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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia” 2/2004 Spedizione Abb. Post. - Art. 2 Comma 20 lettera C - Legge 662/96 - Filiale di Bologna - Anno XXXVII - n.2 - II trimestre

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Movimento Domenicano del Rosario - Provincia “S. Domenico in Italia”

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ROSARIUMPubblicazione trimestrale del

Movimento Domenicano del Rosario

Proprietà:Provincia Domenicana Utriusque LombardiaePiazza San Domenico 13 - 40121 BOLOGNA

Autorizzazione al Tribunale di Bolognan. 3309 del 5/12/1967

Rivista fuori commercioLe spese di stampa e spedizione sono

sostenute da tutti gli amici

Anno 37°- n. 2finito di stampare il 10 aprile 2004

stampa:

Tipolitografia Angelo Gazzaniga s.a.s.

Milano - via P. della Francesca 38

Movimento Domenicano del RosarioVia IV Novembre 19/E

43012 Fontanellato (PR)Tel. 0521822899Fax 0521824056Cell. 3355938327

e-mail [email protected]

www.rosariovivente.org

CCP. 22977409

Collaboratori:P. Riccardo Barile o.p.

P. Bernardo Gianluigi Boschi o.p.P. Giovanni Cavalcoli o.p.

P. Roberto Coggi o.p.Don Attilio Galli

Don Vincenzo MercanteP. Marcolino Muraro o.p.P. Stefano Rabacchi o.p.

Il Beato Bartolo Longo 3

Veggenti o spiritisti? 9

Pauline Jaricot: la fondatrice del “Rosario Vivente” tra storia e cultura 10

Testimonianze 16

Il Magistero non si può ridurre a una battuta 20

Piccola storia del “Centro Sociale San José” 22

Alcuni “riconoscimenti” pontifici 26

Peregrinatio Mariae 29

Nuovi iscritti 30

Pagina della riconoscenza 31

SOMMARIO

Manoscritti e fotografie, anche se nonpubblicati, non vengono restituiti.L’invio delle fotografie include il consensoper una eventuale pubblicazione.

In copertina: Entrata della chiesadel Monastero di Santa Caterinain una foto di Paolo Gavina

Gentilissimi lettori,vi scrivo a conclusione dell’annuale Convegno del Rosario

celebrato a Bologna il 28 marzo che, per svariate ragioni, è statoun vero momento di verifica che ci farà riflettere lungamente neimesi a venire perché:✓ l’organizzazione e la partecipazione ha messo in evidenza

alcuni aspetti non trascurabili;✓ le relazioni dei promotori europei hanno sottolineato particola-

ri forse dimenticati;✓ alcune domande hanno messo in risalto tanto amore, è vero,

ma anche un po’ di confusione;✓ le risposte hanno provocato reazioni che evidenziano la neces-

sità di un chiarimento...Ringraziamo il Signore e la Madre sua per quanto emerso

perché le verifiche e i chiarimenti sono vitali in un cammino difedeltà e comunione quale si vuole percorrere alla luce del Magi-stero... in questo sforzo non manchi l’anima della preghieraaffinché tutto concorra alla nostra e all’altrui salvezza.

Invocando la materna protezione della Beata Vergine, Vi salutofraternamente

P. Mauro

LETTERA DEL PROMOTORE

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Bartolo Longo un laico al servizio di Dio

Bartolo nacque a Latiano (Br) il 10 febbraio 1841, fu battezzato il 13 febbraio e questa datagli fu sempre cara perché ritenuta la nascita alla vita vera.

La famiglia era una delle più in vista di Latiano e la condizione economica era agiata. Sin da piccolo Bartoluccio aveva mostrato una intelligenza viva e spesso con atteggiamento daburlone. La madre lo educò alla religione cattolica e alla devozione per la Madonna con la recitadel S. Rosario.A sei anni la sua vita cambiò: fu mandato a studiare a Francavilla Fontana presso il collegiodiretto dai Padri Scolopi, così come era usanza per i figli della borghesia. A dieci anni, quando era ancora in collegio, morì il suo papà.Verso la fine del 1859 Bartolo fu mandato dal patrigno a studiare a Lecce presso un giurista.Il periodo storico era effervescente a preludio della caduta dei Borboni.Con l’avanzata di Garibaldi, Longo, che aveva manifestato l’idea liberale, dovette abbandonarela città pugliese.Intanto la legge “Casati” aboliva lo studio universitario privato e perciò Bartolo proseguì i suoistudi a Napoli dove trovò docenti universitari che tuonavano contro il papato e la Chiesa, ilclima era profondamente anticlericale. Longo aderì anche ad una associazione dedita allo spiri-tismo; voleva cercare Dio.Così Longo ricorda quel periodo “Travolto anch'io, nel bollor di mia giovinezza, negli erroricontro la Fede e contro la vera Chiesa, … blandito da sorrisi di Professori, cristiani snervati o

peggio sfratati ed apostati, adescato all'amo dellalibertà di coscienza di pensiero, sedotto dallanovità delle Scienze, e fatto sicuro rombo di certinomi di Professori, … tutti d'accordo nel negare laPersona di Dio, la Chiesa Cattolica, gli OrdiniReligiosi, il Papa, i Sacramenti ed il resto delleverità della fede, odiai anch'io e Frati e Preti ePapa, e segnatamente i Domenicani, oppositori piùformidabili ed accaniti di quei più grandi Profes-sori moderni, che l'Università proclamava figli delprogresso, difensori della Scienza…” Si laureò nel 1864 ma il suo fisico era debilitatoanche per i continui digiuni che la “setta” gli impo-neva.Aveva la tempesta nell’anima, era angosciato, op-presso. Aprì il suo cuore ad un amico di Latiano, il Prof.Pepe, insegnante a Napoli che lo esortò ad abban-donare lo spiritismo e poi gli suggerì di incontrareil domenicano Padre Radente: ecco il primo incon-tro con l’ordine di San Domenico che condizionòtutta la sua vita.Il suo incontro con Padre Radente, il 29 maggio del

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1865, non è dei più semplici: il Padre alla vista di Longo nella sacrestia della bella chiesa di S.Domenico Maggiore ha un momento di sussulto e di diffidenza dovuta all'aspetto di Longo cheaveva gli occhi stralunati e il pizzo alla garibaldina; sembrava uno di quelli che operavanoaggressioni fisiche ai religiosi, pratica a quei tempi diffusa.Il buon Padre Radente, chiarito l'equivoco, lo accolse con amorevolezza: “venite Bartolo, il pro-fessore Pepe mi ha raccontato di voi. Conosco bene le angosce del vostro cuore.”Longo ormai non era più abituato all'amorevolezza e subito d'istinto chiese di confessarsi.Il saggio Padre Radente con finezza fece notare che prima di parlare di confessione è bene stu-diare come farvi uscire dal vostro stato di ansia e dallo spiritismo e a ridarvi la giusta istruzionereligiosa con lo studio del catechismo. Ci vorrà tempo e solo Dio sa quanto.Quali siano stati i loro colloqui prima della confessione avvenuta dopo un mese lo si può soloimmaginare. Certo che Padre Radente gli parlò del Santo Rosario e dell’Ordine Domenicano acui Longo si ispirò.Ma per questa conversione molti hanno pregato, anche le suore domenicane del Rosariello diPortamedina, e solo il 23 giugno dello stesso anno Longo si comunica e torna alla vera fede.Da quel giorno si assiste ad un cambiamento radicale della vita di Longo che inizia un lungoperiodo di recupero verso la fede con la vicinanza di sante figure presenti a Napoli; p. Radente,p. Ribera, padre Ludovico da Casoria, francescano, che lo educò alla carità. Era ammesso anche in casa Volpicelli, centro di spiritualità, dove conosce la Contessa DeFusco, che aveva preferito, dopo essere rimasta vedova con cinque figli, condurre una vita nellapreghiera anche se questa scelta la lasciava in una precaria condizione economica visto che isuoi contadini non le corrispondevano il canonedi affitto dei possedimenti terrieri ereditati dalmarito a Valle di Pompei.Il giovane avvocato Longo si offrì di curare gliaffari amministrativi della contessa e, recatosi aPompei, constatò di persona la miseria, l’arretra-tezza e l’ignoranza dei contadini di Pompei doveregnavano i pregiudizi, la superstizione, le fattuc-chiere e le false credenze. Era presente solo unapiccola chiesetta diroccata per circa 100 anime,“con un solo altare composto di assi di legno contopi e scarafaggi”. Bartolo sentiva il peso degli errori commessinella giovinezza, cercava di salvare la sua anima:la sua irrequietezza era palpabile.“Con l’audacia della disperazione, oso sollevarela faccia e le mani al cielo e grido: se è vero cheTu hai promesso a S. Domenico che chi propagail Rosario si salva; io mi salverò, perché nonuscirò da questa terra di Pompei senza aver quipropagato il Rosario.” Così, per farsi accettare dai contadini della Valle,organizza per tre anni (1873-75), ad ottobre, feste

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con luminarie, fuochi d’artificio, banda musicale, lotterie con premi di natura religiosa che racco-glieva a Napoli e celebrazioni religiose e recita del Rosario nella piccola chiesetta ripulita. Per onorare la Vergine serviva un’immagine, un dipinto ad olio della Madonna del Rosario, e poivoleva fondare la Confraternita del Rosario anche per accompagnare religiosamente i defunti.Longo decise così di acquistare un quadro della Madonna a Napoli, ma incontra per le vie dellacittà Padre Radente che gli regala un suo quadro custodito da Suor Maria Concetta De Litala,domenicana, presso il Conservatorio del Rosario a Porta Medina.La suora gli mostrò la vecchia tela logora che rappresentava la Madonna con San Domenico adestra e Santa Rosa a sinistra: “Il viso della Madonna meglio che di una Vergine benigna tuttasantità e grazia pareva piuttosto quello di un donnone ruvido e rozzo” tant’è che non lo esposese non dopo un restauro in cui successivamente fece tramutare il personaggio di S.Rosa in S.Caterina da Siena.

(Fine prima parte)Claudio Spina

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Il Rosario e l’Eucarestia:due trilogie: Betlem, il Calvario, il Cielo

Riportiamo un articolo di Bartolo Longo in cui il Beatopropone la singolare relazione: a noi il compito di continuare

“Quale segreta relazione vi è tra il Rosario e l’Eucarestia? Il Rosario èil Vangelo ridotto a un poema di tre cantiche. Ora nei vasti firma-

menti della preghiera questi tre gruppi di misteri sono come tre sistemi pla-netari, che girano ciascuno intorno ad un grande centro. Osservate il siste-ma planetario dei Misteri Gaudiosi: il suo centro è Betlem.L’Annunciazione, la scena segreta e delicata che ispirerà alla patristicasublimi commenti e che fiorirà come la più leggiadra rosa dell’arte sotto ilpennello e lo scalpello degli artisti… L’Annunciazione non è che un prolo-go; un prologo è pure la Visita di Maria ad Elisabetta, come nella musicadella Provvidenza il Magnificat non è che la meravigliosa sinfonia delGloria in excelsis. Similmente la Purificazione è il Bambino di Betlem, lacui oscurità è irradiata d’un tratto da una gran luce di profezia; come laDisputa fra i Dottori e quel medesimo Bambino, divenuto appena adole-scente, che da se stesso rischiara il mistero del suo silenzio, rivelandosi difronte all’Ebraismo come la Sapienza di Dio Padre. Osservate ancora il sistema planetario dei Misteri dolorosi: il suo centro èil Golgota. In questa seconda parte della Mariana trilogia si canta ilDivino Sacrifizio. I Misteri dolorosi sono una Via Crucis ridotta, una ViaCrucis a cinque stazioni, e il punto d’arrivo è il Calvario. La mente vi giun-ge dopo aver pellegrinato dal Getsemani, attraverso scene di tristezza,d’umiliazione, di crudeli spasimi, scene che le hanno ispirato tenerezza,gratitudine, compunzione … si ferma ai piedi della Croce e sitibonda diluce accoglie le divine parole, sitibonda di perdono accoglie le stille delprezioso Sangue. Considerate finalmente il sistema planetario dei Misteri Gloriosi: il suo cen-tro è il Cielo. In questa terza cantica s’inneggia alla glorificazione deglieletti. Gesù risorge, vestito di luce e di bellezza: trionfatore della morte,Egli comunicherà ai redenti la forza di una eterna vita. Ascende per i cielitersi… spalanca a tutti gli uomini l’universale Redenzione. Lo Spirito Santo discende sulla terra per essere la forza della nostra debo-lezza; Egli ci pone nel cuore la grazia, il seme dell’eterna gloria. Ebbene,come il Rosario, così l’Eucarestia è un ricordo perenne della vita di Gesù.… Entrambi sono una meravigliosa trilogia: Betlem, il Calvario, il Cielo.

Oggi, che il Santo Padre ha introdotto anche i Misteri della Luce, come possiamo integrare la riflessione di Longo?

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Preghiera per la canonizzazionedel Beato Bartolo Longo

Dio, Padre di misericordia,noi ti lodiamo per aver donato alla storia degli uominiil Beato Bartolo Longo,ardente apostolo del Rosario,e luminoso esempio di laico impegnatonella testimonianza evangelicadella fede e della carità.Noi ti ringraziamo per il suo straordinario cammino spirituale,le sue intuizioni profetiche,il suo instancabile prodigarsi per gli ultimi e gli emarginati,la dedizione con cui servì filialmente la tua Chiesae costruì la nuova città dell’amore a Pompei.Noi ti preghiamo, fa’ che il Beato Bartolo Longosia presto annoverato tra i Santi della Chiesa universale,perché tutti possano seguirlo come modello di vitae godere della sua intercessione.

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o spiritisti?

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D - Il mondo pullula oggi di veggenti che affermano di ricevere rivelazioni da parte di Dio edella Madonna. Divulgano libri che contengono messaggi apparentemente buoni e conformicon la fede cristiana e la dottrina della Chiesa. Ma dietro questi messaggi c'è - in molti casi -una tecnica medianica, come la “scrittura automatica”, o altre forme di spiritismo. Qualeatteggiamento deve avere il cristiano verso questi fenomeni?R - Mi sembra che l'origine di questa inflazione di messaggi sia quella alla quale abbiamoaccennato, e cioè di un desiderio di “accaparrarsi” una esperienza diretta del divino, di nonrestare nella sobrietà della fede ma di toccare più da vicino la realtà di Dio. Il primo puntoessenziale è quello di affidarsi al Signore che si è rivelato nella sua parola e che è presente nellaChiesa e nei Sacramenti, e di vivere in questo cammino fondamentale che dà una sua esperienzadiversa dalle altre, ed è un po' più ardua, ma alla fine molto più reale e gratificante perché moltopiù vera. L'atteggiamento fondamentale deve essere quello di vivere realmente la fede nella vita dellaChiesa e convincersi che Dio, come ha detto San Giovanni della Croce, dandoci suo Figlio ci hadato tutto, perché Gesù è la sua Parola, e non c'è da aggiungere altro, Dio non può dare di piùche Se Stesso nel suo Figlio. Occorre mettersi davvero nelle mani del Figlio e vivere la vitadella Chiesa, che è anche immensamente ricca, perché il Signore è circondato dai Santi, ad ini-ziare dalla Madonna. E questa esperienza è possibile per tutti. Credendo in Dio, non camminosolo, ma sono accompagnato da questa grande schiera dei Santi e dei credenti di tutti i tempi, ecosì ricevo anche tutte le risposte, perché la Chiesa vive e ha una voce viva per parlare e annun-ciare oggi la Parola del Signore come Parola presente per me e per il nostro tempo.E se uno vive questa realtà con convinzione e con gioia, non in senso purista, ma con tutta laricchezza e la bellezza che questo comporta, non ha più bisogno di altro, e può stabilire con ilproprio discernimento quali cose possono essere a lui utili senza diventare dipendente di questifenomeni.

D - Alcuni affermano di possedere il testo del “segreto di Fatima”. E’ possibile?R - No.

D - Se dietro apparizioni e messaggi c'è il fenomeno medianico della scrittura automatica oaltre forme di medianità - oggi si diffondono nel mondo vari libri di “messaggi”- possiamo cre-dere con certezza che ci si trova davanti ad un fenomeno da scartare?R - Si tratta di fenomeni medianici che non hanno a che vedere con la mistica cristiana.

Intervista al Card. Ratzinger a cura di Ignazio Artizzu tratta dalla rivista “Una voce grida...” n. 9 - marzo 1999

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test

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nze Gli incontri di formazione per i collaboratori

che in febbraio padre Mauro celebra tradizio-nalmente nelle zone, quest’anno hanno avutoluogo:- presso il Santuario della Madonna Missio-naria a Tricesimo (Ud) per il Triveneto;

- presso i Padri Saveriani di San Pietro in Vin-coli (Ra) per l’Emilia Romagna;

- presso la chiesa di San Domenico ad Anco-na per le Marche.

Sono stati tutti incontri in cui,dopo essersi messi alla lucedel Magistero cercando dicogliere la preoccupazionedel Sommo Pontefice circa l’i-nadeguatezza dell’ordinariatrasmissione da parte deimass media della voce dellaChiesa ai fedeli (e a volte la

Una tensione alla comunione

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ci viene offerta, si è sottoli-neato come da parte di tuttil’appartenenza al MovimentoDomenicano del Rosario siconcretizza, e si debba con-cretizzare sempre più, in unatensione alla comunione fra ivari collaboratori nell’ascoltodel Magistero per far sì che

voluta manipolazione), si èvalutata la grande occasioneche con gli incontri di medita-zione e preghiera del santorosario ci è offerta per “vei-colarne” la diffusione (vediarticolo a pag 20).Dopo una condivisone sullagrande opportunità che nellasemplicità dei nostri incontri

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crescere insieme, fondendocie nascondendoci insiemeall’ombra di questa grandeMadre che è la Chiesa...che ha in Maria la sua veraMadre!

La segreteria

una luce comune ci plasmiaffinché si possa vivere edagire come un unico organi-smo... bandendo i vari prota-gonismi e le personali inter-pretazioni formarsi insieme,

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15tostapane verticalePerfect Toast

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Le verità affermate dal Magistero? Ai fedeli troppo spesso arri-vano solo attraverso qualche battuta dei mass-media. Che ilpiù delle volte ne distorcono il senso complessivo. È un'anali-

si allarmata quella che il Papa ha proposto ieri mattina, incontran-do nella Sala Clementina i partecipanti alla plenaria dellaCongregazione per la dottrina della fede. Nel giro di orizzonti cheogni due anni compie col dicastero dottrinale della Santa Sede,Giovanni Paolo II ha scelto di toccare anche il tema della recezio-ne dei documenti del Magistero da parte dei cattolici. Prendendole mosse da una fotografia non certo confortante del mondo deimedia: quando viene pubblicato un nuovo testo - ha osservato ilPontefice - “i fedeli spesso sono disorientati più che informatidalle immediate reazioni dei mezzi di comunicazione sociale”.La preoccupazione è molto seria. Quella del Magistero - ha spie-gato ancora il Papa - è una “parola autorevole che fa luce su unaverità di fede o su alcuni aspetti della dottrina cattolica contestatio travisati da particolari correnti di pensiero e di azione”. E “pro-muovere e tutelare la verità della fede cattolica” è un compitoche, proprio davanti alla Congregazione vaticana a questo deputa-ta, Giovanni Paolo II ha definito ancora una volta fondamentale.“Le moltitudini - ha spiegato citando la sua enciclica Redemptorismissio - hanno il diritto di conoscere la ricchezza del mistero diCristo”. Perché “la piena adesione alla verità cattolica non dimi-nuisce, ma esalta la libertà umana”.Ma si può davvero conoscere questa verità se ciò che si ha adisposizione è solo un titolo ad effetto? Di qui l'invito ai vescovi ealle comunità cristiane ad adoperarsi in prima persona affinché leindicazioni del Magistero arrivino ai cattolici nella loro interezza.Perché prima ancora che un fatto mediatico - ha precisatoGiovanni Paolo II - la pubblicazione di un documento deve essere“un evento ecclesiale di accoglienza, nella comunione e nellacondivisione più cordiale della dottrina della Chiesa”. Ecco allora

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il consiglio rivolto all'interno della Chiesa di “prevedere modiopportuni di trasmissione e di diffusione di ogni documento, chene consentano la piena conoscenza innanzitutto da parte deiPastori della Chiesa, primi responsabili dell'accoglienza e dellavalorizzazione del magistero pontificio come insegnamento checontribuisce a formare la coscienza cristiana dei fedeli di frontealle sfide del mondo contemporaneo”.L'udienza di ieri alla plenaria della Congregazione per la dottrinadella fede ha offerto tuttavia al Papa l'occasione per soffermarsisu altri due temi importanti. Innanzitutto il concetto di leggemorale naturale, quelle “norme prime ed essenziali, patrimoniodella sapienza umana, sulla base delle quali si può costruire unapiattaforma di valori condivisi”. Si tratta di un cardine oggi inmolti ambienti messo in discussione; con la conseguenza da unaparte “della diffusione tra i credenti di una morale di caratterefideista” e, dall’altra, della mancanza “di un riferimento oggettivoper le legislazioni, che spesso si basano solo sul consenso socia-le”. Sono temi - ha ricordato Giovanni Paolo II - già affrontatinelle encicliche Veritatis splendor e Fides et ratio. “Purtroppo -ha aggiunto però - questi insegnamenti non sembra siano statirecepiti finora nella misura auspicata”. Di qui l'invito alla Con-gregazione ad approfondire questo tema “cercando anche conver-genze con rappresentanti delle diverse confessioni, religioni e cul-ture”.Infine il Papa si è soffermato sull'attività disciplinare cui in questiultimi due anni il dicastero è stato chiamato in relazione agli abusicommessi da sacerdoti. Giovanni Paolo II ha chiesto di applicarela normativa canonica facendo attenzione alla “proporzionalità tracolpa e pena”. Ma ha anche ricordato come la migliore garanziastia “nella giusta ed equilibrata formazione dei futuri sacerdoti”.

Giorgio Bernardelli

Parlando alla Congregazione per la dottrina della fede il Papaha invitato a riflettere sull’accoglienzadei documenti

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Il Centro Sociale S. José è nato dalla constatazione della situazione estremamente proble-matica presentata dalla popolazione del rione S. José (nella cittadina di Santa Cruz do RioPardo, all’interno dello stato di San Paolo, Brasile) e della realtà di discriminazione socialenei confronti delle aree di periferia, constatata dai Padri Domenicani che lì operano, in par-ticolare da fra Francisco Laurentino Pessutto op (nostro frate domenicano, familiarmentechiamato Padre Chico) nel corso dell’azione pastorale che svolgeva in questo settore.

Nello sforzo di realizzare gli obiettivi di un’azione pastorale e sociale in vista di unacrescita delle persone e alla ricerca di una miglior qualità di vita è nata ed è andata crescen-do nel tempo un’azione sociale che cercava di portare una soluzione alle precarissime edinumane condizioni di vita degli abitanti delle “favelas”.

Inizialmente l’attenzione era stata portata sulla necessità di poter offrire una sana e suf-ficiente alimentazione e progressivamente sul poter costruire, attraverso la collaborazionedegli stessi baraccati e di tante persone di buona volontà, delle mini-abitazioni con possibi-lità di successive espansioni, per creare il minimo di condizioni igieniche indispensabili perla stessa sopravvivenza… dal momento che nelle “favelas” le persone vivono sulla nudaterra, mancano di luce e acqua, nonché delle strutture fognarie, per cui tutti i liquami scorro-

Piccola storia del “Centro Sociale S. José”

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no in canalette provvisorie a cielo aperto, tra le baracche, dove i bambini, soprattutto i piùpiccoli, trascorrono il loro tempo soggetti all’aggressione di ogni forma di infezione, comeè facilmente intuibile.

In poco tempo però ci si rese conto dell’enorme difficoltà di cambiare la mentalità degliadulti e della quasi impossibilità di migliorare la situazione se l’azione non fosse portatacon più radicalità soprattutto al ricupero e alla formazione dei bambini.

E’ nata così l’idea del Centro Sociale che ha iniziato a vedere la messa in opera nel1985 ed è stato ufficialmente inaugurato due anni dopo, nel 1987. Poteva contare sulla col-laborazione di diverse persone di buona volontà sia attraverso la raccolta di offerte in naturae denaro, sia attraverso la disponibilità delle stesse per le visite alle famiglie delle “favelas”e per l’accompagnamento dei bambini.

L’idea di base era di operare sui bambini, cercando attraverso di loro di coinvolgere ilpiù possibile anche gli adulti.

Cercando di sfruttare al meglio le risorse disponibili, iniziò così l’aiuto ai minori com-presi nella fascia di età dal 1° al 17° anno.

Il primo gruppo, nelle ristrette strutture iniziali, essenziali ed improvvisate, era costitui-to da 30 bambini, compresi tra 1 e 11 anni di età. Ma l’idea era giusta e il numero è andatorapidamente ampliandosi. Nel giro di soli due anni erano già circa 120 i bambini che eranostati tolti dalla strada e potevano usufruire delle strutture che offrivano loro la possibilità dispazi per giocare, curare la propria igiene e salute, trovare pasti certi, sufficientementevariati e abbondanti e a seconda dell’età anche un avviamento e accompagnamento allo stu-dio e ad una futura professionalizzazione per sperare in un lavoro che permettesse di mante-nersi con dignità una volta adulti.

A questo punto si è cercato di dar vita ad un programma di visite e accompagnamentoalle diverse famiglie povere, sia per favorire l’inserimento dei loro figli nel Centro Socialesia per stimolare una collaborazione e una formazione di base per gli stessi genitori riguar-

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dante la miglior conduzione possibile della loro vita.Il Centro Sociale veniva incontro, perciò, a tutte le famiglie che si trovavano in condi-

zioni di forte ristrettezza economica, bisognose di aiuto e orientamento.Poco per volta furono messe in funzione un corso di falegnameria e una fabbrichetta di

dolci che esistono tuttora e possono contare su una notevole partecipazione dei più grandi-celli che imparano con entusiasmo a rendersi utili e a imparare un mestiere. Si è andato for-mando anche un orto, molto ben curato e sufficientemente vario, che servisse ai bisogni delCentro e come piccola fonte di introiti vendendo i prodotti in eccedenza…

Si diede inizio in modo sistematico ad organizzare incontri con le famiglie, più voltedurante l’anno, intervallate dalle visite fatte da incaricati alle famiglie stesse.

Un gruppo di volontari decise di compiere mensilmente queste visite domiciliari e leriunioni per le famiglie, orientati e coordinati da un assistente sociale. Questo portò ottimirisultati aiutando a risolvere molte difficili situazioni e utilizzare meglio gli aiuti disponibilianche sul piano sociale, molte volte non usati per l’ignoranza degli stessi, e questo ha porta-to più spesso e facilmente a trovare soluzioni anche per quanto riguarda l’abitazione.

Nello stesso tempo il Centro Sociale si è venuto organizzando per poter offrire unacopertura completa a quei bambini orfani di entrambi i genitori o che, per situazioni fami-liari estremamente delicate e complesse, vittime di seri maltrattamenti e vessazioni, doveva-no essere allontanati e protetti, rimanendo a tempo pieno nel Centro stesso.

Inizialmente il Centro riceveva a tempo pieno solo i maschietti, ci si è dovuti confronta-re, così, col problema dello smembramento e della separazione, nei casi suddetti dei fratellie delle sorelle. Ora però anche questo problema è stato superato mettendo il Centro in con-dizione di poter ricevere entrambi i sessi senza dover, dunque, separare fratelli e sorelle chedevono essere allontanati dalle loro famiglie per le situazioni sopra riportate.

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Organizzazione e funzionamento

Il Centro Sociale S. José, in accordo col suo STATUTO SOCIALE:

✓ “…Ha come finalità di offrire ai bambini, fanciulli e adolescenti di entrambi isessi, e alle loro famiglie, alimentazione, educazione e professionalizzazione, cer-cando di ottenere agli stessi la possibilità di una crescita socio-economica e cultu-rale. (…) Il Centro Sociale S. José non farà alcuna distinzione per quanto riguardala provenienza, l’età, la razza, il sesso, il colore, la condizione sociale, il credopolitico o religioso…”

✓ Al momento il Centro Sociale S. Josè dà assistenza diurna (dalla colazione delmattino alla cena che viene servita intorno alle ore 18.00, coprendo quindi l’orarioche va dalle 7.30 del mattino alle 19.00) a circa 300 ragazzi di entrambi i sessicompresi nella fascia dal 1° al 17° anno di età, inoltre ospita nella Casa diAppoggio “Adelina Aloe”, a tempo pieno (quindi giorno e notte) altri 70 giovanida 0 a 18 anni di età. I più grandicelli, come avviene per quelli che frequentano ilCentro Sociale, vengono progressivamente avviati a diverse forme di inserimentoin lavori di artigianato e altre iniziative che possano metterli in condizione diaffrontare con la speranza di un buon esito il loro futuro professionale.

Ringraziamo il Signore e quanti ci sostengono col loro aiuto per i frutti già ottenuti,con l’intenzione di continuare sempre meglio a seminare e investire in un futuromigliore per quanto riguarda la qualità di vita dei bambini, degli adolescenti e dellefamiglie, che vengono seguiti dal Centro Sociale S. Josè.

Chi desidera sostenere questa iniziativa con un’adozione a distanzapuò rivolgersi direttamente a:

P. Mauro Persici opvia IV Novembre 19/E43012 Fontanellato PR

Cell 335 5938327 e-mail [email protected]

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S. Pio V17 settembre 1569: “Per supe-

rare più facilmente difficoltà diguerre e altre calamità sia corporali che spirituali, e potere così nella pace ser-vire Dio con maggiore serenità e fervore, i Pontefici Romani e altri Santi Padri che ci hanno prece-duto ebbero sempre la consuetudine di implorare l’aiuto di Dio e di assicurarsi l’intercessione deiSanti attraverso suppliche e preghiere litaniche, elevando, come Davide, gli occhi al cielo con lasicura speranza di riceverne gli aiuti promessi. Su l’esempio di costoro e, come piamente si crede,sotto l’ispirazione dello Spirito Santo, in tempi simili ai nostri, il BEATO DOMENICO, fondatoredell’Ordine dei Frati Predicatori, al quale abbiamo anche Noi appartenuto e del quale abbiamo pro-fessato la Regola, similmente operò. L’eresia albigese infatti, imperversava allora in gran parte dellaFrancia e dell’Italia e aveva accecato talmente i laici, che questi si scagliavano furiosamente contro isacerdoti di Dio e i chierici. Il BEATO DOMENICO, elevando gli occhi al cielo, li volse a quel dolcemonte che è la gloriosa Vergine Maria, Madre di Dio, a colei che sola, col frutto del suo ventre,schiacciò il capo dello ambiguo serpente e distrusse tutte le eresie e salvò il mondo dannato percolpa dei nostri primi parenti... Il B. DOMENICO inventò allora quel modo assai facile e pio e accessi-bile a tutti di pregare Dio, chiamato Rosario o Salterio della Beata Vergine Maria, che consiste nelvenerare questa Beata Vergine ripetendo centocinquanta volte la salutazione angelica, secondo ilnumero dei salmi di Davide, interponendo ad ogni decina il Padre nostro e alcune determinate medi-tazioni, che illustrano tutta la vita del Signore Nostro Gesù Cristo. Avendolo dunque inventato, il B.DOMENICO propagò ovunque nella Santa Chiesa cattolica questo modo di pregare e attraverso i suoifigli, i frati dello Ordine, lo divulgò; esso fu accolto da molti e i fedeli che accolsero quella preghieracon fervore, accesi da quelle meditazioni, furono trasformati in altri uomini; le tenebre delle eresieindietreggiarono e la luce della fede cattolica si fece strada nuovamente. I frati dell’Ordine, col man-dato dei loro legittimi superiori, un po’ dovunque istituirono le Associazioni del Rosario, alle qualimolti fedeli si iscrissero. Sulle orme dunque dei nostri Predecessori, anche Noi, vedendo questaChiesa militante, che Dio ci ha affidato, agitata al presente da tante eresie e atrocemente dilacerata eafflitta dalla guerra e dalla depravazione morale degli uomini, eleviamo gli occhi pieni di lacrime,ma anche di speranza verso quella vetta benedetta (Maria), dalla quale discende ogni soccorso, einvitiamo tutti e singoli i fedeli, ammonendoli benevolmente nel Signore, a fare altrettanto”.

Alcuni “riconoscimenti”pontifici

Consueverunt Romani Pontifices

RO

SARIO

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Leone XIII1 settembre 1883: “Infatti, daquando tale forma di preghiera

insegnata da SAN DOMENICO fu abbracciata e debitamente praticata dal popolocristiano, cominciarono a rinvigorire la pietà, la fede e la concordia, e furonodappertutto infrante le manovre e le insidie degli eretici. Inoltre moltissimi erranti furono ricondottisulla via della salvezza, e la follia degli empi fu schiacciata da quelle armi che i cattolici avevanoimpugnate per rintuzzare la violenza. Infine, Gregorio XIII dichiarò che il “Rosario fu istituito daSAN DOMENICO per placare l’ira di Dio e per ottenere l’intercessione della Beata Vergine”. Il bisognodunque del divino aiuto non è certamente minore oggi di quando il glorioso SAN DOMENICO intro-dusse la pratica del Rosario Mariano per guarire le piaghe della società. Egli, illuminato dall’alto,vide chiaramente che contro i mali del suo tempo non esisteva rimedio più efficace che ricondurregli uomini a Cristo, che è “via, verità e vita”, mediante la frequente meditazione della Redenzione,ed interporre presso Dio l'intercessione di quella Vergine a cui fu concesso di “annientare tutte leeresie”. Per questo motivo egli compose la formula del sacro Rosario in modo che fossero successi-vamente ricordati i misteri della nostra salvezza, e a questo dovere della meditazione s’intrecciasseun mistico serto di salutazioni angeliche, intercalate dalla preghiera a Dio, Padre del nostro SignoreGesù Cristo. Noi dunque, che andiamo ricercando un uguale rimedio a simili mali, non dubitiamoche la stessa preghiera, introdotta dal santo Patriarca con così notevole vantaggio per il mondo catto-lico, tornerà efficacissima nell’alleviare anche le calamità dei nostri tempi”.

22 settembre 1891: “È da credere, tra l’altro, che lastessa Regina celeste valorizzi in special modo, col

suo appoggio, l’efficacia della preghiera del Rosario, proprio perché, per sua iniziativa e suggeri-mento, fu istituita e divulgata dal famoso PATRIARCA DOMENICO, in un periodo tristissimo per ilCattolicesimo, non molto diverso dall’attuale, quasi come un’arma da guerra validissima per scon-figgere i nemici della fede. La setta degli eretici Albigesi, infatti, aveva invaso molte regioni, sia informa clandestina, sia manifesta; orribile emanazione dei Manichei, ne rinnovava gli spaventosierrori e ne ripeteva le violenze, le ipocrisie e il più accanito odio verso la Chiesa. Contro questa arro-gante e pericolosissima moltitudine ben poco si poteva sperare dalle forze degli uomini, quandogiunse l’aiuto direttamente da Dio per merito del Rosario. E così, col favore della Vergine, gloriosavincitrice di tutte le eresie, furono annullate e distrutte le forze degli empi e salvata la fede di tanti.Molti altri fatti simili a questo, accaduti presso diverse popolazioni, come pericoli allontanati o bene-fici ottenuti, sono sufficientemente noti e la storia li ricorda, sia in passato, sia in tempi recenti, consplendide testimonianze”.

8 settembre 1892: “La sua potentissima efficacia èstata sperimentata ed esaltata fino dalla sua ben nota

origine; come insigni documenti attestano, e Noi stessi abbiamo, più di una volta, ricordato. Allorchéla setta degli Albigesi - in apparenza paladina dell’integrità della fede e dei costumi, ma in realtà suaperturbatrice e pessima corrompitrice - era per molti popoli causa di grande rovina, la Chiesa com-batté contro di essa e contro le sue infami fazioni, non con milizie o con armi, ma principalmentecon la forza del santo Rosario, che il patriarca SAN DOMENICO propagò, per ispirazione della stessaMadre di Dio”.

Octobri mense

Magnae Dei Matris

Supremi apostolatus

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8 settembre 1893: “È dunque ben giusto che, non sol-tanto i figli del patriarca SAN DOMENICO - obbligati

certo più degli altri a motivo della loro vocazione - , ma anche tutti coloro che hanno cura d'anime -specialmente nelle chiese dove queste confraternite sono canonicamente erette - si adoperino contutto il loro zelo a moltiplicarle, svilupparle e assisterle. Desideriamo anzi ardentemente che si dedi-chino a questo lavoro anche coloro che intraprendono missioni, sia per portare la dottrina di Cristoagli infedeli, sia per rafforzarla nei fedeli”.

12 settembre 1897: “Ora fra queste associazioni Noinon esitiamo di dare un posto eminente alla confra-

ternita, che prende il nome dal santo Rosario. Se infatti si considera la sua origine, essa è tra le piùantiche; poiché è fama che l’abbia fondata lo stesso padre SAN DOMENICO; se poi se ne considerino iprivilegi, essa ne è ricchissima per la munificenza dei Nostri predecessori”.

Pio XI29 settembre 1937: “Questapratica di pietà, venerabili fra-

telli, mirabilmente diffusa da SAN DOMENICO non senza il supremo suggeri-mento e ispirazione della vergine Madre di Dio, è senza dubbio facile per tutti,anche per le persone poco istruite e semplici”.

Paolo VI2 febbraio 1974: “Il nostro as-siduo interesse verso il tanto

caro rosario della beata vergine Maria ci ha spinto a seguire molto attentamen-te i numerosi convegni, dedicati in questi ultimi anni alla pastorale del rosarionel mondo contemporaneo: convegni promossi da associazioni e da persone che hanno profonda-mente a cuore la devozione del rosario, ed ai quali hanno partecipato vescovi, presbiteri, religiosi elaici di provata esperienza e di accreditato senso ecclesiale. Tra questi è giusto ricordare i figli di S.DOMENICO, per tradizione custodi e propagatori di così salutare devozione. Ai lavori dei convegni sisono affiancate le ricerche degli storici, condotte non per definire con intenti quasi archeologici laforma primitiva del rosario, ma per coglierne l’intuizione originaria, l’energia primigenia, la essen-ziale struttura. Da tali convegni e ricerche sono emerse più nitidamente le caratteristiche fondamen-tali del rosario, i suoi elementi essenziali e il loro mutuo rapporto”.

Giovanni Paolo II16 ottobre 2002: “La storia delRosario mostra come questa

preghiera sia stata utilizzata specialmente dai Domenicani, in un momento dif-ficile per la Chiesa a motivo del diffondersi dell’eresia. Oggi siamo davanti anuove sfide. Perché non riprendere in mano la Corona con la fede di chi ci ha preceduto? Il Rosarioconserva tutta la sua forza e rimane una risorsa non trascurabile nel corredo pastorale di ogni buonevangelizzatore”.

Augustissimae Virginis

Marialis cultus

Rosarium Virginis Mariae

Laetitiae Sanctae

Ingravescentibus Malis

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La “Peregrinatio Mariae” è stata promossa:

◗ dal Padre Promotore nella parrocchia dell’Immacolata di Montanara di Curtatone (Mn):da Nicola Covella dal 7 al 14 dicembre; da Fabrizio Saccani dal 14 al 21 dicembre.

◗ dal Padre Promotore in provincia di Pordenone:a Tamai di Brugnera: da Alfeo Santarossa dal 4 al 11 gennaio; da Carlo Mazzon dal 11 al 18 gen-naio; da Giovanni Brun dal 18 al 25 gennaio; da Silvano Mazzon dal 25 gennaio al 1 febbraio; daAndrea Turchet dal 1 al 8 febbraio; da Natale Bortolin dal 8 al 14 febbraio; da Ivano Saccaro dal 15 al22 febbraio; da Maurizio Baccin dal 22 al 29 febbraio; da Meris Corazza dal 29 febbraio al 7 marzo;da Adriano Cia dal 7 al 14 marzo; da Fernando Bertacco dal 14 al 21 marzo: da Angelo Bortolin dal21 al 28 marzo.a Brugnera: da Rino Pessot dall’11 al 18 gennaio; da Antonio Cauz dal 1 al 8 febbraio; da Ivo Polesellodal 8 al 15 febbraio; da Elvio e Lucia Cereser dal 15 al 22 febbraio. a Fontanafredda: da Francesco Casetta dal 14 al 22 dicembre; da Irene Sacillotto dal 7 al 14 marzo;da Eligio Milanese dal 14 al 21 marzo; da Angelo Favret dal 28 marzo al 4 aprile; da Pietro Vettoreldall’11 al 18 aprile; da Gianni Cauz dal 18 al 25 aprile. a Sacile: da Cecilia Martin Pivetta dal 18 al 25 gennaio; da Giuseppe Vendrame dal 25 gennaio al 1febbraio; da Giovanbattista Pivetta dal 22 al 29 febbraio; da Bruno Giacomini dal 1 al 28 marzo.

◗ dall’equipe di collaboratori in Romagna:a Conselice (Ra): in parrocchia dal 9 al 11 ottobre 2003a Spazzate Passatelli (Bo): in parrocchia dal 11 al 16 ottobre 2003a S.Bernardino di Lugo (Ra): in parrocchia dal 16 al 19 ottobre 2003a Voltana di Lugo (Ra): in parrocchia dal 29 al 31 ottobre 2003a san Patrizio (Ra): in parrocchia dal 31 ottobre al 2 novembre 2003

UUn buon mezzn buon mezzoo

Lasciamo da parte la teologia, la morale, la mistica, l'ascetica; rispondimi sincera-mente: hai devozione a Maria? Così parlava Don Bosco a un chierico che, nono-stante fosse legato da quattro anni negli Ordini sacri, conduceva una vita benindegna della sua vocazione. Veramente, mi rispose egli (è Don Bosco che narra),non ci ho mai pensato sul serio. Allora di' tre Ave Maria mattino e sera! E sovente,ma specialmente nei pericoli, con questa giaculatoria: “Maria, Auxilium Christia-norum, ora pro me”. Promise di farlo e se ne andò. Alcuni anni dopo ci trovammoa caso ed egli fu molto contento di vedermi, e mi palesò come da quel giorno chemi aveva confidato la sua coscienza, fosse vissuto sempre col cuore tranquillo. Leiha un buon mezzo, mi disse, per far guarire. Raccomandi sempre la devozione allaMadonna. Specialmente ai principianti nel servizio di Dio, inculchi di raccoman-darsi alla Madonna per essere liberati dai pericoli.

(cfr. Terrone, Lo spirito di S. Giovanni Bosco, p. 41, Torino, 1934)

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A) SONO STATI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEL ROSARIO VIVENTE:1. dalla segreteria: Giovanna Carsughi di Ancona; Giampaolo Pola di Scortichino (Fe); Rossana Masoni,Norma Bacci e Luigi Arancini di S. Giovanni Valdarno (Ar); Massimo Scaglioni di Bologna; Igino Bottani diBuscoldo (Mn); Antonio Sergio Di Maggio di Teramo; Maria Colombo di Novara; Enrica Lucchetti eFerdinando Cannella di Polverigi (An); Anna Butti, Suor Lucilla Donati e Alceste Arciero di Bologna; MariaLuisa Suero De Felizar di Haedo (Argentina).2. da Flora Scarpetti Manzotti di Polverigi (An): Maurizio Medici, Anna Maria Busillacchi, CesarinaPacetti, Dina Baiocco, Malvina Gasparri, Marcella Detti, Elda Manara, Anna Rita Nobili, Francesco Paesani,Romina Natalizi, Rina Pucci, Mariangela Ceccati, Cristiana Piangerelli di Polverigi (An); GiuseppinaAccorroni di Ancona; Daniela Magni di Paterno di Ancona.3. da Luigi Cipriano di Oakville (Canada): Luigi e Giovanna Cipriano, Rosa Perrotta, Filomena Zarrillo,Vincenzo e Giuseppina Temperato, Maria Cipriano, Angela Di Cerbo e Maria Ginocchi di Oakville, ON(Canada); Raffaella Temperato e Nicolina Faraone di York, ON (Canada); Maria Carnevale, Rina Laurenzadi Toronto, ON (Canada); Anna Monaco di Woodbridge, ON (Canada); Maria Friello di Mississauga, ON(Canada).4. da Silvana Cavallo di Romans d’Isonzo (Go): Riccardo Facchini, Suor Angela Zaccaria e MariaRosa Cavallo di Trieste; Marisa Palmerini, Giuseppe Zappalà, Marta Vidmar, Rosa Lamut, Liliana Trabini eFamiglia La Barbera di Gorizia; Silvana Cavallo di Romans d’Isonzo (Go); Antonietta Montone diMonfalcone (Go); Maria Pia Vito di Redipuglia (Go); Sonia Petralia di Gradisca d’Isonzo (Go).5. da Luigi Cipriano di Oakville (Canada): Agnese Amato, Giovanna Polesella, Restituta Tersigni,Cecilia Berardi e Loreta Baldassarra di North York, ON (Canada); Maria Pecoraro di Oakville, ON(Canada); Luigi e Potenza Cusano di Brampton, ON (Canada); Rina Iaconiello di Bolton, ON (Canada);Stefanina Migliore di Toronto, ON (Canada); Livia Comparone di Caledon East, ON (Canada); VittoriaRusso di Holland Landing, ON (Canada); Anna Perrotto, Silvia Venditto e Angelo Monaco di Mississauga,ON (Canada).

B) SONO STATI ISCRITTI ALLA FRATERNITA O GRUPPO DEL ROSARIO:1. dalla segreteria: Gianluca Rastelli di Teramo; Luca Antonimi e Daniela Parrino di Rozzano (Mi); AnnaMaria Carloni, Pasqua Montalti, Maria Pia Malavolti di S.Cassiano (Ra); Angela Tamburini di Ravenna;Maria Pontesilli di Roma; Maurina Scopetta di Ponte S.Giovanni (Pg); Chiarina Sereni di S.GiovanniProfiamma; Lorella Lattanti di Civitanova Marche (Mc); Maria Micceli di Terni; Franca De Vincentiis diPescara; Teresa Mulazzani di Colbordolo (Pu); Francesca Ferrara di Teramo.2. dalla segreteria: Rosalinda Bertoni Salami di Brescia; Matteo, Giuseppina, Tania, Gina, Anastasia,Annamaria Di Martino – Angela e Caterina Fuscaldi e Caterina Di Francesco di Cerignola (Fg); MariaGrazia Rocchi Bazzarini di Parma; Carita Marotta di Orbetello (Gr); Flavia e Alessandro De Alessandri diGenova; Francesca Govi di Reggio Emilia. 3. dalla segreteria: Luca Santoro di Bari; Antonio Sergio Di Maggio di Sava (Ta); Marco Domenichelli diAncona; Gabriella Serqua di Montecchio (Rm); Antonino Tranchino di Palermo; Antonio Sergio Di Maggiodi Sava (Ta); Miryam Salas Quezada e Regina Robles Montoya di Lima (Perù); Maria Sileo e LauraAmagliani di Moròn (Argentina); Aldo e Lilia Salvi di Boulogne (Argentina); Giovanni Pasi di Ragone (Ra);Enrica Pratissoli di Campagnola Emilia (Re); Anna Mezzetti di Ravenna.4. dalla segreteria: Francesca Romana Sabella di Grosseto; Alba Zalanti – Bruna Ceroni – FilomenaSamorè – Francesca Dal Re e Irene Gamberi di S. Cassiano (Ra); Maria Biagi Trasforini di Scandicci (Fi);Oliva Parrini di Brisighella (Ra); Giovanna Naldoni di S. Martino in Gattara (Ra); Stefania Taccagno diArischia (Aq); Gabriele Venerina di Scauri Siculo (Tp); Trieste Picuti di Roma; Maria Anna Betty Bognanni diPalermo; Laura Molteni di Prato; Alessandro Boschi di Gardarolo (Tn).

C) SONO STATI ISCRITTI ALL’ORA DI GUARDIA:Maria Grazia Rocchi Bazzarini il 3 martedì di ogni mese dalle ore 23 alle ore 24; Luca Santoro il giorno 3di ogni mese dalle 8,45 alle 9,45; Venerina Gabriele il primo lunedì del mese dalle 17 alle 18; AlessandroBoschi il giorno 1 di ogni mese dalle 23 alle 24.

D) SONO STATI NOMINATI ZELATORI O ZELATRICI:Giacomo Pattini di Bologna; Rita Manni di Brescia; Luigi Cipriano di Oakville (Canada).

Ricordo che per gli iscritti (vivi o defunti) alle Associazioni del Rosario nella Basilica Patriarcale diS. Domenico a Bologna nelle prime quattro domeniche del mese, alle ore 18, viene celebrata una santa messa.

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HANNO INVIATO OFFERTE: 1) per onorare la B.Vergine, sostenere ROSARIUM e il Movimento del Rosario:Famiglia Bizzarri Villa; Gruppo del Rosario di Vignola con 11 abbonamenti; Giuseppe Zappalà; Fausta Demuro; Biancamaria Dolci; Suor MariaPaola Toscano; Monache Domenicane di Cagli (Pu); Domenicane Unione S. Tommaso di Alessandria; Luisella Benvegnù; Gianfranco Cacciavillani;Antonio Carenato; Loretta Cremonini; Alessandra Dubrovich; Franco Etturi; Elsa Fabrio; Andreina Ferrari; Ernesta Fontana; Maria Formaggio;Rosalba Franchi; Angelo Frison; Rina Giangiacomi; Maurizio Giuliodoro; Ernesta Laghi; Maria Laghi; Simonetta Moroni; Don Remo Noriller;Querzola; Romano Rabini; Umberto Renzi; Roberto Saccarello; Ondina Scarpin; Marco e Barbara Trentini; Maria Gatti Vassalli; Lina Savini; AdeleFiliaggi; Patrizia Gallazzi; Luigi Cernuschi; Anna Maria Inga; Mario Dosi; Lina Ronchi; Paola Tinucci; Sofia Ambrosi; Marilena Berzolla; SantaTesti Bocchi; Bruna Bresciani; Estella Chimenti; Laura Cima Talotti; Sandro De Bortoli; Giuseppe Di Grazia; Domenicane della Beata Imelda diTrissino (Vi); Elda Filiberti; Edi Gambirasio; Jolanda Marconi; Giovanni Marchesi; Annarosa Minto; Clementina Montanari; Caterina Monti; GiulioPertile; Alessandro Pitto; Giuseppina Poletto; Regina Puzyrewska Wasiak; Clara Ruzzier; Mariangela Savini; Giovanni Severini; Grazia Stevani;Cosimina Tampieri; Ida Urletti; Annalisa Baruzzi; Natalina Bruttomesso; Domenicane S. Caterina da Siena di Venezia; Saura Galli; MercedeGhidoni; N. N.; Anna Maria Agostini; Giuliano Aimi; Maria Alberighi; Cesarina Cardinali; Tosca Carraro Pretin; Biancamaria Castelli; NeriaCattani; Maria Cavallaro; Sergio Cavelli; Sandra Comelli; Maria Antonietta Di Marco; Domenicane di S.Sisto di Falconara (An); Suor RosildaFavaretto, Silvano Ferrari; Elena Festa; Paola Galazzo; Nino Quaranta; Santina Gilio Pavarin; Famiglia Lubich; Leonello Magnani; AgneseTorresan Milani; Susanna e Fiuorella; Anna Oldani; Osvaldo Pennacchioni; Antonio Petrelli; Mina Raffaelli; Pier Raffaele Savarè, Anna Stavolo;Maria Taffetani; Pietro Tonini; Paola Valvo; Bruno Mengarelli; Maria Sandonà; Maria Cecarini Renzi; Filippo Orati; Giuliano Marsili; StefaniaComelli Colussi; Monica Bianchi; Anna Valeria Ariozzi; Diana Angeloni; Superiora Generale Domenicane del S. Rosario di Pompei; SuperioraGenerale Domenicane Missionarie di S. Sisto; Domenicane del S. Rosario di Bergamo; Domenicane del S. Rosario di Pavia; Don Paolo Zuttion;Bruna Bresciani; Famiglia Chiandotto Flaugnacco; Prima Passuello; Don Ennio Gobbatto; Paolo Vezil; Famiglia Lancellotti Ravaioli; MovimentoRegina della Pace di Trieste; Maria Colonnella; Gruppo del Rosario di Ascoli Piceno; Monache Domenicane di Cagli (Pu); Gruppo del Rosario diSecchiano (Pu); Gruppo del Rosario di Polverigi (An); Parrocchia S.Ignazio di Filottrano (Pu); Delfina Grilli; Maria Polenta; Parrocchia dei Salesianidi Porto Recanati (Mc); Parrocchia S.Antonio abate di Fosombrone (Pu); Andrea Sari; Maria Luisa Mazzotti; Edvige Caldarini; Erina Gamba; AnnaMaria Sbarra; Domenicane della Beata Imelda di Ormelle (Tv); Centro di Spiritualità Villa Imelda di Idige (Bo); Maria Lina Alfieri; Maria Angeli;Giuseppe Azzolini; Anna Lidia Benedetti; Don Giuseppe Bergamaschi; Gabriella Bertinelli; Argeo Biasi; Maurizio Bottini; Famiglia CampolonghiVianello; Domenica Cangiotti; Mario Cappi; Giuseppina Cavedaschi; Claudio Cecchini; Carlà Cinzia; Carlesso Piccoli Maria; Amalia Cerotti; LuciaCoccia; Maria Gabriella Cossignani; Oriella Costanzini; Gaetana D’Amato; Giovanni Dalla Casa; Maria Luisa Donati; Walter Fabbro; AngioloFabrizi; Dina Favuzzi Bacchetto; Fraternità Laica Domenicana di Milano; Giuseppe Franceschelli; Adelio Gallazzi; Laura Giovanetti; NicolettaGaspari; Amedeo Girardello; Piersandro Lodi Rizzini; Anna Maria Marcellini; Angela Mariani; Monache Domenicane di Alba (Cn); RosinaMelissano; Adriana Hinna; Monache Domenicane di Gubbio (Pg); Monache Domenicane di Azzano San Poalo (Bg); Luigi Montenovo; FamigliaNizzero; Famiglia Oreficini; Augusta Paridi; Rina Parovel; Luigino Pertile; Vittorina Tizzoni; Vincenza Di Russo; Diva Sangiorgi; GiacintoSantarossa; Luigi Saruggia; Giusi Scala; Silvana Silimbani; Rosalba Spinello; Gino Trombi; Ilda Trombini; Francesca Vallorani; Maria Bortoletto;Faustina Boschi; Domenicane Missionarie della Delivrande; Domenicane del S. Rosario di Melegnano; Elvira Gallo; Caterina Gorgerino;Maddalena Lunesu; Maria Vittoria Marastoni; Raffello Persici; Alessandra Raffini; Clara Vacchi; Maria Luisa Odifreddi con 5 abbonamenti; AngelaPassoni; Gianluca Cremonesi; Anna Rizzi; Maria Dalla Longa; Maria Monesi; Olga Grisolia Dolcetta; Anna Di Guida; Ariella Colombin; GiuseppeCaraffini; Maria Cleofe Cacciarru; De Jesus Maria; Giovanna Blatti Scotti; Maria Teresa Bocchini; Giancarlo Bozzetto; Anna Maria Fortichiari;Patrizia Gallazzi; Fausto Locatelli; Lina Moretti con 100 abbonamenti; Erminia Simonazzi; Emanuela Copreni; Franca Englaro; Patrizia Giarelli;Maria Laghi; Gianina Zanelli; Gabriella Previato; Roberta Reali; Severina Rossini per la parrocchia S. Maria Assunta; Santina Tondo; AntonioAliata; Adriana Hinna; Paola Boiani; Nuccia Pavano; Nicla Taraborelli; Angela Bara; Grazia Donatella; Lilia Marchetti; Pier Luisa Livorati; AngelaLavalle; Michele Pondero e Federica Codarin; Angiolo Fabrizi; Cristiana Bartolini; Ave e Gianni Bollina; Laura Crespolini Banchelli; MaurizioDall’Oca; Graziella Miccoli; Paolo Pini; Fabio Regeni; Riccardo Mariscoli; Elena Augusti; Giovanni Mantovani; Velia Onesti; Maria Perotti;Giuliana Rocchetti; Anna Simonazzi; Daniela e Fausto Barbaglio con 26 abbonamenti; Virgilio Bassoli; Dario Bartoli; Stefano Bussio; TarcisioComar; Fernando Dattisi; Gianna Ermini; Anna Maria Faenzi; Ina Insinnamo; Santina Lodrini Cerana; Luisa Scarel; Silvana Valent.

2) in memoria dei defunti, per preghiere, chiedere grazie o celebrazione di ss. messe:Suor Maria D’Urso secondo le sue intenzioni; Palma Cornago in ringraziamento; Paola Tinucci per i vivi e i defunti delle famiglie Tinucci eGiacomin; Don Paolo Zuttion secondo le sue intenzioni; Liliana Bartola per i defunti; Livia Raponi per Carlo; famiglia Manzotti per i defunti;Giancarlo e Vittoria Radi per Luigi e Gemma, Gino e Mario, Enrico e Carola, Paolo e Maria, Fulvio e Amato, Amato e genitori, Amato e Lisa,Enrico Radi e Carolina; Anna Guzzi per il defunto Francesco Criniti; Maria Donati per Gianfranco e Marcella; Famiglia Migliari per i defunti;Debora Trombettoni per le anime del purgatorio; Anna De Fusco secondo le sue intenzioni.

3) per acquisto di sussidi:Fausto e Lorenza Bizzarri; Angelo Picco; Renato Cossio; Elsa Fabrio; Suor Rosilda Favaretto; Maria Cavallaro; Anna Rizzi; Mercedes Bertola; DonGiampietro Ministrino; Padri Domenicani di Lugano (CH).

4) per le adozioni a distanza: Patti Vincenza Ezia per Vitoria Regina Rodriguez; Ambretta Negri per Lucas Oliveira Riston; Famiglia Breviglieri Giacobazzi per Kelly Cristina daS. Aureliano; Giampaola Negri per Isabela Oliveira Riston; Famiglia Lancellotti Ravaioli per Camila Da Silva Rodriguez e Jgor WelingtonVerissimo; Ada Giacomello per Matheus Alves Siqueira; Maura Persici per Traina Cristina Ferriera; Andrea Vanti per Alex Apareciso Garcia;Ambrogio Caserini per Ana Paula Ferreira Caetano.

HANNO COLLABORATO CON LA LORO OPERA:

Coordinatori regionali per aver gestito gli incontri dei collaboratori in febbraio e aver promosso la partecipazione al Convegno di Bologna; MariaPia Bartoli; Ilaria Giannarelli; Elvio Barzotti; Fausto Bizzarri; Vittoria Radi; Ambretta e Giampaola Negri; Domenica Cangiotti; Emanuela Gorreri.

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organizzazione tecnica: Eteria Viaggi s.r.l.

MOVIMENTO DOMENICANO DEL ROSARIO

del Rosario guidati dai Frati di San Domenico

In caso di mancato recapito inviare all’ufficio di Bologna CMP detentore del contoper la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tassa

PPeelllleeggrriinnaaggggii Santiago - Fatimadal 9 al 13 luglio 2004in aereo da Milano, BolognaTermine ultimo per le iscrizioni 30 aprile 2004

Czestochowadal 10 al 17 agosto 2004

in aereo da Milano, Venezia, Bologna, AnconaTermine ultimo per le iscrizioni 31 maggio 2004

dal 29 ottobre all’1 novembre 2004in pullman dai luoghi di radunoTermine ultimo per le iscrizioni 15 settembre 2004

Loreto - Pompei - Padre Pio

dal 27 dicembre 2004 al 6 gennaio 2005 in aereo da Milano, Venezia, Trieste

Termine ultimo per le iscrizioni 30 ottobre 2004

Esodo sulle orme di Mosè

dal 10 al 12 febbraio 2005 volo speciale da BolognaTermine ultimo per le iscrizioni 15 novembre 2004

Lourdes

Per ogni informazione rivolgersi a P. Mauro Persici o.p. tel 335 5938327 oppure www.sulrosario.org (voce pellegrinaggi)