LA NUOVA STAGIONE DEI BENI CULTURALIIntervista al Ministro Dario Franceschini

Le Langhe, il Roero e il Monferrato Patrimonio dell’UmanitàIl commento di Sergio Chiamparino

Diari di viaggio contemporaneiLe storie di tre travel blogger italiani

Orizzonti e scenari dal mondo e dai territori

#1 LUGLIO-AGOSTO 2014 Il magazine di marketingdelterritorio.info

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Direttore ResponsabileBruno Caprioli

Coordinamento EditorialeGianluca Dati

Pietro Martinetti

Claudio Pizzigallo

Art Director & Grafica Valeria Righele, Simona Spadaro

Hanno collaboratoLaura Brogiato

Stella Casazza

Chiara Ferraro

Editore Mailander Srl

Via Cavour, 21 10123 Torino

Via Achille Papa, 30 20149 Milano

P.IVA 05237020010

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DESTINATION MAGAZINE

il periodico di marketingdelterritorio.info

TESTATA GIORNALISTICA REGOLARMENTE AUTORIZZATA AL PROTOCOLLO N. 26 DEL 17/09/2013 PRESSO IL TRIBUNALE ORDINARIO DI TORINO

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DESTINATION MAGAZINE #1

20 L’ingresso del Beatles Museum di Liverpool

Indice 5 Editoriale

6 Dario Franceschini: la nuova stagione dei beni culturali

9 People & Destinations

10 Piemonte dell’Umanità

12 Goodbye Berlin

13 Fundamentals

14 Diari di viaggio contemporanei

18 Friuli, turismo in musica

19 Libro del mese

20 News del mese di Marketing del Territorio

21 Estate 2014. Ho bisogno di una vacanza

14 Travel to Taste a Petra

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DESTINATION MAGAZINE #1

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Editoriale

“Non importa dove vai, ma perché ci vuoi arrivare”. In ogni viaggio

la motivazione è fondamentale. Vale per le vacanze, per l’avvio di una nuova impresa, la nascita o il consolidamento di un progetto. Una volta scelta, la destinazione, l’arrivo, il traguardo, vanno poi studiati con un’analisi attenta. Prima con carta e matita, oggi con app e maps. Quando siamo partiti con il libro Il nuovo marketing dei sistemi territoriali, edito dal Gruppo 24 ore, e poi con l’evoluzione digitale della testata giornalistica online marketingdelterritorio.info, sapevamo dove volevamo arrivare: creare un punto di riferimento per chi deve decidere e poi realizzare progetti di sviluppo territoriale. Fare cultura su una tematica di attualità per implementare e

condividere le conoscenze e gli strumenti utili alla crescita di un settore cruciale nel nostro Paese. Destination Magazine è la nostra nuova sfida. Un giornale che prende spunto dall’esperienza quotidiana del portale, ma che, slegato dal ritmo vorticoso del web, consente un approfondimento ragionato. Racconteremo le notizie, come sempre, dal nostro punto di vista, alla ricerca dei dettagli e delle storie che segnano il tempo del nostro settore. Condivideremo con voi best practices e nuovi progetti e soprattutto daremo spazio e voce a chi opera ed innova sul campo. Per crescere tutti insieme.

Di: Bruno Caprioli

“In ogni viaggio la motivazione è fondamentale”

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DESTINATION MAGAZINE #1

Il 29 gennaio 1975 nel quarto governo di Aldo Moro nacque il

Ministero dei Beni Culturali e Am- bientali della Repubblica italiana. Dopo sette mesi, la Sicilia fu tolta dal-le competenze del Ministero, dando il via a quella frammentazione stato-regioni che è tra le cause del crollo del turismo italiano: in questi 35 anni siamo passati dal primo al quinto posto nella classifica internazionale del turismo. Dalla riforma Veltroni nel 1998 alla commissione creata da Bray nel 2013, il ministero è stato riformato 7 volte. Approvato lo scorso 22 mag-gio, il Decreto Cultura e Turismo del governo Renzi, disegnato da Dario Franceschini, è la nuova proposta di riforma del sistema culturale e turi- stico del paese. Un decreto che, inquadrandosi nella stagione renziana delle riforme, contiene misure rivoluzionarie nella con-vinzione che i musei a cielo aperto, la creatività e lo stile, le arti

e le economie esperienziali siano per l’Italia la carta fondamentale da giocarsi nella competizione glo-bale. Ne discutiamo con il ministro Franceschini che al suo insediamen-to, ha dichiarato: “Guido il più grande ministero economico del paese”, una dichiarazione che suona come la promessa di inaugurare una nuova stagione italiana dei beni culturali. Ministro, quando ha accolto Obama al Colosseo, il Presidente USA ha definito il suo lavoro il più bello del mondo; noi abbiamo la percezione che indirizzare i beni culturali in Italia sia diffi-cile quanto governare il paese più influente della politica interna- zionale. Il decreto Cultura Turi-smo e l’ArtBonus possono metterci a livello di altri paesi, come Francia e Stati Uniti, dove esiste una grande tradizione di sostegno privato alla cultura?

Dario Franceschini: la nuova stagione dei beni culturali

Di: Pietro Martinetti

Sopra: il Ministro Dario Franceschini

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Artbonus, digitalizzazione turistica,EXPO 2015 : il Ministro a tutto campo

A lato: l’Abbazia di San Vincenzo al Volturno,

in provincia di Isernia

”Il decreto Art Bonus è un primo, fondamentale passo in questa direzione. Chi farà donazioni a favore di interventi di tutela del patrimonio culturale pubblico go-drà di una detrazione del 65% di quanto liberalmente erogato. Ora non ci sono più alibi, finalmente i singoli cittadini e le imprese hanno uno strumento valido per poter contribuire in maniera efficace alla salvaguardia di monumenti e di beni artistici e archeologici.”

Il decreto prevede la trasforma-zione dell’Enit in ente pubblico economico: questa trasforma-zione va nella direzione di una promozione dell’Italia a livello centrale? Attraverso quali strate- gie? Pensa che la riforma del Titolo V sia necessaria?

”L’attribuzione in via esclusiva alle Regioni delle competenze sul turismo ha provocato una frammentazione eccessiva di un settore strategico del Paese che vale il 10,7% del PIL. La promozione dell’Italia nel con-testo internazionale deve essere ricondotta alla responsabilità dello

Stato, soprattutto in un contesto che diviene sempre più globale con un mercato potenziale esteso a re-altà come la Cina o l’Indonesia, dove non è pensabile presentarsi divisi. Un primo, cruciale banco di prova sarà Expo 2015, dove il nostro Paese si presenterà al mondo. Dobbiamo metterci nelle condizioni di cogliere questa occasione storica, e la nuova Enit sarà uno strumento fondamen-tale per raggiungere questo obiet-tivo.”

Che peso può avere il turismo in un’ottica di ripresa economica del sistema Italia?

“Stiamo parlando di uno dei po-chi settori della nostra economia il cui potenziale è ancora largamente inespresso, soprattutto a causa di alcuni elementi infrastrutturali. Per questo ho voluto inserire nel de-creto Art Bonus delle norme per la defiscalizzazione degli investimenti per la digitalizzazione turistica e per la riqualificazione delle strutture ricettive, due ambiti in cui è urgente recuperare il divario con le nostre realtà concorrenti.”

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Sopra: Il MAXXI, Museo nazionale delle Arti del

XXI secolo, Roma

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People & Destinations

Come un aereo nel bosco

I giornali di tutto il mondo hanno raccontato la bizzarra storia di Bruce Campbell, ingegnere ameri-cano di Ilssboro che dopo vent’anni di progetti, ha realizzato il suo sogno: abitare in un aereo abban-donato. La sua casa è un Boeing 747 parcheggiato in un bosco dell’Oregon.

Il mondo del turismo in Italia è nelle mani di quest’uomo

“Sì, oggi sono finalmente in grado di dire che ce la facciamo. Sono confor-tato dai numeri dell’avanzamento lavori che vedo crescere settima-na, dopo settimana” ha dichiarato Giuseppe Sala, Commissario unico di Expo2015, nel giorno successivo alla pubblicazione del decreto del governo post Expogate.

Lampedusa, Federalberghi: “Basta con l’allarmismo infondato”

A lanciare l’appello è Federalberghi Lampedusa: “Il centro di Prima Accoglienza lampedusano è chiuso dal 2011; con l’inizio dell’operazione Mare Nostrum, il governo ha di fatto creato una diga di contenimen-to che protegge Lampedusa, dirot-tando i flussi direttamente sulla Sicilia”.

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Expo 2015: come dovranno lavora-re i territori italiani per intercet-tare i 6 milioni di stranieri che arriveranno per l’Esposizione Universale?

“Dovranno agire in sinergia con la struttura di Expo e con l’Enit per pro-muovere nei principali mercati in-ternazionali le opportunità di visita.

Questo dovrà avvenire in particolare in Cina, da dove proverrà uno dei sei milioni previsti.”

Ministro, il DL Cultura – Turismo è una rivoluzione: possiamo stare tranquilli che diventerà legge?

“Dopo un lavoro intenso e proficuo che ha coinvolto al massimo grado le

forze di maggioranza e opposizione, il decreto è stato licenziato dalle com-missioni cultura e attività produttive della Camera con alcune modifiche migliorative, che non hanno modifi-cato l’impianto originario voluto dal Governo. È un buon viatico per la definitiva conversione in legge, un segnale positivo per il quale ringrazio i miei colleghi parlamentari.”

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Sono 50. Un traguardo importante per l’Italia: tanti sono i siti

italiani che si possono fregiare del titolo di Patrimonio Mondiale dell’Umanità. E l’ultimo è proprio quello assegnato ai territori piemontesi il 22 giugno scorso. Nel loro insieme le zone selezionate hanno un’area di circa 76mila etta-ri e coinvolgono oltre 100 territori comunali. Nove aree di eccellenza coinvolte: Langa del Barolo; colline

del Barbaresco; Castello di Grinzane Cavour; Canelli e l’Asti Spumante; Nizza Monferrato e Barbera; Monferrato degli Infernot.

In termini di marketing territo- riale, questa prestigiosa menzione è un valore aggiunto, ma qual è la di-rezione da intraprendere per conti-nuare a lavorare al meglio in termini di promozione del territorio e delle sue eccellenze enogastronomiche?

Ha risposto a questo interrogativo il Presidente della Regione Piemon-te, Sergio Chiamparino: “Le Lan-ghe, il Roero e il Monferrato devono diventare uno dei grandi progetti di promozione turistico culturale del territorio piemontese basato prima di tutto su una governance omoge-nea che coinvolga sindaci e forze eco-nomiche del territorio per garantire una gestione rispettosa del ricono-scimento di Patrimonio dell’Umanità

Piemonte dell’UmanitàDi: Laura Brogiato

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come questi territori piemontesi siano una eccezionale testimonian-za vivente della tradizione storica della coltivazione della vite, dei processi di vinificazione, di un con-testo sociale, rurale e di un tessuto economico basati sulla cultura del vino, e costituiscono un importante esempio di interazione dell’uomo con il suo ambiente naturale. Un patrimonio riconosciuto in tutto il mondo, un territorio patria di al-cuni dei vitigni italiani più pregiati, depositario di un significato cultura-le unico e che ha visto anche negli

scritti di Cesare Pavese e Beppe Fenoglio una celebrazione degli elementi propri di queste terre, un riconoscimento continuo al lavoro incessante delle generazioni che hanno speso energie per la realiz-zazione dei propri sogni. Il cammino comune iniziato con la realizzazione della candidatura UNESCO, dovrà trovare nuovi stimoli per rendere sempre più “mondiale” il territorio, puntando su un turismo sostenibile e, come sottolineato dal governatore Chiamparino, con il coinvolgimento dei privati al fianco delle istituzioni.

UNESCO. Credo sia necessario un piano di riambientamento che ar-monizzi alcuni elementi contraddit-tori di quel territorio parallelamente a un nuovo piano di sviluppo che coinvolga anche i privati e che si ponga a livello internazionale”.

Tutto questo può essere possibile solo se gli stakeholder coinvolti dai processi non solo turistici, ma an-che sociali, territoriali e culturali cooperano e collaborano. Infatti, fra le motivazioni alla base del ricono-scimento, il comitato ha evidenziato

PAESAGGI CULTURALI VITIVINICOLI

DEL PIEMONTE DI LANGHE-ROERO

E MONFERRATO PATRIMONIO

DELL’UMANITÀ UNESCO

In questa pagina: il Presidente della Regione

Piemonte, Sergio Chiamparino, e un paesaggio

delle Langhe

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Goodbye Berlin

WELCOME GOODBYE, IL DOCUMENTARIO

SULL’ECCESSO DI TURISMO A BERLINO

Dal 29 maggio nelle sale cinematografiche tedesche,

ma in realtà è da due anni che fa discutere, Welcome Goodbye, il documentario che mostra le difficoltà e le tensioni derivanti da un “eccesso” di turisti a Berlino.

Iniziò nel 2012 il lungo percorso che ha portato la regista Nana AT Rebhan alla creazione di questo documentario: Rebhan girava per la capitale tedesca invitando chi volesse contribuire a dire la pro-pria opinione e a versare un con-tributo per la raccolta fondi. Due anni dopo, il film è pronto e nelle sale cinematografiche, e mette in luce la tensione crescente deri-vante dai flussi turistici di massa a Berlino. “Basta con le valigie

ovunque” è infatti una scritta su un muro da cui è nata l’idea della regista tedesca (ma non berli-nese) di intervistare residenti e turisti internazionali (dal Mes-sico, Taiwan, Paesi Bassi ecc...). Quasi 27 milioni di pernot-tamenti sono stati registrati a Berlino nel 2013, e il turismo è un’industria che per la capi-tale tedesca vale un miliardo di euro. Ma oltre agli evidenti benefici, i flussi massicci ber-linesi portano anche a fastidi e difficoltà per i residenti, che ogni giorno hanno a che fare con turisti non sempre rispettosi dello stile di vita locale e che vedono crescere costantemente il costo degli affitti e della vita.

Di: Claudio Pizzigallo

Sopra: un’opera di Os Gemeos in Oppelner

Strasse, nel quartiere di Kreuzberg

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La 14ª Biennale di Architet-tura di Venezia è il tra-

monto di ogni illusione legata all’architettura dell’ultimo seco-lo, dal Postmoderno al Decostru-zionismo. Rem Koolhaas che cura Elements of Architecture, la mostra ai Giardini della Biennale, ha deciso di partire dai fonda-menti, dagli elementi essenziali che compongono gli spazi delle nostre esistenze: scale, finestre, porte. Dopo tanto errare nei sen-tieri della teoria degli spazi urba-ni, in questi sei mesi (la Biennale inaugurata il 6 giugno chiuderà il 23 novembre) Koolhaas intende costruire a Venezia una nuova enciclopedia dell’architettura. “Pensi proprio a questi elementi:

pavimento, parete, soffitto, finestra, porta, facciata, balcone, camino, bagno, scala, rampa, scala mobile, ascensore. Di solito si pensa che ogni elemento sia stabile, e invece abbiamo sco-perto con la modernizzazione del XIX secolo che alcuni di essi sono diventati macchine o robot. Ogni elemento riflette perciò enormi cambiamenti sociali. Al contrario, se guardiamo come sono progettate le fortezze me-dioevali troviamo delle similitu-dini con gli aeroporti americani di oggi. Dunque ci troviamo di fronte a cambiamenti radicali, ma anche a sorprendenti conti-nuità” ha raccontato Koolhaas al condirettore della Serpentine di

Sotto: l’ingresso del Padiglione curato da

Koolhaas ai Giardini della Biennale

“Alla Biennale, la mostra di Rem Koolhaas è lo scenario di sei mesi di immaginazione dello spazio”

Londra, Hans Urlich Obrist, su La Lettura del Corriere, descrivendo i Fundamentals, le fondamenta dell’architettura, gli elementi, in-torno a cui ruota l’esposizione a Venezia. Per comprendere quando andare in Laguna è necessario dare un’occhiata all’immenso ca-lendario dei Weekend Specials in cui nelle corderie dell’Arsenale, af- fianco a Mondoitalia e al padi-glione Italia curato da Cino Zucchi, tra conferenze, simposi, workshop e performance, le delegazioni dei padiglioni stranieri, i teorici e i protagonisti dell’architettura si confronteranno sul costruire e con-cepire lo spazio contemporaneo.

Di: Pietro Martinetti

Fundamentals

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Diari di viaggiocontemporanei

Nelle leggende e nei racconti epici sono avventurieri, navigatori

ed eroi ad attraversare mondi e mari, incontrare creature fanta-stiche e inseguire la frontiera, il confine delle fantasie. Il viaggio è fame di conoscenza, curiosità di avventura e inconscia ricerca dell’imprevisto, desiderio di perder-si mentre si sta cercando qualcosa. Ogni viaggio, se non è documen-tato, rischia però di evaporare nei labirinti della memoria, l’esperienza di trasformarsi in oblio: ecco perché si scrivono i diari di bordo, le cro-nache di viaggio. Scrivere di viaggi è forse uno dei lavori più ambiti, come custodire un’isola deserta; nel

tempo dell’editoria dal basso, le persone che riescono a realizzare questo sogno sono in aumento, segno che la rivoluzione tecnologica allarga le possibilità umane. In Italia, il mondo del Travel Blogging sta crescendo, il sito travelbloggernet.com raccoglie 18 persone che hanno fatto dei viaggi, del racconto delle storie e dei territori, la ragione di essere e anche il loro mestiere. Spesso il viaggio e il turismo si fondono in una filoso-fia di intendere la convivenza e le abitudini, la relazione con l’ambiente e l’approccio con altre culture. Abbiamo incontrato tre blogger italiani che nei loro itinerari si con-centrano su aspetti diversi: Federica Giuliani su Travel to Taste descrive il gusto di ogni viaggio, dal punto di vista esperienziale e gastronomicamente parlando; Fabrizio Marta, in arte Rotex, su Rotellando, blog di Vanity Fair, racconta il punto di vista del viaggiatore in rotelle, un grande diario di coraggio per invitare chi è in carrozzina a scoprire il mondo e chi si occupa di turismo

LE TESTIMONIANZE DI TRE MODERNI

MARCO POLO: I TRAVEL BLOGGER

FEDERICA GIULIANI, FABRIZIO MARTA

E PAOLO PINZUTI

Di: Pietro Martinetti

Sopra: Rotex in Marocco

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a mettersi nei panni di chi sta in carrozzina; infine Paolo Pinzuti, fondatore di Bikeitalia, ci racco-nta il cicloturismo, una prospettiva alternativa di relazionarsi con il ter-ritorio, per comprendere limiti fisici e psicologici. Abbiamo posto ai tre blogger due domande sul senso del loro lavorare e raccontare i viaggi, per poi fare a ognuno una domanda personale.

In che modo la scrittura aiuta a valorizzare le storie e gli aneddoti dei tuoi itinerari e come il web aiuta a diffonderli?

FG: “Viaggio per avere storie da raccontare. Utilizzo tecniche diverse, in base alle necessità: realizzo reportage giornalistici o invento personaggi per raccontare tradizioni e aspetti culturali. I Social Network, poi, mi aiutano ad aumentare il pubblico e l’interazione”.

RTX: “La scrittura che utilizzo, che poi è il modo in cui affronto la vita di tutti i giorni, è ironica. Cerco di raccontare luoghi e persone in maniera leggera, spesso affronto tematiche come la disabilità e la diversità che già di per sé sono “pesanti”, se non si alleggerisce si rischia di non essere ascoltati.

Credo molto nella fotografia, nell’immagine e nella comunicazione web perché semplifica e rende spontanea quello che certe volte può sembrare difficoltoso. I social in particolare danno la possibilità di osservare, nel mio caso, che un “rotellato” può andare in giro, senza per questo essere un eroe o un poveretto, inoltre i “piedati” possono rendersi conto che basterebbe poco per abbattere delle barriere culturali e architettoniche”.

PP: “Viaggiare è un atto rigorosamente individuale e utilizzare la bicicletta per viaggiare è il mezzo di trasporto più sinestetico che esista: viaggiando in bicicletta tutti i sensi vengono allertati e concorrono alla definizione dell’esperienza. Andando in bicicletta si avvertono il freddo o le gocce di pioggia sulla pelle, l’odore di soffritto all’ingresso dei villaggi o il silenzio operoso della foresta. La scrittura è l’unica forma di espressione che riesce a trasmettere le sensazioni generate dai 5 sensi senza falsarle, per questo è importante. Il web è il modo più immediato per dare voce a chi non ha alle spalle grandi editori, ma tanta voglia di raccontare”.

A fianco: Travel to Taste, fioritura dei ciliegi in Giappone

Sotto: un percorso con Bike Italia

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Il tuo lavoro è viaggiare e raccon-tare i viaggi; di conseguenza una pratica che per tanti è percepita come un distacco dalla realtà è la tua missione di vita. La routine, non intesa come noiosa abitudine ma come quotidianità, può essere “in viaggio”? Il turista può essere un viaggiatore?

FG: “Ogni giorno è un viaggio e la routine non fa parte del mio modo di vivere. Affronto ogni destinazione come un’esperienza a sé, cercando cose diverse e decidendo al momento cosa fare e come muovermi. La “disputa” tra turista e viaggiatore non dovrebbe esistere. Ogni viaggio è unico: c’è quello più avventuroso e di scoperta o quello più rilassato, che però può riservare sorprese. Ognuno deve viaggiare come preferisce senza preoccuparsi delle definizioni”.

RTX: “Il mio lavoro è un altro ma per passione viaggio. Ho l’osteogenesi imperfetta ma a questo si è aggiunta una malattia molto più grave e incurabile che è la “viaggite”. Si viaggia perché siamo delle anime in pena e spesso si spera di trovare un posto in cui stare ma si fatica a trovarlo perché la curiosità vince su tutto e si è pronti per un nuovo posto. Il turista è un viaggiatore, solamente che preferisce stare un po’ più comodo, trovo che sempre di più i viaggiatori stanno diventando turisti. Io credo di essere turista quando viaggio e viaggiatore nella vita”.

PP: “Io mi occupo più di biciclette che non di viaggi, se non in modo incidentale, quindi non posso

rispondere appieno alla tua domanda. Tuttavia credo che esista una differenza sostanziale tra il viaggiatore e il turista. Dal mio punto di vista il turista è colui il cui obiettivo è arrivare alla meta per poi poter svolgere una serie di attività, il viaggiatore è colui la cui esigenza è arrivare a destinazione il più tardi possibile per godere di tutto quanto sta tra il momento della partenza e quello dell’arrivo. Il turista può essere un viaggiatore? Credo di sì, ma per dirla con Shakespeare, ciò che noi chiamiamo con il nome di rosa, anche se lo chiamassimo con un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo”.

Sul tuo blog Travel to Taste, racconti il gusto di ogni viaggio: in quali tra i Paesi che hai visitato, pensi ci sia una relazione tra l’identità del luogo e le sue tra-dizioni e costumi culinari ?

“Non si può dire di aver davvero conosciuto un luogo senza averlo anche assaggiato.” Questa frase spiega in breve come il cibo sia parte integrante di una cultura. Bisogna sempre provare i sapori locali, anche per po-ter dire che non sono piaciuti. Considero il cibo l’unico linguaggio universale, che può avvicinare i popoli. Tra i Paesi che ho visitato quelli che hanno un filo diretto tra cibo e tradizioni sono l’India e la Turchia. In India tutto profuma di spezie: le stesse che l’Ayurveda utilizza come medicina. In Turchia, invece, è a tavola che si discutono i fatti importanti e si prendono decisioni.

Rotellando, il blog in cui racconti la passione per il viaggio, è un manifesto per il turismo accessibile e anche un documento per incoraggiare chi è su una sedia a rotelle a partire per visitare il mondo. Sappiamo che il modello da imitare è quello anglosassone, l’Italia a che punto è nel percorso verso un turismo pienamente accessibile ?

USA e Australia sono il paradiso per le rotelle, al punto che spesso sembra quasi di essere “normali”. Sono appena tornato dalla Danimarca e il ciottolato che c’è nel centro è quasi paragonabile a quello di Roma, non ci sono vie di scorrimento agevoli. Insomma tutto il mondo è paese. L’Italia è messa male perché ha la cultura di fare le cose perché c’è una legge e non perché realmente crede che possa essere utile. Ci sono pedane appena costruite che sono talmente ripide che

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DESTINATION MAGAZINE #1

Sopra: Fabrizio Marta, aka Rotex, nel deserto

del Sahara

Sotto: riso e alghe, una cena coreana di Federica di

Travel to Taste

per salirci ci vorrebbe un carro armato e non ci vuole un genio dell’architettura per capirlo. Inoltre c’è ancora la cultura che la persona disabile deve essere accompagnata. Io voglio viaggiare solo”.

Bikeitalia è un blog che racconta la bici come mezzo di traspor-to per il viaggio; in che modo il cicloturismo è sostenibile per chi non usa regolarmente la bici? Come cambia la relazione con il territorio viaggiando in bici?

La bicicletta ha il grande vantaggio di non ren-dere possibile la distinzione tra il dentro e il fuori. Quando vai in bici sei pertanto dentro il paesaggio: non lo attraversi, ma ne fai parte integralmente, al pari degli alberi e delle rocce, e in qualche modo lo completi anche. La lentezza che la bicicletta consente offre la possi-bilità di godere il dettaglio del paesaggio, dal piccolo caffè caratteristico all’angolo della piazza al volo di un’aquila proprio sopra la tua testa, cose come il piccolo borgo situato su una strada secondaria e poco battuta. Il cicloturismo è sostenibile per chi non usa la bici regolarmente solo in funzione del percorso scelto: se non si vuole far fatica, basta seguire il corso di un fiume che, come è ovvio, scorre sempre dall’alto verso il basso.

Sopra: strada e nuvole, pedalando con

Bikeitalia

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Friuli, turismo in musica

Grandi star della musica internazionale e italiana ritor-

nano sui palchi del Friuli Venezia Giulia per l’estate 2014. Dopo il leg- gendario concerto dei Pearl Jam a Trieste e l’esibizione di Manu Chao a Borgo Grotta Gigante,

luglio è un mese di grandi concerti: il rock italico dei Negramaro il 15 a Palmanova, le influenze british dei Bastille il 27 a Udine, la new wave dei Simple Minds il 29 a Lignano, l’indie dei Franz Ferdinand il 31 a Udine sono le melodie che consacrano

questo territorio tra le mete più am-bite del turismo musicale in Italia.

La promozione di TurismoFVG Music&Live offre a chi soggiorna anche solo una notte in Friuli Vene-zia Giulia un biglietto per uno dei grandi concerti che si tengono in regione. Un’iniziativa unica in Italia, inaugurata nel 2009 e pro-mossa dall’agenzia turismo FVG per permettere a tanti amanti della musica di scoprire la regione del Carso, Trieste e Udine, le Dolomiti e le spiagge dell’Adriatico. Musica e intrattenimento sono leve di at-trazione per fan e appassionati sempre più sensibili a scoprire le innumerevoli prospettive del territorio. Un’idea che punta a valo-rizzare e promuovere il fenomeno del turismo musicale, una forma di turismo culturale che ha grandi

Di: Stella Casazza

A lato: il palco di Madonna allo Stadio Friuli

di Udine

L’INIZIATIVA MUSIC&LIVE: BIGLIETTI PER

I GRANDI CONCERTI DELL’ESTATE FRIULANA

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Libro del mese

prospettive di crescita: i music- lover infatti appartengono a cate-gorie eterogenee, dai giovani dei grandi raduni rock ai 30-40 anni appassionati Jazz per arrivare agli over 60 dei grandi festival lirici e classici. Tutti attratti dalla mu-sica di qualsiasi genere e pronti, chi più chi meno, a incremen-tare le economie del territorio.

Il Friuli, una regione all’avanguardia, che si ripropone così come terra di riferimento del panorama interna-zionale non solo per quanto riguarda

la musica e gli spettacoli dal vivo, ma anche come un terroir di eccel-lenze legato all’arte, alla cultura, all’enogastronomia e ai paesaggi incontaminati che in cinque anni ha portato sul territorio migliaia di turisti provenienti da tutta Italia ed Europa.

Investire in cultura e quindi in mu-sica e spettacolo non crea vantaggio solo per i turisti, è un grande valore che viene offerto in primo luogo a tutti i cittadini e alla qualità della loro vita. La musica e il turismo sono

legati a filo doppio: capita che si viaggi per visitare il luogo dove è nato, vissuto e persino sepolto il proprio idolo ma anche per concerti e grandi eventi.

L’emozione è il fattore chiave: può essere un elemento di grande effi-cacia e di solido legame tra una per-sona e l’ambiente che lo circonda. La musica suscita emozioni, fa vibrare le corde più profonde degli esseri umani, li rende permeabili e ricettivi a nuovi stimoli ed esalta l’armonia complessiva di un territorio.

Sotto: Alvaro Claudi, ritratto da Luciano Regoli Alvaro Claudi è un gentiluomo d’altri tempi riconoscibile per i

suoi baffi a manubrio. Ma è soprat-tutto un rinomato chef elbano che, in occasione dei 200 anni dello sbarco all’Elba del suo turista più famoso, Napoleone, ha pubblicato A Tavola con l’Imperatore, un cahier di ricette dell’epoca dell’isola impe-riale, edito da Miraggi Edizioni.

Le ricette napoleoniche prendono spunto da un quaderno della no-tabile famiglia del Dottor Pasquale Squarci, una delle poche fami-glie ammesse alla corte nel corso dell’esilio napoleonico: nel libro lo

chef riporta le ricette originali re-interpretate con gli ingredienti e le modalità di cottura della cucina di oggi. Claudi sta anche lavorando a una nuova edizione di Elba Congusto - Etologia gastronomica delle isole di Toscana, un bel volume uscito nel 2008 con oltre 50 ricette elbane autentiche. Per questo libro lo Chef ha lavorato più di 10 anni, ricostruendo la storia, le abitudini e la provenienza dei vari piatti. Non è un semplice li-bro di ricette ma una vera raccolta di vicende umane. Chissà che non possa essere una guida enogastro-nomica del territorio in occasione di Expo 2015.

Di: Chiara Ferraro

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Alberghi a 10 euro: la protesta low cost in Sardegna

Una camera e una prima colazione a soli 10 euro: non è un’offerta last minute o di couponing, ma una sin-golare protesta contro il mercato illegale. A “scendere in piazza” è la provincia di Oristano che la notte del 5 giugno ha offerto a prezzo speciale 400 camere. Una provoca-zione eclatante per contrastare il turismo invisibile che in provincia di Oristano vale circa 40 milioni di euro e 900.000 presenze, a fronte delle 420.000 ufficiali registrate.

#TourismMatters, lavorare nel (e per il) turismo è importante

Il World Travel & Tourism Council ha lanciato una campagna su Instagram, per “cambiare la percezione globale riguardo alle possibilità di carriera nel settore travel & tourism”. Per partecipare bisogna pubblicare un video di 15 secondi con l’hashtag #TourismMatters. In palio 1000 dollari per il video con più Like. Per il WTCC il settore turistico è in grado di creare posti di lavoro in tutto il mondo, offrendo “opportunità, viaggi e vantaggi”.

Viaggiare più veloci del Pil

Il settore dei viaggi è destinato a cre-scere del 5,4% all’anno per i prossimi dieci anni, con un ritmo superiore anche a quello del Prodotto Interno Lordo mondiale. Secondo uno studio di Oxford Economics le previsioni indicano che la crescita del turismo globale sarà trainata anche dai gran-di mercati emergenti. La Cina mira a superare gli Stati Uniti per diven-tare il più grande mercato turistico outbound del mondo, e più grande mercato nazionale, entro il 2017.

MINIGUIDEMINGUI

SecretEurope

TRULY UNFORGETTABLE

ExperiencesTO INSPIRE YOUR NEXT TRIP

Alla scoperta di 50 luoghi europei sconosciuti con Lonely Planet

L’Huffington Post va a ballare in Puglia...

Musica e turismo in UK: a Liverpool un affare da 4 miliardi di sterline

News del MeseDi: Gianluca Dati

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DESTINATION MAGAZINE #1

Di: Claudio Pizzigallo

Estate 2014. Ho bisogno di una vacanzaDESTINATION: VACATION.

STUDI SCIENTIFICI LO DIMOSTRANO.

IL QUADRATO SEMIOTICO PER

SCOPRIRE QUALE.

Forse non è un caso se si parla di “vacanze”, al plurale: perché le possibilità e le combinazioni

sono pressoché infinite. Incrociando destinazione, tipologia di alloggio, durata del soggiorno e programma di attività si possono riscontrare una quantità sterminata di modi per intendere le vacanze.

In quest’inizio d’estate ha come si suol dire “fatto il giro del web” un quadrato semiotico per identificare i tipi di vacanze possibili. “Collettivo o elitario? Destra o sinistra?” le opzioni possibili per distinguere

i turisti tra “radical chic”, “snob”, “frikkettoni” e “truzzi”. Moltissimi hanno condiviso il quadrato sui propri account social identificandosi in qualche descrizione, ma molti di più (compreso il sottoscritto) non si sono riconosciuti in nessuna categoria.

Dove sono quelli che vanno al Sud da parenti e amici che non vivono né in Salento né a Capri, o quelli che vogliono scoprire la Sicilia o la Calabria? E quelli che in Spagna ci vanno per il Cammino di Santiago o che preferiscono la cultura di

Atene al divertimento delle isole greche?

Nel turismo di oggi, e quindi nell’attività di marketing dei territori, le opzioni sono talmente numerose che un quadrato semiotico non può bastare: cultura, sport, benessere, avventura, mare, montagna, città d’arte, short break, low cost, Italia, Europa, mondo, in famiglia, in coppia, con amici...

Ecco, forse più che un quadrato ci vorrebbe un poligono di n lati. Quasi un cerchio, praticamente.

A fianco: il quadrato semiotico delle vacanze,

(fonte: findingneverlandtravelblog.com)

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1 - 3 agosto 2014

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