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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane Anno XV - n° 160 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015 I grillini e i dogmi complottisti segue a pag. 2 Nell’età degasperiana i cattolici pratica- rono una sostanziale unità elettorale e la Democrazia Cristiana affermò un suo primato. Oggi i cattolici sono, sistemati- camente, dispersi elettoralmente e poli- ticamente. Secondo Giorgio Campanini si può parlare di diaspora. Ironizzava Marco Damilano che il bello della DC erano gli aggettivi riferiti alle sue cor- renti interne. E celiava Davide Rondoni quando poneva la questione del trattino. Una volta si diceva: è un “comunista- cattolico”. Oggi si direbbe: è un “cattoli- co-comunista”. Il trattino è un trastullo, uno schermo elettorale? Esiste oggi un pensiero politico unitario dei cattolici ita- liani? Per capirsi, esiste un progetto co- mune dei cattolici ispirato a una “certa idea” dell’Italia e dell’Europa? O i catto- lici sono un’area elettorale, potenziali fornitori di consenso, in un quadro poli- tico indefinito anche perché non unita- rio? Oggi si dice: è un “cattolico-trattino-qual- cosa” ovvero che oggi vota così e do- mani chissà. Oggi circola la sensazione che l’Europa sia origine e causa dei no- stri problemi, se la casa comune sia la casa dei profughi. Ci sono in questione grandi problemi di civilizzazione e di or- ganizzazione istituzionale. Poniamo due problemi. Marco Follini appartiene alla generazione politica post- democristiana. Nell’agosto 2012 scrive- va che “De Gasperi la destra lo odiò, la sinistra lo combatté, la DC lo contrastò Il Corriere della Sera di mar- tedì 22 ottobre ha pubblicato un ampio editoriale di Paolo Mieli intitolato “Cinque Stelle, la malattia pericolosa dei com- plottisti antivaccino” arricchi- to dalle foto di Grillo e Casa- leggio, autocandidatosi, nel caso di una non improbabile affermazione elettorale dei 5Stelle, alla carica di Primo Mi- nistro. In un primo momento avevo pensato di pubblicarlo integral- mente ma poi ho scelto di com- mentare quell’articolo pur ri- portandone ampi stralci. In apertura, nella prima pagi- na, Paolo Mieli, riferendosi al raduno dei grillini a Imola del 19 e 20 ottobre, ricorda il con- vegno che, nel lontano 1959, i socialdemocratici tedeschi ten- nero nella piccola città di Bad Godesberg, nel corso del qua- le gettarono nel cestino l’ideo- logia marxista aprendosi alla gestione del governo della Ger- Divagando sul trattino Un articolo dell'On. Ivo Butini L’Editoriale di Enrico Dello Sbarba [email protected] segue a pag. 2 Mar tedì 17 No v embr e , h. 18 c/o Sala Nomellini, Palazzo della Provincia di Livorno presentazione del libro La Scuola di Livorno di Marioaugusto Lorenzini Relatrice: Prof.ssa Carla Roncaglia già Assessore all'Istruzione del Comune di Livorno moderatore: Enrico Dello Sbarba Mar tedì 24 No v embr e , h. 18 c/o Circ. Cult. "Il Centro" - Livorno incontro con Valter Nebbiai già Assessore al Bilancio e Finanze del Comune di Livorno sul tema Un'ora di domande e risposte anche alla luce della situazione finanziaria attuale del Comune di Livorno moderatore: Enrico Dello Sbarba e persino una parte della Chiesa ne diffi- dò. La controversia non è risolta e ci sia

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Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 02/03/2005 - Spediz. in abb. postale: postatarget creative - CENTRO 1/02524/11.2014 - Posteitaliane Anno XV - n° 160 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015 Novembre 2015

I grillinie i

dogmicomplottisti

segue a pag. 2

Nell’età degasperiana i cattolici pratica-rono una sostanziale unità elettorale e laDemocrazia Cristiana affermò un suoprimato. Oggi i cattolici sono, sistemati-camente, dispersi elettoralmente e poli-ticamente. Secondo Giorgio Campaninisi può parlare di diaspora. IronizzavaMarco Damilano che il bello della DCerano gli aggettivi riferiti alle sue cor-renti interne. E celiava Davide Rondoniquando poneva la questione del trattino.Una volta si diceva: è un “comunista-cattolico”. Oggi si direbbe: è un “cattoli-co-comunista”. Il trattino è un trastullo,uno schermo elettorale? Esiste oggi unpensiero politico unitario dei cattolici ita-liani? Per capirsi, esiste un progetto co-mune dei cattolici ispirato a una “certaidea” dell’Italia e dell’Europa? O i catto-lici sono un’area elettorale, potenzialifornitori di consenso, in un quadro poli-tico indefinito anche perché non unita-rio?Oggi si dice: è un “cattolico-trattino-qual-cosa” ovvero che oggi vota così e do-mani chissà. Oggi circola la sensazioneche l’Europa sia origine e causa dei no-stri problemi, se la casa comune sia lacasa dei profughi. Ci sono in questionegrandi problemi di civilizzazione e di or-ganizzazione istituzionale.Poniamo due problemi. Marco Folliniappartiene alla generazione politica post-democristiana. Nell’agosto 2012 scrive-va che “De Gasperi la destra lo odiò, lasinistra lo combatté, la DC lo contrastò

Il Corriere della Sera di mar-tedì 22 ottobre ha pubblicatoun ampio editoriale di PaoloMieli intitolato “Cinque Stelle,la malattia pericolosa dei com-plottisti antivaccino” arricchi-to dalle foto di Grillo e Casa-leggio, autocandidatosi, nelcaso di una non improbabileaffermazione elettorale dei5Stelle, alla carica di Primo Mi-nistro.In un primo momento avevopensato di pubblicarlo integral-mente ma poi ho scelto di com-mentare quell’articolo pur ri-portandone ampi stralci.In apertura, nella prima pagi-na, Paolo Mieli, riferendosi alraduno dei grillini a Imola del19 e 20 ottobre, ricorda il con-vegno che, nel lontano 1959, isocialdemocratici tedeschi ten-nero nella piccola città di BadGodesberg, nel corso del qua-le gettarono nel cestino l’ideo-logia marxista aprendosi allagestione del governo della Ger-

Divagandosul trattino

Un articolo dell'On. Ivo ButiniL’Editorialedi Enrico Dello Sbarba

[email protected]

segue a pag. 2

Martedì 17 Novembre, h. 18c/o Sala Nomellini,

Palazzo della Provincia di Livorno

presentazione del libro

La Scuola di Livornodi Marioaugusto Lorenzini

Relatrice: Prof.ssa Carla Roncaglia

già Assessore all'Istruzionedel Comune di Livorno

moderatore:Enrico Dello Sbarba

Martedì 24 Novembre, h. 18c/o Circ. Cult. "Il Centro" - Livorno

incontro con

Valter Nebbiaigià Assessore al Bilancio e Finanze

del Comune di Livornosul tema

Un'ora di domande e risposteanche alla luce

della situazione finanziariaattuale del Comune di Livorno

moderatore:Enrico Dello Sbarba

e persino una parte della Chiesa ne diffi-dò. La controversia non è risolta e ci sia

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I grillinie i dogmicomplottisti

dalla prima pagina

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mania Ovest e sbarazzandosi, d’amblè,della loro ideologia complottista.Mieli lamenta invece che i grillini, nelloro convegno, non si sono liberati dailoro dogmi complottisti, indigesti perchiunque, dichiarandosi disponibili adentrare a Palazzo Chigi per governare ilpaese.Ed invece che cosa hanno combinatoGrillo ed i suoi “aficionados?”. Nel suointervento ha sviluppato un teoremapericoloso e preoccupante, quella diconsiderare inutili e dannosi i vaccinisposando integralmente “una leggendametropolitana” secondo cui le vaccina-zioni dei bambini sarebbero una dellecause di malattie specifiche quali “leu-cemia, intossicazioni, depressioni mu-tazioni genetiche trasmissibili ed altre“panzanate del genere”.Grillo si dichiarò, fin dal suo esordio nel2007, contrario a queste indispensabili

misure di profilassi delle malattie infet-tive: i suoi seguaci il 23 luglio 2013 pre-sentarono, addirittura in parlamento,una proposta di legge per boicottare ivaccini.La Conferenza Stato-Regioni ha in cor-so di approvazione il nuovo piano nazio-nale delle vaccinazioni e proprio nei giorniscorsi, durante un intervento, il ministrodella Sanità - Beatrice Lorenzin - ha resopubblico l’allarme secondo cui ben 5bambini su 100 sfuggono alle profilassiantipolio, tetano, difterite, pertosse, men-tre il 14% si sottrae ai vaccini contromorbillo, rosalia, pertosse. Il Ministroha aggiunto che se non si colloca entroi confini del 96%, le conseguenze po-trebbero essere molto serie.Sempre alla ricerca di mirabolanti in-venzioni, i 5Stelle hanno aperto una bat-taglia contro le cosiddette “scie chimi-che” lasciate da aerei mai identificati esecondo le farneticanti teorie dei parla-mentari grillini Di Battista (probabilecandidato a Sindaco di Roma) mentreCarlo Sibilia ha denunciato come unafarsa lo sbarco degli americani sullaLuna.Queste misteriose scie chimiche aeree,avrebbero prodotto nell’atmosfera, ir-rorazioni e lunghi ed appicicosi filamen-ti!!Per la storia, il primo in parlamento adenunciare questa “autentica panzana”fu - nientepopodimenoche - l’on. Do-menico Scilipoti nel 2011.Segue un’altra ampia elencazione di

Divagandosul trattino

Redazione ed Amministrazione:Via Trieste 7, tel. 0586/427137 - Livorno

e.mail: [email protected]

DIRETTORE RESPONSABILE:Enrico Dello Sbarba

Giornale chiuso in tipografia il 2/11/2015

Hanno collaborato a questo numero:Paolo Arzilli, Marcello Battini, Jaco-po Bertocchi, Ivo Butini, MassimoCappelli, Sandro Cerri, Nicola Gra-ziani, Luca Lischi, Mario Lorenzini,Franco Spugnesi, Lorenzo Taccini.

COMITATO DI REDAZIONE:Massimo Cappelli,

Laura Conforti Benvenuti,Sergio Cini, Valeria Grillo,

Luca Lischi,Mario Lorenzini, Marisa Speranza,

Franco Spugnesi.

STAMPA: Editrice «Il Quadrifoglio»,Via Pisacane 7, tel. 0586/814033 - Livorno

Periodico mensiledel Circolo Culturale

Aut.ne Tribunale Livorno n° 683 del 2/3/2005mo dentro anche noi”.Cosa si risponde al Segretario generaledella Conferenza Episcopale Italiana chenell’ultimo agosto poneva la domanda:chi sono oggi gli eredi di De Gasperi?Qualche anno fa Il Manifesto ironizzòsugli eredi di Togliatti rimasti senza fis-sa dimora. Franco Monaco fu Presiden-te dell’Azione Cattolica di Milano e con-sigliere nazionale, deputato per l’Ulivonel 1996. Il Corriere della Sera lo defi-nisce oggi “un ribelle della sinistra PD”.Nell’intervista a La Repubblica del 25ottobre egli si disse poco interessato ai“trattini”. Il Corriere della Sera avevacitato la sua opinione sulla esistenza nelPD di “differenze non componibili edeventuali separazioni consensuali”. “Sipotrà dar vita” spiegava Franco Mona-co “a un centro-sinistra con il trattino,come fu il centro sinistra storico fon-dato sull’asse DC-PSI”. Il trattino nonlo salvò dalla distruzione scientifica del-la fine degli anni ’90. Chi sarebbero oggila DC e il PSI?

“leggende” ma preferiamo non stanca-re i lettori nell’elencarle.Ora il nostro commento sarò breve econciso.Paolo Mieli ha fatto nomi e cognomi condovizia di particolari e si è augurato chequalcuno degli esponenti o dei suppor-ters del movimento 5Stelle, in costantee preoccupante aumento, almeno stan-do a recenti sondaggi, si esprimesseronon già per porre un freno all’infinitoelenco delle tante, decisamente troppe“ridicolezze”, ma una urgente e radica-le revisione almeno per quanto riguardai vaccini.In chiusura auspichiamo anche che itanti amici prezzolati (giornalisti, spe-cialmente quelli de Il Fatto quotidiano,commentatori televisivi, ecc.) che or-mai si sono schierati con “il nuovo -sic!! - che avanza” (anche loro – pove-retti - tengono famiglia) si facessero ca-rico di chiedere ai vari esponenti grilli-ni, che ormai hanno superato la loro ini-ziale ritrosia o senso di schifo a compa-rire nei “talk-show”, spiegazioni e chia-rimenti sui progetti così scellerati e fuorida ogni logica del buon senso e dellaserietà.

Paolo Mieli, editorialista de Il Corriere della Sera

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Il sogno del Sultanodi Nicola Graziani

Ora che le urne hanno dato il loro respon-so, ed il leader nazionale può dormire son-ni almeno apparentemente più tranquilli,si impone una riflessione: fino a che pun-to una democrazia (nascente, giovane, af-fermata che sia) può sostenere il peso diuna concezine personalistica del potere?Apparentemente, la risposta è semplice:democrazia e potere di una sola personasono due cose inconciliabili. Lo si studiacon l'abc dell'educazione civica. Purtropp-po, però, negli ultimi decenni si è andataaffermando qualla che Fareed Zakaria de-finì fin dall'inizio la "democrazia illiberale",un sistema politico che, pur rispettandotutte le forme del sistema democratico, neviola regolarmente la sostanza.Il governo scavalca il parlamento, scaval-ca il potere giurdiziario, stronca con lamanipolazione dell'opinione pubblica leopposizioni e la stessa forma partito, ridu-cendo i partiti a club di giacobini o cordi-glieri in mano a cacicchi più o meno evolu-ti. Erdogan è solo l'ultimo esempio di unalunga serie di leader che, con sfumature

diverse, hanno ceduto alle sirene dellademocrazia illiberale. L'Olimpo è pieno didivinità superiori anche a lui, basti pen-sare a quel Tony Blair che appena pochesettimane fa ha sì ammesso (finalmente,ma con 12 anni di ritardo) che la guerra inIraq fu in effetti una truffa. Può apparirestrano, ma mettere insieme Blair, Erdogan,l'Iraq e la democrazia illiberale non è uncaso.L'accostamento ce lo impone la storia re-cente. Fu proprio con quello sciaguratoconflitto che si innescò, nel gioco delledemocrazia occidentali come in quellodello scacchiere mediorientale, un mec-canismo di instabilità e ricorso alle ma-niere autoritarie che vale sia a livello in-ternazionale, sia all'interno dei singolipaesi. Il fatto che Ralph Dahrendorf de-nunciasse in quegli anni la "tentazioneautoritaria" della terza via blairiana devefar riflettere, come anche il fatto che sonoquegli gli anni in cui incuba la svolta au-toritaria di Erdogan, il quale non fa miste-ro di avere mire di egemonia politica in unsettore, il Medioriente, dal quale la suaTurchia si è ritirata una novantina di annifa.L'Erdogan che ha vinto le elezioni politi-

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che si è indubbiamente rafforzato, nel bre-ve periodo. Nel medio-lungo dovrà affron-tare i nodi lasciati irrisolti dalla sua politi-ca degli ultimi anni.Il primo è proprio quello siriano-irache-no. il ritorno dei turchi nella regione, an-che se solo a livelo diplomatico, porteràad una nuova serie di contraccolpi, an-che pesanti.Il secondo quello della democrazia inter-na al suo paese: anche la Turchia ha avu-to la sua primavera democratica, neglianni scorsi, e i filocurdi, pur fortementeridimensionati, anche questa volta sonoriusciti ad ottenere il quorum. Cambiare lalegge elettorale per difarsi di loro, magaricon un "Turcicum", potrebbe essere lapiù inutile delle medicine.Infine i rapporti con la Nato e l'Europa. Senel primo caso poco potrà cambiare (ilPatto Atlantico è rimasto legato ad Anka-ra anche nei tempi delle dure dittaturemilitari), il pluridecennale processo di av-vicinamento a Bruxelles potrebbe segui-re una nuova, lunga battuta d'arresto. Edil Sultano, un giorno, potrebbe scoprirsid'un tratto solo, circondato più da nemiciche non da amici, nonostante i suoi so-gni. Spesso capita ai leader solitari.

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La presunta fellatio mimata dal Sen. Baraninell’aula parlamentare del Senato ha su-scitato grande indignazione da parte di unaparlamentare, Barbara Lezzi, che si è senti-ta direttamente chiamata in causa. Essa hapotuto contare immediatamente sul soste-gno di un gruppo di colleghe che si sonoscagliate contro il “malcapitato”. Non cisono stati né morti, né feriti, né contusi. Laquestione “Barani” non è sconvolgente.Da anni, ormai, le aule parlamentari somi-gliano molto ad una curva da stadio. Nonè infrequente, in questo luogo, incontraresoggetti con pendenze penali a carico, conalle spalle una vita confusa, di modestospessore culturale.Il Sen. Barani, nella sua non breve carrierapolitica, è stato protagonista d’iniziativemolto discutibili, ma anche la Senatricecinque stelle, con la quale costui ha que-stionato non sembra proprio al di sopra diogni sospetto. Delle altre senatrici che sisono intromesse nel battibecco iniziale dicosolo che appartenevano a gruppi parlamen-tari diversi. Questo episodio si presta a differenti in-terpretazioni e poiché l’autore del gestonon ha fatto nomi ed il gesto in se ha unaincomprensibile espressività offensiva,solo i presunti diretti interessati possonoe devono decidere se il gesto ha valenzaoffensiva e se è di natura politica o ses-suale.Se l’episodio si legge in chiave sessuale èindubitabile che l’unica persona che puòe deve rispondere alla provocazione deveessere la diretta interessa. Essa è l’unicache può e deve decidere se la propostaavanzata, secondo il proprio metro di va-lutazione, è o non è ricevibile (se c’è unacosa personalissima questa è proprio lavita sessuale).Allora, è lecito l’intervento di personeestranee? Certo che NO! Saremmo di fron-te a comportamenti reazionari e totalitari,in una sede deputata all’esercizio dellademocrazia. Significherebbe mettere sottotutela una signora che, non dimentichia-mo, è anche una rappresentante della vo-lontà popolare e se si ritiene che costeinon sia in grado di badare a se stessa,meno che mai la si può ritenere degna di

Fellatio in Parlamento

rappresentare la volontà altrui. Non mipare che, con questo loro intervento, que-ste signore abbiano reso un buon servi-zio all’Istituzione parlamentare ed a que-sta loro collega che, a mio avviso, avreb-be tutti i titoli per pretendere scuse risar-citorie, a seguito di questa pesante intru-sione nella sua vita privata.Se la provocazione si legge in chiave po-litica troverei giustificabile solo una rea-zione composta, sia pure vigorosa ed irri-tuale, di forte contenuto politico dei col-leghi/e di partito o di schieramento. Esat-tamente il contrario di quanto è realmenteavvenuto. Un eventuale intervento di ter-zi, a prescindere dalla collocazione politi-ca, è da considerare lecito, solo con in-tendimenti chiarificatori e pacificatori.Ci potrebbe essere, alla base di questoindegno spettacolo pubblico la seguenteinterpretazione capziosa, priva di ognifondamento giuridico e di buon senso:“Se tu offendi una persona, allora offen-di l’insieme dei soggetti a cui appartie-ne il singolo offeso”. Premesso che unapersona appartiene contemporaneamen-te a più insiemi distinti e non uguali, inrelazione non uguale con i tanti insiemiche compongono l’Universo, ne discen-de, ad esempio, che offendere una femmi-na significa offendere tutte le donne, maanche tutte le madri e tutti i padri e tutti ifigli/e, e tutti i nonni/e, e tutti gli amici/che.Ma dove porta questa logica da Montec-chi e Capuleti se non al nulla, o peggio?Qualcuno ricorda le faide familiari nel me-ridione d’Italia? Un comportamento inci-vile, tribale, lontano dalla nostra moder-

na comprensione delle vicende umane.L’offesa è un fatto personale che riguardai soggetti direttamente interessati, ognu-no con la propria sensibilità, che, nel peg-giore dei casi, nel mondo civile, va risoltoin sede giurisdizionale, ma proprio quan-do non è possibile comporlo in sede ami-cale.Un’altra possibile chiave di lettura di que-sto episodio è data dalla necessità di tute-lare un qualche interesse materiale digruppo, o meglio corporativo. Anchequesta interpretazione, se vera, non fareb-be molto onore a queste signore. Nel me-dio evo le corporazioni erano legate allecapacità professionali degli adepti (mura-tori, orafi, tessitori, etc.) che sapevanousare gli strumenti appropriati, costruiticon grande maestria.Nel caso in discussione, invece, gli adeptisarebbero caratterizzati dal comune pos-sesso (o meno) di organi genitali, donati,senza alcun merito, da madre natura. Il lorosfruttamento economico ha un nome benpreciso che sta ad indicare anche una pro-fessione con, alle spalle (o giù di lì) unalunga ed apprezzata tradizione. Ma, in talcaso, il gesto del Sen. Barani non potreb-be avere altro che un significato sessuale.Questa ipotesi interpretativa è presentatasolo per completezza argomentativa (vo-glio pensare che tutti, a cominciare dai di-retti interessati, la considerino, fino nelloro intimo, irragionevole), perché il feno-meno corporativo, in tempi più recenti, èsempre stato legato a società non demo-cratiche (totalitarie), che contrasterebbecon lo spirito e la lettera della nostra Co-stituzione che queste signore pretendo-no di rappresentare e difendere.Ciò detto: a) Non mi piace il linguaggiomimato del Sen. Barani; b) non amo la rea-zione isterica della Sen. Lezzi, anche seposso comprensibilmente giustificarla; c)è indiscutibilmente inaccettabile l’inter-vento delle altre signore che, oltretutto,non hanno fatto neanche un buon servi-zio al femminismo militante (il rispetto del-la persona è tutt’altra cosa). Se ritengonoche per mettere a “posto” uno come il Sen.Barani, occorrono non meno di sei donne,

di Marcello Battini

Il gesto offensivo del sen. Barani.

segue a pag. 5

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 5Politica

Al rientro da una missione straordinaria in Florida nuovi accordi commercialie potenziamento delle relazioni con i più importanti Gruppi Armatoriali

Crociere: Miami chiama LivornoSi è conclusa pochi giorni fa la missionestraordinaria di Porto di Livorno 2000 aMiami. La delegazione della Società chegestisce il traffico crociere nel nostro por-to composta dal Presidente, Massimo Pro-vinciali, dal Direttore Tecnico Commercia-le, Giovanni Paolo Spadoni e dalla Respon-sabile Marketing e Comunicazione,SerenaVeroni, si dichiara molto soddisfatta diquesta nuova trasferta. E’ tornata infattidalla capitale mondiale delle crociere connuovi accordi commerciali, nuovi impor-

con due Scuole delle isole delle Bahamas.Sul fronte della promozione turistica il Por-to di Livorno e la Regione Toscana hannopredisposto un nuovo lavoro di marketingterritoriale insieme al Consolato Generaled’Italia di Miami da compiersi durante ilprossimo Sea Trade di marzo 2016.Insieme poi alla attività di promozione tu-ristica e culturale durante la trasferta aMiami si sono svolti alcuni incontri con lelinee da crociera.Con il gruppo Prestige (NCL, Oceania,Regent Seven Seas) secondo cliente pernumero di passeggeri del Porto di Livor-no, è stato siglato un importante accordopluriennale, che estende ai due brand dilusso del gruppo, l’accordo già in esserecon NCL.Durante l’incontro con la dirigenza di Ro-yal Caribbean, sono stati illustrati “i lavoriin corso”, principalmente l’allargamento edapprofondimento del canale di ingresso inporto, che una volta completati, entro iprimi mesi del 2016, consentiranno l’ingres-so a Livorno anche delle unità più grandie moderne di Royal Caribbean, già ottimocliente di Livorno

figuriamoci quante ce ne vorrebbero, didonne come quelle, per mettere a “posto”un premio Nobel; d) il provvedimento di-sciplinare, a carico del Sen. Barani, deci-so dal Presidente del Senato, Grasso, èaccettabile a condizione che, prima siastata fatta chiarezza sull’episodio e poi,sulla base della realtà giudiziale, abbiaesperito senza successo, un tentativo diconciliazione amichevole; e) è, inveceinaccettabile che non abbia comminatouna severa punizione a quelle signore chehanno, senza alcuna giustificazione, in-scenato quella squallida bagarre (non fuoriluogo, purtroppo, data la realtà fattuale),nel corso di una seduta parlamentare de-dicata, oltretutto (aggravante), ad una ri-forma costituzionale di vasta portata.E non sarà certo questo provvedimentodisciplinare a restituire dignità a questoramo del Parlamento che, sfortunatamen-te, sopravvivrà alla riforma.Ho sempre pensato che molti concittadi-ni preferirebbero vivere in un paese doveancora vige “l’ancien régime”, ma devoprendere atto che sono sempre più nume-rosi i concittadini che vorrebbero ritorna-re, forse per ignoranza, al tempo delle in-vasioni barbariche, dimenticando che, al-lora, la vita dell’umanità era molto più duradi quella attuale, specialmente per le don-ne. Un’osservazione solo casuale: “Nonsarà che questa nostalgia per l’ancien ré-gime, dipende dai vantaggi, sia pure tem-poranei, di cui, al contrario delle altredonne, le prostitute di rango godevanoin quel periodo storico?”.

tanti risultati in termini dipolitiche di marketing e dipromozione del nostroPorto e del territorio e unaserie di prossime azioni dicomunicazione e di eventiin programma per il SeaTrade del prossimo marzo.Ed ancora, una relation-ship ad ampio respiro conle istituzioni formative ita-liane della Florida, Univer-sità e Scuole di ogni grado che proiettanola Toscana ed il nostro Porto in una virtuo-sa e costruttiva dimensione di interscam-bio formativo e culturale per i nostri giova-ni.Accompagnata infatti dall’assessore regio-nale all’Istruzione, Cristina Grieco e dal Di-rigente di Toscana Promozione, AlbertoPeruzzini, la delegazione Porto di Livorno2000 ha partecipato a due importanti even-ti che si svolgono ogni anno a Miami nelmese di ottobre: all’ “Italy day” presso laFlorida International University (FIU) e all’evento “Week-end Italia” promossi dalConsolato Generale d’Italia a Miami. Ledue iniziative, dove il Porto ha presentatoa moltissimi giovani studenti di tutto loStato della Florida il cortometraggio “Ali-ce’s Adventures in Tuscany”, sono statemolto proficui perché il Porto di Livorno ela Regione Toscana hanno stretto rapportidi collaborazione per futuri ma prossimiprogrammi di interscambio formativo e cul-turale tra gli istituti scolastici di ogni ordinee grado della Florida e quelli della nostraRegione: si parla infatti di interscambi conFIU ed un progetto speciale di formazione

Fellatio in Parlamento

La delegazione livornese a Miami

da pag. 4

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e-mail: [email protected] Cinguettare

✔ Un anno il 2015 in cui si è parlato moltodi salvaguardia del pianeta, del bisognodi rivedere i nostri stili di vita, di ri-stabili-re una nuova relazione con l’ambiente, diintra-prendere nuove abitudini. A questohanno contribuito Expo, che ha avuto unsuccesso al di là delle più rosee previsio-ni e sta seminando il suo fattivo contribu-to, e Papa Francesco con la sua EnciclicaLaudato si’: sulla cura della casa comune.Siamo di fronte ad una sfida educativa,afferma il Papa; che cosa fare? “E’ moltonobile assumere il compito di aver curadel creato con piccole azioni quotidia-ne, ed è meraviglioso che l’educazionesia capace di motivarle fino a dar formaad uno stile di vita”. Cominciamo (o con-tinuiamo) allora a mettere in campo “com-portamenti che hanno un’incidenza di-retta e importante nella cura per l’am-biente, come evitare l’uso di materialeplastico o di carta, ridurre il consumo diacqua, differenziare i rifiuti, cucinaresolo quando ragionevolmente si potràmangiare, trattare con cura gli altri es-seri viventi, utilizzare il trasporto pub-blico e condividere un medesimo veico-lo tra varie persone, piantare alberi, spe-gnere le luci inutili, e così via”.

✔ A proposito di piantare alberi, questaazione mi ricorda un libro di GiuseppeStoppiglia, un educatore-sacerdote che hoconosciuto cinque anni fa e di cui ho ap-prezzato l’impeto missionario e profeticodi uomo di Chiesa. Saggiamente Stoppi-glia rileva il bisogno di piantare alberi qualesegno di vita, di radicamento, di soliditàma anche di costruire altalene . L’uomoha bisogno di ossigeno, di aria buona, direlazione con l’ambiente ed ecco l’alberoemblema della generazione; ma l’uomo,prima bambino, necessita del gioco, quin-di di sogno di slancio, di libertà e di qual-cuno che spinga, che aiuti, che si relazio-ni, che permetta al bambino il dondolarenell’aria. Ecco l’altalena per prendere ilvolo: auguriamoci di vivere in un ambien-te, ricco di alberi, sano e abbondante divita.

✔ Bella notizia: via l’Imu, la tassa sullaprima casa. Ma resta quella sulle case dilusso. Quindi Ville tassate! E’ significati-va la classifica delle case deluxe in Tosca-na. Sono 10.823 quelle al top (in classeA1, immobili di pregio, in classe A8, ville,e A9, castelli). Livorno (e provincia) è pe-nultima con 232 immobili! In fondo allaclassifica Massa con 128 case lussuose.

Prima Firenze con 6488 case. Francamen-te questo dato livornese di solo 232 im-mobili lussuosi fa un po’ riflettere. Baste-rebbe fare una ricognizione “esteriore” dicerti edifici per far lievitare il numero. Masarebbe anche sufficiente ”leggere” pe-riodicamente gli annunci immobiliari percomprendere che il censimento è sotto-stimato! Quando sarà fatta giustizia pertutti, anche per quei soli “poveri” 232schedati in ville di lusso?

✔ Siamo sopraffatti da notizie fugaci eabbondantemente pervase di negatività.Si cerca (per forza) e con insistenza ciòche si ritiene “scandalizzi” e porti ad “unaribellione” il lettore. I mezzi di informazio-ne sono continuamente alla ricerca di “ne-gatività”, di “catastrofismi”, di “proble-mi” anche quando la positività dominacon evidenza. La scuola, ad esempio, vie-ne solitamente vista dai media come una“cattiva scuola” accentuando sempre iproblemi (che evidentemente ci sono) mache costituiscono una parte irrilevante ri-spetto alle eccellenze in essa presenti. Male belle notizie “non fanno notizia” e allo-ra è meglio “evitare“ la scuola quando fabene, per non parlarne bene!

✔ Pliss, un importante progetto del pro-gramma Europeo Italia-Francia Maritti-mo, che ha visto capofila la Provincia diLivorno, si è concluso presso l’IstitutoAlberghiero Mattei di Rosignano con lapresentazione di un pregevole volume “Iprodotti dal mare alla tavola”, ricette e sto-rie di mare (ideato da Res e Salvatore Mar-chese) che raccoglie le prelibatezze di 32ristoranti e un’ottantina di prodotti chehanno accompagnato il cibo (tra cui olioe vino). Come ben ha dimostrato EXPO ilcibo rappresenta un “motore” ecceziona-

Cinguettaredi Luca Lischi

le per le nostre terre e la valorizzazione deiprodotti tipici e di qualità sono risorse fon-damentali per lo sviluppo commercialedelle nostre aree affacciate sul mediterra-neo (Liguria, Toscana, Sardegna e Corsi-ca). Gli studenti dell’alberghiero hannoavuto l’occasione di trascorrere una gior-nata con tre chef (tra cui l’immancabileMichelangelo dell’Aragosta, che dopo ilsuccesso di un mese ad Expo ha volutoportare in assaggio il cacciucco) e misu-rarsi sul campo dimostrando, con la su-pervisione dei loro insegnanti, un buonlivello di preparazione. Dulcis in fundo,dopo una degustazione dei piatti deglichef, un dolce ideato e preparato dagli al-lievi della scuola, un tortino al cioccolatoche ha ricevuto il plauso unanime dei com-mensali ed è risultato il miglior piatto inassoluto!

✔ Il mese di novembre è un mese di ri-flessione. Inizia con il giorno dedicato aiSanti, ai quali fa assai bene fare riferimen-to, quali esempi nobili e ricchi di vita, nonsolo religiosa. Il giorno successivo si ri-cordano i defunti. Quante persone a noicare vengono alla mente e quanto dolorepermane nel ricordo. Non ci basta una vi-sita nel luogo di sepoltura per attenuare ildistacco, anche se spesso la visita ci aiu-ta a pensare più profondamente e ci puòfar bene. Personalmente desidero ricorda-re una pungente firma del periodico “IlCentro”, Massimo Paoli che tanto si è spe-so per il ri-lancio dei porti. Una personache ci manca per la sua capacità di provo-care e di stimolare a pensare, in una cittàche è sempre più autopoietica e autorefe-renziale in cui i “no” predominano sul bi-sogno urgente di “fare” causando un im-mobilismo apatico e disastroso.E poi un ricordo sincero ad un amico de-mocristiano, una persona per-bene, Bene-detto Mondini. Una persona mite, già im-pegnato in politica a Collesalvetti, con ilquale ho condiviso lo spirito di servizio ela lungimiranza a non “demordere”, “ a nonperdere mai la fiducia” a “voler bene al-l’altro”. Ricorderò sempre le sue sempliciorigini, veniva dalle montagne dell’alta luc-chesia, da Brica di Metello nel comune diSillano. Un luogo lontano e povero, mabenedetto da Dio, per la sua natura riccadi acqua e di profumi di bosco, di casta-gno. E non poteva ricevere nome più az-zeccato il nostro Benedetto, di cui con-serveremo sempre la sua nobile mitezza,nel parlare, nel camminare, nel suo credopolitico, nella vita di ogni giorno.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Spigolature 7

Ormai i lorocomportamentiassumono dimensionipatologicheNel nostro editoriale abbiamo riportato,con un nostro commento finale, un edito-riale di Paolo Mieli apparso sul Corrieredella Sera dove mettiamo in rilievo "alcu-ni comportamenti paradossali" degli espo-nenti del M5Stelle a livello nazionale.Ma la lettura di alcuni servizi apparsi sullastampa locale sulle "bravate" degli espo-nenti periferici offre la preoccupante e pa-radossale dimensione di un pericolo emer-gente per il nostro sistema democratico.Assumono ormai aspetti farseschi le quo-tidiane denunce della consigiliera del Co-mune di Rosignano M.mo - Serena Man-cini - contestata ed isolata all'interno delgruppo consiliare M5Stelle, ma essendo

la depositaria del simbolo, può continuarele sue scorribande, aiutata anche dalla lar-ga pubblicità che le garantisce la stampalocale.Alla Mancini che ora ha centrato l'obietti-vo sulla composizione societaria della soc.ChimicaAmbiente di cui il Comune di Ro-signano detiene il 23% delle quote, fa se-guito una interpellanza del gruppo 5Stelledi Campiglia M. nella quale si accusanogli agricoltori di essere degli "inquinatori"per l'abbruciamento delle pacciamatureutilizzate per le coltivazioni con conseguen-ze letali per l'alta incidenza di malattie neo-plastiche nella zona.L'organo ufficiale confederazione degliagricoltori della Toscana denuncia innan-zitutto che nessuno dei consiglieri grilliniha mai chiesto un incontro con le categoriee li invita ad occuparsi di "argomenti un po'più seri evitando di coprirsi di ridicolo".

Una stanchezzasempre più visibileSta divenendo un comune pensare l'en-trata in crisi dei cosiddetti "talkshow" or-mai tutti in caduta libera con gli "share"sempre più in basso.Del resto tutto il male possibile è statoscientemente ed ampiamento illustrato edenunciato con esponenti prezzolati e pre-venuti: l'importante è sempre stato quellodi gettare fango sulle istituzioni, sui go-verni che si sono succeduti senza maimettere nel giusto e doveroso rilievo i pro-blemi affrontati e risolti.

Un lettorepreciso e attentoma anonimoUn lettore, che purtroppo non si firma, ciha inviato una lettera nella quale mette inrisalto" uno scambio di nomi " commessoin una spigolatura nel numero di ottobrede Il Centro.A suo tempo ci aveva "bacchettato" per-chè, in un'edizione di alcuni anni fa, ave-vamo scambiato Gounot con Godot, ora cibacchetta perchè, accennando al rientrodel Cavaliere alla guida di Forza Italia, ac-colto con entusiasmo da Brunetta e Ga-sparri, avevamo paragonato "la riappari-zione di Berlusconi che recentemente alcongresso del PPE si è "riabbracciato" conla Merkel (vista di fronte o non da dietro) aquella di Mussolini che, dopo la sua libera-zione dal Gran Sasso, venne accolto a Mo-naco di Baviera. oltre che da Hitler, anche

da Federzoni e Pavolini.Il misterioso, ma simpatico lettore che, tral'altro, apprezza il nostro periodico, preci-sa che non si trattava di Federzoni, il qua-le il 25 luglio 1943 aveva votato controMussolini ma, probabilmente di Farinacci.Conclude che, in altri tempi, c'erano i cor-rettori di bozze e suggerisce che forse "sa-rebbe il caso di farli ritornare in auge!Che ne dice? Dico che sono d'accordo an-che se Le sarei grato, al prossimo erroreche individuerà, di avere la cortesia di fir-mare la missiva con nome e cognome.

Questa panzanadella nottedi "Halloveen"Sta avendo sempre più spazio festeggiareil 31 ottobre con riti che niente hanno ache vedere con le nostre tradizioni, la co-siddetta notte di "Halloveen" Si tratta diuna festa, chiamiamola così, meramente"americana" nata negli stati meridionalidegli USA e che ricorda tradizioni e costu-mi molto spesso nati e cresciuti in ambien-ti vicini alle "sette" molto presenti nel suddegli Stati Uniti.Ormai è divenuto un fatto meramente com-merciale che non ha trovato nessun suc-cesso, per esempio, nei paesi mediterraneieuropei ma anche in Francia ed in Germa-nia. A noi italiani, evidentemente, semprealla ricerca di novità "futili e noiose" comequesta, non è sufficiente il lungo carneva-le che rappresenta una antica tradizionepiacevole, divertente e corretta, abbiamobisogno di mascherarci da "diavoli, stre-ghe, scheletri, che poi finiscono con lospaventare, in particolare, i nostri bambi-ni.Un mero e volgare fenomeno consumisti-co di cui potremmo fare tranquillamente ameno anche perchè collocato proprio allavigilia delle festività di Ogni Santi ed allacommemorazione dei defunti.

Spigol

ature

FRATELLI NERIS.P.A.

LIVORNO - ITALY

Ricordiamo che “il Centro”è sempre aperto a commen-ti, contributi e collaborazio-ni dei lettori che possonoinviare i loro testi a:

[email protected]

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“Acqua pubblica ma come?”:il dibattito di Fabio Del Nista, presidente Asa

Si è svolto presso il nostro Circolo di fronte ad un interessato e folto pubblico

Presentato dal direttore Enrico Dello Sbar-ba è stato ospite del “Il Centro” il dottorFabio Del Nista, presidente dell’Azien-da Servizi Ambientali (ASA), che ha par-lato sul tema: “Acqua pubblica macome?”.E’ un tema di forte attualità - ha iniziatoDel Nista - su cui si è espresso recente-mente anche un referendum. I concettiin gioco sono quelli di “acqua pubblica”e “acqua bene pubblico”, con il secon-do termine si vorrebbe classificare l’ac-qua come bene essenziale senza costo.Ma come si fa a definire pubblico un beneche deve fare, come minimo, venti chilo-metri per poter arrivare nelle nostre case?E’ necessario dire che l’acqua arriva ca-rica di una serie di elementi chimici percui deve essere sempre depurata. In re-altà quindi l’acqua diventa una “merce”che viene, a vario titolo, manipolata edarricchita.Perciò - ha continuato il relatore - è pub-blica nella misura dei controlli sanitariche vengono effettuati e delle regole chene fissano i prezzi, in questo caso esisteuna autorità nazionale e regionale checontrollano che i costi caricati siano re-ali e controllabili, autorità che possonoassoggettare le Aziende erogatrici anchead eventuali multe.Bisogna poi considerare che per il man-tenimento della funzionalità ci sono sem-pre degli investimenti da fare e che de-

vono essere remunerati in tariffa. E’bene anche aggiungere che il serviziopubblico riguarda tutto il processo didepurazione a livello della sopportabi-lità per l’ambiente, nel costo della bol-letta c’è anche quello!C’è dunque un fatto ideologico che bi-sogna confutare e perciò non è soste-nibile il concetto di acqua bene pubbli-co. Venendo alla situazione toscana -ha proseguito Del Nista - l’azienda to-

talmente pubblica è quella che sta peg-gio finanziariamente ed è anche quellache ha le tariffe più alte. Inoltre non èpossibile avere una tariffa unica per tut-ta l’Italia perché le fonti di approvvigio-namento sono diverse. Esiste quindi unacomplessità di problematiche che condi-zionano l’operatività di una Aziendacome capita per l’ASA all’Isola d’Elba.All’Elba è stato realizzato un solo inva-so per la raccolta dell’acqua mentre sene potrebbero fare molti altri, divieti eintoppi burocratici di vario genere han-no costretto all’abbandono di molti pro-getti.A margine dell’Expo sono stati organiz-zati alcuni convegni che hanno messoin raccordo l’acqua per uso domesticoed industriale con il problema delle fo-gnature nere e bianche, infatti gli stessidepuratori, quando piove a dirotto, nonsono in grado di dividere le acque, è unfatto negativo che può impoverire an-che l’offerta turistica, anche in questocaso la soluzione richiede investimentistrutturali importanti.La mancanza di acqua a Livorno è nota,c’è senz’altro un problema nelle tuba-zioni, si dovrebbero sostituire, ma unostudio qualificato compiuto in questosenso ci suggerisce che conviene di piùfare un rattoppo che eseguire dei nuovilavori. L’ammortamento dei vari inter-venti - ha specificato il relatore - ven-gono considerati nelle tariffe, che pur-troppo stanno crescendo, ma che sonolontane dalle tariffe praticate in Europa,infatti da noi ed in Spagna sono minori.L’acqua a Livorno è cara - ha conclusoDel Nista - anche perché bisogna paga-re al Comune il canone concessorio eanche per le opere opere idrauliche fat-te da Comuni e che non sono ancorafinite, da tenere presente il costo dellequote di ammortamento dei mutui giàstipulati. ASA deve far fronte a 12 milio-ni di euro per i canoni pregressi e diquesti due milioni e ottocentomila ri-guardano il Comune di Livorno.L’incontro si è concluso con le rispostedi Del Nista ai numerosi interlocutori.

Gi. Gi.

Fabio Del Nista, presidente Asa

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 9 Livorno

La Bandiera Americana DEDICATA ALLA NOSTRA CITTÀ È STATA INNALZATA ALLA CASA BIANCA

Tra i suoi cimeli storici, il Comune di Li-vorno può ora annoverare anche la ban-diera americana che è stata esposta allaCasa Bianca in onore della nostra città. E’tradizione difatti del governo statuniten-se, in occasione della ricorrenza della Li-berazione dell’Italia del 25 aprile, dedicarela propria bandiera ad una città legata alledrammatiche vicende dell’ultima guerra equest’anno è toccato proprio a Livorno.Se ciò è avvenuto lo dobbiamo all’inte-ressamento di Marisa Petrucci, una livor-nese purosangue, ma da oltre mezzo se-colo trapiantata a Detroit, dopo aver spo-sato Gino Piccirillo, un soldato statuni-tense discendente da famiglia di originiabruzzesi, conosciuto proprio a Livornoquando le truppe americane liberarono lanostra città.La storia di Marisa, considerata una “spo-sa di guerra”, è stata ripresa recentemen-te dal bel libro “Operazione Spose di guer-ra” di Carla Cassamagnaghi che appuntoci descrive molte vicende delle giovanicoppie formatesi fra i soldati yankee e ledonne italiane negli ultimi mesi della guerrae dopo la Liberazione. Storie non semprefelici, al contrario però di quella di Marisae Gino, sposatisi il 29 marzo 1947, lei ap-pena quindicenne, lui nemmeno vent’an-

ni, che tuttora portano avanti il loro so-gno d’amore, circondato dai figli e da unanidiata di nipoti.Marisa Petrucci, che abitava in via Mon-tebello dopo aver visto i natali nel quar-tiere di Salviano, è rimasta attaccata al-l’Italia e, soprattutto, alla sua Livorno. E’ancora in contatto con le amiche d’infan-zia e, quasi ogni anno, quando torna a“immagazzinare” il salmastro che respira

a pieni polmoni sulla Terrazza Mascagni,si ritrova sempre con Marcella Bianchini.Proprio a lei ha lasciato la bandiera ameri-cana “certificata Livorno” dopo l’impos-sibilità di consegnarla direttamente nellemani del Sindaco durante la sua ultima per-manenza a Livorno a causa di... tempi tec-nici.E, alla prima occasione, Marcella Bianchi-ni non ha fatto altro che esaudire il desi-derio dell’amica italo-statunitense.La consegna della bandiera al Comune èavvenuta il 12 ottobre scorso, ovvero nelgiorno dell’anniversario della scoperta del-l’America (1492).A rappresentare la signora Petrucci ancheil marito della signora Bianchini - EnricoDello Sbarba - direttore di questo periodi-co - ed il giornalista Bruno Damari - diret-tore del mensile LIVORNOnonstop.Naturalmente l’intera documentazione del-la cerimonia sarà spedita alla signora Ma-risa che potrà così inoltrarla agli organi isti-tuzionali statunitensi che hanno consen-tito questa lodevole operazione in onoredi Livorno.Peccato però che il Sindaco, in questa bel-la cerimonia, alla quale sono intervenutigiornalisti, fotografi e le emittenti televisi-ve locali, non abbia trovato di meglio cheindossare la ormai immancabile magliettapolo...

Il Sindaco Filippo Nogarin, Enrico Dello Sbarba, Marcella Bianchini e Bruno Damari al momentodella consegna della Bandiera americana "certificata Livorno". (foto Onorati)

Il certificato che la bandiera americana è stata dedicata a Livorno.

tra i cimeli storici di Livorno

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Tanti volontari aiutanogli studenti in difficoltà

GLI ARGOMENTI DELLA PIATTAFORMA EUROPA

“Per una democrazia dell’apprendimento:la didattica inclusiva”. Tradotto: la pre-senza in classe, a livello di scuola prima-ria prevalentemente, di un “aiuto” ester-no all’insegnante.Nel quadro “La città con la Scuola” l’As-sociazione Italiana Maestri Cattolici ha or-ganizzato un convegno cui siamo statiinvitati. Abbiamo appreso, per esempio,che nella buona scuola non è compresal’inclusione ma un Comitato a livello mi-nisteriale sta lavorando perché un docentevenga incluso nella classe per gli alunnibisognosi di aiuto didattico a sostegnodell’insegnante di una classe dove piùalunni hanno bisogno.Comunque si può stare tranquilli perchéa Livorno esiste un Centro presso l’Isti-

tuto Comprensivo Bolognesi che aiutogli alunni difficili coma ha informato ladottoressa Letizia Vai pedagogista delComune (scusate la nostra ignoranza maè la prima volta che apprendiamo dellapresenza di questa qualifica) relazionan-do sul tema “Il diritto al successo scola-stico: percorsi e esperienza pedagogichecon e per gli alunni con DSA della zonalivornese”.Ma ci sono anche i volontari delle varieAssociazioni cattoliche che si prodiga-no nell’aiutare i ragazzi bisognosi di ren-dimento scolastico: la Scuola Famiglia,la Comunità di Sant'Egidio, la Chieda delSoccorso per esempio.Una riflessione ci sia concessa.Il disagio scolastico anche nella nostracittà è presente da parecchi anni ancheper la presenza sempre più numerosa difamiglie straniere ma non solo di di quel-

le.E il volontariato noncerto arrivato adesso.Come non è arrivato

adesso il disagio scolastico.Negli anni 1990-1995 fu affettuata una ri-cerca sul territorio della zona nord di Li-vorno e di Stagno a cura dei dei Comuni diLivorno e Collesalvetti firmata da Massi-mo Ampola e Manuela De Marco e i datierano già allora preoccupanti.Possiamo mettere a disposizione detta do-cumentazione.La scuola è futuro se genera futuro; è pro-fessionalità se valorizza la professione; ècomunità se costruisce comunità: questoafferma il maestro cattolico.Lo sottoscriviamo tranquillamente

I 155 anni del Liceo ClassicoNel 1855 viene istituito il Liceo Classico, anzi il Liceo-Gin-nasio. Il Ginnasio resta di pertinenza comunale mentre ilLiceo di pertinenza GranducaleLa ricorrenza verrà ricordata l’8 novembre con la presenzadell’ex Ministro della Pubblica Istruzione Luigi Berlinguer(1997-2000) e del giornalista Bruno Manfellotto, già diret-tore de Il Tirreno e del settimanale L'Espresso.

di Mario Lorenzini

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 11Livorno

Anche Livorno ha la sua Port CenterInaugurata la Palazzina del Capitano in Fortezza vecchia

L’evento è di quelli che non passanoinosservati: dopo Genova, Livorno saràla seconda città portuale in Italia adotarsi di un moderno Port Center. No,non si tratta dell’ennesimo museodedicato al mare, con qualche infor-mazione sul porto inchiodata chissàcome alle mura di una stanza esposi-tiva, ma di un concentrato di sapere etecnologia, fatto di sensori a raggi in-frarossi, accessori sensibili ai movi-menti del corpo umano per il controlloa distanza di oggetti o informazioni;panel interattivi e live-map in grado difotografare in tempo reale tutto il traf-fico navale. E il bello è che questo la-boratorio museale high tech sorgerànel cuore della città, proprio al centrodella sua storia: nella Palazzina delCapitano della bellissima FortezzaVecchia, il cui nucleo originario risaleaddirittura all’epoca romana. Insom-ma, tradizione e modernità si sposa-no perfettamente in una struttura chepromette di fare riscoprire alla comu-nità livornese la sua cultura marittimo-portuale.Per celebrare l’inaugurazione del PortCenter, prevista per il prossimo 3 no-vembre, l’Autorità Portuale ha organiz-zato, in collaborazione con l’Associa-zione Internazionale Villes et Ports(AIVP) e con Assoporti, un workshopinternazionale. Per l’occasione la SalaFerretti della Fortezza Vecchia ospi-terà infatti rappresentanti delle istitu-zioni cittadine e personalità di livellointernazionale.Saranno presenti, tra gli altri, il pre-sidente dell’AIVP, Philippe Matthis;il numero uno del Porto di Dublino,Eamonn O’Reilly; il direttore degli af-fari sociali del Porto di Rotterdam,Henk de Bruijn, e il direttore del PortCenter di Anversa, Philippe Demou-lin. Oltre al segretario generale di As-soporti, Paolo Ferrandino; al sinda-co di Livorno, Filippo Nogarin e alpresidente della Provincia labronica,Alessandro Franchi, parteciperà al-l’evento anche il segretario generaledell’Associazione degli armatori eu-ropei (ECSA), Patrick Verhoeven,che per l’occasione presenterà lasua tesi di dottorato discussa il 1°

settembre ad Anversa e dedicata altema della riforma della governancedelle Autorità Portuali europee.La pubblicazione verrà illustrata in unatavola rotonda ad hoc che vedrà la par-tecipazione del presidente dell’Auto-rità Portuale di Marina di Carrara,Francesco Messineo, e del numerouno di Confetra, Nereo Marcucci.«Si tratta di una iniziativa di altissimovalore culturale e sociale – ha dichia-rato durante la conferenza stampa dipresentazione del progetto il commis-sario straordinario dell’APL, GiulianoGallanti, che per altro è stato il primoitaliano a sedere sulla poltrona presi-denziale dell’AIVP –; Livorno, già iscrittaall’associazione Villes et Ports, ha fir-mato, l’anno scorso, la carta interna-zionale delle missioni di un Port Cen-ter, entrando di diritto nel gotha dellecittà portuali. Martedì prossimo presen-teremo questa moderna struttura di ac-coglienza, con la quale contiamo di pro-muovere tra i cittadini la consapevolez-za del ruolo economico e occupazio-nale dello scalo livornese».Il Port Center, la cui sala espositivaverrà inaugurata durante il workshop in-ternazionale del 3 novembre, sarà pie-namente operativo a partire dal prossi-

mo anno ma sono previste aperturestraordinarie il 18, 19 e 20 dicembre,dalle 10 alle 18.00.«Il nostro obiettivo - ha dichiarato ildirigente promozione e studi, Gabrie-le Gargiulo, che ha pubblicamente rin-graziato la Provincia di Livorno per avercontribuito a finanziare l’allestimentodel Port Center – è quello di aprire uncanale di comunicazione diretto, pia-cevole, intelligente e interessante, trail porto e la società. Ancora una vol-ta, debbo dire che tutta la comunitàportuale e le istituzioni cittadine han-no sostenuto senza riserve questa ini-ziativa».«Il port center - ha aggiunto la respon-sabile ufficio relazioni esterne, Fran-cesca Morucci – sarà il contenitoredel Progetto Porto Aperto, giunto allasua nona edizione, e rappresenterà unimportante biglietto da visita per lacittà di Livorno».A partire da gennaio 2016 il centro di-dattico espositivo verrà aperto alme-no due volte alla settimana, e potràessere visitato liberamente dal citta-dino o dal turista, mentre le scuole do-vranno prenotare la visita all’indirizzoemail [email protected]».

La Palazzina del Capitano in Fortezza Vecchia che ospiterà la Port Center.

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e-mail: [email protected] Livorno

Livorno e le contraddizioni culturaliSPESSO SI VA AL TEATRO O AL MUSEO SOLO QUANDO L'INGRESSO È GRATUITO

Livorno è una città piena di contraddi-zioni. Tra le tante caratteristiche che con-traddistinguono il carattere labronico,sta facendosi sempre più forte la modadella frequentazione in massa dei luoghidi arte e cultura nelle occasioni di aper-tura straordinaria e, soprattutto, gratui-ta. D’altronde, se è vero che i turisti cheriempiono i treni diretti da Firenze versola nostra città, sembrano avere un capo-linea forzato alla stazione dei cugini pi-sani e se persino la maggior parte deicroceristi che attraccano al nostro por-to, restano sì e no una manciata di minu-ti in terra labronica per poi imbarcarsisui pullman, o qualche altro mezzo chepossa portarli nelle vicine città d’arte,dobbiamo pur ammettere che il livorne-se (o meglio, la città di Livorno a 360°) cimette del suo per valorizzare il meno pos-sibile il patrimonio culturale cittadino.Prendiamo in esame un paio di situazio-ni verificatesi di recente e che tirano inballo due dei luoghi più prestigiosi diLivorno, veri e propri fiori all’occhiellodella nostra città: il Museo Fattori ed ilTeatro Goldoni.Nel primo caso si tratta dell’unico vero eproprio museo comunale attualmenteaperto a Livorno. Il Museo, che prendeil nome dal famosissimo pittore macchia-iolo livornese Giovanni Fattori, nono-stante i numerosi tentativi di vitalizza-zione attuati dagli amministratori e dalpersonale, resta per interi giorni presso-

ché deserto, aldilàdi sporadici visita-tori e di alcune visi-te guidate alle scuo-le.In occasioni specia-li, come quella dellefestività natalizie, ilComune di Livornoha proposto delleaperture straordina-rie con visite guida-te gratuite. Lo sco-po principale del-l’iniziativa è quellodi sensibilizzare lacittadinanza alla fruizione del nostro pa-trimonio storico ed artistico.Le 600 persone accorse, ad esempio, inoccasione dell’apertura straordinaria didomenica 28 Dicembre dello scorsoanno, ne sono un felice esempio.Non importa scomodare il celebre Bri-tish Museum di Londra per trovare altresituazioni in Europa per le quali l’ingres-so al museo è gratuito anche 365 giorniall’anno. Ma è innegabile che si tratta diuna realtà e di uno stato che investe mol-tissimo in cultura e turismo (due paroli-ne che vanno molto più a braccetto diquanto ancora si pensi!).Nel nostro caso pare, invece, che la cul-tura e l’arte interessino soltanto se siriesce ad essere più “ganzi” degli altri,approfittando delle proficue iniziativecomunali che concedono la passeggia-ta domenicale -gratuita in un posto chefa “chic”, per poi ricacciare nel dimenti-catoio le meraviglie che conserviamo e

che dovremmo promuove-re alla cittadinanza ed ai vi-sitatori con maggior fre-quenza e costanza di quan-to non si porti fuori il caneper le passeggiate quoti-diane.Un altro esempio di “ingor-digia” culturale tipicamen-te labronica ce lo offre il ri-nomato Teatro Goldoni,luogo pieno di storia e diarte per la nostra città e nonsolo. Anche in questo caso,tra spettacoli più o meno dicartello, non si corre quasi

mai il rischio di venire a teatro e doverstare in coda all’ingresso per il grandeafflusso di pubblico …tranne in pocheoccasioni, come le popolari esibizionidi Bobo Rondelli, oppure il - gratuito -concerto di Capodanno.In questo caso di può vedere il Teatropiacevolmente pieno, colmo anche digente, magari livornese, che per trova-re dove fosse il teatro ha impostato al-l’occasione il navigatore gps. Sarebbebello poter soddisfare questa “fame” diarte e cultura che il popolo labronicomostra, incentivando le iniziative inquesti ed in altri luoghi pubblici, ma alcontempo trovare un equilibrio tra leiniziative culturali e le loro enormi po-tenzialità anche in termini di introiti eco-nomici: divorare come cavallette unatantum il teatro o il museo a poco ser-ve, sia al visitatore ed utente, che si tro-verà catapultato in una tumultuosa mas-sa rendendo più difficile la possibilitàdi apprezzare il luogo, sia per il Comu-ne, che rischia, nonostante gli sforzi, diritrovarsi con un pugno di mosche inmano (e magari anche qualche dannoda riparare in qua o in là, causato daitroppo numerosi avventori…).Ed in questo perfetto sistema di autofa-gia, il turista di turno continuerà a farela spola tra Firenze, Pisa e Siena, men-tre, a pochi chilometri di distanza daquell’attracco che l’ha portato a sbar-care all’ombra dei 4 Mori, si sta consu-mando, tutta in salsa labronica, l’enne-sima battaglia civile all’ultimo bigliettoper l’occasione gratuita di turno da nonperdersi assolutamente.

Il Teatro Goldoni

Il Museo Giovanni Fattori

di Lorenzo Taccini

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 13 Livorno

Leggo dei primi sondaggi tra gli eletto-ri della capitale dopo la fine dell’espe-rienza di Ignazio Marino.Il 33% ha dichiarato l’intenzione di vo-tare per il candidato sindaco del movi-mento cinque stelle, senza neppurepoter immaginare il nome, cosi, a pre-scindere direbbe Totò. Ma che fate,senza nemmeno riflettere? Senza nem-meno prendere un minimo d’informa-zioni? Ma siamo matti?La redazione del Centro vuole fare ilpossibile per evitare la sciagurata pos-sibilità di un sindaco grillino nell’Urbe,fornendo alcune notizie. Intanto sem-bra che, dopo l’apparizione televisiva,il sindaco di Livorno Filippo Nogarin, disicura fede penta stellata, voglia sfrut-tare il traino pubblicitario per presen-tarsi anche a Roma.Impossibile? Niente è impossibile se ilmeetup dice di si! Ambienti a lui vicini,raccontano il senso di costrizione chelo tormenta nella ristretta realtà provin-ciale in cui è capitato, geograficamen-te limitata, dotata di un numero irriso-rio di aziende municipali, di cui ha giàcambiato almeno una volta gli ammini-stratori ,(è vero che può ricominciareda capo ma rischia la monotonia). Tral’altro si sente poco amato dal presi-dente della regione e dai colleghi sin-daci, quasi tutti PD, e cambierebbevolentieri aria.Si è reso comunque disponibile a met-tere a disposizione di chiunque il col-laudato sistema di selezione del per-sonale politico, messo a punto dalladitta Grillo&Casaleggio: il kit comple-to del sindaco comprende: una seriedi magliette (in collaborazione con l’as-sessore Lemmetti), una copiosa rismadi carta da lettere da usare per scrive-re, quando il problema é grave, a chiun-

Romani attenzione!Pensate bene a cosa fate

que: Papa, Presidente della Repubbli-ca, Tar etc. che intanto si prende tem-po, infine l’elenco completo delle pro-messe elettorali e che, con qualchetrascurabile aggiustamento in previsio-ne di Giubilei, Olimpiadi etc., va co-munque bene per trionfare anche aRoma.Uscendo dal tono scherzoso, di cuisono certo il sindaco, non me ne vor-rà, la vicenda romana è preoccupantenon solo per le parti politiche coinvol-te ma anche per le istituzioni che sem-brano essere diventate obiettivo sia diattacchi predatori della delinquenzacomune ed economica sia di tutta lastampa scandalistica del paese.Le difficoltà nell’amministrare una cit-tà sono già notevoli in un centro comeLivorno e l’annaspare di Nogarin e del-la sua giunta lo dimostra quotidiana-mente (questa volta sul serio!), figu-rarsi in realtà complesse e vaste comela capitale d’Italia.Rivendicare l’onesta del proprio grup-

po o del proprio candidato è legittimoma non è sufficiente, anzi spesso chipone l’accento con eccessiva enfasiquesta qualità (sempre che l’abbiadavvero) lo fa per non doverne esibirealtre: competenze, preparazione ,im-pegno, spirito democratico.Bisogna riconsiderare la ricerca e la se-lezione delle figure cui affidare le pubbli-che responsabilità. Il canale normale, tra-dizionalmente affidato ai partiti, funzio-na con enorme difficoltà, ma sicuramentenon può essere rimpiazzato dalle con-sultazioni telematiche dei meetup, que-sta forma spuria di partecipazione chesembra aver ereditato i difetti e non i pregidelle sezioni di partito quando rappre-sentavano anche un punto di raccoltadelle clientele ma anche di diffusionedella cultura e del senso civicoRiassumendo ecco il monito ai citta-dini romani: l’abbaglio del nuovo duraun attimo nella cabina elettorale ma lalegislatura cinque anni. Noi livornesi cisiamo passati!

di Franco Spugnesi

In merito al dopo-Marino: l’abbaglio del nuovo dura un attimo nella cabinaelettorale ma la legislatura cinque anni. Noi livornesi lo stiamo vivendo!

Il sindaco Filippo Nogarin alla trasmissione Otto e mezzo di Lilli Gruber a La7

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e-mail: [email protected] Livorno

Fidapa: la Bombaci scende in campoAlla neo presidente è stata consegnata la “Carta Costituzionale”

di Laura Conforti

Con l’inizio della stagione autunnale ripren-dono le varie attività culturali e associativedei vari club cittadini. La FIDAPA BPWItaly ha iniziato il biennio 2015-2017 fe-steggiando con l’occasione la nuova pre-sidente Giuseppina Bombaci. La cerimo-nia si è svolta nei bei locali sul mare del-l’Hotel Rex con la consegna della “CartaCostituzionale” da parte della Presidenteuscente, alla presenza di molti ospiti, allesocie e loro invitati.La serata si è svolta in un clima di serenitàe buon gusto. Presenti l’assessore Ina Dhi-mgjini del Comune di Livorno che si è com-plimentata con l’Associazione ed ha pro-messo collaborazione per il futuro, la Rap-presentante del Distretto, i Presidenti deglialtri club service e la Stampa.La nuova presidente, che ha altri incarichiinternazionali in seno all’Associazione, neha presentato l’iter e gli scopi principali,soprattutto per informare gli ospiti, aiutan-dosi con una serie di “slides” sull’organi-

Il giorno 24 Ottobre presso Palazzo Trinci a Foligno il ClubUNESCO di Foligno in sinergia con la FICLU ha consegnato ipremi e gli attestati ai partecipanti del Concorso Nazionale“La fabbrica nel Paesaggio” Edizione 2015.Nella foto da sinistra: Margherita Mazzelli (Presidente ClubUNESCO Livorno); Prof.ssa Maria Paola AZZARIO (Presi-dente Nazionale FICLU); Rossella Chelini (Vice PresidenteClub UNESCO Livorno) mentre viene consegnato da parte del-la Presidente Nazionale l’attestato di Lodevole Partecipazioneal “Calidario Terme Etrusche” su proposta del Club UNESCOdi Livorno Sez. Imprenditori Privati per essere "Meritevoleinterprete dei valori UNESCO nella salvaguardia e tutela delpaesaggio e dell’ambiente".

Foligno: premiata Mazzelli (Unesco Livorno)

gramma. La BPW International ha rappre-sentanti consultivi all’ONU dove eviden-zia i valori delle donne ed i loro diritti, spes-so non sempre garantiti, come l’Equal PayDay (disparità salariale) , la violenza e lasituazione femminile in generale così purenell’Unicef, nell’Unesco e nell’Organizza-zione Mondiale della Sanità e in tante altreistituzioni.In Italia la situazione è disuguale, si trovaarretrata con molto lavoro da sviluppare.La Federazione trae la forza soprattuttodalla preparazio-ne delle socie, lequali, evitando e

superando ogni connotazione politica edogni steccato ideologico, potranno, conmolta fatica, risolvere alcuni problemi eassicurare il benessere generale ed il pro-gresso, occupando il giusto posto intutti i ruoli decisionali. Così operandol’uguaglianza di genere e la diversità sa-ranno realtà per tutti.L’Associazione livornese ha gran meritodi ben figurare in questo senso. Moltesocie sono ben preparate e motivate: lapresidente stessa Giuseppina Bombaci èstata presidente nazionale ed è ora puresegretaria del Coordinamento EuropeoBPW, Margherita Mazzelli, è presidentedell’Unesco a Livorno ed è stata insigni-ta dell’ Oscar livornese per l’anno 2015per i suoi meriti in vari settori, PatriziaBonciani è stata eletta recentemente vicepresidente del Distretto Centro.La serata è stata rallegrata dal maestroPaolo Endellini che ha cantato e suonatoappropriati brani musicali.

Da sin.: l'assessore Ina Dhimgjini, GiuseppinaBombaci e Patrizia Bonciani.

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 15Rosignano

segue a pag. 16

Valentina Domenici

La ScuolaLa delega alle politiche educative èquella che sento più vicina alla mia for-mazione ed alle esperienze che hoaccumulato negli anni. D’altra parte, iltema della scuola è centrale nella po-litica della giunta di cui faccio parte edel programma del sindaco Alessan-dro Franchi.Il sistema scolastico del Comune diRosignano Marittimo è uno dei più com-plessi e articolati dei Comuni medio-piccoli della regione Toscana, con lapresenza di scuole dell’infanzia e nidi,in parte comunali e in parte privati, duecircoli scolastici di scuole dell’infan-zia e scuole primarie, due plessi discuola secondaria inferiore e un istitu-to di scuole secondarie superiori checomprende quattro tipologie di scuo-le, dal Liceo di scienze applicate aiprofessionali: ITI, IPSIA e alberghiero.In questo panorama, il Comune ha ilgrosso impegno di garantire i servizifondamentali, dalla refezione scolasti-ca al trasporto scolastico, alla coper-tura parziale delle esigenze in terminidi assistenze sociali e supporto alladisabilità.In questo primo anno e mezzo di lavo-ro, siamo riusciti a garantire un eleva-to livello di tutti questi servizi, dandosoprattutto stabilità e garantendo per iprossimi cinque anni un servizio ade-guato e di qualità. Ovviamente, tuttociò ha voluto significare investire ingenti

somme di bilancio, se confrontate albilancio complessivo comunale.Le politiche educative e scolastiche,però, non si esauriscono con gli impe-gni di bilancio e le sfide più interes-santi sono altre. Investire nella scuolasignifica investire nel futuro di una co-munità, far sì che i bambini di oggi si-ano buoni cittadini di domani. Ci sonosfide culturali grandissime come adesempio insegnare ai ragazzi il sensodella responsabilità, l’appartenenza alterritorio, superare la cultura dell’indi-vidualismo, avere un rapporto equilibra-to con le tecnologie, avere rispetto ecura per l’ambiente, educare al rispet-to delle diversità. E’ in questa ottica,che l’amministrazione comunale si im-pegna e collabora molto attivamente

con le scuole, attraverso progetti didat-tici gestiti direttamente o attraverso leassociazioni del territorio.Un lavoro importante riguarda anche ilconsolidamento di una rete solida trascuole di diversi ordini e gradi, suppor-tando i progetti di curriculum verticale,favorendo lo scambio e l’orientamen-to, proprio perché i bambini e i ragazzivivano positivamente il passaggio dauna scuola all’altra. Questa è forse unadelle sfide maggiori per i prossimi anninel settore scolastico educativo.

L’AmbienteIl tema dell’ambiente è oggi uno deitemi caldi della politica a livello inter-nazionale e, ovviamente, anche a livel-lo locale. La complessità di questotema è legata anche all’uso, spessostrumentale, delle problematiche am-bientali. Un’amministrazione, però, hail compito di mantenere una posizioneequilibrata, evitando posizioni estremi-ste e ascientifiche.In generale, le amministrazioni locali,come quelle comunali, hanno alcunistrumenti ed è con questi strumenti chepossono agire, da una parte per man-tenere alta l’attenzione, monitorare einformare i cittadini, da una parte percercare, là dove possibile, di interveni-re e risolvere problemi ambientali con-tingenti. Il Comune di Rosignano Ma-rittimo, rispetto ad altri Comuni, pre-senta evidentemente elementi di criti-cità maggiori, ed è per questo che ènecessaria una attenzione maggiore,ma anche una competenza maggiore.Da questo punto di vista l’Ufficio Am-biente del Comune di Rosignano Ma-rittimo è una garanzia e credo che diquesto i cittadini dovrebbero essere piùconsapevoli.In questo inizio di legislatura ho avutooccasione di seguire direttamente, edi apprezzare, un grande lavoro di rac-colta dati trasversale su tutti i settori,dal commercio all’industria, dal turismoall’agricoltura, mettendo in evidenzal’impatto di queste attività sull’ambien-te. Questo lavoro si è concretizzato

Con l’Assessore Valentina DomeniciComune di Rosignano

il punto della situazione delle tre deleghe

Chi è Valentina DomeniciValentina Domenici è docente di Didattica della Chimica e di Elettrochimi-ca presso l’Università di Pisa, è ricercatrice universitaria e responsabiledel “SMS Lab” del Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale dellastessa Università, dove svolge attività di ricerca nel campo dei nuovi mate-riali e della spettroscopia applicata allo studio degli alimenti. Dopo il Dotto-rato in Scienze Chimiche e il Master in Comunicazione della Scienza, èstata per vari periodi all’estero (Stati Uniti, Slovenia, Francia, …). Nel 2012ha fondato la prima start up universitaria nel Comune di Rosignano Maritti-mo: Chema srl. E’ ed è stata impegnata in varie associazioni, sia a livellolocale che nazionale ed europeo, che promuovono la cultura scientifica,l’educazione e l’etica della scienza.

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e-mail: [email protected] Rosignano

Chiestal'intitolazionedi una via per

LuigiBurgalassi

A seguito del particolare interessamen-to svolto da alcuni antichi amici ed esti-matori del compianto Luigi BurgalassiPresidente della Coop ACLI LABOR edella sensibilità del consigliere comu-nale Luca Simoncini presentatore dellamozione, il Consiglio Comunale ha ap-provato all'unanimità la intitolazione diuna strada, nella zona delle Morellineo in altro luogo pubblico significativo.

Via della Villana, 126, Rosignano Solvay-CastiglioncelloTelefono:0586 760981

con la pubblicazione di un dossier dianalisi ambientale che è stato fonda-mentale per il rinnovo della certifica-zione ambientale ISO 14001, ed è sta-to in parte alla base della redazione diun altro documento pubblico molto si-gnificativo, il PAES (piano di azioneper l’energia sostenibile). In questo do-cumento, il Comune ha preso degli im-pegni molto concreti, che sta già met-tendo in atto, a favore delle energiealternative, della mobilità sostenibile,degli acquisti verdi, del miglioramentodel sistema di raccolta dei rifiuti, del-l’aumento della percentuale di raccol-ta differenziata, del miglioramento delsistema fognario e della gestione ge-nerale delle acque, dell’educazioneambientale nelle scuole.

La CulturaLa Cultura non è qualcosa di separa-to dal resto, viceversa è, strettamentelegata alle politiche scolastiche ededucative, da un lato, e alle politichecomplessive di un territorio, dall’altro.E’ con questa premessa che si pos-sono comprendere meglio le scelte dipolitica culturale dell’amministrazionecomunale. Rispetto al passato, inol-tre, siamo probabilmente in una fasedi transizione: oggi non è più possibi-le per una amministrazione comunalegestire direttamente le manifestazio-ni e gli eventi, non solo per limiti og-gettivi di bilancio, ma soprattutto perlimiti normativi. Questo impone scel-te e cambiamenti che dovranno neiprossimi anni essere ben spiegati ai

cittadini, che, d’altra parte, potrannoavere un ruolo più attivo e propositivo.Penso, ad esempio, alle associazioniculturali, ma anche alle associazionidi promozione del territorio, come i variCCN e Proloco, che dovranno cercaredi lavorare in modo più armonico e col-laborativo. Avranno infatti il compito divalorizzare al meglio le tipicità dellediverse frazioni del Comune, non solodal punto di vista turistico e commer-ciale, ma anche dal punto di vista cul-turale. E nel far questo potranno sem-pre contare sul supporto di questo as-sessorato.In questo momento di transizione, ri-mangono comunque centrali alcuniaspetti culturali su cui l’amministrazio-ne investe risorse economiche e di

personale, e tra questi citerei, in parti-colare:1. Il centro culturale de “Le Creste” aRosignano Solvay, con una bibliotecaall’avanguardia e dei centri per ragazzie per bambini, che vorremmo diventas-se un vero e proprio centro di aggrega-zione per questa frazione costiera.2. L’archeologia e più in generale lastoria del nostro territorio. Accanto aidue musei archeologici, a Marittimo ea Castiglioncello, agli scavi di SanGaetano a Vada e all’archivio storicodelle Morelline, tutto il nostro Comuneè pieno di testimonianze e di percorsi,che ci proponiamo di valorizzare sem-pre di più, perché la conoscenza dellaStoria è fondamentale per consolidareil senso di appartenenza alla comunità.

da pag. 15

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 17Rosignano

Eventi e personaggi sportivi cari e noti atutti, imprese memorabili, momenti e gioieirripetibili. Ma anche fatti contestualizzati nelperiodo storico in cui sono avvenuti per farcapire come era quella Italia e come l’attualesia profondamente diversa. E’ questo il filoconduttore del trittico di incontri organizza-ti in novembre del Circolo «Il Centro» diRosignano. Appuntamenti che, visto quan-to detto all’inizio, interesseranno non sologli sportivi perché parlano anche della So-cietà e del Costume di un’Italia molto cam-biata. E non sempre in meglio.I tre appuntamenti si tengono i giorni 18, 23 e30 novembre nella sala concerti dell’Univer-sità Popolare al primo piano del Teatro Sol-vay con inizio alle ore 18. Si parlerà di un’Ita-lia che è cambiata attraverso tre sport tre i piùpopolari: il ciclismo, il calcio e il tennis.A inaugurare il ciclo di appuntamenti mer-coledì 18 novembre Davide Cassani attualecommissario tecnico della nazionale azzurradi ciclismo dopo essere stato ottimo corri-dore professionista e commentatore Rai peri ciclismo. Cassani racconterà il suo cicli-smo delle origini, l’amicizia con Marco Pan-tani romagnolo come lui, la tragedia che haportato via il Pirata, il mondo delle due ruoterivoluzionato anche dopo gli scandali dopingche hanno visto coinvolti Armstrong e moltialtri big. E ci parlerà delle prospettive di que-sto sport che in Italia produce specialisti nellecorse a tappe ma non più corridori capaci divincere le classiche di un giorno.Cinque giorni dopo, il 23 novembre, riassapo-reremo il gusto dolce dell’amore per il calcio

che ha caratterizzato gli anni Settanta e Ottan-ta. Nicola Calzaretta, avvocato, scrittore e gior-nalista che collabora da anni con il GuerinSportivo presenta il libro “Alla ricerca delcalcio perduto” edito da Goal book Pisa.Magliette aderenti e pantaloncini inguinali,numero e ruolo che avevano un loro signifi-cato. Palloni di cuoio bianchi e neri, tutte lepartite alla domenica pomeriggio, stadi pie-ni e che rimaneva a casa seguiva. “Tutto ilcalcio” con Ameri e Ciotti e “90° Minuto”con Paolo Valenti.Questo libro raccoglie le interviste pubbli-cate dal Guerin Sportivo dal gennaio 2010al marzo 2013. Pensieri e parole di chi quel-l’epoca l’ha vissuta da protagonista assolu-to: Bruno Conti, Beccalossi, Paolo Pulici,Franco Baresi, Vialli, Bagni e Antognoni. Sonosolo alcuni dei campioni dell’amarcord chequi si svelano parlando della loro storia.Tra gli ospiti presenti in sala anche alcunigiocatori e tecnici protagonisti di quegli anniin serie A e non solo.La conclusione il 30 novembre con un cam-

pione toscano famoso in tutto il mondo cheha fatto vivere momenti irripetibili non soloa chi ama lo sport della racchetta. Paolo Ber-tolucci racconterà la sua formidabile carrie-ra e la storica Coppa Davis che vinse nel1976 a Santiago del Cile insieme ad AdrianoPanatta, Corrado Barazzutti e Tonino Zuga-relli.Fu lui, Paolo, a proporre a Panatta l’idea poirealizzata di giocare il doppio decisivo inmaglia rossa per sfidare il dittatore cilenoPinochet e denunciare al mondo le malefat-te del regime sudamericano. Paolo Berto-lucci, versiliese di nascita, ora è cittadinodel mondo. Segue il tennis internazionalecome commentatore di Sky, vive a Veronama non manca di tornare spesso nella suaForte dei Marmi. L’incontro avrà come tito-lo «Il mio tennis, la mia Davis».Ad ideare il trittico degli incontri e a presen-tare gli appuntamenti il presidente de “IlCentro” Enrico Dello Sbarba e il capo servi-zio del giornale La Nazione Enrico Salvado-ri. L’ingresso è libero.

Ciclismo, calcio e tennis: sport e protagonisti

Tre appuntamenti il 18, 23 e 30 novembre a Rosignano Solvay con Davide Cassani,Nicola Calzaretta e Paolo Bertolucci nello spaccato di un periodo irripetibile

Davide Cassani Nicola Calzaretta Paolo Bertolucci

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e-mail: [email protected] Montecatini Val di Cecina

MONTECATINI VAL DI CECINA

Il Comune di Montecatini Val di Cecina siè dotato del nuovo Regolamento Urbani-stico, che, insieme al Piano Strutturale giàapprovato, costituisce lo strumento di pia-nificazione del territorio comunale, che untempo veniva definito “Piano RegolatoreGenerale”.Infatti, il Consiglio Comunale, nella sedu-ta di Venerdì 25 Ottobre u.s., ha deliberatola “adozione” del nuovo Regolamento Ur-banistico, con una votazione unanime daparte di tutti i Consiglieri Comunali, mag-gioranza e minoranza insieme, che hannoquindi riconosciuto la validità di questoimportante strumento urbanistico.E’ un traguardo importante per il Comunecollinare, raggiunto dopo un percorsopartecipato con i cittadini, professionisti,associazioni, consiglieri comunali, un per-corso nel quale l’Amministrazione Comu-nale ed i tecnici redattori del RegolamentoUrbanistico hanno cercato di intercettaree di capire i bisogni del territorio e dei cit-tadini di Montecatini.Naturalmente il primo Regolamento Urba-nistico di Montecatini è stato redatto te-nendo conto di quelli che sono gli indiriz-zi e le linee guida contenute nel PianoStrutturale vigente. Il Regolamento Urba-nistico, in base alla normativa regionale,ha una validità di 5 anni, e mette in campoprevisioni urbanistiche utilizzando unaparte del “carico urbanistico” previsto dalPiano Strutturale.Analizzando il nuovo Regolamento Urba-nistico di Montecatini si evince che le treprincipali destinazioni urbanistiche sonostate previste nei centri abitati e sul terri-torio comunale. Troviamo infatti nuoveprevisioni di carattere Residenziale, Pro-duttivo e Turistico-Ricettivo.Per quanto riguarda il residenziale, sonopreviste nuove costruzioni a Montecati-ni, Ponteginori, Casino di Terra, Sassa eGabella. Per Montecatini e Ponteginori sitratta di piccole zone di nuova espansio-ne e lotti di completamento interni al cen-tro abitato. Per Sassa e Gabella sono pre-visti piccoli lotti di completamento, men-tre per Casino di Terra è prevista una nuo-va area di espansione residenziale a ridos-so dell’abitato esistente che ricade nel Co-

mune di Guardistallo. L’edificazione di Ca-sino di Terra è pianificata per ampliarel’abitato in maniera omogenea, in mododa ottenere un centro abitato non sepa-rato sul confine amministrativo dei duecomuni.Anche sul settore produttivo, il nuovoRegolamento Urbanistico di Montecati-ni prevede la conferma della zona pro-duttiva in località Buriano di Ponteginorie il suo ampliamento. Inoltre, è stata pre-vista anche una piccola zona artigianale/ commerciale a Casino di Terra, dovesono già presenti le attività della Coope-rativa Agricola e del Consorzio Agrario.Sulla destinazione urbanistica turistico-ricettiva, sono stati previsti nuovi postiletto a Montecatini, Sassa e Buriano. Par-ticolare attenzione è stata posta infattisul suggestivo borgo di Buriano, crean-do le condizioni per un suo auspicabilerecupero, viste le caratteristiche del bor-go stesso e lo splendido contesto in cui

è inserito.Sono state poi emanate norme specificheper il recupero delle volumetrie esistentiin zona agricola e non più utilizzate perquesto scopo, con abbattimenti importantidella superficie da recuperare, al fine dievitare nuovi borghi in campagna, maanche con l’obiettivo di incentivare il re-cupero a fini residenziali con il dovutorispetto per l’ambiente ed il paesaggio cir-costante.Infine, il Regolamento Urbanistico con-tiene anche la previsione di due aree PEEPper la realizzazione di future “case popo-lari”, sia a Montecatini che a Pontegino-ri, nonché orme particolari per il recuperoe la salvaguardia dei centri storici.Dopo l’adozione, il Regolamento Urbani-stico potrà essere “osservato” da citta-dini o altri soggetti per un periodo di 60giorni, dopodiché vi sarà l’approvazionedefinitiva in Consiglio Comunale, per ren-derlo definitivamente operativo.

Il nuovo regolamento urbanisticodi Sandro Cerri

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 7Cultura 19

Una visita consigliata:Palazzo Braschi a Roma

Il magnifico palazzo che si affaccia su Piazza Navona ospita attualmente la mostra fotograficasulla fine della seconda guerra mondiale dal titolo “WAR is over!”

Se per lavoro o gita vi capita di andare aRoma, il consiglio che do è visitare il set-tecentesco Palazzo Braschi, situato traPiazza Navona e Corso Vittorio EmanueleII, nel cuore del rinascimento e baroccoromano.In questi giorni l’occasione è duplice per-ché, oltre ad una visita al Museo di Romache occupa due piani del Palazzo, è in cor-so una interessante mostra fotograficasulla fine della seconda guerra mondialedal titolo “WAR is over!”La mostra raccoglie foto e filmati in bian-co e nero dell’Istituto Luce e foto e filmatia colori dell’U.S. Signal Corps, messi a di-sposizione per la prima volta dall’ Amba-sciata Americana, che riguardano l’avan-zata alleata in Italia e la fine della guerranel periodo 1943-1946. Ne scaturisce unadocumentazione completa delle reazionidella popolazione italiana all’annunciodella fine della guerra e colpisce vedere ericordare come eravamo.Alcune foto fanno pensare ai drammi chestanno accadendo nel medio oriente, agliesodi di massa dalle zone di guerra. Le fotodegli italiani di allora potrebbero esserebenissimo quelle dei siriani di oggi. Quel-lo che queste popolazioni stanno provan-do è ciò che accadde nel nostro Paese al-lora. Accanto agli italiani che restaronoper ricostruire il Paese distrutto, ve ne fu-rono migliaia che emigrarono a cercarefortuna in Paesi che non avevano cono-

sciuto gli orrori della guerra.Una mostra che oltre ad un valore storicoha anche un aspetto purtroppo di estre-ma attualità perché fa riflettere sulle di-struzioni causate dalle guerre, sui dram-mi vissuti dalle popolazioni, anche se ov-viamente molte foto riportano la felicità ela speranza che si riaccende con la finedella guerra.Anche la visita al Palazzo e alle sale espo-sitive del Museo di Roma porta a rifles-sioni di attualità.Il bellissimo palazzo che si affaccia su Piaz-za Navona, realizzato tra la fine del 1700 e

gli inizi del 1800, in origine di proprietà delduca Luigi Braschi Onesti, nipote di PapaPio VI, è caratterizzato da un monumentalescalone interno di accesso ai piani che dàimmediatamente l’idea della grandezza e del-la magnificenza dei tesori che contiene.Nelle numerose stanze dalle volte affrescatedi due interi piani, sono raccolte opere chespaziano dal medioevo sino all’età modernae che ricostruiscono la storia e la vita di Romain quel periodo.Di particolare interesse le stanze dedicatealle grandi famiglie nobili romane, con dipin-ti riguardanti eventi del tempo. Un grandepatrimonio artistico frutto di lasciti, dona-zioni, trasferimenti da altri musei, acquisti.Un concentrato di arte in un unico sitomuseale che ci dà l’idea di quanto grandesia il patrimonio artistico, archeologico,storico e culturale del nostro Paese.Uscendo da questo museo si prova l’orgo-glio di essere italiano, di aver avuto la for-tuna di nascere in un Paese unico al mondoche sta riavendo la giusta considerazione alivello europeo e internazionale.Un orgoglio che dovrebbe essere più dif-fuso e prevalere verso i critici di profes-sione e i seminatori di odio, che purtrop-po imperversano in molti media compia-centi, dando ai più sprovveduti una im-magine sbagliata del nostro Paese.

La facciata del Palazzo Braschi

di Massimo Cappelli

L'interno del Palazzo Braschi

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periodico online www.circoloilcentro-livorno.it 21Cultura

Giuseppe Merciai è senza dubbio una del-le figure più importanti del nostro territo-rio e questo non solo per la sua formazio-ne, i suoi studi e le sue pubblicazioni maanche per il fatto di essere legato alle piùimportanti realtà storiche del nostro terri-torio.Nato a Pisa nel febbraio del 1877, dopo lalaurea in scienze naturali nel 1901, si per-feziona in geologia e paleontologia pres-so le più importanti Università europee:Londra, Monaco di Baviera e Losanna e siafferma in campo nazionale con ricerche escritti sulle trasformazioni del litorale to-scano. Nel 1910 consegue la libera docen-za in geologia presso l’ateneo pisano e nel1921 fino alla sua morte, in quello romano.Oltre alle numerose pubblicazioni sulle piùimportanti riviste del tempo come rivistaitaliana di scienze naturali, Mondo sot-terraneo e L’Universo, ricopre alte cari-che presso i più importanti comitati scien-tifici italiani e partecipa assiduamente agruppi di ricerca.Si dedica con passione alla glaciologia,percorrendo lunghi tratti delle Alpi e deiPirenei cui dedica due importanti mono-grafie che ancora oggi rappresentano i ca-pisaldi di questa materia. Svolge ancheattività di esplorazione e ricerca nelle co-lonie italiane di Etiopia e Libia, in Africapartecipa nel 1925 al Congresso interna-zionale di geografia presso Il Cairo. Con-vinto interventista partecipa alla Grandeguerra sul Carso e sul Piave come ufficialedi artiglieria, il suo temperamento e il suocoraggio gli valgono una serie di ricono-scenze di altissimo livello tra le quali duecroci al valore militare, due al merito diguerra, la nomina a Cavaliere della Corona

d’Italia per meriti di guerra e quella a Com-mendatore della Corona d’Italia.Fondamentali i suoi studi sui marmi e imateriali lapidei del campigliese, rimanelegato alla Val di Cornia, dove cura concompetenza il vasto podere paterno e ri-siede durante i suoi soggiorni presso la

dimora di famiglia “Castello di Magona”già residenza, durante le opere di bonificadella Maremma, di Leopoldo II Granducadi Toscana.Le bonifiche sono un altro tratto comuneche legano il Professore alla nostra terra, isuoi studi sono utilizzati per la definitivabonifica della Val di Cornia. È suo ancheun piccolo ma interessante saggio del 1904dal titolo “Le acque termali di Caldana”che rappresenta il primo studio anticipa-tore e di alto valore scientifico sulle pro-prietà dell’ecosistema caratteristico delterritorio campigliese. Interesse che nascedalla sua formazione e dall’amore per il suoterritorio ma anche da un legame parentale(cognato) con il Professore Enrico Burciche, nel 1902 rileva la fattoria della Pulle-draia e lo stabilimento termale che riapriràcon una moderna concezione turistica cheancora oggi conserva. Muore il 31 agostodel 1939 a Gries di Bolzano, dove stava ap-profondendo gli studi sulla limnologia pres-so i laghi Tovel, Caldonazzo e Caldaro.

La figura di Giuseppe Merciaidi Jacopo Bertocchi

PISA - MONTECATINI VAL DI CECINA - Loc. LA BACCHETTONA

Il saggio di Giuseppe Merciai del 1904 daltitolo “Le acque termali di Caldana”

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Stranizza d’amuriLe dediche nei videoclip musicali

Come ogni tanto accade - poiché una certainstabilità di fondo, abitudini sbagliate euna fatale propensione ad autoassolversipossono essere schegge ingestibili - negliultimi tempi chi scrive dorme assai pocodurante le ore notturne, e recupera poi du-rante il giorno. Durante la notte, anche per motivazioni chesono talmente autobiografiche da non po-ter in nessun modo risultare interessanti, sipreferisce uscire; ad ora tarda, certo, ché sisostiene che coloro che frequentano la not-te siano più interessanti di quelli che vivo-no il giorno, e fino a tardi, poiché a unacerta ora comunque tanto vale non preoc-cuparsi più dell’orario. Un’ordinanza comunale romana ha vietatoa pub, bar, caffè, birrerie, bistrot, enoteche,bettole, vinerie e taverne di lavorare dopole 2:00 di notte, pena una multa salatissimaper i gestori e per i clienti; e che ore sono, le2:00 di notte, per chi ha intenzione di staresveglio fino alla mattina successiva?La soluzione, come accade per un gran nu-mero di problemi diversi - in special modoquelli che rientrano nella categoria delle ur-genze della domenica, ossia quando i su-permercati sono chiusi - la offrono gli amiciche vengono da Dhaka, da Chittagong,da Rajshahi, insomma da quello splendidoterritorio che è il Bangladesh e che tantionesti e instancabili lavoratori ha esporta-to a Roma. Stacanovisti o crumiri, i bengalesi del Pi-gneto, di San Lorenzo, di Piazza Vittorio? Echi se ne frega! Aperti, sempre, in barba alle ordinanze, allemulte, e alle ore 2:00 di notte; fungono quin-di, più di qualche volta, da rifugio ultimoper coloro che, come detto, preferisconoallungare la serata. Quest’ampia introduzione per dire come, lo

avrete notato, dai televisori bengalesi nonsintonizzati su maratone di musica indiana,si trasmettano canali italiani che mandanovideoclip non stop; ed ancora, seppur nel2015, e nonostante Facebook, Periscope,Whatsapp, Twitter, Instagram, nonostantetutto questo durante i video ancora scor-rono le dediche degli innamorati alle inna-morate, e viceversa, ed in misura maggiorele amare ammissioni dei cuori infranti che -parrebbe di capire - neanche o soprattuttodi notte riescono a trovar pace.Seduto sullo sgabello di un bengalese chené sorride né ringrazia né dice ciao né diceprego, leggo che alle 4:17 qualcuno scrive“Pietro ti amo”, ed immagino una ragazzafelice, all’altro lato dello schermo, che po-chi minuti fa ha telefonato al suo Pietro egli ha detto metti sul nostro canale, chetra poco c’è una sorpresa per te: patetico?Altamente, ma che importa se Pietro e lasua amata sono felici, nel loro esser pateti-ci ed entrambi svegli, seppur in luoghi di-versi, alle 4:17?Pochi minuti dopo, ci crolla addosso il 1998,ma nessuno può saperlo: non i bengalesipresenti, che contano i soldi della serata esi preoccupano di intercettare eventualiubriaconi; non il gruppetto di giovani av-

ventori, italiani, sorridenti e affamati, cheallo schermo lanciano soltanto poche oc-chiate distratte. Insomma, il 1998, con Irisdei Goo Goo Dolls, in fondo la canzoneperfetta per le confessioni notturne, in spe-cial modo per quelle più amare. E infatti: “Giulia, nonostante tutto ti ameròper sempre”.Che cosa è questo tutto di cui si parla, devodomandarmi? In una città che non cono-sco, un giovane che non conosco ha ap-pena decretato il suo fallimento: nonostantetutto - e quindi: puoi farmi ogni cosa, perfi-no più di quel che già mi hai fatto -, ti ame-rò per sempre - ovvero: mi hai incastrato,Giulia: non l’ho scelta, questa condizione,mi ci hai incatenato tu. Sono le 4:30 circa, equante possibilità vi sono che questa Giu-lia stia leggendo questo messaggio? È for-se la ragazza che sta in piedi al mio fianco,Giulia, e che sta ordinando la seconda Pe-roni da 66cl in meno di 15 minuti, e che innessun momento ha gettato l’occhio sulloschermo e sui Goo Goo Dolls?O si trova forse a Pescara, o a Salerno, o aSiracusa, o a Prato, o addirittura a Bellunoo Val di Susa, la bella Giulia, e magari a que-st’ora perfino starà leggendo il messaggioma penserà “ce ne sono talmente tante, diGiulia, che c’entro io?”. Nessuna firma, nes-sun riferimento. Chi ti amerà sempre, bellissima e ingiusta ecinica Giulia? Un genio, forse: un vendicatore che sta-notte ti punisce - quel “nonostante tutto”parla chiaro, Giulia, devi aver fatto qualco-sa di molto cattivo - non firmando il suomessaggio, e quindi lasciandoti nel dub-bio - perché sei vanitosa, certo lo sarai -che quella Giulia in realtà non sia te. Amarissime riflessioni, queste, che ci co-stringono - me; voi - a rivedere la nostraposizione circa il tirare a far tardi, e a rivalu-tare la bellezza del Sole e della città che pro-duce e consuma.

di Paolo Arzilli

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Periodico mensiledel Circolo Culturale

Sabato 7 novembre, ore 20.30Domenica 8 novembre, ore 16.30LA TRAVIATAMusica di Giuseppe Verdidirettore Carlo Moreno Volpini - regiaRenato Bonajuto. Nuovo allestimento,produzione della Fondazione Teatro Gol-doni.

prossimiappuntamenti

E’ una delle opere tra le più amate dal pub-blico di tutto il mondo, e inaugurerà Sta-gione Lirica: è La Traviata il capolavoro diGiuseppe Verdi - su libretto di FrancescoMaria Piave - che si avvarrà per l’occasio-ne del nuovo allestimento e progetto dram-maturgico realizzato dal Goldoni.È basata su La signora delle camelie, operateatrale di Alexandre Dumas (figlio), che lostesso autore trasse dal suo precedenteomonimo romanzo. Fa parte della “trilogiapopolare” assieme a Il trovatore e aRigoletto.

Martedì 10 novembre, ore 21MummenschanzUna storia che sarà raccontata lungo il filo

sottile delle immagini, attraverso la po-tenza creativa del linguaggio non verba-le dei corpi e delle forme.

Mercoledì 18e giovedì 19 novembre, ore 21Stefano Accorsi inDECAMERONEvizi, virtù, passioniliberamente tratto dal Decamerone diGiovanni Boccaccioadattamento teatrale e regia Marco Ba-liani

Sabato 28 novembre, ore 20.30Domenica 29 novembre, ore 16.30SIMON BOCCANEGRAMusica di Giuseppe Verdidirettore Ivo Lipanovich - regia LorenzoMucci. Nuova allestimento del Teatro diPisa. Coproduzione con Fondazione TeatroGoldoni Livorno, Teatro del Giglio Lucca,Teatro Sociale Rovigo

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