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S.Pattuglia e M.Scaramella – PMI italiane e Web Marketing– 10/11/19
PMI italiane e Web MarketingRicerca sul settore oleario
S.Pattuglia – M.Scaramella
Università degli Studi di Roma «Tor Vergata»
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• L’Italia è il maggior paese per consumi al mondo e il secondo per produzione
• Nel settore ci sono più di 800 mila imprese e 350 cultivar differenti
• In Italia sono presenti 42 oli DOP, 4 IGP e 76 Presìdi Slow Food dell’EVO
Il Settore Oleario
• Settore troppo frammentato e legato a metodi di coltivazione tradizionali
• Vincoli normativi nella comunicazione del prodotto
• Consumatore non pienamente consapevole, soprattutto fra le nuove generazioni
• Scarsa differenziazione tra i prodotti o capacità di comunicare la differenziazione
Fonte: ISMEA, Scheda di settore olio di oliva, Gennaio 2019, interviste a Giovanni Zucchi e Francesca Rocchi Barbaria effettuate a Marzo 2019.
Forze Debolezze
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Grazie alla partnership tra il Master in Economia e Gestione della Comunicazione e dei Media e la Fondazione Slow Food, è stato somministrato un questionario alle 548 aziende
della «Guida agli extravergini 2019»
Il questionario è un form online a risposta multipla, al quale hanno risposto 225 aziende, il 41% del totale. L’invio del questionario è avvenuto tramite mail
nel periodo Luglio-Ottobre 2019.
Il questionario si divide in tre sezioni: anagrafica, brand, attività online delle aziende.
Presentazione della ricerca e metodologia adottata
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Anagrafica
Localizzazione
Fatturato Mercato
Dipendenti
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Trend degli investimentiin comunicazione
87%
L’87% del campione considera l’investimento in comunicazione come molto importante o
imprescindibile.
Il restante 13% lo considera irrilevante o poco importante.
2016 2017 2018 2019
Nessun Investimento
Meno dello 0.5%
Tra +0,5% e +1%
Tra +1% e +2%
Più del 2%
Il Trend degli investimenti dal 2016 ad oggi
13%
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Investimento in Comunicazione nel 2018
Fascia di Fatturato
Nessun investimento
Meno dello 0.5%
Tra +0,5% e +1%
Tra +1% e +2%
Più del 2%Totale
complessivo
Preferisco non rispondere 2,22% 2,22% 3,11% 0,89% 2,67% 11,11%
Meno di 2 milioni di € 4,44% 21,33% 20,44% 14,22% 20,44% 80,89%
Da 2 a 9 Milioni di € 0,00% 2,67% 2,22% 0,89% 0,89% 6,67%
Da 10 a 49 Milioni di € 0,00% 0,00% 0,89% 0,00% 0,44% 1,33%
Totale complessivo
6,67% 26,22% 26,67% 16,00% 24,44% 100,00%
Correlazione trainvestimento e fatturato
Dal campione risulta che oltre
il 20% delle Micro-Imprese
(ovvero quelle con fatturato
minore di 2 milioni di €)
investono più del 2% del
fatturato in comunicazione. In
proporzione quindi spendono
molto di più delle medie
imprese!
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Sul prodotto Sulle insegne
Altri Usi:
Brochure Aziendale Fiere ed eventi CancelleriaMerchandising
Sulle divise
Importanza del marchio e utilizzo offline
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Gli investimenti sulla realizzazione di una confezione identificativa per il prodotto sono considerati importanti da più del 70% del campione
Il packaging di prodotto: implementazione dell’identità visiva
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Il marchio, sul web, viene utilizzato prevalentemente su sito web, social network ed e-mail aziendali
Utilizzo del marchio online
Il marchio di prodotto è utilizzato online dalla gran parte del campione
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Il 46% del campione non realizza un piano di marketing aziendale, il 30% lo sta progettando
e solo il 24% già lo attua.
Pianificazione delle attività di online marketing
225 rispondenti
174 rispondenti
Piano marketing aziendaleOnline e offline
Pianificazione delle attività di marketing
Il 77% delle aziende che già fanno attività di marketing online, adottano – o stanno
progettando- una pianificazione delle attività di marketing sul web
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Implementazione degli strumenti di marketing online
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Sito Web
SEO - SEM
Campagne Google Ads
Sito Web, SEO e SEMGoogle Ads
Più della metà del campione non effettua attività di promozione sulla piattaforma Google Ads
Le attività di ottimizzazione del sito web sono realizzate dal 40% delle aziende, solo
il 28,7% non se ne occupa.
La gran parte del campione intervistato sostiene di avere
un sito web
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Nonostante i social abbiano preso il sopravvento, le newsletter (via email) sono ancora considerate importanti da un 35% del campione e il 22% degli intervistati le
ha inserite nella pianificazione delle attività future di web marketing
E-mail marketing
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Utilizzo dei social media
Facebook Ads
Instagram Ads
Social Media
L’80% delle aziende utilizza isocial media per promuovere
la propria attività
Solo la metà del campione dedica un budget alla
promozione su Facebook…
…mentre su Instagram la percentuale scende
vertiginosamente al 23!
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Le aziende del settore vedono di buon occhio la vendita online, ritenuta
un’opportunità dal 92,5% del totale.
Ad oggi, però, poco più della metà dei rispondenti fa utilizzo di questo canale
per la vendita dei propri prodotti.
E-Commerce
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Chi si occupa del marketing digitale in azienda?
Le Professionalità 1
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Come riscontrato nel grafico precedente, l’attività è svolta internamente dalla gran parte delle aziende intervistate.
Ad occuparsene, spesso, è lo stesso proprietario dell’azienda
Le Professionalità 2
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Chi si occupa del marketing digitale in azienda
WARNING…
Il 92% delle aziende dichiara di utilizzare il marchio online
Dal campione emerge una discrepanza dalla dichiarazione dell’importanza dell’utilizzo del Brand online e l’attività di marketing digitale (la colonna verde indica chi ha risposto che
non viene svolta l’attività sotto indicata)
VS
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Quasi la metà dei rispondenti monitora ciò che avviene sui canali, di proprietà
o social, che li riguardano.
Monitoraggio delleattività effettuate
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La reputazione online è considerata un
valore
Tra le aziende emerge una convinzione diffusa sulle potenzialità del web marketing per
promuovere la propria attività e si rintraccia una distonia quando si passi ad analizzare
l’attività effettivamente svolta.
Conclusioni 1
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Conclusioni 2
Necessari anche maggioriinvestimenti sul marketing digitale esoprattutto sulla sua pianificazione emisurazione, in modo da permetterealle aziende di farsi conosceresempre più da un pubblicopotenzialmente globale.
Fondamentale un lavoro disensibilizzazione per permettere allePMI del settore oleario di approfondirele potenzialità offerte dal marketingdigitale per la comunicazione e lavendita e dalla necessità di affidarsi aprofessionisti del settore.
In questo modo, anche il consumatore potrà conoscere in maniera più approfondita il «prodotto Olio Extra Vergine di Oliva» e sarà in grado di distinguere la qualità dei
diversi oli, così come già avviene nel settore vitivinicolo.Una nuova attenzione crescente va rivolta infatta alle generazioni giovani (Gen. Y e Z)
comunque consumatrici, e considerate, a livello internazionale, trend setter per le scelte di consumo delle proprie famiglie.
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Grazie per l’attenzione!