Q ESTATE VERRÀ - Uilm · 2018. 8. 16. · La cifra totale è divisa in 1,25 miliardi per gli...
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pag. 3Si riaccende lasperanza a Piombino
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Elicotteri in ripresaper Leonardo
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Commessa australiana perFincantieri
QUANDO L'ESTATE VERRÀdi Antonello Di Mario
Occhi puntati su quelli che sarà il programma del governoguidato dall'economista Carlo Cottarelli che porterà ilPaese, tuttora la seconda realtà manifatturiera in Europa,a nuove elezioni politiche. La consultazione in questionepotrebbe molto probabilmente tenersi tra l'ultima decade disettembre e la prima di ottobre. Un altro economista, Leonardo Becchetti, ha indicato sulquotidiano "Avvenire" la prospettiva di un eventuale programma del nuovo esecutivo: "Opportunità ha scritto percreare famiglie e relazioni sociali stabili, partecipazione politica e associativa, creazione di impresa e organizzazionesociale sono dunque gli obiettivi ultimi che le politiche economiche devono perseguire evitando di cadere nella tentazione (o illusione o incubo) di società fatte di cittadini passiviche vivono della dipendenza da sussidi e illusioni di pietrefilosofali macroeconomiche". Luciano Fontana, direttore del Corriere della Sera, è andatooltre: "Tutti i partiti ha sottolineato dovrebbero recuperareun minimo di senso di responsabilità. Ci sono questioni economiche urgenti da affrontare e una legge elettorale da modificare per evitare che le elezioni anticipate riproducano lasituazione paralizzante del 4 marzo. In fondo lo devono atutti gli italiani che assistono smarriti". Il Presidente del Consiglio del prossimo esecutivo ha intesta un concetto ben preciso a cui tiene particolarmente eche sentiremo ripetere più volte quando si rivolgerà alle assemblee di Camera e Senato per chiedere il voto di fiducia:meglio tornare alla crescita riformando l'economia italiana,piuttosto che scegliere il salto nel buio rappresentato daun'uscita dall'euro. Come fare? Innanzitutto, aumentandola produttività, riducendo tutti i costi che un'impresa deveaffrontare e diminuendo il peso della tassazione sul lavoro.Ma per uscire dalla stagnazione e dalla crisi che ha colpitol'Italia, Carlo Cottarelli non si fa sconti: "Non illudiamoci ha spiegato in un suo ultimo libro edito da "Feltrinelli", "Isette peccati capitali dell'economia italiana" che il processo di crescita possa essere trascinato da investimentiinfrastrutturali europei. Sarebbe bello, ma non avverrà,anche in presenza di un rinnovato spirito europeo dopo lavittoria di Emmanuel Macron in Francia. Non credo, purtroppo, che quanto si deciderà a livello europeo possaavere dimensioni sufficienti a risollevare l'economia italiana.Dobbiamo cavarcela da soli, per stare in Europa alla paricon altri. Se poi aiuti verranno dall'Europa, tanto meglio".E' bene però che, se il Paese vuole rimanere la secondapotenza manifatturiera in Europa, che la vicenda dell'Ilvatrovi un epilogo positivo prima dell'estate, perché senzal'acciaio nostrano non può crescere l'industria che finora èstata la spina dorsale dell'economia nazionale. Quando l'estate verrà, l'industria, la manifattura e la siderurgia, in particolare, devono ritrovare la giusta centralitànell'azione di governo. Prima che l'ennesima campagnaelettorale abbia inizio.
Periodico di informazione quindicinale della Uilm nazionale Redazione : Corso Trieste, 36 00198 Roma Iscrizione presso la Cancelleria del Tribunale civile di Roma n° 413 / 2010 del 21ottobre 2010 DIRETTORE POLITICO: Rocco PalombellaDIRETTORE RESPONSABILE: Antonio Giulio Di Mario PROGETTO GRAFICO ED IMPAGINAZIONE: Lucia Pinto
nn°° 10 10 2018201831 maggioa n n o n o n oa n n o n o n o
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ee ddii FFCCAAdi Rocco Palombella(articolo in seconda pagina)
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Il futuro di Ilva e di Fcadi Rocco Palombella
MMai come ora c’è bisogno di un’economia
forte che regga su un’adeguata politica industriale.In questo senso, a brevetermine, occorre puntaresul consolidamento delsettore manifatturiero cheper noi significa, solo perfare un esempio, la prospettiva nazionale perquanto riguarda la siderurgia e l’auto.
SSono queste le voci urgenti che abbisogna
no di un futuro certo. Solocosì si può sostenere laeconomia in una fase incui la crescita globale comincia a rallentare e dovenel primo trimestre di quest’anno si sono registratisegni di rallentamento inEuropa e difficoltà della ripresa in Italia. E’ necessario, nel più grande grupposiderurgico italiano, tutelare i livelli occupazionali,quelli produttivi, le azioni afavore del risanamentoambientale.
PProprio le prime duevoci, succitate, rela
tive al negoziato con ilmanagement di Am InvestCo Italy, finora destinataa rilevare il gruppo siderurgico in questione, ci lasciano perplessi. Non sicapisce come si potrà arrivare a una produzioneannua di circa otto milionidi acciaio liquido e diecimilioni di tonnellate “dispedito” con quasi quattromila lavoratori in meno.È bene ricordare i puntisalienti del piano industriale di Arcelor Mittal anoi presentato. Circa 2,4miliardi di euro di investimenti nei prossimi 7 anni.Sono i numeri del pianoindustriale Ilva 2018 2024di Arcelor Mittal, capocordata del gruppo Am Investco, a Fim Fiom e Uilmsu cui proseguirà il con
fronto nei prossimi mesi eutile ad avviare la seconda fase di trattativasito per sito. La cifra totaleè divisa in 1,25 miliardiper gli investimenti industriali e 1,15 miliardi perquelli ambientali. L’obiettivo riconfermato da Mittald’altra parte è quello di arrivare a produrre, al piùtardi entro l’agosto del2023, una volta riattivatol’Altoforno 5, chiuso il 2 erealizzato il piano ambientale, 8 milioni di tonnellateche con l’aggiunta di 2,2milioni di tonnellate dibramme e laminati porterebbe la produzione totaledi acciaio grezzo a 10 milioni di tonnellate. Nellaprima fase, invece, in linea con le attuali autorizzazioni ambientali, si stima che entro il 2018 a Taranto si potranno produrre6 Mtpa di acciaio grezzo eil rimanente fabbisogno dibramme/laminati a caldo(HRC) sarà soddisfattocon prodotti provenientida altri stabilimenti ArcelorMittal nonché da fontiesterne. Tra gli investimenti industriali “per ripristinare e migliorare velocemente l’attività” confermate le spese di manutenzione, ammodernamento eautomatizzazione oltre ai240 milioni per il completorifacimento dell’Altoforno5 e ai 60 milioni per laCentrale elettrica. Sotto ilprofilo della strategia, ilpiano industriale di ArcelorMittal prevede il funzionamento a pieno regime ditutte le linee Hdg (Genova, Novi e Taranto) mentre per Genova è allo studio, si legge, un’ipotesi nelcampo dell’export per superare il livello di produzione previsto di 170milatonnellate e la possibilitàdi “sinergie” tra Cornigli
ano (Ilva) eC a n o s s a(AM). E sempre per Genova il pianoprevede altriinvestimentitra cui quello di riconversione di una linea HDG inuna OC Combiline(HDG3, 20 milioni dieuro). Non possiamo checontinuare, fino all’ultimominuto disponibile, a lavorare per giungere con AmInvestCo Italy ad un accordo sindacale chepossa davvero assicurarefuturo alla più grandeazienda italiana della siderurgia.
NNoi non possiamo cheagire con responsabi
lità, modificando quel piano industriale, sostenendola forza lavoro esistente eil rilancio produttivo. Ricercando su queste basiun accordo positivo chesoddisfi le parti e che garantisca il futuro dell’Ilva ela prospettiva per le famiglie dei 20mila lavoratoridiretti e dell’indotto.
PPer quanto riguarda ilsettore dell’auto, in
vece, ci aspettiamo buonenuove dai contenuti delpiano industriale che l’Addel gruppo Fca esporràdomani. Negli ultimi anni,attraverso accordi sindacali molto importanti e talvolta sofferti, in FCA siamo riusciti a difenderel’occupazione e a ridurrefortemente l’utilizzo degliammortizzatori sociali. Ora la nostra ambizione è diproseguire su questa strada per conseguire la saturazione di tutti gli stabilimenti italiani e il pienoimpiego di tutti i lavoratori.Nel 2013 le ore di cassaintegrazione e di solidarietà spiega il sindacalista ammontavano com
plessivamente a 32 milioni, per passare a 14 milioni nel 2015 e a poco piùdi 4 milioni nei primi 9mesi del 2017. Nel frattempo l’occupazione nonsolo è stata salvaguardata, ma è addirittura aumentata: a parità di perimetro, vale a dire al netto di Ferrari e della realtàdell’editoria nel frattempouscite dal Gruppo in senso tecnico, i dipendenti diFCA nel 2013 erano65.300 mentre oggi sono66.200, a cui si aggiungono circa 2.000 interinaliche speriamo di riuscire astabilizzare quanto prima;peraltro si tratta di un’occupazione di qualità poiché quasi completamentea tempo indeterminato.
LLa nostra sfida è quelladi proseguire con que
sta azione di rilancio anche con il nuovo preannunciato piano industriale.
EE ’’ bene ricordare chein Ilva, a Taranto, sia
mo la prima organizzazione in termini di iscritti ecome numero di Rsu. Nelsettore auto godiamo diottima salute. In FcaCnhsiamo la prima organizzazione sia in termini diiscritti che di Rsa. Eccezionali sono stati propriogli ultimi risultati nelle elezioni delle Rsa dove continuiamo a incrementare ilnostro primato. In ordinedi tempo: Cassino, Mirafiori, Maserati, Melfi, Ferrari e Magneti Marelli.
DDati oggettivi che cirendono forti e ci cari
cano di responsabilità nell’esercizio dell’azione sindacale.
(foto Rosa Pugliese)
“We are proud to announceour expansion in the European Market with the acquisition of Steel Facilities inPiombino, Tuscany Province, Italy”Con questo tweet il gruppo si
derurgico JSW Steel ha an
nunciato, lo scorso 19 mag
gio, di aver raggiunto un ac
cordo per l’acquisizione delle
acciaieria di Piombino dal
gruppo algerino CevitalAferpi.
In realtà, la firma del contratto
di cessione è avvenuta nella
notte tra il 17 ed il 18 maggio
dopo una lunga trattativa che
si era protratta per diversi
mesi e che in alcuni momenti
ha registrato brusche frenate,
al limite della rottura.
Il closing dell’operazione è at
teso entro la prima metà del
mese di giugno: il gruppo gui
dato da Sajjan Jindal pagherà
una cifra complessiva di circa
90 milioni di euro.
Il Governo e la Regione Toscana, per facilitare la chiusura
della trattativa, hanno messo a disposizione complessivi 45
milioni (per innovazione e riconversione ambientale), ulteriori
50 milioni provenienti dell’Accordo di Programma, per le bo
nifiche, e circa 100 milioni sull’energia per i certificati bianchi.
Sembrerebbe essere ormai storia passata la disastrosa
esperienza della gestione algerina, durata circa 3 anni, che
ha visto disattendere gli impegni assunti, dopo l’acquisizione
nel giugno 2015 dell’ex sito di Lucchini in A.S., per la realiz
zazione del polo integrato siderurgicologisticoagroa
limentare sull’area industriale e portuale di Piombino; ma,
soprattutto, fatto svanire il sogno di rivedere la ripresa della
produzione di acciaio colato. A tutto questo occorre aggiun
gere che, durante quest’ultimo lasso di tempo, non ci sono
stanti interventi adeguanti per la manutenzione dei treni di
laminazione, la produzione è proseguita a singhiozzo per la
scarsa liquidità della società per l’acquisto di materie prime
con la conseguente perdita di quote di mercato ed un danno
di immagine dello storico brand della ex Lucchini ricono
sciuto, in particolare, per l’affidabilità delle produzione delle
rotaie ferroviarie.
Solo nel giugno 2017 il Ministero dello Sviluppo Economico
ha preso atto della situazione ed ha deciso di prolungare la
sorveglianza dell’Amministrazione Straordinaria, oltre i 2
anni previsti dalla legge, ed
ha “costretto” Cevital a tro
vare un altro investitore che
subentrasse nella gestione.
E quindi, oggi, la storica ac
ciaieria piombinese ed i suoi
2000 lavoratori si trovano ad
affrontare con Jindal una nu
ova fase, dopo quella della
vissuta con Lucchini, Sever
stal, dell’Amministrazione Stra
ordinaria ed infine quella con
la Cevital.
JWS Steel può rappresentare
una vera opportunità di rilan
cio del sito piombinese, per le
attuali favorevoli condizioni di
mercato, per la necessità del
gruppo indiano di avere ac
cesso al mercato siderurgico
italiano e per le capacità tec
nologiche realmente posse
dute (rispetto al precedente
investitore) per la ripresa della
produzione di acciaio colato.
La multinazionale con sede a
Mumbai, è presente, nei set
tori dell’Energia, Infrastrutture e Cemento; per quanto ri
guarda il settore acciaio, il gruppo dispone di una capacità
produttiva di 18 milioni di tonnellate di acciaio annue (nel
2016 sono state prodotte circa 15 milioni di tonnellate posi
zionandosi al 21° posto nella classifica mondiale, fonte
World Steel Association).
L’annunciato Piano industriale di JSW Steel, in occasione
dell’incontro del 24 maggio scorso presso il Ministero dello
Sviluppo Economico, richiederà un investimento di almeno
1 miliardo per la rimessa in marcia dei treni di laminazione,
la progettazione e realizzazione dei 3 forni elettrici, alimentati
a rottame e preridotto, le infrastrutture portuali ed energeti
che prevista entro 4 anni. Troppi anni, a nostro avviso, per
un fabbrica ed i suoi lavoratori stremati da un uso massiccio
di ammortizzatori sociali e dalla mancata realizzazione di un
rilancio complessivo del territorio.
Noi continueremo a fare la nostra parte, vigilando, anche
questa volta, sulla realizzazione del nuovo progetto, met
tendo in campo tutte le iniziative necessarie affinché si ri
spettino i tempi previsti e si facciano gli investimenti
dichiarati; iniziative che hanno visto sempre il pieno soste
gno di tutta la cittadinanza di Piombino e delle Comunità
della Val di Cornia che credono ancora, dopo oltre cento
anni di storia, in un futuro legato all’acciaio.
CCoonn JJiinnddaall aa PPiioommbbiinnoo ssii rr iiaacccceennddee llaa ssppeerraannzzaa
ddii pprroodduurrrree aacccciiaaiioodi Guglielmo Gambardella
(foto Guglielmo Gambardella)
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Banca Imi non esclude che
Fca in occasione della pre
sentazione del nuovo piano
industriale a cinque anni, il
prossimo primo giugno a Ba
locco, possa annunciare
qualche alleanza strategica
con altri gruppi automobili
stici o con società industriali
oggi attivi nello sviluppo di
autovetture a guida auto
noma.
Un'ipotesi che il broker a
vanza dopo le indiscrezioni
riportate da Bloomberg se
condo cui Fca sarebbe pron
ta ad abbandonare le auto
del mercato di massa in Italia
per concentrare la produ
zione italiana sulle auto di fa
scia alta come le Alfa Romeo
e i suv a marchio Maserati e
Jeep, portando invece al
l'estero Panda e Punto. La
nuovo strategia, secondo
quanto rivelato da Bloom
berg, dovrebbe essere an
nunciata dal ceo, Sergio
Marchionne, durante la pre
sentazione del nuovo piano
industriale (l'ultimo per il top
manager).
Nello stabilimento di Pomi
gliano verrebbero prodotti
veicoli Alfa e suv Jeep, men
tre a Mirafiori suv Maserati.
La Panda, oggi costruita a
Pomigliano, sarebbe spo
stata in Polonia, secondo
quanto hanno anticipato al
cune fonti che hanno chiesto
di mantenere l'anonimato
perché il progetto non è pub
blico.
"La domanda più importante
riguarda Melfi dove oggi si
fabbrica la Jeep Ranegade e
la Fiat Punto", afferma
Banca Akros che sul titolo
Fca ha lasciato invariato il
target di 25 euro e il giudizio
buy. Akros crede che "Fca si
focalizzerà sui brand di fa
scia premium e Jeep avrà un
ruolo chiave in questo nuovo
sviluppo del business ac
canto a Maserati e Alfa".
Comunque una decisione
definitiva sul piano per l'Italia
non è stata presa e alcuni
dettagli potrebbero ancora
cambiare prima della pre
sentazione a giugno, hanno
precisato le fonti di Bloom
berg. Fca si è rifiutata di
commentare.
"Mentre abbiamo necessità
di avere più informazioni per
capire la fattibilità del piano,
crediamo comunque he la
scelta del gruppo di concen
trare la sua produzione sul
segmento premium sia coe
rente con la sua strategia",
afferma Banca Imi preve
dendo che "il progetto avrà
bisogno di significativi inve
stimenti per la riorganizza
zione degli impianti".
Dal canto suo anche Equita
(hold e target a 21,8 euro) è
convinta che il trasferimento
della capacità produttiva dei
modelli di massa all'estero
per concentrare in Italia la
produzione premium, "alla
luce dell'evoluzione recente
del portafoglio e dell''impo
stazione della strategia degli
ultimi anni, sia una mossa
ragionevole che potrebbe
essere presentata nel busi
ness plan del primo giugno".
Le previsioni Le previsioni in attesa delin attesa del ppiiaannoo FFCCAA
La forza dell’La forza dell’AALL FFAAa Cassinoa Cassino
La presentazione del piano industriale 20182022 è fissata al primo giugno ma già ora, grazie ad alcune indiscrezioni, il polo produttivo cassinate spera di non essere sottoposto a "sacrifici". La testata americana Bloomberg ha infatti anticipato uno dei punti principali del piano industriale che Marchionne presenterà il primogiugno: le auto Fiat di volume verranno prodotte all'estero. Le vetture premium, tra cui l'Alfa Romeo Giulietta,resteranno in Italia.
Un elemento che abbisogna ovviamente di ufficialità ma che renderebbe il sito cassinate uno tra i pochi a nondover rischiare delocalizzazioni. Le indiscrezioni vorrebbero dire "addio" a Mito e Punto. Non solo. «La Pandasarà "costretta" a emigrare in Polonia» continua la testata americana. Ma i cambiamenti potrebbero riguardareanche la nuova Compass, un Suv della Jeep al momento prodotta in Brasile. Una situazione non facile e chenon fa ben sperare, di cui Cassino non potrà di certo gioire. Ma che non intaccherebbe, al momento, i livelli occupazionali locali.
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(foto internet)
Il lavoratore alcentro di una rete di tutele chesia in grado dimigliorare il benessere lavorativo e, quindi, laproduttività delleaziende. E’ questa la sfida di unsindacato moderno. E’ questala sfida che laUil, nazionale ecalabrese, ha deciso di assumere per migliorareil futuro dei propri iscritti e deicittadini che alsindacato si rivolgono. La tematica del benessere organizzativo è stata alcentro di unadue giorni di formazione che si è tenuta a Reggio Calabria.L’appuntamento seminariale è stato organizzato dalle segreterie provinciali e regionali della Uilca, della Uilm, della Feneal Uil e della Uiltrasporti.I lavori, preceduti da un minuto di silenzio per l’improvvisascomparsa del dirigente sindacale della Uil fpl Pino Barillà,sono stati aperti da Vincenzo Crupi, Segretario territorialedella Uilca di Reggio Calabria, e hanno registrato gli interventi di saluto di: Giovanni Villella, Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza della Uiltrasporti; Gabriele Labate,Rls della Uilm; Maurizio Tripepi, Rls Uilca e Alessia Tomaselli, Consulente sicurezza sul lavoro della Feneal di ReggioCalabria; Giuseppe Rizzo, Segretario regionale della Uiltrasporti; Gaetano Tomaselli, Segretario regionale della Fenealuil e Antonio Laurendi, Segretario regionale della Uilm.“Ogni lavoro – ha detto Vincenzo Crupi, Segretario provinciale della Uilca di Reggio Calabria – ha rischi connaturatialla sua natura. Il rischio è la cosa più democratica con laquale, nella veste di sindacalisti e di lavoratori, siamo chiamati a confrontarci quotidianamente. Per questo siamo convinti che sia forte la necessità di formarsi, aggiornarsi,evolvere culturalmente e sindacalmente. Per questo abbiamo scelto di organizzare questa due giorni di approfondimento e abbiamo scelto di farlo a Reggio Calabria perchésiamo convinti che in questa terra sia determinante elevareil livello di sicurezza sui luoghi di lavoro e lavorare per rilanciare la forza produttivadel nostro territorio”.Alla tavola rotonda, che èstata moderata dal giornalista Giovanni Verduci,hanno portato il propriocontributo: Antonio Tropea, Direttore Ance diReggio Calabria; PietroZanini, Direttore del personale dello stabilimentoHitachi di Torre Lupo; Marco Pasini, responsabileformazione della Uilca eSanto Biondo, Segretariogenerale della Uiltrasporticalabrese.
“Troppo spesso – ha dettoSanto Biondo– si parla di sicurezza solosull’onda emotiva di un incidente di particolare rilevanza.Il Paese, invece, deve dotarsi di unastrategia di carattere settoriale che sia ingrado di analizzare i rischidel comparto edi migliorarnegli standard disicurezza”.“Il sindacato –ha concluso Biondo – deve fare un salto diqualità nel con
fronto con le aziende, deve investire in formazione e deveessere in grado di selezionare le migliori risorse al propriointerno al fine di emancipare i lavoratori nel rapporto con ilproprio datore di lavoro. In Calabria, terra dimenticata dallaclasse politica nazionale e locale, questa necessità è ancorapiù forte, ancora più impellente”.Le difficoltà e le potenzialità del settore edile, poi, sono statemesse in evidenza dall’intervento di Antonio Tropea dell’Ance reggina. “E’ importante considerare la sicurezza uninvestimento e non un costo. Il comparto edile prevede lavoripericolosi e usuranti. I lavoratori edili sono dei supereroi eper questo siamo convinti che sia necessario incentivare lebuone pratiche”.Sulle buone prassi aziendali e sulla necessità di una formazione costante, invece, si è soffermato Pietro Zanini, Direttore del personale delle Hitachi di Reggio Calabria. “Stiamocostantemente aggiornando il nostro sito industriale – hadetto Zanini – e lo stiamo facendo per sopportare le sfidedel mercato globale e, come azienda, abbiamo messo alcentro le aspettative dei nostri lavoratori. Siamo convinti, poi,che l’investimento in formazione sia determinante per controllare e limitare il peso degli infortuni”.La necessità di un sindacato che sia in grado di mettere alcentro le necessità delle persone, poi, è stata messa al centro dell’intervento di Marco Pasini, responsabile dell’Ufficioformazione della Uilca.
L’intervento conclusivodella tavola rotonda èstato svolto dall’avvocatoGrazia Maria Delicio, esperta e formatore in materia di benessere organizzativo. “Prevedere, conoscere e prevenire – haconcluso Grazia MariaDelicio – devono esserele basi della nostra azione. In questa materianon c’è norma che possabastare. Serve la responsabilizzazione dei datori dilavoro e dei lavoratori”.
BBENESSEREENESSERE LAVORATIVOLAVORATIVO
EE PRODUTTIVITÀPRODUTTIVITÀ
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Il 2018 segna la ripresa per Leonardo. Il colosso industriale
italiano ha esaminato e approvato all’unanimità i risultati del
primo trimestre 2018: i risultati evidenziano ordini pari a
2.164 milioni di euro, in calo del 18,2% per effetto, in parti
colare, dei significativi ordini acquisiti nel 2017 nell’Aeronau
tica per attività di supporto alla flotta dei velivoli EFA per il
periodo 20172021 e ricavi pari a 2.451 milioni di euro,
+3,8% rispetto al primo trimestre del 2017, in crescita prin
cipalmente per effetto della ripresa degli Elicotteri, il cui dato
del 2017 risentiva del ridotto numero di consegne operate
nel segmento civile.
“I risultati del primo trimestre 2018 sono in linea con le attese
e, come previsto, gli Elicotteri mostrano segnali di ripresa –
ha commentato Alessandro Profumo, Amministratore Dele
gato di Leonardo . Siamo focalizzati sull’esecuzione del
Piano Industriale: abbiamo approvato la creazione di «Leo
nardo International» con l’obiettivo di rafforzare la nostra pre
senza sui mercati esteri, facendo leva sul modello «One
Company», per garantire una presenza unitaria nei confronti
dei clienti e di tutti gli stakeholders”. I risultati del primo tri
mestre risultano sostanzialmente in linea con quelli del cor
rispondente periodo dell’esercizio precedente, riclassificati
per tener conto dell’applicazione a partire dal 1° gennaio
2018 del nuovo principio contabile in materia di ricavi
(IFRS15).
In considerazione dei risultati ottenuti nel primo trimestre del
2018 e delle aspettative per i successivi, si confermano la
Guidance per l’intero anno formulate in sede di predisposi
zione del bilancio al 31 dicembre 2017. L’andamento del
primo trimestre del 2018 evidenzia i primi positivi segnali di
ripresa della Divisione elicotteri a conferma della bontà del
percorso intrapreso e registra un miglioramento di tutti gli in
dicatori rispetto allo stesso periodo dell’esercizio prece
dente, che era peraltro caratterizzato da una performance
non particolarmente brillante dal punto di vista industriale.
Con riferimento agli ordini il primo trimestre evidenzia una
crescita (+33% rispetto al primo trimestre 2017) negli Elicot
teri sulle linee AW109/AW119, AW169 e AW189, a fronte del
decremento nell’Aeronautica attribuibile all’andamento par
ticolarmente positivo nel periodo a confronto. Si segnala,
inoltre, un buon livello di nuovi ordinativi per AW139 negli
Elicotteri.
L’incremento dei ricavi è attribuibile al ridotto numero di con
segne operate nel primo trimestre 2017 nel segmento civile
degli Elicotteri. Il dato delle consegne si riflette anche sul
l’EBITA del settore, che evidenzia un progresso del 56%,
compensato dalla riduzione dell’Elettronica e dello Spazio.
EBIT e Risultato Netto risultano in linea con il 2017.
Il dato di cashflow risulta negativo per € 1.057 milioni, in
linea con la usuale tendenza del Gruppo a registrare signi
ficativi assorbimenti di cassa nei primi trimestri, mentre il
dato del primo trimestre 2017 beneficiava in misura ecce
zionale dell’apporto del contratto EFA Kuwait, con l’incasso
nel trimestre del secondo anticipo.
Il capitale investito netto evidenzia un incremento rispetto al
31 dicembre 2017, per effetto dell’aumento del capitale cir
colante netto, da ricondurre alla già ricordata dinamica sta
gionale dei flussi di cassa.Dal punto di vista commerciale, il
primo trimestre 2018 è stato caratterizzato dall’acquisizione
di alcuni importanti ordini sia nella Divisione Velivoli, tra cui
si cita quello per la fornitura al Ministero della Difesa Nazio
nale della Polonia di ulteriori 4 velivoli M346 Advanced Jet
Trainer che si aggiungono agli 8 già in servizio presso l’Ae
ronautica Militare polacca, sia nella Divisione Aerostrutture,
che ha ricevuto ordini per la fornitura di 100 sezioni di fuso
liera B787 e di 21 fusoliere ATR.
Dal punto di vista produttivo, nel corso del primo trimestre
2018 sono state effettuate consegne pari a 35 sezioni di fu
soliera e 22 stabilizzatori per il programma B787 (nel primo
trimestre 2017 consegnate 35 fusoliere e 20 stabilizzatori),
e 20 fusoliere ATR (10 nel primo trimestre 2017). Per le pro
duzioni C27J è stato completato un velivolo destinato al
l’Aeronautica Mi
litare slovacca.
LLEONARDOEONARDO elicotterielicotteriin ripresain ripresa
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Fra i tre concorrenti nellagara d’appalto da circa 23,5miliardi di euro per la costruzione nove fregate, leofferte dell’italiana Fincantieri e della britannica BAESystems sono state valutate dall’Australian StrategicPolicy Institutecome dotatedi maggiore capacità nellalotta antisommergibili. Tuttavia la terza concorrente,la spagnola Navantia, èstata identificata come l’opzione meno rischiosa, eprobabilmente la meno costosa. Mentre si attende frapoche settimane una decisione fra le tre offerte per ilprogramma detto FutureFrigate, che ha il compito dirinnovare la flotta militareaustraliana, l’Istituto ha valutato le tre offerte in terminidi performance, rischi delprogetto, strategia industriale e costo.Le fregate di classe Fremm(Fregate Europee MultiMissione) della Fincantieri sono descrittecome «un design relativamente nuovoma provato» e ben adatte a un ruolospecifico di lotta antisommergibili. Laclasse Fremm offre il vantaggio di essere già in servizio e quindi di potereessere valutata più rapidamente. Secondo l’Istituto, la FinLa commessa australiana per Fincantiericantieri, «come
grande costruttore di navi militari ecommerciali» che intende costruire lenavi nei cantieri di Adelaide in SouthAustralia, offre probabilmente le maggiori opportunità per l’industria australiana, grazie all’accesso alla sua catenaglobale di forniture. Inoltre la capacitàdegli hangar della classe Fremm , chepossono alloggiare due elicotteri anti
sommergibili Seahawk, èuna delle maggiori attrattivedell’offerta italiana. L’offertadella britannica BAE Systems, il Type 26 GlobalCombat Ship è «il designpiù moderno» ma anchel’opzione meno provata, dato che ancora non è statacompletata neanche un’unità. La novità del Type 26 è«un’arma a due tagli», sostiene il rapporto, e la suaperformance è basata suproiezioni «che necessariamente devono essere guardate con qualche scetticismo». È pertanto l’opzione«più rischiosa» e «possibilmente la più costosa». Laspagnola Novantia ha i benefici dell’esperienza peraver già costruito per la marina australiana tre destroyer di guerra aerea diclasse Hobart, su quali èbasata la sua offerta di fregate F5000, e di aver giàcostituito una forza lavoro
nei cantieri navali di Adelaide. «Le fregate Novantia sono quasi certamentele meno rischiose delle tre offerte dauna prospettiva di rischio di progetto,nel senso che la Novantia può esserein grado di cominciare i lavori in tempirelativamente rapidi», sostiene il rapporto.
La commessaLa commessa
australiana peraustraliana per
FFINCANTIERIINCANTIERI
Una nuova gru sulla banchina Fincantieri, ma solo dopol'acquisizione di un nuovo carico di lavoro. L'economia stabiese dipenderà da un accordo che gli operai speranovenga chiuso al più presto. Si tratta del rinnovo della flottadi traghetti ecologici che dovranno collegare la terrafermacon le isole della Campania e delle altre regioni d'Italia. Lanotizia è emersa nei giomi scorsi durante una riunione informale che si è svolta nelle sale dell'Unione Industriali a cui hanno preso parte i vertici dell'azienda, gli operai ed i sindacati.L'obiettivo è quello di arrivare a una convocazione in Regione per poter discutere e ottenere investimenti che possano assicurare all'impianto di Castellammare lavoro oltre il 2020. Fino ad allora la continuità lavorativa per le tute blu di Castellammare sarà assicurata dalla costruzione della nave militare Lhd e dall realizzazione di due tronconi che inizieranno adessere lavorati nel secondo semestre del 2018 per essere varati nel primo trimestre del 2020.«Alla luce dei limiti evidenziati in termini di aree e di infrastrutture si legge nella nota Rsu si ritiene in dispensabile l'avviourgente di un tavolo di confronto con Regione, Azienda e Autorità Portuale, il tutto per garantire un futuro a questo sito».All'appuntamento con la Regione i sindacati andranno con un documento condiviso da tutti gli operai. Otto punti in cui siparla di investimenti, di interventi strutturali anche in merito all'organizzazione del lavoro con una distribuzione diversa delpersonale (sia operai che impiegati), con un rafforzamento anche a livello dirigenziale e di possibili soluzioni alla crisi stabiese. Sì, perché ciò che gli operai non hanno potuto fare a meno di notare è quell' aumento di ordinativi di traghetti alivello mondiale. La tipologia di nave in cui lo stabilimento stabiese è altamente specializzato. Un naviglio che oggi vienerichiesto in versione ecologica, proprio come quel primo traghetto commissionato dal Canada che vide gli operai stabiesifare da pionieri in una nuova costruzione.
RRIICCHHIIEESSTTAA DDII IINNVVEESSTTIIMMEENNTTII PPEERR II
CCAANNTTIIEERRII DDII CCAASSTTEELLLLAAMMMMAARREE
7
C'è solo un offerente in gara per aggiu
dicarsi la concessione per 25 anni di
Ente Bacini, la società che gestisce i
cinque bacini di carenaggio del porto di
Genova, ma vale per tre.
A rispondere al bando di gara per la pri
vatizzazione di Ente Bacini, che dava
tempo fino al 21 maggio a mezzogiorno
per presentare le offerte, è stata infatti
la cordata fra Fincantieri, San Giorgio
del porto, Amico & Co. Tre "big" della
cantieristica in tutti i settori, dalle co
struzioni alle riparazioni, dalle crociere
e il militare fino ai mega yacht che si
sono alleati per gestire e utilizzare i ba
cini di carenaggio.
La gara, indetta dall'Autorità di sistema
portuale del Mar Ligure Occidentale
(Genova e Savona), prevede l'asse
gnazione per 25 anni.
Il valore complessivo del contratto è di
187 milioni di euro e sono previsti inve
stimenti sulla struttura per 32 milioni, di
cui 11.425.000 a carico dei privati che
si aggiudicheranno la gara.
Il bando prevede anche l'assunzione
degli attuali trenta dipendenti della so
cietà e che sia garantita una quota di
servizio pubblico.
Fincantieri, San Giorgio e Amico & Co.
dovranno costituire una società ad hoc
alla quale dovrebbe essere assegnata
la concessione venticinquennale e in
cui dovrebbero confluire i lavoratori di
Ente Bacini.
EEnnttee BBaacciinnii GGeennoovvaa:: un'offerta per la gestioneun'offerta per la gestione
Dalla Uil metalmeccanici, il segretario ge
novese Antonio Apa (nella foto) , lancia un
appello al governo: istituisca un fondo mi
rato a sostegno delle vittime dell’amianto.
“In questa vacatio “della funzione politica”
si avverte la mancanza di coerenti scelte
dell’azione industriale – scrive Apa –
Quando vengono a mancare investimenti
pubblici e privati a sostegno
della manifattura e infra
strutture materiali e immate
riali, occorre un valido so
stegno economico a favore
di grandi, medie e piccole
imprese, mai come in que
sto momento. In particolare,
penso alla vicenda relativa
alle vittime dell’amianto, che
la legislazione vigente im
pone con risarcimento alle
aziende che hanno eredi
tato il rapporto di lavoro di
altre società, pur in presenza del fatto che le stesse aziende
versino i contributi all’Inail”.
“Bene, in questo contesto – continua il segretario Uilm – è
necessario che il legislatore colmi il divario esistente tra le
vittime risarcite. In fattispecie penso a vicende che hanno
coinvolto aziende quali Fincantieri, Ansaldo, Leonardo, Oli
vetti etc e allo stesso tempo mi preme evidenziare gli innu
merevoli casi di imprese che chiudono e pur in presenza di
accertamenti dell’amianto e
di cause vinte gli eredi non
vengono assolutamente ri
sarciti. In questo modo si
creano disparità tra lavora
tori che vengono tutelati e
chi no, per questo è neces
sario, così come è presente
in altri paesi, che l’Esecu
tivo vari un provvedimento
organico a sostegno delle
vittime dell’amianto per
mettere fine a queste ingiu
ste disparità”.
CCII VVUUOOLLEE UUNN FFOONNDDOO AA SSOOSSTTEEGGNNOO
DDEELLLLEE VVIITTTT IIMMEE DDEELLLL’’AAMMIIAANNTTOO
8
“Circa un anno fa il fondo
britannico Permira ha lan
ciato un'Opa per l'acquisto
di un gruppo di aziende del
settore elettrobiomedicale:
Ebm, Ital Tbs, Crimo Italia,
Mesa Italia, Althea ed
altre, operanti in molte re
gioni italiane con circa
1600 addetti complessivi
di cui quasi 200 in Um
bria”.
“Nei mesi successivi, com
pletato il percorso burocra
tico, le organizzazioni
sindacali dei metalmecca
nici e del commercio
hanno incontrato l'azienda
lo scorso 18 gennaio,
come previsto dalle proce
dure di legge. In quella
sede, in assenza di rassi
curazioni e chiarimenti sui
numeri e gli sviluppi occu
pazionali e organizzativi
dell'operazione, non ab
biamo ritenuto opportuno
sottoscrivere l’accordo con Permira, ri
chiedendo invece la condivisione di un
piano industriale”.
“Per Fim, Fiom, Uilm è fondamentale
infatti il mantenimento di tutti i presidi
territoriali del Gruppo, in particolare
quelli che svolgevano un ruolo direzio
nale nelle singole aziende (come Foli
gno) e che ora, con l'accorpamento,
rischiano di diventare invece periferici”.
“Negli incontri con l'azienda, abbiamo
più volte chiamato il management ad
uscire allo scoperto rispetto alle pro
spettive organizzative ed occupazio
nali, ricevendo però solo risposte
vaghe che rimandano i chiarimenti a
dopo la fusione delle tante aziende
sotto il cappello di Althea, prevista per
il 1° luglio 2018”.
“Riteniamo urgente entrare nel merito
del Piano, visto che negli ultimi mesi si
sono palesate gravi lacune nella nuova
governance a livello orga
nizzativo e nella risposta ai
clienti (per lo più del servi
zio sanitario pubblico) e su
altri aspetti importanti
dell’attività, lacune aggra
vate anche dalle vicende
giudiziarie che hanno inte
ressato alcuni soggetti del
gruppo”.
“Vista l'importanza di que
sta partita che chiama in
causa un settore impor
tante come quello della sa
nità pubblica, riteniamo
non più sufficiente il sem
plice confronto tra le parti,
vista anche la chiusura
aziendale alle richieste dei
lavoratori”.
“Per questo, in vista del
prossimo tavolo già fissato
per il 14 giugno 2018, coin
volgeremo il ministero
dello Sviluppo Economico,
abbiamo proclamato lo
stato di agitazione di tutto
il personale e convocate assemblee in
tutti i luoghi di lavoro”.
“Come Fim, Fiom, Uilm lanciamo un
appello a tutte le Regioni coinvolte af
finché contribuiscano a sostenere un
piano di sviluppo e rilancio reale dei
servizi legati a queste aziende per
scongiurare il rischio che il tutto si ri
duca solo ad una operazione finanzia
ria a scapito dell’occupazione e dei
servizi”.
AALTHEALTHEA, , proclamato proclamato lo stato di lo stato di agitazioneagitazione
«Se non sarà superato il limite del 31
dicembre 2018 all’utilizzo degli ammor
tizzatori sociali, a fine anno in Whir
lpool avremo circa 800 esuberi, di cui
precisamente 623 nelle fabbriche e
169 negli uffici centrali, distribuiti in tutti
i siti italiani con la sola eccezione di
Cassinetta a Varese. E si tratta di una
stima prudenziale, vale a dire conteg
giata al netto di 125 eccedenze che
dovrebbero essere riassorbite attra
verso due operazioni di reindustrializ
zazione a Caserta e a Fabriano». Lo
riferisce Gianluca Ficco, segretario na
zionale Uilm responsabile del settore
degli elettrodomestici. «Whirlpool –
prosegue il sindacalista della Uilm – ha
spiegato di aver investito 516 milioni di
euro dal 2015, che diventeranno quasi
600 entro il 2018 superando le previ
sioni originarie. Tuttavia, alcuni fattori
esterni, quali la contrazione di mercato
in Gran Bretagna e i problemi di cam
bio in Russia e in Turchia, e le riper
cussioni negative
della integrazione
con l’acquisita In
desit di Fabriano hanno determinato
una contrazione delle quote di mercato
e conseguentemente dei volumi pro
duttivi. Ne consegue che per stessa
ammissione aziendale non sarà possi
bile completare entro fine anno il pro
cesso di riassorbimento degli esuberi,
partito nel 2015 con una dura vertenza
e un sofferto accordo sindacale».
SSuu WWHHIIRRLLPPOOOOLLggoovveerrnnoo ddeevvee mmuuoovveerrssii
9
La vertenza Technogym approda a Palazzo Albornoz.Lunedì mattina il sindacoPaolo Lucchi e l’assessoreallo Sviluppo Economico Lorenzo Zammarchi, affiancatidal Capo di gabinetto MatteoMarchi, hanno incontratouna rappresentativa sindacale, guidata dai segretariconfederali (Silla Bucci per laCgil, Filippo Pieri per la Cisl,Marcello Borghetti per la Uil)e composta dai responsabilidi categoria e dai rappresentanti della Rsu aziendale. Asollecitare l’incontro erastata la stessa amministrazione comunale."Technogym spiegano ilsindaco Lucchi e l’assessoreZammarchi (nella foto inalto) è una delle aziendepiù importanti del nostro territorio, non solo per dimensioni, e per quantità di donneed uomini occupati, ma anche perché contribuisce a
trasmettere unaparte della nostraimmagine di areacaratterizzata dabenessere, equilibrio sociale, dinamicità imprenditoriale. Per questoab biamo chiestoai rappresentantidei lavoratori dipoterli incontrare,con l’obiettivo di raccogliereinformazioni su di una vertenza che loro stessi definiscono “non normale”, perchérichiama in campo non sologli elementi più classici dellacontrattazione aziendale (premi, flessibilità e straordinari),ma soprattutto la dimensionedei rapporti tra rappresentanti dei lavoratori e rappresentanti dell’impresa, in unambito nel quale è necessario riconoscere fino in fondola legittimità dei rispettiviruoli. Per parte nostra, ci si
amo assunti l’impegno di avviare una linea di dialogoanche con l’impresa, garantendo sin d’ora la “non estraneità” dell’amministrazionecomunale da una vertenzache ci chiama direttamentein campo”.Dal canto loro, FimCisl,FiomCgil, UilUilm insiemealla Rsu Technogym, hannoringraziato l'amministrazionecomunale per l'interessamento manifestato, sottolineando "la preoccupazione peruna vertenza aziendale dove
emergono elementi di forteincoerenza , fra gli atteggiamenti interni a sfavore deipropri dipendenti e l'immagine esterna che si vuolerappresentare". Hanno auspicato anche "che, si possano costruire le condizioniper la ripresa del negoziatosapendo che il tema dellevere relazioni sindacali e diuna condivisa partecipazione, anche nella gestionedell'organizzazione del lavoro, non sono per noi elementi di discussione eludibili".
La vertenzaLa vertenzaTechnogym Technogym approda approda a Palazzoa PalazzoAlbornoz:Albornoz:SISI APREAPRE UNAUNA LINEALINEA DIDI DIALOGODIALOGO
LLAA MARCIAMARCIA
““no no rifiutirifiuti””
ADAD AATESSATESSACirca duemila partecipanti (queste le stime, dei partecipanti alla marcia ambientale partita nella zona industriale di Atessalo scorso 19 maggio) per contrastare i progetti di due nuovi insediamenti di impianti per rifiuti ospedalieri e speciali pericolosi.Corteo aperto da un auto elettrica. Partecipano una quarantina di sindaci del comprensorio ambientalisti sindacati parrocchiee studenti. Presente anche il sottosegretario Abruzzo Mario Mazzocca che dice non sussistono le condizioni per insediarei due nuovi impianti rifiuti. proseguire sulla strada del distretto industriale produttivo. «Siamo contro i previsti due nuovi impianti della Di Nizo e Ciaf. Questa valle ha già costruito il suo futuro a fatica. No a impatti sconvolgenti e alla rottura dell'equilibrio tra industria turismo e agricoltura di qualità». È quanto sostiene il sindaco di Atessa Giulio Borrelli presente allamarcia pacifica che vede anche la presenza di famiglie e bambini al seguito sui passeggini. Per Nicola Manzi coordinatoreregionale Uilm Abruzzo «nella regione dei parchi non é proponibile una bomba ecologica. Salviamo la nostra provincia ed
evitiamo che un dramma di questo tipo si compia».10
(foto technogym.com)
Cinquecento lavoratori della Jabil Circuit Italia di Marcianise (Caserta) – azienda sorta nell’aprile del 2015dopo aver acquisito lo stabilimento casertano dellaEricsson e attiva nel campo dell’innovazione, dellasupply chain, dell’advanced engineering e delle soluzioni di manifattura elettronica – sono scesi in stradail 22 maggio per le vie di Napoli per chiedere certezzesul proprio futuro occupazionale. Il corteo, che ha vistoassieme ai lavoratori anche le organizzazioni sindacali, è partito dalla Stazione Centrale e si è direttoverso la sede della Regione Campania al Centro Direzionale. La vertenza va avanti da piu’ di due annidopo l’acquisizione e fusione della Ericsson. Sugli 850dipendenti presenti nel sito casertano, oggi l’aziendadichiara 400 esuberi di cui 200 strutturali, e la stretta sugli ammortizzatori sociali – che scadranno dopo l’estate – rischiadi vanificare gli sforzi e gli impegni legati al piano industriale di riorganizzazione e reindustrializzazione. Infatti lo scorsosettembre alla Jabil è stato aperto un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo e la ricerca, segno di attenzionedella multinazionale per il territorio, ma non sono seguiti investimenti e lavoro per la restante parte produttiva e di riparazione. “Ci aspettiamo dalla Regione un sostegno politico e fattivo, – commenta il leader della Uilm Campania, AntonioAccurso – dopo i provvedimenti che inseriscono Marcianise nel perimetro delle aree di crisi complessa, il governo devefare la sua parte per salvaguardare le 800 famiglie della Jabil e rendere reale la svolta prevista dal piano industriale chedeve garantire una risposta per tutti i lavoratori. La scadenza degli ammortizzatori sociali prevista dal jobs act non puòessere un limite invalicabile in situazioni di emergenza come queste”. I sindacati ed una delegazione di lavoratori al termine della manifestazione sono stati ricevuti in Regione dagli assessori alle Attivita’ Produttive Lepore ed al Lavoro Palmeri che hanno spiegato di aver per tempo inserito Marcianise nelle aree di crisi complessa e nelle Zes.
Il sindacato Uilm ha fatto sapere di aver ricevuto "molte lamentele da parte di lavoratori della Kme che ci esprimonola loro contrarietà per la decisione presa dalla Cassa di Risparmio di Lucca di chiudere lo sportello di Fornaci di Bargaall'interno dello stabilimento"."Dopo la decisione di KME di chiudere l'entrata storica inmezzo al paese hanno aggunto da Uilm ingresso dovecentinaia di lavoratori transitavano giornalmente, oggi glistessi si vedono privareanche della banca interna".Secondo Uilm "questa filiale èun pezzo di storia della fabbrica e di Fornaci di Barga,dove nel corso degli anni tantissimi lavoratori hanno depositato i propri risparmi eeffettuato le proprie operazioni bancarie, una clientelamolto affezionata che hamantenuto il proprio contocorrente anche dopo il raggiungimento della pensione"."Crediamo che la scelta di Kme di chiudere il cancello principale e della banca di chiudere lo sportello siano sbagliatee da rivedere. Per quanto riguarda la decisione della bancasi va a togliere un servizio e una comodità che se vienemeno potrebbe far prendere ai lavoratori scelte diversecome quella di togliere il proprio conto corrente e portarlo inun'altra banca concorrente. La stessa strada la potrebbero
percorrere anche molti pensionati che negli anni sono restatiaffezionati clienti, tra cui tanti di loro non sono residenti aFornaci ma provenienti da paesi limitrofi. Inoltre la locationdella banca fa sì che ci sia molto passaggio che aiuta le attività commerciali situate nelle sue vicinanze"."Invece per quanto riguarda l'ingresso principale chiusoormai da qualche anno, come RSU UILM ne richiediamol'apertura. E' da mesi che denunciamo all'azienda una ca
renza di posti auto vicino aidue parcheggi adiacenti allanuova entrata che sono giornalmente pieni, creando problemi ai dipendenti chedevono così parcheggiare lapropria auto distante dall'ingresso. Riaprire lo storicocancello dando la possibilitàai lavoratori di alcuni reparti dipoter passare sia in entratache in uscita dei turni dallavecchia entrata darebbe l'op
portunità di parcheggiare la propria auto nel Piazzale DonGiovanni Minzoni (Piazzale della chiesa) più vicino e più comodo, risolvendo così un annoso problema". In conclusione: "Chiediamo quindi a Kme e alla Cassa di risparmio di Lucca di tornare sui propri passi e di rivedere leproprie posizioni: riaprire lo storico portone risolverebbe ilproblema del parcheggio, tenere aperto lo sportello vorrebbedire dare un miglior servizio ad una intera comunità".
SSbbaaggll iiaattoo cchhiiuuddeerree
la banca dentro la la banca dentro la KKMEME
Impegni per Impegni per JJAABBIILL
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Sabato 4 oppure sabato 11 agosto 2018: potrebbe essereuna di queste, la data corrispondente al giorno in cui verràrealizzato l'ultimo modello della Fiat Punto nello stabilimentoFiat Chrysler Automobiles di Melfi. Si tratta di un'ipotesi, naturalmente, che comunque circola fra gli addetti ai lavorinella piana industriale di San Nicola di Melfi, mentre è iniziato il conto alla rovescia che scandisce l’uscita di scenadella Punto. La storica vettura Fiat considerata da tempo afine ciclo potrebbe in realtà essere messa in pensioneanche prima, ma in ambito sindacale si continua a ritenereche l’azienda «potrebbe sfruttare fino all'ultimo la concessione per la produzione da parte della motorizzazione, inscadenza ad agosto».Nessuna comunicazione relativa ad eventuali interruzionidella produzione, del resto, è arrivata in questi giorni ai la
voratori dipendenti e collegati al ciclo produttivo della Punto.Per ora, insomma, si lavora regolarmente. L’ultimo giornoutile per la realizzazione del vecchio modello in base alleprevisioni delle organizzazioni di categoria diventa quindisabato 11 agosto, dal momento che dal giorno successivo efino al 2 settembre lo stabilimento lucano della Fca resteràchiuso per le ferie estive al pari delle altre fabbriche delgruppo. Ma la produzione potrebbe essere interrotta ancheil sabato precedente, 4 agosto. Vedremo, quello che avverrànelle prossime settimane, in attesa, tra l’altro, del primo giugno: giorno in cui sono in programma le dichiarazioni dell’amministratore delegato della Fca sul piano industriale delgruppo Fca per il prossimo triennio. In ballo, c’è anche e soprattutto il futuro dello stabilimento di Melfi.
LL’’uull tt iimmaa PPuunnttoo aa MMEELLFFII
Leggeri e sostenibili. Così dovranno essere i nuovi veicolicommerciali Piaggio, prodotti grazie alla nuova partnershipstretta con la cinese Foton Motor. È stata ufficializzata lafirma del contratto tra i due produttori per “la realizzazionedi soluzioni innovative per il mercato dei veicoli commercialileggeri“. In questo modo, il presidente e amministratore delegato di Piaggio, Roberto Colaninno, e il vice presidente diFoton Motor Group e presidente di Foton International,Chang Rui (nella foto in basso), hanno dato seguito agli accordi preliminari sottoscritti a settembre. Un’alleanza chescuote il mercato, visto che parliamo del leader europeo nel
settore delledue ruote edel più grande produttoredi veicoli commerciali in Cina. Il gruppoPiaggio ha venduto nel mondo oltre 170mi
la veicoli commerciali nel 2017. Mentre Foton ha chiuso il2017 con un fatturato di circa 51,7 miliardi di yuan (pari acirca 6,8 miliardi di euro). Per il momento però, come annunciato già a metà aprile nel corso dell’assemblea degliazionisti dallo stesso presidente Colaninno, i prodotti nonverranno venduti sul mercato cinese ma solo europeo.Come dichiarato in una nota congiunta dalle due società,“entro i prossimi due mesi verranno definiti gli allegati tecnici”. La produzione inizierà nel 2019 (tutti i componenti inarrivo dalla Cina saranno assemblati a Pontedera) e i nuovimodelli saranno lanciati sul mercato a partire dal 2020. Previste “differenti tipologie di veicoli in più versioni – si leggesul comunicato ufficiale – mini cabinati e mini van, per rispondere alla crescente domanda di soluzioni per la mobilitàcommerciale particolarmente adatti alle tratte intracity”.
PPIAGGIOIAGGIO in in CCiinnaa
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CCRESCERESCE
LL’’UTILEUTILE
PPIAGGIOIAGGIO
Triplicato l’utile nettoper il gruppo Piaggio,attestatosi a 4 milioni dieuro contro 1,5 milionidello stesso periodo del2017. I ricavi, si leggein una nota, sono statipari a 312, 3 milioni dieuro (+1%) frenati daicambi (a cambi costantila crescita dei ricavi sarebbe stata del 6,7%),l’ebitda di 43,2 milioni(+4,9%) e il risultatooperativo di 14, 5 milioni (+32, 4%). Datimolto positivi, dovuti ingran parte alla globalizzazione. Da gennaio di quest’anno, il Gruppo presieduto da Roberto Colaninno ha vendutocomplessivamente nelmondo 129.700 veicoli,in crescita del 7%(121.200 unità venduteal 31 marzo 2017), e ha
registrato ricavi consolidati per 312,3 milionidi euro. «A livello diaree geografiche ilGruppo ha registratouna forte crescita deivolumi in India (+31%)e Asia Pacific (+11%) –si legge nella nota – risultati che hanno piùche compensato il calodelle vendite registratoin Europa, Medio Oriente e Africa (Emea) enel continente americano (15,1%) principalmente legato ad un
effetto meteo sfavorevole e alla contrazionedel mercato dei veicoli50 centimetri cubici». Nel primo trimestre2018 il Gruppo Piaggioha messo a consuntivoinvestimenti per 22,3milioni di euro (18,3 milioni di euro al 31marzo 2017), mentrel’organico complessivoal 31 marzo 2018 è paria 6.632 dipendenti. I dipendenti italiani delGruppo si attestano a3.435 unità, dato so
stanzialmente stabilerispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio. Per quanto riguarda le“due ruote”, al 31marzo 2018 il Gruppoha venduto nel mondo80.600 veicoli a dueruote (82.500 al 31marzo 2017), per unfatturato netto di 210,1milioni di euro (218,9milioni di euro al 31marzo 2017). «In Europa il Gruppo Piaggioha confermato la lea
dership nel segmentoscooter con una quotadel 23,6% – prosegue ilcomunicato – Rimaneparticolarmente forte lapresenza del Grupponel mercato nordamericano dello scooter, nelquale raggiunge quota24,7% e sul cui territorio il Gruppo Piaggio ègià impegnato a rafforzare ulteriormente lapropria presenza anche nel segmento moto». La Vespa ha incrementato le venditenel mondo di circa il13% rispetto al 31marzo 2017, con unapporto positivo in particolare del mercato indiano, che ha registratoun incremento dei volumi di vendita di oltre il70%.Per i veicoli commerciali, c’è stato «un notevole incremento, convendite per 49.200 veicoli, in aumento del26,7% rispetto alle38.800 unità nel primotrimestre 2017, con unfatturato netto pari a102,2 milioni di euro,+13,3% rispetto ai 90,2milioni di euro al 31marzo 2017».
Si conferma per il 2018una previsione di crescita del Prodotto interno lordo (Pil) dell'1,4% in termini reali.Lo rileva l'Istat nel report sulle prospettivedell'economia italiana,lasciando per il Pil inalterate le stime di novembre. "La domandainterna al netto dellescorte spiega fornirebbe un contributo positivo alla crescita",mentre "l'apporto della
domanda estera nettarisulterebbe nullo"."Le condizioni del mercato del lavoro registreranno un ulteriore miglioramento con un aumento dell'occupazione(+0,8% in termini diunità di lavoro) e unaprogressiva, ma lenta,diminuzione del tassodi disoccupazione (10,8%)". Lo rileva l'Istatnelle "prospettive sull'economia italiana" peril 2018. La quota di chi
cerca lavoro, sottolineal'Istituto, "rimarrà comunque significativamente superiore a quella dell'area euro".Nel corso del 2017 si èconsolidata la fase positiva del mercato dellavoro. Le unità di lavoro sono ulteriormente aumentate (+0,9%) ela disoccupazione è diminuita di 0,5 punti percentuali attestandosiall'11,2%. Sebbene inaumento, il tasso di oc
cupazione si è comunque mantenuto inferio re a quello del target diEuropa 2020 e allamedia europea. Con riferimento alla popolazione nella classe dietà con 2064 anni, nel2017 il tasso di occupazione italiano era del62,3% (67,0% l'obiettivo di Europa 2020 e72,2% il tasso mediodei paesi dell'Unioneeuropea). La crescitadell'occupazione sarà
supportata dall'aumento delle unità dipendenti mentre la contrazionedi quelle indipendentidovrebbe attenuarsi quasi completamente.L'aumento dell'occupazione comporterà siauna crescita del montesalari sia un miglioramento delle retribuzioniper dipendente che segneranno una forte accelerazione (+1,4%) rispetto all'anno precedente.
CONFERMATE LEPREVISIONI
DEL PIL
13
Nei prossimi mesi è prevista una graduale risalita dell'inflazione versol'1% mentre una più accentuata accelerazioneè attesa nei mesi finalidell'anno. È quanto stima l'Istat nelle "Prospettive per l'economia italiana nel 2018".A sostenere l'inflazionecontribuirà la crescitadei costi dei beni energetici, determinata daun aumento dei prodottipetroliferi in parte bilanciata dal contestuale apprezzamento della valuta europea rispetto al2017; le pressioni originate dai costi interni, perquanto in rialzo, rimar
ranno ancora limitate.Nella media del 2018 ildeflatore del Pil segneràun incremento dell'1,1%dopo il +0,6% del 2017.Il tasso di crescita deldeflatore della spesadelle famiglie è previstocrescere a un tasso appena superiore, con unvalore analogo al 2017(+1,2%).Nei primi mesi dell'annol'economia italiana èstata caratterizzata daun indebolimento dell'inflazione. Il ritmo di crescita dei prezzi al consumo ha seguito un profilo altalenante, rimanendo su valori contenuti e inferiori a quelli re
gistrati inmedia loscorso anno: nel primo trimestre il tassod’incremento tendenziale dell'in
dice per l'intera collettività si è attestato a+0,7% (+ 1,5% il massimo nel secondo trimestre 2017; +0,9% nelquarto) e in aprile ha rallentato allo 0,5%. La dinamica inflativa ha continuato ad essere guidata essenzialmente daimovimenti delle voci piùvolatili: alimentari nonlavorati e beni energeticihanno risentito del confronto con l'analogo periodo dello scorso annocaratterizzato da fortirincari.Anche al netto di questedue componenti nonemergono però segnalidi rafforzamento dell'in
flazione. L'evoluzione difondo, in presenza di limitate pressioni provenienti dai fattori endogeni, ha segnalatosolo un moderato recupero, mantenendosi ancora modesta e nelcomplesso su ritmi inferiori o uguali a quellidella misura totale (+0,6% nel primo trimestre2018; +0,5% in aprile).In particolare, tra le principali componenti, i beniindustriali non energeticihanno confermato livellidi prezzo invariati rispetto allo scorso anno,mentre per i servizi latendenza all'aumento èrisultata moderata e incerta. Nel confronto europeo, entrambe le misure dell'inflazione italiana si confermano inferiori a quelle relativealla zona Euro e alleprincipali economie europee, come effetto anche della diversa inten
sità della fase ciclica. InItalia la decelerazionedell'inflazione complessiva nei primi mesi dell'anno è stata appenapiù pronunciata rispettoa quella media dell'areaeuro (0,4 punti percentuali in meno tra dicembre e aprile per l'Italia; 2decimi in meno nellazona euro), con un allargamento del differenziale di segno ne gativo(0,6 punti percentuali adaprile). Per l'inflazione difondo la distanza è analoga e la divergenza diventa particolarmentesignificativa nel confronto con la dinamicadei principali paesi partner: la core inflation italiana è inferiore di circamezzo punto a quelladella Spagna, ma diquasi un punto rispettoa quella di Germania eFrancia.
LL’’ iinnff llaazziioonnee ttoorrnnaa aa ccrreesscceerree
Ma cosa rischia in concreto l'Italia se dovessero scattare i dazi Usasu acciaio e alluminio?Stando a un'analisi delCentro studi di Unimpresa, la stretta impostadall 'amministrazioneTrump metterebbe a rischio 37 miliardi di eurodi Made in Italy. Un datoche si riferisce al 2016 erisulta in crescita di quasi un miliardo (+2,6%)rispetto all'anno precedente: nel 2015 l'exportdi made in Italy negliUsa si è attestato a 35,9miliardi e nel 2014 era a29,8 miliardi.Le eventuali ritorsionidanneggerebbero so
prattutto la categoriamacchinari, che nel2016 è risultata la più rilevante con 7,1 miliardidi euro (20% sul totale),seguita dagli autoveicolicon 4,5 miliardi (12%) edalla categoria navi, treni, aerei che pesa per3,6 miliardi (9,89%). Secondo l'analisi dell'associazione, basata su datidell'Istat, il totale delleesportazioni italiane negli Stati Uniti d'Americaammonta a 36,7 miliardidi euro. Il dato di si riferisce al 2016 e risulta inaumento di 940 milioni(+2,61%) rispetto al2015 quando l'ammontare di export di made in
Italy versogli Usa si èattestato a35,9 miliardi; nel 2014era a 29,8miliardi.Nel detta
glio, sul totale delle esportazioni, nel 2016 glialimentari pesano per2,02 miliardi (5,49%), increscita di 137 milioni rispetto al 2015 (+7,25%);le bevande 'pesano' per1,7 miliardi (4,66%), increscita di 74 milioni(+4,49%) sul 2015; ilsettore tessile vale 515milioni (1,39%), in diminuzione di 34 milioni (6,19%) sull'anno precedente; quota 1,5 miliardi(4,25%) per l'abbigliamento, in discesa di 95milioni (5,71%) sul 2015;per quanto riguarda lapelle, l'ammontare delleesportazioni si è attestato a 1,7 miliardi
(4,73%), in calo di 56milioni (3,11%).Cambiando area, il settore della chimica hafatto registrare esportazioni per 1,6 miliardi(4,46%) in crescita di 44milioni (+2,74%) sull'anno precedente; nel2016, poi, sono stati esportati prodotti farmaceutici per 1,9 miliardi(5,26%), cifra in aumento di 415 milioni (+27,18%) sul 2015; l'export dei minerali si è attestato a 1,3 miliardi(3,76%), in crescita di62 milioni (+4,67%),mentre quello dei metalliè calato di 456 milioni (31,58%) a quota 988milioni (2,68%).L'elettronica vale 1,3 miliardi (+3,56%), valore increscita di 31 milioni (+2,41%) rispetto ai 12mesi precedenti. Crescita di 212 milioni(+3,05%) per i macchi
nari, che ora pesano 7,1miliardi (19,40%), mentre è risultato in calo di375 milioni (7,66%)l'ammontare delle esportazioni di autoveicoli,sceso a 4,5 miliardi(12,24%); l'export dinavi, treni e aerei ammonta a 3,6 miliardi(9,89%), in salita di 873milioni (+31,43%). Nel2016, poi, sono statiesportati mobili per 911milioni (2,47%) in crescita di 90 milioni (+10,96%); altri prodotti dimanifattura pesano perpoco più di 2 miliardi(5,45%), in salita di 114milioni (+6,01%). Il restodelle esportazioni dimade in Italy, che nonrientrano nelle categorie fin qui analizzate,valgono 3,8 miliardi(10,32%), in discesa di96 milioni sul 2015 (2,46%).
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La materia prima del futuropotrebbe essere il mineralepreridotto. È questo uno deglielementi che emerge dopogli interventi di GianfrancoTosini, dell'Ufficio Studi siderweb, e Carlo Mapelli, ordinario di metallurgia del Politecnico di Milano, al convegno Rottame 4.0 organizzatoda siderweb in collaborazione con Ricrea, che si èsvolto a metà maggio nellasede milanese di Coface.Sia sul fronte ambientale chedella produzione si affermeràsempre di più la necessità diavere materie prime di qualità superiore per poter migliorare anche le proprietàdegli acciai richieste dagli utilizzatori. In questo trend il minerale preridotto potrebbegiocare un ruolo fondamentale, anche se al momento iconsumi e l’output restanoancora contenuti.Acciai sempre più evoluti richiedono materie prime sempre più evolute. Questo ilmacro trend per il futuro checontagerà anche il mondo siderurgico, spiega GianfrancoTosini dell’Ufficio Studi siderweb.«Le mutate esigenze degliutilizzatori e la crescente attenzione agli aspetti ambientali evidenzia Tosini costringeranno le imprese adadottare processi produttivimaggiormente ecocompatibili e a spostare l’offerta dagliacciai commodities agli acciai a più alto valore aggiunto, rendendo l’innovazione di prodotto la fonteprincipale di differenziazionerispetto ai concorrenti. Ciòavrà un impatto rilevante sulmercato delle materie primea causa di una richiesta cre
scente di quelle che consentiranno, da un lato di ottenereprodotti di qualità elevata efacilmente riciclabili, dall’altrodi ridurre al minimo gli impattiambientali connessi al lororeperimento e utilizzo».Una conclusione a cui Tosiniè arrivato sottolineando imacro trend alla base delconsumo di acciaio: rallentamento della Cina, utilizzo dimateriali sostitutivi oltre allacrescita della popolazionemondiale. A questo si aggiunge l’obbligo di una ridu
zione dell’impatto ambientale, che porterà a rendere laproduzione da forno elettrico,la tecnologia produttiva preferenziale.«Il minerale, ma soprattutto ilcarbone, fronteggeranno sensibili riduzioni di consumo –chiarisce Tosini . Riduzionilegate al contenimento degliinvestimenti nelle tecnologiea ciclo integrale. Per il minerale invece, grazie alla possibilità di trasformarlo in preridotto, utilizzabile sia in altoforno sia nel forno elettrico,nonostante vi siano prospettive di riduzione di utilizzo nelbreve periodo, nel lungo periodo sarà possibile che servano anche nuovi investimenti in ulteriore capacitàestrattiva».Per il rottame infine la disponibilità passerà dagli attuali
597 milioni di tonnellate, ai980 milioni di tonnellate previsti al 2030. A guidare iltrend di consumo ancora unavolta i paesi emergenti, Cinain primis, mentre Ue e USAresteranno esportatori netti, ameno che la recente politicadei dazi non inserisca altrevariabili nell’equazione.Molto tecnico è stato invecel’intervento del professorCarlo Mapelli, che si è concentrato soprattutto sui temidella qualità e del recuperodella materia prima.
«Uno dei problemi che sisono affacciati nell’utilizzo dirottame da parte dei produttori di acciaio ha spiegatoMapelli è quello legato all’inquinamento della materiaprima da parte dei cosiddetti"tramp elements". Elementicome ad esempio rame, stagno, cromo nickel e molibdeno, le cui percentuali dopoi numerosi cicli di vita dell’acciaio iniziano ad aumentarein maniera significativa pregiudicandone la qualità».Su questo tema Mapelli hafornito alcuni dati di un recente studio realizzato daiproduttori siderurgici giapponesi dove sulla base delleanalisi chimico fisiche delmateriale, la crescita di questi «inquinanti» anno peranno si è confermata crescente con evidenza scienti
fica.«Un secondo elemento sulfronte dell’utilizzo di materieprime che è andato affermandosi sempre di più è iltema della "carica calda".Tutti gli studi confermano chepiù si introduce nel processomateria prima preriscaldata,più si riesce a ridurre l’energia necessaria per la fusione,nell’ordine di 25kWh la tonnellata ogni 100° di preriscaldo. In entrambi questiprimi due casi un’ottima soluzione è rappresentata dalpreridotto. In primis perchéessendo puro alla fine delprocesso di produzione, contribuisce a ridurre la percentuale di inquinanti in colata, insecondo luogo perché, il risultato del suo processo produttivo è già un materialecaldo e per tanto non necessita di ulteriore energia peressere riscaldato».Il professor Mapelli ha ribadito quali siano i fattori dicosto legati all’impiego delminerale preridotto, con il67% rappresentato dagli ironpellets ed il 26% invece relativo al costo del gas.«La crescente attenzione alriciclo e all’economia circolare ha infine portato alcuneaziende a sviluppare tecnologie per recuperare ulteriormente quello che oggi è unoscarto di lavorazione comela scaglia ed alcuni tipi dispugne di ferro. Un processoche ben si colloca nell’ambito della crescente attenzione all’economia circolareed alla riduzione nello sfruttamento delle riserve di materie prime».
(nella foto al centro rispettivamenteCarlo Mapelli e Gianfranco Tosiniimmagini siderweb.com)
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6. a) Bella canzone di Pino Daniele; b) con spreottieni..superare; c) sigla di Aosta.
7. a) Aromatizzarmi, insaporirmi; b) la band il cuiultimo disco è “Moonbathers”.8. a) Iniziali della Tatangelo; b) velieri da guerradel XVI secolo; c) articolo spagnolo.9. a) Il cantante italiano dalla voce nera; b)il cantante definito “il predicatore”.10. a) Iniziali del cantante Codazzi; b) grandeazienda importexport di consumabili per stampate.11. a) Scossa dalla pigrizia e dalla inerzia; b) mister in breve; c) iniziali del cantante Cattaneo.12. a) la nazionalità della cantante Lena Chamamyan; b) una famosa cascata.13. a) L’amore di Tristano; b) amnistiare, graziare(tronco).14. a) Si dice a sette e mezzo; b) può esserebianca o da fuoco; c) un decimo.15. a) Con clio ottieni il colonnio; b) logorio senzale tre sorelle; c) meglio tale che male accompagnata.16. a) Articolo determinativo; b) lo trovi sullo spartito; c) Disastrosa, catastrofica.17. a) Popolo del Marocco; b) un pasto leggero.18. a) L’autrice della canzone “Basta”; b) la LadyVelaryon che cavalca il drago Vhagar; c) la scrittrice Anais.19. a) Una nota canzone di Jovanotti; b) ha vintol’oscar per la colonna sonora di “The hatefuleight”.
Per la risoluzionedi questo“Cruci
musicale”
RENDO NOTO CHE 3 PAROLE
ORIZZONTALI E 11
VERTICALI
VANNO SCRITTE IN
SENSOCONTRARIO
SI CONSIGLIA DI
USARE MATITA
E GOMMA
a cura di Luciano Pontone
inviare la soluzione tramite mail
[email protected],indicando nome, cognome e azienda di
appartenenza
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Orizzontali1. a) E’ considerato il più grandeparoliere italiano di sempre; b)ha di recente rivisitato “O sarracino” con il grande chitarrista Michael Thompson; c) Niccolòcantante italiano.2. a) Cosmè pittore alla cortedegli Estensi; b) imparala e mettila da parte; c) una donna con lacolt.3. a) Il compianto cantante diFiumara; b) ha vinto l’edizione di“Amici” del 2009; c) correrea...Londra.4. a) La prima nota; b) dediti, fedeli ; c) il letto del wagon; d) lasua capitale è Libreville.5. a) Una famosa canzone diMina; b) ha esordito a Sanremoa soli 15 anni vincendo la sezione giovani.6. a) Iniziali di Tajoli; b) fiumedell’Emilia Romagna; c) imbellire, guarnire (tronco); d) simbolodell’iridio.7. a) Ha guidato la rivoluzionerussa; b) è famoso per la canzone “Il pullover”; c) Makebanota cantante sudafricana.8. a) Il centro della stoffa; b)unità di misura per il petrolio; c)
Macchina inglese; d) la risposta
che non piace.9. a) La cantante di “Sincerità”; b) il cantante cheproduce vini in Puglia; c) un suo famoso album è“Signor G”.10. a) Distribuisce elettricità; b) bordo inglese; c)inviare, spedire (tronco).11. a) Il suo primo successo è stato “Balliamo sulmondo”; b) il loro leader era Augusto Dall’Oglio;c) un successo di Celentano.12. a) Sonar senza estremi; b) vi cade il ghiro; c)sedare per metà.13. a) Lucio grande cantautore; b) il nome di Sorrenti; c) ha vinto l’edizione di “Amici” del 2009.14. a) Sollevai, tirai; b) la valuta nigeriana; c) forteportiere ucraino vicino all’Inter.15. a) Con Lake e Palmer formava un trio rock;b) un successo di Pino Daniele.
Verticali1. a) Rita Pavone vuole darlo in testa a quellasmorfiosa; b) ad “Amici” è stata bettuta da Sergio.2. a) Le figlie di Zeus e Temi; b) la Malu che èstata la detenuta più anziana d’Italia.3. a) Ciceroni, accompagnatori; b) si lasciano aicamerieri.4. a) Erudito, colto; b) se lo procura chi viene accusato; c) Alesare senza vocali.5. a) Suonava in coppia con Johnny; b) tinto regista italiano.
“Cruci musicale”“Cruci musicale”