SAN NICOLA-calvello

Comune di Calvello

Chiesa San Nicola

impaginato San nicola 23-07-2010 7:20 Pagina 1

Origini storiche La chiesa di S. Nicola e quella di Santa Caterina (demolita nel 1931) risultano le piùantiche del paese: furono infatti costruite prima del 1089. Un documento storico ripor-tato in “Italia Sacra sive de episcopis Italiae et insularum adiacentum, tomo VII, Venetiis1721, di F. Ughelli attesta che“il 12 giugno 1089 il feudatario di Marsico, Conte Normanno del genere dei Franchi,dona a Rado, abate benedettino di Santo Stefano di Marsico, due chiese una dedica-ta a S. Nicola che si trova nei pressi del castello di Calvello e l’altra Santa Caterina,che si trova giusto nei pressi del fiume vicino a Calvello con tutte le pertinenze… ”.Al momento questo è anche il documento cartaceo più antico riguardante l’origine delpaese.

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ArchitetturaLa zona dell’abside è separata dall’aula dei fedeli con un arco a tutto sesto poggiante suipiedritti in pietra a vista squadrata.L’altare maggiore in calce ha l’arco e la cimasa sorretti da un doppio ordine di colonne.Ai lati si aprono due finestre.

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Per secoli è stata la chiesa dei feuda-tari del paese che assolvevano allefunzioni religiose senza dover scen-dere a Santa Maria de Plano. A loroera riservato il coretto accessibiledalla sacrestia per mezzo di una pic-cola scala stretta.


Di incerta datazione è l’ac-quasantiera a fusto, concolonna che regge una vascacircolare. La rappresentazio-ne di quello che sembra esse-re un principe potrebbe esse-re giustificata per la presenzaa Calvello dei Ruffo diCalabria molto legati a que-sta chiesa.

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Opere d’arteNella chiesa sono presenti cinque altari con edicole realizzate in pietra scolpita.Incorniciata dalle colonne dell’altare maggiore è il trittico con Vergine e Santi. L’operaè stata realizzata nel 1524 circa dal pittore Stefano Sparano di Caiazzo (CE).

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Si compone di tre tavole. Al centro c’è la Madonna colbambino e un nobile in preghie-ra ai suoi piedi, probabilmentecolui che ha commissionato ilquadro al pittore.

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La scritta sulla predella, incompleta, appena leggibile, non consente una identificazioneprecisa dell’offerente. “Hoc O(PERA) F.(ECE) F.(ARE) Don Ant…” che va interpretata:“Questa opera fece fare Don Ant…”Il dipinto presenta forti analogie con un altro trittico attribuito allo stesso autore e con-servato nella chiesa di S. Nicola di Tolve dove al posto di S. Paolo troviamo raffiguratoS. Pietro che impugna le chiavi simbolo della chiesa universale.

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8 CHIESA SAN NICOLA

A destra, con i paramenti da vescovo, è S. Nicola titolare della chiesa e patrono delpaese. Ai piedi del Santo vi è un paggetto in abiti rinascimentali dalle vaghe sembianzeraffaellesche.


S. Paolo impugna una spada a ricordo del suo passato pagano prima della conversione cri-stiana.

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Profeti

Profeti


Larghe cadute dell’intonaco rendono impossibile la lettura dell’affresco che ricopriva lanicchia del primo altare della parete di sinistra che ora ospita la statua di S. Nicola a cuiè dedicata la chiesa.

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La datazione comune del 13° secolo non è condivisa da tutti gli studiosi. La prevalenzadell’elemento naturalistico (il modo in cui è resa la barba, la bellezza dell’incarnato, leproporzioni) e l’elemento decorativo (la doratura delle vesti) suggeriscono una datazio-ne che rimanda alla cultura napoletana del 1700.



La statua del Cristo Crocifisso della seconda metà del 1700 colpisce per la forte espressi-vità, per la naturalezza con cui è reso il corpo del Cristo, per la bellezza e la finezza deidettagli.



La statua della Madonna del Rosario risale agli anni 1790-1810. Si tratta di una statua a carattere devozionale: Madonna e bambino presentano un visodolente. L’uscita del ventre del Bambino denota l’attenzione naturalistica dell’autore che sicimenta anche in un tentativo di panneggio del manto della Vergine.



L’altare è costituito da una mensa e da colonne con capitelli corinzi.Dei tronchi di piramide rovesciati sorreggono un architrave lineare sormontato da unangelo.L’altare incornicia l’affresco che raffigura la Madonna delle Grazie tra la Maddalena e S.Antonio da Padova.



E’ appena leggibile S(ANTA) M(ARIA) DELLA GRAZIA e la data di realizzazione1526.



La statua di S. Biagio è ricca di fantasia ed espressione. Il Santo è in abito vescovile conla destra benedicente. Con la mano sinistra regge una spazzola con gli aculei simbolo delsuo martirio. Ai piedi due angioletti. Ricchi di panneggio sono la tunica e il mantello.Loscultore ha posto particolare cura nella resa dell’espressione del viso e delle ricche vesti.Una iscrizione sulla base della statua ci informa che l’autore è ANTONIUS SPINETTI1805.



Particolare è anche l’edicola che contiene la statua (seconda metà del 1800) di S. Domenico ricoperta da una veste in stoffa. La mensa dell’altare è formata da un corpoa forma di trapezio. E’ priva di tabernacolo.La nicchia è racchiusa da sontuose cornici chiuse in alto da un angelo.



L’altare a edicola, costituito da due colonne chiuse da un arco a sesto ribassato, incorni-cia l’affresco che raffigura il Padre Eterno con San Francesco e Sant’Antonio, che rice-vono direttamente dal Padre Eterno la benedizione per diffondere il messaggio cristiano.Dall’architrave fuoriescono tre teste di angelo.La datazione risale al periodo 1600- 1624.



Del palco con cantoria è rimasto poco.Interessanti sono i disegni delle due ante che chiudevano l’organo: Madonna con Bambino e S. Nicola che assiste tre bambini in una tinozza.

Finito di stampare Luglio 2010grafiche Miglionico - Potenza


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