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MESSAGGERO SARDO Vertenze Quel miliardo che lo Stato ci deve e la vendita beffa della Tirrenia pagine 3, 6 e 7 Regione Senza quote rosa Giunta azzerata: nella nuova anche 3 donne assessori pagina 8 Emigrazione La “ linea verde nell’incontro a Chia Storie : il riscatto dei Vargiu hermanos pagine 10, 11, 12 e 13 Cultura&culture Feste, ardie, santi. Libri/Sardi trucidati dalla camorra a Itri Ballo senza confini pagine 22, 26 e 29 Sport Cagliari: staffetta Donadoni Ficcadenti Dinamo: Benson Hosley e i Diener pagine 30 e 31 Periodico della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo Il futuro dell’Isola Investire sui giovani TAGLIATI E TARTASSATI U n’estate di fuoco, un autunno che annuncia venti di bufera. Ogni giorno c’è un nuovo fronte aperto. “Il Messaggero Sardo” stava per andare in stampa quando, in meno di una seimana, è accaduto di tuo: la finanza internazionale scatenata, l’Italia nel mirino, misure d’urgenza del governo alla vigilia di Ferragosto, la Sardegna colpita da ulteriori pesantissimi tagli. Risultato: alla nostra isola mancheranno risorse importanti. La Regione può disporre in bilancio, virtualmente, ogni anno di 6 miliardi e mezzo, dei quali 3,3 miliardi assorbiti dai costi della Sanità pubblica e 2 miliardi e mezzo dalle spese fisse di funzionamento (personale, etc). I tagli delle ultime misure del governo sono stimati in 500/700 milioni. Insomma, tolta sanità e funzionamento, rimane poco o nulla per sviluppo e investimenti. Queste le cifre. E, come si dice, danno e beffa: il Governo ha usato la scure proprio sui sardi, ai quali da decenni nega il trasferimento di ingenti fondi incontestabilmente dovuti. Come fare ad essere oimisti? Eppure si deve... Come pure si deve evitare di piangersi addosso o di risolvere tuo presentandosi a Roma con il cappello in mano per poi raccogliere briciole. Questo numero de “Il Messaggero sardo” insieme (purtroppo) agli aggiornamenti sul “bolleino di guerra” delle vertenze e dei problemi aperti ‐ trasporti, turismo in allarmante calo, proteste di pastori, artigiani e commercianti (cui si riferisce la foto a fianco) tartassati ‐ apre qualche spiraglio: c’è qualcuno che cerca di rialzare la testa, che propone idee e iniziative. Storie encomiabili, soprauo perché vengono da giovani, in Sardegna e fra i sardi nel mondo. Se si vuole vedere un poco di luce oltre il tunnel di questa devastante crisi, non ci sono alternative: su loro si deve investire. www.messaggerosardo.it Anno XLIII ‐ luglio/agosto 2011 IL DCOOS5900 NAZ/028/2008 TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA ECONOMY CNS/CB & PA028

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MESSAGGEROSARDO

VertenzeQuel miliardo chelo Stato ci devee la vendita beffadella Tirrenia

pagine 3, 6 e 7

RegioneSenza quote rosaGiunta azzerata:nella nuova anche3 donne assessori

pagina 8

EmigrazioneLa “linea verde”nell’incontro a ChiaStorie: il riscattodei Vargiu hermanos

pagine 10, 11, 12 e 13

Cultura&cultureFeste, ardie, santi.Libri/Sardi trucidatidalla camorra a ItriBallo senza confini

pagine 22, 26 e 29

SportCagliari: staffettaDonadoni FiccadentiDinamo: BensonHosley e i Diener

pagine 30 e 31

Periodico della Regione Autonoma della Sardegna

per i Sardi nel mondo

Il futuro dell’IsolaInvestire sui giovani TAGLIATI

E TARTASSATIU n’estate di fuoco, un autunno cheannuncia venti di bufera. Ogni giornoc’è un nuovo fronte aperto.

“Il Messaggero Sardo” stava per andare instampa quando, in meno di una se�imana, è accaduto di tu�o: la finanza internazionalescatenata, l’Italia nel mirino, misured’urgenza del governo alla vigilia di Ferragosto, la Sardegna colpita da ulterioripesantissimi tagli. Risultato: alla nostra isolamancheranno risorse importanti. La Regionepuò disporre in bilancio, virtualmente, ognianno di 6 miliardi e mezzo, dei quali 3,3miliardi assorbiti dai costi della Sanitàpubblica e 2 miliardi e mezzo dalle spese fissedi funzionamento (personale, etc). I tagli delleultime misure del governo sono stimati in500/700 milioni. Insomma, tolta sanità efunzionamento, rimane poco o nulla persviluppo e investimenti. Queste le cifre. E, come si dice, danno e beffa: il Governo hausato la scure proprio sui sardi, ai quali dadecenni nega il trasferimento di ingenti fondiincontestabilmente dovuti. Come fare adessere o�imisti? Eppure si deve... Come puresi deve evitare di piangersi addosso o dirisolvere tu�o presentandosi a Roma con ilcappello in mano per poi raccogliere briciole.Questo numero de “Il Messaggero sardo”insieme (purtroppo) agli aggiornamenti sul“bolle�ino di guerra” delle vertenze e deiproblemi aperti ‐ trasporti, turismo inallarmante calo, proteste di pastori, artigiani ecommercianti (cui si riferisce la foto a fianco)tartassati ‐ apre qualche spiraglio: c’èqualcuno che cerca di rialzare la testa, chepropone idee e iniziative. Storie encomiabili,sopra�u�o perché vengono da giovani, inSardegna e fra i sardi nel mondo. Se si vuolevedere un poco di luce oltre il tunnel di questadevastante crisi, non ci sono alternative: suloro si deve investire.

www.messaggerosardo.itAnno XLIII ‐ luglio/agosto 2011

IL

DCOOS5900NAZ/028/2008

TAXE PERÇUE - TASSA RISCOSSA

ECONOMYCNS/CB & PA028

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Posta per noi

IL MESSAGGERO SARDO ­ Periodico della Regione Autonoma della Sardegna per i Sardi nel mondo ­ Edito da R.T.I. Edes, Grafiche Ghiani, Associazione il Portico ­ Direttore responsabile Fiorentino Pironti ­ www.messaggerosardo.it Redazione e Amministrazione Z.I. Predda Niedda Sud strada 10 07100 Sassari ­ Tel. 079 262221 ­ Fax 079 5623669 ­ [email protected] ­ Registrazione Trib. di Cagliari n. 4212 dell’11­4­1969 ­ Stampa Grafiche Ghiani Cagliari

Sommario3 Vertenza Entrate: la Sardegna si mobilita“Lo Stato ci deve dare un miliardo di euro”

4­5 Tensione a Cagliari invasa da 5 mila pastoriLa rabbia di artigiani e commercianti vessati da Equitalia

6­7 Svendita­beffa della Tirrenia. La Regione ricorreI trasportatori vogliono la continuità territoriale merci

8 Quote rosa, il TAR azzera la Giunta RegionaleNel nuovo esecutivo tre donne assessori

9 Fondi del Consiglio Regionale per i trapiantatiNovità per affidi e adozioni, più bambini nelle famiglie

10­11 Le nuove generazioni di emigrati s’incontrano a ChiaE ora “linea verde” per Circoli e Federazioni

12­13 Lavoro, emigrazione. La Sardegna in valigiaStorie/Il riscatto dei Vargiu hermanos

14­15 La Consulta pensa al futuro: “Una nuova legge,più fondi ai giovani”. La FASI prepara il congresso di Abano

16 Green Economy, energie rinnovabili e ricercaDall’Isola un ponte di imprese con l’Australia

14­15­16 Diario/Attività dei Circoli

17 Lettere

18 ­ 19 Associazioni, Circoli e Federazioni

20 Una Summer School e 30 ragazziper studiare storia e cultura dell’isola

21 Una rete, 100 professionisti con idee innovativesi mettono in gioco: fare sistema per le imprese

22 La Madonna di Bonaria “mamma, fizza e isposa”Storie di fede. La devozione di tre mercedari

23 Le Ardie: fra veglie ai santi e corsecon pandelas, iscortas e inghirios

26 L’eccidio di Itri, 100 anni fa un paese scatenatocontro i sardi che avevano osato ribellarsi alla camorra

27 Da Berchidda a New York, ai primi del ‘900famiglie di emigranti con i sogni come bagagli appresso

28 Il Regno di Sardegna diventò Regno d’Italiae l’isola rischiò di essere ceduta alla Francia

29 Ivan Pili, il canto a tenore, una fisarmonica e il ballo sardo per una musica senza confini

30 Rivoluzione Cagliari, via Donadoni arriva FiccadentiNovità: El Kabir, Ibarbo e Ribeiro. No a Suazo

31 La Dinamo ricomincia da Sardara e Sacchetticon le “stelle” Benson, Hosley e i cugini Diener

32 Boghes, le nostre poesie

Grazie di cuore e bentornati !!!Piero Cappai

Caro dire�ore il nuovo Messag‐gero è perfe�o; grazie per tu�oil lavoro che fate per noi chesiamo dallʹaltra parte del mare.Sono fiera sempre di più dellamia gente. Cordiali saluti

Anna Serra

Buonasera e bentornati! Sonouna vostra affezionata le�rice evolevo complimentarmi con voiper il nuovo Messaggero Sardoche leggo sempre con molto pia‐cere; Messaggero nuovo nellagrafica e ricco ed interessantenei contenuti. Abbiamo ritro‐vato davvero un amico. Tantiauguri ancora e buon lavoro!

Agata Bandinu

Bentornato caro giornale, graziedi cuore. Saluti e buon lavoro

Bartolomeo Contini

Dire�ore, immediatamente ri‐spondo alla sua domanda: cosane pensate del MessaggeroSardo? Le allego una le�era, e lefaccio i complimenti per il suogiornale che tanto sospiriamo ea�endiamo... Un pezzo di Sar‐degna ci raggiunge per darciuna tenera carezza! Saluti

Mario Casagrande

Caro dire�ore, un benvenuto alrinnovato/rilanciato Messag‐gero. Sono sicuro che il nomedella Sardegna volerà semprepiù alto con l’aiuto di tu�i. Uncaloroso saluto alle prime due“navi sarde” e un applauso al ri‐sultato del referendum sul nu‐cleare. Riprendiamo il camminocon onestà, capacità e risolu‐tezza ponendoci traguardi in

tempi brevi e …accompagnatida “Dimonios” (San’Efisio ciperdoni) marciamo spediti.

Luigi Salis (socio ACSIT Firenze)

Bagno a Ripoli

Quando ho trovato nella cas‐se�a postale il Messaggero hofa�o una esclamazione di gioia!Complimenti, è a mio parerefa�o bene, certamente non chia‐miamolo il giornale della nostal‐gia. Al circolo lo leggono nonsolo i sardi ma anche i soci natinel resto dellʹItalia. Lʹinteresse èleggere gli articoli sullʹa�ivitàdel consiglio regionale, non solole proteste che si svolgono nel‐lʹisola ma anche cose positive.Cultura. sport ecc. Interessantianche gli articoli dai vari circolinel mondo, servono anche perconfrontarci. Nella prima uscitaè stato giusto pubblicare inter‐venti dei rappresentanti delleforze politiche ma, vi prego, nonfatene un giornale politico diqualsiasi schieramento. Per ul‐timo: viva la carta stampata. Sfo‐gliare un giornale dà un senso diallegria, leggere su un computerper me dà tristezza. Buon lavoroa tu�a la redazione.

Carla Cividini Rocca(presidente circolo A.M.I.S. )

Cinisello Balsamo

Stimado dire�ore,da un paese molto lontano vi sa‐luto cordialmente. Sono un ci‐leno, per molti anni residente aGenova, con una meravigliosacompagna sarda di Villanova‐forru. Ho molti ricordi passati almare e in campagna in quel belpaese, vorrei inviare a Villano‐vaforru un saluto enorme allafamiglia Ibba, Glauco, Pietro,

A su messaggeru SarduFinamente ses torrau nostu messaggeruAncora incredulu e beru no mi pare,intantu aprofito custu sone�o a inviareemigraos po cantu tempus ancora beru?

Cun custa crisi de oe cantu hada campare?Mura gra�ie no isperaio ma ten�o cunsideru,de cando che udi Tola sen�a nos visitarecust’asen�a, poi torrat paret unu misteru.

Gra�ie, torra novas Sardas nos has ba�iuFin�as chi chendat pari�as meda me�anas,però seo cuntentu de ti torrare a le�ire.

Paret promissa bona, ses torrau to�u coloriuIspero sempere a festa sonent sas campanas,si frimet sa crisi, e po sempere de finire.

Custu avvenimentu apre�o no ignoroUnu saludu sin�eru bos invio de coro.

Onorato Casula (Genova)

Benennidu su nou sardu bandidore!Paperi belluIscri�u in limba algenaMa senza irbagliuE sas notizias!Sas naves sardasBell’energiaSenza linfomusa spiaggia limpiapo s’arreposunosu emigrausgiai torraus!

Micheli Murgia

Beni arribau MessaggeruDeu seu cuddu Pilloni migradorichi cantàmu in cussa Ma�a Fioriafessi tristu lagrimosu o in allegriasu cuncertu in s’aria fiat amoriBola bola senza mi pori appaxiaiPo s’essiri sfollàra cussa Ma�aseu abbarrau mesis sa�a sa�asenz’’e sciri aùndi m’appa�aiMa eccu arribbàra Primaverasa Ma�a ès torràra vigorosaprus robusta, curàda e fieraAici totu s’Isula e’ festosapoita e’ torràra sa manerae is Pillonis cantant ajosa.

Santino Dessì (Como)

Le�ere, telefonate, messaggi fax, persino poesie: non era necessaria, ma se anche lo fosse stata, ecco una riprovadel favore e della simpatia che “Il Messaggero Sardo” suscita nei nostri conterranei che vivono Oltre Tirreno.Pubblichiamo una parte dei messaggi, ringraziamo tu�i. Le altre le�ere a pagina 17

Leandro, alle mogli e figli, perme sono una famiglia, mi hannodato tu�o principalmente caloreumano. Ringrazio per lʹinvio delgiornale e sei lei vuole che inCile faccia una ricerca sui quantiSardi ci sono, sarei lieto di farlo.Amo la Sardegna e la sua gente.Un grosso abraccio a tu�i.

Victor Muñoz ChandìaSantiago del Cile

Egregio dire�ore Pironti,Con gioia ricevo di nuovo ilMessaggero, con un poʹ di com‐mozione leggo la notizia dellaScintu. Finalmente abbiamo unanostra nave. Chi meglio dellaBrigata Sassari poteva accompa‐gnarla all’ inaugurazione. ForzaParis. A lei invio il miglior augu‐rio di buon lavoro per la mis‐sione importantissima che ha ditenerci sempre legati alla amataSardegna scrigno di tu�i i nostriricordi dʹinfanzia e giovinezza.

Antonio CossuCamera di Commercio italiana

in Messico

Gentile dire�ore, dopo non ri‐cordo quanto tempo, ho rice‐vuto la copia del Messaggero“risorto”. Nel complimentarmiper il nuovo “look” notevol‐mente migliorato e augurandoviun sereno lavoro, mi perme�oun consiglio. Sono convinto chededicare una pagina alle notiziedi cronaca isolana di tu�i igiorni (magari solo le più sa‐lienti di ogni provincia) sarebbeuna buona cosa. Anche la pa‐gina delle le�ere dei le�ori èutile e piacevole. Vi ringrazionuovamente a nome di tu�i noi"emigrati" ma non dimenticati..

Giovanni Garbi RilioSpagna

2 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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La rivendicazione

P rima ha annunciato una manifestazione dimassa contro il Governo, poi ha restituito latessera del suo partito, il Pdl, nelle mani del

segretario nazionale Angelino Alfano. E alla fine,una volta rientrato in Sardegna da una tesissimatrasferta romana, ha anche firmato un ricorso allaCorte Costituzionale contro Palazzo Chigi per“conflitto di attribuzione” in materia di patto distabilità ed entrate fiscali. Il governatore regionaleUgo Cappellacci non si è dato insomma per vinto:il rifiuto di Roma di versare nelle casse della Re‐gione il miliardo di euro dovuto (ma le stime sonoper difetto) sulla base dell’articolo 8 dello Statutosardo e che prevede una compartecipazione pre‐cisa della Regione al gettito Iva e Irpef pagati nel‐l’Isola, non gli è piaciuto. E insieme con la suamaggioranza di centrodestra ha deciso di andarealla battaglia frontale con Roma.Dichiarazione di guerra. «Questa è una questioneche mette in pericolo i diritti dei sardi – ha spie‐gato Cappellacci all’alba di questa vertenza il cuitramonto appare ancora lontano ‐. Quei soldi cispettano di diritto e noi faremo di tutto affinchél’autonomia e la specialità della nostra Regione civengano riconosciute in maniera piena e totale».Una dichiarazione di guerra alla quale si sonouniti anche i consiglieri regionali sia di maggio‐ranza sia di opposizione: ma mentre questi ultimi,pur condannando senza appello l’operato del Go‐verno nazionale, hanno sollevato dubbi anchesull’efficacia delle politiche rivendicative del pre‐sidente Cappellacci, i primi si sono schierati im‐mediatamente senza se e senza ma accanto alGovernatore. «La vertenza entrate – ha sottoli‐neato ancora il capo dellaGiunta regionale – devevederci tutti uniti, senzadistinguo. Per parte mia,se questa vicenda non do‐vesse risolversi al più pre‐sto, per prima cosapromuoverò una manife‐stazione di massa con tuttii sardi e in secondo luogomi attiverò in tutte le sedipossibili affinché questaingiustizia venga sanata».E le sedi alle quali si rife‐riva il Governatore eranosia quelle istituzionali sia quelle politiche: e infatti(ed è cronaca del 30 luglio scorso) all’indomanidell’annuncio del Governo del mancato riconosci‐mento di quelle entrate, il presidente regionale sipresenta nell’Aula consiliare di via Roma e annun‐cia la sua uscita dal Pdl: «Non posso rimanere inuna formazione politica che governa il Paese e nonrispetta gli interessi della Sardegna. Nei prossimigiorni rispedirò la tessera del partito ad Alfano».Implicazioni. Applausi bipartisan dei consiglieri(con i distinguo dell’opposizione), appoggio totalee incondizionato dai parlamentari del Pdl – cheannunciano a stretto giro anche la loro uscita dal

partito – e immediata convocazione a Roma in viadell’Umiltà, nella sede nazionale del partito del pre‐mier Silvio Berlusconi, da parte di Angelino Alfano.Perché il fatto che un presidente della Regione, edella Sardegna in particolare, stracci platealmentela tessera del partito, non può essere accettata:troppe le implicazioni a livello nazionale, troppi irischi di instabilità politica della regione. Il vertice a Roma. Quindi ecco l’incontro a Roma,alla presenza oltre che del segretario nazionale delPdl anche del ministro delle Infrastrutture AlteroMatteoli e del sottosegretario all’Economia LuigiCasero. E proprio a quest’ultimo il Governatore(che riceve da Matteoli la garanzia dello stanzia‐mento di un miliardo di euro per le infrastruttureisolane) chiede conto del rifiuto del Governo dicorrispondere alla Sardegna il miliardo di euro do‐

vuto in cambio dell’accol‐lamento – specificato nelloStatuto regionale ‐ dellespese in materia di tra‐sporti e sanità. Ma le rispo‐ste non arrivano: ladecisione di negare i tra‐sferimenti e di impugnarealla Consulta il collegatoalla Finanziaria regionale,che prevedeva la coperturadi spesa proprio attin‐gendo dal maggior gettitodi Iva e Irpef, è stata presadal superministro Tre‐

monti, e una retromarcia non è pensabile. Discorsochiuso, insomma: il Governatore restituisce la tes‐sera e torna in Sardegna. Con in mano un bicchieremezzo pieno (o mezzo vuoto). Ma ciò che dentroquel bicchiere è stato versato, non va giù a Cap‐pellacci, che decide – dopo aver battuto le stradepolitiche – di battere anche quelle istituzionali: ap‐punto con due ricorsi, uno alla Corte Costituzio‐nale “per conflitto di attribuzione in materia dipatto di stabilità” e uno al Tar “per il trasferimentodelle entrate ancora dovute e per il risarcimentodel danno”.

G.B.

Vertenza entrate, la Sardegna si mobilita«Lo Stato ci deve dare un miliardo di euro»La protesta del presidente Cappellacci cheha annunciato una grande manifestazionecontro il Governo e ha restituito la tesseradel Pdl nelle mani del segretario Alfano

Uno stanziamento di poco superiore almiliardo di euro, diciannove opere strategi‐che finanziate, un programma di interventiche terminerà alla fine del 2013. Il Cipe, co‐mitato interministeriale per la programma‐zione economica, nella riunione del 3agosto, ha deciso di sbloccare i fondi Fas perla Sardegna e dare il via libera al Piano peril Sud. Che con lo stanziamento di1.073.419.000 euro ha nella sostanza fa�opartire 19 cantieri di altre�ante opere stra‐tegiche. La prima delle quali è la Sassari‐Olbia, alla quale sono stati destinati 406milioni di euro (su 850 milioni necessari)per il passaggio da due a qua�ro corsie.Poco più di 67 milioni poi per lʹadegua‐mento dellʹasse viario della Strada Statale554, nel cagliaritano, sulla quale pioverannoanche ulteriori 55,7 milioni per lʹelimina‐zione degli svincoli a raso. Centodieci mi‐lioni sono poi destinati alla realizzazionedel primo, del secondo e del quarto lo�odella nuova Statale 125 tra Tertenia e SanPriamo, 45 milioni per lo svincolo di inter‐connessione tra lʹAsse Mediano di Cagliaricon le Statali 130, 131, 554 e 195, mentre ul‐teriori 43 milioni saranno utilizzati per laNuoro‐Olbia. Ci sono infine 35,2 milioni dieuro per il collegamento Burcei‐Maracala‐gonis lungo lʹOrientale Sarda e nove milioniper il proge�o definitivo di sessanta chilo‐metri della Carlo Felice. Sono arrivati soldianche per la Metropolitana Leggera di Ca‐gliari (8 milioni), per il porto di Porto Torres(25,7 milioni), per interventi stru�urali etecnologici destinati allʹaeroporto di Ca‐gliari (23,4 milioni) e di Alghero Fertilia(14,1 milioni). Cinquanta milioni sono in‐fine quelli stanziati per Abbanoa.

Il Cipe sblocca le opere19 interventi entro il 2013

I banchi della Giunta in Consiglio regionale (agenzia fotocronache)

Per il presidente Cappellacciin pericolo i diritti dei sardi:“Quei soldi ci spettano di diritto e noi faremo di tuttoaffinché l’autonomia e la specialità della nostra Regioneci vengano riconosciutein maniera piena e totale”

IL MESSAGGERO SARDO . 3luglio/agosto 2011

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La protesta

L a tensione è esplosa pochi minuti prima del‐lʹora di pranzo, dopo un corteo rumorosoche ha a�raversato le strade della protesta

nel capoluogo isolano. Eʹ esplosa con la rabbia deicinquemila allevatori del Movimento Pastori Sardiche lo scorso 21 luglio sono scesi in piazza a Ca‐gliari per chiedere sostegno alla Regione per su‐perare il momento di crisi che a�raversa ilcomparto, per o�enere ‐ "a distanza di più di unanno dalla nostra prima uscita pubblica" ‐ rispostesulle questioni rimaste aperte: il prezzo del la�efermo a 60 centesimi al litro, i prestiti concessitrentʹanni fa da Regione e banche per migliorare ifondi agricoli e che oggi sono ancora da restituire,la riforma della legge sul se�ore agropastorale. Eʹesplosa, ancora, dopo il rifiuto della presidente delConsiglio regionale Claudia Lombardo di incon‐trare una delegazione di pastori accompagnata daalcuni rappresentanti degli artigiani e dei com‐mercianti, scesi a protestare accanto alle maglieazzurre del Movimento di Floris per istanze di‐verse ma che hanno molti punti in comune. Cosìla tensione accumulata nei mesi, condita dallʹesa‐sperazione e dal rifiuto, è scoppiata: sono volatiinsulti nei confronti delle forze dellʹordine in as‐se�o anti‐sommossa, sono arrivati gli spintoni, ealla fine sono partite le cariche della polizia, conle manganellate e i lacrimogeni sparati per tentaredi disperdere la folla di pastori che tentava di en‐trare nel palazzo regionale di via Roma. Gli stessiche poi, poco meno di due ore dopo e a seguito diuna lunga tra�ativa con gli uomini della Digos,sono riusciti a farsi ricevere dalla presidente Lom‐bardo, alla quale hanno spiegato i motivi dellaprotesta e della manifestazione. Gli scontri davanti al Consiglio. Una protesta

che era cominciata la ma�ina poco dopo le 10,quando il lungo corteo di manifestanti che si eranodati appuntamento per questa ultima uscitaestiva, aveva lasciato viale Diaz alla volta di viaRoma. "Siamo esasperati, non riusciamo ad an‐dare avanti, con il la�e venduto a 60 centesimi allitro e il mangime per le bestie che costa 35 euroal quintale – aveva spiegato alla partenza FeliceFloris, che del Movimento Pastori Sardi è ideatore,leader e portavoce – non è possibile o�enere unostipendio per i lavoratori e le aziende non possonofar altro che chiudere. Andremo so�o il palazzodella Regione perché vogliamo spiegare ai signoripolitici, che per mesi hanno fa�o finta di non sen‐tire le nostre richieste, cosa significa fare questo la‐voro". E per spiegarlo, e non solo ai politici, hannousato le maniere forti questi cinquemila uomini edonne, anziani e bambini con i fazzole�i e le ban‐diere gialle e blu: prima si sono affidati alle urladavanti allʹHotel Mediterraneo, a poche decine dimetri dal luogo del ritrovo, nel quale erano riunitii vertici della Confederazione Italiana Agricoltori;poi alle grida davanti alla sede di Equitalia, inviale Bonaria, accusata di essere "una sanguisugaal servizio dei padroni"; e infine agli strilli e alle

bo�e davanti al palazzo del Parlamento regionalesardo. So�o al quale la calma è tornata solo nelprimo pomeriggio, dopo le scene da quasi guerri‐glia urbana, dopo i lacrimogeni e gli inseguimentidei manifestanti, dopo la tra�ativa e dopo il lungoe fragoroso applauso che ha salutato la decisionedella Lombardo di accogliere nelle sue stanze ladelegazione dei rappresentanti di pastori, arti‐giani e commercianti. La triade delle proteste dipiazza degli ultimi mesi, insomma. Che dopounʹora scarsa di colloquio torna con un mezzo sor‐riso stampato sul volto: la presidente del Consiglioregionale li ha ascoltati, ha promesso interventi,ha giurato che si a�iverà con lʹassessore compe‐tente affinché dia sostegno al comparto. "Sì siamomolto soddisfa�i dellʹincontro che abbiamo avutocon la Lombardo – spiega a Felice Floris ‐: ci ha

Cinquemila maglie azzurre invadono Cagliaripastori in piazza, tensione sotto il ConsiglioLa richieste del Mps: rivedere il prezzo del latte (fermo a 60 centesimi al litro), i prestiti di 30 anni fa, ora da restituire,e la riforma della legge di settore

promesso che non solo interverrà con lʹassessoreallʹAgricoltura affinché predisponga almeno unabozza per una nuova legge destinata al compartoagropastorale, ma anche che favorirà ulteriori in‐contri tra noi e le rappresentanze politiche affinchési possa predisporre un piano dʹazione condiviso.E il piano, secondo i pastori, deve partire propriodallʹapplicazione rigorosa della legge 15/2010 inmateria di allevamento: una norma sempre disat‐tesa, secondo Fortunato Ladu, lʹaltro rappresen‐tante del Movimento che i primi di agosto è statoricevuto dalla commissione regionale Agricoltura,e che ha creato solo problemi alle aziende: "Do‐veva semplificare le procedure e dare un sostegnoeconomico ai pastori: non ha fa�o né lʹuna né lʹal‐tra cosa".

Giacomo Bassi

Il leader del MPA Felice Floris ha riferito ai pastori in assemblea dopo la manifestazione e l’incontro della delegazione

4 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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La protesta

Sono arrivati dalla Sicilia per dare manforteai colleghi sardi: i contadini e gli allevatorisiciliani hanno deciso di unirsi alla lo�a deipastori e degli agricoltori dellʹIsola "perchélo Stato soffoca il comparto, ci strozza e incambio di continue richieste non ci dànulla". Per questo, quindi, il 21 luglio scorsoa Cagliari, accanto ai pastori di Felice Floris,cʹera anche una delegazione del Movimentodei Forconi, neonata associazione che racco‐glie i rappresentanti del mondo agropasto‐rale siciliano. "Facciamo fronte comunecontro lo Stato perché i problemi del com‐parto sono gli stessi in tu�a Italia – spiega

Il leader del Movimento Felice Floris: «Siamo esasperati, non riusciamo ad andare avanti:non si può ottenere uno stipendio per i lavoratori e le aziende non possono far altro che chiudere»

«Andremo sotto il palazzo della Regione perché vogliamo spiegare cosa significa fare questo lavoro»Dopo gli scontri l’incontro con la presidente Lombardo: «Ci ha promesso interventi rapidi»

Martino Morsello, acquacultore di Marsalavolato dalla Sicilia alla Sardegna insiemecon una ventina di altri colleghi ‐. Per questomotivo abbiamo preparato una pia�aformarivendicativa da presentare ai governi regio‐nali della Sardegna e della Sicilia e che con‐templi il blocco dei pignoramenti delleaziende a causa dei debiti, un fondo nazio‐nale di rotazione che consenta alle impreseagropastorali di sopravvivere e delle serieriforme dellʹintero se�ore. Senza questeazioni, lʹagricoltura morirà, e noi con loro".A meno che questa inedita alleanza tra sici‐liani e sardi non riesca nella loro impresa.Ec

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oni

C on la loro protesta hanno paralizzato la ci�àcosì come lo Stato ha paralizzato le loroaziende, i loro negozi, le loro a�ività. Gli

aderenti al Movimento Liberi Artigiani e Com‐mercianti ‐ che a luglio sono scesi nuovamente inpiazza per protestare contro Equitalia e il sistemadi riscossione dei tributi, e per chiedere un soste‐gno alla Regione in una vertenza che sembra nonavere fine ‐ lo avevano de�o dal principio: «Sequalcuno non ci aiuterà bloccheremo Cagliari e an‐dremo a bussare alle porte di tu�e le istituzioni».E così, seguendo il consiglio di Andrea Impera,uno degli animatori di questo movimento sponta‐neo nato meno di un anno fa e che ha già fa�omolto parlare di sé, si sono presentati in ventimilain piazzale Marco Polo, davanti alla Fiera del ca‐poluogo sardo. Un esercito di artigiani e piccoliimprenditori, camionisti e commercianti, maanche e sopra�u�o tanti semplici ci�adini, che siè radunato per chiedere giustizia, per manifestarela propria indignazione e sopra�u�o per conte‐stare il sistema di riscossione delle tasse non pa‐gate, delle imposte mai versate e delle multe"dimenticate", messo in piedi appunto da Equita‐lia. «Siamo in migliaia e saremo sempre di piùnelle prossime occasioni – spiega Impera, sguardoba�agliero e occhiali rossi sempre inforcati – per‐ché Equitalia ci sta strozzando, sta facendo chiu‐dere le a�ività commerciali, manda sul lastricointere famiglie, vende loro le case per pagare i de‐biti. Cose che non possiamo acce�are e contro cuicomba�eremo fino in fondo». Ecco allora la mani‐festazione, ecco il corteo mesto, aperto dalle notedella marcia funebre e da un carro mortuario, die‐tro al quale hanno sfilato in silenzio (fin so�o alpalazzo del consiglio regionale a�raversando lestrade su cui si affacciano i palazzi della Cagliariindustriale) i ventimila "disperati" che hanno do‐vuto licenziare i dipendenti, chiudere le a�ività,abbassare le saracinesche. E che una volta arrivatidavanti agli uffici di via Roma hanno fa�o esplo‐dere la loro rabbia dopo la marcia silenziosa.

con il presidente del Consiglio regionale Claudia Lombardo (agenzia fotocronache)

La rabbia degli artigianie dei commercianti«Così Equitalia ci uccide»

IL MESSAGGERO SARDO . 5luglio/agosto 2011

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Trasporti

È vera e propria ba�aglia navalefra la Regione i gli armatoriprivati per i collegamenti ma‐

ri�imi fra la Sardegna e la Penisolaitaliana. Una guerra sulla pelle deisardi e della continuità territoriale,che è scoppiata all’inizio dell’annocon i rincari da brivido sui prezzi deibiglie�i, a�uati con straordinariaconcomitanza dalle compagnie dinavigazione che fanno viaggiare ipropri traghe�i da e per l’Isola. Laba�aglia è proseguita con le segnala‐zioni della Regione all’Antitrust econ l’apertura di un tavolo diploma‐tico naufragato nel nulla. A giugnola guerra dei mari è entrata nel vivocon la controffensiva della Regione,che ha allestito una propria miniflo�a (per ora solo due traghe�i) econ la società Saremar (proprietà al100 per 100 della Regione) ha lan‐ciato il guanto di sfida ai grandi ar‐matori del Tirreno. Due traghe�i,Maresciallo Scintu e Dimonios, percoprire le tra�e Civitavecchia‐GolfoAranci (due corse al giorno) e VadoLigure‐Porto Torres trasportandociascuna 840 passeggeri, 320 auto e2078 metri lineari di merci. La Flo�asarda, offrendo ai passeggeri biglie�ia prezzi equi, è stata subissata di pre‐notazioni, registrando in meno di unmese di a�ività ben 7 milioni di in‐cassi e 26 mila biglie�i staccati. La beffa. A spegnere gli entusiasmiè calato come una mannaia sul collodella Regione, l’affaire Tirrenia. Lacompagnia di navigazione pubblica,storica società che nel bene e nelmale ha da sempre collegato la Sar‐degna con la Penisola, è stata sven‐duta dal Ministero dei Trasporti aiprivati, escludendo la Regione dallatra�ativa. Una beffa per i sardi e laSardegna, tanto più che i privati chehanno messo le mani sulla Tirrenia,riuniti nella Cin (Compagnia italianadi navigazione), non sono altri chegli stessi armatori segnalati dalla Re‐gione all’Antitrust per l’aumentospropositato dei prezzi dei biglie�isui traghe�i. Per 380 milioni di euro(200 in contanti, il resto a rate in o�oanni) la Tirrenia è passata ai gruppiMarinvest‐Aponte, Grimaldi e MobyLines‐Onorato. Un vero affare per icompratori, considerando che la con‐venzione siglata con il Ministero legail pagamento al versamento nellecasse della Cin di 70 milioni di euro

l’anno, per o�o anni, di contributopubblico per garantire al continuitàterritoriale dei sardi. L’assegnazionedella Tirrenia alla Cin ha causatouno tsunami di polemiche nell’Isola:l’Amministrazione regionale ha an‐nunciato che a se�embre presenteràricorso, ritenendo la ConvenzioneTirrenia e il contra�o di servizio ille‐gi�imi. Inoltre, il presidente dellaGiunta regionale, Ugo Cappellacci,ha scri�o anche una le�era al presi‐dente della Commissione Europea,Josè Manuel Barroso, e ai responsa‐bili di trasporti e concorrenza, per in‐formarli della vendita a Cin. «In basealle risposte che avremo ‐ ha spie‐gato Cappellacci ‐ presenteremo unricorso incentrato sulla lunghezzadel contra�o di servizio e della con‐venzione Tirrenia». La ba�aglia fraRegione e privati continuerà quindia lungo, e se la diplomazia non riu‐scirà a riavvicinare le parti, sarannogli esiti dei vari ricorsi a decidere ilfuturo dei collegamenti via mare frala Sardegna e la Penisola. Azione giudiziaria per rimborsi.. Laguerra dei trasporti ha anche unaltro fronte caldo, quello aperto daiconsumatori, che motu proprio,hanno deciso di ribellarsi alle tariffeda capogiro imposte dagli armatorisui biglie�i dei traghe�i. L’associa‐zione di consumatori Altroconsumoha promosso una class action per ot‐tenere il rimborso dei maggiori costisostenuto dai viaggiatori questaestate. Nel mirino dei consumatorisono finiti quindi i rincari delle ta‐riffe, con picchi, rispe�o al 2010, chevanno dal 90 al 100 per cento nelcorso del primo semestre 2011. Lecompagnie messe so�o scacco dallerichieste di rimborsi, sono GrandiNavi Veloci, Moby, Sardinia Ferriese Snav. Oltre a promuovere una classaction di passeggeri, Altroconsumo staanche coinvolgendo tu�i i titolari dellestru�ure turistiche della Sardegna, in‐formandoli della possibilità di me�erein piedi una causa colle�iva, unendo ilrincaro dei biglie�i con il calo di pre‐senze turistiche che è stato registrato intu�a l’Isola. Anche in questa ba�agliala Regione si è schierata, naturalmentedalla parte dei consumatori, decla‐mando il pieno sostegno all’iniziativae fornendo tu�o l’appoggio necessarioalle associazioni.

Vincenzo Garofalo

Tirrenia svenduta alla Cin, beffa per i sardiLa Regione annuncia ricorso e allerta l’UeMentre la Flotta sarda fa registrare un boom di prenotazionisi inasprisce la battaglia dei mari tra l’Isola e i privati che hannoavuto il via libera all’acquisto della compagnia di navigazioneProtestano anche i consumatori che hanno promosso una class action contro le tariffe imposte dagli armatori

Biglietti in nave costosi, turismo koComplice il caro‐traghe�i, la stagione turistica 2011 sarà ricordata in Sar‐degna come un anno nero. I dati raccolti fino al mese di luglio parlano diun calo di presenze generalizzato che si sfiora il 30 per cento rispe�o alleannate precedenti. Il flop sembra determinato sopra�u�o dal calo di pas‐seggeri in arrivo con i traghe�i: al porto di Olbia Isola Bianca, il principalescalo navale della Sardegna per afflussi turistici, sono stati registrati 500mila passeggeri in meno del 2010. Se si prendono in esame i soli dati diluglio, il calo è ancora più pesante: meno 250 mila arrivi in Costa Sme‐ralda. In picchiata anche il numero di navi che hanno ge�ato le ancore al‐l’Isola Bianca: 120 in meno secondo le statistiche dell’Autorità portualeOlbia‐Golfo Aranci. Questo calo di arrivi ha inciso in maniera meno rile‐vante su turismo di fascisa alta e peggiore sulle presenze nei camping,negli agriturismo e in più in generale nelle stru�ure a basso costo.

V. G.

6 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Un salasso per i Tir: «Subito la continuità territoriale per le merci»

Trasporti

Il presidente Cappellacci ha scritto anche una letteraal presidente della Commissione Europea, JosèManuel Barroso, e ai responsabili di trasporti econcorrenza, per informarli della vendita ai privati

Per 380 milioni di euro la compagnia è passata aigruppi Marinvest­Aponte, Grimaldi e Moby ­Onorato.Alla Cin 70 milioni di euro l’anno di contributi pubblici per garantire la continuità territoriale

H anno bloccato per due volte il porto diOlbia, prima le navi passeggeri all’IsolaBianca e poi i mercantili in arrivo e in par‐

tenza dai moli industriali di Cocciani. Quindihanno sfilato ordinati a Cagliari, nella protesta diun’intera Isola contro la morsa con cui Equitaliasoffoca le imprese sarde. Ora gli autotrasportatoriisolani in rivolta si aggrappano alla Regione e allaFlo�a sarda per liberarsi dal giogo del caro tra‐ghe�i. Impossibile per i camionisti tenere sani i bi‐lanci aziendali pagando fino a 700 euro perimbarcare un tir sul traghe�o, quando i ricavi pertrasportare un carico oltre Tirreno non superano i500 euro. Ecco perché i padroncini anno occupatole banchine del porto con i loro camion e poi sonoscesi in piazza per chiedere alla politica e alle isti‐tuzioni di intervenire. Basterebbe riportare le ta‐riffe dei traghe�i al 2010, quando la bolla che hafa�o impazzire i prezzi dei biglie�i non era ancorascoppiata. Un anno fa per salpare da Olbia e por‐tare un tir carico di merce nella Penisola, il costo

era meno della metà di quello a�uale: 250 euro.Tu�i ingredienti che messi insieme hanno creatoun mix capace di far esplodere la protesta, dalbasso. Gli autotrasportatori si sono uniti nell’asso‐ciazione “Sardegna in movimento” e hanno orga‐nizzato la più classica delle sommosse pacifichemade in Sardegna: bloccare le navi in arrivo nel‐l’Isola. Il primo bli� ha paralizzato il porto IsolaBianca di Olbia, tenendo so�o scacco per un’interagiornata se�e traghe�i e migliaia di turisti in parteinferociti e in parte solidali con i manifestanti.Venti giorni dopo gli autotrasportatori in rivoltahanno fa�o il bis: questa volta al porto industrialedi Cocciani, dove i cargo sono stati costre�i a re‐stare all’ormeggio. E in quest’ultima protesta i ca‐mionisti hanno trovato al loro fianco il “popolodelle partite Iva”. Imprenditori di ogni se�ore sisono uniti alla manifestazione, perché se aumen‐tano i costi dei trasporti merci, aumentano i prezzidei prodo�i, creando un effe�o a catena che rischiadi travolgere tu�i, aziende e consumatori. V. G.

Autotrasportatori contro il caro­traghettibloccato per due volte il porto di Olbia

Gli autotrasportatori non hanno dubbi,per abba�ere i costi di trasporto navale da eper la Sardegna, esiste solo una rice�a: far ri‐conoscere l’handicap insularità in Europa,ossia o�enere la continuità territoriale ancheper le merci. In questo modo il sistema dei tra‐sporti sardo potrebbe godere di sovvenzioni eagevolazioni fiscali. Al momento imbarcare un tir su traghe�o perfar arrivare la merce oltre Tirreno è un salassoper i padroncini. I dati calcolati dagli stessi ca‐mionisti in rivolta parlano di costi insostenibili:700 euro per salire sul traghe�o, contro una

media di 500 euro di guadagni per ogni viag‐gio. Se poi si considera anche che ogni chilome‐tro percorso da un tir ha un costo di 1 euro, iconti fanno in fre�a a non tornare. Davanti aquesti dati l’assessorato ai Trasporti regionalesta studiando una soluzione che perme�a allaFlo�a sarda Saremar di essere a�iva tu�ol’anno lasciando ampi spazi proprio al tra‐sporto merci. In questo modo, così come èstato fa�o per i passeggeri, anche le merci dae per la Sardegna potrebbero viaggiare aprezzi vantaggiosi.

V. G.

IL MESSAGGERO SARDO . 7luglio/agosto 2011

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Leggi e fatti

Una dirigente, una giornalista, un medico: sono i tre ingressi fem‐minili nella nuova Giunta del presidente della Regione, Ugo Cappellacci.Sono Alessandra Zedda, Simona De Francisci e Angela Nonnis, tre “pro‐fessioniste prestate alla politica”, anche se la prima in passato è stata as‐sessore comunale a Cagliari e la terza, prima di dime�ersi per farelʹassessore, ha guidato la ci�à di Oristano. Alessandra Zedda, laureatain Economia e Commercio, è dirigente dell’Area Finanziaria e dello Sportdella Provincia del Medio Campidano vincitrice di concorso pubblico.Ex Funzionario della Regione, ha lavorato agli Assessorati alla Sanità,Industria, Personale. Nel 2004 e 2005 ha ricoperto l’incarico di responsa‐bile del servizio Finanziario e Amministrativo all’Autorità d’Ambitodella Sardegna, è diventata consigliere regionale in questa legislatura edora assessore allʹIndustria. Laurea in Le�ere per Simona De Francisci,nuovo assessore alla Sanità, giornalista e condu�rice, volto noto del‐lʹemi�ente regionale Videolina. È stata ele�a nel listino del presidente efa parte del gruppo del Pdl. Infine Angela Nonnis, laureata in Medicina,specialista in Medicina del Lavoro, dipendente della Asl di Oristano, re‐sponsabile Aziendale del Servizio Adi, dal 2007 fino a fine agosto(quando ha rassegnato le dimissioni) è stata sindaco di Oristano. Sosti‐tuisce il collega di partito (Riformatori) Sebastiano Sannitu ai Lavori Pub‐blici. (f.z.)

Desulese, 56 anni, medico cardiologo, Antonello Liori è il nuovoassessore regionale al Lavoro e all’Emigrazione. Sostituisce FrancoManca dopo essere stato per due anni e mezzo alla guida dell’asses‐sorato alla Sanità. Nel 2009 è stato ele�o per la quarta volta (la primavolta nel 1994, nelle file del Msi‐ Alleanza Nazionale) in Consiglio re‐gionale con il Pdl e prima di diventare assessore si è dimesso da con‐sigliere. E’ stato anche componente della Commissione di inchiestasull’Emsa, della Commissione Sanità e della Commissione Agricol‐tura, dedicandosi prevalentemente ai se�ori dell’ambiente, dell’agri‐coltura, dell’allevamento e del turismo, favorendo numerose iniziativee proposte di legge. Sul fronte lavorativo, dopo un’esperienza biennalepresso il Servizio di Cardiologia Pediatrica della I Clinica Pediatricadi Cagliari, ha lavorato come specialista ambulatoriale presso le USL6 e 7 e come medico del Patronato ENAS dal 1987 al 2002. È ufficialemedico della Croce Rossa Italiana ed è stato componente della Dire‐zione Nazionale di An e presidente dei giovani ex allievi salesiani. Il24 marzo 2002 è stato ele�o Presidente di Alleanza Nazionale dellaProvincia di Cagliari con il 70% dei voti per poi riconfermarsi, con lastessa percentuale, nell’aprile 2007. Da prima di Ferragosto si è inse‐diato alla guida dellʹAssessorato al Lavoro, formazione professionale,cooperazione e sicurezza sociale. (f.z.)

T ornano le donne nella Giunta regionale.Quasi so�o Ferragosto il Tar ha accolto il ri‐corso presentato da numerose associazioni

femminili e costre�o il presidente della Regione,Ugo Cappellacci, a rivedere gli asse�i nell’esecu‐tivo. Nel giro di pochi giorni il governatore ha va‐rato la nuova Giunta, con tre ingressi femminili equalche cambio di delega. Dire�amente dal Con‐siglio regionale arrivano Alessandra Zedda e Si‐mona De Francisci (entrambe del Pdl), la primaper l’assessorato allʹIndustria (al posto del collegadi partito, Oscar Cherchi), la seconda alla Sanità(al posto di Antonello Liori), mentre la terzadonna è il primo ci�adino di Oristano, AngelaNonnis, dei Riformatori, alla quale è sono stati af‐fidati i Lavori Pubblici. Restano al loro posto Gior‐gio Oppi (Ambiente) e Sergio Milia (Pubblicaistruzione), Luigi Crisponi (Turismo), ChristianSolinas (Trasporti), Giorgio La Spisa (Programma‐zione e vicepresidenza), Mario Floris (Affari gene‐rali e Personale), Nicola Rassu (Urbanistica). DallaSanità Antonello Liori passa al Lavoro, OscarCherchi dall’Industria all’Agricoltura.No vacanze. «La Giunta – ha de�o il presidenteCappellacci subito dopo le nomine – non va in va‐canza e prosegue l’impegno sui fronti della conti‐nuità territoriale, della vertenza entrate, del pa�odi stabilità e delle azioni per il recupero del diva‐rio infrastru�urale rispe�o alle altre Regione. Larivisitazione della nostra squadra – evidenzia ilpresidente – coincide sul piano cronologico con ilmomento in cui il Cipe ha finalmente liberato lerisorse, oltre un miliardo di euro, tanto a�ese per

De Francisci, Nonnis e Zeddanella squadra del presidente

Antonello Liori è l’assessoreal Lavoro e all’Emigrazione

le infrastru�ure della nostra Isola». Il presidentespiega: «Avremo la stessa determinazione anchesu quelle che sono le priorità dellʹEsecutivo: dallarazionalizzazione e semplificazione della mac‐china amministrativa regionale, accompagnatadalle azioni per il contenimento dei costi della po‐litica alle azioni per le imprese; dalla riforma delsistema sanitario e riorganizzazione della reteospedaliera ai proge�i per la riconversione dellachimica, alle politiche energetiche. Prosegue – hade�o il governatore – anche lʹimpegno per il set‐tore turistico con i provvedimenti per la valoriz‐zazione di quello golfistico e di quello nautico, lapromozione dei distre�i turistici di qualità e ilpiano strategico per il turismo. Continua lʹazioneper la revisione del Piano paesaggistico regionalee per il rilancio del Piano Casa. La Giunta torneràsubito al lavoro sugli strumenti legislativi di ri‐

forma dell’istruzione e della formazione conl’obie�ivo di migliorare il livello qualitativo del si‐stema nel suo complesso. Andranno avanti i pro‐cessi per le bonifiche e il ripristino dei sitiinquinati, gli interventi per la prevenzione, la di‐fesa e la gestione integrata delle coste e le riformestru�urali in materia di agricoltura».Polemiche. Non sono mancate le polemiche daparte dellʹopposizione, che ha presentato una mo‐zione e o�enuto che il Consiglio regionale discu‐tesse sui cambi di deleghe e sui criteri di scelta daparte del Presidente. La nomina del neo assessoreAngela Nonnis (ufficialmente in carica da se�em‐bre) ha portato alle dimissioni da sindaco e al con‐seguente scioglimento del Consiglio comunale diOristano: il capoluogo di provincia andrà al votoprobabilmente in primavera.

Francesca Zoccheddu

Ecco la nuova Giunta “rosa” di Cappellacci«Ora avanti con il programma di governo»

Il presidente Cappellacci con Simona De Francisci e Alessandra Zedda (agenzia fotocronache)

Dopo la decisione del Tar di azzerare l’esecutivo, il presidente ha nominato subito i nuovi assessori: entrano tre donne,c’è qualche cambio di delega

8 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Leggi e fatti

A rrivano buone notizie dal Consiglio regio‐nale per i trapiantati sardi: l’Assembleasarda ha infa�i dato il via libera, all’in‐

terno del Collegato alla Finanziaria, anche ad unanorma che stanzia 100mila euro all’anno per i tra‐piantati di fegato, cuore e pancreas. Vengono cosìestese a tu�i i trapiantati le provvidenze previstedalla normativa in materia, risalente al 1985, cheli destinava soltanto agli emodializzati e ai tra‐piantati di rene. L’associazione Ricchi. Soddisfazione è stataespressa, per l’importante risultato raggiunto,dalle associazioni dei pazienti. Si tra�ava di sanareuna palese ingiustizia, legata probabilmente a ra‐gioni più storiche che politiche, per patologie incui «spesso ‐ come so�olinea l’Associazione SardaTrapianti Alessandro Ricchi ‐ il trapianto è l’unicaterapia che consente la rinascita a vita nuova». Mal’associazione intitolata al cardiochirurgo scom‐parso in un incidente aereo mentre portava organida trapiantare, evidenzia che «occorre ora darcorso al riordino legislativo del se�ore utilizzandoanche le proposte già depositate in Consiglio re‐gionale per accogliere la domanda dei malati». Per le associazioni non basta un finanziamento:occorre rivedere la normativa in materia. «Si tra�a‐ conclude il presidente Giampiero Maccioni ‐ diuna operazione di giustizia nei confronti di per‐sone deboli e talvolta senza voce». Di “misura digiustizia” parla anche l’Associazione PrometeoAitf onlus: «La Sardegna era una delle poche re‐gioni in cui le provvidenze di legge erano desti‐nate solo ai nefropatici, dializzati e trapiantati di

rene». Ma «questo passo che perme�e a tu�i i tra‐piantati sardi di non dipendere dalla carità di chic‐chessia deve essere seguito dalla modifica dellalegge in materia», e devono essere adeguati glistanziamenti previsti: è chiaro che il numero deipazienti, estendendo la tipologia di patologie, au‐menta. «Più volte ‐ ricorda la Prometeo ‐ abbiamorichiesto una modifica legislativa». I promotori. Il merito dell’iniziativa viene ricono‐sciuto in maniera bipartisan: «L’intervento dellaconsigliera Pdl Simona De Francisci è andato abuon fine», ma l’associazione Prometeo «non di‐mentica il lavoro del consigliere regionale PdMarco Espa, che diversi mesi presentò un emen‐damento purtroppo respinto» Chiesto un inter‐

Sì del Consiglio ai fondi per tutti i trapiantati«Ora bisogna migliorare la legge di settore»Nel Collegato alla Finanziaria fondi per100mila euro per gli interventi di fegato,cuore e pancreas. L’associazione Ricchi:giustizia per persone deboli

Nelle prossime se�imane, arriverà al‐l’esame dell’aula del Consiglio regionale la pro‐posta di legge in materia di affidi e adozioni:la normativa è il fru�o di due distinti proge�ipresentati dal Partito democratico e dai Rifor‐matori, unificati dalla Commissione Diri�i ci‐vili presieduta da Silvestro Ladu (foto afianco). «La nostra parola d’ordine è togliere ibambini dalle comunità e farli stare in fami‐glia». Così il presidente della commissione hasintetizzato l’obie�ivo della nuova legge du‐rante un suo intervento ad un recente conve‐gno sulle adozioni internazionali. «Puntiamo ad una legge che non aumenti laburocrazia – ha aggiunto l’esponente nuoresedel Pdl – e ad un sistema che non esaurisca la sua forza con l’a�o dell’ado‐zione: la fase post‐ado�iva è troppo importante per lasciare i genitori dasoli. Per questo vogliamo promuovere una rete regionale di famiglie affi‐datarie e ado�ive». Oggi le famiglie che intendono ado�are un bimbo sonocostre�e ad una lunga trafila, specie quando arriva da un Paese straniero.Riferendosi alle istituzioni coinvolte a vario titolo nel procedimento, Laduha poi specificato che «finora ognuno ha agito per conto proprio: bisogname�ere ordine e coordinare le azioni. La Regione ha verificato che sul ter‐

Snellite le norme su affidi e adozione: «Più bambini nelle famiglie»

L’aula del Consiglio regionale (agenzia fotocronache)

vento bipartisan per modificare per sempre la nor‐mativa. Anche l’associazione Ricchi ringrazia «iconsiglieri regionali Espa e De Francisci, che sisono fa�i carico di varie iniziative legislative» edell’emendamento risolutivo. La Prometeo, infine,esprime preoccupazione per il mancato incrementodelle donazioni e sollecita le «tanto promesse mi‐sure stru�urali nelle varie rianimazioni degli ospe‐dali sardi» e chiede che i nuovi vertici dell’ospedaleBro�u si occupino con a�enzione della «difficile si‐tuazione del Day‐Hospital della Chirurgia gene‐rale, che assiste tu�i i trapiantati di fegato, con unorganico disegnato nel 2004 per assistere 50 per‐sone, mentre oggi i pazienti sono più di 250».

Sergio Nuvoli

ritorio ci sono difformità di tra�amento: ser‐vono linee univoche, che devono essere indi‐viduate con il consenso di tu�i».«Il problema è molto sentito nella nostra Isola– ha aggiunto – contiamo di approvare prestoquesta legge perché siamo convinti che la fa‐miglia sia davvero l’asse portante della societàsarda: quando la famiglia funziona, ancheun’adozione va bene. Bisogna sostenerle di piùe con maggiore convinzione».Tra i punti più importanti della nuova norma‐tiva, l’istituzione di una Consulta per gli affidifamiliari: l’affido è l’istituto giuridico che pre‐vede l’allontanamento del minore dalla fami‐glia d’origine per un breve periodo di tempo,

stre�amente necessario a risolvere problemi contingenti. La Commissionepunta a rendere omogenee le procedure a�ualmente utilizzate dai varicomuni sardi. Scomparsa invece dal testo della legge l’Agenzia per le ado‐zioni internazionali, giudicata inutile e costosa, ma che avrebbe messo laSardegna sul livello delle regioni italiane più avanzate al riguardo. Pre‐visti anche interventi economici a sostegno delle famiglie ado�ive e affi‐datarie.

S. N.

IL MESSAGGERO SARDO . 9luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

C entocinquanta ragazzi, provenienti da ogniparte del mondo, si sono ritrovati in unastessa sala a Chia. Giovani molto diversi tra

loro. In tu�o tranne che nelle origini. Tu�i sardianche se stranieri. Qualcuno dall’aspe�o esotico,altri dall’italiano incerto qualcun altro, invece, dal‐l’accento marcatamente milanese o toscano o ro‐mano. Sono i figli e i nipoti degli emigrati andativia in cerca di fortuna. Oggi però la tendenza sistia invertendo.«Da terra di emigrazione la Sardegna sta diven‐tando terra di immigrazione ma sopra�u�o diospitalità: non ci siamo dimenticati che diversidecenni fa tanti sardi hanno lasciato, non senzasofferenza, la propria Isola», è stato il saluto delpresidente della Regione, Ugo Cappellacci, cheha mandato un messaggio di benvenuto al mee‐ting di Chia. «Oggi siamo noi a essere chiamatiad accogliere popoli ed etnie di altre realtà cultu‐rali e religiose, perché la nostra identità si puòrafforzare anche e sopra�u�o con il confrontocon nuove genti: solo così potremo essere ancheper il futuro Sardi nel mondo. La Regione sta fa‐cendo e continuerà a fare la sua parte per essereun sogge�o a�ivo nell’emigrazione. La recenteapprovazione del Piano annuale lo conferma,con lo stanziamento di quasi 4 milioni di euro, lacifra più alta stanziata tra tu�e le Regioni italianeper questo fenomeno».L’assessore. Subito dopo ha preso la parola FrancoManca, assessore regionale al Lavoro che ha postol’accento sulla necessità di rinnovamento: «È laprima volta che si tiene una iniziativa del genere.L’appuntamento di oggi, che voglio definire gliStati generali dell’emigrazione, è la prima occa‐sione in cui i rappresentanti dei circoli sardi, dellefederazioni, delle associazioni di tutela ma soprat‐tu�o tanti giovani con origini sarde si incontranoe si conoscono ‐ ha spiegato Manca ‐. Con unobie�ivo preciso: rafforzare il patrimonio di va‐lori, primi fra tu�i quelli di solidarietà e identitàche hanno cara�erizzato l’emigrazione sarda inquesti anni, e iniziare insieme il percorso che por‐terà alla formazione di una nuova classe dirigentedi circoli e federazioni che operano nel mondo».L’assessore ha poi insistito sulla necessità di ade‐guare la legge sull’emigrazione alla realtà di oggi.La norma è stata approvata nel 1991. «In questi 20anni il mondo è cambiato ed è diventato semprepiù un villaggio globale, multiculturale e multire‐ligioso, e forse è arrivato il momento di capire erecepire anche a�raverso nuove leggi quali sianole esigenze di questo fenomeno che muta giornodopo giorno. Anche per circoli e federazioni oc‐corre pensare a un nuovo modello organizzativoe a nuovi contenuti, partendo ovviamente daquanto di buono è stato fa�o nel corso degli ultimianni per garantire alle stru�ure un futuro e unaprospe�iva sicuri», ha concluso l’assessore. Film e storia. In sala è stato proie�ato un filmato

introdo�o da O�avio Sanna, presidente delle AcliSardegna, che ha organizzato assieme all’assesso‐rato i tre giorni di Chia. E prima che i ragazzi ini‐ziassero le a�ività di gruppo, l’ultimo interventoè stato affidato ad Alberto Merler, dell’universitàdi Sassari che ha parlato di “Sviluppo e solidarietàdelle nuove generazioni”. Il professore ha concen‐trato il suo intervento sull’“io composito” dei di‐scendenti degli emigrati che sono sardi ma ancheappartenenti delle comunità in cui vivono. Chivive lontano dalla Sardegna possiede «un comunesentire sardo. Che si avverte nei Paesi in cui abi‐tate. Questo modo di sentire che spesso chi vivesull’isola non ha». La riflessione si è spostata dallaSardegna al mondo che «deve essere consideratocome un luogo non da dominare ma da vivere.Non lo si deve andare a occupare ma lo si deve ri‐tenere un luogo d’incontro», ha spiegato Merler.

Le nuove generazioni si incontrano a Chia«L’Isola terra di immigrazione e ospitalità»Al meeting organizzato da Regione e Acli­presenti 150 giovani. L’assessore Manca:«L’obiettivo: rafforzare i valori che hannocaratterizzato l’emigrazione sarda»

Giovani a Chia: volti nuovi, ai quali un giorno potrà forse essere affidata la guida dei circoli e federazioni, in un momento

10 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

Il futuro dell’emigrazione sarda cammina sullegambe dei giovani. Si punta tu�o sui ragazziarrivati a Chia per fare di loro la nuova classedirigente di circoli e federazioni. I figli e i ni‐poti dei sardi che non vivono più sull’isola, at‐traverso i diba�iti, gli interventi e i lavori digruppo, avevano il compito di proporre lelinee guida per l’elaborazione di un docu‐mento in cui presentare le proposte per il rin‐novamento delle stru�ure. Il documento finaleè ancora in fase di elaborazione. Erano tre ledire�rici tematiche delle a�ività del meetingorganizzato dal Crei‐Acli Sardegna assieme al‐l’assessorato del Lavoro. I grandi temi su cuilavorare erano: identità sarda, partecipazione

Il presidente Cappellacci: oggi siamo noi a esserechiamati ad accogliere popoli ed etnie di altre realtà culturali e religiose, la nostra identità si può rafforzare con il confronto con nuove genti

In sala è stato proiettato un filmato introdotto da Ottavio Sanna, presidente delle Acli regionali.Il professore Alberto Merler: chi vive lontano dalla Sardegna possiede un comune sentire sardo

dei giovani nella gestione dei circoli, comuni‐cazione e informazione per una nuova qualitàassociativa. Le iniziative si sono snodate a�ra‐verso una serie di approfondimenti, che hannovisto i partecipanti lavorare divisi in qua�rogruppi e poi riuniti tu�i insieme a fine serata,per la condivisione dei risultati prodo�i. Unariunione plenaria, così come è veniva chia‐mata, per fare il punto su quanto elaboratovolta per volta. Incontri di particolare rilievo,in cui hanno trovato spazio le testimonianzedi giovani professionisti o di studenti univer‐sitari di prima emigrazione, alternate alle vocidei sardi di seconda e terza generazione.Mondi a confronto: nelle sessioni sono stati

espressi bisogni dei circoli extraeuropei, rap‐presentati da Argentina, Brasile, Perù, Austra‐lia, Canada e Stati Uniti, mentre i giovani deicircoli italiani hanno portato sul tavolo delladiscussione le priorità dei loro territori. Puntidi vista e necessità lontane che devono trovareil punto di raccordo. Presenti all’appello moltidei paesi europei dove sono radicate comunitàsarde come Belgio, Germania, Olanda, Spagnae Svizzera. Al termine dei qua�ro giorni diChia i giovani sardi avevano il compito di ela‐borare le linee guida di un documento da pre‐sentare alla Consulta Regionale perl’Emigrazione per l’elaborazione di pareri suifuturi programmi d’intervento. (M. Ca.)Le

pro

spet

tive

S ono pochi i ragazzi che riescono a farsistrada nei consigli dire�ivi dei circoli e dellefederazioni. Nemmeno il 10 per cento delle

nuove leve riesce ad arrivare a ruoli di verticenelle associazioni degli emigrati. La necessità dirinnovamento è una questione molto sentita: l’etàmedia di chi tiene il timone, ossia dei componentidegli organi di gestione, è di 60‐70 anni. Sono que‐sti i dati più eloquenti emersi dalla relazione“Sardi nel mondo. Emigrazione organizzata” diAnna Cau, la responsabile del se�ore emigrazionee immigrazione dell’assessorato al Lavoro dellaSardegna. Un intervento che ha radiografato espiegato ai ragazzi del meeting, stru�ura, funzio‐namento e norme di riferimento del mondo del‐l’emigrazione organizzata, che coinvolge circa24.500 iscri�i. Il rapporto tra vecchie e nuove ge‐nerazioni è stato anche al centro di un diba�ito‐confronto da cui sono emerse le difficoltà deigiovani che, più o meno velatamente, hanno pun‐tato il dito contro i meno giovani, accusati di of‐frire scarso appoggio a chi vuole arrivare al verticedei circoli. Uno degli aspe�i so�olineati dall’inter‐vento della Cau è proprio la necessità di rinnova‐mento e ammodernamento dei circoli e perquesto, già da diversi anni, si sta cercando di pro‐muovere diverse iniziative mirate alle nuove ge‐nerazioni: seminari informativi in diversi Paesi,altri organizzati in Sardegna, corsi di italiano,borse di studio, stage, summer school, fino ad ar‐rivare al meeting di Chia. L’emigrazione stru�u‐rata ha alle spalle un’organizzazione articolata cheè stata illustrata ai giovani del meeting. Nozioniindispensabili per quella che, si spera, sarà la fu‐tura classe dirigente dei circoli e delle federazioni.Di fondamentale importanza sono le norme d ri‐ferimento, ossia la legge 7 del 1991, il regolamentodi a�uazione, il decreto del 2004 che regola lespese ammissibili e le modalità di rendicontazionee quello del 2006 che disciplina gli organi di ge‐stione e l’aggiornamento dello statuto.

E ora “linea verde”per rinnovare circoli e federazioni

dei lavori al meeting organizzato da Regione e Acli (agenzia fotocronache)

IL MESSAGGERO SARDO . 11luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

Lavoro, emigrazione e la Sardegna in valigiala storia e il riscatto dei “Vargiu Hermanos”Leonarda e Jessica, due cugine argentineospiti del meeting di Chia, raccontanole vicende della loro famiglia, vissute tra sacrifici, solidarietà e grandi successi

L eonarda e Jessica sono cugine. Alla Sarde‐gna le lega un filo antico, una storia che ri‐sale agli anni trenta e racconta di famiglie

intere che scappano dalla guerra e dalla fame. Unastoria di emigrazione, di sacrifici, di grandi suc‐cessi e di solidarietà. Le due ragazze, sono argen‐tine, sorriso sincero e grandi occhi espressivi:nocciola una, neri ossidiana l’altra. «Certo che par‐liamo italiano, e bene», rivendicano entrambe. «Èla prima volta che vengo qui ‐ racconta JessicaSaurral, la più giovane delle due ‐ e non vedo l’oradi visitare la Sardegna. Mi sembra tu�o bellis‐simo». Jessica ha solo 25 anni e ha già le ideechiare: sarà un ingegnere agronomo. È studen‐tessa universitaria ma lavora anche in un labora‐torio di farmaceutica. «Per me è la seconda voltasull’Isola, ci sono già stata nel 2008. Siamo moltocontente del meeting e, finiti i tre giorni di incon‐tri, resteremo in Sardegna per una piccola va‐canza. Vogliamo conoscerla meglio, visitare le suebellezze», spiega Leonarda Toro che ha 26 anni estudia Comunicazione. Lo sbarco in Argentina. «Sono arrivati a Tucu‐man, in Argentina, perché avevano paura di unaltro confli�o mondiale. La famiglia conoscevabene la guerra: qualcuno ci era morto, altri eranostati al fronte», aggiunge Leonarda che parla deinonni Giovanni Pinna (di Chiaramonti) e MariaVargiu (di Pa�ada). Qualche anno dopo, i genitoridi Maria decisero di raggiungerla e partirono perl’America latina assieme ai figli più piccoli: tra

questi c’era Angela Vargiu, la nonna di Jessica, chedopo aver fa�o la sarta ha aperto un ristorante ita‐liano. Un’a�ività che porta avanti ancora oggi. Leragazze indossano le maglie�e del circolo argen‐tino, i qua�ro mori sono ben in evidenza e loroconfermano: «Sentiamo forte il legame con la Sar‐degna». Un a�accamento coltivato e cercato.Un’origine che si perde in una storia che inizia nel1934 con i fratelli Antonio e Vincenzo Meloni.Sono loro i primi a decidere di lasciare l’isola pertentare la fortuna nel nuovo mondo. Antonio é unmeccanico e riesce a trovare lavoro in un’officinache costruisce treni: la “Los talleres de tafì viejo”.Vincenzo, invece, fa il muratore e il suo lavoro écosì apprezzato che riesce a me�ere su una di�a:la “Vincenzo Meloni Costruzioni”. L’impresa neltempo diventerà una delle più importanti della re‐gione, tanto che resterà famosa per il suo stile:quello che si può ammirare osservando gli edificidella avenida Mate del Luna a Tucuman. Lo stessoche si ritrova tra le strade del quartiere “ciudadEvita” a Buenos Aires.La nuova partenza. Le cose per Vincenzo vannobene, ormai è un imprenditore di successo equindi decide di richiamare in Argentina altrimembri della sua famiglia rimasti in Sardegna,dove c’era poco lavoro e molta miseria. Per que‐sto Luigi Vargiu affronta il viaggio a soli 17 anni.Luigi è figlio di Pietruccia, la sorella di Vincenzo.Nel 1949 partono anche Giovanna Vargiu e suomarito Antonio Portas, loro due troveranno la‐voro nella pubblica amministrazione oltre a inse‐gnare italiano della “Dante Alighieri” diTucuman. Sembra che l’Argentina porti fortunaalla famiglia, così arriva Elena, la più grandedelle sorelle che fa la sarta e si occupa dell’edu‐cazione dei bambini di casa. Nel 1950 lasciano la Leonarda Toro e Jessica Saurral. In alto due foto dell’album di fa

Giovani al meeting di Chia

«Si sono conosciuti in nave. Hanno fa�o il viaggiobu�ati sul ponte, come facevano in tanti allora. E lìsi sono visti e piaciuti. Al resto ci ha pensato il casoche li ha fa�i rincontrare in una piazza di Milano:pochi mesi dopo erano di nuovo in Sardegna, persposarsi». Patrizia Sorrentino, studentessa universi‐taria e sarda di terza generazione, racconta così l’av‐ventura dei suoi nonni che hanno lasciato l’isola nel1959 per andare a lavorare in Lombardia. «Mianonna, Elise�a Melis, era partita con il fratello. Avevatrovato un posto come colf per una ricca famiglia.Serviva la cena con i guanti bianchi e si occupava deibambini. Non era il lavoro che sognava ma riuscivaa mantenersi e non le mancava nulla. Mio nonno,Francesco Salaris, era un pescatore ma a Milano la‐vorava in fabbrica», continua Patrizia che vive a Pa‐rabiago. «Ancora oggi mia nonna parla con me insardo, io lo capisco e sono sicura che se mi trovassiin un posto dove tu�i parlano solo sardo riuscirei acavarmela benissimo».

Quell’incontro in nave Lino, cuore di BurgosPasqualino Puggioni è australiano e tu�i lo chia‐mano Lino. «Ma mia madre è di Burgos e mio padreera di Terralba. Si sono conosciuti in Australia, pro‐prio in un circolo sardo ‐ spiega Lino ‐. Del viaggiomi hanno solo raccontato che è durato più di unmese e che in molti si ammalavano. Un incubo. Gliinizi per loro sono stati duri: prima si sono spostatinel nord del Paese per lavorare il tabacco, ma nonhanno avuto fortuna: per colpa di alcune tempestefurono costre�i a tornare a Sidney. Mio padre hafa�o il muratore, mia madre la cameriera in un risto‐rante italiano», aggiunge Lino che, con il suo forteaccento straniero, racconta come i suoi siano partitialle ricerca di un futuro migliore anche se non cono‐sce i particolari che spinsero i genitori a lasciare laSardegna. «Lì siamo australiani, qui siamo stranieri.Ma oggi anche mia madre, nonostante continui a in‐formarsi su ciò che accade in Sardegna, sente che ilsuo Paese ormai è l’Australia».

12 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

Sardegna anche Maria Vargiu e Giovanni MariaPinna, i nonni di Leonarda. Giovanni fa il tecnicodei frigoriferi mentre Maria è casalinga e ha por‐tato con sé il fratello: Antonio di soli 16 anni. Ilragazzo, che studia di sera e si diplomerà Capo‐mastro, fa il muratore e prima di aver compiuto17 anni, potrà già vantarsi di aver costruito la suaprima casa. Qualche anno più tardi la famigliadecide di riunirsi: Pietruccia e Salvatore capi‐scono che i loro familiari difficilmente tornerannoin Sardegna, sono quasi tutti a Tucuman e cosìdecidono di raggiungerli con figli minori: Angela,Vincenza e Vittorio il più piccolo dei Vargiu. Pro‐prio lui deciderà di proseguire gli studi: si laureae comincia a fare l’insegnante per poi dedicarsi algiornalismo.Il successo di Vi�orio. Vi�orio però, nonostantegli o�imi risultati, decide di unirsi ai fratelli percominciare un’avventura imprenditoriale. ConAntonio e Luigi darà vita all’impresa di costru‐zioni “Vargiu Hermanos” famosa per aver realiz‐zato molte scuole ed edifici pubblici. Vi�orio èanche molto a�ivo sul fronte politico e delle asso‐ciazioni. Nel 1987 è tra i fondatori del circolo sardodel Nord Ovest Argentino e nel 1996 ha iniziato lasua carriera politica nel Comites. Una storia diemigrazione, una storia antica che non si è persanel tempo ma è stata tramandata. Leonarda ha de‐ciso di raccogliere i ricordi e di farne un raccontoper fissarli nella memoria: le sue origini a�raversole parole e le esperienze di nonni e zii. «Non sisentirono mai discriminati» scrive Leonarda so�o‐lineando come però la lingua all’inizio fu uno sco‐glio difficile da superare. «Erano italiani e per dipiù parlavano sardo» ma con il tempo sono riu‐sciti a integrarsi.

Maddalena Brune�imiglia (agenzia fotocronache)

(agenzia fotocronache)

“Antonio è un meccanico e riesce a trovarelavoro in un’officina che costruisce treni.

Vincenzo, invece, fa il muratore e il suo lavoro è così apprezzato che riesce a mettere su una ditta”

“Vittorio decide di unirsi ai fratelli per cominciareun’avventura imprenditoriale. Con Antonio e Luigi darà vita all’impresa di costruzioni famosa per aver realizzato molte scuole ed edifici pubblici”

Via da Tresnuraghes

Il sardo­olandese

«Oggi vivo nella casa costruita da mio nonno, fu ilsuo primo lavoro», ricorda con un filo di commo‐zione Magalì Misses, coordinatrice del gruppo gio‐vanile del Circolo di Buenos Aires. «Lo abbiamoscoperto per caso, guardando delle vecchie foto. Èstato un momento molto emozionante. Fu miamadre Nora, a voler comprare l’appartamento, nonsapeva fosse opera di suo padre. Chissà, forsel’istinto. Mio nonno è arrivato in Argentina, con i ge‐nitori e i fratelli, quando aveva solo 18 anni. Si eradato subito da fare e aveva iniziato come muratore.Ancora oggi in tanti si ricordano di DomenichinoSerra, un tipo allegro – aggiunge Magalì ‐. La sua fa‐miglia partì perché in quegli anni tu�i erano convintiche sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale, lamadre di mio nonno non si riprese mai dallo chocdei bombardamenti, tramava ogni volta che sentivapassare un aereo. E poi sì, c’era anche la miseria. Manon so perché abbiano scelto l’Argentina, forse per‐ché da Tresnuraghes ne arrivavano in tanti».

«Mio padre è molto legato alla Sardegna. Ora che staper andare in pensione, non vede l’ora di tornarci. Cista già pensando», racconta Adriano Cappai, tecnicoventicinquenne, di madre olandese e padre origina‐rio di Soleminis. «Non aveva ancora compiuto 18anni quando ha deciso di partire, lui era dire�o inBelgio. Lì avrebbe dovuto avere un appoggio per iprimi giorni e invece, una volta arrivato, ha scopertoche non c’era più posto. Così, proprio lo stessogiorno, ha preferito rime�ersi in viaggio ed è finitoin Olanda ‐ spiega Adriano, orgoglioso dell’intra‐prendenza di suo padre Romano ‐. È partito nel 1980,l’anno dopo ha incontrato mia madre, che lavoranell’amministrazione di una scuola, e nell’86 sononato io. I primi tempi ha fa�o il manovale, oggi ese‐gue trasporti per un ospedale ma dopo la pensionegli piacerebbe tornare qui. In Sardegna ci veniamomolto spesso. Tu�i gli anni. Basti pensare che mi cihanno portato la prima volta quando avevo solo o�omesi».

IL MESSAGGERO SARDO . 13luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

L ’obie�ivo è la riforma sulla legge per l’emi‐grazione. Sono tu�i d’accordo i componentidella Consulta per l’emigrazione, che si è

riunita in una seduta informale, lo scorso 25 giu‐gno a Chia, in occasione del meeting dedicato allenuove generazioni di sardi nel mondo. Il primo a prendere la parola è stato il presidenteFranco Manca, che ha ribadito che la legge sul‐l’emigrazione ha ormai venti anni e non è più ade‐guata alle nuove realtà e le diverse esigenze deisardi che non vivono più sull’Isola. «C’è bisognodi una nuova norma che guardi al futuro, ade‐guata ai tempi che viviamo. Vorrei fare assieme avoi», ha spiegato ai “colleghi”, «una bozza di con‐tenuti su cui ragionare nella prossima consulta. Mipiacerebbe ci fosse un’apertura nei confronti degli“amici dei sardi” ossia di chi, avendo a cuore laSardegna, voglia iniziare un rapporto di collabo‐razione. Infine c’è da ripensare il ruolo dei circoli»,ha concluso Manca, che ha elencato poi i buoniesempi come il “proge�o energia” con l’Australiae l’accordo sulla cultura firmato solo venti giorniprima in Argentina. Si è poi passati a fare il puntosul meeting. «Grazie a voi c’è un patrimonio distru�ure e conoscenze che va solo migliorato eampliato», ha chiuso il presidente della consultaprima di lasciare spazio agli altri interventi.«Il meeting ci ha costre�o a fare i salti mortali per

La Consulta degli emigrati pensa al futuro«Serve la nuova legge, più fondi ai giovani»

Su Nuraghe di Parabiago11° festa popolare

Grande successo a Parabiago per l’11° festa popo‐lare sarda organizzata dal Circolo Culturale SardoSu Nuraghe. Al centro della manifestazione, chesi è tenuta dal 9 al 12 giugno presso la tensostrut‐tura R. Venegoni – L. Marazzini di via Carso, tu�ii sapori della Sardegna: molto apprezzati i pia�itipici quali i malloreddus e il maialino allo spiedo,nonché i vini, i dolci e i liquori della nostra terra.Nella serata di giovedì si sono esibiti il Duo AnnaCherchi, il quale ha intra�enuto il pubblico conballo liscio e musica anni ‘60; il venerdì ha vistoesibirsi la Litfiba Tributo Band “Spirito Libero”,molto acclamata dai giovani presenti alla festa; sa‐

cercare questi giovani. – ha sostenuto ToninoMulas, presidente della Fasi – Sono tre gli ele‐menti su cui rifle�ere: bisognerebbe destinare al‐cuni fondi proprio ai giovani, si dovrebberocostruire le condizioni affinché se un ragazzo con‐quista una posizione di comando poi la riesca a te‐nere nel tempo e, infine, bisogna costruire e

migliorare anche le cose che vanno bene, come iproge�i comuni per esempio la mostra Fratellid’Italia». Molti i consultori che hanno poi preso la parolaper esporre problemi e suggerire soluzioni. La se‐duta si è chiusa con l’intervento di DomenicoScala, il vice presidente vicario.

bato e domenica, infine, hanno animato la seratail gruppo Duo Marimba, proveniente dire�a‐mente dalla Sardegna, con gli spe�acoli “Con‐tende e Ballende” e “La Sardegna in Musica”.Numerosa è stata la partecipazione alla SantaMessa di domenica ma�ina, presso la chiesa“Gesù Crocifisso” di Ravello Parabiago, nellaquale, a fine celebrazione, la cantante DanielaMulas ha cantato l‘Ave Maria in lingua sarda. Sug‐gestivo l’offertorio dove alcuni soci hanno portatoi doni all’altare indossando i costumi sardi.

Cinisello BalsamoEmigrati sardi in LombardiaSi chiude il sipario sulle a�i‐

vità dei circoli degli emi‐grati sardi dellacircoscrizione Lom‐bardia. Si è tra�atoanche per il coordina‐tore Antonello Argio‐las, dell’ultimo a�o

del suo mandato, che con il periodo di se�embre‐o�obre vedrà l’elezione prima di un nuovo re‐sponsabile e poi con il Congresso Fasi di un nuovoesecutivo a livello nazionale. Così l’incontro di Ci‐nisello Balsamo è stato un momento d’incontroprima delle vacanze estive anche per ripercorrereun tragi�o di iniziative e manifestazioni promosse

in questi anni per la valorizzazione della Sarde‐gna. È stato lo stesso Argiolas a menzionare quantofatto negli ultimi anni in Lombardia: le “Sa diede sa Sardigna”, appuntamento clou annualeche di volta in volta si è proposta in città doveè presente un circolo degli emigrati. Già fissatoper il prossimo 18 settembre, la ripresa dell’at‐tività per la circoscrizione Lombardia, dove nel‐l’occasione, verrà eletto il nuovo coordinatoree prenderanno il via i lavori in preparazione delCongresso di fine ottobre ad Abano Terme,come la preparazione e la discussione delle tesie l’eventuale candidatura “lombarda” per l’en‐trata nel nuovo esecutivo Fasi.Nell’ultimo incontro fra i venti presidenti dei cir‐coli della Lombardia si è parlato anche dell’annosoproblema delle risorse che mancano e tardano adarrivare da parte della Regione Sardegna e delsempre più complicato dialogo fra i circoli e gli ar‐tisti sardi chiamati ad esibirsi lontano dall’isola.Sisinnia Bua, presidente del Maria Carta di Ber‐gamo ha evidenziato come non ci sia da partedegli artisti più affermati, un occhio di riguardonei confronti di coloro che fuori dalla Sardegna siprodigano per averli nelle loro manifestazione,causa il sempre più esorbitante cachet che richie‐dono.

Massimiliano Perlato

Diario/Attività dei circoli

Molte proposte nel corso della sedutainformale. Apertura agli “amici dei sardi”:«Collaboriamo con chi ha a cuore la nostraIsola e ripensiamo il ruolo dei circoli».

La Consulta per l’emigrazione si è riunita in occasione del Meeting di Chia

14 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

T recento delegati in rappresentanza di 72 cir‐coli, sparsi in tu�a Italia, per una tre giorniin cui discutere il futuro della Sardegna e

dei sardi. Non una nostalgica rimpatriata quanto,piu�osto, un laboratorio di proposte e di diba�ito.E’ lo spirito del quinto congresso nazionale dellaFasi, la Federazione Associazioni Sarde in Italia,che si tiene dal 21 al 23 o�obre ad Abano Terme.Una terapia d’urto di idee che è sintetizzata neldocumento congressuale ambiziosamente intito‐lato “Proge�are il futuro: il contributo dei sardinel mondo ai tempi della crisi”. La consapevo‐lezza è che serve uno sca�o deciso in avanti. Fra idiversi temi in agenda: la valorizzazione dei cir‐coli, la promozione turistica dell’isola con azionicontinuate e programmate nel tempo, l’investi‐mento in nuove tecnologie, i trasporti. Risorsa straordinaria. <I fronti aperti sono tanti ‐afferma il presidente della Fasi Tonino Mulas, dor‐galese da quarant’anni a Milano ‐ e gli emigratisono, oggi più che mai, una risorsa straordinariaper la nostra terra». Patrimonio spesso so�ovalu‐tato; eppure negli ultimi vent’anni, secondo lo Svi‐mez, 7 mila sardi hanno lasciato la regione e, moltidi loro, hanno occupato e occupano tu�ora postidi rilievo nel panorama economico italiano. So‐pra�u�o le ultime generazioni hanno avuto l’op‐portunità di specializzarsi nei migliori atenei

La Fasi si prepara per il congresso di Abano«Da noi contributo decisivo contro la crisi»

CarnateFesta del Circolo R. Piras

Hanno orgogliosamente sventolato per “tre giornidi sole” le bandiere coi qua�ro Mori rossocrociati,richiamando i carnatesi (e non solo) alla 7^ FestaPopolare Sarda organizzata dal 24 al 26 giugnocon grande professionalità dal Circolo culturalesardo “R. Piras” di Carnate. Una kermesse densadi saperi e sapori antichi a tu�i i livelli, che ha rag‐giunto l’apice con l’esibizione del Gruppo “Ick‐nos” riempiendo i giardini dell’ex mensa di viaItalia (dove si è svolta la Festa) e tu�o il centro cit‐tadino dei colori, delle musiche e danze dell’antica“Terra dei Nuraghi”. Sempre alta poi la bandieradei “sapori e dei profumi” sardi: a farla da pa‐

drone è stato “Su porceddu arrostiu in sa braja” ilmaiale�o co�o allo spiedo alla brace che si è fa�o“ammirare” oltre che per essere un’indiscussa de‐lizia per il palato anche per la sua tipica co�ura.Ospite gradito alla festa è stata la presenza di An‐tioco Murru fondatore del salumificio Murru di Ir‐goli. Lo scorso anno a o�obre il Circolo sardo diCarnate e stato prmotore de “La Sardegna In Pu‐glia” realizzando un padiglione tu�o Sardegnaall’interno della Fiera di Miggiano. Il padiglionesardo è stato visitato da oltre 100.000 persone.

A. P.

Sorradile“Noi Sardi nel Mondo” con la FasiIl comune di Sorradile archivia con successo laprima edizione del Premio Biennale “Lago Omo‐deo‐Noi Sardi nel Mondo”. Lʹevento si è aperto conlʹinaugurazione della mostra sull’Unità d’Italiapresso la Pinacoteca Segni, a cura della Fasi, ed è poiproseguito al Centro di aggregazione sociale con larelazione sul Risorgimento tenuta dal professorGiuseppe Tognon e le le�ure di Silvia Arca e PinoPorcu accompagnati da Riccardo Zinzula. Il conve‐gno successivo, invece, ha affrontato uno spaccatodei problemi dell’emigrazione, con l’intervento diSerafina Mascia, vicepresidente nazionale della Fasi,le testimonianze di quanti vivono fuori dall’Isola epartendo dai piccoli borghi, hanno conosciuto la

strada dell’emigrazione. In serata migliaia di per‐sone hanno preso parte alle cerimonia di premia‐zione di Caterina Murino, per il cinema, PaoloFresu, per la musica e Mino Carta per il giornalismo.

Gian Piero Pinna

SaronnoAl Circolo Deledda le proposte dei giovaniIl Circolo culturale sardo “Grazia Deledda” di Sa‐ronno pensa al futuro e decide di puntare al rin‐novamento. Così la Sezione giovani, riunitasi inpiù di un’occasione durante le scorse se�imane,ha promosso una serie di iniziative e di immagi‐nare a quali nuove a�ività si potrebbe dare vita unavolta che la nuova sede sarà ultimata.Il desiderio èquello di un Circolo a�ivo in più direzioni, sonostate raccolte diverse idee che saranno so�oposte alDire�ivo e al Circolo tu�o. Ecco le prime idee:la realizzazione di uno o più murales all’internodella nuova sede, lʹacquisto di film (dvd) e libri e/oraccolta in donazione degli stessi, per l’organizza‐zione di un “angolo relax”, una cine‐bibliotecadove i soci possano trascorrere qualche ora ditranquillità. E ancora: la realizzazione di uno spa‐zio per bambini per il doposcuola e lʹorganizza‐zione di feste a tema, magari in occasione delleprincipali ricorrenze. Spazio anche a una serie diincontri di cara�ere informativo e culturale e al‐lʹorganizzazione di una festa dedicata ai giovani.

italiani e stranieri, grazie al programma Masterand Back. Purtroppo la quasi totalità non ha fa�oritorno nell’isola, dove la crisi morde più che daaltre parti e il tessuto economico è particolarmentefragile. Una perdita considerevole in termini di ca‐pitale umano. Tu�avia arrestare il declino è pos‐sibile, a�ingendo a una risorsa scarsamenteutilizzata: gli emigrati. «Chi ha lasciato lapropria terra, anche decenni fa, non l’hadi certo dimenticata – spiega Mulas – espesso smania dalla voglia di rendersiutile so�o molteplici punti di vista». In‐somma l’isola è in comunicazione con laPenisola da molto tempo; i nostri conter‐ranei sono un ponte culturale so‐lido, già bell’e pronto, chedeve essere solo collaudatocon la fiducia delle istitu‐zioni regionali. Bisogname�ere in relazione com‐petenze, sensibilità e pro‐fessionalità. I corregionaliche vivono in Italia e nelmondo hanno avutosempre una funzione dipromozione della Sar‐degna, prima in modo inconsapevole e occasio‐nale, poi in maniera maggiormente organizzata ecoerente. La pubblicità dell’agroalimentare, adesempio, non è di questi giorni; in passato si fa‐ceva portando da casa scorte di cibo e di bevandetipici. Da quest’a�ività estemporanea si è passatia una più stru�urata con l’apertura di spacci neicircoli per soci e non, sino all’approdo dire�o nei

ristoranti gestiti dai sardi un po’ ovunque. Ultima‐mente si è investito in gemellaggi, protocolli d’in‐tesa con gli enti territoriali e le università e inazioni di marketing. «Nella promozione – so�oli‐nea il presidente della Fasi – è vitale l’aspe�o dellacontinuità che può essere ulteriormente poten‐

ziato e diversificato; in questo contesto è impre‐scindibile l’uso delle nuove tecnologie».Asse portante. Le possibilità di crescitasono molte ma, il nodo da sciogliere èquello dei trasporti. Il combinato tra con‐tinuità territoriale aerea e voli a basso costo

è stato un successo, mentre resta molto dafare sul versante mari�imo. La vicenda

Tirrenia, conclusa con una privatiz‐zazione penalizzante, e il varo

della flo�a sarda da partedella Regione per contra‐stare l’impennata delle ta‐riffe lascia aperti moltiinterrogativi. I circolihanno fa�o e faranno laloro parte, a sostegnodelle istituzioni. «Senzaagevolazioni stru�uralinon potremo mai fare

del turismo l’asse portante dell’economia sarda. Ildiri�o alla mobilità è strategico e per questo, neglianni, abbiamo sostenuto tu�e le ba�aglie politi‐che, tese a rivendicare un principio sacrosanto. Suquesto versante – conclude Mulas – abbiamospeso gran parte dell’a�ività di questi ultimi mesie continueremo a farlo con convinzione».

Giovanni Runchina

Tonino Mulas, presidente Fasi

Il presidente Tonino Mulas illustra il documento congressuale: valorizzazione dei circoli, promozione turistica dell’Isola, investimento in nuove tecnologie

IL MESSAGGERO SARDO . 15luglio/agosto 2011

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Sardi nel mondo

G reen economy, rinnovabili, master, busi‐ness e ricercatori sono i pilastri del ponteche collega la Sardegna all’Australia.

L’isola e il continente dall’altra parte del mondosono più vicini grazie all’alleanza siglata nelcampo delle energie pulite che, già entro la finedellʹanno, prevede l’avvio del primo dei masterpost laurea sulle fonti alternative. Master che pre‐vede due edizioni: una sulla terra dei canguri, l’al‐tra su quella dei nuraghi. Ma sono tanti i proge�inati dalla se�imana di incontri tra ricercatori, in‐vestitori, rappresentanti istituzionali australianiche hanno visitato la Sardegna per approfondiretemi e opportunità nel campo dell’energia pulita.Partnership. Ad accompagnarli e introdurlic’erano Pietro Schirru, consultore dell’Australia, ePaul Lostia, presidente del circolo di Melbourneche è stato il tramite fondamentale del proge�o“All Energy” insieme alla camera di commercioItaliana di Melbourne. Si conferma, dunque, lagrande importanza che possono rivestire le asso‐ciazioni degli emigrati, collante tra la Sardegna ei suoi figli lontani ma anche importante ve�ore dipartnership. Tra gli obie�ivi raggiunti c’è l’ac‐cordo per avviare a Oristano un proge�o che,usando il solare termale, riesce a o�enere la pota‐bilizzazione e desalazione dell’acqua di mare.“Energia e ambiente sostenibile – II fase Go Back

Green economy, energie rinnovabili e ricercaDall’Isola un ponte di imprese con l’Australia

Argentina. Circolo Villa Bosch

Ricordando il 65ª Anniversario della RepubblicaItaliana domenica 12 giugno 2011 si è svolta a Ca‐seros nel Comune Tres de Febrero, alla presenzadel Console italiano Giuseppe Scognamiglio e delviceconsole E�ore Da�oli, la festa dell’EmigranteItaliano, con la partecipazione delle diverse Istitu‐zioni italiane del distre�o di Tres de Febrero, SanMichele, San Martin, Malvinas Argentinas, Josè C.Paz e Pilar, e dell’Associazione Italiana Sardegnadi Villa Bosch. La giornata è stata una festa di in‐tercambio culturale e sociale. Il Circolo Villa Boschnel suo stand ha offerto dolci tipici sardi: pabas‐sinas, pardulas, piricchitos, liquori, panadas, edaltro, tu�o confezionato artigianalmente dalle as‐sociate. I giovani, vestiti con il costume sardo,hanno distribuito al pubblico un foglie�o con in‐

Sardegna”, un’iniziativa promossa nell’ambito delprogramma annuale per l’emigrazione, è stata rea‐lizzata con la partecipazione di esperti del Crs4,del mondo universitario e scientifico come i dipar‐timenti di Ingegneria energetica e Fisica dell’Uni‐versità di Cagliari, il Cnr e il Politecnico di Torinoe di Sardegna Ricerche. Ma anche grazie alla col‐laborazione del Centro Estero delle Camere diCommercio della Sardegna e di diverse organiz‐zazioni imprenditoriali.Interesse a investire. Fondamentale è stata la par‐tecipazione di una delegazione dello Stato del Vic‐toria con esponenti del Governo, della SardinianCulture Association, della Italian Chamber ofCommerce di Melbourne e da rappresentanti diuniversità, enti di ricerca, imprenditori e investi‐tori. Ma i risultati vanno anche oltre. Importanteè stata la risposta delle imprese sarde che hannomanifestato interesse alla possibilità di investire

in Australia. «I lavori di questi giorni sono stati si‐curamente proficui per porre le basi per iniziativeconcrete che saranno pronte già entro l’anno», hade�o Franco Manca, assessore regionale al La‐voro. «La Regione sta predisponendo ogni stru‐mento per a�ivare il Master in Tecnologie solari aconcentrazione, in proge�azione con il supportoscientifico del CRS4, del Politecnico di Torino, delRoyal Melbourne Institute of Technology, dell’or‐ganizzazione scientifica del Commonwealth(Csiro), dei rappresentanti dello Stato del Victoriae dell’università di Melbourne. Il Master si uniràad altre iniziative che coinvolgeranno aziende edenti di ricerca sardi e australiani ma anche inter‐nazionali». Infine ci sono stati scambi scientifici trascienziati del Programma energie rinnovabili delCRS4 a Macchiareddu, del laboratorio Energie rin‐novabili cluster di Sardegna Ricerche.

M.B.

formazioni e de�agli della Sardegna, posizionegeografica, costumi, tradizioni, musica, cultura.Grande successo per il Circolo Sardo di Rosariocon il suo “Balle�o”, la musica e la coreografia di‐versa di quella delle altre regioni d’Italia. Un altromomento emozionante è stato la consegna di unDiploma a Julio Fenu per il lavoro incessantesvolto in questi anni nel Circolo Villa Bosch. Il 30giugno è stato rinnovato il Consiglio Dire�ivo peri prossimi due anni, in assemblea ordinaria deisoci. I membri ele�i sono: Rodolfo Bravo Masala(presidente), Sergio Fabian Marras (vicepresi‐dente), Julio Fenu (segretario), Haydeè Beatriz Me‐loni (prosegretario) e seguono con altri carichiRafael Murgia, Jorge Idili, Maria Vietri, Nèstor Ga‐briel Andria, Marisol Morales, Antonio Juan Serra,Josè Salvador Andria, Constantina Marras, FrancoMereu, Maria Luisa Caria e Alan Leonel Martinez.

Vimercate. Festa del Circolo di MonzaIl 10 e l’11 se�embre, a Vimercate in piazza Mar‐coni dalle 9 alle 19, si terrà la festa organizzata dalCircolo culturale Sardegna di Monza‐Concorezzo‐Vimercate. Sono in programma una mostra‐ven‐dita di prodo�i tipici sardi e lombardi, eun’esposizione dell’artigianato sardo e brianzolo.Domenica dalle 16 balli sardi in piazza con il gruppofolk “Ichnos”. L’ingresso è libero, saranno allestitianche uno scivolo gonfiabile e giochi per i bambini.

Alghero. Mostra Fratelli d’ItaliaNell’ambito del gemellaggio culturale tra Monzae Alghero, realizzata dal Circolo Culturale Sarde‐gna di Monza, in collaborazione con l’Egis di Fer‐tilia e con la Fasi, sarà inaugurata il 18 se�embrea Fertilia (lungmare Rovigno 15) la mostra itine‐rante “Fratelli d’Italia”, i 150 anni dell’Unità d’Ita‐lia celebrati per immagini, con 450 opere e disegniseri e satirici di artisti internazionali.

Lugano. Onorificenza a Nando CerusoIl 1° giugno, nella sala Carlo Ca�aneo della sedeconsolare italiana a Lugano, è stata conferita aNando Ceruso l’onorificenza dell’Ordine della So‐lidarietà Italiana nel grado di Commendatore. Ce‐ruso è esperto della Consulta Regionaledell’emigrazione, adde�o stampa e probiviro dellaFederazione dei Circoli sardi in Svizzera. A lui siriconosce il ruolo di “operatore sociale di alto pro‐filo, che si è speso con sempre crescente impegnonella salvaguardia dei diri�i fondamentali del‐l’uomo e nell’apprezzamento della sua dignità at‐traverso il lavoro”. Soddisfazione è stata espressada Francesca Fais, presidente della Federazionedei Circoli sardi in Svizzera: «Siamo onorati di poterannoverare Nando tra i pilastri della nostra Federa‐zione: non solo la sua esperienza, ma la sua grandeumanità e il suo carisma sono un esempio perquanti continuano a operare nel nostro mondo».

Diario/Attività dei circoli

Un progetto promosso dal Circolo diMelbourne, con il presidente Paul Lostia,e dalla Camera di commercio italiana della capitale dello Stato di Victoria

I progetti sardo­australiani sulle energie rinnovabili

16 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Lettere

Traghetti 1/ Tariffe Saremar e TirreniaSono un sardo che lavora in Germania, Il Messag‐gero Sardo dice che le navi della Saremar sonomeno costose della Tirrenia. Io ho fa�o il biglie�odi andata e ritorno con la Tirrenia,E costa meno della Saremar. Perché? Grazie.

Salvatore Schintu

In linea di massima i prezzi Saremar sono inferiori, madopo che sono state rese note le tariffe della compagniadella Regione Sarda alcuni armatori hanno ritoccato iprezzi o praticato promozioni. Può essere questo il casosuo, ma posso assicurarle che altri viaggiatori hannopagato il viaggio più del doppio rispe�o allo scorsoanno.

Traghetti 2/ Impossibiletrovarli su Internet

Gentile Dire�ore, ho appena le�o il giornale, miinteressava la linea traghe�i Sardegna... È deso‐lante... Si faccia un giro su Google e veda come faun turista a me�ersi in conta�o via internet. Siamoalla vecchia Tirrenia, solo tramite agenzie? Bohh!Cordiali Saluti

Antonio Lo�a

Traghetti 3/ Cuccetta, cucina e flotta sardaCaro Messaggero mi sei mancato per un bel po’ ditempo; adesso che sei arrivato mi ha fa�o moltopiacere leggerti anche se tu�e le cose che ho le�onon sono state cose che mi hanno fa�o piacere. Ilcaso della Tirrenia è uno; sono stato per Pasqua eti dico che sono rimasto troppo deluso non tantoper il prezzo forse perché avevo fa�o il biglie�o agennaio e pagato 300 euro per due persone più lamacchina... Però quello che più mi ha dato fastidioera la cucce�a: non era pulita c’erano ancora le bri‐ciole di pane degli altri passeggeri dappertu�o.Poi non ti dico della cucina, faceva schifo ed eramolto cara sembrava un ristorante di lusso... Ioavrei una proposta da fare all’assessore ai trasportiSolinas: perché non compriamo noi le navi e cime�iamo tu�o personale sardo? Così la Sardegnaavrebbe anche meno disoccupati. Non che io abbia

tanti soldi però un paio di euro sarei disposto in‐vestirli e così credo anche altri sardi.

Giovanni Sechi Maaseik (Belgie)

Raccogliendo le lagnanze dei passeggeri sui disservizidella Tirrenia si potrebbe scrivere un… ponderoso vo‐lume: sono cose arcinote, che si ripetono da devcenni .Flo�a sarda o libera (ma per davvero…) concorrenza,il problema è assicurare i collegamenti a prezzi giusti efar viaggiare dignitosamente residenti, emigrati e turi‐sti. La Regione ci sta provando. Ci riuscirà?

Messaggero per… sempre Sono la figlia del signor Antonio Ruiu,purtroppo il mio caro babbo è venuto a mancare,vi sarei grata se continuaste a mandarmi il Mes‐saggero Sardo, una rivista fa�a bene, che ci tieneinformati sulla nostra cara isola. Ancora un infi‐nito grazie a tu�i voi.

Giuseppina Ruiu

Giriamo la richiesta all’ufficio competente dell’assesso‐rato regionale al lavoro e, conoscendo la sensibilità deifunzionari, confidiamo che il suo desiderio possa essereaccolto.

I voli da e per TortolìMi scuso se le rubo del tempo però sui voli perTortolì non si capisce nulla. Siamo emigrati in Ve‐neto e visto il caro biglie�i delle navi speravamonei voli ma è peggio di un rebus. Se gentilmentelei riuscisse a darmi notizie sui voli da dove par‐tono, ogni quanti giorni e orari le sarei moltograto. Anche prendere linea alla Meridiana èun’impresa!

Mariano Contu

L’aeroporto di Tortolì risulta operativo dai primi giornidi agosto con voli bise�imanali per Roma (venerdì e lu‐nedì), Milano e Verona (sabato e domenica). Il servizioè di Meridiana, che ha avuto un contributo dalla Regione;le tariffe per residenti partono da 72 euro. Si vola su tur‐boelica ATR 42. Operatività prevista fino al 10 o�obre.

Nivola, Fancello e PintoriHo ricevuto da poco e con piacere la copia delMessaggero Sardo e naturalmente apprezzo il ri‐torno in forma cartacea dello stesso. Ho poi le�ocon particolare interesse quanto dedicato a pagina

26 alla memoria di Costantino Nivola. In meritomi perme�o ancora una volta, come già fa�o nelgennaio 2009, di farvi un appunto che vuole essereuno stimolo più che una critica e cioè che anche inquesta occasione non sono stati nemmeno citati inomi di Salvatore Fancello e Giovanni Pintori checon Nivola furono i “tre sardi” sbarcati nel mila‐nese a conquistarsi uno spazio nella vita. Certa‐mente questa mia annotazione è condizionata dalfa�o di essere nipote di Salvatore e dall’impegnoche, utilizzando il mio tempo di pensionato, percercare di ricostruire quanto possibile della suamemoria.

Augusto Fancello Milano

Una pensione, due tasseCaro Messaggero Sardo intanto voglio ringra‐ziarvi per tu�i gli anni della vostra compagnia eora che sono qui in Sardegna vorrei anche conquesta mia le�era dare sfogo a quello che sto vi‐vendo dopo il mio rientro. Ho vissuto per 49 anniin Germania essendo emigrato con i miei genitorinel lontano 1961. Il mio sogno è stato sempre ungiorno di rientrare per sempre nella mia Sardegna,che poi si è avverato l’anno scorso a fine maggio.Intanto voglio dirvi che sia io che mia moglie purelei sarda percepiamo una pensione esclusiva‐mente tedesca per cui ritenevo che non avendonessun reddito qui in Sardegna non avrei dovutopagare tasse. Il consolato italiano in Germania nonmi informò di niente. Comunque poi son venutoa sapere. che siccome ora ho portato la mia resi‐denza qui in Sardegna, la mia pensione che ho ri‐cevuto dopo 42 anni di contributi versati inGermania, viene tassata doppiamente, prima inGermania e poi qui. Io mi chiedo se sia giusto?Tu�i gli anni di sacrifici passati fuori casa e poirientri qui, porti i soldi che normalmente dovreb‐bero restare in Germania, contribuisci ad arric‐chire la nostra patria e per ringraziamento vienipure tassato. Inoltre sono assicurato obbligatoria‐mente alla cassa mala�ia tedesca avendo lavoratosolo lì e i contributi non posso nemmeno scaricarli.Se questa non è ingiustizia? Mi vien voglia di tor‐narmene in Germania, solo per amore della miaterra resto anche se a disagio. Per finire dovreidire: paesani, pensateci bene prima di portare laresidenza qui.

Giancarlo Allievi

[email protected] filo da tenere ben saldo e costante fra la Sardegna e le centinaia di migliaia di persone che le vicende della vita hanno spinto a varcare il Tirreno:questo può essere la rubrica dedicata alle le�ere del Messaggero Sardo. Aperta, disponibile sia pur nei limiti imposti dal tempo (la periodicità dipubblicazione), dalla distanza e dalla natura dello strumento: un giornale è una via di comunicazione, perme�e di stabilire conta�i fra persone, diconoscere e approfondire ma non (purtroppo) di dare soluzione a problemi. Comunicare è anche un modo per non percepire la lontananza comeun distacco e darsi reciprocamente conto di quel che accade in quest’isola e fra il grande popolo dei sardi che vivono nel mondo.

Le le�ere possono essere inviate, oltre che per e mail, a mezzo posta al seguente indirizzo: Il Messaggero Sardo, presso Editrice EDES ‐ Zona Industriale Predda Niedda Sud strada n.10 ‐ 07100 Sassari. O per fax al numero 079 262236.

Spedizioni del “Messaggero” e variazioni di indirizzoRiceviamo molte telefonate, e mail, fax che chiedono la spedizione de “Il Messaggero Sardo” oppure cambi di destinatari evariazioni di indirizzo o altro tipo di richieste riguardanti comunque l’invio o la disde�a del periodico. Per me�erci nelle con‐dizioni di a�ivare la procedura per un sollecito intervento, preghiamo i le�ori di inoltrare le richieste al seguente indirizzo diposta ele�ronica [email protected]

IL MESSAGGERO SARDO . 17luglio/agosto 2011

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18 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011Sardi nel mondo

ASSOCIAZIONIASSOCIAZIONE DI TUTELA A.C.L.I.Via Roma , 173 - 09131 CAGLIARITEL. 070 67911 - FAX 070 6791245E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DI TUTELA A.I.T.E.F.Viale Sant’Avendrace , 272 - 09125 CAGLIARI - TEL. 3281387061E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DI TUTELA A.N.F.E.Viale Monastir 219 - 09124 CAGLIARITEL. 070 666353 - FAX 070 666353E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DI TUTELA A.T.M. E. LUSSUVia Ariosto,24 c/o Faes - 19129 CAGLIARITEL. 070 494243 - FAX 070 4521765E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DI TUTELA F.I.L.E.F.Via dei Colombi, 1 - 09126 CAGLIARITEL. 070 301381 - FAX 070 302548E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DI TUTELA FERNANDO SANTIVia Ariosto, 24 - 09129 CAGLIARITEL. 070 44061 - FAX 070 482907E-MAIL [email protected] [email protected]

FEDERAZIONE DELLE ASSOCIAZIONI DI TUTELA “F.A.E.S.”Via Ariosto, 24 - 09129 CAGLIARITEL. 070 44061 - FAX 070 44061E-MAIL [email protected]

CIRCOLI ARGENTINAASSOCIACION ITALIANA SARDI UNITI DE BUENOS AIRESMendez de Andes, 884 - C1405CVJ BUENOS AIRESTEL. 0054-11 44331412 - FAX 0054-11 44331412E-MAIL [email protected] [email protected]

CIRCOLO ANTONIO SEGNICalle 33 N. 1535 - 1900 LA PLATA (BUENOS AIRES)TEL. 0054-221 4792344 - FAX 0054-221 4792344E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDI UNITI “GRAZIA DELEDDA”Calle Espana, 3776 - 7600 MAR DEL PLATATEL. 0054 -223 4746931 - FAX 0054 -223 4746931E-MAIL [email protected]

ASOCIACION ITALIANA “SARDEGNA”Via Agustin De La Vega, 636 - 1682 VILLA BOSCHTEL. 054-011 48447658 - FAX 054-011 48447658E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO ROSARIOSan Martin 1952 - 2000 ROSARIO (SANTA FÈ)TEL. 0054-341 4817950 - FAX 0054-341 4817950E-MAIL [email protected]

CIRCULO ITALO ARGENTINO RAICES SARDASBelgrano, 126 . Local 30 - 1642 SAN ISIDRO - BS. AS.TEL. 0054-11 41152943 - FAX 0054-11 41152943E-MAIL [email protected]

ASSOCIACION CIRCULO SARDO DEL NOROESTE ARGENTINOCrisostomo Alvarez, 1236 - 4000 S. M. DE TUCUMANTEL. 0054-381 4249021 - FAX 0054-381 4202861E-MAIL [email protected] - [email protected]

CIRCOLI AUSTRALIAASSOCIAZIONE SARDA DEL QUEENSLAND INC.P.O. BOX 2252 - 48 B Ainsdale St., QLD 4032 CHERMSIDE WEST -BRISBANETEL. 0061-7 38628303 - FAX 0061-7 38628303E-MAIL [email protected]

SARDINIAN CULTURAL ASSOCIATION (VIC.) INC.P.O. BOX 136 HEIDELBERG -VIC. 3084 -230 ROSANNA ROAD3084 MELBOURNE - TEL. 0061-03 94396376 FAX 0061-03 94313235 - WEB sardi-melbourne.comE-MAIL [email protected]

QUEENSLAND SARDINIAN CULTURE CLUB ULISSE USAISuite 7/712 Sandgate Rd. - Q4011 CLAYFIELD - BRISBANETEL. 0061-7 33582263 - FAX 0061-7 33582263E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE E SOCIALE SARDA INC.Suite 1-2/4 Melton Street - NSW 2144 AUBURN (SYDNEY)TEL. 0061-02 97481605 - FAX 0061-02 97481605E-MAIL [email protected]. BOX W21 WAREEMBA NSW 2046 AUSTRALIA

CIRCOLI BELGIOASSOCIAZIONE DEI SARDI DEL BORINAGERue Andrè Demot, 101 - B7301 HORNUTEL. 0032-65 777158 - FAX 0032-65 777258E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “QUATTRO MORI” DI CHARLEROIRue des Charbonnages , 251 - 6200 CHATELINEAUTEL. 0032-71 402209 - FAX 0032-71 402210E-MAIL [email protected] [email protected]

CIRCOLO “ASS.NE SARDI DI MONS - SU NURAGHE”428, Avenue du Champ de Bataille - 7012 FLENU – MONSTEL. 0032-65 884055 - FAX 0032-65 884055E-MAIL [email protected]

CIRCOLO ASSISTENZIALE RICREATIVO SARDO G. DELEDDANoordlaan,133 - 3600 GENKTEL. 0032-89 355886 - - FAX 0032-89 304053E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO E. D’ARBOREA295, Chaussee Paul Houtart 7110 HOUDENG GOEGNIES - LA LOUVIERETEL. 0032-64 213565 - FAX 0032-64 281228E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “LA SARDEGNA ALL’ESTERO”Quai Godefroid Kurth, 90 - 4020 LIEGITEL. 0032-4 2275278 - FAX 0032-4 2274304E-MAIL [email protected]

CIRCOLI BRASILECIRCOLO “GENNARGENTU”Avenida Herval, 668 -1° andar - sala 02 87013-010 MARINGA’ PARANA’TEL. 0055-44 32267787 - FAX 0055-44 32267787E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “GRAZIA DELEDDA”Av. Princesa Isabel, 323/409 22011-010 COPACABANA-RIO DE JANEIROTEL. 0055-21 22759605 - FAX 0055-21 22759605E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SOCIALE SARDO SU NURAGHERua Marechal Deodoro, 150 09541-300 SAO CAETANO DO SUL - SAO PAULOTEL. 0055-11 42243322 - FAX 0055-11 42243322E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SOC. CULT. SARDO “GIUSEPPE DESSI”Av. Sao Luiz N.50 - 2°piano - Edificio Italia 01046.926 SAN PAOLOTEL. 0055-11 20911359 - FAX 0055-11 28928907E-MAIL [email protected].

BULGARIAASSOCIAZIONE SOCIALE E CULTURALE SARDA “SARDICA”113, Evlogi Georgiev Blvd. - 1504 SOFIATEL. 359-2 9431094 - FAX 359-2 9431397E-MAIL [email protected]

CIRCOLI CANADACIRCOLO “ASS.NE SARDI QUEBEC”10 718 Boulevard St-Laurent H3L 2P7 MONTREAL – QUEBECTEL. 001-514 2774000 - FAX 001-514 2774000E-MAIL [email protected]@sympatico.ca

CLUB SARDEGNA NEL NIAGARA17, Gale Crescent - St. Catharines, Ont. L2R 3K8 ST. CATHARINES – ONTARIOTEL. 001-905 9848922 - FAX 001-905 9846221E-MAIL [email protected]

CIRCOLI FRANCIACIRCOLO SARDO DI CORSICA “SU NURAGHE”7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIOTEL. 0033-4 95221531 - FAX 0033-4 95221531E-MAIL [email protected]

CIRCOLO DEI SARDI SU NURAGHEAnnexe Chateaubriand B.P 22 57460 BEHREN LES FORBACHTEL. 0033-3 87873067 - FAX 0033-3 87873067E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SU TIRSU1 Cite’ de l’Observatoire - 25000 BESANCONTEL. 0033-09 51999940E-MAIL [email protected]

ASSOCIATION SARDAIGNE2, Rue des Potiers - 59500 DOUAITEL. 0033 663198810 - FAX 0033 327930205E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SU NURAGHE”12, Rue Moliere - 57450 FAREBERSVILLERTEL. 0033-3 87891132 - FAX 0033-3 87908512E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE REGIONALE SARDA DI GRENOBLE “SARDINIA”Place Edmond Arnaud, 8 (Entrèe Rue Très Cloitre) 38100 GRENOBLETEL. 0033 476501007 - FAX 0033 476849202E-MAIL [email protected] [email protected]

ASSOCIAZIONE DEI SARDI E AMICI DELLA SARDEGNA “AJO”c/o Casa delle Associazioni Chemin de Tartugues 13800 ISTRESE-MAIL [email protected]

CIRCOLO “CITTA’ DI CAGLIARI”5, Rue des Ponts - 57300 MONDELANGETEL. 0033-3-87 711529 - FAX 0033-3-87 719532E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO ORTOBENE94, Rue Marechal Foch - 71200 LE CREUSOTTEL. 0033-3-85 808213 - FAX 0033-3-85 808213E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO GRAZIA DELEDDA46, Rue de la Madeleine - 69007 LYONTEL. 0033-4-72 718004 - FAX 0033-4-72 718320E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE CITTA’ DI NORA12, Rue Du Rivage - 08200 SEDANTEL. 0033-3-24 290176 - FAX 0033-3-24 220893E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “EMIGRATI SARDI GENNARGENTU”3 bis/A, Rue Du Jura - 74100 VILLE LA GRANDTEL. 0033-4 50955719 - FAX 0033-4 50958764E-MAIL [email protected]

CIRCOLI GERMANIACENTRO SARDO “SU NURAGHE E V.”Stresemannstrasse, 374 - 22761 HAMBURGTEL. 0049-40 895343 - FAX 0049-40 8997703E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO QUATTRO MORIMauerberg, 29 - 86152 AUGSBURGTEL. 0049-821 519435 - FAX 0049-821 514028E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO DI BERLINOEylauerstr. 24 - 10965 BERLINOTEL. 0049-30 34356635 - FAX 0049-30 34356635E-MAIL [email protected]

CENTRO CULT. RICREATIVO DI COLONIA SPERANZA SARDAMainaustrasse, 14 - 51063 COLONIATEL. 0049-221 613421 - FAX 0049-221 616837E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO “MARIA CARTA”Hartmannweilerstrasse, 67 - 65933 FRANKFURT / M.TEL. 0069 38030328 - FAX 0069 38030329E-MAIL [email protected]

CENTRO CULTURALE RICREATIVO SARDO GENNARGENTUInnsbruckerstr., 7 - 74072 HEILBRONNTEL. 0049-7131 171964 - FAX 0049-7131 2664936E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SA DOMU SARDA”Gartenstr., 72 - 76135 KARLSRUHETEL. 0049-721 8302680 - FAX 0049-721 8302681E-MAIL [email protected]

CENTRO CULTURALE RICREATIVO SARD’EUROPA DI MOERS E V.Bismarckstr., 18 - 47443 MOERSTEL. 0049-2841 507352 - FAX 0049-2841 519169E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SU GENNARGENTU”Schwanthalestr. 57 - D-803-66 MONACO DI BAVIERATEL. 0049-89 804258 - FAX 0049-89 895501841E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “ELEONORA D’ARBOREA”Luripper Str. 176 - 41065 MONCHENGLADBACHTEL. 0049-2161 4075333 - FAX 0049-2161 4076073E-MAIL [email protected]

S’UNIDADE SARDA NORIMBERGAKlingenhofstr. 50 a - 90411 NORIMBERGATEL. 0049-911 397354 - FAX 0049-911 3780353E-MAIL [email protected]

CENTRO CULTURALE RICREATIVO SARDO “RINASCITA” DiOberhausen e V.Heiderhofen, 86 - 46049 OBERHAUSENTEL. 0049-208 874045 - FAX 0049-208 4687239E-MAIL [email protected]

SU NURAGHE CENTRO CULTURALE RICREATIVO SARDOWiesbadenerstrasse, 12 - 70372 STOCCARDATEL. 0049-711 563783 - FAX 0049-711 41148666E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “G. DELEDDA”Dieselstrasse, 23 - Postfach 100206 - 38446 WOLFSBURGTEL. 0049-5361 54407 - FAX 0049-5361 52018E-MAIL [email protected]

GRAN BRETAGNAASSOCIAZIONE “SARDEGNA 2000”Safestore-Room 207 5-10 Eastman Road - W37YG LONDONE-MAIL [email protected]

CIRCOLI OLANDACIRCOLO SARDO AMICI MEDITERRANEIWichard van Pontlaan, 14 - 6824 GM ARNHEMTEL. 003126 4431921 - FAX 003126 3703526E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO “ELEONORA D’ARBOREA”Dennenweg, 154 - Postbus 3032 - 7545-WL ENSCHEDETEL. 0031-53 4333714 - FAX 0031-53 4307996E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SARDEGNA”Prof. Mullerstraat, 56 - 6224 BE MAASTRICHTTEL. 0031-43 3634050 - FAX 0031-43 3623081E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO “S’ARGIOLA”Zoutmanstraat 23 R - 2518 GL DEN HAAGTEL. 0031-70 3642343 - FAX 0031-70 3569838E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO SU NURAGHEBachstraat, 49 - 6137 RX SITTARDTEL. 0031-46 4521930 - FAX 0031-46 4518170E-MAIL [email protected]

CIRCOLI PERU’ASOCIACION SARDA DEL PERU’ ULISSE USAIJr. Chiclayo 452 Dpto. H - OF 808 MIRAFLORES – LIMATEL. 00511-444 6014 - FAX 00511-444 6014E-MAIL [email protected]

CIRCOLI SPAGNACIRCOLO “SAN SALVATORE DE HORTA”c/Muntanya 50 - 08026 BARCELLONAPREF.- 0034-93 TEL. 4358981 - FAX 3479602E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO “ICHNUSA”Calle Cabestreros n. 10 - 28012 MADRIDPREF.- +34 TEL. 0 - FAXE-MAIL [email protected] [email protected]

CIRCOLI SVIZZERACIRCOLO “FORZA PARIS”Kagiswilerstrasse, 47 - 6060 SARNEN (LUCERNA)TEL. 0041-41 6611187 - FAX 0041-41 6611187E-MAIL circolo.sardo.lucerna @bluewin.ch

CIRCOLO “E. D’ARBOREA”Clarastrasse , 48 - 4058 BASILEATEL. 0041-61 6810096 - FAX 0041-61 6810096E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO COGHINASVia Cantonale , - 6743 BODIO TICINOTEL. 0041-91 8642288 - FAX 0041-91 8642288E-MAIL [email protected]

ASS.NE REG.LE SARDA CIRCOLO GINEVRARue Pictet de Bock, 7 - 1205 GINEVRATEL. 0041-22 8001644 - FAX 0041-22 8001648E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE EMIGRATI SARDI S. SATTAKlosterstrasse 14/a - 9403 GOLDACHTEL. 0041-71 8417398 - FAX 0041-71 8419038E-MAIL [email protected]

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IL MESSAGGERO SARDO . 19luglio/agosto 2011 Sardi nel mondo

CIRCOLO SARDO NURAGHEAv. De Morges, 44 - 1004 LOSANNATEL. 0041-21 6240436 - FAX 0041-21 6263230E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO SA BERRITTAPiazza Molino Nuovo, 3 - 6904 LUGANOTEL. 0041-91 9233743 - FAX 0041-91 9233752E-MAIL [email protected]

CIRCOLO UNIONE EMIGRATI SARDI “E. RACIS”Wydackerring 148 - 8047 ZURIGOTEL. 0044 2416216 - FAX 0044 2416215E-MAIL [email protected]

CIRCOLI U.S.ACIRCOLO SHARDANA”U.S.A”247 Market Street - 07407 ELMWOOD PARK, NEW JERSEYE-MAIL [email protected]

CIRCOLI ITALIACIRCOLO “SU NURAGHE”Via Sardegna, 2 - 15100 ALESSANDRIATEL. 0131 252462 - FAX 0131 510503E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA “AMEDEO NAZZARI”Via Madonna Pellegrina 64 /C2 - 20010 BAREGGIO (MI)TEL. 02 9013131 - FAX 02 9013131E-MAIL [email protected]

CIRCOLO DEI SARDI NEL BELLUNESEVia S. Francesco, 37 - 32100 BELLUNOTEL. 0437 932514 - FAX 0437 932514E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO MARIA CARTAVia Moroni, 105 - 24122 BERGAMOTEL. 035 240376 - FAX 035 240376E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO “SU NURAGHE”Via Galileo Galilei, 11 - 13900 BIELLATEL. 015 34638 - FAX 015 34638E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO “SA RUNDINE”Via Cascina Pezzata, 3 - 10012 BOLLENGO (TO)TEL. 0125 675974 - FAX 0125 675974E-MAIL [email protected]

CENTRO SOCIALE REGIONE SARDA CIRCOLO SARDEGNAVia Stalingrado, 81 - 40128 BOLOGNATEL. 051 327800 - FAX 051 327800E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULT. RICR. SARDO “ELEONORA D’ARBOREA”Via Palermo, 87 - 39100 BOLZANOTEL. 0471 501399 - FAX 0471 501399E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDOVia Berardo Maggi, 47/C - 25124 BRESCIATEL. 030 2426581 - FAX 030 2426581E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO RAIMONDO PIRASVia Marconi,2/ 6 - 20040 CARNATETEL. 039 674537 - FAX 039 6754993E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO ASSOCIAZ. PROM. SOC. CULT. “E. D’ARBOREA”Via Pessina, 3 - 28053 CASTELLETTO TICINOTEL. 0331 962246 - FAX 0331 962246E-MAIL [email protected]

CIRCOLO DEI SARDI DOMO NOSTRAVia Kuliscioff - 20090 CESANO BOSCONE (MI)TEL. 02 48602677 - FAX 02 48602677E-MAIL [email protected]

A.M.I.S. - EMILIO LUSSUVia Cornaggia, 37 - 20092 CINISELLO BALSAMO (MI)TEL. 02 66048257 - FAX 02 66048379E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE SARDA DOMUSVia Nino Bixio, 13 - 00053 CIVITAVECCHIATEL. 0766 22859 - FAX 0766 22859E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SARDEGNA”Via Isonzo, 30 - 22100 COMOTEL. 031 506269 - FAX 031 506269E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO “G. BECCIU”Calle Gradara 307 - 30015 CHIOGGIATEL. 041 492539 - FAX 041 492539

CIRCOLO CULTURALE SARDO SA DOMU SARDAVia Nazario Sauro, 16/a - 26100 CREMONATEL. 0372 431794 - FAX 0372 431794E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE “NURAGHE”Via Gramsci, 32 - 41042 FIORANOTEL. 0536 830965 - FAX 0536 830965E-MAIL [email protected]

ACSIT - ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOC. E RICREAT.SARDI IN TOSCANAP.zza S. Croce, 19 - Casella Postale 1446 FI 7 50122 FIRENZETEL. 055 240549 - FAX 055 242006E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE SEBASTIANO SATTAVia Pascoli, 3 - 21013 GALLARATETEL. 0331 779176 - FAX 0331 779006E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE SARDA “CUNCORDU”Corso Vercelli, 260 - 13045 GATTINARATEL. 0163 835328 - FAX 0163 827279E-MAIL [email protected]

ASOCIAZIONE SARDA TELLUSVia N. Daste, 5 r/f. - 16149 GENOVATEL. 010 6429254 - FAX 010 6429254E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DEI SARDI RESIDENTI A NOVARA E PROVINCIAVia della Chiesa, 20 - 28100 GIONZANA-NOVARATEL. 0321 456953 - FAX 0321 456953E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE “GRAZIA DELEDDA”Stradone D’ Oria, 102 - 19125 LA SPEZIATEL. 0187 525384 - FAX 0187 525384E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE AMSICORAVia B. Buozzi, 7 - 23900 LECCOTEL. 0341 361314 - FAX 0341 350248E-MAIL [email protected] [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA “QUATTRO MORI”Piazza Anita Garibaldi, 2 - 57123 LIVORNOTEL. 0586 812588 - FAX 0586 812588E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO G. DELEDDAVia Oberdan, 7/A - 20013 MAGENTAPREF.- TEL. 02 93883389 - FAX 02 9790958E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “GIOMMARIA ANGIOJ”Piazza Borasio, 10 - 21030 MARCHIROLO (VA)TEL. 0332 722548 - FAX 0332 722548E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDOVia Bellini, 8/10 - 30171 MESTRE (VE)TEL. 041 970112 - FAX 041 2003458E-MAIL [email protected]

CENTRO SOCIALE CULTURALE SARDOVia Foscolo, 3 - 20121 MILANOTEL. 02 8690220 - FAX 02 72023563E-MAIL [email protected] (Tel. 02-477650)

CIRCOLO CULTURALE “SARDEGNA”Via Correggio, 59 - 20052 MONZATEL. 3389504767 - FAX 1785557389E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “GENNARGENTU”Via San Matteo, 11 - 10042 NICHELINO (TO)TEL. 011 6274704 - FAX 011 6281842E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “QUATTRO MORI”Via Delle Baleari, 85/87 - 00121 OSTIA LIDO (ROMA)TEL. 06 5691369 - FAX 06 5691369E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO QUATTRO MORIFrazione Beaume, 26 - 10056 OULX (TO)TEL. 0122 831842 - FAX 0122 831842E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO “ELEONORA D’ARBOREA”Via Cernaia, 1 bis - 35141 PADOVATEL. 049 8724425 - FAX 049 8724425E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SU NURAGHE” di Canegrate e ParabiagoVia Augusto Righi, 4 - 20015 PARABIAGO (MI)TEL. 0331 551946 - FAX 0331 551946E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE “GRAZIA DELEDDA”Via Baganzola, 7 - 43126 PARMATEL. 0521 941053 - FAX 0521 941059E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO “LOGUDORO”Via Santo Spirito, 4/A - 27100 PAVIATEL. 0382 470209 - FAX 0382 460759E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “NUOVA SARDEGNA”Via Don Sturzo ang. Via Liberazione - 20068 PESCHIERABORROMEO (MI)TEL. 02 5471053 - FAX 02 1786003277E-MAIL [email protected]

GREMIO SARDO “EFISIO TOLA”Via Guastafredda, 59 - 29100 PIACENZATEL. 0523 315000 - FAX 0523 315000E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE “GRAZIA DELEDDA”Via San Giuseppe, 52 - 10064 PINEROLO (TO)TEL. 0121 393067 - FAX 0121 393067E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “SU NURAGHE”P.zza San Giacomo, 6 - 10045 PIOSSASCO (TO)TEL. 011 9068593 - FAX 011 9068593E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA “GRAZIA DELEDDA”Piazza S. Francesco, 3 - 56127 PISATEL. 050 543522 - FAX 050 543522E-MAIL [email protected]

A.C.R.A.S.E.Via Rivisondoli, 11 - 00156 ROMATEL. 06 4071450 - FAX 06 4071450E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “IL GREMIO”Via Ulisse Aldrovandi, 16 - 00197 ROMATEL. 06 36000208 - FAX 06 36000208E-MAIL [email protected]

CIRCOLO MARIA CARTAVia Perosi, 2 - 38068 ROVERETOTEL. 0464 490148 - FAX 0464 490148E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE RICREATIVO QUATTRO MORIVia Fratelli Macario, 54 - 10090 RIVOLITEL. 011 9593273 - FAX 011 9598772E-MAIL [email protected]

CIRCOLO SARDO G. DELEDDAVia Parini,54 (ex scuola Pizzigoni) - 21047 SARONNOTEL. 02 96114834 - FAX 02 9607595E-MAIL [email protected]

CIRCOLO DEI SARDI “IL NURAGHE”Via Nino Oxilia, 16 - 17100 SAVONATEL. 019 814877 - FAX 019 814877E-MAIL [email protected]

CIRCOLO EMIGRATI SARDI PEPPINO MEREUVia Roma, 56 presso Corte dei Miracoli - 53100 SIENATEL. 0577 892762E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE REGIONALE SARDI IN FRIULI VENEZIA GIULIAVia Delle Scuole, 13 - 33100 UDINETEL. 0432 402909 - FAX 0432 402909E-MAIL [email protected]

ASS. IMM. SARDI “S. EFISIO”Via Degli Abeti, 15 - 10100 TORINOTEL. 011 2624655 - FAX 011 2624655E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “ASS.NE DEI SARDI KINTHALES”Via Musine’, 7 - 10149 TORINOPREF.- 011 TEL. 740227 - FAX 7776668E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE RICREATIVO SARDO “GIUSEPPE DESSI’”Via San Marco, 38 - 38100 TRENTOPREF.- TEL. 0461 263381 - FAX 0461 263381E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “AMICIZIA SARDA” TREVISOVia Bernardi, 14 - 31100 TREVISOTEL. 0422 210131 - FAX 0422 210131E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE CULTURALE SARDA “GIUSEPPE DESSI”Corso Papa Paolo Giovanni II , 31 - 13100 VERCELLIE-MAIL [email protected]

CIRCOLO SOCIO CULTURALE “G. DELEDDA”Via Hanbury 6 f - 18039 VENTIMIGLIATEL. 0184 231386 - FAX 0184 231386E-MAIL [email protected]

ASSOCIAZIONE DEI SARDI SEBASTIANO SATTAForte Chievo Via Bionde 1/p - 37129 VERONATEL. 045 596014 - FAX 045 597583E-MAIL [email protected]

CIRCOLO “GRAZIA DELEDDA”Viale della Pace, 51 - 36100 VICENZATEL. 0444 584034 - FAX 0444 584034E-MAIL [email protected]

CIRCOLO CULTURALE SARDO S’EMIGRADUVia Lario, 15 - 27029 VIGEVANOTEL. 0381 329162 - FAX 0381 329387E-MAIL [email protected]

CENTRO SOCIALE E CULTURALE DEI SARDI “LA QUERCIA”Via Fiume, 22 - 20090 VIMODRONE (MI)TEL. 02 2650408 - FAX 02 2650412E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONIF.A.S.I. - FEDERAZIONE ASSOCIAZIONI SARDE IN ITALIAPiazza Ventiquattro Maggio 7 - 20136 MILANOTEL. 02 49660900E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN ARGENTINAMendez de Andes, 884 - 1405 BUENOS AIRESTEL. 005411 44318376 - FAX 005411 44331412E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN BELGIORue Andrè Demot, 101 - B7301 HORNUTEL. 0032-65 777158 - FAX 0032-65 777258E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN FRANCIA7, Rue Comte Bacciochi - 20000 AJACCIOTEL. 0033-4 95221531 - FAX 0033-4 95221531E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN GERMANIAHeiderhöfen 86 - 46049 OBERHAUSENTEL. 49-208 3057169 - FAX 49-208 4687239E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN OLANDAWichard van Pontlaan, 14 - 6824 CA ARNHEMTEL. 0031-26 4431921 - FAX 0031-26 3703526E-MAIL [email protected]

FEDERAZIONE DEI CIRCOLI SARDI IN SVIZZERAC/o Circolo sardo Nuraghe, Av. de Morges 44 1004 LOSANNAFAX 0041-21 6263230E-MAIL [email protected]

IL MESSAGGERO SARDO [email protected]

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In Sardegna

H a preso il via la prima edizione della Sum‐mer school, una vera e propria scuola de‐dicata ai figli di emigrati sardi che

vogliono riscoprire le loro radici culturali e la terrada cui proviene la loro famiglia. Un proge�o de‐collato quest’anno riscuotendo subito un buonsuccesso: i partecipanti ai corsi sono stati trenta,tu�i dai 18 ai 30 anni, arrivati dall’America, Au‐stralia e centro Europa per immergersi in un per‐corso formativo suddiviso in undici giorni dilezioni, nel capoluogo sardo.Cultura e lingua disperse. Nasce dalla collabora‐zione tra l’assessorato regionale al lavoro e la Filef,un’organizzazione che si occupa della tutela degliemigrati sardi nel mondo, che ha organizzato epianificato il programma di lavoro per i parteci‐panti. I ragazzi si sono immersi, a Cagliari nelmese di luglio, nello studio della cultura, della sto‐ria e anche dell’a�ualità sarda. Perché organizzareun evento del genere? È chiara ed esaustiva la ri‐sposta del presidente della Filef, Jan Lai: «Esistonomoltissimi circoli di emigrati sardi all’estero; 129sono ufficiali, ma con quelli non riconosciuti si ar‐riva più o meno a quota 160. I conterranei che sonodovuti andare via dalla Sardegna le sono comun‐que sempre rimasti molto legati e hanno fa�o inmodo di tenere vive le loro tradizioni, gli usi e icostumi, trasme�endoli anche ai loro discendenti.Col tempo, però, molta della cultura sarda si è di‐spersa; la lingua, per esempio, è quasi sconosciutaalle nuove generazioni figlie degli emigrati e que‐sta è una grave perdita. L’obie�ivo della Summerschool è quello di ridare ai ragazzi figli dei sarditrapiantati all’estero la possibilità di conoscere laloro cultura d’origine, le loro radici, la propriaidentità insomma, cosicché la possano esprimere,proteggere e manifestare anche nei lontani Paesiin cui abitano. Puntiamo a un ricambio generazio‐nale che sia capace di tenere alto il nome della Sar‐degna nel mondo». L’apprezzamento dei giovani. La Summer schoolè sicuramente uno tra i proge�i regionali più im‐portanti e utili. La nostra regione trarrà un grandegiovamento da questa iniziativa che è stata curatanei minimi de�agli affinché i ragazzi si sentisseroeffe�ivamente a casa. L’assessorato al lavoro e laFilef hanno lavorato a lungo con molta serietà eimpegno, consapevoli che valeva sicuramente lapena di rafforzare i legami con i conterranei al‐l’estero che non possono e non devono essere di‐menticati né a loro volta dimenticarsi delle loroorigini. Sorprende vedere quanti volontari si im‐pegnino nel proge�o senza o�enere alcuna remu‐nerazione: «È stato ed è faticoso ma non c’èricompensa più grande di vedere come questi ra‐gazzi, giorno dopo giorno, si appassionano a que‐sta terra e siano veramente fieri di esserne figli».E tra i partecipanti si percepisce davvero ungrande entusiasmo: «Sono felice di conoscere laTerra in cui sono nati i miei genitori. È un’espe‐rienza importante perché mi perme�e effe�iva‐

mente di conoscermi meglio e di capire chi sono»,dice Guadalupe Pinna. Anche Jorgelina Puggioniè ansiosa di esprimere la sua emozione: «Già daprima sentivo un legame con la Sardegna ma nonconoscendola non sapevo definirlo. Ora che hoavuto la possibilità di vedere questa splendidaterra sento che le appartengo veramente e che lei

appartiene a me. Ringrazio la Regione e la Filefper aver permesso tu�o questo». La prima edi‐zione della Summer School ha avuto dunque uno�imo successo, sia tra i docenti che tra gli alunni:vietato non replicare e non portare avanti neglianni un proge�o così importante e utile.

Laura Busonera

Una “Summer school” e trenta ragazzi per studiare la storia e la cultura dell’IsolaAl progetto, organizzato dalla Regione e dalla Filef, hanno preso parte 30 giovani,dai 18 ai 30 anni, arrivati dall’America,dall’Australia e dall’Europa centrale

A lezione con la Summer school (agenzia fotocronache)

20 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Iniziative

Avviare un’impresa è possibile. Anche intempi di crisi. E magari con poche risorse adisposizione o senza esperienza alle spalle.

Basta aguzzare l’ingegno. A crederci fermamentesono gli ideatori di Sardegna 2.0, il gruppo no pro‐fit, nato sul social network Linkedin, e finalizzatoad accrescere le competenze e trasformare in re‐altà le migliori idee di sviluppo. Dentro e fuoridall’isola, tramite una rete di persone accomunateda un obiettivo: la voglia di creare business. E perfarlo nel migliore dei modi, coloro che hanno ade‐rito all’iniziativa, lo scorso aprile si sono ritrovatia Tramatza, in provincia di Oristano, in occasionedel primo “Festival dell’innovazione”. Un appun‐tamento dedicato a quanti avessero voglia di di‐scutere di marketing, comunicazione, turismo,servizi, credito. A luglio, a Cagliari secondo incon‐tro‐confronto, Tourismart: 105 partecipanti, 15 ta‐voli, idee su come innovare il turismo. Efra i 15progetti più interessanti, un premio di 5 mila europer Puzzle Holidays, una piattaforma che informa giocosa (appunto un puzzle) consente l’in‐contro fra domanda e offerta. Chi sono. Per lo più sono giovani propositivi, conuna forte inclinazione per il mondo della tecnolo‐gia. Persone ambiziose ed entusiaste, che voglionoritagliarsi il proprio spazio e costruirsi un futuroattraverso il lavoro. Sardi che mirano a cambiarein meglio la propria terra, a creare legami con ilmondo esterno e a fare affari. Perché vivere circon‐dati dal mare non significa per forza essere isolati.Anzi, Sardegna 2.0 è la dimostrazione che è pos‐sibile superare persino le barriere più invalicabili.Come quelle che circondano il mondo dell’im‐prenditoria, spesso considerato affare per pochi.Mentre ora sembra essere arrivato il momento

giusto per dimostrare che mettersi in proprio e ge‐stire al meglio le professionalità sono missionimeno ardue del previsto. Per capirlo del restobasta analizzare quanto è accaduto a Tramatza ea Cagliari , dove in molti si sono seduti intorno aun tavolo con il proposito di conoscersi, parlare,

scambiare opinioni, condividere know‐how, pre‐sentare progetti più o meno realizzabili e magarifar nascere collaborazioni o eventuali posti di la‐voro. Tra di loro c’erano diverse tipologie di par‐tecipanti: l’esperto di marketing, quello diinformatica, l’agricoltore, l’allevatore, il manager,il banchiere, il creativo. Tutti desiderosi di presen‐tare ed esporre ai giudizi altrui le proprie proposteaziendali, in maniera tale da centrare il fine co‐mune: far nascere l’idea vincente dal confronto traesperienze e mentalità diverse. Secondo una lo‐gica di scambio e collaborazione in cui ciascunodiventa parte integrante e attiva di una comunitàinformale, libera da qualsiasi tipo di interesse par‐ticolare (politico, economico, istituzionale) se nonquello di rilanciare il territorio in cui si è nati, ovesi opera o da cui, per vari motivi, ci si allontana. Provare a cambiare. Oltre a dare una ventata dinovità al mondo imprenditoriale, dunque, i pro‐motori dell’iniziativa sono riusciti nell’ambizioso

intento di provare a cambiare la Sardegna. Una re‐gione dotata di molte risorse, ma talvolta carentedi iniziative e occasioni di crescita economica. So‐prattutto per i giovani in cerca di un futuro mi‐gliore. Come i settanta professionisti ‐ provenientida Cagliari, Sassari, Oristano, Nuoro e MedioCampidano ‐ che tramite Sardegna 2.0 hanno de‐ciso di mettersi in gioco ad armi pari. Ciascuno nelsuo ambito e secondo le proprie inclinazioni. E alla fine a Tramatza , tra le tante proposte dellabusiness idea generation, due sono risultate vin‐centi. La prima è una piattaforma web in cui si in‐contrano esperti e investitori interessati ariqualificare gli immobili decaduti nelle zone ru‐rali. La seconda è un’ applicazione smartphoneper l’analisi sensoriale del vino. In entrambi i casisi tratta di progetti innovativi in fasase di realiz‐zazione. A breve potrebbe toccare anche ad altriprogetti in grado di rilanciare l’economia.

Marta Virdis

Una rete di 100 professionisti, idee innovativeGiovani in gioco: fare sistema per le imprese

Quanti, al giorno d’oggi, sarebbero disposti arinunciare a un’occupazione a tempo indetermi‐nato per buttarsi a capofitto in un progetto senzacertezze? Forse pochi, e di sicuro coraggiosi. Comelo sono stati Marcello Orizi e Daniele Idini, en‐trambi sardi, che hanno lasciato due posti fissi(uno in Svizzera e l’altro a Ferrara) per creare Pros‐sima Isola, società dedicata all’innovazione tecno‐logica. E poi per dare vita, assieme ad altri, aun’ambiziosa iniziativa: la comunità di liberi pro‐fessionisti Sardegna 2.0. «L’idea – spiega l’inge‐gnere Idini ‐ è nata quasi per caso, durante le finali

della competizione “Mind The Bridge”, negli StatiUniti, dove io e il mio collega Orizi abbiamo co‐nosciuto da vicino il modello israeliano in Silicon

Come e perché nasce un progetto ambizioso

Valley». Ovvero, una realtà imprenditoriale fortee in continua ascesa. Intento che secondo Idini èapplicabile anche in una terra come la Sardegna,«abituata da sempre a contare molti dei suoi cer‐velli in giro per il mondo». Sardi residenti al‐l’estero, in grado di rimettere a disposizionedell’isola le proprie capacità ed esperienze. «Il nostro obiettivo – prosegue l’ingegnere – èquello di riunire persone che intendano cambiareil territorio e abbiano le capacità per farlo». Manon solo. Perché «per trasformare le buone idee inbusiness ci vuole una certa propensione al ri‐schio». A dimostrarlo per primo è il suo caso.«Anche se in Sardegna non è facile, io e Marcello– conclude – siamo lʹesempio di come si possacreare unʹazienda che dà lavoro a undici persone».

Marcello Orizi e Daniele Idini

I gruppi di lavoro alla riunione del primo “Festival dell’innovazione”

Obiettivo di Sardegna 2.0 creare business.Fra i progetti riqualificare immobili in zonerurali e analisi sensoriale del vino.A Tourismart premio a Puzzle Holiday

IL MESSAGGERO SARDO . 21luglio/agosto 2011

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Tradizioni

Sono tre le feste solenni in onore della Ma‐donna di Bonaria, Patrona Massima dellaSardegna e speciale Protettrice della gente di

mare, che si celebrano durante l’anno: il 25 marzo,il 24 aprile e la prima domenica di luglio.Il primo appuntamento ricorda l’arrivo del Simu‐lacro della Vergine, avvenuto nell’anno 1370, men‐tre il 24 aprile si fa memoria di quando nel 1870,in occasione del quinto centenario dell’arrivo dellaMadonna, il simulacro della Vergine fu incoronatodurante una solenne cerimonia con decreto delCapitolo Vaticano. Per l’occasione il Papa, San PioX, inviò la sua benedizione apostolica, stabilendoche quello fosse il giorno liturgico per la celebra‐zione della festa di Nostra Signora di Bonaria.Giovani reduci. La prima domenica di luglio in‐vece si celebra la Sagra estiva. È una festa popo‐lare, nata ad opera di alcuni giovani reduci dellaguerra combattuta contro gli Austriaci nel 1866.«La festa di luglio – ha detto il parroco padre Sal‐vatore Mura – ricorda proprio il voto fatto dai sol‐dati sardi rientrati in Sardegna dopo la battagliadi Custoza: volevano ringraziare la Vergine peraverli fatti rientrare sani e salvi nell’Isola. Così daquell’anno, ogni prima domenica di luglio, cele‐briamo questa festa. È quella più intensamente po‐polare, con tanta gente per le strade e sulle barcheche seguono in porto la processione a mare».Anche quest’anno come sempre tutta la città si è mo‐bilitata. Nella mattinata la Basilica, così come il San‐tuario, sono stati mèta di pellegrinaggio continuo:tanti sardi e molto turisti hanno visitato i luoghi cosìcari, non solo alla gente di mare, ma anche a devotidella Madonna in genere. La celebrazione dellamessa ogni ora, a partire dalle 7, ha poi permesso atanti di vivere un grande momento di fede.Nel pomeriggio il Simulacro ha lasciato il Santua‐rio e, attraversando viale Bonaria, si è diretto versoil porto, dove ha trovato posto su un rimorchia‐tore, sul quale si trovava anche una buona rappre‐sentanza del clero cittadino. In mare le corone. Contemporaneamente tanti fe‐deli, sistemati su dei battelli, hanno seguito l’im‐barcazione che portava la statua. Dopo un giro nelporto da un elicottero sono state gettate in mare lecorone di alloro, benedette in precedenza, in me‐moria dei caduti di tutte le guerre. Tra due ali difolla il simulacro della Vergine ha quindi fatto ri‐torno verso la Basilica e l’Arcivescovo ha chiusole celebrazioni con un discorso e la benedizione. La Sagra estiva ha confermato la grande devo‐zione mariana dei sardi: in una domenica di lugliomolto calda, tante le persone che non sono volutemancare perchè «per la Madonna di Bonaria si faanche questo e altro», dice un’anziana devota. Èun piccolo segnale della volontà di dire grazie achi riconosce come Madre dei Sardi, quella cheanche il Santo Padre, nella sua visita di tre anni fa,aveva definito Mamma, fizza e isposa, riprendendoun verso del Deus ti salvet Maria.

Roberto Comparetti

Anche quest’anno Cagliari si è mobilitata La cerimonia: il Simulacro ha lasciato il Santuario e, attraversando viale Bonaria, si è diretto verso il porto. E i fedeli, sui battelli, hanno seguito l’imbarcazione

Quella del 2011 è stata un’edizione parti‐colare per la Sagra estiva di Bonaria. Per l’oc‐casione infatti tre religiosi mercedari hannocelebrato l’anniversario di ordinazione: padreSalvatore Polo e padre Dino Lai hanno ricor‐dato i 50 anni di messa, mentre padre LuigiBelfiore i 60 anni di ordinazione. Tre sardi chehanno consacrato la loro vita alla Vergine cosìcara a tante persone. Padre Salvatore Polo è cresciuto vicino a Bona‐ria: figlio di ferroviere, entrò in convento dopola terza media. «Fu una chiamata che maturòpian piano – dice padre Polo – e a distanza di50 anni posso solo dire grazie alla Madonnaper avermi voluto come suo figlio». Padre Sal‐vatore è stato anche parroco di Bonaria, all’in‐domani della visita di Paolo VI in Sardegna. Illegame con il Santuario e con la Vergine sonorimasti immutati, anche nel corso degli altri in‐carichi in seno alla comunità dei Mercedari,lontano dal capoluogo.Padre Dino Lai vive oggi a Firenze: nato inMarmilla, affascinato dai religiosi che ungiorno avevano accompagnato il simulacro inpellegrinaggio. «Da quel momento – dice dallasua dimora toscana, dove gestisce tre comunità

La devozione di tre mercedari sardi

– ho lavorato sempre con i giovani e per loroho profuso tutto il mio impegno. Dopo l’ordi‐nazione non mi sono stati affidati incarichi inSardegna: a Bonaria ci mandano solo quellibravi – sorride – Credo di dover ringraziare co‐munque la Vergine per quanto ho ricevuto inquesti 50 anni, nei quali ho cercato di metterein pratica il carisma del fondatore: riscattare gliuomini dalla schiavitù. Carcere, droga o diffi‐coltà in famiglia: si tratta sempre di situazionidi oppressione».Padre Luigi Belfiore, classe 1924, è partito dalParteolla dove lavorava fin da piccolo. «Erastato l’allora parroco da Dolianova a chiedermidi andare a lavorare per lui. Accettai e da lì èiniziato il cammino, non facile per problemi disalute, che mi hanno costretto a rallentare glistudi e la conclusione dell’iter di formazione.Alla fine, dopo oltre 60 anni di vita mercedaria,devo solo ringraziare la Vergine di Bonaria perquanto ho ricevuto. Posso testimoniare quantola Madonna sia amata da tanti: a Livorno, aRoma, ad Ostia ho visto come molte persone,specie sardi, si sono avvicinati con tanta fedeal simulacro, e di questo ringrazio Dio».

R. C.

Un momento della festa di Nostra Signora di Bonaria

Da sinistra: Padre Dino Lai, Padre Luigi Belfiore e Padre Salvatore Polo

La festa per la “mamma, fizza e isposa”Così l’Isola ringrazia la Madonna di Bonaria

22 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Tradizioni

Un momento dell’Ardia: cavalli, cavalieri e una grande partecipazione del pubblico (agenzia fotocronache)

I n Sardegna sono tante le feste che vedono il ca‐vallo protagonista e fra queste le Ardie sono dicerto le più interessanti. Diversamente da

quanto si crede, stante la fama mediatica dell’Ar‐dia di Sedilo, di Ardie in Sardegna ce n’è più diuna. È probabile che siano approdate nell’isolacon il clero della Chiesa d’Oriente e a farlo sup‐porre è il fatto che i Santi, cui sono dedicate, sianotutti di chiara estrazione bizantina. Si corrono diprimavera e d’estate e hanno tutte molti aspetti incomune: sas Pandelas, i capi corsa, sas iscortas/lescorte, e sos inghirios, i giri rituali a spirale, sem‐pre in numero dispari. Eremiti e custodi. Per esserci Ardia è necessarioche ci sia o ci sia stata una chiesa/santuario cam‐pestre. In quei luoghi di culto è usanza secolarecelebrare soprattutto novene ed è in quelle occa‐sioni che si celebra l’Ardia e si tentat su Santu,ossia “la veglia al Santo”. Le chiese/santuari inquestione sono circondate da cumbessias/muriste‐nes, ambienti piccoli e disadorni per ospitare i fe‐deli. Anticamente era proprio in quelle chiese, inassenza di monaci e frati, che avevano dimora glieremiti, sos eremitanos, termine che purtroppo nel

parlare comune di oggi vuol dire ben altro (remi‐tanos). Costoro custodivano le chiese, le accudi‐vano e andavano in giro questuando con santinoe bisaccia a tracolla. Simone Manca con un famosoacquarello, dipinto intorno al 1870, ci racconta asuo modo la storia!

Cavalli e ardimento. Ardiare/Vardiare dovrebbevoler dire fare la guardia, ma potrebbe voler direanche altro. Considerare l’Ardia una corsa è sba‐gliato perché non è prevista una gara e nemmenovincitori e vinti. Da paese a paese lo svolgimentodell’Ardia varia, ovunque, però, uguale è l’intentodi onorare il Santo nel migliore dei modi con lapresenza di tanti cavalli e l’ardimento di chi li devemontare. La festa è religiosa, fortemente sentita,ma sacro e profano vi confluiscono in dosi mas‐sicce. Spesso le chiese sono nate in prossimità dialtri paesi, enclavi formate con la scusa del Santo.Politiche espansionistiche a parte quelle piccoleoasi, rispettate da tutti, diventavano bisogno co‐mune, scadenza obbligata nel calendario delle sta‐

gioni, occasione per lasciare il paese, forse l’unica.Andare a quei santuari voleva dire affrontare sa‐crifici e privazioni ma erano offerte fatte al Santocol cuore in cambio della grazia da chiedere o darestituire.Prima si andava a piedi, anche scalzi, edal paese si partiva di notte. I carri servivano per

portare provviste, bam‐bini, anziani e malati. An‐darci a cavallo era roba dipochi: sos meres, i ricchie i possidenti, ed è cosìche le Ardie nascevano.Era a loro, a sos printzi‐pales, che spettava il pri‐vilegio di ostentare saspandelas, gli stendardi e

su nitzu, la piccola nicchia col Santo. Arrivavanopuntualmente nel mezzo della festa ed erano attesi.Riti pagani. Una piccola corsa, bene in vista dalsantuario, annunciava l’arrivo del gruppo elitario.In testa sos caddos de punta, quelli con bandieree reliquie, e gli altri a inseguire senza raggiungerli.Davanti al portone della chiesa la corsa cessava eavevano inizio i “giri contrari” in numero dispari.Evidenti i resti dei riti pagani che hanno precedutol’avvento del cristianesimo e questo sta a dimo‐strare quanto sia radicato l’attaccamento a su con‐nottu , la cultura del conosciuto. Il molti paesi leArdie sono diventate altra cosa, resta ovviamenteil rimpianto per la fetta di storia smarrita.

Franco Stefano Ruiu

Via alla corsa con pandelas, iscortas e inghiriosEcco l’Ardia (e le Ardie) per far la veglia al Santo

Dove ci sono chiese e santuari campestri(circondati da cumbessias e muristenes)è usanza secolare celebrare soprattutto novene ed è in quelle occasioni che si celebra la festa e si “tentat su Santu”

IL MESSAGGERO SARDO . 23luglio/agosto 2011

Oltre a Sedilo fra le Ardie più conosciute quelle di Pozzomaggiore, Santulussurgiu (Sa Carrela e’ nanti);Samugheo per San Basilio; Giave per San Sebastiano;Suni per San Pancrazio e Sindia per i santi Giorgio,Raffaele e Isidoro.

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La nostra Storia

Eccidio di Itri, paese scatenato contro i sardiche avevano osato ribellarsi alla camorraIn un libro dello storico Antonio Budrunidocumenti e testimonianze: 100 anni doponon si sa quanti operai che costruivanola ferrovia Roma­Napoli furono massacrati

L uglio 1911, quinto lotto dei valori per la co‐struzione della nuova «direttissima» Roma‐Napoli. I lavoratori sardi sono circa 400.

Sono venuti fin qui dalla per guadagnarsi il pane,che gli viene fatto pagare sempre più caro: la ca‐morra ha esteso i suoi tentacoli ai colossali appaltiper la costruzione del tronco ferroviario.Non pagano la tangente. Gli operai sardi ricevonoun salario inferiore a quello degli altri lavoratori,«continentali», ma tutto sommato non ci rimet‐tono: loro non pagano la tangente alla camorra,non fa parte della loro cultura «pagare per niente».Al quarto lotto – anche lì sono impiegati circa 600lavoratori sardi, che ad Itri sono dunque più dimille – è stata costituita la «lega» di difesa econo‐mica e la lotta si è indirizzata, da subito, contro lacamorra. E la camorra non può tollerare una cosìvasta ribellione ai suoi sistemi. A Itri, piccolo paese di contadini e pastori dellaprovincia di Caserta (oggi di Latina), ad una man‐ciata di chilometri da Gaeta e Formia, verso l’in‐terno, ai confini della Ciociaria, in una regione che,

curiosamente, si chiama «Terra di Lavoro», tuttoè in mano alla camorra: ad eccezione degli operaisardi che hanno stabilito in quel piccolo centro, ilpiù vicino al cantiere, la loro residenza.Il 12 luglio – è mercoledì, giorno di paga dellaquindicina – diversi lavoratori sardi si trovano alcentro del paese. Un montanaro di Itri attraversain quel momento la piazza, tirandosi dietro un ca‐vallo. Urta alcuni di loro e fa ruzzolare per terraSalvatore Tatti, che si rialza con una escoriazionealla fronte. Volano alcune imprecazioni, qualcheschiaffo. All’improvviso si accende una mischiafuribonda tra sardi e itrani. Accorrono due carabi‐nieri che si scagliano contro i sardi e dichiarano inarresto uno di loro, Giovanni Cuccuru, di Silanus.I suoi compagni non accettano il sopruso edespongono – animatamente e in sardo – le loro ra‐gioni, indicando l’autore della provocazione e cer‐cando di far capire come si sono svolti i fatti. Alleurla accorrono altri due carabinieri che perdonola calma e spianano le armi: uno punta la pistolain faccia al Cuccuru e minaccia di premere il gril‐

I sardi circondati dalla folla a Itri in un’immagine riprodotta in copertina dal volume di Antonio Budruni

Una folla schiumante rabbia, pronta al mas‐sacro. Occhi pieni d’odio, mani armate dibastoni, coltelli, acette, pistole e fucili. Una

vera caccia all’uomo. Successe così a Itri, cent’annifa. Il 12 e il 13 luglio 1911, quando la “Bella societàriformata” organizzò la spedizione contro gli iso‐lani che lavoravano alla ferrovia “direttissima”Roma‐Napoli. Andavano puniti perché si ribella‐vano alle tangenti e allo sfruttamento da parte del‐l’impresa appaltatrice, la ditta Spadari. Antonio Budruni ripercorre l’eccidio dimenticatocon un libro uscito per la Carlo Delfino Editore: “Igiorni del massacro. Itri, 1911: la camorra controgli operai sardi”. Centoquarantaquattro pagine ‐la prefazione è del giornalista del Corriere dellaSera Gian Antonio Stella ‐ che gettano luce su unavicenda nerissima della storia d’Italia. I colpevolidel massacro, infatti, furono assolti in massa. Lalunga mano della camorra potè più dell’onesta ri‐costruzione dell’eccidio e del racconto degli scam‐pati.«Ho scovato la vicenda mentre lavoravo,sotto la guida di Manlio Brigaglia, all’enciclopediadella Sardegna. Era il 1985. Sfogliando la Nuova mibalzarono agli occhi i titoloni sull’eccidio. Al temponessuno ne sapeva nulla. Scrissi un articolo che ap‐parve sulla rivista Ichnusa» spiega lo scrittore.Strage e razzismo. I morti ufficiali sono tre, e ri‐salgono al 13 luglio. «Ma gli operai giuravano che,il giorno prima, altri due sardi erano stati truci‐dati. I cadaveri fatti sparire e sepolti di nascosto»,spiega Budruni. «Durante la ricerca ho scopertoche un operaio morì un anno dopo, a Ghilarza, acausa delle ferite». I morti potrebbero perciò es‐sere sei. A loro si sommano diverse decine di feriti,alcuni mutilati e resi invalidi. E poi i rastrella‐menti: i sardi furono arrestati e rimpatriati, comese fossero stati i carnefici e non le vittime. Un epi‐sodio di razzismo di italiani contro italiani, con isardi accusati di essere naturalmente portati al de‐litto, come il pessimio Niceforo insegnava. Unapopolazione istigata e armata dalla camorra, ga‐rantita nell’impunità, affiancata nel massacrodagli amministratori comunali ‐ sindaco in testa ‐e spalleggiata dalle stesse forze dell’ordine. E inpiù la stampa locale, che volle vedere la cacciaall’uomo come reazione di una popolazione paci‐fica alla prepotenza dei “sardignoli”.Premeditazione e affronto. Ma nessun itranovenne ferito, segno che gli isolani non si aspetta‐vano di far la parte dei cinghiali braccati, lì inTerra di Lavoro, tra la Campania e il basso Lazio,dove erano andati a buscarsi il pane. Budruni de‐molisce la tesi degli itrani aggrediti e dimostra lapremeditazione: «La verità ‐ spiega ‐ è che si volledare una lezione ai sardi, perché aiutati da due av‐vocati del luogo, si stavano costituendo in Lega didifesa economica. Questo per la ditta Spadari eper la camorra, a cui negavano il pizzo sulla loromisera paga, era un affronto. E c’era il pericolo chegli operai delle altre regioni non prendessero ilbuon esempio».

Roberto Mura

Sull’eccidio sono stati scritti altri due libri. “I sardi a Itri”, del 2003, e “La rivolta di Itri”, fresco distampa. Il loro autore è Pino Pecchia, funzionario del Comune itrano in pensione. Pecchia, con in­tento pacificatorio, dà la colpa allo Stato, che pur sollecitato, lasciò sola la popolazione e l’ammi­nistrazione comunale a gestire i problemi di una vera e propria invasione di operai. Pecchia vuole gettare un ponte ideale tra sardi e itrani: «Ma la riconciliazione ­ sostiene Budruni ­presuppone se non le scuse, almeno qualche parola di commiserazione per i poveri operai sarditrucidati. E questo da parte itrana non è mai avvenuto, anzi, si continua con la logica di cent’annifa: assolvere tutti, dando le colpe allo Stato».

Pagina atroce colpevolmente dimenticataUn articolo sul numero 10 della rivista “Ichnusa”, anno 1986, è il primo lavoro di Antonio Budrunisull’eccidio. Nei brani più significativi la ricostruzione della “caccia ai sardi” e le vergognose complicità.

Riconciliazione impossibile senza (almeno) le scuse

26 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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letto. Dalle bettole e dalle cantine volano bottigliee sassi: qualche coccio colpisce i carabinieri. Final‐mente l’arrestato viene condotto in caserma.Nel paese l’episodio é oggetto di vivaci commenti.I sardi rimproverano agli itrani la loro viltà, la loromancanza di balentìa e di senso dell’«onore»; «nonsi chiamano i carabinieri per risolvere certe que‐stioni tra uomini, bastano le mani». Improvvisa‐mente qualcuno degli abitanti di Itri estrae unarivoltella e spara. Da quel momento, quasi comese quel gesto avesse avuto il significato di un se‐gnale convenuto, ha inizio la caccia all’uomo.Sindaco e assessori armati. «I sardi sono assalitida ogni punto – scriveranno l’indomani alcuni la‐voratori, nella querela presentata al procuratoredel re di Cassino –. Anche le autorità, sindaco edassessori si armano con fucile e revolvers e giùuna scarica sugli operai sardi che si incontravanoper via. I poveri sardi inermi fuggivano, ma i ca‐rabinieri e quel gruppo capitanati dai magnati delpaese subito era loro addosso, sparando e fe‐rendo». La seconda offensiva dellacamorra contro i sardi alle 18,30; alrientro dei contadini dai campi, siode l’urlo degli itrani – quasi un se‐gnale, un grido di guerra: – «Fuori isardegnoli». Subito, decine di uo‐mini e donne si affollano sulla piazzaprincipale brandendo fucili, pistole,scudi, pugnali, zappe, falci, bastoni.La campana della chiesa suona a di‐stesa chiamando a raccolta; nel caffè«Unione» sono stati accatatati fucili,pistole e munizioni: la gente va adarmarsi, incintata da alcuni pubbliciamministratori che promettono l’im‐punità.Folla inferocita. La caccia ai sardi èaperta. Dovunque si trovino, quei la‐voratori «stranieri» vengono inse‐guiti, bastonati, accoltellati; si sparasu uomini e donne. Antonio Barancae Antonio Arras, che si trovano dalbarbiere, appena uditi i primi spari ele prime urla si precipitano fuori. Lafolla, inferocita, li individua eavanza, minacciosa, verso di loro, litravolge e si accanisce su di loro, inpreda alla follia. Efisio Pizzus cademassacrarato. Giovanni Mura, di Bi‐doni, esce da un negozio di alimen‐tari e si trova circondato da una follaarmata enon ha scampo. Sul suocorpo si conteranno 6 ferite da armada fuoco. La testa gli è schiacciata acolpi di pietra.Giuseppe Mocci, da Villamassargiaviene circondato, fatto oggetto aduna fitta sassaiola e poi pugnalato ecolpito al fianco sinistro da un colpodi scure. Ritenuto morto, viene ab‐bandonato per strada. Un suo com‐pagno, Giovanni Marras, vienecolpito alla testa da una fucilata,forse sparata a bruciapelo, dopo es‐sere stato pestato a sangue e quasi la‐pidato. Entrambi verranno ritrovati,in condizioni disperate, in una luridaabitazione di Itri, dall’avvocato Cer‐chi, 13 giorni dopo i fatti. Gravissimaapparirà subito la condizione di Sal‐vatore Cuccuru, «ferito da tre coltel‐late alle spalle, da una fucilata allacoscia, da quattro lesioni alla testa, e

La nostra Storia

completamente sfregiato sul viso». Una donna, lamoglie di Francesco Sassu, di Bonarcado, vienesottratta dalle mani di un gruppo di contadini chestavano per linciarla, dall’intervento del maritoche riesce a trascinarla fuori dal paese.Sei giorni dopo. A notte, nelle strade deserte re‐stano i cadaveri, tutti di lavoratori sardi. I feriti,diverse decine, sono riusciti a rifugiarsi nei boschi,in alcune case, nel cantieri. Alle due del mattinodel 14 il pretore di Formia – che solo due oreprima era stato avvisato dal maresciallo dei cara‐binieri di Itri degli avvenimenti del giorno 12 –,parte alla volta di quella località, in compagnia deidottori Padula e Terenzio. Uno dei suoi primi attiè l’emissione di una trentina di mandati di catturaall’indirizzo dei più facinorosi. Intanto, da Napoli,Gaeta e da altri centri vicini viene inviato ad Itriun contingente militare per assicurare l’ordinepubblico e la «libertà di lavoro».Il 19, sei giorni dopo il massacro, il Ministero del‐l’interno decide di inviare ad Itri il vicequestore

Ferrari con l’incarico di condurre una inchiestaamministrativa..Dopo qualche giorno in decine di comuni dellaSardegna cominciano ad arrivare i lavoratori re‐duci da Itri: la cronaca degli avvenimenti del 12 e13 luglio si arricchisce di nuovi, drammatici, par‐ticolari. Dai racconti emergono i tasselli che per‐mettono di ricostruire il massacro, ma anche, esoprattutto, la certezza del complotto, dell’orga‐nizzazione di un assassinio di massa che avrebbedovuto eliminare i «sardegnoli» da «Terra di La‐voro».Il 28, dopo diversi giorni di frenetica attività e diintensi preparativi, si tiene a Roma, nelle sale dellostudio legale De Santis‐Mangelli‐Aroca, in Piazzadel Gesù, un’affollata riunione di sardi residentinella capitale. L’assemblea, presieduta dal depu‐tato Pais‐Serra, delibera di costituire un comitatodi agitazione; di aprire una sottoscrizione per lefamiglie delle vittime; di istituire un collegio di di‐fesa per gli operai sardi incarcerati.

I risultati «ufficiosi» dell’inchiesta,intanto, cominciano a circolare:emerge con sempre maggiore chia‐rezza la responsabilità esclusivadegli itrani nei sanguinosi fatti el’estraneità dei lavoratori sardi.Indignazione. Il 10 di agosto si ap‐prende dell’emissione di tre mandatidi cattura nei confronti del sindacodi Itri, Gennaro D’Arezzo, e dei dueassessori Bonelli e Pennacchio. Que‐sti, però, saputo in anticipo dell’im‐minente provvedimento, per evitarelo scandalo dell’ammanettamento difronte ai propri elettori vanno a co‐stituirsi, diversi giorni dopo, a Cas‐sino.Cresce intanto l’indignazione dellaSardegna, le numerose interroga‐zioni parlamentari e, soprattutto, lamartellante campagna condotta dalcomitato romano hanno indotto lamagistratura ad assumere quei prov‐vedimenti che avrebbe dovuto adot‐tare già dal giorno successivo allastrage.Alibi e prove occultate. Le compli‐cità e le connivenze – denunciateanche sulla stampa, che aveva ripor‐tato la notizia di una stretta paren‐tela esistente tra uno dei giudiciistruttori ed il sindaco di Itri – nonsolo avevano allungato i tempi del‐l’intervento della magistratura con‐cedendo ai maggiori responsabili, aicamorristi, alle autorità e alle forzedell’ordine, di predisporre alibi e dioccultare prove (e cadaveri), ma ave‐vano creato anche confusione, inqui‐namento di fatti, circostanze e provetale che, a 40 giorni dall’eccidio, nonsi conosceva l’esatto numero dellevittime. Il governo risponderà alleinterrogazioni presentate dai depu‐tati sardi, nel febbraio del 1912,escludendo ogni responsabilità daparte delle autorità locali.Questa pagina di storia della Sarde‐gna ‐ che pure è molto importante ‐è stata rimossa dalla coscienza popo‐lare ed è ignorata persino dagli stu‐diosi di «storia patria».

Antonio Budruni

“Emigrati sardi a New York ai primi del ’900”, questo iltitolo del documentatissimo libro dato di recente allestampe da Giuseppe Meloni. L’opera si inserisce nel riccofilone le�erario‐culturale di Berchidda che può contarefra gli altri il canonico Pietro Casu, studioso, poeta, ro‐manziere, predicatore in limba ed in italiano, autore fral’altro dei noti canti per la Novena di Natale musicati dalcanonico Agostino Sanna di Ozieri,fino ai giorni d’oggi con il famosotrombe�ista e scri�ore Paolo Fresu.Meloni, apprezzato docente di Sto‐ria Medievale all’Università di Sas‐sari, ha dedicato come a�o d’amore,lo scri�o al suo paese per rendere ilgiusto omaggio ai suoi conci�adinied alle famiglie i cui componenti,spesso in numero cospicuo, hannopercorso con sacrificio le strade delmondo alla ricerca di una vita migliore. Con minuzia diparticolari e con certosina pazienza documentale nel vo‐lume si ripercorre la storia di interi nuclei familiari che,partiti da Berchidda con la classica valige�a di cartonepiena più che altro di sogni, sono approdati ad Ellis Is‐land nei primi decenni del secolo scorso per finire poi aNew York, Filadelfia, Los Angeles, Detroit e negli angolipiù remoti degli Stati Uniti d’America. Nutrito e ben ar‐ticolato il corredo fotografico e le note informative.

Gerolamo Squintu

Emigrati sardi a New York nei primi del ‘900 ‐ I berchiddesi (ricerca d’archivio)Anno 2011 Euro 14 ‐ EDES Editrice Democratica Sarda

Da Berchiddaa New Yorkai primidel ‘900con i sognicome bagagliappresso

Documentata ricercadi Giuseppe Meloni

IL MESSAGGERO SARDO . 27luglio/agosto 2011

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La nostra Storia

A spetto fondamentale dell’Ottocento è l’af‐fermazione dello Stato‐nazione, che, dopoil Congresso di Vienna, la Santa Alleanza

e, in particolare, due dei suoi più convinti e attivimembri, l’Impero degli Asburgo e l’Impero deiRomanov, multinazionali e multi religiosi, tentanoinutilmente di stroncare sul nascere. Per mante‐nere l’equilibrio dell’Europa della Restaurazione,ma anche e soprattutto per non far esplodere lecontraddizioni insite nella loro natura d’imperimultinazionali e multi religiosi.Nell’Ottocento, in Europa, con un prolungamentonel primo dopoguerra, con la caduta dell’Imperoaustro‐ungarico e dell’Impero russo, e un tardivorevival nel decennio di fine secolo, con la finedell’Unione Sovietica, gli Stati nazionali si for‐mano secondo due modalità prevalenti.Per separazione, talvolta pacifica e consensuale,come quella, nel 1830, del Belgio dall’Olanda e dellaNorvegia dalla Svezia. Più spesso, quasi sempre, informa violenta e conflittuale, per separazione dal‐l’Impero Ottomano e dall’Impero Austro‐ungarico,si formano gli Stati nazionali balcanici e mitteleu‐ropei, a partire dall’indipendenza della Grecia,negli anni Venti, che fa da apripista.Per aggrega‐zione, a partire da un processo di unificazione dipiù realtà statuali preesistenti. Ė il caso dell’Italia,della Germania e della Jugoslavia. L’analisi storica dello Stato unitario. In un’analisistorica comparata, partendo da questi presuppo‐sti, è possibile constatare che la formazione delloStato unitario italiano, spesso presentato come unevento unico e miracoloso, è un’esperienza impor‐tante e significativa di un processo storico europeopiù ampio, indubbiamente interconnessa più chealle vicende della secolare storia patria, secondola retorica risorgimentale, alle dinamiche dei mu‐tamenti socio‐economici e politico‐culturali del‐l’Europa contemporanea.Le celebrazioni della ricorrenza dei 150 della na‐scita dello Stato unitario, a livello nazionale, sisono svolte in un clima ben diverso da quello, ot‐timista e gioioso, che aveva connotato quelle, peril cinquantenario, nel 1911, in età giolittiana equelle, per il centenario, nel 1961, nel pieno delboom economico.La pubblicistica e, talvolta, anche la storiografiasullo Stato unitario, nella ricorrenza dei 150 del‐l’unità nazionale ha trascurato, sbagliando, questavisione comparativa con la storia degli altri dueStati, formatisi per processo di unificazione, cioèla Germania e la Jugoslavia. Si è molto insistito, invece, sulle modalità violentee accentratrici con le quali, soprattutto il Meri‐dione, l’ex Regno delle due Sicilie, è stato annesso‐conquistato dallo Stato Sabaudo, mortificando lesperanze di cambiamento e anche di riscatto so‐ciale suscitate nel 1860 da Garibaldi. Ne costituisce un’indubbia conferma, lo straordi‐nario successo editoriale e mediatico del libro delgiornalista Pino Aprile, dall’emblematico titolo,

Terroni. Tutto quello che è stato fatto perché gli italianidel Sud diventassero «meridionali».Merce di scambio. Ho usato volutamente l’espres‐sione Stato Sabaudo e non Regno di Sardegna perrimarcare una singolare contraddizione, quasi unparadosso, dell’unificazione italiana: proprio nelmomento in cui il Regno di Sardegna si trasmutanel Regno d’Italia, la Sardegna ha corso il rischiodi essere ceduta alla Francia, così come si è fattoper Nizza e la Savoia. Diventa merce di scambiocon Napoleone III per ulteriori espansioni territo‐riali nel Nord Italia.Le voci al riguardo, pur sempre smentite sia daVittorio Emanuele II, che da Cavour, furono perla prima volta lanciate, nel febbraio del 1858, dopogli Accordi di Plombières, dall’autorevole giornale

inglese Morning Post e suscitarono proteste e rea‐zioni sdegnate non solo da parte di politici isolanicome Giorgio Asproni e Giovanni Battista Tuveri,ma anche da parte di Mazzini, Garibaldi e CarloCattaneo. Continuano anche nei primi anni Ses‐santa e se ne trova un puntuale riscontro non solonella stampa di allora, ma anche nei documenti di‐plomatici italiani, francesi e inglesi.Domanda provocatoria finale: la cessione allaFrancia sarebbe stata per la Sardegna una disgra‐zia? La storia non si fa mai con i se, ma EmilioLussu ‐ se posso raccontare un aneddoto perso‐nale ‐ quando da studente lo interpellai per la miatesi di laurea sulla questione sarda, mi consigliòsubito il titolo: “Per non finire come la Corsica”.

Carlo Felice Casula

Il Regno di Sardegna diventò Regno d’Italiae l’Isola rischiò di essere ceduta alla FranciaLe voci (smentite da Vittorio Emanuele II e Cavour) furono lanciate nel febbraiodel 1858, dopo gli Accordi di Plombières, dal giornale inglese Morning Poste suscitarono proteste e reazioni sdegnate

28 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Sonos

O rgane�o “a coddu” e valigia in mano, c’èun sardo che gira i festival del mondo.Solo quest’anno è stato in Spagna, Bulga‐

ria, Svizzera, Stati Uniti e Inghilterra. E il suo‘tour’ toccherà presto Cipro, Ungheria, ancoraUsa, Australia e Norvegia. Tra un volo e l’altro, ilsardo con l’organe�o in spalla ha messo su unalbum che è una vera pietra preziosa. Si chiamaNovas Nodas il nuovo disco di Ivan Pili, musicistaasseminese conosciuto fuori dei confini isolani peressere stato, nel ’94, campione mondiale di orga‐ne�o e, da ultimo, per i suoi lavori con la celtic banddei ‘Keltaloth’. Nove canzoni per 50 minuti di mu‐sica, risultato di una ricerca lunga sedici mesi, neipaesi sardi e in giro per il mondo: Argentina, Brasile,Spagna, Belgio, Olanda, Finlandia. Ivan ha bussatoa casa degli emigrati, per scovare i balli antichi suo‐nati con l’organe�o dai nonni che avevano varcatoil mare. Cinquantaqua�ro ore di materiale d’archi‐vio. Con in più la fantasia di Ivan e la competenzadi O�avio Nieddu, produ�ore del disco. Temi com‐plessi ma freschi e leggeri all’orecchio. L’esperienza in Europa. Novas nodas rilegge ilballo sardo in chiave moderna. Senza scartare espe‐rienze balcaniche e celtiche, che Ivan ha fa�o nellestrade europee. Spiega: «Non è giusto me�ere con‐fini alla musica sarda, una cosa viva che si conta‐mina giorno per giorno. In Novas Nodas ci sonoballi antichi, molto più di quelli che si sentono ingiro, messi da parte per un discorso commerciale dipiazza». Nel disco non ci sono le launeddas ma ilcanto a tenore, per sperimentare nuove vie. «Nelpezzo ‘Vardeina’ abbiamo fa�o un lavoro impor‐tante col tenore Murales di Orgosolo. Antonio Pu�udel tenore Uliana è voce solista in ‘Su Durdurinu’,un ballo pieno di magia. ‘Priorisedda’ è una sonatain trio con Lorenzo Chessa e Peppino Bande: unmessaggio di unione, perché da noi, per questionidi eccessivo protagonismo, spesso collaborare è dif‐ficile. Invece, tre organe�isti insieme possono pro‐durre lavori meravigliosi, con sezione ritmica,controcanto e linea melodica, elementi tipici dellamusica occidentale».Le sonate. Novas nodas me�e faccia a faccia Cam‐pidano e Barbagia, e c’è l’aiuto di Pino Gala, etnoco‐reuta di fama nazionale, che certifica la valenzadell’album: o�imo per l’ascoltatore casuale, maanche per lo studioso e il docente di musica.Ognuno si può far trasportare dal dinamismo dellesonate: la novità vera del disco. Non temi tradizio‐nali ripetuti all’infinito, ma salti e giochi, capriole egiravolte, voli e a�erraggi. La distribuzione diNovas Nodas, in uscita tra luglio e agosto per S’ArdMusic ‐ Jazz in Sardegna, è affidata a Egea, che faràviaggiare l’opera nel mondo. «Non vogliamo chequesto disco giri solo nell’Isola. Porteremo i suonidel ballo sardo in posti dove non si sono mai sentiti»dice Ivan. E pensa al futuro: «Abbiamo fa�o usciresolo nove tracce ma a breve approfondiremo la ri‐cerca con i balli tradizionali dei singoli paesi».Novas Nodas per il ballo sardo. Novas bonas.

R.M.

Ivan Pili, un organetto e il canto a tenoreIl ballo sardo per una musica senza confiniIl disco si chiama “Novas Nodas”. Novecanzoni, cinquanta minuti di musica, scelteda 54 ore di materiale d’archivio raccoltoin un lungo viaggio in giro per il mondo

Il grande maestro di pianoforte e compo‐sitore Dafydd Llywelyn considera Roberta Pilicome “la più grande pianista vivente”. In giroper il mondo ci sono tante persone originariedella Sardegna, che nelle loro peculiarità e pro‐fessionalità, si sono fa�e onore con le propriecapacità, tenacia e passione. Ro‐berta Pili, è nata a Cagliari e pro‐viene da una famiglia dimusicisti. Ha ricevuto le prime le‐zioni di pianoforte all´età di cin‐que anni dal padre, egli stessomusicista e insegnante di piano‐forte: «Mio padre ha pratica‐mente “scoperto” per caso le miea�itudini musicali ‐ spiega ‐ con‐statando le miecapacità di ripro‐durre sulla tastiera diversi brania “orecchio”, dopo averli sentitifrequentando allora la scuola ma‐terna». All´età di o�o anni è stata ben tre volteconsecutive vincitrice di concorsi pianistici peri giovani. A undici anni ha intrapreso lo studioregolare del pianoforte al conservatorio di mu‐sica di Cagliari. Roberta Pili ha debu�ato in unrecital nella sua ci�à natale a dodici anni. A di‐ciasse�e anni ha portato a termine gli studi alconservatorio col massimo dei voti. Corsi diperfezionamento presso l´Accademia MusicaleChigiana di Siena le hanno dato l´impulso perproseguire gli studi musicali alla Hochschulefür Musik und darstellende Kunst di Vienna

(Accademia di Musica). Ha poi completato ilperfezionamento con il diploma di merito e ti‐tolo accademico “Magistra artium” (Maestradelle arti). «Una decisione importante è stataper me quella di proseguire il perfezionamentoall’Accademia di Musica di Vienna. Sono partita

con grande entusiasmo, ormaicerta del fa�o che in Sardegna,purtroppo, non avrei trovato altrepossibilità di approfondire lo stu‐dio della musica a livello di istitu‐zione superiore al Conservatorio».Roberta oggi vive a Vienna, che sipuò considerare la capitale mon‐diale della musica sinfonica. «Ilmio obie�ivo artistico come piani‐sta – so�olinea la Pili ‐ consiste nelselezionare un programma di re‐cital in cui opere pianistiche diuna determinata linea storico‐mu‐

sicale vengono presentate di fronte ad altret‐tante opere di cara�ere musicale opposto». Haricevuto impulsi determinanti per la sua perso‐nalità artistica e il suo stile unico di interpreta‐zione dal suo mentore Dafydd Llywelyn. Dalcompositore, dire�ore d´orchestra e pianista delGalles ha appreso in modo particolare un tipodi esecuzione pianistica polifonica e ultra‐poli‐fonica. Il vasto repertorio di Roberta Pili siestende da Bach a Llywelyn, includendo il ciclocompleto delle 32 sonate di Beethoven.

Massimiliano Perlato

Roberta Pili e il suo piano, da Cagliari a Vienna

Ivan Pili e la sua fisarmonica

IL MESSAGGERO SARDO . 29luglio/agosto 2011

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Sport

A ddii, ritorni mancati, tante scommesse,forse troppe. E poi, una maglia griffataKappa e uno stadio nuovo che si sta co‐

struendo a Genova e Roma ma ancora non si sadove assemblarlo se a Elmas, Sant’Elia o altrove.Il Cagliari si prepara così alla stagione 2012 che,per certi versi, potrà essere rivoluzionaria. Il pre‐sidente Massimo Cellino compie vent’anni da nu‐mero uno del club, in assoluto il più longevo dellastoria rossoblù. Non eguaglierà Efisio Corrias,glorioso presidente del tricolore, ma aver fa�o vi‐vere al Cagliari 15 anni di serie A su 20 val beneuno scude�o.Si è ro�o. E per vincere il “suo” tricolore da 32 mi‐lioni (l’incasso dei diri�i tv) Massimo Cellino haesonerato Roberto Donadoni, l’allenatore cheaveva ricompa�ato il gruppo dopo gli sconquassiprovocati della gestione Bisoli, il 12 agosto allafine delle cinque gare di precampionato. “Si èro�o il rapporto di fiducia”, è stata la motivazioneufficiale del club. Anche se il tu�o è riconducibilea quel sogno suggestivo, diventato effimero, delritorno a Cagliari di David Suazo, l’ex capitanoche nell’estate 2007 lasciò l’Isola per approdare aicampioni d’Italia dell’Inter dopo aver segnato 94gol in o�o stagioni. Cellino ha prima parlato didebito di riconoscenza, di ciliegina sulla torta, neha preannunciato l’accordo, poi la ro�ura, il riav‐vicinamento ed infine l’addio con una telefonatadel dg Francesco Marroccu: «David, non sei piùnei piani del Cagliari». Donadoni va in difesa diSuazo e ne paga le conseguenze, l’honduregno la‐scia l’Isola e si accasa al Catania. Il nuovo tecnicoè Massimo Ficcadenti, reduce dalla salvezza conil Cesena: per il 44enne ex allenatore di Cossu aVerona e Nainggolana a Piacenza, un contra�obiennale. Riconfermata l’anima del Cagliari: Da‐niele Conti Alessandro Agostini. Il capitano e vicerossoblù erano gli indiziati numeri uno per la ri‐fondazione proclamata dal presidente al terminedella stagione chiusa con un deludente finale dicampionato. Tesore�o. Il fine mese di giugno ha invece riser‐vato la bella sorpresa del risca�o della secondametà del cartellino di Davide Astori dal Milan ver‐sando 4 milioni. Come previsto, invece, la Juven‐tus si è assicurata in modo definitivo leprestazioni di Alessandro Matri, bomber da 20 gol

(11 col Cagliari fino a fine gennaio); Cellino incas‐serà puliti 15 milioni in tre rate, senza contropar‐tite tecniche (Ekdal arriverà poi a fine agosto),perché vuole spendere il tesore�o in altro modo.Non per risca�are l’intero cartellino di Acquafresca(6 milioni) tornato al Genoa e finito al Bolognadopo il prestito oneroso (2 milioni) che ha prodo�o8 gol in rossoblù. Il gruzzolo si è poi arricchito dialtri 5,2 milioni, quelli della clausola di rescissioneche la Lazio verserà (sempre in tre anni) per l’ac‐quisto di L’ex portiere azzurro ha posto fine ad unbel rapporto col Cagliari che si era bruscamenteinterro�o nell’ultimo anno vissuto quasi intera‐mente in tribuna. Lazzari, nel fra�empo, è stato

ceduto in comproprietà alla Fiorentina per 3,5 mi‐lioni. Ma per il suo sostituto si è girato a vuoto.Capocannoniere. Candreva dell’Udinese è sfug‐gito per aver tirato il prezzo dell’ingaggio; GelsonFernandes, ex Chievo, è stato scippato dal Leice‐ster. E’ arrivato in prestito dai brasiliani del Cru‐zeiro Thiago Ribeiro, 25enne capocannoniere dellaCopa Libertadores 2010. Prima ancora è statopreso l’a�accante esterno Ibarbo, giovane stella co‐lombiana ed El Kabir, punta marocchina ma conpassaporto olandese (15 gol con il Miallby). Presianche il portiere serbo Vlada Avramov, ex Fioren‐tina, e dal Modena il difensore Simone Gozzi.

Fabio Salis

L’esordio in campionato del Cagliari è stato da brividi: il 27 agosto al San‐t’Elia, l’anticipo serale, col Milan campione d’Italia. Contro l’ex Allegri masenza Donadoni. Poi subito sosta per la Nazionale e la trasferta allʹOlimpicocontro la Roma. Ficcadenti l’anno scorso o�enne 4 punti sulla panchina delCesena.Vivo il ricordo del 5‐1 alla “lupa” e la tacche�ata di Burdisso aConti. Le gare successive: in casa contro il neopromosso Novara dell’ex Tes‐ser, il derby delle isole a Palermo senza il sardo Sirigu finito al Paris SaintGermain, l’Udinese al Sant’Elia e, infine, la trasferta di Lecce che precedela seconda sosta del 9 o�obre per le gare dell’Italia contro Serbia e Irlanda.

L’altra tranche di cinque gare vede il doppio confronto casalingo con Sienae Napoli , il primo turno infrase�imanale a Cesena (26 o�obre), alla decimatorna a “casa” Marche�i con la sua Lazio e poi a Bergamo contro l’Atalanta.La terza sosta del 13 novembre spezza l’altra trasferta, a San Siro control’Inter e precede il “duello” al veleno al Sant’Elia contro il Bologna di Bisolie Acquafresca, poi a Catania, Parma in casa e, infine, il viaggio so�o Natale(18 dicembre) a Verona contro il Chievo. Il Cagliari saluta il 2011 e torneràin campo dopo la Befana ospitando il Genoa (8 gennaio), poi farà visita aMatri e la sua Juventus a Torino per chiudere l’andata con l’omaggio a Laz‐zari che rivedrà il SantʹElia indossando la maglia della Fiorentina. L’obiet‐tivo è il solito, arrivare al 22 di gennaio con più di 20 punti in tasca.

Via Donadoni, in panchina c’è Ficcadentinovità El Kabir, Ibarbo e Ribeiro. Suazo no

La prima conferenza stampa di Massimo Ficcadenti, nuovo allenatore del Cagliari (agenzia fotocronache)

Confermati Conti, Agostini e Cossu,riscattato Astori; Marchetti va alla Lazio e Lazzari alla Fiorentina. I rossoblù pronti ad affrontare un nuovo campionato

Calendario, subito Milan e Roma

30 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011

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Sport

In breve

D inamo e Sardara, Dinamo e Banco, Travis eDrake, e ora pure “Terminator” e “Kito”. LaSardegna aveva chiesto un miracolo, ma sul

parquet del PalaSerradimigni ne sono capitati tanti.A cominciare dalla cordata che ha salvato la serie Adell’Isola a spicchi, avventura “benede�a” dalle pa‐role del presidente Luciano Mele che ha passato iltestimone a Strefano Sardara, imprenditore sassa‐rese già presidente della Robur (B dile�anti). Unpassaggio nel nome della “continuità”. Quella di unproge�o portato avanti con passione e che ha ri‐schiato di morire so�o gli occhi dispiaciuti dellʹItaliadel basket. Il secondo miracolo è la conferma di unmatrimonio che dura vent’anni, quello con il Bancodi Sardegna, quest’anno main sponsor della squa‐dra biancoverde affidata ancora a Meo Sacche�i, ilcoach delle vi�orie impossibili contro Siena e Mi‐lano. E c’è spazio per i sogni: sono partiti White,Tsaldaris, Hubalek e Hunter (assenze pesanti), mail nuovo diesse Federico Pasquini ha centrato laconferma del playmaker made in Usa Travis Die‐ner, il mago del pick and roll e delle penetrazioni,

leader della squadra sassarese. Che questa stagionepotrebbe divertirsi tanto perché a fianco avrà il cu‐gino Drake Diener, uno dei migliori giocatori arri‐vati in Italia negli ultimi tempi. Una guardiaspecializzata nel tiro da tre ma anche rimbalzistad’eccezione. «Sono felice rigiocare con Travis dopodieci anni, ci conosciamo bene a abbiamo grande in‐tesa sul campo; non potevo dire di no a Sassarianche perché è stato coach Sacche�i a portarmi inItalia anni fa». Le altre sorprese: “Terminator” Quin‐ton Robert Hosley, americano di passaporto geor‐giano, uno dei top player del panorama europeo conReal Madrid e Badalona nel curriculum. E il pivotKeith “Kito” Benson, 210 centimetri per 105 kg, 23anni, dall’università di Oakland alle soglie NBA conAtlanta Hawk. Quando la società ha annunciato laconferma del centro serbo Vanja Plisnic gli abbona‐menti hanno subìto un’impennata. A fargli compa‐gnia il connazionale Nika Metreveli, altro centro di2,12 metri proveniente dalla Montepashi Siena. Peril resto ha ragione Sacche�i quando dice che «La Di‐namo non sarebbe arrivata dov’è senza questi ra‐gazzi». Quindi riconferma immediata per lo zoccoloduro : il capitano Manuel Vanuzzo, “Jack” Devecchi,il playmaker Mauro Pinton e l’ala Brian Sacche�i.Partenza il 22 agosto per Varallo. Tessere Yung egradinata C già al completo. Niente male come ini‐zio.

La Dinamo riparte da Sardara e SacchettiLe “stelle” Benson, Hosley e i cugini Diener

Travis Diener, una certezza per la Dinamo (agenzia fotocronache)

Calcio femminile. Cagliari ripescato in serie A2Il Cagliari promosso in serie B la scorsa sta­gione sta costruendo la squadra per il pros­simo campionato con un doppio salto vistoche c’è stato il rispescaggio in A2. Nel frat­tempo il tecnico Mauro Cuccu costruisce lasquadra: dopo Corongiu, Cadau, Agus e le so­relle Caboni arriva un poker dall'Olbia: l'attac­cante Claudia Cuccu, la centrocampista ElisaDeiana, il difensore Lucia Balestri e il portiereMartina Mulas.

Terra Sarda. Mullings sotto i 10” ad ArzanaSteve Mullings domina il Terra Sarda di Arzanadel 31 luglio vincendo i 100 metri con un 9''93che abbatte il 10''10 realizzato da Ben Jhonson.Il più importante meeting di atletica leggeradell'Isola non ha visto l'azzurro Andrew Howe,assente per la rottura al tendine d'Achille.

Coppa Davis. Italia a gonfie vele ad ArzachenaAd Arzachena l'Italia batte la Slovenia e si ag­giudica i playoff che gli azzurri giocheranno asettembre, dal 16 al 18 in Cile, valido come spa­reggio per la promozione nel World Group.Uno spettacolo per i presenti davanti a Fogninie Starace che hanno vinto il singolo controZemlja e Kavcic. Poi la vittoria di Bracciali e Sta­race nel doppio. Nella giornata conclusivaFabio Fognini ha conquistato il quarto puntocontro Aljaz Bedene e poi Simone Bolelli ha fis­sato il punteggio sul 5­0 superando GregaZemlja.

Dopo trent’anni il Cusrivede la A1 femminile

La Dinamo non sarà sola “grande” del basketperché dopo trent’anni torna l’A1 femminile inSardegna. Il Cus Cagliari, dopo la sconfi�a controlʹAlcamo nella finalissima per salire nella massimaserie è stata ripescata e nella prossima stagioneparteciperà al massimo campionato. Un’avventuraaffidata ancora una volta al tecnico Federico Xaxa,già esperto della categoria dopa aver fa�o sia ilvice che il capoallenatore a Viterbo. Riparte conaccanto Marcello Ibba (dall’Astro) e so�o l’occhioa�ento del general manager Marcello Vasapollo.Contrariamente a quanto creduto, il dirigente delCagliari non sarà aiutato economicamente dal pre‐sidente Cellino ma ha avuto l’appoggio della Re‐gione. Il roster è quasi completo: confermateOppo, Piana, Arioli, Fabianova e la lunga Brune�i.Tra gli acquisti la play americana di origini in‐diane Jenna Plumley la slovacca Klaudia Lukaco‐vicova (pivot classe 1990 di 1.93) e l’americanaLatara Darre�, guardia classe 1988. Nel mirinoanche la guardia‐ala Alessandra Balestra. L’esor‐dio il 15 o�obre col Faenza.

V.S.

Luciano Mele ha passato il testimone, nelsegno della continuità, all’imprenditoresassarese già presidente della Robur.A gonfie vele la campagna abbonamenti

IL MESSAGGERO SARDO . 31luglio/agosto 2011

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TalentuSu talentuesti su sobi e su entus’istella e sa lunasu talentu esti sa fortunachi donada forza e s’energiapo isvilupai sa fantasia.

Su talentu in ogni partisa ricchesa de d’ogni artide s’iscola e sa letteraduraa su disegnu e sa sculturasu talentu est s’emozioide ogni tipu de invenzioi.

De sa televisioi a su cellularitottu su chi su talentu poid’imparisu talentu diventada sempri prus potentipo tottu su chi alimentada sa elettrica currentii macchinas po andai in su spaziusa moderna tecnologiasa cura po ogni maladiachi deu oi ringraziu.

A su talentu stringiu sa manuchi seu biu e sanusu talentu no est una pretesama est una ricchesauna necessidadipo su bei de s’umanidadisu talentu esti sa spinta maggioripo bivi su futuru migliori.

Vincenzo Serra(Tortona, Alessandria)

Benide, Poetes!Benide, poetes, a s’interighinadaa mirare s’abba ’e sa mareacando s’unda carignat sa rena caratrazende ischizas de corallu.Benide a su serenuantzis chi sa notte dilliriantefaltzet su profumu de armuttu,a mirare s’istella Siriana,tentadora e lughente,deo bos aisetto…In su tramente s’umbra cumparettra sas undas de rena;giughet sos remos subra ’e palae che sighit innanti, muda,tra sas parantzas in siccu;no at gana de si ’oltareat un’àtera zoronada ’e maresubra sa pedde.Curret a domo, a su panetruncadu cun sas manos,a su ’inu, chi est foguin sas intragnas siccadas.Un’umbra. E che un’umbra, lestros, si sòlvene sos pensamentos, che sonos arrughidos in s’abba iscurach’ingullit onzi cosa fulana,onzi sentidu, ca chie fadigat no est poetee no at tempus

de ammirare sos chentalese sonniare istellas de chelu.

Franco Emanuel Solinas(Santa Maria Ligure, Genova)

Agghju ’istu la ’itaÈ mancata la luci e agghju ’istu la ’ita:la candela accindisi un luminu…

Dibiledda cumincesi la luci,umbrosi appena li cosi d’accultu,lùccichi inveci l’occhj di tutti.

La candela di luci criscisi,schjarìsini li cosi d’accultue di tutti l’occhj briddésini.

D’intantu‐intantu badaala fiama e li cosi cu iddalu ’entu s’è post’a spinghjlla,

ma più chjara la luci paria…S’apprittesi dapoi lu baddue tutti triulati cu idda,

fin’a candu un colpu di ’entuno è attidiatu e malu nemmancu,spinghjsi la fiama e insembi la luci.

Una rosca di ruju e un filu di fumus’é vistu pal pocu e poi lu bugghjunieddu pìchitu a noi carragghjesi.E li cosi cun noi.

Da un luminu paròluci noa esciaràa briddà, a baddà, a spinghjssiinn’un filu di fumuda una rosca di ruju.

Mario Solinas (Torino)

Su sognu de s’emigraduCusta notte cuntent’hapo sognadusa cara terr’inue so naschidue di esser pro sempere torradua su logu chi apo traighidu,hapo sognadu tonneris, granitosconsumados de s’abba cun su bentu,su perdosu gigante Gennargentureclamende pro nois sos dirittos.Virdes tancas, armentos e cuilessognu sas fioridas primaveras,sognu sos canes currende sas ferasin padentes, serragos e brecchiles,rios, funtanas, abba cristallina, chi pro basare mi soe chinadu,sognu su boe, su carru, s’aradu,e binzas solianas in collina,sognu festas, amigos, su zilleriinue fit isvagu su cantaresa die de reposu pro passarein allegria, bene volentieri.Ma su manzanu cando mi nd’ischidum’abizu ca est vana illusionechi s’averet su sognu tant’ambidu,

delusu ingutt’amaru cust’uccone.Disizos e progettos non cumpridosbessidos de su coro, prontamentesun isvanidos in‐d‐unu nienteche abba chi si fuet de sos didos,che rena chi stringhimos in sa manusu tempus fuet, e passat sa vidasena scampu, l’idimos ch’est finidasen’incunzare nen paza nen ranu.Sa mia terra sarda, bella, brunainghiriada de limpidu marein nottes istelladas cun sa lunafaghet sos crastos lughentes brillare.Terr’amada, non siast indolente,faghe magia, muda su destinude ogni fizu tou pellegrinu,s’avveret custu sognu ch’est urgente.

Elesiu Cuboni(Montemurlo, Firenze)

Partidu soPartidu so a bintiduos annoscomente tantos mios paesanos:brincados sos confines isolanosagatadu mi so in tristos pannosca sena isperientzia d’esser mannospo afrontare caminos lontanos.Ma cun coraggiu custos orunesosan emigradu e bi sun tratesos.

Pro emigrare in lontanos lidosabbandonadu an sa nadia terra.In su trabagliu si sun inseridosafrontende pacìfica sa gherra.Ma custos fizos cando sun partidost’ana lassadu de coro una perraca dividin sas perras de su panecun‐d‐unu pe’ inoghe, unu cuddane.

Non paret beru e sun trintachimb’annoschi su limbu orunesu apo lassadua su sonnu ‘e sos mios ojos mannossu sessant’unu in atonzu avanzadu.

Giovaneddu pienu ‘e tantos briosnon nego ch’in sa fronte duos riosde lacrimas mi narana a desìsterementre saludo sos cumpanzos mios.

Mi pariat in s’ora ‘e no esìsteremotivu de partire o de…coraggiu mannu de poder resìstere.

Predu Siotto(Siena)

Vino ai tulipani e ai lupi mannariNoi due abbiamo mantenutole promesse di bugie sfiorite,abbiamo camminato sulla linearovente della nostra verità,abbiamo solcato il terreno aridodi un amore mortoed abbiamo baciato i piedial Dio che ci ha concesso tutto questo,desiderando solo di esserne per sempre fieri

e conservando la rarità che può solo sbocciare di notte.

All’oscuro dal maledetto mattino.Enrico Carlo Soppea

(Aquisgrana, Germania)

TempestaLa tempesta d’improvviso s’è scatenata.Dalla cima di un promontorio,in un anfratto protetta e riparata,confusa fra attrazione e timoreammiro il mare stupendo nel suo furoree la potenza sfrenata della natura.S’eleva la spumeggiante mareggiatalanciandosi fragorosamenteall’assalto della scogliera frastagliata.Le nubi diffondono una luce livida e grigia,mentre il vento le sospinge velocementeemettendo urla lugubri.A tratti, i fulmini squarciano,per qualche istante, il buio della nottementre schianti rompono improvvisamente,il borbottio continuo dei tuoni.Il ritmo cadenzato della pioggia battente,si perde nel generale frastuono.C’è qualcosa in quell’impeto furioso,in quello spettacolo splendido e spaventoso,che evoca qualcos’altro racchiuso in me.non so più, se la bufera è fuori o dentro di me.Divengo io tempesta!

Gigliola MuraVejano (Viterbo)

Sono donnaLa natura mi somigliamite e folleegocentrica e generosasono sole che tuttoillumina e risvegliaVolubile e pazza come vento che tutto scuottee stravolge portando profumiin ogni doveOrtica selvaggia e pungenteelegante giunchigliamammola profumata e suadenteCome mareforte e profondada millenni porto in gremborisorse e sostegnonel seno il nutrimentoSulla mia onda puoi veleggiaresono sogno che culla e appassionaSenza frontiere dal piano alla vettacome aquila allodola cinciallegrapettirosso e civetta ancora e ancora il proprio nido progetta…

Anna Sassu(Genova)

Se le emozioni sono la vera fonte di ispirazione, il campo ultraterreno dacui i poeti colgono le parole, le riflessioni rappresentano il momento arti‐sico in cui i versi prendono forma: la creazione, la venuta al mondo deisogni. Uno dei desideri più profondi dell’emigrato ‐ e non potrebbe esserealtrimenti quando si è amata la propria terra madre, la propria culla ‐ è dicerto quello di tornare a casa. Elesiu Cuboni, sadalese trasferitosi da tantianni in Toscana, in “Su sognu de s’emigradu” chiede alla nostra isola difare una grande magia. Perché il destino dei suoi figli dispersi in giro per

il mondo possa mutare, e chiunque voglia possa finalmente tornare in pa‐tria. È un augurio che anche noi ci sentiamo di fare, con il cuore, ai nostriconterranei che desiderano rientrare in Sardegna. A si biri in pressi in terrasarda, fradis disterraus! A su mancu po una bella e longa bagàn�ia… Ina�esa che l’incantesimo si avveri, chiunque voglia spedirci il suo mate‐riale, in italiano o nelle diverse varianti della lingua sarda, può farlo man‐dando una mail a

[email protected]

A cura di Roberto Mura

Boghes32 . IL MESSAGGERO SARDO luglio/agosto 2011