Rin 3 2014[1]

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Il terzo numero del 2014 del periodico "Reach Italia Notizie", associazione attiva dal 1988 su sostegno a distanza e cooperazione internazionale

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VACANZE solidali

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SommarioI vostri 25 Euro al mese hanno per i bambini un valore immenso: grazie di tutto!..(pag. 3)

Bisognerebbe riflettere sulle cause dell’immigrazione: la lotta alla malnutrizione è una priorità ..(pag. 4)

I temi della bioetica meritano grande attenzione, da evitare considerazioni mediatiche ...(pag. 5)

La storia di Laura: il viaggio solidale a Santo Domingo che ha aperto gli occhi a suo marito ..(pag.6-8)

Un nuovo pozzo in Burkina Faso grazie a Reach Italia, le fotoLa scuola di Gorom chiede aiuto, la sig.ra Maddalena risponde presente ......................(pag. 9)

Reach Italia e quella speranza che si chiama istruzione: ecco la scuola Kagasunzu ..(pag. 10)

Il sostegno a distanza in Rwanda: una speranza contro la malnutrizione e le malattie La varicella alla scuola di Sion, tempestivo l’impegno di Reach Italia ................. (pag. 11)

Doni speciali per i bambini del MaliAd Ottobre nuovo viaggio in Burkina Faso, regalateci tante immagini di bambini felici .. (pag. 12)

Anno XXIV n.3 luglio-settembre 2014 - Una copia 1,00 Euro compreso IVA assolta dall’edi-tore - art.74/c D.P.R. 633 del 26-10-1972 Editrice Reach Italia ONLUS Sede legale: Milano, Via Ceriani 4 - Sede operativa: Milano, Piazza Bertarelli 2 - tel: 02.660.400.62/02.61.75.579 fax: 02.66.010.030 www.reachitalia.it [email protected] - C.F. 97061580151 P.IVA 04237030962 - R.O.C. 12429 del 14/02/2004 - Aut. n. 88 del 23.02.90 Tribunale di Mila-no - Organo trimestrale di Reach Italia ONLUS - Sped. in a. p. art. 2 comma 20/c Legge 662/96 - Filiale di Milano - Direttore responsabile: Carlo Schino - Comitato di redazione: Carlo Schino, Fabrizio Fratus, Ciro Troise - Per donazioni: C/C POSTALE: 59692202 - BAN-CA POPOLARE DI SONDRIO ag. Cinisello Balsamo IBAN: IT54I0569632930000004444X70 - BANCA PROSSIMA filiale 05000 di Milano IBAN: IT48E0335901600100000008708

Si ringraziano gli amici di Reach Italia Notizie: GE.GRAF e 8 x mille della Chiesa Avventista

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LA REDAZIONE

I vostri 25 Euro al mese hanno per i bambini un valore immenso: grazie di tutto!E’ terminato il periodo di chiusura estiva, delle cosiddette ferie in cui quasi sempre si va in vacanza. Vacanze che mol-ti, forse, quest’anno non hanno potuto fare o che purtroppo hanno dovuto diminuirne i giorni. La crisi non accenna a terminare e perciò, da presidente di Reach Italia, voglio assolutamente ringraziare con il cuore tutte quelle famiglie, lavoratori, aziende, gruppi di amici, persone che anche in questo momento complicato continuano a sostenere il loro bambino e i tanti progetti della nostra organizzazione.

Grazie a tutti Voi oltre 4500 bambini vanno a scuola e, quindi, domani avranno un futuro. Grazie a tutti Voi oltre 15.000 bambini hanno avuto un pasto al giorno. Quanto è stato fatto e si farà lo dobbiamo alla volontà di migliaia di persone che anche in tempo di crisi comprendono l’impor-tanza del loro contributo e con il loro sacrificio garantiscono la formazione e la vita di tantissimi bambini e delle loro famiglie in Italia e in alcuni dei paesi più poveri al mondo.

Molti credono che il contributo di 300 Euro all’anno sia inu-tile, che non serva a nulla, questa è certamente la scusa di chi non vuole impegnarsi in qualcosa di lodevole, cioè salvare una vita umana, quella di un bambino innocente.

Si, ricordiamolo sempre, con soli 25 Euro al mese, cioè meno di un euro al giorno si salva un bambino, lo si fa studiare e gli si garantiscono cure mediche di base. I vostri 300 euro all’anno hanno un significato immenso nel pre-sente e nel futuro.

Carlo Schino

La Chiesa Valdese sostiene i progetti di Reach Italia, grazie infinite!!!Trasparenza, serietà nelle valutazioni, ac-curatezza nella gestione dei fondi dell’Ot-to per mille; la Chiesa Valdese spicca per queste qualità, come dimostra la precisa e tempestiva comunicazione sui progetti approvati per l’Otto per mille 2014. Tra le iniziative sostenute c’è anche “Mangio anch’io” con l’impegno di Reach Italia di lavorare a questo progetto in Mali, Bur-kina Faso e Niger. Con l’aiuto della Chie-sa Valdese avremo “una marcia in più” per aiutare questi paesi a combattere la malnutrizione. Grazie infinite da parte di Reach Italia, dai soci, dai sostenitori e soprattutto da tutti i bambini dei paesi aiutati!

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Schino: “Bisogne-rebbe riflettere sulle cause dell’im-migrazione: la lot-ta alla malnutrizio-ne è una priorità”“Invochiamo da tempo un fitto dia-logo Stato-ong ma non abbiamo avuto riscontri”

Gli sbarchi degli immigrati sulle nostre coste, la difficoltà dell’Italia ad accoglierli, i venti di ostilità ma soprattutto i gravi rischi sulla salute che affrontano coloro i quali vivono i cosiddetti “viaggi della speranza”. Il dibattito sull’immi-grazione è sempre attuale, ma troppo spesso si dimentica-no le cause di questo fenomeno. La missione da compiere dovrebbe essere estirpare la povertà, la fame, aiutare le persone a trasformare i luoghi in cui vivono e a non dover fuggire per scappare dalle guerre e dalle condizioni disa-strose di molte zone, soprattutto dall’Africa. A tal proposi-to, abbiamo intervistato Carlo Schino, presidente di Reach Italia Onlus, realtà attiva dal 1988 sul fronte del sostegno a distanza e dei progetti di cooperazione internazionale. Non sembra ridimensionarsi il dramma umano degli sbarchi a Lampedusa. Come si dovrebbe affrontare questo fenomeno? “Affrontare il problema a valle sarebbe un’operazio-ne sbagliata, l’analisi sarebbe superficiale, non rappre-senterebbe la complessità del fenomeno. Bisognerebbe riflettere sulle cause dell’immigrazione, la soluzione è fare in modo che sempre meno persone siano così di-sperate da lasciare il proprio contesto per inseguire al-trove una vita diversa, lontana da tante sofferenze. Bisognerebbe aiutare i Paesi più poveri del mondo a percorrere la strada dello sviluppo economico e sociale” Per aiutare i Paesi più poveri del mondo, potrebbe essere utile un’interazione più forte tra lo Stato e le ong? “Certamente, invochiamo da molto tempo un dialogo fit-to in tal senso ma ahimè non abbiamo ottenuto grandi riscontri. L’attività delle ong è fondamentale, rappresen-ta un aiuto concreto, una guida in contesti socio-eco-nomici difficili con i progetti di cooperazione internazio-nale che possono spianare la strada dell’autosviluppo”

Reach Italia in tal senso è una realtà molto attiva, che lavora su molti progetti di cooperazione inter-nazionale. Che risultati riscontrate nella vostra at-tività quotidiana? “Agiamo su diversi ambiti e i risultati sono spesso impor-tanti. Uno dei progetti che seguiamo da più tempo è quel-lo per il recupero delle terre fortemente desertificate nel Sahel Burkinabè, attraverso la tecnica del water harve-sting. Si punta a ridare fertilità ai terreni attraverso le piog-ge naturali, in questo modo vogliamo fare la nostra rivo-luzione: portare la vita dove non c’è. Abbiamo già raccolto migliaia di ettari e, attraverso l’aiuto dei nostri sostenitori, speriamo di migliorare sempre di più i dati del progetto” Non solo la terra ma anche il diritto ad un’alimenta-zione sana e allo studio sono i vostri cavalli di bat-taglia. Ci racconti i progetti realizzati in tal senso? “Si, la lotta alla malnutrizione dovrebbe essere una priori-tà assoluta per tutti. Noi, oltre all’impegno con il sostegno a distanza, lavoriamo al progetto “Mangio anch’io” che punta al potenziamento delle mense scolastiche in Repub-blica Democratica del Congo, Niger, Mali e Burkina Faso. I bambini dell’Africa vogliono studiare, lo dimostrano i chilometri che spesso devono percorrere per raggiungere le scuole. Per aiutarli, abbiamo lanciato il progetto “Sos Scuole – Strutture ora sicure” per ristrutturare gli edifici scolastici fatiscenti e fornirli delle attrezzature necessarie” Cosa vi aspettate dal Governo? “Ci aspettiamo che consideri la cooperazione internazio-nale veramente una priorità, comprendendone il suo va-lore anche in relazione all’immigrazione, che si operi in tal senso a favore dell’impegno delle ong, verificando sempre la trasparenza dell’operato svolto. Sarebbe ora che ci fos-se una svolta, cominciando a stabilire che il sostegno a distanza è una delle forme d’aiuto più efficaci. Serve un cambiamento nella sostanza e nel metodo, considerando il dialogo con le ong un passaggio fondamentale per rag-giungere obiettivi seri e concreti”

*A cura di Ciro Troise

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una ONG e per definizione “non governativa” l’intervento rientra nelle tradizioni laiche e indipendenti dei movimen-ti internazionali. E se proprio si vuole argomentare sulla questione Eutanasia, argomento di discussione in ogni terra, italia compresa, spiegherei bene le motivazioni che portano una organizzazione umanitaria che lotta “per la vita” ad occuparsi del “fine vita” in uno Stato in particolare. Da una parte si sollecita l’elaborazione di una normativa che consenta la possibilità del rifiuto delle cure - in quanto ritenute sproporzionate dal paziente dall’altro angolo di vedute si vuole proteggere il medico da eventuali accuse, come quella di omicidio del consenziente o di aiuto al suici-dio. In sostanza si sostiene che l’eutanasia non si può mai approvare, come non si possono condannare le persone che compiono un simile gesto su richiesta di una persona ridotta agli estremi e per puro sentimento di altruismo. “La prosecuzione della vita umana fisica non è di per sé il principio primo e assoluto. Sopra di esso sta quello della dignità umana”. Molte questioni che ri-guardano la nascita e la fine della vita sono ancora zone di frontiera dove non è evidente quale sia il vero bene proprio perché affrontate nel modo sbagliato. Tutto ciò respinge una sorta di banale e consuetudine me-diatica, rispettando invece la delicatezza e la fermezza di un necessario dialogo, contro una sorta di monologia imposta da una rete che sembra incontrare coloro i qua-li ma in realtà le potrebbe pericolosamente allontanare. Userei le 140 battute in stile twitter per invitarci ad un pubblico confronto sul tema, fateci sapere quando e dove e ci saremo”

Corrado Oppedisano, Forum SAD

*Si ringrazia la “Voce d’Italia” per averci conces-so la pubblicazione di quest’articolo e per lo spa-zio dato alle iniziative della nostra associazione

“I temi della bio-etica meritano grande attenzione, da evitare conside-razioni mediatiche”L’impegno di Save the Children in Scozia sull’eutanasia e le rifles-sioni di Corrado Oppedisano, con-sigliere nazionale del ForumSad

Tra la cultura della vita e quella della morte, Save the Children fa fatica a mantenere un equilibrio virtuoso. La ragione sociale dell’associazione rimanda all’impegno per salvare i bambini nei paesi più poveri del mondo. In Africa tale attività è collegata anche alla lotta alla mortalità infan-tile, la battaglia prioritaria per risollevare le condizioni di alcune zone del “continente nero”. Sconfiggere la malnu-trizione, garantire l’istruzione e le cure mediche dovrebbe essere la sfida totalizzante di un’associazione che ha nel suo nome la missione di salvare i bambini. Save the Chil-dren, invece, si occupa anche di altro, lanciandosi in propo-ste di tipo scientifico. La “multinazionale” della solidarietà opera in vari Paesi, differenziando il suo profilo comuni-cativo in base all’atmosfera culturale delle varie nazioni. E’ notizia degli ultimi giorni l’impegno di Save the Children in Scozia, attraverso il comitato Together di cui è il membro più importante, per introdurre l’eutanasia anche per i mino-ri, i bambini, seguendo il modello belga. Ne abbiamo parla-to con Corrado Oppedisano, consigliere nazionale presso il ForumSad, il forum permanente per il sostegno a distanza: “La fondatrice di Save the Children Eglantyne Jebb, so-steneva che tutte le persone dovrebbero reclamare diritti imprescindibili per i bambini e lottare per il loro riconosci-mento universale in modo che non solo gli operatori del settore umanitario e per l’infanzia, ma chiunque sia, in un modo o nell’altro, in contatto con i bambini - quindi la stragrande maggioranza degli esseri umani – possa por-tare avanti questi diritti. Sulle affermazioni condivise della fondatrice di Save non s’intravedono barriere. Coopera-zione internazionale per lo sviluppo dei popoli e ogni pro-getto di sostegno a distanza arricchiscono questi precetti perché riempiono la vita delle persone non solo di speran-za e misericordia ma di utensili per la vita, strumenti attivi per il progredire. E’ logico che chi ingaggia una battaglia politica sui temi della bioetica – come avvenuto in Sco-zia- , rispetto il fine vita, anche per i bambini in particolari situazioni sanitarie, merita rispetto sull’espressione mas-sima del diritto di opinione. Chiaro è che, essendo anche

BombonieresolidaliComunione, battesimi, matri-moni sono eventi speciali del-la nostra vita, momenti che non dimentichiamo facilmen-te. Sarebbe ancora più emo-zionante se questi momenti avessero una missione solida-le. Potete fare voi la differen-za, scegliendo di realizzare le pergamene dell’evento con Reach Italia.Contattateci telefonica-mente allo 02.66040062, 02.6175579 oppure tramite email ([email protected])

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grande spazio coperto con cucina e salotto. All’esterno vediamo passeggiare davanti a noi, a pochi metri, un cavallo che, scopri-remo poi, gira nel grande giardino senza problemi con tre cani e un grande gatto, tutti così liberi che non ci notano nemmeno. Ci accompagnano in una casetta, la nostra si chiama Stella, è molto carina, di un azzurro chiaro. Anche mio marito si inizia a rilassare, il verde, gli animali, la tranquillità, i colori caldi. Ci viene subito detto con grande disponibilità: “Sistematevi e a breve ci vediamo all’entrata che vi spiego un po’ tutto così mi dite Voi cosa volete fare e come organizzare le Vostre giornate”. Domenico va via e noi restiamo a casa: “come ha detto? Organizzare? Cosa dobbiamo organizzare? Mare mare mare…”, “Certo, vorrà dirci un po’ come funziona, credo”.

Esco prima e vado da Domenico, gli spiego velocemente la situa-zione e mi metto d’accordo con lui. Arriva mio marito e chiede: “il mare da che parte è?”, Domenico guarda e stupito afferma: “il mare? Qui non c’è”, un attimo di silenzio e poi lo tranquillizza: “Scherzo, è qui a 5 minuti, una delle migliori spiagge con un ottimo ristorantino locale”.

La storia di Laura: il viaggio solidale a Santo Domingo che ha aperto gli occhi a suo maritoLa gioia di aiutare e una vacanza in un posto magnifico: un viaggio a Las Galeras può essere indimenticabile

Ho fatto un regalo a mio marito e l’ho finalmente convinto ad aiutare i bambini in difficoltà. Da anni sono sostenitri-ce di un bambino con Reach Italia e mio marito non era d’accordo, anzi, capitava spesso che con gli amici mi pren-desse in giro con frasi tipo “vuole salvare il mondo e aiuta uno sconosciuto che manco esisterà” o tipo “lei sostiene un bambino a distanza, cosa servirà mai…”; una continua lotta in cui la mia persona veniva continuamente scher-nita. Allora, un giorno, ho letto che la mia associazione Reach Italia organizzava anche viaggi solidali e mio marito è un amante del del bel mare. Ho chiamato in ufficio e ho parlato per farmi spiegare bene in che cosa consistessero i viaggi solidali e come erano organizzati. Una voce gentile e disponibile mi ha raccontato la sua esperienza e che co-munque il viaggio era una vera e propria vacanza a cui si potevano unire escursioni per conoscere le diverse realtà dell’isola. Io come meta, infatti, ho scelto la Repubblica Dominicana poichè in Burkina Faso, ovviamente, il mare non era possibile trovarlo. Allora ho proposto a mio marito di andare con nostro figlio a Santo Domingo, i caraibi, un sogno e un mare fantastico. Inizialmente era scettico, non era convinto. “Dai, sono tante ore di volo, poi quanto ci costa? Sicuramente troppo…”. Mi organizzo, mi faccio pre-parare un preventivo, mi faccio inviare le foto della spiag-gia e poi, piano piano, lo convinco ed è così che partiamo senza che però lui conosca la mia “trappola”: si tratta di un viaggio solidale.

Arrivati all’aeroporto di Las Americas di Santo Domingo, la capitale, c’era ad attenderci una vettura fuoristrada per condurci alla penisola di Samanà. Circa un’ora e mezza di auto in cui il conducente, Domenico, ci spiega un po’ tutto sulla Repubblica Dominicana, la sua storia, la cultura, il cibo, le tradizioni.

La strada è bella e la vegetazione molto diversa dalla no-stra. Marco, mio figlio, si guarda stupito, ha dieci anni ed è la prima volta che viaggia all’estero e anche mio mari-to ed io non viaggiamo da moltissimo tempo. L’emozione cresce, quanto vediamo è molto diverso dalle nostre cit-tà, i nostri centri commerciali, l’abbigliamento, le perso-ne. Siamo in un altro “mondo”. Arriviamo a Las Galeras, sulla punta a nord della penisola, Domenico ci spiega che l’acqua potabile e l’elettricità ci sono da soli due anni. Mio marito mi guarda un po’ impaurito e all’orecchio mi sus-surra “ma dove siamo finiti, qui il villaggio praticamente è di capanne… non c’è un bar, nulla…”, io resto tranquilla e sorridendo gli dico: “non ti preoccupare, vedrai che sarà bellissimo”. Entriamo in una stradina sterrata e dopo poco troviamo il cancello della nostra meta: Las Mariposas. Entriamo e siamo in un altro mondo, un giardino grande con casette colorate immerse nel verde, sulla destra un

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spiegato come procedere e appena rientriamo contatto Re-ach Italia e inizio a sostenere anche io un bambino, però lo voglio aiutare qui a Las Galeras in modo da poterlo venire a trovare…”, lo interrompo e gli dico “guarda che possiamo andare a trovarlo anche in Mali!”, “certamente, però li non c’è il mare, qui metto le due cose assieme, dai, questo concedimelo!”. Siamo rientrati, è stata un’esperienza fantastica. La consi-glio a tutti. Mio marito, entusiasta del posto, ha raccontato ai nostri amici che il prossimo anno si va tutti assieme al mare a Las Galeras con un viaggio solidale.

Laura sostenitrice Reach Italia

La nostra prima giornata prosegue e andiamo al mare, che ci sembra subito stupendo. Poche persone, mare azzurro e trasparente, sabbia bianca, palme, poi il ristorantino locale dove mangiamo e restiamo stupiti dalla bontà, in tre spendiamo meno di dieci euro e non riusciamo a finire il piattone di pollo, platani fritti, verdure. Mio marito è felicissimo e mi ringrazia per averlo convinto ma so che è solo l’inizio. Faccio passare altri due giorni e mio marito è sempre più contento, i colori sono eccezionali e le passeggiate lungo la spiaggia sono incredi-bili. Mangiamo con gusto piatti diversi dai nostri ma molto buoni e la sera, con gli altri ospiti andiamo a mangiare nello spazio grande al coperto dove c’è la cucina. Cristina, moglie di Domenico, cucina per tutti piatti locali di pesce fresco. Marco è contentissimo e continua a dire che gli piace tutto. Tutto procede bene.

Il giorno dopo dico a mio marito che mi sono messo d’ac-cordo con Domenico per fare un giro a vedere i paesaggi li-mitrofi; lui accetta senza particolari problemi. Partiamo alle 9.00 e ci dirigiamo verso una scuola del posto. Seduti per terra tantissimi bambini, sono senza banchi e di fronte a loro la lavagna. I bambini si alzano e salutano, poi sorriden-ti si siedono. Domenico parla con l’insegnante e i bambini si rialzano e cantano la canzone della scuola. Sono tutti sorri-denti. Usciamo e Domenico ci spiega che molti bambini non possono frequentare la scuola perché sono senza identità, sono figli del turismo sessuale e molte donne non hanno i soldi per registrarli. Si tratta di un dramma per questi bambini che per lo Stato della Repubblica Domenicana non esistono. E’ inevitabile poi guardare gli iguana, accarezzar-li, tenerli in braccio, così ci divertiamo a conoscere questi lucertoloni. Poi andiamo alla fabbrica di zenzero, Domenico ci racconta tutto sulla nascita di questa fabbrica (opera sua e di sua moglie), delle proprietà dello zenzero e dell’azione sociale che comporta quest’iniziativa.

Arriva l’ora di pranzo, andiamo a mangiare a casa di una famiglia locale. Mio marito è un po’ dubbioso sulla scelta del “ristorante” ma si convince dopo che gli faccio nota-re di come siamo stati sempre bene e di come ci stiamo divertendo. Arriviamo ed entriamo nella casa, ovviamente molto diversa dalla nostra, spazi molto piccoli e nel retro, nel giardino, girano tante galline. Ci sediamo e iniziamo a pranzare. A Marco il cibo piace molto e chiede se è possibile averne ancora. Chiede la Coca Cola, ma ovviamente non ce l’hanno e gli versano un succo di un frutto locale. As-saggio anche io, buonissimo. Mio marito apprezza e anche il pasto scorre veloce e in allegria, poi le foto di rito con la famiglia prima di ritornare a girare. Sono già le 15:00 e mio marito non parla di mare, anzi il giro gli piace molto. Dome-nico ci mostra dove si sono rifugiati molti haitiani scappati per il terremoto e ora presenti in Repubblica Dominicana, ci spiega che sono clandestini, senza soldi e che le case dove ripararsi le costruiscono con le lamiere rubate tra i rifiuti. Sono tantissimi e stanno lontani dalla strada, ovviamente non asfaltata, i bambini corrono nei prati, sono tutti sporchi ma giocano. Si lanciano nell’acqua delle pozzanghere e uno pensa: “qui c’è un mare bellissimo e i bambini devono stare nascosti perché sono di Haiti e quindi clandestini”. Arriva la sera, cena a Las Mariposas e poi, dopo qualche chiacchera con gli altri ospiti si va a nanna. Domani si torna al mare.

Dopo avere pranzato, mio marito mi chiede di andare a fare una passeggiata. “cara, ho capito perché siamo venuti qui in questo paradiso, tutto è bellissimo, però, c’è una povertà spaventosa e colpisce i bambini. Ora ho capito l’importanza del sostegno a distanza, di come fai molto con i tuoi soldi. Regali un po’ di speranza a un bambino e alla sua famiglia. Grazie per avermi fatto capire tutto questo”, mi scende una lacrima e lo abbraccio. “Ho parlato con Domenico, mi ha

Chi fosse interessato a partecipare al viaggio solidale in Burki-na Faso a Ottobre 2015 è pregato di con-tattare il nostro ufficio tramite telefono

02.66040062 oppure email: [email protected]

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Un nuovo pozzo in Burkina Faso grazie a Reach Italia, le fotoIl Burkina Faso può contare su un nuovo pozzo d’acqua po-tabile, ciò grazie alla collaborazione tra Reach Italia Onlus e l’associazione dei mercati ambulanti di Milano.

Assieme a loro sabbiamo organizzato una fiera di bancarel-le nel pieno centro di Milano, in Corso Europa, nei pressi di Piazza San Babila. Presenti molti stand e grazie all’acquisto alle bancarelle è stato possibile contribuire a migliorare le condizioni di uno dei paesi più poveri del mondo.

Un bellissimo evento in cui siamo riusciti ad accomunare la voglia di provare sapori di prodotti provenienti da tutta Italia assieme alla solidarietà.

DALL’AFRICA

La scuola di Gorom chiede aiuto, la sig.ra Maddalena risponde presenteLa sig.ra Maddalena festeggia l’ar-rivo all’età del pensionamento deci-dendo di regalare a chi ha bisogno piuttosto che ricevere regali

La richiesta di aiuto da parte della scuola centrale di Gorom non è caduta nel vuoto. L’appello fatto attra-verso l’ufficio di coordinamento Reach Italia ha supe-rato i confini del Burkina Faso ed è arrivato al cuore di un generoso donatore italiano. Nello stesso momento in cui la scuola affrontava un impellente bisogno di manutenzione, una gentile signora italiana festeggia-va l’arrivo all’età del pensionamento condividendo con i suoi amici un pensiero generoso: piuttosto che rice-vere dei regali, meglio regalare a chi ha bisogno.

Essendo sostenitrice di un bambino che frequenta la scuola di Gorom, la signora Maddalena ha scelto di accogliere questa richiesta d’aiuto e di dare il suo con-tributo. Pur provvedendo già ai bisogni di un bambino garantendogli il diritto alla scuola, al cibo e assisten-za sanitaria, non è rimasta insensibile alla necessità dell’intera scuola di Gorom. Con i soldi raccolti dalla signora Maddalena, la scuola ha potuto acquistare il materiale per la costruzione di novantaquattro lava-gne giganti, tre tavoli pieghevoli e due armadi per ar-chivio dei documenti scolastici.In Africa s’avverte spesso la mancanza di aule adatte al numero di allievi che le frequentano, di una biblio-teca, di spazi recintati per la sicurezza degli alunni, ecc. Le sfide che ci stanno davanti sono ancora tan-te, tuttavia speriamo vivamente nella generosità delle persone sensibili alle condizioni dei paesi più poveri del mondo.

Vogliamo ringraziare in questo modo la signora Mad-dalena per la sua generosità e rassicurarvi che faccia-mo tutto il possibile affinché i bambini presi in carico tramite il sostegno a distanza possano beneficiare al meglio di questo grandissimo dono che è la scuola.

Adama Badolo, coordinatore progetto Burkina FasoGorom, il materiale acquistato per i lavori di manutenzione

Grazie a questa iniziativa è stato possibile la realizzazione di un pozzo di acqua potabile che ha permesso il migliora-mento della vita per molte persone e molti bambiniL’acqua è vita, e la nostra organizzazione lavora con VOI per realizzare una rivoluzione: portare la vita dove non c’è.

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Reach Italia e quella speranza che si chiama istruzione: ecco la scuola KagasunzuUn bambino rwandese, sostenuto da Reach Italia, racconta la sua scuola

La mia scuola si chiama Kagasunzu, si trova nel distretto Nyarugenge, nella città di Kigali, in Rwanda è sia materna che elementare, è formata da più sezioni. Gli impiegati sono ventisei: ventitre sono insegnanti poi c’è un dirigente scola-stico, un segretario e un contabile.

Le aule scolastiche sono diciotto, inclusa la biblioteca. I corsi iniziano la mattina alle sette. A mezzogiorno abbiamo un’ora e mezza di pausa pranzo, poi continuiamo a studiare.La scuola materna Kagasunzu accoglie i bambini tra 4 e 6 anni divisi in tre classi in base alla loro età. I bambini im-parano a fare i conti, a scrivere e a cantare utilizzando del materiale specifico propedeutico che amano tanto.

La scuola elementare prevede sei anni di studi in cui ci pre-pariamo in matematica, scienze sociali, inglese, francese e kinyarwanda (la lingua ruandese), religione, educa-zione politica e quant’altro. La nostra scuola è la più considerata nella nostra regione. Lo scorso anno, nel 2013, lo studente che ha finito con il miglior voto l’esame nazionale nel distretto Nyarugenge proveni-va dalla nostra scuola e faceva parte del progetto di sostegno a distanza di Reach Italia. È stata un’occa-sione di grande orgoglio per tutta la scuola e in spe-ciale per gli studenti sostenuti tramite Reach Italia.Il tempo dedicato al sociale e allo svago è anch’esso importante per crescere insieme alle proprie fami-glie, per socializzare con gli insegnanti e stringere amicizie tra di noi. Siamo convinti che tramite il ri-

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Con il progetto Mangio Anch’IO, REACH ITALIA garantisce 1 milione di pasti ogni anno scola-stico ai bambini che frequentano le scuole in Africa. Il cibo è un diritto di TUTTI!

Da 25 anni Reach Italia si impegna a garantire ai bambini dell’Africa i propri diritti attraverso il sostegno a distanza e ai progetti di coopera-zione internazionale allo sviluppo

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spetto e la disciplina riusciremo a raggiungere il traguardo che ognuno di noi sogna.Per me Reach Italia è un buon amico e un parente che ha un pensiero costante per me e s’impegna concretamente per la

mia educazione. Non ho paura di affrontare il futuro perché qualcuno sta pagando le spese per la mia scolarizzazione e per il materiale scolastico che ricevo. Non sono più un bam-bino orfano e vulnerabile perché sono un fortunato parente di Reach Italia, che si occupa del sostegno diretto alla mia scuola. Ho la speranza che domani i miei sogni diverranno realtà.

Cari sostenitori, siamo molto riconoscenti per l’aiuto che ri-ceviamo ogni mese da parte vostra, che ci permette di fre-quentare la scuola e beneficiare anche dell’assicurazione medica e del cibo. Grazie al Vostro sostegno c’é speranza per il nostro futuro.

Gabrielle,scuola elementare Kagasunzu, Rwanda

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REACH ITALIA ONLUS

missione bambini

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Con il progetto SOS Scuola, REACH ITALIA sponsorizza lavori di manutenzione e messa in sicurezza degli edifici scolastici per il buon svolgimento del processo educativo.

Tutti i bambini hanno il diritto di studiare e formarsi in tutta sicurezza.

Con Reach Italia LA SCUOLA E’ UN REGALO PER LA VITA!

DALL’AFRICAIl sostegno a distanza in Rwanda: una speranza contro la malnutrizione e le malattieCirca 600 bambini sostenuti da Re-ach Italia hanno completato il ciclo scolastico medio, l’istruzione può “salvare” la vitaIn Rwanda c’è una battaglia continua contro le malattie, non ci sono informazioni precise in merito all’indice di crescita dell’in-fezione del virus HIV. Il principale argine al diffondersi dell’HIV è rappresentato dall’impegno delle ong in prima linea per aiu-tare uno dei paesi più poveri del mondo come il Rwanda.

Tra questi soggetti si annovera anche Reach Italia, associazio-ne alla quale va la mia speciale gratitudine. Il partenariato di Reach Italia con Adra Rwanda ha come mission il miglioramen-to della vita sociale dei bambini attraverso l’educazione, garan-tendo la fornitura di materiale scolastico e l’assistenza sanitaria anche per i bambini orfani e per i più vulnerabili. Ci sono circa 600 fanciulli aiutati attraverso Reach Italia che hanno comple-tato il ciclo scolastico medio. Essi ringraziano di cuore l’orga-nizzazione per aver loro offerto la speranza che si possa ancora crescere bene, che è possibile fare qualcosa per migliorare la propria comunità.

Tanti bambini hanno anche migliorato il proprio rendimento scolastico apprezzando la possibilità di poter studiare e arric-chire la propria personalità. Il Rwanda ha dinamiche sociali molto complesse, ci sono varie tipologie di bambini in difficoltà: quelli che vivono in “case famiglia” gestite da bambini (autoge-stite), in case di cura, o in strada, in strutture specializzate, in conflitto con la legge, che hanno subito abusi sessuali, bambini lavoratori, affetti dall’AIDS/HIV, figli di mamme detenute o di famiglie molto bisognose, rifugiati e profughi, figli di mamme single, bambine che si sono sposate prematuramente. Tanti figli di famiglie povere hanno migliorato la loro vita attraverso il sostegno a distanza.

Ricevendo un supporto per l’accesso all’educazione, le famiglie sono riuscite a risparmiare per l’acqui-sto di piccoli animali utili per la sopravvivenza, ma tanti bambini ancora restano malnutriti. A nome di tutti i ragazzi sostenuti a distanza, voglio esprimere il nostro ringraziamento per il supporto economico che mese dopo mese riceviamo attraverso l’asso-ciazione Reach Italia.

Aurea Kagwesage, coordinatrice ADRA Rwanda

La varicella alla scuola di Sion, tempestivo l’impegno di Reach ItaliaReach Italia si è fatta carico delle spese mediche, così il fenomeno è stato circoscrittoLa scuola di Sion, come altre del Comune di Nossombougou nel Mali, è stata colpita da un’epidemia di varicella, che ha messo ko una trentina di studenti.

Il fenomeno è stato circoscritto grazie all’intervento rapido del-le autorità sanitarie e all’impegno di Reach Italia, che si è fatta carico delle spese mediche per tutti i nostri bambini malati. Il sostegno a distanza prevede anche un programma preciso di cure sanitarie a cui si sottopongono tutti gli studenti.

Fadiala Dembele, coordinatore Reach Mali

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Doni specialiper i bambini del MaliIl sostegno a distanza è una grande speranza, Reach Italia in Mali s’im-pegna per combattere la dispersione scolastica

Dalle nostre parti il sostegno a distanza è percepito come una grande speranza. Tutti i bambini nelle scuole sognano di ricevere il sostegno a distanza per avere la garanzia della scolarizzazione. Sono inoltre fondamentali l’integrazione alimentare e l’assisten-za sanitaria che Reach Italia Mali mette in campo nel programma di sostegno a distanza. Nello scorso anno scolastico, 2013/14, qualche bambino ha potuto ricevere da parte del proprio so-stenitore a distanza, dei doni oltre al sostegno economico che permette loro di frequentare la scuola. Questi regali puntano a facilitare il trasporto dei bambini a scuola, migliorare il loro vestiario e, perché no, offrire loro dei giochi o altri articoli che rendono la loro vita un po’ più bella.

Tantissimi bambini hanno bisogno di aiuto mentre i sostenitori disponibili sono sempre di meno. Desidereremmo un aumento del numero dei nostri alunni sostenuti a distanza perché in molti non riescono ad accedere all’istruzione.

I casi di abbandono scolastico avvengono principalmente per il continuo trasferimento delle famiglie. La maggior parte dei ge-nitori sono senza un domicilio fisso, i padri si sposano giornal-mente da cantiere a cantiere per guadagnarsi il pane. La nostra realtà è impegnata costantemente in campagne di sensibilizza-zione rivolte ai genitori in modo da ridurre sempre di più il tasso di abbandono.

Una storia molto significativa è quella di Drissa Fassoun Cou-libaly, che stava per abbandonare la scuola perché suo padre ha iniziato a soffrire d’ipertensione arteriosa, ed essendo di età avanzata, non è più in grado di lavorare. È molto importante per noi che i ragazzi possano ottenere il diploma, dunque cerchiamo di stare vicini alle famiglie e incoraggiarle affinché possano per-mettere ai figli di andare a scuola, nonostante le difficoltà incon-trate. Anche Moussa Malik Konare è a rischio abbandono perché

Tutti gli articoli della sezione Dall’Africa sono stati tradotti cercando di mantenere la forma e l’autenticità dell’originale ricevuto dai nostri collaboratori in Africa

la sua famiglia ha bisogno di un aiuto per l’agricoltura e suo padre desidera poter contare sulla sua presenza. I genitori di questi bambini e ragazzi non hanno mai avuto modo di studiare e difficilmente riescono a capire quanto sia importante l’istruzio-ne. Noi facciamo tutti gli sforzi possibili per far comprendere che la qualità della vita può cambiare anche grazie alla preparazione culturale dei ragazzi, che leggere e scrivere può essere di fonda-mentale importanza per la loro vita futura.

Una volta finita la scuola, la maggior parte di questi ragazzi tor-neranno ad aiutare la famiglia, ed è giusto così, in una realtà prettamente contadina, ma ciò che loro hanno imparato a scuola potrà fare la differenza nella loro vita da adulti.Chiediamo l’appoggio dei nostri cari sostenitori per aiutare tra-mite il sostegno a distanza il nostro fragile Paese che anche oggi conta tantissima gente povera, dove i bambini non riescono an-cora ad usufruire pienamente del diritto allo studio.

Olivier Diarra,Supervisore Reach Mali nel distretto Kolokani

Ad Ottobre nuovo viaggio in Burkina Faso, regalateci tante immagini di bambini feliciLa gioia dei bambini allegri che giocano è sempre un’emozione comprensibile solo per chi la vive, non è descrivibile. Tutti noi so-stenitori riceviamo una o due foto del nostro bambino ogni anno, lui è in piedi che ci guarda, spesso ha il sorriso. Sa che quella foto andrà al suo sostenitore, a colui che gli permette non solo di studiare ma anche di giocare assieme ad altri bambini. Ecco, vorrei che alla foto del bambino in cui si vede che è cresciuto, che sta bene ci fosse anche un’altra testimonianza in cui si possa vedere la sua felicità nel giocare con i suoi amici, compagni di classe! Ad ottobre la responsabile progetti, Manuela Faedda, as-sieme a Sabrina Viaggi e Liana Parvan, partiranno per il Burkina Faso e il Mali a verificare i progetti, la situazione delle scuole a vedere se tutto procede nel modo corretto. Chiederò loro di scat-tare foto ai bambini mentre giocano, mentre si divertono, men-tre sorridono e vivono la loro vita. Chiederò loro di portarci delle immagini che testimonino la loro voglia di vivere, di essere felici e contenti. Certo, saranno molto occupate, avranno poco tempo, ma sono convinto che saranno in grado di accontentarmi e di farci avere delle foto che ci raccontino la felicità! Poi le faremo pubblicare sul sito in modo che tutti noi si possa comprendere al meglio quanto è bello aiutare questi bambini. Manuela, Sabrina, Liana: non deludeteci, ricordatevi di trovare un attimo di tempo per realizzare foto e video che raccontino il sorriso e la gioia di tutti i bambini nelle scuole di Reach Italia.

Giancarlo Stragapede,vicepresidente di Reach Italia

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SOSTEGNO A DISTANZA significa scuola, cibo, assistenza sanitaria, speranza...

La scuola è un regalo per la vita!

SOSTIENI A DISTANZA UN BAMBINO, RITAGLIA QUESTO MODULO E SPEDISCICELO via email all’indirizzo: [email protected] oppure via fax allo 02.66010030

Ti contatteremo al più presto e ti invieremo la carta d’identità con la fotografia del TUO bambino e l’indirizzo per corrispondere direttamente con lui.

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