OSHO IN TIBET MANTRA E CANZONI TER API€¦ · re. Maneesha ci parla del suo training su un...

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GIUGNO 2012 3

04OsservatorioEcologia interioredi Marga.

06Per illuminare il tuo camminoRare lettere di Osho a MaYoga Sohan, discepola findagli anni ‘60.

08Terapia... il dolore e la gioiaImparare ad amare se stessi non è facile. Bali ne parla con Svagito.

11L’illusione del cuoreOsho risponde con una vera epropria “bastonata Zen” a unadomanda di Coleman Barks, ilnoto traduttore in inglese dellepoesie di Jalaluddin Rumi,poeta e mistico Sufi del XIII secolo.

16Fiori selvaggi. In viaggio coi mantra e le canzoniDeva Premal&Miten ci parlanodi meditazione, di Osho, del loro amore... e della loro musica!

21Tutto nasce dall’amoreAl di là della competizione,dell’autoaffermazione, dell’ideologia, della corsa alla ricchezza. Proposte pratiche di Osho.

22Speciale: TIBET• Una storia che dura da secoliOsho e il Tibet: il XVI LamaKarmapa parla di una vitapassata di Osho in Tibet • Un esperimento Anche Osho parla della suastatua d’oro conservata nella“Sala delle Incarnazioni”.• Il suono del silenzioOm Mani Padme Hum.Il solo paese al mondo cheabbia dedicato tutto il suogenio all’esplorazione interioreè il Tibet. E le scoperte fattesono di immenso valore. OmMani Padme Hum è una delleespressioni più belle per indi-care l’esperienza suprema.Osho• La ruota della vita e della morteE Osho all’improvviso si ricorda il Bardo Thodol...• Il sorriso del ventoUn grande senso di fratellanza e fiducia... L’esperienza di un viaggio in Tibet.

sommario

30La magia dei coloriL’Aura-Soma è un sistemabasato sui colori e sulle ener-gie vive di cristalli, erbe e oliiessenziali. Ne parliamo conDarshana, che lo utilizzaanche in connessione con l’astrologia.

32Mi riempivo l’animo a ogni sguardo...A Osho Miasto per la primavolta: eventi, festa, sguardiaperti e meditazione! Tre racconti.

35Tutto si muove in cicliDagli alti e bassi della vita di tutti i giorni ai grandi periodi storici...Ogni venticinque secoli sigiunge a una vetta e se saiusare questo momento, puoiilluminarti facilmente. Osho

36Per non lottare contro gli altriQuanta energia sprechiamonel volere che gli altri sianodiversi?Considerazioni di Anando.

38Dalla mente alla nonmente Dal pensiero al non-pensiero,dalla superficie al centro... e la lingua fa da ponte!Una millenaria tecnica indiana.

41L’avventura più grande Fino all’ultimo momento puoiindagare, imparare... cresce-re. Maneesha ci parla del suotraining su un approcciomeditativo nei confronti dellamorte, parte di un progetto dipiù ampio respiro.

uarda in profonditànel tuo cuore,

ascolta la sua voce calmae leggera. E ricorda unacosa: solo le aspirazionidel cuore possono portare una vita alla realizzazione, mai le ambizioni. La vita può conoscere la beatitudine solo per mezzo del cuore,mai per mezzo della mente. OSHO

la fragranza,la visione

momenti di luce con osho

G

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44

44Soul hunting: a caccia dell’animaIl viaggio sciamanico perrecuperare la tua anima... Ce ne parla Nirava.

46Osservare... senza far nullaScientificità e magia della VipassanaBali intervista Gopal.

50News

58Una porta sull’animaIniziazione, meditazione,appagamentoDi Marga.

62L’oroscopo di novembre

63Vetrina delle opere di Osho

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Ecologia interioreOS

SERV

ATORIO

TERRA

ILCenter for Ecoliteracy, Centroper l’Ecoalfabetizzazione, fon-dato da Fritjof Capra e altri

scienziati nel 1995, propone sempreinteressanti e importanti iniziative pereducare le persone all’amore per lanatura e per l’ambiente, visti comeriflesso dell’amore e del rispetto di sée degli altri esseri umani. È appenauscito un loro libro Ecoliterate: HowEducators Are Cultivating Emotional,Social, and Ecological Intelligence(Ecoalfabetizzazione: come gli educa-tori coltivano l’intelligenza emotiva,sociale e ecologica) di Daniel Gole-man, Lisa Bennett e Zenobia Bar-lowed, Editore Jossey-Bass, in cuiidentificano cinque “pratiche” vitaliche integrano tre ambiti dell’intelli-genza: emotivo, sociale ed ecologico.Ecco un estratto del libro in cui spie-gano le cinque pratiche:

“Lavoriamo per dare ispirazione agliinsegnanti a usare una varietà diopportunità di apprendimento cheaiutino gli studenti a prendere in con-siderazione e quindi ad applicarequeste pratiche in diversi ambiti econtesti. Queste pratiche permettonoagli studenti di rafforzare ed esten-dere la loro capacità di vivere inmodo sostenibile.1. Sviluppare empatia per tutte leforme viventi incoraggia gli studenti aespandere il loro senso di compassio-ne verso gli altri. Spostarsi dallo sche-ma mentale dominante nella nostrasocietà, che considera gli esseri umaniseparati e superiori al resto della vitasulla Terra, a una visione che ricono-sce gli umani come membri di unasistema di vita, gli studenti espandonoil loro prendersi cura, preoccuparsi eavere interesse verso una rete di rela-zioni più ampia.

2. Adottare la sostenibilità come pra-tica comune è il risultato della consa-pevolezza che gli organismi non esi-stono in isolamento. La qualità dellarete di relazioni in ogni comunitàvivente determina la sua abilità collet-tiva di sopravvivere e crescere in salu-te. Imparando il modo meraviglioso incui le piante, gli animali e gli altri esse-ri viventi sono interdipendenti, gli stu-denti sono ispirati a considerare ilruolo dell’interconnessione all’internodelle loro comunità e a vedere il valo-re del rafforzare queste relazioni pen-sando e agendo in modo cooperativo.3. Rendere visibile l’invisibile aiutagli studenti a riconoscere l’effetto delcomportamento umano sulle altreper sone e sull’ambiente. L’impatto delcomportamento umano si è espan soesponenzialmente nel tempo, nellospazio e in grandezza, rendendo dif-ficile se non impossibile compren-derne pienamente gli effetti. Usaredegli strumenti per rendere visibilequesto invisibile rivela le implicazio-ni più remote del comportamentoumano e ci permette di agire in modiche sono più orientati ad affermare esostenere la vita.4. Anticipare conseguenze indesidera-te è una doppia sfida: predire le poten-ziali implicazioni del nostro compor-tamento al meglio possibile e al tempostesso accettare il fatto che non siamoin grado di prevedere tutte le possibi-li associazioni di causa-effetto. Assu-mendo che lo scopo finale sia miglio-rare la qualità della vita, gli studentipossono adottare il “pensiero sistemi-co” e il “principio di prudenza” comelinee guida per coltivare un modo divivere che protegga piuttosto chedistruggere la rete vitale. Contempo-raneamente costruiamo flessibilità,sostenendo la capacità delle comunità

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è immensa! L’animale non può anda-re fuori strada e perdersi, non ne ècapace, perché in nessun animale c’èconsapevolezza. Anche voi, quandosiete immersi in un sonno profondo,vivete in sintonia con la natura, eccoperché il sonno profondo è così rilas-sante e rigenerante: sei in contattocon la sorgente. Il sonno è un modoanimalesco per essere in contatto conla sorgente. Devi retrocedere neltempo di milioni di anni e tornaresimile a un animale, ma così facen-do regredisci, torni indietro, fino araggiungere le origini di te stesso, letue fondamenta.Esiste un altro modo per superarese stessi: puoi salire fino all’attico,elevarti al massimo, percorrendo lavia dei buddha. In questo modopuoi trascendere te stesso entran-do consapevolmente in contattocon la natura.Questa è l’essenza della saggezza:essere in sintonia con la natura, conil ritmo naturale dell’universo. Pro-vaci! Qualche volta, seduto accan-to a un albero, entra in sintonia conil ritmo naturale dell’universo, conconsapevolezza. Diventa una cosasola con la natura, lascia che ogniconfine si dissolva: diventa l’albero,diventa l’erba, diventa il vento eall’improvviso vedrai accadere in tequalcosa che non ti era mai acca-duto prima. I tuoi occhi diventeranno psichedeli-ci, gli alberi saranno più verdi chemai, le rose saranno più splendenti eogni cosa diventerà luminosa. Dallatua gola scaturirà un canto improv-viso e non saprai da dove proviene.Sentirai i tuoi piedi pronti a danza-re, sentirai la danza vibrare nelle tuevene, riuscirai a sentire la musicadentro e fuori di te.Questo è lo stato di creatività e que-sta può essere definita la sua qualitàessenziale: essere in armonia con lanatura, essere in sintonia con la vitae con l’intero universo.

TRATTO DA:Osho, Lo specchio del cuore, NSC

osservatorio

¶ Marga

naturali e sociali di ripartire da conse-guenze inaspettate.5. Comprendere in che modo la natu-ra sostiene la vita è un imperativo pergli studenti, al fine di dare forma a unasocietà che tenga conto delle genera-zioni future e delle altre forme di vita.La natura ha sostenuto con successola vita sulla Terra per miliardi di anni,quindi esaminando i processi naturaliimpariamo strategie che sono applica-bili nell’organizzare gli sforzi umani”.

Il Center non scrive soltanto libri, mapromuove iniziative a vari livelli delsistema educativo americano. Un pro-getto recente ha avuto luogo a SanFrancisco (e ancora continua), all’in-terno del Juvenile Justice Center, il car-cere minorile, dove un gruppo diragazze adolescenti è stato impegnatonella costruzione e coltivazione di unorto nel piccolo cortile asfaltato e cir-condato di filo spinato del riformato-rio. Con l’aiuto degli educatori hannocostruito cinque letti di terra rialzatidove coltivano erbe e verdure, e hannoimparato tutto ciò che nemmeno uncontadino sa di terreni, minerali,nitrogeni, semine e raccolti e del ciclovitale delle piante. Hanno persino datodei nomi ai loro letti di terra e nonvedono l’ora di andarci a lavorare. Leragazze, raccontano gli educatori, sisono impegnate con molta energia eamore, lavorando con serenità e dedi-zione; questi risultati sono tanto piùsignificativi se si pensa che questeragazze sono a tutti gli effetti soggetticriminali, condannate per delitti chevanno dalla fuga dalla comunità allog-gio all’omicidio. La maggior parte diloro è di colore, non ha una famigliae sin dalla più tenera età ha dovutofare i conti con la povertà, i traumi, laviolenza e passa la maggior parte delsuo tempo in piccole celle individuali.Ma con l’aiuto del Center, un piccolosettore del carcere minorile sta respi-rando di nuova e verde vita. Per laprima volta parole come “bellezza” e“nutrimento” stanno prendendo pie -de e gli educatori sperano che in uno

stato come la California, dove i crimi-ni minorili hanno un tasso di recidivadell’80%, anche il minimo cambia-mento nella vita interiore di queste stu-dentesse possa avere delle profondeimplicazioni. “Nell’imparare a esseredelicate e a prendersi cura di cose cosìpiccole, come le piante o gli insetti e ivermi, imparano a prendersi cura di sestesse e degli altri” osserva MeganMercurio, insegnante del carcere, econtinua: “noto che già mostrano piùcompassione e empatia l’una nei con-fronti delle altre. Coltivare un giardi-no non è solo divertente, mostra lorocome è importante andare d’accordoe lavorare insieme per costruire qual-cosa di bello”.Per molte studentesse il giardino èdiventato un tempio di benessere esperanza: “Mi fa sentire felice e rilas-sata guardare le belle cose che abbia-mo piantato e vederle crescere” diceRenecia, diciott’anni appena compiu-ti, “nessuno penserebbe mai di trova-re un orto nel cortile di un carcereminorile. La gente quando ci guardavede solo delle delinquenti. Io sento,quando veniamo qui, di venire in unluogo di pace. Mi piace togliere leerbacce, mi piace togliere quello chenon va per dare lo spazio di crescere aqualcos’altro”.

Per maggiori informazioni sul lavoro del Center vedi: www.ecoliteracy.orgPer maggiori informazioni sul lavoro di FritjofCapra vedi anche la nostra pubblicazione Eco-logia Interiore, acquistabile su www.oshoba.it

L’essenza della saggezza è agire inarmonia con la natura, è il messaggiodi tutti i grandi mistici: Lao-tzu,Buddha, Sosan, Sanai. Gli animali lofanno in modo inconscio, l’uomo deveagire in armonia con la natura in pienaconsapevolezza. L’uomo può anchescegliere di non vivere in armonia conla natura, quindi la sua responsabilità

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Per illuminare il tuo cammino...

raggiunse il corteo funebre. Il suo mae-stro camminava accanto alla salma.L’uomo corse, si aggrappò al maestroed era quasi inconscio dal dolore. Poichiese al maestro: “Per favore dimmialcune parole di consolazione, stoimpazzendo”. Il maestro rispose: “Per-ché parole? Entra in contatto con laverità, non c’è consolazione più gran-de. E sollevando il coperchio della baradel morto disse: “Guarda! Qualsiasicosa sia, guardala!”.L’uomo guardò. Le lacrime si fermaro-no. La salma giaceva davanti a lui.Continuò a guardarla e dentro di lui sifece strada una comprensione: Ciò che

Lettera 23Quando al mattino si fa l’alba, loaccetto e quando arriva la sera, laaccetto. La luce ha la sua beatitudinee anche l’oscurità ha la sua beatitudi-ne. Dopo averlo compreso non ho maipiù conosciuto alcuna infelicità.Un mistico lasciò il suo monastero equando ritornò gli dissero che il suounico figlio era morto e che il corteofunebre se ne era appena andato. Sisentì folle dal dolore, perché non glie-lo avevano detto? Accecato dal furorecorse verso il luogo della cremazione e

L E T T E R E A S O H A NAncora prima che si stabilisse a Pune quel-lo che è ora il Meditation Resort, Osho gui-dava campi di meditazione in varie localitàdell’India; alla fine di uno di questi campi,a Matheran, mentre Osho era in procinto diandarsene, Ma Yoga Sohan, una discepolamolto amata, iniziò a piangere. Osho le pro-mise che, dal momento che non aveva nien-te da offrirle in cambio delle sue lacrime, leavrebbe scritto una lettera ogni giorno. Ledisse anche di conservarle, in modo che ungiorno potessero essere pubblicate.Le scrisse in tutto 100 lettere e abbiamodeciso di proporvene alcune: un piccologrande dono da non perdere!

è, è. Cosa c’è da ridere o piangere?Se la vita è una realtà, anche la morteè una realtà. Ciò che è, è. Volere chesia altrimenti significa creare infelicità.Una volta ero molto ammalato. I dot-tori erano spaventati e negli occhi dichi mi stava vicino c’era una profon-da angoscia. Io avevo veramente vo -glia di ridere, perché non vedevo l’oradi fare esperienza della morte. Lamorte non arrivò, ma feci esperienzadi una verità: tutto ciò che accettiamonon può renderci infelici.

Lettera 24Stavo accompagnando un corteo fune-bre e dissi alla gente che si trovava lì.“Siete ciechi se non considerate questocome il vostro stesso funerale. Per quelche mi riguarda mi vedo al posto diquel cadavere tutto fasciato. Ahimè! Sesolo poteste vederla così anche voi,tutta la vostra vita sarebbe diversa”.Se avete conosciuto la vostra stessamorte, il fuoco dell’attenzione si spo-sta dal mondo alla verità.Sheik Sadi ha scritto:Molto tempo fa, sulle spiagge di Dajla,il teschio di un cadavere disse alcunecose a un viaggiatore. Disse: “Ohamato, cammina con più attenzione!Una volta avevo un regno e indossavouna corona. La vittoria accompagna-va ogni mio passo e camminavo come

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salute ora è malandato e stanco: i segnidella tarda età sono chiaramente visi-bili. Questo aneddoto accade un mat-tino della sua vecchiaia.Carlyle era nel bagno e dopo il bagno,mentre si asciugava, improvvisamentefu fulminato dal pensiero che il corpoche conosceva come suo se ne era anda-to da molto tempo. Il suo corpo eracambiato completamente. Dov’era ilcorpo che aveva tanto amato? Il corpodi cui si era sentito così orgoglioso eraora in rovina! E allo stesso tempo ebbeanche una consapevolezza completa-mente nuova: “Anche se il corpo nonè più lo stesso io sono lo stesso, nonsono cambiato”. Poi si chiese: “Ah!Allora chi diavolo sono?”.Tutti devono porre a se stessi questadomanda. Questa è la vera domanda.Questa è la domanda delle domande.Se non ti poni questa domanda, nonhai chiesto nulla veramente. E se nonchiedi nemmeno, come puoi aspettartiuna risposta? Chiedi, lascia che questadomanda riecheggi e riverberi nelleprofondità più abissali di te: “Chisono?”. Quando chiedi con tutta la tuaforza, sicuramente otterrai la rispostae quella risposta muta tutta la direzio-ne e il significato della tua vita.Prima di allora sei cieca, solo dopopuoi vedere.

marito era impegnato col suorosario nella stanza adiacen-te, dedicata alla preghiera.Non poté tollerare una bugiatanto sfacciata, uscì immedia-tamente e disse: “È assoluta-mente falso, ero nel mio tem-pio”. Persino il mistico fu sor-preso, ma la moglie disse: “Eridavvero nel tempio? Il rosarioera nelle tue mani, il tuo corpoera nella stanza delle preghie-re, ma la tua mente non eraforse da qualche altra parte?”.Il marito tornò in sé. Era vero,mentre sgranava il rosario eraandato, col pensiero, alla bot-tega del ciabattino. Dovevacomprare delle scarpe e avevadetto alla moglie, la sera prima, chesarebbe andato a comprarle comeprima cosa al mattino seguente. E neisuoi pensieri aveva iniziato a contrat-tare e litigare sul prezzo delle scarpe!Lascia andare i pensieri, sii senza pen-sieri e ovunque ti troverai, dio, il divi-no, saranno lì per te. Dove andrai a cer-carli? E come farai a cercare qualcosache non conosci nemmeno? Non li tro-verai cercandoli, ma creando pace in testessa. Fino a oggi nessuno è mai“andato”, piuttosto è il divino che vaper conto suo da chiunque lo inviti nelmodo giusto. È inutile andare al tem-pio. Quelli che lo sanno, diventanotempli loro stessi.

Lettera 26“Chi sono?”. Le porte della saggezza restano chiu-se per chiunque non ponga a se stes-so questa domanda. Questa è l’unicachiave che apre quelle porte. Chiedi-ti: “Chi sono?”. E se lo chiedi conintensità e totalità riceverai la rispo-sta da dentro.Carlyle è diventato vecchio, il suocorpo ha già visto ottanta primavere.Il corpo che un tempo era bello e in

se stessi volando. Ero perso in questainconsapevolezza. Poi all’improvvisoun giorno arrivò la fine di tutto. Ivermi mi hanno mangiato e ogni piedeche passa mi prende a calci. Quinditogli dalle tue orecchie i tappi dell’in-consapevolezza in modo da poter rice-vere l’insegnamento che arriva dallavoce dei morti”.Qual è l’insegnamento che arrivadalla voce dei morti? E lo ascoltiamomai? Se lo ascolti davvero la tua vitasarà trasformata.La morte è legata alla nascita. Ciòche giace tra queste due non è vita,ma soltanto un’apparenza della vita.Come potrebbe essere vita? Perché lavita non può morire! La nascita hauna fine, ma non la vita; e la morteha un inizio, ma la vita no. La vita èal di là di entrambe.Se non lo sai non sei viva, anche se forsestai vivendo. E se lo sai non muori nem-meno dopo la morte.

Lettera 25A meno che, e fino a che, non sei libe-ra dal flusso automatico dei pensieri,frequentare templi e luoghi di cultonon avrà alcun valore, i rosari che tienitra le mani sono tutti falsi.Se diventi libera dalle onde dei pen-sieri, poi ovunque ti trovi a essere èun tempio e qualsiasi lavoro tu facciaè un rosario.Una volta qualcuno disse a un misti-co: “Mia moglie non ha alcuna fedenel seguire una religione. Se per favo-re potessi farla ragionare… sarebbemolto bello”.Il mattino seguente il mistico si recòalla casa di quell’uomo. Trovò lamoglie fuori in giardino. Il mistico lechiese di suo marito e la moglie rispo-se: “Per quel che ne so in questomomento starà litigando nella bottegadi qualche ciabattino”.C’era ancora la foschia che accompa-gna il momento prima dell’alba. Il

il maestro

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Terapia...il dolore e la

gioiaImparare ad amare

se stessI non è facIle.

BalI ne parla con svagIto

8 osho times

coscienti e meno dolore psicologico siprova. Ciò vuol dire che se non seimolto consapevole, proverai un certodolore psicologico, non è possibile evi-tarlo. Per esempio, nelle Costellazionifamiliari, e anche nel lavoro sui trau-mi, posso vedere situazioni in cui nelpassato c’è stato un avvenimento do -loroso o scioccante che non siamo statiin grado di affrontare oppure situa-zioni in cui siamo identificati con ilfatto di essere un bambino all’internodi una famiglia, o in cui siamo cosìidentificati con il corpo che proviamodolore. A volte, questo dolore raggiun -ge un’intensità intollerabile e dobbia-mo passare attraverso questa espe-rienza. Osho ci suggerisce, a quelpunto, di esprimerci in un processocatartico. Dobbiamo passare attraver-so quel dolore per guarirlo, è inevita-bile, ma naturalmente dipende tuttodal livello di consapevolezza. Un altroesempio: un bambino molto legato al -la famiglia sentirà il dolore dei genito-

Bali: Recentemente ho letto un arti-colo dove si affermava che molte per-sone possono arrivare a fiorire nellaloro vita senza passare attraverso lecatarsi, il dolore o l’esplorazione dellato oscuro, ma piuttosto orientando-si verso la gioia. Pensi che ciò sia pos-sibile? Si può raggiungere la gioiasenza passare attraverso il dolore?

Svagito: C’è una differenza tradolore psicologico e dolore esistenzia-le, anche Osho l’ha affermato. Natu-ralmente, c’è un dolore che sperimen-tano tutti, per esempio il dolore delcorpo, quando si è malati o si diventavecchi. Tutti fanno questa esperienzaa un certo punto della propria vita. Èun dolore che è parte fondamentaledella vita, per il semplice fatto cheabbiamo un corpo. Poi c’è un altrodolore che è più di tipo psicologico oautogenerato. Questo tipo di dolorenon è necessario, tuttavia dipendedalla propria consapevolezza: più si è

ri. Se sente il trauma dei genitori o deinonni, a un certo livello lo porterà consé, sarà parte della sua vita e del modoin cui la vive. Ci sono tante personeche pensano di essere felici e di nonprovare alcun dolore, ma fondamen-talmente lo stanno reprimendo, nonvo gliono vederlo e lo evitano. Le per-sone che sembrano sempre felici, se -condo me, stanno evitando qualcosa.Non penso che sia ciò che Osho chia-mava estasi. L’estasi non è opposta aldolore, è uno stato della coscienza.

BA: Esistono davvero nuovi metoditerapeutici che non sono catartici epossono aiutare in modo più morbidoe facile?

SV: Sì, ma questi metodi non hannolo scopo di evitare il dolore, piuttostoaiutano a provare il dolore in piccoledosi per poterlo tollerare e digerire.Sono terapie che aiutano a includere ildolore con grande lentezza. Questo

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una tua forza. Le persone che hannoelaborato esperienze dolorose svilup-pano una grande forza interiore e unagrande capacità di compassione. Unesempio famoso è Buddha, che persela madre alla nascita. Per un bambi-no questa è una delle esperienze piùdolorose da affrontare e forse è statauna parte del viaggio di Buddha, ilmotivo per il quale alla fine si illuminòdopo aver elaborato l’esperienza.Quindi, il dolore offre anche unapotenzialità di crescita della consape-volezza. Tuttavia, non parliamo quidella sofferenza, che è un fatto diver-so. È necessario distinguere tra il dolo-re creato autonomamente, il dolorepsicologico, e il dolore che è sempli-cemente parte della vita.

BA: Seguire una terapia, un processoterapeutico, per molto tem po, aiuta ve -ramente nella crescita?

SV: Dipende. Alcune persone sonomolto attaccate alle loro sofferenze,si esprimono in continuazione nellecatarsi e anche queste diventano unattaccamento: diventano dipendentidalle catarsi. Non penso che in que-sto modo si possa arrivare da qual-che parte. Più diventi cosciente, piùtutto diventa “raffinato”, sottile, nelsenso che non devi continuare a pic-chiare il cuscino e fare grandi catar-si. Devi comunque imparare ad assor-bire certi dolori, ma non è più un’e-splosione verso l’esterno.

BA: Imparare ad assorbire il dolo-re ha qualcosa a che fare con lameditazione?

SV: Sì, con la meditazione e anchecon la consapevolezza. A volte, spe-cialmente all’inizio, la gente ha biso-gno di esplodere. È successo anche ame. In seguito, puoi comprenderemeglio che cosa avviene dentro di tee non hai più bisogno di farlo, lo rico-nosci con grande anticipo, prima diarrivare a grandi esplosioni.

BA: E allora puoi raggiungere anchele emozioni più sottili che nasconodentro di te?

SV: Sì, ma è necessario molto tempo,è un viaggio, un percorso.

BA: Anche i terapisti stanno cam-biando direzione e diventando più sot-tili e raffinati?

SV: Sì, tutto questo dipende anchedalla consapevolezza del terapista,che può riconoscere molto prima ciòche accade all’interno di una personae aiutarla a diventare più sensibile.Anche se, a volte, è ancora necessarioche una persona si esprima con forza,ma questo accade sempre meno quan-do viene aiutata a vedere più chiara-mente dentro di sé.

BA: Nel passato si poneva l’accentosul fare un grosso sforzo per andarein profondità nelle emozioni e quin-di esprimersi con una catarsi più vio-lenta possibile.

SV: Era un malinteso. Per esempio sipensava che più in profondità si vanella rabbia, più l’esperienza è profon-da, ma penso che ciò non sia vero. L’e-sperienza deve essere più equilibrata:profondità vuol dire essere coscienti esensibili, non tanto urlare il più fortepossibile. La profondità dell’esperien-za ha a che fare con l’abilità di vederee sentire se stessi.

BA: Vuol dire che anche nell’ap-proccio terapeutico attuale passan-do attraverso il dolore puoi rag-giungere la gioia?

SV: Sì, ma in un modo diverso. Nelpassato, era quasi una gara a chi urla-va più forte o usava più fazzoletti perpiangere. Dietro tutto questo c’era lamente, che desidera sempre raggiun-gere un obiettivo. Più faccio la Dina-mica, più vado in profondità; più fac-cio catarsi, più ne posso ricavare. Ma,

accade per esempio con la terapia deitraumi. Non vai subito in profonditànel dolore, ma ci entri un po’ alla voltain modo che non diventi un’esperien-za che ti schiaccia.

BA: È questo che fai nelle Costella-zioni familiari?

SV: Anche nelle Costellazioni familia -ri bisogna fare attenzione a non lascia-re che la persona venga sopraffatta daldolore. Per esempio, quando un bam-bino si sente sopraffatto dal dolore,vuol dire che ha assunto il dolore deigenitori, un dolore che in realtà non gliappartiene, quindi è necessario cheimpari a essere consapevole di quale siaeffettivamente il proprio do lore, qualesia appropriato sentire e quale no.

BA: Non eviti il dolore, ma lo tocchicon grande delicatezza...

SV: ...in modo che il cliente impari adassorbirlo e integrarlo. A quel punto,il dolore trasforma e può diventare

l’intervista

Dal 1981 Svagito R. Liebermaisterconduce workshop e training diterapia e meditazione, anche in Ita-lia. Si è specializzato in Costella-zioni Familiari personalmente conBert Hellinger. È l’autore dei libriLe radici dell’amore e Lo zen e l’ar-te di fare terapia (entrambi Urra/Apogeo Editore); per altre infor-mazioni sul suo lavoro: www.family-constellation.netSvagito sarà presente al prossimoOshoFestival di Bellaria dal 4 al 7aprile 2013. Per il programma det-tagliato e tutte le informazioni:www.oshoexperience.it

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10 osho times

come ha affermato Osho, non abbia-mo bisogno di andare da nessunaparte, dobbiamo soltanto essere pre-senti con ciò che accade in questo pre-ciso momento. La meditazione è pro-prio questo, non è raggiungere qual-cosa. In un certo senso, è più sempli-ce, ma anche più difficile da mettere inpratica, perché per tutta la vita cisiamo posti degli obiettivi da raggiun-gere. E questo lo applichiamo anche allavoro interiore e ci diciamo: “Vogliodiventare più cosciente e, se faccio dipiù, ci riuscirò”. Ma non funzionaesattamente così. Ecco perché Osho ciparla sempre della celebrazione, didire di sì a se stessi e al momento, dicelebrare se stessi in modo che la metascompaia e rimanga soltanto il pre-sente. Se ti piace semplicemente faretre settimane di Vipassana, benissimo!È va bene anche se senti che in questomomento stai bene, che non hai biso-gno di fare nulla!

BA: Per me, in questo modo si creauna certa leggerezza.

SV: Sì, giusto. In realtà, Osho l’hadetto, ma forse non l’abbiamo ascol-tato abbastanza.

BA: L’articolo di cui ti ho parlato

all’inizio era su una rivista conven-zionale. Secondo te esiste anche al difuori del mondo di Osho una ten-denza verso il superamento della tera-pia, usando la gioia come risorsa?

SV: Non so se l’interpretazione delmondo di queste riviste sia la stessadi Osho. Mi viene in mente una do -manda fatta una volta a Osho: “Per-ché dovrei meditare, se posso sempli-cemente gioire di me stesso in questomomento?”. La risposta di Osho erastata: “Sì, non hai bisogno dellameditazione, gioisci”. Ma la mia do -manda è: la persona che aveva postola domanda gioiva davvero? La gioiava bene, ma sei in grado di sentirla?La comprendi? Per te, forse, vuol diredivertirsi, andare al cinema o al mare.Questa non è gioia. È intrattenimen-to e la gente cerca il divertimento per-ché è infelice. E poi, pensa che la gioiasia questa. Invece, è soltanto un mododi evitare la propria infelicità e nonso se queste riviste comprendano dav-vero questo punto. Come quandosento qualcuno affermare che non c’èbisogno di terapia ma solo di osser-vare... penso che siano sciocchezze.Fondamentalmene, terapia vuol direintrodurre la persona in un’atmosfe-ra amorevole, terapia vuol dire amo -

re. Ecco perché Osho ha affermatocosì spesso che il significato dellaterapia è amore. Non puoi semplice-mente dire alla gente: medita e osser-va e non avrai bisogno della terapia,perché ciò creerebbe solo un ambien-te arido in cui la gente non si senteamata. Le persone hanno bisogno diamore, ecco perché hanno bisognodella terapia, osservare da soli non èsufficiente. Altrimenti perché Oshoavrebbe creato tanti centri dove pra-ticare le terapie? E tante comuni,tanti luoghi in cui la gente potesseincontrarsi? Creare un buddhafield vuol dire crea-re un campo di amore. Come ha dettoBuddha: ama te stesso e osserva! Nonsoltanto osservare, quindi, ancheamare! Tutti trascurano questo pun -to, che significa che hai bisogno diottenere aiuto per poter amare te stes-so o sentirti amato. La terapia ènecessaria nel mondo perché non c’èabbastanza amore, come ha afferma-to Osho. Se il mondo diventerà piùamorevole, la terapia non sarà piùnecessaria, ma il mondo non stadiventando più amorevole!La terapia aiuta a stabilire una con-nessione per poter sentire l’amoredentro di noi. Tuttavia, non è cosìsemplice da fare, all’inizio!

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NOVEMbrE 2012 11

dio più che puoi. Ora, tu ami un’ipo-tesi impossibile e ti si richiede di esse-re totale. Proverai, in maniera piùintensa, la stessa sensazione di bru-ciare che, in scala ridotta, sentonoanche gli amanti. Di sicuro gli aman-ti provano nel cuore questa sensazio-ne di bruciare. È una nostalgiaprofonda, il desiderio di incontrarsicon l’amato, a creare quel fuoco.Amare dio crea necessariamente in teuna grande fiamma. Andrai a fuocoperché hai scelto come oggetto d’a-more una cosa impossibile: il tuooggetto d’amore è un’ipotesi. Conti-nuerai a piangere tutte le tue lacrime,a pregare, a digiunare; la mente dicontinuo tornerà a ricordare l’amato,a ripetere il suo nome.La mente ha la capacità di immagina-re qualcosa e ha anche la capacità diautoipnotizzarsi. Dopo incessanti ri -pe tizioni, puoi persino vedere dio pro-prio come lo avevi immaginato. È un

il ricercatore

Osho, provo molta gratitudine per la tua illu-minazione, la tua saggezza, i tuoi espe-rimenti coraggiosi, la tua vita. Grazie!Rumi ha detto: “Voglio bruciare, bru-ciare…”. Che cos’è quel bruciare?Shams ha detto: “Sono fuoco”. Haiqualcosa da dire su Shams? Che cosac’entrano il bruciare e il fuoco con lamia illuminazione?

Coleman, hai fatto una domandamolto pericolosa! Perché il bruciarenon ha nulla a che fare con la tua illu-minazione. Sul cammino dell’illumi-nazione la questione del bruciare nonsi pone per nulla.Ma tu ami Mevlana JalaluddinRumi… Anch’io amo quest’uomo.Ma devi capire che il sufismo dipen-de ancora dall’ipotesi di un dio. Nonè libero dall’idea di dio. I Sufi in par-ticolare hanno il concetto di dio comedonna. Il loro metodo è l’amore: ama

L’illusione del cuore

Coleman Barks, nato nel 1937, èun poeta americano che pertrent’anni anni ha insegnato lette-ratura presso l’Università dellaGeorgia, USA. È molto noto cometraduttore, o meglio interprete ininglese moderno, di Rumi e di altripoeti mistici Sufi; visto che nonparla né legge il farsi (persiano)basa le sue “parafrasi” su tradu-zioni classiche preesistenti. Hapubblicato diversi volumi di poe-sia di Rumi dal 1976 fino al 2003.Il suo lavoro è stato fondamenta-le per far conoscere Rumi e il sufi-smo nel mondo occidentale di lin-gua inglese. Nel 2006 ha ricevutouna laurea honoris causa dall’uni-versità di Teheran. (da Wikipedia)

OshO rispOnde cOn una vera e prOpria “bastOnata

Zen” a una dOmanda di cOleman barks, pOeta e

traduttOre in inglese delle pOesie di Jalaluddin

rumi, misticO sufi del Xiii secOlO

L’illusione del cuore

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12 OshO tiMEs

sottoprodotto della mente. Ti farà feli-ce, ti metterai a danzare dalla gioia.Ho vissuto con i Sufi e ho amato quel-la gente. Ma sono ancora a un passodall’essere dei buddha. Anche se leloro poesie sono bellissime – lo sonoper forza, perché nascono dall’amore– ciò che provano è un’allucinazionecreata dalla mente. Nel sufismo, lamente viene portata a un tale punto ditensione che diventi quasi folle per l’a-mato. Tutto il tempo in cui ne stai lon-tano, in cui sei separato dal tuo amore,ti sembra di bruciare.Sul cammino della meditazione,dhyan, o Zen, non c’è alcun deside-rio bruciante perché non c’è un’ipo-tesi, non c’è dio. E non è un proble-ma di amore. L’uomo dello Zen èprofondamente amorevole, ma nonha fatto dell’amore una pratica: nascesolo come prodotto collaterale dellasua realizzazione. Ha realizzato lapropria qualità di buddha. Questonon c’entra niente con un dio che esi-ste da qualche parte in cielo. Lui haraggiunto il centro della propria vita,e da quella posizione esplode nell’a-more, nella compassione. Il suoamore arriva dopo l’illuminazione,non è un metodo per l’illuminazione.Per i Sufi, l’amore è il metodo. Datoche l’amore è un metodo, rimane partedella mente. Il tentativo nel camminodello Zen è di andare oltre la mente,raggiungere la non-mente, essere asso-lutamente privi di ogni pensiero, inclu-so quello dell’amore. Lo Zen è il sen-tiero del vuoto: né dio, né amore, nullaè permesso, solo un puro vuoto in cuianche tu scompari.Chi è che si sente bruciare? Chi è lì asentire il fuoco?Quindi sebbene ami i Sufi…Non voglio, Coleman, ferire i tuoi sen-timenti, ma vorrei dire che un giornodovrai sicuramente passare dal sufi-smo allo Zen. I Sufi vivono ancora nel-l’immaginazione, non hanno cono-sciuto lo stato di non-mente. Proprioperché non hanno conosciuto lo statodi non-mente – per quanto bella possa

diventare la loro personalità – riman-gono proprio sulla soglia dell’illumi-nazione, ma non sono illuminati. Laragione è chiara: il sufismo è un ramo,una derivazione dell’islamismo. Portacon sé quasi tutto ciò che c’è di buononella religione mussulmana, ma è lareligione più bassa che ci sia. L’Islam,il giudaismo, il cristianesimo: sonotutte religioni basate su ipotesi.Ci sono solo due religioni che nonsono basate su ipotesi, il buddhismo eil taoismo. Lo Zen nasce dall’incrociodi questi due... e l’incrocio è sempremeglio di entrambi i genitori! È l’in-contro di Buddha e Lao-tzu, da que-sto nasce lo Zen. Non è buddhismo,non è taoismo, ha la sua individualità.Porta avanti tutto ciò di bello che vienedal Buddha e tutto ciò di grande cheviene da Lao Tzu. È la vetta più altache l’uomo abbia mai raggiunto.Questo è uno dei punti più importan-ti da ricordare. Qualsiasi religione cheinizia dalla fede, dal credere, finirà perdarti un’esperienza autoipnotica. Soloil taoismo e il buddhismo non inizia-no con la fede. Tutto il loro sforzo è difarti iniziare da solo, senza alcun con-cetto di ciò che troverai.Aperti, disponibili, privi di pregiudizi,senza contare su di una filosofia o unqualche libro sacro; potete andaredentro di voi, con il cuore aperto, equando arrivate al punto in cui lamente è silenziosa, non c’è nemmenoun pensiero.Secondo Buddha e il tao, anche dio èsolo un pensiero. Quando non c’è pen-siero, raggiungi la cima più alta del-l’Everest della consapevolezza, a quelpunto sai che ogni essere vivente ha ilpotenziale di diventare dio. Si dice cheBuddha abbia affermato: “Nel mo -mento in cui mi illuminai, rimasi sor-preso: l’esistenza intera è illuminata,solo che la gente non lo comprende.Ognuno porta dentro di sé la propriailluminazione e non la guarda nem-meno”. Buddha ha parlato delle sueesperienze di vite passate. Quandonon era illuminato, ma solo un ricer-

catore, aveva sentito parlare di unuomo che si era illuminato e così andòa trovarlo. Non aveva nessuna idea dicosa fosse l’illuminazione e così eraarrivato senza pregiudizi di alcungenere, né a favore né contro. Ma,arrivato vicino all’uomo, si ritrovò ainchinarsi e a toccargli i piedi.Ne fu molto sorpreso! Non avevadeciso di farlo, toccò i piedi all’uomocontro ogni sua aspettativa. Questafu la prima sorpresa. Quando sirialzò, la seconda sorpresa fu ancorapiù grande: l’illuminato toccò i suoipiedi. Lui disse: “Che stai facendo?Sei illuminato, è giusto che io ti toc-chi i piedi. Ma perché tu tocchi imiei?”. L’uomo rise e disse: “In pas-sato ci fu un momento in cui non eroilluminato. Adesso sono illuminato.Tu ora non sei illuminato, un giornolo sarai. Quindi è solo una questionedi tempo. Per quanto mi riguarda, tupuoi anche non saperlo, ma io possovedere il tuo tesoro nascosto”.Ognuno è un buddha, che ne sia con-sapevole o no. Non ci sono ipotesi sul -la via dello Zen. Ciò che Rumi dice:“Voglio bruciare, bruciare…” è lamente focalizzata su di un amato ipo-tetico, è il desiderio bruciante di incon-trarlo, di sciogliersi in esso. Ma è undio oggettivo, può essere un uomo ouna donna, non ha importanza.In India, nel Bengala, c’è una piccolasetta che crede che solo Krishna sia unuomo e che tutti gli altri siano donne.Dato che sono tutti donne e c’è ungrande, bruciante, desiderio di incon-trare l’amato, il dio, dormono con unastatua di Krishna nel letto. Ma questisono tutti giochi della mente. Fattaeccezione per Gautama il Buddha,Lao-tzu e le persone che si sono illu-minate nella stessa maniera, tutta l’u-manità vive di ipotesi. Apprezzo lapoesia di Rumi, apprezzo la bellezzadi molti mistici Sufi, ma non posso direche siano illuminati. Vanno ancora atentoni e ciò finirà solo quando abban-doneranno l’ipotesi di dio.La ricerca deve essere all’interno, non

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NOVEMbrE 2012 13

imbarazzo. Dio non esiste. Ciò cheesiste è la qualità del divino e questaqualità è tutt’intorno a te.Siamo tutti immersi nello stessooceano.

Un’antica storia: Un giovane pesce,dalla mente molto filosofica, chieseagli altri pesci: “Abbiamo sentitotanto parlare dell’oceano, ma dov’è?Voglio incontrare l’oceano”.Tutti scrollavano le spalle e diceva-no: “Anche noi abbiamo sentito par-lare dell’oceano, ma non sappiamodove sia”.Un vecchio pesce prese il giovane daparte e disse: “Non c’è nessun altrooceano, ci siamo immersi dentro.Nasciamo al suo interno, viviamo alsuo interno, moriamo al suo interno.Questo è l’oceano”.

E ti dico che lo stesso vale per te.Nasciamo nel divino, viviamo nel divi-no, moriamo nel divino. Bisognaricordarsi solo di una cosa: puoi pas-sare attraverso questa formidabileesperienza che è la vita dormendo,oppure pienamente sveglio.La meditazione è l’unico modo perrenderti consapevole. Quando sei pie-namente consapevole, l’oceano deldivino è tutt’intorno a te. La vita stes-sa, la stessa consapevolezza sono divi-ne. Il divino si esprime in tutte leforme, nelle rose e nei fiori di loto,negli uccelli e negli alberi. Dovunqueci sia vita, c’è solo il divino. Viviamonell’oceano del divino. Quindi noncercare da qualche altra parte. Guar-da dentro, perché quello è il punto piùvicino che puoi trovare. Il sufismo èbello, ma non è la risposta finale e nondovresti fermarti lì. È un buon modoper iniziare. Finisci con lo Zen.E dalle vette dello Zen sarai in gradodi comprendere il sufismo più di quan-to succeda se vivi nei circoli Sufi. Unpo’ di distanza è necessaria e lo Zen tidà quella distanza. Da quella distanzapuoi osservare tutte le religioni. Checosa fanno? Fanno dei giochetti,

il ricercatore

all’esterno. Qualsiasi ricerca esternacambierà solo la personalità. Può ren-derla più bella, più amorevole, ma sitratta solo di immaginazione.Coleman, va tutto bene: goditi lebelle poesie di Rumi, goditi le bellestorie Sufi. L’ho fatto anch’io. Ma tiavviso, non perderti in esse. Sonosolo un gioco della mente, una stra-tegia di autoipnosi.Ho detto che hai fatto una domandapericolosa. Non voglio ferire i tuoisentimenti e il tuo amore, ma devo direla verità anche se fa male. Un giornomi sarai grato.Il sufismo non è nulla. Dappertutto èpossibile trovare della bella poesia.Sono persone che si ipnotizzano dasole. Il punto reale è quello di arriva-re a de-ipnotizzarsi, perché sei statogià ipnotizzato dalla società. E questa è la situazione in tutto ilmondo, in qualsiasi religione. Hoguardato in ogni angolo della Terra etranne lo Zen non ho trovato un feno-meno religioso completamente puro eche non ha commesso alcun criminecontro l’umanità. Il contributo delloZen è stato quello di portare più gra-zia, più bellezza, più amore e una mag-giore qualità di meditazione.Quindi va tutto bene, Coleman; godi-ti le poesie, ma non pensare chenascano da uno stato di illuminazio-ne. I Sufi non hanno mai nemmenosentito la parola illuminazione. Nonc’è una parola equivalente a illumi-nazione in persiano, in urdu o inarabo. Hanno “realizzazione di dio”,realizzazione dell’amato, ma l’amatoè separato da te.Tutta la questione è che persino setrovi questo dio che è separato da te,milioni di persone l’hanno trovatoprima di te. Ti troverai in una folla.E che farai quando incontrerai dio?Gli dirai: “Ciao, come va?”. Incon-trarsi non vuol dire molto... avraiun’aria imbarazzata e anche dio avràun’aria imbarazzata: “Adesso che cifaccio con questo professor Cole-man?”. Non farlo, non mettere dio in

magari belli, ma sempre giochetti. Michiedi: “Che cosa c’entrano il brucia-re e il fuoco con la mia illuminazio-ne?”. Proprio niente. In questo preci-so momento sei illuminato, entra silen-ziosamente nel tuo essere… Trova ilcentro del tuo essere e hai scoperto ilcentro dell’intero universo. Alla peri-feria siamo separati, ma al centrosiamo tutt’uno. Questa è ciò che chia-mo l’esperienza del buddha. Se nondiventi un buddha... e ricordati che èa causa della povertà del linguaggioche sono costretto a dire: “Se nondiventi…”. Lo sei già. Quindi ti devodire, se non lo riconosci, se non tiricordi ciò che hai dimenticato. Ognibambino nella sua innocenza lo sa eogni bambino perde la strada a causadi tutte le nozioni di cui viene som-merso dai genitori, dai preti, dagliinsegnanti. La sua innocenza vienerapidamente coperta completamenteda idiozie di ogni genere.Tutto lo sforzo della meditazione è ditagliare attraverso gli strati di polvereche la società ti ha riversato addosso etrovare quella piccola “natura delbuddha” con cui sei nato. Il giorno incui trovi la natura del buddha con cuisei nato, il cerchio si chiude. Torni aessere innocente.

Cuore Zen

e cuore Sufi

Osho, hai parlato del “cuore vuoto”dello Zen. E in passato avevamoascoltato come Rumi esprime il cuoredei Sufi. Ci puoi parlare della diffe-renza fra i due?

La realtà è che ciò che i Sufi chiama-no il cuore è solo una parte della loromente. La mente ha molte capacità:pensiero, sentimento, fantasia, so -gno, auto-ipnosi... queste sono tuttequalità della mente. In realtà non esi-ste il cuore in quanto tale, è tuttofatto dalla mente.

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14 OshO tiMEs

Abbiamo vissuto con questa divisionetradizionale, che l’immaginazione, glistati d’animo, le emozioni e i senti-menti fossero del cuore. Ma il tuocuore è solo un sistema di pompaggio.Tutto quello che pensi o immagini osenti è confinato nella mente. Lavostra mente ha settecento centri checontrollano tutto.Quando lo Zen dice cuore vuotosignifica semplicemente mente vuota.Per lo Zen, il cuore o la mente sonosinonimi. L’enfasi è sulla vacuità. Unamente vuota diventa la porta al divi-no che è tutto intorno, ma prima deveessere vuota.Il sufismo è immaginazione, una bellafantasia. Lo Zen non ha nulla a che

fare con l’immaginazione. Tutto deveessere reso vuoto. Il nome di Rumi èbello in un certo senso: non in persia-no, ma in inglese, roomy, spazioso,vuoto! Una stanza può essere piena dimobili o può essere senza alcun mobi-le, semplicemente una stanza.E quella stanza vuota contiene l’inte-ro spazio, l’intera esistenza.

TESTI DI OSHO TRATTI DA:

Rinzai, Master of the irrational #2

Il commento di Coleman Barks aquesta risposta alla sua domanda èstato: “Osho mi ha aiutato a capirecome la poesia e il desiderio sianofonti di autoipnosi. Mi sembra giusto

che l’illuminazione, o comunque la sivoglia chiamare, sia al di là dellamente e del desiderio”.

Ed ecco il testo della lettera che hainviato a Osho il giorno dopo.

“Caro Osho, che colpo per il mioestatico autoipnotismo! Grazie per lalama affilata che mi hai offerto, concui farmi strada attraverso la poesia,la mente e il desiderio. Spero di riuscire a usarla! E nonstarmene semplicemente seduto arimirarla!Avrei potuto vivere la vita interasenza che questa lama mi fosse data.Grazie di nuovo.”

l’amato è dentro di te, l’adoratore è l’adorato. l’amato è dentro di te, devi solo

andare al centro più profondo del tuo essere. spostati dal pensare al sentire.

sii semplicemente e quello sarà l’incontro con l’amato.

l’incontro è già avvenuto, solo che non ne sei consapevole. Osho

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un libroda vivere

FIDUCIAO hai fiducia o non ce l’hai: non sonopossibili entrambe le cose. Se hai fidu-cia, questa abbraccia tutta la tua vita epervade ogni tua cellula. La fiducia siespande, ma non può provenire dallesacre scritture: la fiducia sgorga dalletue esperienze di vita, nascerà in tedopo che avrai letto il libro della vita.

AFFRETTATINon c’è poi così tanto tempo, la nottesta già calando. Avete già sprecatomolte volte questa nascita e questa vita;la morte arriverà prima che voi abbiateiniziato a meditare. Un’altra vita spre-cata! Questa volta, non lasciare cheaccada. Questa volta, non rimandare.Questa fragranza è tua: la vita è nasco-sta dentro di te…

NON SEI LA MENTEEssere oltre il mondo! Qualsiasi cosa ioveda, non sono quella cosa; qualsiasiesperienza io faccia, non sono quell’e-sperienza: anzi, io sono oltre tutto ciòche vedo. Sono colui che vede, noncolui che è visto. Qualsiasi esperienzafaccia, sono oltre: dal momento chesono colui che osserva l’esperienza,come potrei essere l’esperienza?

L’OCEANO E LE ONDEComprendi questa realtà, non ascoltar-la soltanto! Si tratta di cambiare gestalt.Puoi vederla in un battibaleno, puoivederla immediatamente! Se guardi inprofondità, scoprirai che ogni esserevivente si fonde lentamente nel Tutto escompare: è un oceano sconfinato chegenera infinite onde.

L’ESISTENZAA volte l’esistenza diventa verde neglialberi; a volte diventa rossa nelle rose;a volte diventa acqua e, a volte, diven-ta collina o montagna; a volte diventaluna e stelle. Sono tutte manifestazionidella consapevolezza. La stoffa è tessu-ta con il filo e puoi tessere diversi tipidi stoffe: abiti leggeri per la calda esta-te e abiti pesanti per il freddo inverno.

INCREDIBILE!La verità ci risulta talmente incredibileperché abbiamo creduto il falso pertante vite. Rifletti: se gli occhi di uncieco acquistassero improvvisamente lavista, riuscirebbero a credere che esistela luce, i colori, migliaia di colori, cheesiste l’arcobaleno e i fiori e gli alberi ela luna e le stelle?

DOVE VAI?La lampada è accesa nella tuainteriorità, ma la sua luce siproietta all’esterno. Vedendoquesta luce esteriore, comincia correre, pensando cheanche la sorgente della lucesia all’esterno. La luce proiet-tata all’esterno proviene da testesso; il profumo che siespande all’esterno provieneda te stesso: è un riflesso, un’e-co del tuo profumo interiore.Tu stai rincorrendo quell’eco!

PELLEGRINAGGIOTi avvicinerai a me quan-do raggiungerai il tuoessere interiore: non esi-ste altro modo per av -vicinarsi a me. Co no scite stesso e conosce-rai me. Nonde vi fa re al -cun pel le gri -naggio este-riore per avvi-cinarti a me.

La rivoluzionedel cuore

la via della felicità

Cairo Editorepagine 272 – Euro 14,00

Ecco il secondo volume, dopo SiiFelice Adesso, del commento diOsho ai sutra di Ashtavakra, l'illumi-nato indiano che, ancora ragazzino,fu chiamato a rispondere alledomande del suo re: “Come si conse-gue la saggezza? E la liberazione?”.Ashtavakra rispose: “La felicità el’infelicità appartengono tutte allamente: non fanno parte di te. Tu nonsei colui che agisce, tu non sei coluiche gioisce. Tu sei sempre stato libe-ro. Conosci questa realtà e sii felice!”Sembra facile, ma... ComprendiAshtavakra, ma non pensare chequesta tua comprensione sia saggez-za, hai ricevuto in dono una pietra diparagone! Dopo aver fatto le tueesperienze di vita, le userai per testa-re la loro veridicità. Osho

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scuola e di conseguenza mi avvicinaial cristianesimo e volli persino esserebattezzata, ma prima di potermi dav-vero calare in quella realtà i miei geni-tori mi “presentarono” Osho… miamadre andò a Pune nel 1981 e tornòcome Ma Gyan Viten e riconobbiimmediatamente Osho come il miomaestro. Ho fatto la mia prima dina-mica a dieci anni e mi è piaciuta tan-

le e anche una graduale comprensio-ne, man mano che crescevo, mi sonostate regalate sin dall’inizio. Miopadre era molto attratto dalla spiri-tualità orientale e ha portato sul sen-tiero della meditazione anche miamadre, che prima di incontrare lui eracristiana praticante.Intorno ai dieci anni, però, volevoessere più simile ai miei compagni di

Marga: Le vostre storie in quantoricercatori: come siete arrivati a Oshoe alla meditazione?

Deva Premal: Grazie a miopadre, Wolfgang, un uomo fuori dalcomune, un artista, sono nata e cre-sciuta tra mantra, meditazione, Bha-gavad Gita, reincarnazione, Zen e dis-soluzione dell’ego… tutte queste paro-

16 osho times

Fiori selvaggiin viaggio

coi mantra e le canzoni

Deva Premal e miten ci Parlano Di meDitazione,

Di osho, Del loro amore... e Della loro musica

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davanti a un microfono, insieme allaband e mi incoraggiò a sentire la musi-ca nel corpo mentre cantavo. AncheMiten è il mio “guru”!

MA: Voi fate concerti nei templi enelle chiese oltre che nei luoghi classi-ci… che differenza c’è tra suonare inuna cattedrale e in uno stadio?

DP: Personalmente non sento unadistinzione tra luoghi sacri e luoghinormali. Ricordo di avere suonatol’anno scorso in USA in una prigio-ne e il silenzio e il canto erano cosìspeciali, così profondi che non lidimenticherò mai: il carcere, i dete-nuti… insieme abbiamo creato untempio di silenzio. Ovviamente nondefinirei un carcere un luogo sacro insenso convenzionale, ma in quelmomento lo era. Quindi la sacralitàe la santità sono dentro di noi e pos-siamo avervi accesso ovunque ci tro-viamo e cantare mantra e canzonisacre mi aiuta molto a connettermicon il divino nel momento.

MI: Ti faccio un esempio di come imantra possono trasformare unasituazione. Durante il tour europeo diquest’anno uno dei concerti era alCirco Krone, a Monaco di Baviera.

qualcuno, lo incontri veramente nellasua autenticità, conosci la sua anima.Due persone che suonano insieme siespongono, sono nude l’una per l’al-tra. È come fare l’amore.Quindi per me e Deva fare musicainsieme è un grande dono, è un’esten-sione della nostra connessione sessua-le e ci nutre allo stesso modo.

DP: Ho sempre amato la musica especialmente al mio ingresso nelmondo di Osho erano la danza e ilcanto ad attrarmi maggiormente.Ricordo così tante serate piene di bea-titudine nella Buddha Hall di Pune. Misento così fortunata: la musica è diven-tata la mia vita. Non mi aspettavocerto di diventare una musicista o unacantante, quindi il modo in cui la miavita si è dispiegata è una grande sor-presa per me. Ho sempre amato lamusica di Miten, la sua voce e le suebelle canzoni e amavo cantarle e bal-larle ogni giorno alla White Robe. Macerto non sognavo che ne avrei fattoparte e che vi avrei contribuito con imiei talenti. Fu Miten ad aprire quel-la porta per me, in modo molto dolce(dolce come lui) incoraggiandomi acantare e ad “aprire” la voce. Quan-do fui pronta mi presentò al resto deimusicisti e mi insegnò a cantare

tissimo! Era semplicemente naturale.Dopo alcuni mesi in cui meditai rego-larmente presi il sannyas e diventai MaDeva Premal, Amore Divino.

Miten: È stata la musica ad aprirmia Osho e prima di incontrarlo non èche mi considerassi un ricercatore. Sa -pevo che la vita che stavo conducendoe la musica che facevo – da buon gio-vane londinese ben inserito nella scenarock del tempo, sex & drugs & rock’n’roll – non era tutto, ma non sapevodove cercare. Poi ho letto un libro diOsho, allora Bhagwan Shree Rajneesh,dal titolo No Water No Moon (10 sto-rie Zen) e immediatamente mi fu chia-ro dove dovevo andare e cosa dovevofare. Così mi lasciai alle spalle la vec-chia vita e spiccai il salto!Quando arrivai da Osho, a Pune, ilmio primo atto “cosciente” fu vende-re tutte le mie chitarre. Non dissi a nes-suno che ero un musicista e mi immer-si nella vita della comune. La musicache ascoltavo e la vita che conduceva-mo erano così appaganti e nutrienti…mi facevano stare così bene che sem-plicemente ci sono sparito dentro. E ildolore, le ferite legate alla musicacominciarono a guarire. In quei primianni passai dall’essere alla ricerca diqualcosa al ritrovarmi “a casa” e daallora, anche se io e Deva siamo sem-pre in giro per il mondo, mi sento acasa dentro di me, ovunque mi trovi.

MA: Se non è troppo ovvia comedomanda, che ruolo ha giocato lamusica nelle vostre vite?

MI: Non è affatto ovvia!La musica è la chiave che mi connettesia a Osho che a Deva. Attraverso ilsuo amore e la sua visione Osho mi haguarito, mi ha “restituito la musica” eora la mia esperienza della musica ènuova e innocente.Con Deva il ruolo che la musica hanella nostra connessione è tantrico. Ègran parte della nostra pratica tantri-ca. Quando suoni e fai musica con

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musica

Fiore selvaggio nel vento selvaggio, voce selvaggia checanta profonda dentro, notteselvaggia in cui i sogni si avve-rano e sta accadendo a noi!Fiume selvaggio che rotola ver -so l’oceano instancabile, quelche deve essere sarà, non impor-ta ciò che facciamo e sta accen-dendo a noi, a me e a te.Cosa ci aspetta nessuno lo sa e

siamo andati troppo lontanoper rallentare adesso.Sentiamo l’erba sotto i piedimentre cresce, sentiamo il ventonei capelli mentre soffia, abbia-mo il coraggio di sbagliare e laforza di una rosa.

Dal testo della canzone di MitenStrength of a rose

la forza Di

una rosa

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18 osho times

Abbiamo suonato proprio nell’arenain mezzo all’odore degli animali e c’e-rano mille persone lì per noi. E tuttiinsieme abbiamo trasformato quell’a-rena in un tempio. L’energia dellagente, la musica, i mantra… l’atmo-sfera era piena di amore e di grazia.Quello che voglio dire è che qualsiasiluogo può diventare sacro se voglia-mo. La nostra musica arriva da Oshoquindi è sempre sacra e sempre con-nessa alla gioia, alla celebrazione e alsilenzio della meditazione.Amiamo suonare nei templi e nellechiese, sono posti creati per la con-templazione, ma quando un teatro oun circo viene trasformato in un tem-pio durante un nostro concerto è unacosa speciale! A Mosca abbiamo suo-nato davanti a più di tremila persone:era la stessa cosa, anche se eravamo inun’enorme arena rock! Era diventatauna Buddha Hall!

MA: Il vostro lavoro, al di là deiconcerti.

MI: Non consideriamo “lavoro” ciòche facciamo, non lo facciamo persoldi. Se i soldi arrivano è un grandedono e lo accettiamo in quanto tale,

ma non è la ragione per cui cantiamoe suoniamo. La ragione per cui can-tiamo e suoniamo è connetterci conla grazia divina. Suoniamo per quel-la connessione e ciò che facciamo nonè una performance, è come un work-shop di musica e anche se molte dellepersone che vengono ai nostri con-certi non hanno mai incontratoOsho, questi raduni hanno la stessaqualità di quando accadono in unaBuddha Hall. La vibrazione ci sostie-ne, nutre l’amore che abbiamo l’unoper l’altra e quella sensazione siespande in tutto il pubblico.

DP: Io e Miten viaggiamo e condivi-diamo i doni che abbiamo ricevuto daOsho oramai da più di vent’anni. Que-sto è il nostro lavoro! Viviamo in que-sta bolla dolce di creatività, musica,amore e risate… e la bolla include lepersone che lavorano con noi. Mano-se, ad esempio, il nostro maestro diflauto “bansuri”, è straordinario,come musicista è una vera stella. Èentrato nella nostra vita circa dieci annifa, per l’album Embrace. È arrivato instudio e ha suonato con tale talento,tecnica e libertà di spirito che ci siamoinnamorati di lui immediatamente. Da

sette anni suona e viaggia con noi, è ungrande dono nella nostra vita.

MA: Stare insieme, relazione, amo -re… cosa c’è di rilevante nel vostroessere Deva Premal&Miten e nonsolo Deva Premal e Miten?

MI: La nostra connessione è basatasulla libertà, non abbiamo mai avutoil desiderio di imprigionarci a vicendaimpegnandoci in una cosiddetta rela-zione. Viviamo insieme giorno pergiorno, rispettando il diritto dell’altroalla libertà e siamo… migliori amici.Questa è l’opportunità e la sfida cheOsho ci ha dato, vivere insieme inlibertà. Ed è la connessione più inti-ma e profonda che abbia mai avutocon una donna, anzi, con un essereumano! Viviamo insieme ventiquattroore al giorno sette giorni alla settimae lo facciamo da ventun’anni!

DP: Sento di essere veramente “bene-detta” a condividere la mia vita conMiten. Come ha detto Miten viviamoinsieme e ci amiamo con la compren-sione che potrebbe non essere persempre. Ovviamente c’è anche del-l’attaccamento, ma per il fatto che tra

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Io e Deva abbiamo iniziato a suonareinsieme nella comune di Osho, a Pune.Quando ci siamo incontrati Devaaveva solo vent’anni e io ne avevo giàquarantadue. Al tempo lavoravamonell’ashram e io facevo parte del coor-dinamento della musica per la BuddhaHall e stavo componendo l’album Inwonder. Deva dava sessioni di mas-saggio e stava facendo i primi passinella musica. Poco dopo andammo avivere in Toscana con Prem Joshua eDevakant che avevano una band chia-mata New Dawn. Dopo quell’espe-rienza decidemmo di tenere gruppibasati sul canto e di fare le nostre cose,perché la nostra vera passione eracreare spazi in cui la gente potesse can-tare e aprire la voce. Abbiamo inizia-to a fare musica nei centri europei di

Osho, nelle loro sale di meditazione. Abbiamo fatto due album in quelperiodo Strenght of a rose e Globalheart native soul e insieme celebrava-mo la vita. Dopo alcuni anni abbiamofatto The Essence, il primo album diDeva da sola, dove ha trovato la suavera voce, fu come un miracolo.Intanto, gradualmente, sempre piùgente era attratta dalla nostra musicae quindi dovemmo organizzare i nostriconcerti in sale più grandi e infine neiteatri. È cresciuto tutto in modo natu-rale, spontaneo. Non abbiamo dubbisul fatto che Osho volesse tutto ciò eci sentiamo fortunati di poter condivi-dere Osho con il mondo attraverso lanostra musica.

Miten

NoVemBRe 2012 19

noi c’è una grossa differenza di età l’il-lusione di permanenza non è cosìforte. E forse quella comprensione èla ragione per cui amiamo così tantola reciproca compagnia. Osho ha datoa tutti noi indicazioni molto chiare sucome onorare la libertà dell’altro e noil’abbiamo preso molto a cuore. Ilfatto che lavoriamo ed esprimiamo lanostra creatività insieme è un grandebeneficio. È semplicemente un miste-ro e non è necessaria una spiegazione,è quello che è.

MA: Qualche cosa su Osho? Aned-doti, consigli, o altre dolcezze?

MI: Senza Osho non ci sarebbe nes-sun Deva Premal & Miten.Lui ci ha dato tutto ciò di cui aveva-mo bisogno anche per gestire il suc-cesso e l’interesse che riscontriamo nelmondo grazie alla nostra musica. Saràkarmico? Forse… forse, ma qualsiasinome vogliamo dargli è tutto Osho…

DP: Amo il fatto che molta dellagente che incontriamo sia toccata daOsho attraverso la musica. Moltisono alla ricerca di qualcosa e voglio-no tuffarsi più in profondità nella sua

musica

visione, nel suo mondo e noi abbiamola possibilità di condividere con loroil nostro amore per Osho. Attraversoquesto “viaggio” coi mantra e le can-zoni di Miten abbiamo incontratocosì tante persone meravigliose, alcu-ne erano state con altri maestri e inse-gnanti e con loro condividiamo lenostre esperienze e il nostro amore peri rispettivi maestri. Persone come Kri-shna Das e il suo guru Neem KaroliBaba e Snatam Kaur e il suo amoreper Yogi Bhajan e Guru Nanak, unmaestro di cui Osho ha parlato concosì tanto amore.Ci consideriamo compagni di viaggio,una grande famiglia, senza separazio-ni, è così bello.Attraverso i discorsi di Osho ci siamoaperti a così tanti diversi sentieri, tra-dizioni, insegnamenti e questo siriflette nella nostra musica. Non can-tiamo solo mantra sanscriti e le can-zoni in inglese di Miten, ma anchecanti sufi, africani e dei nativi ameri-cani. Osho ci ha reso consapevoli del-l’unità di tutti i sentieri e durante i

nostri viaggi abbiamo fatto esperien-za diretta di questa realtà.

MA: Cos’è veramente importante pervoi adesso? Direzioni, destinazioni?

MI: Continuiamo a seguire i nostricuori e a celebrare l’amore che abbia-mo per Osho e a cantare per lui, attra-verso i mantra, i canti e le canzoni. Luicontinua a guidarci e a nutrirci e ci dàanche “the courage to be wrong”, ilcoraggio di sbagliare, come cantiamoin Strenght of a rose. La creatività con-tinua a scorrere, abbiamo in cantieremolti nuovi album e amiamo la vita chefacciamo. Abbiamo una band strepito-sa, il miglior maestro di bansuri delmondo, Manose, e il grande tastieristaManeesh De Moor. L’anno scorsoabbiamo fatto concerti in 25 nazionidiverse e l’anno prima anche!Amiamo fare concerti e tenere i nostrigruppi… così tante persone, vederlescomparire in un silenzio profondo allafine della serata. Abbiamo un grandeteam di persone che ci sostengono e che

Da Pune al mondo

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20 osho times

Fino al 1999 andavamo a Pune tuttigli inverni e ci passavamo alcuni mesi,ma dopo di allora non abbiamo maivissuto nello stesso luogo per più diquattro mesi.Entrambi amiamo viaggiare e il sensodi libertà che comporta… è bello arri-vare ed è altrettanto bello andare via.Non ci guardiamo alle spalle. Siamomolto fortunati ad amare la compa-gnia reciproca. Insieme ai musicisti chesuonano con noi abbiamo creato lanostra piccola carovana che ci nutre eci dà il senso di essere a casa ovunque.Nel corso degli anni abbiamo svilup-pato un certo ritmo… migratorio! Daaprile a giugno siamo in Europa e fac-ciamo concerti in molte città, inclu sol’Est europeo. L’ultima volta chesiamo stati a Mosca tremila e cinque-cento persone si sono radunate percantare i mantra con noi. Credo chenon fosse mai successo niente di simi-le prima in questa città così antica ecosì straordinaria. A luglio ci trasferiamo a Corfù doveteniamo gruppi vacanze: la genteviene per cantare insieme a noi e per

stare in spiaggia, riposare o medita-re… vacanze, insomma. La bellaBuddha Hall di Corfù contiene fino acentoventi persone ed è diventata pernoi un appuntamento importante. Viteniamo anche un gruppo insieme aRafia che si chiama Tantra-Mantraper coppie, un’esplorazione dell’ener-gia d’amore e beatitudine tra uomo edonna. Le meditazioni tantriche e ilcanto portano a una tale profonditàla connessione tra due amanti. È mol -to toccante vedere cosa succede nelgruppo alle coppie, che siano insiemeda quattro mesi o da quarant’anni!Dopo Corfù, dove stiamo due mesi,voliamo negli USA per l’EcstaticChant Festival all’Istituto Omega diNew York, poi ci trasferiamo in Ca -lifornia, per il Bhaktifest a JoshuaTree. È bello per noi stare in Ameri-ca. Di solito viaggiamo da costa acosta in un pullman da tournee contutta la band. Abbiamo persino ilsalotto, la cucina, il wi-fi e una stan-za matrimoniale per me e Miten! L’ul-timo che abbiamo affittato era il tour-bus personale di Janet Jackson! Una

cosa che mi piace moltissimo è che inAmerica la gente apprezza veramentela bellezza delle parole delle canzonidi Miten, ne comprende le sfumature. Nei mesi invernali siamo in Australia,a Byron Bay e nell’emisfero Sud in quelperiodo è estate! È un posto dallanatura meravigliosa, buon cibo, beltempo, spiagge, fiumi, la foresta plu-viale. E ci sono molti amici che cono-sciamo dai tempi di Pune. Di solito lìregistriamo i nostri CD nello studio diKamal e poi facciamo concerti inmolte città australiane. A volte arri-viamo persino in Nuova Zelanda.A Marzo andiamo in Costa Rica nelbellissimo Blue Spirit Resort doveteniamo alcuni gruppi, anche il Tan-tra-Mantra, e poi ricominciamo iltour da capo.In passato abbiamo fatto anche deibellissimi periodi in Toscana e ci è sem-pre piaciuto molto, ma è tanto che nonci torniamo. Spero che arriverà ilmomento giusto per tornarci. Ci sia -mo sentiti molto a casa in Italia e sonostati momenti molto romantici…Deva Premal

amano il lavoro che facciamo insieme.La vita non potrebbe essere più dolcedi così, anche se restiamo aperti a ulte-riori miracoli del maestro!

DP: Quello che è importante per mee che io e Miten continuiamo a condi-videre noi stessi. Riceviamo così tanteemail e messaggi da molte persone checi raccontano come i mantra e la musi-

ca le hanno guarite e ispirate! E a voltedico a me stessa che anche per uno solodi questi messaggi la mia vita ha unvalore. Come dice Rumi “Ci sonocento modi per inchinarsi a baciare laTerra” e io ringrazio Osho ogni gior-no per la vita con cui ci ha benedetto.

Per informazioni sul loro lavoro:www.MitenDevaPremal.comwww.facebook.com/devapremalmiten

Presso oshoba sono disponibili

numerosi cD di

Deva Premal & miten:

Songs For The Inner LoverSoul In WonderThe EssenceLove Is SpaceStrength Of A RoseSatsangIn ConcertTrusting The SilenceEmbraceMoola MantraDakshinaTibetan Mantras For Turbulent TimesMantras For Precarious Times

www.oshoba.it

Una carovana sempre in viaggio!

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NOVEMbrE 2012 21

che contingenti ed espresso con unaterminologia che può suonare datataai giorni nostri – da considerare chesta parlando in un contesto culturalequale quello dell’India degli anni ‘60– non risulta per nulla limitato agliaddetti ai lavori, ma dimostra dasubito il suo valore di “appunti” peruna vera e propria scuola di vita, conuna profondità di analisi e compren-sione dell’essere umano mai raggiun-te pri ma da nessuno.

Temi quali la solidarietà e il senso dicomunità – per utilizzare le paroled’oggi – e cioè un rapporto con gli altrie col pianeta in cui viviamo che nonsia di contrapposizione, concorrenza erapina, ma di collaborazione, empatia,sinergia, sono quanto mai attuali e,come Osho specifica, “chi si interessasolo alla propria pace, non può maiessere in pace nel vero senso dellaparola, perché essere interessati solo ase stessi è una delle cause della malat-tia”. Nel contempo riafferma l’impor-tanza prioritaria dell’individuo rispet-to a ogni ideologia o organizzazione:“Non importa quanto sia valida un’i-dea o un pensiero, la cosa che più è dirilievo sono le persone a cui vengonoofferti. La persona non è affatto un ele-mento secondario; anzi, è quello piùprezioso: il suo valore è il motivo prin-cipale che ci spinge a offrirle quel pen-siero o quell’idea”.In una situazione, come quella che stia-

mo vivendo, dove i vecchi valori sonoscomparsi e quelli nuovi faticano anascere, dove i piccoli aggiustamenti sistanno sempre più dimostrando di nes-suna efficacia e diventano sempre piùnecessari cambiamenti radicali, diven-ta fondamentale la proposta di Oshosul vivere con consapevolezza, sullameditazione, su una ricerca di verità epace interiore che non implichi unallontanarsi dal mondo, ma anzi usi ilmondo degli affari e del lavoro cometest delle comprensioni raggiunte: “Lapiazza del mercato è la cartina torna-sole, perché è lì che si trovano le sfide:le circostanze non ti sostengono, esi-stono conflitti. Riesci a conservare latua quiete anche lì?”.

“Colui che sparge i semi non può maiimmaginare quanto grandi saranno glialberi” dice Osho, ma di sicuro di“alberi “ ne stanno crescendo e di piùancora ce n’è bisogno e di seguirli concura... dentro e fuori di noi.

Sahaja

attualità della visione diOsho è sorprendente!Qualcosa che si scopre apoco a poco anche nel suo

libro L’eterno del tempo, una raccoltadi discorsi e colloqui individuali consuoi collaboratori e discepoli che risa-le ai primi anni – questi testi vanno dal‘65 al ‘72 – del suo “lavoro”, primache si stabilisse a Pune, quando anco-ra girava l’India organizzando campidi meditazione e conferenze. Ad ascol-tare queste parole di Osho non era ilvasto pubblico, ma erano quelle per-sone che, richiamate dall’originalità edalla potenza del suo messaggio e dellasua presenza, avevano iniziato a orga-nizzare le sue conferenze, a raccoglier -ne i testi e a stampare opuscoli, a regi-strare i suoi discorsi e a farli ascoltareagli amici. “Non c’erano ancora le au -diocassette e si usavano i registra tori abobina”, ricorda nelle sue me morieLaheru, un discepolo di quei tem pi cheaveva anche il compito di an dare aprendere e poi riportare Osho in sta-zione nelle sue visite a Mumbai. E lecose da fare erano tan te... progettaree avviare i primi centri di meditazio-ne, organizzare i campi, trovare unluogo adatto dove Osho potesse risie-dere e affrontare ogni genere di pro-blema pratico legato a una visione che,nel giro di pochi anni, dall’India sareb-be esplosa in tutto il mondo!Quello che Osho esprime, però, siapur legato talvolta a questioni prati-

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Osho e il Tibet Una storia che dUra da secoli

Quando gli ho parlato del terzo sta-dio – caratterizzato dal gridare “HuHu Hu” – mi ha fatto notare che que-sto Hu viene dal mantra tibetanoHum come per esempio in Om ManiPadme Hum. Mi parve davvero entu-siasta, mi prese entrambe le manidicendomi di essere “veramente con-tento” e che “questi metodi sonoassolutamente corretti e molto similialle pratiche tibetane: qualsiasi lavo-ro stiano facendo i discepoli di Oshoè simile al nostro”. Riguardo ai meto-di di Osho, in una parola il suo com-mento è stato: “Perfetti”.In seguito mi ha anche raccontato dicome Osho in una sua vita passatafosse uno dei maestri tibetani e haaggiunto: “Se vuoi vedere una delleprecedenti incarnazioni del tuo mae-stro – ai tempi in cui era con noi – puoiandare in Tibet a vedere la statua d’oroche lo rappresenta e che è conservatanella Sala delle Incarnazioni”.I tibetani preservano i corpi degli illu-minati in un modo particolare, un po’come le mummie egiziane. Il cadaverericeve un trattamento speciale di dei-dratazione tale da preservare le sem-bianze naturali del corpo; a questo

22 osho times

le reincarnazioni di quegli illuminati.Il Lama Karmapa attuale è la sedicesi-ma incarnazione di Dsum Kheynpa, ilprimo Karmapa, che era nato nel 1110a.C. e apparteneva a un lignaggio cherisale fino a Marpa, uno dei più gran-di maestri tibetani.Il Lama Karmapa ha notato il miomala (la collana con la foto di Osho)e mi ha chiesto di cosa si trattasse.Gliel’ho spiegato subito, concluden-do: “E questa è la fotografia del miomaestro.” Era molto curioso divederla, così mi sono tolto il mala egli ho mostrato la foto. Immediata-mente ha preso in mano il medaglio-ne, l’ha portato alla fronte e ha detto:“Quest’uomo è un buddha vivente, lapiù grande incarnazione in Indiadopo il Buddha”.In questa vita Osho ha scelto di nasce-re con lo scopo preciso di aiutare spi-ritualmente la gente – solo per questomotivo – e, come ha affermato anco-ra il Lama: “Osho ha scelto di nasce-re per questo compito in piena con-sapevolezza”. Il Lama si è poi mostra-to interessato alle tecniche di medita-zione che Osho insegna e così gli hodescritto la Meditazione Dinamica.

Nel 1972 Govind Siddharth, un disce-polo di Osho, incontrò il XVI LamaKarmapa, una delle tre massime auto-rità spirituali del Tibet – insieme alDalai Lama e al Pancham Lama – chegli parlò anche di una vita passata diOsho in Tibet...

Durante una vacanza nel Darjeelling– una regione a Nord-Est dell’Indiadove ci sono molti monasteri tibeta-ni – ho voluto visitare il monastero diRumtec, dove risiede il Lama Kar-mapa, arrivato dal Tibet in seguitoall’invasione delle forze cinesi nel1959. Il suo monastero è situato a piùdi 1500 metri d’altezza e vi risiedonoin permanenza circa duecento perso-ne, tutti monaci. Si dice del Lama Karmapa che sia una“incarnazione divina”. In Tibet sicrede che chiunque ottenga la “natu-ra del Buddha” (l’illuminazione) abbiala possibilità, se vuole, di rinascere dinuovo nel mondo per aiutare gli altri;queste persone vengono chiamateincarnazioni divine, bodhisattva. Aitempi di Buddha ci sono state moltepersone che hanno raggiunto l’illumi-nazione e alcuni dei Lama attuali sono

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punto interviene l’orafo, che riveste ilcorpo in oro, trasformandolo in unastatua dorata. In Tibet ci sono novan-tanove statue di grandi incarnazionidivine e una di queste, secondo quan-to dice il Lama, è la statua di Osho,nella sua incarnazione di due vite fa. I cinesi non sono riusciti a distrugger-le perché sono state nascoste in partimolto remote del paese.L’atteggiamento di Lama Karmapamostrava tutta la gioia di qualcunoche ha ritrovato qualcosa che sembra-va perduto. Visto il suo entusiasmo, hopensato subito che fosse stato moltovicino al nostro maestro nel passato,tuttavia lui non mi ha parlato dell’e-satta relazione spirituale che avevaavuto con Osho e anch’io, sebbenemolto curioso, non ho voluto faredomande a questo proposito. Riguar-do a Osho e al suo lavoro ha aggiun-

speciale

anche osho parla dellasua statua d’oro

C’era un sannyasin, Anand Vijay, chesi era messo a praticare intensamentequesto grande mantra Hu. Si ammalòin modo grave, arrivando quasi aldelirio. Tuttavia, quando da un latoc’è il delirio, dall’altro lato possonoaprirsi alcune porte.Aveva intorno a 40° di febbre e deli-rava. In quel momento, sentì chealcuni spiriti si trovavano nella suastanza. Gli dicevano: “Non potraistare meglio se non smetti di gridarequesto Hu. Noi siamo spiriti e siamoqui da lungo tempo, ma ci siamoveramente spaventati quando ti seimesso a urlare Hu”.Quando riprese coscienza, si ricordò diqueste parole. Mi scrisse una lettera,dicendo che non credeva che ciò cheera accaduto fosse reale. Doveva esse-re frutto della sua immaginazione, soloun’idea. Poi, però, il fatto si verificòaltre due volte.Anand Vijay era ansioso anche lui disapere se si trattasse di immaginazio-ne, quindi, è chiaro che era sincero. Perverificare fece un esperimento. Più omeno in quel periodo aveva letto qual-cosa sul Lama Karmapa che aveva par-lato di me. Karmapa aveva detto che ilcorpo in cui vissi in una mia vita pas-sata è ancora conservato in una caver-na del Tibet: in quel luogo, sono con-servati novantanove corpi e uno diquesti è il mio.In Tibet, per migliaia di anni hannocercato di conservare i corpi nei qualisi era verificato qualche fenomenostraordinario, perché fenomeni delgenere non succedono in continuazio-ne né con facilità. Per esempio, il terzoocchio di qualcuno si apre e, contem-poraneamente, provoca un foro nel-l’osso a livello del terzo occhio. Il terzoocchio si apre in tante persone, ma que-sto foro non si verifica in tutti, accade

to poi: “Ha sempre la mia benedizio-ne; so che Osho sarà in grado di farequalcosa per aiutare la gente, più diquello che possiamo fare noi”.In seguito, ho parlato di questo mioincontro con Osho che peraltro nonmi ha detto esplicitamente di averconosciuto il Lama Karmapa in unavita passata. In quell’occasione gli hochiesto se i tibetani potessero esseredi aiuto nel suo lavoro. Mi ha rispo-sto di no, che non era possibile: sonotroppo rigorosi per l’era moderna, iloro tempi di crescita spirituale sonolunghi e non c’è molto tempo. Paro-le simili erano state pronunciateanche dal Lama Karmapa.

TRATTO DALL’APPENDICE A:

Osho, The Silent Explosion (fuori stampa)

Negli EXTRA su www.oshotimes.it di questo

numero trovi l’intera intervista

Un esperimento

osho è un maestro illuminato che sta lavorando in ognimaniera possibile per aiutare l’umanità a superare una

difficile fase nello sviluppo della consapevolezza.dalai lama

(in un discorso a Bodh Gaya, India – la foto lo ritrae in una sua visita all’Osho Meditation Resort di Pune)

“4

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esterno, proprio questi stessi sei sensiesistono per fare esperienza delmondo interiore, per vederlo, udirlo,sentirne l’assoluto equilibrio, losplendore. È invisibile ai sensi este-riori, ma non a quelli interiori. Nonlo puoi toccare con i sensi esteriori,ma i sensi interiori vi sono radical-mente immersi.Om è il suono: quando ogni altracosa è scomparsa dal tuo essere –nessun pensiero, nessun sogno, nes-suna proiezione, nessuna aspettati-va, neppure un’increspatura – l’in-tero lago della consapevolezza èsemplicemente silenzioso, è diventa-to un semplice specchio. In quei rarimomenti senti il suono del silenzio.È l’esperienza più preziosa che cisia, perché non solo rivela una qua-lità della musica interiore, ma dimo-stra anche che la sfera interiore èpiena di armonia, gioia, beatitudi-ne. Tutto questo è implicito nellamusica dell’Om.L’Om è una delle realizzazioni più

solo paese al mondo cheabbia dedicato tutto il suogenio all’esplorazione in -teriore è il Tibet. E le sco-

perte fatte sono di immenso valore.Om Mani Padme Hum è una delleespressioni più belle per indicare l’e-sperienza suprema. Il suo significatoè questo: “Il suono del silenzio, il dia-mante nel loto”.Anche il silenzio ha il suo suono, lasua musica, anche se le orecchieesteriori non possono sentirlo, cosìcome non possono vederlo gli occhiesteriori. Noi abbiamo sei sensirivolti all’esterno. In passato l’uomosapeva di averne solo cinque, il sestoè una scoperta recente. Si trovaall’interno delle orecchie, per questonon è mai stato scoperto. È il sensodell’equilibrio. Quando provi verti-gini o vedi un ubriaco camminare, èil senso dell’equilibrio a essere statointaccato.Così come questi sei sensi sono uti-lizzati per fare esperienza del mondo

24 osho times

soltanto quando il terzo occhio si aprecon forza tremenda e nella sua totalità.Questi corpi vengono conservati daitibetani. I tibetani hanno conservatonovantanove corpi e, secondo Karma-pa, tra quei novantanove corpi c’èanche il mio. Anand Vijay lesse questeparole e pensò che, se era vero, quan-do si fosse avvicinato agli spiriti nellasua condizione di delirio, avrebbepotuto sapere qual era il mio corpo traquei novantanove. Avrebbe potutocontarli e se fosse riuscito a vedere ilcorpo e fosse venuto fuori che era quel-lo giusto, poteva avere la certezza checiò che gli accadeva era reale.Mi informò della sua decisione e io glidissi di fare l’esperimento. In seguitomi disse che era il terzo corpo: primo,secondo, terzo. È un errore, eppurenon lo è. Aveva contato dalla partesbagliata: non è il terzo corpo, ma ilnovantasettesimo ed è comunque giu-sto. Sono stati preservati novantano-ve corpi e lui ha contato dal lato chepensava fosse l’inizio e che invece erala fine. Tuttavia, era arrivato a tre, èun fatto molto significativo. È il no -vantasettesimo corpo, ma se si contadall’altro lato può essere il terzo. Loinformai: “Non spaventarti, perchéciò che accade è giusto. Continua conla meditazione e ci sarà ancora unincidente, aspettalo”.Anche quell’incidente si verificò... glispiriti continuavano a parlargli. Glidissi di parlare chiaramente agli spiri-ti, affermando: “Non mi muoverò daqui. Questo Hu continuerà e se voleterestare, restate. Se volete partecipare,partecipate; se volete fuggire, fuggite,ma io non mi sposterò da qui”. Il gior-no in cui la sua determinazione diven-ne totale, vide spiriti di tipo diverso,che gli dissero: “Continua pure. Siamoanche noi spiriti che dimoriamo qui,ma siamo spiriti buoni. Questi spiritimalvagi, che sono disturbati dal tuoHu, dovrebbero veramente andarsenee ciò sarebbe una benedizione ancheper noi”. Potete non crederci, ma que-ste sono le faccende dell’altro mondo.1

Il suono del silenzio

om mani Padme hUm

Il

4

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Marpa aveva sentito quel suono pertutta la vita, da quando si era illumi-nato e a causa della costante espe-rienza interiore di quel suono, ilsuono stesso era entrato perfino nellesue cellule fisiche. Ogni fibra del suocorpo aveva imparato una sincroni-cità particolare, vibrava sulla stessalunghezza d’onda.

Io vi dico di non ripeterlo, ma di esse-re semplicemente silenziosi e ascol-tarlo. Quando la tua mente diventacalma e si acquieta, all’improvviso nediventi consapevole: come un sus-surro, l’Om affiora dal tuo essere.Quando affiora spontaneamente, hauna qualità totalmente diversa. Titrasforma.La fisica moderna afferma che nelmondo tutto è fatto di elettricità.Secondo la fisica moderna, perfino isuoni non sono altro che onde elet-triche. I fisici hanno lavorato parten-do dall’esterno.I mistici affermano l’esatto opposto,

speciale

ma non vedo alcuna contraddizione.Sostengono che l’intera esistenza èformata dal “suono senza suono”Om. E perfino l’elettricità, o il fuoco,non sono altro che specifiche formecondensate di suono.In Oriente lo si è sempre saputo: sonoesistiti musicisti in grado di generare,con la loro musica, una fiamma suuna candela spenta. Quando la musi-ca tocca la candela spenta, all’im-provviso la fiamma si sprigiona.Questo mantra nasconde molti segre-ti. La prima parola senza suono èOm, l’ultima è Hum. La prima è lafioritura, l’ultima è il seme.

I Sufi non usano per esteso il nome diAllah, il nome di dio per i mussul-mani. Cominciano con Allah Hu epian piano mutano Allah Hu, nelsemplice Hu, Hu. Hanno scopertoche il suono Hu colpisce esattamentela sorgente vitale, proprio sotto l’om-belico. Attraverso l’ombelico eri col-legato alla vita, a tua madre; proprio

grandi conseguite dai ricercatori. Sitramandano episodi assolutamenteincredibili, ma che sono fatti storici…Quando Marpa, un mistico tibetano,morì, i suoi discepoli più intimi eranoseduti intorno a lui, perché la mortedi un mistico è preziosa quanto la suavita, forse di più. Se puoi essere vici-no a un mistico quando muore, puoifare esperienza di molte cose, perchéla sua intera consapevolezza lascia ilcorpo e se sei attento e cosciente, puoipercepire una fragranza nuova; puoivedere una nuova luce, puoi sentireuna musica nuova.Quando Marpa morì – viveva in untempio – tutti i suoi discepoli all’im-provviso rimasero sorpresi, si guar-darono intorno: da dove veniva ilsuono dell’Om? Poi si resero contoche non arrivava da nessuna parte,era emanato da Marpa! Lo sentironoappoggiando le orecchie sui piedi,sulle mani e restarono allibiti: all’in-terno dell’intero corpo c’era unavibrazione creata dal suono Om.

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Il Bardo Tho-dol, conosciutoanche come il Librotibetano dei morti, è untesto che tradizionalmente imonaci tibetani recitano almorente per aiutarlo nel passaggiofra la vita e la morte. Osho raccontaun episodio di quando era ancorabambino, mentre insieme alla nonnaaccompagnava il nonno in punto dimorte dal villaggio all’ospedale...

Mio nonno piangeva, con gli occhigonfi di lacrime, e ci chiedeva di fer-mare la ruota.In quel momento accadde qualcosa digrandioso. Non l’ho mai rivelato a nes-suno, forse non è mai stato il momen-to. Gli dicevo di stare zitto e il carret-to sobbalzava su quella strada cosìaccidentata e lui insisteva: “Ferma laruota, mi senti? Ferma la ruota!”. Glidissi: “Sì, ti ascolto e capisco cosa vuoidire. Sai che solo tu la puoi fermare;stai calmo, cercherò di aiutarti”.Mia nonna era stupefatta. Mi guardòstupita, con gli occhi spalancati: cosastavo dicendo? Come potevo aiutarlo?Dissi: “Sì, non essere così sbalordita.All’improvviso mi sono ricordato unadelle mie vite passate. Vedendo la suamorte, mi sono ricordato di una dellemie”. Quella vita e quella morteavvennero in Tibet. È il solo paese chesa, in maniera veramente scientifica,

26 osho times

sotto l’ombelico, si trova la fontedella tua stessa vita.Provaci: quando dici Hu, la ripercus-sione è sotto l’ombelico. Ed è ciò cheusiamo nella nostra MeditazioneDinamica. È una scoperta dei Sufi,ma lo si potrebbe fare alla manieratibetana. Anziché Hu-Hu, che sem-bra essere un po’ violento, Hum, chesembra un po’ più delicato. Ma ilsuono delicato richiederà un tempopiù lungo per risvegliare le tue ener-gie. Probabilmente, nel clima parti-colare del Tibet, il suono delicatoandava benissimo. Non avevanobisogno di un suono così duro, percolpire la sorgente vitale. Ma neldeserto torrido dell’Arabia, quando imistici Sufi iniziarono a usare Hu…Quando lavoravo sulla MeditazioneDinamica, dovetti decidere se usareHum o se scegliere Hu. Ho provatoentrambi e ho scoperto che forse inIndia Hu va meglio, rispetto alle fred-de vette del Tibet in cui tutto risultainevitabilmente diverso. Per quelleregioni Hum è perfetto.Hum è il colpo per generare l’Omdentro di te.Se colpisci il seme della tua vita, essoinizia a scomparire nel suolo e inizia-no a spuntare germogli e foglie verdi.Tra i due – Om e Hum – troviamoMani Padme. E non penso che qual-cuno sia riuscito a esprimere l’espe-rienza suprema, meglio di ManiPadme. Dovete visualizzarlo. In Oriente, il fior di loto è il fiore piùbello, il più grande. E se mettete deidiamanti sul fior di loto al sole del-l’alba, sperimenterete qualcosa dimeraviglioso… il fior di loto con idiamanti!È difficilissimo dire qualcosa sull’e-sperienza suprema, ma i mistici tibe-tani hanno fatto del loro meglio.Molte cose sono state dette in meri-to, ma “il diamante nel loto” sembraessere l’espressione migliore, perché èl’esperienza più grande e più bella.Sono state scelte due delle cose piùbelle nel mondo conosciuto: il loto e

il diamante. Si tratta semplicementedi un’espressione visiva della bellezzache arrivi a cogliere dentro di te.Questo mantra Om Mani PadmeHum racchiude in sé un’intera filoso-fia. Puoi iniziare con Hum, l’ultimaparola… e la prima affiorerà sponta-neamente. E quando il tuo essere inte-riore si riempirà del suono del silen-zio, anche tu avrai la splendida espe-rienza di vedere un loto con un dia-mante nel sole nascente. Il diamanteirradia, il loto è così delicato, così vel-lutato, così femminile e non ha con-fronti con nessun altro fiore.Per i mistici diventò qualcosa di fon-damentale. Di certo avrete visto sta-tue di Buddha seduto su un loto. È unmodo simbolico per raffigurare il suoaver raggiunto l’assoluto: il loto inte-riore è fiorito. Non solo il loto è fio-rito, ma il diamante nascosto dietro,all’interno… quando il loto schiude isuoi petali, trovi un kohinoor. Il dia-mante ha una qualità, per questo èstato scelto. Simboleggia l’eternità. Ildiamante è eterno, non conosce lamorte, è immortale. L’esperienza èmeravigliosa ed è eterna.Questo mantra tibetano, Om ManiPadme Hum, è una forma condensa-ta dell’intero pellegrinaggio interio-re. Dice come iniziare, cosa accadequando il fiore si schiude, quale saràla tua esperienza suprema dei tuoitesori interiori.Ricorda: non devi ripetere il man-tra, ne devi comprendere il signifi-cato e lasciare che sia il significatoa sedimentare dentro di te. Sedutoin silenzio, sii assolutamente quieto,immobile. Osserva la tua mente. Cisaranno dei pensieri, ma quandodiventerai silenzioso, quei pensieriscompariranno e all’improvvisosen tirai la vibrazione di un suonoche ti avvolge.Quel suono vibrante non è prodottoda te. È il centro stesso dell’esistenza.È il suono dei cieli. È il suono dellospazio. È il suono dell’universo e neindica la vitalità. 2

4

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NoVembre 2012 27

come fermare la ruota. E a quelpunto iniziai a cantare qualcosa.Né mia nonna né mio nonno mori-bondo, né l’uomo che guidava il carroe che ascoltava con attenzione, pote-rono capire. Addirittura neppure iopotei capire una sola parola di ciò checantavo. Solo dodici, tredici annidopo lo capii. Per scoprirlo ci vollerotutti quegli anni: era il Bardo Thodol,un rituale tibetano.In Tibet, quando un uomo muore, siripete un mantra, chiamato Bardo.Nel mantra si dice al morente: “Rilas-sati, resta in silenzio. Scendi al tuo cen-tro e resta lì; non lasciarlo, qualsiasicosa accada al corpo. Sii un semplicetestimone. Lascia che accada, noninterferire. Ricorda, ricorda, ricordache sei solo un testimone: quella è latua vera natura. Se riesci a morirericordandolo, la ruota si ferma”.Ripetei il Bardo Thodol per miononno morente, senza neppure saperecosa stavo facendo. Era strano, io loripetevo e lui, ascoltandolo, divennecompletamente silenzioso. Forse iltibetano aveva un suono così partico-

lare, forse non aveva maisentito una sola parola di

tibetano prima di allora, forsenon sapeva neppure che esistes-

se un paese chiamato Tibet, eppu-re morendo diventò assoluta atten-

zione e silenzio. Il Bardo funzionò,anche se non lo poté capire. A voltecose che non capisci funzionano: fun-zionano solo perché non le capisci. 3

osho Parla sPessodel Bardo

In Tibet si pratica una tecnica che sichiama il Bardo. È un processo cheinizia quando una persona è in puntodi morte. I monaci si siedono intornoa lui e cominciano a leggere il Bardo,dandogli vari suggerimenti: “Vedi,stai per abbandonare il corpo. Foca-lizzati sul pensiero che questo corpose ne sta andando. Sii consapevoleche molto presto il corpo in cui ti tro-verai non sarà più quello fisico, masarà il tuo corpo sottile”. Gli vengo-no date indicazioni di questo tipo. Innessun altro paese del mondo si sonofatte ricerche così approfondite sullamorte come in Tibet. 4

Appena morti entriamo in un mondonuovo. Questo mondo può spaven-tarci, farci molta paura perché nonassomiglia a quelle che sono le nostreesperienze. Di solito lo attraversiamoin uno stato di inconsapevolezza ecosì non ce ne accorgiamo. Ma se lopercorriamo con consapevolezza, citroviamo in grandi difficoltà. Ecco

speciale

perché nel Bardo si cerca di spiegarealla persona che tipo di mondo si tro-verà di fronte, cosa può succedere,che tipo di esseri vi si incontrano.Solo chi ha esperienza di meditazio-ne profonda può essere guidato inquesto esperimento, altrimenti non ènemmeno in grado di sentire cosa glisi sta dicendo. Non riuscirebbe adascoltare quello che gli viene detto almomento della morte, o a seguire isuggerimenti che gli vengono dati.Per farlo c’è bisogno di una mentemolto silenziosa, vuota. Mentre laconsapevolezza inizia a scomparirelentamente, a svanire e tutti i legamicol mondo materiale cominciano ainterrompersi, solo una mente moltosilenziosa può ascoltare i messaggiche arrivano da questo mondo, nonsi possono recepire altrimenti.Ricordati che il momento della morteè l’unico in cui si può fare qualcosa:al momento della nascita non si puòfare nulla. Ma tutto quello che si facon la morte, influenza di seguitoanche la nascita. Nasciamo nello stes-so stato in cui siamo morti. 5

e osho all’imProVViso si ricorda il Bardo thodol

La ruota della vita e della morte

VUoi ProVare?

Annalisa Faliva, Il risveglio dalsogno. La grande liberazione con gliinsegnamenti del Bardo, EditoreTecniche Nuove, nuova edizioneampliata. Libro + CD (mp3) con lameditazione guidata tratta dal Librotibetano dei morti.Disponibile presso Oshoba.

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interesse era uno solo: renderti con-sapevole di te stesso.Migliaia di stratagemmi sono staticreati nei secoli per permettere altuo loto di fiorire e a te di trovare iltuo tesoro supremo, il diamante.Queste sono solo parole simboliche,ma la distruzione del Tibet dovreb-be essere analizzata a fondo, in par-ticolare quando l’uomo diventeràun po’ più consapevole e l’umanitàun po’ più umana.Questa è la calamità più grande veri-ficatasi nel ventesimo secolo: il Tibet ècaduto nelle mani di materialisti chenon credono all’esistenza di alcunchénell’uomo. Credono che l’uomo è solomateria; la consapevolezza è un sem-plice derivato. E senza avere alcunaesperienza della sfera interiore. Il Tibetdovrebbe essere lasciato come labora-torio sperimentale della crescita inte-riore dell’uomo. Ma nessuna nazionel’ha difeso e oggi, sulla carta geografi-ca della Cina moderna, il Tibet èsegnato come una sua regione. 2

ono andato in Tibet insie-me a un mio caro amicoartista e fotografo per rea-lizzare una parte di un suo

progetto a cui lavora da anni e checonsiste nel raggiungere sorgenti difiumi, anche in posti molto remoti, efotografarle. A questo scopo abbiamogià fatto un altro viaggio insieme eabbiamo fotografato le fonti del Tigrie dell’Eufrate nel Curdistan Turco,attraversando le montagne al confinetra la Turchia e l’Iran.Il viaggio in Tibet aveva come obiet-tivo raggiungere le sorgenti delMekong e del Fiume Giallo, che sitrovano entrambe nella regione tibe-tana del Quing Hai. Abbiamo dovu-to prepararci per quasi un annoprima di partire, non solo per la pia-nificazione del viaggio in sé, ma so -prattutto per l’individuazione dellesorgenti, raccogliendo racconti, foto-grafie aeree e articoli su quella zona,infatti, non ci sono mappe e per lesorgenti di entrambi i fiumi esistonovarie ipotesi geografiche, perché laloro ubicazione non è unanimementericonosciuta. Alla fine abbiamo deci-so di scegliere le fonti accreditatedalla tradizione spirituale, cioè le sor-genti che sono ritenute sacre daimonaci e dalla popolazione locale. Ilviaggio ha richiesto, inoltre, una pre-

TESTI DI OSHO DI QUESTE PAGINE TRATTI DA:

1. Samadhi Ke Sapt Dwar #12

2. Musica meditazione e silenzio, NSC Editore

3. Bagliori di un’infanzia dorata,

Edizioni Mediterranee

4. The Great Path #9

5. And Now and Here #2

Negli EXTRA su www.oshotimes.it altri testi

di Osho e altre testimonianze sul Tibet

Tibet è caduto nell’oscurità.I suoi monasteri sono statichiusi, i suoi monaci sono

stati portati a forza nei campi di lavo-ro. Il solo paese al mondo che usavatutta la sua genialità focalizzata su unpunto: tutta la sua intelligenza orien-tata alla ricerca della propria sferainteriore e dei tesori racchiusi in essa,tutto questo è stato fermato dall’inva-sione comunista. Il Tibet era cosìimpegnato in questo esperimento me -raviglioso, da non avere armi con cuicombattere né eserciti da contrappor-re. Non avrebbero mai pensato chepotesse accadere. L’unica cosa impor-tante per loro era il pellegrinaggio inte-riore. Mai, da nessun’altra parte, è esi-stito un impegno così concentrato ascoprire l’essere dell’uomo. Ogni fa -miglia dava il primogenito a un mo -nastero in cui meditare e crescere, av -vicinandosi al risveglio. Era una gioiaper ogni famiglia permettere, almenoa un suo membro, di dedicarsi total-mente, ventiquattro ore al giornosenza distrazione alcuna, al lavoro sulproprio essere interiore. Anche glialtri membri della famiglia operava-no in quel senso, senza potere peròdedicarvisi a tempo pieno: dovevanoprovvedere al cibo, ai vestiti, alla casae in Tibet sono cose complesse. Esistevano centinaia di monasteri,per nulla paragonabili a quelli catto-lici. Quei monasteri non avevanoconfronti, nel mondo intero. Il loro

Un esperimento meraviglioso

Il

S

anche doPo l’inVasione la cUltUra e la sPiritUalità tiBetane continUano a ViVere

PUr se fra mille difficoltà

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NoVembre 2012 29

mente, i mantra recitati dai monacidurante le meditazioni e i riti. Durante tutto il viaggio, che è duratoun mese, non abbiamo toccato loca-lità turistiche (in tutto il percorsoabbiamo incontrato un solo stranie-ro, un esploratore del WWF) e quin-di siamo sempre stati ospitati dallagente del luogo – sia la popolazionelocale nomade sia i monaci – dor-mendo e mangiando in accampamen-ti, piccole locande e monasteri.La cosa che mi ha colpito di più è checon i tibetani, pur non essendoci possi-bilità di comunicazione verbale, acausa della lingua, era frequente e faci-le entrare in contatto profondo, in unospazio intimo, istintivo e di cuore. Inparticolare il sorriso era la chiave cheapriva le porte di questa comunicazio-ne. Se all’inizio c’era un po’ di stuporenei confronti di noi due stranieri, cer-tamente diversi, un sorriso poteva sfo-ciare poco dopo in un abbraccio. C’eraun grande senso di fratellanza e di fidu-cia sia nel modo in cui le persone si rela-zionavano tra loro, sia verso di noi.Anche con Jamyang, la nostra guida einterprete, si è subito instaurato un rap-porto fraterno, di profonda connessio-ne umana, che andava oltre il nostrorapporto “di lavoro” e che faceva sì chela grande differenza culturale tra noinon fosse di minimo intralcio.

Sono tante le cose che mi hanno col-pito, tra queste la costante presenzadella spiritualità nella vita di questepersone e non mi riferisco solo aimonaci; ad esempio il loro rapportocon il vento è una presenza costanteed è il veicolo a cui si affida la pre-ghiera nelle sue varie forme e mani-festazioni: al vento affidano le lorobandierine colorate di stoffa, che rap-presentano le loro parole verso il divi-no. E le parole sembrano avere ungrande significato in molti altri ambi-ti sacri, primo fra tutti i mantra, cheoltre a essere recitati vengono scolpi-ti sulle pietre e scritti sulle ruote dipreghiera, che sono cilindri rotantiusati per accompagnare le meditazio-ni: ho visto dei mantra giganteschidisegnati sulle montagne!Era un viaggio su cui avevo grandiaspettative e nel quale ho investitomolta cura ed energia, ma ciò nono-stante la pienezza e la bellezza dell’e-sperienza sono state talmente forti eintense da lasciare un’impronta inde-lebile nella mia anima e nella mia vita,e proprio per questo sono molto diffi-cili da esprimere e da raccontare.

Paolo (al centro nella foto sopra) è un informa-

tico nel campo della linguistica e dell’elabora-

zione del suono

Da un’intervista di Laura Baietto

parazione fisica particolare, con alle-namenti specifici che ci permettesse-ro di vivere e camminare ad altaquota, oltre i 5000 mt, dove la con-centrazione di ossigeno nell’aria èminore. Una volta raggiunto il Tibet,questa è stata di per sé un’esperienzamolto forte, perché a quell’altezza haiconsapevolezza di ogni singolo respi-ro: percepisci l’aria come una cosaestremamente preziosa e ogni movi-mento comporta uno sforzo maggio-re rispetto a ciò a cui siamo abituati.Dopo un po’ questa condizione èdiventata davvero inebriante, tantoche quando sono tornato a casa hosentito l’assenza di quest’aria rarefat-ta ma purissima, che mi ha portato inuno stato di coscienza diverso, in cuila percezione del corpo era continua:il corpo era costantemente presentealla consapevolezza in ogni sua partee in ogni suo movimento.Al di là del progetto fotografico, inquesto viaggio il mio progetto per-sonale era quello di registrare i suonidella natura, dei luoghi e delle per-sone. Ho registrato, ad esempio, leruote di preghiera dei monasteri, losventolio delle onnipresenti bandieredi preghiera, il verso degli yak alpascolo e durante la mungitura, levoci delle persone, i suoni quotidia-ni nelle tende dei nomadi e, natural-

speciale

Il sorriso del vento

Un grande senso di fratellanza e fidUcia... l’esPerienza di Paolo, che recentemente ha Viaggiato

in tiBet Per Un affascinante Progetto

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DA: Ci sono mille sfumature dentrodi noi. I colori che ci attraggono sonoanche in grado di rafforzare determi-nate nostre caratteristiche che esisto-no già dentro di noi, ma che sono pocomanifeste. Così, se abbiamo bisognodi rafforzare un determinato aspettodi noi e vibriamo la sua “carenza”,uno specifico colore può risponderciattraendoci con forza. Avvicinandolo

vandolo, indossandolo, lasciandoloagire su di noi ci conosciamo meglio.Ci fa da specchio, ci parla di noi. Ineffetti quello che si scopre attraversoil sistema è di connettersi profonda-mente alla propria essenza. La scien-za ci dice che le nostre cellule sonovibrazioni e il colore ci aiuta a “vede-re” come vibriamo.

BA: Dunque alla base c’è un concet-to scientifico.

DA: Si tratta di uno degli aspetti chepiù mi affascinano di Aura-Soma, ilsuo avere un riscontro nella scienza,nella fisica nucleare e quantistica. Èstato Einstein a dire che materia e lucesono la stessa cosa e cioè che sonoenergia. Ed è questo il concetto baseche si applica in Aura-Soma. I colorisono luce e hanno una loro vibrazio-ne energetica. Il nostro corpo è ener-gia e ha una sua vibrazione. Le duevibrazioni, del corpo e del colore,comunicano tra loro riconoscendosi.

BA: Ci piace solo il colore che cirappresenta?

Barbara: Cos’è l’Aura-Soma? Acosa serve?

Dharshana: Il sistema Aura-Soma è stato “canalizzato” da unamistica di nome Vicky Wall che dice-va: “Tu sei i colori che scegli”. Ilcuore del sistema Aura-Soma sono lebottiglie Equilibrium, composte didue colori diversi in sospensione, unoa base oliosa e l’altro a base acqua. Icolori non si percepiscono soltantoattraverso la vista come siamo abi-tuati a pensare. Guardando un colo-re soltanto con gli occhi cogliamo unaparte di ciò che rappresenta, credia-mo che le emozioni che ci provocasiano stimolate esclusivamente dallanostra vista, mentre in realtà non ècosì. Ogni colore è una reazione delnostro occhio a una determinata luceche ha una particolare onda energe-tica. Entrare in contatto con la suavibrazione significa entrare in con-tatto con la sua profonda essenza eanche con la nostra. Quando ci sentiamo attratti da uncolore significa che la nostra vibra-zione è in sintonia con la sua: osser-

Darshana Elena Scola, è conOsho dall’‘84, è stata in Oregon,a Rajneeshpuram, e poi a Pune –dove ha iniziato il suo percorsocon l’Aura-Soma – fino oltre il‘90. Ha vissuto a Miasto per cin-que anni, oggi è Counselor e inse-gna Aura-Soma. Informazioni su www.darshana.it

L’AurA-SomA è un SiStemA bASAto Sui coLori e SuLLe energie vive di criStALLi, erbe e oLii eSSenziALi

ne pArLiAmo con dArShAnA, che Lo utiLizzA Anche in conneSSione con L’AStroLogiA

La magia dei colori

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DA: Ad esempio scegliendo un pro-dotto Aura-Soma che favorisca lostato di silenzio interiore e rafforzi lenostre qualità sottili, o uno che risuo-ni con le parti di noi che ci apronoall’osservazione consapevole e chefavorisca la nostra discesa in questostato. Chi ne fa uso è sostenuto neimomenti della meditazione. Allo stes-so modo, chi medita e ha già svilup-pato alcune capacità di connessionecon il tutto e inizia a usare l’Aura-Soma, riceverà benefici più grandi per-ché si trova in uno stato di recettivitàmaggiore rispetto ad altre persone.

BA: Secondo te in questo momentostorico qual è il ruolo di Aura-Soma?

DA: In questo contesto di consapevo-lezza il suo ruolo è quello di portare lasapienza del passato. Il sistema ènuovo, ma trae forza da una sapienzaantica. Diverse culture del lontanopassato, tra cui i Maya, gli Egizi e iTibetani, conoscevano la potenza deicodici di luce e li utilizzavano per illu-minare il cammino spirituale dell’uo-mo. Il sistema Aura-Soma ha cambia-to la forma degli antichi rituali, ma ilcontenuto è ancora lo stesso e attra-versa il tempo. Inoltre, voglio aggiun-gere un’altra informazione. Negli ulti-mi quindici anni le nuove bottiglie pro-dotte sono tutte legate agli Arcangeli.Ora, al di là della sensibilità e dellaconvinzione personale circa le pre-senze angeliche, il loro effetto èpotente. La vibrazione del pianeta stacambiando e l’umanità ha bisogno diquesta nuova energia per sostenereun innalzamento del livello dicoscienza collettiva.

gli permettiamo di attivare questonostro specifico aspetto e sostenerlonella sua “venuta alla luce”.

BA: Come agisce l’Aura-Soma inconcreto?

DA: Attraverso una serie di prodot-ti consistenti per lo più in formuleliquide di olii essenziali, cristalli ederbe. Le boccette, alcune da applica-re sulla pelle e altre sull’aura, agi-scono a livello di cromoterapia, cri-stalloterapia, fitoterapia e aromate-rapia. Non si tratta soltanto di colo-ri, quindi. Si utilizzano attraversogesti semplici e naturali, che ciascu-no può compiere da solo a casa, maanche quando si trova in giro tra lagente. Alcuni prodotti sono indicatiper il corpo fisico ed è per questo chesi applicano sulla pelle. Altri invecelavorano con le vibrazioni più sotti-li ed entrano in risonanza con ilcorpo eterico e con quello astrale. Aquesto proposito de vo dire che ciòche più mi affascina in Aura-Somanon è solo la sua base scientifica, mail fatto che si mescoli così bene conla parte più sottile del nostro essere.Mi piace perché aiuta le persone alavorare con en trambi gli aspetti equindi a diventare “uno”.

BA: Come sono state messe a puntole combinazioni di ciascun prodotto?

DA: Il sistema è in continua evolu-zione e vengono prodotte semprenuove bottiglie. È il direttore di Aura-Soma – prima Vicky Wall e ora MikeBooth – a “canalizzare” la composi-zione e il nome giusto per ciascunnuovo arrivo. Anche il nome è fon-damentale poiché anche le parolesono vibrazioni e conferiscono unadeterminata direzione al contenutodella bottiglietta.

BA: In che modo la meditazionepuò venire sostenuta dai prodottiAura-Soma?

Un po’ di storia

Vicky Wall, una farmacista britan-nica, nonostante fosse cieca era ingrado di “vedere” l’aura delle per-sone e si accorse che quando c’era-no degli squilibri nei colori delleenergie dell’aura, questi corrispon-devano a dei disturbi a livello fisi-co e psicologico. Per correggerequesti squilibri, a partire dal 1984,ha creato il sistema Aura-Soma,lasciandosi guidare dalle sue mani,dalle sue percezioni e dalla sua espe-rienza erboristica e chimica. Nel1991, alla sua morte, ha lasciato ilsuo lavoro a Mike Booth, da lei ini-ziato alla pratica.

TECNICHE

BA: Durante lo scorso festival dellameditazione a Miasto, in agosto, haipresentato un lavoro che combina l’a-strologia e l’Aura-Soma e su cui ter-rai un workshop a fine novembre. Dicosa si tratta?

DA: È un percorso elaborato proprioda me – e poi certificato da Aura-Soma – prendendo ispirazione daantiche tradizioni, ad esempio babi-lonesi e indiane, che avevano già col-legato i colori all’astrologia. Trovoche sia un lavoro entusiasmante edivertente. Si può partire dalle cosepiù semplici, ad esempio dal segnozodiacale. A ognuno è associata unabottiglietta Equilibrium.La “chiave” dello zodiaco è una delleinfinite possibilità. In realtà quandochiedo a una persona di visualizzareil suo colore di solito lo vede anchesenza sapere qual è la bottiglia asso-ciata al suo segno zodiacale. C’è unasapienza profonda dentro di noi chesa cosa ci fa bene, quello di cui abbia-mo bisogno e si tratta di una sapien-za che va al di là della mente.

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32 osho times

ciuto partecipare ai workshops: hoapprezzato in particolare la Bollywooddance con Dilara, i Tarocchi con Anu-rag e Siddho, il teatro con Abdullah eAnando e l’incontro sul potere dellavoce con Advaita. È stata un’occasio-ne di relazione, divertimento, gioia,scambio, vissuta insieme alle persone.E più passavano i giorni, più i sorrisierano belli, i corpi sciolti e fluidi, glisguardi intensi e gioiosi. Ringrazio l’e-sistenza per questa esperienza, per l’e-nergia che mi sono portata a casa e perla mia compagna di viaggio, con laquale c’è stata una sintonia specialeche ha reso tutto ancora più prezioso.

Barbara

Ad aprile, dopo l’OshoFestival di Ric-

Cristina

Sono arrivata a Miasto appena in tem -po per il primo workshop del pome-riggio, i Tarocchi Zen di Osho, e que-sta apertura di Festival ha lasciato ilsegno, con tante emozioni e verità arri-vate dritte al cuore. La carta che hoscelto, Armonia, ha caratterizzato ilmio soggiorno: una sensazione che miha dato una connessione tra le emo-zioni e il pensiero, una visione piùampia del cuore, più larga, che acco-glie tutto. Nell’esperienza di soli cin-que, densi, ricchi giorni, ho provatouna percezione di totalità del mio esse-re che mi ha permesso di cogliere unadiversa consapevolezza di me stessa.Miasto e il Festival mi hanno portatoa fare esperienza di me in diverse situa-

zioni, di introspezione e di relazionecon l’altro, alcune bellissime e intense,altre più forti e magari meno belle…ma era da un po’ che non mi sentivocosì viva, libera, in completa accetta-zione di tutto ciò che arrivava. E anchequesto è stato Armonia!Ho respirato un’aria meravigliosa; hoapprezzato la pace, il silenzio, la calmache, nonostante il gran numero di per-sone presenti, si percepiva. Mi piacevapercorrere la strada di sassi bianchi perrecarmi ai vari eventi; guardavo il cieloe gli alberi, la cornice naturale e miriempivo l’animo a ogni sguardo… poiquando guardavo altrove lo sguardo siposava in occhi che mi davano gioia:gli occhi degli altri, questo specchio dite, come dice Osho... io l’ho provato dipersona! Anche per questo mi è pia-

Mi riempivo l’animo a ogni sguardo...

gni anno ad agosto a Miasto c’è il Festival, una settimana di eventi,celebrazione, sguardi aperti e meditazione. Un’occasione per avere unassaggio del lavoro di alcuni terapisti del mondo di Osho e familia-

rizzare con l’energia del luogo. Oltre la metà dei partecipanti di quest’anno sitrovava a Miasto per la prima volta e una parte di questi era nuova anche allameditazione. Sorprendente, perché la profondità degli incontri e l’energia nellemeditazioni sembrava invece raccontare di un gruppo con un passato condivi-so alle spalle, ma l’energia meditativa non ha tempo né storia, è qualcosa cheaccade sempre nel presente e appartiene a tutti coloro che si aprono ad essa!Per raccontare il Festival 2012 abbiamo raccolto la testimonianza di tre“prime volte”, due amiche italiane e il loro nuovo amico indiano (cono-sciuto al Festival, ovviamente!) che a Miasto è arrivato con il programma“living the commune”.

O

A OshOMiAstO per lA priMA vOltAeventi, festA, sguArdi Aperti e MeditAziOne! tre rAccOnti

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mi è accaduto fuori in quei giorni èstato chiaro specchio di quello che miaccadeva dentro. Mai mi sono lettacon tanta trasparenza, dovendo dire sìanche ad aspetti di me che tenderei anon vedere, entrando anche inmomenti spigolosi e facendo fatica adaccoglierli perché, insomma, io erovenuta per una festa! Come se il brac-cialetto consegnatomi all’accoglienza(e che non per niente ci ho messo unasettimana, una volta tornata a casa, atogliere) avesse la qualità magica dimostrarmi con precisione la mia inte-riorità attraverso i miei comporta-menti durante gli eventi, nelle reazio-ni agli incontri con le persone, nellecoincidenze di ciò che ogni attimo lavita faceva incrociare con i miei passi.Ad esempio a più riprese ho osserva-

to la presunzione della mia mente neldesiderare le cose come dico io e, alcontempo, ho sperimentato la genero-sità di Miasto, dell’energia di Osho edella vita. Faccio un esempio. Tuttiparlavano dei cinghiali, c’era chi rac-contava di averne visti a decine dinotte, chi si lamentava di averli senti-ti vicini alla tenda e io che ci tenevo unsacco a conoscerli non ne avevo vistal’ombra. Alla fine, quando ho saluta-to il luogo dove era stata piantata lamia tenda ho detto ad alta voce: “Cin-ghiali, la prossima volta siate più gene-rosi con me, avevo tanta voglia di salu-tarvi!”. E me ne sono andata. Finché,arrivato il momento di raggiungere lamacchina e partire, sono spuntati. Indue punti diversi, giù al bar e tra glialberi verso il parcheggio. Sgambet-

cione, mi sono sentita improvvisa-mente pronta per conoscere Miasto.Non ci avevo mai pensato prima, mala festa dentro la mia anima che si eraaccesa a Riccione mi chiedeva di veni-re abbeverata di nuovo e presto. Lecoincidenze hanno scelto il Festival diagosto e lì mi sono trovata catapulta-ta dentro un enorme laboratorio. Eccocos’è stato Miasto, conosciuto duran-te il Festival, per me. Tutto quello che

italia

BARBARA, DILARA E CRISTINA

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tando con una tal lena... non so descri-vere lo stupore, l’onore, la gioia diessermi sentita ascoltata, coccolata,amata dalla vita. Parte del tutto.

Dilara

Sono di origine indiana e sto trascor-rendo un mese a Miasto: partecipo alprogramma “living the commune” emi occupo di manutenzione, do unamano in cucina e insegno anche Bol-lywood dance, la danza caratteristicadei film indiani. Sono arrivato il 7agosto e riparto il 2 settembre. È lamia prima volta in Italia e ho vistosoltanto Miasto. C’è chi mi ha detto:è il meglio che c’è! Ho abitato a Puneper diverso tempo. Ora sono arriva-to qui e mi sento a casa. Mi capitaanche al Meditation Resort di Punema lì sono nel mio paese e conoscogià diverse persone. Qui mi ha colpi-to come tutti mi abbiano accoltoapertamente fin dal primo giorno,come se fossi sempre stato qui.Mi piace l’esperienza del lavoro comemeditazione qui perché è priva dimotivazione, nel senso che non lavo-ro in cambio di soldi e quindi non sonoproiettato sul guadagno. La mia menteresta su quello che sto facendo, nel pre-sente. Essendo qui ad agosto ho anchepotuto vivere il Festival e devo dire chenon mi aspettavo tante persone. Mia-

Bioritmo

Una cosa che devi comprendere è chela mente ha un funzionamento ciclico.Ci sono tre cicli nell’esistenza umana.Il primo è quello fisico. Impiega venti-tre giorni per completarsi e influisce suun’ampia gamma di fattori fisici, inclu-so la resistenza alla malattia, la forza,la coordinazione e le altre funzioni ba -silari del corpo e la sensazione di benes-sere fisico. Il secondo ciclo è emotivo.Impiega ventotto giorni per comple-tarsi, esattamente lo stesso temporichiesto per il ciclo mestruale nelcorpo femminile. La scienza sta accor-gendosi che anche l’uomo ha una spe-cie di ciclo mensile che accade ogni ven-totto giorni. Il ciclo femminile è visibi-le e fisico, quello dell’uomo non è visi-bile e non è fisico: è più psicologico,più emotivo, ma esiste. Il ciclo emo-zionale regola la creatività, la sensibi-lità, la salute mentale, l’umore, la per-cezione del mondo e di noi stessi.Il problema dell’uomo è più difficolto-so. Esiste un ciclo maschile, ma non èvisibile: non sai da dove viene e quan-do se ne va. Nel corpo è un ciclo di ven-totto giorni, segue la Luna. Perciòquando c’è la Luna sei più felice equando non c’è lo sei di meno. E poi,infine, c’è il terzo ciclo. Il terzo ciclo èil ciclo intellettuale. Si compie in unperiodo di trentatre giorni. Governa lamemoria, l’attenzione, la ricettivitàverso la conoscenza e le funzioni logi-che e analitiche. La prima metà di ogniperiodo è positiva e la seconda metà ènegativa. A volte uno dei tuoi cicli ènella fase negativa, gli altri sono nellafase positiva o viceversa. Quando tuttie tre i cicli sono nella fase positiva,accadono culmini di gioia e di estasi eviceversa. Devi soltanto imparare acomprendere le tue fasi e a essere unpo’ più attento. Inizia a tenere un dia-rio di queste fasi. Entro tre, quattromesi sarai capace di tracciare il tuo gra-fico e saprai prevedere che il prossimolunedì sarai di cattivo umore e quindisarai prudente. Nei tempi antichi gli

sto si è riempita e mi ha fatto deside-rare di tornare qui ancora e ancora.Per il Festival ho insegnato la Bol-lywood dance, come dicevo. Ognimattina ho tenuto una lezione a unaquindicina di persone. Per tutti quan-ti invece ho tenuto una sola lezione unpomeriggio. Faceva caldo e vederetanta partecipazione mi ha caricato.Mi dicono che sono uno showman. Inrealtà si tratta di un dialogo, di unacomunicazione energetica. Tanto piùsento che le persone rispondono e inte-ragiscono, tanto più facilmente a miavolta mi apro e mi vengono fuori legag, le battute. Finisce che mi divertoquasi più io di loro! Ed è bello averedi fronte tante facce che ridono. Nonsapete quanti denti ho visto contem-poraneamente, di solito se ne vedonomolti meno! Insegnare mi divertesoprattutto in luoghi come Miasto,sento che qui più che altrove convivo-no insieme Zorba e il Buddha. Di soli-to quando mi trovo in un luogo sonocontento, ma nel contempo desideroanche altre cose che non ci sono e chequindi devo cercare altrove. Qui aMiasto invece c’è tutto.

(testimonianze raccolte da Barbara)

Su www.oshomiasto.it tutte le informazioni

sulle attività, anche sul programma “living

the comune”

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Tutto si muove in cicli

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zia a pensare alla sicurezza, alle co mo -dità, al conto in banca... è questa l’etàin cui una persona diventa conformista.A trentacinque anni, di nuovo, iniziaad accadere un cambiamento, perchéquest’età, trentacinque anni, è quasi ilculmine della vita. Se un uomo muorenormalmente a settant’anni, i trenta-cinque sembrano essere il culmine.L’uomo inizia a pensare alla morte, ini-zia ad avere paura. Questa è l’età, trai trentacinque e i quarantadue, in cuiinsorgono le ulcere, i problemi circola-tori, gli attacchi di cuore e ogni generedi sintomo, a causa della paura. Sem-bra che la morte si avvicini: il primopasso verso la morte si compie il gior-no in cui compie trentacinque anni.A quarantadue anni una persona ini-zia a diventare religiosa. Ora la mortenon è più una cosa intellettuale; sidiventa sempre più sensibili a essa e sivuole fare qualcosa, fare qualcosaveramente, perché se si aspetta anco-ra un po’ sarà troppo tardi.A quarantanove anni una persona siè stabilizzata riguardo la religione. Laricerca è finita; si stabilizza. A cin-quantasei anni, se le cose procedononaturalmente e la persona segue illoro ritmo, inizierà a percepire alcu-ni bagliori del divino. A sessantatrè anni, se tutto va natu-ralmente, avrà il suo primo satori. Ese questo accade a sessantatrè anni, ilprimo satori, morirà una morte stu-penda a settant’anni.Allora la morte non sarà una morte,ma una porta al divino, sarà l’incon-tro con l’amato. 2

Anche nella storia...

Ogni sette anni il tuo corpo arriva alpunto in cui il nuovo si instaura alposto del vecchio e vi è un periodo ditransizione. In questo periodo di tran-

sizione tutto è liquido. Se desideri cheuna nuova dimensione pervada la tuavita, questo è il momento giusto.Accade esattamente allo stesso modoanche nella storia dell’umanità nel suoinsieme. Ogni venticinque secoli sigiunge a una vetta e se sai usare que-sto momento, puoi illuminarti facil-mente. Non sarà così facile in altrimomenti. Questo perché, a quella vettail fiume stesso fluisce in quella direzio-ne, tutto è fluido, nulla è immobile.Venticinque secoli fa nacquero inIndia, Gautama il Buddha e Mahavi-ra, in Cina Lao-tzu e Chuang-tzu, inPersia, Zarathustra e in Grecia, Eracli-to. Sono delle vette. Simili vette nonfurono raggiunte mai prima o, se furo-no raggiunte, non sono parte della sto-ria. Quel momento sta ritornando, citroviamo ancora in uno stato fluido: ilvecchio è insignificante, il passato nonha alcun significato per te, il futuro èincerto, c’è una discontinuità. E dinuovo l’umanità toccherà la vetta... ese tu sei un po’ consapevole, puoi usarequesto mo mento. Sei fortunato a esse-re nato in un’epoca in cui le cose sonoancora in uno stato liquido. Nulla èsicuro, tutti i vecchi valori e gli antichiimperativi sono diventati inutili. Anco-ra non si sono affermati nuovi model-li, si affermeranno presto; l’uomo nonsa restare a lungo instabile, perché nel-l’instabilità c’è insicurezza. Le cose sistabilizzeranno nuovamente; questomo mento non durerà per sempre, puòdurare solo pochi anni. Se lo sai usare,potrai raggiungere una vetta che in altritempi sarà molto difficile raggiungere.Se ti lasci sfuggire questa opportunità,questo momento non si ripresenteràpiù per altri venticinque secoli. 3

yogi usavano tenere grafici simili. Lascienza del bioritmo era nota e prati-cata nelle scuole Yoga e Sufi. Questigrafici sono molto utili, perché se saiche la prima settimana di ogni mese seimolto negativo non fai niente di cuipotresti poi pentirti; non lotti, non tiarrabbi. E sai anche quando arriva ilbuon umore! Questo è il momento giu-sto per entrare in relazione e stare conla gente. Guardando le cose in questomodo, entro sei, otto mesi, sarai ingrado di diventare un testimone e nullati turberà più. Saprai che tutto questoè solo parte della natura e non ha nien-te a che vedere con te. Vedendo que-sto, inizi a trascendere. 1

Le fasi della vita

Di fatto c’è un ciclo settennale in ognivita. Ogni sette anni cambiamo, s’ècom piuto un ciclo. Tutti i grandi cam-biamenti accadono tra la fine di unci clo e l’inizio di uno nuovo. Primo: all’età di sette anni il bambi-no non è più un bambino, inizia unmon do to talmente diverso. Fino adallora era in nocente. Ora inizia aconoscere l’astuzia del mondo, la fur-beria, tutti gli in ganni, i giochi; iniziaa imparare a essere falso, inizia aindossare maschere.A quattordici anni il sesso, che fino adora non era mai stato un problema, simanifesta improvvisamente nel suoessere e il suo mondo cambia, cambiacompletamente! Per la prima volta siinteressa all’altro sesso. Sorge unavisione della vita totalmente nuova einizia a sognare e a fantasticare.A ventun anni di nuovo: ora il trip èdi potere, un ego-trip, ambizione; oraè pronto a intraprendere qualche viag-gio nel potere: avere più denaro,diventare più famoso, eccetera.A ventott’anni diventa equilibrato; ini-

la mappa

TESTI DI OSHO TRATTI DA:1. Don’t Just Do Something, Sit There #142. For Madmen Only #193. L’Armonia Nascosta, ECIG Editore

dAgli Alti e bAssi dellA vitA di tutti i giOrni

Ai grAndi periOdi stOrici...

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per non lottare contro gli altri...

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cosa succede quando lasciamo diverti-re la mente con questo passatempo,uno dei suoi preferiti.

PRovAPensa a una persona che ultimamenteti ha fatto uscire dai gangheri: chiudigli occhi e ripensa alla situazione, sen-titene dentro e ricorda tutti i minimidettagli. Ricordati di come ti sei senti-to in quel momento, permettiti di pro-vare nuovamente nel corpo quello chehai provato allora, anche se in quelmomento, forse, non te ne sei neppu-re reso pienamente conto. Mentre rivivi la situazione, nota checosa accade al tuo corpo, sentendonetutte le tensioni, in particolare nellostomaco, nel collo e nelle spalle, nellamandibola, intorno alla bocca e agliocchi. Controlla com’è il tuo respiro:è rilassato e tranquillo oppure teso esuperficiale? Non ti giudicare per quello che staemergendo, prendine soltanto nota.Chiediti se la sensazione che stai pro-vando è piacevole o no, se ti fa starbene e se dà una sensazione piacevo-le al tuo corpo. Chiediti se ti fa sen-

ANNI SPRECATIDai un’occhiata onesta alla tua vita:scrivi i nomi delle persone che attual-mente ne fanno parte e che vorresticambiare in un modo o nell’altro.Persone con le quali vivi, con le qualilavori, familiari, amici, personaggipolitici, il direttore della tua banca….Poi riesamina il tuo passato e imma-gina per quante volte dovresti molti-plicare il numero delle persone sullatua lista per raggiungere la cifra tota-le di tutte le persone che avresti volu-to diverse da com’erano durante ilcorso di tutta la tua vita. Immagina quante ore, giorni, settima-ne, mesi della tua vita hai dedicato aquesto scopo, arrabbiandoti quandoqualcuno non era come volevi tu: aconti fatti probabilmente il risultatofinale è di qualche anno. Ed è maiaccaduto che anche una sola personasia cambiata? Be’, forse tutto questo impegno hafatto cambiare te. Vediamo un po’ che

Anando ha più di 30 anni di espe-rienza con le meditazioni e le tec-niche di trasformazione di Osho. Isuoi seminari la portano in ogniangolo del mondo, per lavorarecon persone di tutte le nazionalità.Ha lavorato accanto a Osho permolti anni e il suo approccio diret-to, amorevole e gioioso permettealle persone di realizzare rapida-mente il proprio potenziale di bea-titudine e gioia interiori.Per informazioni:www.lifetrainings.com

Anando guida, insieme a Siddho,Liberi di Essere, l’evento di medi-tazione che si svolge a Milano il 27e 28 ottobre. E a capodanno saràa Lignano Sabbiadoro con Shunyoe Marco per l’OshoFesta! Info su:

www.oshoexperience.it

Quanta energia sprechiamo nel volere

che gli altri siano diversi?

considerazioni di anando

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ne importerebbe delle reazioni altrui?Saresti così sensibile al comporta-mento degli altri? Pensaci.Quando diventi consapevole dellecause inconsce insite in te che ti por-tano a reagire in un determinatomodo, del tuo bisogno di riconosci-mento, accettazione e amore, unaparte di te smette di lottare con glialtri. Ti rendi conto che le rappresa-glie del tuo ego sono stupide e infan-tili e quindi agisci in modo più rilas-sato. Questa comprensione ti rendepiù umile, in un certo senso, perché tiporta a essere maggiormente in con-tatto con te stesso.Se entri in contatto con il tuo doloree con il desiderio di essere accettatopuoi entrare in contatto anche con ildolore e il desiderio di essere accetta-to dell’altro: questo favorisce lanascita di una comunicazione com-pletamente diversa.

TRATTO DA: Anando, La Forza del Sì. Impara-

re ad accettare se stessi e gli altri per ritrovare

armonia, equilibrio e la propria energia vitale,

Urra Feltrinelli Editore.

Tecniche pratiche da sperimentare per tra-

sformare realmente la propria vita.

tire aperto oppure chiuso, caldo ofreddo, duro o morbido. E chiediti sesono sensazioni che augureresti al tuomigliore amico.

TI fAI dEl mAlESicuramente rivivendo quella situa-zione, puoi renderti conto di quantomale fai a te stesso quando pretendiche gli altri siano diversi da come inrealtà sono. Inoltre fai del male anche alle altre per-sone, le umili e le obblighi a opporreresistenza, anche quando capisconoche hai ragione. Per mantenere intattala propria dignità, devono resistere aogni costo; se cedono entrano nelruolo del bambino a cui viene dettoqual è il giusto modo di comportarsi eil loro ego non lo può permettere. Sai bene che più cerchi di cambiarequalcuno, più quello reagisce e si creaun circolo vizioso che lascia entrambispossati. Quindi si potrebbe dire checercare di cambiare gli altri è comesbattere la testa contro il muro. Qual è la risposta che dai a te stessoquando ti domandi se è davvero affartuo cercare di cambiare un altro es -sere umano? Pensi di dimostrarglirispetto?

mA PERChé lo fAI?La tua mente è pronta a offrirti stu-pende razionalizzazioni: dirà che lo faiper il suo bene perché lui non si rendeconto di quanto sia distruttivo verso sestesso e verso gli altri, eccetera, eccete-ra, ma intuitivamente, dentro di te, saibenissimo che c’è qualcosa che non vain questo ragionamento. Chi sei tu pergiudicare gli altri? Che diritto hai disentirti superiore? Sei forse perfetto? A questo punto puoi domandarti one-stamente quali sono i motivi che ti por-tano a cercare di cambiare questa per-sona e se sei davvero onesto con te stes-so vedrai che, al di là di tutte le razio-nalizzazioni, il tuo ego ferito sta gri-dando: “Tu non mi vedi, non mi rispet-ti, non mi vuoi bene, non mi ami, nonmi accetti”. O qualcosa del genere.

uN Ego fERIToEcco che cosa nascondono tutti i con-flitti che hai con le altre persone: c’èun ego che non si sente amato, accet-tato o apprezzato e quando riesci avedere in te stesso tutto questo dolo-re sarai anche in grado di vederlonegli altri. In questa consapevolezzasi trova la soluzione di ogni conflitto. Che cosa significa? Significa chequando non ci sentiamo rispettati oaccettati cerchiamo di vendicarci inmodo aggressivo oppure passivo, inmodo diretto, con rabbia, oppureindiretto, con cattiverie o forme disabotaggio. Questo crea un circolovizioso di conflitti che non si esauri-sce mai.

RISPETToSe ti rendi conto del perché reagisci edel perché vorresti che gli altri fosse-ro diversi, puoi assumerti la tuaresponsabilità e avere la possibilità difare scelte più appaganti. Per cominciare proverai a dimostrarea te stesso maggiore rispetto e apprez-zamento. Perché, sii sincero, se tuveramente davvero accettassi e rispet-tassi te stesso così come sei, cosa te

accettazione

SEGUI IL SÌDai sempre più energia al sì, da qui realizzerai la tua integrità. Il no nonè mai d’aiuto nel conseguire l’integrità. La strada è sempre il sì, perché ilsì è accettazione, il sì è fiducia, il sì è preghiera. Riuscire a dire sì è esse-re religiosi. Ma il no non deve essere represso, se lo reprimi si vendicherà.Se lo reprimi acquisterà sempre più forza e un giorno insorgerà e distrug-gerà il tuo sì. Per cui, non reprimerlo mai, limitati a ignorarlo. E tra ilreprimerlo e l’ignorarlo esiste una differenza enorme. Sai che esiste e loriconosci. Dici: “Certo, so che ci sei, ma io seguirò il sì”. Non reprimer-lo, non lottare con il tuo no, non dire: “Vattene, scompari, non voglioavere niente a che fare con te”. Non parlargli con rabbia, non scacciarlo,non cercare di relegarlo nelle profondità del tuo inconscio, nel buio dellamente. No! Non fargli nulla, accetta semplicemente la sua esistenza.Ma tu segui il sì, senza rancore, senza lamenti, senza rabbia.

TRATTO DA: Osho, The Open Door #7

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Dalla mentealla nonmente

Dal pensiero al non-pensiero, Dalla superficie al centro...

e la lingua fa Da ponte!

osho ci spiega una millenaria tecnica inDiana

Puoi focalizzarla ovunque e una voltafocalizzata è difficilissimo spostarla daquel punto.Per esempio, adesso gli psicologi e iricercatori del profondo dicono che,quando fai l’amore, la tua mente sideve spostare dalla testa all’area geni-tale, altrimenti resti insoddisfatto. Sela mente rimane nella testa, non puoiandare in profondità nel sesso. Nonaccade alcun orgasmo, l’esperienzanon è orgasmica. Non hai un picco.Puoi procreare, ma non hai conosciu-to le più alte vette dell’amore.Non conosci ciò di cui parla il tantrao che è raffigurato a Khajuraho. Nonpuoi! Hai mai visto Khajuraho, o lefotografie di quei templi? Guarda ivolti, guarda le coppie che fanno l’a-more. Guarda i volti! Sembrano ivolti di dio! Sono in un atto sessuale,ma i loro volti sono estatici comequelli di un Buddha. Cosa sta acca-dendo? Questo sesso non è cerebrale;non stanno facendo l’amore attraver-so la testa, non ci stanno pensando.Sono scesi dalla testa, la loro focaliz-zazione è cambiata.Poiché hanno abbandonato la testa, la

Con la bocca leggermente aperta, tienila mente nel mezzo della lingua.Oppure, mentre il respiro entra silen-ziosamente, senti il suono HH.

La mente può essere indirizzata inqualsiasi parte del corpo. Di solito,siamo centrati nella testa, ma possia-mo esserlo ovunque e cambiandooggetto, cambiano le tue qualità. Peresempio, in molti paesi orientali comeil Giappone, la Cina e la Corea, la tra-dizione insegna che la mente è nellapancia, non nella testa. Di conse-guenza, chi pensa che la mente sianella pancia, ha qualità mentali diver-se, caratteristiche che tu non puoiavere, perché pensi che la mente sianella testa. La mente non è da nessuna parte! Ilcervello è nella testa, non la tua mente.“Mente” indica la tua messa a fuoco.

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ti cosciente di quel punto e ti focalizzilì, i tuoi pensieri si fermeranno.Esattamente nel mezzo, focalizzaticome se tutta la tua mente fosse anda-ta nella lingua: esattamente nel mezzo!Lascia che la bocca sia leggermenteaperta come se stessi per parlare equindi focalizza la mente come se nonfosse nella testa, sentila come se fossenella lingua, esattamente nel mezzo.La lingua contiene il centro del lin-guaggio e il pensiero è linguaggio.Cosa stai facendo mentre pensi? Parlidentro di te. Puoi pensare qualcosasenza parlare all’interno? Quando seisolo, senza parlare con nessuno e staipensando, cosa stai facendo? Parliall’interno, parli a te stesso. La tualingua è coinvolta. La prossima volta,mentre pensi, sii consapevole. Senti latua lingua: sta vibrando come se stes-si parlando a qualcun altro. A quelpunto fa’ attenzione e sentirai che levibrazioni sono concentrate nel mez -zo. Sorgono dal centro e si diffondo-no per tutta la lingua.Pensare è parlare all’interno. Se puoiportare tutta la tua consapevolezza,la tua mente, al centro della lingua, ilpensiero si arresta; coloro che prati-cano il silenzio, semplicemente nonstanno più parlando. Se all’esternosmetti di parlare, diventerai profon-damente consapevole del parlareinteriore. E se resti completamente insilenzio, per un mese, due mesi, unanno, senza parlare, sentirai che lalingua vibra violentemente. Adessonon lo senti perché stai parlando e levibrazioni vengono liberate. Maanche adesso, se ti fermi e diventicosciente mentre pensi, sentirai che latua lingua vibra un po’. Ferma com-

consapevolezza si è mossa nell’areagenitale. La mente non c’è più, è diven-tata nonmente; i loro volti hanno lastessa estasi di un Buddha. Questosesso è diventato meditazione. Comemai? Perché è cambiata la messa afuoco. Se per una volta riesci a cam-biare la messa a fuoco della tua mente,se riesci a eliminare la focalizzazionedalla testa, la testa e il volto si rilassa-no e tutte le tensioni si dissolvono. Tunon sei più: l’ego non c’è più. Per questo, più la mente diventa razio-nale e intellettuale, meno è capace diamore, perché l’amore ha bisogno diuna diversa messa a fuoco. In amorehai bisogno di focalizzarti vicino alcuore; nel sesso hai bisogno di unafocalizzazione vicino all’area genitale.Se stai facendo calcoli matematici, latesta va bene. Ma l’amore non è mate-matica e il sesso non lo è assoluta-mente. E se la matematica proseguenella testa mentre stai facendo l’amo-re, stai semplicemente sprecando ener-gia e tutto quello sforzo è disgustoso.Ma la mente può essere cambiata. Iltantra dice che esistono sette centrie che la mente può essere trasferitain ognuno di essi. Ogni centro hafunzioni diverse. Se ti concentri suun centro particolare, diventi unuomo diverso.

Il tantra dice che se focalizzi la mentesu centri diversi, diversi saranno irisultati. Questa tecnica riguarda lafocalizzazione sulla lingua, nel mezzo della lingua. Come mai?

Con la bocca leggermente aperta –come se stessi per parlare: non chiusa,ma leggermente aperta, come se stessiper parlare – non come se stessi par-lando, ma come se stessi per parlare.La bocca è aperta come quando staiper parlare.Quindi tieni la mente nel mezzo dellalingua. Proverai una sensazione moltostrana, perché la lingua ha un centroesattamente nel mezzo, che controlla ituoi pensieri. Se all’improvviso diven-

meditazione

pletamente la lingua come se fossecongelata, non lasciare che si muovae non potrai più pensare. Provaci.Il centro è proprio nel mezzo, per cuiporta la tua mente là.

Con la bocca leggermente aperta, tienila mente nel mezzo della lingua.Oppure, mentre il respiro entra silen-ziosamente, senti il suono HH.Questa è la seconda tecnica. È simile. Oppure, mentre il respiro entra silen-ziosamente, senti il suono HH.

Con la prima tecnica, il tuo pensierosi arresterà. Sentirai una solidità inte-riore, come se fossi diventato solido.Quando i pensieri non ci sono più,diventi immobile. I pensieri sono ilmovimento interiore. E quando ipensieri non ci sono più e tu sei ina-movibile, sei diventato parte del -l’eterno che solo in apparenza simuove, ma che è immobile e cherimane inamovibile.Nell’assenza di pensieri, diventi partedell’eterno, immobile. Con il pensie-ro, sei parte del movimento, perché lanatura è movimento, il mondo èmovimento. Per questo lo abbiamochiamato samsara. Samsara indica laruota che si muove, gira e rigira. Ilmondo è movimento e ciò che ènascosto, la realtà suprema, è immo-bile, immota e inamovibile. È propriocome una ruota che si muove, ma chesi muove intorno a qualcosa che nonsi muove mai. Una ruota può muo-versi solo perché nel centro c’è qual-cosa che non si muove mai, che rima-ne immobile. Il mondo si muove, mail trascendente rimane immobile. Se ituoi pensieri si arrestano, improvvi-

Quando i pensieri non ci sono più, diventi immobile. i pensieri sono il movimento interiore. nell’assenza dipensieri, diventi parte dell’eterno, l’immobile. osho

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lavorato per un breve periodo in unacasa di riposo e in anni successivi ciandai per visitare una parente ricove-rata. Era una struttura piuttosto lus-suosa, situata in un sobborgo elegan-te di Perth – all’interno di un edificioun tempo residenza privata e ora patri-monio nazionale – con vista sull’O-ceano Indiano.Era stata una donna vivace e straor-dinariamente bella e mi rattristavavedere dove la vita – o meglio i suoifigli – l’avevano portata. Per arrivarenella sua stanza, che almeno le con-sentiva un minimo di dignità, si pas-sava da un corridoio popolato daipazienti. Forse uno o due mi feceroun cenno di saluto, mentre gli altricontinuavano a guardare dalla fine-stra con sguardo assente oppureerano seduti rattrappiti nelle lorosedie, con la testa così incassata nellespalle che erano costretti, per ore, acontemplare il pavimento.L’idea di unirmi a loro negli “anni deldeclino” mi faceva orrore. In realtà,questa è stata una parte della miamotivazione nel voler creare un ospi-zio per sannyasin. Al momento diavvicinarmi alla morte vorrei che di

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samente caschi da questo mondo nel-l’altro. Con il movimento bloccatodentro di te, diventi parte dell’eterno,ciò che non cambia mai.

Oppure, mentre il respiro entra silen-ziosamente, senti il suono HH.Apri la bocca leggermente, come sestessi per parlare. Quindi inspira e siiconsapevole del suono che si creainspirando. È proprio “HH”, che tustia inspirando o espirando. Non deviprodurre il suono; devi solo sentirel’inspirazione sulla tua lingua. Èmolto silenzioso. Lo è! Sentirai quel“HH”! Sarà impercettibile, vaga-mente udibile. Dovrai stare moltoattento per esserne consapevole. Manon provare a crearlo. Se lo crei, man-chi il punto, crei un suono che non èdi alcun aiuto. È il suono naturale cheaccade mentre inspiri o espiri.Ma la tecnica parla dell’inspirazione,non dell’espirazione, perché mentreespiri, insieme al suono anche tu vaiall’esterno, mentre lo sforzo è andareall’interno. Quindi, mentre inspiri, sentiil suono “HH”. Inspira e senti il suono“HH”, esercitati e prima o poi sentiraiche il suono non si crea solo nella lin-gua: si crea anche nella gola. Ma in quelcaso è davvero impercettibile. Con unaconsapevolezza molto profonda puoidiventarne consapevole.Comincia dalla lingua, quindi a pocoa poco sta’ attento e continua a sen-tirlo. Lo sentirai nella gola, poicomincerai a sentirlo nel cuore. Equando raggiunge il cuore, sei anda-to oltre la mente. Tutte queste tecni-che servono solo a darti un ponte perpassare dal pensiero al non pensiero,dalla mente alla nonmente, dallasuperficie al centro.

TRATTO DA: Osho, I Segreti della Trasforma-

zione, Bompiani Editore

(La stessa meditazione è presentata anche, in

forma più concisa, come carta Nr. 43. “Foca-

lizzati sulla lingua”, ne Il sentiero del Reale,

(libro e 56 carte con meditazioni dal Vigyana

Bairava Tantra), Ed. d’Arte Lo Scarabeo

Un’indagine sullamorte

Di questi tempi, l’attenzione dei mediasi rivolge spesso alla cura degli anzia-ni nei loro ultimi anni di vita, special-mente quelli ricoverati in qualchestruttura a loro dedicata. Moltotempo fa, come infermiera, avevo

La persona reale cresce fino all’ultimoistante. Anche mentre sta morendo,cresce. Persino gli ultimi attimi dellasua vita saranno un’indagine, unapprendimento. Continuerà a ricerca-re e l’argomento della ricerca sarà lamorte. Ne sarà affascinata, perché lamorte è un fenomeno sconosciuto, unmistero, molto più della vita stessa.Come può una persona intelligenteaverne paura? Se nel corso della vitanon ha avuto paura di inoltrarsi nel-l’ignoto e nell’inesplorato, al momen-to della morte sarà eccitata ed estati-ca. È arrivato l’ultimo istante, quellodell’ingresso nell’oscurità, nel tunnelbuio della morte. Questa è l’avventu-ra più grande che si possa intrapren-dere e da cui imparare”. 1 Osho

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ning non soltanto, o non principal-mente, per imparare a dare sostegnoad altri, ma anche per osservare i pro-pri atteggiamenti riguardo ai temidella morte e della crescita personale.Parecchi tra i partecipanti hanno rico-nosciuto il valore del training nel for-nire proprio questa esperienza. Miviene in mente Sidika: per lei si trattadi un “enorme viaggio”, attraverso ilquale ha potuto realizzare alcuneintuizioni fondamentali. Dice: “Primadel training pensavo: ‘La morte sarà lagrande trasformazione’. Adesso sento:‘Sì, può darsi, ma in realtà posso tra-sformare la mia vita in qualunquemomento”. Molto dell’impatto deltraining dipende dal fatto che non sitratta soltanto di un gruppo di semi-nari, ma di un training esperienziale.Inoltre, gli argomenti che affrontiamosono intensi a livello emotivo e questovale per tutti. Apparentemente, comefuture persone di sostegno ci concen-triamo sull’altro: l’altro che è moltomalato, l’altro che potrebbe ripren-dersi, ma che ha bisogno di sostegnoin questa crisi fisica, l’altro che stamorendo davanti ai nostri occhi.Vogliamo sapere qual è il modo

migliore per sostenerlo, che cosa stapassando davvero. La meditazione dasola sarà sufficiente? È necessariooffrirgli della terapia? O forse unacombinazione delle due?Comunque tutti ci troveremo nellasituazione di quelli che ci proponiamodi aiutare. Indossare i panni della“persona di sostegno” non ci rendeimmuni alla morte (“No, Morte, cidev’essere uno sbaglio, non puoi vole-re proprio me, devo ancora aiutaretante persone!”).Koorvita lo esprime cosi: “Parliamo

fine vita

me si prendessero cura degli altri medi-tatori e ho immaginato che altri san -nyasin sarebbero stati della stessa idea.Tuttavia, dopo aver esaminato gliaspetti pratici della creazione di unposto di questo genere, ho compresoche si trattava di un’idea irrealizzabi-le. Una stuttura adatta, oltre a esserecostosa da affittare o comperare, èanche estremamente costosa da gesti-re. Inoltre, tanti preferiscono morire acasa propria, anche se, in base a stati-stiche inglesi e statunitensi, soltantouna piccola percentuale ci riesce.Quindi, l’idea di un training basatosulla meditazione per imparare a esse-re di supporto durante la malattia e almomento della morte mi è sembrataun’alternativa intelligente... e il primotraining per persone di sostegno, a cuiho dato il nome Sammasati, è ora ametà del suo viaggio inaugurale. Sem-bra un buon momento per fare ilpunto della situazione e chiedersi:“Che cosa stiamo facendo? Il trainingsta realizzando ciò per cui è stato pro-gettato? I partecipanti si sentono coin-volti e stimolati?”.Avevo previsto che alcuni tra i parte-cipanti sarebbero stati attratti dal trai-

L’avventura più grandeFino all’ultimo momento puoi indagare, imparare... crescere

maneesha ci parla Del suo trainingsu un approccio meDitativo nei

confronti Della morte, parte Di unprogetto Di più ampio respiro

Maneesha ha una lunga esperienza diassistenza, come infermiera profes-sionale, a malati terminali (anche lafiglia di Sigmund Freud, ad esempio).Fin dagli anni ‘70 ha lavorato a stret-to contatto con Osho ed è autrice dilibri sulla meditazione e di medita-zioni guidate. Ora organizza work-shop e training focalizzati su unapproccio meditativo alla morte.Per informazioni: www.thesammasatiproject.co.ukwww.facebook.com/TheSammasati-Project

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molto di come affrontare i problemidella persona che sta morendo, peresempio il dolore della perdita, e dicome usare l’approccio meditativo perchi è vicino alla morte. Questi dueaspetti si mescolano molto bene, lameditazione e l’affrontare i problemipersonali. Allo stesso tempo, attraver-so il training ci si confronta continua-mente con i propri atteggiamentirispetto alla morte o sul dolore e lamorte di persone care.Da un modulo all’altro del corso, lamia storia personale riguardo al luttoviene stimolata ed elaborata, e que-sto è veramente un vantaggio. Nonviene fatto in modo diretto, ma acca-de comunque”.

Vivere con l’inevitabile

Per me, il segno che gli altri workshopsulla morte che ho condotto in passa-to avessero avuto successo non erasicuramente una dichiarazione tipo:“Oh, adesso non vedo l’ora di mori-re!” da parte dei partecipanti. Mi inte-ressava invece che il loro apprezza-mento della vita, la determinazione aviverla in modo più pieno e a esserepiù presenti in ogni momento diven-tassero molto più forti.In questo corso, succede a un livello

ancora maggiore. Infatti, dato che iltraining scava così profondamente neltema della morte, arriviamo a contat-to di strati sempre più profondi dicomprensione del significato di esserevivi. Quando facciamo l’esperienzadella presenza della morte, guada-gniamo una spinta ad affrontare i pro-blemi della vita in un modo che forsein precedenza eravamo riusciti a evi-tare. Tutte le emozioni che emergonoconfrontandosi con la morte, soprat-tutto la paura, l’ansia e il dolore, la tri-stezza e la depressione, sono presentianche nella nostra vita. Naturalmen-te, i partecipanti hanno un grande van-taggio su chi si trova ad affrontare unamorte imminente, perché sono inbuona salute e sono dotati di unabuona capacità di recupero a livelloemotivo.“Il training non vuole soltanto cerca-re delle risposte sulla morte in genera-le” spiega un’altra partecipante “mariguarda ognuno di noi qui nellanostra vita attuale”. Poi c’è Priya, chevede il training come una possibilitàper “un enorme passo avanti per menella comprensione della vita”. Nelprimo modulo si era sentita già “con ipiedi per terra, più calma e arrivata acomprendere più da vicino i fatti fon-damentali di questo corpo, di questavita e dalla natura umana. Avevo pen-

sato che abbandonare tanti vecchisogni, fantasie e opinioni potesse crea-re un senso di vuoto e disperazione,ma è stato interessante scoprire chequesto processo non mi ha rattristato.Al contrario; in termini pratici, mi starendendo più coraggiosa nella mia vitaquotidiana, perché mi chiedo che cosavoglio e di che cosa ho bisogno, sapen-do benissimo che il momento è questo(e non un altro nel futuro ancora davenire) e che potrebbero non essercialtre possibilità e che non c’è spazioper stupide paure o limitazioni causa-te dalla buona educazione”.

Una componenteimportante

Tutti i partecipanti che permettono alprocesso di andare in profondità, evi-dentemente hanno il coraggio di osser-vare i propri problemi guardandolidirettamente negli occhi. Inoltre, sentoche tra loro si stabilisce una grandefiducia. Fin dal primo modulo, sonorapidamente entrati in relazione e laconnessione è cresciuta col tempo, sianella struttura del workshop sia all’e-sterno. Per mantenersi in contatto, ipartecipanti si avvalgono della nostrarete oppure si suggeriscono a vicendaarticoli sull’argomento, libri, qualchevideoclip, DVD e così via.

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L’aspetto “oceanico”

Visto che il punto focale è quello divivere e morire consciamente, non ècerto una sorpresa che la meditazionesia il fondamento stesso del training.Infatti, ha un ruolo importante percreare il tipo di ambiente interno edesterno che incoraggia la capacità diintraprendere una profonda esplora-zione di sé. È bello avere una vastagamma di tecniche di meditazione diOsho a disposizione e stiamo sco-prendo come queste tecniche sianostrumenti versatili per affrontare i variproblemi che emergono quando ci sipone davanti alla morte.Ritama è entusiasta delle tecniche chepratichiamo e spiega: “Trovo che,ogni volta che arriviamo alla fine delworkshop, sono incredibilmente ecci-tata perché vado via ricca di tantinuovi strumenti che spesso compren-dono tecniche di meditazione che nonconoscevo. Sento di essere in un viag-gio e che parte di questo viaggio è ilricevere tutte queste straordinarietecniche con cui sperimentare e gio-care. Adesso le uso per me; in segui-to, quando saprò in che modo mi toc-cano, forse potranno ispirare e aiuta-re altre persone che sono alla ricercadi una via verso la guarigione”.Mi sembra che questo processo ri -

specchi un modello a onde: un’ondaè dotata di una forma unica, un’in-dividualità che la rende distinta dal-l’oceano. L’aspetto di “onda” dellavoro è concentrarci su noi stessi(e sulle persone che potremo aiuta-re) come individui, i cui problemisono parte del nostro “pacchetto“di personalità.Per esempio, ci potrebbe essere lapaura di non essere in controllo, ildolore di essere scollegati da una sanavita quotidiana o il tentativo di tro-vare un significato in una sofferenzache è continua. Nel training, siamoassaliti da molte domande per lequali, nonostante le nostre discussio-ni ed esperienze condivise, a volte nonci sono risposte facili.Il lato oceanico del processo è l’in-gresso nella meditazione, quando cirilassiamo in uno spazio al di là dellamente, lo stato del “non sapere”.Quando incontriamo il silenzio e laquiete presenti nel nostro intimo, ilsenso del sé, con tutte le sue doman-de, può dissolversi. Quando riemer-giamo, siamo inondati dal sammasa-ti, “il giusto ricordo” della nostrainnata qualità oceanica. Inevitabil-mente, questa esperienza si accompa-gna a una diversa prospettiva e unacomprensione rinnovata. La medita-zione, quindi, diventa una risorsaincalcolabile, sia per tutti noi all’in-terno del training sia per le personeche supportiamo. Il nostro trainingper persone di sostegno Sammasati sisvolgerà di nuovo l’anno prossimo, infebbraio all’Osho Meditation Resortdi Pune per il primo modulo di ricer-ca sperimentale (con il nome di Mori-re diversamente) e poi in marzo inInghilterra, per il training completo.

da www.OshoNews.com

(Negli EXTRA su www.oshotimes.it altri arti-

coli e interviste di Maneesha sul tema)

1. Il brano di Osho è tratto da: Il Libro della

Saggezza, Ediz. del Cigno

Nel feedback è stato espresso l’ap-prezzamento da parte dei partecipan-ti dell’ “energia amorevole nel corso ditutto il gruppo”. È stato molto grati-ficante ricevere questi commenti, spe-cialmente in un training del genere, chepotrebbe essere dominato dalla paura.Una delle mie priorità era creare unambiente rilassato, ricco di accettazio-ne e di amore. Aprirsi a se stessi e aglialtri, avventurarsi in un territorio cheè altrimenti impercorribile, diventamolto più semplice quando ci sentia-mo accolti saldamente, quando cifidiamo perché siamo all’interno di unambiente amorevole e permissivo.Mentre avvengono certamente discus-sioni profonde e intense, le nostre ses-sioni sono inframezzate da danza ecanto, e c’è sempre un sano livello diumorismo. Apprezzo moltissimo l’in-dicazione di Osho, secondo cui le risa-te possono alleggerire le situazioni piùcomplicate, per esempio riducendo lapaura che altrimenti potrebbe demo-ralizzarci e paralizzarci. Lo sentoanche a livello personale: quando rie-sco a fare delle battute sulla morte, mipongo al di sopra di essa.Naturalmente, nel nostro processo ècentrale la meditazione, praticata difrequente e insieme. La nostra giorna-ta inizia, termina ed è inframmezzatadalla meditazione.

fine vita

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hunting

a caccIa dell’anIma

S uo l

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Nirava è con Osho dal 1995. Si occu-pa di discipline e terapie naturali etecniche per la crescita personale, fraqueste, in particolare, la via sciama-nica: Soul Hunting è parte del per-corso La Via degli Energizzatori.Per informazioni sul suo lavoro www.nirava.orgNirava sarà all’OshoFestival di Bel-laria 2013 (dal 4 al 7 aprile) guidan-do la Trance Dance. Informazioni su: www.oshoexperience.it

Energie fondamentali

Nelle culture di tutto il mondo, il viaggio sciamanico (o Psiconavi -gazione) viene utilizzato da circa40.000 anni per la ricerca del pote-re perduto o per reintegrare la per-dita di pezzi di anima causata datraumi fisici, psichici o emotivi.Gli sciamani credono che i loro pote-ri siano quelli degli animali, delle pian-te, del sole e di tutte le energie fonda-mentali dell’universo. Migliaia di anni prima delle scopertedi Charles Darwin, i membri delle cul-ture sciamaniche hanno creduto chegli esseri umani e gli animali fosserolegati da vincoli di parentela. Nei loro miti i personaggi animalierano rappresentati come essenzial-mente umani nell’aspetto fisico, macaratterizzati individualmente dallapersonalità particolare dei vari tipi dianimali selvatici. In seguito, secondovari miti della creazione, si differen-ziarono fisicamente e assunsero laloro forma attuale. Il mitico paradiso animale-uomo, do -ve i due potevano comunicare tra loro,è andato perduto nella realtà ordina-

Il vIaggIo scIamanIco

per recuperare la tua anIma...

ce ne parla nIrava

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Anche la credenza della perdita del-l’anima come causa maggiore dimalattie e malesseri è sfortunatamen-te stata buttata in questa categoriadalla medicina e dalla psicologia con-temporanea.

Esperienze traumatiche o alienantiprovocano, secondo gli sciamani, laperdita di parti della propria animacon conseguenti scompensi a livelloemotivo, psicofisico e spirituale.Anima significa spirito, o quell’essen-za vitale che si trova sia al nostro inter-no che separata dal corpo fisico. Quando sperimentiamo un traumagrave come una violenza fisica, emoti-va o verbale; la morte di una personaamata, un incidente o un’operazionegrave, un aborto spontaneo o procu-rato, malattie gravi, sofferenze didiverso tipo, allora una parte di noifugge. Ogni qualvolta soffriamo di untrauma grave, al fine di sfuggire alpieno impatto del dolore, una partedel nostro spirito si separa da noi.

guarire lo spirito

Abbiamo dottori per il corpo, dottoriper la mente e per il cuore, ma nonabbiamo ancora riconosciuto moda-lità di guarigione per guarire il nostrospirito. La perdita dell’anima è unamalattia dello spirito che causa distur-bi emotivi e fisici. La perdita di animaè la perdita di parti di noi stessi, delnostro spirito, che ci danno vita, vita-lità, benessere e salute. Soul Hunting,la Caccia all’Anima, è un antico ritua-le che può aiutare a riportarla a casa. Per sperimentare il rituale è necessarioespandere i propri sensi e contattare lanostra parte bambina ridandole pote-re con l’immaginazione creativa; dob-biamo risvegliare quel bambino che èconsapevole di altre realtà...

Il Soul Hunting è un concetto difficileda capire da un punto di vista razio-nale e logico. Attualmente la nostra

società e cultura previlegiano il cervel-lo sinistro, la nostra parte logica razio-nale; questa è una delle forze essenzialiche permettono di creare e che ci met-tono in grado di sopravvivere nellanostra realtà fisica. Ma mentre impa-riamo di più sull’evoluzione dellanostra coscienza, scopriamo che larealtà non è così logica come ci è statoinsegnato: c’è di più da sentire e davedere di quello che possiamo sempli-cemente vedere con i nostri occhi. Perfare questo usiamo il nostro cervellodestro in comunione con il nostrocuore. Dobbiamo aprirci all’intuizio-ne e ai nostri sensi per percepire larealtà in modi diversi. Infatti dobbia-mo vedere, ascoltare, sentire, etc. apartire da un altro luogo, un luogonascosto dentro di noi; una volta cheabbiamo imparato a espandere i no -stri sensi e ad aprire il nostro cuore,possiamo entrare nel mondo dellacaccia all’anima.È difficile trovare qualcuno che nonsoffra di un senso di incompletezza edi vuoto. Quando approcciamo la per-dita dello spirito rendiamoci conto chetutto il lavoro che abbiamo fatto nelpassato con la psicoterapia o la medi-cina tradizionale ha funzionato solosulle parti di noi che sono già a casa.E per molti sarà la prima volta che conquesto rituale facciamo ritornare acasa parti della nostra energia di vita.

Per gli sciamani ogni cosa è una mani-festazione dello spirito, è piena di spi-rito. Non solo gli esseri umani, maanche le piante, gli animali e i mineralipossiedono la loro vitalità spirituale. Quando una creatura vivente perdeuna parte significativa della propriavitalità spirituale, avverte un senso dialienazione, si sente separata dalresto dell’universo. Quando qualsia-si creatura è piena del suo spirito, ilsuo corpo vibra con una risonanzamolto profonda: irradia un’incredibi-le energia e vitalità.

Nirava

ria, ma è ancora accessibile allo scia-mano nella realtà non-ordinaria. Laconnessione tra gli esseri umani e ilmondo animale è fondamentale nellosciamanesimo e lo sciamano utilizza lasua conoscenza e i suoi metodi per par-tecipare al potere di quel mondo.Gli sciamani ritengono da lungotempo che il potere dello spirito guar-diano renda una persona resistentealla malattia. La ragione è semplice:lo spirito guardiano infonde nel cor -po un potere che permette di resiste-re all’intrusione di forze nocive ester-ne (conosciute nella realtà ordinariacome malattie).

Una delle modalità più diffuse per laricerca e il recupero del proprio ani-male di potere è il “Viaggio Sciamani-co”. L’uso del suono ritmico del tam-buro permette di accedere a uno statomodificato di coscienza, nel qualeintraprendere un viaggio in una realtàparallela. Nella seconda parte dellavoro solitamente si danza il proprioanimale, lasciandosi possedere dallasua forza e dalla sua personalità, inmodo che il suo potere possa rientra-re in noi, riconnettendoci con la nostraparte animale e dandoci oltre a unamaggiore resistenza alle malattie,maggiore fiducia in noi stessi e la capa-cità di agire nella vita.

La perdita dell’anima

Stiamo finalmente incominciando ariconoscere il valore dei sistemi di cre-denza spirituali dei nostri antenati e acapire l’importanza e il potenziale diquesti sistemi di credenza rispetto allanostra salute e al nostro benessere.Viviamo in quello che chiamiamo“mondo civilizzato” e troppo spessoquesto mondo moderno ci fa rifiutarele credenze delle popolazioni tribalicome superstiziose e strane o anchecome curiosità preistoriche di nessunvalore o rilievo per la nostra vita.

energie

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Gopal conduce ritiri di Vipassana secondo leindicazioni di Osho fin dai tempi della“prima Pune”, nel ‘76.Tiene inoltre workshop di ipnosi e meditazio-ne in tutto il mondo. Dal suo profondo amoreper la Dilruba, un antico strumento indianoad arco, che talvolta suona anche durante igruppi, sono nati 2 CD Mystic journey eDepth of my heart disponibili presso Oshoba.

scientificità e magia

della VipassanaBali interVista gopal

Osservare...senza

far nulla

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meditazione o creare qualche teoria,ma di una pratica in cui si rimane conse stessi in queste giornate, senza repri-mere qualsisi cosa che appare e poisvanisce, sia che sia piacevole sia chenon lo sia, entrambe le cose vannoconsentite. È un ambiente molto amo-revole, non cerchiamo di bloccare lamente o di migliorare qualcosa. Osser-viamo ciò che è, poi, ogni volta che cene ricordiamo, ritorniamo al respironella pancia. Il movimento del respiroè la nostra casa base, ma non si trattadi concentrarsi su di esso. Soltanto, senon si è sicuri di che cosa osservare, siritorna al corpo, al momento presen-te, grazie al respiro. Osho ha parlatodella Vipassana come di una medita-zione ricca di amore. Ha affermato cheuno dei più antichi sutra buddhisti ini-zia con le parole: “Ama te stesso eosserva. Oggi, domani, sempre”. Anoi piace comunicare queste parole,perché si tratta davvero di una medi-tazione amorevole. È possibile incon-trare la mente che dà giudizi, ma anchequesto va fatto in modo amichevole,ricordando inoltre che non è la“nostra” mentre che dà giudizi, chenon era presente alla nascita e che nondobbiamo prenderla troppo a livellopersonale. A volte Osho scherzava connoi, dicendo: osservate la mente comese steste osservando la mente di un’al-tra persona, in realtà non è vostra.Siate meno connessi e meno identifi-cati con essa. Diamo alcune tecnichedi osservazione, per esempio il dare unnome due volte. Se la mente che giu-dica si fa sentire, le dai due volte unnome: giudizio, giudizio. Poi, ritorni alrespiro staccandoti coscientemente datutte le voci e dagli schemi che nonprovengono dalla tua natura interio-re. Questa è la parte di pulizia profon-da della meditazione. Naturalmente, avolte le persone che sono sedute insilenzio si sentono vuote, estatiche esilenziose, ed è bellissimo, perché que-sto offre loro la motivazione ad anda-re avanti. Tuttavia, quando le cose sifanno difficili, il corpo è irrequieto e

la mente è agitata, anche questo faparte della meditazione, e anche daquesto è possibile accrescere la com-prensione. Noi diamo sostegno a en -trambi i lati, la luce e l’ombra, la gioiae la tristezza, i momenti agitati e quel-li silenziosi. Io credo che la Vipassanaabbia una particolare qualità qui nel-l’Osho Resort, una amorevolezza chespesso non si incontra in altri luoghiin cui la meditazione viene insegnata,a volte, in modo un po’ troppo serio oarido. Una volta Osho ha affermatoche voleva che qui la Vipassana fosseun’esperienza molto viva. In quelmomento ho pensato: “Wow, questa èla bellezza di un maestro, Osho, cherende persino la meditazione silenzio-sa ricca di amore, celebrazione egioia”. È un meraviglioso contributoalla meditazione.

BA: Lo so, ho fatto tre giorni diVipassana ed è stato il regalo più gran-de che potessi farmi... Dimmi di più suquesto argomento: che cosa c’è di par-ticolare nell’Osho Vipassana Retreat?

GO: Posso dirti ciò che mi hanno rife-rito tanti con cui ho parlato e che

Bali: Hai appena finito di condurre,insieme a Shunyo, un ritiro di Vipas-sana di dieci giorni all’Osho Medita-tion Resort di Pune. Com’è stato?

Gopal: È stata davvero un’espe-rienza bellissima, come sempre, d’al-tronde. Eravamo seduti nel walkwaydi Osho, che è uno splendido corridoiocon le pareti di vetro che si snoda nelsuo giardino. Tanti sentono che al suointerno è come trovarsi in uno spazioinfinito e senza tempo. Essere nelwalkway, circondati dalla natura, è diper sé un sostegno alla meditazione.Vipassana è stato uno dei primi grup-pi che Osho ha creato e gli ha attri-buito molta importanza. Moltissimepersone sono arrivate alla Vipassanagrazie all’incoraggiamento di Osho;penso che fosse necessario perché lamente tende ad avere un po’ pauradello stare seduti in silenzio e di checosa accadrà in questa situazione. Sichiede: il mio corpo potrà sopportar-lo, la mente sarà forse troppo agitata?Ci sono molte paure e ansie che sononaturali riguardo all’entrare nella soli-tudine in modo così diretto. Noi inco-raggiamo le persone a incontrare sestesse in questo modo, rimanendoalcuni giorni in silenzio. Molte di que-ste persone hanno praticato le medi-tazioni attive in precedenza, come laDinamica e la Kundalini, e hanno par-tecipato a qualche gruppo. A quelpunto, il ritiro silenzioso di Vipassanadiventa per loro più piacevole. Inoltre,anche durante il ritiro incoraggiamo ipartecipanti a fare la Dinamica e laKundalini come parte della giornata dimeditazione. Non facciamo soltantosessioni in silenzio, ma anche unameditazione in cui si cammina lenta-mente, per scoprire di più su se stessi,su ciò che è vero in noi e ciò che nonè autentico. Per il semplice fatto dirimanere in silenzio, si ricevono molteintuizioni. La parola Vipassana vuoldire proprio questo: intuizione o com-prensione ottenuta tramite l’esperien-za diretta. Non si tratta di pensare alla

meditazione

Aspetta e tra qualche giornofarai la Vipassana qui. Ma qui èun’esperienza viva, non arida.Ho qualche critica da fare sullaVipassana che viene praticata

nei paesi buddhisti. L’hanno resamolto arida, simile a un deserto;nulla fiorisce, non c’è verde,tutto è efficienza. Voglio cheimpari la meditazione comegioco, come giocosità. La tuameditazione e il tuo amoredovrebbero essere sinonimi. 1

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hanno praticato la Vipassana fuori dalmondo di Osho. Hanno notato ungrande contrasto, nel senso che qui èmeno serio, più rilassante, però perloro è stato anche più profondo. Perandare in profondità nella meditazio-ne non è necessario rimanere sedutiper molte ore di notte o alzarsi prestoalla mattina. Osho ha anche parlatodei rischi di quando si pratica la Vipas-sana troppo a lungo nella giornata. Peresempio, se pratichi la Vipassana finoa notte fonda, può tenerti sveglio pertroppo tempo e il sonno potrebberisentirne ed essere disturbato. In que-sti casi, a volte, si tratta dell’ambizio-ne a spingersi oltre i propri limiti. Qui,la Vipassana viene praticata con mag-giore equilibrio, insieme alla Dinami-ca e alla Kundalini, e naturalmente cisono i discorsi di Osho alla sera, in cuipossiamo ascoltare molte parole inco-raggianti sulla meditazione. Ritengoche qui l’atmosfera sia davvero unicaper la Vipassana e vorrei incoraggiarechi l’ha praticata in altri luoghi a spe-rimentarla qui, per vedere in prima per-sona la differenza. È davvero diversa.

BA: Il gruppo appena concluso sisvolge una volta all’anno?

GO: I ritiri di Vipassana vengonoofferti qui nel Resort più di una voltaall’anno. Personalmente vengo qui agennaio, quando facciamo un ritiro didieci giorni, durante il quale è anchepossibile partecipare per un periodopiù breve e poi magari continuarequando si acquista fiducia.

BA: E viene tenuto sempre nelwalkway?

GO: Negli ultimi anni, sì. In prece-denza, Osho stesso usava il walkway,che era collegato alla sua stanza edera stato creato perché potesse fareun po’ di esercizio fisico senza uscireall’aperto, a causa della sua allergia.I dottori volevano che camminasse dipiù e in questo speciale corridoio divetro, poteva godersi il giardino. Main seguito, ci ha invitati a tenere lì igruppi di meditazione silenziosa,come l’ultima parte della Mystic Roseoppure Za-Zen o Vipassana. Quindi,ci troviamo lì su suo invito per usarequesto luogo speciale per le medita-zioni in silenzio.

BA: È molto bello.

GO: Sì, è molto bello. Sento che sem-pre più persone verranno a Pune perpartecipare a questo ritiro, sento cheha questo potenziale. Quando vedonole foto o il video e leggono gli articolisulla Vipassana arrivano, perché è unasituazione unica.

BA: Hai condotto gruppi di Vipassa-na per più di trent’anni. Puoi parlarcidelle tue prime esperienze?

GO: C’è una storia molto bella deiprimi tempi, quando potevamo incon-trare Osho di sera per il Darshan. Unpiccolo gruppo di persone si riunivaintorno a Osho, che rispondeva allenostre domande. Durante il gruppo di

BA: Posso capire quando qualcunoha un po’ paura della Vipassana epensa che sia difficile. Prima di pro-vare, non ero sicura che mi sarebbeveramente piaciuta. Adesso, dopoaver fatto questa esperienza, misento più fiduciosa di poterla fare edi stare bene.

GO: È vero, penso che per molti ini-ziare a meditare dove ci sono regolemolto severe porti ad allontanarsidalla meditazione ed è un peccato. Èmeglio averne un assaggio in un mododelicato e amorevole. Per esempio,permettiamo di fare uno, due o tregiorni di Vipassana per entrare in con-tatto, sentirne la vibrazione. I parteci-panti rimangono sempre colpiti dalfatto che possa essere un’esperienzacosì amorevole. Se torniamo al respi-ro ogni volta che è possibile, non dob-biamo combattere con i pensieri o leemozioni. Inoltre, ci si può muovere sela posizione diventa scomoda. In alcu-ni luoghi, insegnano che si deve rima-nere seduti perfettamente immobili eosservare il dolore. Questa non è lavisione di Osho, non è il modo in cuilo facciamo qui. Se hai bisogno dimuoverti, suggeriamo di farlo lenta-mente e con consapevolezza, comeparte della meditazione. Sento chequesto metodo più delicato aiuti lameditazione ad andare molto più inprofondità del metodo severo cheambisce ad arrestare la mente o a otte-nere qualche esperienza particolare.Osho sottolinea sempre che quel checonta non sono le esperienze, ma ilprocesso di osservazione del modo incui le cose cambiano. Ciò che è impor-tante è l’osservazione, non ciò cheviene osservato. Per questo diciamoche non c’è successo o fallimento: inuna seduta puoi sentirti molto felice,in un’altra puoi provare tristezza, edentrambe le emozioni sono giuste. Ciòche vogliamo è radicarci sempre piùnell’osservare. In questo senso, laVipassana qui è diversa da quella pra-ticata altrove.

Il respiro è il ponte tra te e ilTutto. Limitati a osservare, nonfare nulla. E quando dico ‘osser-va’, non tentare di osservare,altrimenti tornerai a essere intensione, e inizierai a concen-trarti sul respiro. Rilassati sem-plicemente, resta rilassato, sciol-to, e guarda... cos’altro puoi

fare? Sei lì, senza nulla da fare,ogni cosa viene accettata, nullaviene negato, rifiutato, non esi-ste lotta, tensione, conflitto, e ilrespiro scende in profondità...cosa puoi fare? Puoi semplice-mente osservare. Ricorda: osser-va semplicemente. Non sforzarti

di osservare. 2

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A Osho Miasto dal 7 al 14 settembre 2013 - con Shunyo

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LA GRANDE VIPASSANA DEI 100 BUDDHAw

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noVemBre 2012 49

diverso: non fai nulla, tranne osser-vare le cose che vanno e vengono, leemozioni, i desideri, i pensieri, rima-nendo centrato in questa osservazio-ne, accettando, e poi qualcosa va piùin profondità. È a quel punto che siraggiunge la libertà di cui parla Osho,quindi il suo incoraggiamento è statoper quella persona un dono, una chia-ve. Ma non soltanto per quella per-sona, questo aneddoto vale per tuttinoi. Questo è ciò che sento riguardoa tutte le storie dei primi tempi con

Vipassana, portavamo tutto il gruppoal Darshan e i partecipanti potevanoporre delle domande. Naturalmente,anche noi come facilitatori stavamoimparando, e io desideravo partico-larmente ascoltare come Osho avreb-be risposto a queste domande sullameditazione, alcune delle quali era -no particolarmente impegnative. Peresempio, mi ricordo di un uomo chepartecipava al gruppo di dieci giorni.Con grande onestà disse a Osho: “Ilgruppo non mi piace e voglio lasciar-lo. Mi sento in prigione. Ciò che vogliofare davvero è camminare nel giardi-no quando ne ho voglia e starmene alsole”. Poi aggiunse di trovarla moltoardua come esperienza. Osho fu mera-viglioso con lui, molto amorevole maanche molto fermo. Per come mi ricor-do, gli disse qualcosa del genere: sì hairagione, la Vipassana è un po’ comeuna prigione. Io l’ho creata in questomodo, con una struttura rigida, maricorda che si tratta di una prigione chepuò portarti a una libertà più autenti-ca. Poi aggiunse: sai, va benissimoseguire i propri desideri e sensazioni,ma è quello che hai fatto tutta la vita.E che cosa hai ottenuto seguendo i tuoidesideri e sensazioni? Puoi lasciare ilgruppo adesso, non te lo impedirò, mapoi ti chiederò nuovamente di farloperché hai bisogno di raggiungere lavetta di quella montagna e, per riu-scirci, devi fare tutto il gruppo. Vorreiche continuassi a sedere in meditazio-ne, osservando i desideri che vanno evengono. Se rimani, puoi diventare ilpadrone della mente.L’uomo comprese e, tornato nel grup-po, raggiunse una nuova compren-sione: non ho davvero bisogno dicamminare al sole, posso stare dovesono nel momento. I desideri vannoe vengono, ma io rimango con mestesso, con ciò che sono venuto a fare,cioè osservare per qualche giorno.Quella persona ottenne così unagrande libertà. Certamente, esistonogruppi che ti aiutano a seguire le tueemozioni, ma questo è un gruppo

meditazione

Osho che ricordo. In quel periodo erolì e quella persona era lì, ma questanon è una storia personale, è una sto-ria sulla meditazione e un bel donoofferto da un maestro per fare anda-re in profondità la meditazione. Eccoperché l’ho menzionata adesso, sitratta di una storia che è importanteper ogni meditatore oggi.

TESTI DI OSHO TRATTI DA:

1. Hari Om Tat Sat #28

2. L’antico canto dei pini, Psiche

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50 osho times

Avete mai assaggiato il succo dighiandole di castoro? Forse sì! Il

castoreum, estratto dalle ghiandoleanali di una specie di castoro, è usatoper produrre artificialmente il saporedel lampone. Lo si trova nei gelati dibassa qualità, nelle gelatine di frutta,nelle caramelle, in certe bevande, tè,tisane, etc. Su 60 Minutes, un pro-gramma televisivo della TV america-na CBS, Morley Safer presenta TheFlavorist: Tweaking tastes and crea-ting cravings (Il creatore di sapori:modificare i gusti e creare desideri) incui esamina l’industria multimiliar-daria del sapore: scienziati che crea-no aromi “naturali” e artificiali chefanno venire l’acquolina in bocca espingono a consumare sempre di piùcreando dipendenze. David Kessler,ex direttore della FDA (l’agenziagovernativa americana per gli ali-menti e le medicine) dice a Safer:“Viviamo in un carnevale del cibo. Isapori sono così stimolanti che ‘dirot-tano’ il nostro cervello: mangiamograssi ricoperti di zuccheri con aromiaggiunti e la maggior parte di ciò chemangiamo con questi sapori non ècibo reale”.Ecco altri aromi e additivi che pos-sono interessarvi (anzi meglio... noninteressarvi!):Aspartame: presente in tutti gli ali-menti diet e senza zucchero, è sospet-to di essere cancerogeno con un’am-pia gamma di effetti collaterali, più diogni altro additivo e aroma alimen-tare. È anche una neurotossina. Sitrova in tutti gli articoli diet: bevan-de gassate, gelatine, gomme da masti-care, prodotti da forno, dolcificanti,cereali, mentine e caramelle, te fred-di, vitamine, dentifrici. Nitrato di sodio: è usato come con-servante, colorante e esaltatore disapore nei salumi, nelle carni conser-

vate, nel pesce affumicato e in altrecarni lavorate. È cancerogeno.TBHQ (butano): è un conservantechimico presente in molti alimentisurgelati, lavorati, precotti, patatine,barrette di cereali, e molti articoli alunga conservazione per rallentarnela decomposizione.Acidi grassi insaturi: presenti in tuttii prodotti che contengono margarinao altri grassi idrogenati, come pata-tine, cracker, prodotti da forno e dafast food; provocano malattie car-diovascolari.Vanillina: aroma artificiale di vani-

glia prodotto a partire da derivati delpetrolio e da sottoprodotti dell’indu-stria della carta; si trova in moltiyogurt, prodotti da forno, caramellee bevande gassate.La distinzione tra aromi naturali eartificiali è alquanto arbitraria, nelsenso che tutto viene prodotto inlaboratorio miscelando ingredienti diorigine naturale – frutta, carni, spezie– a sostanze di sintesi che ne fannodei prodotti chimici a tutti gli effetti,molto spesso dannosi. La presenza di“aromi naturali” è spesso un segnaledel fatto che l’ingrediente di basenaturale che caratterizza il prodottonon è affatto presente.(tratto da www.care2.com)

aromi naturali

la guerra fa male

Meno di due anni fa negli Stati Unitile statistiche del Veterans Affairs

Department (l’organizzazione gover-nativa che si occupa di assistere i vete-rani e le loro famiglie) pubblicate sul-l’Army Times parlavano di quasimille tentati suicidi al mese fra i vete-rani da loro seguiti: il 7% circa “abuon fine”, mentre l’11% degli altrientro nove mesi ritenta!Questo fra persone che hanno a dispo-sizione assistenza medico psichiatrica,una help-line telefonica (un “telefonoamico” dedicato), etc. Fra i veteraniin genere fonti ufficiali stimano 18suicidi al giorno. Dal 2005 al 2008 imilitari che si sono uccisi sono aumen-tati dell’80 per cento. Anche se nonsembra si stia tornando alle cifre dellaguerra del Vietnam: alcune fonti cal-colano che durante quel conflitto cisiano stati fra i soldati più morti persuicidio che morti al fronte (58milamorti in battaglia/60mila suicidi).È proprio in seguito a questa guerrache venne introdotto nel manualediagnostico ufficiale degli psichiatri

americani il Ptsd – Post TraumaticStress Disorder (disturbo post-trau-matico da stress) – grazie anche allepressioni di gruppi spontanei di vete-rani contro la guerra quali quello deiWinter Soldier (soldato d’inverno).Il Veterans Affairs Department nel2008 dichiarava che tra i soldatiimpiegati in Irak e Afghanistan (e nonpiù in servizio) c’erano state 120miladiagnosi di disturbo mentale generico,di cui la metà per Ptsd. Stime ufficia-li su soldati in servizio attivo e riser-visti, che dovrebbero essere fornite dalministero della Difesa, non esistono,ma alcuni studi statistici stimano chesu 1,6 milioni di soldati impiegati dal2001 al 2008 ben 320 mila sono statidiagnosticati con “depressione grave”e Ptsd; un dato che fa riflettere consi-derando anche che il 43% del perso-nale ancora in servizio dichiara di nonvoler ricorrere a visite mediche perquesto tipo di problemi per paura didanneggiare la carriera! E in Italia? Per fortuna nelle varie mis-sioni considerate “di pace” sono stati4

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im piegati solo poco più di 150 milamilitari, anche se alcuni esperti affer-mano che queste sono cifre ufficiali“al ribasso”. I casi di disagio psichia-trico grave, secondo i dati forniti dal-l’Ospedale militare di Roma Celio,sono poco più di una dozzina all’an-no... e di casi di Ptsd sembra proprioche non ce ne siano, mentre negli altripaesi coinvolti in missioni militari –Norvegia, Olanda, Francia ad es. –colpiscono dal 2 al 5% dei soldati.Però i sintomi denunciati nei raccontisui media da alcuni reduci – i soprav-vissuti all’attentato alla base di Nas-sirya, Iraq, ad esempio – sono quelliclassici da Ptsd: c’è persino chi parladi aggressioni ai familiari “scambiatiper nemici”! Ma questo negare daparte delle gerarchie non è puramenteper ragioni retoriche alla “Elmo di Sci-pio”: in molti denunciano che non sivogliono ammettere questi evidentidanni per evitare di riconoscere chequeste “missioni di pace” italiane sonoin realtà “missioni di guerra”!(dai siti di Unità, Corriere e Repubblica)

L’uomo ha vissuto troppo a lungooppresso dalla calamità della guerra.Dobbiamo distruggere tutti gli deidella guerra; e in loro vece, dobbiamocreare un tempio dell’amore. Essen-zialmente, la guerra esiste perché l’uo-mo vive in un profondo conflitto. Leradici della guerra sono all’internodell’uomo; all’esterno, se ne vedonosemplicemente i rami e le foglie. Senon trasformiamo il programma vita-le stesso dell’uomo, se non gli diamoun programma dell’essere assoluta-mente nuovo, potremo continuare aparlare della pace, ma continueremoa prepararci per la guerra. Lo abbia-mo fatto per migliaia di anni: parlaredi pace e creare la guerra. E la cosaassurda è che abbiamo lottato perfinoin nome della pace: le guerre più san-guinose sono state combattute innome della pace. Osho

4

novembre1-4Osho Inipi Circlecon Arshad e OIC Staff

1-4Tecniche di Counselingcon Madita

7Supervisionecon Madita

8-11Training Costellazioni e tecniche di Riconciliazionecon Madita e Talasi

novembre 2012 51

Tantsu Basic, con Keli

dicembre6-9L’Arte di morire, con Madita

7-9Astrosofia, con Ameedo

11Osho’s Birthday Party

13-16Esplorazione dei traumi con Upadhi

9-11Astrosofia, con Ameedo

10Costellazioni applicate alla Psicosomaticacon Madita

16-18Coaching Olistico - Unityof body-mind con Smito

16-18Breathwork - modulo 4con Keli

23-25One to One, con Smito

23-25Astrosofia, con Ameedo

30 nov - 2 dicOsho Pulsationcon Aneesha

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Un’oasi rilassante sulle colline del lussureggiante

entroterra ligure, immersa nel verdedella natura del Tigullio,

con vista sulla vallata che discendeverso il golfo di Portofino

Dal programma segnaliamo:RITIRO DI VIPASSANA7 (h.21) – 10 dicembre con ShunyoFatti questo regalo! Per questi giorni tu sarail’intero mondo: vedi che cosa può succe-

dere quando doni a te stesso unpo’ di tempo. La tecnica con cuiGautama il Buddha realizzò lostato di Illuminazione...

P R O G R A M M A C O M P L E T O S U

OSHOLeivi

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Sempre più persone, in tutto il mon -do, si interessano alla pace, all’eco-

logia, ai diritti umani, alla salute natu-rale, alla spiritualità, al volontariato, alcommercio etico... etc . Sono i “Crea-tivi Culturali”, secondo la definizionedel sociologo Paul Ray: desideranoinsomma un mondo mi gliore e si impe-gnano a realizzarlo nella vita quotidia-na. Una massa critica che però sembranon essere ancora veramente consciadella sua importanza e della sua forza.Ecco cosa sta alla base di un vero eproprio “censimento” lanciato dalProgetto Globale, un’iniziativa soste-nuta dal Club di Budapest, l’associa-zione no profit internazionale consedi in 20 Paesi del mondo che contaotto Premi Nobel della Pace – dalDalai Lama a Desmond Tutu, da Nel-

son Mandala a Mohammed Yunus,per citare i più famosi – come mem-bri onorari, garanti dell’etica e dellefinalità del progetto stesso. Per aderi-re www.censimentoglobale.it Il 15 Dicembre al Paladozza di Bolo-gna ci sarà una “Giornata dell’Allean-za per una Consapevolezza Globale”:per meditare e sentirsi parte di questogrande movimento di consapevolezzache abbraccia tutto il pianeta; conanche incontri e interviste con perso-nalità internazionali e premi Nobel, ela proiezione in anteprima mondialedel film The Global Shift: una NuovaCoscienza per un Nuovo Pianeta. Ilprogramma è su www.reteolistica.it,da dove è possibile anche consultaree scaricare molto materiale informa-tivo interessante.

Dall’alba della storia umana, nelleculture di tutto il mondo, ai fiumi

sono sempre stati tributati onori par-ticolari e attribuite qualità essenzialiche rappresentano la vita stessa: dallesorgenti agli estuari, i fiumi sono sem-pre stati portatori di nutrimento, let-teralmente il “sistema” circolatoriodi intere civiltà. Nel mondo moderno il fiume è anco-ra essenziale, ma certamente si èperso l’aspetto di venerazione e ri -spetto che era presente in passato,anche se la tendenza potrebbe anco-ra cambiare. Ad esempio il Whanga-nui, in Nuova Zelanda, è un fiume,ma agli occhi della legge ha lo statusdi una persona, con i suoi diritti einteressi da proteggere. La decisione delle autorità compe-tenti è seguita a una lunga causa lega-le iniziata dalla Whanganui RiverIwi, una comunità indigena. L’accor-do raggiunto con le autorità prevedeche il fiume sia considerato entitàprotetta da membri della tribù e delgoverno designati come custodi lega-li. Probabilmente questa è la primavolta che un fiume viene tutelato inquesto modo a livello legale, maforse non l’ultima. Nel 2008 in Ecua-dor foreste, laghi e corsi d’acquafurono legalmente riconosciuti comeaventi gli stessi diritti degli esseriumani, per proteggerli da attività epratiche nocive.Per quanto bizzarra possa sembrarequesta estensione di diritti ripristinaun atteggiamento molto comune nelpassato dell’uomo, quando il destinodella civiltà era più chiaramente rico-nosciuto come interconnesso conl’ambiente naturale. Allora la con-nessione era istintiva e ovvia, al gior-no d’oggi è necessario che sia la leggea riconoscerla!tratto da: www.care2.com

è ora di contarsifiumi

Bernie Krause, i cui suoni elettronici,creati insieme a Paul Beaver, sono

stati usati in molti film di successo, daRosemary’s Baby ad Apocalypse Now,e che ha lavorato regolarmente conBob Dylan, George Harrison e i Byrds,ha passato quarant’anni della sua vitaa registrare più di quindicimila specieanimali e marine, collezionando circaquattromila e cinquecento ore di suonidagli habitat più incontaminati del

mondo. Ma la velocità di estinzionedelle specie e di deterioramento deglihabitat è tale che, secondo le sue stime,la metà di queste registrazioni sonoora materiale d’archivio impossibileda ripetere, perché gli habitat non esi-stono più o sono stati pesantementecompromessi dal “rumore” umano. Isuoi nastri sono probabilmente l’uni-ca testimonianza della varietà anima-le in quei luoghi.Quando Krause immerge i suoi mi -crofoni nelle acque della barrieracorallina di Fiji, raccoglie un raucomisto di sospiri, battiti, glissate, urla,mormorii e quant’altro. L’acqua èvibrante dei suoni di creature dotate didiverse frequenze acustiche: crostacei,pesci pappagallo, anemoni di mare,gamberi e squali. Alcuni digrignano identi, altri usano la coda o altre partidel corpo per emettere suoni, ma ognicreatura della barriera corallina pro-

52 osho times

il grande silenzio

4SIERRA NEVADA USA

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AnandoShunyo

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Novembre 9 – 11Morire dal Vivere (con Tarika)Dicembre 7 – 9Ritiro di Vipassanaosho Leivi (Ge), Chetana, tel: 347.944.5514 [email protected]

Dicembre 30 – Gennaio 1Oshofesta di Fine Anno * (con Anando)Lignano sabbiadoro (UD), oshoexperience tel: 0331.841.952 [email protected]

Veet Marco* Con musica dal vivo di

Ottobre 27 – 28Liberi di Essere (con Siddho)milano, oshoexperience, tel: [email protected]

Novembre 1 – 4L’Alchimia delle Emozioniosho Leivi (Ge), Chetana, tel: 347.944.5514 [email protected]

Dicembre 30 – Gennaio 1Oshofesta di Fine Anno * (con Shunyo e Marco)Lignano sabbiadoro (UD), oshoexperience,tel: [email protected]

Anando is available for skype sessionsfor english speakers.Contact: [email protected]

segui Anando su Facebook: Anando Deva

Prem ShunyoI MIEI GIORNI DI LUCE CON OSHOLa sua avventurosa vita con un maestro illuminatoEDIZIONI DEL CIGNO

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duce la sua musica. A poca distanza lastessa barriera corallina è fortementedanneggiata e gli unici suoni che Krau-se riesce a registrare sono il canto delleonde e i movimenti di pochi gamberi.“È il suono desolato dell’estinzione”dice “un grande silenzio si sta espan-dendo sul mondo naturale mentre ilsuono dell’uomo sta diventando assor-dante” scrive nel suo nuovo libro TheGreat Animal Orchestra (La grandeorchestra animale). “Un po’ alla voltal’enorme orchestra della vita e i coridel mondo naturale stanno per essereannientati. È in atto una grandissimadiminuzione nella densità e nella diver-sità delle creature ‘vocali’, piccole egrandi. Il senso di desolazione si staestendendo insieme al silenzio. Seascolti un panorama acustico danneg-giato, ti accorgi che la comunità viven-te è stata alterata e che gli organismisono stati distrutti, hanno perso il lorohabitat o stanno cercando di ristabili-re la loro posizione nello spettro dellavita. Come risultato alcune voci sonosparite completamente, mentre altresono in aggressiva competizione pertrovare un altro posto in questo coroprogressivamente disunito e impoveri-to. Le Hawaii sono il prototipo dell’e-stinzione; in un paio di secoli, da quan-do sono state abitate dagli europei,metà delle sue centoquaranta specie diuccelli sono scomparse. In Madaga-scar, quindici specie di lemuri, l’uccel-lo elefante, l’ippopotamo nano... circametà degli animali originari del luogosi sono estinti”.Anche habitat solo parzialmente di -sturbati perdono molta della loro vita-lità nel corso degli anni, dice ancoraKrause: “Le registrazioni fatte ora suun prato della Sierra Nevada, le mon-tagne a Est di San Francisco, USA,hanno un suono molto diverso daquelle fatte prima che la foresta circo-stante fosse selettivamente sfoltitanegli anni ‘80. La ricchezza e la varietàdei suoni sono scomparse, così comela pulsante densità e diversità degli

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uccelli. Il solo suono prominente rima-sto è il martellare del picchio di Williamson. Nel corso degli ultimi

vent’anni sono ritornato una dozzinadi volte nello stesso luogo nello stessoperiodo dell’anno, ma la vitalità bio-acustica che riuscivo a catturare primadella sfoltitura non è mai ritornata”.Un mammifero su quattro è minac- ciato dall’estinzione, afferma ancoraKrause, la popolazione delle rane è indeclino in quasi tutti i luoghi delmondo e gli uccelli stanno iniziando amostrare segni irreversibili di migra-zione territoriale. “La combinazionetra ambienti che vengono ristretti econfinati e l’aumento del ‘pandemo-nio’ umano hanno prodotto condizio-ni nelle quali i canali necessari per lasopravvivenza delle creature sonocompletamente sovraccarichi. Le vocidel mondo selvatico al loro stato puro,dove non esiste rumore umano, sonosplendide sinfonie, ma vaste aree nongestite da umani, ancora ricche disuoni naturali, esistono solamenteoramai in alcuni luoghi isolati come lezone selvagge dell’Alaska, del Canada,della Siberia, le Pampas argentine edell’Uruguay e il Pantanal brasiliano.Aggiunge ancora Krause: “La fragiletrama dei suoni naturali viene fatta apezzi dal nostro bisogno, apparente-mente senza limiti, di conquistarel’ambiente piuttosto che cercare di tro-vare un modo per viverci in armonia”.(da: Guardian News and Media Limited)

Lacontroversia se Gesù fosse omeno sposato nasce già nel se con-

do secolo DC, affermano gli esper ti,non tanto per amore di una verità sto-rica, quanto per giustificare o menomatrimonio e sesso non solo per i primipredicatori, ma anche talvolta per isemplici fedeli cristiani. Ai nostri gior-ni la cosa continua: chi è convinto cheGesù fosse single fa notare che nei Van-geli si parla di Maria, sua madre, diGiuseppe, persino di fratelli e sorelle...se avesse avuto una moglie si sarebbedovuto parlare anche di lei! Nel campoop posto c’è chi sostiene, ad esempioWilliam E. Phipps nel libro Was JesusMarried? (Gesù era sposato?) che eraassolutamente straordinario per ungiovane ebreo di quei tempi non esse-re sposato e che, quindi, i Vangeli loavrebbero fatto sicuramente notarecome ulteriore prova che Gesù era unapersona fuori dal comune.Poi è arrivato Dan Brown, che con lastoria – peraltro neppure originale – diGesù sposato a Maria Maddalena, conanche figli e discendenti vari, è riusci-to a vendere il suo Codice da Vinci in80 milioni di copie! Ma fino a pocotempo fa erano tutte illazioni, solo direcente è stato scoperto un frammen-to di papiro, dove in un testo di soleotto righe si possono leggere anche leparole “Gesù disse loro: ‘Mia mo -glie...’” e poi la frase “Lei sarà in gradodi essere mia discepola”. Tutto questoin Copto, la lingua dei cristiani egizia-ni; il papiro risale al quarto secolo DCe potrebbe essere la traduzione di untesto in greco di un paio di secoli prima. La studiosa che ha presentato la sco-perta, Karen L. King, docente di Cri-stianità antica della Harvard DivinitySchool (USA) si è affrettata a precisareche: “No, non è la prova che DanBrown ha ragione!”. In realtà, chiari-sce la studiosa, vuol dire solo che esi-

steva una tradizione, diffusa abbastan- za da lasciare documenti scritti, che af -fermava che Gesù fosse sposato e cheanche le donne potevano essere “disce-pole” e non semplici fedeli. Il Vaticanoha subito risposto con un articolo difondo sull’Osservatore Romano “Inogni caso, un falso”... anche se poi sul -lo stesso giornale il coptologo AlbertoCamplani, docente di storia del cristia-nesimo dice solo che andrebbe esami-nato con cura maggiore.Bisogna comunque chiarire che tutte lenarrazioni della vita di Gesù, compre-si i 4 Vangeli riconosciuti ufficialmen-te, nascono dalla trascrizione di varietradizioni orali, raccolte almeno 80 –150 anni dopo la sua nascita, quandoil Cristianesimo iniziava a organizzar-si; fra traduzioni, interpretazioni, etc.La loro accuratezza è tale da portarealcuni studiosi persino a dubitare del-l’esistenza di un Gesù Cristo come figu-ra storica... D’altra parte su questo sifonda l’organizzazione forse più poten-te della storia umana, la Chiesa.

Forse, nell’intera storia dei papi, unosolo fu davvero onesto. Si tratta diLeone X, che visse nel XVI secolo, chesembra abbia detto: “Ci è stato moltoutile, questo mito di Cristo”. Non sonoio che lo dico, si tratta dell’affermazio-ne di un papa infallibile: “Questo mitodi Cristo ci è stato molto utile”. Disicuro vi ha dato ottimi profitti. Il Cristianesimo non venne fondato daGesù Cristo, occorre ricordarlo. Vennefondato ottant’anni dopo la sua morteda individui che non lo avevano cono-sciuto personalmente. Ora anche glistudiosi cristiani sono giunti alla con-clusione che i Vangeli non venneroscritti dagli apostoli, ma da qualcunaltro… persone che non avevano cono-sciuto Gesù Cristo Da: Osho, Cristianesimo e Zen, Edizioni Riza

codici e papiri4

PICCHIO DI WILLIAMSON

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OSHO MEDITATION CENTER - OSHOLOVEVia Someda 34 zona Salboro - 35124 PADOVAtel. 0498011501 cell.3393179183 [email protected] –www.osholove.com Serate di meditazioni, incontri mensili, work-shop, gruppi di crescita, campi di meditazio-ne, sessioni individuali. Libri e musiche di Osho.

OSHO INFORMATION CENTERVia Padovane 27 - 35010 MASSANZAGO (PD)cell. 3482860005 [email protected]’oasi di Osho immersa nel verde. Punto diincontro per crescere nella consapevolezza enella condivisione. Bed & Breakfast. Ogni gio-vedi sera dalle 21 meditazioni di Osho e condi-visioni. Giornate d’incontro e meditazionidomenicali. Osho dance party (e/o meditazio-ne con video di Osho) sabato sera. È gradita lapartecipazione: benvenuti con gioia!

PIEMONTEOSHO INFORMATION CENTER HAIKUVia Italia 41 - 10071 BORGARO TORINESE - TOTel.011.4702711 – [email protected] Jivan Aapti Airaldi, Prem Khalid GalloIncontri settimanali con le meditazioni di Osho.Danza creativa-espressiva (percorso per bam-bini). Corsi di ali men tazione naturale/vegeta-riana. Corsi di erbe officinali.

OSHO INFORMATION CENTERLa via delle nuvole biancheRegione Renecco 17 - 13896 NETRO - BITel. 015.65577 – Anugrah, Kalika & Friendswww.laviadellenuvolebianche.it [email protected] un luogo immerso nella natura offriamo sera-te e campi di meditazione, rituali di purifica-zione, gruppi di crescita e sessioni individuali.

KAILASH KANAN OSHO INFORMATION CENTERUna storia d’amore con l’esistenzaStrada Termo 10 - 15076 OVADA - ALtel e fax 0143 1975478 – [email protected] Anand Rohi 3487028322Meditazioni, sedute individuali e workshop.

LOMBARDIASHANTISABURI OSHO INFO CENTERVia Montalbino 9/2 - 20159 MILANOTel 02-36564469 [email protected] –www.shantisaburi.itMeditazioni, eventi serali, corsi, campi di medi-tazione, gruppi di crescita, feste e celebrazio-ni, sessioni individuali. Un luogo dove incon-trarsi, meditare, celebrare... insieme.

OSHO TAO INFORMATION CENTERVia Col di Lana 12 - 20143 MILANOTel 0289422609 o 3396910578 –[email protected] Tao è uno spazio dove trovi presenza, spi-rito di libertà e leggerezza. È una rete informa-le di amici in crescita. Offre meditazioni setti-manali (evening meeting e altre meditazioniattive di Osho). Or ga nizza inoltre feste,celebra-zioni ed eventi aperti a tutti. Settimanalmente,viene inviata una newsletter di informazione.L’Osho Tao ha amici in tutta Italia.

OSHO INFORMATION CENTER CREMONAVia Brurchielli,11 - 26100 CREMONAAmaya Tel 3496010780 [email protected] Meditazioni, corsi settimanali, giornate di medi-tazione, sessioni individuali di Guarigione deiCorpi Sottili, di Es sential Life Consulting, HumanDesign, Reiki, Lettura Piano Natale.

OSHO INFORMATION AND NEO-REIKI CENTERdove l’Occidente e l’Oriente si incontrano Via B. Palazzo 183 - 24127 BERGAMOTel. 392.2714222 [email protected] Dhyan Pritamo (Claudia Delmonte)Meditazioni giornaliere. Incontri mensili “Ondedi Luce” di Neo-Reiki e Meditazione. Iniziazionial Reiki 1˚ 2˚ 3˚ livello (anche per bambini). Ses-sioni individuali di Vi te Passate, Healing-Ipno-si, Autoipnosi, Tocco Ener ge tico, “Parlando allaMente e al Corpo”. Incontri men sili per una“Nuova Donna” con Meditazione e Creatività.

i Centri diOsho in Italia

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NOVEMBRE 2009 55

RESORTAttività • Tour virtuale

MULTIVERSITYCorsi & Training

MULTIMEDIA STORELibri • DVD • Musica

BIBLIOTECATutti i discorsi di Osho

MEDITAZIONEMeditazioni Attive ecc.

UN SITO IN 13 LINGUE

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Info: [email protected]. 0091 20 6601 9999

Osho [email protected]

Living In [email protected]. 0091 20 6601 9856www.osho.com/livingin

Osho Guesthousetel. 0091 20 6601 9900/[email protected]

Il mensile dedicato all’arte della meditazione

Registrazione Tribunale di Varese n. 934 del 2.9.2008Direttore Resp.: Walter Volonté Sede legale, direzione, redazione e amministrazione: Associazione Oshoba, ViaMoraz zone 5, 21049 Tradate tel 0331 810042Stampato presso: Tipografia C.S.R. Via di Petralata 157, RomaGrafica: Shola Carletti www.sholacarletti.comArretrati su: www.oshoba.it Pubblicità: tel 0331 841952 Consulenze grafiche e fotografiche: Paolo GrecoPer i testi di Osho salvo specifiche al piede dei sin-goli brani: prima pubblicazione Copyright© 1953Osho International Foundation. Copyright © tutte lerevisioni 1953-2012 Osho International Foundation.Tutti i diritti riservati.Foto: ove non diversamente indicato sono per gentileconcessione di Osho International Foundation. L’edito-re si di chia ra disponibile a regolare eventuali spettan-ze per quelle immagini e testi di cui non sia stato pos-sibile reperire la fon te. Alcuni articoli sono traduzionidall’edizione in inglese o in tedesco.Osho, Osho Signature, Osho Dynamic Meditation, OshoKundalini Meditation, Osho Nataraj Meditation, OshoNadabrahma Meditation, Osho Gourishankar Meditation,Osho Mandala Meditation, Osho Whirling Meditation,Osho Mystic Rose, Osho Born Again and Osho No-Mind,sono marchi registrati o marchi di proprietà della OshoInternational Foundation, usati con il suo permesso.Osho Times (O.T.) accetta materiali per la pubblicazio-ne inclusi idee, articoli, design, illustrazioni, artwork ofotografie. Chi presenta il suddetto materiale garanti-sce automaticamente il permesso di pubblicazionesenza alcun diritto di restituzione o remunerazione daparte dell’O.T., dei suoi agenti o delegati.

N O V E M B R EN.193 2012t imesogni volta unico, nuovo...

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LAZIOOSHO INFORMATION CENTERVia Venanzio Fortunato 54 - 00136 ROMATel. 06.35347572 [email protected] sul mondo di Osho.

OSHO KIVANI MEDITATION CENTERVia S.Genesio 11/13 (P.le delle Provincie) 00162 ROMAe-mail: [email protected] - www.kivani.comTel. 06.4460120 – Fax 06.4463618Meditazioni, Yoga, Danza Orientale. Sessioni di:Shiatsu, Fiori di Bach, Reiki, Aurasoma, Bioener-getica, De-Ipnosi, PNL, Terapia del respiro. Feste.

CAMPANIAOSHO INFORMATION CENTER OSHO NO-MIND Via San Filippo 8bis - 80121 NAPOLItel. 081 668628 cell. 333 [email protected] www.nomind.it Situato in zona Mergellina, è facilmente rag-giungibile con mezzi pubblici (Metropolitana,Cumana, etc.), con 2 sale di meditazione, salasessioni, spogliatoi, servizi e bar. Offre: Medita-zioni di Osho, Campi di me di tazione, AUM Medi-tation, Gruppi di crescita e con sapevolezza, Ini-ziazioni all’Osho Neo Reiki, Co stel lazioni Familia-ri, Danza Orientale, Yoga con pro gram mazioneannuale ed Eventi con programmazione mensi-le (vedi sito). Sessioni individuali di vario tipo.

PUGLIAOSHO BODHIDHARMA MEDITATION CENTERc/o Aicis Bari, Via Fanelli 216/B 70125 BARIBodhi Antonio [email protected] Sw. Moksha 080/5542161Cell. 348.3883047 Fax 080.5563637Meditazioni di Osho, weekend residenziali,grup pi di consapevolezza energetica del cor po,eventi serali; pra tica, seminari e scuola di Chi-Neng Qi-Gong; Reiki, Rebirthing di grup po e in -dividuale, Massaggio Ayurvedico. Sessioni in di-viduali di: Integrazione Neuro-emo zio nale, Flo-riterapia, Medicina olistica, Chinie so logia me di-ca appli cata, Omeo patia omo tossicologica.

SICILIAOSHO SAMMASATI MEDITATION CENTERVia Mascagni 13 - Ciraulo 90030 ALTOFONTE - PA Paragyan, Majido Tel/fax 091.6649093 [email protected] Posizione panoramica tra i giardini della Con -ca d’oro. Casa vacanza, bed&breakfast. Campidi me dita zione. Corsi di mu sica e di ceramica.Training di Bodywork ed Energywork e incon-tri per la pra ti ca dei trat tamen ti. Sessioni:Reba lancing, Cra nio sa crale, Coun se ling, Reiki,Prana-hea ling e let tura del l’e nergia. Spazio pergruppi re si den ziali. Libri di Osho. Promuovecorsi di meditazione all’interno delle case direclusione.

Per un elenco dei Centri di Osho in Italia e nel Mondo:

www.osho.com/centersPer gli aggiornamenti sulle attività

dei Centri di Osho in Italia:www.oshoamici.it

i Centri diOsho in ItaliaMatos - Prashantam. Il concetto “Il Guaritore èil Guarito” motiva tutte le attività della Scuola.La formazione completa corpo-mente-spiritodura 3 anni e insegna oltre tecniche manuali,metodi di auto-conoscimento, esercizi per ilbenessere, il rilassamento, guide per una dietasana e meditazione quotidiana.

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LIGURIAOSHO INFORMATION CENTER LEIVIVia Villa Oneto 2 - 16040 LEIVI (CHIAVARI) - GEMa Prem Chetana Tel. 3479445514 [email protected] www.osholeivi.comIl Centro si trova in un grande giardino ricco dialberi e piante dal quale si vede il mare. Men-silmente si tengono Gruppi di Crescita, Semi-nari di Costellazioni Familiari, Campi di Medi-tazione; sono disponibili sessioni di Mas saggioAyurvedico e Rebalancing.

OSHORAMA INFORMATION CENTERVia E.Casella 1816040 S.COLOMBANO CERTENOLI - GEAbhijat e Pritam 348.8900373 - [email protected]’Appennino ligure, a poca distanza da Chia-vari e Lavagna, a 500 mt di altezza nel l’incante-vole Val Cichero. Il centro si propone sia pervacanze nel silenzio e nella natura, con gite almare o nei boschi, sia per gruppi e me ditazioni.È possibile pernottare in stanze di 2/3 letti. Buonacucina vegetariana. Dal 2012 il Centro è aperto intutti i mesi dell’anno, anche con meditazioni set-timanali. Per info e prenotazioni chiama o scrivi.

NEW ARIHANT CREATIVITY HOUSE OSHO VARAZZE INFORMATION CENTERVia Alpicella 28 - 17019 VARAZZE - SVTel. 019 918766 - 3454695449 [email protected] / segreteria The Festivalwww.oshovarazze.comNuova gestione con Mahendra e Geeti. A 6 kmdal mare e in prossimità del Parco Naturale delMonte Beigua. Uno spazio comunitario apertoa tutti coloro che desiderino passare qualchegiorno in relax-vacanziero tra il mare e la mon-tagna; ritrovarci insieme a meditare, fare sera-te di condivisione e celebrazione. Noleggiospazio per seminari e meditazione.

TOSCANAOSHO MIASTO ISTITUTO PER LA MEDITAZIONEE LA CRESCITA SPIRITUALEPodere San Giorgio 16 – 53012 CHIUSDINO - SITel. uff. 0577.960124 gruppi 0577.960133 Fax 0577.960213 – [email protected] posizione isolata, lontano dalle città, sullacima di una collina nella splendida naturadella Montagnola senese, Miasto offre medi-tazioni quotidiane, campi di meditazionemensili, sessioni individuali e una vasta gam -ma di gruppi di crescita, nel periodo da marzofino al termine delle festività di dicembre. Perinforma zioni sulle attività mensili puoi con-sultare lo spazio pubblicitario su que sta rivi-sta o visita re il sito www.oshomiasto.it oppu-re richiederci il programma.

SCUOLA OSHO DIVINE HEALING ARTS“O.D.H.A.” Shiatsu e Riflessologia – Podere Pagliano 22 53031 CASOLE D’ELSA - SITel. 0577 960122 Cell. 3315400445 Fax 0577 960235 [email protected] Questa Scuola con la sua visione olistica orien-tale è il frutto trentennale della ricerca nell’Ar-te della Guarigione del dott. J.M. Pereira de

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religione è il campoesistenziale in cui l’u-mano e il divino si

incontrano e proprio per la gran-dezza e l’enormità di questo incon-tro è anche il campo in cui sono natii più grandi equivoci e malintesi esi-stenziali e spirituali. Di tanto intanto un buddha porta tra noi il suorisveglio, il suo amore e la sua com-passione per spazzare via le ragnate-le dell’ignoranza e delle male com-prensioni e riportare chiarezza, inmodo da poter riprendere il cammi-no nella propria anima. Osho lo hafatto in maniera meravigliosa,creando una visione che include ogni

cammino, ogni tradizione, ogni reli-gione, andando aldilà di ognuno diessi e riportando la religione alla suagrandezza e semplicità: il viaggio inse stessi che non è un viaggio, laricerca che non è ricerca nel verosenso della parola ma attenzione erisveglio al momento presente,meditazione, consapevolezza...Osho ha aperto un varco e ci hamostrato la luce e il cammino nelbuio della storia umana, ma sebbe-ne abbia lasciato tracce e segni eter-ni e indelebili, anche per coloro chesono arrivati dopo la sua scompar-sa, a volte temo che quel varco possarestare celato tra le erbacce degli

Reale e irreale

L’iniziazione è morte e vita, è discon-tinuità con il passato. Hai vissuto la tua vita, hai fatto espe-rienza di molte cose, ma tutte le tueesperienze e tutta la tua vita non sonostate un compimento, una realizzazio-ne. Non sono state appaganti, nonsono state estatiche. Erano più chealtro infelicità, sofferenza, dolore.Erano più un trascinarsi che vivere.Questa è la ragione per cui si inizia acercare un nuovo modo di vivere, unanuova modalità esistenziale.Il sannyas è una rivoluzione.Significa semplicemente che la fai fini-ta con il passato e non vuoi più ripe-terlo. L’hai ripetuto abbastanza e laripetizione ti ha reso quasi un robot,non ti ha dato gioia… ogni mattina èuguale all’altra, ogni sera è ugualeall’altra e il domani non sarà altro cheuna fotocopia di oggi.Come puoi sentirti pieno di gioia?Ogni giorno ti porta più vicino allafine, la morte arriverà e ti cancellerà…come le persone che scrivono il pro-prio nome sulla sabbia, la loro firma,e arriva un’onda e cancella tutto.La morte arriva e ti cancella comple-tamente, come se non ci fossi mai

InIzIazIone, medItazIone, appagamento

testI dI osho e un’IntroduzIone dI marga

Una portasulla tua anima...

errori umani, tra il groviglio dellepossibili interpretazioni e frainten-dimenti, paure e scelte motivate dalcompromesso. Ma mi piace anchepensare che la potenza della suavisione è tale che il mondo non potràmai tornare com’era prima di Osho!E noi siamo qui a riverberare lasua luce, a fare del nostro meglio permantenere puliti e splendenti i segnidel suo passaggio, con tutto l’amoreche è possibile... ed è con questo spi-rito che vi offro la traduzione di que-sti testi di Osho, segni indelebili diun buddha dalla visione immensa...

Marga

La

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stato. Sai quante persone sono statequi? Ogni persona siede sui cadaveridi almeno dieci persone. Ogni centi-metro della Terra è stato un sepolcro!Mi viene in mente una famosa sto-ria sufi…

Una notte c’era un re che non riusci-va a dormire. Si rigirava nel lettoquando udì qualcuno camminare sultetto del palazzo. “Chi è?” gridò.L’uomo rispose: “Non sono affarituoi, sto cercando il mio cammello”.Il re replicò: “Mi sembri un totaleidiota. I cammelli non si perdono suitetti delle case della gente”.Ma l’uomo insisté: “È vero, sono unidiota, ma non più di te, perché quel-lo che cerchi in questo palazzo lo cer-cavano anche tuo padre e tuo nonno.Per generazioni avete cercato in que-sto palazzo e non avete mai trovatoniente. Stai sprecando il tuo tempo ela morte non è lontana. È possibileche un cammello si perda su un tetto,ma è impossibile trovare appaga-mento e beatitudine nel modo e nelluogo in cui tu li cerchi”.La sua voce era così piena di autore-volezza… in tutta la sua vita il re nonaveva mai incontrato un altro uomosimile, aveva avuto a che fare sempree solo con servi, soldati, la sua gentee tutti gli rispondevano sempre esolo: “Sissignore” e quest’uomo gliurlava dal tetto.Il re chiamò le guardie. Lo cercaronoa lungo, ma l’uomo non fu catturato.Il mattino seguente il re era seduto sultrono e pensava a quell’uomo. Si eracalmato e pensava che forse l’uomoaveva ragione. “Non era il modo giu-sto di dirmi quelle cose, nel bel mezzodella notte, sul tetto di casa mia, maciò che diceva sembrava così sensato,quell’uomo non può essere matto!”.Proprio in quel momento un uomoalla porta cominciò a litigare con laguardia: “Voglio fermarmi in questoaccampamento per qualche giorno”.La guardia gli diceva: “Devi esserematto, questo è il palazzo del re, la sua

dimora. C’è un accampamento a unchilometro da qui, vai avanti e lo tro-verai”. Ma l’uomo insisteva: “Vogliofermarmi in questo accampamento!”.La guardia disse: “Mi sembri propriostupido, non capisci una cosa moltosemplice, che questo è un palazzo!”.Il re ascoltava dall’interno, la voce erala stessa e disse alle guardie: “Portate-lo dentro, lo stavo cercando”.Guardò l’uomo e disse: “Non sei lostesso uomo che cercava un cammel-lo sul mio tetto?”. L’uomo rispose:“Fi nalmente sei tornato in te. Sì, sonol’uomo sul tetto e ho dovuto fare ciòche ho fatto solo per renderti consa-pevole del fatto che i cammelli non sitrovano sui tetti delle case, così comela beatitudine non può essere trovatain questo accampamento, questocaravanserraglio che credi essere latua casa. Sono venuto qua prima ec’era un altro uomo, tu non c’eri, edichiarava la stessa cosa, che questaera la sua casa. Sono venuto ancoraprima e c’era ancora un altro uomoche diceva la stessa cosa. Ora sei tuche lo dici e posso garantirti che severrò un’altra volta troverò un quar-to uomo che dirà la stessa cosa”.Il re rispose: “Hai ragione. Uno eramio padre, l’altro era mio nonno eprima ancora mio bisnonno. Ed èpossibile che la prossima volta trove-rai mio figlio al mio posto, sto invec-chiando. Ma a che conclusione staicercando di portarmi?”.L’uomo rise e disse: “Hai già capito laconclusione, questo è un accampa-mento, ci hanno vissuto molte perso-ne e se ne sono andate. In tutta questaTerra non esiste una casa, solo accam-pamenti. Perché non accettarlo?”.Il carisma dell’uomo, la sua persona-lità erano così intensi che il re imme-diatamente lasciò la dimora e disse:“Ha ragione. I suoi metodi sono unpo’ folli, ma ho sentito di molti sufiche usano metodi che appaiono folli,ma la loro follia è soltanto uno stru-mento. Ho capito, lascio questo ac -campamento e vado alla ricerca della

mia vera casa”. Divenne lui stesso unfamoso sufi. Uscì dalla capitale ecostruì una piccola capanna sulla stra-da, a un incrocio, e visse lì. Ogni gior-no c’erano problemi perché chi passa-va da quell’incrocio chiedeva: “Qual èla strada che porta in città?” e luirispondeva: “Vai a destra e raggiun-gerai la città eterna”. La gente ci pen-sava un attimo… città eterna? Ma siperdona tutto ai mistici, dicono sem-pre cose strane!“Questa è la strada giusta? Sei sicuro”indagavano. E lui replicava: “Sonoassolutamente certo, vai e scoprilo dasolo” e quella era la strada che porta-va al cimitero. E queste persone tor-navano arrabbiate e gli dicevano: “Seiproprio pazzo, non è lì la città, c’è soloil cimitero!” e il re diceva: “Te l’hodetto subito che era la strada per lacittà eterna. Che vi prende dimora ciresta per sempre, è la vera città. Avre-sti dovuto invece chiedermi della cittàfinta, la città irreale. La strada a sini-stra va verso la città irreale dove le per-sone vivono per alcuni giorni pensan-do che quella sia la città reale e primao poi devono lasciarla per andare allacittà eterna. E io sono sempre nei guai.Alle persone che chiedono della cittàreale io mostro la città reale e tornanoarrabbiate. Questa volta puoi andarealla città finta, ma ricorda che è irrea-le. Non dare per scontato che sia vera.Anche io ci vivevo un tempo e vogliotrovare la mia vera casa prima che lamorte mi prenda”.

Si diventa sannyasin per trovare la veracasa, per trovare qualcosa dell’eternità,per trovare qualcosa che la morte nonpuò distruggere. Certamente non puòessere il corpo che è solo un accampa-mento. Certamente non può essere lamente che cambia di continuo.L’iniziazione al sannyas è l’inizio dellaricerca di qualcosa che è al di là dellamente e chi prende l’iniziazione conprofondo amore, senso dell’avventurae la comprensione che qualsiasi cosaabbia vissuto prima non era giusta,

sannyas

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che era una notte oscura dell’anima,entra in un regno di luce… una sem-plice iniziazione che vista da fuori nonsignificherà niente, ma che per la per-sona è una mutazione, tutto il suo esse-re è trasformato. Il suo passato si dis-solve e il futuro apre le sue porte. Perla prima volta comincia a vivere comeun essere umano conscio e questa con-sapevolezza continua a crescere.Questa realtà accade a molte persone,molte persone e questa è la ragioneper cui cambiano nome nel sannyas:solo per dare un’indicazione del fattoche non sei più lo stesso di prima, ilvecchio te stesso. Solo un indizio perlasciare che il vecchio muoia e che ilnuovo abbia inizio, in piena freschez-za… una nuova vita, un nuovo esse-

re, un nuovo amore, una nuova con-sapevolezza. È l’ingresso in una nuovaverità universale.

Fiducia

Amato maestro, come tuo sannyasinsono più felice rispetto alla mia vitadi prima, ma non ho voglia di medi-tare o di pregare. Senza preghiera emeditazione i cambiamenti accadonocomunque e sono felice e soddisfatto.Questo seme di tristezza se ne deveandare. Devo sforzarmi di meditareo devo aspettare e lasciare che questafelicità cresca o devo tornare a esserecom’ero? Sono confuso, solo tu puoiguidarmi perché non mi fido di nes-sun altro, solo di te.

Per prima cosa non c’è alcun bisognodi tornare indietro a vivere una vita tri-ste e infelice. Può andare bene per glistupidi e gli idioti, ma non per chiabbia un minimo di intelligenza. Lavita deve essere vissuta con gioia, vadanzata! Il succo della vita va bevutoil più totalmente possibile!Quindi la prima cosa è: non devi tor-nare alla tristezza e all’infelicità eanche se ti sto dicendo che non devitornare, non significa che tu possa,non esiste il modo, non puoi! Nonesiste un luogo in cui tornare. Eri tri-ste e infelice ora sei appagato e feli-ce, perché mai dovresti scegliere ditornare indietro?Per ciò che riguarda la meditazione ola preghiera, ricorda, non puoi forzar-le. Ci sono cose nella vita che non puoifare con violenza, per le quali devi soloaspettare in silenzio, invitandole,dando loro il benvenuto, con le porteaperte, sveglio e attento, in modo chequando l’ospite arriva tu possa dargliil benvenuto. E ti sta già accadendo.Dici di non avere meditato, eppure staigià trovando profonda soddisfazionee felicità. Se c’è soddisfazione, appa-gamento, significa che senza saperloalcune qualità della meditazione sonoentrate in te. Senza bussare alla tuaporta la felicità si è fatta strada in te.La connessione tra appagamento efelicità, infelicità e tristezza è quasicome la luce e il buio. Se all’improv-viso trovi che il buio è scomparso daltuo essere, che tu lo sappia o no laluce ha fatto il suo ingresso. Senzal’arrivo della luce il buio non se nepuò andare!Quindi il mio consiglio è prima ditutto di essere grato del fatto che anchesenza meditare… hai solo ascoltato imiei discorsi, ma solo ascoltando, qual -cosa in te è diventato silenzioso, peralcuni momenti c’è stato un intervallonei tuoi pensieri. Ci sono state voltein cui tu c’eri, ma non c’era ego. Soloa stare seduto qui, aspettando ciò cheho da dire… in quell’intervallo l’ap -pagamento ha fatto il suo ingresso.

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Quando ero in America sono venutida me centinaia di reporter televisivi eil loro unico lamento era: “Ciò chepuò essere detto in dieci minuti tu lodici in venti. Abbiamo poco tempo enon vogliamo tagliare nulla perchétutto ciò che dici è così interconnessoche se tagliamo qualcosa il tutto risul-terà privo di contesto. Perché non parlicome gli altri? Perché all’improvvisofai silenzio? Dici una parola e poi faiuna pausa”. Io rispondevo: “Questo èil modo in cui parlerò, perché non èsolo una questione di parlare, la que-stione è dare un momento di medita-zione alla gente che mi ascolta. Men-tre parlo sono impegnati, le loro mentisono piene di me. Quando all’improv-viso mi fermo per un attimo anche leloro menti si fermano, in attesa… equelli sono i momenti più belli, quan-do hanno un assaggio di meditazionesenza sapere che stanno meditando”.È questo che ti è successo. Sei stato incontatto con la meditazione, finora,senza rendertene conto, senza consa-pevolezza. D’ora in poi devi esserepienamente consapevole; l’appaga-mento e la felicità sono sintomi delfatto che un cambiamento ha comin-ciato ad accadere dentro di te. Nonc’è bisogno di sforzarti, continua cosìcome sei, goditi il tuo appagamentoancora di più, assecondando le situa-zioni in cui accade, gustandoti ognipezzettino di felicità che arriva eosservando, quando arriva, qual è lasituazione in cui arriva. E poi adden-trati in quella situazione sempre dipiù. Non c’è bisogno di sforzarsi dimeditare, non c’è bisogno di sforzar-si in nulla. Crea semplicemente la giu-sta atmosfera in cui le cose comin-ciano ad accadere da sole. E stannogià accadendo, quindi devi solo com-prendere il trucco di come accadonoe continuare tranquillamente, confacilità, senza tensione, senza sforzo,senza costrizioni. Perché il pe ricolo èche se diventi avido e vuoi che acca-da sempre di più e provi a sforzarequei momenti puoi distruggere ciò

che sta accadendo. Quindi nientesforzi, la forza di volontà non deveessere coinvolta.Devi semplicemente aspettare e aspet-tare è una preghiera.Aspettare che l’ignoto entri in te,aspettare di essere pregno del divi-no… non puoi farci niente, ma puoiaspettare.E l’ultima cosa: dici di fidarti solo dime. Se fidandoti solo di me così tantoti sta già succedendo, pensa quanto dipiù potrebbe accaderti fidandoti ditutti. Fidarti di un solo essere umanoha portato la tua vita dalla tristezzaall’appagamento. Se puoi fidarti ditutti, senza condizioni, vedrai accade-re un’immensa rivoluzione in ogniistante della tua vita e la tua consape-volezza innalzarsi a sempre più grandegloria, grandezza e splendore. Perchénon fidarsi? La gente non si fida per-ché ha paura che fidarsi le renda vul-nerabili, che possano essere ingannate,quindi si chiudono, chiudono a chiavetutte le porte e le finestre, così che nes-suno possa ingannarle, imbrogliarle.Ma non sanno che chiudendo tutte leporte e le finestre impediscono ancheal sole di entrare, al vento fresco, allafragranza delle rose. Naturalmentehan no impedito l’ingresso ai ladri, macosa possono portarti via i ladri? Seitriste e infelice, hai paura che ti porti-no via la tua tristezza e la tua infelicità?Cos’hai di cui preoccuparti?

Accadde a Mulla Nasruddin…Dormiva sempre con le finestre aper-te – seguendo il mio consiglio – e contutte le porte aperte. Naturalmenteentrò un ladro e raccolse tutto ciò chesi trovava nella casa.Mulla dormiva sulla sua coperta evedendo che l’uomo aveva raccoltotutto quanto gettò sul mucchio anchela sua coperta. Il ladro era sorpreso edisse: “Pensavo che dormissi”. EMulla rispose: “Facevo finta”. “Sei unuomo strano… io sono un ladro” eMulla disse: “Non preoccuparti, puoiportarti via tutto, vengo anch’io con

te. Perché che importa dove viviamo?Vivrò insieme a te, ho trovato unservo. Cercavo un servo ed è così dif-ficile trovarne uno. Tu sei venutospontaneamente. Dov’è la tua casa?”.

Cosa possono portarti via? La mortepuò portarselo via in qualsiasi mo -mento. Sei venuto a questo mondo amani vuote e te ne andrai a manivuote, quindi non importa. Tra questidue momenti… non importa ciò chehai in mano, ciò che conta è che haiperso la fiducia che è un tesoro immen-so del tuo essere. Fidandoti di tuttipuoi perdere delle cose, magari ti ruba-no i soldi, ma se continui a fidartianche di quelli… la fiducia è un gran-de tesoro. Fidarti delle persone chepossono ingannarti, che ti inganne-ranno, è la vera fiducia.Io non ti ingannerò e non ruberò nien-te dalla tua casa, ho già rubato te.Sono un uomo fuori dal comune,quando ho rubato te ho già rubatotutto, perché preoccuparsi dei singolipezzi? Faccio il lavoro all’ingrosso!Ora non hai niente, tu e tutto ciò chehai appartenete a me, quindi se lagente ti porta via qualche cosa lasciache sia io a preoccuparmene, tu con-tinua a fidarti.Ma fidati di tutta l’umanità, qualsia-si cosa succeda non perdere la fidu-cia, perché la fiducia è così preziosa.Ti darà tutto ciò che la meditazioneè in grado di dare, tutto ciò che lapreghiera può dare e senza alcunosforzo. E se puoi fidarti di un soloessere umano conosci il trucco e puoifidarti di tutti.I miei sannyasin devono ricordarlo:fidatevi di tutti, perché non aveteniente da perdere, ma non perdete lafiducia, perché è una qualità delvostro essere così grande che aprirà ilvostro essere al divino.

TRATTO DA: Osho, The Sword and the Lotus #24

sannyas

Negli EXTRA su www.oshotimes.italtri brani di Osho sul sannyas

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Novembre sarà un mese vivace, di rela-zioni che iniziano a sbocciare. Martedal Sagittario ti aiuterà a realizzarealcuni tuoi obiettivi professionali. Pas-serai attraverso molti stati d’umore, mariuscirai a non smarrirti nelle emozioni.Hai bisogno di unire la tua forza inte-riore a una comunicazione sensibile neiconfronti degli altri. Ricorda soprattuttoche questo mese saranno importanti lesfumature.

toro 20 aprile - 20 maggio

Quando il Sole attraversa il tuo segnoopposto, lo Scorpione, ogni eventodiventa intenso e supera il controllorazionale. Vivrai un mese diverso nelleabitudini e nelle esperienze. Venere, iltuo pianeta, rimane in Bilancia perbuona parte del mese, offrendoti rela-zioni equilibrate che si faranno piùprofonde e collaborative. Il consigliodelle stelle è di favorire quello che nascespontaneamente.

cancro 22 giugno - 22 luglio

Il Sole e Saturno nel segno amico delloScorpione daranno inizio a un periodospeciale per te. Dopo un profondolavoro interiore, arriva un mese di sod-disfazione sia a livello di relazioni chedi obiettivi da realizzare. Potresti vive-re qualche momento di emotività oreagire se qualcosa non va secondole tue aspettative. Utilizza l’ironia persmorzare la tendenza a lottare controil mondo.

leone 23 luglio - 22 agosto

La prima parte del mese sarà impe-gnativa, ma non faticosa, anzi: il Sole tista proponendo di riflettere sui progettiche desideri avviare. Nella secondametà, con Marte in ottima posizione,potrai muo verti liberamente seguendole priorità che hai stabilito. A differenzadi mesi fa, ora hai intorno persone cheti danno valore. Non restare aggancia-to a emozioni passate e celebra congratitudine.

bilancia 23 settembre - 23 ottobre

capricorno 22 dicembre - 19 gennaio

L’autunno è un periodo adatto a te.Saturno e il Sole favoriscono la stabilitàdei rapporti professionali e personali. Inte si fa strada la leggerezza che dall’in-terno si espande intorno a te. Il lavoro egli obiettivi che desideri vanno a buonfine se trovi un modo equilibrato di avvi-cinarti agli altri. Ascoltare senza pre-giudizi è un’attitudine che ti aiuta avedere oltre le apparenze.

scorpione 24 ottobre - 21 novembre

La trasformazione che Saturno e il Soleti propongono ti porterà lontano dai luo-ghi che conosci. Tu dimostri forza dicarattere nei momenti più difficili, comeil seme che si rigenera nell’oscurità.Novembre, oltre al tuo compleanno,annuncia un modo diverso di vivere irapporti. Sarai determinato a trovare latua strada e il viaggio appena iniziatonon ti deluderà.

acquario 20 gennaio - 18 febbraio

Giove dai Gemelli e Venere dalla Bilan-cia saranno i tuoi alleati in un mese chesolitamente rallenta la tua voglia diavventura. Ci sono progetti che pren-dono forma e amicizie che si rinnovano.Il lavoro avrà uno sviluppo inaspettato.Un viaggio o una proposta di collabo-razione daranno alla tua visione delmondo un maggior realismo. Condivi-sione è la parola guida del mese.

gemelli 21 maggio - 21 giugno

Giove e Venere saranno in primo piano,regalandoti un’ottima energia fisica edemotiva. Novembre è un mese da vive-re con entusiasmo. Nel lavoro e nellavita privata si sviluppano i progetti chehai portato avanti nell’estate. Nellaprima parte del mese è bene agire concalma e fare programmi precisi. Dal 18in poi, Marte renderà solide le iniziative,ma tu dovrai scegliere le persone conle quali collaborare.

vergine 23 agosto - 22 settembre

Questo mese godrai di un'ottima ener-gia vitale. Nettuno dai Pesci crea in teil desiderio di conoscere nuovi oriz-zonti e dare alla vita quotidiana un’im-pronta diversa. Sempre di più ti stailasciando alle spalle molti giudizi eschemi mentali. Dalla metà di novem-bre in poi sarà bene per te agireseguendo gli eventi con naturalezza.Ascolta il suono delle parole e porta lapace ovunque vai.

sagittario 22 novembre - 21 dicembre

Mercurio, il pianeta della comunicazio-ne, sarà nel tuo segno per tutto il mese,offrendoti una mente flessibile e l’abilitàdi portare a termine quello che decidi.Venere ti dona un’ottima disponibilitàalla collaborazione e allo sviluppo diamicizie nate di recente. Dalla metà delmese in poi ti sentirai pronto per nuoviprogetti. Un consiglio: segui quello chenasce spontaneamente.

pesci 19 febbraio - 20 marzo

Nettuno, ancora nei primi gradi del tuosegno, sta cambiando il tuo modo divedere, di amare e di pensare. Anovembre due pianeti ti spingerannoverso una meta che sembra lontanasolo perché ancora non ti sei messo inviaggio. Ora è tempo di partire e di farconoscere al mondo la tua arte. Ogniemozione, gesto e parola avranno unsignificato particolare, un invito all’unità.

ariete 21 marzo - 19 aprile

1 – 30 novembre [email protected] – 338/6320411

Mese di doni e di forza che si manifestain molte scelte che farai. L’aspetto mate-riale ritrova il flusso verso la crescita. Ilde naro sarà il riflesso del tuo concetto diabbondanza e della fiducia nelle tue ri -sorse che si rinnovano sempre, come innatura, a ogni stagione. Fai attenzione anon disperderti in molte attività e muovi-ti senza perdere il tuo centro. Entrerai incontatto con tante idee e molte persone.

Luna Nuova: 13 novembre ore 22:09 GMT a 22º Scorpione Luna Piena: 28 novembre ore 14:47 GMT a 7º Gemelli

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NOVEMBRE 2012 63

OSHOL’AMORE NEL TANTRApp 96 € 12,00 (cod. L 110)In questo libro sono raccolti i di-scorsi più esplicativi che Osho tennesul tema dell’amore, del sesso e delTantra, in particolare. Solo nellapiena accettazione di desiderio evoluttà, di sesso e amore, e nellaloro naturale espressione, dice Osho,è possibile percorrere la via che por-ta alla trascendenza, a un’intima co-munione con la somma estasi chel’Oriente conosce come illuminazio-ne. Ricollegandosi ai principi dellafilosofia e della pratica tantrica,Osho individua nel sesso, e più ingenerale nell’amore, il camminodella liberazione personale e uni-versale. “Il Tantra è l’arte di vivere edi amare. Il Tantra è il metodoattraverso cui entri in rapporto conla tua sensualità...Il sesso deve essere trasformato,non represso, né soddisfatto inmodo folle. E il solo modo per tra-sformare il sesso è vivere la sessua-lità con una profonda consapevo-lezza meditativa, praticarlo per tra-scenderlo e per trascendersi...Il Tantra è una benedizione cosìsquisita che tutti dovrebbero cono-scerlo, goderne. La sublimazione, laspiritualizzazione del sesso che ilTantra permette, deve divenirepatrimonio collettivo...L’amore opera una meravigliosaalchimia nelle creature. Se ami unadonna, ne sarà trasfigurata, tiapparirà come l’essere più straor-dinario che sia mai esistito. Inrealtà sarà solo emerso quel che inlei era celato, sepolto, e tu l’haivisto. Hai visto la sua femminilità, eforse ne hai provato paura. Perchéè arduo, rischioso, scendere negliabissi dell’amore, così simili allamorte. E allora crei barriere tra te elei. Fuggi l’abisso in cui potrestiannullarti.” Osho

OSHOSEGRETI E MISTERI DELL’EROSpp 96 € 11,00 (cod. L 781)“Sicuramente avrai visto l’immagi-ne di Shiva: per metà è uomo e perl’altra metà è donna. Ogni uomo èper metà uomo e per l’altra metàdonna; ogni donna è per metàdonna e per l’altra metà uomo. Equesto è inevitabile, perché metàdel tuo essere proviene da tuopadre e l’altra metà proviene datua madre. Tu sei l’incontro dientrambi. Quel che conta è l’orga-smo interiore, un incontro e un’u-nione interiori. Ma per raggiunge-re questa unione interiore tu devitrovare la donna esteriore che cor-risponda a quella interiore,vibrante dentro di te, e hai biso-gno che la donna interiore, latentenel tuo intimo, si risvegli...La donna esteriore è solo la via pergiungere a quella interiore, e l’uo-mo esteriore è solo la via per giun-gere a quello interiore. E solo seriesci a comprendere questa veritàpuò realizzarsi in te la “unio misti-ca” essenziale. E quando accade,all’improvviso, ti proietti al di làdell’uomo e della donna, divieniun qualcosa che li supera entram-bi: sei libero da entrambi e non seipiù nessuno dei due...L’amore non è quantificabile. Oc’è o non c’è. Non è una quantità,è una qualità. Non può esseremisurato, è incommensurabile.Come puoi amare di più? E comepuoi amare di meno? O ami, e nonami semplicemente. L’amore devepossederti, colmarti totalmente,oppure è sparito senza lasciartraccia, l’amore è una totalità nonlo puoi suddividere. Se l’amoreche vivi non è totalizzante, indivi-sibile, stai in guardia poiché non èvero amore, è una moneta falsa,una semplice illusione che devilasciare senza indugio.” Osho

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SEI PRONTO A RUBARE LA VERITÀAL TUO MAESTRO?IL FIORIRE DELL’INTELLIGENZADVD Durata 109’ € 18,00 (cod. L2187)Con i sottotitoli in italiano.IINN OOMMAAGGGGIIOO SSEE DDIIVVEENNTTII SSOOCCIIOO OOSSHHOOBBAA

“Tu mi chiedi: è assolutamente necessa-rio avere una guida spirituale? Questo solleva molte domande. Cerca dicapire le implicazioni delle diverseparole... una guida spirituale per checosa? Per stare a testa in giù? Per faredigiuno un giorno sì e uno no? Per can-tilenare un mantra? Cos’è una guidaspirituale? Per la crescita dell’essere ènecessaria la presenza del maestro, manon serve nessuna guida spirituale.Tutte le guide sono false...” Osho

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“Non posso obbligarti a essere silenzioso, maposso creare un espediente in cui spontaneamente

sei destinato a entrare in silenzio.” Osho

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ANNALISA FALIVAIL RISVEGLIO DAL SOGNOLA GRANDE LIBERAZIONE CON GLIINSEGNAMENTI DEL BARDOlibro pp 234 + CD allegato - € 19,90(cod. L 250)Il Bardo Thödöl, antichissimoinsegnamento della tradizionetibetana, è un resoconto moltodettagliato delle esperienze chela coscienza incontrerà dopo lamorte, ma è anche una rappre-sentazione di ciò che accade nelnostro quotidiano e costituisceinnanzi tutto una guida per com-prendere come creiamo la nostrarealtà in ogni istante e perciòcome utilizzare meglio il tempoche abbiamo ora. La versione quipresentata è stata semplificata emodernizzata per essere com-prensibile a tutti. “Il risveglio dalsogno” si rivolge a chiunquevoglia espandere la comprensio-ne di come nascita e morte nonsiano altro che stati di coscienzalegati all’illusione dell’ego, népiù né meno di un sogno da cuirisvegliarsi al mattino.Numerose meditazioni e appro -fondimenti dalla tradizionebuddhista tibetana ci stimolanoa sviluppare quella consapevo-lezza che sola può condurci a unanuova prospettiva libera dadolore e paura.Il CD allegato BARDO, IL RISVE-GLIO DAL SOGNO (registrato informato mp3) contiene il proces-so del “Bardo”, per un totale didue ore e mezza di trance: nellostato ricettivo del rilassamento,la mente inconscia memorizzeràil processo, ponendo le basi peruna vita più consapevole emeditativa.–––––––––––––––––––––––––

OSHOAL DI LÀ DELLA PAURA OLTRE IL RANCOREpp 360 € 16,00 (cod. L 2177)Il commento di Osho agli inse-gnamenti di Guru Nanak, i lmistico che agli inizi del ‘500fondò la religione dei Sikh (inItalia ce ne sono ora più di70mila, immigrati dall’India).Grande innovatore religiosomediò fra Induismo e Islam pro-ponendo un messaggio diunità, verità e condivisione. Leparole di Osho, spaziando anchefra aneddoti ed elementi storici,rendono facile per i l lettorecontemporaneo avere un’intui-zione di ciò che Nanak “canta-va” cinque secoli fa, aiutandonella ricerca di un profondoequilibrio interiore.“Cerca unicamente colui che èdentro di te e non cambia, pro-prio come l’asse della ruota:non si muove ma la ruota gligira intorno e gira per meritosuo; se rimuovi quell’asse, laruota cade.” Osho–––––––––––––––––––––––––

MEDITATION FROM THE WORLD OF OSHOOSHO DEVAVANI MEDITATIONCD cod. M 2188 € 15,00Devavani è la Voce Divina cheprende vita e parla attraversocolui che medita: egli diventa unvaso vuoto, un canale, un tramite.

Questa meditazione può esserefatta in qualunque momento dellagiornata. Rilassa profondamentela mente cosciente al punto che,se fatta come ultima attività dellagiornata, sarà seguita da unsonno profondo. La tecnica è divi-sa in quattro stadi di 15 minuticiascuno e va fatta interamentecon gli occhi chiusi. Solo il primostadio è musicale. Gli altri tre sonoscanditi da battiti di gong all’ini-zio e alla fine di ogni stadio, inmodo da praticare facilmente lameditazione senza dover consul-tare un orologio.–––––––––––––––––––––––––

OSHOLA VIA DEL SOLE E DEL VENTODISCORSI SUL TAO-TE-CHING DI LAO TZU (VOL. III)pp 240 € 17,50 (cod. L285)L’attesa nuova edizione del terzovolume. Secondo i criteri storicimoderni, poco o nulla di certo sisa di Lao Tzu, ovvero il “VecchioMae stro”... La leggenda, da cuiOsho parte per introdurre il let-tore al mondo di Lao Tzu, narrache all’età di novant’anni que-st’uomo, nato vecchio - cioèsaggio - decise di partire perl’Himalaya dove voleva trascor-rere i suoi ultimi giorni. Fino aquel mo mento non aveva maiscritto nulla, ma al confine tra laCina e il Tibet, una guardia, chein verità era un suo discepolo, lofermò e lo mise in prigione,rifiutandosi di liberarlo fino aquando non avesse messo periscritto le sue intuizioni. E fu cosìche questo testo impagabileprese vita. Il Tao Te Ching è dun-que l’unica opera scritta di LaoTzu, e il testo si presenta comeuna serie di metafore la cuiunica funzione sembra esserefacilitare la meditazione e il suoimpatto, grazie a immagini che

sintonizzano con quell’imperma-nente mu tamento che è la verasostanza dell’esistenza.Sono disponibili anche: TAO I TRE TESORI vol. I-II (cod.L100 - € 14,90), IL REGNO DELL’AC-CADERE vol. IV (cod. L129 - € 16,50)–––––––––––––––––––––––––

MEDITATION FROM THE WORLD OF OSHOOSHO LAUGHTER MEDITATIONCD cod. M 2189 € 15,00Questa meditazione, creata daOsho, ti aiuta a godere delle pic-cole cose della vita - come unbimbo, come se tu fossi “liqui-do”, come uno specchio. Nellaprima fase ridi continuamentesenza sosta; nella seconda fase tisdrai con il corpo ed il viso acontatto con la terra; infine, gra-zie all’energia acquisita in questedue fasi, la tua danza avrà unaqualità diversa nella terza e ulti-ma fase. Solo il terzo stadio delCD è musicale. Le prime due fasinon contengono musica, sonosolo scandite da battiti di gongall’inizio e alla fine, in modo chesi possa facilmente fare la medi-tazione senza dover guardarel’orologio.–––––––––––––––––––––––––

MANEESHA JAMES & USHMA HINNAWIBOLLA DI GIOIACD cod. M 466 € 15,00Nella prima parte, di 32 minuti,una voce in italiano guida unameditazione che crea un climainteriore di gioia e nutrimento, daportare con noi ovunque si vadaproteggendoci dalle in fluenze

NOVITÀ

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64 OSHO TIMES

dal catalogo oshobawww.oshoba.it

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Ebbene sì, mi abbono!

esterne (stati d’animo e azionialtrui). La meditazione è già com-pleta così, ma se se ne ha il tempoè bello ascoltare anche la secondaparte, altri 32 minuti solo stru-mentali, dove una musica rilas-sante permette di godersi tran-quillamente i benefici della bolladi luce e di cristallizzarli dentro dinoi. Un metodo semplice perritornare ad essere maestri dellenostre emozioni, trasformare lavisione negativa e dolorosa di noistessi e proteggerci contro glistress negativi che ci circondano.–––––––––––––––––––––––––

MANEESHA JAMES & USHMA HINNAWAPRIRE LA PORTA INTERIORECD cod. M 253 € 15,00Sostenere la motivazione a medi-

tare. Nonostante abbiamo decisodi includere la meditazione nellanostra giornata, capita che poinon riusciamo a realizzare il nostroproposito. Succede perché solo laparte conscia della nostra mentene è coinvolta, mentre il nostroinconscio non ha partecipato alladecisione. Questa meditazioneguidata in italiano ti aiuta a par-lare con la tua parte inconscia chesabota la tua intenzione positiva,e a trovare e mantenere la motiva-zione a meditare, qualunque sia ilmetodo da te scelto.–––––––––––––––––––––––––

OSHOVIVERE AMARE RIDEREpp 305 € 18,00 (cod. L 138)“...Impara a vivere l’attimo pre-sente, nella gioia più assoluta.Non cercare risultati: non esistemeta, né scopo, né risultatoalcuno. La vita non va da nessu-na parte: non è uno strumentoper arrivare a una meta... la vitaesiste semplicemente qui e ora.Vivila, vivila totalmente, vivila inpiena coscienza, gioiosamente, eti sentirai appagato. Non devirimandare la tua realizzazione,altrimenti nulla ti appagherà

mai: devi essere appagato ades-so... ora o mai più!” Osho–––––––––––––––––––––––––

USHMA HINNAWIUNIONECD cod. M 115 € 15,00Una meditazione guidata, in ita-liano, della durata di 45 minuti,suddivisa in tre fasi di 15 minutil’una. La danza, con musica dipercussioni in un crescendo diritmo sempre più coinvolgente, ciaccompagna nell’esplorazionedella polarità maschile, dell’azio-ne, della materia. Il morbidomovimento del Latihan ci connet-te dolcemente con la polaritàfemminile, del lasciar accadere,dell’acqua, priva di forma. Pergiungere alla fine a contattare

dentro di noi quello spazio disilenzio, di quiete, di profondorilassamento, dove terra e cielo sitoccano, le polarità si uniscono evengono trascese, e realizziamoche siamo uno.–––––––––––––––––––––––––

OSHOSII FELICE ADESSOpp 288 € 14,00 (cod. L 2129)L’inizio dell’insegnamento diAshthavakra – un antico illumina-to indiano citato nel Rama yana enel Mahabharata – al suo disce-

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66 OSHO TIMES

polo, il re Janaka. Ashthavakranon fa nessun riferimento a comeha raggiunto, e trasceso, l’illumi-nazione, bensì descrive a Janakache cosa ha scoperto di essere già,liberandosi dalle catene dell’ego.Nel commento di Osho ai suoisutra non troviamo sicuramenteuno dei tanti manuali per impa-rare ad essere felici, ma un preci-so aiuto a scoprire e raggiungerequello stato dell’essere che cirende possibile essere felici qui -eora, basta che lo permettiamo!–––––––––––––––––––––––––

VEET MARCOSTOP DANCECD cod. M 413 € 17,50Meditazione basata sullo stop peraprire, danzando, una finestra

sullo spazio interiore. Danzi gio-cosamente, ti ci perdi totalmente,poi la musica si ferma e restiqualche minuto immobile comeuna statua, consapevole di ciòche succede dentro di te. Lamusica riprende e tu danzi nuo-vamente, fino a un nuovo stop...–––––––––––––––––––––––––

OSHOLA PORTA SULL’ETERNITÀpp 204 € 13,50 (cod. L 60)Il messaggio di questo libro, cherende attuale l’universale mes-saggio dei Sufi, è iniziare ad

amare se stessi da subito, quieo-ra! E da lì apprendere quellerealtà divine connaturate alnostro sè più reale. E non è uncaso che i mistici musulmaniamino chiamarsi proprio così: “iseguaci del Reale: Ahl al-Haqq” eAl-Haqq, per nulla casualmente,è anche il termine generalmenteusato dai Sufi, quando voglionoalludere a Dio.Questa serie di discorsi Sufi con-clude un ciclo di ventuno confe-renze, ciascuna completa in sestessa. Al lettore attento consi-gliamo anche gli altri due volu-mi, sempre pubblicati dalleEdizioni del Cigno, per comple-tezza di percorso e ampliamentodi lettura: IL SEGRETO (L210 € 13,50) che rac-coglie i primi sette discorsi diquesta serie. LE ONDE E L’OCEANO (L599 €13,50) in cui sono raccolti altrisette discorsi.–––––––––––––––––––––––––

OSHOSUTRA DEL CUOREpp 312 € 18,00 (cod. L 215)Il libro per eccellenza della tradi-zione buddhista, in cui è raccolto

il cuore del messaggio di Bud -dha, viene sviscerato da Oshoalla luce di quella perfetta sag-gezza che si acquisisce allorché sidiventa uno con l’esistenza.Oggi Buddha sta conoscendouna fama in rapida espansione,per questo da più parti si tentadi ripulire le sue parole dallapolvere del tempo che le haoscurate. Osho, avendo speri-mentato la stessa dissoluzionedell’io, riesce a ricreare un pontetale per cui le metafore - in cuila verità deve essere inevitabil-mente racchiusa per venir con-vogliata - ricreano nel cuore dellettore quegli orizzonti infiniticui da sempre i Maestri invitanoad aprirsi. Questi discorsi, regi-strati dal vivo a Pune in India,sono disponibili anche su un CDrimasterizzati in MP3, per untotale di 16 ore e 18 minuti, THEHEART SUTRA (M539 € 16,50) èpossibile acquistare il libro + CDa solo € 27,50 (invece di 34,50).–––––––––––––––––––––––––

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OSHO

festival®

L’amore ci connette con

l’esistenza; l’amo-re è la nostra veraradice. Così come

respiri — per ilcorpo è assoluta-mente essenziale;se smetti, scom-

pari — allo stessomodo, l’amore

è il respiro interiore.

L’anima vive attraverso l’amore.

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thank you!

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Aprile2013

4_5_6_7

per essere stato con noi tutti questi anni

da Riccione a Bellaria

Il più grande festival della meditazione del mondo di Osho celebra dieci anni. Energia, gioia, festa, amicizia... nella

nuova bellissima sede di Bellaria!

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presso Villaggio Vacanze Getur nella pineta di Lignano Sabbiadorowww.getur.com

30 DICEMBRE 2012 - 1 GENNAIO 2013LIGNANO SABBIADORO

Un grande evento all’insegna di Zorba il Buddha, sperimenta la proposta di Osho per unuomo integro, completo: unisci dentro di te il cielo e la terra, la festa e il silenzio, l’amore e la meditazione.

“Zorba rappresenta la Terra con tutti i suoi fiori e il verde,le montagne e i fiumi e gli oceani. Buddha rappresenta il cielo con tutte le sue stelle e le nuvole e gli arcobaleni.

Il cielo senza la Terra sarebbe vuoto, il cielo non può ridere senza la Terra e la Terra senza il cielo sarebbe morta. Quando sono insieme,

nasce una danza nell’esistenza.” Osho

Non c’è un modo migliore per finire l’anno vecchio e ripartirepieni di energia e allegria!Con Anando, Shunyo e Marco