Currently the work has slo-wed down to make way for the classical playsin May and June.

A sinistra, una cavità lungo la via dei Sepolcri,in basso, panoramica sul teatro> Left, a grotto along via dei Sepolcri, below, a panoramic view of the theatre

ph. alan whitaker

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Between lava and seaFra lava e mare

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L’Area Marina Protetta Isole Ciclopi, gemmaincastonata nel cuore della costa ionica siciliana,si estende per la maggior parte nel territorio diAcicastello. Situata in un incantevole proscenionaturale, si affaccia su un mare cristallino sor-montato dal maestoso profilo dell’Etna, il vulcanoattivo più alto d’Europa. Istituita nel 1989, copreuna superficie di 623 ettari e si estende da PuntaAguzza a Capo Molini. Prende il nome da un pic-colo arcipelago di fronte al quale, sulla terrafer-ma, sorge l’animato paesino di Acitrezza.

The Isole Ciclopi Protected Marine Area takes inmost of the territory of Acicastello, and is a gem setin the heart of the Ionian coastal area of Sicily.Situated in an enchanting natural proscenium, itlooks out on an underwater paradise set against themajestic profile of Etna, the highest active volcanoin Europe.

Set up in 1989, the area covers a surface of 623hectares, from Punta Aguzza to Capo Molini. It iscrowned by a small archipelago opposite which, onthe terra firma, there lies the village of Acitrezza.

Isola Lachea, Grotta del Monaco e vista su Acitrezza dal museo > The Lachea Island, the Monk’s Grotto and view on Acitrezza from the museum

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Carica di bellezze paesaggistiche e testimonian-ze archeologiche e letterarie, l’Area Marina Pro-tetta rappresenta un unicum, teatro di eventi geo-logici eccezionali, che preserva preziosi elementivegetazionali e faunistici: nell’ambiente emersospiccano numerose specie di uccelli, sia stanzialisia di passo, e l’ormai celebre lucertola esclusivaPodarcis sicula ciclopica, sorta di simpatica mascot-te della riserva.

Sono certamente questi, insieme ad uno straor-dinario habitat sommerso, i maggiori (ma non i

Alla scoperta di una delle più

belle aree marinedella Sicilia

Discovering one of the mostbeautiful Marine

Protected Areas of Sicily

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soli) punti di attrattiva delle Isole Ciclopi, inseritefelicemente nella ricca costellazione di aree diinteresse ambientale presenti in provincia diCatania.

In questo numero di Sikania ve ne illustreremoi principali aspetti storici botanici, faunistici egeologici, mentre a giugno ci tufferemo sotto lasuperficie del mare, per “vedere da vicino” glisplendidi fondali. A luglio, infine, sarà la voltadelle escursioni con i pescatori, e non solo.

Rich in beautiful landscapes and archaeologicaland literary testimonies, the Protected Marine Arearepresents something unique, the theatre of excep-tional geological events, preserving precious ele-ments of vegetation and fauna: in the emersed ter-ritory there are numerous species of birds, both res-ident and migratory, and the now famous endemiclizard called Podarcis sicula ciclopica, a sort of prettymascot of the reserve. Together with a remarkablesubmerged habitat, these are certainly the mostimportant attractions (though not the only ones) ofthe Isole dei Ciclopi, which are pleasantly set in therich constellation of areas of environmental interestin Catania province.

This month Sikania will present the most impor-tant botanic, faunistic and geological richnesses ofthe area, while in June we’re going to dive underthe surface of the sea, to get a closer look of thebeautiful seabeds. In July, finally, we’ll take off onexcursions with the fishermen, and much more.

In questa pagina, il faraglione di Santa Mariae il cantiere navale nel porto di Acitrezza

> On this page, the Santa Maria Stack and theshipyard in the port of Acireale

A destra, la Grotta del Monaco > The Monk’s Grotto

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The biggest island in the Ciclopi is calledLachea. It is an almost elliptical shape, and is 250metres long and 150 metres wide; the maximumheight is 35 metres, while the surface area is oneand a half hectares. In the northern area, a littleafter Punta Cornera, there is a gap which seems todivide it in two. The two summital parts present abizarre whitish colouring, which stands outagainst the usual black of rocks of volcanic origin.The "mystery" is soon explained: these are marls,i.e. clays transformed and hardened thousands ofyears ago by contact with magmatic rocks thatwere forming below them.

There are three stacks and they are to the southof Lachea, lying in an arc going towards the terra

La maggiore delle isole Ciclopi è la Lachea, chepresenta una pianta quasi ellittica, lunga 250 metrie larga 150; l’altezza massima è di 35 metri, men-tre la superficie raggiunge l’ettaro e mezzo. Nellazona Nord, poco dopo Punta Cornera, è solcata dauna spaccatura che sembra dividerla in due e chesi estende anche nella porzione sommersa del-l’isola creando un canyon stretto e profondissimodi angosciante bellezza. Le sue parti sommitalipresentano una bizzarra colorazione biancastra,che spicca sul consueto nero delle rocce di originevulcanica. Il “mistero” è presto spiegato: si tratta

di marne, ossia argille, trasformate e indurite mil-lenni fa al contatto con la lava incandescente che sifaceva strada dalle profondità della terra.

I faraglioni sono tre e sorgono a Sud dell’IsolaLachea, protendendosi ad arco verso la terraferma.Il Faraglione Grande, o di Santa Maria, arriva a toc-care i 40 metri di altezza ed è l’unico ad essere statointeressato dagli interventi umani, come indica lascala in muratura che conduce fino ad una piazzo-la in cui è stata sistemata, come segno di devozio-ne consueto nei villaggi marinari, una statua dellaVergine. Gli altri due, il Faraglione di Mezzo e ilFaraglione degli Uccelli, non presentano più lemarne che li ricoprivano in origine e che la forzadel mare ha lentamente eroso.

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Un minuscolo arcipelago

A very small archipelago

A sinistra, veduta delle isole dal Castello Normannoe, in basso, l’isola Lachea > Left, view of the islands

from the Norman Castle and bottom, the Lachea Island

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U zu Ianu di Fora e U zu Iano di Terra, nomigno-li familiari dati dai pescatori ai due scogliettiminori che si affiancano ai faraglioni, completa-no il quadro, mentre quasi a sorpresa si presen-tano agli occhi dei subacquei che si immergono aNord della Lachea altri tre grossi faraglioni, chenon avendo mai raggiunto la superficie, sonorimasti, invece, a dominare i fondali con maesto-sa imponenza.

firma. The Faraglione Santa Maria, known asFaraglione Grande, reaches a maximum height of40 metres and is the only one that has undergonehuman action: a flight of steps in masonry leads upto a flat area in which, as a sign of devotion whichis usual in maritime villages, there is a statue of theVirgin. On the other two, Faraglione di Mezzo andFaraglione degli Uccelli, there are no marls, whichoriginally covered them but slowly have beenworn away by the sea. U Zu Ianu di Fora, and U ZuIano di Terra, (respectively, the Uncle at sea and theUncle on land) nicknames given by fishermen tothe two smaller rocks next to the stacks, completethe picture, while divers will have the surprise ofseeing, north of Lachea, another three stacks,which have not reached the surface and thus dom-inates the seabeds with their imposing shape.

In questa pagina, Ulisse porge il vino a Polifemo,mosaico della Villa del Casale, Piazza Armerina,

e la Grotta dell’Eremita > On this page, Ulysses servesthe wine for Polyphemus, mosaic in the Villa del

Casale, Piazza Armerina, and the Grotto of the Hermit

A destra, il retro del piccolo museo fra fiori di senecionedelle scogliere e piante di sparto > Right, behind of thelittle museum among flowers of groundsel and esparto

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Le prime tracce della presenza umana sull’isolaLachea ci riportano indietro all’era preistorica, cuiappartiene un’ascia in diorite rinvenuta nel 1869.Nel 1919 furono rintracciate due tombe a grotticellaartificiale, dal diverso stato di conservazione: l’unafortemente danneggiata dagli agenti atmosferici,l’altra invece resa quasi irriconoscibile dalla manoumana, che avrebbe tentato di allargarne l’angustoambiente per ricavarne uno spazio abitativo.

Di recente, nella Grotta dell’Eremita è stato ricono-sciuto un ambiente rupestre, assimilabile a quelli,famosissimi, di Pantalica, che sorgono su una rupelungo il corso dell’Anapo, nel siracusano. La tomba,successivamente adattata, ospitò in epoca bizantinaalcuni eremiti sbarcati sull’isola in cerca di pace equiete per giungere all’ascesi in perfetta solitudine.

A Nord-Est della grotta, lungo la scalinata Norddi accesso al museo dell’isola, ci si imbatte invece indue grandi buche circolari, profonde circa un metro.All’interno di una di esse gli archeologi hanno rin-venuto frammenti di tegole, olle, pentole, anfore, eoggetti integri come dei pesi da telaio, aghi in osso,un frammento di pettine osseo e una piccola lucernadi età tardo-romana.

Il basso fabbricato a pochi passi dalla riva ospita illaboratorio della stazione marittima di biologia.

Dal cortile adiacente si diparte un sentiero che con-duce alla sommità dell’isola, dove si trovano il mu-seo, la cisterna e la Grotta del Monaco, ormai ridottaad un malconcio arco scavato nella marna, che pareincorniciare il magnifico paesaggio circostante, con ifaraglioni e l’incantevole vista sul golfo di Catania. IlMuseo Naturalistico dispone di due locali e ospitacollezioni rappresentative degli aspetti faunistici,floristici, geologici e archeologici dell’area.

Una passeggiatanella storia

A walk through history

The first traces of human presence on the LacheaIsland take us back to the prehistoric era, from whichthere dates the diorite axe found in 1869. In 1919 twoartificial cave tombs were found, in two differentstates of conservation: one was badly damaged byatmospheric agents, while the other had been ren-dered almost unrecognisable by a human hand thathad attempted to widen its narrow space, evidently touse it as a dwelling.

Recently in the Hermit’s Cave a rupestrian environ-ment was found, comparable to the famous Pantalicaones in a rock face along the river Anapo in Syracuseprovince. Subsequently adapted, in the Byzantineepoch the tomb sheltered some hermits that landedon the island in search of peace and quiet in order toattain ascesis in perfect solitude.

Northeast of the cave, and up the north flight ofsteps giving access to the museum on the island, wecome across two bothros, i.e. circular holes, about onemetre deep. Inside one of them archaeologists havefound interesting fragmentary objects, remains oftiles, terracotta pots without handles, saucepans andamphoras, and intact objects like loom weights, boneneedles, a fragment of a bone comb and a small oil-lamp from the late Roman age.

The low building a few steps from the shore housesthe maritime laboratory of biology. From the adjacentcourtyard starts a path that leads to the highest part ofthe island, where there is the museum, a cistern andthe Monk’s Cave, now reduced to a rundown arch inthe marl, which seems to frame the magnificent sur-rounding landscape, with the stacks and an enchanti-ng view of the Gulf of Catania.

The Natural History Museum has two rooms. Itwas recently restructured and has a fine collection offauna and flora, geological and archaeological items.

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Il clima tipicamente mediterraneo ha favorito losviluppo sull’Isola Lachea di una rigogliosa vegeta-zione, e non mancano gli endemismi, quali l’eliotro-pio e la carlina raggio d’oro, tipici della Sicilia edell’Italia meridionale. Inoltre, pur piccolissima inestensione, l’isola Lachea riveste notevole importan-za per gli zoologi: vi vivono infatti numerosi gruppianimali, in gran parte invertebrati, che hanno svilup-pato una buona resistenza alle particolari condizioniambientali del luogo, dall’alto tasso di salinità allenotevoli escursioni termiche che si registrano nelcorso della giornata. Fra gli invertebrati, assumonoparticolare interesse scientifico due specie di ragni,lo Zelotes messinai, endemismo siciliano, e l’Urozelotesmysticus, finora osservato solo su Lachea.

Pochi invece i vertebrati, a parte gli uccelli chemeritano un discorso a sé, e mancano gli anfibi,mentre sono presenti alcuni roditori e rettili. Tra que-sti ultimi c’è l’esemplare più noto della fauna ciclo-pica, la lucertola dalle tipiche macchiette. Il simpati-co sauro non ha mancato di suscitare un’autentica

The typically Mediterranean climate has favouredthe growth on the Lachea Island of a luxuriant vege-tation, comprising some endemic plants like sun-flower and carline thistle, which are typical of Sicilyand southern Italy.

Despite its small surface area, the Lachea Island isalso of major interest to zoologists. On it there livenumerous groups of animals, especially inverte-brates, which have developed good resistance to theparticular environmental conditions of the place, withhigh salinity and big temperature excursions duringthe day. Among the invertebrates there are twospecies of spiders of particular scientific interest:Zelotes messinai, endemic to Sicily, and Urozelotes mys-ticus, so far only observed on Lachea.

By contrast there are few vertebrates, apart frombirds, which will be discussed separately, and thereare no amphibians, while there are some rodents andreptiles. And precisely among the latter there is thebest-known exemplar of Ciclopi fauna, a lizard withpeculiar spots. The pretty saurian has not failed to

La Podarcis sicula ciclopica e un imenottero su fiore di carlina raggio d’oro> The Podarcis sicula ciclopica and a hymenopter on the flower of carline

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arouse a true diatribe among classification expertsabout whether it is a true subspecies or a simple vari-ety. The discussion is not yet over, but the fact remainsthat the colony of exemplars of Podarcis sicula ciclopicahas lived isolated from its "cousins" on the terra firmafor many years and has evolved differently fromthem.

You are also very likely to meet another saurian,Tarentola mauritanica mauritanica, known in dialect as‘zazzamita’, or as ‘patruneddu di casa’ (little landlord),an affectionate nickname due to the habit of geckos(as they are also called) of walking on the roofs andwalls of houses. There is no contraindication aboutthese, indeed there are many benefits for the peoplefrequenting the places visited by these reptiles: folkimagination claims that it is good to have one around.In total freedom, of course. Lastly, we must mentionthat the island is very much loved by birdwatchers.Here they find the nests of the Sardinian sparrow andthe yellow wagtail, and they are able to watch a lot ofoccasional visitors such as the magpie, the serin, the

Il regno della lucertola

The reign of the lizard

diatriba tra gli esperti di classificazione, sostenendogli uni e negando gli altri che si tratti di una sottospe-cie vera e propria, oppure di una semplice varietà.La discussione non è ancora giunta ad un puntofermo, ma resta il fatto che la colonia di Podarcis sicu-la ciclopica vive isolata dalle “cugine” di terrafermada moltissimi anni e si è differenziata da esse.

Altamente probabile è anche l’incontro con unaltro sauro, la Tarentola mauritanica mauritanica,conosciuta in dialetto come zazzamita, oppure comepatruneddu di casa, nomignolo affettuoso dovuto al-l’abitudine dei gechi (si chiamano anche così) di pas-seggiare su muri e tetti delle case. Nessuna controin-dicazione, anzi molti benefici per i destinatari dellefrequentazioni di questo rettile: sostiene la fantasiapopolare che porti bene averne uno nei paraggi. Intotale libertà, s’intende.

Discorso a parte, dicevamo, per gli uccelli: l’isolaè meta apprezzatissima dai birdwatchers. Qui infat-ti nidificano la passera sarda e la ballerina gialla,mentre la visitano occasionalmente gazze e verzelli-

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I Malavoglia

Le durissime condizioni di vita di contadini e pesca-tori siciliani sono state rappresentate magistralmen-te attraverso le vicende di una misera famiglia pa-triarcale di Acitrezza, i Malavoglia, nata dalla pennadel romanziere vizzinese Giovanni Verga.L’omonimo romanzo, carico di una dolente moralesull’impossibilità di sottrarsi al proprio duro destino,cercando fortuna fuori dai ranghi imposti dal fato edalla propria terra, diventò il manifesto del Verismoitaliano. I fili del romanzo verghiano, amplificati nellospecchio della poetica neorealista del secondo do-poguerra, furono ripresi dal regista Luchino Viscon-ti, nel 1948: in quell’anno, al’ombra dei faraglioni na-sce un culto del cinema italiano, “La terra trema”,lungometraggio interamente girato con attori nonprofessionisti scelti tra i pescatori di Acitrezza.

The Malavoglias

The very harsh living conditions of Sicilian peasantsand fishermen were represented masterfully by thestory of a humble patriarchal family at Acitrezza, theMalavoglias, created by the Vizzini novelist Giovan-ni Verga. The novel, fraught with a sorrowful moralon the impossibility of getting away from one’s ownharsh destiny, seeking one’s fortune outside theranks imposed by destiny and one’s own land,became the manifesto of Italian Verismo. Thanks tothe initiative of the director Luchino Visconti, in 1948a cult movie came into being, "La terra trema" (TheEarth Trembles), which drew on Verga’s novel butamplified its contents in the neorealist poetic of theyears after World War Two. All the characters of themovie, set in the shade of the stacks, were chosenamong the fishermen of Acitrezza.

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Un cormorano e alcuni fossili del museo> A cormorant and some fossils of the museum

ni, fanelli e sterpazzoline, tottaville e occhiocotti.Le rocce più alte ospitano abitualmente in invernonumerosi gruppi di gabbiani reali e cormorani eneppure i rapaci sono rari, dal falco di palude aquello pellegrino.

linnet, the little whitethroat, the woodlark, theSardinian warbler. In winter the higher rocks arehabitually frequented by big groups of herring gullsand cormorants. Birds of prey too are not rare, fromthe marsh falcon to the peregrine falcon.

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Numerosi resti di fossili d’età quaternaria con-sentono di ricostruire la complessa storia geo-eco-logica dell’Area Marina Protetta. Infatti, mentrealtrove il massiccio intervento dell’uomo ha spes-so sepolto sotto le colate di cemento le preziosetracce delle ere più lontane, la natura ad Acitrezzaè rimasta un libro aperto. I fossili osservabiliabbracciano un arco temporale che va da 1.650.000anni fa ai giorni nostri.

I fossili del Pleistocene inferiore (da 1.650.000 a700 mila anni fa) sono rimasti intrappolati nelleargille azzurre dei fondali marini. Grazie ai pro-gressivi movimenti di sollevamento che hannointeressato tutta l’area, le argille sono emerse eoggi sono osservabili nelle Isole, a Capo Molini eAcicastello.

Durante il Pleistocene medio (fino a 200 milaanni fa) le argille dei fondali emergono dalle acquein seguito a importanti movimenti tettonici; oggicostituiscono il suolo delle zone collinari di Fi-carazzi e Monte Vambolieri, dove si osservano ric-chi depositi di molluschi vissuti migliaia d’anniaddietro, mentre il terreno è disseminato qua e là

Antichi tesori della terra

The ancient treasures of the Earth

Many fossils from the Quaternary age, make itpossible to reconstruct the complex geological-eco-logical history of the protected marine area. Whileelsewhere massive human action has often buriedthe precious traces of the most distant eras undercement, at Acitrezza nature has remained an openbook. So you can see fossils covering a dizzyingtime span, going from 1,650,000 years ago to ourown day. The fossils from the lower Pleistocene

(from 1,650,000 to 700,000 years ago) remained trap-ped in the azure clays of the seabed. Thanks to pro-gressive lifting movements that affected the wholearea, the clays have emerged and can now be seen inthe form of marls on the islands, and at Capo Moliniand Acicastello.

During the middle Pleistocene (up to 200,000years ago) the clays of the seabeds emerged from thewaters due to major tectonic movements; today theyconstitute the soil of the Ficarazzi and MonteVambolieri hill areas, where there are rich depositsof molluscs that lived thousands of years ago, whilethe terrain is dotted around with big lava blocks,effused in the depths of the sea, subsequently ero-ded by the waves and lastly encrusted by marineorganisms.

It was in the course of the final phase of the upperPleistocene (up to 10,000 years ago) that the worldexperienced its last glaciation, the so-calledWürmian one. In this period the sea went downeven as much as 120 metres compared to the pre-sent-day level, while the temperature got lower andlower. At Acitrezza too there appeared bivalve mol-luscs typical of Atlantic marine environments, suchas Venerupis rhomboides, found together with otherfossils in the course of some dredging off Acitrezza.

During the Holocene period (down to our own

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info

di grossi blocchi lavici, effusi nelle profondità delmare, successivamente erosi dalle onde e infineincrostati di organismi marini.

Nel corso della fase finale del Pleistocene supe-riore (fino a 10 mila anni fa) il mondo conosce lasua ultima grande glaciazione, detta di Wurm. Ilmare arriva a ritirarsi di circa 120 metri rispetto allivello odierno, mentre la temperatura si abbassasempre più. Compaiono, anche ad Acitrezza, mol-luschi bivalvi tipici degli ambienti marini atlanticie tra questi la Venerupis rhomboides, rinvenuta in-sieme con molti altri fossili nel corso di alcuni dra-gaggi al largo di Acitrezza.

Nell’Olocene (fino ai giorni nostri), assistiamo alprogressivo innalzamento oltre che della tempera-

day) there has been a progressive rise both in thetemperature and in the sea level, while the coastshave continued to rise. From this period dates theterrace between Acicastello and Capo Molini, andthe so-called "giants’ potholes" on the Lachea Island.On the rock stacks major encrustations have formed,essentially made up of algae, bryozoa, polychaetesand molluscs, all immersed in a calcareous matrix.

All the aspects connected to the volcanic nature ofthis place are obviously very interesting.

The island of Lachea and the stacks came intobeing half a million years ago: they rose out of thesea through imposing movements of raising of theearth (which is still ongoing), bringing to the surfaceislands and islets that had formed under water.

The fact that the origin of these rock formations ismagmatic, is confirmed by simple observation of thebasaltic masses and lavas, which are massive andcolumnar, that are present both on the Lachea Islandand on the stacks. Scholars have made various hypo-theses to account for the evolution of the archipela-go in time. According to a reliable reconstruction, in

La gestione dell’Area Marina Protetta è affidataal consorzio “Isole dei Ciclopi”, costituito fra ilCutgana (Centro universitario per la tutela e lagestione degli ambienti naturali e degli agroe-cosistemi) dell’Università di Catania e il Comu-ne di Acicastello.Per ogni informazione, materiale illustrativo, vi-site guidate e quant’altro, si può contattare ilconsorzio nella sua sede presso il Comune diAcicastello (via Dante 28, tel. 095 7371128, e-mail: [email protected]) o nel Centro visitedi Acitrezza (via Provinciale, 226 - tel. 095 7117322). Il sito dell’AMP è www.isoleciclopi.it.

Management of the reserve is entrusted to theIsole Ciclopi consortium, which is made up ofCutgana (University centre for the tutelage andmanagement of natural environments and agri-cultural ecosystems), the University of Cataniaand Acicastello council.For any information, brochures, guided visitsand more, please apply to the head office, atthe Town Hall of Acicastello (via Dante 28, tel.095 7371128, e-mail: [email protected]), orthe Visitors Centre in Acitrezza (via Provinciale,226 - tel. 095 7117322). The site of the PMA is www.isoleciclopi.it.

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tura anche del livello marino, mentre non cessanoi moti di sollevamento della costa.

Datano a questo periodo il terrazzo tra Acica-stello e Capo Molini, e le cosiddette “marmitte deigiganti” dell’isola Lachea. Sui faraglioni si forma-no notevoli incrostazioni, composte essenzial-mente da alghe, briozoi, policheti, molluschi, tuttiimmersi in una matrice calcarea.

Sono molto interessanti, evidentemente, tuttigli aspetti geologici legati alla natura vulcanica diquesta zona. L’isola Lachea e i faraglioni sorserodal mare circa mezzo milione di anni fa in segui-to a imponenti movimenti terrestri di innalza-mento (tuttora in corso) che fecero affiorare insuperficie isole e isolotti formatisi precedente-mente in ambiente sottomarino. Che l’origine diqueste formazioni rocciose sia proprio magmati-ca, è confermato dalla semplice osservazionedelle masse basaltiche e delle lave, massicce ocolonnari, presenti tanto sull’isola Lachea che suifaraglioni. Varie ipotesi sono state avanzate daglistudiosi per spiegare l’evoluzione nel tempo del-

l’arcipelago. Secondo un’attendibile ricostruzione,al posto della moltitudine di affioramenti vi sareb-be stato in origine un unico blocco marnoso, lungocirca un chilometro, che gradualmente subì lalenta e incessante attività erosiva di mare e vento,dando vita all’attuale conformazione a isole e fara-glioni, circondati da un diadema di scogli.

Osservare le particolari formazioni rocciosedell’Area Marina Protetta non è difficile. Le tipolo-gie di rocce magmatiche riscontrate dagli scienzia-ti sono quattro: i basalti colonnari, che rammenta-no nella forma imponenti canne d’organo, creatisicon il lento raffreddamento della lava; le rocce consottili prismi, createsi con un raffreddamento piùrapido; le “lave a cuscino” dall’aspetto rigonfio,formatesi in seguito a remote eruzioni sottomari-ne; le ialoclastiti, che si trovano in formazioni com-plesse, immerse in una sorta di amalgama gialla-stra, e sono formate da frammenti di lave a cusci-no, bombe vulcaniche e altri frammenti rocciosibasaltici. (testo: gaia sciacca > foto: o. aloi; h. carsten-sen, a. caserta; d. fabiano; m. guarnaccia; f. massari; a.pagano; m. sanfelice; s. vigo - I. continua)

the place of the multitude of outcrops there wouldoriginally have been a single marl block, about onekilometre long, which gradually underwent theslow and incessant erosive activity of sea and wind,giving rise to the present conformation with islandsand rock stacks, surrounded by a diadem of rocks.

It is not difficult to observe the particular rock for-mations in the protected marine area. Specifically,four peculiar typologies of magmatic rocks havebeen found by scientists: the columnar basalts, madeup by phantasmagoric prisms looking like imposingorgan reeds, originated by the very slow cooling ofthe magma; the rocks with thin prisms which aresmallish outcrops, bearing witness to faster coolingof the rocks; the pillow lavas, with their swollen or"pillow" look, and vitrified edges, formed throughremote submarine eruptions; and, lastly, hyaloclasti-tes which are found in complex formations, immer-sed in a sort of yellowish amalgam, and are formedby fragments of pillow lavas, volcanic bombs andother. (text: gaia sciacca > photos: o. aloi; h. carstensen,a. caserta; d. fabiano; m. guarnaccia; f. massari; a. paga-no; m. sanfelice; s. vigo - I. to be continued)

A sinistra, vista sul faraglione di Santa Maria da una cavità naturale sull’isola e, in alto, i basalti colonnari che siriscontrano lungo tutta la costa > The stack of Santa Maria seen from a natural cave on the island and, top, thebasaltic columns can also be found along the whole coast

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“A spusa maiulina nun si godi la cuttunina”,ovvero: la sposa di maggio non si gode la tra-punta. Una cuttunina che non deve intendersisoltanto nella semplice traduzione testuale, ma ilcui significato va inteso in modo estensivo, e chesi riferisce all’intero corredo.

Monito simile ci giunge da un altro proverbio:“La zita agustina nun si godi la cuttunina; la zitamaiulina nun si godi mustu e mancu racina”(la fidanzata d’agosto non si gode la coperta; lafidanzata di maggio non si gode mosto e neppu-re uva).

Questo il nefasto messaggio di due antichi pro-verbi siciliani, che predicono disgrazie per lespose di maggio e di agosto.

E poiché nell’antichità i proverbi erano spessoconsiderati come sentenze inappellabili, eramolto difficile che qualcuno disubbidisse allamassima popolare, anche se non se ne conoscevail motivo.

Le motivazioni del divieto affondano le lororadici nella storia, e più precisamente all’epoca

“A spusa maiulina nun si gudi la cuttunina”, i.e.:the May bride does not enjoy the quilt. But the“cuttunina” is not only to be understood in thesimple textual translation, its being much wider,extending to the whole trousseau.

A similar warning comes from another proverb:“La zita agustina nun si gudi la cuttunina; la zitamaiulina nun si gudi mustu e mancu racina” (theAugust fiancée does not enjoy the blanket; theMay fiancée does not enjoy must or even grapes).

This is the ill-omened message of two oldSicilian proverbs, which foretell misfortunes forMay and August brides.

And since in the old days proverbs were oftenconsidered as absolute judgements, it was veryunusual for anyone to disobey the popular motto,even without knowing the reason.

The motivations of the prohibition are rooted inhistory, and more precisely in the Roman epoch.At that time in the May calendar celebrations werescheduled in honour of the dead: “Lemuria” or“Lemuralia.” The Romans held rites for their dead

Sesto appuntamento con il mondo affascinante del dialetto siciliano: a far da Cicerone la ricercatrice di tradizionipopolari Sara Favarò > Sixth appointment with the fascinatingworld of Sicilian dialect: with the popular traditions’ researcher Sara Favarò

I testi si possono ascoltare cliccando> You can hear the texts by clicking onwww.sikania.it

Quando non ci si sposava a maggioWhen people didn’t get married in May

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romana. Allora, nel calendario di maggio, eranopreviste delle celebrazioni in onore dei morti:“Lemuria” o “Lemuralia”. I romani riservavanoai loro avi defunti riti che duravano per diversigiorni. Durante la ricorrenza i templi venivanochiusi ed erano vietate le celebrazioni nuziali.

Chi disubbidiva al divieto lo faceva nella con-vinzione che la sposa non si sarebbe potuta go-dere “la cuttunina” per il semplice motivo che siaa maggio che ad agosto c’è in Sicilia piuttostocaldo e non si usa la trapunta. Per i più smalizia-ti la sposa di maggio non si può godere né mostoe neppure uva, semplicemente perché il mosto eil vino seguono la raccolta dell’uva, che avvienealcuni mesi dopo.

Oggi ci si sposa in qualsiasi mese, e nessunocrede più alle maledizioni riservate alla sposache osa disubbidire agli antichi proverbi. Tuttavia sarebbe bene sconsigliare agli sposi ilmese di agosto, e non per l’antica profezia, ma

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per il caldo infernale cui, solitamente, soggiaccio-no gli invitati che, per partecipare al rito, sonocostretti a sudare le proverbiali “sette camicie”.

Nonostante le “Lemuria”, il mese di maggio eradedicato dai Romani alla dea Maia, una delle settePleiadi figlie di Atlante e di Pleione, madre diMercurio, che personificava il risveglio della natu-ra. Maggio era, e resta, il mese delle rose e del-l’amore, ed anche se in quel mese molte dellenostre antenate non si sposavano, di certo prepa-ravano il loro cuore a farlo.

E quelle che non erano fidanzate? A cosa avreb-bero dovuto prepararsi? Di sicuro a trovare unosposo. E se le possibilità scarseggiavano? Nientepaura. Il mese successivo ricorreva la festa di unsanto che, in materia di matrimonio era considera-to dal popolo veramente miracoloso: S. Antonio.

ancestors that lasted several days. During thisperiod the temples were closed and nuptial cele-brations were forbidden.

Anyone who disobeyed the prohibition did it inthe conviction that the bride would not be able toenjoy the “cuttunina” for the simple reason that,both in May and in August, in Sicily it is warm andthe quilt is not used. For the shrewdest people theMay bride cannot enjoy either must or grapes sim-ply because must and wine follow the grape har-vest, which comes some months later.

Today people get married in any month, and noone believes any more in the curses reserved forthe bride that dares to disobey the old proverbs.Nevertheless it is well to dissuade people fromgetting married in the month of August, and notbecause of the old prophecy, but because of theinfernal heat which usually oppresses guests that

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Era a lui che le “zitelle” rivolgevano con fedela seguente “preghiera”:

Sant’Antoniu miraculusu

Sant’Antoniu miraculusufacitimi truvari un beddu carusuné massaru, né lagnusu.Centu liri vi l’ha dariabbasta ca mi faciti maritari.

(Sant’Antonio miracoloso - fatemi trovare un belragazzo - né troppo lavoratore, né ozioso. - Centolire ve le devo dare - purché mi facciate sposare).

participate in the ceremony, forcing them to sweatthe proverbial “seven shirts.”

Despite the “Lemuria”, the month of May wasdevoted by the Romans to the goddess Maya, oneof the seven Pleiades, daughters of Atlas andPleione, the mother of Mercury, that personifiedthe awakening of nature.

May was, and remains, the month of roses andlove, and though in that month many of our ances-tresses did not get married, certainly in theirhearts they prepared to do so.

And those that were not engaged? What shouldthey have prepared for? Certainly for finding ahusband. And if the opportunities were few? Noproblem. The following month there was the feastof a saint that on the subject of marriage was con-sidered really miraculous: St. Anthony.

It was to him that “spinsters” faithfully ad-dressed the following “prayer”:

Sant’Antoniu miraculusu

Sant’Antoniu miraculusufacitimi truvari un beddu carusuné massaru, né lagnusu.Centu liri vi l’ha dariabbasta ca mi faciti maritari.

(Miraculous St. Anthony - let me find a hand-some boy - neither too hardworking, nor idle. -One hundred liras I have to give you - providedthat you let me get married).

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Fu Modica edificata dall’eroe Ercole, vittoriososui giganti sicani che abitavano le cave tra leodierne Ispica e Modica?

Fu la Moteke di quei giorni antichi una dellepredilette del figlio di Giove, che la costruì tra leforti rocce dopo aver reso omaggio alla dea iovinaCerere in quel di Siracusa?

Non c’è leggenda che ce lo confermi, se nonqualche accenno qui e là che esalta la forza e ilcoraggio di Ercole, l’uomo che viaggiò l’Italia inlungo e in largo, ovunque accolto come un dio,assurto a simbolo di forza fisica, ma anche di coe-renza morale.

Ercole, che abbiamo già incontrato e che torne-remo ad incontrare - questa volta con il ruolo diprotagonista - dopo aver ordinato ai Siracusani disacrificare a Cerere, mentre si dirigeva verso lasua méta trapanese (Erice), ebbe modo di schie-rarsi proprio al fianco del popolo che coltivava laterra dell’Isola, tutti devoti alla dea Cerere, equindi tutti protetti da Ercole.

Was Modica founded by the hero Hercules, whotriumphed over the Sican giants that lived in thecaves between today’s Ispica and Modica?

Was the Moteke of those ancient times one of thefavourites of the son of Jupiter, who built it amongthe strong rocks after having paid tribute to thegoddess Ceres in the Syracuse area?

There is no legend that confirms it, except someindications here and there extolling the strengthand courage of Hercules, a man that travelled allover Italy, received everywhere like a god that hadbecome a symbol of physical strength but also ofmoral consistency.

We have already met Hercules and will meet himagain - this time with the role of a protagonist. Afterhaving ordered the Syracusans to sacrifice to Ceres,while he was heading for his destination in what isnow Trapani province (Erice), he had the opportu-nity of taking sides with the people that cultivatedthe land on the island, all devoted to the goddessCeres and therefore all protected by Hercules too.

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Modica, edificatada Ercole, figliodi Giove, fubenedetta dal frutto divinodi Quetzalcoatl

Ercole in una illustrazione di Ghisi > Hercules in a Ghisi picture

Il mito in Sicilia Myth in Sicily

Modica, founded by Hercules, son of Jupiter, was blessedwith the Quetzalcoatl sacred fruit

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Il frutto dell’albero di cacao > The fruit of the cocoa tree > ph. dinesh valke

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La raffigurazione di Quetzalcoatl> A picture of Quetzalcoatl

For them he founded Moteke, a town of cavesand quarries whose dwellings were dug out in thelimestone of the cliffs, as was the most imposingresidence, which today we call the “Castle” andwhich perhaps in those times hosted the family ofa king or at least of a leader.

What you can hear, looking out from the highvantage point, are words that reverberate likeechoes among the walls of a valley: “I was youngand happy one summer... Neither before nor after:that summer. And perhaps it was a grace of theplace where I lived, a country looking like a splitpomegranate; near to the sea but rustic, half cling-ing to a rock spur, half scattered at its foot with so

Per loro fondò Moteke, città di grotte e cave lecui abitazioni furono scavate nel calcare dellerupi, così come lo fu la residenza più imponente,quella che oggi chiamiamo “Castello” e che forsein quei tempi ospitava la famiglia di un re, di uncapo.

Quel che si può sentire, affacciandosi dall’altobelvedere, sono parole che rimbalzano come ecotra le pareti di una valle: “Fui giovane e feliceun’estate (...). Né prima, né dopo: quell’estate. Eforse fu grazia del luogo dove abitavo, un paesein figura di melagrana spaccata; vicino al marema campagnolo, metà ristretto su uno sprone diroccia, metà sparpagliato ai suoi piedi con tante

Quetzalcoatl, il Dio con la forma di serpentepiumato, donò agliuomini un seme da cui ottenere una bevanda amaradetta xoco-atl

Quetzalcoatl, the God with the form of a feathered snake, gave men a seed to obtaina bitter juice named xoco-atl

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many flights of steps between the two halves toserve as peacemakers, and clouds in the sky...”

It might have been the strong son of Jupiter thatdreamt these verses, though in truth they belongto Gesualdo Bufalino, (from Argon the blind man);the summer is that of 1951, and the clouds alreadymove from “one campanile to another.”

But the flights of steps must have been thereright from the start, though not exactly in the set-tlement of Moteke, possibly only from the timewhen the place was called Motike, or in GreekMoticea, after it was Motuca or Motyce.

These flights of steps allowed the population to move around more easily in this multilevelvillage, a village whose economy was based on

sheep raising and that used as its coin the libra, aduodecimal unit divided into 12 ounces, a testimo-ny to incredible development for a population of“cave dwellers!”

The remote Aztecs, children of Ténoch, thatlived beyond the ocean in the lands of Mexico,were considered “pagan” and therefore “uncivi-lised” people.

Distant lands, created by Tezcatlipoca (who in

scale fra le due metà a far da pacieri, e nuvole incielo (...)”.

Potrebbe essere stato il forte figlio di Giove asognare questi versi, anche se, invero, apparten-gono a Gesualdo Bufalino (da Argo il cieco), l’esta-te è quella del 1951, e le nuvole si muovono giàda “un campanile all’altro”.

Ma le scale dovevano esserci fin dagli inizi, ma-gari non proprio nell’abitato di Moteke, magarisolo da quando il luogo si chimava Motike, o nelgreco Moticea, dopo che fu Motuca o Motyce.

Scale che permettevano alla popolazione dimuoversi più agevolmente in questo villaggio apiù livelli, villaggio la cui economia era basatasulla pastorizia e che usava come moneta la Lira,

unità duodecimale suddivisa in 12 oncie, testimo-nianza dello sviluppo incredibile per una popola-zione di “cavernicoli”!

Popoli “pagani” e quindi “incivili” erano consi-derati i lontani Aztechi, figli di Ténoch, che abita-vano le terre messicane oltreoceano.

Terre lontane, create da Tezcatlipoca (che nellosforzo perse un piede) e da Quetzalcoatl, la divi-nità raffigurata come un serpente piumato, che

Un dettaglio del tempio atzeco di Quetzalcoatl > A detail of the Quetzalcoatl Aztec temple > ph. julio marquez

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the endeavour lost a foot) and by Quetzalcoatl, thedivinity represented as a feathered snake, whogenerated the Nahua populations (ancestors of theAztec tribes, in the end destroyed, devoured, bythe same god), to whom he donated a cocoa tree,taken from his paradisiacal garden to be plantedand cultivated on the Earth, nourishing food of thegods, a true economic support and status symbolof elevated social position for those who possessedexemplars of it.

The Aztecs of Tenochtitlàn, the capital of thepre-Columbian civilization, had been taught bythe divinity how to use the plant: the seeds con-tained in the pod were toasted and ground to geta dense paste, aromatised with vanilla, red pepperand cinnamon, spices not yet known this side ofthe Atlantic.

This paste, thickened with maize flour (the“common” use of sugar - since antiquity consid-ered a medicine - was only to be had in the 17thcentury), was dried and consumed, little by little,

generò le popolazioni Nahua (progenitrici delletribù azteche, alla fine annientate, divorate dallostesso dio), alle quali fece dono di un albero dicacao, preso dal suo paradisiaco giardino peressere piantato e coltivato sulla Terra, nutrientecibo degli dei, vero e proprio sostegno economicoe status symbol di elevata posizione sociale di chine possedeva esemplari.

Agli Aztechi di Tenochtitlàn, la capitale dellaciviltà precolombiana, la divinità aveva insegnatocome utilizzare la pianta: i semi racchiusi nel bac-cello venivano tostati e macinati per ottenere unapasta densa, aromatizzata con vaniglia, peperosso e cannella, spezie ancora non conosciute aldi qua dell’Atlantico.

Questa pasta, addensata con farina di mais(l’utilizzo “comune” dello zucchero - fin dall’anti-chità ritenuto un medicinale - si avrà solo nel‘600), veniva fatta asciugare e la si consumava,piano piano, disciogliendone piccoli pezzi inacqua.

Il cibo degli dei viene donato ad Aztechi e Spagnoli > The food of the gods is donated to Aztecs and Spaniards

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Un sorso di xoco-atl, “bevanda amara”, davaforza e saggezza, il vero dono di Quetzalcoatl.

Poi giunsero i conquistadores spagnoli, conqui-stati a loro volta da quello strano composto scurocorroborante. Intuendone le potenzialità econo-miche, ne appresero l’arte e, siamo ancora nel XVIsecolo, ne introdussero la preparazione anche nel-la grande colonia mediterranea chiamata Conteadi Modica, la cui città più grande - Modica appun-to - non si è mai convertita alla preparazioneindustriale dell’ambrosia, oggi come allora prepa-rata a freddo, con lo zucchero al posto della farinadi mais - che toglie molta parte dell’amaro delcacao - e aromatizzata con... vaniglia, cannella epeperoncino.

Il suono duro di “xoco-atl” si ammorbidì nelcomune “cioccolato”, un dono divino sopravvis-suto persino alla stessa divinità. (maria lohman -XIII - continua)

Myth in Sicily

Il mito in Sicilia

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dissolving small pieces of it in water. A sip of xoco-atl, “bitter drink”, gave strength and wisdom, thetrue gift of Quetzalcoatl.

Then the Spanish conquistadores came, con-quered in turn by that strange and strengtheningdark mixture. Realizing its economic potential,they learned the art of it and - we are still in the16th century - also introduced preparation of it inthe big Mediterranean colony called County ofModica, whose biggest town - Modica - was neverconverted to the industrial preparation ofambrosia, today as in the past prepared cold, withsugar in the place of maize flour - which removesmuch of the bitterness of the cocoa - and aroma-tized with vanilla, cinnamon and chilli peppers.

The hard sound of “xoco-atl” was softened tothe common “chocolate”, a divine gift that evensurvived the divinity himself. (maria lohman - XIII- to be continued)

I favi di cacao dentro il baccello > Seeds of cocoa inside the pod > ph. christine4nier

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C’era una volta e c’è ancora

Can the villa dated to the 4th centuryAD be considered as “precious” as thatof Piazza Armerina?

I would prefer people to speak of theTellaro Villa as a monument endowedwith autonomous beauty because I be-lieve that a work of art, as a priority, is tobe read in the sphere of the historical,environmental and cultural context ofthe territory that produced it. Com-parisons with the Villa of Piazza Arme-rina can certainly do nothing but increaseattention to this jewel of Roman architec-ture and, with deeper studies, we will

romana e, con l’approfondimento deglistudi, potranno sicuramente essere messiin luce elementi di originalità che appor-teranno nuovi contributi alla storia dellaSicilia in età romana. La scoperta dellaVilla del Tellaro e di quella di Patti Mari-na hanno aperto nuovi scenari nell’ambi-to degli studi archeologici di questo pe-riodo. Si è compreso che Piazza Armerinanon era un caso isolato e che il territoriosiciliano, suddiviso in grandi latifondi,era ricco di complessi architettonici ditale pregio.

surely see elements of originality thatwill make new contributions to the histo-ry of Sicily in the Roman age. The discov-ery of the Tellaro Villa and the Patti Ma-rina one has opened up new scenarioswithin archaeological studies referring tothis period. We have realised that PiazzaArmerina was not an isolated case andthat the Sicilian territory, divided into biglatifundia, was rich in such fine architec-tural complexes.

Is it true that its mosaics are morebeautiful than those of the Villa delCasale or is it an optical illusion given

La villa datata al IV secolo d.C. puòdirsi “preziosa” tanto quanto quella diPiazza Armerina?

Preferirei che si parlasse della Villa delTellaro come di un monumento dotato diuna bellezza autonoma perché ritengoche un’opera d’arte, prioritariamente,vada letta nell’ambito del contesto stori-co, ambientale e culturale del territorioche l’ha prodotta. Certamente i confronticon la Villa di Piazza Armerina non pos-sono far altro che accrescere l’attenzioneverso questo gioiello dell’architettura

Villa del Tellaro: ne parliamo con la Soprintendente Mariella Muti > Villa del Tellaro: we talk about it with the Superintendent Mariella Muti

Once upon a time - and now too

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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È vero che i suoi mosaici sono più belli di quel-li della Villa del Casale oppure è un’illusioneottica data dal fatto che si tratta di mosaici menoconosciuti?

Piuttosto che confrontare le due ville preferireisottolineare la pregnanza pittorica dei mosaici delTellaro, dalla spiccata vitalità enfatizzata da unagrande libertà distributiva delle scene, e da un esu-berante cromatismo che utilizza una vastissimagamma di passaggi tonali.

Quali sono le forze da mettere in campo peruna promozione più incisiva di questo sito?

Il restauro dei mosaici della Villa romana delTellaro e della masseria che li ospita sono il risulta-to della discesa in campo di tutte quelle forze che,dal mondo della cultura a quello istituzionale dellatutela e della valorizzazione, si sono adoperati perrestituire alla collettività un bene tanto prezioso.

Dal 1971, anno in cui la villa venne identificata,si sono susseguite le operazioni di scavo e di recu-pero al fine di scongiurare l’irrimediabile perditadei mosaici.

In seguito le ricerche, rese difficoltose dalla pre-senza di una masseria sette-ottocentesca che in-

by the fact these are less well known mosaics?Rather than comparing the two villas, I would

prefer to stress the painterly pregnancy of theTellaro mosaics, with strong vitality emphasizedby great distributive freedom of the scenes, andexuberant colours using a vast range of tonalpassages.

What forces must be brought into play formore incisive promotion of this site?

The restoration of the mosaics of the RomanTellaro Villa and the farm that contains them are the result of the coming into play of all thoseforces that, from the world of culture to the institutional one of protection and valorisation,have acted to restore this precious heritage to thecommunity.

Since 1971, the year when the villa was identi-fied, operations of excavation and recovery havefollowed one another for the purpose of avoidingthe irremediable loss of the mosaics.

Subsequently, researches, made difficult by thepresence of an eighteenth-nineteenth-centuryfarm that stands over the structures of the villa,made it possible to bring to light the architectur-

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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In queste pagine, dettagli dei mosaici > In these pages, details of the mosaics

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combe sulle strutture della villa, hanno permessodi mettere in luce il complesso architettonico inse-rito in un eccezionale contesto paesaggistico anco-ra oggi incontaminato.

L’intervento più delicato è stato quello deldistacco dei mosaici finalizzato allo studio e alrestauro degli stessi; oggi è possibile ammirarliricollocati in situ e protetti da una copertura checontempera le esigenze di tutela con quella di unacorretta fruizione, mantenendo inalterato il rap-porto con il contesto paesaggistico.

Questo è quanto è stato fatto sinora; per il futurola Soprintendenza di Siracusa sta elaborando altriprogetti rivolti sia alla prosecuzione delle ricerchearcheologiche, sia alla valorizzazione del sito con lacreazione di parcheggi e servizi per il pubblico.

Nell’ambito dell’attuazione del Piano di Gestio-ne del sito UNESCO “Le città tardo-barocche delVal di Noto” sono previste una serie di azioni chevedranno agire in maniera sinergica soggetti pub-blici e privati per promuovere la conoscenza, latutela e la valorizzazione del monumento. Partico-lare attenzione è rivolto al mondo della Scuola. LaSoprintendenza di Siracusa sta già promuovendoinsieme al Provveditorato di Siracusa una serie diiniziative destinate agli studenti, fra cui l’istituzio-ne di una sezione didattica permanente. In proget-to ci sono anche un collegamento informatizzato inrete con le ville di Piazza Armerina e di Patti e unaserie di iniziative scientifiche e culturali al fine diottenere un’unica, eccezionale offerta turistica-cul-turale. (emilia gatti)

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al complex still inserted today in an exceptionallandscape context that is unspoilt.

The most delicate action was detachment of themosaics for their study and restoration; today it ispossible to admire them put back in place andfavoured by a covering that blends the demandsof protection with that of correct enjoyment,while maintaining unchanged the relationshipwith the landscape context.

This is what has been done so far. For thefuture the Syracuse Superintendence is workingout other projects both for the continuation of thearchaeological researches, and for valorisation ofthe site with the creation of a car park and servic-es for the public.

Within the framework of the realization of theManagement Plan of the UNESCO site “The lateBaroque city of the Val di Noto” a series ofactions are planned that will see synergic actionof public and private bodies for promotingknowledge, protection and valorisation of themonument. Particular attention is being paid tothe world of school. The Syracuse Superinten-dence is already promoting, together with theEducation Office in Syracuse, a series of initia-tives addressing students, including the institu-tion of a permanent teaching section. Alsoplanned is an online computer connection withthe Piazza Armerina and Patti villas and a seriesof scientific and cultural initiatives serving toobtain a unique and exceptional tourist-culturaloffer. (emilia gatti)

TESORI NASCOSTI>HIDDEN TREASURES

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I Consigli di Sikania > Sikania advices

la Sicilia vien viaggiandoan appetite for Sicily comes by travelling

> week end > dove dormire > dove mangiare > il ristorante > l’albergo> week end > where to sleep > where to eat > the restaurant > the hotel

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WEEK END>

Partly a religious feast, partly a test of skill:the procession in honour of St. Phillip theSyrian, at Calatabiano - held every year on thethird Sunday in May - requires strength andsense of balance for the tens of bearers thathave to carry on their shoulders the heavy“bier” of the saint. The fact is that the route ofthe descent (this is the name of the procession),is tortuous, uneven and rather steep, so ruinousfalls are not rare. The descent is spectacular,with dozens of people that shout out to the bea-rers the best manoeuvres to face the most diffi-cult curves and the steepest parts. The proces-sion starts (in the morning) from the SantissimoCrocifisso church at the Castle. The bearers allhave kerchiefs round their necks or heads, tosymbolize the beard hair that the saint used fortying demons in such a way that they could notescape. They take the statue to the main churchin the village, where it will remain for a week:the following Sunday, other devotees take it tothe church at the Castle. These are people thatdesire to be able to take part in the descent, andthat, in order to earn this privilege, have to facethe slope for six years.

18/05 Per San Filippo… a rotta di collo

Informazioni>Information:

Comune di Calatabiano >

Calatabiano Counciltel. 095 7771060

095 640570

Dove dormire>Where to sleep

Villa Mora,l.re Naxos 47,

Giardini Naxos;tel. 0942 51839;

doppia BB da > double BB from

70 €

Dove mangiare>Where to eat

Ristorante GardenDa Nino,

via Tysandros, 74,Giardini Naxos;tel.0942 51502;

circa > about 35 €

Come arrivare > How to get thereDall’autostrada A18 Messina - Catania, uscita Giardini Naxos o Fiumefreddo

> From the A18 Messina-Catania motorway, Giardini Naxos or Fiumefreddo exist

> Calatabiano (CT)

For St. Phillip… at breakneck speed

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Un po’ festa religiosa, un po’ prova di abili-tà: la processione in onore di San Filippo Siria-co, a Calatabiano - che si rinnova tutti gli annila terza domenica di maggio - richiede forza esenso di equilibrio per le decine di portatori chedevono condurre in spalla la pesante “vara”del santo. Il percorso della calata (così si chiamala processione), infatti, è tortuoso, accidentato epiuttosto ripido, sicché non sono rare le caduterovinose. La discesa è spettacolare, con decinee decine di persone che suggeriscono urlandoai portatori le migliori manovre per superare lecurve più difficili e le parti più inclinate. Siparte (di mattina) dalla chiesa del SS. Crocifis-so al Castello. I portatori hanno tutti un fazzo-letto al collo o intorno alla testa, per simboleg-giare il pelo di barba che il santo utilizzava perlegare indissolubilmente i demoni. Portano lastatua nella Chiesa Madre del paese, dove ri-marrà per una settimana: la domenica successi-va, altri devoti la riporteranno presso la chiesadel Castello. Si tratta di persone che desideranopoter prendere parte alla calata, e che, per gua-dagnarsi questo privilegio, devono sobbarcarsila salita (chianata) per sei anni.

La calata La chianata

ph. Massimo Amoroso > Via Cruyllas photo > www.viacruyllas.com

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Dove dormireWhere to sleep I prezzi si intendono per doppia BB

Il vostro prossimo congresso, sarà perfetto

via Montepellegrino, 62 - 90142 Palermo - � +39 091 6280140 - fax + 39 091 6371227

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L’organizzazione di congressi perfetti

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Palermo - via Alloro, 145; � 333 4771703; da 110 €

ALBERI DEL PARADISO ****Cefalù - via dei Mulini, 18, � 0921 423900; da 96 €(camera con finestra)

Agrigento & Provincia

DIOSCURI BAY PALACE ****Agrigento - lungomare Falcone eBorsellino, 1 � 0922 406111; 170 € standard - 200 € deluxe

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Villaggio Pirandello � 0922 598622; da 130 €

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Sciacca - via Liguori, 44,� 0925 86756; 80 €

AGRITURISMO CASALICCHIO

Cammarata - contradaCasalicchio, � 0922 908144; da 110 €

Caltanissetta & Provincia

SAN MICHELE ****Caltanissetta - via Fasci Siciliani� 0934 553750; da 120 €

B&B RESIDENCE DELLE STELLE

Caltanissetta - via San Giuliano,27 � 0934 581819; 120 €

AGRITURISMO PALLADIO

Riesi - contrada Palladio, � 0934 921305; 67 €

Catania & Provincia

LA VECCHIA PALMA ***Catania - via Etnea, 668 � 095 432025; da 100 €

VILLA PARADISO DELL’ETNA ****S. Giovanni la Punta - via per Via-grande, 37 � 095 7512409; da260 €

B&B SOTTO IL VULCANO

Nicolosi - via Monpilieri, traversaV, s.n. � 095 914851; da 57 €

B&B I RUSTICI

Trecastagni - via Archimede, 2, � 095 7809956; da 30/35 €

Enna & Provincia

GRANDE ALBERGO SICILIA ***Enna - piazza N. Colajanni, 7; � 0935 500850; 91/120 €

SELENE ***Piazza Armerina - via G.le Gaeta,30/32 � 0935 683412; da 70 €

VILLA GUSSIO NICOLETTI

Leonforte - c.da Rossi, SS 121 km94,750 � 0935 903268; 110/256 €

BAGLIO SAN PIETRO

Nicosia - località San Pietro, � 0935 640529; 76 €

Messina & Provincia

EUROPA PALACE HOTEL ****Messina - loc. Pistunina, SS 114 km5+470 � 090 621601; da 100 €

VILLA MIRAGLIA **Cesarò - loc. Portella Miraglia SS289 � 095 7732133; HB 100 €

VILLA DUCALE ****Taormina - via Leonardo da Vinci,60; � 0942 28153; da 130 €

D’ORANGE ALCANTARA ***Francavilla di Sicilia - via dei Mulini,14/16 � 0942 981374; da 80 €

RESIDENCE VILLA FIORENTINO

Lipari - via G. Franza, 9 � 0909812136; appartamento da 60 €

Ragusa & Provincia

HOTEL VILLA CARLOTTA ****Ragusa - via Ungaretti,� 0932 604140;120 €

HOTEL PALAZZO DEGLI ARCHI

Ragusa Ibla - corso Don Minzoni,6 � 0932 686021; da 90 €

CAMBIOCAVALLO

C.da Zimmardo - Pozzallo� 0932 779118; da 110 €

B&B TALIA

Modica - via Exaudinos, 9, � 0932 752075; da 120 €

B&B LA CASA DI MONTALBANO

Via A. Moro, 44, loc. Punta Secca,Santa Croce Camerina � 0932655566; da 64 € (min. 2 notti)

Siracusa & Provincia

HOTEL ROMA ****Siracusa - via Minerva, 10,� 0931 465626, da 200 €

HOTEL MEDITERRANEO ***Siracusa - via Tripoli, 40, � 0931 445047; da 75 €

B&B AL TEATRO

Siracusa - via del teatro, 15, � 0931 64674; da 50 €

AGRITURISMO CASA DELLO SCIROCCO

Carlentini - c.da Piscitello; � 095447709 - 338 1720112; da 38 €

Trapani & Provincia

TORRI PEPOLI ***Erice - viale Conte Pepoli,� 333 3010504; da 200 €

B&B TRA CIELO E SABBIA

San Vito Lo Capo - via del Secco,44 � +39 0923 972638 cell. +39335 7488954; da 35 €www.tracieloesabbia.it

KEMPINSKI GIARDINO DI COSTANZA *****LMazara del Vallo - via Salemi km 7+100; � 0923 907763; 339 €

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WEEK END>

Informazioni>Information:tel. 339 8616635

Dove dormire>Where to sleepGrand HotelSelinunte c.da Trentasalme,tel. 0924 941065

Dove mangiare>Where to eatAgriturismo Case di LatomieStrada statale 115,Castelvetranotel. 0924 907727

Come arrivare > How to get therePer raggiungere Castelvetrano, percorrere fino all’omonima uscita l’autostrada Palermo - Mazara del Vallo> To get to Castelvetrano, go along the Palermo-Mazara del Vallo motorway as far as the Castelvetrano exit

18/05 Fra storia e fede > Castelvetrano (TP)

History and faith

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The feast in honour of Saint Rita in Castel-vetrano is a rich and varied event that on oneside evokes the life of the patron saint ofimpossible cases, while on the other one itevokes one of the happiest periods in thehistory of the town.

The crowded procession - there are hun-dreds of figurants - starts from the Santa Ritaflight of steps (piazza Amendola) punctuallyat 5.30 pm and shows in a series of tableauxvivants the salient moments in the life of thesaint, blending faith, folklore and historicalrigor. At the same time, the past of Castel-vetrano is evoked, through the presence ofcharacters representing the local nobility and acivic deputation, led by the elderly juror, whoexhibits the ancient “adjuratory club” in silver.

The fact is that the organizing committeeon wants to pay tribute to the saint, but alsoto promote knowledge of the past throughthe presence of a crowd of characters: stan-dard-bearers, musicians, drummers and folkgroups like the standard jugglers from Deliaand the Geraci falconers.

La festa in onore di Santa Rita a Castelve-trano è una manifestazione ricca e varia cheda una parte rievoca la vita della santa patro-na dei casi impossibili, dall’altra mette inscena uno dei periodi più felici della storiadella città.

L’affollato corteo - i figuranti sono centinaia- parte dalla scalinata Santa Rita (piazza A-mendola) puntualmente alle 17,30 e mette inscena in una serie di tableaux vivents i momen-ti salienti della vita della santa, unendo fede,folclore e rigore storico. Allo stesso tempo, siricorda il passato di Castelvetrano, attraversola presenza di personaggi che rappresentanola nobiltà locale e una deputazione civica, gui-data dal giurato anziano che esibisce l’antica“mazza giuratoria” d’argento.

Il comitato organizzatore, infatti, vuole ren-dere omaggio alla santa, ma allo stesso tempovuole promuovere la conoscenza del passatoattraverso la presenza di una moltitudine dipersonaggi: sbandieratori, musici, tamburinie gruppi folcloristici, come i giocolieri di sten-dardi di Delia e i falconieri di Geraci.

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Dove mangiareWhere to eat

Palermo & Provincia

CUCINA PAPOFF

Palermo - via I. La Lumia, 32 � 091 586460, chiuso sabato apranzo e domenica, 35 €

SHAKESPEARE & COMPANY

Palermo - Salita Artale, 5, � 091 7495205, chiuso mercoledì,40/45 €

PIZZERIA LE PERGAMENE

Palermo - piazza Marina, 48/49, � 091 6166142; 20 €

AL DESCO

Palermo - via Judica, 23;� 091 6090587, aperto solo acena, chiuso domenica, 40 €

FARO VERDE DA BENITO

S. Flavia - largo San Nicolicchia,14, Porticello � 091 957977chiuso martedì, 40 €

IL BAVAGLINO

Terrasini - lungomare Praiola, 2; � 091 8681284, chiuso martedì, 18 €

Agrigento& Provincia

LEON D’ORO

Agrigento - viale Emporium, 102;� 0922 414400, chiuso lunedì, 40 €

VITTORIO

Menfi - via Friuli Venezia Giulia, 9, loc. Porto Palo, � 0925 78381chiuso lunedì sera, 30 €

OSTERIA CACCIATORE

Castrofilippo - c.da Torre, � 0922 829824, chiuso mercoledì,22 €

LA MADIA

Licata - via F. Re Capriata, 22; � 0922 771443, chiuso martedì edomenica sera in inverno, menùdegustazione 40 €

ACQUARIUS

S. S. di Quisquina - via L. Attardi,62, � 0922 982432, chiuso merco-ledì, prezzo medio 25 €

Caltanissetta & Provincia

VICOLO DUOMO

Caltanissetta - vicolo Duomo, 5 � 0934 582331, chiuso domenica e lunedì a pranzo, 22/25 €

L’ANGOLODIVINO

Caltanissetta - via Di Cataldo, � 0934 542983, chiuso lunedì e domenica sera, 25 €

CASANOVA

Gela - via Venezia, 89 � 0933918580, chiuso domenica, lunedì acena e dal 15 al 31 agosto, 30 €

VILLA ROSANGELO

Mazzarino - contrada Pileri, � 0934 381437, chiuso lunedì, 20 €

Catania & Provincia

L’AMBASCIATA DEL MARE

Catania - piazza Duomo, 6, � 095 341003; chiuso lunedì, 25 €

OSTERIA ANTICA MARINA

Catania - via Pardo, 29 �095 348197; chiuso mercoledì, 30 €

IL CARATO

Catania - via V. Emanuele II, 81 � 095 7159247, 35 €, menù degu-stazione 52 €, vegetariano 26 €

LA GROTTA

Acireale - via Scalo Grande, 46,loc. Santa Maria La Scala, � 095 7648153, chiuso martedì e due settimane in inverno, 35 €

GALATEA

Acitrezza - via Livorno, 146, � 095 277913; chiuso lunedì e due settimane a novembre, 40 €

‘U TRAPPITU

Militello Val di Catania - viaPrincipe Branciforti, 125; � 095 811447, chiuso lunedì,aperto a pranzo solo su prenotazione, 15 €

LA SCALA

Caltagirone - scala S. M. delMonte, 8 � 0933 57781, chiusomercoledì, 20 €

IL GIARDINO DI BACCO

San Giovanni La Punta - via Piave,3 � 095 7512727, chiuso lunedì, apranzo da martedì a sabato, gen-naio, 35 €

Enna & Provincia

ARISTON

Enna - via Roma, 353, � 0935 26038, chiuso domenica,prezzo medio 25 €

LA BRACE

Calascibetta - SS. 290 km 46, � 0935 34699, chiuso lunedì eagosto, 25 €

Messina & Provincia

DUE SORELLE

Messina - piazza Municipio, 4; � 090 44720, chiuso lunedì e inagosto, 25 €

DON SANTO (TRATTORIA TIPICA) Floresta - c.da Favoscuro, � 0941 662030; chiuso lunedìtranne luglio ed agosto; 20 €www.donsanto.it

VILLA LA ROSA

Filicudi (I. Eolie - ME) - via Rosa,24, � 090 9889965, prezzo medio25 € vini esclusi; [email protected]

LA MACINA

San Marco d’Alunzio - via Aluntina,48 � 0941 797848, chiuso marte-dì, 25 €

COVO DEL PIRATA

Milazzo - lungomare Garibaldi (p.leMarullo) � 090 9284437, chiusomercoledì, 35 €

Ragusa & Provincia

DUOMO

Ragusa - via Capitano Bocchieri,31 � 0932 651265, chiuso lunedìe domenica sera, 60 €

LE MAGNOLIE

Modica - via Gianforma, 179, loc.Frigintini � 0932 908136, chiusomartedì, 25 €

CUCINA E VINO

Ragusa Ibla - via Orfanotrofio, 91� 0932 686447, chiuso martedì,20 €

SERAFINO DAL 1953Marina di Ragusa - lungomare A. Doria � 0932 239522, aperto dal sabato di Pasqua al 30 novembre, 30 €

VECCHIO FIENILE

Scicli - loc. Playa Grande, SP 18km. 4, � 0932 930377, chiuso mercoledì, 30 €

Siracusa & Provincia

TAVERNETTA DEL PAPIRO

Siracusa - via Tripoli, 6, � 0931 461066, chiuso domenicae in agosto, 25/30 €

TAVERNA LA CIALOMA

Pachino - piazza ReginaMargherita, 23 � 0931 841772,chiuso martedì, 25 €

MAURIZIO

Porto Palo di Capo Passero - viaTagliamento, 22 � 0931 842644,chiuso martedì (mai in estate),ferie da fine ottobre a fine novembre; 30 €

IL BAROCCO

Palazzolo Acreide - via Duca d’Aosta, 27 � 0931 883266; chiuso martedì, 18 €

TRATTORIA DEL CROCIFISSO

DA BAGLIERI

Noto - via Principe Umberto,48, � 0931 571 151 chiuso mercoledì, 20 €

Trapani & Provincia

CANTINA SICILIANA

Trapani - via Giudecca, 36 � 0923 28673, chiuso periodonatalizio, 30 €

TAVERNA PARADISO

Trapani - lungomare DanteAlighieri, 22 � 0923 22303; chiusodomenica, 30 €

LA PINETA DI ANGELO

Castelvetrano - via Punta Cantone, località Marinella di Selinunte � 0924 46820; sempre aperto(eccetto festivi), 30 €

EL PESCADOR DA PASQUALE

Favignana - p.zza Europa, 38 � 0923 921035, chiuso mercoledìa pranzo (solo in inverno), 25/30 €

PESCATORE

Mazara del Vallo - via Castelvetra-no, 191 � 0923 947580 chiusolunedì, 35 €

Ristorante

REGINEVia Trapani, 4/a

Palermo� 091 58 65 66

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WEEK END>

Informazioni>Information:Azienda TurismoIsole Eolie > AeolianIslands Tourist Boardtel.090 9880095

Dove dormire>Where to sleepHotel Signum,via Scalo, 15, Malfa,tel. 090 9844222; ladoppia BB da > dou-ble BB from 130 €

Dove mangiare>Where to eatTentazioni,via Rotabile 11,Rinella; tel. 090 9809029;menù degustazione> tasting menu 40 €

Come arrivare > How to get thereSalina è collegata giornalmente con Milazzo da traghetti e aliscafi della Siremar (tel. 199 123199) e della Ustica Lines (tel. 090 9249199)> Salina is connected daily with Milazzo by ferries and hydrofoils by Siremar (tel. 199 123199) and Ustica Lines (tel. 090 9249199)

01/06 Una festa dai sapori decisi> Salina (Isole Eolie, ME)

A feast with well-defined tastes

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Torna la prima domenica di giugno la sa-gra del cappero, occasione in cui quest’isoladelle Eolie celebra uno dei suoi prodotti piùcelebri e saporiti. Nel borgo di Pollara, nellapiazzetta davanti alla chiesa del patronoSant’Onofrio, si potranno assaggiare i cap-peri, al naturale e in una quantità di gusto-se preparazioni. Il posto e il momento giu-sti, peraltro, per saperne di più sui capperi,il cui gusto varia a seconda della dimensio-ne, del grado di maturazione ecc. e per as-saggiare il cucuncio, il frutto della pianta(quello che si mangia è il bocciolo del fiore)che prima veniva scartato e adesso invece èconsiderato una prelibatezza da gourmet.Non solo capperi, ovviamente, ma ancheMalvasia, il pregiato vino dolce da medita-zione che da tempi immemorabili si produ-ce sull’isola, e tanti altri sapori tradizionali.

Un appuntamento per golosi, da accom-pagnare a passeggiate per scoprire questabella isola verde, a cominciare dai tredicisentieri che conducono in cima al MonteFossa delle Felci.

On the first Sunday in June there is thefestival of the caper, during which thisAeolian island celebrates one of its mostrenowned and tastiest products. In the ham-let of Pollara, in the little square in front ofthe church of the patron saint, Sant’Onofrio,capers can be tasted, natural and in varioussavoury preparations. This is also the rightplace and time to get to know more aboutcapers, whose taste varies according to thesize, the degree of ripening etc. and to tastethe cucuncio, the fruit of the plant (whatyou eat is the buds of the flower) whichbefore was discarded and now instead isconsidered an exquisite titbit. There are notonly capers, obviously, but also Malmsey,the much appreciated sweet meditationwine that since time immemorial has beenproduced on the island, and many other tra-ditional tastes.

It is an event for gourmets, together withwalks to discover this beautiful greenisland, starting with the thirteen paths thatlead to the top of Monte Fossa delle Felci.

ph. elena castellucci

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Giardino di Bacco > San Giovanni la Punta (CT)

BUON APPETITO>ENJOY YOUR MEAL

Salvo Trischitta è lo chef-patron del ristoranteGiardino di Bacco, che già nel nome tradisce l’ideache lo ha concepito: realizzare un ristorante imper-niato sul vino… quando ancora non era tendenza.Siamo infatti nel 1993, e nessuno ancora scommet-teva su un’idea del genere.

La cucina è quella siciliana, alleggerita pur man-tenendone i sapori. Il patron Trischitta parla di“ristorazione ragionata”: la creatività deve essererazionale, finalizzata all’emozione di un piatto. In

altre parole, è necessario “svecchiare” l’imposta-zione tradizionale della ristorazione permettendoalle sensazioni di prendere il sopravvento.

Il menu varia in base alle stagioni e quasi tutti ipiatti sono cotti a vapore o arrosto. Prima di pro-porli in sala, Salvo Baudo (primo chef del ristoran-te) ne prova i gusti e gli abbinamenti per creare una“sinergia” di sapori.

Da assaggiare l’insalatina tiepida di polpo, gam-beri e calamari su cuscino di crema d’arancia taroc-

sary “to modernize” the traditional formulationof catering, allowing sensations to get the upperhand.

The menu varies depending on the seasons andalmost all the dishes are steamed or roasted. Beforeoffering them to guests, Salvo Baudo (the leadingchef in the restaurant) tries the flavours and combi-nations to create a “synergy” of tastes.

A must is the lukewarm salad of octopus,shrimps and squids on a cushion of tarocco orangecream, and another is spaghetti with sea urchins

Salvo Trischitta is the chef and owner of theGiardino di Bacco restaurant, which in its veryname (“Bacchus’ Garden”) reveals the idea behindits conception: creating a restaurant hinging onwine… when it was not yet trendy. The fact is thatit was 1993 and nobody would wager yet on anidea of the kind.

The cuisine is Sicilian, lightened while maintain-ing its flavours. Mr Trischitta speaks of “rationalcatering”: creativeness has to be rational, aiming at the emotion of a dish. In other words, it is neces-

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I Consigli di Sikania a cura di > Sikania advices by

Giardino di Bacco > via Piave 3, San Giovanni La Punta (CT) - tel. 095 7512727 - 45 €; cartedi credito: tutte tranne Diners; chiuso lunedì; prenotazione obbligatoria > 45 €; creditcards: all except Diners; closed on Mondays; booking required

Page 73: sikania 257

la ricetta dello chefthe chef’s recipe

Insalatina tiepida di calamari e gamberisu cuscino di crema d’arancia tarocco

Ingredienti per 4 persone

200 g di anelli di calamari,150 g di gambero sgusciato,

uno spicchio d’aglio, prezzemolo,

sale q.bp

Per la crema d’arancia: 1l di succo d’aranciatarocco, 50 g di burro, 30 g di farina 00, la buc-cia di un’arancia non trattata, un pizzico di sale

In una padella far rosolare uno spicchio d’aglio,aggiungere del prezzemolo e i calamari tagliati ad

anelli. Insaporire bene i calamari e subito dopoaggiungere i gamberi. Regolare di sale e pepe. A

parte preparare la crema d’arancia, mettendo ilburro a sciogliere in un pentolino. Aggiungere la

buccia d’arancia. Togliere il pentolino dal fuoco eversare lentamente la farina amalgamandola conil burro, subito dopo il succo d’arancia, mescolan-

do con una frusta per evitare la formazione digrumi. Aggiustare di sale e far cuocere a fiammabassa, sempre mescolando, fino a ottenere una

salsina cremosa. Stendere nel fondo di ogni piat-to un sottile velo di crema d’arancia e adagiarvi

sopra gli anelli di calamari e i gamberi ancoracaldi. Guarnire con trito di prezzemolo e servire.

Lukewarm salad of squids and shrimpson a cushion of cream of tarocco orange

Ingredients

200 g of squid rings, 150 g of shelled shrimp,a segment of garlic, parsley, salt to taste

For the orange cream: 1 litre of tarocco orangejuice, 50 g of butter, 30 g superfine flour, thepeel of an untreated orange, a pinch of salt

In a frying pan brown the garlic segment, addparsley and squids cut in rings. Flavour the

squids well and immediately add the shrimps. Putin salt and pepper. Separately prepare the orange

cream starting with the butter to be melted in apan. Add the orange peel. Remove the pan from

the fire and slowly pour in the flour, amalgamatingit with the butter, and immediately after the oran-ge juice, mixing with a whisk to avoid the forma-

tion of clots. Add salt and cook on a low fire,always mixing, to get a creamy sauce. Spread on

the bottom of each dish a thin veil of orangecream and lay on it the squid rings and the warmshrimps. Garnish with minced parsley and serve.

co, imperdibili gli spaghetti ai ricci e la pasta allamollica dei nobili con filetti di spatola, mandorla eolive nere. Un secondo di pesce che rispecchia inpieno l’idea di rivisitazione di piatti della tradizio-ne è la grigliatina di sarde a beccafico e mascolino;per chi volesse provare un secondo di carne insoli-to è d’obbligo la carne di asina alla griglia con pata-ta arrostita.

Un posto di merito va ai dessert, fra cui i canno-licchi di mandorla ripieni di ricotta, canestrino dicrema e fragoline di bosco e la cassatina di ricottaal fondente di pasta reale.

La carta dei vini - naturalmente! - è ampia e par-ticolareggiata. (Simona Cacopardo)

and noble breadcrumb pasta with fillets of spoon-bill, almonds and black olives. A fish second coursethat fully mirrors the idea of revisiting traditionaldishes is the grill of beccafico sardines and mascoli-no; for those who want to try an unusual meat sec-ond course a must is grilled she-donkey meat withroast potatoes.

Special mention must be made of the desserts,among which the little almond cannolos filled withricotta, canestrino of cream and little wild strawber-ries and cassatina of ricotta with molten marzipanfruit.

The wine list - of course! - is big and detailed.(Simona Cacopardo)

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www.cronachedigusto.it

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Locanda Cos> Vittoria (RG)

I Consigli di Sikania > Sikania advices

OSPITALITÀ>HOSPITALITY

Due amici amanti del vino e della loro terra sicilia-na: l’azienda vinicola COS è nata per caso, dall’impe-gno personale di Giusto Occhipinti e GiambattistaCilia che, negli anni Ottanta, quand’erano ancora stu-denti d’architettura, hanno deciso di vendemmiarenelle terre di famiglia e produrre le prime bottiglie.Oggi la COS è una realtà importante nel settore del-l’enologia siciliana, con un’interessante produzionesoprattutto di Nero d’Avola e Cerasuolo di Vittoria.

Da qualche tempo, grazie alla ristrutturazione

della masseria ottocentesca fra le vigne, alla produ-zione di vino i due amici hanno accostato l’ospitalitàdi qualità. Nella vecchia struttura sono state realizza-te cinque suite che, poiché la scansione degli spaziinterni è rimasta intatta, sono di diversa misura edesposizione. Colori e arredamenti, in gradevolearmonia, sono stati studiati con cura per ciascunambiente (e la formazione da architetto dei proprieta-ri è piacevolmente evidente), dando a essi grandepersonalità.

By restructuring the nineteenth-century farmamong the vineyards, a while ago the two friendsadded quality accommodation to wine production.In the old building five suites were created that,since the internal division was left intact, differ insize and exposure. Colours and furnishings, inpleasant harmony, were carefully worked out foreach suite (and the owners’ architecture back-ground is pleasantly evident), giving them greatpersonality.

Two friends who love wine and their Sicilianland: the COS vine and wine firm came into beingby chance, from the personal commitment ofGiusto Occhipinti and Giambattista Cilia, who inthe eighties, when they were still architecture stu-dents, decided to harvest on their family estatesand to produce the first bottles. Today COS is animportant firm in the sector of Sicilian oenology,with interesting production above all of Nerod’Avola and Cerasuolo di Vittoria.

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Locanda Cos > SP 3 Chiaramonte-Acate, km 14,300 - tel. 0932 876145 - www.locandacos.it> la doppia 120-155 € > double 120-155 €

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Gli ospiti hanno a disposizione una piscina per imomenti di relax e, su prenotazione, è anche possibi-le mangiare, nonché, ovviamente, degustare i viniprodotti in azienda, in un bel salone soggiorno dallealte volte, con un grande camino per riscaldare l’am-biente nelle giornate fredde.

La Locanda si trova in posizione molto tranquilla,in aperta campagna, ma è ben collegata ai principalicentri della zona - Comiso e Ragusa, con i tantimonumenti barocchi, e la piccola Acate - e vicina allespiagge sabbiose del litorale della provincia diRagusa. (maria cristina castellucci)

For guests there is a swimming pool for momentsof relaxation, and on booking it is also possible toeat, in addition, obviously, to tasting the wines pro-duced by the firm, in a beautiful lounge with highceilings, and a big fireplace to heat the place on colddays.

The inn is in a very quiet position, in open coun-tryside, but it is well connected to the main placesin the area - Comiso and Ragusa, with so manyBaroque monuments, and little Acate - and close tothe sandy beaches along the shore of Ragusaprovince. (maria cristina castellucci)

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In una Palermo preda di una interminabile crisi idrica si consuma la tragicomica epopea di una donna quasi normale,

sempre sull’orlo di una crisi di nervi. Le giornate di Arianna si consumano nell’impari lotta contro motorini dell’acqua,

autoclavi, recipienti di raccolta, idraulici minacciosi, gang di ladri che rubano impianti idrici. Ritagliati sul modello dei

cartoon, i personaggi sono comparse trasognate che riescono a trasformare in una serie di divertenti gag la misera

realtà della metropoli tenuta in scacco da un invincibile immobilismo sociale. Lo sguardo ironico, talvolta spietato,

della protagonista trascina il lettore per i dodici capitoli di questo racconto scanzonato, arrabbiato, assetato.

Di Girolamo Editore

pagg. 176; 15,00 €

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Anna Li Vigni

Da bere agli assetati

> l’autrice: Anna Li Vigni

è nata a Palermo, dove vive e

lavora. Esperta di estetica, da

anni si dedica allo studio delle

poetiche barocche.

Dal 2005, collabora col

supplemento culturale

Domenica del Sole24ore.

Questo è il suo primo romanzo.

In collaborazione con le case editrici, un appuntamento che propone pagine scelte da libri di recente pubblicazione.

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LO SCAFFALE DI SIKANIA >

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Piove. È mercoledì.Sono a Palermo.Sono a Palermo epiove. S’è chiusola porta alle spal-le. Almeno credo.Non s’è sentito il

colpo. Porta dispettosa, che rimane schiusa o si spalanca quando le pare. Piove. Pioviggina.Sbrizzìa. Come dicono da queste parti. Un piog-gia stitica. La pioggia che non disseta le campa-gne. La pioggia che non riempie gli invasi. Lapioggerellina stentata e cretina senza ritmosonoro. Un topolino partorito da un elefante dinuvoloni neri e rumorose turbolenze che avreb-bero fatto pensare a un apocalittico nubifragio.Se ne è andato, finalmente. La prossima voltache verrà, se ne andrà in un grande albergo. Làpotrà far scorrere per ore i flutti da un rubinettocolor oro: pagherà ad alto prezzo l’illusione del-l’abbondanza idrica. Abbiamo litigato. Un liti-gio grigio e senza sonoro, come la pioggia difuori, che non riga i vetri delle finestre. Piove. Èmercoledì. Agosto. Pomeriggi afosi per le stradedel centro. La pietra e il cielo sono tutt’uno. Ta-volozza cromatica ristretta al bianco e al beige.Come in quell’inquadratura del film Il Gatto-pardo: all’arrivo di Burt Lancaster nei panni delPrincipe Fabrizio, si solleva un polverone tre-mendo. La figura alta e mitologica di Burt è alleprese con i frammenti di sabbia che a milioni loassalgono in minuscoli vortici. King Kong alleprese con gli aerei d’attacco in cima all’EmpireState Building. Erminio sarà sul tassì. Starà per-correndo il tratto fino all’imbocco dell’autostra-da. Verso l’aeroporto. Lo scorteranno le quintedi cemento di tetre palazzine inumidite. L’oriz-zonte gli andrà ghignando una specie di saluto,prima che se ne voli via verso Milano, verso il suo naviglio dispensatore di zanzare estive.S’affaccerà alla finestra e, all’altezza del Pont de

Da bere agli assetati di Anna Li Vigni

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Fer, potrà guardare la sua bella faccia riflessa nello specchio del fiume, in questa stagione fermo e riflettente.

La pioggia a Milano ha un sapore diverso. Sarà per questo che i padani in bermuda e berretto sentonoil bisogno di accorrere in Sicilia, per poi esclamare estasiati «è un schogno!». Anche davanti a un panora-ma impregnato di afa pastosa e bianchiccia che rende indistinguibili le cose.

Non l’ho accompagnato alla porta. Ero pronta a sentire che la sbatteva forte come uno sparo. Ma è statouno sparo muto. Ora sono sola in casa. Un bordone di rumori divora il silenzio.

Rumori. A un estraneo sembrerebbero casuali e non identificabili. Fastidiosi ma tollerabili perché casua-li. Ma io li conosco bene. Ho imparato a distinguerne la provenienza, il ritmo perentoro. Li tollero comeun ospite che non c’è verso di mandare via. I motorini dell’acqua. Piccoli tremendi urlatori della nostraquotidianità. I cosiddetti motorini dell’acqua: categoria che raccoglie vari oggetti, tutti con una funzionesimile, connessi al misterioso mondo idrico palermitano.

A. L’autoclave generale, come quella del palazzo di fronte, che distribuisce acqua a tutti gli appartamen-ti di un identico stabile.

B. Le autoclavi autonome, o autoclavine - vezzeggiativo pieno di riconoscenza - che indirizzano il liqui-do ognuna verso la cisterna di ciascun appartamento. S’accendono tutte insieme, in una specie di sgrazia-to ma sacro coro, quando “arriva” l’acqua.

C. Le cisterne, di tutte le dimensioni, che si riempiono allegramente: zampilli e scorrere di liquidi adestra e a manca, un cadere sordo con tanto di festoso rimbombo interno.

D. Il motorino che serve a condurre l’acqua dalle cisterne dei terrazzi ai rubinetti degli appartamenti.E. Le voci delle donne in procinto di fare le pulizie di casa, che con la scopa in mano s’affacciano ai bal-

coni: «Maddalena! Da te l’acqua venne?». L’acqua viene, non viene condotta. Ha una sua magica volontà.Può indispettirsi e non venire per giorni, lasciarsi attendere come una gran signora. L’acqua. E siamo tuttiinferociti con lei che non arriva mai. Accendiamo i motorini che girano a secco. Poi li spegniamo delusi eattendiamo pazienti e ci affacciamo speranzosi che almeno da qualcuno nel palazzo di fronte l’acqua siavenuta Quando arriva, poi, è una liberazione. Dimentichiamo il rancore e il tempo perso nell’attesa. Esiamo contenti. In genere partecipo anch’io a questa contagiosa attesa. E alla fine, quando sento il gorgo-gliare all’interno della vasca di raccolta, l’azzurra Ekotank acquistata dall’idraulico di fronte, sento di pro-vare qualcosa che ha il sapore come di una remota felicità. Ma non oggi. Pensare all’acqua necessita dinervi saldi. Sì, sento il richiamo degli urli elettrici e isterici provenienti dal cortile interno del palazzo. Manon raccoglierò una sola goccia, oggi, nemmenose viene. Me ne starò in poltrona. Il pensiero agliumidi autunni berlinesi con Erminio, ai laghidello Schwarzwald. Il pensiero alla vita che scor-re. Panta rei, tranne l’acqua dei rubinetti di Pa-lermo. Ricordo quando incontrai Erminio. Eradieci anni fa, settimana più settimana meno. Glieventi della vita hanno una specie di aritmeticacadenza, per chi vuole crederci. Pioveva, comeoggi, una pioggerellina stentata e cretina. Stor-dita al limite dell’idiozia, io ero alle prese con lamia interiorità come con un vecchio armadio dicui ti chiedi se abbia un doppiofondo. Ero uscitadi buon mattino. Avevo percorso a piedi partedel centro della cosiddetta Palermo bene, pervarcare presto la soglia della Palermo vecchia.Era, quello, il giorno del funerale di un morto diMafia, come si dice. Come se la Mafia fosse unamalattia.

Un via vai di persone che sciamavano senzameta. La città era diversa, benché lo sciamarefosse identico a quello di qualsiasi mattino. Due

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Da bere agli assetati di Anna Li Vigni

anziane signore affacciate, il busto sporto versola strada, i gomiti appoggiati alla ringhiera, gliavambracci possenti, lo sguardo un po’ corruc-ciato, guardavano la scena. Ostentavano lacuriosità disinteressata di chi si affaccia perveder passare la bara col Cristo morto della pro-cessione del Venerdì Santo ed è pronto adapplaudire. A un tratto la più anziana, alzandolo sguardo verso il cielo ignavo, esclama:«Speriamo che piove». Me ne rammento ancora.Anch’io mi stavo interrogando sul futuro atmo-sferico della giornata. Mi ero risposta che untemporale sarebbe stato il tempo più adeguatoalla circostanza. Speriamo che piove è una clas-sica esclamazione di queste parti: buona pertutte le stagioni. Mi sono ritrovata spesso a pro-nunciarla così com’è, come m’è stata trasmessanon so da chi, con l’indicativo al posto del con-giuntivo, la formula segreta di una magia antica.Un bizzarro ottativo, uno stratagemma gramma-

ticale per dare maggior forza al desiderio d’acqua e allontanare con un gesto apotropaico la penuria. Unaspecie di benedizione, una misteriosa liberazione dalla paura, inconsapevole quanto atavica, della siccità.Se quel giorno fosse piovuto, piovuto sul serio, la vicenda di un morto di Mafia avrebbe avuto come unsenso narrativo troppo prevedibile. La pioggia che lava via il dolore. La pioggia come pianto sulla città.La pioggia di quella santa donna di Rosalia che lavò via la peste da Palermo. Invece quel giorno non piov-ve e non ci fu il sole. Non si trovò un santo nemmeno in cielo. Dalle nuvole solo qualche stentata lacrimuc-cia. Arrivai. La piazza era gremita. La polizia impediva alla gente di entrare in chiesa. Ognuno protesta-va. Ogni tanto si veniva risucchiati da un’ondata brusca e lunga della massa, squarciata dal passaggio del-l’auto di scorta di qualche politico. Gli urti dei vicini, la risacca umana rigurgitante. Da lontano riuscivo ascorgere, oltre il cordone degli agenti, le lenti nere di una guardia del corpo intenta ad aprire lo sportelloa un uomo canuto in abito grigio. Le guardie del corpo portano occhiali scuri anche nei giorni senza sole.Mi rassegnai a non avvicinarmi. Trovai un angolo riparato da cui si percepisse non troppo forte la voce delsacerdote, che all’interno celebrava e all’esterno urlava per mezzo di due megafoni gracchianti ai lati delmaestoso prospetto barocco. Piovigginava ancora. Mi ritrovai alcune gocce sul viso. A ben guardare,avrebbero potuto anche sembrare lacrime. Casualmente fissai lo sguardo su una delle guardie del corpo:un uomo tarchiato sulla quarantina. Era insaccato in un abito nero, in cima al quale esplodeva un visobovino terribilmente abbronzato. Indossava i suoi implacabili occhiali neri, cosa che generò il tremendoequivoco. Infatti nei pochi istanti in cui le mie pupille si posarono su quel volto rubicondo, da sotto il nerodelle lenti anche le sue pupille incrociavano le mie. Distolsi lo sguardo, ma era ormai troppo tardi.

Mentre me ne rimanevo immobilizzata nella mia posizione, incastonata nella folla come una tessera dimosaico, lui invece si faceva sempre più grande ai miei occhi che di tanto in tanto si sollevavano versoquella direzione. Avanzava lento ma sicuro, scansando corpi a destra e a manca, retrocedendo a tratti mapoi riguadagnando la via verso di me, come una barca in mezzo ai flutti. L’abito scuro e l’aria vagamenteda becchino facevano sì che la folla gli si aprisse davanti senza troppa difficoltà. Mi era prossimo e abboz-zava una specie di ammiccamento. Il mio sguardo intermittente, che incredulo si sollevava per controlla-re di quanto lui si fosse effettivamente avvicinato, dovette sembrargli quello di una fanciulla timida e ritro-sa. L’ultima volta che ebbi il coraggio di guardarlo era vicinissimo, e lo fotografai per sempre nell’atto disollevare le lenti e indirizzarmi un sorriso strabico nell’insieme tenero e aberrante. Fu allora che vidiErminio. Ero in alto mare e lui era la zattera. Stava accanto a me, con un’aria evidentemente estranea, anzistraniera. Aveva in mano l’ombrello. Mi gettai immediatamente al suo fianco, abbarbicandomi con ladestra al manico di legno. Non escludo che mi avesse già notata e si fosse anche lui appropinquato. Nonglielo ho chiesto mai. Dunque egli rimase impassibile accogliendomi accanto a sé. Semplicemente mostra-

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va di vedermi, nient’altro sulle prime. Fu chiaro che notò le gocce sul mio volto, e io le dissolsi colla mano.Accennò appena il gesto di portarsi un po’ più verso di me: a un tratto fummo entrambi aggrappati allostesso salvagente in quel naufragio collettivo.

Sempre guardandomi mostrò di voler aprire l’ombrello. Non aveva senso, perché pioveva poco. Nonaveva senso nemmeno portare con sé l’ombrello. Ma questo potevo saperlo io, che conosco la pioggia diPalermo. Invece lui, del Nord, aveva visto cupo il cielo ed era uscito dall’albergo munito, pensando a unacquazzone. Eppure dopo quella volta non gli ho mai più visto adoperare l’ombrello. Era a Palermo permotivi di lavoro. L’ombrello fu aperto. Si creò un alone di intimità fra noi in mezzo a tutta quella gente.Accettammo l’assurdità dell’apertura dell’ombrello. Fu allora che cominciai a distrarmi. Dimenticai il bec-chino abbronzato. Non sentivo più la voce del prete al megafono. Non percepivo i colpi della folla scon-volta. Dentro di me erano silenzio e quella macchia di novità che non trovava una collocazione proprioper il suo essere assolutamente fuori luogo. Mi chiedevo se fosse possibile, se fosse addirittura giusto inna-morarsi a un funerale. E che funerale. Terminata la cerimonia funebre, percorremmo la strada del ritornoinsieme. Lui mi accompagnò fino al portone di casa. La città era stranamente vuota e serena, come unadonna che ha partorito. Erminio aveva chiuso l’ombrello. Adesso non serviva più. Continuava a piovereappena, esattamente come prima. Non lo avevo ancora guardato. A parte i suoi occhi verde torbido, quel

giorno non vidi quasi altro di lui. O se lo vidi non lo guardai: per l’assurdità di quell’incontro, per lo statoanestetico della mia mente. Imbarazzata gli procedevo accanto e conversavo: non ricordo di cosa si par-lasse e non credo abbia adesso e tanto meno avesse allora una grande importanza. Sarebbe ripartito dopocinque giorni. Gli diedi appuntamento la sera del terzo giorno al sesto posto della nona fila sinistra dellasala da concerto di musica sinfonica. In programma un Requiem di non so chi. Manco a farlo apposta. Neigiorni successivi non uscii da casa. La sera del terzo giorno mi trascinai a quell’appuntamento. Per quan-to non me lo ammettessi, sapevo che era importante. Sono passati dieci anni. Piove la stessa pioggia.

La luna è alta dietro i palazzi. Le antenne sui tetti danzano impazzite davanti alla sagoma della lunadilatata dall’umidità. La casa mi si rabbuia attorno. Per un istante è un quasi silenzio. Poi un motorino del-l’acqua attacca la sua stridula cantilena.

LO SCAFFALE DI SIKANIA >

79Per gentile concessione di Di Girolamo Editore

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