Numero di Dicembre 2013 "Zibaldone speciale Natale"

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"Zibaldone:speciale Natale"

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  • - Fine di una vita spesa per il Sudafrica ..pag.2

    - Giovent bruciata ..pag.3

    - Il richiamo della natura ..pag.4

    - Things we lost in the fire ..pag.5

    - La stella di pietra ..pag.6

    - A ottantanni sotto esame ..pag.7

    - Hunger Games ..pag.8

    - Le vostre voci ..pag.9

    - A Natale puoi.. ..pag.10

    - Un grande classico sotto la neve ..pag.12

    Spazio alla fantasia! La redazione dello Zibaldone

    ha deciso questanno di pubblicare le

    storie composte da voi mariottini.

    In questo numero: Babbo Natale? Naah, troppo mainstream!

    Dicembre 2013

    Lo Zibaldone

    N.2

    Speciale Natale 2013 Lo staff dello Zibaldone ha deciso di ritornare alla ribalta per voi per concludere l'anno 2013 con un ultimo numero natalizio, spe-

    rando magari di lasciarvi quel pizzico di curiosit per l'anno a venire e infolgorare i vostri animi con la magia del Natale. Infatti, no-

    nostante le innumerevoli peripezie scolastiche, gli impegni sportivi e sociali, siamo giunti al tanto atteso giorno X in virt del quale si

    apriranno finalmente le vacanze, delle quali la sola idea ha gi fatto breccia nella mente e nel cuore di tutti, lasciando nell'aria quel

    profumo pi eccitato e frizzante che rende intrepidi noi studenti, specialmente in questi ultimi giorni di scuola. Basti passeggiare tra

    le classi e notare lo sfoggio di piccoli abeti addobbati, le decorazioni color oro che adornano cattedre e lavagne e le luci dorate che

    trasmettono allegria. Anche noi in effetti ammettiamo di non veder l'ora di posare le penne per andare sulla neve e tornare a genna-

    io pi carichi di prima! Questo anno sicuramente si rivelato importante per molti o pi arduo per altri, da aggiungere che sar l'ulti-

    mo Natale scolastico per le terze liceo in carica (fortuna o malinconia?) e al contrario, il primo di una lunga carriera scolastica per

    i ragazzi del primo anno. In ogni caso le regole "vacanziere" sono uguali per tutti, ovvero passare in gioia e divertimento questi giorni

    di riposo, senza fare corse contro il tempo per finire i compiti - dal momento che per una versione in meno non mai morto nessu-

    no - e godersi veramente il Natale e il nuovo anno, tra pandori, torroni e la compagnia insostituibile delle persone care.

    We wish you a merry Christmas and a happy new year!

    Sara Pacioselli, IIIG

    Index..

    Referente: Prof. Pasquale Guerra

    Caporedattore: Rosa Algieri, IIIL

    Grafica: Elisa Orr, IIB

    Email: //

  • Lo Zibaldone, pagina 2 Voci di corridoio

    Johannesburg, 5 dicembre 2013. Tutto il Sudafrica

    trattiene il respiro mentre si spegne, alla presenza dei

    suoi cari, una delle personalit pi luminose della sto-

    ria di questo paese: Nelson Mandela, baluardo della

    libert, sostegno della vera giustizia.

    Dopo una vita passata a credere nei propri ideali e ad

    impegnarsi per labolizione del regime di segregazione

    razziale dell Apartheid, questo eroe dei giorni nostri

    si spento alla veneranda et di 95 anni.

    La notizia si diffusa a velocit impressionante in tut-

    to il mondo, riportando alla luce la memoria comune

    di un uomo che ha saputo tenere le redini di un paese

    lacerato da unidea malsana, che ha saputo curarne le

    ferite e sottrarlo allingiustizia del sangue.

    La popolarit di Mandela ha iniziato a diffondersi fin

    dalla sua giovinezza quando, una volta unitosi al parti-

    to dellAfrican National Congress, seppe fare della non

    violenza lo strumento privilegiato per abbattere le

    barriere razziali e rendersi simbolo di una maggioran-

    za nera che non intendeva sottostare ancora

    allumiliante schiavit imposta da quella minoranza

    bianca che aveva invaso selvaggiamente il cuore della

    loro terra.

    I suoi ideali di uguaglianza lo portarono non solo a

    inimicarsi il governo razzista del Partito Nazionale, ma

    anche a trascorrere ben 27 anni nel carcere di Robben

    Island a partire dal 1964.

    In questo periodo per la forza del suo desiderio di

    libert non si assop nella polvere di quella prigione,

    ma aliment, completamente priva di vendetta, tutti

    coloro che inseguivano i pensieri di questo grande

    uomo, e manifestavano in suo nome la volont di ve-

    dere finalmente un paese senza discriminazioni.

    La voce di questo movimento si fece cos forte da e-

    splodere con la cancellazione dellApartheid a opera

    del presidente del Sudafrica Frederick De Klerk e con

    la scarcerazione di Mandela nel 1990, dopo la quale

    divenne presidente del Sudafrica, ma allo stesso tem-

    po eroe vittorioso e fedele ai propri ideali, figura poli-

    tica unificante e Premio Nobel per la Pace nel 1993.

    Solo pochi anni dopo la finale di Coppa del Mondo di

    Rugby, nella quale la squadra nazionale del Sudafrica

    trionf contro gli imbattibili All Blacks, lo consacr

    come simbolo di una rinascita moderna che iniziava a

    farsi largo tra i pregiudizi sul colore della pelle e sulle

    tradizioni di un popolo diviso, ma che prendeva consa-

    pevolezza della propria potenziale forza nellunit.

    Questo personaggio seppe sfruttare la passione intrinse-

    ca di ogni essere umano nei confronti della propria terra

    per creare un unico ed autentico senso di appartenenza

    comune, che trasformava i dolori e le lotte degli anni

    precedenti in materiale fertile sul quale piantare le fon-

    damenta di un futuro di pace.

    Quel grido che esplose nello stadio di Johannesburg do-

    po la vittoria sulla squadra di rugby pi forte del mondo

    si ripetuto alla commemorazione svoltasi il 10 dicem-

    bre nel Fnb Stadium di Soweto, alla quale circa 90 mila

    persone allinterno della struttura ma anche tutti i suda-

    fricani radunati di fronte ai maxi schermi hanno intonato

    canti anti-Apartheid suonando vuvuzelas e ballando pri-

    ma dellinizio della cerimonia.

    Un grido di dolore ma nel quale allo stesso tempo sta-

    to condensato un ringraziamento che viene del cuore.

    Tutta la popolazione del Sudafrica si stretta attorno al

    ricordo dell uomo che lha liberata da una schiavit pri-

    va di ogni fondamento.

    Alla commemorazione erano presenti anche novanta

    leader mondiali che hanno voluto partecipare al ricordo

    di un uomo cos importante per la storia Voglio ricorda-

    re con semplici parole la sua umilt, la sua grande uma-

    nit per la quale il mondo intero avr grande gratitudine

    per sempre", parole commosse del presidente sudafrica-

    no Zuma, che si rivolto a Mandela utilizzando quel so-

    prannome, Madiba, che lo ha reso icona di un popolo e

    simbolo di un secolo.

    Margherita de Laurentiis I F

  • Voci di corridoio Lo Zibaldone, pagina 3

    Gioventu bruciata

    Pi della met degli studenti nelle scuole italiane affermano di non rispettare il divieto di fumo. Dicono di sen-

    tire il bisogno di una sigaretta; altri non si limitano solamente alle sigarette. La vera domanda : Perch inizia-

    no a fumare e quando?

    La maggior parte dei ragazzi iniziano a fumare gi dalle scuole medie. Forse quello che li spinge a farlo il de-

    siderio di sentirsi maturi,fare un passo nel mondo dei grandi. Oppure ci sono ragazzi che iniziano per seguire

    la massa, o almeno per provare quella sensazione, per far passare il tempo, oppure per calmare rilassarsi, per

    sembrare pi sicuri di s ed addirittura ci sono alcuni che lo fanno pensando di avere stile. Infine finiscono

    tutti nella trappola della dipendenza. Ecco alcuni dei danni provocati dal fumo: danni all'apparato respiratorio:

    -irritazione alle vie respiratorie;

    -riduzione delle difese immunitarie con un peggioramento del controllo sulle infezioni;

    -invecchiamento precoce del sistema polmonare;

    -asma;

    -bronchite acuta (poi cronica).

    Danni all'apparato cardio-circolatorio:

    -ostacola la circolazione del sangue nei vasi aumentando il rischio di infarto e di ictus;

    -impotenza nell'uomo;

    -invecchiamento precoce della pelle.

    Tumori:

    -tumore del rene e della vescica

    -tumori dell'esofago, del colon e del fegato.

    La speranza di vita di un fumatore comunque di 8 anni inferiore rispetto a quella dei non fumatori.

    (Per le ragazze):I danni del fumo di sigaretta per il cuore delle donne sono 5 volte maggiori rispetto a quelli

    causati negli uomini.

    Smettendo di fumare si traggono i seguenti benefici:

    -aumenta la speranza di vita;

    -si riduce il rischio di tumori;

    -si riducono le affezioni delle vie respiratorie;

    -migliora la circolazione e si riduce il rischio di infarto e di ictus;

    -migliora l'efficienza fisica;

    -migliorano i riflessi;

    -le fratture guariscono prima;

    -migliora la qualit del sonno;

    -migliora lo stato della pelle e dei capelli;

    -l'alito e la persona perdono l'odore (sgradevole) di fumo.

    COME DIRE DI NO AL FUMO? No grazie: un semplice "no grazie" spesso abbastanza. Ma talvolta un semplice "no grazie" non funziona. La gente continua a offrirti una sigaretta, sebbene tu labbia gi rifiutata. Perch vuoi che io fumi?:la domanda risulter troppo difficile, non trover una risposta.

    Spero che con questo conciso articolo ognuno di voi abbia inteso che non c una ragione realmente valida che possa indurci a fumare, se non quella stessa forza di volont che spesso sviluppa in chi fuma anche il de-

    siderio di smettere. Pensate alla vostra salute..insomma, vogliatevi bene!

    Radoi Maria Izabela, IVH

    Penso che la sigaretta abbia un gusto pi intenso quand' l'ultima.

    Anche le altre hanno un loro gusto speciale, ma meno intenso. L'ultima acquista il suo sapore dal

    sentimento della vittoria su s stesso e la speranza di un prossimo futuro di forza e di salute.

    - Italo svevo, La coscienza di Zeno

  • Lo Zibaldone, Pagina 4 Naturalmente Voci di corridoio

    Cari lettori, ho deciso di stupirvi con una notizia che sicuramente vi sorprender a tal punto da lasciarvi a

    bocca aperta. Anche le piante parlano. Ebbene si, pur sembrando creature cos inermi, passive ed incapaci

    di intendere e volere, forse anche a causa del loro saldo ancoraggio al terreno, ora pretendono di farsi senti-

    re chiaro e forte. Il loro naturalmente un linguaggio diverso da quello umano, ma ugualmente capace di

    comunicare dolore, gioia o gratitudine. Il loro cervello sembrerebbe situato nell'apice radicale delle radici e

    capace di far comunicare tra loro tutte le parti della pianta. Saranno molti, infatti, gli esperimenti condotti

    dagli anni 70 del 1900 ad oggi, tra cui i primi atti ad indagare il diverso comportamento delle piante sotto-poste o a gradevoli armonie o a rumori fastidiosi. Si scopr che, interagendo ogni nota con un amminoacido

    di una proteina, a seconda delle sequenze sonore prodotte, la pianta cresceva o meno rigogliosa. Addirittura

    un tenace americano, Luther Burbank, continuando per 7 anni a ripetere ad un cactus:'non avere paura,non

    hai bisogno delle tue spine perch io ti protegger' riusc ad ottenere il risultato sperato. proprio grazie a

    lui se noi oggi possediamo un cactus senza spine. Ma bene venire a conoscenza anche di altre esperienze,

    non meno interessanti di quelle esposte finora. Una tra queste, ad esempio, consistita nel radunare una

    decina di persone in una stanza ed ordinare ad una di loro di strappare una fogliolina ad una pianta colloca-

    ta su un tavolo un po' distante. Dopo di che, avvicinatosi i partecipanti uno alla volta,le frequenze della

    pianta (registrate con un apparecchio apposito) si sono impennate alle stelle quando davanti ad essa stato

    il 'colpevole'. Non finisce qui. Si provato anche che, nel momento in cui un bruco od un qualsiasi altro

    insetto comincia a nutrirsi di essa, ecco che la parte della pianta colpita invia un segnale d'allarme a tutta la

    struttura vegetale. Quest'ultima provveder a sprigionare una sostanza in grado di avvicinare i nemici

    dell'insetto divoratore. Perch, si sa, i nemici del tuo nemico sono amici. Da ci si pu dunque affermare

    che la pianta,quando viene tagliata o danneggiata in qualsiasi altro modo (dagli agenti atmosferici ad esem-

    pio) soffre. Non solo, resterete ancora pi interdetti nel sapere che nel 2008 la Svizzera stato il primo pae-

    se al mondo a riconoscere dei diritti ai vegetali. Questi diritti per nulla tolgono alla possibilit da parte

    dell'uomo di utilizzarle per i suoi scopi, pur rispettando certi limiti e non alterandone il funzionamento. Ba-

    sti pensare che riconoscere la dignit agli animali non ha significato eliminarli dalla nostra catena alimenta-

    re o proibire la ricerca su di essi.

    Samantha Galli, III G

    Se vi sentite soli e non sapete a chi rivolgervi, compratevi un cactus!

    BANDO CONCORSO DI SCRITTURA Cari Mariottini, si avvicina il Natale: lucine colorate, abeti, presepi, altruismo, pubblicit di pando-

    ri e panettoni e tante altre cose belle che associamo a questa ricorrenza.

    Tra queste ci sono sicuramente le vacanze natalizie durante le quali finalmente faremo tutto ci che

    avremmo voluto fare in questi tre mesi: leggere un libro,

    rivedere qualche vecchio amico o amica... O scrivere qualcosa...

    E proprio a voi che prenderete carta e penna (o tastiera e monitor), si rivolge lo Zibaldone:

    basta che scriviate una storia che non sia pi lunga di una pagina e mezzo,

    su qualsiasi cosa vogliate, e noi la pubblicheremo; infine il testo anche se l'avrete scritto con la

    penna, dovrete batterlo al computer e spedirlo all'e-mail [email protected] .

    Potrete dare sfoggio delle vostre doti e farle conoscere ai vostri amici;

    dilettateci con storie d'avventura, di scoperta ma anche su di voi.

    Insomma scrivete, scrivete, scrivete. Scrivere prendere l'impronta dell'anima Multatuli, Idee.

  • Lo Zibaldone, Pagina 5 Arte, genio e follia In chiave di sol

    No, non vogliamo parlare di celebrazioni francesi ,tranquilli; il nome potrebbe ricordare

    la rivoluzione francese e la sua PRESA DELLA BASTIGLIA, e infatti in parte vero; la band, per, ha origine in Inghilterra. Nasce infatti dallidea del singer/ songwriter Dan Smith, loriginale ragazzo nato il 14/07/1986, giorno, appunto, della festa nazionale

    francese.

    Da l il nome della band, che non si pronuncia con accento francese ma con lo stile in-

    glese BASTIL. Inizialmente composta da 3 membri (Chris WOODY Wood alle percus-sioni, Dan Smith, come voce e tastiera, e Will Farquarson, come bassista), nel 2010,

    comincia la sua carriera suonando nei bar londinesi. Dopo aver firmato un contratto

    con le case discografiche Virgin Records e EMI music, e con lentrata nella band di Kyle Simmons, come tastierista, cominciano ad avere successo in Inghilterra. Non

    ben definito il loro stile musicale, ma lo si potrebbe collegare con i generi Alternative

    rock e Indie. Nel 2011 pubblicano i loro primi singoli (video musicali) FLAWS, OVERJOYED e BAD BLOOD. Il vero successo, per, arriva nellAprile 2013, con il loro

    singolo POMPEII e con luscita del primo album BAD BLOOD.

    A questo punto la band viene conosciuta in gran parte del mondo, il loro album scala le

    classifiche internazionali (1 in Inghilterra, 3 in Irlanda), e per i ragazzi comincia un

    incessante estate piena di concerti. A Marzo inoltre comincia a diffondersi anche il loro

    singolo LAURA PALMER, nome dovuto allossessione di Dan per il telefilm Twin Peaks. In Italia, sfortunatamente, giunge solo il singolo POMPEII che guadagna il 16 posto nella classifica dei brani pi ascoltati. In questo arco di tempo Dan elabora sempre pi

    canzoni, rilasciando in vari paesi gli EP della band ( dischi o vinili che hanno come te-ma una canzone in particolare, alcuni esempio sono il : Overjoyed EP, Laura Palmer EP,

    Flaws EP etc.). Il 14 Luglio, con il compleanno di Dan, esce in Internet il loro 6 video

    musicale della loro precedente canzone THINGS WE LOST IN THE FIRE. In Agosto i Bastille partono nel loro tour Americano ( credeteci o no, ma sono conosciuti anche

    l!!!), per la presentazione dell EP basato sul loro singolo HAUNT. Intanto nel mondo aumentano i loro fans, detti STORMERS. Il nome del fandom deriva dalla richiesta su Twitter di una ragazza a Dan, dove chiedeva come potevano essere chiamati i loro fans.

    Dan sugger alla ragazza il nome Stormers, derivante dal grido STORM THE BASTIL-

    LE!!, dei cittadini francesi durante la presa della Bastiglia.

    Oltre a riuscire a partecipare ai rinomati ITUNES FESTIVAL, annunciano la loro prima VERA data italiana. Si esibiscono infatti il 23 Novembre (2013) allAlcatraz di Milano e il 22 marzo 2014 al Mediulanum Forum di Milano, come tappa del Bad Blood tour pt. II.

    Camilla Natalini, IV F

    Things we lost in the fire Uno sguardo alle band emergenti:

  • Lo Zibaldone, Pagina 6

    La Stella di pietra Il romanzo storico rappresenta forse

    uno dei generi pi difficili col quale

    un autore si possa cimentare; gli e-

    venti storici hanno confini netti e

    definiti, eppure facili da oltrepassare,

    finendo inevitabilmente col tradire la

    realt dei fatti. Occorre essere estre-

    mamente accurati nel riportare ogni

    singolo dettaglio, onde evitare che il

    tutto manchi di credibilit, ergo di

    quel fascino che solo un esatta rico-

    struzione storica sa dare. La situazio-

    ne si complicherebbe ulteriormente

    se all'autore venisse la "malsana"

    idea di concatenare tra di loro eventi

    ambientati in epoche storiche distanti

    diversi anni. Se non secoli. Ed pro-

    prio questa l'intrigante tecnica del

    celebre scrittore italiano Marco Bu-

    ticchi, che ha fatto di questo stile

    complesso e avvincente il suo bigliet-

    to da visita, dando alla luce storie

    uniche ed originali. Le opere dell'au-

    tore ligure si compongono infatti di

    singolari mosaici di cause ed effetti

    che si rincorrono attraverso le ere,

    mostrandoci come la storia sia un

    qualcosa di vivo e continuo.

    L'ultimo capolavoro dell'autore non

    tradisce le aspettative dei lettori di

    lunga data e al contempo appassiona

    i neofiti del genere con un intreccio

    singolare.

    Cosa collega le vicende di un giova-

    ne Michelangelo alle prese con un

    falso d'arte, ai ben pi duri anni di

    piombo, segnati dallo sconvolgente

    operato delle Brigate Rosse? Ne sa

    qualcosa Sara Terracini, la protagoni-

    sta del romanzo, archeologa fresca di

    laurea e fautrice di una tesi rivoluzio-

    naria, che vedrebbe il Laocoonte non come un'opera della scuola di Rodi

    ma bens come un falso rinascimen-

    tale. La giovane dottoressa si scoprir

    per questo pedina di una partita mol-

    to pi grande di lei, che vede fronteg-

    giarsi spie internazionali e terroristi

    rivoluzionari in una battaglia tanto

    dura quanto violenta, spietata e cru-

    ciale per il bene della democrazia

    occidentale. E una delle armi fonda-

    mentali di questa battaglia senza e-

    sclusione di colpi si riveler proprio

    essere un misterioso bozzetto miche-

    langiolesco del Laocoonte, capace di

    valere miliardi di lire e di gettare

    vergogna sulla chiesa di Roma...

    L'abilit del Buticchi nel creare scene

    ad alto tasso d'azione veramente

    ammirabile, cos come la capacit

    che ha avuto di rendere il romanzo

    molto incalzante e dinamico; l'autore

    infatti coordina all'interno di ogni

    capitolo (specie quelli ambientati nel

    Rinascimento) pi sequenze a s

    stanti anche distanti tra di loro nel

    tempo e nello spazio. Se ci rende la

    narrazione maggiormente

    "sbrigativa" ha per il vantaggio di permettere all'autore di far accadere

    molti eventi in poche pagine, forse

    un a scapito delle sequenze descritti-

    ve. Cos facendo egli riesce a ripro-

    porre le vicende di Michelangelo in

    maniera molto accessibile e allo stes-

    so tempo accurata, dando quasi una

    veste moderna all'artista italiano. Di

    contro i personaggi degli anni di

    Piombo non hanno lo stesso fascino

    e, anzi, risultano sotto certi aspetti

    rispondenti ad alcuni stereotipi banali

    che a tratti li rendono figure quasi

    idealizzate. L'opera non eccelle per la

    struttura dei dialoghi (ispirati forse a

    quelli dell'attuale panorama letterario

    d'oltreoceano) che non appaiono

    troppo naturali e sinceri, ma eccessi-

    vamente costruiti e statici, in netto

    contrasto con il ritmo del libro.

    La trama, il "filo rosso" che conduce

    le vicende narrate, senz'altro genia-

    le: si intuisce chiaramente la grande

    ricerca storica effettuata da Buticchi

    che gli permette di rappresentare le

    epoche con squisita verosimiglianza

    e profondit. Ahim, mi trovo co-

    stretto a puntare il dito contro il col-

    legamento che sussiste tra i due spac-

    cati storici. Per evitare di raccontarvi

    il finale, mi limito a dire che a mio

    avviso il nesso labile e sussiste qua-

    si per caso. Inversamente l'importan-

    za attribuita al falso del Laocoonte

    viene un po' esagerata: in un epoca di

    simonia, sacerdoti lascivi e papi

    guerrieri con tanto di figli bastardi,

    non sarebbe stato un falso d'arte a

    gettare fango sulla Santa Romana

    Chiesa, come invece si sostiene nel

    libro.

    Mi sento in ogni caso di consigliare

    vivamente questo libro a tutti coloro i

    quali desiderino restare catturati da

    una ricostruzione storica di rara bel-

    lezza, che forse vi inviter ad appro-

    fondire due delle epoche pi intrigan-

    ti e controverse di tutta la nostra sto-

    ria nazionale.

    Giovanni Ciocca, VB

    Arte, genio e follia Scripta manent

    Da Michelangelo alle Brigate Rosse, tra falsi d'arte e assassini spietati

    Scheda tecnica: Genere: Romanzo storico, Giallo, Avventura.

    Edito da: Longanesi. Anno di pubblicazione: 2013.

    Costo: 13,94 euro cartaceo, 9,99 euro ebook

  • Lo Zibaldone, Pagina 7 Arte, genio e follia Dietro le quinte

    Che la modernit, tra i sui vari volti, ne abbia uno cinico e freddo un dato di fatto. E, del resto, una

    societ futura di una incomprensibile e grottesca spietatezza, lhanno immaginata in molti. Ma quan-do il futuro diventa futuro prossimo e infine cozza con il presente e le persone assumono la condizio-

    ne di oggetti, tanto da essere sottoposte a una periodica revisione e da essere rottamate qualora non la passino, quando vengono giudicate per ci che sono diventate fisicamente, senza tener conto

    di ci che sono state o di ci che le loro azioni hanno significato per gli altri, sorge spontanea la do-

    manda: Cosa farei io, in quel caso? Questo tema viene brillantemente messo sulla scena del teatro Morlacchi da uno degli attori sicura-

    mente pi amati dal pubblico umbro: Giampiero Frondini, che insieme agli attori Francesco Rossini e

    Caterina Fiocchetti, si produce in un mirabile adattamento in atto unico del racconto fantascientifico

    The Test (Lesame) di Richard Matheson. La trama semplice e agghiacciante: nel 2023, in Ame-rica, a causa del sovraffollamento e del progressivo invecchiamento della popolazione, tutti gli anziani

    dai sessantanni in su devono sottoporsi a un esame quinquennale che ne saggi le capacit intelletti-ve, psicologiche e fisiche; qualora il soggetto non passi lesame, sar terminato, a spese dello stato, con uniniezione, in un apposito centro. Ladattamento sentitamente offertoci da Andrea Jeva (attore e drammaturgo originario di Bari) e diret-to dalla regia congiunta dei tre attori sovra citati con la preziosa collaborazione di Andrea Paciotto,

    ambientato in Italia, nel 2020 a San Marco, Perugia. La leggera anticipazione temporale e il conside-

    revole avvicinamento geografico altri effetti non sortiscono che lidentificazione del pubblico nei perso-naggi e nella situazione, che favorisce a creare un legame di intimit fra attori e spettatori. In partico-

    lare raccontata la storia di un ottantenne, Giampiero (Giampiero Frondini) che si prepara ad affron-

    tare il suo quinto esame, di Francesco (Francesco Rossini) che cerca di aiutarlo a prepararsi, e di sua

    moglie (Caterina Fiocchetti). Palesemente Giampiero non in grado di passare lesame, ma mentre ci si aspetterebbe contrizione e disperazione nei familiari, questi dimostrano, e specialmente la moglie

    di Francesco, un senso di rassegnato sollievo, quasi di liberazione nella imminente fine del vecchio. Il

    dramma ci presenta, cos, lo spaccato di una cinica societ futura, descrivendo la dignitosa resa del

    vecchio mondo che viene brutalmente spazzato via con metodi assassini, le remore e il senso di

    smarrimento e incertezza di Francesco, che esita a rottamare il padre, avendo vissuto a cavallo tra la vecchia e la nuova generazione; infine la decisione di sua moglie e il suo desiderio che Giampiero

    venga eliminato in quanto, secondo la nuova concezione solo un vecchio inutile, che gira per casa e rompe tutto.Giampiero salter lesame e opter per il suicidio, quale onorevole gesto di libert e-strema. Il passo successivo verr compiuto dai figli della coppia (non presenti sulla scena) che, come

    si sapr a fine spettacolo, faranno eliminare i genitori a soli 65 anni dopo il primo esame.

    Un opera estremamente attuale, deve far riflettere! risponde Giampiero Frondini, intervistato dopo la Prima, alla mia domanda; Pensa solo che Matheson ha scritto il racconto nel 1954, ed era am-bientato nel 2023. Noi, nel nostro adattamento, fatto nel 2013, lo abbiamo anticipato al 2020 tanta

    lattualit del tema. Incontro Frondini dietro le quinte, e tra un saluto di un amico e un complimento di uno spettatore mi concede, molto gentilmente, il tempo per un paio di domande. Quando gli chiedo

    cosa si prova a recitare qualcosa di simile risponde: Le devi sentire, le cose. Io ho sempre messo in scena cose in cui credevo, teatro politico. Senza esibizionismi. Questo religioso, nel rapporto con lo

    spettatore. In ultima battuta gli faccio notare la grande affluenza di giovani a teatro Unottima cosa sorride vedo a teatro tutte le generazioni, anche pi anziani come me. Il teatro uno scambioc chi viene per ascoltare, chi parla. Culturalmente magnifico: ci vuole pi cultura, per evitare un futuro

    di questo genere. Quando lo ringrazio per il tempo concessomi, sorride ancora, sinceramente, e si limita a dire:Lho fatto con piacere.

    Luigi Leone Chiapparino, I G

  • Lo Zibaldone, Pagina 8 Arte, genio e follia

    La ragazza di fuoco il secondo film che fa parte della trilogia Hunger Games. Nel precedente film Katniss Everdeen e Peeta Mellark escono vincitori dalla 74a edizio-

    ne degli Hunger Games, giochi che ricordano la supremazia di Capitol City su 12 distret-

    ti, ai quali partecipano 24 ragazzi che combattono fra di loro fino alla morte. Durante il

    loro svolgimento, normalmente, solo una persona torna vittoriosa nel proprio distretto,

    ma questa volta ve ne sono due: interpretano infatti la parte di due innamorati. Nel se-

    condo film, dopo il tour della vittoria, si svolge la 75a edizione, cio quella della memo-

    ria: si svolge ogni 25 anni ed caratterizzata da uno svolgimento speciale. In questo

    caso saranno alcuni dei vincitori delle scorse edizioni a partecipare.

    Dal punto di vista scenografico rispetto al primo film si ha avuto un grande salto di qua-

    lit: la pellicola precedente, sebbene fosse molto fedele al libro fatta eccezione per al-

    cuni tagli irrilevanti, infatti, risultava noiosa e di una lentezza di scene impressionante.

    Non era il film di guerra e davventura che ci si aspettava da una trama del genere, non

    aveva azione e risultava pertanto essere deludente.

    In quello successivo, invece, grazie anche ad un cambiamento dei registi e degli sce-

    neggiatori, il film risulta pi movimentato e coinvolgente. Purtroppo particolarmente

    incentrato sul rapporto tra i due protagonisti, cadendo peraltro nel solito triangolo amo-

    roso.

    Tuttavia, rispetto al primo film, che aveva come ulteriore pecca il fatto di non aver ap-

    profondito i personaggi a livello psicologico, emergono le loro personalit. Katniss una

    ribelle, combatte per i suoi obiettivi, ha dei propri ideali, ma appena le persone a lei pi

    care vengono minacciate, scende a compromessi, mostrando un atteggiamento ostile

    alle regole di Capitol City. Peeta un ragazzo la cui smisurata umanit viene fuori in

    qualsiasi occasione, una persona reale, con sentimenti veri e non risulta mai ipocrita.

    Tutti gli altri personaggi, poi, hanno un motivo per cui combattere, che sia una realt da

    raggiungere o una persona da proteggere, ed hanno uno spirito di ribellione che brucia

    dentro ognuno di loro.

    Hunger Games, peraltro, non solo una storia di amore con uno sfondo davventura; lottare per ritrovare lumanit persa in una societ superficiale, lottare per la libert,

    per il proprio futuro.

    Cuoriosit!!! La pellicola stata presentata in anteprima allottava edizione del festival internazionale del film di Roma. Le riprese del film sono iniziate l11 settembre 2012 e sono durate quattro mesi, sono state effettuate negli Stati Uniti dAmerica, precisamen-

    te nelle citt di Atlanta, Oahu, Oakland.

    Francesco Fantini, IV F; Margherita Carusillo, IV C; Amos Wolf, IV F

    Ricorda chi E il vero nemico.

    Cineforum

    Hunger GamesCatching Fire, il fenomeno dellanno.

  • Le vostre voci Voci di corridoio Lo Zibaldone, Pagina 9

    esclama entusiasta la mia cuginetta di nove anni, con un sorriso

    smagliante ed elettrizzato. Non bastavano le lucine per le strade (gi appese da novembre, tra

    laltro), le decorazioni festose nei negozi, il colore rosso che padroneggia ovunque, gli aghi di pino sparsi per il salotto e una lista di regali da fare ad amici e parenti che pare infinita; no, ci

    vuole anche la conferma di una bambina che ha lesatta met dei miei anni a farmelo ricorda-re.

    La vedo che si butta su un foglio, afferra una penna e, pensierosa, incomincia lentamente a

    scrivere una lettera a Babbo Natale, elencando uno ad uno tutti i suoi ambiti regali.

    Non so perch ma sento invadermi da uno strano senso di tristezza e in qualche modo di no-

    stalgia: sono anni che non riesco pi a pensare al Natale come una volta.

    Quando si piccoli il Natale forse il periodo pi bello dellanno: la famiglia riunita, i regali aspettano di essere scartati sotto lalbero, il presepe (costruito da noi, ovviamente) risplende di mille lucine e si procede ad una sistematica razzia di panettoni e di pandori senza troppi scru-

    poli, ecc..

    Mentre ora? Anche solo il pensiero di attaccare una misera pallina argentata sullalbero un grande sforzo di volont. E che dire del grande cenone della vigilia? Una cena che sembra du-

    rare in eterno, con i soliti parenti che ripetono come un disco rotto cosa farai nel futuro?, come va la scuola?, quando durante le meritate vacanze lunica cosa a cui non si vorrebbe pensare proprio questo (per non parlare poi della fatidica domanda ce lhai il fidanzatino? seguita da un interminabile attimo di imbarazzo). Ci si potrebbe consolare con i dolci, allora...

    Neanche per sogno. C una dieta da seguire, non si pu sgarrare. Voglio o non voglio entrare nei nuovi jeans ancora incartati sotto lalbero? Per non parlare della televisione: oltre cento e passa cartoni, pubblicit, film, e chi pi ne ha pi ne metta, solo su un unico tema. Il Natale. E

    vai con le renne, gli elfi, i Babbi Natale, le Befane, i bambini buoni e cattivi, i pupazzi di neve, i

    negozi che sembrano risvegliarsi solo in questo periodo, ovviamente stracolmi di gente indaffa-

    rata che impedisce un sano e salutare shopping in santa pace.

    Guardo mia cugina che, tutta sorridente, finisce la sua lettera. Devo ammettere che un po mi manca tutto questo. Lemozione di scartare un regalo, la speranza di vedere Babbo Natale scendere dal camino, i film natalizi guardati sotto un comodo plaid, la gioia di stare tutti insie-

    me spensieratamente, cosa ormai impossibile con i mille pensieri e impegni che inevitabilmen-

    te segnano ladolescenza. Ma davvero finito quel periodo che sembra lontanissimo? Si con-clusa cos definitivamente lepoca di quellillusione, di quel senso di mistero che avvolgeva la leggenda di Babbo Natale, a cui ora non credo pi? Rifletto che tutto questo un po' mi manca e

    perci ogni anno non smetter mai di sperare di poter tornare di nuovo a quella magia. Mia cugina si interrompe, fissa il foglio e poi mi guarda con una faccia dubbiosa.

    Esito nel risponderle. ovvio che vorrei risponderle con un secco: come fai a credere a un uo-mo barbuto che gira lintero emisfero terrestre in una notte, non curandosi dei fusi orari, su u-na slitta trainata da renne, VOLANTI per di pi, che ha deciso senza un preciso criterio logico

    cosa regalare a chi e a chi dare il carbone perch durante lanno stato un cattivo bambino? >>

    Ma poi la guardo e noto i suoi occhi luminosi, pieni di speranza e di quella buona ingenuit che

    solo linfanzia pu concedere, sorrido e le rispondo :

    Federica Alberti, IIIL

    Babbo Natale? Naah, troppo mainstream!

  • Lo Zibaldone, Pagina 10 Voci di corridoio

    Siamo a dicembre, il clima pi rigido,il mercurio scende,il vento freddo tira da nord; niente di importan-

    te...ah gi... Natale!

    Si, proprio cos, anche quest'anno il 25 dicembre ,in verit gi da qualche settimana, tutto entra in

    unatmosfera di serenit, attesa e festosit. Le scuole sono serrate,in giro nessuno se non in centro o nei luoghi in cui allestito il presepe vivente,solo

    i negozi sono affollati dai ritardatari intenti ad acquistare il regalo desiderato. Dalle chiese si sente cantare

    "Adeste fideles", la famiglia riunita attorno all'alberello addobbato e i regali tanto attesi vengono scambi-ati tra parenti,familiari e amici; niente di speciale, ghiottonerie, bigliettini scritti ai genitori con le filastroc-

    che o le letterine, a volte il dono che avevi sempre sognato....

    Ma che dico! No, non proprio questa l'aria che si respira.

    A casa solo i due poveri genitori coi vecchietti di casa , la tavola normale,il "servizio buono", l'albero piut-

    tosto spoglio, troppo alto, quasi sfiora il soffitto, il presepe tre statuette tra le quali San Giuseppe acefalo. I

    figli?? Boh, dalla vigilia stanno dagli amici,con il nuovo cellulare ultima moda,ovviamente gi consegnato,

    tanto che serve aspettare, l'importante avergli smessaggiato "grazie G1 e G2,l'anno prossimo voglio la

    play vita perfect". Poi il corri corri per salutare i vari parenti che non vedi da mesi, anche fratelli, gi, i vec-chi zii chi li vede pi....

    Ma vogliamo che sia veramente cos quel giorno magico e unico del Natale? E' possibile che dappertutto ci

    siano gadget, cappelli rossi made in China con le pile scariche e botti di capodanno?

    Forse qualcuno potr obiettare "ma sei un po' anacronistico,forse andava bene una volta, cinquantanni fa ma ora..."

    Invece vi dico che forse abbiamo bisogno, almeno un giorno all'anno, di ritornare all'origine, all'essenza

    (non intendo qualcosa di troppo primitivo e decrepito) , ovvero trascorrere questa giornata cos realmente unica e profondamente intima in un modo sempre nuovo, piacevole ed emozionante.

    Il Natale una festa che significa in primis vita , ma non una vita normale,la vita di qualcuno che storica-

    mente conosciuto come Cristo, il messia, il salvatore, Ges di Nazaret. Lui nasce nella miseria di una stalla,accanto ai suoi genitori...ma ecco la stella e improvvisamente una

    moltitudine lodante viene recando doni.Anche alcuni re vengono ad adorare il bambinello ...

    Ma oggi cosa ci significa ci? Dopo tutto se uno festeggia qualcosa deve sapere ci per cui si allieta, tanto

    vale allora festeggiare la fine dell'anno e fare una pausa un po' pi lunga ....

    Ad esempio forse pochi sono a conoscenza del fatto che il giorno 25 dicembre era in realt il momento in

    cui la luce, dopo mesi di decadenza, inizia di nuovo a prevalere sulle tenebre, motivo per cui stata con-

    venzionalmente fissata quella data come memoriale della nascita della "luce del mondo".

    Luce come ritrovamento di s, della propria interiorit, del contatto, dei riti tradizionali .Luce come verit

    che vince sulla menzogna. Luce come speranza e gioia contro le paure e i momenti di crisi e di disagio.

    Non si pensi infatti che questa festa sia solo per chi crede: il Natale momento di comunione e conviviali-

    t e soprattutto giornata da essere usata in toto per cimentarsi in attivit che permettono di trascorrere

    del tempo con altri e con se stessi s e pensare finalmente che non si felici solo quando si riceve un dono,

    una telefonata inaspettata o un augurio sincero, ma anche se lo si fa, cio anche se (e soprattutto se) si

    esce dal bozzolo dell'io per diventare farfalla dai colori sgargianti, libera e portatrice di grazia e pienezza.

    In questi tempi in cui sembra essersi perso lautentico significato del Natale invito tutti a darsi un obiettivo, un tema per il quale vivere non solo le ventiquattrore natalizie,ma ogni giorno affinch non si spenga la

    Luce nata e ancora da alimentare,ma divenga un fuoco vivo e robusto, capace di resistere e infiammare gli

    altri.

    Chi crede che ci che affermo sia solo un insieme di frasi insensate in relazione alla realt dei fatti, conti-

    nui pure a contribuire all'economia consumistica del Natale, ma si ricordi che un anno conta mentre di

    Natale ne esiste uno solo.

    Auguro a tutti buone feste e di trovare pace e serenit, anche per mezzo di questo breve articolo forse

    troppo "farfallone", e di accendere dentro di voi la Luce per illuminare l'animo e la speranza di ognuno di

    voi.

    Edoardo Batocchi, V F

    Merry Ziba

  • Arte, genio e follia Lo Zibaldone, Pagina 11

    Canto di Natale probabilmente il racconto ambientato in questo gioioso ma complesso e ricco di

    sfaccettature periodo invernale che maggiormente conosciuto e celebrato. Chi non conosce la

    storia di Ebenezer Scrooge e della sua straordinaria notte di conversione e salvezza? Il libro nato

    dalla pi che abile penna di Charles Dickens ( celeberrimo scrittore inglese nato nel 1812 e morto

    nel 1870 ) nel 1843 ed , oltre che uno straordinario racconto fantastico ambientato nel mese pi

    festoso dellanno, un romanzo sociale ricco di critiche e denunce alla societ che non ha interesse

    ad aiutare e ad interessarsi dei poveri, degli analfabeti e coloro che da sempre sono considerati la

    feccia dellumanit fin dai tempi pi antichi, troppo impegnata a venerare il denaro e a riempirsi la

    pancia noncurante dellaltro. La storia nota a tutti: Ebenezer Scrooge un avaro e spietato usura-

    io che odia qualsiasi forma di affetto e ama il denaro, durante la notte della vigilia di Natale ricever

    la visita del fantasma del suo ex socio in affari Jacob Marley il quale lo avvertir del fatto che la stra-

    da di odio e misantropia da lui intrapresa lo condanner alla dannazione eterna, spiegandogli che

    lunico modo per salvare la sua anima compiere un viaggio con tre spiriti ( Spirito del Natale Passa-

    to, del Natale Presente e del Natale Futuro ) mediante il quale riscoprir se stesso e la gioia di vive-

    re.

    La maestria di Dickens nel narrare senzaltro, insieme alla fantasia ed alle metafore, lelemento

    che rende questo breve romanzo un classico del periodo natalizio e della letteratura in generale, ma

    con il personaggio di Ebenezer Scrooge che il libro raggiunge lapice della bellezza e della fama.

    Scrooge entrato prepotentemente nellimmaginario collettivo, influenzando ed ispirando larte ed i

    media, basti dire che il Paperon De Paperoni di Carl Barks si chiama in originale Scrooge McDuck e

    condivide con lanziano usuraio londinese ( almeno agli albori ) sia il carattere spietato e misantropi-

    co sia lamore per il nobile metallo splendente. Scrooge il simbolo del riscatto sociale di

    uninfanzia povera e solitaria che degenera nella folle ossessione della ricchezza, accumulata ma

    non spendibile, in quanto simbolo della sua vittoria verso coloro privilegiati dalla nascita. inoltre

    molto interessante la dimensione religiosa dellintera opera che pur non nominando mai esplicita-

    mente il Cristianesimo, descrive una concezione della morte ( e quindi della dannazione ), dello spiri-

    to Natalizio, dellimportanza delle nostre azioni e del breve tempo che ci concesso per fare del be-

    ne, propri della gi nominata religione, mischiati ovviamente ad elementi pi fantasiosi come spiriti

    e affini.

    Il breve libro pu essere classificato anche come un racconto lungo ( circa 77 pagine ) a cui Dickens

    attribuisce la forma di un componimento poetico, teatrale e canoro. La vicenda infatti suddivisa in

    cinque grandi strofe: una di introduzione, tre in cui si svolgono gli avvenimenti vero fulcro del raccon-

    to ed un epilogo, nelle quali il protagonista compie un viaggio spirituale di conversione nei suoi ricor-

    di, che si alternano ad un luogo fisso di collegamento che la sua stanza, anche intesa come pal-

    coscenico, in cui Scrooge si muove prima del cambio di ogni scena. Infine il registro dellopera si at-

    testa su un livello medio, che rende la storia facilmente fruibile ad un pubblico di qualsiasi et . Un

    classico veramente sensazionale e profondo, ricco di atmosfera natalizia e di speranza come pochi

    altri.

    Se non lavete ancora letto, PENTITEVI E CORRETE IN LIBRERIA!

    Saverio Mannocci, VB

    Un grande classico sotto la neve Merry Ziba

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    Lo Zibaldone, Pagina 12

    Caporedattore: Rosa Algieri, IIL

    Hanno partecipato a questo numero: Rosa Algieri; Margherita DeLau-

    rentiis; Radoi Maria Izabela; Samantha Galli; Camilla Natalini; Gio-

    vanni Ciocca; Luigi Leone Chiapparino; Francesco Fantini; Margherita

    Carusillo; Amos Wolf; Federica Alberti; Edoardo Batocchi; Saverio

    Mannocci.

    Grafica: Elisa Orr, IIB.

    Siamo anche su Internet!

    Ci potete leggere sul blog della scuola:

    www.blogmariotti.blogspot.it

    Grazie a Saverio Mannocci per aver contribuito alla realizzazione del nuovo logo del giornale.