Modello Metacognitivo del Desiderio e Craving (Dr. Gabriele Caselli)
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Transcript of Modello Metacognitivo del Desiderio e Craving (Dr. Gabriele Caselli)
Modello Metacognitivo di Craving e Dipendenze Patologiche
Gabriele Caselli1,2, Marcantonio M. Spada1,3
1 London South Bank University, London, UK2 Studi Cognitivi, Cognitive Psychotherapy School, Milano, Italy3North East London NHS Foundation Trust, London, UK
Craving• Esperienza soggettiva che motiva la
persona a raggiungere un oggetto desiderato allo scopo di ottenere i suoi effetti piacevoli (Marlatt, 1987)
• Ha un ruolo cruciale nello sviluppo e nella ricadutadella dipendenza patologica (Ludwig & Wikler, 1974; Flannery et al., 2003; Gordon et al., 2006)
• È un’esperienza qualitativamente simile per un ampia gamma di sostanze e attività (e.g. Castellani & Rugle, 1995; Field et al., 2008; May et al., 2004; Moreno et al., 2009)
Pensiero Desiderante(come pensiamo ai desideri)
Processo volontario di elaborazione di informazioni e ricordi relativi all’esperienza di assunzione di una sostanza e ai suoi effetti positivi (Caselli & Spada,
2010; 2011)
•Imaginal Prefiguration– Focalizzazione attentiva e immaginativa
multisensoriale•Verbal Perseveration– Dialogo ripetitivo interno relativo al bisogno e alle
ragioni per cercare di raggiungere il target
Conseguenze del Pensiero Desiderante
• Nel breve periodo il PD aiuta a gestire stati mentali negativi spostando l’attenzione e il pensiero lontano da questi e focalizzandosi su emozioni e sensazioni positive connesse al target.
• Nel medio-lungo periodo il PD produce un escalation del craving dal momento che l’oggetto desiderato continua a essere immaginato ma non raggiunto.
• Non è una buona idea fantasticare o ragionare troppo su scelte che non si possono o non si vogliono compiere
Evidenze• PD è presente come antecedente in episodi di ricaduta per
diversi tipi di dipendenze (Caselli & Spada, 2010)
• PD è discrimina in modo significativo bevitori sociali da alcool-dipendenti annullando l’effetto discriminatorio di ansia, craving e depressione (Caselli et al., 2012)
• PD predice uso di alcool e fumo in un campioni clinici (Caselli & Spada, 2011; Caselli et al., 2012)
• L’induzione di pensiero desiderante produce incremento di craving in popolazioni non-cliniche che viene incubato per almeno tre giorni (Caselli et al., 2013)
Sintesi
• Il PD può essere una strategia cognitiva disfunzionale covert e potrebbe sostenere e alimentare l’esperienza di craving e facilitare il rischio di ricaduta
• In quanto strategia cognitiva può essere regolata da specifiche metacognizioni (Wells & Matthews, 1994; Wells, 2008)
Metacognizioni
Conoscenze implicita o esplicita coinvolta nell’attivazione, monitoraggio, correzione e
interruzione dell’elaborazione cognitiva (pensiero, attenzione, memoria)
(Wells, 2000; 2008)
Metacognizioni e Pensiero Desiderante
• Metacognizioni Positive su utilità del PD– Aiuta a motivarsi verso decisioni giuste– Aiuta evitare pensieri negativi
• Metacognizioni Negative sul PD– È incontrollabile– Mi porta fuori controllo– È segno che sono fatto male o che ho una malattia
1. Pensieri automatici legati al target giungono nella coscienza (per intrusione, elicitazione o monitoraggio)
2. Si attivano metacognizioni positive su utilità del pensiero desiderante
3. Pensiero desiderante: monitoraggio sensazioni legate a prefigurazione del consumo e dialogo interno sulle ragioni e la possibilità di accedervi
4. Aumento del craving e del senso di deprivazione
5. Metacognizioni negative agiscono come volano di questo processo e guidano verso la ‘presa di decisione’
Il modello
Studio 1• Obiettivo: preliminare validazione del modello
metacognitivo di craving
• Partecipanti: 494 partecipanti (291 donne) da 18 a 65 anni (M = 33.3, SD = 3.8), target vari (no sostanze psicoattive)
• Materiali:– Desire Cue Reactivity Scale (Caselli & Spada, 2011)– General Craving Scale (modificato da PACS, Flannery et al.,
1999)– Desire Thinking Questionnaire (Caselli & Spada, 2011)– Metacognitions about Desire Thinking Questionnaire (Caselli &
Spada, 2013)
Chi-square = 10.38, RMSEA = .03; GFI = .99, CFI: 1.00
Studio 2• Obiettivo: validazione del modello di craving in una
popolazione di abusatori di alcool
• Partecipanti: 126 partecipanti (79 nel campione finale) da 18 a 65 anni (M = 45.9, SD = 10.5)
• Materiali:– Desire Cue Reactivity Scale (Caselli & Spada, 2011)– Penn Alcohol Craving Scale (Flannery et al., 1999)– Desire Thinking Questionnaire (Caselli & Spada, 2011)– Metacognitions about Desire Thinking Questionnaire
(Caselli & Spada, 2013)
Chi-square = 10.61, RMSEA = .05; GFI = .97, CFI: .99
Discussione
• L’elaborazione di informazioni, ricordi, piani di azione legati al target (pensiero desiderante) prolungano e intensificano lo stato di craving e deprivazione in risposta a cue ambientali o interni.
• Specifiche metacognizioni positive e negative possono attivare e mantenere attivo il pensiero desiderante
Implicazioni cliniche• Formulazione del caso
• Socializzazione della formulazione
• Interventi volti alla modifica delle metacognizioni positive e negative– Attentional modification– Detached Mindfulness– Esposizione Metacognitiva– Modifica Metacognizioni
Prospettive Future• Dal craving a ‘intention to drink’
• Integrazione nel modello trifasico (Spada, Caselli & Wells, in press)
• Applicazioni di specifiche tecniche
• Studi longitudinali sul ruolo di metacognizioni e pensiero desiderante come mediatori del cambiamento
Desires don’t matter, but response to them does
Dr. Gabriele CaselliStudi Cognitivi, Modena, Italy
London South Bank University, London, UK